FILO
DIRETTO CON…/1
LE NOTIZIE DEL MESE
Area C: il traffico a Milano è calato del 7%
Angelo Longhi ([email protected])
mediatamente revocato e ha cominciato ad esaminare tutte le osservazioni delle associazioni della città o di singoli cittadini (oltre
5 mila) che la Moratti aveva messo in un cassetto. Un’analisi durata settimane che ha portato le richieste di modifica accolte da
350 (Giunta Moratti) a oltre 2 mila. Il dibattito in consiglio sulle
osservazioni è partito il 20 febbraio 2012 e si è concluso il 22 maggio con il voto dopo 16 sedute, il doppio rispetto al 2010. Ha votato a favore solo il centrosinistra, il centro destra è uscito dall’aula, gli altri hanno votato contro.
• 23 maggio. Acqua a volontà e gratis nei bar: la proposta
del consiglio di zona 3 Gli uffici comunali e gli esercizi pubblici come i bar e i ristoranti: tutti sono tenuti a fornire, assieme al
coperto e al pane, con il caffè al banco o la coppa di gelato al tavolino, una brocca d’acqua rigorosamente del rubinetto. Non per
semplice invito ma per obbligo. La norma è stata votata dal consiglio di zona 3 e rientra nella campagna per la valorizzazione dell’acqua dell’acquedotto pubblico buona, batteriologicamente pura
e meno costosa di quella in bottiglia.
• 24 maggio. Pronto soccorso: dal 1 giugno i codici verdi
pagano 25 euro La Regione
Lombardia ha introdotto un
nuovo ticket di 25 euro per chi
rivolgendosi a un pronto soccorso viene classificato codice verde. I pazienti che non saranno
tenuti a pagare sono limitati a
7 categorie: chi dopo il pronto
soccorso venga ricoverato, chi è
rimasto in osservazione per più
di 6 ore, chi ha subito una frattura o una ferita che ha richiesto una sutura, chi ha subito
ustioni superiori al 18 per cento della superficie corporea, chi
ha subito una intossicazione grave, le donne in gravidanza, e i pazienti mandati al pronto soccorso dai medici di famiglia.
• 27 maggio. Nuda proprietà boom di vendite Secondo il sindacato dei pensionati della Cgil il boom registrato nelle vendite delle case da parte degli anziani è “il segno tangibile di come gli anziani siano costretti a sacrificare la propria casa pur di avere una liquidità che
consenta loro di mantenersi.” L’ultima chance di chi, con la pensione
sempre più inadeguata al costo della vita, vende la propria casa senza perderne l’usufrutto, garantito a vita. Questo tipo di vendita è passato in un anno da 1.900 abitazioni a 2.100 con un aumento (stando
alle previsioni) del 10%. Inoltre 10 anni fa chi metteva in vendita la
nuda proprietà aveva una età media intorno ai 75 anni, che adesso è
calata a 65. Il 41% degli anziani che possiede un immobile ha un reddito sotto i 20 mila euro all’anno: difficile dunque resistere indenni
anche alla sola pressione fiscale che da sola significa un esborso tra i
1.000 e i 1.500 euro annui per un appartamento medio a Milano.
(disegno di Luigi Muzzi)
• 17 maggio. Le tolgono la luce perché non riesce a pagare le bollette Usando le candele dopo il calar della sera, si rischiano gli incendi. Annamaria Coppoli di 64 anni è ricoverata
al centro Grandi ustionati del Niguarda con prognosi riservata.
Era nel suo letto quando una candela accesa ha dato fuoco alle
coperte. È stata salvata dal suo vicino di casa rumeno che, sfondata la porta, ha spento l’incendio e chiamato aiuto.
• 19 maggio. Fallito il referendum contro Area C Il Pdl non riesce a raccogliere le firme necessarie per chiedere il voto dei milanesi
contro la decisione della giunta Pisapia di promuovere Area C.
• 20 maggio. Il ministero vieta l’utilizzo della linea 5 del metrò nei giorni della visita del Papa Collaudi insufficienti, poche
vie di fuga, il materiale ferroviario consegnato in ritardo dall’azienda fornitrice, impedendo l’approfondito collaudo necessario… impediscono secondo il ministero l’inaugurazione della linea 5. Insomma
un pasticcio per chi (la Giunta Pisapia) aveva promesso una Mm 5
in funzione nei giorni del Papa. Ma gli strilli cacofonici degli esponenti della destra vanno presi per quello che sono: frastuono propagandistico. Suonano grottesche a chi tiene memoria le invettive degli ex assessori della Giunta Moratti, gli stessi che la linea 5 della
Mm la dovevano inaugurare nella primavera del 2011! È poi formidabile che nella speculazione politica si distinguano per tono di voce i ciellini: da Formigoni al suo assessore Cattaneo a Masseroli.
Dimenticano costoro che un tecnico della giunta regionale siede
nella Commissione che il 10 maggio scorso non sollevò alcuna obiezione su opere e collaudi della linea 5. Ma soprattutto fanno finta
di niente sul fatto che il responsabile dell’opera e quindi del ritardo
è la Mm. Il cui Presidente si chiama Lanfranco Senn. Ciellino pure
lui. Come Formigoni, Cattaneo e Masseroli.
• 21 maggio. Area C: il traffico a Milano è calato del 7% Il calo
del traffico privato porta diversi benefici: anzitutto la qualità dell’aria
migliorata per il calo della componente più inquinante (il black carbon),poi i molti milanesi in più che usano i mezzi pubblici hanno tratto beneficio anche loro dal calo del traffico: i tram e gli autobus hanno aumentato la velocità fino al 10%, le attese alle fermate oltre i 5
minuti sono scese fino a dimezzarsi.
• 22 maggio. Area ex macello, messa in vendita dal Comune
Per finanziare gli investimenti del prossimo triennio (del costo complessivo di 1 miliardo e 850 milioni) il Comune di Milano ha deciso
una serie di dismissioni. Una di queste è l’area dell’ex macello, vicina
a Porta Vittoria, un’area molto ambita. Tant’è che nel Pgt firmato
Moratti, Salvatore Ligresti avrebbe potuto trasferirvi lì i diritti volumetrici maturati ai confini del Parco Sud. Uno “scambio” cancellato
dal nuovo Pgt della Giunta Pisapia che permette di vendere l’area
guadagnando così una cifra importante per gli investimenti futuri.
• 23 maggio. Votato dal Comune il nuovo Pgt: dimezzata al
colata di cemento, salvato il Parco Sud, addio ai 50 grattacieli di via Stephenson, obbligo di costruire anche case a basso
costo per area maggiori di 10 mila metri Nel 2010 la giunta
Moratti aveva approvato il precedente Pgt.La giunta Pisapia l’ha im-
• 29 maggio. L’ex assessore regionale alla sanità Cé, unico
della destra a non voler incontrare Daccò, e per questo eliminato Fece l’assessore alla sanità dal 2005 al 2007. E quando le sue
critiche a un sistema che favoriva il privato e penalizzava il pubblico,
divennero pubbliche, quando si rifiutò di incontrare il “faccendiere”
Daccò (quello che paga le vacanze a Formigoni, ndr.) fu contrastato
e allontanato direttamente da Formigoni. Pochi mesi dopo la sua cacciata nel settembre 2007 fu approvata la legge che finanziava le fondazioni non profit poi ribattezzata legge Daccò proprio per la sua generosità verso il privato…
• 1 giugno. Servono 2 miliardi per migliorare Milano.
Ecco il piano degli investimenti e dove si vogliono reperire le risorse Le priorità della giunta comunale di Milano
sono chiare: servono finanziamenti per un piano di manutenzione straordinaria e costruzione di nuova edilizia popolare,
servono 300 milioni per sostituire le carrozze ormai vecchie di
40 anni del metrò della linea rossa, sono 26 le scuole di Milano
su cui è urgente intervenire urgentemente con una massiccia
manutenzione, bisogna costruire una nuova linea metropolitana per migliorare la viabilità, introdurre 300 km di piste ciclabili nel biennio 2015-2016 (costo previsto 20 milioni) favorire
politiche per il lavoro e infine imbrigliare le alluvioni periodiche del Seveso. Servono circa due miliardi di euro per realizzare tutto ciò. Da qui la scelta di vendere le quote Sea (che dovrebbero portare 750 milioni di utili), o di vendere le aree ex
macello (vedi al 2 maggio), e poi il capitolo tasse che aumentano tutte ma solo, sottolineano gli assessori, per i redditi elevati. Aumenta l’addizionale Irpef, per i redditi sopra i 33.500 euro, un incremento graduale in base al reddito e 5 aliquote.
Mettendo insieme addizionale Irpef, Imu, Tarsu, Cosap e la
tassa di soggiorno si arriva a quasi 900 milioni di introiti totali che, con i proventi di partecipate e controllate, è quello che
serve per a far funzionare la spesa corrente del Comune.
• 5 giugno. Il vescovo Scola ringrazia città di Milano e
Istituzioni Impeccabile l’organizzazione e i servizi messi a disposizione dal Comune di Milano per la visita del Papa. Lo dice il Vescovo di Milano.
• 6 giugno. Corte dei conti: 46 miliardi di euro di evasione
Iva e Irap Servono 47 miliardi di risorse per diminuire la tassazione su lavoro e impresa a livelli europei. L’unica strada per reperirle è quella della lotta all’evasone fiscale. Il tasso dell’evasione dell’Iva in Italia nel triennio 2007 - 2009 è pari al 29,3% mentre per l’Irap è del 19,4%. Per queste sole due tasse perdiamo 46
miliardi all’anno. Secondo l’Ocse, riporta la Corte dei Conti,
l’Italia si colloca al terzo posto alle spalle di Turchia e Messico come peggiore performance di gettito dell’Iva.
La frase del mese è di Dario Fo: “Se quelli di Macao non abbandonano questo atteggiamento e non diventano umili e curiosi di conoscere e ascoltare le idee degli altri sarà difficile che crescano.”
PIRELLONE
Il patetico crepuscolo dell’era Formigoni
Intervista a Franco Mirabelli (consigliere regionale del gruppo Pd)
Pirellone, fra Assessori che se ne vanno, Presidente del
ItatolConsiglio
Regionale che si è dimesso, Renzo Bossi che ha getla spugna, Ufficio di Presidenza plurindagato e ora Governatore sotto assedio per le esternazioni dei suoi “amici”, sta perdendo autorevolezza e credibilità.
Si può andare avanti così o è giunto il momento di staccare la spina?
Credo che dall’inizio di questa legislatura ci sia un problema serio
di credibilità di chi governa la Lombardia. Le firme false con cui si
è presentato il listino del Presidente, in cui è stata eletta Nicole
Minetti, le numerose vicende giudiziarie che hanno coinvolto assessori dell’attuale o della precedente giunta, tutte persone comunque
scelte da Formigoni, gli scandali San Raffaele e Maugeri, fino alle
vacanze offerte da un faccendiere che, tra l’altro, era pagato da alcuni enti ospedalieri per convincere la Regione a finanziarli. Tutto
questo rende evidente che c’è un problema di trasparenza dell’intero sistema regionale, di credibilità di chi governa. In questi mesi è
chiaro che la maggioranza che governa la Lombardia, dopo gli scandali che hanno coinvolto la Lega e le divisioni interne al Pdl, non ha
più la forza e la capacità di guardare al futuro della Regione. È per
questo e non per accanimento giustizialista che abbiamo chiesto le
dimissioni di Formigoni e di tornare al voto: perché è finito un ciclo
e oggi il centrodestra non ha più né l’autorevolezza né la credibilità per governare. Sono talmente occupati a difendere il proprio sistema di potere da non avere più tempo per occuparsi dei lombardi che di problemi ne hanno molti.
Ma in questo marasma la Giunta, le Commissioni e il
Consiglio Regionale lavorano o sono bloccate per i casi giu-
diziari che vedono coinvolti troppi rappresentanti della
maggioranza e uno dell’opposizione (Filippo Penati, ex Pd
autosospesosi dal Gruppo)?
Su questo bisogna distinguere. Il lavoro in Consiglio va avanti,
lavorano le commissioni e abbiamo potuto, grazie al lavoro dell’opposizione, ottenere risultati importanti come l’allontanamento di alcuni dirigenti Asl chiacchierati, l’impegno andato a buon
fine per ridurre l’Imu per le case Aler e chi vive in cooperative a
proprietà indivisa e l’avvio della riforma elettorale regionale per
abolire il listino e garantire la rappresentanza di genere. Inoltre
sono state votate leggi importanti come quella sul trasporto pubblico locale che da tre anni era in discussione. Aggiungo che stanno lavorando le commissioni di inchiesta sul San Raffaele e sulla discarica di Cappella Cantoni (su cui è in corso una indagine
della magistratura che ha portato all’arresto di importanti esponenti della maggioranza). Il punto è che la crisi morale e politica
che ha investito la maggioranza non consente più alla Giunta di
proporre nuovi progetti di legge e iniziative guardando al futuro
sociale ed economico della Lombardia.
La spina la può staccare solo Formigoni o la maggioranza
che lo sostiene. Il Pd e più in generale l’opposizione quali
azioni politiche stanno mettendo in campo per favorire
questa conclusione “dignitosa” della legislatura?
Formigoni governa ininterrottamente la Lombardia da 17 anni e le
vicende recenti dimostrano che non è sano per una Istituzione il cui
Presidente ha tanto potere per un periodo così lungo senza ricambio. Stiamo in questi mesi ponendo continuamente il problema, abbiamo presentato una formale mozione di sfiducia, chiesto l’istitu-
SERVIZI
zione delle commissioni di inchiesta, denunciato gli errori.Abbiamo
fatto tutto ciò lavorando per l’unità, non scontata, della minoranze
(Udc, Sel, Idv e Pensionati oltre al Pd) nella convinzione che, da questa battaglia, debba partire la costruzione di una alternativa al sistema di potere di Formigoni per il futuro. Se questo è l’obbiettivo è
chiaro che l’azione in Consiglio regionale deve legarsi alla capacità
di collegarsi con la società lombarda, per proporre un’alleanza per
il cambiamento che coinvolga tanti, fuori dai partiti, così come ha
fatto Pisapia. Per questo il 13, 14 e 15 giugno il Pd ha organizzato
presso la sede del Consiglio regionale una tre giorni di incontri sui
temi più importanti (dalla sanità, alla casa, all’expò, ecc.) in cui abbiamo invitato i mondi delle associazioni, delle competenze, delle
professioni e le rappresentanza sociali per iniziare, con loro, a costruire le idee per la Lombardia di domani.
Secondo lei Formigoni lascerà o trascinerà con sé
l’Istituzione Regionale sino alla fine della legislatura?
Mi pare molto difficile che la legislatura possa durare in queste
condizioni fino al 2015. Certamente con il voto delle amministrative con il centrosinistra che vince in tutta la provincia di Milano,
a Legnano, Magenta e a Como e Monza gli elettori hanno dato un
messaggio chiaro. L’impressione è che Formigoni ormai abbia in
Lombardia la maggioranza solo in Consiglio regionale e voglia restare aggrappato al potere nonostante sia evidente che di fronte
a ciò che è successo qui, in qualunque Paese del mondo il presidente si sarebbe dimesso prendendo atto di non avere più la credibilità per governare. Così facendo si assume una grave responsabilità: quella di aumentare la crisi di fiducia, già così forte, dei
cittadini nei confronti delle istituzioni.
Luigi Allori
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