6 m a rzo 2 015 N UM ER O 40 AN N O 9 Pharma kronos Q UO TI DI AN O D’IN FO R M AZI O N E F AR M AC EU T IC A Fda lancia 'App' per conoscere e segnalare carenze di farmaci La Food and Drug Administration (Fda) americana ha lanciato la prima 'App' specificatamente progettata per velocizzare l'accesso alle preziose informazioni sulla carenza di farmaci. L'applicazione identifica eventuali mancanze di medicinali, le carenze che sono state risolte e le interruzioni di forniture di prodotti farmaceutici. La scarsità di farmaci può ritardare o impedire l'accesso alle cure necessarie per i malati, e può portare i medici a ripiegare su prodotti alternativi che possono essere meno efficaci o associati a rischi più elevati rispetto alla terapia di partenza, ma carente. "La Fda riconosce che i professionisti sanitari e i farmacisti hanno bisogno di informazioni in tempo reale sulla carenza di farmaci per prendere decisioni sul trattamento", ha detto Valerie Jensen, direttore dello staff preposto del Center for Drug Evaluation and Research della Fda. "La nuova applicazione mobile è uno strumento innovativo che offrirà un accesso facile e veloce a importanti informazioni". Gli utenti possono cercare o navigare per nome generico di un farmaco o di un principio attivo, e navigare per categoria terapeutica. L'applicazione può anche essere utilizzato per segnalare una sospetta carenza. (B.D.C.) ‘Matrimonio’ fra Alfa Wassermann e Sigma-Tau Al via aggregazione business pharma con la costituzione di una nuova società Alfa Wassermann e Sigma-Tau, due tra i più importanti gruppi farmaceutici italiani con una forte presenza anche a livello internazionale, annunciano di aver siglato un accordo per un progetto di aggregazione industriale che prevede la costituzione di una nuova società in cui confluiranno le attività farmaceutiche dei due gruppi. L'operazione di aggregazione non riguarderà il business delle malattie rare di Sigma-Tau né alcune partecipazioni finanziarie in aziende del settore pharma e malattie rare internazionali, che rimarranno in capo alla famiglia Cavazza. L'azionariato della nuova società vedrà la maggioranza - il 75% - in capo alla famiglia Golinelli. Alcuni componenti della famiglia Cavazza avranno una quota del 20% e Intesa Sanpaolo, già azionista di Sigma- Tau, manterrà l'attuale quota del 5%. Con questa operazione nascerà un Gruppo leader in Italia, Paese in cui si posizionerà tra i primi cinque operatori del settore farmaceutico sia per prodotti da prescrizione che per quelli di automedicazione. A livello internazionale sarà direttamente presente in 18 Paesi, fra cui Usa, Cina, Russia e diversi Paesi Europei. Il nuovo Gruppo avrà inizialmente un fatturato di oltre 900 milioni di euro con interessanti prospettive di crescita e un organico di circa 2.800 dipendenti, di cui circa 1.840 operanti in Italia e 960 nelle sedi estere. Le sedi operative in Italia saranno: Bologna, Milano, Pomezia, Alanno e Sermoneta. In queste ultime tre localizzazioni sono situati gli insediamenti produttivi che utilizzano tecnologie all'avanguardia. Segue a pag. 3 » ALL’INTERNO Esperti, escluse per ragioni etiche ma anche perché costano di più Donne 'cenerentola' test su farmaci, effetti collaterali doppi ---------------------- Terapie solo per il 24% e la metà abbandona i farmaci Osteoporosi ladra di ossa per 5 mln italiani ---------------------- Il ministro, usare risorse disponibili in modo razionale e avere visione a medio-lungo termine Lorenzin, nuovi anti-epatite ancora più costosi ---------------------- Cda approva risultati 2014, utile netto a 161,2 mln (+20,6%) e dividendo 0,50 euro per azione Avvio 2015 positivo per Recordati, +5% vendite in 2 mesi » PHARMAMARKET AbbVie compra Pharmacyclics per 21 mld di dollari AbbVie acquisisce Pharmacyclics per 21 miliardi di dollari, battendo altre rivali come Novartis e J&J che sembravano ugualmente interessate all'affare. La mossa garantirà l'accesso alla terapia anticancro Imbruvica (ibrutinib), che vanta un fatturato annuo di oltre 500 milioni di dollari, ma che è ampiamente previsto raggiungerà l'agognato status di 'blockbuster' entro la fine del 2015. Imbruvica ha già intascato quattro approvazioni negli Usa per tre diversi tipi di tumori del sangue, tra cui leucemia linfocitica cronica e macroglobulinemia di Waldenstrom, e AbbVie sostiene che ci siano "significative opportunità" che presto vengano registrate ulteriori indicazioni. focus Esperti, escluse per ragioni etiche ma anche perché costano di più Donne 'cenerentola' in test su farmaci, effetti collaterali doppi Le pari opportunità per le donne nelle sperimentazioni cliniche sui farmaci sono un obiettivo ancora da raggiungere. Nei test condotti per valutare la sicurezza e l'efficacia dei nuovi medicinali, le rappresentanti del gentil sesso sono da sempre 'cenerentole': fra gli arruolati gli uomini hanno fatto per decenni la parte del leone e il risultato è che "il numero delle reazioni avverse ai farmaci nella fascia di età 35-44 anni è quasi doppio nel genere femminile". Parola degli esperti intervenuti a Milano al convegno 'Tutta cuore e cervelloParkinson: le donne non tremano', organizzato in vista dell'8 marzo dall'Istituto neurologico Besta e dalla Regione Lombardia. "La scelta di non arruolare le donne - è stato ricordato durante i lavori a Palazzo Lombardia - è stata presa in passato per ragioni etiche, per timore di una gravidanza durante la sperimentazione". Un caso eclatante e drammatico, infatti, sono stati "gli oltre 12 mila bambini nati focomelici negli anni '60 a causa della talidomide, farmaco antiemetico usato anche nelle donne in gravidanza". Ma un altro problema è che le donne reclutate nei test clinici sono economicamente più 'care' degli uomini: "Le donne non sono una categoria omogenea, in considerazione della variabilità ormonale che caratterizza la loro vita. Questa variabilità aumenta il numero dei campioni e prolunga la ricerca, aumentando i suoi costi". Resta però il fatto che "l'organismo maschile e quello femminile rispondono in maniera diversa ai farmaci a causa delle diversità fisiologiche e anatomiche: le donne hanno un minore peso corporeo, una maggiore massa grassa e in generale più difficoltà nell'assorbimento gastrico dei farmaci", elencano gli specialisti. Quindi 'escluderle' dalle sperimentazioni le espone a effetti indesiderati difficili da prevedere, proprio perché non studiati. Senza contare che "spesso anche i sintomi di una malattia possono essere diversi tra uomo e donna. Un esempio tipico è l'infarto - citano gli esperti - che nella donna non si presenta quasi mai con il classico dolore toracico, ma con disturbi simil-influenzali: astenia profonda, nausea, a volte vomito, sudorazione profusa e un dolore più frequentemente dorsale, irradiato alle braccia e al collo. Queste differenze però non sono così note, e quindi l'infarto nella donna non viene subito riconosciuto. Anche se uno studio condotto negli Stati Uniti ha dimostrato che tra il 1979 e il 2000 la mortalità delle donne per patologie cardiovascolari ha superato quella degli uomini". In occasione del convegno milanese sono stati ricordati alcuni casi di sperimentazioni 'off-limit' per lei: "Tra gli anni '70 e '80, per proteggere la donna e il nascituro la Fda ha escluso le donne dagli studi clinici di fase III, tra cui il 'Physicians Health Study' sugli effetti dell'aspirina sulle malattie cardiovascolari in cui furono arruolati 22.071 uomini e nessuna donna. Anche nel 'Multiple Risk Factor Intervention Trial', condotto tra il 1973-1982 per valutare le correlazioni tra pressione arteriosa, fumo, colesterolo e malattie coronariche, non fu coinvolta nessuna donna a fronte di 12.866 uomini". Infine, nel 1984 il primo studio sul ruolo degli estrogeni come possibile trattamento nella prevenzione delle malattie cardiache fu condotto esclusivamente su uomini, con gravi conseguenze in termini di tumori e femminilizzazione". Paola Olgiati costi". Osteoporosi ladra di ossa per 5 mln italiani Esperti, terapie solo per 24% e la metà abbandona farmaci Osteoporosi, ladra di ossa silenziosa. Solo in Italia colpisce più di 5 milioni di persone, riducendo la qualità di vita e aprendo anche la porta all'invalidità. Eppure la malattia non è considerata e solo il 24,5% degli italiani - secondo dati Istat - dopo i 45 anni si sottopone a un controllo in assenza di sintomi. Segno che l'osteoporosi non fa paura perché non si conosce e la si considera un 'acciacco' dell'età. Per questo la Società italiana dell'osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro (Siommms), insieme alla Federazione italiana osteoporosi e malattie dello scheletro (Fedios), hanno realizzato una campagna informativa, 'Osteoporosi-Storia di una Ladra di Ossa', con il contributo non condizionante di Msd Italia: un opuscolo rivolto ai pazienti con consigli pratici su come prevenire e gestire questa patologia e un premio giornalistico rivolto ai media, con l'obiettivo di coinvolgerli per diffondere una maggiore conoscenza di questa ladra di ossa. La campagna è stata presentata a Roma. La frattura da fragilità ossea è il primo campanello d'allarme. La malattia è gestibile, ma solo il 24% di chi dovrebbe seguire una terapia si vede prescrivere il farmaco. E di questi, il 12% abbandona la cura. Si pensa erroneamente che basta bere un bicchiere di latte o assumere un po' di vitamina D per combattere l'osteoporosi. Servono invece due guardie per questa ladra: il principio attivo, l'alendronato, e la vitamina D, che lavorando in stretta sinergia in un'unica assunzione settimanale, consentono una gestione della malattia più semplice ed efficace. La terapia con alendronato/colecalciferolo è una delle strategie terapeutiche per combattere l'osteoporosi, ricordano gli esperti. "Oltre i 50 anni una donna su tre è affetta da osteoporosi", afferma Giancarlo Isaia, presidente della Siomms. Il 'gentil sesso' perciò deve "educato e sensibilizzato nei confronti della malattia, prendere coscienza dei rischi, capire l'importanza della prevenzione e della cura. Le terapie ci sono, e sono anche efficaci purché prese correttamente e dalle donne che devono farlo". "Nel caso in cui il danno si è verificato e l'osteoporosi è insorta - spiega Davide Gatti, professore associato di Reumatologia all'Università di Verona - l'unica strada per intervenire è quella farmacologica, l'unica chance per non andare incontro a fratture, tenere sotto controllo il rischio di rifrattura e non relegarsi ad una condizione di vita seriamente compromessa”. Adelisa Maio » LORENZIN SU ANTI-HCV » BILANCIO RECORDATI "Se già oggi il trattamento dell'epatite C è costoso, quello con i farmaci di nuova generazione si prefigura ancora più oneroso e pertanto, per poter curare il maggior numero possibile di pazienti, è necessario fare un uso razionale delle risorse". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un messaggio rivolto al convegno organizzato a Roma dal Club epatologi ospedalieri (Cleo). "Tuttavia, per la patologia in questione - ha aggiunto il ministro – è altrettanto necessario e opportuno ragionare in termini di politica sanitaria di medio e lungo termine, considerando che una terapia efficace e più breve con i nuovi farmaci comporta un'evoluzione più favorevole della malattia verso la guarigione, con una drastica riduzione del numero dei trapianti e guadagno, in termini di salute e produttività dei soggetti guariti oltre che, nel futuro, un risparmio per il Ssn". Inizio d'anno positivo per l'italiana Recordati. L'andamento delle vendite nette del gruppo farmaceutico nei primi due mesi del 2015 ha segnato una crescita di oltre il 5% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Per il 2015 l'azienda prevede di realizzare ricavi superiori a 1.000 milioni di euro, un utile operativo di circa 250 mln e un utile netto di circa 175 mln. Lo annuncia la stessa Recordati, comunicando che il Consiglio di amministrazione ha approvato i risultati consolidati dell'anno 2014. L'utile netto 2014 è pari a 161,2 milioni di euro, in crescita del 20,6% rispetto al 2013, con un ulteriore miglioramento dell'incidenza sui ricavi che raggiunge il 16,3%. I ricavi consolidati, pari a 987,4 mln, aumentano del 4,9%; i ricavi internazionali crescono del 7,8%; l'Ebitda sale a 273,8 mln (+19%), con un'incidenza sui ricavi del 27,7%. ‘Matrimonio’ fra Alfa Wassermann e Sigma-Tau Segue dalla prima - Il Gruppo avrà una posizione di primo piano nell'Ortopedia-Reumatologia, nell'area Cardio-metabolica, nella Diabetologia, in Gastroenterologia, oltre a posizioni significative nelle aree Vascolare e Ginecologica. La dimensione del nuovo gruppo consentirà investimenti significativi in R&S, da sempre un caposaldo di Alfa Wassermann e Sigma-Tau nel perseguimento di un sostenibile tasso di innovazione e di sviluppo del portafoglio prodotti. "Questo progetto rappresenta un raro esempio nel settore farmaceutico di due importanti realtà industriali italiane che, con un atto di fiducia nelle potenzialità del proprio Paese, uniscono le forze per meglio competere a livello globale", ha dichiarato Stefano Golinelli, Ceo di Alfa Wassermann. "Mettendo in comune il patrimonio di uomini, prodotti e competenze consolideremo la nostra presenza nel mercato domestico, rafforzeremo la presenza in altri importanti Paesi e porremo le basi per un ulteriore sviluppo". "Con questa operazione si conferma la capacità di saper essere al passo con i tempi, creando le migliori condizioni per assicurare un futuro all’insegna della crescita, tenendo fede ai valori che le hanno caratterizzate sin dalla loro costituzione", ha aggiunto Andrea Montevecchi, amministratore delegato di SigmaTau. "In uno scenario competitivo sempre più complesso per l'industria farmaceutica, riteniamo che sia ormai indispensabile contare su una dimensione adeguata per affrontare le sfide future puntando sugli investimenti in ricerca e sviluppo, che rappresentano l'asse portante della nostra attività". Il progetto di aggregazione dovrebbe perfezionarsi entro il primo quadrimestre del 2015. (B.D.C)