Vicinanza – Distanza – Limiti ABUSI SESSUALI NELLO SPORT Sette principi della Carta etica nello sport Assieme per un’attività sportiva salutare, leale e rispettosa! 1 Adottare lo stesso comportamento nei confronti di ogni persona! La nazionalità, l’età, il sesso, le preferenze sessuali, l’appartenenza sociale, l’orientamento politico e religioso non sono elementi pregiudizievoli. 2 Armonizzare l’attività sportiva e la vita sociale! Rendere compatibili le esigenze dell’allenamento e della competizione con la formazione, il lavoro e la famiglia. 3 Promuovere la responsabilità individuale e collettiva! Le sportive e gli sportivi sono coinvolti nelle decisioni che li riguardano. 4 Incoraggiare rispettosamente senza esagerare! Le misure adottate per raggiungere gli obiettivi sportivi non ledono né l’integrità fi sica né l’integrità morale delle sportive e degli sportivi. 5 Educare alla lealtà e al rispetto dell’ambiente! Il rispetto contraddistingue la condotta da adottare nei confronti del prossimo e della natura. 6 Opporsi alla violenza, allo sfruttamento ed alle molestie sessuali! Fare della prevenzione senza falsi tabù: essere vigilanti, sensibilizzare ed intervenire in maniera adeguata. 7 Rifi utare il doping e gli stupefacenti! Informare effi cacemente, e nel caso di un’infrazione intervenire senza esitare. Indice Introduzione… ……………………………………… 2 1. La dinamica degli abusi sessual………… 3 3 3 1.1 1.2 1.3 Il modo di procedere dell’autore potenziale … …… Il profilo delle vittime… ………………………………… La prevenzione nella società sportiva è affare di tutti… ………………………………………… 1.4 Allenatori e fisicità… …………………………………… 1.5 Chi rompe il silenzio, spezza il potere dell’autore……………………………………… 1.6 Lo sport di prestazione: un caso a parte… ………… 1.6.1 Vicinanza particolare fra allenatore e atleta………… 2.2.2 2.2.3 2.2.4 2.2.5 2.3 4 5 5 6 Confrontarsi con la propria fisicità nello sport……… 6 Numerose forme di contatti fisici……………………… 6 Molteplici discipline sportive, molteplici contatti fisici ………………………………… 6 Dal gioco conforme alle regole al fallo irregolare… ……………………………………… 6 I contatti fisici come rituale… ………………………… 6 Favorire e incoraggiare in modo mirato i contatti fisici……………………………………………… 7 I contatti fisici che rientrano nelle mansioni dell’insegnante… ………………………………………… 7 La differenza fra le situazioni della vita quotidiana e lo sport… …………………………… 7 3. Sperimentare i contatti fisici positivi per prevenire gli abusi sessuali… ……………………………………………… 3.1 3.2 3.3 5.1 5.2 5.3 4 4 2. Fisicità e contatti fisici: un tema onnipresente nello sport… ………………… 2.1 2.2 2.2.1 5. Trovare la buona vicinanza e la buona distanza… ………………………… 14 Gestire le avance dei bambini… ……………………… 14 Accettare i limiti e imparare da soli a fissarne nella società sportiva… …………………… 14 L’importanza del contatto fisico… …………………… 14 6. Giovani alla ricerca……………………………… 17 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 6.6 Nella pubertà «si scatena l’inferno»… ……………… Crescere in un corpo adulto… ………………………… I pari e i modelli… ……………………………………… «Eruzione» sessuale……………………………………… Sperimentare e testare i limiti… ……………………… Il ruolo dell’allenatore…………………………………… 17 17 17 18 18 18 7. Potenziare il sensorio degli allenatori… ………………………………… 20 7.1 7.2 7.3 7.4 7.5 7.6 7.7 Il contributo della società sportiva… ………………… Gli allenatori sono degli specialisti…………………… Percepire le sensazioni…………………………………… Conoscere i bisogni nella sessualità…………………… Saper gestire le situazioni apparentemente «delicate»… ………………………… Gli allenatori come «soggetti di proiezioni»………… Come possono proteggersi gli allenatori dalle accuse?… …………………………………………… 20 20 20 20 21 21 21 8. Esempi pratici… …………………………………… 23 Otto misure per ancorare la 0 prevenzione nella società…………………………… 3 9 Le esperienze fisiche positive rendono più forti… ……………………………………… 9 Insegnare a percepire il proprio corpo… …………… 9 Imparare a distinguere… ……………………………… 9 4. Educazione sessuale nell’infanzia… ……………………………………… 12 4.1 4.2 4.3 La sessualità è innata… ………………………………… 12 S’impara anche a rispettare i limiti…………………… 12 Socializzazione e processo di eccitazione… ………… 12 Olympic Spirit for Kids M 1 Introduzione Nello sport l’accento è posto sull’attività fisica e sul forte confronto con il proprio corpo. Soprattutto durante la pubertà, ai giovani lo sport offre sostegno per affrontare i cambiamenti fisici. E dato che dello sport fa parte anche il confronto con i compagni e con gli avversari, i giovani possono fare esperienze molto utili su temi importanti come i contatti fisici e il «toccare l’altro». Gli abusi sessuali nelle società sportive sono delle eccezioni, ma sebbene il numero di allenatori che ne compiono sia ridotto, ogni caso è un caso di troppo. Parallelamente, è importante però tutelare anche gli allenatori contro le accuse ingiustificate. È quindi nell’interesse delle federazioni e delle società sportive vegliare affinché gli allenatori e le altre persone che assumono delle responsabilità all’interno della federazione o della società non abusino della loro posizione. Questo è possibile solo se i contatti fisici nello sport sono vissuti nel rispetto reciproco e dei limiti individuali e se ci si impegna per prevenire qualsiasi forma di trasgressione o per individuarla tempestivamente e impedire che l’abuso sia compiuto. 2 Olympic Spirit for Kids M 1.La dinamica degli abusi sessuali Ingrid Hülsmann 1.1 Il modo di procedere dell’autore potenziale Chi commette degli abusi sessuali pianifica le sue azioni e vuole soddisfare un bisogno. Questa persona, sia essa di sesso maschile o femminile, sa che queste azioni sono proibite. Perciò gli abusi sono per lo più il frutto di un lungo processo (di preparazione). 2. Gli autori (potenziali) devono superare le loro inibizioni interne. Sono consapevoli che la realizzazione delle loro intenzioni è vietata e quindi le nascondono, spesso addirittura anche a sé stessi. Si scaricano la coscienza con delle scuse e trovano degli argomenti per giustificare gli abusi sessuali. Le seguenti tappe contraddistinguono questo processo: 1. Gli autori (potenziali) sono motivati a compiere degli abusi sessuali. Un piccolo gruppo di uomini e di donne abusa della propria posizione di allenatore sportivo per soddisfare i propri bisogni. Per soddisfare i propri bisogni sessuali, emotivi e sociali sfruttano la loro posizione di autorità e il loro potere, l’affetto che i bambini e i giovani dimostrano loro e il rapporto di dipendenza che s’instaura. Equilibrano la loro autostima o compensano dei deficit o dei conflitti relazionali privati attraverso un controllo eccessivo, delle trasgressioni e degli abusi sessuali. Il loro orientamento sessuale è rivolto a bambini/giovani con cui cercano dei contatti sessuali. Le persone che presentano tali caratteristiche s’insediano in seno ad istituzioni in veste di allenatori, docenti di musica, monitori giovanili, ecc., per avvicinarsi alle loro vittime. Non esiste un profilo chiaro degli autori di abusi sessuali. Visto e considerato che ogni persona è diversa, anche ogni abuso sessuale si distingue dagli altri. Alcuni di questi individui sono palesemente aggressivi e violenti, altri invece definiscono i loro abusi delle attenzioni intrise di empatia. 3. Gli autori (potenziali) devono anche superare delle inibizioni esterne (ostacoli). Con un determinato approccio, il cosiddetto grooming (addescare, corteggiare, preparare l’abuso), gli autori valutano in che modo l’entourage reagisce alle loro giustificazioni. Gli individui che raggiungono spesso i loro scopi sono in grado di screditare molto bene le percezioni dell’entourage, svalutarle e dissipare sospetti emergenti. Spesso si tratta di persone che godono di una certa stima, ben integrate e che passano inosservate. Non di rado si tratta di recidivi. Nella maggior parte dei casi, gli abusi sessuali sono tenuti segreti. A volte gli autori riescono addirittura a giustificarli come «comportamenti normali». 4.Con l’adescamento della vittima, gli autori (potenziali) superano la resistenza della stessa o indeboliscono la sua capacità di resistenza. Agiscono gradualmente affinché il rapporto adulto-bambino si sessualizzi progressivamente e valutano in che modo i bambini o i giovani reagiscono ai contatti fisici e se si lasciano sedurre. 1.2 Il profilo delle vittime Gli autori (potenziali) valutano chi potrebbe diventare una vittima e chi invece no. Si tratta soprattutto di bambini e giovani che hanno bisogno di attenzioni, di molta considerazione e di assistenza particolare. Durante la crescita, capita a molti bambini e a quasi tutti i giovani di attraversare periodi del genere. Il rapporto con i genitori, durante l’adolescenza, di tanto in tanto presenta delle difficoltà. Spesso i giovani si sentono incompresi e molto limitati nella loro libertà, ciò che può far apparire le trasgressioni dell’autore (potenziale) come delle avventure allettanti. Le crisi, le malattie, i divorzi, i decessi, ecc. appesantiscono ulteriormente la vita di famiglia e a soffrirne sono in particolare i bambini e i giovani. Anche i problemi con i coetanei, le delusioni d’amore, una fragile autostima, uno scarso rendimento scolastico, i problemi con gli insegnanti, le trasgressioni o i reati da loro commessi rendono i bambini e gli adolescenti vulnerabili e «accostabili» per gli autori (potenziali) di abusi sessuali. Olympic Spirit for Kids M 3 1.3 La prevenzione nella società sportiva è affare di tutti La società sportiva dovrebbe utilizzare le conoscenze sulle dinamiche degli abusi sessuali per attuare la prevenzione. In questo modo né le persone che nutrono dei sospetti o che hanno assistito ad un episodio concreto, né i membri della società che vivono degli abusi sessuali sulla loro pelle saranno confrontati con ostacoli dissuasivi. • Se una società fonda il proprio approccio sull’importanza dell’integrità sessuale di tutti i suoi membri, gli autori (potenziali) hanno poche possibilità di raggiungere i loro fini. • Una società che rispetta i contatti fisici fissa delle regole comprensibili e vincolanti per tutti. Questo permette di disporre di un documento di riferimento. Una simile trasparenza e apertura aiuta a prevenire gli abusi sessuali. • Se i bambini e i giovani imparano a riconoscere e a dare un nome ai contatti fisici e ai palpeggiamenti dietro cui si celano cattive intenzioni, gli autori non troveranno terreno fertile per compiere i loro abusi. • In una società sportiva, in cui la dinamica d’intervento in ambito di abusi sessuali è nota a tutti e viene presa seriamente in considerazione, gli autori (potenziali) sanno che le loro intenzioni e le loro azioni saranno riconosciute tempestivamente. Il fatto che gli abusi sessuali non siano compiuti spontaneamente ma che necessitano di una pianificazione aiuta a capire perché la prevenzione riguarda tutti. 1.4 Allenatori e fisicità Soprattutto nello sport, gli allenatori sono degli esempi e degli esperti di contatti fisici adeguati. Inoltre conoscono il significato di vicinanza e di distanza. I bambini e i giovani orientano il loro comportamento verso quello degli allenatori. Con degli allenatori che gestiscono i contatti fisici nel rispetto dei limiti dell’integrità sessuale ed emotiva, i bambini e i giovani imparano a riconoscere le intenzioni legate ai contatti fisici, rispettivamente a distinguerli in modo adeguato dagli abusi sessuali. Per le vittime potenziali e per il loro entourage infatti non è sempre facile capire se il contatto dell’allenatore sia una forma di aiuto, se il colpetto sulla spalla o l’abbraccio esprima gioia e orgoglio per un successo sportivo, se il gesto dopo una sconfitta o un infortunio offra conforto oppure se sfrutti l’occasione per avvicinarsi e toccare in modo molesto. Questi contatti si situano in una zona grigia fra incoraggiamenti, conforto e «avvicinamento eccessivo». Se i bambini e i giovani imparano a riconoscere in modo adeguato e senza ambiguità i contatti fisici classificabili nella categoria degli interventi pedagogici citati in precedenza (incoraggiamenti, lodi, gesti di conforto) affronteranno i contatti che rappresentano degli abusi sessuali non solo percependo un vago disagio ma respingendoli e parlandone. In questo modo saranno maggiormente tutelati contro ogni tentativo di abuso. Risulterà loro anche più facile cercare aiuto e sostegno dopo un abuso sessuale. La fisicità nello sport offre un grande potenziale per lo sviluppo e la maturazione socio-emotiva. Perciò non va considerata unicamente come un fattore di rischio da escludere. 1.5 Chi rompe il silenzio, spezza il potere dell’autore Se un bambino o un giovane accusa un allenatore di abusi sessuali, l’accusa dovrebbe sempre essere presa sul serio e controllata, anche se l’entourage non crede che la persona in questione abbia potuto compiere tali abusi. Spetta alla società 4 Olympic Spirit for Kids M sportiva decidere in che modo raccogliere e analizzare i fatti, senza arrecare pregiudizio all’accusato. Il silenzio protegge i bugiardi. 1.6 Lo sport di prestazione: un caso a parte Lo sport di prestazione è un ambito in cui vigono leggi speciali. Nello sport amatoriale le prestazioni fisiche sono realizzate per fornire una prestazione sportiva, idealmente anche per divertirsi, per ragioni di salute o per consolidare lo spirito di gruppo. Lo sport orientato alle prestazioni di punta pone in primo piano il raggiungimento se non addirittura il superamento degli obiettivi sportivi personali. Nella struttura dello sport di prestazione lo scopo è proprio quello di riuscire ad andare oltre i limiti. Un contesto del genere è propizio per le violazioni sessuali, che spesso passano inosservate per lungo tempo. 1.6.1 Vicinanza particolare fra allenatore e atleta Nello sport di punta, la relazione fra allenatore e atleta è particolarmente intensa. Gli atleti si fidano dei loro allenatori perché per fornire grandi prestazioni hanno bisogno di assistenza e di incoraggiamento. Gli sportivi cercano e scelgono accuratamente il loro allenatore prendendo in considerazione le particolari qualificazioni, i successi ottenuti con altri atleti o la metodologia di allenamento utilizzata, vale a dire quella più adatta al loro profilo di prestazione. Può capitare che gli atleti debbano compiere degli sforzi particolari per potersi allenare con l’allenatore desiderato o per poterselo permettere finanziariamente, come ad esempio trasferirsi nel luogo in cui si svolgono gli allenamenti o cercare degli sponsor. Gli allenatori sono indispensabili per gli sportivi di punta. Insieme vivono delle emozioni intense, come le vittorie o le sconfitte, affrontano grandi sforzi e superano periodi difficili, come ad esempio gli infortuni. L’obiettivo centrale rimane sempre quello di raggiungere o di superare i limiti della capacità di prestazione grazie agli allenamenti. All’origine di ogni sforzo profuso vi è la volontà di diventare più forti, veloci, resistenti, agili e abili. E questo può diventare terreno fertile per gli abusi sessuali. Ambire a grandi prestazioni sportive favorisce alcune forme di violenza sessuale caratterizzate da sottomissione o/e umiliazione. Solitamente nello sport di punta non sono le manifestazioni di violenza fisica o sessuale ad essere in primo piano. Spesso la violenza si manifesta attraverso dei contatti sessuali possessivi, dei gesti o delle osservazioni volgari. Compiendo abusi sessuali, alcuni allenatori rafforzano il controllo in determinate circostanze e consolidano la gerarchia. Olympic Spirit for Kids M 5 2. Fisicità e contatti fisici: un tema onnipresente nello sport Anton Lehmann 2.1 Confrontarsi con la propria fisicità nello sport Sentirsi bene nel proprio corpo è possibile quando si conosce e si accettano il proprio corpo, le sue caratteristiche, la propria età, le proprie forme e i propri pregi e difetti. Per chi pratica uno sport conoscere e accettare il proprio corpo non è tuttavia un criterio sufficiente. Praticare uno sport offre un grande potenziale di opportunità e di sviluppo. Da un lato per gestire lo stato (benessere) e dall’altro per compiere dei progressi a livello di capacità di prestazione e di azioni. Gli obiettivi (di sviluppo) a lungo termine possono ad esempio essere raggiunti o addirittura superati – nel senso di superamento positivo dei limiti − attraverso l’esercitazione costante e l’allenamento. Pertanto il confronto con la propria fisicità rappresenta una sfida che ogni persona che pratica un’attività sportiva deve affrontare. Nello sport il lavoro sul e con il corpo richiede un giusto dosaggio fra sforzo e recupero. 2.2 Numerose forme di contatti fisici Questa analisi sulla fisicità si basa sui contatti fisici. Essere toccati, tenuti e portati e – nella forma attiva – toccare, tenere e portare sono esigenze umane di base. Vari aspetti del contatto fisico sono onnipresenti nelle varie forme di relazione e di movimento, fanno parte dello sport e possono essere tematizzati in modo pratico. 2.2.1 Molteplici discipline sportive, molteplici contatti fisici Se si osservano le regole delle discipline sportive si nota innanzitutto quali sono le forme di contatto fisico autorizzate e richieste, e quali azioni non conformi alle regole vengono sanzionate. Stando alle dichiarazioni di sportivi attivi è proprio questa relazione con i compagni e gli avversari, regolamentata in modo diverso a seconda della disciplina, a rendere affascinante la propria. Si opta per uno sport di squadra (calcio, pallamano, pallacanestro, rugby, pallavolo, hockey su ghiaccio), per uno sport di rinvio (tennis, badminton, tennistavolo, squash), per uno sport di duello (pugilato, karate, judo, lotta, lotta svizzera) o per uno sport individuale (nuoto, ginnastica, atletica leggera, danza, sci alpino, snowboard) per i motivi più diversi. Non da ultimo, in questa scelta giocano un ruolo importante anche le direttive relative ai contatti fisici specifiche ad ogni disciplina sportiva. Le forme di espressione concordate e regolamentate in questo modo hanno un effetto civilizzante e fanno parte del patrimonio dello sport. 2.2.2 Dal gioco conforme alle regole al fallo irregolare A volte in determinate situazioni (di concorrenza), dove contano molti aspetti come emozioni, onore, prestigio, valori materiali, ecc., non si rispettano le regole. Quando gli interventi sul campo diventano più sgarbati e più fisici, quando gli scontri e i falli offuscati si accumulano caricando di negatività l’atmosfera 6 Olympic Spirit for Kids M di gioco, si rischia l’escalation. In queste situazioni, ogni intervento o contatto fisico viene immediatamente analizzato e interpretato dall’arbitro ma anche dagli avversari coinvolti direttamente. Il trambusto che ne deriva accresce il rischio che anche gli interventi regolari vengano considerati delle azioni aggressive e dunque ripagati con la stessa moneta. Per questa ragione, quando si parla di prevenzione della violenza è molto importante porsi la domanda seguente: come si fa a far regnare il fairplay anche in situazioni di grande stress? 2.2.3 I contatti fisici come rituale Oltre ai contatti fisici conformi alle direttive di gara, specifiche ad ogni disciplina, esistono anche altre forme di contatti che fanno parte della quotidianità sportiva. Chi pratica sport apprezza ad esempio i rituali che favoriscono la condivisione e che solitamente non figurano in alcun regolamento. Parliamo di rituali (originali) di saluto e di commiato, ma anche di quelli che contribuiscono in modo significativo a formare un gruppo compatto, come l’incoraggiante gesto «dammi il cinque» usato molto spesso o i rituali che in situazioni di conflitto spingono alla riconciliazione. Stringere la mano agli avversari guardandoli negli occhi e ringraziandoli dopo una gara carica di tensione emotiva è un’abitudine che rilassa tutte le persone coinvolte. Altri gruppi e società sportivi praticano ulteriori forme di espressione e di linguaggio del corpo, che consentono di creare un’atmosfera piacevole caratterizzata da un sentimento di appartenenza. I moti di trionfo e i festeggiamenti dopo una vittoria sono occasioni in cui spesso ci si abbraccia, anche fra persone di sesso maschile, e che esprimono ad esempio la gioia del successo collettivo, mentre i rituali di consolazione in caso di sconfitta infondono sollievo perché il «peso» del cattivo risultato viene simbolicamente condiviso. Infine durante eventi e festeggiamenti avvengono delle interazioni sociali auspicabili, che contribuiscono a formare lo spirito di squadra e permettono ai membri di integrarsi meglio nella comunità. 2.2.4 Favorire e incoraggiare in modo mirato i contatti fisici Indipendentemente dai contenuti principali di una lezione di educazione fisica, un insegnante o un allenatore ricorre volentieri anche a esercizi e giochi che favoriscono e incoraggiano i contatti fisici naturali, anche fra ragazze e ragazzi. I giochi di contatto come l’acchiappino o i giochi di coppia che stimolano a lottare o ad azzuffarsi si prestano molto bene per essere introdotti nella fase di riscaldamento, proprio perché permettono di sperimentare situazioni ludiche basate sui contatti fisici con e contro gli altri. Un aspetto molto importante, questo, dal punto di vista pedagogico. Nella parte finale di una lezione, che serve invece a far ritornare la calma, per favorire il recupero e per instaurare la fiducia dovrebbero essere adottate soprattutto delle misure come lo stretching di coppia, i giochi che prevedono il trasporto di un compagno o la guida di un partner con gli occhi bendati, i massaggi o i «picchiettamenti» sulla schiena con l’ausilio di una palla oppure semplici tecniche di massaggio, ecc. 2.2.5 I contatti fisici che rientrano nelle mansioni dell’insegnante In alcuni sport come la ginnastica agli attrezzi, il pattinaggio, lo judo, ecc. fra l’insegnante e i bambini o i giovani avvengono dei contatti fisici specifici alla disciplina. L’insegnante aiuta i bambini ad acquisire le varie capacità spiegando l’immagine e la sequenza del movimento oppure la tecnica di caduta o di lancio negli sport da combattimento guidandoli in modo tattile. Questo perché, oltre alle informazioni visive e verbali, sono necessari anche degli impulsi chinestetici. In molti casi, soprattutto nella ginnastica e in particolare nelle tecniche per attrezzi come parallele, sbarra, anelli e anche nel corpo libero, l’insegnante aiuta per assicurare l’allievo ed evitare in modo efficace le situazioni a rischio e le cadute, per lo meno quelle pericolose. Il tema dell’assistenza tecnica e dei diversi modi di assicurare è trattato durante le formazioni e i corsi di perfezionamento destinati agli insegnanti, i quali ricevono informazioni anche sugli aspetti sensibili di questo tipo di interventi, che richiedono un’attenzione particolare e una responsabilità pedagogica. 2.3 La differenza fra le situazioni della vita quotidiana e lo sport L’analisi sistematica degli aspetti significativi dei contatti fisici nello sport permette di distinguerli da quelli che avvengono nella vita quotidiana, dove ogni persona per sentirsi a proprio agio necessita di mantenere una certa distanza da chi le sta di fronte: in media all’incirca la lunghezza di un avambraccio. Nello sport, si afferma, toccare e essere toccati sono invece azioni onnipresenti e naturali. Il contatto fisico è multifunzionale, ciò significa che può essere connesso alla funzione (parola chiave: regole sulle forme di aiuto volte ad assicurare), può essere appropriato (parola chiave: capacità d’imporsi conforme Sinossi Il rapporto con la propria fisicità è una sfida con cui ogni persona che pratica sport è confrontata e che, nell’immediato ma anche sul lungo termine, porta i suoi frutti. Questo include anche il confronto con le diverse forme di contatti fisici nello sport. Toccare ed essere toccati sono azioni che fanno parte della quotidianità sportiva e che quindi sono onnipresenti alle regole) e, solitamente, anche in grado di favorire lo spirito di gruppo e l’amicizia (parola chiave: appartenenza). Le persone che praticano sport, gli insegnanti e gli arbitri devono prestare attenzione alle violazioni, che possono manifestarsi sotto forma di interventi aggressivi e di sospetti di abusi sessuali. È a questa dimensione che bisogna prestare particolare attenzione, perché ad ogni contatto (sportivo) sorge il problema della vicinanza e della distanza, vale a dire dove e come porre i limiti e rispettarli. nelle molteplici forme di contatto e di movimento proprie allo sport. Il significato e la funzione del contatto sono tuttavia diversi a seconda della disciplina sportiva praticata. Per gli attori coinvolti, i contatti adeguati e attuati a fini sportivi, di regola, influiscono positivamente sull’autovalutazione, sulla valutazione di terzi e sulla percezione del proprio corpo. Bibliografia: Mehrwerte im Sport, Strategien zu präventivem Handeln und zur Gesundheitsförderung, Lehmann A., Schaub Reisle M., Macolin, 2003 Olympic Spirit for Kids M 7 «Gli abusi sono punibili.» 3.Sperimentare i contatti fisici positivi per prevenire gli abusi sessuali Monika Egli I contatti fisici sono esperienze ed elementi estremamente importanti che risvegliano e sviluppano la percezione dei nostri limiti fisici. Attraverso i contatti e la vicinanza fisica impariamo a riconoscere cosa ci piace e cosa invece no. 3.1 Le esperienze fisiche positive rendono più forti Per riuscire a respingere efficacemente una vicinanza eccessiva, è importante sviluppare la percezione e le sensazioni suscitate da «contatti fisici positivi». I contatti fisici, il «toccare», i contatti epidermici e la prossimità sono esperienze importanti e necessarie che aiutano le persone a svilupparsi mentalmente, fisicamente e emotivamente. I contatti fisici sono fondamentali per i bambini, perché consentono loro di scoprire e sviluppare le capacità di attaccamento e di relazionarsi. Saper percepire i contatti significa anche riuscire a catalogare, classificare, va- lutare o sentire quali regalano sensazioni «piacevoli» e quali invece no. Fra questi due poli si situano numerose categorie o gradi di percezione dei contatti. I bambini imparano a conoscere i contatti in ambienti protetti: all’interno della famiglia con i genitori, i fratelli e le sorelle, i nonni, gli zii, gli amici di famiglia, i padrini e le madrine e i vicini. Più tardi, durante la crescita, sono confrontati anche con i contatti con i coetanei, ad esempio al preasilo o alla scuola materna oppure giocando all’aperto con altri bambini. 3.2 Insegnare a percepire il proprio corpo Già nei primi anni di vita, i contatti possono essere considerati sgradevoli. Ad esempio i contatti fisici che avvengono durante i trattamenti medici procurano dolore. Pensiamo ad esempio alle vaccinazioni. I bambini, in questo contesto, vivono la vicinanza e il contatto fisico come un’esperienza dolorosa. Da una persona, il medico, in cui hanno risposto fiducia e si lasciano toccare, non si aspettano nulla di spiacevole. E proprio questa persona di fiducia provoca loro un dolore fisico. Questa esperienza può essere molto importante per i bambini e avere delle ripercussioni inquietanti durature. Ma torniamo ai contatti piacevoli, alla capacità di distinguerli e alla percezione dei contatti fisici. Se i bambini hanno la possibilità di sviluppare la loro opinione sui contatti, sull’essere toccati e sul toccare, di esprimere tale opinione e, ad esempio, di non apprezzare ogni tipo di contatto, allora imparano a prendere sul serio le loro percezioni personali. «Kein Küsschen auf Kommando» (Nessun bacio su comando) era il motto di una campagna di prevenzione che si prefiggeva di sensibilizzare in tal senso. Con il passare degli anni e un maggior orientamento verso l’esterno, in gruppi, a scuola, nelle attività del tempo libero e in società, per i bambini e i giovani è importante farsi un’immagine propria, un’opinione, al fine di assumere una posizione sulla regolamentazione della vicinanza e della distanza. Nei primi anni di vita, invece, spesso sono ancora i genitori a vegliare sull’incolumità dei figli. 3.3 Imparare a distinguere Se i bambini e i giovani acquisiscono nella loro vita la capacità di percepire la qualità dei contatti fisici, riusciranno meglio ad attuare una percezione differenziata. Da questo punto di vista lo sport può assumere un ruolo e una funzione centrali, soprattutto in ambiti extrafamigliari come le strutture di preasilo, di accoglienza diurna o le scuole. I bambini e i giovani scoprono che esistono contatti fisici, compiuti da adulti che non fanno parte della cerchia famigliare, che sono legittimi. Contatti che hanno una loro funzione, che avvengono ad esempio mentre si esegue un esercizio alla parallela o alla sbarra. Questi contatti fisici di regola provengono dagli allenatori. Contatti che i bambini non hanno richiesto e che probabilmente in un primo momento li irritano perché non sono preceduti da spiegazioni. Se questi contatti e questo tipo di aiuto avvengono in modo imparziale, per sostenere, e non per sfruttare o addirittura per scopi sessuali, allora i bambini e i giovani hanno l’opportunità di imparare e di scoprire l’esistenza di contatti legittimi, anche al di fuori della famiglia. Ci sono Olympic Spirit for Kids M 9 contatti fisici che sono addirittura necessari e che non violano la sfera intima, sebbene si spingano oltre i limiti conosciuti fino a quel momento. Un mondo sessualizzato In un mondo in cui i mezzi d’informazione straripano di forme diverse di contenuti e di immagini a carattere sessuale è possibile che bambini e giovani si sentano insicuri nei loro atteggiamenti e che credano a questa diffusione mediale. Ciò che, fra le altre cose, permette agli autori di abusi sessuali di avvicinarsi più facilmente ai bambini e ai giovani. La nudità, ad esempio, diventa normale, mentre fissare dei limiti e il concetto di pudore diventano un’eccezione. Un mondo sessualizzato riduce tendenzialmente le inibizioni sessuali, in ogni forma e modo, e fa parte di una cultura che favorisce gli abusi. Lo sport è importante e affina la percezione I contatti fisici nello sport servono anche a esprimere delle emozioni: la gioia di una vittoria collettiva, lo spirito di squadra e l’appartenenza oppure il conforto. I contatti servono ad esprimere sentimenti e emozioni. 10 Olympic Spirit for Kids M Con l’aiuto dello sport, i bambini e i giovani possono così affinare la loro percezione in tal senso, ma anche ampliarla, differenziarla o (ri)costruirla se in passato è stata violata o non rispettata. I contatti fisici nello sport assumono un’importante funzione preventiva, perché permettono di affinare la percezione nei confronti di quanto accade fisicamente fra le persone. Tutti questi «contatti fisici positivi», tutti questi contatti piacevoli e compiuti con buone intenzioni, senza secondi fini, sono utili e necessari per lo sviluppo dei giovani. In quest’ottica, lo sport assume un ulteriore ruolo importante e carico di responsabilità. Lo sport è in grado di attuare una prevenzione e una sensibilizzazione uniche nel loro genere e rendere i bambini e i giovani più forti, perché insegna loro concretamente a fare la differenza fra contatti graditi e sgradevoli, a distinguerli, a sentire cosa va bene e cosa no e a sviluppare le sensazioni positive. Per capire cosa non va bene, cosa procura sensazioni sgradevoli e indesiderate, i bambini e i giovani devono prima riuscire a riconoscere le cose piacevoli. E lo sport, da questo punto di vista, offre un contributo straordinario. «So cosa bisogna fare.» 4.Educazione sessuale nell’infanzia Anette Bischof-Campbell 4.1 La sessualità è innata L’eccitazione sessuale, la base fisica della sessualità, si fonda su un riflesso. Una volta attivata, l’eccitazione sessuale porta ad un aumento del flusso sanguigno e al gonfiamento dell’organo sessuale. Il riflesso dell’eccitazione può manifestarsi già nel feto, quando si trova nel grembo materno. Durante i contatti fisici con le loro persone di riferimento, i neonati sperimentano da soli il piacere fisico e genitale. Il riflesso dell’eccitazione viene attivato attraverso dei contatti casuali, dei movimenti o anche spontaneamente. Dagli 8 ai 15 mesi, i bambini esplorano manualmente il loro organo sessuale. Toccare e giocare per ore con il proprio corpo favorisce lo sviluppo dell’immagine fisica nella corteccia somatosensoriale. Attraverso movimenti e tocchi si attivano degli stimoli provenienti dalla zona genitale che portano alla rappresentazione del sesso nel cervello. In questo modo i neonati «si familiarizzano» sempre di più con il loro organo sessuale e percepiscono gli stimoli sensoriali provenienti da quella regione come eccitazione sessuale. Questa è la base dello sviluppo di tutte le componenti della sessualità. 4.2 S’impara anche a rispettare i limiti Se i genitori riescono a nominare naturalmente sin da subito il sesso del bambino, ad apprezzarlo e a prendersene cura come del resto del suo corpo e se concedono al loro bambino lo spazio necessario per esplorare il suo corpo giocando, forniscono un importante contributo alla sua futura realizzazione sessuale. Naturalmente non tutti i momenti sono opportuni per compiere questo tipo di azioni, e questo vale anche per i giochi che favoriscono la scoperta del proprio corpo. I bambini quando nascono non sanno cosa significhi rispettare la vicinanza e la distanza. Spetta agli adulti insegnarglielo. Al più tardi a partire dal quinto anno di età, i bambini sono in grado di capire ad esempio che non possono correre sulla strada o sputare contro le persone e anche che non possono stimolarsi sessualmente al supermercato. 4.3 Socializzazione e processo di eccitazione Con la scoperta della differenza fra i sessi a partire dai 18 mesi, cresce anche l’interesse nei confronti dell’organo genitale del sesso opposto e si comincia ad esplorarsi a vicenda. Giocare al dottore, i giochi di iniziazione o farsi il solletico sono esperienze stuzzicanti, avvincenti e eccitanti. Durante l’interazione ludica con gli altri, il riflesso dell’eccitazione viene per così dire «socializzato». Durante questi giochi il bambino impara quanto sia sgradevole essere messi sotto pressione, un aspetto importante per lo sviluppo della capacità di comprensione. I bambini apprendono che non sempre ci si comporta correttamente e che a volte si può essere anche palesemente manipolati e oppressi. Questo è normale. Gli adulti apprensivi a volte si chiedono dove si situino i limiti fra gioco/esercitazione e abuso. Se un bambino assimila già da piccolo le parole che descrivono il suo organo genitale e se è consapevole che solitamente le sue sensazioni e 12 Olympic Spirit for Kids M i suoi limiti fisici sono rispettati è in grado di esprimersi quando qualcosa lo turba. Il bambino apprende anche che i suoi giochi e il linguaggio sessuale che sta imparando non sempre sono apprezzati da chi lo circonda, perciò tende a distanziarsi dall’argomento. In passato questo comportamento era definito «fase latente», un periodo in cui si pensava che i bambini non accordassero più importanza alla sessualità. Oggi invece si è giunti alla conclusione che in questa fase la sessualità continua a svilupparsi, ma nella maggior parte dei casi di nascosto. Gli adulti possono offrire il loro aiuto limitandosi a lasciare ai bambini lo spazio necessario per questo sviluppo, rimanere a disposizione per rispondere alle loro eventuali domande e, occasionalmente, anche fornire informazioni non richieste sulla sessualità. «La mia società tiene gli occhi ben aperti.» 5.Trovare la buona vicinanza e la buona distanza Anette Bischof-Campbell 5.1 Gestire le avance dei bambini Il desiderio di vivere esperienze sensoriali spinge i bambini a rivolgere la loro attenzione anche agli adulti. È indispensabile quindi che questi ultimi rispettino chiaramente i limiti e non approfittino dei bisogni infantili per soddisfare la loro eccitazione sessuale. Le persone adulte devono assumersi la piena responsabilità per quanto riguarda l’impostazione del contatto fisico. Ciò non significa tuttavia che gli adulti devono evitare i contatti fisici con i bambini, poiché la vicinanza è fondamentale per lo sviluppo fisico e psicologico del bambino. È importante distinguere fra motivazione sessuale e eccitazione sessuale. Può capitare che l’abbraccio dopo la rete della vittoria sia accompagnato da un’erezione. La domanda è se questa sia motivata sessualmente. La risposta è no. Il riflesso dell’eccitazione viene attivato involontariamente. Gli stimoli e i contatti sessuali possono scatenarlo, così come l’agitazione, le tensioni fisiche e gli stati d’animo forti come la paura o la gioia. Negli adolescenti e nei giovani, questo riflesso è spesso innescato da alti livelli di testosterone. Le erezioni involontarie infatti sono normali. Eccitazione sessuale non equivale dunque a motivazione sessuale. Quest’ultima deriva infatti dalla ricerca, dal mantenimento e dall’incremento consapevole dell’eccitazione sessuale. 5.2 Accettare i limiti e imparare da soli a fissarne nella società sportiva Attraverso degli «appelli» di natura sessuale e dei tentativi di seduzione, alcuni bambini esprimono il desiderio di riconoscimento, di affetto, di tenerezza e di contatti fisici. Questi bambini provano un forte bisogno di ricevere questo tipo di attenzione e hanno poco senso della vicinanza e della distanza. Sono goffi e inesperti nei rapporti con gli altri e può succedere che superino alcune barriere. I contatti fisici nello sport possono aiutare questi bambini a sviluppare una relazione migliore con il loro corpo e un buon senso della vicinanza e della distanza. La vicinanza fisica rappresenta un potenziale per lo sport. Laddove possono verificarsi dei comportamenti problematici (ad es. violazioni delle regole) si possono imparare e adottare dei comportamenti alternativi. Le attività sportive nelle società dispongono del potenziale necessario per sensibilizzare i bambini al proprio corpo e alla violazione delle barriere fisiche e per insegnare loro ad accettare le regole. È possibile vivere emozioni e aggressioni in un quadro in cui le regole sono chiare. Sanzionando le trasgressioni si favorisce la regolazione degli affetti. Inoltre lo sport può fornire una base su cui costruire un lavoro relazionale. Lo sport collettivo permette infatti di stabilire dei contatti intensi fra allenatori e bambini. Per gli allenatori tutto ciò rappresenta una sfida. Le avance del bambino o il suo comportamento inadeguato devono essere sdrammatizzati con voce calma e la situazione va riportata all’interno dei limiti consentiti. Per farlo gli allenatori devono essere consapevoli del ruolo che assumono, solo così possono esprimersi con la necessaria sicurezza e chiarezza. 5.3 L’importanza del contatto fisico Nessuno dei nostri cinque sensi possiede significati così diversi come il tatto. Diversi studi hanno dimostrato che il contatto fisico è il modo migliore per esprimere dei sentimenti, rafforza le relazioni, e allevia non solo i dolori fisici ma anche quelli psichici e può essere sia rilassante che stimolante. Una conclusione che non sorprende. I ricercatori dell’Università di Berkeley trovarono una connessione fra il successo di una squadra e la frequenza con cui i suoi componenti si «toccavano». Le squadre migliori sono quelle che si danno più spesso «il cinque» oppure delle pacche d’incoraggiamento. Resta ancora da chiarire però se le compagini sono così forti perché i componenti hanno dei contatti fisici fra di loro o se è il successo 14 Olympic Spirit for Kids M che porta a contatti frequenti. Alcuni aneddoti indicano tuttavia che gli effetti del contatto fisico giocano un ruolo. Pep Guardiola, ad esempio, in qualità di allenatore dell’FC Barcelona, toccava con una frequenza impressionante i suoi giocatori e rispetto al suo predecessore – meno fortunato dal punto di vista dei risultati sportivi − attribuiva molta più importanza ad un approccio più personale e ad una relazione più intima. Cosa significa tutto ciò per gli allenatori di bambini e giovani? Quello che è considerato legittimo fra adulti può essere adottato anche con i bambini? L’aspetto determinante è la motivazione dell’allenatore: quando l’interesse non è rivolto al bene del bambino ma ai bisogni dell’adulto la barriera che con- duce all’abuso è stata superata. È interessante notare come gli esperti intuiscano in che modo possono toccare i bambini senza nel contempo superare i limiti. Infatti, nessun allenatore di calcio dopo una rete si getta nella mischia di giocatori esultanti. È utile inoltre che la società sportiva basi il proprio approccio sull’integrazione positiva della fisicità e definisca delle regole chiare in merito. Stabilire delle regole sui contatti fisici e attuare determinati accordi consente a tutti di riferirvisi. L’apertura e la trasparenza prevengono gli abusi sessuali. Olympic Spirit for Kids M 15 «Nella mia società il rispetto è molto importante.» 6.Giovani alla ricerca Anette Bischof-Campbell 6.1 Nella pubertà «si scatena l’inferno» In Svizzera la maggior parte dei giovani rimangono attivi per un certo periodo in una società sportiva, per lo più durante la pubertà, ovvero in una fase di sviluppo in cui sono confrontati con grossi cambiamenti a livello fisico, psichico e sociale e devono affrontare compiti difficili. Riassumendo, nella pubertà «si scatena – per così dire – l’inferno». Nelle ragazze, i cambiamenti fisici avvengono all’incirca fra il 9° e il 10° anno di età, mentre nei ragazzi fra gli 11 e i 12 anni. Questi cambiamenti s’intensificano fino a 14/15 anni. Nelle femmine terminano al più tardi a 18 anni, mentre nei maschi a 21. I cambiamenti psichici solitamente durano più a lungo e in nessun altro periodo della vita sono così radicali e gravosi. Comportano una maggiore autoconsapevolezza, una labilità emotiva, l’innalzamento di difese contro influssi esterni, una maggiore indipendenza nei confronti della famiglia, una maggior integrazione in gruppi di pari e il restringimento di legami personali definiti autonomamente. I cambiamenti sociali includono uno scambio di ruoli sociali, che può essere associato a rituali di iniziazione, di cui fanno parte in senso più ampio anche le prime esperienze con sostanze stupefacenti. Infine, all’interno dei gruppi di pari, si sperimentano i futuri ruoli sociali. I giovani di sesso maschile ad esempio affrontano delle prove di coraggio per consolidare la loro posizione nel gruppo oppure per scalare la gerarchia. La domanda che tutti i giovani si pongono è: «sono normale?» ed è rivolta soprattutto al proprio corpo, alla propria sessualità e alla propria identità maschile o femminile. 6.2 Crescere in un corpo adulto Lo sviluppo fisico nella pubertà è fondamentale. I giovani crescono fisicamente sotto l’influsso di ormoni, ciò che richiede continui adattamenti alle mutate condizioni fisiche. Crescere nel corpo adulto, durante la pubertà, rappresenta ogni giorno un’esperienza nuova. Ciò che una volta era famigliare e acquisito viene vissuto in un modo nuovo, ricatalogato e a volte, in un primo tempo, affrontato come qualcosa di sconosciuto. Le proporzioni fisiche cambiano. Per un determinato periodo, i giovani non si sentono più «a casa loro». L’immagine del corpo adulto è modellata secondo miti e ideali che provengono dal proprio entourage e dai mezzi d’informazione. In questa fase di sviluppo, accettarsi nonostante non si corrisponda a questi ideali, rappresenta una particolare sfida. In questo contesto, lo sport offre agli adolescenti la possibilità di sviluppare il piacere del proprio corpo e di aiutarli a trovare un buon rapporto con esso. In questo modo sono in grado di «combattere» dall’interno gli ideali che provengono dall’esterno. 6.3 I pari e i modelli Durante il distacco dai genitori e la ricerca di sé stessi, gli adolescenti rivolgono la loro attenzione ai coetanei e cercano anche dei modelli fra adulti che non appartengono alla loro sfera famigliare. Non sono solo le boys band, le star del cinema e gli sportivi di punta a diventare degli idoli. Molti giovani si prendono una cotta per le o gli insegnanti, per i padri e le madri dei loro amici e, ancora più spesso, per gli allenatori dello sport che praticano. L’importanza che i pari assumono per i giovani emerge anche dall’indagine rappresentativa «Sport Svizzera 2008», riguar- dante bambini e giovani, in cui sono stati rilevati i motivi che spingono ragazzi e ragazze a praticare un’attività sportiva. «Stare con gli amici» è la seconda ragione più importante addotta, dopo «divertirsi». Nello sviluppo dell’identità, lo sport assume un ruolo importante per molti giovani. Grazie alle attività sportive gli adolescenti possono testare la loro capacità di prestazione, essere forti, belli, agili e veloci. Ci sono delle regole e ci si può confrontare e misurare con gli altri. Olympic Spirit for Kids M 17 6.4«Eruzione» sessuale Gli adolescenti vivono la maturità sessuale e scoprono un’intensità del tutto nuova della loro eccitazione sessuale. In questo contesto prosegue con rinnovato vigore la socializzazione del riflesso dell’eccitazione. Entrambi i sessi imparano e si allenano ad eccitarsi sessualmente, a sviluppare i loro bisogni sessuali, a percepirli e a trovare forme e luoghi adatti per eccitarsi e per avere contatti sessuali. Negli adolescenti maschi, l’ingresso nella maturità sessuale provoca una tempesta di ormoni sessuali maschili. Il loro interesse è perciò rivolto ai rapporti sessuali concreti. Nelle ragazze, la produzione di ormoni sessuali non aumenta invece in modo così netto. La maggior parte di loro è infatti stata molto stimolata a livello di percezione delle sensazioni durante l’infanzia. Perciò spesso le ragazze percepiscono la loro eccitazione ses- suale in modo emotivo. Molte sognano piuttosto di vivere delle relazioni romantiche e meno dei rapporti sessuali con i loro coetanei maschi considerati «immaturi». Mentre gli adolescenti maschi considerano l’erezione e le dimensioni del pene dei criteri di virilità centrali, le adolescenti si dedicano alla loro attrazione fisica, perché vogliono essere desiderabili e desiderate. Si accorgono di essere percepite come delle entità sessuali, ciò che può riempirle d’orgoglio ma anche farle sentire sotto pressione. Sebbene durante il periodo dell’adolescenza i bisogni di maschi e femmine si oppongono, l’interesse sessuale nei confronti dell’uno e dell’altro cresce in modo significativo in entrambi i sessi. 6.5 Sperimentare e testare i limiti L’adolescenza è caratterizzata da esperimenti. Molti giovani adottano comportamenti imprudenti e avventati, perché non sono in grado di valutare le conseguenze del loro atteggiamento. Così mettono alla prova i limiti: gli atti di violenza, il consumo di droghe, l’autolesionismo e la delinquenza si verificano infatti molto più spesso fra gli adolescenti che fra gli adulti. Anche a livello sessuale corrono dei rischi dovuti all’avventatezza o all’ignoranza. 6.6Il ruolo dell’allenatore I giovani «utilizzano» gli adulti come «specchio» per percepire l’effetto che provocano a livello sessuale e per testare i loro limiti. Gli allenatori rappresentano un «campo di esercitazione» adatto. Ai tentativi di seduzione e alle offerte sessuali dei giovani, gli allenatori dovrebbero però reagire con chiarezza e compostezza. «Chiarezza» significa che devono definire dei confini chiari e respingere le offerte, «compostezza» significa invece che non devono drammatizzare l’accaduto e mantenere la calma. Non si tratta infatti di comportamenti patologici ma di un normale processo di sviluppo. 18 Olympic Spirit for Kids M È indispensabile che gli allenatori prendano sul serio la loro responsabilità nei confronti dei giovani, che conoscano i propri desideri sessuali e rispettino i limiti. Dovrebbero svolgere la loro missione educativa e aiutare i giovani a sviluppare una buona autostima per diventare delle donne e degli uomini sicuri di sé. I giovani con una buona autostima non commettono violenze sessuali e possono proteggersi meglio contro di esse. «Parlane.» 7.Potenziare il sensorio degli allenatori Ingrid Hülsmann 7.1 Il contributo della società sportiva Le persone responsabili di società sportive dovrebbero discutere del tema degli abusi sessuali, chiarendo la dinamica degli abusi, e aumentare la professionalità degli allenatori tramite corsi di perfezionamento. Delle strutture di allenamento trasparenti, delle esigenze lavorative chiare e delle istruzioni sulla procedura da seguire di fronte a casi sospetti e reali infondono sicurezza agli allenatori. Sicurezza che può essere rafforzata ingaggiando una persona di contatto competente in materia e offrendo la possibilità di contattare dei consulenti esterni. 7.2 Gli allenatori sono degli specialisti Per continuare a lavorare con efficacia e piacere, ogni allenatore dovrebbe ampliare la propria professionalità. Gli abusi sessuali presuppongono motivazione e intenzionalità. Si può imparare a sentire i propri impulsi, a prenderne coscienza e, eventualmente, ad utilizzarli come segnale d’allarme. Nel caso in cui un allenatore si accorgesse che i suoi desideri e fantasie sessuali sono rivolti agli sportivi del proprio gruppo, può riconoscerli e adottare un comportamento che gli permetta di evitare di commettere abusi sessuali. Un approccio consapevole aiuta anche a gestire le accuse. 7.3 Percepire le sensazioni Saper percepire in modo consapevole le sensazioni positive ma anche quelle negative suscitate da bambini e giovani è una premessa fondamentale per assumere un comportamento adeguato. Gli allenatori dovrebbero essere in grado di gestire le loro sensazioni. Sono una persona che solitamente esprime rapidamente e immediatamente ogni piccola gioia? Oppure appartengo a quella categoria di persone che sentono molto ma mostrano poco? Ogni piccola contrarietà sfocia in uno sfogo di rabbia oppure ho imparato a calmarmi e ad esprimere l’ira a parole? Un allenatore che si comporta con rispetto e riguardo anche in situazioni in cui la tensione emotiva è elevata, aiuta i giovani a gestire le loro relazioni. Il contatto con l’allenatore si basa sulla fiducia. I giovani devono essere sicuri che il loro allenatore viva i rapporti in modo responsabile. Gli allenatori sono umani. Hanno desideri e sogni. Sono uomini e donne e hanno una sessualità. Dal punto di vista dei bisogni emotivi può capitare perciò che s’innamorino di un/una atleta di cui si occupano. E, naturalmente, gli allenatori possono anche provare dei desideri sessuali nei confronti di questa persona. L’importante è che siano consapevoli di queste sensazioni e sentimenti e li inseriscano in un contesto adatto. Concretamente ciò significa riconoscere l’innamoramento e reagire in modo adeguato. Come? Ad esempio interrompendo gli allenamenti, chiarendo la situazione in un colloquio con la persona di contatto della società oppure gestendo i propri sentimenti e definendo chiaramente i ruoli in modo tale che gli allenamenti e la relazione con la persona in questione possano proseguire in modo invariato. 7.4 Conoscere i bisogni nella sessualità Ogni adulto è in grado di percepire in modo consapevole i propri bisogni sessuali. Gli allenatori dovrebbero conoscere i loro stimoli e bisogni sessuali e saperli gestire. Anche il desiderio sessuale dovrebbe essere qualcosa di noto e di riconoscibile. Il desiderio di rapporti sessuali è forte? Delle forti sensazioni scatenano l’eccitazione sessuale senza però rivolgerla concretamente all’atleta in questione? (v. anche paragrafo 20 Olympic Spirit for Kids M 4). L’importante è che l’allenatore sia in grado di controllare la propria eccitazione sessuale. Avere dei contatti sessuali con bambini e giovani è proibito. Spetta agli allenatori assumersi la responsabilità della gestione di tali sensazioni. Un contatto sessuale è penalmente rilevabile se lo sportivo o la sportiva è ancora nell’età protetta o vive in una particolare situazione di dipendenza con l’allenatore. 7.5 Saper gestire le situazioni apparentemente «delicate» Nelle relazioni professionali, è buona regola analizzare e discutere continuamente i sentimenti e i comportamenti. Dal profilo del diritto penale occorre fornire istruzioni di portata generale o delle definizioni di confini chiare. Gli allenatori dovrebbero essere in grado di gestire le situazioni «delicate», come gli allenamenti individuali, i massaggi, i passaggi in auto o i pernottamenti in dormitori. Gli allenatori che intendono compiere degli abusi sessuali possono sfruttare ogni occasione. Per favorire lo sviluppo dell’atleta, non si dovrebbe tuttavia evitare questo genere di situazioni bensì renderle trasparenti. Gli allenatori - possono proporre degli allenamenti individuali solo quando è assolutamente necessario. La società deve esserne a conoscenza e deve dare la propria autorizzazione - possono eseguire dei massaggi per sciogliere le tensioni solo se hanno seguito una formazione in tal senso - possono offrire dei passaggi in automobile solo dopo averne discusso con i genitori o con la società oppure in un caso di emergenza e dopo aver chiarito le questioni assicurative - in caso di pernottamenti in dormitori, tende o capanne, devono prima informare le persone incaricate dell’educazione e ricevere il loro assenso - possono entrare negli spogliatoi e nelle docce solo quando l’obbligo di vigilanza lo richiede. Nelle situazioni delicate si tratta soprattutto di stabilire delle regole sensate ed evitare dei divieti assoluti. Queste regole offrono sicurezza e fiducia all’allenatore cui sta a cuore lo sviluppo degli sportivi. Se i bambini e i giovani scatenano dei conflitti, si fanno male o addirittura compiono degli abusi sessuali fra di loro negli spogliatoi o nelle docce perché manca la vigilanza, l’allenatore è insicuro e la società sportiva vieta l’ingresso agli adulti in questi spazi, vengono inviati dei segnali sbagliati. E questo vale anche per le situazioni in cui l’allenatore aiuta l’atleta ad eseguire determinati esercizi. Le forme di aiuto vanno messe in atto a regola d’arte, per assistere nel migliore dei modi l’atleta durante la sequenza di movimenti che deve realizzare e proteggerlo da eventuali infortuni. È importante perciò che gli allenatori si sentano sicuri nei contatti fisici con i loro atleti e intervengano con coraggio (v. anche paragrafo. 2.1). Non sono né il corpo nudo, né le prese eseguite vicino alle zone sessuali allo scopo di aiutare che scatenano o favoriscono gli abusi sessuali. Sono l’intenzione e le fantasie sessuali dell’allenatore che portano a compiere tali abusi. Di questo le società e gli allenatori dovrebbero essere consapevoli. 7.6 Gli allenatori come «soggetti di proiezioni» Gli allenatori sono dei modelli. Sono corteggiati e imitati, ma anche analizzati in modo critico. I giovani vogliono sapere quale effetto provocano su un uomo o una donna che non appartiene alla loro cerchia famigliare. E gli allenatori sono soggetti di prova adatti. In questi casi è utile riflettere sulla propria reazione e anche valutare continuamente se i segnali inviati in modo verbale e non verbale incoraggiano l’atleta. Il ruolo di esempio esige che l’allenatore conosca sia le proprie responsa- bilità sia i propri limiti. È necessario perciò che questi rispecchino il suo comportamento. L’allenatore dovrebbe anche esaminare continuamente con i colleghi e la società le situazioni che potrebbero favorire le violazioni dei limiti, le molestie e gli abusi sessuali. Degli accordi e delle regole vincolanti infondono chiarezza e tutte le persone coinvolte dovrebbero servirsene come aiuto pratico. 7.7 Come possono proteggersi gli allenatori dalle accuse? Un’accusa di abusi sessuali è grave e può stroncare la carriera di allenatore. È utile dunque prevenire questo tipo di situazioni. Se un allenatore si sente particolarmente insicuro può prendere in considerazione l’idea di occuparsi del suo gruppo insieme ad un altro allenatore. Per favorire la trasparenza si possono invitare degli spettatori, ad esempio i genitori. Prima di procedere a delle dimostrazioni o a delle forme di aiuto che implicano dei contatti fisici si può spiegare quali contatti sono utili e necessari. Una relazione fondata sul rispetto richiede molta attenzione nei contatti fisici e la verifica dello stato d’animo dell’altro quando non si è sicuri. Della cultura della società fa parte anche il divieto di esprimere osservazioni o commenti offensivi o di natura sessuale nei confronti del corpo o dell’aspetto di bambini e giovani. Olympic Spirit for Kids M 21 Non è ragionevole rimanere da soli in palestra o nello spogliatoio con una ragazza o ragazzo, senza che nessuno sia al corrente. La situazione deve essere trasparente sia per la società e sia per le persone incaricate dell’educazione. Un allenatore molto corteggiato o consapevole dei forti sentimenti che suscita in un’atleta deve assumere un atteggiamento inequivocabile e trasparente. 22 Olympic Spirit for Kids M Le società possono organizzare degli incontri informativi destinati ai genitori. Anche gli allenatori possono informare gli atleti e i genitori sulla loro «politica» personale (regole comportamentali, atteggiamenti reciproci, libertà e limiti, ecc.). 8.Esempi pratici L’ultimo capitolo descrive dieci situazioni diverse che aiutano a riflettere su come reagire nelle situazioni illustrate o analoghe. Ogni situazione è collegata ad ogni capitolo dell’opuscolo. Le soluzioni proposte descrivono delle possibili reazioni, ciò significa che non sono attuabili ad un situazione senza essere adeguate al contesto. Ogni singolo episodio ha la propria di- namica e va valutato singolarmente. È molto importante inoltre richiedere la consulenza di specialisti. Gli esempi pratici sono fittizi e non descrivono alcun fatto realmente accaduto. Esempio 1 Durante una discussione con il presidente della società sportiva, un membro adulto della stessa fa notare che il nuovo allenatore della squadra juniori (bambini di 9 anni) si era dimesso dall’ultima società sportiva in cui era attivo a causa di una controversia. Di recente, il presidente di questa società gli ha raccontato di essere contento che questo allenatore abbia lasciato il suo club. Lo descrive infatti come una persona difficile e racconta di aver sentito delle storie secondo cui era «molto vicino» ai ragazzi che allenava. Tema / Parole chiave Sospetto Intervento Referenze Reazione possibile Il presidente è confuso, contatta il presidente dell’altra società sportiva chiedendo maggiori informazioni sul comportamento dell’allenatore. Altra documentazione 8 misure (misure 3+4) Guida e manuale al sito www.swissolympic.ch / Ethik / keine sexuellen Übergriffe / Download Capitolo di riferimento Capitolo 8 «Esempi pratici» Cosa significa «essere molto vicino» ai giovani? Questo aspetto è stato discusso direttamente con l’allenatore? Ci sono state delle comunicazioni da parte dei genitori? Il presidente discute con l’allenatore del lavoro svolto nella società in cui era attivo in precedenza. Le regole della società vengono ripetute in modo chiaro all’allenatore. Olympic Spirit for Kids M 23 Esempio 2 Una ragazza di 15 anni racconta al suo ex allenatore che quello attuale le dice delle cose strane. Ad esempio che è molto sexy (15) e che si veste in modo attraente. Inoltre vuole sempre sapere se ha già un ragazzo e la chiama «tesorino». A lei questo non piace, perché lo trova stupido. Tema / Parole chiave Molestie sessuali Reazione possibile Informare la persona responsabile dell’allenatore e la persona di contatto. Stabilire chi deve parlare con la ragazza e chiarire quanto segue: • Quando e quanto spesso si verificano questi episodi? Anche altre persone sono coinvolte? • I genitori sono a conoscenza di quello che accade? Occorre informarli? • Tutti sono d’accordo che bisogna dire all’allenatore di cambiare comportamento? Altra documentazione Opuscoli Guide e persona di contatto Manuale per responsabili di società, allenatori, genitori Capitolo di riferimento Capitolo 8 «Esempi pratici» Tutta la documentazione si trova al sito: www.swissolympic.ch / Ethik / keine sexuellen Übergriffe / Download Confrontare l’allenatore con le proprie affermazioni e riferirgli che si tratta di molestie sessuali non tollerate. Esempio 3 L’allenatore di una ragazza di 12 anni esprime le proprie emozioni in modo molto fisico. Dopo le vittorie o le sconfitte l’abbraccia sempre e la bacia sulle guance, coinvolgendola in lunghi e intensi colloqui individuali. Solitamente tutto ciò avviene sempre in pubblico. Tema / Parole chiave Vicinanza e distanza 24 Olympic Spirit for Kids M Reazione possibile La persona responsabile discute con l’allenatore focalizzando l’attenzione sul suo comportamento. La società esige che l’allenatore tenga una certa distanza dall’atleta: Gli abbracci dopo le vittorie sono consentiti. Nessun bacio. Tutti i contatti devono sempre avvenire in pubblico. Affrontare il tema della vicinanza e della distanza con tutto il gruppo di allenatori. Altra documentazione 8 misure Guida Capitolo di riferimento Capitolo 1.4 Allenatori e fisicità Esempio 4 Un’atleta di punta di 17 anni di un quadro è seguita dall’allenatore nazionale (35 anni) della federazione, che la prepara alla gara più importante dell’anno. Una sera dopo un allenamento, la ragazza racconta entusiasta alla madre che l’allenatore l’ha invitata a trascorrere due settimane di vacanza con lui a Mallorca. La vacanza è prevista proprio nel periodo di recupero dopo le sedute di allenamento intensive. Secondo l’allenatore durante questi 15 giorni potrebbe seguire meglio la ragazza nel leggero allenamento della condizione che dovrà svolgere. Tema / Parole chiave Nessuna separazione fra il ruolo di allenatore e di persona (privata) La strategia dell’autore punta all’individualità Reazione possibile La madre è a disagio e si rivolge alla persona competente della federazione. I responsabili della federazione informano l’allenatore dicendogli che l’invito non è tollerato. I responsabili della federazione organizzano un colloquio con l’allenatore, durante il quale chiariscono le regole della federazione e affrontano l’argomento della vicinanza con l’atleta in questione. Altra documentazione 8 misure Capitolo di riferimento Capitolo 1.6 Lo sport di prestazione: un caso a parte Esempio 5 La mamma di una ginnasta di 10 anni si lamenta con il presidente della società, affermando che l’allenatore della figlia appoggia le sue mani sul corpo della bambina mentre le insegna dei nuovi esercizi. Tema / Parole chiave Contatti fisici Aiutare durante gli allenamenti Reazione possibile Mostrare alla madre quali tipi di aiuto sono necessari e di quali forme di aiuto si tratta Domande: • Si tratta di questi o di altri contatti fisici? • Come reagisce la figlia? Che cosa racconta? Altra documentazione 8 misure Manuale per responsabili di società sportive, allenatori, genitori al sito www.swissolympic.ch / Ethik / keine sexuellen Übergriffe / Download Capitolo di riferimento Capitolo 2.2.5 I contatti fisici che rientrano nelle mansioni dell’insegnante Discussione con l’allenatore: • Mette in pratica le forme di aiuto in modo corretto? Organizzare un incontro fra la madre e l’allenatore oppure invitarla ad un allenamento. Altre misure possibili: • Organizzare una serata con i genitori sull’argomento. • Rafforzare le conoscenze degli allenatori in ambito di contatti fisici che rientrano nelle loro mansioni. Olympic Spirit for Kids M 25 Esempio 6 Un nuovo allenatore (20 anni) parla al responsabile del settore giovanile dicendogli che si sente insicuro in tutto ciò che riguarda i contatti fisici con i giovani. Ha deciso quindi di evitare qualsiasi tipo di contatto per non essere confrontato con eventuali problemi. Una decisione che a volte gli crea dei problemi, in particolare quando deve spiegare delle capacità tecniche, ma considera questo aspetto meno importante. Tema / Parole chiave Insicurezza dell’allenatore in ambito di contatti fisici Reazione possibile Il responsabile del settore giovanile prende sul serio l’argomento e fornisce all’allenatore un feedback positivo, dicendogli che apprezza il fatto che si sia rivolto a lui per discutere della questione. Il responsabile giovanile discute con l’allenatore di questo argomento e lo esorta ad avere dei contatti fisici quando questi sono necessari. E chiarisce i seguenti punti: I contatti fisici che hanno una funzione sportiva specifica sono necessari e legittimi. La situazione può essere spiegata comunicando prima di fare l’esercizio quali contatti fisici saranno messi in pratica. Il responsabile del settore giovanile organizza una formazione con uno specialista sul tema: «vicinanza e distanza nello sport» per tutti gli allenatori del settore giovanile. 26 Olympic Spirit for Kids M Altra documentazione 8 misure Capitolo di riferimento Capitolo 3 Guida Sperimentare i contatti fisici positivi per prevenire gli abusi sessuali Manuali sul sito di Swiss Olympic Capitolo 2: Fisicità e contatti fisici: un tema onnipresente nello sport Esempio 7 Una giovane allenatrice si rivolge alla persona di contatto della società e racconta di avere l’impressione che un bambino di 8 anni del suo gruppo si stia avvicinando troppo a lei. L’abbraccia in ogni occasione, la bacia e vuole sempre darle la mano quando si spostano da un luogo all’altro. Tema / Parole chiave Gestire le avance dei bambini Contatti fisici Reazione possibile Offrire sostegno all’allenatrice esortandola a comunicare chiaramente e in modo comprensibile al bambino quali sono i limiti da rispettare. • Niente baci • Evitare di dargli la mano Altra documentazione Manuali per allenatori al sito www.swissolympic.ch / Ethik / keine sexuellen Übergriffe / Download Capitolo di riferimento Capitolo 5.2 Accettare i limiti e imparare da soli a fissarne nella società sportiva Capitolo 2.2.3. I contatti fisici come rituale 2.2.4. Favorire e incoraggiare in modo mirato i contatti fisici Introdurre ad esempio • Il «dammi il cinque» al momento del saluto iniziale / del commiato Altre misure possibili: • Introdurre dei giochi sui contatti fisici negli allenamenti. • Come si comporta il ragazzino con gli altri allenatori? • Parlare ai genitori del comportamento del figlio. Esempio 8 Una giocatrice della prima squadra giovanile (15 anni) inizia ad indossare abiti molto sexy e poco funzionali durante gli allenamenti: calzoncini aderenti e canotte sopra l’ombelico. Inoltre si mette a flirtare palesemente con l’allenatore venticinquenne, il quale si sente confuso ma a volte ricambia le attenzioni. L’assistente allenatore nota la situazione e non approva la relazione che si è instaurata fra l’allenatore e la ragazza. Tema / Parole chiave I giovani si innamorano dei loro allenatori Gestire le avance (provocazioni) dei giovani Reazione possibile L’assistente allenatore parla della situazione con l’allenatore e il responsabile del settore giovanile L’allenatore definisce dei limiti chiari con la ragazza e respinge con determinazione e rispetto le sue avance. Il responsabile del settore giovanile ricorda le regole sull’abbigliamento alla ragazza e la invita ad attenervisi. Durante un corso per allenatori, il responsabile del settore giovanile parla brevemente di «giovani e pubertà». Altra documentazione 8 misure Capitolo di riferimento Capitolo 6 Manuali sul sito di Swiss Olympic Giovani alla ricerca Capitolo 5.1 Gestire le avance dei bambini Olympic Spirit for Kids M 27 Esempio 9 Un innocente scambio di sms fra due giovani, una ragazza di 14 e un ragazzo di 17 che fanno parte della stessa società sportiva, si trasforma in un gioco erotico. Dopo aver ricevuto delle foto erotiche dal diciassettenne, la giovane si sente molestata e lo comunica per sms al ragazzo che, tuttavia, continua a spedirle delle immagini inequivocabili. La quattordicenne ne parla con la madre, la quale si rivolge all’allenatore. Tema / Parole chiave Molestie fra giovani Molestie sessuali 28 Olympic Spirit for Kids M Reazione possibile L’allenatore riferisce il caso al presidente. Il presidente convoca una riunione del gruppo d’intervento. Il gruppo d’intervento decide di organizzare dei colloqui separati con i due giovani e con i loro genitori. Nel frattempo la persona di contatto della società si rivolge ad un servizio specializzato per ricevere consigli su come procedere. Il ragazzo riceve un richiamo dalla dirigenza della società ma può continuare a praticare sport all’interno della società. I genitori di entrambi i ragazzi e i funzionari della società coinvolti sono informati per lettera delle misure adottate e delle decisioni prese dal gruppo d’intervento. Altra documentazione Guida Manuali sul sito di Swiss Olympic 8 misure Persona di contatto Capitolo di riferimento Capitolo 6 Giovani alla ricerca Esempio 10 La madre di un ragazzo di 13 anni contatta il presidente della società e gli racconta che dopo gli allenamenti, negli spogliatoi i giovani visionano delle immagini pornografiche sui loro cellulari e se le scambiano. Ha trovato delle immagini di questo tipo nel telefonino del figlio. Inoltre i ragazzi avrebbero cercato di filmarsi mentre erano completamente nudi. Tema / Parole chiave Pornografia Molestie sessuali Reazione possibile La società informa i genitori che i loro figli sono punibili se scaricano, inoltrano o non Consapevolezza dell’entourage cancellano delle immagini pornografiche ricevute. Filmare altre persone (nude) sotto la doccia o nello spogliatoio rappresenta una violazione delle regole comportamentali e di decoro fissate dalla società sportiva. Inoltre possono essere percepite come molestie sessuali. Altra documentazione 8 misure Art. 197.4 del codice penale Manuale per responsabili di società, allenatori e genitori Manuale al sito www.swissolympic.ch / Ethik / keine sexuellen Übergriffe / Download Capitolo di riferimento 6.5. Sperimentare e testare i limiti Ai genitori viene chiesto di fare in modo che queste immagini vengano cancellate. Fornire le stesse informazioni ai giovani durante l’allenamento. Stabilire o concordare delle regole riguardanti l’uso del cellulare durante gli allenamenti, le competizioni e negli spogliatoi. Ad esempio: • Spegnere i cellulari • Consegnare i cellulari prima dell’allenamento o della gara Olympic Spirit for Kids M 29 «No agli abusi sessuali nello sport» Otto misure per ancorare la prevenzione nella società 1. Carta etica negli statuti Introdurre la Carta etica negli statuti non indica solo la posizione chiara della società sportiva, bensì rappresenta anche la base su cui si fondano i regolamenti, gli impegni, ecc. 2. Direttive e regole comportamentali Canoisti, sportivi di atletica leggera o alpinisti si allenano in condizioni molto diverse. Le direttive devono dunque essere adattate in modo mirato alle circostanze prendendo tuttavia in considerazione i punti seguenti: • spogliatoi/docce separati per i giovani di età inferiore ai 16 anni e gli adulti • gli adulti non dovrebbero rimanere negli spogliatoi dei bambini e dei giovani, eccezion fatta per motivi necessari di vigilanza (violenza fra i giovani, vandalismi, incidenti, aiuto, ecc.) • pernottamenti fuori casa: camere separate a seconda dei sessi e dell’età (adulti e bambini) • regole comportamentali: cosa possono fare gli allenatori per prevenire abusi e molestie sessuali (manuale al sito www.spiritofsport.ch) • regole specifiche allo sport praticato su temi come le forme di aiuto, l’abbigliamento, ecc. Nel caso di violazione delle regole comportamentali, gli interessati vanno richiamati all’ordine. La non osservanza di regole individuali non va comunque associata automaticamente ad un abuso sessuale e le sanzioni dovrebbero essere applicate soltanto quando gli interessati non dimostrano alcuna disponibilità a modificare il proprio atteggiamento. zioni sulle ragioni che lo hanno spinto a cambiare società ed esige delle referenze. In caso di dubbi, informarsi direttamente presso la società di provenienza. 5. Persona di contatto La prevenzione degli abusi sessuali è di competenza della dirigenza della società, la quale può designare una persona di contatto con il compito di attuare la prevenzione. Ad essa spettano pure le seguenti mansioni: • Persona di contatto per membri, allenatori, famigliari, terzi • Discussione annuale con l’allenatore • Informare i membri della società (ad es. una volta all’anno nel bollettino della società) • Aggiornare la documentazione e il sito internet • Una volta all’anno, informare la dirigenza in merito all’applicazione pratica della prevenzione Per svolgere al meglio il proprio incarico la persona di contatto deve conoscere: • il documento di supporto «Cos’è un abuso sessuale» • le regole e gli impegni specifici della società • i manuali, le disposizioni e la documentazione della federazione • il sito internet www.spiritofsport.ch • lo schema d’intervento • la persona di contatto nella federazione • l’indirizzo del servizio cantonale competente* * v. al sito www.spiritofsport.ch 3. Informare gli allenatori e i monitori Non serve a nulla inserire delle regole comportamentali, delle direttive o la Carta etica negli statuti prima di averne informato gli allenatori e i monitori. Di seguito qualche suggerimento per evitare problemi: • Far sottoscrivere un impegno personale agli allenatori. • Inserire nel contratto la prevenzione degli abusi sessuali. • Informare verbalmente gli allenatori. Tutti gli allenatori dovrebbero ricevere i manuali e conoscere il nome della persona di contatto. 4. Chiedere delle referenze ai nuovi allenatori Durante la procedura d’assunzione di un nuovo allenatore o monitore, la persona competente (capo allenatore, capo della formazione, responsabile del settore giovanile) chiede spiega- 30 Olympic Spirit for Kids M Se una società mette a disposizione i manuali e la documentazione e comunica in modo chiaro quali sono le misure che adotta, questi compiti implicano un impegno di circa 15 ore all’anno per la persona di contatto. 6. Piano d’intervento Una società deve sapere con esattezza su quale piano occorre basarsi in caso di sospetto o di abuso e può scegliere fra quello messo a disposizione dalla società, dalla federazione o da Swiss Olympic. È importante definire con largo anticipo quali siano le persone da informare in caso di abuso, chi debba assumersi la responsabilità dell’intervento e chi invece vada coinvolto nell’azione di sostegno. 7. Informare i membri della società L’obiettivo è che i membri della società e i genitori dei giovani sappiano che gli abusi sessuali non sono tollerati, che conoscano il nome della persona di contatto e dove rivolgersi per ottenere informazioni supplementari. Questo obiettivo può essere raggiunto nel modo seguente: • informazione annuale nel bollettino della società • informazioni sul sito internet della società, eventualmente inserire il link della federazione o quello del sito www.spiritofsport.ch • informare subito i nuovi membri 8. Monitoraggio − Verifica degli obiettivi Una volta all’anno, la persona di contatto informa la dirigenza della società sull’applicazione pratica delle misure (ad es. durante una seduta del comitato direttivo). Questo rapporto serve a verificare se le attività svolte in ambito di prevenzione di abusi sessuali sono sufficienti oppure se necessitano di adattamenti. Olympic Spirit for Kids M 31 «Io dico di no.» 32 Olympic Spirit for Kids M Gestione: Impressum Edizione: Autori: Grafica: Foto: Stampa: 1a edizione: Lingue: Swiss Olympic, Ittigen a Berna Stephan Schüepp Esperto di prevenzione Anton Lehmann Esperto di prevenzione nel e attraverso lo sport Ingrid Hülsmann Psicologa specialista in psicoterapia FSP Annette Bischof-Campbell Consulente sessuale Monika Egli-Alge Psicologa specialista in psicoterapia FSP Wiggenhauser & Woodtli, Benken ZH Rolf Siegenthaler printgraphic AG, Bern 2012 D, F, I Swiss Olympic Casa dello sport Talgutzentrum 27 3063 Ittigen a Berna Casella postale 606 3000 Berna 22 Tel. +41 ( 0 ) 31 359 71 11 Fax +41 ( 0 ) 31 359 71 71 [email protected] www.swissolympic.ch National Supporter Leading Partners