AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
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UFFICIO STAMPA
Il Capo Ufficio Stampa
Claudio Capitini
COMUNICATO
IMMIGRAZIONE
E
PROBLEMATICHE
ALCOLCORRELATE
IL PROGETTO ISMAELE DELL’UNITÀ OPERATIVA DI ALCOLOGIA DEL
DIPARTIMENTO DIPENDENZE ULSS 20 DI VERONA OFFRE AIUTO
CONCRETO AGLI STRANIERI PER LE CURE SANITARIE E I PROBLEMI
CON
L’ALCOL,
IL
SOSTEGNO
SOCIALE
E
LAVORATIVO
Presso l'Unità Operativa di Alcologia del Dipartimento Dipendenze
Ulss 20 di Verona viene realizzato il Progetto regionale Ismaele 3 che si
occupa di aiutare gli extracomunitari con problemi alcol correlati.
La storia del Progetto Ismaele è legata alla nascita, nel 2001, del
Coordinamento Veneto su Alcol e Immigrazione come un insieme di enti del
pubblico, del privato sociale e dell’associazionismo volontario che
prestano attenzione alla questione “alcol e altre culture” e forniscono
una serie di strumenti di intervento. Nato nel 2005 come strumento di
coordinamento, il Progetto Ismaele ha due finalità: facilitare il
trattamento di persone emarginate e promuovere la sensibilizzazione su
questi temi nella popolazione. “I primi servizi sono nati di pari passo al
manifestarsi del fenomeno dell’immigrazione proveniente principalmente dal
nord Africa verso il nostro Paese, intorno alla fine degli anni Novanta – spiega
Maurizio Donati referente del progetto – successivamente, collaborando a
livello regionale con il Progetto Ismaele, si sono sviluppate strategie di rete,
tra più Enti, appropriate alla nuova domanda di servizi sociali e
sanitari emergenti da un fenomeno migratorio sempre più diversificato,
talvolta caratterizzato dall’uso dannoso di alcolici”. Gli immigrati con problemi
di alcol dipendenza che si rivolgono al Servizio di Alcologia del Dipartimento
Dipendenze, spesso, non hanno alcuna rete familiare alle spalle e sono
abbandonati a loro stessi. La mancanza di un lavoro e di una qualsiasi forma di
supporto li esclude già dalla possibilità di integrazione sociale. I servizi offerti
agli stranieri dal Progetto Ismaele, giunto ormai alla sua 3° edizione, puntano
soprattutto ad agevolare la comunicazione per rendere possibile una
mediazione sia linguistica sia dei significati attributi alla dipendenza, che
spesso viene vissuta diversamente rispetto alla nostra tradizione. A questo
scopo il servizio ha realizzato negli anni scorsi degli opuscoli in diverse lingue
nei quali vengono fornite informazioni essenziali di prevenzione. Il progetto si
occupa altresì di realizzare una rete di sostegno sociale, legale, sanitario a
favore degli immigrati offrendo un aiuto all’integrazione lavorativa e sociale
grazie alle associazioni di volontariato e agli Enti del Privato sociale presenti
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sul territorio. “Oltre al trattamento alcologico dobbiamo cercare di assicurare
un’accoglienza al paziente. Dopo il ricovero – dice sempre Donati – ci mettiamo
in contatto con tutta la rete dei servizi sociali presenti sul territorio.
Spesso il primo passo consiste nell’ individuare una soluzione di emergenza
abitativa, un dormitorio. Poi, se serve, sosteniamo la persona nel recupero
della documentazione necessaria alla richiesta di cittadinanza ed infine
cerchiamo di appoggiarla nella ricerca di un lavoro e conseguentemente di un
alloggio proprio”. Il Progetto Ismaele ha dato impulso a questa strategia in
numerose realtà della Regione Veneto grazie alla collaborazione tra
associazioni di volontariato (l’associazione dei Club alcologici territoriali è
capofila del Progetto), del privato sociale e dei servizi sociali di Ulss e Comuni.
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immigrazione e problematiche alcolcorrelate