Come curare l’Altro?
Antropologia della Cura e
Dispositivi Clinici in
ambito transculturale
Marta Provasi
• Qual
è il modo più adeguato di
relazionarsi all’utenza immigrata?
• Che
cosa significa prendersi cura
del paziente immigrato?
 L’approccio della medicina occidentale può
rivelasi inevitabilmente inadeguato e
inefficace nella presa in carico di pazienti
provenienti da altri paesi
 Chi si occupa dell’assistenza sanitaria,
tende a istituire sistemi sanitari avendo in
mente solo la malattia e l’interpretazione biomedica della realtà clinica
Che cosa indossano al di sotto delle t-shirt,
delle Nike e dei Ray-Ban molti dei nostri
pazienti immigrati?
Non sono da prendere seriamente in considerazione
amuleti, cinture, gris-gris nascosti ai nostri occhi,
ma gelosamente custoditi perché necessari per
proteggere dal male?
Non si può evitare di considerare quella preziosa
sorgente di significati e di strategie che è il
contesto d’origine dei pazienti…
Per un altro approccio al soggetto…
Nuove
prospettive
per
cambiare i
modi di
cura
(1) Esperienza clinica
internazionale – Francia –
Dispositivo Etnopsichiatrico
(2) Attività Socioantropologica Asl Brescia
Medicina Narrativa
DISPOSITIVO
ETNOPSICHIATRICO
Lavoro congiunto di intervento e ricerca di due
équipe di medici, psicologi, antropologi e mediatori
culturali
Centro di Immunologia pediatrica – Ospedale
Necker Enfants Malades - Parigi
Centro d’aiuto psicologico agli immigarti
“George Devereux” – Università Parigi VIII
diretto Tobie Nathan
ETNOPSICHIATRIA –
Tobie Nathan
• Centralità della dimensione culturale nella
sofferenza degli immigrati e nella loro cura
CONCETTO
“Leva
culturale”
Appartenenza culturale deve essere
esplorata e dissodata allo scopo di
reperirvi quegli elementi
fondamentali senza i quali non
sarebbe stato possibile un’ intervento
terapeutico efficace
“Incontrare i malati là dove essi si trovano, nel
loro universo, evocare degnamente con loro le
cose e le cause, la ragione e le loro ragioni,
discutere seriamente delle eziologie che
animano i loro drammi familiari”
“Restituire
la parola dei malati nel loro mondo,
con la loro specificità e il loro modo
d’intendere…Le loro pratiche costituiscono
veramente secondo la loro stessa testimonianza,
la trama dove queste persone tessono giorno dopo
giorno i loro legami d’amicizia e i loro conflitti,
forniscono una spiegazione ai disordini
(malattie) e un mezzo per porvi rimedio”….
Néné la sopravvissuta
 Come
si struttura il concetto di contagio
nelle società non-occidentali?
Quali sono le regole che reggono la
trasmissione di una malattia?
 Quali
sono i rapporti tra queste regole e
l’organizzazione sociale, le concezioni
riguardanti il corpo, la vita, la morte?
CULTURA OCCIDENTALE
MALATTIE
CONTAGIOSE
Sono interpretate a partire dalla
Teoria dei Germi
La matrice esplicativa si rifà a
virus, batteri, parassiti, micosi…
Le interpretazioni riguardanti l’eziopatogenesi delle
malattie sono differenti nelle varie culture
Néné la sopravvissuta
TEORIE AFRICANE SUL BAMBINO
 Il neonato è una straniero da accogliere
 Il feto è un essere umano con un’identità da
scoprire, la divinazione legge i segni per identificare
la natura del nascituro
 I nomi sono enunciati che riassumono ciò che sarà il
bambino e lo proteggono (nomi non idonei possono far
ammalare o morire)
TEORIE AFRICANE SUL BAMBINO
 Per scegliere il nome si esaminano avvenimenti
avvenuti in famiglia durante la gravidanza, parto,
sogni. Avvenimenti fondamentali che riguardano nome
sono relativi nascita, morte, scomparse, trasgressioni,
tabù, stregoneria e tutto ciò che spaventa
 I neonati possono provocare avvenimenti attorno a
loro
 I nomi sono enunciati che riassumono ciò che sarà il
bambino e lo proteggono (nomi non idonei possono far
ammalare o morire)
Nome del papà di Néné
IL SOPRAVVISSUTO
Suoi genitori avevano perduto molti bambini
prima di lui.
Néné, stesso nome
Stesso destino del padre: sopravvivere,
superando ogni ostacolo dell’azione degli
stregoni
LARA, figlia di Néné (nata dopo due gemelli)
nome obbligatorio: SUNDA
GEMELLI esseri complessi, metà spiriti, metà uomini. Chi nasce
dopo di loro, “ancora più gemello”. Si teme per la sua vita, ma lo si
teme anche. E’ un beneficio per la famiglia per i suoi doni
divinatori, ma lo si accusa anche per i disordini e le disgrazie
sopraggiunte. Ammirato, ma temuto, necessita di protezioni
rituali complesse.
Gli eventi danno ragione alla tradizione
Lara è un esempio dell’ambivalenza tipica di chi nasce dopo i
gemelli, è nata ammalata, lei ha rivelato alla madre la sua
sieripositività, ma è viva nonostante i medici avessero detto che non
sarebbe sopravvissuta a lungo
Nénè sfiora ogni giorno la tragedia (prigione, liti,
malattia e sofferenza), ma resta convinta di essere
PROTETTA, inaccessibile.
Difficoltà nelle misure di PREVENZIONE CLINICA: ogni
consiglio per prevenire si oppone in lei alla necessità di
verificare l’efficacia delle sue protezioni
Le si consiglia di proteggersi nei rapporti, lei rimane
incinta; le si propone l’IVG, lei rifiuta per misurare la
potenza della forza che la protegge
La stregoneria sovracodifica le informazioni,
determina scelte e pensieri
Sovrapporsi di due mondi
incommensurabili: CURE MEDICHE e
STREGONERIA (medicina
tradizionale)
Cultura occidentale
Individualistica,
retta dal pensiero
casuale
Cultura tribale
Di gruppo, retta
da prescrizioni, divieti
riti e intenzioni
Il mondo tradizionale dà un senso alla malattia che
la spiegazione causale (infezione da virus) non può
offrire.
Cause malattia
 Divieto non rispettato
 Tensioni, invidia, gelosia nel
gruppo familiare
 Sortilegio messo in opera
 Disordine
L’adesione al mondo tradizionale determina
l’appartenenza a un gruppo che si fa carico della
malattia e inserisce la persona in una rete di
relazioni
Guarigione, ordine e salute
 Confessione
 Riparazione
 Aiuto del guaritore
 Coinvolgimento gruppo
familiare
Affidarsi SOLO e UNICAMENTE alle cure mediche
significa separarsi dal gruppo e produrre disordine,
compiere un atto di stregoneria
Alcune Riflessioni
LE PRATICHE CLINICHE OCCIDENTALI
A VOLTE TRASCURANO GLI
UNIVERSI TRADIZIONALI DEI
PAZIENTI IMMIGRATI
e non arrivano a dare l’importanza che meritano ai fatti
che ci sembrano oggi cruciali.
 Tutti i pazienti immigrati oltre al ricorso alla
medicina, partecipano attivamente a reti
terapeutiche tradizionali di ogni sorta: paesane,
religiose, comunitarie
 Quando gliene viene data occasione (colloqui di
ricerca), essi organizzano la storia della loro
malattia a partire da quei pensieri tradizionali ai
quali sembrano accordare un credito pari a quello
che accordano agli enunciati medici.
 La comprensione per i metodi tradizionali
dimostrata loro, l’incoraggiamento a seguirli, ha
avuto come conseguenza l’approfondimento del
legame e della relazione medica, una miglior
efficacia del trattamento
 Tutti i pazienti impegnati in pratiche
terapeutiche tradizionali riferiscono a volte con
umorismo che esse portano loro dei benefici.
Alcuni
Interrogativi
 Le nostre èquipe sono in grado di accogliere
seriamente il modo di pensare dei mondi tradizionali?
Le richieste d’aiuto, gli enunciati magici, i rituali
terapeutici, il ricorso agli amuleti, ai gruppi di
preghiera e ad ogni sorta di protezione?
 Attraverso quali strade le proposizioni mediche
(ricoveri, farmacoterapie, informazioni per la
prevenzione) possono coabitare negli universi dei
pazienti con le imprese tradizionali di cura e malattia
e della gestione della morte?
 Come dispensare le cure e le istruzioni preventive
in maniera che vengano ascoltate, senza tenere fuori
i malati e le loro famiglie dai mondi che gli danno
maggiore conforto?
 Come pretendere di modificare i comportamenti di una
popolazione riguardo alla prevenzione oppure all’igiene
quando ci si confronta con la coesistenza di diversi
paradigmi di pensiero?
ANTROPOLOGIA MEDICA
“La salute, la malattia e gli elementi che nelle
società ruotano intorno alla Cura, si esprimono
come sistemi culturali”.
Arthur Kleinman
LA FUNZIONE INTEGRATIVA
DELL’ANTROPOLOGIA MEDICA
Non è possibile una semplice
divisione di campi
I fenomeni si intersecano a vicenda
Si dovrà arrivare a una
RICONSIDERAZIONE dei processi di salute e
malattia
Come FENOMENI INTEGRATI BIOLOGICI E
STORICO-SOCIALI
MEDICINA
Spiegazione – Cura
della malattia
SCIENZA
UMANA
Aspetti psico-culturali e
socio-culturali correlati
alla persona
Le competenze della Medicina e delle
Scienze umane non devono essere
concorrenti, ma COMPLEMENTARI
SCIENZA SOCIALE
CLINICA
STRATEGIA CLINICA per porre in atto i concetti
delle SCIENZE SOCIALI
 Curare Malattia e Stato di Sofferenza
 Scoprire divergenze di prospettiva circa realtà clinica
• Conduzione del caso
EFFETTO
MIGLIORAMENTO
• Collaborazione medicopaziente
• Soddisfazione paziente
• Risultati terapia
SCIENZA
SOCIALE CLINICA
 Rendere ESPLICITI I MODELLI
INTERPRETATIVI DIFFERENTI di medico e
paziente
 Saper CONFRONTARE apertamente I
RISPETTIVI MODELLI INTERPRETATIVI al fine
di identificare aspetti contraddittori e diversità
concettuali
 Dedicarsi alla RICERCA DI UNA
TRANSAZIONE TRA I MODELLI
MODELLO DEL PAZIENTE
• Riguarda 5 aspetti considerati anche dal medico:
l’EZIOLOGIA della malattia, l’INSORGENZA DEI
SINTOMI, la FISIOPATOLOGIA, il DECORSO DELLO
STATO di SOFFERENZA, il TRATTAMENTO
• Riflette la classe sociale, le credenze, la cultura, il
grado d’istruzione, il tipo professione, la confessione
religiosa, le precedenti esperienze di malattia e di
assistenza sanitaria
• Non completo, meno astratto, incoerente,
contraddittorio MA comunque è confrontato con i
modelli medici come tentativo di interpretare fenomeni
clinici
MODELLO e RUOLO MEDICO
• Medico deve esprimere sua interpretazione in termini
semplici, chiari e immediati sui 5 principali aspetti
della clinica
• Il modo di comunicare l’interpretazione medica
deve essere insegnato agli studenti
• Il medico deve evidenziare il modello del paziente
mediante poche domande semplici e dirette, aiuta a
superare i conflitti fra le credenze dei sistemi valoriali
• Spesso i pazienti sono restii a manifestare le loro
interpretazioni. Il medico deve insistere per persuadere
il paziente che le idee sono effettivamente interessanti
e importanti ai fini dell’intervento clinico.
DOMANDE per metter in luce il SIGNIFICATO
PSICOSOCIALE E CULTURALE DELLO STATO DI
SOFFERENZA DEL PAZIENZE
Quale pensa sia la causa del suo problema?
Perché secondo lei ha avuto inizio in un dato momento?
Quali ritiene che siano gli effetti del suo male?
E come funziona?
Quanto è grave il suo male?
Avrà un decorso lungo o breve?
A quale tipo di cura pensa che dovrebbe essere sottoposto?
Quali sono i benefici che lei più spera da questa cura?
Quali sono i problemi più importanti che il suo male le ha
causato?
Che cosa teme di più di esso?
CONFRONTO DEI
MODELLI
• Le domande al paziente possono mettere a fuoco i
principali problemi dello stato di sofferenza
• E’ necessario confrontare le due interpretazioni
identificando le divergenze e dare la possibilità al
paziente di porre domande.
TRANSAZIONE TRA I MODELLI
INTERPRETATIVI
E’ necessario negoziazione con il paziente
(ALLEATO TERAPEUTICO)
Trovare comune accordo su modelli condivisibili
connessi alle aspettative e agli obiettivi della terapia
Non bastano
semplici
indicazioni
Problema della
mediazione dipende da
dove è situata a
divergenza
Necessaria la presenza ANTROPOLOGO o di un
specialista scienza sociale clinica per facilitare lavoro del
medico
DIVERGENZE, ESEMPI DI
MEDIAZIONE…
Se il paziente accetta gli antibiotici nonostante creda
che sia altrettanto necessario bruciare incenso o portare
un amuleto oppure consultare un cartomante….. sarà
bene che il medico tenga conto di questa convinzione
senza che sia necessario che intervenga a modificarla.
Se il paziente considera la penicillina un farmaco caldo
inadatto a un malattia calda e non vuole per questo
sottostare alla terapia….. allora bisognerebbe cercare un
accordo per “neutralizzare” la penicillina…..
SCIENZA SOCIALE
CLINICA
• E’ uno schema d’indagine utile per l’analisi
dettagliata dell’influenza che i fattori sociali e culturali
hanno sullo stato di sofferenza
• Può ovviare al bisogno della consulenza psichiatra,
allo psicologo, all’operatore sociale (funzione
supplementare nella diagnostica stati sofferenza)
• Riscontrata utilità nella ricerca e nella pratica Byron
Good
• La descrizione del metodo è provvisoria e necessita
di ulteriori sperimentazioni
Per un altro approccio al
soggetto…
Nuove prospettive per cambiare i modi di cura
Esperienza clinica
internazionale – Francia –
Dispositivo Etnopsichiatrico
Attività Socioantropologica Asl Brescia
Medicina Narrativa
Ricerca sperimentale
Attività socioantropologica
Offrire alla pratica clinica
nuovi strumenti adatti alla
presa in carico di pazienti
provenienti da altre culture
Storie di Malattia
Superare la relazione con il paziente
basata unicamente su aspetti biomedici
Possibilità di
avvicinarsi vissuti
del paziente
Trovare risposte
capaci di
soddisfare le
diverse realtà
interpretative che
i pazienti danno
della malattia
“La sofferenza è prodotta e alleviata dal significato
che un individuo attribuisce alla sua esperienza. Il
meccanismo umano fondamentale per attribuire
significato a particolari esperienze è quello di
raccontare una storia”
Howard Brody
I Storia di malattia
Paziente egiziano
– Molte difficoltà linguistiche e comunicative
Lamenta dolore dalla
spalla destra lungo
tutto il braccio
“No qui” indicandosi il
polso “Anche mano
male. Se fino qui basta
no problema. Ma anche
mano male. Allora si
problema”
Rifiuto qualsiasi
terapia. Pretesa Rx
Ostinazione/
aggressività
Utilizzo approccio
bio-medico/
medicina delle
evidenze
Non presa in carico del paziente
Medicina Narrativa
“Fotografia vede.
Mano brr, brr, vedi?
Testa. Poi muori. Io
visto morto papa”
“Lui mani brr, brr.
Solo medicina. No
foto. No visto male
lui morto”
Storia delle malattia del
padre
Comprensione - Fiducia.
Possibilità progetto
terapeutico efficace e
condiviso
Non scontato per pazienti
stranieri con difficoltà
comunicative
II Storia di malattia –
Storia di vita
Paziente senegalese
“Ho forse la malattia del
vento?”
Come ancorare l’Altro in una
relazione terapeutica profonda se
non si è in grado di dare alle sue
esperienze lo stesso senso che egli
stesso gli attribuisce?
Come condividere
significati ed emozioni?
Come instaurare rapporto empatico
dove la fiducia e il riconoscimento del
pensiero altrui vengano valorizzati?
MEDICINA
NARRATIVA
Opportunità di
entrare
all’interno delle
stesse cornici di
senso di cui i
pazienti sono
portatori
LA STORIA DI ASTOU
Così come lei ce l’ha raccontata…
“Velocemente si diffuse la voce della mia fortuna, i miei concorrenti del
call center iniziarono a provare invidia. Si recarono dal Marabout e gli
chiesero di fare una fattura, di fare malocchio per portare Astou nella
sventura. E così a me è andato tutto male per l’invidia che ho provocato.
In Africa si dice meglio serpente piccolo perché in due lo si chiude in
una stanza e lo si cattura. Se grande bisogna farsi aiutare e tutti lo
sanno. Bisogna fare come serpente piccolo se grande tutti lo sanno e ti
mandano sventure. La mia sventura mi ha seguito in Italia, mi si sono
ammaliati gli occhi. Ho forse la malattia del vento? Il vento segue me,
scappo dalla sventura, ma il vento arriva. Sono venuta a curarmi dal
dottore perché lui vede, se c’è la malattia dentro. Se dottore non vede
malattia, allora torno in Senegal a far curare la malattia del vento.
Dal marabout, lui la sa curare”.
III Storia di malattia
Giovane paziente pakistano
“Ho qualcosa che
cammina sotto la pelle”
Pareva sanissimo. Dagli accertamenti clinici non
era emerso nulla
“Io non giusto. Io
uomo. Io tre, no due
come uomini. No
giusto”
La rimozione di una
tumefazione (pensata
dal paziente come un
terzo testicolo) è la
scomparsa completa di
ogni altro sintomo
Medicina
narrativa
Punto di vista del
paziente
Integrazione Approccio Bio-medico. Informazioni
aggiuntive a beneficio delle prassi cliniche
Possibilità fornire nuovi sospetti da sondare e
informazioni utili alla diagnosi altrimenti taciute
Medicina Narrativa
valorizza storia del
paziente
Strumento di
approfondimento e
di conoscenza della
malattia
Possibilità di attuare progetti terapeutici con pazienti
che provenendo da culture diverse sono portatori di
universi di senso e di cornici di significato su aspetti
inerenti le dimensioni di salute e malattia differenti
a quelli a noi familiari che avremmo pensato di
trovare
“Dire e narrare questo mio vissuto è il modo che ho per
condividere ciò che mi ha plasmato e mi sta a cuore”
Enzo Bianchi
Senso ultimo
della
narrazione
Poter raccontare se stessi agli
altri, creare relazione per
condividere i significati e le
emozioni più care
Competenza che la medicina deve imparare a
riacquisire e coltivare per individuare e gestire anche
quelli stati di sofferenza che a noi paiono salute, ma
possono già essere malattia
Medicina
Narrativa
“Medicina praticata con competenza narrativa che
consiste nella capacità di assorbire, interpretare e
rispondere alle storie di malattia” Rita Charon
Vissuto del
paziente
Vissuto del
curante
Co-costruzione della
storia di malattia
La Medicina è una Pratica narrativa
 Temporalità: si svolge in un arco temporale
 Singolarità del protagonista
 Messa in trama: collega gli eventi
 Intersoggettività: richiede qualcuno che ascolti
 Eticità: mossa da valori degli individui e
finalizzata a trasmettere una morale
Attività che caratterizzano la pratica clinica
narrative-based
 Far emergere le ipotesi del paziente sul suo problema
attribuendogli pari dignità di quelle del medico
 Esplorare differenze e connessioni. Analizzare il
significato che il paziente attribuisce al disturbo
connettendolo alla sua globale esperienza di vita
 Utilizzare domande circolari, aperte, basandosi sulle
parole del paziente e domande riflessive che aiutino a
riconsiderare il problema
 Lasciar emergere le proprie espressioni empatiche,
pensieri spontanei, tutto ciò crei una connessione con lui
Attività che caratterizzano la pratica clinica
narrative-based
 Sviluppare strategie educative (spiegazione
procedure diagnostiche o terapeutiche) consapevoli
degli effetti che possono produrre sul paziente
 Costruire degli spazi di riflessione per analizzare
la direzione che sta prendendo la storia che si sta cocostruendo
 Dare potere al paziente aiutandolo a indirizzare la
narrazione condividendo con lui le decisioni da
prendere
Difficoltà nella relazione
d’aiuto transculturale
COLASANTI e GERACI
medici pionieri dello studio della relazione
operatore sanitario paziente
Cinque possibili livelli di incomprensione
1
LIVELLO LINGUISTICO
Difficoltà legate alla mancata
conoscenza della lingua
Utilizzo lingua coloniale,
scelta che fornisce
all’immigrato segnale
d’accoglienza
Criticità Linguistiche
Utente Immigrato
• Non conoscenza
dell’italiano
• difficoltà linguistiche
• ansia, paura di non
riuscire a esprimere
bisogni e di non capire le
risposte
Operatore Sanitario
•
•
•
•
•
Anamnesi incompleta
salta fasi diagnostiche
risposta tecnica,
medicalizzata, fredda
invio a specialisti e a servizi
dedicati
Modalità “da pallina da
ping-pong”
Criticità Linguistiche
• Accrescimento distanza
Utente
Immigrato
affettiva nella relazione
• scarsa empatia
• Abbandono
• l’operatore non ascolta e non comprende il bisogno
• non trova risposte
• sfiducia e non ricorso al servizio
• comportamenti opportunistici
2 LIVELLO PRE-LINGUISTICO
Difficoltà ad esprimere i propri vissuti
interiori
Assistiti non
consapevoli di
alcuni loro
vissuti, non
possono quindi
verbalizzarli
Auto-censura
Gli stranieri ritengono che
quanto pensano sulla
malattia o sulle origini non
sia rilevante, non possa essere
compreso e accettato
MAMMA AFRICANA
Raramente
esprime i suoi sospetti eziologici nei confronti
di una sofferenza psichica.
ILLNESS
La causa della sofferenza
può venire attribuita a fenomeni di influenzamento a distanza
come fatture, stregonerie o a possessione (spiriti)
L’immigrato sa che questa spiegazione non è accettabile dal
medico europeo
emetterebbe una diagnosi che parla di
DELIRIO
Necessario venire a conoscenza di quanto il paziente pensa e sente
dentro di sé, per superare ostacolo a livello pre-linguistico
3
LIVELLO
METALINGUISTICO
Anche se apparente comprensione linguistica
reciproca
Difficoltà di comunicazione quando entrano in gioco
simbolizzazioni o concezioni di salute e malattia che non
sono condivise dai due dialoganti
Atteggiamento di costante verifica con il paziente,
Negoziare assieme i significati, discutere riguardo a ciò che ci
riferiamo.
Termini clinici per noi assolutamente scontati, banali e privi di
significato potrebbero avere risonanze interiori terrificanti.
Algeria
1
Tasa = Fegato
TEMAL TASA D’ WAYEN TEREW
La madre ha incontrato i suoi figli
TASA-W TERGHA
2
Il mio fegato è infuocato
1 - Organo sede dell’affettività; capacità di essere
madre autenticamente.
2 - Sofferenza madre-bambino; tristezza legata al
rapporto
In Italia
CUORE
ha un significato anatomico/letterale muscolo cardiaco e
un significato simbolico all’area dell’emotività,
del sentimentalismo, delle emozioni, delle passioni.
Per pazienti di altre culture gli stessi termini possono avere tutt’altri significati.
In francese “avoir mal de coeur” non significa “avere mal di
cuore”, ma può indicare nausea e disturbi di stomaco
Atteggiamento di costante verifica con il paziente,
negoziare assieme i significati, discutere riguardo a ciò che ci riferiamo.
4
LIVELLO
CULTURALE
Cultura
è l’ambiente in cui una persona
Struttura la propria identità
Processo in parte inconsapevole
La distanza
Fonte di malintesi
e incomprensioni
alla quale ci
mettiamo dal nostro
interlocutore durante
una conversazione
Tratto culturale
inconsapevole
Criticità Culturali
Operatore Sanitario
• Atteggiamento negativo nei
confronti dei ritardi, del non
sapere dove andare, della
scarsa attenzione, del
disinteresse dell’immigrato
Utente immigrato
• Padroneggia poco la
realtà che lo circonda in
termini spazio temporali
e i modelli burocratici
Necessità di maggiori attenzioni
Operatore Sanitario
Osserva e ascolta l’immigrato attraverso
“filtri culturali”
Curiosità, paura del diverso, pena, indifferenza, difficoltà di
ordine culturale,
diverso senso del male
Etichettamento
Pregiudizio
dell’immigrato
5
LIVELLO
METACULTURALE
Differenze ideologiche, filosofiche e
religiose possono farsi sentire nella
relazione
Alcuni aspetti sono però
consapevoli e possono venire
negoziati
Astensione dal cibo
nel Ramadan
Cosa si sta ripetendo più volte nella nostra relazione?
Cosa continua a dirmi il paziente che a me non sembra rilevante?
SOTTOVALUTAZIONE
DELLA DIFFERENZA
CULTURALE
SOTTOVALUTARE
LA
DIFFERENZA CULTURALE
Approccio universalista
Etnocentrico
Esseri umani tutti uguali
Esiste un unico approccio medico praticabile
Trascura distinzione Illness/ Disease
La risposta può essere utile per identificare elementi
culturali che stiamo sottovalutando e darci
indicazioni su dove puntare la nostra attenzione per
comprendere qualcosa dello specifico sentirsi
ammalato di chi si è rivolto a noi.
Come mi comporterei con questo paziente se fosse italiano?
SOPRAVVALUTARE
LA
DIFFERENZA CULTURALE
SOPRAVVALUTARE
LA
DIFFERENZA CULTURALE
Interpretare ogni fenomeno legato alla salute
come frutto di un portato culturale
Giustificare ogni difficoltà incontrata con la diversità culturale
dimenticando di avere di fronte una persona e non una cultura
Non è la risposta , ma aiuta a cambiare prospettiva aprendo nuove
possibilità.
Breve Bibliografia
-T. Nathan e C. Lewertowski, Curare. Il virus e il
feticcio, Clueb
- A. Casella Patrinieri, Prendersi cura. Antropologia
culturale per le professioni sociosanitarie, ed.it
- I. Quaranta e M. Ricca, Malati fuori luogo.
Medicina interculturale, Cortina
- B. J. Good, Narrare la malattia. Lo sguardo
antropologico sul rapporto medico-paziente, Edizioni
di Comunità
- AA. VV., Antropologia della cura, Bollati
Boringhieri
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Slide Bergamo (29, 4, 20 FEBB 2013)