Nuove nomine l Vescovo ha nominato: Iconsacrata * padre Giovanni Battista Damioli delegato vescovile per la vita (4 aprile 2008) Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 * don Antonio Marini direttore dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso (4 aprile 2008) [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Alberto Migone Vicedirettore: Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 27 aprile 2008 * don Piotr Kownacki vice direttore dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso (4 aprile 2008) * diacono Franco Caccavale e diacono Andrea Zargani vice direttori aggiunti dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (4 aprile 2008) Domenica 4 maggio dalle 15,30 alle 19,30 nella chiesa di S. Lucia (via Urano Sarti) il Vescovo incontra i delegati La diocesi di Livorno riunita nella prima Assemblea Introdurrà la riflessione il cardinale Albert Vanhoye s.j. ervono i preparativi per la prima Assemblea della Diocesi: domenica 4 maggio dalle 15.00 alle 19.30 nella chiesa di S. Lucia si incontreranno più di 350 persone che a vario titolo saranno delegate dalle Parrocchie, dagli Ordini e dalle Congregazioni religiose e dalle Aggregazioni laicali a rappresentare il popolo di Dio. Sarà il luogo dove il Vescovo incontra la Chiesa diocesana, dove si dà voce al clero (tutti i sacerdoti e i diaconi ne fanno parte di diritto) e ai laici, dove si propone, si ascolta e si può essere ascoltati, contribuendo ad impostare le linee guida di pastorale per i prossimi anni. F Ogni parrocchia, Ordine e Congregazione religiosa, ogni Aggregazione laicale elegge i propri delegati e li invita a partecipare all’Assemblea perché tutti possano avere voce Diversi e significativi saranno i compiti dell’Assemblea, che come ha tenuto a precisare il Vescovo «non è un organismo politico, ma di discernimento ecclesiale»: eleggere il Consiglio Pastorale Diocesano che sarà poi l’organo attuativo dei progetti; portare a completa attuazione il Sinodo del 1984; indicare al Vescovo le aree tematiche da approfondire e proporre scelte pastorali anno per anno; verificare annualmente la vita della Diocesi; riflettere su temi di particolare interesse per la Chiesa locale. Ad accompagnare questo evento sarà uno dei più grandi biblisti: il cardinal Albert Vanhoye s.j. già rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica, che dopo un primo momento di preghiera, introdurrà il tema dell’Annuncio di Gesù Cristo alla società di oggi, spesso preda dell’individualismo e lontana dalle comunità parrocchiali. Dopo l’intervento del cardinale, monsignor Giusti consegnerà ai presenti una bozza di orientamenti pastorali sui quali i delegati potranno chiedere chiarimenti. All’Assemblea seguirà la fase del dibattito che però si svolgerà in seguito nell’ambito di più incontri: durante il mese di maggio infatti i delegati riuniti per vicariato si ritroveranno per confrontarsi e approntare proposte alla bozza. c.d. La celebrazione ed il pranzo insieme per i 40 anni della parrocchia dedicata a Madre Seton Una festa in famiglia S emplicemente una bella festa. Così come possono esserlo le feste organizzate in casa, in famiglia, dove tutti si stringono e si danno da fare, perché l’importante non è far bella figura, ma stare insieme nella gioia. E quando si è tanti e si festeggia un anniversario di quelli belli «tondi» come un 40°, qualunque cosa sembra più bella: la liturgia è più partecipata, le pietanze si gustano meglio, i ricordi di ognuno diventano memoria di tutti. Domenica scorsa è stata una domenica di aprile come tante, ma non per la parrocchia S. Seton, entrata negli “anta” della sua vita. Amici vecchi e nuovi si sono incontrati nella celebrazione eucaristica delle 11.00 concelebrata dal parroco di sempre don Gino Franchi e da don Raffaello Schiavone, vice parroco della comunità negli anni ’90. Un’atmosfera sobria, ma densa di significato proprio nella domenica in cui il Vangelo parlava di pecorelle e di un buon pastore che le raduna attorno a sé. Al termine della Messa un mare di abbracci, di strette di mano, di «come stai?» e di «non perdiamoci di vista». E per quasi duecento persone il tutto è continuato nei locali sotto la chiesa, nel salone Filicchi, il salone che porta il nome di questa famiglia livornese, che tanti anni fa si fece amica di Madre Seton, la sostenne nella sventura e le donò ciò che di più prezioso aveva: la fede cattolica. Ed è proprio grazie a questa famiglia e ad una donna che seppe sfidare il suo tempo e le tradizioni, che la comunità livornese oggi esiste, porta il suo nome e diffonde i suoi insegnamenti. A fare da contorno alla giornata due «chicche» preparate dal buon don Gino e da alcuni suoi collaboratori: un libro e un dvd sulla storia della parrocchia con un titolo tutto da scoprire «Le meraviglie del Signore». 40 anni passati, vissuti e ricordati, attraverso le pagine del mensile parrocchiale «Seas insieme», sapientemente raccolte in un unico testo e poi miriadi di fotografie incise dalla tecnologia in un lungo filmato, che sono scorse sullo schermo tra lo stupore dei presenti che riconoscevano e si riconoscevano in quei tanti momenti di vita. Dalla designazione a parroco allo scavo delle fondamenta della vecchia chiesina, dai viaggi in America per incontrare le Figlie di Madre Seton ai campeggi e alle settimane bianche, dall’impegno per le missioni in Albania e in Africa alla costruzione della nuova chiesa, fino ai pannelli solari istallati un mese fa sul tetto: volti, eventi, momenti che hanno coinvolto centinaia di persone. Quelle stesse persone che, rimaste vicine alla parrocchia o allontanatesi un po’, ma crediamo solo geograficamente, oggi dicono grazie a questa comunità, ma a cui la comunità stessa non può che dire grazie! Chiara Domenici Nelle foto: il alto, da sinistra, don Gino Franchi (al centro, a sinistra don AlbertoVanzi, giovane sacerdote formatosi proprio alla Seton e a destra don Raffaello Schiavone) e un momento della celebrazione; qui sopra il pranzo comunitario. Si ringrazia Claudio Mele per le foto. LA GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI Al bivio tra protagonismo e servizio Domenica 4 maggio l bivio tra protagonismo e servizio: è questa la situazione in cui il Papa vede i mezzi di comunicazione sociale. Lo afferma nel messaggio che ha scritto per la quarantaduesima Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebra il prossimo 4 maggio. Il Papa non si limita ad osservare questi mezzi che «grazie ad una vorticosa evoluzione tecnologica hanno acquisito potenzialità straordinarie» ma pone anche un obiettivo ambizioso agli operatori del settore: «cercare la verità per condividerla». «Occorre evitare - scrive Benedetto XVI - che i media diventino il megafono del materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo». «Si può dire continua - che la ricerca e la presentazione della verità sull’uomo costituiscono la vocazione più alta della comunicazione sociale». Nella nostra diocesi ,in occasione della giornata mondiale, l’ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali invita tutti gli operatori del settore a partecipare ad una celebrazione eucaristica che si terrà domenica 4 maggio alle 9.30, presso l’Istituto delle Suore Calasanziane di Via del Bosco, e sarà presieduta dal Vescovo. Gli operatori del settore, durante l’anno pastorale, hanno già avuto l’opportunità di trovarsi mensilmente nella preghiera con il Vescovo Simone; si è creata così una bella consuetudine, promossa dall’UCSI livornese, che monsignor Giusti ha accolto con favore e ha contribuito in modo determinante a rendere molto significativa. È già in programma anche un altro appuntamento nell’ambito della giornata delle Comunicazioni Sociali: mercoledì 21 maggio alle 18, presso il Salone del Vescovado, interverrà Francesco Belletti, docente all’Università Cattolica e direttore del Centro Internazionale Studi Famiglia, un centro culturale del settimanale Famiglia Cristiana; il sociologo presenterà nell’occasione il suo libro dal titolo: «Mai parlato così tanto di famiglia…tra dico e family day». N.S. A II TOSCANA OGGI LA SETTIMANA DI LIVORNO 27 aprile 2008 Prospettive e interrogativi al salone Futura 2008 La Toscana si affida alla protezione di Maria I ragazzi e l’Università ritornello è sempre il solito. «I ragazzi che si fermano agli Itantilstands chiedono per prima cosa: con questa laurea, dopo sacrifici, troverò un posto di lavoro fisso?!». È questa la domanda più frequente che i visitatori del salone per l’orientamento allo studio e al lavoro «Futura 2008» presso la Stazione Marittima di Livorno, hanno rivolto ai responsabili delle varie università e accademie intervenute al progetto, giunto ormai alla sua 7ª edizione. Lo spettro del precariato e la paura di non riuscire ad avere un posto fisso di lavoro per poter formarsi una famiglia, sono al centro della mente della maggior parte dei ragazzi intervenuti al Terminal Crociere di Livorno per informarsi sui percorsi da intraprendere al termine della scuola superiore. Stands delle più importanti facoltà universitarie toscane, accademie, conferenze, depliants e opuscoli informativi, e da quest’anno anche il «video box», cioè uno spazio apposito dove gli interessati potevano registrare il proprio videocurriculum per trasmetterlo direttamente via Internet alle aziende: Futura 2008 è senz’altro una ghiotta occasione per tutti coloro che vogliono avere qualche importante «dritta» per entrare con successo nel mondo del lavoro. Ma chi è stato agli stands ad accogliere ed ascoltare decine di domande provenienti dai giovani intervenuti, che sensazione ha avuto dei ragazzi di oggi? Il conseguimento della laurea viene sempre visto dai ragazzi, come avveniva anni fa, come una sicura chiave per accedere con brillantezza al mondo del lavoro? A sentire dalle parole di molti esperti, sembrerebbe di no. I ragazzi hanno sempre più sfiducia nelle università. Gianni Pietraperzia e Claudia Giorgi, delegati all’orientamento per la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Firenze, evidenziano ad esempio che «i ragazzi chiedono sempre meno informazioni riguardanti le conoscenze culturali che otterranno alla fine dell’università: ciò che importa di più a loro, oggigiorno, è sapere se dopo tanti sforzi mentali ed economici riusciranno a trovare un lavoro che permetterà loro di costruirsi una famiglia». Megan Palomba, 21 anni, studentessa al 2° anno del corso di laurea in Economia e Legislazione dei Sistemi Logistici (attivata dall’Università di Pisa), sottolinea che la maggior parte dei ragazzi intervenuti a Futura 2008 sono «poco interessati e scettici nei confronti delle offerte del mondo universitario», e «impegnati soprattutto a prendere gadgets e t-shirts regalate da alcuni stands». Paola Menicagli, membro della commissione Pari Opportunità della Provincia di Livorno dice: «sono rimasta un po’ delusa nel vedere l’atteggiamento distaccato di molti giovani nei confronti di un’iniziativa così importante per il loro futuro. In passato i giovani erano molto più interessati all’offerta formativa delle università, ed in generale li vedevo molto più attenti a queste giornate dedicate all’orientamento e alle informazioni riguardanti il mondo del lavoro. Oggi li vedo sempre più scombussolati e disorientati in questo particolare momento della nostra società, con sempre meno fiducia nei confronti delle lauree universitarie». Ma c’è una medicina per riavvicinare i ragazzi al mondo delle università, e per farli guardare con maggiore ottimismo al loro futuro? «Il mondo delle scuole superiori e soprattutto quello delle università - afferma la Menicagli - deve avvicinarsi rapidamente al mondo del lavoro e alle sue richieste. La scuola riempie i nostri ragazzi di nozioni che spesso servono a ben poco, e non li mette invece in grado di essere subito competitivi una volta che essi entreranno nel mondo del lavoro: serve più pratica, e meno teoria! Oggigiorno il datore di lavoro vuole che le persone assunte nella sua azienda siano già in grado di svolgere la maggior parte del lavoro che viene loro richiesto, per cui il sistema-scuola deve essere in grado di dare questo tipo di competenze “pratiche”già dai primi anni delle scuole superiori». La dottoressa Ginetta Berti, presente allo stand dell’Università di Siena, evidenzia che «i ragazzi che si fermano al nostro spazio ci chiedono nella maggior parte dei casi informazioni riguardanti quei corsi di laurea “professionalizzanti”, come ad esempio il corso di laurea in medicina e quello in ingegneria». Per la Scuola Superiore Sant’Anna i giovani Mirko Ferrati e Elia Santi, studenti di Ingegneria al 2° anno affermano: «La maggior parte dei ragazzi che si è avvicinata al nostro stand - dicono - ci sono sembrati abbastanza timorosi nei confronti di questo percorso di studi: tanti ragazzi delle scuole superiori ci vedono come dei ragazzi diversi dagli altri, forse per la grande applicazione che mettiamo nello studio, ma in realtà siamo dei ragazzi normali come loro! Certo è che, in un momento così tragico e incerto per chi cerca lavoro, conclude riuscire a laurearsi presso la Scuola Superiore Sant’Anna costituisce una possibilità ben più ampia di trovare facilmente un lavoro che possa garantirti una vita serena». Allo stand dell’Accademia Navale di Livorno troviamo il 23enne Rocco Capasso, sottotenente di Vascello: «Entrare in Accademia Navale significa sposare un progetto di vita che va ben oltre l’acquisizione di competenze specifiche: i sacrifici sono molti, e si deve essere disposti a stare lontani da casa anche per molti mesi. Nei colloqui preliminari con i ragazzi che desiderano intraprendere questa carriera chiediamo subito se sono disposti a star lontani da famiglie e da fidanzate…è evidente che se li vediamo titubanti, consigliamo loro di non intraprendere questa via!». La maggior parte dei responsabili dell’orientamento e dell’informazione alle aspiranti matricole presenti alla 7ª edizione del Salone Futura, ha notato due aspetti: «Ci sono sempre meno ragazzi veramente interessati che si fermano agli stand, e in linea generale anche il numero complessivo dei ragazzi intervenuti alla manifestazione ci sembra inferiore alle nostre aspettative. Ci chiediamo quanti ragazzi di quelli accorsi in queste mattinate siano effettivamente interessati a questo tipo di informazioni, mentre abbiamo l’impressione che ai ragazzi faccia solo comodo perdere 2-3 ore di scuola la mattina per stare a spasso per i saloni di Futura, dato che il pomeriggio i saloni sono quasi deserti! David Evangelisti omenica scorsa al Santuario di Montenero si è svolta la XXXIV Giornata Mariana Regionale, organizzata dal collegamento regionale Mariano. Dopo l’accoglienza nella piazza del Santuario dove era stato sapientemente allestito un paracadute dalla Brigata Folgore che ha permesso di riparare i presenti dalla pioggia, i partecipanti hanno scandito le Ave Maria del Santo D Al via la 25ª edizione del TAN, l’evento atteso dai velisti Sarà ancora Trofeo Velico Rosario. Il vescovo di Livorno monsignor Simone Giusti, ha poi portato il saluto della Diocesi ospitante ringraziando il Signore per la presenza della sacra icona della Vergine sul suolo toscano. Padre Raniero Cantalamessa nella sua catechesi ha trattato il tema: «MARIA, VIA ALLA CONVERSIONE», dopodiché il cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo, ha presieduto la Solenne Concelebrazione Eucaristica. Al termine della celebrazione i partecipanti anche a nome di tutta la regione hanno rinnovato l’affidamento a Maria della Toscana, iniziando una fiaccolata e processione con la Venerata Immagine della Madonna delle Grazie. Ha concluso l’incontro monsignor Vasco Bertelli, vescovo presidente del Collegamento Mariano Toscano. LA MOSTRA A VILLA MIMBELLI FATTORI, DOPO UN SECOLO, UNA MOSTRA CHE RIMARRÀ NELLA STORIA l Trofeo Accademia Navale e Città di Livorno si è ICosimi, aperto mercoledì scorso. Pochi giorni prima il sindaco nel presentare l’iniziativa ha ricordato che questi 25 anni confermano il rapporto ottimale della città con l’Accademia Navale «punto di eccellenza del sapere» e per questo il prossimo 2 maggio sarà consegnata proprio all’Accademia la «Livornina d’oro», la più alta onorificenza della città. Il TAN è motivo di orgoglio e di impegno data la sua complessità operativa ed è socialmente rilevante perché vede riuniti moltissimi giovani di tante nazioni, segno di una comunità giovanile che sa ritrovarsi in questa competizione internazionale L’Ammiraglio Bettini ha ringraziato Comune e Provincia per l’attenzione dimostrata verso il Trofeo che ne ha permesso la continuità, questi 25 anni hanno contribuito a creare un grandissimo legame con le istituzioni, nelle manifestazioni di quest’anno è stata coinvolta anche la Fortezza Vecchia grazie all’apertura concomitante della 41° Mostra dell’Artigianato. L’assessore al Turismo, Santini, ha voluto invece sottolineare l’impegno della città per gli eventi collaterali che in gran parte si terranno al Villaggio «Tuttovela» al Porto Mediceo. Da Via Grande al lungomare la città sarà addobbata con striscioni e bandiere internazionali, i negozianti di Via Grande esporranno nelle loro vetrine le «barchette di carta» simbolo del 25° TAN, queste barchette saranno anche appese ai soffitti del porticato della via. La mattina del 29 aprile (ore 10), tutti gli equipaggi in divisa e con la bandiera della propria nazione (oltre 150 persone), sfileranno dal Porto Mediceo al Palazzo Comunale dove saranno ricevuti nella Sala Consigliare. I turisti presenti a Livorno potranno vedere alcune mostre: quella ai Granai di Villa Mimbelli su «Giovanni Fattori tra epopea e vero» e quella alla Cantina del Palio , sugli Scali d’Azeglio (dalle 17 alle 20 fino al 4 maggio) «La Scia e la sua storia» che espone foto d’epoca e documenti sulla «Scia», l’imbarcazione da competizione con un solo vogatore. Per facilitare i turisti sarà in funzione un bus navetta gratuito che permetterà la visita alle mostre. Nei giorni del Trofeo numerosi ristoratori proporranno menù tipici a prezzi concordati dai 20 ai 30 euro, l’iniziativa prende il nome di «Veleggiare a tavola». Il Capitano di Fregata Volpi e il Capitano di Corvetta Anconelli hanno evidenziato che tra le finalità del TAN c’è l’attenzione al contesto giovanile e sociale e al rispetto per l’ambiente, la Vela è uno sport sano che forma il carattere delle persone e i giovani ne sono attratti. Rai Tre con il progetto «Poseidone» partecipa all’evento con l’intento di sviluppare il rapporto dei bambini con il mare, per questo la trasmissione «Trebisonda» ha lanciato il concorso «Il mare secondo me», i bambini vincitori con le loro famiglie saranno ospitati dal 1° al 4 maggio a bordo della nave Lullworth. Anche Rai Sport darà ampio risalto alle regate delle diverse classi. Anche quest’anno sarà assegnato il premio Unicef legato alla categoria velica Optimist che ha lo scopo di avvicinare il mondo dello sport a quello della solidarietà. Domenica 4 maggio, giornata finale, vedrà, alle 11, il concerto della banda dell’Accademia Navale alla Terrazza Mascagni a cui farà seguito alle 12 il lancio dei paracadusti del Consubim. Gianni Giovangiacomo DI GIAMPAOLO DONATI a più grande retrospettiva Lsull’opera che sia mai realizzata di Giovanni Fattori. Con questa iniziativa Livorno, la città che diede i natali al grande maestro, ha scelto di celebrare il centenario della sua morte. E lo fa in grande stile, in una mostra in cui vengono esposte ben 290 opere del pittore livornese, la maggior parte delle quali provenienti da musei nazionali, ma soprattutto da diverse collezioni private, e che quindi raramente sono state in passato esposte al pubblico «Si tratta - ha detto l’assessore Massimo Guantini - di un evento di straordinaria importanza non solo a livello locale, ma anche nazionale, che collega questa mostra a quella già in corso presso le scuderie del Quirinale sulla pittura italiana dell’Ottocento e che per una volta fa uscire Livorno da quel provincialismo che spesso la caratterizza sul piano culturale e non solo». L’organizzazione della mostra, che si è aperta il 20 aprile scorso e rimarrà aperta fino a domenica 6 luglio presso Villa Mimbelli, è stata curata dal Comune di Livorno e della Fondazione Cassa di Risparmi, un sodalizio collaudato che già in altre occasioni ha dato la luce a mostre e iniziative culturali nella nostra città, anche se mai di queste dimensioni. Inoltre, al di là dell’aspetto quantitativo del numero di opere esposte, grande attenzione è stata data alla parte scientifica, che porta la firma del professor Andrea Baboni, uno dei maggiori esperti della pittura di Fattori in Italia, il quale ha disposto le opere dividendole in venti sezioni su basi in parte tematiche e in parte cronologiche: si va dai ritratti ai primi studi di temi militari fino ad arrivare ai grandiosi quadri che raffigurano le epiche battaglie risorgimentali, dalla celebre «Battaglia di Magenta», con il quale partecipò e vinse il concorso «Ricasoli» del 1859 a «L’assalto alla Madonna della Scoperta», capolavoro del periodo. Altre sezioni ci ricordano che, negli stessi anni, Fattori coltiva il paesaggio, con le celebri composizioni della campagna maremmana fatta di butteri e mandrie al pascolo, senza tuttavia dimenticare il ritratto e scene di vita urbana durante il soggiorno fiorentino e romano. Fino ad approdare alla disillusione e all’amarezza degli ultimi anni in cui, finito il sogno risorgimentale, si ritrova solo in un mondo che sente ormai lontano da sé: nei suoi dipinti sono ormai un leitmotiv le figure isolate di persone e esseri viventi, quasi a raffigurare il suo stesso isolamento. All’interno di ogni sezione della mostra, i quadri esposti sono inoltre arricchiti dalla esposizione simultanea dei disegni preparatori dello stesso Fattori, dai quali si comprende come l’artista, anche nelle composizioni più grandiose e scenografiche, come quelle delle battaglie, curasse con grande attenzione ogni minimo particolare, e come anzi spesso usasse riprendere singole figure studiate per un’opera per un’altra composizione, magari di tutt’altro soggetto. Una occasione, questa mostra, per ripercorrere in maniera organica l’opera fattoriana nella sua interezza come mai fino ad oggi era stato possibile «dal vivo», e che non mancherà senza dubbio di attirare visitatori da tutta Italia e, nello stesso tempo, permetterà ai livornesi di riscoprire in maniera più approfondita un artista che, con la sua tecnica e le sue tematiche, ha lasciato tuttora un segno nella tradizione ancora viva della pittura livornese. TOSCANA OGGI LA SETTIMANA DI LIVORNO 27 aprile 2008 L’adorazione eucaristica con i bambini alla parrocchia di S. Giovanni Bosco AGENDA DIOCESANA Siamo venuti per adorarlo SABATO 26 APRILE - 11.00, il Vescovo partecipa alla manifestazione del Trofeo Accademia Navale e Città di Livorno. - 16.00, il Vescovo saluta all’incontro diocesano dei diaconi. oglio immaginare che il Signore Gesù attenda con gioia l’incontro mensile di padre Andrea con i bambini e le bambine delle classi elementari e delle medie. È un ritrovarsi, mezz’ora prima della cena comunitaria, davanti al Santissimo Sacramento esposto tutto il giorno, come ogni giovedì nella nostra chiesa, per una adorazione a carattere vocazionale. I bambini arrivano un po’ tutti trafelati, dopo una giornata, già ormai anche per loro, intensa e faticosa tra scuola, sport ed attività varie. Ma, sedutisi sul grande tappeto davanti al Signore, ecco che, pur piccoli, comprendono che quei momenti acquistano un valore speciale, perchè Cristo Gesù è presente e vivo in mezzo a loro. Certamente non facile è la loro percezione. Quanto, ancora, non lo è anche per noi adulti! Ma lo scopo di questi incontri è proprio quello di far loro avvertire che Gesù è accanto a noi, è nostro compagno nel cammino e soprattutto, nell’adorazione eucaristica, Egli V parla al nostro cuore, è nel silenzio che possiamo sentire la Sua voce. Silenzio! Parola quasi sparita nella frenesia di questo mondo! È bello invece vedere come quei bambini, già educati da don Luciano, dai catechisti e dalla comunità stessa, cerchino proprio nella preghiera silenziosa l’incontro con il Signore, è bello vedere i loro volti pieni di luce rivolti verso il Santissimo. Sì, quanto acerba ancora è la loro fede! Quante cose ancora da scoprire, da imparare e comprendere! Padre Andrea seduto insieme con loro, con la sua chitarra accanto per intonare alcuni canti, cerca appunto, anche rivolgendo loro delle domande, di aiutarli a capire che ognuno di noi ha la propria chiamata: «VOCAZIONE». Per ciascuno di noi il Signore ha tracciato una via, una storia da percorrere. Quale gioia più grande imboccare la strada giusta! «Ma come facciamo a capire?» giustamente chiedono i bambini. Padre Andrea, raccontando della propria personale chiamata, cerca di trasmettere loro l’amore del Signore. Per lui questo amore ha prevalso sopra ogni altra cosa, nel divenire frate la sua vera felicità. Il bambino che ha la fortuna di crescere in una sana famiglia, è già di per sé felice, per l’amore dei suoi genitori e per tutto ciò che di bello e di buono possono offrirgli. Ma crescendo tante sicurezze si perdono, dobbiamo acquistare una nostra identità, capire chi siamo e cosa desideriamo. Diverse sono le vocazioni, tutte belle ed importanti. Percepire, fin da piccoli, che il Signore è la nostra guida, li aiuterà a rimanere in Lui per scoprire la gioia vera. L’augurio grande allora che, come comunità, possiamo fare a questi bambini e ad altri che verranno, è che le loro scelte siano quelle giuste, dettate da un cuore che si apre al volere del Signore. Daniela Costagliola I 50 anni della comunità S. Agostino: la concelebrazione con tutti i sacerdoti legati alla parrocchia per dire «grazie» a don Pierluigi Betti Una parrocchia cresciuta giorno dopo giorno na commovente concelebrazione nella «cinquantenne» parrocchia di S.Agostino in onore del suo primo parroco don Pierluigi Betti con la presenza dei suoi «chierichetti» divenuti poi sacerdoti: don Brutto, don Sorbi, don Cantini, don Schiavone, don Fiordaliso e don Medaglini. Presenti anche i suoi cappellani, monsignor Razzauti e don Caciagli insieme agli attuali sacerdoti don Zoppi, don Okito e padre Conti. Hanno officiato anche Fra Flores, anche lui parrocchiano, e il sacerdote ortodosso che celebra settimanalmente la Messa per i fedeli dell’Est. Monsignor Razzauti, che ha presieduto la cerimonia, ha definito don Betti come «colui che ci ha insegnato ad amare il Signore» e don Andrea Brutto, ha ringraziato il Signore per il dono delle tante vocazioni a S.Agostino. «L’incontro con Gesù - ha detto don Brutto commentando il brano dei discepoli di Emmaus - fa maturare un cambiamento interiore per cui ogni vocazione la si può comprendere solo in un itinerario di amore che induce a fare scelte di vita duratura e a divenire degli annunziatori; il lasciare una cosa per un altra non è una mortificazione ma è la scoperta di ciò che vale di più. La missione che Gesù ci indica è di una preziosità tale che ci accompagna nel tempo e anche gli ostacoli, possono divenire scoperta di un dono per gli altri». Al termine della concelebrazione monsignor Razzauti, dopo aver ricordato i dodici anni passati a S.Agostino, ha ricordato, tra gli applausi dei fedeli, le tante persone che dal cielo guardano la comunità, come don Ugo Papini e i tanti laici che si sono prodigati per la parrocchia: una parrocchia che negli anni ha saputo dare una formazione vera, conciliare, ma che ha bisogno ancora di tante persone per continuare ad essere Chiesa. Poi, molto commosso, ha preso la parola don Betti, soddisfatto di trovarsi in una chiesa, la sua chiesa, gremita come «una notte di Natale!». «Forse -ha detto- i cinquantanni della nostra parrocchia sono poca cosa rispetto ad altri avvenimenti, ma sono stati cinquantanni vissuti giorno per giorno in una crescita missionaria. Ricordo ancora il Vescovo Pangrazio che all’inizio mi disse: La curia è povera. Arrangiatevi! Ma c’era la voglia di ritrovarsi insieme e oggi siamo qui perché vogliamo bene al Signore.Vedendo qui tanti chierichetti mi commuove il pensiero dei tanti chierichetti che avevo: oltre 40. Ringrazio tutti voi presenti, infatti “cosa sarebbe un sacerdote senza i suoi fedeli che crescono con lui».E ha terminato invitando i genitori a non avere paura se il Signore chiama al sacerdozio i propri figli. Don Cantini ha anche lui ricordato i suoi anni di impegno come parroco ed ha invitato a non dimenticare mai Gesù, mantenendo l’attenzione ai poveri, agli stranieri, ai diversi, perché «è insieme a loro che si realizza la Chiesa». Don Schiavone ha detto di aver trovato in S.Agostino una seconda famiglia e che con don Betti ha avuto un rapporto filiale, tanto che ha creduto nella sua vocazione quando ancora lui non ci credeva. «Grazie a don Betti - ha detto - siamo stati aiutati a tirar fuori i doni particolari che avevamo. Ci sentiamo di testimoniare la bontà dell’albero affinchè anche da noi si possa avere buon frutto. Anche don Sorbi ha ringraziato don Betti per la testimonianza stupenda di vita cristiana che ha saputo dare insieme a don Orfeo ed in particolare per l’amore che gli ha insegnato per la liturgia e per lo spezzare il pane. Infine, don Medaglini, cappellano militare, ha ricordato che anche la sua vocazione è maturata in S.Agostino dove aveva frequentato il corso per chierichetto e ha auspicato che la comunità possa essere sempre Chiesa viva e feconda. Gi.Gi. U III DOMENICA 27 APRILE - 10.00, il Vescovo celebra la Messa nella chiesa di S. Agostino per il 50° della parrocchia. - 12.00, il Vescovo all’Istituto Mascagni assiste ad uno dei «concerti della domenica». - 15.00, il Vescovo è relatore al convegno diocesano di Chiavari. LUNEDÌ 28 APRILE - 9.00, il Vescovo è alla Scuola Interdiocesana di Teologia a Camaiore. - 18.00, il Vescovo è in visita alla parrocchia S. Agostino. MARTEDÌ 29 APRILE - 18.00, il Vescovo è in visita alla parrocchia S. Caterina. MERCOLEDÌ 30 APRILE - 10.30, il Vescovo insieme al Vicario generale visita la sede dell’Interporto. - 18.00, il Vescovo celebra la Messa per le famiglie dell’Associazione Stella presso l’Istituto Sacro Cuore. SABATO 3 MAGGIO - 10.00, il Vescovo partecipa alle manifestazioni del TAN. - 15.30, il Vescovo guida il pellegrinaggio dei ragazzi a Montenero «Un fiore a Maria». Sul sagrato celebra la Messa. - 21.00, il Vescovo alla parrocchia S. Seton incontra alcuni giovani Vincenziani. DOMENICA 4 MAGGIO - 9.30, presso le suore Calasanziane (via del Bosco) S. Messa per gli operatori della comunicazione nella giornata delle comunicazioni sociali. - 15.30, Assemblea diocesana (chiesa S. Lucia) LUNEDÌ 5 MAGGIO - 18.30, in Vescovado il Vescovo incontra tutti i prossimi Cresimandi della Diocesi. MARTEDÌ 6 MAGGIO - 18.00, il Vescovo è in visita alla parrocchia S. Simone e Immacolata Concezione FESTA DELLA PARROCCHIA ALLA SS. ANNUNZIATA DEI GRECI esta pensata e progettata già da mesi Fpranzo con un progetto ambizioso: un a base di pesce cucinato interamente dal nostro «personale», che servisse da preludio ad una giornata da vivere e condividere in comunità. Dopo la S. Messa, veloce sgombero del salone che ancora funge da chiesa, per apparecchiare. Ottantacinque persone non entravano in nessun altro dei nostri locali. Nel frattempo, mentre si consumavano gli aperitivi e si cuoceva la pasta, su altri fornelli friggevano venti chili di totani, dieci di gamberetti e un «ballino» (e non in senso metaforico) di patate. I ragazzi, svelti e organizzati nel servire a tavola, ci hanno consentito di gustare le pietanze ben calde. Dopo pranzo nuovo sgombero del salone per far spazio a Maga Maghella (alias suor Linda) che con il suo spettacolo ha stupito anche gli adulti. In un batter d’occhio, mentre nuovamente veniva ricomposto il salone, sono arrivate le 19 e i bambini erano ancora sotto il portico a giocare a campana. Neanche i genitori avevano una gran voglia di tornare a casa dopo un’intera giornata trascorsa in parrocchia a godere gli uni degli altri e, perché no, di quegli spazi che ci stiamo costruendo a fatica. Lavoro tanto, gioia di più! E se pensiamo che quel giovedì sera di più di duemila anni fa, intorno ad una tavola imbandita, è nata la Chiesa... Gloria Simone