NEWS del 20 Aprile 2011 FARMACI: PD A FAZIO, SPESA OSPEDALIERA NON RICADA SU CITTADINI L'aumento della spesa ospedaliera "non ricada sui cittadini". Lo afferma il Pd che, con la componente della commissione Affari sociali della Camera, Luciana Pedoto, ha presentato un'interrogazione parlamentare sulla questione al ministro della Salute, Ferruccio Fazio. L'interrogazione e' stata presentata, precisa il partito Democratico, per sapere "quali iniziative il governo ritenga di dover assumere per tener la spesa farmaceutica ospedaliera sotto controllo onde evitare che lo sforamento del tetto prefissato ricada sui bilanci delle singole regioni ed in ultima analisi sui cittadini". L'interrogazione prende le mosse dai recenti dati dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) da cui emerge che la spesa farmaceutica ospedaliera e' aumentata, rispetto al 2009, di ben 1,6 miliardi di euro e che il ticket a carico del cittadino 'vola' ad un +15,7% rispetto al 2009, raggiungendo la cifra di 806,9 milioni.(ANSA). Dossier: La sanità nelle manovre finanziarie dal 2005 al 2011 La segreteria della Conferenza delle Regioni (settore salute e politiche sociali) ha predisposto un Dossier su "La sanità nelle manovre finanziarie dal 2005 al 2011", nel quale si analizzano i documenti normativi di natura finanziaria prodotti negli ultimi sei anni. Il documento, redatto anche in vista del prossimo riparto del Fondo Sanitario Nazionale, è consultabile sul sito MailScanner ha rilevato un possibile tentativo di frode proveniente da "newsletter.federfarma.it" www.regioni.it. Obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari La legge 13 agosto 2010, n. 136, ha introdotto l'obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari che si generano a fronte di contratti pubblici di fornitura di beni e servizi. Federfarma ha posto un quesito all'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici sull'applicabilità della normativa alle farmacie. Leggi sull'argomento lacircolare Federfarma n. 167. Carte fedeltà La circolare Federfarma n. 168 riepiloga i termini di utilizzo delle carte fedeltà in farmacia. Taglio prezzi, farmacie e grossisti chiedono rinvio dell'entrata in vigore Dovrebbero entrare in vigore venerdì prossimo le liste degli equivalenti con i prezzi di riferimento tagliati in base alla manovra dell'Aifa di fine marzo. Ma Federfarma, Adf e Federfarma Servizi preferirebbero una dilazione di almeno due settimane, se non un mese. Questa almeno è la richiesta che le tre sigle della filiera hanno affidato a due lettere recapitate ieri al direttore generale dell'Agenzia,Guido Rasi (foto). Una firmata dal sindacato titolari e l'altra dalle due organizzazioni della distribuzione intermedia. Per Federfarma il rinvio - almeno al 1° maggio - darebbe alle aziende produttrici il tempo di allineare o anche solo abbassare i prezzi, riducendo disagi e compartecipazione a carico dei cittadini. Per Adf e Federfarma Servizi, invece, uno slittamento fino al 15 maggio consentirebbe alla distribuzione di smaltire i magazzini e attenuare la perdita di valore delle giacenze determinata dal taglio dei prezzi. Da Federfarma, infine, parte anche un invito all'Aifa perché contribuisca a sbloccare il confronto su due provvedimenti che stanno particolarmente a cuore dei farmacisti: la riforma della remunerazione e alla dispensazione in farmacia degli ex Osp-2, misure ancora irrealizzate della stessa Finanziaria da cui discende l'intervento sugli equivalenti. Incompatibilità, approvata la bozza: limati i paletti per le cooperative I dirigenti di cooperativa della distribuzione intermedia potranno sedere nel consiglio di presidenza di Federfarma ma rimangono esclusi dalle cariche apicali del sindacato: presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere. E' su questo compromesso che, giovedì, il Consiglio delle regioni ha trovato Via A. Righi, 26/28 – 56121 Pisa – Tel. 050/974050 Fax. 050/29435 – E-mail: [email protected] – www.laboratoriofarmacia.it l'intesa per dare luce verde al regolamento sulle incompatibilità. Dal documento approvato, che ora passa al voto dell'Assemblea generale, spariscono dunque due terzi del paletto che nelle settimane scorse aveva fatto arrabbiare le cooperative dei farmacisti: nella prima bozza l'incompatibilità riguardava il consiglio di presidenza e quello delle regioni; dopo un aspro confronto, a metà marzo era passata la rimozione del veto all'assemblea regionale, poi giovedì l'ulteriore limatura. Una convergenza maturata grazie anche all'intervento del presidente di Federfarma, Annarosa Racca (nella foto), che ha esortato il consiglio a evitare spaccature in un momento come questo, in cui i problemi della farmacia stanno altrove. Dal canto loro, rimangono i paletti della prima bozza verso i dirigenti di spa e di società di servizi, i presidenti di Ordine provinciale e le cariche apicali della Fofi, i titolari di parafarmacie o i soci di società di gestione e via di seguito. Resta invece aperta la proposta, emersa nel corso del confronto sulle incompatibilità, che un rappresentante di Federfarma Servizi venga chiamato a sedere nel consiglio di presidenza come avviene per il presidente Racca nell'organismo di pari livello delle cooperative. Deciderà l'esecutivo di Federfarma in una delle prossime riunioni. Apertura dispensari nei piccoli comuni In occasione dell'esame da parte dell'Aula della Camera del disegno di legge 'Disposizioni per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni', i deputati dell'Unione di Centro Amedeo Ciccanti e Armando Dionisi hanno presentato un ordine del giorno sulla necessità di garantire il servizio farmaceutico nei piccoli centri attraverso l'istituzione di dispensari. L'ordine del giorno, il cui testo è riportato nella circolare Federfarma n. 161, è stato accolto dal Governo. Manovra Aifa: il risparmio è certo, chi pagherà no Nella maggior parte dei casi le differenze stanno sotto ai 10 euro, ma per qualche principio attivo (come la temozolomide) si superano anche i cento euro. Sono alcune delle cifre che emergono da una prima lettura della lista di trasparenza pubblicata venerdì dall'Aifa. con i nuovi prezzi di riferimento per gli equivalenti rimborsati. Ufficialmente in vigore dal prossimo 15 aprile, il documento conferma i timori di farmacisti e distributori per una doppia stangata, perché alla perdita di fatturato derivante dal taglio dei prezzi (stimabile in un 20% secondo alcune fonti) si somma la svalutazione delle giacenze di magazzino, pari in valore a una mensilità della movimentazione annua. Questo in teoria, perché i veri effetti della manovra dell'Agenzia si misureranno soltanto nel corso di parecchie settimane. La sforbiciata decisa un paio di settimane fa l'Agenzia (per allineare i listini degli "off patent" alla media dei principali paesi europei, come voleva la Manovra finanziaria dell'estate scorsa) colpisce infatti non i prezzi al pubblico, ma quelli di riferimento. Toccherà dunque alle aziende decidere se ribassare oppure confermare i prezzi attuali, nel qual caso a pagare sarebbe soltanto il paziente (che dovrebbe mettere la differenza di tasca sua). «Sono scelte che spettano alle singole imprese» commenta Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici «di certo per alcuni prodotti un allineamento renderebbe difficile la permanenza sul mercato, quindi dubito che tutti abbasseranno. Sono tagli senza alcuna logica». Che al momento le aziende abbiano accolto con una certa freddezza l'intervento dell'Aifa è confermato anche dalle indiscrezioni provenienti dai distributori, ai quali una decina di produttori avrebbe già detto che per ora non sono in programma adeguamenti di prezzo. Nelle prossime settimane le cose potrebbero cambiare, ma dalle prime analisi l'impressione è che la manovra dell'Aifa dia certezze soltanto alle Regioni, alle quali il taglio dei prezzi di riferimento garantisce i 600 milioni di risparmi promessi dalla Finanziaria dell'anno scorso. Chi dovrà mettere quei soldi, invece, resta al momento incerto: se i prezzi degli equivalenti caleranno, vorrà dire che a rimetterci saranno produttori, distributori e grossisti; se i prezzi rimarranno invariati, invece, a pagare saranno gli italiani. Nuovi servizi, l'Utifar invita i farmacisti a «uno scatto di reni» Farmacista33 del 4 Aprile 2011 Via A. Righi, 26/28 – 56121 Pisa – Tel. 050/974050 Fax. 050/29435 – E-mail: [email protected] – www.laboratoriofarmacia.it Il 60% degli italiani è favorevole alla farmacia dei servizi e di questi il 34% appare addirittura entusiasta. È il dato offerto da Enrico Finzi, presidente di Astra-Demoskopea, alla platea del convegno che Utifar ha dedicato al tema dei nuovi servizi. Due giorni di lavori, che tra sabato e domenica hanno visto opinion leader, esperti e rappresentanti del mondo della farmacia confrontarsi al Palacongressi di Riccione sul modello disegnato dal d.lgs 153/2009 e dai decreti attuativi del ministero della Salute. Un modello, ha ricordato nel suo intervento di apertura il presidente dell'Utifar,Eugenio Leopardi, «che i farmacisti dovrebbero iniziare ad applicare senza aspettare le convenzioni e la copertura del Ssn. Perché casi come quello del Veneto, dove la Regione ha firmato con le Poste un accordo quadro sul Cup, dimostrano che se le farmacie non occupano lo spazio in fretta c'è qualcun altro che lo occupa con suo profitto». Stesso invito da Franco Falorni, consulente commercialista: «Serve da parte dei farmacisti uno scatto di reni, perché l'evoluzione verso il nuovo modello passa da un accrescimento della capacità imprenditoriale e finanziaria della farmacia». I servizi, in altri termini, devono diventare lo sprone a investimenti orientati al miglioramento infrastrutturale delle farmacie. Che, ha ricordatoGiampietro Brunello, commercialista, presidente della Sose (Società per gli studi di settore) e consulente del gruppo di lavoro che in Federfarma si sta occupando della riforma, dispone in media di una superficie sui 50-60 mq e di quattro addetti, dei quali meno di due laureati in farmacia. «È necessario lavorare su questi numeri» ha concluso Brunello «così come è necessario lavorare sui ricavi e sull'indebitamento finanziario delle imprese», per recuperare risorse da destinare agli investimenti. I titolari, in ogni caso, sappiano che per il rinnovo della Convenzione, tappa obbligata per ottenere dal Ssn la remunerazione dei servizi, non ci sarà da aspettare molto. «La Convenzione è ormai vicina» ha promesso il presidente di Federfarma, Annarosa Racca «la Sisac ha concluso la mappatura della rappresentanza sindacale delle farmacie e quindi le trattative sono prossime all'apertura». Le cifre della farmacia olandese È da poco disponibile on-line la versione inglese dell'opuscolo che, ogni anno, la Fondazione per le statistiche farmaceutiche pubblica al fine di delineare in che condizioni versa la farmacia olandese. Facts and Figures 2010 è stata edita nel 2010, pertanto i numeri si riferiscono al 2009. In primo luogo, i colleghi olandesi registrano un aumento della spesa farmaceutica pubblica molto limitato (solo l'1 %), rispetto alla media del 6 % fatta registrare negli anni precedenti al 2008. Il motivo è uno solo: lo sviluppo della c.d. politica di prezzo preferenziale sui generici (in pratica aste pubbliche gestite da ciascuna assicurazione sanitaria privata - in Olanda non c'è SSN) che ha letteralmente abbattuto il prezzo dei generici. Il livello dei prezzi lo si capisce dalle differenze tra volumi e valori: il 57 % delle prescrizioni è dispensato con generici, ma il valore è sceso al 12 %. Di ciò la farmacia ne ha risentito solo parzialmente (cancellazione degli extrasconti), poiché la remunerazione in Olanda è legata solo all'onorario professionale senza alcun mark-up sul prezzo. Le farmacie sono cresciute poco, nel 2009 erano 1.976, solo 28 in più rispetto al 2008. Gli olandesi spendono relativamente poco in farmaci, se si confronta tale spesa a quella dei Paesi con potere d'acquisto simile, sono 335 euro l'anno compresi i farmaci molto costosi (prescrizioni di valore superiore a 500 euro) che in Olanda, a differenza degli altri Paesi, transitano per le farmacie. In Francia siamo a 564 euro, in Germania 458 euro e in Belgio 395 euro. (Ufficio Rapporti Internazionali - Mauro Lanzilotto). ATTUALITA' E POLITICA DEL FARMACO Fofi contraria alle richieste delle parafarmacie ( CorrierEconomia Pag.15 - 04/04/2011 ) I farmacisti titolari di parafarmacia chiedono, in una lettera alla federazione nazionale dell'Ordine (Fofi), che in ogni lista per il rinnovo dei rappresentanti una quota sia riservata a loro da affiancare Via A. Righi, 26/28 – 56121 Pisa – Tel. 050/974050 Fax. 050/29435 – E-mail: [email protected] – www.laboratoriofarmacia.it a quella dei titolari di farmacia. Sul piano previdenziale i titolari di parafarmacia fanno presente che con la circolare n. 8 del gennaio 2008 si sono dovuti cancellare dall'Inps e passare all'Enpaf, con conseguenze anche sulle pensioni. Secca la risposta del Presidente dell'Ordine nazionale, Andrea Mandelli, secondo cui già molti presidenti di Ordini non sono titolari di farmacie e, sul piano previdenziale, se si vuole una riforma, "il tema diventa molto più ampio" e "probabilmente andrebbe affrontato in altre sedi". Sanità: rosso da 1,59 mld per la spesa farmaceutica ( Il Sole 24 Ore Pag.32 - 01/04/2011 ) Si chiude con un rosso da 1,59 mld di euro il pre-consuntivo 2010 della spesa farmaceutica pagata dallo Stato. I conti dei farmaci erogati in farmacia in regime di convenzione chiudono a 11,07 mld con con un calo di 284 mln, -2,5% sul 2009, e addirittura con un risparmio di 100 mln rispetto al budget. La spesa per i farmaci in ospedale ha invece chiuso il 2010 a 4,21 mld, +1,69 mld rispetto al tetto di legge (4%) fissato a quota 2,52 mld. Deficit a carico delle Regioni che continuano a chiedere modifiche sostanziose. Cassazione: è reato la ricetta in bianco affidata al farmacista ( Il Sole 24 Ore Pag.33 - 01/04/2011 ) Blocchetti di ricette già pronti e firmati dal medico, ma in bianco, con la compilazione a cura del farmacista, a richiesta del paziente. Le condanne per esercizio abusivo della professione medica e falsità ideologica sono state riconosciute legittime dalla Cassazione, sentenza 13315, anche se annullate per sopravvenuto decorso della prescrizione. La vicenda riguardava un medico di famiglia e 2 farmacisti, che consegnavano ai clienti, che sapevano essere pazienti del medico, le confezioni nuove di farmaci, dietro esibizione delle scatole vuote. Si trattava, nella maggior parte dei casi, di pazienti anziani con patologie croniche. Il Laboratorio Farmacia non presta alcuna opera di lavoro redazionale sulla pubblicazione dei links e declina ogni responsabilità per i contenuti in esso presenti. Via A. 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