new CONTINUARE insieme INFORMAZIONI PER I SOCI DI SENIORES TELECOM N. 20 - Maggio 2008 - Periodico di informazione per soci “SENIORES TELECOM del Lazio” - Allegato a “Esperienza” Giugno 2008 ASSOCIAZIONE LAVORATORI SENIORES TELECOM - ALATEL LAZIO Il Papa Pio XI (a destra) e Guglielmo Marconi (a sinistra) inaugurano la Centrale radio del Vaticano (12 febbraio 1931) SENIORES TELECOM ASSOCIAZIONE LAVORATORI SENIORES TELECOM - ALATEL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO new CONTINUARE insieme sommario n.20 Periodico di informazioni per i soci SENIORES TELECOM - ALATEL LAZIO 2 1 4 Direttore Editoriale Guglielmo Carretti Comitato di Redazione Aldo Baldazzi, Virio Berti, Carlo Carissimi, Guglielmo Carretti, Enrico Casini, Giancarlo Cocco, Franco Fontana, Alberto Lazzari, Amalia Madonna, Roberto Malasoma, Gian Carlo Pasquini, Giorgio Sollinger, Luciano Stoppa. 7 8 10 11 12 14 Sede SENIORES TELECOM Lazio Via Cristoforo Colombo, 142 - 00147 Roma Tel. 06.54432940 Fax 06.54432175 Numero Verde 16 17 Fotografie C. Calabresi - C. Carissimi - G. Carretti G. Cocco - G. Gargano - G. Pasquini L. Stoppa Stampa GP srl - Roma - 06.6536336 - Fax 06.6536098 [email protected] Finito di stampare nel mese di Maggio 2008 I.P. i nEUROPA Shengen i nCONCILIAZIONE Intervista al dr. D’Aleo i nOZIO La pensione è... i nORARIO I fusi orari i nNUTRIZIONE Conferenza ASSILT i nRETROSPETTIVA i nFOLKLORE La festa “De’ noantri” i nSIEME 22 23 SENIORES GRUPPO TELECOM ITALIA Spa Interviste a D. D’Aleo - G.Pagni i nAMICIZIA Questi fantasmi [email protected] Collaborazioni in questo numero C. Calabresi - A. Cerasa - G. Gargano C. Lucarelli - M.L. Sparaci i nCOMUNICAZIONE Storia delle TLC Intervista all’Ing.Pagni 800-299-225 E-mail: Sito: www.alatel.it conto corrente postale numero 91364000 intestato a ALATEL - ASSOCIAZIONE LAVORATORI i nCIPIT Caro Socio i nDIRITTO Gocce ... giuridiche i nINFORMAZIONE 24 26 28 Visite in Roma Abbazia Casamari L'Aquila Le stelle Concerto di primavera INPS e la vecchiaia Il Socio De Nuntis scrittore i nSTORIA Gli antichi Egizi e la scienza i nTERRITORIO Castel Campanile i nSPIGOLATURE Soci “distratti” Note sulla Russia PRIMA DI COPERTINA Radio Vaticana TERZA DI COPERTINA Flash sulle attività QUARTA DI COPERTINA Flash sulle attività incipit Caro Socio, Q Un caro saluto dal Tuo Presidente, GianCarlo Pasquini 1 uando penso alle varie attivita’ che vengono svolte quotidianamente in seno al Gruppo Seniores Alatel Lazio, alla Vostra partecipazione ed all’impegno che soprattutto Voi cari amici Soci Volontari esprimete in termini di tempo, di lavoro e di rapporti con gli altri, mi sovviene una celebre frase di Einstein che desidero mutuare per collocarla nel nostro ambito: “non cerchiamo di diventare uomini di successo, ma piuttosto uomini di valore”. Non si desidera, infatti, “essere bravi come singole persone” (e non lo siamo, tanto che talvolta inconsapevolmente erriamo, perdonateci!) ma si desidera invece “creare o ricreare al meglio una collettività di persone” che insieme possano collaborare vicendevolmente; questo aiuto reciproco esiste sempre nelle nostre attività anche se talvolta non si nota, non viene espresso palesemente o soffre di disturbi comunicazionali. Esiste allorché ci impegniamo con la massima modestia a darvi consigli di natura varia sui problemi “spiccioli” ma che ci affliggono nelle nostre giornate (aspetti sanitari, previdenziali, assistenziali, ecc); esiste allorché programmiamo e prepariamo le nostre “uscite” culturali; esiste quando siamo nella morsa della dichiarazione dei redditi; esiste allorché trascorriamo le giornate a visitare natura e città; esiste quando raccogliamo e facciamo formalizzare le nostre/vostre firme per proposte legislative tese al miglioramento economico-sociale della collettività presente (seniores) e futura; esiste quando partecipiamo al comitato redazionale per la stampa delle varie comunicazioni che portano nelle Vostre case informazioni preziose o ricordi della giovane età . L’atmosfera di questi ultimi tempi, per una serie nota di motivi, ha forse raffreddato qualche entusiasmo ed ha allontanato alcuni Soci dal “nostro contesto”; da soli, ritengo, le giornate possono apparire ( e lo sono) noiose, il ritrovarsi insieme allenta la morsa della solitudine. Partecipa alla nostra vita collettiva e saremo contenti in molti. di Guglielmo Carretti incomunicazione 2 STORIA DELLE TELECOMUNICAZIONI XV - La radiotelefonia e la radiodiffusione Le grandi invenzioni del XIX secolo, pur essendo attribuibili per il risultato conclusivo a singoli individui, vedono il loro sviluppo prendere piede, anche con dimensioni impensate al loro nascere, per l'opera congiunta e conseguente di più scienziati. Seguiamo, infatti, il percorso della radio: pensato all'inizio come succedaneo e come perfezionamento del telegrafo, cui toglieva soltanto il peso, fisico ed economico, dei cavi per la trasmissione, prese indirizzi nuovi e diversi con il tempo sviluppandosi sia come radiotelefonia sia come radiodiffusione.Nel primo caso la radio diede modo di trasmettere non soltanto segnali in codice ma anche la voce modulata a qualsiasi distanza e sempre tra due corrispondenti determinati; ciò fu reso possibile dagli studi di Thomas A. Edison che aveva descritto nel 1883 il particolare effetto che da lui prese il nome e che poi servi a Sir John Fleming (1849-1945) per realizzare nel 1904 il diodo , necessario per raddrizzare le correnti alternate e quindi le onde radio. Due anni dopo Lee de Forest (1863 - 1961) inserì un'altra griglia al diodo e realizzò il triodo con il quale è possibile, controllando e amplificando il flusso degli elettroni, modulare anche la voce nelle trasmissioni senza fili ed amplificare il segnale che arriva all'antenna con potenze oltremodo flebili. Da qui è nata peraltro l'elettronica.Per radiodiffusione (o broadcasting) si intende la radio come mezzo di comunicazione diffusa, non più da punto a punto come per la radiotelefonia, ma resa disponibile per chi potesse recepirla dall' etere, per musica, notizie o, comunque, per intrattenimento.Nel 1916 David Sarnoff, Presidente dell'American Marconi Company, aveva scritto: "ho in mente un piano che potrebbe fare della radio uno strumento domestico come il grammofono e il pianoforte" descrivendo anche come avrebbe dovuto essere la "scatola radiofonica". Il primo febbraio del 1920 iniziò il primo servizio radiofonico della storia, per due ore al giorno e per due settimane, in partenza dalla stazione Marconi di Chelmsford in Cornovaglia; alcuni mesi dopo un analogo servizio iniziò in America dalla stazione Westinghouse di Pittsburgh. La stazione 2LO di Londra realizzò nel 1922 la prima trasmissione di un concerto vocale e strumentale, che si può quindi considerare come il primo caso di una trasmissione per intrattenimento.(Particolare di cronaca: la cantante australiana Nelly Melba, cui venne affidato il compito di inaugurare quel tipo di concerti, quasi svenne quando le indicarono l'antenna dalla quale la sua voce si sarebbe diffusa nel mondo). Anche in Italia si diede vita nel medesimo periodo ad isolate sperimentazioni di carattere locale come quello della società Radio Araldo di Bologna che, dopo aver iniziato un' attività sperimentale in quella città, attivò un servizio di emissioni radiofoniche a Roma nel 1922, a favore però di quei pochi ascoltatori, qualche decina, che riuscivano ad intercettarle.L'inizio di trasmissioni regolari era anche condizionato dai giochi di interessi in corso per ottenere la concessione governativa per un servi- cui, per la verità, l'EIAR, contrariamente a quanto avrebbe potuto far supporre l'indirizzo di regime, dedicava maggior attenzione che non ai programmi di tipo politico. Venne data anche Il bozzetto realizzato da particolare imporMichetti è una celebrazione all'aspetto della telegrafia senza fili idea- tanza ta da Marconi e inneggiata da sociale della radio d’Annunzio come strumento di informazione ma anche di formazione per i ceti più svantaggiati, con particolare riguardo per la popolazione rurale. Era molto attivo il Centro radio medico internazionale, diretto dallo stesso Marconi, che nel 1937 avviò, tra l'altro, un corso di aggiornamento per medici condotti di zone particolarmente disagiate.Anche il Vaticano, come già era successo per il telefono, aveva compreso subito la potenza del mezzo di comunicazione ed affidò a Marconi la supervisione della costruzione di una centrale radio ultrapotente; la stessa venne inaugurata il 12 febbraio del 1931 dal Pontefice Pio XI e da Marconi stesso (foto in copertina). Le prime parole del Papa Pio XI alla Radio: "Udite o Cieli, quello che sto per dire; ascolti la terra le parole della mia bocca.Udite e ascoltate o popoli lontani" Negli Stati Uniti lo sviluppo radiofonico intorno al 1930 era caratterizzato da una fervida vita musicale proprio intorno alle stazioni locali, con la costituzione di orchestre per le emittenti maggiori. Si trovano anche istituzioni scolastiche per la preparazione di personale artistico in grado di approntare programmi musicali per la radiodiffusione. Era rinomato il Curtis Institute di Philadelphia i cui allievi avevano una trasmissione settimanale a loro riservata e presso il quale Fritz Reiner teneva un corso di direzione d’orchestra. Si arrivò nel 1938, il 30 ottobre, all’evento più clamoroso del broadcasting anteguerra, dopo la ricostruzione in forma di fiction radiofonica del volo transoceanico di Lindbergh: parliamo della Guerra dei mondi messa in scena al Mercury Theatre della catena radiofonica nazionale CBS per la regia di Orson Welles, che allora aveva soltanto 23 anni. L’insieme di effetti, musiche e recitazioni assemblato dal giovane regista fece in modo che circa 4.600.000 ascoltatori seguirono sempre più terrorizzati la trasmissione facendo via via aumentare l’ascolto per il tramite di un frenetico passaparola. Il risultato fu anche un parossistico fuggi fuggi per le strade americane da una moltitudine convinta di aver assistito alla radiocronaca dello sbarco di esseri alieni sulla Terra. (CONTINUA) 3 zio di radiodiffusione in Italia. La situazione si sbloccò quando il Ministero delle Comunicazioni venne affidato a Costanzo Ciano {poi protagonista anche della già citata regolamentazione del servizio telefonico}. Però un primo tentativo, quello di diffondere la voce di Mussolini dal Teatro Costanzi di Roma il 25 marzo 1924, fu un solenne fiasco. Il 27 agosto 1924 nasceva l'URI, l'Unione Radiofonica Italiana {cui partecipava anche la Radiofono che faceva capo al Gruppo Marconi} e il 6 ottobre dello stesso anno si inaugurava il regolare servizio di"radioaudizioni circolari". Il 15 gennaio 1928 l'URI si trasformò in EIAR, Ente italiano per le audizioni radiofoniche, quando però lo sviluppo del servizio radiofonico non poteva essere definito esaltante, considerato che nel 1927 gli abbonati non superavano i 40.000 mentre in Gran Bretagna erano già arrivati a 2.250.000. Ci volle la grande spinta promozionale, data dal regime fascista con lo slogan "la radio in ogni villaggio " insieme, ovviamente, ad una più diffusa conoscenza del mezzo, per far sì che, alla vigilia della seconda guerra mondiale, gli abbonati salissero a 6 milioni circa. Il maggiore favore del pubblico si riscontrava soprattutto sui programmi culturali, in modo speciale per i radioracconti ed i radiodrammi di Camillo Calabresi inamicizia 4 QUESTI FANTASMI dalle lettere a Franca Franca cara, i ricordi affiorano, improvvisi, come una marea, manifestandosi a volte un po’ sfocati, deliziosamente sognanti, intrisi, come in una “nuance”, di tenerezze lontane, d’accordi armoniosi appena sussurrati, un arabesco incantato,una singolare vertigine; a volte invece si rivelano nitidi e presenti come ad esempio quelli che riguardano gli anni che vanno dal 1948 al 1950, gli anni che segnarono per sempre la mia, la nostra vita; quegli anni che testimoniano gli avvenimenti decisivi, fondamentali della nostra esistenza, il passaggio a ruolo – dopo alcuni periodi di precariato – nella TE.TI., l’acquisto della prima automobile, il nostro innamoramento, - anni meravigliosi -. Ti venivo a prendere la sera, al termine del lavoro (facevi l’orario “spezzato” mentre in TE.TI. si usciva alle 16,30) e quando ti vedevo arrivare toccavo il cielo con un dito e leggevo nei tuoi splendidi occhi, la stessa mia emozione, la stessa felicità. In quelle ore libere mi recavo spesso a casa di un caro collega per contribuire alla costruzione di un impianto di trenini elettrici H.O. di cui eravamo entrambi appassionati (di preparare esami all’Università neanche a parlarne). Il collega abitava in un magnifico palazzo del XVI secolo, al centro di Roma, di cui ricordo perfettamente tutto, l’ubicazione, l’arredamento, la misteriosa atmosfera. Salito il sontuoso scalone d’onore, l’ingresso dell’abitazione dava su un interminabile corridoio dal soffitto altissimo, cassettonato; sul fondo una finestra stretta e lunga, ai lati del corridoio le varie stanze ed all’inizio, sulla destra, l’enorme cucina con uno spettacolare, mirabile camino; in quel locale la numerosa famiglia, tra cui un bambino di pochi anni, si radunava la sera per la cena e poi, attorno alla vecchia madre, a chiacchierare piacevolmente del più e del meno, fino all’ora di andare a dormire (la TV sarebbe arrivata di li a poco a distruggere quelle care, preziose abitudini). Un giorno il mio amico, prese il coraggio a due mani e violando un giuramento, si decise a rivelarmi la terribile disavventura che lo vide, suo malgrado, protagonista. Come ti dicevo avevo captato inconsciamente, un qualcosa di lugubre che aleggiava in quella dimora e la confessione liberatoria del collega confermò e spiegò quella mia sensazione. Mi disse che in quella casa si aggirava da secoli uno spettro che la vecchia madre affermava di aver visto più volte, di notte. E così proseguì raccontandomi la sua terrificante esperienza. Mi disse che una sera mentre erano, come sempre, tutti riuniti nell’enorme cucina, improvvisamente mancò la luce –all’epoca succedeva spesso – e disgraziatamente nessuno era in possesso di accendini, prosperi, cerini, ecc.; qualcuno doveva perciò andare (al buio) a rifornirsi in uno sgabuzzino situato in fondo al corridoio. senza riuscendo quindi ad aprire quella porta ed a rinserrarla alle sue spalle. L’intera famiglia – ad eccezione del bambino che se la dormiva beato -, in preda al più folle terrore, rimase sveglia per tutta la notte, con le orecchie tese a captare rumori, scricchiolii, sospiri dell’orribile spettro. Una scarica elettrica percorse per intero il suo corpo, i capelli gli si drizzarono sulla testa e con gli occhi fuori dalle orbite, madido di gelido sudore, scattò come una molla verso la lontana cucina mentre un urlo disumano gli usciva inarrestabile dalla gola“AHAAH-aahHAAaAAHAAaahAhaa” il grido disperato, ininterrotto per tutto l’interminabile percorso, fino all’agognata porta dove dovette frenare bruscamente l’impeto; ma “l’infame”lo superò e beffardo gli si parò davanti all’altezza dei suoi occhi, oscillandogli intorno, maligno, ripugnante. Agitando scompostamente le braccia si divincolò in qualche modo dalla turpe pre- 5 Il mio caro collega si fece coraggio ed a malincuore, preoccupato e maldisposto, uscì; era quasi giunto a destinazione quando si sentì sfiorare l’orecchio da un dito aguzzo, gelido, sottilissimo ed appiccicaticcio che lo frugava scendendogli viscido e schifoso, lungo il collo; si voltò di scatto ed alla fioca luce che filtrava dalla finestra, lo vide; vide il “maledetto”; vide quell’orrenda testa bianca, esangue, disgustosa e terrificante che lo guadava, ghignando, dall’alto. Con il sole ormai alto toccò in sorte ad un fratello più giovane uscire con riluttanza e circospezione, nel corridoio; dopo un po’, gli insonni componenti della famiglia che trepidanti erano in attesa raggruppati vicino alla porta, lo sentirono scoppiare in una fragorosa, liberatoria risata; allora, uno alla volta, lentamente, cominciarono ad uscire timorosi e guardinghi, ma presto rinfrancati perché poterono finalmente rendersi conto che il fantasma altri non era che il bianco palloncino del bambino, palloncino che ormai quasi sgonfio, s’era abbassato 6 parecchio dal soffitto; quel palloncino da cui pendeva il regolamentare filo che il bambino aveva impiastricciato con le manine sporche di marmellata; quel filo che il mio sventurato collega, nella concitazione del momento, nel terrore folle che l’ottenebrava, aveva percepito come l’adunco, immondo dito dello spettro; quel filo che nel frenetico agitarsi delle braccia gli si era attorcigliato ad un bottone della camicia cosicché, nella fuga precipitosa, l’innocua sfera era costretta, suo malgrado, ad inseguirlo da presso; quel palloncino che al momento della “frenata”, per forza d’inerzia, lo sopravanzò abbassandosi e ondeggiandogli all’altezza del viso. E così tutto era ormai spiegato, tutto era chiaro, ogni tassello era al suo posto; ma all’euforia generale non partecipava la vecchia madre che vedeva vacillare quelle certezze che l’avevano accompagnata per tutta la vita. Era sconcertata, turbata ma riottosa ad accettare la “razionale” conclusione dei fatti; i suoi ricordi erano nitidi e precisi. Le “apparizioni” di cui era stata più volte testimone, niente avevano a che fare con palloncini vaganti per la casa. Si tenne per sé, per parecchio tempo, le sue verità ma alla fine decise di confidarle al mio amico, facendolo giurare di non rivelarle mai a nessuno. Ed il mio povero amico, ricominciò piano a piano a dubitare, a rimettere tutto in discussione, ad arrovellarsi il cervello. Parafrasando ancora i De Filippo si potrebbe concludere:” Non è vero ma ci credo”. P.S.: Il racconto di Camillo mi permette di ringraziare, con il pensiero a distanza di quasi cinquantanni dal primo contatto in TE.TI, il mio Capo Reparto in uno con i collaboratori –Mario, Franco e Pasquale – che mi hanno spezzato il pane del saper lavorare con severità, ma sempre con tanta comprensione per un quasi giovinetto ai primi contatti con il mondo lavorativo. GianCarlo Pasquini Aiuti e consulenze per i soci con sportello telefonico gratuito - LEGALE – (fiscale, tributario, lavoro e previdenziale, successioni, infortunistica stra dale) – rivolgersi a Studio Socio LASTEI (Roma V.Foligno,10) – telef. info n° 06.7021633 – merc. e ven. ore 17- 19,30 - INFORTUNISTICA STRADALE - Socio Marcello MARIANI – V. Quintilio Varo, 193 Roma telef. info 06.7481671 (lun - mer - giov - ore 17-19.30) – fax attivo 0-24 n° 06.7481671 - SERVIZI BANCARI - Socio Fabio CENTOMINI – telef. info ufficio - 06.3269801 oppure cell. 335.7788753. - DONAZIONE SANGUE – Socio Giorgio NASTA –– telef. info 06.5683788 oppure cell. 335.1235874 norme sulla sicurezza e così ha fatto anche il governo italiano che ha approvato di recente la facoltà, per gli organi di polizia,di espellere cittadini comunitari per “imperativi motivi di pubblica sicurezza” e di stranieri sospettati di far parte di organizzazioni terroristiche.Franco Frattini,vicepresidente della Commissione europea per la sicurezza, giudica positivamente la norma ”… l’Europa – ha detto –non sarà un’area di libera circolazione per coloro che violano le leggi, siano essi extracomunitari o no.” Ma intanto prosegue l’opera di ingresso in UE di altri Paesi dell’est ; in testa al plotone che marcia verso l’Unione europea c’è la Croazia le cui trattative di Plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles anche lavorato per migliorare la gestione dei controlli alle frontiere e la cooperazione tra tuttI gli organi di Polizia si è sviluppata con il “Sistema d’informazione Schengen” che permette di scambiarsi le informazioni sulle persone ricercate, scomparse,o il cui ingresso è vietato, e sui beni persi o rubati.I nuovi Stati membri controlleranno anche i cittadini provenienti da paesi terzi, rafforzando la sicurezza delle frontiere. Naturalmente molti Stati dell’Unione si sono dotati di nuove adesione dovrebbero concludersi quest’anno; seguono l’Albania,la Macedonia e la Serbia che hanno con l’Unione un accordo di massima Altri paesi sono invece in attesa,come la Bosnia Erzegovina ed il Kosovo. L’assorbimento dei Balcani non dovrebbe essere così drammatico; e proprio grazie alla promessa di adesione che Bruxelles è riuscita in certi Paesi ad infondere una spinta per le riforme rendendo gli stati più funzionali e quindi pronti all’ingresso. 7 Dal 21 dicembre dello scorso anno l’Estonia,la Lituania, la Lettonia, Malta, l’Ungheria, la Polonia,la repubblica Ceca, la Slovacchia e la Slovenia,sono entrate nello spazio Schengen e quindi i controlli alle frontiere interne, terrestri e marittime, tra questi paesi ed i 15 Stati membri dell’Unione, sono stati aboliti; grazie a questo allargamento la frontiera orientale dello spazio Schengen è passata a 4278 km. Il Presidente della Commissione europea, Barroso, ha affermato: ”da oggi possiamo viaggiare liberi tra 24 paesi, dal Portogallo alla Polonia e dalla Grecia alla Finlandia ed anche Il turismo ne sarà avvantaggiato. Naturalmente gli Stati membri hanno ineuropa La nuova frontiera all’Est dell’Europa di Giancarlo Cocco SHENGEN di Luciano Stoppa inconciliazione CONCILIA? Intervista al dottor D’Aleo 8 Sulle pagine di “informazione” delle Pagine Bianche (elenco abbonati) si trova un box dal titolo “Telecom Italia per i consumatori”, che accenna alla “Procedura di Conciliazione”; procedura che – si legge – “…. ha lo scopo di facilitare il raggiungimento di un accordo tra l’Azienda ed il Cliente…” e si aggiunge “…per ogni informazione consultare i siti www.187.it ecc.....”. Ebbene, noi, per saperne di più ed avere maggiori dettagli abbiamo preferito rivolgerci ad un “sito umano” (ci perdoni l’intervistato di questo amabile soprannome), cioè al Dott. Dario D’ALEO, Responsabile del “Regolatorio” del Gruppo Telecom e che spesso abbiamo visto partecipare, in questa veste, a varie trasmissioni RAI e tra queste a “Mi manda RAI TRE”. Il dott. D’Aleo ha acconsentito – e lo ringraziamo – a rispondere a qualche domanda ed a toglierci qualche dubbio. procedura per la “rete mobile” D. - Dott. D’Aleo, anzitutto quando è nata pratica il cliente può intervenire ? la “Procedura di Conciliazione “ ? è valida per i problemi di rete fissa o anche per quelli attinenti la rete mobile ? R. - La Procedura è nata nel 1991 in forma sperimentale presso le (allora) Direzioni Regionali della Lombardia e della Sicilia. Ormai si è consolidata ed attualmente è valida per tutti i problemi connessi alle tematiche della “rete fissa”, ma al Gruppo Seniores mi piace dare una “chicca”: si sta procedendo per avviare ed attivare la stessa D. - Subito una domanda interessata: quanto costa al cliente attivare questa procedura ? R. - Non costa nulla; è assolutamente gratuita D. - Bene; un’ottima notizia. E adesso, in sintesi come si articola l’intero iter ? R. - Il cliente che, ricevuta la bolletta, non riconosce alcune voci in essa contenute, si rivolge al 187 e sporge reclamo; l’incasso della bolletta resta sospeso per la parte di importi non riconosciuti oggetto del reclamo sino alla comunicazione della definizione del reclamo; a questo punto il cliente - se non si ritiene soddisfatto può attivare la “Procedura di Conciliazione” da solo o per il tramite di una Associazione dei Consumatori. D. - Durante l’ esame o discussione della R. - Si, anche nel caso abbia attivato la procedura tramite una Associazione dei Consumatori; questa è una novità assoluta introdotta di recente nell’ambito dell’obbiettivo di un sempre miglior affinamento dell’iter. D. - Come e da chi è composta la Commissione esaminatrice ? e dove si trova ? R. - E’ composta da un rappresentante del Gruppo Telecom, da un rappresentante della “controparte (cliente e/o Associazione dei Consumatori) e da un Segretario che assolve a tutti quei compiti inerenti l’istruttoria della pratica. In Italia vi è una Commissioni in ogni Regione, ma alcune Regioni sono “accorpate”cosicché oggi abbiamo sul territorio nazionale un totale di 12 Commissioni. D. - Qualora la procedura si dovesse risolvere con esito “negativo” per il cliente, questi ha ancora qualche possibilità di ricorrere in altre sedi? ed eventualmente quali ? tità? R. - Senz’altro. Ecco alcuni dati: nell’anno 2007 sono state discusse circa 12.500 istanze. I problemi principali sottoposti alle Commissioni sono stati quelli relativi alle “voci della bolletta” e tra queste quelle che riguardavano le numerazioni “speciali” (es.: 166, 899,ecc). Il 92 % delle 12.500 istanze è stato evaso già alla data del 31.12.07; oltre il 90% delle domane discusse è stato conciliato con piena soddisfazione del cliente. Anche i tempi di evasione sono significativamente buoni: dal ricevimento dell’istanza alla sua definitiva soluzione il tempo medio è stato di 40 - 45 giorni. Salutiamo il Dott. D’Aleo e gli auguriamo D. - Per avere una idea del funzionamen- buon lavoro in questo delicato settore, to di questa Commissione ci può fornire fondamentale per la buona armonia di qualche dato statistico sia sulle principali rapporti tra Clienti e Gruppo Telecom. Dott. Dario D’Aleo Proveniente dagli “Ufficiali della Finanza”, è entrato nel 1987 nell’allora SIP ed assegnato al settore “Relazioni Industriali” della Direzione Regionale Lazio; è passato poi in Direzione Generale con responsabilità degli “analisti di organizzazione”; successivamente responsabile prima delle “Normative di Mercato” e poi “Normative Contrattualistiche” in un primo tempo del settore Customer Car e poi del Marketing. A questo punto un ritorno nell’ambito delle “Risorse Umane” come capo delle “Normative”. Nel 1999 assume l’incarico di Vice Direttore della “Regolamentazione” nell’ambito della quale assume la funzione di “Capo del Regolatorio” ottenendo poi, nel contempo, anche il ruolo di “portavoce aziendale” nelle occasioni “mediatiche”. 9 R. - Si, può ricorrere alla Magistratura ed adire il giudice ordinario. E’ bene precisare però che l’attuale legislazione prevede che prima di adire il giudice si deve necessariamente aver esperito la fase della Commissione di Conciliazione. problemi discussi e sia sulle loro quan- di Guglielmo Carretti inozio 10 MA LA PENSIONE E’ SINONIMO DI OZIO? Considerazioni del nostro Direttore Editoriale Q uello dell’ozio è un concetto sul quale l’uomo si è sempre interrogato, combattuto tra la considerazione che il “dolce far niente” è un toccasana ed un tonico per la rivitalizzazione di corpo e mente oppure, come si apprende da tanti sermoni ed omelie, l’ ozio è il padre di tutti i vizi. Ovidio era per la prima ipotesi in quanto Otia corpus alunt, animus quoque pascitur illis (cioè: l’ozio, nel senso di riposo, nutre il corpo e anche l’anima è rinfrancata da esso);lo stesso concetto è affermato da Plutarco e da Shakespeare, nel Macbeth. Invece un duro come Catone non può non tramandare ai posteri nei suoi “Distici” che Diuturna quies vitiis alimenta ministrat (cioè: il lungo ozio fornisce gli alimenti ai vizi).Evidentemente la differenza sta proprio in quell’aggettivo “lungo” che differenzia appunto il riposo dall’ozio nel senso vizioso della parola. Sempre l’otium è considerato il necessario appartarsi dagli affanni quotidiani, è anche il criterio base del boom delle seconde case: il più classico, importante e celebrato esempio di esse è senz’altro la nostra Villa Adriana (i nostri Soci ricorderanno la visita fatta di recente in questo luogo) dove l’imperatore si ritirò per la necessità di coltivare la meditazione, per trovare più aperta saggezza e per coltivare l’amore per le lettere e le arti. C’è da capire che allora, in una città come Roma, con un numero di abitanti per quei tempi astronomico, dove la maggior parte della vita si svolgeva per la strada, era piuttosto difficile concentrarsi e spaziare con la mente su orizzonti più vasti dell’ambito cittadino. Poi da lì Adriano era addirittura in grado di sorvegliare – anche se non c’era ancora il cannocchiale di Galileo – l’andamento della costruzione del suo Mausoleo, destinato ad accogliere le sue spoglie al momento opportuno.L’importante è soprattutto che l’ozio non porti all’atonia totale del cervello perchè, stavolta è Seneca che lo dice, “Otium sine litteris mors est et homini vivi sepolture” (cioè: l’ozio senza le lettere e le arti è la morte e la sepoltura dell’uomo vivo); ma anche qui c’è il risvolto della medaglia, perchè tradotto il concetto ai tempi nostri va a finire che le lettere e le arti si identifichino con la televisione ed abusare di questo mezzo può anche portare alla distruzione per putrefazione delle cellule cerebrali. Altro esempio di come si possono stravolgere i concetti è quello del su citato “dolce far niente” che i viaggiatori dell’800 riconoscevano come attrazione principe nei viaggi dalle nostre parti, per il clima, il sole, il piacere delle piccole cose che soltanto in Italia riuscivano a trovare; in tempi più recenti la stessa espressione viene usata per bollare gli italiani di poca voglia di lavorare, di delega ad altri possibili soggetti di tutto ciò che viene coniugato con il verbo “lavorare”. In definitiva, per restare alle citazioni antiche,”In medio stat virtus”, non è che avessero scoperto l’America nel dire che “il giusto sta nel mezzo”, ma affermarlo serviva anche a Cicerone per darsi l’aria di grande saggio, E’ poi quello che cerco sempre di dire ai miei familiari, parenti, conoscenti che, da quando sto in pensione – e cominciano ad essere un bel po’ d’anni – scambiano la mia condizione con quella di chi non ha nulla da fare.Invece mi viene quasi la tentazione di trovarmi un lavoro fisso, almeno per trovare un po’ di quiete. Perchè e come funzionano? Inghilterra,ricorderà la interessante visita che facemmo a Greenwich e la targa che materializza sul terreno il “fuso di riferimento”. L'ora di Greenwich è nota come GMT (Greenwich mean time); teniamo a mente questa sigla perché la troviamo menzionata in particolar modo sugli orari dei voli aerei a fronte degli aeroporti (es. GMT+2) per connotare la differenza di orario di questa località con Greenwich. Infatti: muovendoci da Greenwich verso Est, incontreremo il II° fuso, la cui ora sarà maggiore di una unità rispetto a quella di Greenwich, poi il III° fuso, la cui ora sarà maggiore di due unità rispetto a quella di Greenwich, e così via. (GMT + 1, +2…); viceversa, se ci muoviamo da Greenwich verso Ovest, abbiamo il XXIV° fuso, la cui ora sarà minore di una unità rispetto a quella di Greenwich, poi il XXIII° fuso, e così via sempre a decrescere (GMT -1,-2). A queste differenze vanno sommate quelle dovute all'ora legale estiva eventualmente in vigore. Infine: quando sul meridiano di Greenwich è mezzogiorno, nel meridiano opposto (ovvero nel suo antimeridiano, quello corrispondente al XXIII° fuso) è mezzanotte; quindi esiste il passaggio da un giorno ad un altro; per tale ragione, questo meridiano viene chiamato “linea del cambiamento di data”, e si trova all’incirca al centro dell’Oceano Pacifico. La mappa dei “fusi orari” 11 e soffermiamo l’attenzione sul nostro pianeta terra che, come sappiamo, effettua in un giorno una rotazione su se stesso, possiamo constatare come nel medesimo istante di tempo, in luoghi diversi, diversa sia la fase della giornata; ad esempio, mentre in una località è mezzogiorno in un altro luogo il sole sta tramontando, oppure è notte fonda. Per chiarire meglio facciamo un esempio: se ci mettiamo con la nostra persona davanti ad una lampada avremo il viso ben illuminato mentre le spalle sono al buio; cioè nel medesimo istante il nostro corpo ha un punto illuminato ed un altro in ombra.Nel corso del XIX, causa l’enorme espansione dei rapporti e dei traffici internazionali, si sentì l'esigenza di avere un sistema internazionale per la definizione delle ore nelle varie località, che fosse valido e soprattutto conosciuto in tutto il mondo.Ecco che nel 1884 il pianeta Terra venne virtualmente diviso in 24 spicchi (come un’arancia), chiamati “ fusi orari “, di una ampiezza di 15 gradi ciascuno (infatti 360° diviso 24 = 15°) delimitati da linee virtuali chiamate “meridiani”; si stabilì poi che tutti i paesi che si trovassero dentro lo stesso fuso dovessero avere la stessa ora; in molti casi, le linee di confine tra un fuso e l'altro sono irregolari, per farle coincidere con il confine degli Stati in modo da avere in tutto lo Stato la stessa identica ora; questo fu, ovviamente, possibile solo per il territorio di piccoli Stati, mentre sul territorio di Stati di grandi dimensioni (quali Stati Uniti, Canadà, Cina, ecc) esistono molti cambiamenti di orario nello stesso Stato.Si trattò poi di identificare il “primo fuso” da cui partire e si prese quello che ha l'ora del meridiano di Greenwich, una località inglese nelle vicinanze di Londra, che viene detto meridiano fondamentale; chi ha partecipato con la nostra Associazione qualche anno fa alla escursione in inorario di Luciano Stoppa I FUSI ORARI di Cesare Lucarelli innutrizione CONFERENZA ASSILT L’ alimentazione è salute una corretta azione quotidiana 12 In data 20 marzo u.s. l’ASSILT in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN- vedi nota in calce ) ha presentato una ”Campagna di prevenzione e di educazione sanitaria”. La Conferenza stampa ha avuto come moderatore il giornalista RAI dott. Bologna, relatori la Sig.ra Clotilde Fontana (Presidente Nazionale Assilt), il Prof. Carlo Cannella (Presidente INRAN), l’ing. Angelo Landriani (Vice Presidente ASSILT) e la partecipazione del Ministero della Salute rappresentato dal Dott. Angotti. esaminati sotto quattro specifiche angolazioni: “alimentazione, esercizio fisico, fumo, alcool” traguardando per ciascuno i lati forti e deboli del problema. Il Dott. Angotti ha poi accennato alle varie iniziative che il Ministero della Salute unitamente ad altri Dicasteri ha avviato o sta intraprendendo in tema di “educazione” del cittadino ad una sana alimentazione. L’ing. Landriani ha, tra l’altro, soffermato l’attenzione dei presenti come il mondo che ci circonda con i suoi forti richiami pubblicitari non aiuta di certo ad educare “come alimentarci”. Il moderatore Dott. Bologna ha sintetizzato il tutto con una frase” Non bisogna aggiungere anni di vita, ma aggiungere la vita agli anni” esemplificando magnificamente il tema oggetto della conferenza. Conferenza stampa di presentazione della campagna di prevenzione e di educazione sanitaria 20 marzo 2008 - ore 10,30 HOTEL “PARCO DEI PRINCIPI” Roma - Via Gerolamo Frescobaldi, 5 Il tavolo della presidenza (da sin): Landriani Cannella - Fontana - Angotti - Bologna In apertura la Sig.ra Fontana ha brevemente delineato la struttura e gli obiettivi dell’Assilt soffermandosi sulle finalità di “prevenzione” sanitaria attuate tramite varie campagne, tra le quali si inquadra quella odierna che ha per oggetto “L’alimentazione è salute, una corretta azione quotidiana” E’ seguito l’intervento del Prof. Cannella che ha centrato il suo discorso sugli “stili di vita” La Sig.ra Fontana con il Prof. Cannella Vediamo ora le finalità e lo svolgimento dell’iniziativa in esame, così come illustrati dalla Presidente dell’ ASSILT Associazione per l’Assistenza Sanitaria integrativa ai lavoratori delle Aziende del Gruppo Telecom Italia. Premesso che (fortunatamente) – così inizia la sig.ra Fontana - si sta diffondendo la consapevolezza che migliori e duraturi risultati nel raggiungimento e mantenimento del benessere fisico si ottengono modificando gli “stili di vita alterati” (precisati dal Prof. Cannella), evitando sedentarietà, abitudine al fumo ed abuso di alcolici, si è ormai dimostrato (dati scientifici alla mano) che le patologie tipiche dell’era moderna sono correlabili ad un’alimentazione “scorretta”, nella quale l’eccesso di grassi, calorie, proteine in una con la carenza di frutta, verdura, legumi e pesce incidono pesantemente su patologie quali – per esempio - malattie cardiovascolari, diabete ed alcune forme tumorali. La campagna messa in atto dall’Assilt, che si articola in più fasi, tende proprio a questo fine: fornire ai propri associati (dipendenti e pensionati) e loro familiari, un sostegno informativo nell’individuare e correggere abitudini alimentari alterate. La seconda fase consiste nella proiezione presso i luoghi di ristorazione collettiva aziendale di un filmato sul tema alimentare e si chiude con incontri a livello regionale con specialisti INRAN per dare agli associati più approfondite indicazioni. L’ultima fase dell’iniziativa prevede un concorso a premi rivolto ai ragazzi d’età compresa tra 6 e 14 anni, ai quali sarà richiesto un elaborato sul tema “alimentazione” ed i migliori saranno premiati con buoni per acquisto di materiale “sportivo”. Per completezza di notizie possiamo dire che presso l’ASSILT LAZIO è già iniziata la prima fase della campagna suesposta; i pensionati saranno tutti informati con lettera e si stanno anche programmando delle assemblee di approfondimento. ASSILT LAZIO Via Cristoforo Colombo, 142 – 00147 Roma Sportello fisico: martedì – mercoledì – giovedì dalle ore 14,00 alle ore 16,20 Sportello telefonico: Numero Verde 800462462 dal lunedì al venerdì (ore 9,30 12,30)Servizio fax – linea amministrativa / sanitaria 06.54432059 (*) Nota - INRAN- (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la nutrizione) fondato nel 1999 come riforma del precedente Istituto Nazionale della Nutrizione, è un Ente Pubblico di Ricerca che opera sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Il decreto istitutivo dell’Ente stabilisce che l’INRAN svolga attività di ricerca, informazione e promozione nel campo degli alimenti e della nutrizione, ai fini della tutela del consumatore e del miglioramento qualitativo delle produzioni agro-alimentari. L’INRAN inoltre è l’ente incaricato per l’Italia di elaborare le linee guida per una sana Alimentazione Italiana, le uniche indicazioni valide per alimentarsi in maniera equilibrata secondo la nostra tradizione alimentare. 13 La prima fase del programma si realizza con l’acquisizione delle abitudini alimentari dei partecipanti mediante questionari e con la diffusione di un opuscolo prodotto dall’Assilt con il supporto scientifico dell’INRAN contenente i principali aspetti di una corretta alimentazione; attraverso, poi, le elaborazione dei questionari, verranno prodotte risposte personalizzate sulle abitudini alimentari e sugli stili di vita da tenere. di Guglielmo Carretti inretrospettiva 14 UNA VITA NELLE TLC Una chiacchierata con un amico, collega e Socio N on capita a tutti di poter fare ad un certo Livorno, poi a Venezia. momento un bilancio della propria vita ed accor- D. - Caro Pagni, cosa ricordi in particolare di gersi di avere alle spalle un pezzo completo di sto- quegli anni? ria, quasi un secolo, con avvenimenti e presenze R. - Soprattutto la preoccupazione di dover salire non letti su libri e pubblicazioni ma vissuti in prima sugli alberi della nave, perchè in famiglia ci si tra- persona. E’ quello che succede ora a Gino Pagni, mandava una drammatica predisposizione a sof- collega e socio Alatel dalla notte dei tempi. Per frire di vertigini; il fatto venne superato con la sem- scrivere tutto quello che lo riguarda non bastereb- plice considerazione che, se tutti gli altri riusciva- be un numero completo del giornale e dobbiamo no a salire lassù, non doveva esserci motivo per crudelmente limitarci ad alcuni aspetti soltanto. non farlo anch’io; e così ci riuscii. L’Accademia Oltre ad un sintetico curriculum (vedere in calce), Navale a Livorno era molto esposta al rischio di cerchiamo di riportare una chiacchierata amiche- pesanti bombardamenti, e anche una mia sorella vole con finestre di vita singolare. e due fratelli si salvarono per puro miracolo. L’ing. Pagni è il secondo di cinque figli - tre Arrivò l’8 Settembre 1943, l’Accademia si era tra- maschi e due femmine - di un modesto impiegato. sferita a Venezia dove la notizia dell’armistizio mi I nonni materni avevano un negozio di generi ali- lasciò perplesso ed amareggiato. Sempre in quel- mentari ed il nonno paterno aveva un’officina di l’anno ero imbarcato su una torpediniera di scor- carrozzeria. Entrambe le famiglie incontrarono ta ad un convoglio destinato in Tunisia, che duran- grosse difficoltà durante la crisi del 1929-1930 te una violenta mareggiata ebbe una avaria: il che fecero ridimensionare drasticamente il loro timone rimase bloccato in una posizione che face- tenore di vita, cosa che portò Pagni a decidere di va virare la nave su sé stessa; corremmo il rischio lavorare subito per non pesare sui genitori. Fu così di affondare se non ci fosse stato un sottufficiale che fece il commesso in una ditta di importazione che riuscì a far rifunzionare il timone. Dopo la dalla Germania, l’operaio in un laboratorio di cor- guerra passai al Ministero della Marina Militare, nici, e altri mestieri. nel Comitato Studi ed Esperienze della Marina, e Ma 17 anni ebbe come una fulminazione: si com- fui nominato – in accordo con il Ministero delle PP. però tutti i libri necessari per conseguire l’ammis- TT - membro del LLWP (Long Line Working Party), sione al Liceo Scientifico e si mise a studiare sodo facente parte dell’EMCCC (European Military ; fu promosso con un’ottima votazione ed il ricor- Communication Coordination Commitee), incari- do ancora lo commuove. Il padre, di ritorno dalla cato di predisporre un programma di sviluppo e Messa domenicale,nel passare davanti alla sua potenziamento della rete di TLC dei Paesi della cameretta gli chiese - con faccia incredula, scetti- NATO ca - come erano andati gli esami. Alla risposta D. - E del periodo nelle TLC ? positiva, dapprima si irrigidì, poi abbracciò il R. - Del periodo trascorso prima in STET e poi in figlio per piangere insieme di gioia. SIP, certamente il piú intenso e fruttuoso, ricordo Da lì cominciò la corsa a prendere il diploma di come miei grandi maestri: Guglielmo Reiss liceo, frenata soltanto da regolamenti pesanti, e Romoli, che mi chiamava “acciuga” per la mia poi ad entrare nell’Accademia di Marina a magrezza, ed al quale devo molto perché ho imparato da lui a non aver paura di dire la verità, anche con la consulenza di docenti delle più pre- ad aiutare e rispettare il prossimo, a contornarmi stigiose università italiane, su commesse soprattut- di persone di gran valore senza temerne la con- to dell'Istituto Superiore delle PP TT. Tra gli studi correnza, a prendere sempre in considerazione le più prestigiosi ricordo il progetto SIRIO, gli studi opinioni altrui, ad amare il mio Paese, a scrivere sul con estrema concisione e chiarezza rispettando della voce, sull'in- l’ortografia, la sintassi e la consecutio temporum; fluenza della pioggia poi Carlo Cerutti ed Antonio Gigli. Debbo inoltre nelle comunicazioni riconoscenza anche a tutti i miei collaboratori, che elettromagnetiche, sono stati determinanti nel conseguimento degli sulle fibre ottiche e sui obiettivi da me raggiunti. più D. - Qual'è l'evento delle TLC che ti sei trovato radio, sull'organizza- a vivere più direttamente? zione dei sistemi di R. - Quando iniziò l'era delle centrali elettroniche, controllo del traffico che fu preceduto transitoriamente da quelle semie- aereo tendeva ad individuare l'impatto economico del moderni ponti SIRIO: Il primo satellite italiano per TLC momento di transizione. Lo studio, eseguito con un D. - Ho sentito che qualche volta ti rimetti sul potente elaboratore elettronico, consentì di valuta- campo da tennis; ogni quanto tempo? Scendi re che un ritardo di cinque anni rispetto alla pre- anche a rete o fai il “pallettaro”? visione avrebbe comportato una perdita dell'ordi- R. - Lo faccio a giorni alterni. Preferisco il singola- ne di cinquemila miliardi di lire. re, ma non ho l’incoscienza di fare antagonismo. D. - Con la Fondazione Bordoni hai portato A rete ci scendevo spesso in passato, ma ora lo avanti qualche progetto speciale faccio di rado per residui problemi alla spalla R. - In Fondazione. Bordoni (Ugo Bordoni era destra. Nel periodo in cui dovevo tenere il destro stato Presidente della STET) coordinavo gli studi a riposo, ho giocato con il braccio sinistro senza portati avanti dai ricercatori delle varie branche, difficoltà Curriculum Vitae Nato a Livorno il 25 Maggio 1920 1941 - 1944 - Accademia Navale di Livorno, nel Settembre 1943, a Venezia; dopo l’Armistizio, nel Collegio Navale di Brindisi. Imbarco sulla Torpediniera Monzambano. 1943 - 1956 - Ufficiale di Marina nel Corpo delle Armi Navali – Destinazioni varie, anche alle Scuole CEMM (Scuola Radar), all’estero (NATO). 1947 (ottobre)- Laureato all’Università di Pisa in Elettrotecnica 1949 - Frequenza al Corso post universitario “Tecnica radar” 1956 - STET Soc. Finanziaria Telefonica fino al livello di Vicedirettore Centrale 1964 - 1981 – SIP Società Italiana per l’Esercizio Telefonico, fino a Vicedirettore Generale. 1970 - 1972 - Presidente dell’AIIT (Associazione Italiana Ingegneri delle Telecomunicazioni). 1971 - Consulente nell’ Overseas Consulting Activities del Gruppo Stet. 1981 - 1985 - Direttore della Ricerca della Fondazione Ugo Bordoni. 1985 - 1998 - Libera Professione e Consulenze varie nel settore dell’elettronica e delle telecomunicazioni. 1978 - 1998 - Membro straordinario del Consiglio Superiore Tecnico del Ministero delle PP TT. Autore di pubblicazioni scientifiche e di testi per i Corsi di Tecnica Radar 15 lettroniche; mi appassionò molto uno studio che riconoscimento di Luciano Stoppa infolklore LA FESTA “DE’ NOANTRI” Nel rione Trastevere “ …16 luglio: appuntamento con la fede ed il folklore, col sacro ed il profano, a lode e gloria della Madonna di Trastevere, la Madonna del Carmine..” così inizia un articolo di Giuliano Malizia nella rivista “Roma - ieri,oggi e domani” del 1994, nel quale il celebre scrittore e poeta romanesco ricorda questa “festa” …. che i romani-trasteverini considerano, e non a torto, esclusivamente propria....” Ed allora, sulla scia di questo articolo, riper- 16 corriamo alcuni fatti salienti di questa tradizione. Anzitutto fissiamo la nostra attenzione sulla parola “Carmine” che in realtà è la trasformazione della parola Carmelo, un promontorio di circa 600 metri nella zona di Israele e che domina il porto di Caifa; un posto molto ameno e ricolmo di piante e fiori che, sin dal’antichità, fu scelto (tra storia e leggenda) quale sede di “aspetti religiosi”, sino ad arrivare a circa la metà del XII° secolo allorché, su questo monte, S.Bertoldo fondò l’Ordine dei Carmelitani ovvero della “Vergine Maria del Carmelo”.Torniamo alla festa: l’immagine della Madonna del Carmine, venerata in Trastevere nella chiesetta di S. Agata vicina alla basilica di S. Crisogono (a destra appena superato Ponte Garibaldi) è pervasa da una leggenda: intorno alla metà del XVI° secolo alcuni pescatori di Fiumicino videro sul mare una cassa di legno che andava alla deriva; la presero pensando a quale tesoro custodisse, l’aprirono e vi trovarono una statua di legno della Vergine; allora i pescatori risalirono il Tevere, approdarono a Ripa Grande ed affidarono la statua ai Carmelitani della basilica di San Crisogono; da qui, a causa del restauro della chiesa, la statua fu posta in un piccolo “oratorio” lì vicino che, però, venne demolito, allorché iniziarono i lavori per l’apertura dell’allora Viale del Re (attuale Viale Trastevere); la statua passò tra una chiesa all’altra, sino a quando Pio X°, ai primi del XX° secolo, le assegnò la dimora definitiva, per l’appunto la chiesetta di S.Agata, da dove, ogni anno, inizia la “festa de noantri” che porta in processione la statua per le vie di Trastevere; di recente si è innovato il percorso della processione inserendo un tragitto per via fluviale, in ricordo del trasporto della statua dal mare di Fiumicino a Roma attraverso il Tevere; da qui il nome di “ Madonna fiumarola” Visite guidate nella città di Roma: momenti culturali VISITE IN ROMA (di G. Gargano) Attraverso 150 opere, tra dipinti, sculture, ceramiche e opere su carta di grande pregio, è ricostruita l’intera vicenda artistica ed umana del pittore francese. Dalla scuola di Pont Aven dove il colore piatto e squillante diventa quasi sigla astratta, alla ricchezza della materia e del cromatismo del periodo della Martinica e di Tahiti. Una delle personalità più complesse del panorama artistico europeo a cavallo tra XVIII e XX secolo, il cui genio influenzerà il simbolismo e l’espressionismo e anticiperà, inconsapevolmente, l’interesse per l’esotico del cubismo. Secondo appuntamento: visita alla... Chiesa di S. Ivo alla Sapienza E’ stata costruita dal Borromini dal 1642 al 1660, all’interno del cortile sistino di Giacomo della Porta, con l’originalissima cupola polilobata e l’ardito lanternino cuspidato a spirale “fiammeggiante” di eccentrici stucchi. L’interno della chiesa, per la movimenta planimetria e lo slancio delle lesene, continuato nella cupola a 6 spicchi, tutto a chiare tinte, è ancor più sorprendente per novità di concezione e di ornamentazione, tale da far presentire l’avvento del Rococò.Sull’altare di G. B. Contini troviamo una grandissima tela di Pietro da Cortona ultimata però da Giovanni Ventura Borghesi dopo il 1669 raffigurante S. Ivo con santi in una gloria d’angeli.Terminata la visita ci spostiamo di poco per entrare nella vicina: Chiesa di S. Andrea della Valle Fu iniziata nel 1591 e consacrata nel 1650 dopo il decisivo intervento di Carlo Maderno, a cui si deve la bellissima cupola. Carlo Rainaldi innalzò 17 Abbiamo iniziato le visite del 2008, recandoci presso il Complesso del Vittoriano che ha proposto per la prima volta a Roma una importante esposizione monografica di profilo internazionale: “ “Paul Gauguin, artista di mito e sogno” insieme GIRARE GIRARE 18 la sontuosa facciata (1656-65). L’articolato complesso pittorico dell’interno della chiesa, fu realizzato da Giovanni Lanfranco (Gloria del Paradiso) e da Domenichino (evangelisti) nella cupola (1621-28), ancora da Domenichino (Storie di S. Andrea) nel catino dell’abside (circa 1623), e da Mattia Preti (Storie di S. Andrea) nella curva dell’abside. Alle testate destra e sinistra della navata, si trovano le tombe dei Papi Piccolomini: Pio III e Pio II realizzate a fine ‘400-inizi ‘500. Merita una menzione la prima cappella a sinistra, nota come “Cappella Barberini”, dal nome del committente (Matteo Barberini, che sarebbe divenuto papa col nome di Urbano VIII), ma anche come “Cappella della Tosca”: qui è ambientato infatti il primo atto della notissima opera di Puccini che si apre con il pittore Cavaradossi intento nella Chiesa a completare un quadro raffigurante Maria Maddalena (grandi occhi azzurri e una pioggia di capelli dorati), allorché arriva Tosca che, ravvisando nel ritratto i lineamenti di un’altra donna, scoppia di gelosia e da qui lo sviluppo dell’opera. Altro “appuntamento” e si va a... S. Spirito in Sassia Le origini del Complesso risalgono al 727 d.C. quando il re dei Sassoni istituì la “Schola Saxorum” (da qui la parola “Sassia”) quale centro di accoglienza per i connazionali in pellegrinaggio a Roma. Ridotto in rovina da incendi e saccheggi, il Complesso venne ricostruito sotto il pontificato del Papa Innocenzo III° (a. 1200) che lo affidò alla Congregazione degli “Ospedalieri di S. Spirito” per l’assistenza agli infermi ed ai poveri. Un definitivo rifacimento avvenne alla fine del XV° sec. su commissione di Papa Sisto IV°. Vi operarono vari architetti tra cui Giov. Pietro dè Gherarducci, probabile autore dell’”Ottagono”, primitivo ingresso dell’ospedale (splendido il portale marmoreo appena ristrutturato); dallo stesso si accedeva alle due grandi ali della Corsia Sistina decorate con affreschi di scuola umbro-romana nella parte superiore. Inoltre a fianco di questo ingresso troviamo anche la famosa “ruota degli esposti”. Eccoci infine sull’Appia antica, dove si trova... La Tomba di Cecilia Metella Uno dei monumenti più famosi di Roma, effigiata in innumerevoli dipinti e stampe antiche che sottolineano il fascino, la maestosità e la suggestione dell’antica”regina viarum”. La Tomba è dedicata a Cecilia Metella, figlia del console Quinto Metello Cretico e moglie di Marco Crasso. Il mausoleo costruito nel 50 a.C., a forma cilindrica, rivestito di travertino e adornato di un bellissimo fregio, è alto 11 metri con un diametro di 20. Nel Medioevo venne utilizzato come bastione di un castello di cui rimangono suggestivi avanzi di mura con finestre bifore, torri e chiesa gotica annessa.La visita viene completata con una passeggiata nel vicino... Circo di Massenzio Tre escursioni altrettante tappe interessanti: ABBAZIA DI CASAMARI (di L. Stoppa) Sita nel territorio di Veroli, l’Abbazia di CASAMARI fu edificata da una comunità religiosa “benedettina” sulle rovine dell'antico municipio romano di Cereatae, (dedicato alla dea Cerere - il nome Casamari è di origine latina e significa "Casa di Mario", luogo capitelli assai ricchi e variati. Splendido esempio d’architettura gotica primitiva è la sala capitolare. Il tutto magistralmente spiegato dal Priore della Abbazia. Interessante la visita alla locale ed antica liquoreria presso la quale i Soci hanno potuto “rifornirsi” di svariati prodotti “spiritosi “ e “dolciari”. LA CITTA’ DE L’AQUILA (di A. Baldazzi) 19 che ha suscitato emozione soprattutto per la sua immensità (513 per 90 mt.); sulle gradinate trovavano posto circa 10.000 spettatori. Trattasi dell’unico dei circhi romani ancora ben conservato in tutte le sue componenti architettoniche. Nella spina (cioè l’asse centrale del circo, lungo ben 296 metri), era situato l’obelisco proveniente dal tempio di Iside al Campo Marzio; questo obelisco è oggi a Piazza Navona, collocato da Gian Lorenzo Bernini al centro della famosa Fontana dei Quattro Fiumi natale del celebre condottiero romano). Nel 1151 passò ai cistercensi che la ricostruirono interamente in forme gotiche borgognone e ne fecero un fiorentissimo centro culturale. Il complesso ripete nella distribuzione planimetrica lo schema dell'abbazia di Fossanova (che come Seniores Telecom abbiamo di recente visitata) con la quale rappresenta un punto importante di irradiazione dell’architettura gotica cistercense in tutta l’Italia centromeridionale. L'interno è tipicamente borgognone e cistercense sia nell'assenza assoluta di decorazione e sia nell'alzato d’intenso verticalismo, pilastri a fascio, archi acuti, volte a crociera. Il chiostro, quadrato, ha colonnine e 20 In mezzo ad una vallata nella quale si staglia il panorama del Gran Sasso con i monti a contorno ancora coperti da recenti nevicate, L’Aquila accoglie i Seniores Telecom (giunti in due distinti turni) con i suoi celebri monumenti illustrati da una professionale guida. In una mattinata densa di visite, ecco la Chiesa di San Bernardino dominante dall’alto di una cordonata con all’interno il mausoleo del Santo predicatore; poi il Castello spagnolo, un forte poderoso a pianta quadrata circondato da un profondo fossato; la rinomata S.Maria di Collemaggio con la Festa della Perdonanza in riferimento a Pietro del Morrone, che in questa Chiesa venne proclamato Papa con il nome di Celestino V° (il Papa del “gran rifiuto” come lo descrisse Dante - i Soci ricorderanno la visita al Castello di Fumone dove questo Papa venne imprigionato e ove morì); la facciata è al momento in manutenzione e quindi, purtroppo, non si è potuto ammirare in tutta la sua bellezza l’insieme dei conci bianchi e rosa disposti a disegni geometrici (vedi foto pag. 19); infine la Fontana delle 99 cannelle, il complesso più noto e caratteristico con le sue 99 maschere di pietra tutte diverse che, secondo tradizione, rappresentano i signori dei 99 castelli che fondarono la città. Dopo un apprezzato convivio, i Soci si sono recati di nuovo al centro della città utilizzando il caratteristico percorso meccanizzato che da Collemaggio porta direttamente a Piazza del Duomo, dove hanno potuto acquistare prodotti tipici aquilani; e così si è chiusa in bellezza la giornata abruzzese. A VEDER LE STELLE (di A. Cerasa) Dopo un forzato rinvio causa neve, eccoci finalmente in quel di Guarcino; dopo una rifocillante ( e gradita) cena “ciociara”, si parte alla volta di Campocatino per giungere all’osservatorio astronomico (a circa 1.500 metri di altezza) intorno alle 21,00 quando ormai il cielo è già in fase notturna e che da nuvoloso, grazie ad una salutare “tramontanina”, è diventato improvvisamente (siamo stati fortunati) costellato di stelle. Comincia una rapida introduzione da parte dei simpatici “astronomi” che con parole semplici ci introducono nei misteri della volta celeste; e poi l’aspetto più affascinante: gli astronomi ci segnalano nel cielo un punto luminoso: “Quello è e per finire... IL CONCERTO DI PRIMAVERA (di M.L. Sparaci) E’ ormai tradizione dei Seniores Telecom del Lazio ritrovarsi all’inizio della primavera per assistere ad un concerto di canzoni; anche quest’anno quindi, presso l’auditorium teatrale di Via delle Fornaci in Roma, moltissimi Soci e familiari, accolti dal saluto del Presidente Seniores Telecom Giancarlo Pasquini, hanno avuto l’occasione di trascor- rere insieme un paio d’ore ascoltando un programma dal titolo prestigioso che ha fatto fare ai presenti un tuffo nel passato con... “LA MUSICA DELLE PAROLE” che ha proposto ai presenti “ arie napoletane dal ‘200 al ‘900” Si è passati quindi dai canti popolari (quale l’antico: “Jesce sole”, del 1200 circa) a brani di puro romanticismo (“I’ te vurria vasa’), dalle canzoni che hanno fatto epoca, (“Reginella” - “Anema e core” – Voce ‘e notte”) e dalle opere di Murolo, di S. Di Giacomo a quelle del grande De Curtis (in arte Totò) (“Malafemmina” ) sino a “Torna a Surriento” ed a quelle ritmate come “Tarantella” e.…. molte altre. Una pausa per un omaggio al grande De Filippo con la recita di un monologo da “Filumena Marturano” sempre drammaticamente intenso. La sorpresa, se così si può dire, è stata “It’s now or never” cioè “O sole mio” (versione di Elvis Presley) cantato magistralmente dal violoncellista in americano anche con un pizzico di verve da napoletano acquisito. Un’ambientazione più moderna, con l’esibizione di vocalizzi straordinari, è stata “Napuli è...” di Pino Daniele. Il Concerto si è chiuso con la spettacolarità della arcinota“Funiculì Funiculà”. La voce “ soprano” della brava e simpatica Carla Kaamini Carretti assistita e coadiuvata da efficaci tre “orchestrali” (alla chitarra Pasquale Rianna, che ha curato anche l’orchestrazione e che da “napoletano verace” ha collaborato e si è alternato con la soprano nelle canzoni, al flauto Daniela Procaccini e James Varah al violoncello) ed una ben studiata presenza scenica hanno reso il tutto estremamente gradevole sottolineato dai numerosi applausi, anche a scena aperta, tributati dai presenti. 21 Saturno” ci dicono e poco dopo dai due telescopi puntati, a turno, vediamo in estrema nitidezza un globo circondato dai suoi caratteristici anelli: è proprio Saturno così come l’abbiamo più volte visto in fotografia. I telescopi vengono poi spostati verso un altro pianeta: Marte che ci appare rosso di fuoco. Ci spostiamo poi nella saletta dove un interessante filmato ripercorre le tappe più importanti delle esplorazioni nel mondo e ci illustra gli osservatori astronomici più grandi della terra. Ultima tappa: si sale nella cupola da dove si spazia un panorama celeste più vasto e da dove si esplora con un telescopio la volta del cielo, quasi buia ad occhio nudo, ma che, attraverso le potenti lenti ottiche, ci appare prorompente di luci come fuochi di artificio. di Luciano Stoppa indiritto 22 GOCCE... LEGISLATIVE Da questa edizione riteniamo utile “aprire una finestra” sulle principali leggi o decreti o circolari emessi di recente o importanti che possano in qualche modo interessare i nostri Soci o il loro ambiente familiare, o il mondo del lavoro, dell’economia, ecc. Ovviamente non possiamo qui pubblicare per intero le normative, ma ci limitiamo a darne il “succo” ed i riferimenti di divulgazione; pertanto chi desideri esserne informato e/o approfondire maggiormente l’argomento, potrà avere tutti gli elementi per risalire alle relative fonti (es: Gazzetta Ufficiale) oppure per la ricerca su Internet. Sicurezza Impianti Con il Decreto n° 37 del 22 gennaio 2008 (pubblicato il 12 marzo sulla G.U. n° 61) si dettano norme in materia di allacciamenti di gas, energia elettrica ed acqua per i quali è necessario avere la “dichiarazione di conformità” da presentare alle Aziende fornitrici in caso di nuovi impianti (pena la non concessione della fornitura); inoltre detta“ dichiarazione sulla conformità degli impianti alla normativa della sicurezza” dovrà essere riportata sugli atti di trasferimento dell’immobile (vendita, permuta, ecc) nonché consegnata al soggetto che utilizza l’immobile (es: inquilino, comodatario). Emissione e circolazione degli assegni Il Decreto Legislativo n° 231 del 21 novembre 2007 (pubblicato sulla G.U.del 14/12/07 suppl.n°268), in attuazione della Direttiva Europea 2005/60/CE, rivoluzione e limita la circolazione degli assegni e libretti di risparmio a far tempo dal 30 aprile u.s - Fra le innovazioni più importanti è che gli assegni oltre i 5.000,00 euro dovranno essere emessi con la clausola di “non trasferibilità” e quindi non potranno più essere “girati”; quelli di importo inferiore, invece, in caso di girata, oltre la firma, dovranno indicare anche il codice fiscale del girante. Dimissioni dal lavoro La Legge n° 188 del 17/10/2007 (pubblicata sulla G.U. n° 260 dell’8/11/1007) ha imposto alla lettera di dimissioni un passaggio formale obbligatorio prima della sua consegna al datore di lavoro. Sinora, è noto, il lavoratore poteva rassegnare le dimissioni con qualunque mezzo idoneo ad esprime tale volontà: poteva farlo per lettera, per telegramma, anche a voce o (come si dice in termini giuridici) per fatti concludenti (per es: assentandosi dal posto di lavoro senza giustificazione e senza dare più notizie). Oggi non più: bisogna rassegnare le dimissioni su uno speciale modulo reperibile sul sito del Ministero del Lavoro, compilarlo, inviarlo on line a detto Ministero per ottenerne la “vidimazione” (all’uopo ci si può rivolgere e chiedere assistenza alle Direzioni Provinciali del Lavoro od ai Comuni) e poi consegnalo al datore di lavoro. Le dimissioni senza il rispetto di questa procedura non producono efficacia (sono previste alcune deroghe od eccezioni a tale disposizione). Riscatto della laurea La Legge 247/2007 (pubblicata sulla G.U. n.301 del 29/12/07) e la circolare INPS n. 29/2208 precisano la materia e forniscono indicazioni, vantaggi delle nuove norme e le modalità per poterli ottenere (es.- forme di rateizzazione della somma da versare). Codice della Strada La legge 2 Ottobre 2007 n. 160 (G.U. n.230 del 3/10/207) ha inserito all’art.157 del D.L 30/4/92 n. 285 quanto segue: comma 7 bis “é’ fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta o la fermata del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l'impianto di condizionamento d'aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 200 a euro 400". Ricordiamocelo per la ormai imminente estate ! Preoccupazioni nate e risolte Da parte di molti Soci siamo stati interpellati ulteriori conseguenze inaudite ed inaccettabili; esiste infatti una legge, la n° 180 del 1990 sui “licenziamenti individuali” che all’art. 4 conferma quanto disposto dalla legge 15.7.66 n° 604 (stesso tema); orbene il combinato disposto di queste due leggi consente alle aziende di interrompere il rapporto di lavoro, alias ”licenziare senza giusta causa né giustificato motivo”, il dipendente che abbia raggiunto i limiti di età per la pensione. L’applicazione di detto aspetto giuridico avrebbe comportato per il lavoratore il rischio di trovarsi senza lavoro e senza stipendio per un periodo dai tre ai cinque mesi in attesa dell’apertura della finestra, e questo perché la recente legge n° 247 non aveva abrogato la normativa delle leggi n° 604 e n° 180. Ora le cose si sono fortunatamente ricomposte: con il recente decreto “mille proroghe” (febbraio 2008) si è corsi ai ripari: nell’art.6 (comma 2bis) è stata inserita una disposizione che garantisce la prosecuzione del rapporto di lavoro “… fino al momento della decorrenza del trattamento pensionistico…” UN SOCIO - UNO SCRITTORE ll nostro Socio Rocco De Nuntis, che molti ricordano come Dirigente dell’allora “Commerciale SIP”, poi Direttore Regionale della Toscana, quindi Direttore Divisione Business ed infine Presidente ed Amministratore Delegato Telesoft spa, oggi in pensione, all’hobby giovanile di dipingere, da due-tre anni ha sostituito la passione di scrivere. Ha già pubblicato nel 2005 il romanzo “Il Granello R che vive il suo Attimo T”, una storia della sua infanzia ma soprattutto centrata sugli anni giovanili e dei suoi trascorsi come ingegnere della (allora) SIP. Oggi un nuovo volume dal titolo un po’ particolare “E la coscienza?”, ove vengono svolte considerazioni scientifiche, filosofiche e politiche sul tempo a venire. Su di un interrogativo filosofico “.. e la coscienza ? non è forse il più grande mistero dell’universo ? che cosa fa sì che noi ricordiamo tutto ciò che abbiamo visto e vissuto ?... e su altre tematiche si sviluppano (in 120 avvincenti pagine) argomenti di tale interesse ed attualità che sorge spontaneo ed automatico il desiderio di leggere. Per chi è interessato a questo volume potrà contattare direttamente il nostro Rocco de Nuntis (tel. 065827655) che fornirà le modalità per l’acquisto del libro ed il relativo prezzo che per i Seniores Telecom – è agevolato. 23 circa la portata e le conseguenze della legge n° 247 del dicembre 2007 (menzionata sul precedente numero del Giornale a pag. 9) relativa alle “finestre” previste anche per le pensioni di “vecchiaia”. Riteniamo quindi portare a conoscenza di tutti il problema sollevato da nostri colleghi partendo da due necessarie premesse per comprendere bene il tutto: 1) la introduzione delle finestre (cioè erogazione della pensione in tempi diversi dalla maturazione del diritto) prevista dalla legge 247 è venuta a smantellare una consolidata (da tempi remoti) normativa, e cioè che la pensione di vecchiaia è erogata dal 1° giorno del mese successivo al compimento dell’età pensionabile (attualmente 65 per uomini e 60 per le donne); quindi secondo la legge surriferita (facciamo un esempio concreto) se un lavoratore compie i 65 anni nel periodo 1° aprile - 30 giugno 2008 la decorrenza della pensione sarà comunque dal 1° ottobre 2008. 2) tale stato di cose avrebbe potuto avere anche di Lusto ininformazione Pensioni di vecchiaia e le sue finestre di Amalia Madonna instoria 24 GLI ANTICHI EGIZI E LA SCIENZA L’Egitto, un paese straordinario, che nei seco- li e nell’immaginario collettivo, ha conservato intatto tutto il suo fascino ed il suo alone di mistero. E’ difficile poter esaurire in un breve trattato la peculiarità, il vissuto e l’anima dell’antico popolo egizio, ma cercherò, in questo contesto, di illustrare, pur se in maniera sintetica, quelle che sono state le loro conoscenze ed applicazioni in campo scientifico e la valenza che hanno dato a tali studi.Gli Egizi (3000-525 a.C.) erano un popolo di origine camitica con apporti semitici (ovvero ceppi afro-asiatici). L’Egitto deve la sua ricchezza e la sua antica cultura al fiume Nilo. Nel 3000 a.C. ci appare diviso in due grandi regni: Regno dell’Alto Egitto e Regno del Basso Egitto.La scienza per gli egizi aveva finalità pratiche. Ad esempio lo studio del cosmo permetteva loro di stabilire il corso dei mesi o prevedere l’inizio delle inondazioni. Lo stesso valeva per la matematica o la geometria. Tale concezione era però comune a tutti gli altri popoli della terra. Nonostante tali limitazioni, si può affermare che gli Egizi erano comunque all’avanguardia in tutti i campi dello scibile umano, ovviamente riportate in quel contesto temporale.I medici erano molto numerosi ed ognuno di essi si occupa- Papiro di Rhind – British Museum (Londra) va quasi esclusivamente delle malattie che meglio conosceva. Le loro conoscenze derivavano dall’osservazione degli animali durante il macello e, non dall’imbalsamazione dei defunti, che era riservata ai sacerdoti devoti ad Anubi, dio della morte. Il cuore era considerato la sede delle emozioni e dell’intelletto. La malattia sopraggiungeva quando lo scorrimento dei liquidi ostruiva uno dei vasi di tale organo. Malattie molto comuni erano la tubercolosi e la polmonite dovute all’inalazione della sabbia o dei fumi domestici. Comuni erano anche le malattie parassitarie dovute soprattutto alla mancanza di igiene. Per quanto riguarda l’organo del cervello esso era ben conosciuto, ma le sue funzioni ed attività nervose erano attribuite al cuore considerato il centro della vita. Essi non avevano un’approfondita conoscenza del corpo umano, e le varie parti del corpo assunsero un ruolo importante solo nella simbologia e nella religione.Per quanto concerne la chimica seguirono varie tecniche ed impiego diversificato di prodotti, per cui si possono distinguere i seguenti procedimenti: farmacopea, cosmetica, profumi, terracotta (vasi, ceramica), vetro, colori, metalli e mummificazione. Per quanto riguarda la farmacopea, alcuni procedimenti sono ancor oggi impiegati nella medicina naturale dell’Egitto e Nubia, con efficacia terapeutica. Rappresenta una delle testimonianze più importanti per la conoscenza delle origini della matematica e della geometria nell’Antico Egitto. E’ largo 30 cm. e lungo circa 5,46 metri. Prende il nome dall’antiquario scozzese Henry Rhind che lo aveva acquistato nel 1858 in una città balneare sul Nilo. E’ conservato presso il British Museum. E’ scritto in ieratico (simbolico), un linguaggio più facile rispetto al geroglifico (pittorico), e fu trascritto nel 1650 a.C. dallo scriba 360 e poi venivano sommati 5 giorni considerati i compleanni di Osiride, Horo, Seth, Iside e Neftis. Molti templi tenevano un calendario con l’elenco di tutti i rituali e di tutte le feste, che dovevano cadere in date specifiche e riportati nel tempio di Esna sulle colonne.Per gli Egizi il cielo aveva due occhi: il sole era quello di destra e la luna il sinistro. Nelle multiformi sfumature della mitologia egizia, il sole fu prima l’occhio di Horo e poi l’occhio di Ra. Un’antica concezione del cielo sostiene che esso era dato dalle ali di un falco spiegate sul mondo. Il cielo assunse poi la raffigurazione di un disco solare, e apparve sulle porte dei templi e sulla parte alta delle stele come sim- Cairo - Piana di Giza bolo di protezione.La luna era considerata “il sole che brilla di notte” ed aveva dunque le prerogative dell’astro diurno, ed era raffigurata come un disco posto su una falce.Per quanto riguarda la misurazione del tempo, utilizzavano, a far data dalla XVIII dinastia, la clessidra ad acqua avente lo stesso principio di quella a sabbia. Utilizzavano altresì delle meridiane fisse, tanto è che i Romani ne vollero una egizia nel Campo Marzio a Roma. Oggi di quest’ultima rimangono solo alcune parti visibili nelle poche aree accessibili degli scavi effettuati.Sin dall’origine della storia faraonica, gli egizi studiarono ed utilizzarono un sistema di misure e pesi, ed adottarono anche diversi sistemi valutari, quale ad esempio il deben di bronzo, su quest’ultimo si basò il complesso sistema economico egiziano. 25 Ahmes, traendolo da uno precedente, composto tra il 2000 a.C. ed 1800 a.C. In detto papiro era riportato il sistema di calcolo di alcune aree, ad esempio che : l’area di un campo circolare con un diametro di 9 unità era uguale all’area di un quadrato con un lato di 8 unità. Dal confronto con la formula moderna, se ne deduce che il valore egiziano risultante è abbastanza vicino a quello esatto, e quindi degno di considerazione. Gli antichi Egizi avevano una ottima conoscenza della matematica, infatti le addizioni e le sottrazioni erano come quelle che conosciamo noi, e le moltiplicazioni avvenivano per successive duplicazioni. Gli egizi non conoscevano il numero zero e la loro numerazione decimale era basata sul numero 10. I numeri venivano scritti da sinistra a destra, iniziando con il denominatore più alto. Ad esempio il numero 2.525 aveva la seguente sequenza: 2.000+500+20+5, ovviamente rappresentati in geroglifici. Erano noti la radice quadrata e le frazioni, alcuni problemi elementari di algebra e di trigonometria.Molto significative ed importanti erano le loro conoscenze in campo astronomico. Sin dai tempi predinastici gli egiziani avevano un’ottima conoscenza del cielo. Conoscevano le stelle fisse ed i pianeti (fino a Saturno). Ad Heliopolis, la città santa, sorsero veri e propri osservatori per rilevare con esattezza il passaggio degli astri. Le costellazioni raffiguravano dei ed animali, l’unica affine alla nostra era il Leone. Il calendario egizio di 365 giorni ed un quarto, perfezionato nel 238 a.C., dove venne introdotto l’anno bisestile, fu adottato tale e quale da Giulio Cesare, perfezionato da Gregorio XIII, ed è quello in uso oggi. Gli egizi adoperavano i seguenti tipi di calendario: quello “agricolo” per l’uso di tutti i giorni, quello “astronomico” e quello “lunare” per certi eventi o rituali. Il calendario agricolo era diviso in tre stagioni: Akhet (Inondazione), Peret (Emersione), Chemu (Aridità). I mesi erano dodici, quattro per ogni stagione. Ogni mese era composto di 30 giorni per un totale di di Carlo Carissimi interritorio CASTEL CAMPANILE Una fortezza tra mare e lago “Castel Campanile” la piccola città etrusca costruita sulle rocce che diverrà nel 1000 castello inviolabile. 26 R intocchi lontani….. Artena, la piccola colo- nia di Cerveteri, arrampicata sulla collina di roccia vulcanica.Dagli etruschi ai Romani….. Allo scampanellio dell’anno 1000….. rinasce la vita e con essa Castel Campanile…. attorno alla metà del 1600, le campane tacciono di nuovo. re nella Braccianese Claudia.Al sesto chilometro della Via, sulla sinistra, incamminandosi lungo un sentiero di campagna si arriva in dieci minuti a ridosso di un banco tufaceo che è stato artificialmente tagliato in alcuni punti per accrescerne il valore strategico.Artena seguirà il destino della madre patria Ceri, La castellina di tufo sulla quale sorgeva Castel Campanile Il Castello e il Borgo vengono abbandonati…. Peste ?. Sulla collina restano i morti etruschi, romani, medioevali….. rocche e torrette dirute…. Brandelli di mura di chiesa…. sarcofagi…. epigrafi…. frammenti di marmo…. avanzi di colonne…. aree marmoree…. Rintocchi di oggi…. dalla valle si levano i campanacci delle capre.Gli avanzi di Castel Campanile sono raggiungibili dalla Via Aurelia, percorrendo la strada che, all’altezza di Palidoro, porta ai Terzi per poi conflui- confluendo nella realtà romana senza troppi sussulti. Con la caduta dell’Impero Romano, anche la città costruita sulle alte rocce cade in un lungo oblio, dal quale si risveglierà per annunciare la fine della grande paura cristiana.Intorno all’anno Mille, su quel che restava dell’antica città etrusca di Artena fu costruita una fortezza dei Templari in territorio Cerite della quale il Tomassetti ne dà una descrizione dicendo che “questo castello doveva essere fortissimo e grande”.Non sappiamo con Ma chi erano i Templari ? “Consacrati al servizio dell’Onnipotente….” così scriveva Papa Clemente III nel 1191, ma anche monacicavalieri con vere e proprie aziende agricole, in cui l’attività produttiva si fondeva sapientemente con quella spirituale. La fiorente attività economica Templare in Europa permetteva l’accumulo di notevoli ricchezze che venivano destinate alle missioni in Terrasanta. E proprio da Castel Campanile dipendeva la grande tenuta agricola che aveva. secondo il Silvestrelli una estensione di 70 rubbia seminabili (circa 129 ettari ).Il nome Campanile deriva da Castellum Campaninum come si legge da una pergamena del 1007 di Santa Maria in Via Lata e dalla bolla Portuense del 1236 di Gregorio IX a favore del vescovo di 27 certezza quando il castello fu edificato, ma grazie ad una epigrafe ritrovata ai piedi di un muro residuo, si può ben asserire che proprio nell’anno Mille questo castello fu costruito.Da studi recenti è emerso che a Castel Campanile, attualmente la località viene indicata come “Castellaccio”, sorgeva la chiesa di San Lorenzo, di proprietà dei Cavalieri Templari. Ciò risulta dagli atti del processo intentato contro l'Ordine Templare nello stato della Chiesa. Dalla chiesa di San Lorenzo dipendeva anche la tenuta omonima, situata nei pressi del castello. Porto e Santa Rufina.Verosimilmente il castello fu costruito dalla famiglia Normanni.Passò quindi agli Orsini che nel 1467 lo vendettero a Donna Giacomella amante di Everso conte di Anguillara.Nonostante la rocca a quel tempo fosse già diruta, l’abitato di Castel Campanile era invece assai numeroso almeno a giudicare dalle tasse che doveva pagare per il sale.Con gli avanzi del castello fu costruito l’ottocentesco casale di Castel Campanile visibile sulla sinistra a fianco del quarto chilometro della stessa strada che dal tempo dei romani univa l’Aurelia alla Claudia.Scomparsa la cinta muraria, sono invece visibili due alte muraglie proprio nel luogo ove oggi si arriva al castello, alte circa otto metri, costruite con grossi blocchi di tufo squadrato, ricavati dalla città vecchia; una volta entrati nel castello si volta a sinistra e attraverso un secondo ingresso, si può salire alla rocca, ove si conservano avanzi di torri.Anche se la città oggi è morta, restano i suoni d’ambiente e forse gli stessi colori, un volo di bianchi colombi ci saluta dal dirimpettaio colombario rupestre, mentre ci incamminiamo sulla strada che porta ai cari defunti sepolti nelle case di pietra. Siamo certi che stanno ascoltando la perenne e fluida voce del piccolo fiume……. mentre pastori e cacciatori sono tornati i padroni, come un tempo, prima della storia, di Castel Campanile. inspigolature “CARO SOCIO “DISTRATTO” Se , per caso, hai dimenticato di effettuare il versamento della quota sociale per l’anno 2008 (Euro 25,00) puoi rimediare attraverso il c/c postale n° 91364000 intestato a Alatel – Associazione Lavoratori Anziani Telecom – Consiglio Regionale Lazio”.oppure puoi venire presso la nostra sede di Roma – Via C.Colombo, 142 (aperta dal lunedì al venerdì ore 9-12)oppure, se risiedi fuori Roma, versare la quota anche nelle mani dei nostri Fiduciari locali (ved. sotto).(per informazioni o chiarimenti è attivo il numero verde 800299225 – stesso orario della sede) Mi raccomando, perché il tuo contributo è molto importante. Il Segretario 28 Recapito telefonico dei Fiduciari ed i Consiglieri delle Sezioni “LAZIALI” ALBANO: Frezzotti Silvano 06.9331666 – Bovi M. Pia rif. Frezzotti – FROSINONE: David Bruno (cell. 338642763) – Savo Giusepe (cell. 338.3172288) – oppure entrambi presso la sede di Via Colle San Pietro, 2 (FR) tel./fax 0775.210583 LATINA: Movizzo Angelo 338.7600027 – Ciattaglia Pietro 0773.693311 – oppure presso la la sede di Latina Scalo (L.go Platone, 39 sc. C/D) mercoledì (16-18)- tel. 0773.633086 RIETI: Paciucci Domenico 339.8567340 – VITERBO: Sparaci M. Luisa - sede di via Mazzetta 7/B - tel. 0761.325255 TOUR A MOSCA ED A SANPIETROBURGO (considerazioni) Alla fine dello scorso anno abbiamo lanciato la gita a Mosca – San Pietroburgo chiedendo (come noto) a tutti i Soci- per una più precisa programmazione - una loro pre-adesione entro ottobre 2007 ricevendo oltre 180 domande. Subito dopo aver emesso, sul “Foglio Notizie del 1° semestre 2008” (spedito a gennaio-febbraio 2008), i dettagli del tour (date, prezzi, modalità, ecc) – causa i noti travagli in seno alla compagnia di bandiera con la quale avevamo previsto i voli diretti da e per Roma - abbiamo dovuto richiedere con un certo anticipo le conferme da parte dei pre-prenotati, in modo da garantirci al più presto una sicurezza nelle adesioni: abbiamo così potuto confermare in tempo con l’Alitalia i due turni già previsti (seppure con lievi modifiche rispetto alle date iniziali) e “bloccare”addirittura un terzo volo. In totale sono circa 120 persone che partiranno per i tre tour della Mosca-San Pietroburgo nel prossimo settembre; e scaduto il termine per le prenotazioni nessun Socio è rimasto escluso e questo riteniamo sia stato un grande risultato. Pertanto dispiace che qualche nostro amico abbia avuto modo di criticarci, quasi che la nostra Associazione fosse una “setta segreta”: siamo stati sin dall’inizio un “palazzo di vetro” pur in presenza di inevitabili difficoltà che una gestione così complessa stava comportando e di questo abbiamo chiesto e chiediamo nuovamente scusa a quei (pochissimi, in verità) nostri Soci, ai quali, senza volerlo, abbiamo dato la sensazione di operare in forma “anomala”. Lo ricordiamo: siamo, come Seniores Telecom, volontari e disinteressati nel cercare di accontentare tutti i nostri amici Soci e quindi ci aspettiamo dai Soci un minimo di collaborazione fatta di comprensione e di fiducia. La Segreteria LA VISITA A L’AQUILA La fontana delle “99 cannelle” La “Porta Santa” di Collemaggio Il Forte Spagnolo Annulli postali per le varie ricorrenze di “Celestino V°” San Bernardino CONCERT O DI PRIMA VERA Sabato 3 Maggio 2008 A RIVEDER LE STELLE Martedì 6 Maggio 2008 I soci in osservazione