Presentazione Progetto finanziato dalla misura d’intervento 313 - “Incentivazione di attività turistiche” ; Azione B - “Servizi per la fruizione degli itinerari rurali” C.U.P. G79G13000490006 Pietro Puccio, Presidente GAL Andrea Ferrarella, Responsabile di Piano del GAL “Golfo di Castellammare” Walter Targia, Presidente di Arebba Sicilia Il territorio del GAL “Golfo di Castellammare” P. 5 p. p. p. 6 7 8 Guida alla consultazionep. 12 Ideatore e coordinatore del progetto Walter Targia Presidente di Arebba Sicilia Coordinamento generale Vincenzo Muratore Responsabile di redazione Gianni Eros Cusumano Responsabile progetto grafico Luisa Di Martino Redazione Noemi Cannata Sara Conoscenti Gianni Eros Cusumano Lia Di Giovanni Luisa Di Martino Alessandro Megna Vincenzo Muratore Marco Scimonelli Paolo Targia Walter Targia Tutti i diritti riservati al GAL “Golfo di Castellammare“. Edizione fuori commercio. Vietata la vendita. Si consentono la riproduzione parziale o totale dell’opera e la sua diffusione per via telematica, purché a scopi non commerciali e a condizione che sia riportata la fonte e siano avvertiti editori e curatori. Eventuali autorizzazioni potranno essere richieste a: G.A.L. Golfo di Castellammare soc. cons. ar.l. , Via Porta Stella 49, 91011 Alcamo (TP) Tel/fax 0924 26090 Codice Fiscale e Partita IVA 02412500817. www.GALgolfodicastellammare.it - P.E.C. [email protected] email: [email protected] 2 Carta dell’ospitalitàp. 15 Da saperep. Il Simbolo della Trinacria p. Breve storia dell’Isola p. Storia cronologica dell’Isola p. 21 22 23 25 I Comuni del GAL p. Alcamop. Balestratep. Borgettop. Cinisip. Partinicop. Terrasinip. Trappetop. 29 31 41 51 61 71 81 91 Indice Sede legale: Piazzetta Chiesa dei Cocchieri 4, 90133 – Palermo Sede operativa: Contrada Montagna, Alcamo (TP) Tel/Fax 091.332990 P. IVA 05341160827 www.arebbasicilia.it - email: [email protected] - pec: [email protected] I cinque itinerari del GAL Golfo di Castellammare p. 100 Vitivinicolo e del gusto p. 103 Naturalistico e panoramico p. 119 Religiosità ruralep. 131 Sistema difensivo territoriale p. 141 Storico-letterariop. 151 GAL in Azione p. 162 p. 166 Da gustare... Un viaggio tra tradizione e innovazione Sagre ed eventip. 168 Appendice Numeri utilip. 173 Dove dormirep. 174 Dove mangiarep. 180 Attribuzione fotografiep. 188 Ringraziamentip. 189 3 Presentazione Pietro Puccio, Presidente GAL Il GAL Golfo di Castellammare, che ho il compito di rappresentare sin dalla sua formazione, ha accompagnato e sostenuto tutte quelle azioni e forme di promozione tese allo sviluppo e programmazione mirata del territorio, dove la ruralità ed il paesaggio assurgono a matrice identitaria di un territorio millenario. Per questo motivo ho il piacere di presentare la fatica editoriale proposta da Arebba Sicilia, associazione regionale che promuove e tutela il comparto turistico regionale, ormai da molti anni presente con preziose guide dei territori siciliani uniche nel suo genere, sempre alleate e inseparabili strumenti per quei visitatori, oserei dire “viaggiatori”, assetati di scoprire nuovi luoghi ancora fuori dai tradizionali circuiti turistici. Emerge dalla lettura attenta di questa esaltante guida “on paper” un territorio ricco di personaggi, architetture del passato, culture ed una ricchissima enogastronomia che fanno ben sperare per il futuro. Ci ritroviamo pertanto un prezioso lavoro frutto di un percorso condiviso con gli Uffici del GAL, che ringrazio per la puntuale e costante collaborazione dimostrata proprio in virtù di quella “mission aziendale”, che questi nuovi Organismi territoriali sono chiamati ad assicurare per la crescita e lo sviluppo dell’Area vasta che loro rappresentano. Sia pur in breve tempo gli sforzi di tutti stanno producendo effetti, la circolarità dell’informazione che si è raggiunta con le azioni poste in essere del GAL fanno ben sperare e questa Guida prodotta da Arebba Sicilia ne è una delle testimonianze più belle e tangibili. Sono sicuro che la sua distribuzione capillare sia negli enti pubblici che tra gli operatori ed alle fiere nazionali ed internazionali potrà rappresentare uno dei prodotti più attinenti alle politiche di sviluppo e di promozione poste in campo dal GAL. Grazie ancora con affetto all’associazione Arebba per lo sforzo editoriale compiuto ed un grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato, e sono tanti, nel fornire dati ed indicazioni per la buona riuscita del prezioso opuscolo, elegante nella forma e nella sostanza. Sono sicuro che presto darà i suoi frutti positivi. 4 5 Presentazione Il territorio del GAL Golfo di Castellammare, situato tra le province di Palermo e Trapani, rappresenta oggi uno dei punti di forza nel panorama turistico regionale, con una offerta multisettoriale, dove al tradizionale turismo balneare si aggiunge una maggiore cura e tutela del paesaggio rurale, sempre più preparato ad accogliere nuovi segmenti turistici. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: numerosi agriturismi hanno visto la luce ed è sempre più forte il legame tra natura, territorio, ambiente, gastronomia ed ospitalità, tutti ingredienti per creare una “destinazione” che si distingue nel panorama dell’offerta turistica regionale. Presentazione Presentazione Arebba Sicilia Cari Amici viaggiatori è con grande piacere che saluto la pubblicazione della prima edizione della Guida d’Area dei Comuni del GAL Golfo di Castellammare: un progetto che a mio avviso rappresenta lo spirito e la sintesi di un’azione di sistema volta a vantaggio dell’intero territorio, che vuole affermare una propria identità, forte di un gruppo di lavoro coeso e ben coordinato rappresentato dall’associazione Arebba Sicilia. Quest’anno è volato, un anno ricco di incontri, confronti e di continue analisi su ciò che in questo momento rappresenta la priorità in un panorama assai complesso e dove il tessuto economico e produttivo mostra non poche difficoltà oggettive; ma abbiamo sempre guardato avanti con grande e convinto ottimismo, consapevoli che solo operando insieme possano superarsi gli ostacoli che l’economia globale impone. L’Associazione Arebba Sicilia, che ho l’onore e l’onere di presiedere già da due anni, dopo il notevole successo che ha riscontrato attraverso la realizzazione e la promozione di Guide Turistiche sui territori siciliani ed all’estero, non si è fatta mancare il coraggio di affrontare una nuova e impegnativa sfida imprenditoriale, indagando in lungo e largo un territorio affascinante come l’area dei sette Comuni che hanno dato vita al GAL “Golfo di Castellammare”. La Guida d’Area ha ben sviluppato parecchi argomenti assai delicati in un territorio che da prevalentemente agricolo, ogni giorno cede il passo ad un’economia di servizi e che guarda al comparto del turismo non solo con grande interesse, ma anche come un’ancora di salvezza, con la consapevolezza che la sfida è ardua ma altrettanto entusiasmante e raggiungibile. La meticolosa ricerca e la quantità di informazioni raccolte da parte dello staff di Arebba ci ha regalato non poche sorprese, ad esso si deve un doveroso grazie per come ha lavorato sul campo, coinvolgendo sin dall’inizio tutto l’ufficio del GAL e le diverse amministrazioni. Ne sono testimonianza positiva i continui rapporti, incontri e relazioni sottoscritte con i vari assessori dei Comuni del territorio coinvolti. Sento di dover ringraziare particolarmente l’idea e la capacità di sistema che ha dimostrato nel progettare i cinque itinerari, occasione ghiotta per dimostrare come sia già maturo il momento di concepire ulteriori sforzi per un’azione sempre più unitaria che vada oltre il solito campanile comunale. Gli itinerari ci confermano, senza se e senza ma, come siano ormai maturi i tempi dell’agire, conducendo l’analisi di un’area vasta come quella ormai consolidata e riconoscibile dei Comuni del GAL Golfo di Castellammare. Non ci stancheremo mai di sostenere con tutte le nostre forze attività di divulgazione e promozione di fatiche editoriali di questo tipo, consapevoli che la variegata bellezza sia dei paesaggi rurali che della straordinaria costa sono i principali ingredienti per rafforzare la filiera del turismo da sempre considerata centrale e trasversale a tutta l’economia siciliana. Sento ancora di ringraziare, non ultimo ma per ultimo, tutto il CDA del GAL Golfo di Castellammare che ha consentito la realizzazione di questa preziosa Guida che contiene in sé straordinari elementi significativi a cui affidare il ruolo di ambasciatori territoriali nel mondo. 6 Walter Targia, Presidente Un viaggio stimolante e del tutto nuovo, cesellato da continue scoperte, un territorio ricchissimo di testimonianze storiche, culturali, etnoantropologiche, materiali ed ambientali, di personaggi come pochi in Sicilia. Un percorso scandito da un continuo raccordo con il personale del GAL, con il coordinatore dott. Andrea Ferrarella e con il presidente dott. Pietro Puccio, mai stitici nel suggerire indicazioni e dati sul territorio, un vero scrigno di saperi e sapori, di testimonianze dal passato, spesso trascurate e invece adesso con il loro suggerimento, assurgono a “giacimento culturale” per i tanti viaggiatori sempre più curiosi e assetati di conoscenze e relazioni. Ma un grande grazie va alla squadra, composta tutta da giovani professionisti, Luisa, Rosolino, Sara, Vincenzo, Gianni, Lia e Paolo che mi hanno affiancato e colmato di preziosi suggerimenti e spunti per far sì che questa “Guida d’Area” vedesse presto la luce. Senza di loro sicuramente tutto sarebbe stato molto più complicato. Ultimo ma non ultimo un grazie al Presidente Onorario di Arebba Sicilia l’architetto Mimmo Targia che ci ha sempre incoraggiato “nel fare”, lasciandoci sempre liberi nell’ultima decisione, affinché la guida fosse il frutto del nostro lavoro e del nostro pensiero. Un grazie ancora a tutte le persone che ho incontrato in giro per i territori: non si è trattato solo di conoscere e censire, catalogare opifici, ristoranti, strutture ricettive, ma soprattutto di conoscere chi c’è dietro i ristoranti o le aziende, le persone che vi lavorano. Mi porto dietro molti ricordi delle persone incontrate, un grande arricchimento per me, alla mia prima fatica editoriale. Ma soprattutto in questo periodo di crisi, siamo uniti dall’unico obiettivo di andare avanti, di procedere e superare con ottimismo questi momenti, in attesa di tempi migliori, dove tutti, dico tutti, siamo chiamati a fare la nostra parte, e perché no, sfidando quel che Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo diceva: “ai siciliani non è perdonato il torto del fare”. E noi amiamo le sfide. Buona lettura ai tanti amici e viaggiatori, un grazie di cuore va a tutti loro. 7 Presentazione Presentazione Andrea Ferrarella, Responsabile di Piano del GAL “Golfo di Castellammare” Geografia e paesaggio Il territorio del GAL “Golfo di Castellammare” si estende sulla costa meridionale e occidentale del Golfo di Castellammare, nella parte più agricola e meno montagnosa, che comprende i Comuni di Alcamo, Balestrate, Borgetto, Cinisi, Partinico, Terrasini, Trappeto. Tranne Alcamo, che fa parte della Provincia di Trapani, gli altri Comuni appartengono alla Provincia di Palermo. Dal punto di vista geografico, quest’area è caratterizzata dalla presenza di tre distinte fasce. A est, in territorio di Partinico e Borgetto, troviamo il versante ovest dei Monti di Palermo, con alture brulle e scoscese, vallate, pascoli, aree di rimboschimento. Qui l’agricoltura è incentrata sulla pastorizia e rari oliveti e alcuni Siti sono d’Interesse Comunitario. Nella fascia costiera pianeggiante che interessa i Comuni di Balestrate, Cinisi, Terrasini e Trappeto, l’agricoltura è quella ricca dell’agrumeto e del frutteto, inframmezzati dall’oliveto. Il paesaggio rurale è ancora tra i più belli della costa siciliana. La zona collinare più interna, dal punto di vista agricolo anch’essa molto ricca, riguarda i Comuni di Partinico e Alcamo. Qui gli agrumeti e i frutteti lasciano il posto alle vigne, che verso l’interno diventano dominanti e caratterizzano il paesaggio. In quest’area la pressione dell’urbanizzazione non ha alterato il paesaggio, ricco di grandi bagli e case patronali che hanno la palma o il gelso davanti al portale, come nell’Ottocento. Le Aree protette La Riserva Naturale Orientata Capo Rama si trova nel Comune di Terrasini ed è gestita dal WWF Italia. Oltre al promontorio di Capo Rama, il vincolo si estende anche sulle aree costiere limitrofe. La Riserva, estesa 57 ettari, ricade integralmente all’interno del Sito di Importanza Comunitaria, denominato “Cala Rossa e Capo Rama”. Sia il promontorio sia il golfo sono inseriti nell’elenco dei “Geositi” italiani: Capo Rama per la presenza di un’importante fascia geologica (successione triassica), utile alla ricostruzione della geologia della Sicilia; Cala Rossa per le marne colorate che ne fanno uno dei siti più affascinanti della Sicilia occidentale. onde. I fondali, di natura rocciosa, brulicano di vita marina. La fauna è quella tipica della macchia e delle coste rocciose, ricca di uccelli stagionali e migratori, tra i quali anche il falco pellegrino. In territorio di Alcamo si trova la Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo, che ricade all’interno del Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) di Monte Bonifato, esteso 315 ettari. L’ente gestore della Riserva è la Provincia di Trapani. Un tempo in quest’area era presente la macchia mediterranea e le pendici del monte erano ricoperte di foreste a roverella e leccio, scomparse in seguito al disboscamento e agli incendi. Oggi troviamo un bosco di conifere misto a latifoglie residue, frutto di ripetuti rimboschimenti. Il Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) Foce del Torrente Calatubo e Dune si estende per 87 ettari nel territorio dei Comuni di Alcamo e Balestrate. Quest’area è nota come Macchie di Balestrate. Si tratta di terreni demaniali prossimi al mare che hanno subito nel tempo interventi d’imbrigliamento artificiale delle dune e di rimboschimento con essenze estranee, quali l’acacia e l’eucalipto. Interventi discutibili, ma che hanno consentito di preservare dall’urbanizzazione alcuni preziosi chilometri di litorale sabbioso. Gli altri Siti di Importanza Comunitaria presenti nell’area appartengono al sistema dei Monti di Palermo, che interessano sia Comuni che aderiscono al GAL, sia Comuni limitrofi. In particolare, si tratta dei seguenti siti: Montagna Longa e Pizzo Montanello (4.770 ettari) che interessa i Comuni di Cinisi e Terrasini; Monte Pecoraro e P. Cirina (8.632 ettari) che interessa i Comuni di Cinisi e Terrasini; Monte Matassaro, Monte Gradara e Monte Signora (3.151 ettari) che interessa il Comune di Borgetto. Infine, un cenno alla Riserva Marina di Capo Gallo e alla Riserva Naturale dello Zingaro che, sebbene limitrofe al nostro territorio, insieme alla Riserva di Capo Rama costituiscono l’ossatura della Rete ecologica costiera della Sicilia nord-occidentale, punto di riferimento per il turismo ambientale ed ecologico. L’ambiente della riserva si caratterizza per la macchia a palma nana. Sul promontorio svetta un’antica Torre divenuta simbolo della riserva. La costa, alta, frastagliata e ricca d’insenature, presenta numerose grotte modellate dalle 8 9 Presentazione Presentazione Il territorio del GAL “Golfo di Castellammare” Mappa del territorio GAL Mar Tirreno Capo Gallo Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino Capo San Vito Capo Rama Cinisi Terrasini SS113 Golfo di Castellammare A29 Palermo Riserva Naturale Orientata Monte Cofano Naturale Riserva dello Zingaro Trappeto Balestrate SS113 Borgetto Partinico Monte Gradara SS187 Trapani SS113 Lago Poma Alcamo Invaso Diga Baiata A29 Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo Lago di Piana degli Albanesi A29 Tempio di Segesta 10 Aeroporto Vincenzo Florio di Trapani - Birgi 11 Guida alla consultazione Una guida turistica ha un valore e una funzione che va al di là di ciò che semplicemente si presuppone nel momento in cui la si consulta, non è solo il mezzo grazie al quale un turista/viaggiatore raccoglie informazioni riguardanti la sua meta, ma è anche uno strumento che anticipa, prefigura, accompagna il turista nella scelta di visitarla. La presente guida vuole raccontare i profumi di un territorio ricco ed incantevole, attraverso un linguaggio semplice, diretto ed intuitivo. A testi, probabilmente più esaustivi e completi, si è preferita una impostazione di più ampio respiro, con immagini evocative del territorio e della sua vocazione turistica e produttiva. La guida è suddivisa in cinque macro-sezioni. Alla Carta dell’ospitalità, strumento indispensabile per ogni visitatore, segue una breve ed esaustiva nota storica sulla Sicilia e i suoi simboli. Il viaggiatore viene, quindi, accompagnato alla scoperta dei Comuni del GAL Golfo di Castellammare. Per ogni Comune è stato scelto un colore simbolico per facilitarne il riconoscimento durante la consultazione. La guida risponde immediatamente alle domande che il turista si pone: dove si trova il Comune? Come arrivarci? Dove dormire? Dove mangiare? Una mappa del Comune, scaricabile con QRcode, accompagnata dagli indirizzi utili, permette altresì al visitatore di avere tutte le informazioni di base per una serena permanenza all’interno dell’area comunale. Le informazioni di carattere generale sono suddivise in diverse sezioni quali: Storia, Economia, Personaggi illustri, Arte e monumenti, Aree di pregio ambientale, Località turistico balneari. Una volta illustrati i sette Comuni del GAL si passa al cuore della Guida con la presentazione dei cinque Itinerari Rurali individuati. Così come per i Comuni, anche per gli itinerari è stato scelto un colore identificativo visibile anche sul taglio del libro. Ogni itinerario, accompagnato da una mappa sintetica del percorso proposto, è diviso in Tappe e ogni tappa a sua volta è suddivisa in Punti di interesse. Per ogni tappa sono state inserite le informazioni di base sull’ospitalità locale con i rimandi alle sezioni Dove mangiare e Dove dormire. 12 Itinerario Vitivinicolo e del Gusto Itinerario Naturalistico e Panoramico Itinerario della Religiosità Rurale Itinerario del Sistema Difensivo Territoriale Itinerario Storico Letterario La guida segue con una sezione dedicata al gusto e alle tradizioni popolari con la sezione Da gustare... Sagre ed eventi, quindi, si completa delle appendici relative ai singoli Comuni con le informazioni su: Come arrivare Dove dormire Dove mangiare Siamo certi che questa guida, per l’immediatezza della sua redazione e la semplicità di consultazione, possa essere uno strumento utile e completo per tutti coloro che vogliano scoprire un territorio unico e ricco di storia, accogliente ed affascinante. 13 14 15 Carta dell’ospitalità DIRITTO ALL’OSPITALITÀ Il cliente ha diritto ad essere ospitato dall’esercente di strutture ricettive, il quale può rifiutarsi solo nel caso di indisponibilità di posti o perché il cliente si rifiuti di mostrare i propri documenti o di corrispondere il prezzo pattuito. Le persone con disabilità hanno diritto a fruire di servizi turistici nel rispetto dei principi di non discriminazione, pari opportunità e partecipazione alla vita collettiva. È comunque opportuno informarsi preventivamente circa eventuali limiti di natura strutturale ed architettonica degli esercizi ricettivi ai fini di una corretta fruizione dei servizi offerti. PREZZI In relazione al principio di pubblicità dei prezzi, il cliente ha diritto a veder esposti in modo visibile nell’atrio dell’albergo i prezzi dei servizi offerti, che vengono comunicati annualmente alla Provincia territorialmente competente a cura degli albergatori. CLASSIFICAZIONE Le strutture ricettive sono classificate mediante il sistema a stelle con attribuzione proporzionale al possesso di determinati requisiti strutturali, di servizio e di funzionamento dell’impianto ricettivo. Considerato che la competenza in materia è attribuita alle Regioni, sul territorio nazionale possono riscontrarsi alcune disomogeneità in relazione agli standard qualitativi. PRENOTAZIONE Essa può essere effettuata direttamente o tramite le agenzie di viaggio. Al momento della prenotazione è sempre opportuno trasmettere un fax, una lettera o una e-mail, recante anche eventuali preferenze, da conservare insieme alla conferma, a titolo di prova, dell’avvenuta prenotazione da parte dell’albergatore, con indicazione dettagliata delle condizioni pattuite in relazione al servizio offerto. Ulteriori sistemi di prenotazione possono essere previsti da specifiche norme delle Regioni e delle Province Autonome. 16 CONTRATTO D’ALBERGO Il contratto d’albergo è l’accordo mediante il quale l’albergatore si obbliga a fornire al cliente, dietro corrispettivo, alloggio, eventualmente vitto e servizi complementari. CAPARRA Qualora sia previsto il versamento di una somma a titolo di caparra confirmatoria, in caso di adempimento, essa deve essere restituita o imputata alla prestazione dovuta. In caso di inadempienza di chi versa la caparra, l’albergatore può recedere dal contratto e trattenerla a titolo di risarcimento del danno, mentre se è l’albergatore ad essere inadempiente il consumatore ha diritto a recedere dal contratto ed esigere il doppio della somma versata. DEPOSITO ALBERGHIERO Il cliente ha diritto a chiedere la custodia di carte valori, denaro contante ed oggetti di valore. L’albergatore è responsabile di ogni deterioramento, distruzione o sottrazione delle cose portate dal cliente in albergo: tale responsabilità è limitata al valore di quanto sia deteriorato, distrutto o sottratto, sino all’equivalente di cento volte il prezzo di locazione dell’alloggio per giornata. L’albergatore è inoltre responsabile senza limiti quando le cose gli sono state consegnate in custodia o quando ha rifiutato di ricevere in custodia cose che aveva l’obbligo di accettare. Egli non è responsabile quando il deterioramento, la distruzione o la sottrazione sono dovuti al cliente o alle persone che l’accompagnano, a forza maggiore o alla natura della cosa. Secondo quanto previsto dal codice civile, il cliente non potrà valersi delle precedenti disposizioni se, dopo aver constatato il deterioramento, la distruzione o la sottrazione, denunci il fatto all’albergatore con ritardo ingiustificato. FRUIZIONE DEI BENI CULTURALI È consentito l’ingresso gratuito agli istituti ed ai luoghi della cultura statale, ai cittadini dell’Unione Europea minori di anni 18 e maggiori di anni 65, ai cittadini non comunitari, a condizione di reciprocità, nonché ai cittadini dell’Unione Europea portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria (D.M. 20 aprile 2006, n. 239). Per quanto attiene al rapporto tra turismo e beni culturali è doveroso da parte di tutti, turisti ed erogatori di servizi, garantirne l’integrità anche attraverso modi di fruizione e comportamenti idonei. Gli istituti ed i luoghi della cultura statali (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici e complessi monumentali) sono destinati alla pubblica 17 Carta dell’ospitalità Carta dell’ospitalità STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE Le strutture turistico-ricettive italiane consistono in alberghi, residenze turistico-alberghiere, campeggi e villaggi turistici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini ed escursionistici, bed&breakfast, case ed appartamenti per vacanze, affittacamere, alloggi agrituristici. Ulteriori strutture ricettive possono essere definite dalle leggi delle Regioni e delle Province Autonome. COMMERCIO DI BENI Il turista che acquista opere di pittura, scultura, oggetti di antichità, ecc., ha diritto a ricevere dal venditore la documentazione che ne attesti “l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza”. Non tutti i beni culturali possono essere oggetto di compravendita o di esportazione. Per le opere aventi meno di 50 anni o di artista vivente, il turista deve presentare presso l’Ufficio Esportazione un’autocertificazione che attesti la datazione dell’opera o che l’autore sia vivente. Tale autocertificazione deve essere corredata di due foto del bene e di una fotocopia del documento di identità del dichiarante. Per tutte le opere aventi più di 50 anni il turista deve presentare l’opera d’arte acquistata in Italia presso l’Ufficio Esportazione per la richiesta dell’attestato di libera circolazione, nel caso in cui non sia stato rilasciato dal venditore. Il tempo di rilascio dell’attestato varia da un minimo di 15 giorni ad un massimo di 40 giorni. È bene sapere che l’attestato non è un atto dovuto e pertanto potrebbe anche essere negato, qualora l’Ufficio Esportazione reputi l’esportazione del bene un danno per il patrimonio nazionale. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.pabaac.beniculturali.it dove, nella sezione “Uffici sul territorio”, è riportato l’elenco degli Uffici Esportazione, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con i relativi indirizzi e recapiti. VIOLAZIONI DI TIPO AMMINISTRATIVO Si tratta di violazioni concernenti ad esempio la mancata corrispondenza tra classificazione delle strutture turistico-ricettive ed i servizi offerti, la richiesta di prezzi diversi da quelli esposti, la mancanza delle prescritte autorizzazioni o licenze, il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie, o il rifiuto a rilasciare lo scontrino fiscale. Al verificarsi di tali situazioni, il turista può rivolgersi alla Polizia Municipale del luogo o ad altra Autorità di Pubblica Sicurezza, anche per il tramite delle Associazioni dei consumatori. VIOLAZIONI DI CARATTERE PENALE Eventuali furti o truffe devono essere denunciati ai Carabinieri o alla Polizia di Stato, il cui verbale dovrà essere allegato alla richiesta di risarcimento del danno. DISSERVIZI Qualora si verifichino dei disservizi nel corso di un viaggio o un soggiorno è sempre opportuno riferirsi all’erogatore del servizio per avere spiegazioni adeguate al riguardo. 18 Se non si è soddisfatti si può agire per la tutela dei propri diritti tenendo presente che è importante raccogliere e conservare tutta la documentazione e le testimonianze dirette a supportare le inadempienze lamentate (fotografie, dichiarazioni sottoscritte da altri turisti, fatture di spese sostenute, ecc.). Se il disservizio ha riguardato più persone si può agire con un reclamo collettivo. ASSISTENZA E CONSULENZA Per avere informazioni, tutela, assistenza e consulenza sui propri diritti il turista può rivolgersi alle Associazioni dei consumatori, riunite nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (www.tuttoconsumatori.it). I relativi recapiti sono indicati nella specifica sezione. Ci si può rivolgere anche al servizio Europe Direct (n. 00800 67891011) da qualsiasi luogo nell’U.E. o inviare una e-mail tramite il formulario accessibile all’indirizzo internet http://ec.europa.eu/europedirect. CONCILIAZIONE ED ARBITRATO Per le controversie di natura economica in materia di fornitura di servizi turistici esistono sistemi stragiudiziali per far valere i propri diritti, come la conciliazione e l’arbitrato. Con la conciliazione le parti decidono volontariamente di farsi aiutare da un soggetto neutrale, indipendente ed imparziale, il conciliatore, per trovare un accordo. Con l’arbitrato si possono invece risolvere liti di natura commerciale con una decisione finale (il lodo arbitrale) che può acquistare efficacia di sentenza. Si tratta di sistemi poco costosi e snelli di giustizia alternativa che è possibile attivare, prima del ricorso al giudice, anche per il tramite delle Associazioni dei consumatori, presso le commissioni arbitrali e conciliative delle Camere di Commercio competenti per territorio. Per la risoluzione delle vertenze in materia di consumo negli Stati membri dell’UE/SEE, è possibile avere informazioni circa la “Rete dei Centri Europei dei Consumatori (European Consumer Centres Network) - ECC Net” consultando il sito www.ecc-netitalia.it o www.euroconsumatori.org. Il turista, nell’effettuare viaggi e vacanze, deve attenersi ai principi per una corretta fruizione del sistema turistico sanciti dal Codice Mondiale di Etica del Turismo. In particolare il turista deve: - rispettare le leggi, gli usi e i costumi del Paese visitato, nonché le tradizioni e le pratiche sociali e culturali di tutti i popoli, comprese quelle delle minoranze e delle popolazioni autoctone, e riconoscere il loro valore; 19 Carta dell’ospitalità Carta dell’ospitalità fruizione, nel rispetto dei principi fondamentali fissati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Il danneggiamento, la distruzione, la rimozione, ecc., di beni culturali sono puniti con l’arresto da sei mesi ad un anno e con l’ammenda da 775 a 38.734,50 euro. Il Codice Mondiale di Etica del Turismo, promosso dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, è consultabile sul sito www.unwto.org. Da sapere Carta dell’ospitalità - mantenere un comportamento che non risulti offensivo o ingiurioso per le comunità locali; - informarsi, anche prima della partenza, sulle caratteristiche dei Paesi che si intende visitare ed essere a conoscenza dei rischi relativi alla salute e alla sicurezza inerenti ad ogni viaggio al di fuori del proprio ambiente usuale e comportarsi in modo tale da ridurre i rischi al minimo; - astenersi dal commettere atti che possano configurarsi come reati di prostituzione e pornografia minorile, che la legge italiana punisce con la reclusione, anche se commessi all’estero; - astenersi dall’arrecare danno alle strutture deputate all’ospitalità; - rispettare l’ambiente naturale ed il patrimonio storico, artistico e culturale del Paese visitato. 20 L’associazione della Trinacria alla Sicilia si deve alla particolare conformazione geografica dell’isola, caratterizzata da tre promontori: Pachino, Peloro e Lilibeo, simboleggiati dalle tre gambe piegate alle ginocchia rivolte nello stesso verso come a voler rappresentare il movimento rotatorio del sole. Secondo un’altra versione sull’origine del nome Trinacria e del suo simbolo, si racconta che i tre promontori ai tre vertici dell’isola sarebbero sorti grazie a tre ninfe. Queste tre splendide creature vagavano danzando per il mondo prelevando manciate di terra, piccoli sassi e frutti dalle aree più fertili. Breve storia dell’isola Per la sua posizione strategica è stata abitata sin dall’epoca paleolitica e mesolitica come dimostrano le tracce rinvenute nelle grotte della costa settentrionale. I primi abitanti furono, secondo Tucidide, i Sicani provenienti dall’Iberia (VIII-VII sec. a.C.). Gli Elimi, forse esuli troiani, giunsero dalla Libia e si stanziarono tra Erice e Segesta, mentre i Siculi provenienti dal continente si sarebbero stanziati nella parte orientale dell’isola. A partire dal 735 a.C. giunsero i primi coloni greci che causarono la ritirata dei Fenici che avevano posto la loro base nella Sicilia occidentale tra Mozia e Capo Lilibeo. Nel 265 a.C. i Romani si impossessarono di Messina alleandosi con i mercenari locali. Al termine della Seconda Guerra Punica (212 a.C.) l’isola in possesso dei Romani fu divisa in province e sfruttata come granaio dell’Impero. Con la fine della guerra gotobizantina del 552 d.C. la Sicilia entrò a far parte dell’Impero Romano d’Oriente e rimase sino al IX sec. una provincia periferica. Con l’invasione araba dell’827 la Sicilia si avviò verso una nuova epoca di splendore. La conquista iniziò da Mazara del Vallo e terminò nel 902 con la presa di Taormina mentre nel Val di Noto e Val Demone continuò a prevalere la civiltà greco-latina. Palermo nell’831 divenne la nuova e florida capitale dell’Emirato semi-indipendente della famiglia dei Kalibi. La conquista normanna dell’isola ebbe inizio nel 1061 con Ruggero d’Altavilla incoronato re di Puglia, Calabria e Sicilia. Al marito di Costanza d’Altavilla, Enrico VI, fece seguito sul Sin quando si fermarono in una regione del Globo che aveva un cielo particolarmente limpido ed azzurro, lì la danza si fece più elegante, gioiosa e fra un passo e l’altro le tre ninfe gettarono in mare tutto quello che avevano raccolto per il mondo. Il mare si illuminò come un arcobaleno e dalle onde emerse una terra tutta nuova, ricca, profumata, splendente. Aveva la forma di un triangolo in quanto riempì lo spazio fra i promontori che si erano creati proprio lì dove le tre ninfe, danzando, avevano gettato tutto il loro ricco carico. In Età Romana il simbolo perde completamente il suo originario valore religioso, per assumere soltanto quello geografico di emblema della Sicilia, ciò si fa evidente nella monetazione della città di Palermo, in cui la Trinacria appare nel suo aspetto definitivo: tre gambe unite da una testa di Gorgone adorna di spighe che ribadiscono il concetto di fertilità dell’isola non a caso definita “granaio di Roma”. 22 23 Da sapere Da sapere Il Simbolo della Trinacria Storia cronologica dell’isola Preistoria - 35.000 - 5.000 a.C. - Tardo Paleolitico. I siciliani vivevano di caccia e raccolta. Graffiti nelle grotte di Monte Pellegrino e Levanzo testimoniano questo periodo. 1.900 - 1.800 a.C. (ca.) - Gruppi di popolazioni indoeuropee penetrano in Sicilia fondendosi con gli indigeni e dando inizio all’Età del Bronzo. Reperti da Castelluccio, Naro, Filicudi, Siracusa, Pantalica. 1.400 a.C. - Si notano tracce della civiltà egeo - cretese. Giungono in Sicilia gli Elimi, fondatori di Erice e Segesta, ed i Siculi. Questi ultimi importano in Sicilia l’uso del cavallo, del rame, insegnano l’agricoltura ed il culto dei morti. 1.200 - 1.000 a.C. - Ha inizio l’Età del Ferro. Reperti da Barcellona Pozzo di Gotto, Monte Finocchitto (Noto), Sant’Angelo Muxaro. Tra l’XI ed il X secolo giungono in Sicilia i Fenici che fondano Solunto, Mozia e Palermo. I Greci - 753 a.C. - Con la fondazione di Naxos da parte di coloni greci, la Sicilia entra nella storia del Mediterraneo greco. Nel corso degli anni seguenti è tutto un fiorire di colonie: Siracusa (734), Catania (729), Gela (689), Selinunte (650), Agrigento (582). Le colonie si svilupparono fino a diventare vere e proprie città, ricche e ornate di monumenti. 485 a.C. - Gelone, tiranno di Gela, conquista Siracusa, che diverrà negli anni seguenti una delle principali città del Mediterraneo. 405 - 367 a.C. - Dionisio I il Vecchio raggiunge l’apice del potere a Siracusa, facendosi eleggere tiranno della città. Assieme al re di Persia è il più magnifico principe del suo tempo per lo splendore della sua corte e per la potenza del suo esercito, capace di tenere in scacco i Cartaginesi che contendevano ai Greci il dominio sulla Sicilia. 316 - 289 a.C. - Agatocle tiranno di Siracusa è il primo signore dopo la morte di Dionisio capace di competere con la potenza del suo predecessore, tenendo testa ai Cartaginesi e riportando Siracusa agli antichi splendori. Dopo la sua morte, la città si ritrova in mano ai governanti deboli fino all’ascesa al trono di Ierone II (276 a.C.), re mite ma di polso fermo che si allea con Roma, neonata potenza italica. Restano testimonianze monumentali della Sicilia greca a Siracusa, Agrigento, Selinunte, Segesta, Gela. Sentendosi minacciati dai Cartaginesi, chiamano in aiuto i Romani, i quali, appoggiati in Sicilia da Ierone II, scatenano contro Cartagine la Prima Guerra Punica. Al termine di essa la Sicilia - ad eccezione dell’alleata Siracusa - viene proclamata provincia romana (241 a.C.). 24 25 Da sapere Da sapere trono il piccolo Federico II che nel 1212 fu incoronato dal Papa confermando i diritti al trono della famiglia di Svevia. Nel 1266 l’erede al trono Manfredi fu sconfitto da Carlo d’Angiò e la Sicilia ricadde in una profonda crisi economica mentre crebbe a dismisura il potere dei baroni (nella Sicilia occidentale sino al 1500 i Chiaramonte e i Ventimiglia dettano legge). Nel 1415 l’isola divenne vice-regno spagnolo con un ruolo del tutto marginale nel Mediterraneo. Nonostante il malcontento e le rivolte nei maggiori centri, il dominio spagnolo si mantenne saldo sino al trattato di Utrecht (1713) quando il domino spagnolo cessò e la Sicilia passò ai Savoia. Incalzato dai Francesi, Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, trova in Sicilia il suo rifugio unificando i due stati nel Regno delle Due Sicilie ed abolendo i privilegi feudali nel 1812. Nel 1848 iniziarono i moti rivoluzionari in tutta l’isola ed i siciliani con il governo provvisorio di Ruggero Settimo dichiararono decaduti i Borbone. L’11 maggio del 1860 sbarcò a Marsala Giuseppe Garibaldi che sconfisse a Calatafimi le truppe borboniche ma le tensioni sociali scoppiarono ancora con il movimento dei Fasci Siciliani repressi nel 1894 da Francesco Crispi allora capo del Governo italiano. Si apriva per la Sicilia, a causa anche di una forte crisi dell’economia agricola, la pagina delle grandi migrazioni verso il nuovo mondo, l’America. Nel 1948 nacque lo statuto regionale autonomista promulgato dal Governo italiano in legge con l’istituzione di un Parlamento autonomo della neonata Regione Siciliana che si trovava ad affrontare una situazione socio-economica di estrema gravità all’indomani della grande guerra. Oggi l’isola dal punto di vista economico si presenta come una regione dalle molteplici potenzialità ancora parzialmente espresse - come nel settore trasporti e in quello hi-tech - o già note nel mondo: turismo, beni culturali ed agroalimentare. 219 - 212 a.C. - Seconda Guerra Punica. I Romani conquistano e sottomettono anche Siracusa. La storia della Sicilia sotto i Romani non è particolarmente ricca di eventi, fatta eccezione per le rivolte servili (135 e 101 a.C.). È una provincia tranquilla, apprezzata soprattutto per la produzione agricola. Reperti e testimonianze monumentali a Termini Imerese, Tindari, Taormina, Catania, Piazza Armerina ed altri. I Barbari - 440 d.C.- Genserico, re dei Vandali, sbarca a Lilibeo (oggi Marsala) e devasta la Sicilia. Dopo una serie di scorribande occasionali negli anni seguenti, nel 468 inizierà un vero e proprio dominio che durerà fino al 476. Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente la Sicilia sarà ceduta ad Odoacre che a sua volta passerà il governo ai Visigoti di Teodorico. I Bizantini - 535 - Guerra greco-gotica. Fu scatenata per volere di Giustiniano, imperatore d’Oriente, che desiderava ricomporre l’integrità dell’impero. In Sicilia viene inviato il generale Belisario che rapidamente conquista l’isola consegnandola all’imperatore. La Sicilia rimase nell’orbita orientale per quasi tre secoli, assorbendone numerosi aspetti sociali e culturali. Testimonianze monumentali a Randazzo, Castelbuono, Pantalica. Gli Arabi - 827 - Gli Arabi sbarcano a Mazara, dando inizio alla campagna di conquista dell’isola. Essa verrà completata nell’arco di 100 anni e segna 26 un profondo mutamento per la vita sociale e culturale della Sicilia che viene catapultata nel mondo musulmano dopo secoli di cristianesimo. La capitale siciliana è Palermo, splendida metropoli di stampo islamico. Testimonianze monumentali a Palermo, Favara, Cefalà Diana, Caccamo. I Normanni - 1060 - Guidati da Roberto il Guiscardo e da Ruggero d’Altavilla, i Normanni iniziano con la benedizione papale la riconquista della Sicilia alla cristianità. Riusciranno nella loro impresa nell’arco di 31 anni. I discendenti di Ruggero d’Altavilla saranno re di Sicilia fino al 1194 e lasceranno il ricordo di un regno prospero e pacifico, crogiolo dei popoli più diversi eppure perfettamente integrati fra loro. Sarà soprattutto Ruggero II, figlio del precedente, a dare impulso vitale a questo regno con una sapiente azione amministrativa che coinvolge tutte le etnie. La capitale è ancora Palermo, magnifica città ornata di palazzi e di giardini. Testimonianze monumentali a Palermo, Monreale, Cefalù, Messina, Piazza Armerina, Caccamo, Troina, Calascibetta, Favara e altri. Gli Svevi - 1194 - Con l’incoronazione di Enrico VI Hohenstaufen a re di Sicilia, il trono passa alla famiglia tedesca degli Svevi. Alla sua morte erediterà il titolo il figlio Federico II (incoronato nel 1208) uno dei più grandi monarchi del Medioevo. Alla sua corte palermitana, fioriscono le arti, le scienze e la 27 Gli Angioini - 1270 - La morte di Federico II scatena aspre lotte per la successione. Il Papa, da tempo in lotta con lo Svevo, assegna arbitrariamente la corona a Carlo d’Angiò e con l’esercito di quest’ultimo, venuto a far valere i propri diritti, si scontreranno gli eredi diretti di Federico: il figlio illegittimo Manfredi ed il nipote Corradino. Avuta la meglio su entrambi, Carlo d’Angiò si insedia sul trono e, spostata la capitale a Napoli, dà inizio ad un governo vessatorio, mal sopportato dai Siciliani. Testimonianze monumentali a Sperlinga. Da sapere Gli Aragonesi - 1282 - Rivolta del Vespro. Partita da Palermo, questa ribellione porterà alla definitiva cacciata dei Francesi dalla Sicilia. Il trono dell’isola passa a Pietro d’Aragona, genero di Manfredi. Testimonianze a Palermo, Messina, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Taormina, Mussomeli, Aragona, Augusta. Gli Spagnoli - 1409 - Con l’estinguersi della linea siciliana degli Aragona, i rapporti diretti dell’isola con la corona spagnola si fanno più stretti. Il matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia pone le basi per la nascita di uno stato spagnolo di cui anche la Sicilia fa ormai parte. L’isola è governata da vicerè e resterà alla corona spagnola per 300 anni circa. Testimonianze monumentali a Taormina, Palermo, Siracusa, Enna, Nicolosi, Isole Egadi. I Savoia e gli Austriaci - 1713 - Come stabilito nella pace di Utrecht, la Sicilia passa a Vittorio Amedeo II di Savoia. La famiglia piemontese manterrà la signoria dell’isola per appena cinque anni. Nel 1718, infatti, gli Spagnoli intraprendono una campagna di riconquista, bloccati però dagli Austriaci. In base al trattato dell’AIA (1720) Carlo VI d’Austria diventa nuovo re di Sicilia. I Borboni - 1734 - Con la Battaglia di Bitonto tra le truppe borboniche e austriache, la Sicilia rientra nell’orbita spagnola. Carlo I di Borbone, figlio del re di Spagna, verrà incoronato re di Sicilia nel 1735. I Borboni governeranno l’isola per 125 anni. Testimonianze monumentali a Palermo, Noto, Avola, Ragusa, Modica, Catania, Siracusa e Trapani. Il Regno d’Italia - 1860 - A seguito dell’impresa garibaldina la Sicilia viene annessa al Regno d’Italia. Da allora l’isola seguirà le sorti del neonato regno. L’Autonomia - 1946 - Al termine della seconda guerra mondiale la Sicilia diviene Regione Autonoma nell’ambito della nuova Repubblica Italiana. Il suo Parlamento si riunisce dal 1947 nel Palazzo dei Normanni - come già faceva più di otto secoli fa. Fonte: Regione Siciliana 28 Alcamo Balestrate Borgetto Cinisi Partinico Terrasini Trappeto I Comuni del GAL letteratura, tanto che la prima scuola poetica italiana vedrà la luce proprio tra le mura di Palazzo dei Normanni. Testimonianze monumentali a Siracusa, Catania, Salemi, Agrigento. Alcamo Alcamo Ubicazione geografica Situato nella provincia di Trapani, al confine con quella di Palermo, il Comune di Alcamo sorge, alle falde del monte Bonifato, in una zona collinare posta a 258 m sopra il livello del mare. Il territorio si estende fino al mare, comprendendo la splendida località balneare di Alcamo Marina. Come raggiungerci Mappa Comune pag. 32 Indirizzi utili pag. 33 Storiapag. 34 Economiapag. 34 Arte e Monumentipag. 35 Personaggi illustripag. 36 Edifici di cultopag. 36 Dove dormirepag. 175 Dove mangiarepag. 181 da Palermo Distanza chilometrica in linea d’ aria è 37.66 km; in automobile 64,1 km; 55 min stimati Indicazioni: percorrendo l’A29 - direzione Mazara del Vallo, uscire ad Alcamo Nord o Alcamo Est da Trapani Distanza chilometrica in linea d’ aria è 38.1 km; in automobile. 52,1 km; 45 min stimati Indicazioni: da Trapani, percorrendo l’A29 - direzione Palermo uscire ad Alcamo Nord o Alcamo Est 31 31 Mappa del Comune 12°57' 12°57'15" 12°57'30" Indirizzi utili 12°57'45" 37°59' 12°58'15" 12°58'30" Comune Municipio: Piazza Ciullo 91011 Alcamo (TP) Ufficio turistico Via Alessandro Volta, 20 Tel 0039 0924 040101 Sportello turistico Piazzetta Mercato Lun. al Sab. 9.00-13.00 Lun. mer. gio. pomeriggio 15.30-18.30 37°58'45" Alcamo 12°58' Guardia medica Ospedale Via F. Crispi Tel 0039 0924 599202 Alcamo Marina C/da Canalotto S.S. 187 n. 2283 Tel 0039 0924 597500 h 08.00-20.00 Coord. 37° 59’ 57,84’’N, 12° 57’ 26,64’’ E Altitudine 258 m s.l.m. 37°58'30" Comuni confinanti con Alcamo Dati Geografici Castellammare del Golfo (TP) 6,6 km Balestrate (PA) 7,4 km Calatafimi-Segesta 12,4 km Trapani 53,7 km Partinico (PA) 15,2 km Camporeale (PA) 16,5 km Monreale (PA) 30,5 km Popolazione 45.546 abitanti Superficie 130,90 km² Densità 347,96 ab./km² Codice Istat 081001 Prefisso 0924 CAP 91011 Taxi Piazza della Repubblica Tel 0039 3343208208 Agosta.info Tel 0039 340 7767015 0039 393 0411001 0039 333 4577000 Parcheggi Piazza Bagolino Piazza della Repubblica Stazione Alcamo Diramazione Contrada Coriolano (Distanze calcolate in linea d’aria dal centro urbano) www.comune.alcamo.tp.it 32 Alcamo Storia Arte e monumenti Fondata dagli Arabi come casale-stazione (Manzil Alqamah) fra due importanti avamposti difensivi lungo la via commerciale che da Palermo portava alla parte sud-occidentale dell’isola, Alcamo fiorì in periodo Aragonese. Contesa tra i Chiaramonte e i Ventimiglia, dal Quattrocento divenne feudo dei conti di Modica. Tra i sec. XIV e XVII vi sorsero diversi ordini religiosi e il borgo si trasformò in un importante centro commerciale. L’origine araba sembra essere confermata dal diario del 1185 di un pellegrino andaluso che si fermò ad Alcamo e la definì BELEDA: città con moschee e mercato. Nel settore monumentale è di grande risalto il Museo castello dei Conti di Modica, edificato nel sec. XIV, a pianta romboidale, con due torri quadrangolari e due cilindriche; sino ad oggi è possibile trovare nella parte nord le bifore in stile gotico. Il castello dei Conti di Modica è sede di un interessante polo museale e di attività culturali; ospita Veduta del Museo castello dei Conti di Modica un’ampia documentazione sulla produzione del vino e sulla cultura locale, opere d’arte, mostre temporanee (fotografie, bottiglie, ecc.) e degustazioni di prodotti enogastronomici. Nel Museo etnico – agricolo – pastorale – artigiano sono ricostruiti ambienti rurali ed esposti attrezzi, oggetti, utensili e costumi della zona. Attualmente è sede della prestigiosa Enoteca Regionale. Economia Degna di nota è anche la Torre de Ballis: torre quadrangolare, straordinario esempio di architettura quattrocentesca, con chiari riferimenti alle soluzioni palermitane di Matteo Carnalivari, individuabili nell’elegante cornice di sostegno delle merlature; echi catalani si notano invece nella finestra trifora inserita in un arco a tutto sesto. Importante centro agricolo e polo industriale, è situato nell’entroterra del ben rinomato Golfo di Castellammare. Alcamo è oggi uno dei più grandi centri siciliani per la produzione e il commercio del vino. L’agricoltura produce uve da mosto e da tavola; tra i prodotti agricoli ricordiamo anche: olive, cereali e meloni. Numerose sono le aziende vitivinicole che producono i pregiatissimi vini. Il territorio dell’Alcamo D.O.C., fortemente caratterizzato dalla straordinaria geometria dei vigneti a “spalliera” o a “tendone”, è uno dei territori più rinomati d’Italia per la produzione di vini. In particolare il “Bianco d’Alcamo” è uno dei vini più pregiati ed apprezzati, a cui è stata riconosciuta la “Denominazione d’Origine Controllata” nel 1972. Sono presenti anche numerosi allevamenti di bovini e ovini. L’ industria opera nei settori metalmeccanico, metallurgico, dei filati (cordame) e dei materiali da costruzione (calce e calcestruzzo); permane l’artigianato del ricamo, del ferro battuto, del legno, e sono sfruttate anche alcune cave di travertino. Famoso per tanto tempo è stato il marmo rosso di Alcamo che ha rivestito parecchi palazzi nobiliari del barocco siciliano. 34 La torre fu fatta costruire da Giovanni de Ballis, dopo un ricco matrimonio, probabilmente su progetto del monrealese Pietro Oddo, “speciali mastro di musia et di morari (di mosaico e costruzioni)”. Sullo spigolo ovest è posto lo stemma di famiglia, mentre nel prospetto posteriore si trova una finestra bifora. Si ricordano inoltre il castello di Calatubo (vedi pag. 144) e un interessante Museo di Arte Sacra che raccoglie dipinti, argenti, paramenti sacri, messali. 35 35 Alcamo Personaggi illustri Cielo d’Alcamo, (XIII secolo) poeta e padre della lingua italiana. Sebastiano Bagolino, (1562-1604) pittore, musicista e poeta. Nella seicentesca chiesa di San Francesco d’Assisi sono conservate opere in marmo, ritenute probabile opera di Domenico Gagini, e due sculture riproducenti la Maddalena e San Marco attribuite ad Antonello Gagini. Don Giuseppe Rizzo, (18631912) fondatore della Cassa Rurale ed Artigiana. Ludovico Corrao (1927- 2011), fautore del rinnovo di Gibellina, ideatore delle Orestiadi. Franca Viola, prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore. Edifici di culto La basilica Santa Maria Assunta, detta anche Chiesa Madre, è una realizzazione seicentesca intitolata all’Assunta; sul posto esisteva un luogo di culto del XIV secolo del quale sono visibili il portale e l’elegante campanile. Sorge nel pieno centro cittadino a due passi da piazza Ciullo. L’interno, tripartito, è affrescato da Guglielmo Borremans, mentre nelle cappelle laterali sono presenti opere di Antonello Gagini. Dal 2010 è stato sapientemente allestito un Museo della Basilica con opere provenienti dalle chiese alcamesi. Nei pressi della chiesa si trova il Collegio dei Gesuiti, recentemente trasformato in sede del Museo d’arte contemporanea e del Museo degli strumenti musicali multietnici, che ne ospita ben 400, provenienti da tutto il mondo. 36 La Badia Nuova, nota anche come San Francesco di Paola, custodisce una pittura di Pietro Novelli raffigurante San Benedetto da Norcia e magnifiche statue in stucco di Giacomo Serpotta che raffigurano: La Pace, La Mansuetudine, La Fortezza, La Purezza, L’Addolorata, La Maddalena, S. Pietro e S. Paolo. La chiesa di Sant’Oliva (XVIII secolo) conserva la tela “Le anime del purgatorio” ascrivibile all’anno 1639 a Pietro Novelli (altare maggiore) e alcuni lavori dei Gagini, tra cui la statua in marmo realizzata da Antonello Gagini raffigurante Sant’Oliva, considerata tra le opere più belle dell’artista. La chiesa dei Santissimi Paolo e Bartolomeo, rappresenta la più alta espressione del barocco alcamese grazie ai suoi sfarzosi stucchi e agli splendidi affreschi. Accoglie una pregevole Madonna del Miele, di antichissima fattura (1300 circa). Degne di nota sono le tele relative alla Madonna del Miele, San Bartolomeo e San Nicolò. La chiesa della Madonna dei Miracoli, costruita nel luogo del ritrovamento di un’immagine delle Madonna, ospita un affresco della Sua glorificazione, oggetto di venerazione, alcune tele settecentesche di G. Patania e un sarcofago in marmo bianco che rende onore al governatore spagnolo Fernando Vega. Durante la festa di Maria SS. dei Miracoli è importante meta di pellegrinaggio. 37 38 39 Balestrate Balestrate Alcamo Ubicazione geografica Comune costiero posto al centro del Golfo di Castellammare, esattamente al confine tra le ex province di Palermo, di cui fa parte, e Trapani. Sorge in una zona pianeggiante posta 35 m sopra il livello del mare alle pendici del monte Ferricina nella valle del fiume Cataldo. Come raggiungerci Mappa Comune pag. 42 Indirizzi utili pag. 43 Storiapag. 44 da Palermo Distanza chilometrica in linea d’ aria è 31.82 km; in automobile 56,3 km; 48 min stimati Indicazioni: percorrendo l’A29 - direzione Mazara del Vallo, svincolo Balestrate Economiapag. 45 Arte e Monumentipag. 46 Personaggi illustripag. 47 Dove dormirepag. 175 Dove mangiarepag. 183 da Trapani Distanza chilometrica in linea d’ aria è 41.4 km; in automobile 57,6 km; 44 min stimati Indicazioni: percorrendo l’autostrada A29/E90 direzione Palermo svincolo Partinico 41 41 Mappa del Comune 9'45" 13° 13° Indirizzi utili 13° 13° Comune Municipio: Via Roma 14 90041 Balestrate (PA) Ufficio turistico Via S. Francesco D’Assisi n.38 Tel 0039 091 8987355 Balestrate Guardia medica Via Giliberti, 42 Tel 0039 091 8786790 Taxi Nstonline Taxi & Transfer Via Segesta 5 - 90041 Tel 0039 333 8429777 Coord. 38° 3’ 8,28’’ N 13° 0’ 29,16’’ E Altitudine 35 m s.l.m. Parcheggi Stazione di Balestrate - Via Stazione Comuni confinanti con Balestrate Dati Geografici Trappeto 3,3 km Alcamo (TP) 7,4 km Partinico 9,9 km Borgetto 11,9 km Terrasini 12,5 km Cinisi 14,6 km Carini 19,0 km Popolazione 6.601 abitanti Superficie 6,43 km² Densità 1.026,61 ab./km² Codice Istat 082007 Prefisso 091 CAP 90041 (Distanze calcolate in linea d’aria dal centro urbano) www.comune.balestrate.pa.it 42 Balestrate Storia Economia Anticamente il nome della città era SICCIARA dal siciliano SICCIA, denominata così per l’abbondanza di seppie che caratterizza il suo prospiciente tratto di mare, mentre l’odierno nome di Balestrate si fa risalire al 28/06/1307, quando il territorio venne annesso al Comune di Partinico, tranne per un lembo di terra che si protendeva per un cosiddetto “tiro di balestra” (dal latino “per jactum balistrae”) tra Chiesa Madre di Balestrate i torrenti di San Cataldo ad est e Calatubo ad ovest, che re Ferdinando d’Aragona riservò alla sua sovranità tramite apposito decreto. Storicamente il primo nucleo dell’attuale Balestrate si fa risalire attorno al 1600 nei pressi di una tonnara che sorgeva proprio nell’area della SICCIARA. Queste terre furono di diritto regale per un secolo e mezzo, ma nel 1456 il re aragonese Alfonso il Magnanimo volle donare il territorio di Balestrate al suo camerlengo, nonché consigliere favorito Nicolò de Leofante. Si succedettero nel possesso i Bologna (1472-1661) i Leto come enfiteuti (1662-1667), i Santoro come sub-concessionari, (1678-1749), don Matteo Gesugrande come compratore (1750- 1778); venne poi ereditato dal figlioccio Paolino Gesugrande dal 1779 fino ai primi dell’800. Molti senatori e uomini illustri lottarono e si distinsero per far sì che il territorio della Sicciara da paese si trasformasse in Comune. Dopo che venne scartata l’ipotesi di chiamare il Comune Ferdinandopoli, re Ferdinando di Borbone decretava che Sicciara e Trappeto venissero uniti in un solo Comune denominato Balestrate, avendo per luogo centrale dell’amministrazione la borgata di Sicciara. Nel 1954 vi fu la scissione della borgata di Trappeto che divenne Comune autonomo. Dal 1835 al 1840 fu sede degli stabilimenti degli Ingham, dei Florio e dei Woodhouse, nati come succursali di quelli di Marsala. Il territorio ha raddoppiato la sua superficie a seguito di un recente decreto del presidente della Regione siciliana del 9 aprile 2008, con il quale Balestrate annetteva a sé dei territori precedentemente appartenenti al Comune di Partinico. Meritevole di citazione è la necropoli di origine greca che ha dato alla luce numerosi reperti archeologici. Notevole impulso all’economia di Balestrate fu dato dall’insediamento e dall’attività di tre stabilimenti enologici costruiti attorno al 1927 da tre grandi capitani d’industria dell’epoca: Beniamino Ingham, Vincenzo Florio e Giovanni Woodhouse. Di conseguenza tra gli artigiani venuti a Balestrate (allora Sicciara) i più furono bottai. Dagli anni ‘60 si è poi espansa nel settore del turismo e dell’intrattenimento, affermandosi come centro rinomato per le spiagge dorate, la gastronomia e l’ospitalità: sono così sorti lidi, B&B, alberghi, case vacanza, disco-pub. Oggi l’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti della pesca, alimentare, tessile, dell’abbigliamento, dei laterizi, dei mobili, dei gioielli e dell’edilizia. In agricoltura, grazie alle acque della diga sullo Jato, è avvenuta una trasformazione radicale: oggi si coltiva in serra, vi sono numerosi frutteti e l’Amministrazione sta puntando sulle colture subtropicali e in particolare sul mango, coltura innovativa non autoctona. Frutto di origine indiana, ha messo le radici anche nelle campagne balestratesi, dove oggi sono 17 gli ettari di terreno coltivati. La produzione siciliana, per quanto limitata nel tempo a causa della stagionalità della fruttificazione del mango in Italia, è risultata di qualità eccellente, 44 45 45 Balestrate ottenendo un grande successo anche sui mercati nel Nord-Europa. Tale attività ha richiamato di recente l’attenzione di diversi produttori locali che stanno operando una vera e propria riconversione graduale e puntuale, sostenuta dal mercato locale ed internazionale, in virtù delle sue eccellenti proprietà organolettiche. Arte e monumenti Chiesa di San Pietro La chiesa di San Pietro è una delle più famose di Balestrate, poiché strettamente legata ad una delle manifestazioni più sentite della cittadina. La “Festa di San Pietro e del Mare” si svolge a Balestrate il 29 giugno, giorno in cui si festeggia San Pietro, protettore dei pescatori. La giornata, organizzata dai pescatori del piccolo Comune, è caratterizzata da giochi pirotecnici, degustazioni di pesce fritto nella piazza centrale, concerti, illuminazione delle strade fino a notte fonda ed una spettacolare processione del Santo su un carro appositamente allestito per la festività. Quest’ultimo è la “vara”, ovvero una barca che viene trainata con delle corde dagli stessi pescatori che indossano i tipici pantaloni blu e magliette a strisce orizzontali bianche e blu. La giornata si conclude con spettacolari fuochi artificiali sparati da un’imbarcazione a mare. Chiesa di Sant’Anna la Matrice a piazza Evola Il nucleo originario del paese fu la piccola chiesa di Sant’Anna che nel 1900 divenne una parrocchia, oggi la Matrice, da dove si estese per lungo e per largo l’attuale sito. 46 Personaggi illustri Filippo Evola (1812-1897), medico schierato in favore dell’omeopatia e grande bibliotecario. Nel 1848 viene nominato rettore della chiesa dei missionari di Sant’Alfonso di Palermo e direttore della biblioteca del collegio Massimo. Nel 1860 ottiene anche la carica di rettore della chiesa della Casa Professa dei padri gesuiti di Palermo. Giuseppe Bommarito (1944-1983) carabiniere italiano medaglia d’oro al merito civile alla memoria. Fu ucciso in un attentato, insieme al collega Pietro Morici, anch’egli di scorta al capitano Mario D’Aleo. 47 47 Borgetto Alcamo Alcamo Borgetto Ubicazione geografica Poco più di settemila abitanti, Borgetto sorge alle falde dei monti Carrubbella, Platti, Crocefia e Gradara, adagiato su una dolce collina a 290 m sul livello del mare, occupa una zona privilegiata e centrale prospiciente lo splendido Golfo di Castellammare. Come raggiungerci Mappa Comune pag. 52 Indirizzi utili pag. 53 Storiapag. 54 Arte e Monumentipag. 54 Personaggi illustripag. 55 Sagre e tradizionipag. 55 Economiapag. 57 Dove dormirepag. 176 Dove mangiarepag. 184 da Palermo Distanza chilometrica in linea d’aria è 20.91 km; in automobile 31,5 km; 38 min stimati Indicazioni: percorrendo l’autostrada A29/E90 direzione Trapani imboccare l’uscita Partinico verso SS113 e seguire le indicazioni per Borgetto da Trapani Distanza chilometrica in linea d’aria è 52.84 km; in automobile. 71,7 km; 56 min stimati Indicazioni: percorrendo la A29/E933 in direzione Palermo imboccare l’uscita Partinico da A29/ E90 verso SS113, mantenere la sinistra al bivio e seguire le indicazioni per Borgetto 51 51 Mappa del Comune 13°8' 13°8'15" Indirizzi utili 13°8'30" 38°3' 13°8'45" 13°9' 13°9'15" Comune Municipio di Borgetto Piazza Vittorio Emanuele Orlando 1 90042 Borgetto PA Ufficio turistico Via Della Libertà, 6 Tel 0039 091 8982119 Borgetto Guardia medica Piazza Vittorio Emanuele Orlando 1 Tel 0039 091 8981767 Taxi Coop. Trinacria: Tel 0039 091 225455 38°2'45" Coop. Autoradio taxi Tel 0039 091 513311 Coord. 38° 2’ 53,16’’ N 13° 8’ 39,84’’ E Altitudine 290 m s.l.m. Parcheggi Piazza V. Emanuele Orlando Comuni confinanti con Borgetto Dati Geografici Partinico 2,1 km Giardinello 4,7 km Monreale 13,2 km Montelepre 5,5 km Popolazione 7.271 abitanti Superficie 26,02 km² Densità 279,39 ab./km² Codice Istat 082013 Prefisso 091 CAP 90042 (Distanze calcolate in linea d’aria dal centro urbano) www.comune.borgetto.pa.it 52 Personaggi illustri Borgetto Storia L’origine del nome Borgetto sostiene Andrea Salomone, deriva dall’etimo arabo “burg” o da quello greco “burgos”, cioè torre-castello. Ciò è avvalorato anche dallo stemma municipale, rappresentato da un leone e da una torre. La prima notizia certa del paese viene da un documento del 1294, che ci fa conoscere il nome del suo primo signore feudale: Simone d’Escolo. Nel 1337 il feudo passò in eredità a Margherita d’Escolo, moglie di Federico d’Antiochia Fellone, che circa 14 anni dopo, nel 1351, mise all’asta il centro abitato. Se l’aggiudicò Margherita De Blando, che lo donò all’abate di San Martino delle Scale, a condizione che vi fondasse un monastero. Sorse, così, nel 1360, il monastero di Santa Maria delle Ciambre. Nel 1410 diventarono eredi universali dell’intero feudo di Borgetto, passato ad Andrea Guardabaxo, i frati di quel monastero, ma anche stavolta la condizione fu quella che vi costruissero un altro complesso monastico, in contrada Carrubella. Ed effettivamente - tre anni dopo -venne eretto il monastero della Madonna del SS. Romitello. Arte e monumenti Chiesa Madre del XVIII secolo, dotata di campanile in stile barocco risalente al 1762. Al suo interno un bassorilievo in marmo bianco, raffigurante Santa Maria Maddalena, attribuito al Gagini, e un’acquasantiera in bronzo, divisa in quattro pannelli, collocata sopra un’acquasantiera in marmo grigio, opera del Pirrone. Santuario della Madonna del SS. Romitello, meta di pellegrinaggio da ogni parte dell’isola fondato per onorare la memoria di fra’ Giuliano Majali, eremita ambasciatore e diplomatico per conto di papi e di re. Opera sua è il quadro della Vergine affranta dal dolore, col figlio morto sulle ginocchia. Imperdibile per le qualità paesaggistiche e della vegetazione circostante. 54 Salvatore Salomone Marino (1847-1916), demopsicologo e poeta legato al mondo contadino, famoso per l’opera “La baronessa di Carini”. Giuseppe Fortunato Pirrone (18981978), scultore e cesellatore. Suoi un bassorilievo in bronzo donato alla Chiesa Madre e il monumento ai caduti. Santi Migliore (1780-1854), pretore e presidente della Suprema Corte di Giustizia, fu anche presidente dei dazi indiretti e questore di Palermo (1849). Teofilo Folengo (1491-1544), Poeta e scrittore che attirò le ire della Chiesa impegnandosi contro le corruzioni ecclesiastiche, in favore della riforma dei costumi. Sagre e tradizioni Ogni anno, da secoli, il 18 e 19 marzo si ripete una tradizione a cui Borgetto è molto legato: “Le Mense di San Giuseppe”, organizzate da privati cittadini per grazia ricevuta a seguito di una “prummisione” (promessa). Ogni famiglia che organizza “la mensa” destina a tale scopo una stanza della propria casa, adornando le pareti con le più preziose stoffe ricamate e con tappeti o con raso bianco piegato e “appuntato”. Viene 55 Borgetto realizzato l’altare che contiene il quadro del Santo o una sua statuetta e vengono esposti pani di varie forme (la palma per ricordare la verginità della Madonna, il buccellato per Gesù Bambino e un cesto per gli attrezzi da lavoro per rievocare l’operosità del Santo) e tante altre svariate pietanze (dai dolci tipici, alle fritture, agli alimenti crudi e in scatola) da offrire a tre bambini poveri che rievocano la fuga di Gesù, Giuseppe e Maria dall’Egitto, ai quali viene servito il pranzo, tra canti e filastrocche dialettali, da tre ragazze/i non sposate/i, “i pascitura”. Il primo piatto servito è la pasta con le sarde e la mollica, seguono le polpette di sarde o d’uova, quindi le fritture, la frutta e i dolci. Alle migliaia di visitatori in questi due giorni vengono inoltre offerti pezzi di pane fatto in casa con olive. Suggestive la “tammuriniata” e la recita delle “parti” in siciliano antico davanti a ciascuna mensa. Sempre in tale occasione si svolge nella piazza del paese la tradizionale sagra delle cassatelle, il tipico dolce siciliano di pasta frolla farcito con crema di ricotta o di ceci, e delle sfinci di San Giuseppe, gustose e morbide frittelle coperte da una delicata crema di ricotta e gocce di cioccolato, pistacchi tritati, ciliegie e scorze d’arancia candite. Questa tradizionale manifestazione folkloristico – religiosa ormai da anni è entrata a far parte dell’itinerario turistico siciliano. 56 Economia Un vivace sistema economico caratterizza il Comune di Borgetto, in cui alle tradizionali attività agricole sono affiancate le più moderne attività industriali. Tra le attività legate alla produzione e trasformazione dei prodotti agricoli si distinguono quelle legate a cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti estrattivo, alimentare, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Cinisi Cinisi Ubicazione geografica Centro costiero, di origine medievale o più antica, è situato sul promontorio di Punta Raisi alle falde di Pizzo Corvo. Il territorio, collinare con vasti frutteti di limoni e arance che si alternano a ulivi saraceni, frassini (un tempo coltivati in modo estensivo dai produttori di manna) e carrube, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Come raggiungerci Mappa Comune pag. 62 Indirizzi utili pag. 63 Storiapag. 64 Economiapag. 65 Personaggi illustripag. 65 Arte e Monumentipag. 66 Cultura e tradizionepag. 67 Località turisticobalnearipag. 68 Dove dormirepag. 176 Dove mangiarepag. 184 da Palermo Distanza chilometrica in linea d’ aria è 22.54 km; in automobile 33,2 km; 36 min stimati Indicazioni: percorrendo l’A29 - direzione Mazara del Vallo, uscire allo svincolo di Cinisi da Trapani Distanza chilometrica in linea d’ aria è 52.37 km; in automobile 75,4 km; 54 min stimati Indicazioni: percorrendo l’A29 - direzione Palermo uscire allo svincolo di Cinisi 61 61 Mappa del Comune 13°5'30" 13°5'45" 13°6' 13°6'15" Indirizzi utili 13°6'30" 38°9'45" 13°6'45" 13°7' 13°7'15" 13°7'30" Comune Municipio: Piazza Vittorio Emanuele 1 90045 Cinisi (PA) Ufficio turistico PRO LOCO Piazza Vittorio Emanuele Orlando, n°6 (interno Palazzo Comunale) Tel 0039 091 866 49 81 Cinisi 38°9'30" Guardia medica Piazza Caduti per la Patria Tel 0039 091 8665981 Taxi Coop. Trinacria Tel 0039 091 225455 38°9'15" Coord. 38° 9’ 25,92’’ N 13° 6’ 29,52’’ E Altitudine 75 m s.l.m. Coop. Autoradio taxi Tel 0039 091 513311 Parcheggi Spiaggia Magaggiari Via Peppino Impastato Comuni confinanti con Cinisi Dati Geografici Terrasini 2,3 km Carini 6,1 km Popolazione 12.281 abitanti Superficie 33,16 km² Densità 370,33 ab./km² Codice Istat 082031 Prefisso 091 CAP 90045 (Distanze calcolate in linea d’aria dal centro urbano) 62 Stazione Cinisi-Terrasini Aeroporto Falcone-Borsellino www.comune.cinisi.pa.it Cinisi Storia Economia L’economia cittadina si basa sulla produzione agricola: le coltivazioni più praticate sono quella della vite, degli olivi, degli agrumeti e di altri frutteti. Importante per l’economia cinisara è stato ed è l’allevamento della cosiddetta “vacca cinisara”, bovino nero e dalle lunga corna, e la trasformazione in prodotti caseari del suo latte. Degno di menzione è anche l’artigianato con la pregiata lavorazione del tombolo. Costituisce un’altra nervatura importante nell’economia di Cinisi il settore turistico, favorito anche dalla presenza dell’aeroporto. Numerose strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, insieme ad una variegata offerta enogastronomica, compongono un importante abaco commerciale che funge da attrattore turistico. Personaggi illustri Diverse sono le tesi sulla derivazione del nome “Cinisi”. Molti sostengono che tale nome deriverebbe dall’arabo cins, da cui kinisia che significa “territorio appartenente alla chiesa”, ma alcuni studiosi più laici credono che Cinisi derivi da “cenere” perché durante la dominazione normanna venne rasa al suolo e bruciata, mentre lo studioso Impallara riconduce il nome al termine greco kunos ,“cane”, per la forma di una collina che sovrasta la valle. Conquistata prima dagli Arabi nel IX sec., poi dai Normanni che ristabilirono a Cinisi la cristianità, nel 1280, re Manfredi conquistò Cinisi e decise di farne dono al suo milite Matteo Pipitone. Il feudo venne poi ereditato dalla nipote del Pipitone, a sua volta l’eredità passò nelle mani di donna Violante, la quale per le sue nozze lo offrì in dote al marito, il giudice Fazio di Fazio, che durante una visita alle sue proprietà, ebbe modo di vedere la chiesetta del Furi e di conoscere il genere di vita semplice ed umile che vi conducevano i monaci benedettini: ne rimase colpito a tal punto che decise di lasciare loro il suo feudo. I monaci edificarono su quel borgo feudale una Corte Monastica, che nel tempo venne ricostruita ed adeguatamente rimaneggiata. Grazie al loro paziente ed attento lavoro il paese iniziò il suo sviluppo, trasformandosi da piccolo feudo in un agglomerato sempre più popolato. Tra il XIV e il XVII secolo furono costruite, lungo la costa, delle basi di avvistamento, dette Torri, che servivano per la difesa ed il controllo del territorio. Sul territorio di Cinisi ne esistono tre: Torre Pozzillo, Torre dell’Ursa e Torre Molinazzo. Presso la Torre dell’Ursa, in seguito, fu edificata la Tonnara dell’Ursa, per lungo tempo gestita direttamente dai monaci benedettini. 64 Giuseppe Impastato (1948-1978), meglio noto come Peppino, fu un giornalista, attivista e poeta italiano, noto per le sue denunce contro le attività mafiose a seguito delle quali fu assassinato, in un attentato, il 9 maggio 1978. Giovanni Meli (17401815), visse nella cittadina per il suo lavoro di medico condotto, tra il 1767 e il 1772. Proprio qui, ispirato dalla natura di quest’area, scrisse il poema dialettale “Buccolica”. Giacomo Randazzo nato a Cinisi nel 1952, paese nel quale vive ed opera. Artigiano, artista, presepista, realizza sculture in ferro, in tufo e il Presepe artistico semovente che da circa 30 anni viene esposto a Cinisi continuando la tradizione che quasi 60 anni fa aveva iniziato il padre. 65 65 Cinisi Arte e monumenti Oltre alle già citate torri difensive realizzate su indicazione dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani, il monastero benedettino e la tonnara, meritevoli di citazione per la notevole bellezza sono: la Fontana dell’ Accitella e la località di Piano Margi, apprezzabili ripercorrendo il Vallone del Furi. Sulla cima di Montagna Longa sono invece apprezzabili dei resti di probabile origine cartaginese. In ricordo e memoria di Peppino Impastato e della madre Felicia che sempre ha lottato per la condanna degli assassini del figlio, nel 2005 la loro abitazione si è trasformata in una casa-museo chiamata “Casa Memoria”. È quindi possibile, per i tanti che ogni anno raggiungono Cinisi e i luoghi di Peppino Impastato, visitare proprio la casa dove egli è cresciuto. Edifici di culto La seicentesca Chiesa Madre, dedicata alla patrona Santa Fara, è impreziosita da varie decorazioni realizzate utilizzando marmi policromi. Va ricordata per il paliotto dell’altare, arricchito da coralli e lapislazzuli, e la cripta sotterranea costituita da numerosi cunicoli, luogo di sepoltura contenente una notevole quantità di reperti, dalle medaglie ai crocifissi oggi esposti al pubblico. Altre cripte si estendono sotto la chiesa del SS. Sacramento (recentemente restaurate); anche sotto l’abbazia - municipio ci sono vasti ambienti sotterranei, utilizzati presumibilmente per la raccolta e la canalizzazione dell’acqua, come magazzini e forse - si dice - come nascondigli, vie di fuga o accessi segreti ai punti strategici del circondario. Il settecentesco santuario dedicato alla Madonna del Furi fu edificato nelle vicinanze dell’omonimo torrente dove, pare, si siano verificate delle apparizioni della Vergine. Cultura e tradizione Il Presepe artistico semovente di Giacomo Randazzo è un’opera di elevata importanza culturale, artistica e meccanica che da oltre 50 anni si realizza con passione e professionalità a Cinisi. Il presepe fa rivivere la magica atmosfera del Natale della civiltà rurale ed artigiana di un tipico paese siciliano degli anni ‘50 e i mestieri e le tradizioni popolari che oggi sono in via di estinzione. Così si possono vedere all’opera il ciabattino, la filatrice, i mugnai, il falegname, il fabbro, il muratore, il ricottaro, i carretti siciliani, il sagrestano che suona le campane, la senia, il mulino e la Madonna che dondola Gesù Bambino appena nato. Il presepe conta di ottanta mq di esposizioni, miniaturizzazioni e movimenti, realizzato in scala 1:10 e utilizzando materiali originali. Il Presepe artistico semovente è inoltre inserito nel Registro delle eredità immateriali (R.E.I.) istituito dalla Regione Siciliana a salvaguardia del patrimonio culturale siciliano. La chiesa delle Anime Sante (secolo XIX) costruita nel 1827, conserva l’altare ligneo e due pregevoli grandi tele attribuite alla scuola dello Zoppo di Gangi, la Natività e lo Sposalizio di Santa Caterina, risalenti alla fine del Seicento, che originariamente si trovavano nella chiesa di Santa Caterina del monastero benedettino, oggi aula del Consiglio comunale. 66 67 67 Località turistico balneari Sul territorio di Cinisi è possibile ammirare tre delle tante torri di avvistamento erette tra il XIV e XVII per la difesa e il controllo del territorio: Torre Pozzillo, Torre Molinazzo e Torre dell’Ursa. Vigilata dalla cinquecentesca Torre Molinazzo, Magaggiari è una splendida spiaggia di sabbia finissima sul Golfo di Castellammare, bagnata da un mare turchese, con un fondale basso e roccioso nei pressi della riva. La spiaggia è molto alta e lunga, incastonata in un tratto costiero che giunge sino a Punta Raisi. Partinico Partinico Ubicazione geografica È situato nella parte centro-orientale della provincia di Palermo, al confine con quella di Trapani, nell’entroterra della costa siciliana, alle pendici di monte Gradara, nella valle del fiume Nocella. Sorge su una vasta zona pianeggiante e ben collegata da un’arteria autostradale facilmente raggiungibile dal centro del paese. Come raggiungerci Mappa Comune pag. 72 Indirizzi utili pag. 73 Storiapag. 74 Personaggi illustripag. 74 da Palermo Distanza chilometrica in linea d’ aria è 22.63 km; in automobile 33,4 km; 44 min stimati Indicazioni: percorrendo l’ A29 - E90 in direzione di SS113 uscendo da E90 alla svincolo Partinico Economiapag. 75 Località turistico-ambientalipag. 75 Arte e Monumentipag. 76 Dove dormirepag. 176 Dove mangiarepag. 185 da Trapani Distanza chilometrica in linea d’aria è 51.06 km; in automobile. 67,4 km; 51 min stimati Indicazioni: percorrendo l’autostrada A29/E90 direzione Palermo per imboccare lo svincolo autostradale Partinico 71 71 Mappa del Comune 13°5'45" 13°6' 13°6'15" 13°6'30" 13°6'45" Indirizzi utili 13°7' 13°7'15" 38°3' 13°7'45" 13°8' 13°8'15" 13°8'30" 13°8'45" Comune Municipio Comune di Partinico Piazza Umberto I 90047 Partinico (PA) Ufficio turistico Corso Dei Mille, 252 90047 Partinico (PA) Tel 0039 091 8908505 38°2'45" Partinico 13°7'30" PRO LOCO Piazza Umberto I Tel 0039 091 8919316 Guardia medica Ospedale: Via Circonvallazione Tel 0039 091 89 11 138 38°2'30" Coord. 38° 2’ 42,00’’ N 13° 7’ 15,24’’ E 180 m s.l.m. Guardia medica Via Principe Umberto Tel 0039 091 891 1176 Altitudine 38°2'15" Taxi Coop. Trinacria Tel 0039 091 225455 Comuni confinanti con Partinico Borgetto 2,1 km Giardinello 5,9 km Trappeto 7,7 km Balestrate 9,9 km Terrasini 11,8 km Carini 13,5 km Alcamo (TP) 15,2 km Monreale 15,3 km (Distanze calcolate in linea d’aria dal centro urbano) 72 Dati Geografici Popolazione 31.863 abitanti Superficie 108,06 km² Densità 294,88 ab./km² Codice Istat 082054 Prefisso 091 CAP 90047 Coop. Autoradio taxi Tel 0039 091 513311 Parcheggi Ospedale Partinico Via Circonvallazione, 186 Stazione di Partinico Piazza Stazione www.comune.partinico.pa.it Partinico Storia Nelle fonti più antiche, come l’Itinerarium Antonini Augusti (Itinerario romano di Antonino), è citata come parthenicum, nome derivato dal greco “parthenikós”, ‘virgineo’. Tra le attestazioni più antiche si trova la forma scelta da Edrisi “B.rt.niq” e “B.r.t.niq”, del 1182, corrispondente al latino partenici. La sua origine antica è testimoniata dai reperti archeologici greci e romani della zona. Le attestazioni documentate certe a proposito del primo nucleo abitato, seppur esigue, risalgono al periodo medievale, quando al potere arrivarono i Normanni. Le vicende storiche che contraddistinsero l’antico borgo sono prive di eventi e pagine memorabili ma è noto che nel XIII secolo l’abitato fu distrutto a causa della guerra scoppiata tra Angioini e Aragonesi. Nel 1600, il feudo entrò a far parte del Demanio Regio. Ottenne l’autonomia amministrativa come Comune nel XIX secolo. Nel ‘700 con l’arrivo dei Borboni e la cacciata degli Austriaci dall’isola, l’Abbazia di Altofonte, “commendataria” sin dal XV secolo, continuò ad amministrare il territorio di Partinico mediante i suoi abati che cercarono di aumentare i loro profitti attraverso la rivalutazione dei feudi dati in enfiteusi e l’introduzione di nuove tasse sui frutti prima esenti. Il 16 maggio 1860 la popolazione si ribellò vittoriosamente contro le truppe borboniche che tentavano il saccheggio del paese: l’episodio è ricordato come l’Eccidio di Partinico. Ospitò Giuseppe Garibaldi durante la marcia verso Palermo e in seguito dedicò all’eroe dei due mondi una statua posta nell’attuale Villa Margherita. Partinico viene anche ricordato per la sua attiva partecipazione ai moti dei “Fasci siciliani dei lavoratori” iniziati il 9 dicembre 1893. Personaggi illustri Giuseppina Suriano (1915 - 1950), meglio nota come Pina Suriano, è stata una giovane siciliana di fede cattolica. A dimostrazione che l’impegno religioso di Pina scaturiva da una precisa e convintissima scelta di vita, fece il voto dì castità il 29 aprile 1932 nella chiesetta delle Figlie della Misericordia e della Croce. È stata proclamata beata nel 2004 da papa Giovanni Paolo II. 74 Economia Partinico è un antico borgo, famoso per la sua agricoltura. Infatti, è uno dei più grandi produttori di gustosissima uva da mosto, di vari ortaggi, di frutta coltivata nelle grandi serre, di mandorle e di olive. Vanto dell’artigianato locale è la lavorazione del legno e del ferro battuto. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei più disparati comparti. Località turistico ambientali La Diga sullo Jato o invaso Poma Per gli amanti della montagna è possibile effettuare interessanti escursioni e raggiungere il monte Mirto (1.076 m), da cui si gode di uno splendido panorama. 75 75 Arte e monumenti Partinico Chiesa Maria SS. Annunziata (Chiesa Madre), edificata fra il 1552 e il 1570, raccolse i simulacri della più antica chiesetta di San Cristoforo. Gli ultimi lavori eseguiti nella chiesa risalgono al 1960, quando la facciata principale fu completamente rifatta su progetto dell’architetto Antonio Valenti. All’interno della Chiesa Madre vi sono diverse pitture di pregio del XVI e XVII secolo. Palazzo “Ram” (XVI secolo) Palazzo Ram è la più antica masseria di Partinico ancora esistente. L’edificio fu edificato dai Ram (che poi, nel linguaggio popolare, divenne “Ramo”), una potente e nobile famiglia della Catalogna, verso la fine del sec. XVI. Realizzato su progetto dell’architetto Vincenzo Di Stefano di Santa Ninfa, il palchetto della musica ha sostituito un precedente vecchio palco in legno addossato alla chiesa di San Leonardo e distrutto durante la sistemazione del Corso dei Mille. Viene da sempre utilizzato come podio su cui si esibisce la banda musicale, per rallegrare le serate dei partinicesi, per le manifestazioni patriottiche ed i comizi elettorali. Real Cantina Borbonica Questa straordinaria costruzione, unica in Sicilia per tipologia e caratteristiche, si trova alla periferia del paese, lungo la strada per San Cipirello. Profugo da Napoli a Palermo, Ferdinando I, re delle Due Sicilie, dopo avere acquistato le terre fra il 1880 e il 1882 fece costruire la cantina in contrada Crocifisso, sotto la direzione dell’architetto regio Carlo Chenché. La chiesa di San Giuseppe (eretta durante il XVII secolo e che ancora oggi conserva opere barocche) custodisce sei famosi dipinti risalenti al Seicento. L’interno, ad una sola navata, è molto sobrio, ma presenta delle opere d’arte di un certo rilievo, commissionate da Domenico Maddalena ad uno dei fratelli Manno. Chiesa di Maria SS. degli Agonizzanti Questa chiesa, conosciuta come “San Paolino”, deve la sua costruzione, in fondo alla via P.pe Amedeo, angolo via Avellone, alla Congregazione di Carità nata sull’esempio della Compagnia di San Girolamo di Palermo, che aveva come principale scopo quello di pregare per le anime dei condannati a morte. 76 Chiesa di Santa Maria degli Angeli Convento di Partinico, aveva 37 celle, una lussureggiante “romita”, una sepoltura sotterranea (demolita o chiusa negli anni ‘50 per dar luogo alla nuova Casa Canonica), una serie di ritratti di frati collocati nei vari corridoi, e una ricca biblioteca, e oggi facente parte della Biblioteca Comunale. Oggi è conosciuto come “Casa del fanciullo” ed è adibito a scuola elementare e materna. Vanno altresì citati fra i luoghi di rilievo: Il Museo Civico, ricco di opere d’arte e reperti archeologici legati alla storia della città. Le chiese di San Leonardo, Maria ss. del Rosario e del Sacro Cuore. La chiesa e convento del Carmine. I santuari della Madonna del Ponte e del Monte. 77 77 Terrasini Terrasini Ubicazione geografica Il Comune di Terrasini si affaccia sul Golfo di Castellammare: l’abitato si estende su un territorio pianeggiante, bagnato a nord dal mare e circondato da colline e montagne. La sua costa è caratterizzata dall’alternanza di calette pietrose e scoscesi dirupi sul mare; si estende dalla spiaggia della Ciucca fino alla spiaggia di San Cataldo. Come raggiungerci Mappa Comune pag. 82 Indirizzi utili pag. 83 Storiapag. 84 Economiapag. 84 da Palermo Distanza chilometrica in linea d’ aria è 24.71 km; in automobile 35,4 km; 39 min stimati Indicazioni: percorrendo l’A29 - direzione Mazara del Vallo-Trapani, uscire allo svincolo Terrasini Arte e Monumentipag. 85 Aree di pregio ambientalepag. 86 Personaggi illustripag. 87 Dove dormirepag. 187 Dove mangiarepag. 186 da Trapani Distanza chilometrica in linea d’ aria è 38.1 km; in automobile. 52,1 km; 45 min stimati Indicazioni: da Trapani, percorrendo l’A29 - direzione Palermo uscire allo svincolo Terrasini 81 81 Mappa del Comune 13°4' 38°9'30" 13°4'15" 13°4'30" 13°4'45" Indirizzi utili 13°5' 13°5'30" 13°5'45" 13°6' 13°6'15" 13°6'30" Comune Municipio Piazza Falcone e Borsellino 1 90049 Terrasini PA Ufficio turistico Presso Torre Alba, Lungomare Peppino Impastato 38°9'15" Terrasini 13°5'15" PRO LOCO: Sportello di Piazza Duomo Tel 0039 389 0434773 38°9' Guardia medica Fondo Pozzo Vallone, 1 Tel 0039 091 8682855 Taxi Coop. Trinacria Tel 0039 091 225455 Coord. 38° 8’ 49,20’’ N 13° 5’ 7,08’’ E 33 m s.l.m. 38°8'45" Altitudine Coop. Autoradio taxi Tel 0039 091 513311 Comuni confinanti con Terrasini Dati Geografici Cinisi 2,3 km Carini 8,2 km Trappeto 9,5 km Partinico 11,8 km Popolazione 12.161 abitanti Superficie 19,85 km² Densità 612,75 ab./km² Codice Istat 082071 Prefisso 091 CAP 90049 Parcheggi Stazione Cinisi/Terrasini Via Stazione (Cinisi) (Distanze calcolate in linea d’aria dal centro urbano) www.comune.terrasini.pa.it 82 Terrasini Storia Arte e monumenti Il toponimo Terrasini, secondo lo storico Gioacchino Di Marzo, deriva da Capo Rama che con l’opposto Capo San Vito dà origine al Golfo di Castellammare, in passato definito “sinus aegestanus”. Il territorio cominciò quindi ad essere chiamato terra sinus, terra del golfo. Altra interpretazione, forse più appropriata, fa derivare Terrasini da terra sinorum, terra delle insenature, per la sua sinuosa e frastagliata costa, ricca di approdi e grotte naturali, che si estende tra il lido della Ciucca e la spiaggia di San Cataldo. Il primo centro abitato, secondo le attestazioni documentate certe, risale al periodo della dominazione araba e successivamente fu ampliato dai Normanni che conquistarono il borgo sotto Ruggero il Normanno, che nella zona fece erigere numerose abbazie con l’ obiettivo di diffondere la cultura del suo popolo. Durante il Medioevo il piccolo borgo feudale venne acquisito dal monastero di San Martino e successivamente passò nelle mani della nobile famiglia La Grua - Talamanca, principi di Carini, i quali fecero edificare il castello settecentesco, oggi residenza comunale, e Palazzo Cataldi oggi sede della prestigiosa biblioteca “Claudio Catalfio”. Prima del 1836 Terrasini e Favarotta erano due entità territoriali che avevano avuto storia e vita diverse, pur condividendo alcuni problemi di tipo religioso; ma con il decreto del 17 ottobre 1836, Ferdinando II di Borbone, re di Sicilia, decise che il villaggio di Favarotta cessasse di far parte del Comune di Cinisi e venisse aggregato al Comune di Terrasini. L’unione con Favarotta del 1836 determinò i confini comunali che ancora oggi corrispondono ad essi. Economia Nel settore agricolo viene privilegiata la coltivazione di agrumi, uva, olive e mandorle. Molto rilevante è la produzione ittica con la presenza di numerose varietà di pesce. Prodotti di lavorazione artigianale più diffusi sono le cosiddette quartare, anfore di argilla. 84 Palazzo D’Aumale (Museo Regionale) diviso in tre sezioni: naturalistica, archeologica ed etno-antropologica a cui si aggiunge una mostra permanente dedicata al tipico carretto siciliano. Villa Fassini realizzata in stile liberty attribuito al grande architetto Ernesto Basile, sita nelle verdi periferie, tra macchie di uliveti, limoneti ed aranceti, appartenne ai Florio ed è stata anche luogo di ritrovo, negli anni ‘70, di una nutrita ed importante comunità hippy, formata da giovani provenienti da tutta Italia e anche dall’Europa. “Maria SS. delle Grazie” Chiesa Madre di Terrasini realizzata in stile romanico a croce latina, sorge proprio dove il 6 giugno del 1683 il barone Giovanni Donato Gazzara, signore di Terrasini, fece costruire una piccola chiesa dedicandola alla Madonna della Grazia. Palazzo Cataldi era la residenza estiva dei principi La Grua di Carini. Il palazzo in stile settecentesco presenta timpani e lesene ed il portale colonnato, che ne impreziosisce l’intera facciata. 85 85 Aree di pregio ambientale Riserva naturale orientata Capo Rama 86 Scogliere di Cala Rossa Personaggi illustri Pur non essendovi nato si distingue tra i personaggi legati a Terrasini Henri d’Orléans (Parigi 16 gennaio 1822 – Zucco, 7 maggio 1897) duca d’Aumale, che nel 1853 acquistò in Sicilia il feudo dello Zucco, dove realizzò grandi opere ed introdusse innovazioni nel campo delle produzioni agricole. Nell’ambito di questa attività fu acquisito il prestigioso Palazzo d’Aumale. Alla salma presso lo Zucco resero onore le più alte cariche politiche, militari e religiose locali, nonché il console di Francia. Una corazzata francese riportò successivamente i resti del duca in Patria. 87 87 Trappeto Trappeto Ubicazione geografica Piccolo centro costiero, situtato al centro del Golfo di Castellammare, è uno dei borghi marinari più affascinanti del territorio. Famoso per le sue spiagge dorate, attrae numerosi turisti durante la stagione estiva. Come raggiungerci Mappa Comune pag. 92 Indirizzi utili pag. 93 Storiapag. 94 Economiapag. 95 Arte e Monumentipag. 95 Località turistico balnearipag. 96 Personaggi illustripag. 97 Dove dormirepag. 178 Dove mangiarepag. 187 da Palermo Distanza chilometrica in linea d’ aria è 28.41 km; in automobile 50,8 km; 47 min stimati Indicazioni: percorrendo l’A29 - direzione Mazara del Vallo, uscire al casello Partinico per poi immettersi sulla SS187 direzione Trappeto da Trapani Distanza chilometrica in linea d’ aria è 44.66 km; in automobile 69,0 km; 47 min stimati Indicazioni: dall’aereoporto di Birgi, percorrendo l’A29 - direzione Palermo uscire al casello Balestrate - Trappeto e proseguire per la statale SS.187 direzione Trappeto 91 91 Mappa del Comune 13°1'15" 13°1'30" 13°1'45" 13°2' Indirizzi utili 13°2'15" 13°2'30" 13°2'45" 13°3' 13°3'15" Comune Municipio Piazza Municipio 1 90040 Trappeto (PA) Ufficio turistico Via XXIV Giugno n.67 15" Trappeto Guardia medica via Fiume, 53 Tel 0039 091 8788342 Taxi Coop. Trinacria: Tel 0039 091 225455 Coop. Autoradio taxi Tel 0039 091 513311 Coord. 38° 4’ 11,28’’ N, 13° 2’ 19,68’’ E Altitudine 25 m s.l.m. Comuni confinanti con Trappeto Dati Geografici Balestrate 3,3 km Partinico 7,7 km Terrasini 9,5 km Popolazione 3.189 abitanti Superficie 4,19 km² Densità 760,70 ab./km² Codice Istat 082074 Prefisso 091 CAP 90040 (Distanze calcolate in linea d’aria dal centro urbano) www.comune.alcamo.tp.it 92 Trappeto Storia Economia Trappeto sorge nel XIV secolo nella selva Partenia di Federico II d’Aragona. La sua storia è strettamente legata al Comune di Balestrate al quale venne annesso anche contro il volere dei cittadini nel 1820 con decreto di re Ferdinando I di Borbone. Solamente nel 1954 ottenne l’indipendenza divenendo cosi un Comune autonomo, oggi chiamato Trappeto, un tempo Trappetum Cannamelarum, per via della presenza di un opificio voluto da Francesco Bologna, nel quale veniva estratto e raffinato lo zucchero di cannamela. Accanto all’opificio, voluto da Francesco Beccadelli da Bologna, venne eretta una torre di avvistamento fortificata con caratteristiche arabo-normanne. A partire dagli ultimi anni del 1600, il barone Pietro Miceli di San Lorenzo, divenutone il nuovo padrone, intraprese un vera e propria opera di colonizzazione del piccolo centro costiero; fece costruire la chiesa dell’Annunziata a fianco della quale il borgo cominciò ad espandersi, ed inoltre per ottenere un rapido popolamento, decise di affidare le sue terre in enfiteusi ai contadini, i quali tornarono in discreto numero e si dedicarono soprattutto alla produzione di lino e poi in seguito di vino e olio. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi, uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto pesche) e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Oggi, seppur agricoltura e pesca siano molto importanti, il traino in ambito economico è rappresentato dal turismo. È infatti una della mete preferite dai cittadini della vicina Palermo che, durante il periodo estivo, affollano il borgo e le sue meravigliose spiagge insieme a numerosi turisti stranieri, richiamati dalla bellezza dei territori e dall’ottima ed economica ricettività. Tra coloro che si sono distinti in ambito sociale e culturale a Trappeto non si può invece non citare Danilo Dolci, che pur non essendo nativo del luogo, dopo un periodo trascorso a Trappeto in periodo giovanile per il mestiere del padre capo stazione, volle tornare qui. Fu proprio Danilo Dolci sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano, nel 1952, a voler la realizzazione del Centro Studi Borgo di Dio. Alla costruzione del progetto collaborarono attivamente esponenti di diverse discipline, urbanisti-architetti, sociologi, agronomi, economisti, tra i quali Ludovico Quaroni, Carlo Doglio, Bruno Zevi, Edoardo Caracciolo, Giovanni Michelucci, Lamberto Borghi, Paolo Sylos Labini, Sergio Steve, Giorgio Fuà, Giovanni Haussmann, Carlo Levi, l’architetto Giorgio Stockel e altri. L’esperienza del Centro fu sicuramente una tra quelle più rilevanti di sviluppo di comunità registrate nell’Italia dell’immediato dopoguerra. 94 Arte e monumenti Chiesa dell’Annunziata: situata nella parte antica del paese e da sempre consacrata a sant’Annunziata. La chiesa, di piccole dimensioni, ha una pianta rettangolare e conserva al suo interno gli arredi originali. Tra questi, degni di particolare attenzione risultano essere un pregiato coro ligneo di piccole dimensioni e le decorazioni presenti nella navata laterale. A volere la sua costruzione fu Pietro Miceli. 95 95 Il Museo Etno-Antropologico di via Genova dove si possono ammirare molti oggetti della marineria trappetese, foto storiche, documenti, antichi oggetti, tra cui una antica vela latina utilizzata dai marinai trappetesi, ed una eccezionale biblioteca su argomenti del mare. Trappeto Meritevoli di citazione anche alcuni murales di pittori siciliani come Caputo, Bonanno, Lo Cascio, Rao e Marsala, realizzati nel 1985. Località turistico balneari Famosissima per le sue spiagge Trappeto offre degli scenari meravigliosi ed incantevoli: la spiaggia di Ciammarita, il Casello e la baia di San Cataldo. La spiaggia di Ciammarita è una lunga distesa di sabbia di diverse centinaia di metri a pochi passi dal centro abitato, conosciuta per essere una delle più ventilate d’Italia; il Casello, spiaggia sabbiosa con piccole insenature; San Cataldo, piccola baia di sassi e ciottoli situata nella medesima contrada. 96 Personaggi illustri Francesco Beccadelli da Bologna (secolo XV), la cui raffineria di zucchero fu, fino al 1600, fondamentale per l’economia di Trappeto. Pietro Miceli (secolo XVII), conte di San Lorenzo, il quale volle la costruzione della chiesa dell’Annunziata e diede il via all’espansione del paese proprio attorno alla chiesa, e che grazie alla concessione dei terreni in enfiteusi riuscì a riportare i contadini a Trappeto. Danilo Dolci (1924 - 1997), scrittore e sociologo, tornò a Trappeto dopo una parentesi giovanile, dove il padre aveva lavorato come capostazione. Danilo dal 1952 sino al 1997, anno della sua morte, lottò sia in ambito sociale che culturale, per Trappeto e non solo. 97 I cinque itinerari del GAL Golfo di Castellammare Terrasini Balestrate Cinisi Trappeto Alcamo Partinico Borgetto Itinerari Vitivinicolo e del gusto Naturalistico e panoramico Religiosità rurale Sistema difensivo territoriale Storico-letterario 100 101 ITINERARIO VITIVINICOLO E DEL GUSTO Alcamo Partinico Terrasini Cinisi MAPPA DELL’ITINERARIO VITIVINICOLO E DEL GUSTO Mar Tirreno Legenda 1. Alcamo Capo Gallo Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino Capo San Vito Capo Rama • Castello dei Conti di Modica Cinisi Terrasini SS113 Golfo di Castellammare A29 Palermo Riserva Naturale Orientata Monte Cofano Naturale Riserva dello Zingaro Trappeto Balestrate • Associazione Strada del Vino Alcamo D.O.C. SS113 Borgetto Partinico Monte Gradara SS187 Trapani SS113 Lago Poma Alcamo Invaso Diga Baiata A29 Naturale Orientata Riserva Bosco d’Alcamo Lago di Piana degli Albanesi 3 Terrasini A29 Tempio di Segesta 4 Cinisi Aeroporto Vincenzo Florio di Trapani - Birgi 2. Partinico • Real Cantina Borbonica 1 Alcamo 3. Terrasini • Palazzo D’Aumale 2 Partinico 4. Cinisi • Consorzio di Tutela della Carne Bovina Cinisara 104 Punti di interesse Tappa 1 Comune di Alcamo Come arrivare pag. 31 Dove mangiare pag. 181 Dove dormire pag. 175 106 1 Alcamo Castello dei Conti di Modica Alle falde del monte Bonifato, all’interno del tessuto urbano di Alcamo (TP), tra piazza Castello e piazza della Repubblica, è ubicato il castello dei Conti di Modica fatto erigere, secondo una leggenda, nell’827 d.C. dal capitano saraceno Adelkam. In realtà il maniero venne costruito nel 1350 dai fratelli Enrico I e Federico III Chiaromonte, che lo avevano conquistato ai Peralta, signori di Alcamo. Nonostante sia stato più volte rimaneggiato, esso rimane la più significativa testimonianza del periodo aureo vissuto da Alcamo sotto la dinastia dei Modica. La possente struttura ha forma rettangolare con quattro torri ai vertici, due delle quali rettangolari e le altre due cilindriche, tutte con copertura a botte. Per tutto il ‘300 le torri a pianta quadrata erano state le più frequentemente utilizzate, ma verso la fine del secolo si tornò invece, ad apprezzare il vantaggio di quelle cilindriche, ossia la maggiore resistenza al lancio di proiettili. Nella torre quadrata più alta venivano rinchiusi e torturati i prigionieri; la seconda torre circolare mostra ancora oggi uno stemma con un’aquila incoronata e la testa di Federico II o di un Peralta; la terza, qua2 Partinico 3 4 Terrasini Cinisi drata, ospitava i locali per le sentinelle; la quarta gli alloggi per i sovrani che si trovavano di passaggio: re Martino con la regina Maria nel 1392 dopo la sconfitta dei Chiaromonte, l’infante Eleonora d’Aragona e l’imperatore Carlo V con la sua corte al ritorno dall’impresa di Tunisi del 1535, solo per citarne alcuni. Alla custodia del castello erano addetti il castellano e altri dodici compagni vincolati da un solenne giuramento. L’edificio si sviluppa intorno ad un cortile di forma rettangolare, mentre ai lati nord, est e sud del perimetro sono addossati corpi con numerosi ambienti disposti su due livelli ed una cappella. Il castello aveva tre porte: la prima, detta segreta, a mezzogiorno, dalla quale si accedeva al fossato, la seconda ad arco acuto sul fronte ovest con un portone ligneo in buono stato di conservazione. Essa fu allargata per permettere il passaggio dei carri. La terza porta dava sul piazzale a settentrione e conduceva alla scala principale che dopo il 1626 fu pavimentata in marmo rosso di Alcamo (anno di inaugurazione della cava). Il prospetto occidentale che un tempo dava sulla cittadella è ornato di eleganti bifore incorniciate da ghiere intagliate. La costruzione della cittadella fu avviata intorno al 1379-80 da Guarniero Ventimiglia, con concessione di Federico IV, sul lato ovest del castello. Il centro era guarnito da due torri angolari rettangolari verso ovest, una delle quali, la torretta della Trinità si può ammirare in una stampa risalente al 1770 nella quale si distinguono i contorni delle mura che circondavano Alcamo. Oggi il castello è sede dell’Enoteca Regionale. I vini dell’Alcamo Doc Il vino è una cultura che appartiene a decine di popoli del mondo, è un patrimonio dell’umanità e dell’espressione dell’ingegno umano che si fonde con la natura e perciò degno di ogni rispetto. Il territorio dell’Alcamo Doc è conosciuto come uno dei territori storici del vino siciliano. Studiosi di livello nazionale hanno sottolineato come uno dei punti di forza del territorio alcamese è costituito dalle sue qualità ambientali che consentono la produzione di vini con diversi profili sensoriali e qualitativi, in grado di competere sui mercati nazionali e internazionali. In atto il territorio dell’Alcamo Doc (circa 15.000 ha) è interessato da notevoli processi di riconversione e innovazione, che vedono una progressiva sostituzione del 107 “Associazione Strada del Vino Alcamo Doc” Promossa dall’Associazione Nazionale Città del Vino, si è costituita nel luglio del 2000 l’Associazione “Strada del vino Alcamo Doc”, al fine di valorizzare la capacità di attrazione del territorio e delle sue risorse storico-culturali, naturalistiche ed ambientali in relazione ai percorsi della Strada del vino e di valorizzare e promuovere in senso turistico le produzioni vitivinicole, le attività agroalimentari di qualità e le specialità enogastronomiche del territorio. L’Associazione opera in armonia con le linee guida della legge regionale 2 agosto 2002, n. 5 che disciplina la realizzazione delle strade e delle rotte del vino in Sicilia e che individua le “Strade” come “itinerari turistici lungo i quali insistono vigneti, cantine di aziende agricole, enoteche, musei della vite e del vino, centri di informazione e accoglienza, aziende specializzate in produzioni tipiche e di qualità, strutture turistico-ricettive, valori naturali, culturali ed ambientali”. La Strada del vino dell’Alcamo Doc si snoda nel comprensorio dei Comuni: Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi-Segesta e Camporeale. La combinazione d’insieme, nelle terre dell’Alcamo Doc, fra natura, cultura e prodotti tipici, offre uno splendido esempio di turismo enogastronomico di qualità, inteso come modo con il quale ognuno potrà arricchire i propri interessi culturali. Alcamo Azienda Agricola Conti Testa Gorgo del Drago Contrada Tarantola Tel 0039 329 2713073 Fax 0039 329 2713073 www.gorgodeldrago.it [email protected] Azienda Vitivinicola Tonnino Viale Europa, 104 Tel 0039 091 8903555 Fax 0039 091 8780798 www.vinitonnino.it [email protected] Cantina Sociale Saraceno Via M. del Riposo, 123 Tel 0039 0924 22968 Fax 0039 0924 22968 www.cantinasaraceno.it [email protected] Feudi Imperiali Cortile Fra Pantaleo, 2A Tel 0039 0924 514675 Fax 0039 0924 514675 www.feudiimperiali.com [email protected] Possente Soc. Coop. Agricola Via San Leonardo 11/A Tel 0039 0924 502706 www.possente.it - [email protected] Per ulteriori informazioni: www.stradeviniesaporisicilia.it Antonello Cassarà Contrada Fiume - S.S. 113 Km 335,3 Tel 0039 0924 502911 Fax 0039 0924 503912 www.vinicassara.it - [email protected] 108 1 Alcamo 2 Partinico 3 4 Terrasini Cinisi Cantina Sociale S. Antonio (Società Coop. Agricola) Sede Sociale - Viale Europa Stabilimento enologico - vendita C/da Bosco Falconeria S.S. 113 Km 320, 400 Punto vendita: P.zza Castelforte, 23 - Palermo [email protected] 0039 091 8789001 0039 347 8085313, 0039 091 878935 Azienda agricola Adamo Via Gaetano Martino, 97 Tel/Fax +39 0924 21613 [email protected] - www.adamobio.it Azienda Agricola BioViola Via G. Tomasi di Lampedusa, 8 P. Iva 02004190811 Tel / Fax 0039 0924 22 371 Cell 0039 338 94 88 276 e-mail [email protected] Partinico Lo Giudice Vini Viale Calandrino, 25 Tel 0039 091 5085697 0039 328 8657566 Fax 0039 091 5072431 www.logiudicevini.it [email protected] Azienda Agricola Cossentino Via Principe Umberto, 241 Tel 0039 091 8782569 Fax 0039 091 8782569 www.cossentino.it - [email protected] 109 Le cantine del GAL tradizionale monovitigno di uve bianche di Catarratto con impianti di altre uve bianche più innovative, ma soprattutto di uve rosse. Il nuovo disciplinare dell’Alcamo Doc, in giusto rapporto fra tradizione e innovazione, mantiene e valorizza il “classico” bianco prodotto con uve Catarratto e, allo stesso tempo, si apre al mercato attraverso l’ampliamento della varietà ampelografica e l’introduzione dei vini rossi e di nuove tipologie di prodotti. Bosco Falconeria Contrada Bosco Falconeria Tel 0039 091 8789083 Fax 0039 091 8789083 www.boscofalconeria.it [email protected] Brugnano Contrada San Carlo S.S. 113 Km. 307 Tel 0039 091 8783360 Fax 0039 091 8907519 www.brugnano.it - [email protected] Cusumano s.r.l. Contrada San Carlo Tel 0039 091 8903456 Fax 0039 091 8907933 www.cusumano.it [email protected] Azienda Vitivinicola Tola & C. Sede operativa Via Giacomo Matteotti, 2 Tel 0039 091 8781591 Mob 335 6629801 Fax 0039 091 8780672 [email protected] Sede commerciale C.da Gianbascio S. Giuseppe Jato (Palermo) Telefono: +39 091 8781591 Fax: +39 091 8780672 [email protected] Opifici Caseifici Alcamo Alcamo Antico Frantoio Vallone Via Maggiore de Carlis 1 Tel 0039 0924 25087 Il Caseificio di Adragna Giuseppe 111, V. Lombardo Tel 0039 0924 510956 Possente S.R.L. Via San Leonardo 11/A Tel 0039 0924 502706 Caseificio Gallo di Melia Rosalia 62, Via S. Maria Riposo Tel 0039 338 3252627 Balestrate Vitale & C. di Vitale Margherita & C. S.A.S. Contrada Tavolata 90041 Tel 0039 091 8787510 Borgetto Trinacria Agricola S.R.L. Contrada Barbarino 90042 Tel 0039 091 8982732 Partinico Ricupati Pietro Via Potenza, 18 Tel 0039 091 8907916 Coop. La Torre ARL Contrada Parrini Tel 0039 091 8907634 Oleificio Bacchi Fratelli S.A.S. Via Randazzo, 7 Tel 0039 091 8902342 Terrasini Caseificio Cala Rossa Vl. Agli Androni Tel 0039 091 8682445, 0039 340 6198230, 0039 327 8611379 fax: 091 8811101 Caseificio Giglia di Biondo Francesca Ctr. Consiglio Tel 0039 328 2845374, 0039 328 9250324, 0039 393 8573158 Latteria Alla Faccia del Caciocavallo di Arcangelo Serra Km 296, S.S. 113 Tel 0039 347 1396652 Caseificio di Biondo Giuseppe Km. 300 Contrada Piano Di Terrasini Tel 0039 091 8681678 Azienda agricola Sole che sorge di Norrito Attilio & C. S.A.S. Contrada Rocca Tel 0039 091 8987566 Zito Giacomo Via Guida Maggiore 68 Tel 0039 091 8782754 110 111 Opifici e caseifici del GAL Le cantine del GAL Azienda Agricola Costantino Contrada Raccuglia Tel 0039 091 8781768 Fax 0039 091 8781768 www.aziendagricolacostantino.it [email protected] Punti di interesse Tappa 2 Comune di Partinico Come arrivare pag. 71 Dove mangiare pag. 185 Dove dormire 1 Alcamo pag. 176 112 1 Alcamo Real Cantina Borbonica La Real Cantina Borbonica fu fatta costruire nel 1800 da Ferdinando III, re di Sicilia (divenuto dopo la Restaurazione Ferdinando I re delle Due Sicilie), e rappresenta una delle opere civili più importanti del paese. L’insieme di molti appezzamenti di terreno, fatti acquistare dall’Intendente della Real Commenda, cav. Felice Lioj, pari a circa 80 salme, costituiva il real podere, la cui topografia in 15 tavole fu affidata all’architetto partinicese Giuseppe Patti. Nel podere reale fu costruita una ”cantina di vini, liquori, olii,” con annesso fondaco, bettola e locanda che formava il centro di raccolta e di vendita dei prodotti dell’Azienda reale. Azienda che poteva contare su una vasta produzione di frumento, fichi, frutta e verdura, mandorle, orzo, fave, favetta, uva, lenticchie, avena, fagiola moresca, frumento di majorca, fieno, olio, granoturco, ”cocuzze” e sommacco. In totale il real podere contava nel complesso 227.748 piante, tra cui 2 3 33.847 alberi da frutta, 143.527 viti e 4poi tante altre piante,Terrasini tra cui 69 medicinali. Partinico Cinisi 2 Partinico 3 4 Terrasini Cinisi L’ingresso principale si affaccia sulla strada provinciale per San Cipirello e attraverso un cancello si entra in una vasta piazza che si divide in tre sezioni di complessivi 1350 metri quadrati. Al centro del grande atrio troviamo una palazzina che riteniamo preesistente ai corpi aggiunti nel 1800 dall’architetto regio Carlo Chenché. Sulla facciata principale si nota poi una caditoia che è caratteristica delle torri di difesa. Accanto alla palazzina, separata da un lungo corridoio largo 2 metri, troviamo la cantina, la cui facciata principale dà sull’atrio ed ha tre ingressi di cui uno è stato ostruito dal corpo dei magazzini aggiunti in un secondo tempo. La superficie della cantina è di circa 1000 metri quadrati e l’intero corpo presenta semplici tetti a capanna sul sottostante armonioso gioco di archi ed è diviso in tre navate sorrette da pilastri e archi che si collegano tra loro a crociera. La navata destra e quella di centro sono state lasciate libere e dovevano certamente servire come deposito dei prodotti agricoli dell’azienda reale, che rappresenta un tipico esempio di tipologia agricolo-industriale. La navata sinistra invece è stata chiusa ed è stata utilizzata per la costruzione di silos per i cereali e di un ambiente di circa 66 metri quadrati da usare come palmento. C’è infine un ambiente sottostante a cui si accede da una scala esterna e i cui gradini sono pure in pietra di Billiemi. In questo ambiente sotterraneo troviamo sulla destra una banchisa per poggiare i sacchi di uva, mentre sulla sinistra ci sono “le tine a muro” per il vino, costruite in muratura e vi si notano ancora le bocche, da cui usciva il vino, realizzate con la stessa pietra. 113 Punti di interesse Tappa 3 Comune di Terrasini Come arrivare pag. 81 1 Dove mangiare Alcamo pag. 186 Dove dormire 1 pag. 177 Alcamo 114 1 Alcamo Palazzo d’Aumale La costruzione fu avviata intorno al 1835 da don Vincenzo Grifeo, duca di Floridia e principe di Partanna, con il fine di sistemarvi i magazzini per la conservazione del vino. L’edificio venne costruito con le caratteristiche tipologiche delle strutture agricolo-commerciali del periodo borbonico, sullo stile della cantina borbonica di Partinico. Nel 1860 il principe Henri d’Orleans, duca d’Aumale, quarto figlio di Luigi Filippo, re di Francia e di Maria Amelia di Borbone costruì, in elevazione alla struttura della fabbrica principale, la palazzina che si affaccia sulla spiaggia “Praiola”. Attualmente il percorso museale proposto è articolato in quattro sezioni tecnico-scientifiche. La prima sezione, di accoglienza, è in parte dedicata alla storia del palazzo e alla sua funzione vitivinicola.3 Il collegamento con 2 4 la tenuta dello Zucco offre una ricostruPartinico Terrasini Cinisi zione storica dei procedimenti lavorativi, produttivi e commerciali strettamente connessi alla storia del palazzo. 3 archeologica riguar4 La2 seconda sezione, Partinico Terrasini Cinisi da la storia più antica di Terrasini, illustra2 Partinico 3 4 Terrasini Cinisi ta dai reperti provenienti dai ritrovamenti subacquei, effettuati nel litorale limitrofo e dalle testimonianze archeologiche provenienti dalle ricognizioni nel territorio circostante. La terza sezione, etno-antropologica, riguarda la storia più recente di Terrasini e trae spunto dalla comunità dei pescatori che sono stati i primi concessionari del sito che ora ospita Palazzo d’Aumale. L’esposizione dei sistemi di trasporto è arricchita dal corposo nucleo espositivo del “Carretto siciliano”. Si possono esaminare le differenze tipologiche in base alle aree di provenienza, nonché le tecniche costruttive. La quarta sezione, naturalistica, è una testimonianza esaustiva del territorio, una ricca raccolta di rilevanza europea, composta da collezioni corredate da una biblioteca arricchita da testi specialistici di rilevante interesse storico e scientifico. Sono esposte le collezioni ornitologiche, entomologiche, paleontologiche, geologiche e mineralogiche. Questa sezione assume un ruolo determinante, non soltanto nel campo della ricerca scientifica ma soprattutto nella didattica sviluppata su vari livelli di apprendimento. È annesso a questa sezione un laboratorio di tassidermia per gli interventi di tutela e conservazione. Il museo è corredato da laboratori di restauro per le diverse sezioni, sale multimediali, auditorium, sale conferenze, coffee shop e bookshop. Sono presenti inoltre laboratori didattici e di restauro. 115 Punti di interesse Tappa 4 Comune di Cinisi 1 Come arrivare pag. 61 Alcamo 1 Dove mangiare Alcamo pag. 184 Dove dormire 1 pag. 176 Alcamo 116 1 Alcamo I sapori di Cinisi: la vacca cinisara Si narra che in epoca spagnola alcune navi portassero a bordo tori e vacche per organizzare delle corride in Sicilia: una di queste navi fece naufragio nel mare antistante l’aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi, vicino a Cinisi, e gli animali sopravvissuti al naufragio, trovando una zona arida e battuta dai venti di scirocco, iniziarono a vagare alla ricerca di pascoli, arrampicandosi sulle montagne circostanti. Nel tempo gli animali, detti per questo motivo di razza cinisara, modificarono le loro caratteristiche in relazione all’ambiente, diventando formidabili arrampicatori con una parte anteriore forte a discapito della2posteriore meno potente. 3 4 Con il passare degli anni gli animali di razPartinico Terrasini Cinisi za cinisara si sono diffusi sui monti intorno a Palermo. Fino a quaranta anni fa circa, era facile imbattersi in allevatori che la 2 mungevano la 3vacca ed il giorno 4sesera Partinico Terrasini Cinisi guente distribuivano porta a porta il latte, in bottiglie di vetro. Dal latte di vacca cinisara si ricavano ca2 3 4 ciocavallo palermitano (“scalone palerPartinico Terrasini Cinisi mitano di cinisara”), caciotte fresche e ricotta, che si possono gustare in questo 2 Partinico 3 4 Terrasini Cinisi magnifico territorio. E proprio il caciocavallo palermitano riesce a valorizzare al meglio le straordinarie peculiarità di questo latte, scarso in quantità, ma molto grasso e ricco di aromi dovuti alle essenze foraggere tipiche della macchia dell’area di origine. I parallelepipedi di pasta filata stagionano in locali freschi e naturali, collocati su assi di legno e non legati alle volte come i cugini ragusani, generalmente più grossi e pesanti. Dopo un anno di maturazione il caciocavallo palermitano presenta al naso note di agrumi, di salvia e di fieno secco, mentre in bocca è suadente e lungo, con un finale leggermente piccante. Le vacche di razza cinisara sono considerate di difficile gestione per le loro caratteristiche podoliche: sono vacche che non amano la stalla e ritenute poco redditizie per la piccola quantità di latte prodotta, anche se il detto recita ”la cinisara lecca la pietra e fa il latte”. Oggi, al termine di un complesso percorso di recupero, la Condotta di Palermo ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Presidio Slow Food per questa razza e per tutti i prodotti, dal caciocavallo alle provole preparate a latte crudo. Nel 2005 è stato fondato il Consorzio di Tutela della Carne Bovina Cinisara, che ha tra i suoi obiettivi la tutela della razza bovina Cinisara, valorizzare le produzioni, promuovere il consumo del prodotto siciliano aiutando i membri del Consorzio a crescere ed a collaborare tra loro. La sede operativa del Consorzio è a Palermo, in via Vincenzo di Marco n. 10. 117 ITINERARIO NATURALISTICO E PANORAMICO Alcamo Balestrate Partinico Borgetto Terrasini Cinisi MAPPA DELL’ITINERARIO NATURALISTICO E PANORAMICO Mar Tirreno Legenda 1. Alcamo Capo Gallo Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino • Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo Capo San Vito Capo Rama Cinisi Terrasini SS113 Golfo di Castellammare A29 Palermo Naturale Orientata Riserva Monte Cofano Naturale Riserva dello Zingaro Trappeto Balestrate SS113 Borgetto Partinico Monte Gradara • Castello di Calatubo SS187 Trapani SS113 Lago Poma Alcamo Invaso Diga Baiata A29 Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo Lago di Piana degli Albanesi A29 Tempio di Segesta Aeroporto Vincenzo Florio di Trapani - Birgi 2. Balestrate 2 Balestrate • Lungomare 4 Terrasini 5 Cinisi 3. Partinico • Invaso Poma 1 Alcamo Borgetto • Monte Gradara 3 Partinico e Borgetto 4. Terrasini • Capo Rama • Cala Rossa 5. Cinisi • Grotte 120 Punti di interesse Tappa 1 Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo La Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo ricopre la sommità del monte Bonifato creando, sul suo complesso calcareo, una piccola area con 314 ettari di fitta vegetazione. Per tutto il XIX secolo, nello stesso luogo si poteva godere di un bosco di latifoglie che purtroppo è andato perduto a causa di una sconsiderata interferenza dell’uomo. Dall’inizio del ‘900, si è proceduto ad un rimboscamento per fasi successive, protrattosi per circa 60 anni, che ha generato il bosco che noi oggi conosciamo. Interessante è il fatto che alla vegetazione volutamente innestata si sono aggiunti spontaneamente esemplari di latifoglie, segno della precedente natura del monte. La particolare composizione della zona fa sì che convivano esemplari di differente età ed intensità d’impianto. L’ecosistema è ancora in assestamento ma si sta comunque avviando verso una fase di climax, momento in cui flora e fauna raggiungono quello stato d’equilibro che si mantiene immutato fino a che non cambiano le condizioni climatiche della zona. Comune di Alcamo Come arrivare pag. 31 Dove mangiare pag. 181 Dove dormire pag. 175 122 1 2 3 4 5 Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Cinisi Il bosco, risultato di un vecchio rimboschimento forestale, si sviluppa sul versante settentrionale del rilievo ed è caratterizzato dalla presenza di due specie di pino, il pino marittimo (Pinus pinaster) e il pino d’Aleppo (Pinus halepensis). Scarsi residui di foresta mediterranea sempreverde resistono tra le rupi, in alcuni lembi di terra non influenzati dalle attività umane: vi si ritrovano il leccio, il frassino, e la roverella, essenze indigene. È presente anche la tipica prateria ad ampelodesma. Notevole anche la presenza dell’euforbia. Il paesaggio intorno è agricolo e dominato dalla coltura della vite. Il bosco ospita diverse specie di volatili fra i quali si ricordano la cinciallegra, il pettirosso, il verdone, il verzellino e la cincia. Fra i rettili si trovano il biacco, serpe comune endemica volgarmente detta serpe nivura, la vipera e la lucertola. Sentiero delle Orchidee Tempo di percorrenza: 1 ora | Difficoltà: bassa | Lunghezza: 850 metri Caratteristica del percorso è la presenza di 28 specie di orchidee che all’ombra del sentiero trovano il loro habitat naturale. Da agosto ad ottobre insieme alla fioritura delle orchidee si possono osservare le lunghe infiorescenze della scilla marittima il cui bulbo ha proprietà cardiotoniche. Castello di Calatubo Il castello di Calatubo (latino: castrum Calathatubi; Qal’at ‘Awbi o Kalata et tub, “terra di tufo”) è un’antica fortezza che sorge presso il Comune di Alcamo. Il sito presenta frequentazioni antichissime, con resti di un insediamento elimo e di una necropoli. Essendo prossimo 123 all’autostrada A29, con la sua imponente mole attrae la curiosità dei viaggiatori; è però sconosciuto ai più e versa oggi in uno stato di abbandono, nonostante il Comune di Alcamo abbia spesso espresso la volontà di recuperarlo. È attualmente inagibile e pertanto chiuso alle visite. Le origini del castello risalgono a prima del 1093, anno in cui il conte Ruggero definì i confini della diocesi di Mazara includendovi Calatubo con tutte le sue dipendenze. Anticamente, attorno al castello sorgeva il villaggio di Calatubo, che fondava il proprio commercio sull’esportazione di cereali e di pietra da mulino (ad acqua e a vento, questi ultimi detti “mulini persiani”), estratta dalle cave attorno al torrente Finocchio, come menzionato dal geografo arabo al-Idrisi nel Libro di re Ruggero, scritto nel 1154. A partire dal Medioevo, a causa della sua visibilità, il castello di Calatubo ebbe un importante ruolo strategico: infatti esso faceva parte di una linea di torri e forti situati lungo la costa che va da Palermo a Trapani; tale linea difensiva veniva utilizzata per trasmettere segnali luminosi in caso di attacco dei nemici saraceni. In particolare, il castello di Calatubo garantiva il flusso di informazioni che avvenivano tra gli avamposti di Carini, Partinico e Castellammare del Golfo. Il villaggio di Calatubo fu abbandonato in seguito alla conquista da parte di Federico II e il castello perse la sua funzione originaria di fortezza militare, trasformandosi in una masseria. Durante tale periodo, al castello si aggiunsero magazzini, stalle e altre strutture utilizzate per l’amministrazione agricola del feudo di Calatubo. Alla fine del XIX secolo in corrispondenza del secondo cortile furono poi allestiti magazzini per la produzione del vino “Calatubo”. Il castello rimase in buone condizioni fino al 1968, anno in cui si manifestò il terremoto del Belice. A peggiorare l’azione distruttrice del terremoto fu l’utilizzo della struttura come ovile e gli scavi di frodo, che avevano come obiettivo i reperti della necropoli del VII secolo a.C. attinente al castello. Inoltre più recentemente (luglio 2013) il castello è stato avvolto da un incendio che oltre ad annerirne le pareti interne ed esterne ha verosimilmente arrecato ulteriori danni alla struttura. Nel 2007 il Comune di Alcamo una volta acquisito il sito, ha avviato un processo di valorizzazione. 124 Punti di interesse Tappa 2 Lungomare di Balestrate Caratterizzato da una lunga spiaggia di sabbia dorata e fine, solo per un tratto interrotta dal nuovo porto, è meta ambita di residenza estiva. L’afflusso è tale da portare il numero degli abitanti da 6.200 residenti a 25/30.000 nel periodo estivo. Da Balestrate ci si affaccia sul mare: suggestivo è il paesaggio che si gode dal lungomare recentemente ristrutturato. Le spiagge più frequentate sono la Forgia, che è caratterizzata dallo sbocco del fiume Jato, e la Forgitella, più frequentata in quanto sono presenti stabilimenti balneari e strutture ricettive dove si possono godere serate danzanti e gustare le prelibate specialità locali a base di pesce e tipici dolci. Comune di Balestrate Come arrivare pag. 41 1 2 3 4 Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Dove mangiare pag. 183 5 Dove Cinisi dormire pag. 175 1 2 3 4 5 Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Cinisi 125 Punti di interesse Punti di interesse Tappa 3 Invaso Poma - Partinico Capo Rama Comuni di Partinico e Borgetto L’invaso Poma, costruito negli anni ‘60, ha una superficie di 163,6 ettari ed una capacità di 72,5 milioni di metri cubi di acqua. È attualmente uno dei più grandi invasi in Sicilia. Nel 1994 l’area è stata individuata come Oasi di protezione e rifugio della fauna con la finalità di favorire e promuovere la conservazione, la protezione, il rifugio, la sosta e l’irradiamento naturale della fauna selvatica. Capo Rama si trova lungo le rotte migratorie e durante i periodici spostamenti alcune specie sostano indisturbate sulla scogliera. Si possono inoltre avvistare molte specie di rettili, ma soprattutto una variegata fauna di volatili dell’area mediterranea, quali gabbiani reali (Larus michahellis), rondoni maggiori (Apus apus), cappellacce (Galerida cristata) e anche gheppi (Falco tinnunculus). All’interno delle grotte nidificano 1 2 3 i pipistrel- 4 li,Alcamo ma sono presenti anche volpi e conigli.Terrasini Partinico / Borgetto Balestrate La flora è caratterizzata da una vegetazione arbustiva e discontinua, prosperano le palme nane che contraddistinguono sia la riserva sia l’areale botanico siciliano. 1 2 3 4 All’ interno della riserva è presente una Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto delle tante torri appartenenti al sistema di-Terrasini fensivo realizzato lungo la costa, la torre di Capo Rama, che domina sull’omonimo promontorio e fa parte delle 11 torri controllate dal Senato della città di Palermo, 1 rappresentava 2 anche la torre 3 più oc- 4 di cui Partinico / Borgetto Alcamo cidentale (cfr.Balestrate itinerario del sistema difen-Terrasini sivo territoriale). Monte Gradara - Borgetto 1 Come Alcamo arrivare pag. 51 Dove mangiare pag. 184-185 1 Alcamo Dove dormire pag. 176 126 L’area è una delle più tranquille perché lontana da fonti di disturbo urbano e rap2 presenta il3 luogo ideale 4 dove rilassarsi 5 all’aperto e respirare aria pura. E’ dotata di Partinico / Borgetto Terrasini Cinisi Balestrate un’area attrezzata con tavoli rustici, punti cottura, una fontanella ed un parco giochi con scivoli e altalene. 2 3 4 5 Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Cinisi Tappa 4 Comune di Terrasini 5 Cinisi 5 Cinisi arrivare Come pag. 81 Dove mangiare pag. 186 5 Cinisi dormire Dove pag. 177 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Cinisi Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Cinisi 127 Cala Rossa L’insenatura di Cala Rossa costituisce uno dei tratti più caratteristici del litorale palermitano per le sue valenze paesaggistico-ambientali che, da tempo, ne fanno uno dei luoghi più conosciuti, rinomati e pittoreschi della costa della Sicilia occidentale. Tale bellezza è legata al fantastico scenario disegnato dalle rocce policrome che costituiscono la falesia, apprezzato fin dai secoli scorsi. Il tratto costiero che si sviluppa dal porto di Terrasini all’area di Cala Rossa, si caratterizza per la presenza in affioramento di un complesso, costituito da calcari marnosi a foraminiferi planctonici, ben stratificati, in strati alternati di colore bianco e rosso, di età Cretaceo sup. - Eocene inf., denominato nella letteratura geologica Scaglia. Per le sue caratteristiche tecniche e per la vicissitudini tettoniche subite, la successione della Scaglia rossa e bianca si presenta fortemente piegata e fagliata, fatto questo che, oltre a conferire alla falesia una estrema varietà di forme, ha consentito al moto ondoso di agire con diversa intensità nei differenti tratti costieri, dando luogo ad una costa estremamente frastagliata, caratterizzata dalla presenza di promontori, insenature, faraglioni e grotte marine. 128 Punti di interesse Grotte di Cinisi Il sottosuolo della Piana di Cinisi è caratterizzato da diverse tipologie di grotte, che si distinguono l’una dall’altra per natura e dimensione. Alcune grotte hanno, infatti, delle dimensioni relativamente modeste e la con1 2 3 figurazione geometrica è caratterizzata da 4 Partinico / Borgetto Alcamo Balestrate un’ampiezza planimetrica di qualche decinaTerrasini di metri e da un’altezza dell’ordine di un metro massimo; altre grotte più evolute, invece, hanno un’articolazione maggiore, presentandosi con grandi 1 2 ambienti di 3diverse for- 4 me, ubicati a quote diverse e collegati tra diTerrasini Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto loro da cunicoli e spesso in comunicazione diretta con il mare. Nelle grotte sono presenti concrezioni stalattitiche e stalagmitiche e sono evidenti fenomeni 1 di crolli dalle2volte di blocchi 3 di roccia. 4 Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini 1 2 3 4 Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Tappa 5 Comune di 5 Cinisi Cinisi 5 Cinisi 5 Cinisi Come arrivare pag. 61 Dove mangiare 5 pag. 184 Cinisi Dove dormire pag. 176 1 2 3 4 5 Alcamo Balestrate Partinico / Borgetto Terrasini Cinisi 129 ITINERARIO RELIGIOSITÀ RURALE Alcamo Partinico Borgetto Terrasini Cinisi 131 MAPPA DELL’ITINERARIO Mar Tirreno RURALE RELIGIOSITÀ Legenda 1. Alcamo Capo Gallo Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino Capo San Vito Capo Rama • Santuario di Maria SS. dei Miracoli Cinisi Terrasini SS113 Golfo di Castellammare A29 Palermo Riserva Naturale Orientata Monte Cofano Naturale Riserva dello Zingaro Trappeto Balestrate SS113 Borgetto Partinico Monte Gradara SS187 Trapani SS113 2. Partinico Lago Poma Alcamo Invaso Diga Baiata A29 Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo Lago di Piana degli Albanesi 4 Terrasini A29 Tempio di Segesta Aeroporto Vincenzo Florio di Trapani - Birgi 5 Cinisi • Santuario Maria SS. del Ponte 3. Borgetto 1 Alcamo • Santuario Maria SS. del Romitello 4. Terrasini 2 Partinico • Chiesa di San Cataldo 3 Borgetto 5. Cinisi • Santuario Madonna del Furi 132 Punti di interesse Punti di interesse Tappa 1 Comune di Alcamo Come arrivare pag. 31 Dove mangiare pag. 181 Dove dormire pag. 175 134 Tappa 2 Santuario Maria SS. dei Miracoli Il santuario Maria SS. del Ponte Il santuario di Maria Santissima dei Miracoli sorge intorno alla metà del ‘500 in un luogo dove molto tempo prima c’era un arco di mulino chiamato “la cuba”, ove un ignoto pittore del sec. XIII aveva dipinto un’immagine della Madonna con il Bambino. Quando il mulino cadde in rovina, la boscaglia si infittì tutt’attorno, tanto da nascondere l’icona della Vergine che fu presto dimenticata. La tradizione narra che il 21 giugno 1547 nei pressi di un ruscello, due lavandaie, una cieca e una sorda, dopo l’apparizione di una donna con un bambino guarirono miracolosamente. L’indomani si rinvenne nei pressi l’icona della Vergine e subito fu costruito sul posto un santuario per iniziativa del governatore di Alcamo, il condottiero spagnolo don Fernando de Celada y de Vega. A lui, nel 1557, fu dedicato un sarcofago all’interno del santuario, con la figura giacente, ad opera di Rocco Papi. Lo stile del santuario è il barocco siciliano. All’interno si trova un affresco della glorificazione della Madonna dei Miracoli, restaurato dal maestro Giambecchina nel 1963. Il 21 giugno 1784 l’immagine della Vergine fu solennemente incoronata. Partinico vive nella devozione verso la sua sacratissima “Bedda Madre di lu Ponti”; l’intera popolazione si sente protetta dal suo manto, color del cielo, che protegge tutti gli esseri viventi. Nelle vicinanze dello svincolo per il paese di Balestrate sulla A29, appare a valle una chiesetta con campanile: è il santuario della Madonna del Ponte, meta secolare di pellegrini devoti alla Madre di Dio. All’interno della chiesa vi è custodita un’immagine su tela della Madonna seduta su trono, che regge il Bambino con le mani protese verso la Madre; con le chiavi in mano, san Giovanni con libro e giglio. Ai piedi vi è un “ponte” chiaro riferimento al vecchio ponte sul fiume Jato, sito nelle vicinanze. I festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Ponte sono espressione di devozione per il popolo partinicese, caratterizzati oltre che da festeggiamenti laici, anche da un momento spirituale che consiste nel pellegrinaggio al santuario (sito a 10 km di distanza dal paese) svolto nella 1 settimana dopo 2Pasqua sino a3 domenica, 4 giorni in cui il Partinico santuario è inBorgetto festa, gremi-Terrasini Alcamo to di gente e da venditori di commestibili. Comune di Partinico Come arrivare pag. 71 Dove mangiare pag. 185 5 dormire Dove Cinisi pag. 176 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Alcamo Partinico Borgetto Terrasini Cinisi Alcamo Partinico Borgetto Terrasini Cinisi 135 Punti di interesse Punti di interesse Tappa 3 Comune di Borgetto Come arrivare 1pag. 51 Alcamo Dove mangiare pag. 184 1 Dove dormire Alcamo pag. 176 136 Santuario del Romitello Tappa 4 Chiesa di San Cataldo Il santuario si trova a 5 km di distanza da Borgetto, a 750 m sul livello del mare, in una delle zone più panoramiche della Sicilia. Il benedettino Giuliano Majali, abile e nobile diplomatico, ritiratosi come eremita sul monte, nel 1460 vi costruì un piccolo oratorio ad uso personale, dove secondo la tradizione gli apparve più volte la Madonna Addolorata. Il beato Giuliano, innamoratosi del luogo, chiese ed ottenne il permesso di passare dal monastero di Santa Maria delle Ciambre al bosco della “Carrubbella”, il luogo delle apparizioni, dove passò gli ultimi sei anni della sua vita come eremita. L’abate del monastero, oltre a concedergli di ritirarsi come eremita gli permise infatti, di costruire due cellette. Dal piccolo romitorio si generò così il nome di “Romiteddu”. Oggi il luogo si identifica con la 2 versione italiana 3 4 5 del “Romitello”. Nel 1920Borgetto il santuario fuTerrasini affidato ai PadriCinisi PasPartinico sionisti che da quel giorno con tanto amore vi prestano il loro servizio. Il 27 agosto della Madonna del Romi2 1922 l’immagine 3 4 5 tello per l’interessamento dei Passionisti fu Partinico Borgetto Terrasini Cinisi incoronata come Regina del Golfo di Castellammare del Golfo. La chiesa di San Cataldo è una delle più antiche del Comune di Terrasini: risale al periodo bizantino, cioè ai primi insediamenti cristiani in Sicilia. La chiesa fu donata con atto del 1110, in epoca normanna da Rajnaldo Avenello, primo feudatario cristiano di Partinico, al vescovo di Lipari. Certamente era sopravvissuta alla dominazione musulmana, perché il donatore dice: “Dono Ecclesiam quae est in casale meo sub Partiniaco” …(Enrico Somma). Qui durante la festa dell’Ascensione, i contadini di Terrasini e di Partinico vi portavano1le bestie da 2soma e i buoi3 per essere 4 benedetti: tradizione che si è tramandata Alcamo Partinico Borgetto Terrasini fino agli anni ‘60 del secolo scorso e che rappresenta un patrimonio culturale etno-antropologico di rilievo. 2 Lo 1scrittore siciliano Antonino3 Mongitore 4 Alcamo Partinico Terrasini agli inizi del 1700 diceva cheBorgetto qui venivano le persone che soffrivano di pustole nelle gambe: pregando il santo e coprendo di sabbia le pustole, e infine bagnandosi nel 1 2 3 4 mare, avveniva la guarigione miracolosa. Alcamo Partinico Borgetto Terrasini Comune di Terrasini 5 Cinisi Come arrivare 5 pag. 81 Cinisi Dove mangiare pag. 186 5 dormire Dove Cinisi pag. 177 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Alcamo Partinico Borgetto Terrasini Cinisi Alcamo Partinico Borgetto Terrasini Cinisi 137 Punti di interesse Tappa 5 Comune di Cinisi 1 Alcamo 1 Alcamo Come arrivare 1pag. 61 Alcamo Dove mangiare pag. 184 1 Dove dormire Alcamo pag. 176 138 Santuario Madonna del Furi La contrada del Furi si trova a circa due chilometri dal Comune di Cinisi. Posto tra due gole in prossimità di un antico casale musulmano, il santuario della Madonna del Furi, fu costruito in seguito ad un miracolo avvenuto nell’anno 1718. Già dal 1616 i pastori del luogo si riunivano in preghiera nei pressi di un antico edificio, dove era dipinta sul muro un’immagine della Madon2 na del Rosario. 3 4 tempo però, 5 la Da qualche devozione era andata scemando. Secondo Partinico Borgetto Terrasini Cinisi un’antica tradizione, un certo Antonio Briguglio, passando per una via, venne colpidi una donna molto bella, 2 to dalla visione 3 4 5 che gli apparve dall’alto di una roccia viPartinico Borgetto Terrasini Cinisi cina. Dopo i primi momenti di stupore, si avvicinò al pastore dicendogli: ”Andate indietro e fate sapere al vostro arciprete che si trova4da più anni in5 un 2 la mia immagine 3 canto di questo campestre casamento e Partinico Borgetto Terrasini Cinisi che più non mi si presta culto, lasciandomi nella dimenticanza. Abbia cura il parroco di risvegliare nei fedeli la devozione”. 2 Ubbidiente3alla splendida4visione, l’uomo 5 si Borgetto Terrasini Cinisi Partinico recò immediatamente dal parroco. Visibil- 1 2 3 4 5 Alcamo Partinico Borgetto Terrasini Cinisi mente commosso, spiegò quanto accadutogli. Il parroco, meravigliato ma felice della visione, che misteriosamente coincideva con ciò che egli stesso, durante la notte, aveva sognato, chiamò a raccolta il popolo di Cinisi, e, insieme, si avviarono verso la contrada Furi. Giunti sul posto ritrovarono, sulla parete del casamento campestre utilizzato dai pastori, il dipinto della Madonna. La speranza di ottenere le grazie della Madonna del Furi spinse don Cesareo da Palermo, parroco di Cinisi, a fare erigere una chiesetta per custodirne l’immagine sacra e consentire la pubblica venerazione e devozione. Nel 1758 la costruzione fu ultimata e per alcuni anni il culto fu continuamente alimentato ma, come accade a volte, l’oblio era in agguato, e per ben tredici anni, nessuno si occupò del santuario, né di ciò che faceva l’eremita che lo custodiva, tale Bartolomeo Storace. Nel 1773, il nuovo parroco di Cinisi salì al santuario del Furi e, constatata la devastazione e la desolazione del luogo sacro, decise di nobilitarlo restituendogli l’antico decoro. Fece venire da Carini un tale Giuseppe Biundo, un uomo di sani principi, per dedicarsi ad una vita eremitica al servizio del Signore e nella devozione alla Vergine Madre di Dio. Il Biundo, dopo alcune difficoltà dovute alle minacce dei malviventi del luogo, incoraggiato e rincuorato dal parroco, accettò di vestire l’abito eremitico nel 1778. La condotta del vecchio frate fu esemplare per tutti. Sottoposto e ubbidiente ai comandi del parroco, vestì la sua anima di umiltà e semplicità come la tonaca che indossava. Nel giro di cinque anni, le somme elargite dai fedeli furono sufficienti a permettere il restauro e la nuova espansione del culto. L’amore dei cinisensi per la loro Madonna, da allora non si è mai più spento. Il santuario è sempre meta di pellegrinaggi in occasione delle ricorrenze religiose ed anche luogo di accoglienza per coloro che vengono a pregare nella speranza di essere esauditi. 139 ITINERARIO DEL SISTEMA DIFENSIVO TERRITORIALE Alcamo Partinico Terrasini Cinisi MAPPA DELL’ITINERARIO DEL SISTEMA DIFENSIVO TERRITORIALE Legenda Mar Tirreno 1. Alcamo Capo Gallo Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino Capo San Vito Capo Rama Cinisi Terrasini SS113 Golfo di Castellammare • Castello dei Conti di Modica A29 Palermo Riserva Naturale Orientata Monte Cofano Riserva Naturale dello Zingaro Trappeto Balestrate SS113 Borgetto Partinico Monte Gradara • Castello di Calatubo SS187 Trapani SS113 Lago Poma Alcamo Invaso Diga Baiata A29 Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo 3 Terrasini Lago di Piana degli Albanesi A29 Tempio di Segesta 4 Cinisi Aeroporto Vincenzo Florio di Trapani - Birgi • Castello di monte Bonifato 2. Partinico 1 Alcamo 2 Partinico • Castello sul colle Cesarò 3. Terrasini • Torri d’avvistamento costiere 4. Cinisi • Torre della tonnara dell’Ursa 142 Punti di interesse Tappa 1 Comune di Alcamo Come arrivare pag. 31 Dove mangiare pag. 181 Dove dormire pag. 175 1 144 Alcamo Castello dei Conti di Modica Posto ai piedi del monte Bonifato, sembra che la sua origine risalga al periodo aragonese, teoria confermata dalla presenza dello stemma con un’aquila incoronata. Trasformato in carcere, il castello conserva all’interno appena qualche traccia del passato, mentre notevoli sono le torri, due quadrate e due rotonde, alternate ai quattro angoli, delle quali tre ancora in ottimo stato. Sulle loro sommità, raggiungibile dagli spalti, si trovano specie di «tane», dalle volte bassissime, un tempo usate come prigioni e si dice che nella più raccapricciante di esse sia stato tenuto a lungo in catene un pericoloso bandito del luogo. Nella facciata due belle finestre ad archi acuti con eleganti rosoni. Castello di Calatubo Quando nel 1093 il conte Ruggero definì i confini della nuova diocesi di Mazara, la fortezza di Calatubo esisteva già, inclusa nel nuovo grande vescovado. Circa sessant’anni dopo, quando il geografo musulmano Edrisi descrive la Sicilia sotto il regno di Guglielmo il Buono, Calatubo è indicato come robusta 2 Partinico 3 4 Terrasini Cinisi fortezza e villaggio con un vasto territorio in cui si estraggono le pietre da mulino: il recente ritrovamento delle antiche cave lungo il corso del torrente Finocchio conferma questa versione. Dopo l’abbandono del villaggio, durante il periodo della guerra antimusulmana condotta nell’isola da Federico II, il castello, cessata la sua funzione militare, venne utilizzato come masseria e controllo di un vasto feudo, con l’aggiunta di strutture sovrapposte all’impianto originario quali: magazzini, stalle e quant’altro di utile al buon funzionamento della vasta azienda agricola del feudo di Calatubo. Fino agli anni ‘60, il castello era ancora in buono stato di conservazione e malgrado i pesanti interventi di ristrutturazione avessero parzialmente mutato l’aspetto originario, si erano mantenute in piedi le fabbriche. Poi l’oblio. La fortezza abbandonata divenne un ovile. L’azione distruttiva degli animali, il terremoto del 1968 e l’assenza d’interventi condusse al crollo dei solai e infine delle murature. A ciò si aggiunse l’opera degli scavatori di frodo che s’intensificò nell’area intorno al castello, interessati ai reperti archeologici che venivano alla luce nell’importante necropoli scoperta lungo le propaggini della rocca e che documentava la presenza di un centro antico risalente al VII secolo a.C. Un’agonia lenta e insolita, osservata ogni giorno da migliaia di muti spettatori che, transitando lungo l’autostrada Palermo-Mazara, vedono la fortezza sbriciolarsi lentamente. Alla fine degli anni ‘90, prima degli ultimi terribili crolli delle torri del fronte di accesso, un attento studio dell’architetto Di Liberto dimostrava che fra quelle mura diroccate insistevano ancora resti di strutture arabe, normanne e di tutte le epoche successive. Castello di monte Bonifato Sul monte Bonifato svetta, isolata e leggendaria, l’ultima torre del castello dei Ventimiglia. La notizia più antica risale al 1182 e riguarda la descrizione dei limiti della “divisa di Bonifato, che comprendeva 600 salme di seminativi”: il territorio circostante era infatti coltivato a cereali. Solamente nel 1397 Enrico Ventimiglia dichiarava di aver costruito il castello di Bonifato: è quindi errata la denominazione di torre saracena che si dava fino a poco tempo fa. Eccetto la torre, oggi ne rimangono solamente dei ruderi. Rispetto ad edifici coevi, le dimensioni erano abbastanza ridotte: probabilmente fu pensato per resistere a brevi assedi militari o per segnalare rapidamente, con segnali di fumo, possibili incursioni nemiche provenienti dal mare. A nord-ovest dell’abitato, nei pressi di una delle due sorgenti del monte, si trova “La Funtanazza“, grande serbatoio per la raccolta delle acque provenienti dalla sorgente sovrastante. Edificio a pianta rettangolare di epoca medioevale, aveva una capienza di circa 1200 metri cubi. Le mura erano spesse circa 2,20 metri e l’impermeabilità veniva assicurata da uno strato di impasto di cocciopesto e malta. Vi si accedeva dal lato sud, come dimostrano i resti di una porta e le tracce di condutture. 145 A circa dieci metri dal ciglio della parete nord è visibile ancora una cisterna, anch’essa a pianta rettangolare (m. 3x2), originariamente coperta da una volta. Il castello, quasi certamente di età normanna, consisteva fondamentalmente in un torrione. Idrisi di esso ricorda delle prigioni sotterranee, ancora non venute alla luce dalle ricerche archeologiche condotte da un gruppo di lavoro svizzero. Gli studiosi ipotizzano che il fortilizio sorgesse ad est dell’area occupata dalla città antica e medievale, sulla cinta più orientale del monte, in corrispondenza di uno dei capisaldi della cinta muraria antica. Su tutta l’area si raccolgono abbondanti reperti ceramici fra cui pareti di forme chiuse con superficie a cannelures e invetriate, databili ai secoli XI-XII. Punti di interesse Tappa 2 Comune di Partinico Come arrivare pag. 51 Dove mangiare pag. 185 1 Dove dormire Alcamo pag. 176 1 146 Alcamo Castello sul colle Cesarò Ricordato da Maquaddasi come un Mudun siciliano, Partinico è menzionato da Idrisi come abitato dominato da un hisn che sorgeva su un luogo elevato, il monte Cesarò, un aspro rilievo calcareo che sovrasta l’attuale cittadina. Nel XII secolo il piccolo centro abitato apparteneva agli Avenel ed era popolato, oltre che dai latini della loro cerchia, da musulmani. All’insurrezione di questi ultimi, seguì la distruzione dell’abitato da parte di Federico II, che non risparmiò neppure il castello, travolto dalla furia violenta dell’imperatore svevo e raso al suolo. L’hisn, la cui esistenza è testimoniata ancora oggi dalla presenza di mucchi di pietrame, occupava la cima vera e propria del colle Cesarò, accessibile solo per un sentiero che si snoda lungo il fianco est. La superficie delimitata da tratti di muro, che sbarrava questo versante, rimanda ad un edificio probabilmente a pianta rettangolare: sono visibili un tratto del muro est e tutto il muro sud. Tutte le strutture mu2 rarie sono costruite3 in opus incertum,4 di Partinico Terrasini Cinisi spezzoni calcarei locali. 2 Partinico 3 4 Terrasini Cinisi 147 Punti di interesse Punti di interesse Tappa 3 Comune di Terrasini Come arrivare pag. 81 1 Dove mangiare Alcamo pag. 186 Dove dormire 1 pag. 177 Alcamo 1 148 Alcamo Tappa 4 Torri d’avvistamento costiere Torre della tonnara dell’Ursa Le antiche e maestose torri d’avvistamento (Torre Alba, Torre di Capo Rama, Torre Toleda o Torre Paternella, Torre di contrada San Cataldo), facevano parte delle undici torri controllate dal Senato della Città di Palermo e servivano ad avvertire in tempo la popolazione del villaggio degli attacchi dei temibili pirati o dei ancor più temuti Saraceni. Il sistema di avvistamento, ingegnoso, prevedeva la collocazione di una torre di avvistamento ad ogni promontorio strategico del territorio, mantenendo sempre la comunicazione visiva fra una torre e l’altra, in modo tale che, in caso di emergenza, le segnalazioni luminose da una torre all’altra si trasmettessero molto velocemente in tutto il territorio. Fra le torri, il manufatto più antico esistente nel territorio comunale di Terrasini è 2 3 4 la Torre di Capo Rama. Partinico Terrasinisono in rovina, Cinisiin Attualmente le torri quanto il materiale di costruzione è costituito da pietrame informe costipato con scaglie di calcare locale legato da una cal2 3 4 ce povera. Partinico Terrasini Cinisi La torre si erge nella località di Fondo Ursa che si trova sulla punta estrema di una penisoletta bassa e rocciosa che verso est forma un’ansa con una piccola baia dal basso fondale. Il complesso, che nel 1401 era di proprietà dell’abbazia di San Martino delle Scale, a poco a poco andò in rovina e solo durante la seconda guerra mondiale fu ripristinato per le esigenze della difesa costiera e antiaerea. L’edificio della tonnara fu requisito e adibito a caserma della piccola guarnigione. Il toponimo potrebbe essere una corruzione in siciliano del toponimo arabo “marsah”¸ che significa porto. Infatti è toponimo piuttosto 2ricorrente in Sicilia3 e 1 l’esempio più notoPartinico è Marsala, “il porto di Alcamo Terrasini Allah”, ovvero, non essendo evidenti “in situ” rovine di un porto, e visti i bassi fondali, potrebbe derivare dal toponimo arabo 1 2 3 “ìrsa” che significa più semplicemente, anAlcamo Partinico Terrasini coraggio, attracco. La tonnara e la torre sono raggiungibili seguendo una stradetta di servizio poco 1 2 3 dopo lo svincolo Marina di Cinisi. Alcamo Partinico Terrasini 2 Partinico 3 4 1 Terrasini Cinisi Alcamo 2 Partinico Comune di Cinisi 4 Cinisi Come arrivare pag. 61 4 Dove mangiare Cinisi pag. 184 Dove 4 dormire Cinisi pag. 176 3 4 Terrasini Cinisi 149 ITINERARIO STORICOLETTERARIO Alcamo Trappeto Cinisi MAPPA DELL’ITINERARIO STORICO-LETTERARIO Mar Tirreno Legenda 1. Alcamo Capo Gallo Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino Capo San Vito Capo Rama Cinisi Terrasini SS113 Golfo di Castellammare A29 • Piazza Ciullo d’Alcamo Palermo Riserva Naturale Orientata Monte Cofano Naturale Riserva dello Zingaro Trappeto Balestrate SS113 Borgetto Partinico Monte Gradara • I capolavori di Antonello Gagini SS187 Trapani SS113 Lago Poma Alcamo Invaso Diga Baiata A29 Naturale Orientata Riserva Bosco d’Alcamo Lago di Piana degli Albanesi A29 Tempio di Segesta Aeroporto Vincenzo Florio di Trapani - Birgi • La scultura di Serpotta 3 2 Trappeto 1 Alcamo Cinisi 2. Trappeto • Borgo di Dio • Danilo Dolci 3. Cinisi • Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato • Museo delle carrozze 152 Nato nella prima metà del XIII secolo, è uno dei più significativi rappresentanti della poesia popolare giullaresca della scuola siciliana. Si presume che Ciullo (richiamo volgare e grottesco tipico nei nomi giullareschi) sia una deformazione accolta dalla critica ottocentesca; per altri il nome deriverebbe da Cheli (diminutivo di Michele), da cui sarebbe poi derivato Celi e in seguito, in Toscana, Cielo. La città di origine del poeta potrebbe essere Alcamo. Tutto ciò che la critica ha ipotizzato sull’attività e sulla cronologia del rimatore si fonda però sulle notizie ricavabili dal contenuto dell’opera. Cielo d’Alcamo scrisse il Rosa fresca aulentissima, unica opera pervenuta, in volgare a base siciliana ma con vistose influenze continentali, a cominciare dal titolo, che è un vero esempio di mimo giullaresco, destinato alla rappresentazione scenica. A Cielo D’Alcamo è dedicato il Liceo Classico di Alcamo (TP), la piazza principale nella stessa città e il teatro comunale. Punti di interesse Tappa 1 Comune di Alcamo Come arrivare pag. 31 Dove mangiare pag. 181 Dove dormire pag. 175 154 Piazza Ciullo d’Alcamo I capolavori di Antonello Gagini Il primo nome fu di piazza Maggiore, ma, successivamente e fino al 1875 piazza Sant’Oliva, oggi piazza Ciullo deve il nome al grande poeta alcamese Ciullo d’Alcamo (sec XIII), autore del famoso contrasto “Rosa Fresca Aulentissima”. Piazza Ciullo luogo di grande vitalità e centro cittadino per eccellenza, rappresenta il punto d’incontro delle maestranze locali e meta ideale di ritrovo dei giovani alcamesi. L’attuale progettazione della piazza e l’intervento di arredo urbano (risale al 1996) è opera dell’architetto Gae Aulenti, che destinò la zona così ad area pedonale. In piazza Ciullo si possono ammirare, oltre il palazzo del Comune, dove dal 6 aprile 1860 sventola la bandiera tricolore, l’imponente costruzione della chiesa del Collegio dei Gesuiti con la sua facciata barocca (iniziata nel 1684 e finita nel 1767), la chiesa di Sant’Oliva (fondata nel 1533) riedificata su progetto di Giovan Biagio Amico. Antonello Gagini nacque a Palermo nel 1478. Figlio dello scultore Domenico, apprende dal padre tecniche e conoscenze fondamentali per la formazione della sua sensibilità artistica. Con lui lavorarono oltre ai figli Giacomo e Antonino, anche Bartolomeo Berrettaro e Giuliano Mancino. Dalle sue opere emergono una significativa eleganza figurativa, forti sentimenti e stati d’animo. Cielo d’Alcamo Cielo d’Alcamo, noto anche come Ciullo d’Alcamo fu un poeta e drammaturgo. 1 2 3 Alcamo Trappeto Cinisi Luoghi ad Alcamo dove ammirare le opere di Antonello Gagini: • Chiesa di Sant’Oliva La chiesa prospiciente alla piazza Ciullo conserva, tra le altre opere, due sculture in marmo di scuola gaginesca raffiguranti San Luca e Sant’Angelo e l’Annunciazione, gruppo marmoreo eseguito nel 1545 da Antonino e Giacomo Gagini. Vi si ammira, inoltre, la statua di Sant’Oliva eseguita da Antonello Gagini considerata tra le opere più belle dell’artista, che la realizzò nel 1511. • Basilica di Santa Maria Assunta Accessibile dall’ampia piazza IV Novembre, la basilica di Santa Maria Assunta, il principale luogo di culto di Alcamo ospita le seguenti opere: Trittico della Madonna tra gli Apostoli Filippo e Giacomo, realizzata nel 1519 da Antonello Gagini, il Transito della Vergine realizzata nel 1529, il Crocifisso, realizzato nel 1523. La Statua di San Pietro del 1586 ad opera di Giacomo Gagini, figlio di Antonello. • Chiesa di San Francesco d’Assisi La chiesa conserva due statue del 1520, San Marco e Maria Maddalena, sempre dello stesso scultore Antonello. 155 Le sculture di Serpotta Giacomo Serpotta (1656-1732) è considerato il più grande scultore in stucco del Settecento. Nacque nel popoloso quartiere della Kalsa nel 1656 da Gaspare, scultore anch’egli. L’artista ebbe fama, successo e committenze dalle principali congregazioni e compagnie ecclesiastiche cittadine e siciliane. Le chiese e gli oratori decorati a Palermo, costituiscono ancora oggi l’esempio più alto della sua produzione artistica. Il suo segreto fu quello di aggiungere alla calce e al gesso fino ad allora normalmente usati per formare lo stucco, della polvere di marmo che dava alle figure una patina di lucentezza (tecnica dell’allustratura). Punti di interesse Luoghi ad Alcamo dove ammirare le opere di Giacomo Serpotta: • Chiesa dei Santi Cosma e Damiano Ci troviamo nella parte più antica del corso VI Aprile poco distante dalla Chiesa Madre. Questa chiesa cinquecentesca è divenuta nel 1725, grazie ad un restyling d’ispirazione borrominiana, un esempio del più bel barocco siciliano e merita una visita a prescindere dai tesori che contiene. Negli anni 1722-1724 Serpotta plasmò le due statue di questa chiesa: sorrette da mensole a forma di nuvola, una raffigura la Giustizia, l’altra la Pietà o Carità e sono impregnate di delicatezza, grazia e fascino sensuale. • Chiesa di San Francesco di Paola o Badia Nuova Qui è custodito un sorprendente complesso di otto statue di Giacomo Serpotta. Sei delle sculture sono disposte lungo le pareti, posate su basamenti aggettanti a mezza altezza e rappresentano: la Mansuetudine, la Pace, la Fortezza, la Purezza, San Pietro e San Paolo. Le altre due, l’Addolorata e la Maddalena adornano la cappella del Crocifisso e sono disposte ai lati della croce per comporre una sorta di scena teatrale di straordinaria intensità e drammaticità, a cui partecipano gli stessi putti in cima alla cappella. Questa attitudine alla composizione scenica è una delle peculiarità dell’artista palermitano, riscontrabile in molti altri suoi capolavori. 156 Tappa 2 Storia di Borgo di Dio L’esperienza del Centro “Borgo di Dio”, fondato nel 1952, fu sicuramente una tra quelle più rilevanti di sviluppo di comunità registrate nell’Italia dell’immediato dopoguerra. Alla costruzione del progetto collaborarono attivamente esponenti di diverse discipline: urbanisti-architetti, sociologi, agronomi, economisti, tra i quali Ludovico Quaroni, Carlo Doglio, Bruno Zevi, Edoardo Caracciolo, Giovanni Michelucci, Lamberto Borghi, Paolo Sylos Labini, Sergio Steve, Giorgio Fuà, Giovanni Haussmann, Carlo Levi e altri. Il Centro assunse da subito un ruolo centrale nell’attività condotta da Danilo Dolci; il complesso architettonico “Borgo di Dio” fu lo scenario di un grande risveglio culturale. Dal ‘68 vennero avviati gli studi e le verifiche necessarie per approntare un piano di sviluppo organico della zona: le prime riunioni, gli incontri, i seminari si svolsero proprio nel nuovo Centro. Nel2giugno del 1 1973 venne inaugurato il nuovo teatro-auAlcamo Trappeto ditorium avviando nell’area una stagione di Comune di Trappeto Come arrivare pag. 91 Dove mangiare pag. 187 3 Dove dormire Cinisi pag. 178 1 2 3 Alcamo Trappeto Cinisi 157 grande dinamismo culturale e artistico, rivolto alla diffusione del metodo non violento, della maieutica reciproca e della lotta al banditismo e alla mafia, con lo scopo ultimo di utilizzare strumenti culturali e di coscienza civica per restituire alla popolazione il proprio potere sul territorio, sulle risorse umane e naturali. Danilo Dolci Danilo Dolci (Sesana, 28 giugno 1924 – Trappeto, 30 dicembre 1997) è stato un sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano. Dal 1952 si trasferisce nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui promuove lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti ed il lavoro: siffatto impegno sociale gli varrà il soprannome - rivolto in quegli anni anche ad Aldo Capitini - di “Gandhi italiano”. Nella sua attività di animazione sociale e di lotta politica, Danilo Dolci ha sempre impiegato con coerenza e coraggio gli strumenti della nonviolenza. Il 14 ottobre del 1952, a Trappeto, Dolci dà inizio alla prima delle sue numerose proteste nonviolente, il digiuno sul letto di Benedetto Barretta, un bambino morto per la denutrizione. Se anche Dolci fosse morto di fame lo avrebbero sostituito, in accordo con lui, altre persone, fino a quando le istituzioni italiane non si fossero interessate alla povertà della zona. La protesta, dopo aver attirato l’attenzione della stampa, viene interrotta quando le autorità si impegnano pubblicamente ad eseguire alcuni interventi urgenti, come la costruzione di un impianto fognario. In questa occasione si stabilisce un dialogo intenso e duraturo fra Dolci e il filosofo nonviolento Aldo Capitini. Nel corso degli anni, intorno a Dolci si consolida una stima nazionale e internazionale. Nel 1957 gli viene attribuito in Unione Sovietica il Premio Lenin per la pace. Lo accetta, pur dichiarando di «non essere comunista». Con i soldi del premio si costituisce a Partinico il “Centro studi e iniziative per la piena occupazione”. Costituisce una caratteristica importante del lavoro sociale ed educativo di Dolci il suo metodo di lavoro: piuttosto che dispensare verità preconfezionate, ritiene che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso valorizza la cultura e le competenze locali, il contributo di ogni collettività e ogni persona. Per questo Dolci collega la sua modalità di operare alla maieutica socratica. Il suo è un lavoro di “capacitazione” (empowerment) delle persone generalmente escluse dal potere e dalle decisioni. 158 Punti di interesse Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio, negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare, aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell’ambiente da lui poco onorato, si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore. Tappa 3 Comune di Cinisi (Dalla canzone I cento passi dei Modena City Ramblers) Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato nasce nella primavera del 2005 a partire da “esigenze emozionali”, per parafrasare un’espressione di Peppino, e dal bisogno di 1 2 diffondere la verità e chiedere giustizia conAlcamo Trappeto tro la violenza mafiosa. Mamma Felicia è stata la prima donna entrata a far parte, dopo il matrimonio, di una famiglia mafiosa che, in seguito alla tragica 1perdita del figlio, ha deciso 2di ribellarsi ai Alcamo della cultura dell’omertà Trappeto dettami e all’imposizione del silenzio aprendo le porte della 3 arrivare Come Cinisi pag. 61 Dove mangiare pag. 184 3 Dove Cinisi dormire pag. 176 1 2 3 Alcamo Trappeto Cinisi 159 sua casa a quanti fossero interessati a disvelare parte degli aspetti più corrotti della nostra società e dell’apparato istituzionale, semplicemente ascoltando le sue semplici e decise parole e i suoi racconti. Felicia è scomparsa il 7 dicembre del 2004 dopo un lungo ed estenuante percorso per ottenere giustizia per il figlio Peppino, lungo il quale ha sempre proseguito superando anche la stanchezza, la paura, la debolezza fisica, senza mai arrendersi di fronte agli innumerevoli ostacoli e alla sfacciataggine di chi, pur appartenendo al mondo istituzionale, ha più spesso tentato di cancellare la memoria di Peppino e di sporcarla, accusandolo di terrorismo o di aver commesso un suicidio eclatante. Non è mancato l’isolamento da parte dello Stato, alleggerito solo dall’incontro con magistrati onesti che, per l’intransigenza manifestata nel proprio lavoro, hanno spesso perso la propria vita. La condanna di Gaetano Badalamenti, boss di Cinisi e bersaglio delle continue denunce e dell’impegno politico di Peppino, è arrivata solo nel 2002, 24 anni dopo l’assassinio. Il 7 dicembre del 2001, invece, la Commissione Parlamentare Antimafia ha consegnato a Felicia sulla porta di Casa Memoria la relazione approvata all’unanimità che riconosceva le responsabilità di magistrati ed alte cariche delle forze dell’ordine nel depistaggio delle indagini sul Caso Impastato. Felicia ha, quindi, portato a termine il suo compito e ci ha lasciato, non prima di aver strappato la promessa che le porte della sua casa avrebbero continuato ad essere aperte. Casa Memoria è oggi un “altare laico”, come lo definisce Umberto Santino, presidente del Centro Impastato, un luogo di memoria e di divulgazione della verità e della cultura, un avamposto della resistenza contro il potere e contro la mafia, la testimonianza concreta di un’esperienza di lotta senza remore, di un’intera vita spesa con coraggio e determinazione. Sono migliaia le persone che hanno varcato la soglia di quella porta ormai simbolica alla ricerca di nuove conoscenze, di informazioni non distorte e di un momento di riflessione ed ognuno di loro si è riappropriato di un piccolo pezzo di libertà. Per come aveva voluto Mamma Felicia la casa di Peppino è aperta per chiunque voglia visitarla. Il Museo delle carrozze di Villa Onorina, Contrada Camarrone Soltanto l’indiscussa competenza e la grande passione del proprietario, da poco scomparso, Giuseppe Mignosi, hanno consentito la creazione di questa collezione unica nel suo genere, una collezione frutto di circa quarant’anni d’approfondita e appassionata ricerca. Il Museo di Mignosi recupera un pezzo di storia, simbolo del costume e della cultura di epoche diverse, mezzi che per più secoli sono stati indispensabili: venticinque esemplari, tra carrozze di vari periodi e di diverse nazioni, carretti d’epoca del ‘700 e ‘600, due calessi e degli antichi finimenti per cavalli, a cui si aggiungono degli oggetti e attrezzi agricoli, documenti storici, costumi d’epoca e splendide sellerie antiche di casato. Sede: Contrada Camarrone, Cinisi (Pa). Visite solo per appuntamento: contattare sig.ra Venuti al 368 471267. Gli orari sono: dal lunedì al venerdì ore 10,00 - 12,30 / ore 16,30 - 19,00 Sabato su prenotazione. Indirizzo: Corso Umberto 220 - 90045 Cinisi (PA) Tel 0918666233 – 3341689181 160 161 Il GAL Golfo di Castellammare, sin dalla sua formazione, ha accompagnato e sostenuto tutte quelle Azioni e forme di promozione tese allo sviluppo e programmazione mirati dell’intera area, dove la ruralità ed il paesaggio assurgono a matrice identitaria di un territorio millenario. A tal fine, il GAL Golfo di Castellammare ha intrapreso, con grande dedizione e senso di responsabilità, interventi di recupero e valorizzazione di quelle zone che non riescono a sprigionare con interezza le loro smisurate potenzialità. Di seguito, abbiamo il piacere di evidenziare gli interventi territoriali già eseguiti, in itinere e di futura programmazione che mostrano un GAL in continua “Azione” all’interno del suo incantevole territorio, teso alla fruizione e valorizzazione. Interventi Comune di Alcamo - Realizzazione di un centro culturale e ricreativo per la fruizione della riserva di Monte Bonifato presso un bene confiscato alla mafia in c.da Tre Noci; - Area mercatale tradizionale per Bio mercato del contadino; - Restauro della Cuba delle Rose; - Riqualificazione siti di interesse culturale del paesaggio agrario del territorio alcamese. Comune di Borgetto - Mercato del contadino; - Lavori di risanamento conservativo, restauro e riqualificazione di fontane pubbliche, di abbeveratoi e di muretti a secco lungo le strade esterne al centro abitato. Comune di Cinisi - Progetto per la realizzazione di un centro di cultura e centro per il consorzio di tutela per la razza bovina “cinisara” presso un bene confiscato alla mafia in un casolare di c.da Napoli; - Realizzazione area mercatale di c.da Napoli; - Riqualificazione dei bevai comunali - bevai di monte; - Lavori di riqualificazione dei bevai comunali e bevai di valle. - Parrocchia di Santa Fara: lavori di rimodulazione dei muretti a secco dei terreni di pertinenza del santuario della “Madonna del Furi”. Mura del santuario Madonna del Furi, Cinisi Bevaio ripristinato a Cinisi Comune di Partinico - Taste point - centro di informazione turistica e culturale delle realtà rurali della Sala di Partinico; - Realizzazione Mercato del Contadino; Cuba delle Rose, Alcamo 162 163 GAL in Azione GAL in Azione GAL in Azione Comune di Balestrate - Progetto per il miglioramento e la fruizione degli itinerari rurali (punto ricreativo); - Sistemazione ad area mercatale del piazzale ex stazione ferroviaria; - Ripristino di manufatti tipici del paesaggio agrario tradizionale – Cappella dell’Addolorata e Calvario. - Riqualificazione e recupero degli antichi ponti sul fiume Jato sulla regia trazzera della Madonna del Ponte. Comune di Terrasini - Centro culturale e ricreativo di Palazzo Cataldi; - Realizzazione Mercato del Contadino; - Restauro e ripristino filologico della chiesa di San Cataldo. GAL in Azione Comune di Trappeto - Progetto per la realizzazione di centri di informazione e accoglienza turistica; - Realizzazione del mercato del contadino; - Progetto per ripristino abbeveratoio ed edicola votiva “MM. SS. del Ponte in via Stazione, dell’edicola votiva “SS. Croce in via XXIV giugno e della fontana abbeveratoio in via M. Rapisardi. Altri interventi Associazione “My Sicily”: - Realizzazione di un centro ricreativo, culturale e di accoglienza turistica e agrituristica; - Progetto per la fornitura di servizi per la fruizione degli itinerari rurali collegati al sistema regionale delle Aree Protette. Associazione Promoeventi Sicilia: - Fieramente – Piano di partecipazione dei territori rurali del GAL Golfo di Castellammare alle fiere nazionali ed internazionali. Associazione “Arebba” Sicilia: - Guida d’area degli itinerari rurali dei territori del GAL Golfo di Castellammare. Associazione FareAmbiente Alcamo: - Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare. Associazione Sicilia, Terra di Risorse: - Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare. Associazione Meridies: - Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare. Associazione “Wine farm and Tourist”: - Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare. Associazione “Strada del Vino Alcamo Doc”: - Multimodalità per la fruizione degli itinerari e dei centri di interesse nel territorio dell’Alcamo Doc. Associazione turistica Pro Loco Partinico: - “AGRICULTURA IN RETE Guida turistica Multimediale” Progetto per la realizzazione delle sedi dei centri ricreativi e culturali delle pro loco di Cinisi, Terrasini, Partinico e ass. Laurus di Alcamo. Associazione Turistica Pro Loco Terrasini: - “AGRICULTURA IN RETE Guida turistica Multimediale” Progetto per la realizzazione delle sedi dei centri ricreativi e culturali delle pro loco di Cinisi, Terrasini, Partinico e ass. Laurus di Alcamo. Associazione Laurus Cultura ed Ambiente: - Realizzazione di un centro ricreativo, culturale e di accoglienza turistica e agrituristica. Fondazione Restoring Ancient Stabiae ONLUS: - Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare. 164 165 Da gustare... Trappeto Miele di fichi Un viaggio tra tradizione e innovazione Borgetto Pasta con le sarde La pasta con le sarde è una deliziosa ricetta di origine siciliana, un primo piatto gustoso che unisce l’inconfondibile sapore delle sarde fresche al finocchietto selvatico. I pinoli, le mandorle tostate, l’uvetta passolina (piccola e scura che cresce in Sicilia) e lo zafferano contribuiscono ad arricchire questa ricetta che è un vero tripudio di sapori che donano insieme un risultato unico! Cinisi L’involtino di Orata Grace Ingredienti: Orata fresca; Pesce spada affumicato; Scamorza affumicata; Punte di asparagi bolliti; Pangrattato; Olio, sale e pepe. Preparazione: Dopo aver squamato e deliscato il pesce, l’orata viene sfilettata e le fettine vengono battute e composte con spada affumicato, fettine di scamorza affumicata e puntine di asparago precedentemente bollite. Il composto viene arrotolato così da formare degli involtini che vengono panati leggermente e infornati. Partinico Sarde alla ghiotta Ingredienti: Zafferano 1 bustina Sarde kg 1 Cipolla grossa 1 Olio, sale, pepe Questa specialità ha incontrato intere generazioni di visitatori, lasciandoli ammaliati per il gusto raffinato e gustoso. Alcamo Minni di virgini Paste a forme di seni, ripiene di una crema di latte, detta biancu manciari; il tempo di cottura nelle antiche ricette delle monache veniva spesso regolato con la durata della recita di un Credo o di una Ave. 166 Il “miele di fichi” è prodotto a Trappeto, non frutto delle api operaie ma piuttosto di mano operosa che da secoli tramanda il gusto intenso e particolare di questo estratto. Tradizionalmente utilizzato nei dolci siciliani si può anche usare in accompagnamento a carni e formaggi, ma anche a frutta e persino sulla panna cotta. Balestrate Seppie Spuma cremosa di patate dolci come fondo, puntellata dal nero della seppia. La parte centrale, viene così preparata: - la seppia, decurtata del nero e tagliata a Julienne, è spadellata con aromi a fuoco lento per pochi secondi; - una pillola di nero (nero liquido + tritato della parte restante della seppia) posta in abbattitore, si scioglie con il calore sulla pietanza. Infine, aggiunta di uova di pesce volatile (ANCIDDA) aromatizzate alla radice Wasabi. Terrasini Preparazione: Patelle (telline) du Lavare per bene le patelle, metterle in un Zu Sarinu tegame con un bicchiere d’acqua, quando saranno uscite dal guscio, scolarle e rilavarle per bene e metterle a scolare. A parte, prendere una padella e preparare un soffritto con olio d’oliva, cipolla tagliata a listelle; tagliare e snocciolare i pomodori Ingredienti per 4 persone: a dadini, mettere un pizzico di peperoncino a scaglie e schiacciare uno spicchio 500 g. di spaghetti d’aglio in camicia; una volta rosolata la ciKg 1,5 di telline polla, versare le patelle e sfumare con il 1 cipolla bianca bicchiere di vino bianco. 4 pomodori semi maturi Intanto scolare gli spaghetti, ben salati, 1 bicchiere di vino bianco secco con cottura al dente, e versarli nell’intin1 mazzetto di prezzemolo golo e farli amalgamare per bene. peperoncino a scaglie, olio extravergine Servire in un piatto di portata con una d’oliva, uno spicchio d’aglio, sale spolverata di prezzemolo. 167 Sagre ed eventi 19/21 giugno Momento di grande emotività e di effetti scenici è rappresentato dal Corteo Storico, in vestiti d’epoca, che inscena la tradizionale “Calata” al Santuario. Manifestazioni religiose musicali, artistiche e culturali. 22 Corpus Domini 10 Calici di stelle giugno agosto 8 Sagre ed eventi Festa della Madonna Maria SS. dei Miracoli settembre processione nel centro storico di Alcamo che si conclude in piazza Ciullo. Manifestazione ideata per brindare alla notte delle stelle cadenti. Sfilate, esposizioni, rappresentazioni, per ricordare le antiche tradizioni della vendemmia siciliana. Festa Maria SS. dell’Alto Festeggiamenti in onore di Maria SS. dell’Alto. Pellegrinaggio all’omonimo santuario che si trova sulla sommità del monte Bonifato. Balestrate Carnevale di Balestrate carnevale La tradizione più antica del paese di Balestrate, strettamente legata al carnevale, è “Il Ballo dei Pastori” o “Contradanza mascherata”. 18/19 Festa di San Giuseppe marzo Alcamo settimana santa 2° domenica dopo Pasqua 3° domenica dopo Pasqua 168 Processione del Venerdì Santo dell’Addolorata Processione che, dalla chiesa di S. Oliva, si muove, con l’urna a vetri di Gesù deposto e la “vara” di Maria Addolorata, precedute da una lunga e duplice fila di fedeli, molti dei quali scalzi e con la partecipazione dei bambini vestiti da Samaritane, Giuditte e altri personaggi. Festa di san Francesco di Paola La seconda domenica dopo Pasqua è dedicata a san Francesco di Paola, lu Santu Patri. La festa popolare, animata da bancarelle e luminarie nel quartiere di pertinenza della parrocchia, è solennizzata con una processione per le strade del centro storico. La cerimonia del “Patruciniu” Nella festa del Patrocinio si intersecano elementi devozionali, caritativi e spettacolari: viene imbandita una tavola per offrire il pranzo a mezzogiorno ai tre ospiti sacri. Fa da fondale una tela del pittore Salvatore Nasta, raffigurante Giuseppe il Giusto che apre i granai del Faraone al popolo. Le Mense di San Giuseppe, un’antica tradizione balestratese durante la quale i devoti del Santo allestiscono gli altari e preparano i festeggiamenti in suo onore. 2 Sapori di Siccia...ra maggio Il Cuore verde del territorio del GAL tra storia, arte e tipicità locale. Villaggio enogastronomico, degustazioni di piatti a base di Seppia. 27/29 Festa di San Pietro giugno Festa di San Pietro e del Mare protettore dei pescatori. Degustazione di pesce fritto e spettacolare processione del Santo. Borgetto 15/19 maggio Le cene di San Giuseppe La Promisione - Scopo principale è quello caritatevole verso famiglie povere affinché non manchi mai il pane. Si vuole che s’invitino alla mensa tre bambini poveri, che rievocano la fuga di Gesù, Giuseppe e Maria dall’Egitto, ai quali viene servito il pranzo, tra canti e filastrocche dialettali. 169 maggio/ giugno 8 settembre L’infiorata per la domenica del Corpus Domini La parte più alta di Corso Roma, per un totale di circa 400 mq di superficie, viene totalmente rivestita da un meraviglioso tappeto floreale che, in pannelli di sorprendente perfezione artistica, riproduce solitamente opere aventi temi per lo più di carattere religioso. Sagre ed eventi 21 06 gennaio In occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna di Loreto, di cui vi è l’omonima chiesa, si caratterizza per il tradizionale albero della cuccagna. “U Chiuppu” è un albero di circa 6 metri, insaponato, che dovrà essere scalato dai concorrenti legati con corde di sicurezza, e che un tempo regalava in cima al vincitore un coniglio vivo; oggi, giustamente, il coniglio è rappresentato da un peluche. Gli altri premi vanno dalla pasta, alla salsiccia, al formaggio, ai premi in denaro. Natale a Cinisi, appuntamento immancabile, la visita al Presepe “in movimento” più bello della Sicilia occidentale. Opera iscritta al registro delle eredità immateriali patrimonio dell’Unesco. Festa della primavera Festa di San Pietro 13/17 Cult Fest giugno 8 settembre Festa in onore della patrona Santa Fara settembre/ Sagra del “fico d’india” ottobre La manifestazione, che si tiene presso la piazza V.E. Orlando e parte di Corso Umberto I, prevede una degustazione di fichi d’india e prodotti derivati, accompagnata da una mostra mercato di artigianato locale e prodotti eno-gastronomici con un’esibizione di un gruppo folk locale. 4 marzo novembre 170 Festa di san Leonardo patrono San Leonardo è considerato il patrono dei fabbricanti di catene, di fibbie e fermagli dei carcerati, degli agricoltori, delle puerpere, dei briganti. Processione durante la quale il simulacro viene trasportato su di una barca, seguita dalla cosiddetta “PADELLATA” con degustazione di pesce fresco e vino. Momento di grande emotività e di effetti scenici è rappresentato dal Corteo Storico, in vestiti d’epoca, che inscena la tradizionale “Calata” al Santuario. Manifestazioni religiose musicali, artistiche e culturali. Durante la manifestazione diverse iniziative culturali relative a musica, libri, artigianato, pittura ed enogastronomia. Festa santa protettrice Maria SS. delle Grazie In questo giorno l’intero paese dedica la sua giornata alla devozione per la Vergine. La manifestazione religiosa si accompagna con eventi collaterali, concerti, mostre e gli immancabili e spettacolari giochi pirotecnici sul lungomare Peppino Impastato. Sagra delle Chiacchiere Carnevale di Trappeto, con carri, balli e la “Sagra delle Chiacchiere”, dedicata al dolce tipico di questa festa, la sera del martedì grasso. 19 San Giuseppe 25 Festa di Maria SS. Assunta marzo marzo maggio Partinico 6 I protagonisti principali sono gli “Schietti” cioè gli scapoli del paese che si cimentano nell’alzata di un melangolo (arancio amaro) di circa 50 kg e con destrezza lo fanno roteare. Trappeto Sagra della Ricotta Degustazione di prodotti tipici. giugno/ luglio 27/29 Presepe Artistico semovente In maggio Festa della Primavera con manifestazioni sonore, sportive, d’intrattenimento. maggio Pasqua Festa di li Schietti aprile agosto carnevale/ Trasuta ru nannu – Funerale du nannu quaresima Si tratta di una ritualità molto antica e purificatrice che si svolge a seguito delle tradizionali sfilate dei carri allegorici. Un fantoccio di paglia viene bruciato in piazza il martedì. L’evento termina con il funerale du nannu nel periodo della quaresima, la domenica successiva al carnevale. maggio 11/20 U Chiuppu Cinisi dicembre Terrasini 10/15 agosto Festa in onore di San Giuseppe con altari e luminarie. Festa in onore di Maria Santissima Assunta, patrona di Trappeto, borgo che sorge sul bellissimo Golfo di Castellammare. I sapori del sole Sul lungomare della località marinara, diversi espositori provenienti da ogni parte della Sicilia faranno degustare a isolani e visitatori i loro prodotti eno-gastronomici, esibendo prodotti artigianali tipici della regione. Festa di Maria SS. Assunta Caratteristica processione di barche illuminate e addobbate da Balestrate a Terrasini con il simulacro della Madonna. 171 EMERGENZA ACI Soccorso Stradale 803.116 Vai Soccorso Stradale 803.803 Carabinieri 112 Polizia 113 Appendice Polizia Stradale 0039 091 6569511 – 0039 091 6569721 Guardia di Finanza 117 Autoambulanze CRI 118 Vigili del Fuoco 115 Capitaneria di Porto 1530 Aeroporto di Palermo Falcone - Borsellino (Gesap) Servizi aeroportuali 800.541880 www.gesap.it Aeroporto di Trapani Birgi Vincenzo Florio 0039 0923 842502 0039 0923 843084 0039 092 3843263 (fax) www.airgest.it STAZIONI FERROVIARIE Alcamo (Tp) Contrada Coriolano (Comune di Calatafimi-Segesta) Balestrate (Pa) Via Stazione Corpo Forestale 1515 Cinisi / Terrasini (Pa) Via Stazione Telefono azzurro 19696 Partinico (Pa) Viale Della Stazione Emergenza infanzia 114 Provincia Amica 800.033.88 Farma Taxi 0039 091 337316 – 0039 091 333344 ENEL (segnalazione guasti) 803500 Soccorso alpino 0039 334 9510149 Rent a car Europ-car 0039 091 591688 Aeroporto Falcone-Borsellino – Palermo Hertz Italiana 0039 091 213112 Aeroporto Falcone-Borsellino – Palermo Sicily by Car 0039 091 581045 via M. Stabile,6/a Sede di Palermo Driveme.it 0039 091 7302939 - 0039 02 45077240 - 0039 06 99344050 0039 081 19728681 www.driveme.it - [email protected] Indirizzi utili Indirizzi utili Trappeto (Pa) Via Stazione COLLEGAMENTI SU STRADA (BUS) ALCAMO Segesta Autolinee BALESTRATE Autoservizi Russo BORGETTO Ast - Segesta Autolinee CINISI Ast PARTINICO Ast - Segesta Autolinee TERRASINI Ast - Segesta Autolinee TRAPPETO Autoservizi Russo INFO ORARI Segesta Autolinee http://www.buscenter.it/linee-regionali-siciliane Ast http://www.aziendasicilianatrasporti.it/ Russo http://www.russoautoservizi.it/orari.html 173 Dove dormire HOTEL GRAND HOTEL LA BATIA **** Via Porta Palermo, 106 Tel. 0924 514160 [email protected] www.hotelabatia.it HOTEL LA BATTIGIA *** Strada Statale 187, 91011 Lungomare La Battigia Tel. 0924 597259 [email protected] www.labattigia.it HOTEL CENTRALE **** Via Giovanni Amendola, 24, Tel. 0924 507845 [email protected] www.hotelcentrale.sicilia.it HOTEL LA PRINCIPESSA * Via Canapè, 5, 91011 Tel. 0924 507789 - 335.6577297 [email protected] www.albergolaprincipessa.it BED AND BREAKFAST B&B RAHAL *** Via Marco Polo, 15, 91011 Tel. 0924 514414 - 333.1813479 [email protected] www.rahal.it B&B COSTAPICCA *** Contrada Costa, 37, 91011 Tel: +39 3392699039 - +39 338474825 [email protected] www.costapicca.it B&B SCACCIAPENSIERI *** Contrada Mulinello, 22/A 91011 Tel. 3385438420 [email protected] www.bbscacciapensieri.com B&B ELISA *** SS. 187 n. 1433 - Alcamo Marina Tel. 0924.598020 - 320.0330525 – 320.2654592 [email protected] www.alcamomarinacamere.it CASE/AFFITTACAMERE AFFITTACAMERE ENNY C.da San Gaetano N.18 I e II Piano Cafe’ Enny Piccola Soc. Cooperativa AL VERDE MARE DI AMATO FRANCESCA *** C/da Magazzinazzi, 165, Alcamo Marina Tel. 0924/597739 - 338 1365080 - 329 9822869 [email protected] www.affittacamerefrancesca.it AGRITURISMI/BAGLI AZIENDA AGRITURISTICA TARANTOLA*** WINE FARM AND TOURIST C.da Tarantola Tel. 329 2713073 [email protected] www.gorgodeldrago.it BAGLIO GIORLANDO* C.da Palma- San Gaetano Tel. 333 4453062 [email protected] www.bagliogiorlando.it Dove dormire ALCAMO BAGLIO FASTUCHERA *** Contrada Fastuchera tel. 338.8316832 - 334.3356060 [email protected] www.bagliofastuchera.it BALESTRATE HOTEL HOTEL COSTA AZUL **** Contrada Forgia [email protected] Tel. +39 091 8786994 - +39 466557372 www.hotelcostaazul.it HOTEL MARINA HOLIDAY RESORT &SPA **** Via del Mare Tel. 0918786401 - 0918787196 [email protected] - info@ marinaholiday.it www.marinaholiday.it BED AND BREAKFAST B&B CASA RUFFINO *** Via Madonna del Ponte, 55, Tel. 091 8787114 [email protected] www.casaruffino.it 175 HOTEL “ANDREA IL PIRATA” ** di Trupiano Filippo Via P.Impastato, 37 - 90045 tel: 091 8682725 www.andreailpirata.it B&B LA CASA SUL MARE *** Via della Repubblica, 13, 90041 091.8786548 - 328 9449872 [email protected] www.lacasasulmare.com MAGAGGIARI HOTEL RESORT **** Via Peppino Impastato 7 091 8665351 - 091 8665126 www.hotelmagaggiari.com Dove dormire CASE VACANZA/AFFITTACAMERE CASE VACANZE VALENTINA * C.da Giardini 90041 Tel. 091 8987142 - 091 8970091 - 333 1912146 [email protected] www.casavacanzevalentina.it VANITY APPARTAMENTI Via Volta, 30, 90041 Tel. 091 88 841 75 [email protected] www.vanityspa.it BORGETTO HOTEL HOTEL NEW RIVER *** Via S.S. 186 Km. 24 circonvallazione Tel. 0918981383 [email protected] www.hotelnewriver.it CASA VACANZE/AFFITTACAMERE CASA VACANZE MARTINA * Via delle ginestre 2 Tel. 091/8906915 - 329/9111796 [email protected] CINISI HOTEL AZZOLINI PALM BEACH HOTEL*** Via Ciucca, 1 - c/da Magaggiari Tel. 091.8682033 -8682034-8682045 [email protected] - www.azzolini.org HOTEL FLORIO PARK **** Contrada Magaggiari Tel. 091 8684222 [email protected] www.florioparkhotel.it 176 BED AND BREAKFAST *** B&B CINISI 89 Via Luigi Einaudi 89 Tel. 3391051013 [email protected] cinisi89bandb.wix.com B&B KUNESIAS *** Via Salvatore Badalamenti 246 Tel. 0918664326 - 3807716432 [email protected] - www.kunesias.it B&B LUNASTELLESOLE ** Via Luigi Einaudi 63 Tel. 091 8699809 [email protected] BED AND BREAKFAST LO PICCOLO *** Via Venuti, 312 - 90045 Tel. 091-8664935 – 8699207 [email protected] CASE VACANZA/AFFITTACAMERE AFFITTACAMERE ANTICHI COLORI *** Via San Benedetto, 21 Tel. 091 7482348 - 3270909109 - 3356728003 [email protected] - [email protected] www.antichicolori.it AFFITTACAMERE**/CASE VACANZA* CINISI VACANZE Via Artale n. 41 Cinisi Tel. 091 8664362 – 335 5693607 [email protected] www.cinisivacanze.it CASE VACANZA TORRE MULINAZZO ** di Palazzolo Pietro Via Pier Santi Mattarella n. 18 091 8665707 - 338 5238602 AFFITTACAMERE MALTESE di Maltese Giovanni Via Venuti n. 247 388 8667860 [email protected] www.casevacanzemaltese.it PARTINICO BED AND BREAKFAST B&B FUNDARO’ ** C.da Bosco Falconeria Tel. 3926249225 - 3465426829 [email protected] - [email protected] www. bbfundaro.it B&B IL BRACCO *** C.da Spadafora Tel. 091 9773151 - 39 346 3519747 [email protected] - www.ilbracco.com B&B TORRE DI CICALA *** C.da Vacanti Tel. 091 248746 - 366 9416311 - 3293027337 [email protected] [email protected] B&B VILLA AZOLATA *** C.da Margi Soprano Tel. 091 8905053- 392 7832948 [email protected] - [email protected] www.villaazolata.it AGRITURISMO VILLA CHIARELLI di Chiarelli Alessandro Contrada Manostalla Tel 091 8787033 BORGO DEGLI ANGELI TURISMO RURALE *** C.da Bosco Falconeria Tel. 0918789266 - 3292249129 [email protected] www.ilborgodegliangeli.com IL BAGLIO DELLA LUNA TURISMO RURALE *** C.da Bosco Falconeria - 90047 Tel. 0918789266 - 3292249129 [email protected] - www. ilbagliodellaluna.it LA FRANCA VITO C.da Bosco Falconeria Tel 393 465777142 - 393 384112580 TURISMO RURALE MARGI SOPRANO *** di Lombardo Giuseppe C.da Margi Soprano Tel. 091 8901601 [email protected] www.margisoprano.com LUNETTO TOIA GIUSEPPE C.da Milioto s.n.c - cell. 3207226583 ARABESQUE AGRITURISMO **** C.da Manostalla Tel. 091.8787755 [email protected] www.agriturismoarabesque.com CASE VACANZA/AFFITTACAMERE CASA VACANZE BORGO PARRINI * C.da Parrini - Tel. 339 8708012 [email protected] IL PESCHETO AGRITURISMO** Contrada Pacino - sp63 km1 +200 Tel. 091.8783005 -347 9599045 Via Madonna del Ponte Km 1,2 90047 www.ilpescheto.it CASA VACANZE CASE MANZELLA * Contrada Piano di Fico tel. 091 8989211 - 329 8276690 [email protected] www.casamanzella.it Dove dormire B&B IL GIRASOLE*** Via Lepanto 11, 90041 Tel. 3386929711 [email protected] www.ilgirasolebb.com TERRASINI GIANNICI RITA- VALLA DORATA C.da Rocca tel 091 67017110 HOTEL CITTÀ DEL MARE HOTEL VILLAGE*** Localita’ Paterna S.S. 113 Km 301.100 Tel. 091 868 71 11 [email protected] - www.cittadelmare.it AGRITURISMI AGRITURISMO E AZIENDA DIDATTICA di Ammoscato Filomena C.da Bosco Falconeria HOTEL PERLA DEL GOLFO *** C.da Paterna S.S. 113 - Km 300 Tel. 091. 8695058 - 8695067 [email protected] www.hotelperladelgolfo.it 177 PAESE ALBERGO AMANTEA Via R. Ruffino, 8 tel.0918681269 – cell. 3381930641 BED AND BREAKFAST B&B CASA MANZELLA *** Via Vincenzo Madonia n. 102, 90049 tel. 091/8810912 - 340/1459806 [email protected] - www.casamanzella.it Dove dormire B&B GREEN GARDEN *** Tel. 091.8682519 - 091.8685523 – 333 4909817 Via Gen. Carlo A. dalla Chiesa, 3 [email protected] www.greengardenterrasini.it CENTRO INTERNAZIONALE CALAROSSA Casa per ferie Associazione Arces Via Calarossa, 68 – 90049 tel. +39 091 8681279 – fax +39 091 8681289 [email protected] www.calarossa.arces.it TERRASINI 2000 CASEVACANZE * Via Archimede 18, tel. 091/8681767-329/2115926 [email protected] www.casevacanzaterrasini2000.com TRAPPETO B&B LE OASI *** Via S. Rosalia 34, tel. 3294288870 - 091 8686544 [email protected] - www.terrasinivacanze.it BED AND BREAKFAST B&B LA KALTA * * * Via Benedetto Palazzolo, 4 Tel. 091-8788050 [email protected] - www.lakalta.com B&B MISS SICILY *** Ss 113 km 29,500 Tel. 091/8682862 - 3341636932 [email protected] [email protected] www.miss-sicilybb.it B&B MAGNOLIA GIALLA ** Viale Salvatore Vitale, 38 Tel. 0916254140 – 3270944035 [email protected] www.magnoliagialla.com B&B TERRASOLE *** Via F.sco Crispi 90 Tel. 091/8684438 - 360/866775 [email protected] www.terrasolebb.it CASE VACANZE/AFFITTACAMERE AGAVE APPARTAMENTI - Via Francesco Paolo Perez n°186 - Via Padre Cataldo Tel 333 7159636 - 329 2962838 - 091 8681748 [email protected] www.agaveterrasini.it CASA ORLANDO B&B Corso Vittorio Emanuele, 149 - 90049 Terrasini (Pa) tel. 328 2899015 [email protected] www.casaorlando.info 178 CASE VACANZA/AFFITTACAMERE CASE VACANZE CAMPO * Via Rinascita 76 Tel. 091.8788991 – 3358226829 [email protected] www.appartamenticampo.com RESIDENZA LO DUCA Via 24 Giugno, 95 www.residenzaloduca.com cell. 3388255493 CASE VACANZA NEGLIA Via Lungomare, 28 Tel: +39 091.8788369 • Cell: +393291648286 Skype:trappetodamare www.casevacanzeneglia.it 179 Dove mangiare ALKAMAR Contrada Tonnara, 91011 Alcamo Marina tel.331 5726420, 331 572642 Categoria: Ristorante ALBERGO HOTEL CENTRALE 24, V. Amendola, 91011 tel: 0924 507845 Categoria: Ristoranti BAR 900 103, Corso VI Aprile - 91011 tel: 0924 21505 Categoria : Ristorante, Pasticceria, Gelateria, Tavola calda BABYLON 23, Piazza Ciullo - 91011 tel: 392 2988206 Categoria: Ristoranti BAHIA Alcamo Marina S.S. 187 n°2372 91011 Alcamo Marina (TP) 339 524 7669 Categoria: Ristoranti CAVATAPPI Piazza Mercato N. 26 tel. 3273056325 Categoria: Ristoranti CAFE’ CASANOVA 21, Via Manno Vito Tenente 91011 tel: 0924 24953 Categoria: Ristoranti DELIZIE E POLLI VIA J. KENNEDY N. 2 V. J. Kennedy 2 - 91011 tel: 0924 508999 Categoria: Ristoranti DOLCE E GUSTOSO 22/24 Via S. D’Acquisto tel: 0924 1915420 Categoria: Ristorante, Pizzeria EURO PIZZA Via Ellera n. 69/A - 91011 tel. 0924 25085 Categoria: Pizzeria GRAND HOTEL LA BATIA 106, Via Porta Palermo - 91011 tel:0924 514160 Categoria: Ristorante GULLIVER G.F.D. di IMPELLIZZERI GASPARE & C. sas 1, Ctr. S. Gaetano 91011 tel: 0924 24012 Categoria: Ristoranti • ristorante all’aperto IL GATTOPARDO 1, Via Undici Febbraio - 91011 tel: 0924 24498,330 664735 Categoria: Ristoranti LA BATIA 106, Via Porta Palermo - 91011 tel: 0924 25554 Categoria: Ristoranti Dove mangiare ALCAMO LA BUFALOTTA di DICARLO GAETANO & C. snc P. Ciulla - 91011 tel: 392 3393113 Categoria: Ristoranti LA FARANNA C/da Faranda Tel. 0924506603 [email protected] Categoria: Ristoranti LA FUNTANAZZA Via per Monte Bonifato - 91011 tel. 0924 202626 www.lafuntanazza.it Categoria: Ristorante LA LANTERNA Ss187 - 91011 tel: 0924 598643 Categoria: Ristoranti LA SCUDERIA Via Calvario N.5 91011 tel. 0924 22628 Categoria: Ristoranti LA SIRENA IN CITTA’ Via Comm.Bavarra Angolo Via Florio 45 91011 tel. 3924040725 Categoria: Ristoranti LA RIVA Contrada Magazzinazzi, 800 - 91011 tel: 0924 597387 Categoria: Ristoranti 181 LIDO BLU WATER Lungomare Battigia (Alcamo Marina) tel: 366 4451210 Categoria: Pizzeria Dove mangiare LO SPERONE RISTORANTE MANEGGIO Ctr. Vallone Nuccio 91011 tel: 0924 26638 fax: 0924 26638 Categoria: Ristoranti MILLEGUSTI Corso dei Mille, 133/135 tel. 0924 200373 [email protected] Categoria: Ristoranti MY PIZZA Viale Italia N. 10 tel: 0924 500123 Categoria: Pizzerie MONET EVENTI S.N.C. DI CAMPO M. & C. 246/248, Viale Europa - 91011 tel: 0924 201432, 349 5647254, 328 7065650 Categoria: Ristoranti, self service, fast food NAPOLI’S PIZZA Via M. Riposo, 73 Telefono: 347 2478337 Categoria : Pizzeria PAPUA 27,27 M/N Viale Italia - 91011 tel: 0924 509965 Categoria: Ristoranti, self service, fast food PIZZA HOUSE 171, Viale Europa - 91011 tel: 0924 504485 Categoria: Pizzerie PIZZERIA FIORE3 Viale Europa, 237, 91011 Telefono:0924 514653 PIZZERIA PIZZA.COM 261, Viale Europa 91011 tel: 0924 27807 Categoria: Ristoranti 182 PIZZA TIME Piazza Falcone Borsellino N. 18 E 19 91011 tel. 0924/26059 PIZZERIA S. FRANCISCU Piazza Bagolino nn.22/23 91011 Telefono: 0924 514336 Categoria: Pizzeria RISTORANTE PIZZERIA L’ODISSEA 16, Ctr. Tempi Rossi - 91011 tel: 0924 25380 Categoria: Ristoranti RISTORANTE SALSAPARIGLIA 1, Via Libertà 91011 tel: 0924 508302 Categoria: Ristoranti PIZZERIA SANSARA di VAGLICA FABIO E MARCO snc 2, V. Cassarà’ - 91011 tel: 0924 514237 Categoria: Ristoranti ST.LOUIS Piazza della Repubblica, 73 tel. 0924 25088, 366 4610912 Categoria: Ristoranti TARANTOLA WINE FARM AND TOURIST Contrada Tarantola - 91011 tel: 329 2713073 Categoria: Agriturismo BELLA PIAZZA piazza Rettore F. Evola, 6 - 90041 tel 328 1946145 Categoria: Pizzeria AGRITURISMO GIORLANDO FARM HOLIDAYS Contrada San Gaetano, 16 - 91011 tel: 329 2713073 LA BUONA FORCHETTA via Madonna del Ponte, 76 - 90041 tel 393 9792343 Categoria: Ristoranti Possente Società Cooperativa Agricola Via San Leonardo 11/A - 91011 tel. 0924-502706 www.possente.it - [email protected] BALESTRATE DA CLA RISTORANTE via del Mare - 90041 Tel. +39 091 8786401 Categoria: Ristoranti LA BALESTRA via Madonna del Ponte, 102 - 90041 tel 388 8631351 Categoria: Ristoranti LA CAPANNUCCIA Lungomare Felice d’Anna - 90041 tel. 380 7935116 Categoria: Pizzeria OLTREMARE via Madonna del Ponte, 105 - 90041 tel 320 4848058 Categoria: Ristorante ONDA AZZURRA via Onofrio Valenti - 90041 tel 091 8786595 Categoria: Ristorante - Pizzeria Dove mangiare LA TAVERNA DEL CARRETTIERE Strada Statale 187, 1435 - 91011 Alcamo Marina 0924 598020 Categoria: Ristoranti LA PERLA via P. Gesugrande, 40 - 90041 tel 091 8787867 Categoria: Ristornati - specialità pesce SUNSHINE Contrada Canalotto - 91011 tel: 0924 597872 Categoria: Ristoranti TEX - MEX C.DA FONTANA DELLA PIETRA Via A. Vivaldi, 21 0924 201623 - 338 2944519 [email protected] Categoria: Ristoranti BIRRERIA/PIZZERIA di Perricone Paola 135, C.so dei Mille - 91011 tel: 0924 502253 Categoria: Birreria Pizzeria RISTORANTE VIA VENETO di ANTONINO CHIMENTI 269, V. V. Veneto 91011 tel: 0924 200602 fax: 0924 200602 Categoria: Ristoranti BAGLIO FASTUCHERA S.A.S. Km. 5, Contrada Fastuchera S.S. 119 - 91011 tel: 338 8316832,334 3356060 Categoria: Agriturismo 183 PIZZA IN PIAZZA via Montegrappa, 65 - 90041 tel 380 4323889 Categoria: Pizzeria ROSA DEI VENTI via Madonna del Ponte, I - 90041 tel 091 8987497 Categoria: Ristorante - Pizzeria Dove mangiare SABBIA D’ORO c.da Forgitella - 90041 tel 091 8987319 Categoria: Pizzeria SAPORI DI MARE via Madonna del Ponte, 6 - 90041 tel 091 8786158 Categoria: ristoranti - specialità pesce BAGLIO ABBATE Ricevimenti - Banqueting via Palermo, 3 tel. 091 8987549 www.baglioabbate.com Categoria: Ristoranti TRATTORIA DA GERONIMO via madonna del Ponte, 9 tel. 339 4071700 Categoria: Trattoria BORGETTO CINISI AL RITROVO DI PIANO MARGI Piano Margi (Montagna di Cinisi) tel.320 368 3473 Categoria: Ristoranti - Pizzeria BASILICÒ C/so Umberto, 194 - 90045 tel. 347 709 6281 Categoria: Ristoranti - Pizzeria CHICKEN HOUSE Corso Umberto, 373 - 90045 tel.091 8699207 Categoria: Pizzeria GRACE PIZZA LA ROSA MARCELLO Contrada Carrubbo Di Gabbia - 90045 tel: 091 8664682 Categoria: Ristoranti GROUND SPORT AND FOOD Via G.Falcone - 90045 Tel. 091 8664640 - Cel. 320 2828640 [email protected] VILLA ADRIANA - GOLDEN PARK 152, Via Nazionale- 90045 tel: 091 8664536,091 8664415 Categoria: Ristoranti PIZZERIA DELLA STAZIONE Piazza Stazione (Stazione FS Cinisi-Terrasini) - 90045 tel.091 866 5200 Categoria: Pizzerie VOGLIA DI PIZZA Via Corso Umberto, 8 - 90045 Tel. 091 8664570 Categoria: Pizzerie PIZZERIA GRACE 6, V. Aldo Moro - 90045 tel: 091 8664682 Categoria: Ristoranti - Pizzeria PIZZERIA VITINA di VITA SCIRE’ 36, V. Pio La Torre - 90045 tel: 338 7182431, 327 6540460 Categoria: Ristoranti TRATTORIA DA ANDREA IL PIRATA Via P.Impastato, 37 - 90045 tel: 091 8682725 www.andreailpirata.it Categoria: Ristoranti PARTINICO AL RIFUGIO DI GERACI Contrada Ramo - 90047 tel: 091 8981147 Categoria: Pizzerie AL PINOCCHIO Variante S.S.,186 - 90047 Tel: 091.8782998 Categoria: Pizzerie ALLA ZAGARA Strada Statale 113 km. 305,700 (Contrada Piano del Re) - 90047 Telefono: 091 8783042 Categoria: Pizzerie L’ABBEVERATOIO 2, V. Libertà - 90045 tel: 328 0799640, 091 8699692 Categoria: Pizzerie LA CANTINA DA PIPPO Via P.Impastato 39/C - 90045 tel. 328 419 4929 Categoria: Ristoranti LA CARCARA di ORLANDO SALVATRICE Ctr. San Carlo - 90042 tel: 091 8982818 Categoria: Ristorante-Pizzeria LO STUZZICOTTO Corso Umberto, 18 - 90045 tel. 091 869 9414 Categoria: Pizzeria LA MONTAGNOLA SAS di CURCURU’ BERNARDO & C. Ctr. Carrubella - 90042 tel: 091 8982155 Categoria: Ristorante-Pizzeria ORIAN PIZZA Corso Umberto I, 284, - 90045 tel. 091 869 9693 Categoria: Pizzeria LA SORGENTE Strada statale 186 Km 24, 90042 tel: 0918988420 Categoria: Ristorante-Pizzeria PALM BEACH HOTEL AZZOLINI 1, V. Ciucca 90045 tel: 091 8682034, 091 8682033 fax: 091 8682618 Categoria: Ristoranti LE CAPRICE DI FRANCO AMATO Via Dilluvio, 90042 Tel: 091 898 2473 Categoria: Pizzeria PASTICCERIA PALAZZOLO Via Nazionale 123 - 90045 tel. 091 866 5265 Categoria: Pizzeria 184 POLLO E COMPAGNIA BELLA Via IV Novembre n.3 - 90045 tel. 091 869 9045 Categoria: Pizzeria 185 Dove mangiare PICCOLA PALERMO via P. Gesugrande, 22 - 90041 tel 091 8787271 Categoria: Ristorante gastronomia GARIFO GAETANA C/DA PRINCIPE S.N.C. Contrada Principe sn Vicino Autostrada A29 Tel. 091-8907653 - 333 5622429 Categoria: Ristorante Pizzeria GRAZIANO PIETRO PIZZERIA Borgata Parrini - 90047 Tel.091 8907624 Categoria: Pizzeria Dove mangiare MAMMA ROSA di PALAZZOLO STEFANO Piazza Stazione, 9 - 90047 tel: 091 8903331 Categoria: Ristorante pizzeria MONTAGNOLA Via La Franca, 52 - 90047 tel.328 872 7680 Categoria: Ristoranti NAIF Via Della Luna, 5 - 90047 tel: 091 8907549 Categoria: Ristoranti - Pizzeria NU PARRINARU Contrada Parrini tel. 091 8785036 - 3357462141 Categoria : Ristorante, Pizzeria PIZZERIA ARLECCHINO di Greco Renato Via Mascagni, 36 - 90047 tel. 091 8908980 Categoria: Ristorante Pizzeria RISTORANTE ANTICA FALCONARA di Torre Rosa Strada Statale 113 - 90047 tel: 091 8789321 Categoria: Ristorante Pizzeria RISTORANTE COLLE CESARO’ Ctr.Ramo Snc - 90047 tel: 091 8982780, 349 2807714 Categoria: Ristoranti U VOTA E SBOTA A STIDDA Via Trieste, C/da Parrini - 90047 tel. 360658077 Categoria: Pizzeria VILLA TERESA Contrada Garofalo, 90047 tel 091 890 8134 Categoria: Ristorante Pizzeria 186 TERRASINI AL VECCHIO OROLOGIO - 90049 Via B. Croce di Bloise Gemma tel. 0918686700 - 3207252711 Categoria: Pizzerie, ristorante AREBESQUE Via V. Madonia, 104 - 90049 TEL. 091 8682490 - 347 215202 Categoria: Ristoranti BAVAGLINO Via B. Saputo, 4 - 90049 tel.091 8682285 Categoria: Ristoranti BIRD PUB Via Liberta, 169 - 90049 tel.091 8685470 Categoria: Ristoranti BUON GUSTO Via B. Saputo n.117 - 90049 tel .091 8685048 Categoria: Ristoranti CASABLANCA Via G.B. Cataldi n.2 - 90049 tel. 091 8683566 Categoria: Ristoranti CITRUS Piazza Duomo 13 - 90049 tel. 328 137 8708 Categoria: Ristoranti EL BOCADITO Via V. Emanuele Orlando 126 - 90049 tel. 091 8682724 Categoria: Ristoranti FAVAROTTA SS. 113, 90049 tel.091 8682140 Categoria: Ristorante con giardino GAZZARA CLUB Via Gazzara - 90049 tel. 0918683521 Categoria: Ristoranti GIARDINO DEI SOGNI SS.113 - 90049 tel. 091 8681189 Categoria: Ristoranti I CLUB Via Lungomare P. Impastato - 90049 tel. 366 1323400 Categoria: Ristoranti LA RUOTA Via Lungomare Peppino Impastato - 90049 tel. 091 8685151 Categoria: Ristoranti, trattorie ed osterie Le Baccanti di Evola Felice Piazza Duomo n. 12 - 90049 tel. 392 5821789 Categoria: Ristoranti MALIBU’ Via Don Salvatore Amato - 90049 tel. 091 8684074 Categoria: Ristoranti MORDI E FUGGI Via S. Rosalia 4 - 90049 tel. 320 868 5525 Categoria: Ristoranti PRIMAFILA Via B. Saputo n.2 - 90049 tel. 091 8684222 Categoria: Ristoranti RISTORANTE ARABO MAK’AURA via B. Saputo 101 - 90049 tel. 327 3433906 Categoria: Ristoranti RISTORANTE FRANCESE Ohulàlà Via V. Madonia 94 - 90049 tel. 091 8681930 Categoria: Ristoranti Sikaru Beer Pub Via V.E. Orlando 123 - 90049 tel. 346 6839705 Categoria: Ristoranti TURIDDU Via Lungomare P. Peppino Impastato - 90049 tel. 091 88110588 Categoria: Ristoranti Trappeto RANDAZZO MARIANNA Via Lungomare n°76 - 90040 Tel: 320 0771189 Categoria: Ristorante LA VELA S.a.S. Di MICELI ADRIANA Via SS187 Ovest n°5/7 - 90040 Indirizzo PEC [email protected] Categoria : Ristorante LA SIRENELLA Via XXIV Giugno n°109 - 90040 Categoria : Ristorante Dove mangiare BEVERLY HILLS Contrada Margi - 90047 tel: 091 8783290 Categoria: Ristorante, Pizzeria MIRAGE Di LO MONACO SAVERIO C/da Puma - 90040 Categoria : Ristorante MOLO 52 Di INTERDONATI VINCENZO Via Domenico Savio - 90040 Categoria : Ristorante VILLA DEL MARE Di GAMBINO AGOSTINO C/da S. Cataldo SS187 - 90040 Categoria : Ristorante DISCOTECA PAM PAM Di MIGNANO BENEDETTO & C. C/da Ciammarita/Piano Inferno - 90040 Categoria : Ristorante SILVER Piazza Duomo 18 - 90049 tel. 091 868 5828 Categoria: Ristoranti RUSTICO STEAK House - 90049 Via V. Madonia 116 tel. 327 7616486 Categoria: Ristoranti 187 Si ringraziano per il prezioso contributo: Si ringraziano gli uffici del GAL e il dott. Gianni Toia (fotografo ufficiale del GAL) per aver messo a disposizione parte del materiale fotografico presente su questa guida. Le restanti immagini, ove non specificato, sono rilasciate con Licenza Creative Commons 2.0. http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/it/ L’amministrazione e lo staff del GAL Golfo di Castellammare Copertina: Santuario della Madonna del Furi, Cinisi. Foto di Gianni Toia. 14-15 Photolupi 23 Russavia 24 Bjs 26-27 Kiban - C.C. 3.0 31, 34, 35, 36, 37 © Vincenzo Zancana 41 Marco Tarantino 44 Clemens Franz 46 Luisa Di Martino (manghi maturi) 47 Archivio fotografico comune di Balestrate; Tango7174 (Casa Professa) 51, 54, 55 Archivio fotografico comune di Borgetto 56-57 © Francesco Muratore (gregge) 57 Stellenbosch (olive) 57 Leandro Alvarez (uva) 68-69 © Luisa Di Martino 71 Wikipedia 75 Rob & Lisa Meehan (Botti) 81 Gilberto Gaudio 88-89 flickr.com/photos/gnuckx/ 91 trolvag - C.C.3.0 94 C.lemaire 95 flickr.com/photos/lonqueta/ (asino) 95, 96 © Vincenzo Zancana 96, 97 archivio fotografico comune di Trappeto 98, 99 © Francesco Muratore 102 tpvisual.com 106 Gianni Dominici 107 © Vincenzo Zancana 108 Archivio Ass. Strada del Vino Alcamo Doc 112 flickr.com/photos/lanier67/ 114 Antonello De Rosa 115 Francesco Costanza 118 Lorenzo Ridi 122, 123, 124, 125, 126 © Vincenzo Zancana 128 Michel Rodriguez (Cala Rossa) 128 Alfiero Brisotto (gabbiano reale) 130 flickr.com/photos/ballookey/ 134 © Vincenzo Zancana 137 archivio fotografico comune di Terrasini 140 © Vincenzo Zancana 142, 143 © Luisa Di Martino 144 © Vincenzo Zancana 150 flickr.com/photos/see-through-the-eye-of-g/ 152, 153 Jude Bird 154 © Vincenzo Zancana 155 Enzocanon 161 © Domenico Targia 173 Flavio Ronco 180 Stijn Nieuwendijk 188 I Comuni del GAL Golfo di Castellammare Comune di Alcamo Comune di Balestrate Comune di Borgetto Comune di Cinisi Comune di Partinico Comune di Terrasini Comune di Trappeto La S.O.A.T. di Alcamo La Condotta Agraria di Partinico Il Servizio turistico della Provincia Regionale di Palermo oggi Libero Consorzio Comunale di Palermo ai sensi della legge regionale n° 8/2014 Il Servizio turistico del Libero Consorzio Comunale Trapani ex art. 1 L.R. 24/03/2014 n° 8 Gli Esercenti delle attività produttive e ricettive correlate al circuito economico del GAL Golfo di Castellammare Lo Staff di Arebba Sicilia Gianni Toia Vincenzo Zancana Mary Zichichi Provvidenza Palazzolo Daniela Crucitti Filippo Russo Vanessa Firetto Vanni Pirrone e i numerosi sostenitori dell’iniziativa incontrati giornalmente in giro per il Territorio. 189 Ringraziamenti Attribuzione fotografie Attribuzione fotografie 7- Trappeto (PA) 6- Terrasini (PA) 5- Partinico (PA) 4- Cinisi (PA) 3- Borgetto (PA) 2- Balestrate (PA) 1- Alcamo (TP) Comuni del GAL “Golfo di Castellammare” 191 6 3 Linosa Lampedusa 1 7 5 Caltanissetta Enna Mar Mediterraneo Agrigento Palermo Appunti di viaggio Pantelleria Isole Egadi Trapani 2 4 Golfo di Castellammare Mar Tirreno Ustica Ragusa Messina Siracusa Catania Isole Eolie Appunti di viaggio Copyright ©2014 GAL Golfo di Castellammare Stampato presso Officine Grafiche soc. coop. 192