Giornale della Parrocchia n.2/2013 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 1 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 2 N. 2 2013 121-463 1 EDITORIALE 2 5 8 STORIA DEL SANTUARIO Diffusione... internazionale! 10 SPIRITUALITÀ MARIANA Immacolata perché redenta da Cristo nel modo più sublime 13 AVVENIMENTI DEL SANTUARIO Il restauro dell’immagine della Madonna Addolorata di Campocavallo CATECHISMO PER TUTTI Angeli e demoni La Croce pegno della salvezza Un giovane di Campocavallo racconta e spiega con alcune riflessioni la sua conversione 18 AVVENIMENTI DEL SANTUARIO San Giuseppe da Copertino a Campocavallo 22 AVVENIMENTI DEL SANTUARIO In copertina: Immagine restaurata della Madonna Addolorata del Santuario di Campocavallo con il corpo di san Giuseppe da Copertino. La presente pubblicazione è gratuita e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene pubblicata senza periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 e non è soggetta alle disposizioni ex art. 5 legge 47/48 Ideatore del giornale parrocchiale Don Giovanni Sorbellini (fondatore del Santuario - 1892) Redazione del giornale parrocchiale Parrocchia B. V. Addolorata di Campocavallo Via Cagiata, 101 - 60027 Osimo (AN) Tel. 071-7133003 Sito internet della Parrocchia: www.santuariocampocavallo.com L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 1 È giunta ormai al termine l’estate! Dovrebbe essere stato tempo di vacanza..., per chi ha la grazia di lavorare, considerando i tempi. Ma che significa tempo di vacanza? Forse il poter fare quello che si vuole, con ogni divertimento sfrenato a tutti i costi? Certamente no! La vacanza dovrebbe essere un tempo in cui, certamente il corpo e la mente si svagano e si riposano, lontano dalla routine di ogni giorno, senza però dimenticare Dio; questa ultima considerazione diventa essenziale: molte volte si pensa che la vacanza giustifichi dal pensare o amare il Signore, oppure che anche Dio per qualche mese vada in vacanza; niente di più falso: bisogna amare sempre Dio, andare ogni domenica alla Santa Messa ed evitare i peccati in ogni stagione. La vacanza, il caldo, il divertirsi non dispensano dall’evitare i peccati, altrimenti questo tempo diventa tempo del diavolo, dove è lui che si diverte all’impazzata su di noi. Signore, dacci la forza di amarti in ogni stagione della nostra vita: da quando si è piccoli, da giovani, da uomini e donne maturi, da anziani, sempre e in ogni stagione dell’anno, sempre, sempre. Un esempio di come poter vivere la vacanza: il campo estivo di Campocavallo di giugno; circa 80 ragazzi che nel periodo delle vacanze vivono tre settimane con gli animatori della Parrocchia: c’è gioco, divertimento, pranzo insieme, piscina, gite, ecc., ecc., ma anche rigorosamente ogni giorno: la Santa Messa con la Confessione e il Santo Rosario; i bambini hanno risposto bene a questo invito di preghiera con sorpresa degli stessi genitori, vale a dire, è possibile e bello giocare, fare vacanza ma nello stesso tempo pregare insieme, non dimenticandosi di Dio. La Vergine Maria ci conduca tutti al Signore Gesù in una via più rapida e perfetta, come Lei sola può fare. Ave Maria! 1 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 2 “Il presente vive del passato”. Rivivere insieme le origini del proprio paese è una cosa sempre affascinante. La lettura di questa sezione della Rivista farà ripercorrere le tappe della storia di Campocavallo e del suo Santuario. Diffusione in Ungheria All’inizio la Madonna, sotto il titolo di Addolorata di Campocavallo, era poco conosciuta in Ungheria, ma in seguito la devozione verso la celeste Madre si diffuse più che in qualsiasi altro Paese d’Europa. Vi contribuì decisamente un degnissimo sacerdote, il dott. C. Zoppéry. Questi fu a Campocavallo prima del 1898 e vi si trattenne vari mesi, vide quanto accadeva nel Santuario e come procedevano i lavori del nuovo edificio. Tradusse in lingua ungherese Le Meraviglie della Madonna di Campocavallo e le fece stampare. Grazie allo zelo di quell’incomparabile sacerdote, vari giornali impreso a parlare di Campocavallo, tra i quali l’Olhotmány, il Romènyrègünk, il Foglio di Sant’Antonio, il Piccolo Messaggero della Sacra Famiglia e altri. Furono pure stampati numerosi opuscoli. Lo Zoppéry inoltre organizzò pellegrinaggi ungheresi a Loreto e a Campocavallo. Ne l’ECO dell’anno successivo, 1899, si legge quanto segue: «La devozione alla Madonna di Campocavallo in Ungheria si va sempre più diffondendo. La pietà di quel popolo verso la Vergine dei Sette Dolori e l’entusiasmo eccitato in esso dalla lettura dei fatti avvenuti a Campocavallo, ci fanno sperare che colà si farà del gran bene. Noi dobbiamo 2 - n.2/2013 ringraziare il dott. Várgá di cui si serve la divina Provvidenza per spargere la devozione alla nostra cara Madonna...». «S. E. R. Mons. Vescovo di Vàir deve la sua guarigione alla mediazione della Santissima Vergine Addolorata. Ecco come avvenne. Fu avvisato il Vescovo di Osimo che il Vescovo di Vàir era ammalato gravemente. Il Vescovo di Osimo fece cominciare, in presenza di numeroso popolo, adunato in chiesa L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 3 a cura di Francesca Buccolini per un’altra funzione, un triduo di preghiere per l’illustre infermo. Alle preghiere prese parte il Vescovo stesso di Osimo. Mentre tali preghiere si svolgevano a Campocavallo, fu posta sotto gli occhi dell’infermo una grande immagine della Madonna dei dolori. La notte stessa l’infermo, più che ottuagenario, migliorò ed ora è guarito. Mons. Vescovo di Vàir, in riconoscenza del favore ottenuto invia per la costruzione del nuovo tempio 500 fiorini...». I signori Mihali e Veronike Pelok narrano, con lettera del 7 giugno 1903 da Endröd (Ungheria) la guarigione del figlio Emerio da un tumore a un labbro, ribelle ad ogni cura. Pregarono intensamente e con assiduità. Dopo le preghiere il male decrebbe e scomparve del tutto con meraviglia di ognuno. Diffusione in Romania Nell’elencare i Paesi, nei quali si diffuse la devozione alla Vergine Addolorata di Campocavallo, non faremo altro che riferire le grazie che la comune Madre celeste disperse dovunque è invocata con fede. La Romania è Paese a maggioranza ortodossa, ma è noto che gli Ortodossi sono devotissimi della Madonna, che, nelle liturgie orientali, è invocata o nominata assai più spesso che in quella latina. Quando però le notizie da Nazioni ortodosse o protestanti vengono a noi, esse vengono da cattolici. Tale è la seguente. Fr. Ulderico M. Cipolloni, missionario apostolico, scrisse da Galatr, il 6 gennaio 1894, chiedendo preghiere nel Santuario di Campocavallo per un bambino di tre anni, malato da 40 giorni, della cui guarigione gli stessi medici disperavano. La madre allo- 3 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 4 ra ripose tutta la sua fiducia nella Vergine Addolorata. Pregò e fece pregare. Contro ogni umana aspettativa, il bambino guarì perfettamente. Lo stesso Cipolloni riscrisse a Campocavallo dandone notizia e iniziando la lettera con queste parole: «Lode in eterno alla Vergine Santissima di Campocavallo, che si è degnata di esaudire le preghiere dei suoi figli». Diffusione in Spagna Scrive da S. P. de Mar (Barcellona) il sacerdote P. S. Castel, in data 22 agosto 1910, quanto segue: «Mi fo un dovere di inviare alla Santa Vergine un’offerta che mi è stata consegnata per il Santuario di Campocavallo, da una pia persona per due grazie ottenute dalla Santissima Vergine Addolorata. Eccole in breve l’episodio. La Vedova D. A. promise un’offerta alla Madonna di Campocavallo, se questa divina Madre avesse cambiato le disposizioni di sua figlia che lasciavano molto desiderare. La giovinetta si cambiò subito per incanto e divenne ubbidientissima alla madre sua in modo esemplare. Il genero della stessa vedova aveva bisogno d’una grazia importante assai. Fece anch’egli promessa d’inviare un’offerta di ringraziamento a Campocavallo, se avesse ottenuto ciò che bramava. La buona Madre accettò di buon grado la promessa e concesse quanto si chiedeva». Io bramerei che la devozione alla Madonna di Campocavallo si propagasse per tutta la Spagna, a conforto e sollievo dei suoi figli devoti. Diffusione in Inghilterra e Irlanda Nelle Isole Britanniche, chiamate un tempo la terra dei Santi, si va propagando con sommo nostro piacere, la devozione alla Madonna di Campocavallo e con essa la santa Opera delle Messe. L’Irlanda spe- 4 - n. 2/2013 cialmente ci dà motivo di conforto, giungendoci spesso lettere di là piene di simpatia per questo nuovo Santuario dedicato alla gran Vergine, e con realazioni di celesti favori compartiti dalla nostra buona Madre Maria Santissima Addolorata. Ne riferiamo in breve alcuni. Scrive Patrik Helehan, da Terlicken C. Long, nel gennaio 1909, quanto segue: «Accludo due lunghe liste contenenti i nomi delle persone ascritte alla S. Opera di Campocavallo...». «Ringrazio vivamente la Santissima Vergine Addolorata dell’assistenza che ha della mia cara figliola. Ella era inferma gravemente, come ebbi a scrivere più volte. Se rammenta, pregai la Santa Vergine di far fare preghiere per la povera ammalata. La Madonna ci ha esaudito subito. Non appena furono richieste queste preghiere, intervenne un notevole miglioramento nella salute della figlia...». Scrive Mary O’Malley, da Ratoath (Irlanda), il 9 gennaio 1909: «Accludo un biglietto, che è una preghiera, da porsi ai piedi della Sacra Immagine della Madonna di Campocavallo. In esso scongiuro la celeste Regina di concedermi alcune grazie. Ad onore della cara nostra Signora io debbo dichiarare d’aver ricevuto da lei tanti favori e quindi ora sono in obbligo di sciogliere l’inno della gratitudine e del ringraziamento». Scrive James P. Berrett da Tullamore (Inghilterra) nel gennaio 1909: «Con grande gioia dell’animo mio fo prevenire alla Santa Vergine un’offerta per la continuazione del suo Santuario, in ringraziamento alla Beata Vergine Addolorata per favori recenti. La cara Madre è tanto buona e vorrà accettare il piccolo tributo della mia riconoscenza. In diversi bisogni l’invocai in aiuto, ed Ella subito mi consolò. Aggiungo i nomi di nuovi ascritti all’Opera...». L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 5 a cura di Padre Giovanni M. Severini, FI CHI SONO GLI ANGELI? Dio affidò agli Angeli in modo speciale Gli Angeli sono i ministri invisibili di Dio, ed la custodia degli uomini fin dal loro primo anche nostri custodi, avendo Dio affidato concepimento. Il profeta Daniele (cf. Dn ciascun uomo ad uno di essi. 10,13-20) parla di principi celesti o Angeli ai quali è affidata da Dio la protezione e la cuLa parola greca “angelos” significa: mi- stodia dei popoli (persiani, ebrei, greci), ed è nistro, ambasciatore, inviato. La fede adope- certo che ogni Nazione e, probabilmente, anra questo nome non per indicare la natura de- che ogni città, è affidata alla tutela di un Angli Angeli, ma il loro ufficio. gelo in particolare. L’apostolo san In Cielo gli Angeli formano la corte del Giovanni, indirizzando il libro Re eterno, cantano le sue lodi, lo glorificano; dell’Apocalisse ai vescovi di inoltre llo servono governando secondo i suoi sette Chiese dell’Asia Minore, voleri il mondo inanimato e special- dando loro il nome di “Angeli” mente gli uomini. lascia credere che le singole Diocesi siano affidate da Dio a un Angelo in particolare. Nostro Signore dice che gli Angeli dei bambini vedo- 5 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 6 no sempre la faccia del Padre celeste (cf. Mt 18,10). Un bellissimo esempio della cura che l’Angelo Custode si prende di ciascuno di noi lo leggiamo nel libro ispirato di Tobia. L’Angelo cui siamo affidati in particolare, dall’ufficio principale che esercita in nostro favore è detto “Custode”, è sempre al nostro fianco, continuamente c’illumina, ci suggerisce buone ispirazioni, buoni propositi, pii sentimenti, ci custodisce dai pericoli e dalle tentazioni, da satana, ci protegge anche contro i pericoli fisici. Soltanto in Cielo comprenderemo di quanti aiuti e grazie siamo debitori al nostro Angelo Custode, cui dovremo la nostra Salvezza eterna. ABBIAMO DEI DOVERI VERSO GLI ANGELI? Verso gli Angeli abbiamo il dovere della venerazione; e verso l’Angelo Custode abbiamo anche quello di essergli grati, di ascoltarne le ispirazioni e di non offenderne mai la presenza col peccato. Dobbiamo venerare gli Angeli per la loro perfezione naturale di esseri superiori a noi uomini, e soprattutto per la grazia, la gloria e la dignità eccelsa di cui Dio li ha rivestiti, e per la riconoscenza per l’opera che compiono in nostro favore. Dall’Angelo Custode, che è sempre al nostro fianco unicamente occupato del nostro bene e sempre intento a illuminarci, ispirarci, guidarci e custodirci, riceviamo innumerevoli benefici. Perciò gli dobbiamo prima di tutto riconoscenza, amore e gratitudine, che non deve limitarsi ai pii sentimenti e alle parole, ma si deve concretare nella docilità alle sue ispirazioni (i moniti della coscienza) e nella lotta contro ogni peccato. 6 - n.2/2013 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 7 I DEMONI CHI SONO? I demoni sono angeli ribelli a Dio per superbia e precipitati nell’inferno, i quali, per odio contro Dio, tentano l’uomo al male. Dio creò una moltitudine di puri spiriti o Angeli e li sottopose a una prova di fedeltà, perché meritassero la gloria soprannaturale e la felicità della visione beatifica. Una parte di Angeli fu fedele a Dio. Invece Lucifero, il cui nome significa “portatore di luce”, e molti altri angeli rifiutarono di riconoscere la propria dipendenza da Dio e pretesero di essere uguali a Lui, nonostante comprendessero tutta la malizia del loro peccato e il castigo da cui sarebbero stati necessariamente e inesorabilmente colpiti. Questo gravissimo peccato di superbia non aveva le attenuanti dell’ignoranza e della debolezza propria dell’uomo viatore, e meritò dalla divina Giustizia una punizione terribile e immediata. Appena per bocca di Lucifero e dei suoi angeli echeggiò il grido di rivolta, seguì in Cielo una grande battaglia tra san Michele Arcangelo e Lucifero, il quale non vinse e fu precipitato insieme a tutti i suoi satelliti all’inferno. Gli angeli ribelli o demoni sono privi di tutti i doni soprannaturali, ma conservano l’intelligenza e la potenza propria della loro natura; i demoni nell’inferno sono confermati nell’odio contro Dio e nella volontà del male. Impotenti contro l’Altissimo, sfogano la loro rabbia, l’odio, specialmente contro l’uomo, cercando di indurlo al peccato e condurlo alla dannazione eterna. Dio permette che il demonio tenti l’uomo e lo tormenti solo in quella misura che può giovare all’uomo stesso per esercitare la virtù e meritare una più splendente corona di gloria in Cielo. Oltre che invitare l’uomo al male con la tentazione, il demonio può nuocergli, quando Dio lo permette, invasando il corpo della vittima prescelta e muoverlo come se egli stesso sostituisse l’anima; altre volte può infestare persone o cose dall’esterno, senza tuttavia poter muovere le facoltà interiori della vittima prescelta. Esempi - Dio permise che il demonio comparisse spesso a santa Francesca Romana, la tormentasse in molti modi e sfogasse contro di lei la sua rabbia brutale. Però nello stesso tempo la protesse per mezzo dell’Angelo Custode. La Santa se lo vedeva sempre sotto forma di un bellissimo fanciullo di circa nove anni, vestito di bianco e raggiante. Poteva vedere il suo chiarore, ma non sostenerne lo sguardo. Quando era assalita dagli spiriti maligni, l’Angelo si faceva più splendente e con la sua luce metteva in fuga i demoni. Se la Santa commetteva qualche lieve mancanza, l’Angelo, quasi ne sentisse vergogna, si copriva il volto e la rimproverava aspramente. - San Bernardo, mentre cantava il Te Deum con i suoi monaci, vide una moltitudine di Angeli entrare in coro, mettersi ciascuno al fianco di ogni religioso, esortare parecchi di essi a una maggiore devozione e precedere tutti con la soavità del canto. - Nell’orrida solitudine di Subiaco, san Benedetto fu assalito da una violentissima tentazione impura, che vinse buttandosi nudo in un cespuglio spinoso. San Francesco d’Assisi, in un’analoga circostanza, vinse la tentazione gettandosi in uno stagno di acqua gelida, in pieno inverno. 7 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 ’importanza della croce nella conversione: sono un ragazzo come tanti, con sogni, ambizioni ma soprattutto insicurezze e paure. Voglio dare la mia testimonianza di conversione affinché, spero, possa essere illuminante per tanti ragazzi che si sentono persi in questi tempi difficili. Per tutta la mia vita finora sono stato sempre alla ricerca di qualcosa che mi desse la felicità piena dell’anima. Ho sempre sentito un vuoto dentro di me e cercavo di colmarlo con gioie effimere, fugaci momenti di felicità, dati da cose, persone o eventi. Nulla di tutto ciò mi faceva stare bene realmente e una volta colta l’essenza breve di quei momenti, tutto sfumava ed ero di nuovo alla ricerca. Parecchie sofferenze ed eventi della mia vita mi hanno portato a rivolgermi all’unica figura che realmente mi potesse aiutare: la Madonna. Sono stato sempre un credente poco praticante. Non avevo quel fuoco dentro, quell’innamoramento che ti cattura completamente l’anima e ti apre gli occhi su quale sia la strada da percorrere per la vera felicità su questa terra. L 8 Pagina 8 - n.2/2013 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 9 Il figlio di Dio è venuto su questa terra e ha sofferto più di chiunque altro. E noi? Noi siamo solo buoni a lamentarci quando qualcosa non ci va bene, quando non riceviamo quello per cui preghiamo. Quando vorremmo di più di quello che abbiamo. La verità è che il dolore va accettato, il dolore purifica l’anima e ci avvicina a Dio. Una volta che accetti questo, la conversione è a un passo. Io mi sono abbandonato completamente al Signore nel mio momento peggiore, accettando i miei dolori. Proprio da qui una luce mi ha scaldato il cuore e i miei occhi hanno visto per la prima volta la vera luce del mondo. Questo è stato solo il mio primo passo per il ritorno a Dio. La strada da fare davanti è ripida e piena di insidie. Il mio non è stato un traguardo ma soltanto un punto di partenza per una nuova vita, cercando di renderla Santa e conquistarmi un giorno un posto vicino al Signore. Il mio consiglio ai giovani come me è di non perdersi tra le mille illusioni del mondo terreno. Non buttate la vostra anima nel vuoto. Con questo non dico che nella vita non ci possiamo contornare di gioie terrene, ma che con la nostra anima rivolta a Dio, tutto si guarda con una luce diversa. Migliore. Il vero conforto lo trovate solo in Dio. Pregate Maria, Madre consolatrice, e vedrete che la vostra vita avrà veramente un senso pieno. Dopo più di un anno, sgranando il Rosario tutti i giorni e rivolgendomi a Maria costantemente per alleviare i miei dolori e darmi conforto nei momenti più bui, finalmente ho ricevuto un grandissimo dono: la conversione, quella vera. Quella vera dico, perché troppe persone si dicono credenti ma non è altro che una finzione, una menzogna a se stessi e a Dio. Per essere Cristiani credenti bisogna vivere la vita terrena in funzione di quella che ci attenderà dopo la morte. È difficile, soprattutto in questo periodo in cui il mondo intero cerca di tirarci, con tutte le «Gesù ha molti che amano il suo Regno celeste, sue forze, dentro a vizi e perdizioni. ma pochi che portano la sua Croce. La preghiera è la nostra arma più potente. Perché dunque temi di prendere la Croce, per Pregando si possono ricevere innumerevoli mezzo della quale si sale al Regno? Nella Croce grazie. Ma c’è una cosa che a mio parere scaè salvezza, nella Croce è vita, nella Croce è difetena ancora di più la voglia di Dio: il dolore, sa dai nemici, nella Croce è infusione di celeste la croce. soavità, nella Croce è vigore di mente, nella CroCome Gesù che si è fatto carico della sua ce è gioia di spirito, nella Croce è l’apice della croce fisicamente con sofferenze indicibili, virtù, nella Croce è perfezione di santità». per salvarci, così dobbiamo fare noi, accettare Imitazione di Cristo le nostre croci per raggiungere la Salvezza. 9 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 10 di Padre Alessandro M. Apollonio, FI Un mistero ineffabile quello dell’Immacolata Concezione, confermato attraverso Dogma dalla Chiesa. Una realtà anche assolutamente logica: poteva non essere Purissima da ogni macchia Colei che avrebbe generato l’Altissimo nel suo Grembo? er comprendere cos’è l’Immacolato Concepimento di Maria, bisogna capire cos’è il peccato originale e cos’è la redenzione. In effetti il Dogma dell’8 dicembre 1854 dice che la Madonna è stata redenta da Cristo nel modo più sublime e, per questo, è stata concepita senza ombra di peccato originale. Il peccato originale è per l’anima quello che una tara ereditaria è per il corpo. Insegna il Dogma cattolico che la trasmissione del peccato originale avviene per mezzo della generazione naturale. Ciò significa che il peccato originale si distingue dai peccati attuali personali per questo: il primo ha invaso la natura umana, e dalla natura si comunica a tutte le persone; il secondo contamina la persona, ma la persona è essenzialmente incomunicabile, come insegna il beato Duns Scoto, e dunque non si comunica ad altri, ma è circoscritto all’individuo che compie il peccato. Per rendere l’idea con un esempio: se cadesse del veleno nell’impasto del pane, tutti i panini sarebbero avvelenati; se P 10 - n.2/2013 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 11 invece il veleno cadesse su un solo panino, tutti gli altri sarebbero ancora buoni. Possiamo dunque paragonare il peccato originale ad una malattia spirituale che è stata trasmessa agli uomini dalla coppia capostipite, che, in origine, rappresentava la natura umana, ossia “l’impasto” dal quale sarebbero stati tratti i futuri individui. Come la malattia priva gli organi corporei dalla loro perfezione e funzionalità, così il peccato ereditario toglie all’anima la “somiglianza con Dio” che aveva in origine, prima del peccato e, di conseguenza, anche le facoltà dell’anima ne rimangono indebolite e sconvolte. Come la malattia conduce il corpo alla corruzione della morte corporale, così il peccato originale conduce l’anima alla morte spirituale. La morte dell’anima, poi, non avviene per corruzione materiale, ma per la privazione eterna di Dio, al quale l’anima tende per sua natura, «come la cerva anela ai corsi d’acqua». L’anima umana non può corrompersi materialmente, poiché è una sostanza spirituale, e le sostanze spirituali sono immateriali, dunque, incorruttibili. Può tuttavia staccarsi da Dio, e questo è lo stato di peccato in cui si trovano tutti gli uomini prima del Battesimo. Ovviamente, 11 L'ECO 2 OK Iparte.qxd 29-08-2013 17:38 Pagina 12 finché permane lo stato di peccato, non si può entrare nel Regno dei Cieli. Nessuna creatura avrebbe potuto liberare se stessa, e gli altri, da questa penosa condizione, perché nessuna pura creatura può meritare, per stretta giustizia, una ricompensa superiore alla perfezione della propria natura. Facciamo anche qui un esempio: un cane, per quanto sia stato fedele alla propria padrona, non potrà mai meritare di essere il “figlio adottivo” di quella signora, o l’erede (per quanto vi siano aberrazioni del genere nella giurisprudenza contemporanea, soprattutto anglosassone). Similmente, una persona umana priva della grazia, non può meritare la grazia, perché questa supera la perfezione naturale della persona umana. La Grazia, infatti, è la deificazione della persona umana, ed è anche diventare figli adottivi di Dio e suoi eredi; nessuna persona semplicemente umana può meritare, e ancor meno esigere, una perfezione divina come questa. Tuttavia Dio, per puro amore libero e gratuito, ha preceduto ogni iniziativa umana e, senza che nessuna persona umana lo meritasse, ha voluto donarci un Redentore (cf. Gen 3,15), un Sommo Sacerdote santo e perfetto, capace di offrire un sacrificio che riconciliasse Dio con l’umanità. Questo Redentore, santo e perfetto, è Cristo, lo stesso Figlio di Dio che si è fatto uomo. Siamo giunti finalmente alla domanda fondamentale che ci conduce direttamente al Dogma: come doveva essere la Madre del Figlio di Dio Redentore, per essere degna di portarlo in grembo, educarlo e di corredimere con Lui il genere umano? 12 - n. 2/2013 Era sommamente conveniente che la madre dell’uomo-Dio Redentore fosse Immacolata, ossia redenta in modo più sublime dal Figlio suo, il quale, essendo Dio, poteva preservarla dal contagio del peccato originale sin dal primo momento della sua concezione, e riempirla di ogni grazia e perfezione. Ciò conveniva non solo alla degna glorificazione di Dio, ma anche per abilitare la Vergine Madre all’opera più eccelsa per una pura creatura: cooperare con il Redentore alla liberazione dell’umanità dalla schiavitù del peccato, e ridonare ad essa la grazia divina, pegno della gloria futura. Gesù poteva farlo perché è Dio, era conveniente che lo facesse perché Ella è la Madre sua, dunque lo fece perché Egli è il Redentore perfettissimo. Maria, di conseguenza, è Immacolata perché è la Madre di Dio, redenta in modo più sublime, perfettissimo, dal suo stesso Figlio. Tornando alla metafora del pane, Maria è quel pane bianco ed immacolato che, pur venendo dall’impasto comune, è stato messo da parte prima che il veleno contaminasse la massa. Dal pane immacolato di Maria è venuto, poi, il pane divino di Cristo Gesù. Nell’Eucaristia Egli è per noi cibo che dona la Vita eterna. Grazie Gesù per il dono dell’Immacolata. Grazie Immacolata per il dono di Gesù. Grazie beato Pio IX che ci dai la gioia di poter celebrare questo ineffabile mistero dell’Amore di Dio.