14
15
MAGGIO 2009
16
18
1 VEN
Primo venerdì del mese
ore 16:30 e 20:30 Adorazione e confessioni comunitarie 20
2 SAB ore 6:30 Peregrinatio a Stella Maris
20
ore 16:00 Matrimonio Belometti-Caracci
ore 17:00 Presentazione libro Mons. Bonassi in S.Paolo 22
23
3 DOM ore 10:00 PRIME SANTE COMUNIONI
5 MAR ore 20:30 Incontro separati e divorziati a Villongo S.F. 26
6 MER ore 21:00 Gruppo missionario
28
7 GIO
Incontro catechisti
29
8 VEN ore 12:00 Supplica Madonna di Pompei
30
ore 21:00 Incontro genitori dei battezzandi
33
10 DOM
OPEN DAY IN ORATORIO
32
ore 11:00 Battesimi comunitari
13 MER ore 20:45 Riunione C.P.A.E.
34
15 VEN ore 20:30 Scuola preghiera in seminario
35
ore 21:00 Redazione de “il Porto”
36
16 SAB ore 21:00 Spettacolo per l’A.N.T.O.
38
17 DOM
Ritiro cresimandi
40
18 LUN ore 17:00 Ministri starordinari Eucarestia
40
20 MER ore 20:00 Ufficio comunitario
42
ore 20:45 Centro primo ascolto - U.N.I.T.A.L.S.I.
23 SAB ore 16:00 Matrimonio Mutti - Dalzero
47
24 DOM
ASCENSIONE
48
ore 15:00 Associazione Santo Rosario
49
27
29
30
31
ore 17:00 CRESIME
MER ore 21:00 Consiglio pastorale vicariale
VEN ore 19:30 S.Messa a Stella Maris
SAB
Inizio “Agorà dei giovani”
DOM
PENTECOSTE
ore 11:00 Festa degli anniversari di matrimonio
SOMMARIO
1
2
3
4
5
6
8
10
12
Copertina: Madre Teresa di Calcutta (Foto Silvano)
Calendario parrocchiale
Editoriale: Mostrati Madre!
Questione di soldi: Opere di restauro della Chiesa
Liturgia: Le vesti liturgiche
Fotocronaca
Chiesa Universale
Chiesa Diocesana
Il papa in Angola
Il prossimo numero sarà in distribuzione dal 30 maggio. Si raccomanda la consegna
degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre
venerdì 15 maggio 2009. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà
essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione.
Il mese di maggio
Ciao carissimi, come state
L’ultima parola è sempre: Amore
Mons. Bonassi ...e i fuori tema
Riflettiamo: la globalizzazione e il nostro impegno
Associazione culturale: Sarnon
Riflettiamo: la sventura del Giusto
Associazione Anziani e Pensionati
Arte e cultura
Un ospedale che guarda avanti
Per il Sarnico F.C. campionati d’...eccellenza
Biblioteca: Fai il pieno di cultura
Pensieri ed emozioni dal deserto della S.L.A.
Importanti eventi per ricordare due uomini di pace
Attività dell’A.S.D. Judo Sarnico
Sarnico - Plan de Cuques
Estate 2009
Atletica Sarnico: Maratona di Montecarlo
Abbracciali per noi suor Carla!
Ciao Cinto
Le pagine del Comune
Un aiuto concreto ai nostri fratelli in Abruzzo
Un mix di polifonia e lirica
Anagrafe parrocchiale
ORARIO SANTE MESSE
Festivo
8.00-9.30-11.00-18.00-20.00
Feriale
8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale)
Vigilia di Festa
16.00 (Casa di Riposo) 18.00 - 20.00 (Parrocchia)
NUMERI TELEFONO ED E-MAIL UTILI
Parrocchia
don Luciano
Oratorio
don Loris
Bellini don Gianni
Centro Pr. Ascolto
Sala Giochi-Meulì
Sala Junior
Centro Quader
Centro Famiglia
Casa di Riposo
Il Battello
Carabinieri Sarnico
Emergenza sanitaria
035
348
035
328
035
035
035
035
035
035
035
035
035
118
910056
9049113
912078
3932361
913672
910916
912107
910916
912420
911252
911385
914421
910031
Guardia Medica
035 914553
Ospedale Sarnico
035 306 2111
Il Portale: sito della Parrocchia:
www.parrocchiasarnico.it
E-mail SITO WEB:
[email protected]
E-mail Redazione de “IL PORTO”:
[email protected]
E-mail Parroco:
[email protected]
E-mail don Loris:
[email protected]
Conto Corrente Postale Parrocchia:
N. 49089303
Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO
Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, don G. Bellini, A. Belussi,
L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292
ilPORTO
A cura di don Luciano
MOSTRATI MADRE!
Tutto diventa
“amato” se è
messo nelle
sue mani
Mostrati madre, mamma
Maria!
Ti abbiamo appena incontrata ai piedi della croce e lì abbiamo respirato la tua preziosa presenza.
Tu non cesserai mai di essere madre, ma noi dobbiamo esser vicino alla croce come
l’apostolo Giovanni che ti ha preso in casa sua.
La meditazione della Passione del Signore mi ha riportato alla stessa passione che continua nell’oggi sulla pelle di tanta gente.
Quanta è la sofferenza nel mondo e quanti sono i problemi che oggi affronta l'umanità?
Proviamo a pensarci perché ti scorgeremo proprio lì:
- la povertà di masse di nostri fratelli e sorelle che vivono nella miseria o che non
conoscono altro che sofferenza e sfruttamento;
- l’ancor più profonda povertà di non conoscere Cristo che, secondo Madre Teresa di
Calcutta, è "la prima povertà dei popoli" e non risparmia alcun angolo della terra;
- le guerre e ogni forma di violenza;
- ogni forma di ingiustizia;
EDITORIALE
3
- l'aggressione alla vita, dal
concepimento alla sua fine
naturale;
- la crisi della famiglia, insostituibile cellula della
Chiesa e di una società
sana e prospera; la crisi di
chi non riesce a trovare
neanche in casa propria un
po’ di serenità e di armonia necessari ad assaporare l’affetto senza il quale la
vita è un inferno;
- il relativismo morale che
fa perdere il senso di ciò
che è bello, puro e vero;
- lo squilibrato rapporto
con la natura, a volte sfruttata selvaggiamente e altre
volte oggetto di attenzioni
ben maggiori rispetto a
quelle riservate all'essere
umano;
- i fratelli e le sorelle che
soffrono per diverse
malattie;
- uno sviluppo scientifico e
tecnologico che non sa
imporsi dei limiti;
- i fratelli e le sorelle che
ancora muoiono martiri in
tante parti del mondo per
testimoniare e por tare
Gesù Cristo;
- l'aggressività, che talvolta
è riservata perfino nelle
critiche al Papa e alla
Chiesa
- la crisi economica che ha
colpito interi Stati e sembra togliere orizzonti di
speranza a tantissime persone.
Di fronte a tutto questo,
EDITORIALE
ilPORTO
4
noi cristiani come ci poniamo?
Eppure il tuo amore materno ci invita a guardare con gli
occhi di Dio che dalla croce ci rende tutti amabili: ci
sono persecuzioni, problemi, sofferenze, ingiustizie e
ogni epoca nella storia dell'umanità ha dovuto affrontare
e superare dei gravi problemi.
A noi tocca essere convinti che quello che ci vuole, è un
grande messaggio di speranza!
L’Ave Maria che affida ogni figlio, quello che soffre, ma
anche quello che sbaglia, al cuore di una mamma che
salva il mondo dalla disperazione; è il Rosario di tante
nonne e di tanti ammalati che fa respirare la gioia di
essere amati e salvati perché meditando i vari misteri si
riesca a cogliere che il grande messaggio di speranza è
...QUESTIONE DI SOLDI
Cristo stesso!
Tutto diventa “amato” se è messo nelle sue mani; occorre qualcuno che ha la pazienza di farlo con continuità e
generosità.
Grazie a tutti coloro che portano speranza al mondo
attraverso la recita quotidiana del S. Rosario, grazie a
coloro che appassionano i bambini a questa recita. Non
è una preghiera sorpassata. È attuale per chi, di fronte al
male del mondo, non vuole limitarsi a dire: “Mi dispiace”,
ma porta la Madonna nelle case con questa semplice e
bella preghiera. Grazie, mamma Maria: non abbandonarci ora, in questo momento difficile e nell’ora della nostra
morte per farci respirare la bellezza dell’infinito e dell’armonia dell’eternità!
Opere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale
A cura del C.P.A.E.
Durante lo scorso mese di marzo 2009 le offerte, in varie forme pervenute alla Parrocchia
registrano l’importo di
€
8.705,00
che aggiunte a quelle dei mesi precedenti di
€
184.988,69
193.693,69
ammontano complessivamente al 31 marzo 2009 a €
€
390.108.64
Alla stessa data risultano spesi
€ 286.360,94 vedi “Il
Considerato che i soldi spesi per le operes ono aumentati parecchio dall’ultima rilevazione (€
Porto” di marzo), si deduce che i lavori stanno proseguendo speditamente.
Purtroppo le entrate hanno avuto un ritmo piuttosto rallentato: speriamo in meglio per il futuro!
Degna di nota la seconda offerta (preannunciata ) della Scuola Materna.
Comunque si ringraziano vivamente di cuore le persone che hanno fatto pervenire la loro offerta con qualsiasi mezzo .
Ci permettiamo ricordare quanto abbiamo già annunciato il mese di marzo e cioè che per far pervenire i fondi
DEPOSITO FIDUCIARIO INFRUTTIFERO “ per qualsiasi importo
alla parrocchia può essere utilizzato anche il “D
e durata. Per coloro ai quali fosse sfuggita questa notizia apparsa sul bollettino di marzo , ripetiamo di cosa si
intende per deposito fiduciario infruttifero: si tratta di somme che singoli parrocchiani affidano temporaneamente alla Parrocchia, senza corresponsione di interessi, per un periodo concordato all’atto del deposito.
UFFICI COMUNALI: tel. 035 924111
Fax 035 924165
Uffici amministrativi (anagrafe) 035 924126
da lunedì a venerdì
9.00-12.30
lunedì martedì giovedì 17.30-18.30
Ufficio tecnico tel. 035 924145
mercoledì venerdì
9.00 - 12.30
Polizia municipale tel. 035924 114-335 44846
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00-18.00
NUMERI UTILI
Ufficio assistente sociale tel.035 924152
lunedì 17.30-18.30
mercoledì/giovedì9.00 12.30
Ufficio tributi tel.035 924 112
lunedì mercoledì venerdì 9.00 - 12.30
giovedì 17.30 - 18.30
Biblioteca Comunale Tel. 035 912 134
Lunedì chiuso
Martedì 14.30-19.00
Mercoledì 15.00-19.00
Giovedì 09.00- 15.00-19.00
Venerdì 15.00-19.00
Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00
PROTEZIONE CIVILE: tel. 035 911893
Responsabile operativo tel 338 5467160
Vice responsabile operativo tel. 338 2404173
ilPORTO
LE VESTI LITURGICHE
Il vero culto cristiano consiste essenzialmente nell'offrire
noi stessi: il rito però aiuta a cogliere il modo più idoneo per esprimerlo.
Vediamo in questo numero il significato della veste
L'Ordinamento generale del Messale Romano attribuisce alla diversità delle vesti nella liturgia il compito di differenziare i diversi ministeri e servizi che vengono svolti
dalle persone nell'azione liturgica: «Nella Chiesa, corpo
mistico di Cristo, non tutte le membra svolgono lo stesso compito. Questa diversità di compiti, nella celebrazione dell'Eucaristia, si manifesta esteriormente con la
diversità delle vesti sacre, che perciò devono essere
segno dell'ufficio proprio di ogni ministro. Conviene
però che tali vesti contribuiscano anche al decoro del-
Orari delle Confessioni
CHIESA DI SAN ROCCO:
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì
e sabato dalle 8.30 alle 9.00
giovedì dalle 8.30 alle 10.30
da lunedì a venerdì dalle 15.15 alle 16.00
mercoledì e venerdì dalle 19 alle 20.00
A cura di don Luciano Ravasio
LITURGIA
5
l'azione sacra» (335).
Innanzitutto qui si parla di una veste comune: «Veste
comune a tutti i ministri ordinati e istituiti di qualsiasi
grado, è il camice, stretto ai fianchi dal cingolo, a meno
che non sia confezionato in modo tale da aderire al
corpo senza cingolo» (OGMR 336). Il camice è veste
che rappresenta il «rivestirsi di Cristo» nel Battesimo; è
veste luminosa regale e sacerdotale; i fedeli vedono nella
veste indossata dai ministri quello che tutti quanti siamo
divenuti, illuminati e rivestiti della santità di Dio.
Rivestiti di Cristo Gesù per l'immersione nella sua
morte e risurrezione, siamo rinati come figli nel Figlio; il
camice è veste nuziale, è - come dice san Gregorio
Magno - il «vestito dell'amore».
CHIESA NUOVA
Sabato dalle 19.00 alle 20.00
domenica dalle 17.00 alle 18.00
inoltre disponibilità a confessare prima e
dopo le S.Messe
Si informa che sono riprese le trasmissioni
delle funzioni attraverso RADIO E sulla frequenza di 101,1 sia dalla Chiesa nuova che
dalla Chiesa di San Rocco.
FOTOCRONACA
ilPORTO
6
A cura di Silvano Marini - Foto Silvano
FOTOCR
Mons. Loris Capovilla
Una fotgrafia così va solo ammirata
Venerdì Santo: la Benedizione Eucaristica
Adorazione Giovedì Santo
Il coro “Callido a Ghedi per ricordare un amico
Giovedì Santo - Lavanda dei piedi -
RONACA
ilPORTO
FOTOCRONACA
7
...Ecco l’Agnello di Dio
Venerdì Santo: Processione
Il recital su MadreTeresa di Calcutta
Il Sindaco con la Guardia di Finanza
La Domenica delle Palme
...Arrivederci Cinto
CHIESA
ilPORTO
UNIVERSALE
8
Chiesa Universale
Da "Avvenire"
Quotidiano di ispirazione Cattolica
Giovani in dialogo «custodi del creato»
Al via «Osare la pace per fede», incontro ecumenico nazionale che chiamerà a Torino centinaia di ragazzi cattolici, ortodossi e protestanti
«Osare la Pace per fede» - spiega Simone
Morandini, del comitato esecutivo del Segretariato
attività ecumeniche (Sae) - è un percorso nato sei
anni fa, in una delle sessioni di formazione del Sae da
alcuni giovani di confessioni religiose e associazioni
differenti accomunati dal desiderio di trovare luoghi
e occasioni di confronto ecumenico. Un desiderio
che con il passaparola si è trasformato in un cammino con una prima tappa a Firenze nel 2005. «Dopo
Firenze - prosegue Morandini - si è arrivati a Milano
nel 2007 per confrontarci sulla giustizia e ora affrontiamo il Tema “Ri/crearsi, abitare la terra, custodire il
creato” È significativo - spiega don Maurizio De
Angeli , direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale dei giovani e dei ragazzi di Torino - che in questo momento in cui prevale la logica dell’ usa e getta,
i giovani si sentano invece chiamati a custodire il
creato, a riflettere sulla tutela di un dono di Dio, alla
luce della sua Parola, non solo per se stesse, ma
anche per le generazioni future»
Dal dialogo in gruppi alla preghiera: uno dei
momenti forti è la celebrazione nella chiesa dei
Santi Martiri con l’arcivescovo di Torino, il cardinale
Poletto, l’arciprete Ortodosso romeno padre
Gheorghe Vasilescu e la predicatrice Eugenia Ferreri.
«Una celebrazione - ha sottolineato padre Lucian
Rosu della Chiesa Ortodossa romena di Santa
Croce - particolarmente significativa per non
dimenticare che la pace e il creato sono entrambi
doni che vengono dall’Alto»
L’intrecciarsi di momenti di riflessione , di festa e di
preghiera deve poi sfociare in impegni di vita, sottolinea da parte sua il vescovo di Pinerolo, Pier
Giorgio Debernardi, che sarà presente all’apertura
dell’ ìncontro. …«È necessario un supplemento di
buona volontà per saper custodire le vestigia della
bellezza di Dio nelle molteplici opere della creazione che ci sono state affidate»…
Il Papa: Wojtyla cuore di padre e
passione educativa
Nella Messa per Giovanni Paolo II il richiamo al suo insegnamento: trasmetteva speranza.
«..Cari fratelli e sorelle! Quattro anni or sono, proprio in questo giorno, l’amato mio predecessore, il
Servo di Dio Giovanni Paolo II, concludeva il suo
pellegrinaggio terreno, dopo un non breve periodo
di grande sofferenza. Celebriamo la Santa Eucaristia
in suffragio della sua anima, mentre ringraziamo il
Signore di averlo dato alla Chiesa, per tanti anni,
come zelante e generoso pastore.»
«Vorrei salutare i polacchi, in modo particolare, la
gioventù polacca. Nel quarto anniversario della
morte di Giovanni Paolo II accogliete il suo appello:
«Non abbiate paura di affidarvi a Cristo. Egli vi guiderà, vi darà forza di seguirlo ogni giorno e in ogni
situazione»
«…È vero! Giovanni Paolo II riusciva a comunicare
una forte carica di speranza, fondata sulla fede in
Gesù Cristo…» «Fate attenzione; in momenti come
questo, dato il contesto culturale e sociale nel quale
viviamo, potrebbe essere più forte il rischio di ridurre la speranza cristiana a ideologia, a slogan di grup-
po, a rivestimento esteriore. Nulla di più contrario al
messaggio di Gesù! Egli non vuole che i suoi discepoli «recitino» una parte, magari quella della speranza. Egli vuole che essi «siano» speranza, e possono
esserlo soltanto se restano uniti a Lui! Non aveva
egli sottolineato più volte il bisogno di una radicale
adesione al Vangelo, esortando adulti e giovani a
prendere sul serio questa comune responsabilità
educativa? Nell’età della crescita, i ragazzi hanno
bisogno di adulti capaci di proporre principi e valori, di persone che sappiano insegnare con la vita,
ancor prima che con le parole, a spendersi per alti
ideali».
Mentre affidiamo la sua anima eletta alla materna
intercessione della Vergine Maria che ha sempre
amato teneramente, speriamo vivamente che dal
Cielo non cessi di accompagnarci e di intercedere
per noi. Aiuti ciascuno di noi a vivere, come lui ha
fatto, ripetendo giorno dopo giorno a Dio, per
mezzo di Maria con piena fiducia: Totus tuus. Amen
ilPORTO
CHIESA
UNIVERSALE
9
Francescani, una storia lunga ottocento anni
Nell’anniversario della nascita dell’Ordine, si riuniranno ad Assisi duemila frati da sessantacinque
Paesi diversi in rappresentanza di tutta la «famiglia» francescana.
Sarà un evento senza precedenti. Che, a ottocento
anni dalla fondazione dell’Ordine francescano, riunirà nella città del Poverello duemila frati da sessantacinque Paesi di tutto il mondo, in rappresentanza di
tutte le «famiglie»francescano. È il Capitolo delle
stuoie così chiamato per richiamare il primo grande
raduno di seguaci di Francesco d’Assisi del 1221,
quando cinque anni prima della morte del Poverello,
cinquemila frati si ritrovarono attorno alla
Porziuncola e, per mancanza di letti, furono costretti a dormire, appunto sulle stuoie. Un appuntamento per ricordare l’ottavo centenario dall’approvazione, nell’aprile del 1209, della regola «orale» di san
Francesco, e dunque del nuovo Ordine, da parte del
Papa Innocenzo III, ha detto padre José Rodriguez
Carballo, ministro generale dei Frati Minori e
Presidente di turno della Conferenza generale dei
ministri generali del Primo Ordine francescano.
Quattro giorni di festa per «celebrare una data storica», e , insieme, «un momento di grazia per riuni-
re la grande famiglia francescana mondiale e rimettere al centro il Vangelo, cuore dell’insegnamento di
san Francesco.
Temi che sono l’accoglienza e la testimonianza, il
significato della penitenza e del digiuno e quello
della gratitudine, che scandiranno ciascuna delle
giornate francescane. Ma grande spazio, anche, dedicato al tema dell’apostolato e dell’impegno missionario «perché san Francesco - ha ricordato Carballo
-è il primo fondatore che scrive sulla Regola un capitolo per la missione in terre cristiane, ma è il primo
che scrive un capitolo per la Misso ad gentes, per
coloro che andavano tra i cosiddetti saraceni e altri
non cristiani».
«Un punto di partenza e di arrivo per la grande
famiglia francescana nel mondo - ha poi aggiunto
Carballo - che conta 400 mila laici» a testimoniare
«una unione spirituale che già esiste», fra le varie
espressioni della pluralità del carisma Francescano,
che tuttavia va «moltiplicata»
La Pasqua in Terra Santa. “Tutto può ricominciare”
Il patriarca latino Fouad Twal ha presieduto la sua prima veglia di resurrezione e il solenne pontificale. L’invito a rimettere al centro la propria identità di cristiani. «Tutto è nuovo, per noi, per
il nostro Paese e per la nostra Chiesa» E tra un mese arriverà il Papa per l’attesissima visita.
Al Masih gam! Hagan gam! È tornata a risuonare a Gerusalemme la voce della speranza.
«Cristo è risorto! E’ veramente risorto!», è
stato il Patriarca latino Fouad Twal a proclamare queste parole solenni della liturgia di fronte
alla tomba vuota che da duemila anni per i cristiani di tutto il mondo è testimonianza del
mistero più grande.
Dopo lo stop seguito alla guerra di Gaza i pellegrinaggi adesso stanno ricominciando, ma non
ci sono ancora le folle di fedeli da tutto il
mondo…A stringersi in queste ore intorno al
Santo Sepolcro sono soprattutto i fedeli delle
parrocchie locali, compresi quelli che abitano
nel distretto di Betlemme a cui per l’occasione
le autorità israeliane - come avviene da qualche
anno - hanno rilasciato circa 10 mila permessi
speciali per poter attraversare il “muro” e recarsi a Gerusalemme. Ma il mondo è comunque
presente anche dentro questa comunità locale,
attraverso i volti della migliaia di lavoratori filippini o indiani che in molte case o alberghi israeliani hanno preso il posto della manodopera
palestinese.
È a questo gregge così variegato, radunato
intorno al Santo Sepolcro, che monsignor Twal,
ha voluto rivolgere un invito forte: quello a
rimettere al centro la propria identità di cristiani in Terra Santa. Ripartendo proprio dal volto
di Colui che con la sua Passione, morte e resurrezione ha reso unici questi luoghi. !L’Alleluia
risuona di nuovo: E condividendo la nostra
gioia, Gesù dice: «Io sono con voi sempre, fino
alla fine del mondo!» Si tratta di una speranza
che - per i cristiani di Gerusalemme, oggi, significa anche guardare a un appuntamento molto
concreto: tutti aspettano la visita che Benedetto
XVI compirà qui tra un mese esatto. È un
appuntamento che per Gerusalemme avrà un
significato particolare.
CHIESA
ilPORTO
Chiesa Diocesana
da "L'Eco di Bergamo"
DIOCESANA
10
Il Vescovo incontra il Patronato e prega sulla
tomba di don Bepo
L’abbraccio a don Pennati, malato di Sla. Nella fraternità anche don Davide Rota. Con Don
Patrizio Moioli e don Marco Perrucchini ha fatto la solenne promessa.
È un giorno caro a monsignor Francesco Beschi. Sul
tavolo della Comunità dell’Agro di Sopra c’è un libro
aperto, con un’«Annunciazione» del Beato Angelico,
un quadro semplice e solenne. Il telefono è staccato. Attorno al tavolo quindici sacerdoti, un incontro
fra di loro, familiare. Celebrano una Messa, accolgono tre preti che - secondo le indicazioni di monsignor Amadei - entrano a far parte del Patronato San
Vincenzo: sono don Davide Rota, parroco di Mozzo,
don Patrizio Moioli (che già da un anno lavora al
Patronato) e don Marco Perrucchini, che da giugno
andrà ad aiutare don Resmini a Sorisole. I tre nuovi
preti esprimono - e altri sei la rinnovano - davanti al
Vescovo di Bergamo la promessa di caricarsi sulle
spalle le «pecorelle smarrite», si impegnano a vivere
la «povertà evangelica», una «fraterna comunione»
tra loro e «una speciale obbedienza» nei confronti
dei vescovo stesso. Monsignor Beschi li saluta uno
per uno. Qualcuno lo conosce già, qualcun altro è
venuto appunto per incontrarlo: ad esempio don
Roberto Pennati, vice superiore, che vive qui ed è
ammalato di Sla. Poche le parole. «Noi sacerdoti del
Patronato - dice il superiore generale don Giuseppe
Bracchi, accogliendo monsignor Beschi - abbiamo
nel sangue un amore speciale per il vescovo. Il lavoro che l’attende è molto: ci senta sempre vicini, vicinissimi», pronti a «obbedire». «Ho atteso questo
incontro» risponde il vescovo. Durante una breve
omelia spiega quella che considera la prima traccia
del suo ministero: «Ho già detto che non sono
venuto a Bergamo con dei progetti. Sono venuto
per servire la fede, la speranza, ma soprattutto la vita
di ciascuno» Dice di essere colpito dalla «luminosa
semplicità della vita di ogni uomo».Il primo passo
davanti alla tomba di don Bepo: il vescovo ha recitato uno preghiera per il defunto ma soprattutto «un
Gloria al Signore per aver donato a questa diocesi
un sacerdote come lui».
«Fate crescere convivenza e pace»
Il vescovo Beschi alla Messa per le forze armate: prego per tutti voi!
Erano presenti oltre 250 persone, siamo presenti
come Chiesa militare - ha detto don Gianmarco
Vitali, cappellano della Guardia di finanza, salutando il
vescovo - Vogliamo ascoltare le sue parole e pregare
insieme per le Forze armate a servizio di questo territorio.
«… Vi esprimo i miei sentimenti di riconoscenza, mi
unisco alle vostre speranze e vi ringrazio di cuore per
il vostro lavoro, dedizione e servizio al territorio bergamasco, contribuiscono alla costruzione della convivenza umana e della pace» . Sono le parole del
vescovo Francesco Beschi rivolte alla Forze armate e
alla Polizia, riunite nella chiesa di S. Bartolomeo per la
celebrazione del precetto pasquale.
All’omelia, riprendendo il Vangelo del giorno («La
verità vi farà liberi»), monsignor Beschi ha sottolineato che celebrare la Pasqua «è un dono per la nostra
libertà » …«Il Signore ci dice: “La verità vi farà liberi”. È un appello da accogliere, da fare nostro e da
testimoniare. Oggi invece c’è il diffuso sospetto che
la Chiesa e la comunità cristiana siano un ostacolo
alla libertà e che essere cristiani significhi rinunciare
alla propria libertà e ostacolare quella degli altri. No,
in ogni angolo del mondo, da sempre, i cristiani si
sono impegnati nella costruzione della libertà totale
dell’uomo, perché testimoniano che la morte e la
risurrezione di Gesù Cristo sono offerte per la
nostra libertà…» Anche le Forze armate impegnate
sul territorio vivono il rapporto tra libertà e verità.
«Carissimi - ha aggiunto il vescovo - il vostro lavoro
nella società e nel mondo fa crescere la convivenza
tra gli uomini, perché diventi ordine, rispetto e pace,
cioè le condizioni che guidano la vita. Anche in questa costruzione emerge il rapporto tra libertà e verità…»
«Prego per tutti voi e per quello che rappresentate
nel vostro lavoro quotidiano e nel servizio alla società…»
ilPORTO
CHIESA
DIOCESANA
11
Mille giovani alla veglia col vescovo
L’incontro: «Gesù accetta i desideri» E poi l’augurio: buona Pasqua mie amiche, miei cari amici, cari fin dall’inizio.
Il messaggio per Gmg: «Non smettete mai di farvi domande. Anche il Vangelo ne è pieno»
Il vescovo Beschi entra dal portone bronzeo della chiesa del Seminario,
si dirige verso l’altare osservando quelle sculture in maglie di ferro saldate insieme e predisposte in occasione della veglia per la “Giornata
mondiale della gioventù”. Rappresentano uomini che, rialzandosi da
terra, cercano la speranza. Inizia la veglia con una processione dal fondo
della chiesa. Davanti i ragazzi dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, dietro i nove diaconi; uno di loro sorregge l’evangelario, infine il
vescovo con un piviale rosso, colore liturgico per la Domenica nella
quale la Chiesa ricorda l’entrata di Gesù in Gerusalemme. «È come se
fossimo qui per trasmetterci gli uni agli altri il coraggio - esordisce il
vescovo dopo il segno della croce - Il coraggio di vegliare affinché l’indifferenza, il vuoto e il torpore non invadano le nostre membra e il nostro
spirito. Non dobbiamo avere paura delle domande che salgono dentro
di noi. Una delle cose gravi alle quali oggi occorre resistere è quella di
non spegnere il gusto delle grandi domande, perché non c’è speranza
senza domanda. Leggete il Vangelo: è pieno di domande. Si parte, appunto, da una domanda di Gesù ai primi apostoli: “Che cosa cercate?” e si
conclude con la domanda del giardiniere alla donna che non trova Gesù
nel sepolcro: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”»
Vedete - continua il vescovo - come la storia della speranza è passata
dal cercare qualcosa al cercare Qualcuno»….«Se sono qui in mezzo a
voi è perché ho un desiderio: quello di una chiesa che sia sempre più
Vangelo»… Infine l’augurio ai ragazzi: «Buona Pasqua mie amiche, miei
amici, cari fin dall’inizio»
Il vescovo Beschi ai laici: “Volgiamo lo sguardo a chi è diverso da noi”
L’incontro con le associazioni cattoliche. «Il cristianesimo non è semplicemente un’idea. È vita»
«Appartenere a un movimento, a un’associazione, a
un cammino, a un gruppo significa raccogliere un carisma che è un dono nella Chiesa. Però significa anche
condividerlo» Per «partecipare alla missione di
Cristo nel mondo» la fede non basta viverla con
quelli che sono più simili a noi, bisogna anche «vederla negli altri» dice monsignor Beschi ai cattolici che si
ritrovano nella Cdal, (la Consulta diocesana delle
aggregazioni laicali) che si è ritrovata in duomo per
un momento di riflessione.
Commentando il vangelo ha letto in modo particolare la parabola del chicco di grano che deve morire
nella terra per portare frutto. È una metafora della
vita cristiana, del mistero sacrificale che contiene ma
anche del suo essere per natura «un movimento, un
dinamismo: qualcosa che avviene». Il chicco di granospiega il vescovo - non è una cosa, ma un evento».
Gesù, nell’ora in cui si avvicina la sua Passione indica
il percorso di chi lo seguirà non come un binario su
cui correre ma come «un movimento, dei possibili
sviluppi», qualcosa di «non riconducibile a un automatismo», perché la vita è una forza che ha un destino scritto, come il seme, eppure cresce «nel segno di
una libertà possibile», apre di continuo «orizzonti
non scontati»
Il Cristianesimo «non è semplicemente un’idea: è la
vita dell’uomo» cambiata da Gesù, e «i nostri fratelli
e le nostre sorelle sono come lo specchio del dono
che Dio ha fatto a noi» bisogna imparare a guardarli.
«La Pasqua risvegli la responsabilità verso l’umanità»
Il pensiero del vescovo va ai terremotati e alla crisi economica. Nella Veglia sacramenti per 15 catecumeni di tutto il mondo
«La Resurrezione non è l’esito magico di una storia, ma l’opera di
Dio che giunge a compimento con la creazione dell’uomo nuovo».
L’augurio di buona Pasqua del vescovo Francesco Beschi è qui, nel
racconto di una notte che è «come un grembo materno», nel quale
«quel Dio che può crearci senza di noi, sceglie di crearci con noi».
È l’augurio di un’umanità che cambia alle radici, anzi, dice monsignor
Beschi, «nel codice genetico, grazie all’irruzione di Cristo nelle
nostre vite» L’invito è a «celebrare il dono della Resurrezione senza
dimenticare lo smarrimento di chi ha perso tutto, e sto pensando
in particolare ai nostri fratelli d’Abruzzo.
«La Resurrezione di Cristo ci responsabilizzi maggiormente verso
l‘umanità». Monsignor Beschi ha puntato poi l’attenzione su «La
presenza di quindici uomini e donne, di diverse nazionalità, che riceveranno il Battesimo e dei giovani teologi e lettori che animano
l’Eucaristia che stiamo celebrando. «La loro partecipazione è segno
che di una Chiesa che cresce: Non per diventare più potente, ma
per essere gioiosa nella testimonianza»
EVENTI
ilPORTO
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A cura di P. Angelo Besenzoni, da Kicolo, Luanda
Benedetto XVI in Angola
La scelta del Papa di visitare l’Angola è stata sentita
dalla nostra gente come un onore e un gesto di predilezione. In Camerum il Papa doveva andare per presentare il documento preparatorio del secondo
Sinodo sull’Africa che si svolgerà in ottobre sul tema:
“La Chiesa in Africa a servizio della giustizia e della
pace”. Come seconda tappa del suo viaggio il Papa ha
scelto l’Angola. Certamente come omaggio al paese
dell’Africa sub-sahariana che accolse per primo il
Vangelo (piú di 500 anni fa); probabilmente anche per
incoraggiare, con la sua parola di pace e di speranza,
una nazione che, dopo l’oppressione coloniale, per
trent’anni è rimasta vittima di lotte fratricide e solo
ora riesce ad uscire dal tunnel della guerra per gettare le basi del suo sviluppo
La visita di tre giorni del Santo Padre ha toccato solo
Luanda, ma ha coinvolto tutto il Paese. Il Papa ha avuto
incontri particolari con le autorità del paese, con i
vescovi, con missionari, sacerdoti e religiose, con i giovani e con le donne impegnate nella promozione
sociale.
Alle autorità ha ricordato che la preoccupazione principale di chi amministra dev’essere la “realizzazione
delle aspirazioni fondamentali delle popolazioni più
povere”. Ed ha invitato a costruire un paese che “libe-
ro dall’avidità, dalla violenza e dal disordine, promuova i diritti umani, un governo trasparente, una magistratura indipendente, una comunicazione sociale libera, un’amministrazione pubblica onesta, una rete di
scuole ed ospedali che funzionino in modo adeguato
e la ferma determinazione di … finirla una volta per
tutte con la corruzione.”
Parlando a sacerdoti, religiose e catechisti il Papa ha
ricordato il senso dell’evangelizzazione: “siamo convinti che senza Cristo la vita è incompleta, manca la realtà fondamentale. Non facciamo ingiustizia a nessuno
se mostriamo Cristo”. Il papa ha ricordato che Cristo
vince la morte e tutti i poteri oscuri, che qui ancora
molta gente teme, “giungendo al punto di accusare di
stregoneria bambini e anziani innocenti”.
“Incontrare i giovani fa bene a tutti! - ha detto il papa
ai giovani - A volte hanno difficoltà, ma portano con
sé tanta speranza, tanto entusiasmo, tanta volontà di
ricominciare”.
E ai giovani che sabato pomeriggio gremivano lo stadio cittadino, il Papa ha detto : “Dio fa la differenza…
Anzi, ci rende differenti, ci fa nuovi! … La forza del
futuro sta dentro di voi, come la vita sta dentro il
seme. Voi siete un seme lanciato da Dio, che porta nel
cuore la forza dello Spirito Santo. Ma per passare dalla
ilPORTO
EVENTI
13
promessa di vita al frutto, l’unico cammino è dare la
vita per amore.”
Le donne, ha detto il papa, alle rappresentanti dei
movimenti di promozione della donna, sono coloro
che possono “dare spazio alle ragioni del cuore”. In
mezzo alla povertà, alla guerra, alle emergenze “sono
quasi sempre le donne che mantengono intatta la
dignità umana, difendono la famiglia e tutelano i valori”. Ed ha ricordato gli esempi di Teresa Gomes, angolana morta nel 2004, coraggiosa difensora della chiesa
nel tempo della persecuzione religiosa, e quello di
Maria Bonino, medica pediatra italiana, volontaria qui
in Angola, morta nel 2005 contagiata mentre lottava
contro la febbre di Marburg.
La nostra parrocchia, nei sobborghi della capitale è
stata particolarmente benedetta perché ha
ospitato sul suo territorio l’evento centrale dalla visita papale: la messa di
Domenica 22 marzo. Erano presenti piú di un milione di persone sulla spianata del locale
cementificio. Per un giorno
non abbiamo pensato al
traffico pesante e alle polveri sottili (e non) vomitate dalle ciminiere, e abbiamo respirato l’aria di festa
di migliaia di pellegrini che
da tutta l’Angola si sono
riversati qui per pregare
con il Papa.
La Chiesa angolana celebrava
in questa domenica la festa
della riconciliazione. Il papa ha
ricordato “la forza distruttiva della
guerra civile, la caduta nella voragine
dell’odio e della vendetta, la dilapidazione
degli sforzi di generazioni di gente buona. La riconciliazione - ha detto il Santo Padre - può essere solo
frutto di una conversione, di un cambiamento del
cuore, di un modo nuovo di pensare. … Sono venuto
in Africa precisamente per proclamare questo messaggio di perdono, di speranza e di vita nuova in Cristo”.
La gente ha accompagnato con grande entusiasmo
questi giorni. In parrocchia abbiamo ospitato 500 pellegrini venuti dall’interno del paese. È stata una gara
di solidarietà: anche i più poveri han portato generi
alimentari e donativi. Persone e gruppi si sono impegnati nelle più svariate attività: dalla preparazione del
cibo, al servizio d’ordine, al servizio liturgico, ai servizi ecologici…
Ho raccolto alcune impressioni tra parrocchiani,
volontari e pellegrini.
“Una gioia incontenibile!” Ci ha lasciato un messaggio
di fiducia, ci ha rafforzati nella fede”. “Ci ha spinti a
vivere con più forza la nostra vocazione”. “Anche tanti
non cattolici che ci criticavano, perché dicevano che
idolatriamo il papa, sono rimasti colpiti. In fondo se
non ci fosse chi parlerebbe di valori, denuncerebbe le
ingiustizie, annuncerebbe Cristo sulla piazza pubblica?”
“Il mondo in questi giorni si è accorto dell’Angola”.
“Il papa ha denunciato le nuove forme di povertà ed
ha invitato le autorità a non dimenticare gli angolani
che vivono al di sotto della soglia di povertà”.
“È stato un momento forte di comunione tra di noi, al
di là delle barriere etniche e partitiche, e anche
di comunione con tutta la Chiesa”.
“Il papa ha ricordato la sofferenza
delle
donne
angolane.
Comprende la nostra situazione. Sa che dobbiamo resistere
di fronte a tante umiliazioni,
ma non dimentichiamo la
Parola di Dio. Con la fede
possiamo vincere tutto”.
“Il papa è un padre per
noi: la sua benedizione ci
spinge a ripartire con speranza”.
“Speriamo che gli angolani
accolgano il suo messaggio!
E che questa non sia solo
l’esperienza di alcuni giorni, ma
un frutto che rimane nei nostri
cuori, da raccogliere anche nei
prossimi anni”.
Salutando il paese prima della partenza il Papa ha fatto
un primo bilancio del suo viaggio: “Sono grato a Dio
per aver incontrato una Chiesa viva e, nonostante le
difficoltà, piena di entusiasmo, che seppe portare la
sua croce e quella degli altri… Sono felice di aver
conosciuto da vicino un popolo coraggioso e deciso a
rinascere.”
Caro papa, siamo grati anche noi per i giorni che hai
passato qui. Hai provato il caldo e la stanchezza di
questi luoghi, e anche se han fatto di tutto per nascondertele, ti sei reso conto delle situazioni spesso drammatiche in cui vive la nostra gente. Sei stato messaggio
di pace e di speranza. Obrigado!
EVENTI
ilPORTO
Mese di maggio
14
glia della Comunità. La Chiesa riscopre la centralità della famiglia e vuole
essere presente tra le case (inizialmente una delle etimologie della
parola Parrocchia è proprio: la chiesa tra le case) per portare la forza
del Signore e chiunque può averne
bisogno. Non si chiede nulla, l’unico
sforzo è quello di accogliere la
Madonna che ci porta a Gesù e
prende su di sé tutti i bisogni, i desideri, le speranze di ogni persona.
Nessuno si senta indegno di questa
visita perché il Signore ci ama come
siamo, nelle situazioni concrete della
vita; prende su di sé i nostri desideri,
le speranze, le sofferenze di cui spesL’Eucaristia tra le case è senza dub- so è coronata la nostra vita.
bio una grande opportunità e una Benediremo le case e anche se l’acricchezza di benedizione sulle fami- qua santa non bagnerà i singoli muri
Orari S.Messe mese di maggio
Lunedì 4
ore 19:30
Martedì 5
Mercoledì 6
Giovedì 7
Venerdì 8
Lunedì 11
ore 19,30
ore 19,30
ore 19,30
ore 19,30
ore 19,30
Martedì 12
Mercoledì13
Giovedì 14
Venerdì 15
Lunedì 18
ore 19,30
ore 19,30
ore 19,30
ore 19,30
ore 19:30
Martedì 19
Giovedì 21
Venerdì 22
Lunedì 25
ore 19,30
ore 19,30
ore 19,30
ore 19,30
Martedì 26
Mercoledì 27
Giovedì 28
Venerdì 28
ore 19,30
ore 19,30
0re 19,30
ore 19,30
Ritrovo parcheggio di via Vittorio Veneto
S. Messa in piazza papa Giovanni XXIII
S. Messa in via Donizetti
S. Messa in via Piccinelli
S. Messa in via Manzoni, 30
S. Messa al “Lido Nettuno”
Ritrovo al “Quadèr”
S. Messa in via Suardo, 16
S. Messa in via Crodarolo, 11
S. Messa alla “Scuola dell’infanzia” (asilo)
S. Messa in via Cortivo, 10
S. Messa presso “Cave Besenzoni”
Ritrovo piazzale della posta
S. Messa in via Crodarolo, 30
S. Messa in via Lombardia, 26
S. Messa in via Mons. Bonassi
S. Messa al parco Lazzarini
Ritrovo presso la Chiesa Nuova
S. Messa in via Verdi, 6
S. Messa in via Marinai, 14
S. Messa via Cerro (parco)
S. Messa via F.Arcangeli 6R
S. Messa “Stella Maris” -Chiusura-
ciò che più conta è che Dio rinnova
proprio tra le case la sua presenza
piena d’amore e ci infonde una
nuova energia di vita. Durante la S.
Messa verrà benedetta un’immagine
della Sacra Famiglia (così abbiamo
aiutato anche la Chiesa che soffre in
tante parti del mondo) che ciascuno
porterà a casa come segno. Lascio
alla fantasia e alla creatività delle persone che abitano i quartieri per animare e organizzare bene la celebrazione, ma è bello l’accorrere di tante
persone da ogni angolo del paese
con i bambini che da sempre sono la
gioia e il futuro della comunità e
delle famiglie. Un grande grazie a
tutti coloro che collaboreranno in
questa iniziativa.
ilPORTO
A cura del dott. Fabio Buelli
Ciao carissimi, come state?
MISSIONI
15
Dr. Fabio Buelli
PhD Course in
International Cooperation
for Development.
Institute for Tropical
and Infectious Diseases.
University of Brescia
P.le Spedali Civili
1, 25123 Brescia
Tel.: +39 349-6041747
E-mail:
[email protected]
Il lavoro in Burkina procede davvero bene con gli alti e
bassi di un Paese in cui hai a disposizione poco e quel
poco è tutto a pagamento ...ma ça va (tutto bene)!
A volte il caldo è insopportabile e siamo entrati a tutti
gli effetti nella stagione calda con il termometro che non
scende mai sotto i 45 di giorno e i 35 di notte: quando
manca l'elettricità (e manca spesso, dannazione)...in questo clima si impara ad apprezzare anche un ventilatore
che spara aria a 2000 gradi. Il mio lavoro, nei due ambulatori HIV che seguo nella capitale, procede bene e inizio anche a conoscere i pazienti nelle loro storie e difficoltà!
Ognuno (circa 950 in totale) ha una realtà propria e
affronta la malattia in modo differente: qualcuno con
mesta rassegnazione, molti con speranza e quasi tutti
con una fiducia incondizionata nei confronti del "nassaara" (uomo bianco) che hanno di fronte ...e a volte questo mi spaventa un poco!
Mi arrabbio molto se non prendono i farmaci ma fa
parte del gioco: la stragrande maggiornaza li prende
bene ma i pochi che non lo fanno sembrano quasi sfidare la sorte in una sorta di partita dal risultato già scritto!
Abbiamo infatti solo due linee terapeutiche in Burkina
Faso e giocate quelle, rimane davvero ben poco da
fare...a cio' si aggiungono tutti i drammi creati dalla perdita di figli, dall'eventuale allontanamento da parte della
famiglia che viene a sapere della sieropositività o un'altra malattia che si somma...e ce ne sono molte!
Qualche giorno mi capita di aprire le buste dei "depistage" dei figli delle donne che sono seguite: gli occhi delle
mamme, che mi guardano fisse per cercare di capire dal
mio viso l'esito del test HIV, a volte mi mettono molta
paura! Ho assistito a scene di gioia che non avevo mai
visto prima nella mia vita per un risultato "negatif" ...sfor-
tunatamente ho visto anche scene di disperazione per la
positività di un figlio (fortunatamente davvero pochi con
i nuovi protocolli)! Quando un paziente muore é sempre difficile e si deve aggiungere impegno per seguire gli
altri meglio!
Mi stupisce sempre che i familiari vengano anche dai villaggi lontani per ringraziare di quanto fatto o per restituire i farmaci avanzati perché possa usufrirne qualcun
altro di bisognoso: forse é questo il vero spirito degli
"uomini integri"!
Lavoro con un medico Burkinabé e due "sage-femmes"
simpaticissime e davvero brave...una mi fa ridere davvero un sacco: classica infermierona che ne ha viste di tutti
i colori lavorando per 30 anni un un ospedale come
infermiera ostetrica (assomiglia un pochetto alla caposala di Scrubs), con uno sguardo riesce a farsi intendere
da tutte le pazienti molto più giovani di lei e che in lei
vedono la "zia" saggia ("tantii" in Moré) a cui affidarsi:
numero imprecisato di figli e nipoti (qui è difficile capire
davvero il numero di figli naturali e quelli ereditati da fratelli e sorelle), gode di un sacco di rispetto...con un'occhiata riesce a capire se la paziente prende bene o male
i farmaci, sta bene o male in famiglia, come vanno i rapporti con il marito ed é anche dotata di uno splendido
senso dell'umorismo...
Il francese va ogni giorno meglio e comincio ad ingranare anche con qualche frasettina in Moré (dialetto del
posto), anche se poi é difficilissimo capire le risposte...nel
sentire Moré iniziano tutti a parlare a 1000 all'ora e si
mettono a ridere perché non é proprio una lingua da
bianchi!
Fatevi sentire ogni tanto che è proprio bello leggere le
mail di amici... Un abbraccio a tutti. Fabio
RIFLETTIAMO
ilPORTO
L’ultima parola è sempre: “Amore”
16
A cura di Don Valentino Salvoldi
Verdi colline dolcemente degradanti verso il mare. Un
bambino corre di fiore in fiore, li accarezza, a volte li
bacia. S’inginocchia davanti ai fiori di cicoria, ormai maturi per la semina, sussurra alcune parole e soffia forte i
semi verso il cielo. Con lo sguardo li segue finché il
vento li abbia dispersi. Attende un momento. Trattiene il
respiro: scuote il capo e ricomincia con un altro fiore.
Sono messaggi inviati ad un Fiore colto troppo presto e
trapiantato nei campi del paradiso. Ma, forse, lassù non
è ancora primavera e la sorella non può mandare la
risposta. Ella compare nei sogni, durante la notte. Ha
una ghirlanda in testa e chiede altri fiori per fare un
vestito che renda ancora più bella la sua eterna giovinezza.
… Con questa immagine sintetizzo uno dei sogni più
ricorrenti della mia vita. Anch’io sono fragile, come quei
fiori di campo talmente leggeri, quasi impalpabili, che il
più lieve soffio di vento fa dissolvere nell’aria. Ma pure
mi sento forte in virtù di quella fede che mi fa leggere
la realtà alla luce dell’intuizione: “Per il credente l’ultima
parola non è mai la morte. L’ultima parola è sempre:
Amore”.
Il vivere, il nascere e il morire, con la vanità del tutto,
anzi, con la caterva di dolore che incombe sull’umanità,
mi spronano a contrapporre un atto di fede a chi è tentato di venerare il nulla: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi.
Nulla manca a chi ha Dio”.
Un Dio che non solo “discese dal cielo” per entrare nel
nostro nulla e trasformarlo nel tutto, ma addirittura
“discese negli inferi”, bevve il calice del dolore fino alla
feccia con l’intento d’insegnarci che la sofferenza, vissuta senza fede e non irrorata dalla preghiera fa impazzire. Il dolore, invece, affrontato con lo sguardo del Figlio
di Dio crea il capolavoro del santo. Crea quella stupenda figura che è l’immagine ideale di tutti noi: Maria.
Ella è grande nel suo “sì” ad un progetto che sconvolge
ilPORTO
RIFLETTIAMO
17
tutti i piani umani: il desiderio di una famiglia normale.
Grande nel suo canto all’illogico Amore che abbatte i
potenti e innalza i miseri. Grande nel conservare nel
cuore una Parola non sempre capìta. Grande nel suo
stare ai piedi della croce per generare un’umanità
nuova, della quale diventa madre: “Donna, ecco tuo
figlio!”.
Quando il cristiano recita il rosario, non contempla il
dolore umano con lo sguardo disperato del non credente che quasi trova un morboso gusto nello sbattere
in faccia a tutti la miseria di questa umanità. Egli ha uno
sguardo di compassione, mentre riveste la notizia negativa di quel supplemento d’amore che ha amalgamato
Cristo e sua Madre nel divino sforzo di “mutare il mesto
incedere in passo di danza” e nel raccogliere tutte le
lacrime, per farne dei diademi, lassù nel cielo.
Ecco allora la via crucis trasformarsi in cammino verso
la luce. Percorso che non è di morte, ma di salvezza.
Arriva infatti presso quell’Uomo che accetta la morte in
modo così dignitoso ed eroico, al punto di pregare per
i suoi crocifissori. Affascinante icona dell’illogico Amore:
vedendo come muore il Giusto, noi possiamo ripetere
con il pagano centurione: “Veramente costui era il Figlio
di Dio”.
Figlio di Dio che a pasqua non esita a sfidarmi: “Perché
cerchi tra i morti Colui che è vivo?”. Un Figlio di Dio che
m’invita a continuare a soffiare verso il cielo i semi del
fiore di cicoria. Un Figlio di Dio che aumenta la mia
fede, in modo tale che, con il vescovo martire, Oscar
Arnulfo Romero, anch’io possa così pregare: “Spesso mi
hanno minacciato di uccidermi. Come cristiano devo
dire che non credo alla morte senza la resurrezione: se
mi uccidono, risorgerò nel popolo salvadoregno. La mia
morte, se Dio l’accetta, sia per la libertà del mio popolo e sia una testimonianza di speranza nel futuro. Posso
dire anche, se mi uccideranno, che perdono e benedico
quelli che lo faranno. Morirà un vescovo, ma la Chiesa di
Dio, ossia il popolo, non perirà mai”.
Non perirà perché per il credente l’ultima parola non è
lasciata alla morte, ma al gioioso canto del mattino di
pasqua che rinnova l’universo nell’alleluia della
resurrezione.
EVENTI
ilPORTO
Mons. Pietro Bonassi ...e i fuori tema
18
A cura di Margary Frassi
- Foto Silvano -
ritualità e umanità di questo straordinario e indimenticabile sacerdote che per 56 anni fu parroco di Sarnico,
incidendo sulla vita religiosa, sociale e culturale della
cittadina. Tanto incisivo è stato il segno del suo
Parrocchiato che Sarnico gli ha intitolato anche una via.
Era il 12 novembre 1907 quando il ventiseienne sacerdote nativo di Alzano Maggiore approdò nella cittadina del basso lago con la sorella Catì, la devotissima
perpetua che “I lo tegnìa dè cönt”, scomparsa nel
1953. “Mons. Bonassi servì il Signore e i fratelli senza
mai chiedere nulla” fino al giorno della sua morte avvenuta il 16 luglio 1966.
Il 16 luglio 2006, don Felice Luiselli, ricordando la figura di mons. Pietro Bonassi nel corso della cerimonia di
commemorazione del 40° della sua morte, concluse la
sua omelia con queste parole: “Tanto ancora ci sarebbe da dire su questo grande uomo e spero che qualcuno, prima o poi, possa scrivere un libro su di lui”.
Nel giro di un paio d’anni quello che era suonato
come un auspicio è diventato realtà. Il merito è del
creativo Mario Dometti che questa volta ha smesso i
panni di regista della “Crazy Company for Don John”
per indossare quelli di biografo. “Mons. Pietro Bonassi
...e i fuori tema” è il titolo del libro di oltre 330 pagine
edito dalla “Tipografia Sebina” di cui è autore questo
noto sarnicese di 60 anni, molto presente nella sua
comunità, la cui vita è stata segnata dalla profonda spi-
Il perché de “i fuori tema” lo spiega Dometti nella prefazione: “Mons. Bonassi ha fatto parte della mia vita,
dall’infanzia fino all’età adulta; è una figura che, con la
sua presenza, ha influenzato il mio modo di essere, di
pensare, di veder le cose. E, come la mia, credo che
anche la vita di molte altre persone di Sarnico sia stata
segnata dall’incontro con mons. Bonassi. Scrivere un
libro su di lui, quindi, non poteva che significare raccontare alcune delle molte vicende parallele a quella
vita straordinaria. Quindi, andare fuori tema”.
Ed è proprio quell’andare fuori tema che rende interessante, oltre che piacevole, la lettura di questo libro,
perché raccontando la storia di questo parroco segnata da due grandi guerre, in realtà si scopre anche quella dei suoi parrocchiani.
Preziosa fonte storica a cui l’autore ha attinto è il
“Liber Chronicon”, ossia il diario parrocchiale che
mons. Bonassi scrisse di suo pugno, con molto scrupolo, fino al 1948 (in seguito fu sostituito dal bollettino
parrocchiale). Un lavoro di analisi e di sintesi non indifferente quello condotto dall’autore che, oltre a decifrare e a trascrivere una mole di testi, ha contestualizzato fatti e avvenimenti riportati nel diario, inquadrandoli nel periodo storico in cui accaddero, in particolare quelli riguardanti la guerra 1915-1918, la seconda
guerra mondiale e la rinascita del dopoguerra.
Oltre che grande guida spirituale per la sua comunità
soprattutto nei momenti di difficoltà, mons. Bonassi
contribuì a realizzare edifici sacri, come la chiesetta di
ilPORTO
EVENTI
19
Santa Teresina a Fosio edificata nel 1930, ma anche
opere socio-assistenziali quali l’Asilo infantile, il
Ricovero dei Vecchi, la Casa Madre per le suore di
Maria Bambina.
A mons. Bonassi si deve inoltre la fondazione della
“Schola Cantorum” e del teatro dell’oratorio.
Ma mons. Bonassi non era solo “L’uomo del servizio
divino”, come si legge nel capitolo “Ol tabiòt ale
Caslàne”, in cui alcuni sarnicesi raccontano della sua
grande passione per la caccia “talmente intensa che la
domenica, nel periodo venatorio, celebrava una Messa
alle 4 e 30 del mattino, appositamente per i cacciatori”.
Altro grosso pregio di questo libro è quello di aver
raccolto dalla viva voce di alcuni protagonisti testimonianze che altrimenti sarebbero andate perse, come il
celebre abbraccio del maggio 1959 nella Basilica di San
Pietro a Roma tra mons. Bonassi e il Beato Papa
Giovanni XXIII, amici sin dai tempi del Seminario, “due
grandi uomini di pace”. Testimone del memorabile
incontro “da togliere il fiato”, immortalato anche in una
celebre foto, l’ex sindaco Iginio Ferrini che lo racconta
con dovizia di particolari. Ma anche il drammatico
resoconto dell’ex sindaco Preneste Gusmini sui tragici
fatti accaduti alla Manifattura Sebina nel maggio 1961.
Ci sono poi i ricordi su mons. Bonassi della pronipote Evelina Dogadi Bratti, nipote della Cilia, e quello del
suo ultimo curato, don Felice Luiselli che narra anche
divertenti aneddoti sul suo parroco, come quello del
1958 relativo alla vestizione per la cerimonia ufficiale
dell’assegnazione del titolo di “Canonico della
Cattedrale” che gli fu conferito dal vescovo mons.
Piazzi. Bello anche il capitolo “Dossi Giovanni, il sagrestano”, in cui don Gianni Bellini esalta la figura di questo “uomo di poche parole, ma di grande disponibilità
e dedizione, per nulla bigotto, un uomo integro, serio,
sposato, con figli, “homo simplex et rectus”.
La vita di mons. Bonassi, quale emerge dal suo
“Chronicon”, dimostra che “fu un uomo di grande
zelo; spronato dall’amore di Cristo, si è dedicato a tutti
con carità e bontà paterna”, sempre con umiltà, semplicità e generosità, qualità per le quali si è fatto ben
volere da tutti i suoi parrocchiani che in questo libro
potranno ripercorrere un tratto della loro storia. “La
sua solidarietà e attenzione ai bisogni veri della gente
fanno sì che mons. Bonassi – scrive il parroco don
Luciano Ravasio - sia un segno, un punto di riferimento, il guardiano vivo e sicuro sul porto che ci stimola
sempre ad essere una comunità”.
Ma il libro racconta “tra le righe” anche il percorso spirituale e di fede compiuto dall’autore, che ha aderito
all’”Ordine Francescano Secolare”.
Esso può essere ben sintetizzato in questa sua affermazione: “Rileggendo l’esistenza terrena di don
Bonassi si riesce a comprendere soprattutto quanto
sia meraviglioso vivere nell’amore”.
“Mons. Bonassi ...e i fuori tema” verrà presentato al
pubblico giovedì 30 aprile nel corso dell’intitolazione
della nuova piazza delle “Residenze sul porto” al Beato
Papa Giovanni XXIII e sabato 2 maggio nella chiesetta
di San Paolo alle 17,00.
RIFLETTIAMO
ilPORTO
A cura di Gian Franco Gaspari
La globalizzazione e il nostro impegno
20
Quando abbiamo trattato della globalizzazione su “Il Porto “ di marzo,
chiudevamo il nostro servizio con
l’impegno di indicarne anche i lati
positivi e, se dovuto, come deve
essere dovuto, il nostro impegno e
contributo per realizzarli.
Ritenendo che la nostra visione non
può prescindere dalla nostra posizione di cattolici, il primo riferimento
per la nostra azione non può essere
che il Vangelo.
Aprendo il testo sacro abbiamo
subito l’incontro con il Vangelo di
Matteo (XXV,40): “Tutte le volte che
avete fatto questo ad uno dei più
piccoli di questi fratelli, l’avete fatto a
me”. “Affamato, assetato, ignudo, pellegrino, infermo e carcerato”. Ecco,
sono tutti i ruoli che la globalizzazio-
ne ha portato alla ribalta nel suo
essere planetaria.
Ancora: “Date a Dio quello che è di
Dio e a Cesare quello che è di
Cesare” (Mt.XXI,21). La sovranità,
l’indipendenza, il rispetto reciproco
dei ruoli in tutte le entità terrestri e
religiose.
Di fronte alla globalizzazione ecco
allora i nostri impegni per collaborare affinchè tutti quegli otto obiettivi
che abbiamo descritto nella prima
parte siano raggiunti, o quanto
meno largamente intrapresi.
Prima però di passare al positivo , mi
preme ricordare e completare il
quadro negativo con altri due obiettivi non elencati in quelli precedenti:
a) Annullamento della pena di
morte in tutti gli Stati; traguardo:
impegno in primis dell’ONU per
un’intensa attività diplomatica allo
scopo di pervenire non solo alla
momentanea sospensione delle esecuzioni programmate, ma di raggiungere tutte le nazioni che ancora oggi
legalizzano la pena di morte, perché
dalla tregua si passi alla completa
abolizione.
b) Totale rispetto fra tutte le religioni; traguardo: azione comune fra tutti
i vertici ed i capi religiosi del pianeta
atta a raggiungere una perenne convivenza pacifica.
Ancora una seconda premessa. Non
possiamo infatti affrontare il capitolo
positivo della globalizzazione senza
rivolgere un pensiero riconoscente e
grato a tutti i missionari e religiose, a
qualunque fede appartengano, operanti sulle trincee degli obiettivi più
spinosi e urgenti (contro la fame, le
malattie e l’analfabetismo), unitamente a tutti i volontari di ogni provenienza che, a rischio della propria
vita, si sono totalmente dedicati a
sollevare le urgenze e le miserie
quotidiane.
Una parola infine sulla pesantissima
situazione di crisi economica ormai
planetaria: Sono completamente
digiuno in questa materia, ma che
essa sia grave e universale è evidente per tutti; che Iddio illumini tutti i
responsabili in questo settore perché operino veramente coesi, eliminando al più presto le situazioni
estreme ed avviando interventi per il
loro superamento. Comunque, per
uscire dalla crisi, ci sentiamo di suggerire ciò che dovrebbe essere alla
base di ogni provvedimento: onestà!
Onestà nella accezione più vera del
termine, più trasparente, dalle sfere
più alte dell’economia fino ai singoli
operatori in materia di finanza e di
concorrenza.
Ed ora veniamo agli aspetti positivi
della globalizzazione che potranno
ilPORTO
21
certamente essere raggiunti nel tempo perché la scienza e la tecnologia ormai non possono più fermarsi:
- Il succedersi degli eventi positivi o negativi che possono essere conosciuti in tempo reale.
- La tecnologia più avanzata che ci permette di spaziare nel pianeta con immediatezza.
- I trasporti su mezzi sofisticati che ci permettono di raggiungere in tempi rapidissimi ogni luogo del globo terrestre.
- Le Istituzioni continentali, nazionali e regionali che consentono interventi rapidi, coordinati ed efficaci in tutto il
pianeta.
Ed infinte il collante perché ogni atto, ogni intervento,
ogni traguardo possa essere raggiunto: la volontà, diventata valore accettato e propugnato, che si trasformi in
strumento veramente operativo.
E qui vogliamo chiudere i nostri servizi con una visio-
RIFLETTIAMO
e CULTURA
ne che ci apre il cuore ad una realtà sublime per noi
cristiani: la certezza che si compia in ciascuno di noi “la
beata speranza”.
Ce lo dice S.Paolo nella lettera ai Romani (VIII, 14-19):
“Essendo tutti quelli che son mossi dallo Spirito di Dio,
figli di Dio. Difatti voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per nuovo timore, ma avete ricevuto lo spirito di
adozione in figli, per il quale gridiamo: Abbà (Padre).
Questo stesso spirito attesta allo spirito nostro che noi
siamo figli di Dio e, se figlioli, siamo anche eredi: eredi di
Dio e coeredi di Cristo, se però soffriamo con Lui da
essere con Lui glorificati.
Io tengo per certo che i patimenti del tempo presente
non sono da paragonarsi alla futura gloria, che sarà manifestata in noi. Difatti la creazione sta ansiosamente aspettando la rivelazione dei figli di Dio”.
Associazione culturale “SARNON”
Approvato lo statuto e nominato il Presidente
Il girono 10 marzo
2009, si è riunita in Via
Cortivo (Palazzina ex
arti e mestieri) l’ass e m b l e a
dell’Associazione
Culturale “SARNON”
per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
• MIRIAM GASPARI
Consigliere
• GIUSEPPINA GIUPPONI Consigliere
• MARIO DOMETTI
Consigliere
• ANDREA RUGGERI
Consigliere
• BENEDETTA DOMETTI Consigliere
Nel corso della riunione del C.D. è stata inoltre fissata la
quota d'iscrizione al sodalizio. La tessera di adesione
all'Associazione comporterà in futuro dei vantaggi che
verranno comunicati in seguito ai soci.
La quota dè fissata in 5 Euro da versare all'atto dell'iscrizione ed avrà durata sino al 31 dicembre 2009.
1. Esame e approvazio- Ai bambini ed ai ragazzi fino ai 18 anni non vi sarà alcune Statuto sociale;
na quota da pagare.
2. Nomine cariche sociali;
Per il 2009 saranno esenti dal pagamento della quota
3. Varie ed eventuali.
sociale tutte le Associazioni aderenti.
Assume la presidenza dell’assemblea il signor ACHILLE Si precisa inoltere che il pagamento della quota NON E'
BELLINI che sottopone ai presenti lo Statuto sociale.
ASSOLUTAMENTE SUBORDINATO alla partecipazioDopo ampia discussione, all’unanimità dei presenti l’as- ne al recital Scior, picaprede e pescadùr.
semblea approva lo Statuto
A questa manifestazione POTRANNO partecipare
Si passa all’analisi del secondo punto; l’assemblea all’una- anche coloro che NON SONO ISCRITTI ALL'ASSOnimità nomina i Sig.ri:
CIAZIONE
• ACHILLE BELLINI
Presidente
Ricordiamo a coloro che fossero interessati ad aderire al
• ANNALISA BUELLI
Vicepresidente
sodalizio (cittadini o gruppi) lo possono fare telefonan• EMILIA BORTOLOTTI
Consigliere
do al numero: 397 7002718
E-mail [email protected]
• CARMEN BELLINI
Consigliere
Lo statuto dell’associazione è scaricabile dal sito della
• ANNA DOSSI
Consigliere
parrocchia: www.parrocchiasarnico.it.
• LUIGI PICCO
Consigliere
RIFLETTIAMO
ilPORTO
22
A cura di Pier Luigi Billi
Riflettiamo: la sventura del Giusto
“Etiamsi acciderit me, C’era sulla terra di Hus, un uomo chiamato Giobbe: un
in ipso sperabo” uomo perfetto, integro, timorato di Dio e lontano dal male.
Anche se mi uccidesse, pecore e tremila cammelli, di cinquecento paia di buoi e cinspererei in Lui quecento asine. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli
Aveva sette figli e tre figlie e il suo gregge era di settemila
d’Oriente.
Egli affermava: “Nudo uscii dal ventre di mia madre e nudo
là ritornerò; il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore”.
Dopo la sua calamità e le sventure nelle cose, Dio permette a Satana di colpire il giusto Giobbe nella persona: la lebbra. La stessa moglie lo ingiuria e gli suggerisce delle bestemmie, ma il saggio risponde: “Se da Dio si accetta il bene, il
male non si deve accettare?”
Giobbe era un uomo naturalmente buono, in una natura
autenticamente e automaticamente buona. La sua fede rimane sicura di Dio. La sofferenza è legata al nostro destino di
uomini, con tutto il suo tragico bagaglio di lotte interiori, di
problemi insolubili, di domande senza risposta. Costi quello
che costi, anche se la sofferenza è pesante, bisogna essere
sicuri di Dio e della Sua bontà.
Si fa presto però ad essere sereni e consigliare in maniera
dottrinale, quando la sofferenza non colpisce noi, ma è sulle
spalle di altri. La fede nell’uomo è sentire Dio
come unico soccorso,
come unico amico, sempre malgrado tutto.
Fiducia illimitata.
L’uomo nell’intimo della
sua anima ed in mezzo alle
tenebre, non deve perdere la speranza e la fede,
deve restare sempre sicuro di Dio. Dio solo può
giudicare Dio.
Sant’Agostino diceva: “Vis
fugere a Deo? Fuge ad
Deum” Non v’è altro rifugio che Dio, anche contro
Dio. L’uomo non può
scrutare l’imperscrutabile
di Dio, oppure giungere ai
confini dell’onnipotente.
Gli amici di Giobbe ripetono spavaldi e sicuri: “Tu
sei infelice, sei stato colpito nei beni e nel fisico,
dunque sei colpevole
davanti a Dio”. Giobbe
ripete: “Sono innocente,
dunque il Dio della vostra
teologia, è ingiusto”. Per
uno studio serio di questa
discussione feconda, ci
vuole una forte disciplina
del pensiero e del carattere. Giobbe ha fede nel
Dio buono e provvidente:
“Etiamsi acciderit me, in
ipso sperabo” Anche se
mi uccidesse, spererei in
Lui. Fede profonda e radi-
ilPORTO
RIFLETTIAMO
23
Non v’è altro rifugio che Dio,
anche contro Dio
L’Aquila: 8 aprile 2009
cata. Egli sa con certezza che l’immensa
solitudine dell’uomo viene irradiata dalla
fede. Che cosa è la sapienza? Temere Dio è
la sola sapienza. La sapienza è la forma più
perfetta dell’intelligenza, in quanto è conoscenza degli uomini e delle cose, discernimento degli avvenimenti e delle situazioni,
dei doveri e delle opportunità. La sapienza
e la carità devono essere le sole passioni
per il cristiano. L’uomo si rivolge a Dio
dicendo: “Io grido verso di Te, ma Tu non
mi rispondi, insisto ma Tu non mi consideri. Speravo il bene, ma è arrivato il male,
aspettai la luce, ma venne il buio”. La tragedia è questa: che non ci si capisce nulla, ne
con l’intelligenza, ne con la fede.
Giobbe è castigato con la sofferenza, sotto
ogni forma, pur avendo soccorso gli sventurati, non ha abusato del denaro e della
potenza, non ha adorato altri Dei, non ha
odiato alcuno, non si è rallegrato del male
altrui, è stato limpido e retto, ha reso sempre testimonianza alla giustizia ed al bene.
Giobbe dunque dice che deve rispondere
all’Onnipotente, perché egli si sente giusto.
Alla fine il Signore, che non deve spiegazioni a nessuno, rispose a Giobbe in mezzo alla
tempesta e disse: “Chi è costui che ottenebra il mio consiglio con parole prive di
cognizione? Cingi qual prode i tuoi lembi ed
io t’interrogherò e tu m’istruirai! Ov’eri tu,
quando mettevo base alla terra? Parla, se
possiedi tanta intelligenza. Chi fissò le sue
dimensioni, che tu sappia, e chi distese
sovr’essa la corda?” Qui siamo alla soluzione del dramma di Giobbe. Che sai tu o
uomo? Che puoi tu?
Giobbe non ha altro da dire: “Ho parlato
alla leggera, Tu sei onnipotente”. Dio dice
ancora a Giobbe: “Guarda da vicino tutto
insieme, guarda come mai hai guardato.
Sonda le origini, ricerca le cause, penetra
nei misteri”: Giobbe volle discutere, Dio
non discute, mostra, interroga, dirige l’attenzione e la riflessione. Nessuno ha il braccio
come quello di Dio. Giobbe alla fine capisce, sa di aver parlato alla leggera ed ha una
nuova percezione della realtà di Dio. Dio è
sempre Dio, incrollabile e incomprensibile.
La sapienza di Giobbe sta proprio in questo, avvertire il senso della sua umana miseria; finalmente si pente e si salva. Ora è questa la grandezza di Giobbe, egli ha perduto
la coscienza della propria giustizia, del fatto
che Dio dovesse rendere conto a lui, povera creatura; ha perduto la sua capacità di
discutere con Dio, la sua sensibilità alla critica, il suo stupore di fronte all’umana
incoerenza, il suo volere comprendere perché tanto dolore, nonostante fosse giusto.
Giobbe riconosce la sua umana miseria e il
suo non poter discutere con Dio, perché
Egli è l’imperscrutabile.
Vive egli ora, una nuova benefica vita, non
discute più, accetta finalmente tutto da Dio,
senza spiegazione.
Penso che tutti noi, dovremmo fare così.
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
24
A cura di Gian Franco Gaspari
ASSOCIAZIONE ANZIANI E PENSIONATI
Assemblea Generale
Il nuovo Presidente
dell’Assemblea
dell’Associazione
rag. Carlo Milesi
Si è tenuta il 20 marzo scorso con due
importanti novità:
a) E’ stato insediato il nuovo Presidente
dell’Assemblea, eletto nello scorso maggio,
nella persona del rag. Carlo Milesi che si è
trovato subito a proprio agio nello svolgimento del nuovo compito e così gli auguriamo di
continuare per molto e bene il suo lavoro.
b) La data dell’assemblea è coincisa con il 29°
compleanno di vita dell’associazione, nata
appunto il 20 marzo 1980 nel salone parrocchiale alla presenza del prevosto Don
Giovanni Ferraroli.
E’ stata questa l’occasione per ricordare i fondatori defunti dell’Associazione e per inviare
un saluto particolare ai due cofondatori: il Sig.
Everardo Virginio Marini (che è stato il primo
presidente) e la sig.na Maria Buelli (Maria del
Paol). Molto apprezzate le parole di ringraziamento e di stimolo a continuare sulla strada
intrapresa rivolte ai presenti da parte del
Sindaco, come pure l’intervento della vicesindaco Romy Gusmini che si è detta soddisfatta del lavoro svolto durante il quinquennio, sia per la passione che vi ha messo, sia
per l’accoglienza positiva ricevuta dalla cittadinanza. Per impegni del suo ministero non ha
potuto presenziare il prevosto don Luciano a
cui l’Associazione è particolarmente legata.
Si è poi dato corso allo svolgimento dell’ordine del giorno con la lettura della relazione
annuale e programmatica fatta dalla presidente Emy Ruggeri, con un messaggio conclusivo
che riteniamo opportuno pubblicare, al termine di questa relazione, per il suo contenuto appassionato e profondo.
Il tesoriere Antonio Sacella ha poi dato lettura dei dati del bilancio consuntivo 2008
e di quello preventivo 2009, già approvato
dal Consiglio Direttivo e dal Collegio dei
revisori.
E’ stato poi riconfermato anche per l’anno
2009 lo stesso Collegio dei revisori e quello
dei Probiviri.
Infine si è data autorizzazione al Consiglio
Direttivo per l’eventuale elargizione di sovvenzioni e contributi a norma di statuto e per
la predisposizione del programma celebrativo
del 30° anniversario di fondazione, che ricorre il prossimo anno.
ilPORTO
ASSOCIAZIONI
25
Al termine dell’assemblea, come di consueto è stato offerto un rinfresco a tutti i presenti.
Ed ora il messaggio conclusivo della nostra Presidente:
“Stando assieme avremo occhi nuovi per guardarci intorno
ed accorgerci che ci sono momenti in cui l’unica cosa che
si può fare per qualcuno è esserci, ed è questa unione che
ci suggerirà le vie per agire con creatività e ci infonderà la
forza per percorrerle, insegnandoci a trovare il lato buono
in ogni essere umano. Purtroppo viviamo in un mondo
frantumato dagli odii e dalle diversità, cerchiamo di non dire
mai “ai miei tempi, i tuoi tempi”. I nostri tempi sono quelli
che stiamo vivendo, ama chi ti sta vicino, non estraniarti
dalla vita sociale e tieniti aggiornato; sapere come e dove va
il mondo aiuta ad appartenere ad esso. Sappiate che la vecchiaia è degna di onore se sa farsi rispettare e se mantiene
i suoi diritti, se fino all’ultimo respiro non cede ad altri la
propria indipendenza. Insomma siate fieri di essere anziani!
Grazie di tutto ed a tutti un affettuoso abbraccio”.
ARTE
ilPORTO
A cura di don Gianni Bellini
ARTE E CULTURA
26
E alla pasqua 09 il Catalogo, molto atteso, non è arrivato.
Il rimando (così si è espresso Davide Dotti, il compilatore) sarà per maggio, cioè al compimento
dell’Amministrazione Dometti e all’inizio del nuovo quinquennio direzionale per Sarnico. Si pensa ad un’edizione
più studiata, più completa, più elegante. Ed è quello che
conta!
Ed eccoci ad un altro tema. Me ne dà l’occasione l’articolo apparso sul Porto il mese scorso, dal titolo
“Associazione culturale SARNON” un nuovo Ente che si
propone di organizzare ulteriori attività quali rassegne,
convegni, manifestazioni, percorsi interattivi con materiale
promozionale e divulgativo. Nell’editoriale, a cura di CIVIS,
si dà valore soprattutto al “Teatro” e alle sue molteplici
valenze. È tutto! E sta bene!. Per lo scrivente la compagnia
filodrammatica rimane carente se non si promuovono
insieme al palcoscenico, altre espressioni di cultura e cioè:
ARTE - DANZA – ESCURSIONI – SCOPERTE e ancora, se per nullità sono presi in considerazione i tre poli e
cioè: La galleria d’arte contemporanea, l’Androne motonautico e Sarnico del passato.
Non dappertutto è viva e funzionante la scuola di “Danza
Classica”… In Sarnico vige ed è diretta dall’insegnante
Prof.ssa Cristina Zatti.
Nel passato gli esercizi si svolgevano negli ambienti della
vecchia palestra Arti e mestieri e, dopo ogni corso annuale, si dava un saggio finale. Davvero uno spettacolo umano
e celestiale se si pensa che unisce il corpo al cielo dove gli
Angeli circonfondono la divinità con voli e giri inebrianti.
Quelle bambine, gracili ancora nelle membra comunicano
soavità anche se prive di ali!
E torniamo alla PINACOTECA, anche se ne ho parlato a
iosa, ascoltato sì o no. è l’unica esposizione entro il nostro
territorio e cioè nel Basso Sebino e Franciacorta. Di musei
e Pinacoteche provinciali ne esistono solamente due:
Lovere con l’”Accademia Tadini”, Sarnico con la collezione
“don Gianni Bellini”.
“Unicuique suum” (A ciascuno la sua parte). Sia ben chiaro. Ciascuno nel proprio campo e nel proprio ordine e
quindi niente emulazione o superamento, ma concordanza di intenti e cioè la promozione della “Scienza” e della
“Bellezza”! “Omnes in unum” (tutti uniti).
Nel Porto (febbraio 09) proposi per l’ennesima volta i
nuovi siti culturali e cioè: “Galleria d’arte contemporanea
(C.Galizzi)”, l’”Androne motonautico” con galleggianti tradizionali ed attuali. L’”Antica Sarnico” con foto, stampe,
documenti, cimeli ed altro.
Tre fonti del “Sapere” alle quali sono chiamate persone
avanzate nel gusto, nella novità e nella promozione turistica. “Sarnon” deve essere all’avanguardia nell’esporre ciò
che riguarda più direttamente la cittadinanza nel suo passato e nel suo presente!
E per il MUSEO parrocchiale di ARTE SACRA ?... Bisogna
attendere le finiture interne ed esterne dell’Edificio sacro,
cioè la Chiesa. Di sicuro don Ravasio lo realizzerà!
E concludo.
Mi diceva tempo fa Mons. Maurizio Gervasoni: “Creare un
MUSEO è facile, condurlo è assai difficile”.
Gli ho dato pienamente ragione.
Per un MUSEO non basta il locale adatto… all’esposizione fruibile, urgono cose indispensabili al suo
funzionamento e
cioè: I custodi
(volontari e no),
gli orari fissi
d’apertura
e
chiusura, le targhe in paese e
dintorni, i comunicati stampa e
TV (…)
Non tutto si può
pretendere dal
Comune.
Ci vogliono enti
(Pro Loco innanzitutto) e persone capaci ed
intraprendenti.
SANITÀ
ilPORTO
28
A cura della dott.ssa Elena Raspini
UN OSPEDALE CHE GUARDA AVANTI
Nuove attrezzature
per la riabilitazione
all’Ospedale di Sarnico
A più di un anno di distanza dall’avvio della
nuova gestione, fa quasi impressione fermarsi un momento e volgere lo sguardo
sulla pluralità di interventi di riqualificazione
finora condotti presso l’Ospedale di
Sarnico.
La voglia e l’entusiasmo di mantenere gli
impegni assunti, la sfida del cambiamento
letto in chiave innovativa e partecipativa
contraddistinguono il percorso di potenziamento del nosocomio lacustre intrapreso
dalla “governance”.
A breve strumenti riabilitativi all’avanguardia formeranno la nuova palestra tecnologica strumentale.
In particolare, verrà introdotto “Erigo”, un
vero e proprio Robot che utilizza tecnologie di nuova generazione in grado di adattarsi alle esigenze dei singoli pazienti, una
macchina unica nella provincia di Bergamo
utilizzata per la riabilitazione neuromotoria
e neurologica, efficace nei casi di ictus.
Tanti i vantaggi che offre ai pazienti e ai
fisioterapisti, in termini di qualità delle prestazioni e risparmio di tempo in quanto
consente di svolgere sessioni intensive di
terapia motoria già nelle prime fasi della riabilitazione.
Il macchinario a passo passivo è dotato di
meccanismi di movimento controllati da
microcomputer che generano movimenti
fisiologici della gamba.
Un’imbragatura fissata al tavolo basculante
in corrispondenza del torace e delle spalle
sostiene la parte superiore del corpo.
Questo contribuisce a migliorare la respirazione e la circolazione del sangue.
Attraverso movimenti automatizzati e personalizzati, i pazienti ricevono “informazioni” simili a quelle che avevano precedentemente alla lesione.
I risultati finora raggiunti nel progetto di
rilancio, sotto gli occhi di tutti, parlano di un
ospedale che guarda avanti.
ilPORTO
a cura di CIVIS
SPORT
Per il Sarnico F.C. campionati d’ ...eccellenza
29
Grande campionato quello disputato fin’ora dalle squa- sor e a tutti i tifosi che la sostengono sempre più
dre del Sarnico F.C. militanti rispettivamente nel girone numerosi.
di Eccellenza e nel settore Giovanissimi Provinciali.
Bilancio del campionato in corso: partite giocate n. 32
vinte n. 19 pareggiate n. 9 perse n. 4
ECCELLENZA (foto a sinistra)
La squadra, che milita nel girone C dell’Eccellenza, nei SETTORE GIOVANILE (foto a destra)
suoi cento anni di attività non è mai stata a livelli così alti, Nel mese di marzo vittoria del campionato Giovanissimi
tanto da essere ad un passo dal raggiungimento della Provinciali “B” anno 1995, i ragazzi di Mister Cagna
prestigiosa serie D.
hanno ottenuto 20 vittorie, 1 pareggio e nessuna sconAttualmente occupa il primo posto in classifica in coabi- fitta segnando 85 goal e subendone solo 18.
tazione col Pedrengo a due giornate dal termine del Dal 10 maggio si disputeranno le finali regionali contro
campionato.
le squadre del Cimiano e del Vis Nova Giussano.
Un grosso plauso a tutto lo staff dirigenziale, agli spon-
CULTURA
ilPORTO
A cura della Commissione Biblioteca
Iniziative: fai il pieno di cultura
30
La Regione Lombardia promuove anche per quest’anno
l’iniziativa “Fai il pieno di cultura” che prevede l’apertura
straordinaria di musei e
biblioteche nei giorni di
venerdì 15, sabato 16 e
domenica 17 maggio.
L’obiettivo è di offrire a tutti bambini, giovani e adulti l’opportunità di scoprire i
musei e le biblioteche, i luoghi straordinari in cui sono
situati e i servizi che offrono.
Un ricco programma riuscirà
ad accontentare anche i visitatori più esigenti o quelli che
non sono frequentatori abituali: visite guidate, spettacolo dal vivo, cinema, letture
animate, incontri con autori,
arti visive, animazioni, laboratori, degustazione di prodotti tipici e molto altro.
L’iniziativa regionale coinvolge, in un’ottica d’integrazione
e collaborazione, le Province,
i musei, le biblioteche e un
gran numero di istituti culturali presenti sul territorio
lombardo.
La biblioteca di Sarnico aderisce all’iniziativa aprendo al
pubblico domenica 17 maggio dalle ore 9.00 alle 12.30
e dalle 15.00 alle 19.00 con un ricco programma: alle
ore 10.30 partirà il Bibliotour, una visita guidata alla
biblioteca e a Casa Gervasoni.
Alle 16.00 le “Fiabe a testa in giù” porteranno i bambini
in un fantastico mondo dove i protagonisti sono piccoli
lupi e porcellini cattivi e principesse sulla…zucca!
Per tutta la giornata sarà possibile navigare “In rete in
libertà”: la biblioteca metterà a disposizione gratuitamente il servizio Internet.
Vi aspettiamo quindi domenica 17 maggio per fare un
pieno di cultura!
I prossimi appuntamenti in biblioteca
Proseguono anche per il mese di maggio gli appuntamenti della rassegna “Aperitivi con l’autore”.
Sabato 9 maggio alle ore 17 presso la pinacoteca “G:
Bellini” verrà presentato il volume “Agente di moda: una
professione storica proiettata nel futuro” di Massimo
Costa, Riccardo Pagani e Ada Cattaneo, Franco Angeli
Editore.
Per i più piccoli, sabato 23 maggio alle ore 16 letture animate in biblioteca a cura del Teatro Prova.
bambini di divertono a colorare le uova di cartapesta
Patrizia del Teatro Prova legge le avventure
della gallina Pervinca
ilPORTO
Le poesie di nonna Angelina
I Lazzarini, il parco di Sarnico oggi stupendamente ristrutturato dall’Amministrazione
comunale, è l’oggetto della poesia di nonna
Angelina Giudici che con semplicità (“quando l’intelligenza si presenta in modo complicato, e diviene incomprensibile, vuol dire
che è poco matura; per avere effetto e
chiarezza dovrà mutare verso la semplicità”) parla anche delle lavandaie ed in particolare si sofferma su un aspetto che ormai
risiede solo nel ricordo di pochi anziani: “la
cura del bucato”. “Quella di lavare al fiume
era una prassi piuttosto diffusa; chi non
ricorda le donne ricurve a “résèntà” (sciacquare i panni). Il bucato aveva il buon profumo delicato e piacevole “dèla lüsìa” (lisciva) preparata in casa tramite la bollitura
della cenere che non solo sbiancava e disinfettava i tessuti, ma veniva adoperata dalle
nostre nonne, grazie al suo potere pulente
e sgrassante, anche per le pulizie casalinghe
e per il corpo. Con riguardo, stendevano
poi la biancheria sul prato per la “cüra”
(cura), una delle pratiche utilizzate dalle
lavandaie di allora”.
Dal mio libro Mons. Pietro Bonassi” ...e i
fuori tema” edito dalla Tipografia Sebina ed
in distribuzione dal 30 aprile 2009.
a cura di Civis
31
CULTURA
EVENTI
ilPORTO
32
A cura della redazione
IMPORTANTI EVENTI
per ricordare due uomini di pace
INTITOLAZIONE DELLA NUOVA PIAZZA
Grande serata il 30 aprile: alla presenza delle autorità
comunali e parrocchiali si terrà la cerimonia di intitolazione della nuova piazza “papa Giovanni XXIII”.
Per l’occasione i tre cori di Sarnico (Castello, Callido ed
Effatà) e le allieve della “Enjoy Dance” diretta da Crsitina
Zatti e il Corpo Musicale di Sarnico animeranno la serata.
Nel corso della cerimonia, avremo il privilegio di vedere
ed ascoltare il messaggio di saluto di Mons. Loris
Francesco Capovilla (per anni segretario particolare del
Beato Giovanni XXIII) rivolto alla popolazione di
Sarnico.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO: Mons. Bonassi ...e i fuori
tema di Mario Dometti
La presentazione del libro del nostro Civis, ben si inserisce nella manifestazione proprio per il grande affetto che
esisteva fra il Beato Giovanni XXIII e Mons. Pietro
Bonassi.
La presentazione del libro alla stampa, ai cittadani di
Sarnico che ancora ricordano con affetto il loro
“Prevosto” e l’incontro con l’autore, si terranno SABATO 2 MAGGIO alle ore 17 presso la Chiesa di San
Paolo tanto amata da Mons. Bonassi. La presentazione
sarà curata da Luca Taverna e da Margary Frassi.
ilPORTO
a cura di Silvio e Miriam Belotti
RIFLETTIAMO
Pensieri ed emozioni dal deserto della S.L.A.
...Il nostro amico Renzo è
morto il 13 aprile 2009.
da 8 anni era ammalato di
S.L.A. - aveva 58 anni.
Poco tempo fa volle
consegnare e dettare ad
un amico una riflessione
sulla sua malattia.
Questa sua preziosa
testimonianza la vogliamo
condividere con voi.
Silvio e Miriam
Non spiego cos'è la SLA (Sclerosi Laterale
Amiotrofica) perché di SLA si parla già
molto, anche a causa dei calciatori famosi
che ne sono colpiti.
Il mio intento è dare una risposta ai perché
che a volte mi vengono posti con parole,
sguardi o silenzi da chi incontro ogni giorno
nella mia casa.
Per rendere più chiaro il mio stato d'animo
nelle varie tappe della malattia, ho pensato
di paragonare il mio corpo ad un veicolo.
Prima della comparsa della S.L.A. viaggiavo
in autostrada ed in corsia di sorpasso come
lo esigeva la società in cui siamo, dove rallentare non è consentito perché c 'è sempre la coda che ti obbliga ad essere sempre
più veloce.
Ad un certo punto, senza alcun segnale
apparente di guasto, la macchina ha iniziato
a rallentare e dalla corsia di sorpasso mi
sono spostato sulla corsia centrale ed
anche qui dopo poco tempo ho iniziato ad
essere causa di rallentamento per chi mi
seguiva.
Mi sono quindi spostato sulla corsia dei veicoli lenti, che è anche la più pericolosa, perché utilizzata dai mezzi pesanti.
Ci sono stato per un breve tempo, dopodichè ho deciso di uscire dall'autostrada,
senza sapere dove la nuova via mi avrebbe
portato.
Inizialmente il disorientamento è stato
grande perché la scelta forzata era per me
un ritiro dalla corsa della vita.
A breve però ho potuto apprezzare il pae-
33
saggio che, viaggiando lentamente e potendomi anche fermare, ho ammirato.
Altra cosa significativa è che in autostrada le
vetture vanno tutte nella stessa direzione,
ed ognuno guarda davanti a sé, uscendo
sulla strada normale i sensi di marcia sono
due, perciò ho potuto incrociare altri veicoli e quindi gli sguardi degli occupanti.
Non solo, dovendo percorrere strade piccole e a volte senza indicazioni, per non
correre il rischio di sbagliare ho dovuto fermarmi per chiedere aiuto, ed ho potuto
condividere momenti di dialogo vissuti in
tranquillità, senza la fretta della coda che
ti spinge.
Nel mio viaggio ho visitato piccoli paesi
dove incontri gente che passeggia e con la
quale puoi parlare ed ascoltare, puoi fermarti a condividere un pranzo o un caffè,
dove puoi sentire i profumi ed ascoltare i
suoni della natura che, preso dalla fretta,
avevo dimenticato.
La cosa che più apprezzo di questo periodo del viaggio è che attore della mia vita
sono io: posso scegliere la strada, la velocità, la sosta, la meta.
Per concludere mi chiedo, sarei stato capace di scegliere di uscire dall'autostrada
senza esserne obbligato?
E se non fossi uscito, queste cose avrei
potuto apprezzarle ugualmente?
I pensieri sono solo accennati, proprio per
lasciare ad ognuno lo spazio per riflettere…
Ciao un abbraccioooooooooo fortissimo!
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
A cura di Giovanni Cadei
Attività dell’ A.S.D. Judo Sarnico
34
Intensa e ricca di soddisfazioni l’attività del nostro Club nelle ultime settimane
Partiamo dal nostro atleta di Punta,
Diego Cressi, che dopo aver agevolmente conquistato la qualificazione
alla fase finale dei campionati italiani,
ha deciso di affinare la sua preparazione con uno stage di alto livello a
Coridonia nelle Marche. In questa
cittadina si sono dati appuntamento
atleti italiani di punta per una serie di
allenamenti con la squadra nazionale
universitaria giapponese di Judo.
Diego ci ha raccontato che l’esperienza è stata molto ricca sia dal
punto di vista tecnico che dal punto
di vista della preparazione fisica, della
modalità di conduzione degli allenamenti e non ultimo, la preparazione
psicologica ad affrontare le competizioni.
Forte di questa importante esperienza Diego si è presentato il 4
Aprile a Crotone per partecipare
alle finali del Campionato Italiano
Assoluto. La categoria dei 66 kg,
dove Diego milita, era gremita (45
atleti) ed agguerrita. Diego non è
cutiva, il titolo italiano.
Nel girone di recupero per l’assegnazione della medaglia di bronzo,
Diego supera il ligure Bozzo, e si
trova di fronte Elio Verde, del G.S.
Fiamme Oro, anche lui pluricampione italiano. Diego combatte un buon
incontro ma ancora una volta deve
soccombere ai punti.
Il risultato finale è un ottimo 9°
posto; Mario Galimberti, che ha
accompagnato Diego in questa
impegnativa trasferta, commenta
soddisfatto di aver visto un’ottima
prova dell’atleta, in crescita dal punto
di vista agonistico ma soprattutto
psicologico. Con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto ottenere
stato molto fortunato nei sorteggi, un risultato più prestigioso.
capitando in un girone di ferro; que- Complimenti Diego!!
sto però non l’ha scoraggiato e
Diego si è imposto nettamente nei Anche gli atleti più piccoli sono scesi
primi due incontri disputati contro in campo numerosi nel tradizionale
rispettivamente
il
toscano trofeo di Judo di Gussago svoltosi
Marcheselli ed il laziale Galbiati. Al domenica 5 Aprile. Forse trascinati
terzo incontro Diego si è trovato di dall’ottimo risultato di Diego, i piccofronte Franco Faraldo, del G.S. lissimi si sono ben comportati; ecco
Fiamme Azzurre. Diego ha comincia- i risultati più significativi:
to sulla difensiva, trovandosi di fron- Medaglia d’oro per: Tsion Giudici,
te il vincitore delle ultime due edi- Leonardo Pozzaglio, Amanuel
zioni del campionato italiano, ed ha Giudici, Lorenzo Poli, Andrea Belussi
subìto alcuni attacchi dell’avversario; e Nicola Poli;
il nostro atleta ha però superato il Medaglia d’argento per : Thomas
momento di difficoltà e si è prodiga- Patelli, Luis Almeta, Alessandro
to in un recupero che è culminato Rrokai, Luca Trapletti, Mattia
con una proiezione molto netta e Morandi, Matteo Fiini, Riccardo
veloce. Speravamo nell’assegnazione Cadei, Francesco Cadei, Gabriele
dell’Ippon che avrebbe chiuso l’in- Valli e Arianna Valente.
contro ed invece l’arbitro ha optato Medaglia di bronzo per: Giosuè
per un più modesto Wazari. Diego Belotti, Enri Beba, Matteo Barcella e
non è quindi riuscito a superare l’av- Samuele Belotti.
versario, soccombendo “ai punti” Anche a tutti questi giovanissimi
contro l’atleta che successivamente atleti, alcuni dei quali alla gara di
conquisterà, per la terza volta conse- esordio, complimenti vivissimi!
ilPORTO
A cura di Luigi Picco
SARNICO - PLAN DE CUQUES
ATTUALITÀ
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Incontro tra le Associazioni d’Arma
Ricorrendo il XV anniversario del gemellaggio Plan de
Cuques- Sarnico, il Comitato per il Gemellaggio e le
Associazioni d'Arma di Sarnico hanno invitato gli ex
combattenti francesi di Plan de Cuques.
Accolti dalle Associazioni Combattenti e Reduci, Alpini,
Aeronautica a Marinai al Centro Sociale, messo cortesemente a disposizione dall'Associazione Anziani, gli amici
francesi col loro presidente Soler hanno salutato e ringraziato.
Il giorno successivo sono stati accompagnati ad una visita a Città Alta terminata con un pranzo all'Hotel Cocca.
Domenica mattina, in una Sarnico pavesata dai tricolori
italiano e francese, è stata posta una corona per ricordare i caduti italiani e francesi.
Dopo la S.Messa, celebrata dal Parroco, in concomitan-
za col pranzo annuale del Gruppo Alpini di Sarnico, le
delegazioni si sono recate al ristorante Stazione.
Durante il pranzo il Sindaco rag. Franco Dometti, il vicesindaco Romy Gusmini, l'assessore francese Gondran, il
Presidente dei Combattenti cav. Picco, il Presidente
dell'UFAC Soler, i presidenti dei comitati francese ed italiano De Ruta e Grelaud hanno preso la parola e si sono
scambiati alcuni omaggi.
Ricordiamo alcuni appuntamenti che ricorreranno nel
15° anniversario
Il pittore sarnicese Pierre Bellini nel mese di maggio
esporrà le sue opere a Plan de Cuques.
A Sarnico, a maggio faranno visita alcuni ciclisti e ad agosto i cacciatori di Plan de Cuques
TERRITORIO
ilPORTO
36
a cura di Luca Cuni - Fotoservizio San Marco
ESTATE 2009:
il lago “respira”, si prospetta una
stagione tonica
Dalle nevi in montagna
quest’anno 64 milioni
di metri cubi di acqua,
contro i 44 milioni
del medesimo periodo
del 2008
“Per adesso, ci sono tutte le condizioni
ideali per prevedere una situazione favorevole per quanto riguarda il livello del
lago nell’estate 2009 e per gli usi a valle
del bacino”. Niente deficit idrico e corsa
ai ripari per evitare di finire sottozero.
Insomma, con ogni probabilità non vivremo la solita estate da <anemia idrica>
sul lago, per buona pace di tutto il territorio e le sue necessità: dal turismo, alla
salute e sino all’economia.
Sembra essere questa la piacevole novità
per il Sebino.
Lo conferma a <Il Por to> Massimo
Buizza, direttore del Consorzio dell’Oglio
di via Solferino a Brescia, ente sovracomunale responsabile della regolazione
del lago Sebino entro i due limiti di
concessione: superiore, +110 cm e
inferiore, -30 cm.
A lanciare una boccata di ossigeno è la
forte presenza di neve in alta quota che
ha accompagnato l’inverno ormai archiviato: basti pensare che al 15 aprile scorso, la neve attualmente presente sulle
montagne del bacino dell’Oglio garantirà
una fornitura di acqua di circa 64 milioni
di metri cubi di bene prezioso, contro i
44 milioni di metri cubi del medesimo
periodo del 2008, annata segnalatasi
peraltro tutto sommato tranquilla sul
fronte del livello lacuale nei mesi <caldi>.
L’afflusso idrico a Lovere-Costa Volpino,
conferma la tendenza di generale benessere idrico: basti pensare che nel periodo
ottobre 2008- aprile 2009 sono entrati 1
milione e 100 mila litri d’acqua, contro i
680 mila della stagione precedente nel
medesimo periodo. In questo fine mese
di aprile il lago ha raggiunto un livello
ilPORTO
TERRITORIO
37
superiore ai +70 centimetri (dato del 20 aprile) al misuratore di
Sarnico, segnando un +30 cm rispetto alla media storica dal 1933
(anno di avvio della diga) ad oggi. L’acqua erogata a valle alla diga di
Fosio è di circa 65 metri cubi il secondo, oltre la media del periodo.
“Nella prima decade di maggio”, conferma il direttore Buizza, “inizierà
la fase di riempimento del lago verso il superamento dei +100 cm e
quest’anno non sarà certo un problema. Poi da luglio partirà la lenta
fase di discesa”. Sulla disponibilità d’acqua nel bacino nella stagione esti-
va alle por te, conclude Buizza:
“molto dipenderà dalle condizioni
climatiche del prossimo mese di
maggio: per esempio, l’arrivo anticipato di alte e prolungate temperature favorirà chiaramente un
rapido e anticipato scioglimento
delle nevi in alta quota, condizione
che ci porterà a disporre da subito di tanta acqua, ma di conseguenza non più disponibile poi per
alimentare il lago a giugno e luglio,
storicamente periodi siccitosi”.
Una primavera, quella in corso,
decisamente in controtendenza
rispetto alle annate anemiche alle
quali ci eravamo abituati.
Nel 2007, anno della grande sete,
l’allarme siccità era già stato lanciato ad inizio marzo, quando il
lago misurava +4 centimetri (oggi
oltre il +70 cm) a fronte di un
autunno 2006 e un successivo
inverno senza pioggia e con precipitazioni nevose stimate nel -50%
rispetto alla media.
Un’estate di affanni e con il lago
<basso> che proseguì sino a
dopo Ferragosto.
Così come avvenne peraltro nelle
annate nere 2006, 2005, 2003 e
1976.
La primavera 2005 fra le peggiori della storia
2005 anno da record negativo, più o meno come nel 2003. Alla fine dell’aprile 2005 il lago aveva toccato lo zero
centimetri rispetto allo zero di riferimento al misuratore di Sarnico e nel bacino mancavano circa 15 milioni di metri
cubi di acqua rispetto alla media dei precedenti 50 anni. Inverno privo di precipitazioni come mai era accaduto nei
trent’anni precedenti e con scarse nevicate in alta quota: con un indice di neve utilizzabile stimata in poco più di 6
milioni di metri cubi di acqua contro i 38 milioni di metri cubi della media storica. Una estate quella del 2005 da
allarme rosso che è proseguita nei mesi di maggio, parzialmente in giugno, luglio e agosto, con l’altolà a cavallo di
ferragosto ai traghetti in attracco a Clusane, Paratico e non poche difficoltà per imbarcazioni presenti nell’area del
lungolago di Sarnico. Con il problema del livello anemico del lago, si presentò anche la questione del proliferare
delle alghe. Per superare la secca, oltre che interventi di riduzione del deflusso a valle per le operazioni di irrigazione, furono necessarie numerose <donazioni> straordinarie di acqua dalle centrali Enel a valle. Verso fine agosto si
tornò a <respirare>.
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
38
A cura di Sanzio Sacella
L'ATLETICA SARNICO PRESENTE ALLA
“XII MARATONA DI MONTECARLO“
Sacella Sanzio Il 22 marzo in una stupenda giornata prima- dove si svolge il prestigioso torneo con i
3 ore 51 minuti verile si è svolta la XII Maratona di migliori giocatori al mondo. Affrontare la
Danilo Calissi
3 ore e 59 minuti
Giuseppe Toti
4 ore e 20 minuti
Montecarlo e noi dell'Atletica non potevamo mancare.
L' idea era un pò che frullava nella nostra
mente, ma normalmente questa maratona
si svolgeva sempre nel mese di novembre
(periodo non consono per una maratona
come quella della Costa Azzurra. Vuoi mettere il panorama che si gode in una bella
giornata di primavera?) allora optavamo per
scegliere un'altra maratona.
Quando su una rivista sportiva abbiamo
letto che la corsa si sarebbe svolta a marzo
per volere del Principe Alberto di Monaco
e per lo più con partenza dalle griglie della
Formula Uno (prima partiva dallo stadio di
Monaco) subito ci siamo iscritti. Come già
citato in precedenza non si poteva chiedere giornata migliore: cielo terso e temperatura ottimale. Sono le 9:20 e partiamo dal
porto di Montecarlo, al nostro fianco il
mare con i suoi meravigliosi e giganteschi
yatcht che sembrano veri e propri palazzi.
Dopo poche centinaia di metri di corsa inizia subito la salita che porta in zona tennis
salita con i muscoli che dormono ancora
non è il massimo della bellezza, ma pian
piano ci si scalda e raggiungiamo la zona
collinare di Montecarlo.
Tutta la prima parte della corsa si svolge
sulla strada panoramica che porta verso
Cap Martin per poi raggiungere il lungomare di Mentone attraverso una ripida e lunga
discesa.
Attraversata Mentone si arriva alla vecchia
frontiera che divide l'Italia dalla Francia ;
questa è l'unica maratona al mondo che ha
il vanto di toccare tre stati : l'Italia, la Francia
e il Principato di Monaco nei suoi complessivi 42 Km di corsa . Imbocchiamo la lunga
galleria e raggiungiamo la località italiana di
Latte. Ad un certo punto, dopo aver percorso 21 km, si arriva al giro di boa e ritorniamo in direzione Francia con le gambe
che iniziano ad accusare qualche dolorino.
(Subito ho pensato: siamo stati stupidi a
camminare tutto il giorno precedente alla
gara in lungo e in largo per San Remo.
Sabato 21 si è svolta la Milano San Remo
ilPORTO
ASSOCIAZIONI
39
di ciclismo e non abbiamo voluto perdere l'evento).
Tornando alla corsa, raggiungiamo il lungomare di
Mentone e tutti i bar e localini dislocati lungo lo stesso
sono oramai gremiti di gente che si gusta un buon aperitivo con stuzzichini vari ; mi sarei seduto volentieri, ma
non ci si poteva fermare. Allora con la testa bassa per
non cadere in tentazione di togliere qualche patatina
dalle ciotole dei turisti (la fame mi aveva assalito ) si prosegue verso Montecarlo. Siamo arrivati al 30° km ed ora
viene il bello, la risalita da Mentone verso Cap Martin, 3
km belli tosti, ma le gambe rispondono ancora discretamente bene e si arriva in cima limitando i danni. Siamo
al 33° km, ne mancano ancora 9 e 145 mt per l'esattezza alla fine. Ci si ferma qualche secondo per fare riposare le gambe e via verso la volata finale. Siamo oramai alle
porte di Montecarlo, si imbocca il famoso tunnel che
percorrono anche le macchine di formula uno. Si scende al porto facendo la curva della Rascasse , infiliamo
l'ennesima galleria ( l'ultima finalmente ) e si giunge al
traguardo posto all'interno dello stadio Louis II dove
gioca a calcio il Monaco.
Si percorre tutta la pista di atletica con lo schermo
gigante che propone la tua immagine mentre percorri le
ultime centinaia di metri ( come quelli veri), ma quelli
veri erano già arrivati da due ore e come al solito erano
keniani. La prossima volta mi pitturo anch'io, magari vado
più forte.
A parte gli scherzi sono dei veri e propri “ fenomeni”.
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE ALPINI
GRUPPO DI SARNICO
A cura di Luigi Picco
Da pochi anni il Gruppo Alpini di Sarnico si incontra
con i ragazzi delle Scuole Medie per la giornata del tricolore. Il 18 marzo alla presenza di tutte le classi della
2a media, alcuni alpini in congedo hanno illustrato, con
l'ausilio di filmati, la storia delle truppe alpine dalla loro
costituzione ad oggi, gli obbiettivi e le finalità
dell'Associazione Nazionale Alpini, suscitando negli
alunni un vivo interesse. Alla fine tutti abbiamo cantato
l'inno di Mameli. Successivamente è stato distribuito un
opuscolo con bandiera tricolore ad ogni alunno ricordando loro che il tricolore non deve essere sventolato
per ricorrenze sportive, ma deve essere anche esposto
Mancano oramai pochi metri, ci scattano qualche foto
ricordo, ho tagliato il traguardo. Anche questa è finita in
3 ore 51 minuti.
Mi siedo e aspetto che arrivino gli amici.
Dopo poco, in 3 ore 59 minuti arriva Danilo Calissi, poi
è la volta di Toti Giuseppe che chiude in 4 ore e 20
minuti, (bravo). Emozionatissimo piange dalla tensione,
mi chiede un sorso di coca cola per ripristinare gli zuccheri (sembrava la scena di un film di Mario Merola
“fazzoletti alla mano “) con lo stesso tempo arriva
Cristian Travella, il suo sparring partner.
Poi è l'ora di Achille Marini che termina in 4 ore 29
minuti con un'attenuante a dir poco “sbalorditiva“: mi
sono strappato salendo su un marciapiede di 10 cm.
Con 4 ore 50 minuti arriva infine Masla Carlo con la
troup di “ chi l'ha visto al seguito”. La sera prima non ha
voluto mangiare il pesce per paura di compromettere la
gara, forse era meglio lo mangiasse?
Ragazzi, la colazione ideale prima della maratona è un
bel “ pane con la pancetta “ e le forze non ti abbandonano mai, parola di “smilzo “ salumiere di Ventimiglia,
peso 150 kg circa.
A parte gli scherzi sono arrivato “cotto“ anch'io e per
15 giorni ne ho pagato le conseguenze, ma sono stati 3
giorni veramente indimenticabili grazie alla Vs. compagnia sempre sorridente e pronta alla battuta.
Ciao e appuntamento alla prossima “Maratona di
S.Antonio” a Padova il 26 Aprile prossimo.
in occasione delle feste nazionali del 25 aprile, 2 giugno
e 4 novembre.
Un sentito ringraziamento agli insegnanti dell'Istituto
Comprensivo di Sarnico per la collaborazione che ci
auguriamo continui in futuro.
MISSIONI e
PERSONAGGI
ilPORTO
40
A cura di suor Maria Carla
Roma - S.Pasqua
“Carissimi Sarnicesi, approfitto ancora del nostro caro Porto- a cui sono molto affezionata, per dire un -Grazieparticolare al -Gruppo Bandistico- ed ai suoi responsabili che mi hanno inviato le loro vecchie divise.
Come potete vedere nella fotografia, sono servite a fare
contenti i miei “ospiti” che quotidianamente frequentano
il nostro Centro. Per voi è stata una piccola rinuncia ma
per loro è una grande ricchezza.
Anche se un po’ in ritardo auguro a tutti voi una Santa
Pasqua.
Con affetto, la vostra compaesana Suor Maria Carla
(Marisa Belussi)”.
Quanta dignità in questi volti!
Questa fotografia ci ha commosso e turbato; il “Grazie”
lo dobbiamo dire a te, suor Carla, per il tuo invito a riconoscere il volto di Gesù nei più poveri e nei bisognosi.
(Civis)
A cura di CIVIS - foto dell’amico Silvano Cinto, “il pittore dei poveri” se n’è andato così come ha vissuto: in silenzio, con discrezione. Era un uomo di poche parole,
ma è “frastornante” il silenzio che ha lasciato.
È stato uno di quei personaggi a metà strada tra l’uomo ordinario e la leggenda, colui che ha realizzato il sogno di molti.
Mollare tutto per dedicarsi alla cosa che più lo attraeva.
Pur consapevole di tutte le conseguenze che questa scelta
comportava, si è dedicato completamente all’arte perché per
lui “una vita per l’arte era una vita spesa bene” e proprio a
questo ha dedicato tutta la sua vita.
“Con la sensibilità del suo essere ordinario ci ha insegnato a
gioire delle piccole cose. La sua vera forza era la Fede: è stato
un testimone della belleza della Fede e dell’Arte”.
Così ha detto di lui il parroco don Luciano all’Omelia funebre.
Nella sua naturalità il “Cinto” ha rappresentato il meglio, perché una persona semplice è “più vera”. Ecco la sua arte semplice, spontanea e robusta è giunta sempre al cuore delle cose
senza percorrere la strada dei linguaggi poco chiari o scioccanti: i suoi fiori, le sue figure, le sue ceste piene di frutti succulenti e i tramonti hanno espresso la “poesia del vero”.
Che Dio ora ti renda in amore tutto l'amore che hai donato e
tutta la gioia e la pace che hai seminato attorno a te.
Grazie Cinto, sarai sempre presenza preziosa nella nostra comunità.
ilPORTO
A cura di Civis
L’immagine in
locandina
(Collezione privata)
ARTE
Artisti di casa nostra: Lorena Cancelli
41
Anche questo mese il Porto propone
un’altro artista di casa nostra: Lorena
Cancelli che, proprio recentemente, ha
presentato al pubblico una serie di opere
realizzate con varie tecniche.
La pittrice sarnicese ha infatti inaugurato
veberdì 3 aprile u.s. la sua mostra personale a Cortefranca (Bs) in Via Provinciale, 1
bis. Un’esposizione dei suoi ultimi lavori in
olio e acrilico, matita su carta, tempera ed
anche alcune opere realizzate con tecnica
mista.
La mostra resterà aperta per tutto il mese
di aprile.
Ci complimentiamo con Lorena e le auguriamo che questa sua personale abbia successo di pubblico e di critica.
dalCOMUNE
ilPORTO
a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa Comune di Sarnico
PIACE IL NUOVO PARCO LAZZARINI
42
Un grande successo di pubblico ha coronato la nascita e
l’apertura del nuovo Parco Lazzarini, i cui lavori di riqualificazione sono terminati nei giorni prima delle vacanze
di Pasqua.
Proprio nei giorni di ferie infatti il parco è stato preso
d’assalto da ragazzi, bambini e visitatori che hanno
apprezzato la nuova area verde completamente riqualificata dall’amministrazione comunale.
“Non possiamo che essere davvero soddisfatti- ha pre-
cisato il primo cittadino Dometti- per l’apprezzamento
che la gente ha dimostrato per i lavori svolti al nostro
parco. Abbiamo puntato molto sulla riqualificazione di
quest’area che, prima di tutto, deve essere concepita
come una risorsa a servizio dei cittadini: uno spazio gradevole ma soprattutto sicuro dove passare il tempo
libero. Naturalmente oltre ad essere un contributo
importante per tutta la nostra popolazione il nuovo
parco è anche un importante strumento per il paese,
per ottimizzare il suo potenziale turistico. E, a giudicare
dalle persone che erano nel parco durante le vacanze
pasquali, non ci siamo sbagliati”.
Particolare attenzione durante i lavori di riqualificazione
è stata rivolta ai più piccoli. Infatti all’interno del parco
sono state realizzate quattro zone di gioco tutte posizionate su una pavimentazione in gomma antitrauma e
visibilmente distinte per aree di età (da 1 a 3 anni, da 3
a 6 anni, da 6 a 12 anni, e da 12 a 15 anni) in modo da
garantire che i bambini possano divertirsi con strutture
alla loro portata.
Insomma un’area progettata nel segno della sicurezza,
grazie al coinvolgimento di una azienda leader nel settore, ma anche e soprattutto del divertimento: le classiche altalene sono affiancate da molte altre strutture
più complesse, coloratissime, all’interno di percorsi
tematici e tutte rigorosamente all’insegna della modernità.
Uno speciale interesse, nella fase di progettazione dei
lavori, è stato rivolto anche alla riqualificazione del
verde: tutta l’alberatura esistente è stata conservata e
sono state aggiunte nuove aiuole fiorite, insieme a nuove
piante.
Per completare inoltre il progetto, si è provveduto con
l’installazione di un sistema di illuminazione ad hoc che
valorizzasse al meglio le nuove caratteristiche del parco.
Sono stati quindi posti dei totem luminosi sul lungolago
per un indubbio effetto scenografico, mentre all’interno
dell’area verde oltre ai classici lampioni sono stati posizionati dei proiettori nelle aiuole.
ilPORTO
RIAPRE IL LIDO NETTUNO
ANCORA PIU’ RICCO DI SORPRESE
dalCOMUNE
43
Nel parco infatti è stata realizzata una rete
di drenaggio che evita la formazione di
pozzanghere nei giorni di pioggia. E con il
simile obiettivo di non permettere all’acqua di raggiungere il Lido, è stato completamente rifatto il muretto che si affaccia
sul lago con messa a quota della sua
superficie.
Si è inoltre proceduto con l’operazione di
dragaggio della porzione di lago prospiciente al parco: in questo modo infatti sarà
possibile effettuare una pulizia più agevole
dell’acqua e una più facile rimozione delle
alghe nei mesi estivi.
Ma l’area verde potrà anche contare su
nuovi giochi per ragazzi, come la sabbiera
la casetta del custode
posta proprio vicino alle altalene, su nuovi
Hanno scelto il Lido Nettuno moltissimi sarnicesi che impianti di illuminazione soprattutto nella zona di
per la giornata di pasquetta hanno trascorso qualche ingresso, e perfino su 14 nuovi alberi della specie Ginko
ora in compagnia nel nuovissimo parco costruito dal- Biloba che hanno sostituito essenze arboree secche e
l’amministrazione comunale.
malate.
Dopo un’ottima apertura nella stagione estiva 2008 il Saranno infine pronti per fine aprile due nuovi parchegparco ha infatti riaperto i battenti lo scorso 11 aprile, gi che offriranno agli utenti del Lido quasi 200 posti
proprio in occasione delle vacanze pasquali, in seguito a auto in più a disposizione di tutti.
molti nuovi interventi realizzati dall’amministrazione Insomma, tantissimi interventi per rendere un parco già
nelle scorse settimane.
invidiato da tutto il Sebino ancora più accogliente e
L’area a prato di oltre 30.000 mq è infatti stata dotata sicuro.
di una casetta che farà da punto di riferimento per il parco: vi si potrà trovare
regolarmente un custode, oltre che una
cassetta di pronto soccorso per eventuali
emergenze. A fianco della casetta inoltre
sono stati posti 6 distributori automatici di
bevande e snack.
Per consentire l’organizzazione di concerti, spettacoli e rappresentazioni teatrali
sono state installate delle torrette di energia elettrica mentre per garantire una
maggiore sicurezza a tutti gli utenti del
parco, soprattutto ragazzi e bambini, sono
state installate tre nuove telecamere di
video sorveglianza.
Ma gli interventi non sono ancora termiil nuovo muretto
nati.
dalCOMUNE
ilPORTO
UN NUOVO PARCO IN VIA ALPINI
44
Non si fermano i lavori di riqualificazione del verde pubblico a Sarnico.
Dopo l’intervento che ha completamente messo a nuovo il parco Lazzarini
e l’ulteriore sistemazione del Lido Nettuno, l’amministrazione comunale ha
deciso di rivolgere l’attenzione verso la zona residenziale di Via Alpini.
L’area infatti aveva a disposizione delle circa 300 famiglie che vi abitano
un’area verde di 1500 mq ormai obsoleta, dotata di giochi per bambini
divenuti quasi inutilizzabili.
Per questo l’amministrazione conta di poter consegnare entro fine maggio
un parco completamente nuovo, interessato da lavori di riqualificazione per
il verde pubblico, per l’accesso allo stesso parco e ovviamente anche per i
giochi a disposizione dei più piccoli.
Per quanto riguarda la sistemazione dell’area verde, saranno effettuati lavori di pulizia sui cespugli e sugli alberi attualmente esistenti. L’illuminazione
pubblica verrà garantita con nuovi corpi
illuminanti, in modo da agevolare anche
l’utilizzo serale dell’area.
Inoltre l’accesso al parco sarà migliorato
eliminando le barriere architettoniche
esistenti per consentire l’accesso anche
ai disabili.
Per quanto riguarda invece i giochi per i
più piccoli il parco verrà dotato di due
altalene doppie, una torre vichinga con
scivolo e muro per arrampicarsi, alcuni
cavalli a dondolo, una piccola giostra e
una casetta gioco realizzata interamente
in legno.Insomma giochi molto moderni,
oltre che coloratissimi, forniti da
un’azienda leader del settore.
“La riqualificazione del parco di Via
Alpini- ha sottolineato il Sindaco
Dometti- rientra in un quadro più ampio
di interessamento e rifacimento del
verde pubblico portato avanti dalla
nostra amministrazione. L’imperativo
comune a queste opere è stato quello di
rendere queste aree verdi una preziosa
risorsa a disposizione delle famiglie per
trascorrere in un ambiente accogliente e
soprattutto sicuro momenti di serenità
in compagnia dei propri figli. Abbiamo
cercato davvero di dare una nuova vitalità ai nostri parchi, rendendoli più vicini
al cittadino e allo stesso tempo a misura
di bambini.”
Caro cittadino
L’amministrazione comunale approfitta di questo spazio per invitarti a rispettare le norme che regolano l’utilizzo delle aree pubbliche. L’amministrazione
si è infatti impegnata a riqualificare le aree verdi del paese insieme alle aree
ludiche, di relax, di svago, per offrire a tutti la possibilità di trascorrere il proprio tempo in aree gradevoli e sicure.
Proprio per lo sforzo che è stato fatto sarebbe necessario che tutti rispettassero alcune semplici norme, tra cui il divieto di scorrazzare con la bicicletta
nelle aree verdi di alcuni parchi oppure di portare il proprio cane in alcune
aree.
Vi ringraziamo per la collaborazione
L’amministrazione comunale
ilPORTO
dalCOMUNE
Dopo Rocca Rudello, opere di
urbanizzazione in località Faletto
45
Dopo i recenti lavori che hanno
interessato la zona di Via Rocca e Via
Rudello ora l’amministrazione
comunale passa al rifacimento della
zona Faletto.
L’area, una porzione di Sarnico caratterizzata da insediamenti residenziali
a cui si accede principalmente da Via
Calchera, sarà infatti interessata da
un completamento delle opere di
urbanizzazione. La zona ha infatti
subito un forte ampliamento nel
tempo, come conseguenza dell’espansione edilizia del territorio
comunale, durante il quale si era
provveduto alla semplice manutenzione dei sottoservizi. Oggi invece
l’amministrazione ha deciso per un
loro completamento e un adeguamento funzionale alla nuova configurazione del territorio.
Le opere di urbanizzazione, che verranno appaltate entro la fine del
mese corrente, prevedono numerosi interventi.
Primo fra tutti l’ampliamento della
rete di distribuzione dell’acqua potabile che verrà realizzato attraverso la
creazione di un nuovo bacino idrico
della capacità di 50 mc e parzialmente interrato. Oltre a ciò è prevista
anche la realizzazione di un nuovo
acquedotto, insieme al posizionamento di alcune pompe necessarie a
garantire la corretta alimentazione
del bacino.
La distribuzione alle singole utenze
avverrà con due distinte tubazioni,
destinate ad alimentare due zone
distinte dell’aera. Proprio le attuali
tubazioni in ferro verranno sostituite
con nuovi manufatti in polietilene.
Oltre all’acquedotto però le opere
di urbanizzazione interesseranno
anche la rete di illuminazione pubblica e non solo: verranno infatti sostituiti con una nuovi pali e nuovi corpi
illuminanti tutti i punti luce esistenti
nella zona e si provvederà anche alla
manutenzione della rete fognaria
attraverso la pulizia dei pozzetti e
delle griglie di captazione dell’acqua
piovana.
Completeranno l’intervento inoltre
la manutenzione del manto stradale
e dei parcheggi pubblici con il posizionamento di cordoli per la delimitazione delle pavimentazioni.
<< Il nostro intento-ha dichiarato il
Sindaco Dometti- è quello di garantire un corretto sviluppo a questa
zona della nostra cittadina perché
tutti gli abitanti possano usufruire di
impianti moderni ed efficienti. La
stessa cosa abbiamo fatto nei mesi
scorsi con gli interventi nella zona di
Via Rocca e Via Rudello. Il miglioramento della qualità della vita dei
residenti di queste aree, come del
resto di tutto il paese, è una cosa
che sta a cuore a tutta l’amministrazione>>
AL VIA IL PIANO DI ASFALTATURE 2009
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di rifacimento del
manto stradale in numerose aree di Sarnico.
L’intervento, voluto dall’amministrazione comunale, ha
l’obiettivo di rendere più agevole e sicura la circolazione nella cittadina non solo con la completa riasfaltatura
di alcune vie ma anche con il posizionamento di alcuni
dossi per limitare la velocità delle vetture.
Le zone interessate dai lavori saranno le seguenti.
L’area di Viale Ornieri, adiacente al Parco Lazzarini, verrà
completamente riasfaltata e dotata di due nuovi dossi
dissuasori di velocità.
Lo stesso intervento di rifacimento dell’asfalto coinvolgerà anche Via Cortivo, recentemente interessata dai
lavori di rifacimento degli impianti di illuminazione pubblica.
Sarà completamente rifatto anche l’asfalto del marciapiede a monte di Corso Europa, di Via Manzoni e di Via
Faccanoni.
Per la Via dei Mille, oltre alla semplice asfaltatura, saranno posti anche due dossi artificiali dissuasori di velocità.
dalCOMUNE
ilPORTO
UN EFFICACE SISTEMA DI CONTROLLO DEL CALORE
46
Alcune caldaie a condensazione in serie in comune
Nel 2005 l’amministrazione comunale si è posta il problema della gestione del
calore degli edifici pubblici con l’obiettivo di razionalizzare la gestione degli
impianti, cercando di evitare gli sprechi.
Infatti la situazione che si presentava era estremamente complicata sia per la
gestione sia per il controllo delle apparecchiature. Basti pensare alla confusione
creata dalla compresenza di impianti a metano e di impianti a gasolio, di impianti molto vecchi e di impianti più recenti, di sistemi ad acqua calda e di sistemi ad
aria calda. Insomma una incredibile varietà di macchinari, nella maggior parte
peraltro vecchi, che rendeva difficile qualsiasi tentativo di controllo e di manutenzione e che faceva incrementare consumi e costi.
Per far fronte a questo problema l’amministrazione comunale ha deciso di affidare la gestione del caloLa centralina in comune
re ad una azienda leader del settore, la
Cogeme spa (che più
di altre rispondeva ai
prerequisiti stabiliti nel
consiglio comunale del
28.09.2006), per dare
uniformità alle tecnologie utilizzate da un
lato e per ottenere un
drastico taglio degli
sprechi dall’altro.
Dal settembre 2006,
quando l’azienda con sede nel
bresciano ha il controllo sul
calore di 8 edifici comunali, la
situazione è migliorata sotto
numerosi punti di vista.
Primo fra tutti, gli impianti sono
stati sostituiti portando in tutti
gli edifici nuove caldaie a condensazione. Inoltre tutte le caldaie hanno la possibilità di
essere controllate da remoto,
ovvero accese, spente e più in
generale regolate via computer, con la possibilità anche di
programmarle in base all’effettiva necessità di calore in certi
orari. E questo costituisce un
forte risparmio.
L’azienda inoltre contabilizza
l’energia termica prodotta,
facendo in modo che i pagamenti non siano più a ore,
come si faceva in precedenza,
ma dipendano precisamente
da quanto si è consumato.
Infine Cogeme si prende cura
della manutenzione ordinaria e
straordinaria degli impianti, del
controllo del funzionamento,
dell’assistenza agli enti di vigilanza per i controlli di legge,
della messa a norma di tutti gli
impianti elettrici delle centrali e
fornisce anche servizi di pronto
intervento.
Tutti questi interventi che
hanno indubbiamente risolto la
complessità della gestione del
calore e ne hanno migliorato il
servizio sono stati a costo zero
per il Comune di Sarnico. Infatti
la Cogeme a fronte di una
delega di gestione del servizio
di 10 anni ha fornito gratuitamente tutte le nuove caldaie e
i nuovi impianti.
ilPORTO
UN AIUTO CONCRETO AI
NOSTRI FRATELLI IN ABRUZZO
SOLIDARIETÀ
47
Carissimi Cittadini,
L’Amministrazione Comunale e la Parrocchia di Sarnico informano che per fornire un aiuto concreto alle persone vittime del devastante terremoto in Abruzzo è stato istituito un
FONDO DI SOLIDARIETÀ
con apposito conto corrente aperto presso il Credito Bergamasco Filiale di Sarnico con le seguenti coordinate
bancarie:
c.c. 5555 “Sarnico solidale per l’Abruzzo”
Tutti coloro che vorranno aderire a questa iniziativa, sia singoli cittadini sia associazioni, potranno recarsi presso il
suddetto istituto bancario oppure presso il Comune o la Parrocchia e donare qualsiasi cifra ritengano opportuna. Ogni donazione, di qualsiasi entità, costituirà un prezioso aiuto.
I proventi che verranno raccolti saranno inviati ad un ente preposto alla raccolta fondi in Abruzzo.
L’Amministrazione Comunale e la Parrocchia confidano nella cittadinanza e nello spirito di solidarietà che ci ha
sempre contraddistinto.
Il Sindaco: Franco Dometti
Il Parroco: don Luciano Ravasio
Resoconto della raccolta fatta dalla Protezione Civile
in collaborazione con il Gruppo Scout, l'Oratorio, la
Croce Rossa di Bergamo e Paratico.
116 scatole, 18,5 q. di materiale da portare in Abruzzo
1,5 q. di materiale portato alla Caritas
20 q. raccolti in totale dei quali: 17 raccolti a Sarnico
e 3 a Paratico
Inoltre anche € 975 che verranno messi sul conto
aperto da comune e parrocchia.
Scatole:
89 scatole di prodotti per l'igiene peso tot: 1.425,5 kg
27 scatole di alimenti per bambini peso tot: 433,5 kg
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
a cura di Giacomo Schivardi
UN “MIX” DI POLIFONIA E DI LIRICA
48
Anche quest’anno l’”ANTO” - Associazione Nazionale
Trapiantati d’Organi - non ha voluto perdere l’appuntamento primaverile con gli amici di Sarnico, ma, essendo
stato trasformato il Cine-Teatro “Junior” in Chiesa parrocchiale, ovviamente non è più possibile proporre uno spettacolo brillante, brioso, effervescente “pieno di bollicine”
come quelli presentati negli anni scorsi, ma tutto questo
non toglie che la sera di
SABATO 16 MAGGIO ALLE ORE 21
Sul palco dello stesso non si possa proporre un concerto
musicale, eseguito dal prestigioso Coro lirico “Sereno” di
Brescia, una formazione musicale di alto livello, composta
da un numeroso gruppo vocale e da un buon numero di
voci soliste, tra le quali spiccano il soprano Bruna Inverardi,
il tenore Angelo Maccarano ed il basso Alfredo Guisetti.
IL CURRICULUM
Detto Coro lirico nacque nel lontano 1969 con il nome di
corale parrocchiale San Giulio, in occasione della inaugurazione della chiesa del Villaggio Sereno, ridente insediamento urbano della periferia bresciana.
Sorse con umili origini dalla buona volontà e dall’impegno
di un modesto gruppo di persone dedito all’animazione
liturgica della Santa Messa domenicale; continuò poi il suo
cammino con un nuovo spirito ed entusiasmo rafforzato
anche da una discreta capacità canora, che gli valse il riconoscimento e l’attenzione dell’attuale direttore, il maestro
Mario Marenghi, che dall’alto della sua esperienza e professionalità in campo musicale, vide la possibilità di temprare
e guidare il gruppo canoro invitandolo a variare gradualmente ed in modo eterogeneo il proprio repertorio musicale; mantenendo così il proprio programma sacro e polifonico tentò la nuova avventura introducendo i componenti del coro, da prima idealmente e via via sempre più
concretamente nel mondo leggendario dei personaggi narrati nelle più belle arie della musica lirico-operistica.
Così già da oltre vent’anni, con
più di cinquanta elementi, il
coro lirico “Sereno” si esibisce
dovunque, con sempre maggiore successo, ottenendo ampi
consensi di pubblico e di critica.
L’accompagnamento al pianoforte è affidato alla M. Michela
Piovanelli, che con la sua professionalità e con la sua grazia
contribuisce a costruire l’armonia necessaria ad ottenere un
esito gratificante.
IL PROGRAMMA
Il concerto, diviso in due parti,
presenterà nella prima musiche sacre, attinte tra le migliori “gemme” della musica polifonica, quel genere che intorno alla seconda metà del ‘400 è stata importata in Italia da
molti compositori d’oltralpe, soprattutto francesi e fiamminghi, dotati di tecnica stupefacente e di spiccato talento
musicale. Arcadelt, Gounod, Mozart, Mascagni i celebri
autori dei pezzi proposti, interpretati sapientemente rispettando la caratteristica melodiosità ed armonia propria della
musica polifonica.
La seconda parte traghetterà gli spettatori in tutt’altro
mondo, quella del melodramma, proponendo celebri e
noti brani di musica lirica, nei quali le formazioni corali,
oltre ai cantanti solisti, sono le protagoniste assolute, avendo tutte le possibilità di poter esprimere le proprie capacità interpretative, attraverso immortali composizioni, che
hanno raccolto, sempre e dovunque, l’assenso e il plauso di
intere generazioni di spettatori.
In questa occasione dalle opere liriche: “La forza del destino”, “I Lombardi” e il Nabucco” di Verdi, il “Tannhauser” di
Wagner, il “Mosè” di Rossini sono state tratte le note e
immortali composizioni corali.
Si confida in una nutrita partecipazione di pubblico per una
ragione ambivalente: avere la possibilità di ascoltare un
buon concerto e, nello stesso tempo, avere l’opportunità
di aderire ad un altro scopo umanitario a favore
dell’ANTO, l’associazione che ha come obiettivo primario
quello di salvare la vita, di migliorare le qualità dell’assistenza ai pazienti trapiantati.
Un grazie riconoscente all’Amministrazione Comunale, alla
Parrocchia ed a tutti coloro che generosamente hanno
accolto il nostro invito.
Mi piace chiudere questa presentazione sempre con la
stessa frase, che sembra molto emblematica, appropriata e
auspicante: “Una donazione d’organo ed un trapianto è vita,
è la bellezza di una rinascita ed il sapore di una vittoria!”
ilPORTO
a cura di Rosalia Modina
Rinati alla vita della Grazia
4) Archetti Manuel
di Franz e di Belussi Monica
Nato a Iseo il 27.11.2008
Battezzato in questa Parrocchia
il 15.03.2009.
Padrino: Archetti Omar
5) Carminati Nicolò
10) Fenaroli Melissa
di Gianni e di Viviani Michela
Nata a Brescia il 05.8.2008
Battezzata in questa Parrocchia
il 21.03.2009.
Madrina: Viviani Letizia
di Mauro e di Fantoni Raffaella
Nato a Bergamo il 03.10.2008
Battezzato in questa Parrocchia
il 15.03.2009.
Padrino: Carminati G.Battista
Madrina: Boni Ines
6) Tonarelli Giorgio
7)
di Luca e di Giudici Roberta
Nato a Iseo il 26.09.2008
Battezzato in questa Parrocchia
il 15.03.2009.
Padrino: Tonarelli Angelo
Madrina: Fenaroli Caterina
Manuel
Giorgia
Colosio Giorgia
di Alberto e Bettoni Anna
Nata a Calcinate il 15.10.2008
Battezzata in questa Parrocchia
il 15.03.2009.
Padrino: Bettoni Marco
Madrina: Foresti Pamela
8) Meroli Chiara
di Simone e di Polini Nicoletta
Nata a Bergamo il 14.09.2008
Battezzata in questa Parrocchia
il 15.03.2009.
Madrina: Lanza Maria Cristina
Nicolò
Chiara
Giorgio
Melissa
9) Duci Giulia
di Manuel e di Necchi Katiuscia
Nata a Iseo il 02.01.2009
Battezzata in questa Parrocchia
il 15.03.2009.
Padrino: Salardini Vittorio
Madrina Duci Pamela
49
ANAGRAFE
ANAGRAFE
ilPORTO
50
a cura di Rosalia Modina
Nella casa del Padre
9) Borghetti Agnese
11) Capelli Giovanni
10) Giudici Santo
10) Aliverti Maria
di anni 50.
Deceduta il 02.03.2009
di anni 85.
Deceduto il 14.03.2009
“In verità vi dico
che se il granello
di frumento
caduto in terra
non muore,
rimane solo; ma
se muore produce
molto frutto”
di anni 78.
Deceduto il 19.03.2009
di anni 94.
Deceduta il 30.03.2009
Borghetti Agnese
Giudici Santo
Capelli Giovanni
Aliverti Maria
Giovanni 12,23
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Aprile - Parrocchia di Sarnico Bergamo