Autorizzazione Tribunale di Roma n° 539 07/12/2001 - Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 17 settembre - ottobre 2004 Periodico dell’Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio Il turismo romano verso il pieno recupero Low-cost, una possibilità in più per gli scali italiani Welfare, con lo Stato è per pochi EDITORIALE Non uccideranno il nostro futuro «N Provincia di Roma Assessorato al Turismo Comune di Roma Assessorato al Turismo Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo COMITATO SCIENTIFICO Attilio Celant - Giovanni Peroni Giuseppe Aiello - Guido Improta Franco Paloscia - Maurizio Fantaccione Antonio Calicchia Direttore responsabile: Pietro Licciardi Direttore: Giancarlo Mulas Coordinatore Editoriale: Orfeo Cecchini COMITATO DI REDAZIONE: Coordinatore: Bartolo Iozzia Giuseppe Aiello - Guido Improta Orfeo Cecchini - Caterina Saccaro Marcello Marzi - Giuseppe Zazzara Produzione: Impatto srl Stampa: Di Marcotullio finito di stampare: settembre 2004 on uccideranno il nostro futuro». Così titolava lo striscione con il quale i nostri figli e i figli di Roma hanno aperto la manifestazione di solidarietà per i bambini “martiri” di Beslan e per le altre vittime cadute per mano di una lucida follia omicida che tenta con ogni mezzo ed ormai in tutto il mondo di contrastare l’avanzare di civiltà e democrazia fatalmente e storicamente destinate a scontrarsi con l’oscurantismo e le tirannie. Ed i bambini sono sempre lì, in prima fila, come testimoniano la strage degli innocenti di Erode, o la morte dei primogeniti maschi, decima piaga dell’esodo degli Israeliti dall’Egitto, a pagare di persona il prezzo del terrore che resterà scolpito nella loro mente e nei nostri cuori guardando i loro corpi straziati e feriti ed i loro occhi spalancati su un mondo crudele che ha tolto loro insieme la vita e la gioia di vivere. L’unità che ci accomuna nel dolore ci unisca nel combattere efficacemente il terrore ed i suoi discepoli in ogni parte del mondo ben sapendo che per vincere la guerra al terrorismo la civiltà, la democrazia, la tolleranza ed il rispetto reciproco sono le sole armi possibili per chi, come noi, crede ed opera perché la Verità e la Conoscenza non consentano all’intolleranza ed all’oscurantismo di uccidere il futuro nostro e dei nostri figli. Orfeo Cecchini SOMMARIO INTERVISTA Un amico del Campidoglio, che sta dalla parte dei cittadini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 P. L. OSSERVATORIO Il trend rimane positivo. Il pieno recupero del turismo romano è ora più vicino .............. 6 Giuseppe Aiello INTERVENTI Dove va il mercato turistico italiano? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Giuseppe Aiello Turismo termale, quando il benessere è per tutti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 L’ingresso al Castello da Ponte Sant’Angelo La foto di copertina è stata gentilmente fornita dall’APT di Roma Giovanna Sfracasso Cinesi in cerca del “tutto compreso” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Franco Paloscia Cinesi in viaggio verso la terra di Marco Polo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Laura Ranca Low-cost, una possibilità in più per gli scali italiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Michele Fiorella e Clarissa Ruggieri Fiumicino, primo bilancio della stagione e prospettive future . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Dal Comune di Fiumicino .......................... 20 ........................................ 22 Con la Card del turista, vale la pena insistere Mariapia Garavaglia La grande chance della Notte romana Pietro Licciardi Welfare, con lo Stato è per pochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Valentina Caracciolo NOTIZIARIO Crisi e governance le parole chiave di Genova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Franco Paloscia Competitività e territorio in un convegno a Roma ................... 26 F.C. Un sito per “vivere” l’associazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 a cura di Fiavet Lazio Arte, tradizioni e cultura in provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 a cura della Provincia di Roma Courtyard by Marriott atterra a Fiumicino. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Roberto Coramusi L’Enit informa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Japanitaly news. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 TRIBUNA DEL LAVORO Emersione del sommerso ancora dubbi sulle sanzioni ........................................................... 33 Maurizio Fantaccione MASSIMARIO DEL DIRITTO tributario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 MASSIMARIO DEL DIRITTO del lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Nuovo iter per il contratto di solidarietà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 Con l’EBT vacanze studio in Australia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 O.C. L’EBT informa .................................................................................... 42 C astel S. Angelo nel corso della sua lunga esistenza è stato un mausoleo, una fortezza, un luogo di detenzione e sontuosa residenza papale, attraversando alcuni degli eventi più drammatici della storia di Roma. Eretto come monumentale sepolcro dell’imperatore Adriano (II secolo d. C.), fu inserito nel 403 nelle mura aureliane trasformandosi così in roccaforte, tanto potente da essere in grado di resistere agli assalti dei Visigoti e degli Ostrogoti. La sua “cristianizzazione”, anche nel nome, risale all’anno 590, quando l’apparizione dell’ arcangelo Michele nell’atto di rinfoderare la spada annunciò la fine di una micidiale pestilenza. Oggi Castel S.Angelo è sede del museo nazionale che comprende, oltre a una interessante collezione di armi antiche, i fastosi appartamenti papali ornati da stucchi, fregi, affreschi, arazzi e ceramiche. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 4 / anno 2 - numero 16 INTERVISTA Un amico del Campidoglio, che sta dalla parte dei cittadini P.L. libri scolastici». O ttavio Marotta, 74 anni, una vita intera trascorsa a difendere il prossimo, è il difensore civico di Roma. Siciliano di nascita si è trasferito nella capitale nel 1943, dove per cinquant’anni ha fatto l’avvocato. Il primo dicembre 2003 è stato designato a questo nuovo incarico, dopo essere stato eletto dal Consiglio comunale con una maggioranza qualificata Chi è il difensore civico? «Il difensore civico è il difensore dei cittadini contro le illegittimità della pubblica amministrazione, nonché i ritardi e la mala gestione del Comune e delle società ad esso collegate, come Acea, Atac, Sta, e così via…» E chi vi ricorre? «Tutti i cittadini, le associazioni di cittadini e tutti coloro che hanno un contenzioso o un qualunque problema con un qualunque ufficio dell’amministrazione comunale. A Roma non c’è mai stato un difensore civico e io sono stato il primo ad «Il difensore civico ottenere la è il difensore maggioranza dei cittadini contro qualificata le illegittimità necessaria. della pubblica Per questo amministrazione» motivo mi sono trovato a dover creare tutto, da niente: gli uffici, lo staff… Ad ogni modo siamo operativi da gennaio» Com’è che il Comune si è deciso ad istituire l’ufficio del difensore civico? «Il Consiglio ha votato per ventisette volte ma non è mai riuscito ad attua- Ottavio Marotta re la proposta di un difensore civico. L’idea risale alla prima giunta Rutelli, nel ’96, e da allora a Roma si è provato sempre invano a nominarne uno. Essendo necessaria una maggioranza qualificata occorrevano sia i voti della maggioranza che dell’opposizione e logicamente quest’ultima riteneva che il difensore civico non dovesse essere espressione della Giunta. Poi qualcuno ha proposto il mio nome e nonostante fossi politicamente schierato, sono stato infatti il presidente della lista civica “Roma per Veltroni”, i consiglieri di opposizione hanno evidentemente ritenuto fossi sufficientemente imparziale. L’importante è che alla fine ce l’abbiamo fatta». Ha già cominciato a lavorare? «Ad oggi siamo a circa tremila richieste di intervento, tra e-mail. telefonate e fax. Inizialmente le lamentele provenivano da cittadini appartenenti al ceto medio-alto ma adesso la situazione sta cambiando, anche perché il difensore civico pian piano è diventato una figura familiare e un personaggio che “fa parte” della città. Questo grazie anche ad azioni abbastanza clamorose, come l’esposto contro i rumori notturni o la battaglia sul caro- Anche chi si occupa di turismo può rivolgersi a lei? «Certamente. Proprio adesso stiamo aprendo, per così dire, un nuovo fronte. Abbiamo scoperto infatti che in molti ristoranti romani al momento di presentare il conto appare ancora la voce “coperto e servizio”, il che non è ammissibile in quanto c’è un’ordinanza del sindaco del 1995, allora era primo cittadino Rutelli, che esclude entrambe. Purtroppo è una cosa che molti cittadini e gli stranieri non sanno. Pertanto assieme al vicesindaco e alle associazioni dei consumatori stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione presso i cittadini, dicendo loro che al ristorante non possono e non devono pagare coperto e servizio. Si rivolgono al difensore civico anche molti stranieri che hanno problemi con i certificati di residenza o altre questioni del genere, ma questo ovviamente non riguarda il turismo vero e proprio. Piuttosto abbiamo avuto qualche segnalazione riguardo i prezzi, non sempre trasparenti. In ogni caso sostengo la tesi, forse per qualcuno un po’ ardita, che anche il turista, quando arriva a Roma, diventa un cittadino e come tale ho il dovere di difenderlo». Non c’è dubbio però che la sua presenza possa diventare un punto di riferimento anche per le associazioni di categoria o gli imprenditori del settore, ogni volta che hanno difficoltà nei loro rapporti con l’amministrazione capitolina. «Senz’altro. Però devo dire che fino ad oggi le associazioni di categoria non si sono mai rivolte a me. Se lo faranno sarò ben lieto di collaborare, perché Roma deve far valere sempre più la sua vocazione turistica; ma deve anche mettersi al passo e superare le altre periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 5 INTERVISTA capitali europee. Un obiettivo, questo, che si ottiene solo se tutto funziona a dovere e da parte mia sto proprio cercando, per quanto mi compete, di ottenere questo risultato. Devo però dire che l’amministrazione pubblica capitolina funziona molto meglio di quanto si creda e io stesso pensavo prima di assumere questo incarico». Nonostante ciò parecchi imprenditori romani, ad esempio i titolari dei pubblici esercizi, lamentano una eccessiva lentezza da parte del Campidoglio ad esempio nel concedere licenze o permessi per la ristrutturazione dei locali. Qualcuno pensa anche ci sia chi fa orecchie da mercante, quando i commercianti cercando di instaurare un dialogo con il Comune «Fino ad oggi non ho ricevuto nessuna lamentela in questo senso.Tuttavia mi sono battuto per l’apertura dei negozi anche nei giorni festivi e la domenica. Forse c’è stato un problema di scarsa informazione ma da settembre è partita una grande campagna per pubblicizzare il nuovo ufficio del difensore civico e spero anche questo tipo di questioni venga sottoposto alla mia attenzione. Del resto il difensore civico si occupa proprio dei ritardi, delle difficoltà di entrare in contatto con gli uffici amministrativi, della eccessiva burocratizzazione. Quello che voglio fare è proprio sburocratizzare il più possibile il Comune, affinché questo sia più sollecito verso i diritti e le richieste dei cittadini. La nostra campagna “pubblicitaria” ha proprio questo come tema centrale: il difensore civico non è un Robin Hood ma neppure un giudice imparziale. Suo compito è dare peso ai diritti e ai bisogni dei cittadini dandogli la stessa importanza e rilievo di quelli della pubblica amministrazione. Non sono un nemico della pubblica amministrazione ma un amico dei cittadini e della città». L’aver istituito la figura del difensore civico non presuppo- ne l’esistenza di una conflittualità tra cittadini e amministrazione? «Tutt’altro, perché io faccio da cuscinetto ed evito la conflittualità. Il mio intervento serve a risolvere senza conflitti i problemi dei cittadini, che l’amministrazione non risolve per inerzia, perché non li comprende o per sue difficoltà intrinseche. La mia figura, almeno per come la intendo, serve a migliorare il più possibile i rapporti tra cittadini e amministrazione, evitando proprio ogni contrasto. In poche parole sono un mediatore. Faccio un esempio: quando un cittadino chiede dei documenti e questi non sono concessi con determinazione dirigenziale il difensore civico è il primo organo cui il cittadino si può rivolgere, in alternativa al TAR. Proprio su questo abbiamo già ottenuto un grosso successo; mentre prima infatti le richieste di accesso ai documenti era rigettata nel 70-80% dei casi adesso siamo scesi al 50%. Come ho detto siamo per la trasparenza, l’imparzialità e la parità di diritti fra cittadino e pubblica amministrazione». Qual è il potere effettivo del difensore civico nei confronti dell’amministrazione? «Il difensore non ha potere di interdizione ma solo di stimolo e di denuncia. Se un cittadino mi sottopone un problema io scrivo all’ufficio competente chiedendo una risposta entro quindici giorni. Se ciò non avviene faccio un sollecito e se anche questa volta non c’è risposta posso comunicare al direttore dell’ufficio, al segretario generale, al gabinetto del sindaco e al Consiglio comunale che quel determinato ufficio non ha dato seguito alla richiesta del difensore civico, affinché vengano presi i provvedimenti del caso. Devo dire che ad oggi non ho mai avuto la necessità di fare una cosa del genere, dal momento che più o meno velocemente e con sufficiente soddisfazione delle parti mi hanno sempre risposto e molti problemi spiccioli, che poi alla fine sono sempre quelli più fastidiosi, hanno avuto soluzione». Dunque il difensore civico non è un giudice di pace… «No, il giudice di pace svolge attività giurisdizionale emettendo delle vere e proprie sentenze. Il difensore civico arriva prima e la sua funzione è quella di sbloccare situazioni, fare chiarezza, ottenere la trasparenza della pubblica amministrazione» Il Consiglio comunale con una maggioranza qualificata, ha eletto il difensore civico che è in carica dal primo dicembre 2003 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 6 / anno 2 - numero 17 OSSERVATORIO Il trend rimane positivo. Il pieno recupero del turismo romano è ora più vicino Giuseppe Aiello A nche il quarto bimestre del 2004 conferma gli scenari delineati nei mesi precedenti: nell’insieme degli esercizi alberghieri di Roma e provincia vi è stato un andamento complessivamente positivo, sia della domanda interna sia della domanda estera. L’analisi dei dati sull’andamento della domanda turistica negli alberghi della provincia di Roma nel corso del periodo considerato evidenzia, infatti, un trend crescente in tutto il territorio: il segno positivo risulta, ancora una volta, più marcato rispetto al periodo precedente. Non siamo al pieno recupero delle posizioni di mercato perse in passato, ma, gradualmente, questo obiettivo è più vicino. Nei mesi di luglio e agosto gli alberghi della provincia di Roma hanno registrato 1.226.764 arrivi e 2.961.812 presenze, con una crescita, rispettivamente, di + 10,36% e di + 5,61%, decisamente superiore a quella registrata nel bimestre precedente e che riveste carattere generale. La crescita ha riguardato, come già accennato, sia gli italiani sia gli stranieri. Il dato più significativo, all’interno di questa dinamica, continua ad essere costituito dalla più accentuata crescita della domanda estera. La domanda italiana si è infatti assestata su 446.827 arrivi (+8,10%) e 990.886 presenze (+3,92%), mentre la domanda estera ha registrato 779.937 (+11,70%) e 1.970.926 presenze (+6,49%) (tabella 1 e 2).Sul fronte della domanda estera, continua la crescita del turismo europeo (+15,61% di arrivi e + 10,28% di presenze), ed in particolare della domanda proveniente dalla Francia, dalla Germania, dal Regno Unito, dalla Spagna e dalla Russia. Prosegue, inoltre, la forte ripresa della domanda proveniente dagli Stati Uniti (+15,04% di arrivi e +9,69% di presenze). Nel bimestre considerato altrettanto significativa si presenta la ripresa, della domanda proveniente dal Sud Est asiatico (+16,81% di arrivi e +9,61% di presenze). Proseguono quindi i positivi effetti delle iniziative intraprese dagli operatori pubblici e privati al fine di recuperare le quote di mercato detenute in passato. In particolare viene confermata la tendenza - relativamente ai flussi turistici provenienti da quest’area - di un turismo più individuale e meno di gruppo, che cerca una vacan- Tabella 1 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004 Paesi 5 stelle Arrivi Totale Italiani Stranieri Presenze 66.098 182.277 9.691 17.722 57.125 165.939 4 stelle Arrivi Presenze 419.322 1.000.454 3 stelle Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi Presenze 342.640 865.817 130.259 314.162 138.523 265.225 161.067 377.393 110.254 259.671 373.364 881.879 261.548 694.116 69.482 181.485 1 stella Arrivi Presenze 22.064 59.274 Totale Arrivi Presenze 980.383 2.421.984 27.292 70.875 446.827 990.886 18.418 47.507 779.937 1.970.926 Tabella 2 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004 - Var. % su anno precedente Paesi 5 stelle 4 stelle Presenze 3 stelle Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi Presenze Arrivi Arrivi Totale 3,60 5,77 18,87 7,75 4,71 3,49 5,06 Italiani 1,91 5,10 17,83 5,01 6,27 2,39 Stranieri 3,89 5,84 19,26 8,61 3,78 4,10 Presenze 1 stella Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze 6,59 9,22 1,29 10,36 5,61 1,27 8,17 5,55 -6,07 8,10 3,92 11,71 4,40 15,16 14,70 11,70 6,49 Tabella 3 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Maggio - Giugno 2004 Paesi 5 stelle Arrivi Totale Italiani Stranieri Presenze 66.098 182.277 9.492 17.384 56.606 164.893 4 stelle Arrivi Presenze 419.322 1.000.454 99.158 192.471 320.164 807.983 3 stelle Arrivi Presenze 342.640 865.817 99.469 2 stelle Arrivi Presenze 130.259 314.162 1 stella Arrivi Presenze 22.064 59.274 Totale Arrivi Presenze 980.383 2.421.984 209.765 69.656 150.906 6.471 16.847 284.246 587.373 243.171 656.052 60.603 163.256 15.593 42.427 696.137 1.834.611 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 7 OSSERVATORIO za più stanziale rispetto al passato in cui ha dominato il tour. Di conseguenza si registra anche una crescita della durata media del soggiorno. La crescita del bimestre ha coinvolto sia Roma sia l’hinterland. A Roma vi è stato un aumento degli arrivi (+5,87%) e delle presenze complessive (+4,95%) che ha coinvolto italiani e stranieri. La domanda italiana ha registrato sensibili incrementi sia negli arrivi (+4,58%), sia sul fronte delle presenze (+4,34%). Ancora più marcata risulta la crescita della domanda straniera, la cui crescita conferma e rafforza il trend iniziato nei mesi precedenti: l’incremento è infatti stato del + 6,40% sia negli arrivi e del +5,15% nelle presenze (tabelle 3 e 4). Come si vede dal prospetto riportato nel box, la crescita di Roma in agosto si è distribuita ampiamente nel territorio cittadino. Continua, con maggiore decisione, la buona crescita della domanda italiana e straniera negli alberghi dell’hinterland (+32,75% di arrivi e +8,68% di presenze). La domanda italiana è cresciuta del + 14,84% negli arrivi e del 3,31% nelle presenze. Ma il dato più significativo è costituito dalla domanda proveniente dall’estero, che è cresciuta del 90,36% negli arrivi e del 28,47% nelle presenze (tabelle 5 e 6) e coinvolge le principali nazionalità (USA, Germania, Regno Unito, ecc.). Questi dati confermano l’accresciuta capacità di marketing degli operatori dell’hinterland rispetto al passato. La conferma in futuro di questi tassi di crescita è fortemente auspicabile, soprattutto se essi contribuiscono alla ripresa generale della domanda nell’intero territorio provinciale. MUNICIPI DI ROMA Roma - Distribuzione degli arrivi e delle presenze negli alberghi per Municipi - AGOSTO 2004 Valori assoluti Municipi Arrivi Municipio 1 280.285 Composizione % Variazione % su stesso mese a.p. Arrivi Presenze Arrivi Presenze Presenze Permanenza media 50,85% 50,83% 5,22% 5,81% Municipio 2 225.297 582.137 673.936 2,58 50,83% 50,82% 2,40 2,91% 3,03% Municipio 3 27.793 71.772 2,58 6,27% 6,27% -1,43% -1,18% Municipio 4 9.690 25.508 2,63 2,19% 2,23% 17,73% 20,38% Municipio 5 5.807 14.443 2,49 1,31% 1,26% 18,27% 15,38% Municipio 6 4.995 13.019 2,61 1,13% 1,14% -6,27% -4,46% Municipio 7 706 1.419 2,01 0,16% 0,12% 18,46% -7,80% Municipio 8 1.329 3.335 2,51 0,30% 0,29% -5,41% -8,03% Municipio 9 10.391 26.621 2,56 2,35% 2,32% 19,71% 15,96% Municipio 10 1.542 3.859 2,50 0,35% 0,34% 66,88% 67,20% Municipio 11 4.557 11.440 2,51 1,03% 1,00% 5,98% Municipio 12 4.063 11.079 2,73 0,92% 0,97% 3,89% 11,46% Municipio 13 23.408 61.609 2,63 5,28% 5,38% 2,88% Municipio 14 9.510 24.721 2,60 2,15% 2,16% -3,64% -3,64% Municipio 15 7.665 19.871 2,59 1,73% 1,74% -7,68% -4,63% Municipio 16 19.254 49.610 2,58 4,35% 4,33% -4,12% -2,97% Municipio 17 24.371 63.681 2,61 5,50% 5,56% Municipio 18 39.189 101.881 2,60 8,84% 8,90% 18,59% 18,27% Municipio 19 15.000 38.002 2,53 3,39% 3,32% -0,10% -0,76% 8.517 21.142 2,48 1,92% 1,85% 16,18% 12,78% Municipio 20 Totale 443.0841.145.149 2,58 100,00%100,00% 1,99% 4,08% 2,15% 3,77% 2,38% 4,21% Tabella 4 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004 - Var. % su anno precedente Paesi 5 stelle 4 stelle Presenze 3 stelle Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi Presenze Arrivi Arrivi Totale 7,05 8,38 8,75 5,60 2,31 3,18 5,22 Italiani 6,42 9,93 9,91 7,33 2,35 1,64 Stranieri 7,15 8,22 8,39 5,19 2,29 3,68 Presenze 1 stella Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze 4,44 10,36 13,76 5,87 4,95 0,62 3,60 3,70 6,80 4,58 4,34 11,06 5,23 13,38 16,78 6,40 5,15 Tabella 5 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2004 Paesi 5 stelle 4 stelle Arrivi Presenze Arrivi Totale 718 1.384 Italiani 199 338 39.365 Stranieri 519 1046 53.200 92.565 Presenze 146.650 3 stelle Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi Presenze 1 stella Totale Arrivi Presenze 4 stelle Arrivi 205.692 49.477 126.994 23.646 59.108 246.381 539.828 72.754 61.598 167.628 40.598 108.765 20.821 54.028 162.581 403.513 73.896 18.377 38.064 8.879 18.229 2.825 5.080 3 stelle Presenze Arrivi Presenze 2 stelle 1 stelle Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Totale 105,55 25,17 16,45 4,83 4,65 12,30 8,18 -8,74 32,75 8,68 Italiani 43,96 -0,67 13,28 3,34 2,41 15,22 6,13 -9,48 14,84 3,31 200,75 68,29 28,51 11,95 16,31 -2,45 26,12 -0,14 90,36 28,47 Stranieri Presenze 79.975 Tabella 6 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Maggio - Giugno 2004 - Var. % su anno precedente Paesi Arrivi 83.800 136.315 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 8 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI Dove va il mercato turistico italiano? G.A. C osa succede al turismo italiano? Nel corso degli ultimi mesi sono arrivate notizie alterne sull’andamento della domanda turistica in Italia, ed in particolare per quanto riguarda la domanda proveniente dall’estero. Nei primi cinque mesi dell’anno l’andamento è stato complessivamente positivo nel Paese, tanto che la spesa dei viaggiatori stranieri è creIl sistema Italia sciuta del 12,9% se vuole recuperare circa rispetto allo competitività stesso periodo deve puntare su ciò dell’anno preceche diversifica dente, attestandol’offerta rispetto si sui 10.000 ai concorrenti milioni di euro. Un dato ampiamente positivo e che sembrava indicare una inversione di tendenza rispetto al 2003, anno di calo sia per la domanda sia per la spesa. I dati sull’andamento della domanda nel periodo estivo vanno in tutt’altra direzione: il calo di presenze si attesta intorno al 3,4% (alcune località balneari denunciano cali di presenze che oscillaI resti no dal 10 al 40%), la perdita di fatturadell’antico porto to da giugno ad agosto è stimata, al di Anzio momento, in circa 800 milioni di euro. Mentre nei primi mesi dell’anno viene evidenziato il ritorno degli americani, in particolare nelle città d’arte, a fine estate viene annunciata la fuga dei tedeschi (-17%). L’industria turistica, che rappresenta circa il 10% del PIL italiano, sembra nuovamente in crisi. Numerosi tour operator, ma soprattutto tantissimi turisti stranieri e italiani, ritengono che il sistema turistico italiano sia caro e inadeguato: I flussi tradizionali di domanda estera si sono indirizzati verso altre destinazio- ni meno care (Tunisia, Croazia, Grecia). Il sistema perde in competitività: le cause sono molteplici e non riconducibili unicamente al divario tra la nostra IVA e quella di altri paesi che hanno un’aliquota inferiore: si tratta di un divario che deve essere colmato abbattendo la nostra aliquota del 10%, ma nessuno può aggrapparsi unicamente ad esso. Le città d’arte vanno, per fortuna, controcorrente e registrano incrementi di visitatori intorno al 5%. Come documentano i dati riportati in questo stesso numero, in particolare Roma e l’intera provincia romana sono in netta ripresa, anche grazie alla rimodulazione del sistema d’offerta e all’accresciuta capacità di marketing degli operatori pubblici e privati. L’andamento positivo d’Agosto porta i dati complessivi provinciali dall’inizio dell’anno a 4.914.202 arrivi e a 11.714.227 presenze, con incrementi rispettivamente del + 7,67% e + 5,51% ed effetti positivi anche sull’occupazione, che a Giugno risultava in crescita di circa l’l%. Cultura ed arte vanno, dunque, in controtendenza rispetto all’andamento generale. Questo dato offre significativi spunti di riflessione. In particolare occorre chiedersi semplicemente: perché? E’ evidente che vi sono problemi di orga- nizzazione e di ottimizzazione del sistema turistico italiano. I problemi, sotto quest’aspetto, sono sempre gli stessi. Sono quelli di cui, per l’ennesima volta, si discute anche nell’ambito della Conferenza nazionale sul turismo ma che non vengono mai realmente affrontati e risolti: il ruolo e l’organizzazione dell’Enit, la ridefinizione del ruolo dello Stato e delle Regioni (rafforzamento della direzione generale del turismo o cabina di regia, ecc.). Questioni annose e che, probabilmente, tali rimarranno. Questi aspetti sono, in ogni caso, onnipresenti: essi sono validi per Roma e per Rimini, per Firenze e per Viareggio. Quindi, se le città d’arte registrano un trend diverso e positivo, le domande da porsi sono anche di altro tipo. Evidentemente cambia il mercato e cambiano le risposte che ad esso devono essere date in termini di marketing, di politica di prodotto, di qualità dei servizi e di rapporto prezzo/qualità, tanto per citare solo alcuni aspetti fondamentali. Non è possibile, in questa sede, dare risposte a tutto, ma possiamo cominciare una riflessione su questi punti. Evidentemente se il sistema turistico Italia (ma il discorso vale per la miriade di micrositemi che lo compongono) vuole periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 9 INTERVENTI recuperare competitività sui mercati internazionali, deve puntare non solo sugli elementi comuni con le aree concorrenti (il mare, il sole, la montagna) ma, soprattutto, sugli elementi che ne diversificano l’offerta rendendola più ricca ed attraente, anzi sugli elementi che la rendono unica al mondo. Non possiamo illuderci d’essere competitivi con la Tunisia o con la Croazia sul piano dei costi, ma lo siamo su quello dell’offerta e della ricchezza del prodotto turistico (o dei prodotti turistici). Non ci vuole molto a capire, e in tanti lo hanno già sottolineato, che l’immenso patrimonio artistico e culturale di cui l’Italia dispone è la carta su cui puntare per affrontare la nuova sfida dei mercati. Si tratta di un patrimonio diffuso, in varia misura, su tutto il territorio nazionale e che può, pertanto, divenire elemento di marketing per tutti i microsistemi turistici del Paese. I nostri concorrenti del bacino del Mediterraneo possono offrire belle spiagge come l’Italia, possono offrire ricettività e soggiorno a prezzi inferiori. Possono, in sostanza, offrire quello che in termini di marketing si chiama prodotto generico, ma non hanno molti elementi di diversificazione del prodotto. Essi possono puntare sui segmenti di mercato di massa che vedono nella natura e nel prezzo gli elementi di maggiore attrazione. L’Italia deve puntare sui tanti segmenti che accanto alla natura cercano la cultura, cercano in altre parole un’offerta turistica più ricca e articolata. Si tratta, quindi, di puntare su segmenti di mercato tradizionali e nuovi che si affacciano nei vari paesi (Cina, Russia, ecc.) offrendo loro non un prodotto generico ma un prodotto ricco e dinamico che sposta sempre in avanti il suo punto focale in modo da essere sempre nuovo e sempre più ricco, posizionato nel mercato in modo da attrarre sempre maggiore clientela e da risultare sempre più inarrivabile per i competitors, evidenziando la Unique Selling Proposition del prodotto, vale a dire la sua unicità e capacità di offrire al consumatore un benefit particolare, specifico e diverso da tutta la concorrenza, un benefit tanto forte da farlo preferire a tutti gli altri. Per superare la crisi e riposizionare il prodotto Italia nel suo insieme (ma in realtà la miriade di prodotti offerti dai sistemi turistici locali) occorre quindi prendere consapevolezza della propria ricchezza, occorre avere ottime capacità di marketing e fare marketing di sistema con azioni integrate pubbliche e private, come per esempio da tempo ormai Roma fa con successo. L’esito delle politiche di marketing turistico pubblico e aziendale deve, ovviamente, essere valutato in tempo reale ed in maniera oggettiva attraverso una osservazione attenta e sistematica dell’andamento del mercato. Solo così è possibile offrire agli operatori pubblici e privati uno strumento fondamentale di conoscenza ai fini della definizione delle più efficaci politiche di mercato. E’ con questo spirito che nei prossimi mesi ci accingeremo a monitorare con sistematicità l’andamento del mercato turistico regionale. AGENZIA GENERALE DI ROMA UNIPOL ASSICURAZIONI Via Ercole Pasquali 3 - 00161 Roma Tel. 06 44243263-06 44236105-06 44249244 Fax 06 44291507 • E-mail [email protected] UNIPOL Le migliori condizioni assicurative per le polizze: INFORTUNI - MALATTIA - FURTO E INCENDIO VITA - PREVIDENZA INTEGRATIVA Polizze particolari per: ALBERGHI - RISTORANTI - BAR - AGENZIE DI VIAGGI Agente Generale Dott. Rolando Bibbio OR ORARIO DI RICEVIMENTO: dal lunedì al giovedì ore 9.00/13.00 - 14.00/18.00 venerdì ore 9.00/14.00 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 10 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI Turismo termale, quando il benessere è per tutti Giovanna Sfracasso T erapie mediche e cure benessere: è boom delle terme. Quella di quest’anno è stata una stagione piuttosto positiva per tutto il comparto che sembra non essersi lasciato travolgere dalla crisi che ha investito il settore turistico. Il ciclo critico che dal 2001 al 2003 ha visto diminuire il numero dei clienti termali, dopo che dal 1995 al 2000 si era verificata una situazione di stabilità o di lieve crescita, quest’anno è stato superato e i mesi di settembre e ottobre promettono un incremento turistico nei centri termali. Quale il segreto? Una più forte consapevolezza che il sistema termale non può rappresentare un mondo a sé. Puntando su un approccio salutistico innovativo le terme tradizionalmente intese si stanno aprendo ad un sistema già in via di espansione dai primi anni ’90, il comparto benessere. L’attenzione alla salute, la cura del proprio aspetto fisico e psichico, il desiderio di recuperare energie ed equilibrio segnano la nostra vita in modo così profondo da far risultare riduttivo pensare al turismo termale come sinonimo di cure termali. E’ invece più adeguato associarlo al concetto di benessere termale che, stando alla definizione data dalla Federterme, Federazione Italiana delle Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative, è da intendere «come concezione che al proprio interno ingloba sia le cure termali tradizionali che i moderni trattamenti e le attività ad essi connesse: il benessere termale è insieme terme e benessere». Portare avanti un processo di integra- zione tra terme e benessere non sembra semplice per le aziende italiane. La Federeterme spiega con un paradosso le motivazioni. Le attuali difficoltà dei centri che hanno attivato un comparto benessere sono legate alla presenza di due tipologie di clienti, i curandi tradizionali ed i welness, che pur vivendo l’una accanto all’altra, quasi sempre si ignorano. Questo, comunque, non deve destare stupore. Si deve piuttosto riflettere su quanto è stato già fatto, passando da una fase di rifiuto ad una di convivenza, nella speranza di raggiungere un nuovo traguardo, l’integrazione: «i clienti welness diventeranno un po’ più clienti termali dichiara la Federterme - ed il termalista tradizionale diventerà un po’ più cliente welness». La Federterme si dichiara fiduciosa, anche in seguito all’approvazione della legge di riordino del settore termale (legge n.323 del 2000) con la quale l’intero comparto si è dotato di uno strumento normativo innovativo, destinato a coordinare il suo tradizionale profilo di cura con la moderna richiesta di benessere, inteso come ricerca del miglioramento del complessivo stato psico-fisico dell’individuo. In Italia sono ben 390 gli stabilimenti, non tutti attivi, distribuiti in 185 località termali.Toscana, Emilia Romagna e Campania sono le tre regioni che hanno un maggior numero di località termali (rispettivamente 28, 19 e 15); il Lazio ne ha 12. La distribuzione delle imprese termali non è tuttavia significativa se relazionata al peso che assumono gli alberghi termali presenti in Italia. Il 45,5% si colloca nel Sud Italia (38,0% in Campania), il 33,8% nel Nord Est (il 23% in Veneto). Anche i centri benessere si concentrano per il 38,1% nel Nord Est (il 19,5%, in Veneto) e per il 36,3% nel Sud Italia (il 29,8% in Campania). I dati registrati dalla Federterme relativi al turismo termale nazionale mostrano come tra il 2000 e il 2002 l’andamento sia stato complessivamente negativo, con una diminuzione sia degli arrivi, inferiori del 4,9% (1,4% nel 2001 e 3,6% nel 2002) che dell’incidenza delle cure assistite dal servizio sanitario nazionale (nel 2000 rappresentavano il 74,2%, nel 2002 il 70,7%). Anche il 2003 non ha portato risultati soddisfacenti. Nella provincia di Roma però le sorti del turismo termale 2003 e 2004 sembrano aver avuto un’evoluzione in controtendenza, come mostrano i dati forniti dallo stabilimento di Palombara Sabina, le Terme di Cretone, e da quello di Tivoli Terme, le Acque Albule. Conosciute nell’antichità con il nome di Aquae Labanae, le acque di Cretone sono note da millenni per le loro virtù terapeutiche. Sulfuree, ipotermali e batteriologicamente pure, queste acque alimentano le vasche dello stabilimento, che mette a disposizione per bambini, nuotatori e amanti dei tuffi ben tre piscine, nonché un articolato servizio di animazione, con corsi di nuoto, aerobica, danza, gym soft, beach volley. Caratteristica peculiare dello stabilimento di Palombara Sabina è di periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 11 INTERVENTI essere un centro sia termale che balneare. E se il 2003 per le Terme di Cretone è stato l’anno del boom balneare, favorito dalle ottimali condizioni meterologiche, il 2004 è l’anno del benessere termale. La creazione di un centro massaggi e di un centro sauna e la prossima realizzazione di piscine al coperto sono la strategia adottata dal centro per incrementare ulteriormente l’affluenza turistica stagionale, che oscilla tra le 30.000-40.000 persone. Il turismo delle Terme di Cretone è prettamente giornaliero, solo una piccola percentuale frequenta lo stabilimento per più giorni consecutivi, alloggiando in alberghi della zona. Anche le Terme Acque Albule, presso le quali si possono praticare cure molteplici, dalle idropiniche alle inalatorie, dalle fangoterapie e balneoterapie alle irrigazione ginecologiche, sono state meta, in questa stagione 2004, di migliaia di utenti. Le quattro grandi piscine, con il loro costante ricambio di acqua minerale solfurea a 23°C, hanno favorito un incremento turistico che ha fatto registrare tra il 2003 e il 2004 un superamento della fase di stagnazione che ha colpito gli stabilimenti italiani in questi ultimi anni. Buone le prospettive di ulteriore affluenza termale per il prossimo 2005. Fanno ben sperare i lavori di ristrutturazione di una parte dello stabilimento, lì dove saranno attivate terapie inalatorie, massoterapie e fangoterapie. Le Terme Acque Albule, come le Terme di Cretone, sono un centro sia balneare che termale. In virtù di questa sua duplice natura, lo stabilimento è fre- quentato sia da turisti giornalieri, la maggior parte dei quali proviene da Roma e raggiunge lo stabilimento per godere dei privilegi della sua struttura balneare, sia da turisti di più lunga permanenza, provenienti dal Lazio o da altre regioni italiane che alloggiano negli alberghi della zona, favorendo sviluppo e integrazione del turismo locale. Un esempio dell’influenza e dei conseguenti vantaggi esercitati dal turismo termale è testimoniato dalla completa ristrutturazione di Bagni di Tivoli, la località che ospita le Terme, e che, a partire dal nome,Tivoli Terme, si sta impegnando nel miglioramento della sua fisionomia. Le Acque Albule sono uno degli stabilimenti italiani in cui il binomio termebenessere appare conciliabile, come mostra la contemporanea presenza di clienti tradizionali, legati alle cure termali, e di clienti welness, attratti dai “pacchetti benessere”. Lo stabilimento è frequentato dunque da entrambe le tipologie di utenti che garantiscono al parco termale di essere anche un centro estetico di grande interesse. Presenti tutte le fasce di età, dai bambini, per i quali sono organizzati stages estivi e ai quali è riservata una piscina per giocare e fare sport, ai più grandi, che possono usufruire di corsi di nuoto promossi dal centro e utilizzare le vasche dotate di piccole cascate per idromassaggio naturale, fino agli over 65, che grazie all’assistenza della SSN, hanno come unica spesa un ingresso di soli tre euro e dieci. All’interno delle Acque Albule è possibile praticare anche la sauna, ma è obbligatorio avere il certificato medico che ne autorizza la pratica. Il centro sauna, creato nelle immediate vicinanze di una delle splendide piscine, è tra i più attrezzati in Italia: costituito da impianti originali finlandesi, ha una capacità di 50 prestazioni contemporanee. La particolare purezza delle Acque Albule, le loro caratteristiche fisicochimiche, la loro notevole quantità e la loro continuità di scorrimento, rendono il complesso balneare un centro ricreativo, sportivo e salubre unico nel suo genere. alcune immagini delle Terme di Bagni di Tivoli recentemente restaurate periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 13 INTERVENTI Cinesi in cerca del “tutto compreso” F.P. Q uando nell’ottobre 2003 fu firmato a Pechino l’accordo turistico tra Unione Europea e Cina (sotto la Presidenza italiana dell’U.E.) l’effetto annuncio fu clamoroso: almeno 180 milioni di cinesi “milionari” sono pronti a venire in Europa e l’Italia sarà il sogno più intimo della maggior parte di loro. L’accordo è diventato operativo in settembre, preceduto da un potenziamento degli uffici consolari in Cina che si occupano dei visti turistici. L’Enit ha avuto mandato di assumere personale per i consolati per accelerare le pratiche. Il risultato è stato che sono state smaltite pratiche per oltre 30.000 visti per viaggi nell’estate 2004. A fronte di tanto entusiasmo era evidente la curiosità con cui è stato accolto in Italia il primo gruppo “ufficiale” di turisti cinesi giunto in Italia il 7 settembre per un tour da Verona a Roma, via Venezia, Pisa e Firenze. Il gruppo aveva una veste ufficiale poiché era guidato da alti funzionari governativi. L’accoglienza nelle varie città è stata solenne: sindaci, assessori, esponenti del Governo, presidente dell’Enit, ecc. I cinesi sono rimasti un po’ sorpresi, forse, di questa accoglienza. Speriamo - ha commentato qualcuno - che non pensino che ogni gruppo sia ricevuto sempre con tante formalità… Il tempo della loro visita è stato brevissimo. Somigliano molto ai giapponesi con la loro immancabile macchina digitale. Un’analisi della composizione del primo gruppo offre elementi interessanti: non c’erano i famosi milionari. Era gente comune.“Ceto medio turistico”. Quando il pullman ha scaricato i 56 turisti, la signora Wang Su Sieng, 60 anni, ragioniera a Pechino, ha esibito un sorriso inconsueto: «Da picco- la ho sempre sognato di venire in Italia. Ed eccomi di fronte al Colosseo». «Per noi il Colosseo», ha detto Tang Lu, giornalista on-line «è uno spettacolo. Quanta allegria in questa città!». Anche gli altri compagni di viaggio, vestiti comodamente sotto il sole di Roma, hanno ribadito la loro passione per Roma e per l’Italia, dopo il loro tour europeo. Vogliono tornare con i loro figli, vogliono visitare con più tempo i monumenti, dedicare di più allo shopping, conoscere meglio i nostri prelibati menù. Tutto ciò sarà possibile se le pratiche dei visti saranno accelerate al punto di consentire decine di migliaia di visite. E soprattutto se l’Italia avrà un collegamento aereo con la Cina più diretto. Solo la Chine Airlines vola in Italia, mentre i cinesi possono scegliere tra decine di collegamenti diretti con Francia, Germania, Inghilterra ecc. Comunque il primo nucleo di cinesi appartiene al quel turismo di massa che preme alle nostre porte, preferendo la ricettività media e avendo necessità di informazioni su tutta l’Italia, (l’Enit ha stampato il primo opuscolo in cinese) e soprattutto confidando su prezzi competitivi e tutto compreso. I primi ospiti ufficiali si sono fatti un’idea positiva della nostra accoglienza, anche perché sono stati molto coccolati. Ora le “coccole” gliele dobbiamo fare ogni giorno con un’ospitalità di alto livello. In Italia il primo gruppo di turisti cinesi è giunto il 7 settembre per un tour da Verona a Roma, via Venezia, Pisa e Firenze periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 14 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI Cinesi in viaggio verso la terra di Marco Polo Laura Ranca P otrebbe ripartire dalla Cina il treno del turismo italiano. Dopo il calo delle presenze complessive, fatturato nei mesi estivi, nuove speranze sembrano legate ai venti che soffiano da Oriente.A settembre infatti l’Unione Europea ha dato il via libera ai suoi governi per il rilascio dei visti di ingresso per i turisti cinesi. I numeri parlano chiaro: il business è già cominciato e un altro ben più sostanzioso si preannuncia. Secondo la World Tourism Organization, nel 2003 i cinesi in giro per il mondo hanno superato di molto i venti milioni. Se si considera l’ultimo decennio, il numero dei turisti sale addirittura a 100 milioni con una progressione del 14% all’anno per toccare il 20% solo nel 2003. E 100 milioni saranno anche i cinesi che, si prevede, sceglieranno entro i prossimi 15 anni l’estero come meta per le vacanze. Secondo la WTO Se fino a pochi nel 2003 giorni fa per i citi cinesi in giro tadini del Paese per il mondo del dragone la hanno superato sola possibilità di di molto effettuare viaggi i venti milioni all’estero era un visto per viaggi di lavoro - autentici o immaginari con l’entrata in vigore dell’accordo Ads (Approved destination system) sul libero scambio dei flussi turistici, raggiunto nell’ottobre 2003 tra l’Unione Europea e la Repubblica Popolare Cinese, l’Europa apre le sue porte a questi nuovi turisti dagli occhi a mandorla. Ciò che ci si aspetta, e si spera soprattutto in Italia, è una vera “invasione”. In un paese così vasto come la Cina e, in un’economia molto più dinamica del Turisti in visita alla Grande Muraglia passato, si è fatto strada ormai da tempo il sogno del viaggio verso altri paesi, anche lontani, come l’Italia. Cosa sanno i cinesi dell’Europa e dell’Italia? Risponde la storia.Tra il mondo occidentale e la Cina i rapporti risalgono a molti secoli fa. Il sogno del viaggio in Europa e nella nostra penisola ha le sue lontane radici negli incontri di due grandi civiltà, che hanno alimentato relazioni intricate. Come dimenticare le parole di Marco Polo il quale, al ritorno dai suoi viaggi nelle terre d’Oriente, raccontava di una Cina di straordinaria bellezza, soprattutto per le sue città, frequentate da non pochi mercanti d’occidente; attratti dalle straordinarie vie della seta e dal suo diverso stile di vita. Anche la Cina del resto, in un’epoca così lontana in cui agli splendori delle corti imperiali si opponeva la miseria del popolo, era attratta dall’Occidente. Quando i cinesi cominciarono a viaggiare nel XV secolo rimasero meravigliati dalla scoperta di un mondo così lontano e diverso, con una cultura e delle tradizioni totalmente differenti dalle loro.Tornati in patria questi “ambasciatori” raccontavano di terre e popolazioni sconosciute, suscitando in chi li ascoltava una curiosità che solo oggi che le barriere sono state finalmente infrante potrà essere saziata. Dopo le “modernizzazioni” e le aperture del regime per la Cina è arrivato dunque il momento di avvicinarsi all’Europa e in particolare all’Italia, di cui i cinesi intuiscono le peculiarità nell’ambito della civiltà occidentale.Analogamente ad altre nazioni la Penisola è relativamente nota per il suo passato e ancor di più per la sua attualità: in particolare i “marchi” più prestigiosi del nostro made in italy , che attraggono centinaia di migliaia di cinesi di Hong Kong e della Repubblica Popolare, almeno quelli che avendo fatto fortuna con l’economia di mercato hanno un reddito pro capite molto più elevato della media asiatica. Il made in Italy è quindi una potente calamita, ma non è l’unica. Non sono pochi, infatti, i cinesi che visitano il nostro Paese perché attratti dal nostro patrimonio artistico e culturale. Porte aperte quindi per le città d’arte, con Roma, Firenze e Venezia in testa. ma vanno bene il turismo verde, gli agriturismi, il mare, la montagna e l’enogastronomia. Lo stile di vita, l’arte, i marchi dei beni di lusso, lo spettacolo hanno rappresentato l’ariete per abbattere il muro che ancora ci separava dai cinesi. Certo, molto si deve ancora fare. Per far si che i cinesi si innamorino ancor più del Bel Paese dobbiamo andargli incontro, adeguarci alle loro esigenze; ad esempio con una promozione dei pagamenti tramite carta di credito. Oppure studiando pacchetti a prezzi convenienti, diversificando l’offerta, familiarizzando con la lingua, gli usi cinesi e con le richieste che potrebbero avanzare nelle strutture alberghiere. Insomma, bisogna imparare a familiarizzare con la loro cultura, così diversa dalla nostra. In fondo basta poco perché l’Italia diventi la destinazione turistica di riferimento e con gli attuali chiari di luna è una opportunità che non dobbiamo farci scappare. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e Provincia anno 2 - numero 17 / 15 INTERVENTI Low-cost, una possibilità in più per gli scali italiani Michele Fiorella e Clarissa Ruggieri F in dai primi anni Ottanta il turismo è considerato un comparto in forte sviluppo destinato a divenire la principale “industria” mondiale. Secondo i dati della Commissione europea tra il 1980 ed il 2001 si è registrata in Europa, una crescita media del rapporto passeggeri/km pari al 7,4% all’anno. Le previsioni indicano inoltre che la crescita del trasporto aereo in Europa, fino al 2015, avverrà ad un tasso annuo del 5%. Il recente sviluppo delle compagnie aeree a basso costo, ispirate al modello low-cost già sperimentato in America da Southtwest Airlines, ha favorito l’utilizzo del mezzo aereo anche da parte di specifici segmenti della clientela che in precedenza, a causa dei prezzi troppo elevati, non ne poteva usufruire. Tuttavia dal punto di vista della concorrenza, a causa dell’ingresso dei Paesi new comers, l’offerta turistica è e sarà sempre più ampia e differenziata: ciò obbliga fin d’ora il nostro Paese, come tutte le mete turistiche consolidate, ad adottare strategie competitive sempre più evolute. Attraverso l’analisi del mercato del trasporto aereo italiano è interessante mettere a fuoco il fenomeno delle recenti compagnie aeree low-cost: laddove esse risultano una determinante per l’incremento dei flussi turistici a livello internazionale, è interessante verificare se ed in quale misura hanno inciso sulla competitività turistica del nostro Paese. Il trasporto aereo in Europa. Fino alla fine degli anni ‘70 le compagnie aeree operavano in regime di monopolio sulle rotte domestiche ed in regime di duopolio su quelle internazionali. Il processo di liberalizzazione del trasporto aereo all’interno del- l’Unione Europea, giunto a completamento nel 1997, ha permesso un forte sviluppo del settore, in termini di traffici e numero di rotte intra-UE, passate da 692 del 1992 ad oltre 1.290 nel 2002. Negli ultimi anni sono nate nuove compagnie aeree low cost che, approfittando della crisi che ha investito le compagnie tradizionali - colpite dalla recessione economica e dalla minaccia del terrorismo - si sono rapidamente espanse sui mercati da queste abbandonati o su nuovi mercati di nicchia. Negli Stati Uniti, in cui questi vettori sono nati alla fine degli anni ’60, il 20% dell’attuale traffico passeggeri su voli interni è effettuato da low-cost e si stima che tale valore dovrebbe arriva- re ad oltre il 40% entro il 2020. Il dato scende in Europa a circa il 5% dei voli totali intra-UE, ma ciò è da imputarsi alla più recente liberalizzazione del mercato ed all’assoluta novità che rappresentano questi vettori per i passeggeri. Nonostante una quota di mercato ancora minoritaria, il comparto low-cost presenta un tasso di crescita nettamente In dieci anni superiore a quelil traffico aereo lo di tutti gli altri italiano vettori. è raddoppiato: Il modello low-cost da 50 milioni risulta vincente del 1993 ai 100 per gestire il tradi oggi sporto aereo passeggeri sulle tratte a breve-medio raggio. L’evoluzione della normativa a livello europeo porterà nel breve-medio periodo verso una liberalizzazione del settore dei voli intercontinentali. L’abbandono definitivo della clausola di nazionalità, che sinora ha caratterizzato gli accor- periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 16 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI di bilaterali, favorirà le fusioni tra imprese comunitarie del trasporto aereo, è costituirà una buona opportunità per consolidare ulteriormente le strategie competitive del modello low-cost. Il fenomeno low-cost in Italia In dieci anni il traffico aereo italiano è raddoppiato. Dai 50 milioni del 1993 agli oltre 100 milioni di oggi. Se negli ultimi due anni i vettori low-cost in Europa hanno beneficiato di uno sviluppo esponenziale, l’Italia è sicuramente una delle destinazioni più ambite. Gli scali di Bergamo Orio e Roma Ciampino, che parevano destinati a un futuro marginale, sono ora rinati. L’ingresso nel mercato dei voli da e per l’Italia dei vettori low-cost in particolare irlandesi, tedeschi e inglesi, ha comportato un notevole incremento di voli. Nel settore dei voli di linea intra-UE l’Italia è il quarto mercato in Europa, tuttavia i voli da e per l’Italia sono caratterizzati dalla scarsa presenza di vettori nazionali, con una quota inferiore al 30%. La competizione è stata alimentata soprattutto dall’ingresso di nuovi ed aggressivi operatori dalla struttura di costo molto contenuta: i vettori low-cost. Questi hanno introdotto dei cambiamenti nel settore del trasporto aereo incrementando il numero di voli ed arrivando ad offrire nel 2003 fino a 803 collegamenti intra-UE dall’Italia. Ryanair figura ai primi posti nell’offerta di voli da e per l’Italia, con una quota di mercato espressa in posti offerti settimanalmente pari a circa il 13%. (1) D. Jarach, La volata delle compagnie lowcost […], Italia Oggi, 16/11/02 A. G. Lovelock, Bene vettori nofrills, Italia Oggi, 18/10/02 R. Anderson, Low fares fuelling high ambition, Financial Times, 17/10/02 I vantaggi competitivi delle low-cost (1). La principale strategia competitiva delle compagnie no-frill è fondata sulla leadership di costo, che consente un immediato vantaggio nei confronti dei concorrenti meno efficienti. Mentre le compagnie tradizionali puntano a fornire un servizio differenziato (per stile, qualità, immagine o altre caratteristiche) a ciascun segmento di mercato, le compagnie low-cost seguono una strategia di marketing indifferenziato ed il servizio è ridotto al puro trasporto. Il vantaggio di costo su una stessa rotta rispetto alle compagnie tradizionali, può oscillare tra il 30% ad oltre il 60%. Ciò è possibile perché le compagnie low-cost riescono a sfruttare al massimo la propria capacità operativa, ottenendo un’altissima produttività dagli aerei e dal personale.Tale vantaggio permette di praticare tariffe sensibilmente più basse rispetto ai concorrenti (dal 20% al 90%), mantenendo al contempo un’alta redditività e garantendo gli standard di sicurezza. Una tale competizione sui prezzi provoca una diminuzione delle tariffe medie ed un impressionante aumento della domanda. La competitività delle low-cost è ascrivibile a diversi fattori. Innanzitutto la struttura di un vettore di questo tipo è molto snella: si cerca infatti di mantenere all’interno solo le attività azien- dali più importanti, il core business. Tutto il resto viene dato in outsourcing. I vettori low-cost risparmiano anche sui canali distributivi. La vendita diretta consente di non sborsare la percentuale del 4-5 o 7% alle agenzie di viaggio. I numeri a cui rispondono gli uffici prenotazioni non sono più “numeri verdi”, ma numeri a tariffe preferenziali. Le compagnie a basso costo guadagnano anche su decine di servizi accessori - autonoleggi, assicurazioni viaggi, merchandising vario - trasformandosi in società d’intermediazione e vendita di beni e servizi. Altra fonte di ricavo deriva dal fatto che la quasi totalità delle compagnie a basso costo non fornisce gratuitamente bevande o snack. La vendita di tariffe molto basse dipende essenzialmente dal periodo o dal giorno della settimana; la divisione “Yeld Management” dell’azienda decide inoltre come “frazionare” l’aereo, per cui i primi ad essere venduti sono i biglietti più economici, mentre gli ultimi biglietti - pur sempre concorrenziali sono meno interessanti. Proprio queste ultime vendite permettono al vettore di coprire effettivamente i costi e/o guadagnare. Le low-cost vendono solo voli punto a punto, non c’è mai l’effetto hub. In casi di ritardi che portano alla perdita del volo successivo non sono previsti periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 17 INTERVENTI risarcimenti o forme di riprotezione su voli alternativi. Non esiste intercambiabilità dei titoli di viaggio con altre compagnie. Fattore di grande risparmio che ha creato grandi polemiche lo si riscontra nei rapporti tra compagnia e gestori aeroportuali. Per attrarre traffico si cerca il nome di richiamo della città più importante salvo poi atterrare in aeroporti remoti e, ovviamente, più economici. Tutti gli scali periferici e di provincia ovviamente gradirebbero avere traffico e collegamenti di prestigio. Gli enti locali ed aeroportuali allora “agevolano” le nuove entranti, con campagne promozionali/pubblicitarie, manifestazioni, sponsorizzazioni di ogni tipo a costo zero per la compagnia aerea. Peggio; atterraggi e relativi servizi di assistenza gratuitamente;“gettoni ritoccati” per ogni volo che atterra sull’aeroporto in questione.Tuttavia tali forme di incentivo meriterebbero di essere oculatamente valutate e discusse con la partecipazione della società civile direttamente o indirettamente interessata. La dinamica del sistema aeroportuale italiano In Italia le porte di accesso ai mercati intercontinentali del trasporto aereo sono Milano Malpensa e Roma Fiumicino, mentre altri 41 aeroporti godono della qualifica di scali comunitari internazionali (Assaereo, 2003). L’assetto aeroportuale italiano risulta fortemente condizionato dagli effetti della liberalizzazione in atto nel comparto del trasporto aereo, che si dispiegano attraverso l’ingresso di nuovi operatori e l’attivazione di nuovi collegamenti (Assaereo, 2003).All’interno di questo è possibile distinguere quattro categorie di scali italiani, in funzione del volumi di passeggeri registrati: categoria A, oltre i 7 milioni di passeggeri; categoria B, tra i 2,5 ed i 5 milioni di passeggeri; categoria C, tra 0,9 e 2,4 milioni di passeggeri; categoria D, tra 0,2 e 0,8 milioni di passeggeri. Secondo le statistiche pubblicate da Assoaereo la quota di mercato degli scali di categoria A è scesa nel decennio 1991- 2002 dal 60,4% al 55,4%, mentre gli scali minori hanno incrementato le loro quote; più in particolare, gli scali di categoria B sono passati dal 21,4% al 24, 3%, con un incremento del 2,9%; e quelli di categoria D, nonostante un declino nel periodo 1991-96, hanno successivamente riguadagnato quote, con particolare evidenza nel periodo 2000-2002, grazie soprattutto ai vettori low-cost e Ryanair. Anche i tassi di crescita media delle diverse categorie confermano la spiccata vitalità degli scali di categoria D (136,6%) rispetto a quelli di categoria A (81,6%). E’ dunque evidente come le low-cost abbiano concretamente rilanciato diversi scali minori nel nostro Paese, trasportando consistenti flussi di turisti europei, laddove aeroporti come Bergamo Orio, Brescia, Rimini, Forlì, Treviso, Roma Ciampino hanno registrato nel 2002 una quota di passeggeri internazionali superiore all’80% del totale.Tuttavia dal punto di vista della localizzazione geografica, sono gli scali del Nord ad aver registrato i migliori risultati, grazie all’avvio dell’hub di Malpensa e lo sviluppo dell’hub di Ryanair a Bergamo, senza dimenticare la buona performance degli scali di Venezia,Verona e Treviso. Il Centro ed ancora di più il L’assetto aeroportuale Sud d’Italia semitaliano risulta brano scarsafortemente mente recettive o attrattive condizionato dagli rispetto al fenoeffetti della meno delle lowliberalizzazione in atto cost - laddove gli nel comparto del scali di Brindisi, trasporto aereo Bari, Crotone registravano nel 2002 una quota di passeggeri internazionali pari, rispettivamente, al 9,9%, 1% e 0,5% - un fatto che rischia di indebolirne ulteriormente la competitività turistica sui mercati internazionali. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 18 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI Fiumicino, primo bilancio della stagione e prospettive future Dal Comune di Fiumicino riceviamo e volentieri pubblichiamo L’ amministrazione comunale si sta impegnando a fondo per migliorare l’immagine, e anche la sostanza, turistica di Fiumicino, che oltre ad ospitare sul suo territorio il principale aeroporto romano è innanzitutto una delle Il Comune spiagge dei ha stipulato una romani. Proprio convenzione sul fronte della con l’Ebt qualità delle per la rilevazione acque, al termie l’analisi ne della stagione della domanda estiva 2004, si turistica registrano importanti novità. L’Arpa del Lazio, organismo regionale al quale è demandata la protezione e la difesa dell’ambiente, ha infatti limitato i divieti di balneazione L’ingresso del porto canale alle sole zone a ridosso delle foci dei canali maggiori, dove già da tempo peraltro non ci si può bagnare. Balneazione sicura invece nel tratto di circa cinquecento metri a destra della foce del fiume Arrone, sui lidi di Focene e Fregene. Sulle spiagge di Isola Sacra, interessate dallo sversamento Tevere, permane lo stato di allerta ma nei prossimi mesi sarà messo a punto un sistema di monitoraggio per le aree critiche lungo i corsi d’acqua e nelle aree di foce che, servendosi di indicatori biologici opportunamente scelti, daranno una visione certa e immediata della qualità delle acque dolci e quindi della balneabilità lungo la costa; ciò permetterà il prossimo anno una stagione ancora più pulita e più sicura. Pulizia straordinaria e decoro urbano La Giunta del sindaco Canapini ha anche avviato quest’anno un’intensa campagna di pulizia degli ambienti cittadini, del litorale e di tutti i luoghi turistici per restituire una Fiumicino splendente e ovunque fruibile ai cittadini e agli ospiti che in estate si riversano nella cittadina balneare. È stato a questo proposito varato un piano straordinario di interventi di igiene urbana, che ha interessato, tra l’altro, l’incremento del personale impiegato nella pulizia, il presidio di località a rischio come il lungomare della Salute di Fiumicino ed il lungomare di Fregene fino a tutto il Villaggio dei Pescatori, con il potenziamento dei turni di spazzamento e l’incremento di una unità del parco macchine per lo svuotamento contenitori di rifiuti. Pineta monumentale di Fregene La pineta monumentale è il fiore all’occhiello di Fregene e proprio all’inizio dell’estate è tornata a nuova vita con la sistemazione del sottobosco. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 19 INTERVENTI Interventi anche sul bosco di pini di Fregane, tra Via Castellammare e Via Portovenere per importo totale di circa 800.000,00 euro. Le opere sono state eseguite in 270 giorni consecutivi di lavoro, per arrivare puntuali all’inizio della stagione, e hanno riguardato un’area totale di circa 22 ettari. I lavori hanno riguardato la completa recinzione della pineta; la costruzione di una ringhiera alta circa due metri, l’installazione a norma di legge dei cancelli di entrata ed uscita; la ricostruzione ed il rifacimento di tutti i viali esistenti con materiale ecologico; aree di sosta dotate di panchine, tavoli da pic-nic, fontanelle di acqua potabile; un percorso fitness per tutti gli appassionati dello sport all’aria aperta ed un settore dedicato agli spettacoli. I dati dello scorso anno Con l’obbiettivo di lavorare insieme agli operatori del settore per far crescere il turismo sul territorio comunale e avere una positiva ricaduta sull’economia e l’occupazione, il Comune nei mesi scorsi ha inoltre provveduto a stipulare una convenzione con l’Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo per realizzare un “sistema di rilevazione ed analisi della domanda turistica nel comune di Fiumicino”. Primo risultato è stata la raccolta dei dati e la conseguente fotografia del turismo locale, che servirà all’Amministrazione per elaborare i programmi futuri. Dall’analisi della domanda di ospitalità e la composizione della clientela nel periodo gennaio-dicembre 2003 si è visto ad esempio che c’è stata una quasi corrispondenza degli arrivi di italiani (159.690 unità) e stranieri (159.718 unità); segno che la posizione strategica dell’aeroporto Da Vinci e la politica aziendale degli operatori alberghieri locali fa di Fiumicino un luogo preferenziale di transito per i viaggiatori esteri.Tuttavia i dati riguardanti l’occupazione delle camere negli hotel del comune mostrano che esiste ancora una grande parte di mercato da conquistare e che occorre diversificare e un arricchire l’offerta locale Il Porto e le nuove prospettive di sviluppo Da non sottovalutare per lo sviluppo turistico dell’area la presenza del porto, che il recente Piano regolatore approvato dalla Regione Lazio intende potenziare. Com’è noto è in programma la realizzazione del complesso commerciale nell’area nord, comprendente i moli per le navi da crociera, le navi veloci e le navi ro.ro. Saranno realizzati anche i piazzali portuali e l’area tecnica, oltre ad una fascia a terra di servizi e di attrezzature terminal per l’accessibilità (“Progetto Interno del Museo delle Navi a Fiumicino Water Front”). Questa importante struttura portuale rappresenterà sicuramente per Fiumicino un volano per lo sviluppo e la riqualificazione dell’approdo che, in continuità con l’importanza avuta in passato, è senz’altro destinato a diventare una località cardine per i collegamenti e gli scambi nell’ambito di un sistema intermodale. Questo, ovviamente, senza rinunciare ad attrezzature e servizi per la ricettività che, anche esteticamente, contribuiranno a dare un nuovo volto al Porto Canale. Anche Fiumicino avrà così un waterfront qualificato, analogamente a quanto esiste in altre importanti località italiane ed europee. Itinerari Fanno parte del potenziale turistico di Fiumicino anche i tantissimi itinerari, tutti da scoprire, che si snodano E’ nato nel 1992 ed è uno dei più grandi comuni del Lazio I l Comune di Fiumicino è relativamente giovane, essendosi costituito ufficialmente il 4 aprile 1992, in seguito ad un referendum popolare che si era svolto qualche anno prima per chiedere il “distacco” da Roma. Fanno così parte del territorio comunale le dodici località che costituivano la XIV circoscrizione del Comune capitolino: Aranova, Isola Sacra, Fiumicino, Focene, Fregene, Maccarese, Palidoro, Passoscuro,Testa di Lepre,Torrimpietra,Tragliata e Tragliatella. In tutto 22.000 ettari e oltre 54.000 abitanti che ne fanno uno dei più vasti della regione. Fiumicino, capoluogo del Comune e sede dell’amministrazione comunale, forma un unico abitato con Isola Sacra dalla quale è separato dal ramo del Tevere detto Fossa Traiana. Il suo nome deriva proprio dal toponimo foce miccina (foce piccola) usato in antichità per indicare la Fossa. Proprio la presenza del mare e del Tevere ha in qualche modo determinato la nascita della città; infatti la costruzione dei porti imperiali ha permesso fin dall’antichità la formazione di insediamenti umani su tutto il territorio e la nascita della città di “Portus”. Furono tuttavia alcuni pescatori che nel XVI secolo costituirono il primo nucleo abitato di Fiumicino, sorto nelle immediate vicinanze della Torre Niccolina o di Pio V. da un lato all’altro del vasto perimetro comunale. Si pensi alle aree archeologiche di Isola Sacra, dei Porti Imperiali, alle necropoli di Porto, all’Episcopio e la Basilica di S. Ippolito all’interno dei cui ruderi si celebrano le ricorrenze in onore del santo patrono della Città. senza però dimenticare il Castello di Tragliata, eretto tra il IX e il X Secolo, e Castel S. Giorgio, a Maccarese, il Castello di Torrimpietra, dalle antiche origini medievali, costituito originariamente come castrum - abitato fortificato concentrato intorno ad edifici di residenza signorile - secondo un modello di insediamento rurale assai diffuso nel XIII e nel XIV secolo nella campagna romana. Importantissime anche le realtà naturalistiche, dal sistema delle Vasche di Maccarese, ecosistema unico nel suo genere all’Oasi di Macchiagrande, alla Pineta Monumentale di Fregene, alla Pineta di Villa Guglielmi. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 20 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI Con la Card del turista, vale la pena insistere Mariapia Garavaglia C on l’accordo di concertazione sul turismo, i firmatari hanno espresso la volontà di sopperire ai limiti che avevano fin qui ostacolato una politica di settore, consapevoli del valore economico, sociale e culturale del turismo nella nostra città. È un’ acquisizione significativa in quanto implicitamente riconosce che un esito positivo è possibile solo a condizione che si assicuri il coordinamento di funzioni e competenze che l’ Ente locale ha ordinato diversamente (mobilità, ambiente, sicurezza, sanità, urbanistica, lavori pubblici) e che si progettino soluzioni a cui concorrano con un ruolo attivo le forze sociali. E’ questa la ragione della creazione della “Cabina di regia”, articolata su due livelli: il primo, di racl’ 86% dei siti cordo fra i culturali romani diversi dipartiè di proprietà menti comunali dello Stato e l’intesa interessati alla servirà ad ampliare la politica del turigamma dei smo; il secondo servizi offerti, fra i soggetti pubblici e privati sociali che operano nel settore riconoscendo la necessità di renderli tutti protagonisti per l’elevata articolazione della rappresentanza. In tal modo si tende a determinare intese anche parziali che hanno il pregio di rafforzare le modalità di cooperazione fra i vari gruppi d’interesse. Un esempio concreto di questo nuovo modo di operare è nell’intesa raggiunta con importanti organismi statali per l’azione tanto diligente quanto continua condotta dal Dipartimento della Cultura dell’amministrazione Capitolina. Il valore di questa prima intesa può essere ben compresa se si riflette che l’ 86% dei siti culturali romani è di proprietà dello Stato e che essa verrà proposta per un ampliamento della gamma dei servizi offerti pubblici e privati. In tal modo si sono poste le condizioni per un buon risultato, avendo acquisito con la creazione della Cabina di regia la volontà tra i diversi rami della pubblica amministrazione di cooperare. L’esperienza realizzata da diversi operatori che hanno messo a punto le carte vigenti è stata preziosa, anche se i risultati, nella nostra città, sono stati inferiori alle attese. I limiti constatati ci consentono di dire che esse debbono possedere alcuni requisiti: la semplicità dell’uso (e da qui l’unificazione delle diverse card), la piena disponibilità dell’uso dei mezzi pubblici e una ripetuta campagna d’informazioni, alimentata dalla realizzazione di eventi che ne ripropongano l’uso. Infatti diversamente da quanto previsto non si è rilevato “attraente” il solo costo ridotto dell’accesso ai musei cittadini. Elemento non secondario per il successo della card è una distribuzione capillare, che avvenga tramite internet, quindi prima dell’arrivo in città, tramite agenzie di viaggi e tour operator e negli alberghi. E’ stato molto utile passare in rassegna le diverse esperienze in atto in tre realtà italiane: in Campania con l’Arte Card, a Torino e a Venezia. Le tre card rispondono a criteri ed obiettivi diversi, dimostrando nei fatti di essere il risultato e uno strumento di una politica territoriale. Infatti la Venice Card è collegata con la tassa d’ingresso volendo frenare il flusso turistico, per la comprensibile preoccupazione di non aumentare i pesi (ed i costi di manutenzione) che una città atipica deve sopportare. Diversamente la Torino Card cerca di promuovere un turismo familiare, offrendo agevolazioni per gli adulti accompagnati da bambini e la Cam- periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 21 INTERVENTI pania Arte Card ricerca la promozione dei siti meno turistici per decongestionare i siti più famosi, troppe volte unica tappa dei turisti. Roma sta seguendo il criterio della diversificazione dei flussi turistici e nel farlo guarda con interesse all’esempio campano che offre formule diverse a seconda delle esigenze. Essa è intenzionata a vendere card “vuote” che vadano attivate a seconda della formula che più interessa al cliente; questi potrà poi tenerle e sempre verificare il suo livello d’utilizzo, nel frattempo il pool dei soggetti che offrono servizi avranno un controllo su due livelli: nel database della struttura o del mezzo di trasporto e nel database centrale. Una buona card deve essere equilibrata, dando benefici al cliente ed alla destinazione turistica; il cliente deve essere cosciente del risparmio economico che ottiene acquistando la card e del risparmio di tempo nell’evitare le code all’ingresso dei musei o ai diversi servizi. La destinazione turistica, per suo conto, non deve percepire la card come un fattore di perdita economica, bensì come un modo per attirare turisti che altrimenti non avrebbe avuto, ciò è particolarmente importante per i siti turistici meno conosciuti. L’obiettivo ambizioso di questo processo, inevitabilmente prolungato nel tempo, è instaurare una prassi che democratizzi il rapporto fra i diversi soggetti sociali e l’amministrazione pubblica; creare una nuova governance, nuove modalità di partecipazione e di governo civico. Essa produce mutamenti significativi sulla pubblica amministrazione poiché condizione indispensabile è che essa espliciti la metodologia ed i contenuti del percorso partecipativo. Il successo di un processo di partecipazione dipende da molteplici variabili: è necessario che il progetto sia chiaro a tutti gli operatori coinvolti e che sia indipendente da coloro che lo promuovono e lo finanziano.Trattandosi di un processo che ha per scopo il raggiungimento di soluzioni comuni, devono essere posti limiti ad ogni decisione proposta dai gruppi e d’altra parte devono essere vietate delle precondizioni. Per trovare un buon punto d’intesa bisogna coinvolgere quanti più punti di vista è possibile e tutte le parti in causa devono comportarsi lealmente, cercando le necessità comuni e non difendendo le posizioni acquisite. È fondamentale che vi sia una buona diffusione di informazioni, questo, accompagnato allo sviluppo delle conoscenze individuali e di gruppo, può aiutare a prevenire conflitti; inoltre la proposta di soluzioni innovative di cui si sente spesso il bisogno è inseparabile dalla ricerca della condivisione degli obiettivi e delle modalità per realizzarli; ottenendo il risultato di una vera scelta collettiva. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 22 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI La grande chance della Notte romana Pietro Licciardi N otte Bianca ciack si gira, buona la seconda! Alla fine il sindaco Veltroni, la Giunta capitolina e tutta la città je l’hanno fatta e Roma ha avuto il suo Evento: una notte intera con oltre due milioni di persone sotto le stelle, trecento appuntamenti tra spettacoli, mostre e concerti e nessun intoppo di rilievo. Nessun incidente, nessuna rissa o assalto vandalico; insomma niente di niente, a dimostrazione del fatto - se mai ce ne fosse ancora bisogno - che Roma è una città civile, tranquilla e sicura; in tutto e per tutto “a misura” di turista. E’ vero, qualche piccola difficoltà c’è pur stata, ad esempio il disagio di muoversi in una città affollata come nelle ore di punta e, come nelle ore di punta, alle prese con un trasporto pubblico non eccellente. Ma si sa, niente e nessuno è perfetto. L’importante è che la Capitale alla fine ha avuto il suo grande appuntamento, al pari di altre città europee, come Londra e Parigi (perché poi questo provincialismo? Questo continuo bisogno di paragonarci con quello che succede Oltralpe?). Insomma, la Notte Bianca romana si è rivelato, a buon diritto, un appuntamento di tutto rispetto e capace di attirare fiumi di persone. I numeri del resto parlano chiaro. A freddo, spenti i riflettori, sopito il gran clamore del post-evento e terminata la distribuzione di pacche sulle spalle pure Roma&provincia ha da dire la sua, ovviamente cercando di interpretare il pensiero degli operatori turistici romani. Innanzitutto non possiamo fare a meno di unirci al coro quasi unanime di consensi per il successo dell’iniziativa, grazie alla quale, almeno per una notte, la nostra è stata veramente una “Roma città aperta”, come non sempre è dato di trovare ai turisti che arriva- no da ogni dove in tempi “normali”.A ragione, come lo ha definito il sindaco, si è trattato del «più grande evento in Italia».Talmente grande e riuscito che non può andare sprecato e che deve diventare al più presto anche un grande investimento per il turismo della Capitale. Qualcuno, con un pizzico di malizia, ha voluto paragonare la Notte Bianca alla “Estate Romana” di nicoliniana memoria, tutta “panem et circenses”. Ma quelli erano altri tempi.Walter Veltroni e l’attuale Giunta hanno dimostrato nei fatti di tenere di conto i problemi della città; in particolare quelli del comparto turistico, dal quale Roma trae la maggior parte delle sue risorse. Un settore che purtroppo vive oggi una crisi di proporzioni bibliche, e non ci si faccia ingannare dalle cifre, fortunatamente in salita, che ancora ci riguardano. Se il settore vuole sopravvivere deve a tutti i costi rilanciarsi continuamente, seguire il mercato, inventare sempre nuovi motivi per attrarre “clienti”. Guai ad adagiarsi e a campare di rendita, aggrappandosi al fatto che “quello che abbiamo noi non c’e l’ha nessun altro”. Parliamo di un settore dove non si butta via nulla e dove chi non ha attrazioni se le inventa. Si pensi alle frotte di turisti che hanno letteralmente scoperto la Nuova Zelanda grazie alla fortunata trilogia tolkeniana. Un evento come la Notte Bianca ha i numeri per collocarsi tra gli appuntamenti da non perdere, come i saldi londinesi di Harrod’s, la Oktoberfest di Monaco, il carnevale di Rio, la corsa dei tori di San Firmino a Pamplona. E’ un buon pretesto per allungare di qualche giorno la stagione estiva e per portare a Roma ancor più quel turismo “colto”, al quale piace tuffarsi nell’arte e nella storia che trasuda da ogni angolo della Città Eterna, ma anche quelle persone, e non son poche, che grazie ai voli low cost arrivano il sabato, partecipano a qualche buon concerto o si buttano nella vita notturna capitolina e poi ripartono per, magari, tornare. E’, la loro, una sorta di movida internazionale, che al momento include Londra, Parigi, Berlino ma non Roma. A noi piace sperare che quella tra il 18 e il 19 settembre sia stata la prova generale che precede la grande prima. Adesso il vero lavoro da fare è portare questo grande evento fuori dai confini e internazionalizzarlo. In fondo basta poco; innanzitutto un po’ più di “concertazione” - per usare un termine ormai diventato di moda - tra amministratori e albergatori, titolari degli oltre quindicimila locali pubblici della città e, perché no?, perfino venditori di souvenir. E’ questo un passaggio necessario per tirare fuori il massimo, in termini di ritorno economico, dai poco più di tre milioni di euro che i contribuenti romani hanno sborsato per la loro Notte Bianca. In secondo luogo occorre un’ adeguata pubblicità sulle piazze non solo europee, perché si sa la pubblicità è l’anima del commercio e, come si è ripetuto nei giorni scorsi a Genova, anche il segreto per il rilancio del nostro turismo. Che rischia di arrivare presto alla frutta. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 23 INTERVENTI Welfare, con lo Stato è per pochi Valentina Caracciolo D a tempo si discute di riforma degli ammortizzatori sociali, e in Parlamento giace da mesi il cosiddetto 848 bis, la delega al governo a rivedere la normativa in materia. Il dato che emerge, infatti, dalle svariate analisi condotte negli anni dagli esperti, è che i benefici del nostro Welfare non ricadono quasi mai sui destinatari “giusti”; che spesso le misure adottate non raggiungono né l’obiettivo di assistere adeguatamente i soggetti che ne hanno bisogno, né - tanto meno - di sollecitare un atteggiamento “attivo” nei confronti della ricerca di un nuovo lavoro. “Ristrutturare”, riqualificare, rendere maggiormente efficiente l’impalcatura del sistema di Welfare, diventa perciò una necessità imprescindibile che va di pari passo con la necessità di rendere più elastico e moderno il nostro mercato del lavoro. Si tratta innanzitutto di graduare diversamente le prestazioni, dal punto di vista della durata, dell’entità e dei criteri di accesso. Il disegno di legge parla infatti di “estensione delle tutele a settori e situazioni attualmente non coperti, in modo da tener conto delle specificità e delle diverse esigenze dei diversi contesti sulla base delle priorità individuate in sede contrattuale o a seguito di specifiche intese tra le parti sociali” (art. 2, comma 1, lettera d). Si vuole, poi, realizzare un “assetto proattivo delle tutele” (art. 2, comma 1, lettera b): in questo caso si tratta di ridurre il più possibile la permanenza nello stato di disoccupazione, legando la fruizione del beneficio alla ricerca attiva di un nuovo impiego, e alla disponibilità a frequentare corsi di formazione o a partecipare a progetti proposti dalle strutture pubbliche dei servizi all’impiego. Un mix, dunque, di requisiti per accedere alle prestazioni sociali: requisiti economico-lavorativi uniti a caratteristiche di “condotta” da parte del lavoratore. Il problema delle prestazioni che arrivino ai destinatari “giusti” lo vivono in questo momento, proprio i lavoratori del turismo. Poco prima dell’estate, il Minwelfare ha prorogato (decreto 31 maggio 2004 del Ministro del Lavoro pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 174 del 27 luglio scorso), la cassa integrazione straordinaria e la mobilità per il lavoratori del comparto a tutto il 2004. Il Decreto riguarda le imprese esercenti attività commerciale comprese quelle della logistica, che occupano da 51 a 2000 addetti; le agenzie di viaggio e turismo e operatori turistici con più di 50 dipendenti, le imprese di vigilanza, per un limite di spesa complessivo di 32.790.440 euro, di cui 12.790.440 euro per la mobilità e 20.000.000 per il trattamento di CIGS. La proroga prevede prestazioni ridotte del 20%. Una boccata d’aria, sicuramente, per le aziende in crisi e i loro dipendenti, che però - a leggere con attenzione i requisiti per accedere ai trattamenti - mostra subito il suo punto debole. Ovvero: la limitatezza dei destinatari - le imprese con oltre 50 addetti - in un Paese come l’Italia dove le piccole aziende sono la maggioranza del panorama economicoimprenditoriale, e in settore, come quello turistico e dei servizi, nel quale spesso le realtà fatte di due, tre addetti compreso il proprietario - piccoli bar, chioschi, agenzie - sono predominanti. Si tratta, dunque, di ammortizzatori sociali per pochi, con criteri rigidissimi per l’accesso a prestazioni ancorché scarse. L’EBT ha istituito Un esempio per ormai da tempo tutti: nel territoun Fondo di sostegno rio della provinal reddito cia di Roma sono per i propri iscritti, oltre 1000 le che prevede imprese di viaggi indennità giornaliere e turismo, di cui e mensili per gli il 30% costituito addetti del comparto da imprese indialberghiero viduali; un totale e dei pubblici esercizi di 7140 unità, per una media di poco superiore ai 7 addetti. L’Ente bilaterale territoriale per il turismo (EBT) sta cercando di porre rimedio - per quanto nelle sue possibilità - a tale situazione, e ormai da tempo ha istituito un “Fondo di sostegno al reddito” per i propri iscritti, che prevede indennità giornaliere e mensili per gli addetti del comparto alberghiero e dei Pubblici Esercizi (P.E.) e agenzie di viaggio della durata di quattro mesi complessivi, e che non fa distinzione di destinatario sulla base del numero di dipendenti. Una forma di sostegno al reddito, appunto, per lavoratori che altrimenti - in caso di crisi del proprio datore di lavoro - non avrebbe alcun salvagente per fare fronte al periodo di inattività tra l’interruzione del vecchio rapporto di lavoro e periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 24 / anno 2 - numero 17 INTERVENTI l’avvio (se si è fortunati) del nuovo. Vediamo nel particolare. Le prestazioni differiscono leggermente tra il comparto alberghiero e quello dei P.E., differenza dovuta ad una diversità di contributi versati all’EBT dall’uno e dall’altro. Per quanto riguarda il comparto alberghiero, a seconda del livello di inquadramento del lavoratore, le indennità giornaliere vanno da un minimo di 20.65 euro ad un massimo di 40.06; quelle mensili da un minimo di 619.50 € ad un massimo di 1.201.80 euro. Nel comparto dei P.E., le indennità giornaliere variano da un minimo di 8.99 euro, ad un massimo di 15.39 euro; quelle mensili da un minimo di 269.70 euro ad un massimo di 461.70 euro. Per quel che riguarda i trattamenti di CIGS erogati dall’Inps, invece, l’importo versato ai lavoratori corrisponde all’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non svolte, e non può però superare un limite massimo mensile (per il 2004 tale importo è di euro 806,78; il limite è elevato a € 969,66 in caso di retribuzione mensile superiore a euro 1.745,40). Tali importi sono ridotti di un’aliquota che per il 2004 è pari al 5,54%. Come si vede, sebbene si tratti dell’Istituto di previdenza pubblico, gli importi differiscono di poco da quelli erogati dall’EBT ai suoi iscritti, fatta salva l’esclusione delle piccole imprese prevista dall’INPS ma non dall’Ente bilaterale capitolino. Una sorta di funzione anticipatrice, poi, è svolta dall’EBT nel campo dell’assistenza sanitaria.Anticipatrice perché configura lo scenario che dovrebbe essere in sanità, ma che ancora non è. La copertura offerta dall’EBT per eventi relativi alla salute dei lavo- PROVVIDENZE SANITARIE IN VIGORE DAL 1 FEBBRAIO 2004 PER TUTTI GLI ISCRITTI ALL’EBT EVENTO INDENNITA’ DI COMPETENZA Ricovero ospedaliero da infortunio sul lavoro o malattia € 5,45 al giorno per i primi 10 giorni. Dall’11mo €9,10 fino ad un massimo di 180 giorni per anno assicurativo Copertura extraprofessionale full time (ricovero ospedaliero da infortunio a casa) € 5,45 al giorno per i primi 10 giorni. Dall’11mo €9,10 fino ad un massimo di 180 giorni per anno assicurativo Inabilità temporanea da infortunio sul lavoro € 7,25 al giorno per i primi 10 giorni. Dall’11mo giorno €9,10 fino ad un massimo di 180 giorni per anno assicurativo Invalidità permanente di grado pari o superiore al 60% Indennizzo forfettario di € 2.000,00 Contributo per spese funerarie: - decesso dipendente monoreddito - decesso dipendente non monoreddito - coniuge o figlio a carico Forfettario € 1.250,00 € 750,00 € 500,00 Contributo per grandi interventi chirurgici (malattie del cuore, tumori maligni, trapianti di organo) € 3.000,00 utilizzabile in maniera flessbile anche per rimborso spese sanitarie QUADRO SINOTTICO-COMPARATIVO SOSTEGNO AL REDDITO EBT E CIGS-INPS COMPARTO P.E. E AGENZIE DI VIAGGIO CIGS EROGATA DALL’INPS A chi spetta COMPARTO ALBERGHIERO/INDENNITA’ MENSILE A tutti gli iscritti all’EBT A tutti gli iscritti all’EBT Durata 4 mesi all’anno 4 mesi all’anno Importo € 619,50 min € 1.201,80 max € 269,70 min € 461,70 max imprese commerciali, di spedizione e trasporto e agenzie di viaggio e turismo che occupano più di 50 dipendenti, esclusi gli apprendisti e gli assunti con contratto di formazione e lavoro Al massimo 12 mesi per le crisi aziendali, 24 mesi per la riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale, 18 mesi per i casi di procedure esecutive concorsuali 80% della retribuzione globale spettante al lavoratore per le ore di lavoro non svolte, fino ad un limite massimo mensile di € 806,78 ratori comprende: il ricovero ospedaliero da infortunio o da malattia; copertura extraprofessionale full-time (infortunio a casa che richiede ricovero ospedaliero; inabilità temporanea da infortunio sul lavoro; invalidità permanente di grado pari o superiore al 60%; contributo per spese funerarie (riferito anche al coniuge e ai figli a carico del dipendente); contributo per grandi interventi chirurgici (malattie cardiache, tumori maligni, trapianti di organo). Come si vede dalla tabella riportata, si tratta di prestazioni che coprono gli eventi traumatici che possono verificarsi durante la vita lavorativa più rilevanti, erogate a tutti gli iscritti all’EBT. Anche qui senza particolari distinzioni basate sulle dimensioni dell’azienda. Se si vuole, solamente un “puntello” ad una situazione, quella degli ammortizzatori sociali previsti per alcuni comparti economici e per alcuni tipi di aziende (in particolare quelle piccole e piccolissime) squilibrata e carente, che rischia di diventarlo ancora di più alla luce della riforma del mercato del lavoro avviata dalla Legge 30/2003 (la cosiddetta “Riforma Biagi”). Una riforma necessaria, che si aspettava da tempo, ma che rischia - non distinguendo i provvedimenti per l’industria da quelli per il terziario - di compromettere ulteriormente le blande garanzie di cui “godono” i lavoratori del settore dei servizi,turismo, pubblici esercizi. Un solo esempio basta per spiegare la situazione: la riforma delle ferie. Se la norma prevede il diritto a godere di almeno 15 giorni consecutivi di riposo, e considerato che il turn over di un lavoratore nei P.E. è in media di 10/14 mesi, come farà questo lavoratore a rispettarla? Come potrà rivendicare questo suo diritto, senza rischiare il “non ti faccio più lavorare”? Con la riforma del mercato del lavoro, avverte l’EBT, si rischia di passare dai diritti di ciascuno alle “tutele” che il lavoratore non avrà la forza contrattuale di difendere. Un tema complesso, appassionante, che questa rivista continuerà a trattare anche nei prossimi numeri. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 25 NOTIZIARIO Crisi e governance le parole chiave di Genova Franco Paloscia D ue parole su tutte hanno dominato la Conferenza sul turismo italiano di Genova del 20-21 settembre: “crisi” del turismo ed esigenze di “governance”. Due termini complementari nel senso che la crisi del turismo denunciata, sia pur con sfumature diverse, da tutta l’assise è stata attribuita in buona misura ai problemi di governo del settore, per l’incrociarsi di una devolution che accentra le responsabilità regionali in materia (con le loro competenze esclusive) con una non risolta definizione della cabina di regia nazionale che dovrebbe garantire un indirizzo, un impulso e un coordinamento alla politica di “sistema” del turismo che riguarda tutto il Paese. È un fatto di rilievo, quindi, che la Conferenza abbia posto al centro la questione di un forte rilancio del turismo e la questione delle terapie politiche e istituzionali (e costituzionali) da promuovere per dotare finalmente il Paese di una governance del turismo di livello europeo. Non a caso il riferimento all’Europa è stato puntuale quando si è ricordato non solo l’acuirsi della concorrenza dei grandi paesi leader del turismo europeo (Spagna, Francia, ecc) ma anche quando si è ricordato che il turismo è diventato finalmente una competenza diretta dell’Unione, sotto la presidenza irlandese ma grazie all’impulso dell’Italia. Se il riferimento alla crisi turistica (soprattutto sul versante dei consumi turistici interni e sul versante balneare) richiede quindi un moderno assetto istituzionale che preveda una serena ed efficace concertazione tra Stato e regioni, si dovrebbe avviare con buone prospettive di soluzione la vicenda della creazione della “cabina nazionale” e quella della riforma del- l’Enit. Molto fermo il Presidente dell’Enit nel rivendicare con un “dossier” ruolo e l’impegno dell’Ente in questi anni a favore delle regioni e delle imprese. Il suo “dossier” ha colpito nel segno nello sfatare i “luoghi” comuni -come li ha definito- su missione ed efficienza dell’Ente.Abbiamo colto alla Conferenza una significativa volontà di dialogo tra Governo, regioni e categorie. Il documento sulla promozione esposto dall’autocoordinamento degli assessori regionali al turismo è il frutto di una sostanziale unità di vedute di soggetti di differenti sponde politiche. Tutti d’accordo su un Enit dotato di personalità giuridica pubblica con maggioranza regionale. Anche sul versante delle grandi organizzazioni imprenditoriali e sindacale l’obiettivo dichiarato è stato comune: dare la Paese un ordinamento pubblico nuovo, rilanciando non solo il ruolo delle regioni ma anche quello centrale dello Stato (pur tra diverse ipotesi istituzionali). Molto chiaro il proposito del Ministero delle Attività Produttive di approvare la riforma dell’Enit (e il relativo finanziamento per il quale ha richiesto 50 milioni di euro) con la Finanziaria 2005.Va salvaguardata - ha aggiunto la Direzione generale del turismo. Il Presidente del Consiglio ha confermato che il turismo deve tornare alla responsabilità del Governo e che la questione della creazione dell’Agenzia Nazionale del Turismo fa parte della sua agenda. Ha indicato in almeno 300 milioni di euro i fabbisogni promozionali per il primo anno. Questi i temi centrali della Conferenza, a conferma che l’evento ha posto subito al centro le questioni più scottanti, riservando però anche agli altri nodi che in questi anni sono stati denunciati analisi e proposte significa- tive: dalle esigenze delle imprese (Iva, canoni demaniali, credito e finanziamento anche attraverso i casinò regionali, ecc.) a quelle del lavoro e della formazione (significativo il documento del Cnel) a quelli dell’ambiente e del turismo sociale, del turismo sostenibile, delle tecnologie e della qualità dell’accoglienza. Il tavolo del turismo che si apre nel dopo Conferenza è, dunque, un tavolo di dialogo e, salvo sorprese, le indicazioni della Conferenza sono convergenti verso una definizione del sistema turistico nazionale, nei suoi centri di governo e di promozione, è un bel passo in avanti rispetto alle diatribe dei mesi scorsi. Entro l’anno -ci si spinge ad azzardare- forse l’Italia avrà una struttura. A Genova tre tavoli tecnici per affrontare le priorità L a Conferenza nazionale sul turismo, fortemente voluta dalle Regioni, si è aperta a Genova il 20 settembre scorso per discutere su una serie di “nodi” estremamente importanti per il comparto turistico nazionale. Su tutto è gravato però lo spettro di una grave crisi del settore, che tra il 2002 e il 2003 ha fatto registrare un calo delle presenza straniere del 6 per cento. Anche l’occupazione è in forte sofferenza, con un calo dell’11% nelle assunzioni in alberghi e ristoranti e 6 mila i posti di lavoro a rischio immediato nelle agenzie di viaggio. Sul banco degli imputati i prezzi, troppo elevati e in qualche caso fuori mercato, ma anche la concorrenza straniera si fa sentire e proprio la maggiore imprenditorialità orientata ai modelli europei, la promozione e l’accessibilità logistico-tariffaria del prodotto turistico italiano sono stati i temi trattati dai tre tavoli tecnici di lavoro che si sono svolti durante la Conferenza. Federturismo, Confturimo e Assoturismo hanno inoltre presentato un documento congiunto i cui contenuti erano incentrati sul coordinamento delle politiche sul turismo, sul riadattamento della legge quadro, sulla formazione, l’incremento degli interventi finanziari fino al 2008, e le opportunità offerte dall’Europa a 25. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 26 / anno 2 - numero 17 NOTIZIARIO competitività e territorio in un convegno a Roma F.C. R icordare che il turismo è un settore in costante movimento, animato e influenzato non soltanto dal mutare dei gusti della clientela ma anche dall’andamento della politica e dell’economia internazionale è diventato ormai un luogo comune.Tuttavia corrisponde ad una verità della quale è necessario tener conto e che costringe tutti quanti ad una costante attenzione verso ciò che riguarda l’intero comparto, se non vogliamo correre il rischio di vederci ogni volta spiazzati dagli eventi. E’ in questa prospettiva che si situa il convegno “Turismo e crescita produttiva: fattori locali e competitività del territorio” in programma a Roma il 3 e 4 dicembre prossimo. L’incontro, che segue la ricerca cofinanziata dal MIUR, titolata:Turismo e crescita produttiva: fattori locali e competitività del territorio, è organizzato dal Dipartimento di studi geoeconomici linguistici storici statistici per l’analisi regionale dell’ università degli Studi di Roma “la Sapienza”. L’iniziativa si preannuncia come una preziosa e interessante occasione di confronto fra studiosi provenienti da diverse Università italiane, referenti istituzionali ed esperti del settore, che dovranno dibattere sulle modalità di promozione e valorizzazione delle risorse ambientali, naturali e culturali, e le strategie per lo sviluppo sostenibile dei sistemi turistici locali italiani. Il turismo ha mostrato infatti negli ultimi anni una sorprendente vitalità, registrando tassi di crescita tra i più elevati tra quelli rilevati nei diversi settori dell’economia.Tuttavia, l’attuale clima d’incertezza legato al rallentamento dell’economia mondiale ed alla minaccia del terrorismo influiscono negativamente, mettendo in dubbio non solo la possibilità di una ulteriore espansio- ne ma addirittura la tenuta dei risultato ottenuti. D’altra parte il turismo del XXI secolo sembra aver assunto caratteristiche particolari: decisioni e comportamenti rispondono a schemi complessi, in cui le considerazioni economiche risultano complementari rispetto alle considerazioni di tipo psicologico e culturale. La dimensione locale inoltre rimane il luogo privilegiato per la concertazione e l’autopromozione turistica in chiave sostenibile.Tuttavia essa si scontra con la ferrea legge della competitività territoriale che, a differenza del passato, impone considerazioni di ordine globale ed innovazioni sempre più evolute: dall’utilizzazione sistematica di Internet non solo per l’informazione, ma anche per l’organizzazione turistica; all’offerta di viaggi a basso costo, come ad esempio i voli low cost. Il nostro Paese, nonostante i vantaggi derivanti da un’immagine turistica ormai consolidata e dall’indiscussa varietà dei prodotti turistici offerti dal turismo balneare al montano, dall’enogastronomico al culturale, fino alle più recenti forme di ecoturismo e turismo congressuale - si trova di fronte al difficile compito di rilanciare la pro- pria competitività, proprio mentre nuovi Paesi concorrenti si stanno affacciando con successo sul mercato turistico internazionale. Il ruolo giocato dai sistemi locali, benché istituzionalmente riconosciuto e condiviso, deve essere tuttavia verificato, insieme alle strategie più adatte per una crescita competitiva che possa portare l’Italia a superare con successo le attuali sfide strutturali e congiunturali sui mercati internazionali. Il convegno, la cui partecipazione è gratuita, tratterà proprio queste questioni, che si annunciano come cruciali, per consolidare i risultati fin qui ottenuti e anzi migliorare le performances del settore turistico nazionale su un mercato sempre più competitivo e sul quale oltretutto si riverserà entro breve una nuova consistente domanda, proveniente dall’estremo oriente e dai gusti e dai comportamenti a noi quasi del tutto sconosciuti. Le informazioni sul programma del convegno e le modalità di iscrizione sono reperibili presso il sito www.grantur.uniroma.it, o potranno essere richieste al comitato organizzativo all’indirizzo e-mail: [email protected] periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 27 NOTIZIARIO Un sito per “vivere” l’associazione a cura di Fiavet Lazio U no strumento per conoscere meglio ciò che fa la propria associazione, ma soprattutto il mezzo migliore per essere informati sulle problematiche e le novità che interessano quotidianamente il mondo degli agenti di viaggio: questo rappresenta per i suoi associati il sito internet della Fiavet Lazio, che da sempre lavora per offrire anche “in rete” un servizio di costante assistenza e tutela dei diritti delle agenzie della nostra Regione. «E’ soprattutto in periodi come questo, in cui grandi cambiamenti e radicali trasformazioni interessano il mondo del turismo nella sua totalità», ha commentato Andrea Costanzo, vicepresidente Fiavet Lazio e responsabile del sito, «E’ fondamentale mantenere vivi la comunicazione ed il dialogo all’interno della categoria, e con questo scopo è nato e continua a crescere il nostro progetto on line. www.fiavetlazio.com rappresenta una finestra sempre aperta sul variegato universo delle agenzie di viaggio, uno spazio dedicato all’informazione e al confronto, un canale preferenziale a disposizione dei soci per interagire con i propri rappresentanti e partecipare in modo più attivo alla vita dell’Associazione». Il sito www.fiavetlazio.com, recentemente rinnovato ed arricchito nei contenuti, è articolato in un ampio numero di sezioni, dedicate all’approfondimento ed allo scambio di informazioni su tutte le principali tematiche riguardanti l’attività delle agenzie di viaggio.Tra i servizi offerti, quelli di maggiore utilità per gli utenti sono legati all’operatività delle aziende: la sezione Legislazione contiene il quadro completo delle leggi in vigore in materia turistica e mette a disposizione un servizio di consulenza diretta con il responsabile legale Fiavet Lazio, Fiavetnews segnala i più importanti appuntamenti del settore, le date ed i programmi dei seminari organizzati dall’Associazione, la partecipazione alle più importanti fiere turistiche nazionali ed internazionali, Modulistica consente di scaricare tutta la documentazione relativa alla vendita dei pacchetti di viaggio, Sportello del lavoro aggiorna sulle novità in ambito contrattuale, mentre La Farnesina segnala offre informazioni per viaggiare sicuri. Il filo diretto con le Istituzioni locali consente inoltre l’aggiornamento quotidiano su tutte le attività e gli eventi di promozione turistica del territorio laziale, e tra le banche dati a disposizione dei naviganti ci sono quelle fornite dall’Osservatorio dell’Ente Bilaterale per il Turismo e dall’Enit. Il codice deontologico della FIAVET Lazio Ogni Socio ha il dovere di adottare una condotta ineccepibile nei riguardi: dei Clienti - dei Fornitori - dei Colleghi - dei Collaboratori - dell’Associazione professionale Pertanto si impegna a: • tutelare la clientela in ogni circostanza, fornendo la massima assistenza con correttezza e professionalità • mantenere un elevato standard di qualità professionale allo scopo di contribuire all’identificazione del socio Fiavet quale consulente di sicura affidabilità • evitare azioni di concorrenza sleale e comportamenti che possano danneggiare fraudolentemente i Colleghi • adempiere a disposizioni di legge, accordi commerciali e impegni assunti • rispettare la dignità di dipendenti e collaboratori favorendone la crescita professionale • astenersi da qualsiasi azione che possa portare discredito alla categoria • esaltare il ruolo dell’Associazione allo scopo di trasmetterne all’esterno l’immagine di affidabilità e professionalità • seguire diligentemente le direttive dell’Associazione, rispettarne lo Statuto e partecipare attivamente alla vita associativa • denunciare all’Associazione casi di abusivismo e comportamenti scorretti • non fare discriminazioni di razza, religione, sesso e opinioni politiche • ostacolare ogni forma di turismo sessuale • garantire la corretta applicazione della legge sulla privacy periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 28 / anno 2 - numero 17 NOTIZIARIO Arte, tradizioni e cultura in provincia Ottobre 2004 a cura dell’Ufficio turismo della Provincia di Roma Prima Sagra delle Ciambelle (a cura della Pro-loco di Albano) Degustazione di ciambelle “in tutte le salse”, balli, pesca e tombola popolare Il seguente programma è provvisorio e la redazione non è responsabile di eventuali variazioni 4 ottobre 2004 FILACCIANO Domenica 3 ottobre 2004 (prima domenica di ottobre) Festa della Madonna del Rosario GENZANO 24, 25, 26 settembre 2004 Iniziativa ambientale in collaborazione con Legambiente denominata “Puliamo il Mondo”; durante la seconda settimana di ottobre si tiene la Festa Intercomunale dei bambini e delle tradizioni popolari “Oh che bel castello….” 6 e 7 novembre 2004 Festa del Vino Novello durante la quale è possibile degustare il “nettare di Bacco”, prevalentemente rosso, prodotto con una tecnica particolare e assai apprezzato dagli enologi. 1-5 dicembre 2004 manifestazione “Castelli Animati”, Festival internazionale del cinema di animazione che si tiene presso il cinema Modernissimo con ospiti di livello internazionale VELLETRI 24-25-26 settembre 2004 75° edizione Festa dell’uva e dei vini ALBANO LAZIALE: Settembre 2004 (a cura della Pro-Loco di Cecchina) Programma: stand espositivi con prodotti enologici ed artigianato loca- le - Banda musicale folkloristica - Artisti di strada - “La Pro-loco e i bambini” - Degustazione di vino “L’Enoteca Silvestri insegna”: convegno su Gusto e Abbinamento del vino a tavola - Il vino dei Castelli Romani - il Perlage ed il gusto retrò del vino CORSI APERTI AL PUBBLICO: Cinema digitale Digital desk con la direzione artistica di Marco Belloccio Fumetti Concorso Nazionale di Fumetto - Associazione Nuvoloso L’Eneide - Albalonga e la nascita di Roma Programma: Il progetto prevede la realizzazione di 12 tavole create in esclusiva dall’artista olandese Michel Blumenthal (tra cui una riguardante Albalonga) raffiguranti l’Eneide e una mostra organizzata in un apposito spazio con le opere originali. Inoltre sono previsti una serie di incontri nelle scuole tra gli studenti e l’artista che spiegherà la sua opera e qual è stato il suo approccio con l’Eneide “…c’era una volta la Sicilia…” Programma: Evento in cui il poeta e l’artista Giuseppe Mannino racconta “… c’era una volta in Sicilia….” Proiezioni di immagini con sottofondo musicale (etnica siciliana) - Mostra con le opere originali della mostra “Gli ultimi asini” di Giuseppe Mannino e Michel Blumenthal - Degustazione di prodotti tipici siciliani. Laboratorio maschere e Teatro Commedia dell’Arte - Luoghi dell’arte S.Francesco - Frati Cappuccini Pesca di beneficenza a favore dell’associazione di volontariato “Casa della Speranza” - Distribuzione del pane benedetto - Concerto della Banda musicale “Città di Albano” - Spettacolo pirotecnico - Giochi popolari - Spettacolo di musica leggera con il gruppo “Anni 60” Concerti settimane Listziane - VII Edizione Amici della musica Cesare De Santis Autunno Musicale Albanese Concerti Polifonici AMLAS(Ass.ne Musicale Luigi Antonio Sabbatici) Uomini e Cani - ANPANA (Guardie Zoofile) Corso di Sommelier Novembre 2004 Albano Festival - VIII Edizione Amici della Musica Cesare De Santis - Concerti di musica da camera Dicembre 2004 Natale di Albano (a cura della ProLoco) Presepe - Animazione Natalizia - Una giornata con i bambini dell’Ospedale Regina Apostolorum Natale di Cecchina (a cura della Pro-loco di Cecchina) Realizzazione del XII presepe artistico Città di Cecchina - Collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale “Albano -Loc. Cecchina” - Animazione per le vie della città di Cecchina - Cori Natalizi presso il sagrato della Chiesa con inaugurazione del Presepe - Concerti Musicali Gospel Natale di Pavona (a cura del Comitato festeggiamenti di Pavona) Allestimento del presepe - Animazio- periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 29 ne - CONCERTI NATALIZI Concerti di Natale - AMLAS (Associazione Musicale Luigi Antonio Sabbatini) Concerto di Capodanno AMLAS (Associazione Musicale Luigi Antonio Sabbatini) CERRETO LAZIALE 1 novembre 2004 Caldarroste in Piazza. L’Associazione pro-loco offre ai presenti caldarroste e vino. MONTEROTONDO 16 e 17 ottobre 2004 MONTELIBRETTI “Fasti d’autunno”, rievocazione storica rinascimentale a cura dell’associazione culturale “Clarice Orsini” 9 ottobre 2004 24, 25, 26 ottobre2004 “Festa del vino” con degustazioni enogastronomiche, spettacoli, giochi, a cura dell’associazione culturale “Fra Monterotondesi” MONTE COMPATRI CERVETERI Ogni terza domenica del mese Mercatino di Caere Antica. Dicembre 2004 Presepe vivente nel periodo natalizio. 4 ottobre 2004 Terza decade di novembre Concerto di Santa Cecilia - In occasione della ricorrenza della santa patrona delle arti musicali, concerto classico che introduce alle festività natalizie. Sagra dell’Uva e dell’Agricoltura Tradizionale festa cittadina realizzata in collaborazione con la Proloco di Mentana - Sfilata di carri allegorici, serate di poesia, convegni e mostre, spettacoli musicali. 23 dicembre - 7 gennaio 2004 Manifestazione “Presepi in Cantina” - Via dei sapori lungo il centro storico - Gruppi musicali con musiche natalizie, zampognari - Promozioni prodotti locali per le cantine - Luminaire ed addobbi natalizi- Figuranti Babbo Natale e Befana per doni ai bambini- Concerto di musica sacra (Convento di S.Silvestro, Duomo o Palazzo Annibaldeschi) II Mostra Filatelica a tema con annullo speciale Ottobre 2004 CITTA’ DI CAVE Festa di S.Francesco d’Assisi nella frazione di Cerenova MENTANA Settembre 2004 Rievocazione dell’Anniversario della Battaglia Garibaldina di Mentana del 3 novembre 1867. Ogni anno si radunano i rappresentanti delle associazioni garibaldine davanti all’araossario Monumento Nazionale dove vengono deposte corone d’alloro e commemorate, alla presenza delle autorità cittadine, le date storiche del Risorgimento.A chiusura della celebrazione visita presso l’attiguo Museo Garibaldino (1-8 novembre) Dicembre 2004 Festa del Santo patrono “San Nicola da Bari” Natale Mentanese, con Mostre di presepi ed arte sacra - realizzazione del Presepe vivente nelle Vie del borgo storico con mostra natalizia e concerti delle bande musicali. narie, alberi di Natale, presepi ed altro Prima domenica di ottobre Festa in onore della Madonna del Rosario Ultima settimana di ottobre Settantesima Sagra delle Castagne e dei prodotti tipici locali con stand, folklore, spettacoli ed altro Seconda quindicina di novembre Festeggiamenti in onore di S.Cecilia, patrona della musica, con concerti delle due bande musicali locali, della corale “L.Perosi” ed esibizione del “Gruppo Sbandieratori del Marchesato di Cave” Dal 6 dicembre 04 al 6 gennaio 05 “Natale con ...” - concerti natalizi, spettacoli per bambini, zampognari, lumi- Festa della Madonna del Carmine 10 ottobre 2004 Fiera di merci e bestiame 17 ottobre 2004 Festa della Madonna del Passo CAMPAGNANO Dicembre 2004 “Natale con noi”: Festeggiamenti tradizionali natalizi, concerti, S. Messa di mezzanotte. Dicembre/gennaio 2004-2005 Mostra di piastrelle con decorazioni Medievali e Rinascimentali, realizzate dagli allievi del corso di decorazione che si tiene presso Palazzo Venturi, presso il museo civico Comunale di Campagnano di Roma. 17 gennaio 2004 S. Antonio Abate: Benedizione degli animali - Palio della Stella (scocciapilacce) - “Il carnevale”: sfilate di carri e morte di Carnevale. 25 aprile 2005 S. Marco grande giornata di fiera. 1° domenica di Maggio “Baccanale”: Scarciofata e salcicciata, vino gratis, sfilata di carri allegorici, raduno di bande musicali e gruppi folkloristici, balli. Giugno/settembre 2005 Estate Campagnanese: manifestazioni culturali e tradizionali varie con spettacoli, canti e balli nelle piazze e nelle strade principali del paese. 27-28-29 agosto 2005 S. Giovanni Battista e S. Celestino Martire: festa del patrono. Intrattenimenti musicali, mostre culturali e artistiche, tornei sportivi, corse cavalli mezzosangue e purosangue, tombolata in piazza con ricchi premi, sfilate complessi bandistici, chiusura dei festaggiamenti con spettacolo pirotecnico. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 30 / anno 2 - numero 17 NOTIZIARIO Courtyard by Marriott atterra a Fiumicino Roberto Coramusi I l Courtyard by Marriott apre i battenti a Fiumicino, a meno di 3 chilometri dall’aeroporto Leonardo Da Vinci.Trova casa in un antico edificio, abilmente ristrutturato dall’architetto Gianni Rossi, che ospitava dai primi del ‘900 una fabbrica di vetro della Ferrarelle. Il Rome Airport Hotel ha mantenuto intatta la struttura originaria, con due torri ai lati e caratteristici contrafforti in mattoni rossi, e rappresenta un tassello importante nel progetto che vede impegnate le istituzioni locali nella rivalutazione dell’intera area. A fronte di un investimento ingente la G & W Invest, proprietaria dell’albergo, ha realizzato un hotel da 187 stanze distribuite su 4 piani, 9 sale meeting, fitness room, piscina scoperta ed un ristorante. Lo stretto legame che lega il Rome Airport alla storia dell’edificio è riscontrabile in numerosi particolari, dall’ac- coglienza al visitatore, con immagini del lavoro in fabbrica proiettate sui pannelli al plasma presenti nella hall, ad alcuni frammenti di vetro lavorato utilizzati come curiosi oggetti d’arredamento nella zona bar. L’intento della direzione è quello di partire dal passato, testimoniando l’operosità delle persone che lavoravano in questa zona, per programmare l’attività futura con un’attenzione particolare alle attuali esigenze della clientela italiana ed internazionale. Il progetto ha ridefinito, attraverso la creazione di ambienti caldi e luminosi, l’atmosfera confortevole ma essenziale del mondo alberghiero anglosassone con quella tipica della tradizione italiana. Un moderno concetto di ospitalità è stato seguito: «La caratteristica principale del Courtyard è l’atmosfera giovanile che anima il nostro lavoro - spiega la Reservation & Revenue Manager, Monica Marini - Questa energia è naturalmente a disposizione dei visitatori per rendere la loro permanenza il più gradevole possibile». Il costo del soggiorno, a seconda della stagione e della disponibilità, varia da un minimo di 140 ad un massimo di 260 euro in doppia e 310 per la Junior Suite, inclusa la prima colazione. Mentre il rapporto qualità-prezzo del ristorante, aperto anche ai clienti “esterni”, è uno dei punti di forza dell’albergo. Il “Leonardo”, questo il nome, è arredato con stile essenziale ed offre allo stesso tempo sapori mediterranei ed esotici grazie alla varietà dei menu preparati dallo chef Fabrizio Cosso. La molteplicità delle portate è ampia e varia dai classici gusti nostrani a scelte culinarie che passano sotto il nome di “creazioni estrose”, caratterizzandosi per accostamenti di sapori particolari. E’ ancora in fase di realizzazione invece il Sushi Bar “The Glass” che verrà ricavato all’interno del ristorante separando una zona apposita inte- ramente rivestita in legno. Qui sarà possibile, a partire da metà ottobre, gustare piatti di pesce cucinati all’orientale. Gli interni delle camere s’ispirano ad un moderno design con moquette verde, pareti ocra e trapunta rossa con fantasia tipica della catena Marriott. Su tutti i piani, con esclusione del terzo, vige l’assoluto divieto di fumare per garantire ai visitatori più sensibili un soggiorno veramente salutare. Le terrazze si affacciano da un lato verso la città di Fiumicino, dall’altro verso l’aeroporto, facilmente raggiungibile con il servizio navetta messo a disposizione dall’albergo. La direzione garantisce gratuitamente ai propri clienti lo stesso collegamento anche con il centro storico di Roma, così da accontentare le richieste della clientela business e turistica. A poca distanza sono invece visitabili il sito archeologico di Ostia Antica e la necropoli di Porto per immergersi in atmosfere suggestive e plurimillenarie. Il target privilegiato al quale si rivolge questa nuova struttura alberghiera, inaugurata l’11 agosto scorso, è quello del visitatore straniero, generalmente americano, che apprezza il marchio Marriott e riconosce in esso una determinata qualità di trattamento, senza disdegnare però il viaggiatore occasionale attratto innanzitutto dalla vicinanza con lo scalo aereo della capitale. La catena alberghiera Marriott, che ha annovera da quest’anno 11 hotel disseminati in tutta Italia, sta intensificando la presenza sul territorio romano favorendo gli investimenti in franchising, come nel caso del nuovo centro congressi Park Hotel in via di realizzazione non lontano dal Leonardo Da Vinci. Le strategie della corporate nord americana sono in notevole espansione e l’inaugurazione del Courtyard a Fiumicino ne è un esempio evidente. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 31 NOTIZIARIO L’Enit informa Anche per la corte dei conti la riforma è necessaria S econdo la Corte dei Conti la riforma dell’Enit «Appare indispensabile e non più rinviabile» , secondo quanto è scritto relazione al Parlamento sul controllo di gestione dell’ente di promozione turistica per gli esercizi 2002 e 2003. La riforma - sempre come si legge nella relazione - dovrebbe garantire la «riaffermazione della missione dell’Ente come soggetto protagonista, sul piano tecnico operativo, della promozione turistica internazionale dell’Italia nel suo complesso, ma anche al servizio delle iniziative promozionali di Regioni ed enti locali». Di conseguenza, dovrebbe essere previsto l’ingresso, negli organi di governo dell’Ente, di rappresentanti dello Stato, delle Regioni, delle categorie imprenditoriali interessate. Inoltre, la relazione auspica una disciplina del rapporto di lavoro del personale improntata al modello privatistico e, comunque, a criteri di maggiore flessibilità, efficienza, economicità. Una particolare attenzione è rivolta ai problemi finanziari dell’Ente. La Corte dei Conti ritiene necessario un adeguamento delle risorse pubbliche che tenga anche conto dei più elevati finanziamenti accordati agli omologhi enti dei principali Paesi concorrenti. A tutto ciò deve corrispondere «l’ampliamento ed il potenziamento delle fonti di autofinanziamento costituite dai ricavi per prestazione di servizi in favore di soggetti pubblici e privati; la razionalizzazione dei costi, soprattutto con riguardo al ridimensionamento degli uffici della sede centrale ed alla revisione del numero, della allocazione e della organizzazione degli uffici all’estero, per i quali dovrebbero adot- tarsi - nella misura più ampia possibile - forme di stretta integrazione con uffici di altri organismi, pubblici e privati, aventi egualmente compiti di promozione all’estero dell’immagine e dei prodotti italiani». Sale la spesa degli stranieri in Italia S ono 10.000 milioni di euro le spese dei viaggiatori stranieri in Italia da gennaio a maggio 2004 il 12,9%, 1.200 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2003. Nel solo mese di maggio hanno speso 2.901 milioni di euro, il 13,5 % rispetto al maggio 2003. (vedi tab.) Anche a giugno il turismo statunitense in Italia ha mantenuto il trend positivo, confermando una tendenza in atto sin dall’inizio del 2004, con una crescita degli arrivi e delle presenze a Roma e Firenze, due delle mete preferite dai viaggiatori americani. L’attenzione verso il nostro paese è confermata anche da alcuni dati relativi alle ricerche in Internet, mezzo sempre più utilizzato nel turismo. Un altro fatto che conferma il trend positivo del turismo statunitense verso l’Italia è il clamoroso successo del volo Delta sulla rotta AtlantaMilano con un Boeing 777, modello di aereo ancor più capiente del 767, abitualmente usato nelle rotte dagli States per l’Italia, e che ha operato con un load factor previsto sulla tratta del 90% per il mese di luglio e al 73% ad agosto. Le ultime statistiche fornite dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Omt) mostrano come, nonostante l’incertezza geopolitica, il turismo è decisamente in fase di ripresa. Nel 2004, aggiunge l’organizzazione, ci dovrebbe essere un incremento del 5% sia del traffico passeggeri che delle entrate valutarie. La tendenza per l’Europa è decisamente positiva, come affermano con soddisfa- zione gli operatori turistici Usa, i quali notano come i turisti americani abbiano ripreso non solo a viaggiare - secondo il Dipartimento del Commercio americano, nonostante l’attuale situazione geopolitica, fra gennaio e maggio 2004 il numero dei cittadini americani recatisi in Europa ha superato di quasi il 50% quello dello stesso periodo del 2003 - ma anche a spendere. A Frosinone il buy Lazio 2004 É estato e il mercato italiano il protagonista della settima edizione del Buy Lazio che quest’anno è tornato nella Provincia di Frosinone dal 9 al 12 settembre, ospite della storica Abbazia di Casamari (Veroli).La manifestazione è stata organizzata dall’Unione delle Camere di Commercio del Lazio in collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione, l’Enit,l’Alitalia,il sostegno operativo delle associazioni di categoria del turismo, il pieno coinvolgimento delle Camere di Commercio del Lazio. Obiettivo del workshop è stato quello di arricchire l’offerta turistica della capitale con la creazione, la promozione e la commercializzazione di prodotti di “nicchia” di tutta la regione Lazio. Sul versante dell’offerta hanno partecipato oltre 200 aziende laziali in rappresentanza di diverse linee di prodotto, al fine di facilitare la commercializzazione di prodotti turistici personalizzati e maggiormente rispondenti alle caratteristiche dei singoli territori che ruotano intorno a Roma. 2004-2003 2003 2004 VAR. % GENNAIO 1.237 FEBBRAIO 1.331 MARZO 1.762 I TRIMESTRE 4.331 APRILE 1.999 MAGGIO 2.555 GENNAIO-MAGGIO 8.886 1.350 1.557 1.896 4.803 2.331 2.901 10.035 9,1% 16,9% 7,6% 10,9% 16,6% 13,5% 12,9% periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 32 / anno 2 - numero 17 www. japanitalytravel .com Japanitaly news NOTIZIARIO Ecco come scelgono l’albergo i giapponesi MILANO - Con la continua crescita del segmento di mercato giapponese dei turisti individuali (FIT), diventa veramente importante conoscerne i desideri ed i gusti dei viaggiatori del Sol Levante. Da questo momento in poi infatti non basta più essere attrezzati per soddisfare le esigenze - in verità piuttosto impegnative sotto tutti i punti di vista - dei grandi tour operator nipponici, interessati a piazzare grandi numeri a costi molto bassi. Piuttosto è necessario proporsi in maniera intelligente, sfruttando le risorse secondo i desideri del “nuovo” turista. E ciò anche da parte di chi ha una struttura piccola o un semplice agriturismo. A dirlo è un’indagine effettuata qualche mese fa da Japanitaly.com su un campione di turisti attuali e potenziali, interpellati sulle proprie preferenze riguardo la scelta dell’alloggio, che ha evidenziato come l’80,7% dei giapponesi ritenga importante innanzitutto l’ubicazione. Segue a ruota (80,3%) il buon rapporto qualità/prezzo, mentre per il 65.6% viene prima di tutto la sicurezza. Il 63,9% dei turisti nipponici intervistati giudica in base alla pulizia. La disponibilità di aria condizionata, la tranquillità e la vista che si gode dalla struttura ricettiva influiscono sulla scelta rispettivamente per il 28.2, 25.4 e il 21.9%. La dimensione della camera interessa solo il 19.7% dei turisti interpellati e questo dipende probabilmente dal fatto che i giapponesi sono abituati a vivere in spazi ristretti. L’indagine non lo ha specificato ma è utile sapere - anche se questo per noi italiani suona un po’ strano - che i giapponesi, anche giovani coppie, non amano dormire nel letto matrimoniale e preferiscono di gran lunga i letti separati. Un albergatore avveduto dovrebbe perciò provvedere a modificare per tempo l’assetto della stanza, quando sa di dover ospitare turisti nipponici. Questo sarebbe un ottimo modo per dimostrare agli ospiti che comprende le loro vel, con l’aumento del 75 %, e Hankyu (più 80.6%). I dati sono stati confermati anche dall’aeroporto internazionale di Narita, che nel mese di luglio ha visto transitare 1.631.000 di passeggeri giapponesi diretti verso una destinazione estera, con l’aumento del 42% rispetto allo stesso mese del 2003. Dato ancora più interessante è l’aumento del 5.7% rispetto allo stesso mese del 2002. In considerazione di questa tendenza molto positiva, la Lufthansa ha deciso di svolgere la propria campagna di promozione internazionale anche nel mercato giapponese (come unico paese asiatico), per rafforzare l’immagine del proprio marchio. La campagna sottolinea l’aspetto della fiducia, basata sulla qualità e sulla tecnologia impiegata dal vettore aereo esigenze e una tale delicatezza non passerebbe inosservata. Per entrare in contatto con il mercato, in continua ascesa dei turisti individuali (FIT), è a disposizione il portale internet - in lingua giapponese www.japanitalytravel.com. Per le condizioni di accesso si può contattare [email protected] Outgoing giapponese a gonfie vele MILANO - I primi giorni di settembre sono stati pubblicati i dati relativi al mese di luglio 2004 provenienti dalle principali agenzie di viaggio giapponesi.Tutte hanno registrato un risultato molto positivo per l’outgoing, con notevoli aumenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ calata invece la vendita dei viaggi interni. In particolare la Japan travel Bureau, l’agenzia più grande del Giappone, ha annunciato che le vendite di luglio hanno registrato un aumento del 72.4% rispetto allo stesso mese del 2003. La seconda agenzia sul mercato, Kinki Tourist, ha riscontrato invece un aumento del 92%. La stessa tendenza è stata verificata anche da Nippon Tra- Conferenza Jata e Wtf di Tokio MILANO - Il 23 settembre si è tenuta la Conferenza JATA e la World Travel Fair a Tokyo il cui argomento principale è stato “La rivalutazione del segmento di mercato dei turisti individuali”. L’edizione di quest’anno si è svolta con gli spazi espositivi esauriti e oltre mille partecipanti iscritti, a riprova della grandissima partecipazione degli operatori di tutto il mondo. Nel principale intervento della Conferenza (keynotespeech) è stato presentato il progetto della JATA per aumentare il numero dei turisti outgoing all’estero a 20 milioni all’anno entro il 2007, con grande attenzione quindi alla tendenza all’aumento dei turisti individuali. Inoltre erano previste varie presentazioni, studi e analisi del mercato, dibattiti fra gli esperti Japanitaly era presente al JATA con la propria redazione e in qualità di consulente per conto di diversi clienti italiani, pubblici e privati, che hanno compreso la necessità di affrontare il mercato turistico giapponese “accompagnati” da chi quel mercato lo conosce bene ed ha gli strumenti giusti per affrontarlo. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 33 TRIBUNA DEL LAVORO Emersione del sommerso ancora dubbi sulle sanzioni* Maurizio Fantaccione L a disciplina relativa al programma per l’emersione del sommerso - decreto legge n.12 del 2002 - crea ancora problemi all’amministrazione finanziaria.Tale norma, infatti, ha apportato sensibili modifiche all’originaria disciplina del 2001: unitamente alla posizione assunta dalla Commissione Tributaria provinciale di Bologna, con la quale era stata ritenuta non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del sistema sanzionatorio previsto per il programma di emersione del sommerso, in relazione agli articoli 3 e 24 della Carta; anche la Commissione tributaria provinciale di Perugia, Sez.VIII, con l’ordinanza n. 18 del 25 marzo scorso, traccia le medesime linee direttrici con un’ordinanza che, seppure meno articolata rispetto a quella emiliana, contrasta le medesime presunte violazioni di diritti costituzionalmente garantiti. La disposizione per la quale i giudici di merito hanno richiesto l’intervento della Consulta concerne il sistema sanzionatorio delineato ad hoc nel citato programma di emersione del sommerso (articolo 3, terzo comma, legge n. 73 del 2002). La norma in parola, con fini di deterrenza nei confronti dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, prevede che ove l’impiego di lavoratori dipendenti non risultanti dalle scritture o altra documentazione obbligatorie sia punito con la sanzione amministrativa dal 200 al 400 per cento dell’importo per ciascun lavoratore irregolare, del costo del lavoro calcolato sulla base dei vigenti contratti collettivi nazionali per il periodo compreso tra l’inizio dell’anno e la data di constatazione della violazione. La dottrina ha rilevato come l’entità di tale sanzione non avesse pari nell’intero sistema sanzionatorio tributario amministrativo e, soprattutto, di come ci si trovasse di fronte ad una “presun- zione assoluta” riguardo l’utilizzo del lavoratore. Inoltre, tanto più la verifica viene svolta in approssimazione della conclusione dell’anno solare tanto maggiore è l’entità della sanzione, come detto commisurata a decorrere dal primo gennaio dell’anno in cui la verifica si svolgeva e fino alla data di constatazione della violazione. Unica consolazione, se così si può dire, la circostanza che la legge riconosceva all’Agenzia delle entrate l’esclusiva competenza all’irrogazione della sanzione - talché se ne sanciva anche la competenza, in caso di controversie, alle Commissioni tributarie - e che per quest’ultima trovavano applicazione le disposizioni del decreto legislativo n. 472 del 1997, disciplinante il sistema sanzionatorio amministrativo tributario (pertanto, fatta eccezione per la possibilità di procedere alla notifica di un atto di contestazione ex art. 16, comma 2, del D.Lgs. 472/97 - che ordinariamente permette al contribuente la produzione di una memoria difensiva - tutte le altre disposizioni si rendevano applicabili, ivi inclusa quella concernente la definizione agevolata con la riduzione della sanzione dovuta ad un quarto del minimo). In sede di ricorso, le doglianze avanzate dal contribuente hanno investito l’insensibilità della norma a fronte della diversità di situazioni riscontrate in ordine all’esito della verifica. Infatti, atteso che i controllori avevano accertato l’impiego di due soggetti “irregolari”, gli stessi avevano proceduto al calcolo della sanzione senza operare alcun distinguo relativamente alle diverse date di decorrenza del rapporto di lavoro. La Commissione tributaria, in proposito, ha accolto la doglianza del contribuente ravvisando la non manifesta infondatezza della violazione del principio di uguaglianza laddove, pur a fronte di identiche situazioni (impiego di lavoratori irregolari per la stessa durata) l’ineguaglianza del contribuente di fronte alla legge deriva dalla -accidentale- data in cui viene constatata la violazione. I giudici incalzano, poi, rilevando anche la compressione del diritto alla difesa, come noto costituzionalmente garantito dall’articolo 24 della Carta, nella parte in cui la norma, come detto, assume a fondamento del calcolo della sanzione una “presunzione assoluta”, tale da non ammettere prova contraria; compressione, questa, acuita anche dalla circostanza che il contribuente, nello svolgere le proprie trame difensive, ha addotto documentazione idonea a comprovare con esattezza l’avvio del rapporto di lavoro irregolare, così da sconfessare l’apoditticità della disposizione punitiva. Ci si trova dinanzi ad una norma le cui fondamenta non poggiano su alcun principio proprio dell’ordinamento tributario. Pertanto, se può passare l’entità della sanzione, la sua previsione è però in aperta violazione del principio secondo cui la sanzione deve essere comunque proporzionale rispetto all’entità e gravità della violazione commessa. Non a caso, la legge delega che ha tagliato il traguardo nel mese di agosto impegna il Governo nel varo di disposizioni specificamente rivolte all’emersione dell’economia sommersa di pensionati in linea con quelle previste dalla legge n. 383 del 2001. SANZIONI AMMINISTRATIVE - Disposizioni in materia di lavoro irregolare - Sanzione amministrativa dal 200 al 400 per cento del costo del lavoro - Art. 3, commi 3, 4 e 5 DL 22/02/2002, n. 12, conv., con mod., dalla L 23/04/2002, n. 73 - Questione di legittimità costituzionale non manifestamente infondata in relazione agli artt. 3 e 24 Cost. dell’art. 3, comma 3, del DL 12/2002, conv., con mod. dalla L periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 34 / anno 2 - numero 17 TRIBUNA DEL LAVORO 73/2002 - Per violazione del principio di eguaglianza per la disparità di trattamento fra i datori di lavoro che si avvalgono di lavoratori irregolari, come tali accertati all’inizio dell’anno e quelli che, pur nelle stesse condizioni, sono, invece, oggetto di accertamento alla fine dell’anno - Per violazione del diritto di difesa in quanto la norma non ammette la prova dell’effettiva durata del lavoro irregolare in massima È rilevante e non manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 24 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale del comma 3 dell’art. 3 D.L. 22 febbraio 2002, n. 12, convertito in L. 22 aprile 2002, n. 73, nella parte in cui, per il riferimento generalizzato al primo gennaio dell’anno per la determinazione della sanzione, possono essere sanzionate situazioni diversissime indipendentemente dalla gravità, tenuto altresì conto che tale norma sembra in contrasto col diritto di difesa, attesa l’impossibilità per la difesa di dimostrare che il rapporto di lavoro irregolare è insorto in data diversa dall’inizio dell’anno. NEL TESTO INTEGRALE Processo verbale - sul Ricorso n. (…) depositato il 10.07.2003 -avverso Avviso Irrogazione Sanzioni n. (…) Sanz.Amministr. 2002 contro Agenzia Entrate Ufficio Perugia Proposto dal ricorrente: L.C., Deruta (PG) Difeso da: Dr. F.S., Deruta (PG) Oggetto della domanda, Svolgimento del processo e Motivi della decisione La Commissione Tributaria Provinciale di Perugia, Sez. VIII Sciogliendo la riserva, letti gli atti di causa, OSSERVA L’Agenzia delle Entrate, Ufficio di Foligno notificava alla sig.ra L.C. atto di irrogazione della sanzione prevista dall’art. 3 comma 3 del D.L. 22/02/2002 n. 12 conv. dalla L. 23/04/2002 n. 73 nella misura di euro 23.688,38. L’Ufficio motivava tale atto sul rilievo che ispettori INPS, in occasione dell’accesso ispettivo di data 16.10.2002 presso la ditta “L.C.K.S.” esercente l’attività di commercio di articoli sportivi, avevano accertato che erano state impiegate, come lavoratori dipendenti, senza l’osservanza delle disposizioni in materia di lavoro sommerso e previdenza sociale, le sigg.re P.V. e B.V. Quanto alla quantificazione della sanzione, l’Ufficio, considerato che l’art. cit. dispone che essa “è fissata nella misura che va «... dal 200 al 400 per cento dell’importo...» del costo del lavoro relativo a ciascun lavoratore, «... calcolato sulla base dei vigenti contratti collettivi nazionali, per il periodo compreso tra l’inizio dell’anno e la data di constatazione della violazione.»”, determinava il costo del lavoro dal 01.01.2002 al 16.10.2002 (data di constatazione della violazione) per ciascuna delle dipendenti in euro 11.844,19 e fissava la sanzione nella misura minima pari al 200% del costo del lavoro (euro 23.688,38). L.C. nel ricorso alla Commissione provinciale tributaria preliminarmente prospetta come fondato il dubbio di illegittimità costituzionale della norma in questione per violazione del principio, di equità di cui all’art. 3 della Cost. La ricorrente, in fatto, evidenzia che: dal documento “notificazione violazioni di illeciti amministrativi” emesso dal servizio ispezioni del ministero del lavoro e politiche sociali ergono come periodo di occupazione delle suddette lavoratrici quello dal 20.08 al 16.10 per la P.V. e quello dal 12.08 al 17.08 per la B.V.; la sanzione irrogata non tiene conto della brevità e della diversità dei periodi di impiego irregolare delle due lavoratrici, essendo calcolata in misura eguale per entrambe e facendo riferimento al primo gennaio dell’anno nonostante che il lavoro avesse interessato un periodo successivo al 10 agosto. L’eccezione non è manifestamente infondata. Il comma 3 dell’art. 3 in esame sembra porsi in contrasto con l’art. 3 e con l’art. 24 della Costituzione. L’art. 3 Cost. preclude al legislatore le arbitrarie assimilazioni fra situazioni diverse. Nel caso in esame l’irragionevolezza del legislatore nell’equiparare situazioni assolutamente diverse tra loro e per nulla accomunabili appare evidente sol che si consideri che per il riferimento generalizzato al primo gennaio dell’anno per la determinazione della sanzione possono essere sanzionate situazioni diversissime indipendentemente dalla gravita. Si pensi al caso di un accertamento che cade in un tempo vicino all’inizio dell’anno rispetto ad altro che interviene verso la fine dell’anno, quando, ad esempio, il periodo lavorativo irregolare sia della stessa durata. Le sanzioni risulterebbero di entità diversissima a fronte di violazioni della stessa gravità, connotate solo dal dato accidentale della collocazione in un certo periodo dell’anno o in un altro. Ma la norma in esame sembra in contrasto anche col diritto di difesa giacché essa pone, nella sostanza, una presunzione assoluta nel senso che l’irregolarità del rapporto deve farsi necessariamente risalire all’inizio dell’anno con esclusione della possibilità per la difesa di dimostrare il contrario e cioè che il rapporto di lavoro irregolare è insorto in data diversa. Nel caso in esame, da qui anche la rilevanza della questione nel giudizio in corso la ricorrente ha allegato e prodotto documentazione (sopra richiamata) per dimostrare che il rapporto irregolare non era stato instaurato il primo gennaio dell’anno bensì il 20 e il 12 agosto. P.Q.M. Visti gli artt. 23 ss. legge n. 87/1953. Dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del comma 3 dell’art. 3 del D.L. 22/02/2002 n. 12 convertito nella L. 22/04/2002 n. 73 in relazione agli artt. 3 e 24 Cost. Dispone l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale e sospende il giudizio. Manda la segreteria di notificare copia della presente ordinanza alle parti e al Presidente del Consiglio e di comunicare la stessa ai Presidenti delle due Camere del Parlamento. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 35 TRIBUNA DEL LAVORO 0 MASSIMARIO DEL DIRITTO TRIBUTARIO Nuovo iter per il contratto di solidarietà alle imprese che non rientrano nella sfera Cig Inps - Prestazioni a sostegno del reddito - Circolare 6 agosto 2004 n. 126 Alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione della Cig e che, nel corso della procedura di mobilità per licenziamenti collettivi, al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale, fanno ricorso ai contratti di solidarietà, spetta per un periodo massimo di due anni un contributo pari alla metà del monte ore retributivo da esse non dovuto a seguito della riduzione di orario. L’ammissione dell’istan- za, corredata dall’accordo sindacale è disposta con decreto direttoriale del ministero del Lavoro e consente l’erogazione, da parte dell’Inps che vi provvede per conto del dicastero stesso, del contributo in rate trimestrali comprensive sia della quota dell’impresa sia di quella dei lavoratori. L’erogazione del contributo è subordinata, peraltro, al corrispondente accreditamento da parte del ministero del Lavoro delle somme occorrenti, che vengono liquidate direttamente ai lavoratori - per la parte loro spettante qualora l’azienda abbia cessato l’attività. In questo caso le Direzioni provinciali del lavoro - Servizi ispettivi, oltre ad accertare che l’impresa destinataria del contributo di solidarietà abbia cessato l’attività, devono individuare l’ammontare della quota di contributo spettante ai singoli lavoratori e acquisire le coordinate bancarie per i relativi accrediti. Per i lavoratori il contributo non rileva ai fini degli istituti contrattuali e di legge ivi compresi gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali e ai fini pensionistici l’accredito è effettuato in base alla retribuzione di riferimento che sarebbe spettata al lavoratore se non fosse stato stipulato il contratto di solidarietà. Con la circolare 6 agosto 2004 n. 126, l’Inps fornisce alle sedi le istruzioni per il pagamento e la codifica per la rilevazione contabile dei pagamenti effettuati. L’Istituto sottolinea che eventuali erogazioni dirette ai singoli lavoratori dovranno essere tenute in sospeso in quanto l’Istituto è in attesa di definire il regime fiscale da applicare a tali erogazioni. OGGETTO: Contratti di solidarietà di cui all’art. 5, comma 5 del D.L. n. 148/1993, conver- Programmi d’investimento ex legge 488/1992 I RISCHI PER LA CONCLUSIONE I lentemente nel Mezzogiorno. Pertanto, le indicazioni del Governo vanno lette, non solo alla luce di un minor gettito a favore delle agevolazioni correnti ma, ulteriormente, come una potenziale sottrazione di risorse alle fasi di promozione e implementazione di nuove iniziative di programmazione negoziata sul territorio nazionale. A ciò si aggiunga l’ulteriore disposizione circa la fissazione di un tetto massimo alle erogazioni annuali di contributi a fondo perduto, stabilito per tutto il 2004 in 1.700 milioni di euro, inerenti le agevolazioni gestite dal ministero delle Attività produttive. Se da un lato, infatti, il predetto provvedimento non inficia il diritto al contributo da parte di quelli che risultano già assegnatari delle agevolazioni, dall’altro la previsione dell’Esecutivo mette in serio rischio la possibilità di erogazione concreta dei contributi anche per quei programmi già ultimati entro la fine dell’anno. Anche questo, benché gli incentivi finanziari abbiano carattere nazionale, è un assunto che potrebbe finire per penalizzare maggiormente le imprese del Sud. È noto, di fatti, che sono proprio queste ultime ad avere maggiori ostacoli per l’accesso al credito presso gli istituti finanziari e, di conseguenza, vedersi posticipato al 2005 l’incasso dei contributi spettanti non può certo che complicare il già precario equilibrio finanziario di quelle imprese che si sono sobbarcate l’onere dell’apporto di mezzi propri, nonché quello connesso all’acquisizione delle immobilizzazioni oggetto del programma di investimento. Resta, infine, ancora da sciogliere l’incognita del criterio in base al quale saranno assegnate le residue risorse disponibili fra i diversi incentivi interessati dal taglio e se, in qualche modo, uno sarà preferito all’altro. l comma 2 dell’articolo 1 del decreto legge n. 168, per certi aspetti, si mostra come una disposizione da affrontare per il mondo imprenditoriale. In sintesi, viene disposto il taglio, per l’annualità in corso, di 750 milioni di euro dalle risorse appositamente stanziate a favore dell’incentivo di cui alla legge 488/1992 e di 250 milioni da quelle destinate agli strumenti di programmazione negoziata, in particolare, ai contratti d’area e ai patti territoriali. Ben 1.000 milioni di risorse in meno, quindi, a disposizione dei programmi di investimento e, anche in questo caso, saranno penalizzate soprattutto le imprese del Mezzogiorno. A parziale copertura di tale riduzione di fondi, lo stesso comma 2 prevede che gli importi disponibili derivanti dalle revoche degli incentivi alle imprese, nonché dei finanziamenti relativi agli strumenti di programmazione negoziata già disposte o da disporsi per il 2004, confluiranno proprio a favore del finanziamento delle iniziative in corso e di quelle che saranno proposte a fronte dei nuovi bandi da effettuare. In verità, lo stesso articolo 61 della legge 289/2002 aveva già disposto che le economie derivanti dai provvedimenti di revoca totale o parziale delle agevolazioni concesse, in base alle leggi 341/1995 e 266/1997, venissero destinate dal ministero delle Attività produttive per la copertura degli oneri relativi alle iniziative imprenditoriali comprese nei patti territoriali, nonché per il finanziamento di nuovi contratti di programma. Lo stesso si dica per le economie conseguenti alla revoca delle agevolazioni disposte in base alla legge 488/1992 che, nel limite massimo del 30%, dovevano essere destinate al finanziamento di nuovi contratti di programma localizzati preva- (Tratto da Guida Normativa de Il Sole 24 Ore del 21-7-2004 n.133) periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 36 / anno 2 - numero 17 TRIBUNA DEL LAVORO tito con modificazioni nella legge n. 236/93. Erogazione del contributo per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. SOMMARIO La circolare descrive la nuova procedura di erogazione del contributo di solidarietà alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione del trattamento di integrazione salariale di cui all’art. 5, comma 5 del D.L. n. 148/1993, convertito con modificazioni nella legge n. 236/93. Norme procedurali e contabili. L’ art. 5, comma 5 del D.L. n. 148/1993, convertito con legge n. 236/93, prevede che alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione del trattamento di integrazione salariale e che «al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale nel corso della procedura di mobilità di cui all’art. 24 della legge n. 223/91, stipula contratti di solidarietà viene corrisposto per un periodo massimo di due anni un contributo pari alla metà del monte ore retributivo da esse non dovuto a seguito della riduzione di orario». Il predetto contributo viene erogato in rate trimestrali e ripartito in parti uguali tra l’impresa e i lavoratori interessati. Per questi ultimi il contributo non ha natura di retribuzione ai fini degli istituti contrattuali e di legge ivi compresi gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali. Ai soli fini pensionistici si terrà conto per il periodo della riduzione dell’intera “retribuzione di riferimento”. L’ammissione al contributo di solidarietà è disposta con decreto direttoriale. L’importo indicato nel decreto, determinato sulla base dei dati forniti in via preventiva dall’azienda per l’intero periodo di applicazione del regime di solidarietà richiesto, comprende la quota spettante all’impresa e la quota spettante ai lavoratori interessati dalla riduzione dell’orario di lavoro. Per l’erogazione del sopra citato contributo di solidarietà è stata concordata presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel corso delle Conferenze dei Servizi del 26 febbraio e del 23 aprile 2004 una nuova procedura in base alla quale l’Istituto deve effettuare il pagamento per conto del Ministero stesso alle aziende interessate. La procedura prevede: 1) Il decreto direttoriale di concessione del contributo di solidarietà è trasmesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali - alla D.P.L. competente per territorio, alla Direzione Centrale Prestazioni a sostegno del reddito e alla Sede provinciale INPS competente; 2) il Servizio ispettivo della D.P.L. competente effettua gli accertamenti di rito e comunica alla Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali l’importo esatto da erogare alle aziende; 3) la Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali, con mandato diretto, accredita alla Direzione Provinciale dell’INPS territorialmente competente l’esatto importo da erogare, indicando anche le coordinate bancarie di ogni azienda interessata; 4) le Direzioni Provinciali del Lavoro - Servizi ispettivi, qualora in fase di verifica, accertino che l’impresa destinataria del contributo di solidarietà ha cessato l’attività, devono individuare unicamente l’ammontare della quota di contributo spettante ai singoli lavoratori interessati e segnalare alla Direzione Generale Ammortizzatori sociali e I.O. l’avvenuta cessazione dell’attività dell’impresa. La D.P.L. - Servizio ispettivo deve anche provvedere ad acquisire e a segnalare le coordinate bancarie dei medesimi lavoratori; 5) l’INPS, Direzione Provinciale, provvede al pagamento diretto all’azienda, ovvero ai lavoratori interessati nei casi previsti al punto 4, della somma indicata, utilizzando la procedura dei pagamenti vari; 6) con periodicità semestrale, e precisamente entro il mese di luglio dell’anno in corso ed entro il mese di gennaio dell’anno successivo, le Direzioni Provinciali dell’INPS faranno pervenire al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale Ammortizzatori Sociali e I.O. - Via Fornovo 8, 00192 Roma - il rendiconto delle erogazioni effettuate, rispettivamente, fino al 30 giugno e fino al 31 dicembre dell’anno precedente. Il pagamento può essere effettuato soltanto dopo l’accertamento dell’avvenuta precostituzione fondi prevista al precedente punto 3. Si fa presente, inoltre, che, qualora dovessero verificarsi casi di erogazione diretta ai singoli lavoratori, si potrà procedere al relativo pagamento soltanto dopo che da parte di questa Direzione Generale sia stato definito il regime fiscale da applicare a tali erogazioni. Al riguardo verranno fornite successive istruzioni. Conseguentemente eventuali comunicazioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali concernenti il pagamento a singoli lavoratori devono essere tenute in apposita evidenza. 0 MASSIMARIO DEL DIRITTO DEL LAVORO Sezione lavoro, sentenza 29 aprile 2004 n. 8268 - Pres. Senese; Rel. Picone Riferimenti normativi: articolo 2 della legge 15 luglio 1966 n. 604; articolo 2103 del Cc Precedenti giurisprudenziali: in senso conforme Cassazione 1912/98 MANSIONI DI LAVORO Trasferimenti - Indicazione dei motivi - Obbligo del datore di lavoro - Sussistenza - Limiti Indicazione contestuale delle fonti di prova dei fatti giustificativi - Necessità - Esclusione Ai fini dell’efficacia del provvedimento di trasferimento del lavoratore, non è necessario che vengano contestualmente enunciate le ragioni del trasferimento stesso, atteso che l’articolo periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 37 TRIBUNA DEL LAVORO 2103 del Cc, nella parte in cui dispone che le ragioni tecniche, organizzative e produttive del provvedimento suddetto siano comprovate, richiede soltanto che tali ragioni, ove contestate, risultino effettive e di esse il datore di lavoro fornisca la prova; pertanto, l’onere dell’indicazione delle ragioni del trasferimento, che in caso di mancato adempimento determina l’inefficacia sopravvenuta del provvedimento, sorge a carico del datore di lavoro soltanto nel caso in cui il lavoratore ne faccia richiesta - dovendosi applicare per analogia la disposizione di cui all’articolo 2 della legge 604/1966 sul licenziamento - fermo restando che il predetto onere di comunicazione non riguarda anche le fonti di prova dei fatti giuridici giustificativi del trasferimento Sezione lavoro, sentenza 29 aprile 2004 n. 8254 - Pres. Ianniruberto; Rel. Balletti Riferimenti normativi: articolo 2119 del Cc; articolo 360 del Cpc Precedenti giurisprudenziali: in senso conforme Cassazione 11109/02 e 12414/02. Si veda anche Cassazione 7091/01 tato contenuto, delineante un modulo generico che richiede di essere specificato in sede interpretativa, mediante la valorizzazione sia di fattori esterni relativi alla coscienza generale, sia di principi che la stessa disposizione tacitamente richiama. Tali specificazioni del parametro normativo hanno natura giuridica e la loro disapplicazione è quindi deducibile in sede di legittimità come violazione di legge, mentre l’accertamento della concreta ricorrenza, nel fatto dedotto in giudizio, degli elementi che integrano il parametro normativo e le sue specificazioni, e della loro concreta attitudine a costituire giusta causa di licenziamento, si pone sul diverso piano del giudizio di fatto, demandato al giudice di merito e incensurabile in cassazione se privo di errori logici o giuridici (nella specie, la Suprema corte ha confermato la sentenza di merito che aveva ritenuto legittimo il licenziamento di un dipendente - il quale, nel difendersi da una contestazione disciplinare, aveva usato affermazioni denigratorie e offensive nei confronti di colleghi e superiori - motivando sulla gravità delle espressioni offensive e sulla loro idoneità, sotto il profilo soggettivo e oggettivo, a compromettere in modo irreparabile il vincolo fiduciario). LICENZIAMENTI INDIVIDUALI Licenziamento per giusta causa - Nozione legale - Specificazioni in sede interpretativa - Rilevanza nel giudizio di cassazione quali norme di diritto - Sussistenza - Accertamento dei fatti e della loro concreta idoneità a costituire giusta causa - Giudizio di fatto - Configurabilità - Censurabilità in Cassazione - Limiti - Fattispecie La giusta causa di licenziamento, quale fatto «che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto», è una nozione che la legge - allo scopo di un adeguamento delle norme alla realtà da disciplinare, articolata e mutevole nel tempo - configura con una disposizione (ascrivibile alla tipologia delle cosiddette “clausole generali”) di limi- Sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2004 n. 7907 - Pres. Ciciretti; Rel. Battimiello Riferimenti normativi: articoli 1175, 1375 e 2077 del Cc Precedenti giurisprudenziali: in senso conforme Cassazione 7752/03 e 11767/03 PARITÀ DI TRATTAMENTO Diritti e obblighi del datore e del prestatore di lavoro - Diritto del lavoratore alla parità di trattamento - Configurabilità - Esclusione - Clausole generali di correttezza e buona fede - Inapplicabilità - Limiti Fattispecie relativa a incentivi all’esodo dal servizio Nel rapporto di lavoro subordinato di diritto privato non opera il principio di parità di trattamento, né è possibile alcun controllo di ragionevolezza da parte del giudice sugli atti di autonomia, sia collettiva che individuale, sotto il profilo del rispetto delle clausole generali di correttezza e buona fede, che non sono invocabili in caso di eventuale diversità di trattamento non ricadente in alcuna delle ipotesi legali (e tipizzate) di discriminazione vietate, a meno che il rispetto di tali clausole discenda dalla necessità di comparazione delle situazioni di singoli lavoratori da parte del datore di lavoro che, nel contesto di una procedura concorsuale o selettiva, debba operare la scelta di alcuni di essi (nella specie, la Suprema corte ha confermato la decisione di merito che - con riferimento all’attribuzione di un incentivo al prepensionamento - aveva negato il diritto di due lavoratori dimissionari di fruire del beneficio accordato ad altri colleghi cessati dal lavoro in epoca immediatamente anteriore e successiva) Sezione lavoro, sentenza 23 aprile 2004 n. 7735 - Pres. Mileo; Rel. Cementano Riferimenti normativi: articoli 18 e 35 della legge 20 maggio 1970 n. 300; articolo 116 del Cpc Precedenti giurisprudenziali: non sono segnalati LICENZIAMENTI INDIVIDUALI Estinzione del rapporto - Reintegrazione nel posto di lavoro (tutela reale) - Requisito dimensionale - Prova - Mancata contestazione specifica da parte del datore di lavoro in ordine alla implicita allegazione della sussistenza di detto requisito - Desunzione dello stesso dal predetto comportamento del datore di lavoro Ammissibilità Con riguardo alla richiesta del lavoratore di essere reintegrato nel posto di lavoro ai sensi dell’articolo 18 della legge 300/1970 (Statuto dei lavora- periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 39 TRIBUNA DEL LAVORO tori) per invalidità del licenziamento, legittimamente il giudice può desumere la sussistenza del requisito dimensionale previsto dall’articolo 35 della stessa legge per la reintegrazione dalla mancata contestazione specifica, da parte del datore di lavoro, in ordine alle allegazioni del lavoratore, che la stessa richiesta di reintegrazione implica. Sezione lavoro, sentenza 3 maggio 2004 n. 8364 - Pres. Senese; Rel.Amoroso Riferimenti normativi: articolo 18 della legge 20 maggio 1970 n. 300; articoli 1218 e 1460 del Cc Precedenti giurisprudenziali: si veda Cassazione 8621/01 Licenziamenti individuali Risarcimento del danno Dichiarazione di invalidità del licenziamento - Diritto del lavoratore al risarcimento del danno - Presupposti soggettivi - Responsabilità oggettiva del datore di lavoro - Configurabilità solo per il limite minimo delle cinque mensilità di retribuzione - Commisurazione del danno alle retribuzioni - Presunzione iuris tantum di lucro cessante imputabilità dell’inadempimento al datore di lavoro ex articolo 1218 del Codice civile - Inadempimento derivante dal rifiuto, da parte del lavoratore, della prestazione lavorativa quale forma di autotutela ex articolo 1460 del Codice civile - Esclusione del risarcimento del danno oltre la misura minima - Fondamento L’articolo 18, comma 4, della legge 20 maggio 1970 n. 300, nel testo sostituito dall’articolo 1 della legge 11 maggio 1990 n. 108, nel prevedere, in caso di invalidità del licenziamento, la condanna del datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per effetto del licenziamento stesso, mediante corresponsione di una indennità commisurata alla retribuzione non percepita, stabilisce una presunzione iuris tantum di lucro cessante. Presupposto indefettibile per l’applicabilità di tale disposizione, che costituisce una specificazione del generale principio della responsabilità contrattuale, è l’imputabilità al datore di lavoro dell’inadempimento, fatta eccezione per la misura minima del risarcimento, consistente in cinque mensilità di retribuzione, la quale è assimilabile a una sorta di penale, avente la sua radice nel rischio di impresa. Ne consegue che, ove il licenziamento sia intervenuto in un periodo di sospensione del rapporto di lavoro per effetto dell’esercizio, ex articolo 1460 del Codice civile, dell’autotutela del lavoratore, che abbia rifiutato di eseguire la propria prestazione a fronte dell’inadempimento di quella del datore di lavoro, non essendo configurabile, per tale periodo, il diritto alla retribuzione, in considerazione della forma di tutela scelta dal lavoratore in sostituzione della normale tutela giurisdizionale, non può operare la predetta presunzione di lucro cessante. Pertanto, in tale ipotesi, correttamente la condanna del datore di lavoro al risarcimento del danno, in caso di invalidità del licenziamento dallo stesso intimato al lavoratore, è limitata al minimo di legge delle cinque mensilità di retribuzione (nella specie, il giudice di merito aveva rilevato che l’illegittima estromissione della lavoratrice era durata fino al giorno antecedente a quello nel quale era stata offerta la ripresa dell’attività lavorativa presso la filiale di Mantova; tale offerta, che se accettata, avrebbe limitato l’estromissione dall’azienda a meno di cinque mesi, era stata valorizzata dal tribunale per limitare a cinque mensilità di retribuzione la misura del risarcimento del danno. A fronte della contestazione della lavoratrice in ordine all’oggetto dell’offerta, la riassunzione e non già la reintegrazione, la Suprema corte, ha ritenuto tale circostanza idonea a essere valutata dal giudice di merito, secondo il suo prudente apprezzamento non censurabile in sede di legittimità ove immune da vizi di motivazione, nella quantificazione del danno risarcibile). Via al progetto per l’informatizzazione delle procedure di conciliazione del lavoro L a Direzione tutela condizioni di lavoro del Ministero del lavoro con una circolare del 3 agosto 2004 ha dato ufficialmente il via al progetto per informatizzare le procedure di conciliazione nel settore pubblico e privato in atto presso le Direzioni provinciali del lavoro (Dpl). La sperimentazione inizia da Roma, Bologna, Pisa e Firenze, in vista di una successiva estensione a tutte le altre Direzioni. L’informatizzazione è legata a esigenze operative di razionalizzazione e standardizzazione degli adempimenti legati all’attività conciliativa e allo scopo di razionalizzare le attività, anche a quelle applicative della normativa in materia di protocollo informatico e di trattamento elettronico dei procedimenti amministrativi, con particolare riferimento alla direttiva del Ministro per l’Innovazione e delle Tecnologie del 9 dicembre 2002. Con questo stesso intento è stata anche ridisegnata la modulistica, che sarà immediatamente adottata in tutte le Dpl. Nella circolare si segnala che alcuni adempimenti del progetto possono apparire estremamente rigidi, ma in realtà sono funzionali a rendere il sistema rispondente anche alle esigenze di interoperabilità con le altre Amministrazioni e, nel caso specifico, almeno inizialmente, con il Ministero della Giustizia. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 40 / anno 2 - numero 17 TRIBUNA DEL LAVORO Nuovo iter per il contratto di solidarietà N ella Circolare del 6 agosto 2004 n. 126 sulle prestazioni a sostegno del reddito si legge che alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione della Cig e che, nel corso della procedura di mobilità per licenziamenti collettivi, al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale, fanno ricorso ai contratti di solidarietà, spetta per un periodo massimo di due anni un contributo pari alla metà del monte ore retributivo da esse non dovuto a seguito della riduzione di orario. L’ammissione dell’istanza, corredata dall’accordo sindacale è disposta con decreto direttoriale del ministero del Lavoro e consente l’erogazione, da parte dell’Inps che vi provvede per conto del dicastero stesso, del contributo in rate trimestrali comprensive sia della quota dell’impresa sia di quella dei lavoratori. L’erogazione del contributo è subordinata, peraltro, al corrispondente accreditamento da parte del ministero del Lavoro delle somme occorrenti, che vengono liquidate direttamente ai lavoratori - per la parte loro spettante - qualora l’azienda abbia cessato l’attività. In questo caso le Direzioni provinciali del lavoro - Servizi ispettivi, oltre ad accertare che l’impresa destinataria del contributo di solidarietà abbia cessato l’attività, devono individuare l’ammontare della quota di contributo spettante ai singoli lavoratori e acquisire le coordinate bancarie per i relativi accrediti. Per i lavoratori il contributo non rileva ai fini degli istituti contrattuali e di legge ivi compresi gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali e ai fini pensionistici l’accredito è effettuato in base alla retribuzione di riferimento che sarebbe spettata al lavoratore se non fosse stato stipulato il contratto di solidarietà. Con la circolare 6 agosto 2004 n. 126, l’Inps fornisce alle sedi le istruzioni per il pagamento e la codifica per la rilevazione contabile dei pagamenti effettuati. L’Istituto sottolinea che eventuali erogazioni dirette ai singoli lavoratori dovranno essere tenute in sospeso in quanto l’Istituto è in attesa di definire il regime fiscale da applicare a tali erogazioni. OGGETTO: Contratti di solidarietà di cui all’art. 5, comma 5 del D.L. n. 148/1993, convertito con modificazioni nella legge n. 236/93. Erogazione del contributo per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. SOMMARIO La circolare descrive la nuova procedura di erogazione del contributo di solidarietà alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione del trattamento di integrazione salariale di cui all’art. 5, comma 5 del D.L. n. 148/1993, convertito con modificazioni nella legge n. 236/93. Norme procedurali e contabili. L’ art. 5, comma 5 del D.L. n. 148/1993, convertito con legge n. 236/93, prevede che alle imprese che non rientrano nel campo di applicazione del trattamento di integrazione salariale e che «al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale nel corso della procedura di mobilità di cui all’art. 24 della legge n. 223/91, stipula contratti di solidarietà viene corrisposto per un periodo massimo di due anni un contributo pari alla metà del monte ore retributivo da esse non dovuto a seguito della riduzione di orario». Il predetto contributo viene erogato in rate trimestrali e ripartito in parti uguali tra l’impresa e i lavoratori interessati. Per questi ultimi il contributo non ha natura di retribuzione ai fini degli istituti contrattuali e di legge ivi compresi gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali.Ai soli fini pensionistici si terrà conto per il periodo della riduzione dell’intera “retribuzione di riferimento”. L’ammissione al contributo di solidarietà è disposta con decreto direttoriale. L’importo indicato nel decreto, determinato sulla base dei dati forniti in via preventiva dall’azienda per l’intero periodo di applicazione del regime di solidarietà richiesto, comprende la quota spettante all’impresa e la quota spettante ai lavoratori interessati dalla riduzione dell’orario di lavoro. Per l’erogazione del sopra citato contributo di solidarietà è stata concordata presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel corso delle Conferenze dei Servizi del 26 febbraio e del 23 aprile 2004 una nuova procedura in base alla quale l’Istituto deve effettuare il pagamento per conto del Ministero stesso alle aziende interessate. La procedura prevede: 1) Il decreto direttoriale di concessione del contributo di solidarietà è trasmesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali - alla D.P.L. competente per territorio, alla Direzione Centrale Prestazioni a sostegno del reddito e alla Sede provinciale INPS competente; 2) il Servizio ispettivo della D.P.L. competente effettua gli accertamenti di rito e comunica alla Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali l’importo esatto da erogare alle aziende; 3) la Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali, con mandato diretto, accredita alla Direzione Provinciale dell’INPS territorialmente competente l’esatto importo da erogare, indicando anche le coordi- periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 2 - numero 17 / 41 EBT nate bancarie di ogni azienda interessata; 4) le Direzioni Provinciali del Lavoro - Servizi ispettivi, qualora in fase di verifica, accertino che l’impresa destinataria del contributo di solidarietà ha cessato l’attività, devono individuare unicamente l’ammontare della quota di contributo spettante ai singoli lavoratori interessati e segnalare alla Direzione Generale Ammortizzatori sociali e I.O. l’avvenuta cessazione dell’attività dell’impresa. La D.P.L. - Servizio ispettivo deve anche provvedere ad acquisire e a segnalare le coordinate bancarie dei medesimi lavoratori; 5) l’INPS, Direzione Provinciale, provvede al pagamento diretto all’azienda, ovvero ai lavoratori interessati nei casi previsti al punto 4, della somma indicata, utilizzando la procedura dei pagamenti vari; 6) con periodicità semestrale, e precisamente entro il mese di luglio dell’anno in corso ed entro il mese di gennaio dell’anno successivo, le Direzioni Provinciali dell’INPS faranno pervenire al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale Ammortizzatori Sociali e I.O. - Via Fornovo 8, 00192 Roma - il rendiconto delle erogazioni effettuate, rispettivamente, fino al 30 giugno e fino al 31 dicembre dell’anno precedente. Il pagamento può essere effettuato soltanto dopo l’accertamento dell’avvenuta precostituzione fondi prevista al precedente punto 3. Si fa presente, inoltre, che, qualora dovessero verificarsi casi di erogazione diretta ai singoli lavoratori, si potrà procedere al relativo pagamento soltanto dopo che da parte di questa Direzione Generale sia stato definito il regime fiscale da applicare a tali erogazioni.Al riguardo verranno fornite successive istruzioni. Conseguentemente eventuali comunicazioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali concernenti il pagamento a singoli lavoratori devono essere tenute in apposita evidenza. Con l’EBT vacanze studio in Australia O.C. Q uali sono i “ferri del mestiere” di chi lavora nel turismo? Di sicuro la conoscenza delle lingue, una in particolare: l’inglese, autentico pass partout nel nostro mondo globalizzato. Proprio in considerazione di ciò l’Ente bilaterale per il turismo di Roma offre ai giovani inoccupati o studenti pre/post diploma, ma anche - con particolari condizioni - ai dipendenti ed ai figli dei dipendenti delle aziende del settore turismo, iscritti all’Ebt, che vogliono apprendere o approfondire la lingua inglese per motivi di studio, lavoro o vacanza una straordinaria e allettante opportunità. Grazie ad un accordo tra l’Ente e la Tourism Consultant, sarà possibile partecipare a vacanze studio nelle maggiori città dell’Australia della durata minima di tre settimane, durante le quali si potrà apprendere o perfezionare la lingua inglese in college specializzati nel conseguimento dei diplomi nei quattro livelli di Cambridge. Ciascuna vacanza prevede lezioni mattutine e pomeridiane, con la libertà per gli studenti di scegliere un percorso full-time (25 ore settimanali) di apprendimento o part-time (15 ore settimanali). In più, e qui sta la vera novità dell’iniziativa, chi vuole può integrare la propria preparazione con stage in aziende turistiche qualificate alberghi e ristoranti -, così da acquisire nuove competenze professionali o rafforzare le conoscenze apprese durante il percorso scolastico o di lavoro in Italia. L’Ebt ritiene infatti che è comunque utile per i lavoratori del settore turistico, o per chi aspira a diventarlo, confrontarsi con tecniche, mentalità e organizzazioni aziendali diverse da quelle del nostro Paese. Chi invece è privo di esperienze specifiche, chi si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro, oppure non è ancora riuscito a conquistare una occupazione stabile, ha certamente maggiori possibilità se può vantare nel proprio curriculum esperienze qualificate all’estero. Il “pacchetto” elaborato dall’Ebt e da Tourism Consultant offre varie tipologie di sistemazione a seconda delle diverse esigenze: ostelli per la gioventù, ospitalità nelle famiglie, sistemazioni alla pari, appartamenti condivisi da studenti. A richiesta è prevista anche l’organizzazione del viaggio con i vettori australiani (come la compagnia di bandiera Quantas) a prezzi vantaggiosi, per gruppi; nonché i trasferimenti da e per l’aeroporto. L’Ente bilaterale per il turismo di Roma e del Lazio è giustamente soddisfatto dell’opportunità che mette a disposizione dei propri iscritti, ma anche dei loro figli, indipendentemente dalle scelte occupazionali che faranno in futuro; per questo non mancherà di fornire già sul prossimo numero di Roma&provincia in cifre ulteriori informazioni (prezzi, date di partenza, offerte speciali per l’Ebt). E’ in ogni caso a disposizione il sito dell’Ente (www.ebt.roma.it). periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 42 / anno 2 - numero 17 EBT L’EBT informa ATTIVITA’ FORMATIVA - ANNUALITA’ 2004-2005 CORSI RIVOLTI A PERSONALE OCCUPATO Corsi rivolti a personale occupato Sede formativa Igiene e sicurezza nella risto- EBT Via Machiavelli, 70 razione: il sistema HACCP 00185 Roma Durat a in % assenze ammesse ore 24 NON SONO AMMESSE ASSENZE Avvio/ Giorno e orario Chiusura di svolgimento Prerequisiti Scadenz a inoltro 08/11/04 01/12/04 Lunedì-Mercoledì 15.00-18.00 Diploma di scuola media inferiore; Esperienza di cucina di almeno 1 anno. richieste 30/10/04 08/11/04 01/12/04 Lunedì-Mercoledì 15.00-18.00 Diploma di scuola media superiore; Esperienza di cucina di almeno 3 anni; Conoscenza buona dell’inglese; Conoscenza dell’informatica di base. 30/10/04 Il Food and Beverage Manager EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 24 Addetto al primo soccorso EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 16 NON SONO Da definire AMMESSE ASSENZE Da definire 30/10/04 Responsabile del servizio di protezione e prevenzione dai rischi EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 16 NON SONO AMMESSE ASSENZE 11/01/05 18/01/05 Martedì 9.00 – 17.30 18/12/04 Rappresentante dei lavorato- EBT Via Machiavelli, 70 ri per la sicurezza 00185 Roma 32 NON SONO AMMESSE ASSENZE 25/01/05 15/02/05 Martedì 9.00-17.30 18/12/04 20% 12/01/05 07/03/05 Lunedì-Mercoledì 16.00-19.00 18/12/04 20% 09/03/05 25/05/05 Lunedì-Mercoledì 16.00-19.00 18/12/04 20% 07/03/05 09/05/05 Lunedì-Mercoledì 16.00-19.00 05/03/05 20% 08/03/05 10/05/05 Martedì-Giovedì 16.00-19.00 20% 12/05/05 16/06/05 Martedì-Giovedì 16.00-19.00 Esperienza ai piani di almeno 3 anni; Diploma di scuola media superiore; 05/03/05 Conoscenza scolastica della lingua inglese. 20% 30/03/05 25/05/05 Lunedì-Mercoledì 16.00-19.00 05/03/05 Governante d’albergo LIVELLO BASE EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 48 Governante d’albergo LIVELLO AVANZATO EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 63 Informatica di base EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 48 Informatica livello intermedio EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 48 Responsabile del Ricevimento alberghiero: il programma Fidelio e tecniche di Revenue Management EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 30 EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma 48 Sommelier 20% Esperienza ai piani di almeno 1 anno, anche come extra, stagionale, tempo determinato. 05/03/05 CORSI RIVOLTI A GIOVANI DISOCCUPATI Corsi rivolti a giovani disoccupato Il ricevimento e l’utilizzo del programma Fidelio Formazione di base per quadri aziendali e sindacali Sede formativa EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma EBT Via Machiavelli, 70 00185 Roma Durata in ore 180 + 3 mesi stage 180 + 3 mesi stage % assenze ammesse 20% 20% Prerequisiti Scadenz a inoltro richieste dal lunedì al sabato 9.00 - 13.00 Diploma di scuola media superiore; Buona conoscenza della lingua inglese; Conoscenza di una seconda lingua straniera; Conoscenza dell’informatica di base; Età massima: 29 anni compiuti al momento dell’iscrizione. 21/08/05 martedì e giovedì 15.00 - 19.00 Diploma di scuola media superiore; Buona conoscenza della lingua inglese; Conoscenza di una seconda lingua straniera; Conoscenza dell’informatica di base; Età massima: 29 anni compiuti al momento dell’iscrizione. da definire Avvio/ Giorno e orario Chiusura di svolgimento 01/03/05 28/04/05 anno 2005 Progecta