A.R. 2012/2013
Presidente: Luca Santini
Numero 3
Ottobre 2012
Rotary International
Distretto 2070
Il Rotary è un’organizzazione internazionale costituita da uomini e donne
provenienti dal mondo degli affari e delle professioni che lavorano fianco a fianco per
realizzare progetti umanitari e di assistenza alle comunità, incoraggiare il rispetto
di rigorosi principi etici in tutti i campi, e soprattutto in ambito professionale, e
diffondere la pace e la buona volontà tra i popoli della Terra. L’organizzazione conta
attualmente circa 1.200.000 e più di 31.000 club in 166 Paesi. I soci di un club
sono una grande ed eterogenea comunità di professionisti impegnati ad affrontare
i bisogni e le necessità dei loro simili a livello sia locale che internazionale e a
promuovere la pace e la comprensione tra i popoli. Informatevi sulle responsabilità
e sui vantaggi dell’affiliazione e su quello che bisogna fare per diventare soci di un
club. Nei suoi cento anni di vita il Rotary, che all’inizio era un piccolo club con
quattro soli soci, è cresciuto sino a diventare a una rete mondiale di uomini e donne
impegnati a costruire un futuro migliore. Essendo la più antica organizzazione di
servizio del mondo, il Rotary ha una lunga esperienza nell’aiutare i più deboli e nel
costruire ponti tra culture e religioni diverse. Attraverso il lavoro dei singoli club e
i programmi del RI e della Fondazione, il Rotary sta facendo tutto il possibile per
rendere migliore questro nostro mondo. Nel corso dell’anno il Rotary richiama
l’attenzione sui vari temi che sono alla base delle attività di servizio dei club di
tutto il mondo, allo scopo di rafforzare le aspirazioni e gli obiettivi comuni a tutti
i Rotariani.
Sakuji Tanaka
Presidente Internazionale
Franco Angotti
Governatore Distretto 2070
Rotary Club
Massa Marittima
Distretto 2070
In questo numero:
Il Consiglio Direttivo e le Commissioni4
La lettera mensile del Governatore6
La lettera mensile del Presidente del Club8
Il Rotary all’inaugurazione della mostra del Centro
Studi Agapito Gabrielli per il ventennale di attività9
Conviviale a tema del 20 ottobre 2012
“La storiografia di Massa Marittima”12
I 20 anni del centro studi Agapito Gabrielli16
La mia esperienza al SINS18
I castelli medioevali nel massetano20
Auguri a ...22
Appuntamenti del mese di ottobre23
Il nostro Club nell’A.R. 2012/2013
Luca Santini
Presidente R.C. Massa Marittima
Il Consiglio Direttivo
Umberto Marrami
Anna Montemaggi
Carlo Paoli
Maurizio Di Tomassi
Paolo Tusoni
Magdy Lamey
Stefano Barbadori
Alessandro Masotti
Nunzio Veninata
Carlo Sbarra
Vice Presidente
Past President
Presidente Incoming
Segretario
Tesoriere
Prefetto
Informatico
Istruttore
Consiglieri
4
Le Commissioni 2012/2013
Commissione Rotary Foundation
Presidente
Membro Effettivo
Membro Effettivo
Ferdinando Righi
Roberto Cortesi
Vincenzo Vacchiano
Commissione per l’Effettivo
Presidente
Membro Effettivo
Membro Effettivo
Alberto Belcari
Umberto Marrami
Alessandro Giuliani
Commissione Amministrazione
Presidente
Membro Effettivo
Membro Effettivo
Francesco Savona
Di Tomassi Maurizio
Nunzio Veninata
Commissione Pubbliche Relazioni
Presidente
Membro Effettivo
Membro Effettivo
Stefano Barbadori
Anna Barberini
Magdy Lamey
Commissione Progetti
Presidente
Membro Effettivo
Membro Effettivo
Anna Montemaggi
Alessandro Masotti
Costanza Soprana
Commissione Bollettino Club
Presidente
Membro Effettivo
Membro Effettivo
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Costanza Soprana
Carlo Paoli
Stefano Barbadori
La lettera mensile del Governatore
(ottobre - mese dedicato all’azione professionale)
Carissimi Amiche ed Amici,
in questo periodo sono molto concentrato sulle visite ai Club. È certamente una
fase per me impegnativa ma di grande interesse. È proprio vero che il Rotary si
conosce tanto più e tanto meglio quanto più si innalza il punto di osservazione
ed aggiungo che la gratificazione che ne consegue è veramente grande. Resto
perciò molto perplesso quando apprendo che in qualche Club si fa fatica a trovare
disponibilità per il ruolo di Presidente. Evidentemente c’è qualcosa che non
funziona, innanzi tutto nel sentimento del servire rotariano e poi nella curiosità,
che dovrebbe sempre animarci, di conoscere sempre più e sempre meglio la vera
essenza di questa nostra grande associazione che ha in sé più di un motivo per essere
sempre così attraente e vitale.
Sta a noi in fondo scoprire questi motivi.
Io voglio sottolinearne solo uno e cioè la sua organizzazione per categorie
professionali, organizzazione che ha due evidenti presupposti: la centralità del
lavoro ed il fondamentale ruolo dei professionisti nelle società libere. Non sorprende
quindi perché il Rotary Internazionale dedichi un mese all’azione professionale.
Molte sono le considerazioni che si possono fare a tal proposito e molte si trovano
consegnate nei testi sacri del nostro sodalizio, primo fra tutti “La mia vita verso il
Rotary” di Paul Harris che invito a leggere anche per constatarne la sua attualità.
Mi soffermo tuttavia su un punto: la necessità del recupero, nella società in cui
viviamo, di un più solido senso etico delle nostre azioni ed altresì della capacità di
indignarsi dinanzi ai cattivi esempi, soprattutto se provengono da persone a noi
vicine. Ricordiamoci che ai rotariani è sempre richiesto qualcosa in più nell’eticità
dei comportamenti specie se hanno visibilità per il ruolo che ricoprono nel mondo
del lavoro o nella comunità in cui opera lo stesso Rotary.
Non appaia retorico perciò il richiamo alla famosa prova delle 4 domande, ma è
spontaneo ricordarla soprattutto per il periodo in cui furono pensate e cioè gli anni
della grande depressione, gli anni ’20, anni che ricordano un po’ questi nostri critici
anni.
6
Fu Herbert Taylor (Presidente del Rotary Internazionale 1954-1955) che agli
inizi degli anni ’30, chiamato a risanare una Società in fallimento, capì che il
risanamento sarebbe stato possibile soltanto con l’adozione di un codice etico in
grado di ristabilire intorno alla stessa Società un clima di fiducia.
Concludo sottolineando l’importanza di mantenere sempre alto il prestigio
dei nostri Club, soprattutto in questo periodo di crisi e di cattivi esempi che
provengono dalla società che ci circonda.
Mi congedo, sempre grato della vostra attenzione, inviandovi un sincero augurio
di buon lavoro.
Un abbraccio
Firenze, 1 ottobre 2012
Franco Angotti
P.S. mi auguro di incontrarvi tutti al prossimo IDIR SEFR a Pisa, il 20 ottobre
all’Hotel Galilei.
7
La lettera mensile del Presidente del Club
Cari Amici Soci del Club,
Settembre è già terminato ed il nostro Club ha dedicato interamente il mese
all’istruzione ed alla formazione rotariana.
I due caminetti introdotti da Alessandro Masotti e dall’amico Giuseppe Favale
hanno coinvolto i presenti nella discussione fino a toccare argomenti non in tema
perché la cordialità e l’amicizia non sono formali, bensì sostanziali.
L’incontro pubblico “Il Ruolo della cooperazione nello sviluppo locale” ha destato
curiosità ed attenzione nei partecipanti; spero che i temi trattati possano essere di
stimolo per una futura riflessione sul modello di sviluppo di alcuni settori anche
nel territorio in cui viviamo in modo che la nostra attività lasci un qualcosa alla
collettività.
Se Settembre finisce, inizia Ottobre ed il nostro Club dedicherà questo mese alla
Cultura ed alla Storia.
Il Rotary, infatti, patrocinerà, partecipando attivamente, alla celebrazione del
ventennale della fondazione del “Centro Studi Storici Agapito Gabrielli”, sodalizio
che si distingue nel campo storico-culturale, con cui, nel corso degli anni, il Club di
Massa Marittima ha collaborato per la realizzazione di varie manifestazioni e libri
(il programma dell’evento è illustrato nell’allegato alla lettera).
Spero che a tali incontri non si faccia mancare la presenza rotariana
Con amicizia.
Massa Marittima, 1 ottobre 2012
8
Luca Santini
Il Rotary all’inaugurazione della mostra
del Centro Studi Agapito Gabrielli
per il ventennale di attività
Il Centro studi storici Agapito Gabrielli ha festeggiato i suoi venti anni ed il Rotary
di Massa Marittima ha partecipa con gioia all’iniziativa.
Una grande mostra, allestita da giovedì fino a domenica 21 ottobre, dal titolo
“Libri, studi ed eventi promossi dal Centro studi storici Agapito Gabrielli” è
stata una carrellata lungo la storia, con tutte le attività che negli anni il gruppo del
Gabrielli ha portato avanti.
Il Centro Studi Storici Agapito Gabrielli è nato nel ‘92 per iniziativa di Italo
Niccolini, che ne è stato anche fondatore insieme a Alfonso Badiali, Bruno Nello
Beni, Gianpiero Caglianone, Moèris Fiori, Roberto Fivizzani, Vincenzo Gabrielli,
Giorgio Galeotti, Giuliano Galeotti, Alessandro Giuliani, Salvatore Guarino,
Renzo Guideri, Enzo Marchetti, Roberto Mariotti, Sergio Morandi, Walter Pepe,
Dino Petri, Sergio Rabissi, Adua Rocchi, Lido Santini, Angelo Soldatini, Giovanni
Soldini, Massimo Sozzi e Bruno Stagnitto.
Il Centro, che ebbe subito ampi consensi e adesioni, nacque per dare ordine e
organicità alla ricerca storica locale in collaborazione con tutte le associazioni
culturali cittadine e con l’amministrazione comunale.
Dalla sua nascita fino ad oggi il Centro Studi ha svolto attività didattiche con le
scuole, ha organizzato
convegni e mostre
iconografiche,
ha
dato alle stampe
molte pubblicazioni,
ha organizzato, in
collaborazione con la
biblioteca comunale,
gli appuntamenti con
la storia, incontri a
tema in cui vengono
presentati racconti
di Massa e del suo
territorio.
18 ottobre 2012 - Apertura della mostra
9
Saluto del Presidente del Rotary Club di Massa Marittima Luca Santini
Ringrazio il Presidente Gianpiero Caglianone ed oggi sono qui per portare il saluto
del Rotary Club di Massa Marittima e di tutti i soci.
Sono molto contento, ed ho fatto di tutto, per essere presente all’apertura della
mostra in modo da festeggiare i venti anni di attività dell’Associazione Agapito
Gabrielli.
Quando il Presidente Gianpiero Caglianone lo scorso inverno mi accennò di
questa iniziativa non ho saputo resistere a non partecipare.
Il Rotary non può statutariamente elargire denaro, ma deve andare dietro a progetti,
e l’Associazione Agapito Gabrielli è un progetto.
Un progetto nato venti anni fa da alcuni cittadini, oltretutto molti rotariani,
che, amando la storia e la cultura locale, hanno fatto nascere un piccolo centro di
aggregazione culturale molto attivo; tanto attivo che oggi potete vedere in questa
mostra quello che ha fatto nei suoi venti anni.
Dicevo che l’Associazione Agapito Gabrielli è un progetto perché nello studio
appassionato, quasi amorevole, della nostra cittadina che si è manifestato in vario
modo in questi anni, si può capire molte cose dell’attualità, in primis i nostri pregi
ed i nostri difetti. Perché pregi e difetti di una collettività, in questo caso di un
microcosmo come il nostro, sono facilmente ritrovabili e difficili da perdere in
poco tempo. Pregi che andrebbero evidenziati, difetti, però, che andrebbero persi.
Lo studio della storia, infatti, è interessante, non solo per sapere quello che è
accaduto negli anni o nei secoli passati, ma è fondamentale per capire l’attualità;
la storia, credo, ci debba dire da dove veniamo e come veniamo, in modo da non
ricadere nei medesimi errori già commessi.
Il Rotary, comunque, nei vari anni ha cercato di collaborare attivamente con la
vostra associazione, forse questa collaborazione è nata perché alcuni nostri soci
sono tra i fondatori, ma è continuata, forse e soprattutto, perché l’Associazione è
veramente meritoria di un riconoscimento.
Un piccolo gioiello che andrebbe meglio valorizzato dalla collettività per far si
che possa apparire nel suo splendore perché facilmente ritroviamo associazioni di
questo genere, ma difficilmente sono sì attive ed i loro lavori così interessanti.
Un merito, quindi, che va a tutti i soci, ma soprattutto alla loro caparbietà.
In conclusione non mi resta che farvi i miei migliori auguri e di rinnovare il mio
augurio per i prossimi venti anni.
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Articolo tratto da “La Torre Massetana” del mese di Ottobre 2012 a cura della
Prof.sa Anna Maria Badalato Ocello
11
Conviviale a tema del 20 Ottobre 2012
“La storiografia di Massa Marittima”
Inserita nei festeggiamenti per i venti anni dell’“Associazione Agapito Gabrielli”
anche la nostra conviviale è diventata tematica: fra una portata e l’altra si è discusso,
difatti, della storiografia di Massa Marittima.
A dare il via è stato il Presidente Luca Santini che, ringraziando gli ospiti (Gianpiero
Caglianone, Presidente dell’“Agapito Gabrielli”, Dino Petri, socio fondatore, la
professoressa Silvia Berti, docente di storia moderna presso l’Università della
Sapienza di Roma ed il professore Fabio Bertini docente di storia del risorgimento
presso l’Università di Firenze) ha voluto presentare il tema della serata.
L’introduzione era affidata a Gianpiero Caglianone che ha voluto fare un breve
cenno della storiografia di Massa Marittima in modo da suscitare curiosità fra i
partecipanti.
Particolari apprezzamenti alla storia ed alla cultura di Massa Marittima sono
arrivati dalla professoressa Silvia Berti che si è soffermata sulla forte connotazione
repubblicana della città che si ritrova in pochissime altre parti d’Italia.
Il professore Bertini, invece, ha rilevato che Massa Marittima ha una forte base
culturale e sociale presente in tutti i ceti, assimilandola per certi taluni particolari
alla vicina Livorno, e forse proprio per questo la città ha dato nel passato un enorme
aiuto allo svilupparsi dei movimenti risorgimentali in Maremma.
Le domande fra i presenti sono state molteplici, anche sui vari aspetti contraddittori
della storia della nostra cittadina, che hanno portato la discussione fino al dolce.
Una piacevole serata che è stata allo stesso tempo culturalmente profonda ed
allegra; due aggettivi che difficilmente si coniugano insieme.
12
LA STORIOGRAFIA MASSETANA
Caglianone ha ripercorso il panorama della storiografia massetana, definendone
autori e caratteristiche, partendo con quello che puù considerarsi il primo vero
storico massetano, ossia il frate agostiniano Agapito Gabrielli. L’opera di questo
frate della fine del sec. XVII è di fatto una cronaca commentata degli avvenimenti
massetani fino al 1610 e rappresenta il prodotto della storiografia controriformista
in opposizione alle “novità” costituite dall’apparire della Riforma protestante.
L’opera è assai lontana da quegli esempi storiografici che stavano apparendo
in quel periodo, ad esempio quelli celebri di Ludovico Antonio Muratori, che
preannunciava il periodo illuministico, ed è al contrario ripiena di elementi
miracolistici ed eccezionali tipica della storiografia medievale, e definisce in
maniera evidente anche l’isolamento culturale di questa zona della Maremma,
lontana dai centri principali della cultura più evoluta. Tuttavia l’opera del Gabrielli
costituisce pur sempre il primo tentativo di storia organica di Massa Marittima ed è
da apprezzare la volontà dell’autore di servirsi di quelli che per lui erano le “autorità”
del suo tempo in campo storico, od almeno quelli che a lui erano noti come
tali. Dopo quest’opera passerabbo circa due secoli prima che un altro cittadino
massetano, Stefano Galli si apprestasse a scrivere una storia delle vicende di Massa
Marittima, a partire dai tempi più remoti, e nel farlo userà proprio la cronaca del
Gabrielli come filo conduttore, inserendola entro un genere storiografico derivato
dal romanticismo ma preannunciante già l’avvento del pensiero positivistico,
basato sulla ricerca filologica e lo studio accurato dei documenti. L’opera del Galli
costituisce il primo tentativo moderno di analizzare le vicende storiche massetane
da un punto di vista “scientifico” della storia e, seppure strutturalmente impostato
in termini nuovi per la storia di questa città, viene spesso inficiato dall’enfasi e dalla
prolissità dell’esposizione, mirante ad inquadrare la storia massetana nel più vasto
insieme della storia italiana ed europea nella quale la specificità locale si perde in
un quadro troppo discontinuo e dispersivo. L’opera del Galli, uscita a dispense dal
1871 al 1873, e primo libro uscito dai torchi di una tipografia massetana, rimane
ricercata oggi non tanto per il suo valore storiografico ma come rarità bibliografica
per costituire comunque un punto fermo nella storiografia di questa città. Per oltre
due decenni il libro del Galli costituì l’unica fonte di informazioni storiche per
Massa Marittima, e solo agli inizi del novecento Luigi Petrocchi compose quella
che per oltre un secolo sarà considerata la migliore storia di questa antica città,
ancora oggi utile e assai consultata per il quadro complessivo e riassuntivo che offre.
L’opera del Petrocchi, che inaugurava per Massa Marittima un nuovo modo di
affrontare le tematiche storiche, ha il grande merito di raccogliere per la prima volta
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una quantità notevole di documenti d’archivio, illustrati e inquadrati entro una
cornice esauriente e ben disposta del più vasto movimento della storia toscana entro
la quale si svolse il periodo aureo di Massa Marittima, ossia quello repubblicano.
Assai meno importante è questo libro per il periodo che va dal 1600 in poi, e in
particolare per l’altro grande periodo in cui Massa Marittima fu protagonista,
ossia quello risorgimentale. Di ispirazione scientifica esclusivamente positivista
nell’analisi accurata dei documenti, misurato nell’esposizione, il Petrocchi fissò
certamente il punto di partenza dal quale tutti i successivi storiografi massetani
hanno iniziato ad approfondire le vicende storiche di Massa Marittima. Sempre in
quel periodo, Gioacchino Volpe scrisse quello che resta certamente il più bel saggio
storico sulla nascita del comune medievale massetano ossia “Vescovi e Comune
di Massa Marittima”. La finezza dell’analisi e la capacità di sintesi fanno di questo
testo la chiave interpretativa migliore per comprendere la genesi e lo sviluppo del
nostro comune, e del resto, scritto da quello che fu il maggior esponente degli
storici economici – giuridici allora esistente in Italia, lo raccomandano insieme a
quello del Petrocchi per un’ampia visione complessiva degli uomini e delle vicende
del medioevo massetano. A colmare la lacuna, secondo quelli che erano i canoni
storiografici dell’epoca, del Risorgimento massetano, provvide con numerosi studi
e contributi su riviste e giornali Gaetano Badii, che nonostante avesse effettuato
anche rapidi excursus in campi diversi da quello suo proprio, rimane uno storico del
Risorgimento. La sua opera su “Massa Marittima nel Risorgimento italiano e l’opera
del Dott. Apollonio Apolloni ufficiale garibaldino”, edito nel 1912 dal Trevisini
(Milano) è una finestra aperta sul Risorgimento massetano ed i suoi sentimenti
patriottici; anche questo libro, come quello del Petrocchi, risente del tempo
passato ma rimane comunque un punto di partenza per ogni approfondimento
del periodo della formazione del Regno d’Italia e la partecipazione dei volontari
e della cittadinanza massetana agli eventi che portarono all’unità della nazione.
Repubblicano di formazione politica, il Badii tenderà a evidenziare soprattutto la
frazione politica a lui più vicina, sottacendo il ruolo, apparentemente minoritario
ma storiograficamente forse più interessante delle altre realtà politiche e sociali
presenti in città. Al Badii va comunque riconosciuto anche il merito di essere
stato per quasi quarant’anni colui che tenne alto il vessillo della ricerca storica
in questa città; nominato membro del Comitato Nazionale per il Risorgimento
nel 1911, alla sua morte, nel 1937, era l’unico autore conosciuto anche al di fuori
della ristretta cerchia delle mura cittadine. Nel dopoguerra altri scrittori di cose
storiche poteranno contributi importanti alla comprensione dello sviluppo storico
massetano: Mario Lopes Pegna, Don Curzio Breschi e soprattutto Don Enrico
Lombardi. Il sacerdote già Rettore del Seminario vescovile fu, come il Badii ai
14
suoi
tempi, colui che raccolse l’eredità della ricerca storica massetana per circa
cinquant’anni, dal 1942 fino alla morte avvenuta nel 1989, e seppure la sua attività
di storico si esplicò soprattutto attraverso la produzione di numerosi opuscoli che
restano assai utili allo storico moderno, il suo maggior lavoro fu certamente il libro
intitolato “Massa Marittima e il suo territorio nella storia e nell’arte” (1985) edito
a pochi anni dalla sua scomparsa.
Dopo di allora è stato il Centro Studi Storici “A. Gabrielli” a raccogliere la fiaccola
della ricerca storica, producendo una quantità importante di saggi e ricerche
che hanno contribuito ad illustrare uomini, vicende e aspetti finora esclusi dalle
ricerche storiografiche, aprendo nuovi campi d’indagine o approfondendo vecchie
tematiche, riguardate con nuova sensibilità storica più adatta ai tempi moderni. Ma
il giudizio storiografico su quest’opera ancora in corso spetta ad altri che verranno
dopo di noi.
Conviviale a tema del 20 ottobre 2012
La storiografia di Massa Marittima
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Il centro studi Agapito Gabrielli
ha spento venti candeline
I festeggiamenti in occasione dell’importante
compleanno sono stati organizzati dal Rotary Club.
Venti candeline per il centro studi Agapito Gabrielli e il Rotary di Massa Marittima
ha festeggiato con gioia l’evento.
Durante tutta la settimana è stata allestita al palazzo dell’Abbondanza una
grande mostra dal titolo “Libri, studi ed eventi promossi dal centro studi storici
A. Gabreilli”; una carrellata lungo la storia, con tutte le attività che negli anni il
gruppo ha portato avanti per promuovere la cultura nel comune.
“Per il Rotary di Massa - ha dichiarato il presidente Luca Santini - è un onore
contribuire ai festeggiamenti di questo meraviglioso compleanno.
Il centro Agapito Gabrielli con impegno e passione ha formato un circolo culturale
non elitario ma aperto a tutti, che cerca il contributo di ogni singolo cittadino”.
L’esposizione, visitata e apprezzata dai cittadini massetani, è terminata con un
convegno al quale hanno partecipato esperti e autorità civili e militari del territorio.
Il professor Gerardo Nicolosi dell’università di Siena ha parlato dei notabili di età
liberale “...argomento per troppo tempo oscurato dalla storiografia” citando anche
alcuni nomi di importanti notabili massetani che hanno agito dall’unità fino al
1900.
l professor Fabio Bertini dell’università di Firenze invece ha analizzato la delicata
relazione fra società ed economia in Maremma sottolineando lo sviluppo di
particolari caratteristiche produttive in continuità con le radici e la cultura del
territorio.
“Vent’anni di vita costituiscono un traguardo ambito per qualsiasi associazione ha affermato Giampiero Caglianone, presidente del centro studi Agapito Gabrielli
- segno che questo centro era una necessità avvertita a Massa Marittima, da chi
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riconosce nella storia un sistema di conoscenze che, sole, possono garantire la
capacità di distinguere i valori guida e le idee-forza della vita”.
Il centro studi storici Agapito Gabrielli è nato nel ‘92 per dare ordine e organicità
alla ricerca storica locale in collaborazione con tutte le associazioni culturali
cittadine e con l’amministrazione comunale.
Fin da subito vantò ampi consensi e adesioni e a distanza di vent’anni continua il
suo lavoro con il medesimo entusiasmo.
Dal Corriere di Maremma di Giovedì 25 Ottobre 2012
Foto del convegno per i venti anni del centro studi Agapito Gabrielli
17
La mia esperienza al SINS
22 settembre 2012
Dopo un viaggio infernale perché l’autostrada era bloccata
a causa di un grave incidente, alle ore 9,30 sono arrivato a
Bentivoglio presso il “Centergross Meeting Hotel”.
Appena entrato ho trovato una marea di gente molto
elegante che stava consumando un buffet e mi sono
trovato un po’ a disagio. Imbarazzo che è subito passato
non appena ho preso contatto con il bancone della
segreteria per la registrazione.
Tono ed accoglienza amichevoli ed informali. Da subito
un rispettoso “tu” come piace a me e come tradizione
rotariana: disagio dimenticato.
Sandro Poli
Hanno parlato tante persone a partire dal Governatore Franco Angotti. Traspariva
un evidente spessore di tutti gli oratori, assai competenti, che andava oltre il
contenuto della loro relazione.
In particolare, però, mi hanno molto colpito, oltre a quella del Governatore, le
relazioni di Paolo Margara e Massimo Nannipieri; forse perché toccavano temi
meno specifici che da sempre mi interessano.
In sintesi riporto i concetti espressi condivisi da me come da tante persone di buona
volontà.
Il Rotary porta avanti interventi in campo umanitario e culturale. In questo ambito
tutti i contributi, piccoli o grandi che siano, sono utili ed importanti. Ognuno deve
fare ciò che può fare.
A livello personale i valori di riferimento di un rotariano sono la rettitudine, la
coerenza, la tolleranza ed il servizio. Un buon associato deve essere una persona
semplice, deve evitare situazioni ambigue e confuse e non deve seguire cattivi
esempi anche se questi arrivano da persone così dette di successo. Vanno curati i
rapporti interpersonali cercando di dare più di quanto si riceve.
18
Fondamentale è la trasparenza del pensiero così come è importante ascoltare
evitando di sollevare sterili questioni di principio; piuttosto è utile rendersi
disponibili e dimostrarsi persone entusiaste.
A livello sociale è opportuno servire il proprio territorio cercando di contribuire,
come si può, per il suo miglioramento. Aprirsi al dialogo con tutti i portatori di
interesse verso il territorio e, quando necessario, cercare di trovare finanziamenti
utili per lo sviluppo del bene comune.
Mai essere indifferenti alle scelte della vita cittadina. Dobbiamo dire la nostra su
tutto ciò in cui possiamo avere competenza. Ad esempio possiamo, se ne abbiamo
gli strumenti, dare la nostra opinione in materia di ambiente, viabilità, cultura
(restauri) autorevolmente.
La società civile deve vedere il Rotary ed i rotariani come testimoni di valori positivi
e a questo scopo, fra le altre cose, è molto importante la vicinanza con il mondo
della scuola. Bene, quindi, tutti quei progetti che hanno al centro gli studenti.
I rotariani devono essere soggetti di coesione attiva e, in questo senso, devono
cercare di avere un rapporto costruttivo con le associazioni di volontariato e con le
“preminenze del territorio”.
Tanti fanno già questo. Un rotariano, però, si distingue dagli altri perché
normalmente è anche un leader e un comunicatore e, grazie a questa leadership,
riesce a creare un baluardo in difesa dei valori, della democrazia, della libertà, della
meritocrazia, della coerenza e di tutto quanto utile allo sviluppo civile, culturale,
sociale ed economico di un territorio tanto più quanto questo è dimenticato e
trascurato.
Sandro Poli
19
I castelli medioevali nel massetano
Il medioevo ha rappresentato per Massa Marittima e per il suo territorio l’epopea
di massimo splendore; nel Medioevo Massa di maremma divenne Libero Comune,
possedeva una Zecca in cui veniva battuta la
moneta massetana meglio conosciuta come Grosso
Massetano, nel XIII° Secolo veniva redatto tra le
mura massetane il primo Codice Minerario. Risulta
evidente che il territorio massetano abbondi di
testimonianze di questa gloriosa epopea. I castelli
come luogo di aggregazione e di potere hanno
rappresentato la caratteristica peculiare della nostra
terra. Tutti i castelli presenti hanno legato le loro
fortune allo sfruttamento dell’unica ricchezza
Stefano Barbadori
che la terra delle Colline Metallifere offriva: lo
sfruttamento dei ricchi giacimenti di metalli
preziosi. Le viscere della terra custodivano come in uno scrigno prezioso il nobile
argento che in epoca medioevale veniva ampiamente sfruttato per il conio delle
monete.
Proprio per la ricchezza delle antiche vestigia, l’attenzione degli studiosi negli
ultimi tre decenni si è concentrata sullo studio di queste aggregazioni e sui modelli
di insediamento della popolazione nel territorio massetano.
Sono venuti, così, alla luce i resti di importanti insediamenti abitativi che hanno
lasciato capire in maniera più esauriente come la ricchezza del sottosuolo massetano
è stata sfruttata fino ai nostri giorni.
Sono venuti alla luce le strutture castellane di Cugnano, Rocchette Pannocchieschi
nel comune di Monterotondo, della Rocca di San Silvestro nel Comune di
Campiglia Marittima, di Miranduolo nel Comune di chiusdino, di Montieri nel
Comune omonimo.
Lo studio sistematico di questi siti ci ha permesso di scrivere in maniera più precisa
quello che è stato lo sviluppo delle tecnologia di estrazione del minerale, di capire
il perché un piccolo Comune di una sperduta provincia italiana abbia sentito la
necessità di normare queste attività con un documento che ha rappresentato un
pilastro nella storia giuridica di una comunità.
Rocchette Pannocchieschi e il Castello di Cugnano rappresentano segni tangibili
di organizzazione della popolazione attorno all’attività estrattiva che rappresentava
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la fonte di vita e di benessere per la stessa popolazione. Le vestigia di questi due
insediamenti sono rimaste in maniera così chiara che anche ad una sommaria visita
si riesce a “sentire” il profumo di un tempo che fu’. Dagli scavi di questi due castelli
si ha chiara come doveva essere la vita in un castello del XI°,XII°,XIII° secolo e si ha
quasi l’impressione di sentire ancora le voci del fabbro, dell’addetto al mantice, dei
minatori che emergono dalle viscere della terra dopo una dura giornata di lavoro.
Lo scavo di Miranduolo ha restituito reperti sia del lavoro che della vita comune:
resti di granaglie, resti delle strutture che costituivano le case di coloro che abitavano
in questo luogo, un cimitero con reperti umani perfettamente conservati.
A Montieri accanto all’ingresso di una miniera di Diaspro la terra ha restituito i
resti di un complesso monastico (La Canonica di San Niccolò) sicuramente legato
allo sfruttamento delle risorse minerarie, confermando in questo modo come
anche il potere ecclesiastico fosse interessato allo sfruttamento dei ricchi giacimenti
di queste terre. Il controllo e lo sfruttamento delle miniere del Montierino hanno,
infatti rappresentato il motivo di lunghe contese tra il Comune di Massa Marittima,
il Vescovo di Volterra e il Comune di Siena che hanno portato anche a violenti
scontri armati. Visitare questi resti, questi castellari (come in termini tecnici si
chiamano i ruderi dei castelli), rappresenta un’occasione unica di scoperta della
storia della nostra terra. Andare a scoprire le mura di Rocchette, di Cugnano, della
Canonica di Montieri o il Castello di Miranduolo, rappresenta un’occasione per
una piacevole passeggiata nella speranza di “ascoltare” se mai ce ne fosse bisogno, il
profumo di una storia che è e sarà sempre la nostra Storia.
Stefano Barbadori
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Auguri a ...
Carlo Sbarra e Sandro Poli
un caro augurio di Buon Compleanno
dal Club e dal suo Presidente!
Appuntamenti del mese di ottobre
martedì 9 ottobre
martedì 16 ottobre
giovedì 18 ottobre
Conviviale informale fra i soci
Caminetto a tema:
“La mia esperienza al SINS”,
relaziona Sandro Poli
ore 17.00
Sala del Palazzo dell’Abbondanza
Inaugurazione della mostra delle
pubblicazioni edite dal “Centro
Studi Storici Agapito Gabrielli”
sabato 20 ottobre
Conviviale a tema:
“La storiografia di Massa Marittima”
Presentazione del libro “20 anni
di attività del Centro Studi
Agapito Gabrielli”
domenica 21 ottobre
ore 17.00
Sala del Palazzo dell’Abbondanza
Convegno: “Temi e metodi
di storiografia locale – Massa
Marittima e la sua storia”
martedì 30 ottobre
Caminetto a tema:
“La realtà dei castelli nella nostra zona”,
relaziona Stefano Barbadori
Notiziario a diffusione riservata ai soci del Club
non soggetto a registrazione
Redazione
Costanza Soprana
Carlo Paoli
Stefano Barbadori
Editing
Sede del Club c/o Hotel “Il Sole”
Corso della Libertà, 43
Massa Marittima
C. P. 51 - tel. (+39) 0566.901971
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Ottobre - Massa Marittima