junio
PANDA
IL WWF IN
CONGO PER
SALVARE IL
CUORE VERDE
DELL’AFRICA
L’INTERVISTA:
PARLIAMO
DI CLIMA
IL PJ CERCA
FOTOGRAFI
... IN ERBA!
WWF Italia (ONLUS) via Po 25/c 00198 Roma - Anno XXXVII n° 11 Novembre 2003
Sped. Abb. Post. L.662/96 art.2 comma 20 lett.C
4
Panda Junior - n° 11 Novembre 2003
sommario
L’allocco e i signori degli anelli
10
Un’avventura a lieto fine tra le nevi del Canada
Il WWF in
Congo
A proposito
di allocchi
Tanti progetti per
aiutare gorilla e
bonobo, uomini ed
elefanti, bambini e
foreste
8
16
18
Chi salverà gli
ippopotami?
Il WWF sui monti
Virunga per fermare il
bracconaggio che sta
decimando la più
importante popolazione
d’ippopotamo del mondo
23
Notizie dai
progetti
19
Fantasmi
nella notte
Il ritorno della
lince in Italia
Notizie dalle Oasi
24
26
Progetto
Kachekhe
Ragazzi in
azione
nella terra
dei gorilla
Notizie verdi
28
30
Pronti a
catturare
nuovi Soci?
Parte la nuova
Campagna
raddoppio
del WWF
Chi ti conosce è bravo!
Una miniguida per imparare a riconoscere gli alberi d’inverno, quando sono
spogli e senza foglie. Grazie a gemme e rametti
35
Speciale Panda Club Inviato
La tua classe ha “piantato” la Speciale
L’intervista
La terza F ed i
misteri del clima
38
scuola? O forse è in giro ad
annusare “l’aria che tira”?!
Due programmi WWF da non
perdere per il prossimo anno
scolastico.
47
La natura
dietro casa
Risultati a sorpresa!
46
La biblioteca del Panda
Lettori per natura
Decoriamo
il Natale
Senti
chi
parla
59
48
51
50
Con pigne,
rami,
foglie,
bacche,
noci,
castagne
ed altri
tesori
di boschi
e giardini
44
Speciale Internet
Nella rete a pesca
di siti che parlano
di clima
52
Una, cento,
mille idee
per
“recuperare”
il Natale
Curiosi
di natura
Le vostre
domande,
le nostre
risposte
Diventa
un
fotografo
del PJ!
Inviaci le
tue più
belle foto
di natura
60
La posta
del
Panda
62
56
Giochi
I cinque
animali misteriosi
61
Senti che
ha detto
Soluzioni
giochi
storia di natura
l’allocco
e i signori degli anelli
Il Panda Junior vi porta nelle
selvagge foreste dell’America
settentrionale per seguire
l’avventura di un
allocco di Lapponia,
trovato ferito,
salvato e
inanellato da
alcuni
ricercatori
canadesi.
Panda Photo/J. Foott
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2
storiadinatura
Panda Photo/J. Foott
Personellatormenta
La tempesta di neve era fortissima,
i fiocchi – grandi e spessi - turbinavano tutt’intorno rendendo difficilissimo il volo dell’allocco. Orientarsi,
in quel vortice di vento e ghiaccio
era quasi impossibile ma il rapace
era a digiuno da troppo tempo,
doveva catturare una preda… invece finì per urtare un cavo elettrico,
cadendo nella neve con un tonfo
sordo.
Caduto… come
un allocco!
E la sua vita poteva concludersi così
se non fosse stato trovato in tempo
da alcuni ricercatori canadesi al
3
lavoro proprio in quella zona di foresta. L’allocco stordito, affamato e
quasi congelato è stato avvolto in
un caldo maglione e trasportato in
una piccola infermeria “da campo”
per animali selvatici. Per fortuna il
rapace non aveva nulla di rotto, era
solo spaventato e ancora dolorante
per la brutta botta e la caduta.
Caldo, cibo e riposo
fanno miracoli!
Così, dopo alcuni giorni di convalescenza trascorsi in tranquillità e al
buio in uno speciale contenitore di
robusto cartone “antistress” (con
solo un’apertura per permettere il
passaggio di gustosi bocconcini di
carne cruda infilzati su lunghi
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storia di natura
rametti di legno) l’allocco si è ripreso in fretta, tanto che i ricercatori
hanno deciso di liberarlo al più presto. In caso di animali selvatici feriti, infatti, è sempre bene non abituarli troppo alla presenza umana
tenendoli a lungo in braccio o
offrendo loro il cibo con le mani.
Un anello e poi
la liberta’
Finalmente ecco giunto il momento
della liberazione! L’allocco viene
prima pesato, misurato e dotato di
un piccolo anellino di metallo (grazie al quale i ricercatori potranno
seguirlo nei suoi spostamenti futuri) poi, con un potente e silenzioso
Panda Photo/J. Foott
frullo d’ali il grosso rapace spicca il
volo. Ma non va molto lontano. Si
ferma sui rami di una conifera ai
margini del bosco, quasi a ringraziare i suoi salvatori. Poi, certo
della ritrovata libertà, sparisce nell’ultima luce del giorno.
Panda Photo/J. Foott
24
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storiadinatura
Ne lasci uno…
ne trovi due!
Nei giorni seguenti i ricercatori, pur
impegnati nelle loro ricerche, hanno
alzato spesso lo sguardo scrutando
nel fitto degli alberi: chissà come se
la sarebbe cavata il “loro” allocco!
Lo hanno scoperto qualche giorno
dopo quando, nei minuti che precedono il tramonto, un verso inconfondibile ha attirato la loro attenzione.
L’allocco (era proprio lui, perché
portava un lucidissimo anellino alla
zampa) era lì, posato su un ramo.
E, sorpresa, accanto ce n’era un
altro, una splendida femmina. Che
avesse voluto presentare ai suoi salvatori la sua compagna?!
Panda Photo/J. Foott
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a proposito di...
allocchi
Panda Photo/J. Foott
Chi e’ l’allocco
di Lapponia
E’ un grosso rapace notturno di
color grigio chiaro e coda piuttosto
lunga. Come dice il nome, questa
specie abita le fredde regioni del
Nord-Europa, Lapponia compresa
ma, in realtà, il suo areale è ben
più ampio, comprendendo oltre a
Svezia e Finlandia tutta la Siberia
fino all’oceano Pacifico ed il NordAmerica.
246
Il predone della notte
L’allocco di Lapponia (Strix nebulosa)
vive fra le foreste di conifere e caccia soprattutto di notte. D’inverno
però, quando le ore di luce sono
pochissime lo si può incontrare
anche di giorno. Le sue prede preferite sono piccoli roditori e piccoli
uccelli, ma nei momenti più difficili si
accontenta di rane e persino d’insetti. Come nido utilizza la cima spezzata delle conifere, le cavità degli alberi o occupa i nidi di altre specie.
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apropositodi...
Allocchi di
casa nostra
Anche in Italia è presente una specie dall’allocco (Strix aluco).
Abita boschi e parchi,
anche cittadini, purché
ricchi dei grandi alberi
cavi dove ama nidificare.
Vederlo di giorno non è semplice, anche se talvolta può posarsi
sui rami degli alberi in compagnia di altri
uccelli. Sono queste le condizioni ideali per
distinguere la sua possente mole (è lungo 38
cm. circa) e la livrea striata di bruno e di grigio. Ha testa tonda, enormi occhi neri adatti
alla visone notturna e ampie ali arrotondate
che muove con un battito lento e potente.
Un richiamo
nella foresta
Il “nostro” allocco va a caccia di
notte sempre preceduto dal suo
caratteristico “grido di battaglia” un
canto piuttosto musicale che suona
come “hu-hu-hu” a cui si alternano
acuti “ke-uik” soprattutto delle femmine. Le sue borre – cioè i rigetti di
Panda Photo/Ardeidas
357
Panda Photo/P. De Meo
cibo non digerito, per lo più ossa e
pelo di piccoli roditori, piume d’uccello e resti d’invertebrati – si trovano
raccolte in gruppi sotto alberi-posatoi o anche pali.
Siamo proprio
degli allocchi!
Una singolare e, qualche volta, pericolosa caratterista dei piccoli di
allocco (e anche di civetta!) è quella
di abbandonare il nido per andare a
“passeggio” sui rami degli alberi o sui
tetti delle case, salvo poi perdere l’equilibrio e cadere giù come pere
mature. Protetti dallo spesso piumino non si fanno troppo male, però
“costringono” i genitori ad imbeccarli a terra con gustosi bocconcini a
base di topolini, arvicole, lucertole e
uccellini. Se li trovate, non toccateli!
Quasi sempre i genitori sono vicini.
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progetto internazionale
salviamo
il cuore verde
dell’africa
Il WWF al lavoro in Congo a fianco delle popolazioni
locali per assicurare ad uomo e ambiente un futuro
migliore, in armonia con le risorse naturali.
WWF-Canon/Martin Harvey
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progettointernazionale
IlBacinodelCongofra
ricchezzaepoverta’
Con oltre 50 milioni di abitanti, la
Repubblica Democratica del Congo
è uno dei più grandi paesi africani.
Ma purtroppo è anche uno dei
paesi più poveri del mondo. Per
questo il WWF sta raccogliendo le
forze. Perché insieme possiamo
aiutarlo di più.
Il Bacino del Congo è uno dei 238
tesori del pianeta (Global 200)
identificati dagli esperti del WWF:
proteggerlo è importantissimo,
anche per dare un futuro alla
gente che abita questi luoghi
straordinari.
La foresta
delle meraviglie
La foresta congolese custodisce
circa il 35% del patrimonio di biodiversità del mondo. Nella sola
Repubblica
Democratica
del
Congo, vivono oltre 1.000 specie
di uccelli e 400 specie di mammi-
WWF-Canon/Martin Harvey
3579
WWF-Canon/Martin Harvey
feri, molti dei quali non si trovano in
nessun altro luogo del pianeta.
Insomma, il Congo è un vero tesoro di natura, e anche di cultura, di
usi e costumi diversi: la popolazione
congolese è composta da oltre
200 etnie diverse, per la maggior
parte del ceppo bantu. Oltre al francese, le due lingue africane più parlate sono l’ingala e lo swahili.
Preziosi tesori,
guerre e saccheggi
Eppure si tratta di un paese in cui
la natura è devastata e gorilla, elefanti, ippopotami, scimpanzé e
bonobo sono in costante pericolo.
Anche la vita delle popolazioni locali è dura, misera e difficile. Quasi la
metà dei bambini congolesi tra i 6
e i 14 anni non può nemmeno
andare a scuola. Pur vivendo in uno
dei luoghi più ricchi del mondo dal
punto di vista naturalistico, vive in
condizioni di estrema povertà. Le
guerre negli ultimi anni hanno sconvolto il Congo, che in più viene
sfruttato dai paesi industrializzati
per le sue immense risorse naturali: miniere di rame, zinco, stagno,
cobalto e uranio.
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progetto internazionale
Il WWF per il Congo
WWF-Canon/Frederick J. Weyerhaeuser
La missione del WWF è
“costruire un futuro in cui
l’Uomo possa vivere in
armonia con la Natura”.
Per questo salvare l’ambiente
sarà il primo passo per dare
una speranza anche alle
popolazioni locali.
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IL PROGETTO WWF
PEVI-KACHEKHE
147 comunità locali, 94 villaggi
ed oltre 40.000 persone collaborano oggi al progetto del
WWF per salvare le foreste del
Congo. E altre 30.000 persone
di 274 villaggi sono impegnate
al nostro fianco nel gestire al
meglio le risorse naturali con
pratiche agricole “sostenibili”,
cioè non dannose per la natura.
VULCANI, ALBERI
E GORILLA
Dal 1998 ad oggi più di 5 milioni
di nuove piante sono state piantate per restituire verde e un po’
di natura alla città di Goma,
distrutta e deturpata dalla guerra
e dalle eruzioni del vulcano. E altri
20.000 alberi all’anno, provenienti da 100 vivai, sono stati
impiegati per il rimboschimento,
permettendo così di alleviare la
pressione delle popolazioni locali
sulle foreste tropicali.
Ma il progetto Pevi-Kachekhe si
occupa anche di promuovere
campagne d’informazione, di
sostenere il lavoro e di finanziare
la formazione delle 500 guardie
del Parco Nazionale dei Monti
Virunga: l’ultimo rifugio del rarissimo gorilla di montagna.
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progettointernazionale
NON SOLO OKAPI
E’ difficile descrivere
l’atmosfera della foresta
congolese. Il passaggio dalla
savana alla foresta
equatoriale è brusco e
drammatico, come il
passaggio dal giorno alla
notte durante un'eclissi
solare.
L’impatto con la selva è
molto forte. Gli occhi devono
abituarsi progressivamente
all'oscurità, che rende quasi
inutili macchine fotografiche
e cineprese.
Gli alberi sono dei colossi:
i tronchi si levano diritti
come colonne, non si
ramificano prima di aver
raggiunto i venti o i trenta
metri di altezza e portano la
chioma a quaranta e perfino
cinquanta metri dal suolo,
l'altezza di un palazzo
di tredici piani!
La foresta congolese è il
regno di specie ancora
misteriose, difficilissime
da osservare.
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WWF-Canon/Frederick J. Weyerhaeuser
Nella giungla
di smeraldo
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progetto internazionale
Okapi:
antilope,
zebra
o giraffa?
Che confusione!
Una di queste, forse una delle più
amate dai naturalisti, è l’okapi
(Okapia johnstoni), la grande antilope giraffa dal posteriore zebrato e
dalla lunga lingua adatta a cogliere
gemme e foglioline dagli alberi.
L’ilochero:
il cinghiale
gigante
A volte ci si può imbattere
in un ilochero, un grande cinghiale che raggiunge il peso di duecento chilogrammi!
Oppure, se si è
Pavone del Congo
24681012
Okapi
davvero molto fortunati, si può
persino avvistare un pavone del
Congo. Nella foresta congolese, a
causa della scarsità del sottobosco e quindi del foraggio, gli
erbivori sono scarsi, confinati
al margine della selva o alle
piccole radure. Quasi tutte
le specie mostrano degli
adattamenti alla vita in
un ambiente così
intricato. I bufali
sono piccoli e
hanno il pelame rossiccio,
anche gli elefanti hanno taglia
ridotta e zanne
poco appariscenti.
Le illustrazioni di questa pagina sono di Fulco Pratesi
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progettointernazionale
Leopardi,bongoe
vipererinoceronte
Altri due protagonisti di questo
ambiente tutto “strano” hanno
nomi che sono a dir poco strambi:
il bongo e il tragelafo! Si tratta di
antilopi di foresta dalle abitudini
solitarie e dal mantello bruno striato di bianco, una colorazione che
permette loro di mimetizzarsi bene
nel chiaroscuro della selva. Ma la
foresta congolese è anche un
“mare” di pericoli. Il leopardo è
sempre in agguato e non mancano
rettili velenosi di grandi dimensioni
e dal morso mortale come la vipera rinoceronte e quella del Gabon.
SALVAMONDO: UNA
PAROLA, MOLTI FATTI
Tutti insieme si può fare meglio e di più
per difendere i diritti umani, l’infanzia e
l’ambiente in uno dei più disastrati paesi
del mondo: la Repubblica Democratica
del Congo. Amnesty, UNICEF e WWF
conoscono bene l’emergenza Congo: da
anni lavorano in questo Paese per arginare la miseria e il degrado. Ma ora
hanno deciso di unire le forze perché
insieme possiamo fare la differenza. Con
il tuo aiuto e quello di tante altre persone
generose e sensibili potremo compiere
un vero gesto di pace.
OPERAZIONE
“SALVAMONDO”
L’Operazione “Salvamondo” ha l’obiettivo
di raccogliere fondi a beneficio di progetti che UNICEF, WWF e Amnesty realizzeranno collaborando fra di loro: per i
bambini, per l’ambiente, per i diritti delle
popolazioni del Congo. Ecco perché chie-
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WWF-Canon/Edward Parker
diamo a tutti i Soci WWF, anche i più giovani, di sostenerci in questa iniziativa,
coinvolgendo familiari, parenti, compagni di classe e tutti coloro che desiderano inviare una donazione per dare una
mano ad un Paese in grave emergenza.
SOSTIENI ANCHE TU IL
SALVAMONDO DI AMNESTY,
UNICEF E WWF
Ecco alcuni esempi di quanto potremo realizzare grazie al vostro aiuto:
zcon 25.000 euro si rimettono in
funzione due scuole elementari;
zcon circa 30 euro si copre il
costo dell’intera terapia di recupero di un bambino malnutrito;
zcon 1.800 euro si impianta e si
mette a regime un orto comunitario per arricchire la dieta delle
famiglie e insegnare nuove colture
a basso impatto ambientale;
zcon 5000 euro in un anno si riforesta un’area di 200 ettari‚ si può
contribuire al sostegno dell’attività
di un guardia-parco con 100 euro
Puoi inviare una tua donazione in
favore del Progetto Salvamondo
sul c/c postale n° 323006 intestato al WWF.
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progetto internazionale
Panda Photo/Flpa Polking
Noi stiamo con gli
ippopotami
La più importante popolazione di
ippopotami del mondo è in
gravissimo pericolo. Un recente
censimento ha infatti mostrato
come nell’arco di appena 30
anni gli ippopotami che vivono
all’interno del Parco Nazionale
dei Monti Virunga siano scesi da
29.000 ad appena 1.300.
Le cause di questo massacro?
La caccia spietata per la pelle e
per l’avorio delle zanne.
E’ per questo che il WWF è
al lavoro nei Monti Virunga per
scoraggiare il bracconaggio e
rafforzare le misure di tutela.
2468101214
Un simpatico gigante
dal corpo a barile !
A vederlo nei documentari placidamente semiaddormentato in acqua
sembrerebbe un tipo piuttosto
tranquillo. Ma non fatevi ingannare:
è tutta scena! L’ippopotamo è una
creatura irascibile e collerica che,
se minacciato per questioni di territorio, femmine o cuccioli sa essere molto, molto aggressivo. Di giorno trascorre il suo tempo fra bagni
rinfrescanti e pisolini nelle acque di
laghi e fiumi, ma la notte vagabonda fra praterie ricche d’erba di cui
si nutre.
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progettointernazionale
zL’ippopotamo ha un corpo tozzo e
sgraziato, un gran testone e zampe
corte. Ma non vi passi neanche per
la testa di sfidarlo nella corsa: lanciato alla carica - specie se infuriato per questioni di difesa del territorio - è velocissimo!
zLa pelle è liscia per ridurre l’attrito dell’acqua sul corpo in immersione mentre le zampe palmate sono
usate come remi. Gli ippopotami
nuotano bene e resistono sott’acqua fino a 5 minuti, chiudendo
orecchi e narici per evitare l’ingres-
Un carattere davvero…
travolgente!
WWF-Canon/Martin Harvey
zI denti sono temibili e potenti, e
che dire di quella bocca enorme:
spalancata, pare una caverna. Ma
l’arma più micidiale è rappresentata dai due canini inferiori, affilati
come sciabole, lunghi fino a un
metro (radice compresa) e pesanti
3-4 Kg.!
zOcchi e narici sono posti molto in
alto sul capo, per consentirgli,
anche quando è immerso, di respirare ed osservare fuori dall’acqua,
scongiurando eventuali pericoli.
3579111315
so dell’acqua. In fiumi particolarmente profondi l’ippopotamo si
sposta camminando direttamente
sul fondale!
zAttenti al coccodrillo! I piccoli
ippopotami sono molto vulnerabili
e, per sfuggire agli agguati dei
temibili coccodrilli, a volte utilizzano
un sistema poco ortodosso ma
piuttosto efficace, si arrampicano
sul dorso della mamma e li restano finché il pericolo non è passato.
Furbi, no?
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notizie dai progetti
Con il WWF dalla
Cina all’Amazzonia
Strade di bambu’ per il Panda
E’ ormai certo, in un prossimo futuro il Panda gigante avrà a disposizione 5 nuove riserve protette e altrettanti “corridoi ecologici” attraverso i
quali spostarsi al riparo dai pericoli. In questo modo il territorio tutelato
del Panda gigante sarà quasi raddoppiato. L’area protetta verrà istituita
all’interno della catena montuosa del Quinling che già ospita il 20% della
popolazione di Panda gigante che vive allo stato selvatico.
WWF-Canon/Michel Gunther
Il ritorno della foresta
Oggi le foreste che più rischiano nel mondo sono quelle del Madagascar
e del bacino del Congo in Africa mentre, dalle foreste Atlantiche del
Brasile, giungono notizie più confortanti.
Le maggiori speranze, però, arrivano dai risultati di un progetto avviato
dal WWF nel lontano 1974, quando l’Associazione acquisì e pose sotto
tutela un lembo di territorio deforestato per studiarne il recupero della
vegetazione. Certo, ci sono voluti quasi 30 anni, però il progetto ha
dimostrato che impedendo ogni ulteriore taglio il verde può ricrescere.
Oggi la foresta è tornata ed ospita 199 specie di uccelli, 73 specie di
mammiferi, 260 di rettili e buona parte della popolazione mondiale di
scimmiette leonine dorate.
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progettoitalia
Il fantasma
dei boschi
e’ tornato!
Sarà per la sua straordinaria
forza e agilità, per l’intelligenza
e la furbizia, per l’aspetto fiero
e selvaggio, o forse solo per le
abitudini segrete, ma sta di
fatto che la lince è da sempre
considerato un animale
magico, quasi mitico. 4.000
anni fa gli egizi ne scolpivano
l’immagine sulle facciate dei
templi. I romani, invece, le
attribuivano poteri
sovrannaturali come quello di
vedere attraverso muri e
rocce o di svanire nel nulla,
riapparendo poi come un
fantasma. Non è un caso
dunque che la lince sia uno
degli animali italiani forse più
difficile da osservare. Vive nei
boschi di montagna, spesso
nascosta nel fitto della
vegetazione, sugli alberi o nella
sua tana. Nel 1800 e fino al
1915 era presente nelle
nostre Alpi, quando si estinse
a causa dell’uccisione da parte
dell’uomo. Oggi, però sta
tornando e il WWF,
naturalmente, è al suo fianco!
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Panda Photo/G. Marcoaldi
Il WWF per la lince
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progetto italia
Sempre in agguato
Prima sono comparse le orme,
inconfondibili sulla neve, poi qualche
sporadico avvistamento, ma oggi è
proprio sicuro, la lince, regina
incontrastata delle nostre foreste è
tornata a vivere in Italia. E questo,
anche grazie al successo di numerosi progetti di reintroduzione che
Una pacifica
invasione
Per nostra fortuna una delle mete
preferite delle linci è proprio la
nostra penisola. La lince è un animale che, per vivere, ha bisogno di
territori di caccia molto vasti, circa
200 chilometri quadrati così, man
mano che le popolazioni aumenta-
Panda Photo/M. Lanini
hanno riportato degli individui dai
Monti Carpazi fino in Svizzera,
Francia e Austria. Gli esemplari rilasciati diversi anni fa, col tempo, si
sono moltiplicati ed oggi i loro figli e
nipoti si stanno spostando in cerca
di nuovi luoghi da colonizzare.
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no di numero, i nuovi nati abbandonano i luoghi d’origine, attraversano il confine italiano, e si stabiliscono nelle nostre foreste. Oggi si
pensa che vi siano 20, forse 30
linci sull’Arco alpino, ed è un ottimo
segnale!
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progettoitalia
Dalla parte
della lince
Nonostante la legge italiana li protegga, questi magnifici felini continuano ad essere minacciati dall’uomo: i bracconieri le cacciano per
crudeltà ed ignoranza, pastori ed
allevatori a volte le perseguitano
perché le ritengono responsabili di
qualche “furto” ai danni del bestiame domestico, e molte, poi, restano uccise dalle auto e dai treni in
corsa. Come se questo non
bastasse a compromettere il futuro della lince nel nostro paese c’è
anche la distruzione dell’ambiente
naturale ed il costante disturbo dell’uomo. Ma allora come fare per
aiutare le linci a tornare a casa?
Che bel “gattone”!
La lince caccia le sue prede rimanendo per ore in agguato su un
ramo o su una roccia, per gettarsi poi su un topo, un uccello o su
un capriolo. Può pesare tra i 18
e i 25 kg e raggiungere i 50-70
cm di altezza. Segni distintivi: pelliccia maculata, grosse zampe
pelose e ciuffi sulle orecchie.
Panda Photo/G. Marcoaldi
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Panda Photo/F. Pacelli
WWFOperazioneLince
La lince per stabilirsi nel nostro
Paese deve poter contare su di un
ambiente integro e protetto, con
poco disturbo dell’uomo. Per questo il WWF sta seguendo il ritorno
della lince nel nostro Paese soprattutto nelle aree protette, nei Parchi
e in tutti i luoghi dov’è oggi e dove
potrebbe tornare in futuro. Poi, per
proteggerla dal pericolo del bracconaggio, rafforzeremo la sorveglianza nei boschi con l’aiuto delle
nostre guardie.
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progetto italia
Un fantasma
per amico
Panda Photo/M. Biancarelli
Un’autostrada
tutta verde
Per spostarsi alla ricerca di cibo,
le linci italiane sono costrette a
muoversi di foresta in foresta con
tutti i rischi che questo comporta.
Noi vogliamo creare delle grandi
strade verdi libere da insidie, ricche di rifugi e di prede naturali: dei
corridoi ecologici “protetti” dal
disturbo dell’uomo ma “aperti” alle
linci e a tutti gli animali selvatici.
La lince non è nemica dell’uomo né si
conoscono casi di attacchi ad un
essere umano. Nonostante ciò, le
popolazioni che abitano nel luoghi
dove il meraviglioso felino sta tornando, l’accolgono con diffidenza ed ostilità. Per questo cercheremo, attraverso campagne d'informazione e di
sensibilizzazione, di mostrare il vero
volto della lince: una creatura selvaggia e solitaria che non è pericolosa
per l’uomo. Ma che, con la sua presenza, nobilita le nostre foreste e
regala a tutti noi tante emozioni in
più. Certo, a volte può capitare che
una lince, un orso od un lupo più
furbi o affamati degli altri decidano di
far colazione con una pecora sottratta all’uomo. Che si fa allora? Sulle
Alpi il WWF per scoraggiare eventuali cattive intenzioni ha fornito a
pastori ed allevatori dei sistemi “antifurto” come cani pastore e recinti
elettrificati.
Panda Photo/H. Hautala
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notiziedalleoasi
L’Oasi di Orti-Bottagone
ed il Progetto “Piccole Isole”
L’inattesa visita del piccolo cannareccione
Anche quest’anno la nostra Oasi della Palude Orti-Bottagone ha partecipato al Progetto Piccole Isole, inanellando in collaborazione con l’INFS,
ben 26 diverse specie di uccelli. L’Operazione, che si propone di studiare e tenere sotto controllo la migrazione primaverile dei passeriformi
attraverso il Mediterraneo, si è conclusa con ottimi risultati.
Panda Photo/M. Bonora
Fra gli uccellini inanellati troviamo il forapaglie macchiettato, la cappellaccia e l’allodola. Il primato in fatto di anelli, però, spetta al luì grosso,
l’infaticabile migratore transahariano, seguito da cannareccione, rondine
e beccamoschino. I ricercatori dell’Oasi hanno potuto anche salutare il
ritorno di “un vecchio amico” un cannareccione inanellato nel luglio del
1997! Un evento non da poco, visto che per ben 6 volte l’intrepido “aviatore” è andato in Africa e ha fatto ritorno!
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notizie verdi
Un vaccino per i lupi d’Abissinia
Ne restano appena 500 confinati nelle montagne di Bale e del Simien, in
Etiopia: tutti minacciati dalla diffusione della rabbia portata dai cani randagi dei pastori che vagano nelle brughiere alpine. Così per cercare di
salvare gli ultimi lupi d’Abissinia – chiamati anche volpi o sciacalli del
Simien – alcuni studiosi hanno pensato di vaccinarli! Con questo stratagemma gli zoologi che lavorano al progetto cercheranno di fermare il
diffondersi della rabbia, consentendo ai lupi d’Abissinia di recuperare le
perdite subite.
Gli “alieni” sbarcano nel Mediterraneo
Il nostro mare è sempre più caldo, talmente caldo da offrire rifugio anche
a specie che, solo fino a pochi decenni fa, erano esclusive dei mari tropicali. Oggi sono già 56 le specie di pesci esotici che si sono adattate al
Mediterraneo, soprattutto grazie ai cambiamenti climatici. E’ il caso del pesce palla,
della ricciola fasciata e della triglia del Mar
Rosso, comunemente pescata e messa in
vendita. Il problema però è che queste specie “aliene”, estranee all’ambiente del
Mediterraneo, entrano in competizione con quelle tipiche di
casa nostra mettendone in
serio pericolo la sopravvivenza.
Il satellite
anti-cemento
Si chiama UrbEx, ed è un progetto
che l’Ente Spaziale Europeo ha messo
a punto per controllare la distruzione
delle aree naturali (coste, campagne, foreste, montagne, laghi…)
causata dal crescente sviluppo
urbano. I dati raccolti dall’infallibile “occhio” del satellite verranno usati dal WWF per scoprire costruzioni illegali, nuove
strade, espansioni di porti e attrezzature turistiche non autorizzate,
distruzione di coste e aree naturali ma
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notizieverdi
anche fenomeni d’inquinamento di laghi, fiumi e
mari. Potremo così investigare ed intervenire
prima che sia troppo tardi per recuperare
l’ambiente degradato.
L’invasionedellecicogne
Agli abitanti di Castiglione della Valle,
un borgo medievale vicino Perugia, un
fatto così non era mai accaduto.
Quest’estate campi, case e silos per il
grano, sono stati pacificamente invasi
da uno stormo di 70 cicogne bianche.
Gli eleganti trampolieri sono atterrati
nelle vicine campagne in cerca di cibo,
si sono dissetate nelle pozze d’acqua e
nei canali d’irrigazione e poi, per trascorrere la notte, si sono sistemate
sui tetti delle case e sui granai. Al mattino, dopo il meritato riposo, si sono
raccolte nella classica formazione a
“punta di freccia” riprendendo la
migrazione.
Quel nido e’ un’opera d’arte!
Diverse specie di uccelli costruiscono nidi molto elaborati. Fra i più ingegnosi vi è l’uccello sarto, che utilizza una grande foglia accartocciata che
poi cuce con il becco utilizzando del filo di seta di ragno, fibre di cotone
o, semplicemente, dei pezzetti di spago. Anche gli uccelli tessitori della
savana africana realizzano opere degne di nota. I maschi ritagliano con
il becco lunghe strisce di foglie di palma, le appendono ai rami e le intrecciano le une alle altre con nodi anche molto complicati. Il risultato finale
è, nella maggior parte dei casi, un vero capolavoro d’arte tessile!
L’incredibile pesce dai “quattro occhi”
Nelle acque dell’America Centrale vive un pesce davvero singolare, il pesce
“quattrocchi” (Anableps anableps). Contrariamente a quanto potrebbe far
credere il nome questo pesce non possiede quattro occhi, bensì due, ma
divisi a metà. La parte superiore è adatta per vedere bene fuori dall’acqua, mentre quella inferiore è ottima per la visone subacquea. Una caratteristica eccezionale che consente al pesce “quattrocchi” di cacciare con
lo stesso successo le prede di cui si nutre sia in aria che sott’acqua.
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panda club in azione
Il WWF fra i ragazzi
dei Monti Virunga
Il Progetto
Pevi-Kachekhe
Il PJ vola in Africa,
fra le foreste dei
Monti Virunga, in
Congo, per incontrare
i ragazzi del progetto
Kachekhe, decine di
classi al lavoro, sui
banchi di scuola ed in
natura, per migliorare
le proprie condizioni
di vita e proteggere
l’ambiente.
Al fianco del WWF.
Kachekhe: il tam
tam della foresta?
Ciao, noi siamo i ragazzi del progetto Kachekhe, buffo nome vero?
Nella nostra lingua Kachekhe è il
nome di un uccellino molto simpatico e vivace, ma è soprattutto il
nome della rivista del WWF che ci
ha aiutato a scoprire il grande
valore delle nostre foreste, tutti i
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Foto Archivio WWF
tesori che custodiscono e, più di
ogni altra cosa, ci ha insegnato a
diffondere nelle comunità e nei villaggi l’amore ed il rispetto per gli
animali e la natura.
A scuola nel regno
del gorilla
Ma le lezioni non finiscono certo
sui banchi di scuola, anzi! Tutti noi
siamo impegnati in moltissimi progetti diversi. Come prendersi cura
degli orti per produrre frutta e
ortaggi, come allevare oche, conigli, capre e galline per mangiarne
la carne, senza per questo dover
ricorrere agli animali selvatici della
foresta. Cosa che, per tutti noi,
fino a poco tempo fa era del tutto
naturale! Oggi, però, grazie al
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pandaclubinazione
Foto Archivio WWF
WWF abbiamo imparato a comprendere il valore di specie rare e
preziose come gorilla, scimpanzé,
bonobo, bufali ed elefanti di foresta
e anche quanto sia importante proteggerle per il futuro.
divertenti e belli della nostra giornata ci sono quelli che trascorriamo nei vivai, prendendoci cura
delle giovani piante destinate alla
riforestazione.
Noi ragazzi abbiamo già aiutato il
WWF a piantare intorno ai nostri
Giovani alberi
crescono
I più grandi di noi hanno imparato
anche l’arte di produrre il miele
nelle foreste che circondano il
Parco dei Virunga ed i monti
Sarambwe. Fra i momenti più
Foto Archivio WWF
Foto Archivio WWF
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villaggi migliaia e migliaia di nuovi
alberi. Ed è bello vederli crescere
ogni anno sempre di più, un po’
come noi, un po’ come, in questi
anni, è cresciuto l’amore ed il
rispetto per la nostra natura,
unica, preziosa e bellissima.
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panda club in azione
CAMPAGNA
RADDOPPIO 2004…
TUTTI AI BLOCCHI DI PARTENZA!!
Soci Junior siete tutti invitati alla grande maratona promossa anche
quest’anno dal WWF. Una maratona unica nel suo genere: niente
scarpe da ginnastica, niente numero cucito sul petto… Per tutti il traguardo è: “catturare” nuovi Soci WWF.
Forza allora, cosa aspettate? La corsa a chi riesce ad iscrivere più
Soci comincia oggi…
L’attrezzaturagiusta
In questo numero di Panda junior
avete trovato il vostro equipaggiamento: il blocchetto di conti correnti postali della nuovissima
Campagna Raddoppio 2004. Vi
chiederete, ma non serve niente
altro?... Niente altro. Anzi sì: la
vostra passione per gli animali e la
natura, la vostra voglia di vederli
più protetti.
La tabella di marcia
Ecco due suggerimenti per usare
al meglio il blocchetto della
Campagna Raddoppio:
1) Potete utilizzarlo per iscrivere
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voi nuovi Soci: magari per un compleanno, oppure per una ricorrenza speciale. Non dimenticate mai
che la tessera WWF è un regalo
meraviglioso, che fa sempre piacere a chi lo riceve, perché permette di entrare in un mondo bellissimo, il mondo della natura! E
poi, non c’è soddisfazione più grande di fare un regalo che è veramente utile… non siete d’accordo?
2) Oppure usatelo come…
un volantino pubblicitario!
Raccontate che cosa fa il WWF e
cercate di convincere amici e parenti ad iscriversi. Con il vostro entusiasmo, siamo sicuri che riuscirete a
contagiare moltissime persone.
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pandaclubinazione
Contiamo su di voi
Far parte del WWF è una cosa
importante, che va molto al di là
del versare una quota associativa.
Significa credere nelle stesse
cose: significa dirlo agli altri, a
tutte le persone che conoscete. Perché i grandi traguardi
si raggiungono insieme.
Insomma, ognuno di voi è un
“inviato speciale” del WWF
nel mondo e ha un compito
di grande responsabilità:
deve informare, sensibilizzare, coinvolgere il maggio numero di persone
sui problemi ambientali.
Chi vince questa
maratona tutta particolare vince tanti bellissimi
premi. Infatti, se ci aiuterete a trovare
nuovi Soci partecipando alla
campagna
Raddoppio vi
ringrazieremo
inviandovi dei simpatici regali firmati WWF.
Presentando 1 nuovo
Socio riceverete lo
speciale adesivo
della Campagna
Raddoppio più il
distintivo smaltato del panda. Con
3 nuovi Soci presentati vi spediremo a casa una
capiente e bellissima borsa: l’ideale
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per la palestra, o per
le maratone
“vere”! Se poi
riuscirete ad
iscrivere 6 Soci
il regalo per voi sarà una divertente macchina fotografica per
immortalare la natura vicina a casa
vostra e magari diventare dei reporter del
Panda junior.
Per chi di voi si dimostrerà maratoneta provetto, infine, cioè per
colui che riuscirà addirittura a iscrivere 10 nuovi
Soci, abbiamo riservato il
trolley da viaggio esclusivo
delle nostre oasi WWF.
Insomma, noi premieremo il
vostro impegno con dei regali, ma il regalo più bello lo farete voi
al WWF: più soci per aiutare sempre di più la natura.
ECCO I “CAMPIONI”
DELLA CAMPAGNA
RADDOPPIO 2003
Letizia Isidori di Roma, Marta
Maggiori di Milano, Jacopo
Bitetti di Maschito, Giulia Rho
di Milano, Leonardo Conte di
Roma, Allegra Eusebio di Roma,
Stefania Giovannini di Trento,
Caterina Coral di Roveredo in
Piano, Francesca de Jesu di
Fontanarosa, Annamaria Negrelli
di S. Possidonio.
GRAZIE RAGAZZI!
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miniguida
Chi ti conosce e’ bravo!
Una miniguida
per imparare a
riconoscere
gli alberi anche
d’inverno quando
sono spogli e
sembrano
tutti uguali.
Grazie alle loro
preziose gemme.
Chissà perché agli
occhi di chi non è
proprio un esperto
le sagome spoglie
degli alberi in inverno paiono proprio
tutte uguali e, per
dirla tutta, anche un
po’ tristi. Eppure ogni
albero ha un suo particolare porta-
mento, quello del salice
è molto diverso da
quello del platano o
del pioppo. Anche i
colori del tronco
sono caratteristici,
la chiara betulla ne
è un esempio.
Ma c’è un altro modo
per distinguere fra loro
gli
alberi
d’inverno,
osservarne le gemme. Le piccole protuberanze che
custodiscono, in embrione,
quelle che saranno le nuove
foglie, i rametti, i
fiori preservandoli da freddo,
neve, gelo e dalla
scarsa luce dei mesi
invernali.
Il PJ te ne propone
alcune fra le più comuni e caratteristiche per
forma e colore. Ma la tua
avventura sarà molto più semplice (e
divertente) se assieme alla miniguida
“rametti e gemme” porterai con te
anche una lente d’ingrandimento!
PER COSTRUIRE LA MINIGUIDA:
1- Ritaglia le pagine del tuo PJ. Poi taglia lungo le linee
continue in neretto.
2- Cerca le lettere (dalla A alla H) alla base di ciascuna
paginetta doppia. Mettile in ordine alfabetico una sopra
all’altra con la pagina A all’inizio e la pagina H alla fine.
3- Per unire tutto metti due punti metallici lungo la linea
tratteggiata al centro della pagina A e piega in due il libretto.
LA TUA MINIGUIDA È PRONTA.
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MINIGUIDA
MINIGUIDA
MINIGUIDA
MINIGUIDA
intervista
Ma che clima fa?!
a cura di Antonio Bossi
Al clima e ai suoi bruschi
mutamenti è dedicato il nuovo
appuntamento con le classi
che hanno qualcosa da
chiedere al WWF. Parleremo
anche di buco dell’ozono,
energie pulite e gas “serra”
con gli studenti della terza F
della Scuola media “A.
Canova” di Brugnera (PN).
Le domande sono state
raccolte dall’insegnante
Nadia Boer, risponde Andrea
Masullo, Responsabile Clima
ed Energia del WWF.
?? ? ?
3a F
Damiano chiede: si può tappare
il buco dell'ozono?
Il buco dell'ozono si tapperà da solo
quando smetteremo di produrre i
gas che lo distruggono; molti di
essi sono già stati ridotti ma ci vorranno molte decine di anni perché i
gas dispersi nel passato esauriscano il loro effetto e si riformi l'ozono
mancante. Pensate che un solo
atomo di cloro può distruggere fino
a 100.000 molecole di ozono
prima di esaurire la sua azione!
3a F
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Ci sono altre energie pulite,oltre
a quella solare e a quell'eolica?
Altre energie rinnovabili, che possiamo considerare pulite se vengono rispettate determinate condizioni sono: l'energia idroelettrica, l'energia geotermica e il legno stando molto attenti a non bruciarne
più di quanto ne ricresce per non
distruggere le foreste. Ma l'energia più pulita è sicuramente...il
risparmio. E' stato calcolato che se
si sostituissero le lampadine, gli
elettrodomestici, e tutti gli altri
apparecchi elettrici oggi usati in
Italia con quelli più efficienti esistenti, i consumi di elettricità
potrebbero addirittura essere
quasi dimezzati.
Sempre Damiano vuole sapere
se è vero che l'effetto serra sta
modificando il clima
L'effetto serra trattiene il calore
del sole presso la superficie terrestre mantenendo una temperatura
adatta alla vita. Senza effetto serra
la Terra sarebbe un pianeta di
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?
?
?
??
i ntervista
ghiaccio, come Marte. Purtroppo i
gas emessi bruciando combustibili
nelle centrali elettriche e nelle
automobili, stanno facendo enormemente aumentare l'effetto
serra. Di conseguenza cresce
troppo anche la temperatura della
Terra, causando sconvolgimenti
gravissimi del clima.
C'è la possibilità che si formi un
altro buco dell'ozono?
Chiede Alex.
E' una ipotesi che non si può escludere. L’ozono che ci protegge dalle
pericolose radiazioni ultraviolette si
trova fra i 25 e i 30 km di altezza.
Il buco si forma dove lo strato di
ozono è già naturalmente più sottile, e dove maggiormente si accumulano i gas che lo distruggono.
E ancora: si può creare ossigeno
chimicamente?
L'ossigeno non si può creare. Allo
stato libero costituisce più del 20%
Foto Archivio WWF
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Foto Archivio WWF
dell'atmosfera. Si può tuttavia
estrarre dalle molecole dei tantissimi
composti che lo contengono. Le
piante lo estraggono continuamente
dall'anidride carbonica durante la
fotosintesi.
Marco: l'energia nucleare produce gas nocivi?
L'energia nucleare non produce
gas nocivi per il clima ma produce
sostanze radioattive pericolosissime che generano tumori e distruggono la vita, come accaduto in
Russia a Chernobyl, più di 20 anni
fa. Alcune di queste sostanze
richiedono molte decine di migliaia
di anni per diventare innocue ed è
quindi un grande problema conservarle in sicurezza per un tempo
così lungo!!
Stefano: quanto è largo il buco
dell'ozono?
Il buco dell’ozono varia molto
durante l’anno e nel corso del
tempo. Nel 2000 ha raggiunto le
dimensioni record di 29 milioni di
chilometri quadrati, una superficie
grande quasi tre volte l’Europa.
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?? ?
? ?
intervista
Cosa possiamo fare noi, chiede
Matteo B. ?
Noi possiamo fare tantissimo: un
quarto delle emissioni dei gas che
modificano il clima dipende da
come usiamo l’energia nelle nostre
case, e un terzo dai mezzi di trasporto. Se usiamo lampadine elettroniche, a basso consumo, frigoriferi e lavatrici ad alta efficienza, se
non sprechiamo l’acqua calda, se
spegniamo le luci quando non sono
necessarie, se andiamo a scuola in
bici, in bus o a piedi …..
Potremo aiutare molto il clima.
Chiede Damiano: quali gas
causano le piogge acide?
Gli ossidi di azoto e di zolfo che,
con l’acqua delle piogge, diventano
acido nitrico e acido solforico.
Emma: come possiamo capire se
l'aria è inquinata?
Se il comune non pubblica dati di
monitoraggio, possiamo capirlo da
alcuni segnali: patina nera sui muri
delle case e sulle automobili,
assenza di farfalle, fogliame degli
alberi in estate scarso e giallognolo con macchie brune e buchi.
Chiede ancora Alex: andando
avanti di questo passo, quali
piante moriranno?
Per le piogge acide moriranno
soprattutto le latifoglie. Per quanto
riguarda i cambiamenti climatici
moriranno soprattutto le piante
che amano un clima freddo e vivono in alta quota: (abeti, larici, pino
mugo, flora alpina in generale) e
tenderanno a spostarsi finché è
possibile verso le cime dei monti.
Ma anche gran parte della macchia mediterranea sarà distrutta
dalla siccità.
Foto Archivio WWF
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Alex: si possono trattare i gas
nocivi?
E’ possibile trattare gran parte dei
gas nocivi, ma non tutti, con speciali filtri messi agli scarichi. Una
volta dispersi nell’aria non è più
possibile trattarli. Però il principale
gas che altera il clima, l’anidride
carbonica, non può essere filtrato.
Matteo P.: quale sarà la situazione dell'agricoltura se l'inquinamento continua così?
Gran parte delle coltivazioni nel
bacino del mediterraneo saranno
distrutte dalla siccità e dalle ondate di calore. Sarà forse possibile
coltivare agrumi in pianura Padana
o grano in Siberia, ma la produzione alimentare del mondo diminuirà
fortemente a causa dell’avanzare
dei deserti in tutti i continenti.
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panda club
SPECIALE PANDA CLUB 2003-2004
Attenti a quei due!
Illustrazioni di Daniela Villa e Mario Bella
di Antonio Bossi
Ma di cosa stiamo parlando? Dei nuovi programmi Panda
Club per l’anno scolastico 2003-2004, naturalmente!
Alcune classi li hanno già ricevuti. Altre li hanno richiesti e stanno
aspettando. Altre ancora, forse, devono ancora decidere… Noi ve li
abbiamo già presentati sullo scorso numero del PJ, ma forse sarà bene
“rinfrescare la memoria” ricordando a tutti che c’è ancora tempo per
aderire. E che le classi potranno scegliere fra due programmi:
Piantiamo la scuola!
Fermo, non ti stiamo suggerendo di “marinarla”,
magari per andare a fare una passeggiata nel
parco, ma solo di portare il verde nella tua
classe!
La tua scuola ha un giardino? Vuoi provare a
cambiarlo un po’, oppure a “farlo tutto
nuovo”? Non è necessario che l’area sia
grande, si possono realizzare anche piccoli giardini raggruppando i vasi, utilizzare un’aiuola o, anche, arricchire di piante, fiori e verde il davanzale dell’aula.
Piantiamo la scuola! è un programma
ricco di esperienze pratiche per progettare uno spazio verde davvero
speciale nella tua scuola.
Che aria tira?
Certo non buona, almeno per il clima della
Terra. In effetti, sul nostro pianeta sta succedendo qualcosa che determina, in alcune
aree, cambiamenti piuttosto “anomali” nella
temperatura, nelle piogge e nei venti. Ma
da cosa deriva tutto questo? E quello che
succede al clima è collegato alle attività
umane? E noi, possiamo fare qualcosa per
“cambiare rotta”? Che aria tira? parte pro-
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pandaclub
prio da queste domande per accompagnare le classi alla scoperta di un fenomeno che rischia di
cambiare in modo preoccupante gli equilibri
naturali.
E adesso?
z Se vuoi puoi mostrare alla tua insegnante
queste pagine, e chiederle di iscrivere la tua
classe al Panda Club. In tal caso può chiamare il n. 06.84497500 oppure scrivere a
[email protected].
z Se invece vuoi seguirci da casa, magari con gli
amici o con mamma e papà, sugli argomenti che
vedono impegnati i Panda Club, a partire da questo numero, e nei prossimi numeri di Panda Junior, ti proporremo alcune esperienze e qualche suggerimento su entrambi i
temi. Da una parte potrai arricchire di verde la casa o il balcone, dall’altra aiuterai il clima del pianeta a
stare un po’ meglio.
Un giardino
piccolo piccolo
Non tutti hanno a disposizione un
giardino, ma un davanzale o un balcone sì, ecco allora un “giardino in
vaso”. Potrai arricchire di verde, di
colori e di profumi ogni angolo della
casa, e ti potrai sbizzarrire con
cassette di legno, pietra o terracotta in cui collocare i fiori, gli
arbusti o le piante rampicanti.
Comincia a dare un’occhiata in
giro, ci sono vasi che si possono
recuperare? Procurati anche la
terra, il terriccio universale reperibile in commercio andrà benissimo, e qualche attrezzo, per ora
una vanghetta, e un paio di guanti
da lavoro basteranno...
E ora cominciamo.
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panda club
Per una primavera piena di colori
L’estate è lontana e la natura è a riposo, ma è proprio in questo periodo
che si piantano le bulbose e le tuberose (le piante la cui radice è a forma
di bulbo o di tubero, simile cioè, almeno dall’esterno, ad uno spicchio d’aglio o a una patata), che con la loro fioritura coloreranno la prossima primavera. Sono i narcisi, i tulipani, i giacinti, ecc., tutte specie con poche esigenze, unica attenzione il terreno: va bene di ogni tipo, ma dovrà essere
sempre un po’ umido, senza ristagni. I bulbi potranno essere sistemati nei
vasi in questi mesi per vederli fiorire in primavera.
Ecco alcune piante fra le più diffuse, e qualche consiglio per la coltivazione:
Narciso - I bulbi vanno piantati a 10-12 cm di
profondità, e ad una distanza l’uno dall’altro di
15 cm, fiorisce in aprile maggio. Colore dei
fiori, dal giallo al bianco.
Tulipano - 10-15 cm di profondità e 15-20 la
distanza tra le piante. I fiori nei colori rosso,
bianco, giallo, rosa compaiono in primavera.
Ciclamino - Profondità 5-8 cm, distanza tra le
piante 15-20 cm. Fiori bianchi, rosa, rossi,
lilla, in autunno, inverno.
Croco - Essendo molto piccoli, i bulbi si mettono a 5-6 cm di profondità, rispettando una
distanza di 5-6 cm l’uno dall’altro. Fioriscono in
febbraio con colorazioni giallo, viola, bianco.
Bucaneve - S’interra a 5-6 cm di profondità,
con una distanza di 10-12 cm l’uno dall’altro. Fiorisce già al finire dell’inverno, di colore bianco.
Mughetto - Profondità 4-5 cm, distanza tra le
piante 15-20 cm. Fiori bianchi in maggio.
Profumato.
Fresia - Si pianta a 3-4 cm di profondità, 1520 cm la distanza tra le piante. Fiori di color
rosa, viola, giallo e bianco a primavera.
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pandaclub
La “serra” va
bene, ma solo
per i fiori!
L’”effetto serra” sembra proprio essere una delle cause
principali dell’innalzamento
della temperatura terrestre
e dei molti dei problemi che
riguardano il clima. Ma l’effetto serra si può combattere anche in casa o in ogni altra azione quotidiana, cominciando a ridurre i consumi, e la produzione di anidride carbonica ad essi collegata.
6,
Che luce!
Spegni sempre la luce quando
non serve. Chiedi di usare
lampadine fluorescenti
compatte anziché le lampade
a incandescenza.
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panda club
Che caldo!
Verifica che la temperatura in
casa non sia quella di un forno:
pensa che in inverno c’è chi sta
in casa in maniche corte! Basta
un maglione in più e qualche
grado in meno.
ƒ&
Che freddo!
Controlla se ci sono
incrostazioni di ghiaccio
sul frigorifero, fanno
consumare al motore
energia in più.
Tieni aperta la porta
del frigo il minor tempo possibile.
Migliorare l’isolamento delle abitazioni,
intorno a porte e finestre, permette inoltre di evitare sprechi
inutili di calore.
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pandaclub
Che sporco!
Non usare acqua calda
quando non serve. Lavatrice
e lavastoviglie vanno usate solo a
pieno carico e con
programmi di lavaggio
a 40-60°C,
evitando le fasi di
asciugatura.
Che traffico!
Muovetevi in auto solo quando è necessario. Per brevi tragitti in
città andate a piedi, in bicicletta o utilizzate i mezzi pubblici. Se
l’auto è proprio indispensabile, provate ad usare il car pooling,
cioè più persone usano lo stesso mezzo.
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6,
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6,
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inviato speciale
Abbiamo bisogno dei tuoi occhi, delle tue orecchie,
del tuo fiuto: con te e con tutti i Soci Junior d’Italia
formeremo una formidabile rete di agenti speciali della
natura impegnati a scovare ciò che minaccia
l’ambiente, ma anche ciò che di bello resta intorno a
noi, per proteggerlo meglio.
Pubblicheremo i risultati delle tue ricerche sul Panda Junior.
Ti bastano curiosità, spirito d’osservazione, carta, penna e sei pronto
all’azione. Il tuo terreno di scoperta? La strada per andare a scuola,
il cortile, i giardini pubblici, ciò che vedi dalla tua finestra…
Recuperiamo
il… Natale
Tranquilli, nessuno lo ha messo da parte!
Quello che vogliamo proporvi in questo
numero del PJ è d’inventare, partendo
da materiali di recupero, delle decorazioni natalizie, cartoncini segnaposto,
bigliettini d’auguri, sottopiatti per la
tavola, carte e confezioni regalo,
festoni, candele, addobbi per
l’Abete o elementi per il presepe.
Accettate la sfida?
Liberate la fantasia, prendete
carte colorate, dorate, argentate o da pacco, giornali vecchi o
riviste, lattine, candele, involucri, imballaggi, scatoloni, pellicole d’alluminio (rigorosamente usate), barattoli di
vetro e contenitori di plastica…insomma create. E
poi, utilizzando la scheda
a lato, inviateci le vostre
idee per un Natale “riciclato”! In senso positivo,
naturalmente.
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inviatospeciale
Scheda di rilevamento
Nome……………………….................
Cognome………………………………….
Località……………………………….. prov……… cap…………
Per Natale ho realizzato (se lo desideri puoi inviare anche una foto)
………………………………………………………………...........
………………………………………………………………...........
………………………………………………………………...........
………………………………………………………………...........
………………………………………………………………...........
Con questi materiali di recupero ……………………………...
………………………………………………………………...........
………………………………………………………………...........
………………………………………………………………...........
………………………………………………………………...........
Spedisci la scheda, anche in fotocopia (indicando “per Panda Junior”) a:
WWF – Panda Junior, Via Po 25/c – 00198 Roma, oppure inviala per
fax al numero 0685300612 o per e-mail all’indirizzo: [email protected]
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inviato speciale
risultati indagini precedenti
Scopri la natura dietro casa:
le vostre risposte
Civette, volpi, rane, fringuelli e tutti gli
“inquilini” della porta accanto!
Sembrerà strano ma è proprio
così. Prima di leggere la valanga di
schede giunta in redazione, eravamo convinti che taccole, cornacchie, gabbiani e farfalle avrebbero
stravinto nella classifica degli animali selvatici più osservati! E invece,
guarda un po’, ai nostri Soci junior
non è sfuggito neppure un grillo!
Così in cima alla vostra classifica
dei “vicini di casa” selvatici ci sono
civette, barbagianni, volpi, ricci,
istrici, fringuelli, pettirossi, serpenti, strani coleotteri, simpatiche coccinelle, rane e tantissimi rospi… molti
di voi hanno registrato nelle campagne il gradito ritorno delle lucciole! C’è
chi, come Anna Paparella (Fe), ha avuto un incontro ravvicinato con un
tasso chi, come Mattia Caprio di Napoli, ha la fortuna di avere proprio
di fronte alle finestre il bellissimo assiolo e anche l’asilo che, in giardino,
ospita i simpatici scoiattoli!
L’avventura e’ proprio dietro l’angolo
Non sono mancati neppure gli interventi di salvataggio. Daniele Iori di
Omegna ha infatti raccolto, curato e nutrito un piccolo di rondine caduto dal nido. Una ragazza di 14 anni (che ci invia la foto, ma non ci dice il
suo nome!) ha aiutato una tortora dal collare in difficoltà ed infine il piccolo Matteo di Roma ha dato una
mano ad un rospo per attraversare
una strada trafficata.
Un saluto davvero speciale a Chiara
Strazzulla (Rm), Francesco Sozzi
(Bs), Filomena Forino (Na), Flavia di
Maro (Na), Lorenzo Cimmino (Rm),
Barbara Russo (Ce) e a tutti voi che
ci avete scritto. A presto!
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specialeinternet
Amici del clima,
“presi” nella rete
di Antonio Bossi
Il clima ed i suoi mutamenti è uno dei problemi più attuali. Ne parlano tutti, quotidiani, riviste, radio, telegiornali, associazioni…
Anche su Internet è possibile trovare molti siti che affrontano il
tema. Ve ne segnaliamo alcuni sperando di aiutarvi a capirne di
più e, magari, anche fare qualcosa per frenare gli effetti del riscaldamento globale.
http://www.wwf.it/clima
Il sito ufficiale del WWF Italia è un ottimo
punto di partenza. Vi si possono trovare informazioni, aggiornamenti e tutti i rimandi ai programmi della nostra Associazione sul clima,
compresi quelli rivolti alle scuole.
http://www.un.org/Pubs/CyberSchoolBus/index.html
(In inglese, spagnolo, francese, arabo, cinese,
russo)
E’ il sito delle Nazioni Unite per informare i giovani sui temi di maggiore interesse a livello planetario (Diritti Umani, Ambiente, Salute, ecc.).
Ricco di pagine creative e multimediali, offre infinite possibilità di navigazione in cerca di notizie e
dati sempre aggiornati, in una dimensione veramente globale.
http://www.bo.ibimet.cnr.it
E’ un sito molto bello, realizzato dall’Istituto di Biometeorologia del Consiglio
Nazionale delle Ricerche di Bologna. Nell’“itinerario divulgativo” per le scuole
si trova la presentazione “Verdi sensori del clima che cambia”, un percorso
in 30 diapositive sulla risposta delle piante ai cambiamenti climatici.
http://www.enea.it
L’ Ente Nazionale per le Energie Alternative ci propone la sezione “Scienza in rete”, dalla quale si possono scaricare e leggere oltre venti opuscoli pratici
e interessanti sul clima e sul risparmio energetico.
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curiosi di natura
Ho visto un rospo con due “lunette”
gialle sulla testa e, sul corpo, tanti
puntini rugosi.
Di che specie si tratta?
Guglielmo Raffaele (Av)
Non ci dai molti indizi per un riconoscimento sicuro. L’unico anfibio
italiano simile ad un rospo a presentare delle macchie gialle attorno
alla gola (ma è più piccolo e vistosamente colorato di giallo anche sul
ventre) è l’ululone ventre giallo. Molto probabilmente, invece, ti sei
imbattuto in un bufo bufo, ovvero in un rospo comune con le caratteristiche ghiandole paratoidi oblique (le “lunette” di cui parli) il cui
maschio ha il sottogola di color giallino.
Che serpente e’?
Giordano Moro (Bg)
Ci dici che è lungo 40 cm.
circa, di colore grigio
chiaro/crema, dal movimento lento e apparentemente non aggressivo. Il
“tuo” serpente è quasi certamente un Saettone (Elaphe
longissima). Gli adulti della specie
hanno colore uniforme e, talvolta, con
deboli striature. Si nutrono di piccoli
mammiferi, spesso si arrampicano
su rami, alberi e muretti ma
sono innocui per l’uomo.
Chi ha inventato
la pompa
antincendio?
Luigi Mazzocchetto (Ce)
Luigi, ci hai proprio messo in difficoltà! Comunque abbiamo fatto delle
ricerche ed ecco qua il risultato: sembra che fu un ingegnere greco del
III secolo avanti Cristo, Ctesibio, l’inventore della prima pompa antincendio. Il sistema da lui escogitato fu utilizzato per centinaia di anni in tutta
l’epoca romana e, fino al XIX secolo, è stato l’unico mezzo antincendio,
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curiosidinatura
se si escludono le catene umane con cui i volontari si passavano i secchi d’acqua da gettare sulle fiamme!
E’ una costellazione a forma di croce con
una stella molto brillante in cima, mio
padre dice che e’ la Croce del Nord,
io il Cigno? Chi ha ragione?
Filiberto Querceti (Li)
Avete ragione entrambi!
Perché questa costellazione è conosciuta sia come
Cigno che come Croce del
Nord. E’ immersa nel
cuore della Via Lattea nel
punto in cui questa si divide in due rami. La stella
molto brillante che avete
osservato è Deneb, che ha
magnitudine 1,26.
TRIANGOLO
DENEB
VEGA
CIGNO
LIRA
DELFINO
ALTAIR
AQUILA
Non sono mai
riuscita
a vedere i fiori
dell’albero
del fico.
Ma esistono?
Laura Biringhini (Fi)
Non li hai visti, ma stai pur
certa che ci sono. I fiori
del fico (sia quelli maschili
che i femminili) sono
minuscoli, poco appariscenti e contenuti da una
sorta di involucro verde e carnoso.
Una curiosità: le piante selvatiche sono
impollinate dalle femmine di vespa, che
prendono il polline dall’albero su cui covano e lo
trasportano poi su quello scelto per la deposizione delle uova.
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la biblioteca del panda
Ambiente, Il
check-up del
pianeta, Uomo, La
qualità della vita
e Alimentazione,
Vivere e
sopravvivere,
Istituto Geografico
De Agostini
© 2002
euro 10,00 ciascuno
Ricerche che noia?! No!
Ricerche che bella scoperta! Questi tre Atlanti
della Terra sono una
collana per i giovani
curiosi che vogliono
approfondire fenomeni e
problemi del nostro pianeta. Completi di cartografia, approfondimenti,
statistiche, glossario,
siti internet e bibliografia si possono usare per
lo studio ma si può
anche semplicemente
sfogliarli e fermarsi a
osservare uno schema,
a leggere la spiegazione, confrontare dati di
nazioni diverse, ad
approfondire concetti
che abbiamo spesso
sentito accennati. 80
pagine ciascuno per
parlare di boom demografico, di risorse (minerali, energetiche, energia pulita, biologiche,
agricoltura), rifiuti,
ambienti naturali, alluvio-
ni e siccità, aria inquinata, buco dell’ozono effetto serra, clima, mari
inquinati, la risorsa
acqua dolce, foreste e
deforestazione, desertificazione, biodiversità.
a cura di M. Antonietta Quadrelli
Francesco Zuppa,
Giochi in
immersione
Editoriale Scienza
© 2003
48 pag.,
euro 12,90
Un piccolo libro gioco
con quiz e pagine che si
aprono trasformandosi
in grandi fogli pieni di
spiegazioni, per scoprire
adattamenti, reti alimentari, cicli di vita
degli abitanti del mare.
Il libro è frutto dell’esperienza educativa dell’oasi
e del centro di educazione ambientale del WWF
di Miramare.
Fra poco è Natale! In libreria troverete moltissimi
libri per costruire decorazioni, imballaggi, regali
natalizi fatti da voi con
materiali di recupero. Ad
esempio Natale Crea i tuoi
regali Edizioni EL © 2003.
30 attività manuali per
realizzare bellissimi calendari dell’avvento, ghirlande, addobbi, festoni.
80 pagine euro 12,20
Ringraziamo la libreria TUTTOlibriRAGAZZI di Piacenza e le case editrici per la collaborazione a questa rubrica
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lettoripernatura
Questo l’ho letto io!
Vi piacciono i libri che parlano di natura, avventura, viaggi, esplorazioni?
Questa pagina è dedicata alle vostre (brevi!!) impressioni. Pubblicheremo
le più simpatiche, le più curiose, le più spiritose… ricordate di citare il
titolo del libro, il numero delle pagine e l’editore.
Scrivete a: WWF – Panda Junior – Via Po 25/C 00198 Roma, oppure
inviate una e-mail all’indirizzo: [email protected].
L’irresistibile Pippi
Ciao a tutti, mi chiamo Leonora
Volpetti e vorrei consigliarvi un
libro che mi è piaciuto moltissimo: “Pippi Calzelunghe” di
Astrid Lindgren (Salani editore, 277 pagine). Pippi è
una ragazzina divertente,
spiritosa, piena di gioia di
vivere e di trovate divertentissime. Ne combina di tutti
i colori ma riesce sempre a
cavarsela. E’ anche molto
forte, pensate può sollevare
un cavallo e persino un toro!
Soprattutto però mi piace la
sua indipendenza dai grandi.
Vive mille avventure insieme all’inseparabile Signor Nilsson (una scimmietta) e ai suoi due amici Tommy e
Annika.
Illustrazione di Concetta Flore
Natura e avventura
fra i pirati della Malesia
Caro PJ, ci chiamiamo Chiara e Andrea Strazzulla e siamo fratelli.
Vogliamo segnalare un libro che ci è piaciuto molto: “Sandokan alla
riscossa” di Emilio Salgari (Fabbri Editori, 457 pagine). E’ un libro
famoso, entusiasmante e ricco d’avventura che unisce duelli mozzafiato
ad una descrizione intensa delle foreste del Borneo, dove s’incontrano
rinoceronti, tigri ed oranghi. Leggetelo! E’ un libro magico, non riuscirete a staccare il naso dalle pagine finché non l’avrete finito!
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attivita’
Per Natale
Illustrazioni di Concetta Flore
Nei boschi, parchi e giardini della tua città
alla ricerca di foglie strane e colorate,
rametti d’abete, bacche, pigne,
ghiande, tralci d’edera, ricci
di castagno e tanto altro
ancora per decorare in
modo simpatico e
spiritoso il
tuo Natale.
Nelle pagine
seguenti ti
suggeriamo
alcune idee
per creare
ghirlande e
centrotavola,
ma molte
altre potrai
realizzarne
tu con un po’
di fantasia e
la preziosa
collaborazione
della
natura.
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attivita’
chi cerca, trova!
Pigne, castagne, ghiande, corbezzoli
e altri piccoli tesori del bosco
Passeggiando per i boschi o anche nei giardini e nei parchi cittadini a fine autunno
non ti sarà difficile trovare foglie
cadute a terra di varie forme e
colore, scegli quelle che ti ispirano di più o le meglio conservate. Raccogli anche
(ma sempre da terra!)
pigne, bacche, piccoli
rametti di corbezzolo,
le ghiande del leccio o
quelle molto belle del
cerro. Cerca castagne, i frutti dell’ippocastano o le
curiose faggiole (i
frutti del faggio
dall’involucro
rugoso e con
le 4 valve
che si aprono come un
fiore). Non
dimenticarti
delle siepi,
con i rami di
potatura
(non vanno
strappati!)
potrai
realizzare
lavori davvero originali.
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attivita’
La ghirlanda “nido di scoiattolo”
Cosa serve:
del cartone da
imballaggio, colla in
tubetto a presa
rapida, forbici,
matita,
compasso,creta
o DAS (meglio se
color mattone),
foglie secche, pigne,
bacche, rametti,
ghiande, un pennello
e un barattolino di
smalto dorato,
formina per biscotti,
nastro colorato.
Come si procede:
Con l’aiuto di un compasso ritagliate nel cartone un disco come quello illustrato, poi incollate le foglie raccolte sovrapponendole le une alle altre secondo
un disegno a spirale fino a coprire
l’intera superficie. Vi suggeriamo di iniziare dalle più grandi
finendo con le più piccole.
Lavorate la creta o il DAS
fino ad ottenere una sfoglia di pasta alta circa
mezzo centimetro e
tagliatela con lo stampino da biscotti. Una
volta seccata incollate la
figura ottenuta alla ghirlanda e completate la
decorazione con della frutta secca, una noce, una
ghianda o una castagna.
Infine passate un nastro colorato e fissate un cordino per
appendere la vostra ghirlanda.
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attivita’
Un Albero di Natale in miniatura
Avete una pazienza inesauribile? Amate trascorrere pomeriggi
interi davanti ad un mosaico o ad un puzzle? Non avete
affatto pazienza ma fuori diluvia da ore e alla TV non
fanno niente d’interessante? Questo mini-albero di
Natale fa per voi.
Cosa serve:
una sagoma di cartoncino spesso e
resistente, dei rametti di bosso
(di potatura), colla in tubetto a presa
rapida, delle bacche colorate o,
in alternativa, dei ceci secchi da dorare.
Come si procede:
Ritagliate nel cartoncino una sagoma di abete di circa 30
cm d’altezza, simile a quella illustrata, poi iniziate ad incollare le foglioline di bosso una ad una dopo averle staccate dal
rametto e lucidate con un panno. Componete le file orizzontalmente procedendo dal basso verso l’alto sovrapponendole le une alle altre
(un po’ come si fa per le tegole sui tetti). Una volta riempita l’intera superficie di verde incollate piccole pigne, ceci dorati o bacche selvatiche colorate.
Il centrotavola “goloso”
Cosa serve:
una scatola di latta da biscotti alta circa 5/6
cm., un sacchetto di ghiaia o biglie di vetro,
ciottoli, sassolini, foglie, tralci e rametti
anche di abete, pigne di vario tipo, bacche,
frutta fresca (piccole mele rosse, mandarini
o mandarinetti cinesi, corbezzoli ecc.) e frutta secca (noci, nocciole, mandorle, castagne…), una candela,colla in tubetto a presa rapida,un barattolino di smalto trasparente, rosso o dorato.
Come si procede:
Foderate la scatola da biscotti con della carta da recupero dorata, argentata o di un colore a piacere poi riempitela fin quasi al bordo di ghiaia o piccoli
ciottoli ed inserite al centro la candela in modo che risulti ben fissata. Poi iniziate ad infilare nella ghiaia tutti gli elementi di decorazione che avete scelto
e raccolto nei boschi, cominciate da quelli più lunghi come tralci d’edera,
rametti d’abete o di altre conifere. Finite poi con quelli più piccoli come bacche, castagne, noci e ghiande dorate, mandarini o corbezzoli.
Buon lavoro e Buon Natale a tutti i Soci Junior!
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attivita’
Diventa anche tu
fotografo del PJ
Ricordate? Nello scorso numero del Panda Junior vi
abbiamo dato tanti suggerimenti su macchine fotografiche, obiettivi, pellicole e inquadrature per scattare le
vostre prime foto di natura. Avete fatto pratica? I risultati sono stati buoni? Sì? Bene! Perché ora è giunto il
momento di farci vedere quanto avete imparato!
Illustrazione di Concetta Flore
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attivita’
Tutti a caccia!
Ma solo di animali selvatici e paesaggi naturali particolarmente belli.
Setacciate boschi, laghetti, paludi,
canneti, campagne e montagne,
oppure ville, parchi e giardini e
quando vi sembrerà di aver trovato
il soggetto ideale: inquadrate e
scattate! Prima che scappi, per
favore.
Ricordate di non inviarci foto di animali domestici!! Cani, gatti, criceti,
pesci rossi, canarini e piccioni dovranno servirvi solo per “allenamento”.
Allora, volete
partecipare?
Innanzi tutto dovete scattare una
foto di natura particolarmente
significativa: può essere l’incontro
con un animale selvatico, una storia che documenta un salvataggio
(in questo caso le foto saranno più
d’una, accompagnate da un breve
racconto scritto), un luogo naturale molto bello o a voi molto caro,
un evento naturale suggestivo
come un arcobaleno, un mare in
tempesta o una fitta nevicata…ma
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attivita’
potete anche fotografare un vecchio albero o un cielo nuvoloso.
Cercate però di fare tutto da soli,
non accettando l’aiuto dei grandi
(genitori, fratelli maggiori, nonni, zii
ecc.) non sarebbe leale nei confronti degli altri Soci Junior!
Come e a chi
inviare le foto
Una volta stampata la foto, dovrete compilare la scheda in ogni sua
parte con tutti i vostri dati personali, specificando la categoria in
cui volete partecipare: incontri con
animali selvatici o paesaggi naturali.
Inviate il tutto al WWF Italia, Via
Po, 25/C – 00198 Roma, specificando: “La mia foto di natura”. In
ogni caso mettete il vostro nome, il
numero di tessera e l’indirizzo
anche sul retro della foto, per quella che avete scelto d’inviarci ora e
per quelle che deciderete d’inviarci
in futuro.
La giuria
Una speciale giuria di cui farà parte
anche il nostro presidente, Fulco
Pratesi, sceglierà le foto più belle e
significative o le più simpatiche e
spiritose che resteranno nei nostri
archivi e che utilizzeremo per illustrare gli articoli del PJ, citando di
volta in volta il nome dei giovani fotografi. In ogni caso tutte quelle che
giungeranno in redazione saranno
inserite in una speciale “galleria”
fotografica sul nostro sito internet.
La mia foto di natura Scheda di partecipazione
Nome …………………..…………...................................................
Cognome …………………………...................................................
N° tessera WWF………………. Età……..
Località ………………………… prov..…….. cap……….......
Desidero partecipare nella categoria:
incontri con animali selvatici
paesaggi naturali
ho scattato la mia foto in località: ………………………………………….
Annotazioni ……………………………………………………………………...
………………………………………………………………………………….....
………………………………………………………………………………….....
………………………………………………………………………………….....
N.B. Le foto giunte in redazione resteranno nell’archivio fotografico del PJ e non
verranno restituite, quelle giudicate migliori verranno pubblicate sul Panda Junior
o inserite in una speciale “galleria” virtuale sul sito internet del WWF.
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sentichiparla
Foto Archivio WWF
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A pag. 62 le vostre soluzioni alla foto “buffa” dello scorso giugno
Nome..................................... Cognome......................................
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la posta del panda
Un esperimento
da dare in
pasto alle …
ortiche!
E’ quello che ha compiuto
la nostra giovane Socia
Stefania di 12 anni.
Seguendo le indicazioni
del PJ ha piantato dell’ortica nel suo
giardino, sperando di allevare i bruchi neri
di una bellissima farfalla italiana: la vanessa dell’ortica. E, meraviglia delle meraviglie
l’esperimento è perfettamente riuscito,
almeno a giudicare dal numero di bruchi
nelle foto che ci invia. Bravissima Stefania!
Non perderti lo spettacolo delle prossime
settimane! E auguri per il tuo “asilo per
bruchi”.
Tutti i ragazzi del “Progetto Quercia”
Hanno sfilato per le strade cittadine vestiti da fiori e alberelli i ragazzi dei
Panda Club di S. Bartolomeo in Galdo (Benevento), manifestando tutto
il loro amore per i boschi e la natura. Capitanati dall’insegnante Filomena
Marcasciano, i ragazzi hanno scelto la quercia come simbolo del loro
impegno perché “le radici delle querce sono robuste e profonde come le
nostre tradizioni e la nostra cultura locale”. Complimenti, ragazzi!
Scriveteci ancora, saremo felici di pubblicare le vostre iniziative in favore
dei nostri bellissimi boschi.
Il Panda Junior ringrazia
Danilo Tigani di Polistena, Martina Pezzopane, Emanuele e Francesca
(10 anni) dell’Aquila, Damiano e Lorenzo che ci scrivono da Vignola (è
vero, nel mondo vi sono moltissime specie animali che rischiano l’estinzione e il compito del WWF è proprio quello di difenderle!) Daniela Testa
(Aq) e Pierluigi Di Stasio di Orto Novo.
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GIOCHI
Indovina chi E’
2
In questa
pagina sono
illustrati 5
1
animali nel
loro ambiente.
3
Hai capito di
chi si tratta?
5
No? Scoprilo
rispondendo
4
alle domande
che ti
proponiamo
Illustrazione di Concetta Flore
1) Un tempo la sua splendida pelliccia – candida con la punta della
coda nera - ornava i manti dei re.
2) E’ il più piccolo fra i cervidi e, nei mesi più freddi, lo si riconosce per
la vistosa macchia bianca sul …posteriore!
3) Cambia d’abito a seconda delle stagioni. D’inverno il suo piumaggio
è candido ad eccezione della coda nera e delle “sopracciglia” rosse.
4) Ha il petto rosso ma non è un pettirosso!
5) Becco davvero curioso il suo, però indispensabile per spaccare le
pigne ed estrarre i pinoli di cui è ghiotto.
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61 63
senti che ha detto
Quando si dice equazione vincente!
L’Orango di Giorgia Coltella è davvero
un piccolo genio: solo un punto di
domanda (e qualche gradino evolutivo)
lo separano da Einstein! Ha invece
paura di non ritrovare più il suo fedele
amico la scimmietta di Alessandro
Franceschetto: “Mi sono perduta!
Riportatemi da Tarzan”; Ben altri problemi ha l’orango di Giacomo
Bellinello: “Forse mio marito ha ragione, dovrei farmi una ceretta!”.
Seguono le giovani scimmie alle prese
con la “manicure” di Giulia Bertaglia:
“Che barba! Nessuno mi taglia le
unghie e sono costretta a mangiarmele” e “Accidenti dove saranno le forbicine?” di Giulia Refini.
C’è poi l’orango birichino di Elisabeth
Todini: “E’ un’ingiustizia! Quando scivolano sulle bucce di banana danno
sempre la colpa a me!” e quello con
problemi di pulizia dei ragazzi del
Panda Club Grifone di Carbonia:
“Non devo far rumore, altrimenti la
mamma mi fa il bagnetto!”. Per il
Panda Club della classe I° E (scuola
media Boito) di Padova abbiamo scelto per tutti la frase buffa di Francesca
Negro: “La mia estetista avrà molto
da lavorare quest’anno!” e di Marco
Lovison: “Sapete che l’hanno scorso
ho vinto il titolo di Miss Congo?”.
Ringraziamo per averci scritto e salutiamo Chiara De Franceschi, Sonia
Barducci, Irene Capizzi, Francesco
Sozzi, Elisa Forestan, Filomena
Forino, Flavia Di Maro, Anita Rosti,
Arianna Nicoloso, Elisa Beccari,
Silvia Ferrara ed il Panda Club
“Fiordalisi”,
Lucia
Ginocchio,
Alessandro Trezzi, Serena Leandri,
Matteo Todero, Vera Taramelli e
Sofia Cucchiaini.
E=mc2?
SOLUZIONE GIOCO
Indovina chi E’
2
1
3
5
4
1) Ermellino, 2) Capriolo, 3) Pernice bianca,
4) Ciuffolotto, 5) Crociere
62
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Associazione Italiana
per il World Wide Fund for nature
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Presidente: Fulco Pratesi
Vice Presidenti: Carlo Galli, Maurizio Santoloci
Consiglieri: Gianfranco Amendola, Fabrizio Carbone, Maria
Cimino, Riccardo Fortina, Maurizio Fraissinet, Marco Frey,
Domenico Gaudioso, Peter Kramer, Cecilia Parlante, Carlo
Alberto Pinelli, Giampaolo Rallo, Maurizio Rivolta, Andrea
Sillani, Enzo Venini, Marina Vigo.
Comitato scientifico:
Franco Andaloro, Piermario Biava, Luigi Boitani, Giovanni Bollea,
Mercedes Bresso, Lester Brown, Massimo Capula, Domenico
De Masi, Alberto Di Fazio, Paul Ehrlich, Almo Farina, Vincenzo
Ferrara, Ireneo Ferrari, Fulvio Fraticelli, Marco Frey, Marino
Gatto, Silvio Greco, Edward Goldsmith, Franco La Cecla,
Alessandro Lanza, Luigi Lombardi Satriani, Sandro Lovari,
Sergio Malcevschi, Ezio Manzini, Eleonora Masini, Bruno
Massa, Luca Mercalli, Alessandro Montemaggiori, Norman
Myers, Giorgio Nebbia, Giuseppe Notabartolo di Sciara,
Giuseppe Onufrio, Franco Pedrotti, Francesco Petretti, Bruno
Petriccione, Sandro Pignatti, Wolfgang Sachs, Giuseppe
Scarascia-Mugnozza, Fernando Spina, Francesco Tonucci,
Mario Tozzi, Sergio Ulgiati, Riccardo Valentini, Sergio Zerunian.
Segretario Generale: Michele Candotti
"Panda" Pubblicazione mensile.
Aut. Trib. di Roma, n. 12132 del 24-4-68
Sped. Abb. Post. L.662/96 Art.2 Comma 20
Lett. C Anno XXXVII n° 11 novembre 2003
Stampa: Edicomp S.p.A.- Fotolito: Gestaltcolor S.r.l.
"Panda" é una pubblicazione mensile riservata ai
Soci ed agli Abbonati. I Soci ordinari e giovanili
ricevono ogni due mesi Panda.
I Soci Junior ricevono ogni due mesi Panda Junior
Direttore responsabile: Fulco Pratesi
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GB
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C 18
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C 25
FB
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SB
SOCIO FAMIGLIA SOSTENITORE
C 80
TB
SOSTENITORE
C 55
MC
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PANDA
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DELL’AFRICA
L’INTERVISTA:
PARLIAMO
DI CLIMA
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