14 15 MAGGIO 2009 16 18 1 VEN Primo venerdì del mese ore 16:30 e 20:30 Adorazione e confessioni comunitarie 20 2 SAB ore 6:30 Peregrinatio a Stella Maris 20 ore 16:00 Matrimonio Belometti-Caracci ore 17:00 Presentazione libro Mons. Bonassi in S.Paolo 22 23 3 DOM ore 10:00 PRIME SANTE COMUNIONI 5 MAR ore 20:30 Incontro separati e divorziati a Villongo S.F. 26 6 MER ore 21:00 Gruppo missionario 28 7 GIO Incontro catechisti 29 8 VEN ore 12:00 Supplica Madonna di Pompei 30 ore 21:00 Incontro genitori dei battezzandi 33 10 DOM OPEN DAY IN ORATORIO 32 ore 11:00 Battesimi comunitari 13 MER ore 20:45 Riunione C.P.A.E. 34 15 VEN ore 20:30 Scuola preghiera in seminario 35 ore 21:00 Redazione de “il Porto” 36 16 SAB ore 21:00 Spettacolo per l’A.N.T.O. 38 17 DOM Ritiro cresimandi 40 18 LUN ore 17:00 Ministri starordinari Eucarestia 40 20 MER ore 20:00 Ufficio comunitario 42 ore 20:45 Centro primo ascolto - U.N.I.T.A.L.S.I. 23 SAB ore 16:00 Matrimonio Mutti - Dalzero 47 24 DOM ASCENSIONE 48 ore 15:00 Associazione Santo Rosario 49 27 29 30 31 ore 17:00 CRESIME MER ore 21:00 Consiglio pastorale vicariale VEN ore 19:30 S.Messa a Stella Maris SAB Inizio “Agorà dei giovani” DOM PENTECOSTE ore 11:00 Festa degli anniversari di matrimonio SOMMARIO 1 2 3 4 5 6 8 10 12 Copertina: Madre Teresa di Calcutta (Foto Silvano) Calendario parrocchiale Editoriale: Mostrati Madre! Questione di soldi: Opere di restauro della Chiesa Liturgia: Le vesti liturgiche Fotocronaca Chiesa Universale Chiesa Diocesana Il papa in Angola Il prossimo numero sarà in distribuzione dal 30 maggio. Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre venerdì 15 maggio 2009. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione. Il mese di maggio Ciao carissimi, come state L’ultima parola è sempre: Amore Mons. Bonassi ...e i fuori tema Riflettiamo: la globalizzazione e il nostro impegno Associazione culturale: Sarnon Riflettiamo: la sventura del Giusto Associazione Anziani e Pensionati Arte e cultura Un ospedale che guarda avanti Per il Sarnico F.C. campionati d’...eccellenza Biblioteca: Fai il pieno di cultura Pensieri ed emozioni dal deserto della S.L.A. Importanti eventi per ricordare due uomini di pace Attività dell’A.S.D. Judo Sarnico Sarnico - Plan de Cuques Estate 2009 Atletica Sarnico: Maratona di Montecarlo Abbracciali per noi suor Carla! Ciao Cinto Le pagine del Comune Un aiuto concreto ai nostri fratelli in Abruzzo Un mix di polifonia e lirica Anagrafe parrocchiale ORARIO SANTE MESSE Festivo 8.00-9.30-11.00-18.00-20.00 Feriale 8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale) Vigilia di Festa 16.00 (Casa di Riposo) 18.00 - 20.00 (Parrocchia) NUMERI TELEFONO ED E-MAIL UTILI Parrocchia don Luciano Oratorio don Loris Bellini don Gianni Centro Pr. Ascolto Sala Giochi-Meulì Sala Junior Centro Quader Centro Famiglia Casa di Riposo Il Battello Carabinieri Sarnico Emergenza sanitaria 035 348 035 328 035 035 035 035 035 035 035 035 035 118 910056 9049113 912078 3932361 913672 910916 912107 910916 912420 911252 911385 914421 910031 Guardia Medica 035 914553 Ospedale Sarnico 035 306 2111 Il Portale: sito della Parrocchia: www.parrocchiasarnico.it E-mail SITO WEB: [email protected] E-mail Redazione de “IL PORTO”: [email protected] E-mail Parroco: [email protected] E-mail don Loris: [email protected] Conto Corrente Postale Parrocchia: N. 49089303 Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, don G. Bellini, A. Belussi, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 ilPORTO A cura di don Luciano MOSTRATI MADRE! Tutto diventa “amato” se è messo nelle sue mani Mostrati madre, mamma Maria! Ti abbiamo appena incontrata ai piedi della croce e lì abbiamo respirato la tua preziosa presenza. Tu non cesserai mai di essere madre, ma noi dobbiamo esser vicino alla croce come l’apostolo Giovanni che ti ha preso in casa sua. La meditazione della Passione del Signore mi ha riportato alla stessa passione che continua nell’oggi sulla pelle di tanta gente. Quanta è la sofferenza nel mondo e quanti sono i problemi che oggi affronta l'umanità? Proviamo a pensarci perché ti scorgeremo proprio lì: - la povertà di masse di nostri fratelli e sorelle che vivono nella miseria o che non conoscono altro che sofferenza e sfruttamento; - l’ancor più profonda povertà di non conoscere Cristo che, secondo Madre Teresa di Calcutta, è "la prima povertà dei popoli" e non risparmia alcun angolo della terra; - le guerre e ogni forma di violenza; - ogni forma di ingiustizia; EDITORIALE 3 - l'aggressione alla vita, dal concepimento alla sua fine naturale; - la crisi della famiglia, insostituibile cellula della Chiesa e di una società sana e prospera; la crisi di chi non riesce a trovare neanche in casa propria un po’ di serenità e di armonia necessari ad assaporare l’affetto senza il quale la vita è un inferno; - il relativismo morale che fa perdere il senso di ciò che è bello, puro e vero; - lo squilibrato rapporto con la natura, a volte sfruttata selvaggiamente e altre volte oggetto di attenzioni ben maggiori rispetto a quelle riservate all'essere umano; - i fratelli e le sorelle che soffrono per diverse malattie; - uno sviluppo scientifico e tecnologico che non sa imporsi dei limiti; - i fratelli e le sorelle che ancora muoiono martiri in tante parti del mondo per testimoniare e por tare Gesù Cristo; - l'aggressività, che talvolta è riservata perfino nelle critiche al Papa e alla Chiesa - la crisi economica che ha colpito interi Stati e sembra togliere orizzonti di speranza a tantissime persone. Di fronte a tutto questo, EDITORIALE ilPORTO 4 noi cristiani come ci poniamo? Eppure il tuo amore materno ci invita a guardare con gli occhi di Dio che dalla croce ci rende tutti amabili: ci sono persecuzioni, problemi, sofferenze, ingiustizie e ogni epoca nella storia dell'umanità ha dovuto affrontare e superare dei gravi problemi. A noi tocca essere convinti che quello che ci vuole, è un grande messaggio di speranza! L’Ave Maria che affida ogni figlio, quello che soffre, ma anche quello che sbaglia, al cuore di una mamma che salva il mondo dalla disperazione; è il Rosario di tante nonne e di tanti ammalati che fa respirare la gioia di essere amati e salvati perché meditando i vari misteri si riesca a cogliere che il grande messaggio di speranza è ...QUESTIONE DI SOLDI Cristo stesso! Tutto diventa “amato” se è messo nelle sue mani; occorre qualcuno che ha la pazienza di farlo con continuità e generosità. Grazie a tutti coloro che portano speranza al mondo attraverso la recita quotidiana del S. Rosario, grazie a coloro che appassionano i bambini a questa recita. Non è una preghiera sorpassata. È attuale per chi, di fronte al male del mondo, non vuole limitarsi a dire: “Mi dispiace”, ma porta la Madonna nelle case con questa semplice e bella preghiera. Grazie, mamma Maria: non abbandonarci ora, in questo momento difficile e nell’ora della nostra morte per farci respirare la bellezza dell’infinito e dell’armonia dell’eternità! Opere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale A cura del C.P.A.E. Durante lo scorso mese di marzo 2009 le offerte, in varie forme pervenute alla Parrocchia registrano l’importo di € 8.705,00 che aggiunte a quelle dei mesi precedenti di € 184.988,69 193.693,69 ammontano complessivamente al 31 marzo 2009 a € € 390.108.64 Alla stessa data risultano spesi € 286.360,94 vedi “Il Considerato che i soldi spesi per le operes ono aumentati parecchio dall’ultima rilevazione (€ Porto” di marzo), si deduce che i lavori stanno proseguendo speditamente. Purtroppo le entrate hanno avuto un ritmo piuttosto rallentato: speriamo in meglio per il futuro! Degna di nota la seconda offerta (preannunciata ) della Scuola Materna. Comunque si ringraziano vivamente di cuore le persone che hanno fatto pervenire la loro offerta con qualsiasi mezzo . Ci permettiamo ricordare quanto abbiamo già annunciato il mese di marzo e cioè che per far pervenire i fondi DEPOSITO FIDUCIARIO INFRUTTIFERO “ per qualsiasi importo alla parrocchia può essere utilizzato anche il “D e durata. Per coloro ai quali fosse sfuggita questa notizia apparsa sul bollettino di marzo , ripetiamo di cosa si intende per deposito fiduciario infruttifero: si tratta di somme che singoli parrocchiani affidano temporaneamente alla Parrocchia, senza corresponsione di interessi, per un periodo concordato all’atto del deposito. UFFICI COMUNALI: tel. 035 924111 Fax 035 924165 Uffici amministrativi (anagrafe) 035 924126 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 lunedì martedì giovedì 17.30-18.30 Ufficio tecnico tel. 035 924145 mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 Polizia municipale tel. 035924 114-335 44846 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00-18.00 NUMERI UTILI Ufficio assistente sociale tel.035 924152 lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì9.00 12.30 Ufficio tributi tel.035 924 112 lunedì mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 giovedì 17.30 - 18.30 Biblioteca Comunale Tel. 035 912 134 Lunedì chiuso Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00 Giovedì 09.00- 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00 Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00 PROTEZIONE CIVILE: tel. 035 911893 Responsabile operativo tel 338 5467160 Vice responsabile operativo tel. 338 2404173 ilPORTO LE VESTI LITURGICHE Il vero culto cristiano consiste essenzialmente nell'offrire noi stessi: il rito però aiuta a cogliere il modo più idoneo per esprimerlo. Vediamo in questo numero il significato della veste L'Ordinamento generale del Messale Romano attribuisce alla diversità delle vesti nella liturgia il compito di differenziare i diversi ministeri e servizi che vengono svolti dalle persone nell'azione liturgica: «Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, non tutte le membra svolgono lo stesso compito. Questa diversità di compiti, nella celebrazione dell'Eucaristia, si manifesta esteriormente con la diversità delle vesti sacre, che perciò devono essere segno dell'ufficio proprio di ogni ministro. Conviene però che tali vesti contribuiscano anche al decoro del- Orari delle Confessioni CHIESA DI SAN ROCCO: Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 9.00 giovedì dalle 8.30 alle 10.30 da lunedì a venerdì dalle 15.15 alle 16.00 mercoledì e venerdì dalle 19 alle 20.00 A cura di don Luciano Ravasio LITURGIA 5 l'azione sacra» (335). Innanzitutto qui si parla di una veste comune: «Veste comune a tutti i ministri ordinati e istituiti di qualsiasi grado, è il camice, stretto ai fianchi dal cingolo, a meno che non sia confezionato in modo tale da aderire al corpo senza cingolo» (OGMR 336). Il camice è veste che rappresenta il «rivestirsi di Cristo» nel Battesimo; è veste luminosa regale e sacerdotale; i fedeli vedono nella veste indossata dai ministri quello che tutti quanti siamo divenuti, illuminati e rivestiti della santità di Dio. Rivestiti di Cristo Gesù per l'immersione nella sua morte e risurrezione, siamo rinati come figli nel Figlio; il camice è veste nuziale, è - come dice san Gregorio Magno - il «vestito dell'amore». CHIESA NUOVA Sabato dalle 19.00 alle 20.00 domenica dalle 17.00 alle 18.00 inoltre disponibilità a confessare prima e dopo le S.Messe Si informa che sono riprese le trasmissioni delle funzioni attraverso RADIO E sulla frequenza di 101,1 sia dalla Chiesa nuova che dalla Chiesa di San Rocco. FOTOCRONACA ilPORTO 6 A cura di Silvano Marini - Foto Silvano FOTOCR Mons. Loris Capovilla Una fotgrafia così va solo ammirata Venerdì Santo: la Benedizione Eucaristica Adorazione Giovedì Santo Il coro “Callido a Ghedi per ricordare un amico Giovedì Santo - Lavanda dei piedi - RONACA ilPORTO FOTOCRONACA 7 ...Ecco l’Agnello di Dio Venerdì Santo: Processione Il recital su MadreTeresa di Calcutta Il Sindaco con la Guardia di Finanza La Domenica delle Palme ...Arrivederci Cinto CHIESA ilPORTO UNIVERSALE 8 Chiesa Universale Da "Avvenire" Quotidiano di ispirazione Cattolica Giovani in dialogo «custodi del creato» Al via «Osare la pace per fede», incontro ecumenico nazionale che chiamerà a Torino centinaia di ragazzi cattolici, ortodossi e protestanti «Osare la Pace per fede» - spiega Simone Morandini, del comitato esecutivo del Segretariato attività ecumeniche (Sae) - è un percorso nato sei anni fa, in una delle sessioni di formazione del Sae da alcuni giovani di confessioni religiose e associazioni differenti accomunati dal desiderio di trovare luoghi e occasioni di confronto ecumenico. Un desiderio che con il passaparola si è trasformato in un cammino con una prima tappa a Firenze nel 2005. «Dopo Firenze - prosegue Morandini - si è arrivati a Milano nel 2007 per confrontarci sulla giustizia e ora affrontiamo il Tema “Ri/crearsi, abitare la terra, custodire il creato” È significativo - spiega don Maurizio De Angeli , direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale dei giovani e dei ragazzi di Torino - che in questo momento in cui prevale la logica dell’ usa e getta, i giovani si sentano invece chiamati a custodire il creato, a riflettere sulla tutela di un dono di Dio, alla luce della sua Parola, non solo per se stesse, ma anche per le generazioni future» Dal dialogo in gruppi alla preghiera: uno dei momenti forti è la celebrazione nella chiesa dei Santi Martiri con l’arcivescovo di Torino, il cardinale Poletto, l’arciprete Ortodosso romeno padre Gheorghe Vasilescu e la predicatrice Eugenia Ferreri. «Una celebrazione - ha sottolineato padre Lucian Rosu della Chiesa Ortodossa romena di Santa Croce - particolarmente significativa per non dimenticare che la pace e il creato sono entrambi doni che vengono dall’Alto» L’intrecciarsi di momenti di riflessione , di festa e di preghiera deve poi sfociare in impegni di vita, sottolinea da parte sua il vescovo di Pinerolo, Pier Giorgio Debernardi, che sarà presente all’apertura dell’ ìncontro. …«È necessario un supplemento di buona volontà per saper custodire le vestigia della bellezza di Dio nelle molteplici opere della creazione che ci sono state affidate»… Il Papa: Wojtyla cuore di padre e passione educativa Nella Messa per Giovanni Paolo II il richiamo al suo insegnamento: trasmetteva speranza. «..Cari fratelli e sorelle! Quattro anni or sono, proprio in questo giorno, l’amato mio predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, concludeva il suo pellegrinaggio terreno, dopo un non breve periodo di grande sofferenza. Celebriamo la Santa Eucaristia in suffragio della sua anima, mentre ringraziamo il Signore di averlo dato alla Chiesa, per tanti anni, come zelante e generoso pastore.» «Vorrei salutare i polacchi, in modo particolare, la gioventù polacca. Nel quarto anniversario della morte di Giovanni Paolo II accogliete il suo appello: «Non abbiate paura di affidarvi a Cristo. Egli vi guiderà, vi darà forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione» «…È vero! Giovanni Paolo II riusciva a comunicare una forte carica di speranza, fondata sulla fede in Gesù Cristo…» «Fate attenzione; in momenti come questo, dato il contesto culturale e sociale nel quale viviamo, potrebbe essere più forte il rischio di ridurre la speranza cristiana a ideologia, a slogan di grup- po, a rivestimento esteriore. Nulla di più contrario al messaggio di Gesù! Egli non vuole che i suoi discepoli «recitino» una parte, magari quella della speranza. Egli vuole che essi «siano» speranza, e possono esserlo soltanto se restano uniti a Lui! Non aveva egli sottolineato più volte il bisogno di una radicale adesione al Vangelo, esortando adulti e giovani a prendere sul serio questa comune responsabilità educativa? Nell’età della crescita, i ragazzi hanno bisogno di adulti capaci di proporre principi e valori, di persone che sappiano insegnare con la vita, ancor prima che con le parole, a spendersi per alti ideali». Mentre affidiamo la sua anima eletta alla materna intercessione della Vergine Maria che ha sempre amato teneramente, speriamo vivamente che dal Cielo non cessi di accompagnarci e di intercedere per noi. Aiuti ciascuno di noi a vivere, come lui ha fatto, ripetendo giorno dopo giorno a Dio, per mezzo di Maria con piena fiducia: Totus tuus. Amen ilPORTO CHIESA UNIVERSALE 9 Francescani, una storia lunga ottocento anni Nell’anniversario della nascita dell’Ordine, si riuniranno ad Assisi duemila frati da sessantacinque Paesi diversi in rappresentanza di tutta la «famiglia» francescana. Sarà un evento senza precedenti. Che, a ottocento anni dalla fondazione dell’Ordine francescano, riunirà nella città del Poverello duemila frati da sessantacinque Paesi di tutto il mondo, in rappresentanza di tutte le «famiglie»francescano. È il Capitolo delle stuoie così chiamato per richiamare il primo grande raduno di seguaci di Francesco d’Assisi del 1221, quando cinque anni prima della morte del Poverello, cinquemila frati si ritrovarono attorno alla Porziuncola e, per mancanza di letti, furono costretti a dormire, appunto sulle stuoie. Un appuntamento per ricordare l’ottavo centenario dall’approvazione, nell’aprile del 1209, della regola «orale» di san Francesco, e dunque del nuovo Ordine, da parte del Papa Innocenzo III, ha detto padre José Rodriguez Carballo, ministro generale dei Frati Minori e Presidente di turno della Conferenza generale dei ministri generali del Primo Ordine francescano. Quattro giorni di festa per «celebrare una data storica», e , insieme, «un momento di grazia per riuni- re la grande famiglia francescana mondiale e rimettere al centro il Vangelo, cuore dell’insegnamento di san Francesco. Temi che sono l’accoglienza e la testimonianza, il significato della penitenza e del digiuno e quello della gratitudine, che scandiranno ciascuna delle giornate francescane. Ma grande spazio, anche, dedicato al tema dell’apostolato e dell’impegno missionario «perché san Francesco - ha ricordato Carballo -è il primo fondatore che scrive sulla Regola un capitolo per la missione in terre cristiane, ma è il primo che scrive un capitolo per la Misso ad gentes, per coloro che andavano tra i cosiddetti saraceni e altri non cristiani». «Un punto di partenza e di arrivo per la grande famiglia francescana nel mondo - ha poi aggiunto Carballo - che conta 400 mila laici» a testimoniare «una unione spirituale che già esiste», fra le varie espressioni della pluralità del carisma Francescano, che tuttavia va «moltiplicata» La Pasqua in Terra Santa. “Tutto può ricominciare” Il patriarca latino Fouad Twal ha presieduto la sua prima veglia di resurrezione e il solenne pontificale. L’invito a rimettere al centro la propria identità di cristiani. «Tutto è nuovo, per noi, per il nostro Paese e per la nostra Chiesa» E tra un mese arriverà il Papa per l’attesissima visita. Al Masih gam! Hagan gam! È tornata a risuonare a Gerusalemme la voce della speranza. «Cristo è risorto! E’ veramente risorto!», è stato il Patriarca latino Fouad Twal a proclamare queste parole solenni della liturgia di fronte alla tomba vuota che da duemila anni per i cristiani di tutto il mondo è testimonianza del mistero più grande. Dopo lo stop seguito alla guerra di Gaza i pellegrinaggi adesso stanno ricominciando, ma non ci sono ancora le folle di fedeli da tutto il mondo…A stringersi in queste ore intorno al Santo Sepolcro sono soprattutto i fedeli delle parrocchie locali, compresi quelli che abitano nel distretto di Betlemme a cui per l’occasione le autorità israeliane - come avviene da qualche anno - hanno rilasciato circa 10 mila permessi speciali per poter attraversare il “muro” e recarsi a Gerusalemme. Ma il mondo è comunque presente anche dentro questa comunità locale, attraverso i volti della migliaia di lavoratori filippini o indiani che in molte case o alberghi israeliani hanno preso il posto della manodopera palestinese. È a questo gregge così variegato, radunato intorno al Santo Sepolcro, che monsignor Twal, ha voluto rivolgere un invito forte: quello a rimettere al centro la propria identità di cristiani in Terra Santa. Ripartendo proprio dal volto di Colui che con la sua Passione, morte e resurrezione ha reso unici questi luoghi. !L’Alleluia risuona di nuovo: E condividendo la nostra gioia, Gesù dice: «Io sono con voi sempre, fino alla fine del mondo!» Si tratta di una speranza che - per i cristiani di Gerusalemme, oggi, significa anche guardare a un appuntamento molto concreto: tutti aspettano la visita che Benedetto XVI compirà qui tra un mese esatto. È un appuntamento che per Gerusalemme avrà un significato particolare. CHIESA ilPORTO Chiesa Diocesana da "L'Eco di Bergamo" DIOCESANA 10 Il Vescovo incontra il Patronato e prega sulla tomba di don Bepo L’abbraccio a don Pennati, malato di Sla. Nella fraternità anche don Davide Rota. Con Don Patrizio Moioli e don Marco Perrucchini ha fatto la solenne promessa. È un giorno caro a monsignor Francesco Beschi. Sul tavolo della Comunità dell’Agro di Sopra c’è un libro aperto, con un’«Annunciazione» del Beato Angelico, un quadro semplice e solenne. Il telefono è staccato. Attorno al tavolo quindici sacerdoti, un incontro fra di loro, familiare. Celebrano una Messa, accolgono tre preti che - secondo le indicazioni di monsignor Amadei - entrano a far parte del Patronato San Vincenzo: sono don Davide Rota, parroco di Mozzo, don Patrizio Moioli (che già da un anno lavora al Patronato) e don Marco Perrucchini, che da giugno andrà ad aiutare don Resmini a Sorisole. I tre nuovi preti esprimono - e altri sei la rinnovano - davanti al Vescovo di Bergamo la promessa di caricarsi sulle spalle le «pecorelle smarrite», si impegnano a vivere la «povertà evangelica», una «fraterna comunione» tra loro e «una speciale obbedienza» nei confronti dei vescovo stesso. Monsignor Beschi li saluta uno per uno. Qualcuno lo conosce già, qualcun altro è venuto appunto per incontrarlo: ad esempio don Roberto Pennati, vice superiore, che vive qui ed è ammalato di Sla. Poche le parole. «Noi sacerdoti del Patronato - dice il superiore generale don Giuseppe Bracchi, accogliendo monsignor Beschi - abbiamo nel sangue un amore speciale per il vescovo. Il lavoro che l’attende è molto: ci senta sempre vicini, vicinissimi», pronti a «obbedire». «Ho atteso questo incontro» risponde il vescovo. Durante una breve omelia spiega quella che considera la prima traccia del suo ministero: «Ho già detto che non sono venuto a Bergamo con dei progetti. Sono venuto per servire la fede, la speranza, ma soprattutto la vita di ciascuno» Dice di essere colpito dalla «luminosa semplicità della vita di ogni uomo».Il primo passo davanti alla tomba di don Bepo: il vescovo ha recitato uno preghiera per il defunto ma soprattutto «un Gloria al Signore per aver donato a questa diocesi un sacerdote come lui». «Fate crescere convivenza e pace» Il vescovo Beschi alla Messa per le forze armate: prego per tutti voi! Erano presenti oltre 250 persone, siamo presenti come Chiesa militare - ha detto don Gianmarco Vitali, cappellano della Guardia di finanza, salutando il vescovo - Vogliamo ascoltare le sue parole e pregare insieme per le Forze armate a servizio di questo territorio. «… Vi esprimo i miei sentimenti di riconoscenza, mi unisco alle vostre speranze e vi ringrazio di cuore per il vostro lavoro, dedizione e servizio al territorio bergamasco, contribuiscono alla costruzione della convivenza umana e della pace» . Sono le parole del vescovo Francesco Beschi rivolte alla Forze armate e alla Polizia, riunite nella chiesa di S. Bartolomeo per la celebrazione del precetto pasquale. All’omelia, riprendendo il Vangelo del giorno («La verità vi farà liberi»), monsignor Beschi ha sottolineato che celebrare la Pasqua «è un dono per la nostra libertà » …«Il Signore ci dice: “La verità vi farà liberi”. È un appello da accogliere, da fare nostro e da testimoniare. Oggi invece c’è il diffuso sospetto che la Chiesa e la comunità cristiana siano un ostacolo alla libertà e che essere cristiani significhi rinunciare alla propria libertà e ostacolare quella degli altri. No, in ogni angolo del mondo, da sempre, i cristiani si sono impegnati nella costruzione della libertà totale dell’uomo, perché testimoniano che la morte e la risurrezione di Gesù Cristo sono offerte per la nostra libertà…» Anche le Forze armate impegnate sul territorio vivono il rapporto tra libertà e verità. «Carissimi - ha aggiunto il vescovo - il vostro lavoro nella società e nel mondo fa crescere la convivenza tra gli uomini, perché diventi ordine, rispetto e pace, cioè le condizioni che guidano la vita. Anche in questa costruzione emerge il rapporto tra libertà e verità…» «Prego per tutti voi e per quello che rappresentate nel vostro lavoro quotidiano e nel servizio alla società…» ilPORTO CHIESA DIOCESANA 11 Mille giovani alla veglia col vescovo L’incontro: «Gesù accetta i desideri» E poi l’augurio: buona Pasqua mie amiche, miei cari amici, cari fin dall’inizio. Il messaggio per Gmg: «Non smettete mai di farvi domande. Anche il Vangelo ne è pieno» Il vescovo Beschi entra dal portone bronzeo della chiesa del Seminario, si dirige verso l’altare osservando quelle sculture in maglie di ferro saldate insieme e predisposte in occasione della veglia per la “Giornata mondiale della gioventù”. Rappresentano uomini che, rialzandosi da terra, cercano la speranza. Inizia la veglia con una processione dal fondo della chiesa. Davanti i ragazzi dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, dietro i nove diaconi; uno di loro sorregge l’evangelario, infine il vescovo con un piviale rosso, colore liturgico per la Domenica nella quale la Chiesa ricorda l’entrata di Gesù in Gerusalemme. «È come se fossimo qui per trasmetterci gli uni agli altri il coraggio - esordisce il vescovo dopo il segno della croce - Il coraggio di vegliare affinché l’indifferenza, il vuoto e il torpore non invadano le nostre membra e il nostro spirito. Non dobbiamo avere paura delle domande che salgono dentro di noi. Una delle cose gravi alle quali oggi occorre resistere è quella di non spegnere il gusto delle grandi domande, perché non c’è speranza senza domanda. Leggete il Vangelo: è pieno di domande. Si parte, appunto, da una domanda di Gesù ai primi apostoli: “Che cosa cercate?” e si conclude con la domanda del giardiniere alla donna che non trova Gesù nel sepolcro: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”» Vedete - continua il vescovo - come la storia della speranza è passata dal cercare qualcosa al cercare Qualcuno»….«Se sono qui in mezzo a voi è perché ho un desiderio: quello di una chiesa che sia sempre più Vangelo»… Infine l’augurio ai ragazzi: «Buona Pasqua mie amiche, miei amici, cari fin dall’inizio» Il vescovo Beschi ai laici: “Volgiamo lo sguardo a chi è diverso da noi” L’incontro con le associazioni cattoliche. «Il cristianesimo non è semplicemente un’idea. È vita» «Appartenere a un movimento, a un’associazione, a un cammino, a un gruppo significa raccogliere un carisma che è un dono nella Chiesa. Però significa anche condividerlo» Per «partecipare alla missione di Cristo nel mondo» la fede non basta viverla con quelli che sono più simili a noi, bisogna anche «vederla negli altri» dice monsignor Beschi ai cattolici che si ritrovano nella Cdal, (la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali) che si è ritrovata in duomo per un momento di riflessione. Commentando il vangelo ha letto in modo particolare la parabola del chicco di grano che deve morire nella terra per portare frutto. È una metafora della vita cristiana, del mistero sacrificale che contiene ma anche del suo essere per natura «un movimento, un dinamismo: qualcosa che avviene». Il chicco di granospiega il vescovo - non è una cosa, ma un evento». Gesù, nell’ora in cui si avvicina la sua Passione indica il percorso di chi lo seguirà non come un binario su cui correre ma come «un movimento, dei possibili sviluppi», qualcosa di «non riconducibile a un automatismo», perché la vita è una forza che ha un destino scritto, come il seme, eppure cresce «nel segno di una libertà possibile», apre di continuo «orizzonti non scontati» Il Cristianesimo «non è semplicemente un’idea: è la vita dell’uomo» cambiata da Gesù, e «i nostri fratelli e le nostre sorelle sono come lo specchio del dono che Dio ha fatto a noi» bisogna imparare a guardarli. «La Pasqua risvegli la responsabilità verso l’umanità» Il pensiero del vescovo va ai terremotati e alla crisi economica. Nella Veglia sacramenti per 15 catecumeni di tutto il mondo «La Resurrezione non è l’esito magico di una storia, ma l’opera di Dio che giunge a compimento con la creazione dell’uomo nuovo». L’augurio di buona Pasqua del vescovo Francesco Beschi è qui, nel racconto di una notte che è «come un grembo materno», nel quale «quel Dio che può crearci senza di noi, sceglie di crearci con noi». È l’augurio di un’umanità che cambia alle radici, anzi, dice monsignor Beschi, «nel codice genetico, grazie all’irruzione di Cristo nelle nostre vite» L’invito è a «celebrare il dono della Resurrezione senza dimenticare lo smarrimento di chi ha perso tutto, e sto pensando in particolare ai nostri fratelli d’Abruzzo. «La Resurrezione di Cristo ci responsabilizzi maggiormente verso l‘umanità». Monsignor Beschi ha puntato poi l’attenzione su «La presenza di quindici uomini e donne, di diverse nazionalità, che riceveranno il Battesimo e dei giovani teologi e lettori che animano l’Eucaristia che stiamo celebrando. «La loro partecipazione è segno che di una Chiesa che cresce: Non per diventare più potente, ma per essere gioiosa nella testimonianza» EVENTI ilPORTO 12 A cura di P. Angelo Besenzoni, da Kicolo, Luanda Benedetto XVI in Angola La scelta del Papa di visitare l’Angola è stata sentita dalla nostra gente come un onore e un gesto di predilezione. In Camerum il Papa doveva andare per presentare il documento preparatorio del secondo Sinodo sull’Africa che si svolgerà in ottobre sul tema: “La Chiesa in Africa a servizio della giustizia e della pace”. Come seconda tappa del suo viaggio il Papa ha scelto l’Angola. Certamente come omaggio al paese dell’Africa sub-sahariana che accolse per primo il Vangelo (piú di 500 anni fa); probabilmente anche per incoraggiare, con la sua parola di pace e di speranza, una nazione che, dopo l’oppressione coloniale, per trent’anni è rimasta vittima di lotte fratricide e solo ora riesce ad uscire dal tunnel della guerra per gettare le basi del suo sviluppo La visita di tre giorni del Santo Padre ha toccato solo Luanda, ma ha coinvolto tutto il Paese. Il Papa ha avuto incontri particolari con le autorità del paese, con i vescovi, con missionari, sacerdoti e religiose, con i giovani e con le donne impegnate nella promozione sociale. Alle autorità ha ricordato che la preoccupazione principale di chi amministra dev’essere la “realizzazione delle aspirazioni fondamentali delle popolazioni più povere”. Ed ha invitato a costruire un paese che “libe- ro dall’avidità, dalla violenza e dal disordine, promuova i diritti umani, un governo trasparente, una magistratura indipendente, una comunicazione sociale libera, un’amministrazione pubblica onesta, una rete di scuole ed ospedali che funzionino in modo adeguato e la ferma determinazione di … finirla una volta per tutte con la corruzione.” Parlando a sacerdoti, religiose e catechisti il Papa ha ricordato il senso dell’evangelizzazione: “siamo convinti che senza Cristo la vita è incompleta, manca la realtà fondamentale. Non facciamo ingiustizia a nessuno se mostriamo Cristo”. Il papa ha ricordato che Cristo vince la morte e tutti i poteri oscuri, che qui ancora molta gente teme, “giungendo al punto di accusare di stregoneria bambini e anziani innocenti”. “Incontrare i giovani fa bene a tutti! - ha detto il papa ai giovani - A volte hanno difficoltà, ma portano con sé tanta speranza, tanto entusiasmo, tanta volontà di ricominciare”. E ai giovani che sabato pomeriggio gremivano lo stadio cittadino, il Papa ha detto : “Dio fa la differenza… Anzi, ci rende differenti, ci fa nuovi! … La forza del futuro sta dentro di voi, come la vita sta dentro il seme. Voi siete un seme lanciato da Dio, che porta nel cuore la forza dello Spirito Santo. Ma per passare dalla ilPORTO EVENTI 13 promessa di vita al frutto, l’unico cammino è dare la vita per amore.” Le donne, ha detto il papa, alle rappresentanti dei movimenti di promozione della donna, sono coloro che possono “dare spazio alle ragioni del cuore”. In mezzo alla povertà, alla guerra, alle emergenze “sono quasi sempre le donne che mantengono intatta la dignità umana, difendono la famiglia e tutelano i valori”. Ed ha ricordato gli esempi di Teresa Gomes, angolana morta nel 2004, coraggiosa difensora della chiesa nel tempo della persecuzione religiosa, e quello di Maria Bonino, medica pediatra italiana, volontaria qui in Angola, morta nel 2005 contagiata mentre lottava contro la febbre di Marburg. La nostra parrocchia, nei sobborghi della capitale è stata particolarmente benedetta perché ha ospitato sul suo territorio l’evento centrale dalla visita papale: la messa di Domenica 22 marzo. Erano presenti piú di un milione di persone sulla spianata del locale cementificio. Per un giorno non abbiamo pensato al traffico pesante e alle polveri sottili (e non) vomitate dalle ciminiere, e abbiamo respirato l’aria di festa di migliaia di pellegrini che da tutta l’Angola si sono riversati qui per pregare con il Papa. La Chiesa angolana celebrava in questa domenica la festa della riconciliazione. Il papa ha ricordato “la forza distruttiva della guerra civile, la caduta nella voragine dell’odio e della vendetta, la dilapidazione degli sforzi di generazioni di gente buona. La riconciliazione - ha detto il Santo Padre - può essere solo frutto di una conversione, di un cambiamento del cuore, di un modo nuovo di pensare. … Sono venuto in Africa precisamente per proclamare questo messaggio di perdono, di speranza e di vita nuova in Cristo”. La gente ha accompagnato con grande entusiasmo questi giorni. In parrocchia abbiamo ospitato 500 pellegrini venuti dall’interno del paese. È stata una gara di solidarietà: anche i più poveri han portato generi alimentari e donativi. Persone e gruppi si sono impegnati nelle più svariate attività: dalla preparazione del cibo, al servizio d’ordine, al servizio liturgico, ai servizi ecologici… Ho raccolto alcune impressioni tra parrocchiani, volontari e pellegrini. “Una gioia incontenibile!” Ci ha lasciato un messaggio di fiducia, ci ha rafforzati nella fede”. “Ci ha spinti a vivere con più forza la nostra vocazione”. “Anche tanti non cattolici che ci criticavano, perché dicevano che idolatriamo il papa, sono rimasti colpiti. In fondo se non ci fosse chi parlerebbe di valori, denuncerebbe le ingiustizie, annuncerebbe Cristo sulla piazza pubblica?” “Il mondo in questi giorni si è accorto dell’Angola”. “Il papa ha denunciato le nuove forme di povertà ed ha invitato le autorità a non dimenticare gli angolani che vivono al di sotto della soglia di povertà”. “È stato un momento forte di comunione tra di noi, al di là delle barriere etniche e partitiche, e anche di comunione con tutta la Chiesa”. “Il papa ha ricordato la sofferenza delle donne angolane. Comprende la nostra situazione. Sa che dobbiamo resistere di fronte a tante umiliazioni, ma non dimentichiamo la Parola di Dio. Con la fede possiamo vincere tutto”. “Il papa è un padre per noi: la sua benedizione ci spinge a ripartire con speranza”. “Speriamo che gli angolani accolgano il suo messaggio! E che questa non sia solo l’esperienza di alcuni giorni, ma un frutto che rimane nei nostri cuori, da raccogliere anche nei prossimi anni”. Salutando il paese prima della partenza il Papa ha fatto un primo bilancio del suo viaggio: “Sono grato a Dio per aver incontrato una Chiesa viva e, nonostante le difficoltà, piena di entusiasmo, che seppe portare la sua croce e quella degli altri… Sono felice di aver conosciuto da vicino un popolo coraggioso e deciso a rinascere.” Caro papa, siamo grati anche noi per i giorni che hai passato qui. Hai provato il caldo e la stanchezza di questi luoghi, e anche se han fatto di tutto per nascondertele, ti sei reso conto delle situazioni spesso drammatiche in cui vive la nostra gente. Sei stato messaggio di pace e di speranza. Obrigado! EVENTI ilPORTO Mese di maggio 14 glia della Comunità. La Chiesa riscopre la centralità della famiglia e vuole essere presente tra le case (inizialmente una delle etimologie della parola Parrocchia è proprio: la chiesa tra le case) per portare la forza del Signore e chiunque può averne bisogno. Non si chiede nulla, l’unico sforzo è quello di accogliere la Madonna che ci porta a Gesù e prende su di sé tutti i bisogni, i desideri, le speranze di ogni persona. Nessuno si senta indegno di questa visita perché il Signore ci ama come siamo, nelle situazioni concrete della vita; prende su di sé i nostri desideri, le speranze, le sofferenze di cui spesL’Eucaristia tra le case è senza dub- so è coronata la nostra vita. bio una grande opportunità e una Benediremo le case e anche se l’acricchezza di benedizione sulle fami- qua santa non bagnerà i singoli muri Orari S.Messe mese di maggio Lunedì 4 ore 19:30 Martedì 5 Mercoledì 6 Giovedì 7 Venerdì 8 Lunedì 11 ore 19,30 ore 19,30 ore 19,30 ore 19,30 ore 19,30 Martedì 12 Mercoledì13 Giovedì 14 Venerdì 15 Lunedì 18 ore 19,30 ore 19,30 ore 19,30 ore 19,30 ore 19:30 Martedì 19 Giovedì 21 Venerdì 22 Lunedì 25 ore 19,30 ore 19,30 ore 19,30 ore 19,30 Martedì 26 Mercoledì 27 Giovedì 28 Venerdì 28 ore 19,30 ore 19,30 0re 19,30 ore 19,30 Ritrovo parcheggio di via Vittorio Veneto S. Messa in piazza papa Giovanni XXIII S. Messa in via Donizetti S. Messa in via Piccinelli S. Messa in via Manzoni, 30 S. Messa al “Lido Nettuno” Ritrovo al “Quadèr” S. Messa in via Suardo, 16 S. Messa in via Crodarolo, 11 S. Messa alla “Scuola dell’infanzia” (asilo) S. Messa in via Cortivo, 10 S. Messa presso “Cave Besenzoni” Ritrovo piazzale della posta S. Messa in via Crodarolo, 30 S. Messa in via Lombardia, 26 S. Messa in via Mons. Bonassi S. Messa al parco Lazzarini Ritrovo presso la Chiesa Nuova S. Messa in via Verdi, 6 S. Messa in via Marinai, 14 S. Messa via Cerro (parco) S. Messa via F.Arcangeli 6R S. Messa “Stella Maris” -Chiusura- ciò che più conta è che Dio rinnova proprio tra le case la sua presenza piena d’amore e ci infonde una nuova energia di vita. Durante la S. Messa verrà benedetta un’immagine della Sacra Famiglia (così abbiamo aiutato anche la Chiesa che soffre in tante parti del mondo) che ciascuno porterà a casa come segno. Lascio alla fantasia e alla creatività delle persone che abitano i quartieri per animare e organizzare bene la celebrazione, ma è bello l’accorrere di tante persone da ogni angolo del paese con i bambini che da sempre sono la gioia e il futuro della comunità e delle famiglie. Un grande grazie a tutti coloro che collaboreranno in questa iniziativa. ilPORTO A cura del dott. Fabio Buelli Ciao carissimi, come state? MISSIONI 15 Dr. Fabio Buelli PhD Course in International Cooperation for Development. Institute for Tropical and Infectious Diseases. University of Brescia P.le Spedali Civili 1, 25123 Brescia Tel.: +39 349-6041747 E-mail: [email protected] Il lavoro in Burkina procede davvero bene con gli alti e bassi di un Paese in cui hai a disposizione poco e quel poco è tutto a pagamento ...ma ça va (tutto bene)! A volte il caldo è insopportabile e siamo entrati a tutti gli effetti nella stagione calda con il termometro che non scende mai sotto i 45 di giorno e i 35 di notte: quando manca l'elettricità (e manca spesso, dannazione)...in questo clima si impara ad apprezzare anche un ventilatore che spara aria a 2000 gradi. Il mio lavoro, nei due ambulatori HIV che seguo nella capitale, procede bene e inizio anche a conoscere i pazienti nelle loro storie e difficoltà! Ognuno (circa 950 in totale) ha una realtà propria e affronta la malattia in modo differente: qualcuno con mesta rassegnazione, molti con speranza e quasi tutti con una fiducia incondizionata nei confronti del "nassaara" (uomo bianco) che hanno di fronte ...e a volte questo mi spaventa un poco! Mi arrabbio molto se non prendono i farmaci ma fa parte del gioco: la stragrande maggiornaza li prende bene ma i pochi che non lo fanno sembrano quasi sfidare la sorte in una sorta di partita dal risultato già scritto! Abbiamo infatti solo due linee terapeutiche in Burkina Faso e giocate quelle, rimane davvero ben poco da fare...a cio' si aggiungono tutti i drammi creati dalla perdita di figli, dall'eventuale allontanamento da parte della famiglia che viene a sapere della sieropositività o un'altra malattia che si somma...e ce ne sono molte! Qualche giorno mi capita di aprire le buste dei "depistage" dei figli delle donne che sono seguite: gli occhi delle mamme, che mi guardano fisse per cercare di capire dal mio viso l'esito del test HIV, a volte mi mettono molta paura! Ho assistito a scene di gioia che non avevo mai visto prima nella mia vita per un risultato "negatif" ...sfor- tunatamente ho visto anche scene di disperazione per la positività di un figlio (fortunatamente davvero pochi con i nuovi protocolli)! Quando un paziente muore é sempre difficile e si deve aggiungere impegno per seguire gli altri meglio! Mi stupisce sempre che i familiari vengano anche dai villaggi lontani per ringraziare di quanto fatto o per restituire i farmaci avanzati perché possa usufrirne qualcun altro di bisognoso: forse é questo il vero spirito degli "uomini integri"! Lavoro con un medico Burkinabé e due "sage-femmes" simpaticissime e davvero brave...una mi fa ridere davvero un sacco: classica infermierona che ne ha viste di tutti i colori lavorando per 30 anni un un ospedale come infermiera ostetrica (assomiglia un pochetto alla caposala di Scrubs), con uno sguardo riesce a farsi intendere da tutte le pazienti molto più giovani di lei e che in lei vedono la "zia" saggia ("tantii" in Moré) a cui affidarsi: numero imprecisato di figli e nipoti (qui è difficile capire davvero il numero di figli naturali e quelli ereditati da fratelli e sorelle), gode di un sacco di rispetto...con un'occhiata riesce a capire se la paziente prende bene o male i farmaci, sta bene o male in famiglia, come vanno i rapporti con il marito ed é anche dotata di uno splendido senso dell'umorismo... Il francese va ogni giorno meglio e comincio ad ingranare anche con qualche frasettina in Moré (dialetto del posto), anche se poi é difficilissimo capire le risposte...nel sentire Moré iniziano tutti a parlare a 1000 all'ora e si mettono a ridere perché non é proprio una lingua da bianchi! Fatevi sentire ogni tanto che è proprio bello leggere le mail di amici... Un abbraccio a tutti. Fabio RIFLETTIAMO ilPORTO L’ultima parola è sempre: “Amore” 16 A cura di Don Valentino Salvoldi Verdi colline dolcemente degradanti verso il mare. Un bambino corre di fiore in fiore, li accarezza, a volte li bacia. S’inginocchia davanti ai fiori di cicoria, ormai maturi per la semina, sussurra alcune parole e soffia forte i semi verso il cielo. Con lo sguardo li segue finché il vento li abbia dispersi. Attende un momento. Trattiene il respiro: scuote il capo e ricomincia con un altro fiore. Sono messaggi inviati ad un Fiore colto troppo presto e trapiantato nei campi del paradiso. Ma, forse, lassù non è ancora primavera e la sorella non può mandare la risposta. Ella compare nei sogni, durante la notte. Ha una ghirlanda in testa e chiede altri fiori per fare un vestito che renda ancora più bella la sua eterna giovinezza. … Con questa immagine sintetizzo uno dei sogni più ricorrenti della mia vita. Anch’io sono fragile, come quei fiori di campo talmente leggeri, quasi impalpabili, che il più lieve soffio di vento fa dissolvere nell’aria. Ma pure mi sento forte in virtù di quella fede che mi fa leggere la realtà alla luce dell’intuizione: “Per il credente l’ultima parola non è mai la morte. L’ultima parola è sempre: Amore”. Il vivere, il nascere e il morire, con la vanità del tutto, anzi, con la caterva di dolore che incombe sull’umanità, mi spronano a contrapporre un atto di fede a chi è tentato di venerare il nulla: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Nulla manca a chi ha Dio”. Un Dio che non solo “discese dal cielo” per entrare nel nostro nulla e trasformarlo nel tutto, ma addirittura “discese negli inferi”, bevve il calice del dolore fino alla feccia con l’intento d’insegnarci che la sofferenza, vissuta senza fede e non irrorata dalla preghiera fa impazzire. Il dolore, invece, affrontato con lo sguardo del Figlio di Dio crea il capolavoro del santo. Crea quella stupenda figura che è l’immagine ideale di tutti noi: Maria. Ella è grande nel suo “sì” ad un progetto che sconvolge ilPORTO RIFLETTIAMO 17 tutti i piani umani: il desiderio di una famiglia normale. Grande nel suo canto all’illogico Amore che abbatte i potenti e innalza i miseri. Grande nel conservare nel cuore una Parola non sempre capìta. Grande nel suo stare ai piedi della croce per generare un’umanità nuova, della quale diventa madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Quando il cristiano recita il rosario, non contempla il dolore umano con lo sguardo disperato del non credente che quasi trova un morboso gusto nello sbattere in faccia a tutti la miseria di questa umanità. Egli ha uno sguardo di compassione, mentre riveste la notizia negativa di quel supplemento d’amore che ha amalgamato Cristo e sua Madre nel divino sforzo di “mutare il mesto incedere in passo di danza” e nel raccogliere tutte le lacrime, per farne dei diademi, lassù nel cielo. Ecco allora la via crucis trasformarsi in cammino verso la luce. Percorso che non è di morte, ma di salvezza. Arriva infatti presso quell’Uomo che accetta la morte in modo così dignitoso ed eroico, al punto di pregare per i suoi crocifissori. Affascinante icona dell’illogico Amore: vedendo come muore il Giusto, noi possiamo ripetere con il pagano centurione: “Veramente costui era il Figlio di Dio”. Figlio di Dio che a pasqua non esita a sfidarmi: “Perché cerchi tra i morti Colui che è vivo?”. Un Figlio di Dio che m’invita a continuare a soffiare verso il cielo i semi del fiore di cicoria. Un Figlio di Dio che aumenta la mia fede, in modo tale che, con il vescovo martire, Oscar Arnulfo Romero, anch’io possa così pregare: “Spesso mi hanno minacciato di uccidermi. Come cristiano devo dire che non credo alla morte senza la resurrezione: se mi uccidono, risorgerò nel popolo salvadoregno. La mia morte, se Dio l’accetta, sia per la libertà del mio popolo e sia una testimonianza di speranza nel futuro. Posso dire anche, se mi uccideranno, che perdono e benedico quelli che lo faranno. Morirà un vescovo, ma la Chiesa di Dio, ossia il popolo, non perirà mai”. Non perirà perché per il credente l’ultima parola non è lasciata alla morte, ma al gioioso canto del mattino di pasqua che rinnova l’universo nell’alleluia della resurrezione. EVENTI ilPORTO Mons. Pietro Bonassi ...e i fuori tema 18 A cura di Margary Frassi - Foto Silvano - ritualità e umanità di questo straordinario e indimenticabile sacerdote che per 56 anni fu parroco di Sarnico, incidendo sulla vita religiosa, sociale e culturale della cittadina. Tanto incisivo è stato il segno del suo Parrocchiato che Sarnico gli ha intitolato anche una via. Era il 12 novembre 1907 quando il ventiseienne sacerdote nativo di Alzano Maggiore approdò nella cittadina del basso lago con la sorella Catì, la devotissima perpetua che “I lo tegnìa dè cönt”, scomparsa nel 1953. “Mons. Bonassi servì il Signore e i fratelli senza mai chiedere nulla” fino al giorno della sua morte avvenuta il 16 luglio 1966. Il 16 luglio 2006, don Felice Luiselli, ricordando la figura di mons. Pietro Bonassi nel corso della cerimonia di commemorazione del 40° della sua morte, concluse la sua omelia con queste parole: “Tanto ancora ci sarebbe da dire su questo grande uomo e spero che qualcuno, prima o poi, possa scrivere un libro su di lui”. Nel giro di un paio d’anni quello che era suonato come un auspicio è diventato realtà. Il merito è del creativo Mario Dometti che questa volta ha smesso i panni di regista della “Crazy Company for Don John” per indossare quelli di biografo. “Mons. Pietro Bonassi ...e i fuori tema” è il titolo del libro di oltre 330 pagine edito dalla “Tipografia Sebina” di cui è autore questo noto sarnicese di 60 anni, molto presente nella sua comunità, la cui vita è stata segnata dalla profonda spi- Il perché de “i fuori tema” lo spiega Dometti nella prefazione: “Mons. Bonassi ha fatto parte della mia vita, dall’infanzia fino all’età adulta; è una figura che, con la sua presenza, ha influenzato il mio modo di essere, di pensare, di veder le cose. E, come la mia, credo che anche la vita di molte altre persone di Sarnico sia stata segnata dall’incontro con mons. Bonassi. Scrivere un libro su di lui, quindi, non poteva che significare raccontare alcune delle molte vicende parallele a quella vita straordinaria. Quindi, andare fuori tema”. Ed è proprio quell’andare fuori tema che rende interessante, oltre che piacevole, la lettura di questo libro, perché raccontando la storia di questo parroco segnata da due grandi guerre, in realtà si scopre anche quella dei suoi parrocchiani. Preziosa fonte storica a cui l’autore ha attinto è il “Liber Chronicon”, ossia il diario parrocchiale che mons. Bonassi scrisse di suo pugno, con molto scrupolo, fino al 1948 (in seguito fu sostituito dal bollettino parrocchiale). Un lavoro di analisi e di sintesi non indifferente quello condotto dall’autore che, oltre a decifrare e a trascrivere una mole di testi, ha contestualizzato fatti e avvenimenti riportati nel diario, inquadrandoli nel periodo storico in cui accaddero, in particolare quelli riguardanti la guerra 1915-1918, la seconda guerra mondiale e la rinascita del dopoguerra. Oltre che grande guida spirituale per la sua comunità soprattutto nei momenti di difficoltà, mons. Bonassi contribuì a realizzare edifici sacri, come la chiesetta di ilPORTO EVENTI 19 Santa Teresina a Fosio edificata nel 1930, ma anche opere socio-assistenziali quali l’Asilo infantile, il Ricovero dei Vecchi, la Casa Madre per le suore di Maria Bambina. A mons. Bonassi si deve inoltre la fondazione della “Schola Cantorum” e del teatro dell’oratorio. Ma mons. Bonassi non era solo “L’uomo del servizio divino”, come si legge nel capitolo “Ol tabiòt ale Caslàne”, in cui alcuni sarnicesi raccontano della sua grande passione per la caccia “talmente intensa che la domenica, nel periodo venatorio, celebrava una Messa alle 4 e 30 del mattino, appositamente per i cacciatori”. Altro grosso pregio di questo libro è quello di aver raccolto dalla viva voce di alcuni protagonisti testimonianze che altrimenti sarebbero andate perse, come il celebre abbraccio del maggio 1959 nella Basilica di San Pietro a Roma tra mons. Bonassi e il Beato Papa Giovanni XXIII, amici sin dai tempi del Seminario, “due grandi uomini di pace”. Testimone del memorabile incontro “da togliere il fiato”, immortalato anche in una celebre foto, l’ex sindaco Iginio Ferrini che lo racconta con dovizia di particolari. Ma anche il drammatico resoconto dell’ex sindaco Preneste Gusmini sui tragici fatti accaduti alla Manifattura Sebina nel maggio 1961. Ci sono poi i ricordi su mons. Bonassi della pronipote Evelina Dogadi Bratti, nipote della Cilia, e quello del suo ultimo curato, don Felice Luiselli che narra anche divertenti aneddoti sul suo parroco, come quello del 1958 relativo alla vestizione per la cerimonia ufficiale dell’assegnazione del titolo di “Canonico della Cattedrale” che gli fu conferito dal vescovo mons. Piazzi. Bello anche il capitolo “Dossi Giovanni, il sagrestano”, in cui don Gianni Bellini esalta la figura di questo “uomo di poche parole, ma di grande disponibilità e dedizione, per nulla bigotto, un uomo integro, serio, sposato, con figli, “homo simplex et rectus”. La vita di mons. Bonassi, quale emerge dal suo “Chronicon”, dimostra che “fu un uomo di grande zelo; spronato dall’amore di Cristo, si è dedicato a tutti con carità e bontà paterna”, sempre con umiltà, semplicità e generosità, qualità per le quali si è fatto ben volere da tutti i suoi parrocchiani che in questo libro potranno ripercorrere un tratto della loro storia. “La sua solidarietà e attenzione ai bisogni veri della gente fanno sì che mons. Bonassi – scrive il parroco don Luciano Ravasio - sia un segno, un punto di riferimento, il guardiano vivo e sicuro sul porto che ci stimola sempre ad essere una comunità”. Ma il libro racconta “tra le righe” anche il percorso spirituale e di fede compiuto dall’autore, che ha aderito all’”Ordine Francescano Secolare”. Esso può essere ben sintetizzato in questa sua affermazione: “Rileggendo l’esistenza terrena di don Bonassi si riesce a comprendere soprattutto quanto sia meraviglioso vivere nell’amore”. “Mons. Bonassi ...e i fuori tema” verrà presentato al pubblico giovedì 30 aprile nel corso dell’intitolazione della nuova piazza delle “Residenze sul porto” al Beato Papa Giovanni XXIII e sabato 2 maggio nella chiesetta di San Paolo alle 17,00. RIFLETTIAMO ilPORTO A cura di Gian Franco Gaspari La globalizzazione e il nostro impegno 20 Quando abbiamo trattato della globalizzazione su “Il Porto “ di marzo, chiudevamo il nostro servizio con l’impegno di indicarne anche i lati positivi e, se dovuto, come deve essere dovuto, il nostro impegno e contributo per realizzarli. Ritenendo che la nostra visione non può prescindere dalla nostra posizione di cattolici, il primo riferimento per la nostra azione non può essere che il Vangelo. Aprendo il testo sacro abbiamo subito l’incontro con il Vangelo di Matteo (XXV,40): “Tutte le volte che avete fatto questo ad uno dei più piccoli di questi fratelli, l’avete fatto a me”. “Affamato, assetato, ignudo, pellegrino, infermo e carcerato”. Ecco, sono tutti i ruoli che la globalizzazio- ne ha portato alla ribalta nel suo essere planetaria. Ancora: “Date a Dio quello che è di Dio e a Cesare quello che è di Cesare” (Mt.XXI,21). La sovranità, l’indipendenza, il rispetto reciproco dei ruoli in tutte le entità terrestri e religiose. Di fronte alla globalizzazione ecco allora i nostri impegni per collaborare affinchè tutti quegli otto obiettivi che abbiamo descritto nella prima parte siano raggiunti, o quanto meno largamente intrapresi. Prima però di passare al positivo , mi preme ricordare e completare il quadro negativo con altri due obiettivi non elencati in quelli precedenti: a) Annullamento della pena di morte in tutti gli Stati; traguardo: impegno in primis dell’ONU per un’intensa attività diplomatica allo scopo di pervenire non solo alla momentanea sospensione delle esecuzioni programmate, ma di raggiungere tutte le nazioni che ancora oggi legalizzano la pena di morte, perché dalla tregua si passi alla completa abolizione. b) Totale rispetto fra tutte le religioni; traguardo: azione comune fra tutti i vertici ed i capi religiosi del pianeta atta a raggiungere una perenne convivenza pacifica. Ancora una seconda premessa. Non possiamo infatti affrontare il capitolo positivo della globalizzazione senza rivolgere un pensiero riconoscente e grato a tutti i missionari e religiose, a qualunque fede appartengano, operanti sulle trincee degli obiettivi più spinosi e urgenti (contro la fame, le malattie e l’analfabetismo), unitamente a tutti i volontari di ogni provenienza che, a rischio della propria vita, si sono totalmente dedicati a sollevare le urgenze e le miserie quotidiane. Una parola infine sulla pesantissima situazione di crisi economica ormai planetaria: Sono completamente digiuno in questa materia, ma che essa sia grave e universale è evidente per tutti; che Iddio illumini tutti i responsabili in questo settore perché operino veramente coesi, eliminando al più presto le situazioni estreme ed avviando interventi per il loro superamento. Comunque, per uscire dalla crisi, ci sentiamo di suggerire ciò che dovrebbe essere alla base di ogni provvedimento: onestà! Onestà nella accezione più vera del termine, più trasparente, dalle sfere più alte dell’economia fino ai singoli operatori in materia di finanza e di concorrenza. Ed ora veniamo agli aspetti positivi della globalizzazione che potranno ilPORTO 21 certamente essere raggiunti nel tempo perché la scienza e la tecnologia ormai non possono più fermarsi: - Il succedersi degli eventi positivi o negativi che possono essere conosciuti in tempo reale. - La tecnologia più avanzata che ci permette di spaziare nel pianeta con immediatezza. - I trasporti su mezzi sofisticati che ci permettono di raggiungere in tempi rapidissimi ogni luogo del globo terrestre. - Le Istituzioni continentali, nazionali e regionali che consentono interventi rapidi, coordinati ed efficaci in tutto il pianeta. Ed infinte il collante perché ogni atto, ogni intervento, ogni traguardo possa essere raggiunto: la volontà, diventata valore accettato e propugnato, che si trasformi in strumento veramente operativo. E qui vogliamo chiudere i nostri servizi con una visio- RIFLETTIAMO e CULTURA ne che ci apre il cuore ad una realtà sublime per noi cristiani: la certezza che si compia in ciascuno di noi “la beata speranza”. Ce lo dice S.Paolo nella lettera ai Romani (VIII, 14-19): “Essendo tutti quelli che son mossi dallo Spirito di Dio, figli di Dio. Difatti voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per nuovo timore, ma avete ricevuto lo spirito di adozione in figli, per il quale gridiamo: Abbà (Padre). Questo stesso spirito attesta allo spirito nostro che noi siamo figli di Dio e, se figlioli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo, se però soffriamo con Lui da essere con Lui glorificati. Io tengo per certo che i patimenti del tempo presente non sono da paragonarsi alla futura gloria, che sarà manifestata in noi. Difatti la creazione sta ansiosamente aspettando la rivelazione dei figli di Dio”. Associazione culturale “SARNON” Approvato lo statuto e nominato il Presidente Il girono 10 marzo 2009, si è riunita in Via Cortivo (Palazzina ex arti e mestieri) l’ass e m b l e a dell’Associazione Culturale “SARNON” per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: • MIRIAM GASPARI Consigliere • GIUSEPPINA GIUPPONI Consigliere • MARIO DOMETTI Consigliere • ANDREA RUGGERI Consigliere • BENEDETTA DOMETTI Consigliere Nel corso della riunione del C.D. è stata inoltre fissata la quota d'iscrizione al sodalizio. La tessera di adesione all'Associazione comporterà in futuro dei vantaggi che verranno comunicati in seguito ai soci. La quota dè fissata in 5 Euro da versare all'atto dell'iscrizione ed avrà durata sino al 31 dicembre 2009. 1. Esame e approvazio- Ai bambini ed ai ragazzi fino ai 18 anni non vi sarà alcune Statuto sociale; na quota da pagare. 2. Nomine cariche sociali; Per il 2009 saranno esenti dal pagamento della quota 3. Varie ed eventuali. sociale tutte le Associazioni aderenti. Assume la presidenza dell’assemblea il signor ACHILLE Si precisa inoltere che il pagamento della quota NON E' BELLINI che sottopone ai presenti lo Statuto sociale. ASSOLUTAMENTE SUBORDINATO alla partecipazioDopo ampia discussione, all’unanimità dei presenti l’as- ne al recital Scior, picaprede e pescadùr. semblea approva lo Statuto A questa manifestazione POTRANNO partecipare Si passa all’analisi del secondo punto; l’assemblea all’una- anche coloro che NON SONO ISCRITTI ALL'ASSOnimità nomina i Sig.ri: CIAZIONE • ACHILLE BELLINI Presidente Ricordiamo a coloro che fossero interessati ad aderire al • ANNALISA BUELLI Vicepresidente sodalizio (cittadini o gruppi) lo possono fare telefonan• EMILIA BORTOLOTTI Consigliere do al numero: 397 7002718 E-mail [email protected] • CARMEN BELLINI Consigliere Lo statuto dell’associazione è scaricabile dal sito della • ANNA DOSSI Consigliere parrocchia: www.parrocchiasarnico.it. • LUIGI PICCO Consigliere RIFLETTIAMO ilPORTO 22 A cura di Pier Luigi Billi Riflettiamo: la sventura del Giusto “Etiamsi acciderit me, C’era sulla terra di Hus, un uomo chiamato Giobbe: un in ipso sperabo” uomo perfetto, integro, timorato di Dio e lontano dal male. Anche se mi uccidesse, pecore e tremila cammelli, di cinquecento paia di buoi e cinspererei in Lui quecento asine. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli Aveva sette figli e tre figlie e il suo gregge era di settemila d’Oriente. Egli affermava: “Nudo uscii dal ventre di mia madre e nudo là ritornerò; il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore”. Dopo la sua calamità e le sventure nelle cose, Dio permette a Satana di colpire il giusto Giobbe nella persona: la lebbra. La stessa moglie lo ingiuria e gli suggerisce delle bestemmie, ma il saggio risponde: “Se da Dio si accetta il bene, il male non si deve accettare?” Giobbe era un uomo naturalmente buono, in una natura autenticamente e automaticamente buona. La sua fede rimane sicura di Dio. La sofferenza è legata al nostro destino di uomini, con tutto il suo tragico bagaglio di lotte interiori, di problemi insolubili, di domande senza risposta. Costi quello che costi, anche se la sofferenza è pesante, bisogna essere sicuri di Dio e della Sua bontà. Si fa presto però ad essere sereni e consigliare in maniera dottrinale, quando la sofferenza non colpisce noi, ma è sulle spalle di altri. La fede nell’uomo è sentire Dio come unico soccorso, come unico amico, sempre malgrado tutto. Fiducia illimitata. L’uomo nell’intimo della sua anima ed in mezzo alle tenebre, non deve perdere la speranza e la fede, deve restare sempre sicuro di Dio. Dio solo può giudicare Dio. Sant’Agostino diceva: “Vis fugere a Deo? Fuge ad Deum” Non v’è altro rifugio che Dio, anche contro Dio. L’uomo non può scrutare l’imperscrutabile di Dio, oppure giungere ai confini dell’onnipotente. Gli amici di Giobbe ripetono spavaldi e sicuri: “Tu sei infelice, sei stato colpito nei beni e nel fisico, dunque sei colpevole davanti a Dio”. Giobbe ripete: “Sono innocente, dunque il Dio della vostra teologia, è ingiusto”. Per uno studio serio di questa discussione feconda, ci vuole una forte disciplina del pensiero e del carattere. Giobbe ha fede nel Dio buono e provvidente: “Etiamsi acciderit me, in ipso sperabo” Anche se mi uccidesse, spererei in Lui. Fede profonda e radi- ilPORTO RIFLETTIAMO 23 Non v’è altro rifugio che Dio, anche contro Dio L’Aquila: 8 aprile 2009 cata. Egli sa con certezza che l’immensa solitudine dell’uomo viene irradiata dalla fede. Che cosa è la sapienza? Temere Dio è la sola sapienza. La sapienza è la forma più perfetta dell’intelligenza, in quanto è conoscenza degli uomini e delle cose, discernimento degli avvenimenti e delle situazioni, dei doveri e delle opportunità. La sapienza e la carità devono essere le sole passioni per il cristiano. L’uomo si rivolge a Dio dicendo: “Io grido verso di Te, ma Tu non mi rispondi, insisto ma Tu non mi consideri. Speravo il bene, ma è arrivato il male, aspettai la luce, ma venne il buio”. La tragedia è questa: che non ci si capisce nulla, ne con l’intelligenza, ne con la fede. Giobbe è castigato con la sofferenza, sotto ogni forma, pur avendo soccorso gli sventurati, non ha abusato del denaro e della potenza, non ha adorato altri Dei, non ha odiato alcuno, non si è rallegrato del male altrui, è stato limpido e retto, ha reso sempre testimonianza alla giustizia ed al bene. Giobbe dunque dice che deve rispondere all’Onnipotente, perché egli si sente giusto. Alla fine il Signore, che non deve spiegazioni a nessuno, rispose a Giobbe in mezzo alla tempesta e disse: “Chi è costui che ottenebra il mio consiglio con parole prive di cognizione? Cingi qual prode i tuoi lembi ed io t’interrogherò e tu m’istruirai! Ov’eri tu, quando mettevo base alla terra? Parla, se possiedi tanta intelligenza. Chi fissò le sue dimensioni, che tu sappia, e chi distese sovr’essa la corda?” Qui siamo alla soluzione del dramma di Giobbe. Che sai tu o uomo? Che puoi tu? Giobbe non ha altro da dire: “Ho parlato alla leggera, Tu sei onnipotente”. Dio dice ancora a Giobbe: “Guarda da vicino tutto insieme, guarda come mai hai guardato. Sonda le origini, ricerca le cause, penetra nei misteri”: Giobbe volle discutere, Dio non discute, mostra, interroga, dirige l’attenzione e la riflessione. Nessuno ha il braccio come quello di Dio. Giobbe alla fine capisce, sa di aver parlato alla leggera ed ha una nuova percezione della realtà di Dio. Dio è sempre Dio, incrollabile e incomprensibile. La sapienza di Giobbe sta proprio in questo, avvertire il senso della sua umana miseria; finalmente si pente e si salva. Ora è questa la grandezza di Giobbe, egli ha perduto la coscienza della propria giustizia, del fatto che Dio dovesse rendere conto a lui, povera creatura; ha perduto la sua capacità di discutere con Dio, la sua sensibilità alla critica, il suo stupore di fronte all’umana incoerenza, il suo volere comprendere perché tanto dolore, nonostante fosse giusto. Giobbe riconosce la sua umana miseria e il suo non poter discutere con Dio, perché Egli è l’imperscrutabile. Vive egli ora, una nuova benefica vita, non discute più, accetta finalmente tutto da Dio, senza spiegazione. Penso che tutti noi, dovremmo fare così. ASSOCIAZIONI ilPORTO 24 A cura di Gian Franco Gaspari ASSOCIAZIONE ANZIANI E PENSIONATI Assemblea Generale Il nuovo Presidente dell’Assemblea dell’Associazione rag. Carlo Milesi Si è tenuta il 20 marzo scorso con due importanti novità: a) E’ stato insediato il nuovo Presidente dell’Assemblea, eletto nello scorso maggio, nella persona del rag. Carlo Milesi che si è trovato subito a proprio agio nello svolgimento del nuovo compito e così gli auguriamo di continuare per molto e bene il suo lavoro. b) La data dell’assemblea è coincisa con il 29° compleanno di vita dell’associazione, nata appunto il 20 marzo 1980 nel salone parrocchiale alla presenza del prevosto Don Giovanni Ferraroli. E’ stata questa l’occasione per ricordare i fondatori defunti dell’Associazione e per inviare un saluto particolare ai due cofondatori: il Sig. Everardo Virginio Marini (che è stato il primo presidente) e la sig.na Maria Buelli (Maria del Paol). Molto apprezzate le parole di ringraziamento e di stimolo a continuare sulla strada intrapresa rivolte ai presenti da parte del Sindaco, come pure l’intervento della vicesindaco Romy Gusmini che si è detta soddisfatta del lavoro svolto durante il quinquennio, sia per la passione che vi ha messo, sia per l’accoglienza positiva ricevuta dalla cittadinanza. Per impegni del suo ministero non ha potuto presenziare il prevosto don Luciano a cui l’Associazione è particolarmente legata. Si è poi dato corso allo svolgimento dell’ordine del giorno con la lettura della relazione annuale e programmatica fatta dalla presidente Emy Ruggeri, con un messaggio conclusivo che riteniamo opportuno pubblicare, al termine di questa relazione, per il suo contenuto appassionato e profondo. Il tesoriere Antonio Sacella ha poi dato lettura dei dati del bilancio consuntivo 2008 e di quello preventivo 2009, già approvato dal Consiglio Direttivo e dal Collegio dei revisori. E’ stato poi riconfermato anche per l’anno 2009 lo stesso Collegio dei revisori e quello dei Probiviri. Infine si è data autorizzazione al Consiglio Direttivo per l’eventuale elargizione di sovvenzioni e contributi a norma di statuto e per la predisposizione del programma celebrativo del 30° anniversario di fondazione, che ricorre il prossimo anno. ilPORTO ASSOCIAZIONI 25 Al termine dell’assemblea, come di consueto è stato offerto un rinfresco a tutti i presenti. Ed ora il messaggio conclusivo della nostra Presidente: “Stando assieme avremo occhi nuovi per guardarci intorno ed accorgerci che ci sono momenti in cui l’unica cosa che si può fare per qualcuno è esserci, ed è questa unione che ci suggerirà le vie per agire con creatività e ci infonderà la forza per percorrerle, insegnandoci a trovare il lato buono in ogni essere umano. Purtroppo viviamo in un mondo frantumato dagli odii e dalle diversità, cerchiamo di non dire mai “ai miei tempi, i tuoi tempi”. I nostri tempi sono quelli che stiamo vivendo, ama chi ti sta vicino, non estraniarti dalla vita sociale e tieniti aggiornato; sapere come e dove va il mondo aiuta ad appartenere ad esso. Sappiate che la vecchiaia è degna di onore se sa farsi rispettare e se mantiene i suoi diritti, se fino all’ultimo respiro non cede ad altri la propria indipendenza. Insomma siate fieri di essere anziani! Grazie di tutto ed a tutti un affettuoso abbraccio”. ARTE ilPORTO A cura di don Gianni Bellini ARTE E CULTURA 26 E alla pasqua 09 il Catalogo, molto atteso, non è arrivato. Il rimando (così si è espresso Davide Dotti, il compilatore) sarà per maggio, cioè al compimento dell’Amministrazione Dometti e all’inizio del nuovo quinquennio direzionale per Sarnico. Si pensa ad un’edizione più studiata, più completa, più elegante. Ed è quello che conta! Ed eccoci ad un altro tema. Me ne dà l’occasione l’articolo apparso sul Porto il mese scorso, dal titolo “Associazione culturale SARNON” un nuovo Ente che si propone di organizzare ulteriori attività quali rassegne, convegni, manifestazioni, percorsi interattivi con materiale promozionale e divulgativo. Nell’editoriale, a cura di CIVIS, si dà valore soprattutto al “Teatro” e alle sue molteplici valenze. È tutto! E sta bene!. Per lo scrivente la compagnia filodrammatica rimane carente se non si promuovono insieme al palcoscenico, altre espressioni di cultura e cioè: ARTE - DANZA – ESCURSIONI – SCOPERTE e ancora, se per nullità sono presi in considerazione i tre poli e cioè: La galleria d’arte contemporanea, l’Androne motonautico e Sarnico del passato. Non dappertutto è viva e funzionante la scuola di “Danza Classica”… In Sarnico vige ed è diretta dall’insegnante Prof.ssa Cristina Zatti. Nel passato gli esercizi si svolgevano negli ambienti della vecchia palestra Arti e mestieri e, dopo ogni corso annuale, si dava un saggio finale. Davvero uno spettacolo umano e celestiale se si pensa che unisce il corpo al cielo dove gli Angeli circonfondono la divinità con voli e giri inebrianti. Quelle bambine, gracili ancora nelle membra comunicano soavità anche se prive di ali! E torniamo alla PINACOTECA, anche se ne ho parlato a iosa, ascoltato sì o no. è l’unica esposizione entro il nostro territorio e cioè nel Basso Sebino e Franciacorta. Di musei e Pinacoteche provinciali ne esistono solamente due: Lovere con l’”Accademia Tadini”, Sarnico con la collezione “don Gianni Bellini”. “Unicuique suum” (A ciascuno la sua parte). Sia ben chiaro. Ciascuno nel proprio campo e nel proprio ordine e quindi niente emulazione o superamento, ma concordanza di intenti e cioè la promozione della “Scienza” e della “Bellezza”! “Omnes in unum” (tutti uniti). Nel Porto (febbraio 09) proposi per l’ennesima volta i nuovi siti culturali e cioè: “Galleria d’arte contemporanea (C.Galizzi)”, l’”Androne motonautico” con galleggianti tradizionali ed attuali. L’”Antica Sarnico” con foto, stampe, documenti, cimeli ed altro. Tre fonti del “Sapere” alle quali sono chiamate persone avanzate nel gusto, nella novità e nella promozione turistica. “Sarnon” deve essere all’avanguardia nell’esporre ciò che riguarda più direttamente la cittadinanza nel suo passato e nel suo presente! E per il MUSEO parrocchiale di ARTE SACRA ?... Bisogna attendere le finiture interne ed esterne dell’Edificio sacro, cioè la Chiesa. Di sicuro don Ravasio lo realizzerà! E concludo. Mi diceva tempo fa Mons. Maurizio Gervasoni: “Creare un MUSEO è facile, condurlo è assai difficile”. Gli ho dato pienamente ragione. Per un MUSEO non basta il locale adatto… all’esposizione fruibile, urgono cose indispensabili al suo funzionamento e cioè: I custodi (volontari e no), gli orari fissi d’apertura e chiusura, le targhe in paese e dintorni, i comunicati stampa e TV (…) Non tutto si può pretendere dal Comune. Ci vogliono enti (Pro Loco innanzitutto) e persone capaci ed intraprendenti. SANITÀ ilPORTO 28 A cura della dott.ssa Elena Raspini UN OSPEDALE CHE GUARDA AVANTI Nuove attrezzature per la riabilitazione all’Ospedale di Sarnico A più di un anno di distanza dall’avvio della nuova gestione, fa quasi impressione fermarsi un momento e volgere lo sguardo sulla pluralità di interventi di riqualificazione finora condotti presso l’Ospedale di Sarnico. La voglia e l’entusiasmo di mantenere gli impegni assunti, la sfida del cambiamento letto in chiave innovativa e partecipativa contraddistinguono il percorso di potenziamento del nosocomio lacustre intrapreso dalla “governance”. A breve strumenti riabilitativi all’avanguardia formeranno la nuova palestra tecnologica strumentale. In particolare, verrà introdotto “Erigo”, un vero e proprio Robot che utilizza tecnologie di nuova generazione in grado di adattarsi alle esigenze dei singoli pazienti, una macchina unica nella provincia di Bergamo utilizzata per la riabilitazione neuromotoria e neurologica, efficace nei casi di ictus. Tanti i vantaggi che offre ai pazienti e ai fisioterapisti, in termini di qualità delle prestazioni e risparmio di tempo in quanto consente di svolgere sessioni intensive di terapia motoria già nelle prime fasi della riabilitazione. Il macchinario a passo passivo è dotato di meccanismi di movimento controllati da microcomputer che generano movimenti fisiologici della gamba. Un’imbragatura fissata al tavolo basculante in corrispondenza del torace e delle spalle sostiene la parte superiore del corpo. Questo contribuisce a migliorare la respirazione e la circolazione del sangue. Attraverso movimenti automatizzati e personalizzati, i pazienti ricevono “informazioni” simili a quelle che avevano precedentemente alla lesione. I risultati finora raggiunti nel progetto di rilancio, sotto gli occhi di tutti, parlano di un ospedale che guarda avanti. ilPORTO a cura di CIVIS SPORT Per il Sarnico F.C. campionati d’ ...eccellenza 29 Grande campionato quello disputato fin’ora dalle squa- sor e a tutti i tifosi che la sostengono sempre più dre del Sarnico F.C. militanti rispettivamente nel girone numerosi. di Eccellenza e nel settore Giovanissimi Provinciali. Bilancio del campionato in corso: partite giocate n. 32 vinte n. 19 pareggiate n. 9 perse n. 4 ECCELLENZA (foto a sinistra) La squadra, che milita nel girone C dell’Eccellenza, nei SETTORE GIOVANILE (foto a destra) suoi cento anni di attività non è mai stata a livelli così alti, Nel mese di marzo vittoria del campionato Giovanissimi tanto da essere ad un passo dal raggiungimento della Provinciali “B” anno 1995, i ragazzi di Mister Cagna prestigiosa serie D. hanno ottenuto 20 vittorie, 1 pareggio e nessuna sconAttualmente occupa il primo posto in classifica in coabi- fitta segnando 85 goal e subendone solo 18. tazione col Pedrengo a due giornate dal termine del Dal 10 maggio si disputeranno le finali regionali contro campionato. le squadre del Cimiano e del Vis Nova Giussano. Un grosso plauso a tutto lo staff dirigenziale, agli spon- CULTURA ilPORTO A cura della Commissione Biblioteca Iniziative: fai il pieno di cultura 30 La Regione Lombardia promuove anche per quest’anno l’iniziativa “Fai il pieno di cultura” che prevede l’apertura straordinaria di musei e biblioteche nei giorni di venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 maggio. L’obiettivo è di offrire a tutti bambini, giovani e adulti l’opportunità di scoprire i musei e le biblioteche, i luoghi straordinari in cui sono situati e i servizi che offrono. Un ricco programma riuscirà ad accontentare anche i visitatori più esigenti o quelli che non sono frequentatori abituali: visite guidate, spettacolo dal vivo, cinema, letture animate, incontri con autori, arti visive, animazioni, laboratori, degustazione di prodotti tipici e molto altro. L’iniziativa regionale coinvolge, in un’ottica d’integrazione e collaborazione, le Province, i musei, le biblioteche e un gran numero di istituti culturali presenti sul territorio lombardo. La biblioteca di Sarnico aderisce all’iniziativa aprendo al pubblico domenica 17 maggio dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00 con un ricco programma: alle ore 10.30 partirà il Bibliotour, una visita guidata alla biblioteca e a Casa Gervasoni. Alle 16.00 le “Fiabe a testa in giù” porteranno i bambini in un fantastico mondo dove i protagonisti sono piccoli lupi e porcellini cattivi e principesse sulla…zucca! Per tutta la giornata sarà possibile navigare “In rete in libertà”: la biblioteca metterà a disposizione gratuitamente il servizio Internet. Vi aspettiamo quindi domenica 17 maggio per fare un pieno di cultura! I prossimi appuntamenti in biblioteca Proseguono anche per il mese di maggio gli appuntamenti della rassegna “Aperitivi con l’autore”. Sabato 9 maggio alle ore 17 presso la pinacoteca “G: Bellini” verrà presentato il volume “Agente di moda: una professione storica proiettata nel futuro” di Massimo Costa, Riccardo Pagani e Ada Cattaneo, Franco Angeli Editore. Per i più piccoli, sabato 23 maggio alle ore 16 letture animate in biblioteca a cura del Teatro Prova. bambini di divertono a colorare le uova di cartapesta Patrizia del Teatro Prova legge le avventure della gallina Pervinca ilPORTO Le poesie di nonna Angelina I Lazzarini, il parco di Sarnico oggi stupendamente ristrutturato dall’Amministrazione comunale, è l’oggetto della poesia di nonna Angelina Giudici che con semplicità (“quando l’intelligenza si presenta in modo complicato, e diviene incomprensibile, vuol dire che è poco matura; per avere effetto e chiarezza dovrà mutare verso la semplicità”) parla anche delle lavandaie ed in particolare si sofferma su un aspetto che ormai risiede solo nel ricordo di pochi anziani: “la cura del bucato”. “Quella di lavare al fiume era una prassi piuttosto diffusa; chi non ricorda le donne ricurve a “résèntà” (sciacquare i panni). Il bucato aveva il buon profumo delicato e piacevole “dèla lüsìa” (lisciva) preparata in casa tramite la bollitura della cenere che non solo sbiancava e disinfettava i tessuti, ma veniva adoperata dalle nostre nonne, grazie al suo potere pulente e sgrassante, anche per le pulizie casalinghe e per il corpo. Con riguardo, stendevano poi la biancheria sul prato per la “cüra” (cura), una delle pratiche utilizzate dalle lavandaie di allora”. Dal mio libro Mons. Pietro Bonassi” ...e i fuori tema” edito dalla Tipografia Sebina ed in distribuzione dal 30 aprile 2009. a cura di Civis 31 CULTURA EVENTI ilPORTO 32 A cura della redazione IMPORTANTI EVENTI per ricordare due uomini di pace INTITOLAZIONE DELLA NUOVA PIAZZA Grande serata il 30 aprile: alla presenza delle autorità comunali e parrocchiali si terrà la cerimonia di intitolazione della nuova piazza “papa Giovanni XXIII”. Per l’occasione i tre cori di Sarnico (Castello, Callido ed Effatà) e le allieve della “Enjoy Dance” diretta da Crsitina Zatti e il Corpo Musicale di Sarnico animeranno la serata. Nel corso della cerimonia, avremo il privilegio di vedere ed ascoltare il messaggio di saluto di Mons. Loris Francesco Capovilla (per anni segretario particolare del Beato Giovanni XXIII) rivolto alla popolazione di Sarnico. PRESENTAZIONE DEL LIBRO: Mons. Bonassi ...e i fuori tema di Mario Dometti La presentazione del libro del nostro Civis, ben si inserisce nella manifestazione proprio per il grande affetto che esisteva fra il Beato Giovanni XXIII e Mons. Pietro Bonassi. La presentazione del libro alla stampa, ai cittadani di Sarnico che ancora ricordano con affetto il loro “Prevosto” e l’incontro con l’autore, si terranno SABATO 2 MAGGIO alle ore 17 presso la Chiesa di San Paolo tanto amata da Mons. Bonassi. La presentazione sarà curata da Luca Taverna e da Margary Frassi. ilPORTO a cura di Silvio e Miriam Belotti RIFLETTIAMO Pensieri ed emozioni dal deserto della S.L.A. ...Il nostro amico Renzo è morto il 13 aprile 2009. da 8 anni era ammalato di S.L.A. - aveva 58 anni. Poco tempo fa volle consegnare e dettare ad un amico una riflessione sulla sua malattia. Questa sua preziosa testimonianza la vogliamo condividere con voi. Silvio e Miriam Non spiego cos'è la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) perché di SLA si parla già molto, anche a causa dei calciatori famosi che ne sono colpiti. Il mio intento è dare una risposta ai perché che a volte mi vengono posti con parole, sguardi o silenzi da chi incontro ogni giorno nella mia casa. Per rendere più chiaro il mio stato d'animo nelle varie tappe della malattia, ho pensato di paragonare il mio corpo ad un veicolo. Prima della comparsa della S.L.A. viaggiavo in autostrada ed in corsia di sorpasso come lo esigeva la società in cui siamo, dove rallentare non è consentito perché c 'è sempre la coda che ti obbliga ad essere sempre più veloce. Ad un certo punto, senza alcun segnale apparente di guasto, la macchina ha iniziato a rallentare e dalla corsia di sorpasso mi sono spostato sulla corsia centrale ed anche qui dopo poco tempo ho iniziato ad essere causa di rallentamento per chi mi seguiva. Mi sono quindi spostato sulla corsia dei veicoli lenti, che è anche la più pericolosa, perché utilizzata dai mezzi pesanti. Ci sono stato per un breve tempo, dopodichè ho deciso di uscire dall'autostrada, senza sapere dove la nuova via mi avrebbe portato. Inizialmente il disorientamento è stato grande perché la scelta forzata era per me un ritiro dalla corsa della vita. A breve però ho potuto apprezzare il pae- 33 saggio che, viaggiando lentamente e potendomi anche fermare, ho ammirato. Altra cosa significativa è che in autostrada le vetture vanno tutte nella stessa direzione, ed ognuno guarda davanti a sé, uscendo sulla strada normale i sensi di marcia sono due, perciò ho potuto incrociare altri veicoli e quindi gli sguardi degli occupanti. Non solo, dovendo percorrere strade piccole e a volte senza indicazioni, per non correre il rischio di sbagliare ho dovuto fermarmi per chiedere aiuto, ed ho potuto condividere momenti di dialogo vissuti in tranquillità, senza la fretta della coda che ti spinge. Nel mio viaggio ho visitato piccoli paesi dove incontri gente che passeggia e con la quale puoi parlare ed ascoltare, puoi fermarti a condividere un pranzo o un caffè, dove puoi sentire i profumi ed ascoltare i suoni della natura che, preso dalla fretta, avevo dimenticato. La cosa che più apprezzo di questo periodo del viaggio è che attore della mia vita sono io: posso scegliere la strada, la velocità, la sosta, la meta. Per concludere mi chiedo, sarei stato capace di scegliere di uscire dall'autostrada senza esserne obbligato? E se non fossi uscito, queste cose avrei potuto apprezzarle ugualmente? I pensieri sono solo accennati, proprio per lasciare ad ognuno lo spazio per riflettere… Ciao un abbraccioooooooooo fortissimo! ASSOCIAZIONI ilPORTO A cura di Giovanni Cadei Attività dell’ A.S.D. Judo Sarnico 34 Intensa e ricca di soddisfazioni l’attività del nostro Club nelle ultime settimane Partiamo dal nostro atleta di Punta, Diego Cressi, che dopo aver agevolmente conquistato la qualificazione alla fase finale dei campionati italiani, ha deciso di affinare la sua preparazione con uno stage di alto livello a Coridonia nelle Marche. In questa cittadina si sono dati appuntamento atleti italiani di punta per una serie di allenamenti con la squadra nazionale universitaria giapponese di Judo. Diego ci ha raccontato che l’esperienza è stata molto ricca sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista della preparazione fisica, della modalità di conduzione degli allenamenti e non ultimo, la preparazione psicologica ad affrontare le competizioni. Forte di questa importante esperienza Diego si è presentato il 4 Aprile a Crotone per partecipare alle finali del Campionato Italiano Assoluto. La categoria dei 66 kg, dove Diego milita, era gremita (45 atleti) ed agguerrita. Diego non è cutiva, il titolo italiano. Nel girone di recupero per l’assegnazione della medaglia di bronzo, Diego supera il ligure Bozzo, e si trova di fronte Elio Verde, del G.S. Fiamme Oro, anche lui pluricampione italiano. Diego combatte un buon incontro ma ancora una volta deve soccombere ai punti. Il risultato finale è un ottimo 9° posto; Mario Galimberti, che ha accompagnato Diego in questa impegnativa trasferta, commenta soddisfatto di aver visto un’ottima prova dell’atleta, in crescita dal punto di vista agonistico ma soprattutto psicologico. Con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto ottenere stato molto fortunato nei sorteggi, un risultato più prestigioso. capitando in un girone di ferro; que- Complimenti Diego!! sto però non l’ha scoraggiato e Diego si è imposto nettamente nei Anche gli atleti più piccoli sono scesi primi due incontri disputati contro in campo numerosi nel tradizionale rispettivamente il toscano trofeo di Judo di Gussago svoltosi Marcheselli ed il laziale Galbiati. Al domenica 5 Aprile. Forse trascinati terzo incontro Diego si è trovato di dall’ottimo risultato di Diego, i piccofronte Franco Faraldo, del G.S. lissimi si sono ben comportati; ecco Fiamme Azzurre. Diego ha comincia- i risultati più significativi: to sulla difensiva, trovandosi di fron- Medaglia d’oro per: Tsion Giudici, te il vincitore delle ultime due edi- Leonardo Pozzaglio, Amanuel zioni del campionato italiano, ed ha Giudici, Lorenzo Poli, Andrea Belussi subìto alcuni attacchi dell’avversario; e Nicola Poli; il nostro atleta ha però superato il Medaglia d’argento per : Thomas momento di difficoltà e si è prodiga- Patelli, Luis Almeta, Alessandro to in un recupero che è culminato Rrokai, Luca Trapletti, Mattia con una proiezione molto netta e Morandi, Matteo Fiini, Riccardo veloce. Speravamo nell’assegnazione Cadei, Francesco Cadei, Gabriele dell’Ippon che avrebbe chiuso l’in- Valli e Arianna Valente. contro ed invece l’arbitro ha optato Medaglia di bronzo per: Giosuè per un più modesto Wazari. Diego Belotti, Enri Beba, Matteo Barcella e non è quindi riuscito a superare l’av- Samuele Belotti. versario, soccombendo “ai punti” Anche a tutti questi giovanissimi contro l’atleta che successivamente atleti, alcuni dei quali alla gara di conquisterà, per la terza volta conse- esordio, complimenti vivissimi! ilPORTO A cura di Luigi Picco SARNICO - PLAN DE CUQUES ATTUALITÀ 35 Incontro tra le Associazioni d’Arma Ricorrendo il XV anniversario del gemellaggio Plan de Cuques- Sarnico, il Comitato per il Gemellaggio e le Associazioni d'Arma di Sarnico hanno invitato gli ex combattenti francesi di Plan de Cuques. Accolti dalle Associazioni Combattenti e Reduci, Alpini, Aeronautica a Marinai al Centro Sociale, messo cortesemente a disposizione dall'Associazione Anziani, gli amici francesi col loro presidente Soler hanno salutato e ringraziato. Il giorno successivo sono stati accompagnati ad una visita a Città Alta terminata con un pranzo all'Hotel Cocca. Domenica mattina, in una Sarnico pavesata dai tricolori italiano e francese, è stata posta una corona per ricordare i caduti italiani e francesi. Dopo la S.Messa, celebrata dal Parroco, in concomitan- za col pranzo annuale del Gruppo Alpini di Sarnico, le delegazioni si sono recate al ristorante Stazione. Durante il pranzo il Sindaco rag. Franco Dometti, il vicesindaco Romy Gusmini, l'assessore francese Gondran, il Presidente dei Combattenti cav. Picco, il Presidente dell'UFAC Soler, i presidenti dei comitati francese ed italiano De Ruta e Grelaud hanno preso la parola e si sono scambiati alcuni omaggi. Ricordiamo alcuni appuntamenti che ricorreranno nel 15° anniversario Il pittore sarnicese Pierre Bellini nel mese di maggio esporrà le sue opere a Plan de Cuques. A Sarnico, a maggio faranno visita alcuni ciclisti e ad agosto i cacciatori di Plan de Cuques TERRITORIO ilPORTO 36 a cura di Luca Cuni - Fotoservizio San Marco ESTATE 2009: il lago “respira”, si prospetta una stagione tonica Dalle nevi in montagna quest’anno 64 milioni di metri cubi di acqua, contro i 44 milioni del medesimo periodo del 2008 “Per adesso, ci sono tutte le condizioni ideali per prevedere una situazione favorevole per quanto riguarda il livello del lago nell’estate 2009 e per gli usi a valle del bacino”. Niente deficit idrico e corsa ai ripari per evitare di finire sottozero. Insomma, con ogni probabilità non vivremo la solita estate da <anemia idrica> sul lago, per buona pace di tutto il territorio e le sue necessità: dal turismo, alla salute e sino all’economia. Sembra essere questa la piacevole novità per il Sebino. Lo conferma a <Il Por to> Massimo Buizza, direttore del Consorzio dell’Oglio di via Solferino a Brescia, ente sovracomunale responsabile della regolazione del lago Sebino entro i due limiti di concessione: superiore, +110 cm e inferiore, -30 cm. A lanciare una boccata di ossigeno è la forte presenza di neve in alta quota che ha accompagnato l’inverno ormai archiviato: basti pensare che al 15 aprile scorso, la neve attualmente presente sulle montagne del bacino dell’Oglio garantirà una fornitura di acqua di circa 64 milioni di metri cubi di bene prezioso, contro i 44 milioni di metri cubi del medesimo periodo del 2008, annata segnalatasi peraltro tutto sommato tranquilla sul fronte del livello lacuale nei mesi <caldi>. L’afflusso idrico a Lovere-Costa Volpino, conferma la tendenza di generale benessere idrico: basti pensare che nel periodo ottobre 2008- aprile 2009 sono entrati 1 milione e 100 mila litri d’acqua, contro i 680 mila della stagione precedente nel medesimo periodo. In questo fine mese di aprile il lago ha raggiunto un livello ilPORTO TERRITORIO 37 superiore ai +70 centimetri (dato del 20 aprile) al misuratore di Sarnico, segnando un +30 cm rispetto alla media storica dal 1933 (anno di avvio della diga) ad oggi. L’acqua erogata a valle alla diga di Fosio è di circa 65 metri cubi il secondo, oltre la media del periodo. “Nella prima decade di maggio”, conferma il direttore Buizza, “inizierà la fase di riempimento del lago verso il superamento dei +100 cm e quest’anno non sarà certo un problema. Poi da luglio partirà la lenta fase di discesa”. Sulla disponibilità d’acqua nel bacino nella stagione esti- va alle por te, conclude Buizza: “molto dipenderà dalle condizioni climatiche del prossimo mese di maggio: per esempio, l’arrivo anticipato di alte e prolungate temperature favorirà chiaramente un rapido e anticipato scioglimento delle nevi in alta quota, condizione che ci porterà a disporre da subito di tanta acqua, ma di conseguenza non più disponibile poi per alimentare il lago a giugno e luglio, storicamente periodi siccitosi”. Una primavera, quella in corso, decisamente in controtendenza rispetto alle annate anemiche alle quali ci eravamo abituati. Nel 2007, anno della grande sete, l’allarme siccità era già stato lanciato ad inizio marzo, quando il lago misurava +4 centimetri (oggi oltre il +70 cm) a fronte di un autunno 2006 e un successivo inverno senza pioggia e con precipitazioni nevose stimate nel -50% rispetto alla media. Un’estate di affanni e con il lago <basso> che proseguì sino a dopo Ferragosto. Così come avvenne peraltro nelle annate nere 2006, 2005, 2003 e 1976. La primavera 2005 fra le peggiori della storia 2005 anno da record negativo, più o meno come nel 2003. Alla fine dell’aprile 2005 il lago aveva toccato lo zero centimetri rispetto allo zero di riferimento al misuratore di Sarnico e nel bacino mancavano circa 15 milioni di metri cubi di acqua rispetto alla media dei precedenti 50 anni. Inverno privo di precipitazioni come mai era accaduto nei trent’anni precedenti e con scarse nevicate in alta quota: con un indice di neve utilizzabile stimata in poco più di 6 milioni di metri cubi di acqua contro i 38 milioni di metri cubi della media storica. Una estate quella del 2005 da allarme rosso che è proseguita nei mesi di maggio, parzialmente in giugno, luglio e agosto, con l’altolà a cavallo di ferragosto ai traghetti in attracco a Clusane, Paratico e non poche difficoltà per imbarcazioni presenti nell’area del lungolago di Sarnico. Con il problema del livello anemico del lago, si presentò anche la questione del proliferare delle alghe. Per superare la secca, oltre che interventi di riduzione del deflusso a valle per le operazioni di irrigazione, furono necessarie numerose <donazioni> straordinarie di acqua dalle centrali Enel a valle. Verso fine agosto si tornò a <respirare>. ASSOCIAZIONI ilPORTO 38 A cura di Sanzio Sacella L'ATLETICA SARNICO PRESENTE ALLA “XII MARATONA DI MONTECARLO“ Sacella Sanzio Il 22 marzo in una stupenda giornata prima- dove si svolge il prestigioso torneo con i 3 ore 51 minuti verile si è svolta la XII Maratona di migliori giocatori al mondo. Affrontare la Danilo Calissi 3 ore e 59 minuti Giuseppe Toti 4 ore e 20 minuti Montecarlo e noi dell'Atletica non potevamo mancare. L' idea era un pò che frullava nella nostra mente, ma normalmente questa maratona si svolgeva sempre nel mese di novembre (periodo non consono per una maratona come quella della Costa Azzurra. Vuoi mettere il panorama che si gode in una bella giornata di primavera?) allora optavamo per scegliere un'altra maratona. Quando su una rivista sportiva abbiamo letto che la corsa si sarebbe svolta a marzo per volere del Principe Alberto di Monaco e per lo più con partenza dalle griglie della Formula Uno (prima partiva dallo stadio di Monaco) subito ci siamo iscritti. Come già citato in precedenza non si poteva chiedere giornata migliore: cielo terso e temperatura ottimale. Sono le 9:20 e partiamo dal porto di Montecarlo, al nostro fianco il mare con i suoi meravigliosi e giganteschi yatcht che sembrano veri e propri palazzi. Dopo poche centinaia di metri di corsa inizia subito la salita che porta in zona tennis salita con i muscoli che dormono ancora non è il massimo della bellezza, ma pian piano ci si scalda e raggiungiamo la zona collinare di Montecarlo. Tutta la prima parte della corsa si svolge sulla strada panoramica che porta verso Cap Martin per poi raggiungere il lungomare di Mentone attraverso una ripida e lunga discesa. Attraversata Mentone si arriva alla vecchia frontiera che divide l'Italia dalla Francia ; questa è l'unica maratona al mondo che ha il vanto di toccare tre stati : l'Italia, la Francia e il Principato di Monaco nei suoi complessivi 42 Km di corsa . Imbocchiamo la lunga galleria e raggiungiamo la località italiana di Latte. Ad un certo punto, dopo aver percorso 21 km, si arriva al giro di boa e ritorniamo in direzione Francia con le gambe che iniziano ad accusare qualche dolorino. (Subito ho pensato: siamo stati stupidi a camminare tutto il giorno precedente alla gara in lungo e in largo per San Remo. Sabato 21 si è svolta la Milano San Remo ilPORTO ASSOCIAZIONI 39 di ciclismo e non abbiamo voluto perdere l'evento). Tornando alla corsa, raggiungiamo il lungomare di Mentone e tutti i bar e localini dislocati lungo lo stesso sono oramai gremiti di gente che si gusta un buon aperitivo con stuzzichini vari ; mi sarei seduto volentieri, ma non ci si poteva fermare. Allora con la testa bassa per non cadere in tentazione di togliere qualche patatina dalle ciotole dei turisti (la fame mi aveva assalito ) si prosegue verso Montecarlo. Siamo arrivati al 30° km ed ora viene il bello, la risalita da Mentone verso Cap Martin, 3 km belli tosti, ma le gambe rispondono ancora discretamente bene e si arriva in cima limitando i danni. Siamo al 33° km, ne mancano ancora 9 e 145 mt per l'esattezza alla fine. Ci si ferma qualche secondo per fare riposare le gambe e via verso la volata finale. Siamo oramai alle porte di Montecarlo, si imbocca il famoso tunnel che percorrono anche le macchine di formula uno. Si scende al porto facendo la curva della Rascasse , infiliamo l'ennesima galleria ( l'ultima finalmente ) e si giunge al traguardo posto all'interno dello stadio Louis II dove gioca a calcio il Monaco. Si percorre tutta la pista di atletica con lo schermo gigante che propone la tua immagine mentre percorri le ultime centinaia di metri ( come quelli veri), ma quelli veri erano già arrivati da due ore e come al solito erano keniani. La prossima volta mi pitturo anch'io, magari vado più forte. A parte gli scherzi sono dei veri e propri “ fenomeni”. ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI GRUPPO DI SARNICO A cura di Luigi Picco Da pochi anni il Gruppo Alpini di Sarnico si incontra con i ragazzi delle Scuole Medie per la giornata del tricolore. Il 18 marzo alla presenza di tutte le classi della 2a media, alcuni alpini in congedo hanno illustrato, con l'ausilio di filmati, la storia delle truppe alpine dalla loro costituzione ad oggi, gli obbiettivi e le finalità dell'Associazione Nazionale Alpini, suscitando negli alunni un vivo interesse. Alla fine tutti abbiamo cantato l'inno di Mameli. Successivamente è stato distribuito un opuscolo con bandiera tricolore ad ogni alunno ricordando loro che il tricolore non deve essere sventolato per ricorrenze sportive, ma deve essere anche esposto Mancano oramai pochi metri, ci scattano qualche foto ricordo, ho tagliato il traguardo. Anche questa è finita in 3 ore 51 minuti. Mi siedo e aspetto che arrivino gli amici. Dopo poco, in 3 ore 59 minuti arriva Danilo Calissi, poi è la volta di Toti Giuseppe che chiude in 4 ore e 20 minuti, (bravo). Emozionatissimo piange dalla tensione, mi chiede un sorso di coca cola per ripristinare gli zuccheri (sembrava la scena di un film di Mario Merola “fazzoletti alla mano “) con lo stesso tempo arriva Cristian Travella, il suo sparring partner. Poi è l'ora di Achille Marini che termina in 4 ore 29 minuti con un'attenuante a dir poco “sbalorditiva“: mi sono strappato salendo su un marciapiede di 10 cm. Con 4 ore 50 minuti arriva infine Masla Carlo con la troup di “ chi l'ha visto al seguito”. La sera prima non ha voluto mangiare il pesce per paura di compromettere la gara, forse era meglio lo mangiasse? Ragazzi, la colazione ideale prima della maratona è un bel “ pane con la pancetta “ e le forze non ti abbandonano mai, parola di “smilzo “ salumiere di Ventimiglia, peso 150 kg circa. A parte gli scherzi sono arrivato “cotto“ anch'io e per 15 giorni ne ho pagato le conseguenze, ma sono stati 3 giorni veramente indimenticabili grazie alla Vs. compagnia sempre sorridente e pronta alla battuta. Ciao e appuntamento alla prossima “Maratona di S.Antonio” a Padova il 26 Aprile prossimo. in occasione delle feste nazionali del 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre. Un sentito ringraziamento agli insegnanti dell'Istituto Comprensivo di Sarnico per la collaborazione che ci auguriamo continui in futuro. MISSIONI e PERSONAGGI ilPORTO 40 A cura di suor Maria Carla Roma - S.Pasqua “Carissimi Sarnicesi, approfitto ancora del nostro caro Porto- a cui sono molto affezionata, per dire un -Grazieparticolare al -Gruppo Bandistico- ed ai suoi responsabili che mi hanno inviato le loro vecchie divise. Come potete vedere nella fotografia, sono servite a fare contenti i miei “ospiti” che quotidianamente frequentano il nostro Centro. Per voi è stata una piccola rinuncia ma per loro è una grande ricchezza. Anche se un po’ in ritardo auguro a tutti voi una Santa Pasqua. Con affetto, la vostra compaesana Suor Maria Carla (Marisa Belussi)”. Quanta dignità in questi volti! Questa fotografia ci ha commosso e turbato; il “Grazie” lo dobbiamo dire a te, suor Carla, per il tuo invito a riconoscere il volto di Gesù nei più poveri e nei bisognosi. (Civis) A cura di CIVIS - foto dell’amico Silvano Cinto, “il pittore dei poveri” se n’è andato così come ha vissuto: in silenzio, con discrezione. Era un uomo di poche parole, ma è “frastornante” il silenzio che ha lasciato. È stato uno di quei personaggi a metà strada tra l’uomo ordinario e la leggenda, colui che ha realizzato il sogno di molti. Mollare tutto per dedicarsi alla cosa che più lo attraeva. Pur consapevole di tutte le conseguenze che questa scelta comportava, si è dedicato completamente all’arte perché per lui “una vita per l’arte era una vita spesa bene” e proprio a questo ha dedicato tutta la sua vita. “Con la sensibilità del suo essere ordinario ci ha insegnato a gioire delle piccole cose. La sua vera forza era la Fede: è stato un testimone della belleza della Fede e dell’Arte”. Così ha detto di lui il parroco don Luciano all’Omelia funebre. Nella sua naturalità il “Cinto” ha rappresentato il meglio, perché una persona semplice è “più vera”. Ecco la sua arte semplice, spontanea e robusta è giunta sempre al cuore delle cose senza percorrere la strada dei linguaggi poco chiari o scioccanti: i suoi fiori, le sue figure, le sue ceste piene di frutti succulenti e i tramonti hanno espresso la “poesia del vero”. Che Dio ora ti renda in amore tutto l'amore che hai donato e tutta la gioia e la pace che hai seminato attorno a te. Grazie Cinto, sarai sempre presenza preziosa nella nostra comunità. ilPORTO A cura di Civis L’immagine in locandina (Collezione privata) ARTE Artisti di casa nostra: Lorena Cancelli 41 Anche questo mese il Porto propone un’altro artista di casa nostra: Lorena Cancelli che, proprio recentemente, ha presentato al pubblico una serie di opere realizzate con varie tecniche. La pittrice sarnicese ha infatti inaugurato veberdì 3 aprile u.s. la sua mostra personale a Cortefranca (Bs) in Via Provinciale, 1 bis. Un’esposizione dei suoi ultimi lavori in olio e acrilico, matita su carta, tempera ed anche alcune opere realizzate con tecnica mista. La mostra resterà aperta per tutto il mese di aprile. Ci complimentiamo con Lorena e le auguriamo che questa sua personale abbia successo di pubblico e di critica. dalCOMUNE ilPORTO a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa Comune di Sarnico PIACE IL NUOVO PARCO LAZZARINI 42 Un grande successo di pubblico ha coronato la nascita e l’apertura del nuovo Parco Lazzarini, i cui lavori di riqualificazione sono terminati nei giorni prima delle vacanze di Pasqua. Proprio nei giorni di ferie infatti il parco è stato preso d’assalto da ragazzi, bambini e visitatori che hanno apprezzato la nuova area verde completamente riqualificata dall’amministrazione comunale. “Non possiamo che essere davvero soddisfatti- ha pre- cisato il primo cittadino Dometti- per l’apprezzamento che la gente ha dimostrato per i lavori svolti al nostro parco. Abbiamo puntato molto sulla riqualificazione di quest’area che, prima di tutto, deve essere concepita come una risorsa a servizio dei cittadini: uno spazio gradevole ma soprattutto sicuro dove passare il tempo libero. Naturalmente oltre ad essere un contributo importante per tutta la nostra popolazione il nuovo parco è anche un importante strumento per il paese, per ottimizzare il suo potenziale turistico. E, a giudicare dalle persone che erano nel parco durante le vacanze pasquali, non ci siamo sbagliati”. Particolare attenzione durante i lavori di riqualificazione è stata rivolta ai più piccoli. Infatti all’interno del parco sono state realizzate quattro zone di gioco tutte posizionate su una pavimentazione in gomma antitrauma e visibilmente distinte per aree di età (da 1 a 3 anni, da 3 a 6 anni, da 6 a 12 anni, e da 12 a 15 anni) in modo da garantire che i bambini possano divertirsi con strutture alla loro portata. Insomma un’area progettata nel segno della sicurezza, grazie al coinvolgimento di una azienda leader nel settore, ma anche e soprattutto del divertimento: le classiche altalene sono affiancate da molte altre strutture più complesse, coloratissime, all’interno di percorsi tematici e tutte rigorosamente all’insegna della modernità. Uno speciale interesse, nella fase di progettazione dei lavori, è stato rivolto anche alla riqualificazione del verde: tutta l’alberatura esistente è stata conservata e sono state aggiunte nuove aiuole fiorite, insieme a nuove piante. Per completare inoltre il progetto, si è provveduto con l’installazione di un sistema di illuminazione ad hoc che valorizzasse al meglio le nuove caratteristiche del parco. Sono stati quindi posti dei totem luminosi sul lungolago per un indubbio effetto scenografico, mentre all’interno dell’area verde oltre ai classici lampioni sono stati posizionati dei proiettori nelle aiuole. ilPORTO RIAPRE IL LIDO NETTUNO ANCORA PIU’ RICCO DI SORPRESE dalCOMUNE 43 Nel parco infatti è stata realizzata una rete di drenaggio che evita la formazione di pozzanghere nei giorni di pioggia. E con il simile obiettivo di non permettere all’acqua di raggiungere il Lido, è stato completamente rifatto il muretto che si affaccia sul lago con messa a quota della sua superficie. Si è inoltre proceduto con l’operazione di dragaggio della porzione di lago prospiciente al parco: in questo modo infatti sarà possibile effettuare una pulizia più agevole dell’acqua e una più facile rimozione delle alghe nei mesi estivi. Ma l’area verde potrà anche contare su nuovi giochi per ragazzi, come la sabbiera la casetta del custode posta proprio vicino alle altalene, su nuovi Hanno scelto il Lido Nettuno moltissimi sarnicesi che impianti di illuminazione soprattutto nella zona di per la giornata di pasquetta hanno trascorso qualche ingresso, e perfino su 14 nuovi alberi della specie Ginko ora in compagnia nel nuovissimo parco costruito dal- Biloba che hanno sostituito essenze arboree secche e l’amministrazione comunale. malate. Dopo un’ottima apertura nella stagione estiva 2008 il Saranno infine pronti per fine aprile due nuovi parchegparco ha infatti riaperto i battenti lo scorso 11 aprile, gi che offriranno agli utenti del Lido quasi 200 posti proprio in occasione delle vacanze pasquali, in seguito a auto in più a disposizione di tutti. molti nuovi interventi realizzati dall’amministrazione Insomma, tantissimi interventi per rendere un parco già nelle scorse settimane. invidiato da tutto il Sebino ancora più accogliente e L’area a prato di oltre 30.000 mq è infatti stata dotata sicuro. di una casetta che farà da punto di riferimento per il parco: vi si potrà trovare regolarmente un custode, oltre che una cassetta di pronto soccorso per eventuali emergenze. A fianco della casetta inoltre sono stati posti 6 distributori automatici di bevande e snack. Per consentire l’organizzazione di concerti, spettacoli e rappresentazioni teatrali sono state installate delle torrette di energia elettrica mentre per garantire una maggiore sicurezza a tutti gli utenti del parco, soprattutto ragazzi e bambini, sono state installate tre nuove telecamere di video sorveglianza. Ma gli interventi non sono ancora termiil nuovo muretto nati. dalCOMUNE ilPORTO UN NUOVO PARCO IN VIA ALPINI 44 Non si fermano i lavori di riqualificazione del verde pubblico a Sarnico. Dopo l’intervento che ha completamente messo a nuovo il parco Lazzarini e l’ulteriore sistemazione del Lido Nettuno, l’amministrazione comunale ha deciso di rivolgere l’attenzione verso la zona residenziale di Via Alpini. L’area infatti aveva a disposizione delle circa 300 famiglie che vi abitano un’area verde di 1500 mq ormai obsoleta, dotata di giochi per bambini divenuti quasi inutilizzabili. Per questo l’amministrazione conta di poter consegnare entro fine maggio un parco completamente nuovo, interessato da lavori di riqualificazione per il verde pubblico, per l’accesso allo stesso parco e ovviamente anche per i giochi a disposizione dei più piccoli. Per quanto riguarda la sistemazione dell’area verde, saranno effettuati lavori di pulizia sui cespugli e sugli alberi attualmente esistenti. L’illuminazione pubblica verrà garantita con nuovi corpi illuminanti, in modo da agevolare anche l’utilizzo serale dell’area. Inoltre l’accesso al parco sarà migliorato eliminando le barriere architettoniche esistenti per consentire l’accesso anche ai disabili. Per quanto riguarda invece i giochi per i più piccoli il parco verrà dotato di due altalene doppie, una torre vichinga con scivolo e muro per arrampicarsi, alcuni cavalli a dondolo, una piccola giostra e una casetta gioco realizzata interamente in legno.Insomma giochi molto moderni, oltre che coloratissimi, forniti da un’azienda leader del settore. “La riqualificazione del parco di Via Alpini- ha sottolineato il Sindaco Dometti- rientra in un quadro più ampio di interessamento e rifacimento del verde pubblico portato avanti dalla nostra amministrazione. L’imperativo comune a queste opere è stato quello di rendere queste aree verdi una preziosa risorsa a disposizione delle famiglie per trascorrere in un ambiente accogliente e soprattutto sicuro momenti di serenità in compagnia dei propri figli. Abbiamo cercato davvero di dare una nuova vitalità ai nostri parchi, rendendoli più vicini al cittadino e allo stesso tempo a misura di bambini.” Caro cittadino L’amministrazione comunale approfitta di questo spazio per invitarti a rispettare le norme che regolano l’utilizzo delle aree pubbliche. L’amministrazione si è infatti impegnata a riqualificare le aree verdi del paese insieme alle aree ludiche, di relax, di svago, per offrire a tutti la possibilità di trascorrere il proprio tempo in aree gradevoli e sicure. Proprio per lo sforzo che è stato fatto sarebbe necessario che tutti rispettassero alcune semplici norme, tra cui il divieto di scorrazzare con la bicicletta nelle aree verdi di alcuni parchi oppure di portare il proprio cane in alcune aree. Vi ringraziamo per la collaborazione L’amministrazione comunale ilPORTO dalCOMUNE Dopo Rocca Rudello, opere di urbanizzazione in località Faletto 45 Dopo i recenti lavori che hanno interessato la zona di Via Rocca e Via Rudello ora l’amministrazione comunale passa al rifacimento della zona Faletto. L’area, una porzione di Sarnico caratterizzata da insediamenti residenziali a cui si accede principalmente da Via Calchera, sarà infatti interessata da un completamento delle opere di urbanizzazione. La zona ha infatti subito un forte ampliamento nel tempo, come conseguenza dell’espansione edilizia del territorio comunale, durante il quale si era provveduto alla semplice manutenzione dei sottoservizi. Oggi invece l’amministrazione ha deciso per un loro completamento e un adeguamento funzionale alla nuova configurazione del territorio. Le opere di urbanizzazione, che verranno appaltate entro la fine del mese corrente, prevedono numerosi interventi. Primo fra tutti l’ampliamento della rete di distribuzione dell’acqua potabile che verrà realizzato attraverso la creazione di un nuovo bacino idrico della capacità di 50 mc e parzialmente interrato. Oltre a ciò è prevista anche la realizzazione di un nuovo acquedotto, insieme al posizionamento di alcune pompe necessarie a garantire la corretta alimentazione del bacino. La distribuzione alle singole utenze avverrà con due distinte tubazioni, destinate ad alimentare due zone distinte dell’aera. Proprio le attuali tubazioni in ferro verranno sostituite con nuovi manufatti in polietilene. Oltre all’acquedotto però le opere di urbanizzazione interesseranno anche la rete di illuminazione pubblica e non solo: verranno infatti sostituiti con una nuovi pali e nuovi corpi illuminanti tutti i punti luce esistenti nella zona e si provvederà anche alla manutenzione della rete fognaria attraverso la pulizia dei pozzetti e delle griglie di captazione dell’acqua piovana. Completeranno l’intervento inoltre la manutenzione del manto stradale e dei parcheggi pubblici con il posizionamento di cordoli per la delimitazione delle pavimentazioni. << Il nostro intento-ha dichiarato il Sindaco Dometti- è quello di garantire un corretto sviluppo a questa zona della nostra cittadina perché tutti gli abitanti possano usufruire di impianti moderni ed efficienti. La stessa cosa abbiamo fatto nei mesi scorsi con gli interventi nella zona di Via Rocca e Via Rudello. Il miglioramento della qualità della vita dei residenti di queste aree, come del resto di tutto il paese, è una cosa che sta a cuore a tutta l’amministrazione>> AL VIA IL PIANO DI ASFALTATURE 2009 Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di rifacimento del manto stradale in numerose aree di Sarnico. L’intervento, voluto dall’amministrazione comunale, ha l’obiettivo di rendere più agevole e sicura la circolazione nella cittadina non solo con la completa riasfaltatura di alcune vie ma anche con il posizionamento di alcuni dossi per limitare la velocità delle vetture. Le zone interessate dai lavori saranno le seguenti. L’area di Viale Ornieri, adiacente al Parco Lazzarini, verrà completamente riasfaltata e dotata di due nuovi dossi dissuasori di velocità. Lo stesso intervento di rifacimento dell’asfalto coinvolgerà anche Via Cortivo, recentemente interessata dai lavori di rifacimento degli impianti di illuminazione pubblica. Sarà completamente rifatto anche l’asfalto del marciapiede a monte di Corso Europa, di Via Manzoni e di Via Faccanoni. Per la Via dei Mille, oltre alla semplice asfaltatura, saranno posti anche due dossi artificiali dissuasori di velocità. dalCOMUNE ilPORTO UN EFFICACE SISTEMA DI CONTROLLO DEL CALORE 46 Alcune caldaie a condensazione in serie in comune Nel 2005 l’amministrazione comunale si è posta il problema della gestione del calore degli edifici pubblici con l’obiettivo di razionalizzare la gestione degli impianti, cercando di evitare gli sprechi. Infatti la situazione che si presentava era estremamente complicata sia per la gestione sia per il controllo delle apparecchiature. Basti pensare alla confusione creata dalla compresenza di impianti a metano e di impianti a gasolio, di impianti molto vecchi e di impianti più recenti, di sistemi ad acqua calda e di sistemi ad aria calda. Insomma una incredibile varietà di macchinari, nella maggior parte peraltro vecchi, che rendeva difficile qualsiasi tentativo di controllo e di manutenzione e che faceva incrementare consumi e costi. Per far fronte a questo problema l’amministrazione comunale ha deciso di affidare la gestione del caloLa centralina in comune re ad una azienda leader del settore, la Cogeme spa (che più di altre rispondeva ai prerequisiti stabiliti nel consiglio comunale del 28.09.2006), per dare uniformità alle tecnologie utilizzate da un lato e per ottenere un drastico taglio degli sprechi dall’altro. Dal settembre 2006, quando l’azienda con sede nel bresciano ha il controllo sul calore di 8 edifici comunali, la situazione è migliorata sotto numerosi punti di vista. Primo fra tutti, gli impianti sono stati sostituiti portando in tutti gli edifici nuove caldaie a condensazione. Inoltre tutte le caldaie hanno la possibilità di essere controllate da remoto, ovvero accese, spente e più in generale regolate via computer, con la possibilità anche di programmarle in base all’effettiva necessità di calore in certi orari. E questo costituisce un forte risparmio. L’azienda inoltre contabilizza l’energia termica prodotta, facendo in modo che i pagamenti non siano più a ore, come si faceva in precedenza, ma dipendano precisamente da quanto si è consumato. Infine Cogeme si prende cura della manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, del controllo del funzionamento, dell’assistenza agli enti di vigilanza per i controlli di legge, della messa a norma di tutti gli impianti elettrici delle centrali e fornisce anche servizi di pronto intervento. Tutti questi interventi che hanno indubbiamente risolto la complessità della gestione del calore e ne hanno migliorato il servizio sono stati a costo zero per il Comune di Sarnico. Infatti la Cogeme a fronte di una delega di gestione del servizio di 10 anni ha fornito gratuitamente tutte le nuove caldaie e i nuovi impianti. ilPORTO UN AIUTO CONCRETO AI NOSTRI FRATELLI IN ABRUZZO SOLIDARIETÀ 47 Carissimi Cittadini, L’Amministrazione Comunale e la Parrocchia di Sarnico informano che per fornire un aiuto concreto alle persone vittime del devastante terremoto in Abruzzo è stato istituito un FONDO DI SOLIDARIETÀ con apposito conto corrente aperto presso il Credito Bergamasco Filiale di Sarnico con le seguenti coordinate bancarie: c.c. 5555 “Sarnico solidale per l’Abruzzo” Tutti coloro che vorranno aderire a questa iniziativa, sia singoli cittadini sia associazioni, potranno recarsi presso il suddetto istituto bancario oppure presso il Comune o la Parrocchia e donare qualsiasi cifra ritengano opportuna. Ogni donazione, di qualsiasi entità, costituirà un prezioso aiuto. I proventi che verranno raccolti saranno inviati ad un ente preposto alla raccolta fondi in Abruzzo. L’Amministrazione Comunale e la Parrocchia confidano nella cittadinanza e nello spirito di solidarietà che ci ha sempre contraddistinto. Il Sindaco: Franco Dometti Il Parroco: don Luciano Ravasio Resoconto della raccolta fatta dalla Protezione Civile in collaborazione con il Gruppo Scout, l'Oratorio, la Croce Rossa di Bergamo e Paratico. 116 scatole, 18,5 q. di materiale da portare in Abruzzo 1,5 q. di materiale portato alla Caritas 20 q. raccolti in totale dei quali: 17 raccolti a Sarnico e 3 a Paratico Inoltre anche € 975 che verranno messi sul conto aperto da comune e parrocchia. Scatole: 89 scatole di prodotti per l'igiene peso tot: 1.425,5 kg 27 scatole di alimenti per bambini peso tot: 433,5 kg ASSOCIAZIONI ilPORTO a cura di Giacomo Schivardi UN “MIX” DI POLIFONIA E DI LIRICA 48 Anche quest’anno l’”ANTO” - Associazione Nazionale Trapiantati d’Organi - non ha voluto perdere l’appuntamento primaverile con gli amici di Sarnico, ma, essendo stato trasformato il Cine-Teatro “Junior” in Chiesa parrocchiale, ovviamente non è più possibile proporre uno spettacolo brillante, brioso, effervescente “pieno di bollicine” come quelli presentati negli anni scorsi, ma tutto questo non toglie che la sera di SABATO 16 MAGGIO ALLE ORE 21 Sul palco dello stesso non si possa proporre un concerto musicale, eseguito dal prestigioso Coro lirico “Sereno” di Brescia, una formazione musicale di alto livello, composta da un numeroso gruppo vocale e da un buon numero di voci soliste, tra le quali spiccano il soprano Bruna Inverardi, il tenore Angelo Maccarano ed il basso Alfredo Guisetti. IL CURRICULUM Detto Coro lirico nacque nel lontano 1969 con il nome di corale parrocchiale San Giulio, in occasione della inaugurazione della chiesa del Villaggio Sereno, ridente insediamento urbano della periferia bresciana. Sorse con umili origini dalla buona volontà e dall’impegno di un modesto gruppo di persone dedito all’animazione liturgica della Santa Messa domenicale; continuò poi il suo cammino con un nuovo spirito ed entusiasmo rafforzato anche da una discreta capacità canora, che gli valse il riconoscimento e l’attenzione dell’attuale direttore, il maestro Mario Marenghi, che dall’alto della sua esperienza e professionalità in campo musicale, vide la possibilità di temprare e guidare il gruppo canoro invitandolo a variare gradualmente ed in modo eterogeneo il proprio repertorio musicale; mantenendo così il proprio programma sacro e polifonico tentò la nuova avventura introducendo i componenti del coro, da prima idealmente e via via sempre più concretamente nel mondo leggendario dei personaggi narrati nelle più belle arie della musica lirico-operistica. Così già da oltre vent’anni, con più di cinquanta elementi, il coro lirico “Sereno” si esibisce dovunque, con sempre maggiore successo, ottenendo ampi consensi di pubblico e di critica. L’accompagnamento al pianoforte è affidato alla M. Michela Piovanelli, che con la sua professionalità e con la sua grazia contribuisce a costruire l’armonia necessaria ad ottenere un esito gratificante. IL PROGRAMMA Il concerto, diviso in due parti, presenterà nella prima musiche sacre, attinte tra le migliori “gemme” della musica polifonica, quel genere che intorno alla seconda metà del ‘400 è stata importata in Italia da molti compositori d’oltralpe, soprattutto francesi e fiamminghi, dotati di tecnica stupefacente e di spiccato talento musicale. Arcadelt, Gounod, Mozart, Mascagni i celebri autori dei pezzi proposti, interpretati sapientemente rispettando la caratteristica melodiosità ed armonia propria della musica polifonica. La seconda parte traghetterà gli spettatori in tutt’altro mondo, quella del melodramma, proponendo celebri e noti brani di musica lirica, nei quali le formazioni corali, oltre ai cantanti solisti, sono le protagoniste assolute, avendo tutte le possibilità di poter esprimere le proprie capacità interpretative, attraverso immortali composizioni, che hanno raccolto, sempre e dovunque, l’assenso e il plauso di intere generazioni di spettatori. In questa occasione dalle opere liriche: “La forza del destino”, “I Lombardi” e il Nabucco” di Verdi, il “Tannhauser” di Wagner, il “Mosè” di Rossini sono state tratte le note e immortali composizioni corali. Si confida in una nutrita partecipazione di pubblico per una ragione ambivalente: avere la possibilità di ascoltare un buon concerto e, nello stesso tempo, avere l’opportunità di aderire ad un altro scopo umanitario a favore dell’ANTO, l’associazione che ha come obiettivo primario quello di salvare la vita, di migliorare le qualità dell’assistenza ai pazienti trapiantati. Un grazie riconoscente all’Amministrazione Comunale, alla Parrocchia ed a tutti coloro che generosamente hanno accolto il nostro invito. Mi piace chiudere questa presentazione sempre con la stessa frase, che sembra molto emblematica, appropriata e auspicante: “Una donazione d’organo ed un trapianto è vita, è la bellezza di una rinascita ed il sapore di una vittoria!” ilPORTO a cura di Rosalia Modina Rinati alla vita della Grazia 4) Archetti Manuel di Franz e di Belussi Monica Nato a Iseo il 27.11.2008 Battezzato in questa Parrocchia il 15.03.2009. Padrino: Archetti Omar 5) Carminati Nicolò 10) Fenaroli Melissa di Gianni e di Viviani Michela Nata a Brescia il 05.8.2008 Battezzata in questa Parrocchia il 21.03.2009. Madrina: Viviani Letizia di Mauro e di Fantoni Raffaella Nato a Bergamo il 03.10.2008 Battezzato in questa Parrocchia il 15.03.2009. Padrino: Carminati G.Battista Madrina: Boni Ines 6) Tonarelli Giorgio 7) di Luca e di Giudici Roberta Nato a Iseo il 26.09.2008 Battezzato in questa Parrocchia il 15.03.2009. Padrino: Tonarelli Angelo Madrina: Fenaroli Caterina Manuel Giorgia Colosio Giorgia di Alberto e Bettoni Anna Nata a Calcinate il 15.10.2008 Battezzata in questa Parrocchia il 15.03.2009. Padrino: Bettoni Marco Madrina: Foresti Pamela 8) Meroli Chiara di Simone e di Polini Nicoletta Nata a Bergamo il 14.09.2008 Battezzata in questa Parrocchia il 15.03.2009. Madrina: Lanza Maria Cristina Nicolò Chiara Giorgio Melissa 9) Duci Giulia di Manuel e di Necchi Katiuscia Nata a Iseo il 02.01.2009 Battezzata in questa Parrocchia il 15.03.2009. Padrino: Salardini Vittorio Madrina Duci Pamela 49 ANAGRAFE ANAGRAFE ilPORTO 50 a cura di Rosalia Modina Nella casa del Padre 9) Borghetti Agnese 11) Capelli Giovanni 10) Giudici Santo 10) Aliverti Maria di anni 50. Deceduta il 02.03.2009 di anni 85. Deceduto il 14.03.2009 “In verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore produce molto frutto” di anni 78. Deceduto il 19.03.2009 di anni 94. Deceduta il 30.03.2009 Borghetti Agnese Giudici Santo Capelli Giovanni Aliverti Maria Giovanni 12,23