STABULARIO …in progress! Giornale dell’ITIS-LST Giovanni Giorgi di Milano Numero Sei Novembre 2005 STABULARIO in progress… Giornale dell’ITIS-LST Giovanni Giorgi di Milano Numero Sei Novembre 2005 Redazione Grasso, Remonato, Scaramuzza, Sommario Tre cose nella vita… p3 Ruolo della donna ieri e oggi p4 Ohé, ragazzi! p5 Riapre la scuola p6 La realizzazione di un sogno p6 La politica e i giovani p7 Nuovi arrivi al Giorgi p8 SOS per la fauna p8 Atletica, che passione! p9 Serata Cheval Cafè p 10 Perché la maglia della nazionale è azzurra? p 10 Curiosità p 11 Lettera a Babbo Natale p 11 Tornei fra le classi p 12 Atleti neri più veloci p 13 Disegnare con la matematica p 13 Andiamo in Australia ! p 14 Il potere della risata p 14 Perché studiare? p 15 Il congedo del prof. Galano p 16 Relax serale p 17 Foto p 17 e 18 2 [email protected] Tre cose nella vita… Si dice che nella vita contino tre cose: la salute, i soldi e l’amore. La maggior parte delle persone che conosco dicono che nella vita contano essenzialmente tre cose: salute, soldi ed amore. Non ci si potrebbe sicuramente lamentare potendo soddisfare tutti e tre gli aspetti, ma, dal mio punto di vista, pensare di poter raggiungere tutti e tre gli obiettivi insieme è una forma di utopia. Per quanto riguarda la salute, non ci sono dubbi, è il primo elemento che chiunque dovrebbe chiedere alla vita nonché tutelare, sia che si tratti di salute fisica, sia di quella mentale; basta guardarsi intorno per vedere quanta gente soffre a causa di malattie o menomazioni fisiche causate da disguidi genetici, fattori ambientali o poca attenzione, come incidenti stradali o lavorativi, per rendersi conto di quanto già si è fortunati a camminare con le proprie gambe. Da non dimenticare, altresì, quanto sia importante anche la salute mentale, il dono di saper adoperare al meglio quel tesoro, ricco di meravigliosi processi che comunemente chiamiamo “cervello”. Se si riflette su quante persone fanno del male a se stesse o al prossimo, ogni giorno ed in ogni parte del pianeta, si può comprendere quanto sia importante ed indispensabile tutelare quest’altro tipo di salute al fine di garantire un aspetto di vita sociale sempre migliore; quindi, senza dubbio, io collocherei al primo posto la “salute” per la sua essenziale importanza. Per quanto concerne, poi, il fattore “denaro”, ci sarebbe da soffermarsi un attimino di più; i soldi dovrebbero essere in genere solamente un bene di scambio, rettangolini di carta filigranata con potere d’acquisto: ma, chi mai potrebbe dire 3 [email protected] quando sono pochi, tanti o semplicemente giusti? La quantità di danaro o ricchezza dipende, secondo me, dal contesto sociale nel quale si vive e dai bisogni che ogni individuo ritiene primari o semplicemente utili nel soddisfare le proprie esigenze, dal lavoro che svolge e dall’impegno che dedica a questo. Ritengo che oggigiorno avere già uno stipendio, che si aggira sui mille, milleduecento euro, in una città come Milano, sia una forma di ricchezza (io vivo con cinque, seicento euro mensili) considerando che ci si può permettere di pagarsi un affitto e mangiare due volte al giorno in maniera soddisfacente. Altre persone ritengono, invece, che bisognerebbe, ad es., cambiare auto ogni due o tre anni, riempire la propria vita ed ambiente di beni all’avanguardia (ovviamente molto costosi), passare le vacanze in luoghi da sogno e mille altre cose non indispensabili, ma dispendevoli. Mi soffermo spesso a riflettere su quanto spreco vi sia tra le persone della moderna società, in faccia comunque ad altri livelli sociali meno abbienti, che lottano ogni giorno per poter sopravvivere, dormendo al freddo e mangiando giusto quando capita; penso, inoltre, a quante sono invece le persone che, pur avendo molti soldi, non posseggono valori morali e, come detto in precedenza, scialacquano interi patrimoni (ereditati o di varia, dubbia provenienza) nei casinò, con maestose automobili, gioielli e residenze sparse per il mondo che, nella maggior parte dei casi, rimangono spesso disabitate ma motivo di vanto (si pensi al problema “abitazione”, che logora tantissime famiglie italiane e non). Lasciando da parte (momentaneamente) l’argomento “soldi”, si può ora passare alla visione di quello stato emozionale che è “l’amore…”: ma, quanti tipi d’amore possono esistere? V’è l’amore per un partner, l’amore per la famiglia, per il lavoro o anche per un particolare interesse (dicono). Personalmente, ritengo che, se esiste un amore con la “A” maiuscola, è quello che sfocia nel rapporto di coppia nonché quello che ho per le persone a me care. Attenendomi alla mia esperienza, non posso considerare amore ciò che si può provare per la propria occupazione, oppure per un interesse personale… per quanto essere custode della famiglia, “l’angelo del focolare domestico”. A differenza, quindi, dell’uomo, che combatteva le guerre, che cacciava, che sosteneva i lavori più faticosi per coltivare la terra e permettere alla propria famiglia il sostentamento, il ruolo della donna, seppur di grande importanza, è rimasto nascosto e circoscritto all’ambito esclusivamente famigliare. Soltanto al giorno d’oggi, con l’emancipazione femminile, alle donne è stato riconosciuto un ruolo importante all'interno dell'organizzazione sociale. Si è finalmente riscattata e ha compiuto delle conquiste impensabili fino a pochi decenni fa, se pensiamo che solo nel 1945 in Italia le è stato riconosciuto il diritto al voto. Già, dalla fine dell’Ottocento, però, grazie alla rivoluzione industriale, che introduceva una nuova tipologia di lavoro nelle fabbriche, la donna aveva cominciato ad accorciare le distanze rispetto all’uomo. Furono migliaia allora le donne che entrarono a lavorare nelle fabbriche d’Europa e d’America, lasciando il millenario lavoro nei campi, aprendo così nuove prospettive sociali a loro, che potevano cominciare a provvedere, anche economicamente, al mantenimento delle loro famiglie. Oggi, la donna è presente in ogni ambito sociale: le barriere ed i pregiudizi, che l’hanno accompagnata per millenni, sono definitivamente crollati; queste considerazioni valgono, però, solo per il mondo occidentale. Sappiamo, infatti, come nei paesi mussulmani il ruolo femminile sia ancora enormemente emarginato; qui le donne sono ancora totalmente soggette al potere dell’uomo e hanno pochissime possibilità di autodeterminazione. E’ tristemente attuale il caso della lapidazione di una ragazza in Afghanistan, che aveva la sola colpa di aver avuto un legame affettivo con un ragazzo suo coetaneo, al di fuori del matrimonio. Ancora più scioccante è stato apprendere che fra gli autori della lapidazione c’era anche il padre della ragazza. E’ molto difficile prevedere se la situazione della donna, in questi paesi, potrà cambiare, perché la religione, a volte, può essere un questi possano essere importanti e presenti nei nostri pensieri e nella nostra vita, non riusciranno mai a toccare i livelli celestiali che il rispetto, le attenzioni e la comunicatività umana possono darci. Sia nel caso di mio figlio, sia in quello della mia ex moglie o delle altre donne che hanno partecipato della mia vita, l’intensità con la quale ho donato i miei spazi, il mio tempo e le mie risorse non possono essere messi a confronto con nessun’ altra esperienza o interesse; sono fermamente convinto che amare dal profondo significhi arricchire la propria anima, ogni lacrima, versata nel silenzio dei fallimenti del cuore, trova spazio nella crescita affettiva della mia esistenza, attendendo il calore che, chi amo, ho amato ed amerò, mi donerà con un sorriso o una carezza. Ritenendomi un osservatore moderno della società, potrei fermamente dire che l’amore, di cui ho descritto la mia esperienza, è sempre più raro; il dono di saper amare viene troppo spesso oscurato dall’interesse, troppo spesso vedo persone legarsi ad altre per tutelarne l’immagine, il patrimonio o, come già detto, altri interessi di vario genere. Quando sento, poi, dire da altri che il ballo, il lavoro o i vari hobby sono l’unica passione della loro vita, riesco a rispettarne i concetti ma non a condividerli: di interessi io ne ho e ne ho avuti tanti, dalle piante agli animali, dal ballo ai vari sport che ho praticato ed ancor oggi pratico, dal lavoro alle varie compagnie di amici, ma sempre tutto ciò è stato Gianni Urbani Il ruolo della donna Il ruolo svolto dalla donna non ha subito, nel corso dei secoli, grandi cambiamenti e rivoluzioni. Tranne pochi casi, come ad es. quello di Cleopatra nell’antico Egitto, di Giovanna d’Arco in Francia ed altri isolati esempi, la donna è stata da sempre un passo indietro rispetto all’uomo: le ragioni sono diverse. L’uomo, fin dai tempi più remoti, è stato colui il quale, grazie alla sua forza fisica, si è occupato di cacciare, combattere, procurare il cibo per la propria famiglia; al contrario, alla donna è toccato il compito di allevare i figli e di 4 [email protected] ostacolo molto difficile da superare, quando questa minaccia offende anche i diritti più elementari ed inalienabili di un essere umano. Nella nostra società, invece, la donna si trova a dover affrontare problemi opposti a quelli delle donne di molti paesi del mondo. Infatti, Il lavoro, la carriera, la voglia di affermarsi quanto e più degli uomini non consentono loro di potersi dedicare del tutto alla crescita dei figli ed alla cura della propria famiglia, esperienza pressochè comune a tante donne. Oggi, in molte sono disposte anche a rinunciare ad una propria famiglia, oppure a mettere al mondo dei figli solo dopo una certa età, quando, cioè, hanno soddisfatto i loro bisogni di realizzazione personale in campo lavorativo e sociale. Sarebbe bello poter ricondurre tutto in un ambito più naturale e non essere costretti a scelte che, nella maggior parte dei casi, sono drastiche. La donna può dimostrare la propria libertà e le proprie grandi potenzialità solo essendo se stessa e scegliendo, di volta in volta, con intelligenza il suo ruolo, secondo i propri desideri ed aspirazioni. Ohè, ragazzi! Se non la conoscete ancora, leggete pure questa poesia di un certo I. U. Tarchetti, roba dell’ ”altro mondo”; ma, leggetela bene anche voi e, poi, ditemi pure cosa ve ne pare e che impressione vi ha fatto; a me ha procurato uno strano effetto: mi ha fatto letteralmente “accapponare” la pelle, mentre l’insegnante d’Italiano la leggeva e spiegava a noi studenti del serale in classe. Eccovela: Memento Quando bacio il tuo labbro profumato, Cara fanciulla, non posso obbliare Che un bianco teschio v’è sotto celato. Quando a me stringo il tuo corpo vezzoso, Obbliar non poss’io, cara fanciulla, Che vi è sotto uno scheletro nascoso. E nell’orrenda visione assorto, Dovunque o tocchi o baci, o la man posi… Sento sporger le fredde ossa di morto! (Igino Ugo Tarchetti) Maria Antuaneta Moldovan, Giorgi serale Vi è piaciuta? E, se ancora non credete ai vostri occhi, o non avete capito bene questa poesia, fatevela spiegare anche voi dal vostro insegnante. “Buon divertimento”. (uno studente del Giorgi serale) 5 [email protected] di sacrifici, ed ora sostiene con coraggio la resa dei conti, l’ultima battaglia prima di vincere la propria guerra personale. Automaticamente, chi raggiunge la quinta ed ultima classe di conoscenza superiore, sa che la maturità non è poi così spaventosa come si ritrovava a pensare in prima, è solo una fase da elaborare con razionalità e metodo: la scuola forma anche nel carattere se congegnata con giudizio; è come una “Naja” alternativa e senz’altro molto più lunga. Ma proprio in quinta l’alunno fa il resoconto della sua strada percorsa fino ad ora, dei suoi successi, degli insuccessi, degli eventuali amori nati all’interno della struttura, della nostalgia di abbandonare in futuro i propri compagni di classe con cui per cinque anni ha condiviso la sua vita, i suoi litigi e i suoi timori, i professori, ma c’è anche chi reagisce nel tirare un liberatorio sospiro di sollievo all’idea di non sacrificare più le proprie serate allo studio, chi proprio non vede l’ora di lasciarsi alle spalle un incubo vissuto a momenti alterni; discorso che vale anche per il diurno In prima invece è un mondo tutto da esplorare, un mondo che forgia il ragazzo che lo fa diventare o uomo o l’esatto contrario: il nostro libero arbitrio è il più potente di tutti gli insegnamenti che un professore possa dare e spetta solo a noi alla fine decidere cosa fare della propria vita. E allora Forza! Un in bocca al lupo per chi comincia, lasciando a casa ogni timore, ma nel contempo applicandosi un minimo; mentre per chi finisce… attimi! Solo un ultimo sforzo e coraggio, tanto tanto coraggio; e nuove prospettive sicuramente si apriranno dinnanzi a noi. Mauro Modena 5 AM Sirio, serale. Tortura per molti e sollievo per altri, con Settembre si chiude l’estate e si riaprono le scuole. 5 settembre 2005: il Giorgi apre nuovamente i battenti. Nel nostro calendario il mese di Settembre é da sempre occasione di controversie perenni quanto comuni. E’ a Settembre infatti che la maggior parte delle persone torna dalle ferie, rilassata o depressa che sia, pronta ad affrontare un nuovo frenetico anno; ed è sempre a Settembre che le ultime reminescenze dell’estate, per chi può, fanno capolino su volti ancora arrossati dal sole di Agosto. Ma Settembre è anche il mese in cui le scuole riaprono, pronte a terrorizzare i poveri allievi delle classi prime, i quali pervasi dall’emozione della novità, tendono a crearsi archetipi sulle superiori o leggende metropolitane popolate da “Mostri da cattedra,” pronti a divorarli non appena essi commettono il primo errore, cosicché la loro carriera scolastica assomigli sempre di più all’Araba Fenice. Giudizi non del tutto esatti ma nemmeno privi di qualche effettivo fondamento. Difatti, il ragazzo che appena tre mesi prima ha sostenuto il suo ultimo esame che gli ha permesso di entrare nel mondo dei grandi, si ritrova ad affrontare la stessa ansia che dalla quinta elementare lo affliggeva prima di frequentare la prima media. Questo è ordinario, ma nemmeno debba pensare che le superiori siano così insidiose: certo sono faticose e stressanti, ma se ci si impegna un minimo e costantemente donano anche grandi soddisfazioni prima del fatidico esame di maturità, oltre il quale si affrontano altri tipi di scelte; e forse è anche questo che preoccupa chi comincia: la grandezza della cosa. Ovvio che nella realtà il tutto risulta essere strettamente soggettivo. Ma per chi invece si ritrova alla fine il discorso cambia leggermente. Gli allievi delle quinte sono oramai ingranaggi bene oliati nel complesso meccanismo della maturità: la cosa spaventa, ma la si affronta con la lucida rassegnazione di chi ha alle spalle cinque anni La realizzazione di un sogno Appena squillò il telefono andai a rispondere. Era un dirigente del F.C. Internazionale e mi disse che mi avevano preso. Era il 23 maggio di questo anno. Da allora per me è iniziato un sogno ad occhi aperti. Mi chiamo Daniele Capelloni, ho 18 anni e frequento la classe 5a A Meccanici dell’Itis Giorgi. Sono nato a Orzinuovi, un paese di 6 [email protected] circa ventimila abitanti in provincia di Brescia. Prima giocavo nella squadra del Montichiari che milita nel campionato di C2. Gioco a calcio dall’età di tre anni e l’Inter è sempre stato il mio sogno. Adesso, che il sogno si è trasformato in realtà ha portato con sé anche tante conseguenze: vivo da solo in un locale nel comune di Cormano a nord di Milano, perché era impensabile viaggiare da Brescia a Milano per gli allenamenti. Per questo ho dovuto lasciare la famiglia, gli amici, e i conoscenti. Vi assicuro che vivere da solo non è facile e, soprattutto alla sera, quando sono nel letto e non c’è nessuno a darmi la buonanotte, penso tanto a casa ed è difficile andare avanti. Ma, pur di raggiungere il mio obbiettivo, cioè diventare calciatore sono disposto a fare questi sacrifici. Vivere da soli fa capire il senso materiale e le piccole cose della vita a cui uno non fa caso quando vive in famiglia. Mi alleno tutti i giorni per circa tre ore al centro sportivo A.Moratti, meglio conosciuto come la Pinetina, e si trova ad Appiano Gentile. Giocare a calcio è per me la più bella cosa che esiste e che potesse capitarmi. testimoniare come i sogni possono diventare realtà: basta crederci. Ultimamente ho disputato una amichevole con la prima squadra a San. Siro. Un’ emozione da togliere il fiato. Adesso spero solo che chi mi conosce mi consideri come prima, anche se gioco nell’Inter. Ringrazio i miei compagni di classe della VA, sia meccanici sia elettrici, per l’aiuto e l’affetto che mi hanno dimostrato. Un grazie particolare anche a tutti gli studenti, al preside, ai professori e a tutto il personale del Giorgi. Un bacio a tutti. Daniele Capelloni, 5Am La politica e i giovani La politica è la scienza e l’arte di governare un popolo. Da essa possiamo solo aspettarci atteggiamenti poco chiari e complessi, per il raggiungimento di determinati fini, sia nel campo sociale che in quello personale. Essa, sin dai tempi più antichi, ha guidato la vita ed i destini dei popoli, ma, se guardiamo dalla parte del vecchio continente, possiamo notare che è stata la causa principale delle guerre fra i popoli, del favoritismo per le classi più benestanti, complice della corruzione ad alte sfere governamentali e pubbliche, etc. Un individuo che vuol fare politica, oltre a saper parlare e agire con astuzia e tatto in ogni circostanza, dovrebbe riconoscersi prima di tutto come individuo onesto, sicuramente nel senso positivo, per poter offrire dei servizi chiari ed inconfutabili. Infatti, durante i primi passi nello svolgimento di questa delicata attività, il politico, oltre alla sua preparazione culturale, dovrebbe essere consapevole del grande impegno che dovrà assumersi nel portare avanti questa attività. Come già detto, dobbiamo essere sicuri della nostra formazione personale e, soprattutto, di quella umana. Tutto ciò diventerà la base fondamentale delle aspirazioni e, soprattutto, delle nostre inclinazioni, che ci permetteranno d’impartire, in modo imparziale, giustizia e ordine. La politica e i giovani: sono argomenti così vecchi come il peccato originale, che sospinse l’umanità da una situazione agiata a una disagiata. Infatti, sono state le scelte sbagliate, Quest’estate ho avuto anche la fortuna di partecipare, in parte, al ritiro pre-campionato con i giocatori di serie A. E’ stata un’emozione immensa, non ci sono parole per descrivere l’avvenimento. Io, ragazzo di umili origini, abituato alla campagna della provincia di Brescia, in pochi mesi mi sono ritrovato a vivere a Milano per giocare con l’Inter. Con questo non voglio autocelebrarmi, ma solo 7 [email protected] operate da giudizi ed inclinazioni sbagliati da parte di un ente di origine dubbiosa. Sono propriamente le nostre scelte, influenzate dalle nostre tendenze, che determineranno il nostro lavoro politico, a vantaggio o svantaggio di tutti noi. La politica nei giovani si deve insegnare fin dai primi anni delle scuole medie, iniziando naturalmente a dosaggi minimi, per dare loro un’idea basilare di ciò che può e di ciò che non deve fare nella politica. Infatti, la politica non deve condizionare il libero destino dei popoli, anzi, dovremmo essere noi a sottometterla a continue modifiche, sulla base di criteri e valori umani, che caratterizzano tutti quanti noi. Perciò, quando andiamo a votare, dobbiamo essere coscienti e maturi nelle nostre scelte politiche, liberi da ogni influenza altrui, che possa modificare le nostre decisioni. In queste ultime elezioni politiche regionali, si è dimostrata la continua, ma ancora incompleta, maturità del popolo italiano. Nuovi arrivi al Giorgi Diamo il benvenuto ai nuovi insegnanti e al personale ATA e auguriamo loro un proficuo lavoro nel nostro istituto: Andolina A., Bettolini G.B., Chillemi S., Destro H., Elia L.A., Fazio G., Girone V., Gjika E., Maida A., Molica A., Muzzupappa M.P., Pezzati B.M., Pullara G., Riccio E., Risi A., Scoppitto P., Spina D., Taralli F., Vocino S. TROPPE specie di animali sono oggi in via di Vasquez Arturo Moises 3a Giorgi serale estinzione. L’uomo è in pericolo? SOS per la fauna Aiutiamo il mondo animale per la sopravvivenza anche della specie umana. L’uomo è proiettato verso gli anni tremila, dedito a inventare, conoscere, conquistare altri mondi e pianeti. E la nostra Terra, il suo ecosistema, i suoi abitanti? Pochi sono gli studiosi che svolgono la loro attività rivolta alla conservazione del delicato equilibrio dell’ecosistema Terra. Fortunatamente le “associazioni” di studio e ricerca, alle quali questi studiosi offrono il loro contributo, riescono ad operare con più forza rispetto al singolo, così da ottenere un’attenzione maggiore verso l’ascoltatore “uomo” di tutta la Terra. Questo equilibrio delicato tra esseri viventi non è rivolto ad un solo tipo di animale, ma a tutto ciò che è vivente. Dal grande elefante alla insidiosa zanzara, dalla formica alla gigantesca 8 [email protected] denaro a contrabbandieri e gruppi commerciali, questi ultimi spesso spalleggiati dagli stessi governanti, per arricchire già ricchi finanziatori e imprenditori. La salvaguardia di queste e molte altre specie, deve essere sostenuta da tutti i paesi della Terra. I governi devono convenire, per sé e gli altri, che questo patrimonio “vivente” è di tutti e serve a tutti. Per questi ed altri motivi non meno importanti, tutti noi dobbiamo renderci partecipi nel far conoscere tutte le situazioni di cui conosciamo l’esistenza e rispettare l’ambiente nel quale viviamo; non sprecare le risorse e tramandare il nostro sapere ai nostri figli per il rispetto anche della molestissima zanzara. Alessandro Bettini, Giorgi serale balena. Insetti, vertebrati, invertebrati, molluschi, rettili, mammiferi, tutti sono a rischio estinzione, solo l’uomo (anche se mammifero) non si vede in questa schiera di “esseri” perché è solito identificarsi come superiore alle altre specie e la sua intelligenza può porre rimedio a qualche mancanza o “scomparsa”. In alcuni Paesi si sono verificati dei casi di tale importanza da mettere a repentaglio la vita dello stesso essere umano, che ha praticato questa modifica nell’ecosistema circostante. Un paese asiatico, per debellare la presenza di piante infestanti nelle risaie, per la coltivazione del riso ha utilizzato un tipo di lumaca gigante, la quale, trovando un ambiente a essa favorevole e privo di predatori, ha prolificato a tal punto che, oltre alle piante infestanti, ha devastato le colture, mettendo in serio pericolo direttamente l’uomo. Oltre alla scarsità di cibo, si è utilizzata una grossa quantità di prodotti chimici per debellare la riproduzione delle lumache, portando a livelli di guardia l’ecosistema per gli altri esseri viventi (e ancora compreso l’uomo) per la contaminazione delle acque contenute nelle risaie e successivamente in quelle delle falde acquifere. Oggi sappiamo perché bisogna fare della ricerca sui diserbanti e perché si cerca di imporre un quantitativo limitato nell’uso dei pesticidi, una azione comporta chissà quali cambiamenti, a breve o a lungo termine L’estinzione degli animali può essere determinata non solo dall’inquinamento e dall’uso irresponsabile di prodotti chimici, ma anche e soprattutto dai “divertimenti” dell’uomo: la caccia. L’inseguimento spietato e la cattura delle balene, oggi ne ha determinato la scomparsa di alcune specie e il limitato numero di quelle attuali. I safari africani, fatti per avere un misero trofeo da appendere nel proprio appartamento, o, peggio ancora, a scopo di lucro per appropriarsi delle zanne dell’animale e venderne l’avorio, stanno causando il rischio di estinzione per elefanti e rinoceronti. Molte di queste ricerche ed indagini si devono ad alcune associazioni, che hanno portato a conoscenza del pubblico delle situazioni nascoste, orientate ad incrementare i traffici illeciti, che portano ingenti quantitativi di Atletica: che passione ! Giovedì 29 settembre si sono tenute le gare di atletica per il biennio. Domenico Longo della 1°A si è classificato primo nei 100 e nei 1000 metri e secondo nel salto in lungo. Domenico, è stata la tua prima esperienza con l’atletica oppure ne hai già fatta alle medie? Si, ho già praticato l’atletica alle medie, ma questa volta le gare mi sono piaciute particolarmente. Perché? Beh, perché mi piace gareggiare e fare sport anche se mi è sembrato fin troppo facile vincere, credevo che i miei avversari fossero più forti. Cosa ne pensi del Giorgi dopo un mese di frequenza? La scuola è carina, o meglio, mi piace l’ambiente, le persone che sono qua, gli amici, la struttura invece è piuttosto deprimente. Il tuo sport preferito? Sicuramente il calcio, anche perché, oltre ad essere lo sport più popolare, lo pratico agonisticamente. Mi piace anche l’atletica, ma il calcio è più divertente. Matteo Rossi della 1a B, classificatosi secondo nel salto in alto, ammette che gli sono piaciute queste gare: “si, sono state organizzate bene e sono state divertenti”. 9 [email protected] tessuti, disegni e colori di stile orientale; ogni scuola aveva a disposizione un gazebo, dove erano raccolti i propri lavori(opuscoli, manifesti etc….)da esporre durante la serata. Matteo, pratichi qualche sport? Non faccio nessuno sport, ma l’atletica mi appassiona particolarmente. Già alle medie la praticavo. Facevo il salto in alto. Pensa che dovevo andare ai campionati nazionali, ma poi sono stato esonerato. Non mi piace avere obblighi come negli sport agonistici, fare sport deve essere divertimento. Ti piace la nuova scuola? Si, mi piace,forse è un po’ vecchia e rovinata, ma nell’insieme è buona. La gente è simpatica, ho tanti amici qua e le materie scolastiche non mi dispiacciono. Tra tutte le scuole partecipanti a questo evento, L’ i.t.i.s Giorgi si distinse dal punto di vista organizzativo rispetto alle altre .. Frittoli Marco, altro studente del Giorgi serale, quest’anno in terza, che aveva partecipato insieme ad altri compagni alla festa, espresse allora un suo giudizio: “Serata splendida”, è stata una importante “festa” che univa arte e poesia, ma, allo stesso tempo, divertiva. Ben organizzata anche nei minimi dettagli, è stato bello vedere tanti ragazzi coinvolti dall’intrattenimento dei gruppi e del dj; a metà serata SPECIFICO: COCKTAILS DA PAURA E TANTE BELLE RAGAZZE. Conoscendo il mio compagno, potevo già immaginarmi una serata così SPECIAL!!!.” Grazie alla partecipazione della prof.ssa SCARPA, abbiamo avuto il privilegio di avere con noi anche la CROCE VERDE. “Mi sento in dovere”, dice alla fine l’organizzatore della festa, Marco Lo Monaco, “di ringraziare tutti i collaboratori e partecipanti della serata, sperando che la prossima volta ci possa essere ancora più gente per un maggior divertimento. Gli obbiettivi prefissati sono stati raggiunti.” Il giorno 29 aprile 2006 si svolgeranno i campionati d’istituto di atletica leggera. Gli insegnanti vorrebbero diventasse un occasione di partecipazione da parte degli studenti, perché sarà una giornata di sport e divertimento e non per saltare qualche ora di lezione. Nell’ottimismo di questi ragazzi vediamo un futuro per l’atletica e per lo sport in generale. Emilio Scaramuzza 4at Serata Cheval Cafè Lo scorso 1 giugno 2005, c/o l’ippodromo di S. Siro, a Milano, uno studente dell’i.t.i.s Giorgi serale, Marco Lo Monaco, organizzò un evento cui fecero parte alcune scuole di Milano, tra cui: l’i.t.i.s Marie Curie, Rosa Luxenburg, Piero Sraffa e lo stesso Giorgi. L’obbiettivo di questo evento era quello di creare una fusione tra arte e musica. Tre band accompagnarono la serata con musica classica e soft Rock; ci fu una bella esposizione di quadri, poesie, lavori artistici e non, delle varie scuole milanesi. Per la buona riuscita della serata, Curiosità dal mondo dello Sport Perché la maglia della Nazionale è azzurra e non tricolore? Nel panorama delle maglie nazionali, che quasi sempre riprendono più o meno fedelmente i colori delle bandiere dei Paesi di appartenenza, l’azzurro dell’Italia rappresenta un’eccezione, che ha motivazioni antiche. Ancora oggi, le nostre rappresentative scendono in campo vestite d’azzurro perché questo era il colore dei Savoia. Per quanto riguarda il calcio, va ricordato, però, che fino al 1911, la divisa degli italiani era completamente bianca, come quella della l’alunno Marco della ex-2° Aa, oggi in 3a, con l’ausilio di una organizzazione già avviata(la eyes five shot), approntò un allestimento del luogo molto accogliente con gazebi, divani e poltrone ricamate con 10 [email protected] squadra di club più famosa dell’epoca, la Pro Vercelli. Solo il 6 gennaio di quell’anno l’Italia, proprio in omaggio all’allora Casa regnante, scese in campo vestita d’azzurro e, da quel momento, non cambiò più la divisa. Il debutto con la nuova maglia avvenne all’Arena di Milano contro l’Ungheria e non si può dire che abbia portato fortuna: i primi azzurri, infatti, persero la partita per 1 a 0. _ Giunge cadavere, rifiuta di fornire le sue formalità (Referto Pronto Soccorso) _ “Il cellulare non prende la linea” “E’ in una zona coperta?” “Sì, sono a casa” Marco Frittoli 3a Giorgi serale Lettera a Babbo Natale Sebastiano Amato (uno sportivo curioso del Giorgi serale) Caro Babbo Natale, sono una pianta conifera alta circa 8-9 metri, abito sul ciglio di una strada molto trafficata e inquinata di questo “Bel Paese”, e sono in attesa di essere giustiziata perchè mi sono state avvelenate le radici. I miei padroni, accorgendosi del mio colorito anomalo e temendo che io potessi cadere sulla strada arrecando danni a persone e/o cose, hanno deciso di abbattermi e, prossimamente, ne chiederanno l’autorizzazione all’Ufficio Verde. Caro Babbo Natale, io non voglio morire, potrei essere curata con la sostituzione del terreno venefico che attualmente ricopre le mie radici , per poi continuare a crescere ancora più in alto e fornire ombra, aria pura e bellezza naturale all’ambiente circostante. Se io ed altre piante come me finiamo di vivere, ben presto sarà anche la fine dell’umanità. Se riuscirai a salvarmi (ma fai presto, ti prego!!!), sarà il più bel regalo che riuscirai a farmi per questo Natale e per tante altre ricorrenze. Babbo natale, conto su di te perchè so che tu ami i bambini e questi rappresentano la vita, come noi piante. Nel caso non riuscissi a salvarmi, accetterò comunque il mio crudele destino e ti ringrazio lo stesso. W gli amanti del Verde!!! W gli amanti della Natura!!! CURIOSITÀ SCOVATE PER VOI… - Alle sogliole del Duemila… - Ho paura quando l’aereo comincia a prendere quotazione - Vogliamo fare una crociata nel Mediterraneo - Chi è che tosse? - Tra non molto mi sto arrabbiando _ Questa è la formula, dov’è che manca un errore? _ Quattuor milia hominum occidit (uccise quattromila uomini) tradotto: “quatto quatto uccise mille uomini” (versione in classe di Latino, Liceo Classico di Catania) _ Stia tranquillo, risolviamo tutto in un paio di tre giorni - Scusi, quanto costa una marca da bollo di 10 euro? - “A Maria Santissima, salita in cielo a spese del Comune” Firmata: un abete condannato a morte. (Epigrafe di un monumento in Calabria) Pierina, Giorgi serale _ A Giugliano (NA) durante la festa della Madonna della Pace, una spaventosa rissa provoca 1 morto e 50 feriti (cronaca vera) 11 [email protected] Due parole sui tornei provinciali dove ci siamo classificati leggermente peggio rispetto allo scorso anno: niente semifinale per il basket (per tre anni abbiamo perso partite di grande equilibrio) e per le squadre di FUORICLASSECUP, il torneo di calcio a 5 che lo scorso anno ci ha visto partecipare alla fase nazionale di Firenze. Basso profilo per lo sci dove le promesse non sono state mantenute. Quest’anno niente atletica, d’istituto e tanto meno provinciale, con motivazioni che troverete in seguito sulle colonne dello Stabulario. Se non sarete d’accordo sarà vostro dovere farmelo sapere, al fine d’aprire un dibattito sul merito! Arrivederci al PalaGiorgi. Tornei fra le classi Dopo mille partite ecco il consuntivo dei tornei, tra le classi, per l’a.s. 2004-2005. Nel basket vince la 1At guidata da Toajari, riconosciuto anche in trasferta quando la selezione ha giocato gli studenteschi, che ha vinto anche i due trofei individuali: Capocannoniere e Miglior Giocatore. Ha chinato il capo, in finale, una squadra “mista” della 1A + 1B (Tonella stava sclerando poi, visto il risultato, ha lasciato perdere). Nel triennio vince la 4Bt di “magic” Campagnoli sulla 5Bt che ha protestato per l’arbitraggio ma, a tuttoggi che è transitata dall’esame di stato, non ha più importanza. “Magic” ha contribuito in maniera determinante, e questa non è una sorpresa, ma ha anche saputo esaltare Daroni, pilastro n°2, Comitini e “tower” Prataviera che hanno imposto un miglior gioco di squadra. Insieme hanno messo un’ipoteca anche al titolo del prossimo anno. Prof. Maurizio Tonella. Nel volley, che nel cuor mi sta dopo il calcio e l’amatissimo basket, hanno primeggiato la solita 1At, sulla 2At, e la 5Aon sulla 4At, giocando 4 contro 6 (ma si può?). Complimenti ad entrambe (per motivi diversi). Capocannoniere: Martino (2A) e Leone (2B). Miglior giocatore: Errani (2A). Nel calcio a 5 vincono la 2A sulla 2At (due finali perse!) dopo una bella partita che ha visto in vantaggio la squadra che, poi, ha perso. Vince anche la 3Bt sulla 3Am con un 7-1 che spezza quello che lo scrivente credeva essere un equilibrio. Capocannoniere: Isgrò (3Am). Miglior giocatore: Pincelli (3Bt). Atleti neri più veloci Lo sapevate perché gli atleti neri corrono più veloci degli altri? La superiorità dei velocisti neri sui loro colleghi di altre razze cominciò a manifestarsi negli anni Trenta e, da allora, è apparsa sempre più evidente. Questo crescendo ha assunto proporzioni schiaccianti negli ultimi anni: basti dire che tutti i 36 velocisti, che hanno finora corso regolarmente i 100 metri in meno di 10”, sono atleti dalla pelle nera. Secondo uno specialista in scienze motorie, nei muscoli degli atleti neri si riscontra una prevalenza di fibre veloci e nelle loro caratteristiche morfologiche una più accentuata inclinazione del bacino. Il premio IRON MAN è stato vinto da Igor PINCELLI (3Bt). Come tutti sanno questo riconoscimento premia colui che ha ottenuto i migliori risultati sportivi scolastici, nell’anno in corso, cumulando impegno e disponibilità alle varie selezioni che partecipano ai campionati provinciali. Grazie Igor, avanti così!! 12 [email protected] Sono fattori che possono contribuire al fenomeno, anche se le più forti motivazioni sociali e gli incentivi economici restano una spiegazione plausibile. Oltretutto, la prevalenza degli sprinter neri sembra aver creato nei colleghi bianchi un complesso d’inferiorità nonché una tendenza a disertare il settore della velocità. Negli Usa, ad es., si è assistito a manifestazioni importanti, come gli Olympic Trials, dove i neri costituivano il 90% dei partecipanti, sebbene essi rappresentino solo il 13% della popolazione americana. (da: Sport Week) Sono solo alcuni esempi….se volete vederli tutti guardate il poster all’entrata della Vicepresidenza! Non sono disegni fatti con pennarelli e colori perché ogni linea non è casuale ma corrisponde ad una curva matematica con una sua specifica equazione. Il poster è stato realizzato nell’anno scolastico 2004/2005 da alcuni studenti della classe III Bt diurno. I ragazzi, seguendo modalità fissate e concordate insieme, hanno creato delle opere utilizzando esclusivamente le equazioni delle curve studiate (rette, coniche, funzioni goniometriche etc.) . I lavori sono stati progettati da ciascun alunno con “carta e penna” e poi, successivamente, realizzati con Derive 5. I soggetti, scelti in modo del tutto personale, sono molto originali sia nella composizione artistica che nell’utilizzo, spesso molto elaborato, degli strumenti matematici. Il mio intervento finale è stato limitato perché molti dei lavori erano perfetti già alla consegna! Sebastiano Amato 2 As Giorgi Serale Disegnare con la matematica Si può disegnare con la matematica? Date un’occhiata a questi disegni… Questo poster è stato esposto al Convegno 2005: MATEMATICA E SCUOLA: facciamo il punto organizzato a Milano il 12-13-14 Ottobre dall’IRRE Lombardia a cui partecipavano circa 400 docenti di matematica provenienti da tutta Italia. E il successo è stato notevole. Ai 12 ragazzi (in ordine alfabetico) che lo hanno realizzato: Marco Bianca Matteo Cola Federica Gelpi Federico Martinico Dania Mattaliano 13 [email protected] Riccardo Papais Annalisa Petroni Antonino Pitasi Federico Remonato Federico Sammartino Francesco Semeraro Gianluca Tiscione vanno i miei complimenti e quelli di tantissimi altri insegnanti che hanno partecipato al convegno! Prof. Manuela Zarattini Poi vi sarà, probabilmente a novembre 2996, quando chiude la scuola australiana chiude mentre le nostre sono aperte, la visita di ritorno dello studente australiano in Italia, ospitato da voi. Non ponetevi il problema degli spazi, basta vi sia una stanza comune con diversi letti per ospitare il/la ragazzo/a australiani. La cucina italiana rendera l’ospitalità ottima. E Milano è una città interessante per tutti. Inoltre nel periodo potrete organizzare, a piacimento, come avvenuto in Australia, visite a realtà diverse da Milano. Anche qui le distanze e la densità popolativa dei due paesi sono estremamente diverse, e quindi diverse saranno le occasioni. Andiamo in Australia ! Abbiamo la possibilità di avere, per le classi terze e quarte, uno scambio famiglia-scuola con la regione di Melbourne, in Australia. Si tratta di partire a giugno 2006, quando chiude la scuola italiana mentre è aperta quella australiana. Certo c’è il costo del viaggio, circa 1000€, ma poi le spese di mantenimento sono a carico della famiglia ospitante, salvo le spesucce personali. Si viene ospitati presso una famiglia del ragazzo/a gemellato/a. E si impara a vivere per almeno quattro settimane presso una famiglia diversa, con usi e abitudini propri. Non ci si deve spaventare, è solo un’esperienza di vita diversa, per cibo, abitudini, uscite serali e pomeridiane, etc.. In parte si frequenterà la scuola australiana. E anche qui si vedrà una scuola diversamente articolata rispetto alla nostra. Si imparerà la lingua inglese, perché in ogni occasione tale lingua diventa mezzo di comunicazione indispensabile. Il potere della risata Secondo uno studio, alcuni scienziati hanno calcolato che ridere di gusto, anche solo per mezzo minuto, corrisponde a 45 minuti di riposo. Inoltre, una sonora risata è paragonabile a tre minuti di esercizio aerobico, mentre dieci sorrisi equivalgono a dieci minuti di esercizio intenso al vogatore. Fra l’altro, la risata fa triplicare inoltre la quantità d’aria immessa nei polmoni, migliora la circolazione, la digestione, il metabolismo, la 14 [email protected] Qual è, dunque, lo scopo dello studio? Finchè non si chiarisce questo, non si può studiare in maniera intelligente.C’è chi studia per superare l’esame; lo studente si chiede:”Come farò a esporre esattamente questa cosa quando me la chiederanno?”Oppure: ”In che modo posso superare l’esame?” E’ pura follia ma, purtroppo, è ciò che hanno fatto molti studenti. Pensate ad un uomo che costruisce case da molti anni; un giorno gli viene assegnato un assistente che si è appena laureato in ingegneria edile. L’uomo diventa matto! Il neolaureato ha studiato questa materia per anni, ma di pratica non sa niente e il costruttore non capisce il perché. La risposta è semplice: il neolaureato ha studiato tutte le sue materie con l’obiettivo di superare gli esami; non ha studiato le tecniche per arrivare a costruire una casa. A lungo andare, l’uomo che ha molta esperienza pratica non è che sia necessariamente superiore, però è sicuramente capace di costruire materialmente una casa, perché tutto il suo studio è basato sulla domanda:”Come posso mettere in pratica questo principio nell’edilizia?” Ogni volta che legge un annuncio pubblicitario, un testo specialistico o qualcosa del genere, nel corso della lettura si pone sempre la stessa domanda:”Come posso applicare questo principio a quello che sto facendo?” Questa è la differenza fondamentale e importante tra lo studio pratico e lo studio puramente teorico. E’ il motivo per cui certi diplomati e laureati non riescono a mettere in pratica la loro materia. Invece di studiare un testo pensando:”Me lo chiederanno all’esame?” sarebbe molto meglio chiedersi: ”Come potrò effettivamente usare queste conoscenze nella realtà”? Così facendo, si otterrebbe molto di più da ciò che si studia, e si imparerebbe così a utilizzare nella pratica i dati teorici. Per quanto riguarda l’apprendimento vero e proprio, la prima cosa da imparare e il principale ostacolo da superare è che non si può studiare una materia se si pensa di conoscerla già perfettamente, prima ancora di cominciare. funzionalità cerebrale e l’eliminazione di sostanze nocive. Lo sapevate che, per iniziare la giornata con il giusto umore, per prima cosa al mattino si dovrebbe sorridere a se stessi ed ai familiari che ci circondano. Impariamo, quindi, a ridere di noi stessi, cerchiamo di vedere il lato positivo delle cose anche nelle circostanze difficili: cosa ci costa poi? Daluiso, Amato, Enduci 2 AS (tutti sorridenti) Una domanda comune a molti studenti: “Perché studiare?” Considerata l’enorme importanza che la nostra società attribuisce all’istruzione, specialmente negli ultimi anni, è sorprendente constatare che una tecnologia dell’istruzione non e’ mai esistita. Anche se può sembrare improbabile, è la verità. Esistevano delle tecnologie scolastiche, ma non avevano molto a che fare con l’istruzione. Queste tecnologie spiegavano come si va a scuola, come si riceve un’educazione, come si fanno gli esami, ma non esisteva una vera e propria metodologia dell’istruzione o di studio. A causa di questa lacuna, la gente difficilmente riusciva a realizzare i propri scopi. Sapere come studiare è estremamente importante per chiudere. La prima porticina che bisogna aprire per cimentarsi nello studio è la volontà di conoscere: “Fatti non foste per vivere come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza” (Dante). Se questa porta rimane chiusa, si rischia di adottare il sistema dell’apprendimento meccanico: un metodo che non permette di acquisire alcuna conoscenza, ma sforna soltanto dei diplomati che forse riescono a ripetere nozioni a memoria, come i pappagalli, ma che non hanno una comprensione reale della materia e, tantomeno, la capacità di utilizzare nella pratica ciò che è stato loro insegnato. 15 [email protected] Uno studente che è convinto di sapere già tutto di una certa materia, non riuscirà a imparare niente di quella materia. Può darsi che, grazie a esperienze precedenti, una persona abbia già una certa familiarità con un argomento e che, avendo avuto qualche successo in quel campo, sia ora convinta di sapere tutto. Se a questo punto, pertanto, frequentasse un corso su quella determinata materia, studierebbe attraverso una barriera costituita dall’idea che “sa già tutto”. Questo ostacolo può bloccare completamente la persona nel suo studio e impedirle di fare progressi. E’ un principio che vale per lo studio di qualunque materia. Se una persona è in grado di decidere che di una certa materia non sa già tutto, se è in grado di dire: ”Qui c’è qualcosa da imparare, studiamolo”, può superare questo ostacolo e quindi può imparare. Questo è, dunque, a mio parere, il principio estremamente importante per ogni studente e la risposta alla domanda iniziale. Comprendendolo e applicandolo, le porte della conoscenza si spalancheranno automaticamente. A tutti gli studenti del corso serale In occasione della fine di 32 anni di “fedele servizio”, la maggior parte spesi come collaboratore, mi sorge spontaneo augurare a tutti voi un buon proseguimento degli studi e, in modo particolare ai maturandi, una chiusura “gloriosa” del loro iter scolastico. Spero che la vita possa sempre sorridervi e che troviate sul vostro cammino punti di riferimento che vogliono sempre il vostro bene come, nel limite del mio possibile, ho cercato di essere anch’io per voi. Sono certo che un filo sottile, alimentato dal sentimento di reciproca stima, ci legherà per sempre. Con affetto prof. Angelo Galano Massimo Coti 2 As 16 [email protected] • DUE GENERAZIONI - Il padre al figlioletto: - Se prendi la medicina, stasera ti porto a vedere i burattini - Il figlio risponde: - E se la prendi tu al posto mio, stasera ti porto al night - Relax serale • MOGLI FULMINEE - Un amico all’altro: - Hai saputo cosa è accaduto a Gianni? E’ all’ospedale in punto di morte - Ma no, ti sbagli; l’ho visto due ore fa all’angolo con una bionda favolosa – - Appunto, l’ha visto anche sua moglie • BIMBI D’OGGI - Pierino, anni 6, entra in un bar e chiede: - Un whisky, per favore - Tutti i presenti scoppiano a ridere, ma Pierino ribatte serio : -Non è mica per me, è per mio fratello che ho lasciato fuori in carrozzina - 17 [email protected] • TRA COLLEGHI - Non capisco perché tu abbia insegnato a tua moglie a giocare a poker - E l’altro: - Semplice. Così ho trovato il sistema per riprendermi qualche cosa dallo stipendio • CACCIA GROSSA - Come hai fatto a catturare quel cinghiale, tu che non sei mai andato a caccia? - Bè, ti dirò, ho preso una pentola, dell’acqua, della legna e una cinghia, che ho messo a cuocere, ottenendo una cinghia lessa; il cinghiale, sentendo l’odore della cinghialessa, si è avvicinato ed io l’ho catturato - Alessandro, Massimo, Andrea Giorgi serale 18 [email protected]