STABULARIO
…in progress!
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Giornale dell’ITIS-LST Giovanni Giorgi di Milano
Numero Sei Novembre 2005
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STABULARIO in progress…
Giornale dell’ITIS-LST Giovanni Giorgi di Milano
Numero Sei Novembre 2005
Redazione
Grasso, Remonato, Scaramuzza,
Sommario
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Tre cose nella vita…
p3
Ruolo della donna ieri e oggi
p4
Ohé, ragazzi!
p5
Riapre la scuola
p6
La realizzazione di un sogno
p6
La politica e i giovani
p7
Nuovi arrivi al Giorgi
p8
SOS per la fauna
p8
Atletica, che passione!
p9
Serata Cheval Cafè
p 10
Perché la maglia della nazionale è
azzurra?
p 10
Curiosità
p 11
Lettera a Babbo Natale
p 11
Tornei fra le classi
p 12
Atleti neri più veloci
p 13
Disegnare con la matematica
p 13
Andiamo in Australia !
p 14
Il potere della risata
p 14
Perché studiare?
p 15
Il congedo del prof. Galano
p 16
Relax serale
p 17
Foto
p 17 e 18
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Tre cose nella vita…
Si dice che nella vita contino tre cose: la salute,
i soldi e l’amore.
La maggior parte delle persone che conosco
dicono che nella vita contano essenzialmente tre
cose: salute, soldi ed amore. Non ci si potrebbe
sicuramente lamentare potendo soddisfare tutti
e tre gli aspetti, ma, dal mio punto di vista,
pensare di poter raggiungere tutti e tre gli
obiettivi insieme è una forma di utopia. Per
quanto riguarda la salute, non ci sono dubbi, è il
primo elemento che chiunque dovrebbe
chiedere alla vita nonché tutelare, sia che si
tratti di salute fisica, sia di quella mentale; basta
guardarsi intorno per vedere quanta gente soffre
a causa di malattie o menomazioni fisiche
causate da disguidi genetici, fattori ambientali o
poca attenzione, come incidenti stradali o
lavorativi, per rendersi conto di quanto già si è
fortunati a camminare con le proprie gambe.
Da non dimenticare, altresì, quanto sia
importante anche la salute mentale, il dono di
saper adoperare al meglio quel tesoro, ricco di
meravigliosi processi che comunemente
chiamiamo “cervello”.
Se si riflette su quante persone fanno del male a
se stesse o al prossimo, ogni giorno ed in ogni
parte del pianeta, si può comprendere quanto sia
importante ed indispensabile tutelare quest’altro
tipo di salute al fine di garantire un aspetto di
vita sociale sempre migliore; quindi, senza
dubbio, io collocherei al primo posto la “salute”
per la sua essenziale importanza.
Per quanto concerne, poi, il fattore “denaro”, ci
sarebbe da soffermarsi un attimino di più; i
soldi dovrebbero essere in genere solamente un
bene di scambio, rettangolini di carta filigranata
con potere d’acquisto: ma, chi mai potrebbe dire
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[email protected]
quando sono pochi, tanti o semplicemente
giusti?
La quantità di danaro o ricchezza dipende,
secondo me, dal contesto sociale nel quale si
vive e dai bisogni che ogni individuo ritiene
primari o semplicemente utili nel soddisfare le
proprie esigenze, dal lavoro che svolge e
dall’impegno che dedica a questo. Ritengo che
oggigiorno avere già uno stipendio, che si
aggira sui mille, milleduecento euro, in una città
come Milano, sia una forma di ricchezza (io
vivo con cinque, seicento euro mensili)
considerando che ci si può permettere di pagarsi
un affitto e mangiare due volte al giorno in
maniera soddisfacente.
Altre persone ritengono, invece, che
bisognerebbe, ad es., cambiare auto ogni due o
tre anni, riempire la propria vita ed ambiente di
beni all’avanguardia (ovviamente molto
costosi), passare le vacanze in luoghi da sogno e
mille altre cose non indispensabili, ma
dispendevoli.
Mi soffermo spesso a riflettere su quanto spreco
vi sia tra le persone della moderna società, in
faccia comunque ad altri livelli sociali meno
abbienti, che lottano ogni giorno per poter
sopravvivere, dormendo al freddo e mangiando
giusto quando capita; penso, inoltre, a quante
sono invece le persone che, pur avendo molti
soldi, non posseggono valori morali e, come
detto in precedenza, scialacquano interi
patrimoni (ereditati o di varia, dubbia
provenienza) nei casinò, con maestose
automobili, gioielli e residenze sparse per il
mondo che, nella maggior parte dei casi,
rimangono spesso disabitate ma motivo di vanto
(si pensi al problema “abitazione”, che logora
tantissime famiglie italiane e non).
Lasciando da parte (momentaneamente)
l’argomento “soldi”, si può ora passare alla
visione di quello stato emozionale che è
“l’amore…”: ma, quanti tipi d’amore possono
esistere? V’è l’amore per un partner, l’amore
per la famiglia, per il lavoro o anche per un
particolare interesse (dicono).
Personalmente, ritengo che, se esiste un amore
con la “A” maiuscola, è quello che sfocia nel
rapporto di coppia nonché quello che ho per le
persone a me care. Attenendomi alla mia
esperienza, non posso considerare amore ciò
che si può provare per la propria occupazione,
oppure per un interesse personale… per quanto
essere custode della famiglia, “l’angelo del
focolare domestico”.
A differenza, quindi, dell’uomo, che
combatteva le guerre, che cacciava, che
sosteneva i lavori più faticosi per coltivare la
terra e permettere alla propria famiglia il
sostentamento, il ruolo della donna, seppur di
grande importanza, è rimasto nascosto e
circoscritto
all’ambito
esclusivamente
famigliare.
Soltanto al giorno d’oggi, con l’emancipazione
femminile, alle donne è stato riconosciuto un
ruolo importante all'interno dell'organizzazione
sociale.
Si è finalmente riscattata e ha compiuto delle
conquiste impensabili fino a pochi decenni fa,
se pensiamo che solo nel 1945 in Italia le è
stato riconosciuto il diritto al voto. Già, dalla
fine dell’Ottocento, però, grazie alla
rivoluzione industriale, che introduceva una
nuova tipologia di lavoro nelle fabbriche, la
donna aveva cominciato ad accorciare le
distanze rispetto all’uomo.
Furono migliaia allora le donne che entrarono a
lavorare nelle fabbriche d’Europa e d’America,
lasciando il millenario lavoro nei campi,
aprendo così nuove prospettive sociali a loro,
che potevano cominciare a provvedere, anche
economicamente, al mantenimento delle loro
famiglie.
Oggi, la donna è presente in ogni ambito
sociale: le barriere ed i pregiudizi, che l’hanno
accompagnata
per
millenni,
sono
definitivamente crollati; queste considerazioni
valgono, però, solo per il mondo occidentale.
Sappiamo, infatti, come nei paesi mussulmani il
ruolo femminile sia ancora enormemente
emarginato; qui le donne sono ancora
totalmente soggette al potere dell’uomo e
hanno
pochissime
possibilità
di
autodeterminazione. E’ tristemente attuale il
caso della lapidazione di una ragazza in
Afghanistan, che aveva la sola colpa di aver
avuto un legame affettivo con un ragazzo suo
coetaneo, al di fuori del matrimonio. Ancora
più scioccante è stato apprendere che fra gli
autori della lapidazione c’era anche il padre
della ragazza.
E’ molto difficile prevedere se la situazione
della donna, in questi paesi, potrà cambiare,
perché la religione, a volte, può essere un
questi possano essere importanti e presenti nei
nostri pensieri e nella nostra vita, non
riusciranno mai a toccare i livelli celestiali che
il rispetto, le attenzioni e la comunicatività
umana possono darci. Sia nel caso di mio figlio,
sia in quello della mia ex moglie o delle altre
donne che hanno partecipato della mia vita,
l’intensità con la quale ho donato i miei spazi, il
mio tempo e le mie risorse non possono essere
messi a confronto con nessun’ altra esperienza o
interesse; sono fermamente convinto che amare
dal profondo significhi arricchire la propria
anima, ogni lacrima, versata nel silenzio dei
fallimenti del cuore, trova spazio nella crescita
affettiva della mia esistenza, attendendo il
calore che, chi amo, ho amato ed amerò, mi
donerà con un sorriso o una carezza.
Ritenendomi un osservatore moderno della
società, potrei fermamente dire che l’amore, di
cui ho descritto la mia esperienza, è sempre più
raro; il dono di saper amare viene troppo spesso
oscurato dall’interesse, troppo spesso vedo
persone legarsi ad altre per tutelarne
l’immagine, il patrimonio o, come già detto,
altri interessi di vario genere. Quando sento,
poi, dire da altri che il ballo, il lavoro o i vari
hobby sono l’unica passione della loro vita,
riesco a rispettarne i concetti ma non a
condividerli: di interessi io ne ho e ne ho avuti
tanti, dalle piante agli animali, dal ballo ai vari
sport che ho praticato ed ancor oggi pratico, dal
lavoro alle varie compagnie di amici, ma
sempre tutto ciò è stato
Gianni Urbani
Il ruolo della donna
Il ruolo svolto dalla donna non ha subito, nel
corso dei secoli, grandi cambiamenti e
rivoluzioni.
Tranne pochi casi, come ad es. quello di
Cleopatra nell’antico Egitto, di Giovanna
d’Arco in Francia ed altri isolati esempi, la
donna è stata da sempre un passo indietro
rispetto all’uomo: le ragioni sono diverse.
L’uomo, fin dai tempi più remoti, è stato colui
il quale, grazie alla sua forza fisica, si è
occupato di cacciare, combattere, procurare il
cibo per la propria famiglia; al contrario, alla
donna è toccato il compito di allevare i figli e di
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ostacolo molto difficile da superare, quando
questa minaccia offende anche i diritti più
elementari ed inalienabili di un essere umano.
Nella nostra società, invece, la donna si trova a
dover affrontare problemi opposti a quelli delle
donne di molti paesi del mondo.
Infatti, Il lavoro, la carriera, la voglia di
affermarsi quanto e più degli uomini non
consentono loro di potersi dedicare del tutto
alla crescita dei figli ed alla cura della propria
famiglia, esperienza pressochè comune a tante
donne.
Oggi, in molte sono disposte anche a rinunciare
ad una propria famiglia, oppure a mettere al
mondo dei figli solo dopo una certa età,
quando, cioè, hanno soddisfatto i loro bisogni
di realizzazione personale in campo lavorativo
e sociale. Sarebbe bello poter ricondurre tutto
in un ambito più naturale e non essere costretti
a scelte che, nella maggior parte dei casi, sono
drastiche.
La donna può dimostrare la propria libertà e le
proprie grandi potenzialità solo essendo se
stessa e scegliendo, di volta in volta, con
intelligenza il suo ruolo, secondo i propri
desideri ed aspirazioni.
Ohè, ragazzi!
Se non la conoscete ancora, leggete pure questa
poesia di un certo I. U. Tarchetti, roba dell’
”altro mondo”; ma, leggetela bene anche voi e,
poi, ditemi pure cosa ve ne pare e che
impressione vi ha fatto; a me ha procurato uno
strano effetto: mi ha fatto letteralmente
“accapponare” la pelle, mentre l’insegnante
d’Italiano la leggeva e spiegava a noi studenti
del serale in classe. Eccovela:
Memento
Quando bacio il tuo labbro profumato,
Cara fanciulla, non posso obbliare
Che un bianco teschio v’è sotto celato.
Quando a me stringo il tuo corpo vezzoso,
Obbliar non poss’io, cara fanciulla,
Che vi è sotto uno scheletro nascoso.
E nell’orrenda visione assorto,
Dovunque o tocchi o baci, o la man posi…
Sento sporger le fredde ossa di morto!
(Igino Ugo Tarchetti)
Maria Antuaneta Moldovan, Giorgi serale
Vi è piaciuta?
E, se ancora non credete ai vostri occhi, o non
avete capito bene questa poesia, fatevela
spiegare anche voi dal vostro insegnante.
“Buon divertimento”.
(uno studente del Giorgi serale)
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di sacrifici, ed ora sostiene con coraggio la resa
dei conti, l’ultima battaglia prima di vincere la
propria guerra personale.
Automaticamente, chi raggiunge la quinta ed
ultima classe di conoscenza superiore, sa che la
maturità non è poi così spaventosa come si
ritrovava a pensare in prima, è solo una fase da
elaborare con razionalità e metodo: la scuola
forma anche nel carattere se congegnata con
giudizio; è come una “Naja” alternativa e
senz’altro molto più lunga. Ma proprio in
quinta l’alunno fa il resoconto della sua strada
percorsa fino ad ora, dei suoi successi, degli
insuccessi, degli eventuali amori nati all’interno
della struttura, della nostalgia di abbandonare in
futuro i propri compagni di classe con cui per
cinque anni ha condiviso la sua vita, i suoi litigi
e i suoi timori, i professori, ma c’è anche chi
reagisce nel tirare un liberatorio sospiro di
sollievo all’idea di non sacrificare più le proprie
serate allo studio, chi proprio non vede l’ora di
lasciarsi alle spalle un incubo vissuto a
momenti alterni; discorso che vale anche per il
diurno
In prima invece è un mondo tutto da
esplorare, un mondo che forgia il ragazzo che
lo fa diventare o uomo o l’esatto contrario: il
nostro libero arbitrio è il più potente di tutti gli
insegnamenti che un professore possa dare e
spetta solo a noi alla fine decidere cosa fare
della propria vita.
E allora Forza! Un in bocca al lupo per
chi comincia, lasciando a casa ogni timore, ma
nel contempo applicandosi un minimo; mentre
per chi finisce… attimi! Solo un ultimo sforzo e
coraggio, tanto tanto coraggio; e nuove
prospettive sicuramente si apriranno dinnanzi a
noi.
Mauro Modena
5 AM Sirio, serale.
Tortura per molti e sollievo per altri, con
Settembre si chiude l’estate e si riaprono le
scuole.
5 settembre 2005: il Giorgi apre
nuovamente i battenti.
Nel nostro calendario il mese di
Settembre é da sempre occasione di
controversie perenni quanto comuni.
E’ a Settembre infatti che la maggior
parte delle persone torna dalle ferie, rilassata o
depressa che sia, pronta ad affrontare un nuovo
frenetico anno; ed è sempre a Settembre che le
ultime reminescenze dell’estate, per chi può,
fanno capolino su volti ancora arrossati dal sole
di Agosto. Ma Settembre è anche il mese in cui
le scuole riaprono, pronte a terrorizzare i poveri
allievi delle classi prime, i quali pervasi
dall’emozione della novità, tendono a crearsi
archetipi
sulle
superiori
o
leggende
metropolitane popolate da “Mostri da cattedra,”
pronti a divorarli non appena essi commettono
il primo errore, cosicché la loro carriera
scolastica assomigli sempre di più all’Araba
Fenice.
Giudizi non del tutto esatti ma
nemmeno
privi
di
qualche
effettivo
fondamento.
Difatti, il ragazzo che appena tre mesi
prima ha sostenuto il suo ultimo esame che gli
ha permesso di entrare nel mondo dei grandi, si
ritrova ad affrontare la stessa ansia che dalla
quinta elementare lo affliggeva prima di
frequentare la prima media. Questo è ordinario,
ma nemmeno debba pensare che le superiori
siano così insidiose: certo sono faticose e
stressanti, ma se ci si impegna un minimo e
costantemente
donano
anche
grandi
soddisfazioni prima del fatidico esame di
maturità, oltre il quale si affrontano altri tipi di
scelte; e forse è anche questo che preoccupa chi
comincia: la grandezza della cosa. Ovvio che
nella realtà il tutto risulta essere strettamente
soggettivo.
Ma per chi invece si ritrova alla fine il
discorso cambia leggermente. Gli allievi delle
quinte sono oramai ingranaggi bene oliati nel
complesso meccanismo della maturità: la cosa
spaventa, ma la si affronta con la lucida
rassegnazione di chi ha alle spalle cinque anni
La realizzazione di un sogno
Appena squillò il telefono andai a rispondere.
Era un dirigente del F.C. Internazionale e mi
disse che mi avevano preso. Era il 23 maggio di
questo anno. Da allora per me è iniziato un
sogno ad occhi aperti.
Mi chiamo Daniele Capelloni, ho 18 anni e
frequento la classe 5a A Meccanici dell’Itis
Giorgi. Sono nato a Orzinuovi, un paese di
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[email protected]
circa ventimila abitanti in provincia di Brescia.
Prima giocavo nella squadra del Montichiari
che milita nel campionato di C2. Gioco a calcio
dall’età di tre anni e l’Inter è sempre stato il
mio sogno. Adesso,
che il sogno si è
trasformato in realtà ha portato con sé anche
tante conseguenze: vivo da solo in un locale nel
comune di Cormano a nord di Milano, perché
era impensabile viaggiare da Brescia a Milano
per gli allenamenti. Per questo ho dovuto
lasciare la famiglia, gli amici, e i conoscenti. Vi
assicuro che vivere da solo non è facile e,
soprattutto alla sera, quando sono nel letto e
non c’è nessuno a darmi la buonanotte, penso
tanto a casa ed è difficile andare avanti. Ma, pur
di raggiungere il mio obbiettivo, cioè diventare
calciatore sono disposto a fare questi sacrifici.
Vivere da soli fa capire il senso materiale e le
piccole cose della vita a cui uno non fa caso
quando vive in famiglia. Mi alleno tutti i giorni
per circa tre ore al centro sportivo A.Moratti,
meglio conosciuto come la Pinetina, e si trova
ad Appiano Gentile. Giocare a calcio è per me
la più bella cosa che esiste e che potesse
capitarmi.
testimoniare come i sogni possono diventare
realtà: basta crederci.
Ultimamente ho disputato una amichevole con
la prima squadra a San. Siro. Un’ emozione da
togliere il fiato. Adesso spero solo che chi mi
conosce mi consideri come prima, anche se
gioco nell’Inter.
Ringrazio i miei compagni di classe della VA,
sia meccanici sia elettrici, per l’aiuto e l’affetto
che mi hanno dimostrato. Un grazie particolare
anche a tutti gli studenti, al preside, ai
professori e a tutto il personale del Giorgi.
Un bacio a tutti.
Daniele Capelloni, 5Am
La politica e i giovani
La politica è la scienza e l’arte di governare
un popolo. Da essa possiamo solo aspettarci
atteggiamenti poco chiari e complessi, per il
raggiungimento di determinati fini, sia nel
campo sociale che in quello personale.
Essa, sin dai tempi più antichi, ha guidato la
vita ed i destini dei popoli, ma, se guardiamo
dalla parte del vecchio continente, possiamo
notare che è stata la causa principale delle
guerre fra i popoli, del favoritismo per le classi
più benestanti, complice della corruzione ad
alte sfere governamentali e pubbliche, etc.
Un individuo che vuol fare politica, oltre a
saper parlare e agire con astuzia e tatto in ogni
circostanza, dovrebbe riconoscersi prima di
tutto come individuo onesto, sicuramente nel
senso positivo, per poter offrire dei servizi
chiari ed inconfutabili. Infatti, durante i primi
passi nello svolgimento di questa delicata
attività, il politico, oltre alla sua preparazione
culturale, dovrebbe essere consapevole del
grande impegno che dovrà assumersi nel
portare avanti questa attività.
Come già detto, dobbiamo essere sicuri della
nostra formazione personale e, soprattutto, di
quella umana.
Tutto ciò diventerà la base fondamentale delle
aspirazioni e, soprattutto, delle nostre
inclinazioni, che ci permetteranno d’impartire,
in modo imparziale, giustizia e ordine.
La politica e i giovani: sono argomenti così
vecchi come il peccato originale, che sospinse
l’umanità da una situazione agiata a una
disagiata. Infatti, sono state le scelte sbagliate,
Quest’estate ho avuto anche la fortuna di
partecipare, in parte, al ritiro pre-campionato
con i giocatori di serie A. E’ stata un’emozione
immensa, non ci sono parole per descrivere
l’avvenimento. Io, ragazzo di umili origini,
abituato alla campagna della provincia di
Brescia, in pochi mesi mi sono ritrovato a
vivere a Milano per giocare con l’Inter. Con
questo non voglio autocelebrarmi, ma solo
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[email protected]
operate da giudizi ed inclinazioni sbagliati da
parte di un ente di origine dubbiosa.
Sono propriamente le nostre scelte, influenzate
dalle nostre tendenze, che determineranno il
nostro lavoro politico, a vantaggio o svantaggio
di tutti noi.
La politica nei giovani si deve insegnare fin dai
primi anni delle scuole medie, iniziando
naturalmente a dosaggi minimi, per dare loro
un’idea basilare di ciò che può e di ciò che non
deve fare nella politica. Infatti, la politica non
deve condizionare il libero destino dei popoli,
anzi, dovremmo essere noi a sottometterla a
continue modifiche, sulla base di criteri e valori
umani, che caratterizzano tutti quanti noi.
Perciò, quando andiamo a votare, dobbiamo
essere coscienti e maturi nelle nostre scelte
politiche, liberi da ogni influenza altrui, che
possa modificare le nostre decisioni. In queste
ultime elezioni politiche regionali, si è
dimostrata la continua, ma ancora incompleta,
maturità del popolo italiano.
Nuovi arrivi al Giorgi
Diamo il benvenuto ai nuovi insegnanti e al
personale ATA e auguriamo loro un proficuo
lavoro nel nostro istituto:
Andolina A., Bettolini G.B., Chillemi S.,
Destro H., Elia L.A., Fazio G., Girone V., Gjika
E., Maida A., Molica A., Muzzupappa M.P.,
Pezzati B.M., Pullara G., Riccio E., Risi A.,
Scoppitto P., Spina D., Taralli F., Vocino S.
TROPPE specie di animali sono oggi in via di
Vasquez Arturo Moises
3a Giorgi serale
estinzione. L’uomo è in pericolo?
SOS per la fauna
Aiutiamo il mondo animale per la
sopravvivenza anche della specie umana.
L’uomo è proiettato verso gli anni tremila,
dedito a inventare, conoscere, conquistare altri
mondi e pianeti. E la nostra Terra, il suo
ecosistema, i suoi abitanti?
Pochi sono gli studiosi che svolgono la loro
attività rivolta alla conservazione del delicato
equilibrio
dell’ecosistema
Terra.
Fortunatamente le “associazioni” di studio e
ricerca, alle quali questi studiosi offrono il loro
contributo, riescono ad operare con più forza
rispetto al singolo, così da ottenere
un’attenzione maggiore verso l’ascoltatore
“uomo” di tutta la Terra.
Questo equilibrio delicato tra esseri viventi non
è rivolto ad un solo tipo di animale, ma a tutto
ciò che è vivente. Dal grande elefante alla
insidiosa zanzara, dalla formica alla gigantesca
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[email protected]
denaro a contrabbandieri e gruppi commerciali,
questi ultimi spesso spalleggiati dagli stessi
governanti, per arricchire già ricchi finanziatori
e imprenditori.
La salvaguardia di queste e molte altre specie,
deve essere sostenuta da tutti i paesi della
Terra. I governi devono convenire, per sé e gli
altri, che questo patrimonio “vivente” è di tutti
e serve a tutti.
Per questi ed altri motivi non meno importanti,
tutti noi dobbiamo renderci partecipi nel far
conoscere tutte le situazioni di cui conosciamo
l’esistenza e rispettare l’ambiente nel quale
viviamo; non sprecare le risorse e tramandare il
nostro sapere ai nostri figli per il rispetto anche
della molestissima zanzara.
Alessandro Bettini,
Giorgi serale
balena.
Insetti,
vertebrati,
invertebrati,
molluschi, rettili, mammiferi, tutti sono a
rischio estinzione, solo l’uomo (anche se
mammifero) non si vede in questa schiera di
“esseri” perché è solito identificarsi come
superiore alle altre specie e la sua intelligenza
può porre rimedio a qualche mancanza o
“scomparsa”.
In alcuni Paesi si sono verificati dei casi di tale
importanza da mettere a repentaglio la vita
dello stesso essere umano, che ha praticato
questa modifica nell’ecosistema circostante. Un
paese asiatico, per debellare la presenza di
piante infestanti nelle risaie, per la coltivazione
del riso ha utilizzato un tipo di lumaca gigante,
la quale, trovando un ambiente a essa
favorevole e privo di predatori, ha prolificato a
tal punto che, oltre alle piante infestanti, ha
devastato le colture, mettendo in serio pericolo
direttamente l’uomo.
Oltre alla scarsità di cibo, si è utilizzata una
grossa quantità di prodotti chimici per debellare
la riproduzione delle lumache, portando a livelli
di guardia l’ecosistema per gli altri esseri
viventi (e ancora compreso l’uomo) per la
contaminazione delle acque contenute nelle
risaie e successivamente in quelle delle falde
acquifere. Oggi sappiamo perché bisogna fare
della ricerca sui diserbanti e perché si cerca di
imporre un quantitativo limitato nell’uso dei
pesticidi, una azione comporta chissà quali
cambiamenti, a breve o a lungo termine
L’estinzione degli animali può essere
determinata non solo dall’inquinamento e
dall’uso irresponsabile di prodotti chimici, ma
anche e soprattutto dai “divertimenti”
dell’uomo: la caccia.
L’inseguimento spietato e la cattura delle
balene, oggi ne ha determinato la scomparsa di
alcune specie e il limitato numero di quelle
attuali.
I safari africani, fatti per avere un misero trofeo
da appendere nel proprio appartamento, o,
peggio ancora, a scopo di lucro per appropriarsi
delle zanne dell’animale e venderne l’avorio,
stanno causando il rischio di estinzione per
elefanti e rinoceronti.
Molte di queste ricerche ed indagini si devono
ad alcune associazioni, che hanno portato a
conoscenza del pubblico delle situazioni
nascoste, orientate ad incrementare i traffici
illeciti, che portano ingenti quantitativi di
Atletica: che passione !
Giovedì 29 settembre si sono tenute le gare di
atletica per il biennio.
Domenico Longo della 1°A si è classificato
primo nei 100 e nei 1000 metri e secondo nel
salto in lungo.
Domenico, è stata la tua prima esperienza con
l’atletica oppure ne hai già fatta alle medie?
Si, ho già praticato l’atletica alle medie, ma
questa volta le gare mi sono piaciute
particolarmente.
Perché?
Beh, perché mi piace gareggiare e fare sport
anche se mi è sembrato fin troppo facile
vincere, credevo che i miei avversari fossero
più forti.
Cosa ne pensi del Giorgi dopo un mese di
frequenza?
La scuola è carina, o meglio, mi piace
l’ambiente, le persone che sono qua, gli amici,
la struttura invece è piuttosto deprimente.
Il tuo sport preferito?
Sicuramente il calcio, anche perché, oltre ad
essere lo sport più popolare, lo pratico
agonisticamente. Mi piace anche l’atletica, ma
il calcio è più divertente.
Matteo Rossi della 1a B, classificatosi secondo
nel salto in alto, ammette che gli sono piaciute
queste gare: “si, sono state organizzate bene e
sono state divertenti”.
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[email protected]
tessuti, disegni e colori di stile orientale;
ogni scuola aveva a disposizione un gazebo,
dove erano raccolti i propri lavori(opuscoli,
manifesti etc….)da esporre durante la serata.
Matteo, pratichi qualche sport?
Non faccio nessuno sport, ma l’atletica mi
appassiona particolarmente. Già alle medie la
praticavo. Facevo il salto in alto. Pensa che
dovevo andare ai campionati nazionali, ma poi
sono stato esonerato. Non mi piace avere
obblighi come negli sport agonistici, fare sport
deve essere divertimento.
Ti piace la nuova scuola?
Si, mi piace,forse è un po’ vecchia e rovinata,
ma nell’insieme è buona. La gente è simpatica,
ho tanti amici qua e le materie scolastiche non
mi dispiacciono.
Tra tutte le scuole partecipanti a questo
evento, L’ i.t.i.s Giorgi si distinse dal punto
di vista organizzativo rispetto alle altre ..
Frittoli Marco, altro studente del Giorgi
serale, quest’anno in terza, che aveva
partecipato insieme ad altri compagni alla
festa, espresse allora un suo giudizio:
“Serata splendida”, è stata una importante
“festa” che univa arte e poesia, ma, allo
stesso tempo, divertiva.
Ben organizzata anche nei minimi dettagli, è
stato bello vedere tanti ragazzi coinvolti
dall’intrattenimento dei gruppi e del dj; a
metà serata SPECIFICO: COCKTAILS DA
PAURA E TANTE BELLE RAGAZZE.
Conoscendo il mio compagno, potevo già
immaginarmi una serata così SPECIAL!!!.”
Grazie alla partecipazione della prof.ssa
SCARPA, abbiamo avuto il privilegio di
avere con noi anche la CROCE VERDE.
“Mi sento in dovere”, dice alla fine
l’organizzatore della festa, Marco Lo
Monaco, “di ringraziare tutti i collaboratori e
partecipanti
della serata, sperando che la prossima volta
ci possa essere ancora più gente per un
maggior divertimento. Gli obbiettivi
prefissati sono stati raggiunti.”
Il giorno 29 aprile 2006 si svolgeranno i
campionati d’istituto di atletica leggera. Gli
insegnanti vorrebbero diventasse un occasione
di partecipazione da parte degli studenti, perché
sarà una giornata di sport e divertimento e non
per saltare qualche ora di lezione.
Nell’ottimismo di questi ragazzi vediamo un
futuro per l’atletica e per lo sport in generale.
Emilio Scaramuzza
4at
Serata Cheval Cafè
Lo scorso 1 giugno 2005, c/o l’ippodromo di
S. Siro, a Milano, uno studente dell’i.t.i.s
Giorgi serale, Marco Lo Monaco, organizzò
un evento cui fecero parte alcune scuole di
Milano, tra cui: l’i.t.i.s Marie Curie, Rosa
Luxenburg, Piero Sraffa e lo stesso Giorgi.
L’obbiettivo di questo evento era quello di
creare una fusione tra arte e musica.
Tre band accompagnarono la serata con
musica
classica e soft
Rock; ci fu
una
bella
esposizione
di
quadri,
poesie,
lavori
artistici
e
non,
delle
varie scuole
milanesi.
Per la buona riuscita della serata,
Curiosità dal mondo dello Sport
Perché la maglia della Nazionale
è azzurra e non tricolore?
Nel panorama delle maglie nazionali, che quasi
sempre riprendono più o meno fedelmente i
colori delle bandiere dei Paesi di appartenenza,
l’azzurro dell’Italia rappresenta un’eccezione,
che ha motivazioni antiche.
Ancora oggi, le nostre rappresentative
scendono in campo vestite d’azzurro perché
questo era il colore dei Savoia.
Per quanto riguarda il calcio, va ricordato, però,
che fino al 1911, la divisa degli italiani era
completamente bianca, come quella della
l’alunno Marco della ex-2° Aa, oggi in 3a,
con l’ausilio di una organizzazione già
avviata(la eyes five shot), approntò un
allestimento del luogo molto accogliente con
gazebi, divani e poltrone ricamate con
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[email protected]
squadra di club più famosa dell’epoca, la Pro
Vercelli.
Solo il 6 gennaio di quell’anno l’Italia, proprio
in omaggio all’allora Casa regnante, scese in
campo vestita d’azzurro e, da quel momento,
non cambiò più la divisa. Il debutto con la
nuova maglia avvenne all’Arena di Milano
contro l’Ungheria e non si può dire che abbia
portato fortuna: i primi azzurri, infatti, persero
la partita per 1 a 0.
_ Giunge cadavere, rifiuta di fornire le sue
formalità
(Referto Pronto Soccorso)
_ “Il cellulare non prende la linea”
“E’ in una zona coperta?”
“Sì, sono a casa”
Marco Frittoli
3a Giorgi serale
Lettera a Babbo Natale
Sebastiano Amato
(uno sportivo curioso del Giorgi serale)
Caro Babbo Natale,
sono una pianta conifera alta circa 8-9 metri,
abito sul ciglio di una strada molto trafficata e
inquinata di questo “Bel Paese”, e sono in
attesa di essere giustiziata perchè mi sono state
avvelenate le radici.
I miei padroni, accorgendosi del mio colorito
anomalo e temendo che io potessi cadere sulla
strada arrecando danni a persone e/o cose,
hanno deciso di abbattermi e, prossimamente,
ne chiederanno l’autorizzazione all’Ufficio
Verde.
Caro Babbo Natale, io non voglio morire, potrei
essere curata con la sostituzione del terreno
venefico che attualmente ricopre le mie radici ,
per poi continuare a crescere ancora più in alto
e fornire ombra, aria pura e bellezza naturale
all’ambiente circostante.
Se io ed altre piante come me finiamo di vivere,
ben presto sarà anche la fine dell’umanità.
Se riuscirai a salvarmi (ma fai presto, ti
prego!!!), sarà il più bel regalo che riuscirai a
farmi per questo Natale e per tante altre
ricorrenze.
Babbo natale, conto su di te perchè so che tu
ami i bambini e questi rappresentano la vita,
come noi piante. Nel caso non riuscissi a
salvarmi, accetterò comunque il mio crudele
destino e ti ringrazio lo stesso.
W gli amanti del Verde!!!
W gli amanti della Natura!!!
CURIOSITÀ SCOVATE PER VOI…
- Alle sogliole del Duemila…
- Ho paura quando l’aereo comincia a
prendere quotazione
- Vogliamo fare una crociata nel
Mediterraneo
- Chi è che tosse?
- Tra non molto mi sto arrabbiando
_ Questa è la formula, dov’è che manca un
errore?
_ Quattuor milia hominum occidit (uccise
quattromila uomini)
tradotto: “quatto quatto uccise mille
uomini”
(versione in classe di Latino, Liceo Classico di
Catania)
_ Stia tranquillo, risolviamo tutto in un
paio di tre giorni
- Scusi, quanto costa una marca da bollo
di 10 euro?
- “A Maria Santissima, salita in cielo a
spese del Comune”
Firmata: un abete condannato a morte.
(Epigrafe di un monumento in Calabria)
Pierina, Giorgi serale
_ A Giugliano (NA) durante la festa della
Madonna della Pace, una spaventosa rissa
provoca 1 morto e 50 feriti
(cronaca vera)
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[email protected]
Due parole sui tornei provinciali dove ci siamo
classificati leggermente peggio rispetto allo
scorso anno: niente semifinale per il basket (per
tre anni abbiamo perso partite di grande
equilibrio)
e
per
le
squadre
di
FUORICLASSECUP, il torneo di calcio a 5 che
lo scorso anno ci ha visto partecipare alla fase
nazionale di Firenze. Basso profilo per lo sci
dove le promesse non sono state mantenute.
Quest’anno niente atletica, d’istituto e tanto
meno provinciale, con motivazioni che
troverete in seguito sulle colonne dello
Stabulario. Se non sarete d’accordo sarà vostro
dovere farmelo sapere, al fine d’aprire un
dibattito sul merito!
Arrivederci al PalaGiorgi.
Tornei fra le classi
Dopo mille partite ecco il consuntivo dei tornei,
tra le classi, per l’a.s. 2004-2005.
Nel basket vince la 1At guidata da Toajari,
riconosciuto anche in trasferta quando la
selezione ha giocato gli studenteschi, che ha
vinto anche i due trofei individuali:
Capocannoniere e Miglior Giocatore. Ha
chinato il capo, in finale, una squadra “mista”
della 1A + 1B (Tonella stava sclerando poi,
visto il risultato, ha lasciato perdere).
Nel triennio vince la 4Bt di “magic”
Campagnoli sulla 5Bt che ha protestato per
l’arbitraggio ma, a tuttoggi che è transitata
dall’esame di stato, non ha più importanza.
“Magic”
ha
contribuito
in
maniera
determinante, e questa non è una sorpresa, ma
ha anche saputo esaltare Daroni, pilastro n°2,
Comitini e “tower” Prataviera che hanno
imposto un miglior gioco di squadra. Insieme
hanno messo un’ipoteca anche al titolo del
prossimo anno.
Prof. Maurizio Tonella.
Nel volley, che nel cuor mi sta dopo il calcio e
l’amatissimo basket, hanno primeggiato la
solita 1At, sulla 2At, e la 5Aon sulla 4At,
giocando 4 contro 6 (ma si può?). Complimenti
ad entrambe (per motivi diversi).
Capocannoniere: Martino (2A) e Leone (2B).
Miglior giocatore: Errani (2A).
Nel calcio a 5 vincono la 2A sulla 2At (due
finali perse!) dopo una bella partita che ha visto
in vantaggio la squadra che, poi, ha perso.
Vince anche la 3Bt sulla 3Am con un 7-1 che
spezza quello che lo scrivente credeva essere un
equilibrio. Capocannoniere: Isgrò (3Am).
Miglior giocatore: Pincelli (3Bt).
Atleti neri più veloci
Lo sapevate perché gli atleti neri corrono più
veloci degli altri?
La superiorità dei velocisti neri sui loro colleghi
di altre razze cominciò a manifestarsi negli anni
Trenta e, da allora, è apparsa sempre più
evidente. Questo crescendo ha assunto
proporzioni schiaccianti negli ultimi anni: basti
dire che tutti i 36 velocisti, che hanno finora
corso regolarmente i 100 metri in meno di 10”,
sono atleti dalla pelle nera. Secondo uno
specialista in scienze motorie, nei muscoli degli
atleti neri si riscontra una prevalenza di fibre
veloci e nelle loro caratteristiche morfologiche
una più accentuata inclinazione del bacino.
Il premio IRON MAN è stato vinto da Igor
PINCELLI (3Bt). Come tutti sanno questo
riconoscimento premia colui che ha ottenuto i
migliori risultati sportivi scolastici, nell’anno in
corso, cumulando impegno e disponibilità alle
varie selezioni che partecipano ai campionati
provinciali.
Grazie Igor, avanti così!!
12
[email protected]
Sono fattori che possono contribuire al
fenomeno, anche se le più forti motivazioni
sociali e gli incentivi economici restano una
spiegazione plausibile. Oltretutto, la prevalenza
degli sprinter neri sembra aver creato nei
colleghi bianchi un complesso d’inferiorità
nonché una tendenza a disertare il settore della
velocità.
Negli Usa, ad es., si è assistito a manifestazioni
importanti, come gli Olympic Trials, dove i neri
costituivano il 90% dei partecipanti, sebbene
essi rappresentino solo il 13% della
popolazione americana.
(da: Sport Week)
Sono solo alcuni esempi….se volete vederli
tutti guardate il poster all’entrata della
Vicepresidenza!
Non sono disegni fatti con pennarelli e colori
perché ogni linea non è casuale ma corrisponde
ad una curva matematica con una sua specifica
equazione. Il poster è stato realizzato nell’anno
scolastico 2004/2005 da alcuni studenti della
classe III Bt diurno.
I ragazzi, seguendo modalità fissate e
concordate insieme, hanno creato delle opere
utilizzando esclusivamente le equazioni delle
curve studiate (rette, coniche, funzioni
goniometriche etc.) .
I lavori sono stati progettati da ciascun alunno
con “carta e penna” e poi, successivamente,
realizzati con Derive 5. I soggetti, scelti in
modo del tutto personale, sono molto originali
sia
nella
composizione
artistica
che
nell’utilizzo, spesso molto elaborato, degli
strumenti matematici.
Il mio intervento finale è stato limitato perché
molti dei lavori erano perfetti già alla consegna!
Sebastiano Amato
2 As Giorgi Serale
Disegnare con la matematica
Si può disegnare con la matematica?
Date un’occhiata a questi disegni…
Questo poster è stato esposto al Convegno
2005:
MATEMATICA E SCUOLA:
facciamo il punto
organizzato a Milano il 12-13-14 Ottobre
dall’IRRE Lombardia a cui partecipavano circa
400 docenti di matematica provenienti da tutta
Italia. E il successo è stato notevole.
Ai 12 ragazzi (in ordine alfabetico) che lo
hanno realizzato:
Marco Bianca
Matteo Cola
Federica Gelpi
Federico Martinico
Dania Mattaliano
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[email protected]
Riccardo Papais
Annalisa Petroni
Antonino Pitasi
Federico Remonato
Federico Sammartino
Francesco Semeraro
Gianluca Tiscione
vanno i miei complimenti e quelli di tantissimi
altri insegnanti che hanno partecipato al
convegno!
Prof. Manuela Zarattini
Poi vi sarà, probabilmente a novembre 2996,
quando chiude la scuola australiana chiude
mentre le nostre sono aperte, la visita di ritorno
dello studente australiano in Italia, ospitato da
voi.
Non ponetevi il problema degli spazi, basta vi
sia una stanza comune con diversi letti per
ospitare il/la ragazzo/a australiani. La cucina
italiana rendera l’ospitalità ottima. E Milano è
una città interessante per tutti.
Inoltre nel periodo potrete organizzare, a
piacimento, come avvenuto in Australia, visite
a realtà diverse da Milano. Anche qui le
distanze e la densità popolativa dei due paesi
sono estremamente diverse, e quindi diverse
saranno le occasioni.
Andiamo in Australia !
Abbiamo la possibilità di avere, per le classi
terze e quarte, uno scambio famiglia-scuola con
la regione di Melbourne, in Australia. Si tratta
di partire a giugno 2006, quando chiude la
scuola italiana mentre è aperta quella
australiana.
Certo c’è il costo del viaggio, circa 1000€, ma
poi le spese di mantenimento sono a carico
della famiglia ospitante, salvo le spesucce
personali.
Si viene ospitati presso una famiglia del
ragazzo/a gemellato/a. E si impara a vivere per
almeno quattro settimane presso una famiglia
diversa, con usi e abitudini propri. Non ci si
deve spaventare, è solo un’esperienza di vita
diversa, per cibo, abitudini, uscite serali e
pomeridiane, etc..
In parte si frequenterà la scuola australiana. E
anche qui si vedrà una scuola diversamente
articolata rispetto alla nostra.
Si imparerà la lingua inglese, perché in ogni
occasione tale lingua diventa mezzo di
comunicazione indispensabile.
Il potere della risata
Secondo uno studio, alcuni scienziati hanno
calcolato che ridere di gusto, anche solo per
mezzo minuto, corrisponde a 45 minuti di
riposo. Inoltre, una sonora risata è paragonabile
a tre minuti di esercizio aerobico, mentre dieci
sorrisi equivalgono a dieci minuti di esercizio
intenso al vogatore.
Fra l’altro, la risata fa triplicare inoltre la
quantità d’aria immessa nei polmoni, migliora
la circolazione, la digestione, il metabolismo, la
14
[email protected]
Qual è, dunque, lo scopo dello studio? Finchè
non si chiarisce questo, non si può studiare in
maniera intelligente.C’è chi studia per superare
l’esame; lo studente si chiede:”Come farò a
esporre esattamente questa cosa quando me la
chiederanno?”Oppure: ”In che modo posso
superare l’esame?”
E’ pura follia ma, purtroppo, è ciò che hanno
fatto molti studenti. Pensate ad un uomo che
costruisce case da molti anni; un giorno gli
viene
assegnato
un assistente
che si è
appena
laureato in
ingegneria
edile.
L’uomo
diventa
matto!
Il
neolaureato
ha
studiato
questa
materia
per
anni, ma di
pratica non sa niente e il costruttore non capisce
il perché. La risposta è semplice: il neolaureato
ha studiato tutte le sue materie con l’obiettivo
di superare gli esami; non ha studiato le
tecniche per arrivare a costruire una casa. A
lungo andare, l’uomo che ha molta esperienza
pratica non è che sia necessariamente superiore,
però è sicuramente capace di costruire
materialmente una casa, perché tutto il suo
studio è basato sulla domanda:”Come posso
mettere
in
pratica
questo
principio
nell’edilizia?” Ogni volta che legge un
annuncio pubblicitario, un testo specialistico o
qualcosa del genere, nel corso della lettura si
pone sempre la stessa domanda:”Come posso
applicare questo principio a quello che sto
facendo?”
Questa è la differenza fondamentale e
importante tra lo studio pratico e lo studio
puramente teorico. E’ il motivo per cui certi
diplomati e laureati non riescono a mettere in
pratica la loro materia. Invece di studiare un
testo pensando:”Me lo chiederanno all’esame?”
sarebbe molto meglio chiedersi: ”Come potrò
effettivamente usare queste conoscenze nella
realtà”?
Così facendo, si otterrebbe molto di più da ciò
che si studia, e si imparerebbe così a utilizzare
nella pratica i dati teorici.
Per quanto riguarda l’apprendimento vero e
proprio, la prima cosa da imparare e il
principale ostacolo da superare è che non si può
studiare una materia se si pensa di conoscerla
già perfettamente, prima ancora di cominciare.
funzionalità cerebrale e l’eliminazione di
sostanze nocive.
Lo sapevate che, per iniziare la giornata con il
giusto umore, per prima cosa al mattino si
dovrebbe sorridere a se stessi ed ai familiari che
ci circondano.
Impariamo, quindi, a ridere di noi stessi,
cerchiamo di vedere il lato positivo delle cose
anche nelle circostanze difficili: cosa ci costa
poi?
Daluiso, Amato, Enduci
2 AS
(tutti sorridenti)
Una domanda comune a molti studenti:
“Perché studiare?”
Considerata l’enorme importanza che la nostra
società attribuisce all’istruzione, specialmente
negli ultimi anni, è sorprendente constatare che
una tecnologia dell’istruzione non e’ mai
esistita. Anche se può sembrare improbabile, è
la verità. Esistevano delle tecnologie
scolastiche, ma non avevano molto a che fare
con l’istruzione.
Queste tecnologie spiegavano come si va a
scuola, come si riceve un’educazione, come si
fanno gli esami, ma non esisteva una vera e
propria metodologia dell’istruzione o di studio.
A causa di questa lacuna, la gente difficilmente
riusciva a realizzare i propri scopi.
Sapere come studiare è estremamente
importante per chiudere.
La prima porticina che bisogna aprire per
cimentarsi nello studio è la volontà di
conoscere: “Fatti non foste per vivere come
bruti, ma per seguire virtute e conoscenza”
(Dante).
Se questa porta rimane chiusa, si rischia di
adottare
il
sistema
dell’apprendimento
meccanico:
un metodo che non permette di acquisire alcuna
conoscenza, ma sforna soltanto dei diplomati
che forse riescono a ripetere nozioni a
memoria, come i pappagalli, ma che non hanno
una comprensione reale della materia e,
tantomeno, la capacità di utilizzare nella pratica
ciò che è stato loro insegnato.
15
[email protected]
Uno studente che è convinto di sapere già tutto
di una certa materia, non riuscirà a imparare
niente di quella materia.
Può darsi che, grazie a esperienze precedenti,
una persona abbia già una certa familiarità con
un argomento e che, avendo avuto qualche
successo in quel campo, sia ora convinta di
sapere tutto.
Se a questo punto, pertanto, frequentasse un
corso su quella determinata materia,
studierebbe attraverso una barriera costituita
dall’idea che “sa già tutto”.
Questo ostacolo può bloccare completamente la
persona nel suo studio e impedirle di fare
progressi.
E’ un principio che vale per lo studio di
qualunque materia.
Se una persona è in grado di decidere che di
una certa materia non sa già tutto, se è in grado
di dire: ”Qui c’è qualcosa da imparare,
studiamolo”, può superare questo ostacolo e
quindi può imparare.
Questo è, dunque, a mio parere, il principio
estremamente importante per ogni studente e la
risposta alla domanda iniziale. Comprendendolo e applicandolo, le porte della
conoscenza si spalancheranno automaticamente.
A tutti gli studenti del
corso serale
In occasione della fine di 32 anni di “fedele
servizio”, la maggior parte spesi come
collaboratore, mi sorge spontaneo augurare a
tutti voi un buon proseguimento degli studi e, in
modo particolare ai maturandi, una chiusura
“gloriosa” del loro iter scolastico.
Spero che la vita possa sempre sorridervi e che
troviate sul vostro cammino punti di
riferimento che vogliono sempre il vostro bene
come, nel limite del mio possibile, ho cercato di
essere anch’io per voi.
Sono certo che un filo sottile, alimentato dal
sentimento di reciproca stima, ci legherà per
sempre.
Con affetto
prof. Angelo Galano
Massimo Coti
2 As
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[email protected]
• DUE GENERAZIONI
- Il padre al figlioletto: - Se prendi la medicina,
stasera ti porto a vedere i burattini - Il figlio
risponde: - E se la prendi tu al posto mio,
stasera ti porto al night -
Relax serale
• MOGLI FULMINEE
- Un amico all’altro: - Hai saputo cosa è accaduto a Gianni? E’
all’ospedale in punto di morte - Ma no, ti sbagli; l’ho visto due ore fa
all’angolo con una bionda favolosa –
- Appunto, l’ha visto anche sua moglie • BIMBI D’OGGI
- Pierino, anni 6, entra in un bar e chiede: - Un
whisky, per
favore - Tutti i presenti scoppiano a ridere, ma Pierino
ribatte serio : -Non è mica per me, è per mio
fratello che ho lasciato fuori in carrozzina -
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[email protected]
• TRA COLLEGHI
- Non capisco perché tu abbia insegnato a tua
moglie a giocare a poker - E l’altro: - Semplice.
Così ho trovato il sistema per riprendermi
qualche cosa dallo stipendio • CACCIA GROSSA
- Come hai fatto a catturare quel cinghiale, tu
che non sei mai andato a caccia? - Bè, ti dirò,
ho preso una pentola, dell’acqua, della legna e
una cinghia, che ho messo a cuocere, ottenendo
una cinghia lessa; il cinghiale, sentendo l’odore
della cinghialessa, si è avvicinato ed io l’ho
catturato -
Alessandro, Massimo, Andrea
Giorgi serale
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Numero di Novembre 2005