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insieme
INFORMAZIONI PER I SOCI DI
SENIORES TELECOM
N. 20 - Maggio 2008 - Periodico di informazione per soci “SENIORES TELECOM del Lazio” - Allegato a “Esperienza” Giugno 2008
ASSOCIAZIONE LAVORATORI SENIORES TELECOM - ALATEL LAZIO
Il Papa Pio XI (a destra) e Guglielmo Marconi (a sinistra)
inaugurano la Centrale radio del Vaticano (12 febbraio 1931)
SENIORES TELECOM
ASSOCIAZIONE LAVORATORI SENIORES TELECOM - ALATEL
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
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CONTINUARE
insieme
sommario n.20
Periodico di informazioni per i soci
SENIORES TELECOM - ALATEL LAZIO
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Direttore Editoriale
Guglielmo Carretti
Comitato di Redazione
Aldo Baldazzi, Virio Berti, Carlo Carissimi,
Guglielmo Carretti, Enrico Casini, Giancarlo
Cocco, Franco Fontana, Alberto Lazzari,
Amalia Madonna, Roberto Malasoma,
Gian Carlo Pasquini, Giorgio Sollinger,
Luciano Stoppa.
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Sede SENIORES TELECOM Lazio
Via Cristoforo Colombo, 142 - 00147 Roma
Tel. 06.54432940 Fax 06.54432175
Numero Verde
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Fotografie
C. Calabresi - C. Carissimi - G. Carretti
G. Cocco - G. Gargano - G. Pasquini
L. Stoppa
Stampa
GP srl - Roma - 06.6536336 - Fax 06.6536098
[email protected]
Finito di stampare nel mese di Maggio 2008
I.P.
i nEUROPA
Shengen
i nCONCILIAZIONE
Intervista al dr. D’Aleo
i nOZIO
La pensione è...
i nORARIO
I fusi orari
i nNUTRIZIONE
Conferenza ASSILT
i nRETROSPETTIVA
i nFOLKLORE
La festa “De’ noantri”
i nSIEME
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SENIORES GRUPPO TELECOM ITALIA Spa
Interviste a
D. D’Aleo - G.Pagni
i nAMICIZIA
Questi fantasmi
[email protected]
Collaborazioni in questo numero
C. Calabresi - A. Cerasa - G. Gargano
C. Lucarelli - M.L. Sparaci
i nCOMUNICAZIONE
Storia delle TLC
Intervista all’Ing.Pagni
800-299-225
E-mail:
Sito: www.alatel.it
conto corrente postale numero 91364000
intestato a ALATEL - ASSOCIAZIONE LAVORATORI
i nCIPIT
Caro Socio
i nDIRITTO
Gocce ... giuridiche
i nINFORMAZIONE
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Visite in Roma
Abbazia Casamari
L'Aquila
Le stelle
Concerto di primavera
INPS e la vecchiaia
Il Socio De Nuntis scrittore
i nSTORIA
Gli antichi Egizi e la scienza
i nTERRITORIO
Castel Campanile
i nSPIGOLATURE
Soci “distratti”
Note sulla Russia
PRIMA DI COPERTINA
Radio Vaticana
TERZA DI COPERTINA
Flash sulle attività
QUARTA DI COPERTINA
Flash sulle attività
incipit
Caro Socio,
Q
Un caro saluto dal Tuo Presidente, GianCarlo Pasquini
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uando penso alle varie attivita’ che vengono svolte quotidianamente in seno al
Gruppo Seniores Alatel Lazio, alla Vostra partecipazione ed all’impegno che soprattutto
Voi cari amici Soci Volontari esprimete in termini di tempo, di lavoro e di rapporti con gli
altri, mi sovviene una celebre frase di Einstein che desidero mutuare per collocarla nel
nostro ambito: “non cerchiamo di diventare uomini di successo, ma piuttosto uomini di
valore”.
Non si desidera, infatti, “essere bravi come singole persone” (e non lo siamo, tanto che
talvolta inconsapevolmente erriamo, perdonateci!) ma si desidera invece “creare o ricreare al meglio una collettività di persone” che insieme possano collaborare vicendevolmente; questo aiuto reciproco esiste sempre nelle nostre attività anche se talvolta non si nota,
non viene espresso palesemente o soffre di disturbi comunicazionali.
Esiste allorché ci impegniamo con la massima modestia a darvi consigli di natura varia
sui problemi “spiccioli” ma che ci affliggono nelle nostre giornate (aspetti sanitari, previdenziali, assistenziali, ecc); esiste allorché programmiamo e prepariamo le nostre “uscite” culturali; esiste quando siamo nella morsa della dichiarazione dei redditi; esiste allorché trascorriamo le giornate a visitare natura e città; esiste quando raccogliamo e facciamo formalizzare le nostre/vostre firme per proposte legislative tese al miglioramento economico-sociale della collettività presente (seniores) e futura; esiste quando partecipiamo
al comitato redazionale per la stampa delle varie comunicazioni che portano nelle Vostre
case informazioni preziose o ricordi della giovane età .
L’atmosfera di questi ultimi tempi, per una serie nota di motivi, ha forse raffreddato qualche entusiasmo ed ha allontanato alcuni Soci dal “nostro contesto”; da soli, ritengo, le
giornate possono apparire ( e lo sono) noiose, il ritrovarsi insieme allenta la morsa della
solitudine.
Partecipa alla nostra vita collettiva e saremo contenti in molti.
di Guglielmo Carretti
incomunicazione
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STORIA DELLE TELECOMUNICAZIONI
XV - La radiotelefonia e la radiodiffusione
Le grandi invenzioni del XIX secolo, pur
essendo attribuibili per il risultato conclusivo a
singoli individui, vedono il loro sviluppo prendere piede, anche con dimensioni impensate
al loro nascere, per l'opera congiunta e conseguente di più scienziati. Seguiamo, infatti, il
percorso della radio: pensato all'inizio come
succedaneo e come perfezionamento del telegrafo, cui toglieva soltanto il peso, fisico ed
economico, dei cavi per la trasmissione,
prese indirizzi nuovi e diversi con il tempo sviluppandosi sia come radiotelefonia sia come
radiodiffusione.Nel primo caso la radio diede
modo di trasmettere non soltanto segnali in
codice ma anche la voce modulata a qualsiasi distanza e sempre tra due corrispondenti
determinati; ciò fu reso possibile dagli studi di
Thomas A. Edison che aveva descritto nel
1883 il particolare effetto che da lui prese il
nome e che poi servi a Sir John Fleming
(1849-1945) per realizzare nel 1904 il
diodo , necessario per raddrizzare le correnti alternate e quindi le onde radio. Due anni
dopo Lee de Forest (1863 - 1961) inserì un'altra griglia al diodo e realizzò il triodo con il
quale è possibile, controllando e amplificando il flusso degli elettroni, modulare anche la
voce nelle trasmissioni senza fili ed amplificare il segnale che arriva all'antenna con
potenze oltremodo flebili. Da qui è nata peraltro l'elettronica.Per radiodiffusione (o broadcasting) si intende la radio come mezzo di
comunicazione diffusa, non più da punto a
punto come per la radiotelefonia, ma resa
disponibile per chi potesse recepirla dall'
etere, per musica, notizie o, comunque, per
intrattenimento.Nel 1916 David Sarnoff,
Presidente dell'American Marconi Company,
aveva scritto: "ho in mente un piano che
potrebbe fare della radio uno strumento
domestico come il grammofono e il pianoforte" descrivendo anche come avrebbe dovuto
essere la "scatola radiofonica". Il primo febbraio del 1920 iniziò il primo servizio
radiofonico della storia, per due ore al giorno
e per due settimane, in partenza dalla stazione Marconi di Chelmsford in Cornovaglia;
alcuni mesi dopo un analogo servizio iniziò
in America dalla stazione Westinghouse di
Pittsburgh. La stazione 2LO di Londra realizzò
nel 1922 la prima trasmissione di un concerto vocale e strumentale, che si può quindi considerare come il primo caso di una trasmissione per intrattenimento.(Particolare di cronaca: la cantante australiana Nelly Melba,
cui venne affidato il compito di inaugurare
quel tipo di concerti, quasi svenne quando le
indicarono l'antenna dalla quale la sua voce
si sarebbe diffusa nel mondo).
Anche in Italia si diede vita nel medesimo
periodo ad isolate sperimentazioni di carattere
locale come quello della società Radio Araldo
di Bologna che, dopo aver iniziato un' attività
sperimentale in quella città, attivò un servizio
di emissioni radiofoniche a Roma nel 1922, a
favore però di quei pochi ascoltatori, qualche
decina, che riuscivano ad intercettarle.L'inizio
di trasmissioni regolari era anche condizionato dai giochi di interessi in corso per ottenere la concessione governativa per un servi-
cui, per la verità,
l'EIAR, contrariamente a quanto
avrebbe potuto far
supporre l'indirizzo
di regime, dedicava
maggior attenzione
che non ai programmi di tipo politico.
Venne data anche
Il bozzetto realizzato da
particolare imporMichetti è una celebrazione
all'aspetto
della telegrafia senza fili idea- tanza
ta da Marconi e inneggiata da
sociale
della
radio
d’Annunzio
come strumento di
informazione ma anche di formazione per i
ceti più svantaggiati, con particolare riguardo per la popolazione rurale. Era molto attivo il Centro radio medico internazionale,
diretto dallo stesso Marconi, che nel 1937
avviò, tra l'altro, un corso di aggiornamento
per medici condotti di zone particolarmente
disagiate.Anche il Vaticano, come già era
successo per il telefono, aveva compreso
subito la potenza del mezzo di comunicazione ed affidò a Marconi la supervisione della
costruzione di una centrale radio ultrapotente; la stessa venne inaugurata il 12 febbraio
del 1931 dal Pontefice Pio XI e da Marconi
stesso (foto in copertina).
Le prime parole del Papa Pio XI alla Radio: "Udite o Cieli, quello che sto per dire; ascolti
la terra le parole della mia bocca.Udite e ascoltate o popoli lontani"
Negli Stati Uniti lo sviluppo radiofonico intorno al 1930 era caratterizzato da una fervida vita musicale proprio
intorno alle stazioni locali, con la costituzione di orchestre per le emittenti maggiori. Si trovano anche istituzioni
scolastiche per la preparazione di personale artistico in grado di approntare programmi musicali per la radiodiffusione. Era rinomato il Curtis Institute di Philadelphia i cui allievi avevano una trasmissione settimanale a loro
riservata e presso il quale Fritz Reiner teneva un corso di direzione d’orchestra. Si arrivò nel 1938, il 30 ottobre,
all’evento più clamoroso del broadcasting anteguerra, dopo la ricostruzione in forma di fiction radiofonica del
volo transoceanico di Lindbergh: parliamo della Guerra dei mondi messa in scena al Mercury Theatre della catena radiofonica nazionale CBS per la regia di Orson Welles, che allora aveva soltanto 23 anni. L’insieme di effetti,
musiche e recitazioni assemblato dal giovane regista fece in modo che circa 4.600.000 ascoltatori seguirono sempre più terrorizzati la trasmissione facendo via via aumentare l’ascolto per il tramite di un frenetico passaparola.
Il risultato fu anche un parossistico fuggi fuggi per le strade americane da una moltitudine convinta di aver assistito alla radiocronaca dello sbarco di esseri alieni sulla Terra.
(CONTINUA)
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zio di radiodiffusione in Italia. La situazione
si sbloccò quando il Ministero delle
Comunicazioni venne affidato a Costanzo
Ciano {poi protagonista anche della già citata regolamentazione del servizio telefonico}.
Però un primo tentativo, quello di diffondere
la voce di Mussolini dal Teatro Costanzi di
Roma il 25 marzo 1924, fu un solenne fiasco. Il 27 agosto 1924 nasceva l'URI,
l'Unione Radiofonica Italiana {cui partecipava anche la Radiofono che faceva capo al
Gruppo Marconi} e il 6 ottobre dello stesso
anno si inaugurava il regolare servizio
di"radioaudizioni circolari". Il 15 gennaio
1928 l'URI si trasformò in EIAR, Ente italiano
per le audizioni radiofoniche, quando però
lo sviluppo del servizio radiofonico non poteva essere definito esaltante, considerato che
nel 1927 gli abbonati non superavano i
40.000 mentre in Gran Bretagna erano già
arrivati a 2.250.000. Ci volle la grande spinta promozionale, data dal regime fascista
con lo slogan "la radio in ogni villaggio "
insieme, ovviamente, ad una più diffusa
conoscenza del mezzo, per far sì che, alla
vigilia della seconda guerra mondiale, gli
abbonati salissero a 6 milioni circa. Il maggiore favore del pubblico si riscontrava
soprattutto sui programmi culturali, in modo
speciale per i radioracconti ed i radiodrammi
di Camillo Calabresi
inamicizia
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QUESTI
FANTASMI
dalle lettere a Franca
Franca cara, i ricordi affiorano, improvvisi, come una marea, manifestandosi a volte un po’ sfocati,
deliziosamente sognanti, intrisi, come in una “nuance”, di tenerezze lontane, d’accordi armoniosi
appena sussurrati, un arabesco incantato,una singolare vertigine; a volte invece si rivelano nitidi e
presenti come ad esempio quelli che riguardano gli anni che vanno dal 1948 al 1950, gli anni che
segnarono per sempre la mia, la nostra vita; quegli anni che testimoniano gli avvenimenti decisivi,
fondamentali della nostra esistenza, il passaggio a ruolo – dopo alcuni periodi di precariato – nella
TE.TI., l’acquisto della prima automobile, il nostro innamoramento, - anni meravigliosi -.
Ti venivo a prendere la sera, al termine del
lavoro (facevi l’orario “spezzato” mentre in
TE.TI. si usciva alle 16,30) e quando ti
vedevo arrivare toccavo il cielo con un dito
e leggevo nei tuoi splendidi occhi, la stessa
mia emozione, la stessa felicità.
In quelle ore libere mi recavo spesso a casa
di un caro collega per contribuire alla
costruzione di un impianto di trenini elettrici
H.O. di cui eravamo entrambi appassionati
(di preparare esami all’Università neanche
a parlarne). Il collega abitava in un magnifico palazzo del XVI secolo, al centro di
Roma, di cui ricordo perfettamente tutto, l’ubicazione, l’arredamento, la misteriosa
atmosfera. Salito il sontuoso scalone d’onore, l’ingresso dell’abitazione dava su un
interminabile corridoio dal soffitto altissimo,
cassettonato; sul fondo una finestra stretta e
lunga, ai lati del corridoio le varie stanze ed
all’inizio, sulla destra, l’enorme cucina con
uno spettacolare, mirabile camino; in quel
locale la numerosa famiglia, tra cui un bambino di pochi anni, si radunava la sera per
la cena e poi, attorno alla vecchia madre, a
chiacchierare piacevolmente del più e del
meno, fino all’ora di andare a dormire (la
TV sarebbe arrivata di li a poco a distruggere quelle care, preziose abitudini). Un
giorno il mio amico, prese il coraggio a due
mani e violando un giuramento, si decise a
rivelarmi la terribile disavventura che lo
vide, suo malgrado, protagonista.
Come ti dicevo avevo captato inconsciamente, un qualcosa di lugubre che aleggiava in quella dimora e la confessione liberatoria del collega confermò e spiegò quella
mia sensazione. Mi disse che in quella casa
si aggirava da secoli uno spettro che la vecchia madre affermava di aver visto più
volte, di notte. E così proseguì raccontandomi la sua terrificante esperienza.
Mi disse che una sera mentre erano, come
sempre, tutti riuniti nell’enorme cucina,
improvvisamente mancò la luce –all’epoca
succedeva spesso – e disgraziatamente nessuno era in possesso di accendini, prosperi,
cerini, ecc.; qualcuno doveva perciò andare (al buio) a rifornirsi in uno sgabuzzino
situato in fondo al corridoio.
senza riuscendo quindi ad aprire quella
porta ed a rinserrarla alle sue spalle.
L’intera famiglia – ad eccezione del bambino che se la dormiva beato -, in preda al
più folle terrore, rimase sveglia per tutta la
notte, con le orecchie tese a captare rumori, scricchiolii, sospiri dell’orribile spettro.
Una scarica elettrica percorse per intero il
suo corpo, i capelli gli si drizzarono sulla
testa e con gli occhi fuori dalle orbite, madido di gelido sudore, scattò come una molla
verso la lontana cucina mentre un urlo disumano gli usciva inarrestabile dalla
gola“AHAAH-aahHAAaAAHAAaahAhaa”
il grido disperato, ininterrotto per tutto l’interminabile percorso, fino all’agognata
porta dove dovette frenare bruscamente
l’impeto; ma “l’infame”lo superò e beffardo
gli si parò davanti all’altezza dei suoi
occhi, oscillandogli intorno, maligno, ripugnante.
Agitando scompostamente le braccia si
divincolò in qualche modo dalla turpe pre-
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Il mio caro collega si fece coraggio ed a
malincuore, preoccupato e maldisposto,
uscì; era quasi giunto a destinazione quando si sentì sfiorare l’orecchio da un dito
aguzzo, gelido, sottilissimo ed appiccicaticcio che lo frugava scendendogli viscido e
schifoso, lungo il collo; si voltò di scatto ed
alla fioca luce che filtrava dalla finestra, lo
vide; vide il “maledetto”; vide quell’orrenda
testa bianca, esangue, disgustosa e terrificante che lo guadava, ghignando, dall’alto.
Con il sole ormai alto toccò in sorte ad un
fratello più giovane uscire con riluttanza e
circospezione, nel corridoio; dopo un po’,
gli insonni componenti della famiglia che
trepidanti erano in attesa raggruppati vicino alla porta, lo sentirono scoppiare in una
fragorosa, liberatoria risata; allora, uno
alla volta, lentamente, cominciarono ad
uscire timorosi e guardinghi, ma presto rinfrancati perché poterono finalmente rendersi conto che il fantasma altri non era che il
bianco palloncino del bambino, palloncino
che ormai quasi sgonfio, s’era abbassato
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parecchio dal soffitto; quel palloncino da
cui pendeva il regolamentare filo che il
bambino aveva impiastricciato con le manine sporche di marmellata; quel filo che il
mio sventurato collega, nella concitazione
del momento, nel terrore folle che l’ottenebrava, aveva percepito come l’adunco,
immondo dito dello spettro; quel filo che nel
frenetico agitarsi delle braccia gli si era
attorcigliato ad un bottone della camicia
cosicché, nella fuga precipitosa, l’innocua
sfera era costretta, suo malgrado, ad inseguirlo da presso; quel palloncino che al
momento della “frenata”, per forza d’inerzia, lo sopravanzò abbassandosi e ondeggiandogli all’altezza del viso.
E così tutto era ormai spiegato, tutto era
chiaro, ogni tassello era al suo posto; ma
all’euforia generale non partecipava la vecchia madre che vedeva vacillare quelle certezze che l’avevano accompagnata per
tutta la vita.
Era sconcertata, turbata ma riottosa ad
accettare la “razionale” conclusione dei
fatti; i suoi ricordi erano nitidi e precisi. Le
“apparizioni” di cui era stata più volte testimone, niente avevano a che fare con palloncini vaganti per la casa. Si tenne per sé,
per parecchio tempo, le sue verità ma alla
fine decise di confidarle al mio amico,
facendolo giurare di non rivelarle mai a nessuno.
Ed il mio povero amico, ricominciò piano a
piano a dubitare, a rimettere tutto in discussione, ad arrovellarsi il cervello.
Parafrasando ancora i De Filippo si potrebbe concludere:” Non è vero ma ci credo”.
P.S.: Il racconto di Camillo mi permette di
ringraziare, con il pensiero a distanza di
quasi cinquantanni dal primo contatto in
TE.TI, il mio Capo Reparto in uno con i collaboratori –Mario, Franco e Pasquale – che
mi hanno spezzato il pane del saper lavorare con severità, ma sempre con tanta comprensione per un quasi giovinetto ai primi
contatti con il mondo lavorativo.
GianCarlo Pasquini
Aiuti e consulenze per i soci con sportello telefonico gratuito
- LEGALE – (fiscale, tributario, lavoro e previdenziale, successioni, infortunistica stra
dale) – rivolgersi a Studio Socio LASTEI (Roma V.Foligno,10) – telef. info
n° 06.7021633 – merc. e ven. ore 17- 19,30
- INFORTUNISTICA STRADALE - Socio Marcello MARIANI – V. Quintilio Varo, 193 Roma telef. info 06.7481671 (lun - mer - giov - ore 17-19.30) – fax attivo 0-24
n° 06.7481671
- SERVIZI BANCARI - Socio Fabio CENTOMINI – telef. info ufficio - 06.3269801
oppure cell. 335.7788753.
- DONAZIONE SANGUE – Socio Giorgio NASTA –– telef. info 06.5683788 oppure
cell. 335.1235874
norme sulla sicurezza e così ha fatto anche il
governo italiano che ha approvato di recente la
facoltà, per gli organi di polizia,di espellere cittadini comunitari per “imperativi motivi di pubblica sicurezza” e di stranieri sospettati di far
parte di organizzazioni terroristiche.Franco
Frattini,vicepresidente della Commissione europea per la sicurezza, giudica positivamente la
norma ”… l’Europa – ha detto –non sarà un’area
di libera circolazione per coloro che violano le
leggi, siano essi extracomunitari o no.” Ma intanto prosegue l’opera di ingresso in UE di altri Paesi
dell’est ; in testa al plotone che marcia verso
l’Unione europea c’è la Croazia le cui trattative di
Plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles
anche lavorato per migliorare la gestione dei controlli alle frontiere e la cooperazione tra tuttI gli
organi di Polizia si è sviluppata con il “Sistema
d’informazione Schengen” che permette di scambiarsi le informazioni sulle persone ricercate,
scomparse,o il cui ingresso è vietato, e sui beni
persi o rubati.I nuovi Stati membri controlleranno
anche i cittadini provenienti da paesi terzi, rafforzando la sicurezza delle frontiere. Naturalmente
molti Stati dell’Unione si sono dotati di nuove
adesione dovrebbero concludersi quest’anno;
seguono l’Albania,la Macedonia e la Serbia che
hanno con l’Unione un accordo di massima Altri
paesi sono invece in attesa,come la Bosnia
Erzegovina ed il Kosovo. L’assorbimento dei
Balcani non dovrebbe essere così drammatico; e
proprio grazie alla promessa di adesione che
Bruxelles è riuscita in certi Paesi ad infondere una
spinta per le riforme rendendo gli stati più funzionali e quindi pronti all’ingresso.
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Dal 21 dicembre dello scorso anno l’Estonia,la
Lituania, la Lettonia, Malta, l’Ungheria, la
Polonia,la repubblica Ceca, la Slovacchia e la
Slovenia,sono entrate nello spazio Schengen e
quindi i controlli alle frontiere interne, terrestri e
marittime, tra questi paesi ed i 15 Stati membri
dell’Unione, sono stati aboliti; grazie a questo
allargamento la frontiera orientale dello spazio
Schengen è passata a 4278 km. Il Presidente
della Commissione europea, Barroso, ha affermato: ”da oggi possiamo viaggiare liberi tra 24
paesi, dal Portogallo alla Polonia e dalla Grecia
alla Finlandia ed anche Il turismo ne sarà avvantaggiato. Naturalmente gli Stati membri hanno
ineuropa
La nuova frontiera all’Est dell’Europa
di Giancarlo Cocco
SHENGEN
di Luciano Stoppa
inconciliazione
CONCILIA?
Intervista al dottor D’Aleo
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Sulle
pagine di “informazione”
delle
Pagine Bianche (elenco abbonati) si trova un
box dal titolo “Telecom Italia per i consumatori”, che accenna alla “Procedura di
Conciliazione”; procedura che – si legge –
“…. ha lo scopo di facilitare il raggiungimento di un accordo tra l’Azienda ed il
Cliente…” e si aggiunge “…per ogni informazione consultare i siti www.187.it
ecc.....”.
Ebbene, noi, per saperne di più ed avere
maggiori dettagli abbiamo preferito rivolgerci ad un “sito umano” (ci perdoni l’intervistato di questo amabile soprannome), cioè
al Dott. Dario D’ALEO, Responsabile del
“Regolatorio” del Gruppo Telecom e che
spesso abbiamo visto partecipare, in questa
veste, a varie trasmissioni RAI e tra queste a
“Mi manda RAI TRE”. Il dott. D’Aleo ha
acconsentito – e lo ringraziamo – a rispondere a qualche domanda ed a toglierci qualche dubbio.
procedura per la “rete mobile”
D. - Dott. D’Aleo, anzitutto quando è nata
pratica il cliente può intervenire ?
la “Procedura di Conciliazione “ ? è valida per i problemi di rete fissa o anche
per quelli attinenti la rete mobile ?
R. - La Procedura è nata nel 1991 in forma
sperimentale presso le (allora) Direzioni
Regionali della Lombardia e della Sicilia.
Ormai si è consolidata ed attualmente è valida per tutti i problemi connessi alle tematiche della “rete fissa”, ma al Gruppo
Seniores mi piace dare una “chicca”: si sta
procedendo per avviare ed attivare la stessa
D. - Subito una domanda interessata:
quanto costa al cliente attivare questa
procedura ?
R. - Non costa nulla; è assolutamente
gratuita
D. - Bene; un’ottima notizia. E adesso, in
sintesi come si articola l’intero iter ?
R. - Il cliente che, ricevuta la bolletta, non
riconosce alcune voci in essa contenute, si
rivolge al 187 e sporge reclamo; l’incasso
della bolletta resta sospeso per la parte di
importi non riconosciuti oggetto del reclamo
sino alla comunicazione della definizione
del reclamo; a questo punto il cliente - se non
si ritiene soddisfatto può attivare la
“Procedura di Conciliazione” da solo o per
il tramite di una Associazione dei
Consumatori.
D. - Durante l’ esame o discussione della
R. - Si, anche nel caso abbia attivato la procedura tramite una Associazione dei
Consumatori; questa è una novità assoluta
introdotta di recente nell’ambito dell’obbiettivo di un sempre miglior affinamento dell’iter.
D. - Come e da chi è composta la
Commissione esaminatrice ? e dove si
trova ?
R. - E’ composta da un rappresentante del
Gruppo Telecom, da un rappresentante della
“controparte (cliente e/o Associazione dei
Consumatori) e da un Segretario che assolve
a tutti quei compiti inerenti l’istruttoria della
pratica. In Italia vi è una Commissioni in
ogni Regione, ma alcune Regioni sono
“accorpate”cosicché oggi abbiamo sul territorio nazionale un totale di 12 Commissioni.
D. - Qualora la procedura si dovesse risolvere con esito “negativo” per il cliente,
questi ha ancora qualche possibilità di
ricorrere in altre sedi? ed eventualmente
quali ?
tità?
R. - Senz’altro. Ecco alcuni dati: nell’anno
2007 sono state discusse circa 12.500 istanze. I problemi principali sottoposti alle
Commissioni sono stati quelli relativi alle
“voci della bolletta” e tra queste quelle che
riguardavano le numerazioni “speciali” (es.:
166, 899,ecc). Il 92 % delle 12.500 istanze è stato evaso già alla data del 31.12.07;
oltre il 90% delle domane discusse è stato
conciliato con piena soddisfazione del cliente. Anche i tempi di evasione sono significativamente buoni: dal ricevimento dell’istanza
alla sua definitiva soluzione il tempo medio è
stato di 40 - 45 giorni.
Salutiamo il Dott. D’Aleo e gli auguriamo
D. - Per avere una idea del funzionamen-
buon lavoro in questo delicato settore,
to di questa Commissione ci può fornire
fondamentale per la buona armonia di
qualche dato statistico sia sulle principali
rapporti tra Clienti e Gruppo Telecom.
Dott. Dario D’Aleo
Proveniente dagli “Ufficiali della Finanza”, è entrato nel 1987 nell’allora SIP ed assegnato al settore “Relazioni Industriali” della Direzione Regionale Lazio; è passato poi in
Direzione Generale con responsabilità degli “analisti di organizzazione”; successivamente responsabile prima delle “Normative di Mercato” e poi “Normative
Contrattualistiche” in un primo
tempo del settore Customer Car e
poi del Marketing.
A questo punto un ritorno nell’ambito delle “Risorse Umane” come
capo delle “Normative”.
Nel 1999 assume l’incarico di Vice
Direttore della “Regolamentazione”
nell’ambito della quale assume la
funzione di “Capo del Regolatorio”
ottenendo poi, nel contempo, anche
il ruolo di “portavoce aziendale”
nelle occasioni “mediatiche”.
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R. - Si, può ricorrere alla Magistratura ed
adire il giudice ordinario. E’ bene precisare
però che l’attuale legislazione prevede che
prima di adire il giudice si deve necessariamente aver esperito la fase della
Commissione di Conciliazione.
problemi discussi e sia sulle loro quan-
di Guglielmo Carretti
inozio
10
MA LA PENSIONE E’ SINONIMO DI OZIO?
Considerazioni del nostro Direttore Editoriale
Q uello dell’ozio è un concetto sul quale l’uomo si è sempre interrogato, combattuto tra la
considerazione che il “dolce far niente” è un
toccasana ed un tonico per la rivitalizzazione
di corpo e mente oppure, come si apprende da
tanti sermoni ed omelie, l’ ozio è il padre di tutti
i vizi. Ovidio era per la prima ipotesi in quanto
Otia corpus alunt, animus quoque pascitur illis
(cioè: l’ozio, nel senso di riposo, nutre il corpo
e anche l’anima è rinfrancata da esso);lo stesso
concetto è affermato da Plutarco e da
Shakespeare, nel Macbeth. Invece un duro
come Catone non può non tramandare ai posteri nei suoi “Distici” che Diuturna quies vitiis alimenta ministrat (cioè: il lungo ozio fornisce gli
alimenti ai vizi).Evidentemente la differenza sta
proprio in quell’aggettivo
“lungo” che differenzia
appunto il riposo dall’ozio
nel senso vizioso della
parola. Sempre l’otium è
considerato il necessario
appartarsi dagli affanni
quotidiani, è anche il criterio base del boom delle
seconde case: il più classico, importante e celebrato esempio di esse è senz’altro la nostra
Villa Adriana (i nostri Soci ricorderanno la visita fatta di recente in questo luogo) dove l’imperatore si ritirò per la necessità di coltivare la
meditazione, per trovare più aperta saggezza
e per coltivare l’amore per le lettere e le arti.
C’è da capire che allora, in una città come
Roma, con un numero di abitanti per quei tempi
astronomico, dove la maggior parte della vita si
svolgeva per la strada, era piuttosto difficile
concentrarsi e spaziare con la mente su orizzonti più vasti dell’ambito cittadino. Poi da lì
Adriano era addirittura in grado di sorvegliare
– anche se non c’era ancora il cannocchiale di
Galileo – l’andamento della costruzione del suo
Mausoleo, destinato ad accogliere le sue spoglie al momento opportuno.L’importante è
soprattutto che l’ozio non porti all’atonia totale
del cervello perchè, stavolta è Seneca che lo
dice, “Otium sine litteris mors est et homini vivi
sepolture” (cioè: l’ozio senza le lettere e le arti
è la morte e la sepoltura dell’uomo vivo); ma
anche qui c’è il risvolto della medaglia, perchè
tradotto il concetto ai tempi nostri va a finire che
le lettere e le arti si identifichino con la televisione ed abusare di questo mezzo può anche
portare alla distruzione per putrefazione delle
cellule cerebrali. Altro esempio di come si possono stravolgere i concetti è quello del su citato
“dolce far niente” che i viaggiatori dell’800
riconoscevano come attrazione principe nei viaggi dalle
nostre parti, per il clima, il
sole, il piacere delle piccole
cose che soltanto in Italia riuscivano a trovare; in tempi
più recenti la stessa espressione viene usata per bollare
gli italiani di poca voglia di
lavorare, di delega ad altri possibili soggetti di
tutto ciò che viene coniugato con il verbo “lavorare”. In definitiva, per restare alle citazioni
antiche,”In medio stat virtus”, non è che avessero scoperto l’America nel dire che “il giusto
sta nel mezzo”, ma affermarlo serviva anche a
Cicerone per darsi l’aria di grande saggio, E’
poi quello che cerco sempre di dire ai miei
familiari, parenti, conoscenti che, da quando
sto in pensione – e cominciano ad essere un bel
po’ d’anni – scambiano la mia condizione con
quella di chi non ha nulla da fare.Invece mi
viene quasi la tentazione di trovarmi un lavoro
fisso, almeno per trovare un po’ di quiete.
Perchè e come funzionano?
Inghilterra,ricorderà la interessante visita che
facemmo a Greenwich e la targa che materializza sul terreno il “fuso di riferimento”. L'ora di
Greenwich è nota come GMT (Greenwich mean
time); teniamo a mente questa sigla perché la
troviamo menzionata in particolar modo sugli
orari dei voli aerei a fronte degli aeroporti (es.
GMT+2) per connotare la differenza di orario
di questa località con Greenwich.
Infatti: muovendoci da Greenwich verso Est,
incontreremo il II° fuso, la cui ora sarà maggiore di una unità rispetto a quella di Greenwich,
poi il III° fuso, la cui ora sarà maggiore di due
unità rispetto a quella di Greenwich, e così via.
(GMT + 1, +2…);
viceversa, se ci muoviamo da Greenwich verso
Ovest, abbiamo il XXIV° fuso, la cui ora sarà
minore di una unità rispetto a quella di
Greenwich, poi il XXIII° fuso, e così via
sempre a decrescere (GMT -1,-2). A queste differenze vanno sommate quelle dovute all'ora
legale estiva eventualmente in vigore.
Infine: quando sul meridiano di Greenwich è
mezzogiorno, nel meridiano opposto (ovvero
nel suo antimeridiano, quello corrispondente al
XXIII° fuso) è mezzanotte; quindi esiste il passaggio da un giorno ad un altro; per tale ragione, questo meridiano viene chiamato “linea del
cambiamento di data”, e si trova all’incirca al
centro dell’Oceano Pacifico.
La mappa dei “fusi orari”
11
e soffermiamo l’attenzione sul nostro pianeta terra che, come sappiamo, effettua in un giorno una rotazione su se stesso, possiamo constatare come nel medesimo istante di tempo, in luoghi diversi, diversa sia la fase della giornata;
ad esempio, mentre in una località è mezzogiorno in un altro luogo il sole sta tramontando,
oppure è notte fonda. Per chiarire meglio facciamo un esempio: se ci mettiamo con la nostra
persona davanti ad una lampada avremo il
viso ben illuminato mentre le spalle sono al
buio; cioè nel medesimo istante il nostro corpo
ha un punto illuminato ed un altro in ombra.Nel
corso del XIX, causa l’enorme espansione dei
rapporti e dei traffici internazionali, si sentì l'esigenza di avere un sistema internazionale per
la definizione delle ore nelle varie località, che
fosse valido e soprattutto conosciuto in tutto il
mondo.Ecco che nel 1884 il pianeta Terra
venne virtualmente diviso in 24 spicchi (come
un’arancia), chiamati “ fusi orari “, di una
ampiezza di 15 gradi ciascuno (infatti 360°
diviso 24 = 15°) delimitati da linee virtuali
chiamate “meridiani”; si stabilì poi che tutti i
paesi che si trovassero dentro lo stesso fuso
dovessero avere la stessa ora; in molti casi, le
linee di confine tra un fuso e l'altro sono irregolari, per farle coincidere con il confine degli
Stati in modo da avere in tutto lo Stato la stessa
identica ora; questo fu, ovviamente, possibile
solo per il territorio di piccoli Stati, mentre sul
territorio di Stati di grandi dimensioni (quali
Stati Uniti, Canadà, Cina, ecc) esistono molti
cambiamenti di orario nello stesso Stato.Si trattò
poi di identificare il “primo fuso” da cui partire
e si prese quello che ha l'ora del meridiano di
Greenwich, una località inglese nelle vicinanze
di Londra, che viene detto meridiano fondamentale; chi ha partecipato con la nostra
Associazione qualche anno fa alla escursione in
inorario
di Luciano Stoppa
I FUSI ORARI
di Cesare Lucarelli
innutrizione
CONFERENZA ASSILT
L’ alimentazione è salute
una corretta azione quotidiana
12
In data 20 marzo u.s. l’ASSILT in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per
gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN- vedi nota
in calce ) ha presentato una ”Campagna di
prevenzione e di educazione sanitaria”. La
Conferenza stampa ha avuto come moderatore il giornalista RAI dott. Bologna, relatori la
Sig.ra Clotilde Fontana (Presidente Nazionale
Assilt), il Prof. Carlo Cannella (Presidente
INRAN), l’ing. Angelo Landriani (Vice
Presidente ASSILT) e la partecipazione del
Ministero della Salute rappresentato dal Dott.
Angotti.
esaminati sotto quattro specifiche angolazioni: “alimentazione, esercizio fisico, fumo,
alcool” traguardando per ciascuno i lati forti
e deboli del problema. Il Dott. Angotti ha poi
accennato alle varie iniziative che il Ministero
della Salute unitamente ad altri Dicasteri ha
avviato o sta intraprendendo in tema di “educazione” del cittadino ad una sana alimentazione. L’ing. Landriani ha, tra l’altro, soffermato l’attenzione dei presenti come il mondo
che ci circonda con i suoi forti richiami pubblicitari non aiuta di certo ad educare “come
alimentarci”.
Il moderatore Dott. Bologna ha sintetizzato il
tutto con una frase” Non bisogna aggiungere
anni di vita, ma aggiungere la vita agli anni”
esemplificando magnificamente il tema oggetto della conferenza.
Conferenza stampa di presentazione della
campagna di prevenzione e di educazione sanitaria
20 marzo 2008 - ore 10,30
HOTEL “PARCO DEI PRINCIPI”
Roma - Via Gerolamo Frescobaldi, 5
Il tavolo della presidenza (da sin): Landriani
Cannella - Fontana - Angotti - Bologna
In apertura la Sig.ra Fontana ha brevemente
delineato la struttura e gli obiettivi dell’Assilt
soffermandosi sulle finalità di “prevenzione”
sanitaria attuate tramite varie campagne, tra
le quali si inquadra quella odierna che ha per
oggetto “L’alimentazione è salute, una
corretta azione quotidiana”
E’ seguito l’intervento del Prof. Cannella che
ha centrato il suo discorso sugli “stili di vita”
La Sig.ra Fontana con il Prof. Cannella
Vediamo ora le finalità e lo svolgimento dell’iniziativa in esame, così come illustrati
dalla Presidente dell’ ASSILT
Associazione per l’Assistenza Sanitaria integrativa ai lavoratori delle Aziende del Gruppo
Telecom Italia.
Premesso che (fortunatamente) – così inizia la sig.ra Fontana - si sta diffondendo la consapevolezza che migliori e duraturi risultati nel raggiungimento e mantenimento del benessere fisico si
ottengono modificando gli “stili di vita alterati” (precisati dal Prof. Cannella), evitando sedentarietà,
abitudine al fumo ed abuso di alcolici, si è ormai dimostrato (dati scientifici alla mano) che le patologie tipiche dell’era moderna sono correlabili ad un’alimentazione “scorretta”, nella quale l’eccesso di grassi, calorie, proteine in una con la carenza di frutta, verdura, legumi e pesce incidono pesantemente su patologie quali – per esempio - malattie cardiovascolari, diabete ed alcune
forme tumorali.
La campagna messa in atto dall’Assilt, che si articola in più fasi, tende proprio a questo fine:
fornire ai propri associati (dipendenti e pensionati) e loro familiari, un sostegno informativo nell’individuare e correggere abitudini alimentari alterate.
La seconda fase consiste nella proiezione presso i luoghi di ristorazione collettiva aziendale di
un filmato sul tema alimentare e si chiude con incontri a livello regionale con specialisti INRAN
per dare agli associati più approfondite indicazioni.
L’ultima fase dell’iniziativa prevede un concorso a premi rivolto ai ragazzi d’età compresa tra 6 e
14 anni, ai quali sarà richiesto un elaborato sul tema “alimentazione” ed i migliori saranno premiati con buoni per acquisto di materiale “sportivo”.
Per completezza di notizie possiamo dire che presso l’ASSILT LAZIO è già iniziata la prima fase
della campagna suesposta; i pensionati saranno tutti informati con lettera e si stanno anche programmando delle assemblee di approfondimento.
ASSILT LAZIO
Via Cristoforo Colombo, 142 – 00147 Roma
Sportello fisico: martedì – mercoledì – giovedì dalle ore 14,00 alle ore 16,20
Sportello telefonico: Numero Verde 800462462 dal lunedì al venerdì (ore 9,30 12,30)Servizio fax – linea amministrativa / sanitaria 06.54432059
(*) Nota - INRAN- (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la nutrizione) fondato nel 1999 come
riforma del precedente Istituto Nazionale della Nutrizione, è un Ente Pubblico di Ricerca che opera sotto
la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Il decreto istitutivo dell’Ente stabilisce che
l’INRAN svolga attività di ricerca, informazione e promozione nel campo degli alimenti e della nutrizione, ai fini della tutela del consumatore e del miglioramento qualitativo delle produzioni agro-alimentari.
L’INRAN inoltre è l’ente incaricato per l’Italia di elaborare le linee guida per una sana Alimentazione
Italiana, le uniche indicazioni valide per alimentarsi in maniera equilibrata secondo la nostra tradizione
alimentare.
13
La prima fase del programma si realizza con l’acquisizione delle abitudini alimentari dei partecipanti mediante questionari e con la diffusione di un opuscolo prodotto dall’Assilt con il supporto scientifico dell’INRAN contenente i principali aspetti di una corretta alimentazione; attraverso,
poi, le elaborazione dei questionari, verranno prodotte risposte personalizzate sulle abitudini alimentari e sugli stili di vita da tenere.
di Guglielmo Carretti
inretrospettiva
14
UNA VITA NELLE TLC
Una chiacchierata con un amico, collega e Socio
N
on capita a tutti di poter fare ad un certo
Livorno, poi a Venezia.
momento un bilancio della propria vita ed accor-
D. - Caro Pagni, cosa ricordi in particolare di
gersi di avere alle spalle un pezzo completo di sto-
quegli anni?
ria, quasi un secolo, con avvenimenti e presenze
R. - Soprattutto la preoccupazione di dover salire
non letti su libri e pubblicazioni ma vissuti in prima
sugli alberi della nave, perchè in famiglia ci si tra-
persona. E’ quello che succede ora a Gino Pagni,
mandava una drammatica predisposizione a sof-
collega e socio Alatel dalla notte dei tempi. Per
frire di vertigini; il fatto venne superato con la sem-
scrivere tutto quello che lo riguarda non bastereb-
plice considerazione che, se tutti gli altri riusciva-
be un numero completo del giornale e dobbiamo
no a salire lassù, non doveva esserci motivo per
crudelmente limitarci ad alcuni aspetti soltanto.
non farlo anch’io; e così ci riuscii. L’Accademia
Oltre ad un sintetico curriculum (vedere in calce),
Navale a Livorno era molto esposta al rischio di
cerchiamo di riportare una chiacchierata amiche-
pesanti bombardamenti, e anche una mia sorella
vole con finestre di vita singolare.
e due fratelli si salvarono per puro miracolo.
L’ing. Pagni è il secondo di cinque figli - tre
Arrivò l’8 Settembre 1943, l’Accademia si era tra-
maschi e due femmine - di un modesto impiegato.
sferita a Venezia dove la notizia dell’armistizio mi
I nonni materni avevano un negozio di generi ali-
lasciò perplesso ed amareggiato. Sempre in quel-
mentari ed il nonno paterno aveva un’officina di
l’anno ero imbarcato su una torpediniera di scor-
carrozzeria. Entrambe le famiglie incontrarono
ta ad un convoglio destinato in Tunisia, che duran-
grosse difficoltà durante la crisi del 1929-1930
te una violenta mareggiata ebbe una avaria: il
che fecero ridimensionare drasticamente il loro
timone rimase bloccato in una posizione che face-
tenore di vita, cosa che portò Pagni a decidere di
va virare la nave su sé stessa; corremmo il rischio
lavorare subito per non pesare sui genitori. Fu così
di affondare se non ci fosse stato un sottufficiale
che fece il commesso in una ditta di importazione
che riuscì a far rifunzionare il timone. Dopo la
dalla Germania, l’operaio in un laboratorio di cor-
guerra passai al Ministero della Marina Militare,
nici, e altri mestieri.
nel Comitato Studi ed Esperienze della Marina, e
Ma 17 anni ebbe come una fulminazione: si com-
fui nominato – in accordo con il Ministero delle PP.
però tutti i libri necessari per conseguire l’ammis-
TT - membro del LLWP (Long Line Working Party),
sione al Liceo Scientifico e si mise a studiare sodo
facente parte dell’EMCCC (European Military
; fu promosso con un’ottima votazione ed il ricor-
Communication Coordination Commitee), incari-
do ancora lo commuove. Il padre, di ritorno dalla
cato di predisporre un programma di sviluppo e
Messa domenicale,nel passare davanti alla sua
potenziamento della rete di TLC dei Paesi della
cameretta gli chiese - con faccia incredula, scetti-
NATO
ca - come erano andati gli esami. Alla risposta
D. - E del periodo nelle TLC ?
positiva, dapprima si irrigidì, poi abbracciò il
R. - Del periodo trascorso prima in STET e poi in
figlio per piangere insieme di gioia.
SIP, certamente il piú intenso e fruttuoso, ricordo
Da lì cominciò la corsa a prendere il diploma di
come miei grandi maestri: Guglielmo Reiss
liceo, frenata soltanto da regolamenti pesanti, e
Romoli, che mi chiamava “acciuga” per la mia
poi ad entrare nell’Accademia di Marina a
magrezza, ed al quale devo molto perché ho
imparato da lui a non aver paura di dire la verità,
anche con la consulenza di docenti delle più pre-
ad aiutare e rispettare il prossimo, a contornarmi
stigiose università italiane, su commesse soprattut-
di persone di gran valore senza temerne la con-
to dell'Istituto Superiore delle PP TT. Tra gli studi
correnza, a prendere sempre in considerazione le
più prestigiosi ricordo il progetto SIRIO, gli studi
opinioni altrui, ad amare il mio Paese, a scrivere
sul
con estrema concisione e chiarezza rispettando
della voce, sull'in-
l’ortografia, la sintassi e la consecutio temporum;
fluenza della pioggia
poi Carlo Cerutti ed Antonio Gigli. Debbo inoltre
nelle comunicazioni
riconoscenza anche a tutti i miei collaboratori, che
elettromagnetiche,
sono stati determinanti nel conseguimento degli
sulle fibre ottiche e sui
obiettivi da me raggiunti.
più
D. - Qual'è l'evento delle TLC che ti sei trovato
radio, sull'organizza-
a vivere più direttamente?
zione dei sistemi di
R. - Quando iniziò l'era delle centrali elettroniche,
controllo del traffico
che fu preceduto transitoriamente da quelle semie-
aereo
tendeva ad individuare l'impatto economico del
moderni
ponti
SIRIO: Il primo satellite italiano per TLC
momento di transizione. Lo studio, eseguito con un
D. - Ho sentito che qualche volta ti rimetti sul
potente elaboratore elettronico, consentì di valuta-
campo da tennis; ogni quanto tempo? Scendi
re che un ritardo di cinque anni rispetto alla pre-
anche a rete o fai il “pallettaro”?
visione avrebbe comportato una perdita dell'ordi-
R. - Lo faccio a giorni alterni. Preferisco il singola-
ne di cinquemila miliardi di lire.
re, ma non ho l’incoscienza di fare antagonismo.
D. - Con la Fondazione Bordoni hai portato
A rete ci scendevo spesso in passato, ma ora lo
avanti qualche progetto speciale
faccio di rado per residui problemi alla spalla
R. - In Fondazione. Bordoni (Ugo Bordoni era
destra. Nel periodo in cui dovevo tenere il destro
stato Presidente della STET) coordinavo gli studi
a riposo, ho giocato con il braccio sinistro senza
portati avanti dai ricercatori delle varie branche,
difficoltà
Curriculum Vitae
Nato a Livorno il 25 Maggio 1920
1941 - 1944 - Accademia Navale di Livorno, nel Settembre 1943, a Venezia;
dopo l’Armistizio, nel Collegio Navale di Brindisi. Imbarco sulla Torpediniera
Monzambano.
1943 - 1956 - Ufficiale di Marina nel Corpo delle Armi Navali – Destinazioni
varie, anche alle Scuole CEMM (Scuola Radar), all’estero (NATO).
1947 (ottobre)- Laureato all’Università di Pisa in Elettrotecnica
1949 - Frequenza al Corso post universitario “Tecnica radar”
1956 - STET Soc. Finanziaria Telefonica fino al livello di Vicedirettore Centrale
1964 - 1981 – SIP Società Italiana per l’Esercizio Telefonico,
fino a Vicedirettore Generale.
1970 - 1972 - Presidente dell’AIIT (Associazione Italiana Ingegneri delle
Telecomunicazioni).
1971 - Consulente nell’ Overseas Consulting Activities del Gruppo Stet.
1981 - 1985 - Direttore della Ricerca della Fondazione Ugo Bordoni.
1985 - 1998 - Libera Professione e Consulenze varie nel settore dell’elettronica e delle telecomunicazioni.
1978 - 1998 - Membro straordinario del Consiglio Superiore Tecnico del Ministero delle PP TT.
Autore di pubblicazioni scientifiche e di testi per i Corsi di Tecnica Radar
15
lettroniche; mi appassionò molto uno studio che
riconoscimento
di Luciano Stoppa
infolklore
LA FESTA “DE’ NOANTRI”
Nel rione Trastevere
“ …16 luglio: appuntamento con la fede ed il folklore, col sacro ed il profano, a lode e
gloria della Madonna di Trastevere, la Madonna del Carmine..” così inizia un articolo di
Giuliano Malizia nella rivista “Roma - ieri,oggi e domani” del 1994, nel quale il celebre
scrittore e poeta romanesco ricorda questa “festa” …. che i romani-trasteverini considerano, e non a torto, esclusivamente propria....”
Ed allora, sulla scia di questo articolo, riper-
16
corriamo alcuni fatti salienti di questa tradizione. Anzitutto fissiamo la nostra attenzione
sulla parola “Carmine” che in realtà è la trasformazione della parola Carmelo, un promontorio di circa 600 metri nella zona di
Israele e che domina il porto di Caifa; un
posto molto ameno e ricolmo di piante e fiori
che, sin dal’antichità, fu scelto (tra storia e
leggenda) quale sede di “aspetti religiosi”,
sino ad arrivare a circa la metà del XII° secolo allorché, su questo monte, S.Bertoldo fondò
l’Ordine dei Carmelitani ovvero della
“Vergine Maria del Carmelo”.Torniamo alla
festa: l’immagine della Madonna del
Carmine, venerata in Trastevere nella chiesetta di S. Agata vicina alla basilica di S.
Crisogono (a destra appena superato Ponte
Garibaldi) è pervasa da una leggenda:
intorno alla metà del XVI° secolo alcuni
pescatori di Fiumicino videro sul mare una
cassa di legno che andava alla deriva; la presero pensando a quale tesoro custodisse, l’aprirono e vi trovarono una statua di legno
della Vergine; allora i pescatori risalirono il
Tevere, approdarono a Ripa Grande ed affidarono la statua ai Carmelitani della basilica
di San Crisogono; da qui, a causa del restauro della chiesa, la statua fu posta in un piccolo “oratorio” lì vicino che, però, venne
demolito, allorché iniziarono i lavori per l’apertura dell’allora Viale del Re (attuale Viale
Trastevere); la statua passò tra una chiesa
all’altra, sino a quando Pio X°, ai primi del
XX° secolo, le assegnò la dimora definitiva,
per l’appunto la chiesetta di S.Agata, da
dove, ogni anno, inizia la “festa de noantri”
che porta in processione la statua per le vie
di Trastevere; di recente si è innovato il percorso della processione inserendo un tragitto
per via fluviale, in ricordo del trasporto della
statua dal mare di Fiumicino a Roma attraverso il Tevere; da qui il nome di “ Madonna fiumarola”
Visite guidate nella città di Roma:
momenti culturali
VISITE IN ROMA
(di G. Gargano)
Attraverso 150 opere, tra dipinti, sculture, ceramiche e opere su carta di grande pregio, è ricostruita l’intera vicenda artistica ed umana del pittore
francese. Dalla scuola di Pont Aven dove il colore
piatto e squillante diventa quasi sigla astratta, alla
ricchezza della materia e del cromatismo del
periodo della Martinica e di Tahiti. Una delle personalità più complesse del panorama artistico
europeo a cavallo tra XVIII e XX secolo, il cui
genio influenzerà il simbolismo e l’espressionismo
e anticiperà, inconsapevolmente, l’interesse per
l’esotico del cubismo.
Secondo appuntamento: visita alla...
Chiesa di S. Ivo alla Sapienza
E’ stata costruita dal Borromini dal 1642 al 1660,
all’interno del cortile sistino di Giacomo della
Porta, con l’originalissima cupola polilobata e l’ardito lanternino cuspidato a spirale “fiammeggiante” di eccentrici stucchi. L’interno della chiesa, per
la movimenta planimetria e lo slancio delle lesene,
continuato nella cupola a 6 spicchi, tutto a chiare
tinte, è ancor più sorprendente per novità di concezione e di ornamentazione, tale da far presentire l’avvento del Rococò.Sull’altare di G. B. Contini
troviamo una grandissima tela di Pietro da
Cortona ultimata però da Giovanni Ventura
Borghesi dopo il 1669 raffigurante S. Ivo con
santi in una gloria d’angeli.Terminata la visita ci
spostiamo di poco per entrare nella vicina:
Chiesa di S. Andrea della Valle
Fu iniziata nel 1591 e consacrata nel 1650 dopo
il decisivo intervento di Carlo Maderno, a cui si
deve la bellissima cupola. Carlo Rainaldi innalzò
17
Abbiamo iniziato le visite del 2008, recandoci
presso il Complesso del Vittoriano che ha proposto per la prima volta a Roma una importante
esposizione monografica di profilo internazionale: “
“Paul Gauguin,
artista di mito e sogno”
insieme
GIRARE GIRARE
18
la sontuosa facciata (1656-65). L’articolato complesso pittorico dell’interno della chiesa, fu realizzato da Giovanni Lanfranco (Gloria del
Paradiso) e da Domenichino (evangelisti) nella
cupola (1621-28), ancora da Domenichino
(Storie di S. Andrea) nel catino dell’abside
(circa 1623), e da Mattia Preti (Storie di S.
Andrea) nella curva dell’abside. Alle testate
destra e sinistra della navata, si trovano le
tombe dei Papi Piccolomini: Pio III e Pio II realizzate a fine ‘400-inizi ‘500. Merita una menzione la prima cappella a sinistra, nota come
“Cappella Barberini”, dal nome del committente
(Matteo Barberini, che sarebbe divenuto papa
col nome di Urbano VIII), ma anche come
“Cappella della Tosca”: qui è ambientato infatti
il primo atto della notissima opera di Puccini che
si apre con il pittore Cavaradossi intento nella
Chiesa a completare un quadro raffigurante
Maria Maddalena (grandi occhi azzurri e una
pioggia di capelli dorati), allorché arriva Tosca
che, ravvisando nel ritratto i lineamenti di un’altra donna, scoppia di gelosia e da qui lo sviluppo dell’opera.
Altro “appuntamento” e si va a...
S. Spirito in Sassia
Le origini del Complesso risalgono al 727 d.C.
quando il re dei Sassoni istituì la “Schola
Saxorum” (da qui la parola “Sassia”) quale centro di accoglienza per i connazionali in pellegrinaggio a Roma. Ridotto in rovina da incendi
e saccheggi, il Complesso venne ricostruito sotto
il pontificato del Papa Innocenzo III° (a. 1200)
che lo affidò alla Congregazione degli
“Ospedalieri di S. Spirito” per l’assistenza agli
infermi ed ai poveri. Un definitivo rifacimento
avvenne alla fine del XV° sec. su commissione di
Papa Sisto IV°. Vi operarono vari architetti tra
cui Giov. Pietro dè Gherarducci, probabile autore dell’”Ottagono”, primitivo ingresso dell’ospedale (splendido il portale marmoreo appena
ristrutturato); dallo stesso si accedeva alle due
grandi ali della Corsia Sistina decorate con
affreschi di scuola umbro-romana nella parte
superiore. Inoltre a fianco di questo ingresso troviamo anche la famosa “ruota degli esposti”.
Eccoci infine sull’Appia antica, dove si trova...
La Tomba di Cecilia Metella
Uno dei monumenti più famosi di Roma, effigiata in innumerevoli dipinti e stampe antiche
che sottolineano il fascino, la maestosità e la
suggestione dell’antica”regina viarum”. La
Tomba è dedicata a Cecilia Metella, figlia del
console Quinto Metello Cretico e moglie di
Marco Crasso. Il mausoleo costruito nel 50
a.C., a forma cilindrica, rivestito di travertino e
adornato di un bellissimo fregio, è alto 11 metri
con un diametro di 20. Nel Medioevo venne
utilizzato come bastione di un castello di cui
rimangono suggestivi avanzi di mura con finestre bifore, torri e chiesa gotica annessa.La visita viene completata con una passeggiata nel
vicino...
Circo di Massenzio
Tre escursioni
altrettante tappe interessanti:
ABBAZIA DI CASAMARI
(di L. Stoppa)
Sita nel territorio di Veroli, l’Abbazia di
CASAMARI fu edificata da una comunità religiosa “benedettina” sulle rovine dell'antico
municipio romano di Cereatae, (dedicato alla
dea Cerere - il nome Casamari è di origine
latina e significa "Casa di Mario", luogo
capitelli assai ricchi e variati. Splendido
esempio d’architettura gotica primitiva è la
sala capitolare. Il tutto magistralmente spiegato dal Priore della Abbazia. Interessante la
visita alla locale ed antica liquoreria presso
la quale i Soci hanno potuto “rifornirsi” di
svariati prodotti “spiritosi “ e “dolciari”.
LA CITTA’ DE L’AQUILA
(di A. Baldazzi)
19
che ha suscitato emozione soprattutto per la sua
immensità (513 per 90 mt.); sulle gradinate trovavano posto circa 10.000 spettatori. Trattasi
dell’unico dei circhi romani ancora ben conservato in tutte le sue componenti architettoniche.
Nella spina (cioè l’asse centrale del circo, lungo
ben 296 metri), era situato l’obelisco proveniente dal tempio di Iside al Campo Marzio;
questo obelisco è oggi a Piazza Navona, collocato da Gian Lorenzo Bernini al centro della
famosa Fontana dei Quattro Fiumi
natale del celebre condottiero romano). Nel
1151 passò ai cistercensi che la ricostruirono
interamente in forme gotiche borgognone e
ne fecero un fiorentissimo centro culturale. Il
complesso ripete nella distribuzione planimetrica lo schema dell'abbazia di Fossanova
(che come Seniores Telecom abbiamo di
recente visitata) con la quale rappresenta un
punto importante di irradiazione dell’architettura gotica cistercense in tutta l’Italia centromeridionale. L'interno è tipicamente borgognone e cistercense sia nell'assenza assoluta
di decorazione e sia nell'alzato d’intenso verticalismo, pilastri a fascio, archi acuti, volte a
crociera. Il chiostro, quadrato, ha colonnine e
20
In mezzo ad una vallata nella quale si staglia
il panorama del Gran Sasso con i monti a
contorno ancora coperti da recenti nevicate,
L’Aquila accoglie i Seniores Telecom (giunti in
due distinti turni) con i suoi celebri monumenti illustrati da una professionale guida. In
una mattinata densa di visite, ecco la Chiesa
di San Bernardino dominante dall’alto di una
cordonata con all’interno il mausoleo del
Santo predicatore; poi il Castello spagnolo,
un forte poderoso a pianta quadrata circondato da un profondo fossato; la rinomata
S.Maria di Collemaggio con la Festa della
Perdonanza in riferimento a Pietro del
Morrone, che in questa Chiesa venne proclamato Papa con il nome di Celestino V° (il
Papa del “gran rifiuto” come lo descrisse
Dante - i Soci ricorderanno la visita al
Castello di Fumone dove questo Papa venne
imprigionato e ove morì); la facciata è al
momento in manutenzione e quindi, purtroppo, non si è potuto ammirare in tutta la sua
bellezza l’insieme dei conci bianchi e rosa
disposti a disegni geometrici (vedi foto pag.
19); infine la Fontana delle 99 cannelle, il
complesso più noto e caratteristico con le sue
99 maschere di pietra tutte diverse che,
secondo tradizione, rappresentano i signori
dei 99 castelli che fondarono la città. Dopo
un apprezzato convivio, i Soci si sono recati
di nuovo al centro della città utilizzando il
caratteristico percorso meccanizzato che da
Collemaggio porta direttamente a Piazza del
Duomo, dove hanno potuto acquistare prodotti tipici aquilani; e così si è chiusa in bellezza la giornata abruzzese.
A VEDER LE STELLE
(di A. Cerasa)
Dopo un forzato rinvio causa neve, eccoci
finalmente in quel di Guarcino; dopo una rifocillante ( e gradita) cena “ciociara”, si parte
alla volta di Campocatino per giungere all’osservatorio astronomico (a circa 1.500 metri
di altezza) intorno alle 21,00 quando ormai
il cielo è già in fase notturna e che da nuvoloso, grazie ad una salutare “tramontanina”,
è diventato improvvisamente (siamo stati fortunati) costellato di stelle. Comincia una rapida introduzione da parte dei simpatici “astronomi” che con parole semplici ci introducono
nei misteri della volta celeste; e poi l’aspetto
più affascinante: gli astronomi ci segnalano
nel cielo un punto luminoso: “Quello è
e per finire...
IL CONCERTO DI PRIMAVERA
(di M.L. Sparaci)
E’ ormai tradizione dei Seniores Telecom del
Lazio ritrovarsi all’inizio della primavera per
assistere ad un concerto di canzoni; anche
quest’anno quindi, presso l’auditorium teatrale di Via delle Fornaci in Roma, moltissimi
Soci e familiari, accolti dal saluto del
Presidente Seniores Telecom Giancarlo
Pasquini, hanno avuto l’occasione di trascor-
rere insieme un paio d’ore ascoltando un programma dal titolo prestigioso che ha fatto
fare ai presenti un tuffo nel passato con...
“LA MUSICA DELLE PAROLE”
che ha proposto ai presenti
“ arie napoletane dal ‘200 al ‘900”
Si è passati quindi dai canti popolari (quale
l’antico: “Jesce sole”, del 1200 circa) a brani
di puro romanticismo (“I’ te vurria vasa’),
dalle canzoni che hanno fatto epoca,
(“Reginella” - “Anema e core” – Voce ‘e
notte”) e dalle opere di Murolo, di S. Di
Giacomo a quelle del grande De Curtis (in
arte Totò) (“Malafemmina” ) sino a “Torna a
Surriento” ed a quelle ritmate come
“Tarantella” e.…. molte altre. Una pausa per
un omaggio al grande De Filippo con la recita di un monologo da “Filumena Marturano”
sempre drammaticamente intenso. La sorpresa, se così si può dire, è stata “It’s now or
never” cioè “O sole mio” (versione di Elvis
Presley) cantato magistralmente dal violoncellista in americano anche con un pizzico di
verve
da
napoletano
acquisito.
Un’ambientazione più moderna, con l’esibizione di vocalizzi straordinari,
è stata
“Napuli è...” di Pino Daniele. Il Concerto si è
chiuso
con
la
spettacolarità
della
arcinota“Funiculì Funiculà”. La voce “ soprano” della brava e simpatica Carla Kaamini
Carretti assistita e coadiuvata da efficaci tre
“orchestrali” (alla chitarra Pasquale Rianna,
che ha curato anche l’orchestrazione e che
da “napoletano verace” ha collaborato e si è
alternato con la soprano nelle canzoni, al
flauto Daniela Procaccini e James Varah al
violoncello) ed una ben studiata presenza scenica hanno reso il tutto estremamente gradevole sottolineato dai numerosi applausi,
anche a scena aperta, tributati dai presenti.
21
Saturno” ci dicono e poco dopo dai due telescopi puntati, a turno, vediamo in estrema
nitidezza un globo circondato dai suoi caratteristici anelli: è proprio Saturno così come
l’abbiamo più volte visto in fotografia. I telescopi vengono poi spostati verso un altro pianeta: Marte che ci appare rosso di fuoco. Ci
spostiamo poi nella saletta dove un interessante filmato ripercorre le tappe più importanti delle esplorazioni nel mondo e ci illustra
gli osservatori astronomici più grandi della
terra. Ultima tappa: si sale nella cupola da
dove si spazia un panorama celeste più
vasto e da dove si esplora con un telescopio
la volta del cielo, quasi buia ad occhio nudo,
ma che, attraverso le potenti lenti ottiche, ci
appare prorompente di luci come fuochi di
artificio.
di Luciano Stoppa
indiritto
22
GOCCE... LEGISLATIVE
Da questa edizione riteniamo utile “aprire una finestra” sulle principali
leggi o decreti o circolari emessi di recente o importanti che possano in
qualche modo interessare i nostri Soci o il loro ambiente familiare, o il
mondo del lavoro, dell’economia, ecc.
Ovviamente non possiamo qui pubblicare per intero le normative, ma ci
limitiamo a darne il “succo” ed i riferimenti di divulgazione; pertanto chi
desideri esserne informato e/o approfondire maggiormente l’argomento,
potrà avere tutti gli elementi per risalire alle relative fonti (es: Gazzetta
Ufficiale) oppure per la ricerca su Internet.
Sicurezza Impianti
Con il Decreto n° 37 del 22 gennaio 2008 (pubblicato il 12 marzo sulla G.U. n° 61) si dettano
norme in materia di allacciamenti di gas, energia
elettrica ed acqua per i quali è necessario avere
la “dichiarazione di conformità” da presentare
alle Aziende fornitrici in caso di nuovi impianti
(pena la non concessione della fornitura); inoltre
detta“ dichiarazione sulla conformità degli
impianti alla normativa della sicurezza” dovrà
essere riportata sugli atti di trasferimento dell’immobile (vendita, permuta, ecc) nonché consegnata al soggetto che utilizza l’immobile (es:
inquilino, comodatario).
Emissione e circolazione degli assegni
Il Decreto Legislativo n° 231 del 21 novembre
2007 (pubblicato sulla G.U.del 14/12/07
suppl.n°268), in attuazione della Direttiva
Europea 2005/60/CE, rivoluzione e limita la circolazione degli assegni e libretti di risparmio a far
tempo dal 30 aprile u.s - Fra le innovazioni più
importanti è che gli assegni oltre i 5.000,00 euro
dovranno essere emessi con la clausola di “non
trasferibilità” e quindi non potranno più essere
“girati”; quelli di importo inferiore, invece, in caso
di girata, oltre la firma, dovranno indicare anche il
codice fiscale del girante.
Dimissioni dal lavoro
La Legge n° 188 del 17/10/2007 (pubblicata sulla
G.U. n° 260 dell’8/11/1007) ha imposto alla lettera di dimissioni un passaggio formale obbligatorio prima della sua consegna al datore di lavoro.
Sinora, è noto, il lavoratore poteva rassegnare le
dimissioni con qualunque mezzo idoneo ad
esprime tale volontà: poteva farlo per lettera, per
telegramma, anche a voce o (come si dice in termini giuridici) per fatti concludenti (per es: assentandosi dal posto di lavoro senza giustificazione
e senza dare più notizie). Oggi non più: bisogna
rassegnare le dimissioni su uno speciale modulo
reperibile sul sito del Ministero del Lavoro, compilarlo, inviarlo on line a detto Ministero per ottenerne la “vidimazione” (all’uopo ci si può rivolgere e chiedere assistenza alle Direzioni Provinciali
del Lavoro od ai Comuni) e poi consegnalo al
datore di lavoro. Le dimissioni senza il rispetto di
questa procedura non producono efficacia (sono
previste alcune deroghe od eccezioni a tale
disposizione).
Riscatto della laurea
La Legge 247/2007 (pubblicata sulla G.U. n.301
del 29/12/07) e la circolare INPS n. 29/2208 precisano la materia e forniscono indicazioni, vantaggi delle nuove norme e le modalità per poterli
ottenere (es.- forme di rateizzazione della
somma da versare).
Codice della Strada
La legge 2 Ottobre 2007 n. 160 (G.U. n.230 del
3/10/207) ha inserito all’art.157 del D.L 30/4/92
n. 285 quanto segue: comma 7 bis “é’ fatto
divieto di tenere il motore acceso, durante la
sosta o la fermata del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l'impianto di condizionamento
d'aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di
una somma da euro 200 a euro 400".
Ricordiamocelo per la ormai imminente estate !
Preoccupazioni nate e risolte
Da parte di molti Soci siamo stati interpellati
ulteriori conseguenze inaudite ed inaccettabili;
esiste infatti una legge, la n° 180 del 1990 sui
“licenziamenti individuali” che all’art. 4 conferma quanto disposto dalla legge 15.7.66 n° 604
(stesso tema); orbene il combinato disposto di
queste due leggi consente alle aziende di interrompere il rapporto di lavoro, alias ”licenziare
senza giusta causa né giustificato motivo”, il
dipendente che abbia raggiunto i limiti di età
per la pensione. L’applicazione di detto aspetto
giuridico avrebbe comportato per il lavoratore il
rischio di trovarsi senza lavoro e senza stipendio
per un periodo dai tre ai cinque mesi in attesa
dell’apertura della finestra, e questo perché la
recente legge n° 247 non aveva abrogato la
normativa delle leggi n° 604 e n° 180.
Ora le cose si sono fortunatamente ricomposte:
con il recente decreto “mille proroghe” (febbraio
2008) si è corsi ai ripari: nell’art.6 (comma
2bis) è stata inserita una disposizione che
garantisce la prosecuzione del rapporto di lavoro “… fino al momento della decorrenza
del trattamento pensionistico…”
UN SOCIO - UNO SCRITTORE
ll nostro Socio Rocco De Nuntis, che molti ricordano come Dirigente
dell’allora “Commerciale SIP”, poi Direttore Regionale della Toscana,
quindi Direttore Divisione Business ed infine Presidente ed Amministratore
Delegato Telesoft spa, oggi in pensione, all’hobby giovanile di dipingere,
da due-tre anni ha sostituito la passione di scrivere. Ha già pubblicato nel
2005 il romanzo “Il Granello R che vive il suo Attimo T”, una storia della
sua infanzia ma soprattutto centrata sugli anni giovanili e dei suoi trascorsi come ingegnere della (allora) SIP. Oggi un nuovo volume dal titolo
un po’ particolare “E la coscienza?”, ove vengono svolte considerazioni
scientifiche, filosofiche e politiche sul tempo a venire. Su di un interrogativo filosofico “.. e la coscienza ? non è forse il più grande mistero dell’universo ? che cosa fa sì che noi ricordiamo tutto ciò che abbiamo visto
e vissuto ?... e su altre tematiche si sviluppano (in 120 avvincenti pagine)
argomenti di tale interesse ed attualità che sorge spontaneo ed automatico il desiderio di leggere.
Per chi è interessato a questo volume potrà contattare direttamente il nostro Rocco de Nuntis (tel.
065827655) che fornirà le modalità per l’acquisto del libro ed il relativo prezzo che per i Seniores
Telecom – è agevolato.
23
circa la portata e le conseguenze della legge n°
247 del dicembre 2007 (menzionata sul precedente numero del Giornale a pag. 9) relativa
alle “finestre” previste anche per le pensioni di
“vecchiaia”. Riteniamo quindi portare a conoscenza di tutti il problema sollevato da nostri colleghi partendo da due necessarie premesse per
comprendere bene il tutto:
1) la introduzione delle finestre (cioè erogazione della pensione in tempi diversi dalla maturazione del diritto) prevista dalla legge 247 è
venuta a smantellare una consolidata (da tempi
remoti) normativa, e cioè che la pensione di
vecchiaia è erogata dal 1° giorno del mese successivo al compimento dell’età pensionabile
(attualmente 65 per uomini e 60 per le donne);
quindi secondo la legge surriferita (facciamo un
esempio concreto) se un lavoratore compie i 65
anni nel periodo 1° aprile - 30 giugno 2008 la
decorrenza della pensione sarà comunque dal
1° ottobre 2008.
2) tale stato di cose avrebbe potuto avere anche
di Lusto
ininformazione
Pensioni di vecchiaia e le sue finestre
di Amalia Madonna
instoria
24
GLI ANTICHI EGIZI E LA SCIENZA
L’Egitto, un paese straordinario, che nei seco-
li e nell’immaginario collettivo, ha conservato
intatto tutto il suo fascino ed il suo alone di
mistero. E’ difficile poter esaurire in un breve
trattato la peculiarità, il vissuto e l’anima dell’antico popolo egizio, ma cercherò, in questo contesto, di illustrare, pur se in maniera
sintetica, quelle che sono state le loro conoscenze ed applicazioni in campo scientifico e
la valenza che hanno dato a tali studi.Gli
Egizi (3000-525 a.C.) erano un popolo di
origine camitica con apporti semitici (ovvero
ceppi afro-asiatici). L’Egitto deve la sua ricchezza e la sua antica cultura al fiume Nilo.
Nel 3000 a.C. ci appare diviso in due grandi regni: Regno dell’Alto Egitto e Regno del
Basso Egitto.La scienza per gli egizi aveva
finalità pratiche. Ad esempio lo studio del
cosmo permetteva loro di stabilire il corso dei
mesi o prevedere l’inizio delle inondazioni.
Lo stesso valeva per la matematica o la geometria. Tale concezione era però comune a
tutti gli altri popoli della terra. Nonostante tali
limitazioni, si può affermare che gli Egizi
erano comunque all’avanguardia in tutti i
campi dello scibile umano, ovviamente riportate in quel contesto temporale.I medici erano
molto numerosi ed ognuno di essi si occupa-
Papiro di Rhind – British Museum (Londra)
va quasi esclusivamente delle malattie che
meglio conosceva. Le loro conoscenze derivavano dall’osservazione degli animali
durante il macello e, non dall’imbalsamazione dei defunti, che era riservata ai sacerdoti
devoti ad Anubi, dio della morte. Il cuore era
considerato la sede delle emozioni e dell’intelletto. La malattia sopraggiungeva quando
lo scorrimento dei liquidi ostruiva uno dei
vasi di tale organo. Malattie molto comuni
erano la tubercolosi e la polmonite dovute
all’inalazione della sabbia o dei fumi domestici. Comuni erano anche le malattie parassitarie dovute soprattutto alla mancanza di
igiene. Per quanto riguarda l’organo del cervello esso era ben conosciuto, ma le sue funzioni ed attività nervose erano attribuite al
cuore considerato il centro della vita. Essi non
avevano un’approfondita conoscenza del
corpo umano, e le varie parti del corpo
assunsero un ruolo importante solo nella simbologia e nella religione.Per quanto concerne la chimica seguirono varie tecniche ed
impiego diversificato di prodotti, per cui si
possono distinguere i seguenti procedimenti:
farmacopea, cosmetica, profumi, terracotta
(vasi, ceramica), vetro, colori, metalli e mummificazione. Per quanto riguarda la farmacopea, alcuni procedimenti sono ancor oggi
impiegati nella medicina naturale dell’Egitto
e Nubia, con efficacia terapeutica.
Rappresenta una delle testimonianze più
importanti per la conoscenza delle origini
della matematica e della geometria
nell’Antico Egitto. E’ largo 30 cm. e lungo
circa 5,46 metri. Prende il nome dall’antiquario scozzese Henry Rhind che lo aveva
acquistato nel 1858 in una città balneare sul
Nilo. E’ conservato presso il British Museum.
E’ scritto in ieratico (simbolico), un linguaggio
più facile rispetto al geroglifico (pittorico), e
fu trascritto nel 1650 a.C. dallo scriba
360 e poi venivano sommati 5 giorni considerati i compleanni di Osiride, Horo, Seth,
Iside e Neftis. Molti templi tenevano un calendario con l’elenco di tutti i rituali e di tutte le
feste, che dovevano cadere in date specifiche
e riportati nel tempio di Esna sulle colonne.Per
gli Egizi il cielo aveva due occhi: il sole era
quello di destra e la luna il sinistro. Nelle multiformi sfumature della mitologia egizia, il sole
fu prima l’occhio di Horo e poi l’occhio di Ra.
Un’antica concezione del cielo sostiene che
esso era dato dalle ali di un falco spiegate sul
mondo. Il cielo assunse poi la raffigurazione
di un disco solare, e apparve sulle porte dei
templi e sulla parte alta delle stele come sim-
Cairo - Piana di Giza
bolo di protezione.La luna era considerata “il
sole che brilla di notte” ed aveva dunque le
prerogative dell’astro diurno, ed era raffigurata come un disco posto su una falce.Per
quanto riguarda la misurazione del tempo,
utilizzavano, a far data dalla XVIII dinastia, la
clessidra ad acqua avente lo stesso principio
di quella a sabbia. Utilizzavano altresì delle
meridiane fisse, tanto è che i Romani ne vollero una egizia nel Campo Marzio a Roma.
Oggi di quest’ultima rimangono solo alcune
parti visibili nelle poche aree accessibili degli
scavi effettuati.Sin dall’origine della storia
faraonica, gli egizi studiarono ed utilizzarono
un sistema di misure e pesi, ed adottarono
anche diversi sistemi valutari, quale ad esempio il deben di bronzo, su quest’ultimo si
basò il complesso sistema economico egiziano.
25
Ahmes, traendolo da uno precedente, composto tra il 2000 a.C. ed 1800 a.C. In detto
papiro era riportato il sistema di calcolo di
alcune aree, ad esempio che : l’area di un
campo circolare con un diametro di 9 unità
era uguale all’area di un quadrato con un lato
di 8 unità. Dal confronto con la formula
moderna, se ne deduce che il valore egiziano
risultante è abbastanza vicino a quello esatto,
e quindi degno di considerazione. Gli antichi
Egizi avevano una ottima conoscenza della
matematica, infatti le addizioni e le sottrazioni erano come quelle che conosciamo noi, e
le moltiplicazioni avvenivano per successive
duplicazioni. Gli egizi non conoscevano il
numero zero e la loro numerazione decimale
era basata sul numero 10. I numeri venivano
scritti da sinistra a destra, iniziando con il
denominatore più alto. Ad esempio il numero
2.525 aveva la seguente sequenza:
2.000+500+20+5, ovviamente rappresentati
in geroglifici. Erano noti la radice quadrata e
le frazioni, alcuni problemi elementari di algebra e di trigonometria.Molto significative ed
importanti erano le loro conoscenze in campo
astronomico. Sin dai tempi predinastici gli
egiziani avevano un’ottima conoscenza del
cielo. Conoscevano le stelle fisse ed i pianeti
(fino a Saturno). Ad Heliopolis, la città santa,
sorsero veri e propri osservatori per rilevare
con esattezza il passaggio degli astri. Le
costellazioni raffiguravano dei ed animali, l’unica affine alla nostra era il Leone. Il calendario egizio di 365 giorni ed un quarto, perfezionato nel 238 a.C., dove venne introdotto l’anno bisestile, fu adottato tale e quale da
Giulio Cesare, perfezionato da Gregorio XIII,
ed è quello in uso oggi. Gli egizi adoperavano i seguenti tipi di calendario: quello “agricolo” per l’uso di tutti i giorni, quello “astronomico” e quello “lunare” per certi eventi o
rituali. Il calendario agricolo era diviso in tre
stagioni:
Akhet
(Inondazione),
Peret
(Emersione), Chemu (Aridità). I mesi erano
dodici, quattro per ogni stagione. Ogni mese
era composto di 30 giorni per un totale di
di Carlo Carissimi
interritorio
CASTEL CAMPANILE
Una fortezza tra mare e lago “Castel Campanile”
la piccola città etrusca costruita sulle rocce
che diverrà nel 1000 castello inviolabile.
26
R intocchi lontani….. Artena, la piccola colo-
nia di Cerveteri, arrampicata sulla collina di
roccia vulcanica.Dagli etruschi ai Romani…..
Allo scampanellio dell’anno 1000….. rinasce
la vita e con essa Castel Campanile…. attorno alla metà del 1600, le campane tacciono
di nuovo.
re nella Braccianese Claudia.Al sesto chilometro della Via, sulla sinistra, incamminandosi lungo un sentiero di campagna si arriva in
dieci minuti a ridosso di un banco tufaceo che
è stato artificialmente tagliato in alcuni punti
per accrescerne il valore strategico.Artena
seguirà il destino della madre patria Ceri,
La castellina di tufo sulla quale sorgeva Castel Campanile
Il Castello e il Borgo vengono abbandonati….
Peste ?. Sulla collina restano i morti etruschi,
romani, medioevali….. rocche e torrette dirute…. Brandelli di mura di chiesa…. sarcofagi…. epigrafi…. frammenti di marmo….
avanzi di colonne…. aree marmoree….
Rintocchi di oggi…. dalla valle si levano i
campanacci delle capre.Gli avanzi di Castel
Campanile sono raggiungibili dalla Via
Aurelia, percorrendo la strada che, all’altezza di Palidoro, porta ai Terzi per poi conflui-
confluendo nella realtà romana senza troppi
sussulti. Con la caduta dell’Impero Romano,
anche la città costruita sulle alte rocce cade in
un lungo oblio, dal quale si risveglierà per
annunciare la fine della grande paura cristiana.Intorno all’anno Mille, su quel che restava
dell’antica città etrusca di Artena fu costruita
una fortezza dei Templari in territorio Cerite
della quale il Tomassetti ne dà una descrizione dicendo che “questo castello doveva essere fortissimo e grande”.Non sappiamo con
Ma chi erano i Templari ? “Consacrati al servizio dell’Onnipotente….” così scriveva Papa
Clemente III nel 1191, ma anche monacicavalieri con vere e proprie aziende agricole,
in cui l’attività produttiva si fondeva sapientemente con quella spirituale. La fiorente attività
economica Templare in Europa permetteva
l’accumulo di notevoli ricchezze che venivano
destinate alle missioni in Terrasanta.
E proprio da Castel Campanile dipendeva la
grande tenuta agricola che aveva. secondo il
Silvestrelli una estensione di 70 rubbia seminabili (circa 129 ettari ).Il nome Campanile
deriva da Castellum Campaninum come si
legge da una pergamena del 1007 di Santa
Maria in Via Lata e dalla bolla Portuense del
1236 di Gregorio IX a favore del vescovo di
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certezza quando il castello fu edificato, ma
grazie ad una epigrafe ritrovata ai piedi di un
muro residuo, si può ben asserire che proprio
nell’anno Mille questo castello fu costruito.Da
studi recenti è emerso che a Castel
Campanile, attualmente la località viene indicata come “Castellaccio”, sorgeva la chiesa
di San Lorenzo, di proprietà dei Cavalieri
Templari. Ciò risulta dagli atti del processo
intentato contro l'Ordine Templare nello stato
della Chiesa. Dalla chiesa di San Lorenzo
dipendeva anche la tenuta omonima, situata
nei pressi del castello.
Porto e Santa Rufina.Verosimilmente il castello
fu costruito dalla famiglia Normanni.Passò
quindi agli Orsini che nel 1467 lo vendettero
a Donna Giacomella amante di Everso conte
di Anguillara.Nonostante la rocca a quel
tempo fosse già diruta, l’abitato di Castel
Campanile era invece assai numeroso almeno
a giudicare dalle tasse che doveva pagare
per il sale.Con gli avanzi del castello fu
costruito l’ottocentesco casale di Castel
Campanile visibile sulla sinistra a fianco del
quarto chilometro della stessa strada che dal
tempo dei romani univa l’Aurelia alla
Claudia.Scomparsa la cinta muraria, sono
invece visibili due alte muraglie proprio nel
luogo ove oggi si arriva al castello, alte circa
otto metri, costruite con grossi blocchi di tufo
squadrato, ricavati dalla città vecchia; una
volta entrati nel castello si volta a sinistra e
attraverso un secondo ingresso, si può salire
alla rocca, ove si conservano avanzi di
torri.Anche se la città oggi è morta, restano i
suoni d’ambiente e forse gli stessi colori, un
volo di bianchi colombi ci saluta dal dirimpettaio colombario rupestre, mentre ci incamminiamo sulla strada che porta ai cari defunti
sepolti nelle case di pietra. Siamo certi che
stanno ascoltando la perenne e fluida voce
del piccolo fiume……. mentre pastori e cacciatori sono tornati i padroni, come un tempo,
prima della storia, di Castel Campanile.
inspigolature
“CARO SOCIO “DISTRATTO”
Se , per caso, hai dimenticato di effettuare il versamento della quota sociale per
l’anno 2008 (Euro 25,00) puoi rimediare attraverso il c/c postale n° 91364000 intestato a Alatel – Associazione Lavoratori Anziani Telecom – Consiglio Regionale
Lazio”.oppure puoi venire presso la nostra sede di Roma – Via C.Colombo, 142
(aperta dal lunedì al venerdì ore 9-12)oppure, se risiedi fuori Roma, versare la quota
anche nelle mani dei nostri Fiduciari locali (ved. sotto).(per informazioni o chiarimenti
è attivo il numero verde 800299225 – stesso orario della sede)
Mi raccomando, perché il tuo contributo è molto importante.
Il Segretario
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Recapito telefonico dei Fiduciari ed i Consiglieri delle Sezioni “LAZIALI”
ALBANO: Frezzotti Silvano 06.9331666 – Bovi M. Pia rif. Frezzotti –
FROSINONE: David Bruno (cell. 338642763) – Savo Giusepe (cell. 338.3172288) –
oppure entrambi presso la sede di Via Colle San Pietro, 2 (FR) tel./fax 0775.210583
LATINA: Movizzo Angelo 338.7600027 – Ciattaglia Pietro 0773.693311 – oppure presso la
la sede di Latina Scalo (L.go Platone, 39 sc. C/D) mercoledì (16-18)- tel. 0773.633086
RIETI: Paciucci Domenico 339.8567340 –
VITERBO: Sparaci M. Luisa - sede di via Mazzetta 7/B - tel. 0761.325255
TOUR A MOSCA ED A SANPIETROBURGO (considerazioni)
Alla fine dello scorso anno abbiamo lanciato la gita a Mosca – San Pietroburgo chiedendo
(come noto) a tutti i Soci- per una più precisa programmazione - una loro pre-adesione entro
ottobre 2007 ricevendo oltre 180 domande. Subito dopo aver emesso, sul “Foglio Notizie del
1° semestre 2008” (spedito a gennaio-febbraio 2008), i dettagli del tour (date, prezzi, modalità,
ecc) – causa i noti travagli in seno alla compagnia di bandiera con la quale avevamo previsto i
voli diretti da e per Roma - abbiamo dovuto richiedere con un certo anticipo le conferme da
parte dei pre-prenotati, in modo da garantirci al più presto una sicurezza nelle adesioni: abbiamo così potuto confermare in tempo con l’Alitalia i due turni già previsti (seppure con lievi
modifiche rispetto alle date iniziali) e “bloccare”addirittura un terzo volo.
In totale sono circa 120 persone che partiranno per i tre tour della Mosca-San Pietroburgo nel
prossimo settembre; e scaduto il termine per le prenotazioni nessun Socio è rimasto escluso e
questo riteniamo sia stato un grande risultato.
Pertanto dispiace che qualche nostro amico abbia avuto modo di criticarci, quasi che la nostra
Associazione fosse una “setta segreta”: siamo stati sin dall’inizio un “palazzo di vetro” pur in
presenza di inevitabili difficoltà che una gestione così complessa stava comportando e di questo abbiamo chiesto e chiediamo nuovamente scusa a quei (pochissimi, in verità) nostri Soci,
ai quali, senza volerlo, abbiamo dato la sensazione di operare in forma “anomala”.
Lo ricordiamo: siamo, come Seniores Telecom, volontari e disinteressati nel cercare di accontentare tutti i nostri amici Soci e quindi ci aspettiamo dai Soci un minimo di collaborazione
fatta di comprensione e di fiducia.
La Segreteria
LA VISITA A L’AQUILA
La fontana delle “99 cannelle”
La “Porta Santa” di Collemaggio
Il Forte Spagnolo
Annulli postali per le varie
ricorrenze di “Celestino V°”
San Bernardino
CONCERT O DI PRIMA VERA
Sabato 3 Maggio 2008
A RIVEDER LE STELLE
Martedì 6 Maggio 2008
I soci in osservazione
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Giugno 2008 - Alatel Lazio