attualità
di Stefano Bravi*
Quando uno spot televisivo
fa sicurezza stradale
Alcuni esempi dall’Europa.
E l’Italia?
Una campagna di sicurezza stradale può essere studiata e
sviluppata in diversi modi, ma la finalità dovrebbe essere
la medesima, ovvero quella di modificare a livello sociale
un comportamento stradale che genera delle problematiche
sulla sicurezza degli utenti della strada. Generalmente
queste campagne vengono diffuse mediante differenti
sistemi, in funzione del target al quale sono rivolte. Possono
essere prodotti video informativi, depliant esplicativi,
cartellonistica con immagini e slogan, segnaletica a testo
variabile sulle strade, opuscoli, piccole riviste. Molto spesso,
nella realizzazione dei messaggi sulla sicurezza stradale, le
varie agenzie di sviluppo e produzione delle campagne, non
utilizzano solamente immagini centrate sulle conseguenze
astratte o gratuitamente terrifiche, ma molte volte riprendono
sfumature molto rilevanti per il target di riferimento della
campagna. Ad esempio possono essere enfatizzati i danni
estetici sul volto di una giovane ragazza a seguito degli
effetti di un sinistro stradale, oppure conseguenze legalieconomiche per il responsabile di un sinistro stradale
procurato per colpa, e ancora le possibili sequele emotive
per il responsabile di un incidente che ha visto coinvolto un
bambino.
Attualmente in Italia gli spot televisivi sulla sicurezza stradale
sono poco utilizzati, infatti non sono diffusi sulle principali
reti nazionali se non in rare eccezioni. Alcuni video sono stati
prodotti dal Ministero dei Trasporti e sono visibili su un sito
internet dedicato “la web-tv del Ministero dei Trasporti”
(www.sicurezzatrasporti.it), ma non sono messi in onda
con regolarità in un apposito spazio dedicato allʼinterno dei
palinsesti delle maggiori reti televisive nazionali, così da
creare un punto di riferimento per le campagne di sicurezza
stradale.
Grazie allʼapertura globale che internet ci offre vi è la
possibilità di verificare cosa avviene invece in altri stati
sia della Comunità Europea che non. Infatti, sul sito www.
youtube.com è possibile reperire innumerevoli video di
spot sulla sicurezza stradale prodotti e diffusi in altri stati.
Di seguito si riporta la presentazione di tre differenti enti
che sviluppano e producono campagne e spot di sicurezza
stradale in diversi paesi.
nel campo sanitario, di curare la formazione della ricerca
in materia di salute fissando norme e standard, fornendo
supporto tecnico ai vari paesi, il monitoraggio e la valutazione
delle tendenze dello stato di salute della società.
Tra le varie branche trattate vi è anche quella legata alla
sicurezza stradale e allo studio dei danni derivanti dagli
incidenti stradali. Per questo motivo la W.H.O. organizza
e coordina a livello mondiale delle campagne di sicurezza
stradale.
In una campagna sullʼuso delle cinture di sicurezza la
W.H.O. ha prodotto e realizzato uno spot televisivo, che
ritrae un automobilista fermo nel traffico, circondato da altri
veicoli, su tre corsie. Lʼimmagine riprende alternativamente
il conducente del veicolo privo della cintura di sicurezza e gli
altri conducenti e passeggeri dei veicoli vicini che indossano
la cintura di sicurezza e che sono intenti a guardarlo
intensamente.
Lʼimmagine ritorna sul conducente del veicolo che si rende
conto di essere osservato da una moltitudine di persone, ma
che non riesce a capire quale possa essere il problema. Ad
un certo punto tutte le persone, che continuano a fissarlo con
sguardi terrorizzati, iniziano ad urlare. Il protagonista preso
dallo spavento di questa situazione dove tutti lo guardano e
urlano, inizia a cercare quale può essere il fattore scatenante
di questo comportamento, fino a quando si rende conto di non
avere indossato la cintura di sicurezza. Prontamente si allaccia
la cintura di sicurezza e tutte le persone smettono di urlare.
Subito dopo appare sul video una scritta, su sfondo rosso,
che recita: “Sii parte della soluzione, indossa la cintura di
sicurezza”. In questo spot non sono state utilizzate immagini
con contenuti forti e scioccanti, ma si è invece fatto leva sul
senso di “devianza sociale”, legata al comportamento tenuto
da chi non utilizza le cinture di sicurezza.
È come se sia stato richiamato lʼistinto che ogni persona ha
di urlare di fronte ad una situazione che lo pone in pericolo,
per esempio quando si è testimoni, se non vittime, di uno
scippo. Per le persone che osservano il protagonista, che non
ha allacciato la cintura di sicurezza, è come se il conducente
richiamasse in loro un comportamento pericoloso, così da
W.H.O.
Organizzazione Mondiale della Sanità
La World Health Organization è lʼautorità preposta dalle
Nazioni Unite per la direzione e il coordinamento dei vari
enti del controllo della salute pubblica nei vari stati membri.
Essa è incaricata di fornire la leadership a livello mondiale,
Fotogrammi tratti dal video W.H.O.per lʼuso delle cinture di
sicurezza
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innescargli lʼistinto di urlare. Questo tipo di spot sicuramente
avrà degli effetti persuasivi nelle società, dove vi è un forte
senso del rispetto delle norme, al punto tale da far sì che gli
spettatori riescano a fare propria la reazione di rifiuto del
comportamento deviante, riprodotta dallʼurlo e dal terrore
impresso nel volto dei personaggi. In altre società, come la
nostra, dove invece il senso sociale del rispetto delle norme
è meno forte, vi è il concreto rischio che il messaggio non
venga colto e interpretato.
« Sécurité Routière » in Francia
Il Governo Francese ha istituito allʼinterno del Ministero
dellʼecologia, dellʼenergia, dello sviluppo del territorio, un
servizio che si occupa di sviluppare e studiare piani per la
sicurezza stradale. In questo ambito la Francia è uno dei
paesi europei che ha ottenuto i migliori risultati, nellʼintento
di ridurre la mortalità stradale del 50% entro il 2010. Sono
balzate alla cronaca su tutte le maggiori testate giornalistiche
europee le pesanti norme varate dal Governo Francese, al
fine di contrastare gli eccessi di velocità e la guida in stato
di ebbrezza alcolica. Sono state prodotte anche innumerevoli
campagne mediatiche sulle varie tematiche della sicurezza
stradale: tra queste vi è uno spot televisivo che mostra i
possibili effetti derivanti da un urto nel caso non si indossino
le cinture di sicurezza. Il video ritrae una famiglia allʼinterno
di unʼabitazione intenta a conversare, poi il padre invita i due
figli ad uscire per recarsi a scuola. La scena cambia e ritrae
il padre al centro con i due bambini seduti a lato, lʼobiettivo
allarga la scena e si vedono i tre protagonisti seduti sul
davanzale di un balcone. La scena si allarga ancora e si vede
chiaramente che le tre persone sono sedute sul davanzale di
un balcone al quarto piano di un palazzo con le gambe fuori
nel vuoto. A questo punto si sente un rumore che riproduce la
frenata di un veicolo, i tre protagonisti perdono lʼequilibrio
e precipitano dal quarto piano finendo rovinosamente
sullʼasfalto. La voce fuori campo dice: “un urto a 50 Km/
h senza cinture di sicurezza corrisponde ad una caduta dal
quarto piano di un palazzo”. Anche in questo video non
vengono proiettate scene cruente e cariche di particolari forti,
ma viene semplicemente collegata lʼimmagine della caduta
dal quarto piano al mancato uso della cintura di sicurezza dalla
voce fuori campo. In effetti dal punto di vista cinematico le
forze in gioco sul corpo umano risultano pressoché identiche,
la sola differenza sta nel fatto che nellʼimmaginario collettivo
tutti temiamo i possibili danni derivanti da una caduta dal
quarto piano, ma non li paragoniamo assolutamente a quelli
derivanti dal mancato uso delle cinture di sicurezza in seguito
ad un incidente stradale.
lʼufficio preposto alla Direzione Generale del Traffico,
promuove le campagne di sicurezza stradale. Recentemente
è stato prodotto e diffuso in Spagna uno spot molto
interessante sul corretto uso dei sistemi di ritenuta per
bambini. Il video ritrae una giovane mamma intenta ad
allacciare il seggiolino al proprio figlio seduto sui sedili
posteriori del veicolo. Il bambino sembra non volere essere
allacciato ed inizia a lamentarsi, allora la mamma, di
comune accordo con il marito seduto nel sedile anteriore,
desiste dallʼallacciare il bambino al seggiolino e si mette alla
guida del veicolo. Nella scena successiva si vede il veicolo
che urta lateralmente unʼaltra autovettura ad un incrocio:
per qualche fotogramma si vedono vetri in frantumi poi la
scena passa ad un primo piano del volto della donna a terra
sanguinante che cerca con lo sguardo di vedere il figlio. La
scena a questo punto riprende il corpo del piccolo bambino
riverso a terra in mezzo a pezzi di vetro. Dopo una breve
pausa con lo schermo nero il video riprende inquadrando la
giovane madre assorta nei pensieri mentre cerca di allacciare
il proprio figlio al seggiolino. La madre decide di vincere le
resistenze del bambino e di allacciare correttamente il figlio,
poi si pone alla guida del veicolo che poco dopo, come nella
prima parte del video, andrà ad urtare lateralmente un altro
veicolo. Dopo lʼurto, a differenza di quanto è accaduto nella
prima parte del filmato, si vede chiaramente lʼesplosione
degli air bag anteriori che proteggono il padre e la madre
che utilizzavano correttamente le cinture, mentre il bambino
nel suo seggiolino viene trattenuto e non subisce alcun
danno. In questo video è evidente la volontà di mettere a
confronto i due possibili scenari, ovvero cosa può avvenire
durante un sinistro stradale dove un bambino è trasportato
privo dei sistemi di ritenuta, e cosa invece avviene quando
è allacciato correttamente. Va però anche sottolineato che
alcuni fotogrammi di questo filmato richiamano in modo
forte ed emotivo lʼimmagine della morte del piccolo.
Questi video sono solamente alcuni di quelli prodotti e diffusi
in questi paesi.
Sarebbe auspicabile che anche in Italia ci fosse la volontà
di dedicare spazio alla sicurezza stradale, utilizzando uno
strumento, la televisione, che già in passato è stato utilizzato
per finalità di comunicazioni sociali, come
per esempio le trasmissioni che insegnavano a leggere e a
scrivere ad intere generazioni di analfabeti.
Oggi il problema è riuscire a comunicare con intere comunità
di giovani, che sono la fascia più colpita dagli incidenti
stradali e forse la strada giusta per stabilire un contatto
comunicativo con loro è quello di utilizzare i mezzi a loro
più congeniali.
La televisione e internet possono essere sicuramente la chiave
di volta di questa sfida: più spot di sicurezza stradale in tv
e spazi pubblicitari allʼinterno dei siti internet e dei portali
utilizzati dai giovani.
“DGT” in Spagna
Il Ministero dellʼinterno del Governo Spagnolo, mediante
Fotogrammi tratti dal video DGT per lʼuso dei seggiolini
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Quando uno spot televisivo