junio PANDA IL WWF PER IL MOSCO MOSCHIFERO “ THE INVADERS ” SCOPRIAMO GLI INVASORI BIOLOGICI ATTIVITA’: IL NATALE PORTA LA TUA IMPRONTA! WWF Italia (ONLUS) via Po 25/c 00198 Roma - Anno XXXVIII n° 11 Novembre 2004 Poste Italiane SpA Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 2 dcb Roma 4 Panda Junior - n° 11 Novembre 2004 sommario Gus, “Timon” e l’avventura nel deserto dei suricati 10 A proposito di suricati 8 16 Il mosco moschifero: un cervo (ed un profumo) tutti da salvare Qua la zampa fratello orso! Il WWF al lavoro nei Parchi dell’orso marsicano 20 Notizie dai progetti 21 22 Notizie dalle Oasi Per Natale chi trova un amico trova un tesoro 24 26 Notizie verdi Panda Club in azione al “Credia”, A scuola di natura e di curiosità 30 Caccia agli intrusi! Una miniguida per scoprire e riconoscere i più comuni (e temibili) invasori biologici 35 Speciale Panda Club: L’intervista dei Panda Club: 38 parliamo di aree protette e Parchi 44 46 Natale ecologico Risultati delle indagini precedenti per tutti gli inviati speciali! 50 Questo Natale lascia le tue impronte dappertutto! avete piantato la scuola? O avete scelto di visitare il pianeta Leonardo? La biblioteca del Panda 49 Lettori per natura 48 Ti proponiamo tre divertenti attività per realizzare e decorare doni, biglietti d’auguri, carte regalo, la tavola natalizia e il tuo abete 56 Speciale Internet: Impariamo a risparmiare energia nella rete 58 La posta del Panda 57 Senti chi parla 61 Giochi I folletti distratti e i doni di Natale 62 Senti che ha detto! Soluzione gioco storia di natura Gus,Timone iltemporale neldeserto Vi ricordate Timon, l’inseparabile amico di Pumbaa nel Re Leone di Walt Disney? Era un suricato, proprio come il protagonista della nostra storia. I suricati sono simpatici animaletti simili alle manguste. Vivono nell’area del Deserto del Kalahari in nuclei familiari molto numerosi e abitano tane scavate sottoterra… F.Bulgarini/Archivio WWF 468101214161820222426283032343638404244464850525456586062 2 storiadinatura Era un mattino scuro e tempestoso… Nuvole minacciose s’addensavano sui cieli del Kruger National Park, in Sudafrica. Presto sarebbe piovuto. Il suricato di guardia, ritto in piedi davanti all’ingresso della tana, pareva molto preoccupato e non per l’attacco di un nemico, perché né serpenti né aquile minacciavano la colonia, ma per il temporale imminente. I suricati vivono in famiglie molto numerose in gallerie sotterranee lunghe decine e decine di metri. Se la pioggia è molto abbondante può invadere le gallerie mettendone in pericolo gli abitanti. Fulmini e saette! All’improvviso scrosci d’acqua si riversano dal cielo inzuppando il suolo e, in pochi minuti, rivoli d’acqua penetrano nelle gallerie meno profonde, allagandole. Tutti i suricati corrono ai ripari: mamme con i piccoli, padri, cugini e fratelli maggiori cercano di sistemarsi in luoghi asciutti ma, nel parapiglia generale, qualcuno manca all’appello. E’ un giovane suricato che non ha fatto in tempo a mettersi in salvo ed è rimasto bloccato in un corridoio invaso dall’acqua... Ora respira a fatica, è zuppo fradicio e infreddolito, quasi certamente non riuscirà a sopravvivere alla notte che nel deserto si sa è molto, molto fredda. 3 F.Bulgarini/Archivio WWF 5 79111315171921232527293133353739414345474951535557596163 storia di natura F.Bulgarini/Archivio WWF Arrivano i nostri! Per sua fortuna, lo zoologo Gus Mills, fa il suo giro di ricognizione il mattino dopo il temporale e ferma la sua jeep proprio nei pressi della colonia di suricati. Si affaccia nelle tane e, sorpresa, scopre un “fagottino” spaurito e tremante col pelo ancora intriso d’acqua. Allungando il braccio e con l’aiuto della giacca riesce a prendere la povera bestiola. E’ chiaro che il suricato ha urgente bisogno di cure. Deve essere asciugato, tenuto al caldo e anche nutrito per recuperare le forze perdute. Perciò Gus lo porta alla stazione dei Rangers, qui Timon (così è stato chiamato il suricato dai Rangers) viene riscaldato, coccolato e rifocillato con ogni sorta di 24 ghiottonerie. Poi i Rangers preparano un “letto” di fortuna perché Timon possa trascorrervi la notte. F.Bulgarini/Archivio WWF 68101214161820222426283032343638404244464850525456586062 storiadinatura Timon torna a casa WWF-Canon/Martin Harvey Al mattino Gus trova Timon in ottima forma: è vispo e vivace e pronto per ritornare fra i suoi compagni nel deserto. Giusto il tempo per una veloce colazione e poi via, a bordo della jeep del Parco, per raggiungere il territorio abitato dalla colonia a cui Timon appartiene. Ecco sono arrivati, Gus ferma il motore, scende dal veicolo e depone gentilmente Timon a terra. Cosa accadrà ora? Il giovane suricato si guarda un attimo intorno, poi si lancia verso la sua famiglia. Tutti sono molto felici di rivederlo, gli corrono incontro salutandolo con saltelli, abbracci ed ogni sorta di affettuosi festeggiamenti. Per Timon si conclude così una brutta avventura, almeno fino al prossimo temporale… 35 7 9111315171921232527293133353739414345474951535557596163 a proposito di... suricati Le sentinelle del deserto Simili alle manguste i suricati vivono in gruppi familiari anche molto numerosi, in tane sotterranee. Al mattino, i suricati escono dalle gallerie buie, si voltano verso il sole e si lasciano scaldare dai suoi raggi. Solo dopo essersi riscaldati ben bene si dedicano alla ricerca del cibo, come insetti e piccoli invertebrati. A guardia delle tane diverse sentinelle vigilano sulla sicurezza della colonia. Stanno ritte in piedi su protuberanze del terreno o cespugli, in punti strategici. Se il pericolo è modesto, emetteranno un flebile pigolio, ma se l’attacco di un falco, un’ aquila o un serpente è imminente allora lanceranno l’allarme con ringhi e un forte abbaiare. occhi cerchiati di nero, come quelli di un “pugile” che ha preso qualche pugno di troppo! Prima ci azzuffiamo poi… …mettiamo al mondo i piccoli! Nella stagione riproduttiva si possono osservare i suricati – maschi “Timon dalle bande nere” Lunghi circa 25-30 cm con una coda lunga quasi altrettanto, i suricati vivono nelle zone semi-desertiche, rocciose o boscose dell’Africa sud-occidentale. Il loro mantello color crema e argento è caratterizzato da 8 bande scure sulla metà inferiore del corpo. Hanno anche un curioso naso a punta, orecchie piccole che possono “sigillare” quando scavano sottoterra e due 246 8101214161820222426283032343638404244464850525456586062 apropositodi... e femmine – cimentarsi in furibonde baruffe. In realtà sono finti combattimenti che fanno parte del rituale del corteggiamento. I piccoli, da due a cinque, vengono alla luce 11 mesi più tardi, durante la stagione delle piogge. Un periodo particolarmente felice per l’abbondanza di prede e di cibo. E obbedisci alla baby-sitter! E’ più o meno la raccomandazione che mamma e papà suricato danno ai loro piccoli quando, al mattino, escono per andare al lavoro o, meglio, in cerca di cibo. I suricati sono infatti animali sociali molto organizzati tanto che i loro cuccioli, possono contare su veri e propri “asili nido” e sull’aiuto delle baby-sitter! I suricati “bambinaie” hanno il compito di badare e difendere i piccoli della colonia quando i loro genitori sono assenti. Un compito che svolgono con molto impegno non allontanandosi mai dall’ingresso delle tane e dal capannello dei suricati più piccini. WWF-Canon/Martin Harvey 357 9 111315171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Salviamo il “muschio” del mosco! Il WWF al lavoro per salvare il mosco moschifero: uno splendido cervo che vive nelle foreste montuose dell’Asia e della Russia orientale e che oggi rischia l’estinzione a causa del suo… profumo! Tutti pazzi per il muschio Il “mosco”, questo il nome dell’elegantissimo cervo, è dotato di ghiandole odorifere che producono una sostanza preziosa utilizzata nella medicina tradizionale asiati- 2468 101214161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale ca, nell’industria cosmetica cinese ed araba e anche da noi in Europa, per fare molti dei profumi che troviamo in vendita nelle profumerie. Attualmente, il suo valore sul mercato può arrivare ad essere da tre a cinque volte più alto di quello dell’oro. Questo spiega perché tutti danno la caccia al mosco, per prelevare questa sostanza rara, che vale milioni di dollari. Cervo o gallina dalle uova d’oro? Ogni cervo maschio può produrre circa 25 grammi di muschio all’anno: è come una gallina dalle uova d’oro! Purtroppo, anche se la sostanza prodotta dalle ghiandole odorifere potrebbe essere estratta dall’animale vivo, spesso i bracconieri uccidono gli animali. I dati dimostrano che per ottenere un chilo di muschio grezzo occorrono circa 40 cervi maschi. Le ragioni del declino WWF-Canon/Grigori Mazmanyants 3579 La progressiva distruzione dell’habitat naturale costituisce una minaccia per tutte le specie di mosco, ma è stata la caccia di frodo, alimentata dal commercio su larga scala, a rendersi responsabile del drammatico declino degli ultimi anni. In Russia, per esempio, gli esperti ritengono che dei 170.000 individui stimati alla fine degli anni ottanta, ne sopravvivano attualmente meno del 50% a causa della forte pressione venatoria. Tra questi il mosco siberiano è considerato vulnerabile dalla lista rossa dello IUCN, mentre le altre tre specie sono considerate a minor rischio di estinzione. 11 1315171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Profumo di… illegalita’ ! Il commercio illegale di muschio avviene in diversi paesi europei come Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Germania. Nel periodo compreso tra il 1978 e il 1996 ben 35 nazioni hanno esportato legalmente muschio e di queste solo 9 erano paesi di origine del mosco. Nello stesso periodo sono stati contati 42 paesi importatori. Sempre secondo tali statistiche, i maggiori commercianti e consumatori dei derivati del mosco (soprattutto ad uso farmaceutico) sono state le comunità dell’ Asia orientale e sudorientale, mentre la Cina è risultata il principale esportatore legale. Giu’ le mani dal muschio! Archivio WWF/Traffic 246810 Per scoraggiare l’utilizzo del muschio naturale sia nei paesi di origine dei cervi muschiati che nelle nazioni importatrici, è necessaria un’azione immediata, mirata sia ad aumentare la consapevolezza dei consumatori sui temi centrali della conservazione, che ad 1214161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale Archivio WWF/Traffic WWF-Canon/Gerald S. Cubitt incrementare l’utilizzo di prodotti e sostanze alternative: muschio sintetico oppure muschio naturale, ma prelevato solo da animali vivi o riprodotti in cattività. Identikit del mosco Il mosco vive nelle foreste montuose di almeno 13 nazioni dell’Asia e della Russia orientale. Ne esistono almeno quattro specie, se non sei 357911 o più: il cervo muschiato siberiano (Moschus moschiferus) in Cina, Mongolia, Russia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Corea del Nord e del Sud; il mosco di foresta (Moschus berezovskii) in Cina e Vietnam; il mosco alpino (Moscus chrysogaster) in Afghanistan, Cina, India Nepal, e Pakistan; il cervo muschiato nero (Moschus fuscus) in Bhutan, Cina, India, Myanmar e Nepal. Cina e Russia, in particolare, sono i paesi dove si trova il maggior numero di cervi muschiati: in Cina se ne contano all’incirca 300.000, mentre i dati della popolazione che vive in Russia sono ipotetici perché non basati su ricerche concrete, gli esperti stimano però che per soddisfare la domanda internazionale di muschio negli ultimi dieci anni la popolazione di cervi si sia dimezzata. 13 15171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale specie: ancora tra gli studiosi c’è confusione nella classificazione delle varie sottospecie. Conoscere bene una specie animale è il primo passo per essere in grado di proLa storia dell’uomo si intreccia con teggerla. quella di questo mammifero asiatiInfine il WWF chiede la revisione co: nel Corano, il muschio viene indicato come la materia con la quale sono sigillate le bevande del paradiso e, questo, lo rende il re di tutti i profumi. Marco Polo racconta nel suo “Milione” che, attraversando il Kashmir, osservò un’abbondanza di cervi muschiati, probabilmente l’animale era allora protetto da leggi ferree che punivano severamente la sua uccisione ed il re della regione doveva pagare al califfo un tributo annuo di muschio, com’è riportato nelle cronache arabe. Il mosco, tra mito e leggenda Mosco, non sei solo Per salvaguardare il mosco noi del WWF chiediamo che vengano subito fatte delle ricerche riguardo la caccia, il commercio e la domanda del muschio nei paesi di origine: Afghanistan, Pakistan, Bhutan, Myanmar, Vietnam, Corea del Nord e del Sud, Russia, Kazakhistan, Kyrgyzstan; Cina, Mongolia, India e Nepal. Fondamentale poi per la sopravvivenza del mosco è proteggere le zone dove vive, magari trasformandole in parchi e aree protette, dove questo cervo può stare un po’ più al sicuro. Poi dobbiamo studiare meglio la 24681012 14161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale del regolamento per lo sfruttamento e l’esportazione del muschio in Russia, che dovrebbe essere istituito anche in Kazakhistan e Kyrgyzstan. Andrebbe poi rivista la politica cinese riguardo l’utilizzo di allevamenti Archivio WWF/Traffic 35791113 di cervi muschiati e in Russia andrebbero studiati programmi di estrazione del muschio dagli animali vivi, allevati in cattività. Il WWF chiede inoltre ai paesi importatori di aiutare le nazioni di origine nella conservazione e nel monitoraggio delle popolazioni selvatiche tramite assistenza di tipo finanziario e tecnico. Infine chiediamo che sia verificato il livello del consumo di medicine asiatiche contenenti muschio, per comprendere al meglio le aspettative delle esigenze di mercato. Chiediamo che tutti i prodotti a base di muschio siano commercializzati con le licenze CITES e contemporaneamente sia incoraggiata la ricerca di composti alternativi da sostituire al muschio naturale. Per difendere il mosco è prezioso l’aiuto di tutti, anche il vostro, ragazzi! Cercate di evitare l’acquisto di prodotti che contengono muschio naturale e prodotti della cui provenienza non siete certi. E parlate di questo gravissimo problema in famiglia e, se può servire, mostrate questo articolo. L’industria di profumi europea è uno dei maggiori responsabili e noi, in quanto consumatori, possiamo fare molto per salvare il mosco, anche scegliendo il profumo giusto. Insomma, ragazzi, noi del WWF ci daremo da fare, come sempre, per cercare di proteggere questo bellissimo animale e sappiamo che voi fate il tifo per noi! Non vogliamo davvero che di un cervo così bello resti solo… il profumo!!! 15 171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto italia Dalla parte dell’Orso L’orso bruno marsicano ed il suo prezioso habitat, le montagne dell’Appennino Centrale, sono oggi al centro di un importante progetto del WWF. Obiettivo? La pacifica convivenza fra uomo e orso. Foto Valentino Mastrella archivio Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise 2468101214 161820222426283032343638404244464850525456586062 progettoitalia Quanti sono? Nessuno lo sa con certezza. Oggi, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e aree circostanti dell’Appennino Centrale si pensa vi siano 30 - 50 orsi. Per questo uno dei primi obiettivi del WWF è quello di acquisire il maggior numero d’informazioni possibili sull’effettiva consistenza dell’intera popolazione d’orso, sulle abitudini, sulla distribuzione nel territorio, sulla variabilità genetica, tutte notizie preziose per proteggere al meglio la specie ed il suo habitat naturale. Le piste dell’Orso Spostarsi, in un’area così densamente abitata dall’uomo, non è impresa facile per un tipo grande e grosso che non passa certo inosservato! Quando vagabondano in cerca di cibo gli orsi sono spesso costretti a spostarsi da una foresta all’altra e, nel farlo, rischiano di essere travolti dalle auto in corsa o, peggio, di essere uccisi dai bracconieri, che non esitano ad entrare nelle aree protette. Ecco perché il WWF lavorerà per rendere più sicuri e protetti i “sentieri” percorsi dagli orsi nei loro spostamenti. Giu’ le zampe! Fucili, trappole e bocconi avvelenati non sono certo un aiuto per l’orso! Gli allevatori lo accusano di aggredire le greggi e di svaligiare le arnie in cerca di miele. Per rispettare le ragioni dell’orso senza far torto ad agricoltori ed allevatori, il 3579111315 Foto Valentino Mastrella - archivio Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise 17 1921232527293133353739414345474951535557596163 progetto italia WWF promuoverà e metterà in atto una serie d’iniziative come, ad esempio, i recinti anti-orso capaci di tenere i plantigradi lontano dal miele e dal bestiame domestico. ancora intatte dove poter trovare cibo e riparo. Dove, insomma, poter vivere da... orso! Ma già, a proposito, come vive un orso? Occhio all’Orso! La merenda dell’Orso Nell’ambito del progetto per un turi- L’orso non si fa molti problemi in smo sostenibile verranno anche fatto di cibo, mangia di tutto: forpromosse iniziative quali il bear-wat- miche, vespe, api ed altri insetti, ching: escursioni in natura nei luoghi frequentati dall’orso per poter osservare (nascosti in punti strategici) il pacifico gigante nella sua vita quotidiana. Senza disturbarlo, ovviamente! Siamo alla frutta! Visto che l’orso è particolarmente ghiotto di frutta, fra i tanti progetti tesi a favorirne la presenza nell’Appennino centrale ci sarà anche il censimento e la riqualificazione di meli, peri e altre piante da frutto. Promuoveremo poi delle campagne di sensibilizzazione per convincere tutti, popolazioni locali, ragazzi delle scuole, agricoltori, allevatori e turisti che convivere pacificamente con l’orso è ancora possibile. Ed è anche una immensa ricchezza per la natura e per le tradizioni culturali delle popolazioni Appenniniche. Vita da Orsi L’orso non ci chiede molto, ha solo bisogno di spazio sufficiente e di tranquillità, di boschi e foreste 246810121416 1820222426283032343638404244464850525456586062 progettoitalia Foto Valentino Mastrella - archivio Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise carogne di animali selvatici, miele, erbe, radici, noci e nocciole. In autunno, quando deve accumulare le riserve di grasso per l’inverno, l’orso ricerca in particolar modo la frutta: mele, pere, mirtilli, ribes, fragoline di bosco, lamponi, le bacche delle rosa canina, l’uva ursina, i frutti del sorbo degli uccellatori. Grazie a questa dieta ricca di zuccheri, l’orso può ingrassare anche di un chilo ogni due giorni! Solo occasionalmente, se spinto dalla fame, può aggredire il bestiame domestico come pecore, capre o bovini. Sogni d’oro! A fine autunno, quando il tempo si fa più rigido gli orsi si preparano ad andare in letargo, scelgono con cura una caverna o un anfratto di roccia nascosto e ben riparato, spesso lo imbottiscono di rametti, foglie e muschio preparandosi un morbido giaciglio sul quale dormire fino alla primavera successiva. Dormono per tutto l’inverno come “sassi”? Non proprio, se disturbati dall’uomo o minacciati da qualche pericolo gli orsi abbandonano il loro nascondiglio per cercarne uno più tranquillo e, se le giornate invernali sono particolarmente miti, ne approfittano per fare un giro in cerca di cibo. Nani e Giganti Di sicuro non dorme mamma orsa, la quale mette al mondo i suoi piccoli proprio nel cuore dell’inverno. I cuccioli nascono verso febbraio e, appena nati, sono minuscoli e davvero buffi: hanno pochissimi peli, sono ciechi, senza denti e, pensate, pesano appena 400 grammi, 400 volte meno della madre! Mamma orsa li allatta, li coccola, li riscalda con la sua morbida pelliccia e si prende cura di loro con infinita pazienza e tenerezza. 357911131517 19 21232527293133353739414345474951535557596163 notizie dai progetti DALLA BIRMANIA CON FURORE Tigre WWF-Canon/Christopher Hails Buone notizie per le ultime tigri della Birmania che, finalmente, possono contare sulla prima grande riserva a loro dedicata. L’area protetta si estende nella valle dell’Hukaung, al confine con lo stato indiano dell’Assam. Attualmente in questa zona vive la più ricca popolazione di tigri della Birmania. La strada per proteggere al meglio il felino più grande del mondo è ancora lunga: per questo il WWF ha lanciato una grande campagna chiedendo aiuto anche a tutti i soci. La tigre ha bisogno di noi per sfuggire ai bracconieri che la perseguitano per il commercio della pelliccia. Siamo a cavallo! Finalmente anche per i cavallucci marini è arrivata una piccola, grande vittoria! Grazie all’inclusione di tutto il genere Hyppocampus nell’Appendice II della CITES i cavallucci marini saranno più protetti che in passato. Questo grazioso abitante marino è, infatti, una delle specie più richieste dai collezionisti e dai commercianti di animali e nella medicina tradizionale orientale. I cavallucci marini non sopravvivono a lungo negli acquari e raramente vi si riproducono, ecco perché i commercianti cercano continuamente nuovi esemplari selvatici, mettendo 24681012141618 WWF-Canon/Jürgen Freund in serio pericolo la sopravvivenza di molte specie di ippocampi. Da oggi, però, questo commercio sarà tenuto sotto controllo per garantire che il prelievo in natura si mantenga su livelli sostenibili. 20222426283032343638404244464850525456586062 notiziedalleoasi I 7 brutti anatroccoli di Alviano Foto archivio WWF Un bel successo per la nostra Oasi del Lago di Alviano e per la coppia di cigno reale che vi nidifica! Per giorni mamma e papà cigno si erano affannati a costruire una grande piattaforma vegetale nascosta nel canneto nei pressi dell’acqua. E tutto era pronto per deporre le uova. Dopo qualche giorno la guardia dell’Oasi aveva osservato mamma cigno intenta alla cova. Quante uova si sarebbero schiuse quest’anno? E l’acqua alta avrebbe messo in pericolo il nido? Bisognerà attendere circa un mese per scoprirlo. 35791113151719 Ma, ecco, il grande giorno è arrivato. Mamma cigno lascia il nido e, attraverso le lenti del binocolo, la nostra guardia osserva i piccoli: eccoli, finalmente! Uno, due, tre, quattro… sette! Sono sette, sette “brutti anatroccoli” che escono dalle uova e, dopo appena due giorni, abbandonano il nido in fila indiana seguendo la madre. Certo, sono di colore scuro e un po’ sgraziati nell’andatura, per niente simili ai loro genitori (ma questa è una vecchia storia…) solo crescendo acquisteranno il piumaggio bianco ed il portamento elegante proprio dei cigni. 21 232527293133353739414345474951535557596163 notizie verdi Un gabbiano al Polo Nord E’ in pericolo il gabbiano d’avorio, la specie di uccello che più si è adattata alle temperature glaciali dell’Artico. Questo intrepido gabbiano trascorre l’intera esistenza nei territori ai margini della banchisa polare e nelle acque coperte dai ghiacci. Negli ultimi venti anni però, gli scienziati hanno notato un drammatico calo della popolazione nidificante di gabbiani d’avorio. Le cause di questo declino sono diverse, come il ritiro dei ghiacci, che ha reso accessibili le colonie agli attacchi delle volpi artiche e la caccia con armi da fuoco praticata dalle popolazioni locali. Albatros presi … all’amo! Ebbene sì, anche gli albatros rischiano le penne negli attrezzi da pesca detti “palangari”! Questi cavi lunghi chilometri, dai quali pendono migliaia di ami provvisti di esca usati per la cattura di grossi pesci, sono letali anche per diverse specie di uccelli marini che inghiottono l’esca. Ne muoiono talmente tanti, che le nazioni impegnate in questo tipo di pesca, stanno cercando di aiutare le specie di uccelli con degli stratagemmi speciali: come pescare solo di notte e applicare degli allarmi sonori capaci di scoraggiare gli “attacchi aerei” degli albatros e altre specie di uccelli marini. … istrici all’attacco! Gli aculei bianchi e neri dell’istrice europeo sono i più lunghi fra tutti i mammiferi, quelli del dorso raggiungono i 40 cm di lunghezza! E lui non esita a farne buon uso se si sente minacciato. Rizza gli aculei e si lancia verso il nemico a… marcia indietro! Piantando nelle carni del malcapitato aggressore un buon numero di aculei. E non crediate che non possano essere letali, se raggiungono un organo vitale gli aculei dell’istrice sono estremamente pericolosi. 2468101214161820 222426283032343638404244464850525456586062 notizieverdi Ossigeno dal mare Avete presente le “pallottole” formate da frammenti di foglie e rizomi di posidonia deposti sul litorale dalle mareggiate? Probabilmente le chiamerete alghe, ma non lo sono. La posidonia oceanica è a tutti gli effetti una pianta, anche se vive in mare. Le sue praterie sottomarine oltre a produrre enormi quantità di ossigeno ospitano e rendono possibile la vita di innumerevoli creature, grandi e piccole. Si stima che nelle “foreste” di posidonia trovino alloggio, cibo e riparo oltre 400 specie vegetali e animali. Campioni di volo sul posto I colibrì fra tutte le specie alate sono gli indiscussi detentori del record di volo sul posto. Sono infatti capaci di librarsi “sur place” anche per 4 ore consecutive, ovviamente per suggere il nettare dai fiori nella cui corolla non potrebbero posarsi. I colibrì hanno anche un'altra abilità, sono i soli uccelli a poter volare all’indietro. Gli unici altri esseri alati a poter fare altrettanto sono le farfalle appartenenti alla famiglia delle sfingidi. Il respiro della Terra Per l’orecchio umano è quasi impossibile percepirlo, ma gli strumenti lo registrano, si tratta di un mormorio, simile ad un respiro che attraversa il nostro pianeta e che ha una frequenza compresa fra i 2 ed i 7 millihertz. Da dove proviene? Cosa lo produce? Secondo due geofisici americani il “respiro” della Terra è, in realtà, una vibrazione prodotta dal movimento di grande masse d’acqua marina che, spostandosi verso il basso, “cozzano” contro i fondali oceanici. Facendo entrare “in risonanza” la massa liquida e quella solida del nostro pianeta. 3579111315171921 23 2527293133353739414345474951535557596163 iniziative wwf CAMPAGNA DI NATALE A Natale regala la Tessera di Socio WWF: è un regalo che arriva lontano Foto Archivio WWF Quale cambiamento vogliamo vedere nel mondo? Noi del WWF vorremmo un mondo in cui gli animali non soffrono più. Un mondo in cui le foreste non vengono distrutte. Un mondo in cui la povertà non esiste. Invece, specie animali meravigliose come la tigre continuano ad essere cacciate e fatte a pezzi per rivendere ossa e pelliccia nei mercati clandestini di tutto il mondo. Le foreste amazzoniche continuano ad essere rase al suolo. Un bambino su sei al mondo non ha acqua da bere. La metà della popolazione del pianeta “vive” con 2 dollari al giorno. L’Africa è 246810121416182022 sconvolta da guerre di cui non importa a nessuno. Voi che siete Soci junior WWF sapete già queste cose e con noi avete scelto di agire. In tanti paesi lavoriamo grazie a voi per salvare gli animali, ma anche per aiutare tante popolazioni a vincere la povertà imparando ad usare le risorse naturali. Un’idea regalo? No, molto di piu’ Forse cercate qualcosa di più di un bell’oggetto da mettere sotto l’albero di Natale. Forse volete regalare un mondo 2426283032343638404244464850525456586062 iniziativewwf migliore. A Natale, potete portare un po’ di natura nella vita di qualcuno che amate. Uno dei regali di Natale: ad un amico, potrebbe essere la Tessera di Socio WWF. Ci avevate pensato? “Sei tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” diceva Gandhi. Il futuro è nelle mani di ciascuno di noi. Ognuno di noi può fare tantissimo. Ci conoscete gia’ per proteggere la “Rete della Vita”. In India siamo in prima linea per difendere la tigre dai fucili dei bracconieri, che rivendono ossa e pelliccia sui mercati clandestini. Nella Repubblica Democratica del Congo stiamo insegnando alle persone a coltivare la terra nel modo giusto e avere di che mangiare. In Italia proteggiamo frammenti importantissimi di natura nelle nostre Oasi. Tra i traguardi più recenti, due in particolare: il Madagascar, che ospita uno straordinario patrimonio di biodiversità ha triplicato le sue aree protette: saranno un incentivo forte per migliorare anche l’economia del paese; il WWF ha anche dato un contributo forte a convincere il governo australiano a mettere sotto tutela un terzo della Grande Barriera Corallina, creando la più grande area marina protetta del mondo. La nostra promessa al mondo è che lavorando insieme, troveremo le soluzioni migliori per salvare la natura. Per più di 40 anni la nostra passione, il nostro impegno e le nostre azioni hanno fatto del WWF la più grande, la più riconosciuta e indipendente associazione per la conservazione della natura. Ogni anno 2.000 progetti di tutela ambientale in 96 paesi del mondo, a cui lavorano direttamente 4.000 esperti e volontari. Lavoriamo per i “grandi” e per i “piccoli”: siamo conosciuti per i progetti in difesa di specie carismatiche come la tigre, l’elefante, il rinoWWF - Canon/Michel Gunther ceronte. Ma nel nostro programma ci sono progetti che riguardano Per continuare e fare di più, abbiaanche tante altre specie meno mo bisogno di voi. Il vostro aiuto, la “famose” e ugualmente importanti vostra generosità. Buon Natale. 357911131517192123 25 27293133353739414345474951535557596163 panda club in azione I Panda Club nel bosco dei folletti Foto Franco Ferroni/Archivio WWF I ragazzi dei Panda Club incontrano il Credia, il primo Centro di Ricerca Educativa del WWF, dove si impara ad essere curiosi, ad ascoltare le storie del bosco raccontate da un simpatico folletto, a dipingere, giocare, creare col legno, con l’argilla, con la fantasia, a seminare e raccogliere… E dove sporcarsi le mani (più tutto il resto!) è un obbligo e non solo un piacere… A scuola di curiosita’ Credia, una parola semplice per dire una cosa un po’ complicata, come Centro di Ricerca Educativa, documentazione interculturale e 24681012141618202224 ambientale del WWF per l’ecoregione del Mediterraneo. Vi sembra un concetto difficile? Non c’è di che preoccuparsi, perché in fondo vuol dire che al Credia s’impara giocando, ci si diverte, si vivono mille emo- 26283032343638404244464850525456586062 pandaclubinazione Foto Franco Ferroni/Archivio WWF zionanti avventure e si hanno sempre le mani in… pasta! Per fare ottimi biscotti biologici, ma anche per realizzare diorami di piccoli ecosistemi come stagni e acquari, per seminare, zappare l’orto, raccogliere miele e frutti, occuparsi degli animali della fattoria o scoprire le tracce di quelli selvatici! c’è l’aula di ecologia all’aperto, un percorso attrezzato nel bosco con un “sentiero natura sensoriale”, l’isola del compostaggio, l’orto biologico, il frutteto dei frutti dimentica- Tutti al giardino dei frutti dimenticati I laboratori del Credia sono all’interno di un bellissimo bosco protetto nel comune di San Ginesio, in provincia di Macerata, proprio nel cuore del Parco dei Monti Sibillini. Qui, nel bel mezzo di una natura protetta e incontaminata, i ragazzi dei Panda Club fanno molte scoperte e sperimentano di tutto: pittura, scultura, lavori di falegnameria, giochi di società, passeggiate didattiche, visite in fattoria. E poi 35791113151719212325 Foto Franco Ferroni/Archivio WWF ti, l’uliveto, l’arnia didattica, il giardino delle erbe aromatiche e officinali e molto altro ancora. Che ne dite? Vale la pena di farci un salto, magari in compagnia di tutta la classe? 27 293133353739414345474951535557596163 curiosi di natura E’ vero che le corna dell’Alce sono pesantissime? Corrado Di Cento (Bo) Più che vero, verissimo! Possono arrivare a pesare fino a 45 chili, per 2 metri d’apertura. Ma la cosa più incredibile è che queste gigantesche corna cadono e ricrescono di anno in anno, pensate alla velocità con cui si riforma il tessuto osseo! Fra tutti i cervidi l’Alce è sicuramente il più grosso, il maschio pesa fino a 800 Kg ed è “alto” (al garrese) anche 2 metri. La rana Golia e’ l’anfibio piu’ grande del mondo? Mattia Soldini (Ro) La rana Golia con i suoi 3 Kg di peso per 40 cm di lunghezza è la rana più grande del mondo, ma non batte certo il vero record della categoria anfibi: la salamandra gigante della Cina e del Giappone. Questo colosso, del genere Andrias, può pesare oltre 40 kg e raggiungere un metro e mezzo di lunghezza, un vero mostro! Le salamandre giganti hanno abitudini notturne e preferiscono trascorre le ore di luce nascoste sul fondo dei torrenti di montagna. Quanto dorme una marmotta? Martina Volpi (Ge) Circa sei mesi, in tane sotterranee dotate di ogni comfort, come “stanze” comuni per i più piccini, singole per gli individui anziani, tutte con morbidi letti d’erba e “bagni” privati, rigorosamente sigillati con tappi di terriccio. Può capitare però, in particolar modo nelle notti di luna piena, che si sveglino per un giro di ricognizione in casa (per vedere se tutti i mem- 2468101214161820222426 283032343638404244464850525456586062 curiosidinatura bri della comunità stanno bene). Durante il letargo le funzioni vitali della marmotta si riducono a livelli quasi “impossibili”. Il cuore scende da 80 battiti a 1-2 al minuto, la temperatura corporea passa da 27° ad appena 3° e l’animale respira una sola volta ogni due minuti! Come fanno a volare i pesci volanti? Stefano Fiore (Vi) “Decollano” facendo vibrare con forza la coda e poi, una volta fuori dall’acqua, aprono le ali per planare. Con questo sistema il pesce volante (Exocoetus volitans) compie balzi lunghi 40 mt “schizzando” fuori dall’acqua alla velocità di 90 Km orari! Rimbalzando sulla cresta delle onde dopo ogni salto, il pesce volante riesce a “volare” per centinaia e centinaia di metri! Qual e’ il lago piu’ grande del mondo? Beatrice Astolfi (Na) E’ il Lago Baikal, in Siberia. Questo lago, vasto come un mare, ha una superficie di 21.500 km2 e batte diversi record. E’ il lago più antico, la sua formazione risale a 25 milioni di anni fa, è il più profondo della Terra con 1.637 metri di profondità nel punto centrale. Ma, il Baikal, è anche il serbatoio di acqua dolce più importante del pianeta: contiene infatti 23.000 km cubi d’acqua. Prima di “lui” ci sono solo i ghiacciai del Polo nord e del Polo sud. E volete sapere quanti corsi d’acqua si gettano nel Baikal? 544 fra fiumi e torrenti! 3579111315171921232527 29 3133353739414345474951535557596163 miniguida The invaders! Spesso sono più grandi, più aggressivi e più famelici dei nostri. Di certo hanno capacità di adattamento superiori e, peggio, molti non hanno nemici naturali! Di chi stiamo parlando? Degli invasori biologici! Le invasioni biologiche Sono teneri e graziosi come il tamia o lo scoiattolo grigio, hanno livree dai colori sgargianti come il parrocchetto dal collare, o appaiono minuscoli e innocui come nel caso delle tartarughine d’acqua dalle “guance rosse” che, una volte adulte, raggiungono dimensioni considerevoli e, se liberate in natura, si trasformano in veri e propri flagelli dell’ambiente, altro che Vandali, altro che Unni! E che dire delle imprese della zanzara tigre o dell’inarrestabile campagna di conquista del gambero killer? Attila, in confronto a questo voracissimo gambero era un agnellino! Questi animali così estranei alla nostra fauna spesso non hanno nemici naturali e, cosa peggiore, entrano in competizione con le nostre specie, togliendo loro risorse alimentari, habitat, siti di nidificazione… E’ come se, senza essere invitato, qualcuno entrasse in casa nostra mangiando il nostro cibo, dormendo nel nostro letto e, magari, anche dandoci lo sfratto! Oggi le invasioni biologiche sono una delle maggiori minacce alla biodiversità del pianeta, seconda solo alla distruzione degli habitat naturali. In questa miniguida troverete descritti alcuni degli “invasori” più famosi e più diffusi nel nostro Paese. Imparate a conoscerli e, una raccomandazione, se mai ne possedeste uno, non rilasciatelo mai e poi mai in natura! PER COSTRUIRE IL TUO TACCUINO DEL NATURALISTA: 1) ritaglia le pagine del PJ lungo le linee continue in neretto; 2) cerca le lettere (dalla A alla D) alla base di ciascuna paginetta doppia e mettile una sopra all’altra in ordine alfabetico; 3) unisci il libretto ottenuto con due punti metallici lungo la linea tratteggiata a metà della pagina A e piega in due il tuo taccuino. 246810121416182022242628 3032343638404244464850525456586062 The invaders Piccolo taccuino del naturalista ovvero Le invasioni biologiche le invasioni biologiche In questo taccuino non troverete certo illustrate le gesta di antichi popoli barbari come Vandali, Unni, Ostrogoti e Visigoti, celebri per le loro invasioni! Parleremo invece di alcuni animali “esotici” del tutto estranei alla nostra fauna che l’uomo, in tempi diversi e per diversi motivi, ha introdotto in Italia con risultati discutibili e, spesso, molto dannosi per il nostro ambiente naturale e per i suoi abitanti. Illustrazioni di Concetta Flore e Massimiliano Lipperi Tamia -- Tamias sibiricus Piccolo scoiattolo marrone chiaro con 5 strisce nere sul dorso e sui fianchi. Il suo areale d’origine si estende dal Giappone alla Cina, fino alla Russia europea. Introdotto in Italia come animale da compagnia, in seguito ai rilasci, ha “conquistato” il Nord Italia. Ma lo si può osservare anche in diversi Parchi cittadini di Roma. Scoiattolo grigio - Sciurus carolinensis Più grande e robusto del nostro scoiattolo rosso, questo scoiattolo originario del Nord America ha pelo grigio con parti rossicce e gialline su dorso e fianchi. Rappresenta una grave minaccia per la sopravvivenza dello scoiattolo rosso per una maggior capacità di sfruttare risorse alimentari e habitat. B A Nutria - Myocastor coypus Originaria del Sud America ha corpo tozzo, mantello bruno, vibrisse bianche e caratteristici incisivi giallastri. Somiglia ad un grosso topo. Introdotta in Italia molti anni fa come animale da pelliccia è poi fuggita dagli allevamenti o è stata rilasciata in seguito alla chiusura di quest’ultimi. Oggi si è molto diffusa sul territorio ed è una seria minaccia per l’habitat fluviale e per i suoi abitanti. Parrocchetto monaco - Myiopsitta monachus Originario del Sud America il parrocchetto monaco ha becco arancione, parti inferiori panna, dorso verde brillante con penne remiganti colorate di blu scuro. Molto adattabile può mettere in serio pericolo le coltivazioni di alberi da frutta, distruggendone i fiori. Parrocchetto dal collare - Psittacula krameri Specie d’origine africana e asiatica ha becco rosso e ricurvo, zampe grigio verdi, piumaggio verde sgargiante con coda lunga e appuntita. E’ molto adattabile e vive in stormi numerosi nutrendosi di semi, frutti, germogli e nettare. Se la specie aumenterà di numero potrebbe rappresentare un serio problema per le colture agricole e per tutte le specie (taccola, picchio, rapaci notturni...) alle quali il parrocchetto sottrae le cavità nei tronchi necessarie alla nidificazione. Maina comune - Acridotheres tristis Originaria delle regioni indiana, indocinese, vietnamita e delle Isole della Sonda, la maina ha dimensioni simili a quelle di uno storno ed è stata introdotta in Italia principalmente a scopi ornamentali. Molto dannosa per le colture agricole, è anche un pericolo per le specie autoctone alle quali sottrae con successo i siti di nidificazione. Gambero della Luisiana - Procambarus clarkii C Tartaruga dalle orecchie rosse - Trachemys scripta elegans Originaria della costa atlantica degli Stati Uniti è ivi allevata come animale da compagnia per l’esportazione. In Europa non ne è più ammesso l’ingresso. Prese da piccole queste tartarughine sembrano innocue e graziose ma, una volta cresciute di dimensioni, diventano voraci e molto “ingombranti”. Chi se ne stanca rilasciandole nei laghi e nei fiumi fa un grosso danno alla natura di casa nostra. Queste tartarughe non hanno predatori, sono carnivore e si nutrono a spese della nostra fauna: pesci, rane e anfibi. Soppiantano inoltre la tartaruga palustre europea Emys orbicularis. Gambero d’acqua dolce originario degli Stati Uniti sudorientali, introdotto in Italia a scopi alimentari. Di colore rossiccio e dimensioni simili a quelle della specie autoctona, il gambero è fuggito dagli allevamenti invadendo corsi d’acqua e laghi. E’ molto prolifico, estremamente adattabile e meno esigente del nostro gambero di fiume tanto da soppiantarlo. Fa piazza pulita di uova di pesci, insetti e molluschi acquatici. Crea gravissimi problemi di stabilità agli argini che riduce a colabrodo scavandovi le tane. Visone americano - Mustela vison Zanzara tigre - Aedes albopictus Originario del Nord America il visone ha pelliccia morbida e folta per lo più di colore marrone scuro con macchioline bianche sulle mandibole. Importato in Italia come specie da pelliccia, si è poi diffuso sul territorio fuggendo dagli allevamenti. Rappresenta un pericolo per la sopravvivenza del visone europeo, con il quale compete (per risorse e per ibridazione), della puzzola e della rarissima lontra europea. Originaria del sud-est asiatico la zanzara tigre è giunta in Italia “a bordo” di copertoni d’auto allo stadio larvale, e si è subito ambientata ai nostri climi. E’ attiva di giorno, molto aggressiva e vola raso al suolo. Non si conoscono ancora effetti negativi della zanzara tigre sull’ambiente e sugli animali. Eccetto uno: l’uomo! D Rana toro - Rana catesbeiana Originaria dell’America nord-orientale è stata introdotta in gran parte d’Italia per scopi alimentari. E’ una rana acquatica molto più grossa delle specie autoctone da cui si distingue per il verso, per l’enorme timpano (grande come l’occhio nelle femmine, ancora più grande nei maschi) e per avere il sacco vocale sotto il mento e non ai lati della bocca. Compete con le specie autoctone sottraendo loro risorse alimentari e habitat. Colino della Virginia - Colinus virginianus Originario dell’America settentrionale, del Messico e del Guatemala, questa specie, più piccola di una pernice, si distingue per gola e sopraccigli bianchi (nel maschio) che contrastano con il disegno marrone scuro e nocciola del capo e del petto. La femmina ha livrea simile al maschio ma con colori meno accesi. Cinghiale ungherese - Sus scrofa Più grosso e più prolifico del cinghiale mediterraneo, il cinghiale ungherese è stato introdotto negli anni passati in modo incontrollato a causa dell’attività venatoria. Si è incrociato col cinghiale nostrano inquinandone il patrimonio genetico, tanto che oggi è quasi impossibile distinguerli. Silvilago - Sylvilagus floridanus Simile al coniglio selvatico ma di dimensioni più piccole. Si distingue anche per le zampe posteriori più lunghe, coda e orecchie più corte. Mantello di color grigio-bruno sul dorso e bianco sul ventre. Introdotto in Italia come specie cacciabile. ? ? ?? ? intervista Il valore dei Parchi a cura di Antonio Bossi Il Parco del Pollino, fra Basilicata e Calabria, è l’area protetta più vasta d’Italia e, se escludiamo la Groenlandia, dell’intera Europa. Ed è nel cuore del Pollino che incontriamo i ragazzi della III B della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo“Don Bosco” di Francavilla Sul Sinni (PZ). Già impegnati con il WWF in un progetto sull’acqua e sui fiumi della Basilicata, gli amici di Francavilla, non hanno perso l’occasione per sottoporre al WWF alcune domande sui Parchi. I parchi sono utili per salvare le specie animali o vegetali? (Carmen e Margherita) Senza le aree protette avremmo perso tanti protagonisti della natura italiana. Grazie alla presenza dei parchi negli ultimi anni le popolazioni di molte specie hanno fatto un grande balzo in avanti: orsi, stambecchi, lontre, lupi, picchi neri, caprioli, camosci si sono tranquillamente riprodotti nelle aree protette; e altre ancora, meno conosciute ma rarissime come il Gobbo rugginoso, il Pelobate fosco o il Pollo sultano hanno arricchito i nostri ambienti grazie a progetti di allevamento e reintroduzione nei parchi. Anche fra la vegetazione si registrano successi: molte aree protette ospitano e conservano specie ormai scomparse altrove. I ragazzi della III B 3579111315171921232527293133 35 3739414345474951535557596163 ? ? ? ? ? i ntervista Nel nostro parco vive il lupo. Qual è la situazione di questa specie in Italia? (Marianna) Il lupo, dato per spacciato negli anni ‘70, ha avuto un’impennata con un aumento lungo l’intera catena appenninica da 100 a 500 esemplari. Le aree protette hanno permesso ai gruppi superstiti e rimasti isolati di ristabilire un contatto fra loro, mentre il divieto di caccia ha favorito la sopravvivenza delle prede naturali e permesso al lupo di svolgere il suo ruolo di predatore naturale. Le tracce del lupo ormai si rinvengono dall’Appennino Tosco-Emiliano al Casentino, passando per i Sibillini, i parchi abruzzesi fino al Pollino. E fra gli animali fluviali? (Serafino) Anche i fiumi hanno il loro animale simbolo, la lontra. Nel Parco regionale del Ticino si sta riproducendo con successo, mentre nel Parco del Cilento-Vallo di Diano la tutela dei corsi d’acqua ha permesso la sopravvivenza della popolazione più vitale d’Italia. E poi ci sono gli uccelli… (Andrea, Arianna) Grazie alla migliore gestione dei boschi e delle foreste nei parchi sono aumentate altre specie tipiche, come il picchio nero. Un altro uccello che ha trovato rifugio sicuro nei Parchi (Arcipelago della Maddalena e Arcipelago Toscano) è il gabbiano corso, uno dei più rari al mondo. Nel Parco del Delta del Po tra le tante specie sono tornate le eleganti spatole. WWF-Canon/Chris Martin Bahr 246810121416182022242628303234 Ma non ci sono soltanto gli animali… (Antonio, Prospero, Domenico, Egidio) Infatti, i benefici sono anche per le piante. Si sono salvati due alberi simbolo 3638404244464850525456586062 ? ? ? ? ? intervista Foto Archivio WWF ti di acqua potabile, aiutano a contenere il dissesto idrogeologico, preservano intatte le foreste che svolgono una funzione essenziale nel mantenimento della stabilità dei climi locali, favoriscono il mantenimento e il ripristino delle popolazioni di pesci (ci sono anche i parchi marini), sono riserve di biodiversità di incalcolabile valore. Ma non bisogna dimenticare le persone che vivono nei parchi. WWF-Canon/A. Della Bella come il Pino loricato (Parco del Pollino) e l’Abete dei Nebrodi (presente solo nel Parco regionale delle Madonie). Senza protezione centinaia di piante sarebbero potute scomparire considerando che la flora italiana vanta ben 5.600 specie di cui 1.011 inserite nella lista nazionale delle specie a rischio, e 3.179 in quelle regionali. Qualche esempio: l’Adonide gialla, creduta estinta, è stata ritrovata in una valletta del Parco Nazionale del Gran Sasso, la Primula di Palinuro si è salvata sulle coste rocciose del Parco del Cilento-Vallo di Diano, la Campanula del Moretti in quello delle Dolomiti Bellunesi. E poi le Stelle alpine (sulle Alpi e sull’Appennino), la Scarpetta di Venere, la Digitale del Parco dell’Aspromonte (unico sito oltre la Sardegna), i Pini larici nei parchi della Calabria. Insomma: è un trionfo della natura… (Jessica, Teresa, Maria Carmela) Si, ma non si tratta solo di piante e animali rari. I Parchi sono riserve importan- 357911131517192123252729313335 Foto Archivio WWF Ma i Parchi portano anche benefici economici alle popolazioni locali? (Alessandro, Pasquale, Umberto) L’enorme beneficio che deriva dalla presenza di paesaggi intatti, di specie animali e vegetali spesso uniche, dall’offerta di attrezzature per le visite e di una rete di ospitalità diffusa e rispettosa dell’ambiente significa turismo, tanto turismo. C’è un esercito di visitatori, 18 milioni nell’ultimo anno, circa il 20% di tutto il turismo italiano, che sceglie di trascorrere le vacanze nei parchi, con un importante beneficio per l’economia locale. 37 39414345474951535557596163 panda club Campagna Panda club 2004 – 2005 Ormai dovrebbero essere arrivati tutti a destinazione. No, non stiamo parlando degli uccelli migratori, ma delle bellissime pubblicazioni inviate quest’anno ai Panda Club. Abbiamo già presentato i nuovi materiali sull’ultimo numero di Panda Junior, dunque qui ci limitiamo a una breve sintesi, ricordando alle classi che c’è ancora un po’ di tempo per iscriversi. Quest’anno si può scegliere fra due proposte: Piantiamo la scuola! Intorno alla tua scuola c’è un giardino? Vuoi provare a cambiarlo un po’, oppure a trasformarlo interamente, insieme ai compagni, secondo i vostri desideri? Non è necessario che l’area sia grande, si possono realizzare anche piccoli giardini raggruppando qualche vaso per abbellire un piccolo spazio, o sistemando un’aiuola. “Piantiamo la scuola!” è un programma ricco di esperienze pratiche per progettare un nuovo giardino a scuola. 24681012141618202224262830323436 38404244464850525456586062 pandaclub Sostieni il sostenibile Ogni volta che usiamo un oggetto utilizziamo risorse naturali, energia, lavoro, studi e ricerche che sono serviti a produrlo. Non solo: abbiamo in mano i ricordi che questa cosa suscita, le sensazioni che ci dà… Questi pezzetti di mondo hanno quindi un grandissimo valore, e noi possiamo dar loro una vita lunga, curandone la manutenzione e aggiustandoli quando si rompono. Si possono scegliere anche cose durevoli e riparabili, in modo da evitare di aumentare il volume dei rifiuti. Se questi argomenti ti interessano “Sostieni il sostenibile” fa proprio al caso tuo. Scopri con i tuoi compagni i tanti modi per ridurre lo spreco delle risorse naturali e aiutare la natura a stare un po’ meglio. Per informazioni puoi scrivere o telefonare all’Ufficio educazione del WWF Italia Via Orseolo, 12 – 20144 Milano [email protected]; tel. 02.83133251 tori da tenere presenti sono la temperatura, la luce, l’acqua, il nutrimento che devono essere forniti alle piante a seconda delle loro esigenze. Ci sono infatti specie che sopportano diversamente questi fattori, ed è necessario tenerne conto per la buona salute delle nostre amiche verdi: ad esempio POLLICE VERDE Alcuni consigli invernali per le nostre piante Conservare le piante durante i mesi invernali può essere difficile, specialmente quando si ha poco spazio in casa per ricoverare quelle che all’aperto soffrirebbero. I fat- 35791113151719212325272931333537 39 414345474951535557596163 panda club un ciclamino esposto al calore del sole o del termosifone inizia a soffrire, mentre resta vitale se tenuto in un ambiente più freddo. Le piante da balcone di solito sono abbastanza resistenti, ma spesso necessitano di protezioni particolari, specialmente nel caso degli esemplari voluminosi che non possiamo portare in casa: qualche vecchio straccio a trama non troppo fitta o una vecchia tenda rovinata in questo caso vanno benissi- mo per proteggere le piante dal freddo, permettendo loro di traspirare e di ricevere la luce. Per un Natale ancora piu’ verde A Natale in casa ci si circonda di piante, ma molte di queste, purtroppo, diventano vittime di disattenzioni o errori nella cura. Vediamo come evitarne qualcuno. Attenzione all’albero di natale Se preferite l’abete vivo, procuratevi sempre alberelli di piccole dimensioni, venduti in vaso e con un buon pane di terra intorno alle radici. Rivolgetevi sempre ai vivai, o controllate la provenienza sul cartellino attaccato all’abete. Non tenete l’albero troppo al caldo (meglio sul balcone, in cortile o in giardino) e non annegatelo con troppa acqua, annaffiandolo un paio di volte alla settimana: ad una conifera con aghifoglie ne basta poca. Cercate di restituirlo al vivaio una volta terminate le feste. Evitiamo di bollire il ciclamino Il ciclamino soffre molto meno il freddo che il caldo secco. Pur temendo i forti geli (soprattutto se vi è esposto di colpo), resiste bene a temperature vicine allo zero, purché ben irrigato e in un 2468101214161820222426283032343638 404244464850525456586062 pandaclub buon vaso. In casa vive male, e appassisce subito se messo vicino ad una fonte di calore secco (cucina, calorifero, stufa). Tanta acqua alla stella di natale Una pianta che ha bisogno del terriccio sempre umido è la stella di Natale o Poinsettia (Euphorbia pulcherrima). Essendo in piena fioritura effettua uno sforzo enorme e in questo momento ha bisogno di acqua e nutrimento. Se ce ne dimentichiamo, la vedremo presto spoglia. Rinvasatele subito e ricordatevi di bagnarle con una certa frequenza. Gli oggetti e l’ambiente Risorse per tutti? Gli agrumi temono il caldo secco. Limoni, aranci, mandarini, ecc. vanno tenuti all’esterno quanto più possibile, riparandoli dal gelo con appositi teli. Affrontare i problemi dell’ambiente significa anche cercare soluzioni per un uso più attento e responsabile delle risorse. Il Nord del mondo che ospita circa 1 miliardo e 200 milioni di persone, pari al 20% della popolazione planetaria, consuma più dei due terzi dei metalli e del legname prodotto a livello mondiale, brucia il 70% dell’energia prodotta nel mondo e mangia il 60% di tutto il cibo raccolto sul pianeta. In breve, si appropria dell’80% delle risorse della terra. Evidentemente c’è “qualche problema” di distribuzione, e poi le risorse non sono infinite… Azalee no, erica si La storia di un oggetto Le azalee fiorite a Natale sono una forzatura ottenuta in serra, poiché fioriscono naturalmente in primavera. Preferiamo un’erica che è nel suo giusto periodo. Entrambe amanti del terreno acido, sono spesso vendute in vasetti molto piccoli, ed è questo il motivo che spesso ne provoca la morte (non il freddo, al quale invece resistono). È sufficiente ripercorrere il ciclo di vita di ogni oggetto che acquistiamo e che utilizziamo per renderci conto che dietro ad ogni scambio che facciamo attraverso il denaro c’è sempre uno scambio con la natura. Ogni oggetto è costruito da qualcuno, in certe condizioni di lavoro, sfruttando risorse naturali, emettendo sostanze inquinanti; in Gli agrumi vanno fuori 3579111315171921232527293133353739 41 4345474951535557596163 panda club più l’oggetto viene trasportato, con ulteriore impiego di materiali ed energia, nel luogo di vendita, qui consumato ed utilizzato per poi, magari solo in parte, diventare rifiuto da smaltire. I nostri consumi sono sostenibili? Hai mai sentito parlare di comportamenti e di scelte “sostenibili” per l’ambiente? “Sostenibilità” sta a significare che tutti possiamo fare qualcosa per aiutare l’ambiente a stare un po’ meglio, a cominciare dalle cose che facciamo tutti i giorni. Per ora le cose non sembrano andare benissimo, perché se tutti i paesi seguissero lo stile di vita dei paesi ricchi sarebbero necessari cinque o sei pianeti da utilizzare come miniere e come discariche. Possiamo cominciare dagli oggetti Ogni oggetto ha un peso per l’ambiente, e questa realtà è facilmente rappresentabile attraverso l’immagine di uno “zaino ecologico”, immaginando cioè, che ogni prodotto viaggi portandosi dietro uno zaino caricato di tutti i “pezzi di natura” (risorse, acqua, uso del suolo, ecc.) e dei rifiuti che produce dal momento in cui viene creato al momento in cui termina la sua esistenza diventando un rifiuto. Prova quindi a pensare a tutti gli “zaini”, non sorgono spontanee alcune domande? “Quanti chilogrammi di natura pesa un paio di scarpe? E una lattina di una bibita? Un computer? Un vestito?… Acquistare e consumare in modo più attento a tutte le “diramazioni” e ai “carichi” ambientali di un oggetto può essere quindi un primo passo. Utilizziamo in modo sensato le risorse Possiamo cominciare a cambiare qualcosa da subito, ripensando alcuni comportamenti di ogni giorno: zAcquistiamo prodotti duraturi, riparabili, evitando il più possibile tutto ciò che è nello stile “usa e getta”. zLimitiamo le confezioni e 246810121416182022242628303234363840 4244464850525456586062 pandaclub ALTRE IDEE DA SUGGERIRE ANCHE A MAMMA E PAPÀ gli imballaggi esagerati, preferendo quelli più semplici, che impiegano minori quantità di materiali, cercando di recuperarli ad altri usi. zScegliamo prodotti poco trasformati, ad esempio la verdura fresca a quella congelata. zPrivilegiamo prodotti poco trasportati, cioè consumati in prossimità dei luoghi di produzione. zAcquistiamo prodotti di stagione, provenienti da coltivazioni che non abbiano richiesto eccessivi trattamenti e lavorazioni o l’uso di serre riscaldate artificialmente. Regali Rinunciate alle confezioni regalo; in caso trovaste assolutamente impossibile una tale scelta, servitevi di carta regalo ecologica, oppure “buttatevi” su semplici carte bianche che decorerete a vostro piacimento. Come materiale d’imballaggio a lunga durata sono molto indicati anche foulard, sciarpe, strofinacci, tovaglioli, borse di tessuto e tante altre cose, che dopo la sorpresa possono ancora essere utili. z un buono per uno o più biglietti al cinema, al teatro, ad un concerto; z lampade a risparmio d’energia; z penne stilografiche senza cartucce; z orologi o calcolatrici solari z orologi meccanici; z giocattoli e prodotti in legno con il marchio che certifica la provenienza del legno dai vivai; z vasi con piante e erbe aromatiche; z carta intestata e da lettera ecologiche; z confezioni di pastelli o colori ecologici; z strumenti per “esplorare” la natura: binocoli, lenti, d’ingrandimento, bussole, ecc.; z contenitori per la separazione dei rifiuti in cucina, ce ne sono di molto originali; z prodotti delle “botteghe del Terzo Mondo” che sostengono il commercio equo e solidale; z un abbonamento per i mezzi di trasporto pubblici. 357911131517192123252729313335373941 43 45474951535557596163 inviato speciale Abbiamo bisogno dei tuoi occhi, delle tue orecchie, del tuo fiuto: con te e con tutti i Soci Junior d’Italia formeremo una formidabile rete di agenti speciali della natura impegnati a scovare ciò che minaccia l’ambiente, ma anche ciò che di bello resta intorno a noi, per proteggerlo meglio. Pubblicheremo i risultati delle tue ricerche sul Panda Junior. Ti bastano curiosità, spirito d’osservazione, carta, penna e sei pronto all’azione. Il tuo terreno di scoperta? La strada per andare a scuola, il cortile, i giardini pubblici, ciò che vedi dalla tua finestra… Un regalo per l’ambiente E’ Natale e, come ogni anno, in tutte le scuole si preparano iniziative speciali, piccoli doni realizzati con materiali di recupero, mostre, mercatini, manifestazioni in favore dell’ambiente, campagne contro il taglio degli abeti o contro il saccheggio dei boschi a caccia di vischio, pungitopo, agrifoglio… Ti chiediamo di segnalarci tutte quelle iniziative che vedono coinvolta la tua scuola nella tutela dell’ambiente e a favore della natura. Se ti è possibile inviaci anche delle foto, le pubblicheremo! 24681012141618202224262830323436384042 44464850525456586062 inviatospeciale SCHEDA DI RILEVAMENTO Un regalo per l’ambiente Nome …………………………….. Cognome ………………………….. Scuola…………………………………prov…………………………….... Nella mia scuola abbiamo realizzato/fatto/partecipato: ………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………… ………………………………………………..................................... ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................ Allego anche una o più foto dell’iniziativa Spedisci la scheda, anche in fotocopia (indicando “per Panda Junior”) a: WWF – Panda Junior, Via Po 25/c – 00198 Roma, oppure inviala per fax al numero 0685300612 o per e-mail all’indirizzo: [email protected] 35791113151719212325272931333537394143 45 474951535557596163 inviato speciale risultati indagini precedenti “Occhio al ventolone!” Ringraziamo tutti coloro che ci hanno inviato il questionario “Occhio al ventolone!”. Ecco i dati emersi dalle vostre indagini. Come ci aspettavamo i condizionatori sono in aumento un po’ dappertutto, in particolare nel centro-nord Italia e, soprattutto, nelle grandi città. Però, siamo molto soddisfatti di un dato: i Soci Junior hanno mille risorse per sfuggire al caldo torrido dell’estate, correnti d’aria fresca, pigiami leggerissimi, niente lenzuola, finestre aperte e, tanti, tantissimi ventilatori. Bravi, anzi, bravissimi! Un saluto a Serena Maglio di Terricciola, Alice Vincenza di Modena, Serena Voluttuoso (Na), Camilla Saccaridi di Verona, Letizia Monelli di Cremona, Aurora Valle (To), Massimiliano Guadagni (Sp), Valentina Massagli di Pesaro, Nikita Baracchini, Rossella Guglielmo, Matteo Tessarotta di Chirignago, Marta Biffi (Mi), Giada Martelli, Pasquale Taccardi (Mt), Lucia Santarelli (An), Pietro Spinelli di Volterra, Costanza Carissimo (Fi), Lavinia Gerini (Mi), Valerio Bresciani (Ro), Filippo Daria di Verona, Francesca Alladio (To), Sara Maggio di Lama, Maurizio Pugliara di Varedo, Elisa Beccari di Roma, e a tutti coloro che ci hanno scritto. Incontri ravvicinati con la natura Anche quest’anno le vostre vacanze sono state molto avventurose! Avete avuto modo di assistere alla liberazione di tartarughe marine e rapaci, come nel caso di Silvia Colanero che, in gita assieme alla sua classe a 2468101214161820222426283032343638404244 464850525456586062 risultati indagini precedenti inviatospeciale Lama dei Peligni, ha potuto assistere alla liberazione di una poiana. Avete salvato uccellini, rospi, gabbiani, cani e gatti in difficoltà. In mare avete avvistato i delfini, come è accaduto a due nostre giovani Socie, Elena Biancatelli e Giulia Temperini. C’è poi chi ha vissuto emozioni più “forti” come Andrea Molinari che ha incontrato niente meno che uno squalo (anche se piccolo!!). Claudia e il “Leon” salvato! Foto Archivio WWF Ma c’è stato anche chi, pur non avendo avuto nessun incontro emozionante, ha compiuto un bellissimo gesto nei confronti di un cane abbandonato. E’ il caso di Claudia Pagliai che, in Corsica, assieme ai suoi genitori e al cane Otto si è presa cura di un altro cane, che era stato abbandonato per le vacanze estive. Claudia non solo ha dato da bere e da mangiare al quadrupede trovatello, ma lo ha anche riportato a casa con sé. Ora Otto e “Leon” hanno fatto amicizia e vivono insieme felici e contenti. Bravissima Claudia, sei stata proprio generosa! 3579111315171921232527293133353739414345 47 4951535557596163 la biblioteca del panda studiano a scuola! La geografia per esempio, tra storie di esplorazioni, curiosità naturalistiche, minacce, popoli indigeni, distribuzione sul pianeta nel caso delle foreste pluviali e la geologia, leggende, il riconoscimento di pietre, la nascita e la morte nel caso delle catene montuose vi divertirete un sacco! I due libri sono dotati di test da far fare ai professori! Dagli 8 ai 13 anni. Anita Ganeri, Fenomenali Foreste Pluviali, © 2004 Brutta Geografia Salani 125 pag., euro 7,50 Vetuste Vette , © 2002 189 pag., euro 12,00 Ma quanto possono essere divertenti le materie che si Andrei Clemens, Una settimana nei boschi, © 2004 I delfini Fabbri Editori 247 pag. euro 8,00 Può un ragazzino ricco, trasferitosi da poco in a cura di M. Antonietta Quadrelli un luogo nuovo affrontare i boschi e le montagne di un vasto Parco da solo, al freddo, senza perdersi? Forse sì se si è preparato leggendo libri di avventura! Dai 10 anni. Henning Mankell, Joel e le lettere d’amore © 2004 Fabbri Editori 220 pag., euro 14,00 Joel ha 12 anni, sta crescendo, e non è facile. La città, i suoi dintorni, le persone lo accompagnano in questa nuova storia che è il seguito de “Il cane che inseguiva le stelle”. Dai 13 anni. Ringraziamo la libreria TUTTOlibriRAGAZZI di Piacenza e le case editrici per la collaborazione a questa rubrica 246810121416182022242628303234363840424446 4850525456586062 lettoripernatura Questo l’ho letto io! Vi piacciono i libri che parlano di natura, avventura, viaggi, esplorazioni? Questa pagina è dedicata alle vostre (brevi!!) impressioni. Pubblicheremo le più simpatiche, le più curiose, le più spiritose… ricordate di citare il titolo del libro,l’autore, il numero delle pagine e l’editore. Scrivete a: WWF – Panda Junior – Via Po 25/C 00198 Roma, oppure inviate una e-mail all’indirizzo: [email protected]. Avventure di cani e topolini Marty e Shiloh, amici per la pelle Ciao sono Lorenzo Preti (Bo), vorrei consigliare a tutti il libro: “Qualunque cosa per salvare un cane” di Phyllis Reynolds Nailon edito da Il Battello a Vapore, 184 pp. Quando Marty, un ragazzo di 11 anni capisce che il giovane cane da caccia spaurito e tremante che l’ha seguito è stato picchiato dal suo padrone prende una decisione irrevocabile: Shiloh resterà con lui e diventerà il suo cane nonostante Judd Travers, il vecchio padrone, sia sempre pronto ad imbracciare il fucile per risolvere i problemi… Il libro si basa su una storia vera. Illustrazione di Concetta Flore Geronimo!!!! Ciao a tutti! Sono Serena Voluttuoso (Na) e consiglio a tutti di leggere la saga delle fantastiche avventure di Geronimo Stilton, il topo “giornalista” che vive nell’Isola Topazia. A mio parere “Nel regno della fantasia” è uno dei libri più belli. Pensate ci sono pagine che hanno puzze e profumi diversi e anche il dizionario di tutti gli abitanti del regno dove, a bordo della macchina del tempo, Geronimo vive mille avventure. Non perdetelo! 357911131517192123252729313335373941434547 49 51535557596163 attivita’ Dai la tua “impronta” al Natale Illustrazioni di Concetta Flore Cerchi un dono originale? Vuoi personalizzare i tuoi biglietti d’auguri, la tavola natalizia o i regali da mettere sotto l’albero? Sei “tagliato” per usare forbici e carta? Ecco tre divertenti attività per rendere più colorato, simpatico e spiritoso il Natale 24681012141618202224262830323436384042444648 50525456586062 attivita’ Impronte… bestiali! Ti servono: tempere colorate, un tampone per inchiostro, carte, cartoncini, ritagli colorati, le tue mani e molta fantasia. Stendi la tempera sul tampone, premi i polpastrelli direttamente sul colore, poi lascia le tue ditate ovunque vuoi. Ti suggeriamo però di evitare i muri, le porte ed i vetri di casa! Ora non resta che aggiungere pochi tratti con una matita, una penna biro o con un pennarello a punta fine e le tue impronte si trasformeranno in tanti topolini, pesciolini colorati, gatti, dinosauri, coccinelle, fiori… o in qualsiasi cosa la tua fantasia ti suggerisca. Con questa simpaticissima e divertente tecnica puoi creare carte regalo personalizzate, biglietti d’auguri, chiudi lettera, chiudi pacco, segnaposto e molto altro ancora… 35791113151719212325272931333537394143454749 51 535557596163 attivita’ Impronte vegetali Cosa ti serve: prima di tutto una boccata d’aria fresca! Passeggiando in natura fra boschi, prati, giardini e parchi cittadini troverai diverse piante, foglie, bacche, rametti ed erbe dalle forme curiose e bizzarre (se sono secche è ancora meglio!), raccoglile e portale a casa con te. Ti serviranno per creare delle originali piastrelle decorative. Ti occorreranno anche del DAS color rosso mattone, un matterello per stenderlo, una rotella (di quelle che si usano in cucina per tagliare la pasta fresca), del gessetto o del pastello a cera bianco (o del colore che preferisci), un pennello morbido, nastrini colorati. Come si fa Impasta ben bene e distendi con l’aiuto del matterello il DAS sul piano di lavoro, protetto da una rivista o da un giornale, fino ad ottenere un foglio di circa mezzo centimetro di spessore. Ritaglia con la rotella tante mattonelle di forma rettangolare delle dimen- 525456586062 2468101214161820222426283032343638404244464850 attivita’ sioni che preferisci, separale le une dalle altre e procedi con i “calchi”. Disponi le erbe di cui vuoi ottenere l’impronta sul foglio di giornale (cercando di fare una composizione armonica) come mostra l’illustrazione e poi premici sopra la mattonella. Alza la mattonella ed elimina i rametti, le foglie o la spiga impiegati e, con la punta di una matita, fai il foro attraverso cui passerà il nastrino. Lascia asciugare il tempo necessario. I ritocchi finali Quando la mattonella si sarà seccata passaci sopra del gessetto bianco o, se preferisci, dei pastelli a cera di diversi colori. Devi avere l’accortezza di passare i colori non con la punta ma facendoli scorrere sulla superficie tenendoli orizzontali. Elimina il colore in eccesso (se hai usato il gessetto, utilizza un pennello morbido per questa operazione) e passa sulla mattonella un po’ di lacca della mamma o uno spray fissante. Ora non ti resta che annodare a fiocchetto il nastrino colorato e la piastrella con il calco vegetale è pronta per essere appesa o regalata! 3579111315171921232527293133353739414345474951 53 5557596163 attivita’ Stelline, cristalli, colombe e ghirlande natalizie Cosa ti occorre: carta colorata, argentata, dorata, carta da regalo (meglio se di recupero), forbici dalla lama corta e affilata per rendere più semplice le operazioni di taglio. Un po’ di attenzione e molta fantasia. Abbiamo indicato le pieghe da eseguire con una linea nera tratteggiata ed i tagli con il simbolo delle forbicine. Ricordati di non tagliare mai il vertice del foglio (quello indicato da un semicerchio tratteggiato) dove s’incontrano tutte le pieghe: non otterresti i risultati voluti. Buon lavoro e Buon Natale a tutti! Cristalli di ghiaccio Per realizzare queste figure geometriche, che ricordano i cristalli di ghiaccio ti occorre della carta color argento, lucida o brillante come nelle carte da regalo. Prendi il foglio di carta e ritaglialo formando un quadrato, piegalo quattro volte, poi procedi con i tagli come mostra l’illustrazione. Una volta imparata bene la tecnica potrai sbizzarrirti con carte e tagli diversi, otterrai cristalli di ghiaccio di mille forme e colori. Le colombe della pace Scegli per questa decorazione della carta color oro o giallo sgargiante poi, procedi con i tagli come mostra l’illustrazione. 5456586062 246810121416182022242628303234363840424446485052 attivita’ Decorazione con… sorpresa! Ti occorre della carta bicolore, vanno bene anche le carte da regalo di recupero. Procedi seguendo le indicazioni riportate dal disegno con un accorgimento: una volta effettuati i tagli previsti, solleva con il dito le numerose “linguette” che si saranno formate. Facile, no? Stellina di Natale Potrai eseguire quella dell’esempio su carte dorate, argentate o sull’alluminio o la stagnola di recupero. Ma puoi anche inventare nuovi tagli per rendere le tue stelline più colorate e originali. Realizzane tante diverse per decorare il tuo albero di Natale, verrà bellissimo. La ghirlanda di Natale Anche della carta da regalo dell’anno precedente può essere utile per creare delle bellissime ghirlande natalizie. Piega un foglio come mostra l’illustrazione e prosegui con i tagli. Se desideri realizzare delle ghirlande molto più lunghe puoi incollare (o pinzare con dei punti metallici) fra di loro due o più ghirlande. Poi puoi usarle come divertenti e colorati festoni per il tuo abete. 357911131517192123252729313335373941434547495153 55 57596163 speciale internet Facciamo i conti con l’energia di Antonio Bossi Ogni tipo di sfruttamento delle fonti energetiche ha conseguenze sull’ambiente perché rappresenta sempre un consumo di risorse naturali. Questo si verifica soprattutto nell’uso delle fonti non rinnovabili come il petrolio il carbone, ecc. Purtroppo con l’aumento della richiesta di energia da parte della società aumentano anche gli sprechi. Abbiamo quindi bisogno di usare in modo più intelligente le risorse, aumentare il ricorso alle fonti rinnovabili di energia e, cosa che ci tocca da vicino, ridurre gli sprechi. Ecco alcuni siti per saperne di più. http://www.minambiente.it/Sito/settori_azione/iar/FontiRinnovabili/ragazzi/parco_giochi.htm Nel sito del Ministero dell’Ambiente si trova questa pagina con un bellissimo gioco che ci accompagna alla scoperta delle fonti di energia. Si può anche girovagare a spasso per una città dove il risparmio energetico è di casa. http://www.edison.it/novita-scuole.html In questo sito si trova la versione on line del cdrom “Alla scoperta dell'energia pulita”. Molto interessante la sezione dedicata alla storia dell’energia. Utilissimo per le ricerche a scuola. http://www.eniscuola.net/it/sezioni/ risorse_energetiche/home.asp Tante icone simpatiche per una navigazione facile facile alla scoperta delle fonti energetiche, del loro utilizzo e della possibilità di ridurre i nostri consumi. http://www.enea.it/com/web/pubblicazioni/opuscoli.html Da questo sito dell’Ente Nazionale per le nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente si possono scaricare numerosi opuscoli sul risparmio energetico in casa da far leggere anche, e soprattutto…, a mamma e papà. http://www.enel.it/eneldistribuzione/bl/index.asp A mamma è papà vanno mostrate anche queste pagine dell’Ente nazionale per l’energia elettrica, con tanti consigli utili per consumare meno energia in case e non solo… 56586062 24681012141618202224262830323436384042444648505254 sentichiparla Foto Archivio WWF fu Sc me ri tto vet ,p eu ub na bli fr ch as er e a em ll’ o l int e p ern iù o d sp el irit os e. A pag. 62 le vostre soluzioni alla foto “buffa” dello scorso giugno Nome..................................... Cognome...................................... Inviare a: Panda Junior - via Po 25/c 00198 Roma 35791113151719212325272931333537394143454749515355 57 596163 la posta del panda Cassonetti a… fumetti! Ricordate? In molti ci avete scritto chiedendo se (e come) fosse possibile far dipingere (magari dagli alunni stessi) quei tristi cassonetti che stazionano davanti alle scuole, un modo per rendere più simpatico e invitante il recupero di materiali riciclabili come carta, vetro, pile esauste, plastica… Costanza Paggetti di Roma ci ha raccontato di una simpaticissima iniziativa “Coloriamo il cassonetto 2004” organizzata nella capitale dall’AMA S.p.A/Municipio XVIII. “Armati” di pennelli, barattoli di colori e tanta fantasia, 1.000 alunni delle elementari apparte- 586062 2468101214161820222426283032343638404244464850525456 lapostadelpanda tura marina appartenga il tuo “reperto”. Molto probabilmente il presunto “dente” è un frammento di conchiglia o una parte della chela di un crostaceo. I denti di squalo non sono cavi al loro interno ed hanno una base molto larga. I più grandi della categoria appartengono al grande squalo bianco, sono alti fino a 7,5 cm! nenti a 17 Istituti si sono cimentati in una singolare “gara” di pittura su… cassonetto! I giovani artisti (e le loro divertenti creazioni) sono stati tutti premiati durante una speciale cerimonia presieduta dal sindaco di Roma in Piazza del Popolo. Ora, le originali e coloratissime “opere d’arte” sono esposte davanti all’ingresso delle scuole che hanno partecipato all’iniziativa. Vero che è molto più divertente ed invitante gettare la carta straccia, la bottiglia di plastica o la lattina nel cassonetto dipinto a fumetti (con le proprie mani ed insieme ai compagni) che non dentro un anonimo contenitore? Provare per credere! WWF-Canon/Wildlife Pictures/Jêrome Mallefet Dente di squalo? “In riva al mare, in Puglia, ho trovato fra le conchiglie uno strano dente che penso sia di squalo. Di che animale si tratta in realtà?” E’ la domanda che ci pone Riccardo Lippi (Ra). Anche se la tua descrizione ed il tuo disegno sono piuttosto accurati non siamo però in grado di assicurarti a quale crea- Organizzazione E.S.C.A. L’hanno fondata due simpatiche cuginette, Nicole che abita a Chia, in Sardegna e Giulia che, invece, vive a Torino. L’E.S.C.A. (Ecosistema stagno di Chia affollato) si propone il difficilissimo compito di ricercare, fotografare, studiare e catalogare tutti gli organismi viventi presenti nei bellissimi stagni della Sardegna del Sud. Il lavoro è già a buon punto, almeno stando alle foto e alle descri- 3579111315171921232527293133353739414345474951535557 59 6163 la posta del panda zioni che ci avete inviato, bravissime ragazze! Per la vostra richiesta di maggiori informazioni sulla vita negli stagni della Sardegna vi suggeriamo di contattare la Sezione WWF di Cagliari in Via dei Mille, 13 – Tel. 070/670308. Buon lavoro! Il dromedario “fantasma”… …della costiera amalfitana! Lo ha fotografato Matteo di Roma durante le vacanze estive. Si tratta di una “scultura” (o, meglio, di una cornice naturale) che compare solo se osservata dal mare da una particolare angolazione. Buffo vero? Sembra proprio il profilo di un dromedario, si riconosce la testa, la gobba, parte del corpo, una zampa… Beatrice, Francesca e la storia di Kikka e Cip Non è da tutti poter osservare una coppia di canarini, Kikka e Cip, deporre le uova e veder anche nascere e crescere i pulcini! E’ quello che è successo a Beatrice e Francesca Lorenzi di Arzignano (Vi) che hanno assistito, giorno per giorno, a tutte le fasi della crescita di tre, simpaticissime, pesti col piumino. Forse far loro l’uovo sodo ogni mattina è stato un po’ faticoso ma, sicuramente, guardarli crescere giorno dopo giorno, osservare il piumaggio farsi sempre più giallo deve essere stata una grande soddisfazione. Ciao Francesca, ciao Beatrice e grazie per i vostri complimenti! L’ospite venuto giu’ dal … camino! “Ero a casa malato in compagnia dei miei nonni, quando a un tratto abbiamo sentito uno strano fruscio provenire dalla cappa del camino. Incuriosito, il nonno, l’ha smontata e, infilando la mano nel tubo, ha preso un… passerotto femmina! La povera bestiola evidentemente era caduta mentre tentava di fare il nido e sarebbe certamente morta se il nonno non l’avesse salvata in tempo. Dopo averla ripulita dalla fuliggine l’abbiamo lasciata andare… siamo stati davvero felici di aver potuto aiutare mamma passerotto!” Sei stato proprio in gamba Andrea Vivaldi di Recco (Ge)! Fai i complimenti anche al nonno e grazie per averci raccontato la tua avventura. Un saluto speciale a Serena Maglio e a tutti coloro che ci hanno scritto. Ciao! 6062 246810121416182022242628303234363840424446485052545658 GIOCHI I Folletti distratti e i doni di Natale Babbo Natale ha lasciato alcuni doni per gli abitanti del bosco. Ma i folletti, suoi aiutanti, hanno fatto un po’ di confusione nello scrivere i nomi. Volete aiutare gli animali a trovare il proprio regalo? Anagrammate le lettere all’interno di ciascun pacchetto e scoprirete a chi sono destinati. La soluzione è a pag. 62. 357911131517192123252729313335373941434547495153555759 61 63 senti che ha detto “Lo giuro! Non leccherò più un coltello in vita mia!” Promette sconsolato il simpaticissimo serpente di Clara Gazzarri di Volterra, Pisa. Pure divertente è il fumetto di Matteo Tessarotto: “A scuola parlavo talmente tanto che una sola lingua non mi bastava più!” Bravi! Strisciando e sibilando sono giunti in redazione anche i serpenti di Alessandro Cerruti (To): “Sssss… perché l’ho detto? Non dorme nessuno!”, Andrea Colla:“ Serve una mano per incollare i francobolli?”,Claudia Orlando: ”Sssono sssocio di un circolo vizziossso”, Elisa Beccari: “ Sono stato in Italia è non ho perso il vizio per gli spaghetti!”, Francesca Berti: “ Dite davvero? C’è il vetro?”, Maria Chiara Pacchiarini: “Alle persone che avvelenano la Terra faccio bleeee…!!”, per i ragazzi della IV B della Scuola elementare Dante Alighieri di La Spezia (che salutiamo e ringraziamo) abbiamo scelto i fumetti “Chi va piano, va sano e va lontano? Ma quando mai, è 4 ore che striscio!”, “Dai balla! Io suono con il mio sonaglio!”, “Ehi! Ho finito la riserva di veleno, devo andare dal benzinaio!”, “Mi fanno male i… piedi?!”. Un grazie a Eleonora Chiappisi, Giuditta Vettese, Chiara Ciuffetta, Costanza Carissimo, Elena Testa, Sofia Borgia, Francesco Iurino, Lucia Santarelli, Valentina Massagli, Davide Alegnani, Valentina Casadei, Piero Lucci, Valentina Del Castano, Francesco Caliendo, Giulia Sica, Michela Leo, Marta Previtali, Karen Mazzola, Lucia Levante, Elena Mazzullo, Riccardo Lippi, Serena Maglio, Alice Madau, Valentina Cimini, Cecilia Grandi, Vera Paganin, Davide della Zazzera, Silvia Brunelli, Rossella Guglielmo, Eleonora Comparini, Pasquale Taccardi, Jessica Venturelli, Lorenzo Rossi e tutti voi che ci avete scritto. Ciao! “Lo giuro! Non leccherò più un coltello in vita mia!” SOLUZIONE GIOCO I Folletti distratti e i doni di Natale picchio tartaruga istrice ghiro scoiattolo civetta donnola 62 24681012141618202224262830323436384042444648505254565860 Associazione Italiana per il World Wide Fund for nature Fondo Mondiale per la Natura (ONLUS) Via Po, 25/C 00198 Roma - tel. (06) 844971 Ente Morale, D.P.R. n. 493 del 4-4-1974 RECAPITI SEZIONI REGIONALI Abruzzo Via G.D'Annunzio, 68 65127 Pescara tel. 085 4510236 Basilicata Gradinata IV Novembre, 6 85100 Potenza tel. 0971 411382 Campania Via A. da Salerno, 13 80128 Napoli tel. 081 5607000 Calabria Via Popilia, 42c 89900 Vibo Valentia tel. 0963 995053 Emilia Romagna Via San Felice, 99 40122 Bologna tel. 051 551199 Fiuli Venezia Giulia Via Parini, 11 33100 Udine tel. 0432 507895 Lazio Via Allegri, 1 00198 Roma tel. 06 84497206 Liguria Vico Casana 9/3 16123 Genova tel. 010267312 Lombardia Via Orseolo, 12 20144 Milano tel. 02 831331 Marche Via Cialdini, 24A 60122 Ancona tel. 071 203634 Molise Via G.B. Vico, 65 86100 Campobasso tel. 0874 92247 Piemonte Via Peyron, 10 10143 Torino tel. 011 4731873 Puglia Via Boccapianola, 1 70122 Bari tel. 080 5210307 Sardegna Via dei Mille, 13 09127 Cagliari tel. 070 670308 Sicilia Via E. Albanese, 98 90139 Palermo tel 091 583040 Toscana Via S. Anna, 3 50129 Firenze tel. 055 477876 Trentino Alto Adige Via Malpaga, 8 38100 Trento tel. 0461 231842 Umbria Via XX Settembre, 134 06161 Perugia tel. 075 5058506 Veneto Via Piave, 143 30171 VE-Mestre tel. 041 5382820 Consiglio Direttivo Presidente: Fulco Pratesi Vice Presidenti: Carlo Galli, Maurizio Santoloci Consiglieri: Gianfranco Amendola, Maria Cimino, Andrea Dignani, Riccardo Fortina, Maurizio Fraissinet, Marco Frey, Peter Kramer, Stefano Leoni, Vincenzo Manes, Cecilia Parlante, Antonella Pulci, Maurizio Rivolta, Mario Tozzi, Enzo Venini, Marina Vigo Comitato scientifico: Franco Andaloro, Piermario Biava, Luigi Boitani, Giovanni Bollea, Lester Brown, Massimo Capula, Domenico De Masi, Alberto Di Fazio, Almo Farina, Vincenzo Ferrara, Ireneo Ferrari, Andrea Filpa, Fulvio Fraticelli, Marco Frey, Marino Gatto, Mario Giampietro, Silvio Greco, Franco La Cecla, Alessandro Lanza, Sandro Lovari, Sergio Malcevschi, Ezio Manzini, Marco Marchetti, Eleonora Masini, Bruno Massa, Luca Mercalli, Franco Miglietta, Alessandro Montemaggiori, Norman Myers, Antonio Navarra, Giorgio Nebbia, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Giuseppe Onufrio, Franco Pedrotti, Francesco Petretti, Bruno Petriccione, Sandro Pignatti, Wolfgang Sachs, Luigi Lombardi Satriani, Giuseppe Scarascia-Mugnozza, Bartolomeo Schirone, Fernando Spina, Francesco Tonucci, Mario Tozzi, Sergio Ulgiati, Riccardo Valentini, Sergio Zerunian. Segretario Generale: Michele Candotti "Panda" Pubblicazione mensile. Aut. Trib. di Roma, n. 12132 del 24-4-68 Poste Italiane SpA Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 2 dcb Roma Anno XXXVIII n° 11 nov. 2004 Stampa: Edicomp S.p.A.- Fotolito: Gestaltcolor S.r.l. "Panda" é una pubblicazione mensile riservata ai Soci ed agli Abbonati. I Soci ordinari e giovanili ricevono ogni due mesi Panda. I Soci Junior ricevono ogni due mesi Panda Junior. Direttore responsabile: Fulco Pratesi QUOTE SOCIALI LE C T E D SE C 18 GB SOCIO GIOVANILE C 18 OB SOCIO ORDINARIO C 25 FB SOCIO FAMIGLIA ORDINARIO C 40 SB SOCIO FAMIGLIA SOSTENITORE C 80 TB SOSTENITORE C 55 MC MILLENNIUM CLUB C 260 BB BENEMERITO C 500 PC PANDA CLUB (Gruppi scolastici) C 32 I PAGAMENTI SI POSSONO EFFETTUARE: con VERSAMENTO SUL C/C POSTALE n. 323006, intestato a: Associazione Italiana per il WWF ONLUS Via Po, 25/C - 00198 Roma. 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