A.R. 2012/2013 Presidente: Luca Santini Numero 3 Ottobre 2012 Rotary International Distretto 2070 Il Rotary è un’organizzazione internazionale costituita da uomini e donne provenienti dal mondo degli affari e delle professioni che lavorano fianco a fianco per realizzare progetti umanitari e di assistenza alle comunità, incoraggiare il rispetto di rigorosi principi etici in tutti i campi, e soprattutto in ambito professionale, e diffondere la pace e la buona volontà tra i popoli della Terra. L’organizzazione conta attualmente circa 1.200.000 e più di 31.000 club in 166 Paesi. I soci di un club sono una grande ed eterogenea comunità di professionisti impegnati ad affrontare i bisogni e le necessità dei loro simili a livello sia locale che internazionale e a promuovere la pace e la comprensione tra i popoli. Informatevi sulle responsabilità e sui vantaggi dell’affiliazione e su quello che bisogna fare per diventare soci di un club. Nei suoi cento anni di vita il Rotary, che all’inizio era un piccolo club con quattro soli soci, è cresciuto sino a diventare a una rete mondiale di uomini e donne impegnati a costruire un futuro migliore. Essendo la più antica organizzazione di servizio del mondo, il Rotary ha una lunga esperienza nell’aiutare i più deboli e nel costruire ponti tra culture e religioni diverse. Attraverso il lavoro dei singoli club e i programmi del RI e della Fondazione, il Rotary sta facendo tutto il possibile per rendere migliore questro nostro mondo. Nel corso dell’anno il Rotary richiama l’attenzione sui vari temi che sono alla base delle attività di servizio dei club di tutto il mondo, allo scopo di rafforzare le aspirazioni e gli obiettivi comuni a tutti i Rotariani. Sakuji Tanaka Presidente Internazionale Franco Angotti Governatore Distretto 2070 Rotary Club Massa Marittima Distretto 2070 In questo numero: Il Consiglio Direttivo e le Commissioni4 La lettera mensile del Governatore6 La lettera mensile del Presidente del Club8 Il Rotary all’inaugurazione della mostra del Centro Studi Agapito Gabrielli per il ventennale di attività9 Conviviale a tema del 20 ottobre 2012 “La storiografia di Massa Marittima”12 I 20 anni del centro studi Agapito Gabrielli16 La mia esperienza al SINS18 I castelli medioevali nel massetano20 Auguri a ...22 Appuntamenti del mese di ottobre23 Il nostro Club nell’A.R. 2012/2013 Luca Santini Presidente R.C. Massa Marittima Il Consiglio Direttivo Umberto Marrami Anna Montemaggi Carlo Paoli Maurizio Di Tomassi Paolo Tusoni Magdy Lamey Stefano Barbadori Alessandro Masotti Nunzio Veninata Carlo Sbarra Vice Presidente Past President Presidente Incoming Segretario Tesoriere Prefetto Informatico Istruttore Consiglieri 4 Le Commissioni 2012/2013 Commissione Rotary Foundation Presidente Membro Effettivo Membro Effettivo Ferdinando Righi Roberto Cortesi Vincenzo Vacchiano Commissione per l’Effettivo Presidente Membro Effettivo Membro Effettivo Alberto Belcari Umberto Marrami Alessandro Giuliani Commissione Amministrazione Presidente Membro Effettivo Membro Effettivo Francesco Savona Di Tomassi Maurizio Nunzio Veninata Commissione Pubbliche Relazioni Presidente Membro Effettivo Membro Effettivo Stefano Barbadori Anna Barberini Magdy Lamey Commissione Progetti Presidente Membro Effettivo Membro Effettivo Anna Montemaggi Alessandro Masotti Costanza Soprana Commissione Bollettino Club Presidente Membro Effettivo Membro Effettivo 5 Costanza Soprana Carlo Paoli Stefano Barbadori La lettera mensile del Governatore (ottobre - mese dedicato all’azione professionale) Carissimi Amiche ed Amici, in questo periodo sono molto concentrato sulle visite ai Club. È certamente una fase per me impegnativa ma di grande interesse. È proprio vero che il Rotary si conosce tanto più e tanto meglio quanto più si innalza il punto di osservazione ed aggiungo che la gratificazione che ne consegue è veramente grande. Resto perciò molto perplesso quando apprendo che in qualche Club si fa fatica a trovare disponibilità per il ruolo di Presidente. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona, innanzi tutto nel sentimento del servire rotariano e poi nella curiosità, che dovrebbe sempre animarci, di conoscere sempre più e sempre meglio la vera essenza di questa nostra grande associazione che ha in sé più di un motivo per essere sempre così attraente e vitale. Sta a noi in fondo scoprire questi motivi. Io voglio sottolinearne solo uno e cioè la sua organizzazione per categorie professionali, organizzazione che ha due evidenti presupposti: la centralità del lavoro ed il fondamentale ruolo dei professionisti nelle società libere. Non sorprende quindi perché il Rotary Internazionale dedichi un mese all’azione professionale. Molte sono le considerazioni che si possono fare a tal proposito e molte si trovano consegnate nei testi sacri del nostro sodalizio, primo fra tutti “La mia vita verso il Rotary” di Paul Harris che invito a leggere anche per constatarne la sua attualità. Mi soffermo tuttavia su un punto: la necessità del recupero, nella società in cui viviamo, di un più solido senso etico delle nostre azioni ed altresì della capacità di indignarsi dinanzi ai cattivi esempi, soprattutto se provengono da persone a noi vicine. Ricordiamoci che ai rotariani è sempre richiesto qualcosa in più nell’eticità dei comportamenti specie se hanno visibilità per il ruolo che ricoprono nel mondo del lavoro o nella comunità in cui opera lo stesso Rotary. Non appaia retorico perciò il richiamo alla famosa prova delle 4 domande, ma è spontaneo ricordarla soprattutto per il periodo in cui furono pensate e cioè gli anni della grande depressione, gli anni ’20, anni che ricordano un po’ questi nostri critici anni. 6 Fu Herbert Taylor (Presidente del Rotary Internazionale 1954-1955) che agli inizi degli anni ’30, chiamato a risanare una Società in fallimento, capì che il risanamento sarebbe stato possibile soltanto con l’adozione di un codice etico in grado di ristabilire intorno alla stessa Società un clima di fiducia. Concludo sottolineando l’importanza di mantenere sempre alto il prestigio dei nostri Club, soprattutto in questo periodo di crisi e di cattivi esempi che provengono dalla società che ci circonda. Mi congedo, sempre grato della vostra attenzione, inviandovi un sincero augurio di buon lavoro. Un abbraccio Firenze, 1 ottobre 2012 Franco Angotti P.S. mi auguro di incontrarvi tutti al prossimo IDIR SEFR a Pisa, il 20 ottobre all’Hotel Galilei. 7 La lettera mensile del Presidente del Club Cari Amici Soci del Club, Settembre è già terminato ed il nostro Club ha dedicato interamente il mese all’istruzione ed alla formazione rotariana. I due caminetti introdotti da Alessandro Masotti e dall’amico Giuseppe Favale hanno coinvolto i presenti nella discussione fino a toccare argomenti non in tema perché la cordialità e l’amicizia non sono formali, bensì sostanziali. L’incontro pubblico “Il Ruolo della cooperazione nello sviluppo locale” ha destato curiosità ed attenzione nei partecipanti; spero che i temi trattati possano essere di stimolo per una futura riflessione sul modello di sviluppo di alcuni settori anche nel territorio in cui viviamo in modo che la nostra attività lasci un qualcosa alla collettività. Se Settembre finisce, inizia Ottobre ed il nostro Club dedicherà questo mese alla Cultura ed alla Storia. Il Rotary, infatti, patrocinerà, partecipando attivamente, alla celebrazione del ventennale della fondazione del “Centro Studi Storici Agapito Gabrielli”, sodalizio che si distingue nel campo storico-culturale, con cui, nel corso degli anni, il Club di Massa Marittima ha collaborato per la realizzazione di varie manifestazioni e libri (il programma dell’evento è illustrato nell’allegato alla lettera). Spero che a tali incontri non si faccia mancare la presenza rotariana Con amicizia. Massa Marittima, 1 ottobre 2012 8 Luca Santini Il Rotary all’inaugurazione della mostra del Centro Studi Agapito Gabrielli per il ventennale di attività Il Centro studi storici Agapito Gabrielli ha festeggiato i suoi venti anni ed il Rotary di Massa Marittima ha partecipa con gioia all’iniziativa. Una grande mostra, allestita da giovedì fino a domenica 21 ottobre, dal titolo “Libri, studi ed eventi promossi dal Centro studi storici Agapito Gabrielli” è stata una carrellata lungo la storia, con tutte le attività che negli anni il gruppo del Gabrielli ha portato avanti. Il Centro Studi Storici Agapito Gabrielli è nato nel ‘92 per iniziativa di Italo Niccolini, che ne è stato anche fondatore insieme a Alfonso Badiali, Bruno Nello Beni, Gianpiero Caglianone, Moèris Fiori, Roberto Fivizzani, Vincenzo Gabrielli, Giorgio Galeotti, Giuliano Galeotti, Alessandro Giuliani, Salvatore Guarino, Renzo Guideri, Enzo Marchetti, Roberto Mariotti, Sergio Morandi, Walter Pepe, Dino Petri, Sergio Rabissi, Adua Rocchi, Lido Santini, Angelo Soldatini, Giovanni Soldini, Massimo Sozzi e Bruno Stagnitto. Il Centro, che ebbe subito ampi consensi e adesioni, nacque per dare ordine e organicità alla ricerca storica locale in collaborazione con tutte le associazioni culturali cittadine e con l’amministrazione comunale. Dalla sua nascita fino ad oggi il Centro Studi ha svolto attività didattiche con le scuole, ha organizzato convegni e mostre iconografiche, ha dato alle stampe molte pubblicazioni, ha organizzato, in collaborazione con la biblioteca comunale, gli appuntamenti con la storia, incontri a tema in cui vengono presentati racconti di Massa e del suo territorio. 18 ottobre 2012 - Apertura della mostra 9 Saluto del Presidente del Rotary Club di Massa Marittima Luca Santini Ringrazio il Presidente Gianpiero Caglianone ed oggi sono qui per portare il saluto del Rotary Club di Massa Marittima e di tutti i soci. Sono molto contento, ed ho fatto di tutto, per essere presente all’apertura della mostra in modo da festeggiare i venti anni di attività dell’Associazione Agapito Gabrielli. Quando il Presidente Gianpiero Caglianone lo scorso inverno mi accennò di questa iniziativa non ho saputo resistere a non partecipare. Il Rotary non può statutariamente elargire denaro, ma deve andare dietro a progetti, e l’Associazione Agapito Gabrielli è un progetto. Un progetto nato venti anni fa da alcuni cittadini, oltretutto molti rotariani, che, amando la storia e la cultura locale, hanno fatto nascere un piccolo centro di aggregazione culturale molto attivo; tanto attivo che oggi potete vedere in questa mostra quello che ha fatto nei suoi venti anni. Dicevo che l’Associazione Agapito Gabrielli è un progetto perché nello studio appassionato, quasi amorevole, della nostra cittadina che si è manifestato in vario modo in questi anni, si può capire molte cose dell’attualità, in primis i nostri pregi ed i nostri difetti. Perché pregi e difetti di una collettività, in questo caso di un microcosmo come il nostro, sono facilmente ritrovabili e difficili da perdere in poco tempo. Pregi che andrebbero evidenziati, difetti, però, che andrebbero persi. Lo studio della storia, infatti, è interessante, non solo per sapere quello che è accaduto negli anni o nei secoli passati, ma è fondamentale per capire l’attualità; la storia, credo, ci debba dire da dove veniamo e come veniamo, in modo da non ricadere nei medesimi errori già commessi. Il Rotary, comunque, nei vari anni ha cercato di collaborare attivamente con la vostra associazione, forse questa collaborazione è nata perché alcuni nostri soci sono tra i fondatori, ma è continuata, forse e soprattutto, perché l’Associazione è veramente meritoria di un riconoscimento. Un piccolo gioiello che andrebbe meglio valorizzato dalla collettività per far si che possa apparire nel suo splendore perché facilmente ritroviamo associazioni di questo genere, ma difficilmente sono sì attive ed i loro lavori così interessanti. Un merito, quindi, che va a tutti i soci, ma soprattutto alla loro caparbietà. In conclusione non mi resta che farvi i miei migliori auguri e di rinnovare il mio augurio per i prossimi venti anni. 10 Articolo tratto da “La Torre Massetana” del mese di Ottobre 2012 a cura della Prof.sa Anna Maria Badalato Ocello 11 Conviviale a tema del 20 Ottobre 2012 “La storiografia di Massa Marittima” Inserita nei festeggiamenti per i venti anni dell’“Associazione Agapito Gabrielli” anche la nostra conviviale è diventata tematica: fra una portata e l’altra si è discusso, difatti, della storiografia di Massa Marittima. A dare il via è stato il Presidente Luca Santini che, ringraziando gli ospiti (Gianpiero Caglianone, Presidente dell’“Agapito Gabrielli”, Dino Petri, socio fondatore, la professoressa Silvia Berti, docente di storia moderna presso l’Università della Sapienza di Roma ed il professore Fabio Bertini docente di storia del risorgimento presso l’Università di Firenze) ha voluto presentare il tema della serata. L’introduzione era affidata a Gianpiero Caglianone che ha voluto fare un breve cenno della storiografia di Massa Marittima in modo da suscitare curiosità fra i partecipanti. Particolari apprezzamenti alla storia ed alla cultura di Massa Marittima sono arrivati dalla professoressa Silvia Berti che si è soffermata sulla forte connotazione repubblicana della città che si ritrova in pochissime altre parti d’Italia. Il professore Bertini, invece, ha rilevato che Massa Marittima ha una forte base culturale e sociale presente in tutti i ceti, assimilandola per certi taluni particolari alla vicina Livorno, e forse proprio per questo la città ha dato nel passato un enorme aiuto allo svilupparsi dei movimenti risorgimentali in Maremma. Le domande fra i presenti sono state molteplici, anche sui vari aspetti contraddittori della storia della nostra cittadina, che hanno portato la discussione fino al dolce. Una piacevole serata che è stata allo stesso tempo culturalmente profonda ed allegra; due aggettivi che difficilmente si coniugano insieme. 12 LA STORIOGRAFIA MASSETANA Caglianone ha ripercorso il panorama della storiografia massetana, definendone autori e caratteristiche, partendo con quello che puù considerarsi il primo vero storico massetano, ossia il frate agostiniano Agapito Gabrielli. L’opera di questo frate della fine del sec. XVII è di fatto una cronaca commentata degli avvenimenti massetani fino al 1610 e rappresenta il prodotto della storiografia controriformista in opposizione alle “novità” costituite dall’apparire della Riforma protestante. L’opera è assai lontana da quegli esempi storiografici che stavano apparendo in quel periodo, ad esempio quelli celebri di Ludovico Antonio Muratori, che preannunciava il periodo illuministico, ed è al contrario ripiena di elementi miracolistici ed eccezionali tipica della storiografia medievale, e definisce in maniera evidente anche l’isolamento culturale di questa zona della Maremma, lontana dai centri principali della cultura più evoluta. Tuttavia l’opera del Gabrielli costituisce pur sempre il primo tentativo di storia organica di Massa Marittima ed è da apprezzare la volontà dell’autore di servirsi di quelli che per lui erano le “autorità” del suo tempo in campo storico, od almeno quelli che a lui erano noti come tali. Dopo quest’opera passerabbo circa due secoli prima che un altro cittadino massetano, Stefano Galli si apprestasse a scrivere una storia delle vicende di Massa Marittima, a partire dai tempi più remoti, e nel farlo userà proprio la cronaca del Gabrielli come filo conduttore, inserendola entro un genere storiografico derivato dal romanticismo ma preannunciante già l’avvento del pensiero positivistico, basato sulla ricerca filologica e lo studio accurato dei documenti. L’opera del Galli costituisce il primo tentativo moderno di analizzare le vicende storiche massetane da un punto di vista “scientifico” della storia e, seppure strutturalmente impostato in termini nuovi per la storia di questa città, viene spesso inficiato dall’enfasi e dalla prolissità dell’esposizione, mirante ad inquadrare la storia massetana nel più vasto insieme della storia italiana ed europea nella quale la specificità locale si perde in un quadro troppo discontinuo e dispersivo. L’opera del Galli, uscita a dispense dal 1871 al 1873, e primo libro uscito dai torchi di una tipografia massetana, rimane ricercata oggi non tanto per il suo valore storiografico ma come rarità bibliografica per costituire comunque un punto fermo nella storiografia di questa città. Per oltre due decenni il libro del Galli costituì l’unica fonte di informazioni storiche per Massa Marittima, e solo agli inizi del novecento Luigi Petrocchi compose quella che per oltre un secolo sarà considerata la migliore storia di questa antica città, ancora oggi utile e assai consultata per il quadro complessivo e riassuntivo che offre. L’opera del Petrocchi, che inaugurava per Massa Marittima un nuovo modo di affrontare le tematiche storiche, ha il grande merito di raccogliere per la prima volta 13 una quantità notevole di documenti d’archivio, illustrati e inquadrati entro una cornice esauriente e ben disposta del più vasto movimento della storia toscana entro la quale si svolse il periodo aureo di Massa Marittima, ossia quello repubblicano. Assai meno importante è questo libro per il periodo che va dal 1600 in poi, e in particolare per l’altro grande periodo in cui Massa Marittima fu protagonista, ossia quello risorgimentale. Di ispirazione scientifica esclusivamente positivista nell’analisi accurata dei documenti, misurato nell’esposizione, il Petrocchi fissò certamente il punto di partenza dal quale tutti i successivi storiografi massetani hanno iniziato ad approfondire le vicende storiche di Massa Marittima. Sempre in quel periodo, Gioacchino Volpe scrisse quello che resta certamente il più bel saggio storico sulla nascita del comune medievale massetano ossia “Vescovi e Comune di Massa Marittima”. La finezza dell’analisi e la capacità di sintesi fanno di questo testo la chiave interpretativa migliore per comprendere la genesi e lo sviluppo del nostro comune, e del resto, scritto da quello che fu il maggior esponente degli storici economici – giuridici allora esistente in Italia, lo raccomandano insieme a quello del Petrocchi per un’ampia visione complessiva degli uomini e delle vicende del medioevo massetano. A colmare la lacuna, secondo quelli che erano i canoni storiografici dell’epoca, del Risorgimento massetano, provvide con numerosi studi e contributi su riviste e giornali Gaetano Badii, che nonostante avesse effettuato anche rapidi excursus in campi diversi da quello suo proprio, rimane uno storico del Risorgimento. La sua opera su “Massa Marittima nel Risorgimento italiano e l’opera del Dott. Apollonio Apolloni ufficiale garibaldino”, edito nel 1912 dal Trevisini (Milano) è una finestra aperta sul Risorgimento massetano ed i suoi sentimenti patriottici; anche questo libro, come quello del Petrocchi, risente del tempo passato ma rimane comunque un punto di partenza per ogni approfondimento del periodo della formazione del Regno d’Italia e la partecipazione dei volontari e della cittadinanza massetana agli eventi che portarono all’unità della nazione. Repubblicano di formazione politica, il Badii tenderà a evidenziare soprattutto la frazione politica a lui più vicina, sottacendo il ruolo, apparentemente minoritario ma storiograficamente forse più interessante delle altre realtà politiche e sociali presenti in città. Al Badii va comunque riconosciuto anche il merito di essere stato per quasi quarant’anni colui che tenne alto il vessillo della ricerca storica in questa città; nominato membro del Comitato Nazionale per il Risorgimento nel 1911, alla sua morte, nel 1937, era l’unico autore conosciuto anche al di fuori della ristretta cerchia delle mura cittadine. Nel dopoguerra altri scrittori di cose storiche poteranno contributi importanti alla comprensione dello sviluppo storico massetano: Mario Lopes Pegna, Don Curzio Breschi e soprattutto Don Enrico Lombardi. Il sacerdote già Rettore del Seminario vescovile fu, come il Badii ai 14 suoi tempi, colui che raccolse l’eredità della ricerca storica massetana per circa cinquant’anni, dal 1942 fino alla morte avvenuta nel 1989, e seppure la sua attività di storico si esplicò soprattutto attraverso la produzione di numerosi opuscoli che restano assai utili allo storico moderno, il suo maggior lavoro fu certamente il libro intitolato “Massa Marittima e il suo territorio nella storia e nell’arte” (1985) edito a pochi anni dalla sua scomparsa. Dopo di allora è stato il Centro Studi Storici “A. Gabrielli” a raccogliere la fiaccola della ricerca storica, producendo una quantità importante di saggi e ricerche che hanno contribuito ad illustrare uomini, vicende e aspetti finora esclusi dalle ricerche storiografiche, aprendo nuovi campi d’indagine o approfondendo vecchie tematiche, riguardate con nuova sensibilità storica più adatta ai tempi moderni. Ma il giudizio storiografico su quest’opera ancora in corso spetta ad altri che verranno dopo di noi. Conviviale a tema del 20 ottobre 2012 La storiografia di Massa Marittima 15 Il centro studi Agapito Gabrielli ha spento venti candeline I festeggiamenti in occasione dell’importante compleanno sono stati organizzati dal Rotary Club. Venti candeline per il centro studi Agapito Gabrielli e il Rotary di Massa Marittima ha festeggiato con gioia l’evento. Durante tutta la settimana è stata allestita al palazzo dell’Abbondanza una grande mostra dal titolo “Libri, studi ed eventi promossi dal centro studi storici A. Gabreilli”; una carrellata lungo la storia, con tutte le attività che negli anni il gruppo ha portato avanti per promuovere la cultura nel comune. “Per il Rotary di Massa - ha dichiarato il presidente Luca Santini - è un onore contribuire ai festeggiamenti di questo meraviglioso compleanno. Il centro Agapito Gabrielli con impegno e passione ha formato un circolo culturale non elitario ma aperto a tutti, che cerca il contributo di ogni singolo cittadino”. L’esposizione, visitata e apprezzata dai cittadini massetani, è terminata con un convegno al quale hanno partecipato esperti e autorità civili e militari del territorio. Il professor Gerardo Nicolosi dell’università di Siena ha parlato dei notabili di età liberale “...argomento per troppo tempo oscurato dalla storiografia” citando anche alcuni nomi di importanti notabili massetani che hanno agito dall’unità fino al 1900. l professor Fabio Bertini dell’università di Firenze invece ha analizzato la delicata relazione fra società ed economia in Maremma sottolineando lo sviluppo di particolari caratteristiche produttive in continuità con le radici e la cultura del territorio. “Vent’anni di vita costituiscono un traguardo ambito per qualsiasi associazione ha affermato Giampiero Caglianone, presidente del centro studi Agapito Gabrielli - segno che questo centro era una necessità avvertita a Massa Marittima, da chi 16 riconosce nella storia un sistema di conoscenze che, sole, possono garantire la capacità di distinguere i valori guida e le idee-forza della vita”. Il centro studi storici Agapito Gabrielli è nato nel ‘92 per dare ordine e organicità alla ricerca storica locale in collaborazione con tutte le associazioni culturali cittadine e con l’amministrazione comunale. Fin da subito vantò ampi consensi e adesioni e a distanza di vent’anni continua il suo lavoro con il medesimo entusiasmo. Dal Corriere di Maremma di Giovedì 25 Ottobre 2012 Foto del convegno per i venti anni del centro studi Agapito Gabrielli 17 La mia esperienza al SINS 22 settembre 2012 Dopo un viaggio infernale perché l’autostrada era bloccata a causa di un grave incidente, alle ore 9,30 sono arrivato a Bentivoglio presso il “Centergross Meeting Hotel”. Appena entrato ho trovato una marea di gente molto elegante che stava consumando un buffet e mi sono trovato un po’ a disagio. Imbarazzo che è subito passato non appena ho preso contatto con il bancone della segreteria per la registrazione. Tono ed accoglienza amichevoli ed informali. Da subito un rispettoso “tu” come piace a me e come tradizione rotariana: disagio dimenticato. Sandro Poli Hanno parlato tante persone a partire dal Governatore Franco Angotti. Traspariva un evidente spessore di tutti gli oratori, assai competenti, che andava oltre il contenuto della loro relazione. In particolare, però, mi hanno molto colpito, oltre a quella del Governatore, le relazioni di Paolo Margara e Massimo Nannipieri; forse perché toccavano temi meno specifici che da sempre mi interessano. In sintesi riporto i concetti espressi condivisi da me come da tante persone di buona volontà. Il Rotary porta avanti interventi in campo umanitario e culturale. In questo ambito tutti i contributi, piccoli o grandi che siano, sono utili ed importanti. Ognuno deve fare ciò che può fare. A livello personale i valori di riferimento di un rotariano sono la rettitudine, la coerenza, la tolleranza ed il servizio. Un buon associato deve essere una persona semplice, deve evitare situazioni ambigue e confuse e non deve seguire cattivi esempi anche se questi arrivano da persone così dette di successo. Vanno curati i rapporti interpersonali cercando di dare più di quanto si riceve. 18 Fondamentale è la trasparenza del pensiero così come è importante ascoltare evitando di sollevare sterili questioni di principio; piuttosto è utile rendersi disponibili e dimostrarsi persone entusiaste. A livello sociale è opportuno servire il proprio territorio cercando di contribuire, come si può, per il suo miglioramento. Aprirsi al dialogo con tutti i portatori di interesse verso il territorio e, quando necessario, cercare di trovare finanziamenti utili per lo sviluppo del bene comune. Mai essere indifferenti alle scelte della vita cittadina. Dobbiamo dire la nostra su tutto ciò in cui possiamo avere competenza. Ad esempio possiamo, se ne abbiamo gli strumenti, dare la nostra opinione in materia di ambiente, viabilità, cultura (restauri) autorevolmente. La società civile deve vedere il Rotary ed i rotariani come testimoni di valori positivi e a questo scopo, fra le altre cose, è molto importante la vicinanza con il mondo della scuola. Bene, quindi, tutti quei progetti che hanno al centro gli studenti. I rotariani devono essere soggetti di coesione attiva e, in questo senso, devono cercare di avere un rapporto costruttivo con le associazioni di volontariato e con le “preminenze del territorio”. Tanti fanno già questo. Un rotariano, però, si distingue dagli altri perché normalmente è anche un leader e un comunicatore e, grazie a questa leadership, riesce a creare un baluardo in difesa dei valori, della democrazia, della libertà, della meritocrazia, della coerenza e di tutto quanto utile allo sviluppo civile, culturale, sociale ed economico di un territorio tanto più quanto questo è dimenticato e trascurato. Sandro Poli 19 I castelli medioevali nel massetano Il medioevo ha rappresentato per Massa Marittima e per il suo territorio l’epopea di massimo splendore; nel Medioevo Massa di maremma divenne Libero Comune, possedeva una Zecca in cui veniva battuta la moneta massetana meglio conosciuta come Grosso Massetano, nel XIII° Secolo veniva redatto tra le mura massetane il primo Codice Minerario. Risulta evidente che il territorio massetano abbondi di testimonianze di questa gloriosa epopea. I castelli come luogo di aggregazione e di potere hanno rappresentato la caratteristica peculiare della nostra terra. Tutti i castelli presenti hanno legato le loro fortune allo sfruttamento dell’unica ricchezza Stefano Barbadori che la terra delle Colline Metallifere offriva: lo sfruttamento dei ricchi giacimenti di metalli preziosi. Le viscere della terra custodivano come in uno scrigno prezioso il nobile argento che in epoca medioevale veniva ampiamente sfruttato per il conio delle monete. Proprio per la ricchezza delle antiche vestigia, l’attenzione degli studiosi negli ultimi tre decenni si è concentrata sullo studio di queste aggregazioni e sui modelli di insediamento della popolazione nel territorio massetano. Sono venuti, così, alla luce i resti di importanti insediamenti abitativi che hanno lasciato capire in maniera più esauriente come la ricchezza del sottosuolo massetano è stata sfruttata fino ai nostri giorni. Sono venuti alla luce le strutture castellane di Cugnano, Rocchette Pannocchieschi nel comune di Monterotondo, della Rocca di San Silvestro nel Comune di Campiglia Marittima, di Miranduolo nel Comune di chiusdino, di Montieri nel Comune omonimo. Lo studio sistematico di questi siti ci ha permesso di scrivere in maniera più precisa quello che è stato lo sviluppo delle tecnologia di estrazione del minerale, di capire il perché un piccolo Comune di una sperduta provincia italiana abbia sentito la necessità di normare queste attività con un documento che ha rappresentato un pilastro nella storia giuridica di una comunità. Rocchette Pannocchieschi e il Castello di Cugnano rappresentano segni tangibili di organizzazione della popolazione attorno all’attività estrattiva che rappresentava 20 la fonte di vita e di benessere per la stessa popolazione. Le vestigia di questi due insediamenti sono rimaste in maniera così chiara che anche ad una sommaria visita si riesce a “sentire” il profumo di un tempo che fu’. Dagli scavi di questi due castelli si ha chiara come doveva essere la vita in un castello del XI°,XII°,XIII° secolo e si ha quasi l’impressione di sentire ancora le voci del fabbro, dell’addetto al mantice, dei minatori che emergono dalle viscere della terra dopo una dura giornata di lavoro. Lo scavo di Miranduolo ha restituito reperti sia del lavoro che della vita comune: resti di granaglie, resti delle strutture che costituivano le case di coloro che abitavano in questo luogo, un cimitero con reperti umani perfettamente conservati. A Montieri accanto all’ingresso di una miniera di Diaspro la terra ha restituito i resti di un complesso monastico (La Canonica di San Niccolò) sicuramente legato allo sfruttamento delle risorse minerarie, confermando in questo modo come anche il potere ecclesiastico fosse interessato allo sfruttamento dei ricchi giacimenti di queste terre. Il controllo e lo sfruttamento delle miniere del Montierino hanno, infatti rappresentato il motivo di lunghe contese tra il Comune di Massa Marittima, il Vescovo di Volterra e il Comune di Siena che hanno portato anche a violenti scontri armati. Visitare questi resti, questi castellari (come in termini tecnici si chiamano i ruderi dei castelli), rappresenta un’occasione unica di scoperta della storia della nostra terra. Andare a scoprire le mura di Rocchette, di Cugnano, della Canonica di Montieri o il Castello di Miranduolo, rappresenta un’occasione per una piacevole passeggiata nella speranza di “ascoltare” se mai ce ne fosse bisogno, il profumo di una storia che è e sarà sempre la nostra Storia. Stefano Barbadori 21 Auguri a ... Carlo Sbarra e Sandro Poli un caro augurio di Buon Compleanno dal Club e dal suo Presidente! Appuntamenti del mese di ottobre martedì 9 ottobre martedì 16 ottobre giovedì 18 ottobre Conviviale informale fra i soci Caminetto a tema: “La mia esperienza al SINS”, relaziona Sandro Poli ore 17.00 Sala del Palazzo dell’Abbondanza Inaugurazione della mostra delle pubblicazioni edite dal “Centro Studi Storici Agapito Gabrielli” sabato 20 ottobre Conviviale a tema: “La storiografia di Massa Marittima” Presentazione del libro “20 anni di attività del Centro Studi Agapito Gabrielli” domenica 21 ottobre ore 17.00 Sala del Palazzo dell’Abbondanza Convegno: “Temi e metodi di storiografia locale – Massa Marittima e la sua storia” martedì 30 ottobre Caminetto a tema: “La realtà dei castelli nella nostra zona”, relaziona Stefano Barbadori Notiziario a diffusione riservata ai soci del Club non soggetto a registrazione Redazione Costanza Soprana Carlo Paoli Stefano Barbadori Editing Sede del Club c/o Hotel “Il Sole” Corso della Libertà, 43 Massa Marittima C. P. 51 - tel. (+39) 0566.901971