Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela Caritas Diocesana Ufficio Migrantes 10˚ Messina anniversario della scomparsa 31 marzo 2008 12 ottobre 1997 MIGRAZIONI: 2008 anno europeo del dialogo interculturale volti che ci interpellano Emigrazione. Continenti di destinazione 44,2% paesi UE 15,8% paesi extra UE Secondo i dati forniti dall’AIRE l’Italia è il Paese dell’UE con il più alto numero di 57,3% 9,3% 37,3% 0,7% emigrati. Ogni 100 italiani che vivono in patria, 6 risiedono rappresentano 1,4% l’1,9% all’estero del e totale mondiale (191 milioni): 28% 3,3% • il 20% degli emigrati in proviene dalla Sicilia; • il 12% degli emigrati in proviene dal Lazio; • il 20% degli emigrati in Asia dalla Lombardia; • il 14% degli emigrati in Africa dalla Lombardia; • il 20% degli emigrati in proviene dalla Calabria. Europa America proviene proviene Oceania Emigrazione. Paesi di arrivo Emigrazione. Regioni di provenienza 1. Sicilia 595.749 16,7% 2. Campania 379.435 10,6% 3. Calabria comune 4. Lazio Messina 5. Puglia Barcellona P. G. 6. Lombardia Capo d’Orlando 7. Veneto comune 8. Piemonte Limina Acquaviva Platani 9. Tripi Friuli V. G. Sutera 10. Emilia Romagna Basicò Bompensiere Altre Pettineo MontedoroTotale Motta Camastra Delia Novara di Sicilia Falcone 8,7% AIRE 312.070 residenti inc. % 300.014 8,4% 8.315 246.323 3,4 297.536 8,3% 3.783 41.129 9,2 263.527 7,4% 1.924 12.951 14,9 248.298 7,0% Aire residenti inc. % 162.761 4,6% 917 958 95,7 2.335 130.420 1.102 211,9 744 991 3,6% 75,1 1.724 113.324 1.621 106,4 505 713 3,2% 70,8 684 765.153 647 105,7 850 1.491 21,4% 57,0 1.7323.568.287 1.724 100,0% 100,5 429 856 50,1 3.643 4.472 81,5 671 1.558 43,1 1.087 2.946 36,9 Emigrazione. L’Italia com’era Polenta e pellagra: una strage Vicenza 1902 Erano anni durissimi, per quelle terre oggi così ricche, che fornivano allora un terzo di tutta l’emigrazione italiana. In quegli anni in Veneto si registravano 10.000 morti per “pellagra”, la malattia della fame dovuta all’eccessivo consumo di polenta. Emigrazione. L’Italia com’era Polesine 1951: la miseria Porto Tolle (RO) 1951 Vivevano in 10 o 11 nello stesso vano. Il 95% delle abitazioni era senza bagno: tutte le acque di rifiuto scolavano nei cortili e ristagnavano a poca distanza. La vita domestica si conduceva nella sporcizia e nella promiscuità più scandalosa. Emigrazione. L’Italia com’era Scuole da terzo mondo Africo (RC) 1951 I censimenti dicono che nel 1951, tra gli abitanti con più di 6 anni, erano ancora analfabeti 5.465.005 italiani, pari al 12,9% della popolazione. Emigrazione. Bel Paese, brutta gente Emigrazione. Scrivevano di noi “Felici di In celle oscure sotto le strade, dove i raggi del sole divino si rifiutano di entrare, questi figli delle montagne di immondizia siedono e selezionano i relitti della vita. Lo sporco che li circonda, l’odore di muffa delle loro abitazioni umide, è per loro piacevole e fa la loro felicità, come fossero in un appartamento lussuoso. sguazzare nella spazzatura” Emigrazione. Scrivevano di noi Questi spioni e vigliacchi siciliani, discendenti di banditi e assassini, che hanno portato in questo Paese gli istituti dei fuorilegge, le pratiche degli sgozzatori, l’omertà della società del loro Paese, sono per noi un flagello senza remissione. “Siciliani spioni, vigliacchi e sgozzatori” Emigrazione. Scrivevano di noi Noi protestiamo contro l’ingresso nel nostro Paese di persone i cui costumi e stili di vita abbassano gli standard di vita americani e il cui carattere, che appartiene a un ordine di intelligenza inferiore, rende impossibile conservare gli ideali più alti della moralità e “Ritardati mentali civiltà americana. abbassano lo standard americano” I migranti nel mondo Nel mondo vi sono 191 milioni di immigrati, di cui: 20 milioni richiedenti asilo o rifugiati. A questi si aggiungono, secondo stime: 30-40 milioni in situazione irregolare; 600-800 mila persone vittime della tratta. Il flusso migratorio diventerà ancora più intenso quando i migranti delle aree a forte pressione demografica disporranno di maggiori mezzi per spostarsi e sottrarsi così all’attuale stato di disperazione. Immigrazione nell’Europa allargata 7.300.000 Asia 11% Africa 15% America 9% Nell’Europa allargata a 27 Paesi gli immigrati sono 28 milioni, per lo più provenienti dagli stessi Paesi dell’Unione (35%). Oceania 4.000.000 1% 3.690.052 3.300.000 Europa 57% 3.000.000 La Germania (7,3 ml) ospita la quota più consistente. Seguono Spagna (4 ml), Italia (3,7 ml), Francia (3,3 ml) e Regno Unito (3 ml), con i Paesi mediterranei in costante crescita. Dopo l’allargamento del primo maggio 2004, la pressione migratoria si è concentrata sulle nuove frontiere dell’Est. Immigrazione nell’Europa allargata Nell’Europa allargata a 27 Paesi gli immigrati incidono per il 5,6%, ma in Romania e Bulgaria l’incidenza è dello 0,5%, mentre nell’UE-15 oscilla tra il 4 e l’8%. Italia. Immigrazione regolare 3.690.000 3.500.000 3.000.000 2.786.000 2.500.000 1.500.000 1.000.000 500.000 1.850.000 2.000.000 1.686.000 Persone intercettate 4.000.000 20 06 20 04 20 02 20 00 0 Anno L’Italia si caratterizza nell’intero contesto mondiale come il Paese a più alto tasso di crescita dell’immigrazione. Italia. Insediamento territoriale Nella distribuzione dei cittadini migranti l’Italia si divide a metà tra Centro-Nord e Sud-Isole. L’incidenza media sulla popolazione residente è del 6,2% 1. Prato 13,6 2. Brescia 10,2 3. Roma 4. Pordenone 5 4 5. Reggio Emilia 9,3 3 6. Treviso Sud 8,9 2 1 7. Milano 8. Firenze 8,7 9. Modena 8,6 10. Macerata 8,1 9 8 7 6 Lombardia 850.873 23,1 Lazio 500.007 13,6 Veneto 398.099 10,8 Emilia Romagna 388.203 10,5 Toscana 289.775 7,9 0 Nord Centro 9,5 Italia 9,4 Isole 8,8 Italia. Provenienza continentale Romania 15,1 Marocco 10,5 Albania 10,3 Ucraina 5,3 Cina Popolare 5,1 In Italia si registrano molteplici provenienze (191 Paesi), con prevalenza degli europei. Tra il 2000 e il 2006 la grande protagonista è stata l’Europa dell’Est. Italia. Motivi del soggiorno Servizi 54% Agricoltura 6% 1.348.000 Industria 35% occupati Italia. Immigrazione e lavoro Le donne rappresentano il 40% degli occupati e 1/6 degli imprenditori Italia. Immigrazione e lavoro Gli europei sono più concentrati nel Centro e nel Nord Est. Gli africani, gli asiatici e i sud americani nel Nord Ovest. Italia. Immigrati e istruzione Censimento 2001 • 12% hanno la laurea 7,5% • 28% hanno la licenza media superiore 26% • 33% hanno la licenza media inferiore 30% Tra gli europei dell’Est si registra il numero più elevato di laureati Il livello di istruzione degli immigrati non è spesso adeguato alla mansione lavorativa Italia. Immigrati e salute nel 2004 • ogni 1.000 ricoveri 38 migranti • l’incidenza è inferiore alla loro presenza motivi più frequenti • il parto e la gravidanza per le donne • i traumi e le malattie infettive per gli uomini Bisogna agire maggiormente sulle politiche d’accoglienza, d’integrazione e d’inserimento per la tutela della salute fisica e psichica Italia. Immigrati e salute L’incidenza sui ricoveri totali era dell’1,9% nel 1998 Del 2,3% nel 2000 Ha raggiunto il 3,8% nel 2004 più dell’80% dei ricoveri di stranieri è stato erogato a soggetti obbligatoriamente iscritti al S.s.n. La spesa di questi ricoveri ammonta al 2,8% della spesa complessiva La prevalenza di traumatismi e malattie infettive rivela che molto spesso alla base della malattia vi è la fragilità sociale. Italia. Immigrati e appartenenza religiosa 2006 CATTOLICI 18,6 ORTODOSSI PROTESTANTI 28,4 MUSULMANI 32,6 ORIENTALI 4,5 EBREI 0,2 I fedeli cristiani in Italia sono quasi la metà dei soggiornanti (48,6%): tra costoro prevalgono gli ortodossi (24,9) e i cattolici (18,6%), mentre i protestanti (3,5%) e gli altri cristiani (1,6%) sono meno presenti; I fedeli musulmani, invece, sono quasi un terzo dei soggiornanti (32,6): in Italia si stima che siano circa 1.202.396; Tra le altre religioni degli immigrati, spiccano nell’ordine induisti (2,7%), buddisti (1,8%), animisti (1,1%) ed ebrei (0,2%); Italia. Le rimesse nel 2006 • dall’Italia: oltre 4,3 miliardi di € (su un totale europeo di 27 miliardi di €, siamo al terzo posto dopo Spagna e Gran Bretagna) • dal mondo: 226 miliardi di $ • Europa Romania 777 Cina Popolare 700 Filippine • Nord America 519 • Paesi del Golfo Persico La crescente rilevanza delle rimesse è un dato fondamentale nella strategia dello sviluppo mondiale Italia. Spesa pubblica e immigrazione 2004 144 milioni di € 29 milioni di € sostegno immigrazione regolare 115 milioni di € contrasto immigrazione irregolare Italia. L’immigrazione al femminile EUROPA 55,8% ASIA 15,9% AFRICA 15,1% AMERICA 12,9% Ucraina 83,6 Senegal 12,1 Russia 82,5 Egitto 19,3 Cuba 81,5 Pakistan 20,5 Bielorussia 80,6 Tunisia 27,2 Rep. Ceca 80,0 Marocco 34,8 44% lavoro 46% L’emigrazione femminile si propone come strumento di mediazione tra la cultura d’origine e la società di accoglienza. Il ruolo delle donne è fondamentale nel lavoro e in famiglia, nei contatti con la scuola e con la società famiglia Italia. L’immigrazione al femminile 3 tipologie dell’immigrazione femminile donne immigrate sole, per motivi economici donne immigrate per il ricongiungimento donne vittime dello sfruttamento Italia. L’immigrazione al femminile donne immigrate sole, per motivi economici le prime arrivano a partire dal 1974: - capoverdiane, filippine, eritree e latinoamericane; oggi il flusso migratorio vede il protagonismo dell’Europa orientale: - romene, ucraine, moldave, bielorusse. tasso di attività del 58,4% contro il 51% dell’intera pop. femminile • • • • • nodi problematici la svalutazione della propria competenza scolastica e lavorativa; la conoscenza della lingua; i casi di molestie e di sfruttamento sul posto di lavoro; la disgregazione familiare e il rinvio della maternità; l’isolamento a causa dei tempi di lavoro e la mancanza di posti di aggregazione. Italia. L’immigrazione al femminile donne immigrate per il ricongiungimento in questi ultimi anni stanno aumentando i ricongiungimenti familiari dai paesi di prevalenza immigrazione maschile e quindi dall’area mediterranea; il ricongiungimento familiare con la sua inevitabile contaminazione, con leggi e tradizioni diverse da quelle del paese di origine, assegna alla donna un ruolo privilegiato nei percorsi di integrazione. nodi problematici • difficoltà psicologiche: la subordinazione delle donne prima compensata dalla solidarietà di una famiglia allargata, ora è resa più pesante dalla solitudine, da un senso di isolamento e diffidenza; • difficoltà per l’equilibrio familiare: dopo anni di distacco bisogna fare i conti con un senso di estraneità e trovare gli strumenti per adattarsi alle aspettative dell’altro e al nuovo contesto sociale. Italia. L’immigrazione al femminile donne vittime dello sfruttamento secondo i dati dell’ OIM (Organizzazione Internazionale Migranti) sono 500.000 le donne sfruttate sessualmente ogni anno in Europa; un fenomeno in crescita, sono donne che in gran parte provengono dalla Nigeria, dalla Cina e dai Paesi dell’Est Europeo; la tratta è gestita in genere da gruppi di criminalità organizzata o vincolata da un debito con gli sfruttatori che mette la donna in uno stato di vera schiavitù. • la legislazione italiana in materia di immigrazione e tratta è tra le più efficaci e complete a livello europeo (art. 18 del T.U. e la legge n.228/2003; • dal 2000 ad oggi il Governo italiano ha co-finanziato 490 progetti che hanno assistito circa 11.541 donne, di cui 748 minori di 18 anni. Italia. Minori con cittadinanza non italiana 2006 2002 + 400.452 277.976 Il numero dei minori stranieri è andato aumentando a ritmo sostenuto. Ciò è la conseguenza della crescita del fenomeno immigrazione in generale e della stabilizzazione dei nuclei familiari. Minori non accompagnati Superano l’incidenza media in molte regioni del Nord e del Centro: 6.551 2.500 2.000 • raggiungono il 24% nelle Marche e il 25% nel Veneto; 1.000 500 0 CPA 58% degli ingressi istituti penali minorili 56% delle presenze • solo il 17-18% in Molise, Basilicata e Sicilia, il 16% in Campania. 1.500 Romania Marocco Albania Altri anno 2006 Tra i nuovi richiedenti nati, i figli di genitoriasilo stranieri sono: 16% dei richiedenti (ca. 1.500) della tratta • 1 ogni 5 avittime Prato e Brescia; ???????????????????????? • 1 ogni 4 a Reggio Emilia, Treviso, Vicenza e Modena. Italia. Alunni con cittadinanza non italiana anno scolastico 2006-2007 10% scuole non statali scuole statali 90% Nord-Est 8,4 Nord-Ovest 7,8 Centro 6,4 Sud 1,2 Isole 1,0 Italia. Alunni con cittadinanza non italiana anno scolastico 2006-2007 anno scolastico 2010-2011 Italia. Alunni con cittadinanza non italiana EUROPA 48,4% - UE - non UE ASIA 14,9% 4,7% 43,7% AMERICA 11,7% AFRICA 24,9% OCEANIA 0,1% Le incidenze più alte Regione Emilia Romagna 10,7 Umbria 10,1 Lombardia 9,2 Provincia Mantova 14,0 Prato 13,5 Piacenza 13,2 Comune Milano 14,2 Alessandria 13,7 Prato 13,7 Comune piccolo Novellara (RE) 23,2 Calcinato (BS) 23,1 Susegana (TV) 22,0 Albania Romania Marocco Le cittadinanze più rappresentate Cina Popolare Serbia-Montenegro Ecuador Tunisia Perù Filippine Macedonia Italia. Alunni con cittadinanza non italiana 250.000 190.813 38,0% 200.000 150.000 113.076 22,5% 94.776 18,9% 100.000 50.000 1997/1998 2006/2007 29.286 46,3% 13.423 21,2% 102.829 20,5% 14.080 22,3% 6.410 10,2% o ad r g o ad r g 0 zi n fa In a anno scolastico P ia ar rim c. Se I di c. Se II i d alunni stranieri 1997/1998 63.199 2006/2007 501.494 + 438.295 La sfida è quella di costruire valori condivisi e orizzonti comuni a partire da radici e storie differenti. Servono risorse e strumenti mirati per poter: • accogliere competente; in maniera • facilitare l’apprendimento della nuova lingua; • promuovere lo scambio e l’incontro tra riferimenti, culture e storie differenti. Italia. Alunni con cittadinanza non italiana La sfida è quella di costruire valori condivisi e orizzonti comuni a partire da radici e storie differenti. Servono risorse e strumenti mirati per poter: • accogliere competente; La riuscita scolastica è inferiore tra gli studenti stranieri: a. s. 2004/2005 Grado scuola % italiani % stranieri % divario Primaria 99,9 96,7 - 3,2 (-6,3%) Secondaria I grado 97,7 89,8 - 7,9 (-12,8%) Secondaria II grado 85,1 72,3 - 12,8 (-11,7%) in maniera • facilitare l’apprendimento della nuova lingua; • promuovere lo scambio e l’incontro tra riferimenti, culture e storie differenti. Aspetti sociali dell’inserimento L’inserimento stabile degli immigrati nella società genera, a sua volta, trasformazioni non solo delle dinamiche sociali, ma anche della loro qualità Matrimoni Case di proprietà Cittadinanza • 1 matrimonio su 8 coinvolge un cittadino straniero; • sono più di 200.000 le coppie miste. • nel 2006 gli acquirenti di casa sono stati per 1/6 immigrati. • le naturalizzazioni per residenza sono salite, dal 2004 al 2005 dal 16,3% al 38,5% del totale. Le trasformazioni sociali e culturali cui anche l’immigrazione contribuisce, richiedono adeguamenti legislativi e operativi. Italia. Le regolarizzazioni Marocco 27.615 Tunisia 8.769 Senegal 8.502 Marocco 48.670 Tunisia 26.318 Senegal 15.966 Marocco 34.258 Albania 29.724 Filippine 21.406 Albania 38.996 Romania 24.098 Marocco 23.850 Romania 141.673 Ucraina 105.680 Albania 86.520 La cittadinanza attiva acquisizioni di cittadinanza anno 2005 Tra i migranti regolarmente soggiornanti in Europa, hanno usufruito della naturalizzazione il 5,7% nel Regno Unito, l’1,6% in Germania e, invece, meno dell’1% in Italia. In media in Europa l’incidenza è del 5%. 162.000 150.000 117.000 19.000 In Italia è più difficile che in altri Paesi europei diventare cittadini e si tarda ad aggiornare la normativa di riferimento. La convivenza pacifica Nel 2006, delle 10.000 segnalazioni pervenute all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni (Unar), almeno 218 sono state a sfondo etnico e razziale alloggio lavoro Le discriminazioni riguardano vicinato servizi banche Desta preoccupazione la diffusa tendenza all’islamofobia Sicilia. La catena migratoria Anno 5.504 20 02 14.008 22.824 21.400 18.225 22.000 20 06 20 05 20 04 13.594 2.782 20 01 20 03 1.973 0 20 00 8.000 20.000 18.000 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 19 99 19 98 Persone intercettate Sicilia. Sbarchi Sicilia. Sbarchi Marocco 8.146 Egitto 4.200 Eritrea 2.859 Tunisia 2.288 Ghana 530 Nigeria 491 Etiopia 479 Algeria 473 Bangladesh 361 Sudan 352 Le persone sbarcate costituiscono la parte meno cospicua dei flussi irregolari 2002 2003 Sicilia 18.225 intercettati 3.372 Puglia 21.400 2.122 Calabria Sardegna - 2004 2005 2006 14.008 13.594 22.824 21.400 uomini donne minori 137 18 19 243 19.099 1.037 1.264 177 23 88 282 - - 8 91 Sicilia. Sbarchi Nel 2006 il sistema SPRAR ha contato su 102 progetti territoriali e 2.428 posti di accoglienza distribuiti tra 16 regioni e 62 province Eritrea 5.347 beneficiari • 2.303 prot. umanitaria Etiopia Colombia • 2.294 rich. asilo Togo • 750 rifugiati Somalia Il 70% dei beneficiari è uscito prima dei 12 mesi motivi dell’uscita • • • • 45,4% 31,2% 20% 1,2% per integrazione; per scadenza termini; per abbandono; per rimpatrio volontario. Sicilia. Sbarchi 450 440 400 350 387 300 250 150 100 203 236 200 50 Anno 20 05 20 04 20 03 0 20 02 Morti nel Canale 500 Sicilia. Sbarchi prov. di AG Lampedusa; Licata; Linosa; Palma di Montechiaro; Lampione 497 sbarchi prov. di RG Pozzallo; Scicli; Ispica; Marina diuomini Ragusa;donne intercettati Marina di Modica 21.400 19.099 1.037 minori 1.264 prov. di SR 56 scafisti Porto Palo; Porto di Siracusa; Pachino;arrestati Noto; Capomurro; Avola prov. di TP 314 natanti sequestrati Pantelleria; Mazara; Marettimo; Favignana; Marsala Gela prov. di CL Sicilia. Sbarchi Paesi ricchi Paesi poveri 20% dell’h.tà 80% dell’h.tà parametri per la distinzione il PIL pro-capite; lo stato della salute; l’alfabetizzazione. Fonti: OMS FAO UNESCO Sicilia. Sbarchi i paesi ricchi consumano il 75% delle risorse naturali i paesi ricchi possiedono l’80% del commercio e degli investimenti i paesi ricchi hanno in mano il 93% dell’industria i paesi ricchi hanno in mano il 99% della ricerca scientifica e tecnica Sicilia. Sbarchi debito estero nel 1997 i 41 Paesi più poveri avevano un debito estero di 2.300 miliardi di $ pari al 40% del loro PIL totale Tra il 1980 e il 1996 l’Africa subsahariana (48 Paesi) ha pagato l’equivalente di 2 volte il suo debito estero effettivo nel 1997 si è ritrovata 3 volte più indebitata rispetto a 16 anni prima aiuti allo sviluppo i Paesi industrializzati destinano lo 0,3% del PIL totale • obiettivo ONU, fine anni ’60, raggiungere lo 0,7% • vertice dei capi di stato di Rio del 1992, triplicare la quota Sicilia. Sbarchi nei Paesi industrializzati c’è un medico in media ogni 600 abitanti; nei Paesi impoveriti uno ogni 4.257; ma nel Niger uno ogni 15.000 e in Etiopia uno ogni 70.000 in Svezia c’è un posto letto per ogni 70 abitanti, in India uno ogni 1.670, in Afganistan uno ogni 5.810 nei Paesi impoveriti ci sono 840 milioni di analfabeti adulti, 600 milioni di semianalfabeti: • in Africa è analfabeta il 73% della popolazione • in Asia il 58% • in America Latina il 30% • in Europa il 3,6% Sicilia. Immigrati soggiornanti Sicilia. Ripartizione provinciale prov. sogg. 2006 donne v.% minori v.% incid. v.% PA 26.390 52,0 18,0 2,1 CT 22.492 56,2 13,2 2,1 ME 17.862 54,0 16,5 2,7 RG 15.573 32,8 17,8 5,0 TP 8.124 38,5 24,3 1,9 SR 6.067 53,2 14,8 1,5 AG 5.727 53,1 16,3 1,3 CL 3.219 40,6 16,8 1,2 EN 1.742 64,1 12,7 1,0 Sicilia 107.196 48,8 16,8 2,1 Italia 3.690.052 49,9 18,4 6,2 2005 2006 +16.961 Sicilia. Ripartizione provinciale Sicilia. Ripartizione provinciale Sicilia. Ripartizione provinciale Sicilia. Provenienza continentale 27,3% 5,3% 24,3% 42,8% 0,3% rispetto all’anno 2000 Africa 42,8 - 2,2% Europa 27,3 + 6,5% Asia 24,3 + 1,0% America 5,3 - 5,3% Oceania 0,1 + 0,2% Gli immigrati soggiornanti in Sicilia provengono da 152 Paesi differenti Tunisia 19,6 Marocco 10,9 Sri Lanka 10,0 Albania 7,4 Maurizio 5,3 Filippine 4,7 Cina Popolare 4,4 Bangladesh 3,6 Romania 3,5 Polonia 3,3 Sicilia. Provenienza continentale Palermo: Asia 39,6%; Africa 37,6%; Europa 17,3%; America 5,5%. Catania: Africa 34,2%; Europa 27,5%; Asia 26,7%; America 11,4%. Messina: Asia 39,2%; Europa 35%; Africa 20,5%; America 5%. Ragusa: Africa 65,5%; Europa 28,1%; Asia 3,3%; America 3,1%. Trapani: Africa 76,5%; Europa 13,6%; Asia 5,3%; America 4,5%. Enna: Europa 59,3%; Africa 24,2%; Asia 10,4%; America 5,8%. Messina. Immigrati soggiornanti 35% 5% Gli immigrati soggiornanti in provincia di 39% Messina provengono da 121 Paesi differenti Sri Lanka 21% comune Messina Barcellona P. G. Milazzo Taormina 2005 2006 + 3.285 46 % Marocco 7.167 Albania 246.32313,4 2,9 1.145 41.129 699 32.586 608 10.967 Polonia 9,7 5,5 2,8 2,2 5,5 Cina Popolare 480 9.378 4,2 5,1 Lipari Tunisia 350 10.809 4,1 3,2 296 13.361 213 6.753 209 12.951 Terme Vigliatore 17 % Filippine immigrati residenti14,8 inc. % Giardini Naxos Patti 54 % 18,6 Capo d’Orlando Ucraina Germania S. Filippo del Mela Romania 180 2,7 2,6 2,2 3,2 1,6 7.119 2,3 2,5 Sicilia. Alunni con cittadinanza non italiana 1. PA 2.897 Asia 71 Bangladesh 1,3% 2. CT 2.273 Europa 72 Mauritius 1,1% 3. ME 1.767 Europa 69 Albania 1,7% 4. RG 1.564 Europa 51 Tunisia 2,9% 5. TP 1.302 Africa 42 Tunisia 1,7% 6. SR 888 Europa 51 Marocco 1,3% 7. AG 709 Europa 48 Marocco 0,9% 8. CL 395 Africa 39 Marocco 0,8% 9. EN 143 Europa 26 Romania 0,5% • anno 2006: 18.042 minori stranieri • a.s. 2006-2007: 3.446 pari al 24%; 2.822 pari al 31%; • Trapani: seconda prov. italiana x alunni tunisini iscritti, dopo Modena; • Ragusa: quarta prov. italiana x alunni tunisini iscritti, dopo Bologna; • S. Croce Camerina (RG): 20° comune italiano x inc. alunni stranieri (18,1%). Sicilia. Motivi del soggiorno Religione 1,1% Altro 3,9% FAMIGLIA 37% Lavoro 56% I motivi per lavoro (56%) insieme a quelli per ricongiungimento familiare (37%) denotano un inserimento stabile, in Sicilia rappresentano l’ 93% del totale dei soggiornanti. I motivi religiosi (1,1%), per studio (2%) e per residenza elettiva (1,9%), che denotano un inserimento mediostabile, rappresentano il 5% del totale; Quasi la totalità degli immigrati si trova in Sicilia per inserirsi nel tessuto socio-culturale della nostra regione e per integrarsi. Sicilia. Settori di inserimento lavorativo Agricoltura 18% Servizi 44% Industria 23% 23.448 ASSUNZIONI a saldo 1.437 nuovi posti di lavoro prov. ass. extrac. inc. tot. reg. 1° settore lav. 1. RG 5.862 25% Agricolo (67,6%) 2. ME 3.707 15,8% Alberghiero-ristorazione (26%) 3. PA 3.338 14,2% Alberghiero-ristorazione (13,7%) 4. CT 3.063 13,1% Commercio (13,3%) Sicilia. Immigrati e appartenenza religiosa 2006 CATTOLICI 17,2 ORTODOSSI PROTESTANTI 15,9 MUSULMANI 45,4 ORIENTALI 4,4 EBREI 0,2 I fedeli musulmani in Sicilia sono quasi la metà dei soggiornanti, in Italia, invece, si stima che siano circa 1.202.396 pari al 32,6%; I fedeli cristiani sono poco più di un terzo: tra costoro prevalgono i cattolici e gli ortodossi, mentre i protestanti e gli altri cristiani sono meno presenti; in Italia, invece, rappresentano il 48,6%; Tra le altre religioni degli immigrati, spiccano nell’ordine buddisti (7,3%), induisti (4,9%), animisti (1,2%) ed ebrei (0,3%); Italia. Quale politica migratoria? Condividere la questione migratoria a livello europeo e internazionale Avviare progetti d’intesa fra i diversi Paesi coinvolti Intensificare la lotta alla criminalità Governare i flussi migratori Investire concretamente nella cooperazione allo sviluppo Adoperarsi per diffondere una corretta informazione Investire in modo consistente sulle politiche di integrazione L’immigrazione interpella la comunità cristiana in rapporto alla sua identità e missione: ripensare e riappropriarsi della sua missione; essere segno e strumento del disegno universale di salvezza. rispetto al suo ruolo nella società italiana: ridare senso alla solidarietà; percepire l’immigrazione come un fenomeno stabile con cui convivere. nel suo rapporto con i migranti: mettere al centro la dignità delle persone; avere cura dei bisogni spirituali. Caritas - Migrantes Caritas - Migrantes Modelli sociali a confronto Modelli sociali a confronto Progetto sociale di integrazione alla base della politica nordamericana nei confronti dei migranti europei tra l’800 e l’inizio del 900. Il termine fusione indica la volontà di sciogliere le peculiarità culturali originarie di ogni immigrato per arrivare ad una società etnicamente e culturalmente omogenea (Melting pot – crogiolo di razze). la creazione dell’ uomo americano, un individuo nuovo non più immigrato italiano, tedesco o irlandese. Modelli sociali a confronto L’integrazione è possibile nella misura in cui gli immigrati acquistano la cultura e i modi di vita della popolazione locale. La Francia ha adottato questo modello, ma si trova oggi a fronteggiare le rivendicazioni degli immigrati, in particolare di quelli di cultura islamica. togliere valore alle culture diverse da quella dominante. Modelli sociali a confronto Si ha in condizioni di oppressione, formale e sistemica, da parte di un’etnia che detiene il potere politico, economico e culturale di uno Stato. Questo modello ha caratterizzato la Repubblica del Sudafrica, fondata sul dominio di una minoranza bianca (i discendenti degli antichi coloni olandesi) e sul regime di “apartheid” nei confronti della maggioranza nera. fare in modo che l’etnia dominante legittimi il proprio potere sulla convinzione dell’inferiorità razziale delle altre etnie. Esperienze europee Il progetto francese impone che gli immigrati abbandonino completamente la propria identità etnico-culturale per divenire dei buoni cittadini francesi. L’assimilazione deve essere totale per quanto riguarda la lingua, la cultura e se possibile la mentalità. Tale politica era stata applicata anche nella gestione delle colonie nelle quali gli africani e gli asiatici potevano aspirare alla naturalizzazione francese nella misura in cui riuscivano ad assorbire la mentalità e la lingua francese. Esperienze europee L’etnocentrismo inglese si manifesta in modo diverso rispetto a quello francese, è fondato infatti “sulla convinzione che gli immigrati anche dei Paesi tradizionalmente vicini per storia e cultura mai potrebbero diventare, anche volendolo, dei buoni britannici”. Li si accetta pertanto per quello che sono, dandone per scontata l’irrecuperabile diversità e ci si preoccupa quindi di metterli nella condizione di nuocere il meno possibile, limitandone le interferenze. Esperienze europee In Germania gli immigrati sono stati considerati soltanto come lavoratori ospiti (gastarbeiter). Gli immigrati restano fondamentalmente degli stranieri (auslaender) di cui si può anche apprezzare l’apporto economico, ma di cui non si caldeggia in alcun modo l’insediamento definitivo. Anziché favorire la nazionalizzazione degli immigrati, ci si attende che essi siano sempre pronti a lasciare il Paese, non soltanto per libera scelta o in seguito ad una crisi economica o una crisi politica, ma anche solo in ossequio ad un eventuale mutamento degli orientamenti governativi. Definizione di Integrazione “Integrazione è un processo di non discriminazione e di inclusione delle differenze, quindi di contaminazione e sperimentazione di nuove forme di rapporti e comportamenti, nel costante e quotidiano tentativo di tenere insieme principi universali e particolarismi. Essa dovrebbe quindi prevenire situazioni di emarginazioni, frammentazione, ghettizzazione, che minacciano l’equilibrio e la coesione sociale, e affermare principi universali quali il valore della vita umana, della dignità della persona, il riconoscimento della libertà femminile, la valorizzazione e la tutela dell’infanzia, sui quali non si possono concedere deroghe, neppure in nome del valore della differenza”. L’integrazione ragionevole Interazione come sicurezza Integrità essenziale diritti della persona per gli irregolari Integrazione indiretta Attuata attraverso le associazioni della società Integrità piena per i regolari Interazione come comunicazione e pluralismo civile, in particolare le organizzazioni di gruppi prima esclusi dai processi decisionali Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela Caritas Diocesana Ufficio Migrantes Messina 31 marzo 2008 MIGRAZIONI: volti che ci interpellano