Le caratteristiche compositive dei
foraggi e la qualità del latte
Andrea Formigoni e Attilio Mordenti
Università di Bologna, Facoltà di Medicina Veterinaria
Marco Nocetti
Consorzio Formaggio Parmigiano-Reggiano, R. E.
Paola Vecchia
Centro Ricerche Produzioni Animali, R. E.
Mauro Pecorari
Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza
I° Congresso Lattiero-Caseario - Bologna - 12. 06. 2008
Alimentazione e produzione del
latte: quali obiettivi perseguire?




Salute e benessere degli animali
Costi di produzione contenuti
Attitudine alla caseificazione
Elevata produzione di materia utile



Elevata produzione individuale di latte
Elevata concentrazioni di Caseina e Grassi
Grasso/Caseina > 1.35-1.40
Caseina e valore del latte
Latte
Caseina
P.R.
Incasso
lordo (°)
Kg/vacca
10.000
10.000
%
2.50
2.70
+ 0.2
Kg/vacca
750
810
+ 60
€/vacca
5.250
5.670
+ 420
€/kg/latte
0.525
0.567
+0.42
(°): prezzo del formaggio pari a 7 €/kg
Fattori alimentari che influenzano
la sintesi di caseina





Quantità di energia degradabile nel
rumine (CHO)
Quote di amido e zuccheri della razione
Stablità del pH ruminale
Adeguata disponibilità di proteina per la
bovina
Equilibrio fra AA essenziali
Essenzialità dei foraggi

Debbono essere inclusi nelle razioni in
quantità minime del 40-45% della s.s.

Funzioni Dietetiche




Minori fluttuazioni del pH ruminale
Modulazione della masticazione e del transito
degli alimenti nel rumine
Riduzione rischi sanitari
Ruoli Nutrizionali


Glucidi, proteine, minerali, ac. Organici, ecc.
Essenzialità dei glucidi fibrosi da foraggi per
l’ecosistema batterico ruminale
I foraggi e le produzioni
tipiche a base di latte crudo

Appaiono il legame più stretto con il territorio

Microflora utile


Batteri lattici starter
Non starter - mesofili



Essenziali per i processi di maturazione
Temperatura di essiccazione dei foraggi
Microflora indesiderata

Clostridi

Insilati alimenti a forte rischio
PROFILO MICROBIOLOGICO DI
ERBA MEDICA ESSICCATA A DIVERSA TEMPERATURA
ORE
DALLO SFALCIO
0
18
(CAMPO)
(PLATEA)
….
C.B.T.
BATTERI LATTICI
TEMPERATURA (°C)
CLOSTRIDI
18
18
48
72
96
120
….
600 (B)
600 (P)
300
200
<100
AMBIENTE
6.51
7.22
4.51
4.80
8.84
7.23
6.91
7.59
2.49
5.50
<1
<1
1.8
5.37
4.84
4.7
0
0.71
0.68
1.26
1.45
2.42
1.08
0.49
Valori espressi in LOG UFM
C.B.T. = conta batterica totale
Batteri lattici: ( in anaerobiosi a 22 °per 4 giorni)
Clostridi = MPN in RCM lattato (37° per 7 giorni)
I foraggi ed il Parmigiano
Reggiano



Divieto all’impiego e alla detenzione di
insilati
Utilizzo di almeno il 50% di foraggi nella
razioni
I foraggi debbono essere prodotti in
azienda (min. 50%) e nel territorio
(min. 75%)
Le domande alla ricerca

E’ possibile produrre elevate quantità di
latte di buona qualità con queste regole
ed in maniera competitiva?

Quali caratteristiche dei foraggi?

Quali caratteristiche dei mangimi?
Obiettivi delle ricerche

Massima inclusione di fieni di medica



Legame più forte con il territorio
Riduzione azoto impiegato ed escreto



Foraggio di largo e consolidato uso
Riduzione dei costi
Minor impatto ambientale
Possibile filiera OGM free
Utilizzazione di razioni con medica a
basso apporto di azoto ed
equilibrate con AA ruminoprotetti
Produzione di latte e formaggio P.R. con razioni
a basso titolo proteico (da medica) e AA r.p.
CONTROL
25 g Met.RP
P
13
13
-
25.23
25.95
<0.01
Milk production (kg/cow/day)
31.02 + 0.83
31.83 + 0.78
< 0.05
Protein production (g/cow/day)
1048.45 + 45.21
1056.36 + 26.63
n.s.
32 hours
2703.41 + 108.79
2748.43 + 75.35
n.s.
6 months
2478.18 + 91.22
2511.72 + 62.74
n.s.
Groups
Crude Protein (% D.M.)
DMI (kg/cow/day)
Estimated amount of cheese
produced (g/cow/day)
(Mordenti e Formigoni, 2005)
Utilizzazione di razioni con medica
come foraggio quasi esclusivo e con
fonti alternative alla soia
Risposte produttive e rese
casearie
GRUPPI
CONTROLLO
TRATTATO
P
Ingestione
kg/d
22.7
22.6
….
Produzione
kg/d
30,54
29,27
P < 0,05
6
6
-
Rese medie a 48 ore
8,43 ± 0,19
8,84 ± 0,13
P<0,01
Rese medie a 6 mesi
7,63 ± 0,18
8,08 ± 0,08
P<0,01
Rese medie a 24 mesi
7,19 ± 0,19
7,52 ± 0,10
P<0,05
Osservazioni
(Mordenti e Formigoni, 2007)
Ottimizzazione di diete a base di
medica, con metionina r.p. e soia
trattata al calore
(Mordenti e Formigoni, 2008)
Impiego di soia trattata al calore in razioni P.R.
a base di medica e AA r.p.
CONTROLLO
Gruppo
SOIA
Significatività
Trattamento
Tempo
Produzione
Kg/d
32.70
33.9
P<0.01
P<0.001
FCM
Kg/d
30.80
31.75
P<0.05
P<0.001
Grasso
%
3.67
3.64
n.s.
n.s.
Proteine
%
3.36
3.35
n.s.
P<0.001
Caseina
%
2.63
2.61
n.s.
P<0.01
Urea
mg/dl
20.4
23.6
P<0.001
P<0.001
Le vacche che hanno assunto il supplemento di soia
hanno prodotto circa 8,1 grammi di formaggio in più al giorno
Considerazioni




Le migliori performance si ottengono
equilibrando le razioni con AA r.p. e
fonti azotate mirate
E’ possibile sostenere elevate produzioni
di latte utilizzando razioni ricche di
medica e con limitati apporti di proteine
La qualità della medica è essenziale
La variabilità del foraggio è notevole
Che caratteristiche dei foraggi
perseguire?

Salubri e Appetibili


Non contaminati da terra e muffe
Apportatori di fibra degradabile




Inclusione di maggiori quantità di foraggi
Migliore efficienza di conversione dell’Energia da
cellulosa
Risparmio consistente di amidi e proteine
Riduzione dell’incidenza di patologie
Quanto vale la degradabilità
della fibra nei foraggi?

dNDF da 40% a 50%
Ingestione
 Latte

(kg/ S.S.)
(kg/d.)
= + 1.7
= + 2.5
Oba e Allen, 1998
Degradabilità dell’NDF di alcuni foraggi
Alimento
dNDF
======================================
Medica Fieno
36 – 51
Silomais
39 – 60
Avena fieno
35 – 46
Silofrumento
47 – 52
======================================
Liquido ruminale in Vitro 48 ore (Robinson 2005)
Fattori che influenzano la degradabilità
della fibra e la qualità dei foraggi



Condizioni pedo-climatiche
Tecniche agronomiche
Fienagione



Epoca di sfalcio
Tecniche di fienagione
Conservazione

Quale situazione dei
foraggi in area
consortile?
Laboratorio del Dimorfipa
Stima della dNDF e del kd di
foraggi italiani
Medica
N = 152
ADL
NDF
ADL/NDF
NDF Avail.
d-NDF
Kd
AVG
7,41
49,36
15,41
31,57
34,50
4,44
MIN
2,84
31,42
5,50
16,07
13,06
1,42
MAX
11,23
72,52
21,55
54,11
58,69
8,69
DEV.STD.
1,25
8,56
3,28
8,95
10,45
1,70
N = 73
ADL
NDF
ADL/NDF
NDF Avail.
d-NDF
Kd
AVG
2,76
42,11
6,57
35,49
36,72
3,08
MIN
1,70
33,69
3,81
27,20
21,77
1,62
MAX
4,07
49,49
9,43
44,46
51,80
4,35
DEV.STD.
0,50
3,31
1,15
3,22
6,91
0,68
Silomais
(DIMORFIPA,Bo, 2007)
Quale scenario in Italia?


Alta Temperatura
Irrigazione





Scorrimento 
Pioggia 
Scarsa propensione naturale alla dNDF
Agire sulla genetica e sulle tecniche
agronomiche
Agire sul momento di raccolta
Età della medica e dNDF a 24h.
68.00
66.00
64.00
62.00
60.00
58.00
56.00
54.00
52.00
10
1
20
2
Giorni dallo sfalcio precedente
30
3
(Formigoni, 2007)
Elevata dNDF: una nuova
opportunità

Maggior inclusione di foraggi nelle razioni






rischi sanitari (acidosi) più contenuti
Titoli di grasso del latte maggiori
Aumento della produzione di latte
Possibile aumento dei titoli di proteine del latte
Possibile riduzione fonti proteiche escape
Possibile contenimento dei costi produttivi

Maggior valore nutrizionale dei foraggi aziendali
Conclusioni & Indirizzi




I foraggi condizionano pesantemente la
risposta produttiva e le rese casearie
Bisogna migliorare la digeribilità della fibra
Necessario caratterizzare meglio la qualità dei
foraggi e i fattori che la condizionano
Formulare le razioni tenendo conto delle Fibre
degradabili
Linee guida per razionare
(Formigoni, 2007)
• NDF degradabile
• Fibra solubile
• Lignina
• Amido degradabile
• Zuccheri
• Sostanza secca degradabile
• Lisina /Proteina Metabolizzabile
• Lisina/ Metionina
> 10.5
8-16
> 3
< 18-20
5-8
40-46
> 6.69
> 3.1:1
I valori riportati sono espressi in % della sostanza secca della razione
Conclusioni

Grazie!
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