Arte Marinara - Lezione 5 CORSO DI ARTE MARINARA Lezione 5 (Aggiornamento 3 agosto 2002) Continuo in questa lezione la rassegna di aspetti importanti e di alcune peculiarità delle tradizioni, che devono caratterizzare il buon comportamento del diportista in ogni occasione. 2.4.3. Cortesia in mare Giungere dopo una bella navigazione in una ridente baia ben ridossata, darvi fondo e godervi l’immenso piacere della natura marina in una limpida giornata di sole o in una nottata di luna piena, è una delle più grandi aspirazioni del diportista nautico. Questo incantesimo non deve essere turbato da comportamenti indegni, cominciando dalla manovra di fonda. Purtroppo, nella buona stagione, giungendo in un sorgitore, spesso ci si accorge che non si è gli unici a conoscerlo, né tantomeno gli unici ad aver avuto la bella idea di trascorrere ivi alcune ore. Se sono presenti troppi yachts, in numero tale da non avere più acqua sufficiente per ancorarsi in sicurezza, è bene rinunciare e riprendere il largo, dirigendo per altra meta. Se invece si valuti che vi sia ancora possibilità di ormeggio, occorre eseguire la manovra di ricerca del più idoneo punto di fonda con cautela e destrezza. Per prima cosa rallentare l’andatura, valutare eventuale scarroccio e deriva per passare sufficientemente distanti dalle altre imbarcazioni alla fonda, facendo la massima attenzione ai bagnanti e lasciando liberi eventuali corridoi di transito per le imbarcazioni locali. Portarsi sul punto di fonda tenendo la prua al vento, apprezzare bene quale sia l’ampiezza del cerchio di fonda necessario in funzione della profondità e della 5- 1 Arte Marinara - Lezione 5 tipologia del fondale, infine dare fondo controllando con qualche energico colpo di elica indietro se l’ancora ha fatto bene testa (presa sul fondo). A questo punto non mi stanco di rinnovare l’invito al civismo ed alla cortesia marinara nel rispetto della reciproca tranquillità, invitando a ripassare le buone maniere di convivenza richiamate nella seconda parte del paragrafo 1.2.1. della lezione 4. Evidenzio che, in una baia, in particolare se contornata da costa alta, i suoni si propagano con maggior facilità che in porto, dove il rumore di fondo delle attività portuali assorbe parte del disturbo sonoro emesso dal popolo delle imbarcazioni. Non vi è nulla di peggio, stando alla fonda in una serena baia nel bel mezzo di una magica notte stellata, di essere investiti dalle urla giocose ma odiose di un troppo allegro gruppo di nautogitanti, che, a bordo o in costa, esprima ad eccessivo volume la propria gioia, levandola ai propri vicini. Se, stando in rada, proprio non si può fare a meno di utilizzare motorette di mare o surfs (a vela e non), tenere sempre ben presente che questi possono micidiali: divenire raggiungono armi velocità elevate alle quali è estremamente difficile controllare il mezzo nautico. Utilizzare tali natanti solo lontano da costa e in acque libere, dove sicuramente non via siano bagnanti: non fare mai lo slalom fra le altre imbarcazioni alla fonda! Usare tanta prudenza e ancora prudenza, per non trasformare un piacere marinaro in un danno grave o in una tragedia!!! Un’altra raccomandazione. Capita spesso nei sorgitori affollati, che, al girare o all’intensificarsi del vento, qualche imbarcazione ari sull’ancora (l’ancora si muova sul fondo) e si avvicini eccessivamente o addirittura si affianchi ad un altro yacht in prossimità. Il diportista incivile reagisce all’avvicinamento degli scafi con urla selvagge, che ricordano i pirati all’abbordaggio. Quello civile cerca di aiutare il malcapitato vicino, 5- 2 Arte Marinara - Lezione 5 passandogli una cima per trattenerne lo scarroccio, o, meglio ancora, si adopera con il proprio gommone per agguantare al vento la prora dell’imbarcazione in difficoltà, finché questa non abbia messo in moto e sia riuscita a salpare l’ancora. Ora torniamo in navigazione, e percorriamo un tratto lungo costa. Mi rivolgo in particolare ai diportisti che solchino il mare con imbarcazioni a motore, perché sono sempre i più spavaldi e pericolosi. Non so perché, ma troppi navigatori di tal fatta si realizzano solo sfrecciando a tutta manetta a poche decine di metri da costa. Mi auguro che tali soggetti siano al più presto intercettati o deferiti alle autorità marittime, affinché siano loro impartite severe sanzioni, fino al ritiro della patente nautica! Il buon diportista naviga sempre a distanza di sicurezza dalla costa rispettando le prescrizioni di distanza nazionali e locali, o comunque agendo con il buon senso. Quando si deve necessariamente attraversare un braccio di mare ristretto, ridurre sempre la velocità e fare bene attenzione alle piccole imbarcazioni ed ai bagnanti in zona. Assicurarsi di non sollevare dannose onde con il proprio avanzamento: il moto ondoso di scia si propaga fino ad elevate distanze e può risultare pericoloso per inesperti bagnanti in costa, in particolare per bambini che giochino sul bagnasciuga o presso una scogliera. L’esuberanza (o l’inciviltà?) di chi lancia alla massima velocità una potente imbarcazione a motore, va frenata anche quando tali mostri marini incrocino yachts a vela o imbarcazioni intente alla pesca. L’esibizione di tanta potenza marina non deve nuocere agli altri, passando a pochi metri di distanza dagli sventurati natanti e facendoli sballottare sui cavalloni prodotti dalle centinaia o migliaia di cavalli del motore. Invito tali forsennati capitani di ventura a variare la propria rotta, per passare a giusta distanza dalle altre 5- 3 Arte Marinara - Lezione 5 imbarcazioni. Qualora queste siano in navigazione, è opportuno attraversare la loro rotta di poppa. In caso di rotta obbligata, la potente imbarcazione a motore che sopraggiunge deve ridurre drasticamente la velocità. Non posso non citare la rabbia e l’impotenza provata più di una volta in barca a vela, nel braccio di mare fra Santo Stefano e Palau nell’arcipelago di La Maddalena. Ciò avveniva quando, mentre nel tardo pomeriggio risalivo faticosamente lo stretto bolinando in un vento fresco di ponente, mi sfrecciavano di controbordo a tutta velocità decine di grossi motoscafi in rientro ai porti della Costa Smeralda: sembrava di stare in un mare in burrasca, per il caotico moto ondoso causato da quei potenti mezzi nautici! 2.4.4. Cortesia a bordo Continuo questa lezione, riportando alcune consuetudini, tratte prevalentemente dall’opuscolo dell’Istituto Idrografico della Marina Militare “Consuetudini navali ad uso del diporto nautico” (1987), nell’intento di fornire ulteriore apporto a questa breve antologia dei dettami e delle curiosità del civismo marinaro. • Biglietti da visita: Quando si è invitati su altre imbarcazioni o nei circoli nautici, è buona norma non utilizzare gli usuali biglietti da visita relativi alla professione, ma un particolare biglietto da visita che porta al centro nome e cognome, preceduto solo da eventuali gradi della Marina Militare o Mercantile, seguito, in caratteri più piccoli, dal riferimento all’eventuale abilitazione nautica posseduta. In basso, a destra, è indicato l’indirizzo del circolo nautico di appartenenza. Se si tratta di persona che ricopra una carica nel circolo di appartenenza, questa può essere riportata sotto al nome, seguita dalle sigle indicative del circolo. In tal caso, i riferimenti alle abilitazioni possedute vengono riportate sotto la carica sociale. In alto a sinistra è possibile far figurare il guidone del circolo. 5- 4 Arte Marinara - Lezione 5 Si usa riportare a sinistra in basso il nome dell’imbarcazione, indicando il porto di stazionamento e l’usuale posto di ormeggio. • Permanenza a bordo: Durante la manovra, gli ospiti cui non sia richiesto di collaborare, massima devono rimanere di a poppa o nel pozzetto, seduti o distesi sui cuscini prendisole o sui sedili, evitando di muoversi, perché potrebbero togliere la visuale o intralciare la manovra. Sulle imbarcazioni maggiori, la poppa (o l’eventuale cassero) e il passavanti di dritta (lato dritto della coperta che collega la poppa con la parte prodiera dello yacht), sono a disposizione sia del proprietario che dei suoi ospiti, mentre la parte di sinistra è normalmente lasciata a disposizione dell’equipaggio. Analogamente, nel caso che alla fonda siano armati due barcarizzi su entrambe le murate. Qualora, invece, l’imbarcazione sia ormeggiata affiancata alla banchina e su tale murata siano armati due barcarizzi o due passerelle, quello poppiero è riservato all’armatore ed agli ospiti, mentre l’equipaggio deve servirsi di quello prodiero. Analoghe prescrizioni sono in vigore sulle navi militari, riferite agli ufficiali ed all’equipaggio. Quando si passeggia in coperta, la persona di minore importanza o anzianità deve lasciare il lato mare a quella di maggiore importanza o anzianità, per assicurarle la piena visibilità del mare circostante. • Mal di mare: All’inizio di una navigazione, qualora tardasse a ristabilirsi il “piede marino” e si cadesse in balia del mal di mare, potrebbe essere inevitabile “raccare” (vomitare). Tale umiliante evento è bene che si svolga sempre in un locale igienico, ma 5- 5 Arte Marinara - Lezione 5 talvolta può avvenire in coperta: in tal caso è bene portarsi alla battagliola sottovento verso poppa, per non sporcare la coperta. Nel deprecabile caso che non si faccia a tempo a raggiungere una idonea postazione, è doveroso provvedere personalmente a ripulire perfettamente la zona infestata dal proprio “racco”. 2.4.5. Rispetto dell’ambiente Il rispetto dell’ambiente deve essere considerato dal diportista un punto d’onore, mirato a salvaguardare l’essenza stessa della propria passione marinara. Se è pur vero che il danno inquinante che può apportare un’imbarcazione da diporto è davvero modesto, anche in questo campo il diportista deve comportarsi con civismo, mirando ad educare sé stesso e gli altri, se davvero ama la natura marina. Guardarsi, quindi, dal gettare in acqua, stando in porto o in rada, qualunque oggetto, nonché dal vuotare le sentine, in particolare in presenza di residui oleosi. Purtroppo in Italia ancora pochi porti sono attrezzati per la raccolta sottobordo delle acque di sentina. Per quanto noioso, in porto è bene svuotare e pulire le sentine con pompe portatili, versando i liquidi di risulta in bidoni o secchi da travasare a terra negli appositi contenitori, generalmente presenti sulle banchine dei porti. All’estero in molti paesi è vietato persino lo scarico di acque grigie e nere in porto o in vicinanza di costa. Pertanto è interdetto l’uso dei locali igienici di bordo alle imbarcazioni non dotate di casse di raccolta con trattamento chimico depurante. Durante le navigazioni brevi, quando si è bene al largo, si possono utilizzare i locali igienici e scaricare le sentine (solo se non molto sporche) direttamente in mare, mentre è bene non gettare in mare i rifiuti solidi. Solo durante le navigazioni lunghe, in relazione ai modesti spazi disponibili a bordo, può essere indispensabile gettare in mare aperto rifiuti solidi, limitandosi al materiale biodegradabile (rifiuti organici, carta, ecc,) o 5- 6 Arte Marinara - Lezione 5 che affondi rapidamente (lattine aperte, bottiglie aperte, materiali metallici, ecc.). Non, ripeto non, deve essere gettato in mare alcun oggetto che galleggi, quali pezzi di legno, cordami, sacchi e contenitori di plastica!!! Non vi è nulla di più disarmante dell’imbattersi in tali residui dell’inciviltà, navigando in mare aperto o visitando una spiaggetta esposta al mare. Suggerisco, quando possibile, di raccogliere dal mare eventuali residui galleggianti che possano costituire pericolo per le imbarcazioni da diporto, quali cavi e grossi sacchi di plastica. Ricordo, invece, l’obbligo di segnalare all’Autorità Marittima la presenza di relitti, cassoni, tronchi d’albero, ecc. che possano costituire pericolo per ogni tipo di bastimento. 5- 7