BOLLETTINO UIL -P.A. UNIVERSITA’ DI PAVIA
SETTEMBRE 2008
Editoriale
Care colleghe e colleghi,
siamo in un momento di possibili profondi cambiamenti per il pubblico impiego e per l’Università in particolare.
Recentemente abbiamo firmato il nuovo Contratto collettivo di lavoro, ma non è a questo importante documento
che mi riferisco bensì ai progetti di riforma che tenendo in poco o nessun conto le professionalità presenti nel
pubblico impiego, in particolare in quello universitario, danno il via a una politica di privatizzazione delle
Università italiane ad esempio attraverso la costituzione di Fondazioni nonché alla “caccia” al pubblico
dipendente: incapace e fannullone.
E’ evidente che nessuno può dirsi contrario a riforme che tengano conto delle professionalità, delle nuove
esigenze culturali e amministrative. La strada intrapresa non pare però sia questa, bensì quella di una demagogica
caccia alle streghe che non può che svilire ulteriormente le nostre alte professionalità già non correttamente
remunerate a fronte di un costante aumento del costo della vita.
E’ per questo che, nonostante gli impegni personali, ho accettato ancora di rappresentarVi, se mi concederete
ancora la Vostra fiducia, nel Senato accademico del nostro Ateneo. Il Senato, più che il Consiglio
d’Amministrazione, sarà l’organo decisivo dove dovranno essere portate le nuove linee d’indirizzo d’Ateneo. In
quella sede metterò quindi in gioco l’esperienza acquisita in anni di battaglie a favore dei lavoratori per far sì che
le applicazioni di riforme che non tengano conto del nostro lavoro e ruolo non ci penalizzino.
Per un quadro dell’attività portata avanti come UIL, in collaborazione con la RSU presieduta con grande capacità
da Gigi De Leonardis e con le altre Organizzazioni sindacali, rimando agli articoli contenuti in questo Bolettino
che si riconferma, sia in formato cartaceo che elettronico, come lo strumento di collegamento fra tutte le
lavoratrici e i lavoratori e un’organizzazione sindacale che nella nostra Università ha impegnato battaglie
importanti spesso portandole a termine in modo positivo per tutti.
Grazie per il Vostro costante supporto e affetto che mi stimola a mettermi a Vostra disposizione.
Il Presidente UIL-PA Università di Pavia
Fabio Zucca
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INDICE
Editoriale di Fabio Zucca ............................................................................................................................. pag. 1
Il sistema della formazione: dal livello nazionale al livello locale di Enrica Capelli .................................... pag. 2
La contrattazione decentrata a Pavia di Gigi De Leonardis ........................................................................ pag. 3
Ruolo dei tecnici di ricerca scientifica all’interno dell’Ateneo pavese di Patrizia Chiari .............................. pag. 4
Il contratto CEL a Pavia di Thérèse Manconi .............................................................................................. pag. 5
Le applicazioni contrattuali per i dipendenti universitari presso le strutture sanitarie di Laura Sacchi ....... pag. 6
La sicurezza nei luoghi di lavoro. Normative ed applicazioni di Pietro De Donno ...................................... pag. 7
Biblioteche in Università a Pavia. Lo stato dell’arte di Vanda Cornetta ...................................................... pag. 9
Rinnovo del Contratto ................................................................................................................................. pag. 11
Elezioni Senato Accademico 21/10/2008 .................................................................................................... pag. 12
1
IL SISTEMA DELLA FORMAZIONE: DAL LIVELLO NAZIONALE AL LIVELLO LOCALE
Il sistema della formazione è uno dei temi cui la UIL Università di Pavia ha sempre dedicato molta attenzione
perché convinta che questo aspetto non può essere disgiunto dal sistema delle progressioni di carriera e perché
consapevole che il sistema delle progressioni non sempre è correlato ad una reale e trasparente scelta operata in
base alle naturali predisposizioni, alle competenze e a una preparazione specifica. Questo è un argomento
rischioso, ma che è necessario affrontare proprio perché sul nodo delle competenze viene spesso puntato il dito
da coloro che attaccano la pubblica amministrazione. I dipendenti pubblici vengono infatti additati come
fannulloni, incompetenti e approfittatori. Un sindacato che voglia fare il proprio dovere e battersi per il
riconoscimento, la valorizzazione e la difesa del valore delle professioni deve dedicarsi coraggiosamente, anche
in maniera critica, al tema della formazione affrontando il contrasto con chi non vi crede o non ha il coraggio del
confronto e si rifugia in atteggiamenti di autotutela di nicchia. È in una logica di interesse collettivo che la UILUniversità di Pavia si è mossa e si muove sul sistema della formazione. Chi ha seguito negli anni le nostre
informative potrà verificare tutto il percorso attuato, le problematiche, le risoluzioni che, in seguito alle nostre
proposte, sono state poi adottate nell’ambito della contrattazione di Ateneo. Il consenso dei lavoratori, dai quali
recepiamo i suggerimenti per le nostre iniziative, è per noi una importante gratificazione e ci incoraggia a
proseguire il lavoro iniziato nonostante forze di non ben chiara origine ed intenzione abbiano rallentato e a volte
interrotto il percorso intrapreso.
Il sistema della formazione aumenta la qualità del servizio offerto dall’Ateneo. La formazione concorre quindi a
creare le basi per la crescita in qualità della nostra Università. La qualità delle prestazioni è proprio il terreno su
cui si giocherà il confronto tra le organizzazioni sindacali che lavorano bene e che fanno i reali interessi dei
lavoratori e coloro i quali non perseguono questi obiettivi. Questa strategia ci permetterà di salvare o meno il
settore dell’impiego pubblico. Si tende spesso ad ignorare questo aspetto dedicando energie ad un obsoleto
rispetto di orari di presenza, indispensabile per chi deve gestire uno sportello al pubblico, ma non necessario e, a
volte, addirittura dannoso per altri profili professionali che richiedono una maggiore flessibilità. Pensiamo ad
esempio a tutti i settori a stretto contatto con il sistema della ricerca. Noi non vogliamo ignorare che ancora una
parte consistente del personale Universitario lavora in laboratori o strutture di ricerca. L’Università è infatti un
ente che fa ancora ricerca di base ed applicata e noi riteniamo, al contrario di molti, che per mantenere la qualità
degli Atenei italiani non occorra trasformarli in un grande apparato burocratico di gestione, ma serva coltivare in
maniera molto forte la tecnologia, in costante e sempre più rapida evoluzione. Occorre una conoscenza
tecnologica che viene costruita con il lavoro pratico e l’intelligenza ed il percorso formativo dei tecnici. Sarà
necessario suddividere le forze, delegare le responsabilità, richiedere la responsabilizzazione a dirigenti liberi di
operare le scelte, ma responsabili in proprio delle ricadute che queste scelte inevitabilmente comportano. Si parla
infatti sempre ed ovunque di trasparenza e solo facendo chiarezza su come e da chi vengono effettuate le scelte
operative si potrà chiudere il gioco della caccia al dipendente pubblico.
La costituzione recente di una Commissione d’Ateneo per la formazione ha rappresentato una tappa importante di
un lungo e travagliato percorso che ha portato all’approvazione dell’accordo del 16/5/2003 relativo alle “linee
programmatiche generali per le attività di formazione” e all’approvazione del “regolamento in materia di crediti
formativi”.
Correttezza e concretezza hanno suggerito che all’inizio del mandato del nuovo Rettore e al conseguente cambio
di vertici, si concedesse un ragionevole periodo di tempo per l’insediamento dei nuovi Organi Accademici.
Qualche timido segnale di novità e disponibilità è stato dato e qualcosa si è ottenuto, ma il tempo è trascorso
molto velocemente e occorre considerare che sono passati circa 10 anni dall’inizio della nostra battaglia per la
formazione, un quarto della vita lavorativa dei dipendenti, senza che ci si possa ritenere pienamente soddisfatti
dei risultati raggiunti. L’Ateneo deve fare molto di più con una maggiore coesione e fermezza da parte del
sindacato, con una assunzione della responsabilità di danno al servizio pubblico da parte di chi nel tempo ha
ostacolato questi processi.
Come UIL negli anni abbiamo condotto la nostra azione sindacale in modo costruttivo e propositivo assumendoci
la relativa responsabilità consapevoli che l’Università è di tutti, nonché che attuare il cambiamento in Atenei che
hanno una grande storia è difficile. Vogliamo però con forza insieme a Voi essere motori del cambiamento. La
nostra esperienza anche di “vecchi lavoratori” ci suggerisce possibili strategie, consapevoli che i veri
cambiamenti iniziano dalle piccole cose….
Enrica Capelli
Coordinatore UILPA-UR per l’Università di Pavia
2
LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA A PAVIA
L’incontro organizzato dalla UIL Università nell’Aula Foscolo del nostro Ateneo e in particolare gli interventi di
Claudio Amicucci (Segreteria nazionale UIL Università e Ricerca) e di Fabio Naldi (Segretario regionale
Lombardia UIL Università) hanno delineato con chiarezza le poco confortanti prospettive nel Pubblico impiego.
Mi limiterò pertanto ad una breve analisi degli ultimi accordi di contrattazione sul fondo incentivante e a qualche
minima considerazione per il futuro.
L’Università di Pavia si trova oggi ad affrontare, anche alla luce delle frequenti innovazioni tecnologiche, gli
impegni derivanti dalle ultime riforme (3+2, laurea magistrale, ecc…) e gli obblighi imposti dai recenti indirizzi
del Ministero, con un organico di PTA che, solo a fine 2007, è risultato pari a quello del 1994.
La prima considerazione riguarda l’entità del fondo d’Ateneo assolutamente inadeguata per un giusto
riconoscimento, in termini economici, del lavoro svolto dai Colleghi a fronte dell’impegno richiesto.
Se da un lato è fin troppo ovvio affermare che tutti auspichiamo un incremento adeguato di tale fondo, ritengo
che sia però doveroso sottolineare con chiarezza che, alla luce della normativa attuale, tale possibilità risulta oggi
del tutto improbabile.
In base al disposto del nostro contratto l’importo del fondo è costituito da una parte “fissa” e quantificabile con
precisione al centesimo, sulla quale non c’è alcuna possibilità di intervento. E’ però possibile, per i singoli
Atenei, integrare questa quota attingendo al bilancio delle Università. Anche l’Università di Pavia si è avvalsa di
questa possibilità nel corso degli anni, impegnando però cifre decisamente poco consistenti.
A questa situazione si sarebbe in ogni caso potuto ovviare, stante la volontà del Consiglio d’Amministrazione –
tutta da dimostrare -, se la finanziaria del 2006 non avesse imposto il divieto di incrementare il fondo rispetto
all’importo totale corrisposto nel 2004.
Questo vincolo ha rappresentato la difficoltà più grossa con la quale la delegazione sindacale ha dovuto misurarsi
per gli accordi del 2006 e 2007 e con cui si appresta a breve a discutere con l’Amministrazione le premesse
dell’accordo 2008 in un contesto di totale incertezza.
In merito agli ultimi accordi ritengo senz’altro positivo quanto conseguito per le progressioni orizzontali,
operazione che ha consentito o consentirà a tutti i Colleghi di fruire di una progressione nell’arco del quadriennio
2006-2009 (con modalità, credo, difficilmente adottate negli altri Atenei).
Ricordo in sintesi gli altri aspetti positivi che hanno riguardato il fondo d’Ateneo e, più in generale, la
contrattazione: la corresponsione di una, seppur modesta, quota fissa mensile, l’adeguamento dei ticket, un forte
incremento della qualità della formazione per il PTA e per ultimo, il contratto decentrato dei CEL che, pur
riconoscendo al minimo le legittime rivendicazioni economiche di questi Colleghi, considerando il momento non
particolarmente felice per il lavoro pubblico dipendente, ha comunque consentito un almeno dignitoso
adeguamento stipendiale.
Sono consapevole, come credo, tutta la delegazione sindacale, che certamente i passati accordi contengano parti
che debbano essere senz’altro aggiornate, migliorate e/o perequate, che le indennità da anni non sono state
rivalutate, che i criteri di distribuzione debbano essere rivisti, ma oggettivamente vi sono difficoltà nel rivedere e
ridistribuire risorse in un contesto come quello appena descritto, anche se questo non deve costituire per la
delegazione sindacale una giustificazione per riproporre e sottoscrivere le medesime soluzioni adottate negli
ultimi anni.
Fondi per la contrattazione integrativa 2006-2009
Tipologia
art. 63, c1 (mappatura)
art. 63, c3 (metodologia ACG)
art. 68, c2, a) (PEO)
art. 68, c2, c) (rischio ecc.)
art. 68, c2, d) (progetti)
art.41 (= 564 € * 940)
art. 66 (lav. Straord.)
Descrizione
indennità derivanti dalla mappatura
indennità di responsabilità
progressioni orizzontali
indennità varie
progetti proposti dal Direttore Amm.
quota fissa mensile
totale
straordinario
art. 70 (ind. Posiz. E ris. EP)
Indennità EP
Importo
140.000
135.000
217.000
155.000
138.750
530.000
1.315.750
207.250
400.000
Importo medio annuo del fondo incentivante calcolato sul quadriennio 2006/2009. (rielaborazione dati forniti dall’Amministrazione).
I valori sono PURAMENTE indicativi.
Gli
stanziamenti
effettivi
si
possono
verificare
sugli
accordi
sottoscritti
al
link:
http://www.unipv.eu/online/Home/Ateneo/Amministrazione/AreadelPersonale/DivisioneRelazioniSindacalieValorizzazionedelleRisorseUmane/articolo1648.html
NB.: L’INTERVENTO E’ PRECEDENTE SIA ALL’EMANAZIONE DEL D.L. 112/2008, SUCCESSIVAMENTE CONVERTITO, CHE
ALL’APPROVAZIONE DEL NUOVO CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI CATEGORIA
Gigi De Leonardis
Direttivo UIL-PA Università di Pavia - Coordinatore RSU Università di Pavia
3
RUOLO DEI TECNICI DI RICERCA SCIENTIFICA ALL’INTERNO DELL’ ATENEO
PAVESE
L’attività didattica e scientifica è l’obbiettivo principale dell’Università,di conseguenza i tecnici impegnati nei
ruoli scientifici si trovano in prima linea nei processi di adeguamento tecnologico che le Università devono
continuamente affrontare essendo luogo di formazione delle professioni.
Riteniamo che l’Università debba fare un investimento su questa parte di lavoratori attraverso una valorizzazione
delle professionalità ed una incentivazione alla produzione di servizi adeguati.
All’interno dell’Ateneo pavese, i tecnici di ricerca hanno un ruolo attivo nella pianificazione e nell’esecuzione
degli esperimenti,nell’elaborazione dei dati e nella discussione dei risultati.
Risultati che spesso vengono presentati a Workshop e ad importanti Congressi Internazionali.
Sarebbe quindi opportuno rendere più visibile la loro attività che dà un importante contributo alla ricerca
dell’Ateneo.
I nostri tecnici scientifici sono di fondamentale supporto anche alla didattica,hanno infatti un ruolo attivo
nell’organizzazione ed esecuzione dei laboratori sperimentali,nell’affiancamento degli studenti e dei dottorandi
per le attività sperimentali di tesi e nella presenza in commissioni d’esame in qualità di Cultori della materia.
Riteniamo che l’impegno per la didattica,da parte di questi lavoratori, sia poco evidenziato e di conseguenza non
riconosciuto.
Siamo inoltre fermamente convinti che per mantenere aggiornate le competenze venga adottato un sistema
formativo realmente rispondente alle esigenze delle varie unità di ricerca.
Il coordinamento dei tecnici scientifici ,chiede per questa componente universitaria una generale valorizzazione
di ruolo attraverso un’azione a favore del benessere organizzativo,dando uguale dignità e opportunità a tutto il
personale.
Patrizia Chiari
Direttivo UIL-PA Università di Pavia
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IL 21 OTTOBRE
VAI A VOTARE
PER L’ELEZIONE DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI
NEL SENATO ACCADEMICO
SCRIVI:
FABIO ZUCCA
4
IL CONTRATTO CEL A PAVIA
Senza volerVi tediare farò una breve cronistoria della contrattazione per il rinnovo del contratto locale dei
Collaboratori ed esperti linguistici.
Dalla data dell’ingresso della categoria ex-lettori/CEL nel comparto PTA, non vi era stato un rinnovo contrattuale
a livello locale. Vi era stato allora una specie di disaffezione della categoria ex-lettori/CEL nei confronti del
sindacato. Va dato atto al sindacato UIL al quale appartengo il merito di aver riavvicinato gli ex-lettori/CEL al
sindacato.
I lavori di contrattazione sono iniziati nel febbraio ‘07 e si sono conclusi nel dicembre dello stesso anno. E’ stata
una contrattazione difficile, anche per le posizioni assunte dal Centro Linguistico, struttura di afferenza, che
peraltro ha subito, in questi ultimi due anni, diverse modifiche del suo statuto e si é dotato di un Regolamento,
già contestato da noi all’epoca perché in contrasto con il nostro contratto (sia vecchio che nuovo).
Il nostro approccio al tavolo di contrattazione é stato di rispettare lo spirito della legge e della normativa vigente,
ossia ritrovare le nostre fonti (leggi e CCNL) cercando di eliminare il più possibile le distorsioni e interpretazioni
abusive che il contratto locale aveva ricevuto.
Il contratto locale siglato il 14 dicembre 2007 (come ha ribadito il Direttore Amministrativo, il Dott. Colucci,
invitato all’ultimo consiglio del Centro Linguistico) ha effettivamente un alto tasso di originalità, riconosce l’alta
professionalità della categoria, e “concede” quanto previsto dalla legge, nulla più. Ma, aggiungiamo noi, questo
é, di per sé, una grande conquista.
Tuttavia, i risultati raggiunti (non pochi), per quanto condivisi, non hanno sciolto tutti i nodi, e non hanno
eliminato tutte le conflittualità. Evidentemente, vi é la necessità di risolvere a livello nazionale le restanti
ambiguità della legge e del CCNL quale una miglior definizione di una “didattica volta ad agevolare
l’apprendimento delle lingue straniere”. Se vi é apprendimento, vi é insegnamento. Ora, partendo dal divieto fatto
a tutto il comparto di insegnare, il paradosso risulta evidente e di difficile soluzione su queste basi normative.
Durante l’incontro avuto con il Magnifico Rettore qualche mese fa, lo stesso Magnifico aveva perfettamente
rilevato che vi sono, sulla questione CEL/ex-lettori, due livelli: un livello nazionale e un livello locale.
Il Magnifico Rettore aveva assicurato tutto il gruppo di coordinamento delle RSU e le due rappresentanti della
categoria in CTS che avrebbe portato alla CRUI la posizione del nostro Ateneo.
E’ notizia di poco tempo fa: il Magnifico Rettore, Prof. Angiolino Stella, é stata designato quale membro della
giunta della CRUI: auspichiamo che, con questa nomina, si possano raggiungere risultati apprezzabili per tutti.
Rileviamo, per concludere, due paradossi:
1. Il primo paradosso porta sui punti di criticità, calati nella realtà locale:
la struttura di afferenza, il Centro Linguistico, si é dotato di un Regolamento, che, in alcune delle sua parti, é in
evidente contrasto con la normativa vigente e con il contratto locale appena siglato.
Dopo un anno di contrattazione, dopo aver raggiunto un risultato condiviso, con, alla mano un contratto siglato
da entrambe le parti, ci chiediamo quale sia quindi il potere di un organo di governo quale il CTS del Centro
Linguistico che si interpone nella normale dialettica di relazione dipendente/datore di lavoro. Siamo convinti che
l’appartenenza alla comunità scientifica non conferisca automaticamente una competenza in diritto del lavoro o
diritto amministrativo. Il nostro rifiuto di interloquire su questioni contrattuali con i docenti di riferimento o con i
vertici del Centro Linguistico è non solo motivato, ma legittimo. Richiediamo all’Amministrazione del nostro
Ateneo di vigilare al rispetto e all’applicazione del contratto.
2. Il secondo paradosso é ovviamente a livello nazionale. Mi fa quindi piacere prendere atto come la UIL, a
livello nazionale, abbia preso posizione critica sul documento CRUI specie sulle pagine che riguardano la
categoria CEL.
Thérèse Manconi
Direttivo UIL-PA Università di Pavia
5
LE APPLICAZIONI CONTRATTUALI PER I DIPENDENTI UNIVERSITARI PRESSO LE
STRUTTURE SANITARIE
Accolgo il titolo propostomi per questo breve intervento come occasione per descrivere a grandi linee una
situazione anomala vissuta dal personale tecnico-amministrativo dell’Università di Pavia che opera presso
strutture sanitarie in assenza di specifico convenzionamento e senza riconoscimento dell’equiparazione alla
posizione economica corrispondente del CCNL Sanità.
Sin da poco tempo dopo aver preso servizio, alla fine del 2006, presso l’Università di Pavia, ho avuto spesso
occasione di rilevare il profondo disagio vissuto dal personale tecnico-amministrativo in forza presso il
Policlinico San Matteo. La nostra è una condizione lavorativa particolare: il servizio viene prestato non solo a
docenti e studenti, ma anche ovviamente alla struttura ospite - intesa talvolta pure nel complesso dei suoi utenti –
senza che quest’ultima attività lavorativa venga riconosciuta. Oltre alla mancata valorizzazione dell’impegno
profuso a vantaggio della struttura Ospedale il personale vive disagi di vario genere: ambientali, lavorativi,
logistici e di svantaggio economico.
A livello ambientale è facile intuire come il contatto diretto e indiretto con gli utenti del servizio sanitario
costringa da un lato al costante confronto con situazioni di malattia e dolore, e dall’altro ad affrontare talvolta
rischi personali inconsueti rispetto ai colleghi che non operano nelle immediate vicinanze di reparti ospedalieri.
Occasionalmente sussistono inoltre difficoltà lavorative derivate dal nostro stato di ospiti. Creature ibride che
tengono a fatica il contatto con la struttura madre: l’Università, ma che contemporaneamente non vengono
equiparati dal San Matteo ai propri dipendenti. Mi riferisco in particolare all’ambito dell’information technology
e della sicurezza, intesa sia come safety che come security.
Cito infine alcuni esempi di difficoltà logistiche e di svantaggio economico che possono apparire banali, ma che
incidono negativamente sulla serenità lavorativa dei dipendenti universitari:
- il personale tecnico-amministrativo non può accedere con la propria vettura ai parcheggi interni al Policlinico, il
che causa, data la penuria di parcheggi in zona, forti disagi;
- non ha la possibilità di fruire del servizio mensa dell’ospedale;
- le tariffe dei distributori automatici di cibi e bevande sono più elevate del 18% circa rispetto a quelle dei
distributori installati nelle strutture universitarie.
Vivendo in prima persona questa realtà lavorativa e avendo raccolto le impressioni e le considerazioni dei
colleghi, mi sento di affermare che l’applicazione del Contratto, che dal 2005 ha fornito tutti gli elementi base per
attuare l’equiparazione al CCNL Sanità, prima ancora di un diritto, è un’esigenza. Un’esigenza di uguaglianza
della cui soddisfazione il Contratto si fa garante, ormai da anni, ma che nonostante ciò non trova applicazione
almeno nella relazione tra l’Università di Pavia e il Policlinico. Altre aziende sanitarie, come le Fondazioni
Maugeri e Mondino hanno definito delle convenzioni per il personale tecnico-amministrativo universitario. Il
risultato ottenuto per i nostri colleghi in servizio presso queste strutture è positivo e costituisce un primo obiettivo
da raggiungere, ma pur trattandosi di un passo in avanti, non può considerarsi completamente soddisfacente,
presentando ancora varie problematiche inerenti per esempio la formazione e la liquidazione delle spettanze
derivate dalle convenzioni.
Il lavoro da compiere è complesso e se ho voluto darne solo una traccia esso passa attraverso varie fasi analitiche,
tra le quali un’attenta definizione delle tipologie di personale in servizio presso le AOU, incluso quello non
rientrante nelle predette fasce, ma anche attraverso la determinazione dei profili professionali SSN al fine di una
corretta comparazione, fino alla determinazione della posizione economica SSN.
Ma gli aspetti da approfondire e sui quali lavorare non sono solo tecnici e coinvolgono anche l’impatto sul
personale universitario stesso che, pur essendo conscio di bisogni e diritti, può in alcuni casi tendere a supporre
che il convenzionamento possa rivelarsi più un vincolo che un vantaggio. Sarà quindi necessario, dopo un attento
studio del caso e delle possibili proposte, procedere a un’adeguata divulgazione del tema al personale coinvolto
per aprire un dibattito costruttivo. Per questo la UIL si farà promotrice di altri incontri sul tema.
Alcune università, come quelle di Ancona, di Siena e La Sapienza, hanno già percorso con successo questa via e
la loro esperienza potrà certamente esserci d’aiuto per raggiungere il nostro obiettivo: la rivendicazione di un
diritto violato che può essere ottenuto solo portando i lavoratori alla consapevolezza che per raggiungere il
risultato è necessaria la partecipazione e la lotta di tutti.
Laura Sacchi
Direttivo UIL-PA Università di Pavia
6
LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO. NORMATIVE ED APPLICAZIONI
Colgo l’invito che mi è stato fatto per presentare l’attività che ho svolto come Rappresentante dei Lavoratori per
la Sicurezza (RLS) presso l’Università degli Studi di Pavia, in quanto lo ritengo un atto dovuto nei confronti di
chi mi ha delegato per questa funzione e principalmente nei confronti di chi rappresento.
Anche se a pochi è noto che il RLS è il primo organo di controllo per la sicurezza dei luoghi di lavoro, la
garanzia di non subire pregiudizio per il ruolo svolto, sancita per legge, (art. 50 comma 2 del D.Lgs 81/08 - ex
art. 19 comma 4 del D.Lgs 626/94) rende quanto mai interessante e coinvolgente questa attività.
Il RLS ha tra l’altro il diritto alla formazione / di ricevere le informazioni necessarie per lo svolgimento della
propria attività / di poter partecipare alle riunioni per la sicurezza / di espletare una efficace funzione di controllo
affinché siano rispettati gli accordi presi.
Per facilitare lo scambio di informazioni tra i RLS e il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(RSPP) ho pubblicato su una area riservata del sito web dei RLS, accessibile anche al RSPP, le comunicazioni
relative alle iniziative intraprese in maniera autonoma e/o collegiale relative ai problemi riscontrati e/o risolti.
È stato il primo passo per creare un canale di comunicazione efficace anche se non ufficiale (mancanza di un
protocollo).
Questo permette a chi dovesse subentrare come RLS di conoscere l’attività svolta dai RLS uscenti, i modus
operandi adottati, garantendo una continuità alle azioni intraprese (dai precedenti RLS) e un formalismo già
consolidato e condiviso.
La mancanza di un regolamento interno dei RLS dell’Università degli Studi di Pavia che regolamenti le attività
del gruppo (12 rappresentanti) non ha comunque impedito che iniziative decise dai singoli potessero essere
affrontate e risolte.
Illustrerò di seguito alcune attività che ho affrontato in questi primi 15 mesi del mio mandato.
All’atto della nomina (30/03/2007) ho ricevuto la lista delle circolari relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro in
vigore nell’ateneo. Il RLS a cui sono subentrato mi ha fornito tutta la documentazione che negli anni il SPP
aveva puntualmente trasmesso. Leggendo tale documentazione ho ritenuto opportuno digitalizzare e pubblicare
sul sito dei RLS tutte le circolari che ho trovato apprendendone nel contempo anche il contenuto.
Insieme ad un collega RLS si è provveduto a chiedere sia un indirizzo di posta collettivo ([email protected]) a
cui i lavoratori possono scrivere, sia uno spazio web per il sito dei RLS (http://www.unipv.it/rls) per poter
comunicare direttamente con i lavoratori.
La disponibilità di avere uno spazio web mi ha indotto a sviluppare il sito che è stato accolto favorevolmente dal
gruppo dei RLS e presentato in anteprima al RSPP. Dopo la sua pubblicazione è stato necessario sensibilizzare
l’Amministrazione affinché provvedesse ad attivare un link sul portale dell’Ateneo.
Lo sforzo profuso da più parti con l’intervento di mediazione tra l’altro del RSPP e del Direttore Amministrativo
(DA), ha fatto si che il tutto si risolvesse in tempi relativamente brevi con l’invio finale di un messaggio di posta
elettronica da parte del RSPP che informava tutti i lavoratori dell’Ateneo della presenza del link sul portale
dell’Ateneo.
Poiché era necessario far cogliere fin da subito che il cambio di un elemento in seno al gruppo dei RLS non era
puramente formale ma sostanziale (voglia di confrontarsi alla pari con le istituzioni) ho chiesto come mai in
Università non si fossero ancora affrontati in maniera decisa alcuni aspetti fondamentali per la sicurezza.
Ho cominciato quindi a segnalare ai Responsabili di Struttura (RdS), operanti presso il Polo di Ingegneria
(direttori di dipartimento e biblioteca / preside di facoltà), la necessità di organizzare un’esercitazione per
l’evacuazione coordinata di tutte le strutture presenti nel Polo. La loro iniziale perplessità è stata facilmente
superata quando hanno compreso che la richiesta era formulata da un RLS fresco di nomina e formazione,
presente nella struttura, e che rammentava loro che la sicurezza dei luoghi di lavoro rientrava tra i compiti
istituzionali dei RdS in virtù della delega che il Rettore adotta all’atto del loro insediamento.
Era però necessario trovare qualcosa di più incisivo per rafforzare il ruolo dei RLS e quindi in occasione della
riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi ho anticipato e chiesto che venisse affrontato il
problema delle planimetrie nell’Ateneo chiedendo che se ne discutesse apertamente in quella sede concordando
una soluzione condivisibile.
L’obiettivo primario resta comunque quello di aumentare la cultura della sicurezza.
Quest’anno (2008) è stata convocata dal RSPP la 1^ Assemblea degli ALS e dei RLS per presentare gli obiettivi
presenti e futuri del SPP (29/01/2008 - Aula Foscolo – Università di Pavia). Durante l’assemblea il RSPP ha
richiamato l’attenzione dei presenti sui ruoli principali previsti dal D. Lgs. 626/94. Ha indicato la modalità con la
quale sono ripartiti gli incentivi ai vari addetti, sollecitando i presentati ad effettuare autonomamente le prove per
l’evacuazione ove già organizzate in precedenza. Si è parlato inoltre della maternità, segnalando che la legge
151/2001 prevede per le gestanti e le puerpere alcune forme di tutela per prevenire problemi al nascituro (prot.
14408 del 08/04/2004).
7
Per ottenere un coinvolgimento emotivo di tutti i soggetti (squadre di emergenza e primo soccorso) che operano
presso le varie strutture e dotate già di un piano operativo per l’evacuazione, ho pensato di suggerire al RSPP di
modulare (ridurre) il compenso incentivante per gli addetti che non partecipano alle esercitazioni per
l’evacuazione a beneficio di chi invece opera correttamente nell’ambito della sicurezza.
Questa proposta, per ora teorica, è stata accolta con vivo interesse dal RSPP.
Agli inizi dell’anno in corso (2008) ho concordato con il RSPP che i RLS venissero informati preventivamente in
merito ai sopralluoghi programmati presso le strutture dell’Ateneo e avere quindi l’opportunità di parteciparvi.
I sopralluoghi sono uno strumento necessario per l’aggiornamento delle Relazioni di Valutazione dei Rischi
(RVR) delle strutture riportate nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e conseguente loro adeguamento.
Ad oggi sono stati effettuati 6 sopralluoghi che hanno visto la partecipazione di un RLS .
La possibilità prevista per legge di consultare il DVR e la sezione delle RVR delle Strutture universitarie
consente di avere anche un’idea chiara delle problematiche presenti presso le strutture e della sensibilità di chi
deve operare in seno alla sicurezza.
Il sito web dei RLS è un strumento valido e un punto di forza che consente di comunicare in maniera trasparente
con tutti lavoratori e con il SPP, prevedendo:
- una sezione sulla quale sono state riportate cronologicamente tutte le circolari che negli anni sono state
emanate;
- una sezione che indica come i lavoratori possono comunicare con i RLS in merito alla segnalazione di
pericoli o carenze gravi presenti nell’Ateneo;
- una sezione dove è possibile recuperare manuali, opuscoli, etc., mutuati tra l’altro dall’AAS o da Internet;
- una sezione che riporta le comunicazioni inviate per posta interna dal SPP;
- una sezione riservata per le comunicazioni tra i RLS e RSPP.
Le circolari pubblicate sono un’espressione molto significativa di quanto l’Università si preoccupi per la salute e
la sicurezza dei lavoratori (tecnici, amministrativi, docenti, studenti, etc.).
Per
ulteriori
informazioni
Vi
invito
a
consultare
i
siti
http://www.unipv.it/rls
e
http://www.blumatica.it/page.asp?up=news_DLgs_81_2008.
Colpisce comunque il notevole ritardo nel settore pubblico rispetto a quello privato nel mettere a norma le
strutture per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Legenda
RSPP
SPP
RLS
ALS
DA
AAS
DVR
RVR
MC
RdS
DdL
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
Servizio Prevenzione e Protezione
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Addetto Locale alla Sicurezza
Direttore Amministrativo
Area Ambiente e Sicurezza
Documento Valutazione dei Rischi
Relazione Valutazione dei Rischi
Medico Competente/Autorizzato
Responsabile di Struttura
Datore di Lavoro
Pietro De Donno
RLS c/o l’Università degli Studi di Pavia
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BIBLIOTECHE IN UNIVERSITÀ A PAVIA. LO STATO DELL’ARTE
Il compito istituzionale delle biblioteche è sempre stato quello di rendere disponibile il proprio posseduto a
supporto della ricerca e della didattica. Esse si sono evolute, non sono solo luoghi di conservazione, ma grazie
alle potenzialità degli strumenti informatici si è riusciti ad ampliare e diffondere in maniera capillare
l’informazione.
Ciò ha richiesto maggiori competenze da parte del personale ed ha rivoluzionato l’organizzazione delle strutture.
A Pavia è stata avviata da parte dell’Amministrazione una riorganizzazione del Sistema bibliotecario che dovrà
consentire una migliore gestione delle risorse e del patrimonio.
Secondo questo piano è stata costituita l’Area Biblioteche con a capo un Dirigente a cui è stato affidato il
compito di fornire un programma di intervento sulle varie strutture che porti all’integrazione delle risorse
documentarie e umane ed alla realizzazione dell’unificazione fisica in nuovi edifici.
Questa necessità di rivedere l’assetto delle biblioteche non deve far pensare che i bibliotecari fino ad ora abbiano
vissuto in modo inerte o che si siano lasciati trascinare dagli eventi. Siamo riusciti, affrontando e superando molte
difficoltà, a realizzare l’unificazione di 9 realtà bibliotecarie (Lettere, Giurisprudenza, Scienze Politiche,
Economia, Fisica, Chimica, Farmacia, Ingegneria e Medicina).
Tutto ciò è stato possibile grazie alla volontà ed alla professionalità del personale che, pur in situazioni di disagio,
ha dato prova di serio impegno per l’organizzazione ed il miglioramento dei servizi.
Vi sono anche situazioni di malcontento nel personale soprattutto, crediamo, perché si è avuta, fino ad ora, la
sensazione che non vi fosse troppa attenzione per queste istituzioni dimenticando il ruolo fondamentale che esse
hanno di supporto alla ricerca ed alla didattica. E’ necessario dunque che l’Ateneo sia consapevole del ruolo del
personale all’interno delle strutture dell’Università e che incentivi la professionalità. Tutti i ruoli sono importanti,
per cui si chiederà all’Amministrazione che siano attivati corsi mirati e pertinenti alle mansioni svolte.
La crescita delle competenze, la consapevolezza di saper svolgere il proprio lavoro, l’inserimento in un contesto
sempre stimolante e non passivo contribuirà in maniera forte allo sviluppo.
Nel nuovo piano di riorganizzazione sono previsti anche interventi nell’ambito dell’edilizia. Saranno costruiti o
ristrutturati edifici nei quali trasferire il posseduto attualmente presente nei vari Dipartimenti.
La situazione attuale è la seguente:
•
Sono state accorpate nello stesso edificio (S Tommaso) gran parte delle strutture afferenti alla Facoltà di
Lettere .
•
A breve dovrebbero essere trasferite nel cosiddetto”Botta 2” le strutture site nel palazzo Botta
Per quanto riguarda queste ultime, la sottoscritta ha presentato un progetto nel 2003, in cui sono stati esaminati
tutti gli aspetti relativi alla suddivisione degli spazi, la creazione di uffici, sale di studio, ecc..
Purtroppo, anche in questo caso, anche se gli spazi da destinare alla biblioteca sembrano essere ampi, nella
costruzione non sono stati previsti depositi per il posseduto remoto che dovrà essere distribuito nell’area messa a
disposizione.
E’ stato fatto presente, nello stesso progetto, che esiste il problema del personale e della distribuzione dei carichi
di lavoro, in quanto le persone addette alla biblioteca saranno le stesse due unità (salvo ripensamenti
dell’Amministrazione) che attualmente lavorano presso le sedi di piazza Botta ed in tal modo, senza un
potenziamento, non sarà possibile erogare efficienti servizi all’utenza.
•
E’ stata realizzata, di recente, l’unificazione amministrativa delle biblioteche di Chimica Fisica,
Farmacia e Biochimica per decisione della nuova Cba. Tale accorpamento era stato ipotizzato in un
altro progetto presentato da chi scrive nel 1993, ma dopo un primo momento di interesse non è stato
portato a termine per difficoltà a reperire finanziamenti per una nuova costruzione e per problemi legati
al piano regolatore della città.
•
Anche per la Medicina sono stati raggiunti buoni risultati, in quanto si è creata la Biblioteca Unificata di
area Medica.
9
Anche per questa realizzazione ho presentato un progetto nel 2004 (il primo, però,risale al 1996).
L’obiettivo più ambìto sarebbe quello di accorpare tutte le strutture, ma la prudenza ha suggerito di progettare un
ingresso graduale delle stesse, dopo la creazione del primo nucleo.
Le motivazioni sono molto chiare :
•
•
•
non tutte le strutture dell’area hanno personale dedicato alla biblioteca;
ciascun Dipartimento ha il proprio posseduto presso sezioni disseminate nell’area clinica;
il lavoro di gestione ed erogazione dei servizi è stato distribuito al personale addetto alle biblioteche
attualmente afferenti alla struttura unificata, badando che i carichi di lavoro fossero equamente distribuiti.
Accorpare altre strutture senza ponderare le modalità con cui mantenere l’efficienza dei servizi, sarebbe
causa di malcontento e di disagio per l’utenza.
Il progetto, però, è più ambizioso, perché ci si è posti un altro obiettivo nell’ottica di una razionalizzazione delle
spese e del posseduto: creare un centro Servizi bibliotecari in collaborazione con la Direzione Scientifica
dell’IRCCS. La sinergia fra i due Enti potrà portare alla creazione di una struttura di “eccellenza” che offra
una giusta immagine di efficienza ed un alto livello di servizi all’utenza.
Questo consentirà al personale di sentirsi partecipe perché professionalmente coinvolto nella realizzazione e
gestione di una struttura che farà parte di un “Campus Universitario” all’interno del quale potranno essere
valorizzate le potenzialità professionali presenti che fino ad ora non hanno avuto possibilità di emergere .
Tutto ciò dimostra che da sempre si è sentita la necessità di unificare le biblioteche ed è merito del personale che
vi lavora se abbiamo raggiunto tali obiettivi nelle nostre realtà, perchè i bibliotecari sono consapevoli che la
centralizzazione dei servizi porta ad una maggiore qualità di essi.
Le difficoltà sono state molte e molte ne restano.
Tuttavia una recente indagine svolta dalla Divisione biblioteche ha attestato che l’utenza delle nostre biblioteche
è soddisfatta dei servizi erogati. Questo dimostra che l’impegno degli operatori ha dato i suoi frutti ed è un
incentivo a migliorare.
Abbiamo rilevato con piacere che attualmente vi è un maggiore coinvolgimento dei vertici dell’Ateneo alle
problematiche delle biblioteche, per cui auspichiamo che l’Amministrazione sostenga le iniziative di
riorganizzazione del sistema bibliotecario ed affronti il notevole sforzo economico che sarà richiesto per favorire
soprattutto le unificazioni fisiche.
Le biblioteche sono in continua crescita e nonostante vi sia ancora qualcuno che crede che chi lavora in biblioteca
“spolvera i libri” o al massimo li ripone in scaffali, sappiamo che non si può prescindere da una specifica
preparazione tecnica per svolgere al meglio il nostro lavoro.
Aspettiamo il salto di qualità che rivaluti sia l’importanza che le biblioteche rivestono nell’ambito della cultura
sia quella dei bibliotecari che con la loro professionalità ne supportano la diffusione.
Vanda Cornetta
Direttivo UIL-PA Università di Pavia
Componente del Senato Accademico
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FINALMENTE SIGLATO IL CCNL DEL COMPARTO
UNIVERSITA’
Dopo 31 mesi di attesa operosa si è conclusa l’odissea, con la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo
normativo per il CCNL 2006/2009 ed economico per il biennio 2006/2007 del comparto Università.
L’incremento medio è stato di 98,70 euro, ripartiti in 87,53 euro sul trattamento fondamentale, 6,10
euro sull’accessorio e 4,07 euro stabilizzati sull’indennità dell’art. 41.
Si segnala che, contrariamente a quanto avvenuto nei primi CCNL sottoscritti per lo stesso biennio
economico, gli aumenti relativi al 2007 decorrono dal 1° gennaio e non dal 1° febbraio. Di
conseguenza, gli arretrati – dai quali andranno detratte le ritenute previdenziali, assistenziali e fiscali
nonché l’indennità mensile di vacanza contrattuale corrisposta a partire dall’1/1/2006 – dovrebbero
essere quelli indicati nella tabella che segue, calcolati prudenzialmente fino a tutto settembre 2008.
CALCOLO ARRETRATI IPOTESI DI CCNL-UNIVERSITA’ 2006-2009,
BIENNIO ECONOMICO 2006-2007
GLI ARRETRATI SONO COMPRENSIVI DELLA TREDICESIMA MENSILITA’
Posizione
Economica
dal 1.1.2006 al
31.12.2006
dal 1.l.2007 al
31.12.2007
dal 1.1.2008 al
31.9.2008
TOTALE
EP4-EP7
156,91
1.705,99
1.181,07
3.043,97
EP1-EP3
131,43
1.429,87
989,91
2.551,21
D4-D7
126,88
1.379,56
955,08
2.461,52
D1-D3
114,53
1.245,92
862,56
2.223,01
C4-C7
107,12
1.165,45
806,85
2.079,42
C1-C3
97,50
1.060,93
734,49
1.892,92
B4-B6
96,20
1.046,37
724,41
1.866.98
B1-B3
90,48
983,84
681,12
1.755,44
N.B.: dagli importi lordi deve essere inoltre detratta l’indennità mensile di vacanza contrattuale
corrisposta a partire dall’1/1/2006
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ELEZIONI SENATO ACCADEMICO 21 OTTOBRE 2008
Care colleghe e colleghi,
il 21 ottobre saremo chiamati ad eleggere i nostri rappresentanti in Senato Accademico.
Nello scorso mandato siamo stati ottimamente rappresentati dall’amica e collega Vanda Cornetta che ha svolto
con caparbietà e competenza il suo ruolo e che quindi ringraziamo.
Per sostituirla abbiamo chiesto al collega Fabio Zucca di impegnarsi a favore di tutti i lavoratori.
La sua esperienza, le battaglie affrontate e le indubbie capacità ci permettono di chiederVi senza timore
un voto “utile” per tutti noi!
Il Direttivo
UIL-PA Università di Pavia
il 21 ottobre 2008
VAI A VOTARE
E SCRIVI:
FABIO ZUCCA
SCRIVI NOME E COGNOME (E’ MOLTO IMPORTANTE PER EVENTUALI COGNOMI UGUALI)
FABIO ZUCCA
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settembre 2008 - Università degli Studi di Pavia