Presentazione
Progetto finanziato dalla misura d’intervento 313 - “Incentivazione di attività turistiche” ;
Azione B - “Servizi per la fruizione degli itinerari rurali”
C.U.P. G79G13000490006
Pietro Puccio, Presidente GAL
Andrea Ferrarella, Responsabile di Piano
del GAL “Golfo di Castellammare”
Walter Targia, Presidente di Arebba Sicilia
Il territorio del GAL “Golfo di Castellammare”
P.
5
p.
p.
p.
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Guida alla consultazionep. 12
Ideatore e coordinatore del progetto
Walter Targia
Presidente di Arebba Sicilia
Coordinamento generale
Vincenzo Muratore
Responsabile di redazione
Gianni Eros Cusumano
Responsabile progetto grafico
Luisa Di Martino
Redazione
Noemi Cannata
Sara Conoscenti
Gianni Eros Cusumano
Lia Di Giovanni
Luisa Di Martino
Alessandro Megna
Vincenzo Muratore
Marco Scimonelli
Paolo Targia
Walter Targia
Tutti i diritti riservati al GAL “Golfo di Castellammare“.
Edizione fuori commercio. Vietata la vendita.
Si consentono la riproduzione parziale o totale dell’opera e la sua diffusione per via telematica, purché a
scopi non commerciali e a condizione che sia riportata la fonte e siano avvertiti editori e curatori.
Eventuali autorizzazioni potranno essere richieste a:
G.A.L. Golfo di Castellammare soc. cons. ar.l. ,
Via Porta Stella 49, 91011 Alcamo (TP)
Tel/fax 0924 26090
Codice Fiscale e Partita IVA 02412500817.
www.GALgolfodicastellammare.it - P.E.C. [email protected]
email: [email protected]
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Carta dell’ospitalitàp. 15
Da saperep.
Il Simbolo della Trinacria
p.
Breve storia dell’Isola
p.
Storia cronologica dell’Isola
p.
21
22
23
25
I Comuni del GAL
p.
Alcamop.
Balestratep.
Borgettop.
Cinisip.
Partinicop.
Terrasinip.
Trappetop.
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31
41
51
61
71
81
91
Indice
Sede legale: Piazzetta Chiesa dei Cocchieri 4, 90133 – Palermo
Sede operativa: Contrada Montagna, Alcamo (TP)
Tel/Fax 091.332990
P. IVA 05341160827
www.arebbasicilia.it - email: [email protected] - pec: [email protected]
I cinque itinerari del GAL Golfo di Castellammare
p. 100
Vitivinicolo e del gusto
p. 103
Naturalistico e panoramico
p. 119
Religiosità ruralep. 131
Sistema difensivo territoriale
p. 141
Storico-letterariop. 151
GAL in Azione p. 162
p. 166
Da gustare... Un viaggio tra tradizione e innovazione
Sagre ed eventip. 168
Appendice
Numeri utilip. 173
Dove dormirep. 174
Dove mangiarep. 180
Attribuzione fotografiep. 188
Ringraziamentip. 189
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Presentazione
Pietro Puccio, Presidente GAL
Il GAL Golfo di Castellammare, che ho il compito di rappresentare sin dalla sua formazione, ha accompagnato e sostenuto tutte quelle azioni e forme di promozione
tese allo sviluppo e programmazione mirata del territorio, dove la ruralità ed il paesaggio assurgono a matrice identitaria di un territorio millenario.
Per questo motivo ho il piacere di presentare la fatica editoriale proposta da Arebba
Sicilia, associazione regionale che promuove e tutela il comparto turistico regionale,
ormai da molti anni presente con preziose guide dei territori siciliani uniche nel suo
genere, sempre alleate e inseparabili strumenti per quei visitatori, oserei dire “viaggiatori”, assetati di scoprire nuovi luoghi ancora fuori dai tradizionali circuiti turistici.
Emerge dalla lettura attenta di questa esaltante guida “on paper” un territorio ricco di
personaggi, architetture del passato, culture ed una ricchissima enogastronomia che
fanno ben sperare per il futuro.
Ci ritroviamo pertanto un prezioso lavoro frutto di un percorso condiviso con gli Uffici
del GAL, che ringrazio per la puntuale e costante collaborazione dimostrata proprio in
virtù di quella “mission aziendale”, che questi nuovi Organismi territoriali sono chiamati
ad assicurare per la crescita e lo sviluppo dell’Area vasta che loro rappresentano.
Sia pur in breve tempo gli sforzi di tutti stanno producendo effetti, la circolarità
dell’informazione che si è raggiunta con le azioni poste in essere del GAL fanno ben
sperare e questa Guida prodotta da Arebba Sicilia ne è una delle testimonianze più
belle e tangibili. Sono sicuro che la sua distribuzione capillare sia negli enti pubblici
che tra gli operatori ed alle fiere nazionali ed internazionali potrà rappresentare uno
dei prodotti più attinenti alle politiche di sviluppo e di promozione poste in campo
dal GAL. Grazie ancora con affetto all’associazione Arebba per lo sforzo editoriale
compiuto ed un grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato, e sono tanti,
nel fornire dati ed indicazioni per la buona riuscita del prezioso opuscolo, elegante
nella forma e nella sostanza. Sono sicuro che presto darà i suoi frutti positivi.
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Presentazione
Il territorio del GAL Golfo di Castellammare, situato tra le province di Palermo e
Trapani, rappresenta oggi uno dei punti di forza nel panorama turistico regionale,
con una offerta multisettoriale, dove al tradizionale turismo balneare si aggiunge
una maggiore cura e tutela del paesaggio rurale, sempre più preparato ad accogliere
nuovi segmenti turistici. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: numerosi agriturismi
hanno visto la luce ed è sempre più forte il legame tra natura, territorio, ambiente,
gastronomia ed ospitalità, tutti ingredienti per creare una “destinazione” che si distingue nel panorama dell’offerta turistica regionale.
Presentazione
Presentazione Arebba Sicilia
Cari Amici viaggiatori è con grande piacere che saluto la pubblicazione della prima
edizione della Guida d’Area dei Comuni del GAL Golfo di Castellammare: un progetto
che a mio avviso rappresenta lo spirito e la sintesi di un’azione di sistema volta a vantaggio dell’intero territorio, che vuole affermare una propria identità, forte di un gruppo
di lavoro coeso e ben coordinato rappresentato dall’associazione Arebba Sicilia.
Quest’anno è volato, un anno ricco di incontri, confronti e di continue analisi su ciò
che in questo momento rappresenta la priorità in un panorama assai complesso e
dove il tessuto economico e produttivo mostra non poche difficoltà oggettive; ma
abbiamo sempre guardato avanti con grande e convinto ottimismo, consapevoli che
solo operando insieme possano superarsi gli ostacoli che l’economia globale impone.
L’Associazione Arebba Sicilia, che ho l’onore e l’onere di presiedere già da due anni,
dopo il notevole successo che ha riscontrato attraverso la realizzazione e la promozione di Guide Turistiche sui territori siciliani ed all’estero, non si è fatta mancare il
coraggio di affrontare una nuova e impegnativa sfida imprenditoriale, indagando in
lungo e largo un territorio affascinante come l’area dei sette Comuni che hanno dato
vita al GAL “Golfo di Castellammare”.
La Guida d’Area ha ben sviluppato parecchi argomenti assai delicati in un territorio
che da prevalentemente agricolo, ogni giorno cede il passo ad un’economia di servizi e che guarda al comparto del turismo non solo con grande interesse, ma anche
come un’ancora di salvezza, con la consapevolezza che la sfida è ardua ma altrettanto entusiasmante e raggiungibile.
La meticolosa ricerca e la quantità di informazioni raccolte da parte dello staff di
Arebba ci ha regalato non poche sorprese, ad esso si deve un doveroso grazie per
come ha lavorato sul campo, coinvolgendo sin dall’inizio tutto l’ufficio del GAL e le
diverse amministrazioni. Ne sono testimonianza positiva i continui rapporti, incontri
e relazioni sottoscritte con i vari assessori dei Comuni del territorio coinvolti.
Sento di dover ringraziare particolarmente l’idea e la capacità di sistema che ha dimostrato nel progettare i cinque itinerari, occasione ghiotta per dimostrare come sia
già maturo il momento di concepire ulteriori sforzi per un’azione sempre più unitaria
che vada oltre il solito campanile comunale.
Gli itinerari ci confermano, senza se e senza ma, come siano ormai maturi i tempi
dell’agire, conducendo l’analisi di un’area vasta come quella ormai consolidata e riconoscibile dei Comuni del GAL Golfo di Castellammare.
Non ci stancheremo mai di sostenere con tutte le nostre forze attività di divulgazione
e promozione di fatiche editoriali di questo tipo, consapevoli che la variegata bellezza sia dei paesaggi rurali che della straordinaria costa sono i principali ingredienti per
rafforzare la filiera del turismo da sempre considerata centrale e trasversale a tutta
l’economia siciliana.
Sento ancora di ringraziare, non ultimo ma per ultimo, tutto il CDA del GAL Golfo
di Castellammare che ha consentito la realizzazione di questa preziosa Guida che
contiene in sé straordinari elementi significativi a cui affidare il ruolo di ambasciatori
territoriali nel mondo.
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Walter Targia, Presidente
Un viaggio stimolante e del tutto nuovo, cesellato da continue scoperte, un territorio ricchissimo di testimonianze storiche, culturali, etnoantropologiche, materiali ed
ambientali, di personaggi come pochi in Sicilia.
Un percorso scandito da un continuo raccordo con il personale del GAL, con il coordinatore dott. Andrea Ferrarella e con il presidente dott. Pietro Puccio, mai stitici
nel suggerire indicazioni e dati sul territorio, un vero scrigno di saperi e sapori, di testimonianze dal passato, spesso trascurate e invece adesso con il loro suggerimento,
assurgono a “giacimento culturale” per i tanti viaggiatori sempre più curiosi e assetati
di conoscenze e relazioni.
Ma un grande grazie va alla squadra, composta tutta da giovani professionisti,
Luisa, Rosolino, Sara, Vincenzo, Gianni, Lia e Paolo che mi hanno affiancato e colmato di preziosi suggerimenti e spunti per far sì che questa “Guida d’Area” vedesse
presto la luce. Senza di loro sicuramente tutto sarebbe stato molto più complicato.
Ultimo ma non ultimo un grazie al Presidente Onorario di Arebba Sicilia l’architetto
Mimmo Targia che ci ha sempre incoraggiato “nel fare”, lasciandoci sempre liberi
nell’ultima decisione, affinché la guida fosse il frutto del nostro lavoro e del nostro
pensiero.
Un grazie ancora a tutte le persone che ho incontrato in giro per i territori: non si è
trattato solo di conoscere e censire, catalogare opifici, ristoranti, strutture ricettive, ma
soprattutto di conoscere chi c’è dietro i ristoranti o le aziende, le persone che vi lavorano. Mi porto dietro molti ricordi delle persone incontrate, un grande arricchimento
per me, alla mia prima fatica editoriale.
Ma soprattutto in questo periodo di crisi, siamo uniti dall’unico obiettivo di andare
avanti, di procedere e superare con ottimismo questi momenti, in attesa di tempi
migliori, dove tutti, dico tutti, siamo chiamati a fare la nostra parte, e perché no, sfidando quel che Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo diceva: “ai siciliani non è
perdonato il torto del fare”. E noi amiamo le sfide.
Buona lettura ai tanti amici e viaggiatori, un grazie di cuore va a tutti loro.
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Presentazione
Presentazione
Andrea Ferrarella,
Responsabile di Piano del GAL “Golfo di Castellammare”
Geografia e paesaggio
Il territorio del GAL “Golfo di Castellammare” si estende sulla costa meridionale e occidentale del Golfo di Castellammare, nella parte più agricola e meno
montagnosa, che comprende i Comuni di Alcamo, Balestrate, Borgetto, Cinisi, Partinico, Terrasini, Trappeto. Tranne Alcamo, che fa parte della Provincia di
Trapani, gli altri Comuni appartengono alla Provincia di Palermo.
Dal punto di vista geografico, quest’area è caratterizzata dalla presenza di tre
distinte fasce.
A est, in territorio di Partinico e Borgetto, troviamo il versante
ovest dei Monti di Palermo, con alture brulle e scoscese, vallate, pascoli,
aree di rimboschimento. Qui l’agricoltura è incentrata sulla pastorizia e rari
oliveti e alcuni Siti sono d’Interesse Comunitario.
Nella fascia costiera pianeggiante che interessa i Comuni di Balestrate, Cinisi, Terrasini e Trappeto, l’agricoltura è quella ricca dell’agrumeto e del frutteto, inframmezzati dall’oliveto. Il paesaggio rurale è ancora tra i più belli della
costa siciliana.
La zona collinare più interna, dal punto di vista agricolo anch’essa molto
ricca, riguarda i Comuni di Partinico e Alcamo. Qui gli agrumeti e i frutteti
lasciano il posto alle vigne, che verso l’interno diventano dominanti e caratterizzano il paesaggio. In quest’area la pressione dell’urbanizzazione non
ha alterato il paesaggio, ricco di grandi bagli e case patronali che hanno la
palma o il gelso davanti al portale, come nell’Ottocento.
Le Aree protette
La Riserva Naturale Orientata Capo Rama si trova nel Comune di Terrasini
ed è gestita dal WWF Italia. Oltre al promontorio di Capo Rama, il vincolo si
estende anche sulle aree costiere limitrofe. La Riserva, estesa 57 ettari, ricade integralmente all’interno del Sito di Importanza Comunitaria, denominato “Cala Rossa e Capo Rama”.
Sia il promontorio sia il golfo sono inseriti nell’elenco dei “Geositi” italiani:
Capo Rama per la presenza di un’importante fascia geologica (successione
triassica), utile alla ricostruzione della geologia della Sicilia; Cala Rossa per
le marne colorate che ne fanno uno dei siti più affascinanti della Sicilia occidentale.
onde. I fondali, di natura rocciosa, brulicano di vita marina. La fauna è quella
tipica della macchia e delle coste rocciose, ricca di uccelli stagionali e migratori, tra i quali anche il falco pellegrino.
In territorio di Alcamo si trova la Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo, che ricade all’interno del Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) di Monte Bonifato, esteso 315 ettari. L’ente gestore della Riserva è la Provincia di
Trapani.
Un tempo in quest’area era presente la macchia mediterranea e le
pendici del monte erano ricoperte di foreste a roverella e leccio, scomparse
in seguito al disboscamento e agli incendi. Oggi troviamo un bosco di conifere misto a latifoglie residue, frutto di ripetuti rimboschimenti.
Il Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) Foce del Torrente Calatubo e
Dune si estende per 87 ettari nel territorio dei Comuni di Alcamo e Balestrate.
Quest’area è nota come Macchie di Balestrate. Si tratta di terreni
demaniali prossimi al mare che hanno subito nel tempo interventi d’imbrigliamento artificiale delle dune e di rimboschimento con essenze estranee,
quali l’acacia e l’eucalipto. Interventi discutibili, ma che hanno consentito di
preservare dall’urbanizzazione alcuni preziosi chilometri di litorale sabbioso.
Gli altri Siti di Importanza Comunitaria presenti nell’area appartengono al
sistema dei Monti di Palermo, che interessano sia Comuni che aderiscono al
GAL, sia Comuni limitrofi. In particolare, si tratta dei seguenti siti: Montagna
Longa e Pizzo Montanello (4.770 ettari) che interessa i Comuni di Cinisi e
Terrasini; Monte Pecoraro e P. Cirina (8.632 ettari) che interessa i Comuni di
Cinisi e Terrasini;
Monte Matassaro, Monte Gradara e Monte Signora (3.151
ettari) che interessa il Comune di Borgetto.
Infine, un cenno alla Riserva Marina di Capo Gallo e alla Riserva Naturale
dello Zingaro che, sebbene limitrofe al nostro territorio, insieme alla Riserva
di Capo Rama costituiscono l’ossatura della Rete ecologica costiera della
Sicilia nord-occidentale, punto di riferimento per il turismo ambientale ed
ecologico.
L’ambiente della riserva si caratterizza per la macchia a palma nana. Sul promontorio svetta un’antica Torre divenuta simbolo della riserva. La costa, alta,
frastagliata e ricca d’insenature, presenta numerose grotte modellate dalle
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Presentazione
Presentazione
Il territorio del GAL
“Golfo di Castellammare”
Mappa del territorio GAL
Mar Tirreno
Capo Gallo
Aeroporto di Palermo
Falcone e Borsellino
Capo San Vito
Capo Rama
Cinisi
Terrasini
SS113
Golfo di Castellammare
A29
Palermo
Riserva Naturale Orientata
Monte Cofano
Naturale
Riserva
dello Zingaro
Trappeto
Balestrate
SS113
Borgetto
Partinico
Monte Gradara
SS187
Trapani
SS113
Lago Poma
Alcamo
Invaso
Diga Baiata
A29
Riserva Naturale Orientata
Bosco d’Alcamo
Lago di Piana
degli Albanesi
A29
Tempio di Segesta
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Aeroporto Vincenzo Florio
di Trapani - Birgi
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Guida alla consultazione
Una guida turistica ha un valore e una funzione che va al di là di ciò che
semplicemente si presuppone nel momento in cui la si consulta, non è solo
il mezzo grazie al quale un turista/viaggiatore raccoglie informazioni riguardanti la sua meta, ma è anche uno strumento che anticipa, prefigura, accompagna il turista nella scelta di visitarla.
La presente guida vuole raccontare i profumi di un territorio ricco ed incantevole, attraverso un linguaggio semplice, diretto ed intuitivo. A testi, probabilmente più esaustivi e completi, si è preferita una impostazione di più
ampio respiro, con immagini evocative del territorio e della sua vocazione
turistica e produttiva.
La guida è suddivisa in cinque macro-sezioni. Alla Carta dell’ospitalità, strumento indispensabile per ogni visitatore, segue una breve ed esaustiva nota
storica sulla Sicilia e i suoi simboli.
Il viaggiatore viene, quindi, accompagnato alla scoperta dei Comuni del
GAL Golfo di Castellammare. Per ogni Comune è stato scelto un colore
simbolico per facilitarne il riconoscimento durante la consultazione. La
guida risponde immediatamente alle domande che il turista si pone: dove
si trova il Comune? Come arrivarci? Dove dormire? Dove mangiare? Una
mappa del Comune, scaricabile con QRcode, accompagnata dagli indirizzi
utili, permette altresì al visitatore di avere tutte le informazioni di base per
una serena permanenza all’interno dell’area comunale. Le informazioni di
carattere generale sono suddivise in diverse sezioni quali: Storia, Economia,
Personaggi illustri, Arte e monumenti, Aree di pregio ambientale, Località
turistico balneari.
Una volta illustrati i sette Comuni del GAL si passa al cuore della Guida con la
presentazione dei cinque Itinerari Rurali individuati. Così come per i Comuni, anche per gli itinerari è stato scelto un colore identificativo visibile anche
sul taglio del libro.
Ogni itinerario, accompagnato da una mappa sintetica del percorso proposto, è diviso in Tappe e ogni tappa a sua volta è suddivisa in Punti di interesse.
Per ogni tappa sono state inserite le informazioni di base sull’ospitalità locale
con i rimandi alle sezioni Dove mangiare e Dove dormire.
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Itinerario Vitivinicolo e del Gusto
Itinerario Naturalistico e Panoramico
Itinerario della Religiosità Rurale
Itinerario del Sistema Difensivo Territoriale
Itinerario Storico Letterario
La guida segue con una sezione dedicata al gusto e alle tradizioni popolari
con la sezione Da gustare... Sagre ed eventi, quindi, si completa delle appendici relative ai singoli Comuni con le informazioni su:
Come arrivare
Dove dormire
Dove mangiare
Siamo certi che questa guida, per l’immediatezza della sua redazione e la
semplicità di consultazione, possa essere uno strumento utile e completo
per tutti coloro che vogliano scoprire un territorio unico e ricco di storia,
accogliente ed affascinante.
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Carta dell’ospitalità
DIRITTO ALL’OSPITALITÀ
Il cliente ha diritto ad essere ospitato dall’esercente di strutture ricettive, il
quale può rifiutarsi solo nel caso di indisponibilità di posti o perché il cliente
si rifiuti di mostrare i propri documenti o di corrispondere il prezzo pattuito.
Le persone con disabilità hanno diritto a fruire di servizi turistici nel rispetto
dei principi di non discriminazione, pari opportunità e partecipazione alla
vita collettiva.
È comunque opportuno informarsi preventivamente circa eventuali limiti di
natura strutturale ed architettonica degli esercizi ricettivi ai fini di una corretta fruizione dei servizi offerti.
PREZZI
In relazione al principio di pubblicità dei prezzi, il cliente ha diritto a veder
esposti in modo visibile nell’atrio dell’albergo i prezzi dei servizi offerti, che
vengono comunicati annualmente alla Provincia territorialmente competente a cura degli albergatori.
CLASSIFICAZIONE
Le strutture ricettive sono classificate mediante il sistema a stelle con attribuzione proporzionale al possesso di determinati requisiti strutturali, di
servizio e di funzionamento dell’impianto ricettivo. Considerato che la competenza in materia è attribuita alle Regioni, sul territorio nazionale possono
riscontrarsi alcune disomogeneità in relazione agli standard qualitativi.
PRENOTAZIONE
Essa può essere effettuata direttamente o tramite le agenzie di viaggio.
Al momento della prenotazione è sempre opportuno trasmettere un fax,
una lettera o una e-mail, recante anche eventuali preferenze, da conservare
insieme alla conferma, a titolo di prova, dell’avvenuta prenotazione da parte
dell’albergatore, con indicazione dettagliata delle condizioni pattuite in relazione al servizio offerto.
Ulteriori sistemi di prenotazione possono essere previsti da specifiche norme delle Regioni e delle Province Autonome.
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CONTRATTO D’ALBERGO
Il contratto d’albergo è l’accordo mediante il quale l’albergatore si obbliga a
fornire al cliente, dietro corrispettivo, alloggio, eventualmente vitto e servizi
complementari.
CAPARRA
Qualora sia previsto il versamento di una somma a titolo di caparra confirmatoria, in caso di adempimento, essa deve essere restituita o imputata alla
prestazione dovuta.
In caso di inadempienza di chi versa la caparra, l’albergatore può recedere
dal contratto e trattenerla a titolo di risarcimento del danno, mentre se è
l’albergatore ad essere inadempiente il consumatore ha diritto a recedere
dal contratto ed esigere il doppio della somma versata.
DEPOSITO ALBERGHIERO
Il cliente ha diritto a chiedere la custodia di carte valori, denaro contante ed
oggetti di valore.
L’albergatore è responsabile di ogni deterioramento, distruzione o sottrazione delle cose portate dal cliente in albergo: tale responsabilità è limitata al
valore di quanto sia deteriorato, distrutto o sottratto, sino all’equivalente di
cento volte il prezzo di locazione dell’alloggio per giornata. L’albergatore è
inoltre responsabile senza limiti quando le cose gli sono state consegnate in
custodia o quando ha rifiutato di ricevere in custodia cose che aveva l’obbligo di accettare. Egli non è responsabile quando il deterioramento, la distruzione o la sottrazione sono dovuti al cliente o alle persone che l’accompagnano, a forza maggiore o alla natura della cosa. Secondo quanto previsto
dal codice civile, il cliente non potrà valersi delle precedenti disposizioni se,
dopo aver constatato il deterioramento, la distruzione o la sottrazione, denunci il fatto all’albergatore con ritardo ingiustificato.
FRUIZIONE DEI BENI CULTURALI
È consentito l’ingresso gratuito agli istituti ed ai luoghi della cultura statale, ai cittadini dell’Unione Europea minori di anni 18 e maggiori di anni 65,
ai cittadini non comunitari, a condizione di reciprocità, nonché ai cittadini
dell’Unione Europea portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro
accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza
socio-sanitaria (D.M. 20 aprile 2006, n. 239). Per quanto attiene al rapporto
tra turismo e beni culturali è doveroso da parte di tutti, turisti ed erogatori di
servizi, garantirne l’integrità anche attraverso modi di fruizione e comportamenti idonei.
Gli istituti ed i luoghi della cultura statali (musei, biblioteche, archivi, aree e
parchi archeologici e complessi monumentali) sono destinati alla pubblica
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Carta dell’ospitalità
Carta dell’ospitalità
STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE
Le strutture turistico-ricettive italiane consistono in alberghi, residenze turistico-alberghiere, campeggi e villaggi turistici, ostelli per la gioventù, rifugi
alpini ed escursionistici, bed&breakfast, case ed appartamenti per vacanze,
affittacamere, alloggi agrituristici. Ulteriori strutture ricettive possono essere
definite dalle leggi delle Regioni e delle Province Autonome.
COMMERCIO DI BENI
Il turista che acquista opere di pittura, scultura, oggetti di antichità, ecc., ha
diritto a ricevere dal venditore la documentazione che ne attesti “l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza”. Non tutti i beni
culturali possono essere oggetto di compravendita o di esportazione.
Per le opere aventi meno di 50 anni o di artista vivente, il turista deve presentare presso l’Ufficio Esportazione un’autocertificazione che attesti la datazione dell’opera o che l’autore sia vivente. Tale autocertificazione deve
essere corredata di due foto del bene e di una fotocopia del documento di
identità del dichiarante.
Per tutte le opere aventi più di 50 anni il turista deve presentare l’opera d’arte
acquistata in Italia presso l’Ufficio Esportazione per la richiesta dell’attestato
di libera circolazione, nel caso in cui non sia stato rilasciato dal venditore. Il
tempo di rilascio dell’attestato varia da un minimo di 15 giorni ad un massimo di 40 giorni. È bene sapere che l’attestato non è un atto dovuto e pertanto potrebbe anche essere negato, qualora l’Ufficio Esportazione reputi
l’esportazione del bene un danno per il patrimonio nazionale.
Per ulteriori informazioni consultare il sito www.pabaac.beniculturali.it dove,
nella sezione “Uffici sul territorio”, è riportato l’elenco degli Uffici Esportazione, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con i relativi indirizzi e recapiti.
VIOLAZIONI DI TIPO AMMINISTRATIVO
Si tratta di violazioni concernenti ad esempio la mancata corrispondenza tra
classificazione delle strutture turistico-ricettive ed i servizi offerti, la richiesta
di prezzi diversi da quelli esposti, la mancanza delle prescritte autorizzazioni o licenze, il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie, o il rifiuto
a rilasciare lo scontrino fiscale. Al verificarsi di tali situazioni, il turista può
rivolgersi alla Polizia Municipale del luogo o ad altra Autorità di Pubblica
Sicurezza, anche per il tramite delle Associazioni dei consumatori.
VIOLAZIONI DI CARATTERE PENALE
Eventuali furti o truffe devono essere denunciati ai Carabinieri o alla Polizia di
Stato, il cui verbale dovrà essere allegato alla richiesta di risarcimento del danno.
DISSERVIZI
Qualora si verifichino dei disservizi nel corso di un viaggio o un soggiorno
è sempre opportuno riferirsi all’erogatore del servizio per avere spiegazioni
adeguate al riguardo.
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Se non si è soddisfatti si può agire per la tutela dei propri diritti tenendo presente che è importante raccogliere e conservare tutta la documentazione e
le testimonianze dirette a supportare le inadempienze lamentate (fotografie,
dichiarazioni sottoscritte da altri turisti, fatture di spese sostenute, ecc.). Se il
disservizio ha riguardato più persone si può agire con un reclamo collettivo.
ASSISTENZA E CONSULENZA
Per avere informazioni, tutela, assistenza e consulenza sui propri diritti il turista può rivolgersi alle Associazioni dei consumatori, riunite nel Consiglio
nazionale dei consumatori e degli utenti (www.tuttoconsumatori.it).
I relativi recapiti sono indicati nella specifica sezione.
Ci si può rivolgere anche al servizio Europe Direct (n. 00800 67891011) da
qualsiasi luogo nell’U.E. o inviare una e-mail tramite il formulario accessibile
all’indirizzo internet http://ec.europa.eu/europedirect.
CONCILIAZIONE ED ARBITRATO
Per le controversie di natura economica in materia di fornitura di servizi turistici esistono sistemi stragiudiziali per far valere i propri diritti, come la conciliazione e l’arbitrato.
Con la conciliazione le parti decidono volontariamente di farsi aiutare da un
soggetto neutrale, indipendente ed imparziale, il conciliatore, per trovare un
accordo. Con l’arbitrato si possono invece risolvere liti di natura commerciale con una decisione finale (il lodo arbitrale) che può acquistare efficacia
di sentenza. Si tratta di sistemi poco costosi e snelli di giustizia alternativa
che è possibile attivare, prima del ricorso al giudice, anche per il tramite
delle Associazioni dei consumatori, presso le commissioni arbitrali e conciliative delle Camere di Commercio competenti per territorio.
Per la risoluzione delle vertenze in materia di consumo negli Stati membri
dell’UE/SEE, è possibile avere informazioni circa la “Rete dei Centri Europei
dei Consumatori (European Consumer Centres Network) - ECC Net” consultando il sito www.ecc-netitalia.it o www.euroconsumatori.org.
Il turista, nell’effettuare viaggi e vacanze, deve attenersi ai principi per una
corretta fruizione del sistema turistico sanciti dal Codice Mondiale di Etica
del Turismo.
In particolare il turista deve:
- rispettare le leggi, gli usi e i costumi del Paese visitato, nonché le tradizioni
e le pratiche sociali e culturali di tutti i popoli, comprese quelle delle minoranze e delle popolazioni autoctone, e riconoscere il loro valore;
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Carta dell’ospitalità
Carta dell’ospitalità
fruizione, nel rispetto dei principi fondamentali fissati dal Codice dei beni
culturali e del paesaggio.
Il danneggiamento, la distruzione, la rimozione, ecc., di beni culturali sono puniti
con l’arresto da sei mesi ad un anno e con l’ammenda da 775 a 38.734,50 euro.
Il Codice Mondiale di Etica del Turismo, promosso dall’Organizzazione
Mondiale del Turismo, è consultabile sul sito www.unwto.org.
Da sapere
Carta dell’ospitalità
- mantenere un comportamento che non risulti offensivo o ingiurioso per
le comunità locali;
- informarsi, anche prima della partenza, sulle caratteristiche dei Paesi che
si intende visitare ed essere a conoscenza dei rischi relativi alla salute e alla
sicurezza inerenti ad ogni viaggio al di fuori del proprio ambiente usuale e
comportarsi in modo tale da ridurre i rischi al minimo;
- astenersi dal commettere atti che possano configurarsi come reati di prostituzione e pornografia minorile, che la legge italiana punisce con la reclusione, anche se commessi all’estero;
- astenersi dall’arrecare danno alle strutture deputate all’ospitalità;
- rispettare l’ambiente naturale ed il patrimonio storico, artistico e culturale
del Paese visitato.
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L’associazione della Trinacria alla Sicilia si
deve alla particolare conformazione geografica dell’isola, caratterizzata da tre promontori: Pachino, Peloro e Lilibeo, simboleggiati
dalle tre gambe piegate alle ginocchia rivolte
nello stesso verso come a voler rappresentare il movimento rotatorio del sole.
Secondo un’altra versione sull’origine del
nome Trinacria e del suo simbolo, si racconta che i tre promontori ai tre vertici dell’isola
sarebbero sorti grazie a tre ninfe. Queste tre
splendide creature vagavano danzando per il
mondo prelevando manciate di terra, piccoli
sassi e frutti dalle aree più fertili.
Breve storia dell’isola
Per la sua posizione strategica è stata abitata sin dall’epoca paleolitica e mesolitica come dimostrano le tracce rinvenute nelle grotte della costa settentrionale. I primi abitanti furono, secondo Tucidide, i Sicani provenienti
dall’Iberia (VIII-VII sec. a.C.). Gli Elimi, forse esuli troiani, giunsero dalla Libia
e si stanziarono tra Erice e Segesta, mentre i Siculi provenienti dal continente si sarebbero stanziati nella parte orientale dell’isola. A partire dal 735 a.C.
giunsero i primi coloni greci che causarono la ritirata dei Fenici che avevano
posto la loro base nella Sicilia occidentale tra Mozia e Capo Lilibeo. Nel 265
a.C. i Romani si impossessarono di Messina alleandosi con i mercenari locali.
Al termine della Seconda Guerra Punica (212 a.C.) l’isola in possesso dei Romani fu divisa in province e sfruttata come granaio dell’Impero. Con la fine
della guerra gotobizantina del 552 d.C. la Sicilia entrò a far parte dell’Impero
Romano d’Oriente e rimase sino al IX sec. una provincia periferica. Con l’invasione araba dell’827 la Sicilia si avviò verso una nuova epoca di splendore.
La conquista iniziò da Mazara del Vallo e terminò nel 902 con la presa di
Taormina mentre nel Val di Noto e Val Demone continuò a prevalere la civiltà greco-latina. Palermo nell’831 divenne la nuova e florida capitale dell’Emirato semi-indipendente della famiglia dei Kalibi. La conquista normanna
dell’isola ebbe inizio nel 1061 con Ruggero d’Altavilla incoronato re di Puglia,
Calabria e Sicilia. Al marito di Costanza d’Altavilla, Enrico VI, fece seguito sul
Sin quando si fermarono in una regione del Globo che aveva un cielo particolarmente limpido ed azzurro, lì la danza si fece più elegante, gioiosa e
fra un passo e l’altro le tre ninfe gettarono in mare tutto quello che avevano
raccolto per il mondo. Il mare si illuminò come un arcobaleno e dalle onde
emerse una terra tutta nuova, ricca, profumata, splendente. Aveva la forma
di un triangolo in quanto riempì lo spazio fra i promontori che si erano creati proprio lì dove le tre ninfe, danzando, avevano gettato tutto il loro ricco
carico.
In Età Romana il simbolo perde completamente il suo originario valore religioso, per assumere soltanto quello geografico di emblema della Sicilia,
ciò si fa evidente nella monetazione della città di Palermo, in cui la Trinacria
appare nel suo aspetto definitivo: tre gambe unite da una testa di Gorgone
adorna di spighe che ribadiscono il concetto di fertilità dell’isola non a caso
definita “granaio di Roma”.
22
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Da sapere
Da sapere
Il Simbolo della Trinacria
Storia cronologica dell’isola
Preistoria - 35.000 - 5.000 a.C. - Tardo Paleolitico. I siciliani vivevano di
caccia e raccolta. Graffiti nelle grotte di Monte Pellegrino e Levanzo testimoniano questo periodo.
1.900 - 1.800 a.C. (ca.) - Gruppi di popolazioni indoeuropee penetrano in
Sicilia fondendosi con gli indigeni e dando inizio all’Età del Bronzo. Reperti
da Castelluccio, Naro, Filicudi, Siracusa, Pantalica.
1.400 a.C. - Si notano tracce della civiltà egeo - cretese. Giungono in Sicilia
gli Elimi, fondatori di Erice e Segesta, ed i Siculi. Questi ultimi importano in
Sicilia l’uso del cavallo, del rame, insegnano l’agricoltura ed il culto dei morti.
1.200 - 1.000 a.C. - Ha inizio l’Età del Ferro. Reperti da Barcellona Pozzo di
Gotto, Monte Finocchitto (Noto), Sant’Angelo Muxaro. Tra l’XI ed il X secolo
giungono in Sicilia i Fenici che fondano Solunto, Mozia e Palermo.
I Greci - 753 a.C. - Con la fondazione di Naxos da parte di coloni greci, la
Sicilia entra nella storia del Mediterraneo greco. Nel corso degli anni seguenti è tutto un fiorire di colonie: Siracusa (734), Catania (729), Gela (689),
Selinunte (650), Agrigento (582). Le colonie si svilupparono fino a diventare
vere e proprie città, ricche e ornate di monumenti.
485 a.C. - Gelone, tiranno di Gela, conquista Siracusa, che diverrà negli anni
seguenti una delle principali città del Mediterraneo.
405 - 367 a.C. - Dionisio I il Vecchio raggiunge l’apice del potere a Siracusa,
facendosi eleggere tiranno della città. Assieme al re di Persia è il più magnifico principe del suo tempo per lo splendore della sua corte e per la potenza
del suo esercito, capace di tenere in scacco i Cartaginesi che contendevano
ai Greci il dominio sulla Sicilia.
316 - 289 a.C. - Agatocle tiranno di Siracusa è il primo signore dopo la morte
di Dionisio capace di competere con la potenza del suo predecessore, tenendo testa ai Cartaginesi e riportando Siracusa agli antichi splendori. Dopo
la sua morte, la città si ritrova in mano ai governanti deboli fino all’ascesa al
trono di Ierone II (276 a.C.), re mite ma di polso fermo che si allea con Roma,
neonata potenza italica. Restano testimonianze monumentali della Sicilia
greca a Siracusa, Agrigento, Selinunte, Segesta, Gela. Sentendosi minacciati
dai Cartaginesi, chiamano in aiuto i Romani, i quali, appoggiati in Sicilia da
Ierone II, scatenano contro Cartagine la Prima Guerra Punica. Al termine di
essa la Sicilia - ad eccezione dell’alleata Siracusa - viene proclamata provincia romana (241 a.C.).
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Da sapere
Da sapere
trono il piccolo Federico II che nel 1212 fu incoronato dal Papa confermando i diritti al trono della famiglia di Svevia. Nel 1266 l’erede al trono Manfredi
fu sconfitto da Carlo d’Angiò e la Sicilia ricadde in una profonda crisi economica mentre crebbe a dismisura il potere dei baroni (nella Sicilia occidentale
sino al 1500 i Chiaramonte e i Ventimiglia dettano legge). Nel 1415 l’isola
divenne vice-regno spagnolo con un ruolo del tutto marginale nel Mediterraneo. Nonostante il malcontento e le rivolte nei maggiori centri, il dominio spagnolo si mantenne saldo sino al trattato di Utrecht (1713) quando
il domino spagnolo cessò e la Sicilia passò ai Savoia. Incalzato dai Francesi,
Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, trova in Sicilia il suo rifugio unificando i due stati nel Regno delle Due Sicilie ed abolendo i privilegi feudali nel
1812. Nel 1848 iniziarono i moti rivoluzionari in tutta l’isola ed i siciliani con
il governo provvisorio di Ruggero Settimo dichiararono decaduti i Borbone.
L’11 maggio del 1860 sbarcò a Marsala Giuseppe Garibaldi che sconfisse a
Calatafimi le truppe borboniche ma le tensioni sociali scoppiarono ancora
con il movimento dei Fasci Siciliani repressi nel 1894 da Francesco Crispi
allora capo del Governo italiano. Si apriva per la Sicilia, a causa anche di una
forte crisi dell’economia agricola, la pagina delle grandi migrazioni verso il
nuovo mondo, l’America. Nel 1948 nacque lo statuto regionale autonomista
promulgato dal Governo italiano in legge con l’istituzione di un Parlamento
autonomo della neonata Regione Siciliana che si trovava ad affrontare una
situazione socio-economica di estrema gravità all’indomani della grande
guerra. Oggi l’isola dal punto di vista economico si presenta come una regione dalle molteplici potenzialità ancora parzialmente espresse - come nel
settore trasporti e in quello hi-tech - o già note nel mondo: turismo, beni
culturali ed agroalimentare.
219 - 212 a.C. - Seconda Guerra Punica. I Romani conquistano e sottomettono anche Siracusa. La storia della Sicilia sotto i Romani non è particolarmente ricca di eventi, fatta eccezione per le rivolte servili (135 e 101 a.C.). È
una provincia tranquilla, apprezzata soprattutto per la produzione agricola.
Reperti e testimonianze monumentali a Termini Imerese, Tindari, Taormina,
Catania, Piazza Armerina ed altri.
I Barbari - 440 d.C.- Genserico, re dei Vandali, sbarca a Lilibeo (oggi Marsala) e devasta la Sicilia. Dopo una serie di scorribande occasionali negli anni
seguenti, nel 468 inizierà un vero e proprio dominio che durerà fino al 476.
Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente la Sicilia sarà ceduta ad Odoacre che a sua volta passerà il governo ai Visigoti di Teodorico.
I Bizantini - 535 - Guerra greco-gotica. Fu scatenata per volere di Giustiniano, imperatore d’Oriente, che desiderava ricomporre l’integrità dell’impero.
In Sicilia viene inviato il generale Belisario che rapidamente conquista l’isola
consegnandola all’imperatore. La Sicilia rimase nell’orbita orientale per quasi
tre secoli, assorbendone numerosi aspetti sociali e culturali. Testimonianze
monumentali a Randazzo, Castelbuono, Pantalica.
Gli Arabi - 827 - Gli Arabi sbarcano a Mazara, dando inizio alla campagna
di conquista dell’isola. Essa verrà completata nell’arco di 100 anni e segna
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un profondo mutamento per la vita sociale e culturale della Sicilia che viene
catapultata nel mondo musulmano dopo secoli di cristianesimo. La capitale
siciliana è Palermo, splendida metropoli di stampo islamico. Testimonianze
monumentali a Palermo, Favara, Cefalà Diana, Caccamo.
I Normanni - 1060 - Guidati da Roberto il Guiscardo e da Ruggero d’Altavilla, i Normanni iniziano con la benedizione papale la riconquista della Sicilia
alla cristianità. Riusciranno nella loro impresa nell’arco di 31 anni. I discendenti di Ruggero d’Altavilla saranno re di Sicilia fino al 1194 e lasceranno il
ricordo di un regno prospero e pacifico, crogiolo dei popoli più diversi eppure perfettamente integrati fra loro. Sarà soprattutto Ruggero II, figlio del
precedente, a dare impulso vitale a questo regno con una sapiente azione
amministrativa che coinvolge tutte le etnie. La capitale è ancora Palermo,
magnifica città ornata di palazzi e di giardini. Testimonianze monumentali
a Palermo, Monreale, Cefalù, Messina, Piazza Armerina, Caccamo, Troina,
Calascibetta, Favara e altri.
Gli Svevi - 1194 - Con l’incoronazione di Enrico VI Hohenstaufen a re di Sicilia, il trono passa alla famiglia tedesca degli Svevi. Alla sua morte erediterà
il titolo il figlio Federico II (incoronato nel 1208) uno dei più grandi monarchi
del Medioevo. Alla sua corte palermitana, fioriscono le arti, le scienze e la
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Gli Angioini - 1270 - La morte di Federico II scatena aspre lotte per la successione. Il Papa, da tempo in lotta con lo Svevo, assegna arbitrariamente la corona a Carlo d’Angiò e con l’esercito di quest’ultimo, venuto a far valere i propri
diritti, si scontreranno gli eredi diretti di Federico: il figlio illegittimo Manfredi
ed il nipote Corradino. Avuta la meglio su entrambi, Carlo d’Angiò si insedia sul
trono e, spostata la capitale a Napoli, dà inizio ad un governo vessatorio, mal
sopportato dai Siciliani. Testimonianze monumentali a Sperlinga.
Da sapere
Gli Aragonesi - 1282 - Rivolta del Vespro. Partita da Palermo, questa ribellione
porterà alla definitiva cacciata dei Francesi dalla Sicilia. Il trono dell’isola passa
a Pietro d’Aragona, genero di Manfredi. Testimonianze a Palermo, Messina,
Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Taormina, Mussomeli, Aragona, Augusta.
Gli Spagnoli - 1409 - Con l’estinguersi della linea siciliana degli Aragona, i rapporti diretti dell’isola con la corona spagnola si fanno più stretti. Il matrimonio
tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia pone le basi per la nascita di
uno stato spagnolo di cui anche la Sicilia fa ormai parte. L’isola è governata da
vicerè e resterà alla corona spagnola per 300 anni circa. Testimonianze monumentali a Taormina, Palermo, Siracusa, Enna, Nicolosi, Isole Egadi.
I Savoia e gli Austriaci - 1713 - Come stabilito nella pace di Utrecht, la Sicilia passa a Vittorio Amedeo II di Savoia. La famiglia piemontese manterrà
la signoria dell’isola per appena cinque anni. Nel 1718, infatti, gli Spagnoli
intraprendono una campagna di riconquista, bloccati però dagli Austriaci. In
base al trattato dell’AIA (1720) Carlo VI d’Austria diventa nuovo re di Sicilia.
I Borboni - 1734 - Con la Battaglia di Bitonto tra le truppe borboniche e
austriache, la Sicilia rientra nell’orbita spagnola. Carlo I di Borbone, figlio del
re di Spagna, verrà incoronato re di Sicilia nel 1735. I Borboni governeranno
l’isola per 125 anni. Testimonianze monumentali a Palermo, Noto, Avola, Ragusa, Modica, Catania, Siracusa e Trapani.
Il Regno d’Italia - 1860 - A seguito dell’impresa garibaldina la Sicilia viene
annessa al Regno d’Italia. Da allora l’isola seguirà le sorti del neonato regno.
L’Autonomia - 1946 - Al termine della seconda guerra mondiale la Sicilia diviene Regione Autonoma nell’ambito della nuova Repubblica Italiana. Il suo
Parlamento si riunisce dal 1947 nel Palazzo dei Normanni - come già faceva
più di otto secoli fa.
Fonte: Regione Siciliana
28
Alcamo
Balestrate
Borgetto
Cinisi
Partinico
Terrasini
Trappeto
I Comuni del GAL
letteratura, tanto che la prima scuola poetica italiana vedrà la luce proprio
tra le mura di Palazzo dei Normanni. Testimonianze monumentali a Siracusa, Catania, Salemi, Agrigento.
Alcamo
Alcamo
Ubicazione geografica
Situato nella provincia di Trapani, al confine con quella
di Palermo, il Comune di Alcamo sorge, alle falde del
monte Bonifato, in una zona collinare posta a 258 m
sopra il livello del mare. Il territorio si estende fino al
mare, comprendendo la splendida località balneare di
Alcamo Marina.
Come raggiungerci
Mappa Comune pag. 32
Indirizzi utili pag. 33
Storiapag. 34
Economiapag. 34
Arte e Monumentipag. 35
Personaggi illustripag. 36
Edifici di cultopag. 36
Dove dormirepag. 175
Dove mangiarepag. 181
da Palermo
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 37.66 km;
in automobile 64,1 km; 55 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’A29 - direzione Mazara del
Vallo, uscire ad Alcamo Nord o Alcamo Est
da Trapani
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 38.1 km;
in automobile. 52,1 km; 45 min stimati
Indicazioni:
da Trapani, percorrendo l’A29 - direzione
Palermo uscire ad Alcamo Nord o Alcamo Est
31
31
Mappa del Comune
12°57'
12°57'15"
12°57'30"
Indirizzi utili
12°57'45"
37°59'
12°58'15"
12°58'30"
Comune
Municipio:
Piazza Ciullo
91011 Alcamo (TP)
Ufficio turistico
Via Alessandro Volta, 20 Tel 0039 0924 040101
Sportello turistico Piazzetta Mercato
Lun. al Sab. 9.00-13.00
Lun. mer. gio. pomeriggio 15.30-18.30
37°58'45"
Alcamo
12°58'
Guardia medica
Ospedale Via F. Crispi
Tel 0039 0924 599202
Alcamo Marina C/da Canalotto S.S. 187 n. 2283
Tel 0039 0924 597500 h 08.00-20.00
Coord. 37° 59’ 57,84’’N, 12° 57’ 26,64’’ E
Altitudine 258 m s.l.m.
37°58'30"
Comuni confinanti con Alcamo
Dati Geografici
Castellammare del Golfo (TP) 6,6 km
Balestrate (PA) 7,4 km
Calatafimi-Segesta 12,4 km
Trapani 53,7 km
Partinico (PA) 15,2 km Camporeale (PA) 16,5 km Monreale (PA) 30,5 km
Popolazione 45.546 abitanti
Superficie 130,90 km²
Densità 347,96 ab./km²
Codice Istat 081001
Prefisso 0924
CAP 91011
Taxi
Piazza della Repubblica
Tel 0039 3343208208
Agosta.info
Tel 0039 340 7767015
0039 393 0411001
0039 333 4577000
Parcheggi
Piazza Bagolino
Piazza della Repubblica
Stazione Alcamo Diramazione
Contrada Coriolano
(Distanze calcolate in linea d’aria dal
centro urbano)
www.comune.alcamo.tp.it
32
Alcamo
Storia
Arte e monumenti
Fondata dagli Arabi
come casale-stazione
(Manzil Alqamah) fra
due importanti avamposti difensivi lungo la
via commerciale che
da Palermo portava
alla parte sud-occidentale dell’isola, Alcamo fiorì in periodo
Aragonese.
Contesa tra i Chiaramonte e i Ventimiglia, dal Quattrocento divenne feudo
dei conti di Modica. Tra i sec. XIV e XVII vi sorsero diversi ordini religiosi e il
borgo si trasformò in un importante centro commerciale.
L’origine araba sembra essere confermata dal diario del 1185 di un pellegrino
andaluso che si fermò ad Alcamo e la definì BELEDA: città con moschee e
mercato.
Nel settore monumentale è di
grande risalto il Museo castello
dei Conti di Modica, edificato nel
sec. XIV, a pianta romboidale, con
due torri quadrangolari e due cilindriche; sino ad oggi è possibile
trovare nella parte nord le bifore
in stile gotico.
Il castello dei Conti di Modica è
sede di un interessante polo museale e di attività culturali; ospita
Veduta del Museo castello dei Conti di Modica
un’ampia documentazione sulla
produzione del vino e sulla cultura locale, opere d’arte, mostre temporanee (fotografie, bottiglie, ecc.) e degustazioni di prodotti enogastronomici. Nel Museo etnico – agricolo – pastorale – artigiano sono ricostruiti ambienti rurali ed esposti attrezzi, oggetti,
utensili e costumi della zona.
Attualmente è sede della prestigiosa Enoteca Regionale.
Economia
Degna di nota è anche la Torre de
Ballis: torre quadrangolare, straordinario esempio di architettura
quattrocentesca, con chiari riferimenti alle soluzioni palermitane
di Matteo Carnalivari, individuabili
nell’elegante cornice di sostegno
delle merlature; echi catalani si
notano invece nella finestra trifora inserita in un arco a tutto sesto.
Importante centro agricolo e polo industriale, è situato nell’entroterra del
ben rinomato Golfo di Castellammare. Alcamo è oggi uno dei più grandi centri siciliani per la produzione e il commercio del vino. L’agricoltura
produce uve da mosto e da tavola; tra i prodotti agricoli ricordiamo anche:
olive, cereali e meloni.
Numerose sono le aziende vitivinicole che producono i pregiatissimi vini.
Il territorio dell’Alcamo D.O.C., fortemente caratterizzato dalla straordinaria geometria dei vigneti a “spalliera” o a “tendone”, è uno dei territori più
rinomati d’Italia per la produzione di vini. In particolare il “Bianco d’Alcamo”
è uno dei vini più pregiati ed apprezzati, a cui è stata riconosciuta la “Denominazione d’Origine Controllata” nel 1972.
Sono presenti anche numerosi allevamenti di bovini e ovini. L’ industria opera nei settori metalmeccanico, metallurgico, dei filati (cordame) e dei materiali da costruzione (calce e calcestruzzo); permane l’artigianato del ricamo, del ferro battuto, del legno, e sono sfruttate anche alcune
cave di travertino. Famoso per tanto tempo è stato il marmo rosso di Alcamo
che ha rivestito parecchi palazzi nobiliari del barocco siciliano.
34
La torre fu fatta costruire da Giovanni de Ballis, dopo un ricco matrimonio, probabilmente su progetto del monrealese Pietro Oddo, “speciali mastro di musia
et di morari (di mosaico e costruzioni)”. Sullo spigolo ovest è posto lo stemma
di famiglia, mentre nel prospetto posteriore si trova una finestra bifora.
Si ricordano inoltre il castello di Calatubo (vedi pag. 144) e un interessante
Museo di Arte Sacra che raccoglie dipinti, argenti, paramenti sacri, messali.
35
35
Alcamo
Personaggi illustri
Cielo d’Alcamo,
(XIII secolo)
poeta e padre
della lingua
italiana.
Sebastiano
Bagolino,
(1562-1604)
pittore, musicista e poeta.
Nella seicentesca chiesa di San Francesco d’Assisi sono conservate opere in marmo, ritenute probabile opera di Domenico Gagini, e due
sculture riproducenti la Maddalena e San Marco attribuite ad Antonello Gagini.
Don Giuseppe
Rizzo, (18631912) fondatore
della Cassa
Rurale ed
Artigiana.
Ludovico Corrao
(1927- 2011),
fautore del
rinnovo di
Gibellina, ideatore
delle Orestiadi.
Franca Viola, prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore.
Edifici di culto
La basilica Santa Maria Assunta, detta anche
Chiesa Madre, è una realizzazione seicentesca
intitolata all’Assunta; sul posto esisteva un luogo
di culto del XIV secolo del quale sono visibili il
portale e l’elegante campanile. Sorge nel pieno
centro cittadino a due passi da piazza Ciullo.
L’interno, tripartito, è affrescato da Guglielmo
Borremans, mentre nelle cappelle laterali sono
presenti opere di Antonello Gagini. Dal 2010 è
stato sapientemente allestito un Museo della Basilica con opere provenienti dalle chiese alcamesi.
Nei pressi della chiesa si trova il Collegio dei
Gesuiti, recentemente trasformato in sede del
Museo d’arte contemporanea e del Museo degli strumenti musicali multietnici, che ne ospita
ben 400, provenienti da tutto il mondo.
36
La Badia Nuova, nota anche come San Francesco di Paola, custodisce una pittura di Pietro
Novelli raffigurante San Benedetto da Norcia e
magnifiche statue in stucco di Giacomo Serpotta che raffigurano: La Pace, La Mansuetudine, La Fortezza, La Purezza, L’Addolorata, La
Maddalena, S. Pietro e S. Paolo.
La chiesa di Sant’Oliva (XVIII secolo) conserva la tela “Le anime del purgatorio” ascrivibile
all’anno 1639 a Pietro Novelli (altare maggiore) e alcuni lavori dei Gagini, tra cui la statua
in marmo realizzata da Antonello Gagini raffigurante Sant’Oliva, considerata tra le opere più
belle dell’artista.
La chiesa dei Santissimi Paolo e Bartolomeo,
rappresenta la più alta espressione del barocco
alcamese grazie ai suoi sfarzosi stucchi e agli
splendidi affreschi.
Accoglie una pregevole Madonna del Miele, di
antichissima fattura (1300 circa).
Degne di nota sono le tele relative alla Madonna del Miele, San Bartolomeo e San Nicolò.
La chiesa della Madonna dei Miracoli, costruita
nel luogo del ritrovamento di un’immagine delle
Madonna, ospita un affresco della Sua glorificazione, oggetto di venerazione, alcune tele settecentesche di G. Patania e un sarcofago in marmo
bianco che rende onore al governatore spagnolo
Fernando Vega. Durante la festa di Maria SS. dei
Miracoli è importante meta di pellegrinaggio.
37
38
39
Balestrate
Balestrate
Alcamo
Ubicazione geografica
Comune costiero posto al centro del Golfo di Castellammare, esattamente al confine tra le ex province di
Palermo, di cui fa parte, e Trapani.
Sorge in una zona pianeggiante posta 35 m sopra il livello del mare alle pendici del monte Ferricina nella valle del fiume Cataldo.
Come raggiungerci
Mappa Comune pag. 42
Indirizzi utili pag. 43
Storiapag. 44
da Palermo
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 31.82 km;
in automobile 56,3 km; 48 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’A29 - direzione Mazara del
Vallo, svincolo Balestrate
Economiapag. 45
Arte e Monumentipag. 46
Personaggi illustripag. 47
Dove dormirepag. 175
Dove mangiarepag. 183
da Trapani
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 41.4 km;
in automobile 57,6 km; 44 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’autostrada A29/E90 direzione
Palermo svincolo Partinico
41
41
Mappa del Comune
9'45"
13°
13°
Indirizzi utili
13°
13°
Comune
Municipio:
Via Roma 14
90041 Balestrate (PA)
Ufficio turistico
Via S. Francesco D’Assisi n.38
Tel 0039 091 8987355
Balestrate
Guardia medica
Via Giliberti, 42
Tel 0039 091 8786790
Taxi
Nstonline Taxi & Transfer
Via Segesta 5 - 90041
Tel 0039 333 8429777
Coord. 38° 3’ 8,28’’ N 13° 0’ 29,16’’ E
Altitudine 35 m s.l.m.
Parcheggi
Stazione di Balestrate - Via Stazione
Comuni confinanti con Balestrate
Dati Geografici
Trappeto 3,3 km Alcamo (TP) 7,4 km
Partinico 9,9 km Borgetto 11,9 km Terrasini 12,5 km Cinisi 14,6 km
Carini 19,0 km
Popolazione 6.601 abitanti
Superficie 6,43 km²
Densità 1.026,61 ab./km²
Codice Istat 082007
Prefisso 091
CAP 90041
(Distanze calcolate in linea
d’aria dal centro urbano)
www.comune.balestrate.pa.it
42
Balestrate
Storia
Economia
Anticamente il nome della città
era SICCIARA dal siciliano SICCIA, denominata così per l’abbondanza di seppie che caratterizza il suo prospiciente tratto
di mare, mentre l’odierno nome
di Balestrate si fa risalire al
28/06/1307, quando il territorio
venne annesso al Comune di
Partinico, tranne per un lembo
di terra che si protendeva per un
cosiddetto “tiro di balestra” (dal
latino “per jactum balistrae”) tra
Chiesa Madre di Balestrate
i torrenti di San Cataldo ad est e
Calatubo ad ovest, che re Ferdinando d’Aragona riservò alla sua sovranità tramite apposito decreto.
Storicamente il primo nucleo dell’attuale Balestrate si fa risalire attorno al
1600 nei pressi di una tonnara che sorgeva proprio nell’area della SICCIARA.
Queste terre furono di diritto regale per un secolo e mezzo, ma nel 1456 il re
aragonese Alfonso il Magnanimo volle donare il territorio di Balestrate al suo
camerlengo, nonché consigliere favorito Nicolò de Leofante.
Si succedettero nel possesso i Bologna (1472-1661) i Leto come enfiteuti (1662-1667), i Santoro come sub-concessionari, (1678-1749), don Matteo
Gesugrande come compratore (1750- 1778); venne poi ereditato dal figlioccio Paolino Gesugrande dal 1779 fino ai primi dell’800.
Molti senatori e uomini illustri lottarono e si distinsero per far sì che il territorio della Sicciara da paese si trasformasse in Comune. Dopo che venne
scartata l’ipotesi di chiamare il Comune Ferdinandopoli, re Ferdinando di
Borbone decretava che Sicciara e Trappeto venissero uniti in un solo Comune denominato Balestrate, avendo per luogo centrale dell’amministrazione
la borgata di Sicciara. Nel 1954 vi fu la scissione della borgata di Trappeto
che divenne Comune autonomo.
Dal 1835 al 1840 fu sede degli stabilimenti degli Ingham, dei Florio e dei
Woodhouse, nati come succursali di quelli di Marsala.
Il territorio ha raddoppiato la sua superficie a seguito di un recente decreto del
presidente della Regione siciliana del 9 aprile 2008, con il quale Balestrate annetteva a sé dei territori precedentemente appartenenti al Comune di Partinico.
Meritevole di citazione è la necropoli di origine greca che ha dato alla luce
numerosi reperti archeologici.
Notevole impulso all’economia di Balestrate fu dato dall’insediamento e
dall’attività di tre stabilimenti enologici costruiti attorno al 1927 da tre grandi
capitani d’industria dell’epoca: Beniamino Ingham, Vincenzo Florio e Giovanni Woodhouse. Di conseguenza tra gli artigiani venuti a Balestrate (allora
Sicciara) i più furono bottai.
Dagli anni ‘60 si è poi espansa nel settore del turismo e dell’intrattenimento,
affermandosi come centro rinomato per le spiagge dorate, la gastronomia e
l’ospitalità: sono così sorti lidi, B&B, alberghi, case vacanza, disco-pub.
Oggi l’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che
operano nei comparti della pesca, alimentare, tessile, dell’abbigliamento, dei
laterizi, dei mobili, dei gioielli e dell’edilizia.
In agricoltura, grazie alle acque della diga sullo Jato, è avvenuta una trasformazione radicale: oggi si coltiva in serra, vi sono numerosi frutteti e l’Amministrazione sta puntando sulle colture subtropicali e in particolare sul mango, coltura
innovativa non autoctona. Frutto di origine indiana, ha messo le radici anche
nelle campagne balestratesi, dove oggi sono 17 gli ettari di terreno coltivati.
La produzione siciliana, per quanto limitata nel tempo a causa della stagionalità della fruttificazione del mango in Italia, è risultata di qualità eccellente,
44
45
45
Balestrate
ottenendo un grande successo anche sui mercati nel
Nord-Europa.
Tale attività ha richiamato di
recente l’attenzione di diversi
produttori locali che stanno
operando una vera e propria riconversione graduale e
puntuale, sostenuta dal mercato locale ed internazionale, in virtù delle sue eccellenti
proprietà organolettiche.
Arte e monumenti
Chiesa di San Pietro
La chiesa di San Pietro è una delle più famose di
Balestrate, poiché strettamente legata ad una delle manifestazioni più sentite della cittadina. La “Festa di San Pietro e del Mare” si svolge a Balestrate
il 29 giugno, giorno in cui si festeggia San Pietro,
protettore dei pescatori. La giornata, organizzata
dai pescatori del piccolo Comune, è caratterizzata
da giochi pirotecnici, degustazioni di pesce fritto
nella piazza centrale, concerti, illuminazione delle strade fino a notte fonda ed una spettacolare
processione del Santo su un carro appositamente
allestito per la festività. Quest’ultimo è la “vara”, ovvero una barca che viene trainata con delle corde
dagli stessi pescatori che indossano i tipici pantaloni blu e magliette a strisce orizzontali bianche e
blu. La giornata si conclude con spettacolari fuochi artificiali sparati da un’imbarcazione a mare.
Chiesa di Sant’Anna la Matrice a piazza Evola
Il nucleo originario del paese fu la piccola chiesa
di Sant’Anna che nel 1900 divenne una parrocchia, oggi la Matrice, da dove si estese per lungo
e per largo l’attuale sito.
46
Personaggi illustri
Filippo Evola (1812-1897), medico
schierato in favore dell’omeopatia e
grande bibliotecario. Nel 1848 viene nominato rettore della chiesa dei
missionari di Sant’Alfonso di Palermo e direttore della biblioteca del
collegio Massimo.
Nel 1860 ottiene anche la carica di
rettore della chiesa della Casa Professa dei padri gesuiti di Palermo.
Giuseppe Bommarito (1944-1983)
carabiniere italiano medaglia d’oro
al merito civile alla memoria.
Fu ucciso in un attentato, insieme
al collega Pietro Morici, anch’egli di
scorta al capitano Mario D’Aleo.
47
47
Borgetto
Alcamo
Alcamo
Borgetto
Ubicazione geografica
Poco più di settemila abitanti, Borgetto sorge alle
falde dei monti Carrubbella, Platti, Crocefia e Gradara,
adagiato su una dolce collina a 290 m sul livello del mare,
occupa una zona privilegiata e centrale prospiciente lo
splendido Golfo di Castellammare.
Come raggiungerci
Mappa Comune pag. 52
Indirizzi utili pag. 53
Storiapag. 54
Arte e Monumentipag. 54
Personaggi illustripag. 55
Sagre e tradizionipag. 55
Economiapag. 57
Dove dormirepag. 176
Dove mangiarepag. 184
da Palermo
Distanza chilometrica
in linea d’aria è 20.91 km;
in automobile 31,5 km; 38 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’autostrada A29/E90 direzione
Trapani imboccare l’uscita Partinico verso
SS113 e seguire le indicazioni per Borgetto
da Trapani
Distanza chilometrica
in linea d’aria è 52.84 km;
in automobile. 71,7 km; 56 min stimati
Indicazioni:
percorrendo la A29/E933 in direzione
Palermo imboccare l’uscita Partinico da A29/
E90 verso SS113, mantenere la sinistra al bivio
e seguire le indicazioni per Borgetto
51
51
Mappa del Comune
13°8'
13°8'15"
Indirizzi utili
13°8'30"
38°3'
13°8'45"
13°9'
13°9'15"
Comune
Municipio di Borgetto
Piazza Vittorio Emanuele Orlando 1
90042 Borgetto PA
Ufficio turistico
Via Della Libertà, 6
Tel 0039 091 8982119
Borgetto
Guardia medica
Piazza Vittorio Emanuele Orlando 1
Tel 0039 091 8981767
Taxi
Coop. Trinacria:
Tel 0039 091 225455
38°2'45"
Coop. Autoradio taxi
Tel 0039 091 513311
Coord. 38° 2’ 53,16’’ N 13° 8’ 39,84’’ E
Altitudine 290 m s.l.m.
Parcheggi
Piazza V. Emanuele Orlando
Comuni confinanti con Borgetto
Dati Geografici
Partinico 2,1 km
Giardinello 4,7 km
Monreale 13,2 km Montelepre 5,5 km
Popolazione 7.271 abitanti
Superficie 26,02 km²
Densità 279,39 ab./km²
Codice Istat 082013
Prefisso 091
CAP 90042
(Distanze calcolate in linea d’aria
dal centro urbano)
www.comune.borgetto.pa.it
52
Personaggi illustri
Borgetto
Storia
L’origine del nome Borgetto sostiene Andrea Salomone, deriva dall’etimo arabo “burg” o da quello greco “burgos”, cioè torre-castello. Ciò è avvalorato
anche dallo stemma municipale, rappresentato da un leone e da una torre.
La prima notizia certa del paese viene da un documento del 1294, che ci fa
conoscere il nome del suo primo signore feudale: Simone d’Escolo.
Nel 1337 il feudo passò in eredità a Margherita d’Escolo, moglie di Federico
d’Antiochia Fellone, che circa 14 anni dopo, nel 1351, mise all’asta il centro
abitato. Se l’aggiudicò Margherita De Blando, che lo donò all’abate di San
Martino delle Scale, a condizione che vi fondasse un monastero. Sorse, così,
nel 1360, il monastero di Santa Maria delle Ciambre.
Nel 1410 diventarono eredi universali dell’intero feudo di Borgetto, passato ad Andrea Guardabaxo, i frati di quel monastero, ma anche stavolta la
condizione fu quella che vi costruissero un altro complesso monastico, in
contrada Carrubella.
Ed effettivamente - tre anni dopo -venne eretto il monastero della Madonna
del SS. Romitello.
Arte e monumenti
Chiesa Madre del XVIII secolo, dotata di campanile in stile barocco risalente al 1762. Al suo
interno un bassorilievo in marmo bianco, raffigurante Santa Maria Maddalena, attribuito al
Gagini, e un’acquasantiera in bronzo, divisa in
quattro pannelli, collocata sopra un’acquasantiera in marmo grigio, opera del Pirrone.
Santuario della Madonna del SS. Romitello,
meta di pellegrinaggio da ogni parte dell’isola
fondato per onorare la memoria di fra’ Giuliano
Majali, eremita ambasciatore e diplomatico per
conto di papi e di re. Opera sua è il quadro della Vergine affranta dal dolore, col figlio morto
sulle ginocchia. Imperdibile per le qualità paesaggistiche e della vegetazione circostante.
54
Salvatore
Salomone
Marino
(1847-1916),
demopsicologo
e poeta legato
al mondo
contadino,
famoso per
l’opera “La
baronessa di
Carini”.
Giuseppe
Fortunato
Pirrone (18981978), scultore
e cesellatore.
Suoi un
bassorilievo in
bronzo donato
alla Chiesa
Madre e il
monumento ai
caduti.
Santi Migliore
(1780-1854),
pretore e
presidente della
Suprema Corte
di Giustizia,
fu anche
presidente dei
dazi indiretti
e questore di
Palermo (1849).
Teofilo Folengo
(1491-1544),
Poeta e scrittore
che attirò le ire
della Chiesa
impegnandosi
contro le
corruzioni
ecclesiastiche,
in favore della
riforma dei
costumi.
Sagre e tradizioni
Ogni anno, da secoli, il 18 e 19 marzo si ripete una tradizione a cui Borgetto è molto legato: “Le Mense di
San Giuseppe”, organizzate da privati cittadini per grazia ricevuta a
seguito di una “prummisione” (promessa).
Ogni famiglia che organizza “la
mensa” destina a tale scopo una
stanza della propria casa, adornando le pareti con le più preziose stoffe ricamate e con tappeti o con raso
bianco piegato e “appuntato”. Viene
55
Borgetto
realizzato l’altare che contiene il quadro del Santo o una sua statuetta e
vengono esposti pani di varie forme (la palma per ricordare la verginità della
Madonna, il buccellato per Gesù Bambino e un cesto per gli attrezzi da lavoro per rievocare l’operosità del Santo) e tante altre svariate pietanze (dai
dolci tipici, alle fritture, agli alimenti crudi e in scatola) da offrire a tre bambini
poveri che rievocano la fuga di Gesù, Giuseppe e Maria dall’Egitto, ai quali
viene servito il pranzo, tra canti e filastrocche dialettali, da tre ragazze/i non
sposate/i, “i pascitura”. Il primo piatto servito è la pasta con le sarde e la mollica, seguono le polpette di sarde o d’uova, quindi le fritture, la frutta e i dolci.
Alle migliaia di visitatori in questi due giorni vengono inoltre offerti pezzi di
pane fatto in casa con olive.
Suggestive la “tammuriniata” e la recita delle “parti” in siciliano antico davanti a ciascuna mensa. Sempre in tale occasione si svolge nella piazza del
paese la tradizionale sagra delle cassatelle, il tipico dolce siciliano di pasta
frolla farcito con crema di ricotta o di ceci, e delle sfinci di San Giuseppe,
gustose e morbide frittelle coperte da una delicata crema di ricotta e gocce di cioccolato, pistacchi tritati, ciliegie e scorze d’arancia candite. Questa
tradizionale manifestazione folkloristico – religiosa ormai da anni è entrata
a far parte dell’itinerario turistico siciliano.
56
Economia
Un vivace sistema economico caratterizza il
Comune di Borgetto, in cui alle tradizionali attività agricole sono affiancate le più moderne attività industriali. Tra le attività legate
alla produzione e trasformazione dei prodotti
agricoli si distinguono quelle legate a cereali,
frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi
e altra frutta; si pratica anche l’allevamento
di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli.
L’industria è costituita da aziende di piccole e
medie dimensioni, che operano nei comparti estrattivo, alimentare, dell’abbigliamento,
dei materiali da costruzione, della metallurgia
e dell’edilizia. Il terziario si compone di una
buona rete commerciale e dell’insieme dei
servizi più qualificati, che comprendono quello bancario.
Cinisi
Cinisi
Ubicazione geografica
Centro costiero, di origine medievale o più antica, è situato
sul promontorio di Punta Raisi alle falde di Pizzo Corvo.
Il territorio, collinare con vasti frutteti di limoni e arance
che si alternano a ulivi saraceni, frassini (un tempo
coltivati in modo estensivo dai produttori di manna) e
carrube, presenta un profilo geometrico irregolare, con
variazioni altimetriche accentuate.
Come raggiungerci
Mappa Comune pag. 62
Indirizzi utili pag. 63
Storiapag. 64
Economiapag. 65
Personaggi illustripag. 65
Arte e Monumentipag. 66
Cultura e tradizionepag. 67
Località turisticobalnearipag. 68
Dove dormirepag. 176
Dove mangiarepag. 184
da Palermo
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 22.54 km;
in automobile 33,2 km; 36 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’A29 - direzione Mazara del
Vallo, uscire allo svincolo di Cinisi
da Trapani
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 52.37 km;
in automobile 75,4 km; 54 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’A29 - direzione Palermo uscire
allo svincolo di Cinisi
61
61
Mappa del Comune
13°5'30"
13°5'45"
13°6'
13°6'15"
Indirizzi utili
13°6'30"
38°9'45"
13°6'45"
13°7'
13°7'15"
13°7'30"
Comune
Municipio:
Piazza Vittorio Emanuele 1
90045 Cinisi (PA)
Ufficio turistico
PRO LOCO
Piazza Vittorio Emanuele Orlando, n°6
(interno Palazzo Comunale)
Tel 0039 091 866 49 81
Cinisi
38°9'30"
Guardia medica
Piazza Caduti per la Patria
Tel 0039 091 8665981
Taxi
Coop. Trinacria
Tel 0039 091 225455
38°9'15"
Coord. 38° 9’ 25,92’’ N 13° 6’ 29,52’’ E
Altitudine 75 m s.l.m.
Coop. Autoradio taxi
Tel 0039 091 513311
Parcheggi
Spiaggia Magaggiari
Via Peppino Impastato
Comuni confinanti con Cinisi
Dati Geografici
Terrasini 2,3 km
Carini 6,1 km
Popolazione 12.281 abitanti
Superficie 33,16 km²
Densità 370,33 ab./km²
Codice Istat 082031
Prefisso 091
CAP 90045
(Distanze calcolate in linea d’aria
dal centro urbano)
62
Stazione Cinisi-Terrasini
Aeroporto Falcone-Borsellino
www.comune.cinisi.pa.it
Cinisi
Storia
Economia
L’economia cittadina si basa sulla produzione agricola: le coltivazioni più praticate sono quella della vite, degli olivi, degli
agrumeti e di altri frutteti.
Importante per l’economia cinisara è
stato ed è l’allevamento della cosiddetta “vacca cinisara”, bovino nero e dalle
lunga corna, e la trasformazione in prodotti caseari del suo latte. Degno di
menzione è anche l’artigianato con la pregiata lavorazione del tombolo.
Costituisce un’altra nervatura importante nell’economia di Cinisi il settore
turistico, favorito anche dalla presenza dell’aeroporto. Numerose strutture
ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, insieme ad una variegata offerta enogastronomica, compongono un importante abaco commerciale che
funge da attrattore turistico.
Personaggi illustri
Diverse sono le tesi sulla derivazione del nome “Cinisi”. Molti sostengono
che tale nome deriverebbe dall’arabo cins, da cui kinisia che significa “territorio appartenente alla chiesa”, ma alcuni studiosi più laici credono che
Cinisi derivi da “cenere” perché durante la dominazione normanna venne
rasa al suolo e bruciata, mentre lo studioso Impallara riconduce il nome al
termine greco kunos ,“cane”, per la forma di una collina che sovrasta la valle.
Conquistata prima dagli Arabi nel IX sec., poi dai Normanni che ristabilirono
a Cinisi la cristianità, nel 1280, re Manfredi conquistò Cinisi e decise di farne
dono al suo milite Matteo Pipitone.
Il feudo venne poi ereditato dalla nipote del Pipitone, a sua volta l’eredità
passò nelle mani di donna Violante, la quale per le sue nozze lo offrì in dote
al marito, il giudice Fazio di Fazio, che durante una visita alle sue proprietà,
ebbe modo di vedere la chiesetta del Furi e di conoscere il genere di vita
semplice ed umile che vi conducevano i monaci benedettini: ne rimase colpito a tal punto che decise di lasciare loro il suo feudo.
I monaci edificarono su quel borgo feudale una Corte Monastica, che nel
tempo venne ricostruita ed adeguatamente rimaneggiata. Grazie al loro paziente ed attento lavoro il paese iniziò il suo sviluppo, trasformandosi da
piccolo feudo in un agglomerato sempre più popolato. Tra il XIV e il XVII secolo furono costruite, lungo la costa, delle basi di avvistamento, dette Torri, che servivano per la difesa ed il controllo del territorio. Sul territorio di Cinisi ne esistono tre: Torre Pozzillo, Torre dell’Ursa e
Torre Molinazzo. Presso la Torre dell’Ursa, in seguito, fu edificata la Tonnara dell’Ursa, per lungo tempo gestita direttamente dai monaci benedettini.
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Giuseppe Impastato
(1948-1978), meglio
noto come Peppino,
fu un giornalista,
attivista e poeta
italiano, noto per le
sue denunce contro
le attività mafiose a
seguito delle quali
fu assassinato, in un
attentato, il 9 maggio
1978.
Giovanni Meli (17401815), visse nella
cittadina per il suo
lavoro di medico
condotto, tra il 1767
e il 1772. Proprio qui,
ispirato dalla natura
di quest’area, scrisse
il poema dialettale
“Buccolica”.
Giacomo Randazzo
nato a Cinisi nel 1952,
paese nel quale vive ed
opera. Artigiano, artista,
presepista, realizza
sculture in ferro, in tufo
e il Presepe artistico
semovente che da circa
30 anni viene esposto
a Cinisi continuando la
tradizione che quasi 60
anni fa aveva iniziato il
padre.
65
65
Cinisi
Arte e monumenti
Oltre alle già citate torri difensive
realizzate su indicazione dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani, il monastero benedettino e
la tonnara, meritevoli di citazione
per la notevole bellezza sono: la
Fontana dell’ Accitella e la località
di Piano Margi, apprezzabili ripercorrendo il Vallone del Furi.
Sulla cima di Montagna Longa
sono invece apprezzabili dei resti
di probabile origine cartaginese.
In ricordo e memoria di Peppino Impastato e della madre Felicia che sempre
ha lottato per la condanna degli assassini del figlio, nel 2005 la loro abitazione si è trasformata in una casa-museo chiamata “Casa Memoria”. È quindi
possibile, per i tanti che ogni anno raggiungono Cinisi e i luoghi di Peppino
Impastato, visitare proprio la casa dove egli è cresciuto.
Edifici di culto
La seicentesca Chiesa Madre, dedicata alla patrona Santa Fara, è impreziosita da varie decorazioni
realizzate utilizzando marmi policromi. Va ricordata per il paliotto dell’altare, arricchito da coralli
e lapislazzuli, e la cripta sotterranea costituita da
numerosi cunicoli, luogo di sepoltura contenente una notevole quantità di reperti, dalle medaglie
ai crocifissi oggi esposti al pubblico.
Altre cripte si estendono sotto la chiesa del SS.
Sacramento (recentemente restaurate); anche
sotto l’abbazia - municipio ci sono vasti ambienti sotterranei, utilizzati presumibilmente per
la raccolta e la canalizzazione dell’acqua, come
magazzini e forse - si dice - come nascondigli,
vie di fuga o accessi segreti ai punti strategici del
circondario.
Il settecentesco santuario dedicato alla Madonna del Furi fu edificato nelle vicinanze
dell’omonimo torrente dove, pare, si siano verificate delle apparizioni della Vergine.
Cultura e tradizione
Il Presepe artistico semovente di Giacomo Randazzo è un’opera di elevata
importanza culturale, artistica e meccanica che da oltre 50 anni si realizza con
passione e professionalità a Cinisi. Il presepe fa rivivere la magica atmosfera
del Natale della civiltà rurale ed artigiana di un tipico paese siciliano degli anni
‘50 e i mestieri e le tradizioni popolari che oggi sono in via di estinzione.
Così si possono vedere all’opera il ciabattino, la filatrice, i mugnai, il falegname, il fabbro, il muratore, il ricottaro, i carretti siciliani, il sagrestano che suona
le campane, la senia, il mulino e la Madonna che dondola Gesù Bambino appena nato. Il presepe conta di ottanta mq di esposizioni, miniaturizzazioni e
movimenti, realizzato in scala 1:10 e utilizzando materiali originali.
Il Presepe artistico semovente è inoltre inserito nel Registro delle eredità immateriali (R.E.I.) istituito dalla Regione Siciliana a salvaguardia del patrimonio
culturale siciliano.
La chiesa delle Anime Sante (secolo XIX) costruita nel 1827, conserva l’altare ligneo e due
pregevoli grandi tele attribuite alla scuola dello Zoppo di Gangi, la Natività e lo Sposalizio di
Santa Caterina, risalenti alla fine del Seicento,
che originariamente si trovavano nella chiesa
di Santa Caterina del monastero benedettino,
oggi aula del Consiglio comunale.
66
67
67
Località turistico balneari
Sul territorio di Cinisi è possibile ammirare tre delle tante
torri di avvistamento erette tra il XIV e XVII per la difesa e
il controllo del territorio: Torre Pozzillo, Torre Molinazzo
e Torre dell’Ursa.
Vigilata dalla cinquecentesca Torre Molinazzo, Magaggiari è una splendida spiaggia di sabbia finissima
sul Golfo di Castellammare, bagnata da un mare turchese,
con un fondale basso e roccioso nei pressi della riva.
La spiaggia è molto alta e lunga, incastonata
in un tratto costiero che giunge
sino a Punta Raisi.
Partinico
Partinico
Ubicazione geografica
È situato nella parte centro-orientale della provincia di
Palermo, al confine con quella di Trapani, nell’entroterra
della costa siciliana, alle pendici di monte Gradara,
nella valle del fiume Nocella. Sorge su una vasta zona
pianeggiante e ben collegata da un’arteria autostradale
facilmente raggiungibile dal centro del paese.
Come raggiungerci
Mappa Comune pag. 72
Indirizzi utili pag. 73
Storiapag. 74
Personaggi illustripag. 74
da Palermo
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 22.63 km;
in automobile 33,4 km; 44 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’ A29 - E90 in direzione di SS113
uscendo da E90 alla svincolo Partinico
Economiapag. 75
Località
turistico-ambientalipag. 75
Arte e Monumentipag. 76
Dove dormirepag. 176
Dove mangiarepag. 185
da Trapani
Distanza chilometrica
in linea d’aria è 51.06 km;
in automobile. 67,4 km; 51 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’autostrada A29/E90 direzione
Palermo per imboccare lo svincolo
autostradale Partinico
71
71
Mappa del Comune
13°5'45"
13°6'
13°6'15"
13°6'30"
13°6'45"
Indirizzi utili
13°7'
13°7'15"
38°3'
13°7'45"
13°8'
13°8'15"
13°8'30"
13°8'45"
Comune
Municipio
Comune di Partinico
Piazza Umberto I
90047 Partinico (PA)
Ufficio turistico
Corso Dei Mille, 252
90047 Partinico (PA)
Tel 0039 091 8908505
38°2'45"
Partinico
13°7'30"
PRO LOCO Piazza Umberto I
Tel 0039 091 8919316
Guardia medica
Ospedale:
Via Circonvallazione
Tel 0039 091 89 11 138
38°2'30"
Coord. 38° 2’ 42,00’’ N 13° 7’ 15,24’’ E
180 m s.l.m.
Guardia medica
Via Principe Umberto
Tel 0039 091 891 1176
Altitudine
38°2'15"
Taxi
Coop. Trinacria
Tel 0039 091 225455
Comuni confinanti con Partinico
Borgetto 2,1 km
Giardinello 5,9 km Trappeto 7,7 km Balestrate 9,9 km Terrasini 11,8 km Carini 13,5 km Alcamo (TP) 15,2 km
Monreale 15,3 km (Distanze calcolate in linea d’aria
dal centro urbano)
72
Dati Geografici
Popolazione 31.863 abitanti
Superficie 108,06 km²
Densità 294,88 ab./km²
Codice Istat 082054
Prefisso 091
CAP 90047
Coop. Autoradio taxi
Tel 0039 091 513311
Parcheggi
Ospedale Partinico
Via Circonvallazione, 186
Stazione di Partinico
Piazza Stazione
www.comune.partinico.pa.it
Partinico
Storia
Nelle fonti più antiche, come l’Itinerarium Antonini Augusti (Itinerario romano di Antonino), è citata come parthenicum, nome derivato dal greco
“parthenikós”, ‘virgineo’. Tra le attestazioni più antiche si trova la forma scelta
da Edrisi “B.rt.niq” e “B.r.t.niq”, del 1182, corrispondente al latino partenici.
La sua origine antica è testimoniata dai reperti archeologici greci e romani
della zona. Le attestazioni documentate certe a proposito del primo nucleo
abitato, seppur esigue, risalgono al periodo medievale, quando al potere arrivarono i Normanni. Le vicende storiche che contraddistinsero l’antico borgo sono prive di eventi e pagine memorabili ma è noto che nel XIII secolo
l’abitato fu distrutto a causa della guerra scoppiata tra Angioini e Aragonesi.
Nel 1600, il feudo entrò a far parte del Demanio Regio. Ottenne l’autonomia
amministrativa come Comune nel XIX secolo.
Nel ‘700 con l’arrivo dei Borboni e la cacciata degli Austriaci dall’isola, l’Abbazia di Altofonte, “commendataria” sin dal XV secolo, continuò ad amministrare il territorio di Partinico mediante i suoi abati che cercarono di aumentare i loro profitti attraverso la rivalutazione dei feudi dati in enfiteusi e
l’introduzione di nuove tasse sui frutti prima esenti.
Il 16 maggio 1860 la popolazione si ribellò vittoriosamente contro le truppe
borboniche che tentavano il saccheggio del paese: l’episodio è ricordato
come l’Eccidio di Partinico.
Ospitò Giuseppe Garibaldi durante la marcia verso Palermo e in seguito dedicò all’eroe dei due mondi una statua posta nell’attuale Villa Margherita.
Partinico viene anche ricordato per la sua attiva partecipazione ai moti dei
“Fasci siciliani dei lavoratori” iniziati il 9 dicembre 1893.
Personaggi illustri
Giuseppina Suriano (1915 - 1950), meglio nota
come Pina Suriano, è stata una giovane siciliana di fede cattolica. A dimostrazione che l’impegno religioso di Pina scaturiva da una precisa
e convintissima scelta di vita, fece il voto dì castità il 29 aprile 1932 nella chiesetta delle Figlie
della Misericordia e della Croce.
È stata proclamata beata nel 2004 da papa
Giovanni Paolo II.
74
Economia
Partinico è un antico borgo, famoso per la sua agricoltura. Infatti, è uno dei
più grandi produttori di gustosissima uva da mosto, di vari ortaggi, di frutta
coltivata nelle grandi serre, di mandorle e di olive.
Vanto dell’artigianato locale è la lavorazione del legno e del ferro battuto.
Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei più
disparati comparti.
Località turistico ambientali
La Diga sullo Jato
o invaso Poma
Per gli amanti della montagna è possibile effettuare interessanti escursioni
e raggiungere il monte
Mirto (1.076 m), da cui si
gode di uno splendido
panorama.
75
75
Arte e monumenti
Partinico
Chiesa Maria SS. Annunziata (Chiesa Madre),
edificata fra il 1552 e il 1570, raccolse i simulacri della più antica chiesetta di San Cristoforo.
Gli ultimi lavori eseguiti nella chiesa risalgono
al 1960, quando la facciata principale fu completamente rifatta su progetto dell’architetto
Antonio Valenti. All’interno della Chiesa Madre
vi sono diverse pitture di pregio del XVI e XVII
secolo.
Palazzo “Ram” (XVI secolo)
Palazzo Ram è la più antica masseria di Partinico ancora esistente.
L’edificio fu edificato dai Ram (che poi, nel linguaggio popolare, divenne “Ramo”), una potente e nobile famiglia della Catalogna, verso la
fine del sec. XVI.
Realizzato su progetto dell’architetto Vincenzo
Di Stefano di Santa Ninfa, il palchetto della musica ha sostituito un precedente vecchio palco
in legno addossato alla chiesa di San Leonardo e distrutto durante la sistemazione del Corso dei Mille. Viene da sempre utilizzato come
podio su cui si esibisce la banda musicale, per
rallegrare le serate dei partinicesi, per le manifestazioni patriottiche ed i comizi elettorali.
Real Cantina Borbonica
Questa straordinaria costruzione, unica in
Sicilia per tipologia e caratteristiche, si trova alla periferia del paese, lungo la strada per
San Cipirello. Profugo da Napoli a Palermo,
Ferdinando I, re delle Due Sicilie, dopo avere
acquistato le terre fra il 1880 e il 1882 fece costruire la cantina in contrada Crocifisso, sotto la
direzione dell’architetto regio Carlo Chenché.
La chiesa di San Giuseppe (eretta durante il
XVII secolo e che ancora oggi conserva opere
barocche) custodisce sei famosi dipinti risalenti al Seicento. L’interno, ad una sola navata, è
molto sobrio, ma presenta delle opere d’arte di
un certo rilievo, commissionate da Domenico
Maddalena ad uno dei fratelli Manno.
Chiesa di Maria SS. degli Agonizzanti
Questa chiesa, conosciuta come “San Paolino”,
deve la sua costruzione, in fondo alla via P.pe
Amedeo, angolo via Avellone, alla Congregazione di Carità nata sull’esempio della Compagnia di San Girolamo di Palermo, che aveva
come principale scopo quello di pregare per le
anime dei condannati a morte.
76
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Convento di Partinico, aveva 37 celle, una
lussureggiante “romita”, una sepoltura sotterranea (demolita o chiusa negli anni ‘50
per dar luogo alla nuova Casa Canonica),
una serie di ritratti di frati collocati nei vari
corridoi, e una ricca biblioteca, e oggi facente parte della Biblioteca Comunale.
Oggi è conosciuto come “Casa del fanciullo”
ed è adibito a scuola elementare e materna.
Vanno altresì citati fra i luoghi di rilievo:
Il Museo Civico, ricco di opere d’arte e reperti archeologici legati alla storia
della città.
Le chiese di San Leonardo, Maria ss. del Rosario e del Sacro Cuore.
La chiesa e convento del Carmine.
I santuari della Madonna del Ponte e del Monte.
77
77
Terrasini
Terrasini
Ubicazione geografica
Il Comune di Terrasini si affaccia sul Golfo di
Castellammare: l’abitato si estende su un territorio
pianeggiante, bagnato a nord dal mare e circondato da
colline e montagne.
La sua costa è caratterizzata dall’alternanza di calette
pietrose e scoscesi dirupi sul mare; si estende dalla
spiaggia della Ciucca fino alla spiaggia di San Cataldo.
Come raggiungerci
Mappa Comune pag. 82
Indirizzi utili pag. 83
Storiapag. 84
Economiapag. 84
da Palermo
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 24.71 km;
in automobile 35,4 km; 39 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’A29 - direzione Mazara del
Vallo-Trapani, uscire allo svincolo Terrasini
Arte e Monumentipag. 85
Aree di pregio
ambientalepag. 86
Personaggi illustripag. 87
Dove dormirepag. 187
Dove mangiarepag. 186
da Trapani
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 38.1 km;
in automobile. 52,1 km; 45 min stimati
Indicazioni:
da Trapani, percorrendo l’A29 - direzione
Palermo uscire allo svincolo Terrasini
81
81
Mappa del Comune
13°4'
38°9'30"
13°4'15"
13°4'30"
13°4'45"
Indirizzi utili
13°5'
13°5'30"
13°5'45"
13°6'
13°6'15"
13°6'30"
Comune
Municipio
Piazza Falcone e Borsellino 1
90049 Terrasini PA
Ufficio turistico
Presso Torre Alba,
Lungomare Peppino Impastato
38°9'15"
Terrasini
13°5'15"
PRO LOCO:
Sportello di Piazza Duomo
Tel 0039 389 0434773
38°9'
Guardia medica
Fondo Pozzo Vallone, 1
Tel 0039 091 8682855
Taxi
Coop. Trinacria
Tel 0039 091 225455
Coord. 38° 8’ 49,20’’ N 13° 5’ 7,08’’ E
33 m s.l.m.
38°8'45"
Altitudine
Coop. Autoradio taxi
Tel 0039 091 513311
Comuni confinanti con Terrasini
Dati Geografici
Cinisi 2,3 km
Carini 8,2 km Trappeto 9,5 km
Partinico 11,8 km Popolazione 12.161 abitanti
Superficie 19,85 km²
Densità 612,75 ab./km²
Codice Istat 082071
Prefisso 091
CAP 90049
Parcheggi
Stazione Cinisi/Terrasini
Via Stazione (Cinisi)
(Distanze calcolate in linea d’aria
dal centro urbano)
www.comune.terrasini.pa.it
82
Terrasini
Storia
Arte e monumenti
Il toponimo Terrasini, secondo lo storico Gioacchino Di Marzo, deriva da
Capo Rama che con l’opposto Capo San Vito dà origine al Golfo di Castellammare, in passato definito “sinus aegestanus”. Il territorio cominciò quindi
ad essere chiamato terra sinus, terra del golfo. Altra interpretazione, forse
più appropriata, fa derivare Terrasini da terra sinorum, terra delle insenature,
per la sua sinuosa e frastagliata costa, ricca di approdi e grotte naturali, che
si estende tra il lido della Ciucca e la spiaggia di San Cataldo.
Il primo centro abitato, secondo le attestazioni documentate certe, risale
al periodo della dominazione araba e successivamente fu ampliato dai Normanni che conquistarono il borgo sotto Ruggero il Normanno, che nella
zona fece erigere numerose abbazie con l’ obiettivo di diffondere la cultura
del suo popolo.
Durante il Medioevo il piccolo borgo feudale venne acquisito dal monastero di San Martino e successivamente passò nelle mani della nobile famiglia
La Grua - Talamanca, principi di Carini, i quali fecero edificare il castello
settecentesco, oggi residenza comunale, e Palazzo Cataldi oggi sede della
prestigiosa biblioteca “Claudio Catalfio”.
Prima del 1836 Terrasini e Favarotta erano due entità territoriali che avevano
avuto storia e vita diverse, pur condividendo alcuni problemi di tipo religioso;
ma con il decreto del 17 ottobre 1836, Ferdinando II di Borbone, re di Sicilia,
decise che il villaggio di Favarotta cessasse di far parte del Comune di Cinisi
e venisse aggregato al Comune di Terrasini.
L’unione con Favarotta del 1836 determinò i confini comunali che ancora
oggi corrispondono ad essi.
Economia
Nel settore agricolo viene privilegiata la coltivazione di agrumi, uva, olive e mandorle.
Molto rilevante è la produzione ittica con la
presenza di numerose varietà di pesce.
Prodotti di lavorazione artigianale più diffusi
sono le cosiddette quartare, anfore di argilla. 84
Palazzo D’Aumale (Museo Regionale) diviso in
tre sezioni: naturalistica, archeologica ed etno-antropologica a cui si aggiunge una mostra
permanente dedicata al tipico carretto siciliano.
Villa Fassini realizzata in stile liberty attribuito al
grande architetto Ernesto Basile, sita nelle verdi periferie, tra macchie di uliveti, limoneti ed
aranceti, appartenne ai Florio ed è stata anche
luogo di ritrovo, negli anni ‘70, di una nutrita ed
importante comunità hippy, formata da giovani
provenienti da tutta Italia e anche dall’Europa.
“Maria SS. delle Grazie” Chiesa Madre di Terrasini realizzata in stile romanico a croce latina, sorge proprio dove il 6 giugno del 1683 il
barone Giovanni Donato Gazzara, signore di
Terrasini, fece costruire una piccola chiesa dedicandola alla Madonna della Grazia.
Palazzo Cataldi era la residenza estiva dei principi La Grua di Carini. Il palazzo in stile settecentesco presenta timpani e lesene ed il portale colonnato, che ne impreziosisce l’intera
facciata.
85
85
Aree di pregio ambientale
Riserva naturale orientata Capo Rama
86
Scogliere di Cala Rossa
Personaggi illustri
Pur non essendovi nato si distingue tra i personaggi legati a Terrasini Henri d’Orléans (Parigi 16
gennaio 1822 – Zucco, 7 maggio 1897) duca d’Aumale, che nel 1853 acquistò in Sicilia il feudo dello
Zucco, dove realizzò grandi opere ed introdusse
innovazioni nel campo delle produzioni agricole.
Nell’ambito di questa attività fu acquisito il prestigioso Palazzo d’Aumale. Alla salma presso lo Zucco
resero onore le più alte cariche politiche, militari e
religiose locali, nonché il console di Francia. Una
corazzata francese riportò successivamente i resti
del duca in Patria.
87
87
Trappeto
Trappeto
Ubicazione geografica
Piccolo centro costiero, situtato al centro del Golfo di
Castellammare, è uno dei borghi marinari più affascinanti del territorio. Famoso per le sue spiagge dorate,
attrae numerosi turisti durante la stagione estiva.
Come raggiungerci
Mappa Comune pag. 92
Indirizzi utili pag. 93
Storiapag. 94
Economiapag. 95
Arte e Monumentipag. 95
Località
turistico balnearipag. 96
Personaggi illustripag. 97
Dove dormirepag. 178
Dove mangiarepag. 187
da Palermo
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 28.41 km;
in automobile 50,8 km; 47 min stimati
Indicazioni:
percorrendo l’A29 - direzione Mazara del
Vallo, uscire al casello Partinico per poi
immettersi sulla SS187 direzione Trappeto
da Trapani
Distanza chilometrica
in linea d’ aria è 44.66 km;
in automobile 69,0 km; 47 min stimati
Indicazioni:
dall’aereoporto di Birgi, percorrendo
l’A29 - direzione Palermo uscire al casello
Balestrate - Trappeto e proseguire per la
statale SS.187 direzione Trappeto
91
91
Mappa del Comune
13°1'15"
13°1'30"
13°1'45"
13°2'
Indirizzi utili
13°2'15"
13°2'30"
13°2'45"
13°3'
13°3'15"
Comune
Municipio
Piazza Municipio 1
90040 Trappeto (PA)
Ufficio turistico
Via XXIV Giugno n.67
15"
Trappeto
Guardia medica
via Fiume, 53
Tel 0039 091 8788342
Taxi
Coop. Trinacria:
Tel 0039 091 225455
Coop. Autoradio taxi
Tel 0039 091 513311
Coord. 38° 4’ 11,28’’ N, 13° 2’ 19,68’’ E
Altitudine 25 m s.l.m.
Comuni confinanti con Trappeto
Dati Geografici
Balestrate 3,3 km Partinico 7,7 km Terrasini 9,5 km Popolazione 3.189 abitanti
Superficie 4,19 km²
Densità 760,70 ab./km²
Codice Istat 082074
Prefisso 091
CAP 90040
(Distanze calcolate in linea d’aria dal
centro urbano)
www.comune.alcamo.tp.it
92
Trappeto
Storia
Economia
Trappeto sorge nel XIV secolo nella selva Partenia di
Federico II d’Aragona. La sua
storia è strettamente legata
al Comune di Balestrate al
quale venne annesso anche
contro il volere dei cittadini nel 1820 con decreto di
re Ferdinando I di Borbone.
Solamente nel 1954 ottenne
l’indipendenza divenendo
cosi un Comune autonomo, oggi chiamato Trappeto, un tempo Trappetum Cannamelarum, per via
della presenza di un opificio voluto da Francesco Bologna, nel quale veniva
estratto e raffinato lo zucchero di cannamela.
Accanto all’opificio, voluto da Francesco Beccadelli da Bologna, venne eretta una torre di avvistamento fortificata con caratteristiche arabo-normanne.
A partire dagli ultimi anni del 1600, il barone Pietro Miceli di San Lorenzo,
divenutone il nuovo padrone, intraprese un vera e propria opera di colonizzazione del piccolo centro costiero; fece costruire la chiesa dell’Annunziata
a fianco della quale il borgo cominciò ad espandersi, ed inoltre per ottenere
un rapido popolamento, decise di affidare le sue terre in enfiteusi ai contadini, i quali tornarono in discreto numero e si dedicarono soprattutto alla
produzione di lino e poi in seguito di vino e olio.
Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi,
uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto pesche) e con l’allevamento di
bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli.
Oggi, seppur agricoltura e pesca siano molto importanti, il traino in ambito
economico è rappresentato dal turismo. È infatti una della mete preferite dai
cittadini della vicina Palermo che, durante il periodo estivo, affollano il borgo
e le sue meravigliose spiagge insieme a numerosi turisti stranieri, richiamati
dalla bellezza dei territori e dall’ottima ed economica ricettività.
Tra coloro che si sono distinti in ambito sociale e culturale a Trappeto non si
può invece non citare Danilo Dolci, che pur non essendo nativo del luogo,
dopo un periodo trascorso a Trappeto in periodo giovanile per il mestiere
del padre capo stazione, volle tornare qui.
Fu proprio Danilo Dolci sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano, nel 1952, a voler la realizzazione del Centro Studi Borgo di
Dio. Alla costruzione del progetto collaborarono attivamente esponenti di
diverse discipline, urbanisti-architetti, sociologi, agronomi, economisti, tra i
quali Ludovico Quaroni, Carlo Doglio, Bruno Zevi, Edoardo Caracciolo, Giovanni Michelucci, Lamberto Borghi, Paolo Sylos Labini, Sergio Steve, Giorgio
Fuà, Giovanni Haussmann, Carlo Levi, l’architetto Giorgio Stockel e altri.
L’esperienza del Centro fu sicuramente una tra quelle più rilevanti di sviluppo di comunità registrate nell’Italia dell’immediato dopoguerra.
94
Arte e monumenti
Chiesa dell’Annunziata: situata nella parte antica del paese e da sempre consacrata a sant’Annunziata. La chiesa, di piccole dimensioni, ha
una pianta rettangolare e conserva al suo interno gli arredi originali. Tra questi, degni di particolare attenzione risultano essere un pregiato
coro ligneo di piccole dimensioni e le decorazioni presenti nella navata laterale. A volere la
sua costruzione fu Pietro Miceli.
95
95
Il Museo Etno-Antropologico di via Genova
dove si possono ammirare molti oggetti della
marineria trappetese, foto storiche, documenti,
antichi oggetti, tra cui una antica vela latina utilizzata dai marinai trappetesi, ed una eccezionale biblioteca su argomenti del mare.
Trappeto
Meritevoli di citazione anche alcuni murales di pittori siciliani come Caputo,
Bonanno, Lo Cascio, Rao e Marsala, realizzati nel 1985.
Località turistico balneari
Famosissima per le sue spiagge Trappeto offre degli scenari meravigliosi ed
incantevoli: la spiaggia di Ciammarita, il Casello e la baia di San Cataldo.
La spiaggia di Ciammarita è una lunga distesa di sabbia di diverse centinaia
di metri a pochi passi dal centro abitato, conosciuta per essere una delle più
ventilate d’Italia; il Casello, spiaggia sabbiosa con piccole insenature; San
Cataldo, piccola baia di sassi e ciottoli situata nella medesima contrada.
96
Personaggi illustri
Francesco Beccadelli
da Bologna (secolo
XV), la cui raffineria di
zucchero fu, fino al
1600, fondamentale
per l’economia di
Trappeto.
Pietro Miceli (secolo
XVII), conte di San
Lorenzo, il quale volle la
costruzione della chiesa
dell’Annunziata e diede
il via all’espansione del
paese proprio attorno
alla chiesa, e che grazie
alla concessione dei
terreni in enfiteusi riuscì
a riportare i contadini a
Trappeto.
Danilo Dolci (1924
- 1997), scrittore e
sociologo, tornò a
Trappeto dopo una
parentesi giovanile, dove
il padre aveva lavorato
come capostazione.
Danilo dal 1952 sino
al 1997, anno della sua
morte, lottò sia in ambito
sociale che culturale, per
Trappeto e non solo.
97
I cinque itinerari del GAL
Golfo di Castellammare
Terrasini
Balestrate
Cinisi
Trappeto
Alcamo
Partinico
Borgetto
Itinerari
Vitivinicolo e del gusto
Naturalistico e panoramico
Religiosità rurale
Sistema difensivo territoriale
Storico-letterario
100
101
ITINERARIO
VITIVINICOLO
E DEL GUSTO
Alcamo
Partinico
Terrasini
Cinisi
MAPPA DELL’ITINERARIO
VITIVINICOLO
E DEL GUSTO
Mar Tirreno
Legenda
1. Alcamo
Capo Gallo
Aeroporto di Palermo
Falcone e Borsellino
Capo San Vito
Capo Rama
• Castello dei Conti di
Modica
Cinisi
Terrasini
SS113
Golfo di Castellammare
A29
Palermo
Riserva Naturale Orientata
Monte Cofano
Naturale
Riserva
dello Zingaro
Trappeto
Balestrate
• Associazione Strada
del Vino Alcamo D.O.C.
SS113
Borgetto
Partinico
Monte Gradara
SS187
Trapani
SS113
Lago Poma
Alcamo
Invaso
Diga Baiata
A29
Naturale Orientata
Riserva
Bosco d’Alcamo
Lago di Piana
degli Albanesi
3 Terrasini
A29
Tempio di Segesta
4 Cinisi
Aeroporto Vincenzo Florio
di Trapani - Birgi
2. Partinico
• Real Cantina
Borbonica
1 Alcamo
3. Terrasini
• Palazzo D’Aumale
2
Partinico
4. Cinisi
• Consorzio di Tutela
della Carne Bovina
Cinisara
104
Punti di interesse
Tappa 1
Comune di
Alcamo
Come arrivare
pag. 31
Dove mangiare
pag. 181
Dove dormire
pag. 175
106
1
Alcamo
Castello dei Conti di Modica
Alle falde del monte Bonifato, all’interno del
tessuto urbano di Alcamo (TP), tra piazza
Castello e piazza della Repubblica, è ubicato il castello dei Conti di Modica fatto erigere, secondo una leggenda, nell’827 d.C.
dal capitano saraceno Adelkam. In realtà il
maniero venne costruito nel 1350 dai fratelli Enrico I e Federico III Chiaromonte, che
lo avevano conquistato ai Peralta, signori di
Alcamo. Nonostante sia stato più volte rimaneggiato, esso rimane la più significativa
testimonianza del periodo aureo vissuto da
Alcamo sotto la dinastia dei Modica.
La possente struttura ha forma rettangolare
con quattro torri ai vertici, due delle quali
rettangolari e le altre due cilindriche, tutte
con copertura a botte. Per tutto il ‘300 le
torri a pianta quadrata erano state le più frequentemente utilizzate, ma verso la fine del
secolo si tornò invece, ad apprezzare il vantaggio di quelle cilindriche, ossia la maggiore resistenza al lancio di proiettili.
Nella torre quadrata più alta venivano rinchiusi e torturati i prigionieri; la seconda
torre circolare mostra ancora oggi uno
stemma con un’aquila incoronata e la testa
di Federico II o di un Peralta; la terza, qua2
Partinico
3
4
Terrasini
Cinisi
drata, ospitava i locali per le sentinelle; la quarta gli alloggi per i sovrani che
si trovavano di passaggio: re Martino con la regina Maria nel 1392 dopo la
sconfitta dei Chiaromonte, l’infante Eleonora d’Aragona e l’imperatore Carlo
V con la sua corte al ritorno dall’impresa di Tunisi del 1535, solo per citarne alcuni. Alla custodia del castello erano addetti il castellano e altri dodici
compagni vincolati da un solenne giuramento.
L’edificio si sviluppa intorno ad un cortile di forma rettangolare, mentre ai lati
nord, est e sud del perimetro sono addossati corpi con numerosi ambienti
disposti su due livelli ed una cappella. Il castello aveva tre porte: la prima,
detta segreta, a mezzogiorno, dalla quale si accedeva al fossato, la seconda
ad arco acuto sul fronte ovest con un portone ligneo in buono stato di conservazione. Essa fu allargata per permettere il passaggio dei carri. La terza
porta dava sul piazzale a settentrione e conduceva alla scala principale che
dopo il 1626 fu pavimentata in marmo rosso di Alcamo (anno di inaugurazione della cava).
Il prospetto occidentale che un tempo dava sulla cittadella è ornato di eleganti
bifore incorniciate da ghiere intagliate. La costruzione della cittadella fu avviata intorno al 1379-80 da Guarniero Ventimiglia, con concessione di Federico
IV, sul lato ovest del castello. Il centro era guarnito da due torri angolari rettangolari verso ovest, una delle quali, la torretta della Trinità si può ammirare
in una stampa risalente al 1770 nella quale si distinguono i contorni delle mura
che circondavano Alcamo. Oggi il castello è sede dell’Enoteca Regionale.
I vini dell’Alcamo Doc
Il vino è una cultura che appartiene a decine di popoli del mondo, è un
patrimonio dell’umanità e dell’espressione
dell’ingegno umano che si fonde con la
natura e perciò degno di ogni rispetto.
Il territorio dell’Alcamo Doc è conosciuto
come uno dei territori storici del vino siciliano. Studiosi di livello nazionale hanno
sottolineato come uno dei punti di forza
del territorio alcamese è costituito dalle
sue qualità ambientali che consentono la
produzione di vini con diversi profili sensoriali e qualitativi, in grado di competere
sui mercati nazionali e internazionali.
In atto il territorio dell’Alcamo Doc (circa
15.000 ha) è interessato da notevoli processi di riconversione e innovazione, che
vedono una progressiva sostituzione del
107
“Associazione Strada del Vino Alcamo Doc”
Promossa dall’Associazione Nazionale Città del
Vino, si è costituita nel luglio del 2000 l’Associazione
“Strada del vino Alcamo Doc”, al fine di valorizzare
la capacità di attrazione del territorio e delle sue risorse storico-culturali, naturalistiche ed ambientali
in relazione ai percorsi della Strada del vino e di valorizzare e promuovere in senso turistico le produzioni vitivinicole, le attività agroalimentari di qualità e
le specialità enogastronomiche del territorio.
L’Associazione opera in armonia con le linee guida della legge regionale 2 agosto 2002, n. 5 che disciplina la realizzazione
delle strade e delle rotte del vino in Sicilia e che individua le “Strade” come
“itinerari turistici lungo i quali insistono vigneti, cantine di aziende agricole,
enoteche, musei della vite e del vino, centri di informazione e accoglienza,
aziende specializzate in produzioni tipiche e di qualità, strutture turistico-ricettive, valori naturali, culturali ed ambientali”.
La Strada del vino dell’Alcamo Doc si snoda nel comprensorio dei Comuni:
Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi-Segesta e Camporeale.
La combinazione d’insieme, nelle terre dell’Alcamo Doc, fra natura, cultura
e prodotti tipici, offre uno splendido esempio di turismo enogastronomico
di qualità, inteso come modo con il quale ognuno potrà arricchire i propri
interessi culturali.
Alcamo
Azienda Agricola Conti Testa
Gorgo del Drago
Contrada Tarantola
Tel 0039 329 2713073
Fax 0039 329 2713073
www.gorgodeldrago.it
[email protected]
Azienda Vitivinicola Tonnino
Viale Europa, 104
Tel 0039 091 8903555
Fax 0039 091 8780798
www.vinitonnino.it
[email protected]
Cantina Sociale Saraceno
Via M. del Riposo, 123
Tel 0039 0924 22968
Fax 0039 0924 22968
www.cantinasaraceno.it
[email protected]
Feudi Imperiali
Cortile Fra Pantaleo, 2A
Tel 0039 0924 514675
Fax 0039 0924 514675
www.feudiimperiali.com
[email protected]
Possente Soc. Coop. Agricola
Via San Leonardo 11/A
Tel 0039 0924 502706
www.possente.it - [email protected]
Per ulteriori informazioni: www.stradeviniesaporisicilia.it
Antonello Cassarà
Contrada Fiume - S.S. 113 Km 335,3
Tel 0039 0924 502911
Fax 0039 0924 503912
www.vinicassara.it - [email protected]
108
1
Alcamo
2
Partinico
3
4
Terrasini
Cinisi
Cantina Sociale S. Antonio
(Società Coop. Agricola)
Sede Sociale - Viale Europa
Stabilimento enologico - vendita
C/da Bosco Falconeria
S.S. 113 Km 320, 400
Punto vendita:
P.zza Castelforte, 23 - Palermo
[email protected]
0039 091 8789001
0039 347 8085313, 0039 091 878935
Azienda agricola Adamo
Via Gaetano Martino, 97
Tel/Fax +39 0924 21613
[email protected] - www.adamobio.it
Azienda Agricola BioViola
Via G. Tomasi di Lampedusa, 8
P. Iva 02004190811
Tel / Fax 0039 0924 22 371
Cell 0039 338 94 88 276
e-mail [email protected]
Partinico
Lo Giudice Vini
Viale Calandrino, 25
Tel 0039 091 5085697
0039 328 8657566
Fax 0039 091 5072431
www.logiudicevini.it
[email protected]
Azienda Agricola Cossentino
Via Principe Umberto, 241
Tel 0039 091 8782569
Fax 0039 091 8782569
www.cossentino.it - [email protected]
109
Le cantine del GAL
tradizionale monovitigno di uve bianche di Catarratto con impianti di altre
uve bianche più innovative, ma soprattutto di uve rosse.
Il nuovo disciplinare dell’Alcamo Doc, in giusto rapporto fra tradizione e innovazione, mantiene e valorizza il “classico” bianco prodotto con uve Catarratto
e, allo stesso tempo, si apre al mercato attraverso l’ampliamento della varietà
ampelografica e l’introduzione dei vini rossi e di nuove tipologie di prodotti.
Bosco Falconeria
Contrada Bosco Falconeria
Tel 0039 091 8789083
Fax 0039 091 8789083
www.boscofalconeria.it
[email protected]
Brugnano
Contrada San Carlo S.S. 113 Km. 307
Tel 0039 091 8783360
Fax 0039 091 8907519
www.brugnano.it - [email protected]
Cusumano s.r.l.
Contrada San Carlo
Tel 0039 091 8903456
Fax 0039 091 8907933
www.cusumano.it
[email protected]
Azienda Vitivinicola Tola & C.
Sede operativa
Via Giacomo Matteotti, 2
Tel 0039 091 8781591
Mob 335 6629801
Fax 0039 091 8780672
[email protected]
Sede commerciale
C.da Gianbascio
S. Giuseppe Jato (Palermo)
Telefono: +39 091 8781591
Fax: +39 091 8780672
[email protected]
Opifici
Caseifici
Alcamo
Alcamo
Antico Frantoio Vallone
Via Maggiore de Carlis 1
Tel 0039 0924 25087
Il Caseificio di Adragna Giuseppe
111, V. Lombardo
Tel 0039 0924 510956
Possente S.R.L.
Via San Leonardo 11/A
Tel 0039 0924 502706
Caseificio Gallo di Melia Rosalia
62, Via S. Maria Riposo Tel 0039 338 3252627
Balestrate
Vitale & C. di Vitale Margherita & C. S.A.S.
Contrada Tavolata 90041
Tel 0039 091 8787510
Borgetto
Trinacria Agricola S.R.L.
Contrada Barbarino 90042
Tel 0039 091 8982732
Partinico
Ricupati Pietro
Via Potenza, 18
Tel 0039 091 8907916
Coop. La Torre ARL
Contrada Parrini
Tel 0039 091 8907634
Oleificio Bacchi Fratelli S.A.S.
Via Randazzo, 7 Tel 0039 091 8902342
Terrasini
Caseificio Cala Rossa
Vl. Agli Androni
Tel 0039 091 8682445,
0039 340 6198230,
0039 327 8611379 fax: 091 8811101
Caseificio Giglia di Biondo Francesca
Ctr. Consiglio Tel 0039 328 2845374,
0039 328 9250324,
0039 393 8573158
Latteria Alla Faccia del Caciocavallo
di Arcangelo Serra
Km 296, S.S. 113
Tel 0039 347 1396652
Caseificio di Biondo Giuseppe
Km. 300 Contrada Piano Di Terrasini
Tel 0039 091 8681678
Azienda agricola Sole che sorge di
Norrito Attilio & C. S.A.S.
Contrada Rocca
Tel 0039 091 8987566
Zito Giacomo
Via Guida Maggiore 68
Tel 0039 091 8782754
110
111
Opifici e caseifici del GAL
Le cantine del GAL
Azienda Agricola Costantino
Contrada Raccuglia
Tel 0039 091 8781768
Fax 0039 091 8781768
www.aziendagricolacostantino.it
[email protected]
Punti di interesse
Tappa 2
Comune di
Partinico
Come arrivare
pag. 71
Dove mangiare
pag. 185
Dove dormire
1
Alcamo
pag. 176
112
1
Alcamo
Real Cantina Borbonica
La Real Cantina Borbonica fu fatta costruire nel 1800 da Ferdinando III, re di Sicilia
(divenuto dopo la Restaurazione Ferdinando I re delle Due Sicilie), e rappresenta una delle opere civili più importanti del
paese. L’insieme di molti appezzamenti
di terreno, fatti acquistare dall’Intendente della Real Commenda, cav. Felice Lioj,
pari a circa 80 salme, costituiva il real podere, la cui topografia in 15 tavole fu affidata all’architetto partinicese Giuseppe
Patti. Nel podere reale fu costruita una
”cantina di vini, liquori, olii,” con annesso
fondaco, bettola e locanda che formava
il centro di raccolta e di vendita dei prodotti dell’Azienda reale. Azienda che poteva contare su una vasta produzione di
frumento, fichi, frutta e verdura, mandorle,
orzo, fave, favetta, uva, lenticchie, avena,
fagiola moresca, frumento di majorca,
fieno, olio, granoturco, ”cocuzze” e sommacco. In totale il real podere contava nel complesso 227.748 piante, tra cui
2
3
33.847
alberi da frutta,
143.527 viti e 4poi
tante altre piante,Terrasini
tra cui 69 medicinali.
Partinico
Cinisi
2
Partinico
3
4
Terrasini
Cinisi
L’ingresso principale si affaccia sulla strada provinciale per San Cipirello e
attraverso un cancello si entra in una vasta piazza che si divide in tre sezioni
di complessivi 1350 metri quadrati. Al centro del grande atrio troviamo una
palazzina che riteniamo preesistente ai corpi aggiunti nel 1800 dall’architetto regio Carlo Chenché. Sulla facciata
principale si nota poi una caditoia che è
caratteristica delle torri di difesa.
Accanto alla palazzina, separata da un
lungo corridoio largo 2 metri, troviamo
la cantina, la cui facciata principale dà
sull’atrio ed ha tre ingressi di cui uno è
stato ostruito dal corpo dei magazzini
aggiunti in un secondo tempo.
La superficie della cantina è di circa
1000 metri quadrati e l’intero corpo
presenta semplici tetti a capanna sul
sottostante armonioso gioco di archi ed
è diviso in tre navate sorrette da pilastri
e archi che si collegano tra loro a crociera. La navata destra e quella di centro sono state lasciate libere e dovevano certamente servire come deposito
dei prodotti agricoli dell’azienda reale,
che rappresenta un tipico esempio di
tipologia agricolo-industriale. La navata
sinistra invece è stata chiusa ed è stata
utilizzata per la costruzione di silos per i
cereali e di un ambiente di circa 66 metri quadrati da usare come palmento.
C’è infine un ambiente sottostante a cui
si accede da una scala esterna e i cui
gradini sono pure in pietra di Billiemi.
In questo ambiente sotterraneo troviamo sulla destra una banchisa per
poggiare i sacchi di uva, mentre sulla
sinistra ci sono “le tine a muro” per il
vino, costruite in muratura e vi si notano ancora le bocche, da cui usciva il
vino, realizzate con la stessa pietra.
113
Punti di interesse
Tappa 3
Comune di
Terrasini
Come arrivare
pag. 81
1
Dove mangiare
Alcamo
pag. 186
Dove dormire
1
pag. 177
Alcamo
114
1
Alcamo
Palazzo d’Aumale
La costruzione fu avviata intorno al 1835
da don Vincenzo Grifeo, duca di Floridia e
principe di Partanna, con il fine di sistemarvi i magazzini per la conservazione del vino.
L’edificio venne costruito con le caratteristiche tipologiche delle strutture agricolo-commerciali del periodo borbonico,
sullo stile della cantina borbonica di Partinico. Nel 1860 il principe Henri d’Orleans,
duca d’Aumale, quarto figlio di Luigi Filippo, re di Francia e di Maria Amelia di Borbone costruì, in elevazione alla struttura
della fabbrica principale, la palazzina che
si affaccia sulla spiaggia “Praiola”.
Attualmente il percorso museale proposto è articolato in quattro sezioni tecnico-scientifiche.
La prima sezione, di accoglienza, è in parte dedicata alla storia del palazzo e alla sua
funzione
vitivinicola.3 Il collegamento con
2
4
la tenuta dello Zucco offre una ricostruPartinico
Terrasini
Cinisi
zione storica dei procedimenti lavorativi, produttivi e commerciali strettamente
connessi alla storia del palazzo.
3 archeologica riguar4
La2 seconda sezione,
Partinico
Terrasini
Cinisi
da la storia più antica
di Terrasini, illustra2
Partinico
3
4
Terrasini
Cinisi
ta dai reperti provenienti dai
ritrovamenti subacquei, effettuati nel litorale limitrofo e
dalle testimonianze archeologiche provenienti dalle ricognizioni nel territorio circostante.
La terza sezione, etno-antropologica, riguarda la storia più recente di Terrasini e trae spunto dalla comunità dei pescatori che sono stati i primi concessionari del sito che ora ospita Palazzo d’Aumale.
L’esposizione dei sistemi di trasporto è arricchita dal corposo nucleo espositivo del “Carretto siciliano”. Si possono esaminare le differenze tipologiche
in base alle aree di provenienza, nonché le tecniche costruttive.
La quarta sezione, naturalistica, è una testimonianza esaustiva del territorio, una ricca raccolta di rilevanza europea, composta da collezioni corredate da una biblioteca arricchita da testi specialistici di rilevante interesse storico e scientifico.
Sono esposte le collezioni ornitologiche, entomologiche, paleontologiche,
geologiche e mineralogiche. Questa sezione assume un ruolo determinante, non soltanto nel campo della ricerca scientifica ma soprattutto nella didattica sviluppata su vari livelli di apprendimento. È annesso a questa sezione un laboratorio di tassidermia per gli interventi di tutela e conservazione. Il
museo è corredato da laboratori di restauro per le diverse sezioni, sale multimediali, auditorium, sale conferenze, coffee shop e bookshop. Sono presenti inoltre laboratori didattici e di restauro.
115
Punti di interesse
Tappa 4
Comune di
Cinisi
1
Come arrivare
pag. 61
Alcamo
1
Dove mangiare
Alcamo
pag. 184
Dove dormire
1
pag. 176
Alcamo
116
1
Alcamo
I sapori di Cinisi: la vacca cinisara
Si narra che in epoca spagnola alcune navi
portassero a bordo tori e vacche per organizzare delle corride in Sicilia: una di queste navi fece naufragio nel mare antistante l’aeroporto Falcone-Borsellino di Punta
Raisi, vicino a Cinisi, e gli animali sopravvissuti al naufragio, trovando una zona arida
e battuta dai venti di scirocco, iniziarono a
vagare alla ricerca di pascoli, arrampicandosi sulle montagne circostanti.
Nel tempo gli animali, detti per questo motivo di razza cinisara, modificarono le loro
caratteristiche in relazione all’ambiente,
diventando formidabili arrampicatori con
una parte anteriore forte a discapito della2posteriore meno potente.
3
4
Con il passare degli anni gli animali di razPartinico
Terrasini
Cinisi
za cinisara si sono diffusi sui monti intorno a Palermo. Fino a quaranta anni fa circa, era facile imbattersi in allevatori che la
2 mungevano la 3vacca ed il giorno 4sesera
Partinico
Terrasini
Cinisi
guente distribuivano
porta a porta il latte,
in bottiglie di vetro.
Dal latte di vacca cinisara si ricavano ca2
3
4
ciocavallo palermitano (“scalone palerPartinico
Terrasini
Cinisi
mitano di cinisara”), caciotte fresche e ricotta, che si possono gustare in questo
2
Partinico
3
4
Terrasini
Cinisi
magnifico territorio. E proprio il caciocavallo palermitano riesce a valorizzare al meglio le straordinarie peculiarità di questo latte, scarso in quantità,
ma molto grasso e ricco di aromi dovuti alle essenze foraggere tipiche della
macchia dell’area di origine. I parallelepipedi di pasta filata stagionano in locali freschi e naturali, collocati su assi di legno e non legati alle volte come i
cugini ragusani, generalmente più grossi e pesanti.
Dopo un anno di maturazione il caciocavallo palermitano presenta al naso
note di agrumi, di salvia e di fieno secco, mentre in bocca è suadente e lungo, con un finale leggermente piccante.
Le vacche di razza cinisara sono considerate di difficile gestione per le loro
caratteristiche podoliche: sono vacche che non amano la stalla e ritenute
poco redditizie per la piccola quantità di latte prodotta, anche se il detto recita ”la cinisara lecca la pietra e fa il latte”.
Oggi, al termine di un complesso percorso di recupero, la Condotta di Palermo ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Presidio Slow Food per
questa razza e per tutti i prodotti, dal caciocavallo alle provole preparate a
latte crudo.
Nel 2005 è stato fondato il Consorzio di Tutela della Carne Bovina Cinisara,
che ha tra i suoi obiettivi la tutela della razza bovina Cinisara, valorizzare le
produzioni, promuovere il consumo del prodotto siciliano aiutando i membri del Consorzio a crescere ed a collaborare tra loro.
La sede operativa del Consorzio è a Palermo, in via Vincenzo di Marco n. 10.
117
ITINERARIO
NATURALISTICO
E PANORAMICO
Alcamo
Balestrate
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
MAPPA DELL’ITINERARIO
NATURALISTICO
E PANORAMICO
Mar Tirreno
Legenda
1. Alcamo
Capo Gallo
Aeroporto di Palermo
Falcone e Borsellino
• Riserva Naturale
Orientata Bosco
d’Alcamo
Capo San Vito
Capo Rama
Cinisi
Terrasini
SS113
Golfo di Castellammare
A29
Palermo
Naturale Orientata
Riserva
Monte Cofano
Naturale
Riserva
dello Zingaro
Trappeto
Balestrate
SS113
Borgetto
Partinico
Monte Gradara
• Castello
di Calatubo
SS187
Trapani
SS113
Lago Poma
Alcamo
Invaso
Diga Baiata
A29
Riserva Naturale Orientata
Bosco
d’Alcamo
Lago di Piana
degli Albanesi
A29
Tempio di Segesta
Aeroporto Vincenzo Florio
di Trapani - Birgi
2. Balestrate
2 Balestrate
• Lungomare
4 Terrasini
5 Cinisi
3. Partinico
• Invaso Poma
1
Alcamo
Borgetto
• Monte Gradara
3 Partinico e Borgetto
4. Terrasini
• Capo Rama
• Cala Rossa
5. Cinisi
• Grotte
120
Punti di interesse
Tappa 1
Riserva Naturale Orientata
Bosco d’Alcamo
La Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo ricopre la sommità del monte Bonifato
creando, sul suo complesso calcareo, una
piccola area con 314 ettari di fitta vegetazione. Per tutto il XIX secolo, nello stesso
luogo si poteva godere di un bosco di latifoglie che purtroppo è andato perduto
a causa di una sconsiderata interferenza
dell’uomo. Dall’inizio del ‘900, si è proceduto ad un rimboscamento per fasi successive, protrattosi per circa 60 anni, che ha generato il bosco che noi oggi conosciamo.
Interessante è il fatto che alla vegetazione
volutamente innestata si sono aggiunti spontaneamente esemplari di latifoglie,
segno della precedente natura del monte.
La particolare composizione della zona fa
sì che convivano esemplari di differente età
ed intensità d’impianto. L’ecosistema è ancora in assestamento ma si sta comunque
avviando verso una fase di climax, momento in cui flora e fauna raggiungono quello
stato d’equilibro che si mantiene immutato
fino a che non cambiano le condizioni climatiche della zona.
Comune di
Alcamo
Come arrivare
pag. 31
Dove mangiare
pag. 181
Dove dormire
pag. 175
122
1
2
3
4
5
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Cinisi
Il bosco, risultato di un vecchio
rimboschimento forestale, si sviluppa sul versante settentrionale
del rilievo ed è caratterizzato dalla presenza di due specie di pino,
il pino marittimo (Pinus pinaster) e
il pino d’Aleppo (Pinus halepensis).
Scarsi residui di foresta mediterranea sempreverde resistono tra le
rupi, in alcuni lembi di terra non
influenzati dalle attività umane: vi
si ritrovano il leccio, il frassino, e la
roverella, essenze indigene.
È presente anche la tipica prateria
ad ampelodesma. Notevole anche
la presenza dell’euforbia.
Il paesaggio intorno è agricolo e
dominato dalla coltura della vite.
Il bosco ospita diverse specie di
volatili fra i quali si ricordano la cinciallegra, il pettirosso, il verdone, il
verzellino e la cincia. Fra i rettili si
trovano il biacco, serpe comune
endemica volgarmente detta serpe
nivura, la vipera e la lucertola.
Sentiero delle Orchidee
Tempo di percorrenza: 1 ora | Difficoltà: bassa | Lunghezza: 850 metri
Caratteristica del percorso è la presenza di 28 specie di orchidee che all’ombra del sentiero trovano il loro habitat naturale. Da agosto ad ottobre insieme
alla fioritura delle orchidee si possono osservare le lunghe infiorescenze della
scilla marittima il cui bulbo ha proprietà cardiotoniche.
Castello di Calatubo
Il castello di Calatubo (latino: castrum Calathatubi; Qal’at ‘Awbi o
Kalata et tub, “terra di tufo”) è un’antica fortezza che sorge presso il
Comune di Alcamo. Il sito presenta frequentazioni antichissime, con
resti di un insediamento elimo e di
una necropoli. Essendo prossimo
123
all’autostrada A29, con la sua imponente mole attrae la curiosità dei viaggiatori;
è però sconosciuto ai più e versa oggi in uno stato di abbandono, nonostante
il Comune di Alcamo abbia spesso espresso la volontà di recuperarlo. È attualmente inagibile e pertanto chiuso alle visite.
Le origini del castello risalgono a prima del 1093, anno in cui il conte Ruggero
definì i confini della diocesi di Mazara includendovi Calatubo con tutte le sue
dipendenze.
Anticamente, attorno al castello sorgeva il villaggio di Calatubo, che fondava il
proprio commercio sull’esportazione di cereali e di pietra da mulino (ad acqua
e a vento, questi ultimi detti “mulini persiani”), estratta dalle cave attorno al
torrente Finocchio, come menzionato dal geografo arabo al-Idrisi nel Libro di
re Ruggero, scritto nel 1154.
A partire dal Medioevo, a causa della sua visibilità, il castello di Calatubo ebbe un
importante ruolo strategico: infatti esso faceva parte di una linea di torri e forti
situati lungo la costa che va da Palermo a Trapani; tale linea difensiva veniva utilizzata per trasmettere segnali luminosi in caso di attacco dei nemici saraceni. In
particolare, il castello di Calatubo garantiva il flusso di informazioni che avvenivano tra gli avamposti di Carini, Partinico e Castellammare del Golfo.
Il villaggio di Calatubo fu abbandonato in seguito alla conquista da parte
di Federico II e il castello perse la sua funzione originaria di fortezza militare,
trasformandosi in una masseria. Durante tale periodo, al castello si aggiunsero magazzini, stalle e altre strutture utilizzate per l’amministrazione agricola
del feudo di Calatubo.
Alla fine del XIX secolo in corrispondenza del secondo cortile furono poi
allestiti magazzini per la produzione del vino “Calatubo”. Il castello rimase in
buone condizioni fino al 1968, anno in cui si manifestò il terremoto del Belice. A peggiorare l’azione distruttrice del terremoto fu l’utilizzo della struttura
come ovile e gli scavi di frodo, che avevano come obiettivo i reperti della
necropoli del VII secolo a.C. attinente al castello. Inoltre più recentemente
(luglio 2013) il castello è stato avvolto da un incendio che oltre ad annerirne
le pareti interne ed esterne ha verosimilmente arrecato ulteriori danni alla
struttura. Nel 2007 il Comune di Alcamo una volta acquisito il sito, ha avviato
un processo di valorizzazione.
124
Punti di interesse
Tappa 2
Lungomare di Balestrate
Caratterizzato da una lunga spiaggia di
sabbia dorata e fine, solo per un tratto interrotta dal nuovo porto, è meta ambita di
residenza estiva. L’afflusso è tale da portare
il numero degli abitanti da 6.200 residenti a
25/30.000 nel periodo estivo.
Da Balestrate ci si affaccia sul mare: suggestivo è il paesaggio che si gode dal lungomare recentemente ristrutturato.
Le spiagge più frequentate sono la Forgia,
che è caratterizzata dallo sbocco del fiume Jato, e la Forgitella, più frequentata in
quanto sono presenti stabilimenti balneari
e strutture ricettive dove si possono godere
serate danzanti e gustare le prelibate specialità locali a base di pesce e tipici dolci.
Comune di
Balestrate
Come arrivare
pag. 41
1
2
3
4
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Dove mangiare
pag. 183
5
Dove
Cinisi dormire
pag. 175
1
2
3
4
5
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Cinisi
125
Punti di interesse
Punti di interesse
Tappa 3
Invaso Poma - Partinico
Capo Rama
Comuni di
Partinico e
Borgetto
L’invaso Poma, costruito negli anni ‘60, ha
una superficie di 163,6 ettari ed una capacità di 72,5 milioni di metri cubi di acqua.
È attualmente uno dei più grandi invasi in
Sicilia. Nel 1994 l’area è stata individuata
come Oasi di protezione e rifugio della
fauna con la finalità di favorire e promuovere la conservazione, la protezione, il rifugio, la sosta e l’irradiamento naturale
della fauna selvatica.
Capo Rama si trova lungo le rotte migratorie e durante i periodici spostamenti alcune
specie sostano indisturbate sulla scogliera.
Si possono inoltre avvistare molte specie
di rettili, ma soprattutto una variegata fauna di volatili dell’area mediterranea, quali
gabbiani reali (Larus michahellis), rondoni
maggiori (Apus apus), cappellacce (Galerida cristata) e anche gheppi (Falco tinnunculus).
All’interno
delle grotte
nidificano
1
2
3 i pipistrel- 4
li,Alcamo
ma sono presenti
anche
volpi
e conigli.Terrasini
Partinico / Borgetto
Balestrate
La flora è caratterizzata da una vegetazione arbustiva e discontinua, prosperano le
palme nane che contraddistinguono sia la
riserva sia l’areale botanico siciliano.
1
2
3
4
All’ interno della riserva è presente una
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
delle
tante torri
appartenenti
al sistema di-Terrasini
fensivo realizzato lungo la costa, la torre
di Capo Rama, che domina sull’omonimo
promontorio e fa parte delle 11 torri controllate dal Senato della città di Palermo,
1 rappresentava
2 anche la torre
3 più oc- 4
di cui
Partinico
/ Borgetto
Alcamo
cidentale
(cfr.Balestrate
itinerario del
sistema
difen-Terrasini
sivo territoriale).
Monte Gradara - Borgetto
1
Come Alcamo
arrivare
pag. 51
Dove mangiare
pag. 184-185
1
Alcamo
Dove dormire
pag. 176
126
L’area è una delle più tranquille perché
lontana da fonti di disturbo urbano e rap2 presenta il3 luogo ideale
4 dove rilassarsi
5
all’aperto e respirare aria pura. E’ dotata di
Partinico / Borgetto
Terrasini
Cinisi
Balestrate
un’area attrezzata con tavoli rustici, punti
cottura, una fontanella ed un parco giochi
con scivoli e altalene.
2
3
4
5
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Cinisi
Tappa 4
Comune di
Terrasini
5
Cinisi
5
Cinisi arrivare
Come
pag. 81
Dove mangiare
pag. 186
5
Cinisi dormire
Dove
pag. 177
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Cinisi
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Cinisi
127
Cala Rossa
L’insenatura di Cala Rossa costituisce
uno dei tratti più caratteristici del litorale palermitano per le sue valenze paesaggistico-ambientali che, da tempo,
ne fanno uno dei luoghi più conosciuti,
rinomati e pittoreschi della costa della
Sicilia occidentale.
Tale bellezza è legata al fantastico scenario disegnato dalle rocce policrome
che costituiscono la falesia, apprezzato fin dai secoli scorsi.
Il tratto costiero che si sviluppa dal
porto di Terrasini all’area di Cala Rossa,
si caratterizza per la presenza in affioramento di un complesso, costituito
da calcari marnosi a foraminiferi planctonici, ben stratificati, in strati alternati
di colore bianco e rosso, di età Cretaceo sup. - Eocene inf., denominato nella letteratura geologica Scaglia.
Per le sue caratteristiche tecniche e per
la vicissitudini tettoniche subite, la successione della Scaglia rossa e bianca si
presenta fortemente piegata e fagliata,
fatto questo che, oltre a conferire alla
falesia una estrema varietà di forme,
ha consentito al moto ondoso di agire
con diversa intensità nei differenti tratti costieri, dando luogo ad una costa
estremamente frastagliata, caratterizzata dalla presenza di promontori, insenature, faraglioni e grotte marine. 128
Punti di interesse
Grotte di Cinisi
Il sottosuolo della Piana di Cinisi è caratterizzato da diverse tipologie di grotte, che si
distinguono l’una dall’altra per natura e dimensione. Alcune grotte hanno, infatti, delle
dimensioni relativamente modeste e la con1
2
3
figurazione
geometrica
è caratterizzata
da 4
Partinico
/ Borgetto
Alcamo
Balestrate
un’ampiezza
planimetrica
di qualche
decinaTerrasini
di metri e da un’altezza dell’ordine di un metro massimo; altre grotte più evolute, invece,
hanno un’articolazione maggiore, presentandosi
con grandi
1
2 ambienti di 3diverse for- 4
me,
ubicati
a
quote
diverse
e collegati
tra diTerrasini
Alcamo
Balestrate
Partinico
/ Borgetto
loro da cunicoli e spesso in comunicazione
diretta con il mare.
Nelle grotte sono presenti concrezioni stalattitiche e stalagmitiche e sono evidenti fenomeni
1 di crolli dalle2volte di blocchi
3 di roccia. 4
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
1
2
3
4
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Tappa 5
Comune di
5
Cinisi
Cinisi
5
Cinisi
5
Cinisi
Come arrivare
pag. 61
Dove mangiare
5
pag. 184
Cinisi
Dove dormire
pag. 176
1
2
3
4
5
Alcamo
Balestrate
Partinico / Borgetto
Terrasini
Cinisi
129
ITINERARIO
RELIGIOSITÀ
RURALE
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
131
MAPPA DELL’ITINERARIO
Mar Tirreno RURALE
RELIGIOSITÀ
Legenda
1. Alcamo
Capo Gallo
Aeroporto di Palermo
Falcone e Borsellino
Capo San Vito
Capo Rama
• Santuario di Maria SS.
dei Miracoli
Cinisi
Terrasini
SS113
Golfo di Castellammare
A29
Palermo
Riserva Naturale Orientata
Monte Cofano
Naturale
Riserva
dello Zingaro
Trappeto
Balestrate
SS113
Borgetto
Partinico
Monte Gradara
SS187
Trapani
SS113
2. Partinico
Lago Poma
Alcamo
Invaso
Diga Baiata
A29
Riserva Naturale Orientata
Bosco
d’Alcamo
Lago di Piana
degli Albanesi
4 Terrasini
A29
Tempio di Segesta
Aeroporto Vincenzo Florio
di Trapani - Birgi
5
Cinisi
• Santuario Maria SS.
del Ponte
3. Borgetto
1
Alcamo
• Santuario Maria SS.
del Romitello
4. Terrasini
2
Partinico
• Chiesa di San Cataldo
3 Borgetto
5. Cinisi
• Santuario Madonna
del Furi
132
Punti di interesse
Punti di interesse
Tappa 1
Comune di
Alcamo
Come arrivare
pag. 31
Dove mangiare
pag. 181
Dove dormire
pag. 175
134
Tappa 2
Santuario Maria SS. dei Miracoli
Il santuario Maria SS. del Ponte
Il santuario di Maria Santissima dei Miracoli sorge intorno alla metà del ‘500 in un luogo dove molto tempo prima c’era un arco
di mulino chiamato “la cuba”, ove un ignoto
pittore del sec. XIII aveva dipinto un’immagine della Madonna con il Bambino. Quando
il mulino cadde in rovina, la boscaglia si infittì tutt’attorno, tanto da nascondere l’icona della Vergine che fu presto dimenticata.
La tradizione narra che il 21 giugno 1547 nei
pressi di un ruscello, due lavandaie, una cieca e una sorda, dopo l’apparizione di una
donna con un bambino guarirono miracolosamente. L’indomani si rinvenne nei pressi l’icona della Vergine e subito fu costruito
sul posto un santuario per iniziativa del governatore di Alcamo, il condottiero spagnolo don Fernando de Celada y de Vega. A lui,
nel 1557, fu dedicato un sarcofago all’interno del santuario, con la figura giacente, ad
opera di Rocco Papi. Lo stile del santuario è
il barocco siciliano. All’interno si trova un affresco della glorificazione della Madonna dei
Miracoli, restaurato dal maestro Giambecchina nel 1963. Il 21 giugno 1784 l’immagine
della Vergine fu solennemente incoronata.
Partinico vive nella devozione verso la sua
sacratissima “Bedda Madre di lu Ponti”; l’intera popolazione si sente protetta dal suo
manto, color del cielo, che protegge tutti gli
esseri viventi. Nelle vicinanze dello svincolo
per il paese di Balestrate sulla A29, appare a
valle una chiesetta con campanile: è il santuario della Madonna del Ponte, meta secolare di pellegrini devoti alla Madre di Dio.
All’interno della chiesa vi è custodita un’immagine su tela della Madonna seduta su trono, che regge il Bambino con le mani protese verso la Madre; con le chiavi in mano, san
Giovanni con libro e giglio. Ai piedi vi è un
“ponte” chiaro riferimento al vecchio ponte
sul fiume Jato, sito nelle vicinanze.
I festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Ponte sono espressione di devozione per il popolo partinicese, caratterizzati oltre che da festeggiamenti laici,
anche da un momento spirituale che consiste nel pellegrinaggio al santuario (sito a
10 km di distanza dal paese) svolto nella
1
settimana
dopo 2Pasqua sino a3 domenica, 4
giorni
in
cui
il Partinico
santuario è inBorgetto
festa, gremi-Terrasini
Alcamo
to di gente e da venditori di commestibili.
Comune di
Partinico
Come arrivare
pag. 71
Dove mangiare
pag. 185
5 dormire
Dove
Cinisi
pag. 176
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
135
Punti di interesse
Punti di interesse
Tappa 3
Comune di
Borgetto
Come arrivare
1pag. 51
Alcamo
Dove mangiare
pag. 184
1
Dove dormire
Alcamo
pag. 176
136
Santuario del Romitello
Tappa 4
Chiesa di San Cataldo
Il santuario si trova a 5 km di distanza da Borgetto, a 750 m sul livello del mare, in una
delle zone più panoramiche della Sicilia. Il
benedettino Giuliano Majali, abile e nobile diplomatico, ritiratosi come eremita sul monte,
nel 1460 vi costruì un piccolo oratorio ad uso
personale, dove secondo la tradizione gli apparve più volte la Madonna Addolorata. Il beato Giuliano, innamoratosi del luogo, chiese
ed ottenne il permesso di passare dal monastero di Santa Maria delle Ciambre al bosco
della “Carrubbella”, il luogo delle apparizioni, dove passò gli ultimi sei anni della sua vita
come eremita. L’abate del monastero, oltre a
concedergli di ritirarsi come eremita gli permise infatti, di costruire due cellette. Dal piccolo romitorio si generò così il nome di “Romiteddu”. Oggi il luogo si identifica con la
2 versione italiana
3
4
5
del “Romitello”.
Nel 1920Borgetto
il santuario fuTerrasini
affidato ai PadriCinisi
PasPartinico
sionisti che da quel giorno con tanto amore vi prestano il loro servizio. Il 27 agosto
della Madonna
del Romi2 1922 l’immagine
3
4
5
tello
per
l’interessamento
dei
Passionisti
fu
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
incoronata come Regina del Golfo di Castellammare del Golfo.
La chiesa di San Cataldo è una delle più
antiche del Comune di Terrasini: risale al
periodo bizantino, cioè ai primi insediamenti cristiani in Sicilia. La chiesa fu donata con atto del 1110, in epoca normanna da Rajnaldo Avenello, primo feudatario
cristiano di Partinico, al vescovo di Lipari.
Certamente era sopravvissuta alla dominazione musulmana, perché il donatore
dice: “Dono Ecclesiam quae est in casale
meo sub Partiniaco” …(Enrico Somma).
Qui durante la festa dell’Ascensione, i contadini di Terrasini e di Partinico vi portavano1le bestie da 2soma e i buoi3 per essere 4
benedetti: tradizione che si è tramandata
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
fino agli anni ‘60 del secolo scorso e che
rappresenta un patrimonio culturale etno-antropologico di rilievo.
2
Lo 1scrittore siciliano
Antonino3 Mongitore 4
Alcamo
Partinico
Terrasini
agli
inizi del 1700
diceva cheBorgetto
qui venivano
le persone che soffrivano di pustole nelle gambe: pregando il santo e coprendo di
sabbia le pustole, e infine bagnandosi nel
1
2
3
4
mare, avveniva la guarigione miracolosa.
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Comune di
Terrasini
5
Cinisi
Come arrivare
5
pag. 81
Cinisi
Dove mangiare
pag. 186
5 dormire
Dove
Cinisi
pag. 177
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
137
Punti di interesse
Tappa 5
Comune di
Cinisi
1
Alcamo
1
Alcamo
Come arrivare
1pag. 61
Alcamo
Dove mangiare
pag. 184
1
Dove dormire
Alcamo
pag. 176
138
Santuario Madonna del Furi
La contrada del Furi si trova a circa due
chilometri dal Comune di Cinisi. Posto tra
due gole in prossimità di un antico casale musulmano, il santuario della Madonna
del Furi, fu costruito in seguito ad un miracolo avvenuto nell’anno 1718. Già dal 1616
i pastori del luogo si riunivano in preghiera
nei pressi di un antico edificio, dove era dipinta sul muro un’immagine della Madon2 na del Rosario.
3
4 tempo però,
5 la
Da qualche
devozione
era
andata
scemando.
Secondo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
un’antica tradizione, un certo Antonio Briguglio, passando per una via, venne colpidi una donna
molto bella,
2 to dalla visione
3
4
5
che gli apparve dall’alto di una roccia viPartinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
cina. Dopo i primi momenti di stupore, si
avvicinò al pastore dicendogli: ”Andate indietro e fate sapere al vostro arciprete che
si trova4da più anni in5 un
2 la mia immagine
3
canto
di
questo
campestre
casamento
e
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
che più non mi si presta culto, lasciandomi nella dimenticanza. Abbia cura il parroco di risvegliare nei fedeli la devozione”.
2 Ubbidiente3alla splendida4visione, l’uomo
5 si
Borgetto
Terrasini
Cinisi
Partinico
recò immediatamente
dal parroco. Visibil-
1
2
3
4
5
Alcamo
Partinico
Borgetto
Terrasini
Cinisi
mente commosso, spiegò quanto accadutogli. Il parroco, meravigliato ma
felice della visione, che misteriosamente coincideva con ciò che egli stesso,
durante la notte, aveva sognato, chiamò a raccolta il popolo di Cinisi, e, insieme, si avviarono verso la contrada Furi.
Giunti sul posto ritrovarono, sulla parete del casamento campestre utilizzato dai pastori, il dipinto della Madonna. La speranza di ottenere le grazie della Madonna del Furi spinse don Cesareo da Palermo, parroco di Cinisi, a fare
erigere una chiesetta per custodirne l’immagine sacra e consentire la pubblica venerazione e devozione. Nel 1758 la costruzione fu ultimata e per alcuni anni il culto fu continuamente alimentato ma, come accade a volte,
l’oblio era in agguato, e per ben tredici anni, nessuno si occupò del santuario, né di ciò che faceva l’eremita che lo custodiva, tale Bartolomeo Storace. Nel 1773, il nuovo parroco di Cinisi salì al santuario del Furi e, constatata la devastazione e la desolazione del luogo sacro, decise di nobilitarlo
restituendogli l’antico decoro. Fece venire da Carini un tale Giuseppe Biundo, un uomo di sani principi, per dedicarsi ad una vita eremitica al servizio
del Signore e nella devozione alla Vergine Madre di Dio. Il Biundo, dopo alcune difficoltà dovute alle minacce dei malviventi del luogo, incoraggiato e rincuorato
dal parroco, accettò di vestire l’abito eremitico nel 1778.
La condotta del vecchio frate
fu esemplare per tutti. Sottoposto e ubbidiente ai comandi
del parroco, vestì la sua anima
di umiltà e semplicità come
la tonaca che indossava. Nel
giro di cinque anni, le somme
elargite dai fedeli furono sufficienti a permettere il restauro
e la nuova espansione del culto. L’amore dei cinisensi per la
loro Madonna, da allora non
si è mai più spento. Il santuario è sempre meta di pellegrinaggi in occasione delle ricorrenze religiose ed anche luogo
di accoglienza per coloro che
vengono a pregare nella speranza di essere esauditi.
139
ITINERARIO
DEL SISTEMA
DIFENSIVO
TERRITORIALE
Alcamo
Partinico
Terrasini
Cinisi
MAPPA DELL’ITINERARIO
DEL SISTEMA DIFENSIVO TERRITORIALE
Legenda
Mar Tirreno
1. Alcamo
Capo Gallo
Aeroporto di Palermo
Falcone e Borsellino
Capo San Vito
Capo Rama
Cinisi
Terrasini
SS113
Golfo di Castellammare
• Castello dei Conti di
Modica
A29
Palermo
Riserva Naturale Orientata
Monte Cofano
Riserva Naturale
dello Zingaro
Trappeto
Balestrate
SS113
Borgetto
Partinico
Monte Gradara
• Castello di Calatubo
SS187
Trapani
SS113
Lago Poma
Alcamo
Invaso
Diga Baiata
A29
Riserva Naturale Orientata
Bosco
d’Alcamo
3 Terrasini
Lago di Piana
degli Albanesi
A29
Tempio di Segesta
4 Cinisi
Aeroporto Vincenzo Florio
di Trapani - Birgi
• Castello di monte
Bonifato
2. Partinico
1
Alcamo
2
Partinico
• Castello sul colle
Cesarò
3. Terrasini
• Torri d’avvistamento
costiere
4. Cinisi
• Torre della tonnara
dell’Ursa
142
Punti di interesse
Tappa 1
Comune di
Alcamo
Come arrivare
pag. 31
Dove mangiare
pag. 181
Dove dormire
pag. 175
1
144
Alcamo
Castello dei Conti di Modica
Posto ai piedi del monte Bonifato, sembra
che la sua origine risalga al periodo aragonese, teoria confermata dalla presenza
dello stemma con un’aquila incoronata.
Trasformato in carcere, il castello conserva all’interno appena qualche traccia del
passato, mentre notevoli sono le torri, due
quadrate e due rotonde, alternate ai quattro
angoli, delle quali tre ancora in ottimo stato.
Sulle loro sommità, raggiungibile dagli spalti,
si trovano specie di «tane», dalle volte bassissime, un tempo usate come prigioni e si
dice che nella più raccapricciante di esse sia
stato tenuto a lungo in catene un pericoloso
bandito del luogo. Nella facciata due belle
finestre ad archi acuti con eleganti rosoni.
Castello di Calatubo
Quando nel 1093 il conte Ruggero definì i
confini della nuova diocesi di Mazara, la fortezza di Calatubo esisteva già, inclusa nel
nuovo grande vescovado. Circa sessant’anni
dopo, quando il geografo musulmano Edrisi
descrive la Sicilia sotto il regno di Guglielmo
il Buono, Calatubo è indicato come robusta
2
Partinico
3
4
Terrasini
Cinisi
fortezza e villaggio con un vasto territorio in cui si estraggono le pietre da mulino: il recente ritrovamento delle antiche cave lungo il corso del torrente Finocchio conferma questa versione.
Dopo l’abbandono del villaggio, durante il periodo della guerra antimusulmana condotta nell’isola da Federico II, il castello, cessata la sua funzione
militare, venne utilizzato come masseria e controllo di un vasto feudo, con
l’aggiunta di strutture sovrapposte all’impianto originario quali: magazzini,
stalle e quant’altro di utile al buon funzionamento della vasta azienda agricola del feudo di Calatubo. Fino agli anni ‘60, il castello era ancora in buono stato di conservazione e malgrado i pesanti interventi di ristrutturazione
avessero parzialmente mutato l’aspetto originario, si erano mantenute in
piedi le fabbriche. Poi l’oblio. La fortezza abbandonata divenne un ovile.
L’azione distruttiva degli animali, il terremoto del 1968 e l’assenza d’interventi
condusse al crollo dei solai e infine delle murature. A ciò si aggiunse l’opera degli scavatori di frodo che s’intensificò nell’area intorno al castello, interessati ai
reperti archeologici che venivano alla luce nell’importante necropoli scoperta
lungo le propaggini della rocca e che documentava la presenza di un centro antico risalente al VII secolo a.C. Un’agonia lenta e insolita, osservata ogni
giorno da migliaia di muti spettatori che, transitando lungo l’autostrada Palermo-Mazara, vedono la fortezza sbriciolarsi lentamente. Alla fine degli anni ‘90,
prima degli ultimi terribili crolli delle torri del fronte di accesso, un attento studio dell’architetto Di Liberto dimostrava che fra quelle mura diroccate insistevano ancora resti di strutture arabe, normanne e di tutte le epoche successive.
Castello di monte Bonifato
Sul monte Bonifato svetta, isolata e leggendaria, l’ultima torre del castello
dei Ventimiglia. La notizia più antica risale al 1182 e riguarda la descrizione
dei limiti della “divisa di Bonifato, che comprendeva 600 salme di seminativi”: il territorio circostante era infatti coltivato a cereali. Solamente nel 1397
Enrico Ventimiglia dichiarava di aver costruito il castello di Bonifato: è quindi
errata la denominazione di torre saracena che si dava fino a poco tempo fa.
Eccetto la torre, oggi ne rimangono solamente dei ruderi. Rispetto ad edifici
coevi, le dimensioni erano abbastanza ridotte: probabilmente fu pensato per
resistere a brevi assedi militari o per segnalare rapidamente, con segnali di
fumo, possibili incursioni nemiche provenienti dal mare.
A nord-ovest dell’abitato, nei pressi di una delle due sorgenti del monte,
si trova “La Funtanazza“, grande serbatoio per la raccolta delle acque provenienti dalla sorgente sovrastante. Edificio a pianta rettangolare di epoca
medioevale, aveva una capienza di circa 1200 metri cubi. Le mura erano
spesse circa 2,20 metri e l’impermeabilità veniva assicurata da uno strato di
impasto di cocciopesto e malta. Vi si accedeva dal lato sud, come dimostrano i resti di una porta e le tracce di condutture.
145
A circa dieci metri dal ciglio della parete nord è visibile ancora una cisterna, anch’essa a pianta rettangolare (m. 3x2), originariamente coperta da
una volta. Il castello, quasi certamente di età normanna, consisteva fondamentalmente in un torrione. Idrisi di esso ricorda delle prigioni sotterranee,
ancora non venute alla luce dalle ricerche archeologiche condotte da un
gruppo di lavoro svizzero. Gli studiosi ipotizzano che il fortilizio sorgesse ad
est dell’area occupata dalla città antica e medievale, sulla cinta più orientale
del monte, in corrispondenza di uno dei capisaldi della cinta muraria antica.
Su tutta l’area si raccolgono abbondanti reperti ceramici fra cui pareti di
forme chiuse con superficie a cannelures e invetriate, databili ai secoli XI-XII.
Punti di interesse
Tappa 2
Comune di
Partinico
Come arrivare
pag. 51
Dove mangiare
pag. 185
1
Dove dormire
Alcamo
pag. 176
1
146
Alcamo
Castello sul colle Cesarò
Ricordato da Maquaddasi come un Mudun
siciliano, Partinico è menzionato da Idrisi come abitato dominato da un hisn che
sorgeva su un luogo elevato, il monte Cesarò, un aspro rilievo calcareo che sovrasta
l’attuale cittadina. Nel XII secolo il piccolo
centro abitato apparteneva agli Avenel ed
era popolato, oltre che dai latini della loro
cerchia, da musulmani. All’insurrezione di
questi ultimi, seguì la distruzione dell’abitato da parte di Federico II, che non risparmiò neppure il castello, travolto dalla
furia violenta dell’imperatore svevo e raso
al suolo. L’hisn, la cui esistenza è testimoniata ancora oggi dalla presenza di mucchi
di pietrame, occupava la cima vera e propria del colle Cesarò, accessibile solo per
un sentiero che si snoda lungo il fianco est.
La superficie delimitata da tratti di muro,
che sbarrava questo versante, rimanda ad
un edificio probabilmente a pianta rettangolare: sono visibili un tratto del muro est
e tutto il muro sud. Tutte le strutture mu2
rarie
sono costruite3 in opus incertum,4 di
Partinico
Terrasini
Cinisi
spezzoni calcarei locali.
2
Partinico
3
4
Terrasini
Cinisi
147
Punti di interesse
Punti di interesse
Tappa 3
Comune di
Terrasini
Come arrivare
pag. 81
1
Dove mangiare
Alcamo
pag. 186
Dove dormire
1
pag. 177
Alcamo
1
148
Alcamo
Tappa 4
Torri d’avvistamento costiere
Torre della tonnara dell’Ursa
Le antiche e maestose torri d’avvistamento
(Torre Alba, Torre di Capo Rama, Torre Toleda o Torre Paternella, Torre di contrada
San Cataldo), facevano parte delle undici
torri controllate dal Senato della Città di
Palermo e servivano ad avvertire in tempo
la popolazione del villaggio degli attacchi
dei temibili pirati o dei ancor più temuti
Saraceni. Il sistema di avvistamento, ingegnoso, prevedeva la collocazione di una
torre di avvistamento ad ogni promontorio strategico del territorio, mantenendo
sempre la comunicazione visiva fra una
torre e l’altra, in modo tale che, in caso di
emergenza, le segnalazioni luminose da
una torre all’altra si trasmettessero molto
velocemente in tutto il territorio.
Fra le torri, il manufatto più antico esistente nel territorio comunale di Terrasini è
2
3
4
la Torre
di Capo Rama.
Partinico
Terrasinisono in rovina,
Cinisiin
Attualmente le torri
quanto il materiale di costruzione è costituito da pietrame informe costipato con
scaglie
di calcare locale
legato da una cal2
3
4
ce
povera.
Partinico
Terrasini
Cinisi
La torre si erge nella località di Fondo
Ursa che si trova sulla punta estrema di
una penisoletta bassa e rocciosa che verso
est forma un’ansa con una piccola baia dal
basso fondale.
Il complesso, che nel 1401 era di proprietà
dell’abbazia di San Martino delle Scale, a
poco a poco andò in rovina e solo durante
la seconda guerra mondiale fu ripristinato
per le esigenze della difesa costiera e antiaerea. L’edificio della tonnara fu requisito e
adibito a caserma della piccola guarnigione.
Il toponimo potrebbe essere una corruzione in siciliano del toponimo arabo
“marsah”¸ che significa porto. Infatti è
toponimo
piuttosto 2ricorrente in Sicilia3 e
1
l’esempio
più
notoPartinico
è Marsala, “il porto
di
Alcamo
Terrasini
Allah”, ovvero, non essendo evidenti “in
situ” rovine di un porto, e visti i bassi fondali, potrebbe derivare dal toponimo arabo
1
2
3
“ìrsa” che significa più semplicemente, anAlcamo
Partinico
Terrasini
coraggio, attracco.
La tonnara e la torre sono raggiungibili
seguendo
una stradetta
di servizio poco
1
2
3
dopo
lo
svincolo
Marina
di
Cinisi.
Alcamo
Partinico
Terrasini
2
Partinico
3
4
1
Terrasini
Cinisi
Alcamo
2
Partinico
Comune di
Cinisi
4
Cinisi
Come arrivare
pag. 61
4
Dove
mangiare
Cinisi
pag. 184
Dove
4 dormire
Cinisi
pag. 176
3
4
Terrasini
Cinisi
149
ITINERARIO
STORICOLETTERARIO
Alcamo
Trappeto
Cinisi
MAPPA DELL’ITINERARIO
STORICO-LETTERARIO
Mar Tirreno
Legenda
1. Alcamo
Capo Gallo
Aeroporto di Palermo
Falcone e Borsellino
Capo San Vito
Capo Rama
Cinisi
Terrasini
SS113
Golfo di Castellammare
A29
• Piazza Ciullo
d’Alcamo
Palermo
Riserva Naturale Orientata
Monte Cofano
Naturale
Riserva
dello Zingaro
Trappeto
Balestrate
SS113
Borgetto
Partinico
Monte Gradara
• I capolavori di
Antonello Gagini
SS187
Trapani
SS113
Lago Poma
Alcamo
Invaso
Diga Baiata
A29
Naturale Orientata
Riserva
Bosco d’Alcamo
Lago di Piana
degli Albanesi
A29
Tempio di Segesta
Aeroporto Vincenzo Florio
di Trapani - Birgi
• La scultura
di Serpotta
3
2 Trappeto
1 Alcamo
Cinisi
2. Trappeto
• Borgo di Dio
• Danilo Dolci
3. Cinisi
• Casa Memoria Felicia
e Peppino Impastato
• Museo delle carrozze
152
Nato nella prima metà del XIII secolo, è uno dei più significativi rappresentanti della poesia popolare giullaresca della scuola siciliana.
Si presume che Ciullo (richiamo volgare e grottesco tipico nei nomi giullareschi)
sia una deformazione accolta dalla critica ottocentesca; per altri il nome deriverebbe da Cheli (diminutivo di Michele), da cui sarebbe poi derivato Celi e in seguito, in Toscana, Cielo. La città di origine del poeta potrebbe essere Alcamo.
Tutto ciò che la critica ha ipotizzato sull’attività e sulla cronologia del rimatore
si fonda però sulle notizie ricavabili dal contenuto dell’opera.
Cielo d’Alcamo scrisse il Rosa fresca aulentissima, unica opera pervenuta,
in volgare a base siciliana ma con vistose influenze continentali, a cominciare dal titolo, che è un vero esempio di mimo giullaresco, destinato alla
rappresentazione scenica. A Cielo D’Alcamo è dedicato il Liceo Classico di
Alcamo (TP), la piazza principale nella stessa città e il teatro comunale.
Punti di interesse
Tappa 1
Comune di
Alcamo
Come arrivare
pag. 31
Dove mangiare
pag. 181
Dove dormire
pag. 175
154
Piazza Ciullo d’Alcamo
I capolavori di Antonello Gagini
Il primo nome fu di piazza Maggiore, ma,
successivamente e fino al 1875 piazza
Sant’Oliva, oggi piazza Ciullo deve il nome
al grande poeta alcamese Ciullo d’Alcamo (sec XIII), autore del famoso contrasto
“Rosa Fresca Aulentissima”.
Piazza Ciullo luogo di grande vitalità e centro cittadino per eccellenza, rappresenta il
punto d’incontro delle maestranze locali
e meta ideale di ritrovo dei giovani alcamesi. L’attuale progettazione della piazza
e l’intervento di arredo urbano (risale al
1996) è opera dell’architetto Gae Aulenti,
che destinò la zona così ad area pedonale.
In piazza Ciullo si possono ammirare, oltre il palazzo del Comune, dove dal 6 aprile
1860 sventola la bandiera tricolore, l’imponente costruzione della chiesa del Collegio
dei Gesuiti con la sua facciata barocca (iniziata nel 1684 e finita nel 1767), la chiesa di
Sant’Oliva (fondata nel 1533) riedificata su
progetto di Giovan Biagio Amico.
Antonello Gagini nacque a Palermo nel 1478. Figlio
dello scultore Domenico, apprende dal padre tecniche e conoscenze fondamentali per la formazione
della sua sensibilità artistica.
Con lui lavorarono oltre ai figli Giacomo e Antonino,
anche Bartolomeo Berrettaro e Giuliano Mancino.
Dalle sue opere emergono una significativa eleganza
figurativa, forti sentimenti e stati d’animo.
Cielo d’Alcamo
Cielo d’Alcamo, noto anche come Ciullo
d’Alcamo fu un poeta e drammaturgo.
1
2
3
Alcamo
Trappeto
Cinisi
Luoghi ad Alcamo dove ammirare le opere
di Antonello Gagini:
• Chiesa di Sant’Oliva
La chiesa prospiciente alla piazza Ciullo conserva, tra le altre opere, due
sculture in marmo di scuola gaginesca raffiguranti San Luca e Sant’Angelo e
l’Annunciazione, gruppo marmoreo eseguito nel 1545 da Antonino e Giacomo Gagini. Vi si ammira, inoltre, la statua di Sant’Oliva eseguita da Antonello
Gagini considerata tra le opere più belle dell’artista, che la realizzò nel 1511.
• Basilica di Santa Maria Assunta
Accessibile dall’ampia piazza IV Novembre, la basilica di Santa Maria Assunta,
il principale luogo di culto di Alcamo ospita le seguenti opere:
Trittico della Madonna tra gli Apostoli Filippo e Giacomo, realizzata nel 1519
da Antonello Gagini, il Transito della Vergine realizzata nel 1529, il Crocifisso,
realizzato nel 1523.
La Statua di San Pietro del 1586 ad opera di Giacomo Gagini, figlio di Antonello.
• Chiesa di San Francesco d’Assisi
La chiesa conserva due statue del 1520, San Marco e Maria Maddalena, sempre dello stesso scultore Antonello.
155
Le sculture di Serpotta
Giacomo Serpotta (1656-1732) è considerato il più grande scultore in stucco del
Settecento. Nacque nel popoloso quartiere della Kalsa nel 1656 da Gaspare, scultore anch’egli. L’artista ebbe fama, successo e committenze dalle principali congregazioni e compagnie ecclesiastiche cittadine e siciliane. Le chiese e gli oratori
decorati a Palermo, costituiscono ancora oggi l’esempio più alto della sua produzione artistica. Il suo segreto fu quello di aggiungere alla calce e al gesso fino ad
allora normalmente usati per formare lo stucco, della polvere di marmo che dava
alle figure una patina di lucentezza (tecnica dell’allustratura).
Punti di interesse
Luoghi ad Alcamo dove ammirare le opere di Giacomo Serpotta:
• Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
Ci troviamo nella parte più antica del corso VI Aprile poco distante dalla Chiesa
Madre. Questa chiesa cinquecentesca è divenuta nel 1725, grazie ad un restyling
d’ispirazione borrominiana, un esempio del più bel barocco siciliano e merita una
visita a prescindere dai tesori che contiene.
Negli anni 1722-1724 Serpotta plasmò le due statue di questa chiesa: sorrette da
mensole a forma di nuvola, una raffigura la Giustizia, l’altra la Pietà o Carità e sono
impregnate di delicatezza, grazia e fascino sensuale.
• Chiesa di San Francesco di Paola o Badia Nuova
Qui è custodito un sorprendente complesso di otto statue di Giacomo Serpotta.
Sei delle sculture sono disposte lungo le pareti, posate su basamenti aggettanti a
mezza altezza e rappresentano: la Mansuetudine, la Pace, la Fortezza, la Purezza,
San Pietro e San Paolo.
Le altre due, l’Addolorata
e la Maddalena adornano
la cappella del Crocifisso e sono disposte ai lati
della croce per comporre
una sorta di scena teatrale
di straordinaria intensità e
drammaticità, a cui partecipano gli stessi putti in
cima alla cappella. Questa
attitudine alla composizione scenica è una delle
peculiarità dell’artista palermitano, riscontrabile in
molti altri suoi capolavori.
156
Tappa 2
Storia di Borgo di Dio
L’esperienza del Centro “Borgo di Dio”,
fondato nel 1952, fu sicuramente una tra
quelle più rilevanti di sviluppo di comunità
registrate nell’Italia dell’immediato dopoguerra.
Alla costruzione del progetto collaborarono attivamente esponenti di diverse
discipline: urbanisti-architetti, sociologi,
agronomi, economisti, tra i quali Ludovico
Quaroni, Carlo Doglio, Bruno Zevi, Edoardo Caracciolo, Giovanni Michelucci, Lamberto Borghi, Paolo Sylos Labini, Sergio
Steve, Giorgio Fuà, Giovanni Haussmann,
Carlo Levi e altri. Il Centro assunse da subito un ruolo centrale nell’attività condotta
da Danilo Dolci; il complesso architettonico “Borgo di Dio” fu lo scenario di un grande risveglio culturale.
Dal ‘68 vennero avviati gli studi e le verifiche necessarie per approntare un piano
di sviluppo organico della zona: le prime
riunioni, gli incontri, i seminari si svolsero
proprio
nel nuovo Centro. Nel2giugno del
1
1973
venne
inaugurato il nuovo
teatro-auAlcamo
Trappeto
ditorium avviando nell’area una stagione di
Comune di
Trappeto
Come arrivare
pag. 91
Dove mangiare
pag. 187
3
Dove
dormire
Cinisi
pag. 178
1
2
3
Alcamo
Trappeto
Cinisi
157
grande dinamismo culturale e artistico, rivolto alla diffusione del metodo
non violento, della maieutica reciproca e della lotta al banditismo e alla mafia, con lo scopo ultimo di utilizzare strumenti culturali e di coscienza civica
per restituire alla popolazione il proprio potere sul territorio, sulle risorse
umane e naturali.
Danilo Dolci
Danilo Dolci (Sesana, 28 giugno 1924 – Trappeto, 30 dicembre 1997) è stato
un sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano.
Dal 1952 si trasferisce nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui
promuove lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti ed
il lavoro: siffatto impegno sociale gli varrà il soprannome - rivolto in quegli
anni anche ad Aldo Capitini - di “Gandhi italiano”.
Nella sua attività di animazione sociale e di lotta politica, Danilo Dolci ha
sempre impiegato con coerenza e coraggio gli strumenti della nonviolenza.
Il 14 ottobre del 1952, a Trappeto, Dolci dà inizio alla prima delle sue numerose proteste nonviolente, il digiuno sul letto di Benedetto Barretta, un
bambino morto per la denutrizione.
Se anche Dolci fosse morto di fame lo avrebbero sostituito, in accordo con
lui, altre persone, fino a quando le istituzioni italiane non si fossero interessate alla povertà della zona. La protesta, dopo aver attirato l’attenzione della
stampa, viene interrotta quando le autorità si impegnano pubblicamente ad
eseguire alcuni interventi urgenti, come la costruzione di un impianto fognario. In questa occasione si stabilisce un dialogo intenso e duraturo fra
Dolci e il filosofo nonviolento Aldo Capitini.
Nel corso degli anni, intorno a Dolci si consolida una stima nazionale e internazionale. Nel 1957 gli viene attribuito in Unione Sovietica il Premio Lenin
per la pace. Lo accetta, pur dichiarando di «non essere comunista». Con i
soldi del premio si costituisce a Partinico il “Centro studi e iniziative per la
piena occupazione”.
Costituisce una caratteristica importante del lavoro sociale ed educativo di
Dolci il suo metodo di lavoro: piuttosto che dispensare verità preconfezionate, ritiene che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati.
La sua idea di progresso valorizza la cultura e le competenze locali, il contributo di ogni collettività e ogni persona. Per questo Dolci collega la sua
modalità di operare alla maieutica socratica. Il suo è un lavoro di “capacitazione” (empowerment) delle persone generalmente escluse dal potere e
dalle decisioni.
158
Punti di interesse
Casa Memoria Felicia e Peppino
Impastato
Nato nella terra dei vespri e degli aranci,
tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio,
negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,
la voglia di giustizia che lo portò a lottare,
aveva un cognome ingombrante e rispettato,
di certo in quell’ambiente da lui poco onorato,
si sa dove si nasce ma non come si muore
e non se un ideale ti porterà dolore. Tappa 3
Comune di
Cinisi
(Dalla canzone I cento passi dei Modena
City Ramblers)
Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato nasce nella primavera del 2005 a partire
da “esigenze emozionali”, per parafrasare
un’espressione di Peppino, e dal bisogno di
1
2
diffondere la verità e chiedere giustizia conAlcamo
Trappeto
tro la violenza mafiosa.
Mamma Felicia è stata la prima donna entrata a far parte, dopo il matrimonio, di una
famiglia mafiosa che, in seguito alla tragica 1perdita del figlio, ha deciso 2di ribellarsi ai
Alcamo della cultura dell’omertà
Trappeto
dettami
e all’imposizione del silenzio aprendo le porte della
3 arrivare
Come
Cinisi
pag. 61
Dove mangiare
pag. 184
3
Dove
Cinisi dormire
pag. 176
1
2
3
Alcamo
Trappeto
Cinisi
159
sua casa a quanti fossero interessati a disvelare parte degli aspetti più corrotti della nostra società e dell’apparato istituzionale, semplicemente ascoltando le sue semplici e decise parole e i suoi racconti.
Felicia è scomparsa il 7 dicembre del 2004 dopo un lungo ed estenuante
percorso per ottenere giustizia per il figlio Peppino, lungo il quale ha sempre proseguito superando anche la stanchezza, la paura, la debolezza fisica,
senza mai arrendersi di fronte agli innumerevoli ostacoli e alla sfacciataggine di chi, pur appartenendo al mondo istituzionale, ha più spesso tentato di
cancellare la memoria di Peppino e di sporcarla, accusandolo di terrorismo
o di aver commesso un suicidio eclatante.
Non è mancato l’isolamento da parte dello Stato, alleggerito solo dall’incontro con magistrati onesti che, per l’intransigenza manifestata nel proprio
lavoro, hanno spesso perso la propria vita. La condanna di Gaetano Badalamenti, boss di Cinisi e bersaglio delle continue denunce e dell’impegno
politico di Peppino, è arrivata solo nel 2002, 24 anni dopo l’assassinio. Il 7
dicembre del 2001, invece, la Commissione Parlamentare Antimafia ha consegnato a Felicia sulla porta di Casa Memoria la relazione approvata all’unanimità che riconosceva le responsabilità di magistrati ed alte cariche delle
forze dell’ordine nel depistaggio delle indagini sul Caso Impastato.
Felicia ha, quindi, portato a termine il suo compito e ci ha lasciato, non prima
di aver strappato la promessa che le porte della sua casa avrebbero continuato ad essere aperte.
Casa Memoria è oggi un “altare laico”, come lo definisce Umberto Santino,
presidente del Centro Impastato, un luogo di memoria e di divulgazione
della verità e della cultura, un avamposto della resistenza contro il potere e
contro la mafia, la testimonianza concreta di un’esperienza di lotta senza remore, di un’intera vita spesa con coraggio e determinazione. Sono migliaia
le persone che hanno varcato la soglia di quella porta ormai simbolica alla
ricerca di nuove conoscenze, di informazioni non distorte e di un momento di riflessione ed ognuno di loro si è riappropriato di un piccolo pezzo di
libertà.
Per come aveva voluto Mamma Felicia la casa di Peppino è aperta per chiunque voglia visitarla.
Il Museo delle carrozze di
Villa Onorina, Contrada Camarrone
Soltanto l’indiscussa competenza e la grande
passione del proprietario, da poco scomparso,
Giuseppe Mignosi, hanno consentito la creazione di questa collezione unica nel suo genere,
una collezione frutto di circa quarant’anni d’approfondita e appassionata ricerca. Il Museo di
Mignosi recupera un pezzo di storia, simbolo del
costume e della cultura di epoche diverse, mezzi
che per più secoli sono stati indispensabili: venticinque esemplari, tra carrozze di vari periodi e di
diverse nazioni, carretti d’epoca del ‘700 e ‘600,
due calessi e degli antichi finimenti per cavalli, a
cui si aggiungono degli oggetti e attrezzi agricoli,
documenti storici, costumi d’epoca e splendide sellerie antiche di casato.
Sede: Contrada Camarrone, Cinisi (Pa).
Visite solo per appuntamento: contattare sig.ra Venuti al 368 471267.
Gli orari sono:
dal lunedì al venerdì ore 10,00 - 12,30 / ore 16,30 - 19,00
Sabato su prenotazione.
Indirizzo: Corso Umberto 220 - 90045 Cinisi (PA)
Tel 0918666233 – 3341689181
160
161
Il GAL Golfo di Castellammare, sin dalla sua formazione, ha accompagnato
e sostenuto tutte quelle Azioni e forme di promozione tese allo sviluppo e
programmazione mirati dell’intera area, dove la ruralità ed il paesaggio assurgono a matrice identitaria di un territorio millenario.
A tal fine, il GAL Golfo di Castellammare ha intrapreso, con grande dedizione e senso di responsabilità, interventi di recupero e valorizzazione di
quelle zone che non riescono a sprigionare con interezza le loro smisurate
potenzialità.
Di seguito, abbiamo il piacere di evidenziare gli interventi territoriali già eseguiti,
in itinere e di futura programmazione che mostrano un GAL in continua “Azione” all’interno del suo incantevole territorio, teso alla fruizione e valorizzazione.
Interventi
Comune di Alcamo
- Realizzazione di un centro culturale e ricreativo per la fruizione della riserva di Monte Bonifato presso un bene confiscato alla mafia in c.da Tre Noci;
- Area mercatale tradizionale per Bio mercato del contadino;
- Restauro della Cuba delle Rose;
- Riqualificazione siti di interesse culturale del paesaggio agrario del territorio alcamese.
Comune di Borgetto
- Mercato del contadino;
- Lavori di risanamento conservativo, restauro e riqualificazione di fontane
pubbliche, di abbeveratoi e di muretti a secco lungo le strade esterne al
centro abitato.
Comune di Cinisi
- Progetto per la realizzazione di un centro di cultura e centro per il consorzio di tutela per la razza bovina “cinisara” presso un bene confiscato alla
mafia in un casolare di c.da Napoli;
- Realizzazione area mercatale di c.da Napoli;
- Riqualificazione dei bevai comunali - bevai di monte;
- Lavori di riqualificazione dei bevai comunali e bevai di valle.
- Parrocchia di Santa Fara: lavori di rimodulazione dei muretti a secco dei
terreni di pertinenza del santuario della “Madonna del Furi”.
Mura del santuario Madonna del Furi, Cinisi
Bevaio ripristinato a Cinisi
Comune di Partinico
- Taste point - centro di informazione turistica e culturale delle realtà rurali
della Sala di Partinico;
- Realizzazione Mercato del Contadino;
Cuba delle Rose, Alcamo
162
163
GAL in Azione
GAL in Azione
GAL in Azione
Comune di Balestrate
- Progetto per il miglioramento e la fruizione degli itinerari rurali (punto ricreativo);
- Sistemazione ad area mercatale del piazzale ex stazione ferroviaria;
- Ripristino di manufatti tipici del paesaggio agrario tradizionale – Cappella
dell’Addolorata e Calvario.
- Riqualificazione e recupero degli antichi ponti sul fiume Jato sulla regia
trazzera della Madonna del Ponte.
Comune di Terrasini
- Centro culturale e ricreativo di Palazzo Cataldi;
- Realizzazione Mercato del Contadino;
- Restauro e ripristino filologico della chiesa di San Cataldo.
GAL in Azione
Comune di Trappeto
- Progetto per la realizzazione di centri di informazione e accoglienza turistica;
- Realizzazione del mercato del contadino;
- Progetto per ripristino abbeveratoio ed edicola votiva “MM. SS. del Ponte in
via Stazione, dell’edicola votiva “SS. Croce in via XXIV giugno e della fontana
abbeveratoio in via M. Rapisardi.
Altri interventi
Associazione “My Sicily”:
- Realizzazione di un centro ricreativo, culturale e di accoglienza turistica e
agrituristica;
- Progetto per la fornitura di servizi per la fruizione degli itinerari rurali collegati al sistema regionale delle Aree Protette.
Associazione Promoeventi Sicilia:
- Fieramente – Piano di partecipazione dei territori rurali del GAL Golfo di
Castellammare alle fiere nazionali ed internazionali.
Associazione “Arebba” Sicilia:
- Guida d’area degli itinerari rurali dei territori del GAL Golfo di Castellammare.
Associazione FareAmbiente Alcamo:
- Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare.
Associazione Sicilia, Terra di Risorse:
- Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare.
Associazione Meridies:
- Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare.
Associazione “Wine farm and Tourist”:
- Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare.
Associazione “Strada del Vino Alcamo Doc”:
- Multimodalità per la fruizione degli itinerari e dei centri di interesse nel
territorio dell’Alcamo Doc.
Associazione turistica Pro Loco Partinico:
- “AGRICULTURA IN RETE Guida turistica Multimediale” Progetto per la realizzazione delle sedi dei centri ricreativi e culturali delle pro loco di Cinisi,
Terrasini, Partinico e ass. Laurus di Alcamo.
Associazione Turistica Pro Loco Terrasini:
- “AGRICULTURA IN RETE Guida turistica Multimediale” Progetto per la realizzazione delle sedi dei centri ricreativi e culturali delle pro loco di Cinisi,
Terrasini, Partinico e ass. Laurus di Alcamo.
Associazione Laurus Cultura ed Ambiente:
- Realizzazione di un centro ricreativo, culturale e di accoglienza turistica e
agrituristica.
Fondazione Restoring Ancient Stabiae ONLUS:
- Promozione degli itinerari rurali del GAL Golfo di Castellammare.
164
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Da gustare...
Trappeto Miele di fichi
Un viaggio tra tradizione e innovazione
Borgetto Pasta con le sarde
La pasta con le sarde è una deliziosa ricetta di origine siciliana, un primo piatto
gustoso che unisce l’inconfondibile sapore delle sarde fresche al finocchietto
selvatico. I pinoli, le mandorle tostate,
l’uvetta passolina (piccola e scura che
cresce in Sicilia) e lo zafferano contribuiscono ad arricchire questa ricetta che
è un vero tripudio di sapori che donano
insieme un risultato unico!
Cinisi L’involtino di Orata Grace
Ingredienti:
Orata fresca;
Pesce spada affumicato;
Scamorza affumicata;
Punte di asparagi bolliti;
Pangrattato;
Olio, sale e pepe.
Preparazione:
Dopo aver squamato e deliscato il pesce, l’orata viene sfilettata e le fettine
vengono battute e composte con spada
affumicato, fettine di scamorza affumicata e puntine di asparago precedentemente bollite.
Il composto viene arrotolato così da formare degli involtini che vengono panati
leggermente e infornati.
Partinico Sarde alla ghiotta
Ingredienti:
Zafferano 1 bustina
Sarde kg 1
Cipolla grossa 1
Olio, sale, pepe
Questa specialità ha incontrato intere
generazioni di visitatori, lasciandoli ammaliati per il gusto raffinato e gustoso.
Alcamo Minni di virgini
Paste a forme di seni, ripiene di una crema di latte,
detta biancu manciari; il tempo di cottura nelle antiche ricette delle monache veniva spesso regolato
con la durata della recita di un Credo o di una Ave.
166
Il “miele di fichi” è prodotto a Trappeto, non
frutto delle api operaie ma piuttosto di mano
operosa che da secoli tramanda il gusto intenso e particolare di questo estratto. Tradizionalmente utilizzato nei dolci siciliani si può anche usare in accompagnamento a carni e formaggi, ma anche a
frutta e persino sulla panna cotta. Balestrate Seppie
Spuma cremosa di patate dolci come fondo, puntellata dal nero della seppia.
La parte centrale, viene così preparata:
- la seppia, decurtata del nero e tagliata a
Julienne, è spadellata con aromi a fuoco
lento per pochi secondi;
- una pillola di nero (nero liquido + tritato della parte restante della seppia) posta in abbattitore, si scioglie con il calore sulla pietanza.
Infine, aggiunta di uova di pesce volatile (ANCIDDA) aromatizzate alla radice Wasabi.
Terrasini
Preparazione:
Patelle (telline) du Lavare per bene le patelle, metterle in un
Zu Sarinu
tegame con un bicchiere d’acqua, quando saranno uscite dal guscio, scolarle e
rilavarle per bene e metterle a scolare.
A parte, prendere una padella e preparare
un soffritto con olio d’oliva, cipolla tagliata
a listelle; tagliare e snocciolare i pomodori
Ingredienti per 4 persone:
a dadini, mettere un pizzico di peperoncino a scaglie e schiacciare uno spicchio
500 g. di spaghetti
d’aglio in camicia; una volta rosolata la ciKg 1,5 di telline
polla, versare le patelle e sfumare con il
1 cipolla bianca
bicchiere di vino bianco.
4 pomodori semi maturi
Intanto scolare gli spaghetti, ben salati,
1 bicchiere di vino bianco secco
con cottura al dente, e versarli nell’intin1 mazzetto di prezzemolo
golo e farli amalgamare per bene.
peperoncino a scaglie, olio extravergine Servire in un piatto di portata con una
d’oliva, uno spicchio d’aglio, sale
spolverata di prezzemolo.
167
Sagre ed eventi
19/21
giugno
Momento di grande emotività e di effetti scenici è rappresentato dal Corteo Storico, in vestiti d’epoca, che inscena la tradizionale “Calata” al Santuario. Manifestazioni religiose musicali, artistiche e culturali.
22
Corpus Domini
10
Calici di stelle
giugno
agosto
8
Sagre ed eventi
Festa della Madonna Maria SS. dei Miracoli
settembre
processione nel centro storico di Alcamo che si conclude in piazza Ciullo.
Manifestazione ideata per brindare alla notte delle stelle cadenti. Sfilate,
esposizioni, rappresentazioni, per ricordare le antiche tradizioni della vendemmia siciliana.
Festa Maria SS. dell’Alto
Festeggiamenti in onore di Maria SS. dell’Alto. Pellegrinaggio all’omonimo
santuario che si trova sulla sommità del monte Bonifato.
Balestrate
Carnevale di Balestrate
carnevale
La tradizione più antica del paese di Balestrate, strettamente legata al carnevale, è “Il Ballo dei Pastori” o “Contradanza mascherata”.
18/19
Festa di San Giuseppe
marzo
Alcamo
settimana
santa
2°
domenica
dopo
Pasqua
3°
domenica
dopo
Pasqua
168
Processione del Venerdì Santo dell’Addolorata
Processione che, dalla chiesa di S. Oliva, si muove, con l’urna a vetri di
Gesù deposto e la “vara” di Maria Addolorata, precedute da una lunga e
duplice fila di fedeli, molti dei quali scalzi e con la partecipazione dei bambini vestiti da Samaritane, Giuditte e altri personaggi.
Festa di san Francesco di Paola
La seconda domenica dopo Pasqua è dedicata a san Francesco di Paola,
lu Santu Patri. La festa popolare, animata da bancarelle e luminarie nel
quartiere di pertinenza della parrocchia, è solennizzata con una processione per le strade del centro storico.
La cerimonia del “Patruciniu”
Nella festa del Patrocinio si intersecano elementi devozionali, caritativi e
spettacolari: viene imbandita una tavola per offrire il pranzo a mezzogiorno ai tre ospiti sacri. Fa da fondale una tela del pittore Salvatore Nasta,
raffigurante Giuseppe il Giusto che apre i granai del Faraone al popolo.
Le Mense di San Giuseppe, un’antica tradizione balestratese durante la
quale i devoti del Santo allestiscono gli altari e preparano i festeggiamenti
in suo onore.
2
Sapori di Siccia...ra
maggio
Il Cuore verde del territorio del GAL tra storia, arte e tipicità locale. Villaggio
enogastronomico, degustazioni di piatti a base di Seppia.
27/29
Festa di San Pietro
giugno
Festa di San Pietro e del Mare protettore dei pescatori. Degustazione di
pesce fritto e spettacolare processione del Santo.
Borgetto
15/19
maggio
Le cene di San Giuseppe
La Promisione - Scopo principale è quello caritatevole verso famiglie povere affinché non manchi mai il pane. Si vuole che s’invitino alla mensa tre bambini poveri, che rievocano la fuga di Gesù, Giuseppe e Maria
dall’Egitto, ai quali viene servito il pranzo, tra canti e filastrocche dialettali.
169
maggio/
giugno
8
settembre
L’infiorata per la domenica del Corpus Domini
La parte più alta di Corso Roma, per un totale di circa 400 mq di superficie, viene totalmente rivestita da un meraviglioso tappeto floreale che, in
pannelli di sorprendente perfezione artistica, riproduce solitamente opere
aventi temi per lo più di carattere religioso.
Sagre ed eventi
21
06
gennaio
In occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna di Loreto, di cui
vi è l’omonima chiesa, si caratterizza per il tradizionale albero della cuccagna. “U Chiuppu” è un albero di circa 6 metri, insaponato, che dovrà essere
scalato dai concorrenti legati con corde di sicurezza, e che un tempo regalava in cima al vincitore un coniglio vivo; oggi, giustamente, il coniglio è
rappresentato da un peluche. Gli altri premi vanno dalla pasta, alla salsiccia, al formaggio, ai premi in denaro.
Natale a Cinisi, appuntamento immancabile, la visita al Presepe “in movimento” più bello della Sicilia occidentale. Opera iscritta al registro delle
eredità immateriali patrimonio dell’Unesco.
Festa della primavera
Festa di San Pietro
13/17
Cult Fest
giugno
8
settembre
Festa in onore della patrona Santa Fara
settembre/ Sagra del “fico d’india”
ottobre
La manifestazione, che si tiene presso la piazza V.E. Orlando e parte di
Corso Umberto I, prevede una degustazione di fichi d’india e prodotti derivati, accompagnata da una mostra mercato di artigianato locale e prodotti eno-gastronomici con un’esibizione di un gruppo folk locale.
4
marzo
novembre
170
Festa di san Leonardo patrono
San Leonardo è considerato il patrono dei fabbricanti di catene, di fibbie e
fermagli dei carcerati, degli agricoltori, delle puerpere, dei briganti.
Processione durante la quale il simulacro viene trasportato su di una barca,
seguita dalla cosiddetta “PADELLATA” con degustazione di pesce fresco e
vino. Momento di grande emotività e di effetti scenici è rappresentato dal
Corteo Storico, in vestiti d’epoca, che inscena la tradizionale “Calata” al
Santuario. Manifestazioni religiose musicali, artistiche e culturali.
Durante la manifestazione diverse iniziative culturali relative a musica,
libri, artigianato, pittura ed enogastronomia.
Festa santa protettrice Maria SS. delle Grazie
In questo giorno l’intero paese dedica la sua giornata alla devozione per la
Vergine. La manifestazione religiosa si accompagna con eventi collaterali,
concerti, mostre e gli immancabili e spettacolari giochi pirotecnici sul lungomare Peppino Impastato.
Sagra delle Chiacchiere
Carnevale di Trappeto, con carri, balli e la “Sagra delle Chiacchiere”, dedicata al dolce tipico di questa festa, la sera del martedì grasso.
19
San Giuseppe
25
Festa di Maria SS. Assunta
marzo
marzo
maggio
Partinico
6
I protagonisti principali sono gli “Schietti” cioè gli scapoli del paese che
si cimentano nell’alzata di un melangolo (arancio amaro) di circa 50 kg e
con destrezza lo fanno roteare.
Trappeto
Sagra della Ricotta
Degustazione di prodotti tipici.
giugno/
luglio
27/29
Presepe Artistico semovente
In maggio Festa della Primavera con manifestazioni sonore, sportive, d’intrattenimento.
maggio
Pasqua Festa di li Schietti
aprile
agosto
carnevale/ Trasuta ru nannu – Funerale du nannu
quaresima Si tratta di una ritualità molto antica e purificatrice che si svolge a seguito delle tradizionali sfilate dei carri allegorici. Un fantoccio di paglia viene
bruciato in piazza il martedì. L’evento termina con il funerale du nannu nel
periodo della quaresima, la domenica successiva al carnevale.
maggio
11/20
U Chiuppu
Cinisi
dicembre
Terrasini
10/15
agosto
Festa in onore di San Giuseppe con altari e luminarie.
Festa in onore di Maria Santissima Assunta, patrona di Trappeto, borgo che
sorge sul bellissimo Golfo di Castellammare.
I sapori del sole
Sul lungomare della località marinara, diversi espositori provenienti da
ogni parte della Sicilia faranno degustare a isolani e visitatori i loro prodotti
eno-gastronomici, esibendo prodotti artigianali tipici della regione.
Festa di Maria SS. Assunta
Caratteristica processione di barche illuminate e addobbate da Balestrate
a Terrasini con il simulacro della Madonna.
171
EMERGENZA
ACI Soccorso Stradale 803.116
Vai Soccorso Stradale 803.803
Carabinieri 112
Polizia 113
Appendice
Polizia Stradale 0039 091 6569511 –
0039 091 6569721
Guardia di Finanza 117
Autoambulanze CRI 118
Vigili del Fuoco 115
Capitaneria di Porto 1530
Aeroporto di Palermo
Falcone - Borsellino (Gesap)
Servizi aeroportuali
800.541880 www.gesap.it
Aeroporto di Trapani Birgi
Vincenzo Florio
0039 0923 842502
0039 0923 843084
0039 092 3843263 (fax)
www.airgest.it
STAZIONI FERROVIARIE
Alcamo (Tp) Contrada Coriolano
(Comune di Calatafimi-Segesta)
Balestrate (Pa) Via Stazione
Corpo Forestale 1515
Cinisi / Terrasini (Pa) Via Stazione
Telefono azzurro 19696
Partinico (Pa) Viale Della Stazione
Emergenza infanzia 114
Provincia Amica 800.033.88
Farma Taxi 0039 091 337316 –
0039 091 333344
ENEL (segnalazione guasti) 803500
Soccorso alpino 0039 334 9510149
Rent a car
Europ-car 0039 091 591688
Aeroporto Falcone-Borsellino – Palermo
Hertz Italiana 0039 091 213112
Aeroporto Falcone-Borsellino – Palermo
Sicily by Car 0039 091 581045
via M. Stabile,6/a Sede di Palermo
Driveme.it
0039 091 7302939 - 0039 02 45077240
- 0039 06 99344050 0039 081 19728681
www.driveme.it - [email protected]
Indirizzi utili
Indirizzi utili
Trappeto (Pa) Via Stazione
COLLEGAMENTI SU STRADA (BUS)
ALCAMO Segesta Autolinee
BALESTRATE Autoservizi Russo
BORGETTO Ast - Segesta Autolinee
CINISI Ast
PARTINICO Ast - Segesta Autolinee
TERRASINI Ast - Segesta Autolinee
TRAPPETO Autoservizi Russo
INFO ORARI
Segesta Autolinee
http://www.buscenter.it/linee-regionali-siciliane
Ast
http://www.aziendasicilianatrasporti.it/
Russo
http://www.russoautoservizi.it/orari.html
173
Dove dormire
HOTEL
GRAND HOTEL LA BATIA ****
Via Porta Palermo, 106
Tel. 0924 514160
[email protected]
www.hotelabatia.it
HOTEL LA BATTIGIA ***
Strada Statale 187, 91011
Lungomare La Battigia
Tel. 0924 597259
[email protected]
www.labattigia.it
HOTEL CENTRALE ****
Via Giovanni Amendola, 24,
Tel. 0924 507845
[email protected]
www.hotelcentrale.sicilia.it
HOTEL LA PRINCIPESSA *
Via Canapè, 5, 91011
Tel. 0924 507789 - 335.6577297
[email protected]
www.albergolaprincipessa.it
BED AND BREAKFAST
B&B RAHAL ***
Via Marco Polo, 15, 91011
Tel. 0924 514414 - 333.1813479
[email protected]
www.rahal.it
B&B COSTAPICCA ***
Contrada Costa, 37, 91011
Tel: +39 3392699039 - +39 338474825
[email protected]
www.costapicca.it
B&B SCACCIAPENSIERI ***
Contrada Mulinello, 22/A 91011
Tel. 3385438420
[email protected]
www.bbscacciapensieri.com
B&B ELISA ***
SS. 187 n. 1433 - Alcamo Marina
Tel. 0924.598020 - 320.0330525 –
320.2654592
[email protected]
www.alcamomarinacamere.it
CASE/AFFITTACAMERE
AFFITTACAMERE ENNY
C.da San Gaetano N.18 I e II Piano
Cafe’ Enny Piccola Soc. Cooperativa
AL VERDE MARE DI AMATO FRANCESCA ***
C/da Magazzinazzi, 165, Alcamo Marina
Tel. 0924/597739 - 338 1365080 - 329 9822869
[email protected]
www.affittacamerefrancesca.it
AGRITURISMI/BAGLI
AZIENDA AGRITURISTICA TARANTOLA***
WINE FARM AND TOURIST
C.da Tarantola
Tel. 329 2713073
[email protected]
www.gorgodeldrago.it
BAGLIO GIORLANDO*
C.da Palma- San Gaetano
Tel. 333 4453062
[email protected]
www.bagliogiorlando.it
Dove dormire
ALCAMO
BAGLIO FASTUCHERA ***
Contrada Fastuchera
tel. 338.8316832 - 334.3356060
[email protected]
www.bagliofastuchera.it
BALESTRATE
HOTEL
HOTEL COSTA AZUL ****
Contrada Forgia
[email protected]
Tel. +39 091 8786994 - +39 466557372
www.hotelcostaazul.it
HOTEL MARINA HOLIDAY RESORT &SPA ****
Via del Mare
Tel. 0918786401 - 0918787196
[email protected] - info@
marinaholiday.it
www.marinaholiday.it
BED AND BREAKFAST
B&B CASA RUFFINO ***
Via Madonna del Ponte, 55,
Tel. 091 8787114
[email protected]
www.casaruffino.it
175
HOTEL “ANDREA IL PIRATA” **
di Trupiano Filippo
Via P.Impastato, 37 - 90045
tel: 091 8682725
www.andreailpirata.it
B&B LA CASA SUL MARE ***
Via della Repubblica, 13, 90041
091.8786548 - 328 9449872
[email protected]
www.lacasasulmare.com
MAGAGGIARI HOTEL RESORT ****
Via Peppino Impastato 7
091 8665351 - 091 8665126
www.hotelmagaggiari.com
Dove dormire
CASE VACANZA/AFFITTACAMERE
CASE VACANZE VALENTINA *
C.da Giardini 90041
Tel. 091 8987142 - 091 8970091 - 333 1912146
[email protected]
www.casavacanzevalentina.it
VANITY APPARTAMENTI
Via Volta, 30, 90041
Tel. 091 88 841 75
[email protected]
www.vanityspa.it
BORGETTO
HOTEL
HOTEL NEW RIVER ***
Via S.S. 186 Km. 24 circonvallazione
Tel. 0918981383
[email protected]
www.hotelnewriver.it
CASA VACANZE/AFFITTACAMERE
CASA VACANZE MARTINA *
Via delle ginestre 2
Tel. 091/8906915 - 329/9111796
[email protected]
CINISI
HOTEL
AZZOLINI PALM BEACH HOTEL***
Via Ciucca, 1 - c/da Magaggiari
Tel. 091.8682033 -8682034-8682045
[email protected] - www.azzolini.org
HOTEL FLORIO PARK ****
Contrada Magaggiari
Tel. 091 8684222
[email protected]
www.florioparkhotel.it
176
BED AND BREAKFAST
***
B&B CINISI 89
Via Luigi Einaudi 89
Tel. 3391051013
[email protected]
cinisi89bandb.wix.com
B&B KUNESIAS
***
Via Salvatore Badalamenti 246
Tel. 0918664326 - 3807716432
[email protected] - www.kunesias.it
B&B LUNASTELLESOLE **
Via Luigi Einaudi 63
Tel. 091 8699809
[email protected]
BED AND BREAKFAST LO PICCOLO ***
Via Venuti, 312 - 90045
Tel. 091-8664935 – 8699207
[email protected]
CASE VACANZA/AFFITTACAMERE
AFFITTACAMERE ANTICHI COLORI ***
Via San Benedetto, 21
Tel. 091 7482348 - 3270909109 - 3356728003
[email protected] - [email protected]
www.antichicolori.it
AFFITTACAMERE**/CASE VACANZA* CINISI
VACANZE
Via Artale n. 41 Cinisi
Tel. 091 8664362 – 335 5693607
[email protected]
www.cinisivacanze.it
CASE VACANZA TORRE MULINAZZO **
di Palazzolo Pietro
Via Pier Santi Mattarella n. 18
091 8665707 - 338 5238602
AFFITTACAMERE MALTESE
di Maltese Giovanni
Via Venuti n. 247
388 8667860
[email protected]
www.casevacanzemaltese.it
PARTINICO
BED AND BREAKFAST
B&B FUNDARO’
**
C.da Bosco Falconeria
Tel. 3926249225 - 3465426829
[email protected] - [email protected] www.
bbfundaro.it
B&B IL BRACCO
***
C.da Spadafora
Tel. 091 9773151 - 39 346 3519747
[email protected] - www.ilbracco.com
B&B TORRE DI CICALA ***
C.da Vacanti Tel. 091 248746 - 366 9416311 - 3293027337
[email protected]
[email protected]
B&B VILLA AZOLATA ***
C.da Margi Soprano
Tel. 091 8905053- 392 7832948
[email protected] - [email protected]
www.villaazolata.it
AGRITURISMO VILLA CHIARELLI
di Chiarelli Alessandro
Contrada Manostalla
Tel 091 8787033
BORGO DEGLI ANGELI
TURISMO RURALE ***
C.da Bosco Falconeria
Tel. 0918789266 - 3292249129
[email protected]
www.ilborgodegliangeli.com
IL BAGLIO DELLA LUNA
TURISMO RURALE ***
C.da Bosco Falconeria - 90047
Tel. 0918789266 - 3292249129
[email protected] - www.
ilbagliodellaluna.it
LA FRANCA VITO
C.da Bosco Falconeria
Tel 393 465777142 - 393 384112580
TURISMO RURALE MARGI SOPRANO ***
di Lombardo Giuseppe
C.da Margi Soprano
Tel. 091 8901601
[email protected]
www.margisoprano.com
LUNETTO TOIA GIUSEPPE
C.da Milioto s.n.c - cell. 3207226583
ARABESQUE AGRITURISMO ****
C.da Manostalla
Tel. 091.8787755
[email protected]
www.agriturismoarabesque.com
CASE VACANZA/AFFITTACAMERE
CASA VACANZE BORGO PARRINI *
C.da Parrini - Tel. 339 8708012
[email protected]
IL PESCHETO AGRITURISMO**
Contrada Pacino - sp63 km1 +200
Tel. 091.8783005 -347 9599045
Via Madonna del Ponte Km 1,2 90047
www.ilpescheto.it
CASA VACANZE CASE MANZELLA *
Contrada Piano di Fico
tel. 091 8989211 - 329 8276690
[email protected]
www.casamanzella.it
Dove dormire
B&B IL GIRASOLE***
Via Lepanto 11, 90041
Tel. 3386929711
[email protected]
www.ilgirasolebb.com
TERRASINI
GIANNICI RITA- VALLA DORATA
C.da Rocca tel 091 67017110
HOTEL
CITTÀ DEL MARE HOTEL VILLAGE***
Localita’ Paterna S.S. 113 Km 301.100
Tel. 091 868 71 11
[email protected] - www.cittadelmare.it
AGRITURISMI
AGRITURISMO E AZIENDA DIDATTICA di
Ammoscato Filomena
C.da Bosco Falconeria
HOTEL PERLA DEL GOLFO ***
C.da Paterna S.S. 113 - Km 300
Tel. 091. 8695058 - 8695067
[email protected]
www.hotelperladelgolfo.it
177
PAESE ALBERGO AMANTEA
Via R. Ruffino, 8
tel.0918681269 – cell. 3381930641
BED AND BREAKFAST
B&B CASA MANZELLA
***
Via Vincenzo Madonia n. 102, 90049
tel. 091/8810912 - 340/1459806
[email protected] - www.casamanzella.it
Dove dormire
B&B GREEN GARDEN
***
Tel. 091.8682519 - 091.8685523 – 333 4909817
Via Gen. Carlo A. dalla Chiesa, 3
[email protected]
www.greengardenterrasini.it
CENTRO INTERNAZIONALE CALAROSSA
Casa per ferie Associazione Arces
Via Calarossa, 68 – 90049
tel. +39 091 8681279 – fax +39 091 8681289
[email protected]
www.calarossa.arces.it
TERRASINI 2000 CASEVACANZE *
Via Archimede 18,
tel. 091/8681767-329/2115926
[email protected]
www.casevacanzaterrasini2000.com
TRAPPETO
B&B LE OASI ***
Via S. Rosalia 34,
tel. 3294288870 - 091 8686544
[email protected] - www.terrasinivacanze.it
BED AND BREAKFAST
B&B LA KALTA * * *
Via Benedetto Palazzolo, 4
Tel. 091-8788050
[email protected] - www.lakalta.com
B&B MISS SICILY ***
Ss 113 km 29,500
Tel. 091/8682862 - 3341636932
[email protected]
[email protected]
www.miss-sicilybb.it
B&B MAGNOLIA GIALLA **
Viale Salvatore Vitale, 38
Tel. 0916254140 – 3270944035
[email protected]
www.magnoliagialla.com
B&B TERRASOLE ***
Via F.sco Crispi 90
Tel. 091/8684438 - 360/866775
[email protected]
www.terrasolebb.it
CASE VACANZE/AFFITTACAMERE
AGAVE APPARTAMENTI
- Via Francesco Paolo Perez n°186
- Via Padre Cataldo
Tel 333 7159636 - 329 2962838 - 091
8681748
[email protected]
www.agaveterrasini.it
CASA ORLANDO B&B
Corso Vittorio Emanuele, 149 - 90049
Terrasini (Pa)
tel. 328 2899015
[email protected]
www.casaorlando.info
178
CASE VACANZA/AFFITTACAMERE
CASE VACANZE CAMPO *
Via Rinascita 76
Tel. 091.8788991 – 3358226829
[email protected]
www.appartamenticampo.com
RESIDENZA LO DUCA
Via 24 Giugno, 95
www.residenzaloduca.com
cell. 3388255493
CASE VACANZA NEGLIA
Via Lungomare, 28
Tel: +39 091.8788369 • Cell: +393291648286
Skype:trappetodamare
www.casevacanzeneglia.it
179
Dove mangiare
ALKAMAR
Contrada Tonnara, 91011 Alcamo Marina
tel.331 5726420, 331 572642
Categoria: Ristorante
ALBERGO HOTEL CENTRALE
24, V. Amendola, 91011
tel: 0924 507845
Categoria: Ristoranti
BAR 900
103, Corso VI Aprile - 91011
tel: 0924 21505
Categoria : Ristorante, Pasticceria, Gelateria,
Tavola calda
BABYLON
23, Piazza Ciullo - 91011
tel: 392 2988206
Categoria: Ristoranti
BAHIA
Alcamo Marina S.S. 187 n°2372
91011 Alcamo Marina (TP)
339 524 7669
Categoria: Ristoranti
CAVATAPPI
Piazza Mercato N. 26
tel. 3273056325
Categoria: Ristoranti
CAFE’ CASANOVA
21, Via Manno Vito Tenente 91011
tel: 0924 24953
Categoria: Ristoranti
DELIZIE E POLLI
VIA J. KENNEDY N. 2
V. J. Kennedy 2 - 91011
tel: 0924 508999
Categoria: Ristoranti
DOLCE E GUSTOSO
22/24 Via S. D’Acquisto
tel: 0924 1915420
Categoria: Ristorante, Pizzeria
EURO PIZZA
Via Ellera n. 69/A - 91011
tel. 0924 25085
Categoria: Pizzeria
GRAND HOTEL LA BATIA
106, Via Porta Palermo - 91011
tel:0924 514160
Categoria: Ristorante
GULLIVER
G.F.D. di IMPELLIZZERI GASPARE & C. sas
1, Ctr. S. Gaetano 91011
tel: 0924 24012
Categoria: Ristoranti • ristorante all’aperto
IL GATTOPARDO
1, Via Undici Febbraio - 91011
tel: 0924 24498,330 664735
Categoria: Ristoranti
LA BATIA
106, Via Porta Palermo - 91011
tel: 0924 25554
Categoria: Ristoranti
Dove mangiare
ALCAMO
LA BUFALOTTA
di DICARLO GAETANO & C. snc
P. Ciulla - 91011 tel: 392 3393113
Categoria: Ristoranti
LA FARANNA
C/da Faranda
Tel. 0924506603
[email protected]
Categoria: Ristoranti
LA FUNTANAZZA
Via per Monte Bonifato - 91011
tel. 0924 202626
www.lafuntanazza.it
Categoria: Ristorante
LA LANTERNA
Ss187 - 91011
tel: 0924 598643
Categoria: Ristoranti
LA SCUDERIA
Via Calvario N.5 91011
tel. 0924 22628
Categoria: Ristoranti
LA SIRENA IN CITTA’
Via Comm.Bavarra Angolo Via Florio 45 91011
tel. 3924040725
Categoria: Ristoranti
LA RIVA
Contrada Magazzinazzi, 800 - 91011
tel: 0924 597387
Categoria: Ristoranti
181
LIDO BLU WATER
Lungomare Battigia (Alcamo Marina)
tel: 366 4451210
Categoria: Pizzeria
Dove mangiare
LO SPERONE
RISTORANTE MANEGGIO
Ctr. Vallone Nuccio 91011 tel: 0924 26638
fax: 0924 26638
Categoria: Ristoranti
MILLEGUSTI
Corso dei Mille, 133/135
tel. 0924 200373
[email protected]
Categoria: Ristoranti
MY PIZZA
Viale Italia N. 10
tel: 0924 500123
Categoria: Pizzerie
MONET EVENTI S.N.C. DI CAMPO M. & C.
246/248, Viale Europa - 91011
tel: 0924 201432, 349 5647254, 328 7065650
Categoria: Ristoranti, self service, fast food
NAPOLI’S PIZZA
Via M. Riposo, 73
Telefono: 347 2478337
Categoria : Pizzeria
PAPUA
27,27 M/N Viale Italia - 91011
tel: 0924 509965
Categoria: Ristoranti, self service, fast food
PIZZA HOUSE
171, Viale Europa - 91011
tel: 0924 504485
Categoria: Pizzerie
PIZZERIA FIORE3
Viale Europa, 237, 91011
Telefono:0924 514653
PIZZERIA PIZZA.COM
261, Viale Europa 91011
tel: 0924 27807
Categoria: Ristoranti
182
PIZZA TIME
Piazza Falcone Borsellino N. 18 E 19 91011
tel. 0924/26059
PIZZERIA S. FRANCISCU
Piazza Bagolino nn.22/23 91011
Telefono: 0924 514336
Categoria: Pizzeria
RISTORANTE PIZZERIA L’ODISSEA
16, Ctr. Tempi Rossi - 91011
tel: 0924 25380
Categoria: Ristoranti
RISTORANTE SALSAPARIGLIA
1, Via Libertà 91011
tel: 0924 508302
Categoria: Ristoranti
PIZZERIA SANSARA
di VAGLICA FABIO E MARCO snc
2, V. Cassarà’ - 91011
tel: 0924 514237
Categoria: Ristoranti
ST.LOUIS
Piazza della Repubblica, 73
tel. 0924 25088, 366 4610912
Categoria: Ristoranti
TARANTOLA WINE FARM AND TOURIST
Contrada Tarantola - 91011
tel: 329 2713073
Categoria: Agriturismo
BELLA PIAZZA
piazza Rettore F. Evola, 6 - 90041
tel 328 1946145
Categoria: Pizzeria
AGRITURISMO GIORLANDO FARM HOLIDAYS
Contrada San Gaetano, 16 - 91011
tel: 329 2713073
LA BUONA FORCHETTA
via Madonna del Ponte, 76 - 90041
tel 393 9792343
Categoria: Ristoranti
Possente Società Cooperativa Agricola
Via San Leonardo 11/A - 91011
tel. 0924-502706
www.possente.it - [email protected]
BALESTRATE
DA CLA RISTORANTE
via del Mare - 90041
Tel. +39 091 8786401
Categoria: Ristoranti
LA BALESTRA
via Madonna del Ponte, 102 - 90041
tel 388 8631351
Categoria: Ristoranti
LA CAPANNUCCIA
Lungomare Felice d’Anna - 90041
tel. 380 7935116
Categoria: Pizzeria
OLTREMARE
via Madonna del Ponte, 105 - 90041
tel 320 4848058
Categoria: Ristorante
ONDA AZZURRA
via Onofrio Valenti - 90041
tel 091 8786595
Categoria: Ristorante - Pizzeria
Dove mangiare
LA TAVERNA DEL CARRETTIERE
Strada Statale 187, 1435 - 91011 Alcamo Marina
0924 598020
Categoria: Ristoranti
LA PERLA
via P. Gesugrande, 40 - 90041
tel 091 8787867
Categoria: Ristornati - specialità pesce
SUNSHINE
Contrada Canalotto - 91011
tel: 0924 597872
Categoria: Ristoranti
TEX - MEX C.DA FONTANA DELLA PIETRA
Via A. Vivaldi, 21
0924 201623 - 338 2944519
[email protected]
Categoria: Ristoranti
BIRRERIA/PIZZERIA di Perricone Paola
135, C.so dei Mille - 91011
tel: 0924 502253
Categoria: Birreria Pizzeria
RISTORANTE VIA VENETO
di ANTONINO CHIMENTI
269, V. V. Veneto 91011
tel: 0924 200602 fax: 0924 200602
Categoria: Ristoranti
BAGLIO FASTUCHERA S.A.S.
Km. 5, Contrada Fastuchera
S.S. 119 - 91011
tel: 338 8316832,334 3356060
Categoria: Agriturismo
183
PIZZA IN PIAZZA
via Montegrappa, 65 - 90041
tel 380 4323889
Categoria: Pizzeria
ROSA DEI VENTI
via Madonna del Ponte, I - 90041
tel 091 8987497
Categoria: Ristorante - Pizzeria
Dove mangiare
SABBIA D’ORO
c.da Forgitella - 90041
tel 091 8987319
Categoria: Pizzeria
SAPORI DI MARE
via Madonna del Ponte, 6 - 90041
tel 091 8786158
Categoria: ristoranti - specialità pesce
BAGLIO ABBATE Ricevimenti - Banqueting
via Palermo, 3
tel. 091 8987549 www.baglioabbate.com
Categoria: Ristoranti
TRATTORIA DA GERONIMO
via madonna del Ponte, 9
tel. 339 4071700
Categoria: Trattoria
BORGETTO
CINISI
AL RITROVO DI PIANO MARGI
Piano Margi (Montagna di Cinisi)
tel.320 368 3473
Categoria: Ristoranti - Pizzeria
BASILICÒ
C/so Umberto, 194 - 90045
tel. 347 709 6281
Categoria: Ristoranti - Pizzeria
CHICKEN HOUSE
Corso Umberto, 373 - 90045
tel.091 8699207
Categoria: Pizzeria
GRACE PIZZA LA ROSA MARCELLO
Contrada Carrubbo Di Gabbia - 90045
tel: 091 8664682
Categoria: Ristoranti
GROUND SPORT AND FOOD
Via G.Falcone - 90045
Tel. 091 8664640 - Cel. 320 2828640
[email protected]
VILLA ADRIANA - GOLDEN PARK
152, Via Nazionale- 90045 tel: 091 8664536,091 8664415
Categoria: Ristoranti
PIZZERIA DELLA STAZIONE
Piazza Stazione (Stazione FS Cinisi-Terrasini)
- 90045
tel.091 866 5200
Categoria: Pizzerie
VOGLIA DI PIZZA
Via Corso Umberto, 8 - 90045
Tel. 091 8664570
Categoria: Pizzerie
PIZZERIA GRACE
6, V. Aldo Moro - 90045
tel: 091 8664682
Categoria: Ristoranti - Pizzeria
PIZZERIA VITINA di VITA SCIRE’
36, V. Pio La Torre - 90045 tel: 338 7182431, 327 6540460
Categoria: Ristoranti
TRATTORIA DA ANDREA IL PIRATA
Via P.Impastato, 37 - 90045
tel: 091 8682725
www.andreailpirata.it
Categoria: Ristoranti
PARTINICO
AL RIFUGIO DI GERACI
Contrada Ramo - 90047
tel: 091 8981147
Categoria: Pizzerie
AL PINOCCHIO
Variante S.S.,186 - 90047
Tel: 091.8782998
Categoria: Pizzerie
ALLA ZAGARA
Strada Statale 113 km. 305,700 (Contrada
Piano del Re) - 90047
Telefono: 091 8783042
Categoria: Pizzerie
L’ABBEVERATOIO
2, V. Libertà - 90045 tel: 328 0799640, 091 8699692
Categoria: Pizzerie
LA CANTINA DA PIPPO
Via P.Impastato 39/C - 90045
tel. 328 419 4929
Categoria: Ristoranti
LA CARCARA di ORLANDO SALVATRICE
Ctr. San Carlo - 90042
tel: 091 8982818
Categoria: Ristorante-Pizzeria
LO STUZZICOTTO
Corso Umberto, 18 - 90045
tel. 091 869 9414
Categoria: Pizzeria
LA MONTAGNOLA SAS
di CURCURU’ BERNARDO & C.
Ctr. Carrubella - 90042
tel: 091 8982155
Categoria: Ristorante-Pizzeria
ORIAN PIZZA
Corso Umberto I, 284, - 90045
tel. 091 869 9693
Categoria: Pizzeria
LA SORGENTE
Strada statale 186 Km 24, 90042
tel: 0918988420
Categoria: Ristorante-Pizzeria
PALM BEACH HOTEL AZZOLINI
1, V. Ciucca 90045
tel: 091 8682034, 091 8682033 fax: 091 8682618
Categoria: Ristoranti
LE CAPRICE DI FRANCO AMATO
Via Dilluvio, 90042
Tel: 091 898 2473
Categoria: Pizzeria
PASTICCERIA PALAZZOLO
Via Nazionale 123 - 90045
tel. 091 866 5265
Categoria: Pizzeria
184
POLLO E COMPAGNIA BELLA
Via IV Novembre n.3 - 90045
tel. 091 869 9045
Categoria: Pizzeria
185
Dove mangiare
PICCOLA PALERMO
via P. Gesugrande, 22 - 90041
tel 091 8787271
Categoria: Ristorante gastronomia
GARIFO GAETANA C/DA PRINCIPE S.N.C.
Contrada Principe sn Vicino Autostrada A29
Tel. 091-8907653 - 333 5622429
Categoria: Ristorante Pizzeria
GRAZIANO PIETRO PIZZERIA
Borgata Parrini - 90047
Tel.091 8907624
Categoria: Pizzeria
Dove mangiare
MAMMA ROSA di PALAZZOLO STEFANO
Piazza Stazione, 9 - 90047
tel: 091 8903331
Categoria: Ristorante pizzeria
MONTAGNOLA
Via La Franca, 52 - 90047
tel.328 872 7680
Categoria: Ristoranti
NAIF
Via Della Luna, 5 - 90047
tel: 091 8907549
Categoria: Ristoranti - Pizzeria
NU PARRINARU
Contrada Parrini
tel. 091 8785036 - 3357462141
Categoria : Ristorante, Pizzeria
PIZZERIA ARLECCHINO di Greco Renato
Via Mascagni, 36 - 90047
tel. 091 8908980
Categoria: Ristorante Pizzeria
RISTORANTE ANTICA FALCONARA di Torre Rosa
Strada Statale 113 - 90047
tel: 091 8789321
Categoria: Ristorante Pizzeria
RISTORANTE COLLE CESARO’
Ctr.Ramo Snc - 90047
tel: 091 8982780, 349 2807714
Categoria: Ristoranti
U VOTA E SBOTA A STIDDA
Via Trieste, C/da Parrini - 90047
tel. 360658077
Categoria: Pizzeria
VILLA TERESA
Contrada Garofalo, 90047
tel 091 890 8134
Categoria: Ristorante Pizzeria
186
TERRASINI
AL VECCHIO OROLOGIO - 90049
Via B. Croce di Bloise Gemma
tel. 0918686700 - 3207252711
Categoria: Pizzerie, ristorante
AREBESQUE
Via V. Madonia, 104 - 90049
TEL. 091 8682490 - 347 215202
Categoria: Ristoranti
BAVAGLINO
Via B. Saputo, 4 - 90049
tel.091 8682285
Categoria: Ristoranti
BIRD PUB
Via Liberta, 169 - 90049
tel.091 8685470
Categoria: Ristoranti
BUON GUSTO
Via B. Saputo n.117 - 90049
tel .091 8685048
Categoria: Ristoranti
CASABLANCA
Via G.B. Cataldi n.2 - 90049
tel. 091 8683566
Categoria: Ristoranti
CITRUS
Piazza Duomo 13 - 90049
tel. 328 137 8708
Categoria: Ristoranti
EL BOCADITO
Via V. Emanuele Orlando 126 - 90049
tel. 091 8682724
Categoria: Ristoranti
FAVAROTTA
SS. 113, 90049
tel.091 8682140
Categoria: Ristorante con giardino
GAZZARA CLUB
Via Gazzara - 90049
tel. 0918683521
Categoria: Ristoranti
GIARDINO DEI SOGNI
SS.113 - 90049
tel. 091 8681189
Categoria: Ristoranti
I CLUB
Via Lungomare P. Impastato - 90049
tel. 366 1323400
Categoria: Ristoranti
LA RUOTA
Via Lungomare Peppino Impastato - 90049
tel. 091 8685151
Categoria: Ristoranti, trattorie ed osterie
Le Baccanti di Evola Felice
Piazza Duomo n. 12 - 90049
tel. 392 5821789
Categoria: Ristoranti
MALIBU’
Via Don Salvatore Amato - 90049
tel. 091 8684074
Categoria: Ristoranti
MORDI E FUGGI
Via S. Rosalia 4 - 90049
tel. 320 868 5525
Categoria: Ristoranti
PRIMAFILA
Via B. Saputo n.2 - 90049
tel. 091 8684222
Categoria: Ristoranti
RISTORANTE ARABO MAK’AURA
via B. Saputo 101 - 90049
tel. 327 3433906
Categoria: Ristoranti
RISTORANTE FRANCESE Ohulàlà
Via V. Madonia 94 - 90049
tel. 091 8681930
Categoria: Ristoranti
Sikaru Beer Pub
Via V.E. Orlando 123 - 90049
tel. 346 6839705
Categoria: Ristoranti
TURIDDU
Via Lungomare P. Peppino Impastato - 90049
tel. 091 88110588
Categoria: Ristoranti
Trappeto
RANDAZZO MARIANNA
Via Lungomare n°76 - 90040
Tel: 320 0771189
Categoria: Ristorante
LA VELA S.a.S.
Di MICELI ADRIANA
Via SS187 Ovest n°5/7 - 90040
Indirizzo PEC [email protected]
Categoria : Ristorante
LA SIRENELLA
Via XXIV Giugno n°109 - 90040
Categoria : Ristorante
Dove mangiare
BEVERLY HILLS
Contrada Margi - 90047
tel: 091 8783290
Categoria: Ristorante, Pizzeria
MIRAGE
Di LO MONACO SAVERIO
C/da Puma - 90040
Categoria : Ristorante
MOLO 52
Di INTERDONATI VINCENZO
Via Domenico Savio - 90040
Categoria : Ristorante
VILLA DEL MARE
Di GAMBINO AGOSTINO
C/da S. Cataldo SS187 - 90040
Categoria : Ristorante
DISCOTECA PAM PAM
Di MIGNANO BENEDETTO & C.
C/da Ciammarita/Piano Inferno - 90040
Categoria : Ristorante
SILVER
Piazza Duomo 18 - 90049
tel. 091 868 5828
Categoria: Ristoranti
RUSTICO STEAK House - 90049
Via V. Madonia 116
tel. 327 7616486
Categoria: Ristoranti
187
Si ringraziano per il prezioso contributo:
Si ringraziano gli uffici del GAL e il dott. Gianni Toia (fotografo ufficiale del GAL) per aver messo
a disposizione parte del materiale fotografico presente su questa guida.
Le restanti immagini, ove non specificato, sono rilasciate con Licenza Creative Commons 2.0.
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/it/
L’amministrazione e lo staff del GAL Golfo di Castellammare
Copertina: Santuario della Madonna del Furi, Cinisi. Foto di Gianni Toia.
14-15 Photolupi
23 Russavia
24 Bjs
26-27 Kiban - C.C. 3.0
31, 34, 35, 36, 37 © Vincenzo Zancana
41 Marco Tarantino
44 Clemens Franz
46 Luisa Di Martino (manghi maturi)
47 Archivio fotografico comune di Balestrate; Tango7174 (Casa Professa)
51, 54, 55 Archivio fotografico comune di Borgetto
56-57 © Francesco Muratore (gregge)
57 Stellenbosch (olive)
57 Leandro Alvarez (uva)
68-69 © Luisa Di Martino
71 Wikipedia
75 Rob & Lisa Meehan (Botti)
81 Gilberto Gaudio
88-89 flickr.com/photos/gnuckx/
91 trolvag - C.C.3.0
94 C.lemaire
95 flickr.com/photos/lonqueta/ (asino)
95, 96 © Vincenzo Zancana
96, 97 archivio fotografico comune di Trappeto
98, 99 © Francesco Muratore
102 tpvisual.com
106 Gianni Dominici
107 © Vincenzo Zancana
108 Archivio Ass. Strada del Vino Alcamo Doc
112 flickr.com/photos/lanier67/
114 Antonello De Rosa
115 Francesco Costanza
118 Lorenzo Ridi
122, 123, 124, 125, 126 © Vincenzo Zancana
128 Michel Rodriguez (Cala Rossa)
128 Alfiero Brisotto (gabbiano reale)
130 flickr.com/photos/ballookey/
134 © Vincenzo Zancana
137 archivio fotografico comune di Terrasini
140 © Vincenzo Zancana
142, 143 © Luisa Di Martino
144 © Vincenzo Zancana
150 flickr.com/photos/see-through-the-eye-of-g/
152, 153 Jude Bird
154 © Vincenzo Zancana
155 Enzocanon
161 © Domenico Targia
173 Flavio Ronco
180 Stijn Nieuwendijk
188
I Comuni del GAL Golfo di Castellammare
Comune di
Alcamo
Comune di
Balestrate
Comune di
Borgetto
Comune di
Cinisi
Comune di
Partinico
Comune di
Terrasini
Comune di
Trappeto
La S.O.A.T. di Alcamo
La Condotta Agraria di Partinico
Il Servizio turistico della Provincia Regionale di Palermo
oggi Libero Consorzio Comunale di Palermo
ai sensi della legge regionale n° 8/2014
Il Servizio turistico del Libero Consorzio Comunale Trapani
ex art. 1 L.R. 24/03/2014 n° 8
Gli Esercenti delle attività produttive e ricettive correlate al circuito economico del
GAL Golfo di Castellammare
Lo Staff di Arebba Sicilia
Gianni Toia
Vincenzo Zancana
Mary Zichichi
Provvidenza Palazzolo
Daniela Crucitti
Filippo Russo
Vanessa Firetto
Vanni Pirrone
e i numerosi sostenitori dell’iniziativa incontrati giornalmente in giro per il Territorio.
189
Ringraziamenti
Attribuzione fotografie
Attribuzione fotografie
7- Trappeto (PA)
6- Terrasini (PA)
5- Partinico (PA)
4- Cinisi (PA)
3- Borgetto (PA)
2- Balestrate (PA)
1- Alcamo (TP)
Comuni del GAL
“Golfo di Castellammare”
191
6
3
Linosa
Lampedusa
1
7
5
Caltanissetta
Enna
Mar Mediterraneo
Agrigento
Palermo
Appunti di viaggio
Pantelleria
Isole Egadi
Trapani
2
4
Golfo di Castellammare
Mar Tirreno
Ustica
Ragusa
Messina
Siracusa
Catania
Isole Eolie
Appunti di viaggio
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Stampato presso Officine Grafiche soc. coop.
192
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