junio PANDA IL WWF PER SALVARE LA TIGRE MINIGUIDA PESCI D’ACQUA DOLCE ATTIVITÀ: SCOPRIAMO I SEGRETI DELLE ROCCE WWF Italia (ONLUS) via Po 25/c 00198 Roma - Anno XXXVIII n° 9 Settembre 2004 Poste Italiane SpA Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 2 dcb Roma 4 Panda Junior - n° 9 Settembre 2004 sommario L’avventura del Merlo con... l’ombrello! A proposito di merli 8 10 La tigre e il WWF Salviamo la regina della giungla 16 Tartarughe marine Un progetto per tutelare le tartarughe marine che frequentano i nostri mari 22 Notizie dai progetti 23 24 Notizie dalle oasi “Kids for the Alps” in missione per salvare i fiumi 28 26 Notizie verdi E’ qui la festa? Panda Club in azione 30 Pesci gatto e lucci, persici e spinarelli, una nuova miniguida per scoprire i più comuni pesci d’acqua dolce 35 Speciale Panda Club anno scolastico 2004-2005 L’intervista dei Panda Club 38 44 Incontri di natura “Sostieni il sostenibile” con il professor Pastrocchi e “Pianta la scuola” insieme alla tua classe! 46 49 Curiosi di natura La biblioteca del Panda per l’Inviato Speciale 50 Scopriamo le rocce ed i capolavori della Natura 48 58 59 Speciale Internet: “E tu sei sostenibile”? 60 La posta del Panda Lettori per natura Senti chi parla 61 Giochi Un bosco da... favola! 62 Senti che ha detto! Soluzione gioco storia di natura Paolo, silvana eilmerlo con... l’ombrello La scorsa primavera è stata molto, molto piovosa e ha messo a dura prova l’impegno di tante coppie di uccelli nell’accudire i propri piccoli. Qualcuno però è stato più fortunato di altri… Pioggia e parapioggia La bronchite mi obbliga a casa, ma chi sta fuori non sta meglio... Piove ininterrottamente da giorni sopra l'arida costa di San Vincenzo. Ieri, io e mia moglie Silvana, presi da pietà animalista, osservando una piccola merla fradicia in cova sul nido costruito sull'arancio a due metri dalla finestra del tinello, pen- sando che il maschio non si è più fatto vivo da almeno una settimana (la sua sparizione è un mistero!), abbiamo deciso di metterle… un ombrello sulla testa. Un riparo inatteso che ha permesso a mamma merlo di lasciare il nido almeno per rifocillarsi e alle uova di non bagnarsi, né raffreddarsi sotto la pioggia. Così ora siamo tutti in attesa: ce la farà la merla a portare a termine la cova? 468101214161820222426283032343638404244464850525456586062 2 storiadinatura l'arancio. Dunque possiamo dare l’annuncio con certezza: i piccoli SONO NATI!!! I giorni successivi: Sabato 8 maggio. Mamma e papà continuano a fare la spola spartendosi rigidamente le aree di alimentazione; la mamma nel giardino/boschetto di casa mia, il maschio nel giardino al di là della strada, con direzioni di uscita dal nido sempre uguali. Operazione “specchietto” Domenica 9 maggio. Al rientro della mamma, verso le 10.00, si iniziano ad intravedere le punte dei primi beccucci protesi verso l'alto. E’ tempo di far scattare l’Operazione specchietto! Costruisco l'attrezzo per vedere quanti sono. Silvana va in spedizione; 3 secondi Panda Photo/J.C. Munoz Sono nati! Ebbene, venerdì 7 maggio, dopo gli incessanti giorni di pioggia che ci avevano fatto temere il peggio, la merla porta per la prima volta l'imbeccata al nido... non si vede muovere nulla ma la sorpresa è che il maschio torna al nido, dopo un’assenza di due settimane, portando il suo fardello di cibo. Il nido è a circa due metri e mezzo da terra ed è ben visibile tra il fogliame rado del- 3 5 79111315171921232527293133353739414345474951535557596163 storia di natura Al “Giardinetto”, fast-food per merli Mercoledì 12 maggio. Lascio la famigliola per mezza giornata, ma per fortuna ha smesso di piovere e non temo per loro. Mamma e papà merlo al mio rientro sono indaffaratissimi nel portare cibo al nido. Nel mio giardino non portiamo via, né bruciamo mai le foglie cadute dagli alberi, le ammassiamo nelle aiuole ed ai bordi dei muretti perimetrali. Durante l'inverno marciscono ed in primavera producono moltissime larve ed insetti: un vero e proprio fast-food per i “nostri” merli che banchettano senza sosta. Anche un secondo piccolo ha gli occhi aperti. ed il gioco è fatto. I pulcini sono QUATTRO! Lunedì 10 maggio. I viaggi a caccia di cibo dei genitori si fanno sempre più frequenti e la mamma allontana per la prima volta dal nido le sacche fecali. I beccucci sono più visibili. Bubu… settete!! Martedì 11 maggio. Le testine dei pulcini ora fanno capolino oltre il bordo del nido. Ad ogni arrivo dei genitori, perfettamente a tempo come campionesse di nuoto sincronizzato, allungano i colli con i beccucci spalancati pronti all’imbeccata. Poi, quando i genitori si allontanano, le testine si abbassano all’unisono scomparendo nel nido. Spettacolo strepitoso! Uno di loro, il più grosso, ha un occhio aperto! 24 Ancora pioggia! Nel pomeriggio torna a piovere. La merla, dopo aver assestato il nido, si mette sui pulcini decisa a proteggerli a costo delle penne (bagnate!). Decidiamo di ripartire con l’Operazione Ombrello. Così Silvana esce di casa e si porta a meno di 20 cm da madre e piccoli, per piazzare il parapioggia proprio sul nido. La merla non si muove di una virgola, oramai abbiamo tutta la sua fiducia! Giovedì 13 maggio. Ora viaggiamo in discesa! I quattro piccoli merli crescono bene e non avranno certo problemi con l’involo. Noi continueremo ad osservare tutti i loro progressi ben contenti di dare una mano ad una mamma in difficoltà e ai suoi pulcini. 68101214161820222426283032343638404244464850525456586062 storiadinatura Cosi’ va il mondo Il Panda Junior ringrazia Paolo Politi per averci raccontato questa piccola ma emozionante avventura. Panda Photo/Flpa Brooks Si nasce sotto lo stesso cielo e si respira la stessa aria ma c'è chi abbatte nidi di cicogna e chi, invece, aiuta gli animali come può. Talvolta anche in modo stravagante, proteggendoli con l’ombrello. Sono felice di essere nato nella seconda categoria ma sono avvilito per coloro che non provano la minima emozione o, peggio ancora, annientano questi straordinari miracoli della Natura. 35 7 9111315171921232527293133353739414345474951535557596163 a proposito di... merli Merli si nasce! Il merlo (Turdus merula) è una fra le specie più conosciute e diffuse nel nostro Paese, abita boschi, parchi e giardini ed è facilmente riconoscibile per i suoi colori e per il canto melodioso dal tono forte e argentino. Il maschio ha la caratteristica livrea nera col becco di un bel giallo sgargiante, la femmina è invece di color grigio fumo e meno vistosa. Nidifica nei cespugli e sugli alberi ed in primavera nascono da 3 a 4 piccoli che entrambi i genitori si occupano d’imbeccare con insetti, larve e gustosissimi lombrichi. Io speriamo che me la cavo! Panda Photo/R. Wilmshurst 246 A chi non è capitato, almeno una volta, di trovare un piccolo di merlo a terra, ancora privo di coda e incapace di volare? L’errore più frequente in questi casi è credere che il pulcino sia sperduto, in difficoltà, orfano, oppure che sia caduto dal nido. Ma quasi mai è così! In questa fase i pulcini dei merli hanno già lasciato il nido (hanno circa 1014 giorni di vita), ma continuano ad essere nutriti dai genitori a “terra”. E’ perciò sbagliato raccoglierli e portarli via, perché mamma e papà merlo non sono lontani, e ne hanno cura! 8101214161820222426283032343638404244464850525456586062 apropositodi... Il“cugino” palombaro di trilli che lancia mentre si riposa sui massi o sui rami vicino all’acqua. Il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) è un lontano parente - meno noto - del merlo comune, ma dalle capacità davvero sorprendenti. Ha becco scuro e piumaggio bruno con una vistosa macchia bianca sulla gola e sul petto. Più piccolo del merlo che frequenta i giardini, l’acquaiolo abita L’uccellino campione d’apnea! Certo il merlo acquaiolo non ha paura dell’acqua, anzi! Caccia le sue prede sul fondo dei torrenti, camminando in apnea e smuovendo il pietrisco alla ricerca di cibo, Panda Photo/B. Midali le rive dei torrenti montani e collinari. Costruisce con muschio e rametti il suo nido di forma sferica sotto i ponti ma anche sotto cascate e cascatelle. Anche il suo canto è particolarmente melodioso, una pioggia 357 come piccoli pesci e loro uova, insetti e altri organismi. La femmina cova le uova da sola, senza l’aiuto del maschio che, però, una volta nati i pulcini collaborerà con la sua compagna per nutrirli fino all’involo. 9 111315171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Meravigliosa tigre Potente, agile, elegante e misteriosa, con le sue fauci la tigre può spezzare la colonna vertebrale di una preda ma anche trasportare i suoi piccoli con delicatezza infinita. E’ il felino più grande del mondo. Ma è anche tra le specie animali più minacciate. La nostra sfida di sempre? Salvarla. 2468 WWF - Canon/Vladimir Filonov 101214161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale La tigre fra mito e leggenda Mai visto un muso più accattivante: sembra dipinto, con delle strisce nere sul pelo di un color arancio acceso. Ed è forse il suo aspetto così particolare a renderla la protagonista ideale di miti e leggende d’Oriente, soprattutto in Cina. Ecco soltanto alcune delle credenze legate alla tigre: Anticamente, in Cina si pensava che il “disegno” nero sulla fronte della tigre fosse l’ideogramma “Wang”, che significa Re. Per questo la tigre era considerata la regina delle foreste, una specie da temere e da rispettare. Ancora oggi la tigre è uno degli animali simbolo del calendario cinese: ogni 12 anni è l’Anno della Tigre. Se un ragazzo nasce nell’Anno della Tigre sarà forte e saprà difendersi dal male. In molti paesi asiatici, secondo un’antica tradizione, ai bambini veniva dipinto sulla fronte il segno della tigre, cioè il simbolo del Re, Wang. Era una specie di rito fatto con il vino e con il mercurio, che aveva un significato preciso: si trattava di un incantesimo per farli crescere forti. In Cina indossare cappelli e indumenti a forma di tigre era considerato di buon auspicio per i più giovani, per crescere al sicuro da ogni pericolo. 3579 Archivio WWF Sempre in Cina, anticamente i ragazzi venivano fatti dormire su cuscini a forma di tigre, perché si pensava che così durante il sonno sarebbero diventati più forti. In Corea oramai sono sopravvissute poche tigri, ma questo paese è ancora chiamato “La Terra del Drago Blu e della Tigre Bianca”. Il drago è il guardiano dell’ovest e la tigre è la guardiana dell’est. Nel 1988 la tigre fu scelta come simbolo dei Giochi Olimpici di Seoul, proprio perché era considerato l’animale ideale per esprimere l’eleganza e la potenza dello sport. 11 1315171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Archivio WWF La regina delle nevi e delle giungle Il regno della tigre è in paesi lontani, dalle foreste sempreverdi indomalesi ai boschi misti di latifoglie e conifere della Russia fino ai boschi di mangrovie del Bangladesh. Il suo habitat naturale attraversa ben 12 paesi, Bangladesh, Bhutan, Cina, India, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Nepal, Russia, Tailandia, Vietnam. 246810 1214161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale Archivio WWF Quante tigri restano? Gli esperti parlano di circa 6000, forse 7000 tigri ancora vive sul nostro pianeta, ma non ci sono stime esatte. Sappiamo che la tigre continua ad essere perseguitata dai bracconieri. Sappiamo che le sue foreste continuano ad essere distrutte e la vita per lei è sempre più difficile. Nel 1900 tre sottospecie di tigri si sono estinte: la tigre di Giava, la tigre di Bali e la tigre del Caspio. Oggi ne sopravvivono 5 sottospecie, ma vivono una vita piena di rischi. 357911 Archivio WWF 13 15171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Perche’ la tigre e’ in pericolo Fino agli anni ’30 la tigre è stata soggetta ad una caccia intensa, soprattutto in India dove era lo sport preferito degli ufficiali inglesi e delle élite indiane. Oggi la specie viene uccisa o avvelenata perché considerata nociva per il bestiame domestico e pericolosa per gli esseri umani. Inoltre vi sono motivi commerciali che incentivano l’uccisione delle tigri: fino al 1900 era molto apprezzata la pelliccia, mentre oggi le ossa sono molto richieste sui mercati asiatici e vengono impiegate come ingrediente della medicina tradizionale cinese e coreana. Il regno perduto WWF - Canon/Claire Doole 24681012 Con la crescita della popolazione umana molte aree dove la tigre viveva sono state trasformate in città, pascoli e coltivi. La perdita di habitat e la frammentazione delle aree ancora selvagge rende le popolazioni vulnerabili all’estinzione. Come insegna la lezione di Giava e di Bali, dove le Tigri sono scomparse per sempre, è pericoloso affidarsi ad aree protette piccole e isolate per proteggere questa specie che necessita di enormi estensioni di territorio collegate fra loro per sopravvivere. 14161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale KUMALA E SANGHA: DUE TIGROTTI FRATELLI PER LA PELLE WWF - Canon/Martin Harvey IL WWF per la Tigre Con il network TRAFFIC, il WWF è impegnato a contrastare il più possibile in tutto il mondo il commercio di parti di tigre. Inoltre, in India la nostra associazione ha contribuito a mettere sotto tutela diversi territori abitati da questo splendido felino. Oggi, il nostro impegno continua, sia per proteggere il più possibile l’ambiente della tigre, sia per fermare il bracconaggio purtroppo ancora molto diffuso. 35791113 Kumala e Shanga sono due piccole tigri, nate nella jungla sulle rovine di un tempio. Crescono circondate da statue ricoperte di muschio, sotto lo sguardo protettivo della madre e del padre, fino a quando il destino, e l’avidità degli uomini, li separa. I due fratelli sono allora obbligati a crescere l’uno lontano dall’altro, in ambienti molto differenti. Uno diventerà una tigre ammaestrata in un circo famoso. L’altro, cresciuto con un bambino e circondato dall’affetto di una famiglia di umani, finirà nello zoo privato di un principe capriccioso. Ma per fortuna il destino li farà rincontrare e Kumala e Shanga decideranno di tornare nella loro jungla dove nessun umano li potrà più separare. Per girare questo film al regista Jean-Jacques Annaud (che ha anche diretto l’ORSO, un film di grande successo che raccontava la storia di un piccolo orso separato dalla madre) ci sono voluti molti anni: trovare fantastici scenari nella jungla, dirigere avventurose scene con gli attori, ma soprattutto girare le scene più complicate con i due protagonisti: Kumala e Shanga. E’ un film che ci dà una grande lezione di umanità, pieno di emozioni, divertimento ed avventura. Una storia straordinaria di amicizia tra un uomo, un bambino e due cuccioli di tigre che potrete vedere al cinema dal 22 ottobre. 15 171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto italia LA TARTARUGA MARINA, TESTIMONIANZA VIVENTE DI UNA STORIA MOLTO ANTICA Ecco a voi... Tarta! Ciao a tutti! Io sono Tarta e tra due giorni arriverà il mio momento… dopo due mesi di attesa, potrò finalmente tuffarmi nel mare. Per ora me ne sto sotto la sabbia insieme ai miei cento fratellini e sorelline, aspettando il Grande giorno. Io sono una Caretta caretta ma, la mamma mi ha spiegato che ci sono altre sei specie di tartarughe marine e due di queste nuotano nel Mediterraneo come noi: la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). 2468101214 161820222426283032343638404244464850525456586062 progettoitalia La mia mamma è arrivata qui di notte e, dopo aver controllato la distanza dal mare, la temperatura e la qualità della sabbia, ha scavato una buca profonda circa 50 centimetri e poi ha deposto 100 uova. All’ interno di queste piccole palline da ping pong ci siamo io e i miei fratellini e sorelline. Una volta uscite dal guscio, inizieremo le operazioni di scavo per raggiungere la superficie e poi via tutte di corsa verso il mare! Ma dobbiamo stare attente, perché nel tragitto verso il mare possiamo incontrare molti pericoli. Soprattutto dobbiamo cercare di raggiungere l’acqua prima dell’alba, quando ancora è buio, per evitare di essere viste e catturate dai gabbiani. 3579111315 WWF - Canon/Michel Gunther Una culla nella sabbia 17 1921232527293133353739414345474951535557596163 progetto italia Crescere nel grande blu! Quando mi troverò immersa nel blu, dovrò procurarmi il cibo da sola. Mangerò per lo più molluschi, meduse, crostacei. Se mi muovo sulla terra sono lenta e quindi vulnerabile anche perché non ho la capacità, come le testuggini di terra, di ritirarmi nel guscio per difendermi. Quando sono in acqua però, grazie alle pinne anteriori, potrò raggiungere i 4 chilometri orari di velocità. Tra i quindici-trenta anni potrò tornare anche io qui, proprio dove sono nata, per deporre le mie uova nel periodo che va da giugno ad agosto. WWF - Canon/Michel Gunther 246810121416 1820222426283032343638404244464850525456586062 progettoitalia WWF - Canon/Isaac Vega Le tartarughe e l’uomo La sopravvivenza della mia specie non dipende solo dalla mia capacità di evitare i pericoli, ma anche dal vostro aiuto. E’ importante che le spiagge siano il più possibile pulite e tranquille per la sopravvivenza dei futuri nidi. La mia mamma mi ha raccontato che molte spiagge sono caotiche e per noi non c’è più spazio e il mare è attraversato da numerose imbarcazioni che creano rumori assordanti e costituiscono un grave pericolo per la nostra vita. Inoltre dobbiamo essere molto prudenti, perché dietro l’angolo potrebbe esserci una rete da pesca o un grosso 357911131517 amo per la pesca dei pescespada. Quando poi decidiamo di mangiare, dobbiamo essere molto attente a non scambiare i sacchetti di plastica che galleggiano in mare per meduse! WWF - Canon/Peter C.H. Pritchard 19 21232527293133353739414345474951535557596163 progetto italia Letartarughe eilWWF Per fortuna qualcuno pensa a difenderci e a curarci quando ci feriamo. Il WWF da tanti anni si occupa di noi e ha creato una vera e propria rete di pronto soccorso. Ci sono diversi Centri di Recupero in Italia: a Lampedusa, Vibo Valentia, Policoro, Molfetta, Montecorice, Miramare e Massa. 24681012141618 Chi e’ Caretta Caretta Nel Mediterraneo oltre a pesci, stelle marine e delfini possiamo incontrare la tartaruga marina Caretta caretta. Quando nascono i tartarughini hanno un carapace lungo solo 5 centimetri e pesano 18 grammi, crescendo possono arrivare fino a 110 centimetri e a 180 chilogrammi di peso. 20222426283032343638404244464850525456586062 progettoitalia Archivio WWF Si mangia! La loro dieta è composta di granchi, molluschi e meduse. Fin da quando sono piccoli i tartarughini devono procurarsi il cibo da soli e affrontare numerosi pericoli. In seguito verranno cullati dalle correnti marine che li porteranno in aree lontane chilometri e chilometri dal luogo in cui sono nati. WWF - Canon/Martin Harvey Origini lontane Le tartarughe fanno parte della classe dei rettili. Le prime testuggini abitavano le terre emerse già 200 milioni di anni prima dell’uomo, poi sono apparse anche le forme marine. Le loro caratteristiche sono la corazza che le protegge e il potente becco. 35791113151719 Il dono della memoria Ogni piccola tartaruga femmina, al momento della nascita riceve un dono particolare dalla propria mamma: saprà per sempre dove andare a deporre le proprie uova e cioè proprio nel posto in cui è nata. Questo è un appuntamento da non perdere e a cui voi tutti siete invitati! Assistervi è un evento straordinario! 21 232527293133353739414345474951535557596163 notizie dai progetti Il ritorno del lago scomparso Detto così sembrerebbe il titolo di una fiaba, invece è una storia vera ed è la prova che se si vuole si può… Il laghetto di cui stiamo parlando si trova in un bosco del Trentino a 800 metri di altitudine, nel comune di Giovo in Val di Cembra. Nel 1998, quando il nostro socio Franco Brugnara ebbe l’idea di recuperarlo, il laghetto era quasi scomparso, ridotto a qualche piccola pozza sparsa qua e là, fra l’intricato canneto. La cosa piacque moltissimo al WWF Trentino Alto Adige, al comune di Giovo e al Servizio Foreste della Provincia Autonoma di Trento, che si dedicarono all’impresa con entusiasmo! Oggi, a distanza di 6 anni, il lago è tornato a vivere, al centro l’acqua raggiunge i 3 m d’altezza e le rive 2468101214161820 sono ricche di vegetazione e di anse, l’habitat ideale per rane, rospi, ululoni dal ventre giallo, salamandre pezzate, tritoni alpestri, libellule e ditischi. Lungo le sponde del laghetto lasciano le loro impronte cervi, caprioli, volpi, lepri e tassi, mentre nella vegetazione circostante vivono scoiattoli e faine, il picchio nero ed il picchio rosso maggiore. Anche il cielo sopra al lago è ricco di sorprese e non è raro osservare poiane, astori, nibbi e bianconi. Da poco tempo è anche stato inaugurato un bellissimo sentiero natura “ad anello” per visitare questo piccolo paradiso ritrovato. 222426283032343638404244464850525456586062 notiziedalleoasi UN NUOVO INQUILINO PER VALTRIGONA Il giorno della marmotta… Dopo la festosa inaugurazione di Malga Agnelezza e di Malga Valtrigona, che hanno permesso a moltissimi ragazzi delle scuole di visitare questa bellissima Oasi montana, per Valtrigona è tempo di bilanci. E siamo davvero felici di poter dire che sono stati tutti positivi! Novità assoluta per la nostra Oasi l’arrivo della marmotta che, assente in passato, si è ora stabilita nel territorio protetto scavando diverse tane nell’area di Forcella Valtrigona. Fra gli avvistamenti più 3579111315171921 interessanti della tipica fauna alpina, una coppia di francolino di monte con cinque nuovi nati, che ha frequentato a lungo i dintorni di Malga Valtrigona, in cerca di cibo tra piante di lampone e di mirtillo. Non sono mancati all’appuntamento i galli cedroni, i caprioli ed i camosci, soprattutto mamme con i piccoli dell’anno precedente. Nella parte più alta dell’Oasi poi, si sono dati convegno numerosi fagiani di monte, impegnati in spettacolari parate nuziali. 23 2527293133353739414345474951535557596163 notizie verdi Gatto “Silvestro” e il “Titti” hawaiano Chi non si è mai divertito con le avventure del simpatico felino sempre alla ricerca del modo di catturare Titti, il canarino? Eppure nelle Hawaii “Silvestro” e tutti i suoi simili stanno mettendo in serio pericolo la popolazione di Palila (Loxioides bailleui), un uccellino minacciato d’estinzione. Gli ornitologi stimano che ogni anno almeno il dieci per cento dei pulcini di questa rara specie finiscano in bocca ai gatti randagi. Che fare per frenare “l’appetito” dei nostri amici felini e salvare le specie di uccelli più in pericolo? Forse mettere loro al collo un campanellino per avvertire i volatili della loro presenza per consentirgli una rapida fuga? Fiutare con la lingua … Vi è mai capitato di osservare lucertole o serpenti mentre fanno saettare la loro lingua biforcuta sul terreno? Non lo fanno certo per percepire sapori ma, piuttosto, per raccogliere particelle odorose che poi portano a contatto con il palato e identificano grazie a un organo speciale, l’organo di Jacobson. Grazie a questo secondo “naso”, sensibilissimo, i rettili sono in grado di seguire le tracce di eventuali prede, come piccoli mammiferi o rane. … Assaggiare con la pinna o con le zampe! Nell’uomo, come in tutti i mammiferi, il senso del gusto è posto all’interno della bocca, sulla lingua. Ma lo sapevate che ci sono alcuni animali che hanno le “gemme del gusto” disposte in luoghi del corpo davvero insoliti? Ad esempio, i pesci sono in grado di percepire i sapori non solo con la bocca ma anche con le labbra, il capo, i barbigli e gran parte del corpo. Il pesce gatto può gustare persino con la pinna caudale! Le farfalle poi, oltre a percepire il gusto sull’apparato boccale, possono gustare anche con le antenne e con le zampe, grazie ad alcuni peli sensibili e specializzati. 246810121416182022 2426283032343638404244464850525456586062 notizieverdi La medusa che “conosce” la geometria! Il suo nome scientifico è clytia ed è una piccola medusa delle profondità marine (misura 2 cm di diametro) con la sorprendente capacità di mutare forma, se disturbata. La scoperta è stata fatta da una biologa marina dell’Istituto oceanografico di Harbour Branch, in Florida che, dopo aver catturato un esemplare della specie, lo ha portato in laboratorio. Se si prova a toccare la piccola medusa di forma sferica, questa reagisce subito diventando… quadrata! Un fatto davvero incredibile per una medusa! La clytia però ha offerto altre sorprese: al buio, infatti, il “quadrato” cambia colore e da rosa diventa verde luminescente. Una specie d’avvertimento per i nemici? La tartaruga con il casco! A differenza della maggior parte delle sue “cugine” una strana tartaruga che vive in Asia, il platisterno dalla testa grande (Platysternon megacephalum), ha il capo talmente grosso che non può essere retratto all’interno della corazza. Questa, infatti, è di forma appiattita e non può assolutamente alloggiare il “capoccione” del platisterno. Come ovviare all’increscioso inconveniente? Madre natura deve averci studiato un po’ su prima di trovare una soluzione, quella di ricoprire la testa alla nostra tartaruga con una larga e dura placca cornea, un po’ come il “casco” dei motociclisti! Un trasloco per 5 rinoceronti Cinque rinoceronti neri sono stati donati dal Sud Africa allo Zambia e trasferiti nella loro nuova dimora, il Parco Nazionale del Nord Luangwa. Un tempo nell’area del parco vivevano molti rinoceronti neri ma poi, a causa del feroce bracconaggio, la specie è stata decimata. Ora però, grazie ai programmi di trasferimento, altri 15 rinoceronti si uniranno presto a questo primo nucleo raggiungendo il piccolo paradiso africano. Tutti noi ci auguriamo che, con il tempo, la specie possa tornare a crescere e prosperare. 357911131517192123 25 27293133353739414345474951535557596163 DIAMO NUOVA VITA AI FIUMI WWF-Canon/Michële D. Praz kids for the alps di Barbara Albonico Prende il via il nuovo programma internazionale di educazione ambientale Kids for the Alps - Dai vita al tuo fiume dedicato ai corsi d’acqua. 24681012141618202224 26283032343638404244464850525456586062 kidsforthealps vivi il tuo fiume I fiumi allo stato naturale sono ambienti ricchissimi di vita e di risorse ma oggi, purtroppo, rappresentano una rarità. La realtà ci mostra che sono spesso dimenticati se non gravemente maltrattati e le risorse che ci offrono, prima tra tutte l’acqua, sono utilizzate con poca attenzione. Quest’anno insieme ai vostri compagni di classe potrete fare qualcosa di concreto per la difesa dei corsi d’acqua. Sul sito www.kids-for-the-alps.net trovate il questionario Dai vita al tuo fiume con cui mettere alla prova il territorio del comune in cui vivete e scoprire se la vostra è una “comunità amica dei fiumi” oppure no. In caso non lo fosse l’Action kit vi sarà molto utile. E’ ricchissimo, infatti, di idee e suggerimenti su come promuovere le vostre richieste presso l’amministrazione locale e sensibilizzare i concittadini su questo delicato problema. WWF-Canon/Anton Vorauer I lavori delle classi italiane, insieme con quelli di tutti i ragazzi delle Alpi, saranno pubblicati nella Galleria dei fiumi del sito internet ma ciò che più conta è che, anche grazie a voi, in futuro ci si prenderà più a cuore il destino di questi preziosi protagonisti del nostro ambiente. Ricordate che, anche nel vostro piccolo, potete fare molto per i fiumi evitando inutili sprechi di acqua ed energia elettrica. Scoprite come su www.wwf.it/educazione/progetti scuola/kidsforthealps WWF-Canon/Artmut Jungius 35791113151719212325 27 293133353739414345474951535557596163 panda club in azione Sant’Agata bolognese, 12 maggio I PANDA CLUB FESTEGGIANO di Antonio Bossi E’ qui la festa? Sono 56 i Panda Club dell’area intorno a San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna, più di 1.200 ragazzi, la maggior parte dei quali si è data appuntamento a Sant’Agata Bolognese per invadere pacificamente la piazza e il teatro del paese in occasione della Festa Panda Club di fine anno. Un appuntamento fisso che si ripete da alcuni anni, organizzato come sempre da Maria Resca, attivista “storica” del WWF e grande amica dei Panda Club, e da tutti gli altri collaboratori della locale sede dell’Associazione. 2468101214161820222426 Ambiente, acqua e… gatti! Riuniti dapprima nel Teatro Comunale, i ragazzi hanno incontrato un ospite d’eccezione: il prof. Giorgio Celli, famoso zoologo, noto conduttore di alcune trasmissioni televisive, invitato per l’occasione ad una chiacchierata con tutti i presenti. Il tema toccato dal professor Celli, al quale i ragazzi hanno rivolto tante domande, è stato principalmente quello dell’acqua, ma non sono mancate “incursioni” in tutti gli altri argomenti legati all’ambiente, compreso quello della grande passione di Celli per gli animali e, in 283032343638404244464850525456586062 pandaclubinazione particolare, i gatti. Alcuni saluti e interventi “di rito” hanno completato la mattinata in teatro: dalla dirigente scolastica della scuola Media Mazzini dell’Istituto Comprensivo di S.Agata, i cui ragazzi erano presenti al completo, all’Assessore all’ambiente, ad un rappresentante dell’Ufficio Educazione del WWF Italia. Dieci, cento, mille disegni per la natura Poi tutti fuori a festeggiare, in una piazza tappezzata dai disegni dei ragazzi, coloratissimi e pieni di messaggi e slogan per la protezione dell’ambiente lanciati agli adulti, e da bandiere del WWF. Tanti i cappellini con il panda. Sotto gazebo montato al centro della piazza sono stati distribuiti rinfreschi e merende per tutti, rigorosamente ecologici. Alla fine qualche foto ricordo. Ma il vero risultato della festa è stata la possibilità di incontrarsi e conoscersi direttamente, di scambiarsi idee e informazioni, di parlare con altri amici dell’esperienza che ha accomunato tutti nell’impegno a migliorare il nostro ambiente. E voi, avete una festa o un’esperienza o un’iniziativa “sul campo” da raccontare? Scrivete al WWF, specificando “Redazione Panda Junior”, la pubblicheremo. Ma attenti, non dimenticate una cosa importante: delle belle foto!! 3579111315171921232527 29 3133353739414345474951535557596163 miniguida Tuffiamoci nelle chiare, fresche, dolci acque … Fiumi, torrenti, laghi e lagune salmastre sono il regno di molte specie di pesci che, troppo spesso, abbiamo occasione di osservare solo appesi all’amo di qualche pescatore o, peggio, serviti nel… piatto! Questa miniguida vi farà conoscere habitat, livree, abitudini e caratteristiche delle specie di pesci più comuni che frequentano le acque dolci del nostro Paese. Così, anche senza bagnarvi i piedi, imparerete a riconoscere trote e spinarelli, persici e anguille, cavedani, pesci gatto ed i temibili lucci, i “lupi d’acqua dolce”! PER COSTRUIRE IL TUO TACCUINO DEL NATURALISTA: 1) Ritaglia le pagine del PJ lungo le linee continue in neretto; 2) Cerca le lettere (dalla A alla D) alla base di ciascuna paginetta doppia e mettile una sopra all’altra in ordine alfabetico; 3) Unisci il libretto ottenuto con due punti metallici lungo la linea tratteggiata a metà della pagina A e piega in due il tuo taccuino. 246810121416182022242628 3032343638404244464850525456586062 B Specie introdotta in tempi antichi, in Italia sono presenti tre varietà: la varietà selvatica o regina con il corpo interamente rivestito di squame, la varietà nuda, priva di squame e la varietà a specchi, con poche ma ben visibili squame sul dorso, sul ventre e lungo la linea laterale del corpo. Frequenta acque a corso lento o stagnanti nutrendosi soprattutto di pulci d’acqua, di larve, di zanzare e altri insetti acquatici. Può arrivare a pesare anche 30-40 kg per 50 cm di lunghezza ma è più facile trovare esemplari di 2-3 kg . Carpa - Cyprinus carpio Specie autoctona, vive nei laghi, nei tratti dei fiumi dove la corrente è più lenta, nelle acque salmastre. E’ un predatore formidabile e caccia le sue prede (pesci, insetti, girini, crostacei, rane, uccelli acquatici ecc.) all’agguato, mimetizzato fra le piante del fondale. Caratteristica la sua forma allungata con il muso “a becco d’anatra”. In Italia può raggiungere i 20 kg di peso e 125-130 cm di lunghezza. Luccio - Esox lucius A Illustrazioni di Stefano Maugeri e Alessandro Bruno Pesci d’acqua dolce Piccolo taccuino del naturalista Il corso di fiumi e torrenti, i laghi e le lagune rappresentano un universo d’acqua unico, prezioso e ricco di vita. Sulle rive dei fiumi sono nate e hanno prosperato le più grandi civiltà della storia ma questo intricato sistema d’acque dolci, placido e sinuoso a volte, vivace e turbolento altre, cela un immenso patrimonio di organismi viventi di cui i pesci sono le forme più evidenti. In questa miniguida abbiamo illustrato alcune delle specie più comuni presenti nei nostri corsi d’acqua. Pesci d’acqua dolce Specie autoctona dal muso piuttosto aguzzo con bocca piccola, frequenta acque correnti e fresche con fondale pietroso. Si nutre di insetti, crostacei, pesci e loro uova. Lunghezza media 30-40 cm e peso 250-500 g. Temolo - Thymallus thymallus Specie autoctona, vive nei fiumi con fondo di preferenza fangoso ed in cui l’acqua scorra lenta. Si nutre di crostacei, tricotteri, gasteropodi ecc. E’ caratteristico il suo muso tozzo con grossi “labbroni” e occhi sporgenti. E’ territoriale, la lunghezza media è di 7-10 cm. Ghiozzo di ruscello - Padogobius nigricanus Specie autoctona, in Italia vive nei laghi e nei torrenti con acque limpide, fredde e dal fondale sassoso. La si vede talvolta balzare fuori dall’acqua per catturare gli insetti che volano presso la superficie. Si nutre d’insetti acquatici, uova e avannotti di pesci, gasteropodi, larve, crostacei ecc. che preda di notte. Lunghezza massima 50 cm e 1,5-3 kg di peso. Trota comune o europea - Salmo trutta Specie autoctona europea, vive nei laghi, negli stagni e nei tratti dei fiumi in pianura. Carnivoro, caccia piccoli pesci, anfibi, crostacei e vari invertebrati acquatici. Lunghezza 45-50 cm e 2-2,5 kg di peso. persico o persico reale - Perca fluviatilis D Barbo comune - Barbus plebejus Specie autoctona con due paia di vistosi barbigli, predilige acque correnti con fondo sabbioso, ghiaioso o sassoso a tratti interrotte da ampie zone di acque calme con molta vegetazione. A sera va in cerca di lombrichi, uova e piccoli pesci, larve d’insetti ecc. Lunghezza media 30 cm e al massimo 4 kg di peso. Specie autoctona, vive in acque marine, in quelle salmastre (a primavera penetra nelle lagune) e anche dolci. Snelli, agili e veloci i cefali si nutrono di piccoli organismi, larve d’insetti e sostanze organiche. Si riproduce solo in mare, lunghezza media 60-90 cm e peso 6-9 kg. Specie autoctona, la tinca presenta ai lati della bocca un paio di caratteristici barbigli. Predilige acque a corso lento o anche ferme ricche di vegetazione e dal fondale melmoso. E’ specie onnivora e si nutre anche di detriti e vegetali. Lunghezza media 35-50 cm e peso 1,5-2 kg. Tinca - Tinca tinca Cefalo o Muggine comune - Mugil cephalus Specie autoctona, preferisce acque limpide e correnti ma lo si trova anche in quelle salmastre e stagnanti. Gli adulti si nutrono di pesci e loro uova, rane, tritoni, girini e insetti. Nei fiumi la lunghezza media è di 40-43 cm ed il peso 1,2-1,5 kg. Cavedano - Leuciscus cephalus C Anguilla - Anguilla anguilla Specie autoctona e migratrice. L’anguilla è una specie marina che trascorre il periodo di crescita nelle acque di fiumi, torrenti, laghi e lagune salmastre. Poi, una volta raggiunta l’età adulta, intraprende il viaggio verso il Mar dei Sargassi, luogo della riproduzione. Specie molto vorace, nelle acque dolci si nutre di pesci e loro uova, gamberi, vermi, insetti, rane, girini, tritoni ecc. Lunghezza media 50-100 cm e peso 3-4 kg. Scardola - Scardinus erythrophthalmus Specie autoctona, frequenta acque dolci e salmastre di laghi, lagune, stagni e fiumi prediligendo fondali fangosi e ricchi di vegetazione. Si nutre d’insetti, molluschi, uova di pesci, crostacei e alghe ed anche foglie. La lunghezza media nei fiumi è di 30-35 cm, mentre il peso è di 500-800 g. Spinarello - Gasterosteus aculeatus Specie autoctona, vive nei tratti di fiumi e torrenti a corso lento o acque salmastre con fondali ricchi di vegetazione dove costruisce il nido. Lo spinarello è molto aggressivo e, se arrabbiato, cambia colore: il ventre e la mascella si accendono di rosso fuoco, gli occhi diventano verdi così come il dorso! Si nutre di uova di pesci, crostacei, lombrichi, larve d’insetti ecc. Lunghezza media 5-12,5 cm, pochi grammi di peso. Pesce gatto - Ictalurus melas Specie introdotta d’origine americana, il pesce gatto vive nelle acque dei fiumi a corso lento, nei laghi e nelle paludi a fondo melmoso e ricche di vegetazione. Tipici sono i suoi barbigli e famosa è la sua voracità, si nutre di piccoli pesci, rane, girini, tritoni, larve d’insetti, uova, molluschi ecc. causando un notevole disturbo all’ittiofauna italiana. Lunghezza media 25-35 cm e peso 200-650 g. intervista WWF, natura, energia e inquinamento ?? ? ? a cura di Antonio Bossi Nuovo appuntamento con l’intervista dei Panda Club. Oggi siamo in compagnia degli alunni della III° A e III° B dell’Istituto Comprensivo di Sant’Agata Bolognese. Come, quando e da chi è stato creato il WWF? Il WWF (World Wildlife Fund) internazionale nasce nel 1961, a seguito della dichiarazione detta “Manifesto Morges”, divulgata da un gruppo di specialisti per richiamare l’attenzione delle persone sul veloce ritmo di distruzione degli Habitat naturali da parte dell’uomo. In Italia, invece, il WWF nasce nel 1966. poter essere facilmente riprodotto. Probabilmente, ad ispirare Sir Peter Scott fu una femmina di Panda, ChiChi, ospitata proprio in quegli anni nello Zoo di Londra e proveniente dalla Cina. In seguito, nel 1986, il logo originario di Scott fu modificato: via il Panda pacioccone degli inizi, per poter lasciare il posto ad un simbolo più moderno, che rappresenta meglio l'idea di un’Associazione che difende con i denti la natura selvaggia, ovunque sia minacciata. Che cosa significa la sigla WWF? La sigla WWF deriva dal nome originario World Wildlife Fund: Fondo Mondiale per la "vita selvaggia" (il termine inglese "wildlife", cioè "piante e animali selvatici" nelle altre lingue può essere tradotto con "Natura"). Con l'espandersi delle attività del WWF a Sara chiede: perchè il WWF ha scelto il panda come proprio simbolo? Ha un nome? Fu il pittore e naturalista inglese Sir Peter Scott (fondatore del WWF) a disegnare il logo del Panda. Scelto come simbolo di tutti gli animali in via di estinzione il Panda (Ailuropoda melanoleuca) fu preferito agli altri perché capace di ispirare simpatia e tenerezza e anche perché, essendo in bianco e nero, aveva il pregio di 3579111315171921232527293133 35 3739414345474951535557596163 i ntervista ? ? ? anche quelle aree del mondo il cui patrimonio naturale è unico, prezioso ed insostituibile per ricchezza e varietà come, ad esempio, l’Amazzonia, le Barriere Coralline, il bacino del Congo, il nostro Mediterraneo... WWF-Canon/Martin Harvey tutte le problematiche ambientali (inquinamento, risorse energetiche, ecc..) il termine "wildlife" risultava limitativo. Si decise allora nel 1986, di cambiare il nome in "World Wide Fund for Nature" dal significato più vasto, traducibile in tutte le lingue: “Fondo mondiale per la natura”. Perché solo alcune specie animali e alcuni luoghi sono protetti e altri no? (Filippo) Il WWF protegge le specie animali e vegetali più in pericolo nel mondo, quelle che vivono allo stato selvaggio e che maggiormente rischiano di estinguersi a causa dell’uomo. E’ il caso della Tigre, del Rinoceronte, dell’Elefante, delle Tartarughe marine, dell’Orso polare o del Panda solo per citare alcune specie più conosciute. Il WWF cerca di porre sotto tutela 246810121416182022242628303234 Quando finirà il petrolio, quali fonti di energia useremo? Secondo le stesse imprese petrolifere abbiamo già raggiunto o siamo molto prossimi al “picco di estrazione” del petrolio. E si prevede di esaurire tale fonte energetica fra circa 30-40 anni. Quando questo avverrà, alcuni vorrebbero ritornare ad utilizzare il carbone. Ma questo combustibile fossile ha il grande svantaggio di avere tra le più alte emissioni di anidride carbonica, il gas che causa l’effetto serra e il surriscaldamento del pianeta. Altri vorrebbero sviluppare l’energia nucleare. Ma anche questa soluzione ha enormi svantaggi nei confronti della salute e dell’ambiente. Soprattutto se si pensa al problema dello stoccaggio delle sco- 3638404244464850525456586062 intervista ?? ? per la produzione di acqua calda che di energia elettrica), l’energia del vento (eolica) o delle maree, l’utilizzo delle biomasse (ovvero combustibili di origine vegetale o organica), il calore della terra (geotermìa) o l’energia idroelettrica. Foto Archivio WWF Foto Archivio WWF rie radioattive, pericolosissime anche dopo decine di milioni di anni. Anche ammesso che si trovasse un luogo sicuro dove conservarle - e con il caso di Scansano abbiamo visto come anche in Italia sia difficile decidere - si pone poi il problema di come trasmettere l’informazione alle generazioni future: tra 20.000 anni quale sistema di comunicazione o quale lingua verrà utilizzata? E allora quale strada occorrerà percorrere? Noi crediamo nelle fonti energetiche rinnovabili, ovvero l’energia solare (sia Foto Archivio WWF 357911131517192123252729313335 E' vero che stanno nascendo molte nuove centrali per l'energia alternativa? Purtroppo non sono molte, soprattutto in Italia rispetto alle centrali tradizionali che il governo vorrebbe costruire. Si tratta soprattutto di centrali a metano, che è comunque un combustibile fossile che genera un po’ di inquinamento. Ma non basta costruire centrali che sfruttano le energie rinnovabili, bisogna anche cambiare il sistema di produrre l’energia, passando da un sistema basato sulle grandi centrali, a un sistema in cui ognuno in casa, possa produrre l’energia di cui ha bisogno: l’autoproduzione. Cosa si può fare ancora per risolvere il problema del buco dell'ozono? Il buco dell’ozono è causato da alcuni gas (i cloro-fluoro-carburi o CFC) un tempo utilizzati nei frigoriferi o nei sistemi di condizionamento. I frigoriferi moderni non utilizzano più questi gas, ma molti frigoriferi si. Quindi bisogna fare molta attenzione soprattutto alle ditte che smaltiscono o smontano i vecchi frigoriferi. Inoltre occorre seguire con attenzione quello che accade nei paesi in via di sviluppo, dove spesso le leggi sono meno severe e quindi qualcuno potrebbe approfittarne. 37 39414345474951535557596163 panda club Speciale Panda Club 2004-2005 Tutto pronto per un nuovo anno con i Panda Club di Antonio Bossi C’è una grande novità per le classi che s’iscriveranno al WWF nell’anno scolastico 2004 – 2005, nasce infatti “Sostieni il sostenibile” un programma che accompagnerà le classi nei prossimi tre anni in un lungo viaggio in difesa della natura e per la qualità della vita. Ognuno dei tre anni porrà sotto la lente d’ingrandimento un tema importante per l’ambiente, e il WWF sta preparando per i ragazzi e gli insegnanti alcune pubblicazioni ricche di informazioni, stimoli e proposte di attività z Primo anno Il ciclo di vita degli oggetti. Quale importanza diamo a un oggetto? Pensiamo mai alle risorse che contiene? z Secondo anno La diversità biologica e culturale. Su di esse si fonda la vita stessa del pianeta. z Terzo anno I cambiamenti nell’ambiente. Dagli inquinamenti ai cambiamenti del clima. Le soluzioni possibili. Abbiamo chiesto a Luca Novelli, noto autore di libri di scienze per i ragazzi, di presentarci il programma per il nuovo anno scolastico. Luca sarà infatti l’autore del quaderno inviato a tutti i ragazzi Panda Club e curato nella parte editoriale da un’importante casa editrice per ragazzi: Editoriale Scienza. Una splendida guida per gli insegnanti, tessere, adesivi e bandiera WWF, oltre all’abbonamento per un anno a Panda e Panda Junior, completeranno i materiali inviati alle classi. Foto Archivio WWF 24681012141618202224262830323436 38404244464850525456586062 pandaclub Alla ricerca del Pianeta Panda Ciao a tutti, amici dei Panda Club. Vi scrivo a nome del Professor Pastrocchi e degli altri personaggi che vi accompagneranno nel programma SOSTIENI IL SOSTENIBILE. SOSTENERE vuol dire impegnarsi per dare aiuto a un’ idea o a un progetto. Sostenere il sostenibile vuol dire in pratica impegnarsi per il futuro della Terra. Se mi state leggendo sicuramente amate gli animali, i parchi, il mare pulito e l’aria aperta. Tutto questo oggi è in pericolo. Il clima sta cambiando in modo percepibile, i ghiacci perenni si stanno sciogliendo, l’inquinamento spesso sfugge ad ogni controllo, intere regioni stanno diventando aride, molte specie scompaiono... La minaccia alla Terra non è aliena. Proviene da qualcosa di insidiosamente vicino: dai nostri stili di vita. Per stile di vita intendiamo l’insieme di scelte di oggetti e comportamenti che facciamo ogni giorno. Il computer, la playstation, il telefonino, il motorino, la merendina...sono oggetti che fanno parte del nostro stile di vita. In altri luoghi della Terra il mezzo di trasporto più ambito è la bicicletta, in altri gli agricoltori poveri -per sopravvivereincendiano la foresta pluviale. Anche questi sono stili di vita. Alcuni stili di vita sono sostenibili dal pianeta, mentre altri stanno provocando un carico di consumi e rifiuti non più sopportabile dal nostro pianeta. 35791113151719212325272931333537 39 414345474951535557596163 panda club Solo cambiando i nostri stili di vita la Terra può continuare ad essere abitabile per la specie umana. Solo sostenendo il sostenibile, tutti insieme, si potrà cambiare il corso degli eventi che stanno mutando gli equilibri naturali. Così è nata l’idea di proporvi tre viaggi nel tempo e nello spazio: uno nel clima, uno nella biodiversità e uno, il primo che vi presentiamo, proprio nel mondo degli oggetti e degli stili di vita. Visiteremo insieme alcuni “pianeti metafora” dove vengono applicati stili di vita pazzeschi, simili a quelli perseguiti oggi sulla nostra Terra. Ma sbarcheremo anche su ottimi pianeti dove si usano solo risorse rinnovabili, come il “Pianeta Leonardo” e il “Pianeta Riciclo”, dove non si butta via niente. Visiterete persino un pianeta dove gli oggetti hanno la straordinaria proprietà di raccontare la loro storia... Ovunque troverete attività da svolgere insieme ai vostri amici e insegnanti e consigli per costruire un pianeta dove gli stili di vita sono compatibili con la ricerca della felicità e la salvaguardia della natura. Tutti a bordo! Luca Novelli 2468101214161820222426283032343638 404244464850525456586062 pandaclub C’e’ anche PIANTIAMO LA SCUOLA! Idee e progetti per giardini grandi e piccoli Chi desidera invece concentrare il proprio lavoro sul giardino della scuola può scegliere, in alternativa al programma precedente, i materiali di “Piantiamo la scuola!”, già proposti lo scorso anno. E voi, volete piantare la scuola? Intorno alla tua scuola c’è un giardino? Non è necessario che l’area sia grande, si possono realizzare anche piccoli giardini allestendo un sistema di vasi, oppure attrezzando un’aiuola. L’importante è che la realizzazione dia come risultato una piccola oasi naturale, per arricchire di verde lo spazio intorno a noi. Ma siamo solo all’inizio. Pensa alle mille occasioni per “fare scuola in giardino”, imparando molte cose sugli animali e sulle piante che lo popolano, alla possibilità di stare in un luogo bello realizzato proprio da te e dai tuoi compagni, ai giochi che potrai fare in 3579111315171921232527293133353739 41 4345474951535557596163 panda club uno spazio che nel progetto è stato pensato proprio per il gioco… “Piantiamo la scuola!” fa proprio per te e per la tua classe! I materiali inviati ai Panda Club Le classi ricevono un “kit giardino” consistente in: z un manuale-guida per i docenti, z una copia per alunno del quaderno per i ragazzi, z 8 schede con suggerimenti per attività pratiche per la classe, z tessere, adesivi e bandiera WWF z abbonamento a Panda e Panda Junior per la classe 246810121416182022242628303234363840 4244464850525456586062 pandaclub Grande concorso per tutti i Panda Club! I materiali Panda Club 2004 – 2005 sono realizzati in collaborazione con REX – Electrolux e, oltre al kit di materiali didattici, le classi riceveranno un blocco di fogli da disegno per partecipare ad un concorso che regalerà ai vincitori (sia per il lavoro più bello, sia per la partecipazione più numerosa) bellissime biblioteche verdi per la scuola. Il regolamento sarà inviato unitamente ai materiali Panda Club. COME ISCRIVERSI AL PANDA CLUB L’iscrizione, annuale per tutta la classe, costa 32 euro, e può essere effettuata presso qualsiasi sede WWF o tramite conto corrente postale n. 323006 intestato a WWF Italia, via Po 25/c, 00198 Roma, specificando nella causale il nome dell’insegnante, l’indirizzo della scuola, la classe interessata e il programma scelto: Sostieni il sostenibile oppure Piantiamo la scuola! L’iscrizione è valida per un anno scolastico. Per creare un nuovo Panda Club telefonate o scrivete a: WWF Italia, via Po 25/c - 00198 Roma Tel. 06/84497500 Fax 06/85356442 Maggiori informazioni su www.wwf.it/educazione 357911131517192123252729313335373941 43 45474951535557596163 inviato speciale Abbiamo bisogno dei tuoi occhi, delle tue orecchie, del tuo fiuto: con te e con tutti i Soci Junior d’Italia formeremo una formidabile rete di agenti speciali della natura impegnati a scovare ciò che minaccia l’ambiente, ma anche ciò che di bello resta intorno a noi, per proteggerlo meglio. Pubblicheremo i risultati delle tue ricerche sul Panda Junior. Ti bastano curiosità, spirito d’osservazione, carta, penna e sei pronto all’azione. Il tuo terreno di scoperta? La strada per andare a scuola, il cortile, i giardini pubblici, ciò che vedi dalla tua finestra… Incontri ravvicinati con… la natura! Siete tornati dalle vacanze con un ricordo particolare? Avete fatto qualche incontro “speciale”? Vi è accaduto un fatto curioso che riguarda la natura? Visitato un luogo particolarmente bello? Assistito ad un’iniziativa in favore dell’ambiente, magari un salvataggio? Raccontateci (brevemente!!) la vostra avventura e, se avete delle foto, allegatele al questionario e inviatele al PJ. Foto Archivio WWF 24681012141618202224262830323436384042 44464850525456586062 inviatospeciale Incontri ravvicinati con… la natura! scheda di rilevamento Nome ...................................... Cognome..................... Data e località (dove avete vissuto la vostra avventura) ………………………………………….................................... .................................................................................. VI RACCONTO LA MIA AVVENTURA IN NATURA ……………………………………………………………………… ….………………………………………………………………….. ……….…………………………………………………………….. …………….……………………………………………………….. ………………….………………………………………………….. ……………………….…………………………………………….. ………..................................................................... .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. Spedisci la scheda, anche in fotocopia (indicando “per Panda Junior”) a: WWF – Panda Junior, Via Po 25/c – 00198 Roma, oppure inviala per fax al numero 0685300612 o per e-mail all’indirizzo: [email protected] 35791113151719212325272931333537394143 45 474951535557596163 curiosi di natura Ho trovato a terra molti nidi di vespe, dissotterrati e distrutti. Quale animale può aver fatto questo? Massimo Colombo di Sessame (At) Quasi certamente il falco pecchiaiolo! Questa specie migratrice arriva in Italia a primavera ed è veramente golosa di vespe che cerca e cattura scavando nel terreno. E non è raro osservare questi falchi intenti a banchettare al suolo circondati da vespe furibonde. Per difendersi dagli attacchi degli insetti e, soprattutto, dai loro pungiglioni i pecchiaioli hanno intorno al “naso” una specie di cuscinetto fittamente ricoperto di piume, che funziona un po’ come un… puntaspilli! Perche’ si dice che dove ci sono le cornacchie non ci sono piccioni? Martina Franceschetto (Pv) In realtà non è proprio così. Nelle città ci sono le taccole e ci sono anche i piccioni che frequentano più o meno gli stessi ambienti. Quello che è vero è che il territorio “controllato” dalle taccole non è molto gradito ai piccioni. Quest’ultime, infatti, fra le altre cose si nutrono di uova di piccione! Perciò, se possono, i piccioni stanno alla larga dalle loro rivali. Taccole e uova di piccione 2468101214161820222426283032343638404244 464850525456586062 curiosidinatura Sulla spiaggia quest’estate ho trovato uno strano piccolo “sacchetto” di forma quadrata con le estremità allungate e arricciate. Di cosa si tratta? Giulio Pontenuovo (To) Da come lo descrivi potrebbe trattarsi delle uova di qualche creatura marina come, ad esempio, la razza. Ci sono però anche diverse specie di squalo che depongono uova simili, lo sapevi? Ad esempio appartiene allo squalo-balena il record di uovo più grande del mondo, questo “sacchetto” simile a quello della spesa, è alto 36 cm e largo 30, pari a 160 uova di gallina! Durante una passeggiata in campagna ho visto degli insetti infilzati a delle spine, come ci sono finiti? Nicolò Crocitti Certo non da soli! Evidentemente sei capitato vicino ad un nido di averla piccola che, dopo aver catturato prede come farfalle, libellule, piccoli anfibi, topolini, lucertole, uccellini, è solita infilzarle sulle spine degli arbusti o anche sul filo spinato nei pressi della sua dimora. Dunque, se incontrerai ancora questi strani “spiedini”, sappi che si tratta di una dispensa di un’averla. E’ vero che i pitoni sanno nuotare? Serena Venturini (Co) Vero! E non se la cavano neanche male. Il pitone reticolato che vive in Birmania, nelle Filippine e a Timor e che è lungo anche più di 10 metri, ama l’acqua ed è un ottimo nuotatore. Per questo fu uno dei primi rettili a raggiungere a nuoto l’Isola di Krakatoa, nell’arcipelago malese, dopo che l’eruzione del famoso vulcano aveva spazzato via ogni forma di vita dall’isola. Meno acquatici sono i pitoni africani che si trovano più a loro agio nelle savane. 3579111315171921232527293133353739414345 47 4951535557596163 la biblioteca del panda Geronimo Stilton, Il piccolo libro della natura, illustrazioni di Maria De Filippo © 2004 Piemme Junior euro 4,90 Stufo della città e del suo inquinamento, Geronimo Stilton va in campagna a visitare Nonna Ortensia. Una giornata di avventure sul campo sarà l’occasione per raccontare al nipotino Benjamin cos’è l’ecologia. Giochi, consigli, informazioni per risparmiare energia, acqua, risorse, riciclare, ridurre lo smog: chiaramente in modo divertente! Dagli 8 anni a cura di M. Antonietta Quadrelli Pascal Desjours, Il clima e i suoi cambiamenti, illustrazioni di Anouck Ricard © 2003 Editoriale Scienza 75 pag., euro 9,90 Anna Parisi, Ali, mele, cannocchiali. La rivoluzione scientifica illustrazioni di Fabio Magnasciutti © 2001 Edizioni Lapis 189 pag., euro 12,00 Cosa sono le stagioni? Cos’è il clima? Cosa sono i cambiamenti climatici? E se lo scoprissimo attraverso esperimenti dai nomi divertenti: la luce che si incurva, la corsa a ostacoli, la pressione che scalda, le giostre sull’oceano, gli iceberg che frenano le correnti e tanti altri facendo gli Apprendisti scienziati come propone questa collana? Sarebbe divertente frequentare una scuola come Hogwarts, dove si studiano Trasformazioni, Levitazione e Pozioni magiche… eppure i tre libri Numeri magici e stelle vaganti, Ali, mele, cannocchiali e Il filo conduttore della collana Ah, Saperlo! vi faranno scoprire come può diventare appassionante la “normale” fisica studiata a scuola. Dagli 11 anni Ringraziamo la libreria TUTTOlibriRAGAZZI di Piacenza e le case editrici per la collaborazione a questa rubrica 246810121416182022242628303234363840424446 4850525456586062 lettoripernatura Questo l’ho letto io! Vi piacciono i libri che parlano di natura, avventura, viaggi, esplorazioni? Questa pagina è dedicata alle vostre (brevi!!) impressioni. Pubblicheremo le più simpatiche, le più curiose, le più spiritose… ricordate di citare il titolo del libro,l’autore, il numero delle pagine e l’editore. Scrivete a: WWF – Panda Junior – Via Po 25/C 00198 Roma, oppure inviate una e-mail all’indirizzo: [email protected]. Ciao, mi chiamo Silvia Bianchini (Rm) e vorrei presentarvi il libro “Storie di gatti”, 73 pagine di Marco Tomatis. Il libro racconta di una bambina che può parlare con un gatto ed ascoltare tutte le storie che il felino narra. Sono leggende mozzafiato di streghe e incantesimi, di gatti con gli stivali e gatti sull’Arca di Noè. Io lo trovo un libro veramente divertente e avventuroso pieno di misteri da scoprire e con molte belle illustrazioni. Insomma, una vera e propria lettura che vi farà “miagolare” dal divertimento! Sono Gianna Carroni (Nu) e ho 12 anni. Consiglio a tutti di legIllustrazione di Concetta Flore gere un bellissimo libro di Bianca Pitzorno: “Sulle tracce del tesoro scomparso” (273 pagine, Mondatori Junior Gaia). E’ la storia di due sorelle milanesi che passano l’estate in Sardegna, ad Osuni dove c’è una zona archeologica, con la nonna fotografa. Dal museo di Osuni però, viene rubato un prezioso reperto preistorico e così comincia una girandola di equivoci dove l’avventura s’intreccia alle leggende locali, con lo splendido sfondo dei selvaggi ed incontaminati paesaggi naturali della Sardegna. Non perdetelo! 357911131517192123252729313335373941434547 49 51535557596163 attivita’ Alla scoperta delle rocce Illustrazioni di Concetta Flore Siamo abituati ad averle sotto gli occhi (e sotto i piedi!) ogni giorno, sono di pietra monumenti e chiese, piramidi e obelischi, picchi montani e grotte, vulcani e dune del deserto, spiagge di ciottoli e scogliere a strapiombo sul mare… le rocce segnano profondamente ogni paesaggio e sono in continua trasformazione. Ti piacerebbe saperne di più sul loro conto? Cos’e’ una roccia? Ogni formazione rocciosa ha una sua storia lunga milioni di milioni di anni e, generalmente, è composta da diversi minerali, ciascuno con una propria composizione chimica, ma non è raro imbattersi in una struttura rocciosa semplice, composta cioè da un unico minerale come nel caso del calcare (o carbonato di calcio), del gesso (solfato di calcio idrato) o del salgemma (cloruro di sodio) che poi è il sale che usiamo in cucina. 24681012141618202224262830323436384042444648 50525456586062 attivita’ Camminare sull’ossigeno! Gli elementi chimici più presenti nelle rocce sono l’ossigeno, il silicio, l’alluminio, il ferro, il manganese, il calcio, il sodio, il potassio ed il magnesio. Una curiosità: nelle formazioni geologiche l’ossigeno occupa addirittura il 93% del volume totale. Quindi, a dispetto dei tanti modi di dire come il celebre: “ho bisogno di una boccata d’ossigeno”, questo prezioso elemento è molto presente anche nelle rocce su cui camminiamo! a seconda della loro origine, sono classificate in tre categorie: rocce ignee o magmatiche, rocce sedimentarie e rocce metamorfiche. Immaginando di poter “ripulire” le terre emerse da foreste, fiumi, ghiacciai, vegetazione e da tutto ciò che le nasconde, scopriremmo che il 55-60% delle rocce sono metamorfiche, il 35-40% sono ignee ed appena lo 0,5% sono rocce sedimentarie. L’origine delle rocce Tutte le rocce presenti sulla superficie del nostro pianeta, 35791113151719212325272931333537394143454749 51 535557596163 attivita’ Le rocce “figlie” dei vulcani Le rocce ignee nascono nel cuore della Terra, fra i 15 ed i 70 km di profondità, dove le temperature sono talmente elevate da fondere le masse di roccia che vi si trovano. Queste rocce fuse (il magma) talvolta salgono in superficie, fuoriuscendo dalla bocca dei vulcani. A contatto con l’aria la lava incandescente si raffredda e solidifica dando origine a rocce dagli aspetti più vari e curiosi. Sono rocce ignee il granito, il basalto (una lava nera e durissima), le ossidiane (di colore scuro e di “pasta” vetrosa a causa della rapidità di raffreddamento) e la leggerissima pomice, l’unica roccia capace di galleggiare. Trovarla in Italia è piuttosto semplice, viene infatti trasportata dal mare sulle nostre coste e proviene principalmente dall’Isola di Ponza che è d’origine vulcanica. Le rocce sedimentarie: conchiglie, detriti, ceneri e … polvere di stelle! Sono rocce che si formano sulla superficie della crosta terrestre in tempi lunghissimi, grazie al progressivo accumulo di sostanze diverse, organiche e inorganiche, come gusci di conchiglie, coralli, scheletri di organismi grandi e piccoli, vegetali, frammenti di rocce, detriti, sabbie trasportate dal vento, ceneri vulcaniche ma anche polveri giunte dal cosmo a “bordo” di meteoriti o comete. L’argilla e la creta sono rocce sedimentarie, così come il calcare, l’arenaria e la ghiaia. Rocce metamorfiche, che im…pressione! Sono il prodotto di un profondo mutamento di una qualsiasi delle rocce di cui abbiamo fin qui parlato 525456586062 2468101214161820222426283032343638404244464850 attivita’ si sfalda in piani molto sottili (con cui si producono le lavagne e le caratteristiche tegole piatte che coprono i tetti delle case nelle aree alpine) è una roccia metamorfica. I colori delle rocce a causa di enormi pressioni o temperature elevatissime. Ad esempio, quando una roccia è fortemente compressa a causa della formazione di una catena montuosa o quando è invece “inghiottita” dalla terra e giunge in contatto con masse di magma incandescente. Tali forze, pressione e temperatura, sono in grado di modificare la struttura e la composizione chimica e mineralogica originaria della roccia trasformandola. Generalmente le rocce metamorfiche si riconoscono per la comparsa di fitti piani ondulati (piani di scistosità) che le dividono anche in modo molto evidente in strati paralleli. Appartengono alle rocce metamorfiche gli gneiss (rocce di color grigio formate da fitti straterelli chiari), i marmi come il curioso “marmo cipollino” delle Alpi Apuane ed il famosissimo marmo di Carrara lavorato dai più grandi scultori. Anche l’ardesia che Non vi sarà certo sfuggito che le rocce hanno dei colori caratteristici, molto spesso questi sono da attribuire ai minerali che le compongono, in altri casi agli elementi presenti nel suolo come il ferro ed il rame. Le rocce di colore chiaro uniforme sono dette leucocrate (da “leuco”, bianco), quelle di colore scuro melanocrate (da “melano”, nero) anche se le più frequenti sono dette policrome e hanno colore variabile. Dalla pietra alla… pittura! Fin dalla preistoria l’uomo ha sfruttato i colori ottenuti dalle pietre e, le pitture rupestri che ancora oggi ammiriamo in molte grotte, sono state “dipinte” con carbone di legna e misture di argille rosse, argille verdi e gesso. Anche gli indiani d’America, i pellerossa, usavano dipingersi il volto con diversi colori, tutti ottenuti da pietre, a seconda delle occasioni: caccia, guerra, cerimonie d’iniziazione, danze della pioggia… così dalla malachite ottenevano un verde brillante, con l’orpimento tutta la gamma dei gialli e perfino un giallo simile all’oro, dai lapislazzuli l’azzurro oltremare, dal- 3579111315171921232527293133353739414345474951 53 5557596163 attivita’ l’ematite tante sfumature di rosso e di marrone, dal realgar un bellissimo color arancio. E ORA TOCCA A VOI! Escursione a “caccia” di rocce. Vi serve: zbinocolo e lente d’ingrandimento, zblocchetto per gli appunti, zmatita e colori (se sei bravo puoi portare gli acquerelli), zmacchina fotografica e una buona guida al riconoscimento delle rocce o un piccolo manuale di geologia. zSacchetti per riporre eventuali campioni (trovati sul terreno). Una raccomandazione: non portate con voi il martello da geologo, potreste danneggiare gli affioramenti rocciosi! Impariamo ad osservare Non è necessario essere espertissimi o possedere strumenti particolari per cominciare ad interessarsi di rocce e geologia, per valutare i campioni bastano osservazioni semplici e tanta curiosità. Prendete nota della forma, del colore e della struttura della formazione rocciosa, guardate se la massa è uniforme oppure formata da molti granuli o cristalli. Se siete in presenza di una roccia sedimentaria provate a cercare dei fossili, non è poi così difficile scoprire resti di conchiglie preistoriche oggi scomparse! Annotate le vostre osservazioni sul taccuino e illustratele con un disegno o, meglio, con una foto. Ricordate di prelevare solo campioni già a terra, come piccoli frammenti di roccia e detriti. Una volta a casa potrete completare il vostro studio con l’aiuto di un buon manuale di geologia. Un trucco, se osserverete i campioni dopo averli immersi in acqua, vi sarà più facile valutarne colori, grana e venature. 5456586062 246810121416182022242628303234363840424446485052 attivita’ Rocce capolavoro Quando la natura prende lo scalpello… Hanno forme bizzarre e originali, equilibri “impossibili”, nomi curiosi e origini che si perdono nella notte dei tempi. Per scolpire questi capolavori di pietra la natura ha “lavorato” con tutte le forze a sua disposizione: eruzioni vulcaniche, colate di lava fusa, venti, tempeste di sabbia, gelo, piogge e inondazioni. Presentarli tutti sarebbe impossibile, così abbiamo scelto di illustrarne alcuni fra i più famosi del mondo. I camini delle fate Cappadocia, Turchia. Colossali formazioni rocciose d’origine vulcanica a forma di cono con un “cappello” piatto in cima. La forma bizzarra di queste torri di pietra è stata “scolpita” in milioni e milioni di anni dal processo di erosione dell’acqua piovana e dei torrenti. La roccia dell’Orso Sardegna, Italia. Il vento trasporta ogni sorta di particelle: sabbia, polveri, ceneri vulcaniche, ghiaia finissima che in milioni di anni erodono e modellano la superficie delle rocce, come fossero carta vetrata. In questo caso il risultato è una quasi perfetta “statua” di orso! 357911131517192123252729313335373941434547495153 55 57596163 attivita’ Il sentiero del gigante Antrim, Irlanda del Nord La leggenda narra che un gigante, Finn Mac Cool, non volendo bagnarsi i piedi per raggiungere la Scozia, abbia costruito questo fantastico sentiero. In realtà, l’origine di queste spettacolari colonne di basalto poligonali (pensate sono 40.000 e tutte hanno 5 o 8 facce!) risale a 60 milioni di anni fa ed è vulcanica. Nel tempo l’azione delle onde marine, più forte vicino all’acqua, ha “scolpito” il sentiero in modo tale che le colonne degradano verso il mare, dando l’impressione di essere gradini. L’onda pietrificata Costa australiana Incredibile vero? Sembra l’onda perfetta per un surfista! Eppure questa formazione di granito alta 15 metri e lunga 110 è un altro dei capolavori scolpiti dalla natura. Le scie colorate che attraversano verticalmente l’onda di granito sono date dai diversi minerali che compongono la roccia. Autore di questa meraviglia, l’acqua che 2,7 milioni di anni fa cominciò l’opera di erosione. 56586062 24681012141618202224262830323436384042444648505254 attivita’ Biglie del diavolo o uova di serpente? Sud-Ovest dell’Australia Immaginate, in pieno deserto, d’imbattervi in due enormi massi (alti 7 mt) dal profilo arrotondato in “precario” equilibrio sulla roccia. Molti le conoscono come Biglie del Diavolo ma per gli aborigeni australiani questi enormi massi di granito sono le uova del leggendario Serpente Arcobaleno e sono sacre. Le colossali “uova” sono state scolpite nel granito dall’azione congiunta di acqua, vento e tempeste di sabbia. El Torcal Andalusia, Spagna Passeggiando per quest’area, vasta oltre 20 chilometri quadrati, è possibile incontrare molti oggetti della vita quotidiana di un… gigante! Non serve, infatti, molta immaginazione per vedere pile di piatti sporchi, montagne di frittelle pietrificate, calici, dadi e persino un binocolo! Questa meravigliosa regione era in tempi lontanissimi, circa 200 milioni di anni fa, completamente sommersa dal mare. E sul fondo iniziarono ad accumularsi strati di sabbia, argilla e gusci di conchiglie. In seguito, quando il mare si ritirò, l’acqua piovana infiltrandosi nelle fessure della formazione rocciosa ne sciolse il calcare. Da allora, in milioni di anni, acqua e vento hanno eroso la roccia creando le più bizzarre sculture. CAPOLAVORI NASCOSTI E tu conosci qualche “scultura” naturale vicino al luogo dove vivi? Inviaci una foto o un disegno con tutti i dettagli importanti. Non dimenticare gli archi naturali o gli scogli marini che spesso, se osservati da una particolare angolazione, possono assumere le sembianze di tartarughe, aquile pronte a spiccare il volo, leoni accovacciati, draghi e mostri marini, profili di navi ecc. 35791113151719212325272931333537394143454749515355 57 596163 speciale internet Siamo sostenibili? Sostenibilità è una parola un po’ difficile ma che in fondo significa che, tutti, possiamo fare qualcosa per aiutare l’ambiente a stare un po’ meglio, a cominciare dalle nostre azioni quotidiane. C’è anche una definizione ufficiale, risale al 1987 ed è contenuta in un rapporto internazionale sulle condizioni del nostro pianeta: “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni". I siti che vi presentiamo sono un invito ad approfondire il tema. http://www.provincia.fe.it/agenda21/ Ferrara, una delle città italiane maggiormente impegnate sul tema del futuro sostenibile, ha un sito davvero speciale, con una bellissima sezione per i ragazzi, ricca di giochi e di esperienze da fare al computer. Ci sono La casa dell’ecorisparmio, il Parco giochi delle fonti rinnovabili, il poster interattivo dei tempi di smaltimento di molti rifiuti. http://www.enea.it/com/web/pubblicazioni/ Op18.pdf Il sito dell’ENEA, Ente Nazionale per le Energie Alternative, pubblica numerosi opuscoli molto chiari su molti argomenti, tutti scaricabili. Quello che fa al caso nostro si trova in questa pagina, e s’intitola Noi per lo sviluppo sostenibile. http://www.indire.it/100prodotti/prodotti/E2 423/index.htm Ecco un lavoro realizzato dagli alunni di due scuole sul tema dei consumi e dell’energia. Si tratta di un ipertesto suddiviso in varie sezioni e molto interessante, dal titolo Dalla clava al silicio. Ottimi approfondimenti e spunti di riflessione sono contenuti nella parte dedicata alle risorse e in quella sull’inquinamento. http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=295 (in inglese) E’ la pagina dedicata ai ragazzi nel vastissimo sito dell’ UNEP (United Nations Environment Programme), il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. Si tratta di un sito dedicato, com’è ovvio, interamente all’ambiente, e in queste pagine si parla di sviluppo in modo veramente globale. Si possono trovare tanti approfondimenti e la segnalazione di numerosi progetti che impegnano ragazzi e studenti in tutto il mondo. 586062 2468101214161820222426283032343638404244464850525456 sentichiparla Foto Archivio WWF fu Sc me ri tto vet ,p eu ub na bli fr ch as er e a em ll’ o l int e p ern iù o d sp el irit os e. A pag. 62 le vostre soluzioni alla foto “buffa” dello scorso aprile Nome..................................... Cognome...................................... 3579111315171921232527293133353739414345474951535557 59 6163 la posta del panda A scuola con la civetta Ciao Panda Junior, sono Margherita Cacchi, una socia del WWF e volevo raccontarti un fatto che mi è capitato la fine del maggio scorso mentre andavo a scuola. Ero appena entrata nel portone quando la mia amica Sara, è corsa vicino a me dicendo: "Marghe, vieni, mio fratello ha trovato una civetta!". Io sono corsa subito nell'ingresso opposto e ho visto una minuscola civetta, con i grandi occhi spalancati, sembrava terrorizzata. Dopo aver pensato che cosa fare, abbiamo messo la civetta dentro uno scatolone e l’abbiamo portata all'interno della scuola per mostrarla alle insegnanti e chiedere consiglio. Alla fine abbiamo deciso di chiamare la LIPU e chiedere loro di venire a prendere il piccolo rapace notturno. Abbiamo fatto bene? Avete fatto benissimo! Un saluto a te, Margherita, e a tutta la tua classe, a presto. Un pomeriggio con… Sale e Pepe! Grazie Livia Bianchini (Rm) per i complimenti e l’affetto con cui ci segui. Non possiamo pubblicare la foto dei tuoi due beniamini a quattro zampe nello spazio dedicato al concorso fotografico (ti ricordi? Avevamo detto niente animali domestici, è troppo facile!) Lo facciamo però nella pagina dedicata alla posta: Così ecco qui Sale e Pepe, due simpaticissimi felini appollaiati sul loro “videogioco” preferito, l’acquario di casa. CIAO A TUTTI! Salutiamo e ringraziamo per i loro simpatici disegni Yoko Sigiyama e Giulia della III elementare di Bagnolo San Vito di Mantova, Emanuele Taddei al quale facciamo i nostri complimenti per il suo impegno nel cercare di aiutare gli animali e la natura. 6062 246810121416182022242628303234363840424446485052545658 GIOCHI Un bosco da …favola! 1 2 3 4 P R B 7 9 10 CC N C 11 T T E I C H G N 13 DS 8 T T N O 12 F S H G 14 5 G H 6 C L P Z MP I N CR V O S Verticali: 1) Semina briciole di pane nel bosco 2) Si raccolgono in autunno, ma attenti al riccio! 3) Vive nei boschi di conifere ed è simile al cervo 4) I succosi frutti bruno-violacei di un rovo 5) Un uccello dal richiamo stridulo e acuto, anche detto “sentinella del bosco” 6) Se baciandolo spezzi l’incantesimo torna ad essere un principe! 7) La sorellina di Hänsel 8) Se ci poggi gli occhi, avrai la vista di un falco! 9) Cresce verde e soffice accanto ai ruscelli e nel sottobosco 10) Il suo tamburellare risuona nel bosco 11) Il ricovero delle pecore 12) Non era buono quello della mela di Biancaneve 13) Si difende con un’arma dall’odore pestilenziale 14) Lo è Bambi Orizzontali: a) Secondo la leggenda ha allattato Romolo e Remo b) Porta la merenda alla nonna malata, ma finisce in bocca al…lupo! c) Il piccolo della rana d) Ospitano Biancaneve nella casetta nel bosco e) Fa provvista di noci e nocciole f) E’ grande, grosso e molto goloso di miele g) La compare del “Gatto” nella favola di Pinocchio h) Si raccolgono nel bosco i) In mezzo al… cinghiale! l) Il pastorello che gridava “Al lupo! Al lupo!” m) Uno dei funghi più pregiati del bosco n) Ha il becco curiosamente “intrecciato” che usa per rompere le pigne o) Li indossa il furbo gatto di una celebre favola 357911131517192123252729313335373941434547495153555759 61 63 senti che ha detto Perché sempre io nel turno di notte? E’ davvero irresistibile il fumetto di Clara Gazzarri di Volterra, Pisa. Non è da meno quello di Eleonora Comparini: “Qui c’è qualcuno che sta gufando…!” Hanno problemi ad addormentarsi i gufi di Giulia Fumagalli (Lc): “Una pecora, due pecore, tre pecore…ronf …ronf”, Gioele Contaldi: “Ho l’insonnia!” e Matteo Maccarana di Bergamo: “ Ops, ho perso il conto delle pecore!” Seguono i gufi di Elisa Bianchi: “Ci mancava solo l’ora legale!”, Lucia Genocchio: “Bando alle civetterie, sono un gufo io!”, Emanuele Cardinali: “Che barba, Gianni!”, Camilla Pavan (Bg): “Vedi che succede a fare il turno di notte? Ti viene voglia di schiacciare un pisolino!”, Serena Mari: “E’ mai possibile che debba stare sveglio tutte le notti?”, Francesco Petri: “Hei, tu! Sembri proprio un allocco!”, Michela Casale-Rossi: “Pronti, partenza… Sei mio uccellino!”. Per gli amici della III elementare di Bagnolo S. Vito di Mantova, abbiamo scelto, per tutti, la vignetta di Sara Resta: “Ecco la coda di un topo, atterraggioooo!!”. Un saluto a tutti voi che ci avete scritto ed in particolare a: Elia Travani, Claudia Pagliai, Beatrice Vignaga, Corrado Colombo, Alessandro Franceschetto, Valerio Brescini, Davide Casini, Marco Greselin, Cristina Zilio, Livia Bianchini, Matteo Todero, Chiara De Franceschi, Riccardo Tomassino, Brigitta Bertolini, Luigi Bernardi, Katia Trafeli, Rossella Guglielmo, Melania Lopez, Gabriele Arcieri, Eleonora Fontana, Matteo Lorenzo Lombardi, Fulvio Ferro, Emma Migliorini, Filippo Vizzani, Veronica e Silvia Da Pra, Simone Solta, Riccardo Lippi, Anna Saroldi, Elisa Moltoni. Perché sempre io nel turno di notte? SOLUZIONE GIOCO un bosco da favola 1 P 2 O 3 L C 4 5 C L UPA 6 A I S D G 8 B CA P P UCCE T T OROS S O H 7 G 9 R I A O D I B 10 R C G I R I N O G DS E T T E NA N I M U P E 11 O O N P 12 N N E S C O I A T T O L O 13 E F ORS O D O H G C C E V OL P E A BACCHE I GHI 14 L P I E R I NO C L I U I H L Z C O A L MP ORC I NO E Z E R O N CROC I E RE O E L V O S T I V A L I O 62 24681012141618202224262830323436384042444648505254565860 Associazione Italiana per il World Wide Fund for nature Fondo Mondiale per la Natura (ONLUS) Via Po, 25/C 00198 Roma - tel. (06) 844971 Ente Morale, D.P.R. n. 493 del 4-4-1974 RECAPITI SEZIONI REGIONALI Abruzzo Via G.D'Annunzio, 68 65127 Pescara tel. 085 4510236 Basilicata Gradinata IV Novembre, 6 85100 Potenza tel. 0971 411382 Campania Via A. da Salerno, 13 80128 Napoli tel. 081 5607000 Calabria Via Popilia, 42c 89900 Vibo Valentia tel. 0963 995053 Emilia Romagna Via San Felice, 99 40122 Bologna tel. 051 551199 Fiuli Venezia Giulia Via Parini, 11 33100 Udine tel. 0432 507895 Lazio Via Allegri, 1 00198 Roma tel. 06 84497206 Liguria Vico Casana 9/3 16123 Genova tel. 010267312 Lombardia Via Orseolo, 12 20144 Milano tel. 02 831331 Marche Via F. Crispi, 113 62100 Macerata tel. 0733 230485 Molise Via G.B. Vico, 65 86100 Campobasso tel. 0874 92247 Piemonte Via Peyron, 10 10143 Torino tel. 011 4731873 Puglia Via Boccapianola, 1 70122 Bari tel. 080 5210307 Sardegna Via dei Mille, 13 09127 Cagliari tel. 070 670308 Sicilia Via E. Albanese, 98 90139 Palermo tel 091 583040 Toscana Via S. Anna, 3 50129 Firenze tel. 055 477876 Trentino Alto Adige Via Malpaga, 8 38100 Trento tel. 0461 231842 Umbria Via XX Settembre, 134 06161 Perugia tel. 075 5058506 Veneto Via Piave, 143 30171 VE-Mestre tel. 041 5382820 Consiglio Direttivo Presidente: Fulco Pratesi Vice Presidenti: Carlo Galli, Maurizio Santoloci Consiglieri: Gianfranco Amendola, Maria Cimino, Andrea Dignani, Riccardo Fortina, Maurizio Fraissinet, Marco Frey, Peter Kramer, Stefano Leoni, Vincenzo Manes, Cecilia Parlante, Antonella Pulci, Maurizio Rivolta, Mario Tozzi, Enzo Venini, Marina Vigo Comitato scientifico: Franco Andaloro, Piermario Biava, Luigi Boitani, Giovanni Bollea, Lester Brown, Massimo Capula, Domenico De Masi, Alberto Di Fazio, Almo Farina, Vincenzo Ferrara, Ireneo Ferrari, Andrea Filpa, Fulvio Fraticelli, Marco Frey, Marino Gatto, Mario Giampietro, Silvio Greco, Franco La Cecla, Alessandro Lanza, Sandro Lovari, Sergio Malcevschi, Ezio Manzini, Marco Marchetti, Eleonora Masini, Bruno Massa, Luca Mercalli, Franco Miglietta, Alessandro Montemaggiori, Norman Myers, Antonio Navarra, Giorgio Nebbia, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Giuseppe Onufrio, Franco Pedrotti, Francesco Petretti, Bruno Petriccione, Sandro Pignatti, Wolfgang Sachs, Luigi Lombardi Satriani, Giuseppe Scarascia-Mugnozza, Bartolomeo Schirone, Fernando Spina, Francesco Tonucci, Mario Tozzi, Sergio Ulgiati, Riccardo Valentini, Sergio Zerunian. Segretario Generale: Michele Candotti "Panda" Pubblicazione mensile. Aut. Trib. di Roma, n. 12132 del 24-4-68 Poste Italiane SpA Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 2 dcb Roma Anno XXXVIII n° 9 sett. 2004 Stampa: Edicomp S.p.A.- Fotolito: Gestaltcolor S.r.l. "Panda" é una pubblicazione mensile riservata ai Soci ed agli Abbonati. I Soci ordinari e giovanili ricevono ogni due mesi Panda. I Soci Junior ricevono ogni due mesi Panda Junior. Direttore responsabile: Fulco Pratesi QUOTE SOCIALI LE C T E D SE C 18 GB SOCIO GIOVANILE C 18 OB SOCIO ORDINARIO C 25 FB SOCIO FAMIGLIA ORDINARIO C 40 SB SOCIO FAMIGLIA SOSTENITORE C 80 TB SOSTENITORE C 55 MC MILLENNIUM CLUB C 260 BB BENEMERITO C 500 PC PANDA CLUB (Gruppi scolastici) C 32 I PAGAMENTI SI POSSONO EFFETTUARE: con VERSAMENTO SUL C/C POSTALE n. 323006, intestato a: Associazione Italiana per il WWF ONLUS Via Po, 25/C - 00198 Roma. 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