CHI INFESTA LA MIA CASA?
… il racconto dell’orrore, sotto le zanne posticce e la spaventevole parrucca, è in realtà
conservatore come può esserlo un repubblicano dell’Illinois in doppiopetto gessato; che il
fine cui tende è ribadire i pregi della norma, mostrando quanto di peggio accada a chi si
avventura in territori proibiti. Nella struttura della maggioranza dei racconti dell’orrore si
ritrova un codice morale così rigido che farebbe sorridere un puritano (pp. 414 - 415).
Ma… se una volta fatto emergere l’orrore “lo scrittore (o la scrittrice) … si rivelasse ai
nostri occhi non un agente della norma, ma un agente del caos…?” (p. 416).
“Quando si va a casa e si chiude la serratura, ci piace pensare di aver lasciato fuori i
problemi. Il buon romanzo horror … ci sussurra che non abbiamo chiuso la porta al
mondo; ci siamo chiusi dentro … con loro” (p. 281).
l’America degli anni ‘50 è un “sofisticato castello di sabbia infelicemente costruito molto
sotto la marea” (p. 421).
Stephen King, Danse macabre
1692
Analisi di un processo culturale:
sondaggi
E. A. Poe: The fall of the house of Usher (1839)
La sua principale caratteristica sembrava consistere in un’estrema
vecchiezza … Tutto l’esterno della casa era cosparso di una
minutissima fungosità, che pendeva dalle gronde in un tessuto
sottile e aggrovigliato … l’occhio di un attento osservatore
avrebbe potuto scoprire una fessura appena percettibile che, sulla
fronte, estendendosi dal tetto del fabbricato, si era aperta una
strada a zig-zag giù per il muro sino a perdersi nelle acque cupe
delle stagno (…)
N. Hawthorne : The house of the Seven Gables :
Nathaniel
Hawthorne
(1804-1864)
The house of
the Seven
Gables (1851)
…con l’andare del tempo il territorio fu in parte rassegnato a persone più favorite, e in parte occupato e disboscato da
veri e propri coloni. Questi, se mai avessero udito delle pretese dei Pyncheon, avrebbero riso all’idea che qualcuno
accampasse dei diritti su terre che loro o i loro padri avevano strappato alla natura selvaggia a prezzo di dure fatiche” ...
(I Maule sono): “Generalmente poveri, sempre oscuri e plebei, si dedicavano diligentemente a ogni sorta di mestieri,
senza successo; lavoravano sui moli o mettendosi per mare come semplici marinai; vivendo ora qua, ora là, in città,
sempre in case in affitto, per finire all’ospizio dei poveri come alla naturale dimora della loro vecchiaia”
L’edificio avrebbe incluso l’abitazione dello stregone morto e sepolto, offrendo così al suo fantasma il privilegio di
infestare i nuovi appartamenti, e le stanze in cui i futuri mariti avrebbero portato le loro spose… Scavò dunque la sua
cantina, e gettò le possenti fondamenta della sua residenza sul quadrato di terra dove Matthew Maule, quarant’anni prima,
era stato il primo a spazzar via le foglie secche. Fu un fatto curioso…che appena gli operai si furono messi al lavoro, la
vena d’acqua a cui avevamo accennato perse completamente la sua deliziosa qualità originaria. Che la sorgente fosse stata
disturbata dallo scavo profondo della nuova cantina, o che un’altra causa, più sottile e indefinibile, si celasse furtiva nel
fondo, certo è comunque che l’acqua del pozzo di Maule, come continuò a chiamarsi, si fece calcarea e salmastra …
E. A. Poe: La maschera della morte rossa
Howard Phillips Lovecraft
Providence - Rhode Island (1890-1937)
The picture in the house (1919)
Ma l’autentico epicureo del terribile, per il quale un nuovo brivido di orrore è il fine principale e la giustificazione
dell’esistenza, apprezza più di ogni altra cosa gli antichi e solitari casolari disseminati nel bosco del New England.
Perché è lì che i cupi elementi della forza, della solitudine, della bizzarria e dell’ignoranza, si combinano a formare la
perfezione dell’orrido ... La più spaventosa di tutte le visioni è quella che ci offrono le piccole capanne di legno nudo
distanti dalle vie di transito, solitamente addossate ad un umido ed erboso declivio o abbarbicate a qualche sperone di
roccia. Da duecento anni e più stanno lì in attesa, soffocate dai viticci e sovrastate dagli alberi che, crescendo, hanno
allungato i rami verso il tetto. Capanne del genere sono oggi quasi del tutto nascoste dalla vegetazione selvaggia e dal
sudario protettivo delle ombre. Le finestre dai piccoli vetri lanciano però ancora sguardi agghiaccianti, quasi
ammiccando in uno stupore letale che sbarra il passo alla follia ottenebrando il ricordo di cose indicibili.
1927
“una vaga ma inconfondibile luminescenza pervadeva
la vegetazione, l’erba, le foglie e i germogli, mentre a
un dato momento un oggetto fosforescente e in
movimento si era spostato in cortile vicino al granaio
... C’erano cose che si muovevano, cambiavano,
fluttuavano ... nella notte niente era stabile, pareti e
finestre si muovevano”.
Analisi di un processo culturale:
crisi del modello
LA CASA AMERICANA:
La mappatura sconvolta
Grace Metalious, Peyton Place (1956)
Harper Lee, To Kill a Mockingbird (il buio oltre la siepe;
1960)
Espulsioni mancate
William Peter
Blatty, The
exorcist (1970)
L’esorcista - Regia di William Friedkin (1973).
Poltergeist (1982)Tobe Hooper
Oren Peli (2009)
La casa specchio
Shirley Jackson, The haunting of Hill
House, 1959
Alejandro Amenabar (2002)
Eleanor e il fantasme di Hill House: Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo
sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette
sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue
colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant'anni e avrebbe potuto continuare
per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i
pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme
contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si
muoveva sola
La fine dell’America protestante o
dell’America della frontiera?
Samuel Phillips Huntington,
Who are We? The Challenges to America’s National Identity
(2004)
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