Iniziativa Comunitaria EQUAL Proposta integrata Natura Turismo Adattabilità REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Direzione Generale per le Politiche per l’Orientamento e la Formazione Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Linea Guida per la gestione del pescaturismo/ittiturismo nelle Aree Marine Protette, nell’ottica del turismo responsabile Linea Guida per la gestione del pescaturismo/ittiturismo nelle Aree Marine Protette nell’ottica del turismo responsabile GRUPPO DI LAVORO Esecutore Indice 1 2 4 Presentazione 8 Indicazioni per la gestione di pescaturismo e ittiturismo nelle Aree Marine Protette WWF Ricerche e Progetti S.r.l. Responsabile Adriano Paolella Revisioni Elena Ferrari (Cras), Roberto D’Ambra (AGCI AGRITAL), Paolo Guerriero (LegaPesca), Roberto Mamone (LegaPesca), Roberto Furlani (WWF Italia), Marco Costantini (WWF Italia) Progetto grafico e impaginazione Paola Venturini Pescaturismo e ittiturismo. Riferimenti normativi e di indirizzo 8 8 11 12 Gruppo di lavoro WWF Ricerche e Progetti S.r.l. Rita Minucci (coord.), Ernesto M. Giuffrè, Valeria Verga Introduzione 13 La pesca La ricezione L’ospitalità La formazione Principali riferimenti G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P LINEA GUIDA Presentazione Il progetto PINTA (Proposta Integrata Natura Turismo Adattabilità), realizzato nell’ambito dell’iniziativa comunitaria EQUAL, asse d’intervento “Adattabilità”, misura 3.1, mira a contrastare la crisi del settore della pesca artigianale, sviluppando all’interno delle Aree Marine Protette (AMP) le attività di pescaturismo e ittiturismo, in un’ottica di turismo sostenibile. L’intervento che si svolge in Sardegna nelle AMP dell’Isola dell’Asinara, della Penisola del Sinis e Isola di Mal di Ventre e di Capo Carbonara si propone di coniugare le attività della pesca con le potenzialità di sviluppo del turismo costiero offerte dalle AMP stesse, in modo da valorizzarne appieno le potenzialità. Tale obiettivo viene perseguito attraverso lo sviluppo e il sostegno alle attività di pescaturismo e ittiturismo, che coniugano le attività di pesca artigianale con quelle turistico-ricreative. Il progetto ha previsto, lungo tutte le sue fasi, diverse attività sul territorio che hanno visto, a più riprese, il coinvolgimento, insieme ad altri soggetti, dei pescatori presenti sul territorio. È da rilevare, come un primo e significativo risultato del progetto PINTA, la disponibilità e l’interesse dimostrati da parte dei pescatori (per esempio partecipando volontariamente alle diverse iniziative a proprie spese). Nell’ambito del progetto, inoltre, è stato costituito un gruppo di lavoro composto da esperti e rappresentanti delle Associazioni del settore della pesca ed esperti del settore del turismo responsabile, che ha formulato osservazioni e integrazioni sulla bozza di regolamento relativo all’ittiturismo predisposta dal Comune di Cabras. Il Regolamento è stato poi adottato dal Comune di Cabras nel febbraio del 2006. Recentemente anche il Comune di Porto Torres ha adottato un Regolamento che disciplina l’attività di ittiturismo. La regolamentazione sull’ittiturismo a livello locale, va a sostanziare e rendere praticabile la normativa nazionale soprattutto per tutti gli aspetti relativi a: numero massimo di camere, posti letto, coperti, domanda per il rilascio dell’autorizzazione, etc. A questo proposito, nell’ambito dell’attività transnazionale, prevista all’interno del progetto PINTA, con lo scopo di avviare un processo di integrazione ed affinamento dell’attuale normativa in materia di pescaturismo e ittiturismo, sono stati realizzati tre incontri tra i ministeri di riferimento di Spagna, Francia e Italia, ed è stato messo a disposizione di questi ministe- ri un forum web per lo scambio di informazioni che proseguirà anche dopo la conclusione del progetto. Una questione sulla quale è opportuno soffermarsi riguarda i costi sostenuti dai pescatori che vogliono adeguare la propria attività alle esigenze dell’esercizio del pescaturismo. Non è attualmente possibile dare un ordine di grandezza dei costi che un pescatore deve sostenere per intraprendere l’attività di pescaturismo, perché questi possono variare in modo significativo in funzione del tipo e della dimensione dell’imbarcazione posseduta, è però possibile enucleare le categorie di costi da sostenere, che sinteticamente si possono così elencare: • pratica per il rilascio delle annotazioni di sicurezza adeguate al numero di passeggeri da imbarcare; • pratica per il rilascio della licenza; • acquisto delle dotazioni di sicurezza (salvagente, pronto soccorso, etc.) e spese per l’adeguamento dell’imbarcazione (servizi igienici, alloggi, protezioni, etc.); • assicurazione (anche se non obbligatoria). Nella redazione del presente documento, si è tenuto conto dei criteri generali rinvenibili nella politica ambientale comunitaria e nella PCP (Politica Comune della Pesca. Di seguito sono sintetizzati i criteri generali in essa rinvenibili. • Contenimento e riduzione dei rifiuti Ponendo attenzione a tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto, è più facile perseguire tale obiettivo (per esempio, riducendo al minimo l’utilizzo di confezioni monoporzione e di prodotti monouso come posate, piatti e bicchieri di plastica, oppure differenziando la raccolta dei rifiuti, o ancora, promuovendo presso dipendenti e clienti il riutilizzo di alcuni prodotti. • Risparmio energetico Perseguire questo obiettivo, vuol dire ridurre gli sprechi legati al consumo di energia, oltreché mantenendo in perfetta efficienza l’apparato motore dell’imbarcazione (nel caso del pescaturismo), attraverso pratiche comportamentali e dispositivi tecnici (esempio raffrescamento tramite schermature, utilizzo di lampadine a basso consumo energetico, mantenimento in perfetta efficienza degli elettrodomestici, etc.). 1 LINEA GUIDA G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P • Risparmio idrico Perseguire questo obiettivo, vuol dire ridurre gli sprechi legati al consumo di acqua attraverso pratiche comportamentali e dispositivi tecnici (esempio rubinetti a risparmio d’acqua, dispositivi per la regolazione del flusso idrico nei servizi igienici, vasche per l’accumulo di acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione di aree verdi, etc.). • Utilizzo di artigiani e materiali locali L’attenzione in questo caso è rivolta all’importanza di conservare e valorizzare un “saper fare” locale, che è frutto di una conoscenza che deriva dall’esperienza e dalla consuetudine con luoghi, materiali, tecniche di lavorazione. In questo modo si contribuisce, inoltre, ad una riduzione dell’impatto economico e ambientale del trasporto dei materiali. • Riduzione dello sforzo di pesca È uno dei principi che determinano la volontà stessa di promuovere le attività di pescaturismo e ittiturismo (come già dettagliatamente descritto di seguito): lo svolgimento di queste attività, con la relativa riduzione della normale attività di pesca (resa possibile grazie a un integrazione del reddito dovuta alle attività di pescaturismo e ittiturismo) determina una riduzione del tempo dedicato alla pesca, con conseguente riduzione delle catture e sfruttamento degli stock ittici. Altri accorgimenti vanno nella stessa direzione, come ad esempio la possibilità di limitare allo stretto necessario per l’azione di pesca dimostrativa la quantità di attrezzi utilizzata. • Riduzione emissioni/scarichi inquinanti Perseguire questo obiettivo significa curare tutti quegli aspetti della propria attività che possono avere conseguenze rilevanti sulla qualità di aria, acqua e suolo, attraverso pratiche comportamentali o dispositivi tecnici (esempio costante revisione del motore, limite all’uso di prodotti chimici, raccolta e opportuno smaltimento delle acque nere, sistemi di fitodepurazione, utilizzo di pitture e vernici ecologiche, etc.). • Utilizzo energie rinnovabili Dal punto di vista energetico, un ulteriore possibilità, oltre al risparmio, è quello di utilizzare “energie pulite” che hanno un ridotto o nullo costo/impatto ambientale (fotovoltaico, solare termico, micro-eolico, micro-idroelettrico, etc.). 2 Introduzione Obiettivi Il presente documento, che appartiene alla fase di “Modellizzazione”1 del progetto, si colloca a valle della fase di “Sperimentazione” che ha visto il coinvolgimento diretto dei soggetti che a vario titolo sono interessati alle attività di pescaturismo e ittiturismo, attraverso attività di animazione sul territorio (contatti telefonici, interviste, incontri, etc.) e attività seminariali che si sono focalizzate in particolar modo sulle possibilità e opportunità della creazione di un’offerta turistica integrata. Per i partner del progetto, la Linea Guida rappresenta un importante momento di “cristallizzazione” della fase di sperimentazione, che si pone il duplice obiettivo di: • far dialogare i diversi soggetti istituzionali, interlocutori privilegiati per le attività di pescaturismo e ittiturismo (associazioni, cooperative, etc.); • costituire uno strumento operativo, indirizzato agli operatori del settore, in cui far convergere gli indirizzi e gli orientamenti sulla pesca sostenibile e responsabile adottati in ambito nazionale e comunitario, applicati nel caso specifico alle attività di pescaturismo ed ittiturismo, con le esigenze dei pescatori, rappresentati dalle Associazioni di categoria coinvolte nel progetto PINTA. Metodologia Per la realizzazione della linea guida si è scelto di percorrere la strada della massima discussione e condivisione dei contenuti fra i partner del progetto (Cras Italia, AGCI AGRITAL, LegaPesca, WWF Italia - partner di rete, - WWF Ricerche e Progetti) attraverso propri rappresentanti delegati. Tale scelta ha portato ad adottare una metodologia di lavoro più elaborata che per altri documenti ma G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P che, a nostro parere, ha portato a un buon livello di approfondimento del tema trattato. Il processo si è articolato nel modo seguente: • raccolta della documentazione esistente (normativa, regolamenti, linee guida, codici di condotta, manuali, etc.) su pesca sostenibile, turismo sostenibile, pescaturismo e ittiturismo; • redazione di un documento provvisorio contenente le indicazioni per una gestione sostenibile delle attività di pescaturismo e ittiturismo sulla base dell’analisi dei predetti documenti; • lavoro di analisi congiunta sui temi del pescaturismo e dell'ittiturismo nell’ambito di un focus group che ha visto coinvolti esperti del settore; • redazione e condivisione di un documento definitivo comprendente gli elementi su cui si è pervenuti ad una posizione condivisa, le questioni rimaste aperte e le politiche da perseguire per sciogliere tali nodi problematici. Struttura del documento La linea guida è stata pensata come un manuale utilizzabile dall’operatore per avere indicazioni su come comportarsi in un particolare ambito della propria attività, con riferimento alla variabile ambientale. La guida è indirizzata sia a operatori di pescaturismo che a operatori di ittiturismo. La scelta è stata quella di non dividere in due parti distinte la guida, ma di conservare un’unica struttura, riportante diversi ambiti, dove ciascun operatore potrà trovare le indicazioni relative agli ambiti di interesse. Per rendere la guida il più possibile fruibile, si è inoltre provveduto ad attribuire un simbolo a ciascuna attività, una “barca” per il pescaturismo e un “edificio” per l’ittiturismo. In tal modo l’operatore può facilmente ritrovare le indicazioni relative alla propria attività. Si è proceduto quindi col distinguere le attività in ambiti, rinvenibili sia nel pescaturismo che nell’ittiturismo. Ciascun ambito è stato poi ulteriormente suddiviso; è a questo ulteriore livello che si è cercato di distinguere tra le indicazioni utili per gli operatori di entrambe le attività e quelle indirizzate principalmente o agli operatori di pescaturismo o a quelli di ittiturismo. Nello schema riportato a lato viene presentata la struttura complessiva della linea guida, in particolare con riferimento alle Indicazioni per la gestione. LINEA GUIDA Indicazioni per la gestione STRUTTURA La pesca La gestione generale Gli strumenti e i metodi La ricezione La gestione dell’imbarcazione La gestione dell’edificio L’utilizzo di energie rinnovabili Gli apparecchi elettrici e gli elettrodomestici Gli spazi esterni all’edificio I rifiuti I prodotti per la pulizia Gli arredi Le pitture I servizi igienici L’ospitalità La ristorazione I prodotti per il bagno L’informazione dei clienti Le attività di informazione La formazione La formazione del personale 1 La fase di Modellizzazione è finalizzata a far emergere una strategia ed un modello di sviluppo integrato di turismo costiero e di riqualificazione degli operatori della pesca applicabile a contesti socio-economici differenti. 3 LINEA GUIDA G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P Pescaturismo e ittiturismo. Riferimenti normativi e di indirizzo I riferimenti normativi e di indirizzo che verranno presentati nei prossimi paragrafi, hanno il duplice obiettivo di indicare: • la normativa e la regolamentazione alla quale è necessario che gli operatori facciano costante riferimento e le indicazioni su pesca sostenibile, turismo sostenibile, pescaturismo e ittiturismo che emergono da una serie di documenti, frutto di una riflessione e discussione su tali temi già in atto da diversi anni a livello nazionale e internazionale; • i riferimenti normativi e di indirizzo ai quali si è fatto riferimento per impostare la Linea Guida. I destinatari del presente documento sono gli operatori della piccola pesca o pesca artigianale. Nel nostro caso fa riferimento all’attività di cattura in mare o in acque dolci, esercitata con imbarcazioni di lunghezza totale inferiore ai 12 metri che operano entro le 12 miglia dalla costa. Date queste caratteristiche, le capacità di pesca, lavorazione, conservazione e stivaggio del prodotto sono contenute e non paragonabili con quelle della pesca industriale. Ciononostante è importante sottolineare il fatto che si sta parlando di una parte significativa della flottiglia nazionale: in Italia si contano infatti circa 13.600 imbarcazioni di piccola pesca, che rappresentano oltre l’84% della flottiglia nazionale. Più di altri settori, la pesca artigianale si basa su un rapporto imprescindibile fra il pescatore e il mare, risultato di tradizioni tramandate e radicate nel corso dei secoli, fatto di profonda conoscenza e rispetto. È in questo quadro che si collocano le attività di pescaturismo e ittiturismo, intese: • per gli operatori della pesca, come opportunità di integrare il proprio reddito diversificando la propria attività; • dal punto di vista della sostenibilità ambientale, come possibilità di riduzione dello sforzo di pesca; • in generale, come strumento per la trasmissione di saperi e cultura locale e di conoscenza dell’ambiente. Principali riferimenti normativi a livello nazionale Le attività di pescaturismo e ittiturismo sono considerate per la normativa nazionale attività connesse 4 a quelle di pesca. Si tratta quindi di attività, il pescaturismo e l’ittiturismo, che devono essere integrative e non prevalenti rispetto all’attività principale, che è quella della pesca, ed essere effettuate dall’imprenditore ittico mediante l’utilizzo di prodotti provenienti in prevalenza dalla propria attività di pesca. Il pescaturismo offre la possibilità agli operatori della pesca di ospitare a bordo delle proprie imbarcazioni un certo numero di persone diverse dall’equipaggio, per lo svolgimento di attività turistico-ricreative. L’ittiturismo consiste in un’attività di ricezione ed ospitalità esercitata dai pescatori attraverso l’utilizzo delle proprie abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, e l’offerta di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marinerie italiane (art. 3, comma 1 del D. Lgs. 226/2001, come modificato dall’art. 7 del D. Lgs. 154/2004). Per quanto riguarda l’attività di pescaturismo, si può affermare che la normativa che regola tale attività è oggi abbastanza chiara ed esaustiva grazie, oltre al già citato D. Lgs. 154/2004, al Regolamento recante norme in materia di disciplina dell’attività di pescaturismo, emanato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nel 1999 (D.M. 293/99). Per quanto riguarda, invece, l’attività di ittiturismo, l’unico riferimento a livello nazionale è la Legge 96/06 (Disciplina dell’agriturismo) che prevede, all’art. 12, l’assimilazione dell’attività di ittiturismo a quella di agriturismo2. Per tale motivo, è indispensabile che l’imprenditore ittico che voglia intraprendere l’attività di ittiturismo, faccia riferimento, se esistente, alla relativa regolamentazione comunale. Principali linee di indirizzo e documenti di riferimento Come si è già detto parlando della metodologia adottata per realizzare la Linea Guida, si è provveduto prima di tutto a raccogliere ed esaminare i documenti attualmente disponibili sui temi della pesca sostenibile e responsabile, del turismo sostenibile e responsabile e delle attività di pescaturismo e ittiturismo. Tali documenti, di cui viene data una sintetica descrizione nel presente paragrafo, risultano accorpabili G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P secondo tre tipologie: 1) Documenti che tracciano un quadro di riferimento (principi, criteri, strategie) nell’ambito del quale si colloca la Linea Guida, e in particolare: - il Codice di condotta per la pesca responsabile della FAO, che inquadra in modo esaustivo l’attività della pesca responsabile e dà indicazioni agli Stati Membri su principi, criteri e modalità d’azione in base ai quali elaborare e attuare politiche per la conservazione della risorse della pesca, nonché per la gestione e lo sviluppo della pesca stessa; - la Carta Europea del Turismo sostenibile nelle aree protette, i cui criteri fondamentali riguardano: difesa e valorizzazione del patrimonio, sviluppo economico e sociale, protezione e miglioramento della qualità della vita degli abitanti, controllo dell’affluenza e della tipologia di turisti e miglioramento della qualità offerta; - la “Carta Italia” per il turismo sostenibile dell’AITR, che traccia una sorta di “Carta d’identità per viaggi sostenibili”, una serie di raccomandazioni che hanno come destinatari i viaggiatori (individuali o di gruppo), gli organizzatori di viaggio (tour operator, agenzie, associazioni) e le comunità ospitanti, direttamente o indirettamente toccate dal flusso dei visitatori. A ciascuno di questi destinatari la carta rivolge alcuni consigli, che valgono per le tre fasi dell’esperienza turistica: il prima, il durante e il dopo viaggio. 2) Documenti che rappresentano un termine di confronto per la Linea Guida, e in particolare: - MSC Principles and Criteria for Sustainable Fishing (The Marine Stewardship Council), che, nonostante sia uno standard pensato per la pesca nell’Atlantico, è interessante in quanto definisce i criteri per tutto il processo di filiera, dalla pesca al “banco del supermercato”; - il Tavolo tecnico per la nautica sostenibile del Ministero dell’Ambiente col quale la Linea Guida deve necessariamente confrontarsi, in quanto iniziativa recentissima che vuole portare ad aggiornare la normativa e regolamentazione esistente per promuovere e incrementare una nautica sostenibile nelle AMP. LINEA GUIDA 2) Documenti ai quali ci si è ispirati per sviluppare gli elementi costitutivi della Linea Guida, in particolare: - il Codice europeo di buone pratiche per una pesca sostenibile e responsabile della CE, con particolare riferimento alla parte sul “Rispetto delle risorse ittiche e del loro ambiente”, che è possibile riconoscere nella parte dedicata alla pesca; - il Disciplinare su pescaturismo e ittiturismo del WWF Italia che rappresenta la principale fonte relativamente alla gestione sostenibile di ittiturismo e pescaturismo e i cui elementi è possibile rinvenire in diverse parti della linea guida; - il manuale su pescaturismo e ittiturismo realizzato nell’ambito del progetto PINTA che ha costituito una buona base di lavoro per sviluppare la parte sulla normativa ed enucleare le caratteristiche fondamentali delle due attività; - la pubblicazione del WWF Francia, “Les gestes ecologiques au quotidien”, che rappresenta un’ottima guida nell’individuazione delle azioni ecologiche che chiunque può mettere in atto senza grande sforzo e con costi contenuti nei diversi ambienti di vita (casa, giardino, ufficio, trasporti, etc.); - il disciplinare delle “Fattorie del Panda” (WWF Italia, Anagritur, Federparchi) che individua i criteri minimi in base ai quali un’attività turistica, quali sono il pescaturismo e l’ittiturismo, può considerarsi sostenibile (gestione rifiuti, risparmio energetico, qualità dell’aria, risparmio idrico, etc.), oltre che dare indicazioni sulle attività di sensibilizzazione, comunicazione e formazione. CODICE DI CONDOTTA PER LA PESCA RESPONSABILE - FAO Oltre 170 membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura hanno adottato, nel 1995, il Codice di condotta per una pesca responsabile. Il Codice è facoltativo e riguarda tutti coloro che lavorano nel settore della pesca e dell’acquacoltura o che siano ad essi in qualche modo collegati, sia che si trovino in aree continentali che costiere. È una raccolta di principi, obiettivi, elementi di azione. Al fine di garantire la disponibilità della risorsa ittica per le future generazioni, il Codice di condotta 5 LINEA GUIDA G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P sottolinea che i paesi, insieme a tutti coloro che si occupano di pesca o di acquacoltura, devono cooperare per conservare e gestire le risorse alieutiche nonché il loro ambiente. Il Codice descrive le ragioni per le quali la pesca deve essere gestita in modo responsabile e spiega come le operazioni di pesca propriamente dette devono essere condotte. CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE NELLE AREE PROTETTE - EUROPARC Nel 1995 EUROPARC ha redatto la Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette, intesa come approccio strategico e strumento per lo sviluppo del turismo sostenibile e delle aree protette. La carta chiede ai firmatari di implementare una strategia locale per il turismo sostenibile definita come: “una forma di sviluppo, di gestione o di attività turistica che assicuri una protezione e tutela delle risorse naturali, culturali e sociali di lungo periodo e contribuisca in modo positivo ed equo allo sviluppo economico e al benessere delle persone che vivono, lavorano e visitano le aree protette”. La Carta definisce le responsabilità condivise dell’ente gestore dell’area protetta, delle aziende turistiche e dei tour operator. “CARTA ITALIA” PER IL TURISMO SOSTENIBILE - AITR L’Associazione Italiana Turismo Responsabile, è nata nel 1998 da una federazione di enti operanti nel no profit che hanno sottoscritto la “Carta d’identità per viaggi sostenibili”, frutto di un lavoro di condivisione iniziato nel 1994. Essa consta di una serie di raccomandazioni che hanno come destinatari i viaggiatori (individuali o di gruppo), gli organizzatori di viaggi (tour operator, agenzie, associazioni) e le comunità ospitanti, direttamente o indirettamente toccate dal flusso dei visitatori. A ciascuno di questi destinatari la carta rivolge alcuni consigli, che valgono per le tre fasi dell’esperienza turistica: il prima, il durante e il dopo viaggio. CODICE EUROPEO DI BUONE PRATICHE PER UNA PESCA SOSTENIBILE E RESPONSABILE - CE Il Comitato Consultivo per la Pesca e l’Acquacoltura (CCPA) ha elaborato e adottato nel 2003 il Codice eu- 6 ropeo di buone pratiche per una pesca sostenibile e responsabile. Il codice fissa norme comportamentali per il settore della pesca atte a favorire e preservare ecosistemi marini sani e a consentire l’esercizio di una pesca responsabile. Tra i suoi obiettivi vi sono la conservazione degli stock ittici e preservare la pesca professionale, lo sviluppo di una cultura di buone pratiche di pesca e l’indicazione di “pratiche comportamentali” per quanti esercitano attività di pesca. DISCIPLINARE PESCATURISMO E ITTITURISMO Associazione Italiana per il WWF Nell’ambito della propria Campagna Pesca, il WWF Italia ha deciso di adottare e di promuovere il pescaturismo e l’ittiturismo per diversificare il reddito dei pescatori, diminuendo parallelamente la pressione sugli stock ittici e valorizzare il patrimonio naturale e culturale costiero e marino della penisola. In particolare il WWF, come primo passo, ha definito in coerenza con gli obiettivi dell’Associazione un disciplinare per il pescaturismo e l’ittiturismo, che promuove presso gli operatori del settore. Il disciplinare si compone di 14 punti in cui si danno indicazioni agli operatori, con riferimento a una gestione sostenibile delle attività, su diverse tematiche quali: normativa vigente, sensibilizzazione dei clienti, educazione alimentare, ristorazione a bordo, educazione ambientale, strumenti e metodi di pesca, etc. PESCATURISMO ITTITURISMO. MANUALE OPERATIVO - PROGETTO PINTA Si tratta di un manuale sul pescaturismo e l’ittiturismo destinato agli operatori, redatto nell’ambito dello stesso progetto PINTA che ha prodotto il presente documento. Il manuale fornisce informazioni, consigli e indicazioni per rendere il pescaturismo e l’ittiturismo attività sempre più fruibili e godibili per il grande pubblico e per accrescere la professionalità dei pescatori che intendono praticarla. Contiene, oltre a una sintetica ma esaustiva illustrazione della normativa di riferimento (imprenditore ittico, attività connesse, concessioni edilizie, norme igienico-sanitarie, etc.), il vademecum dell’operatore di pescaturismo e G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P il vademecum dell’operatore di ittiturismo, semplici indicazioni pratiche che guidano l’operatore alla migliore gestione della propria attività. MSC PRINCIPLES AND CRITERIA FOR SUSTAINABLE FISHING - THE MARINE STEWARDSHIP COUNCIL L’MSC (Marine Stewardship Council) è stato fondato nel 1997 dalla Unilever e dal WWF ed è diventato indipendente nel 1999. È un’organizzazione internazionale, indipendente, no profit, che ha sviluppato uno standard volontario di certificazione comprendente criteri per una pesca sostenibile. Tali criteri valgono per la pesca in alto mare e contengono precise indicazioni sulle quote di pesca e sui metodi di pesca sostenibili. Il marchio MSC viene quindi assegnato ai sistemi di pesca e alle aziende che pescano in modo responsabile. È composto da tre principi, articolati a loro volta in criteri. I principi riguardano: le condizioni degli stock ittici; l’impatto della pesca sull’ecosistema marino; il sistema di gestione della pesca. È lo stesso Marine Stewardship Council che dichiara però alcune criticità che intende affrontare: il fatto che il processo di certificazione dei sistemi di pesca e delle aziende non sia affidato a un ente terzo indipendente, e che il pesce certificato rappresenti attualmente solo il 40% del prodotto totale distribuito. PROTOCOLLO TECNICO. TAVOLO TECNICO PER LA NAUTICA SOSTENIBILE - MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Il Ministero dell’Ambiente ha attivato nel novembre 2006 un Tavolo tecnico permanente sulla nautica sostenibile, che ha visto coinvolti diversi soggetti pubblici e privati3. I contenuti della proposta di regolamentazione per la nautica4 nelle aree marine protette, discussi nell’ambito del Tavolo tecnico, hanno riguardato: la classificazione degli scafi in funzione del potenziale impatto sull’ambiente marino, la previsione di misure di premialità ambientale, l’accesso alle AMP, la sosta nelle AMP, la velocità di navigazione nelle AMP, il rilascio del “bollino blu”, l’adeguamento dei segnali marittimi nelle AMP. PLANETE ATTITUDE. LES GESTES ECOLOGIQUES AU QUOTIDIEN - WWF FRANCE Il testo, redatto e pubblicato dal WWF Francia, parte dall’assunto che solo agendo sui comportamenti quotidiani delle persone sia realmente possibile porre maggiore attenzione alle problematiche ambientali. Nel documento, attraverso semplici descrizioni accompagnate da dati e riferimenti utili, viene mostrato come apportare piccole modifiche alle azioni com- LINEA GUIDA piute quotidianamente e, di conseguenza concretamente diminuire l’impatto ambientale del nostro agire. Molteplici sono le tematiche trattate: riduzione e riciclo dei rifiuti prodotti, risparmio energetico e idrico, modalità di scelta di prodotti di vario genere, etc. Per contestualizzare tali problematiche, il testo è diviso per paragrafi facenti riferimento ai vari luoghi dell’agire quotidiano, dagli ambienti della casa come la cucina e la sala da bagno, al giardino, fino all’ufficio, la scuola e l’automobile. DISCIPLINARE “FATTORIE DEL PANDA” - WWF ITALIA, ANAGRITUR, FEDERPARCHI Il progetto “Fattorie del Panda” si ispira al programma “Gite Panda” gestito sin dal 1994 in Francia dal WWF, dalla Federazione dei Parchi Francese e da Gite Ruraux, in cui attualmente sono coinvolte circa 300 strutture ricettive. L’intento è quello di stimolare la crescita qualitativa degli agriturismi situati nelle aree naturali protette italiane attraverso la promozione di una “rete” di strutture. A tal fine è stato predisposto un disciplinare al quale le aziende agrituristiche che vogliono entrare nella rete “Fattorie del Panda”, devono adeguarsi. Si tratta di una serie di requisiti minimi che riguardano il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti, il consumo energetico, la qualità dell’aria, il risparmio idrico, etc. nonchè di attività e servizi che il gestore deve garantire, come le attività di informazione e comunicazione agli ospiti. AGRITURISMO E ITTITURISMO. LINEE GUIDA PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE - PROGETTO ATTICA È una linea guida realizzata nell’ambito del Progetto Equal Attica “Agriturismi Ittiturismi Calabria”5, che ha come obiettivo lo sviluppo ed il consolidamento dell’economia sociale in campo ambientale di tre aree territoriali dislocate nella Regione Calabria. La linea guida si propone di fornire ai gestori di agriturismo e ittiturismo uno strumento semplice ed applicativo in grado di far assumere loro comportamenti ambientalmente sostenibili e rispettosi della natura. Il presupposto da cui si parte è che solo intervenendo nell’agire quotidiano è possibile trasferire e far assumere agli operatori comportamenti ecocompatibili. 2 “Sono assimilate alle attività agrituristiche e sono ad esse applicabili le norme della presente legge, quelle svolte dai pescatori relativamente all’ospitalità, alla somministrazione dei pasti costituiti prevalentemente da prodotti derivanti dall’attività di pesca, nonché le attività connesse ai sensi del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 226, e successive modificazioni, ivi compresa la pesca-turismo.” 3 Ministero dei trasporti, Capitanerie di porto, Federparchi, UCINA, AssoNautica, AssoCharter, AMI, Legambiente, Marevivo, WWF Italia. 4 Intesa non solo come diporto ma anche come comparto della locazione e del noleggio. 5 http://www.equalattica.it/ 7 LINEA GUIDA G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P Indicazioni per la gestione di pescaturismo e ittiturismo nelle Aree Marine Protette LA PESCA La gestione generale • Rispettare aree, limiti temporali e attrezzi da pesca definiti a livello locale o nazionale per la pesca professionale. • Utilizzare attrezzi quanto più possibile selettivi. • Concordare, in prossimità o all’interno delle AMP, con la direzione dell’area protetta, i punti di ancoraggio ed utilizzarli. Gli strumenti e i metodi • Qualificare la propria attività con l’uso di strumenti e metodi di pesca tradizionali locali e a limitato impatto ambien- LA RICEZIONE La gestione dell’imbarcazione • Ottimizzare l’uso delle risorse (acqua ed energia) a bordo. Mantenere in buono stato l’isolamento delle stive, al riparo da gelate o da eccessivo calore. • Gestire il motore in modo da ridurre al minimo consumi ed emissioni inquinanti (esempio attuando una costante revisione del motore, preferendo carburante di buona qualità, etc.). • Osservare scrupolosamente le indicazioni sul trattamento dei rifiuti (esempio batterie, oli, etc.) aderendo ai consorzi per lo smaltimento. La gestione dell’edificio Interventi attuabili in assenza di modifiche all’edificio • Per limitare il riscaldamento delle pareti esterne e delle finestre, schermare le parti esposte per lo più a sud tramite 8 tale, come attrezzi quali reti da posta fissa ad imbrocco o ad insacco, nasse, rastrello da natante, palangaro, lenze ed arpione, reti a circuizione per acciughe e sardine senza l’ausilio di fonti luminose. • Privilegiare attrezzi di pesca il più possibile selettivi, in modo da evitare catture di pesce di taglia inferiore a quella consentita e di specie non bersaglio. • Limitare allo stretto necessario gli attrezzi di pesca calati in acqua (numero, lunghezza, etc.), adottando le misure necessarie a ridurre il rischio di perdita degli attrezzi. elementi frangisole (pergole, tettoie, brise soleil, etc.) o utilizzare elementi vegetali (alberi, arbusti, rampicanti, etc.) preferibilmente caducifoglie. • Per ombreggiare possono essere utilizzati anche elementi tecnici (esempio pannelli fotovoltaici) purché le zone in ombra non necessitino di riscaldamento durante l’inverno. • Aggiungere misure per la protezione dal vento. Interventi attuabili nel caso di lavori di manutenzione o adeguamento dell’edificio • Nel caso di integrazioni volumetriche, tendere a mantenere l’assetto tradizionale (formale e strutturale) dell’edificio, operando perché le integrazioni siano organiche e compatte (commisurate alle reali necessità). G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P LA RICEZIONE • Utilizzare soluzioni tecniche e materiali connessi coi luoghi. • Favorire la ventilazione naturale delle zone interne della struttura, anche attraverso la semplice apertura di finestre poste su fronti differenti o prevedendo un’adeguata disposizione interna degli ambienti. • Disporre infissi e sistemi oscuranti dotati di modalità di apertura variabili per favorire la ventilazione naturale. • Utilizzare infissi dotati di doppio vetro (vetro camera). • Programmare la manutenzione per gli impianti in conformità a quanto previsto dalla legge. L’utilizzo di energie rinnovabili • Utilizzare sistemi solari termici (solare termico) per la produzione dell’acqua calda da utilizzare nella cucina e nei servizi. • Utilizzare pannelli fotovoltaici, microeolico, micro-idroelettrico, per la produzione di energia elettrica da cedere alla rete elettrica nazionale o da riutilizzare direttamente all’interno della struttura stessa. Gli apparecchi elettrici e gli elettrodomestici • Utilizzare, ove possibile, luci temporizzate o a fotocellula (ad esempio negli spazi esterni, passaggi, corridoi, etc.). • Utilizzare lampadine a risparmio energetico tenendo conto delle corrette procedure di smaltimento. • Servirsi di elettrodomestici a risparmio energetico certificato (ad esempio classe A, AA, A+). • Non affiancare o sovrapporre apparecchi per la produzione del freddo e del caldo (ad esempio frigoriferi e piccoli forni). • Utilizzare elettrodomestici non sovradimensionati per potenza e/o dimensione, e, all’occorrenza, parzializzabili. • Regolare correttamente la temperatura di frigoriferi e congelatori (normalmente 5°C per il frigorifero e -18°C per il congelatore. • Programmare lo scongelamento naturale dei cibi così da non dover consumare energia utilizzando ad esempio LINEA GUIDA forni a micro onde. • Mantenere in perfetta efficienza d’uso tutti gli elettrodomestici; in particolare controllare la tenuta delle porte di frigoriferi e congelatori. Gli spazi esterni all’edificio Aree attrezzate, sentieri e percorsi: • Predisporre zone di ombreggiamento esterne (esempio alberi e vegetazione arbustiva), attrezzandole con sedute e tavoli, di preferenza costruite con materiali naturali e locali (esempio pietra, legno, etc.). • Scegliendo i materiali, porre attenzione alla provenienza (certificati di provenienza). • Ridurre al minimo le pavimentazioni esterne e, nel caso fossero necessarie, procedere con soluzioni permeabili all’acqua. Le aree verdi • Evitare l’uso di prodotti chimici, utilizzando di preferenza fertilizzanti ottenuti con processi naturali (ad esempio tramite compostaggio). • Piantare vegetazione autoctona tipica della zona, utilizzando più specie vegetali. • Nella disposizione delle piante, considerare le caratteristiche climatiche (vento, pioggia, etc.) e del suolo. • Nella scelta delle piante, pensare anche a più funzioni delle essenze locali (aromatiche, allontanamento mosche, zanzare o parassiti, etc.) come ad esempio la citronella. I rifiuti • Attrezzarsi con contenitori per la raccolta differenziata: più grandi nelle aree comuni e di dimensioni più piccole nelle altre aree. • Suggerire alle persone il riutilizzo di oggetti e materiali attrezzando luoghi specifici (ad esempio il tavolo dei giornali e delle riviste usate, in cui poter lasciare ad altri avventori le letture di precedenti ospiti). • Non riversare i rifiuti in mare, ma conservarli per poi depositarli a terra negli appositi cassonetti o sottoporli a trattamento laddove esistano a terra struttu- 9 LINEA GUIDA G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P • • • • re ed impianti adeguati (ad esempio aderendo ai consorzi per lo smaltimento). Ridurre la produzione di rifiuti preferendo i prodotti dotati di quantità ridotte di imballaggio o dotati di imballaggi in materiali naturali biodegradabili (carta, cartone, etc.) o riciclabili (vetro). Ridurre la produzione di rifiuti evitando i prodotti dotati di imballaggi composti da materiali differenti che necessitino di operazioni di suddivisione dei materiali per essere avviati a riciclaggio. Separare la frazione umida dei rifiuti da avviare a compostaggio, facendo riferimento, se presenti, alle linee guida fornite dalle autorità locali. A fine ciclo di vita, smaltire le lampadine a risparmio energetico, che contengono mercurio e polveri fluorescenti, secondo le procedure che si possono richiedere al Consorzio per il recupero e lo smaltimento di apparecchiature di illuminazione.6 Inquinamento delle acque • Dotare, ove possibile, l’imbarcazione di apparecchiature per la raccolta delle acque nere di scarico. • Evitare di gettare gli oli alimentari usati nel lavello, ma stoccarli in contenitori dedicati da avviare periodicamente a discarica controllata. • Dotarsi di fosse a tenuta e, ove possibile, di sistemi di fitodepurazione. I prodotti per la pulizia • Leggere attentamente le etichette dei prodotti, così da evitare di utilizzare prodotti dannosi per l’ambiente, e preferire marchi ecologici. • Limitare le quantità nell’uso di prodotti e non superare mai le dosi prescritte dal produttore nelle “modalità d’uso”. Gli arredi • Arredare gli ambienti con tipologie di arredo proprie dei luoghi e della cultura locale. • Utilizzare arredi costituiti da materiali locali, naturali e rinnovabili. • Utilizzare preferibilmente arredi in legno di provenienza certificata (esempio FSC). 10 • • • • • • • • Le pitture Servirsi preferibilmente di pitture e vernici ecologiche totalmente costituite da ingredienti naturali7 o almeno ad acqua. Ove possibile, adoperare prodotti che lascino traspirare i supporti su cui vengono impiegati (muri in mattoni, pannelli in legno, etc.). Non utilizzare le pitture in dosi eccessive, leggere sempre attentamente le indicazioni d’uso. Per la pulizia dei pennelli e delle varie attrezzature adoperare, se possibile, prodotti costituiti da trementina naturale o da diluente alla scorza di agrumi. I servizi igienici Attrezzare i servizi con rubinetti a risparmio d’acqua, come ad esempio: rubinetti a portata massima d’acqua limitata; rubinetti dotati di aeratori per l’immissione di aria all’interno del flusso d’acqua; rubinetti temporizzati e/o a fotocellula (in particolar modo per i servizi igienici comuni). Attrezzare i servizi delle camere con docce e non con vasche da bagno8. Fornire i servizi igienici di dispositivi per la regolazione del flusso (doppio pulsante) dell’acqua. Usare preferibilmente impianti per il riscaldamento dell’acqua a energia solare, caldaie alimentate a gas e, nel caso di impianti elettrici, controllare che la temperatura non sia troppo elevata. Acqua • In presenza di aree esterne prevedere cisterne per l’accumulo di acqua piovana o per il riuso di acque grigie per uso compatibile (innaffiare aree verdi, etc.). 6 http://www.ecolamp.it/ 7 ad esempio di origine vegetale (oli essenziali, resine, oli vegetali, farine, scorze di agrumi, etc.), minerali (terre coloranti, gesso, argille, sali di boro, talco, etc.) o provenienti dal mondo animale (cera d’api, tuorlo d’uovo, etc.). 8 1 bagno (250 l di acqua) = 5 docce (1 doccia = 50 l di acqua). G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P L’OSPITALITÀ • • • • • • La ristorazione Valorizzare i prodotti tipici ed i piatti locali nella composizione del menu. Fornire informazioni riguardo a storia, tradizioni e reperibilità dei prodotti tipici locali. Per la somministrazione dei pasti, utilizzare prodotti “usa e getta” (esempio tazze, piatti, posate) solo quando esplicitamente richiesto dalle normative e comunque limitare l’uso al minimo indispensabile. Se non richiesto dalla legge, non utilizzare confezioni monoporzione. Utilizzare preferibilmente prodotti alimentari provenienti da produzioni biologiche. Servirsi di prodotti alimentari dotati di “marchi di qualità” regolamentati a livello europeo, DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), STG (Specialità Tradizionale Garantita). I prodotti per il bagno • Se non richiesto per legge, non utilizzare prodotti per l’igiene del corpo monodose o monouso (esempio shampoo, saponi, etc.). • Verificare le etichette dei prodotti da bagno dando la preferenza a quelli ottenuti con elementi naturali, privi di conservanti, coloranti e aromi artificiali. • Preferire prodotti che presentino imballaggi limitati e riciclabili. Le attività di informazione Le informazioni sui luoghi • Fornire informazioni sulle AMP e riguardo alla presenza di aree naturali protette limitrofe (parchi e riserve nazionali e regionali, riserve marine, zone umide, oasi, etc.) facilmente raggiungibili a piedi, in bicicletta o tramite mezzi pubblici. • Fornire informazioni riguardo alle caratteristiche ambientali dei luoghi, la cultura e le tradizioni locali. • Fornire informazioni, per la scoperta di punti di vista singolari e/o panoramici. • Fornire informazioni riguardo alla presenza di particolari specie faunistiche presenti nella zona (animali, uccelli, etc.). • Fornire informazioni riguardo alla pre- LINEA GUIDA senza di particolari specie vegetali (alberi, arbusti, fiori) presenti nella zona. • Fornire informazioni per contattare “Punti di Informazione Turistica” presenti nella zona. Le informazioni sulle attività ricreative • Fornire informazioni per effettuare escursioni nelle AMP. • Fornire informazioni per effettuare escursioni di pescaturismo. • Offrire servizi ed informazioni sulle modalità di percorrenza e scoperta del territorio. • Mettere in visione, a disposizione dei clienti, cartine, opuscoli e guide. • Fornire informazioni per effettuare escursioni in aree di interesse naturalistico, artistico ed architettonico. • Organizzare, direttamente o indirettamente, secondo modalità rispettose dell’ambiente e dei luoghi, escursioni a piedi o in bicicletta. • Informare la clientela su come raggiungere i punti di interesse a piedi e/o in bicicletta, o attraverso mezzi pubblici. • Presentare e illustrare ai clienti le diverse fasi di lavorazione e trasformazione dei prodotti ittici o di altri prodotti tipici locali di particolare interesse. • Fornire informazioni su eventi e manifestazioni locali. Le informazioni in barca • Informare preventivamente i clienti sull’abbigliamento da indossare a bordo, la dieta da seguire prima di imbarcarsi e sulle limitazioni di movimento imposte dagli spazi ristretti e in generale sul comportamento da adottare a bordo. • Fornire informazioni sul tipo di pesca esercitata a bordo (attrezzi, barca, tecniche di cattura, pescato, etc.). • Fornire informazioni riguardo al “mestiere” del pescatore. • Fornire informazioni riguardo alle specie di pesci e alla flora e alla fauna dei fondali marini. • Far comprendere il rapporto tra il mare, la costa e l’entroterra (i punti di attracco, le diverse morfologie della costa, i paesi posti lungo il mare, etc.). 11 LINEA GUIDA G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P L’informazione dei clienti • Informare la clientela riguardo alle “soluzioni ambientali” adottate all’interno della propria attività. • Comunicare, congiuntamente con la pubblicità dell’azienda, le scelte ambien- LA FORMAZIONE 12 La formazione del personale • Formare il personale sulle tematiche riguardanti le caratteristiche ambientali, la cultura e le tradizioni dei luoghi. • Formare il personale riguardo ai valori di sostenibilità ambientale alla base delle attività di pescaturismo e ittiturismo e delle azioni ecologiche intraprese. tali intraprese ed i metodi di conduzione e gestione adottati. • Informare preventivamente sulla possibilità di raggiungere l’azienda con mezzi di trasporto pubblici. G E S T I O N E P E S C AT U R I S M O / I T T I T U R I S M O N E L L E A M P LINEA GUIDA Principali riferimenti FAO Dipartimento Pesca, “Codice di condotta per la pesca responsabile”, http://www.fao.org/docrep/005/v9878i/v9878it00.htm CE, “Codice europeo di buone pratiche per una pesca sostenibile e responsabile”, http://ec.europa.eu/fisheries/publications/code_it.pdf WWF, “Disciplinare Pescaturismo e Ittiturismo”, http://www.wwf.it/ambiente/dossier/PescaturismoWWF.pdf Progetto PINTA, Pescaturismo Ittiturismo. Manuale operativo, http://www.crasitalia.it/pinta/ The Marine Stewardship Council, “MSC Principles and Criteria for Sustainable Fishing”, http://www.msc.org/html/content_504.htm Europarc, Carta europea del turismo sostenibile nelle Aree Protette, http://www.parks.it/federparchi/carta.europea.turismo.durevole/ AITR, “Carta Italia” per il turismo sostenibile, http://www.aitr.org/carta_italia.html Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Protocollo tecnico. Tavolo tecnico per la nautica sostenibile, http://www.minambiente.it/moduli/output_immagine.php?id=52 AA.VV., Planete Attitude: les gestes écologiques au quotidien, Editions du Seuil, 2004, http://www.wwf.fr/campagnes/dossiers/adopter_la_planete_attitude WWF Italia, Anagritur, Federparchi, Disciplinare per l’ingresso nella rete “Fattorie del Panda”, http://www.wwf.it/FattoriedelPanda/disciplinare.asp Progetto Attica, Agriturismo e Ittiturismo. Linee guida per una gestione sostenibile, http://www.equalattica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=27 13 La partnership di PINTA S.r.l. unipersonale di proprietà della Fondazione WWF Italia Per ulteriori informazioni sul progetto PINTA visita il sito: www.crasitalia.it/PINTA La rete territoriale Provincia di Oristano Comune Villasimius