INSERTI_02012013_4.pdf - Cremona - Stampato da: mteschi - 26/05/2015 16:05:30
Domenica 31 maggio. Quali strategie di prevenzione e promozione della salute
Una scelta di vita. Nella maggiorparte dei casi la donazione è l’unica terapia
Giornata mondiale senza il tabacco Senza donatore non c’è trapianto
spegnere ?” rivolta a tutti i cittadini che afferiranno alle Strutture/Servizi dell’ASL; ai fumatori
verrà consegnato l’opuscolo informativo relativo al percorso per
smettere di fumare.
L’ASL di Cremona intende non
solo far conoscere a tutta la cittadinanza gli specifici programmi di
prevenzione e contrasto al fumo
di tabacco, ma anche promuovere i percorsi di sensibilizzazione e
di disassuefazione. Le varie iniziative presenti sul territorio sono
state avviate grazie al coinvolgimento attivo degli operatori dell’ASL, dei Medici di Medicina Ge-
nerale e dei Pediatri di Libera
Scelta impegnati, a vari livelli, nella pianificazione ed attuazione di
interventi di promozione della salute. In particolare, nell’ambito
dei “Percorso Nascita” dei Consultori Familiari Integrati, a tutte
le gestanti e puerpere che accedono per qualsiasi prestazione
(assistenza alla gravidanza, corso
di preparazione al parto, sostegno all’allattamento), vengono
offerti colloqui informativi mirati,
secondo le indicazioni del progetto regionale “Mamme libere dal
Fumo”. Attività analoga è stata
offerta dagli operatori del Dipartimento Dipendenze alle persone
che per la prima volta si sono rivolte al Servizio per problemi di
tossicodipendenza, GAP e per le
consulenze alcologiche su invio
della Commissione Locale Patenti.
Le Associazioni Strutturate di
Medicina Generale collaborano
attivamente con l’ASL nella promozione degli stili di vita sani attraverso l’organizzazione di incontri rivolti alla popolazione,
l’avvio di corsi di disassuefazione
al fumo di tabacco e il miglioramento dell’accesso ai servizi per
una presa in carico mirata ai bisogni dei propri assistiti.
Le strategie di prevenzione del tabagismo comprendono anche interventi di prevenzione e promozione
della salute nei luoghi di lavoro. Secondo l’O r ga n i zzazione Mondiale
della Sanità,ai rischi occupazionali
è attribuibile circa
l’1,5% del totale
degli anni di vita in
buona salute persi
(DALYs) nei Paesi
ad elevato reddito
come l’Italia, mentre altri fattori legati a comportamenti
individuali (e quindi
almeno in parte
prevenibili) sarebbero responsabili
di circa il 30% della perdita totale
di anni di vita in buona salute.
L’ASL di Cremona ha pertanto
avviato da anni il programma di
promozione della salute nei luoghi di lavoro “Star bene al lavoro ”, che dal 2014 rientra nella
Rete regionale lombarda Workplace Health Promotion (WHP,
ossia Rete delle Aziende che Promuovono Salute), riconosciuta
dalla Rete Europea ENWHP. Il
programma WHP ha fin da subito
ottenuto l’appoggio di numerose
componenti istituzionali, imprenditoriali e professionali a livello
provinciale, quali l’Associazione
Industriali, le Rappresentanze
D
onare gli organi è
una scelta di vita
consapevole. Un
atto di civiltà che
non ha nulla di
eroico. Che nella maggior parte
dei casi è l’unica terapia. Ecco
perché dovrebbe diventare un gesto normale.
Di Alberto Bonvecchio (Coordinatore provinciale prelievo di
organi e tessuti)
A sinistra la locandina della
‘Giornata Mondiale senza tabacco’.
Nella foto a centro pagina un
portacenere ricolmo di mozziconi e
sopra una sigaretta spezzata a
metà
Sindacali, i Medici Competenti e
l’Unità Operativa di Medicina del
Lavoro dell’Azienda Ospedaliera
di Cremona. Pur inserendosi negli ambiti del welfare e della salute
in generale, il percorso si focalizza anche sulla prevenzione e contrasto al tabagismo, con l’avvio di
azioni concrete di contrasto al fumo attivo e passivo, promozione
di politiche e ambienti liberi dal fu-
mo e corsi per smettere di fumare
rivolti ai lavoratori.
Anche l’ASL di Cremona ha aderito come Azienda con l’obiettivo
di migliorare la salute e il benessere dei propri dipendenti e, nei
prossimi dei tre anni, porterà a
compimento tutte le azioni previste dal programma per conseguire l’accreditamento quale “Luogo
di lavoro che promuove salute”
della Rete europea ENWHP.
Infine, ma non da ultimo, partner
privilegiato con cui l’ASL ha intensificato i rapporti di collaborazione è la Scuola, identificata dall’accordo regionale “La Scuola
lombarda che promuove salute”
del 2011 come soggetto titolare
nel governo dei processi di salute
che si determinano in una collettività. Le principali attività di prevenzione condotte in quest’area
riguardano la realizzazione di progetti e programmi specifici di educazione e promozione della salute
rivolti a tutte le scuole di ordine e
grado della provincia, che vengono ogni anno ricompresi e presentati nel catalogo “Costruire la
Salute”. In particolare si segnalano i programmi realizzati in
co-progettazione tra Scuola e
ASL al fine di costruire, sulla base
dei bisogni espressi dai singoli Istituti, attività mirate anche in tema
di prevenzione e contrasto al fumo di tabacco. Inoltre sono da
tempo avviati percorsi formativi
regionali rivolti agli insegnanti
della scuola secondaria di I e II grado come “Life Skills Training Program” e “Unplugged”.
DIFFICILE MA NON IMPOSSIBILE! LE INIZIATIVE DELL’ASL
CREMONA, CREMA, CASALMAGGIORE
Stai pensando di smettere di fumare?
S
Iscrizioni e informazioni
mettere di fumare è notoriamente difficile, ma è comunque possibile. In Italia ci sono
oltre 6 milioni di ex fumatori. Chi
smette di fumare, lo fa dopo aver
raggiunto un buon livello di motivazione, spesso favorito dalla consapevolezza dei danni del fumo sulla
salute, ma la “molla” motivazionale
è diversa per ogni soggetto.
Si tratta, in definitiva, di un cambiamento degli stati psicologici tale
per cui a molti fumatori non bastano la motivazione e il desiderio di
smettere; per raggiungere l’obietti-
vo alcune persone necessitano di
un aiuto esterno che, a seconda della particolarità dei soggetti, può essere di tipo psicologico, psico-comportamentale di gruppo o farmacologico.
Un obiettivo importante di una
strategia di controllo del tabagismo
è offrire al fumatore desideroso di
smettere, ma incapace con le sue
sole forze di farlo, l’opportunità di
accedere ai trattamenti di cessazione più efficaci.
Da molti anni l’ASL di Cremona
propone corsi per smettere di fu-
mare attraverso la metodologia dell’auto-mutuo-aiuto con l’obiettivo
di sostenere i fumatori nel loro cambiamento dello stile di vita attraverso il confronto di gruppo, la condivisione delle esperienze e l’attivazione di adeguate strategie comportamentali.
Si tratta di un approccio di tipo
cognitivo comportamentale di
gruppo che prevede otto incontri
intensivi (quattro la prima settimana
e altri quattro nelle successive due
settimane) condotti da un operatore/facilitatore esperto dell’ASL.
l Ser.T. Cremona: tel. 0372 497548-551-561; email [email protected]
l U.O. di Casalmaggiore: tel. 0375 41644; [email protected]
l Ser.T Crema: tel. 0373/893611; email [email protected]
l Distretto di Crema: tel. 0373/218576; email [email protected]
l Ufficio Educazione alla Salute: tel. 0372 497467-658-226; email [email protected]
Azienda Sanitaria Locale della provincia di Cremona
Centralino: Tel. 0372-4971
e-mail: [email protected]
www.aslcremona.it
Oggi per alcune gravi malattie il trapianto è l’unica terapia possibile. E’ la consapevolezza rispetto a questa inequivocabile realtà a fare la differenza
quando si parla di donazione, di
prelievo e di trapianto di organi e
tessuti.
Anche per i casi nei quali il trapianto non riveste appieno i caratteri della terapia “salva vita”,
offre tuttavia a molti pazienti la
possibilità di riappropriarsi di una
qualità di vita altrimenti negata. Si
pensi ad esempio alle insufficienze renali gravi che richiedono trattamento dialitico, agli innesti di
cute nei pazienti con gravi ustioni,
ai trapianti di cornee nelle malattie dell’occhio con grave o gravissima riduzione della vista, agli innesti ossei dopo traumi maggiori
o durante interventi ortopedici
correttivi. Oggi è inoltre ampiamente dimostrato che gli individui sottoposti a trapianto
d’organo possono recuperare la quotidianità: non sono dei
“sopravvissuti” ma persone che
possono tornare al lavoro, praticare attività sportiva, in una parola vivere normalmente.
Queste affermazioni, dimostrate dalle evidenze scientifiche e avvalorate dall’esperienza quotidiana, consentono a coloro che si interessano a vario titolo di questa
complessa disciplina di trovare
delle forti motivazioni. Esiste un
presupposto etico: la convinzione
che portare un paziente verso
la donazione, quando vi sia
l’assoluta sicurezza di non
poter fare nulla per la sua sopravvivenza, sia comunque
un atto terapeutico, a completamento di un percorso di cure
per il quale chi muore può diventare terapia, e terapia decisiva,
per un altro malato.
In Italia annualmente, a fronte
di circa 9000 pazienti in attesa di
trapianto, sono soltanto 3000 coloro che ricevono l’organo, cioè
circa il 30%.
In Italia nel 2014 “s olo” nel
31% dei casi i familiari di donatori
potenziali hanno espresso opposizione al prelievo: questo 31%
corrisponde però a oltre 700 potenziali donatori multiorgano: il
consenso avrebbe permesso il trapianto ad altri 2000 pazienti che
vivono l’angoscia dell’attesa (e, in
percentuali variabili dal 6% al
15%, in lista d’attesa muoiono).
Pertanto non “solo” il 31% ma
purtroppo ancora un numero elevato di opposizioni.
La Direzione Strategica
dell’Azienda Ospedaliera di
Cremona ha mostrato gran-
de attenzione al problema, tanto offrono un significativo
ribadendo con forza il valore isti- supporto al lavoro del Coordinatuzionale dell’attività di donazio- mento Territoriale.
Nel contempo si è posta partine, supportata dalle Direzioni
Mediche di Presidio, facilitando colare attenzione alla relazione
e motivando il processo di “pro- d’aiuto alle famiglie dei pacurement”.
zienti e dei donatori potenSi è compresa la necessità di ziali ed effettivi (senza distinzioun vero e proprio trattamento ne alcuna), curandone eventuali
del donatore, che comprende il aspetti critici che fossero emersi
complesso lavoro
nelle diverse situazioni contingenti.
clinico e organizzativo in Terapia In- A fronte di 9mila
La trasformaziotensiva e la succesne della U.O. di Tepazienti sono
siva procedura di
rapia Intensiva delPrelievo di Organi solo 3mila coloro l’Ospedale di Cremona in Terapia
e Tessuti in Sala
che ricevono
Operatoria, ma anIntensiva “aperta” ha contribuito
che l’attività in sinergia di numerose
alla qualità della coUU.OO. (Direzione Medica, municazione: ai familiari che
Neurologia, Radiologia, Labo- hanno potuto seguire il processo
ratori, Trasfusionale, Chirurgia, di cura e stare vicini al paziente
Anatomia Patologica).
diviene più tollerabile, e qualche
Dal 2015 si è costituito, en- volta pacificatore, accettare l’etrando a far parte del gruppo In- vento morte e ritenere “naturafermieri Donazione Regione le” per il loro congiunto il camLombardia, un piccolo nucleo di mino verso la donazione.
Il percorso dalla donazioInfermieri della Terapia Intensiva e del Gruppo Operatorio, che ne al trapianto è complesso
hanno acquisito specifiche com- e di non facile realizzazione,
petenze nelle attività di procure- ma va affrontato con deciment, donazione, trattamento sione per l’importanza che
del donatore e prelievo, e per- riveste.
I progressi ottenuti negli anni
in campo scientifico consentono di ottenere organi e tessuti
funzionalmente molto validi e
quindi di offrire ai pazienti trapiantati una buona ripresa clinica. Questi miglioramenti tuttavia contribuiscono solo in minima parte ad incrementare il numero di organi disponibili.
Ne deriva la necessità di aumentare il consenso: solo creando una cultura della donazione, attraverso una corretta
informazione, si può arrivare a
quella che è stata definita la “decisione condivisa”. In questa direzione si sta definendo il progetto “donare gli organi: una
scelta in Comune”, nato dalla
collaborazione tra ANCI Lombardia, NITp, ASL e AIDO.
L’iniziativa prevede che al
momento del rinnovo della Carta d’Identità venga proposto ai
cittadini di esprimere assenso od
opposizione alla donazione di
organi e tessuti; questa espressione viene poi registrata ed inserita nel Sistema Informatico
Trapianti (SIT) gestito dal CNT
(Centro Nazionale Trapianti)
per conto del Ministero della Salute.
Donare gli organi è anche un atto di civiltà. Sotto Alberto Bonvecchio
DONAZIONI E OSPEDALE
LIBERTÀ DI ADESIONE
Sono due i punti cardine
di un “Sistema Trapianti”
Organi e tessuti
Donare: come e dove?
l Sistema Donativo, da parte dei cittadini, costruito su una cultura della donazione (di organi e di
tessuti). L’accessibilità ai trapianti d’organo non
dipende solo dal progresso scientifico o dalla diffusione
dei mezzi, ma anche dalla volontà di donazione; ossia
sarà “concretizzabile” solo quando si realizzerà un
mutamento della coscienza e della cultura collettiva.
L’adesione alla donazione è atto di
grande libertà sulla quale decidere
senza costrizione. La decisione
espressa sarà sempre rispettata dai
medici.
l Come diventare donatore?
Dichiarando in vita la “tua” volontà
sulla donazione di organi e tessuti.
l Sistema Ospedale, cui spetta il compito di
impiegare le competenze multidisciplinari delle proprie
Unità Operative nelle cure intensive del paziente
neurocritico, ma anche, quando queste non sono più
possibili, nell’identificazione certa del paziente potenziale donatore e nel relativo percorso di trattamento
fino al prelievo.
l Dove?
ASL di appartenenza. Associazioni di
settore AIDO. Ufficio Anagrafe dei
comuni che hanno attivato il servizio.
Oppure affermando per iscritto (carta
semplice) la propria volontà.
Lei/lui, salute a confronto: domani un convegno
I
n che modo l’appartenenza al genere, maschile o femminile, condiziona
lo sviluppo e l’impatto delle malattie?
Come condiziona l’applicazione del
trattamento terapeutico? Risponde un
convegno sulla medicina di genere.
L’appuntamento è per domani 28
maggio 2015, ore 14.30 Aula Magna Ospedale di Cremona. L’iniziativa
è aperta a tutti i cittadini ed è accreditata
per le professioni sanitarie.
Scopo della Medicina di Genere –oggi una esigenza del servizio sanitario – è
quello di limitare le diseguaglianze
di studio, di attenzione e trattamento che sino ad oggi sono state a ca-
rico della donne. Ciò non significa costruire una medicina al maschile e una al
femminile, bensì applicare il concetto
di diversità e garantire a tutti, uomini e
donne, il miglior trattamento possibile
in funzione della specificità di genere.
Il convegno promosso dall’AO di
Cremona, in collaborazione sinergica
con AO di Pavia e AO di Mantova e ASL
della provincia di Cremona intende affrontare alcuni aspetti peculiari delle
patologie cardiovascolari e cereb ro v as c ol a ri ponendo in evidenza
differenze di genere in fatto di prevenzione, fattori di rischio, diagnosi e trattamenti terapeutici.
In che modo l’appartenenza al genere,
maschile o femminile, condiziona
lo sviluppo e l’impatto delle malattie
e l’applicazione del trattamento terapeutico?
Risponde la medicina di genere
Il convegno
sulla
medicina
di genere
è in
programma
domani
28 maggio
alle 14,30
nell’Aula
Magna
dell’Ospedale
di Cremona
Azienda Ospedaliera Istituti Ospitalieri di Cremona
Viale Concordia, 1 - Cremona
Centralino: Tel. 0372-405111
Emergenza Sanitaria tel. 118 - URP tel. 0372-405550
e-mail: [email protected]
CUP - Prenotazioni Prestazioni Ambulatoriali numero verde 800 638 638
s
Direzione Generale - Via S. Sebastiano, 14 - CREMONA
s
Secondo l’OMS, il fumo è “la prima causa
al mondo di morte evitabile” e ogni anno
uccide in tutto il mondo circa 6 milioni
di persone; tra queste, 600.000 sono non
fumatori che muoiono per il fumo passivo
er informazioni e/o iscrizioni ai corsi per smettere di fumare promosso dall’ASL attraverso la metodologia dell’auto-mutuo-aiuto ci si può rivolgere ai seP
guenti referenti:
Il prossimo numero con La Provincia di mercoledì 24 giugno 2015
I
l 31 maggio si celebra la Giornata
Mondiale Senza
Tabacco, iniziativa voluta dalla
Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), che vuole essere
un importante momento di riflessione sull’impatto nocivo del fumo sulla salute.
La Giornata Mondiale Senza Tabacco segue l’adozione del primo
trattato globale di sanità pubblica,
la Convenzione Quadro per il
Controllo del Tabacco, approvata il 21 Maggio 2003 dall’Assemblea Mondiale della Sanità con
voto unanime dei 192 stati membri. Questo storico trattato è la risposta internazionale ad un problema mondiale e stabilisce regole globali riguardo il marketing, la
pubblicità, la promozione e la
sponsorizzazione del tabacco.
L’obiettivo della Giornata Mondiale Senza Tabacco è quello di
contribuire a proteggere le generazioni presenti e future non solo
dalle conseguenze devastanti per
la salute, ma anche dalle piaghe
sociali, ambientali ed economiche causate dal consumo di tabacco e dall’esposizione al fumo passivo.
Secondo l’OMS, il fumo è “la prima causa al mondo di morte evitabile” e ogni anno uccide in tutto
il mondo circa 6 milioni di persone per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie; tra queste,
600.000 sono non fumatori che
muoiono per il fumo passivo. Se
non saranno attuate politiche efficaci, si prevede che entro il
2030 moriranno ogni anno oltre
8 milioni di fumatori.
Nell’Unione Europea si stima che
fumino 4,5 milioni di persone e
che ogni anno siano 650 mila i decessi correlati al fumo. In Italia, il
20,6% della popolazione fuma, e
si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco circa 90 mila morti
all’anno, di cui oltre il 25% di età
compresa tra i 35 ed i 65 anni.
Per celebrare la Giornata Mondiale Senza Tabacco, l’ASL di
Cremona venerdì 29 maggio lancerà la campagna di informazione e sensibilizzazione “Hai da
www.ospedale.cremona.it
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