Giornale della Parrocchia 1 N. 1 GENNAIO 2013 2 4 6 8 EDITORIALE STORIA DEL SANTUARIO Diffusione in Francia SPIRITUALITÀ MARIANA La Regina d’Europa copertina: STORIA DEI SANTI “Preferiamo morire mille volte che rinnegare Gesù” I Beati Martiri di Otranto, Antonio Primaldo e compagni 11 14 16 CATECHISMO PER TUTTI Il nostro Credo Ideatore del giornale parrocchiale Don Giovanni Sorbellini (fondatore del Santuario - 1892) ATTUALITÀ La voce dei cristiani che vengono taciuti AVVENIMENTI DEL SANTUARIO « La Vergine Addolorata ci ottenga dal suo Santissimo Figlio il vero e sincero amore alla Croce, e di essa si inebri l’anima vostra « San Pio da Pietrelcina “La presente pubblicazione è gratuita e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene pubblicata senza periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 e non è soggetta alle disposizioni ex art. 5 legge 47/48” Redazione del giornale parrocchiale Parrocchia B. V. Addolorata di Campocavallo Via Cagiata, 101 - 60027 Osimo (AN) Tel. 071-7133003 Sito internet della Parrocchia www.santuariocampocavallo.com Finalmente, fatta in una nuova veste, come giornale parrocchiale, le notizie riguardanti la Parrocchia e il Santuario di Campocavallo. Dopo più di due anni di silenzio si sentiva la necessità di riportare al popolo e alla storia del Santuario, le cui origini risalgono al giugno 1892, le iniziative principali di questa frazione, possiamo ben dirlo, voluta dalla Madonna stessa con il suo movimento continuo degli occhi per circa 10 anni “consecutivi”. Una nuova veste in quanto, non più autorizzata dal Tribunale di Ancona, ma come semplice giornalino parrocchiale; nuova veste, in quanto, alcuni ragazzi della Parrocchia si sono entusiasmati a poter far rivivere e continuare la storia del loro paese in questo modo così semplice ma concreto; un sincero ringraziamento, quindi, va rivolto prima di tutto a loro, i ragazzi, i quali sono consapevoli di contribuire, per quel che possono, a non dimenticare le opere meravigliose compiute dalla Vergine Addolorata nostra Madre e Regina e a trasmettere alle generazioni future i prodigi e gli avvenimenti gioiosi e meno gioiosi del loro paese. La Madonna Addolorata protegga questo progetto, lo gradisca, anche se umile e semplice, lo benedica per il bene del suo popolo e per la Chiesa intera. Anche se sotto forma di giornale parrocchiale, vogliamo simbolicamente e immaginariamente – in omaggio al fondatore del santuario di Campocavallo, don Giovanni Sorbellini, nonché ideatore della stessa gloriosa e antica rivista del Santuario – inserire i numeri della stessa vecchia rivista ormai estinta, i quali sarebbero stati all’anno 121° con i numeri 456-462 (i numeri riprendono, approssimativamente, le varie serie riprese lungo gli anni della vita della rivista ormai estinta). Ave Maria! 3 l Paese europeo, dove, prima di tutto e principalmente si diffuse il culto alla Vergine Addolorata, è stata la Francia. Citerò alcune testimonianze. Innanzitutto una lettera proveniente da Château du Rivet con la data del primo ottobre 1893 e la firma di Joseph Lalaune. Ha per titolo: Un Campocavallo in Francia. Eccone il testo, tradotto dal francese Rev.mo Signore Curato. I «La signora contessa Tamiré vi prega, per mio mezzo, di inviarle alcune piccole e belle immagini-fotografie, con la dichiarazione autentica che esse sono state messe a contatto col quadro prodigioso. Inoltre qualche opuscolo nel quale si descrive ciò che di meraviglioso è avvenuto a Campocavallo e infine l’Eco per conoscere le grazie che la Madonna si compiace di accordare in quelle contrade. Il culto della Santissima Vergine di Campocavallo si è già molto diffuso, e, si può aggiungere, sempre per circostanze provvidenziali. Anche qui tale devozione si è provvidenzialmente accresciuta. Sua Eccellenza Reverendissima monsignor Pifferi, sacrista di Sua Santità Leone XIII, viaggiando recentemente in Francia e facendo visita ai miei benefattori (i conti Tamiré), con i quali ha passato un’intera settimana, è stato lo strumento del quale Dio si è servito per estendere sempre di più il culto alla Vergine dei Sette Dolori. Già da prima la signora contessa e la sua famiglia nutrivano una grande devozione alla Vergine di Campocavallo. Da un certo tempo un quadro simile all’originale era stato esposto in ciascuna delle due 4 L’ECO della Devozione alla Madonna di Campocavallo n. 1 cappelle nelle due residenze ed era oggetto di viva venerazione. Oggi questo culto ha avuto un incremento. La Vergine dei Sette Dolori ha qui il suo particolare Santuario ed è lo stesso monsignor Pifferi che lo ha designato e benedetto. Ecco come è avvenuto il fatto. Un giorno, durante la sua visita, mentre il buon Prelato passeggiava con i miei benefattori (sempre i conti Tamiré) su un piccolo altopiano dominante il bosco che circonda il castello, vide una vecchia torre abbandonata, ma restaurata poco tempo prima. A quella vista egli non si trattenne dall’esclamare: “Questo luogo può diventare un piccolo grazioso santuario per la Vergine che muove le sue sante pupille! Il sito ha tratti stupendi di somiglianza con la terra di Campocavallo. Portiamo in questa torre il quadro della Madonna”. La contessa non se lo fece dire due volte, si mise subito all’opera e in poco tempo fece costruire un bello e ricco altare, fu subito adorna di tanti fiori e la Vergine di Campocavallo prese possesso della sua nuova dimora la sera dell’8 settembre scorso. Nel pomeriggio (di ogni giorno) si fa una pia processione verso la vecchia torre, divenuta un nuovo piccolo santuario. La notizia di questo avvenimento si sparse subito all’intorno e così si diffuse la devozione alla Vergine Addolorata. Dopo l’erezione della cappella, ogni giorno, parte un pio pellegrinaggio dal castello per portarsi a Campocavallo (così infatti si chiama l’altopiano sul quale è sorta la graziosa cappella) per venerare la Madre dei Dolori, che, ai nostri tempi, si compiace di essere invocata sotto questo titolo. Ritengo che vi farà piacere ciò che scrivo, e gran piacere, poiché tutto ridonda a gloria della no- stra Madre celeste, che tanto ha sofferto per noi, e tende a crescere il suo culto. Vogliate gradire Château du Rivet, 1° ottobre 1893, Joseph Lalaune Don Giovanni Sorbellini, nella sua Relazione, al capitolo VII della prima parte parla del modo meraviglioso col quale si diffuse la devozione alla Madonna, con queste parole: «In Francia corre rapida la notizia della Madonna di Campocavallo e molte chiese ne inaugurano l’Immagine. A Tours la vedetti io stare nel Santuario del Volto Santo, come pure a Versailles una nuova chiesa si stava erigendo ad onore della Madonna di Campocavallo e di Sant’Antonio. Concorrendo senza dubbio alla diffusione del culto alla Madonna di Campocavallo i libri che si sono stampati qua e là senza che manco si sapesse. Quando qui in Francia nel 1895, mi venne in mano una serie di libri e tra questi uno anche grosse di mole (di tre o quattrocento pagine) intitolato: Le grand prodige de Campocavallo». Il padre Martier, testimone anch’egli del prodigio, stampò un grazioso opuscoletto intitolato: Le mouvement des yeux sur l’image de N. D. de Campocavallo. Il sacerdote Verrinot, ora residente a Roma, di ritorno dall’Africa, passò a Campocavallo, e, fermatosi qui alcuni giorni, e intesi gli avvenimenti, volle scrivere sulla nostra cara Madonna in lingua francese. E infatti dietro documenti somministratigli, egli pubblicò, per le stampe di san Bernardino, in Siena, l’opuscolo: Faits merveilleuse di Campocavallo. L’ECO di tutte le annate riporta frequentemente il titolo: La Madonna di Campocavallo in Francia ed espone relazioni di grazie ricevute. Si tratta di conversioni, di guarigioni e di altri segnati favori. A. Rousseau E. di M. narra che un suo parente, prossimo a morire, già entrato in agonia, con gli occhi smorti e vitrei, dopo fervide e incessanti preghiere rivolte dai suoi alla Vergine Addolorata di Campocavallo, riprende conoscenza, si rianimò vivamente, rispose attentamente e distintamente a tutte le domande che il sacerdote accorso al suo capezzale gli rivolse, ricevette i Sacramenti e infine l’estrema unzione e spirò con un dolce sorriso sulle labbra, che gli rimase anche dopo che assunse l’aspetto di rigido cadavere. Il curato Loriot racconta un’altra conversione, ottenuta dopo una novena di preghiera fatta alla Madonna di Campocavallo. Era gravemente malato e senza speranza di guarigione un uomo, che, a causa dei pregiudizi contro la Religione, aveva sempre respinto il sacerdote. La madre, la moglie e tutta la famiglia pregavano incessantemente per lui. Finalmente vinto dalla grazia, fece chiamare un sacerdote e ricevette i Sacramenti in modo edificante e s’addormentò nel Signore. Suor M. Alphonsa, superiora generale, informava don Giovanni Sorbellini della grazia ricevuta da una suora, prima divenuta cieca in un occhio, poi anche dall’altro. La malattia era definita dai medici “atrofia delle pupille” ed era dichiarata incurabile. Fu iniziata una novena di preghiere alla Madonna di Campocavallo. Il sesto giorno la malata cominciò a vedere qualche cosa, poi sempre più distintamente nei giorni successivi da entrambi gli occhi fino a che era capace di muoversi e portasi dovunque da sola e compiere le faccende come una volta. Altri casi di guarigioni, di conversioni, di grazia si susseguono, non possono essere descritti perché sono tanti. 5 di Padre Alessandro M. Apollonio, FI Dodici stelle su uno sfondo blu: è questa la nota bandiera che sin dal 1955 incorona la Santissima Vergine quale sublime Regina d’Europa. Un riconoscimento, oggi disprezzato o ignorato, che rivela le nobili radici cristiane del grande continente europeo. a Vergine è davvero la nostra Regina. Per quanto il Parlamento europeo non riconosca le radici cristiane dell’Europa, volenti o nolenti tutti gli europei devono riconoscere L 6 Maria come loro Regina, perché di Lei sono simbolo le 12 stelle della loro bandiera. Sembra incredibile, ma è così. Ecco come sono andati i fatti. I padri fondatori della confederazione europea sono stati tre cattolici, credenti e praticanti: Alcide De Gasperi (italiano), Konrad Adenauer (tedesco) e Robert Schuman (francese). Nel 1950 il Consiglio europeo di Strasburgo decise di indire un concorso tra tutti gli artisti del vecchio continente per dare una bandiera agli erigendi «Stati Uniti» d’Europa. Partecipò al concorso anche un tal Arsenio Heitz, alsaziano. Egli si era appena recato pellegrino al Santuario L’ECO della Devozione alla Madonna di Campocavallo n. 1 mariano di Rue du Bac, a Parigi, dove nel 1830 la Vergine apparve a santa Caterina Labouré. L’apparizione divenne celebre in tutto il mondo, perché la Vergine aveva lasciato in consegna alla veggente il compito di far coniare e diffondere una medaglia, secondo un modello ben preciso da Lei stessa rivelato. I numerosi e strepitosi prodigi legati a questa medaglia, di origine soprannaturale, le hanno valso il nome di Medaglia miracolosa per antonomasia. Ebbene, il bozzetto presentato dal Pittore alsaziano riproduceva la corona di dodici stelle che circondano il capo della Santissima Vergine di Rue du Bac, ed il campo blu era anch’esso simbolo di Maria. A sorpresa nel 1955 la giuria, presieduta da un ebreo, scelse tra tutti il bozzetto di Arsenio Heitz. Da allora la bandiera d’Europa porta il simbolo della Vergine, la quale viene così ad esser incoronata Regina d’Europa, benché molti oggi lo ignorino, e molti capi rifiutino di prestarle ossequio ed obbedienza. È curioso il fatto che la storia d’Europa, a partire dalla rivoluzione francese, registra delle ondate cicliche di avversione contro la Vergine Santissima, da parte soprattutto dei capi politici. Si ripete la sindrome di Erode: come quello temeva Cristo Re, così questi temono Maria Regina. Sia l’uno che gli altri vogliono governare sui popoli da padroni assoluti, senza dover render conto a nessuno, tanto meno all’unico e vero Padrone assoluto di tutto e a Colei che Lui ha incoronato Regina dei popoli e delle nazioni. È il delirio d’onnipotenza che colpisce soprattutto chi, lasciato il timor di Dio, si lascia dominare dal demone del dominio fine a se stesso. Un caso eclatante è quello di Napoleone Bonaparte. Egli nacque il 15 agosto 1769, e quando divenne imperatore di mezza Europa volle che il 15 agosto in Francia si festeggiasse il suo compleanno. Ma nonostante tutte le possibili ingiunzioni, la gente continuava a festeggiare la festa della Madonna Assunta in Cielo. Allora, con la complicità di qualche monsigno- re prezzolato, impose alla Chiesa francese di cambiare il calendario liturgico: a partire dal 1806, il 15 agosto in Francia non si sarebbe più festeggiata l’Assunta, ma san Napoleone, l’onomastico e il compleanno dell’Imperatore. Povero Napoleone, invidioso della Madonna! A nulla valsero le energiche proteste di papa Pio VII; anzi, per tutta risposta Napoleone nel 1812 lo fece imprigionare e condurre in esilio a Fontainebleau, vicino a Parigi. Ma la storia è nelle mani di Dio, come insegnano le indimenticabili parole di Maria nel suo cantico di lode: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote» (cf Lc 1,52-53). E davvero Napoleone, che voleva rovesciare la Chiesa di Cristo, fu rovesciato lui da Cristo, e rimase talmente a mani vuote, che la Chiesa dovette pietosamente soccorrere la sua famiglia diseredata di tutto. L’esaltazione maniacale del Tiranno francese durò ben poco: nel 1815 ci fu la disfatta di Waterloo con conseguente sua deportazione a Sant’Elena, così che in Francia si riprese a celebrare la festa dell’Assunta il 15 agosto. Ma la Chiesa, come Maria, è Madre anche verso i suoi figli più ribelli: l’unico regnante europeo che si prese cura dei familiari di Napoleone e della sua anima fu proprio Pio VII, a dimostrazione che per un cristiano la miglior vendetta è il perdono. La nemesi storica, che i cristiani chiamano Provvidenza e governo divino, si è incaricata ancora una volta di rendere giustizia a Colei che Dio ha costituito Regina dell’Universo e Signora di tutti i popoli. L’ha innalzata al di sopra di tutti, perché «ha guardato all’umiltà della sua serva» (Lc 1,48) e “chi si umilia sarà innalzato, e chi si esalta sarà umiliato” (cf. Lc 14,11). Ci conviene prendere atto di queste lezioni storiche, perché chi sbaglia storia, sbaglia le scelte della propria vita: siamo tutti figli e sudditi di Maria e, se vogliamo entrare nel Regno dei Cieli, dobbiamo obbedire a Lei, riconoscendola viva ed operante nel mondo attraverso la Chiesa. 7 ell’anno 1771 papa Clemente XIV dichiara Beati gli 800 Martiri di Otranto trucidati dai Turchi nel 1480, autorizzandone il culto; da allora essi sono protettori Otranto. Il 20 Dicembre 2012 papa Benedetto XVI ha firmato il decreto che riconosce il miracolo, attribuito all’intercessione dei beati Antonio Primaldo e Compagni, martiri, uccisi il 13 agosto 1480 a Otranto. Questo atto apre la via alla loro canonizzazione. Il miracolo riconosciuto è relativo alla guarigione da un cancro di suor Francesca Levote, monaca professa delle Sorelle Povere di Santa Chiara. Ecco la storia di questi Beati Martiri. Il 28 Luglio 1480 l’orizzonte del mare d’Otranto s’addensa di navi. È l’armata turca proveniente da Valona che, minacciosa, si approssima alla città, forte di 90 galee, 40 galeotte e altre navi, per un totale di circa 150 imbarcazioni e 18.000 soldati. L’assedio dura 15 giorni. I musulmani aprono una breccia in uno dei punti più deboli delle mura ed entrano nella città. Massacrano tutti coloro che incontrano. N 8 Molti cercano rifugio nella Cattedrale, ma questa viene assalita e presa. I musulmani entrano nel tempio. I turchi, «raggiunto l’arcivescovo che sedeva sul suo trono vestito con abiti pontificali e con in mano la croce, lo interrogarono chi fosse; ed egli intrepidamente rispose: “Sono il rettore di questo popolo e indegnamente preposto alle pecore del gregge di Cristo”. E dicendogli uno di loro: “Smetti di nominare Cristo, Maometto è quello che ora regna, non Cristo”, egli rispose indirizzandosi a tutti: “O miseri ed infelici, perché vi ingannate invano?”. Proseguì chiedendo loro di convertirsi a Cristo, quando uno di essi, impugnata la scimitarra, con un sol colpo gli recise la testa; e, così decollato sulla propria sedia, divenne martire di Cristo nell’anno del Signore 1480, l’11 di agosto». Il 13 agosto, compiuto il saccheggio, il pascià chiede che gli sia presentata la lista di tutti gli abitanti fatti schiavi, escludendo le donne e i ragazzi al di sotto dei 15 anni: «In numero di circa ottocento furono presentati al Pascià che aveva al suo fianco un miserrimo prete, nativo di Calabria, di nome Giovanni, apostata della fede. Costui L’ECO della Devozione alla Madonna di Campocavallo n. 1 impiegò la satanica sua eloquenza a fin di persuadere a’ nostri santi che, abbandonato Cristo, abbracciassero il maomettismo sicuri della buona grazia d’Acmet Pascià, il quale accordava loro vita, sostanze e tutti quei beni che godevano nella patria; in contrario sarebbero stati tutti trucidati. Tra quegli eroi ve n’ebbe uno di nome Antonio Primaldo, sarto di professione, d’età provetto, ma pieno di religione e di fervore. Questi a nome di tutti rispose: “Credere tutti in Gesù Cristo, figlio di Dio, ed essere pronti a morire mille volte per lui”. E voltatosi ai Cristiani disse queste parole: “Fratelli miei, sino oggi abbiamo combattuto per difesa della Patria e per salvar la vita e per li Signori nostri temporali, ora è tempo che combattiamo per salvar l’anime nostre per il nostro Signore, quale essendo morto per noi in Croce conviene che noi moriamo per esso, stando saldi e costanti nella Fede e con questa morte temporale guadagneremo la vita eterna e la corona del martirio”. A queste parole incominciarono a gridare tutti a una voce con molto fervore che piuttosto volevano mille volte morire con qual si voglia sorta di morte che di rinnegar Cristo». A queste parole, il Pascià, infuriato, condanna tutti a morte. La mattina seguente «quei prodi campioni della santa fede con la fune al collo e con le mani legate dietro le spalle, furono condotti al vicino colle della Minerva. Con l’umile portamento, con l’aria devota e serena e col frequente invocare i nomi di Gesù e di Maria, facevano di sé spettacolo glorioso a Dio e gradito agli Angeli. Tutto quel tratto di strada, che corre dalla porta antica di mare fino al colle, risonò di sante preci, con le quali quelle anime grandi imploravano la grazia di consumare il sacrificio delle loro vite. Si confortavano l’un altro a pigliar pazientemente il martirio e questo faceva il padre al figlio, e il figlio al padre, il fratello al fratello, l’amico all’amico, il compagno al compagno, con molto fervore e con molta allegrezza. Girava intorno ai cristiani un turco importuno con alla mano una tabella vergata in carattere arabo. L’apostata interprete la presentava a ciascuno e ne faceva la spiegazione, dicendo: “Chi vuol credere a questa avrà salva la vita; altrimenti sarà ucciso”. Ratificarono tutti la professione di fede e la generosa risposta data innanzi: onde il tiranno comandò che si venisse alla decapitazione, e, prima che agli altri, fosse reciso il capo a quel vecchio Primaldo, a lui odiosissimo, perché non rifiniva di far da apostolo con i suoi. Anzi in questi ultimi momenti, prima di chinare la testa sul sasso, aggiungeva a’ commilitoni che vedeva il cielo aperto e gli angeli confortatori; che stessero saldi nella fede e mirassero il cielo già aperto a riceverli. Piegò la fronte, gli fu tagliata la testa, ma il busto si rizzò in piedi: e ad onta degli sforzi de’ carnefici, restò immobile, finché tutti non 9 furono decollati. Il portento evidente ed oltremodo strepitoso sarebbe stata lezione di salute a quegl’infedeli, se non fossero stati ribelli a quel lume che illumina ognuno che vive nel mondo. Un solo carnefice, di nome Berlabei al vedere tale miracolo si convertì e, protestandosi ad alta voce cristiano, fu condannato alla pena del palo». Il 14 agosto, vigilia dell’Assunzione al Cielo di Maria, i corpi degli ottocento martiri, straziati, sono sul colle della Minerva. I loro resti sono conservati e venerati nella Cattedrale di Otranto. Questa terribile e al tempo stesso meravigliosa pagina di storia e di fede appartiene alla nostra identità cristiana. Indica innanzitutto un connotato essenziale dell’essere credenti: quello della testimonianza, che può arrivare fino al martirio. Un martirio “inusuale”, perché non coinvolge una o più persone, com’è accaduto in duemila anni di storia dei cattolici: è un’intera città che si immola, che segue l’esempio del vecchio Primaldo, che conforta i suoi concittadini e li invita ad essere saldi nella fede e a mirare il Cielo già aperto a riceverli. Gli ottocento martiri diventano un corpo unico ed è singolare che si conosca solo il nome di Primaldo, come a significare il fatto che è un popolo intero, unito, ad affrontare la terribile prova. Quei martiri, insieme al loro vescovo, erano consapevoli delle loro radici e della loro identità cristiana. Sacrificano le loro vite per questa ragione. Per difenderle. Non sono attratti dal nuovo, dalla “modernità” di quell’epoca, che stava per soppiantare principi e valori antichi, quegli stessi principi che loro avevano imparato attraverso la cultura e la fede dei monaci. La loro esistenza era un tutt’uno con la loro fede e costituiva la loro identità. Avrebbero potuto abiurarla, ma sarebbe divenuta una vita priva di senso, perché priva del suo connotato essenziale: l’amore per il loro Dio, il Dio dei cristiani. Riprendiamo il nostro Catechismo con la spiegazione della creazione del mondo, sull’origine e la caduta dell’uomo PERCHÉ DIO È DETTO CREATORE DEL CIELO E stra la potenza, la sapienza e la bontà infinita DELLA TERRA? di Dio. Dio è detto Creatore del cielo e della terra, ossia del mondo, perché lo fece dal nulla, e fare Dalla terra che abitiamo, sconfinata e pur dal nulla è creare. tanto piccola nell’universo immenso, che comprende milioni di milioni di stelle, molte delle Creare significa fare dal nulla qualche co- quali milioni di volte più grandi della terra, al sa, servendosi di nulla. Dio creò il cielo, cioè le granello di sabbia e al filo d’erba, all’atomo cose spirituali (angeli e anima umana), e la ter- meraviglioso e invisibile, dal macrocosmo al ra, cioè tutti gli esseri materiali. Nella creazio- microcosmo, ambedue meravigliosi, tutto è ne la vita infinita di Dio prorompe fuori di Lui opera di Dio. e si serve soltanto della sua potenza, sapienza, L’universo, con la sua bellezza e perfeziobontà, vita e delle altre sue perfezioni infinite. ne, è la via naturale per conoscere, amare e serTutto ciò che esiste riceve l’essere, l’esistenza, vire Dio, modello, principio e fine di tutte le la durata, tutto, da Dio. Dio trasse dal nulla tut- cose. La grandezza di Dio ci riempie di merate le cose. viglia. La nostra terra ha la circonferenza massima di quarantamila chilometri, e il diametro di circa dodicimila chilometri. Il sole ha un voIL MONDO È TUTTO OPERA DI DIO? lume 1.301.000 più grande di quello della terIl mondo è tutto opera di Dio; e nella sua gran- ra. Vi sono stelle immensamente più grandi del dezza, bellezza e ordine meraviglioso, ci mo- sole: Antares, della costellazione dello Scor- 11 pione, ha un diametro 160 volte più grande di quello solare; il diametro della stella Alfa di Ercole è 320 volte maggiore di quello solare; quello di Betelgeuse di Orione è 460 volte maggiore... La luce solare giunge a noi in otto minuti primi, con la velocità di 300.000 chilometri al secondo. Vi sono stelle la cui luce impiega perfino un miliardo di anni per giungere a noi! Gli atomi e le cose infinitamente piccole rispecchiano tanti e tanti altri principi che la conoscenza umana non riesce ancora a comprendere fino in fondo. Perché Dio ha creato tutte queste meraviglie dell’universo, che certamente noi non conosciamo che in minima parte? Perché è buono, perché il suo amore è diffusivo e si comunica alle creature, perché vuole la felicità dei suoi eletti, ai quali ha asservito tutto l’universo! Gli Angeli sono dotati di intelligenza acutissima, che comprende istantaneamente le cose senza bisogno del ragionamento e dell’aiuto dei sensi. L’intelligenza degli Angeli ammessi alla gloria del Cielo, oltre che dalla grandissima potenza intellettiva propria della loro natura, proviene dal lume della gloria nella visione beatifica, che svela loro Dio e tutte le sue opere, rispecchiate nella divina Essenza. Oltre che d’intelligenza, gli Angeli sono anche dotati di volontà potentissima, capace di volere e operare cose per noi prodigiose. Un Angelo, per volere di Dio, in una sola notte sterminò tutti i figli primogeniti degli Egiziani, uomini e animali. Gli Angeli sono spiriti dotati solo d’intelligenza e di volontà, privi di corpo e di qualsiasi elemento materiale. Quando appaiono sulla terra si rivestono di un corpo apparente o di altre forme sensibili (per esempio di luce), per poter essere percepiti dai sensi materiali dell’uomo. DIO CREÒ SOLTANTO CIÒ CHE È MATERIALE NEL MONDO? Dio non creò soltanto ciò che è materiale nel mondo, ma anche i puri spiriti; e crea l’anima di ogni uomo. COME SAPPIAMO CHE ESISTONO PURI SPIRITI CREATI? Che esistono puri spiriti lo sappiamo dalla fede. La ragione non può scoprire l’esistenza dei puri spiriti o Angeli, senza la divina rivelazio- ne. Dagli atti intelligenti, coscienti e liberi dell’anima si può conoscere l’esistenza e la natura dell’anima stessa. L’anima è uno spirito, ma non puro, perché nelle sue operazioni dipende parzialmente dalla materia ed è creata per essere unita al corpo. Noi, oltre l’anima, possiamo conoscere l’esistenza di Dio, Spirito purissimo, ma non quella degli Angeli, puri spiriti, perché la loro azione nel mondo materiale non è evidente né sensibile. Tutt’al più potremmo ammettere la possibilità che tra Dio, Spirito purissimo, e l’anima umana, spirito unito alla materia, esistano spiriti liberi dalla materia, ma non infiniti come Dio. Potremmo anche comprendere la convenienza della loro esistenza, ma non averne le certezza, che può venire soltanto dalla divina Rivelazione. La fede ci fa credere a ciò che Dio ha rivelato e la Chiesa insegna. La rivelazione della Sacra Scrittura ci parla spesso, dal libro della Genesi all’Apocalisse, degli Angeli (ad Abramo, Giacobbe, a Giobbe, nell’Annunciazione, ai Pastori nella notte del Natale, a Giuseppe sposo della Vergine Maria, nel Getsemani, a san Pietro e san Giovanni nel libro dell’Apocalisse e tante, tante altre volte). CHI SONO I PURI SPIRITI? I puri spiriti sono esseri intelligenti senza corpo. Al di sopra degli esseri materiali vi sono altre creature immateriali immensamente più perfette; di questi esseri immateriali conosciamo gli Angeli o puri spiriti e l’anima umana, spirito che è fatto per essere unito a un corpo materiale. L’Angelo che liberò san Pietro dal carcere (cf. At 12,6-12) entrò nella prigione a porte chiuse, svegliò l’Apostolo..., gli spalancò le porte sprangate e lo restituì alla libertà. Quest’Angelo era evidentemente un essere intelligente, che pensava ed esprimeva i suoi pensieri: immateriale, perché entrò a porte chiuse; potente, perché fece cadere le catene dell’Apostolo, spalancò porte e cancelli, tenne chiusi gli occhi dei guardiani... 12 Esempi - San Simone Salo camminando per la campagna percuoteva con un bastone le erbe e i fiori dicendo: «Via, tacete; non rimproveratemi più, perché non amo Dio che ha fatto tante cose belle per mio amore! Ho capito il vostro linguaggio. Tacete! Farò di tutto per amarlo!». - Un imperatore romano domandò al Rabbi Joshua: «Fammi vedere il tuo Dio!». Il Rabbi rispose: «Alza gli occhi al cielo! Dio è là». L’imperatore alzò gli occhi, e restò abbagliato dalla luce del sole e li abbassò. «Ebbene? – domandò il Rabbi – Tu mi domandi di vedere il Padrone, mentre non puoi sopportare la vista di una creatura che serve a Lui!». - Nella sacra Scrittura leggiamo che un Angelo apparve ad Abacuc mentre portava il pranzo ai mietitori del suo campo, lo prese per i capelli, lo sollevò, lo trasportò in pochi minuti fino alla lontana Babilonia, perché offrisse il pranzo al profeta Daniele chiuso nella fossa dei leoni, e in brevissimo tempo lo riportò dove lo aveva preso (cf. Dn 14,33-39). L’ECO della Devozione alla Madonna di Campocavallo n. 1 13 Storie di oppressione della libertà religiosa nel mondo e di come i mass media si guardino bene dal diffonderle. ortunatamente sono nata qui, in Italia. Fortunatamente sono potuta andare a scuola, posso scegliere di andare a Messa la domenica, quale mestiere fare e magari scrivere per il giornale della Parrocchia. Dico fortunatamente, perché al contrario Shazia Bashir non ha avuto la stessa libertà e molte ragazze cristiane come lei ancora oggi continuano a non averla. Shazia morì in Pakistan nel 2010 in seguito a violenze e torture subìte dalla famiglia presso cui lavorava come domestica. Come lei il 99% delle giovani cristiane che lavorano presso famiglie di musulmani integralisti sono vittime di abusi e violenze fisiche, sessuali e psicologiche. Il Pakistan è uno dei paesi più integralisti e colui che inventò la vergognosa “legge sulla blasfemia” che praticamente decreta morte per chi non si riconosca nel credo coranico. Molti sono i cristiani vittime di persecuzioni nel mondo, tuttavia poco o niente viene riportato dai no- F 14 L’ECO della Devozione alla Madonna di Campocavallo n. 1 stri giornali che non sembrano interessati a dar voce a coloro, i cui diritti vengono lesi unicamente a causa della loro religione. Uno dei pochi coraggiosi intellettuali a denunciare il triste silenzio sulle discriminazioni contro i cristiani, soprattutto cattolici, è lo scrittore ebreo-americano Michael Horowitz. Egli afferma che per governi e mass media l’idea che i cristiani siano oggi delle vittime «semplicemente non è concepibile. Armati della conoscenza dei peccati commessi nel nome della Cristianità e orrendamente inconsapevoli del ruolo fondamentale della Cristianità nella storia dell’Occidente, le élite dei giorni nostri sono indotte a pensare ai Cristiani come coloro che perseguitano, non come le vittime». Secondo la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea «il 75% delle morti collegate ai crimini a sfondo religioso riguarda i cristiani». Si stima che siano stati martirizzati più cristiani nel XX secolo che in tutti i 1900 anni precedenti. Dati sorprendenti, non vi pare? Ma andiamo con ordine e tracciamo brevemente la geografia della repressione della libertà religiosa per avere un’idea globale della questione. Oggi il caso di maggiore importanza è la Cina, in cui il «diritto alla libertà religiosa non è concesso» e le persecuzioni sono in particolare rivolte ai cattolici in comunione con il Papa. Nel rapporto dell’associazioneAiuto alla Chiesa che soffre del 2010 si legge che «numerosi sono i cristiani arrestati, condotti nei “centri di rieducazione”, torturati e condannati a morte [...] si tratta indistintamente di sacerdoti, vescovi e fedeli laici». Ancora peggiore la situazione della Corea del Nord, dove il regime comunista proclama ufficialmente l’ateismo obbligatorio. Né vanno dimenticate le discriminazioni politiche e sociali rivolte ai cristiani in Vietnam e nella Cuba di Fidel Castro. C’è poi la situazione dei tanti cristiani in India che subiscono le pressioni dei nazionalisti indù. Qui oltre all’approvazione delle leggi “anti- conversione”, tutte le manifestazioni pubbliche di religioni diverse da quella indù vengono represse. Già citato il caso del Pakistan e assieme ad esso tutti quei paesi musulmani, quali Iran e Iraq, i Paesi del Maghreb, l’Egitto, la Siria, in cui l’attacco alle minoranze religiose è in drammatica intensificazione (ma gli stessi musulmani sono spesso vittime dei fondamentalisti). «La Chiesa non perseguita alcuna altra religione e anzi si batte per la libertà di tutti, compresa quella dei propri persecutori, eppure il Cristianesimo è anche la religione più perseguitata del pianeta». Così scrive Antonio Socci ponendo all’attenzione dei lettori che il cristianesimo è la religione più perseguitata nel pianeta, inclusa la nostra libera Europa, dove gli attacchi sono più sottili e camuffati tra i valori di libertà e laicità. Non vi pare curioso che il Primo Ministro inglese Tony Blair abbia dovuto aspettare di perdere la carica prima di formalizzare la sua conversione al Cattolicesimo? FONTI Antonio Socci, Come agnelli portati al macello: luoghi e oppressori, testimoni e vittime, BastaBugie n.207, 2011; Antonio Socci, Ecco perché l’Unità, la Repubblica, le televisioni e i governi occidentali non si accorgono del massacro dei cristiano e confondono vittime e carnefici, BastaBugie n. 132, 2010; Antonio Socci, Storia di Shazia, 12 anni, BastaBugie n. 126, 2010; La cristiano fobia su scala mondiale, Corrispondenza Romana, 2010; I cristiani sono i più perseguitati al mondo, Corrispondenza Romana 2010; Piero Gheddo, Le persecuzioni dei cristiani perché difendono la dignità umana, BastaBugie n. 51, 2008. 15 PRIMA COMUNIONE 2011 1) Festa di Sant’Antonio Abate: benedizione degli animali 2) 6 Febbraio: Santa Messa Pontificale celebrata dal Cardinale Walter Brandmüller 3) 8 Marzo: Feste di Carnevale dei bambini 4) 30 Aprile: ritiro prima comunione 16 L’ECO della Devozione alla Madonna di Campocavallo n. 1 Giovanni Stacchiotti Nicolò Pagliarecci Samuel Battistoni Manuel Battistoni Matteo Zitti Sara Cesaretti Matilde Franchini Linda Franchini Simone Galassi Matteo Moretti Veronica Quattrini Sofia Pizzichini Luigi Fioretti Eleonora Pepa CRESIMA 2011 1) 29 Maggio: rinnovi consacrazione membri cenacolo MIM 2) 05 Giugno: Reliquie di Santa Veronica Giuliani a Campocavallo 3) Centro estivo 2011 4) Festa del Covo 2011 5) 11 Dicembre: Anniversari di Matrimonio 6) 21 Dicembre: Recita di Natale dei bambini 18 L’ECO della Devozione alla Madonna di Campocavallo n. 1 Alessandro Biondini Antonio Fioretti Davide Menghini Giulio Russo Mattia Torto Michele Cecchi Agnese Battistoni Alessia Quattrini Alice Foglia Arianna Falcioni Cecilia Pettinari Cristina Belli Giorgia Marconi Giosiana Stocola Giulia Fuselli Elena Pasqualini Ludovica Pettinari Marie Claire Mensah Nicole Palpacelli Noemi Carancini Rachele Sabbatini PRIMA COMUNIONE 2012 1) Festa sant’Antonio Abate: benedizione degli animali 2) Festa di Carnevale per i bambini 3) 06 Aprile 2012: Via Crucis 4) 05 Maggio 2012: ritiro Prima Comunione 5) Centro estivo 2012 6) Un giorno con Maria 7) Festa del Covo 8) Via Matris Aurora Andreoni Claudia Caporaletti Mattia Carletti Leonardo Castorina Alice Catena Tommaso Cesarini Caterina Maria Di Silvestre Giulia Gabbanelli Angelica Ghergo Emanuele Ghergo Alessandro Grandolfo Emma Grifantini Nicola Grandolfo Alessio Massaccesi Miriam Mazzieri Alessandra Orsetti Letizia Pagliarecci Noemi Pizzichini Pietro Paolorossi Diletta Quattrini Tecla Quattrini Daniele Re Leonardo Saracchini Alice Urtoni 21 Battesimi nel Santuario-Parrocchia (dall’ultimo numero dell’Eco) 2011: Beatrice Marincioni (16 gennaio) Leonardo Avenali (13 febbraio) Edoardo Falcioni (13 marzo) Elena Marinelli (10 aprile) Giovanni Federici (17 aprile) Leonardo Cardinali (8 maggio) Andrea Chiarenza (10 luglio) Emma Cappella (24 luglio) Michela Maria Piccioni (4 settembre) Enrico Loccioni (4 settembre) Davide Urbinati (5 gennaio) Bianca Galassi (26 settembre) 2012: Miriam Beccacece (22 gennaio) Joele Agostinelli (26 febbraio) Federico Bitonto (8 aprile) Viola Maria Domizio (9 aprile) Giulia Casali (15 aprile) Mattia Quattrini (13 maggio) John Epstein (13 maggio) Chiara Compagnucci (27 maggio) Rossella Quarto (3 giugno) Alessio Preciutti (4 agosto) Christian Donadio (11 agosto) Isabella Grandolfo (25 agosto) Davide Formicola (8 settembre) Maria Frontalini (23 settembre) Gioele Binci (7 ottobre) Lucia Quarchioni (13 ottobre) Marta Giorgetti (14 ottobre) Mattia Girali (21 ottobre) CRESIMA 2012 Lucia Frezzotti TommasoViglione Lorena Tesei Asia Stortoni Sofia Chiarenza Emanuele Gabrielloni Sara Fioretti Cristian D’Antino Alessia Barzetti Camilla Cesarini Mattia Pizzichini Alessio Zagaglia Federica Coppari Elena Stacchiotti Martina Censori Laura Marchegiani Loris Pasqualini Niko Carancini Beniamino Lasca Defunti della Parrocchia (dall’ultimo numero dell’Eco) 2010: Attaccalite Vincenzo: 14 dicembre (di anni 71) 2011: Principi Maria: 11 gennaio (di anni 84) 1) Nuovi confratelli nella Confraternita del SS. Sacramento: Massimo Tesei, Walter Andreucci e Danilo Branchesi. 2) Riparazione tetto della chiesetta del prodigio: lavoro svolto in modo gratuito da Oscar Carancini, Floriano Carancini, Franco Carancini, Davide Mattia, Paolo Maracci e Massimo Marra. 3) Partenza di Leonardo Lasca, fratello di Sr. Maria Veronica, per Bosco Frati (FI) dove inizierà il suo cammino di vita religiosa. Come molti altri anche lui fa parte della Parrocchia della Misericordia, che in questi ultimi 20 anni ci ha donato molte vocazioni. La Parrocchia gli augura che il Signore lo possa illuminare per rispondere al meglio alla Volontà di Dio e si unisce a lui in preghiera. 4) Falò per la venuta della Madonna di Loreto. 5) Ritorno in Santuario del Quadro Miracoloso della B. V. Addolorata di Campocavallo dopo il restauro. Passalacqua Isolina: 21 febbraio (di anni 97) Casavecchia Giuseppe: 11 marzo (di anni 69) Amicucci Maria: 18 marzo (di anni 63) Staffolani Bruna: 22 marzo (di anni 76) Le Moglie Bruna: 27 marzo (di anni 89) Quattrini Amelia: 27 marzo (di anni 95) Pettinari Quinta: 3 aprile (di anni 70) Orsetti Giacomo: 16 aprile (di anni 48) Quattrini Gino: 1 maggio (di anni 79) Smorlesi Cesira: 6 maggio (di anni 103) Bracaccini Bruno: 31 maggio (di anni 79) Mazzoni Gina: 27 giugno (di anni 88) Antonelli Lino: 20 agosto (di anni 68) Cecconi Rita: 13 settembre (di anni 72) Mosca Ivana: 2 ottobre (di anni 75) Quattrini Ida: 30 novembre (di anni 93) 2012: Sorbellini Agnese: 2 febbraio (di anni 101), pronipote di Don Giovanni Sorbellini, fondatore del Santuario) Pigliapoco Anna Maria: 18 febbraio (di anni 73) Donzelli Alessandro: 23 marzo (di anni 33) Longo Virginia: 13 agosto (di anni 91) Gabrielloni Dino: 29 settembre (di anni 82) Ciavattini Rosa: 31 ottobre (di anni 91) Giacchè Vittoria: 21 novembre (di anni 72) Borsini Assunta: 24 novembre (di anni 90) PREGHIERA alla Vergine Addolorata di Campocavallo O Vergine Addolorata, che tante volte avete abbassato i vostri santissimi occhi verso i vostri devoti e li avete rialzati come per offrire a Dio le loro preghiere, vogliate benigna ascoltarci, o Madre di Misericordia, ed otteneteci quanto fervorosamente imploriamo. Difendete la Santa Chiesa da tutti i suoi nemici, proteggete il Vicario di Gesù Cristo e conservateci il dono della Fede che il mondo si sforza di strapparci in questi tempi burrascosi. Liberate le anime sante del Purgatorio, specialmente quelle che furono più devote dei vostri Dolori e della Passione di Gesù. Consolate gli afflitti e otteneteci la pace che è il sospiro di tutti i cuori, e nella pace si dilati sempre più su questa terra il Regno di Dio. Aspirazione: O Cuore trafitto da sette spade, siate la mia consolazione. ORARI DEL SANTUARIO Giorni Feriali 18:30 S. Messa 19:00 Ora Santa: Esposizione, S. Rosario, Benedizione Eucaristica Giorni 8:00 9:30 11:00 16:45 Festivi S. Messa S. Messa S. Messa S.Messa in rito Tridentino cantata o solenne Prefestivi 18:30 Messa vespertina 18:30 Messa vespertina (solo nei giorni di precetto) Possibilità di Confessioni ogni giorno