Lunedì 6 Febbraio 2012 Anno V - N° 83 ne Salute ws Roma QUINDICINALE DI INFORMAZIONE PILLOLA Le italiane ultime in Europa. La usa solo il 14% Direttore editoriale Tiziano Battisti TERAPIA DEL DOLORE A due anni dalla Legge molte criticità INFANZIA Stato di salute e qualità dell’assistenza IL PUNTO IDI, impedire delocalizzazione GIUSEPPE ROSSODIVITA ROCCO BERARDO* a pag. 4 a pag. 3 a pag. 9 Residenze per anziani: un’attesa lunga mesi Secondo un’indagine del Sindacato pensionati della Cgil i tempi di attesa per l’accesso presso una struttura residenziale o semiresidenziali per gli anziani non autosufficienti possono arrivare anche a 90-180 giorni. Solo nel Lazio le liste di attesa arrivano fino ad 11 mesi. Per le residenze rivolte ad anziani autosufficienti, invece, il periodo di attesa va dai 30 ai 45 giorni mentre per quelle semiresidenziali diurni si arriva fino a 25 giorni. a pag. 2 Medicina Salute Alimentazione Sclerosi multipla e cannabis Incidenti in casa, bambini a rischio Lotta alla celiachia con una molecola a pag. 6 a pag. 7 a pag. 11 A bbiamo depositato una interrogazione a risposta immediata alla Presidente Renata Polverini, per chiedere che la Giunta regionale si attivi per garantire un futuro al settore ricerca dell' Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI). L’Istituto è il principale centro per la cura di malattie dermatologiche del Lazio, un punto di riferimento per tutto il centro-sud d'Italia. L’eccellenza di cure e dell’assistenza erogata è in grande parte frutto della combinazione virtuosa con i risultati più avanzati della ricerca. Attualmente sono aperte e finanziate dal Ministero Della Salute sei linee di ricerca; sono state impiegate risorse derivanti dal finanziamento pubblico pari a euro 7.610.000 per il triennio 2009-2011, con evidenti riflessi sull'intera economia della regione. Nonostante questi dati, sul ramo ricerca dell'Istituto regna la totale incertezza, drammaticamente acuita dal mancato rinnovo dei contratti di 35 lavoratori precari tra ricercatori e tecnici di ricerca che rende impossibile il proseguimento dell’ordinaria attività. Non solo i dipendenti sono all'oscuro delle ragioni del ritardo del processo di conferma dell’accreditamento del carattere scientifico della struttura scaduto dal 2008 ma viene loro paventato, dalla Presidenza dell'Istituto, un “fantomatico piano” di trasferimento di un "ramo di azienda”, quello della ricerca, appunto, presso la Regione Calabria. Per queste ragioni abbiamo chiesto se sia intenzione della Giunta ribadire la necessità del carattere scientifico dell'istituto con la propria programmazione sanitaria e non intenda verificare la possibilità dell’individuazione di un percorso idoneo a conservare nel Lazio l’eccellenza della ricerca raggiunta in materia dermatologica, scongiurando ogni ipotesi di delocalizzazione e/o diminuzione di personale. *consiglieri regionali, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei 2 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 Un’inchiesta sulla difficoltà di trovare un posto nelle Residenze per non autosufficienti Anziani, per le strutture attese di un anno Critica anche la situazione nelle case di riposo gestite dal Comune di Roma di Anna Paola Tortora L iste d’attesa: quanto deve aspettare un anziano per un ricovero in una casa di cura o in un centro d’assistenza? E qual è la situazione di tutti coloro che necessitano di assistenza domiciliare? A giudicare dai dati diffusi dal Sindacato dei Pensionati della Cgil, lo scenario non si prospetta roseo. Uno studio ha analizzato la situazione del Paese e ha messo in luce una realtà tutt’altro che felice, quella di utenti non autosufficienti che, per poter accedere a centri specializzati, residenziali e d’assistenza, devono attendere anche fino a undici mesi nel Lazio contro una media di 90-180 giorni di attesa stimati nel resto della penisola. L’indagine ha monitorato 564 strutture residenziali per anziani e 82 semiresidenziali, in totale 646 distribuite su tutto il territorio nazionale. Un numero rappresentativo della situazione nazionale che conta circa 5 mila strutture residenziali, semiresidenziali, pubbliche e private - per un totale di 265 mila posti letto. Più brevi, secondo i dati, i tempi di attesa per entrare nelle residenze rivolte ad anziani autonomi: si aspetta dai 30 ai 45 giorni mentre per quelle semiresidenziali diurne si arriva fino a 25 giorni. Nel Lazio e solo per le case di riposo del comune di Roma, ci dicono dallo Spi Cgil, la situazione vede circa trecento anziani in lista d’attesa per un ricovero: questo – tiene a precisare Teti Croci, segretaria generale dello Spi Lazio – è un numero che comprende solo le realtà conosciute, esiste infatti tutto un substrato di persone che non inoltrano la richiesta di ricovero anche se necessiterebbero di assistenza e che risolvono la situazione tramite il ricorso a badanti e assistenza domiciliare la cui spesa insiste solo a carico del cittadino e della famiglia in questione. “È facile infatti che di fronte a situazioni del genere e alla certezza di dover attendere per ottenere ciò che si chiede – continua Teti Croci – spesso il bisogno rimanga inespresso e quindi a noi sconosciuto”. La questione su cui il Lazio è in forte ritardo in termini di risorsa pubblica è quella relativa alle Residenze Sanitarie Assistite ovvero istituti di ricovero che svolgono contemporaneamente due funzioni: quella sociale e quella Casa di riposo di via di Casal Boccone chiusa dal Comune di Roma sanitaria. “La nostra richiesta da ormai già due anni nei confronti della Regione Lazio – ci dicono dal sindacato – è l’apertura di almeno un migliaio di posti in RSA pubbliche”, attualmente inesistenti sul territorio, nonostante una vecchia ipotesi della Giunta regionale precedente aveva parlato di un progetto per cinquemila posti: a Roma per il momento esistono ven- Numero di over 65 in crescita e carenza di strutture Secondo l’indagine promossa dallo Spi Cgil e dalla Fp Cgil sulle strutture residenziali per anziani non autosufficienti in Italia, lunghi sono in tutta la penisola i tempo di attesa: nei casi migliori i giorni da aspettare sono 90, in quelli peggiori 180, ma il primato dei ritardi lo ottiene il Lazio dove le cifre raddoppiano fino a toccare la soglia degli 11 mesi. Differente la situazione che riguarda gli accessi a strutture dedicate a pazienti giudicati autonomi come case di riposo e centri semiresidenziali diurni dove nel primo caso l’attesa si stima si aggiri intorno ai 30/45 giorni mentre nel secondo i tempi scendono fino a 25 giorni di attesa. L’analisi condotta dallo Spi Cgil si è concentrata su tutte le strutture dedicate all’accoglienza degli anziani presenti sul territorio nazionale e ha quindi preso in esame strutture residenziali, semiresidenziali, pubbliche e private conducendo uno studio di vaste proporzioni che ha interessato circa 5 mila strutture presenti sul territorio nazionale che dispongono in totale di un numero come 265 mila posti letto per anziani. Questi numeri assumono tutt’altro valore se confrontati con i dati sulla popolazione italiana. Gli anziani nel nostro paese superano i 12 milioni e di questi 3 milioni hanno un’età compresa tra gli 80 e gli 89 anni. Un numero stimato di 440 gli ultra novantenni e le percentuali di over 65 nel nostro paese sono destinate a salire. Sono 2,7 milioni gli anziani parzialmente o non del tutto autosufficienti nel Paese e anche questo dato è in crescita. Anna Paola Tortora tiquattro RSA ma tutte private convenzionate, un numero assolutamente insufficiente denuncia lo Spi; 107 invece è il numero dei Centri semiresidenziali diurni dedicati all’accoglienza di adulti con disabilità. In generale però la soluzione migliore e più auspicabile – secondo Teti Croci – sarebbe quella di una permanenza dell’anziano a casa: necessario in tal senso quindi – fa notare – rafforzare l’assistenza domiciliare. In merito la Cgil ha espresso parere sfavorevole alla riforma dell’assistenza domiciliare contenuta nel nuovo Piano Regolatore Sociale di Roma: un abbattimento delle liste d’attesa sembrerebbe possibile infatti solo a discapito della qualità del servizio. È necessario quindi – conclude lo Spi – fare luce sulla questione e chiarire determinati aspetti contenuti nella riforma che dovrà comunque passare al vaglio dopo un primo periodo di sperimentazione. Roma Salute news 6 Febbraio 2012 La utilizza solo il 14%. Per gli esperti è colpa della disinformazione 3 GLI IMPIANTI CON PROTESI MAMMARIE PIP EFFETTUATI TRA IL 2001 E IL 2011 Pillola anticoncezionale, PROTESI TOSSICHE italiane ultime in Europa SONO PIU’ DI 4500 di Luciana Riva S olo il 14% delle italiane utilizza la pillola anticoncezionale. Un numero al di sotto della media europea che, secondo il rapporto World Contraceptive Use 2011 delle Nazioni Unite, è del 21,4%. Il nostro Paese si attesta agli stessi livelli di Tunisia, 14,5%, Botswana,14,3% e Iraq 14,6% Contro il 59% del Portogallo e il 52% della Germania. Con un paradosso: in Italia, infatti, si fanno pochi figli e il tasso di Interruzione Volontaria di Gravidanza (Ivg) è basso rispetto all’UE: 10,1 (per 1000 donne in età compresa fra i 15 e i 49 anni) contro, ad esempio, il 20,8 della Spagna. Per spiegare questa stranezza, gli esperti rispondono che gli italiani utilizzano maggiormente, rispetto alla pillola, metodi alternativi come il coito interrotto e il preservativo e fanno spesso ricorso alla contraccezione d’emergenza, specie tra i giovani. La pillola anticoncezionale ormonale è stata introdotta in Italia nel 1965 ma inizialmente era consentita solo a scopo terapeutico, per regolarizzare, ad esem- pio, il ciclo mestruale. La sua diffusione, in tutta Europa, fu molto controversa per le questioni etiche e morali che sollevava. Solo nel 1971, in Italia, è diventata legale ad uso anticoncezionale. In più di mezzo secolo di utilizzo, il farmaco si è trasformato sempre di più da metodo per il controllo delle nascite a medicina utile sia per disturbi ginecologici sia per preservare la fertilità delle donne che decidono di avere un figlio in età avanzata. Le ultime frontiere sono state illustrate a Berlino, da esperti di tutti i Paesi, in un Simposio Internazionale in cui si è parlato anche di disinformazione. A prescindere rivista Contraception, emerge che solo 2% delle donne europee che utilizza la pillola sa come agisce. ‘Questi dati – ha affermato Francesco Primiero dell’Università di Roma La Sapienza spiegano chiaramente come mai esistano tuttora tanti pregiudizi e luoghi comuni su questo metodo. Il timore più diffuso è che la pillola possa essere dannosa per la salute, mentre numerose evidenze scientifiche indicano l’esatto contrario’. Oggi la ricerca scientifica ha reso disponibili farmaci di nuova generazione con un profilo rischi/benefici a favore dei benefici, aspetto questo sottoli- La pillola anticoncezionale ormonale è stata introdotta in Italia nel 1965 ma inizialmente era consentita solo a scopo terapeutico, per regolarizzare, ad esempio, il ciclo mestruale dal livello culturale, infatti, l’informazione delle donne sulla pillola è davvero scarsa. Da una ricerca condotta in Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Romania, da poco pubblicata sulla neato anche dai comitati della Food and Drug Administration, l’ente americano di controllo sui farmaci. La pillola presenta, inoltre, anche altri vantaggi sulla salute della donna. ‘Può essere utile anche in vista di una gravidanza dopo i 35 anni – continua Primerio. Provocando una sorta di finta gravidanza, il sistema riproduttivo resta protetto perché sostanzialmente in pausa, rispetto all'invecchiamento’. Ma l’utilizzo deve essere sempre valutato caso per caso e da parte del medico che sceglie, per ognuna, la pillola giusta. S arebbero 4500, in Italia, gli impianti con protesi mammarie Pip (Poly Implant Prothese) effettuati tra il 2001 e il 2011. Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, illustrando in audizione in commissione Sanità del Senato i risultati del censimento che si sta completando in questi giorni. Il Ministro della Salute aveva, infatti, emanato lo scorso dicembre un’ordinanza che imponeva a tutte le strutture ospedaliere e ambulatoriali pubbliche e private, accreditate o autorizzate, di redigere entro 15 giorni un elenco nominativo di tutti i casi riguardanti l’impianto di Pip a partire dal primo gennaio 2001 disponendo che il Servizio Sanitario Nazionale si sarebbe fatto carico di tutti gli interventi di espianto. In seguito è stato aggiunto che sarebbe stato a carico del Ssn l'espianto richiesto non solo per motivi clinici ma anche psicologici da parte delle donne. L’allarme delle protesi al silicone tossico, esploso nel 2010, ha fatto il giro del mondo. L'azienda francese che le produceva, ora in fallimento, ha fabbricato e venduto negli anni circa 400-500 mila protesi, esportate soprattutto in Gran Bretagna, Australia, America Latina, Venezuela e Brasile. Le protesi, si è scoperto in seguito, contenevano un gel al silicone cui era stato aggiunto almeno un tipo di additivo impiegato nell'industria petrolchimica e non testato per l'uso medico. In Italia, L'Associazione italiana chirurghi plastici estetici (Aicpe) ha depositato al Tribunale di Roma una denuncia-querela contro la società francese, ma mantiene un atteggiamento cauto: ‘L'allarmismo che si è creato – ha dichiarato IL PROBLEMA Le protesi contenevano un gel al silicone cui era stato aggiunto almeno un tipo di additivo impiegato nell'industria petrolchimica e non testato per l'uso medico Mario Pelle Ceravolo, vicepresidente di Aicpe - non è giustificato: è vero che in alcune pazienti si sono verificate delle rotture e delle infezioni, ma non ci sono evidenze scientifiche che mettono in relazione le protesi Pip con il cancro al seno o con rischi diversi da quelli relativi ad altre protesi. Ogni caso deve essere valutato individualmente: raccomandiamo a chi si è sottoposto a un intervento di rivolgersi al proprio chirurgo di fiducia per monitorare la situazione e prendere le dovute misure di controllo o terapeutiche’. Luciana Riva 4 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 Terapia del dolore, molte le criticità Policlinico Tor Vergata centro di eccellenza a Roma. Ma la legge è inapplicata I l 28 gennaio scorso si è svolto, presso il Policlinico di Tor Vergata a Roma, il convegno dal titolo ‘Ruolo dell’assistenza primaria dalla terapia farmacologica alla terapia neuromodulatoria nel dolore’, appuntamento che si inserisce nel lungo dibattito nato dall’approvazione della legge n.38 del 2010 che disciplina l’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative, la cui piena attuazione incontra ancora oggi grandi ostacoli. Le problematiche maggiormente evidenziate riguardano l’insufficiente preparazione specifica del personale sanitario, la difficile integrazione tra gli attori che intervengono nel cammino terapeutico del paziente- i centri di riferimento per la terapia del dolore (hub) e gli ambulatori territoriali di terapia antalgica (spoke) e le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) dei Medici di Medicina Generale - e soprattutto la scarsa informazione dei cittadini sulla legge e sulle opportunità di cura da essa garantite. In Italia circa un quarto della popolazione soffre di dolore cronico non oncologico e 250270.000 persone all’anno si ammalano di tumore e dolore associato alla patologia: il 19% dei malati perde il posto di lavoro; il 21% va incontro alla depressione; tra il 50% e l’ 88% ha disturbi del sonno. Dalla ricerca dell’Associazione “Vivere senza dolore”, solo nella metà dei casi i pazienti con dolore persistente si rivolgono a un clinico, che nel 57,9% è il medico di famiglia, molto raramente il terapista del dolore (5,8%). Il centro specializzato è quindi spesso il punto d’arrivo di un paziente con dolore cronico, dopo un tortuoso e a volte inappropriato percorso di cura ed è dunque fondamentale coinvolgere maggiormente il medico di famiglia nel corretto percorso di cura dei pazienti, per facilitare la La sala d'attesa del Policlinico Tor Vergata continuità assistenziale del malato e migliorare l’accessibilità alla relativi dosaggi e il risultato rete territoriale di strutture sani- antalgico conseguito. Il cambiatarie e assistenza domiciliare. “E’ mento quindi deve partire dalla necessario modificare abitudini e formazione della classe medica pregiudizi consolidati, che spes- – riferita, ad esempio anche alla so fanno parte del bagaglio cul- semplificazione delle procedure turale del medico, a volte restio a di accesso ai farmaci impiegati concepire il “dolore” come para- nella terapia del dolore e al suo metro vitale da monitorare:- corretto utilizzo, ancora oggi sotdichiara il professor Gatti, toutilizzati - fino ad arrivare al Direttore dell’Hub Medicina del coinvolgimento del paziente renDolore Fondazione PTV/ dendolo responsabile di un’ attiPoliclinico "Tor Vergata"- in parti- vità di verifica e feedback delcolare l’articolo 7 prevede l’ob- l’assistenza ricevuta”. La Legge bligo di riportare all’interno della 38 ha infatti assegnato un ruolo cartella clinica, nelle sezioni di grande importanza al MMG, in medica ed infermieristica, le primo luogo semplificando la caratteristiche del dolore rilevato prescrizione dei farmaci oppiacei e della sua evoluzione nel corso non iniettabili con una semplice del ricovero, nonché la tecnica ricetta del Servizio Sanitario antalgica e i farmaci utilizzati, i Nazionale. Da una ricerca di Cittadinanzattiva inoltre, anche la gestione dei pazienti all’interno dei centri di terapia del dolore, seppur considerata positiva dall’85,6%, presenta aree di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il supporto psicologico. Migliorare dunque l’organizzazione dei percorsi assistenziali, correttamente integrati e articolati principalmente su tre livelli di cura ( territorio, ospedale e centri di terapia del dolore) è il lavoro sul quale dovranno impegnarsi tutti gli operatori del settore malgrado la crisi economica e la conseguente scarsa disponibilità di risorse a tutti i livelli, se si vuole diffondere il principio che “non siamo nati per soffrire”. Laura Gilardi Roma Salute news 6 Febbraio 2012 PUBBLICITA’ OFFICINA ORTOPEDICA & SANITARIA Gruppo Fantauzzi CONVENZIONATA con il S.S.N e l’INAIL Via Cividale del Friuli 7/a Roma 00183 Tel 06.7017788 Via del Forte Tiburtino 110 Roma 00159 Tel 06.4074558 Via dei Castani 196 Roma 00172 Tel. 06.2570970 www.webalice.it/fantafa - email: [email protected] 5 AZIENDA CON SISTEMA QUALITA’ CERTIFICATA ISO 9001-2008 Qualunque sia l'entità e la frequenza del disturbo, il dolore deve essere considerato un segnale Mal di schiena: come curarsi con l’aiuto del computer di Cinzia Rossi S tatistiche americane dicono che riguarda il 15-20% della popolazione adulta ed è la più comune causa di assenza dal lavoro sotto i 45 anni. Spesso si manifesta al risveglio, coi primi movimenti della colonna, o la sera alla fine della giornata lavorativa. La definizione generica del famigerato “mal di schiena” raggruppa in realtà una molteplicità di squilibri biomeccanici e/o bioenergetici che vanno affrontati attraverso un approccio multidisciplinare, perché solo un’equipe di specialisti può individuare le diverse cause che sostengono il sintomo ed elaborare la terapia più efficace e personalizzata. L'errore, molto comune, consiste infatti in una carenza diagnostica: ci si ferma al trattamento del sintomo quando è indispensabile risolvere l'eziologia cioè l'origine del male. Il sintomo doloroso può deri- vare da cause meccaniche, come squilibri statici che determinano contratture della muscolatura che sostiene le vertebre, e trae origine da artrosi delle articolazioni, traumi lombari, ernie del disco. Anche la riduzione della densità ossea derivante dall’età avanzata, da un’immobilizzazione prolungata o da squilibri ormonali (osteoporosi tipica della menopausa) possono essere alla base delle manifestazioni dolorose a carico del tronco. Non ultima una condizione di ‘surmenage psichico’, ovvero una condizione di stress protratta nel tempo, può scaricare sulla colonna il ‘peso’ del carico emotivo. Quindi quello che occorre è un adeguato inquadramento diagnostico e la capacità del medico di individuare il corretto approccio terapeutico. Oggi gli specialisti della riabilitazione, medici e tecnici, si giovano di strumenti innovativi che mirano a perfezione i trattamenti adeguandoli alle diverse esigenze. Le strumentazioni computerizzate, in particolare, sono in grado di fornire le informazioni necessarie per trattamenti sempre più mirati. Tra questi la pedana propriocettiva, o Pro-Kin Line, dotata di una serie di sensori che consentono di effettuare valutazioni computerizzate e interventi riabilitativi personalizzati, e il Multi-Joint System, che utilizza indicatori di sensibilità e Mal di schiena per il 20% della popolazione mobilità articolare, consentendo un corretto intervento a puterizzata di tutte le patologie livello locale. Infine a disposizione muscolo scheletriche e un procesdegli specialisti uno strumento di so riabilitativo immediato e compleultima generazione come il Postural to. E “i risultati si vedono” non è Bench, si rivela fondamentale per lo solo una garanzia pubblicitaria, ma studio della postura e per l’indivi- i progressi riabilitativi possono effetduazione degli squilibri muscolari, tivamente essere visualizzati sul garantendo una valutazione com- macchinario dal paziente stesso. FISIO MICHELMARIA s.r.l. MULTI-JOINT SYSTEM - GINNASTICA MEDICA - POSTURAL BENCH MASSAGGI GINNASTICA POSTURALE - RIABILITAZIONE MOTORIA VISITE SPECIALISTICHE DI CONTROLLO CENTRO DI FISIOTERAPIA Gruppo Fantauzzi SERVIZIO NAVETTA GRATUITO FISIO MICHELMARIA s.r.l Via del Forte Tiburtino, 98/100 - 00159 ROMA - Tel 06 40.800.235 6 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 Le ultime notizie su www.rom asalutenews.it Medicina Nuove prospettive di terapia contro le malattie neurodegenerative La cannabis rallenta i processi della sclerosi multipla Studio chiarisce i meccanismi neuroprotettivi della Cannabis grazie a uno specifico recettore di Simona Barbato G li effetti benefici della canapa indiana non sono più un mistero. Uno studio della Fondazione Santa Lucia in con collaborazione l’Università di Teramo, pubblicato su Journal of Molecular Medicine, dimostra che i principi attivi contenuti nella proibitissima Cannabis sativa, sono capaci di rallentare i processi neurodegenerativi di alcune malattie. Già in passato studi clinici hanno indicato che l’hashish e la marijuana o la loro componente attiva, il cannabinoide, sono efficaci contro i sintomi della sclerosi multipla, alleviando il danno neuronale, ma i meccanismi d’azione associati a tale capacità non erano ancora noti. della scientifico lavoro Il Fondazione Santa Lucia, coordinato da Marco Molinari e Mauro Maccarrone, ha fatto luce su questi meccanismi, analizzando la relazione tra la Cannabis e un composto Uno studio della Fondazione S. Lucia in collaborazione con l’Università di Teramo gassoso noto per le sue importanti azioni sulle cellule del sistema nervoso centrale: l’ossido di azoto. Quest’ultimo può agire sia in senso neuroprotettivo che neurotossico, ebbene i ricercatori hanno dimostrato che proprio attraverso i recettori cannabici, ed in particolar modo il recettore cannabico di tipo 2, è possibile indirizzare gli effetti dell’ossido di azoto. “E’stato così compiuto – precisa la Fondazione Santa Lucia in un comunicato - un passo avanti per lo sviluppo di farmaci in grado di agire in modo selettivo sull’ossido di azoto inducendo solo effetti neuroprotettivi e questo grazie all’azione della Cannabis. Grazie a questi risultati, si aprono ora interessanti prospettive in ambito terapeutico per il trattamento di patologie a grande diffusione, come l’ictus e la sclerosi multipla, con approcci farmacologici capaci di bloccare anche processi neurodegenerativi secondari ad eventi traumatici del cervello e del midollo spinale.” “Queste importanti evidenze scientifiche – conclude la nota - sono state ottenute utilizzando avanzate tecniche di biochimica, neuromorfologia funzionale in microscopia confocale, test farmacologici e valutazione comportamentale del recupero nel modello animale dopo un danno al sistema nervoso centrale.” IN BREVE Alzheimer, un vaccino per non dimenticare Dal Cnr di Napoli è in arrivo un vaccino sperimentale capace di innescare una risposta immunitaria contro il beta-amiloide, una molecola che si accumula nel cervello dei malati di Alzheimer causando danni alla memoria e alle capacità cognitive. La proteinaantidoto, al quale è stato concesso il brevetto italiano, si chiama (1-11) E2. Sono ben noti i vaccini per prevenire le malattie infettive, tuttavia questa scoperta potrebbe aprire la strada a terapie contro l’Alzheimer adottando simili strategie. Autismo: onde cerebrali ne predicono il rischio Dall’analisi delle onde cerebrali dei bambini è possibile scoprire l'autismo già a sei mesi, ovvero prima di quando iniziano a manifestarsi i primi sintomi. La tecnica usata nello studio, pubblicato su Current Biology, consiste nell’ applicare dei sensori sulla testa dei bambini per esaminarne l'attività cerebrale. Quando guardavano un immagine, i bambini a basso rischio presentavano una grande differenza nelle onde cerebrali, mentre la differenza era minore nei piccoli pazienti poi diventati autistici. Dalla Società italiana di nefrologia e l’ISS uno strumento contro l’insufficienza renale cronica Malattia renale, linee guida per medici di Simona Barbato In Italia il 13% della popolazione soffre di insufficienza renale moderata, oltre 45.000 persone vivono in dialisi e circa 16.000 hanno subito successivamente un trapianto renale. Diabete e ipertensione sono tra le cause principali della malattia, anche se i fattori di rischio sono molteplici e non sempre noti. Esami semplici e poco costosi, come quello delle urine e della creatinine- mia, sono fondamentali perché, se alterati, possono essere un indicazione della presenza della malattia. La diagnosi precoce è l’arma più efficace per evitare la dialisi e tentare, perfino, di arrestare lo sviluppo di insufficienza renale cronica. Da qui l’idea della Società Italiana di Nefrologia di realizzare delle Linee Guida, in collaborazione con 13 Società scientifiche coordinate dall'Istituto Superiore di Sanità. “Identificazione, prevenzione e gestione della Malattia Renale Cronica nell’adulto” è il titolo del documento che affronta, sotto forma di quesiti clinici, i principali problemi relativi alla diagnosi, prognosi e terapia. Le Linee Guida fanno riferimento a oltre 1000 studi scientifici e costituiscono il primo documento italiano a disposizione dello specialista, ma anche del medico di famiglia che avrà così un riferimento pratico aggiuntivo ed aggiornato. Il volume fornisce inoltre strumenti utili sui metodi di informazione e supporto per pazienti e familiari. ''Elaborate da un panel multidisciplinare sulla base di prove di effica- cia - afferma Alfonso Mele dell'ISS - queste Linee Guida, oltre a consentire una gestione più appropriata della malattia renale cronica, saranno uno strumento utile a favorire una pratica clinica più uniforme ed una gestione più razionale delle risorse economiche''. Roma Salute news 6 Febbraio 2012 Salute 7 Ultimo rapporto Eurispes: obiettivo la linea fisica più che l’effettivo benessere clinico Due di lato Italiani sempre più salutisti, ma con molta moderazione Quando fa male la tecnologia Il 53,7% mangia in modo equilibrato ed il 46,7% controlla regolarmente il proprio peso di Giada Chicca C irca un decimo degli Italiani ha seriamente cura di sé, ma solo l’8,3% si sottopone ad analisi di routine. Anche se spesso le attenzioni dirette al peso ed alla salute hanno come obiettivo la linea fisica più che l’effettivo benessere clinico. Ecco cosa è emerso dal Rapporto Italia 2012 dell’Eurispes; Attività fisica: il 7,4% pratica molto sport, il 28,4% a sufficienza, un 42,8% risulta essere più pigro e il 19,7% è sedentario. Gli uomini si dedicano di più all’attività fisica mentre le donne sono attente nell’alimentazione. Alimentazione: più della metà degli Italiani mangia in modo equilibrato ed il 46,7% controlla regolarmente il proprio peso, contro un 30,9% che invece dedica poca attenzione al cibo. Cura omeopatica: prediletta per Il 30,9% degli italiani dedica poca attenzione al cibo risolvere i disturbi fisici (70,6%), soprattutto piccoli malanni stagionali e influenze, anche se spesso si ricorre alla fitoterapia (39,2%), all’osteopatia (21,5%), all’agopuntura (21%) e alla chiropratica (17,2%). Fumo: il 6,1% consuma un pacchetto al giorno, l’8,2% non arriva alle 15 sigarette quotidiane, il 10,4% consuma meno di mezzo pacchetto al giorno ed il 10,4% se ne concede ‘una tantum’. Sono invece 63,8% i non fumatori. Infertilità: solo nel 2009 ben 63.840 coppie sono ricorse alla procreazione assistita e nel frattempo aumentano i centri specializzati in Sicilia, Campania, Lazio e Lombardia. L’età media di chi vi si sottopone varia tra i 17 ed i 36 anni. Bioetica: il 39,3% è contrario alla pillola abortiva Ru486, mentre il 58% non vi si oppone. Il 50% è favorevole all’eutanasia(il 46,6% si schiera contro) ma se si parla di suicidio assistito in assenza di malattia, si pronuncia contrario un 71,6% e favorevole un 25,3%. Suicidio: se ne sono contati circa 3000 nel 2009, ma il numero è salito a 14000 tra il 2010 ed il 2011. Anche se è bene ricordare che fino al 2007 l’Italia è stata tra i paesi con più basso numero di suicidi. L’allarme arriva dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale Sono gli incidenti domestici il primo pericolo per i bambini di Giada Chicca Sono le mura domestiche il primo pericolo per adolescenti e bambini che negli incidenti domestici mettono a rischio la loro salute e divenendo spesso causa di morte o di invalidità. Lo rileva la SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) che appellandosi ai dati ricavati dall’Istituto Superiore di Sanità sottolinea come i bambini di età inferiore ai 5 anni siano “la categoria maggiormente a rischio, insieme a donne e anziani. Una vera e propria epidemia silenziosa”, secondo i pediatri. Sempre la SIPPS ha elaborato una lista di ‘accorgimenti’, tra cui figurano in primis la posizione di pentole, fornelli, oggetti taglienti e sostanze nocive. Sottolinea il pediatra e componente della Segreteria regionale SIPPS-Sicilia, Angelo Milazzo: “A favorire gli incidenti domestici sono cause di natura prevalentemente ‘sociale’quali uno status socio-economicoculturale svantaggiato, problemi psichici e comportamentali e un elevato livello di stress all'interno del nucleo familiare”. I dispositivi più nocivi per la salute del nostro collo sono i tablet, lo afferma una ricerca della Harvard School of Public Healt che ne ha analizzato due tipi: con e senza ‘custodia’, la quale consente di variare le angolazioni. I test sono stati effettuati da 15 esperti e in diverse configurazioni: tenendolo sulle gambe (lap-hand) o sul tavolo (table-movie). “Il tablet dovrebbe essere piazzato sempre su un tavolo per evitare angoli visivi troppo bassi; tenendolo in grembo si sottopongono il collo e la testa alle tensioni maggiori. L'angolazione ottimale di norma è di 30 gradi. Ogni 15 minuti comunque bisogna cambiare posizione.” “I problemi che si possonoavere sono gli stessi del computer: contratturemuscolari, torcicollo e tunnel carpale”, asserisce Paolo Cherubino, vicepresidente della Societàitaliana di Ortopedia e Traumatologia. Musica uguale energia Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università americana Purdue dell’Indiana. Un nuovo sensore medico, impiantato nei pazienti colpiti da aneurisma o da incontinenza scaturita da paralisi, può essere ricaricato con le onde acustiche musicali, in particolare con quelle rap, che hanno suoni a bassa frequenza. Il sensore ha una mensola vibrante sottile e collegata a una estremità con una tavola a immersione. La musica con frequenze di 200/500 hertz facendo vibrare la mensola fa incamerare carica in un condensatore. In seguito, se le vibrazioni si interrompono a causa del diverso ritmo delle frequenze, la carica elettrica è mandata automaticamente a un sensore che legge la pressione; i dati vengono poi trasmessi a segnali radio. Tra i tipi di musica sperimentati per tale effetto ci sono rap, blues, jazz e rock. Il migliore risulta essere il rap. 8 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 PUBBLICITA’ Roma Salute news 6 Febbraio 2012 9 L’Italia non è un Paese per bambini Sempre più grassi e dai comportamenti sregolati. L’assistenza all’infanzia è ancora disomogenea E’ stato pubblicato il primo “Libro Bianco 2011. La salute dei bambini”, un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione pediatrica italiana fino a 18 anni di età, e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane ricevuta da questa importante fetta di popolazione. Dall’ opuscolo, redatto dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l'Università Cattolica di Roma, in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria (SIP), emerge innanzitutto che in Italia ci sono sempre più anziani che bambini, i quali pur essendo in generale in buona salute rispetto a tanti altri paesi europei, rischiano di andare incontro ad un incremento di malattie a causa della vita sedentaria e dalle pessime abitudini a tavola. La natalità infatti è drasticamente diminuita: dal 1871 al 2009 si è ridotta quasi del 50% e in Italia siamo ai livelli più bassi di Europa (il 9,5 per mille contro il 12,8 della Francia o il 12 per mille della Svezia). “Mai in nessun altro Paese del mondo si è avuto, come in Italia, un tale abbassamento dei tassi di fecondità e natalità in così breve tempo – spiega Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma - e questo fenomeno è stato sicuramente aggravato dalla continua, dal secondo dopoguerra in poi, carenza di politiche a supporto della famiglia, indipendentemente dal colore e dall’orientamento dei governi in carica, contrariamente a quanto avvenuto sia nei piccoli che nei grandi Paesi europei, come Francia e Germania”. Dai dati raccolti emerge inoltre una significativa differenza di cifre e di tendenze sul territorio nazionale. Se fino a qualche decennio fa il Centro-Sud risultava la zona in cui si registravano un maggior numero di nascite, attualmente, pur rimanendo la Campania la regione più “giovane” di Italia , l’incremento di nascite più significativo si sta registrando nelle regioni del Nord Est dove l’assistenza neonatale e pediatrica, nonché il tenore di vita delle famiglie, appaiono più favorevoli. “ Le misure di protezione sociale per la famiglia in Italia - prosegue Ricciardi - sono residuali rispetto alle altre spese per il welfare: questo non è un driver di sviluppo del Paese e della sostenibilità per il futuro. L’Italia non è un Paese a misura di bambino: tutte le politiche del welfare non sono orientate ai bisogni dell’infanzia e non incentivano le giovani coppie a mettere su famiglia. E, sebbene la salute complessiva dei nostri bambini resti buona, a preoccupare è la profonda disomogeneità A.E.O. SRL dei servizi assistenziali nelle diverse regioni ciò significa che le opportunità di salute non sono le stesse per tutti i bambini italiani o, in altri termini, essere bambino nel Sud d’Italia non è egualmente facile che esserlo nel Nord-Est del Paese”. Molti miglioramenti comunque sono stati ottenuti in questi anni, sia nel contenimento della La copertina del Libro bianco sulla salute dei bambini mortalità infantile che nell’assistenza pediatrica. La riduzio- ta a fattori biologici e all’assistenza al ne dei tassi di mortalità infantile, è parto, a essersi ridotta in modo uno dei fenomeni epidemiologici più importante negli ultimi anni. La morrilevanti emersi negli ultimi 60 anni in talità post-neonatale, invece, più Italia come in tutti i Paesi economica- influenzata dalla qualità dell’ambienmente avanzati. È soprattutto la mor- te di vita, presenta una riduzione più talità neonatale, maggiormente lega- contenuta.. Laura Gilardi ASSISTENZA TECNICA IN GIORNATA Tel 06.72.67.74.48 CO DO NS M A EG N IC IL E IO AUSILI-ELETTROMEDICALI-OSPEDALIERI A R T I C O L I O R TO P E D I C I PRODUZIONE - COMMERCIALIZZAZIONE - NOLEGGIO - BAGNI PER DISABILI AUSILI - APPARECCHI PER FISIOTERAPIA - DISPOSITIVI MEDICI PER DIAGNOSTICA - MONOUSO ATTREZZATURE PER PALESTRE - ARREDAMENTO - MANUTENZIONE MENSILI Negozio: Viale Galvano dellaVolpe, 17/17a - Laboratorio: Viale Galvano dellaVolpe, 45/47 - 00133 ROMA Tel. 06-72.67.32.06 - Fax 06-72.67.04.25 [email protected] - www.aeosrl.com ZONATORVERGATA 10 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 Ambiente Lezioni per recuperare un sapere antico andato perso nella smania da consumo Università del Saper Fare dove non è mai troppo tardi di Yari Ricci D ecrescita felice, Università del Saper Fare, Città dell’Utopia. Non è solo l’idea che richiama un modo alternativo di vivere le relazioni con l’ambiente e le altre persone. Sono progetti concreti che rispondono al bisogno sempre più diffuso di uno stile di vita diverso, privo delle compulsioni da consumo che stanno diventando distruttive per il Pianeta, ma anche e soprattutto per gli individui. Il “Saper Fare è una sorta di rivoluzione culturale: permette di recuperare capacità e utilità perdute, di accedere a beni primari limitando acquisti e spostamenti, di inquinare meno e risparmiare molto, e di sperimentare una nuova dimensione entro la quale rivalutare il tempo e la soddisfazione del lavoro ben fatto, da condividere in modo solidale. Se migliaia, milioni di singoli adotteranno le pratiche del Saper Fare, l’impatto di questa pratica diverrà in breve tempo molto significativo anche su scala globale”. Questa è la chiave del progetto. Un gruppo operativo dei vari Circoli territoriali dell’associazione Movimento della Decrescita Felice (MDF) ha costituito il primo nucleo come Università del Saper Fare a Torino, organizzando alcuni Il bisogno sempre più diffuso di uno stile di vita diverso corsi nella primavera 2009. Ora sedi diverse stanno sparse in tutta Italia, Roma compresa. Le attività si svolgono presso “La Città dell’Utopia" dentro il Casale Garibaldi di San Paolo affidato dal Municipio XI al Servizio Civile Internazionale. E’un edificio di caratteristiche rurali incastonato fra Via Leonardo da Vinci e Via Chiabrera. Ogni Terzo Sabato del mese si svolge il Mercato contadino TERRA/terra e ogni primo saba- to si progetta e si cura insieme il giardino dell’utopia in collaborazione con l'associazione romana di erboristi di "Monte deì Cocci", che organizza anche corsi sulle proprietà medicinali delle erbe. A febbraio è previsto un laboratorio delle maschere aperto anche ai bambini. Tutte le attività hanno un costo talmente irrisorio che consente veramente a chiunque di aderire. Per rendersi conto visitare il sito: http://www.lacittadellutopia.it I numeri Città dell’Utopia Via Valeriano 3F, Roma Telefono: 06 59648311 - 346 5019887 IN BREVE Parasite farm, l’orto in casa Un nuovo sistema di coltivazione domestica e compostaggio è nato dall’idea di due designer tedeschi, Charlotte Dieckmann e Nils Ferber, gli ideatori di Parasite Farm. La compostiera è dotata di diversi scomparti, compreso un ampio spazio destinato agli scarti vegetali, di cui si prenderanno cura i lombrichi, e un contenitore estraibile per la raccolta di liquidi. Può essere inserita in una libreria o ancorata al tavolo. I vasi sono dotati di uno speciale sistema di illuminazione artificiale e una finestrella trasparente permette di tenere sotto controllo il livello dell’acqua. Eco cover per e-book reader E’ alimentata dal sole ed è stata realizzata dalla società di Taiwan SolarFocus per il Kindle di Amazon. Dotata di un pannello solare integrato per la batteria ausiliaria, SolarKindle offre una luce di lettura ad alta potenza (fino a 800 lux). In grado di funzionare in diverse condizioni di illuminazione, il nuovo dispositivo ha anche una batteria di riserva. Basta un'ora di sole per garantire fino a tre giorni di lettura, anche se la ricarica completa della batteria di riserva richiede 8 ore, ma una volta effettuata raddoppia la durata della classica batteria del Kindle. Idee geniali, semplici e facili da realizzare all’insegna del baratto per ridurre lo spreco e sentirsi meglio Rifiuto con affetto, una scatola è sempre meglio del cassonetto Nel cuore di Brooklyn, a New York, all’interno di una gelateria c’è lo Swap-O- Matic: un distributore automatico dove non si inseriscono monete ma oggetti. Serve per riutilizzare, riciclare, e scambiare. A Berlino è apparsa da tempo una specie di scatola a forma di cabina telefonica con la scritta “Givebox. sharing is caring”. E’ una sorta di tem- porary shop alternativo in cui si può prendere ciò che piace in cambio di qualcos’altro. Detersivi, biscotti, latte di vernice, teiere, piante in vaso, magliette. Nessuno ruba, tutti contribuiscono. Qui da noi potrebbe funzionare? Basterebbe provare. Roberta Bruzzechesse, Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi, tre giovani artiste, l’hanno fatto, creando lo “RCA”, acronimo che sta per Rifiuto Con Affetto: una scatola gialla grande come un tavolino con una vetrina a scorrimento all’interno della quale trovare scarpe, ombrelli, abiti, vecchie radio e ferri da stiro in buono stato. Da scambiare, ovviamente. Può essere installato in tutti i luoghi di ritrovo dove la collettività stessa se ne prende cura e ne ha la responsabilità. Bergamo, Gubbio, Matelica, Macerata, Ravenna, Rovereto, Mestre e Venezia hanno aderito fino a oggi alla sfida inserendo RCA in scuole, biblioteche, uffici comunali e piazze. Yari Ricci Roma Salute news 6 Febbraio 2012 Alimentazione 11 Allo studio una terapia capace di bloccare l’azione allergica e tossica del glutine Tutto e .... Celiachia, in una molecola il segreto per combatterla Questione di etichetta In Italia nel 2010 erano 122mila le persone affette da celiachia. Nel Lazio il 12% di Gianluca D’Eramo L a celiachia è una malattia con cui devono convivere i soggetti intolleranti al glutine, la prima a livello internazionale, l’1% dell’intera popolazione mondiale. In Italia due anni fa erano oltre 120mila le persone che ne soffrivano, e si stimano in circa 500mila i casi occulti non ancora scoperti, come spiegato dall’ultima relazione del Ministero della Salute. Di solito è la variabilità dei sintomi a rendere difficile la diagnosi che le statistiche a disposizione dimostrano avvenire dopo 6 anni dai primi segnali: intestino irritabile, infezioni virali, batteriche e parassitarie. Per ogni celiaco diagnosticato potrebbero esserci circa 10 potenziali pazienti. La prolungata esposizione al glutine rappresenta il fattore più rilevante per lo sviluppo di Una buona notizia arriva dall’Istituto San Raffaele di Milano complicanze come il linfoma intestinale, la digiuno ileite ulcerativa e la malattia celiaca refrattaria. Ecco perché sono consigliate le analisi specifiche a partire dai 10 anni di età. Una buona notizia arriva dall’Istituto San Raffaele di Milano, dove alcuni ricercatori italiani stanno sperimentando un trattamento capace di inibire la tossicità del glutine. Sarebbero stati scoperti 10 amminoacidi capaci di bloccare la proteina presente nelle farine di grano, segale e orzo. La speranza è di dire addio al regime dietetico speciale cui i malati devono convivere per tutta la loro vita: riso, avena, mais, soia, e tanta frutta e verdura. Un normale consumo di glutine che riporterebbe pasta e pizza nei menù degli ex celiaci, normalizzandone il regime dietetico. Cos’è la ‘celiachia’? E’ un'intolleranza permanente alla gliadina, una componente del glutine, un insieme di proteine contenute nel frumento, nell'orzo, nella segale e nel farro. I nutrizionisti consigliano le produzioni agricole regionali e la gastronomia locale A tavola i piatti tradizionali meglio del cibo esotico di Gianluca D’Eramo Il benessere a tavola passa per la nostra tradizione. Cibi sani, tracciabili e a prezzi contenuti. Prodotti stagionali della nostra terra che in cucina ci permettono di preparare piatti tradizionali, espressione della cultura locale. Il consiglio arriva direttamente dal dietologo e nutrizionista Giorgio Calabrese, intervenuto al convegno ‘Sapere e Sapori’ organizzato da Coldiretti e Regione Lazio. Lo stile di vita esotico, che arriva da lontano grazie a globalizzazione e grande distribuzione, deve essere “un’eccezione” e non la regola. La normalità è consumare i prodotti a km zero, che oltre a tramandare alle giovani generazioni le tradizioni culinarie, permettono di innestare un circuito virtuoso dal punto di vista economico. Stesso discorso per le etichette, che devono diventare un punto a vantaggio del produttore: tracciabilità per orgoglio e sicurezza alimentare. Leggere le etichette degli alimenti che consumiamo ogni giorno sta diventando un’abitudine. Comprenderle correttamente è importante non solo per sapere la data di scadenza, ma anche per informarci sui valori nutrizionali, gli ingredienti e la provenienza del prodotto. Uno sguardo più chiaro nella giungla delle informazioni poste sulle confezioni alimentari è arrivato dal convegno ‘Etichetti-amo’, organizzato a Milano da Nestlè. Esperti nutrizionali e dietetici, insieme a rappresentanti dei consumatori, hanno spiegato ai partecipanti il ‘linguaggio delle etichette’, a volte impossibili da decifrare, alla luce delle disposizioni introdotte recentemente dall’Unione Europea. Presentati anche i risultati dell’Osservatorio sui reali livelli di conoscenza e consapevolezza degli italiani, rispetto alle corrette abitudini alimentari. ....ancor di più Frutta a scuola fino al 2013 Ancora due anni per il programma ‘Frutta nelle scuole’. Gli studenti più piccoli, tra i sei e gli undici anni, continueranno a mangiare frutta fresca, locale e regionale, nelle mense dei loro istituti. L’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Angela Birindelli, ha confermato la proroga dell’iniziativa ideata dalla Comunità Europea e finalizzata ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini. L’annuncio è arrivato durante il convegno ‘Alimentazione, salute e territorio’ promosso dall’assessorato e Coldiretti Lazio. “La proroga del programma – ha spiegato la Birindelli – è arrivata in questi giorni dal ministero, e sono molto soddisfatta del proseguo dell’impegno concreto di educazione alimentare messo in campo dalla Regione Lazio per combattere l’emergenza obesità nelle giovani generazioni”. 12 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 TERZO SETTORE 30 le persone gestite e monitorate tramite un contact center ‘Home sweet home’ ecco la tele-assistenza Un progetto pilota gestito dalla cooperativa Darco in accordo con la Asl di Latina di Riccardo Fanales H ome Sweet Home è un progetto europeo finanziato dalla Commissione europea attraverso il 7° programma quadro - ICT PSP Programma Salute Invecchiamento e Inclusione. Il progetto ha lo scopo di sperimentare in alcuni paesi europei (Italia, Spagna, Irlanda e Belgio) una serie di servizi di tele-assistenza e telemonitoraggio nella gestione di persone anziane e di pazienti affetti da patologie croniche, riducendo così la necessità di un loro ricovero in strutture specializzate. In Italia partecipa come partner anche la nostra cooperativa Darco Servizi, che dall’inizio del 2012, in accordo con la Asl di Latina e per mezzo di un contact center, gestisce e monitorizza 30 persone. Nello specifico, alcuni pazienti della ASL hanno installata nelle loro case una serie di sensori ambientali e attrezzature mediche collegate ad un computer, chiamato intouch, che gestisce dati e misurazioni e li trasferisce ad un database visualizzabile attraverso il portale del servizio. Questo segnala degli “allarmi” qualora alcune misurazioni dei parametri vitali non siano state effettuate dal paziente oppure quando vi sia un malfunzionamento delle apparecchiature in loro possesso , quando le misurazioni evidenziano dei valori che non rientrano nella normalità e quando i sensori ambientali verificano delle anomalie. Tutto ciò consente il monitoraggio dei parametri medici da parte dei pazienti stessi, dei loro familiari e delle strutture mediche di riferimento. Inoltre i pazienti stessi possono segnalare delle criticità utiliz- Trenta operatori si alternano tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 8.00 alle 20.00 zando uno speciale telefono cellulare con tecnologia gsm chiamato “mambo” che utilizza due soli tasti, per chiamare i responsabili o per mandare via sms dei segnali di allarme. Il contact center di Home Sweet Home, gestito da Darco Servizi, ha un ruolo chiave nella riuscita del progetto. Gli operatori infatti hanno il compito di registrare e gestire gli allarmi che provengono dai pazienti, avvisando, a seconda delle necessità, le persone dedicate all’aiuto immediato, come i familiari dei pazienti, oppu- re il personale medico e tecnico. La sperimentazione del contact center, come informa Annagrazia Laura, coordinatrice del progetto, è partita il 2 gennaio nella sede di via Ostiense, grazie alla collaborazione di ben 30 operatori provenienti dall’area SIGPL e che si alternano in turni per un servizio che è attivo tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 8.00 alle 20.00. “Al momento i colleghi sono impegnati a ricevere alcune chiamate che servono a verificare la funzionalità del servizio e a controllare il portale di Home Sweet Home, per monitorare la presenza di allarmi provenienti dalle abitazioni dei pazienti” riporta il responsabile produzione della commessa Daniel Petruccioli, che lavora a stretto contatto con Annagrazia Laura ed Emiliano Deferrari occupandosi della gestione del progetto e dei rapporti con i partner nazionali ed internazionali. “Non appena la sperimentazione entrerà a regime vi saranno ulteriori occasioni di formazione per gli operatori che dovranno essere pronti a rispondere alle esigenze degli utenti e ad agire prontamente in caso di emergenze”. La sperimentazione, oltre che a rispondere agli impegni presi con la Commissione europea, darà la possibilità al Gruppo Darco di diventare pioniere nella gestione di una serie di servizi innovativi, messi a disposizione delle aziende sanitarie locali e delle strutture private per fare fronte alle richieste della popolazione senza gravare troppo sugli ospedali locali. Per maggiori informazioni w w w. h o m e s w e e t h o m e project.be. Il Forum del Terzo Settore si appella al governo Il Forum del Terzo Settore chiede l'attenzione del Governo. Il 25 gennaio scorso una delegazione di componenti di cooperative ed associazioni ha incontrato il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra. Il tema principale era quello della drastica riduzione dei fondi statali destinati agli Enti Locali e al sistema di Welfare, in seguito alle manovre finanziarie. I delegati hanno espresso la loro preoccupa- zione per l'avvenuta riduzione dei servizi ai cittadini e hanno chiesto chiarimenti riguardo alle modalità di accesso ai servizi, sul tema della non autosufficienza, sulla strutturazione dei servizi e sul contributo che il Terzo Settore può apportare allo sviluppo di politiche sociali pubbliche e private. Il portavoce del Forum, Andrea Olivero, ha apprezzato il cambiamento di rotta che il nuovo governo sta manifestando in materia di politiche sociali. Infatti contro la precedente prassi di tagli si è riconosciuta la necessità di scelte strategiche che prevedono, accanto ad inevitabili sacrifici, anche una redistribuzione delle risorse destinate al welfare. Ma il movimento deve incassare la possibile chiusura dell'Agenzia per il Terzo Settore, l'ente governativo di indirizzo, promozione e vigilanza per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che il ministro Fornero si è detta intenzionata a sciogliere per motivi di bilancio. Roma Salute news 6 Febbraio 2012 13 Tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari e riforma del settore cinematografico e dell’audiovisivo Agricoltura e cultura, in aula arrivano provvedimenti strategici “I provvedimenti legislativi che esaminerà l’Aula già dalla prossima seduta riguardano due settori particolarmente strategici per l’economia della nostra regione. Si tratta della proposta sulla tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari e di quella di riforma del settore cinematografico e dell’audiovisivo. In questi mesi le commissioni preposte hanno lavorato molto e in un clima di confronto dal quale sono scaturite questi testi sui quali saranno chiamate ad esprimersi le forze di maggioranza e di minoranza”. Lo ha dichiarato con una nota il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese. “La cultura - ha continuato Abbruzzese - riveste una grande importanza nel circuito Il presidente Mario Abbruzzese ad una manifestazione della Coldiretti economico e nello sviluppo della nostra regione. Basti pensare che il Lazio è secondo solo alla Lombardia per concentrazione di spettacoli e che ha registrato solo nel 2010 la spesa più alta al botteghino, raggiungendo un introito pari a più di trecento milioni di euro. Ugualmente dicasi per il settore agricolo, dove si sta concentrando molto l’attività dell’attuale Giunta Polverini. Credo che questa normativa che si andrà a discutere potrà determinare delle ricadute positive per garantire la valorizzazione dei nostri prodotti agricoli e alle migliaia di imprese e di associazioni che lavorano per far sì che il livello di qualità rimanga tale. Ed in questo senso - ha concluso - sappiamo quanto sia determinante anche l’apporto dell’ente regionale”. Parere favorevole dalla IX commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali Salute delle donne, via libera al registro dell'endometriosi La IX commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, presieduta da Maurizio Perazzolo, ha dato parere favorevole alla proposta di legge regionale n. 295 del 7 dicembre 2011, concernente "Istituzione del Registro Regionale dell'endometriosi per la tutela della salute delle donne", che vede come prima firmataria la consigliera Isabella Rauti. Il provvedimento, approdato in IX commissione per l'esame in sede secondaria, è anche all'esame della commissione competente per materia, la XIII, Sanità, in sede primaria. L'endometriosi è una malattia che colpisce dieci donne su cento in età riproduttiva e rappresenta oggi una delle principali cause di sterilità femminile, rendendo impossibile la maternità a un terzo delle donne affette da tale patologia. "In questo scenario - si legge nella relazione della PL 295 - la Regione ritiene doveroso impegnarsi contro questa grave affezione, promuovendo lo studio dell'incidenza della endometriosi per casistiche e statistiche (studio del caso dall'inizio, sviluppo sino alla diagnosi e monitoraggio dell'evoluzione della malattia durante la terapia), attraverso la raccolta dei dati così ottenuti nel cosiddetto Registro regionale dell'endometriosi, che la Regione istituirà proprio a tutela e sostegno di tutte le donne alle quali è stata riscontrata questa malattia". "Sappiamo che l'assenza di dati sulla frequenza di questa seria patologia nella nostra regione è considerata una grave carenza. Dunque, il Registro servirà proprio a colmare questa grave lacuna". E' quan- to ha dichiarato Perazzolo il quale ha aggiunto: "Il Registro regionale dell'endometriosi dovrà raccogliere dati precisi sull'incidenza di questa malattia, dati che a oggi mancano e che invece sono indispensabili per gli ulteriori passi in supporto delle donne con endometriosi". 14 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 PUBBLICITA’ Roma Salute news 6 Febbraio 2012 Echi dal sociale 15 Eurispes: il rapporto Italia 2012 sottolinea il contributo sociale degli over 64 Lotta alla droga Anziani protagonisti del welfare e circa la metà usa internet Cocaina, record di sequestri di Marco De Santis A nziani soli e abbandonati, incapaci di autogestirsi e di mantenersi. Il rapporto Italia 2012 dell’Eurispes demolisce, in tutto o in parte, una serie di luoghi comuni sulla terza età e mostra come, al contrario, gli anziani siano spesso ottimisti sulla loro condizione e un sostegno per le generazioni più giovani. L’indagine dell’Eurispes si è infatti concentrata sulle relazioni sociali, gli interessi, le attività e gli impegni, l’apertura alla modernità e l’autosufficienza degli anziani rilevando una serie di dati interessanti. In primo luogo la maggioranza degli anziani (45,4%) vede la terza età come un’occasione per dedicarsi più a se stessi e ai propri interessi, il 19,4% la considera un periodo in cui riposarsi e, solo il 27,8% di loro considera l’età matura come una fase di declino. Sono soprattutto gli uomini con una certa cultura a mostrare più ottimismo e a mostrare una certa tendenza alla ricerca di un’attività: il 51,5% legge regolarmente i quotidiani, il 69% svolge attività fisica (contro il 59,2% delle donne), il 63,1% coltiva un hobby (contro il 51,5% Il Computer è utilizzato dal 47,7% degli anziani delle donne), il 54,6% coltiva le relazioni extrafamiliari vedendo spesso gli amici. D’altra parte le donne risultano essere le più attive sul piano delle relazioni familiari: è più elevata che fra i loro coetanei la percentuale di chi incontra spesso parenti (48,5% contro 40%) e nipoti (66,2% contro 57,1%). La malattia (48,7%). e la perdita di autonomia (21,9%), sono le paure più indicate, in special modo dalle donne, mentre percentuali più esigue temono la solitudine (10,5%), di sentirsi inutile (7,5%), di trovarsi in difficoltà economiche (6,1%). Computer e internet sono utilizzati rispettivamente dal 47,7% e dal 45,8% del campione, ma il cellulare è ancora il mezzo preferito. Ma il ruolo che gli anziani ricoprono più spesso, soprattutto le donne, è quello di sostegno alla famiglia e ai figli: il 68,5% bada ai nipoti, seguono gli aiuti economici, saltuari e non e in prevalenza di parte paterna (71,3%), la preparazione di pasti, la spesa per i figli (19,6%). Ultimo luogo comune demolito dal rapporto Eurispes è quello relativo all’autonomia degli anziani: il 77,6%, di loro, infatti, si reca dal medico da solo, il 76,4% si reca in banca o alla posta, il 74,9% fa la spesa, il 74,7% prepara da mangiare, il 66,1% sbriga i lavori domestici. I dati del Censis. Al via il piano nazionale sui servizi alla persona Colf e Badanti, in 10 anni +44%. Ma solo un terzo è regolare Numero dei collaboratori domestici cresciuto del 44% negli ultimi anni, richiesta passata dai due milioni di famiglie del 2003 ai due milioni e mezzo del 2010 (+27%). Sono questi alcuni dei dati diffusi dal Censis , raccolti allo scopo di organizzare il Piano di azioni di sistema per lo sviluppo dei sistemi integrati di servizi alla persona. Il 42% degli stranieri presenti nel Paese svolge , infatti, questo mestiere dividendosi tra una o più famiglie e occupandosi degli incarichi più disparati, dalle pulizie domestiche all’assistenza agli anziani, dall’accudimento dei bambini a quello degli animali. E proprio per riorganizzare la domanda e l’offerta nel settore nasce il Piano sui servizi alla persona. Assi portanti sono la formazione e regolarizzazione degli addetti del settore, interventi differenziati tra Nord e Sud del Paese con finanziamenti europei, crea- zione di una rete di sportelli dedicati, lotta al lavoro nero tramite l’utilizzo del voucher. “Il punto cruciale del programma – ha spiegato Cecilia Guerra, sottosegretario al welfare - è l'incontro tra domanda e offerta in cui entrambe le parti siano tutelate”. Marco De Santis E’ la droga del millennio, rende svegli e iperattivi, capaci di dormire poco o niente, e, come tutte le droghe, uccide. Parliamo della cocaina, per la quale, nel solo 2011, secondo i dati diffusi dalla Direzione centrale dei servizi antidroga, si sono registrati sequestri per oltre 6 tonnellate. Un record che non si vedeva da 17 anni, da quando, nel 94, furono sequestrate, complice un’importante operazione ai danni delle cosche malavitose, circa 6,6 tonnellate di polvere bianca. Un dato che si allinea all’andamento mondiale per il quale, nel 2011, sono stati segnalate oltre 774 tonnellate di cocaina sequestrata. Un dato che dimostra, in maniera allarmante, come quella che un tempo era considerata una droga appannaggio dei più ricchi, sia oggi una droga alla portata di tutti. Confortanti, in parte, le stime sui sequestri di eroina e cannabis che, pur facendo registrare quantitativi degni di nota, si sono praticamente dimezzati rispetto a quelli fatti registrare tra la fine degli anni 90 e il 2000. Questo a parità di operazioni antidroga effettuate che, negli ultimi 20 anni, sono rimaste pressoché invariate e si attestano sulle 21 mila operazioni circa l’anno. Roma salute news quindicinale di informazione Registrazione presso il tribunale di Roma n. 542/2007 del 4/12/2007 Società Editare 2000 S.r.l. Sede legale Via Casale Lumbroso 62 00166 Roma Tel. 348.4925556 [email protected] Direttore Responsabile Arianna Ugolini Direttore Editoriale Tiziano Battisti Stampa Beta tipografica S.r.l. Via Casilina Vecchia 119 a/b 00182 Roma Chiuso in redazione il 3 Febbraio 2012 16 Roma Salute news 6 Febbraio 2012 PUBBLICITA’