CONVEGNI
Al convegno nazionale di Levico Terme (19 aprile 2002)
Le relazioni hanno chiarito novità di contenuto e
procedurali del Leader
Plus rispetto ai due precedenti ed ha proposto significativi esempi di iniziative realizzate in varie regioni italiane ed estere
S
i è tenuto il 19 aprile a
Levico Terme il Convegno nazionale sull’iniziativa comunitaria
Leader + per il periodo di programmazione 2000/06. Ha visto la partecipazione di numerosi e qualificati relatori in rappresentanza delle Istituzioni
europee, del Ministero dell’Agricoltura, delle Province
Autonome di Trento e di Bolzano, di alcune Regioni italiane nonché di Gruppi di Azione Locale provenienti da diverse regioni italiane e dalla
Baviera che hanno portato le
esperienze Leader realizzate
nei loro territori.
L’opportunità di aver organizzato questo convegno è
dovuto dalla necessità di garantire una adeguata trasparenza verso i beneficiari potenziali
e finali delle azioni informati-
ve e pubblicitarie riguardanti
LEADER + ed in particolare a
favore delle autorità locali (comuni, comunità montane ecc.),
delle organizzazioni professionali e di categoria, delle forze
sociali e delle associazioni,
degli operatori del mondo rurale, in applicazione degli articoli 34 e 46 del reg. (CE)
1260/99 e del reg. (CE) n.1159/
2000.
Per questa finalità, in precedenza, sono stati promossi:
– incontri e riunioni presso le
sedi dei summenzionati
potenziali beneficiari per
presentare i contenuti, e le
finalità dell’iniziativa Comunitaria provvedendo, nel
contempo, a diffonderne i
documenti informativi mettendoli a disposizione degli interessati,
– distribuzione, nei territori,
di GUIDO ORSINGHER
Assessorato prov.le agricoltura
oggetto di LEADER +, di
materiale pubblicitario
(opuscoli, pieghevoli, lettere d’informazione) contenente notizie sull’Iniziativa.
L’incontro, svoltosi in
un’unica giornata, ha inizialmente visto il saluto di benvenuto da parte del rappresentante del Comune di Levico,
dott. Remo Casagranda, Assessore al Bilancio, programmazione Economica e Turismo
della Città termale.
Il ruolo di moderatore e
coordinatore del Convegno è
stato assunto dal dott. Mauro
Colaone, Dirigente Generale
del Dipartimento Agricoltura,
Alimentazione, Foreste e Montagna della Provincia Autonoma di Trento.
L’Assessore All’agricoltura
ed alla Montagna della Provincia Autonoma di Trento, dott.
Dario Pallaoro, ha introdotto e presentato le finalità dell’Iniziativa partendo dalla constatazione che una rarefazione delle comunità di montagna determina risvolti negativi
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sulla vivibilità del territorio, sia
dal punto di vista sociale che
ambientale, sulla salvaguardia
dell’ambiente e sulla sostenibilità complessiva di dette realtà. Ciò conduce alla migrazione nei territori rurali delle
risorse umane più attive e propositive e alla perdita di identità delle stesse che rischiano
di trasformarsi in comunità
senza ricambio generazionale.
Queste aree, grazie alla presenza di un contesto ambientale, paesaggistico e storicoculturale particolarmente favorevole costituiscono un contesto ideale per rivitalizzare e
valorizzare quanto prodotto
con le risorse naturali, sia della terra sia del lavoro, nonché
per promuovere e diffondere
un’offerta turistica diversa da
quella tradizionale. È da questa analisi che il programma ha
come obiettivo globale quello
di assicurare il mantenimento
ed il consolidamento di un tessuto sociale vitale nelle zone
rurali, promuovendo azioni
integrate di sviluppo socioeconomico e culturale elaborate ed attuate nell’ambito di
partenariati attivi che operano
a livello locale.
Gli obiettivi dell’Iniziativa
Comunitaria Leader +, rafforzano e sostengono questi elementi positivi presenti nelle comunità montane promuovendo uno sviluppo rurale integrato e sostenibile incoraggiando gli operatori a sviluppare il
potenziale endogeno e il dinamismo delle zone rurali.
Intervento del
rappresentante dell’UE
Particolarmente importante,
anche per l’autorevolezza del
relatore, è stato il successivo
intervento del rappresentante
della Direzione Generale Agricoltura, Direzione E- Programmi di sviluppo rurale della
Commissione europea dott.
Balthasar Huber che ha po-
sto l’attenzione in merito alla
“Iniziativa Comunitaria LEADER + nell’ambito di Agenda
2000”.
Dopo una breve introduzione volta ad esaminare le caratteristiche principali di Leader + (sperimentazione di nuovi approcci da trasferire successivamente nel mainstreaming, carattere integrato degli
interventi) e le novità rispetto
a Leader II (finanziamento,
zone di applicazione, beneficiari, cooperazione, programmazione), ha precisato lo stato della programmazione comunicando che la Commissione europea ha ricevuto 73 programmi di iniziativa comunitaria per l’insieme dell’Unione
La maggior parte di essi ha
presentato un unico programma nazionale: si tratta, in particolare, di nove Stati membri
(Danimarca, Grecia, Francia,
Irlanda, Lussemburgo, Austria,
Portogallo, Finlandia, Svezia),
i più piccoli e quelli non caratterizzati da un ordinamento
costituzionale di tipo regionale o federale. I restanti sei Stati membri hanno presentato un
totale di 64 programmi: il numero più elevato è quello italiano, per un totale di 22 programmi, uno per ciascuna delle Regioni e Province autonome ed uno relativo al programma nazionale “Rete”; seguono
la Spagna (18) e la Germania
(14).
Ad oggi, 72 dei 73 programmi presentati sono stati approvati: la totalità dei programmi
nazionali, mentre manca ancora l’approvazione di un programma regionale (tedesco).
Per questi, ultimi, infatti, si
sono registrati dei ritardi più
consistenti dovuti a più cause,
non ultima delle quali la complessità ed il numero stesso dei
programmi in questione.
Per quanto riguarda la situazione italiana tutti i 22 programmi presentati sono stati
approvati: i primi due con una
decisione del 25 settembre
scorso, gli ultimi con una decisione del 19 febbraio 2002.
In particolare, con riferimento alla Provincia Autonoma di Trento: il Programma
LEADER + è stato presentato
ai servizi della Commissione il
20 novembre 2000 ed approvato il 7 novembre 2001.
Il dott. Huber ha sottolineato come la Comunicazione
della Commissione indica, tra
le difficoltà che hanno caratterizzato l’iniziativa Leader II,
la “frammentazione di risorse
finanziarie tra un numero elevatissimo di gruppi di azione
locale, risultante in interventi
non efficaci”.
In relazione a questi aspetti nonché alla concentrazione
delle risorse, del numero dei
GAL, dimensione finanziaria
media il relatore ha evidenziato come la Provincia di Trento
rappresenta un esempio particolarmente felice della concentrazione delle risorse: il nuovo
programma prevede un solo
GAL, rispetto ai due operanti
nel Leader II. Il GAL selezionato potrà quindi disporre di
una massa critica in grado di
incidere effettivamente sul territorio.
Ha concluso il suo intervento con alcune considerazioni
di carattere generale tra cui:
– provvedere ad una rapida
selezione dei Gruppi di
Azione Locale (G.A.L). Al
riguardo la Giunta provinciale con deliberazione n.
1000 ha approvato, nella
giornata di venerdì 10 maggio, il bando per la presentazione delle domande con
scadenza entro giugno (le
informazioni sono disponibili sul sito http://www.trentinoagricoltura.net/).
– predisporre il Complemento di Programmazione che
costituisce il documento di
attuazione della strategia e
degli assi prioritari dell’intervento, contenente ele-
Rilancio delle iniziative
leader in Italia
È seguita la relazione del
rappresentante della Direzione Generale per le Politiche
Strutturali e Sviluppo Rurale
del Ministero delle Politiche
Agricole Forestali, dott.ssa
Francesca Cionco, che ha illustrato “Il Bilancio delle iniziative Leader in Italia”.
Occorre ricordare come il
Ministero abbia una importante funzione di indirizzo e coordinamento per i programmi
comunitari a livello nazionale
e quindi dispone di una visione d’insieme dell’evoluzione
che i diversi documenti di programmazione hanno avuto
nelle diverse Regioni e province italiane, nonché degli effetti che essi hanno prodotto nelle diverse realtà del territorio
italiano.
La dott.ssa Cionco ha evidenziato come la Provincia di
Trento che ha partecipato al
LEADER I con due Gruppi di
Azione Locale, nonostante le
notevoli difficoltà incontrate
nella realizzazione di un’Iniziativa assolutamente innovativa
nel tema, nel sistema di gestione, nella procedura di finanziamento, nel metodo, nei soggetti coinvolti ai vari livelli,
questa prima esperienza si è
conclusa con l’utilizzo del 70%
delle risorse impegnate. Ha
permesso inoltre di innescare
un processo di sostegno alle
strategie di sviluppo basate
sull’attuazione di progetti integrati, sostenibili e promossi
da partnership rappresentative
delle forze economiche, sociali
e istituzionali locali.
Il principio di base introdot-
Ha portato quindi il suo
contributo il Dirigente del Ser-
vizio Strutture, Gestione e Sviluppo delle Aziende Agricole
della Provincia Autonoma di
Trento, dott. Alberto Giacomoni che ha illustrato “Le iniziative comunitarie LEADER II
e LEADER + nella Provincia
Autonoma di Trento”.
Ha Sottolineato come la
Provincia di Trento abbia già
beneficiato sia in LEADER I che
nel II di fondi comunitari che
hanno permesso di finanziare
due Gruppi di azione locale ad
ogni periodo. I GAL in entrambi i casi erano enti pubblici che
si identificavano con i BIM,
(che rappresentano un consorzio di comuni afferenti ad un
unico bacino imbrifero montano).
Un progetto (“Progetto Leader Lagorai Sud”) si è sviluppato nel Trentino sud orientale coinvolgendo 25 comuni
compresi nella Valle del Fersina, nella Valsugana orientale
e nell’Altopiano del Tesino e
valle del Vanoi.
Il secondo progetto (Progetto Leader Alta Val di Non”) ha
interessato 24 comuni della
valle di Non
Particolarmente positiva è
stata l’esperienza del LEADER
Lagorai Sud in quanto si è
consolidata l’introduzione di
nuove coltivazioni agricole locali associate ad iniziative di
turismo rurale. Anche gli interventi in ambito culturale, con
il recupero di numerosi affreschi, la sistemazione di edifici
a fini didattico-sociali, la realizzazione di un centro per la
mascalcia hanno ottenuto un
buon successo.
Relativamente a Leader II,
la cui efficacia ha riguardato il
periodo di programmazione
’94 – ’99, il Programma ha operato nella Provincia di Trento,
attraverso due G.A.L denominati rispettivamente “G.A.L
Pasubio – Vigolana” e “G.A.L
Valle del Chiese.
Nell’attuazione di LEADER
I e II il ruolo dei due G.A.L. è
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to dal LEADER è pertanto consistito nel far si che la dinamica di sviluppo trovasse origine all’interno di ogni comunità locale dal confronto delle
forze economiche, sociali ed
istituzionali, a partire dalla storia e dai fattori competitivi presenti nell’area. Tale principio
è stato quindi confermato nel
LEADER II che, per un programma di dimensioni comunque modeste se confrontato
con gli altri strumenti finanziari
comunitari quali Doc.U.P., P.O,
è stato capace di generare
un’attività di animazione, concertazione istituzionale e sociale, progettualità locale, assolutamente superiore a qualsiasi
programma.
Infatti i circa 330 meuro di
contributo comunitario impegnati con il LEADER II rappresentano solo il 7% delle risorse pubbliche globalmente destinate alle aree rurali nel periodo di programmazione dei
Fondi Strutturali 1994-1999.
Infine ha ricordato gli impegni per gli attori della nuova programmazione che possono essere così schematizzati:
– maggiore competizione derivante dalla riduzione delle risorse nelle varie Regioni,
– il richiamo della Commissione U.E. contenuta nella
Comunicazione agli Stati
membri per una progettazione di maggiore qualità a
partire da un tema catalizzatore;
– l’auto-sostenibilità nel tempo delle iniziative finanziate;
– il maggiore ruolo assegnato alla componente privata
della partnership;
– la necessaria complementarietà del programma con
altre politiche attivate sul
territorio.
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menti dettagliati a livello di
misure;
– la verifica dell’eleggibilità
della spesa;
– la gestione efficace ed efficiente per non perdere risorse.
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risultato fondamentale per la
buona realizzazione delle iniziative programmate nel Piano di Azione Locale poiché
nella fase di avvio dell’Iniziativa hanno provveduto ad attivare una capillare azione di
informazione e sensibilizzazione sul territorio, attraverso riunioni, incontri con la popolazione e rappresentanti delle
istituzioni locali, che ha consentito l’attivazione concreta di
un insieme di azioni di sviluppo rurale coerenti con la strategia di LEADER.
Per quanto riguarda la collocazione territoriale di Leader
+ la Giunta provinciale, in considerazione che le risorse finanziarie a disposizione erano e sono limitate (7.380.000
euro in sei anni), abbia ritenuto importante, al fine di evitare il pericolo di una dispersione degli aiuti di concentrare le
risorse su un’area limitata del
territorio provinciale e di selezionare un solo Gruppo di
azione Locale (G.A.L.) a cui
assegnare tutte le risorse.
Tali scelte consentono infatti di:
– finalizzare le risorse finanziarie alla realizzazione degli interventi, limitando i
costi fissi relativi alla gestione del programma (personale, sede, attrezzature
ecc.);
– incentivare l’aggregazione
degli interessati in un unico GAL che possa attivare
da subito una azione di
ascolto nel territorio, giungendo così alla presentazione di un piano di sviluppo
locale che sia di concreta
realizzazione.
A fronte di tali valutazioni
la Provincia ha individuato
quale area eligibile la Bassa
Valsugana e Tesino (Comprensorio C3) e l’Alta Valsugana
(Comprensorio C4). I due
Comprensori, infatti, presentano il punteggio di valutazione
maggiormente svantaggiato ri-
spetto all’intero territorio provinciale.
Nel complesso l’area interessata coinvolge 42 Comuni,
per una popolazione totale di
69.929 abitanti e una densità
abitativa di 75 abitanti per
kmq.
I G.A.L. che parteciperanno alla selezione dovranno nei
loro P.S.L. (Piani di Sviluppo
Locali), prevedere iniziative sia
a valere sull’Asse 1 (“Strategia
pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale ed integrato”), che sull’Asse 2, (“sostegno alla Cooperazione fra territori rurali”).
In merito alla dotazione finanziaria dei vari assi, l’Asse
1 e 2 assorbiranno il 97% dei
fondi assegnati alla PAT; la
scelta dell’amministrazione
provinciale è stata infatti quella di riservare la maggior parte dei fondi per il GAL, riservandosi unicamente i fondi
necessari per le attività di valutazione in itinere ed ex post,
che necessariamente devono
essere assegnate a società
esterne alla PAT e per una iniziale attività di supporto e divulgazione dell’iniziativa (in
sostanza l’organizzazione del
presente convegno).
Le opportunità offerte dai
patti territoriali
Particolarmente attinente
ai temi trattati durante il convegno è stata la relazione del
dott. Diego Loner, Dirigente Generale del Progetto Coordinamento Patti Territoriali
e Osservatorio EconomicoSociale della Provincia Autonoma di Trento, che ha presentato gli aspetti inerenti “Integrazione fra strumenti diversi di pianificazione e programmazione con particolare riguardo ai Patti Territoriali”.
Il dott. Loner ha rilevato
come i Patti, nell’ambito della
programmazione negoziata,
SCADENZE
Il comitato tecnico costituito dalla Provincia autonoma di Trento per il coordinamento delle iniziative legate all’anno internazionale
delle montagne, ha raccolto
329 proposte e/o progetti
presentati da privati, associazioni ed enti. Sono in corso
le operazioni di verifica di
tutte le proposte pervenute
per ammettere a contributo
quelle ritenute più valide.
***
Il Centro per l’assistenza
tecnica dell’Istituto Agrario
di San Michele all’Adige ha
attivato da quest’anno un
numero telefonico riservato
agli apicoltori del Trentino.
Chi ha problemi di gestione
dell’alveare o di prevenzione e cura di malattie delle
api può chiamare il numero
0461-615482. I quesiti vengono sottoposti di volta in
volta ad esperti e la risposta
viene data entro tempi brevi. Per questo gli interessati
devono lasciare il loro recapito. In alternativa al telefono è possibile usare la posta elettronica digitando il
seguente
indirizzo:
[email protected]
***
Si è conclusa il 23 aprile
la campagna di acquisto
agevolato di mangimi OGM
free e/o di altri alimenti o
foraggi per bovini supportata dalla Provincia autonoma di Trento e gestita dalla
Federazione allevatori. Hanno utilizzato il buono assegnato in base alla consistenza e al tipo di allevamento
1534 allevatori per una spesa complessiva di 2 milioni
270 mila 779 euro. Solo 25
allevatori hanno lasciato cadere l’assegnazione.
Bilanci di esperienze con i
progetti Leader
Alle relazioni ha poi fatto
seguito una serie di interventi
da parte di alcuni G.A.L
(Gruppi di azione Locale) provenienti da diverse Regioni
italiane nonché della nostra
Provincia che hanno portato
significativi e interessanti resoconti su “Bilanci di esperienze con i progetti Leader”
nei rispettivi territori di provenienza.
Per la Provincia di Trento,
il Presidente del G.A.L. Pasubio – Vigolana, Franco Patoner e il Direttore dello stesso, dott. Gino Stocchetti
hanno presentato un filmato
dal titolo “Dieci Comuni per
un progetto di sviluppo”, che
ha documentato la testimonianza del lavoro realizzato
dai vari beneficiari, che hanno dato vita sul territorio a
numerose iniziative per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse locali. Si è trattato
di un video di elevato contenuto sia per la qualità delle
immagini proposte che per la
concretezza delle iniziative
attuate nei diversi ambiti che
caratterizzano la vita sociale,
economica e culturale delle
popolazioni locali.
Di particolare interesse
sembra opportuno sottolineare la costituzione nell’ambito
del territorio Leader di Associazioni a carattere collettivo
che hanno portato alla realizzazione di numerosi progetti
di elevato valore economico
consentendo una consistente
riduzione dei costi e allo stesso tempo una maggiore forza
contrattuale sul territorio. Alcuni esempi sono rappresentati dalle Associazioni: “Rio
Romini”, “Legno Altipiani”,
“Castanicoltori Valle del Centa”, “Grandi fortezze”, “Valli del
Leno”. Significativa è risultata
anche la capacità di aggregazione dei alcuni Comuni che
ha portato alla realizzazione di
un percorso da realizzarsi a
piedi, a cavallo, in mountain
bike, denominato “I 60 Km.
della Vigolana”.
Anche la Germania, con il
G.A.L Auerbergland della Baviera, ha concorso ad arricchire le esperienza Leader presentate al Convegno.
Il G.A.L era rappresentato
dal Sindaco di Rosshaupten,
Zündt Rudolf, che sostituiva
il Presidente, Heimo Schmidt, Sindaco di Leckbruck, impossibilitato ad intervenire all’incontro. Direttore del G.A.L
è il Sig. Reinhard Walk.
Occorre ricordare come
con gli amici della Baviera il
“G.A.L Pasubio – Vigolana” il
“G.A.L Valle del Chiese e la
Provincia di Trento, tramite la
Misura di Cooperazione transnazionale attuata con Leader
II, abbiano, da oltre tre anni,
instaurato un fattivo programma di collaborazione che ha
visto la nascita di una brochure comune, l’attivazione di siti
informatici che rappresentano
assieme i rispettivi territori,
altri progetti di scambi nel
campo della scuola, della cultura, del turismo e dell’agricoltura.
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patti operanti nell’area (forte legittimazione dal basso);
– garantire all’interno del territorio, beneficiario di Leader +, una priorità alle iniziative di carattere pattizio,
garantendo il riconoscimento di un maggior impegno
di concertazione e di coesione sociale (i territori pattizi rappresentano le aree
del C3 e C4 a maggior vocazione rurale);
– Leader + promuova quelle
tipologie di iniziative innovative che non trovano
ospitalità all’interno dei diversi strumenti di intervento provinciali e che sono
promosse all’interno dei territori rurali.
TERRA TRENTINA
assumano, anche in sede locale, una valenza di tipo istituzionale perché anticipativi
del processo di delega che troverà compimento con la riforma istituzionale delle autonomie locali.
Con questo strumento, per
la prima volta, i soggetti privati destinatari dell’azione pubblica divengono, attraverso
procedure pattizie, soggetti attivi in quanto con gli stessi il
pubblico condivide l’esercizio
di importanti funzioni di programmazione, monitoraggio e
controllo di processi amministrativi.
Con il Patto, quale strumento di programmazione, le
scelte di sviluppo di un territorio non sono più assunte in
un “altrove”, sia esso chiamato Provincia, Comprensorio o
esperto di turno, ma da parte
dei soggetti che quel territorio abitano ed inoltre non vi
è scelta vincente se non è condivisa e partecipata dall’intera comunità.
Lo strumento pattizio, al
pari di altri strumenti di programmazione comunitari
quali DOCUP o Leader +, tende a risolvere un problema
di disequilibrio dei territori tra
aree di sviluppo e aree svantaggiate non volendo assumere una sorta di ordine gerarchico fra i diversi strumenti
di programmazione e di coordinamento bensì porsi in
una sinergica integrazione
degli stessi nel rispetto tra l’altro dei principi comunitari di
complementarietà e addizionalità.
Ai fini di qualificare la funzione sperimentale e di incentivazione di Leader + il relatore ha quindi individuato alcune proposte che sintetizzano le precedenti considerazioni:
– per ottenere un miglior raccordo operativo il G.A.L
preveda, al suo interno, tutti
i soggetti responsabili dei
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TERRA TRENTINA
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L’Auerbergland si trova nelle Prealpi bavaresi, nelle Province dell’Alta Baviera (Oberbayern) e della Svevia (Schwaben). Amministrativamente, i
Comuni che ne fanno parte
appartengono ai distretti dell’Allgäu orientale (Ostallgäu)
e di Weilheim-Schongau.
Un’importante caratteristica
storico-culturale dell’Auerbergland è rappresentata dai resti della Via Claudia Augusta,
l’unica via imperiale romana
a nord delle Alpi, il cui tracciato attraversa l’Auerbergland
per oltre 30 km, lungo un
percorso che si snoda da Altino (Veneto) verso Augusta e
lungo il Danubio.
L’economia dell’Auerbergland si basa su agricoltura,
turismo, artigianato, commercio e attività produttive, senza industrie di grandi dimensioni. L’altitudine media della
regione, di circa 800 m, offre
condizioni climatiche favorevoli al pascolo, e l’attività agricola è quindi rivolta esclusivamente alla produzione lattiero-casearia.
La filosofia dell’Auerbergland si fonda sulla consapevolezza che, in un’epoca di
crescente globalizzazione, riconducibile alla presenza di
reti mondiali, e di progressivo avvicinamento all’interno
dell’Europa è opportuno
emergano anche reti locali e
regionali di piccole dimensioni. Ciò può tuttavia attuarsi
solamente superando un approccio settoriale e una tendenza all’individualismo talvolta riscontrabile nelle aree
rurali, offrendo così tangibili
possibilità di affermazione a
una nuova cultura civica e
sociale.
L’Auerbergland si è costituito nel 1993, con l’obiettivo
condiviso di reagire alle trasformazioni strutturali in atto
in agricoltura nonché alla massiccia perdita di potere d’acquisto dei Comuni associati.
Gli otto Comuni inizialmente
aderenti avviarono una collaborazione nell’ambito dell’agricoltura, della natura e
della cultura, dell’agriturismo,
del commercio-artigianato e
delle attività produttive. Oltre
ai Comuni e ai rispettivi sindaci, gli attori sono cittadini
attivatisi a livello locale e regionale nell’ambito di gruppi
di lavoro tematici. Grazie al
supporto finanziario dei Comuni, al contributo derivante
dal Programma bavarese di rivitalizzazione dei paesi e dal
Programma LEADER II, questi gruppi erano e sono il potenziale di sviluppo futuro
dell’area interessata dal Progetto.
Alla fine del 2000, l’Auerbergland ha acquisito tre nuovi Comuni e altri campi d’azione per il futuro, ovvero “nuovi media” ed “energie alternative”.
Si riportano alcuni esempi
di progetti operativi che il
G.A.L Bavarese intende attuare nell’ambito di LEADER +.
Progetti agricoltura
“Naturalmente Auerbergland”: Elenco ad uso del consumatore dei prodotti tipici
regionali dell’agricoltura e dell’artigianato;
“Lista delle vivande”:
Layout della lista delle vivande per la collaborazione tra
agricoltura e gastronomia;
“Tavolini apparecchiati”:
Modulo di ordinazione per i
prodotti contadini. Arrivando
nell’appartamento prenotato
per le vacanze nell’Auerbergland, l’ospite troverà il frigorifero già rifornito;
“Agriturismo Life”: Otto
masi propongono visite ed
escursioni a tema;
Progetti turismo rurale
“Cartina dei percorsi ciclabili e dei sentieri”: Collega-
mento delle varie piste ciclabili già esistenti con i due circuiti dell’Auerbergland, con
varianti diverse per biciclette
da corsa, mountain bike, per
escursioni sulle due ruote e
per famiglie;
“Schede per escursioni in
bicicletta e a piedi”: Concezione e stampa di volantini
con le varie proposte per ciclisti ed escursionisti, utilizzabili come base per l’offerta di pacchetti tutto compreso;
“CD multimediale”: Elaborazione multimediale dei percorsi ciclabili e dei sentieri
nonché del Progetto LEADER
II relativo allo sviluppo strutturale rurale, in collaborazione con la Scuola parauniversitaria - Fachhochschule di
Weihenstephan;
“Opuscolo promozionale”:
Per la promozione turistica
congiunta;
“Visite a manifestazioni fieristiche”: Visita a Fiere sul cicloturismo con la partecipazione delle associazioni degli
affittacamere nonché dei partner transnazionali;
“Impiego di nuovi media”:
Collegamento in rete dei potenziali turistici dei Comuni
associati al fine di migliorare
il pieno sfruttamento delle
potenzialità disponibili e offrire un servizio migliore nella
ricerca dell’alloggio. Collegamento in rete per internet e
per le prenotazioni tramite
agenzia viaggi, anche per i
piccoli affittacamere.
Progetti
natura e cultura
“Via Claudia Augusta”: Rivitalizzazione dell’antica strada romana Via Claudia Augusta, elaborazione e attuazione
di progetti attinenti l’impiego
dell’economia locale ai fini
della tutela del paesaggio, rinaturalizzazione di preziosi
biotopi umidi;
Progetti transnazionali
L’Auerbergland ha come
obiettivo la collaborazione avviata con i nostri amici dei due
GAL del trentino nell’ambito
del LEADER II, Misura potenziando, in tale ambito l’ulteriore allargamento della collaborazione, anche successivamente a LEADER II con Leader +.
Sempre per la Provincia di
Trento ha portato la sua esperienza il Presidente del G.A.L
“Valle del Chiese”, Adelino
Amistadi assieme al suo Direttore, Enzo Ballardini presentando anch’essi un significativo e coinvolgente filmato
dal titolo “Una scommessa per
il futuro” toccando gli aspetti
propri, spesso dimenticati, di
una ricca e diversificata cultura di questa Valle, marginale
rispetto ad altre zone del Trentino, ma generosa nelle sue
potenzialità sociali ed economiche che le consentiranno,
grazie anche alla capacità
espressa nel corso di questo
breve periodo, di lavorare assieme e costituire, tra soggetti
pubblici e privati, forme di dialogo e collaborazione che rappresentano i presupposti per
un sicuro sviluppo integrato
della Valle del Chiese.
Il video racconta, con il supporto delle immagini, il viaggio compiuto dal Progetto in
quattro anni di gestione: dal
1998 al 2001. Come ha sapientemente sottolineato il Presidente si è trattato di un viaggio ambizioso che ha portato
a raggiungere alcune tappe
insperate fino a qualche anno
Testimonianze di varie
regioni d’Italia
È stata quindi la volta della
Regione Autonoma della Valle
d’Aosta, rappresentata da Collè Giampiero, che ha presentato un progetto denominato
“Piano di sviluppo dell’allevamento ovicaprino in valle
d’Aosta” adottato e finanziato
dal G.A.L “Vallèe d’Aoste Leader”.
Il progetto, denominato
“Amaltea” si prefigge di aiutare il comparto del settore zootecnico dell’allevamento ovicaprino della Valle d’Aosta a
prendere coscienza delle proprie intrinseche potenzialità
che ben si legano alle azioni
di diversificazione dell’attività
agricola peculiari della nostra
Valle, assieme alle possibilità
di sviluppo di particolari tecnologie agro-zootecniche unite alla crescita del livello sanitario del settore, il tutto visto
sempre in un’ottica di salvaguardia delle risorse naturali,
ambientali e paesaggistiche,
unite ad un armonico sviluppo dell’importante comparto,
quale deve essere, il turismo
rurale locale.
È stato evidenziato come la
situazione del settore agricolo
valdostano in continuo abbandono, a causa soprattutto del
basso livello di reddito e delle
dure condizioni di lavoro dovute alle superfici impervie
difficilmente lavorabili, lo sviluppo dell’allevamento ovi-caprino potrebbe permettere di
invertire o limitare questa tendenza, favorendo lo sfruttamento economico di questi
terreni e dando la possibilità
agli allevatori interessati di trarre da questa attività un reddito adeguato.
Inoltre, la creazione di piccoli allevamenti da gestire in
maniera part-time, anche autonomamente dalla parte femminile della famiglia, vista la
relativa facilità di manipolazione di questi animali rispetto ad
altre specie, potrebbe altresì
dare la possibilità di integrare
ulteriormente il reddito di
aziende già avviate in altri settori (allevamento di bovini,
agriturismo).
La presenza poi, sul territorio, di caseifici già operanti e
ben avviati (produzione fontina) potrebbe permettere inoltre, studiando una tecnologia
adeguata alle strutture e attrezzature esistenti, la trasformazione del latte ovi-caprino prodotto in formaggio.
Puntando subito l’obiettivo
su una seria ricerca della qualità di tali prodotti (DOC, DOP,
certificazione ISO 9000) si ar-
CONVEGNI
fa, prima fra tutte l’acquisizione di una mentalità di valle da
parte di molti abitanti di paesini adagiati nel fondovalle o
appollaiati sulla montagna i
quali (come accadeva nella civiltà contadina) fino ad ora
erano convinti di essere “repubbliche autonome”. Oggi
(grazie soprattutto a Leader II)
è diffusa la convinzione che i
paesini formano un arcipelago in cui ogni isola deve rapportarsi con le altre.
Anche in questo caso occorre segnalare alcune importanti iniziative realizzate in
Valle del Chiese frutto di un
lavoro di coesione con i diversi
soggetti attuatori il programma.
In particolare si ricordano
la predisposizione di un marchio, per identificare la Valle
con le sue componenti turistiche e produttive, progetti a
carattere sovracomunale per il
recupero dell’ex forte Larino a
finalità museale, piste da fondo in Val Daone, aree turistico
ricreative nella zona di Boniprati, percorsi di fondovalle
collegando il Castello S. Barbara al Castel Romano fino a
Pieve di Bono, la gestione da
parte del BIM, del progetto
Legno, la valorizzazione di
produzioni agro-alimentari.
TERRA TRENTINA
Progetti artigianatocommercio-attività
produttive-servizi
“Mostra delle attività produttive”: Mostre sulle attività
dell’Auerbergland: artigianato,
commercio, produzione, servizi e agricoltura, con la partecipazione dei nostri partner di
progetto transnazionali
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CONVEGNI
riverebbe ad avere una solida
garanzia per poterli collocare
sul mercato, oggi più che mai
competitivo, salvaguardando la
legge della diversificazione
dell’offerta.
Lo sviluppo dell’allevamento ovi-caprino porterebbe infine a favorire in maniera diretta la valorizzazione del patrimonio ambientale, contrastando così l’abbandono dei
terreni più marginali ed impervi e soggetti all’erosione ed al
grave fenomeno del dissesto
idro-geologico, contribuendo a
ricreare e preservare l’ambiente naturale all’interno del quale si possano degnamente collocare le attività turistiche ed
agrituristiche future.
TERRA TRENTINA
Dall’Alto Adige
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Precisa e puntuale è stata
la successiva relazione illustrata dalla dott.ssa Antonella
Vidoni della Provincia Autonoma di Bolzano.
La relatrice ha dapprima
individuato le esperienze di
Leader I con il G.A.L “Alta Val
Venosta”, e con Leader II, tramite i G.A.L “Alta Val Venosta”,
“Alta Val di Non”, “Val d’Ultimo”, i cui ambiti di intervento
hanno riguardato: l’agricoltura, il turismo rurale, le P.M.I,
artigianato e servizi zonali, la
tutela e miglioramento dell’ambiente e delle condizioni di
vita, la formazione professionale e giovani.
Per quanto riguarda Leader
+, verranno selezionati cinque
G.A.L.: “Alta Val Venosta”, “Alta
Val di Non” - “Val d’Ultimo”,
“Val Isarco”, “Valle Aurina”, e
“Val Sarentino”.
Le misure che si intendono
attuare riguardano in particolare: la valorizzazione e promozione integrata del settore
agricolo e forestale, P.M.I, promozione e sostegno alle realtà
artigianali locali, turismo rurale, creazione e organizzazione
di piccole infrastrutture turisti-
che e strutturazione dei centri
abitati, servizi periferici e moderne tecniche di comunicazione, giovani, formazione,
orientamento e consulenza,
assistenza tecnica.
Dall’Umbria
Significativa è stata la presentazione di un progetto portato all’attenzione del Convegno dal Presidente del G.A.L.
Valle Umbra (Foligno - Perugia), dott. Enrico Testa, della
Regione Umbria.
L’idea è stata quella di incentrare il Piano di Azione del
G.A.L, nell’ambito del LEADER
II, attorno ad un sistema-qualità il cui elemento unificante
è il marchio collettivo “Valle
Umbra: qualità nella tradizione”, riconosciuto in sede co-
munitaria, per i settori agricoltura, industria di trasformazione, ambiente, artigianato, commercio, patrimonio culturale e
ricettività (turistica ed agrituristica).
Il marchio di qualità territoriale diventa in tal modo uno
strumento di marketing per rispondere alle sollecitazioni del
mercato. Un sistema orientato
al consumatore per rispondere in modo preciso alle sue
esigenze e richieste.
Gli obbiettivi del progetto
sono quelli di rafforzare l’identità del territorio, di fornire
un’immagine unitaria delle sue
produzioni tipiche e del suo
patrimonio storico, artistico e
naturale, così da ottenere vantaggi a livello turistico e a livello di commercializzazione
dei prodotti e dei servizi, so-
BREVI
La Bielorussia è il Paese dell’Est che impone anche in
questo periodo il più alto dazio di ingresso per le mele
esportate dall’Europa. L’aliquota è pari al 59% del valore
della merce. Gli addetti ai lavori fanno notare che la Bielorussia è punto di smistamento verso altri Paesi circostanti e
pertanto la tassa frena notevolmente il flusso esportativo
che potrebbe altrimenti assumere ben maggiori dimensioni.
***
Il quantitativo di mele e pere di nuovo raccolto importate quest’anno in Europa risultava a metà maggio pari a 222
mila 228 tonnellate. Lo scorso anno era stato di 203 mila 492
tonnellate. I principali Paesi produttori sono Brasile, Cile e
Argentina. I prezzi all’ingrosso non si discostano molto da
quelli delle mele nostrane prodotte nel 2001 e conservate
finora in celle ad atmosfera controllata.
***
L’ufficio proprietà diretto coltivatrice della Provincia di
Trento ha provveduto alla nomina della nuova commissione per la fissazione dell’equo canone d’affitto. Essa è composta da 12 membri segnalati dai sindacati di categoria e da
2 funzionari dell’Assessorato provinciale all’agricoltura che
svolgono le mansioni di presidente e di segretario. All’atto
del primo insediamento si è verificata l’opportunità di rivedere non solo l’ammontare del canone, ma anche i criteri di
determinazione per aggiornarli alle mutate condizioni di
mercato. I vigneti, ad esempio, rendono più dei frutteti.
Fino a qualche anno fa la situazione era opposta.
Dalla Sardegna
La Regione Sardegna ha
presentato, tramite il Presidente del G.A.L “Montiferru”, situato nella zona di Santu Lussurgiu, (Oristano), dott. Salvatore Polo ed il suo collaboratore Demurtas Simonello,
una iniziativa innovativa e di
notevole interesse.
Si tratta in particolare del
progetto “Albergo diffuso”,
definito come una “Struttura
ricettiva caratterizzata dalla
centralizzazione in un unico
stabile dell’ufficio ricevimento,
delle sale di uso comune e
dell’eventuale ristorante ed
annessa cucina e dalla dislocazione delle unità abitative in
uno o più stabili separati, purché ubicati nel centro storico
del Comune e distanti non oltre 200 mt. dall’edificio nel
quale sono ubicati i servizi
principali”.
Dal Piemonte
Ha terminato la presentazione delle esperienze maturate in ambito Leader il Presidente del G.A.L. Terre d’Oc
(Cuneo), della Regione Piemonte, dott. Bertoldi Mario
e il dott. Lorenzo Muller soffermandosi sul tema della “Tradizione delle terre occitane”.
È stato evidenziato come la
valorizzazione dell’identità culturale di un’area fortemente
caratterizzata, sia dal punto di
vista geografico, sia culturale,
non può prescindere dall’integrazione con il tessuto produttivo che compone e connota
il sistema economico presente
nel territorio.
Lo strumento quindi che si
è rivelato più idoneo a soddisfare tali esigenze è stato individuato nel marchio collettivo
che, a differenza di altri strumenti comunitari quali la “Denominazione di Origine Protetta” (DOP), le “Indicazioni
Geografiche Protette” (IGP) e
le Attestazioni Comunitarie di
Specificità, finalizzate alla valorizzazione della qualità e tipicità delle produzioni agroalimentari, non si rivolge ad un
unico prodotto oggetto di tutela, ma consente una promozione congiunta di più prodotti
anche totalmente differenti tra
loro, che presentino come unico denominatore comune il
territorio di origine e, nel caso
specifico in oggetto, una comune identità culturale.
Il GAL Terre d’Oc ha dunque provveduto alla registrazione di un marchio nazionale e contestualmente ad esso
e in considerazione del carattere sovranazionale del territorio occitano, di un marchio
internazionale che ne estenda
la tutela alla Francia e alla Spagna, nazioni sulle quali si sviluppa l’Occitania. Ad oggi,
sono stati predisposti quattordici disciplinari di produzione
che rappresentano le linee
guida per altrettante categorie
produttive e di servizi, nel caso
esse decidano di aderire al
marchio.
Il dott. Mauro Colaone,
dopo questa lunga ed impegnativa giornata di lavoro che
a visto il succedersi di numerosi interventi e differenziate
esperienze che possono costituire elementi o spunti di riflessione per iniziative a carattere innovativo anche al di fuori del territorio Leader individuato nella nostra provincia,
ha provveduto ha trarre le conclusioni e procedere alla chiusura lavori sottolineando, tra le
altre osservazioni, la validità
dell’iniziativa Leader purché
inserita nel contesto di uno
sviluppo integrato del territorio, nella valorizzazione delle
risorse locali e nel rispetto delle peculiarità ambientali, fragili nel loro mantenimento e
quindi bisognose di particolari attenzioni nel momento in
cui si operano interventi sul
territorio.
CONVEGNI
I presupposti di tale idea
nascono da esperienze di “agriturismo in paese” maturate nel
1996 e prendono concretezza
con una legge Regionale del
1998 che istituisce “l’Albergo
diffuso”.
Accanto a punti di debolezza del progetto, tra cui: maggiori costi di investimento e di
gestione, difficoltà nel reperire competenze direzionali e
gestionali, compaiono significativi punti di forza quali: capacità di soddisfare i desideri
di un’utenza esigente ed esperta, autenticità e rispetto dell’ambiente culturale, possibile
articolazione della proposta,
novità della proposta.
A fronte di 42 domande
pervenute nel 1998 sono state
selezionate e finanziate 18 case
di pregio per circa 100 posti
letto e 3 alberghi diffusi avviati
nel Montiferru di cui 2 già operanti.
TERRA TRENTINA
prattutto per i mercati interni
senza dimenticare quelli esteri.
Il marchio viene concesso
ai soggetti ricadenti nei comuni dell’area GAL.
Inoltre può essere acquisito anche da soggetti dei Comuni limitrofi nel caso in cui
dimostrino di avere un forte
legame con il territorio dei
nove Comuni dell’area GAL.
Esistono al momento 18 disciplinari d’uso: ferro battuto,
legno, strumenti musicali,
pane, pasta fresca, pasticceria,
commercio di prodotti tipici,
musei e raccolte d’arte, vino,
olio, miele, carne ovina, carne
bovina, patata rossa, sedano
nero, cereali e leguminose da
mensa, produzioni ortive, prodotti caseari e 2 manuali dell’accoglienza: agrituristica e
turistica.
Attualmente oltre 70 aziende hanno ottenuto il Marchio
nei settori alberghiero, agrituristico, agroalimentare e artigianale.
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9 Al convegno nazionale di Levico Terme (19 aprile 2002)