BASILICATA
Diadumeno, II sec d.C., copia in marmo da un originale bronzeo del V sec a.C.
dello scultore greco Policleto, Venosa, Museo Archeologico Nazionale
La Concertazione
tra pubblico e privato
per l’ottimale
valorizzazione del
patrimonio culturale lucano
20 - 22 MAGGIO
Edizioni MP MIRABILIA
CULTURA
A PORTE
APERTE
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA BASILICATA
CULTURA
A PORTE
APERTE
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO
E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ
E LA STANDARDIZZAZIONE
DELLE PROCEDURE
Direttore Generale Maddalena Ragni
Servizio IV - Comunicazione e Promozione
Responsabile Antonella Mosca
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI
CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA
BASILICATA
Direttore Regionale Alfredo Giacomazzi
Referenti per il progetto Elvira Pica e
Massimo Carriero
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici
ed Etnoantropologici della Basilicata
Soprintendente ad interim Salvatore Abita
Referente per il progetto Silvia Padula
COORDINAMENTO GENERALE DEL PROGETTO
Antonella Mosca
In collaborazione con Monica Bartocci
e Simona Pantella
Hanno inoltre collaborato Costanza Barbi,
Antonella Corona, Francesca D’Onofrio,
Rossella Flenghi, Maria Cristina Manzetti,
Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli,
Susanna Puccio, Maria Angela Siciliano
Rapporti con i media
Vassili Casula
Comunicazione multimediale
Alberto Bruni, Renzo De Simone,
Francesca Lo Forte, Emilio Volpe
Amministrazione
Laura Petracci
Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici della Basilicata
Soprintendente Attilio Maurano
Referente per il progetto Tonino Garzia
Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Basilicata
Soprintendente ad interim Caterina Greco
Referente per il progetto Lucia Moliterni
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
Soprintendente ad interim Donato Tamblè
Referente per il progetto Donatina Miranda
Archivio di Stato di Potenza
Direttore ad interim Donato Tamblè
Referente per il progetto Valeria Verrastro
Archivio di Stato di Matera
Direttore Antonella Manupelli
Referente per il progetto Antonella Manupelli
Biblioteca Nazionale di Potenza
Direttore ad interim Francesco Sabia
Referente per il progetto Giuseppe Vinci
“Cantieri aperti” comunicazione
e partecipazione amministrativa
Basilicata
20 - 22 maggio 2009
CULTURA
A PORTE
APERTE
S
O
5
M
M
A
R
I
O
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
37
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: il MiBAC Incontra il Territorio
41
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: Attività di programmazione
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per l’anno 2008
43
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: la Modulistica
e il Piano di Riduzione degli Oneri Amministrativi
Struttura del MiBAC in Basilicata
47
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Basilicata
62
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata
90
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
della Basilicata
101
Soprintendenza Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici
della Basilicata
107
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
112
Archivio di Stato di Matera
117
125
Archivio di Stato di Potenza
Biblioteca Nazionale di Potenza
Istituzioni
135
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sviluppo
e la Competitività del Turismo: Azioni per lo Sviluppo Turistico
del Mezzogiorno
139
Ministero dell’Interno Dipartimento per le Libertà Civili
e l’Immigrazione - Direzione Centrale per l’Amministrazione
del Fondo Edifici di Culto: Fondo Edifici di Culto
140
Regione Basilicata: Dipartimento Formazione Lavoro Cultura e
Sport Ufficio Cultura
143
Provincia di Matera: Assessorato alla Cultura
145
Provincia di Potenza: Assessorato alla Cultura
147
UPI - Unione delle Province d’Italia: cos’è l’Unione delle Province
d’Italia
148
ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani
150
INVITALIA - Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti
e lo Sviluppo d’Impresa Spa
153
ICOM – International Council of Museum Comitato Nazionale
Italiano (Icom Italia)
3
Istituti Enti Associazioni
157 AIPAI - Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico
Industriale Sezione Basilicata
159
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
165
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
169
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte
173
Apt Agenzia di Promozione Territoriale Basilicata
177
ArcheoClub d’Italia
186
Confartigianato
192
Confindustria
196
Consiglio Nazionale Architetti
197
Consiglio Nazionale degli Ingegneri
199
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Potenza
201
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera
202
FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano
207
Federculture
210
Fondazione Zétema
216
FORMEZ – Centro Formazione Studi
231
Istituto Italiano dei Castelli
238
Italia Nostra
242
Legambiente
246
Mecenate 90
248
Paleoworking Potenza
250
SIPBC - Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
254
Touring Club Italiano
259
UNPLI - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
Luoghi d’Arte Statali
265
4
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna
Cultura a porte aperte
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
IL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
Maddalena Ragni
Direttore Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità
e la standardizzazione delle procedure
STORIA
Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nasce sotto il Governo Moro IV nel 1974, la
sua organizzazione viene regolamentata con D.P.R. 3 dicembre 1975, n. 805.
Il primo incarico di Ministro è affidato a Giovanni Spadolini, a cui si deve la ferma volontà
di costituzione di una struttura separata dalla Pubblica Istruzione, con competenze specifiche e dirette in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari secondo la legislazione vigente.
L’intento è quello di creare un organismo prevalentemente tecnico, destinato a raccogliere in buona parte le competenze e le funzioni in materia prima affidate al Ministero
della Pubblica Istruzione per il tramite della Direzione Generale delle Antichità e le Belle
Arti. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero anche alcune del Ministero degli
Interni, come gli archivi di Stato, e della Presidenza del Consiglio dei Ministri come la discoteca di Stato, l'editoria libraria e diffusione della cultura.
Con decreto legislativo 20 ottobre 1998 n. 368, la struttura viene riformata e la denominazione viene mutata in Ministero per i Beni e le Attività Culturali, attuale MiBAC; a
tutte le precedenti competenze e funzioni sono state aggiunte: la promozione dello
Sport e dell’impiantistica sportiva e la promozione delle attività dello Spettacolo in tutte
le sue espressioni.
Il mutamento terminologico evidenzia il cambiamento di prospettiva imperniato anche
sul valore culturale che non è rappresentato dall’oggetto materiale nella sua estrinsecazione fisica, bensì dalla funzione sociale del bene, visto come fattore di sviluppo della
collettività e come elemento storico attorno a cui si definisce l’identità delle collettività locali.
L’organizzazione dell’apparato è rimasta pressoché immutata fino al 2000, quando, a seguito delle innovazioni introdotte nell’assetto della Pubblica Amministrazione dalle cd.
Leggi Bassanini, in applicazione del D. Lgs. 30.7.1999, n. 300, è stato emanato il d.P.R.
29.12.2000, n. 441.
All’assetto organizzativo le modifiche introdotte con tale provvedimento sono di particolare rilevanza e risultano tutte in linea con i principi in base ai quali si è inteso concepire un diverso ruolo dell’apparato centrale della Pubblica Amministrazione, senza
per questo modificare la Costituzione: decentramento amministrativo, trasferimento
dei poteri e delle risorse dal centro alla periferia, principio di sussidiarietà e diversa ripartizione di funzioni tra Stato e regioni, nonché tra regioni ed enti locali, riconoscimento della importantissima funzione che può svolgere il privato anche nei settori che
non hanno natura di imprenditorialità.
Una vera rivoluzione peraltro già annunciata negli anni Settanta con la nascita delle
Regioni.
Coerentemente con questa nuova concezione, per quanto riguarda nello specifico il settore dei beni culturali, con il citato d.P.R. n. 441 del 2000, sono state istituite le Soprintendenze regionali, con rilevanti funzioni di coordinamento delle uffici periferici presenti
nei rispettivi ambiti territoriali regionali, è stata istituita la figura del Segretario Generale, con corrispondenti funzioni di coordinamento delle strutture centrali, il precedente
Ufficio Centrale per i beni archeologici, architettonici, ambientali, artistici e storici viene
5
Cultura a porte aperte
soppresso ed in suo luogo è istituita per ogni settore una specifica direzione generale,
che, unitamente a quelle inerenti gli archivi, i beni librari, cinema e spettacolo, raggiungono il numero di otto direzioni.
Dalla nuova articolazione è derivata nel tempo una nuova visione dell’intervento pubblico in materia di beni culturali, consistente nel passaggio da un’attività di tutela statica del bene, ad un intervento diretto a garantire alla collettività una fruizione ampia
ed effettiva del valore culturale custodito nel bene. Ciò ha comportato la maturazione
del concetto che l’intervento pubblico sui beni culturali non deve esaurirsi nell’attività
di tutela, ma deve attribuire sempre più rilievo alle attività dirette a favorire la fruizione
collettiva dei beni culturali, e cioè le attività di valorizzazione e di gestione.
La completa trasformazione dell’impianto organizzativo ha richiesto, come è comprensibile, interventi regolamentari successivi per la messa a punto delle modifiche e l’adeguamento delle stesse alla continua e rapida evoluzione della società e delle esigenze
della collettività.
Per questo, successivamente al d.P.R. n. 441 del 2000, è intervenuto, prima il d.P.R.
10.6.2004, n. 173 e quindi il d.P.R. 26.11.2007, n. 233 del quale è in atto una ulteriore modifica con regolamento in corso di approvazione e pubblicazione.
Sotto il profilo organizzativo, entrando nel merito dei contenuti dei predetti atti regolamentari, si rileva come, con il d.P.R. n. 173 del 2004, si sia, da un lato optato per un modello che al suo apice ha previsto non la figura del segretario generale, ma bensì
l’istituzione di quattro dipartimenti, ciascuno per ogni settore (arti, archivi e biblioteche,
cinema e spettacolo, affari generali e innovazione), e dall’altro si sia rafforzato il decentramento amministrativo con l’istituzione delle direzioni regionali, in luogo delle soprintendenze, con competenze non solo di coordinamento, ma anche operative e
tecniche.
Con il d.P.R. n. 233 del 2007, ancora in vigore, si è preferito, invece, ripristinare la figura
del segretario generale, rafforzare ulteriormente il ruolo delle direzioni regionali e riconoscere alle direzioni generali di settore una funzione essenziale e prevalente di indirizzo.
Grazie, quindi, a questa complessa riforma, peraltro ancora in corso di definizione, si è
ridisegnata la struttura del Ministero con la volontà di rendere più efficiente l’assetto
operativo sia a livello centrale che periferico. L’intento è stato quello di raggiungere una
modernizzazione informatica, tecnologica e organizzativa per un’Amministrazione più
capillare e radicata sul territorio, più vicina ai cittadini, più collaborativa con Regioni ed
Enti locali, più integrata con l’Università e la Ricerca, più aggiornata professionalmente.
Sono state individuate nuove forme di intervento, maggiori risorse disponibili in grado
di dare un impulso forte all’innovazione operativa del Ministero. Vero cuore della riforma è stato l’aver previsto, sia prima con la creazione del Dipartimento per la Ricerca,
l’innovazione e l’Organizzazione e l’istituzione della Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione, sia successivamente con il mantenimento delle rispettive competenze, un intervento importante e fondamentale nell’ambito della
modernizzazione ed informatizzazione della Pubblica Amministrazione.
Nel 2006, con il Governo Prodi le competenze dello Sport vennero assegnate al nuovo
Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel 2007, con l’entrata in vigore del Regolamento d.P.R. n. 233 già citato, infine, è stata
prevista la nascita dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, dalla fusione di due precedenti Istituti (Istituto Centrale per
la Patologia del Libro e Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di
Stato) e dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ex Istituto Centrale
per il Restauro): entrambi dotati di autonomia speciale.
6
Cultura a porte aperte
STRUTTURA
Si tratta di una struttura capillare che dispone di uffici di diretta collaborazione del Ministro e Uffici propri del dicastero a livello centrale e territoriale.
Agli uffici a livello centrale appartengono 9 Direzioni Generali, il Consiglio Superiore
per i Beni Culturali e Paesaggistici, i Comitati tecnico-scientifici, gli Istituti Centrali l’Opificio delle pietre dure, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, Istituto superiore per la conservazione ed il restauro - e altri Istituti con finalità particolari
quali l’Archivio Centrale dello Stato, le Soprintendenze Speciali per i Beni Archeologici,
le Biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze.
Sul territorio operano 17 Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici, che
hanno sede nel capoluogo della rispettiva regione e coordinano le attività delle 82 Soprintendenze specialistiche, operanti in ambito archeologico, architettonico, storico, artistico ed etnoantropologico, delle 19 Soprintendenze Archivistiche a cui vanno aggiunte
le 135 tra sedi archivistiche e sezioni distaccate, delle 45 Biblioteche Statali, dei 424 tra
musei, monumenti e aree archeologiche.
Salone ex Consiglio Nazionale, Collegio Romano, Roma
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Cultura a porte aperte
ORGANIGRAMMA GENERALE
8
Cultura a porte aperte
ORGANIZZAZIONE E COMPETENZE
SEGRETARIATO GENERALE
Il Segretario Generale del Ministero è nominato ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del
D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e, in conformità a quanto disposto dall'articolo 6 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, opera
alle dirette dipendenze del Ministro. Il Segretario Generale assicura il coordinamento e
l’unità dell'azione amministrativa, coordina gli uffici di livello dirigenziale generale, riferisce periodicamente al Ministro gli esiti della sua attività.
Svolge, altresì, funzioni di coordinamento e monitoraggio sulle attività di valorizzazione
dei beni culturali, offrendo il necessario supporto per l'elaborazione dei criteri di gestione, anche integrata; per l'individuazione degli strumenti giuridici adeguati ai singoli
progetti di valorizzazione ed alle realtà territoriali in essi coinvolte; per la predisposizione dei modelli di bando di gara e delle convenzioni-tipo per l'affidamento dei servizi
aggiuntivi, nonché dei modelli di atti per la costituzione dei soggetti giuridici previsti
dall'articolo 112, comma 5, del Codice.
Coordina la predisposizione delle intese istituzionali di programma Stato - Regioni in
materia di valorizzazione, degli accordi per la valorizzazione integrata dei beni culturali previsti dall'articolo 112, comma 4, del Codice e per la gestione di servizi strumentali
comuni di cui al comma 9 del medesimo articolo 112.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. Il Segretariato si articola in
22 uffici dirigenziali non generali, compresi gli Istituti speciali e centrali ed il Servizio
Ispettivo.
SEGRETARIATO GENERALE
Servizio I - Affari
generali, tematiche
trasversali, coordinamento
Servizio II - Osservatorio
per le attività
internazionali
Servizio III Ufficio studi
Servizio IV Servizio ispettivo
Istituti centrali
Istituti dotati di
autonomie speciale
Istituto Centrale
per il catalogo e la
documentazione
Istituto Superiore per la
Conservazione
ed il Restauro
Opificio delle Pietre Dure
Istituto Centrale per il
restauro e la conservazione
del patrimonio archivistico
e librario
Istituto Centrale
per il catalogo unico delle
biblioteche italiane e per le
informazioni bibliografiche
Istituto Centrale per la
demoetnoantropologia
Istituto Centrale
per gli archivi
Istituto Centrale
per i beni sonori ed il
restauro
9
Cultura a porte aperte
Struttura
Servizio I Servizio II Servizio III Servizio IV -
Affari generali, tematiche trasversali, coordinamento
Osservatorio per le attività internazionali
Ufficio studi
Servizio ispettivo
Afferiscono al segretariato generale
Istituti centrali
1. Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
2. Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni
bibliografiche
3. Opificio delle pietre dure
4.Istituto centrale per la demoetnoantropologia
5. Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario
6.Istituto centrale per gli archivi
7. Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Istituto superiore per la conservazione ed il restauro
Restauro della Porta del Paradiso del Ghiberti, Firenze. Opificio delle Pietre Dure
10
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE,
LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
La Direzione Generale per l'Organizzazione, l'Innovazione, la Formazione, la Qualificazione professionale
e le Relazioni sindacali cura la gestione efficiente, unitaria e coordinata del personale e dei servizi comuni
anche mediante strumenti di innovazione tecnologica; è competente in materia di stato giuridico e trattamento economico del personale, di relazioni
sindacali, di concorsi, assunzioni, assegnazioni, mobilità nazionale e formazione del personale nonché in
materia di politiche del personale per le pari opportunità. Inoltre, è competente per l'attuazione delle direttive del Ministro in ordine alle politiche del Progetto Fonia Dati Immagini
personale e alla contrattazione collettiva e per l'emanazione di indirizzi ai direttori regionali ai fini dell'applicazione dei contratti collettivi e
della stipula di accordi decentrati; elabora proposte per la definizione di una strategia
unitaria per la modernizzazione dell'amministrazione, anche attraverso le tecnologie
dell'informazione e della comunicazione, e traduce in progetti coordinati e piani
d'azione il conseguente disegno strategico assicurandone il monitoraggio e verificandone l'attuazione.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. Si articola in 4 uffici dirigenziali non generali.
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE
PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Servizio I - Affari
generali, sistemi
informativi, tecnologie
innovative
Servizio II - Concorsi e
assunzioni, mobilità,
relazioni sindacali.
Formazione e aggiornamento professionale del
personale
Servizio III - Stato
giuridico ed economico
Servizio IV
Contenzioso
e procedimenti disciplinari
Struttura
Servizio I - Affari generali, sistemi informativi, tecnologie innovative
Servizio II - Concorsi e assunzioni, mobilità, relazioni sindacali. Formazione e aggiornamento professionale del personale
Servizio III - Stato giuridico ed economico
Servizio IV - Contenzioso e procedimenti disciplinari
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
La Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la
qualità e la standardizzazione delle procedure svolge funzioni e compiti in materia di bilancio e programmazione delle risorse finanziarie, di qualità e standardizzazione delle
procedure; cura, previa istruttoria degli Istituti culturali interessati, la promozione della
conoscenza e dell'immagine dei beni e delle attività culturali in ambito nazionale ed
internazionale.
Presso la Direzione opera il Nucleo per la valutazione degli investimenti.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. Da essa dipendono funzionalmente, per gli aspetti contabili, le Direzioni Regionali di cui all'articolo 17. Si articola
in 4 uffici dirigenziali non generali.
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE,
LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici
(per gli aspetti contabili)
Servizio I - Affari generali
e bilancio
Struttura
Servizio I Servizio II Servizio III Servizio IV -
Servizio II
Programmazione
Servizio III - Qualità e
standardizzazione delle
procedure
Servizio IV
Comunicazione e
promozione
Affari generali e bilancio
Programmazione
Qualità e standardizzazione delle procedure
Comunicazione e promozione
MP MIrabilia s.r.l. - www.mpmirabilia.it
9
San Valentino è la festa dell’amore
e, come ogni anno,
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
vuole regalare a tutti una giornata
all’insegna dell’arte e della cultura.
Lo slogan Innamorati dell’Arte è un invito
a visitare e conoscere il patrimonio artistico
italiano insieme alle persone amate,
per condividere le emozioni e la gioia
che l’arte suscita in chi vi si accosta.
Il 14 febbraio, nei luoghi d’arte statali
(musei, monumenti e siti archeologici),
un biglietto d’ingresso
vale per due persone.
Tutte le iniziative sono pubblicate
sul sito istituzionale del Ministero.
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
Amore e Psiche, Ostia Antica (fine del III secolo d.C.)
Materiale divulgativo Grandi Eventi 2009
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHEOLOGICI
La Direzione Generale per i Beni Archeologici svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti
alle Direzioni Regionali ed ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alla tutela di aree e beni archeologici, anche subacquei.
Esercita la vigilanza sulle Soprintendenze speciali per i beni archeologici di Napoli e
Pompei e di Roma. Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. Si articola in 3 uffici dirigenziali non generali, compresi gli Istituti speciali e nazionali.
DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHEOLOGICI
Servizio I - Tutela del
patrimonio archeologico
Servizio II - Gestione e
monitoraggio del
patrimonio archeologico.
Affari generali, personale,
programmazione e
bilancio
Servizio III - Valorizzazione, promozione e
comunicazione del
patrimonio archeologico
Istituti
Istituti dotati di
autonomia speciale
Soprintendenza al Museo
Nazionale preistorico ed
etnografico“L. Pigorini”
Soprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di
Napoli e Pompei
Museo Nazionale d’Arte
Orientale
Soprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di
Roma
Struttura
Servizio I - Tutela del patrimonio archeologico
Servizio II - Gestione e monitoraggio del patrimonio archeologico. Affari generali, personale, programmazione e bilancio
Servizio III - Valorizzazione, promozione e comunicazione del patrimonio archeologico
Afferiscono alla Direzione Generale
1. Soprintendenza al Museo nazionale preistorico
ed etnografico “L. Pigorini” — con sede a Roma
2. Museo Nazionale d’Arte Orientale — con sede a
Roma
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
di Napoli e Pompei
2. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
di Roma
Cratere di Talos, Museo Archeologico
Nazionale, Ruvo di Puglia
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO, L’ARCHITETTURA
E L’ARTE
La Direzione Generale per la Qualità e
la Tutela del Paesaggio, l'Architettura
e l'Arte Contemporanee svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle Direzioni Regionali ed ai soprintendenti
di settore ai sensi delle disposizioni in
materia, relativi alla qualità ed alla tutela paesaggistica, alla qualità architettonica ed urbanistica ed alla
promozione dell'arte contemporanea.
Costituisce centro di responsabilità
amministrativa ai sensi dell'articolo 3
del decreto legislativo 7 agosto 1997, n.
Real Basilica, Superga (TO)
279, e successive modificazioni. Si articola in cinque uffici dirigenziali non generali, compreso il Centro per la documentazione
e la valorizzazione delle Arti Contemporanee.
DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO, L’ARCHITETTURA E L’ARTE
Servizio I
Servizio II
Servizio III
Affari generali,
Tutela del paesaggio
Pianificazione e
personale, programqualità del paesaggio
mazione e bilancio
Struttura
Servizio I Servizio II Servizio III Servizio IV Servizio V -
Affari generali, personale, programmazione e bilancio
Tutela del paesaggio
Pianificazione e qualità del paesaggio
Architettura contemporanea
Arte contemporanea
Villa Romana, Sirmione (BS)
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Servizio IV
Architettura
contemporanea
Servizio V
Arte contemporanea
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHITETTONICI, STORICO ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI
La Direzione Generale per i Beni Architettonici, Storico - Artistici ed Etnoantropologici
svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle Direzioni generali periferiche o ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alla tutela dei beni
architettonici, storici, artistici ed etnoantropologici, ivi compresi i dipinti murali e gli apparati decorativi. Esercita, per il settore di competenza, la vigilanza sugli Istituti di cui all'articolo 15, comma 1, lettera d), e comma 3, lettere c), d), e) ed f). Costituisce centro di
responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 agosto
1997, n. 279, e successive modificazioni. Si articola in undici Uffici dirigenziali non generali, compresi gli Istituti speciali e nazionali. I compiti di detti Uffici sono definiti con
decreto ministeriale di natura non regolamentare.
DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHITETTONICI, STORICO ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI
Servizio I - Affari
generali, personale,
programmazione e
bilancio
Servizio II - Tutela del
patrimonio architettonico
Servizio III - Tutela del
patrimonio storicoartistico ed
etnoantropologico
Istituti centrali
Istituto Centrale per la
Demoetnoantropologia
Soprintendenza alla
Galleria Nazionale
d’Arte Moderna e
Contemporanea
Istituto Nazionale per la
Grafica
Servizio IV
Musei, mostre e
valorizzazione
Istituti dotati di
autonomia speciale
Soprintendenza speciale per
il patrimonio storico,artistico
ed etnoantropologico e per il
Polo museale della città di
Venezia e dei Comuni della
Gronda lagunare
Soprintendenza speciale per
il patrimonio storico,artistico
ed etnoantropologico e per il
Polo museale della città di
Napoli
Soprintendenza speciale per
il patrimonio storico,artistico
ed etnoantropologico e per il
Polo museale della città di
Roma
Struttura
Servizio I - Affari generali, personale, programmazione e bilancio
Servizio II - Tutela del patrimonio architettonico
Servizio III - Tutela del patrimonio storico-artistico
ed etnoantropologico
Servizio IV - Musei, mostre e valorizzazione
Afferiscono alla Direzione Generale
1. Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna
e Contemporanea - con sede a Roma
2. Istituto Nazionale per la Grafica con sede a Roma
Istituti centrali
1. Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Antonello da Messina, Galleria
Nazionale Palazzo Spinola, Genova
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare
2. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Napoli
3. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Roma
4.Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Firenze
15
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
La Direzione Generale per gli Archivi svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle Direzioni Regionali o ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alla tutela dei beni archivistici.
Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Archivio Centrale dello Stato e
sull'Istituto Centrale per gli archivi.
In materia informatica, elabora e coordina le metodologie archivistiche relative all'attività di ordinamento e di inventariazione, esercita il coordinamento dei sistemi informativi archivistici sul territorio nazionale, studia ed applica sistemi di conservazione
permanente degli archivi digitali, promuove l'applicazione di metodologie e parametri,
anche attraverso iniziative di formazione e aggiornamento.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. Si articola in dieci uffici dirigenziali non generali, compresi quelli aventi sede nelle regioni Sicilia e Trentino-Alto
Adige e gli Istituti speciali e centrali.
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Servizio I - Affari
generali, bilancio e
controllo di gestione,
risorse umane e
relazioni sindacali
Servizio II - Tutela e
conservazione del
patrimonio archivistico
Soprintendenza
archivistica per la Sicilia
con sede a Palermo
Archivio di Stato di
Catania
Servizio III - Valorizzazione, promozione,
formazione e relazioni
internazionali
Servizio IV
Innovazione, tecnologia
archivistica e progettualità comunitaria
Istituti centrali
Istituti dotati di
autonomia speciale
Istituto centrale per
gli archivi
Archivio centrale
dello Stato
Archivio di Stato di
Palermo
Archivio di Stato di
Trento con compiti
anche di
Soprintendenza
Archivistica
Struttura
Servizio I - Affari generali, bilancio e controllo di gestione, risorse umane e relazioni
sindacali
Servizio II - Tutela e conservazione del patrimonio archivistico
Servizio III - Valorizzazione, promozione, formazione e relazioni internazionali
ServizioIV - Innovazione, tecnologia archivistica e pro gettualità. comunitaria
Alla Direzione Generale per gli Archivi afferiscono
1. Soprintendenza archivistica per la Sicilia con sede a Palermo
2. Archivio di Stato di Catania
3. Archivio di Stato di Palermo
4.Archivio di Stato di Trento con compiti anche di Soprintendenza Archivistica
Istituti centrali
1. Istituto centrale per gli archivi
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Archivio centrale dello Stato
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
La Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il diritto d'autore svolge
funzioni e compiti non attribuiti alle Direzioni Regionali e ai soprintendenti di settore
ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alle biblioteche pubbliche statali, ai servizi
bibliografici e bibliotecari nazionali, agli istituti culturali, alla promozione del libro e
della lettura ed alla proprietà letteraria e diritto d'autore. Sentite le altre Direzioni Generali competenti, svolge i compiti in materia di proprietà letteraria e di diritto d'autore e di vigilanza sulla Società italiana autori ed editori (SIAE) ai sensi dell'articolo 10
del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e successive modificazioni.
Restano ferme la composizione e le competenze del Comitato consultivo permanente
per il diritto di autore di cui all'articolo 190 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive
modificazioni, che opera presso la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il diritto d'autore e svolge funzioni di organo consultivo centrale.
Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Istituto Centrale per il Catalogo
Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sul Centro per
il libro e la lettura e sull'Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. Si articola in 9 uffici dirigenziali non generali, compresi gli Istituti speciali, nazionali e centrali.
DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE
Servizio I - Affari
generali,personale e
bilancio
Servizio II - Patrimonio
bibliografico statale e
non statale
Istituti centrali
Struttura
Servizio I Servizio II Servizio III Servizio IV -
Servizio III
Istituti culturali
Servizio IV
Diritto d’autore e
vigilanza sulla SIAE
Istituti dotati di
autonomia speciale
Istituto centrale per il
catalogo unico delle
biblioteche italiane e per
le informazioni
bibliografiche
Biblioteca nazionale
centrale di Roma
Istituto centrale per i beni
sonori ed audiovisivi
Centro per il libro e la
lettura
Biblioteca nazionale
centrale di Firenze
Affari generali, personale e bilancio
Patrimonio bibliografico statale e non statale
Istituti culturali
Diritto d’autore e vigilanza sulla SIAE
Alla Direzione Generale afferiscono
Istituti centrali
1. Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni
bibliografiche
2. Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Biblioteca nazionale centrale di Roma
2. Biblioteca nazionale centrale di Firenze
3. Centro per il libro e la lettura
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
La Direzione Generale per il Cinema svolge funzioni e compiti in
materia di attività cinematografiche. Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. Si
articola in 4 uffici dirigenziali non generali.
Elsa Martinelli sul set
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
Servizio I - Affari generali
e bilancio,
programmazione,risorse
umane,revisione
cinematografica
Servizio II - Produzione,
distribuzione, esercizio e
industrie tecniche
Servizio III - Promozione delle attività
cinematografiche
Servizio IV - Attività
cinematografiche
all’estero
Struttura
Servizio I - Affari generali e bilancio, programmazione, risorse umane, revisione cinematografica
Servizio II - Produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche
Servizio III - Promozione delle attività cinematografiche
Servizio IV - Attività cinematografiche all’estero
DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
La Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo svolge funzioni e compiti in materia di
attività di spettacolo dal vivo, con riferimento alla musica, alla danza, al teatro, ai circhi,
allo spettacolo viaggiante ed ai festival teatrali.
Restano ferme la composizione e le competenze dell'Osservatorio dello spettacolo, che
opera presso la stessa Direzione Generale. Resta fermo quanto previsto all'articolo 11,
comma 2, del decreto legislativo 21 dicembre 1998, n. 492, e successive modificazioni.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni.
Si articola in 3 uffici dirigenziali non generali, i cui compiti sono definiti con decreto ministeriale di natura non regolamentare.
DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
Servizio I - Attività liriche
e musicali
Servizio II - Attività
teatrali
Servizio III - Attività di
danza, circensi e dello
spettacolo viaggiante
Struttura
Servizio I - Attività liriche e musicali
Servizio II - Attività teatrali
Servizio III - Attività di danza, circensi e dello
spettacolo viaggiante
Teatro la Scala, Milano
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Cultura a porte aperte
ISTITUTI TERRITORIALI
DIREZIONE REGIONALI PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
Le Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici coordinano l'attività delle strutture periferiche del Ministero di cui all'articolo 16, comma
1, lettere b), c), d), e), e f), presenti nel territorio regionale.
Curano i rapporti del Ministero e delle strutture periferiche
con le regioni, gli enti locali e le altre istituzioni presenti
nella regione medesima, e, fra l’altro, sono titolari di competenze in materia di verifica di interesse culturale, di dichiarazione di interesse storico artistico, di emanazione di
provvedimenti di tutela indiretta, di autorizzazione di interventi nei quali siano presenti aspetti di competenza di
diverse soprintendenze, di autorizzazione di alienazioni,
permute, costituzione di ipoteca o pegno.
A loro è riconosciuto il ruolo di stazione appaltante. Costituiscono centri di costo e dipendono, funzionalmente, per Castello, Rapallo (GE)
quanto riguarda gli aspetti contabili, dalla Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica la promozione, la qualità e la
standardizzazione delle procedure.
Gli archivi e le Biblioteche, pur nel rispetto della loro autonomia scientifica, costituiscono articolazione delle Direzioni Regionali. Le Direzioni Regionali si articolano negli uffici dirigenziali non generali di seguito elencati:
Soprintendenze per i Beni Archeologici, Architettonici e Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici
In particolare:
- unificano e aggiornano le funzioni di catalogo e tutela nell'ambito della regione di
competenza, secondo criteri definiti dalle competenti direzioni centrali;
- autorizzano l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali;
- dispongono l'occupazione temporanea di immobili per l'esecuzione di ricerche archeologiche o di opere dirette al ritrovamento di beni culturali;
- provvedono all'acquisto di beni e servizi in economia;
- partecipano ed esprimono pareri, riferiti ai settori e agli ambiti territoriali di competenza, nelle conferenze di servizi;
- amministrano e controllano beni dati in consegna;
- curano l'istruttoria finalizzata alla stipula di accordi e convenzioni con i proprietari di beni
culturali oggetto di interventi conservativi alla cui spesa ha contribuito il Ministero al
fine di stabilire le modalità per l'accesso ai beni medesimi da parte del pubblico;
- istruiscono e propongono i provvedimenti di verifica dell'interesse culturale;
- svolgono le istruttorie e propongono al direttore generale centrale competente i provvedimenti relativi a beni di proprietà privata;
- esprimono pareri sulle alienazioni, le permute, le costituzioni di ipoteca e di pegno ed
ogni ltro negozio giuridico che comporti il trasferimento a titolo oneroso di beni culturali appartenenti a soggetti pubblici come identificati dal Codice;
- istruiscono i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice;
- istruiscono e propongono alla direzione generale centrale competente l'esercizio del diritto di prelazione;
- esercitano i compiti in materia di tutela del paesaggio ad esse affidati in base al Codice;
- esercitano ogni altra competenza ad esse affidata in
base al Codice.
Abbazia di Collemaggio, L’Aquila
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Cultura a porte aperte
Soprintendenze Archivistiche
Le Soprintendenze archivistiche svolgono una funzione di tutela e assistenza sugli archivi non statali, pubblici (Archivi di Regioni, Province e Comuni) e privati dichiarati di notevole
interesse storico (con notifica emessa proprio dalla soprintendenza). Nel linguaggio tecnico la sua mansione di controllo si
chiama "vigilanza".La vigilanza non comprende il controllo sulla
fase di riordino, ma si limita a fornire un consulto se richiesto.
Le competenze sono nettamente divise da quelle degli Archivi di Stato che, presenti in ciascuna provincia più 35 sezioni distaccate, si occupano invece degli archivi di enti
pubblici statali centrali e periferici (questure, prefetture, ecc.)
ed espleta una funzione tecnicamente detta di "sorveglianza".
Sorveglianza e vigilanza sono attuate soprattutto per verifiLivres de laudes et dévotions
care che gli archivi vengano gestiti beni, che i locali deputati
1435 - 1440, Archivio di Stato
agli archivi siano idonei, che lo scarto sia effettuato corretdi Torino
tamente. In particolare al momento dello scarto si ha un diverso modo di procedere a seconda se si tratti di ente sorvegliato da un Archivio di Stato
o vigilato da una Soprintendenza.
Archivi di Stato
Gli Archivi di Stato dipendono dalla Direzione Generale degli Archivi e svolgono funzioni di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario dello Stato,
secondo le disposizioni vigenti.
A tal fine, in particolare:
a) conservano, tutelano e valorizzano:
1) gli archivi degli Stati italiani preunitari;
2) i documenti degli organi giudiziari e amministrativi dello
Stato non più occorrenti alle ordinarie esigenze del servizio, acquisiti a norma dell'articolo 30 del testo unico;
3) tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato
abbia in proprietà o in deposito per disposizione di
legge o a qualsiasi titolo;
b) esercitano la sorveglianza, mediante la partecipazione
alle commissioni istituite ai sensi dell'articolo 30 del testo
unico, sugli archivi correnti e di deposito degli organi amministrativi e giudiziari dello Stato e sulla gestione dei
Sigillo del Vescovo Alberto
flussi documentali, qualunque ne sia il supporto, anche in
di Egna 1324 - 1336, Archivio
base alla normativa vigente in materia di riproduzione
di Stato di Bolzano
sostitutiva di documenti digitali e gestione elettronica
dei documenti a norma dell'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica
10 novembre 1997, n. 513, e del decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre
1998, n. 428;
c) esplicano i compiti relativi al trattamento e alla comunicazione dei documenti riservati;
d) svolgono le attività di promozione.
e) curano lo studio, la ricerca, l'ordinamento, l'inventariazione, la riproduzione e la conservazione dei documenti conservati, e possono sottoscrivere, per tali fini e per quelli
di didattica e valorizzazione, convenzioni con enti pubblici ed istituti di studio e ricerca.
20
Cultura a porte aperte
Biblioteche Statali
Le Biblioteche Pubbliche Statali dipendono dalla competente Direzione Generale e svolgono funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte e degli altri beni librari che lo
Stato ha in proprietà o in deposito per disposizione di legge o per altro titolo.
Tenuto conto della specificità delle raccolte, della tipologia degli utenti e del contesto
territoriale in cui ciascuna è inserita, svolgono, in particolare, i seguenti compiti:
a) acquisire, raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana e straniera;
b) conservare, accrescere e valorizzare le proprie raccolte;
c) realizzare con altre biblioteche, con istituti ed enti, sistemi integrati di informazione
e servizi;
d) attività di promozione.
Le Biblioteche Universitarie, in particolare, svolgono le proprie funzioni in coordinamento con le università nelle forme ritenute più idonee sul piano dei servizi e delle acquisizioni.
Le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e di Roma, in attuazione dei servizi bibliografici e bibliotecari nazionali, assicurano altresì in autonomia, la tutela, la conservazione, la gestione, la documentazione e la disponibilità della produzione editoriale
italiana raccolta per deposito legale.
Salone Settecentesco, Biblioteca statale di Montevergine, Mercogliano (AV)
21
Cultura a porte aperte
ATTIVITÀ
Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali è demandato il compito di tutelare, conservare, valorizzare e promuovere l’immenso patrimonio esistente per fronteggiare il
quale sono necessarie risorse finanziarie adeguate e organizzazioni efficienti.
Ai sensi dell’articolo 2 del Codice per i beni culturali e per il paesaggio “Il patrimonio
culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici”.
Della prima categoria fanno parte: le cose immobili e mobili
che presentano interesse storico, artistico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate quali testimonianze aventi valore di civiltà (di cui alla ex
legge 1089 del 1939), ed i beni di interesse paesaggistico (già
tutelati dalla legge 1497 del 1939 e dalla legge "Galasso" 431 del
1985), frutto della millenaria antropizzazione e stratificazione
storica del nostro territorio, un unicum nell'esperienza europea e mondiale tale da meritare tutto il rilievo e la protezione
dovuti.
Restauro di un affresco,
Opificio delle Pietre Dure
Tutela, Conservazione, Valorizzazione e Gestione
Sono questi i compiti istituzionali del MiBAC, sanciti dall’art. 9 della Costituzione, il
quale stabilisce che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Nel 2004 entra in vigore il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 22 Gennaio
2004, n. 42 ai sensi dell'Articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), meglio conosciuto
come Codice Urbani che determina una semplificazione legislativa rispetto alla previgente disciplina, fornendo uno strumento per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio, anche attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali.
I principali capisaldi del testo si possono così sintetizzare:
a) recupero del paesaggio nell’ambito del patrimonio culturale, del quale costituisce
parte integrante alla pari degli altri beni culturali;
b) riconoscimento del carattere rigorosamente unitario della tutela dell’intero patrimonio storico-artistico e paesaggistico così come previsto dalla Costituzione della
Repubblica, sia nell’art. 9, sia nel nuovo Titolo V agli art.117-118;
c) formulazione di un apposito demanio culturale nell’ambito del più ampio patrimonio pubblico, al quale sono ascritti tutti quei beni la cui piena salvaguardia ne richiede
il mantenimento nella sfera della proprietà pubblica;
d) subordinazione della pianificazione urbanistica a quella paesaggistica.
La materia dei Beni Culturali si presenta, inoltre, notevolmente ampliata, con alcune
aperture a settori finora trattati altrove, come la gestione museale, le procedure di intervento conservativo, il campo dell’arte contemporanea.
Tutela
Le attività consistono nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette
ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e
la conservazione per fini di pubblica fruizione. Tali funzioni vengono esercitate direttamente dal Ministero e tramite forme di
intesa e coordinamento, possono essere esercitate dalle Regioni.
I termini della cooperazione tra Stato, Regioni e
Enti locali nell’esercizio della tutela sono stati
affrontati e regolati anche dal Codice Urbani che
assicura una logica unitaria negli interventi di
tutela e un sistema integrato nella valorizzazione dei beni, in base all’art. 118 della Costitu- Restauro di un affresco, Opificio delle Pietre Dure
22
Cultura a porte aperte
zione. Inoltre, conferisce alle Regioni ordinarie la tutela dei beni librari.
La conservazione del patrimonio culturale consiste in una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro (art. 29 del Codice
Urbani). L’insieme di queste attività fa si che si possano limitare le situazioni di rischio
connesse al bene culturale nel suo contesto, controllare le condizioni del bene al fine di
mantenerne l’integrità, l’efficienza funzionale e l’identità, garantire l’integrità materiale
ed il recupero del bene, la sua protezione e la trasmissione dei valori culturali di cui è portatore.
Valorizzazione
Le attività consistono nella costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti,
ovvero nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali, finalizzate all’esercizio delle funzioni ed al
perseguimento di ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e conservazione dei Beni Culturali e Ambientali e ad
incrementare la fruizione.
Tra le azioni istituzionali, quella di maggior rilievo, anche a livello internazionale, è il re- Restauro di un globo, Istituto Centrale per
stauro, uno dei nodi principali attorno al quale il Restauro e la Conservazione del Patrimonio
si sviluppa il lavoro di tutela e conservazione Archivistico e Librario
del patrimonio artistico italiano.
Esso si configura come ponte tra conservazione e innovazione, tra la componente più solida, stratificata e specifica dell’operare sul patrimonio culturale e la componente più fluida
e moderna dello stesso ambito di intervento. Il dibattito culturale contemporaneo sugli interventi di restauro è arricchito dalla componente ecologica e ambientale che si affianca
al consueto obiettivo della conservazione e della trasmissione alle future generazioni del
nostro prezioso patrimonio artistico e culturale, fatto non solo di edifici, sculture e dipinti,
ma anche di libri, documenti, fotografie e pellicole cinematografiche.
Il paesaggio e l’architettura contemporanea,negli ultimi anni,stanno diventando tema centrale di dibattito tra Pubblica Amministrazione e mondo dell’associazionismo e impresa.
Le strutture d’eccellenza nel campo della ricerca e del restauro sono l’Istituto Superiore
per la Conservazione ed il Restauro, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione
del Patrimonio Archivistico e Librario, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e l’Opificio delle Pietre Dure che operano ad altissimo livello tecnico scientifico
e professionale e sono punto di riferimento in tutto il mondo.
Gestione
Il Ministero, attraverso i propri Istituti, gestisce un immenso patrimonio storico, artistico e paesaggistico, il più importante del mondo (circa il 60% del patrimonio culturale
mondiale), costituito da oltre 20.000 centri storici, 45.000 tra castelli e giardini, 30.000
dimore storiche, 100.000 chiese, 2.000 siti archeologici, 3.500 musei pubblici e privati,
9.000 monumenti, centinaia di parchi. Si può certamente affermare che quella italiana
si configura come l’offerta al pubblico più ricca d’Europa.
Tale ricchezza rappresenta un tesoro di inestimabile valore da difendere e valorizzare in
quanto cuore della nostra identità di Paese ma anche elemento di richiamo per i turisti
di tutto il mondo, che determina un modello di vita apprezzato a livello internazionale
in grado di generare effetti positivi sull’economia (occupazione, turismo, servizi) e sulla
qualità della vita (paesaggio, ambiente, istruzione).
L’obiettivo della virtuosa combinazione tra il massimo rigore nella tutela e lo sviluppo
economico e sociale può e deve essere raggiunto anche con l’intento di rendere l’Italia
un caso esemplare a livello internazionale.
In particolare, vista la rilevanza numerica (…….) dei siti italiani inseriti nella lista dell’Unesco, la valorizzazione e la gestione di questi ultimi deve basarsi sull’azione comune
23
Cultura a porte aperte
tra il tessuto produttivo, le istituzioni culturali e le amministrazioni locali, all’insegna
della sostenibilità.
PROMOZIONE
Al fine di rendere fruibile il grande patrimonio italiano, il MiBAC ha l’ulteriore compito
di spiegare con chiarezza ai cittadini le norme che lo tutelano, rendendoli in questo
modo partecipi della difesa dei beni culturali, stimolando ciascuno a sentirsene emotivamente partecipe ed interprete. Compito questo, gravoso e affascinante allo stesso
tempo. Se il vecchio sistema comunicativo era pensato in funzione di quello che si potrebbe definire un “utente modello” (mediamente preparato sulla materia, culturalmente evoluto, in grado di condividere lo stesso contesto e molto motivato alla
comprensione), oggi si sta tentando di superare tale approccio con nuove modalità di
gestione sempre più orientate alle esigenze delle differenti e sempre più vaste fasce di
pubblico. Per svolgere più efficacemente i compiti istituzionali il MiBAC ha investito
molto in un adeguamento tecnologico, informatico ed organizzativo, imperniato su
nuove forme di intervento e su servizi adeguati alla domanda di una utenza sempre
più esigente. L’assetto operativo sia a livello centrale che periferico è indirizzato verso
una qualità amministrativa che ottimizza l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie disponibili e delle professionalità presenti.
Il successo dell’operazione di valorizzazione dei luoghi della cultura che si misura in
base alla soddisfazione dei visitatori ed alla percezione che questi hanno dei luoghi
stessi, passa necessariamente attraverso una puntuale ed attenta strategia di comunicazione integrata che trova il suo strumento fondamentale nel Piano di Comunicazione.
In tal senso, l’impegno del MiBAC si è concentrato su l’apertura prolungata dei luoghi
d’arte per renderli sempre più fruibili. Un’attenzione particolare è richiesta alle Soprintendenze per migliorare l’accoglienza presso le aree archeologiche incrementando le
visite guidate ai cantieri di scavo e di restauro e migliorando l’accessibilità, la comunicazione, l’offerta culturale e l’attenzione verso esigenze ed aspettative dei visitatori.
Una cura particolare è stata riservata anche ai temi dell’adeguamento funzionale e delle
barriere architettoniche e alla semplificazione delle modalità di fruizione.
La qualità delle realizzazioni architettoniche si traduce sempre in una futura qualità
della vita per tutti i cittadini che guardano all’opera come ad una parte del paesaggio
urbano che abitano e attraversano ogni giorno.
Valutazione, valorizzazione e programmazione sono,
quindi, i tre paradigmi definitori del cambiamento di
atteggiamento e di prospettiva del decisore pubblico
nei confronti dei Beni Culturali. Si è passati, infatti, da
un modello statico conservativo a un modello gestionale dinamico, dalla semplice conservazione alla gestione e alla valorizzazione, orientate alla fruibilità
sociale.
Il dicastero è quindi una struttura complessa, che collabora e dialoga sempre più con istituzioni ed enti sia nazionali che internazionali, con le Università e il mondo
accademico, con le associazioni di settore e con il mondo
imprenditoriale, oltreché con i cittadini. Quest’ultimo è
forse il compito più complesso poiché si tratta da un lato
di offrire un’immagine coerente e rendere più facile il
rapporto con il pubblico dal punto di vista burocratico e
amministrativo, dall’altro di rendere consapevoli i cittadini dell’importanza della cultura, nella varietà delle sue
espressioni, per il miglioramento della qualità della vita
e il riconoscimento di un forte senso di identità nazionale legato alle radici storico artistiche del Paese.
Materiali divulgativi Grandi Eventi 2009
24
Cultura a porte aperte
L’attività di promozione viene realizzata attraverso l’ideazione, l’organizzazione e il coordinamento di iniziative culturali e grandi eventi
rivolti al pubblico e diffusi su tutto il territorio
nazionale e non solo. Un esempio sono le grandi
mostre e i grandi9 eventi come la Settimana
della Cultura, le giornate europee del Patrimonio, la Festa Europea della Musica, etc. Il MiBAC,
attraverso un’intensa collaborazione con gli Enti
locali e con gli operatori privati, punta a rendere Stand istituzionale del MiBAC, Salone dell’Arte
questi eventi un potente strumento di markedel Restauro e della Conservazione dei Beni
Culturali e Ambientali, Ferrara 2009
ting territoriale per promuovere insieme opere
d’arte e città, i territori e i loro prodotti, rafforzando il turismo culturale interno e quello proveniente dall’estero.
Altri strumenti di promozione sono la partecipazione a manifestazioni fieristiche nelle
quali, attraverso scelta tematiche, vengono di volta in volta rappresentate le diverse realtà istituzionali del Ministero; la promozione di iniziative e di contatti con gli organi di
comunicazione e di informazione nazionali ed internazionali; l’organizzazione di concorsi rivolti ai giovani e iniziative in collaborazione con gli Enti locali, per promuovere e
valorizzare il patrimonio italiano e le idee.
Ad esempio, il settore delle biblioteche e delle istituzioni culturali conosce oggi un momento di forte crescita in termini progettuali, gestionali, organizzativi e, soprattutto, in
termini di servizi. Innovazione tecnologica e collaborazione istituzionale sono dunque
i presupposti operativi dell’attuale attività in favore dei beni librari. Dopo anni di stasi,
è stata rafforzata l’attività di ristrutturazione edilizia delle sedi delle biblioteche pubbliche statali, che debbono ora essere dotate di moderni sistemi antincendio, antifurto,
antitaccheggio, antiscasso e di impianti di controllo e sicurezza.
L’incremento consistente del numero dei visitatori delle biblioteche negli ultimi anni,è stato
soprattutto determinato da un uso ampio e vario delle biblioteche che diventano sempre
più centri informativi per effettuare ricerche e consultare fonti in rete. La rete del Servizio Bibliotecario Nazionale è stata potenziata attraverso lo sviluppo e l’applicazione degli strumenti tecnologici che consentono la digitalizzazione dell’intero patrimonio bibliografico.
L’amministrazione archivistica è il settore del MiBAC che ha il maggior numero di istituti operanti sul territorio. L’attenzione negli ultimi anni si è concentrata soprattutto
sul recupero di antichi edifici e sull’acquisizione di immobili per ricavare nuovi spazi da
dedicare agli archivi. Il patrimonio archivistico è in continuo aumento, basti pensare all’archivio centrale dello Stato, che ha festeggiato nel 2003 il 50esimo della sua nascita
e dispone attualmente di circa 700.000 pezzi.
Conservazione, valorizzazione e promozione sono anche al centro delle iniziative intraprese dal MiBAC a sostegno dei musei, cuore pulsante della vita culturale dei centri urbani e luogo perfetto d’incontro tra tradizione e innovazione. Il museo come strumento
per la conservazione dei contenuti culturali e come garanzia della loro sopravvivenza e
della loro trasmissione alle generazioni future diventa oggi, non solo strumento di diffusione della conoscenza e della cultura ma anche luogo aperto di studio e di ricerca,
strumento integrativo dell’educazione scolastica.
Il museo, dunque, assolve sempre più ad una missione di formazione permanente grazie all’esposizione delle sue collezioni, le quali permettono lo sviluppo di temi storici, di
storia della cultura, di arte, di scienze naturali e di storia della tecnica e costituiscono la
base dell’attività educativa.
Il MiBAC non sfugge alla crisi economica e finanziaria che l’Italia e il mondo intero
stanno attraversando. Nonostante i tagli al bilancio e la conseguente esiguità delle risorse disponibili, che rendono più difficile la realizzazione delle iniziative previste, il
MiBAC continua a sostenere le strategie sopra enunciate e i progetti già avviati senza
trascurare la programmazione di nuovi interventi e sinergie anche grazie ad un’ notevole attività di sponsorizzazione che ha reso possibile l’avvio e la realizzazione di molti
progetti in collaborazione con le varie realtà produttive, nazionali ed internazionali.
25
Elenco generale
degli Istituti Territoriali
del MiBAC
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ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
ARCHIVI DI STATO
ABRUZZO
Archivio di Stato di Chieti
(e sezione di Lanciano)
Via F. Ferri, 25/27
66100 Chieti
Archivio di Stato di L’Aquila
(e sezioni di Avezzano e Sulmona)
Piazza della Repubblica, 9
67100 L’Aquila
Archivio di Stato di Teramo
Corso Porta Romana, 68
64100 Teramo
BASILICATA
EMILIA-ROMAGNA
Archivio di Stato di Bologna
(e sezione di Imola)
Piazza Celestini, 4
40123 Bologna
Archivio di Stato di Ferrara
Corso Giovecca, 146
44100 Ferrara
Archivio di Stato di Forlì
(e sezione di Cesena)
Via dei Gerolimini, 6
47100 Forlì
Archivio di Stato di Modena
Corso Cavour, 21
41100 Modena
Archivio di Stato di Matera
Via T. Stigliani, 25
75100 Matera
Archivio di Stato di Parma
Via d’Azeglio, 45
43100 Parma
Archivio di Stato di Potenza
Via Nazario Sauro, 1
85100 Potenza
Archivio di Stato di Piacenza
Piazza Cittadella, 29
29100 Piacenza
CALABRIA
Archivio di Stato di Ravenna
(e sezione di Faenza)
Via Guaccimanni, 51
48100 Ravenna
Archivio di Stato di Catanzaro
(e sezione di Lamezia Terme)
Piazza Rosario, 6
88100 Catanzaro
Archivio di Stato di Cosenza
(e sezione di Castrovillari)
Via Miceli, 67-79
87100 Cosenza
Archivio di Stato di Reggio Calabria
(e sezioni di Locri e Palmi)
Via Lia Casalotto
89122 Reggio Calabria
Archivio di Stato di Vibo Valentia
Via Jan Palach, 46
89900 Vibo Valentia
CAMPANIA
Archivio di Stato di Avellino
Via S. Soldi, 9
83100 Avellino
Archivio di Stato di Benevento
Via G. De Vita, 3
82100 Benevento
Archivio di Stato di Caserta
Via dei Bersaglieri, 1
81100 Caserta
Archivio di Stato di Napoli
Piazzetta Grande Archivio, 5
80138 Napoli
Archivio di Stato di Salerno
Piazza Abate Conforti, 7
84121 Salerno
28
Archivio di Stato di Reggio Emilia
Corso Cairoli, 6
42100 Reggio Emilia
Archivio di Stato di Rimini
Piazzetta S. Bernardino, 1
47900 Rimini
FRIULI VENEZIA GIULIA
Archivio di Stato di Gorizia
Via dell’Ospitale, 2
34170 Gorizia
Archivio di Stato di Pordenone
Via Montereale, 7
33170 Pordenone
Archivio di Stato di Trieste
Via La Marmora, 17
34139 Trieste
Archivio di Stato di Udine
Via Urbanis, 1
33100 Udine
LAZIO
Archivio Centrale dello Stato
P.le degli Archivi 27
00144 Roma
Archivio di Stato di Frosinone
(e sezione di Anagni-Guarcino)
P.le De Matthaeis, 41
03100 Frosinone
Archivio di Stato di Latina
Via dei Piceni, 24
04100 Latina
Archivio di Stato di Rieti
Viale Ludovico Canali, 7
02100 Rieti
Archivio di Stato di Roma
Corso del Rinascimento, 40
00186 Roma
Via Galla Placidia, 93a
00159 Roma
Archivio di Stato di Viterbo
Via M. Romiti
01100 Viterbo
LIGURIA
Archivio di Stato di Ascoli Piceno
(e sezione di Fermo)
Via S. Serafino da Montegranaro, 8c
63100 Ascoli Piceno
Archivio di Stato di Macerata
(e sezione di Camerino)
Corso Cairoli, 175
62100 Macerata
Archivio di Stato di Pesaro
(e sezioni di Fano e Urbino)
Via della Neviera, 44
61100 Pesaro
Archivio di Stato di Genova
Piazza S. Maria in Via Lata, 7
16128 Genova
Archivio di Stato di Pescara
Piazza della Marina, 2-4
65126 Pescara
Archivio di Stato di Imperia
(e sezioni di San Remo e Ventimiglia)
Viale Matteotti, 105
18100 Imperia
MOLISE
Archivio di Stato di La Spezia
Via Galvani, 21
19124 La Spezia
Archivio di Stato di Isernia
Corso Risorgimento – Centro Commerciale, 2
86170 Isernia
Archivio di Stato di Savona
Via Quarda Superiore, 7
17100 Savona
PIEMONTE
LOMBARDIA
Archivio di Stato di Campobasso
Via Orefici, 43
86100 Campobasso
Archivio di Stato di Alessandria
Via G. Solero, 43
15100 Alessandria
Archivio di Stato di Bergamo
Via Tasso, 84
24122 Bergamo
Archivio di Stato di Asti
Via Govone, 9
14100 Asti
Archivio di Stato di Brescia
Via G. Galilei, 42-44
25118 Brescia
Archivio di Stato di Biella
Via Arnulfo, 15/a
13900 Biella
Archivio di Stato di Como
Via Briantea, 8
22100 Como
Archivio di Stato di Cuneo
Via Monte Zovetto, 28
12100 Cuneo
Archivio di Stato di Cremona
Via Antica Porta Tintoria, 2
26100 Cremona
Archivio di Stato di Novara
Corso Cavallotti, 23
28100 Novara
Archivio di Stato di Mantova
Via Ardigò, 11
46100 Mantova
Archivio di Stato di Milano
Via Senato, 10
20121 Milano
Archivio di Stato di Torino
Sezione prima
Piazza Castello, 209
10124 Torino
Sezioni riunite
Via Piave, 21
10122 Torino
Archivio di Stato di Pavia
Via Cardano, 45
27100 Pavia
Archivio di Stato di Verbania
Via Cadorna, 37
28922 Verbania
Archivio di Stato di Sondrio
Lungomallero Cadorna, 28
23100 Sondrio
Archivio di Stato di Vercelli (e sezione di
Varallo)
Via Manzoni, 11
13100 Vercelli
MARCHE
Archivio di Stato di Ancona
(e sezione di Fabriano)
Via Maggini, 80
60127 Ancona
PUGLIA
Archivio di Stato di Bari
(e sezioni di Barletta e Trani)
Via D. Marin, 3
70125 Bari
29
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Archivio di Stato di Brindisi
Piazza S. Teresa, 4
72100 Brindisi
Archivio di Stato di Foggia
(e sezione di Lucera)
Piazza XX Settembre, 3
71100 Foggia
Archivio di Stato di Lecce
Via Sozy Carafa, 15
73100 Lecce
Archivio di Stato di Taranto
Via Di Palma, 4
74100 Taranto
SARDEGNA
TOSCANA
Archivio di Stato di Arezzo
Piazza del Commissario, 1
52100 Arezzo
Archivio di Stato di Firenze
Viale Giovine Italia, 6
50122 Firenze
Archivio di Stato di Grosseto
Piazza Socci, 3
58100 Grosseto
Archivio di Stato di Livorno
Palazzo del Governo
57100 Livorno
Archivio di Stato di Cagliari
Via Gallura, 2
09100 Cagliari
Archivio di Stato di Lucca
Piazza Guidiccioni, 8
55100 Lucca
Archivio di Stato di Nuoro
Via L. Oggiano, 22 - Palazzo Ticca
08100 Nuoro
Archivio di Stato di Massa
(e sezione di Pontremoli)
Via G. Sforza, 3
54100 Massa
Archivio di Stato di Oristano
Viale F. Ciusa, 4a
09170 Oristano
Archivio di Stato di Sassari
Via G.M. Angioy, 1/A
07100 Sassari
SICILIA
Archivio di Stato di Agrigento
(e sezione di Sciacca)
Via Mazzini 185
92100 Agrigento
Archivio di Stato di Pisa
Lungarno Mediceo, 17
56100 Pisa
Archivio di Stato di Pistoia
(e sezione di Pescia)
Piazza Scuole Normali, 2
51100 Pistoia
Archivio di Stato di Prato
Via Ser Lapo Mazzei, 41
59100 Prato
Archivio di Stato di Caltanissetta
Via P. Borsellino, 2-2a
93100 Caltanissetta
Archivio di Stato di Siena
Via Banchi di Sotto, 52
53100 Siena
Archivio di Stato di Catania
(e sezione di Caltagirone)
Via Vittorio Emanuele, 156
95131 Catania
TRENTINO ALTO ADIGE
Archivio di Stato di Enna
Via Scifitello, 20
94100 Enna
Archivio di Stato di Trento
Via Maccani, 161
38100 Trento
Archivio di Stato di Messina
Via XXIV Maggio, 18, isol. 291
98122 Messina
UMBRIA
Archivio di Stato di Palermo
(e sezione di Termini Imerese)
Corso Vittorio Emanuele, 31
90133 Palermo
Archivio di Stato di Ragusa
(e sezione di Modica)
Viale del Fante, 7
97100 Ragusa
Archivio di Stato di Siracusa
(e sezione di Noto)
Via Tucidide, 24
96100 Siracusa
Archivio di Stato di Trapani
Via Libertà, 35
91100 Trapani
30
Archivio di Stato di Bolzano
Via Armando Diaz, 8
39100 Bolzano
Archivio di Stato di Perugia (e sezioni di
Assisi, Foligno, Gubbio e Spoleto)
Piazza G. Bruno, 10
06100 Perugia
Archivio di Stato di Terni
(e sezione di Orvieto)
Via Cavour, 28
05100 Terni
VENETO
Archivio di Stato di Belluno
Via S. Maria dei Battuti, 3
32100 Belluno
Archivio di Stato di Padova
Via dei Colli, 24
35143 Padova
Archivio di Stato di Rovigo
Via Sichirollo, 9
45100 Rovigo
LAZIO
Archivio di Stato di Treviso
Via A. Marchesan, 11a
31100 Treviso
LIGURIA
Archivio di Stato di Varese
Via Col di Lana, 5
21100 Varese
Ventimiglia (IM)
Via Hanbury,
Archivio di Stato di Venezia
Campo dei Frari, S. Polo, 3002
30125 Venezia
Archivio di Stato di Verona
Via Franceschine, 2-4
37122 Verona
Archivio di Stato di Vicenza
(e sezione di Bassano del Grappa)
Borgo Casale, 91
36100 Vicenza
SEZIONI DI ARCHIVI DI STATO
ABRUZZO
Anagni-Guarcino (FR)
Via del Monastero
San Remo (IM)
Corso Cavallotti, 362
PIEMONTE
Varallo (VC)
Via Tancredi Rossi, 9
PUGLIA
Barletta (BA)
Via Ferdinando d’Aragona, 130
Lucera (FG)
Via dei Saraceni, 1
Trani (BA)
Via Dogali, 11
SICILIA
Caltagirone (CT)
Via S. Maria di Gesù, 90
Avezzano (AQ),
Piazza Castello, Palazzina ex O.N.M.I.
Modica (RG)
Via Liceo Convitto, 33
Lanciano (CH)
Viale Cappuccini, 131
Noto (SR)
Via Simone Impellizzeri, 2
Sulmona (AQ)
Via S. Cosimo, 16
Palmi (RC)
Via Carbone, 3
CALABRIA
Sciacca (AG),
Via Giuseppe Verdi, 27
Castrovillari (CS)
Via Porta della Catena
Lamezia Terme (CZ)
Via Aldo Moro, palazzo Gigliotti
Locri (RC)
Via Matteotti, 302
EMILIA-ROMAGNA
Cesena (FC)
Via Montalti, 4
Faenza (RA)
Via Manfredi, 14
Termini Imerese (PA)
Via Stesicoro, 242
TOSCANA
Pescia (PT)
Piazza XX Settembre, 3
Pontremoli (MS)
Via Nazionale, ex Convento SS. Annunziata
UMBRIA
Assisi (PG)
Traversa Via Croce
Imola (BO)
Via Verdi, 6
Foligno (PG)
Piazza del Grano, 2
MARCHE
Gubbio (PG)
Piazza XL Martiri, 1
Camerino (MC)
Via Venanzi, 20
Fabriano (AN)
Via C. Battisti, 23
Fano (PS)
Via Castracane, 1
Fermo (AP)
Via Perpenti
Orvieto (TR)
Piazza del Duomo, 31
Spoleto (PG)
Piazzale Ermini, 1
Urbino (PS)
Via Vittorio Veneto, 42
31
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
VENETO
Bassano del Grappa (VI)
Via Beata Giovanna, 58
SOPRINTENDENZE ARCHIVISTICHE
Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo
Via Conte di Ruvo, 74
65127 Pescara
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
Via Discesa S. Gerardo, 7
85100 Potenza
Soprintendenza Archivistica per il Trentino
Alto Adige
Via Vannetti, 13
38100 Trento
Soprintendenza Archivistica per l’Umbria
Via Martiri dei Lager, 65
06128 Perugia
Soprintendenza Archivistica per il Veneto
Campo dei Frari - San Polo, 3002
30125 Venezia
BIBLIOTECHE STATALI
Soprintendenza Archivistica per la Calabria
Via Demetrio Tripepi, 59
89100 Reggio Calabria
BASILICATA
Soprintendenza Archivistica per la
Campania
Via S. Biagio dei Librai, 39
80138 Napoli
CALABRIA
Soprintendenza Archivistica per l’EmiliaRomagna
Galleria del Leone, 1
40125 Bologna
Soprintendenza Archivistica per il Friuli
Venezia Giulia
Via La Marmora, 17
34139 Trieste
Soprintendenza Archivistica per il Lazio
Corso Vittorio Emanuele II, 209
00186 Roma
Soprintendenza Archivistica per la Liguria
Passo S. Caterina Fieschi Adorno, 4a
16121 Genova
Soprintendenza Archivistica per la
Lombardia
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Soprintendenza Archivistica per le Marche
Via dell’Agricoltura, 1
60127 Ancona
Soprintendenza Archivistica per il Molise
Via Isernia, 15
86100 Campobasso
Soprintendenza Archivistica per il Piemonte
e la Valle d’Aosta
Via S. Chiara, 40/h
10122 Torino
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
Strada Sagges, 3
70122 Bari
Soprintendenza Archivistica per la Sardegna
Via Marche, 15-17
09127 Cagliari
Soprintendenza Archivistica per la Sicilia
Via Mariano Stabile, 160
90139 Palermo
Soprintendenza Archivistica per la Toscana
Via Ginori, 7
50123 Firenze
32
Biblioteca nazionale
Via del Gallitello - Palazzo Giuzio
85100 Potenza
Biblioteca nazionale
Piazza Toscano
87100 Cosenza
CAMPANIA
Biblioteca nazionale
Piazza del Plebiscito, 1
80132 Napoli
Biblioteca universitaria
Via Giovanni Paladino, 39
80138 Napoli
EMILIA-ROMAGNA
Biblioteca universitaria
Via Zamboni, 33-35
40126 Bologna
Biblioteca Estense universitaria
Piazza S. Agostino, 337
41100 Modena
Biblioteca Palatina
Strada alla Pilotta, 3
43100 Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Biblioteca statale Isontina
Via Goffredo Mameli, 12
34170 Gorizia
Biblioteca statale
Largo Papa Giovanni XXIII, 6
34123 Trieste
LAZIO
Discoteca di Stato
Via Castani, 32
00186 Roma
Biblioteca Angelica
Piazza S. Agostino 8
00186 Roma
Biblioteca Casanatense
Via S. Ignazio, 52
00186 Roma
Biblioteca statale “Antonio Baldini”
Via di Villa Sacchetti, 5
00197 Roma
Biblioteca di archeologia e storia dell’arte
Piazza Venezia, 3
00186 Roma
Biblioteca di storia moderna e
contemporanea
Via M. Caetani, 32
00186 Roma
TOSCANA
Biblioteca Marucelliana
Via Cavour, 43/47
50129 Firenze
Biblioteca Medicea Laurenziana
Piazza San Lorenzo, 9
50123 Firenze
Biblioteca medica statale
Viale del Policlinico, 155
00161 Roma
Biblioteca Nazionale Centrale
Piazza Cavalleggeri, 1
50122 Firenze
Biblioteca nazionale centrale
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Biblioteca Riccardiana
Via Ginori, 10
50129 Firenze
Biblioteca universitaria Alessandrina
Piazzale Aldo Moro, 5
00185 Roma
Biblioteca statale
Via S. Maria Corteorlandini, 12
55100 Lucca
Biblioteca Vallicelliana
Piazza della Chiesa Nuova, 18
00186 Roma
Biblioteca universitaria
Via Curtatone e Montanara, 15
56100 Pisa
LIGURIA
VENETO
Biblioteca Universitaria
Via Balbi, 3
16126 Genova
LOMBARDIA
Biblioteca Nazionale Braidense
Via Brera, 28
20121 Milano
Biblioteca Statale
Via Ugolani Dati, 4
26100 Cremona
Biblioteca Universitaria
Palazzo Centrale dell’Università
Strada Nuova, 65
27100 Pavia
MARCHE
Biblioteca statale
Via Garibaldi, 20
62100 Macerata
PIEMONTE
Biblioteca nazionale universitaria
Piazza Carlo Alberto, 3
10123 Torino
Biblioteca Reale
Piazza Castello, 191
10122 Torino
PUGLIA
Biblioteca nazionale “Sagarriga Visconti
Volpi”
Piazza Umberto, 1
70121 Bari
SARDEGNA
Biblioteca Universitaria
Via San Biagio, 7
35121 Padova
Biblioteca Nazionale Marciana
Piazza San Marco, 7
30124 Venezia
BIBLIOTECHE MONUMENTI NAZIONALI
CAMPANIA
Biblioteca oratoriana del monumento
nazionale dei Girolamini
Via Duomo, 142
80138 Napoli
Biblioteca pubblica statale annessa al
monumento nazionale di Montevergine
Via Domenico Antonio Vaccaro, 1
83013 Mercogliano (AV)
LAZIO
Biblioteca dell’Abbazia di Casamari
Via Abbazia di Casamari
03029 Veroli (FR)
Biblioteca dell’Abbazia di Farfa
Via del Monastero, 1
02032 Fara in Sabina (RI)
Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino
Via Montecassino
03043 Cassino (FR)
Biblioteca dell’Abbazia di Trisulti
Via Trisulti, 8
03010 Collepardo (FR)
Biblioteca universitaria
Via Università 32/a
Cagliari
Biblioteca del monastero di Santa Scolastica
Via dei Monasteri, 22
00028 Subiaco (RM)
Biblioteca universitaria
Piazza Università, 21
07100 Sassari
Biblioteca del monumento nazionale
dell’Abbazia di San Nilo
Corso del Popolo, 128
00046 Grottaferrata (RM)
33
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
PUGLIA
Biblioteca del monumento nazionale della
Badia di Cava
Via Morcaldi, 6
84010 Cava de’ Tirreni (SA)
VENETO
Biblioteca del monumento nazionale
dell'Abbazia di Santa Giustina
Via G. Ferrari, 2/a
35123 Padova
Biblioteca del monumento nazionale di
Praglia
Via Abbazia di Praglia, 16
35033 Teolo (PD)
SOPRINTENDENZE DI SETTORE
ABRUZZO
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici dell’Abruzzo
Via B. Croce - Castello Cinquecentesco
L'Aquila
Soprintendenza per il Patrimonio Storico,
Artistico ed Etnoantropologico dell’Abruzzo
Via B. Croce - Castello Cinquecentesco
L'Aquila
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Abruzzo
Via dei Tintori, 1 - Chieti
BASILICATA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Basilicata
Via Andrea Serrao, 1 - Palazzo Loffredo
Potenza
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Basilicata
Via dell’Elettronica, 7 - Potenza
Soprintendenza speciale per i Beni
Archeologici di Napoli e Pompei (sede di
Napoli)
Piazza Museo, 10 - Napoli
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per Napoli e provincia
Palazzo Reale - Piazza del Plebiscito, 1
Napoli
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della Città di Napoli
Via Tito Angelini, 22 - Napoli
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Napoli e Pompei (sede di
Pompei)
Via Villa dei Misteri, 2 - Pompei
Soprintendenza per i Beni Archeologici di
Caserta e Benevento
Viale Douet - Caserta
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Caserta e
Benevento
Viale Douet, 2/a (Palazzo Reale) - Caserta
Soprintendenza per i Beni Archeologici di
Salerno e Avellino
Via Trotula de Ruggiero 6-7 - Salerno
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Salerno e
Avellino
Palazzo d’Avossa -Via Botteghelle, 11
Salerno
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Salerno
e Avellino
Via Tasso, 46 - Palazzo Ruggi - Salerno
EMILIA-ROMAGNA
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici della Basilicata
Vico II D’Addozio, 15 - Matera
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia Romagna
Via Belle Arti, 52 - Bologna
CALABRIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Bologna,
Modena e Reggio Emilia
Via IV Novembre, 5 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Calabria
Piazza Valdesi, 13 - Cosenza
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Calabria
Palazzo Arnone
Via Gian Vincenzo Gravina, 2 - Cosenza
Soprintendenza per i beni archeologici della
Calabria
Piazza De Nava, 26 - Reggio Calabria
CAMPANIA
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Napoli
(con esclusione della Città), Caserta e
Benevento
Palazzo Reale - Piazza del Plebiscito, 1
Napoli
34
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di
Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e
Rimini
Via Belle Arti, 56 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Modena
e Reggio Emilia
Piazza S. Agostino, 337 - Modena
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Parma e
Piacenza
Piazzale della Pilotta, 15 - Parma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Parma e
Piacenza
Via Bodoni, 6 - Parma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Ravenna,
Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini
Via San Vitale,17 - Ravenna
FRIULI VENEZIA GIULIA
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
LAZIO
Soprintendenza per i Beni Archeologici di
Ostia Antica
Viale dei Romagnoli, 717 - Ostia Antica
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Roma
Piazza dei Cinquecento, 67 - Roma
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Lazio
Via Pompeo Magno, 2 - Roma
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Etruria meridionale
P.le di Villa Giulia, 9 - Roma
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per il Lazio
Palazzo Venezia - Via San Marco, 49 - Roma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Lazio
Via Cavalletti, 2 - Roma
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della Città di Roma
Piazza San Marco, 49 - Roma
Soprintendenza alla Galleria Nazionale
d’arte Moderna e Contemporanea
Viale delle Belle Arti, 131 - Roma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per il Comune di Roma
Via di S. Michele, 17 - Roma
LIGURIA
Soprintendenza per i beni archeologici della
Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici della Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i beni storici, artistici ed
etnoantropologici della Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
LOMBARDIA
Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici per le province di Varese,
Como, Lecco, e Sondrio
Piazza Duomo, 14 - Milano
Soprintendenza per i beni archeologici della
Lombardia
Via E. De Amicis, 11 - Milano
Soprintendenza archivistica per la
Lombardia
Corso Magenta, 24 - Palazzo Litta - Milano
Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici per le province di Milano, Lodi,
Monza, Pavia e Bergamo
Piazza Duomo, 14 - Milano
Soprintendenza per i beni storici, artistici ed
Etnoantropologici per le province di Milano,
Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio e
Varese
Via Brera, 28 - Milano
Lombardia - Brescia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le provincie di Brescia,
Cremona e Mantova
Via Gezio Calini, 26 - Brescia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Brescia,
Cremona e Mantova
Palazzo Ducale - Piazza Paccagnini, 3
Mantova
MARCHE
Soprintendenza per i Beni Archeologici delle
Marche
Via Birarelli, 18 - Ancona
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici delle Marche
Piazza del Senato, 15 - Ancona
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le Marche
Piazza Rinascimento, 13 - Urbino
MOLISE
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Molise
Via A. Chiarizia, 14 - Campobasso
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Molise
Via A. Chiarizia, 14 - Campobasso
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Molise
Via A. Chiarizia, 14 - Campobasso
PIEMONTE
Soprintendenza per i beni archeologici del
Piemonte e del Museo antichità egizie
Piazza San Giovanni, 2 - Torino
Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici del Piemonte
Palazzo Chiablese Piazza S. Giovanni, 2
Torino
35
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Soprintendenza per i beni storici, artistici ed
etnoantropologici del Piemonte
Via Accademia delle Scienze, 5 - Torino
PUGLIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Bari e Foggia
Piazza Federico II di Svevia, 4 - Bari
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Puglia
San Francesco della Scarpa
Via Pier L’Eremita, 25/B - Bari
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Siena e
Grosseto
Via del Capitano, 1 - Siena
UMBRIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Umbria
Piazza Partigiani, 9 - Perugia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici dell’Umbria
Corso Garibaldi, 185 - Perugia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
Via Nicolò Foscarini, 2/B - Lecce
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici dell'Umbria
Via Ulisse Rocchi, 71 - Perugia
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Puglia
Via Duomo, 33 - Taranto
Soprintendenza per i beni archeologici del
Veneto
Via Aquileia, 7 - Padova
SARDEGNA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Venezia,
Belluno, Padova e Treviso
Palazzo Soranzo Cappello - Santa Croce, 770
Venezia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Sardegna
Piazza Indipendenza, 7 - Cagliari
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Sardegna
Via Cesare Battisti, 2 - Cagliari
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Sardegna
Piazza Sant’Agostino, 2 - Sassari
TOSCANA
Soprintendenza per i beni archeologici della
Toscana
Via della Pergola, 65 - Firenze
Soprintendenza per i beni architettonici,
paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici per le province di Firenze,
Pistoia e Prato
Piazza Pitti, 1 - Firenze
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della città di Firenze
Via della Ninna, 5 - Firenze
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici e per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici di Arezzo
Via Ricasoli, 1 - Arezzo
Soprintendenza per I Beni Architettonici per
il Paesaggio e per il Patrimonio Storico
Artistico ed Etnoantropologico per le
province di Lucca e Massa Carrara
Palazzo Mansi - Via Galli Tassi, 43 - Lucca
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici e per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Pisa e
Livorno
Lungarno Pacinotti, 46 - Pisa
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le provincie di Siena e
Grosseto
Via di Città, 138 - Siena
36
VENETO
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della città di Venezia e dei
comuni della gronda lagunare
Palazzo Ducale - Piazza San Marco, 1
Venezia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Venezia,
Belluno, Padova e Treviso
Rio Marin, S. Croce, 770 - Venezia
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il
Polo Museale della città di Venezia e dei
comuni della gronda lagunare
Piazza San Marco, 63 - Venezia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Verona,
Rovigo e Vicenza
Piazza S. Fermo, 3/a - Verona
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Verona,
Rovigo e Vicenza
Corte Dogana 2/4 - Verona
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
IL MIBAC INCONTRA IL TERRITORIO
Antonella Mosca
L’attuale periodo di incertezze pone il tema della riforma della
Pubblica Amministrazione al centro del dibattito politico. È sempre più diffusa l’esigenza di efficienza, trasparenza ed efficacia
per migliorare il rapporto tra cittadino e Stato.
La trasparenza amministrativa, in particolare, nella sua accezione
più ampia, assicura la massima circolazione possibile delle informazioni sia all'interno del sistema amministrativo, sia fra quest’ultimo e il mondo esterno.
A seguito della riforma del titolo V della Costituzione, la Legge
241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005) si pone come
legge quadro, dettando i principi essenziali del rapporto tra P.A.
e cittadino.
Come enuncia l’art. 1, ''L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste
dalla Legge nonché dai principi dell'ordinamento comunitario''.
È evidente come questi provvedimenti abbiano prodotto importanti modifiche nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i
cittadini. Infatti, non solo è previsto il diritto di prendere visione
degli atti di un procedimento, ma anche il diritto all’accessibilità
alla documentazione amministrativa e la possibilità, da parte dei
cittadini, di partecipare ai procedimenti. Ciò consente di creare
un impatto positivo sul rapporto tra cittadino e P.A.
Tra le innovazioni introdotte, di particolare rilievo è la creazione
dell’URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico che permette, attraverso i suoi sportelli, un dialogo continuo, dando piena visibilità
all'attività delle Pubbliche Amministrazioni e garantendo al cittadino la possibilità di partecipare ed accedere all'attività delle
stesse.
Successivamente, la legge 150/2000 fa dell’URP uno dei principali strumenti organizzativi attraverso cui le amministrazioni
pubbliche possono assolvere ai loro compiti di comunicazione e
relazione con il pubblico e ne stabilisce le funzioni.
La strategia è quella di offrire informazione e consulenza trasversale in grado di soddisfare tutte le necessità di conoscenza e
di comunicazione degli utenti, permettendo un miglioramento
della vita sociale attraverso l'aumento delle conoscenze, delle
possibilità e potenzialità individuali e collettive, nell’interazione
con la Pubblica Amministrazione e la realtà circostante.
Oggi il problema più importante è la definitiva affermazione
degli standard qualitativi ed organizzativi ed in particolare lo sviluppo del concetto di "rete di servizi" che, interagendo e collaborando tra loro secondo procedure e strumenti comuni, riescano
nell'intento di coniugare alte prestazioni di servizio ad un’efficiente sistema di comunicazione e di informazione.
Uno dei problemi di maggior rilievo che si riscontra in questo ambito, infatti, risulta essere una comunicazione inefficace o quantomeno fuorviante fra amministratore e utente il quale talvolta
non riesce ad accedere neanche alle informazioni più semplici
perché non ha conoscenza delle modalità con le quali approcciarsi alla Pubblica Amministrazione.
37
Cultura a porte aperte
La scarsa conoscenza da parte dei cittadini dei servizi erogati determina la limitata utilizzazione degli stessi da parte dei destinatari, i quali non conoscono la varietà e la quantità di prestazioni offerte che potrebbero essere utili per risolvere problemi e
intraprendere attività di vario genere.
Negli ultimi anni l’amministrazione, in particolare quella centrale, ha assunto, quindi,
tendenze volte a rompere il muro di impenetrabilità che la caratterizzava nella percezione dei cittadini e delle parti economiche e sociali.
Ci sono stati progressi consistenti e, tuttavia, si è trattato il più delle volte di tentativi
non sistematici oppure (come nel caso della legge 241) di “aperture” dell’amministrazione collegate ad esigenze di singoli cittadini e a richiesta di questi nell’esercizio di tutela di loro diritti.
L’iniziativa “Cultura a porte aperte” si inquadra in questa tendenza verso una progressiva maggiore trasparenza ma lo fa attraverso un approccio del tutto innovativo, e in
particolare:
a) “rovesciando” il principio di accesso : non è il cittadino che chiede di partecipare ma
è l’amministrazione che si apre autonomamente ed è lei che chiede ai cittadini di
partecipare per farsi conoscere e per far sì che attraverso questa conoscenza i cittadini sappiano di quali servizi sono beneficiari, come vengono spese le loro risorse,
cosa chiedere all’amministrazione perché quest’ultima possa migliorarsi ;
b) rendendo la partecipazione un fatto collettivo e quindi dando luogo all’esercizio della
partecipazione secondo un modello di offerta organizzato dell’amministrazione che
lavora per farsi conoscere piuttosto che rispondere di volta in volta;
c) aprendo l’amministrazione e il suo modello di lavoro (ma anche le persone che ne
sono responsabili) alla conoscenza dei cittadini non limitata alle questioni amministrative ma soprattutto allargata alla missione tecnica dell’amministrazione, a cosa
fa sul territorio e come lo fa, con quali risorse e con quali risultati.
È questa una iniziativa particolarmente rilevante per un’amministrazione come quella
dei beni culturali che rimane centrale sotto il profilo istituzionale ma che opera invece
in modo pervasivo sul territorio, a contatto con le sue espressioni culturali, sociali ed
economico-produttive.
Il progetto, avviato quest’anno, si propone di rafforzare il dialogo con tutte le amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni), con il mondo della scuola e con quello universitario, con gli ordini professionali e le associazioni pubbliche e private che operano
nel settore, le strutture preposte alla promozione del turismo e gli stessi cittadini che
si vogliono rendere consapevoli delle opportunità che l’interazione con la Pubblica Amministrazione, sempre più attenta alle esigenze dell’utenza, può offrire attraverso l’erogazione di servizi.
La collaborazione
I rapporti con le autorità regionali e locali rappresentano comunque uno dei problemi
più rilevanti dell’organizzazione periferica del MiBAC. Le soluzioni possibili sono molteplici e possono variare tra il modello del "federalismo duale" e quello del "federalismo
cooperativo".
Il primo enfatizza la distinzione-separazione di competenze tra lo Stato e le unità politico-amministrative sub-statali, mentre il secondo pone l’accento sulla costruzione di un
sistema di relazioni basato sull’integrazione funzionale e organizzativa tra i differenti
livelli territoriali di governo.
Alla luce del d.lg. 112/1998, si è optato per un sistema di relazioni tra Stato, Regioni ed
Enti Locali che fa coesistere i due principi della separazione e della cooperazione, applicandoli a campi materiali distinti.
Da una parte, infatti, c’è la funzione di tutela dei beni culturali che è riservata integralmente allo Stato, dall’altra parte, il decreto ha individuato altri campi materiali, come la
gestione, la valorizzazione, la promozione dei beni e delle attività culturali, materie a
"metà strada" tra lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. In queste materie il decreto legislativo, invece di fissare un preciso criterio di ripartizione dei compiti tra i diversi livelli
38
Cultura a porte aperte
territoriali di governo, ha posto l’accento sul principio di collaborazione, come d’altronde
stabilito dalla Corte Costituzionale che nella materia dei beni culturali ha sempre insistito sulla necessità di una collaborazione tra strutture statali e locali, per "il perseguimento di un grande obiettivo di civiltà" (sentenza 921/1988).
Più in generale, la collaborazione del MiBAC con gli Enti Locali e l’Associazionismo in genere si regola attraverso una serie di Convenzioni che possono essere impiegate per disciplinare una vasta gamma di attività, e in particolare:
-
il prolungamento degli orari di apertura di musei, siti archeologici, biblioteche e archivi;
il miglioramento del grado di sicurezza;
l’ampliamento della gamma dei servizi culturali;
il potenziamento e la qualificazione dei servizi di accoglienza;
la realizzazione di un maggior grado di flessibilità dell’offerta nei grandi musei;
il superamento delle difficoltà legate ai fattori di ordine stagionale;
la promozione dello sviluppo delle attività didattiche rivolte alla scuola dell’obbligo;
il supporto per la sistemazione di materiale di archivio e dei cataloghi;
la realizzazione dei circuiti di tutela e fruizione del patrimonio diffuso, impropriamente definito marginale, perché escluso dai percorsi universalmente conosciuti e
penalizzato dall’assenza di circuiti organizzati in grado di offrire supporti adeguati
alla fruizione, e da orari di apertura ristretti, quando non addirittura dalla totale chiusura per assenza di sorveglianza;
- la pubblicazione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici
(stampati, video, CD-ROM, siti Internet, ecc.);
- l’organizzazione di campagne di informazione sui beni culturali ed ambientali rivolto
al grande pubblico;
- l’organizzazione di eventi di valorizzazione dei beni stessi, anche tramite l’intervento
finanziario di soggetti privati.
Il Progetto
Nello specifico, è necessario anche rendere consapevoli i cittadini del fatto che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali non è un mero contenitore di bellezze architettoniche e paesaggistiche, archivi, siti archeologici, musei ma una compagine eterogenea
che dà vita ed esalta la cultura attribuendole grande valore comunicativo e rendendola
parte integrante del sistema produttivo ed economico del Paese.
Per accrescere tali potenzialità si devono mettere in atto politiche e strategie capaci di
esprimere tale valore, affinché diventi veicolo dinamico di promozione dell’immagine
con cui un territorio si presenta, nel complesso delle sue caratteristiche economiche,
sociali, urbanistiche.
Il progetto nasce, quindi, con il duplice intento di dare la massima trasparenza all’organizzazione istituzionale del MiBAC, in linea con le attuali tendenze di massima visibilità
delle strutture pubbliche e di avvicinamento dei cittadini al loro funzionamento e di
creare un momento di confronto-incontro con le istituzioni pubbliche e private che operano nel settore dei beni culturali per la loro tutela, conservazione e valorizzazione.
Il progetto interessa sette regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna) ed è coordinato a livello nazionale dalla Direzione Generale per
il Bilancio e la Programmazione economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle procedure. Il coordinamento a livello territoriale è svolto dalle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici di competenza, con il coinvolgimento di tutti
gli Istituti territoriali. Al progetto collaborano altri soggetti istituzionali, enti e associazioni nonché rappresentanti dell’imprenditoria nazionale.
Le tematiche affrontate dal progetto, in stretta collaborazione tra Amministrazione
Centrale e Direzioni Regionali, il cui apporto è imprescindibile, sono differenti da regione a regione poiché evidenziano le necessità di cui il territorio ha bisogno, nel particolare momento storico che viviamo.
Le istituzioni che hanno aderito al progetto sono:
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento del Turismo; Ministero dell’Interno
- FEC - Fondo Edifici di Culto; ICOM - International Council of Museums, Regioni, UPI –
39
Cultura a porte aperte
Unione delle Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, UNPLI –
Unione Nazionale Pro Loco Italia, Confindustria, Confartigianato, ANA – Associazione
Nazionale Archeologi, FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente,
AIPAI – Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana, ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell'Arte, Archeoclub, Società Protezione Beni culturali, Federculture, Touring club
italiano, Mecenate 90, Società Invitalia, Formez, Consiglio Nazionale degli Ingegneri,
Consiglio Nazionale Architetti, Istituto italiano dei castelli.
Il programma
In questo scenario, il progetto “Cultura a porte aperte” prevede, in ogni regione, convegni, tavoli tecnici, aperture straordinarie gratuite di luoghi istituzionali, laboratori e seminari, visite guidate volte a far conoscere ai cittadini le attività degli uffici tecnici e
amministrativi e a richiamare l’attenzione su quanto il Ministero ha da offrire.
L’articolazione del programma, suddiviso in ogni regione in tre giorni consecutivi di attività, consiste in un convegno e un tavolo tecnico che vedono coinvolti rappresentanti
istituzionali. Fra gli obiettivi dell’incontro c’è quello di far scaturire le proposte e le
istanze del territorio in base alle quali elaborare le strategie di sviluppo territoriale condivise. Nei giorni successivi verranno aperti al pubblico gratuitamente gli istituti ed i
luoghi d’arte del MiBAC per far conoscere le attività degli uffici tecnici e amministrativi
mettendo in evidenza i servizi che tali uffici erogano e dei quali sia il singolo cittadino
che l’Ente possono e devono usufruire.
In questo modo il cittadino sarà in grado di avvalersi delle opportunità che il Dicastero
mette a disposizione. Chiunque potrà, quindi, conoscere le giuste modalità con cui rivolgersi alla Pubblica Amministrazione riuscendo così a districarsi fra i tanti uffici e dipartimenti ministeriali a cui si viene costantemente rimandati.
Il progetto è realizzato dal Servizio IV - Comunicazione e Promozione.
Responsabile Antonella Mosca
In collaborazione con Monica Bartocci e Simona Pantella.
Hanno inoltre collaborato Costanza Barbi, Vassili Casula, Antonella Corona, Francesca
D’Onofrio, Rossella Flenghi, Maria Cristina Manzetti, Maria Tiziana Natale, Amedeo
Natoli, Susanna Puccio, Maria Angela Siciliano.
40
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE DEL MINISTERO
PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI PER L’ANNO 2008
Paolo D’Angeli
Nel quadro della finalità di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione sancita dall’articolo 9 della
Costituzione, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali provvede alla tutela del patrimonio culturale mediante attività dirette a garantirne la protezione e la conservazione per fini di
pubblica fruizione. A questo scopo il Ministero si avvale dello
strumento della programmazione annuale e pluriennale per razionalizzare l’uso delle risorse disponibili oltre che per conferire
unitarietà di indirizzo agli interventi sull’intero territorio nazionale. In particolare l’assegnazione delle risorse tiene conto
della consistenza del patrimonio culturale presente sul territorio, dello stato di conservazione, dell’urgenza e delle intese istituzionali stipulate tra Ministero, Regioni ed autonomie locali.
Nel corso dell’esercizio finanziario 2008 sono state programmate risorse pari ad € 242.257.383,90 di cui:
- € 99.543.800,48 relative al programma dei lavori pubblici approvato con DM 16 luglio 2008;
- € 89.228.322,42 dal programma dei proventi derivanti dal
gioco del Lotto rimodulato con DM 25 settembre 2008 a seguito degli effetti prodotti dall’articolo 2, commi 615, 616 e 617
della legge finanziaria 2008;
- € 21.985.261,00 concernenti la programmazione dei contributi in conto capitale ai sensi degli articoli 35, 36 e 37 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei beni
culturali e del paesaggio) approvata con DM 3 aprile 2008;
- € 31.500.000,00 dalle risorse stanziate dall’art. 1, comma 1138
della legge finanziaria 2007 e finalizzate con DM 3 aprile
2008 e DM 12 novembre 2008.
L’apporto di ogni fonte di finanziamento può essere, sinteticamente, rappresentato nel grafico seguente:
L’ammontare complessivo delle risorse programmate può
anche essere distinto per settore di intervento del Ministero
come segue:
Principali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBAC
Totale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90
art. 1 comma 1138. LF 2007;
31.500.000,00 ; 13%
programma LL.PP.;
99.543.800,48 ; 41,09%
contributi in c/capitale;
21.985.261,00 ; 9,08%
Fondi LOTTO; 89.228.322,42 ;
36,83%
programma LL.PP.
Fondi LOTTO
contributi in c/capitale
art. 1 comma 1138. LF 2007
41
Cultura a porte aperte
Come è facile constatare l’attività del Ministero può essere ricondotta a tre aree principali di intervento e ad un settore trasversale. In particolare alle arti, caratterizzate da in-
Principali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBAC per settore intervento
Totale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90
Spettacolo; 21.087.620,00;
8,70%
Cinema; 11.136.040,00;
4,60%
Regioni autonome
6.527.700,00 ; 2,69%
SG/DGOIF/DGBIL
25.643.744,05 ; 10,59%
Beni librari ; 14.597.050,06 ;
6,03%
Paesaggio,
architettura e arte
contemp.; 1.266.702,66;
0,52%
Archivi; 11.688.146,10;
4,82%
Beni archeologici
36.481.468,79 ; 15,06%
Beni storico-artistici
ed etnoantropologico
23.424.386,78 ; 9,67%
Beni architettonici
90.404.525,46 ; 37,32%
SG/DGOIF/DGBIL
Archivi
Beni architettonici
Paesaggio, architettura e arte contemp.
Spettacolo
Beni librari
Beni archeologici
Beni storico-artistici ed etnoantropologico
Cinema
Regioni autonome
terventi su beni architettonici, storico-artistici, archeologici del paesaggio e dell’arte
contemporanea, sono state destinate risorse per € 151.577.083,69 pari al 62,57 % del totale; al settore degli archivi e dei beni librari sono stati assegnate risorse per
€ 26.285.196,16 pari al 10,85 %; al settore del cinema e dello spettacolo dal vivo sono
stati attribuiti € 32.223.660,00 pari al 13,30 %. Infine al settore trasversale sono state destinate risorse per € 25.643.744,05 pari al 10,59 % del totale.
Il Ministero per i beni e le attività culturali esercita anche attività di sostegno, promozione e vigilanza delle attività di spettacolo ai sensi di quanto previsto dal combinato
disposto dell’articolo 2 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 e dell’articolo 156
del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
A tale scopo la principale fonte di finanziamento disponibile è rappresentata dal Fondo
Unico per lo Spettacolo (FUS), che per l’anno 2008, è stato pari ad € 471.339.084,99.
Nel grafico seguente è rappresentata la ripartizione del Fondo nei diversi settori di intervento del Ministero nell’ambito del cinema e dello spettacolo dal vivo:
Ripartizione del Fondo UNico per lo Spettacolo (FUS) per settori di intervento
Totale FUS 2008 euro 471.339.084,99
Osservatorio dello Spettacolo;
661.691,67 ; 0,14%
Attività cinematografiche;
90.986.121,57; 19,30%
Spese funz. Comitati e Comm.;
205.352,59; 0,05%
Fondazioni liriche;
215.488.448,41; 47,72%
Attività Circensi Spettacolo
Viaggiante; 6.945.998,96
1,47%
Attività teatrali di Prosa;
84.256.408,59 ;
17,88%
Attività di danza ;
9.586.771,50; 2,03%
Fondazioni liriche
Attività teatrali di Prosa;
Osservatorio dello Spettacolo
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Attività Musicali; 63.208.291,70;
13,41%
Attività Musicali
Attività Circensi e Spettacolo Viaggiante
Spese funz. Comitati e Comm.
Attività di danza
Attività cinematografiche
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”: LA MODULISTICA
E IL PIANO DI RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI
Mariantonietta Leone
La modulistica costituisce uno strumento utile di semplificazione e snellimento amministrativo, che facilita e agevola il rapporto utente-Amministrazione.
In occasione del progetto “Cultura a Porte Aperte”, la Direzione
Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure - Servizio III “Qualità e standardizzazione delle procedure” - ha
effettuato una ricognizione della modulistica adottata dagli
istituti territoriali (Soprintendenze e Archivi) del MiBAC nella
regione Basilicata.
Per un utilizzo ancora più efficace e razionale, la modulistica attualmente in uso sia nella regione Basilicata sia nelle altre regioni sarà a breve oggetto di riesame, per renderla omogenea
sull’intero territorio nazionale ed accessibile on line dai siti
delle strutture periferiche.
Dalle verifiche effettuate nell’ambito degli uffici del MiBAC è
emerso, infatti, che allo stato attuale manca una modulistica
uniforme: spesso, come si è riscontrato presso gli istituti nella
Basilicata, viene utilizzata in maniera limitata e non è disponibile in rete. Inoltre, pur riferendosi ad un medesimo procedimento, a volte viene riportata nei siti degli istituti con differenti
indicazioni. Qualora le informazioni necessarie non siano accessibili on line, l’utente è costretto ad un’attività di raccolta direttamente presso gli uffici competenti, con notevole dispendio
di tempo. Pertanto, anche a causa della struttura organizzativa
del Ministero, capillare e connotata da una forte articolazione
territoriale, possono verificarsi situazioni di difficoltà che impediscono agli utenti di reperire velocemente le informazioni
utili per la presentazione di istanze, l’acquisizione di autorizzazioni, l’inoltro di documentazione o altro.
È dunque necessario che l’Amministrazione si attivi per rispondere in modo tempestivo alle istanze dell’utenza, diminuendo
i tempi di attesa e i disagi.
Il processo di revisione della modulistica,cui si è fatto cenno,prenderà l’avvio in coincidenza con l’adempimento degli obblighi previsti dal decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito in legge 6
agosto 2008 n. 133, che anche il MiBAC è tenuto ad osservare.
La legge citata (c.d. legge taglia oneri amministrativi) all’art. 25
prevede, infatti, che, per il raggiungimento dell’obiettivo di governo di ridurre entro il 31 dicembre 2012 gli oneri amministrativi che gravano sulle piccole e medie imprese, per una quota
complessiva del 25%, come stabilito in sede europea, ciascuna
Amministrazione elabori un proprio piano di riduzione.
I piani di riduzione degli oneri amministrativi, adottati dalle
Amministrazioni di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e con il Ministro per la semplificazione normativa, hanno la finalità di tracciare un quadro
chiaro in relazione al raggiungimento dei risultati previsti e di
garantire piena trasparenza ai cittadini e alle imprese sulle iniziative programmate e realizzate.
Anche il MiBAC si è attivato in tal senso ed ha avviato, alla fine
43
Cultura a porte aperte
del 2008, in raccordo con il Dipartimento per la Funzione Pubblica, i lavori finalizzati
alla elaborazione di un piano ed alla individuazione degli interventi ritenuti idonei al
raggiungimento dell’obiettivo.
Il piano di riduzione, in avanzata fase di definizione, è stato costruito, coerentemente
con le disposizioni normative, a valle della misurazione, effettuata dal Dipartimento
della Funzione Pubblica nell’area di regolazione”beni culturali e paesaggio”, degli oneri
amministrativi, ossia dei costi sostenuti dalle imprese per conformarsi ad obblighi informativi.
In particolare, sono stati oggetto di misurazione gli obblighi informativi derivanti da:
- Interventi soggetti ad autorizzazione
- Interventi conservativi imposti
- Manifesti e cartelli pubblicitari
- Autorizzazione alla modifica dello stato dei luoghi in ambiti di tutela paesaggistica
Gli esiti della misurazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, in relazione agli
adempimenti connessi ai suddetti obblighi informativi, hanno evidenziato come anche
una modulistica disomogenea, inadeguata e non sempre disponibile on line, possa incidere su tempi e costi a carico delle imprese.
Si è, pertanto, ritenuto necessario prevedere l’inserimento nel piano di riduzione del
MiBAC, dell’intervento di semplificazione e standardizzazione della modulistica e accessibilità on line.
L’obiettivo che l’Amministrazione si pone è in primis l’abbattimento dei costi che gravano su piccole e medie imprese, ma è evidente che ne conseguirà una riduzione dei
tempi e dei costi attuali per tutte le categorie di utenti.
Per la realizzazione dell’intervento si prevede, quindi, di effettuare una preliminare ricognizione e verifica dell’esistente.
Si procederà successivamente ad elaborare una modulistica semplificata e standardizzata per l’intero territorio nazionale, che sia idonea a guidare l’interessato nella compilazione delle istanze e nella presentazione di eventuale documentazione da allegare
alle stesse.
L’adozione di una modulistica omogenea consentirà inoltre di uniformare le modalità
degli adempimenti relativi ad un medesimo procedimento.
La diffusione on line della modulistica sulle pagine web del Ministero completerà la
realizzazione dell’intervento, le cui finalità sono chiaramente indirizzate alla semplificazione amministrativa intesa come strumento più immediato per il perseguimento
della certezza pubblica.
44
Struttura del MiBAC in
BASILICATA
45
46
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI
E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
La Direzione Regionale costituisce la cerniera tra le attività del
MiBAC e quelle espresse dal territorio. Ha infatti la funzione di
favorire e sviluppare la collaborazione con tutte le istituzioni
territoriali per un maggiore coordinamento nella attività di programmazione ed intervento sul patrimonio culturale della regione, regolando e coordinando d’altro canto la gestione
amministrativa e contabile degli uffici operanti sul territorio, a
vantaggio di un management unitario delle risorse disponibili.
Ai sensi della normativa in vigore, svolge funzioni di programmazione degli interventi da realizzare per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale regionale, rappresenta il
Ministero ai tavoli di concertazione con la Regione Basilicata
per la programmazione degli interventi da inserire nell’Accordo
di Programma Quadro, è stazione appaltante per gli interventi
conservativi da effettuarsi con fondi dello Stato o affidati in gestione allo Stato sui beni culturali presenti nel territorio, gestisce le risorse finanziarie e il personale curando anche le
relazioni sindacali e la contrattazione collettiva a livello regionale. Cura i rapporti del Ministero e delle strutture di settore
con la Regione, gli enti locali e le altre istituzioni presenti nella
regione, elaborando e sottoscrivendo accordi e intese istituzionali finalizzate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio
culturale.
Direttore Regionale
Alfredo Giacomazzi
È l’organo periferico di livello dirigenziale generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in Basilicata.
Si articola in uffici dirigenziali di livello non
generale con competenza sull’intero territorio regionale:
- la Soprintendenza archivistica per la Basilicata,
- la Soprintendenza per i beni archeologici
della Basilicata,
- la Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici della Basilicata,
- la Soprintendenza per i beni storici, artistici
ed etnoantropologici della Basilicata
e in uffici non dirigenziali:
- l’Archivio di Stato di Matera,
- l’Archivio di Stato di Potenza,
- la Biblioteca Nazionale di Potenza.
Complessivamente, prestano servizio presso
gli Istituti del MiBAC in Basilicata 663 unità di
personale.
47
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
MIBAC IN BASILICATA - PERSONALE IN SERVIZIO
350
300
250
200
150
100
50
0
Direzione Regionale
per i Beni Culturali e
Paesaggistici
della Basilicata
Soprintendenza per Soprintendenza per Soprintendenza per
i Beni Archeologici i Beni Architettonici i Beni Storici, Artistici
della Basilicata
e Paesaggistici della ed Etnoantropologici
Basilicata
della Basilicata
Soprintendenza
Archivistica per la
Basilicata
Biblioteca Nazionale
di Potenza
Archivio di Stato
di Potenza
Archivio di Stato
di Matera
La sede
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata è ospitata nel
palazzo "delle Chiariste", nel centro storico di Potenza, originariamente in possesso del
monastero femminile di San Luca.
L'attuale configurazione dell'edificio rappresenta l'esito della ristrutturazione intervenuta tra il 1855 e il 1859 sull'impianto preesistente, determinata dal nuovo assetto urbanistico conferito alla città. A seguito della costruzione della Via Meridionale,
realizzata per dotare la città di una nuovo accesso carrabile, molte case poste lungo
il tracciato furono tagliate fu costruito il "muraglione", un grande muro di sostegno,
realizzando nel mezzo il ponte delle Beccherie per superare il vallone, da sempre usato per il passaggio degli animali condotti al macello cittadino, all'epoca allogato proprio al piano sottostante la "casa delle monache".
Per ripristinare il caseggiato, "ruinato" sul lato meridionale, nel rispetto dei canoni architettonici imposti dal Regolamento Edilizio, la Badessa Maria Irene Cortese presentò
un progetto di adeguamento stilistico delle facciate, redatto dall'Ing. Giuseppe Brancucci
nel 1853 e approvato dal Consiglio Edilizio l'anno successivo. Durante l'esecuzione dei lavori il "venerabile monastero" venne in possesso della casa adiacente ed intese allora accorpare le due unità immobiliari, sopraelevandole e realizzando un unico vano scala per
collegare i tre piani abitativi. Per sorreggere le nuove rampe di scale fu realizzato al piano seminterrato un "muro arcato" che venne ad interrompere la continuità della grande volta che copriva l'antico macello.Dopo
pochi anni il palazzo fu incamerato dal Demanio dello Stato assieme a tutti i beni appartenenti al Monastero di San Luca, soppresso con apposito Decreto nel 1862 in
conseguenza della legge nazionale di
soppressione degli ordini religiosi. L'edificio
venne allora adibito a sede dell'Ufficio Demaniale e, l'immobile aveva ormai assunto l'attuale consistenza volumetrica,
così come la rigorosa simmetria della facciata principale, definita dall'elegante
cornicione a dentelli che corona l'edificio.
48
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
ORGANIGRAMMA
La Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata è diretta dal
prof. Alfredo Giacomazzi, Dirigente Generale del MiBAC, e si articola in 7 servizi, a cui si
affianca l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, che svolge funzioni trasversali tra i diversi settori rivolte a soddisfare le esigenze dei cittadini/destinatari finali dei servizi.
Prestano servizio presso la Direzione Regionale 25 unità di personale, così articolato:
Servizio I: Affari generali
• Raccordo e coordinamento nella trattazione degli affari generali e delle tematiche che
investono le competenze di più Servizi
• Attività relative a progetti rientranti nel“Programma di Investimenti per laValorizzazione del
Patrimonio Culturale nelle aree Sottoutilizzate attraverso Specifici Progetti Imprenditoriali”
• Gestione del protocollo informatico, gestione degli archivi e dei flussi documentali della Direzione Regionale
• Segreteria e supporto per il funzionamento del Comitato Regionale di Coordinamento per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata
• Competenze in materia di tutela di Beni Librari
Servizio II: Programmazione e relazioni istituzionali
• Programmazione Lavori Pubblici Elaborazione del programma annuale e pluriennale
degli interventi nei settori di competenza
• Programmazione degli interventi da realizzarsi con finanziamenti di iniziativa comunitaria; programmi di investimenti deliberati dal CIPE; finanziamenti POR Basilicata
• Predisposizione di intese istituzionali di programma Stato-Regione e di accordi di programma quadro in materia di beni culturali e paesaggistici
• Attuazione del Progetto “Rafforzamento del supporto tecnico per la definizione, attuazione e monitoraggio dell’Accordo di Programma Quadro”
• Iniziative in materia di Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
Servizio III: Contabilità, bilancio, appalti opere pubbliche, servizi e forniture
• Appalti, gare e contratti
• Affidamento diretto o in concessione delle attività e dei servizi
• Verifica della legittimità amministrativo–contabile degli atti prodotti dall’Amministrazione
• Analisi, monitoraggio e verifica dei piani di spesa per il raggiungimento degli obiettivi sulla base degli indirizzi del Ministero
• Controllo di gestione delle attività degli Istituti di settore
• Attuazione del Progetto “Rafforzamento del supporto tecnico per la definizione, attuazione e monitoraggio dell’Accordo di Programma Quadro”
Servizio IV: Tutela patrimonio culturale e paesaggistico
• Dichiarazione di interesse culturale delle cose di proprietà privata
• Verifica della sussistenza dell’interesse culturale nei beni appartenenti a soggetti pubblici e a persone giuridiche private senza fini di lucro
• Prescrizioni di tutela indiretta
• Predisposizione programmi dei contributi del Ministero per le spese affrontate dai privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali per interventi di conservazione
• Valutazione delle proposte di acquisizione in comodato di beni culturali di proprietà
privata formulate dalle soprintendenze di settore, e delle richieste di deposito di beni
culturali di soggetti pubblici presso musei presenti nel territorio regionale
• Procedure per l’autorizzazione di alienazioni, permute, costituzioni di ipoteca e di pegno e ogni altro negozio giuridico che comporta trasferimento a titolo oneroso di beni
culturali appartenenti a soggetti pubblici
• Predisposizione delle proposte al Direttore generale competente, sentite le Soprintendenze di settore, dell’esercizio della prelazione da parte del Ministero, ovvero la rinuncia ad essa
• Predisposizione delle proposte ai Direttori generali competenti, su iniziativa delle Soprintendenze di settore, dell’irrogazione delle sanzioni ripristinatorie e pecuniarie
49
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
• Procedimenti relativi alla proposta di dichiarazione di interesse pubblico per i beni paesaggistici
• Predisposizione, d’intesa con la Regione, dei programmi e dei piani finalizzati all’attuazione
degli interventi di riqualificazione, recupero e valorizzazione delle aree sottoposte alle
disposizioni di tutela dei beni paesaggistici
• Istruttoria dei provvedimenti di competenza nei procedimenti di valutazione di impatto
ambientale.
Servizio V: Comunicazione, promozione, catalogo, servizi informatici
• Comunicazione istituzionale della Direzione regionale mediante strumenti tradizionali
ed innovativi
• Procedimenti relativi alla concessione a titolo gratuito di uso di beni culturali in consegna al Ministero
• Unificazione e aggiornamento delle funzioni di catalogo e tutela nell’ambito della regione
• Proposte relative ai programmi concernenti studi, ricerche ed iniziative scientifiche in
tema di catalogazione e inventariazione dei beni culturali, definiti in concorso con la
Regione; promozione e organizzazione di studi, ricerche ed iniziative culturali, anche
in collaborazione con le regioni, le università e le istituzioni culturali e di ricerca; promozione, in collaborazione con le università, le regioni e gli enti locali, della formazione in materia di tutela del paesaggio, della cultura e della qualità architettonica e urbanistica
Servizio VI: Risorse umane, formazione, relazioni sindacali
• Allocazione e gestione delle risorse umane degli uffici del Ministero nell’ambito della
regione
• Formazione e aggiornamento del personale, relazioni sindacali
• Stato giuridico e trattamento economico del personale
• Rapporti con la Corte dei Conti e l’Avvocatura Distrettuale dello Stato
• Rappresentanza dell’Amministrazione in giudizio e nelle sedi di conciliazione per le materie di competenza
Servizio VII: Contenzioso legale e sicurezza del patrimonio culturale
• Contenzioso in materia di personale e di tutela del patrimonio culturale
• Contenzioso con soggetti legati da rapporto contrattuale con l’Amministrazione
• Rappresentanza dell’Amministrazione in giudizio e nelle sedi di conciliazione per le materie di competenza
• Coordinamento delle attività connesse alla sicurezza del patrimonio culturale
• Verifica della legittimità giuridico-amministrativa degli atti prodotti dall’Amministrazione
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico provvede a:
• garantire l'esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione di cui alla
legge 7 agosto 1990, n.241, e successive modificazioni;
• agevolare l'utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l'illustrazione
delle disposizioni normative e amministrative, e l'informazione sulle strutture e sui compiti delle amministrazioni medesime;
• promuovere l'adozione di sistemi di interconnessione telematica;
• attuare, mediante l'ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, i processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti;
• garantire la reciproca informazione fra l'ufficio per le relazioni con il pubblico e le altre strutture operanti nell'amministrazione, nonchè fra gli uffici per le relazioni con il
pubblico delle varie amministrazioni
Svolgono attività di supporto ai Servizi della Direzione regionale per le attività rientranti
nella Convenzione fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Agenzia nazionale
per l’attuazione di investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. n. 2 unità di personale.
Un professionista esterno svolge altresì attività di supporto tecnico, con incarico a pro-
50
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
getto, per gli interventi in materia di tutela dell’ambiente e del paesaggio.
La Direzione Regionale si avvale, per la diffusione e la massima trasparenza delle attività della Direzione stessa e degli Istituti territoriali ad essa afferenti, del sito web istituzionale, che offre informazioni sugli Uffici e sui Luoghi della Cultura Statali in Basilicata (musei e pinacoteche, aree archeologiche, archivi e biblioteche), sugli eventi culturali
promossi e organizzati in sede o all’esterno, anche al di fuori dei confini regionali e nazionali. Vengono pubblicati bandi di gara e avvisi pubblici con l’esito dei relativi procedimenti.
Attività di tutela
Il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” ha introdotto, accanto alla verifica e tutela dei beni mobili e immobili di proprietà
privata, all’ art. 12 il procedimento di verifica dell’interesse culturale dei beni mobili ed
immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli enti pubblici ed alle persone giuridiche private senza fine di lucro. Compito della Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici è accertare l’interesse culturale di tutti i beni appartenenti a tali soggetti, se realizzati da più di 50 anni ad opera di una autore non più vivente, attraverso una
procedura che prevede l’invio dei dati identificativi e descrittivi dei beni oggetto di verifica sul sito web www.beniculturali.it . L’attività si attua attraverso azioni concertate
con le Amministrazioni e gli enti proprietari.
L’utilizzo del sistema informatico consente di acquisire i dati in formato unitario, ottimizzare
i tempi del procedimento, controllare l’iter e costituire una banca dati condivisa dei beni
d’interesse culturale.
I beni tutelati sono soggetti ai sensi degli artt. 53 – 59 del Codice al procedimento di autorizzazione ad alienare. Il sistema informatico raccoglie gli estremi delle richieste, i relativi provvedimenti e gli atti degli effettivi trasferimenti di proprietà riferiti ai beni culturali individuati a seguito della verifica dell’interesse culturale fornendo così un quadro completo e aggiornato dei beni verificati e tutelati a livello nazionale.
I procedimenti di verifica dell’interesse culturale sui beni mobili e immobili effettuati
sino ad oggi sono sintetizzati nella tabella seguente:
Protocolli d’intesa con Enti di diretta competenza territoriale
n. 24
Immobili pubblici verificati
n. 256
Immobili pubblici sottoposti a tutela
n. 42
Beni mobili pubblici verificati
n. 46
Beni mobili pubblici sottoposti a tutela
n. 46
Autorizzazioni ad alienare
n. 50
La Direzione Regionale, inoltre, propone, sentite le Soprintendenze di settore, l’esercizio
della prelazione da parte del Ministero (art. 60 del Codice) o a favore della Regione o di
altri Enti pubblici territoriali (art. 62 del Codice).
I procedimenti di prelazione a favore degli enti locali emanati sono stati n. 5.
La Direzione ha il compito di autorizzare le alienazioni, le permute, le costituzioni di ipoteca e di pegno e di ogni altro negozio giuridico che comporta il trasferimento a titolo
oneroso dei beni culturali; ha, altresì, il compito di istruire le pratiche di esproprio per causa di pubblica utilità a favore del Ministero o anche delle regioni, degli enti pubblici territoriali o di persone giuridiche private senza fine di lucro (art. 95 del Codice).
I procedimenti di esproprio a favore di enti locali emanati sono n. 3.
51
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Ai sensi dell’art. 17, comma 3, lettera f) del D.P.R. n. 233/2007 la Direzione Regionale dispone il concorso del Ministero nelle spese effettuate dai proprietari, possessori o detentori di beni culturali per gli interventi conservativi previsti dagli articoli 34 e 35 del Codice ed eroga il contributo di cui agli articoli 36 e 37 (contributo in conto capitale e contributo in conto interessi).
Ai sensi dell’art. 17, comma 3, lettera u) del citato D.P.R. n. 233/2007, la Direzione stipula,
previa istruttoria della Soprintendenza competente, accordi e convenzioni con i proprietari
dei beni culturali oggetto di interventi conservativi al fine di stabilire le modalità di accesso ai beni medesimi da parte del pubblico, ai sensi dell’art. 38 del Codice.
A tale riguardo si precisa che, negli ultimi anni, anche tramite un’attività di informazione
capillare, le richieste di contributo sono notevolmente aumentate e questo ha permesso, in fase di programmazione e in seguito di approvazione del programma di spesa annuale di poter erogare un numero maggiore di contributi.
Tali procedimenti possono essere così sintetizzati:
Richieste contributi in conto capitale
n. 24
Contributi in conto capitale erogati
n. 4
Richieste contributi in conto capitale inseriti
nella programmazione 2009
n. 14
Contributi in conto capitale da erogare nel corso dell’anno 2009
n. 4
Richieste contributi in conto interessi
n.
1
Contributi in conto interessi da erogare nel corso dell’anno 2009
n.
1
Accordi e convenzioni stipulate con i proprietari dei beni culturali
n. 20
Programmazione e Stazione appaltante
Con la nuova organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (D.P.R. 26 novembre 2007, n. 233) alla Direzione Regionale, unitamente alla competenza in materia
di programmazione annuale e pluriennale dei lavori pubblici, è stato attribuito l’esercizio delle funzioni di stazione appaltante in relazione agli interventi conservativi da effettuarsi con fondi dello Stato o affidati in gestione allo Stato sui beni culturali presenti nel territorio di competenza.
In tale ambito operano il Servizio Programmazione e il Servizio Contabilità, bilancio, appalti opere pubbliche, servizi e forniture della Direzione regionale della Basilicata.
L’Ufficio programmazione supporta il Direttore regionale nella formulazione dell’elenco degli interventi da inserire nei programmi annuali e pluriennali, ordinari e straordinari - Piano
Lotto (fondi derivati dal gioco del lotto), 8 per mille, Piano per l’Archeologia, programma interventi di tutela e valorizzazione ai sensi delle leggi finanziarie - individuandone le priorità
a partire dalle indicazioni fornite dalle Soprintendenze competenti per i diversi settori.
Gli ambiti della programmazione sono: beni architettonici e paesaggio, patrimonio storico artistico ed etnoantropologico, beni archeologici, beni archivistici e beni librari.
L’elaborazione della proposta di programma annuale e triennale tiene inoltre in conto
l’Accordo di Programma Quadro e i successivi Addendum sottoscritti dal MiBAC – Direzione Regionale - e dalla Regione Basilicata oltre che i finanziamenti provenienti da specifici programmi - Programma Operativo Val d’Agri, finanziato con le royalty del petrolio - ed ancora risorse rinvenienti dal Programma Operativo Regionale – POR, o da delibere CIPE. L’Ufficio programmazione è inoltre attivo nell’individuazione di ulteriori canali di finanziamento.
52
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
La Direzione Regionale, per un corretto e rapidissimo utilizzo delle risorse finanziarie assegnate, al fine di attuare anche una strategia comune per tutti gli Istituti concernente l’elaborazione della documentazione, nonché i tempi e le modalità di svolgimento dei
procedimenti ed accelerare l’esecuzione dei programmi, con una specifica direttiva del
27 novembre 2007 e successive disposizioni ha definito gli step procedurali nonché le
modalità di predisposizione degli atti connessi al processo amministrativo di affidamento
dei lavori pubblici così come delineati dal Decreto Legislativo 163/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture…”.
Sono state trattenute in capo al Direttore regionale la competenza per tutti gli interventi conservativi da effettuarsi con fondi dello Stato o affidati in gestione allo Stato sui beni culturali presenti nel territorio di competenza e delegato ai Soprintendenti di settore gli interventi
di manutenzione ordinaria ed i pronto interventi fino a 25.000,00 euro.
Anche se l’organizzazione del Servizio ha patito della impossibilità di trarre dal personale delle Soprintendenze le poche unità a ciò dedicate, vista l’imponenza del pregresso, nel biennio 2007-2008, si è realizzata un’accelerazione nell’esecuzione dei programmi
e la Direzione Regionale, dimostrando una particolare capacità di adeguamento alle nuove esigenze, ha dato un forte impulso all’affidamento e all’esecuzione dei lavori per interventi di restauro, consolidamento e valorizzazione di beni culturali; a consuntivo, si
sottolinea il soddisfacente grado di raggiungimento degli obiettivi programmati.
L’attività della stazione appaltante si è svolta nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza; sono stati altresì rispettati i principi di libera concorrenza,
parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, nonché di pubblicità con le modalità indicate dal Decreto Legislativo 163/2006 e successive modificazioni.
A dimostrazione di ciò sono i solo tre procedimenti di contenzioso, avviati dagli operatori economici invitati alle procedure di gara, di cui due conclusisi a seguito del solo parere espresso dall’Avvocatura dello Stato.
L’individuazione dei contraenti è avvenuta attraverso procedure aperte, ristrette - negoziate e affidamento diretto.
L’Ufficio appalti predispone gare, capitolati, contratti unitamente all’ufficio ragioneria e gestione risorse economico-finanziarie, monitoraggio e governo spesa che provvede anche all’approvvigionamento di beni e servizi mediante predisposizione di gare, anche informali o
attraverso l’utilizzo del Mercato Elettronico,l’ufficio si occupa inoltre della gestione amministrativa dei cantieri su fondi della Direzione Regionale ed effettua il monitoraggio del cronoprogramma dei lavori di cui la Direzione è stazione appaltante.
SPESE DI FUNZIONAMENTO ISTITUTI MIBAC IN BASILICATA
€ 350.000
anno 2007
€ 861.330
€ 300.000
anno 2008
€ 878.948
€ 250.000
€ 200.000
€ 150.000
€ 100.000
€ 50.000
€Direzione Regionale
per i Beni Culturali e
Paesaggistici
della Basilicata
Soprintendenza per
i Beni Archeologici
della Basilicata
Soprintendenza per
i Beni Architettonici
e Paesaggistici della
Basilicata
Soprintendenza per
i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici
della Basilicata
Soprintendenza
Archivistica per la
Basilicata
Biblioteca Nazionale
di Potenza
Archivio di Stato
di Potenza
Archivio di Stato
di Matera
53
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
TABELLA LAVORI 2007 - 2008
Programma Ordinario 2007
Interventi finanziati
n. 48 per un importo pari a
€ 2.160.209,97
Gare espletate
n. 47 per un importo pari a
€ 2.110.209,97
n. 1 per un importo pari a
€ 50.000,00
Interventi finanziati
n. 46 per un importo pari a
€ 1.787.142,42
Gare espletate
n. 45 per un importo pari a
€ 1.707.142,42
In corso di affidamento
Programma Ordinario 2008
Programmazione Straordinaria (Piano Lotto – Legge Finanziaria 2006 – 2007)
Interventi finanziati
n. 9 per un importo pari a
€ 3.596.356,64
Gare espletate
n. 7 per un importo pari a
€ 1.402.760,00
In corso di affidamento
n. 1 per un importo pari a
€1.822.000,00
Accordo di Programma Quadro MiBAC – Regione Basilicata
Interventi finanziati
n. 27 per un importo pari a
€ 14.728.605,00
Gare espletate
n. 21 per un importo pari a
€ 9.568.605,00
In corso di affidamento
n. 3 per un importo pari a
€ 3.260.000,00
Fondi Regione Basilicata (PO Val d’Agri – POR Basilicata)
Interventi finanziati
n. 8 per un importo pari a
€ 3.920.222,80
Gare espletate
n. 4 per un importo pari a
€ 1.848.222,80
In corso di affidamento
n. 3 per un importo pari a
€ 1.822.000,00
IMPORTI E FONTI DI FINANZIAMENTO
€ 9.000.000
€ 8.000.000
Anno 2007
€ 10.537.994
€ 7.000.000
Anno 2008
€ 14.344.190
€ 6.000.000
€ 5.000.000
€ 4.000.000
€ 3.000.000
€ 2.000.000
€ 1.000.000
€Apq MiBACRegione Basilicata
54
Fondi Regione
Basilicata
Legge finanziaria Legge finanziaria Legge finanziaria
2006
2006
2007
e Programma Lotto
Programma
ordinario
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
IMPORTO DEI FINANZIAMENTI NEI SINGOLI SETTORI
€ 12.000.000
€ 11.000.000
€ 10.000.000
Anno 2007
€ 11.444.037
€ 9.000.000
Anno 2008
€ 14.712.499
€ 8.000.000
€ 7.000.000
€ 6.000.000
€ 5.000.000
€ 4.000.000
€ 3.000.000
€ 2.000.000
€ 1.000.000
€Beni archeologici
Beni architettonici
Beni
storico artistici
Beni archivistici
Beni librari
PROGRAMMA DI FINANZIAMENTO - ANNO 2007
Totale € 11.444.036
64%
Apq MiBAC-Regione Basilicata
Fondi Regione Basilicata
Legge finanziaria 2006
Legge finanziaria 2007
Programma ordinario
17%
1%
13%
5%
PROGRAMMA DI FINANZIAMENTO - ANNO 2008
Totale € 14.712.501
55%
Apq MiBAC-Regione Basilicata
Fondi Regione Basilicata
Legge finanziaria 2006
Legge finanziaria 2006
e Programma Lotto
Legge finanziaria 2007
10%
4%
14%
15%
2%
Programma ordinario
55
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
FONDI ANNO 2007
€ 8.000.000
impegnati
€ 7.000.000
iter affidamento in corso
da impegnare
€ 6.000.000
€ 5.000.000
€ 4.000.000
€ 3.000.000
€ 2.000.000
€ 1.000.000
€Accordo di Programma
Quadro MiBAC-Regione
Basilicata
Fondi
Regione Basilicata
Legge finanziaria
2006
Legge finanziaria
2007
Programma
ordinario
FONDI ANNO 2008
€ 3.500.000
impegnati
€ 3.000.000
iter affidamento in corso
da impegnare
€ 2.500.000
€ 2.000.000
€ 1.500.000
€ 1.000.000
€ 500.000
€Accordo di
Programma Quadro
MiBAC-Regione
Basilicata
Fondi Regione Legge finanziaria Legge finanziaria Legge finanziaria
Basilicata
2006
2006 e Programma
2007
Lotto
Programma
ordinario
Nella realizzazione dei programmi, ordinari e straordinari, dei LL.PP., in attuazione del
la Direttiva 2006/123/CE riferita in particolar modo alla libera circolazione dei servizi, questa Direzione si è anche adoperata, con buoni risultati, per perseguire in particolare i seguenti obiettivi:
1. semplificazione amministrativa e riduzione degli oneri amministrativi, in
particolare mediante l'adozione di procedure informatizzate per l'accesso e la
divulgazione delle informazioni;
2. semplificazione, accorpamento, accelerazione, omogeneità, chiarezza e trasparenza delle procedure, al fine di evitare duplicazioni, ridurre ritardi, costi ed
effetti dissuasivi all'accesso e all'esercizio di attività di servizi;
3. accettazione di documenti rilasciati da
56
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
un altro Stato membro che abbiano finalità equivalenti o dai quali risulti che un determinato onere o obbligo è stato assolto;
4.possibilità di espletare le procedure a distanza e per via elettronica;
5. facile accessibilità per operatori economici e destinatari di servizi a tutte le informazioni afferenti alle attività di competenza dell’amministrazione riferibili anche alla direttiva;
6.adozione di adeguate forme di pubblicità, di informazione e di conoscibilità degli atti
procedimentali, anche mediante utilizzo di sistemi telematici.
A tal fine nel corso dell’anno 2008 è stato avviato il progetto Miglioramento della gestione
e della comunicazione dei Beni culturali in Basilicata, che prevede tra l’altro anche la realizzazione di una sorta di Sportello Unico Amministrativo/Informativo inizialmente limitato all’attività di stazione appaltante ma che si amplierà progressivamente per accogliere, in forma associata, tutte le procedure attribuite dalla normativa vigente alla
Direzione Regionale e agli Istituti di Settore. L’ampliamento delle attività dello Sportello Unico si svilupperà in parallelo con l’attività di informatizzazione dei dati. Le attività
che verranno progressivamente avviate dallo Sportello unico saranno ampiamente pubblicizzate tramite il sito che la Direzione regionale sta rinnovando, con l’utilizzo del CMS
Museo & Web.
Rapporti istituzionali
Partendo dall'ottimizzazione delle relazioni interne all'Amministrazione, la Direzione Regionale ha profuso il massimo impegno nell'impostare cordiali e proficui rapporti istituzionali con i diversi interlocutori esterni, al fine di pervenire a programmazioni comuni per la tutela, la salvaguardia
e la valorizzazione del patrimonio culturale lucano.
I programmi di valorizzazione culturale
si sono attuati mediante opportune intese istituzionali con la Regione Basilicata,
gli enti locali, l’Università degli Studi
della Basilicata al fine di conseguire i risultati più consoni alla promozione e alla
pubblica fruizione delle risorse culturali del territorio.
Sono stati avviate intese con l’Agenzia di Promozione Turistica della Basilicata tese ad
elaborare un piano strategico di valorizzazione del patrimonio culturale mediante il rafforzamento dell’offerta e il potenziamento della fruizione delle strutture museali, delle aree archeologiche e dei monumenti.
Le iniziative prevedono l’incremento delle attività di comunicazione e di promozione sia dei singoli musei, sia di percorsi tematici, itinerari, mostre, eventi culturali mediante redazione di materiale illustrativo e realizzazione di prodotti multimediali di forte impatto emozionale al fine
di una migliore diffusione del patrimonio
culturale lucano in Italia e all’estero.
Potenziamento del polo SBN delle biblioteche della Basilicata
Il progetto, finanziato con la Delibera CIPE 35/2005, si svolge in attuazione dell’Accordo
di Programma Quadro in materia di Beni e Attività Culturali - III Atto Integrativo e vede
impegnate la Regione Basilicata – Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport e
la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata per il potenziamento del Polo SBN di cui la Regione Basilicata è titolare.
Il patrimonio librario della regione rappresenta non solo un valore da tutelare e valorizzare,
in quanto base costitutiva della identità della Basilicata che deve essere preservata per
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le generazioni future ma, valutandone le potenzialità occupazionali sul territorio regionale,
deve essere inteso anche come una risorsa da utilizzare per lo sviluppo economico e sociale della collettività. In Basilicata sono presenti sul territorio le biblioteche degli Istituti afferenti al MiBAC e interessanti raccolte bibliografiche presso Enti territoriali e non,
il cui ricco patrimonio risulta opportuno tutelare e valorizzare grazie anche alle potenzialità offerte dalle più recenti reti di tecnologia informatica. In tale ottica si muove il progetto di catalogazione informatizzata della documentazione che permette sia l’accesso al patrimonio bibliotecario regionale da parte dei lucani sia l’offerta di tale patrimonio all’esterno della regione.
Il progetto, già attivo presso la Biblioteca Nazionale di Potenza e le Biblioteche Provinciali di Potenza e Matera e che nel corso dell’anno coinvolgerà altre 29 biblioteche , ha
consentito alla Direzione Regionale della Basilicata di conferire incarichi per attività di
catalogazione a 10 giovani esperti laureati.
Il recupero, la salvaguardia e l’implementazione del patrimonio storico e culturale lucano
acquista maggiore forza attraverso la sinergia con l’intervento di tutela e restauro del
patrimonio librario antico e di pregio, finanziato dalla Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore.
Le attività hanno consentito di operare in stretta collaborazione con i Comuni e le istituzioni ecclesiastiche per la conservazione e la sistemazione di biblioteche di considerevole interesse, che custodiscono volumi antichi, rari e di pregio, spesso ubicate in prestigiosi contenitori di assoluto rilievo architettonico, quali conventi e monasteri.
Si tratta, nel complesso, di un’operazione di elevato rigore scientifico che consente di raggiungere un duplice obiettivo: l’adeguamento delle strutture alle esigenze conservative del materiale, realizzando in casi specifici il restauro di libri preziosi
e in precario stato di conservazione, l’introduzione di forme innovative per la diffusione della cultura, permettendo un’ampia collaborazione e cooperazione interbibliotecaria e rendendo
disponibili ai fruitori documenti finora non noti.
Progetto A.G.I.R.E. POR
Nel 2007 si è concluso con successo il progetto AGIRE, iniziato nel novembre 2006 e realizzato unitamente alle strutture centrali del MiBAC e del Ministero dello Sviluppo Economico, alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte ed alla
Regione Basilicata.
Hanno partecipato inoltre le Soprintendenze di settore, archivi e biblioteche del territorio regionale e gli enti locali.
Si tratta del primo progetto di gemellaggio per l’internalizzazione regionale di buone
pratiche sul tema della valorizzazione dell’offerta culturale, i cui risultati sono stati molto positivi non solo per i contenuti innovativi trasferiti attraverso lo scambio di esperienze
e di buone pratiche, ma anche per le modalità operative adottate che hanno favorito un
confronto particolarmente utile per una visione più partecipata sulle problematiche inerenti il rapporto tra tutti gli interlocutori presenti sul territorio.
Il gemellaggio si è rivelato per la Regione Basilicata e le strutture del MiBAC sul territorio uno
strumento efficace per acquisire una maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e parallelamente delle criticità su cui intervenire con un approccio più strutturato, facendo proprie le intuizioni maturate sulla base delle esperienze di successo realizzate altrove.
Progetto pilota per lo studio del territorio e buone pratiche per l’adeguamento dei piani paesistici
Il progetto rappresenta il risultato di un lavoro condotto congiuntamente dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata e dalla Regione Basilicata
– Dipartimento Ambiente,Territorio, Politiche della sostenibilità ed è stato finanziato con
risorse del programma Operativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Mis. I.2,
azione C.
L’esigenza di realizzare lo studio è nata dalla consapevolezza che il paesaggio rappresenta
una risorsa territoriale da gestire con attenzione, in maniera da stabilire il giusto e ne-
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
cessario equilibrio tra conservazione, fruizione e sostegno per lo sviluppo, evitando sottovalutazioni che, in passato, hanno determinato esiti depauperanti non soltanto sul paesaggio in sé, ma anche sul quadro sociale ed economico. È chiara la necessità di operare una integrazione tra il tradizionale sistema vincolistico italiano e gli attuali strumenti
di governo delle trasformazioni territoriali, in modo da attuare una pianificazione concertata e responsabile in cui le trasformazioni avvengano nel giusto equilibrio con l’assetto storico del territorio.
L’iniziativa propone, per un ambito ristretto individuato nel territorio della Comunità Montana Alto Bradano, una metodologia operativa che, partendo dal tema della conoscenza, arriva a formulare indirizzi e criteri per la lettura del paesaggio e per la progettazione delle relative trasformazioni,in linea con le innovazioni introdotte in materia di paesaggio dalla Convenzione Europea del Paesaggio e dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Un ambito operativo del progetto è rivolto all’organizzazione di un sistema informativo territoriale georeferenziato (S.I.T.) che raccoglie i dati fondamentali per la conoscenza, controllo e gestione del territorio, verificati su mappe catastali georiferite e riportati sulla carta tecnica regionale.
Un secondo ambito operativo è rivolto a sperimentare un percorso metodologico di conoscenza e lettura interpretativa del territorio che mette in evidenza le potenzialità degli ambiti e dei beni presenti sul territorio e l’articolazione dei rispettivi regimi di trasformabilità.
L’esplicitazione del processo di conoscenza del territorio, attraverso le interpretazioni sintetiche ragionate delle sue componenti,ha consentito l’individuazione dei valori del patrimonio
paesaggistico nelle invarianti. Queste ultime configurano gli elementi che strutturano il territorio, la sua qualità ed il suo potenziale come
risorsa durevole; rappresentano i valori e le regole
di localizzazione e di conformazione morfologica degli insediamenti, le buone pratiche dell’abitare e del produrre. Il metodo di lavoro evidenzia quanto i caratteri ambientali, le vicende
storico-culturali e l’organizzazione antropica del
territorio abbiano contribuito alla costruzione del
paesaggio. Dall’analisi del territorio e dei suoi tematismi scaturiscono spunti di riflessione per la
salvaguardia, la valorizzazione e la riqualificazione
dei contesti paesaggistici nell’ambito dei nuovi
piani paesistici, seguendo un percorso che fa discendere le linee di sviluppo territoriale dalla specifica identità dei luoghi.
ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE
Il quadro delle attività di comunicazione ha seguito e segue le linee programmate coordinando le attività dagli istituti territoriali in Basilicata sia per quanto concerne i grandi eventi promossi dal MiBAC sul territorio nazionale (la Settimana della Cultura, le Giornate Europee del Patrimonio e tutte le iniziative che celebrano eventi quali la Giornata
di San Valentino, la Festa della donna, la Festa della Musica, per citarne solo alcune) sia
per le iniziative legate alla promozione del patrimonio culturale lucano.
Lo strumento essenziale per il potenziamento della conoscenza e la diffusione capillare delle informazioni che riguardano ogni attività (da quelle amministrative a quelle strettamente tecniche a quelle di diffusione delle azioni istituzionali svolte) è rappresentato senza dubbio dalle tecnologie informatiche, che consento di raggiungere – e sono raggiunte – da un numero sempre più vasto di potenziali fruitori dei servizi, nel campo sociale, economico e culturale.
La sfida è rappresentata proprio dalla capacità di presentarsi all’esterno in maniera trasparente e leggibile, soddisfacendo le esigenze di utenti di target estremamente svariati.
Lo sforzo che si richiede a chi ha tradizionalmente operato, e opera tuttora per le prioritarie esigenze di tutela di un patrimonio considerevolissimo è non soltanto quello di
adeguarsi all’uso dello strumento informatico, ma anche, e soprattutto, lo sforzo di rap-
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presentare all’esterno, in maniera omogenea ed esaustiva, un patrimonio e un’attività
particolarmente articolati alla base.
Le attività di comunicazione non possono tuttavia prescindere dai tradizionali metodi
e canali di comunicazione, legati a forme di divulgazione e promozione usuali e consolidate, a cui affiancare le tecniche innovative che consentono una diffusione immediata e capillare dei servizi attivati presso ciascun Istituto e delle attività di promozione del
patrimonio culturale.
Una Pubblica Amministrazione snella ed efficace deve essere raggiungibile da tutti e comunicare a tutti le proprie attività, creando con il pubblico momenti continui di scambio, confronto e collaborazione, recependo le aspettative e fornendo risposte esaurienti ed adeguate in tempi stretti.
In questo senso la Direzione Regionale, in piena sintonia con gli Istituti territoriali sta
muovendo passi decisivi per corrispondere alle esigenze del pubblico.
Si tratta di un pubblico residenziale, ed anche – in una regione come quella lucana, ancora periferica rispetto ai grandi circuiti culturali e turistici – di un pubblico che va interessato e motivato alla conoscenza e alla visita delle risorse culturali del territorio.
La realizzazione di importanti eventi culturali, promossi e presentati nei luoghi della cultura in regione e fuori dalla regione, legati non soltanto a grandi eventi nazionali è ampiamente veicolata attraverso campagne di promozione che hanno utilizzato i siti web
istituzionali, ovvero siti creati ad hoc per un’informazione rapida ed efficace sugli eventi più significativi.
Il sistema informativo che si sta creando in Basilicata attraverso i siti web può contare,
oggi, su uno strumento quale il CSM Museo & Web, grazie al quale sono stati realizzati i siti della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata e dell’Archivio di Stato di Potenza, e dei Musei Archeologici Nazionali di Potenza, Matera, Melfi, Grumento Nova, Policoro.
La stessa Direzione Regionale sta attualmente rinnovando il proprio sito web, con l’utilizzo del medesimo CSM, strumento open source messo a punto dall’Osservatorio Tecnologico per i beni e le attività culturali, che fornisce una guida unitaria nella progettazione
dei siti e consente una grande semplificazione e flessibilità nell’archiviazione e aggiornamento delle informazioni.
Parallelamente, al fine di fornire agli
utenti accreditati servizi utili allo
svolgimento delle proprie attività, sta
predisponendo un sito web che corrisponda alle esigenze di snellimento
delle procedure tra gli istituti di settore in regione, consentendo di accedere in tempo reale alle informazioni relative a singoli procedimenti, e che nel contempo sia accessibile da varie utenze, tra cui, in primo
luogo, gli operatori economici invitati
a partecipare a procedure negoziali, per fornire ogni elemento necessario all’espletamento degli atti relativi.
La comunicazione del patrimonio
culturale rappresenta, quindi, un
processo in itinere e una sfida, a cui
tutte le strutture – indistintamente
amministrative e tecniche - sono
chiamate a collaborare affinché il lavoro svolto quotidianamente si trasformi in servizi visibili, accessibili e
godibili dalla comunità.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
INIZIATIVE CULTURALI IN BASILICATA
Anno 2007
Anno 2008
70
60
50
40
30
20
10
0
Mostre, visite guidate
Conferenze,
convegni, presentazioni
Concerti,
spettacoli, proiezioni
Gli obiettivi per il futuro
A completamento del quadro delle attività realizzate o in atto, è opportuno segnalare alcuni degli obiettivi che la Direzione Regionale si prefigge di raggiungere in tempi brevi.
Obiettivo inderogabile per quanto riguarda il programma dei lavori pubblici 2009 è quello di avviare le procedure per l’individuazione del contraente contestualmente alla comunicazione di registrazione del programma da parte dei competenti organi di controllo,
al fine di assumere nel minor tempo possibile gli impegni di spesa e procedere alla consegna dei lavori.
Tale accelerazione delle procedure, già in atto negli ultimi due anni, consentirà, dal punto di vista contabile, di non registrare giacenze passive e, dal punto di vista economico
e sociale, di contribuire alla crescita della regione, creando occasioni di lavoro e di sviluppo complessivo del territorio.
Si procederà anche al reperimento di ulteriori risorse finanziare, grazie allo spirito di fattiva
collaborazione che da sempre ha animato i rapporti istituzionali con la Regione Basilicata.
Al fine di abbattere i costi derivanti dai canoni locativi di alcune sedi degli Istituti territoriali, e nell’ambito dell’ambizioso programma di creare nella città di Potenza un polo
dei beni culturali, la Direzione Regionale si è adoperata e si adopererà ancor più nell’immediato futuro per l’individuazione e l’assegnazione di un immobile di proprietà pubblica. Lo scopo è quello di creare un Centro regionale dei servizi istituzionali del MiBAC accorpando in un unico contenitore funzioni e servizi degli istituti periferici. Ciò permetterà di potenziare le attività istituzionali nonché di ottimizzare l’efficacia dell’azione amministrativa e di migliorare l’efficienza dei servizi e l’offerta culturale.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI
ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
La Sede
La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata ha
sede a Potenza in Palazzo Loffredo. Dimora del conte, il Palazzo
sorge nella zona della cattedrale di San Gerardo, in posizione
elevata rispetto al resto della città. Anche se trae il nome dalla
nobile famiglia dei Loffredo, possessori della contea dal 1604 al
1806, la sua costruzione va fatta risalire all’inizio del XV secolo,
quando fu prescelto quale dimora dal conte Innico Guevara.
Il Palazzo ha le caratteristiche architettoniche dello stile tardo
gotico, di ascendenza catalana, come testimonia il grande portale di ingresso ad arco a tutto sesto che precede un secondo
portale dotato di architrave.
Al di sopra, si apre un loggiato. La facciata principale
si articola intorno ad una
corte racchiusa dalle due ali
laterali. L’edificio presenta
una distribuzione degli ambienti su una corte interna; il
collegamento verticale è assicurato da uno scalone in
pietra che si sviluppa nell’ala Fig. 1 Palazzo Loffredo
destra. (Fig.1)
All’inizio del XIX secolo il Palazzo ospitò l’Intendenza di Basilicata, mentre intorno al 1825 divenne sede del Real Collegio istituito con decreto di Luigi Bonaparte per l’istruzione superiore
dei giovani della Provincia di Basilicata. Nel 1850 un decreto del
re Ferdinando II affidò il Collegio ai Gesuiti che lo gestirono fino
al 1860. Dopo l’unità d’Italia ospitò il Real Liceo e ancora nel XX
secolo il Conservatorio Statale di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa” e altri istituti scolastici.
Il Palazzo è stato oggetto di un consistente intervento di consolidamento a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso.
Nonostante le numerose ristrutturazioni e alterazioni rappresenta una delle rare testimonianze di edilizia nobiliare del XVII
secolo nella città di Potenza, periodicamente sconvolta da terremoti distruttivi.
Di proprietà del Comune, è stato in gran parte ceduto in comodato alla Soprintendenza per ospitare i suoi uffici e un museo.
La storia
La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata venne
istituita nel luglio del 1964 come Soprintendenza alle Antichità
con giurisdizione sulle province di Potenza e di Matera e con
sede a Potenza e venne affidata alla guida di Dinu Adamesteanu, archeologo di grande fama, che diede uno straordinario impulso all’attività dell’Ufficio. Fino ad allora il Materano era
sotto la competenza della Soprintendenza di Taranto mentre il
Potentino sotto la competenza della Soprintendenza di Salerno.
Sin dalla sua istituzione in mancanza di personale tecnicoscientifico, Dinu Adamesteanu ha fatto fronte alle esigenze di
tutela dello straordinario patrimonio archeologico della Basili-
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
cata facendo appello a vari collaboratori italiani o a docenti universitari con interessi
scientifici per la Magna Grecia, ma anche a Istituti stranieri come l’Ecole Française de
Rome, l’Istituto Archeologico Germanico, l’Università di Heidelberg, l’Accademia Britannica di Roma, l’Università di Londra, quella di Marburg, di Aix-en-Provence, del Texas.
Si dettero avvio a campagne di scavo sistematico in tutta la regione, a partire dalla città
e dal territorio delle colonie greche di Metaponto e Policoro e delle città romane di Venosa e Grumento, sino a comprendere, tra gli altri, gli importanti insediamenti indigeni
di Vaglio Basilicata, Melfi, Lavello. Pubblicazioni scientifiche, mostre e convegni fecero
conoscere per la prima volta in ambito internazionale questi importanti territori della
Magna Grecia, in precedenza pressoché sconosciuti.
Dinu Adamesteanu diede anche un grande impulso alla creazione di un sistema articolato di musei e di parchi archeologici, che consentissero di promuovere, nei diversi
aspetti, la straordinaria realtà archeologica della Basilicata. Nel 1964 in Basilicata erano
aperti al pubblico un piccolo antiquarium a Lavello, un Museo archeologico di proprietà
della Provincia a Potenza e soprattutto un importante
museo Statale di Matera, intitolato a Domenico Ridola, senatore del Regno che agli inizi del secolo aveva donato alla
Stato italiano il suo palazzo e le sue collezioni archeologiche allo scopo di dotare la città di una sede espositiva e di ricerca. A lui si deve tra l’altro l’apertura al pubblico dei musei
di Policoro e di Melfi, oltre all’ampliamento del Museo di
Matera e alla definizione di un primo nucleo espositivo a
Venosa.
Grazie all’instancabile opera di Dinu Adamesteanu e dei
suoi successori oggi la Basilicata è dotata di uno tra i più importanti circuiti di visita della Magna Grecia, con otto musei
e sei parchi archeologici, tutti aperti al pubblico. Caterina
Fig. 2 Dinu Adamesteanu
Greco dirige attualmente la Soprintendenza. (Fig.2)
LE FUNZIONI E LE ATTIVITÀ
La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata svolge attività di tutela, anche
preventiva, del patrimonio archeologico regionale, operando in stretta collaborazione
con gli enti locali; esegue scavi e ricerche archeologiche in Basilicata; si occupa del restauro dei reperti e dei monumenti archeologici; svolge un’intensa attività di promozione culturale attraverso l’organizzazione di eventi, visite guidate, convegni e mostre
anche all’estero; definisce progetti didattici con le scuole per far diffondere, nelle nuove
generazioni, una sensibilità diffusa verso la tutela del patrimonio archeologico; si occupa della gestione dei musei e delle aree archeologiche e della progettazione di nuovi
interventi di valorizzazione.
Attività di tutela
Si riferisce all’espressione di pareri per interventi correlati alla tutela archeologica, all’istruzione di vincoli a protezione del patrimonio archeologico, alle attività di ricerca
archeologica condotte direttamente o in regime di concessione da parte di soggetti
pubblici (in primo luogo Università) autorizzati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e soprattutto si occupa di indagini archeologiche preventive in relazione in primo
luogo ad opere pubbliche d’infrastrutturazione in aree a rischio di rinvenimenti archeologici. In quest’ultimo settore d’intervento la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata si è occupata di tutela preventiva in relazione sia all’intensificarsi
delle ricerche petrolifere e alla realizzazione delle infrastrutture ad esse collegate (metanodotti, oleodotti, rete di collegamento tra i pozzi), sia alla necessità di contrastare sul
nascere il fenomeno degli scavi clandestini.
Grazie a specifici accordi con la SNAM, l’ENI e le compagnie petrolifere operanti in Basilicata è stato possibile seguire costantemente con interventi preventivi tutte le fasi
dell’attività petrolifera. E’ stata così garantita la tutela ottimale di siti di straordinaria importanza sotto il profilo archeologico, senza determinare ritardi per opere strategiche
d’interesse nazionale.
63
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Le principali fasi d’intervento sono state modulate secondo il seguente programma:
1) ricognizioni puntuali delle aree interessate dai progetti e conseguente redazione di
cartografie georeferenziate;
2) ricerche archeologiche preventive nei siti individuati in fase preventiva;
3) individuazione di ulteriori siti e conseguente scavo nella fase dell’apertura delle piste
di servizio e dello scavo delle condotte.
Alcuni tra i risultati più significativi, per quanto attiene la fase di ricognizioni e di redazione di una cartografia georeferenziata, hanno riguardato in particolare l’area interessata dal progetto del metanodotto Bernalda-Brindisi, che insiste sul territorio della
colonia greca di Metaponto. In quest’area sono stati individuati numerosi siti archeologici ed è stato possibile recuperare, tra l’altro, importanti corredi funerari greci del VIII secolo a.C. caratterizzati da ceramiche a figure rosse e da gioielli in oro.
Il progetto di cartografia computerizzata, in questo caso, è stato effettuato in collaborazione con l’Università di Austin (Texas) ed ha costituito una premessa essenziale per
la conseguente attività di tutela. Di estremo rilievo sono state, in questo caso, le verifiche archeologiche condotte sul campo dalla Soprintendenza.
La campagna di ricognizioni ha permesso l’individuazione di 57 nuovi siti, non documentati in precedenza e riportati su una cartografia georeferenziata 1:10.000.
Si tratta, in netta prevalenza, di fattorie, necropoli, santuari extraurbani, o impianti industriali (come fornaci o cave) direttamente collegati con la colonizzazione greca del territorio. Nella chora di Metaponto, è stata, inoltre, documentata la presenza di linee divisorie:
il più antico esempio di lottizzazione e, con ogni probabilità, di bonifica conosciuto per il
mondo greco (insieme a quello del Chersoneso sul Mar Nero). Queste linee di divisione
sono evidenti sulle foto aeree, specialmente su quelle realizzate negli anni cinquanta,
prima delle grandi trasformazioni del paesaggio avvenute negli ultimi anni. Oggi per la
prima volta, attraverso le foto georeferenziate, il mosaico fotografico della chora può darci
una immagine accurata delle forme di organizzazione del territorio metapontino. Il dato
archeologico più significativo di tale attività integrata di ricognizioni, di redazione di una
cartografia georeferenziata e delle conseguenti verifiche archeologiche riguarda la presenza di un unico orientamento per la città e per le linee di divisione agraria.
La redazione di una cartografia computerizzata per il territorio metapontino si è rivelata di particolare importanza anche in rapporto alla realizzazione dell’oleodotto Viggiano-Taranto che consente di trasferire nelle raffinerie pugliesi il petrolio rinvenuto
negli importanti giacimenti petroliferi della Val d’Agri. L’oleodotto attraversa, per circa
100 Km., la Basilicata, interessando aree archeologiche di straordinaria importanza e, in
primo luogo, i territori occupati dalla colonia greca di Metaponto, dalle comunità italiche della Val d’Agri e dalla città romana di Grumento.
Già in occasione delle ricognizioni effettuate lungo tutto il tracciato, nel tratto pertinente al territorio lucano di circa 94 km, si sono individuate 29 aree archeologiche, in
precedenza non conosciute. Tutti questi siti sono oggetto di scavi archeologici preventivi. Nella fase di esecuzione dei lavori sono stati individuati altri settanta siti antichi, anch’essi oggetto di ricerche archeologiche sistematiche.
Una collaborazione costante ed estremamente positiva stabilita tra ENI e Soprintendenza Archeologica della Basilicata ha consentito, in sintesi, di ottenere nel caso
- dell’oleodotto Viggiano-Taranto due risultati di straordinaria importanza:
è stato possibile esplorare e assicurare la tutela ottimale di importanti siti archeologici
costituiti, in primo luogo, da necropoli greche ed indigene e da impianti produttivi databili tra VI secolo a.C. e IV secolo d.C., assicurando la tutela ottimale degli stessi;
- l’oleodotto è stato realizzato nei tempi previsti.
Tale intervento ha costituito per la Basilicata un preciso riferimento operativo con riferimento a progetti di area vasta che interessano territori di rilevante interesse archeologico.
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
Tra le attività di promozione culturale, condotte negli ultimi anni dalla Soprintendenza per
i Beni Archeologici della Basilicata, si segnalano in particolare due esposizioni allestite a
Potenza presso il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu”, e
dedicate alle ambre e ai coralli, che hanno rappresentato una straordinaria occasione di
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
valorizzazione per il territorio. Riviste e giornali nazionali quali Repubblica, La Stampa,
L’Osservatore Romano, Il Sole 24 ore, Il Giornale, L’Avvenire, La Gazzetta del Mezzogiorno
(pagine nazionali), Donna Moderna, Qui Touring, Gente, Brava Casa, Archeo, Archeologia
Viva, Benissimo, Caravan e Camper,Travel, siti web come quello dello stesso Touring Club
Italiano hanno proposto itinerari turistico-culturali riferiti a questa regione.
La promozione di queste esposizioni, di rilievo internazionale, attraverso il progetto Magnifico coordinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per l’autorevolezza dei
partners pubblici e privati, ha contribuito, in forme determinanti, alla diffusione delle
notizie sugli eventi, tanto che il Ministero degli Affari Esteri sta proponendo all’estero,
attraverso gli Istituti Italiani di Cultura, queste esposizioni, organizzate in collaborazione con università e importanti centri di ricerca italiani, come espressione significativa della cultura italiana.
La mostra “Coralli segreti. Immagini e miti del mare tra Oriente e Occidente”, sia pure attraverso un estremo rigore scientifico, rappresenta un affascinante viaggio nel tempo
con percorsi che si intrecciano in un rapporto sempre dialettico tra natura e cultura e
non si definisce come un’esposizione specialistica destinata in primo luogo agli esperti.
Come in un’antica wunderkammer, una “camera delle meraviglie”, il visitatore, alla maniera degli uomini curiosi del XVI-XVIII secolo, può frequentare
un “teatro di natura e arte”, inseguendo il fascino della natura
e le storie millenarie di culture che si sono espresse anche attraverso la magia del corallo. Coralli fossili databili otre 400 milioni di anni fa, coralli naturali, reperti archeologici in corallo del
V-IV secolo a.C. rinvenuti nelle colonie greche e nei centri indigeni della Basilicata, gioielli con inserti in corallo provenienti
da diverse regioni italiane, dalla Turchia, dalle coste africane del
Mediterraneo (Algeria, Marocco), dalle coste del Mar Rosso
(Yemen) e dall’Estremo Oriente (Mongolia, Tibet) per la prima
volta sono raccolti in un’unica esposizione, per questo imperdibile. La mostra è motivata dall’eccezionale scoperta, in Basilicata, di rari e preziosi reperti in corallo del IV secolo a.C. ed è
incentrata sul fascino del corallo, per gli antichi dalla natura incerta tra specie minerale, vegetale e animale. Il colore vivo dei Fig. 3
coralli ne ha fatto, per la tradizione popolare,“alberi di sangue”
e dunque simbolo di forza generatrice e di contatto con il “divino”. (Fig.3)
La mostra “Magie d’ambra. Amuleti e gioielli della
Basilicata antica” presenta la “fortuna” dell’ambra presso le genti indigene della Basilicata. Il
tema della mostra è affrontato attraverso raffinate collane, cinture e piccole sculture in ambra
baltica, databili tra VIII e IV secolo a.C. e ricercate
per le virtù magiche e terapeutiche attribuite a
questa preziosa resina fossile. I gioielli fanno
parte di sontuose parures indossate dalle donne
italiche di rango aristocratico e costituiscono testimonianza di relazioni, sia pure indirette, con le
culture nord-europee, nello stesso periodo in cui
la Basilicata è al centro di un sistema di scambi
che coinvolgono la Grecia e il Mediterraneo
orientale. In particolare alcune suggestive sculFig. 4
ture raffigurano divinità alate ad evocare l’affascinante mito greco del rapimento dell’anima. (Fig.4)
La mostra “Magie d’ambra. Amuleti e gioielli della Basilicata antica” nel 2008 è già stata
ospitata a Tunisi nel prestigioso Museo Archeologico del Bardo e a breve sarà allestita
nei Musei Archeologici di Bucarest e Salonicco. L’esposizione a Bucarest riveste un particolare significato a suggellare le relazioni culturali con gli archeologi rumeni nel nome
di Dinu Adamesteanu.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
La Mostra: “Trame Mediterranee”
“Dal Mediterraneo giunge l’arte dei suoi popoli. Un’arte che viene da tempi in cui gli uomini tornivano vasi, erigevano templi e scrivevano leggi. Esse erano sacre, al punto che
in loro nome anche la morte era sublime. Facciamo allora che anche oggi l’arte, mentre
consegna il bello ai nostri occhi, restituisca il senso del vivere civile ai nostri cuori”
Dal 29 giugno al 2 settembre 2007 la Galleria Civica e il Museo Archeologico Nazionale
della Basilicata “Dinu Adamesteanu”, entrambi ubicati nelle sale di Palazzo Loffredo nel
cuore del centro storico di Potenza, hanno ospitato per la prima volta insieme una straordinaria esposizione dedicata ai simboli e alle espressioni culturali del Mediterraneo.
Si tratta della mostra “Trame Mediterranee” realizzata a Potenza, che si rivela di particolare rilievo anche per la collaborazione di numerose istituzioni italiane (l’omonimo
museo di Gibellina-Trapani, l’ANCI Basilicata e il Comune di Potenza), unite da un progetto comune di favorire, in un’epoca di forti contrapposizioni etniche e religiose, il dialogo culturale e l’incontro tra i popoli insediati nel bacino del Mediterraneo. I partenrs
dell’esposizione hanno unificato i loro “sguardi” sul Mediterraneo e ricostituito il filo
rosso molto saldo di una memoria millenaria volta a far partire dalla Basilicata, nell’antichità crocevia di popoli e genti diverse, messaggi di pace che avvolgano il Mediterraneo. Raccontare storie millenarie dedicate al Mediterraneo rappresenta
un’avventura intellettuale di grande fascino, una tela invisibile, fatta di generazioni
umane che si sono confrontate, intrecciate in un vortice
di culture, viene parzialmente svelata a ricomporre un
caleidoscopio di immaginari dai colori forti del mare e
delle terre che lo sovrastano. Si risentono, nella mostra,
gli echi delle voci che si rincorrono nei porti, sulle navi,
con il mare calmo e con quello in tempesta. Rimangono
tangibili i simboli di queste culture millenarie, carichi di
magie e di speranze di eternità che impregnano i cieli
caldi, rassicuranti, del Mediterraneo. (Fig.5)
Nel Museo Archeologico Nazionale una prima tappa del
percorso ha riguardato la Basilicata antica, con i suoi
Fig. 5 simboli che a partire dal V millennio a.C. raccontano storie di migrazioni e di intrecci culturali fra i popoli del Mediterraneo, riproponendo sulle ceramiche motivi decorativi geometrici, figure stilizzate
umane e animali che richiamano concetti magico-religiosi connessi con un’idea di rinascita della natura e di rigenerazione dell’anima nell’aldilà. I reperti archeologici della
Basilicata confrontati con quelli - molto più recenti – del Museo di Gibellina provenienti
dal Nord Africa, hanno testimoniato come l’artigianato ceramico del Mediterraneo
abbia conservato per millenni rigide concezioni formali, talora con i medesimi significati simbolici che riaffiorano ancora nelle attuali produzioni, a dimostrazione di
un’unica, antica e grande comunità culturale mediterranea.
Il percorso espositivo della Galleria Civica si è presentato invece volutamente esile, non
marcatamente cronologico, muovendosi attraverso un linguaggio basato sui segni, sui
materiali e sull’iconografia. Nelle opere che hanno rappresentato questa sezione il visitatore ha potuto cogliere vicinanze o distanze che regolano i rapporti dell’arte come
quelli tra individui e tra culture: i calligrammi dell’artista tunisino Mahdaouj e quelli di
Carla Accardi; l’asportazione della parola di Emilio Isgrò, l’importazione del linguaggio
dell’algerino Akim Abbaci o ancora il mimetismo della parola di Alighiero Boetti e
l’espansione della stessa di Cattani.
La mostra, in sintesi, ha rappresentato l’occasione per conoscere l’altro, il diverso da noi,
anche se questa diversità è solo apparente. Con questa mostra ci si è proposto, in sintesi, di far comprendere quali elementi artistici hanno avuto, hanno o possono avere
popoli che pur essendo bagnati dallo stesso mare, sembrano essere culturalmente differenti. Si sono cercati, attraverso le comparazioni ed il raffronto degli oggetti d’arte
realizzati in questi luoghi, i caratteri che uniscono questi popoli, gli elementi comuni
più che le differenze, in un momento storico in cui l’Occidente sembra chiudersi all’apporto e alla comprensione delle culture mediorientali o nord africane.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
ORGANIZZAZIONE
Il personale della Soprintendenza, complessivamente 324 unità, è impegnato in dieci sedi:
Provincia di Potenza
Potenza - Largo Duomo, 1
Grumento Nova - Contrada Spineta
Maratea - (Centro Operativo Misto) - Largo Cappuccini, 1
Melfi - Via dei Normanni
Muro Lucano - Via Seminario, 6
Venosa - (Centro Operativo Misto)
Provincia di Matera
Matera - Via Domenico Ridola, 24
Metaponto - frazione di Bernalda - Via Aristea, 21
Policoro - Via Colombo
Tricarico - Via Vittorio Veneto, 1
Tel. 0971 323111
Tel. 0975 65074
Tel. 0973 877676
Tel. 0972 238726
Tel. 0976 71778
Tel. 0972 36095
Tel. 0835 310058
Tel. 0835 745327
Tel. 0835 972154
Tel. 0835 726268
La sede centrale di Potenza è organizzata in vari servizi e settori:
Segreteria del Soprintendente
- Ufficio Tutela (vincoli, espropri, occupazioni temporanee)
- Ufficio Gare
- Ufficio del Personale
- Ufficio Ragioneria
- Ufficio del Consegnatario
- Ufficio Protocollo
- Ufficio Tecnico
- Laboratorio di restauro
- Laboratorio fotografico
- Servizio documentazione grafica
- Ufficio Comunicazione istituzionale
- Ufficio Catalogo
- Biblioteca
- Ufficio Relazioni con il Pubblico
Ciascuna delle sedi periferiche svolge funzioni di tutela sul territorio di competenza, dispone di un laboratorio di restauro e di documentazione grafica del materiale rinvenuto nel corso delle campagne di scavo; ha una biblioteca ad uso interno che, su
richiesta, può essere aperta alla consultazione da parte di studenti e studiosi.
Le attività della Soprintendenza e gli esiti delle sue ricerche sono documentati nel sistema dei musei e parchi archeologici nazionali capillarmente diffusi sul territorio:
Grumento Nova (PZ)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELL’ALTA VAL D’AGRI
C.da Spineta. tel. 0975.65074
PARCO ARCHEOLOGICO DI GRUMENTUM
C.da Spineta. tel. 0975.65074
Maratea (PZ)
MOSTRA PERMANENTE “DAL MARE ALLA TERRA”
Palazzo De Lieto. tel 0973.877676
Matera
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE “DOMENICO RIDOLA”
Via Domenico Ridola, 24. tel. 0835.310058
Melfi (PZ)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEL MELFESE “MASSIMO PALLOTTINO”
Via dei Normanni. tel. 0972.238726
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Metaponto – frazione di Bernalda (MT)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI METAPONTO
Via Aristea, 21 – Loc. Metaponto. tel. 0835.745327
PARCO ARCHEOLOGICO DELL’AREA URBANA
Loc. Metaponto C.da Sansone. tel. 0835.745327
TEMPIO DELLE TAVOLE PALATINE
Loc. Metaponto, S.S. 106. tel. 0835.745327
Muro Lucano (PZ)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI MURO LUCANO
Vico Carcere. tel. 0976.71778
Policoro (MT)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA SIRITIDE
Via Colombo, 8. tel. 0835.972154
PARCO ARCHEOLOGICO DI SIRIS - HERAKLEIA
Via Colombo, 8 tel. 0835.972154
Potenza
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA BASILICATA “DINU ADAMESTEANU”
Via A. Serrao, 11 – Palazzo Loffredo. tel. 0971.21719
Tricarico (MT)
MOSTRA ARCHEOLOGICA PERMANENTE “UNA VIA DI TRANSITO DALLO IONIO AL TIRRENO”
Palazzo Ducale. Tel 0835.726268
Vaglio Basilicata (PZ)
PARCO ARCHEOLOGICO DI SERRA SAN BERNARDO
Loc. Serra. tel. 0971.323111
PARCO ARCHEOLOGICO DI MACCHIA DI ROSSANO
Loc. Rossano. tel. 0971.323111
Venosa (PZ)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI VENOSA
Piazza Castello Pirro del Balzo. tel. 0972.36095
PARCO ARCHEOLOGICO DI VENOSA
Loc. San Rocco. tel. 0972.36095
SITO PREISTORICO DI NOTARCHIRICO
Loc. Notarchirico. tel. 0972.36095
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
I LUOGHI DELLA CULTURA
Museo archeologico nazionale della Basilicata
“Dinu Adamesteanu”
Istituito nel maggio del 2005 e ubicato nella prestigiosa sede di
Palazzo Loffredo, residenza nobiliare ceduta in comodato dal
Comune di Potenza alla Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Basilicata, il Museo archeologico nazionale della Basilicata
è dedicato a Dinu Adamesteanu, figura di studioso di assoluto
rilievo internazionale, oltre che “fondatore” dell’archeologia lucana.
Il museo è articolato su due piani secondo un criterio cronologico e territoriale che offre al visitatore un quadro generale dell’archeologia dell’intera regione ed un approfondimento degli
eccezionali ritrovamenti del territorio di Potenza.
Lo spaccato sulle popolazioni della Basilicata antica si apre con
i ritrovamenti della prima età del Ferro provenienti dall’Incoronata-San Teodoro (Pisticci) e da Santa Maria d’Anglona (Tursi),
quando tra il IX e l’VIII sec. a.C. popolazioni indigene (ChonesEnotri) occupano le fertili pianure della costa ionica della Basilicata. Di particolare rilievo sono i complessi ornamenti in
bronzo e in oro e le spade con fodero in bronzo decorato con
sottili incisioni. (Fig.6)
Fig. 6
Nel corso del VII secolo lungo la costa ionica della Basilicata vengono fondate due importanti colonie greche:
Metaponto (640 a.C.), tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, e Siris (prima metà del VII sec. a.C.), nei pressi dell’omonimo fiume, alla quale succede, nel 433 a.C., la
fondazione di Herakleia. Da Metaponto proviene un raffinato copricapo cilindrico (polos) - esposto per la prima
volta al pubblico - appartenuto ad un’aristocratica sacerdotessa, straordinaria opera di oreficeria tarantina.
Fig. 7
(Fig.7)
Le aree interne delle valli dei fiumi Agri e Sinni a partire dal IXVIII sec. a.C. erano occupate invece da genti di stirpe enotria. La
maggior parte delle informazioni sugli Enotri proviene dallo
scavo delle necropoli, caratterizzate da sepolture a fossa con il
defunto deposto in posizione supina, come testimoniato dai
rinvenimenti di Aliano, Chiaromonte e Guardia Perticara. Complesse parures con ornamenti in ambra e in metalli anche preziosi, appartenenti alle donne di rango elevato, testimoniano
rapporti commerciali con il Mediterraneo orientale e con le regioni del Mar Baltico. Nel corso del VI sec. a.C. le relazioni con
Greci ed Etruschi favoriscono un notevole sviluppo culturale di
questi territori e l’acquisizione di usanze straniere da parte
delle élites locali, quali il banchetto funebre, l’adozione di armature di tipo greco e di culti di origine ellenica.
Tra il XI e l’VIII sec. a.C. genti di stirpe apula occupano le colline,
particolarmente adatte all’agricoltura e alla pastorizia, che controllano la media valle dei fiumi Bradano e Basento, importanti
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
vie di comunicazione tra la costa ionica e la valle dell’Ofanto, e stabiliscono rapporti culturali e di scambio con i Greci.Tra la fine del V e la prima metà del IV sec. a.C. la parte settentrionale del territorio materano viene occupata dai Lucani con una fitta rete di centri
fortificati, mentre nel Basso Materano rimangono ancora insediate le aristocrazie apule,
il cui elevato tenore di vita è testimoniato dai ricchi corredi funerari.
L’area del Vulture-Melfese è caratterizzata dalla presenza di genti di cultura daunia. A Forentum (Lavello), sotto l’influsso di Canosa, si realizzano grandi tombe a camera scavate nella roccia, in sostituzione delle tradizionali tombe a pozzo. I corredi funerari sono
costituiti da ceramiche realizzate a Canosa da botteghe di artigiani specializzati. Sono
vasi policromi decorati da elaborate applicazioni e ceramiche “dorate” e scialbate che
imitano prototipi preziosi in oro e argento.
Le montuose aree interne della Basilicata settentrionale sono abitate da popolazioni
affini a quelle apule, i Peuketiantes ricordati dallo storico Ecateo di Mileto. Al VI sec. a.C.
si data uno dei ritrovamenti più eccezionali, proveniente da Baragiano: un nucleo di sepolture riferite ai componenti del gruppo familiare che esercita il controllo politico ed
economico su tutta la comunità. Una di queste
tombe ha restituito parti di un’armatura greca,
la bardatura da parata di due cavalli e un servizio di vasi attici a figure nere, unico nel mondo
indigeno della Basilicata. Anche le indagini condotte a Vaglio, sul terrazzo di località Braida,
hanno portato alla luce ricchi corredi (fine VImetà V sec. a.C.) che fanno pensare alle sepolture dei re dei Peuketiantes. Servizi di vasi in
bronzo di produzione greca ed etrusco-campana, unitamente allo strumentario da banchetto e a ceramiche da mensa di importazione
Fig. 8
greca, rimandano ai pasti comuni celebrati tra
membri della stessa élite alla maniera degli aristocratici greci. (Fig.8)
Verso la fine del V sec. a.C. grandi trasformazioni segnano i territori dell’Italia meridionale. Gruppi di stirpe osco-sannita provenienti dall’area centro-italica, i Lucani, si trasferiscono dalle montagne alle pianure costiere e occupano le città greche di Poseidonia
e Cuma, nell’odierna Campania. Muovendosi dal Tirreno, con ondate successive, prendono il controllo della parte interna della Basilicata: nasce così, nel corso del IV sec. a.C.,
quella che le fonti antiche denominano la
“Grande Lucania”, divisa dopo il 356 a.C. in Lucania e Bruttium. In costante conflitto con le colonie greche, i Lucani organizzano il proprio
territorio con un sistema basato su insediamenti fortificati di altura e su una fitta rete di
fattorie lungo le vallate fluviali. Nel museo è ricostruito l’ambiente del santuario di Rossano
di Vaglio, vero e proprio santuario federale frequentato da tutte le genti lucane a partire dal
IV sec. a.C., collocato in prossimità di una sorFig. 9 gente e dedicato alla dea Mefite. (Fig.9)
Alla fine del IV sec. a.C. i Romani conquistano
gran parte della Lucania. La fondazione delle colonie di Venusia e Grumentum sanciscono il controllo militare e politico di Roma sulla regione. Nella nuova organizzazione
del territorio e sino al III-IV sec. d.C. le ville, residenze dei senatori e dei ricchi proprietari terrieri, acquistano un particolare rilievo. A titolo esemplificativo nel museo è stato
ricostruito un ninfeo con pavimento a mosaico da Cugno dei Vagni (Nova Siri).
70
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Museo archeologico nazionale di Muro Lucano
Il Museo archeologico nazionale di Muro Lucano nasce nel
2003, all’interno del Seminario Vescovile che costituisce, con la
Cattedrale, l’Episcopio e la Curia un unico complesso monumentale. È ubicato, con l’adiacente Castello, sulla sommità del
costone roccioso che domina l’abitato di Muro Lucano configurandosi come vera e propria acropoli del centro urbano. L’antico edificio del Seminario Vescovile è stato concesso in
comodato d’uso alla Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Basilicata dall’Arcidiocesi di Potenza, Marsico Nuovo e
Muro Lucano.
Il percorso si snoda all’interno dei tre piani dell’edificio, secondo
un criterio cronologico e topografico, su una superficie complessiva di 980 mq. e comprende cinque sezioni.
La prima costituisce un’introduzione alla visita ed è dedicata al
mestiere dell’archeologo, allo scavo stratigrafico, “alla decifrazione delle storie che la terra racconta a chi cerchi di interpretare il suo linguaggio”.
La seconda, “Dalla Terra alle
Genti: i Peuketiantes”, illustra i
risultati degli scavi condotti
negli ultimi due decenni nell’importante comparto territoriale del Marmo-Platano e, in
particolare, nell’antico centro di
Baragiano che ricopriva un ruolo
Fig. 10 primario nell’organizzazione insediativa in età arcaica (VII-VI
sec. a.C). (Fig.10) Di recente questa sezione si è ampliata con
l’esposizione di alcuni reperti provenienti dall’antico centro di
Torre di Satriano per illustrare le attività quotidiane che si svolgevano in una grande capanna di VI sec. a.C. e le cerimonie
sacre che si praticavano nel santuario.
La terza sezione, “Un popolo guerriero: i Lucani”, si sviluppa al secondo piano ed è relativa alla definizione dell’ethnos dei Lucani nel
corso del IV sec. a.C.
La quarta, relativa alla conquista romana del
territorio, prende il nome da un noto passo
del geografo Strabone: “... E ora i Lucani sono
Romani”, e riesce ad evidenziare come le élites
locali, dal I sec. a.C., abbiano imitato modelli
di comportamento politici, sociali e culturali Fig. 11
presenti nelle città romane. (Fig.11)
La quinta sezione, “Momenti di vita in una villa romana imperiale”, è relativa alle trasformazioni del territorio nella media e
tarda età imperiale (II-V sec. d.C.), periodo durante il quale si registra un riassetto della proprietà e dei modi di sfruttamento del
territorio, cui corrisponde un tipo
di residenza rurale radicalmente
mutato che assume l’aspetto di
un vero e proprio palazzo urbano.
(Fig.12)
Fig. 12
71
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Museo archeologico nazionale dell’Alta Val d’Agri
Il museo archeologico nazionale dell’Alta Val d’Agri è stato inaugurato nel 1995. (Fig.13)
Il percorso espositivo inizia con la sezione dedicata alla Preistoria:
sono stati rinvenuti in località San Giuliano frammenti di una
zanna, molari ed altre ossa di elephans antiquus e alcuni denti
di equidi che frequentavano, all’incirca 500.000 anni, fa l’Alta Val
d’Agri, allora bacino pleistocenico, come quelli di Venosa ed Atella nel Vulture e quello del Mercure.
Della fine dell’età del Bronzo (seconda metà del II millennio
a.C.) sono i reperti della località Civita di Paterno, insediamento
stagionale ubicato lungo importanti assi della transumanza
che collegavano quest’area al Vallo di Diano ed alla costa ionica, e quelli del sito di Murgia Sant’Angelo di Moliterno: caratteristica ceramica ad impasto (ciotole carenate con ansa
sopraelevata, usate per attingere il latte o per mescolarlo in più
capaci recipienti), decorata con bande laterali a forma di meandri o di spirali o semilunate, riempite di pasta bianca, oltre a
pestelli di macina, utili a tritare i cereali. Il periodo arcaico è rappresentato dal corredo di una sepoltura della contrada San Donato di Marsiconuovo (VII sec. a.C.), con ornamenti in bronzi
(armille e anello a spirale, orecchini in filo). Alla seconda metà
del VI sec. a.C. risale la sepoltura della contrada Agri dello stesso
comune, attestante l’importanza di questa valle quale tramite
commerciale e culturale tra la costa ionica e il mondo etrusco
della Campania dal quale proviene un bacile in bronzo con orlo
perlinato. La civiltà greca ha introdotto in ambito indigeno
l’ideologia del banchetto, momento sociale basato sul consumo delle carni arrostite con spiedi e alari, di cui restano
esemplari in ferro. La fase lucana (IV-inizi III sec. a.C.) presenta
un nuovo assetto del territorio, più intensamente popolato, con
numerose fattorie, dedite anche alle colture intensive dell’ulivo
e della vite, e relative necropoli. Una serie di sepolture della località Vracalicchio di Montemurro sottolinea il ruolo guerriero
per le deposizioni maschili (cinturoni, lance) e la sfera domestica per quelle femminili (lebete nuziale). Più recente l’esposizione di un forno domestico per pane e per ceramica, scoperto
in un ambiente di servizio della fattoria lucana scavata nella
località Parete di Montemurro. Il periodo ellenistico è rappresentato dal santuario rurale, scoperto presso la chiesa di San
Marco di Grumento (inizio III sec. a.C.), dedicato probabilmente
alla dea Mefite. Le offerte votive consistono in statuette sedute,
alcune delle quali reggenti un kalathos colmo di fiori o un porcellino o raffiguranti Artemide Bendis con pelle ferina, collegata
al mondo ctonio. Il foro della città, fondata nei primi decenni
del III sec. a.C., ha restituito frammenti di statue marmoree del
periodo imperiale, quali la testa velata di Livia Drusilla, vedova
dell’imperatore Augusto, e una pisside in avorio con scena dionisiaca a rilievo (II sec. d.C.). Altri reperti riguardano sia la sfera
cultuale con il torso di Arpocrate, sia quella privata, con la fistula in piombo con il nome della famiglia degli Stasi, il trapezoforo a forma di pantera dalla “Domus dei mosaici”, le epigrafi
relative all’imperatore Tiberio (I sec. d.C.) e al culto imperiale di
Settimio Severo (III sec. d.C.). Sono stati esposti anche i mosaici
policromi pertinenti alla villa tardo-antica della località Maiorano di Viggiano e le quattro statue in marmo insulare greco
di II sec. d.C. (due Ninfe, un Dioniso e la parte inferiore di
72
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
un’Afrodite, accanto alla quale un delfino è cavalcato da un piccolo erote) recuperate nel
2002 dalla missione Thaler nella “piscina” delle “Terme imperiali”. Il medagliere presenta monete di bronzo e d’argento, il che ha fatto ipotizzare l’esistenza di una zecca
grumentina nel III sec. a.C.. Dalla necropoli situata davanti all’ingresso della chiesa di
San Marco proviene un corredo contenente una moneta longobarda con l’immagine
dell’imperatore Eraclio (610-641 d.C.). Nell’ultima saletta, destinata ad accogliere la documentazione delle ultime ricerche condotte da università italiane e straniere, è esposto il bassorilievo medievale raffigurante il giovane martire San Laverio (312 d.C.),
reggente la palma del martirio ed il libro della Legge; al centro, un sarcofago proveniente dall’omonima località ove è ubicata la chiesetta di San Laverio. I Saraceni con le
loro scorrerie segnano la fine della diocesi grumentina, dalla quale trarrà origine quella
di Marsico, e dell’abitato che sarà trasferito nel nuovo borgo collinare di Saponaria.
Fig. 13
73
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Parco archeologico nell’area urbana di Grumentum
Grumentum è un abitato essenzialmente lucano nella prima
metà del III sec. a.C., quando è interessato dai primi interventi
militari e politici romani, miranti a creare un avamposto che controllasse il passaggio tra la costa ionica e le vicine Campania e
Apulia. Dopo una prima ristrutturazione a seguito delle riforme
graccane (133 a.C.), che conducono alla prima centuriazione del
territorio, e dopo aver subito il saccheggio degli Italici durante
la Guerra Sociale (inizi anni Ottanta del I sec. a.C.), riceve uno statuto coloniale nel periodo delle leggi cesariane in favore dei veterani degli eserciti di Pompeo (59 a.C.) ed acquista notevole importanza nel periodo imperiale quando il suo territorio si
estenderà fino alla costa ionica. (Fig.14)
Il parco archeologico, istituito nel 2000, comprende il sito dell’antica città per la quale passava la via Herculia che la collegava con l’Apulia, il Potentino, l’area ionica e il Bruzio, e dove,
in epoca augustea, terminava il suo corso l’imponente acquedotto proveniente dalla contrada Castagneta di Moliterno.
Già nel corso del III sec. a.C. l’impianto urbano fu suddiviso, secondo una pianta ortogonale d’ispirazione greca (ippodamea),
in decumani e cardini che interessavano le tre terrazze in cui si
suddivide il pianoro e formavano isolati in cui si inserivano edifici ed aree pubbliche, ma anche case. Il centro abitato, difeso
naturalmente, come a Venusia, da due valloni e provvisto di
cinta muraria, si apre sull’ampia pianura del fiume Maglia e
ospita nella terrazza centrale i più importanti complessi monumentali.
Presso l’ingresso del Parco è il teatro, costruito in età giulioclaudia, che occupa parte di due insulae. Ristrutturato tra il II
ed il III sec. d.C. era fornito di tre ingressi, di un corridoio interno
di servizio e di un accesso esterno aperto su un’area porticata,
forse anche con funzioni di palestra. Di qui si entrava nell’attiguo Tempio A, dedicato probabilmente al giovane Arpocrate,
divinità egizia il cui culto si diffonde in epoca ellenistica, come
attesta il busto rinvenuto nelle vicinanze. Esso è provvisto di
un alto podio, di una gradinata sulla fronte, secondo la tipologia italica, e di un’area e di un porticato che si apre sul decumano. Su tale asse viario, pavimentato con basoli e delimitato
da marciapiedi e da un colonnato, nel II sec. d.C. si apre, con le
sue botteghe a pianoterra, la cosiddetta “Domus dei mosaici”,
dimora patrizia con nicchia dedicata ai Lari, cubicula, tablinum,
triclinia e peristilio per i proprietari, e con pars rustica per magazzini, cucina e dimora della servitù. Da essa si accedeva all’area del Tempio B, di cui non si è identificata la divinità, e alle
terme repubblicane (I sec. a.C.-V sec. d.C.) provviste di apodyterium, frigidarium, tepidarium e calidarium, decorato di mosaici
geometrici bicromi.
Procedendo verso nord si raggiunge il foro, realizzato nel I sec.
a.C. in un’area già frequentata precedentemente e delimitato a
sud e a nord dai Templi C e D. Il Tempio C era il Caesareum del
periodo coloniale, ristrutturato parzialmente in epoca augustea e quindi nel I sec. d.C., quando viene costruito il Capitolium
che si sovrappone al porticato del foro, a sua volta successivamente danneggiato da una calcara. In opus reticulatum sono
costruiti anche un tempio rotondo di recente rinvenuto ad est
di questo, simile nella forma ad un altro edificio circolare, forse
più tardo, ubicato ad ovest del Tempio D, e la Basilica, luogo di
amministrazione della giustizia e di mercato, che delimita ad
74
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
ovest l’area forense, affacciandosi con il suo porticato sul decumano che lo costeggia
dopo l’ingresso monumentale, fiancheggiato da una fontana o ninfeo, e continua
quindi a nord, all’interno della città.
Il percorso prosegue con le terme imperiali, con il calidarium semicircolare, due tepidaria con impianto di riscaldamento e il frigidarium con pavimento mosaicato bicromo,
datato tra il II ed il III sec. d.C., decorato con numerose specie di pesci, quattro tritoni ed
una Scilla, nella cui vasca sono stati rinvenuti cinque frammenti marmorei delle isole
greche pertinenti a due Ninfe, ad un busto di Dioniso parzialmente ricoperto di pelle di
capra e alla parte inferiore panneggiata di un’Afrodite accanto alla quale un puttino
cavalcava un delfino: copie di originali greci di periodo ellenistico. Rinvenuti anche lo
spogliatoio e una domus (I sec. a.C.) pavimentata in opus signinum, con un mosaico raffigurante una cinta muraria urbana con torri, contemporanea ad altre costruite nelle vicinanze. Queste subirono la loro trasformazione in età tardo-antica, destinando i loro
ambienti ad attività produttive: rimangono una macina ed una grande forno per la cottura del pane e, forse, anche di laterizi.
Se l’anfiteatro (metà circa del I sec. a.C.) che chiude l’area del Parco archeologico a nordest presenta analogie con quello pompeiano sia nell’ubicazione che nella presenza di
scale esterne di accesso ai piani superiori, costituito com’è da due nuclei accostati (il
primo utilizza il pendio naturale, il secondo è realizzato interamente in opera cementizia), la chiesa della Santissima Assunta rappresenta la fase cristiana della città antica
ed è preceduta da una prima cattedrale nella vicina località di San Laverio, esterna alla
cinta muraria e già sede di una necropoli romana di periodo imperiale. Essa continuerà
ad esistere fino all’età moderna, mentre la città verrà progressivamente abbandonata
durante le guerre greco-gotiche del VI sec., la conquista longobarda e, soprattutto, a seguito delle incursioni arabe del X sec. che costringeranno gli abitanti a rifugiarsi sul
colle ove sarà fondata Saponaria, poi Saponara, Saponara di Grumento e Grumento
Nova.
Fig. 14
75
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Museo archeologico nazionale del Melfese
“Massimo Pallottino”
Il Museo archeologico nazionale del Melfese, istituito nel 1976
come Museo del Territorio per la tutela e la valorizzazione delle sue testimonianze archeologiche, è ubicato all’interno del Castello normanno-svevo di Melfi e si
articola su tre livelli.
(Fig.15)
Al piano terra, in una sala
comunicante con le restaurate scuderie di epoca doria, è esposto uno
straordinario sarcofago in
marmo del II sec. d.C. con Fig. 15
decorazione a rilievo, riferibile a botteghe dell’Asia Minore. Sul coperchio è raffigurata la
defunta dormiente di famiglia aristocratica. Sulle lastre del sarcofago sono rappresentati, all’interno di nicchie, dei ed eroi romani.
Sullo stesso livello, il cortile della cisterna, la sala del Trono di epoca angioina, la cappella di epoca federiciana e la cappella di epoca doria sono spazi aperti al pubblico in occasione di mostre e
manifestazioni.
L’esposizione archeologica prosegue ai piani superiori con i corredi funerari di guerrieri e personaggi di ceto aristocratico di
VII-III sec. a.C., caratterizzati, per le fasi più antiche, da raffinate
ceramiche daunie a decorazione geometrica, armature in
bronzo, preziosi ornamenti in argento, oro e ambra e da vasi in
bronzo di produzione sia greca che etrusca. Caratteristiche
della fase di IV-III sec. a.C. sono le ceramiche magnogreche a figure rosse e i monumentali vasi a decorazione policroma e con
figure applicate di produzione canosina, rinvenuti in primo
luogo a Lavello (l’antica Forentum).
Al primo piano vengono esposti i
corredi del periodo più antico (XI-V
sec. a.C.).
La sala delle Scodelle ospita i preziosi oggetti rinvenuti in due tombe
a camera della necropoli di Melfi
Chiuchiari, tra cui ciò che resta dei
carri e le insegne di uno scudo raffigurante la Chimera (V sec. a.C.).
(Fig.16)
Alcune delle sale di questo primo
Fig. 16 piano, decorate da soffitto ligneo a
cassettoni di epoca settecentesca
con al centro lo stemma dei Doria, introducono agli antichi appartamenti gentilizi in cui sono esposti arredi, busti, affreschi
ed elementi della quadreria di epoca settecentesca.Tra i dipinti
spicca il telero raffigurante lo Stato di Melfi.
L’esposizione museale riprende con ceramiche con motivi figurati che riportano al pensiero di Pitagora (necropoli di Ripacandida, V sec. a.C.).
Al primo piano vengono esposti i corredi del periodo più recente (V-III sec. a.C.).
76
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Fig. 17
Nel salone di accesso del secondo
piano è possibile ammirare la ricostruzione del portale di ingresso di
una tomba a camera, realizzato con
pietre e lastrone originali decorati in
rosso e nero (Lavello, III sec. a.C.), e
una teca centrale contenente il corredo funerario della “Tomba degli
sposi” (Ruvo del Monte, V sec. a.C.),
caratterizzato dalla presenza di un
askos di fattura greca e da un candelabro di fattura etrusca che riportano immagini del mito di Eos e
Kephalos. (Fig.17)
Nelle sale successive sono esposti nove vasi monumentali di fattura apula e campana
(III sec. a.C.), il corredo funerario di una principessa daunia (Lavello, IV sec. a.C.) con ricostruzione della deposizione e della disposizione dei ricchi monili in oro, argento,
ambra, vetro ed avorio, e il ricco corredo funerario della tomba 669, con ceramiche canosine, corazza ed elmo a bottone romano riferibili ad un guerriero daunio del III sec.
a.C. (Fig.18)
Fig. 18
77
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Museo archeologico nazionale di Venosa
Il Museo archeologico nazionale di Venosa è stato istituito - con
il Parco archeologico - nel novembre del 1991 ed è ospitato nei
seminterrati di collegamento tra
i bastioni del Castello aragonese,
fatto costruire da Pirro del Balzo
nel 1470. (Fig.19)
Nel bastione nord l’esposizione è
dedicata interamente alla Preistoria, con un percorso cronologico che dal Paleolitico giunge fino
all’età del Bronzo. Sono esposti
sia reperti appartenenti a collezioni Fig. 19
private, provenienti da diverse località del territorio di Venosa, sia materiali rinvenuti in scavi archeologici sistematici: Notarchirico, Loreto (Paleolitico); Rendina, Leonessa di Melfi (Neolitico);Toppo Daguzzo, Lavello (età del
Bronzo). Da segnalare un frammento del femore di una donna
vissuta circa 300.000 anni fa, fra i più antichi esemplari di homo
erectus rinvenuti in Europa. Il percorso museale dedicato all’età
storica è articolato in cinque sezioni, corrispondenti a fasi cronologiche ben distinte. (Fig.20) Fase
pre-romana: sono esposti significativi reperti datati tra il V e il III
sec. a.C. provenienti dal santuario
di Fontana dei Monaci di Banzi e
dalla necropoli di Lavello.Tra questi il noto askos Catarinella, con
rappresentazione di un funerale
indigeno celebrato secondo canoni diffusi a Roma, a conferma Fig. 20
del precoce adeguamento delle
aristocrazie daunie ai modelli culturali della nuova potenza dominante. Prima fase della romanizzazione: agli approfondimenti
relativi all’impianto urbano e agli edifici pubblici della città, si
affianca l’esposizione di materiali risalenti all’età Repubblicana
(terrecotte architettoniche, ex-voto e statuette provenienti da
una stipe votiva, monete emesse dalla zecca di Venosa, ceramiche
ed altri oggetti d’uso quotidiano). Fine Repubblica-età augustea:
si segnalano due importanti documenti provenienti da Banzi: l’auguraculum, costituito da nove cippi in pietra iscritti, utilizzato per
trarre gli auspici necessari al conferimento di cariche pubbliche,
e la tabula bantina, una lastra di bronzo recante un’iscrizione in
osco di carattere pubblico. Età imperiale: numerose epigrafi, prevalentemente di carattere funerario, a testimoniare la stratificazione sociale della colonia romana. La collezione di scultura
del museo si è recentemente arricchita di una testa di Diadumeno, opera in marmo del II sec. d.C. tratta da un modello originale bronzeo dello scultore greco Policleto, risalente alla seconda metà del V sec. a.C.
Tardo Impero-età normanna: sono esposti reperti provenienti
da sepolture rinvenute nella città e nel territorio, tra cui si segnalano alcuni corredi di tombe longobarde con ornamenti in
oro e argento.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Parco archeologico di Venosa
Inserito in un importante contesto monumentale, rappresentato sul lato settentrionale dall’abbazia della Santissima Trinità
e dalla chiesa dell’Incompiuta, il Parco Archeologico di Venosa
conserva testimonianze comprese tra il periodo repubblicano e
l’età medievale. (Fig.21)
Il percorso conduce dapprima ad un complesso termale, databile tra il I e il III sec. d.C., disposto lungo una strada basolata e
articolato in diversi ambienti. Tra questi si segnala il frigidarium, che conserva un bel mosaico pavimentale raffigurante
animali marini. Adiacente alle terme è una domus con pianta
ad atrio centrale, databile alla prima età imperiale, dotata di
ambienti pavimentati a mosaico.
Tra due assi stradali basolati orientati in senso est/ovest è stato
portato in luce parte di un isolato, occupato da strutture abitative databili tra il periodo tardo-repubblicano e l’età tardoantica, allorché l’area venne utilizzata come necropoli.
A questa stessa epoca risale l’impianto del complesso episcopale della Santissima Trinità. La Basilica esterna presenta una
pianta con tre navate terminante con un battistero di forma
trilobata, dotato di deambulatorio esterno e vasca battesimale
esagonale all’interno. Essa fu edificata tra V e VI sec. d.C. obliterando strutture abitative di età imperiale. Ad una di queste
appartiene un bel mosaico con testa di Medusa databile al IV
sec. d.C. Della Basilica interna, con pianta a tre navate e abside,
restano ampie testimonianze all’interno della chiesa della Santissima Trinità.
Il percorso termina con l’Incompiuta, chiesa progettata tra il XII
e il XIII secolo per ampliare il complesso cultuale già esistente,
ma mai portata a termine. L’edificio, con pianta a tre navate divise da pilastri e colonne con grandi capitelli corinzi, si caratterizza per il riutilizzo di materiali appartenenti ad edifici di età
romana, quali l’anfiteatro o il foro, e di elementi pertinenti a rilievi funerari.
Al di là della strada provinciale, che ha tagliato in due la città
antica, sono visitabili i resti dell’anfiteatro, costruito in opera
reticolata nel I sec. d.C. su strutture abitative di età repubblicana. Edificato con lo sfruttamento del pendio naturale e con la
creazione di un terrapieno artificiale, si compone di un circuito
esterno a pilastri e di un corpo centrale suddiviso in tre settori
(ima, media e summa cavea) sostenuti da corridoi anulari e da
ambienti di servizio sotterranei, destinati a custodire le attrezzature e gli animali utilizzati negli spettacoli.
Catacombe ebraiche e cristiane
Scavate al di sotto della collina della Maddalena, le Catacombe
comprendono sia sepolture cristiane sia sepolture attribuibili
alla fiorente comunità ebraica stanziata nella città a partire dal
IV sec. d.C.
Le Catacombe ebraiche, articolate su tre livelli, sono costituite
da una serie di ipogei principali scavati nella roccia, con corridoi
secondari di collegamento.
Nel 1974 è stato individuato un arcosolio affrescato, di notevole
qualità artistica, raffigurante alcuni dei principali simboli della
religiosità ebraica (candelabro a sette braccia, corno, palma,
cedro e anfora dell’olio). Numerose le iscrizioni funerarie rinvenute, databili soprattutto tra il IV e il IX sec. d.C., che documentano la presenza di proprietari terrieri e detentori di importanti
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
cariche pubbliche.
Le Catacombe cristiane, rinvenute sul versante nord-orientale della collina, sono costituite da due ipogei: quello più grande è formato da un lungo corridoio sui cui lati si
aprono dieci arcosoli, che ospitavano numerose sepolture a sarcofago.
Dopo lunghi lavori di recupero statico e funzionale, nell’ottobre del 2007 è stato aperto
al pubblico il complesso delle Catacombe ebraiche, mentre ancora in corso sono i lavori
di restauro, consolidamento e valorizzazione di quelle cristiane.
Fig. 21
80
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Museo archeologico nazionale di Matera “Domenico Ridola”
Il Museo archeologico nazionale di Matera è il più antico Museo
Statale della regione. È stato istituito il 9 febbraio 1911 con la
donazione gratuita allo Stato delle
collezioni del Senatore Domenico
Ridola, costituite prevalentemente
da reperti archeologici, frutto di
un’intensa attività di ricognizioni
e ricerche condotta a partire dal
1872 nel territorio del Materano.
Fig. 22 (Fig.22)
Successivamente il museo si è arricchito di reperti rinvenuti nelle medie valli dei fiumi Basento,
Bradano e Cavone-Salandrella, a cui si sono aggiunte cospicue
donazioni e acquisizioni. Attualmente ospita significative testimonianze archeologiche dell’intensa frequentazione umana
del territorio di Matera dal Paleolitico all’età medievale; di
particolare interesse sono i
materiali provenienti dai villaggi trincerati neolitici (Trasano, Murgia Timone, Murgecchia, Tirlecchia, Serra d’Alto),
un forno da Trasano e per l’età
del bronzo finale le urne cinerarie provenienti da Timmari.
Fig. 23
(Fig.23)
Sono esposti inoltre ricchi corredi funerari e oggetti votivi rinvenuti nei santuari e nei centri indigeni ellenizzati, tra cui Timmari, Montescaglioso, Irsina, Garaguso, Tricarico, e una
collezione di eccezionali vasi protolucani e apuli a figure rosse
di V e IV sec. a.C. (Figg.24, 25)
In una sala dedicata al Senatore
Domenico Ridola, conservata con
l’arredo originale del museo degli
anni ‘20, sono esposti documenti
della sua attività di medico, parlamentare e archeologo stimato a
livello nazionale ed internazionale: le sue collezioni di fossili, minerali, oggetti etnografici e
ceramiche del XVIII-XIX secolo teFig. 24
stimoniano la molteplicità dei
suoi interessi.
Fig. 25
Dal marzo del 2001 anche le sale
del Palazzo Ducale di Tricarico
(MT), messo a disposizione dalla
Provincia di Matera, ospitano una
pregevole raccolta di reperti archeologici, a testimoniare l’importanza che l’area del Medio
Basento assunse sin dall’età arcaica come punto strategico di comunicazione viaria.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Museo archeologico nazionale di Metaponto
Inaugurato nel gennaio del 1991, il Museo archeologico nazionale di Metaponto propone un quadro completo del territorio,
dalle prime manifestazioni preistoriche al periodo tardo-antico. (Fig.26) Attraverso una selezione qualificata di oggetti e complessi funerari e santuariali di recente acquisizione si pone l’attenzione sugli aspetti
più caratterizzanti delle
singole fasi e si cerca di
cogliere le linee generali dello sviluppo storico
dell’intero territorio.
Questo tipo di documentazione offre la possibilità di apprezzare le Fig. 26
diversità esistenti tra i
vari gruppi etnici che nell’antichità hanno occupato la fascia costiera ionica e di misurare il loro graduale livello di integrazione culturale.
Le sezioni principali illustrano le forme iniziali del popolamento
degli Enotri-Choni durante la media età del Bronzo, le prime relazioni con i Micenei tra XIII e XII sec. a.C., l’arrivo dei Greci dalle
regioni del Peloponneso nel VII sec. a.C. e la formazione della
colonia di Metaponto tra i fiumi Bradano e Basento con l’occupazione del territorio e lo sviluppo della città, le trasformazioni
dei centri italici del retroterra e le conseguenze rovinose della
conquista romana dopo la sconfitta di Pirro.
Per la fase più antica si mettono a confronto i manufatti ad impasto della cultura locale con i raffinati vasi italo-micenei, torniti e decorati. Molti di questi materiali sono lavorati
direttamente sul posto da esperti artigiani emigrati in Occidente. Segue la crescita delle comunità indigene durante l’età
del Ferro e l’affermarsi di gruppi familiari che dispongono di
enormi risorse economiche esibite nei ricchi corredi funerari. Il
bronzo è decisamente il metallo più usato per comporre l’ornamento personale, sia maschile che femminile, mentre alcuni
oggetti (pesi da telaio, vaghi d’ambra e in pasta vitrea, avorio)
sono indicativi della vivacità degli scambi commerciali, dell’organizzazione sociale e del livello di specializzazione raggiunto
dagli indigeni.
La ripresa dei contatti con i Greci è documentata sulla collina
dell’Incoronata (Pisticci) dove sono stati ritrovati vasi d’importazione corinzia databili già nella seconda metà dell’VIII sec.
a.C. La maggiore trasformazione si ha nel corso del secolo successivo quando il sito ospita maestranze e commercianti orientali. Anfore da trasporto, ceramiche fini da mensa e piccoli
contenitori decorati prevalgono gradualmente sulle forme vascolari locali e testimoniano l’attività in zona di artigiani specializzati provenienti da numerosi centri della Grecia. Con i vasi
giungono anche le immagini e tra le popolazioni autoctone si
radicano rapidamente anche le tradizioni epiche e mitologiche
greche. Sono molto interessanti a questo proposito il cratere
con la rappresentazione di Bellerofonte su Pegaso ed il monumentale bacino su cui sono riportati a rilievo episodi mitici (Perseo e la Medusa) dell’Iliade e dell’Odissea (combattimento per
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
il recupero del corpo di un eroe, Ulisse che riceve dalla maga Circe la pozione magica,
coppia su carro tirato da cavalli alati, forse le nozze di Peleo e Teti, genitori di Achille). Il
repertorio leggendario è usato in modo strumentale per creare i presupposti di un’intesa con le comunità locali o per recuperare forme di un’antica familiarità. (Fig.27)
Fig. 27
La distruzione dell’abitato dell’Incoronata coincide con la fondazione achea di Metaponto. I materiali esposti provano la notevole differenza esistente in età arcaica tra i
comportamenti dei gruppi aristocratici della colonia e quelli delle comunità enotrie. Da
un lato traspare la grande sobrietà funzionale nella scelta degli oggetti che compongono i corredi funerari (spada o coltello per il taglio delle carni, oinochoe e phiale per le
cerimonie di purificazione rituali), dall’altro, invece, si accentua in modo esasperato il
lusso dello stile di vita e l’ornamento personale.
La fase classico-ellenistica della colonia segna il passaggio a forme di religiosità più individuali rivolte principalmente alla salvezza dell’anima. Si affermano, infatti, scene di
convivio o di dichiarato significato esoterico (presenza di Orfeo, Dioniso, Demetra, nascita di Elena dall’uovo). Gli Italici manifestano interesse verso i nuovi culti, ma mantengono invariato un generale gusto per l’esuberanza e per la cura dell’ornamento
personale. Di particolare rilievo risultano i complessi che rinviano al simposio con la
presenza del cratere a figure rosse per la preparazione e del servizio di vasi per mescere
e consumare il vino.
La conquista romana ha effetti disastrosi per tutti. La città perde autonomia politica
ed economica. L’abitato si riduce al solo nucleo portuale posto alla foce del Basento.
L’agorà è occupata da un gruppo di sepolture in cui riemerge l’interesse per gli oggetti
destinati alla cura della persona. Si segnala il corredo della tomba femminile con ampolline in vetro e spatole per la preparazione delle creme per il viso.
83
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Parco archeologico dell’area urbana di Metaponto
Metaponto è una colonia greca fondata tra le foci dei fiumi Bradano e Basento nel corso della seconda metà del VII sec. a.C. da
gruppi achei provenienti dal Peloponneso (Acaia, Arcadia, Elide) su
invito dei Sibariti. (Fig.28) Il nome
forse deriva da un eroe indigeno,
Metabos. In precedenza la stessa
area risulta occupata da una piccola comunità di artigiani e commercianti greci che hanno stabilito scambi e relazioni con le popolazioni locali enotrie presenti
sulle colline dell’immediato retroterra. La distruzione violenta e
contemporanea dell’abitato indiFig. 28
geno dell’Incoronata di Pisticci e di
questo nucleo più costiero sono di fatto la premessa per la fondazione della colonia che si insedia in un territorio ormai deserto.
La ricerca archeologica condotta sistematicamente e con continuità ha privilegiato in questi ultimi decenni l’area pubblica
della città, ubicata nella parte settentrionale, a ridosso del
muro di fortificazione. Il moderno canale di bonifica di Santa
Pelagina, che margina un lato del santuario, propone lo stesso
tracciato dell’antico fossato ed in qualche modo ne utilizza la
depressione lasciata sul terreno.
Il Parco archeologico comprende il santuario urbano, parte dell’agorà, il quartiere artigianale delle ceramiche e l’asse viario
nord-sud su cui s’imposta l’intero impianto urbano. Nell’insieme sono riconoscibili le tracce di una notevole quantità di
monumenti che hanno segnato la vita civile e religiosa della
colonia, dalle fasi iniziali della sua fondazione fino alla conquista romana avvenuta nel III sec. a.C.
Purtroppo le strutture non sono conservate in maniera vistosa.
Molto spesso si osservano solo i primi filari o le imposte delle
fondazioni. Questo è imputabile al continuo saccheggio sofferto dalla città greca per l’assenza in zona di valido materiale
da costruzione. I blocchi di calcare sono stati riutilizzati di continuo ed in tutti i periodi storici. Lo stesso complesso medievale di Torre di Mare, ubicato nei pressi dello scalo ferroviario, è
stato costruito con i materiali lapidei provenienti da più edifici
metapontini distrutti.
L’area sacra è marginata su due lati (ovest e sud) da ampie
strade ortogonali; sul lato est, invece, una simbolica teoria di
pilastrini la separa fisicamente dall’agorà.
I depositi votivi ed i piccoli sacelli più antichi sono databili a
cominciare dalla fine del VII sec. a.C., mentre i due maggiori
templi (Heraion ed Apollonion) sono realizzati in stile dorico intorno alla metà del VI secolo. Essi sono l’espressione di un processo di monumentalizzazione del santuario che sembra
concludersi con la costruzione del tempio ionico (D) e con il rifacimento dell’edificio C, nei primi decenni del V sec. a.C. I resti
più imponenti appartengono al tempio di Hera (A), di cui si propone la sequenza delle otto colonne della fronte orientale con
una parziale ricostruzione dell’elevato. L’intero ingombro planimetrico, invece, è suggerito dall’ordinata disposizione degli
altri elementi architettonici residui. Il depredamento dei bloc-
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
chi squadrati ha interessato anche la gradinata ed i livelli di fondazione. Per questo risulta molto difficile poter immaginare l’originario piano di appoggio del possente colonnato perimetrale.
A lato si sviluppa in modo parallelo il tempio dedicato ad Apollo Lykaios (“Luminoso” o
“Lupo”), di cui si apprezzano alcune colonne monolitiche non scanalate di un edificio
precedente, mai ultimato. Di particolare interesse risulta la ripartizione centrale della
cella, forse legata ad esigenze di culto e la base per il doppio colonnato della fronte
orientale. Quest’ultima caratteristica sembra interessare quasi tutti gli edifici sacri metapontini.
Il sacello C, probabilmente dedicato ad Atena, si propone per l’ampio basamento a
grossi blocchi di calcare e per le tracce della piccola cella riferibile al primo impianto di
fine VII-inizio VI sec. a.C. Questo edificio ed il tempio ionico, dedicato ad Artemis e parzialmente ricostruito negli elementi decorativi della fronte orientale, mantengono un
orientamento ‘arcaico’ differente da quello dei due templi maggiori che si allineano
perfettamente alle geometrie del reticolo urbano. È quindi probabile che l’adozione del
nuovo impianto ortogonale nella città coincida anche con il grande fervore edilizio documentato nel santuario e che entrambi gli interventi facciano parte di un unico grande
progetto.
Sulla fronte orientale si sviluppano gli altari, accompagnati da numerose basi, iscrizioni
ed oggetti votivi. Durante il III ed il II sec. a.C. l’area sacra perde progressivamente monumentalità e funzione. Nel complesso si registrano solo modesti interventi. Tra questi si ricordano il sacello (E) forse dedicato al culto di Dioniso, i porticati leggeri disposti
lungo l’asse stradale principale ed i piccoli ambienti di servizio con pozzi per l’approvvigionamento idrico costruiti con materiali di reimpiego. Tutto questo denuncia un evidente impoverimento generale della città ed il crollo dei grandi templi.
Nell’agorà invece si distingue nettamente l’imponenza architettonica del teatro che
nel corso della seconda metà del IV sec. a.C. sostituisce il precedente edificio circolare
arcaico, indicato in modo convenzionale come ekklesiasterion. L’edificio ospitava di sicuro la massima assemblea cittadina, ma anche gare e spettacoli con grande partecipazione popolare. L’assenza nell’area di un pendio collinare ha imposto l’invenzione di
un rilevato artificiale trattenuto all’esterno da un muro di contenimento. Nella sistemazione adottata è possibile notare lo sviluppo della prima struttura seguendo il tracciato dei profilati metallici. Al centro è riconoscibile l’orchestra di forma rettangolare
con due grandi ingressi contrapposti. Per rappresentare l’elevato del teatro, invece, è
stata preferita la ricostruzione in muratura di un settore del muro di contenimento
esterno decorato con colonne e fregio dorico. Lungo questo muro si aprono anche gli ingressi che dovevano consentire l’accesso degli spettatori alla parte alta della gradinata.
Sul lato opposto della moderna strada di accesso al parco, prima della linea ferroviaria,
si sviluppa l’area del cosiddetto Castro Romano, realizzato tra l’agorà e la linea delle
mura orientali, probabilmente per ospitare la guarnigione militare romana durante le
vicende belliche del III sec. a.C., prima della sconfitta definitiva dell’esercito cartaginese
guidato da Annibale.
In questo settore di scavo è presente una significativa stratificazione di livelli stradali e
strutture murarie che documenta un’importante continuità di occupazione. Nel rispetto
dell’originaria organizzazione viaria greca, infatti, si susseguono numerosi piani di frequentazione, dal periodo arcaico fino al VI-VII sec. d.C.
Di particolare rilievo risulta il grande porticato, probabilmente a due piani con colonne
e fregio dorico, che chiude il lato est dell’agorà. La monumentale struttura nelle fasi più
tarde è frazionata in piccole unità abitative ed ospita anche un edificio di culto paleocristiano a tre navate con annesso battistero. Durante il periodo imperiale, il centro si
contrae ulteriormente e si riduce ad un piccolo abitato limitato all’interno dell’area del
Castro. Esso vive in funzione del porto e della viabilità costiera. È significativo che lo
spazio pubblico della città greca ospiti un settore della necropoli, a sottolineare la perdita di ogni rapporto culturale e topografico con le fasi di vita precedenti.
85
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Le Tavole Palatine
Il monumento più significativo di Metaponto è rappresentato
da un tempio greco con elegante colonnato di tipo dorico del VI
sec. a.C., noto come “Tavole Palatine”. Si tratta di un tempio extraurbano, posto ai limiti del territorio, a ricordare l’esistenza
di un’antica strada, il cui tracciato è stato riproposto dall’attuale
Strada Statale 106 che collega Taranto con Reggio Calabria.
(Fig.29)
Il tempio sorge in prossimità di una sorgente sacralizzata, secondo una tradizione diffusa in tutto il mondo greco, ed era dedicato ad Hera, protettrice dei confini. Nell’area del santuario
sono stati rinvenuti numerosi frammenti relativi ad una complessa decorazione architettonica policroma in terracotta, che
presentava, tra l’altro, gocciolatoi a testa leonina.
Stipi votive con statuette di divinità e ceramiche, utilizzate durante le cerimonie sacre, testimoniano le modalità di espressione del culto.
Fig. 29
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Museo archeologico nazionale della Siritide
Il museo, inaugurato nel 1969, è collocato all’interno del Parco
archeologico e mostra, attraverso il materiale recuperato, le varie fasi della presenza umana nella zona, dal Neolitico fino alla romanizzazione della colonia greca di
Herakleia. (Figg.30, 31) Giusto spazio viene dato anche alle testimonianze indigene enotrie e lucane,
con una sezione che illustra
con andamento diacronico
lo sviluppo di queste cultuFig. 30 re. Il percorso si articola in
cinque sezioni principali.
La prima è dedicata alla Preistoria e alla Protostoria. Si riferiscono
al Neolitico i reperti più antichi dei rinvenimenti delle grotte di
Latronico e altri siti della zona (ceramiche impresse e dipinte a
fasce rosse), risalenti al VI-III millennio a.C. L’età del Bronzo è ben
rappresentata dal corredo della tomba megalitica di Tursi (olla
con anse a bottoni e motivi geometrici, pugnale in rame) appartenente probabilmente ad un capo-clan (2000 a.C.), ma soprattutto dalla testimonianza di rapporti con i Micenei attorno
al tardo Bronzo (1300-1100 a.C.), provata da ceramiche micenee
importate e di produzione locale. Il progressivo sviluppo delle popolazioni interne porterà alla formazione delle culture enotrioitaliche, che verranno considerate nell’ultima sezione del museo.
La seconda sezione illustra la presenza dei Greci nella zona e la
conseguente fondazione di Siris nel VII sec. a.C.; testimonianze
di questo periodo sono rappresentate dai reperti del tempio arcaico e dalle vicine necropoli, che dimostrano la presenza indigena (situle bronzee) insieme a quella greca locale o di
importazione (statuette votive di figure femminili sedute di
tipo dedalico, deinos con cavalli affrontati dai santuari; hydriai,
pithoi con decorazione a rilievo, aryballoi ed elmi di tipo corinzio dalle necropoli).
Alla fondazione della nuova colonia magno-greca di Herakleia
sulle ceneri di Siris, distrutta nel VI sec. a.C., è dedicata la terza
sezione del percorso, che mostra i vari aspetti della vita della
città dal 432 a.C., data di fondazione, alla sua romanizzazione,
avvenuta nel corso del III sec. a.C.; la produzione di ceramica è
sempre fiorente, per la quantità di materiale rinvenuto: statuette e pinakes votive da modelli lisippici o prassitelici, maschere teatrali, una matrice a rullo per decorare a stampo i
contenitori dei cortili delle case ellenistiche, interessanti discariche di fornaci con resti di vasellame deformato e matrici, mentre i santuari di Demetra e Dioniso restituiscono grandi
quantità di statuette votive, laminette bronzee, hydriai con
fiaccola a croce, monete magno-greche e romane; interessante
il cratere laconico a vernice nera del VI sec. a.C. riutilizzato nel
IV come contenitore di piccole hydriai votive, la ceramica nera
di Gnathia e i vasi apuli.
In età romana la testimonianza dei rivolgimenti sociali del I sec.
a.C. è data da importanti ritrovamenti di tesoretti di gioielli e
monete. La sezione dedicata alle necropoli magno-greche
87
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
espone materiale molto prezioso. Crateri, hydriai e pelikai vengono usati per i riti a incinerazione, mentre altro vasellame (skyphoi, lekythoi, lekanai), viene deposto per le
inumazioni. Fra la grande varietà di materiale si cita, a titolo esemplificativo, la spettacolare tomba di Policoro, risalente al 400 a.C., con molti grandi vasi a figure rosse, tutti
di eccezionale qualità, opera di pittori italioti come la pelike con il ritorno delle Eraclidi
del pittore delle Carnee e l’hydria con l’uccisione di Sarpedonte del pittore di Policoro.
L’ultima sezione riprende le testimonianze delle culture enotrie (fino al VI sec. a.C.) e
lucane (a partire dal V sec. a.C.) delle valli dell’Agri e del Sinni. Le popolazioni indigene
enotrie sono ben rappresentate dai corredi delle necropoli di Anglona, Chiaromonte,
Tursi (fibule, vasi con decorazione a tenda, parures femminili bronzee contraddistinte da
armille a spirale, pendagli a xilofono e cinture a nastro con falere ed anelli multipli; corredi maschili composti da spade, pugnali, punte di lancia e rasoi, tutti databili intorno
all’VIII sec. a.C.); più tardi sono i corredi funebri di una tomba dalle necropoli di Armento,
della fine del VI sec. a.C., con una oinochoe rodia, coppa di bronzo, armatura con elmo
corinzio e soprattutto un kantharos di bucchero che attestano il contatto con il mondo
etrusco-campano. Di cultura lucana fortemente ellenizzata è invece il materiale dal
santuario di Eracle a Serra Lustrante del IV sec. a.C. (frammenti di statua di Ercole, antefisse a testa di sileno o di gorgone, strigile bronzeo) e i vasi a figure rosse di derivazione greca usati nei corredi funerari; pregevoli gli esemplari del pittore di Roccanova
(anforette, skyphos e lekythos).
Fig. 30
88
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA
Parco archeologico di Siris-Herakleia
Il grande Parco archeologico di Policoro abbraccia l’intera area
in cui sorgeva l’antica colonia greca di Herakleia: l’acropoli della
città era situata sulla collina a ovest del Castello del barone Berlingieri, il nucleo abitato si estendeva invece sul versante occidentale e, poco più a sud, vi erano due necropoli. Una cinta
muraria in mattoni crudi, eretta già nel VII sec. a.C., circondava
la cittadina a nord e ad est; a sud invece un profondo fossato difendeva l’abitato. (Fig.31) L’impianto urbanistico ortogonale presentava un asse maggiore, la plateia, che attraversava la collina
ed era intersecato da diversi assi minori, gli stenopoi, formando
degli isolati, le insulae; le strade erano inoltre dotate di canali di
scolo che convergevano nell’imponente sistema fognario. I materiali rinvenuti - vasellame, oggetti d’uso quotidiano, numerose fornaci, scarti, matrici di statuette votive - hanno inoltre
consentito di individuare i diversi quartieri cittadini, da quelli
prettamente residenziali - con abitazioni contraddistinte da
graziosi pavimenti in cotto o in ciottoli e tegole, oppure a mosaico -, situati a ovest, a quelli artigiani, che invece occupavano
la zona centrale del tessuto urbano.
Da segnalare infine le possenti fondazioni di un tempio arcaico,
forse del VI sec. a.C., dedicato a Dioniso, rinvenuto a sud della
collina, il contiguo e famoso santuario dedicato a Demetra, del
VII sec. a.C., e i resti dell’agorà.
Fig. 31
89
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI
E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della
Basilicata svolge attività di tutela, salvaguardia e valorizzazione
del patrimonio architettonico e paesaggistico della Regione.
Provvede inoltre al restauro, alla conservazione e alla documentazione dei beni architettonici, promuovendone la conoscenza grazie ad iniziative culturali, anche in collaborazione con
Enti pubblici, Università, privati.
Istituita con D.M. 14 aprile 1964 con la denominazione di Soprintendenza ai Monumenti delle province di Potenza e Matera
si è di fatto costituita in data 1 luglio 1964 nei locali del Palazzo
Addone in Potenza; il primo Soprintendente è stato l’arch. Mario
Zampino.
L’attuale Soprintendente è l’ing. Attilio Maurano e gli uffici sono
ubicati in via dell’Elettronica n. 7 - 85100 Potenza.
La competenza territoriale della Soprintendenza è estesa all’intera Regione con due sedi di servizio: una a Matera ubicata
nel Complesso Sant’Agostino in via Recinto D’Addozio, l’altra a
Maratea (Centro Operativo Misto) nel Convento dei Cappuccini
in Largo Cappuccini; personale della Soprintendenza è impegnato nel Centro Operativo Misto di Venosa, in piazza Castello.
L’organico complessivo dell’Istituto, alla data del 30/03/2009, è
di 104 unità.
Obiettivi e azione di tutela
Il complesso delle emergenze architettoniche della Basilicata, il
particolare contesto paesistico che include territori marini e
montuosi, costellati da centri storici, insediamenti rupestri, reti
di castelli e palazzi di varie epoche, sono il campo su cui la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata esercita la sua azione di tutela e valorizzazione.
L’attività di tutela dei monumenti è da sempre caratterizzata
da un rapporto sinergico con al Regione Basilicata e gli altri enti
locali che affidano a questo Ufficio notevoli risorse finanziarie
che, da alcuni anni, superano di gran lunga quelle dei capitoli di
spesa dello Stato.
Questa particolare situazione ha, ad esempio, consentito nell’anno in corso di svolgere attività cantieristica per circa quattro milioni di euro finalizzata
alla prosecuzione di un progetto di recupero di edifici di assoluta rilevanza a Melfi, Muro Lucano,
(Fig. 1) Venosa, Potenza, Matera, Tursi, Acerenza,
Genzano.
Momento propedeutico ad un modello innovativo
di valorizzazione del patrimonio ecclesiastico con
la creazione di una capillare rete di musei dioceFig. 1 sani e di modelli gestionali che consentono alle autorità religiose di innovare le tradizionali forme
conservative museali.
Questo significativo percorso è affiancato da altre iniziative
condotte d’intesa con enti territoriali, tutte finalizzate ad un
complessivo piano di restauro e di riqualificazione dei monumenti più significativi della Regione.
Ricordiamo tra gli altri il restauro di Villa Nitti a Maratea (Fig. 2)
e quello di Santa Lucia a Matera in cui potrà trovare colloca-
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
zione l’istituenda sede decentrata dell’Istituto superiore per la consevazione e il restauro.
Sono inoltre da sottolineare le naturali collaborazioni
con gli altri istituti del MIBAC che vedono progetti comuni di assoluta rilevanza quali il completamento del
Museo Archeologico Nazionale del Melfese “Massimo
Pallottino” nel Castello di Melfi, (Fig. 3) il Seminario di
Muro Lucano che ospiterà collezioni archeologiche e
storico-artistiche nonché l’assistenza tecnica prestata
Fig. 2
per la realizzazione di restauri finalizzati ad accoglienza
di istituti archivistici e a migliorare le fruizione a Potenza, Avigliano, Matera.
Parte della Regione è interessata da fenomeni sismici
e, purtroppo, frequenti in passato sono stati gli eventi
distruttivi su vasta area; questa circostanza ha portato
la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici e la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata a valutare l’opportunità di
prevedere un programma di azioni di sistema atte se
non a ridurre il rischio sismico quantomeno a prevederne gli effetti.
Fig. 3 Un accordo operativo è stato siglato con l’Università
degli Studi della Basilicata, oltre ad altri con diversi istituti di ricerca, con la finalità sia di creare occasioni di indispensabili confronti ed aggiornamenti sia di realizzare una serie di schede di vulnerabilità, con relativi protocolli
di comunicazione rivolti a tecnici non specializzati, cui seguono schemi di approfondimento critico anche sui consolidamenti eseguiti in passato.
Questa iniziativa che ha consentito di aggiornare una cinquantina di tecnici interni e di
realizzare un primo nutrito blocco di schedature su monumenti a rischio (circa 100) ha
affiancato l’attività di recupero di quegli edifici danneggiati dal sisma del Lagonegrese
Pollino di cui la maggioranza è stata già restituita alla completa fruizione mentre si lavora ancora su quelli più danneggiati quali Santa Maria del Poggio a Rivello e il complesso della Cattedrale di Marsico Nuovo più volte
colpito dal sisma.
Gran parte dell’energia dei funzionari tecnici è assorbita
dall’attività di tutela paesistica; il territorio regionale è in
gran parte tutelato da decreti di vincolo specifico con
aree di parco di grande valenza come il Pollino e la Val
d’Agri. Località come Maratea, Monticchio, la Costa Jonica, gli Appennini Lucani, le Dolomiti Lucane necessitano di una presenza ispettiva assidua. (Fig. 4)
L’attività antropica in questa area è rilevante, vengono
rilasciate dalla Regione e dai Comuni migliaia di autorizzazioni paesaggistiche (cui spesso seguono decreti di
annullamento da parte della Soprintendenza per i beni
Fig. 4
architettonici e paesaggistici della Basilicata).
La costante vigilanza del territorio, svolta spesso in collaborazione con altri enti e corpi di polizia, ha ottenuto importanti risultati nell’opera di
contrasto della attività di abusivismo edilizio che vedono la Regione, al contrario di
quelle limitrofe, in posizione dignitosa nelle periodiche classifiche redatte dalle associazioni di tutela che monitorano questo particolare e triste fenomeno.
Tale compito è agevolato sia dalle iniziative di ricerca quale il “progetto pilota per lo
studio del territorio e buone pratiche per l’adeguamento dei piani paesistici” condotto,
con fondi del Ministero per i beni e le attività culturali, dalla Direzione regionale per i
beni culturali e paesaggistici d’intesa con la Regione, sia dalla disponibilità di un ampio
materiale documentario realizzato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici nel corso degli anni, come dal continuo incremento del numero degli edifici
dichiarati di interesse storico artistico.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Di recente è stato poi possibile supportare tali attività di tutela di tutela con un rinnovo
quasi totale della attrezzature informatiche che consente l’utilizzo di ben 66 postazioni
fisse oltre a 10 mobili assicurando a tutti gli operatori gli strumenti necessari.
ORGANIGRAMMA
L’attività della Soprintendenza comprende i seguenti servizi: Tutela beni architettonici
e paesaggistici, Restauro, Didattica, Valorizzazione e Promozione, Catalogo e Documentazione, Amministrazione e Contabilità.
Servizio Tutela beni architettonici
L’attività di tutela della Soprintendenza si esplica attraverso la salvaguardia del patrimonio architettonico e paesaggistico della Regione che riveste interesse artistico, storico e ambientale. Sono compresi nel patrimonio tutelato le cose immobili appartenenti
allo Stato, alla Regione, agli altri Enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro Ente ed
Istituto pubblico e a persone giuridiche e private senza fine di lucro.
L’individuazione delle diverse categorie dei beni culturali è disciplinata dal Decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 e successive modificazioni e integrazioni; il provvedimento di dichiarazione di notevole interesse artistico, storico e ambientale è emanato
per decreto dal Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata.
L’esecuzione di opere, interventi e lavori di qualunque genere su beni culturali, siano
essi beni architettonici o paesaggistici, è subordinata ad autorizzazione, rispettivamente
del Soprintendente e della Regione, concessa su progetto presentato dal richiedente.
Il proprietario di un bene architettonico dichiarato di interesse artistico, storico e ambientale che intende eseguire opere di ristrutturazione o manutenzione del bene può
accedere a contributo statale ai sensi degli artt. 35, 36 e 37 del citato Decreto legislativo.
Servizio Tutela beni paesaggistici
Il paesaggio è costituito da parti omogenee del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interrelazioni.
Strumento di garanzia per la tutela del patrimonio paesaggistico regionale è costituito
dalla dichiarazione di notevole interesse pubblico del medesimo, che si realizza con un
procedimento articolato, le cui fasi vengono indicate negli artt. 137-141 del Decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 e successive modificazioni e integrazioni.
Il braccio operativo per la tutela del paesaggio è costituito da una commissione, istituita in ciascuna provincia, che ha il compito di formulare proposte finalizzate alla dichiarazione di notevole interesse pubblico del bene. Di essa fanno parte di diritto il
Direttore regionale, il Soprintendente per i beni architettonici e per il paesaggio ed il
Soprintendente per i beni archeologici, nonché due dirigenti preposti agli uffici regionali competenti in materia di paesaggio. I restanti membri, in numero non superiore a
quattro, sono nominati dalla Regione tra soggetti con qualificata, pluriennale e documentata professionalità ed esperienza nella tutela del paesaggio, eventualmente scelti
nell’ambito di terne designate, rispettivamente, dalle università aventi sede nella Regione, dalle Fondazioni aventi per statuto finalità di promozione e tutela del patrimonio culturale e dalle Associazioni portatrici di interessi diffusi individuate ai sensi
dell’art. 13 della legge 8 luglio 1986 n. 349.
Il provvedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico è emanato dalla Regione e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Lo Stato e la Regione concorrono nella definizione delle politiche di tutela e valorizzazione del Paesaggio, tenendo conto anche delle risultanze degli studi, delle analisi e
delle proposte effettuate dall’Osservatorio Nazionale per la qualità del Paesaggio.
Servizio Tecnico - Restauro
Il restauro è l’attività propria della Soprintendenza volta alla conservazione, recupero e
valorizzazione del patrimonio architettonico regionale. Per restauro si intende l’inter-
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
vento diretto sul bene, attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità
materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei
suoi valori culturali.
Gli interventi conservativi su beni appartenenti alla Regione, agli altri Enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro Ente ed Istituto pubblico e a persone giuridiche e private
senza fine di lucro, si distinguono fra volontari e disposti dal Ministero per i beni e le attività culturali. Nel primo caso si prevede il rilascio dell’autorizzazione da parte del Soprintendente che, inoltre, su richiesta dell’interessato, può ammettere l’intervento al
contributo statale. Nel secondo caso è il Ministero a imporre al proprietario, possessore
o detentore a qualsiasi titolo gli interventi necessari ad assicurare la conservazione del
bene oppure a provvedervi direttamente.
Il Servizio tecnico, su indicazione dei responsabili delle Sezioni tecniche territoriali e
previa verifica del Soprintendente, propone alla Direzione regionale per i beni culturali
e paesaggistici della Basilicata i programmi di restauro sui beni monumentali di Enti
pubblici e statali, ne cura la progettazione e la direzione lavori, verifica in via preliminare
le perizie di spesa assicurando omogeneità operativa e coerenza dell’attività dell’Istituto
su tutto il territorio regionale; formula pareri su progetti di restauro inerenti ad immobili d’interesse storico-artistico di privati ed Enti pubblici e svolge relativa attività di sorveglianza sugli interventi previsti. Inoltre, offre consulenza e assistenza agli uffici tecnici
di Enti locali e statali.
Il territorio regionale è suddiviso in zone omogenee a cui soprintendono le Sezioni tecniche territoriali, 5 per la Provincia di Potenza e 3 per la Provincia di Matera.
Alcune Sezioni tecniche comprendono nel territorio di competenza Comuni di entrambe
le Province.
Servizio educativo
Il servizio educativo si occupa dei rapporti con le scuole di ogni ordine e grado al fine di
promuovere un’educazione responsabile al patrimonio culturale; presta il supporto tecnico-scientifico necessario all’elaborazione e realizzazione di progetti didattici finalizzati alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale della Regione. Inoltre,
nell’ambito dei rapporti di collaborazione con gli istituti scolastici si possono organizzare visite mirate allo scopo di rafforzare il rapporto con il territorio e il proprio retroterra
culturale per far crescere e consolidare negli allievi il senso di appartenenza insieme al
sentimento e la cultura del rispetto.
Scopo principale dell’attività didattica è quindi l’educazione all’arte, intesa come momento integrante della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico, costitutiva di una coscienza storica del territorio e di un atteggiamento operativo dei cittadini
nei confronti dei beni culturali. Tale obiettivo costituisce quasi una nuova frontiera, intesa a superare la vecchia prassi divulgativa e astratta della semplice conoscenza del
patrimonio artistico per sostituirla con un’azione educativa più complessa, teorica e
pratica, mirante all’apprendimento attivo e al coinvolgimento diretto. Per tale motivo il
mondo della scuola è l’ambito più fertile in cui può germogliare ed affermarsi la consapevolezza del dovere di ogni cittadino di preservare il patrimonio culturale nel quale
affondano la radici della propria identità storico culturale.
La scuola dell’autonomia costituisce il volano che ha consentito, a seguito dell’accordo
quadro tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero della Pubblica Istruzione, di attivare processi nuovi, volti a scavare un solco conoscitivo nella propria storia,
quale momento essenziale per la salvaguardia del patrimonio culturale. Una ricerca che
solo apparentemente è incentrata sul passato, poiché ogni percorso didattico si propone di dare un “futuro al passato” attraverso la conoscenza e la valorizzazione del beni
che ci circondano, a partire dai nostri centri storici, dalle nostre chiese, dalle nostre bellezze panoramiche, un patrimonio che ogni giorno scandisce il tempo e il senso della nostra vita.Tale attività fuoriesce da comportamenti improvvisati, in quanto regolata dalla
stipula di apposite convenzioni con la scuola, per individuare insieme ai docenti e agli
allievi stessi i percorsi didattici più appropriati per un’interazione reale tra scuola e pa-
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
trimonio culturale del territorio.
Sicuramente esiste oggi nella società civile una domanda di educazione formazione
maggiore rispetto al passato, tuttavia è necessario andare oltre questa pur significativa esigenza, perché è fondamentale per lo sviluppo della personalità non la mera visita al monumento o la sua conoscenza più o meno nozionistica, ma la sua integrale
appropriazione. Ciò significa che l’intera società civile dovrà passare da un ruolo di semplice spettatore ad uno di protagonista, in quanto il patrimonio culturale è il modo di
identificarsi dell’intera comunità nazionale. In tal modo sarà possibile sviluppare nei
cittadini, fin dalla più tenera età, il sentimento di appartenenza ad una tradizione culturale comune e di corresponsabilità nella tutela.
Normativa di riferimento:
- Accordo quadro 20 marzo 1998 tra il Ministero per i beni culturali e ambientali e il Ministero della pubblica istruzione
- Circolare del Ministero della pubblica istruzione 16 luglio 1998 n. 312 - Accordo quadro
sull’educazione al patrimonio culturale
- Art. 119 Decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42
Valorizzazione e Promozione
Nell’ambito delle attività finalizzate alla promozione e valorizzazione del patrimonio
culturale regionale, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata cura l’allestimento di mostre, la realizzazione di pubblicazioni e materiale divulgativo, l’organizzazione di convegni, incontri e dibattiti, coinvolgendo nelle iniziative
Scuole, Amministrazioni comunali, Enti territoriali, Fondazioni e Associazioni culturali.
Partecipa con proprie iniziative a mostre, convegni e visite guidate, agli appuntamenti
culturali promossi dal Ministero per i beni e le attività culturali, quali la Festa della
Donna, la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del Patrimonio, e, con articoli
e materiali editoriali e divulgativi, a manifestazioni fieristiche ed esposizioni, quali il
Salone dell’Are, del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali,
COM.PA. Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle
Imprese, Lu.Be.C. Lucca Beni Culturali,
Inoltre, la Soprintendenza, nell’ambito del Piano di comunicazione coordinata dei siti
web afferenti al Ministero per i beni e le attività culturali, ha realizzato un proprio Sito
Web allo scopo di fornire informazioni relative alle competenze dell’Istituto, alla normativa di settore, alle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali,
al fine di incrementare la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale della Basilicata.
Servizio Inventariazione e Catalogo
La catalogazione è l’attività volta alla conoscenza e all’individuazione dei beni architettonici e paesaggistici della regione finalizzata alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
L’attività di catalogazione si esplica nella schedatura dei beni presenti sul territorio regionale secondo le direttive e gli standards dettati dall’Istituto Centrale per il Catalogo
e la Documentazione (ICCD), ed in concorso con gli Enti pubblici territoriali.
Attraverso un’attenta ricognizione nei centri abitati della Regione, viene redatta un’apposita scheda relativa al centro storico (Scheda CS), contenente informazioni e notizie
sulle origini e sull’evoluzione dell’abitato con l’individuazione delle varie fasi costruttive.
La scheda viene corredata da una cartografia planimetrica su cui vengono opportunamente riportati ed evidenziati la perimetrazione del centro storico, l’analisi dei settori
urbani e delle aree verdi, l’analisi dei valori storici ed architettonici con l’indicazione delle
emergenze architettoniche più significative e da una documentazione fotografica.
Di ciascuna emergenza architettonica viene redatta la scheda relativa (Scheda A) con
notizie dettagliate sul monumento, ubicazione, anno di costruzione, proprietà, eventuali trasformazioni e interventi di ristrutturazione e restauro effettuati, stato di conservazione; anche in questo caso la scheda è corredata da documentazione grafica e
fotografica.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Il censimento dei beni culturali si articola su tre livelli di approfondimento della ricerca:
- Inventariazione
è certamente il primo livello dell’attività catalografica ed è indispensabile per definire
in maniera veloce e con modesto dispendio di mezzi ed energie la consistenza e la dislocazione del patrimonio culturale sul territorio nazionale; essa costituisce il blocco
di partenza dei successivi livelli di indagine:
- pre-catalogazione
la precatalogazione è la fase nella quale i cenni descrittivi inventariali vengono riconsiderati più attentamente e organizzati in maniera più specifica;
- catalogazione
è la fase di approfondimento conoscitivo, di attenta ricognizione bibliografica di riferimento, di predisposizione di un adeguato corredo documentario, di imbastitura della
rete di relazioni con altri Beni e con altri fenomeni culturali nonchè con il territorio di
provenienza, di appartenenza, di rinvenimento.
Servizio Documentazione
La consultazione degli archivi e la modalità d’accesso ai documenti depositati presso la
Soprintendenza sono a cura dal Servizio Documentazione - Grafica e Progettazione che
gestisce le richieste dell’utenza, costituita per la maggior parte da studiosi e studenti,
offrendo collaborazione e assistenza nella ricerca.
L’accesso ai documenti, previa autorizzazione del Soprintendente, è consentito a chiunque ne faccia richiesta per motivi di ricerca e di studio dal lunedì al venerdì dalle ore
9,30 alle ore 13,30.
Gli archivi della Soprintendenza:
- Archivio di catalogo
- È attualmente costituito da oltre 1300 schede di tipo A inventariale, e 49 schede di catalogo CS relative al censimento di altrettanti Comuni.
È in corso di realizzazione il progetto di digitalizzazione delle schede di catalogo che
andranno ad implementare il Sistema Informativo Generale del Catalogo (SIGEC), dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
Archivio storico e corrente
- Conserva circa 2.000 fascicoli e pratiche relativi agli edifici a carattere monumentale
della Regione.
Archivio disegni
- È costituito da 3.452 disegni riguardanti i principali monumenti della Regione, eseguiti
prevalentemente in occasione degli interventi di restauro realizzati dalla Soprintendenza.
È in corso di realizzazione un progetto di digitalizzazione dell’archivio.
Archivio fotografico
- Per la notevole consistenza (105.614 negativi B/N e Colore e 8.659 Diapositive) l’archivio fotografico della Soprintendenza rappresenta un’importante fonte documentaria
degli edifici monumentali della Regione e degli interventi di restauro di cui questi sono
stati oggetto nel corso degli anni.
- L’archivio fotografico conserva inoltre, 5.466 immagini, tra diapositive e foto B/N, realizzate da rinomati fotografi lucani e campani- Mario Cresci, Libero De Cunzo, Mimmo
Jodice, Aldo La Capra - che hanno eseguito riprese sul patrimonio architettonico e paesaggistico regionale su incarico della Soprintendenza.
È in corso di realizzazione un progetto di digitalizzazione dell’archivio.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Biblioteca d’Istituto
La biblioteca della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata, istituita nel 1974, raccoglieva, inizialmente, i testi ricevuti in omaggio dal Ministero per i beni e le attività culturali.
L’istituzione di uno specifico capitolo di spesa da parte della Soprintendenza, ha consentito di acquisire, raccogliere e conservare la produzione editoriale specialistica sull’urbanistica, sul restauro architettonico e sulla storia del patrimonio monumentale
della Regione.
Inoltre, la dotazione della biblioteca viene continuamente incrementata con nuove acquisizioni grazie ad un proficuo sistema di scambio a titolo gratuito di prodotti editoriali tra questo Istituto e altre Soprintendenze di settore su tutto il territorio nazionale.
Oggi la biblioteca ha in catalogo 8.382 volumi e comprende i seguenti settori:
- Architettura
- Restauro
- Arte
- Fondo Basilicata
- Enciclopedie
Raccoglie inoltre le seguenti riviste:
- Ricerche di Storia dell’Arte
- Bollettino d’Arte
- Modulo
- Il Giornale dell’Arte
- I Beni Culturali
- Basilicata Regione Notizie
- Rassegna dell’Economia Lucana
La consultazione è prevalentemente interna all’Istituto ma, previa autorizzazione del Soprintendente, è consentito l’accesso a chiunque ne faccia richiesta per motivi di ricerca
e di studio dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 13,30
Servizio Amministrativo Contabile
Il sevizio elabora previsioni e piani di spesa, provvede alla contabilità meccanizzata per
la gestione dei fondi ordinari, regionali e delle leggi speciali assegnati all’Istituto mediante l’impegno e l’emissione dei relativi titoli di spesa, cura la tenuta delle scritture
contabili con relativo riscontro e rendicontazione alla Ragioneria Provinciale dello Stato
e alla Delegazione della Corte dei Conti di Potenza; si occupa del calcolo delle indennità
accessorie spettanti al personale, della liquidazione delle parcelle relative alle prestazioni rese e al rilascio delle relative certificazioni ai sensi degli articoli 25 e 29 del D.P.R.
de 29 settembre 1973 n. 600.
Provvede all’inoltro per via telematica del conguaglio contributivo, previdenziale, assistenziale e fiscale sui compensi accessori del personale e agli adempimenti relativi alla
compilazione dei modelli 770 e IRAP.
Inoltre il servizio istruisce e predispone i decreti relativi al computo, al riscatto e alle ricongiunzioni dei servizi pre-ruolo del personale dipendente, collocamento a riposo per
raggiunti limiti d’età; provvede alla liquidazione della indennità di buonuscita e delle
pensioni mediante la compilazione e trasmissione on-line del modello PA 04 all’Istituto
Nazionale Previdenza Dipendenti Amministrazioni Pubbliche (INPDAP).
Servizio Amministrazione del personale
Si occupa della gestione del personale della sede centrale e delle sedi periferiche mediante l’applicazione degli istituti giuridici, normativi e contrattuali relativi al comparto
ministeri; nello specifico aggiorna la pianta organica dell’Istituto e i dati giuridici ed
economici del personale a seguito dei processi di riqualificazione, stabilizzazione con-
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
tratti a tempo determinato, cessazioni dal servizio, collocamenti a riposo e mobilità del
personale, inviando i dati per via telematica alla Direzione regionale per i beni culturali
e paesaggistici della Basilicata e al Ministero per i beni e le attività culturali.
Provvede alla rilevazione delle presenze, all’aggiornamento delle relative schede riepilogative mensili, alle richieste di visite mediche periodiche per il personale esposto a rischio e fiscali.
Predispone i contratti relativi alle richieste di trasformazione del rapporto di lavoro
(tempo pieno e tempo parziale), i decreti relativi alle assenze per malattia e assolve ai
relativi adempimenti per la registrazione e la trasmissione degli atti al competente organo di controllo (Ragioneria Provinciale dello Stato di Potenza); istruisce e predispone
le pratiche relative agli infortuni del personale e alle richieste di riconoscimento di infermità dipendente da causa di servizio nonché al recupero del danno patrimoniale conseguente ad infortunio dipendente da terzi; cura l’istruttoria delle richieste di contributo
assistenziale per spese sanitarie e decesso familiari; accerta i requisiti per l’applicazione
delle Leggi n. 104/92 e n. 53/2000 relative alla fruizione dei permessi per l’assistenza ai
parenti disabili.
Trasmette per via telematica sul portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze i
dati relativi alle assenze del personale per malattie e scioperi e predispone statistiche
periodiche relative al “Programma Trasparenza nella Pubblica Amministrazione” del Ministero per i beni e le attività culturali riguardante le assenze dal servizio a qualsiasi titolo del personale.
Aggiornamento del prospetto informativo riguardante il personale diversamente abile
ai sensi della Legge n. 68/99.
Servizio Giuridico Amministrativo
L’attività del servizio è prevalentemente finalizzata a fornire un supporto amministrativo ai funzionari tecnici della Soprintendenza, responsabili dei procedimenti relativi all’esecuzione dei lavori di consolidamento e restauro sugli immobili d’interesse culturale,
appartenenti al patrimonio pubblico ed ecclesiastico, territorialmente situato in ambito regionale.
La realizzazione di detti lavori, è strettamente connaturata ai compiti rientranti nell’esercizio della funzione di tutela del patrimonio culturale, così come demandata agli
istituti periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
I lavori sono finanziati prevalentemente con fondi del Ministero medesimo (fondi ordinari, fondi derivanti dal gioco del lotto, fondi derivanti dall’utilizzo dell’otto per mille),
con fondi regionali e con fondi reperiti nell’ambito di Accordi di Programma Quadro.
L’attività di supporto del servizio giuridico amministrativo si concretizza nella predisposizione, in collaborazione con i responsabili unici dei procedimenti, dell’elenco degli
operatori economici da invitare alle procedure di affidamento dei lavori di cui la Soprintendenza è rimasta Stazione Appaltante, a seguito della riorganizzazione delle competenze degli istituti periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali effettuata
con il D.P.R. del 26/11/2007 n. 233; preparazione delle lettere d’invito alle procedure suddette e predisposizione degli atti relativi allo svolgimento delle gare; verifica della documentazione relativa al possesso dei requisiti degli operatori economici partecipanti
alle procedure di affidamento e di quelli risultanti aggiudicatari; comunicazione degli
affidamenti provvisori e definitivi agli operatori economici interessati ed esecuzione
degli adempimenti relativi alle cauzioni provvisorie e definitive di cui al D.lgs. n.
163/2006. Il servizio provvede inoltre alla redazione dei contratti e degli atti di cottimo,
compreso gli atti aggiuntivi e verbali nuovi prezzi, relativi sia ai lavori di cui la Soprintendenza è stazione appaltante, sia ai lavori appaltati dalla Direzione Regionale, ma approvati dal Soprintendente e seguiti dai funzionari della Soprintendenza;
Infine effettua la verifica della regolarità contributiva, tramite la richiesta del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) agli enti competenti, per la stipula degli
atti contrattuali di questa Soprintendenza e per il pagamenti degli stati d’avanzamento
lavori e delle fatture, da effettuarsi a cura dalla medesima, e della regolarità contabile
amministrativa degli stati d’avanzamento lavori da pagarsi a cura della Soprintendenza
e a cura della Direzione Regionale.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
PROGETTI REALIZZATI NELL’AMBITO DELL’ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE
E PROMOZIONE
ANNO 2007
Ix Settimana della Cultura
Mostra - Testimonianze federiciane in Basilicata. La “Domus” di Palazzo San Gervasio, il palazzo ducale di Lavello e il castello di Monteserico - Lavello
L’opera di Federico II ha lasciato un’impronta indelebile in Basilicata. La mostra ha inteso
ripercorrere la straordinaria parabola di questo grande personaggio a valenza europea
attraverso la lettura di alcune preesistenze architettoniche, quelle meno valorizzate,
ma altrettanto significative della civiltà sveva nella Regione.
Riapertura al culto - Chiesa del Purgatorio - Matera
Incontro con descrizione dell’evoluzione storica dell’edificio religioso, edificato tra il 1727
e il 1747 a cura della Confraternita delle Anime del Purgatorio, costituitasi a Matera nel
1644, e illustrazione, con la proiezione di un CD-ROM, degli interventi di restauro eseguiti.
Presentazione volume - Testimonianze federiciane in Basilicata. La “Domus” di Palazzo
San Gervasio, il palazzo ducale di Lavello e il castello di Monteserico - PALAZZO SAN GERVASIO
Della mostra è stato realizzato un volume a schede per volontà delle Amministrazioni
comunali di Palazzo San Gervasio, Lavello e Genzano di Lucania. Il progetto, trae le sue
motivazioni più profonde dalla volontà di affermare ed instaurare un rapporto nuovo e
più diretto tra il cittadino e il proprio patrimonio culturale, affinché tutti comprendano
che la tutela e la valorizzazione sono un dovere di ciascuno e non solo di pochi specialisti.
Convegno - Monticchio “La perla del Distretto Sud-Est”. Proposte e progetti per la sua tutela e valorizzazione - Melfi
Il convegno ha inteso promuovere la tutela e la valorizzazione del territorio di Monticchio, riconosciuta nell’ambito di un progetto nazionale per il 2006 una delle “Sette perle
FIDAPA”, in considerazione della sua valenza storico-artistica e paesaggistica. La giornata di lavoro ha visto la partecipazione di Enti e Autorità competenti in ambito regionale per la valutazione delle proposte e dei progetti.
Mostra - Beni culturali valnocini, istantanee di restauro - Rivello
All’indomani del sisma del 9 settembre 1998 che colpì duramente l’area del Lagonegrese, fu istituito a Rivello un presidio tecnico operativo della Soprintendenza per i beni
architettonici e per il paesaggio della Basilicata allo scopo di gestire in maniera adeguata l’emergenza del dopo sisma, consentendo altresì una fervida collaborazione con
le Amministrazioni locali e con progettisti e direttori dei lavori esterni all’Istituto, incaricati del piano di consolidamento e resturo dei monumenti danneggiati dal terremoto.
La mostra illustra i risultati di questa esperienza.
Giornate Europee del Patrimonio
Mostra - Centro Operativo Misto di Venosa. Venticinque anni di impegno per la tutela e
valorizzazione del patrimonio culturale Venosa
In occasione della ricorrenza del venticinquennio delle attività del Centro Operativo
Misto di Venosa si è inteso celebrare l’avvenimento con una mostra che ripercorre le
tappe più significative del lavoro svolto per la tutela e la valorizzazione del patrimonio
culturale
Manifestazioni Fieristiche
COM.PA. - Salone europeo della Comunicazione pubblica dei servizi ai cittadini e alle imprese Bologna
LU.BE.C - Digital Tecnology. Rassegna delle soluzioni ITC per la valorizzazione del patrimonio e il marketing turistico-territoriale Lucca
Restaura - III Salone del restauro dei Beni culturali - XI Salone dei beni e delle attività culturali - Venezia
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
ANNO 2008
Giornata della Donna: “La Donna nell’Arte”
Mostra - Valsinni Isabella Morra Il paesaggio - Valsinni
La mostra, attraverso l’interpretazione di un paesaggio senza
tempo e fuori dal tempo, quale quello del territorio di Valsinni,
caratterizzato da una natura incontaminata, aspra e selvaggia
nella sua struggente bellezza, illustra i luoghi che ispirarono le
rime di Isabella Morra, giovane e sventurata poetessa lucana del
Cinquecento. (Fig. 5)
Fig. 5
X Settimana della Cultura
Mostra - Beni culturali, istantanee di restauro. Consolidamento e restauro delle emergenze architettoniche della valle del Noce e della valle del Mercure - Viggianello
La mostra segue ad analoga iniziativa svolta nel 2007 e comprende oltre ai comuni della
Valle del Noce anche quelli della valle del Mercure, allo scopo di illustrare i risultati ottenuti dalla Soprintendenza, in collaborazione con gli Enti locali, sul terreno del restauro
e recupero del patrimonio architettonico dell’area interessata dal sisma del 9 settembre1998.
Mostra - Valsinni: la terra di Isabella. Suggestioni dal paesaggio e dai documenti POTENZA
La mostra illustra i luoghi che ispirarono le rime di Isabella Morra, giovane e sventurata
poetessa lucana del Cinquecento, attraverso le suggestive immagini del territorio di
Valsinni e l’esposizione di alcuni documenti d’archivio che recano impressi alcuni momenti della storia dell’antico centro lucano.
Convegno - Da Sezione didattica a Servizio educativo: 10 anni di esperienza - Venosa
La manifestazione è l’occasione per un bilancio delle attività svolte negli ultimi dieci
anni in diversi Istituti scolastici della Basilicata in collaborazione con gli Enti locali, sul
terreno della conoscenza e valorizzazione del patrimonio architettonico della Regione.
La scuola è stato il campo privilegiato non solo per sperimentare una nuova didattica,
basata sulla osservazione diretta, ma anche una forma di investimento sulle nuove generazioni alle quali è affidato il testimone per una protezione responsabile del patrimonio culturale.
Presentazione Sito Web dell’Istituto - Potenza
Nell’ambito del Piano di comunicazione coordinata dei siti web afferenti al Ministero per
i beni e le attività culturali è stato realizzato il sito web della Soprintendenza allo scopo
di fornire informazioni relative alle competenze dell’Istituto, alla normativa di settore, alle
attività di tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale della Basilicata.
Mostra - Beni culturali, istantanee di restauro. Consolidamento e restauro delle emergenze architettoniche della valle del Noce e della valle del Mercure
15 giugno-13 luglio 2008 - Lauria (PZ) - Chiesa di San Giacomo
La mostra prosegue il suo viaggio itinerante attraverso i comuni compresi nel territorio
della Valle del Noce e della valle del Mercure, interessati dal sisma del 9 settembre1998,
allo scopo di illustrare i risultati ottenuti dalla Soprintendenza, in collaborazione con
gli Enti locali, sul terreno del restauro e recupero del patrimonio architettonico dell’area.
Giornate Europee del Patrimonio
Presentazione volume - Soprintendenza Scuola ed Enti Locali per l’educazione al patrimonio culturale. 10 anni di attività didattica finalizzati alla tutela del patrimonio architettonico - Potenza
La pubblicazione è lo spunto per un bilancio sull’attività svolta negli ultimi dieci anni dal
Servizio educativo della Soprintendenza in diversi Istituti scolastici della Basilicata con
la collaborazione degli Enti locali, sul terreno della conoscenza e valorizzazione del patrimonio architettonico della Regione. Vi sono illustrati, mediante sintetiche schede, i
numerosi progetti realizzati con finalità e risultati.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Visite guidate - La scuola nelle cattedrali del Vulture - Acerenza - Melfi - Venosa
L’iniziativa, rivolta agli alunni delle scuole medie di Acerenza, Melfi e Venosa, ha avuto
lo scopo di promuovere la conoscenza di uno dei monumenti più significativi della propria città: la Cattedrale. Operatori della Soprintendenza hanno illustrato la storia del
monumento, mettendo in evidenza gli influssi di diverse civiltà.
Visite guidate - Le Cattedrali di Venosa rivisitate attraverso percorsi stilistici derivanti
dagli influssi interculturali della civiltà europea – Venosa
La proposizione di visite guidate alla Cattedrale di Sant’Andrea e all’Abbazia della SS.
Trinità ha non solo lo scopo di far conoscere due tra le più interessanti preesistenze architettoniche della città di Venosa, ma soprattutto di evidenziare come, nel corso dei
secoli, i rapporti tra i popoli e gli avvenimenti storici hanno consentito, nell’ambito del
dialogo interculturale, di dar vita a quel crogiuolo di civiltà che è oggi l’Europa. (Fig. 6)
Manifestazioni Fieristiche
COM.PA. - Salone europeo della Comunicazione pubblica dei servizi ai cittadini e alle imprese - Milano
Salone dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali – Ferrara
Fig. 6
100
SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELLA BASILICATA
La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, organo periferico del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali, svolge dal 1972, anno in cui venne istituita
a Matera, i compiti istituzionali di tutela conservazione e valorizzazione delle opere d’arte mobili del territorio regionale.
Ha competenze tecnico scientifiche sull’intero patrimonio storico artistico: dipinti su tela, su tavola, sculture lignee e lapidee,
grandi manufatti di intaglio in legno, altari, cori, cantorie, organi e armadi da sagrestia, dossali in pietra o stucco e su affreschi ed apparati decorativi. Per l’estensione del concetto di bene
culturale sono incluse in questa categoria oltre a tutte le variabili delle arti minori dai tessili all’oreficeria, tutte le espressioni
di civiltà che la comunità riconosce come facenti parte del proprio patrimonio di tradizione da trasmettere di generazione in
generazione, dagli oggetti della cultura materiale ai prodotti
dell’archeologia industriale.
Le Sedi
La Soprintendenza svolge la propria attività nelle
tre sedi in cui l’istituto è strutturato: la Direzione
tecnico amministrativa, il Laboratorio di restauro e
il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna
della Basilicata.
La direzione tecnica e amministrativa ha sede nel
convento di Sant’Agostino, prestigioso complesso
monumentale edificato agli inizi del XVI secolo
sullo sperone della Gravina, all’imbocco del Sasso
Barisano. (Fig. 1 - 2)
L’ufficio del Soprintendente è allogato in questa
sede, che consta di n. 24 unità lavorative distribuite Fig. 1
nei vari settori di cui si compone: all’ufficio gestione risorse del territorio fanno capo gli storici dell’arte che
coordinano l’azione di tutela vigilanza e salvaguardia del patrimonio storico artistico di competenza, attraverso verifiche e
sopralluoghi sul territorio al fine di
predisporre progetti di restauro, l’ufficio tecnico e sicurezza. L’ufficio
stampa e relazioni con il pubblico si
occupa dei rapporti e della comunicazione con l’utenza esterna. Al comparto amministrativo fanno capo il
settore del personale, ragioneria,
Fig. 2
contratti, protocollo e il contenzioso.
Il Laboratorio di Restauro è situato nella zona Paip, area destinata alle attività produttive e artigianali della Città. La struttura,
progettata agli inizi degli anni ottanta per rispondere in maniera
idonea ed efficace all’emergenza di ricovero della grande quantità di opere d’arte danneggiate dal sisma dell’80 e all’esigenza
di gestirne il recupero, è dotata delle più moderne attrezzature,
per svolgere l’attività di restauro e conservazione del patrimonio
101
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
storico e artistico della nostra Regione. (Fig. 3)
L’attività di restauro, coordinata da uno storico dell’arte ed
eseguita in amministrazione diretta dagli operatori altamente qualificati interni all’Istituto, segue criteri di priorità
determinati da più fattori quali lo stato di conservazione
delle opere, la loro intrinseca qualità, le necessità dettate
dalle richieste di esposizione in mostre e iniziative culturali, e tiene conto inoltre delle esigenze legate al culto ed
alla devozione delle comunità a cui appartengono. (Fig. 4)
Fig. 3 Oltre agli ambienti destinati a laboratorio di restauro, l’edificio dispone di ampi
spazi per il deposito delle opere d’arte restaurate dotati di un moderno sistema di stivaggio: i dipinti
sono disposti entro rastrelliere a cassetto; le sculture
poste su singole basi mobili; la suppellettile è riposta
in ambienti dedicati. Un’area dell’edificio è riservata
al deposito delle opere in attesa di restauro.
Dispone inoltre di un laboratorio fotografico con sala
di posa e della falegnameria, per le attività di documentazione e per il supporto tecnico e logistico al Fig. 4
restauro delle opere d’arte.
Nel complesso operano n. 20 unità lavorative
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
Settore fondamentale della ‘conoscenza’ quantitativa e qualitativa del patrimonio storico artistico è alla base dell’attività della Soprintendenza per assolvere i compiti istituzionali di tutela, conservazione e quindi di valorizzazione, e per l’utenza esterna di
studiosi, specialisti o studenti universitari.
L’offerta culturale, oltre all’attività espositiva del
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della
Basilicata, è estesa a favorire la fruizione ed il godimento del bene pubblico attraverso la promozione
e l’organizzazione di eventi di particolare rilevanza
culturale – mostre, convegni, giornate di studio, seminari – richiesti da enti o associazioni culturali, che
possono essere ospitate nella Sala delle Arcate, attrezzata per convegni e conferenze e per particolari
esposizioni di fotografie, video, opere di piccole dimensioni e nella Sala Levi, dotata di sofisticate attrezzature audiovisive e del medesimo sistema
Fig. 5
espositivo del Museo. (Fig. 5)
Rilevante attività è stata svolta sul territorio regionale, sia in sedi istituzionali del Ministero che presso strutture di enti e istituzioni di assoluto rilievo, quali la Prefettura di
Matera e la Pinacoteca Provinciale di Potenza. Alcuni eventi si sono svolti fuori regione.
Iniziative realizzate nel 2007
Convegno: Attualità e inattualità di Carlo Levi
Stagione concertistica Associazione lams: Rassegna Periscopio
IX Settimana della cultura
Presentazione del libro Un canto clandestino saliva dall’abisso di Mimmo Sammartino;
Inaugurazione della mostra Angelo Brando. Opere scelte 1895 – 1946. Proposte per un
Museo - Palazzo Lanfranchi;
Presentazione del restauro della Chiesa del Purgatorio a Matera;
Scarlatti e Napoli Concerto per organo; Matera - Chiesa di Sant’Agostino;
Musica e poesia nel Museo Recital di musica e poesia.
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Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
La mostra Angelo Brando. Opere scelte 1895 – 1946. Proposte per un Museo è stata presentata, inoltre, a Maratea, presso Palazzo de Lieto, dal 27 luglio al 31 ottobre e a Potenza, presso la Pinacoteca Provinciale dal 6 dicembre al 31 gennaio 2008.
Festa Europea della Musica
Elementi di catalogazione degli strumenti musicali antichi con particolare riferimento
agli organi - Presentazione della ricerca del M° Livio De Luca (con pubblicazione del volume a cura della Soprintendenza).
Mostra Carlo Levi. Opere scelte 1926-1974. – Cosenza - Palazzo Arnone
Stagione concertistica Associazione Amici della musica
Quarta edizione del Women’s fiction festival
Mostra Alberto Bragaglia e il futurismo
Presentazione del libro d’arte Matera. Una poesia inedita di Mario Luzi. Una incisione di
Pietro Tarasco. Una nota di Marco Marchi‘
Iniziative realizzate nel 2008
Festa di San Valentino
Presentazione del libro Eros e Thanatos di Eva Cantarella
Presentazione del libro Diario di scuola di Daniel Pennac
Convegno Il patrimonio dei beni culturali come fattore di sviluppo
X Settimana della Cultura
Presentazione del libro Per non voltar pagina di Anna D’Elia;
Inaugurazione della mostra Carlo Levi. Grassano come Gerusalemme e altre opere 19261974. Matera Palazzo del Governo;
Concerto vincitori del VII Concorso Nazionale di musica da camera Città di Matera;
Conferenza Una vita per l’arte. Ricordo di Pia Vivarelli.
Mostra Carla Viparelli. Opere scelte 1998-2008
Matera - Sala Levi di Palazzo Lanfranchi
Maratea - Palazzo de Lieto.
Rassegna Periscopio. Stagione concertistica Associazione lams
Rassegna Trendexpo. Salone dell’orientamento e del lavoro
Convegno Nazionale dell’Associazione Nazionale Universitari Antropologi Culturali Saperi Antropologici. Media e società civile nell’Italia contemporanea
Convegno Internazionale della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
Presentazione del Volume Feudatari e Feudi nel territorio di Basilicata dai Normanni ai
Borboni (1042-1806) di Giuseppe Sebastiani
Festa Europea della Musica
G.Jazz Con l’associazione Onyz. Terrazzo di Palazzo Lanfranchi
Jazz Nostrum Con l’associazione Onyz Terrazzo di Palazzo Lanfranchi
Rassegna Luglio materano. Terrazzo di Palazzo Lanfranchi
Presentazione del libro I barbari di Alessandro Baricco
I Rassegna Artigianato artistico e tipico tradizionale della provincia di Matera
Percorsi leviani in Basilicata Una giornata con Carlo Levi pittore, scrittore, uomo politico
Rassegna Gezziamoci a Matera Interpretare l’arte, musica e colori a Palazzo Lanfranchi
Quinta edizione del Women’s fiction festival
Giornate Europee del Patrimonio
Mostra di Wanda Fiscina Colore plastico
Mostra Claudio Bonichi. L’essenza invisibile
Mostra George Rousse. Tour d’un monde
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Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
GLI EVENTI PROGRAMMATI PER IL 2009 E LE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE
L’attività culturale della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata per l’anno 2009 prevede oltre agli appuntamenti del programma
annuale del Ministero per i Beni e le attività Culturali - Festa di S. Valentino, Festa della
donna, Settimana della Cultura, Festa Europea della Musica, Notti Bianche, Giornate
Europee del Patrimonio, Giornata dell’Alimentazione e Giornata del disabile- un ricco
programma di eventi, in parte già in corso:
Una mostra di fotografie di Ron Galella, organizzata in collaborazione con il Consiglio
Regionale di Basilicata dal 7 maggio al 7 giugno in Palazzo Lanfranchi. L’autore, noto fotoreporter newyorkese, originario di Muro Lucano, esporrà una selezione di immaginidocumento descrittive dei luoghi e dei protagonisti della società americana dagli ‘60.
Un importante evento culturale, in programma per la prossima stagione estiva è l’organizzazione, in collaborazione con l’Università di Basilicata, di una grande mostra a
cura della prof. Elisa Acanfora dal titolo Splendori del barocco defilato. Arte in Basilicata e ai suoi confini da Luca Giordano al Settecento. La mostra sarà allestita in due diverse sedi, l’esposizione della produzione pittorica a Matera in Palazzo Lanfranchi e la
sezione dedicata alle sculture in Palazzo Loffredo a Potenza dal 29 giugno al 31 ottobre.
Il percorso tematico propone la sintesi delle ricerche e degli approfondimenti confluiti
nelle tesi di laurea prodotte dagli studenti dell’Università di Basilicata nei dieci di attività dell’Istituto, avvalendosi della documentazione d’archivio e dei risultati dei restauri
della Soprintendenza, nonché del supporto tecnico e scientifico del personale del Museo
di Palazzo Lanfranchi.
Si tratta complessivamente di 64 dipinti, 6 disegni e 30 sculture, alcune opere saranno
richieste in prestito dalle confinanti regioni di Puglia e Campania, che tiene conto della
geografia artistica delle antiche province del Regno di Napoli e della cultura diffusa
dagli spostamenti compiuti dagli artisti dalla capitale verso i nostri paesi e dalle nostre
comunità verso i territori confinanti.
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Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
I LUOGHI DELLA CULTURA
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata
Inaugurato nel maggio del 2003, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, ha sede in Palazzo Lanfranchi, Seminario edificato alla metà
del XVII secolo a ridosso del Sasso
Caveoso, in posizione simmetrica
e speculare al complesso monumentale di Sant’Agostino.
Il percorso espositivo del Museo è
strutturato in quattro sezioni: L’Arte Sacra, il Collezionismo, l’Arte
contemporanea, e la sezione EtFig. 6
noantropologica. (Fig. 6)
L’Arte Sacra è dedicata all’esposizione
di opere d’arte significative del patrimonio lucano provenienti
da chiese del territorio, momentaneamente non fruibili o che
hanno perso la loro collocazione originaria. Alle opere in esposizione permanente si alternano quelle concesse in prestito
temporaneo dall’Ente Ecclesiastico, selezionate di volta in volta
per sviluppare argomenti di particolare interesse e tracciare le
linee evolutive della cultura artistica della nostra regione.
La sezione del Collezionismo
ospita una selezione di dipinti
della Collezione d’Errico di Palazzo San Gervasio, importante
e rara testimonianza di collezionismo ottocentesco in Basilicata.
L’Arte Contemporanea accoglie
dipinti di Carlo Levi (Torino
Fig. 7 1902 - Roma 1975) importante
e poliedrica figura di intellettuale che ha avuto grande rilievo nella emancipazione culturale della nostra Terra e dipinti di Luigi Guerricchio (Matera
1936-1996), interprete e testimone della vita e delle tradizioni
della gente lucana. (Figg. 7, 8)
Infine la sezione Etnoantropologica che
espone oggetti della cultura materiale
provenienti dalle due raccolte Statali: di
questo Istituto e del Museo Archeologico Ridola. Oggetti d’uso quotidiano,
piccole sculture in legno e in corno bovino sono espressione peculiare dell’arte
pastorale che ha permeato la vita e la
tradizione lucana, connotandone la comunità. (Figg. 9, 10)
Fig. 8
E’ in corso la ridefinizione degli spazi espositivi del Museo con
la predisposizione di un nuovo allestimento dell’ultima Sala del
Territorio teso a modulare ed armonizzare l’esposizione esistente
con le nuove acquisizioni del Museo. La grande tela di Luca Giordano, alcuni dipinti di Angelo Brando, cinque disegni di Carlo Levi,
105
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
alcune incisioni raffiguranti cartine geografiche e costumi della Basilicata ed infine le due tele donate da Carla Viparelli e Claudio Bonichi a questo Museo, che recentemente
ha ospitato le personali dei due artisti.
Fig. 9
Al Piano terra di Palazzo Lanfranchi si trova il Servizio di
Documentazione che comprende la Biblioteca specialistica di Storia dell’arte in cui è possibile approfondire argomenti di storia locale e storia dell’arte e l’Ufficio
Catalogo e Fototeca che raccoglie l’archivio fotografico e
la schedatura di tutte le opere d’arte del patrimonio storico artistico presente nella regione.
Svolgono la loro attività presso il Museo n. 46 unità lavorative; gli operatori alla vigilanza prestano attività lavorativa su tre turni, alternandosi tra Palazzo Lanfranchi e il
Laboratorio di restauro.
Fig. 10
106
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA
PER LA BASILICATA
L’ISTITUTO
La Soprintendenza Archivistica per la Basilicata, organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fu istituita
nel 1963 in applicazione del D.P.R. 1409/1963. in precedenza il
territorio lucano ricadeva nella giurisdizione della Soprintendenza Archivistica per l’Italia Meridionale con sede a Napoli.
Ha sede a Potenza ed una sezione logistica a Matera; esercita le
sue funzioni su tutto il territorio regionale.
ATTIVITÀ
L’attività della Soprintendenza consiste nella vigilanza sugli archivi di tutti gli Enti pubblici e su quelli privati che sono stati dichiarati di notevole interesse storico, presenti nella regione; tale
vigilanza si esplica attraverso un’attività di tutela e di valorizzazione degli archivi medesimi, mediante l’accertamento delle
loro condizioni di conservazione e l’organizzazione del loro ordinamento in modo da garantirne la consultazione agli studiosi.
Tra i compiti della funzione di tutela si segnalano: l’individuazione e il censimento degli archivi non statali; la dichiarazione
di interesse storico degli archivi privati, che comporta per i privati particolari obblighi di conservazione e consultabilità dei
loro archivi; le ispezioni; la consulenza, a richiesta, sui metodi
di conservazione, di ordinamento e di inventariazione; la concessione del nulla osta per lo scarto degli archivi degli enti pubblici e di quelli dichiarati di interesse storico; l’intervento in caso
di inadempienza degli obblighi stabiliti dalla legge; la valutazione delle priorità nell’erogazione dei contributi ai possessori
di archivi privati ed ecclesiastici; la valutazione dell’opportunità
di acquisire fondi documentari di interesse storico offerti in
vendita, in dono o in deposito agli Archivi di Stato; l’attività di
identificazione e di rivendica di archivi e documenti statali che
si trovino fuori dalla loro sede istituzionale di conservazione.
La Soprintendenza svolge anche attività didattica, promozionale, di ricerca scientifica e di valorizzazione del patrimonio documentario svolta attraverso l’organizzazione di mostre,
convegni ed altre manifestazioni culturali.
Gli archivi vigilati
In Basilicata gli archivi vigilati sono migliaia: oltre 131 archivi comunali, gli archivi degli enti locali, di enti pubblici, istituti di credito, associazioni sindacali, etc.
Tra i 41 archivi privati dichiarati di interesse storico, notevoli
sono quelli di famiglie o di persone: Giustino Fortunato, Saraceno Vosa, Prospero Rondinelli, Tommaso Pedio, Nugent, Pipponzi, Cerabona, Cascini, Di Ciesco, Santangelo, Pinto, Corbo,
Sansone, Briscese, D’Amato Cantorio, Rigirane, D’Errico, Fulcoli,
Filizzola, Branchini, Battifarano, Don Giuseppe De Luca, Michele
Canora, Carlo Alianello, Albino Pierro.
Interessanti per la storia sociale ed economica sono gli archivi
di aziende o di associazioni: Società Traficante, Banca Popolare
107
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
del Materano, Clinica Gavioli, Casa della Divina Provvidenza
Don Uva, Società Operaia di Mutuo Soccorso di Montalbano
Jonico, Società Operaia di Mutuo Soccorso di Avigliano, Società Operaia di Mutuo Soccorso di Matera, Congrega della
SS.ma Immacolata e del Pio Monte dei Morti di Montalbano
Jonico, Comitato per il Nuovo Ospedale di Matera, Arciconfraternita San Rocco di Venosa, archivio fotografico Giuseppe
Buonsanti. (Fig. 1)
La biblioteca
La biblioteca d’istituto conserva circa 10.000 unità bibliograFig. 1
fiche tra volumi opuscoli e periodici. La maggior parte delle
opere possedute trattano argomenti e materie inerenti l’attività della Soprintendenza, con particolare riferimento all’archivistica, alla paleografia
ed alla diplomatica. Una consistente quantità di volumi riguardano la storia, gli usi ed
i costumi delle comunità locali. Sono inoltre conservate opere in collezione e continuazione e libri di pregio; sono presenti circa 120 testate di periodici (la metà correnti).
La biblioteca è dotata del catalogo alfabetico per autori e per soggetto. Il catalogo per
autori è in formato cartaceo per opere pervenute fino al 1999 mentre le opere acquisite
successivamente sono catalogate in formato elettronico secondo le norme ISBD (International Standard Bibliographic Description) e nel rispetto delle RICA (Regole Italiane di
Catalogazione per Autori).
Nel biennio 2007 -2008 hanno prestato servizio presso la Soprintendenza Archivistica
per la Basilicata n. 10 unità di personale, una delle quali è stata collocata in pensione dal
1° aprile 2009.
Il progetto di schedatura informatizzata, riordinamento e inventariazione degli archivi
Diocesani della Basilicata
L’intervento è stato realizzato dalla Soprintendenza Archivistica per la Basilicata di Potenza in collaborazione con la Regione Basilicata e le Diocesi lucane, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro tra la Regione Basilicata ed il Ministero per i beni e le
attività culturali siglato il 13 febbraio 2001. Il costo previsto per l’intervento, pari allora
a un milione di lire, è stato finanziato con i fondi del P.O.R. Basilicata FESR Misura II.1Azione A, 2000-2006, con un impegno contabile finale per l’esecuzione del progetto
pari ad € 516.456,00 disposto a favore della Soprintendenza con determina dirigenziale
regionale del 13/11/2003 N° 73N2003/D2221.
Il bando di gara a procedura aperta predisposto, il 6 agosto 2005 veniva pubblicato sulla
G.U.R.I. e sulla G.U.C.E. per l’appalto del: “Servizio di schedatura in formato elettronico,
riordinamento e inventariazione della documentazione afferente gli Archivi diocesani
della Basilicata; riproduzione ed archiviazione elettronica di immagini; progettazione grafica ed esecuzione di pagine web per l’accesso in linea alle informazioni; produzione di
1000 (mille) esemplari di un CD e/o DVD; spolveratura dei documenti; fornitura di apparecchiature e di software per l’acquisizione di imma gini di documenti e per la costituzione di una base dati per la schedatura e la consultazione dei documenti, fornitura di
arredi per la conservazione e la fruizione del materiale”.
Terminati i lavori della Commissione istituita per l’esame delle offerte pervenute, il 7
dicembre 2006 la gara è stata aggiudicata alla costituita ATI IANUS S.r.l. – Servizi archivistici e A & S Informatica S.r.l., per un importo pari ad ¤. 373.519,00 oltre IVA.
I lavori, iniziati il 21/12/2006, si sono conclusi l’8/11/2007.
Nell’ambito del progetto sono stati prodotti 67.000 records, 298 foto, 1645 immagini
digitali e sono state impegnate circa 70 unità di personale, impiegate a vario titolo.
L’intervento ha riguardato tutto il patrimonio documentario conservato negli archivi
storici delle attuali diocesi lucane, frutto di un’evoluzione ed accorpamento di antiche
sedi vescovili, e precisamente l’Arcidiocesi di Acerenza, l’Arcidiocesi di Matera – Irsina, la
Diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa, l’Arcidiocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsiconuovo, la Diocesi di Tricarico, la Diocesi di Tursi – Lagonegro. (Fig. 2)
108
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
Diversi sono stati i problemi affrontati e risolti all’avvio dei lavori come ad esempio il dover trasferire della documentazione
per concomitanti lavori di restauro ad alcuni palazzi vescovili.
Il lavoro è iniziato con il censimento della documentazione,
fase necessaria per una esatta cognizione della quantità e
delle tipologie documentarie conservate, in seguito è stata effettata l’analisi delle carte, l’individuazione dei vari nuclei archivistici (Curia vescovile, Capitolo cattedrale, Seminario
diocesano ecc.), e quindi si è proceduto al riordinamento degli
atti e alla loro descrizione archivistica.
L’intervento ha permesso di ricostruire, per ogni archivio diocesano, la struttura ad albero e la descrizione archivistica di Fig. 2
ogni suo livello fino all’unità archivistica, in base alle risorse
economiche disponibili. (Fig. 3)
Sono state realizzate numerose acquisizioni ottiche dei documenti, è stato elaborato il software
per la descrizione inventariale ed è stato messo a
punto il portale del progetto. Inoltre sono state
prodotte una notevole quantità di foto necessarie
per la pubblicazione sul portale stesso.
Presso ogni diocesi è stata infine realizzata una postazione informatica con arredi per la consultazione in sede.
Molteplici sono i benefici derivanti dall’intervento,
ma la possibilità di censire l’intero patrimonio conFig. 3 servato negli archivi storici delle diocesi lucane, dei
quali gli archivi ecclesiastici rappresentano una
delle fonti primarie soprattutto per la storia locale, rimane di primaria importanza.
Questo patrimonio culturale, che fino ad oggi è stato di difficile fruizione, perché poco
conosciuto, potrà essere messo a disposizione di tutti dallo studioso al semplice cittadino attraverso il servizio di consultazione disponibile sul portale unico degli archivi
diocesani della Basilicata (www.diocesarch.it) per
mezzo di banche dati che garantiscono un’efficiente ed efficace accesso alle informazioni, alla
loro divulgazione e valorizzazione. (Fig. 4)
Il sito web www.diocesarch.it si articola in base alle
modalità d’accesso: quella pubblica e quella privata.
Con la prima modalità si accede al sito del progetto
DIOCESARCH nel quale risiedono informazioni di
carattere informativo, che illustrano il contenuto
Fig. 4
del sito ed il modo in cui questi contenuti sono stati
organizzati.
Per ogni sede diocesana (ente conservatore) vengono fornite informazioni in merito all’ubicazione della sede e sua raggiungibilità, alle condizioni di accesso e consultabilità
della documentazione, al responsabile dell’archivio, ai recapiti; una descrizione degli
enti produttori, l’elenco dei complessi archivistici in essa conservati, una bibliografia di
base, oltre alla possibilità del visitatore di ricevere informazioni e interagire compilando
un apposito form.
Con la seconda modalità, ad accesso privato, qualsiasi utente dovrà preventivamente registrarsi per ottenere l’autorizzazione per poter interagire con quest’area del sito.
In tale area è possibile effettuare sia attività di gestione del database sia attività di ricerca e consultazione. La prima è riservata ai soli addetti ai lavori, secondo i profili d’accesso stabiliti nell’implementazione del database; mentre la consultazione e la ricerca
saranno concesse a quanti ne avranno fatto richiesta e dopo idonea autorizzazione.
109
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
Anno 2007
Settimana della cultura 12-20 maggio 2007
Incontro convegno “Lavello nei monumenti e nei documenti storici”, Lavello, 16 maggio
2007 (in collaborazione con il comune di Lavello);
Mostra “Madonne lucane”, Tito, 6-13 maggio 2007 (in collaborazione con il comune di
Tito);
Convegno, “Primavera archivistica: Archivio storico comunale, didattica, storia locale”,
Viggiano, 19 maggio 2007 (in collaborazione con il comune di Viggiano);
Convegno “Gli archivi parrocchiali in Basilicata. Indagini e ricerche in corso”, Potenza, 18
maggio 2007 (in collaborazione con l’Archivio di Stato di Potenza).
Giornate Europee del Patrimonio 29-30 settembre 2007
Presentazione atti del Convegno internazionale di studi tenutosi nel 2005 “Archivi e reti
monastiche tra Alvernia e Basilicata: Il priorato di Santa Maria di Juso e la Chaise-Dieu”,
Irsina, 29 settembre 2007.
Anno 2008
Settimana della cultura
Apertura straordinaria “Conoscere il patrimonio vigilato. Un’occasione d’incontro dei cittadini con la Soprintendenza Archivistica” - Potenza;
Convegno “Turismo culturale e recupero della memoria storico documentale: la provincia
di Matera e le esperienze sul territorio- Matera;
Mostra documentaria “Le antiche pergamene della terra di Armento”, in collaborazione
con l’Archivio di Stato di Potenza - Armento;
Giornate Europee del Patrimonio 27-28 settembre 2008
Convegno “Archivi nelle terre dei lucani”. Presentazione dei lavori di riordino del patrimonio archivistico in 13 comuni dell’area materana a seguito del progetto “Natura e cultura: viaggio nelle terre dei lucani” - Ferrandina;
Conferenza didattica “Gli archivi per la storia del dialogo interculturale in Basilicata”, in
collaborazione con l’Archivio di Stato di Potenza – Potenza;
Manifestazioni fieristiche 2008
Partecipazione al COM.PA. - Milano.
Incontro allo stand con presentazione del “Progetto di schedatura informatizzata, riordinamento e inventariazione degli archivi diocesani della Basilicata” e del portale “DIOCESARCH”. (Fig. 5)
Protocollo d’intesa con il Gal Le Macine e Soprintendenza Archivistica per la Basilicata;
Convenzione tra Provincia di Matera e Soprintendenza Archivistica per la Basilicata;
Corso di aggiornamento teorico-pratico di archivistica per il personale dell’archivio storico del Comune di Potenza.
“Piano di Comunicazione 2009”
Fra gli appuntamenti previsti per il 2009 da questa Soprintendenza Archivistica si conferma la partecipazione alla Settimana della Cultura ed alle Giornate Europee del Patrimonio, che rimangono importanti occasioni di incontro e di presentazione delle
attività svolte.
E’ già in fase attuativa l’organizzazione, in collaborazione con la Regione Basilicata e le
Diocesi lucane, di un evento di notevole rilevanza che sarà pubblicizzato a livello nazionale: convegno e mostra documentaria a conclusione del progetto di “Riordinamento
degli archivi diocesani della Basilicata”.
Il piano di comunicazione portato avanti dalla Soprintendenza prevede raccordi con la
Direzione Regionale, la pubblicazione sulla RPV del Ministero e la comunicazione alla Direzione Generale degli Archivi – Servizio III delle iniziative intraprese.
110
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
La comunicazione sul territorio avviene in genere attraverso inviti e manifesti cartacei
e opuscoli divulgativi; gran parte della diffusione e pubblicizzazione degli eventi avviene ormai attraverso posta elettronica. In questo modo si ha la possibilità di raggiungere tutto il territorio regionale: istituzioni, autorità civili, militari, religiose, Enti
pubblici, Associazioni culturali, operatori culturali, scuole, Università degli Studi della
Basilicata, studiosi in genere.
Vengono informati degli eventi i giornali locali, TG3 Basilicata e televisioni locali.
Il piano di comunicazione che viene attuato in questo modo è ampio e capillare con l’intento di raggiungere il più vasto target di utenza possibile.
Di norma tutto il personale, ognuno per la propria specificità, da il proprio contributo al
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Fig. 5
111
ARCHIVIO DI STATO DI MATERA
PRESENTAZIONE
Antonella Manupelli
La storia dell’Archivio di Stato di Matera trae la sua origine nelle
vicende storiche del Novecento, in particolare in quelle del periodo compreso tra le due guerre e l’immediato secondo dopoguerra.
Nel 1927 la città di Matera è stata elevata a capoluogo provinciale. (Fig. 1) Successivamente, nel
1939, la legge che ampliava la rete archivistica nazionale ha previsto la
istituzione in città di un istituto archivistico provinciale, denominato
Sezione di Archivio di Stato.
Tale norma suscitò attese e speranze
negli amministratori locali e negli
studiosi materani, di cui si è fatto interprete e portavoce Giuseppe Gattini Junior, nipote del più noto storico
Giuseppe Gattini, che, nel maggio
1942, ha interessato l’Ufficio Centrale
Fig. 1
degli Archivi di Stato, per la donazione all’istituenda Sezione di Archivio di Stato di Matera dell’archivio della propria famiglia, che, insieme all’archivio storico
del Comune di Matera, avrebbe costituito il nucleo centrale, più
antico e più prezioso del nuovo Istituto.
La guerra, con i problemi ed i disagi
ad essa connessi e da essa conseguenti, ha procrastinato al 1955 l’attivazione formale della Sezione di
Archivio di Stato di Matera. Essa, nel
1963, ha mutato la propria denominazione in Archivio di Stato di Matera. (Fig. 2)
L’Amministrazione provinciale del capoluogo prese in locazione alcuni
ambienti del piano terra di un edificio civile di nuova costruzione, situato nel centro cittadino e posto Fig. 2
all’angolo tra via Lucana e via R. Scotellaro.
Una soluzione logistica che si riteneva, all’epoca, provvisoria e
di fortuna e che tale è restata per oltre trenta anni. Essa, infatti,
è stata irrimediabilmente compromessa dal terremoto del novembre del 1980 e definitivamente abbandonata nel novembre del 1986.
La sede
Da tale epoca l’Archivio di Stato di Matera ha sede in un contenitore insolito: una ex sala cinematografica, il Cinema “Quinto”,
dal nome dei proprietari, edificata intorno al 1954 tra via T. Stigliani e vico XX Settembre nelle immediate adiacenze degli antichi rioni “i Sassi” e a ridosso dell’insediamento urbano
112
Archivio di Stato di Matera
settecentesco, e dismessa agli inizi degli anni ’80
del Novecento. Un episodio architettonico, che,
insieme ad altri pochi esempi, ha rappresentato
per la città di Matera un momento di evoluzione
dei sistemi e delle tipologie costruttive, ma soprattutto una significativa svolta nelle abitudini
sociali dello svago e del tempo libero della comunità cittadina e del suo hinterland provinciale. (Fig. 3)
Al momento dell’intervento di risistemazione
funzionale il Cinema Quinto si presentava conformato da un’ampia aula centrale, scandita da
un piano pressoché orizzontale adibito a platea
e da una gradinata destinata a galleria. Ad essa
si accedeva da un ingresso principale posto su
Fig. 3
via T. Stigliani n. 25, con doppia porta a vetri che
si apriva su una spaziosa hall da cui partivano due corridoi laterali che conducevano al
piano platea e due scalinate che conducevano al piano galleria. Sovrastante la hall d’ingresso e dotati di accessi autonomi si sviluppavano i locali tecnici e di servizio alla struttura: sala proiezione, uffici della direzione ed un piccolo appartamento.
La conformazione e la distribuzione degli spazi del complesso edilizio, in particolare la
soluzione monoaulata della sala cinematografica, hanno consentito l’ottimale risistemazione funzionale dello stesso ed un recupero conservativo filologicamente corretto
ai fini di una lettura a tutto tondo e dell’intervento attuato e del contesto sopravvenuto.
COMPITI
L’Archivio di Stato di Matera, nell’ambito della rispettiva circoscrizione amministrativa
provinciale, conserva gli archivi degli Stati italiani preunitari, i documenti degli organi
giudiziari ed amministrativi dello Stato non più occorrenti alle necessità ordinarie del
servizio con esclusione di quelli dipendenti dal Dicastero della Difesa, tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato abbia in proprietà o in deposito per disposizione
di legge o per altro titolo.
Li riordina e li descrive in appropriati strumenti di accesso.
Con l’assistenza e la consulenza del personale tecnico-scientifico ne consente, liberamente, l’uso pubblico: consultazione e duplicazione in fac-simile, sia in presenza che
per corrispondenza, nel rispetto delle disposizioni sulla riservatezza e sulla privacy, per
finalità di ricerca ed amministrative a studiosi, cittadini, pubbliche amministrazioni,
enti ed istituzioni pubbliche e private che possono consultare, anche, i volumi della biblioteca dell’Istituto.
Vigila sulla corretta formazione, gestione e conservazione della documentazione prodotta dagli uffici periferici dello Stato presenti nella circoscrizione provinciale, con esclusione di quelli dipendenti dal dicastero della Difesa; cessato il bisogno, cura
l’acquisizione presso l’Archivio, della documentazione da conservare a tempo illimitato;
partecipa all’individuazione della documentazione di inutile conservazione.
Cura l’edizione di fonti, svolge svariate attività di formazione e didattica, realizza iniziative di ricerca scientifica e valorizzazione anche in collaborazione con uffici e servizi
della P.A., enti ed istituzioni culturali pubbliche e private.
Il patrimonio archivistico
L’Archivio di Stato di Matera conserva prevalentemente documentazione del XX secolo,
oltre quella unitaria e preunitaria.
Detiene, poi, gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose che a seguito di soppressione ebbero i beni confiscati dallo Stato italiano, gli archivi degli enti pubblici soppressi.
Conserva, inoltre, archivi di enti pubblici e archivi privati.
113
Archivio di Stato di Matera
Il suo patrimonio documentario, di circa 100.000 pezzi, tra buste, volumi, registri, carte
sciolte, mappe e pergamene, è collocato su circa Km. 7,50 di scaffalatura metallica.
Il documento più antico è dell’anno 1078, un privilegio pergamenaceo dell’Abbazia di S.
Michele Arcangelo di Montescaglioso, quello più recente risale agli ultimi decenni del
1900 ed è presente nei fascicoli della Prefettura di Matera.
Alcuni complessi archivistici statali caratterizzano le fonti conservate.
L’archivio della Prefettura (1927-1995) offre informazioni sulla vita politica, amministrativa, economica e sociale dell’intera provincia.
L’archivio della Questura (1927-1995) conserva, tra l’altro, i fascicoli dei dissidenti politici
della provincia e dei confinati politici e degli internati nella provincia durante il Fascismo.
Si ricorda la presenza di Carlo Levi e Camilla Ravera nonché la documentazione della
colonia di confino di Marconia di Pisticci, ove furono realizzate importanti opere di bonifica di quella porzione di litorale ionico.
Gli archivi del Tribunale di Matera (1862-1977), della Corte di Assise di Matera (1859-1931)
e complessivamente di tutti gli uffici giudiziari conservati offrono testimonianze sul
brigantaggio, sulla dissidenza politica e sociale, sulla crisi della proprietà fondiaria e
delle attività industriali.
Gli atti dello Stato Civile (1809-1900) restituiscono il quadro della natalità, mortalità e
matrimonialità di circa un secolo.
Gli atti dei notai: protocolli originali, indici, repertori ed atti
di ultima volontà (1376-1905) offrono testimonianze sui
modi ed i tempi dei diversi negozi giuridici.
L’archivio del Genio Civile (1929-1971) raccoglie i documenti
degli interventi della bonifica integrale, del risanamento
dei Sassi di Matera, del modificarsi della città nella seconda metà del 1900.
La documentazione catastale (1807-1959) offre il quadro
dell’assetto della proprietà urbana e rurale.
Complessivamente tali fondi documentano i rapporti essenziali dello Stato tra centro e periferia.
Gli archivi privati donati o depositati attestano, invece,
sensibilità ed attenzioni della società civile a fatti che la
riguardano e che la vedono protagonista della storia.
L’archivio della famiglia Malvinni Malvezzi di Matera documenta l’attività della famiglia e dell’azienda agraria da
Fig. 4
essa gestita fino agli anni ’50 del 1900.
L’archivio della famiglia Gattini di Matera documenta l’attività della famiglia Gattini, il
lavoro di ricerca condotto dallo storico Giuseppe Gattini, alcuni momenti della vita dell’Abbazia benedettina di Montescaglioso.
La miscellanea Mauro Padula di Matera, accanto a documenti riguardanti l’attività professionale di alcuni componenti la famiglia Volpe e Padula, conserva appunti professionali e lettere di Domenico Ridola.
L’archivio della famiglia Materi di Grassano documenta gli
interessi e le attività di una delle famiglie borghesi
dell’’800 lucano. Dei suoi esponenti Francesco Paolo Materi, deputato al Parlamento Italiano, fu uomo chiave dell’organizzazione imprenditoriale lucana.
L’archivio di Nicolò De Ruggieri documenta la sua attività
politica nel periodo 1892-1919.
L’archivio della famiglia Passarelli di Matera accanto a documenti della famiglia conserva lettere di ed a Domenico
Ridola riguardanti le sue ricerche archeologiche.
L’archivio della famiglia Corazza di Matera consta di un
album di lettere inviate alla responsabile della Sezione
femminile della Federazione fascista di Matera da soldati
al fronte tra il 1941 e il 1943.
L’archivio privato di Rocco Mazzarone di Tricarico raccoglie
parte della documentazione riguardante la sua attività in Fig. 5
114
Archivio di Stato di Matera
seno alla Commissione per lo studio della città e
dell’agro di Matera ed un manoscritto del 1585,
meglio noto come “Liber Jurium” della città di Tricarico.
L’archivio del “Comitato nuovo Ospedale di Matera”, documenta l’azione di un gruppo spontaneo di cittadini in relazione all’erogazione dei
servizi sanitari pubblici.
(Fig. 4, 5, 6)
Fig. 6
ORGANIGRAMMA
L’Archivio è organizzato in Servizi ed Unità Operative.
Il Servizio Amministrativo svolge attività amministrative ed economico-finanziarie riguardanti la gestione del personale, delle risorse finanziarie, della sede.
Il Servizio di documentazione, composto prevalentemente da archivisti e tecnici, presiede alle attività di descrizione della documentazione conservata, utilizzando ausili
cartacei ed informatici, partecipa alle attività di sorveglianza sulla documentazione
dello Stato tuttora detenuta dai rispettivi uffici produttori. Nell’ambito delle Commissioni di sorveglianza procede alla predisposizione del versamento della documentazione da conservare a tempo illimitato.
Attende a compiti di studio e di ricerca sulle magistrature e sulla storia degli archivi.
Il Servizio Espi, dal nome del Progetto ministeriale “Estensione del protocollo informatizzato presso gli uffici centrali e periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”,
attua l’applicazione del protocollo informatico e la gestione degli archivi, provvede a
tutte le attività indicate dal Codice dell’Amministrazione Digitale.
L’Ufficio per le Relazioni con il pubblico diffonde presso gli utenti l’organizzazione dell’ufficio e comunica i nominativi dei Responsabili dei Servizi e dei procedimenti.
Il Laboratorio di Didattica valuta ed organizza le attività da realizzare in collaborazione
con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, coadiuvando i docenti e gli alunni.
Il Servizio Biblioteca provvede alla gestione patrimoniale e catalografica della Biblioteca d’Istituto.
Il Servizio di Sala di Studio, accoglie ed assiste i cittadini ed i gruppi interessati a ricerche per finalità di studio e amministrative che si recano presso l’Archivio di Stato, ovvero
che ad esso si rivolgono per corrispondenza.
Dall’aprile 2007 al 31 dicembre 2007 ha somministrato agli utenti in presenza un questionario di gradimento del servizio diffuso dalla Conferenza Permanente Provinciale
presso la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Matera.
Dal 1° giugno 2008 ha diffuso la Carta di qualità dei servizi e dal 1° gennaio 2009 il questionario di soddisfazione in relazione agli standards fissati nella Carta di qualità.
POLITICHE TERRITORIALI DEGLI ULTIMI DUE ANNI
Oltre che interventi di risistemazione funzionale ed impiantistica della sede, che porrà
a disposizione degli utenti una sala di studio adeguata agli standards internazionali,
gli obiettivi realizzati hanno teso all’incremento del patrimonio documentario e alla
sua rapida messa a disposizione degli utenti.
E’ stata così versata quasi tutta la documentazione catastale della provincia di Matera.
Un cospicuo quantitativo di documenti prodotti dalla Prefettura e Questura di Matera,
gli atti di vigilanza sulle cooperative e società della Direzione Provinciale del Lavoro,
anche in vista del riavvio del Progetto SIAS: Sistema Informativo degli Archivi di Stato.
In parallelo sono proseguite le attività propedeutiche alla realizzazione del “Portale
degli Italiani”.
Un progetto che ricostruisce identità anagrafiche, percorsi biografici e consistenze demografiche, utilizzabile per seguire gli spostamenti di individui o di gruppi parentali
ovvero di più ampi aggregati sociali.
La prima fase ha interessato i registri degli atti di nascita del Comune di Matera (18091900).
115
Archivio di Stato di Matera
Nell’ambito delle attività di utilizzazione e valorizzazione è stato dato un forte impulso alle attività di
accoglienza degli utenti dei servizi al pubblico e di
cittadini mediante l’adozione della Carta della qualità dei servizi resi e la predisposizione del relativo
questionario di soddisfacimento ed alla ripresa dei
rapporti con il mondo della scuola. Significativa è
l’esperienza in corso con la classe II C della Scuola
Media Nicola Festa di Matera che sta realizzando il
Progetto “Identità vere identità false. Frammenti di
vita quotidiana tra il 1809 e il 1900”.
Le attività di valorizzazione oltre che nelle iniziative
espositive, si sono concretizzate in presentazione di
volumi: L’insostenibile leggerezza dell’essere materano, in produzioni di stampe anastatiche di fonti
particolarmente significative per la storia di Matera:
il bel volumetto “Saluti da Matera” di Ernesto CaFig. 7
vuoti, la prima guida turistica della città dei Sassi.
Come pure un’attenzione particolare è stata rivolta alla città del piano, al quartiere di
Serra Venerdì, che fu laboratorio di scelte urbanistiche per l’intera comunità
internazionale dei pianificatori degli anni ’50 del ‘900. (Fig. 7)
Nella mostra “1 gennaio 1948 – 1 gennaio 2008. Art. 9 “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” è stato indagato il tema della Costituzione e della tutela dei beni culturali per il 60° Anniversario dell’entrata in vigore
della Costituzione Italiana.
POLITICHE TERRITORIALI FUTURE
Il miglioramento dell’accesso alle fonti documentarie conservate vedrà l’Archivio di
Stato impegnato in processi e progetti di prosecuzione, ripresa ed espansione delle attività di informatizzazione degli strumenti di accesso alle fonti. In particolare proseguirà il progetto propedeutico al Portale per la Storia degli Italiani, riprenderà il Progetto
Sistema Italiano degli Archivi di Stato: SIAS, non appena saranno completati i lavori di
ristrutturazione funzionale ed impiantistica della sede.
Sarà avviato il Progetto Fonti per la Storia dell’emigrazione, mediante la costituzione di
una banca dati riguardante tale fenomeno nelle sue implicazioni per la provincia di Matera, in un arco temporale di 100 anni, dal 1880 dell’‘800 al 1980 del ‘900.
Esso interesserà la documentazione riguardante l’emigrazione politica attraverso il trattamento dei fascicoli dei sovversivi della provincia per gli anni ’80 del 1800 a tutti gli
anni ’60 del 1900, per un totale di circa 2000 fascicoli, parallelamente all’indagine e
trattamento dei fascicoli costituenti il Casellario permanente di polizia giudiziaria.
Un complesso di circa 4000 fascicoli intestati ad individui nati tra il 1863 e i primi anni
’40 del 1900. Quest’ultima documentazione in particolare consentirà di esplorare il fenomeno dell’emigrazione clandestina e del suo favoreggiamento e porrà in rilievo i nessi
esistenti tra criminalità comune ed emigrazione sia in Italia che all’estero.
Il complesso di circa 6000 fascicoli personali fa parte dell’archivio della Questura di Matera.
L’acquisizione di ulteriori spazi di conservazione rappresenta un ulteriore obiettivo dell’Istituto.
Esso potrà essere attuato completando l’allestimento di locali già disponibili del compendio componente la sede centrale dell’Istituto e l’individuazione di ambienti consoni ove possa essere trasferito il prezioso patrimonio bibliografico detenuto, anch’esso oggetto del Progetto Stato-Regione inserito nel III Atto integrativo APQ Beni e Attività Culturali che permetterà un’ampia forma di collaborazione e cooperazione interbibliotecaria.
Al pari si offrirà la disponibilità dell’Istituto per la cantierizzazione del Progetto “Tutela
e valorizzazione delle antiche testimonianze storico documentali, architettoniche e archeologiche per l’accrescimento della fruibilità dei beni e dei valori culturali del territorio
del museo all’aperto dell’”Area Bradanica”.
116
Archivio di Stato di Potenza
ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA
STORIA
La storia dell’Archivio di Stato di Potenza risale al decreto del 22
ottobre 1812, il quale stabilì l’istituzione di un archivio in ciascuna
provincia del regno di Napoli. Per offrire una sede idonea al neonato Archivio lucano, furono redatti vari progetti di costruzione
o di adeguamento di antichi edifici; alla fine, però, l’Archivio trovò ospitalità nel palazzo dell’Intendenza e fu inaugurato il 21 novembre 1850. Nel 1932, con il r.d. 22 settembre n. 1391, l’Istituto
fu denominato Archivio provinciale di Stato. Nel 1936 la Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, con il progetto dell’architetto Ernesto Puppo, vinse l’appalto concorso bandito dall’Amministrazione provinciale di Potenza per la realizzazione di
un palazzo destinato ad ospitare l’Archivio e la Biblioteca provinciali. Costruito a valle di corso Garibaldi, l’edificio si articola
in una imponente torre recante aquile imperiali in bassorilievo
e il motto “Fate che le glorie del passato siano superate dalle glorie dell’avvenire”, e in una struttura più bassa che ospita tra l’altro l’ingresso, uno scalone impreziosito da un bel mosaico, e la
sala conferenze. L’edificio, terminato nel
1939, è una delle più pregevoli testimonianze dell’architettura del Novecento a Potenza. La Sezione di Archivio di Stato di Potenza - come si chiamava allora l’istituto
in seguito alla legge 22 dicembre 1939 n.
2006 - poté finalmente disporre di una
sede adeguata in cui riunire fondi archivistici prima dispersi.
Con d.p.r. 30 settembre 1963 n. 1409, l‘Istituto assunse l’attuale denominazione. A
causa dei danni causati all’edificio di
corso Garibaldi dai terremoti del 1980 e
del 1990, dal 1995 l’Archivio di Stato di Potenza ha sede in un fabbricato non monumentale di via Nazario Sauro. É in fase
di attuazione il progetto per la risistema- Fig. 1
zione dell’edificio di corso Garibaldi.
COMPETENZE
L’Archivio di Stato di Potenza conserva gli archivi e i documenti
prodotti dalle magistrature dell’Antico Regime (Regia Udienza di
Basilicata, Corti baronali, etc.), e quelli non più occorrenti all’attività pratica degli uffici giudiziari, amministrativi e finanziari istituiti nella provincia di Basilicata nel periodo pre-unitario
(Tribunale civile, Gran Corte criminale, Gran Corte speciale, Intendenza di Basilicata, Consiglio d’Intendenza, Consiglio generale
degli Ospizi, etc.) e dopo l’Unità d’Italia (Governo prodittatoriale
lucano; Commissariato civile per la Basilicata; Genio Civile; etc.).
In seguito all’istituzione della provincia di Matera nel 1927 e alla
conseguente entrata in funzione, nel 1955, della Sezione di Archivio di Stato di Matera, l’Archivio di Stato di Potenza ha cominciato a conservare i documenti prodotti dagli uffici giudiziari,
amministrativi e finanziari della sola provincia di Potenza.
117
Archivio di Stato di Potenza
L’Archivio può inoltre acquisire archivi di altri enti
pubblici (regioni, province, comuni, enti pubblici non
territoriali) e archivi privati (di famiglie, personali, di
impresa, di istituzioni) a titolo di deposito, dono, acquisto, etc. Nell’Archivio di Stato di Potenza si conservano, ad esempio: oltre 2000 pergamene di
prevalente provenienza ecclesiastica; gli archivi notarili dei distretti di Potenza, Melfi e Lagonegro (15241925); documenti provenienti da chiese e monasteri
Fig. 2 soppressi nel corso del XIX secolo; i registri del catasto provvisorio; gli atti dello Stato civile dei comuni
dell’attuale provincia di Potenza dal 1809 al 1865; liste di leva (1842-1931) e ruoli matricolari (1840-1925). Fra le carte e gli archivi donati o depositati da privati figurano: le carte
dello scultore potentino Michele Giacomino (18941927); le carte dei patrioti lucani Giacinto Albini (18481923) e Pasquale Ciccotti (1832-1915); le carte del
brigante Giuseppe Caruso (1860-1864); le carte del generale Giuseppe Pennella (1915-1920); l’archivio della famiglia Mandarini (1739-1888). Rilevante è l’archivio
dello “Stato di Melfi” dei principi Doria Pamphili (15001968), riguardante l’amministrazione del vasto latifondo che nel 1531 Carlo V assegnò ad Andrea Doria.
(Fig. 1, 2, 3, 4)
Alla funzione della conservazione sono collegati gli
altri importanti compiti istituzionali: l’ordinamento
degli archivi e la compilazione dei relativi inventari, indici, elenchi di consistenza, guide particolari e tematiche (i vari tipi di strumenti di ricerca, cioè, che rendono
Fig. 3
possibile la consultazione dei documenti); l’assistenza
ai ricercatori in sala di studio e le ricerche per corrispondenza; le edizioni di fonti; l’attività promozionale e didattica; le iniziative di ricerca
scientifica e di valorizzazione dei documenti anche in collaborazione con altri istituti
culturali. Infine, l’Archivio di Stato cura l’acquisizione della documentazione storica degli
uffici statali con sede nella provincia di Potenza. In particolare, l’Istituto esercita funzioni di sorveglianza sugli archivi dei predetti uffici statali: i suoi funzionari archivisti
fanno parte di apposite commissioni istituite presso ogni ufficio, nell’ambito delle quali
controllano la regolare tenuta dei rispettivi archivi correnti e di deposito, curano le proposte di scarto dei documenti non più utili al servizio né alla ricerca storica e la selezione dei documenti degni di conservazione permanente che, se riguardano affari
cessati da oltre 40 anni, possono essere versati – cioè trasferiti – all’Archivio di Stato.
Attualmente l’Istituto può disporre di 24 unità di personale con contratto a tempo indeterminato.
SETTORI DI ATTIVITÀ E I SERVIZI
Al fine di fissare principi e regole nel rapporto con i cittadini che usufruiscono dei servizi erogati, sin dal 2008 l’Archivio di Stato di Potenza si è dotato di una propria Carta della qualità dei Servizi. Essa
costituisce un vero e proprio “patto” con gli utenti, uno strumento di comunicazione e di informazione che permette loro
di conoscere i servizi offerti, le modalità e gli standard promessi, di verificare che gli impegni assunti siano rispettati, di
esprimere le proprie valutazioni anche attraverso forme di reclamo. La Carta sarà aggiornata periodicamente per consolidare i livelli di qualità raggiunti e registrare i cambiamenti
positivi intervenuti attraverso la realizzazione di progetti di miglioramento, che possono scaturire anche dal monitoraggio
Fig. 4 periodico dell’opinione degli utenti. Qualora quest’ultimi riscontrino il mancato rispetto degli impegni presi con la Carta,
118
Archivio di Stato di Potenza
possono avanzare reclami puntuali avvalendosi dei moduli disponibili nel punto di
prima accoglienza all’ingresso dell’Istituto, dove potranno anche consegnarli. In alternativa, i reclami potranno essere inviati via e-mail, per posta ordinaria o via fax ai recapiti indicati sui moduli stessi. Gli utenti possono, inoltre, formulare proposte e
suggerimenti volti al miglioramento dell’organizzazione e dell’erogazione dei servizi.
Sala di studio
I documenti conservati nell’Archivio di Stato sono consultabili
nella Sala di Studio, dove gli studiosi possono usufruire della
guida e della consulenza scientifica di un funzionario archivista costantemente presente.
La ricerca per ragioni di studio dei documenti conservati nell’Archivio di Stato è libera e gratuita. Non sono liberamente
consultabili i documenti riservati per motivi di politica interna
o estera -consultabili dopo 50 anni dalla loro data,- e quelli
contenenti dati sensibili per la privacy individuale, che diven- Fig. 5
gono consultabili dopo 40 o 70 anni, a seconda del grado di
riservatezza. I documenti riservati non possono essere dati in consultazione senza la
preventiva autorizzazione del Ministero dell’Interno.
Tutti gli inventari e gli strumenti di corredo sono liberamente consultabili, insieme ad
un nutrito numero di repertori, strumenti e altri sussidi di ricerca.
La Sala di studio è dotata di un proprio regolamento che disciplina il rapporto tra
l’utenza e l’Istituto, dettando norme di comportamento che gli studiosi devono rispettare e descrivendo i servizi archivistici forniti.
Lo studioso che intende consultare documenti redige la domanda sull’apposito modulo
disponibile nella Sala: la consultazione è soggetta ad autorizzazione del Direttore o del
funzionario addetto alla Sala. L’autorizzazione è valida per l’anno solare e per il solo argomento specificato nella domanda. Al momento della presentazione della domanda
deve essere esibito un documento d’identità i cui estremi saranno trascritti, a cura del
personale, sulla domanda stessa. Lo studioso è tenuto ad apporre la propria firma in
forma leggibile sul registro delle presenze giornaliere.
La richiesta di materiale documentario va effettuata sulle apposite schede e separatamente per ciascun pezzo. Non si possono richiedere più di tre volumi o buste per volta.
É consentita la consultazione di una unità archivistica per volta. La Direzione può escludere dalla consultazione, con provvedimento motivato, i documenti in cattivo stato di
conservazione. Dopo ciascuna consultazione i pezzi, debitamente richiusi, vanno lasciati
sul tavolo: lo studioso indicherà sull’apposita scheda
se il pezzo deve essere mantenuto a sua disposizione
o se la consultazione è terminata. I documenti possono
essere mantenuti in deposito a disposizione dello studioso che li ha richiesti per non più di 15 giorni.L’autorizzazione alla consultazione è strettamente
personale.
Nessun documento può essere estratto dall’Istituto se
non temporaneamente e per necessità del pubblico
servizio. La domanda deve essere fatta per iscritto alla Fig. 6
Direzione dall’autorità richiedente.
È obbligatoria la citazione della fonte (ivi compresi gli strumenti di ricerca quando se ne
riporti il testo o una sua parte). Il rispetto del diritto d’autore è responsabilità dello studioso.
Lo studioso che utilizza materiale documentario dell’Archivio di Stato si impegna a consegnare due copie dell’eventuale pubblicazione o una copia della tesi per la quale può
stabilire le condizioni d’uso.
Le domande di consultazione di documenti per motivi non di studio vanno compilate
sugli appositi moduli disponibili nella Sala di studio. La consultazione è soggetta ad autorizzazione del Direttore o del funzionario addetto alla Sala.
Oltre alle ricerche in Sala di studio, gli utenti possono richiedere, per corrispondenza,
119
Archivio di Stato di Potenza
notizie sulla documentazione conservata per motivi di studio, e certificazione per uso
giuridico amministrativo.
Biblioteca
L’Archivio di Stato di Potenza è dotato di una ricca Biblioteca che, in base al regolamento
archivistico del 1911, pur essendo prioritariamente destinata all’uso interno, è consultabile anche dagli studiosi che frequentano la Sala di studio ai quali, tuttavia, non è consentito il prestito. La Biblioteca contiene prevalentemente materiale bibliografico utile
al lavoro scientifico degli archivisti: testi di storia delle istituzioni e sull’ordinamento
amministrativo napoletano e italiano; opere di storia generale, del Mezzogiorno d’Italia e locale; edizioni di fonti; manuali di archivistica, diplomatica, paleografia, cronologia, araldica, metrologia; guide, inventari, sussidi
e repertori di fondi documentari conservati in
istituti archivistici italiani e stranieri; collezioni
di legislazione e di diritto del XIX secolo. Nella Biblioteca è compresa anche una raccolta di periodici costituita da testate prevalentemente di
carattere storico, giuridico e archivistico. Le informazioni bibliografiche sono rese possibili grazie ad un catalogo informatizzato consultabile
nell’Istituto oltre ad un catalogo cartaceo per
autore, per titoli e per soggetto. Un ulteriore catalogo cartaceo a schede raccoglie i dati relativi
a periodici, opere in continuazione e collezioni.
In continuo incremento, la biblioteca ha ragFig. 7
giunto una consistenza di oltre 18.000 volumi,
tra cui 4 manoscritti, 11 cinquecentine e 176
stampe. Si conserva inoltre una discreta raccolta di materiale audiovisivo e su supporto
informatico.
Gli studiosi possono consultare, compilando la richiesta sugli appositi modelli, il materiale della biblioteca, fatta salva in qualunque momento la priorità di utilizzazione dei
volumi per motivi di ufficio. L’autorizzazione a riprodurre materiale librario per ragioni
di studio è data, su richiesta degli interessati, dal funzionario di Sala, con l’osservanza
delle necessarie cautele e fatte salve le norme che tutelano il diritto d’autore e la proprietà letteraria e scientifica. Il permesso di riproduzione può essere negato nei casi in
cui il materiale librario, per il suo imperfetto stato di conservazione, soffrirebbe danno
dalle operazioni di riproduzione, e nei casi in cui vi si oppongano altri impedimenti.
Laboratorio di legatoria e restauro
Per far fronte in maniera più efficace alle molteplici problematiche connesse alla conservazione e al restauro del materiale cartaceo e pergamenaceo, sin dal 1995 è stato
istituito nell’Archivio di Stato di Potenza un Laboratorio di legatoria e restauro, fornito
di attrezzature e materiali necessari negli interventi di restauro manuale, di legatoria
antica e moderna e di cartotecnica.
Nel più vasto ambito della conservazione e della tutela, il Laboratorio esercita un ruolo
di primo piano, sia mediante il continuo controllo ambientale dei locali di deposito per
la prevenzione di eventuali condizioni deterioranti, che tramite il periodico monitoraggio dello stato di conservazione della documentazione.
Negli ultimi anni, il Laboratorio ha affiancato agli ordinari lavori di restauro un’interessante opera di studio e di ricerca, come in occasione dell’intervento su alcune tavole
cianografiche del 1882, ritrovate notevolmente frammentate e in condizioni di disidratazione così avanzate da farle ritenere irrimediabilmente perse. Considerata l’assenza
di notizie riguardanti interventi già altrove eseguiti su documenti di analoga tipologia,
le operazioni di recupero hanno impegnato il personale in un propedeutico lavoro di ricerca e sperimentazione che ha condotto ad una soddisfacente ricostruzione delle tavole e ad una completa restituzione della loro leggibilità. Un altro notevole progetto ha
riguardato il recupero di fogli membranacei di codici musicali liturgici utilizzati come co-
120
Archivio di Stato di Potenza
perte di protocolli notarili: estratti, puliti, spianati e restaurati, i fogli sono andati ad arricchire la raccolta di frammenti di codici in possesso dell’Istituto.
Infine, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica
per la Basilicata, con varie diocesi lucane ed enti locali, il
Laboratorio svolge un’importante opera di consulenza e di
salvaguardia del patrimonio archivistico regionale.
Sezione di fotoriproduzione
La Sezione di fotoriproduzione dell’Archivio di Stato di Potenza figura tra le prime 33 Sezioni Microfotografiche istituite alla fine degli anni Cinquanta del XX secolo a cura e
con personale addestrato presso l’allora Centro Microfotografico degli Archivi di Stato con sede a Roma. Il servizio
della Sezione è strettamente legato alla funzione di tutela
e salvaguardia del materiale documentario. A parte i rischi
di distruzione o di dispersione per cause accidentali (inFig. 8
cendi, allagamenti, furti, etc.) sussistenti per tutta la documentazione, infatti, in ogni Archivio esistono fondi
archivistici più a rischio di altri perché frequentemente richiesti in consultazione e
quindi maggiormente movimentati e manipolati. Di altri fondi o serie documentarie,
anche se meno richiesti in consultazione, la riproduzione è particolarmente raccomandata a motivo del loro notevole valore documentario. Periodicamente, pertanto, vengono predisposti piani per la riproduzione “di sicurezza” di interi fondi o serie
archivistiche. La tecnica ancora oggi maggiormente utilizzata per tale riproduzione è la
microfilmatura. I microfilm consentono tra l’altro la consultazione sostitutiva, utile nei
casi di indisponibilità dei documenti originali.
Interventi di microfilmatura vengono eseguiti anche su documentazione che, pur interessando il territorio della Basilicata, è però conservata in altri istituti. In molti casi questi microfilm, detti “di integrazione”, pervengono all’Istituto tramite doni o scambi
culturali. Presso la Sezione si è costituito un archivio microfotografico di circa 1500 bobine, corredato di un inventario recentemente informatizzato.
L’altra funzione della Sezione di fotoriproduzione è quella legata alle richieste di copie
di documenti da parte degli studiosi. La fotocopiatura è consentita solo in limiti ristretti,
ed è assolutamente vietata per i documenti cuciti, legati o in stato di conservazione
non ottimale. L’utilizzo delle moderne tecniche digitali consente di fornire all’utenza un
servizio maggiormente qualificato e tecnologicamente avanzato mediante il rilascio di
riproduzioni di documenti su CD-Rom, DVD, o con stampe digitali su carta. La Sezione è
dotata di una stazione grafica digitale comprensiva di PC, scanner piano e fotocopiatrice
digitale collegata al PC.
Per le richieste di riproduzione di documenti è necessario compilare gli appositi moduli
disponibili nella Sala di studio, sui quali andranno indicati con esattezza il titolo del
fondo e il numero del volume o del documento da riprodurre. Nella domanda dovrà altresì essere chiaramente specificato l’intento per il quale viene richiesta la riproduzione
(uso strettamente personale, motivi di studio, fini istituzionali di ricerca e di didattica,
uso privato, amministrativo o legale, scopo editoriale o commerciale).
Le domande di riproduzione di documenti per uso strettamente personale, per motivi
di studio, per fini istituzionali di ricerca e di didattica, formulate in carta libera, sono
soggette solo al pagamento delle spese sostenute dal laboratorio interno all’Istituto
per il rilascio delle duplicazioni. Ove si tratti di riproduzione per uso strettamente personale o per motivi di studio, il richiedente dovrà sottoscrivere impegno relativo alla
non divulgazione, diffusione e spaccio al pubblico delle copie ottenute.
Le domande di riproduzione di documenti per uso privato, amministrativo o legale
vanno presentate in bollo. Sulle copie rilasciate dovrà inoltre essere corrisposta l’imposta di bollo. Le domande di riproduzione di documenti per scopo editoriale o commerciale, compilate in bollo, devono essere autorizzate dalla Direzione: esse sono soggette
all’osservanza delle norme sul diritto d’autore e sono subordinate al versamento di ca-
121
Archivio di Stato di Potenza
noni e corrispettivi determinati ai sensi del tariffario adottato dal Ministero per i beni
e le attività culturali. Nelle domande dovranno essere chiaramente indicati scopi e tipi
di utilizzazione delle riproduzioni, quantità che si intendono ottenere e immettere sul
mercato nonché le forme di distribuzione.
Sono soggette al rispetto delle precedenti disposizioni le domande di esecuzione privata
di riprese fotografiche, televisive o cinematografiche, di calchi e lucidi di documenti.
Nelle domande dovranno altresì essere indicati mezzi, modalità e luogo di esecuzione
delle riproduzioni.
Il materiale relativo ai documenti conservati nell’Istituto e idoneo a moltiplicazione
(stampe fotografiche, negativi, diapositive, film, nastri, dischi ottici, facsimili, calchi, rilievi ed altro) non può essere riprodotto e comunque duplicato senza preventiva autorizzazione e pagamento dei relativi canoni e corrispettivi.
Non si concede la riproduzione di indici, inventari e altri strumenti di ricerca, ad eccezione di quelli già pubblicati.
ATTIVITÀ DIDATTICHE, DIVULGATIVE E DI PROMOZIONE
Dal 1997 l’Archivio di Stato di Potenza ha avviato un programma denominato “laboratorio di storia”, mirante a
stabilire un rapporto continuo con il mondo della
scuola. Materialmente, il laboratorio dispone di una sala
attrezzata e di strumenti audiovisivi. Il programma è indirizzato sia ai docenti che agli studenti. Per i primi, vengono organizzati seminari di formazione e di
aggiornamento dedicati a temi come il rapporto documento-ricerca-manuale, le fonti archivistiche e la ricerca storica, la metodologia della ricerca in archivio,
l’utilizzazione didattica del documento. Agli studenti
viene offerta una vasta gamma di iniziative: da quelle
tradizionali - come visite guidate, mostre didattiche,
cicli di lezioni con l’utilizzazione di documenti - a quelle
che richiedono una partecipazione più diretta ed attiva
- come ad esempio ricerche simulate su temi specifici
che consentono ai giovani di familiarizzare con l’uso
Fig. 9
delle fonti. Il rapporto con l’Archivio consente di far crescere nei giovani la coscienza civile dell’importanza del patrimonio archivistico e quindi
della necessità di tutelarlo.
Un altro campo di attività del laboratorio è indirizzato all’Università. In accordo con i
docenti, vengono organizzati incontri e seminari nel corso dei quali vengono illustrate
agli studenti le procedure di accesso alle fonti documentarie, dalla consultazione delle
guide e degli inventari alla struttura dei fondi archivistici.
Nel 2001 l’Archivio di Stato di Potenza è stato coinvolto nella terza edizione della manifestazione Bambini al Museo: le domeniche di Art’è, organizzata dal Ministero per i beni
e le attività culturali in collaborazione con la Società Art’è di Bologna. Lo spirito della
manifestazione è stato quello di far avvicinare i bambini, tramite il gioco, all’affascinante e ancora poco conosciuto mondo degli archivi. Nell’occasione, l’Archivio di Potenza ha proposto una storia poliziesca dal titolo Il mistero della corona d’oro, basata
su documenti storici e incentrata su un evento rimasto ancora per tanti aspetti misterioso: il ritrovamento, avvenuto nel 1814 nel territorio di Armento, della famosa corona
di Critonio, reperto del IV sec. a.C.
Con il progetto Archiviocrea. Laboratorio di scrittura creativa in archivio, realizzato per la
prima volta nel 2003, si è invece inteso promuovere l’uso creativo dei documenti all’interno di un ambiente, quale è appunto quello di un Archivio di Stato, dove l’uso tradizionale degli archivi ha in prevalenza finalità storiche e giuridiche. L’iniziativa, ideata e
organizzata dall’Archivio di Stato di Potenza di concerto con l’Associazione culturale
Scriptavolant della stessa città, si è prefissa pertanto lo scopo di avvicinare al mondo
degli archivi i giovani e tutti coloro che avessero un particolare interesse per la letteratura e la scrittura, in modo innovativo e divertente, stimolandone la fantasia e l’inven-
122
Archivio di Stato di Potenza
tiva attraverso la lettura dei documenti. La presentazione dei documenti, nata con lo
scopo di fornire stimoli ed idee per l’elaborazione di un racconto o di una poesia, si è rivelata un’occasione preziosa per fornire ai partecipanti una nuova conoscenza degli archivi, aperta alla loro dimensione fascinosa e intrigante, liberata dai luoghi comuni
tendenti a considerarli luoghi di erudizione elitaria e perciò privi di interesse per l’uomo
comune.
Frutto recentissimo di questa intensa attività didattica, è la collana di sussidi “Strumenti
didattici”, edita a cura dell’Archivio, nella quale vengono presentate e raccolte alcune
delle più significative iniziative dell’Istituto.
Più volte, inoltre, l’Archivio di Stato di Potenza ha svolto attività didattica in materia di
archivistica, mediante l’organizzazione di seminari per gli addetti agli archivi correnti e
di deposito degli uffici periferici lucani del Ministero per i beni e le attività culturali e per
il personale di archivi storici comunali della provincia di Potenza.
L’Istituto ha realizzato nel corso degli anni diverse mostre documentarie, visitate da un
gran numero di scolaresche. Di alcune di queste mostre sono stati pubblicati i relativi
cataloghi.
L’Archivio di Stato di Potenza cura inoltre la pubblicazione di inventari, guide, indici, edizioni di fonti, repertori, sussidi didattici, studi archivistici. Nel 1991, in collaborazione con
la Deputazione di Storia patria per la Lucania, ha preso avvio la collana Archivi della Basilicata, nell’ambito della quale hanno visto la luce diversi volumi curati dall’Istituto.
Numerosi saggi riguardanti l’Istituto ed il patrimonio archivistico in esso custodito sono
stati pubblicati in varie riviste storiche - come il “Bollettino storico della Basilicata”, organo della Deputazione di storia patria per la Lucania -, in atti di convegni, cataloghi di
mostre e volumi editi in collaborazione con altri Istituti. (Figg. 5, 6, 7, 8, 9)
POLITICHE TERRITORIALI DEGLI ULTIMI DUE ANNI
Negli ultimi due anni l’Archivio di Stato di Potenza ha perseguito l’obiettivo prioritario
di ampliamento delle possibilità di fruizione del prezioso patrimonio documentario custodito attraverso l’ordinaria attività di schedatura, riordinamento ed inventariazione,
attraverso l’informatizzazione degli strumenti di ricerca e l’ottimizzazione del proprio
sito web. In particolare, avendo l’Istituto aderito sin dal 2005 al Progetto Integrato Nazionale “Sistema Informativo degli Archivi di Stato” (SIAS), negli ultimi due anni si è proceduto all’inserimento di un notevole numero di dati inventariali nei moduli
“Inventario” e “Pergamene”. Nel primo modulo sono stati inseriti i dati inventariali dei
fondi Intendenza di Finanza di Basilicata, Corporazioni religiose, Opere pie, Governo prodittatoriale lucano, Carte Pasquale Ciccotti e delle serie Sentenze, primi e secondi fogli di
udienze e Costituzione di sacri patrimoni del fondo Tribunale civile di Basilicata. Nel modulo “Pergamene” sono state inserite le schede inventariali dei seguenti fondi pergamenacei: Pergamene dell’Archivio di Stato di Potenza, Capitolo della cattedrale di
Venosa, Chiesa collegiata di S. Antonino martire di Saponara, Capitolo della chiesa di S.
Mauro di Lavello, Chiesa di S. Maria Assunta di Brienza, Parrocchia di S. Luca abate di Armento, Chiesa collegiata di S. Maria Maggiore di Atella, Chiesa di S. Maria Maggiore di
Pignola, Chiesa di S. Nicola di Mira di Castelluccio Inferiore, Diocesi di Potenza.
Nel periodo compreso fra i mesi di marzo-maggio del 2008, l’Archivio di Stato di Potenza ha partecipato alla ideazione e allo svolgimento del corso di archivistica teoricopratico di aggiornamento per il personale dell’Archivio storico del Comune di Potenza e
di altri comuni della provincia promosso dalla Soprintendenza archivistica per la Basilicata e dal Comune di Potenza.
Sempre nel 2008, l’Archivio di Stato di Potenza ha collaborato con la Soprintendenza
archivistica per la Basilicata e con il GAL “Le Macine” alla ideazione e allo svolgimento
della prima fase del progetto “Natura e Cultura: viaggio nelle terre dei Lucani”, riguardante la realizzazione di una banca dati sulla documentazione archivistica conservata
negli archivi storici di tredici Comuni della provincia di Matera (Accettura, Aliano, Calciano, Cirigliano, Craco, Ferrandina, Garaguso, Gorgoglione, Oliveto Lucano, Salandra,
San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico).
Negli anni 2007 e 2008 l’Archivio di Stato di Potenza ha organizzato 5 mostre documentarie, 8 convegni e 4 presentazioni di libri.
123
Archivio di Stato di Potenza
POLITICHE TERRITORIALI FUTURE
Obiettivi prioritari per i prossimi anni sono:
- l’incremento dell’immissione di dati nel Sistema Informativo degli Archivi di Stato
(SIAS) al fine di ottimizzare la possibilità di effettuare da remoto e nella Sala di studio
dell’Istituto ricerche sui complessi documentari conservati e sui relativi inventari;
- l’intensificazione dei rapporti con Enti ed Istituzioni al fine di porsi in misura sempre
maggiore quale centro di riferimento storico culturale per essi e per gli utenti;
- l’incremento della collaborazione con gli Istituti scolastici, Università ed altri enti di
formazione attraverso progetti specifici e convenzioni di tirocinio, master, stage, etc.;
- la valorizzazione del proprio patrimonio con mostre, convegni, conferenze, seminari e
partecipazione ad eventi culturali di altri Enti.
In considerazione dell’approssimarsi del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, in particolare, l’Istituto ha in programma iniziative miranti a favorire la conoscenza e la valorizzazione di fonti archivistiche riguardanti eventi e protagonisti del Risorgimento lucano.
Sono tra l’altro previsti: un convegno ed una mostra documentaria sui moti del 1848 in
Basilicata; la pubblicazione e la presentazione dell’edizione critica del carteggio dall’esilio del patriota liberale lucano Vincenzo d’Errico (1798 - 1855); un convegno e una
mostra documentaria sul 1860.
Infine, in considerazione dell’aumentato interesse, manifestatosi negli ultimi anni, per
la storia dell’emigrazione lucana, l’Archivio di Stato di Potenza, in collaborazione con
l’Archivio di Stato di Matera e con la Soprintendenza archivistica per la Basilicata, ha redatto un progetto per la realizzazione di una banca dati, accessibile in Internet tramite
i siti web dei tre istituti archivistici. Una parte della banca dati sarà costituita dal repertorio dei documenti conservati nei due Archivi di Stato e negli archivi storici comunali riguardanti il fenomeno dell’emigrazione lucana a partire dalla seconda metà del
XIX secolo. Questa parte della banca dati fornirà l’opportunità di avere una conoscenza
sufficientemente completa di tutte le potenzialità di ricerca offerte dalla documentazione esistente, accelerando in tal modo i tempi della ricerca stessa. Il repertorio sarà accompagnato da una completa bibliografia, in continuo aggiornamento, sul tema
dell’emigrazione lucana. Un’altra parte della banca dati sarà costituita dal complesso dei
dati nominativi di coloro che richiesero o che ottennero il permesso di espatrio. Questa
parte della banca dati sarà arricchita dalla possibilità di visualizzare – qualora presenti
– le fotografie digitalizzate di coloro che richiesero il permesso di espatriare, nonché di
consultare le schede contenenti i connotati identificati dei singoli emigranti o i nomi dei
familiari al loro seguito.
124
BIBLIOTECA NAZIONALE DI POTENZA
STORIA
La Biblioteca Nazionale di Potenza, istituita nel 1974 come Sezione
Staccata della Biblioteca Nazionale di Napoli, inizia la propria attività nel febbraio del 1980 grazie alla
comprensione e alla disponibilità del
Pontificio Seminario di Potenza che
mise a disposizione i locali idonei per allestire il primo nucleo della Biblioteca
Pubblica Statale, spazi razionali ed efficienti in grado di rispondere alle più
svariate esigenze dell’utenza. (Fig. 1)
Primo nucleo perché l’esiguità della
superficie risultava inadeguata al conFig. 1
tenimento di una struttura a respiro nazionale in continua crescita.
Le difficoltà già enormi diventarono quasi insuperabili a causa
dei tragici eventi del 23 novembre 1980 ma grazie ai lavori portati avanti dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Basilicata, per restituire l’agibilità e la funzionalità ai locali, e all’impegno della dirigenza e del personale dell’Istituto nel 1985 la Biblioteca poté riaprire al pubblico.
Risparmiata dal terremoto del 23 novembre 1980 ed al successivo
del 5 maggio 1990, a distanza di tredici anni dalla sua fondazione, e di poco più di cinque anni dalla sua inaugurazione, la nuova istituzione fu costretta ad interrompere il servizio di pubblica lettura riducendo la propria attività - per problemi di staticità conseguenti agli eventi sismici del 26 maggio 1991 - al solo servizio di prestito librario, informazione, consultazione cataloghi e fotoriproduzione di materiale bibliografico.
Svanita l’ipotesi dell’edificazione della “Cittadella dei
Beni Culturali”, prevista nel“Progetto Cultura”, interrotta
la trattativa per l’acquisto del Seminario nonché per un
possibile insediamento nei locali dello storico Palazzo
Loffredo, l’annoso problema della sede della Biblioteca fu risolto con il contratto di locazione di un immobile di proprietà privata – in mancanza di locali demaniali disponibili - sito in Potenza in via del Gallitello.
Nel 1995 si inaugurò la nuova sede che ancora oggi ospita l’Istituto. (Fig. 2)
Fig. 2 Istituto
IL PATRIMONIO E IL RUOLO DELLA BIBLIOTECA
Anche se di recente istituzione la Biblioteca Nazionale di Potenza
dispone di un ricco patrimonio documentale costituito da oltre
350.000 unità bibliografiche e custodisce significative opere rare
e di pregio che consentono di acquisire una più approfondita conoscenza del patrimonio culturale sia italiano che internazionale.
Il Fondo Giuseppe Viggiani, donato allo Stato dagli eredi, rappresenta il primo nucleo librario della attuale Biblioteca. La raccolta ricca di ben 15.000 volumi è in grado di soddisfare, per la
ricchezza dei contenuti, le svariate esigenze dei lettori più eterogenei. Tutti i volumi del fondo sono stati acquistati uno per uno,
come si rileva dai cartigli inseriti nell’interno di ciascun libro, da
125
Biblioteca Nazionale di Potenza
questo insigne uomo di cultura, bibliofilo e pittore al tempo stesso. La sua biblioteca, costituita da libri italiani e stranieri prevalentemente di carattere umanistico, molto richiesta per la specificità di taluni volumi, si compone di opere in massima parte moderne.
La raccolta libraria comprende oltre alle opere di consultazione generale anche opere di classici latini e greci, oltre che italiani, di filosofia, religione, scienze sociali, linguaggio, scienze pure ed applicate, arte, letteratura e storia.
Tra i fondi rari e di pregio si segnalano:
- l’Archivio Cutinelli, marchesi di Campomaggiore, costituito da
numerosi fogli sciolti manoscritti, tra i quali anche decreti di Vittorio Emanuele II, indispensabili per la storia di questo piccolo coFig. 3 mune lucano;
- il Fondo Michele Carlucci: 3250 unità tra
volumi ed opuscoli, oltre ad altri scritti, mai pubblicati, di interesse enologico, e comprende il poderoso manoscritto inedito “Trattato di enologia”;
- la“Comedia” di Dante Alighieri con la nuova esposizione di Alessandro Vellutello, impressa a Venezia nel 1544, opera molto rara
e ricercata, composta da 442 carte e 87 xilografie;
- i Manoscritti di Francesco Stabile, opera prestigiosa che comprende la raccolta di spartiti musicali e fogli scritti del famoso compositore potentino, legati in 8 volumi per un totale di
circa 700 carte, donati dal prof. Angelo Lucano Larotonda.
(Figg. 3, 4)
Fig. 4
La Biblioteca Nazionale di Potenza si prefigge di fornire agli utenti, di qualsiasi livello culturale, attraverso un servizio pubblico gratuito, i libri, i documenti ed ogni forma di assistenza, assicurando i mezzi di informazione culturali e civili, promuovendo anche la circolazione di tutte le idee e le espressioni culturali nel quadro di una concezione pluralistica e liberale del pubblico bene.
Ma al di là dei compiti istituzionali e dei servizi essenziali, particolare importanza riveste il ruolo di supporto propedeutico assunto dalla Biblioteca nei confronti dell’Università degli Studi di Basilicata.
È, infatti, grazie ad un consolidato rapporto di piena collaborazione con l’Università e con
le Scuole di ogni ordine e grado, che l’Istituto si pone al centro del sistema di promozione
culturale in quanto punto di riferimento e di sostegno delle iniziative dei servizi pedagogici e di educazione permanente, svolgendo, oltre alla funzione informativa, anche quella formativa.
In questo modo la Biblioteca è sempre luogo di attrazione e di incontri promozionali sia
di studiosi e docenti, che devono poter consultare e utilizzare i più ricercati e aggiornati repertori bibliografici, sia di discenti, che devono ritrovare in essa una palestra formativa
di interessi civili e culturali.
SERVIZI
La Biblioteca Nazionale offre i suoi servizi a circa 50 mila utenti l’anno, nonostante sia
sotto organico di circa il 50% del personale previsto. Attualmente solo 59 sono le risorse umane in servizio effettivo nell’Istituto; viene comunque assicurata dal lunedì al sabato l’apertura di 6 sale di consultazione e lettura.
Gli utenti hanno accesso sia alla tradizionale documentazione cartacea, sia a quella di
più recente tecnologia informatica. La fruizione delle fonti in rete è assicurata attraverso
l’utilizzo gratuito delle postazioni della Sala Mediateca, oltre che mediante note-book
personali collegati, in modalità wireless, alla rete Internet dell’istituto.
Il recente restyling del sito web rappresenta una ulteriore modalità di accesso, anche remota, al patrimonio bibliografico della biblioteca, e sempre più si caratterizzerà come
strumento per la consultazione dei contenuti digitali. Infatti è in fase di perfezionamento
126
Biblioteca Nazionale di Potenza
l’avvio della consultazione on-line di circa 30.000 pagine digitalizzate di periodici lucani, primo tassello del Centro digitale di documentazione della Basilicata.
La Biblioteca Nazionale dispone, al piano terra, di un ampio ingresso con guardiania e centralino, un’attrezzata Sala Conferenze con 126 posti a sedere e una funzionale Sala Mostre.
(Fig. 5)
Al primo piano sono situati gli uffici acquisizione, collocazione e schedatura del materiale librario, la Sala Cataloghi Generali,
la Sala Lettura, l’Ufficio Prestito, il Servizio Riproduzione e l’innovativa Mediateca.
Fig. 5
Sala Cataloghi
Il catalogo è lo strumento di ricerca primaria per
l’individuazione del materiale bibliografico presente in Istituto.
La consultazione del catalogo cartaceo è oggi integrata dalla ricerca on line nell’Opac Sebina e nell’Indice SBN. (Fig. 6)
Sala Lettura
Fig. 6
È in grado di ospitare 40 lettori, contiene circa
4.000 volumi, prevalentemente di carattere generale, divisi per materia.
Mediateca
La Mediateca è dotata di 23 postazioni multimediali, delle quali una è riservata ai disabili motori ed un’altra a non vedenti e ipovedenti (per l’ascolto degli audiolibri del progetto “Libro Parlato Lions”). Le postazioni multimediali consentono la consultazione gratuita di circa 4.000 unità documentali (2.200 su supporto magnetico e 1.800 su supporto
ottico). Personale qualificato è di supporto agli utenti per l’individuazione delle strategie di ricerca più idonee al reperimento di notizie attendibili e pertinenti.
Al piano secondo sono allocate tre sale di consultazione e lettura: Sezione Lucana e di Studi Meridionalistici; Sala Propedeutica ed Emeroteca.
Sezione Lucana e di Studi Meridionalistici
La sezione documenta la cultura e la storia della Basilicata e del Mezzogiorno, conservandone la memoria nelle sue raccolte bibliografiche, iconografiche e documentarie. La
raccolta speciale su Orazio (circa 300 monografie che vanno dal 1559 ai nostri giorni) completa e arricchisce il patrimonio della sezione.
L’accesso ai documenti presenti in sala è facilitato dallo schedario cartaceo di sala; gli utenti remoti possono reperire le stesse informazioni consultando on line il catalogo della
Biblioteca e l’Indice SBN. (Fig. 7)
Sala Propedeutica
Custodisce oltre 5000 volumi, ordinati secondo il sistema di classificazione decimale Dewey:
monografie, opere di consultazione a carattere enciclopedico, dizionari scientifici, trattati, digesti, codici, etc.
L’accesso ai documenti è facilitato dallo schedario cartaceo di sala ed integrato dall’OPAC,
visitabile all’indirizzo: http://bnpz.sebina.it/SebinaOpac/Opac.
127
Biblioteca Nazionale di Potenza
Emeroteca
Conserva quotidiani, periodici e pubblicazioni indispensabili per la ricostruzione cronologica
degli episodi più salienti della storia d’Italia oltre che della Basilicata. Fra i periodici estinti si segnalano alcune gloriose testate lucane estinte: Giornale dell’Intendenza di Basilicata, Il Giornale economico – letterario della Basilicata, L’Eco, Matera, Il Cittadino, Il Mario Pagano ed altre testate più recenti, ma non per questo meno rare, come Il Lavoratore, Giornale di Lucania, L’Ora politica, Il Popolo lucano, La Basilicata nel mondo, La Provincia, Il Ribelle.
Essa fornisce al pubblico vaste possibilità di lettura essendo organizzata per consentire una fruizione sia a livello generico che specialistico. Ampio spazio, inoltre, è dedicato alle informazioni di carattere locale.
Il terzo piano è razionalmente suddiviso per ospitare la Direzione, gli Uffici amministrativi
e l’ampia e prestigiosa Sala Viggiani.
Sala Viggiani
Fig. 7
La sala di consultazione, progettata per accogliere la sezione
“Giuseppe Viggiani” , occupa una superficie di 300 mq. circa. La scaffalatura accoglie i 15.000 volumi, fondo storico
e primo nucleo librario dell’istituto, donato allo Stato da Domenico, Carolina e Gerardo Viggiani per onorare la memoria
del padre Giuseppe.
Gli utenti possono anche collegarsi gratuitamente ad internet utilizzando il proprio note-book.
Il quarto piano, delimitato esternamente da un terrazzo e
illuminato a giorno da vetrate perimetrali a tutta altezza,accoglie la Sala Euterpe, il laboratorio di legatoria e restauro,
il laboratorio fotografico e il Gabinetto delle Stampe. (Fig. 8)
Il laboratorio di legatoria e restauro assicura gli interventi
fondamentali per la tutela del materiale bibliografico logorato o danneggiato dall’uso o da agenti patogeni
esterni quali insetti, batteri e muffe. È dotato di servizi ed
impianti in grado di offrire tutte le garanzie di igiene e
funzionalità, oltre che di sicurezza.
Fig. 8
Il laboratorio fotografico garantisce un utilissimo supporto per la diffusione dell’informazione e per la conservazione della memoria storica.
SERVIZI OFFERTI ALL’UTENZA
Prestito
Si possono richiedere contemporaneamente due opere, per un massimo di quattro volumi.
Inoltre è possibile il prestito con tutte le biblioteche pubbliche italiane ammesse al prestito interbibliotecario ed è attivo il servizio di prestito interbibliotecario internazionale.
Riproduzione
La Biblioteca Nazionale di Potenza consente la riproduzione, a spese del richiedente, per
uso personale di studio delle opere possedute dalla Biblioteca, nel rispetto della normativa
vigente sul diritto d’autore, (Legge n. 248/2000), ovvero: non oltre il quindici per cento
di volumi o fascicoli di periodici.
128
Biblioteca Nazionale di Potenza
Informazioni Bibliografiche
L’ufficio ha il compito di facilitare la ricerca nei cataloghi indicando gli strumenti bibliografici
più adeguati alle esigenze di ogni singolo utente; indirizzare, inoltre, i lettori nelle varie sale e offrire supporto all’uso dei repertori bibliografici. Tale servizio è garantito anche per telefono o via e-mail.
Visite guidate
La Biblioteca Nazionale organizza e promuove, su prenotazione, visite guidate e attività didattiche destinate ad associazioni, enti, scuole di ogni ordine e grado, università e
gruppi di utenti.
LE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
Negli anni 2007 e 2008 la Biblioteca Nazionale di Potenza ha realizzato, complessivamente,
50 eventi. Un impegno particolarmente intenso che ha visto mettere a frutto tutte le risorse umane, culturali e di relazioni possedute. Le attività realizzate sono state seguite
da un pubblico attento e partecipe e hanno sollecitato vivo interesse nella stampa regionale e negli organi di informazione radiotelevisivi, in particolare il TgR della Basilicata.
Hanno fatto evidenziare un particolare interesse, in sintonia con il proprio tempo e con
le sensibilità presenti nel territorio di appartenenza, le attività finalizzate a favorire l’incontro di culture, sensibilità, identità diverse, con particolare attenzione a quelle dell’Area
del Mediterraneo. A tale tema è stata dedicata la IX Settimana della Cultura-2007.
Le risorse finanziarie utilizzate nell’azione di promozione e valorizzazione del patrimonio sono state messe a disposizione per il 90% da enti e sponsor che ne hanno condiviso gli obiettivi.
LE ATTIVITÀ REALIZZATE NEL 2007
“La Basilicata per immagini” mostra fotografica e presentazione del volume “Terra intrigante”;
“Carissimo Orco: Omaggio a Giosuè Carducci” spettacolo teatrale;
“Linguaggi creativi” mostra sui percorsi urbani di arte contemporanea presentazione
e vernissage;
IX Settimana della Cultura - “C’è l’arte per te” - iniziative realizzate in collaborazione con
il Comune di Potenza e la Regione Basilicata. L‘Istituto ha sviluppato il tema L’Arte di raccontare con:
1) “Arte e cultura del Mediterraneo” mostra bibliografica e per immagini;
2) “Con gli occhi di Francisca” proiezione del documentario “Soul in torment” l’Africa e
il Mediterraneo raccontati da Francisca Uriri regista dello Zimbabwe;
3) “Alle origini dell’Europa Mediterranea: il ruolo degli Ordini Religioso-Cavaliereschi”;
4) “Siamo tutti popoli migranti: Francisca Uriri incontra i ragazzi del Mediterraneo” incontro multietnico e multiculturale;
“I reati ambientali nel nuovo codice penale” presentazione del rapporto ambiente e
legalità della Regione Basilicata;
“Festa Europea della Musica” prolungamento orario di apertura;
“Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi” mostra di documenti;
Giornate Europee del Patrimonio:
1) “Mostra documentaria sulle acque della Basilicata”;
2) “Dalla Mephitis al sistema idraulico regionale, la cultura dell’acqua in Basilicata” tavola rotonda;
Ottobre Piovono Libri “I luoghi della lettura”:
1) “La parola poetica: un percorso nel Novecento Italiano” lettura di frammenti letterari;
2) “Della poliedricità di Emanuele Gianturco, del suo mondo, della storia nostra”;
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Biblioteca Nazionale di Potenza
“Un’utopia possibile” proiezione e presentazione del DVD “Un po’ per uno. Storie di
conti, villani, utopie e cadute da cavallo” incontro;
“Nino Calice” Un patrimonio culturale e civile per una Basilicata moderna. mostra bibliografica e tavola rotonda
“Libero di leggere, il libro parlato per te”: “Libro parlato Lions rete biblioteche statali”
audiolibri sul web per disabili visivi e dislessici;
“EAU 2“ mostra.
LE ATTIVITÀ REALIZZATE NEL 2008
Giorno della Memoria: “ C’è un futuro solo se c’è memoria” mostra, convegno e proiezione del film di Louis Malle “Arrivederci ragazzi”;
Giornata Nazionale del Braille:“La conoscenza oltre il buio” mostra di libri, riviste in Braille e ausili tiflodidattici;
“Quando credevamo di poter rifare il mondo” presentazione del libro;
“Breve storia recente del tempo fisico” conferenza;
Festa della donna: Al di qua del velo, al di là del velo, oltre il velo” mostra tematica
“Via Crucis” rassegna di pittura di artisti contemporanei;
X Settimana della Cultura - “Una festa per tutti”
“Il poeta si racconta” conferenza;
“Giacomo Racioppi: un pensiero sempre attuale per la storiografia della Basilicata” conferenza;
Festa Europea della Musica: “Musical e dintorni” concerto di fiati e percussioni;
“Giacomo Puccini 1858-2008” Celebrazioni per il 150° anniversario della nascita. “Libretti
e musica: Puccini una storia italiana” mostra del fondo musicale della Biblioteca Nazionale;
“Al di qua del velo, al di là del velo, oltre il velo 2” mostra;
“30 anni con Moro” presentazione del libro di Giovanni Galloni;
Giornate Europee del Patrimonio
“Una memoria prodigiosa il libro” Le edizioni del 1500 e del 1600 del Fondo Giuseppe
Viggiani mostra e giornata di studio sul libro antico;
Ottobre piovono libri. I luoghi della lettura:
“Franco Venturi: un intellettuale oltre il confino” conferenza;
“Leonardo Sinisgalli. Un pensiero moderno per una Basilicata moderna” mostra ”Civiltà delle macchine”;
“1908 – 2008” Cent’anni del Corriere dei Piccoli e Silvio Spaventa Filippi mostra e convegno;
“Elogio della disciplina” presentazione del libro di Bernhard Bueb;
“Profondità marine” presentazione del libro;
“Le filastrane” presentazione del volume;
“La responsabilità di essere educatori” di Emanuele Vernavà, presentazione del libro;
“Sacro e pagano” mostra fotografica
“Un anno di attività” 20 Dicembre Conferenza Stampa di fine anno
Una Biblioteca al servizio dei cittadini diversamente abili
Al tema sono stati dedicati tre appuntamenti legati a eventi di portata nazionale che hanno costituito un importante momento di conoscenza.
La biblioteca si è proposta come un luogo amichevole, disposta a dare il proprio contributo per favorire l’integrazione, si è offerta come uno spazio aperto, un punto di aggregazione e di crescita per tutti. E in tale prospettiva, all’interno delle iniziative di Ottobre piovono libri-2007, ha organizzato:
- Libero di leggere: il libro parlato per te, (16 novembre 2007) in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, con L’Unione delle Province Italiane, con l’Associazione Nazionale
dei Comuni Italiani, l’Unione Italiana Ciechi e i Lions club.
A tale iniziativa sono seguite, in occasione della Giornata internazionale delle persone
diversamente abili, visite guidate a tutti i servizi della Biblioteca, dedicate a portatori di
130
Biblioteca Nazionale di Potenza
handicap, in collaborazione con l’Associazione Italiana Assistenza agli spastici e l’Unione Italiana Ciechi.
In occasione della Giornata Nazionale del Braille, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi - sez. Provinciale di Potenza e con il patrocinio della Provincia e del Comune di
Potenza, è stata allestita una mostra bibliografica e iconografica dal titolo Louis Braille: oltre il buio la luce della conoscenza.
LINEE STRATEGICHE PER IL 2009
L’impegno della struttura per l’anno 2009 sarà finalizzato, particolarmente:
alla messa in campo di azione di stimolo per fare del POLO-SBN della Basilicata uno strumento di fruizione e valorizzazione sempre più efficace ed efficiente.
a procedere nell’individuazione di risorse economiche straordinarie, atte ad integrare il
progetto della Direzione Regionale di catalogazione retrospettiva in SBN al fine di inserire
in rete il patrimonio storico dell’Istituto non ancora reperibile on line e valutabile in circa 200.000 volumi e 4.000 testate periodiche.
L’anno in corso, proseguendo nell’attività di digitalizzazione della documentazione cartacea di interesse regionale, costituirà ragione di impegno anche per l’avvio della organica costruzione del Centro di Documentazione Digitale per la Cultura della Basilicata.
Il Laboratorio di legatoria e restauro, al fine di utilizzare meglio gli spazi disponibili e le
attrezzature dell’Istituto, dovrà essere valorizzato con l’attivazione di una collaborazione con soggetti esterni interessati a costruire competenze di legatoria e di restauro attualmente non presenti in regione.
La gestione tecnico-amministrativa sarà sempre improntata alla trasparenza e all’imparzialità, al riconoscimento delle competenze, alla responsabilizzazione di ogni singolo
dipendente, considerando ognuno di essi una risorsa fondamentale, piuttosto che uno
strumento duttile e docile da dirigere dall’alto.
I progetti nazionali e locali saranno il luogo, gli strumenti e l’occasione per mettere a frutto, in modo trasversale e orizzontale, competenze e saperi, aprendo finestre, anche in Basilicata, all’interazione con l’esterno.
Ma la sfida vera sarà legata a una serie di iniziative, rivolte sia agli utenti che ai dipendenti, miranti a far acquisire una consapevolezza culturale e professionale legata alla inderogabilità della realizzazione, anche in questa Biblioteca, in tempi brevi, di un Sistema per la Gestione della Qualità (ISO 9001:2000). In tal senso, anche l’uso della struttura da parte degli utenti dovrà mirare a rendere alcune procedure meno ripetitive, come
le modalità di controllo degli accessi.
II 2009 dovrà essere, anche, l’anno del consolidamento dei rapporti inter-istituzionali per
porre nel dibattito politico l’esigenza di garantire una sede definitiva all’Istituto.
In una regione piccola come la Basilicata, la Biblioteca Nazionale può assolvere al ruolo di stimolo e di cerniera del fragile sistema bibliotecario regionale e può costituire un
punto di accesso alla conoscenza per i cittadini lucani, aiutandoli ad essere in rete, al pari
dei cittadini europei.
L’Istituto parteciperà a tutte la azioni di promozione e valorizzazione patrocinate dal Ministero in sede centrale e continuerà a farsi attore di iniziative di incentivazione del libro, della lettura e dell’accesso alla conoscenza in Basilicata, valorizzando le collaborazione sperimentate con gli enti e le istituzioni regionali, ad iniziare dalla Regione Basilicata, dalle Province, dalle Comunità Montane e Amministrazioni Locali, senza tralasciare
il mondo delle aziende pubbliche e private, dell’associazionismo, dell’Università e della scuola.
In tale azione porrà al centro del proprio impegno la realizzazione di un evento nazionale denominato provvisoriamente Festival della letteratura del Mediterraneo. L’evento (organizzato con il Centro per il libro e la lettura, l’Opera Pellegrini di Roma, la Regione Basilicata, il Gal “Basento-Camastra”, le Comunità Montane del Basento, del Camastra e del Vulture, la Città di Potenza, alcuni Istituti italiani di cultura operanti nei paesi ricadenti sulle sponde del Mediterraneo, in particolare l’Egitto), costituirà l’occasione
per fare di alcuni luoghi della regione (il Castello di Lagopesole, la Biblioteca Nazionale, altro) il momento di contaminazione delle culture del Mare Nostrum confrontando
e mischiando cultura, letteratura, poesia, arte, usi e costumi.
131
Istituzioni
134
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO
E LA COMPETITIVITÀ DEL TURISMO: AZIONI
PER LO SVILUPPO TURISTICO DEL MEZZOGIORNO
Come è noto il turismo è materia che nel nostro ordinamento
è attribuita alla competenza esclusiva delle Regioni. Purtuttavia
da tempo è stata riconosciuta l’esigenza di un punto di riferimento centrale, che favorisca l’azione regionale nel settore, incrementando la competitività globale del nostro sistema di
offerta turistica. Questa esigenza è particolarmente sentita per
quanto riguarda le Regioni meridionali, sia perché proprio questi territori possono trovare nel settore uno specifico fattore di
sviluppo economico territoriale, sia per una tradizionale “debolezza” di molte Regioni meridionali.
In questo quadro generale, nel periodo di programmazione 2000
– 2006, le attività svolte dal Dipartimento sono state orientate
a fornire assistenza tecnica e supporto alle Amministrazioni regionali per la realizzazione, gestione e monitoraggio dei loro progetti di sviluppo turistico regionale e interregionale.
Il Dipartimento è stato infatti responsabile del progetto Operativo “Indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e orientamento nel campo del turismo” nell’ambito della mis. I.2 del PON
ATAS, nonché Amministrazione proponente del progetto operativo “Sviluppo di servizi formativi e trasferimento di buone
pratiche nel settore del turismo e dell’ospitalità di cui alla
mis.II.2 del PON ATAS.
In attuazione del progetto di cui alla mis. I.2 i servizi prestati
dal Dipartimento hanno riguardato:
La realizzazione di una ricerca di mercato sull’attrattività delle
aree turistiche delle regioni Obiettivo 1, che, in seguito a bando
di gara con procedura aperta, è stata affidata ad un raggruppamento di imprese di riconosciuta competenza a livello nazionale ed internazionale: l’istituto DOXA per le ricerche di
mercato, il Touring Club Italiano e l’istituto Mercury per le attività di consulenza e ricerca nel settore turistico.
L’analisi, che è stata avviata nel corso del 2004, rivista e quindi
ripetuta nel 2006 e nel 2007 ed e aggiornata con i dati del 2008,
si è soffermata sulle dinamiche che hanno caratterizzato l’evoluzione del turismo in Italia e nel Mezzogiorno con lo scopo di
offrire alle amministrazioni nazionali e regionali deputate alla
realizzazione di interventi nel campo del turismo, gli strumenti
conoscitivi idonei per le prossime misure di sostegno, con particolare riferimento all’attuazione dei PIT- Progetti Integrati Territoriali.
In particolare il progetto si è sviluppato secondo le seguenti
linee programmatiche:
1) Indagini sulla domanda turistica, sui media e sugli intermediari della domanda, con riferimento alla qualità attesa dei
servizi, all’immagine percepita e all’indice di gradimento
delle destinazioni turistiche a livello di ogni singola realtà regionale – anche su un piano comparativo con i più diretti
135
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
competitors stranieri – da cui possano emergere punti di criticità e di eccellenza delle
destinazioni stesse.
In particolare, destinatari dell’indagine sono stati campioni di popolazione dei nove
paesi stranieri (Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Regno Unito, USA,
Giappone) con i maggiori flussi turistici verso l’Italia, oltre ad un campione della domanda turistica nazionale. Per quanto riguarda gli intermediari della domanda, sono
stati intervistati i principali Tour Operators italiani e stranieri ai quali si è chiesto di
rilevare i fattori fondamentali alla base della scelta delle diverse destinazioni, anche
in vista dell’individuazione dei punti di debolezza dei territori interessati rispetto ai
competitors. L’indagine sui media, infine, ha coinvolto le principali testate giornalistiche, specializzate e non, dei paesi esteri e italiane.
2) Analisi dell’offerta turistica, tramite una segmentazione territoriale riferita ai vari
PIT a vocazione turistica presenti nelle Regioni Obiettivo 1. Obiettivo di questa indagine è stato la codifica dei singoli comuni, PIT e PIS in modo da rendere possibile la
lettura integrata del territorio per vocazione turistica attuale, prospettiva ambientale
e culturale e potenzialità di utilizzo del parco di servizi integrati al turista tramite
l’individuazione del livello quantitativo e qualitativo dell’offerta ricettiva e di servizi
turistici esistente sul territorio.
In una seconda fase l’indagine è stata effettuata in loco (riguardando alcuni dei PIT
già presi in considerazione) presso gli attori dell’offerta turistica allo scopo di analizzare il livello di integrazione delle filiere turistiche locali (livello di associazionismo,
canali integrati di promozione, reti locali, ecc.) e di evidenziarne i punti di debolezza
presso la domanda nazionale ed estera. I risultati, incrociati con i dati relativi alla domanda, costituiscono un importante strumento ai fini della riprogrammazione delle
azioni di sostegno al settore.
3) Studio sui principali competitors nell’area mediterranea caratterizzati da contesti
territoriali e tipologia di prodotto analoghi a quelli delle Regioni Ob.1, allo scopo di individuare le strategie e le politiche di eccellenza poste in essere che hanno favorito
la scelta della destinazione estera da parte dei turisti italiani e stranieri.
4) Raccolta di dati statistici ed elaborazione di studi e ricerche sull’evoluzione del prodotto turistico e sulle nuove tendenze turistiche internazionali presso le principali
Organizzazioni Internazionali del settore.
In relazione ai risultati conseguiti e al gradimento da parte delle regioni, è stata soprattutto rilevata la necessità di ripetere l’indagine per monitorare l’andamento del settore e riorientare gli interventi e la pianificazione territoriale in modo da adeguare le
attività programmabili al continuo evolversi del contesto.
Tra le altre attività indirizzate a specifiche Regioni, si può anche segnalare, a supporto
della programmazione della regione Basilicata e su proposta della medesima la realizzazione di un itinerario turistico interregionale dedicato all’Imperatore Federico II ed
esteso al territorio in cui sono presenti resti e testimonianze federiciane con azioni progettuali finalizzate a fornire una chiave di lettura del periodo storico e del rapporto tra
Federico II e il territorio dell’Italia peninsulare. L’assistenza tecnica fornita al progetto ha
portato in primo luogo all’acquisizione di elementi conoscitivi sul contesto turistico,
storico e culturale, alla definizione delle infrastrutture di cui è dotato il territorio, al censimento delle istituzioni già coinvolte e di quelle potenzialmente interessate alla realizzazione del percorso. Si è concretizzata poi nella stipulazione di cinque contratti
d’incarico con altrettanti esperti dell’epoca federiciana, ognuno per le seguenti aree di
consulenza: pianificazione territoriale, antropologia e storia medievale del ciclo federiciano, marketing del turismo culturale, tradizioni storiche, studi su Federico II.
Gli studi prodotti hanno mirato ad un analisi puntuale del territorio, e hanno messo in
rilievo le specificità territoriali in qualche modo legate alla figura dell’imperatore, collegando i luoghi che hanno visto le vicende della vita di Federico II nelle regioni Basilicata e Puglia in un itinerario ideale nell’ambito del quale sono state ipotizzate attività
promozionali legate ad un’offerta turistica strutturata intorno alla figura di Federico II.
136
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
E’ stata presa in esame la figura dell’imperatore inserendola nel contesto storico e geografico in cui ha vissuto, analizzando, oltre alle vicende storiche, i resti architettonici
delle costruzioni ad esse legate, mettendo in luce usi e costumi della vita quotidiana
dell’epoca, tradizioni locali, manifestazioni folcloristiche che hanno le loro origini in tale
periodo e ipotizzando varie attività di marketing turistico locale con il coinvolgimento
degli operatori turistici.
Con l’acquisizione di tale materiale è stata predisposta, a cura dell’APT della Basilicata,
una guida relativa a tali località ed è stata ipotizzata la stesura di un Atlante degli stessi
luoghi . Tale materiale ha costituito inoltre la base per la progettazione di un STL incentrato intorno alla figura dell’imperatore e comprendente le località ad esso legate
Si è svolta anche attività di assistenza tecnica alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza
(ex Obiettivo 1), esplicitatasi in forma di consulenze, studi, ricerche e indagini conoscitive finalizzate alla definizione, messa a punto e implementazione di modelli metodologico – operativi per l’individuazione ottimale dei Sistemi Turistici Locali previsti dalla
Legge 135/2001. E’ stata finanziata al riguardo una ricerca relativa alla regione Campania, una alla regione Siciliana ed è stata supportata la regione Puglia nell’espletamento
della gara per l’affidamento di tale attività di ricerca nella regione
Lo studio relativo alla regione Campania è costituito da una ricerca degli indicatori e
dei parametri necessari all’individuazione di metodologie e strumenti per la valutazione del livello di “turisticita’“ di un ambito territoriale che ha portato alla definizione
di un modello statistico-socio-economico, utile all’individuazione e classificazione delle
diverse tipologie di modelli di sistemi turistici locali. E’ stato altresì elaborato un sistema di monitoraggio e controllo della qualità, finalizzato alla verifica del mantenimento nel tempo delle caratteristiche di turisticita’ richieste.
La ricerca relativa alla regione Siciliana, fondata su indagini analitiche sul territorio,
parte dall’analisi dei possibili strumenti di programmazione concertata, verificando il livello di aggregazione degli organismi presenti nel territorio regionale e definisce il modello socio-economico di individuazione dei Sistemi Turistico Locali e le azioni necessarie
all’accompagnamento dei soggetti protagonisti degli interventi programmati.
Tutti gli studi ed analisi realizzati, raccolti anche in pubblicazioni a cura del Dipartimento, costituiscono materiale necessario alla pianificazione e programmazione delle
politiche turistiche regionali. La loro diffusione potrà favorire la circolazione delle informazioni e dei risultati di tale attività nel suo complesso e costituire un utile supporto
agli amministratori locali.
Con il progetto di cui alla mis. II.2 sono state realizzate attività miranti alla qualificazione
professionale del personale delle amministrazioni regionali e degli enti locali che operano nel settore turistico.
La finalità di questo progetto è stata di assistere le Amministrazioni competenti, nei
modi più opportuni e da esse condivisi, nell’attività di individuazione, riconoscimento
e mantenimento dei Sistemi Turistici Locali (STL) e favorire la qualificazione professionale dei soggetti a vario titolo coinvolti nelle varie fasi di individuazione, organizzazione, promozione, riconoscimento, istituzionalizzazione, pianificazione, controllo
qualità, gestione strategica e monitoraggio dei STL, attraverso percorsi formativi integrati (seminari, laboratori, studio di casi, scambi di esperienze ecc.).
Si è proceduto tramite un’analisi condotta in ognuna delle Regioni Ob. 1, condensata in
singole monografie regionali, raccogliendo la documentazione disponibile e svolgendo
interviste con i responsabili del settore.
Dopo aver realizzato una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territorio
delle Regioni Obiettivo 1, oltre che di eventuali esperienze di eccellenza simili realizzate
in altri paesi Comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivo dello sviluppo territoriale, economico e di valorizzazione delle potenzialità turistiche, si è proceduto alla diffusione dei principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminari
formativi ed informativi tesi a favorire la diffusione di buone pratiche fra operatori del
turismo locale e amministratori coinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazione turistica.
I risultati dell’attività sono stati raccolti in una pubblicazione di sintesi.
137
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
Inoltre, sempre nello stesso periodo 2000/2006 il Dipartimento, in collaborazione con
il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero del Lavoro, ha gestito progetti di
formazione “on the job”, indirizzati a non occupati delle Regioni ex Obiettivo 1. Con detti
progetti, finanziati a valere sulle risorse del PON Sviluppo imprenditoriale locale, sono
stati realizzati circa 2000 stages presso imprese turistiche, sia del Meridione, sia anche
in mobilità nel Nord Italia ed all’estero (soprattutto Russia).
Il Dipartimento ha poi partecipato fin dall’inizio ai lavori relativi alla programmazione
2007/2013 delle risorse finanziarie comunitarie e nazionali da destinare alle politiche di
sviluppo regionali ed ha quindi contribuito, per quanto di competenza, alla redazione del
Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007/2013, che definisce le finalità ed i programmi
di tali politiche, orientando ancora per i prossimi sei anni l’utilizzo sia dei Fondi strutturali comunitari, sia delle risorse finanziarie nazionali del Fondo aree sottoutilizzate
(FAS), sia di altri fondi nazionali, normalmente destinati attraverso delibere CIPE.
Nell’ambito del citato QSN è stato fra l’altro previsto un apposito Programma interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” che prevede una strategia integrata di
valorizzazione turistica e di messa a rete di specifici territori (Poli) dotati di particolari
attrattori culturali e naturali.
Il Dipartimento ha quindi anche partecipato attivamente alla fase di redazione del Programma operativo interregionale cofinanziato dai Fondi strutturali (POIN), che si è
svolta per tutto l’arco del 2007 ed è stata molto laboriosa.
Il programma (POIN), che opera con il cofinanziamento dei Fondi strutturali per le quattro regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) è accompagnato da un
programma gemello, avente una strategia unitaria e stessi obiettivi e linee di intervento, che opera su fondi esclusivamente nazionali (FAS) per le otto Regioni dell’aggregato Mezzogiorno.
La governance dei due programmi gemelli è molto articolata, poiché prevede l’intervento di tre Amministrazioni centrali (il Dipartimento, il Ministero per i Beni e le Attività
culturali, il Ministero dell’Ambiente) e di otto Amministrazioni regionali.
L’intervento finanziario complessivo del POIN (programma con cofinanziamento comunitario) è di circa 1.031 milioni di euro per tutto il periodo fino al 2013; l’intervento finanziario del PAIN (finanziato con fondi FAS) è al momento definito in circa 882 milioni
di euro.
Il Programma POIN si articola in due assi principali ed un terzo asse destinato all’assistenza tecnica. Ogni asse si articola a sua volta in obiettivi specifici, obiettivi operativi
e linee di intervento.
In particolare, l’Asse I è orientato alla “Valorizzazione ed integrazione su scala interregionale dei Poli e degli attrattori culturali, naturali e paesaggistici in essi localizzati” mentre l’Asse II è finalizzato alla “Competitività delle imprese del settore turistico, culturale ed
ambientale e promozione dell’offerta delle Regioni Convergenza”.
Le linee di intervento che dovranno vedere un ruolo attivo di questo Dipartimento possono essere riassunte come di seguito:
- attività di promozione internazionale e di costruzione del prodotto turistico meridionale;
- supporto per la creazione ed il rafforzamento della rete dei poli turistici;
- realizzazione di progetti pilota su scala interregionale per la gestione di sistemi turistici integrati;
- definizione di linee guida per l’adeguamento della qualità dei servizi turistici, ivi compresa la classificazione alberghiera;
- diffusione di buone pratiche con specifico riferimento anche alle migliori tecniche di
destination management;
- sostegno all’innovazione ed alla qualificazione delle imprese turistiche.
138
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILI
E L’IMMIGRAZIONE - DIREZIONE CENTRALE
PER L’AMMINISTRAZIONE DEL FONDO EDIFICI
DI CULTO: FONDO EDIFICI DI CULTO
Il Fondo Edifici di Culto (F.E.C.), istituito dalla legge 20 maggio 1985, n.
222, attuativa dell’Accordo del 1984 tra la Repubblica Italiana e la Santa
Sede, ha come finalità la conservazione, la manutenzione e la tutela del
proprio patrimonio, costituito principalmente da edifici di culto di grandissimo pregio storico,artistico,religioso e culturale,e dalle opere d’arte
ivi custodite. Nel patrimonio del F.E.C. sono confluiti i patrimoni del
Fondo per il Culto e del Fondo di beneficenza e religione nella città di
Roma, nonché delle altre Aziende speciali di culto, organismi istituiti
con le diverse leggi eversive della seconda metà dell’800. Il F.E.C. ha
quale rappresentante giuridico il Ministro dell’Interno ed è amministrato per mezzo del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione
– Direzione Centrale per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto.
Tra gli oltre 700 edifici sacri se ne citano alcuni, universalmente conosciuti per l’alto rilievo storico-artistico:la Basilica di Santa Croce,S. Maria
Novella e S. Marco a Firenze; S. Maria in Aracoeli, S. Maria del Popolo, S.
Maria della Vittoria, S. Ignazio, S. Francesca Romana, S. Maria Sopra Minerva, S. Andrea della Valle, la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio
a Roma; l’Abbazia di Farfa a Fara Sabina e quella di Praglia a Teolo; S.
Chiara con annesso Monastero, S. Domenico Maggiore e S. Gregorio Armeno a Napoli; la Chiesa del Gesù-Casa Professa e S. Maria dell’Ammiraglio o della Martorana a Palermo; S. Domenico, S. Maria dei Servi e la
Chiesa del Corpus Domini a Bologna. Michelangelo, Guido Reni, Paolo
Veneziano, Caravaggio, Gian Lorenzo Bernini, Domenico Antonio Vaccaro, Cavalier d’Arpino,Tiziano, Bernardino Luini, Francesco Francia sono
alcuni degli autori più illustri e rappresentativi dei più grandi capolavori
della storia dell’arte internazionale, le cui opere sono conservate nelle
chiese del Fondo Edifici di Culto. Insieme alle chiese, il Fondo annovera
nel suo patrimonio importanti aree museali, la cui gestione è assicurata dal Ministero nell’interesse della cultura. Tra queste le “Case Romane” sottostanti la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio a Roma:
un sontuoso luogo archeologico consistente in una domus romana
unica per la sua ricchezza e conservazione; il Museo dell’Opera di S.
Chiara e l’adiacente chiostro maiolicato nell’omonimo Monastero campano, e la Sala degli arredi sacri all’interno della Basilica di S. Domenico
Maggiore a Napoli. Inoltre, va ricordato che il Fondo è proprietario di
beni di altra natura, tra i quali spicca per la sua particolarità la Foresta
di Tarvisio, un’estensione di circa 23.000 ettari all’interno della Provincia di Udine, confinante con la Slovenia e l’Austria: un’area naturale incontaminata che si presenta ancora in tutta la sua integrità e
particolarmente apprezzata per la presenza di rari esemplari di flora e
fauna. Il Fondo Edifici di Culto annovera tra i suoi beni anche un interessante fondo librario antico, custodito nella Biblioteca della Direzione
Centrale e costituito da circa 400 volumi editi dall’anno 1552. Le edizioni
di grande pregio storico ed artistico, per le splendide illustrazioni eseguite con incisioni xilografiche e calcografiche, riguardano non solo
opere giuridiche ma anche classici della letteratura. Annualmente il
Fondo finanzia interventi di restauro e conservazione per circa 6 milioni di euro, ed attua azioni di conoscenza e di valorizzazione del proprio patrimonio attraverso eventi culturali di notevole rilevanza artistica
quali, in particolare, mostre e pubblicazioni.
139
REGIONE BASILICATA
DIPARTIMENTO FORMAZIONE LAVORO CULTURA
E SPORT UFFICIO CULTURA
La Regione Basilicata, che fonda su quattro leggi la disciplina
del settore cultura, promuove lo sviluppo civile della comunità
regionale attraverso la creazione di un sistema di opportunità
e di servizi educativi culturali, accessibili a tutti i cittadini diffusi
nelle diverse aree del territorio regionale e pertanto realizza e
sostiene:
a) attività e manifestazioni volte alla produzione e diffusione
della cultura;
b) progetti ed interventi di educazione permanente e ricorrente;
c) esperienze educative extrascolastiche o inerenti al rapporto
scuola-territorio;
d) attività didattiche e formative non finalizzate al conseguimento di titolo di studio o di qualifiche professionali;
e) iniziative dirette al recupero e alla valorizzazione delle risorse e delle tradizioni culturali locali;
f) progetti di intervento socio educativo concernenti situazioni
particolari di deprivazione sociale e culturale;
g) corsi, convegni, conferenze, stages, laboratori, seminari, congressi, celebrazioni, laboratori;
h) mostre, rassegne, manifestazioni espositive;
i) scambi culturali e iniziative di cooperazione culturale;
l) ricerche, pubblicazioni, produzioni di programmi ad ampia
diffusione;
m) iniziative di fruizione di archivi e biblioteche;
n) ogni ulteriore iniziativa coerente con gli obiettivi della presente legge ed esente da scopi di lucro. (Legge Regionale 1
giugno 1988, n. 22 Norme per la programmazione e lo sviluppo delle attività educative e culturali sul territorio regionale)
I servizi di pubblica lettura e gli interventi di educazione permanente sono, invece, regolati dalla Legge regionale n. 37 del 21
maggio 1980 con cui la Basilicata promuove lo sviluppo delle
biblioteche di enti locali e di interesse locale di competenza
della Regione e ne coordina l’attività nell’ambito della programmazione culturale regionale, in attuazione di quanto disposto dagli articoli 47 e 49 del DPR 24 luglio 1977, n.616.
Una più recente norma, la L.R. n. 15 del 31 luglio 2006, disciplina
la Salvaguardia e promozione della cultura musicale, bandistica
e corale della Basilicata mentre la valorizzazione del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche storicamente presenti nel territorio è affidata alla L.R. 3 novembre 1998, n. 40 (e
successive modifiche) Norme per la promozione e tutela delle
comunità arbereshe in Basilicata.
Il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura, Sport e, nello specifico, l’Ufficio Cultura, è la struttura dell’Ente Regione a cui la
succitata legislazione regionale assegna specifiche competenze
in ambito culturale, con funzioni ed attività finalizzate a:
- Promuovere e sostenere il mondo dell’associazionismo culturale, le attività culturali sul territorio, i settori dello spettacolo dal vivo e del cinema;
- Stabilire relazioni istituzionali con i Ministeri di competenza,
140
Regione Basilicata
le Soprintendenze, le Province e i Comuni e azioni di partenariato e negoziali per lo
sviluppo/sostegno di progetti a forte valenza culturale;
- Sostenere la rete del sistema delle biblioteche e del servizio di pubblica lettura;
- Progettare e offrire sostegno alla creazione di reti telematiche e multimediali del sistema dei Beni Culturali;
- Progettare e coordinare iniziative di programmi tematici, manifestazioni promozionali in raccordo con istituzioni e realtà private del territorio.
L’impegno della Regione nel delicato e sempre più rilevante settore della cultura si è
decisamente rafforzato ad esito dell’incarico ricevuto di coordinare nella legislatura corrente a livello nazionale i lavori della VI Commissione Beni e Attività Culturali della Conferenza delle Regioni con l’attivazione di due momenti di lavoro: uno tecnico-istruttorio
ed uno politico. Nell’ambito di questa attività si svolgono non solo continui e sistematici incontri e confronti su tematiche riguardanti i settori dei beni culturali, del cinema
e dello spettacolo dal vivo ma si sono avviati interessanti progetti tra cui val la pena di
citare quello interregionale denominato: “La realizzazione di Osservatori regionali e la
collaborazione con l’Osservatorio Nazionale nel settore delle politiche per lo spettacolo”
nato dall’esigenza di conoscere il settore relativo allo spettacolo dal vivo e del cinema
da parte delle amministrazioni regionali, stanti le trasformazioni in atto e il progressivo accrescimento del ruolo delle regioni stesse. Il progetto che vede la partecipazione
di ben 19 tra Regioni e Province autonome mira ad elaborare un’impostazione metodologica per la definizione dei sistemi di rilevazione dei dati quantitativi riferiti allo
spettacolo dal vivo e al cinema ed è affidato per la parte scientifica alle Regioni Emilia
Romagna e Piemonte e per la parte gestionale alla Regione Basilicata. Di recente l’esigenza di adeguare la normativa in vigore da circa trent’anni ha sollecitato una profonda
riflessione sui temi dei beni e delle attività culturali che ha coinvolto il territorio e si è
articolata in momenti di incontro e confronto con le istituzioni statali, con il mondo accademico e con l’associazionismo culturale. La proposta di legge che ne è scaturita e
che sta per essere presentata all’esame della Giunta regionale disciplina i diversi settori dei Beni Culturali (Musei, biblioteche, archivi) e dello Spettacolo e si caratterizza
per la scelta di principi ispirati alla collaborazione ed alla promozione di ogni intesa
utile con lo Stato, con gli altri Enti Locali, con altri istituti pubblici di settore e con gli
operatori privati. Gli strumenti attraverso cui la proposta di legge intende promuovere
una rinnovata politica culturale regionale sono, dunque, espressione di un agire dell’intera comunità lucana. La Regione, infatti, intende individuare nella programmazione
pluriennale integrata - frutto di adeguate forme di consultazione, informazione e coordinamento anche con le istituzioni universitarie, di ricerca e di cultura - lo strumento
primario di intervento per le attivazioni delle proprie azioni in campo culturale. All’insegna di una vigorosa azione aggregatrice di realtà, spesso frantumate e contrapposte,
si vuole, poi, lavorare per la promozione di sistemi regionali integrati di istituti e luoghi
della cultura, di biblioteche, di archivi e di musei per accrescerne la qualità dei servizi e
delle attività offerte. La promozione dell’aggregazione territoriale trova la sua forma
migliore di realizzazione nelle “reti” che si vorrebbe
costituissero la trama di un sistema attraverso cui
gli enti pubblici ed i privati attuano la cooperazione
e l’integrazione dell’offerta culturale, la qualificazione e lo sviluppo dei servizi, la salvaguardia, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale
dei propri territori e dei rispettivi ambiti tematici.
Nella scia di queste direttrici di marcia che il settore
cultura ha scelto di percorrere si collocano alcune
scelte progettuali che hanno dato vita a significativi
eventi.
Le due edizioni, con la terza che si prospetta ancor
più rilevante per contenuti e manifestazioni di carattere internazionale, della rassegna L’autunno profuma di libri organizzata nell’ambito di Ottobre
piovono libri. Nello splendido scenario del castello fe- L’autunno profuma di libri.
dericiano di Lagopesole per più giorni si incontrano Castello di Lagopesole ottobre 2008
141
Regione Basilicata
e celebrano una sorta di festa del libro e per il libro, giovani e anziani lettori, musicisti,
poeti, artisti, editori e tutti coloro che in qualche modo sono interessati ai libri e alla lettura.
L’avvio di una collana editoriale relativa alla pubblicazione di
fonti archivistiche per la storia dell’agricoltura della Basilicata
che ha visto, in occasione della recente XI Settimana della
Cultura, la presentazione di un primo interessante e considerevole volume contenente l’inventario dell’archivio dell’antica ed importante famiglia Battifarano di Nova Siri che
da secoli conduce una fiorente attività agricola ed a cui sono
appartenuti personaggi di rilievo per la storia della Basilicata. La scelta di dar corso ad un attività editoriale di questo
genere nasce proprio da una positiva esperienza di felice collaborazione tra un Istituto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza Archivistica per la Basilicata,
che ha curato i lavori di riordinamento ed inventariazione di
un archivio d’interesse storico, la Regione Basilicata, che a sue spese lo ha pubblicato,
ed un privato, la famiglia Battifarano, che non solo ha mostrato una grande disponibilità
nel mettere a disposizione della comunità le sue carte ma ha contribuito alla promozione dell’evento culturale con una particolare sensibilità.
Il primo Festival delle lingue di minoranza e delle
culture migranti organizzato dai 5 comuni di lingua arbereshe - San Paolo Albanese, (capofila),
Maschito, Ginestra, Barile e San Costantino Albanese - ha visto, per la prima volta, interloquire
tra loro gli amministratori di enti locali e regionali, rappresentanti del Governo, operatori linguistici, Istituzioni scolastiche e di ricerca
didattica e pedagogica, Università, associazioni
culturali, biblioteche pubbliche, etc.
Festival delle lingue di minoranza e delle
culture migranti 27-29 novembre 2008
Accanto agli eventi che hanno aperto nuove
piste di lavoro, caratterizzate da un’elevata tensione all’agire d’intesa e alla costruzione
di sistemi culturali destinati a consolidarsi nel tempo, sono in atto ulteriori progetti alcuni dei quali già in fase di attuazione.
La valorizzazione del patrimonio cinematografico, bibliografico ed archivistico della Cineteca Lucana. Un progetto intorno a cui si stanno lavorando da alcuni mesi diverse
strutture della Regione, d’intesa con alcune strutture dell’Amministrazione Centrale
dello Stato e i soggetti privati che detengono un’ingente mole di materiale documentale di grandissimo pregio artistico e storico.
La realizzazione di un centro studi e documentazione sull’agricoltura lucana che prende
le mosse dagli interventi di recupero e schedatura informatizzata, avviati da alcuni anni
dalla Soprintendenza Archivistica per la Basilicata e dalla Regione, sulle carte prodotte
dall’Ente di Riforma Fondiaria, poi ESAB e infine ALSIA (che attualmente detiene l’intero patrimonio). Il progetto proposto alle confinati regioni Puglia e Molise, che insieme
alla Basilicata costituivano i territori di competenza dell’originario Ente di Riforma Fondiaria, ha raccolto dichiarazioni d’interesse alla sua attuazione.
L’adesione, in attuale corso di formalizzazione, ad alcuni progetti proposti alla Regione
Basilicata dalla Direzione Generale degli archivi e riguardanti il patrimonio musicale,
gli archivi d’impresa e dell’emigrazione.
Nel campo, infine, del sostegno alla promozione della cultura cinematografica si segnala il festival Basilicatacinema, di cui tra qualche giorno si avrà la presentazione della
prima edizione, nato ad esito di un’azione aggregatrice che ha messo insieme, senza peraltro snaturare le identità di ciascuna, sei diversi festival che già da anni si organizzavano in diverse località del territorio lucano.
142
PROVINCIA DI MATERA: ASSESSORATO
ALLA CULTURA
PRESENTAZIONE DELL’ENTE
La Cultura è davvero il patrimonio su cui giocare il futuro dell’Italia, è necessario conferire al settore quelle risorse operative
ed economiche che consentano di dare prospettive ai molti giovani ed operatori che hanno investito buona parte della loro
vita e del loro entusiasmo. Il settore può, infatti, offrire una redditività altissima a tutta la collettività e migliorare la qualità
della vita ed i valori su cui essa si fonda. Un obiettivo importante, dall’elevato valore aggiunto per il territorio nazionale e
locale, che il progetto “Cultura a porte aperte” intende promuovere e valorizzare in maniera capillare. Perché, se è vero che
la cultura genera conoscenza e quindi produce innovazione, è
anche dimostrato che il suo valore comunicativo ha il potere di
definire l’identità e il valore di un territorio. Dunque, ritengo indispensabile, al fine della rimessa in moto dell’economia nazionale e mondiale, cominciare a riconsiderare l’immagine della
cultura, non solo nella sua veste di servizio ai cittadini, ma in
qualità di fattore di attrazione turistica in grado di generare ricadute economiche per tutti i territori.
In quest’ottica, l’assessorato alla Cultura, allo Sport e alle Politiche Sociali della Provincia di Matera ha realizzato, soprattutto
nel corso di quest’ultimo mandato 2004-2009, numerosi progetti, avviando e concretizzando percorsi che hanno generato
nuove e interessanti prospettive. I punti essenziali su cui l’attività si è concentrata hanno riguardato la costituzione di una
rete tra gli operatori culturali e la visibilità del sistema cultura
del territorio della provincia di Matera, concentrando ogni
sforzo per dare efficacia alle azioni di sostegno sia sul piano organizzativo che finanziario. Nel tentativo di perseguire tali finalità, sono stati consolidati rapporti per una stabile
collaborazione programmatica e operativa, sia sotto forma di
specifiche convenzioni, che di erogazioni di contributi sulla base
di progetti discussi e condivisi con le Associazioni ed altri organismi Culturali presenti sul territorio.
Tale rete di rapporti ha consentito di realizzare gran parte dei
programmi previsti nei vari Settori (concerti – rappresentazioni
teatrali – mostre d’arte e fotografiche – presentazione libri –
convegni – festival tematici – spettacoli dal vivo) che sono stati
attuati in varie sedi sia nella città di Matera che nei 30 comuni
costituenti la Provincia di Matera. L’assessorato alla Cultura
della Provincia di Matera ha riconosciuto la validità di molte
delle attività culturali promosse dai vari organismi operanti sul
territorio, concedendo il proprio patrocinio, e per quelle attività
meritevoli anche un contributo economico. Nell’ottica, però, di
superare l’empasse della distribuzione a pioggia delle risorse
finanziarie e della frammentazione delle attività culturali, e al
fine di anteporre l’azione di una regia per mettere a sistema
tutte le attività culturali, ottimizzando così la resa produttiva
delle risorse finanziare a disposizione, l’assessorato alla Cultura
dal 2008 ha apportato una importante novità: l’istituzione del
“Piano Culturale della Provincia di Matera” che definisce a inizio anno il progetto culturale annuale della Provincia di Matera.
143
Provincia di Matera
Ma l’Ente, a seguito della sottoscrizione del Patto per le Attività Culturali di Spettacolo
tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le Regioni, le Province Autonome, le Province ed i Comuni, già dal 2007 ha avviato “UnoTrentUno”,progetto che ha concorso
alla promozione e alla organizzazione delle attività culturali e delle produzioni artistiche che avvengono nell’ambito del territorio della provincia di Matera. Unotrentuno è
nato dalla consapevolezza dell’importanza che assume la condivisione del progetto globale della cultura di una intera provincia, nel suo insieme, con tutti gli attori protagonisti: comunità locali, associazioni e talenti. Quei talenti che, non riuscendo ad emergere
nel contesto locale, necessitano del sostegno delle istituzioni perché possano anche diventare ambasciatori di una ritrovata lucanità. Il calendario UnoTrentuno è da considerarsi come il risultato del coordinamento tra i 31 comuni del Materano. Una intesa
strategica rispetto allo sviluppo di una piattaforma culturale locale in grado di “lanciare” iniziative di qualità e in sinergia tra loro. Cinema, musica, teatro, festival interdisciplinari per artisti e spettacoli dal vivo che hanno animato le nostre piazze nell’ottica
del rilancio di una politica culturale che sia, insieme, fucina di talenti e strumento di
promozione turistica. Unotrentuno ha così realizzato una offerta unica, ricca e interessante, in grado, per questo, di incrementare il turismo culturale del nostro territorio.
Una risposta, concreta e univoca, alla necessità di superare la soglia del 30%, a cui è
ferma la domanda del turismo culturale nella nostra provincia. E, così, la sperimentazione di UnoTrentuno nel 2007 ci ha permesso di individuare quei luoghi, che esprimendo il meglio della valenza culturale del nostro territorio, sono diventate le location
degli eventi di eccellenza che hanno guidato la nostra offerta unica.
Il progetto si è strutturato sulla diversificazione della offerta culturale e sulla valorizzazione della programmazione legata alla contemporaneità. Sono state coinvolte le associazioni culturali e gli artisti che da anni operano attivamente sul territorio e che
fanno promozione diretta di spettacoli dal vivo tenuti da compagnie teatrali, cori, orchestre, gruppi musicali e solisti, nati e cresciuti, sia anagraficamente che artisticamente, in questo territorio e che fanno ricerca artistica e produzioni di spettacoli di cui
sono autori o interpreti. Il progetto ha attivato per la prima volta una rete fra i vari organismi e artisti che operano nella provincia di Matera nel settore della cultura e dello
spettacolo contemporanei per valorizzarli in ambito interregionale per mezzo del confronto diretto con artisti di fama nazionale e internazionale.
Una intensa attività di riqualificazione del sistema Cultura, che la Provincia di Matera
ha inteso promuovere e sviluppare anche in risposta alle indicazioni provenienti dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali che, prima con la costituzione della Settimana
della Cultura, e oggi con il nuovo progetto “Cultura a porte aperte”, ha inteso dare nuove
linee guida per lo sviluppo di una Cultura che dialoga, innova e promuove sviluppo economico.
144
PROVINCIA DI POTENZA: ASSESSORATO
ALLA CULTURA
PRESENTAZIONE DELL’ENTE
La Provincia di Potenza pone al centro della propria azione culturale e formativa la Rete della Cultura, intesa come spazio fisico
e progettuale correlata sia ai differenti contenitori cittadini, sia
a quelli sparsi sul territorio della provincia, e organizzata in un
sistema di luoghi in grado di creare un tessuto reticolare attraverso il quale diffondere arte e cultura e di porsi anche come
nucleo propulsore di attività e di idee che contribuiscano ad una
penetrazione sempre più profonda e capillare della cultura sul
territorio provinciale.
Grande importanza riveste, pertanto, la valorizzazione dei luoghi dove l’arte può mostrare se stessa, ossia il Museo Archeologico, la Pinacoteca ed il Museo di Storia Naturale del Vulture.
Il Museo Archeologico, istituito nel 1901 per arginare il fenomeno della dispersione dell’enorme patrimonio archeologico
presente in regione, conserva ed espone reperti riferibili ad un
arco cronologico compreso tra la preistoria e la tarda età imperiale romana. I reperti, esposti secondo un criterio cronologico
e territoriale, conducono il visitatore a ricostruire l’evoluzione
culturale del territorio, analizzando il periodo storico della colonizzazione greca, le caratteristiche insediative delle genti indigene che abitavano la regione e la conquista romana della
Basilicata antica. Costituiscono il nucleo portante della collezione museale le terracotte architettoniche dei templi greci di
Metaponto, composte dal sistema sima-cassetta posto a coronamento della parte superiore dell’edificio sacro, il fregio in terracotta con decorazione a rilievo da Braida di Vaglio e il
modellino di tempio rinvenuto agli inizi del Novecento in una
stipe votiva di contrada Filera di Garaguso.
La Pinacoteca Provinciale, ospitata all’interno di uno dei padiglioni del manicomio provinciale, realizzato a cura della Deputazione Provinciale di Basilicata per far fronte all’esigenza di
ridurre la spesa a carico dei comuni per ricoveri dei malati
presso l’Ospedale psichiatrico di Aversa e progettato da dell’Ing.
Quaroni e dell’Arch. Piacentini nell’ambito del progetto “Ophelia”, ospita mostre di pittura e scultura di arte moderna e contemporanea, di artisti di illustrissimo pregio.
Il Museo di Storia Naturale del Vulture, ubicato nell’Abbazia di
San Michele a Monticchio Laghi, racconta, attraverso un percorso espositivo di notevole impatto e suggestione, la storia e
le particolarità del territorio, la geologia, la flora, la fauna, la natura vulcanica dei laghi, e le testimonianze archeologiche ed
antropologiche rinvenute presso il sito acheuleano antico del
Cimitero di Atella.
Progetti realizzati nel biennio 2007/2009
L’Assessorato alla Cultura ha dato vita, nel biennio 2007/2009,
a numerose iniziative culturali, tra le quali la mostra archeologica Frammenti di storia lucana. Torre di Satriano e l’area nordlucana, realizzata in collaborazione con la Scuola di Specializ-
145
Provincia di Potenza
zazione in Archeologia di Matera e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, nella quale sono stati esposti i risultati delle ultime ricerche archeologiche realizzate nell’area nord-lucana. L’attenzione all’archeologia da parte di codesto Assessorato è stata determinata dalla profonda convinzione che la Provincia di Potenza debba
costantemente porsi obiettivi di valorizzazione e di diffusione della conoscenza del ricchissimo patrimonio archeologico che si trova nel suo territorio, attraverso azioni che mirino, proprio con la valorizzazione e la diffusione, alla salvaguardia e alla tutela, oltre che
alla conoscenza, delle radici culturali che connotano il territorio lucano. Intimamente legata alla valorizzazione dei beni archeologici è stata la realizzazione del progetto /Pathos. La Letteratura Antica e l’invenzione delle emozioni, una iniziativa che ha mirato alla
diffusione di un patrimonio universale quale quello della letteratura greca e latina attraverso lezioni di illustri studiosi e docenti universitari. Inoltre di particolare interesse
è stato l’allestimento Il riposo delle Pietre erranti, dove sono state esposte le opere dell’artista Giuseppe Antonello Leone, che poste accanto ad opere antiche hanno acquisito una vera narrazione estetica.
La Pinacoteca ha ospitato numerose mostre di arte moderna e contemporanea, tra le
quali l’allestimento dedicato a Giacomo Di Chirico, il pittore di nascita venosina e di formazione napoletana, che ha svolto un ruolo importantissimo per l’evoluzione del linguaggio pittorico del secondo Ottocento, mostra che per la prima volta ha ricostruito,
secondo rigorosi criteri scientifici, la vicenda artistica del pittore lucano, attraverso opere
provenienti da varie parti del mondo e anche dalla collezione d’Errico di Palazzo San
Gervasio.
Inoltre il Museo e la Pinacoteca hanno ospitato mostre di arte contemporanea ed istallazioni scenografiche di significativi autori lucani, a ribadire la necessità che le Istituzioni
debbano creare le occasioni perché l’arte possa manifestarsi, possa trovare spazio ed
opportunità, possa rappresentare quella parte della coscienza problematica della società e della nostra individualità.
Nel territorio provinciale sono state organizzate numerose manifestazioni tra le quali
Intrecci e Parole Sonore, contraddistinte da incontri di letteratura, musica e poesia, danza,
rappresentazioni di teatro sperimentale, come lo spettacolo di teatro poetico del movimento Rami realizzato dalla compagnia toscana Sosta Palmizi, ambientate in luoghi
di particolare bellezza e suggestione come abbazie, conventi e palazzi storici.
Politiche territoriali future
La Provincia di Potenza si propone di continuare la propria opera di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale con l’organizzazione di mostre, visite guidate ed attività didattiche, con la compartecipazione a progetti di ricerca di alto profilo condotti con altri
Enti, con il potenziamento e la valorizzazione del ruolo della Scuola, per la funzione determinante che essa è chiamata a svolgere nella crescita e nello sviluppo culturale e
umano delle nuove generazioni, con la valorizzazione ed il sostegno all’interazione dei
differenti linguaggi artistici con le nuove tecnologie, con il supporto adeguato ad iniziative ed eventi che, per la loro intrinseca validità, possano rappresentare una effettiva
possibilità di promuovere, in modo incisivo e capillare, la diffusione dell’arte e della cultura, in special modo fra le generazioni più giovani e le fasce di pubblico con minori opportunità di fruizione. Si propone di continuare a porgere le basi per una fruizione
consapevole del patrimonio culturale al fine di alimentare la conoscenza e quindi l’opera
di tutela e valorizzazione e di diffondere l’apprendimento della storia e della cultura in
tutto il territorio provinciale.
146
UPI - UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA: COS’È
L’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA
L’UPI è l’Associazione che rappresenta tutte le Province d’Italia,
escluse le province autonome di Trento, Bolzano e Aosta .
Svolge compiti di valorizzazione, promozione, supporto tecnico
e politico in favore delle associate e promuove la tutela delle
istanze locali presso il Governo e il Parlamento .
L’UPI è parte della Conferenza Unificata e della Conferenza
Stato-Città e Autonomie locali, istituite presso il Governo, la
prima con funzioni consultive, di raccordo, di scambio dati in
tutti i casi in cui Regioni, Province, Comuni e Comunità montane debbano esprimersi su un medesimo oggetto; la seconda
per coordinare i rapporti tra Governo ed Enti locali.
L’UPI è inoltre interlocutore delle commissioni parlamentari di
Camera e Senato attraverso l’espressione di pareri sui principali
provvedimenti che riguardano gli Enti Locali.
Il Presidente dell’UPI è Fabio Melilli, Presidente della Provincia
di Rieti.
Le Province e la cultura
Le Province esercitano le competenze relative a musei e altri
beni culturali la cui gestione viene loro trasferita. Inoltre promuovono direttamente attività culturali, quali mostre, festival
teatrali, sagre dei prodotti tipici, spettacoli dal vivo, manifestazioni sportive, all’insegna delle tradizioni culturali, musicali,
teatrali e artistiche locali.
A questo scopo destinano in media ogni anno cospicue risorse,
attraverso cui si realizzano eventi ed appuntamenti il cui successo si è imposto a livello nazionale. Il più importante è il Festival delle Province, una manifestazione attraverso cui ogni
anno si realizzano decine di eventi e spettacoli dal vivo lungo
tutta la penisola, grazie al lavoro del Comitato Festival delle Province che rappresenta una vera e propria rete culturale nazionale costituita dalle Province italiane, accomunate dall’esigenza
di restituire valore alle diverse espressioni dei saperi, degli usi e
costumi, delle pratiche tradizionali che caratterizzano la quotidiana esistenza delle proprie comunità e dei rispettivi territori.
1
D. l.vo n. 196 del 30 giugno 2003.
Legge n. 5 del 29.01.1975 (istituzione del Ministero per i Beni Culturali
e Ambientali).
3
D.l.vo n. 368 del 20 ottobre 1998 (istituzione del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e definizione delle funzioni).
4
D.l.vo n. 42 del 22 gennaio 2004 pubblicato sulla G.U. n. 45 del 24 febbraio
2004.
2
147
ANCI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI
ITALIANI
L'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani - ANCI è un’associazione senza scopo di lucro.
Costituisce il sistema della rappresentanza di Comuni, Città Metropolitane ed enti di derivazione comunale.
Persegue i propri scopi ispirandosi a valori di autonomia, indipendenza e rappresentatività. In essa trovano sede e rappresentanza i principi di pari dignità e pluralismo espressione delle
assemblee elettive locali.
In particolare:
- rappresenta i comuni, le città metropolitane e gli enti di derivazione comunale dinanzi a istituzioni e organismi internazionali e dell’Unione Europea, Comitato delle Regioni,
Parlamento della Repubblica, Governo, Regioni, organi della
Pubblica Amministrazione e a ogni altro soggetto, di rilievo
istituzionale, che eserciti funzioni di interesse locale;
- ne promuove lo sviluppo e la crescita;
- ne tutela e rappresenta gli interessi, anche nei rapporti con le
altre istituzioni e amministrazioni, con le organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali nazionali, comunitarie
ed internazionali. In particolare, tiene stabili rapporti politici e
istituzionali con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, con
l’UPI, con l’UNCEM, e con le altre organizzazioni che si occupino di questioni d’interesse del sistema delle autonomie;
- designa i rappresentanti delle Città metropolitane e dei Comuni italiani in seno alla Conferenza Stato-Città – Autonomie
Locali, alla Conferenza Unificata, nella Commissione parlamentare per le questioni regionali, nell’Agenzia Autonoma per
la gestione dell’Albo dei segretari comunali e provinciali, in
ogni altro organismo, di qualsiasi natura, in cui sia prevista la
rappresentanza di Comuni e Città metropolitane o di altri enti
aderenti all’Associazione;
- cura la raccolta, analisi e diffusione dei dati e delle informazioni riguardanti le Città metropolitane, i Comuni italiani e gli
enti di derivazione comunale; riceve dai Comuni e dalla Pubblica Amministrazione centrale e periferica tutti i dati e le informazioni per la gestione e della cura degli archivi pubblici;
- svolge attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di
servizi nell’interesse e nei confronti dei Comuni italiani singoli o associati e delle Città metropolitane e degli enti soci;
- promuove e diffonde, a tutti i livelli, la coscienza dei valori
della sussidiarietà, dell’autonomia, del decentramento.
Per elevare il livello di rappresentatività ed al fine di realizzare un
pieno coinvolgimento di tutte le peculiarità territoriali, l’ANCI
promuove, sostiene e valorizza associazioni di Comuni o di enti di
derivazione comunale che fondano il loro spirito associativo su
temi specifici connessi a questioni di interesse locale. Inoltre, direttamente o tramite proprie strutture e/o enti, può tra l’altro:
- promuovere lo studio di problemi che interessino gli associati;
- intervenire con propri rappresentanti in ogni sede nella quale
si discutano o si amministrino interessi delle istituzioni locali
rappresentate;
- prestare informazione, consulenza ed assistenza agli associati,
direttamente o mediante altri soggetti;
148
ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani
- partecipare nei modi previsti dalla legge alla contrattazione collettiva di lavoro per il
personale degli Enti;
- aprire uffici di rappresentanza in altri Paesi o Unioni di Stati;
- promuovere e incoraggiare iniziative per l'educazione civica dei cittadini e per diffondere la conoscenza delle istituzioni locali;
- studiare e proporre l'adozione di misure per sollecitare la partecipazione dei cittadini
alla vita delle autonomie locali;
- promuovere e coordinare, in via esclusiva, le relazioni internazionali e le attività di cooperazione allo sviluppo, nello spirito di solidarietà fra i governi locali;
- ricevere e gestire finanziamenti, pubblici e privati;
- promuovere, coordinare, gestire programmi comunitari, nazionali e regionali;
- gestire, per conto delle medesime autorità, progetti e programmi di diversa natura.
In Basilicata
L’ANCI BASILICATA ASSOCIAZIONE REGIONALE DEI COMUNI LUCANI
L’ANCI Basilicata, in base alle previsioni del suo Statuto, costituisce il sistema di rappresentanza dei Comuni, ne promuove lo sviluppo e la crescita, ne tutela e rappresenta gli interessi, anche nei rapporti con le altre istituzioni e amministrazioni. Svolge
attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di servizi nell’interesse e nei
confronti dei Comuni lucani, promuove lo studio di problemi che interessino agli associati, presta informazione, consulenza ed assistenza agli associati, direttamente o
mediante altri soggetti, riceve e gestisce finanziamenti, pubblici e privati, gestisce
progetti e programmi di diversa natura.
L’ANCI Basilicata, in particolare, cura la soluzione di tutti i problemi che investono i Comuni, intraprendendo altresì tutte le iniziative di ricerca, di studio, di divulgazione che
consentano di stimolare e promuovere lo sviluppo delle attività dell’Ente comune,
nel quadro della valorizzazione complessiva delle autonomie locali. ANCI Basilicata
(Associazione Regionale Comuni lucani) è la rappresentanza istituzionale dei Comuni
lucani.
In particolare fra i propri compiti, l’ANCI Basilicata promuove lo studio e l’approfondimento di problemi che interessano i Comuni e orienta la propria sensibilità a cogliere tendenze, mutamenti e nuove criticità su ogni materia riguardante la pubblica
amministrazione. Inoltre, l’ANCI Basilicata svolge una funzione di informazione diretta alle realtà locali da essa rappresentate al fine di una migliore applicazione della
normativa nazionale vigente anche in materie ambientali e che è il soggetto più
adatto ad attivare politiche di sensibilizzazione, coinvolgimento e divulgazione di informazioni nei Comuni da essa rappresentati.
149
INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE
PER L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
E LO SVILUPPO D’IMPRESA SPA
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e
lo sviluppo d’impresa, è una società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ed agisce su mandato del
Governo per sostenere la competitività del Paese, in particolare
del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono:
- favorire l’attrazione di investimenti esteri
- sostenere la crescita del sistema produttivo
- valorizzare le potenzialità dei territori.
Nell’ambito delle attività finalizzate allo sviluppo del territorio,
Invitalia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali e locali per accelerare la crescita economica del
Paese attraverso interventi mirati volti a:
- dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti hi-tech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca
e quello delle imprese
- realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per
ampliare l’offerta turistica
- migliorare la qualità degli investimenti pubblici.
In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire
e gestire politiche e strumenti di valorizzazione del turismo e dei
beni e attività culturali, nonchè il processo di riqualificazione e di
rafforzamento dell’offerta turistica e artistico-culturale, al fine
di incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio.
PROGETTI REALIZZATI E CASE HISTORY
Progetto pilota strategico “Poli museali di eccellenza
nel Mezzogiorno”
I musei e le aree archeologiche dell’Italia meridionale rappresentano uno dei più grandi patrimoni culturali esistenti. Per questo, il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha avviato il programma
operativo “Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, che punta
a riqualificare l’offerta museale del Mezzogiorno. Il progetto affidato a Invitalia mira a organizzare alcuni attrattori culturali, già dotati - o potenzialmente dotati - di flussi significativi di visitatori,
come“poli museali di eccellenza”dotati dei più innovativi standard
di servizio per adeguare l’offerta dei beni culturali del Mezzogiorno
ai modelli internazionali di eccellenza.
Il progetto “Poli museali” promuove le eccellenze, intese sia come
valore in sé sia come discontinuità e innovazione gestionale, con
l’obiettivo di integrare l’offerta territoriale dei musei, avviare un
processo di riqualificazione di aree urbane prossime agli attrattori culturali e promuovere lo sviluppo della filiera turistica nel
territorio e nel Mezzogiorno.
La valorizzazione dell’offerta museale deve puntare al miglioramento delle funzioni tipiche (organizzazione di mostre, catalo-
150
INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa spa
gazione e conservazione delle raccolte, ricerca e studio, esposizione delle collezioni) e all’adeguamento dei servizi aggiuntivi (offerta di visite guidate, gestione di punti vendita, servizi di ristorazione, iniziative promozionali), nonché alla stretta integrazione tra
patrimonio museale e territorio.
In conclusione, il progetto intende elevare la qualità della tecnologia dell’offerta per
migliorare la fruizione del bene culturale “museo” e ottenere benefici in termini di aumento dei visitatori e di incremento della domanda di servizi a maggiore valore aggiunto, contribuendo in tal modo a rendere i musei mete turistiche caratteristiche e
caratterizzanti il territorio.
Le regioni interessate dal programma sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In ciascuna di esse il MiBAC, attraverso le Direzioni regionali per i beni culturali e il paesaggio, ha individuato i musei e le aree archeologiche
che per caratteri intrinseci e potenzialità di sviluppo turistico possono diventare “poli
museali di eccellenza”. Le candidature sono esaminate dal Comitato Scientifico e di Alta
sorveglianza, composto da rappresentanti del MiBAC, del DPS e di Invitalia.
Nel marzo 2009 si è conclusa l’Analisi di prefattibilità sui primi 8 poli selezionati: L’Aquila,
Melfi-Venosa, Napoli, Palermo, Sassari-Porto Torres, Sepino, Sibari e Taranto.
Si prevede di estendere il Progetto a ulteriori candidature che saranno individuate in
una seconda fase.
La costruzione delle ipotesi di Polo ha riguardato 4 ambiti di tematiche:
- Patrimonio: valori intrinseci, aspetti museologici, edifici, qualità funzionale
- Turisticità ed Interrelazioni Territoriali: competitività turistica, interdipendenze socioeconomiche
- Urbanistica, Collegamenti e Trasporti: urbano/paesaggistico, dotazioni e funzionamento infrastrutture, “status” urbanistico delle strutture
- Gestione comparata: modelli di gestione contestualizzati all’ordinamento amministrativo e benchmarking sulla gestione.
Il progetto punta ad arrivare all’elaborazione dei progetti preliminari degli interventi
individuati.
Programma di investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree
sottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditoriali
Invitalia, su incarico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, svolge le attività di accompagnamento per l’attivazione, la realizzazione, il monitoraggio e la diffusione dei risultati riferiti al Programma del MiBAC di investimenti per la valorizzazione del
patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate. L’obiettivo delle attività di Invitalia è
quello di supportare l’Amministrazione centrale e quelle periferiche nella gestione degli
interventi oggetto del Programma che il MiBAC ha affidato a società esterne.
I progetti operativi in cui si articola il Programma, che riguardano il Molise, la Basilicata,
la Calabria, l’Abruzzo, la Sardegna, la Puglia, il Lazio e la Campania, sono complessivamente 28, di cui 23, dedicati prevalentemente all’ampliamento dei servizi e all’incremento della qualità dei beni, sono concentrati in Lazio e in Campania. I restanti 5
supportano il MiBAC nell’attività di promozione e comunicazione del patrimonio culturale, nella sicurezza e nella tutela degli insediamenti culturali, nel riordino della gestione informatizzata degli archivi presso gli istituti periferici del Ministero, nella
manutenzione delle aree archeologiche del Nord Ovest della Sardegna e della Gallura
Costiera e nel servizio di call center finalizzato a fornire informazioni sul patrimonio e
sulle attività culturali.
L’insieme di tali progetti è, nel complesso, finalizzato a garantire il raggiungimento dei
151
INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa spa
seguenti obiettivi:
1. rafforzamento delle capacità operative delle strutture territoriali del MiBAC
2. ampliamento dell’offerta di fruizione e dei relativi servizi collegati
3. “messa a valore” di competenze e capacità professionali altrimenti sottoutilizzate o
depauperate
4.valorizzazione del patrimonio culturale.
In Basilicata
Le attività del progetto pilota strategico “Poli museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”
realizzate in Basilicata hanno riguardato i seguenti musei/aree archeologiche:
- Area archeologica di Venosa
- Museo Archeologico Nazionale di Melfi
- Museo archeologico Nazionale di Venosa
In Basilicata, gli Istituti periferici del MiBAC coinvolti nel “Programma di investimenti
per la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate attraverso
specifici progetti imprenditoriali” sono l’Archivio di Stato di Matera, l’Archivio di Stato
di Potenza, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per la Basilicata, la Biblioteca Nazionale di Potenza, la Soprintendenza Archeologica di Potenza, la Soprintendenza Archivistica per la Basilicata, la Soprintendenza
per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata, la Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici per la Basilicata, e riguardano i progetti di “Riordino e
gestione informatizzata degli archivi”, di “Promozione e comunicazione del patrimonio culturale” e di “Sicurezza e Tutela degli Insediamenti Culturali”.
152
ICOM – INTERNATIONAL COUNCIL
OF MUSEUM COMITATO NAZIONALE
ITALIANO (ICOM ITALIA)
Il Comitato Nazionale Italiano di ICOM, fondato nei primi anni
Settanta da Franco Russoli e da un gruppo di direttori e funzionari di musei italiani, è la principale associazione professionale
del settore museale in Italia e si occupa di tutti i problemi strettamente connessi allo sviluppo e alla difesa della professione, secondo le finalità dettate dallo Statuto e dal Codice Deontologico
di ICOM. ICOM Italia, attualmente presieduto da Daniele Jalla, ha
circa 700 soci, tra istituzioni museali e professionisti dei musei. La
sede centrale è presso il Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano. Il Comitato Nazionale si
è dotato di coordinatori regionali presenti attualmente il 13 regioni ed ha attivato alcuni gruppi tematici di approfondimento
disciplinare. L’ICOM (International Council of Museums) è l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali
impegnata a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, attuale e futuro, materiale e immateriale. Riunendo più di 26.000
aderenti presenti nei 5 continenti, l’ICOM costituisce una rete internazionale di comunicazione e di confronto per i professionisti
museali di tutte le discipline e tutte le specialità. Essi partecipano
alle attività dell’Associazione, che si svolgono a livello locale e internazionale, attraverso convegni, pubblicazioni, momenti di formazione, gemellaggi e la promozione dei musei. Creato nel 1946,
all’indomani della Seconda guerra mondiale, per iniziativa di
Chauncey J.Hamlin, Presidente dell’American Association of Museums, con l’obiettivo di diffondere la reciproca conoscenza fra le
culture come base comune per la pace, l’ICOM è un’organizzazione senza fini di lucro, in gran parte finanziata dalle quote dei
suoi aderenti e grazie al sostegno di diversi organismi pubblici e
privati. Organizzazione non governativa (ONG), l’ICOM è associato all’UNESCO e gode dello status di organismo consultivo
presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.
La Segreteria e il Centro d’informazione dell’ICOM hanno sede
a Parigi presso la Maison de l’UNESCO e assicurano il coordinamento delle attività e dei programmi a livello internazionale.
L’organizzazione dell’ICOM
I Comitati nazionali
I Comitati nazionali sono le unità fondamentali dell’ICOM e i
principali strumenti di comunicazione fra i suoi soci. All’ICOM
fanno capo 116 Comitati nazionali di tutto il mondo. Ogni Comitato nazionale cura gli interessi dell’ICOM a livello nazionale,
rappresenta i suoi soci in seno all’ICOM e contribuisce alla realizzazione dei programmi dell’ICOM.
Le Organizzazioni regionali
Alcuni Comitati nazionali si sono riuniti in Organizzazioni regionali per dare più forza alla propria azione. Esistono 7 Organizzazioni regionali: ASPAC - Asia & Pacific; CIAO - West Africa;
ICOMAC - Central Africa; ICOM-ARAB; ICOM-EUROPE; ICOM-SEE;
LAC - Latin America & Caribbean
153
ICOM – International Council of Museum Comitato Nazionale Italiano
(Icom Italia)
I Comitati internazionali
I soci dell’ICOM partecipano ai lavori dei 30 Comitati internazionali, al cui interno si perseguono i principali obiettivi dell’Associazione: scambio di informazioni scientifiche;
elaborazione di norme professionali; adozione di regole comuni e di raccomandazioni;
realizzazione di progetti comuni.
I Comitati internazionali hanno carattere esclusivamente professionale, si incontrano
ogni anno e pubblicano regolarmente i risultati del loro lavoro.
Tutte le informazioni sui Comitati internazionali e sulle loro attività sono reperibili alla
pagina web: http://icom.museum/international-f.html
Le Organizzazioni internazionali affiliate
Alcune organizzazioni internazionali hanno voluto collegare le loro attività a quelle dell’ICOM. Pur conservando la propria autonomia, 14 organizzazioni si sono associate su
progetti specifici, contribuendo in tal modo ad ampliare la già vasta rete internazionale
dell’ICOM.
ATTIVITA’
Il Comitato Nazionale Italiano, noto anche come ICOM Italia, si propone inoltre di importare nel nostro Paese il dibattito internazionale sulla museologia e nello stesso
tempo di esportare le idee e le metodologie elaborate in Italia per garantire una corretta
gestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali.
Ogni anno ICOM Italia organizza oltre alla propria assemblea nazionale, la Conferenza
Nazionale dei Musei d’Italia e “Museitalia” forum nazionale di Museografia e Museotecnica, oltre a numerosi altri momenti di approfondimento e formazione.
154
ISTITUTI
ENTI
ASSOCIAZIONI
155
156
AIPAI- ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL
PATRIMONIO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE
L’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), la sola operante in quest’ambito a livello nazionale, è stata fondata nel 1997 da un gruppo di specialisti del
patrimonio industriale e da alcune tra le più importanti istituzioni del settore del Paese.
L’AIPAI, articolata in sezioni regionali e commissioni di settore
nazionali, conta oggi oltre 300 soci attivi ed interagisce proficuamente con università, centri di ricerca, fondazioni, musei, organi centrali e periferici dello Stato (Ministeri, soprintendenze,
Regioni, Province, Comuni, Comunità montane. Agenzie di promozione turistica e di sviluppo, ecc.).
L’Associazione ha firmato nel 2008 un protocollo d’intesa con il
TICCIH (The International Commettee for the Conservation of
Industrial Heritage) che la riconosce come suo unico rappresentante in Italia.
Fin dalla sua costituzione l’AIPAI ha promosso, coordinato e
svolto attività di ricerca, avvalendosi di diverse competenze disciplinari con l’obiettivo di analizzare il patrimonio archeologico industriale nelle sue molteplici connessioni con il sistema
dei beni culturali e ambientali, con il paesaggio e con la cultura
del lavoro, in una prospettiva di lungo periodo.
Tra i fini dell’AIPAI vi è la promozione di un più elevato livello di
collaborazione operativa e scientifica tra enti pubblici e privati
per la catalogazione, la conservazione e la valorizzazione del
patrimonio industriale, per la salvaguardia di archivi, macchine
e altre testimonianze della civiltà industriale e del lavoro, per
la formazione degli operatori e la promozione del turismo industriale. A tale scopo l’AIPAI ha stipulato protocolli d’intesa e
convenzioni con Comuni, Province e Regioni e ha partecipato a
progetti europei per studi, ricerche, censimenti e piani di valorizzazione, riguardanti i manufatti architettonici, l’ambiente, il
paesaggio e le infrastrutture, le fonti documentarie ed archivistiche, i macchinari e le attrezzature, i saperi produttivi e importanti aspetti della storia tecnica, sociale ed economica più
direttamente collegati alle vicende del patrimonio industriale.
L’Aipai ha promosso, sia in sede internazionale e nazionale che
nelle realtà regionali, anche in collegamento con altre istituzioni, un’intensa attività convegnistica, i cui risultati sono stati
e verranno raccolti in “Quaderni” annuali dell’Associazione. Si è
dotata di una news letter, di cui si sta progettando l’edizione
cartacea, e del portale www.patrimonioindustriale.it., ha dato
vita con l’Editore Rubbettino e in accordo con l’Istituto per la
cultura e la storia d’impresa “Franco Momigliano” di Terni
(Icsim) alla collana “Patrimonio industriale” di cui è in corso di
pubblicazione il primo volume. Ha organizzato la mostra “Percorsi del patrimonio industriale in Italia” che ha ampiamente
circolato in Italia e di cui si sta progettando la circuitazione all’estero.
L’associazione ha contribuito alla pubblicazione della rivista internazionale “Patrimoine Industrial/Industrial Heritage”.
L’AIPAI ha promosso viaggi di studio in Italia e all’estero, ha dato
ampia circolazione a pubblicazioni scientifiche e divulgative e
ha concorso a pubblicazioni scientifiche e divulgative e alla rea-
AIPAI
aderente al TICCIH
The International
Committee for
the Conservation
of Industrial Heritage
157
Aipai- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale
lizzazione di numerose pubblicazioni di soci e di altri enti. Svolge inoltre attività di “osservatorio permanente” capace di valutare certificare e pubblicizzare istituzioni, progetti, realizzazioni che hanno come oggetto la tutela e valorizzazione del patrimonio
archeologico industriale italiano, con particolare attenzione ai criteri metodologici,alle
modalità operative di recupero e di riuso, ai servizi offerti, al livello e alla capacità di comunicazione delle conoscenze storiche e tecnico-scientifiche.
Nel 2006 l’AIPAI, ha organizzato in collaborazione con l’Icsim, il XIII Congresso internazionale Ticcih (Terni – Roma, 14 - 23 settembre) che ha rappresentato un importante riconoscimento del ruolo assunto anche sul piano internazionale.
L’associazione ha, inoltre, svolto una fondamentale opera fondativa ed è partner nell’attivazione del Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio industriale istituito congiuntamente dall’Università di Padova (Dipartimento di
Storia),dall’ l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (Dipartimento di Urbanistica) e dalla Prima Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino (Dipartimento di Progettazione Architettonica), in convenzione con numerose università italiane e d‘intesa
con l’Icsim e i Comuni di Schio e di Terni. Il Master, giunto alla VII edizione, è unico in Italia ed ha organizzato worshop e summer school in molte regioni italiane e in diversi
paesi europei. Esso ha rappresentato la base su cui si è dato vita - con le università di
Paris I Panthèon – Sorbonne (Francia) e di Evora (Portogallo), nel quadro della convenzione Erasmus mundus - al Master internazionale Techniques, Patrimoines,Territoires
de l’industrie (TPTI). L’AIPAI ha, infine, intenzione di attivare – sempre sul piano della formazione – summer school che consentano un aggiornamento e un arricchimento delle
basi di conoscenza degli operatori del settore.
AIPAI: Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, c/o ICSIM – Piazzale Antonio Bosco 3/A 05100 Terni. Tel. 0744/407187 – www.patrimonioindustriale.it
158
ANA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
ARCHEOLOGI
La realtà archeologica in Italia si è sviluppata in senso autonomo, senza che il legislatore l’abbia mai realmente regolamentata. Mentre il bene culturale è tutelato da un accurato
apparato legislativo di lontana tradizione, gli archeologi (nella
medesima situazione sono i demoetnoantropologi, gli storici
dell’arte, i bibliotecari e gli archivisti) non hanno normative che
ne regolamentano gli ambiti d’interesse, le modalità lavorative
e, cosa ben più grave, che ne definiscano l’identità professionale. Mentre nell’immaginario comune l’archeologo è professione nota e rispettata, nella legislazione italiana la medesima
professione non è in alcun modo considerata, nonostante il macrosistema lavorativo ormai esistente e radicato nel territorio.
L’Associazione Nazionale Archeologi, costituitasi nel 2005, rappresenta la principale associazione di categoria degli archeologi italiani. L’Associazione registra una diffusa presenza nazionale
con una particolare concentrazione nelle regioni centro-meridionali. L’Associazione è impegnata, principalmente, per ottenere
il riconoscimento istituzionale e la regolamentazione della
professione di archeologo per le migliaia di specialisti, provvisti
degli adeguati requisiti accademici e professionali, che in Italia
lavorano come collaboratori esterni del MIBAC e delle sue
strutture periferiche, delle Università e di altri enti. L’Associazione
opera sia a livello nazionale sia a livello regionale, attraverso tavoli di concertazione con il MIBAC e le sue strutture periferiche,
le Università e le amministrazioni locali, per favorire occasioni
d’incontro e di dialogo tra tali soggetti e tutti gli archeologi, al
fine d’individuare insieme le migliori soluzioni per il riconoscimento della professione e per il rafforzamento delle funzioni pubbliche della tutela, della ricerca e della valorizzazione del patrimonio archeologico italiano.
L’Associazione Nazionale Archeologi ha più volte sottolineato
la grave assenza del riconoscimento professionale dell’archeologo. Nonostante la formulazione di proposte e disegni di legge,
il legislatore, pur ribadendo la necessità che gli esecutori delle
ricerche archeologiche devono possedere requisiti di qualificazione, non è ancora giunto alla definizione degli stessi, a tal
punto da ritenere non necessario l’inserimento di tale figura
professionale nel Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004). Le
attività di ricerca archeologica sono considerate all’interno del
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (artt. 88-89) e, limitatamente ai lavori pubblici, disciplinate dalla normativa di settore (DPR 25 gennaio 2000, n. 34) tanto da prevedere, per i
soggetti giuridici esecutori di tali interventi (Imprese, Società,
Cooperative), una specifica qualificazione in merito ai requisiti.
In Italia, pertanto, Paese che secondo l’UNESCO possiede il maggior patrimonio archeologico e culturale al mondo, per fare l’archeologo non è necessario alcun requisito accademico e
professionale specifico.
Una carenza normativa che provoca anomalie e difficoltà nel
mercato del lavoro professionale e che, in assenza di regolamentazione, determina nei confronti dei professionisti qualificati una scorretta concorrenza a favore di soggetti non qualificati e di professionalità prive di competenze specifiche, scel-
159
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
ti a “discrezione”.
Si formulano rapporti di lavoro di tipo subordinato, che possono variare da regione a
regione, svolti per conto di Soprintendenze, Società, Cooperative, Imprese di costruzione,
Studi professionali, spesso con pagamento a giornata, vincolati alla presenza fisica in
cantiere e agli orari del cantiere stesso. Gli archeologi possono essere incaricati sia direttamente dai committenti (Ministeri, Comuni, Enti pubblici), dalle stazioni appaltanti
(Società partecipate) o da eventuali General contractors, situazione che si verifica spesso
nelle regioni meridionali, sia in parasubordinazione o con P. IVA, da Società o Cooperative subappaltatrici.
L’indagine statistica condotta dell’Associazione, ha rilevato che la maggior parte degli archeologi è impegnata in cantieri d’interventi infrastrutturali (metropolitane, TAV, lavori
di urbanizzazione, oleodotti, metanodotti, ecc.), quasi la metà (45%) come collaboratore
di Società o Cooperative, inquadrati con contratti di tipo parasubordinato (Co.Co.Pro, P. IVA,
ecc.). Pochi gli archeologi assunti con contratti di tipo subordinato, nella maggior parte
dei casi a tempo determinato e in pochissimi casi a tempo indeterminato, questi ultimi
concentrati per lo più nelle regioni a statuto autonomo, come il Trentino Alto Adige. Una
professione, quindi, caratterizzata da una precarietà consolidatasi nel tempo. L’archeologo
tipo in Italia è in prevalenza di sesso femminile (72%), ha mediamente 30 anni (oltre il 50%
ha tra i 28 e i 32 anni), per metà ha conseguito titoli post lauream (specializzazione o dottorato) in Italia e/o all’estero. Attualmente, la discontinuità e precarietà del lavoro costringe
un archeologo su tre (37%) a svolgere parallelamente altri lavori e oltre la metà degli archeologi (55%) cambia lavoro entro quattro/cinque anni: tutto ciò dopo circa sette/otto
anni di formazione accademica e professionale.
L’assenza di regolamentazione comporta, inoltre, l’impossibilità per gli archeologi di godere dei diritti più elementari che spettano ad ogni lavoratore, come quelli indiscutibili della sicurezza nel luogo di lavoro, della malattia e maternità retribuite, degli indennizzi di disoccupazione nei periodi di sospensione dei cantieri o tra
un contratto e l’altro. Proprio a causa dell’atipicità degli incarichi, gli archeologi, che versano al Fondo Gestione
Separata dell’INPS una parte del proprio reddito, che nel
caso dei lavoratori con P. IVA corrisponde ad un quarto
del reddito (25%) e un indennizzo aggiuntivo per la maternità/paternità (0,72%), molto spesso non hanno alcun diritto di trattamenti previdenziali.
Si tratta di un grave vuoto legislativo, incompatibile, tra l’altro, con il quadro normativo comunitario, che prevede modalità di riconoscimento professionale eguali per tutti gli Stati
della Comunità Europea. Si sottolinea, inoltre, la contraddizione con il nuovo assetto gestionale dei Beni Culturali in Italia, che prevede il coinvolgimento sempre maggiore di
operatori e risorse privati in collaborazione con gli organi ministeriali e gli enti locali.
Problematiche che l’Associazione Nazionale Archeologi, in linea con quanto definito nel
I Congresso Nazionale, svoltosi a Pompei il 3 Marzo 2007, ha sollevato ed imposto all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il 14 Giugno 2008, nell’ambito della
I Manifestazione nazionale di Roma, che ha visto per la prima volta scendere in piazza
centinaia di archeologi provenienti da tutta Italia.
A seguito della I Manifestazione nazionale degli archeologi, il 5 agosto 2008, è stata depositata dal PD una proposta di legge che, proponendo un emendamento al Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio, prevede l’istituzione di
elenchi/registri presso il MIBAC al fine di riconoscere e
regolamentare le figure professionali che operano nel
settore dei beni culturali. La proposta, firmata dai deputati della Commissione Lavoro, Attività Produttive,
Bilancio, Giustizia e della Capogruppo PD in Commissione Cultura, è stata il frutto di una discussione aperta
con le Associazioni di categoria che ne hanno condiviso il testo con documenti pubblici.
160
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
In Basilicata
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHEOLOGI IN BASILICATA
In Basilicata, l’Associazione Nazionale Archeologi è operativa da tre anni e si autosostiene con il 50% del ricavato dalle tessere soci regionali. Presente con il Direttivo regionale, istituito nel 2007, conta attualmente sessanta soci tra archeologi professionisti e studenti di archeologia o discipline affini.
La realtà lucana, fin dalla sua fondazione (25 marzo 2006), costituisce nell’ambito
dell’Associazione una delle realtà regionali, insieme alla Campania e al Lazio, più coinvolte professionalmente e più attive sul territorio. Anche in questa regione, l’Associazione Nazionale Archeologici, nell’ambito della politica di dialogo tra gli archeologi
professionisti non inquadrati nel MIBAC e le istituzioni territoriali (Regione, Soprintendenza per i Beni Archeologici, Università e amministrazioni locali), ha sottoposto
all’attenzione e reso oggetto di discussione le problematiche salienti circa la definizione del profilo professionale dell’archeologo in relazione ai percorsi formativi accademici e professionali, il riconoscimento istituzionale della figura professionale, la
conoscenza e la valorizzazione delle numerose forme di attività sia scientifiche sia didattico-divulgative svolte dagli archeologi e il miglioramento delle condizioni di vita
di chi opera nel settore, attraverso il rispetto dell’etica professionale e la regolamentazione delle condizioni di lavoro in termini di potere e libertà contrattuale, mansioni, diritti, retribuzioni, tutele, trattamenti previdenziali, assistenziali e assicurativi.
LE ATTIVITÀ REALIZZATE
La pubblicazione il 7 gennaio 2008 dell’“Avviso pubblico per il conferimento di incarichi esterni di collaborazione per l’attività di assistenza tecnico-scientifica, sorveglianza
cantieri di scavo, catalogazione dei reperti archeologici”, da parte della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, ha reso possibile un costruttivo
dialogo e un rapporto di collaborazione con le istituzioni locali. La creazione di un elenco/registro regionale, ma con accesso nazionale, aggiornabile ogni due anni, è considerata dall’Associazione Nazionale Archeologi, un positivo passo in avanti verso l’affermazione di regole giuste e trasparenti nel mondo del lavoro dei beni culturali. Attraverso tavoli di concertazione, il Direttivo regionale ha lavorato in collaborazione con
i responsabili, anche legali, della Soprintendenza per i Beni Archeologici per la definizione delle modalità di valutazione dei curricula professionali. Nello stesso contesto, l’Associazione ha sottoposto all’attenzione dei rappresentanti della Soprintendenza
un tariffario di riferimento, organizzato per fasce, competenze professionali e tipologie d’incarico. Il tariffario è stato redatto sia in
base a modelli già esistenti nella regione Campania e, più di recente, nella regione Calabria per
gli archeologi, sia in base ai tariffari di altre figure
professionali, quali ingegneri del territorio, architetti-topografi, geologi, geometri. Tale proficua collaborazione è stata argomento di discussione nella conferenza “Le professioni dei Beni
Culturali: alla ricerca di regolamentazione e diritti”, svoltasi nella XI Edizione Internazionale della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (Paestum 2008). L’esperienza fatta
in Basilicata nell’ambito dei percorsi regionali per il riconoscimento della professione di archeologo, presentata in tutti i suoi aspetti tecnici e legali, ha destato particolare
interesse tanto da proporre l’adozione del modello “Basilicata” su un territorio interregionale; esperienza, peraltro, già in fase di espletamento nella regione Calabria.
Altra importante occasione di dialogo e confronto tra l’Associazione Nazionale Archeologi e le istituzioni regionali è stato l’Avviso pubblico per l’affidamento del ser-
161
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
vizio relativo supporto Metodologico e Scientifico sui tematismi coinvolti nella redazione del piano paesaggistico regionale, nonché per la costruzione dell’apparato analitico-conoscitivo di base”, pubblicato dalla Regione Basilicata - Giunta Regionale - Dipartimento Ambiente,Territorio, Politiche della Sostenibilità il 15 Dicembre 2008 e successiva rettifica con proroga di scadenza. L’oggetto rappresenta uno dei rari esempi
di avviso pubblico regionale nel quale, accanto a professionalità riconosciute istituzionalmente, come geologi, ingegneri del territorio, biologi, ecc. compare l’archeologo, intesa quale figura professionale autonoma, non collegata in stato di subordinazione/collaborazione con MIBAC, CNR, Università o altri Istituti. Il Direttivo regionale
in collaborazione con i responsabili del progetto è intervenuto per la ridefinizione dei
titoli accademici minimi di base per l’identificazione della figura professionale di archeologo, in linea con quanto già definito nelle modalità di valutazione dei curricula professionali dell’elenco/registro regionale. L’Associazione Nazionale Archeologi, fin
dall’inizio della sua attività nella regione Basilicata, promuove, con patrocini e collaborazioni tecnico-scientifici dei sui stessi soci, importanti eventi culturali: presentazioni al
pubblico di monografie scientifiche, convegni e mostre, intesi quali veicoli preferenziali per la conoscenza e la divulgazione del lavoro scientifico e didattico-comunicativo svolto dagli archeologi, che operano quotidianamente nella ricerca, nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio storico-archeologico.
PROGETTI 2007 - 2008 - 2009
ANNO
RUOLO
IN COLLABORAZIONE
CON
2007
Patrocinio e
Organizzazione
Ufficio Cultura del
Comune di Potenza,
Circolo Culturale
"S. Spaventafilippi".
Conferenza archeo-antropologica
dal titolo “Antropologia delle popolazioni enotrie. Un intervento chirurgico del VI secolo a. C.. Il caso del
cranio trapanato della tomba n.
856 di Alianello”, svoltasi presso la
Sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale della Siritide.
2007
Ministero per i Beni e le
Attività culturali, Soprintendenza per i Beni ArcheoloPatrocinio e
Organizzazione gici della Basilicata, Museo
Archeologico Nazionale
della Siritide.
Convegno archeologico dal titolo
“Le risorse culturali ed ambientali
della Basilicata: Esperienze e Ricerche”, svoltasi presso l’Auditorium
dei Padri Trinitari di Venosa in occasione dell’inaugurazione della sede
di Venosa dell’Archeoclub d’Italia.
2007
Patrocinio e
Organizzazione
2007
Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Basilicata, Comune di Potenza,
Patrocinio e
CNR-IBAAM, Università
Organizzazione degli Studi di Basilicata Dipartimento di Geologia e
Paleontologia, Archeoclub
d’Italia (sede di Potenza).
PROGETTO
Presentazione del volume "L'insediamento preromano di Barrata.
Storia di un recupero nel territorio
potentino", Presso il Teatro
"F. Stabile" di Potenza.
Convegno dal titolo “I Beni culturali della Basilicata. Conoscenza,
Recupero e Valorizzazione”, svoltosi
presso la Sala del Campanile del
Museo Archeologico “D. Adamesteanu” a Potenza.
162
Comune di Venosa,
Archeoclub d'Italia
(sede Melfi/Venosa).
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO. Seconda Mostra del Libro Archeologico. Arte Etnografia
Archeologia Sperimentale, svoltasi
presso il Museo Archeologico Nazionale della Siritide e Parco archeologico di Herakleia.
2007
BASILICATA: Long-list archeologi. Tavoli di consultazione tra Il Direttivo
Regionale dell’Associazione Nazionale Archeologi e la Soprintendenza
per i Beni Archeologici della Basilicata in merito al Bando “Avviso pubblico della Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Basilicata per la
creazione di una long-list finalizzata
al conferimento di incarichi esterni
di collaborazione ad esperti archeologi, per attività di assistenza tecnico-scientifica, sorveglianza
cantieri di scavo, catalogazione dei
reperti archeologici”.
2007 2008
Prima Manifestazione Nazionale
degli Archeologi Italiani, svoltasi a
Roma.
GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO. Terza Mostra del Libro Archeologico. Arte, Etnografia, Archeologia
Sperimentale, svoltasi presso il
Museo Archeologico Nazionale
della Siritide e Parco archeologico di
Herakleia.
Ministero per i Beni e le
Attività culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Basilicata, Museo Archeologico Nazionale della
Siritide, Diocesi Tursi-Lagonegro, Provincia di Matera,
Comune di Policoro, Comune
di Scanzano Jonico, Archeoclub d'Italia Siritide, Soc.
Coop. Archeoart, Museo della
Cultura Arbëreshe di San
Paolo
Associazione
Patrocinio e OnlusAlbanese,
“Rotunda Maris” di RoOrganizzazione tondella,
Paleoworking - Università degli Studi di Ferrara,
Libreria Archeologica di
Roma, Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera, Soc. Dante Alighieri Comitato di Montalbano Jonico, Associazione Onlus Presidio del Libro “Magna
Grecia”, APT Basilicata, Rabite Bus-Operator e Pit Metapontino - Comunità
Montana Basso Sinni.
Consultazione
professionale di
categoria. Elaborazione dei criteri
di base per la valutzione dei titoli
accademici, attività professionali, produzione
Soprintendenza
scientifica a
per i Beni Archeologici
stampa (pubblidella Basilicata.
cazioni). Proposte di tariffario
professionale organizzato per
fasce, competenze professionali e tipologie
d’incarico.
Associazione Nazionale
Archeologi.
2008
Organizzazione
2008
Ministero per i Beni e le Attività culturali, Direzione Regionale, Soprintendenza per i
Beni Archeologici della Basilicata, Museo Archeologico Nazionale della Siritide, Provincia
di Matera, APT Basilicata, Comunità Montana Basso Sinni,
PIT Metapontino, Gal-COSVEL,
Archeoclub d'Italia Siritide,
Soc. Coop. Archeoart, Scuola di
Specializzazione in Archeologia di Matera, Summer School
Patrocinio e
- FAST in Geoarcheologia,
Organizzazione Coop. NOSTOI s.r.l., Museo
della Cultura Arbëreshe di San
Paolo Albanese, Associazione
Onlus“Rotunda Maris”di Rotondella, Paleoworking - Università degli Studi di Ferrara,
Istituto Tecnico Statale Commerciale per Geometri e Tecnici del Turismo“M. Capitolo”,
Associazione Onlus Presidio
del Libro“Magna Grecia”, Rabite Bus Operator, ARCI - Rotondella, Studio Risorse s.r.l.,
E.S.C.L.A. Ente di Formazione.
163
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
XI Edizione Internazionale. Borsa
Mediterranea del Turismo Archeologico, svoltasi a Paestum (Salerno).
Convegno "Le professioni dei beni
culturali: alla ricerca di regolamentazione e diritti. I percorsi regionali
per il riconoscimento della professione di Archeologo: l'esperienza in
Basilicata".
Incontro di consultazione con resposabile progetto della Regione
Basilicata per la ridefinizione della
figura professionale di Archeologo
in riferimento a: "Avviso pubblico
per l'affidamento del servizio relativo supporto Metodologico e
Scientifico sui tematismi coinvolti
nella redazione del piano paesaggistico regionale, nonchè per la costruzione dell'apparato
analitico-conoscitivo di base".
2008
Unione Europea, Ministero
per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza per i
Beni Archeologici di Salerno
Collaborazione e
ed Avellino, Provincia di SaOrganizzazione
lerno, Assessorato al TuriConvegno
smo e ai Beni Culturali,
Regione Campania, World
Tourism Organization, ICCROM, UNESCO, ecc.
2008 2009
Consultazione
professionale
Regione Basilicata - Giunta
di categoria.
Ridefinizione dei Regionale - Dipartimento
Ambiente, Territorio,
titoli accademici
Politiche della
minimi di base
Sostenibilità.
per l'identificazione della figura
professionale
di Archeologo.
LA PROGRAMMAZIONE FUTURA
Nell’ambito della programmazione regionale futura, l’Associazione Nazionale Archeologi prevede l’organizzazione d’incontri periodici presso le strutture universitarie, volte
a rafforzare nei giovani archeologi la consapevolezza del proprio ruolo professionale in
rapporto alle istituzioni e a difesa dei propri diritti lavorativi. Sono previsti, inoltre, tavoli di confronto con le istituzioni e le amministrazioni locali in merito al ruolo dell’archeologia preventiva, in considerazione del fatto che questa è e sarà il maggiore settore
d’impiego per gli archeologi professionisti, in un territorio dove la necessità di tutelare
le preesistenze si interfaccia continuamente con l’espansione urbanistica e infrastrutturale.
A tal proposito, si prevede l’organizzazione, in collaborazione con gli enti coinvolti e nel
rispetto delle norme di sicurezza per operatori e visitatori, di giornate volte alla conoscenza dei cantieri archeologici nell’ambito della realizzazione di opere pubbliche, al
fine di dimostrare che, se accuratamente programmata e finanziata già in fase progettuale, la tutela delle preesistenze può diventare a breve termine un’occasione di lavoro
specialistico, a medio termine un laboratorio sperimentale per nuove professionalità e
a lungo termine un’occasione di sviluppo e valorizzazione territoriale. Costituirebbe,
inoltre, una formula già ampiamente sperimentata di coinvolgimento della popolazione locale, destinataria tanto dell’opera pubblica quanto dell’attività di tutela.
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ANAI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
ARCHIVISTICA ITALIANA
Nel 1949 un gruppo di archivisti di Stato diede vita all’attuale
ANAI con la finalità di contribuire alla salvaguardia del patrimonio archivistico nazionale, gravemente danneggiato dagli
eventi bellici. Dal 1967 l’ANAI fonda una propria rivista scientifica e avvia una serie di altre pubblicazioni e iniziative di studio
e ricerca. Con l’istituzione del Ministero per i beni culturali
(1975), nel quale confluisce anche l’amministrazione archivistica
statale, la professione archivistica si va sempre più estendendo,
nel settore statale e soprattutto nei settori degli enti locali,
delle istituzioni culturali, delle imprese e delle banche. Così nel
1988 l’ANAI riformò il proprio statuto, aprendo maggiormente
la partecipazione a queste categorie e creando proprie sezioni
distinte per ciascuna regione.
Scopi Statutari
L’associazione non ha fini di lucro e ha come scopi statutari di
promuovere lo studio delle questioni inerenti agli archivi, di
contribuire alla tutela, conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio archivistico, di favorire le relazioni degli
archivisti fra loro e con i colleghi stranieri, di affermare la funzione culturale degli archivisti e il loro ruolo nella gestione e
nell’organizzazione di enti pubblici e privati, di promuovere iniziative scientifiche e tecniche e di tutelare la professionalità
degli archivisti, anche mediante istituzione di albi professionali.
Soci
Attualmente l’ANAI conta circa 1200 soci, fra addetti alla professione archivistica nelle diverse categorie di soci ordinari (archivisti di Stato, archivisti di enti locali, enti pubblici, istituzioni
e imprese, liberi professionisti, docenti universitari) e persone
giuridiche (enti pubblici e privati possessori di archivi, come regioni, comuni, istituti di credito, istituti culturali, imprese), che
possono anche essere soci sostenitori dell’associazione. Sono
inoltre soci (straordinari) anche coloro che, pur non appartenendo ancora alle predette categorie, sono in procinto di entrarvi o per i loro interessi culturali e professionali desiderano
partecipare alle attività dell’associazione.
ORGANIZZAZIONE
Organi statutari
Gli organi nazionali dell’ANAI sono l’Assemblea Nazionale, il
Consiglio Direttivo Nazionale eletto dall’Assemblea, il Presidente del quale rappresenta l’Associazione, il Collegio dei Probiviri e quello dei Sindaci. L’associazione si articola inoltre in
sezioni regionali, ciascuna delle quali è dotata di propria assemblea e consiglio direttivo regionale.
165
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
ATTIVITÀ
Numerose e continue sono poi le iniziative tecnico-scientifiche dell’ANAI di cui molte in
collaborazione proficua con gli istituti archivistici e con la Direzione Generale per gli Archivi: si organizzano i congressi nazionali incentrati sulle tematiche più rilevanti del settore ogni quattro anni e numerosi convegni su tematiche tecniche, scientifiche e
professionali, sia a livello internazionale, che nazionale, regionale o interregionale attraverso le proprie sezioni. L’ultimo convegno internazionale Sport invernali e montagna. Una memoria a rischio,svoltosi a Torino nel maggio 2007, era dedicato agli archivi
degli sport invernali; precedentemente, nel maggio 2003, era stato organizzato il convegno La memoria del Cinema. Archivisti, bibliotecari e conservatori a confronto, sulle
principali problematiche che esistono per la conservazione e la tutela del materiale cinematografico, film e “non film”. Dal 2006 l’ANAI organizza periodicamente Archiexpo,
la prima iniziativa del genere in Italia, di carattere scientifico ed espositivo al tempo
stesso, dedicata al mondo degli archivi. Nel gennaio 2009 è stato presentato il Progetto
pluriennale Archivi della Moda del 900, volto al recupero e alla valorizzazione dell’immenso patrimonio della moda italiana contenuto negli archivi del ‘900, che prevede
anche diversi seminari di studio sulle fasi di avanzamento del progetto e su argomenti
relativi ai diversi distretti produttivi in varie città d’Italia.
Pubblicazioni
L’ANAI svolge una intensa attività tecnico-scientifica ed editoriale e pubblica una rivista
scientifica semestrale, “Archivi”, un notiziario quadrimestrale, “Il Mondo degli Archivi”,
dal 2006 in versione elettronica, sul web (www.ilmondodegliarchivi.org), congiuntamente con la Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e diverse altre pubblicazioni non periodiche, anche curate dalle sezioni regionali.
Tutela degli Archivi
Politica degli archivi
L’ANAI svolge una costante attività per proporre e chiedere in sede legislativa e amministrativa misure opportune o modifiche per una migliore organizzazione della tutela
e conservazione degli archivi.
ATTIVITÀ INTERNAZIONALI
Partecipazione a organismi internazionali
L’ANAI partecipa alle attività degli organismi archivistici internazionali ed è membro del
Comitato della Sezione delle Associazioni professionali e del Comitato della Sezione
degli Archivi dello Sport del Consiglio Internazionale degli Archivi, organismo nel quale
sono rappresentate le diverse istituzioni, associazioni e categorie archivistiche dei Paesi
di tutto il mondo; ha contribuito ad elaborare il codice internazionale di deontologia
degli archivisti adottato al Congresso di Pechino del 1996. Inoltre l’ANAI ha organizzato
a Firenze la VI Conferenza Europea degli Archivi dal 30 maggio al 2 giugno 2001, manifestazione quadriennale del Consiglio internazionale degli Archivi, in collaborazione
con l’amministrazione archivistica ed altri enti, con la partecipazione di archivisti dei
Paesi europei e di Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Sud Africa, sul tema “Gli archivi dal passato al futuro”.
Progetto InterPARES
Nell’ambito dell’attività di ricerca, l’ANAI ha avviato nel 1997 la parte italiana del progetto internazionale di ricerca InterPARES comprendente nove Paesi, sulla conservazione a lungo termine del documento elettronico. Poi l’ANAI ha partecipato alle attività
del progetto internazionale InterPARES 2, di cui ha pubblicato i risultati finali nel dicembre 2008, e partecipa al proseguimento del progetto InterPARES 3, che ha lo scopo
di studiare tutte le problematiche legate ai documenti digitali, dalla nascita alla conservazione.
166
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
GRUPPI DI LAVORO
ISAD (G)
Si è costituito nel 1996 un gruppo di lavoro nazionale misto sulle norme internazionali
di standard di descrizione archivistica ISAD (G), che dal 1997 si occupa anche di ISAAR
(CPF), che elabora idee e proposte in materia e promuove l’attuazione di queste norme
in Italia. Recentemente il Gruppo di lavoro delle ISDIAH ha preso in esame la versione
ufficiale dello standard approvata a Londra nel 2008 e ha recentemente pubblicato sul
sito dell’ANAI la traduzione ufficiale italiana dello standard.
Qualità negli archivi
Si è formato nel 1997 un gruppo di lavoro sulla qualità negli archivi, che ha elaborato,
sempre in collaborazione con l’amministrazione archivistica, il documento la “Carta
della qualità nei servizi archivistici”, che, sulla base delle norme ISO/UNI/EN 9000, ha
stabilito i criteri fondamentali e gli strumenti per l’attuazione degli standard di qualità
nei servizi archivistici ed ha avuto anche l’adesione di altre istituzioni pubbliche e private.
Certificazione
Da anni opera questo gruppo di lavoro che, allo scopo di avviare le procedure di certificazione professionale dei soci previste dalle nuove norme nazionali e internazionali,
volte a tutelare la professionalità degli archivisti e garantire la qualità degli interventi
sui beni archivistici, ha predisposto lo schema di valutazione dei curricoli di studio e
specializzazione e dei titoli scientifici e professionali.
Tariffario
Si è costituito nel 1998 il gruppo di lavoro sul tariffario che ha stilato il “Tariffario dei lavori archivistici” come proposta di regolamentazione per i liberi professionisti relativamente al tema delle tariffe degli operatori archivistici. Dal 2001 il gruppo di lavoro sul
tariffario studia inoltre le regole da adottare per la certificazione della professione archivistica, in linea con le indicazioni della Comunità Europea e ha elaborato un prospetto pubblicato nel numero 2/3-2004 de “Il Mondo degli Archivi” e successivamente
nel 2006 su “Il Mondo degli Archivi” on line. Attualmente è allo studio un aggiornamento.
Outsourcing
Il gruppo di lavoro sull’Outsourcing, cioè sui problemi tecnici e giuridici posti dalla gestione da parte di terzi degli archivi di enti e imprese, che ha dato vita ad un convegno
svoltosi nel 1999, ha prodotto un documento con raccomandazioni per una miglior qualità e sicurezza della gestione, conservazione e tutela di questo tipo di archivi.
Fonti orali
Dal 2001 il gruppo di lavoro sulle fonti orali affronta le tematiche legate alla raccolta, trascrizione, descrizione, conservazione e utilizzo delle fonti orali.
Archivi d’impresa
Dal 2001 il gruppo di lavoro sugli archivi d’impresa, GIAI, studia le problematiche della
gestione degli archivi d’impresa e degli enti economici, cui è stata dedicata, nel novembre 2007, la II Edizione di Archiexpo.
Archivi degli Enti Locali
Costituito nel 2001, questo gruppo di lavoro si occupa dei profili professionali degli archivisti degli Enti Locali.
Archivi delle Regioni
Dal 2001 questo gruppo di lavoro studia le principali problematiche inerenti agli archivi
regionali, quali l’attuazione del protocollo informatico, il regolamento d’archivio, il titolario.
167
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Standard Audiovisivi
Nell’aprile del 2004 è nato questo gruppo di lavoro che si pone l’obiettivo di studiare e
riordinare gli standard di descrizione e classificazione del materiale audiovisivo e cinematografico.
Archivi teatrali
Sono iniziati nel 2007 i primi contatti per la realizzazione di questo gruppo che si propone di individuare linee guida e standard di catalogazione per le svariate tipologie di
documenti presenti negli archivi teatrali.
FORMAZIONE
L’ANAI svolge un’intensa attività didattica ed ha realizzato numerose iniziative di formazione e aggiornamento professionali, come giornate di studio, seminari e corsi. Negli
ultimi anni, ad esempio, sono stati organizzati i seguenti eventi di formazione:
Gli archivi fotografici: una realtà in divenire, Napoli, 20-21 marzo 2006; L’archivio corrente: protocollo informatico e titolari di classificazione, Bologna, 23 maggio 2006; L’archivio di deposito: gestione e selezione dei documenti, Bologna, 24 maggio 2006; Teoria
e pratica della descrizione archivistica: standard e buone pratiche, Firenze, 19-20 giugno
2006; La formazione professionale dell’archivista, Erice, 2-4 novembre 2006; Immagini in
movimento: quale tutela e quali diritti in Italia?, Roma, 1-2 marzo 2007; Corso base di formazione per riordinatori di archivi,, Prato, 2-4 aprile 2007; Fonti Orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007; Seminario di
formazione di base per archivisti, Roma,17-18 giugno 2008; Gestire un archivio comunale,
Bologna, 2-3 ottobre 2008; Prevenzione e conservazione dei beni documentari, Roma, 67 novembre 2008; Seminario di formazione di base per archivisti, Napoli, 29-30 gennaio
2009
TUTELA DELLA PROFESSIONALITÀ
L’ANAI dedica costante attenzione alle tematiche professionali e interviene, sia sul piano
tecnico che su quello propositivo, nelle diverse sedi istituzionali per la tutela della professionalità degli archivisti e per il suo riconoscimento giuridico.
Albo professionale
Per una regolamentazione della professione, l’ANAI, insieme con altre associazioni dei
beni culturali, ha anzitutto elaborato e proposto fin dal 1992 un disegno di legge di definizione delle funzioni professionali e istituzione di albi e ordini per gli archivisti e gli
altri operatori dei beni culturali, presentato da parlamentari di diverse forze politiche
nelle ultime legislature. L’ANAI è intanto entrata a far parte della Consulta delle Associazioni professionali non regolamentate istituita presso il CNEL.
Soci professionisti
L’ANAI ha modificato nel 1999 il proprio statuto, istituendo la categoria dei soci liberi
professionisti, per l’ammissione alla quale sono richiesti titoli culturali e professionali
(lavori archivistici) che vengono esaminati da una commissione nazionale di esperti,
delineando così in tal modo una prima forma di albo professionale “privato” secondo gli
orientamenti emergenti sia a livello europeo che nei disegni di legge di riordinamento
in materia.
CODICE DI DEONTOLOGIA PER LA RICERCA STORICA
L’ANAI ha infine contribuito sostanzialmente all’elaborazione del “Codice di deontologia
per archivisti e utenti nel trattamento di dati a fini di ricerca storica” previsto dalla Legge
675/96 e dal D. Lgs. 281/99 nel gruppo ufficiale promotore istituito presso il Garante
della privacy e sottoscrivendo il codice stesso, nel quale si è adoperata per introdurre misure di garanzia per gli archivi e per gli utenti e di riconoscimento per le responsabilità
e il ruolo degli archivisti.
168
ANISA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
INSEGNANTI DI STORIA DELL’ ARTE
L’ANISA, Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte
nasce nel 1951; è un’associazione disciplinare senza scopo di
lucro con sede a Roma e conta oltre 750 iscritti in tutta l’Italia.
Scopo prioritario dell’associazione è la formazione professionale degli insegnanti di storia dell’arte, unitamente alla promozione delle discipline artistiche in tutti gli ordini di studi, alla
tutela e alla divulgazione del patrimonio artistico.
Possono iscriversi all’Anisa tutti i docenti di storia dell’arte, educazione artistica e arti visive, come anche gli operatori museali,
il personale delle Soprintendenze e, in generale, quanti si riconoscono negli obiettivi sotto elencati.
la riqualificazione della professione insegnante, attraverso
la pratica costante dell’aggiornamento scientifico e metodologico; il riconoscimento del contributo fondamentale e delle responsabilità che i docenti si assumono in qualità di educatori e
di custodi della trasmissione dei saperi e dei principi etici; il perseguimento di un sistema meritocratico che valuti i docenti, individuandone competenze e potenzialità; la tutela del sistema
scolastico pubblico, quale componente irrinunciabile di una società pienamente democratica che assicuri a tutti i cittadini il
diritto all’istruzione; la difesa del principio dell’autonomia dei
docenti sul piano delle scelte metodologiche.
la diffusione dell’educazione alle arti e al patrimonio,
da intendersi come
materia di studio e di riflessione imprescindibile nel sistema educativo di tutti i paesi e dell’Italia in modo particolare, ove se ne
auspica il sensibile incremento nel quadro orario di tutti gli indirizzi di studio ed in particolare dell’istruzione liceale;contributo
fondamentale alla crescita etica e culturale di tutti i cittadini in
un’ottica di educazione continua, che si rinnovi ininterrottamente dall’età pre-scolare fino all’età adulta; strumento di sensibilizzazione che valichi le frontiere geografiche e rafforzi il
valore della salvaguardia della memoria di ciascun popolo.
lo sviluppo dell’innovazione metodologica applicata all’educazione alle arti, attraverso
- la diffusione delle sperimentazioni e della progettualità in
tutti gli ordini di scuole;
- il perseguimento del principio della interdisciplinarietà;
- il consolidamento dell’approccio storicistico allo studio del linguaggio figurativo, inteso come testimonianza imprescindibile per la comprensione dello sviluppo di tutte le civiltà;
- il confronto costante tra realtà educative diverse, possibilmente in una dimensione di respiro internazionale;
- la collaborazione tra scuola e altre istituzioni culturali che,
nella società, contribuiscano alla tutela del patrimonio e all’educazione all’arte;
- un aggiornamento continuo dei sistemi di trasmissione dei saperi, che si avvalga quanto più possibile delle moderne tecnologie.
169
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’ Arte
l’incoraggiamento verso una politica culturale che
tuteli il patrimonio artistico ed il paesaggio dando priorità alla salvaguardia delle radici
storiche del nostro Paese, assicurandone l’integrità materiale, la comprensione e la trasmissione alle future generazioni;
privilegi la tutela e la valorizzazione delle raccolte museali permanenti, dei monumenti
e delle opere d’arte, rispetto all’organizzazione di eventi provvisori di cui non sia accertata l’effettiva valenza scientifica;
ponga come proprio obiettivo primario la crescita etica e l’istruzione di tutti i cittadini,
senza distinzioni di sorta.
L’Anisa intende inoltre promuovere , nell’ambito nazionale e internazionale, ogni iniziativa volta ad incrementare una più diffusa conoscenza e coscienza del valore storicoculturale dei beni artistici ed ambientali anche attraverso l’attivazione di rapporti con
amministrazioni locali, Istituzioni pubbliche e private, Enti, Associazioni (Protocollo d’Intesa Miur/Anisa sottoscritto nella sua rinnovata versione lo scorso 16 marzo 2009 tra il
Ministro On.Maria Stella Gelmini, e la Presidente Prof.Clara Rech; Protocollo Mibac-Centro dei Servizi Educativi rinnovato il 2-1-2009 tra la Dott.Maria Antonella Fusco, Direttore del Centro per Servizi Educativi del MIBAC. e la Presidente Anisa Prof. Clara Rech.
Anisa inoltre è dal 2005 membro dell’ICOM e della CECA.
Il Congresso Nazionale dell’Associazione è convocato ogni tre anni.
Presidente è la Prof. Clara Rech, [email protected]
Organo di stampa è il Bollettino quadrimestrale.
Direttore Patrizia De Socio
Direzione e Redazione ANISA c/o Liceo Tasso, Via Sicilia 168, 00187 Roma
Per altre informazioni sulla nostra attività visitare il sito www.anisa.it
In Basilicata
Sezione provinciale di POTENZA
ANISA per l’educazione all’arte nasce nel 1951, è un’associazione senza scopo di
lucro con sede a Roma e conta oltre750 iscritti in tutta l’Italia. Scopo prioritario
dell’associazione è la formazione degli insegnanti di storia dell’arte contemporaneamente alla promozione delle discipline artistiche in tutti gli ordini di studi, alla
tutela e alla divulgazione del patrimonio artistico e ambientale.
A fronte dell’“emergenza ambiente” si pone oggi l’esigenza di promuovere una cultura che tuteli e valorizzi l’intero patrimonio ambientale (NATURA e ARTE) attraverso
la formazione di una diversa coscienza ecologica sostanziata da utili conoscenze e
civili comportamenti.
Tale esigenza è diventata una necessità forte nei riguardi delle nuove generazioni, futuri titolari sia delle risorse naturalistiche sia del patrimonio artistico di un territorio.
Il laboratorio sperimentale di ricerca costituisce una novità per il nostro territorio in
quanto tenterà di declinare in molteplici modi il binomio NATURA-ARTE quasi sempre modernamente sotto osservazione, ma in ottiche separatistiche essendo due
campi: scienza da una parte, creatività, fantasia e immaginazione dall’altra, comunemente ritenuti incomunicabili per origine, linguaggi e funzioni.
In realtà non è così: molti artisti forse non sarebbero stati tali in assenza di un ambiente fortemente connotato.
Il laboratorio sperimentale pur con dinamiche operative di gioco e di svago garantirà, in tutti i casi e in ogni fase, la messa in moto di processi di apprendimento autentico e l’applicazione di categorie quali l’intuizione, la deduzione, l’analisi, che si
mobilitano solo in presenza di nuove scoperte nel futuro certamente indimenticabili.
Pertanto le esperienze da proporre saranno snodi e punti focali di una rete unica e
globale denominata RICERCA, finalmente non imposta, libera nei contenuti, scelta
fra tante opzioni con l’unico scopo di favorire il riconoscimento di interessi ed atti-
170
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’ Arte
tudini latenti in vista di una modificazione non effimera del proprio comportamento
in relazione alla NATURA e all’ARTE.
Convertire la ricerca in passione è l’obiettivo di fondo del laboratorio considerato
luogo di conoscenza integrata, radicata nel vissuto, che permette a ciascuno di apprendere in un clima di reciprocità emotiva, cognitiva e relazionale. Inoltre, nelle diverse fasi dell’esperienza si seguono interessi personali e si esercitano capacità
specifiche, trovando le condizioni idonee per imparare giocando, attraverso la realtà,
da diversi punti di vista, attivando le più efficaci strategie di azione e di pensiero
METODOLOGIA
- si partirà dai bisogni e dalla curiosità
- si supererà la dimensione trasmissiva, per garantire competenze e transfert analogici
- ogni attività andrà finalizzata al progetto per fare si che la ricerca settoriale sia raccordata agli obiettivi del progetto
- le strategie si sostanzieranno di manipolazione e di esplorazione
- si supererà il rigore degli schemi tipici di percorsi standardizzati nelle aule scolastiche a favore di itinerari creativi nel contenuto e nella forma
- si definirà accuratamente in ogni fase / step l’iter procedurale per la pianificazione
di un lavoro non casuale, ma ben pensato e strutturato
- si attiveranno momenti finalizzati all’ interiorizzazione e alla riflessione sull’esperienza agita per mezzo della teoria e della pratica
- si attiveranno momenti di dialogo, confronto e socializzazione per conoscersi e farsi
conoscere in climi non stereotipati
FINALITÀ
- Essere protagonisti nel territorio
- Salvaguardare l’ambiente e l’arte del territorio con azioni significative diffuse
- Coniugare l’agire e il sapere per promuovere comportamenti stabili e duraturi
- Favorire attraverso attività ludiche atteggiamenti di ricerca e scoperta personale
- Sviluppare il senso di identità e di appartenenza al territorio
- Obiettivi
- Conoscere il territorio dal punto di vista artistico, naturalistico e storico-geografico
- Intendere le risorse culturali e naturali del territorio come eredità preziose da tutelare, rispettare e valorizzare
- Mettersi in ascolto ed osservare situazioni desuete
Contenuto della ricerca:
l’ambiente come - banca di conoscenze
- abecedario di lettura
- bottega della fantasia
- giocattolo
- fabbrica di cultura
- aula didattica decentrata
CONTENUTI
GLI ANIMALI del VULTURE – MELFESE nei reperti dei musei, negli affreschi e nei dipinti, nei frammenti e negli indizi, nelle tracce antiche, nelle acque e nell’aria, nella
parola e nelle immagini, nei suoni e negli oggetti.
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ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’ Arte
ORGANIZZAZIONE
1° step fase di formazione degli animatori
2° step fase di stimolo: itinerari naturalistici (il lago, il bosco, la vigna); la narrazione/scrittura creativa; l’osservazione di fenomeni
3° step fase della scelta del settore della ricerca (formazione di sottogruppi)
Sottogruppi: “Ascolto il silenzio e i suoni”
“Dipingo con i colori i suoni, gli odori e le forme
“Osservo tralci, ninfee, uccelli e pesci”
“Leggo e narro di natura e di arte “
4° step fase della rappresentazione/ trasfigurazione di situazioni significative del
territorio LABORATORIO DI PITTURA
Sede del laboratorio - CENTRO SOCIALE Rionero
Fruitori -30 ragazzi da 8 a 14 anni residenti nei COMUNI del Vulture
Durata - gg.15 mesi estivi
La data e l’organizzazione delle attività saranno definite a posteriori
soggetti e istituzioni coinvolti:
AN.I.S.A.per l’educazione all’arte
in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale del Melfese, Museo archeologico Nazionale di Venosa, Museo Naturalistico del Vulture,W.W.F. – lipu, comuni del
Vulture - melfese, regione basilicata , apt della basilicata, università degli studi di Basilicata
esperti / animatori / docenti e referenti dei comuni coinvolti
COSTI del PROGETTO € 8000.00
172
APT AGENZIA DI PROMOZIONE TERRITORIALE
BASILICATA
La città di Matera è il primo “patrimonio dell’umanità” riconosciuto tale dall’Unesco in quanto “paesaggio culturale”.
Quest’ultimo concetto, quindi, è fondativo della prassi e della
ricerca che l’Apt di Basilicata sviluppa a partire dall’individuazione del nesso “cultura-natura” come elemento di identificazione forte per la definizione di un “prodotto turistico
Basilicata”.
Già nel 2004, infatti, una ricerca tematica della Swg di Trieste associava il nome della regione a concetti come tradizione, naturalità, genuinità, Sud e solo marginalmente ai
termini negativi di arretratezza e inquinamento. In tempi più
recenti (maggio 2007) un’inchiesta telefonica tra giornalisti
specializzati in turismo, individuava i punti di forza nel fascino del paesaggio preservato e della piccola regione dalla
dimensione umana mentre segnalava come elementi critici
la scarsa accessibilità e la debolezza del marchio regionale. A
questo scopo il nuovo Piano turistico regionale, in corso di
discussione, ha dedicato notevole attenzione a quella che in
marketing strategico è definita l’analisi della concorrenza. Il
che, tradotto in linguaggio corrente, significa vedere come
si posizionano le regioni limitrofe. Bene: in Italia sono 8 le regioni che spingono sull’asse del mare (le tre regioni meridionali ma anche le isole, le Marche, l’Emilia e la Liguria), tre
su arte&cultura (Veneto, Toscana e Lazio), tre sulla montagna (Piemonte, Val d’Aosta e Friuli), quattro sulla natura
(Abruzzo, Umbria, Lombardia e Trentino). Da questa analisi
trova forza il tema trainante della Basilicata come il “giardino più segreto d’Italia”, per un posizionamento che combini gli assi attrattivi della natura incontaminata e delle perle
degli innumerevoli giacimenti storici e culturali. L’idea forza
del Ptr è quindi di un posizionamento regionale unico, che
punti al valore aggiunto dell’abbinata cultura-natura.
La modalità stessa dell’insediamento umano tipico lucano, il
borgo, e la sua fortissima integrità sono state poste al centro
dell’attenzione di un discorso regionale di valorizzazione del
patrimonio immobiliare storico. Dopo il riconoscimento nazionale per Ospitalità nei borghi, primo progetto lucano curato da enti pubblici ad entrare tra le 100 storie di
eccellenza della Pubblica amministrazione si
pone con forza il tema della messa a valore economico degli ingenti investimenti per il recupero
di un diffuso patrimonio immobiliare storico. La
crescita della qualità abitativa dei piccoli borghi
ricostruiti, un patrimonio sottoutilizzato per le
dinamiche emigratorie e demografiche, può e
deve ora tradursi in un volano economico, laddove è evidente che il semplice recupero del patrimonio edilizio all'interno di un progetto ristretto e slegato
dai piani di sviluppo produce incertezza.
Del resto l'interesse crescente per lo sviluppo di reti diffuse
d'ospitalità ha trovato una prima sedimentazione normativa
173
Apt Agenzia di Promozione Territoriale Basilicata
nella recente legge regionale di classificazione alberghiera
che disciplina e valorizza questo modello. Lo stesso Piano turistico regionale considera questo modello innovativo di rilevante interesse per intervenire su diversi fattori di
endemica debolezza del sistema turistico regionale:
per destagionalizzare la domanda concentrata sulle coste nei
mesi estivi;
per intercettare una nuova domanda turistica – anche estera
– più attenta alle esigenze di una vacanza tesa alla riscoperta
di rapporti autentici con la dimensione a misura d'uomo dei
territori visitati;
per coniugare la ricettività e i servizi di accoglienza con le risorse e le attrattive ambientali, naturalistiche, culturali, enogastronomiche e sociali.
Un approccio, il nostro, alle tematiche della conservazione e della promozione dei beni
culturali in cui è forte l’attenzione all’aspetto del retaggio, delle culture immateriali, del
ruolo dell’immaginario come potente strumento di trasmissione dei saperi ma anche
di trasformazione del reale. E la realtà della Basilicata è quella di una regione dallo scarso insediamento umano ma dalle ancora integre vestigia di un passato ricco di storia:
dallo sbarco dei Greci alla fondazione della più meridionale colonia romana, dalla presenza ancora viva del monachesimo basiliano al contributo decisivo alla nascita dell’Europa
medievale, lungo il retto filo che da Roberto il Guiscardo porta a Federico II. Permanenze fisiche forti, le centocinquanta e più chiese rupestri che hanno fatto dell’habitat materano il set ideale per la
Passione di Cristo, ma anche un senso potente della memoria e del legame con le proprie radici che
permette di fondere passato e futuro nelle principali iniziative di promozione e di valorizzazione, in cui assumono un ruolo centrale le attività
di comunicazione e di narrazione.
Così allo straordinario video di Francis Ford Coppola, che presenta la sua terra d’origine
come un enorme open space dove i manufatti urbani si integrano perfettamente nel
territorio montuoso, si accompagna la ricerca di un aeroreporter come Guido Alberto
Rossi che offre la sua “Basilicata vista dal cielo”, volume di pregio prodotto in co-marketing con la Mondadori.
Con la legge di riforma regionale, entrata in vigore nell’estate 2008, l’Apt è stata trasformata da Agenzia di promozione turistica ad Agenzia di promozione territoriale. Le
prime azioni di sviluppo locale affidate dalla giunta regionale alla nuova Apt riguardano la val d’Agri e il Senisese.
L'Apt per il rilancio turistico della Basilicata meridionale punta sui grandi attrattori di
nuova concezione progettando format ad alta capacità attrattiva che, come il parco storico della Grancia per l’Alto Basento e il volo dell’Angelo nelle Dolomiti lucane, forniscano risposte avanzate alla domanda di tempo libero e di svago, di emozione e di
scoperta. Accanto ad azioni di riconnessione territoriale
delle risorse esistenti, di messa a sistema del complesso
dei beni paesaggistici, storici - artistici e culturali, in taluni
casi, emerge la necessità di rafforzare l'appeal del territorio presentando tematismi o articolando nuove forme di
fruizione.
Il modello che ispira questa scelta è quello dell’acceleratore economico: i grandi attrattori come leva del salto di
domanda. L’afflusso di pubblico in un’area in cui i servizi
sono sottodimensionati genererà virtuosamente una risposta organizzata, assicurando un dispiegamento dell’offerta che suscita dinamicità e nuove opportunità, in
particolare in un’area come quella del Senisese che soffre
dei segni della stagnazione e dello spopolamento.
Il progetto è assolutamente coerente con le più avanzate
174
Apt Agenzia di Promozione Territoriale Basilicata
forme di comunicazione dell’economia del turismo: la funzione
dei grandi attrattori di nuova concezione, infatti, non si esaurisce
nella logica keynesiana della spesa di investimento come fattore
di incremento della capacità di consumo in cui talvolta il fatturato
dell'attività diventa un aspetto secondiario, ma plasmando l’immagine di un più ampio territorio, lo offre alla fruizione di un più
vasto pubblico, con ricadute a vasto raggio e significativi effetti di
moltiplicazione.
Castelmezzano era già uno dei più bei borghi di Italia, per unanime riconoscimento. Ma c’è voluta un’iniziativa suggestiva e carica di significati simbolici come il Volo dell’Angelo, di cui si parla ormai in tutta Europa, per attrarre numeri
consistenti di viaggiatori. L’attrattore rappresenta così un pretesto comunicativo per
promuovere un contesto di pregio.
Nessuna operazione artificiale, né cattedrali nel deserto, comunque. Se il cinespettacolo e il volo dell’Angelo hanno funzionato è proprio perché la montagna di Brindisi è
stata effettivamente teatro dell’epopea del brigantaggio mentre le ripide rocce delle
Dolomiti lucane suscitano immediatamente la fantasia di provare, sulle note di Battisti, “le discese ardite e le risalite”. Tutto questo, nel secondo caso, condito dalla capacità
mitopoietica di un intellettuale sagace come Mimmo Sammartino di raccontare la leggenda di Vito e delle streghe.
In fondo è proprio questo oggi la promozione turistica. Offrire un sogno, una visione al
viaggiatore curioso e appassionato. Si tratta, in fin dei conti, di lavorare sul piano delle
motivazioni. La formula che l'Apt si è data e che è comune ai format già realizzati e a
quelli in fase progettuale, è di usare il nuovo delle tecnologie più avanzate per valorizzare un mondo che affonda le sue radici nelle tradizioni e in una storia antica di millenni.
Così, sempre rispettando le vocazioni e le identità territoriali, l’Apt sta pensando a una
“grande narrazione” sulla nascita della Magna Grecia nel bacino artificiale della diga di
Senise e all’allestimento di un “viaggio al centro della Terra”, allocato a ridosso dell’insediamento più antico della val d’Agri, la zona archeologica di Grumentum. Due format
spettacolari che metteranno quindi al centro due degli elementi primordiali su cui ha
cominciato ad esercitarsi il pensiero filosofico dell’Occidente: l’acqua e il fuoco. In particolare, nel caso del Senisese, nell'ambito di un disegno strategico volto a valorizzare
l'esistente e rafforzare i sistemi di servizi e di ospitalità, l'ipotesi è di raccontare sull'acqua la storia dei Greci in Occidente, le origini della Magna Grecia, con tutto quanto comporta sotto il profilo della riappropriazione culturale e dei risvolti di crescita della
coesione e della consapevolezza comunitaria.
La centralità delle attività di comunicazione propriamente dette caratterizzano le strategie dell’Apt, sviluppando consistenti attività sia nel campo della tradizionale produzione editoriale, sia con la sperimentazione di nuove modalità comunicative e di ricerca
di linguaggi innovativi sul web.
Dal 2007 l’APT ha dotato circa 280 strutture ricettive e luoghi di accoglienza turistica
di totem informativi (214 alberghi 2,3,4,5 stelle; 12 villaggi turistici,3 agriturismi, 4 uffici
turistici,33 presidi turistici,11 musei, 3 associazioni), curando periodicamente (in 5 fasi nel
corso dell’anno) la distribuzione di materiale informativo e promozionale. Nel 2009 si
ritiene di consolidare e potenziare il sistema distributivo anche individuando altre strutture considerate strategiche.
Le copie consegnate complessivamente nell’anno passato sono oltre 1milione e 200mila
divisi per una gamma di circa 20 prodotti sia di puntuale promozione dei diversi territori che di sostegno e pubblicizzazione di eventi o percorsi tematici. Gli stessi sono scaricabili attraverso internet.
I prodotti base sono le Carte turistiche: la Carta stradale della Basilicata, La BasiliCarta
- carta tematica sulle risorse ambientali; la Carta di Matera con itinerari tematici e
quella di Potenza. Depliant per località e per temi: i più diffusi riguardano la Costa Jonica e Maratea, Matera, le Valli del Pollino lucano, le città d’arte (Venosa, Melfi,Acerenza);
altri prodotti editoriali promuovono gli itinerari tematici. Nuovi prodotti editoriali sono
dunque previsti a partire dall’Anteprima 2009 degli eventi e dell’offerta regionale,dalla
nuova guida dei principali itinerari lucani a quella enogastronomica a produzioni edi175
Apt Agenzia di Promozione Territoriale Basilicata
toriali sui beni culturali (nell’ambito del progetto divulgazione) e sulla storia lucana (
sulle tracce dei templari, ad esempio) ad album promozionali fotografici in lingua russa
e a materiali in lingua inglese, tedesca, e olandese.
Quanto alla ricerca e alla sperimentazione sul web, significativa l’esperienza della presenza in Second Life. La nuova isola del Lucania Lab è divisa su due livelli: un primo livello, il Village, pensato come spazio residenziale. Al di sopra, una piattaforma a "petali",
ospita l’allestimento museografico che dovrà raccontare quanto suggerito dall’APT Lucano. Il pensiero che sta alla base del progetto, al di là delle funzioni abitative, sociali e
museali, è rivolto ad una riflessione sull’innovazione, la tecnologia e la natura. L’isola, definita la sua "orografia", viene lavorata per mostrare questi temi. Le abitazioni, il villaggio esprimeranno un modo innovativo dell’abitare dove spazi pubblici e privati si
incontrano in forme compenetranti derivate dalla "piegature" di folder.
L’atmosfera generale che si respirerà sarà una
idea della Lucania legata all’innovazione e non
uno spazio dove l’iperrealismo nasconde le potenzialità del suo territorio dietro le sole forme
tradizionali. Alla rappresentazione realistica si
opporrà la realtà dell’esperienza evocativa. L’isola
Lucana sarà un ponte tra il territorio e il web 2.0,
tra il racconto di una regione e le persone desiderose di ascoltarlo e conoscerlo.
Lucania Lab occupa un'area limitata (circa 2000
metri quadri) ed è la sede del laboratorio di ricerca. Arredato con informazioni sulla Basilicata,
riproduce in scala i principali tipi di "ambiente"
usati in Second Life: una discoteca all’aperto, uno
spazio camping (in cui si può guadagnare qualche "linden" ballando o facendo i DJ),
un'area espositiva, uno spazio di socializzazione.
La scelta della riproduzione in scala (utile per monitorare i comportamenti) è stata funzionale alla ricerca, ma ha funzionato di per sé.
È infine iniziata da qualche settimana la trasformazione del blog dell’Apt, finora strumento
di dialogo e di informazione con gli operatori, in una piattaforma molto leggera finalizzata
a un originale progetto di divulgazione dei beni artistici, ambientali e storici della Basilicata, per sperimentare una nuova e originale modalità di narrazione. A partire infatti
dalla costruzione dei campi semantici dei grandi poli del turismo lucano (Matera, Maratea, Vulture-Melfese, Metapontino) e la definizione di 250 parole chiave si sta procedendo all’implementazione di centinaia di pagine web tematiche che con un breve testo dal carattere suggestivo rimandano alle risorse testuali, iconiche, documentarie già
disponibili in rete, con particolare riguardo alle realtà del web 2.0 (youtube, flickr, wikipedia).
176
ARCHEOCLUB D’ITALIA
Archeoclub d’Italia onlus è un grande movimento di opinione
pubblica al servizio dei beni culturali e ambientali. Sorto il 25
febbraio 1971 come Centro di documentazione archeologica ha
gradualmente esteso il suo interesse a tutti i beni culturali, di
cui promuove la conoscenza, la tutela, la fruizione e la valorizzazione. Con Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1986 n. 565 Archeoclub d’Italia è divenuto Ente Morale. Dal
26 giugno 2006 è iscritta all’anagrafe delle Onlus.
L’Associazione opera attraverso 210 sedi locali distribuite sul territorio nazionale con 8.500 associati, proponendo nuove forme
di fruizione e valorizzazione che trovano il loro punto di forza
nell’espressione collettiva delle municipalità, volano sociale per
una rinnovata, condivisa e partecipata tutela civile del patrimonio storico artistico e archeologico.
Le migliaia di attività nazionali e territoriali realizzate dall’associazione dal nord al sud d’Italia in circa 40 anni di storia, rappresentano l’effervescenza, la tenacia e la passione di schiere
di volontari che tengono alta l’attenzione sul patrimonio culturale locale divulgandone la storia, la bellezza, l’autorevolezza,
l’unicità. Ciò rende Archeoclub d’Italia il luogo naturale di aggregazione per tutti coloro, giovani e meno giovani, che hanno
a cuore il futuro del nostro grande patrimonio culturale. Il suo
Comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Luciano
Marchetti, Mario Torelli, Paolo Sommella, Luciano Canfora, Salvatore Italia, Anna Maria Buzzi, Paolo Peduto, Claudio Mocchegiani Carpano, Guido Vannini, Alessandro Baratta, contribuisce
a orientare in termini di qualità le azioni e il lavoro dell’associazione su tutto il territorio nazionale.
Strutture specialistiche, accordi, manifestazioni nazionali
e territoriali
Archeoclub d’Italia ha messo a punto tre strutture specialistiche dedicate alla didattica, all’architettura e alla subacquea: il
Laboratorio dell’Ecologia del Quaternario di Cupramarittima, il
Centro di architettura e cultura urbana di Camerino e Marenostrum, con sede a Torre del Greco. Tre eccellenze che, nel loro
specifico settore, rappresentano un punto di riferimento per i
giovani e gli appassionati e che offrono una varietà di attività e
iniziative durante il corso dell’anno grazie al buon rapporto con
le Università, le scuole e le altre istituzioni di riferimento del
territorio.
Ogni anno, da quindici anni, la seconda domenica di Maggio
con la manifestazione nazionale “Chiese aperte” l’associazione
rende fruibili almeno per un giorno i monumenti religiosi d’Italia appartenenti al patrimonio artistico “minore”.
In tre lustri sono state aperti oltre 2.000 edifici
sacri spesso in stato di degrado e di abbandono.
Molti di questi sono oggi restaurati, o in fase di
recupero. Anche i Campi di ricerca archeologici
che Archeoclub d’Italia organizza in estate, in
collaborazione con le Soprintendenze, rappresentano la mission associativa dedicata alle
“forze” più giovani. Il principale campo è a Venezia, presso l’Isola del Lazzaretto Novo che, grazie
177
ArcheoClub d’Italia
a 15 anni di attività, è tornata al suo antico splendore; altre iniziative sono a Jesi, Mentana, Gravina di Puglia, Loreto Aprutino, Barletta.
Nel campo della scuola e della didattica, Archeoclub d’Italia è veramente all’avanguardia: la sua esperienza ultratrentennale, infatti, le ha fatto conseguire nel 2005 il gallone
di Ente formatore da parte del Ministero della Pubblica Istruzione permettendo, da
parte dei presidenti delle sedi locali occupati nella formazione il rilascio dei crediti formativi per i ragazzi. Si sta ora lavorando sul versate dei crediti per gli insegnanti che
partecipano ai corsi organizzati dall’associazione, e alla creazione di un Centro dedicato
alla didattica con sede a Foligno i cui volontari sono stati i principali artefici di questo
successo.
Archeoclub d’Italia, inoltre, opera in convenzione con alcune strutture del MiBAC, quali
il Vittoriano e l’Istituto centrale del Restauro, a Roma; altri protocolli d’intesa sono stati
realizzati con alcune amministrazioni comunali, specie nel sud d’Italia, per la gestioni di
antiquaria, siti archeologici e musei civici. In conseguenza di ciò è stato siglato un documento di collaborazione con l’ANCI per valorizzare e promuovere il patrimonio storicoartistico dei piccoli e piccolissimi Comuni italiani.
In Basilicata
Sede comprensoriale
“Magna Grecia”
Presidente
Silvestro Lazzari
Via Ancona 37/G
85100 Potenza
Tel./Fax 0971 444503
[email protected]
SEDE COMPRENSORIALE “MAGNA GRECIA”
Comuni di Potenza, Matera, Venosa e Ripacandida
Archeoclub d’Italia - sede di Potenza, Matera, Venosa e Ripacandida - nasce in Basilicata nel 2006 ed ha svolto numerose attività divulgative, scientifiche e promozionali attraverso studi, manifestazioni pubbliche ed attività sul campo. Si denomina
“Magna Grecia” in onore della cultura greca che tanti ed importanti segni ha lasciato
all’interno della regione.
Finalità ed obiettivi della sede lucana rispecchiano quelli della sede nazionale. Si
tratta infatti di un’associazione culturale senza scopo di lucro che, attraverso le innumerevoli attività svolte, rappresenta un importante punto di riferimento per
quanto riguarda la sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti di tutte le
problematiche legate alla valorizzazione dei beni archeologici, culturali ed ambientali di cui anche la regione Basilicata è ricca. Tutelare, promuovere e valorizzare i beni
artistici, storici, culturali ed ambientali in un’ottica di turismo sostenibile, volto cioè
ad incidere positivamente sulla tutela del patrimonio locale, sono azioni poste alla
base delle significative attività messe sino ad oggi in cantiere dall’associazione, con
l’obiettivo di far conoscere non solo i numerosi siti già inseriti in itinerari turistici, ma
anche gli importanti beni tutti da scoprire sparsi su tutto il territorio regionale.
Un patrimonio costituito da palazzi, castelli, archivi e biblioteche, habitat, parchi e
coste che spesso versano in uno stato di abbandono. Spesso questo patrimonio, da
salvaguardare e tutelare coinvolgendo le istituzioni locali, è poco conosciuto, anche
per mancanza di adeguate risorse economiche.
Conferenze, mostre tematiche, manifestazioni educative ed interventi nelle scuole, visite guidate e viaggi di istruzione, attività di studio e di ricerca sono al centro delle iniziative che l’associazione Magna Grecia ha promosso.
178
ArcheoClub d’Italia
Di particolare interesse risultano le recenti ricerche sul vasto territorio della città di
Potenza, che riguardano le risorse storiche e culturali espresse da un ricco patrimonio naturalistico – ambientale ed archeologico. Queste ricerche sono la base conoscitiva di una mappa sperimentale in corso di realizzazione, che potrà essere
utilizzata anche per fini turistico – culturali. Nei prossimi mesi è stata programmata
a Potenza un’interessante rassegna sulle nuove tecnologie di ricerca nel campo archeologico ed ambientale. Queste tecnologie trovano applicazione attraverso le osservazioni della terra dalla spazio, le prospezioni geofisiche nel sottosuolo che
rappresentano una nuova frontiera per lo studio di strutture archeologiche sepolte
e le tecniche del laser scanner che consentono di effettuare riprese in tre dimensioni
di monumenti, aree urbanizzate e paesaggi di pregio.
Un’attività, quindi, rivolta non solo alle risorse culturali che esprime il passato, ma
anche alle tecnologie di tutela e valorizzazione che guardano al futuro.
LE ATTIVITÀ SUL TERRITORIO
Le attività più significative svolte ad oggi riguardano varie ed interessanti tematiche
tra cui:
- Convegno su “Beni culturali della Basilicata: conoscenza, recupero e valorizzazione”
- Tenutosi presso il Museo Archeologico Nazionale “D. Adamesteanu” di Potenza;
- Mostra e convegno su “Dalla Mephitis al sistema idraulico regionale: la cultura dell’acqua in Basilicata”, con allestimento di una mostra documentaria e multimediale
sull’acqua in Basilicata realizzati presso la Biblioteca Nazionale di Potenza e con il
partenariato dell’ITIS “A. Einstein” di Potenza e ACQUA SPA;
- Convegno e mostra nazionale itinerante “Viaggio
nella Geologia d’Italia” organizzato dall’ITG “G. De
Lorenzo” ed in partenariato con la Provincia di Potenza, il CNR-IBAN, l’Università della Basilicata ed
Archeoclub d’Italia sede di Potenza, Matera, Venosa e Ripacandida;
- Progetto regionale “Terra affascinante: uno scorcio del pianeta in Basilicata”, in occasione dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra, realizzato
in collaborazione con l’Università della Basilicata, la
Camera di Commercio di Potenza, l’ENI, la Regione
Basilicata e le Province e Comuni di Potenza e Matera;
- Convegno su “Patrimonio archeologico e naturalistico del Comune di Potenza” realizzato presso il
Museo Archeologico Nazionale “D. Adamesteanu” di
Potenza;
- Progetto e mostra su “Volti di donne e ritratti di Paesi nel terzo millennio” promossi
dal Consiglio Regionale della Basilicata – Commissione Regionale Pari Opportunità e dall’Archeoclub
d’Italia sede di Potenza, Matera, Venosa e Ripacandida;
- Studio sulle risorse naturalistico – ambientali e su
un itinerario integrato turistico - culturale nel territorio di Potenza.
179
ARCHEOCLUB D’ITALIA
In Basilicata
Archeoclub d’Italia
Sede comprensoriale
“Siritide”
Via Giulio Cesare
75025 Policoro (MT)
Tel. 334 3070013
339 8436895
[email protected]
www.archeoclubsiritide.it
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEDE COMPRENSORIALE “SIRITIDE”
L’Archeoclub d’Italia “Siritide” è un’associazione onlus che svolge un programma di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-naturalistico nazionale italiano ed
in particolare della Regione Basilicata. L’associazione, con sede principale in Policoro
(MT), costituisce un polo comprensoriale che include i comuni di Policoro, Pisticci, Colobraro, Montalbano Jonico, Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano, Scanzano Jonico, Tursi e Valsinni. Le molteplici attività di volontariato, che si articolano in assoluta
conformità alle esigenze sempre diverse dei comuni che fanno parte dell’Archeoclub
d'Italia Siritide, ciascuno con una sua storia e testimonianze uniche, pongono l’Associazione quale luogo naturale di aggregazione per tutti coloro che hanno a cuore il
futuro del nostro grande patrimonio culturale.
ATTIVITA’
Tra le numerose iniziative svolte dall’Archeoclub d’Italia “Siritide” per la valorizzazione del patrimonio culturale della Basilicata assumono particolare rilievo:
Mostra del Libro Archeologico – Arte, Etnografia e Archeologia Sperimentale
Appuntamento annuale svolto in più giornate finalizzato alla conoscenza e alla promozione del territorio lucano, la Mostra del Libro Archeologico si articola generalmente in un fine settimana come segue:
- Allestimento di spazi dedicati a case editrici che espongono libri, monografie e collane, di argomento storico-archeologico, artistico ed etno-antropologico di livello
scientifico e didattico-divulgativo
- Laboratori di Archeologia Sperimentale volti alla conoscenza dei processi di fabbricazione di strutture e manufatti in uso nell’antichità. I laboratori, svolti da Archeologi Specializzati, vengono supportati da materiale didattico-illustrativo e da
prodotti multimediali.
- Simulazioni di Scavo Archeologico finalizzati alla conoscenza delle dinamiche di formazione dei depositi archeologici nel corso del tempo e delle metodologie di indagine e di registrazione dati applicate dall’Archeologia.
- Laboratori Etnografici volti alla conoscenza dei mestieri, ancora praticati presso alcune realtà culturali della Basilicata secondo metodologie in uso fin dall’antichità.
I laboratori, svolti da artigiani lucani e/o presentati da collaboratori di istituzioni
museali etnografiche lucane sono supportati da materiale didattico-illustrativo.
- Mostre fotografiche sugli aspetti storico-socio-culturali delle comunità contadine
della Basilicata ionica;
- Visite nel Museo Archeologico Nazionale della Siritide e nel Parco Archeologico di
Herakleia in compagnia di Archeologi;
- Conferenze scientifiche svolte da studiosi di fama internazionale.
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ARCHEOCLUB D’ITALIA
La mostra del Libro Archeologico giunge nell’anno 2009 alla sua quarta edizione registrando
un crescente interesse dell’opinione pubblica,
della stampa, delle case editrici, sempre più numerose ed importanti. Il costante trend di crescita è, tra l’altro, mostrato dal numero dei
visitatori che ha raggiunto, nella terza edizione
del 2008, la cifra di 2.500.
I Tour della Conoscenza
L’Archeoclub d’Italia Siritide di Policoro promuove una serie di tour volti alla scoperta
di centri storici, musei, pinacoteche, aree archeologiche d’Italia.Tale iniziativa nota col
nome di “TOUR DELLA CONOSCENZA” riscuote successo ormai da tempo e vede coinvolti numerosi partecipanti fra cui appassionati di storia, turisti, studenti, insegnanti,
archeologi e, in generale, tutti coloro che hanno a cuore la conoscenza del passato e
i beni culturali. La storia dei Beni Culturali è anche storia dei visitatori, del rapporto
tra soggetto e giacimento culturale e delle caratteristiche di tale relazione che, nel
tempo, hanno determinato l’evoluzione di diverse forme di partecipazione e lo sviluppo di nuove metodologie della fruizione. I Tour della Conoscenza sono curati da
equipe di esperti (archeologi e studiosi) che redigono relazioni distribuite in forma di
cartelle ai partecipanti e presentano il luogo oggetto di visita con accurate descrizioni.
Comunicare i beni culturali
Il Progetto Comunicare si articola con cicli di conferenze tematiche riguardanti il patrimonio storico-artistico e archeologico dell’areale ionico
lucano. Si rivolge principalmente a Scuole secondarie di 2° grado che prevedono nella programmazione scolastica indirizzi di Comunicazione e
Promozione turistica del territorio. Attualmente
in corso come esperienza pilota presso l’Istituto
Tecnico Commerciale e per Geometri di Tursi, il
progetto Comunicare è articolato quale piattaforma concettuale e di analisi di un
percorso cronologico del Metapontino che parte dalla Preistoria e giunge sino al Medioevo. Il Progetto Comunicare, che nell’esperienza in corso riscuote il largo consenso
di insegnanti e alunni, mira a creare momenti di incontro fra studioso e studente, attraverso la produzione di messaggi culturali che, pur frutto di indagine scientifica,
siano in grado di stimolare l’attenzione delle giovani generazioni sulle emergenze
storico-artistiche lucane. L’obiettivo è quello di incentivare e attivare processi conoscitivi finalizzati all’approfondimento, in sede scolastica, delle suddette emergenze,
per indurre processi di consapevolezza sul “valore territorio”, anche in previsione di
un possibile impegno professionale nel settore della valorizzazione e della promozione dei beni culturali.
Le conferenze itineranti
L'Archeoclub Siritide ha avviato una serie di conferenze scientifico-divulgative di argomento storico-archeologico ed etno-antropologico, svolte
da specialisti del settore. Tali conferenze sono
state definite “itineranti” perché si svolgono in
sedi diverse, individuate presso vari comuni dell'area ionica della Basilicata. L’avvicinamento del
grande pubblico alla conoscenza culturale, registra oggi, con le conferenze itineranti, il coinvol-
181
ARCHEOCLUB D’ITALIA
gimento di una pluralità allargata di soggetti,
ciascuno detentore di una propria formazione
intellettuale, educazione estetica, capacità di
decodifica e soggetto di una complessa intersezione di livelli di comunicazione. In tal modo
l’Archeoclub d’Italia Siritide provvede ad ampliare l’utenza culturale e nell’azione di valorizzazione e promozione della conoscenza
storico-archeologica del territorio, contribuisce
alla crescita di valori di civiltà e responsabilità.
POLITICHE TERRITORIALI FUTURE
L’Archeoclub d’Italia “Siritide”, oltre a consolidare nel tempo le iniziative svolte e in
corso, intende avviare una serie di progetti basati sullo studio, ricerca e promozione
di azioni di volontariato per i beni e le attività culturali. Nell’ambito delle politiche e
linee strategiche future uno dei punti fondamentali del programma dell’Archeoclub
d’Italia Siritide è rappresentato dalla valorizzazione del territorio ionico lucano, area
di grande potenzialità per lo sviluppo socio-culturale della Basilicata, sia per la presenza di siti di rilevanza storico-naturalistica sia per la sua posizione in stretto collegamento con i circuiti turistici dell’areale jonico. L’Archeoclub d’Italia “Siritide”
intende, inoltre, favorire la costituzione di un partenariato con soggetti pubblici e
privati, caratterizzato da un sistema di rete stabile e strutturato, con il coinvolgimento
attivo di attori economici e istituzionali rappresentativi del territorio.
Nella programmazione prossima dell’Archeoclub d’Italia “Siritide” sono previste le
seguenti azioni:
Ricostruzione di un abitato preistorico
Nell’ambito delle attività a breve scadenza dell’Archeoclub d’Italia “Siritide” uno dei
punti fondamentali è rappresentato dalla valorizzazione del “Parco Territoriale di Andriace” - Montalbano Jonico (MT) concesso in parte all’Archeoclub d’Italia Siritide dal
Comune di Montalbano Jonico. Nell’area acconsentita, l’Archeoclub d’Italia Siritide
intende avviare un’attività di ricostruzione di un abitato agricolo del tipo documentati nella Basilicata ionica, durante il periodo pre-protostorico. La ricostruzione di abitati antichi, già effettuata per fini didattici presso numerosi parchi del nord-Italia,
rappresenterebbe in Basilicata un elemento innovativo nel panorama della valorizzazione dei beni culturali. L’Archeoparco si presenterà come un centro di servizi a disposizione di tutti coloro che intendono avvalersi di un’area didattica di grande
rilevanza per la conoscenza storico-culturale del territorio.
Archeoastronomia ed enogastronomia sperimentale
L’Archeoclub d’Italia “Siritide”, in coerenza con le azioni mirate verso attività di collaborazione con enti pubblici e privati, necessarie per rendere possibili e attuabili idee
progettuali altrimenti irrealizzabili – ha predisposto una idea progettuale che troverà realizzazione attraverso la sottoscrizione di apposito Protocollo d’Intesa tra l’Associazione e un Agriturismo di Montalbano Jonico. Associazionismo, conoscenze
specialistiche, territorio, iniziativa privata e condivisione pubblica rappresentano con
questa idea progettuale, un momento sinergico per coniugare conoscenza, tutela di
ambiti storici e valorizzazione delle potenzialità turistiche territoriali.
L’idea trova esplicazione, nella prima fase collaborativa, in due momenti:
- Progetto di Archeoastronomia ed enogastronomia sperimentale;
- Progetto di percorso guidato tra natura e storia.
Ambedue fasi unite da un comune denominatore rappresentato dalla storia e natura dei luoghi della Contrada Ventomare in agro di Montalbano Jonico, luogo apprezzato già da tempi remoti per l’amenità del clima e il fantastico paesaggio.
182
ARCHEOCLUB D’ITALIA
Handicap e beni culturali
Nell’ambito delle manifestazioni che riguardano l’archeologia “sociale” l’Archeoclub
Siritide intende avviare azioni dedicate al rapporto diversamente abili / patrimonio
culturale. In particolare è prevista l’attivazione di una Summer School in forma di
percorso riabilitativo e socializzante volto alla comprensione dell’arte e dell’archeologia, destinato a soggetti diversamente abili.
I destinatari del progetto avranno l’opportunità di toccare i reperti archeologici per
poi tentare di riprodurli attraverso attività grafiche (disegno e pittura) e manuali (laboratorio di archeologia sperimentale).Tale esperienza, consentirà ai corsisti di essere
soggetti attivi in un’operazione guidata da equipe di specialisti e di un percorso di recupero psichico che potrebbe aiutare ad aprire un canale di comunicazione con l’universo emotivo.
Restauri aperti al pubblico
Molto spesso apprezziamo meravigliosi reperti senza renderci conto che essi sono il
risultato di numerosi interventi di restauro. Come avviene il restauro? Quanto tempo
è richiesto per il restauro di oggetti di vario tipo e quale materiale viene utilizzato?
Quali le tecniche e gli strumenti che si usano durante un restauro? Per rispondere a
queste domande l’Archeoclub Siritide intende avviare una serie di iniziative con restauri aperti al pubblico finalizzati all’osservazione e alla comprensione del faticoso
lavoro dei restauratori.
In Basilicata
Sede di Melfi
Via Santa Lucia, 14/B
85025 Melfi
Tel. 0972.237081
Fax: 0972.237081
[email protected]
[email protected]
www.archeomelfi.altervista.org
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEDE DI MELFI
La sede di Melfi dell’Archeoclub d’Italia, attiva dal 2003, è impegnata nella tutela e
nella valorizzazione del ricco patrimonio storico ed artistico della zona nord della Basilicata. In questi anni l’intensa attività associativa si è distinta per la scoperta di alcune chiese rupestri sul Vùlture, per continui ritrovamenti e segnalazioni di siti e
reperti archeologici alle autorità preposte, e numerose attività di promozione culturale tra le quali spicca l’annuale manifestazione “Chiese Aperte” (svolta in concomitanza con tutte le altre sedi dell’associazione). In particolare il lavoro svolto sulle
chiese rupestri è valso la premiazione della sede di Melfi e del suo Presidente durante le celebrazioni nazionali per il 35° Anniversario dalla fondazione di Archeoclub
d’Italia, tenutesi a Roma nel 2006. L’Associazione, inoltre, ha raccolto un cospicuo numero di libri sulla Basilicata con lo scopo di organizzare una biblioteca specialistica
avente appunto come tema la Basilicata, i temi sono i più disparati e spaziano dall’archeologia alla cucina, dai romanzi ai saggi, dalla fotografia all’economia e tanti
altri.
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ARCHEOCLUB D’ITALIA
LE ATTIVITÀ SVOLTE SUL TERRITORIO
Tra le numerose attività svolte negli anni, da segnalare:
- La manifestazione “Chiese Aperte”, si svolge di regola nel mese di maggio e ogni
anno raccoglie numerosi visitatori, provenienti sia dalla stessa Melfi che da zone limitrofe, con la presenza anche di visitatori stranieri (tedeschi e spagnoli). Consente
ai visitatori la fruizione di alcune chiese rupestri presenti nel territorio (Santa Margherita, Santa Lucia dei Giaconelli, Madonna delle Spinelle), normalmente chiuse.
- Nel 2004, a cavallo tra i mesi di marzo ed aprile, si è tenuta nella Cattedrale di Melfi
una mostra di pannelli raffiguranti le “Madonne Lucane”, patrocinata dalla Regione
Basilicata. Inoltre è stato promosso, sempre nello stesso periodo, un convegno svoltosi nel Salone degli Stemmi del Palazzo Vescovile di Melfi, dal tema:“Quale futuro
per i Beni Culturali?” alla luce dell’emanazione del nuovo Codice dei Beni Culturali
e sulla proposta di privatizzazione degli stessi.
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ARCHEOCLUB D’ITALIA
- Nel 2006, il 13 maggio, nella Sala del Trono del Castello Normanno Svevo di Melfi, si
è tenuto un convegno per celebrare il 150° Anniversario del ritrovamento del Sarcofago Romano denominato “di Rapolla”, al quale è intervenuto il Professor Patrizio
Pensabene, dell’Università “La Sapienza” di Roma.
A commemorazione dell’evento è stato approntato un annullo filatelico speciale.
- Dal punto di vista editoriale, l’Associazione, ha promosso la produzione di due volumi: il primo, una guida sulla città di Melfi, dal titolo “Dentro le Mura”; il secondo,
una guida sulla Chiesa rupestre di Santa Margherita.
- Il 2 febbraio del 2008 si è tenuta l’inaugurazione della sede sociale dell’associazione
(in via Santa Lucia 14/B a Melfi) e contemporaneamente della Biblioteca specialistica sulla Basilicata con un convegno sull’editoria in Basilicata.
- Nella seconda metà del mese di febbraio 2008 l’associazione ha organizzato una
mostra con relativo convegno, nel Castello di Melfi, in onore dell’artista e grande
archeologo melfitano Alessandro Cassotta. Della mostra è stata data anche notizia nella rivista della Regione Basilicata sui Lucani nel mondo.
- Dal 10 al 15 settembre 2008 l’Associazione ha realizzato una mostra di icone sacre
dell’artista melfitano Ferdy Sapio, tenutasi nel chiostro del convento dei cappuccini
di Melfi.
- Nel mese di dicembre 2008 in collaborazione con l’Assessorato alle Attività produttive della Provincia di Potenza è stata organizzata una mostra dell’Artigianato locale, inaugurata il 30 novembre con un convegno e con la distribuzione di un
calendario con soggetto gli stessi artigiani espositori, a lavoro.
- Il 1 Marzo 2009, con il convegno “Salviamo le Mura”, ha avuto inizio una serie di manifestazioni programmate per sensibilizzare la cittadinanza a un maggior rispetto
per le Mura di cinta della città di Melfi e soprattutto per porre all’attenzione delle
istituzioni l’improcrastinabilità di un serio intervento di consolidamento, restauro
e valorizzazione di un tale monumento.
I PROGRAMMI FUTURI
L’Archeoclub di Melfi nel solco delle iniziative intraprese e a completamento di alcuni
progetti avviati negli anni addietro, ha in cantiere a breve-media scadenze numerose attività, tra le quali spiccano:
- Il distacco, restauro e ricollocamento nel museo civico di Palazzo Donadoni a Melfi,
degli affreschi di due delle quattro cripte rupestri scoperte, ormai in grave stato di
dissesto strutturale con pericolo imminente di crolli. Il progetto, reso possibile grazie al contributo economico del gruppo bancario Intesa San Paolo, è in fase di cantierizzazione.
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ARCHEOCLUB D’ITALIA
- A conclusione di una lunga e complessa ricerca che ha interessato tutto il territorio
della comunità montana del Vulture, è in via di preparazione un volume sulle “Edicole Votive”, segni della pietà popolare dei nostri padri. Inoltre è in preparazione un
volume sul Sarcofago Romano conservato nel Museo Archeologico del Castello di
Melfi.
- Come naturale prosieguo dell’iniziativa “Salviamo le Mura”, nel mese di maggio
2009 si terrà la manifestazione “Puliamo le Mura” che vedrà coinvolte altre associazioni culturali melfitane e soprattutto le scuole medie, inferiori e superiori della
città nella pulizia di alcuni tratti di mura. L’iniziativa tenderà a sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto delle gloriose Mura di cinta melfitane ed a tenere alta
l’attenzione delle istituzioni sul tema. In futuro sono previste altre iniziative.
- In queste settimane esce la nuova guida turistica della città di Melfi
- In occasione dei 950 anni dal I concilio papale di Melfi si terranno una serie di conferenze sulle conseguenze socio, politico, culturali dell’evento.
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CONFARTIGIANATO
Confartigianato è un’organizzazione autonoma,fondata sul principio della libera adesione e aperta a tutte le componenti geografiche, settoriali e culturali dell’imprenditoria artigiana e delle piccole imprese che in essa trovano informazione, rappresentanza degli interessi generali,rapporto con le controparti
negoziali e con le Istituzioni.Costituita nel 1946,Confartigianato rappresenta
oggi più di 521.000 imprese e imprenditori appartenenti a 870 settori di attività, che nella Confederazione sono organizzati in 120 Associazioni territoriali, 20 Federazioni regionali, 12 Federazioni di categoria, 74 Gruppi di mestiere.
Con i suoi 1.215 sportelli territoriali e un patrimonio professionale di 14.000 collaboratori, Confartigianato si propone inoltre alle imprese come un partner per
nascere, competere e crescere in un mercato in continua evoluzione grazie a
un sistema di servizi integrati e personalizzati.Sul fronte della cultura d’impresa,
dello sviluppo dei mercati,della ricerca e dell’innovazione,Confartigianato è parte attiva di una vasta rete di istituzioni pubbliche e private a livello territoriale, nazionale e internazionale.Confartigianato promuove e accompagna inoltre i processi organizzativi e aggregativi che,facendo sistema,proiettano il tessuto produttivo diffuso verso le nuove opportunità di sviluppo dettate dall’evoluzione dei mercati.
L’attività di rappresentanza
Aggregare la forza negoziale di un numero enorme di soggetti che altrimenti non avrebbero voce: è questo il tratto costitutivo di Confartigianato.
È in questo modo che la Confederazione ha saputo dare fin dall’inizio sostanza alla tutela costituzionale dell’Artigianato. Raccogliendo in una casa
comune esperienze territoriali ricche di tradizione e di conoscenze, ha fatto di esse un interlocutore univoco e credibile per tutte le relazioni essenziali
alla vita delle imprese: con i vari livelli dell’amministrazione e del governo del territorio, con le controparti sindacali, con i corpi legislativi, con le
numerose Istituzioni e agenzie che operano nel tessuto di una società moderna. Grazie a questo impegno sul fronte della rappresentanza, Confartigianato dialoga oggi con i Comuni, le Province, le Regioni, il Governo
nazionale. Grazie alla fermezza e alla convinta azione sindacale, Confartigianato è parte firmataria di accordi interconfederali nazionali e regionali su materie trasversali all’intero sistema produttivo, di 17 Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro specifici dei settori produttivi e merceologici delle attività artigiane, nonché di numerosi contratti collettivi regionali di lavoro. Confartigianato è inoltre in rapporto costante con il Parlamento, prende parte alle audizioni delle Commissioni parlamentari su materie rilevanti
per il comparto, offre supporto conoscitivo a numerosi parlamentari attenti
ai temi della vita economica e dell’artigianato in particolare. Sono numerose le istituzioni pubbliche e private verso le quali la Confederazione esprime un ruolo attivo: si tratta di un panorama reso particolarmente dinamico
dalle più recenti politiche nazionali e comunitarie dettate dall’evoluzione
dei mercati, delle tecnologie, dei paradigmi organizzativi e produttivi che
caratterizzano l’attuale scenario operativo e di sviluppo.
Turismo e Beni Culturali
Confartigianato è attiva da anni nella valorizzazione dell’artigianato come
attrattore turistico, (itinerari di botteghe storiche, artigianato d’arte, merchandising museale, souvenir di qualità, servizi ed eno-gastronomia). In
questo ambito sono stati realizzati diversi progetti, sono state pubblicate
guide turistiche con il Touring club e sono stati creati siti web. In particolare ricordiamo il Progetto “Musei dell’Artigianato”, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha messo in luce la ricchezza di
350musei dell’artigianato in tutta Italia (www.musei.confartigianato.it).
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Confartigianato
In Basilicata
La Confartigianato della provincia di Potenza, aderente alla Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato, rappresentante nel CNEL, opera nella provincia dal 1977
e svolge la propria attività nel ramo sindacale di tutela agli interessi della categoria
e nella promozione di servizi a favore degli associati.
E’ attualmente, in base ai dati degli abbinati, l’organizzazione più rappresentativa
della provincia di Potenza del settore dell’Artigianato.
L’Associazione, in sintesi, è un’ organizzazione sindacale apartitica, non ha fini di lucro
e si propone la tutela degli interessi economici e sindacali delle imprese associate,
promuovendo lo sviluppo anche attraverso l’organizzazione delle stesse categorie
per comune di appartenenza e attivando ogni iniziativa utile al loro progresso. In
particolare l’associazione, per la realizzazione dei propri scopi primari, può : svolgere
attività di assistenza nei confronti degli associati; rappresentare la categoria, partecipando alla vita politica, amministrativa e culturale del territorio, designando e contribuendo a designare propri rappresentanti negli organismi di cui l’Associazione è
chiamata a far parte; favorire la collaborazione fra le aziende della categoria e il raggiungimento di accordi provinciali per il regolamento dei rapporti economici collettivi che interessano le categorie rappresentate, nonché di intesa con altre categorie
produttive per il perfezionamento della produzione e il suo migliore svolgimento e
collocamento.
Ampiezza e diffusione delle strutture operative
L’Associazione Confartigianato ha una struttura provinciale, sedi zonali, sedi comunali, nonché rappresentanze comunali.
Le sedi zonali sono ubicate nei comuni di
Calvello: Piazza Sedile
Lagonegro: Piazza Duca degli Abruzzi, 9
Lauria: Via R. Scotellaro, 60
Melfi: Via A. Di Napoli, 55
Muro Lucano: Via Marconi, 12
Pescopagano: Via Nazionale
Palazzo S.G.: Via Concezione, 9
Senise: Via Mad. D’Anglona, 169
Tolve: P.zza M. Pagano, 19
Tramutola: Via V.Emanuele III, 90
Venosa: Via Roma, 35
Vietri di PZ: Via S.Nicola, 69
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Attualmente l’Associazione si avvale di n. 5 dipendenti compreso il Direttore.
Nelle strutture promosse dall’Associazione; Cooperativa Artigiana di Garanzia “Continuità Artigiana”; Confartgianato Servizi; Federtrasporti Basilicata; sono presenti n.
16 dipendenti.
Gli Organi dell’Associazione sono:
- l’Assemblea, il Consiglio Direttivo, il Presidente e il Collegio dei Revisori dei Conti.
- l’Associazione si compone di Sindacati provinciali di categoria e risultano operanti
i seguenti:
- Associazione Provinciale Artigiani Pensionati;
- Associazione Provinciale dei Fotografi;
- Associazione Provinciale delle Lavanderie;
- Associazione Provinciale dei Pasticcieri;
- Associazione Provinciale Molitori;
- Associazione Provinciale Odontotecnici – FENAODI;
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Confartigianato
- Associazione Provinciale Termoidraulici;
- Associazione Provinciale Riparatori Radio TV;
- Associazione Provinciale Carrozzieri ;
- Confartigianato Trasporti;
- Associazione Provinciale Autoriparatori – Elettrauti .
Inoltre, sono operanti nei vari comuni sindacati comunali di categoria e a Potenza
sono operanti:
- Associazione dei Parrucchieri per Signora;
- Associazione delle Estetiste;
- Associazione dei Gommisti;
- Confartigianato Artigianato Artistico;
- Confartigianato Restauro;
- Confartigianato Orafi.
L’Associazione si è resa promotrice della costituzione di molti Organismi operanti nel
settore dell’Artigianato.
Nel 1979, per il miglioramento ed ammodernamento delle produzioni artigiane fornendo garanzie per agevolare la concessione ai propri soci di crediti bancari destinati all’esercizio delle imprese e per l’assistenza ai soci nella formulazione e
documentazione delle richieste di credito, ha promosso la costituzione della Cooperativa Artigiana di Garanzia “Continuità Artigiana”.
- All’interno dell’Associazione, sin dal 1977, in base al D.L. n. 804 del 29/07/47 e
succ.mod., opera il Patronato INAPA – Istituto Nazionale di Assistenza e Previdenza
per l’Artigianato – che fornisce consulenza e prestazioni previdenziali ed assistenziali nei confronti dell’INPS, all’INAIL, della Prefettura, delle ASL ecc.. Il Patronato ha
una sede provinciale e una sede zonale a Palazzo San Gervasio in Via Concezione 9,
sin dal 1989.
L’Associazione si è resa promotrice anche della costituzione di Consorzi fra imprese artigiane. In particolare, all’interno dell’Organizzazione opera il Consorzio “Confartigianato Servizi”, costituito nel 1992 e che esercita l’attività nel settore dell’elaborazione
dati e della consulenza fiscale.
L’Organizzazione ha, altresì, promosso il Consorzio “Federtrasporti Basilicata” costituito da imprese di autotrasporto ed opera essenzialmente per lavori nei confronti
della FIAT – SATA di Melfi. Inoltre ha costituito l’Ente di Formazione “CON.FORM.Artigianato” organismo di diretta emanazione della Confartigianato di Potenza per la
organizzazione e la gestione di corsi di formazione professionale.
Nell’ambito dell’informazione diretta alle imprese artigiane l’Associazione invia dal
1980, gratuitamente ai propri iscritti, un periodico “l’Informatore Artigiano” con autorizzazione del Tribunale di Potenza del 29/07/80. Attraverso il notiziario e circolari
specifiche vengono aggiornate le imprese sulle disposizioni e le norme relative al
settore artigiano.
SERVIZI E ATTIVITA’ SVOLTA
Oltre all’informazione diretta alle imprese, l’Associazione si è resa promotrice dalla
sua costituzione, di moltissimi convegni, seminari e riunioni di settore con le categorie di mestiere ed in particolare, in sintesi, riportiamo le più importanti dell’ultimo
periodo.
L’Associazione ha organizzato e gestito in base ad un Progetto di Formazione professionale, autorizzato dalla Regione Basilicata, n. 43 corsi relativi al “Responsabile
del servizio di prevenzione e prestazione nei luoghi di lavoro”. Il Progetto, si è sviluppato in tutta la provincia di Potenza ed ha coinvolto, per circa un anno, oltre 1.500
artigiani. Organizza regolarmente i corsi per il 1° Soccorso Aziendale.
189
Confartigianato
- La Confartigianato di Potenza ha anche organizzato un altro Progetto relativo alla
introduzione dell’EURO nelle imprese gestendo, con autorizzazione regionale, n. 4
corsi, con circa n. 60 allievi e svoltisi in provincia di Potenza e denominato “Verso
una nuova gestione finanziaria delle Imprese Artigiane”;
- Con autorizzazione regionale in base alla L.R. n. 40/95 ha attivato un progetto per
la realizzazione delle azioni relative a n. 2 corsi per la valorizzazione di “Antichi Mestieri” e riservato ai giovani disoccupati;
In base al dispositivo nazionale, decreto legislativo 93/42 ha svolto un seminario di informazione e formazione a favore della categoria degli odontotecnici;
- Con la Provincia di Potenza, sottoscrivendo un protocollo di intesa, ha collaborato all’iniziativa relativa all’ operazione “Caladaia Sicura” con la diretta partecipazione
delle aziende artigiane del settore Termoidraulico. A tal fine, oltre a momenti formativi, si sono tenuti in provincia di Potenza seminari di informazione. Sempre nel
settore Termoidraulico, in collaborazione con l’UNI nazionale ha tenuto un convegno a Melfi per la divulgazione delle nuove norme di settore relativo alla legge
46/90;
- Con altri partner ha partecipato e collaborato ad una iniziativa comunitaria denominata “EQUAL” relativa allo sviluppo delle pari opportunità e che ha coinvolto alcune aziende gestite da donne;
- Con un appuntamento annuale organizza, in collaborazione con la sede Territoriale
di Melfi, il Festival dell’Acconciatura che vede la partecipazione di numerosi operatori del settore sia della provincia di Potenza che delle regioni limitrofe;
- Ha collaborato, con la propria sede di Senise alla organizzazione del Concorso Artigianato e Scuola per divulgare nelle scuole primarie le caratteristiche ed i valori del
comparto dell’Artigianato. Nell’occasione sono stati tenuti convegni sul ruolo dell’Artigianato e della piccola impresa;
- Ha organizzato in collaborazione con l’Associazione Artigiani Tolvese, la Fiera dell’Artigianato Tolvese con l’esposizione di prodotti tipici e tradizionali;
- In base alle determinazioni del Ministero del Lavoro ha gestito i Piani di Inserimento
Professionale (PIP) coinvolgendo nel provvedimento di inserimento, a favore di giovani disoccupati, centinaia di imprese artigiane;
- Con l’Istituto “Tagliacarne” con l’Università della Calabria, con il Formez, con la Comunità Montana Alto Agri ad altri partner ha partecipato al progetto per la costituzione dello Sportello Unico delle attività produttive dell’Alto Agri;
- Ha collaborato con l’Azienda Speciale FORIM, della Camera di Commercio di Potenza,
alla organizzazione dei corsi di Formazione manageriale e imprenditoriale per la
promozione dell’imprenditorialità femminile;
- Ha partecipato, in qualità di partner, al Progetto “Innovazione e trasferimento tecnologico” con la Camera di Commercio di Potenza, la Provincia di Potenza, l’Università degli Studi della Basilicata;
- Sta partecipando, con Unioncamere, alle attività del progetto “Bridge Economies” relativo al programma comunitario Quadro per l’innovazione e la competitività;
- E’presente con propri rappresentanti nel Comitato di Sorveglianza dell’Assistenza
Tecnica alle Parti Economiche e Sociali della Regione Basilicata;
- Ha collaborato per la istituzione e partecipazione al Distretto Agroalimentare del
Vulture – Melfese;
- Collabora con la Provincia di Potenza e la Camera di Commercio alla “Giornata del
Lavoro Autonomo”;
- Sempre con l’Istituto “Tagliacarne”, con l’Università della Calabria, con il Formez,
con la Comunità Montana Basso Sinni e altri partner ha partecipato alla costituzione dello Sportello Unico per le Attività produttive dei comuni del Basso Sinni;
- Con la Camera di Commercio ed altre organizzazioni imprenditoriali ha collaborato
nell’azione di Marketing Territoriale istaurando rapporti con alcuni imprenditori del
trevigiano;
- Con l’Ente Camerale ha partecipato ad uno studio sul sistema logistico dell’Autotrasporto in Basilicata e ad uno studio sul Comparto Edile compartecipando alla
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Confartigianato
stesura dei rapporti finali;
- In collaborazione con la Confartigianato Nazionale ed il CNR ha partecipato con
propri dirigenti ad un Corso di alta formazione relativo alla “Prevenzione e Protezione sui Luoghi di Lavoro” e un Corso relativo ai sistemi di qualità nelle piccole imprese;
- Con la Regione Basilicata, oltre, alle normali relazioni istituzionali, ha tenuto frequenti incontri con l’Assessorato competente esprimendo pareri e valutazioni su
provvedimenti specifici relativi al settore dell’artigianato e della piccola impresa;
- Tiene costantemente aggiornate le categorie di mestiere in relazione alle nuove disposizioni legislative.
Rappresentanza
L’Associazione partecipa attivamente con propri rappresentanti in vari Enti ed Organismi, di seguito, riportiamo i più importanti:
Giunta della Camera di Commercio I.A.A. di Potenza;
Consiglio Generale della Camera di Commercio I.A.A. di Potenza;
Consiglio Generale dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio;
Commissione Provinciale per l’Artigianato detenendone la Presidenza;
Edilcassa Basilicata;
Commissioni esami Istituto Professionale Statale di Potenza;
Commissione Provinciale Conciliazione (L. 533/73);
Comitato Emersione Lavoro Sommerso (L. 210/2002);
Commissione Provinciale Cassa Integrazione Guadagni;
Commissione Ruolo Periti ed Esperti;
Comitato Provinciale Albo degli Autotrasportatori C/terzi;
Comitato Provinciale Albo degli Autotrasportatori C/proprio;
Comitato Consultivo Provinciale INAIL;
Commissione Tripartita Provincia di Potenza;
Comitato Provinciale INPS;
Comitato Provinciale per l’emersione del lavoro non regolare;
Osservatorio regionale per l’adeguamento studi di settore.
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CONFINDUSTRIA
Fondata nel 1910, Confindustria è la principale organizzazione
rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi in Italia. Raggruppa, su base volontaria, 135.320 imprese di tutte le
dimensioni per un totale di 4.954.000 addetti.
Il valore base che ispira l’azione dell’organizzazione degli imprenditori è la convinzione che la libera impresa ed il libero esercizio dell’attività economica, in un contesto di economia di mercato, siano fattori di sviluppo e di progresso per l’intera società.
Confindustria in base al suo Statuto si propone di contribuire, insieme alle istituzioni politiche e alle organizzazioni economiche,
sociali e culturali, nazionali ed internazionali, alla crescita economica e al progresso sociale del paese.
A questo fine Confindustria rappresenta le esigenze e le proposte
del sistema economico italiano nei confronti delle principali istituzioni politiche ed amministrative, incluso il Parlamento, il Governo, le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali.
Il Vertice
Emma Marcegaglia, Presidente
Alberto Bombassei, Vice Presidente per le Relazioni industriali, affari sociali e previdenza
Aldo Bonomi, Vice Presidente per le Politiche territoriali e distretti industriali
Cristiana Coppola, Vice Presidente per il Mezzogiorno
Antonio Costato, Vice Presidente per l’Energia e mercato
Edoardo Garrone, Vice Presidente per l’Organizzazione e marketing associativo
Federica Guidi, Vice Presidente e Presidente Giovani Imprenditori
Andrea Moltrasio, Vice Presidente per l’Europa
Giuseppe Morandini, Vice Presidente e Presidente Consiglio centrale Piccola Industria con delega per il credito, la finanza per le PMI e la semplificazione
Gianfelice Rocca, Vice Presidente per l’Education
Cesare Trevisani, Vice Presidente per le Infrastrutture, logistica e mobilità
Paolo Zegna, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione
Diana Bracco, Presidente del Progetto speciale “Ricerca e innovazione” e
“Expo 2015”
Luca Garavoglia, Presidente del Comitato tecnico per il Fisco
Salomone Gattegno, Presidente del Comitato tecnico per la Sicurezza
Angelos Papadimitriou, Presidente del Comitato tecnico per gli Investitori esteri in Italia
Ettore Artioli, Delegato del Presidente per il Coordinamento della rappresentanza al Cnel
Gabriele Galateri di Genola, Delegato del Presidente per le Comunicazioni e sviluppo banda larga
Paolo Scaroni, Delegato del Presidente per le Dinamiche dei nuovi scenari mondiali
Alberto Tripi, Delegato del Presidente per il Coordinamento servizi e tecnologie
Antonello Montante, Delegato Nazionale Confindustria per i rapporti
con le Istituzioni preposte al controllo del territorio
Giampaolo Galli, Direttore Generale
Daniel Kraus, Vice Direttore Generale
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Confindustria
In Basilicata
CONFINDUSTRIA BASILICATA
Confindustria Basilicata nasce il 5 febbraio 2007, dalla fusione delle storiche Associazioni territoriali di Confindustria Potenza (1944) e Confindustria Matera (1945) con
la federazione regionale già denominata Confindustria Basilicata (1971), venendo così
a racchiudere in sé la funzione di unico organismo associativo del Sistema della rappresentanza industriale e dei servizi della Confindustria, per l'intero territorio regionale della Basilicata e per le due province di Potenza e Matera. Attualmente opera sul
territorio con la sede di Potenza, situata nel Centro Direzionale di via Di Giura, e con
quella di Matera, ubicata in via XX Settembre n. 3. Nel corso dell’anno 2009 è programmata l’apertura di due nuove sedi territoriali nei comuni di Melfi (Pz) e Policoro
(Mt).
Confindustria Basilicata, in conformità ai principi organizzativi generali del Sistema
Confederale, persegue i seguenti scopi:
1. promuovere nella società e presso gli imprenditori, la coscienza dei valori sociali e
civili ed i comportamenti propri dell'imprenditorialità nel contesto di una libera società in sviluppo;
2. esercitare la rappresentanza dei propri soci in ambito regionale e provinciale, nei
confronti delle istituzioni ed amministrazioni e delle organizzazioni economiche, politiche, sociali e culturali, nonché delle altre componenti del Sistema Confederale;
3. tutelare gli interessi dei propri soci sul piano economico, finanziario, fiscale, tributario, legale e sindacale, anche stipulando contratti di lavoro e, più in generale, accordi
di interesse regionale e provinciale, collaborando alla risoluzione delle vertenze collettive ed individuali;
4. rendere di pubblica ragione le posizioni dell'imprenditoria nei riguardi dei problemi che, direttamente o indirettamente, interessano il settore industriale e produttivo del territorio;
5. designare e nominare, in conformità con quanto stabilito dallo Statuto, dal Codice
Etico Confederale e dalla Carta dei Valori Associativi, propri rappresentanti in tutte le
sedi, interne ed esterne al Sistema Confederale, in cui sia consentita ed utile la presenza di esponenti del Sistema Associativo Confederale, promuovendo e tutelando
la propria rappresentatività;
6. ricomporre eventuali controversie tra i singoli soci e tra le diverse componenti interne, promuovendo la solidarietà e la collaborazione tra gli imprenditori;
7. elaborare, perseguire e sostenere, nel rispetto del proprio ruolo in seno al Sistema
Associativo Confederale, politiche di sviluppo industriale e imprenditoriale, per il progresso socioeconomico delle imprese e del territorio;
8. provvedere all'informazione, consulenza ed assistenza delle imprese associate, in
tutti i campi di interesse generale e settoriale, anche a mezzo di appositi e specifici
servizi;
9. svolgere ogni attività finalizzata alla promozione degli interessi delle imprese associate, anche attraverso la stipula di appositi accordi e convenzioni e la elaborazione
di specifici progetti;
10. promuovere e sostenere, direttamente o indirettamente, la formazione professionale e la cultura imprenditoriale in tutte le loro formule e accezioni, attraverso
l'utilizzo di risorse finanziarie pubbliche e private;
11. promuovere, organizzare e partecipare a ricerche, studi, seminari, convegni e dibattimenti su temi attinenti al mondo dell’economia e dell’impresa e su tutte le tematiche e le problematiche di interesse dell’imprenditoria e dell’industria;
12. promuovere, organizzare e partecipare alla pubblicazione di periodici, riviste e monografie che favoriscano l'informazione e la diffusione della cultura imprenditoriale
e industriale, intesi quali strumenti di sviluppo e di progresso;
13. promuovere e partecipare a idonee forme previdenziali ed assicurative, in favore
dei propri soci;
193
Confindustria
14. svolgere ogni ulteriore azione o attività che, conformemente con i ruoli e le competenze attribuite alle componenti territoriali del Sistema Confederale, appaiano rispondenti al raggiungimento degli scopi e delle finalità associative e possano favorire
lo sviluppo e il progresso dell’imprenditoria, dell’industria e, più in generale, dell’economia locale.
Confindustria Basilicata adotta il Codice Etico confederale, che costituisce parte integrante dello Statuto, ispirando ad esso le proprie modalità organizzative ed i propri comportamenti ed impegnando gli associati alla sua osservanza.
POLITICHE TERRITORIALI ATTUATE NELLA REGIONE NEGLI ULTIMI DUE ANNI
Nel corso degli ultimi anni Confindustria Basilicata ha partecipato alla realizzazione
di diversi progetti finalizzati allo sviluppo del territorio attraverso l’attivazione della
leva culturale e formativa, in collaborazione con vari organismi e operatori culturali.
Iniziative di questo genere sono, ad esempio:
- il progetto “Lauree scientifiche” per incentivare i giovani a scegliere percorsi universitari a contenuto scientifico, in particolare le facoltà di chimica, matematica e fisica. Il progetto nasce in collaborazione con il Miur e sul presupposto dell’esistenza
di una correlazione diretta fra investimento in formazione e cultura scientifica, competitività in ambito tecnologico e crescita economica di un territorio. Il progetto si
è concluso nel 2008;
- la sponsorizzazione della stagione concertistica promossa dall’Associazione Basilicata Spettacolo, nel 2007, con la partecipazione del maestro Uto Ughi;
- le giornate di orientamento, in collaborazione con l’Università Luiss “Guido Carli” di
Roma, attraverso le quali, ogni anno, si forniscono agli studenti delle scuole superiori
lucane informazioni utili relativamente alle scelte da compiere per la propria formazione universitaria;
- la sponsorizzazione, per l’anno 2007, del progetto “Basilicata in Tir”, realizzato dall’Associazione “Identità Lucana”, iniziativa per la promozione itinerante del territorio e della cultura lucani;
- il progetto “Teatro impresa”, uno strumento di formazione innovativo. Nel mese di
febbraio del 2007, il Prof. Paolo Vergnani, docente di psicologia della comunicazione
all’Università di Ferrara, ha tenuto una “lezione-spettacolo” trattando i temi del conflitto tra le persone, della comunicazione e delle relazioni interpersonali, in modo,
appunto, teatrale, cioè a tutti gli effetti come un attore, utilizzando tecniche di recitazione, tempi e modalità di comunicazione tipiche del teatro e coinvolgendo il
numeroso pubblico intervenuto. L’iniziativa, che ha avuto anche il patrocinio della
Camera di Commercio e del Comune di Potenza, è rientrata nelle attività di sensibilizzazione, promozione e aggiornamento culturale e professionale che l’associazione dei formatori e l’Associazione degli Industriali, portano avanti a favore dei
propri associati. La peculiarità dello strumento teatrale è quello di poter creare un
livello di coinvolgimento che superi la sfera cognitiva e attivi anche il piano emotivo
dei partecipanti, passaggio indispensabile quando è necessario introdurre cambiamenti di mentalità e di atteggiamento, senza i quali le semplici prescrizioni comportamentali potrebbe rivelarsi scarsamente efficaci;
- il Patto Formativo della filiera culturale -turistica la cui sperimentazione è stata avviata nel 2007 in Basilicata a seguito di un articolato percorso concertativo che ha
visto impegnata Confindustria Basilicata, insieme alla Regione Basilicata e ad altri
attori pubblici e privati. Dopo la sottoscrizione del Patto Formativo si è proceduto
alla progettazione partecipata di uno specifico Programma Operativo finalizzato a
favorire la costruzione di percorsi formativi ed esperienziali tra scuola, università,
formazione professionale ed impresa in grado di assicurare al sistema produttivo
turistico della Regione lo sviluppo di competenze professionali esperte, appropriate
alle vocazioni territoriali ed alle caratteristiche distintive del territorio, migliorando
la qualità della programmazione formativa, evitando dispersione di risorse, frammentazione e duplicazione di interventi e favorendo la qualificazione dell’offerta
194
Confindustria
formativa stessa. Detta sperimentazione si è sostanziata in azioni orientate alla
creazione di una rete di promozione e sviluppo del patrimonio culturale lucano. In
particolare, tra le varie fasi, è stata prevista un’attività di formazione d’aula, finalizzata all’erogazione di contenuti formativi sia per imprenditori e dipendenti delle
Pmi (formazione continua), sia per giovani disoccupati. Con riferimento a tale ultimo target delle politiche formative, sono stati individuati due profili professionali da formare:
- profilo A – responsabile della fruizione e dello sviluppo del patrimonio culturale;
- profilo B – responsabile dell’organizzazione e comunicazione di eventi per lo sviluppo del patrimonio culturale.
Il Dipartimento Formazione Lavoro Cultura e Sport della Regione Basilicata ha emanato uno specifico Avviso Pubblico (AP n. 06/2007- Percorsi formativi integrati per la
filiera culturale turistica della Basilicata) al quale ha fatto riscontro un’ampia ed articolata offerta progettuale da parte dei soggetti/proponenti attuatori.
Le attività formative previste sono in corso di svolgimento, anche per effetto della
decisione assunta dal Dipartimento Formazione Lavoro Cultura e Sport della Regione
Basilicata di procedere, a seguito dello stanziamento di ulteriori risorse rispetto agli
impegni originari, allo scorrimento delle graduatorie, con il recupero e quindi la realizzazione dei progetti ammessi ma non finanziabili per indisponibilità di risorse.
POLITICHE TERRITORIALI FUTURE
Le azioni e le attività che Confindustria Basilicata intende realizzare nel breve e
medio-lungo periodo sono strettamente connesse all’avanzamento attuativo delle
linee di programmazione regionale in materia di valorizzazione di beni e attività culturali e turistiche.
L’Asse IV del PO FESR 2007-2013 della Basilicata, infatti, persegue l’obiettivo di “accrescere in una prospettiva di sviluppo turistico sostenibile, l’attrattività della Basilicata,
trasformando in vantaggio competitivo la variegata ricchezza dell’insieme delle risorse culturali e naturali e della biodiversità presenti sul territorio regionale” ed intercetta, sul versante strategico, uno dei possibili driver dello sviluppo regionale al
quale Confindustria Basilicata guarda con attenzione. Per questi motivi Confindustria Basilicata intende farsi parte attiva per concorrere al raggiungimento non solo
di tale obiettivo generale, ma anche dell’obiettivo specifico ad esso correlato, vale a
dire quello di “valorizzare l’insieme delle risorse culturali e naturali al fine di strutturare pacchetti integrati di offerta turistica in grado di diversificare le destinazioni turistiche regionali ed accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed esteri”
e dei relativi obiettivi operativi che puntano, partendo dalla strutturazione dei Pacchetti Integrati di Offerta Turistica, a valorizzare le risorse culturali e naturali attraverso la qualificazione del tessuto imprenditoriale operante lungo tutta la filiera
turistica e a potenziare e a diversificare le azioni di promozione sui mercati.
Con l’attivazione delle procedure per i Pacchetti Integrati di Offerta Turistica, si verranno a creare le condizioni perché Confindustria Basilicata possa dare il proprio contributo nella costruzione delle partnership di progetto, attraverso la mobilitazione
della propria base associativa e l’attivazione delle possibili sinergie operative con altre
espressioni qualificate presenti nel sistema confederale di appartenenza e portatrici
di interesse e specifico know how (es. Confcultura).
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CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTI
Il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, organismo istituito presso il Ministero della Giustizia
con la Legge n. 1395/23, ha assunto la sua attuale denominazione, che sostituisce quella originaria di Consiglio Nazionale
Architetti, a seguito dell’entrata in vigore del D.P.R. 328/01 che
affianca alla tradizionale figura di architetto altre figure specialistiche con lauree quinquennali e triennali (iunior).
Il Consiglio è composto da 15 membri, eletti dagli Ordini provinciali, la cui durata in carica è di cinque anni. L’attuale Consiglio è in carica dal gennaio 2006.
L’attività di approfondimento delle tematiche professionali è
perseguita dal CNAPPC attraverso il lavoro svolto dai propri dipartimenti.
Il Consiglio Nazionale assume delle determinazioni al fine di
fornire il proprio parere e la propria interpretazione in merito a
provvedimenti e leggi concernenti l’esercizio della professione.
Le circolari, inviate agli Ordini provinciali, forniscono un costante aggiornamento dei principali provvedimenti di natura
legislativa connessi al mondo professionale.
Il sistema ordinistico italiano fonda la propria organizzazione
sulla presenza di 104 Ordini provinciali, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
I Consigli direttivi degli Ordini sono eletti ogni quattro anni
dagli iscritti alle strutture provinciali.
Gli organismi regionali, Consulte e le Federazioni, sono organismi volontari che raggruppano gli Ordini provinciali dello stesso
ambito geografico con lo scopo di condividere iniziative connesse alla tutela ed alla promozione della professione di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore.
Il sistema di rappresentanza della professione di architetto, a
livello internazionale, è formato da una serie di organismi che,
con il contributo delle proprie rappresentanze nazionali, coordinano le attività, organizzano manifestazioni e concorrono alla
promozione dell’architettura.
196
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI
Il Consiglio Nazionale Ingegneri (C.N.I.), disciplinato nell’ordinamento giuridico italiano dalla Legge 1395/23, dal Regio Decreto 2537/25, dal Decreto Luogotenenziale 382/44 e dal DPR
169/2005, è l’organismo di rappresentanza istituzionale sul
piano nazionale degli interessi rilevanti della categoria professionale degli ingegneri.
Il Consiglio, per specifica disposizione legislativa, è un ente di
diritto pubblico vigilato dal Ministero della Giustizia ed ha sede
in Roma. Esso è composta da quindici Consiglieri l’insediamento
dei quali è ratificato da decreto del Ministero della Giustizia in
base all’esito di regolare elezione da parte di tutti i Consigli provinciali dell’Ordine.
Il mandato è quinquennale ed il Consiglio in carica esercita le
proprie funzioni fino all’insediamento effettivo del nuovo Consiglio eletto.
I consiglieri eleggono al loro interno il Presidente, il Vice Presidente, il Consigliere Segretario. Ciascun consigliere su incarico
del Consiglio cura un particolare settore dell’attività dell’Ente,
presenta relazioni e propone in Consiglio le deliberazioni che si
rendessero opportune.
I compiti istituzionali del C.N.I. prevedono: il ruolo di magistratura di secondo grado nei ricorsi e reclami degli iscritti avversi
alle decisioni dei Consigli dell’Ordine, ai sensi del regolamento di
cui al decreto ministeriale 1 ottobre 1948; l’espressione di pareri,
su richiesta del Ministero della Giustizia, in merito a proposte di
legge e regolamenti riguardanti la professione; la funzione di referente del Governo in materia di tariffa professionale; la definizione dell’ammontare del contributo annuale per il funzionamento del Consiglio Nazionale che ogni Ordine corrisponderà in funzione del proprio numero di iscritti.
Il C.N.I., inoltre, ha la potestà di dare parere all’autorità vigilante
in caso di scioglimento dei singoli Consigli degli Ordini, quando
non siano in grado di funzionare regolarmente (articolo 8 del
D. L. 382/44).
Il C.N.I. svolge un ruolo di primaria importanza nel promuovere,
sviluppare e potenziare l’attività dell’ingegnere al fine di accrescere la sua incidenza nella società in cui opera ed è sempre
più attivo ed operante nel perseguire obiettivi di crescita delle
capacità tecnico/culturali dei professionisti che rappresenta e di
un sempre maggiore riconoscimento, da parte delle forze politiche e sociali, del ruolo motore dell’ingegnere nei processi
d’evoluzione e cambiamento.
L’apparato d’autogoverno della categoria professionale degli ingegneri funziona a due diversi livelli autonomi: da un lato opera
il C.N.I., dall’altro i 106 Ordini provinciali. E’ preciso compito del
C.N.I., attraverso l’emanazione di pareri e direttive, uniformare
l’attività dell’apparato sul territorio nazionale, ferme restando
le necessarie differenziazioni d’attività legate alle diverse collocazioni territoriali e relative esigenze economico/sociali. Un
prezioso strumento per attuare questa politica è dato dall’Assemblea dei Presidenti di tutti gli Ordini e delle Federazioni Regionali.
Il C.N.I. è membro e partecipa attivamente ai lavori di alcune
importanti organizzazioni internazionali (CLAIU, FEANI, FMOI-
197
Consiglio Nazionale degli Ingegneri
WFEO, ECCE ed ECEC), e tiene naturalmente contatti con le Associazioni nazionali di Ingegneri dei vari paesi fuori e dentro l’Unione Europea. Con alcune di esse sono stati stipulati degli accordi bilaterali di carattere tecnico e culturale (in particolare con l’ ASCE,
il CNISF, la FEBRAE e il CAI.
Il C.N.I. cura la redazione e divulgazione di una rivista mensile di cultura ed informazione L’Ingegnere italiano, gratuitamente inviato a tutti gli iscritti all’Ordine.
Composizione del Consiglio per il quinquennio 2007-2012:
Membri del Consiglio insediato il 13 aprile 2007
Presidente Paolo Stefanelli Ordine di Lecce
Vice Presidente vicario Pietro De Felice Ordine di Napoli
Vice Presidente aggiunto Giovanni Rolando Ordine di Imperia
Consigliere Segretario Roberto Brandi Ordine di Chieti
Tesoriere Carlo De Vuono Ordine di Cosenza
Consigliere Alessandro Biddau Ordine di Cagliari
Consigliere Giovanni Bosi Ordine di Bergamo
Consigliere Ugo Maria Gaia Ordine di Alessandria
Consigliere Alcide Gava Ordine di Treviso
Consigliere Romeo La Pietra Ordine di Udine
Consigliere Giovanni Montresor Ordine di Verona
Consigliere Junior Antonio Picardi Ordine di Salerno
Consigliere Sergio Polese Ordine di Latina
Consigliere Silvio Stricchi Ordine di Ferrara
Consigliere Giuseppe Zia Ordine di L’Aquila
Inoltre, allo scopo di contribuire alla valorizzazione della professione dell’ingegnere
così come configurata dall’Ordinamento Professionale, il C.N.I. ha deciso nel 1999 di
attivare un proprio Centro Studi che ha sede in Roma, via Dora 5, il cui direttore è il
Dott. Massimiliano Pittau e il cui direttivo è così composto:
Presidente Romeo La Pietra, Vice Presidente Giuseppe Zia, Consiglieri Ugo Gaia, Alberto
Speroni e Massimiliano Pittau
Il CNI si avvale, inoltre, di altre proprie strutture organizzative che hanno origine dal
suo regolamento interno, tra esse c’è la “Scuola Superiore e il Centro di Formazione
Professionale per l’Ingegneria” che ha sede in Roma presso lo stesso CNI il cui direttivo
è così composto:
Presidente Giuseppe Zia
Segretario Giovanni Rolando
Tesoriere Carlo De Vuono
198
ORDINE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI,
PAESAGGISTI E CONSERVATORI DELLA PROVINCIA
DI POTENZA
In Basilicata
PRESENTAZIONE DELL’ ENTE
Michele Graziadei
Consiglio in carica
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Architetto Sezione A Settore A
Pianificatore Terr. Sez. A Sett. B
Architetto Iunior Sez. B Sett. A
GRAZIADEI Michele
VERRASTRO Annamaria
VILLANO Giuseppina
CELLA Mario
(PRESIDENTE)
(SEGRETARIO)
(TESORIERE)
(CONSIGLIERE
ANZIANO)
MITIDIERI Gaetano
(CONSIGLIERE)
LOPONTE Francesco
(CONSIGLIERE)
BRIGLIA Giannangelo
(CONSIGLIERE)
VIGNOLA Giovanni C.
(CONSIGLIERE)
DELUCA Mario
(CONSIGLIERE)
MASTROBERTI Giuseppe (CONSIGLIERE)
COLUZZI Cristiano
(CONSIGLIERE)
Politiche territoriali nella regione
L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Potenza svolge la propria attività nell’ambito territoriale della Provincia di Potenza.
Il consiglio, nell’espletamento delle sue funzione, da sempre
è attento a valorizzare l’immagine e la professionalità dell’architetto, del Pianificatore, del Paesaggista e del Conservatore, nel rapporto con le istituzioni, la committenza e la
collettività, alla promozione della sua funzione sociale, al suo
costante aggiornamento tecnico, scientifico e culturale.
In particolare nella politica dell’Ordine degli Architetti, P., P.,
e C. sono definiti e perseguiti i seguenti obiettivi:
promozione della cultura architettonica e valorizzazione
della figura dell’architetto, del pianificatore, del paesaggista e del conservatore,
Al fine di divulgare la funzione sociale dell’architetto, del Pianificatore, del Paesaggista e del Conservatore, e per affrontare
le problematiche relative all’architettura e alla professione, l’ordine organizza su tutto il territorio provinciale:
- Incontri con i maestri dell’architettura italiana ed europea,
nell’ambito del ciclo di conferenze “Architettura/Europa”;
- seminari;
- mostre di progetti;
- dibattiti e convegni ;
- occasioni di confronto con le amministrazioni, sulla normativa
che regola gli - appalti e l’affidamento degli incarichi nonché, sulla strumentazione urbanistica e la trasformazione del
territorio.
199
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia
di Potenza
Proposta di legge sulla qualità dell’architettura
L’ordine con l’ordine degli ingegneri della provincia di Potenza e con gli ordini degli
architetti P.P.C. e Ingegneri della provincia di Matera, ha presentata la proposta di
legge di iniziativa popolare avente ad oggetto la “Promozione della cultura architettonica e del paesaggio attraverso iniziative culturali ed azioni di sensibilizzazione volte
a promuovere la qualità del progetto di architettura a garantirne il valore ed a salvaguardare la professionalità dei progettisti”.
La proposta di legge mira a ricostituire il giusto rapporto tra la qualità del costruito
ed il paesaggio, mediante azioni di sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’architettura e dell’urbanistica e con l’individuazione dei giusti processi che definiscono le
scelte progettuali e la partecipazione alla trasformazione.
Promozione della pratica del concorso di idee
Per divulgare la cultura del progetto e la prassi dei concorsi di progettazione, l’ordine,
negli ultimi anni, affianca e sostiene le amministrazioni che intendono bandire concorsi di idee su temi di particolare rilevanza urbana, architettonica ed ambientale.
Attenzione all’aggiornamento e formazione professionale
L’ordine organizza periodicamente corsi di aggiornamento e di specializzazione di interesse della categoria.
200
Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Matera
In Basilicata
Lo scorso 24 ottobre, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Matera, supportato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri,
ha organizzato un Convegno nazionale dal titolo “La sicurezza
nel lavoro, nei cantieri e negli appalti dopo il D.Lgs n. 81 del 9
aprile 2008 (Testo Unico) - Impegni e Ruolo dell’ingegnere”.
Un evento di notevole importanza per il tema trattato, di
stretta attualità.
Per l’impegno ed il lavoro profuso, è stato senza dubbio un
convegno riuscito, soprattutto per la partecipazione di circa
650 tecnici, di cui oltre 150 in rappresentanza di circa l’80%
degli Ordini degli Ingegneri italiani, ed oltre 300 iscritti all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera. Come categoria siamo stati in grado di coinvolgere le principali
istituzioni del settore a livello nazionale, con la partecipazione di esponenti apicali dell’Autorità per la Vigilanza sui
Contratti Pubblici, del Ministero del Lavoro, del Coordinamento tecnico delle Regioni, della Magistratura, nonché della
principale Associazione italiana dei tecnici addetti alla sicurezza (AIAS). Durante il convegno, alcuni rappresentanti di
un gruppo di lavoro del CNI hanno inoltre presentato le proposte di modifica degli ingegneri al Testo Unico. Fermo restando lo scopo generale di ridurre drasticamente la piaga
sociale costituita dalle morti bianche e dagli incidenti sul lavoro, l’obiettivo principale di questo convegno è stato quello
di sottolineare quale debba essere la vera cultura della sicurezza sul lavoro, nel nostro Paese purtroppo ancora troppo
legata all’aspetto sanzionatorio, tra l’altro inasprito nel
nuovo Testo Unico. In considerazione del fatto che la vita e
la salute dell’uomo costituiscono un valore incommensurabile, la formazione e l’informazione sono gli elementi principali che possono mutare tale cultura, che invece deve
permeare in termini di pregnante responsabilità la coscienza
dei vari attori della sicurezza. A tal proposito gli ingegneri,
che costituiscono la categoria professionale che più di ogni
altra si occupa di sicurezza sul lavoro, giocano un ruolo fondamentale: la nostra categoria deve impegnarsi a diffondere
la vera cultura della sicurezza, diventando l’anello di congiunzione tra i dettami legislativi e le applicazioni pratiche in
tale settore. In altri termini, bisogna far comprendere che occorre attenersi alle norme di sicurezza non solo per non essere sanzionati, ma soprattutto per salvaguardare la salute
dei lavoratori. Devo inoltre aggiungere che, oltre che per l’interesse del tema trattato nel convegno, sono rimasto davvero colpito per tutti gli attestati di stima che i
rappresentanti degli Ordini italiani hanno manifestato nell’apprezzamento delle bellezze storiche ed artistiche della
città di Matera”.
201
FAI - FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO:
FAI VOCE DEL VERBO FARE
Il FAI - Fondo Ambiente Italiano, nasce dalla determinazione di
uomini e donne che hanno deciso di FARE qualcosa di concreto
per salvare l’Italia più bella. Salvare il paesaggio,
l’arte e la natura di questo Paese dal degrado e dall’oblio, per
consegnarli intatti alle generazioni future.
Questa è la missione del FAI, fondazione senza scopo di lucro,
nata nel 1975 che agisce grazie al supporto di amici, sostenitori
e iscritti.
Per il paesaggio, l’arte e la natura. Per sempre, per tutti
In oltre trent’anni di attività il FAI ha salvato 41 beni di cui 20
sono stati aperti al pubblico dopo un accurato restauro.Tra questi vi sono castelli, ville, parchi storici, antiche dimore, giardini e
aree naturali di incomparabile bellezza.
Obiettivo del FAI è promuovere una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni del nostro Paese,
nella convinzione che conoscere sia il primo passo per imparare
ad apprezzare, e dunque a difendere, un patrimonio che è parte
delle nostre radici e della nostra identità.
Come è organizzato il FAI
Il FAI ha una sede operativa a Milano e un ufficio a Roma che
coordinano tutte le attività. È poi presente su tutto il territorio
nazionale grazie ai suoi volontari organizzati in 105 Delegazioni:
il loro prezioso impegno permette alla Fondazione di diffondere
capillarmente i valori che stanno alla base del suo operato! I volontari sono coordinati da segretarie regionali che fanno riferimento alla Sede di Milano.
Per informazioni: è possibile contattare la Delegazione FAI a voi
più vicina tramite le Segreterie Regionali del FAI oppure rivolgendosi all’Ufficio Delegazioni, tel. 02 467615263,
e-mail: [email protected]
LE ATTIVITA’
L’attività del FAI si sviluppa su due assi principali: il restauro e
l’apertura al pubblico di monumenti e aree naturali altrimenti
destinati al declino e all’oblìo; e l’educazione e sensibilizzazione
di tutta la collettività in relazione ai temi della tutela e salvaguardia dell’arte, della natura e del paesaggio del nostro Paese.
Restauro, conservazione e apertura al pubblico dei Beni affidati
al FAI
Quando il FAI riceve per lascito o donazione un Bene ne prevede
il restauro che, spesso, richiede anni di ingenti sforzi, lavoro e
risorse economiche. L’impegno degli ingegneri, degli architetti,
dei giardinieri, dei restauratori, degli storici dell’arte che lavorano per il FAI ci permette di portare a compimento lavori molto
impegnativi. Non solo: poter restaurare un Bene al fine di
aprirlo a tutta la collettività è qualcosa che il FAI può realizzare
anche grazie a tutti quei cittadini, alle aziende ed agli enti pubblici che con i loro contributi ci aiutano a coprire le ingenti spese
202
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
di restauro.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è anche il nostro orgoglio: poter riaprire le porte
di un castello, di una villa, di un parco altrimenti dimenticati per la gioia di tante famiglie.
Oggi sono 20 i Beni aperti regolarmente al pubblico, sparsi in diverse regioni italiane.
Educazione e sensibilizzazione ai temi della tutela
Diverse sono le attività del FAI che hanno come obiettivo principale quello di diffondere
una cultura di conoscenza e rispetto di un bene che appartiene a ciascuno di noi: il patrimonio d’arte e natura italiano.
Il settore cultura organizza ogni anno corsi di storia dell’arte in diverse città italiane
rivolti a giovani e meno giovani.
Il settore Scuola Educazione propone a insegnanti e studenti di tutti i livelli e ordini di
scuola molteplici progetti per la scoperta, la ricerca e la presa in carico dell’arte italiana.
Particolari proposte di visita nei Beni FAI, concorsi nazionali sull’esplorazione del territorio, progetti di educazione ambientale, laboratori, percorsi di didattica dell’arte, esperienze di scuola - lavoro, coinvolgono ogni anno migliaia di studenti nella ricerca e nella
difesa del bello che li circonda, attraverso una metodologia incentrata sulla pedagogia
della scoperta e sul fare scuola nel territorio.
LE ALTRE ATTIVITA’
Molteplici sono le iniziative organizzate dalla Fondazione durante tutto l’anno. Eccone
una breve sintesi:
Le grandi campagne
Giornata FAI di Primavera
Principale evento della Fondazione, da ben diciassette anni la Giornata di Primavera
viene realizzata grazie all’enorme impegno dei volontari FAI: è un appuntamento importantissimo, mirato a promuovere il FAI e la sua missione e durante il quale centinaia
di migliaia di visitatori e di studenti sono invitati a conoscere, scoprire o riscoprire monumenti eccezionalmente aperti in tutta Italia, grazie alla collaborazione di 7.000 volontari, grandi e piccoli. Dal 1992 a oggi il FAI è riuscito ad aprire migliaia di monumenti
con circa quattro milioni di visitatori.
I luoghi del cuore
Con il Censimento I luoghi del cuore promosso dal FAI a partire dal 2002 (nel 2008 si è
svolta la quarta edizione) si invitano tutti gli italiani a segnalare i luoghi che stanno a
loro più a cuore. E’ un invito a osservare e fare propri monumenti, opere d’arte, aree naturali, scorsi di paesaggio… perché segnalare è il primo passo per attirare l’attenzione
delle istituzioni locali e delle Sovrintendenze su luoghi spesso dimenticati o che rischiano la cancellazione. I voti arrivati nelle prime quattro edizioni sono 350mila, segno
concreto di quanto gli italiani tengano al loro ‘Bel Paese’. Il FAI si impegna a restaurare
alcuni dei Beni più segnalati grazie al sostegno di un grande sponsor e a scrivere a Sindaci, Presidenti Regionali e responsabili delle varie Sovrintendenze per trasmettere loro
tutte le segnalazioni.
Le Giornate Europee del Patrimonio
Nel 2007 e nel 2008 il FAI, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha partecipato in modo attivo all’organizzazione delle Giornate del Patrimonio.
Oltre agli oltre mille Beni aperti al pubblico a cura del Ministero, il FAI si è impegnato per
organizzare l’apertura straordinaria di altri 250 monumenti normalmente chiusi o poco
accessibili con grande successo di pubblico.
203
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
Iniziative culturali e di raccolta fondi
Incontri nei Beni FAI
Durante tutto l’anno il FAI organizza eventi che, traendo spunto dalle diverse stagioni,
toccano argomenti di ogni genere, dal giardinaggio alla gastronomia, alla musica, alla
danza e all’arte. Si tratta di manifestazioni per famiglie, coppie, single, nonni, bambini…
Il calendario di tutti gli eventi viene rinnovato ogni tre mesi e può essere richiesto direttamente presso i Beni del FAI, presso la sede centrale del FAI o consultato su Internet.
Concerti di raccolta fondi
Per comunicare a un pubblico sempre più ampio la missione del FAI e per contribuire alla
raccolta fondi, in molte città italiane il Fondo Ambiente Italiano organizza grandi concerti con la partecipazione dei maggiori protagonisti della scena musicale italiana e internazionale, come Maxim Vengerov, Paolo Conte, Roberto Bolle, Lucio Dalla, Franco
Battiato e molti altri ancora.
I Viaggi culturali del FAI
Seguendo percorsi lontani dai grandi flussi turistici, ogni anno il FAI presenta un calendario di viaggi dedicati ai propri iscritti e che si svolgono sotto la guida di grandi esperti
d’arte e di storia: India, Cuba, Egitto, Sicilia, Iran, Uzbekistan, Berlino, Boston e il New
England, Madrid, Mali, Vietnam sono solo alcune delle mete proposte.
Come aiutare il FAI
Il gesto più semplice, ma anche più importante è quello di ISCRIVERSI alla Fondazione
versando una quota d’iscrizione annuale. Questo significa decidere di sostenere i nostri
valori e la nostra missione, divulgando tra amici e conoscenti l’operato della Fondazione! Non solo: i nostri iscritti sono per noi linfa vitale e per questo desideriamo anche
ringraziarli offrendo loro sconti, omaggi e interessanti opportunità raccolte nell’opuscolo IL FAI PER TE,
Ci sono però tanti modi per aiutare la Fondazione a svolgere il proprio lavoro quotidiano.
Eccoli in sintesi:
Diventare volontari FAI
Adottare un Bene FAI
Visitare i nostri Beni e acquistare i prodotti venduti nei bookshop
Rispondere agli appelli destinati ai lavori più urgenti con donazioni anche piccole
Fare un lascito testamentario a favore del FAI
Destinare al FAI il proprio 5x1000
Acquistare le bomboniere solidali del FAI
Sostenere il FAI con la propria azienda
Iscrivere la propria azienda al progetto Corporate Golden Donor
Per chi ci segue da lontano: entrare a far parte del gruppo Friends of FAI
Per maggiori informazioni visita il sito
www.fondoambiente.it
oppure chiamaci ai numeri 02 467615.1 e 06 68.96.75.2
204
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
In Basilicata
FAI - DELEGAZIONE DI MATERA
La Delegazione di Matera del FAI è stata costituita come gruppo attivo dal 1° luglio
1999 alla presenza dell’avv. Battini di Modena, per iniziativa del dott. Attilio Caruso.
Nel luglio 2003, grazie alla competenza ed alla tenacia del Delegato Notaio Brunella
Carriero, si è concretizzata la donazione fatta dalla famiglia Fodale e dagli eredi Latorre della parte nobile del “Palazzo Noha”, nella Civita dei Sassi di Matera, immobile
ora in corso di recupero per destinarlo a sede regionale FAI.
Attualmente l’organigramma della Delegazione è costituito da: Capo Delegazione
Nicola Grande – Vice Capo Delegazione Pier Gregorio Padula – Segretaria Anna Tota
– Referenti settore scuola Rosalba Demetrio e Cecilia Corazza – Delegati: Gianfranco
Lionetti, Angela Rogges, Francesco Rondinone, Elvira Sasso, Raffaele Vitulli - Presidente regionale Attilio Caruso.
L’attività dei primi 10 anni è stata orientata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in relazione alle finalità del FAI. Conta attualmente circa 150 iscritti nell’ambito
regionale.
LE ATTIVITÀ PIÙ SIGNIFICATIVE
Le Giornate di Primavera
con i volontari FAI impegnati nell’attività formativa
degli apprendisti ciceroni, ai quali sono stati attribuiti crediti formativi e consegnati i diplomi FAI
giugno 2000: Il percorso del conte – visita agli ipogei di Piazza Vittorio Veneto ed al Castello Tramontano
marzo 2001: Il percorso dell’abate – visita all’Abbazia benedettina di Montescaglioso
marzo 2003: Il tratturo dell’anima – visita alle chiese rupestri della Vaglia e di Cristo
la Gravinella
marzo 2004: Il percorso del vescovo – visita al Salone
degli Stemmi, Corali del Duomo, chiesa sant’Eustachio
marzo 2005: Il percorso del barone - visita al Castello
del Malconsiglio e Chiesa Madre di Miglionico
marzo 2006: Il percorso fra vigna e peccato - visita alla
cripta del Peccato Originale
marzo 2007: Il principe ed il drago: visita al complesso
monastico di santa Maria di Orsoleo – Santarcangelo
aprile 2008: Il percorso dell’acqua: cisterne e sistema
idrico arcaico nei Sassi-condotto del Castello-palombaro lungo di piazza Vitt. Veneto
marzo 2009: Il percorso delle Mura: visita al Castello
Tramontano e Cinta Muraria della Civita di Matera.
Dietro le Quinte della tua Città
13/11/2005 Un fiammingo a Palazzo san Gervasio – conferenza del prof. Vittorio Sgarbi
novembre 2006 – Beato fra le donne – Isabella e le donne del sud – conversazione con
Michele Mirabella
FAI Golf Cup
Marzo 2008 – c.da Pizzica di Metaponto
Maggio 2009 – c.da Pizzica di Metaponto
205
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
Conferenze, dibattiti, concerti
30 giugno 2002 – Concerto al Tempio di Apollo Licio
25 aprile 2004 - Concerto di Salvatore Accardo, Matera
novembre 2004 - Passeggiando tra le Gravine di Gianfranco Lionetti
10 dicembre 2004 - Le cornamuse lucane del gruppo Scaldaferri
8 aprile 2005 - La passione di Cristo di Mel Gibson con Luigi Serra, don Donato Giordano, Raffaello De Ruggieri
16 dicembre 2005 - Concerto natalizio con Giuseppe Cuscianna e Alberico Larato –
chiesa di san Domenico
11 marzo 2007– Flora di casa nostra – conversazione di Giuseppe Gambetta
1° novembre 2007 – Le meridiane della Basilicata, laboratorio, conferenza e mostra del
prof. Lucio Saggese
dicembre 2007 - Dal presepe cinquecentesco della Cattedrale di Matera ai presepi
settecenteschi, conferenza del prof. Abbate
Visite guidate
1 novembre 2003 - area archeologica di Metaponto Castello Berlingieri e collezione
d’arte contemporanea
ottobre 2004
tre mostre a Palazzo Lanfranchi, Matera
gennaio 2005 - la raccolta D’Errico e la Collezione Banca Carime, Matera
8 ottobre 2005 - visita guidata mostra scultura David Hare, complesso rupestre santa
Maria delle Virtù
aprile 2006 - visita guidata al Parco Letterario Isabella Morra – Valsinni
20 ottobre 2007 - visita guidata agli antichi frantoi dei Sassi – Matera
Attività varie
giugno/sett. 2005 - campi di lavoro di ripulitura Sasso Caveoso, insieme allo YAP
(Youth Action for Peace)
22 settembre 2005 – manifestaz. Chiusura campi lavoro YAP alla presenza del Presidente FAI, sig.ra Crespi
giugno/sett. 2006 - campi di lavoro YAP di animazione culturale
Attività programmate:
- conversazione con immagini su “I villaggi trincerati del Materano” prof. Radi
- visita guidata ad Anglona, Tursi e l’antica Rabatana
- visita al palombaro del Purgatorio Vecchio
- Monte Croccia – Sistema dighe in Basilicata: San Giuliano, Pertusillo, Senise ecc. –
Capo Sele – Madonna del Pollino
- Palazzo Cantorio di Ferrandina
- visita ai parchi letterari: Aliano, Grottole
- decennale del FAI a Matera
- settembre/ottobre: incontro con Tonino Guerra
206
FEDERCULTURE
Federculture è la Federazione nazionale che raggruppa Regioni,
Enti Locali, Aziende di Servizio Pubblico Locale e tutti i soggetti
pubblici e privati che gestiscono i servizi legati alla cultura, al
turismo, allo sport e al tempo libero. Obiettivo della Federazione è valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale diffuso nel Paese, sostenendo gli sforzi di città grandi e piccole per
riqualificare la spesa e razionalizzare i servizi, affermando una
cultura d’impresa per la gestione dei teatri, musei, biblioteche,
servizi turistici, impianti sportivi ed aree protette.
Federculture sostiene i processi di crescita economica e sociale
delle realtà locali, promuovendo una gestione efficiente ed efficace di musei, teatri, biblioteche, impianti sportivi, parchi, aree
archeologiche e sistemi turistici.
Sono compiti istituzionali della Federazione:
- la promozione e diffusione del nuovo contratto privatistico per
i lavoratori del settore;
- la progettazione e diffusione di modelli organizzativo/gestionali innovativi per i servizi del tempo libero;
- la tutela degli interessi dei soggetti gestori dei servizi presso
il Governo, il Parlamento, le istituzioni regionali e locali;
- la promozione di progetti ed iniziative di valorizzazione del
territorio;
- la costituzione di un centro di analisi e di informazione sulle
dinamiche in atto e di diffusione di esperienze e best practice;
- il raccordo tra il mondo universitario e della ricerca con il
mondo del lavoro.
Federculture promuove importanti iniziative, tra cui: la Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo, appuntamento biennale di confronto e dibattito tra esponenti del
Governo, delle Regioni, degli Enti Locali, delle imprese e delle
associazioni sui nuovi scenari e le politiche da adottare per conseguire inediti traguardi di sviluppo per il settore culturale e turistico; il Rapporto Annuale, pubblicazione che analizza le
dinamiche di settore e fornisce informazioni aggiornate e chiavi
di lettura sull’evoluzione delle politiche culturali, sui problemi e
sulle esperienze in atto; il Premio Cultura di Gestione volto all’individuazione e alla diffusione delle migliori pratiche gestionali del settore a livello nazionale; Ravello LAB – Colloqui
internazionali: appuntamento annuale, punto di incontro in cui
esperti, politici, amministratori, studiosi e operatori pubblici e
privati confrontano strategie a livello internazionale per la definizione di nuove possibili politiche per lo sviluppo territoriale.
Federculture, inoltre, attiva tavoli di lavoro - spettacolo, turismo,
ambiente - nei quali i suoi associati (160 tra Regioni, Enti Locali,
Imprese, Associazioni), promuovono studi ed analisi, individuano
proposte legislative,iniziative comuni,realizzano occasioni di confronto.
Dal 2004 opera Federculture Servizi S.r.l, società partecipata al
100% da Federculture, che offre assistenza e affiancamento agli
associati di Federculture, attraverso studi di fattibilità, piani di
marketing culturale, piani di impresa, analisi economiche di sostenibilità di progetti culturali, progetti europei, monitoraggio
dei finanziamenti del settore, formazione specifica.
207
Federculture
Schema principali attività Federculture. Gennaio – Dicembre 2007
IV Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo
Investire in cultura, Promuovere lo Sviluppo
Bari, 15-17 marzo 2007
Premio Cultura di Gestione IV Edizione
Cerimonia di Premiazione, Bari Cittadella della Cultura 16 marzo 2007
Sportalia – Le città dello Sport
II edizione
Salone per la valorizzazione e la gestione dello sport e dell’impiantistica sportiva in
Italia con il patrocinio del Ministro delle Politiche Giovanili e le Attività Sportive
Fiera di Rimini, 28-31 marzo 2007
La cultura per un nuovo modello di sviluppo
IV Rapporto Annuale Federculture
Presentazione Roma, Teatro Quirino 25 Giugno 2007
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Mostra collettiva 12 luglio – 30 novembre 2007
Ravello LAB – Colloqui Internazionali
II edizione 25-27 ottobre 2007
I Seminari Federculture-Maggioli Cisel
Rimini, 28-29 marzo 2007. Le attività di progettazione e gestione
Rimini, 30 marzo 2007. L’attività di comunicazione
Rimini, 17-18 aprile 2007. La programmazione e l’organizzazione degli eventi sportivi
Milano, 11 maggio 2007. Impianti sportivi ed Enti Locali
Rimini, 17-18 maggio 2007. Il nuovo Programma quadro europeo: dalla teoria alla pratica
Milano, 29 maggio 2007. I principi di base del fund raising
Milano, 30-31 maggio 2007. Progettare e implementare una strategia di fund raising
verso le aziende e i privati
Bologna, 28 settembre 2007. La gestione delle attività di spettacolo
Rimini, 16-18 ottobre 2007. La progettazione, gestione e comunicazione degli eventi
culturali
Bologna, 30 ottobre 2007. Impianti sportivi ed Enti Locali
Firenze, 7-9 novembre 2007. Strategie e tecniche di raccolta fondi e sponsorizzazioni
per gli eventi e i servizi culturali (fund raising)
Firenze, 13-14 dicembre 2007. Il nuovo Programma comunitario Cultura 2007 – 2013
Convegni e Incontri
22-23 settembre, Torino. Management culturale e formazione
31 gennaio 2007, Campobasso. Il Turismo scolastico
23 febbraio 2007, Roma. Cose nuove dai festival
15-17 marzo 2007, Bari. IV Conferenza Nazionale degli Assessori
28-31 marzo 2007, Rimini. Sportalia
22 marzo 2007, Ferrara. Convegno Associazione Città italiane patrimonio mondiale
dell’umanità
208
Federculture
7 settembre 2007 , Tolentino (MC) “La cultura come possibile fattore di sviluppo”
7 settembre 2007, Roma. Le nuove frontiere del “Made in Italy”, Sfide Internazionali
della piccola e media impresa
23 settembre 2007, Ventimiglia L’economia della cultura. Giornata di studio
26 - 27 novembre 2007, Castiglione del Lago (PG). Piattaforma CEEP del Turismo. 4a
Conferenza Europea del Turismo
6 dicembre 2007, Roma. Le sponsorizzazioni nella cultura sono efficaci?
Gennaio – Dicembre 2008
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Doppia personale dei vincitori 23 gennaio – 30 aprile 2008
Il Presidente Napolitano riceve Federculture in occasione del decennale della Federazione.
Quirinale 15 aprile 2008
Presentazione delle Raccomandazioni di Ravello Lab
21 aprile Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo - Roma
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Doppia personale dei vincitori 22 maggio – 15 settembre 2008
L’ Italia dei Comuni in movimento. Impiantistica, Cittadinanza e Pratica Sportiva
Convegno Nazionale 23-24 maggio 2008
Circolo del Tennis – Foro Italico, Roma
Sportalia – Le città dello Sport
III edizione
Salone per la valorizzazione e la gestione dello sport e dell’impiantistica sportiva in Italia Fiera di Rimini, 4-6 giugno 2008
Creatività e produzione culturale. Un paese tra declino e progresso
V Rapporto Annuale Federculture
Presentazione Roma, Teatro Argentina 15 luglio 2008
Economia e società della conoscenza. Le Politiche Culturali nel Quadrante Euromediterraneo
Ravello LAB- Colloqui internazionali III Edizione
Ravello, 9 - 11 ottobre 2008
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Mostra collettiva dell’edizione 2008, 21 ottobre – 15 gennaio 2009
209
FONDAZIONE ZÉTEMA
La Fondazione Zétema è la continuatrice della qualificata attività svolta dal suo soggetto fondatore, il Centro per la Valorizzazione e Gestione delle Risorse Storico Ambientali (Associazione
Zétema).
L’istituzione della Fondazione avvenuta il 24 ottobre 1998 ha
comportato il consequenziale scioglimento della associazione.
Il Consiglio di Amministrazione di Zétema è costituito dall’avv.
Raffaello de Ruggieri, dal Sindaco di Matera, da un rappresentante del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Presidente del Circolo La Scaletta di Matera e dal Presidente della
Associazione ‘Amici di Josè Ortega’ di Matera.
L’esigenza di dar vita alla Fondazione è scaturita dalle recenti
sollecitazioni normative sulla politica culturale che, in una prospettiva di decentramento amministrativo, hanno affermato
l’utilità sociale delle iniziative private portatrici della funzione
di sussidiarietà.
Zétema elabora progetti esemplari per la conservazione del patrimonio culturale promozione e per la valorizzazione e gestione delle risorse storico-ambientali, diretti a favorirne
l’utilizzazione economica, nonché per sperimentare sul campo
la prevista collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati. La composizione “mista” del consiglio di amministrazione
favorisce tale strategica “alleanza”, progettuale e gestionale.
FINALITÀ
Segnata dal termine classico:‘Zétema’, richiamante le attività di
ricerca e di applicazione, la Fondazione ha per scopo la programmazione e la realizzazione di attività di studio, di documentazione, di formazione, di ricerca, di progettazione e di
produzione nel campo della conservazione, gestione, valorizzazione e promozione dei beni culturali ed ambientali e delle attività culturali.
La missione della Fondazione è rispettosa della saggezza contadina secondo cui: “chi impara senza operare vuol raccogliere
senza seminare”. Le azioni si sono, pertanto, correlate a tale vincolo di sapienza popolare per cui, sfuggendo alla prassi ricorrente di impegnare risorse e uomini nella ricorrenza di astratte
o di isolate manifestazioni (conferenze, convegni, seminari,
spettacoli, eventi, ecc.), la Fondazione si è data il seguente metodo di lavoro: acquisizione di un bene culturale, progetto
esemplare di conservazione e di fruizione, inserimento del bene
in una offerta integrata di servizi culturali (distretto culturale),
piano tipizzante di valorizzazione, prassi corretta di gestione e
attuazione seria della manutenzione programmata del patrimonio culturale tutelato e valorizzato. E’ in sostanza la applicazione dell’antico motto “intelligere ed agere” e della capacità
di tradurre lo studio e la ricerca in buona prassi.
Lo sforzo progettuale e organizzativo di Zétema mira soprattutto alla specializzazione dell’offerta culturale del territorio,
attraverso l’impegno diretto nella gestione e nella promozione
della rete così costruita, coscienti che una politica per la cultura,
per noi rappresentanti del territorio, si perfeziona solo nella misura in cui diviene consapevolezza culturale e processo vitale
per una intera società, diviene cioè strumento per far circolare
210
Fondazione Zétema
la linfa del patrimonio storico, artistico e ambientale di un determinato territorio nel
corpo sociale che ne è il diretto depositario.
Il distretto culturale diventa eccezionale strumento di diffusione del valore identitario
dei luoghi e di promozione del riconosciuto potere territoriale.
INIZIATIVE REALIZZATE IN BASILICATA
La Fondazione Zétema ha istituito il Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre della Basilicata per creare un modello concreto di intervento diretto a salvare dall’abbandono testimonianze particolari e poco conosciute, racchiuse nella specificità rupestre del
patrimonio storico della Regione, e per costituire un sistema di relazioni che rafforzi il
processo di valorizzazione delle dotazioni culturali presenti nell’area lucana. Le risorse
culturali ricadenti nello straordinario fenomeno degli insediamenti rupestri sono state,
infatti, ritenute capaci di esprimere il necessario valore della specializzazione territoriale e, quindi, di sostenere positivamente l’offerta di promozione dell’intera Regione.
E’ stata questa particolare “dotazione culturale” del territorio lucano, ricco di antichi agglomerati urbani, monasteri ipogei, chiese e cripte spesso illuminate da sorprendenti
preziosissimi affreschi, a condizionare la scelta progettuale di un distretto culturale specifico, diretto a trasformare questa armatura culturale del territorio in matrice di identità e in strumento di sviluppo locale.
Tale tipologia insediativa trova nei Sassi di Matera l’esempio più noto e importante. Gli
antichi rioni materani, con il 35% delle abitazioni in grotta, esprimono la più incredibile
e spettacolare interpretazione urbana della natura.
A rafforzare questa concezione abitativa contribuì l’estesa presenza, in epoca medievale, del monachesimo benedettino e greco-italiota che assunse il ruolo di ispiratore e
di educatore, religioso e sociale, delle popolazioni locali. La suggestione dei luoghi e la
singolare compenetrazione tra ambiente, architettura e arte rendono tali siti irripetibili
ed uniche testimonianze storico-artistiche.
Il fenomeno della vita in grotta non va però considerato conseguenza di una presunta
precarietà civile ed economica delle popolazioni: la scelta di trasformare un antro roccioso in dimora o in luogo di culto fu un diffuso sentire, un costume, una cultura delle
comunità.
In questa prospettiva la individuazione dei siti su cui intervenire non si è appiattita solo
e soltanto sull’area rupestre monastica alto-medievale e sui Sassi di Matera, ma investe testimonianze ricadenti nell’area del Vulture, del Potentino e del Metapontino.
I luoghi individuati sono risultati i seguenti:
Melfi (PZ): chiese rupestri di Santa Margherita e Santa Lucia (XIII-XIV sec. d.C.)
Filiano (PZ) – sito archeologico di Tuppo dei Sassi: dipinti murali a figure rosse (cervi e
simboli arborei) del periodo mesolitico (9000 a.C)
Oppido Lucano (PZ): chiesa rupestre di Sant’Antuono (XIII-XIV sec. d.C.)
Matera – località Petrapenta: Cripta del Peccato Originale (VIII-IX sec. d.C.)
Matera – Sasso Caveoso: Museo della Scultura Contemporanea in Palazzo Pomarici e
nei relativi locali ipogei.
Le opere riabilitative serviranno a sottrarre
tali siti dal degrado e dall’oblio, mentre gli investimenti nella valorizzazione e nella gestione punteranno a rafforzare l’integrazione
del Distretto con le attività locali (produttive
e terziarie), stimolando la reciproca crescita
economica.
Per quanto riguarda gli interventi conservativi, sarà utilizzato un modello di metodologie e di tecnologie innovative, già felicemente sperimentato ed impiegato nel restauro
della Cripta del Peccato Originale.
Il progettato bacino integrato di offerta culturale potrà estendersi ad altri presidi eccellenti (Venosa, Acerenza, Irsina, Metaponto, Anglona, ecc.) integrandosi anche alla
contermine area pugliese.
211
Fondazione Zétema
La specificità del progetto consiste nel costruire dal basso il distretto, cioè prima realizzando la piattaforma strutturale dei monumenti riabilitati insieme alla sensibilizzazione delle comunità depositarie dei luoghi, e solo successivamente costruendo il
necessario partenariato per dar vita a quelle attività economiche (produttive e terziarie) che, messe in rete con la risorsa culturale riabilitata, daranno vita ad una integrazione di sistemi culturali ed economici locali, rafforzando il volano di crescita
socio-economica rappresentato dal Distretto.
PROGETTI REALIZZATI NEL BIENNIO 2007 – 2008
Negli anni 2007/2008 sono continuati gli interventi
manutentivi sul patrimonio culturale e sono state
incentivate le azioni di gestione e di promozione dei
presidi culturali attivati. In particolare è stato reso
funzionale l’accesso alla Cripta del Peccato Originale
con l’acquisto di un pulmino che consente la puntuale organizzazione delle visite su prenotazione;
inoltre è stato aperto al pubblico (5 ottobre 2007) il
quinto ipogeo del MUSMA, Museo della Scultura
Contemporanea e sono iniziati i lavori di completamento dell’area espositiva.
In relazione al MUSMA sono state completate le
schedature delle opere, è stata pubblicata la relativa
guida, sono stati inventariati gli oltre 4000 volumi
della annessa “Biblioteca Scheiwiller” e sono state
promosse le seguenti mostre di studio e documentazione su: Pietro Consagra, Roberto Melli, Ossip
Zadkine, Alexander Calder, Mirko, Sol Lewitt, Guido Strazza, Bruno Conte, Galleria L’Attico di Roma (gli “Anni Lunari”), Max Bill, Nivola Fotografato da Isa Crescenzi, Nato Frascà, Ibram Lassaw, Luigi Teodosi, i Libri d’Arte e Scultura, Leonardo Sinisgalli per il
centenario della nascita.
In data 4 giugno 2008 Sono stati aggiudicati ed appaltati i lavori di completamento del
Museo delle Arti applicate “La Casa di Ortega” ed in data 28 luglio 2008 sono stati aggiudicati ed appaltati i lavori di manutenzione e di salvaguardia del “Casone della Murgia”. Entrambi questi interventi saranno completati entro il corrente anno.
In questi anni sono proseguiti i lavori di intervento conservativo sulle chiese rupestri di
Santa Lucia e di Santa Margherita di Melfi, nonché è stata completata la propedeutica
indagine diagnostica e geo-archeologica sul sito preistorico di Filiano.
212
Fondazione Zétema
Qui di seguito si registrano le principali azioni intraprese:
ANNO
IMPORTO
FONTE
FINANZIAMENTO
Restauro Chiesa rupestre di Santa
Margherita - Melfi
2007
€. 75.500
Privato (fondi
ACRI – progetto
Sviluppo Sud)
Restauro Chiese e di Santa Lucia - Melfi
2007
€. 103.750
Privato (fondi
ACRI – progetto
Sviluppo Sud)
€. 75.000
Privato (fondi
ACRI – progetto
Sviluppo Sud
e Fondazione
Zétema)
2008
€.
290.300
Privato (fondi
ACRI – progetto
Sviluppo Sud)
e Statale
(Ministero
dell’Economia)
Museo della Arti applicate “Casa
di Ortega” Matera
2008
Statale (Presi€.
denza del Consi376.000 glio: otto per mille
IRPEF 2007)
Casone della Murgia - Montescaglioso
2008
€. 25.000
2008
Privato (Fondazione Zétema e
€. 25.000
Banca Popolare
del Mezzogiorno)
2008
Regionale (Reg.
€.
Basilicata – Dipar230.000 timento Attività
Produttive)
PROGETTO
Ampliamento MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea, Matera (apertura
quinto ipogeo e servizi di sicurezza)
Restauro sito preistorico “Riparo Ranaldi”
Filiano
Pubblicazione “La Cripta del Peccato
Originale”
Completamento MUSMA, Museo
della Scultura Contemporanea, Matera
2007
Privato (Fondazione Zétema)
213
Fondazione Zétema
POLITICHE TERRITORIALI FUTURE
La linea strategica di questo processo di valorizzazione risulta, dunque, esaltata attraverso la ottimizzazione dell’offerta non solo per temi, ma anche per livelli di formazione
e di educazione, con una proposta differenziata che va dal Vulture ai Sassi di Matera,
dalla preistoria all’arte contemporanea. La maturata proposta progettuale appare vincente poiché la forza della molteplicità dei siti individuati e dei soggetti coinvolti, unita
alla attrattiva della polivalenza degli scambi, esprime un sistema capace di autosostenersi.
In coerenza con tali principi gli obiettivi da perseguire sono:
1) la promozione del costruito modello esemplare di riferimento (protocollo dell’intervento sulla Cripta del Peccato Originale) su cui poi allineare coerentemente i futuri interventi di conservazione dei siti rupestri;
2) la creazione di un omogeneo gruppo di lavoro fatto di specialisti del settore della conservazione, composto da professionalità interne ed esterne al territorio, capace di garantire risultati di assoluta qualità, anche attraverso l’utilizzo di soluzioni innovative
e originali;
3) la sensibilizzazione delle comunità locali all’approccio con il progetto perché, attraverso il loro diretto coinvolgimento, sappiano e vogliano divenire non solo custodi responsabili dei luoghi ma anche interpreti propositivi del programma di sviluppo
socio-economico proposto dal distretto;
4) una politica promozionale diretta a provocare l’attenzione nazionale sulla natura e
sui risultati del progetto, con particolare riferimento al modello di manutenzione programmata e della attività “buona prassi” nella valorizzazione e gestione del patrimonio culturale riabilitato.
Accanto a questo processo di iniziazione culturale si pone la proposta progettuale di
tre parchi tematici lungo l’asse bradanico, rappresentati dal Parco di Federico II (Vulture), dal Parco dei numeri: la Casa di Pitagora (Metaponto) e dal Parco della Cultura
dell’Uomo (Sassi di Matera).
In particolare per quest’ultimo il progetto tende a valorizzare e a promuovere le testimonianze di un luogo senza età attraverso un progetto seriale che consenta al visitatore di registrare la vicenda umana radicata nel territorio materano dai buchi neri dei
cunicoli sotterranei della Grotta dei Pipistrelli (paleolitico superiore) ai buchi neri dello
spazio cosmico (Centro di Geodesia Spaziale).
Il contesto è unico. Lo scenario naturale di Matera è caratterizzato dalla particolare tessitura morfologica del territorio, punteggiato da profonde e ampie fratture, con cavità
e antri, singolari gusci naturali che ininterrottamente ospitarono e protessero uomini
e donne. Lo scenario storico è, invece, rappresentato dal valore emblematico di città che
Matera detiene, cioè di luogo sedimentato nel tempo dalla capacità aggregativa degli
uomini. Il suo insediamento primigenio, i Sassi, rappresenta una sintesi essenziale della
presenza dell’uomo, una preesistenza che indica, senza intervalli ed interruzioni, il passaggio della conoscenza e della verità nel rapporto tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e
il tempo. Il “valore” di Matera è dato da questa continuità, dalla costanza della presenza
dell’uomo, dall’essere stata ininterrottamente per oltre 10000 anni “città”, da essere un
luogo rappresentativo della memoria storica del mondo poiché in grado di testimoniare
la storia della umanità.
Accanto a questi valori universali proposti si pone la valorizzazione delle competenze
tecnico scientifiche del territorio diretta a rappresentare la nuova genesi dei distretti,
processo di crescita scientifica che ha visto la Fondazione - con il MiBAC, l’Istituto Superiore per la Conservazione e il restauro, la Regione Basilicata, la Provincia e il Comune
214
Fondazione Zétema
di Matera -tra i sottoscrittori della convenzione per la costituzione in Basilicata del
quarto polo nazionale del restauro. Infatti Matera ospiterà la sede distaccata dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e la relativa scuola di alta formazione
destinata a rilasciare il titolo accademico, equipollente alla laurea, di restauratore. Con
tale opzione, Matera assumerà il ruolo di riferimento scientifico nel campo della formazione e della ricerca nel settore strategico della conservazione del patrimonio culturale.
Nell’anno 2009, in conclusione, entreranno nella rete sistemica tutti i monumenti ricadenti nel programmato distretto culturale.
Sarà, dunque, finalmente attivata una prima rete museale privata direttamente gestita
dalla Fondazione materana, la quale si avvale dell’apporto di esperienza e di prestigio
di Icom Italia. Invero la Fondazione Zétema rappresenta il referente lucano del prestigioso istituto internazionale che ha come scopo appunto quello di promuovere e sostenere l’istituzione, lo sviluppo e la gestione professionale dei musei di tutte le
categorie. Il rapporto con Icom Italia è garanzia del miglioramento della qualità dei servizi per meglio far conoscere e comprendere la natura, le funzioni e il ruolo dei presidi
museali al servizio della società e del suo sviluppo.
215
FORMEZ – CENTRO FORMAZIONE STUDI
Il Formez è un istituto nato nel 1965 che opera a livello nazionale e internazionale e risponde al Ministero per la pubblica
amministrazione e l’innovazione. L’Istituto fornisce assistenza
tecnica e servizi formativi ed informativi alle amministrazioni
locali e centrali.
Presidente è Carlo Flamment, vicepresidenti Angelo Raffaele Di
Nardo ed Enrico Borghi, direttore generale Marco Villani, vicedirettore generale Carlo Conte.
Il Formez è un’associazione con personalità giuridica partecipata dallo Stato attraverso la Funzione Pubblica (76 per cento).
Per la restante quota partecipano al Formez alcune regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia e Toscana), Comuni, Province e Comunità montane.
Nell’ambito delle competenze già stabilite dal D.Lgs. 285/99,
l’Assemblea dei Soci dell’11 aprile 2007 ha individuato una missione specifica per il Formez:
- accompagnare le amministrazioni pubbliche, in particolare
le amministrazioni regionali e locali, nello sviluppo di progetti
di innovazione organizzativa e amministrativa e nel monitoraggio delle politiche e dei processi di innovazione, anche attraverso lo sviluppo di programmi finalizzati a sviluppare la
qualità della regolazione e la semplificazione amministrativa,
nonché promuovere l’impiego delle nuove tecnologie per il
miglioramento delle risorse umane e dei processi organizzativi;
- fornire alle amministrazioni pubbliche assistenza tecnica e
tecnico-formativa per migliorare la qualità dei servizi e l’efficacia delle politiche, avendo come particolare riferimento le
politiche regionali e locali e gli interventi finalizzati ad accrescere la competitività dei territori e del paese;
- fornire alle amministrazioni pubbliche il supporto, l’assistenza tecnica ed i contenuti utili a migliorare la comunicazione delle stesse tra di loro, nonché verso cittadini ed
imprese;
- sviluppare, anche d’intesa con altre amministrazioni e/o organizzazioni italiane e di altri paesi, progetti di cooperazione
internazionale finalizzati alla crescita dei sistemi amministrativi anche attraverso l’attivazione di processi di scambio di
esperienze e di “buone pratiche”;
- supportare il percorso di internazionalizzazione delle amministrazioni pubbliche, in particolare le amministrazioni regionali e locali;
- svolgere ogni altra attività devoluta mediante apposito accordo dal Dipartimento della Funzione pubblica, da altri associati, o da altre amministrazioni pubbliche.
ATTIVITÀ
L’Istituto realizza sull’intero territorio nazionale (e, al momento,
in oltre 20 paesi esteri) attività di ricerca, formazione, consulenza e assistenza tecnica rivolte alle amministrazioni centrali,
regionali e locali. Svolge dunque una funzione propulsiva nel-
216
FORMEZ – Centro Formazione Studi
l’introduzione, la sperimentazione e la diffusione di innovazioni nella pubblica amministrazione, nonché nello scambio e condivisione delle best practices.
L’Istituto predispone ogni tre anni un Piano Strategico: dopo l’approvazione del Dipartimento per le Riforme e l’Innovazione nella P.A. e dell’Assemblea dei Soci, viene presentato alla Conferenza Stato-Regioni. Ogni anno il Formez presenta un documento di
Aggiornamento al Piano Triennale che segue lo stesso iter di approvazione. Il Piano
2006-2008 vuole intervenire direttamente sul contributo che la Pubblica Amministrazione può dare alla competitività del Paese a livello nazionale ed internazionale.
PROGETTI REALIZZATI E CASE HISTORY
Progetto 1
“SVILUPPO DEI SERVIZI FORMATIVI E TRASFERIMENTO DI BUONE PRASSI NEL SETTORE
DEL TURISMO E DELL’OSPITALITÀ”
Finalità e obiettivi specifici del progetto
La finalità generale che il Progetto ha perseguito è stata quella di produrre un’azione
forte di potenziamento dei sistemi locali del turismo, agendo sui soggetti appartenenti
a tale sistema o promotori dello stesso, attraverso una politica di rafforzamento del capitale umano e di internalizzazione delle competenze acquisite.
Il Progetto ha voluto essere un’occasione, per i referenti delle Amministrazioni che
hanno aderito, per avviare una riflessione congiunta sul tema del turismo e per cercare,
insieme e attraverso lo scambio di esperienze e la messa in comune di know-how, di
“fare rete” ed attivare forme di cooperazione sistematiche e durature in grado di favorire l’apprendimento reciproco permanente ma anche di sviluppare una progettualità
condivisa.
Obiettivi specifici del Progetto sono stati pertanto:
- realizzare una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territorio delle Regioni Obiettivo 1, in quanto a costruzione di STL regionali ed interregionali, PIS o PIT a
vocazione turistica, oltre che di eventuali esperienze di eccellenza simili realizzate
nelle Regioni del centro nord e in altri paesi comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivo dello sviluppo territoriale, economico e di valorizzazione delle potenzialità
turistiche;
- diffondere i principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminari
formativi e informativi, nonché favorire la diffusione di buone pratiche attraverso l’incontro e lo scambio di esperienze fra operatori del turismo locale e amministratori
coinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazione turistica o altre forme
di progetti integrati nel settore;
- favorire la qualificazione professionale dei soggetti coinvolti nelle fasi di individuazione, organizzazione, promozione, riconoscimento, pianificazione, gestione, monitoraggio e controllo dei STL, attraverso percorsi formativi integrati;
- individuare le realtà locali da coinvolgere nella sperimentazione di un modello di rete
per il monitoraggio delle fasi di attuazione e sviluppo dei STL;
- favorire la diffusione delle informazioni raccolte e sistematizzate e la condivisione tra
i soggetti direttamente coinvolti nelle fasi progettuali, attraverso l’implementazione
del sistema di rete su indicato;
- diffondere ad una platea allargata i risultati dell’intervento.
Attività svolte: contenuti e prodotti realizzati per ambiti di attività
Fase preparazione
Nel corso del primo semestre di attività sono stati realizzati incontri formali ed informali
con i rappresentanti delle Regioni Ob. 1, finalizzati ad acquisire tutte le informazioni necessarie e gli elementi di contesto utili alla progettazione di dettaglio delle attività, oltre
che a promuovere e sensibilizzare le amministrazioni destinatarie.
217
FORMEZ – Centro Formazione Studi
Fase realizzazione
“Mappatura delle buone prassi, scambio di esperienze e Formazione-Intervento per lo
sviluppo delle competenze degli operatori della P.A. coinvolti a vari livelli nel settore del
turismo”
La fase realizzativa dell’intervento si è avviata con una prima ricognizione della normativa, degli attori e delle esperienze in campo turistico presenti nelle diverse Regioni,
effettuata attraverso strumenti e metodologie tipiche della ricerca desk e sul campo e
finalizzati alla elaborazione di report monografici (uno per ciascuna delle Regioni coinvolte).
La rilevazione delle informazioni, condotta attraverso riunioni e interviste a personale
degli Uffici regionali competenti in materia di Turismo, ha condotto alla elaborazione di
sette monografie regionali. Le monografie sono state poi analizzate trasversalmente
ed è stato elaborato un documento di sintesi, volto a mettere in evidenza elementi di
continuità e di discontinuità tra i territori oggetto di indagine. Sulla base delle informazioni raccolte è stato elaborato un report contenente l’illustrazione della situazione
del mezzogiorno per ciò che concerne il settore turistico.
Nel frattempo, con l’impegno congiunto del Formez, del DFP e del Dipartimento Turismo,
è proseguita l’attività di promozione del progetto: in particolare è stata trasmessa una
lettera di presentazione dell’intervento a tutte le Autorità di Gestione dei POR Obiettivo
1, chiedendo loro di farsi portavoce dell’iniziativa presso gli Assessorati competenti per
settore.
Parallelamente sono state svolte:
- le attività preparatorie per la realizzazione di una banca dati sulle leggi regionali sul
turismo;
- una ricognizione a livello europeo per individuare prassi di eccellenza, sempre con riferimento a forme di partenariato o gestione associata di progetti nel campo turistico, da prendere a modello e analizzare nella successiva attività laboratoriale;
- la definizione di una griglia di indicatori sulla base della quale analizzare tutte le best
practices (BP) individuate al fine di identificare gli elementi caratterizzanti ed essenziali su cui dovrebbe poggiare i Sistemi Turistici. Si è convenuto di impostare l’analisi
delle BP in modo tale da far emergere le metodologie di progettazione ed attuazione
delle esperienze, per poi verificare, attraverso i laboratori, la possibilità di implementare, nelle diverse realtà regionali beneficiarie dell’intervento, questa base comune
di conoscenze.
Inoltre, al fine di avviare la successiva fase laboratoriale, ma anche di effettuare la restituzione delle attività di mappatura effettuate, è stato organizzato un seminario interregionale con l’obiettivo di coinvolgere tutte le amministrazioni destinatarie delle
attività.
I primi mesi del 2007 sono stati per lo più dedicati alla messa a punto di tutti gli aspetti
organizzativi per la realizzazione del seminario; si è proceduto all’individuazione e al
contatto degli ospiti italiani e stranieri, alla scelta della sede, all’individuazione degli
invitati, alla spedizione degli inviti, all’acquisizione delle adesioni ecc. ecc. In parallelo,
il gruppo di lavoro si è concentrato sulla ultimazione di materiali e dei prodotti già realizzati in funzione della diffusione da effettuarsi nel corso dell’evento.
In particolare:
- attraverso un’approfondita indagine, le cui informazioni di base sono state rintracciate principalmente on-line, è stata ottenuta una lista preliminare di 60 casi di studio nazionali ed internazionali; lo screening dei casi è stato effettuato in base
all’utilizzo di cinque criteri sulla base dei quali leggere le esperienze raccolte:
1. complessità del sistema di relazioni;
2. esito dell’esperienza;
218
FORMEZ – Centro Formazione Studi
3. forme di gestione/aggregazione;
4. logica prevalente di aggregazione (e quindi di promozione);
5. significatività nel contesto nazionale ed internazionale.
- tra le 60 esperienze individuate, utilizzando il metodo Delphi, è stata effettuata la selezione di alcuni casi aventi, nella fase realizzativa, particolari elementi di successo
nella logica di sistema. Ciascuno di questi casi è stata approfondito attraverso indagini ulteriori (interviste ai referenti operativi) ed infine è stato elaborato un documento contenente:
- l’esplicitazione della metodologia adottata;
- l’elenco delle buone prassi individuate;
- le schede sintetiche delle 60 esperienze turistiche analizzate;
- le schede sintetiche delle 11 Buone Prassi individuate.
- sulla base dell’analisi delle Buone Prassi individuate, sono stati elaborati alcuni
principi guida per la realizzazione di un sistema turistico, condivisi con le amministrazioni nel corso del seminario, ma destinati ad essere arricchiti nella fase dei
laboratori.
Nel frattempo sono stati intensificati i contatti con le amministrazioni regionali e locali
di riferimento allo scopo di:
- approfondire i fabbisogni o verificare quelli già espressi in passato;
- ricondurli all’interno delle potenziali attività di progetto e dei modelli di laboratorio proposti;
- co-progettare un percorso di affiancamento, definendo tempi, modalità, destinatari, ecc;
- garantire la presenza fattiva al seminario di referenti regionali e locali, nonché di
operatori privati aventi un rilievo significativo nel settore turistico dei territori.
Il seminario “I sistemi turistici locali nella realtà dei fatti: nascita, sviluppo e
consolidamento” si è svolto a Roma nei giorni 28 febbraio e 1 marzo 2007 ed è stato articolato in 4 sessioni di lavoro:
1. presentazione da parte del DFP, del Dipartimento Turismo e del Formez delle attività progettuali e del processo volto alla definizione di un documento contenente le Linee Guida per la costruzione e la gestione di un sistema turistico di
successo;
2. illustrazione dei primi contenuti delle Linee Guida per la costruzione e la gestione
di un sistema turistico di successo, scaturite dall’analisi di oltre 60 esperienze turistiche nazionali e comunitarie;
3. presentazione di alcune buone prassi turistiche nazionali e comunitarie;
4.presentazione degli indirizzi per il settore turistico nel periodo di programmazione comunitario 2007/13 da parte del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo
e illustrazione delle strategie per il settore turistico delle Regioni coinvolte nel
progetto.
Il seminario ha costituito anche l’occasione per presentare il progetto formativo,concordato
dal Formez con le Regioni, da sviluppare nel corso dei laboratori tecnici regionali.
I mesi successivi sono stati per lo più dedicati alla progettazione di dettaglio e all’avvio
dei laboratori. Attraverso un lavoro assiduo ed approfondito di analisi del fabbisogno,
condotto dal Formez al fianco dei referenti regionali, si è cercato di pervenire a 7 modelli
di laboratorio, rispondenti ai fabbisogni espressi e al contempo coerenti con le strategie regionali. Sempre in maniera congiunta con l’amministrazione sono stati definiti:
tempi, luoghi e modalità operative, piani di lavoro e docenti, prodotti finali.
Nei mesi di aprile, maggio e giugno sono stati realizzati gli incontri seminariali di approfondimento sulle tematiche turistiche concordate. Il Formez ha mantenuto rapporti
costanti con le Amministrazioni e con i partecipanti, ha individuato per ciascun territorio le sedi per lo svolgimento degli incontri, ha provveduto alla stesura dei programmi,
ad effettuare eventuali modifiche in base alle esigenze che le Regioni manifestavano nel
corso delle attività, all’animazione degli incontri, all’individuazione di esperienze ed attori centrali o locali che potessero arricchire i contenuti dei diversi incontri, alla comu-
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
nicazione delle modalità di svolgimento ai partecipanti potenziali e agli opportuni inviti, alla predisposizione e alla raccolta delle firme per presenza previste dalla normativa comunitaria.
In qualità di uditori anche rappresentati del settore turistico privato hanno preso parte
attiva agli incontri, animandoli e attivando un dialogo diretto con gli interlocutori pubblici, fornendo un importante valore aggiunto ai lavori e dimostrando un forte interesse per la tematica ma anche una consapevolezza del ruolo di primo piano che essi
stessi rivestono per l’animazione e lo sviluppo del proprio territorio.
“Sperimentazione di un modello di rete”
Il Dipartimento Turismo ha chiesto al Formez di implementare il Sistema Informativo
TOURPASS che era stato realizzato nell’ambito del Progetto Operativo Turismo previsto
dalla Mis.I.2 del PON ATAS, ma il cui utilizzo era stato fino a quel momento ridotto, sia
per il mancato collegamento con i siti regionali sia per la scarsa implementazione del
portale stesso. Il Formez ha effettuato quindi, alcuni accertamenti sul sito TOURPASS, rilevando l’esistenza di diversi livelli di intervento sviluppabili:
- arricchimento informativo del sistema: completare il quadro esistente attraverso l’inserimento di informazioni, documenti e materiali derivanti dalle attività progettuali
ed elaborare schede sintetiche per una lettura più agevole dei documenti presenti nel
sito, garantendo livelli progressivi di approfondimento;
- rete interregionale: promuovere, nell’ottica degli obiettivi originari, il sito già esistente,
quale “portale” di accesso centralizzato tra i siti web di settore implementati dalle diverse Amministrazioni regionali;
- supporto allo svolgimento delle attività di formazione/affiancamento in presenza garantendo alle amministrazioni l’accesso a informazioni, materiali e consentendo la
loro interazione.
Il Formez ha inoltre avanzato la possibilità di integrazione tra tale sistema ed il sito tematico del Formez “Risorse culturali e turistiche”, all’interno del quale, nello specifico
focus dedicato al Turismo, sarebbero stati messi in evidenza eventi, attività, documentazione e normative sul tema, permettendo di diffondere a livello nazionale tutte le informazioni e gli output progettuali.
Successivamente il Formez ha effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenuti presenti nel sito TOURPASS per poter definire l’intervento da realizzare nell’ambito del Progetto. Da tale analisi ne è emerso un quadro piuttosto critico: la
struttura del sito è apparsa obsoleta ed i contenuti limitati e scarsamente significativi
dal punto di vista informativo. Non è parso possibile l’arricchimento del patrimonio
informativo del sistema: si è rilevato che potevano essere inseriti informazioni, documenti e materiali derivanti dalle attività progettuali; sarebbe stato invece più difficile
l’utilizzo del portale come luogo virtuale per la realizzazione di una rete tra le Regioni.
Le informazioni rese disponibili sul sito, una volta validate da esperti, avrebbero potuto essere di supporto alle singole Regioni (pur trattandosi in realtà di materiali prodotti in una di esse o in uno specifico territorio) e in tal modo alimentare il know-how
comune. Più difficile sarebbe stato invece qualificare il portale come il luogo di dialogo dei diversi siti regionali, non tanto per scarse potenzialità tecniche - un link ai siti
regionali sarebbe stato semplice da realizzare – quanto per il fatto che rinviare alle
home page (o a specifiche sezioni) dei singoli siti web regionali non avrebbe soddisfatto abbastanza gli obiettivi progettuali. È stato proposto di individuare, insieme alle
stesse Regioni, un percorso attraverso cui far emergere le informazioni regionali realmente utili per lo scopo che il progetto si prefiggeva. Dal punto di vista operativo l’opportunità per determinare e condividere questo modello sarebbe stata offerta dai
laboratori organizzati territorialmente.
È stato evidenziato inoltre come il portale TOURPASS non contenesse una funzione per
un “ambiente di lavoro condiviso” tra le Regioni, essenziale per supportare il modello di
Comunità professionale promosso nel corso dei laboratori territoriali.
Da un lato i costi eccessivi, dall’altro la durata limitata del progetto (difficilmente le comunità on line sopravvivono alla durata del progetto) hanno portato il Formez a sconsigliare vivamente l’implementazione ad hoc di queste funzioni all’interno di TOURPASS.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
Allo scopo si è proposto di utilizzare uno strumento di condivisione informativa, attivabile
direttamente sul canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito web Formez.
Il Formez, dopo aver effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenuti del
sito TOURPASS, e dopo aver consultato un panel di esperti, ha elaborato un documento
di sintesi descrivendo i limiti e le potenzialità del suddetto sistema, ma anche una proposta di intervento per l’implementazione del sito.
Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, è stato portato avanti anche il lavoro relativo alla
costruzione del modello di rete. Si è proceduto, come previsto, su un doppio binario: da
un lato l’aggiornamento del sito Tourpass, dall’altro l’implementazione del Focus “Turismo” nell’ambito del canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito Formez.
Per quanto riguarda il sito Tourpass, all’analisi dello stato dell’arte e delle criticità del sito
ha fatto seguito la stesura di un documento di dettaglio, contenente la proposta metodologica, l’indicazione di alcuni siti, riferimenti, contenuti integrativi (mappa dei contenuti). Nel periodo successivo si è conclusa l’attività di definizione e di raccolta delle
indicazioni e dei materiali per l’aggiornamento e si è proceduto alla consegna brevi
manu al Dipartimento di tutti i materiali necessari per l’aggiornamento del sito Tourpass su cd-rom.
Nel frattempo, anche su sollecitazione del DFP, si è operato apportando alcune modifiche al Focus “Turismo”, da un lato per rendere le informazioni in esso presenti più coerenti con le finalità del progetto e più rispondenti alle fonti di finanziamento
(inserimento loghi ecc.), dall’altro per consentire la creazione, nell’ambito del Focus, di
un’Area Riservata agli operatori del progetto, attraverso cui consentire ai partecipanti ai
laboratori, lo scambio di materiale, di informazioni e la possibilità di instaurare un dialogo sia con gli operatori del Formez, sia tra operatori del singolo laboratorio, sia ancora
tra i diversi laboratori.
Contemporaneamente è stata portata a termine la realizzazione della banca dati sulle
Leggi turistiche e il relativo caricamento sul Focus “Turismo” del Canale Tematico “Risorse Culturali e Turistiche” del Formez. Inoltre si è proceduto ad un’integrazione della
normativa con quanto previsto nelle Regioni del Centro Nord e a livello nazionale e comunitario.
Fase diffusione dei risultati
Nei mesi estivi del 2007 sono state condotte le attività preparatorie per l’organizzazione del Seminario conclusivo del Progetto, dal titolo “Le prospettive dei Sistemi Turistici Locali nella nuova programmazione”.
L’evento si è tenuto a Roma il 23 ottobre 2007. Agli interventi di tipo istituzionale hanno
fatto seguito quelli di esperti del settore e dei rappresentanti delle Regioni partecipanti
al progetto. Durante la giornata si è tenuta anche una tavola rotonda sul tema “Il Turismo italiano: soluzioni e strumenti operativi in un contesto internazionale”, alla quale
hanno partecipato rappresentanti dell’ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche,
del Dipartimento per le politiche di sviluppo del MEF, di APT, Consorzi e di Regioni del
Centro Nord titolari di esperienze di punta nel settore turistico.
Sempre al fine di divulgare gli esiti del Progetto, d’intesa con i committenti è stata realizzata:
- una pubblicazione, dal titolo “Esperienze e prospettive di sistema nel turismo”. Sono
stati predisposti i contributi da inserire nel testo e svolte le opportune attività per la
curatela del volume e l’inserimento nella collana editoriale Formez “Materiali – Azioni
di Sistema”;
- un cd-rom di progetto. Il lavoro di progettazione ha riguardato nello specifico: la sigla
iniziale arricchita con contributi audio ed animati, il layout grafico di interfaccia e navigazione ipertestuale, il copy-writing delle sezioni informative generali, la predisposizione delle schede di sintesi e presentazioni delle attività e prodotti.
Successivamente si è proceduto alla sistematizzazione dei materiali prodotti e all’inserimento degli stessi nel suddetto prodotto multimediale.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
Progetto 2
“CULTURA SICURA”
(PON 2000/06 “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” - Misura 1.5 “Risorse
umane per la sicurezza”)
Descrizione del progetto
Il Progetto “Cultura Sicura”, avviato nel gennaio 2006 e sviluppato dal Formez Centro di
Formazione Studi in stretta collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si rivolge ai dipendenti delle sedi regionali e periferiche del Ministero stesso nell’Obiettivo 1.
È finalizzato ad accrescere e sviluppare le conoscenze e le competenze per l’utilizzo e
l’applicazione di nuovi strumenti e tecniche per il controllo e la sicurezza dei siti culturali e ambientali, tramite la realizzazione di attività di ricerca e formazione, predisposte
in base alle specifiche caratteristiche delle realtà regionali e tenendo conto dell’organizzazione istituzionale e dei fabbisogni formativi connessi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Il Progetto, i cui risultati e prodotti saranno raccolti in un specifico cd-rom, si articola in
due interventi:
INTERVENTO 1: Corso “G.I.S. Campania”, rivolto all’approfondimento e all’applicazione sul
campo delle competenze relative al sistema informativo geografico in corso di implementazione nella Regione Campania;
INTERVENTO 2: Percorso formativo “Sicurezza nel settore dei beni culturali”, volto alla
diffusione di nuovi modelli di gestione della sicurezza, vigilanza e accoglienza in archivi,
biblioteche, musei e aree e parchi archeologici.
A. Intervento 1 – corso “GIS Campania”
- Rivolto ai dipendenti della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Regione Campania e delle relative Soprintendenze territoriali interessati dal Sistema Informativo Geografico (G.I.S.) in corso di implementazione
- Strutturato in 5 moduli composti da formazione d’aula, applicazioni pratiche e rilevamenti all’aperto:
•
•
•
•
•
•
Dalla cartografia ai G.I.S. per i Beni Culturali
Approfondimento e attività pratiche per l’uso degli strumenti di posizionamento
geografico utilizzati per il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione
Campania
Approfondimento ed attività pratiche per l’uso dell’applicazione catalografica
relazionale utilizzata per il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione Campania
Approfondimento ed attività pratiche per l’uso dell’applicazione G.I.S. utilizzata per
il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione Campania
Fasi d’uso e operative dei sistemi di telerilevamento GPS
- Erogato tra maggio 2006 e marzo 2007
- L’intervento si è posto come continuazione e implementazione pratica del percorso
formativo già realizzato a livello regionale nell’ambito della stessa Misura 1.5 tra il
2003 e il 2004, che ha avuto come obiettivi sia quello di fornire un quadro completo
ed esauriente delle potenzialità dei Sistemi Informativi Geografici per la gestione dei
beni culturali (tramite un percorso logico che andava dai principi di base delle scienze
geografiche all’analisi delle funzionalità elementari ed avanzate degli strumenti
G.I.S.), sia soprattutto quello di addestrare gli operatori del settore all’uso delle applicazioni G.I.S. e relazionali specifiche acquistate o realizzate ad hoc dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per la realizzazione del parallelo Progetto “Sistema Informativo
Geografico Territoriale della regione Campania”, condotto dalla Direzione Regionale
e dalle Soprintendenze consorziate nell’ambito della Misura 1.3 dello stesso PON
2000/06.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
B. Intervento 2 – Percorso formativo “sicurezza nel settore dei beni culturali”
Dapprima si è proceduto alla realizzazione di una ricerca chiamata “Vademecum della
vigilanza e sicurezza” sulle procedure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed emergenza
da attivare in musei, archivi, biblioteche ed aree e parchi archeologici.
A partire dai contenuti della ricerca, è stato elaborato un corso di formazione strutturato
in attività didattiche:
- in presenza, dedicate ad un numero ristretto di discenti detti avviatori;
- a distanza, per tutti i discenti, erogato tramite:
• un corso on-line
• un cd-rom per la fruizione off-line del corso
• un manuale e quattro guide a stampa.
Destinatari: personale pubblico (addetti, operatori e assistenti) con compiti di vigilanza,
sicurezza e accoglienza appartenenti alle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici e relativi istituti periferici di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna
e agli Istituti Archivistici della Sicilia.
Ricerca “vademecum della vigilanza e sicurezza”
Analizza le procedure che gli addetti, gli operatori e gli assistenti impegnati nell’area
della vigilanza, della sicurezza e dell’accoglienza sono chiamati ad attivare e svolgere in
condizione di gestione ordinaria e straordinaria (emergenza diurna e notturna) negli
istituti e luoghi della cultura individuati dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del
paesaggio, ovvero musei e monumenti musealizzati, biblioteche, archivi, aree e parchi
archeologici.
Per rendere i contenuti della ricerca centrati sui fabbisogni del personale pubblico e allo
stesso tempo non tralasciare le ultime tendenze che caratterizzano il settore privato, è
stato organizzato un gruppo di lavoro con professionalità molto qualificate e differenziate: hanno partecipato infatti oltre ad esperti privati del settore, anche esperti pubblici di ciascun luogo/istituto della cultura analizzato e referenti di ciascuna Regione
destinataria dell’intervento, con la supervisione scientifica di un team di esperti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali operanti a livello centrale.
I risultati della ricerca sono stati organizzati in 5 prodotti a stampa (in corso di pubblicazione), cioè un manuale e quattro guide di facile ed agile consultazione, contenenti
anche indicazioni pratiche per lo svolgimento delle diverse attività. Punti di forza delle
guide sui 4 istituti/luoghi della cultura sono:
- la scelta di strutturare i contenuti in maniera simile nei testi, ma rispettando le specificità di ciascun caso, per favorire confronti e paralleli tra le diverse realtà
- riportare nei testi procedure, corredate di indicazioni e istruzioni, per l’applicazione
pratica immediata dei contenuti;
- fornire schede di autovalutazione della condizione operativa degli operatori.
I principali contenuti dei cinque prodotti a stampa sono di seguito brevemente riportati:
Gli istituti e i luoghi della cultura - la vigilanza, la sicurezza l’accoglienza e le emergenze
(MANUALE)
- Tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale
- Problemi di gestione
-Descrizione dei fattori di rischio
- Le professionalità del settore culturale: individuazione e qualificazione
- La definizione dei compiti del personale addetto alla vigilanza, sorveglianza e accoglienza nella declaratoria dei profili attualmente esistenti
- Il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine e delle strutture di protezione e sanitarie
- La sicurezza sul lavoro
Musei - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed
emergenza (GUIDA)
- La definizione di museo e di monumento musealizzato
- L’organizzazione tipo di un museo: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
- Attività tecnico gestionali per l’organizzazione della sicurezza
- Rischi specifici e norme di comportamento
- L’accoglienza del pubblico
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- La gestione delle emergenze
Biblioteche - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza
ed emergenza (GUIDA)
- La definizione di biblioteca
- L’organizzazione tipo di una biblioteca: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- La gestione delle emergenze
Archivi - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed
emergenza (GUIDA)
- La definizione di archivio
- L’organizzazione tipo di un archivio: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- Gestione delle emergenze
Aree e parchi archeologici - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed emergenza (GUIDA)
- La definizione di area e di parco archeologico
- L’organizzazione tipo di un’area e di un parco archeologico: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento in aree e parchi archeologici
- Rischi correlati e modalità di vigilanza sul territorio
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- Gestione delle emergenze
Corso “sicurezza nel settore dei beni culturali”
Sviluppato, a partire dai contenuti della ricerca “Vademecum della vigilanza e sicurezza”,
con un modello didattico che vede la partecipazione attiva dei destinatari dell’attività
nell’organizzazione e nella realizzazione delle attività, nonché in appositi spazi di discussione virtuali tra di essi e con il gruppo di esperti (pubblici e privati) attivati per la
ricerca stessa.
Il corso prevede infatti attività didattiche
- in presenza: dedicate ad un numero ristretto di discenti, detti avviatori, per condividere il modello didattico adottato e coadiuvare le attività di partecipazione attiva
- a distanza: per tutti i discenti, per l’erogazione dei contenuti del corso erogato tramite
• una piattaforma on-line (disponibile nel sito Formez) con appositi spazi di discussione e condivisione tra gli iscritti
• un cd-rom per la fruizione off-line del corso
• un manuale e quattro guide a stampa.
Per favorire una più agevole e interessante fruizione da parte dei discenti:
- le singole lezioni (per quanto concerne il corso on-line e su cd-rom) sono state organizzate sotto forma di learning object, ovvero pillole didattiche audio e animate sugli
argomenti del Vademecum didatticamente autoconsistenti e provviste di semplici
esercizi di autovalutazione, collegamenti ai link di riferimento più importanti, allegati legislativi e bibliografici scaricabili
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
- il Progetto ha messo a disposizione dei discenti in ciascuna Regione delle postazioni
informatiche multimediali dedicate (Learning Point) con collegamento a internet per
seguire il corso.
I discenti individuati come avviatori svolgono un importante ruolo di facilitazione e animazione delle attività del corso nei confronti degli altri discenti della propria sede di lavoro (e/o sedi limitrofe), supportati e coadiuvati da appositi tutor messi a disposizione
dal Formez.
Oltre a rappresentare un punto di riferimento per i colleghi, gli avviatori si occupano di:
- organizzare l’aula didattica virtuale, tramite il reperimento dei dati anagrafici dei discenti e le informazioni sulle modalità di fruizione da essi prescelte;
- fornire orientamento/prima informazione ai discenti affidati circa obiettivi del corso,
strumenti per la fruizione del corso on-line e loro utilizzo,informazioni sui learning point;
- distribuire i materiali didattici: manuale/guide e cd-rom per la fruzione off-line del corso.
In questo modo si è voluto creare un contatto diretto con il Formez (ente erogatore del corso)
e i discenti stessi, favorendo gli scambi e creando possibilità di comunicazione in real time.
- Inoltre la condivisione con le Regioni destinatarie del Progetto (ovvero le sedi regionali e periferiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in esse presenti) della
scelta dei discenti “avviatori” ha favorito una più funzionale distribuzione degli stessi
tra le numerose sedi periferiche del Ministero presenti sul territorio.
- Il percorso didattico realizzato inoltre rappresenta un modello di formazione permanente, che attraverso gli strumenti implementati consente
• la messa in rete degli operatori del settore
• l’aggiornamento periodico dei contenuti
• la fruizione oltre la durata del progetto stesso
• l’allargamento ad ulteriori target di discenti (sia per tipologia, sia per localizzazione
geografica).
Progetto 3
INFO-CS “INNOVAZIONE E FORMAZIONE NEL SETTORE DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO”
L’obiettivo generale del Progetto “InFo-CS Innovazione e formazione nel settore della
cultura e dello spettacolo” è stato quello di rafforzare le competenze del personale della
P.A. operante nei settori dello spettacolo e della cultura.
In particolare con l’azione del Progetto, il Formez ha puntato:
- alla valorizzazione delle risorse umane del sistema pubblico dello spettacolo dal vivo
e del cinema attraverso una serie di efficaci interventi di formazione e di scambio di
esperienze finalizzati alla promozione di una nuova cultura dell’organizzazione e della
gestione amministrativa;
- allo sviluppo delle competenze in materia di metodologie e tecniche audiovisive da
parte del personale pubblico a partire da quello impegnato nella comunicazione istituzionale e nei rapporti con il pubblico;
- all’aggiornamento delle competenze del personale delle amministrazioni locali finalizzate alla valorizzazione dei beni culturali ed artistici presenti sui territori attraverso
l’attivazione di servizi formativi e informativi.
Il progetto InFo-CS ha sviluppato un’attività di formazione ed informazione rivolta ai responsabili della PA sul territorio, per sviluppare competenze e conoscenze da utilizzare
nei settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, dell’audiovisivo e del marketing culturale.
In particolare tra le competenze rafforzate c’è stata anche la capacità di supportare – per
la parte spettante alle amministrazioni locali – la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di associazioni e imprese locali di produzione e di supporto agli eventi culturali di
spettacolo, tanto nelle Regioni ove era già consolidata la presenza di strutture di questo
tipo, quanto in quelle dove la presenza di nuclei attivi nell’allestimento, produzione e servizio per iniziative di spettacolo era assente o scarsamente sviluppata. Inoltre è stato fornito un servizio di formazione/informazione ad uso dei responsabili della PA sulle
strategie di comunicazione audiovisiva, sulle strategie di marketing territoriale a sostegno
dei beni culturali ed artistici territoriali, sulla promozione degli eventi sostenuti da enti territoriali e sulla politica nazionale ed europea a sostegno dello spettacolo.
L’azione progettuale è stata articolata in tre linee di attività:
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1. InFo-CS Spettacolo dal vivo e Cinema
È stato realizzato un programma integrato di interventi per gli operatori pubblici dello
spettacolo dal vivo e del cinema a partire dalla realizzazione di una ricerca-azione per
il monitoraggio e la ricognizione dello stato e dei fabbisogni di tali settori in Italia, anche
in relazione al possibile accesso ai servizi offerti; si è proceduto quindi con la diffusione
dei risultati come base informativa per la PA a cui è seguita una attività di formazione
e informazione su vari temi tra cui: le caratteristiche dei settori dello spettacolo (dal
vivo e riprodotto), del teatro e del cinema, sulle leggi e sui meccanismi che li regolano,
le opportunità di finanziamenti agevolati per la costituzione di nuove imprese e sui
fondi nazionali e comunitari a favore delle iniziative di sostegno all’industria culturale
e cinematografica, alle Film Commission e alle iniziative culturali di spettacolo e non
solo accessibili dalle amministrazioni locali.
2. InFo-CS Audiovisivo e Comunicazione
È consistito un intervento di studio e formazione sulle metodologie e tecniche audiovisive
diretto ai dirigenti e funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze
finalizzato ad integrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alle
tecniche economico –gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
3. InFo-CS Marketing Culturale
Si è trattato di un’attività diretta alle amministrazioni locali in alcuni territori, aventi
caratteristiche interessanti per lo studio di buone prassi, finalizzata al marketing culturale tramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità locali, con particolare
riferimento alla valorizzazione territoriale e alla possibilità di accrescerne la visibilità e
le opportunità di investimento.
Risultati attesi
Il progetto InFo-CS è stato finalizzato al conseguimento dei seguenti risultati:
- formazione e aggiornamento a favore della P.A. nei settori della cultura e dello spettacolo con particolare riferimento a leggi e meccanismi che regolano il settore, all’accesso e alla fruizione del territorio, alla gestione e programmazione di progetti,
alle strategie di marketing culturale, alle opportunità di finanziamento nazionale e comunitario a favore di iniziative di sostegno per l’industria culturale;
- ricognizione sullo stato e sui bisogni dei settori del cinema, della produzione audiovisiva e dello spettacolo dal vivo in Italia (con un particolare focus sul teatro) e alla
diffusione dei risultati come base informativa per la PA;
- identificazione dei fabbisogni formativi della PA locale operante nei settori dello spettacolo e dei beni culturali;
- analisi delle competenze delle risorse umane interne all’amministrazione in termini
di potenzialità, espansione operativa, fabbisogni formativi;
- progettazione ed erogazione di programmi e interventi formativi in presenza e a distanza a favore del personale degli enti locali per rispondere alle esigenze e ai fabbisogni manifestati ed emersi durante le attività di ricerca;
- informazione, diffusione e affiancamento a sostegno della comunità professionale
degli operatori della cultura e dello spettacolo.
A fronte dell’attuazione del progetto e della formazione di operatori della P.A., l’intervento si è concentrato su linee di attività innovative rivolte:
- allo sviluppo di realtà regionali collegate al settore dello spettacolo e della cultura;
- ad una efficace politica culturale attraverso la diffusione delle esperienze, l’informazione e la sensibilizzazione del territorio;
- all’aggiornamento delle figure professionali operanti nel settore;
- alla creazione di un collegamento in rete di soggetti e strutture interregionali operanti
nello stesso ambito.
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ATTIVITÀ SVOLTE
Linea di attività 1: Spettacolo dal vivo e cinema
Nel corso della prima annualità (2004), in collaborazione con una struttura specializzata nel settore (Fondazione Rosselli), è stata completata una ricerca-azione di monitoraggio e ricognizione sullo stato e sui fabbisogni del settore dello spettacolo dal vivo
in Italia, condotta principalmente sulle amministrazioni regionali, coinvolgendo in primis i teatri pubblici che costituiscono l’ossatura centrale del sistema di offerta di spettacolo dal vivo in Italia, nonché esperti del settore e testimoni privilegiati in grado di
fornire elementi utili alla definizione dello scenario di riferimento.
Una analoga ricerca-azione è stata ultimata per quanto concerne il settore cinematografico, con riferimento ai fabbisogni degli enti locali in materia di promozione di eventi,
iniziative e servizi in campo cinematografico. L’indagine sul campo, condotta attraverso
la somministrazione di questionari di rilevazione predisposti ad hoc dal gruppo di ricerca, ha costituito la base di partenza per la realizzazione di un programma integrato
di interventi per gli operatori pubblici dello spettacolo dal vivo e del cinema che prevedeva la diffusione dei risultati come base informativa per la PA e un’attività di formazione, informazione continua riguardante i singoli settori di riferimento e le specifiche
aree tematiche sulle quali si sono registrate le carenze formative più rilevanti.
Inoltre sono stati predisposti studi di settore (con riferimento all’area normativa, economica e di mercato, finanziaria ed organizzativa) e sono state effettuate alcune analisi di raffronto con strutture pubbliche operanti a livello europeo. Tali studi hanno
condotto – per quanto attiene allo spettacolo dal vivo - all’elaborazione di strumenti
didattico-informativi, quali:
- analisi dei fabbisogni formativi, individuazione delle competenze degli operatori pubblici dello spettacolo dal vivo, con specifico riferimento al comparto teatrale;
- definizione, progettazione ed elaborazione di un percorso didattico modulare;
- un vademecum sulle attività di fund raising (accesso a risorse economiche pubbliche
e private) nel settore dello spettacolo dal vivo;
- un dossier di approfondimento sul quadro normativo e legislativi dello spettacolo dal
vivo in Italia, alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- una guida di benchmarking nazionale ed internazionale (analisi delle buone prassi)
delle politiche di marketing (strategie di promozione delle attività del settore) nello
spettacolo dal vivo.
Parallelamente, per quanto riguarda il settore audiovisivo, è stata prodotta una documentazione contenente:
- una ricerca-azione relativa ai fabbisogni formativi ed individuazione delle competenze degli operatori pubblici del cinema;
- un syllabus dei contenuti di un percorso di formazione/informazione sulle caratteristiche del settore cinematografico;
- la predisposizione di materiale informativo sui temi da diffondere nei seminari su
temi riguardanti il comparto cinematografico;
- un dossier tematico di analisi del quadro normativo e legislativo del cinema in Italia,
alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico che affronta e illustra tanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategie di sostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della Uninione
Europea.
Le attività di ricerca hanno condotto, infine, alla realizzazione di due strumenti di diffusione complementari all’intervento formativo:
- un dossier tematico “Misure di sostegno pubblico nazionale al settore cinematografico” di analisi del quadro normativo e legislativi del cinema in Italia, alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico “le Politiche europee
dell’audiovisivo - linee di pensiero, direttive, attività dell’UE” che affronta e illustra
tanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategie di
sostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della Unione Europea.
Nel 2005, a partire dai risultati delle attività di ricerca-azione sui fabbisogni del settore
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dello spettacolo dal vivo in Italia e sui fabbisogni degli Enti Locali in materia di promozione di eventi, iniziative e servizi in campo cinematografico, si è proceduto alla definizione del programma integrato di interventi per gli operatori pubblici dello spettacolo
dal vivo e del cinema.
In particolare sono state studiate le modalità con cui diffondere i risultati delle ricerche e con cui realizzare l’attività di formazione e informazione continua sui settori e
sulle aree tematiche sulle quali nel corso delle indagini erano emerse le carenze formative più rilevanti.
Si è quindi proceduto ad una definizione più puntuale del Ciclo di seminari “La Pubblica
Amministrazione al servizio dello Spettacolo”. Il ciclo di seminari è stato ideato come
uno strumento per elevare i livelli di conoscenza e performance del personale della PA
impegnato nel campo dello spettacolo dal vivo e del cinema, tramite l’acquisizione e
l’utilizzo di competenze innovative, e come un mezzo per favorire e aumentare gli
scambi tra gli operatori privati e gli operatori pubblici. I destinatari principali del ciclo di
seminari sono stati individuati in dirigenti, quadri, funzionari, impiegati nei vari livelli
e consulenti della PA, intesa in senso ampio come Regioni, Province, Comuni, organismi
con forte partecipazione di soggetti pubblici territoriali (Aziende speciali, Fondazioni,
Istituzioni, S.p.a., Associazioni, ecc.).
Linea di attività 2: Audiovisivo e comunicazione
Nell’ambito della linea 2 “Audiovisivo e comunicazione”, il Formez ha realizzato un programma di formazione sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti e
funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto ad integrare l’insieme delle metodologie e tecniche audiovisive con conoscenze relative alle
tecniche economico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
Le attività sono state erogate utilizzando un sistema di formazione a distanza, al fine
di aumentare il numero dei destinatari ed accrescere il livello di interazione e di scambio di informazioni e di esperienze.
Nel corso del 2004 sono state realizzate le attività di ricerca propedeutiche, in collaborazione con una agenzia specializzata (MAGICA), consistite in:
- somministrazione di questionario di rilevazione ad un campione rappresentativo di
amministratori locali;
- completamento ricerca-azione e conseguente dossier tematico concernente la rilevazione dei fabbisogni formativi e predisposizione delle metodologie idonee per la
creazione e aggiornamento di competenze nella pubblica amministrazione di carattere economico e gestionale delle iniziative di produzione nel settore audiovisivo;
- raccolta di casi studio e best practice a livello nazionale ed europeo;
- elaborazione e sperimentazione dei contenuti di un percorso di formazione/informazione on-line sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti ed ai funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto ad
integrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alle tecniche economico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive nell’ambito della prima annualità del progetto;
- realizzazione di un “Vademecum sulla produzione audiovisiva”, di facile e pronta consultazione per i Dirigenti ed i Funzionari della Pubblica Amministrazione”.
Nel 2005, a fronte dei principali risultati e delle questioni chiave emerse nel corso di tali
attività, si è proceduto alla definizione puntuale dei contenuti del percorso di formazione/informazione sulla gestione dei progetti di comunicazione on-line rivolto ai dirigenti ed ai funzionari pubblici sulle metodologie e tecniche audiovisive integrate con le
tecniche economico-gestionali, proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
Nel 2006 si è provveduto all’erogazione del corso a distanza “Gestione dei progetti audiovisivi di comunicazione” articolato in 8 moduli,
228
FORMEZ – Centro Formazione Studi
La prima erogazione dei corsi è stata realizzata nel periodo marzo-giugno 2006; dato il
successo della prima edizione dei corsi, è stata erogata nei mesi successivi una ulteriore
edizione dei corsi agli utenti ulteriori che ne hanno fatto richiesta, fino alla conclusione
del Progetto.
Linea di attività 3: Marketing culturale
La terza linea “Marketing culturale” è stata rivolta alle amministrazioni locali per migliorarne le conoscenze tramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità del
territorio, con particolare riferimento ai siti e ai beni artistici e culturali meritevoli di
una visibilità adeguata al loro valore.
Nel 2004 è stata portata a termine l’attività di rilevazione dei fabbisogni formativi delle
pubbliche amministrazioni a livello di assessorati regionali articolata secondo le seguenti fasi di lavoro:
1. raccolta materiali e progettazione di un questionario di rilevazione
2. invio e somministrazione del questionario presso gli Assessorati regionali
3. feed-back rilevazione, raccolta ed elaborazione dei dati
4. analisi delle principali carenze formative registrate nelle varie strutture ed individuazione di settori ed aree professionali di particolare interesse per gli operatori
del settore.
Il gruppo di lavoro, sul piano della produzione documentale, ha messo a punto una serie
di strumenti divulgativi, veicolati anche attraverso il sito di progetto, in relazione a tematiche di particolare interesse: scenario dei beni culturali in Italia e il patrimonio Unesco; legislazione italiana in materia di beni culturali; ruolo del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e politiche di valorizzazione; guida al Codice dei Beni culturali e del
Paesaggio (Codice Urbani); schede informative sui distretti culturali, turismo culturale
relativi alla gestione dei beni culturali sul territorio; casi studio e best practice a livello
nazionale ed internazionale; attori, esperienze nel settore della promozione e valorizzazione dei beni culturali.
I dati e le indicazioni emerse hanno costituito la base di partenza per la progettazione
e realizzazione di workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del
personale delle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei
beni culturali ed artistici presenti sul territorio. Nella scelta delle aree nelle quali attivare
gli interventi sono stati presi in considerazione siti di particolare interesse sotto un duplice punto di vista: come casi studio in grado di rappresentare best practice da replicare
in altre zone del Paese; come aree in cui esistono potenzialità di sviluppo legate alla valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico-culturale.
Nel corso del 2005 si è proceduto alla progettazione, all’organizzazione e alla promozione di due workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del personale delle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei
beni culturali ed artistici presenti sul territorio. I workshop sono stati concepiti come
un’utile occasione di disseminazione, informazione ed affiancamento alle Amministrazioni nella redazione di programmi di intervento ed azioni di sostegno con riferimento: alla creazione o alla migliore gestione di progetti integrati sul territorio; alle
tecniche di pianificazione strategica; ai sistemi turistici locali: piani settoriali, paesaggistici, territoriali e naturali; strategie e politiche di marketing culturale e comunicazione territoriale
Il primo dei due workshop, dal titolo “La valorizzazione integrata delle risorse sul territorio”, è stato realizzato il 14 e 15 ottobre a Campiglia Marittima (Livorno) in collaborazione con la Società Parchi Val di Cornia. Il workshop ha delineato il quadro
istituzionale e legislativo attinente i beni culturali analizzando le caratteristiche, gli
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
obiettivi e le fasi di progettazione e implementazione delle strategie di valorizzazione
integrata sul territorio.
II secondo workshop, organizzato in collaborazione con il Centro Europeo Universitario
per i Beni Culturali di Ravello, si è svolto il 7 e 8 novembre a Ravello (SA). L’incontro, dal
titolo “Promozione e marketing culturale”, si è focalizzato sui temi della definizione e
gestione di progetti di investimento per la valorizzazione dei siti e beni culturali. Per
tale motivo sono stati presentati diversi casi di successo in tale campo.
Nel 2006, a completamento delle attività già svolte, è stato organizzato un terzo workshop dal titolo “La valorizzazione culturale dei territori: laboratorio di esperienze e
pratiche” che si è svolto il 6 aprile 2006 presso il Castello Baronale di Collalto Sabino
(Rieti) ed è stato organizzato dal Formez in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Rieti. Obiettivo della giornata di lavoro è stato avviare,
ove necessario, e rafforzare la costituzione di sistemi di relazioni e collaborazione interistituzionale tra i soggetti locali e con enti esterni alla Valle del Turano.
230
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI
L’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale
(ONLUS), nata nel 1964 su iniziativa di Pietro Gazzola ed eretta
in Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel
1991.
L’organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali, cui
fanno capo Delegazioni provinciali. Sezioni e Delegazioni, autonome nell’attività nel loro ambito, rispondono nelle linee generali ad un Consiglio Direttivo nazionale, mentre l’attività di
studio e di ricerca è coordinata da un apposito Consiglio Scientifico.
Gli scopi dell’Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura fortificata. Esso si occupa, infatti di
tutte quelle architetture –torri, castelli, caseforti, città e borghi fortificati, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così vianate per esigenze difensive.
Queste architetture sono esposte ad un grande pericolo, perché tutte hanno perso la loro originaria funzione.
Infatti una chiesa o un palazzo, pur se antichi, possono essere
utilizzati ancora oggi, dopo accurati restauri, per gli stessi scopi
per cui sono nati. Ma un edificio nato cinque o seicento anni fa
con funzioni militari non può essere utilizzato oggi per fare la
guerra o per difendersi da eventuali nemici. Pertanto, se lo si
vuole mantenere in vita in virtù del suo valore storico e artistico, bisogna trovargli un’altra, diversa funzione: naturalmente
una funzione compatibile con le strutture e la vocazione del
monumento e tale da garantire la reimmissione dell’edificio
nella vita attuale.
Tale edificio va, quindi, “rivitalizzato”, ma non stravolto.
ATTIVITÀ
L’Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmente su quattro fronti:
Lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumenti fortificati
Questa attività comporta una serie di operazioni, necessarie per
la conoscenza del patrimonio di architettura fortificata italiano,
che vanno dall’inventario e dal censimento del patrimonio
stesso all’escussione delle fonti storiche e delle ricerche archeologiche.
La loro salvaguardia e conservazione
L’Istituto opera infatti sia per la tutela in senso stretto delle architetture fortificate attraverso lo studio e la formulazione di
appositi strumenti giuridici, sia per dar vita ad un quadro culturale, sociale e legislativo che favorisca tale conservazione.
L’inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo della
vita moderna
Ottenere tale inserimento è il fine ultimo per cui opera l’Istituto. Si tratta infatti di mettere a disposizione della comunità i
beni culturali – in questo caso l’architettura fortificata –
tramandataci dai nostri padri, consentendone una fruizione il
più possibile ampia, diffusa e rispettosa. Essa comporta molte231
Istituto Italiano dei Castelli
plici attività, fra le quali, le più importanti in assoluto: l’attenzione a che l’opera di restauro sia effettuata secondo la teoria scientifica più aggiornata e il reperimento dei
mezzi necessari all’attuazione dei programmi di riuso e rivitalizzazione.
La sensibilizzazione scientifica e turistica dell’opinione pubblica
Si tratta di un’operazione fondamentale, attraverso la quale l’Istituto svolge un’intensa
azione sociale con attività di divulgazione storico-scientifica allo scopo di diffondere in
strati sempre più larghi della popolazione (e coinvolgendo gli enti pubblici) la conoscenza, l’apprezzamento e la volontà di tutela delle architetture fortificate.
LE INIZIATIVE DI MAGGIORE PRESTIGIO DELL’ISTITUTO SONO:
Le targhe di segnalazione
L’Istituto assegna particolari targhe di segnalazione alle opere di architettura fortificata
restaurate e valorizzate in modi che l’Istituto, attraverso i suoi organi scientifici, considera degni di elogio e di imitazione.
Le visite di studio
L’Istituto e le sue Sezioni organizzano ogni anno numerose visite di studio alla scoperta
delle principali o più significative opere di architettura fortificata in Italia e all’estero
nonché delle dimore fortificate tuttora abitate. Ogni visita è guidata da esperti di valore
sull’argomento specifico, quando non dai proprietari delle stesse architetture.
Le manifestazioni
Sia l’Istituto nel suo complesso, sia le varie Sezioni organizzano numerose manifestazioni
volte alla conoscenza e alla valorizzazione dell’architettura fortificata: congressi, tavole rotonde, seminari, conferenze, corsi di architettura castellana e corsi di aggiornamento su argomenti attinenti.
Il premio per tesi di laurea
Ogni anno l’Istituto bandisce un premio per tesi di laurea sull’architettura fortificata,
con cospicua dotazione in denaro, cui possono partecipare tutti i laureati delle università italiane che abbiano sostenuto l’esame di laurea nell’anno accademico precedente.
Pubblicazione dell’Atlante Castellano d’Italia
Uno degli obiettivi dell’Istituto Italiano dei Castelli è appunto la realizzazione dell’Atlante Castellano d’Italia, una pubblicazione di estrema importanza, che è partita da
una metodica e capillare operazione di censimento dell’architettura fortificata del territorio nazionale.
Il Consiglio Scientifico ha messo a punto un’apposita scheda di rilevamento, studiando
una metodologia che garantisse omogeneità di risultati. Dopo un primo lavoro di censimento che individuasse per ogni Comune del territorio italiano l’esistenza o meno di
strutture fortificate, e la loro ubicazione, si è passati alla metodica compilazione della
scheda di censimento, completa di mappe, indicazioni catastali e di proprietà, storia e
bibliografia essenziale dell’opera, fotografie, stato delle strutture e dell’apparato artistico interno ed esterno.
Tutto ciò è stato affidato alle varie Sezioni regionali in cui l’Istituto è organizzato. Ogni
Sezione ha provveduto a procurarsi i fondi necessari al censimento, a reclutare i rilevatori cui affidare il censimento degli edifici, provincia per provincia.
A tutt’oggi, è stato censito circa il 70% del territorio italiano e si conosce un discreto panorama del resto. Da queste ricognizioni si può affermare con ragionevole certezza, che
le opere fortificate presenti in Italia sono più di 20.000, il più grande patrimonio dopo
quello dell’architettura sacra; di oltre 10.000 fortificazioni si conoscono i nomi e le ubicazioni, di circa 8.000 si conoscono situazione, caratteristica e consistenza.
Questi dati vengono, di volta in volta elaborati per trarne indicazioni utili alla programmazione del territorio e alla salvaguardia degli edifici stessi. Ogni scheda castellana viene
232
Istituto Italiano dei Castelli
infatti “riassunta” in un’apposita simbologia che costituisce un profilo grafico, secondo
parametri standardizzati, dell’opera. Gli stessi dati vengono immessi in un archivio elettronico che ne consente l’elaborazione statistica e la rapida consultazione.
Su questa base si stanno impostando tre operazioni di largo respiro.
La prima è la creazione di un completo “Atlante delle architetture fortificate italiane”,
con tavole in scala 1:100.000, redatte con la simbologia scientifica studiata.
La seconda è l’elaborazione statistica dei dati, incrociando i parametri essenziali per il
restauro e vitalizzazione emersi dal censimento, in particolare lo stato di consistenza di
un edificio (quanta parte di esso è sopravvissuta) e lo stato di manutenzione (quanto
bene è tenuta questa parte). Si sarà così in grado di dare utili priorità di programmazione agli amministratori pubblici, indicando quali e quante sono le opere che necessitano di interventi più urgenti.
Infine, sulla base dei dati del censimento, combinati con i parametri di costo necessari
al restauro si sta studiando la possibilità di un archivio automatico dei costi di restauro
e riuso che possa dire, zona per zona, approssimativamente quanto denaro occorre investire per salvare il patrimonio di architettura fortificata, secondo quali priorità e con
quali possibilità d’uso.
In Basilicata
IMMAGINI TRA MEMORIA E TRADIZIONE
La giornata nazionale dei Castelli, è una magnifica occasione per vivere un momento
speciale “Tra fiabe, leggende, storia ed arte: torri e manieri di Basilicata”. E l’occasione
si fa ancor più unica se ricordiamo questo giorno come un incontro tra amici che parlano di castelli, manieri e fortificazioni in libertà. E mi è pregiata l’occasione di presentare l’attività di un ricco gruppo di studiosi, desiderosi di conoscere e far conoscere gli
intrinseci valori di mura, torri e fortificazioni di una terra chiusa a se stessa e al nemico,
ma aperta nel cuore, alla vita di corte fra borghi e leggende per “..non dimenticar”.
E in Basilicata, nel paese di Valsinni (PZ) la presenza in un Castello le cui mura rievocano le odi della triste Isabella Morra, fa ritornare alla mente una di Lei canzone:
VALSINNI E ISABELLA
“Valsinni tiepida ad altra primavera non più negata dimora, in me separata da fissità
originaria. Linea tridimensionale ove Mutano in casa i nomi e gli oggetti ma bianco
non c’è che annulli alla storia il passato. Dall’alto ritrovarsi dentro a colpe e ferite e se
mai sfiorarle appena nel sole. Isabella ritorna nei giri d’aria, dentro la roccia che regge
più vite sospese, teneramente l’accoglie come poeta l’uomo di strada nell’io profondo.
Non smarrisce se si sdoppia accettando o ridendo nel gioco divenuto immortale.
(da il Canto di Fedeisa” di A. Rofrano)
L’occasione di presentare lavori di ricerca di docenti e ricercatori dell’Università della
Basilicata, è da noi accolta con l’entusiasmo che da sempre contraddistingue coloro
che di storia, magia e arte vivono ogni giorno.
E la Basilicata racconta di storie e ricerche che parlano di Architettura fortificata di età
Federiciana, del Castello di Melfi, del Castello di Cancellara: Castrum seu fortilitium,
del Castello di Valsinni, di Fortificazioni minori in terra di Basilicata, di Torri costiere
ed infine di Valorizzazione delle architetture castellane minori e private.
E le “immagini tra memoria e tradizione” ci conducono sul cammino che oggi il settore del Restauro deve necessariamente percorrere, verso quella considerazione che
“i principi della Conservazione e del restauro del patrimonio costruito passano per la
Carta di Cracovia firmata nel 2000, ma soprattutto nell’acquisizione della coscienza
da parte del privato, proprietario o estimatore, della necessità di intervenire per salvaguardare i Beni monumentali del patrimonio artistico e storico mondiale. E nella
terra dei castelli e delle fortificazioni possiamo provare ad elencare quelle procedure
233
Istituto Italiano dei Castelli
e metodologie che fanno parte del nostro bagaglio formativo e culturale di ricercatori appassionati. A tutti i responsabili della difesa del patrimonio culturale si impone il compito di essere sempre più sensibili ai problemi ed alle scelte da affrontare
per perseguire i più alti valori di salvaguardia.
Ciascuna collettività attraverso la “memoria” e la consapevolezza del proprio passato
è responsabile dell’identificazione e della gestione del proprio patrimonio. I monumenti come singoli elementi del patrimonio, sono portatori di valori che possono
cambiare nel tempo. Questa variabilità dei valori individuabili nei monumenti costituisce la specificità del patrimonio dei vari momenti della nostra storia. Gli strumenti
ed i metodi sviluppati per giungere ad una corretta salvaguardia devono essere adeguati alle diverse situazioni, soggette ad un continuo processo di cambiamento
La metodologia operativa d’intervento per la salvaguardia dei beni architettonici monumentali e quindi castellani dovrà tener conto di alcune tematiche di approfondimento per settori:
a) Conoscere e Recuperare:
- considerare i vincoli posti dall’ambiente per cooperare ad uno sviluppo sostenibile con l’obiettivo di nuovi criteri di qualità: recuperare nel rispetto dell’ambiente
nelle sue molteplici valenze.
- centralità dell’indagine per il recupero della cultura costruttiva del territorio e la
manutenzione dell’esistente unita alla valorizzazione dei materiali e delle tecniche locali.
b) Analisi e Diagnostica:
- definizione, studio ed elaborazione dei criteri di impostazione, delle indagini preliminari attraverso la sperimentazione di metodi, attrezzature e tecniche proprie
dell’habitat storico specifico
- Acquisizione di informazioni utili alla compilazione dei requisiti progettuali da
soddisfare relativi all’inserimento ed alla contestualizzazione in un ambiente fisicamente determinato e culturalmente caratterizzato.
- Indagini diagnostiche sottolineando il bilancio effettuato su esperienze di analisi di patologie riscontrate in aree specifiche e su interventi basati sull’adozione
di alcune tecnologie e di prodotti dei quali si è verificato l’impatto col tempo.
c) Progetto:
proposizione e verifica di idee progettuali originali per il recupero, la salvaguardia
e la valorizzazione delle opere castellane e della fortificazioni
monitoraggio delle attività operative svolte nel corso dell’intervento (analisi diagnostiche. parametri produttivi di cantiere. attività di progettazione, ecc.) e installazione di cantieri sperimentali di restauro.
d) Manutenzione:
definizione, applicazione di metodi manutentivi incluso quelli di programmazione
e progettazione del riuso storicoambientale per la gestione dei patrimonio storico
monumentale esistente.
I castelli: le ragioni della tutela
“... la conservazione dei monumenti e delle produzioni delle belle arti, che ad onta dell’edacità del tempo sono a noi pervenute, è stata sempre considerata dai nostri predecessori per uno degli oggetti i più interessanti, ed i più meritevoli delle loro impegnate
providenze ...” [ Cardinal Doria Pamphili, pro Camerlengo di Pio VII , 1 ottobre 1802 ]
Fin dai provvedimenti più antichi, lo scopo del legislatore è quello di assicurare l’esistenza e la continuità del patrimonio, che pur visto come unitaria eredità della nazione, è in realtà costituito da classi eterogenee di ‘cose’. Le cose dell’arte sono
selezionate in quanto ‘bellezze individue’, oggetti cioè capaci di suscitare il godimento dell’ammiratore in quanto prodotti di invenzione da parte di un’artista a tale
scopo. Ancora oggi la nostra legislazione registra la ‘volontà d’arte’ come elemento
fondativo per giustificare la tutela degli oggetti. Accanto a tale classe il legislatore ha
sempre giustapposto una seconda categoria di cose: “ i monumenta “ (dal latino
moneo = rammentare, richiamare l’attenzione, informare), quegli oggetti cioè legati
234
Istituto Italiano dei Castelli
alla memoria civile o che rappresentano la traccia della storia o che siano luoghi della
memoria collettiva.
Sulle metodologie di recupero del “bene”, è la teoria del restauro conservativo che
gode di ampio credito presso le comunità scientifiche. Evitare di avviare interventi
soggettivi che possano compromettere l’ integrità storica dell’opera originaria è il
dogma “conservativo”. La teoria del restauro conservativo non elimina nulla del preesistente ma ammette che si intervenga costruttivamente inserendo del nuovo, per ragioni tese alla sopravvivenza del bene. Quello che va salvaguardato nel restauro
conservativo è la totalità del monumento che giustamente viene paragonato a quello
di un corpo vivo a cui qualsiasi sottrazione di parte, qualsiasi incisione o ferita è un
trauma negativo.
Non è facile dunque sapere come intervenire su edifici che presentano principalmente due diverse organizzazioni dello spazio all’interno : la prima è quella che offre
all’eventuale restauratore degli spazi che, per quanto nati ed attuati per esigenze residenziali e difensive, ripropongono, una volta svuotati della loro originaria funzione,
dimensioni umanamente praticabili e tendenzialmente abitabili, cioè, più esattamente, coerenti con la dimensione umana; la seconda è quella che per esigenze del
funzionamento della macchina castellana, ha richiesto un’organizzazione degli spazi
che non hanno nulla di umano con dimensioni tutte in funzione del prioritario utilizzo.
Ci si trova pertanto nelle condizioni che, per far continuare a vivere un monumento,
non solo è necessario l’inserimento di elementi verticali e orizzontali capaci di riportare ad una vivibilità l’edifico, ma si è costretti ad attuare aperture, tagli, volumi di servizio. In questo caso pertanto si opera più nell’ottica del restauro critico che nell’ottica
del restauro della pura conservazione.
E con un occhio sempre attento a tali dogmi d’intervento che bisogna comunque
partire nel considerare un’operazione di recupero, valorizzazione e riutilizzo di monumenti che si apprestano a diventare il fulcro vitale di un baricentro turistico e culturale localizzato in queste aree della Lucania (non a caso chiamata “Lucania “ per
sottolineare il ritorno alle origini nella piena sostenibilità di una un nuova realtà produttiva).
Con maggiore scientificità in alcune Province e Regioni si è anche provveduto ad un
prezioso lavoro di rilevazione e di catalogazione dei beni e dei siti di interesse storico e culturale e nascita di iniziative culturali, museali e didattiche, il che sarebbe
auspicabile in una regione come la nostra dove tale ricchezza patrimoniale supera
ogni possibile aspettativa conoscitiva. .
E nella progettazione di un intervento territoriale di valorizzazione e salvaguardia,
sulla base delle esperienze finora acquisite, sembra ragionevole identificare la scala
ottimale in aree omogenee da un punto di vista geografico-territoriale. Ciò che
manca, in conclusione, sono gli strumenti utili a porre in costante rapporto ricerca
documentaria, lavoro sul campo, interventi di tutela. Ed è anche questa una delle finalità perseguite da questo programma di cooperazione scientifico culturale fra l’Istituto Italiano dei Castelli e l’Università della Basilicata (Dipartimento di Architettura,
Pianificazione ed Infrastrutture per il Trasporto).
Perché finalmente ci si muova in un ottica in cui l’oggetto e la storia, la sua conoscenza e la sua salvezza camminino di pari passo.
Ma la trattazione dell’ambiente, del paesaggio e del territorio nell’ottica della tutela
e della conservazione degli elementi storico-architettonici è ancora difficile da affrontare, non tanto da un punto di vista pratico-operativo, quanto su quello ideologico-valutativo del cosa e come salvaguardare, ma soprattutto quali siano le
premesse metodologiche per una corretta azione tutoria.
Si vuole quindi oggi proporre una metodologia di approccio al problema della conservazione degli elementi architettonici ma inseriti in un contesto ambientale di particolare valore.
I beni culturali e ambientali sono destinati a diventare, grazie alla profonda riconsiderazione degli ultimi anni, risorsa strategica per lo sviluppo della Basilicata, aggiuntiva rispetto a quelle già disponibili.
235
Istituto Italiano dei Castelli
Questo significa che attorno all’utilizzazione delle risorse culturali ed ambientali possono generarsi linee ‘aggiuntive’ di crescita economica e culturale.
All’ambiente, concepito come complesso di beni naturali e di paesaggi più o meno antropizzati, considerato finora come supporto fisico necessario allo sviluppo delle attività umana e come tale oggetto di consumo, è stata riconosciuta la caratteristica di
risorsa irriproducibile.
La riconnessione tra prospettive di recupero-valorizzazione di beni culturali ed ambientali e sviluppo economico viene realizzata mediante il rilancio dell’offerta turistica integrata e la riqualificazione dell’ambiente e dei centri storici.
Saranno così prefigurabili “itinerari archeoculturali“ e anche l’istituzione di “sedi museali” per la conservazione ed esposizione dei Beni archeologici stessi, di quella cultura tradizionale locale in cui troverebbero collocazione tutti gli oggetti della cultura
contadina, artigianale ed industriale della nostra terra e parallelamente va avviata
una capillare promozione e valorizzazione della rilevanza storica dei beni stessi.
La tipicità delle componenti paesaggistiche dei territori lucani, unitamente alla oggi
ormai facile accessibilità ne determina un’appetibilità turistica quasi vocazionale,
che deve necessariamente procedere attraverso un processo di “modificazione
controllata” che punta alla tutela delle qualità paesaggistiche peculiari come
principale “bene culturale” produttivo la cui irriproducibilità è il pregio maggiore.
Le “regole di modificazione“ sono tendenzialmente concepite per la ricomposizione
del paesaggio naturale e storico originario e per il controllo delle azioni antropiche
successive di qualificazione e di miglioramento dei “servizi ambientali”.
Per proteggere un’area vasta è impossibile instaurare un regime di vincoli fisici
diffuso ovvero puntare sulla “conservazione vincolistica integrale”. Deve essere scelta
pertanto, la via della “modificazione controllata“ di alcuni punti discreti di territorio,
partendo dal presupposto che per garantire la conservazione di gran parte del
territorio (anche allo stato naturale) è preferibile concentrare gli interventi previsti e
normarli con alcune regole di modificazione:
a) recupero - restauro delle emergenze storico-architettoniche;
b) scelta mirata delle eventuali nuove localizzazioni di progetto;
c) impiego di materiali compatibili (legno, tufo, pietra) all’ambiente;
d) valorizzazione e promozione turistica locale, nazionale e internazionale;
I risultati del progetto sono quindi:
1) il recupero di un’immagine “naturale“ riconoscibile come storicamente originaria;
2) la lettura delle sovrapposizioni degli interventi di modificazioni operate dall’uomo
con materiali naturali e artificiali;
3) la creazione di “nuovi luoghi“ recuperati e valorizzazione delle risorse storiche,
architettoniche ed ambientali.
Con queste regole può e deve essere sviluppato il progetto di restauro, riducendo al
minimo le nuove categorie d’intervento, puntando sul recupero delle emergenze
storiche e sullo sviluppo e la modificazione controllata dei luoghi circostanti.
La Basilicata è una regione nella quale i beni ambientali, paesaggistici, monumentali
e culturali sono a livelli di compromissione ancora modesti e si presentano con caratteristiche tali da costituire un sistema nel quale sono massimi i vantaggi competitivi disponibili ed acquisibili.
La sezione Basilicata ha inserito nelle attività per le Giornate Nazionali dei Castelli la
presentazione del volume “il Castello di Cancellara, castrum seu fortilitium, una
proposta metodologica per la tutela e la valorizzazione” a cura di Carla De Fino e
Francesco Guida, Antonella Guida e Fabio Fatiguso.
Dall’incontro con gli autori è emerso che lo studio propone una metodologia per la
tutela e la valorizzazione della struttura castellana, sia sotto il profilo storico, sia sotto
il profilo architettonico e tecnologico, e vuole dimostrare la necessità di conciliare la
ricerca storica, fatta di documenti cartacei e monumenti, con l’analisi dei caratteri
materici, tipologici e tecnico-costruttivi. Di qui nasce anche il concetto della necessità
di investire risorse in attività che, recuperando gli aspetti più caratteristici del
paesaggio, quali le opere fortificate, siano capaci di aprire le porte ad un più ampio
progresso sociale ed economico.
236
Istituto Italiano dei Castelli
Alla tavola rotonda con gli autori sono seguiti diversi ed interessati interventi dei
presenti, non solo da parte degli addetti ai lavori, ma anche dai convenuti alla
manifestazione, entusiasti estimatori della ricerca. Note di apprezzamento per il
lavoro svolto sono giunte anche da tutti i relatori, confermando l’importanza della
valorizzazione del patrimonio storico monumentale nei centri minori.
IL CASTELLO DI LAURIA
Lauria (PZ) rilancia il Castello Ruggiero, con un importante appuntamento culturale
Sarà un anno all’insegna della Cultura quello che si è appena aperto a Lauria. Infatti,
l’Amministrazione Comunale ha messo in campo una serie di iniziative tese alla
valorizzazione dei suoi “talenti”: dalle bellezze artistiche e monumetali, alle bellezze
naturali ed ambientali. Si è iniziato appunto con un dibattito molto approfondito sul
futuro del Castello Ruggiero di Lauria e più in generale sul turismo dell’area.
Questa iniziativa, è stata sviluppata in collaborazione con l’Associazione Mediterraneo
a cui va il merito di aver riproposto, dopo anni, se non secoli, di abbandono, la figura
d e l l ‘ Ammiraglio Ruggiero di Lauria. L’interesse verso il Castello ha conosciuto rare
fasi positive. Infatti, ad un certo punto quel che rimane della fortezza, venne
monitorata e fu fatto anche un studio che però non portò a nessun risultato
concreto. Ora, a distanza di anni, si vuole riprendere il bandolo della matassa anche
alla luce del fatto che l’area è diventata completamente proprietà del Comune di Lauria.
La non titolarità del monumento avrebbe potuto creare qualche problema a livello
di norme e procedure ma fortunatamente, almeno questo scoglio è stato superato.
E’ Stata una manifestazione ad altissimi livelli che si pone come obiettivo quello di
riqualificare un Castello che non può continuare ad essere abbandonato. Vi è poi un
altro aspetto sul quale punta l’Amministrazione e l’Associazione Mediterraneo
e cioè una appropriata campagna di scavi. In effetti, i crolli che ha subito la struttura
sono avvenuti tutti all’interno, di fatto i solai sono diventati degli enormi coperchi che
potrebbero aver conservato nel tempo, eventuali preziosità che il Castello conteneva.
Questo aspetto può essere sicuramente di rilievo in quanto se ad una riqualificazione
della fortezza si aggiungesse il ritrovamento di una serie di oggetti medievali,
l’operazione di rivalutazione del sito storico si completerebbe straordinariamente.
237
ITALIA NOSTRA
Italia Nostra è un’Associazione di promozione sociale, a livello
nazionale ha sede a Roma e si articola in sezioni ed in Consigli
Regionali sul territorio.
L’Associazione, costituita il 29 ottobre 1955 e riconosciuta con
Decreto del Presidente della Repubblica il 22 agosto 1958 n.1111,
ha lo scopo di concorrere alla tutela ed alla valorizzazione del
patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. L’Associazione, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, non ha
scopo di lucro ed ha carattere di volontariato conformemente
alle disposizioni legislative statali e regionali concernenti la materia.
Per il conseguimento dei propri scopi l’Associazione si propone di:
- suscitare il più vivo interesse e promuovere azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente, del paesaggio urbano, rurale e naturale, dei
monumenti, dei centri storici e della qualità della vita;
- stimolare l’applicazione delle leggi di tutela e promuovere l’intervento dei poteri pubblici allo scopo di evitare le manomissioni del patrimonio storico, artistico ed ambientale del Paese
e di assicurarne il corretto uso e l’adeguata fruizione;
- stimolare l’adeguamento della legislazione vigente al principio fondamentale dell’art. 9 della Costituzione, alle convenzioni internazionali in materia di tutela dei patrimoni naturali
e storico-artistici ed in particolare alle Direttive dell’Unione
Europea;
- collaborare alle attività ed iniziative aventi gli stessi fini;
- sollecitare quanto opportuno per facilitare la manutenzione
dei beni culturali ed ambientali ed il loro pubblico godimento;
- promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio
storico, artistico e naturale del Paese mediante opportune iniziative di educazione ambientale nelle scuole,
- formazione ed aggiornamento professionale dei docenti nonché mediante attività di formazione ed educazione permanente nella società;
- promuovere idonee forme di partecipazione dei cittadini e dei
giovani in particolare alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e del territorio;
- svolgere e promuovere iniziative editoriali relative alle attività
e agli scopi dell’Associazione;
- promuovere la formazione culturale dei Soci anche mediante
viaggi, visite, corsi e campi di studio;
- in generale, svolgere qualsiasi altra azione che possa rendersi
utile per il conseguimento degli scopi sociali.
ATTIVITA’
ITALIA NOSTRA riunisce tutti i cittadini, che, consapevoli delle
gravi minacce che sempre più drammaticamente incombono
sul patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, sono
animate da un comune intento: difendere il patrimonio culturale ed il paesaggio dalle continue ed incontrollate manomissioni ed aggressioni.
Da più di 50 anni Italia Nostra continua le sue battaglie mobi-
238
Italia Nostra
litando la coscienza pubblica alla rigorosa osservanza delle leggi di tutela sostenendo
lo Stato nell’azione di rispetto del Bene comune ma anche sollecitandolo alla piena attuazione dell’art.9 della Costituzione in base al quale “la Repubblica tutela il paesaggio
ed il patrimonio storico ed artistico della nazione”; interviene con progetti, indicazioni
e suggerimenti a livello nazionale e locale con l’intento sempre di orientare le scelte in
campo ambientale e dell’urbanistica alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio
culturale. Italia Nostra sin dal 1957 pubblica il “Bollettino”, concepito non solo come strumento d’informazione interna, ma anche come mezzo di comunicazione volto alla sensibilizzazione dei cittadini.
ITALIA NOSTRA promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale con iniziative di Educazione ambientale anche nelle scuole. Il Settore
Educazione-Formazione sin dal 1971 è impegnato a sensibilizzare le nuove generazioni
sull’importanza della tutela, collaborando a garantire generazioni future più attente e
disponibili all’azione in difesa dei Beni culturali ed ambientali.
Nel quadro di protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e dei Beni e le Attività
culturali, Italia Nostra interviene nel sistema scolastico e formativo attraverso progetti
didattici, concorrendo alla formazione dei docenti, degli adulti e dei professionisti, coordina progetti e campagne nazionali sostenendo le iniziative locali.
Italia Nostra opera su tutto il territorio nazionale con le numerose sezioni ( circa 200 )
presenti in tutto il Paese.
In Basilicata
Sezione di Potenza
Viale Marconi, 49
85100 - Potenza
[email protected]
ITALIA NOSTRA IN BASILICATA
In Basilicata sono presenti da poco tempo tre sezioni di Italia Nostra: Potenza, Matera
e Stigliano che si stanno organizzando per costituire il Consiglio regionale che deve
assolvere, nell’ambito del territorio di competenza, le seguenti funzioni:
- rappresenta l’Associazione presso la Regione e gli organismi regionali, anche mediante accordi, convenzioni, forme di collaborazione con enti pubblici o privati e con
persone fisiche;
- opera e coordina ogni opportuno intervento e progetto, sollecitato dalle Sezioni attraverso i propri Consiglieri regionali o comunque ritenuto d’interesse regionale dal
Consiglio stesso, presso le pubbliche amministrazioni e presso i privati per contribuire alla tutela del patrimonio storico, artistico e naturale;
- promuove manifestazioni d’interesse regionale; organizza, d’intesa con il Consiglio
Direttivo nazionale, le iniziative che esso deliberi di decentrare nel territorio di competenza del Consiglio regionale medesimo;
- dà impulso alla costituzione di Sezioni, esprimendo parere in merito, ed esprimendosi anche, ove occorra, sul loro scioglimento;
- attua il collegamento e svolge opera d’informazione delle Sezioni fra loro e tra le Sezioni e gli organi nazionali dell’Associazione;
- esegue attività formative intese a realizzare i fini istituzionali dell’Associazione;
- esprime il suo parere, quando la Sede Centrale lo richieda, sulle domande di contributi finanziari avanzate dalle Sezioni alla Sede Centrale;
- può partecipare alle sedute degli organi delle Sezioni con propri rappresentanti
aventi diritto di parola e voto consultivo;
239
Italia Nostra
- collabora con gli organi dell’Associazione in ogni altra iniziativa d’interesse regionale
o sovraregionale, in particolare promuovendo lo studio da parte dei soci di tematiche relative alla pianificazione territoriale, urbana e paesistica in ambito regionale
ed interregionale, nonché attuando la gestione di servizi.
LE ATTIVITÀ SVOLTE SUL TERRITORIO
La sezione di Matera ha organizzato varie attività culturali partendo con un’iniziativa
che aveva come finalità quella di leggere il paesaggio urbano. Infatti è importante
saper leggere il paesaggio, non solo quello “naturale” ma anche quello “organizzato
dall’uomo”. Abbiamo studiato e analizzato i cosiddetti “spazi liberi” – le piazze - e gli
edifici che vi si affacciano, illustrandone la storia e le caratteristiche tipologiche.
Questa iniziativa culturale, organizzata nella visita di dieci piazze della città di Matera nel periodo aprile-ottobre 2006, ha assunto il titolo “SU LA TESTA” per dare importanza non solo alla piazza ma per porre particolare attenzione ai palazzi più
importanti che ne delimitano il perimetro.
Un’altra iniziativa culturale, nell’ambito dello studio ed analisi del territorio del Parco
della Murgia Materana e dei Sassi (patrimonio UNESCO), svolta nel periodo maggiogiugno 2007, ha avuto come obiettivo quello di studiare la presenza, nei Sassi e nel
Parco della Murgia, delle cisterne di accumulo delle acque e il loro relativo sistema di
canalizzazione.
La sezione di Matera ha organizzato e promosso due importanti convegni:
“SASSI E MURGIA: Nella storia il futuro di Matera e del suo territorio”, nel giugno del
2006, in occasione del ventennale della legge 771 per il recupero dei Sassi di Matera
e del prospiciente altopiano murgico, per riflettere criticamente sul tema della conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali.
“SASSI E MURGIA: Nuovi finanziamenti - Nuova programmazione” nel marzo del
2008, per valutare le modalità di gestione del patrimonio Unesco e la necessità di
abbinare ad un recupero di grande qualità, un modello di sviluppo basato sulla programmazione condivisa degli investimenti.
La sezione di Matera ha partecipato alle manifestazioni:
- “Giornata Nazionale di Italia Nostra – PAESAGGI SENSIBILI” tenuta il 20 settembre
2008, individuando come “paesaggio sensibile”, le cave di tufo della murgia materana e organizzando un incontro presso il Parco della Scultura La Palomba, dal titolo “PAESAGGIO E ARTE NELLE SUGGESTIVE ATMOSFERE DELLE CAVE DI TUFO DELLA
MURGIA MATERANA”, in cui è stato possibile godere del paesaggio “cava” e della
magia dei luoghi, palcoscenico ideale per le più alte forme di espressione artistica.
- “Paesaggi dal treno”, in occasione della seconda “Giornata nazionale delle Ferrovie
dimenticate”, organizzando due incontri (marzo-aprile 2009) in cui è stato possibile godere del “paesaggio locale” osservandolo dal treno FAL (ferrovia Appulo-Lucana).
La sezione di Matera partendo proprio dal Parco della Murgia e dai Sassi (patrimonio
UNESCO) vuol essere un punto di riferimento per chi ha a cuore le bellezze di tutto il
territorio lucano, lanciando iniziative più ampie e finalizzate ad esempio alla possibile creazione e valorizzazione di altre aree protette in Provincia di Matera e segnatamente l’area dei calanchi, l’intero arco ionico, quale unione tra le aree marine e le
aree interne, oltre alla salvaguardia dei nostri meravigliosi piccoli centri storici.
Italia Nostra è dotata di un Centro di Educazione Ambientale “Molinara” sito a Marsicovetere (PZ) - Podere Querceto. Le linee strategiche del C.E.A. si legano all’acquisizione del processo di identità del cittadino della Val d’Agri attraverso programmi di
educazione ambientale riferiti al mondo rurale, alle valenze naturalistiche e dei beni
240
Italia Nostra
culturali della Val d’Agri. Il processo di costituzione di un identità territoriale passa attraverso azioni di enfatizzazione e valorizzazione dell’ambiente attraverso la migliore
percezione dell’ambiente/i inteso nell’accezione più allargata: paesaggio naturale,
paesaggio agrario e paesaggio culturale (tradizioni, monumenti, storia etc), paesaggio umano.
Gli obiettivi fissati riguardano l’acquisizione di consapevolezza e identificazione del
cittadino/abitante verso l’ “ambiente” e i suoi valori affinchè diventi il custode del
proprio ambiente e delle valenze culturali: materiali e immateriali.
I PROGETTI IN CANTIERE
a cura della sezione di Potenza di Italia Nostra
Paesaggio naturale e architettura rurale: identificazione delle tipologie architettoniche peculiari della Val d’Agri, acquisizione e sensibilizzazione, per giungere ad un processo unitario di attenzione sugli elementi architettonici tipici per la salvaguardia
del patrimonio esistente e per un riferimento sulle nuove costruzioni armonizzata
al territorio.
Fasi del progetto: A. Concorso fotografico B. Mostra premiazione C. Convegno su Architettura e Paesaggio Agrario : il ruolo della bellezza nella qualità della vita.
Sensibilizzazione ed educazione sull’agricoltura biologica e biodinamica:
Importanza della biodiversità e del rispetto sull’ambiente.
Corsi sull’agricoltura Biologica e Biodinamica in collaborazione con ICEA e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica Puglia- Basilicata
Settore archeologico: “La Via Herculia e i romani in Val d’Agri”: identificazione della
via Herculia con trekking, lettura del paesaggio e mappatura con GPS.
241
LEGAMBIENTE
Legambiente è una associazione di liberi cittadini e cittadine
che si battono per migliorare la vivibilità dell’ambiente, per garantire la salute della collettività, per un mondo diverso, più giusto e felice. Quasi trent’anni di storia fatta da 115.000 tra soci e
sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a
programmi di educazione ambientale. Impegnata contro l’effetto serra, l’inquinamento, le ecomafie e l’abusivismo edilizio,
Legambiente ha aperto la strada ad un forte e combattivo volontariato ambientale. Con le sue campagne di monitoraggio
scientifico e di informazione ha raccolto migliaia di dati sull’inquinamento del mare, delle città, delle acque, del sistema alpino e del patrimonio artistico, sviluppando un’idea innovativa
delle aree protette. Sostiene le energie rinnovabili e un’agricoltura libera da ogm e di qualità; è attiva nel mondo della scuola;
con Volontariambiente offre a migliaia di ragazzi opportunità di
partecipazione. Con La Nuova Ecologia svolge un’opera quotidiana di informazione sui temi della qualità ambientale. Con i
progetti di cooperazione, si batte per un mondo dove le persone, le comunità, i popoli siano davvero i protagonisti del futuro.
Le campagne
Nel panorama ambientalista italiano, Legambiente è una delle
organizzazioni più conosciute per le campagne di analisi e informazione sull’inquinamento come Goletta verde, Treno verde, Fiuminforma e Salvalarte, che ogni anno“fotografano”lo stato di salute dei mari, delle città, dei fiumi, dei monumenti; Mal’aria, la campagna delle lenzuola contro lo smog; Cambio di clima, programma di azioni per ottenere l’applicazione in Italia del
Protocollo di Kyoto contro i mutamenti climatici e per favorire
il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili; Piccola grande Italia, iniziativa per la difesa e la valorizzazione dei
piccoli comuni.
E ancora:
- i grandi appuntamenti di volontariato, gioco e turismo ambientale per il recupero e la valorizzazione di spiagge, parchi e
giardini pubblici, piazze, boschi (Spiagge e fondali puliti, Puliamo
il Mondo, Festa dell’albero, 100 strade per giocare, Nontiscordardimé/Operazione scuole pulite, i campi di Volontariato)
- l’attività di ricerca e proposta dell’Osservatorio su Ambiente e
Legalità, che raccoglie e diffonde dati ed informazioni sui fenomeni d’illegalità che danneggiano l’ambiente e sulle “ecomafie”;
- l’impegno per una piena valorizzazione delle aree protette e delle economie territoriali basate sulla qualità;
- Legambiente per un’agricoltura di qualità, campagna per promuovere i prodotti agroalimentari tipiche e pulite;
- le campagne e i progetti del Settore Scuola e Formazione per
la diffusione dell’educazione ambientale e la formazione;
- pubblicazione di dossier e rapporti sullo stato dell’ambiente in
Italia, denunciandone le incompatibilità e suggerendo azioni
concrete.
242
Legambiente
In Basilicata
LEGAMBIENTE BASILICATA
Legambiente, presente in Basilicata dal 1990, è strutturata territorialmente in 10 circoli
locali e più di 600 tra soci e sostenitori. Scegliendo di fondare ogni iniziativa per la difesa dell’ambiente su una solida base scientifica, Legambiente ha sempre dedicato
un’attenzione prioritaria ai problemi legati alla qualità della vita nei centri urbani (degrado ambientale, inquinamento dell’aria, assenza di spazi verdi, ecc...); ai problemi e
ai danni che le diverse forme di illegalità ambientali provocano al nostro territorio
(smaltimento illegale di rifiuti, abusivismo edilizio, ecc...); ha mantenuto un interesse
costante per i temi dell’educazione e della formazione dei cittadini per una maggiore
integrazione e presenza della scuola dell’autonomia sul territorio, per una migliore offerta formativa degli istituti ed una più alta qualità professionale degli insegnanti, sviluppando percorsi didattico-educativi per scuole di ogni ordine e grado.
L’associazione si impegna, con proposte, progetti ed iniziative, per la conservazione
della natura e la istituzione di parchi ed aree protette al fine di valorizzare, creando
lavoro e prospettive di sviluppo locale, lo straordinario “capitale” rappresentato dai tesori di natura e cultura che possiede la Basilicata e tutta l’Italia. Si e’ impegnata nella
difesa e la valorizzazione dell’identità, delle tipicità, della cultura e dell’economia dei
piccoli comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, nell’ambito della campagna nazionale
“Piccolagrandeitalia”.
Legambiente Basilicata si dedica annualmente ad attività di volontariato ambientale finalizzate al recupero e miglioramento di habitat naturali e di ambienti rurali e
storici e realizza iniziative per la tutela ed il recupero del patrimonio culturale e artistico, anche attraverso iniziative volte alla promozione e alla valorizzazione di quei
beni culturali “minori” sparsi sul territorio.
INIZIATIVE ED ATTIVITA‘
Molteplici le iniziative e le campagne che annualmente l’associazione realizza su
tutto il territorio regionale, coinvolgendo le strutture dell’associazione e con l’adesione e la collaborazione di decine di amministrazioni comunali, comunità montane,
enti parco, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, e che ogni anno
coinvolgono migliaia di cittadini, di ragazzi. Organizza campagne per misurare e combattere l’inquinamento dell’aria e migliorare la vivibilità delle città (Mal’Aria e Treno
Verde), per monitorare e tutelare lo stato di salute del mare e delle coste (Goletta
Verde), delle acque e degli ambienti fluviali (Fiuminforma); promuove attività di volontariato ambientale contro il degrado e l’abbandono di rifiuti (Puliamo il Mondo,
Spiagge e Fondali Puliti), si dedica annualmente ad attività di volontariato ambientale finalizzate al recupero e miglioramento di habitat naturali e di ambienti rurali e
storici (Volontariambiente); realizza iniziative per la tutela ed il recupero del patrimonio culturale (Salvalarte); promuove giornate di riqualificazione delle strutture
scolastiche (Nontiscordardimè - Operazione Scuole Pulite) ; organizza giornate chiuse
al traffico dedicate al recupero di spazi e strade per una città a misura di ragazzi (Centostrade per giocare).
L’associazione realizza attività in molti campi, in particolare ha progettato e realizzato
attività nei seguenti settori:
“Corsi di formazione” per preparare i volontari all’attività di vigilanza in campo ambientale e per l’intervento nel settore della protezione civile (in particolare per ciò
che concerne l’avvistamento antincendio e la lotta agli incendi boschivi). Tra gli altri
nel 2006 la Legambiente ha organizzato un corso di formazione per la messa in sicurezza dei beni culturali;
“Campi di Volontariato” - di studio, di ripristino ambientale, di restauro. Negli ultimi
dieci anni sono stati realizzati campi di volontariato internazionale di ripristino ambientale, a Policoro, a Matera, a Rotonda e Viggianello (nel Parco del Pollino), a Calvello
243
Legambiente
(sul Monte Volturino), a Muro Lucano, nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato, a Oppido Lucano che hanno visto la partecipazione di diverse centinaia di volontari provenienti da paesi europei ed extraeuropei;
“Protezione Civile” L’associazione già da anni collabora, attraverso i suoi gruppi locali di protezione civile, con il Comune di Potenza, le Province di Potenza e Matera, la
Regione Basilicata, alla realizzazione delle campagne estive di prevenzione degli incendi boschivi ed in altre attività di protezione civile. In particolare il gruppo di protezione civile della Legambiente è specializzato nella messa in sicurezza dei beni
culturali in caso di calamità.
“Servizio Volontario Europeo”: La Legambiente Potenza partecipa al programma europeo denominato “Servizio volontario europeo (SVE)“ che consente a un giovane di
svolgere attività di volontariato in un paese straniero per un periodo di tempo limitato, normalmente compreso tra 6 e 12 mesi. La Legambiente opera a Potenza come
organizzazione d’invio. Le attività connesse al progetto sono sostenute economicamente dalla Comunità Europea (Viaggio del volontario su tratta internazionale, spese
straordinarie del volontario, indennità fissa mensile per il volontario, ecc.).
“Servizio Civile Nazionale” – l’associazione ha già gestito diversi progetti di servizio
civile nazionale, realizzati fra le sedi di Potenza, Matera, Accettura, Montalbano Jonico, impiegando in totale circa 80 volontari.
“Studi faunistici” - La Legambiente ha realizzato un censimento della Lepre Europea
nelle aree di rispetto venatorio dell’Ambito Territoriale di Caccia n. 2 di Potenza, nel
periodo settembre 2004 – febbraio 2005. Il censimento faunistico della lepre ha interessato le tre zone di rispetto venatorio istituite dall’ATC n.2 ed ha portato alla costruzione di un reticolo territoriale a maglia costante di circa 25 ettari di superficie sul
quale, attraverso l’analisi del suolo, è stata realizzata la valutazione delle potenzialità
faunistiche delle diverse aree.
Legambiente Basilicata gestisce:
Dal 1999, in convenzione con la Regione Basilicata, l’Osservatorio Ambiente e Legalità finalizzato a svolgere funzioni di analisi e monitoraggio delle diverse forme di illegalità ambientali in Basilicata.
Dal 1997, in collaborazione con la Provincia di Potenza, l’Osservatorio Provinciale sulla
qualità ambientale finalizzato all’elaborazione di studi sulla qualità ambientale nel
territorio provinciale e redazione di un rapporto annuale.
Il Centro di Educazione Ambientale “Il Vecchio Faggio”a Sasso di Castalda dall’anno 2002.
Il Centro di Educazione Ambientale a Montalbano Jonico dal 2005, in collaborazione
con il locale Circolo.
L’ecosportello “Rifiuti ed energia”, al fine di promuovere concretamente (attraverso
consulenze tecniche e normative) l’uso delle energie rinnovabili e il risparmio idrico
ed energetico.
Per ciò che concerne l’attività di salvaguardia dei beni culturali, Legambiente ogni
anno realizza la campagna Salvalarte, una carovana itinerante contro il degrado e
l’abbandono che percorre la penisola alla ricerca di tesori d’arte e tradizioni dimenticati, per riportare alla luce parte del patrimonio nazionale troppo spesso ignorato
dalle istituzioni ed escluso dalle rotte turistiche. Un viaggio che Legambiente compie assieme ai cittadini, ai ragazzi, alle istituzioni e a tutti coloro che desiderano partecipare in prima persona al recupero di pezzi del nostro passato. Numerose opere
dell’immenso patrimonio artistico italiano sono nascoste in centri minori, collocati
fuori dai grandi circuiti e rischiano di cadere nell’oblio e nella rovina. Salvalarte da
anni rappresenta il momento per accendere i riflettori sul patrimonio culturale minore spesso abbandonato e trascurato cercando, attraverso interventi mirati, di recuperare e restituire alle città pezzi di storia sconosciuti o dimenticati. Le parole
chiave della campagna sono, tutela e valorizzazione. Negli ultimi due anni diverse
sono state anche in Basilicata le tappe di questo viaggio. Nel 2007 nello splendido scenario di Oppido Lucano in provincia di Potenza, è stato realizzato un Convegno su
244
Legambiente
“Antichi tratturi e valorizzazione del territorio”. Il Convegno è stata un’occasione per
riflettere sulla valorizzazione della antiche vie della transumanza, le strade lucane
che permettevano il passaggio del bestiame dall’Abruzzo e dalla Campania fino in
Puglia alla ricerca di condizioni climatiche favorevoli per il pascolo. Un rituale che si
svolgeva puntualmente con il sopraggiungere dell’inverno attraverso sentieri in terra
battuta chiamati tratturi: assi viari dotati di servizi e attrezzature per uomini e animali lungo i quali si incontravano taverne e piccoli borghi, ma anche chiese rurali,
icone sacre e pietre di confine. Ormai dismessi da tempo, i tratturi oggi sono grandi
musei all’aperto dove è possibile ammirare la stratificazione prodotta nel tempo dal
susseguirsi di numerose civiltà. Oltre a rappresentare una fondamentale testimonianza storica e culturale, queste strade costituiscono, quindi, una nuova risorsa per
il turismo sostenibile e una nuova opportunità lavorativa per i giovani. Al centro della
conferenza anche la Grotta di Sant’Antuono, tra i protagonisti di “Gioielli ritrovati”
la guida in cui Legambiente ha raccolto i beni culturali di cui intende prendersi cura,
con attività di valorizzazione o veri e propri restauri. Situata nell’omonima chiesetta
rupestre, sulle vie della transumanza, la grotta oppiana a partire dal XIV secolo è divenuta un luogo di conforto e ristoro per coloro che ritualmente attraversavano la Lucania con il pascolo. Nel cuore di una collinetta di tufo, la Grotta di Sant’Antuono
testimonia la necessità di ricavare da una terra anonima un posto accogliente e familiare, per condividere un posto collettivo di culto e di preghiera, sosta di un viaggio lungo e faticoso. A Matera invece sono stati presentati i risultati di Salvailmuseo,
il monitoraggio dell’aria effettuato nel museo materano “Domenico Ridola” ed è stata
presentata la guida “Gioielli Ritrovati” di Legambiente alla scoperta dei tesori dell’arte minore da restaurare e valorizzare. Tra i gioielli raccontati anche la Cripta del Cristo Docente, un esempio di architettura rupestre che necessita di recupero e
valorizzazione. Tappa 2008 di Salvalarte è stata Montalbano Jonico, in provincia di
Matera. Questa volta i riflettori sono stati puntati sul “Fondo antico” della Biblioteca
comunale, uno dei più importanti archivi storici della Basilicata, con testi straordinari risalenti al Medioevo che necessitano di essere restaurati e resi fruibili al pubblico per una loro opportuna valorizzazione. Tra le emergenze artistiche meritevoli di
attenzione che Salvalarte ha “scovato” a Montalbano, inoltre, c’è la seicentesca “Pala
lignea” di S. Maurizio, ricca di allegorie. L’opera necessita di urgenti lavori di restauro.
E dato il tema dell’anno (trasporto sostenibile) nonché la rinnovata attenzione locale a forme di turismo che valorizzino ed integrino le numerose risorse naturalistiche, paesaggistiche e storico-culturali del territorio, Legambiente ha chiesto con forza
la realizzazione di un percorso ciclabile che colleghi i due comuni jonici e le loro maggiori risorse: la Pineta costiera, il Parco storico-naturalistico
di Andriace ed il Geosito dei Calanchi. Sempre nel 2008
Salvalarte ha fatto un’altra tappa a Matera dove, in conferenza stampa, tenutasi presso la Cava del Sole, è stato illustrato il progetto di recupero del bassorilievo del Sole
che si trova nella cripta annessa alla Cava. Legambiente,
con Salvalarte, si muove anche quest’anno alla ricerca di
beni storico-culturali da portare all’attenzione del pubblico al fine di valorizzarli e per sostenere e promuovere
eventuali progetti di recupero dei siti. Il programma del
2009, con tale obiettivo, ha individuato come sito Campomaggiore Vecchio (Pz), che fu distrutto a seguito di un
evento franoso nel febbraio 1885. Oggi infatti, si possono visitare i resti del Palazzo Baronale, della Chiesa e delle Case dell’antico Centro, tra l’altro già oggetto quest’anno
di un’altra campagna di Legambiente, Piccola Grande Italia. Il sito è stato la location
di uno spettacolo teatrale realizzato dall’attore Rocco Papaleo che narra proprio la storia della nascita e della fine
del piccolo centro lucano. Questo borgo lucano, oltre ad
essere ricordato per la sua tragica storia è situato nello
splendido scenario delle Dolomiti Lucane che lo rende
ancor più affascinante all’occhio del visitatore.
245
MECENATE 90
Mecenate 90, associazione senza scopo di lucro, dal 1989 favorisce la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella valorizzazione dei beni culturali e nella promozione del turismo
culturale. Ha predisposto, fra gli altri, i progetti per la riapertura
del Palazzo delle Esposizioni di Roma, del Palazzo Ducale di Genova, del Museo di Emilio Greco a Orvieto, della Villa Sorra di
Modena, del Forte a Mare di Brindisi, del Convento Celestiniano
e del Complesso di Santa Maria dei Raccomandati dell’Aquila,
dell’ex area Ansaldo a Milano, delle Officine ICO di Ivrea, dell’ex
Convento di S. Placido di Catania, del Castello Colonna di Genazzano, dei Palazzi Scaligeri e dell’ex-Arsenale a Verona. Per
ciascuno di questi spazi, su incarico delle Amministrazioni locali, ha predisposto gli studi di fattibilità con il piano economico-finanziario, il modello di gestione, le destinazioni d’uso.
Molti progetti sono stati realizzati, come il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Palazzo Ducale di Genova ecc. E’ titolare di
due convenzioni, una con l’ANCI e l’altra con l’UPI, per fornire
servizi alle Amministrazioni comunali e provinciali per la valorizzazione dei beni culturali e per la promozione dello sviluppo
turistico-culturale. E’ titolare di una convenzione con Confindustria e Unioncamere per assistere imprese e associazioni territoriali nella predisposizione di progetti di valorizzazione e
gestione di beni culturali, improntati al rapporto pubblico-privato. Ha curato per conto di ACRI (Associazione Casse di Risparmio) il Progetto Sviluppo Sud. Fornisce servizi e assistenza
tecnica al CIDAC (Associazione delle città d’arte e cultura). Ha
realizzato, su incarico del Ministero per i beni e le attività culturali, il piano di gestione del sito UNESCO Val di Noto e il canale web sui musei della regione Friuli Venezia Giulia. Ha
redatto, in collaborazione con Si.T.I., lo studio di fattibilità per la
valorizzazione della Reggia di Caserta. Ha promosso la Fondazione CittàItalia per la raccolta di fondi da destinare al restauro
dei beni culturali. Elabora progetti di valorizzazione del patrimonio dei beni culturali e del turismo in relazione con lo sviluppo economico territoriale. In particolare ha condotto studi,
fra gli altri, per i Comuni di Milano, Ivrea, Novara, Verona, Vicenza, Genova, La Spezia, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Rubiera, Pesaro, Pisa, Lucca, Arezzo, Spoleto, Roma, L’Aquila, Lecce,
Caserta, Salerno, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Caltagirone,
Noto e Siracusa e per le Province di Vercelli,Torino, Asti, Brescia,
Trieste, Vicenza, La Spezia, Arezzo, Livorno, Cagliari, Sassari,
Nuoro, Ascoli Piceno, Pesaro, Perugia, L’Aquila,Teramo, Chieti, Pescara, Campobasso, Benevento, Napoli, Salerno, Foggia, Brindisi,
Taranto, Lecce, Potenza, Matera,Vibo Valentia, Cosenza, Crotone,
Catanzaro, Reggio Calabria, Messina, Palermo, Caltanissetta, Catania, Enna, Agrigento e Siracusa. Ha progettato e realizzato, in
collaborazione con il Ministero per i beni culturali e primarie
imprese, il PROGETTO MAGNIFICO per promuovere le Eccellenze
dell’Italia. Ha predisposto il progetto “Le Vie dei Pellegrini” e “La
Via Francigena del Piemonte”. Ha svolto studi per la valorizzazione di Musei e aree archeologiche, per conto di numerose Soprintendenze. Ha organizzato, tra l’altro, la mostra, “I luoghi
degli dei”, nel Museo Nazionale e nel Museo della Civitella a
Chieti, la mostra di Mirò nel Complesso di Santa Sofia a Salerno.
246
Mecenate 90
Con il Ministero per i beni e le attività culturali e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
ha organizzato l’apertura del Centro per le arti contemporanee di Roma (MAXXI).
STRUTTURA
Presidente Alain Pierre Elkann
Vice Presidente Gabriello Mancini - Fabio Melilli
Segretario Generale Ledo Prato
Comitato Scientifico Giuseppe De Rita, Giuliano Amato, Giuseppe Galasso e Salvatore
Veca
Soci: Alpitour, Anci, Anie Confindustria, Autogrill S.P.A., Autostrade Per L’italia,
Banca Monte Dei Paschi Di Siena, Bassilichi, Co.Fi.Mer., Confartigianato, Dentsu Italia,
Fintermica-Gruppo Jacorossi, Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa Di Risparmio
Di Alessandria, Fondazione La Triennale Di Milano, Fondazione Monte Dei Paschi Di
Siena, Fondazione Per L’arte Della Compagnia Di San Paolo, Fondazione Silvano Toti, Fondazione Venezia, Gruppo Fbh, Il Cenacolo, Iulm, La Sicilia Multimedia - Ciancio Sanfilippo, Lottomatica, Lauro.It, Maggiore Group, Minimega, Modigliani Institut Paris-Rome,
Mondadori, Orsogril, Poltrona Frau, Rcs Mediagroup, Renzi E Partners, Studio Roscini,Telecom Italia, Terna.,Unioncamere, Upi.
247
PALEOWORKING POTENZA
In Basilicata
PROGETTI DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE
DAL PALEOLITICO ALLE ETA’ DEI METALLI
Delegazione dell’omonima Associazione Nazionale nasce a
Potenza nel Giugno 2007. Fonda la propria attività sulla tutela, la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali e sulla
conoscenza e fruizione del patrimonio archeologico. Ha
come oggetto sociale la didattica e la formazione, promosse
attraverso l’ideazione e lo svolgimento di attività e laboratori interattivi.
La Delegazione effettua interventi didattici, presso scuole primarie e secondarie, curati da personale qualificato con esperienza nel progettare e realizzare percorsi complementari ai
programmi scolastici.Inoltre, offre ai fruitori delle sue attività la possibilità di arricchire il proprio patrimonio di conoscenze
mediante l’organizzazione di
eventi culturali che contribuiscono ad una maggiore
comprensione delle tematiche archeologiche e ad una
efficace codificazione delle
caratteristiche del mondo antico.
PROGETTI REALIZZATI NEL BIENNO 2007/2009
Stage e Formazione
Agosto 2007: Partecipazione
al workshop di archeologia
sperimentale, organizzato
dalla delegazione di Pertosa
(Sa). I laboratori hanno riguardato la scheggiatura
della selce e la riproduzione
degli attrezzi per la caccia dell’uomo preistorico.
Settembre 2007: Partecipazione
al workshop di archeologia sperimentale, organizzato dalla delegazione di Grosseto presso il
villaggio preistorico “Gli Albori”.
248
Paleoworking Potenza
Attività didattica
Elaborazione di percorsi didattici per le Scuole differenziati per fasce di età e complementari alle attività curriculari. I percorsi sono finalizzati ad una corretta fruizione
delle civiltà antiche e alla riproduzione delle tecnologie
del passato. La metodologia adottata prevede lo svolgimento degli interventi didattici in fasi teoriche e laboratoriali.
Eventi
Caccia al tesoro al centro storico di Potenza : Collaborazione con il Comune di Potenza per la realizzazione della “Caccia al Tesoro al Centro Storico”. Il percorso ludico
è stato finalizzato alla “scoperta” di miti e motivi iconografici sui reperti del Museo
Archeologico Dinu Adamesteanu.
Aborigeni australiani al museo di Potenza : Organizzazione di Laboratori di archeologia sperimentale nell’ambito dell’evento organizzato dall’Eni per la scuola australiana “Our Lady of the Sacred Heart”, presso il Museo Archeologico Nazionale Dinu
Adamesteanu.
Viaggio nell’età della pietra: Collaborazione con
Eni/Fondazione Mattei per la realizzazione dell’evento di archeologia sperimentale: Viaggio nell’età
della pietra -tra i Pigmei scheggiatori di asce, presso
Museo Archeologico Nazionale Dinu Adamesteanu.
Conferenza, laboratori didattici e mostra etnografica.
POLITICHE TERRITORIALI FUTURE
Protocolli d’intesa con gli Enti Territoriali
- Promuovere l’organizzazione di iniziative (convegni,
mostre, laboratori, pubblicazioni) dedicate ai temi
della tutela e della valorizzazione del patrimonio
ambientale ed archeologico e favorirne la partecipazione attiva della popolazione locale per consolidare
nella cittadinanza il rispetto per il proprio territorio;
- promuovere il Partenariato Scuola - Museo - Territorio,
per favorire negli studenti la conoscenza del patrimonio culturale a partire dal proprio territorio, sviluppando
il senso di appartenenza, la consapevolezza della propria e dell’altrui cultura, attraverso azioni di ricerca, modalità d’intervento e realizzazione di prodotti, con la
finalità d’innescare un processo permanente di concertazione e sinergia delle diverse competenze tra i soggetti che operano nella scuola e quelli che operano nei Beni Culturali;
- elaborazione di corsi di didattica museale, rivolti ai docenti, e la progettazione di
percorsi cognitivi, rivolti ai discenti, complementari alle attività curricolari;
- realizzare percorsi formativi e progettuali destinati ai diversamente abili: l’archeologia al servizio del sociale;
- promuovere l’elaborazione di nuove tipologie di musei: progettare situazioni educative specifiche che tengano conto delle variabili sociali, culturali, anagrafiche dei
fruitori, utilizzando tecnologie informatiche e multimediali.
249
SIPBC - SOCIETA’ ITALIANA PER LA PROTEZIONE
DEI BENI CULTURALI
La SIPBC è un’Associazione senza fini di lucro, politicamente e
confessionalmente neutrale che si propone, con l’attività di Soci
volontari, di diffondere e di applicare i principi della Convenzione dell’Aja del 14 maggio 1954, relativa alla protezione dei
Beni Culturali in situazioni di conflitto armato.
La SIPBC si conforma allo spirito della citata Convenzione (e successivi Protocolli), fondato sul principio che i danni ai Beni Culturali, a qualsiasi popolo essi appartengano, costituiscono un
danno per l’intera Umanità, in quanto ogni popolo contribuisce alla Cultura mondiale ed ogni Bene Culturale è patrimonio
di tutta l’Umanità. Appare chiaro, quindi, come la SIPBC sia
strettamente collegata al Diritto Internazionale Umanitario che
tutela, appunto i Diritti durante i conflitti armati.
I Beni Culturali, come Patrimonio prezioso da tramandare ai posteri vanno sempre tutelati e protetti anche in tempi di pace e,
in quest’ottica, nell’esigenza, cioè, del “Posteritati Servare”
opera la SIPBC. L’Associazione nasce a Viterbo il 18 aprile 1996,
grazie a 60 soci fondatori, animati dal generale Antonio Marcheggiani, primo Presidente Nazionale, oggi Presidente Onorario. La SIPBC si sostiene con le quote dei Soci e con il contributo
del ministero per i Beni e le Attività Culturali, ai sensi della L.
534\96.
Fa parte, insieme ad altre Società Europee (Austria, Germania,
Romania, Spagna e Svizzera) della Lega Internazionale per la
Protezione dei Beni Culturali (Lega PBC) di cui è membro fondatore,con lo scopo di indirizzare lo sforzo di tutti verso comuni
obiettivi.
Ha la sua sede presso l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario (IIDU) – International Institute of Humanitarian Law
(IIHL) di Sanremo.
Dal 2003 Presidente Nazionale è il dott. Roberto Conforti, Generale ® dell’Arma dei Carabinieri, già Comandante dello speciale Reparto dell’Arma preposto alla Tutela del Patrimonio
Artistico. Il Gen Conforti, per la sua brillante attività in questo
prestigioso Reparto. è stato insignito della medaglia d’oro per i
Benemeriti dell’arte e della cultura italiana.
Il Presidente è affiancato dal Segretario Generale, Gen. Giuseppe Rizzo, da tre Vicepresidenti, da un Consiglio Nazionale e
da un Comitato Scientifico.
Attualmente l’Associazione annovera nove Sezioni con competenza regionale: Piemonte, Veneto, Toscana, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sezione Giovanile del Lazio. e ventitre
delegazioni provinciali.
250
SIPBC - Societa’ Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
ATTIVITA’
Il 1 agosto 2008 la SIPBC ha stipulato un Protocollo di Intesa con il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali, concordando “sull’opportunità di dare impulso ad un proficuo rapporto di collaborazione” e demandando le modalità operative alle competenti Direzioni Regionali.
Importanti occasioni di confronto e scambio di culture ed esperienze sono i Convegni Internazionali che si svolgono annualmente dal 1996, cioè dalla fondazione della SIPBC.
Fino ad oggi si sono tenuti tredici Convegni (l’ultimo, nel 2008, in Basilicata). Ogni Convegno, nell’arco di circa una settimana, è incentrato su una tematica ed è articolato in
modo tale da consentire ai partecipanti, (anche delle Società Europee), la conoscenza dei
Beni culturali della Regione Ospite, con visite guidate e incontri con le più prestigiose
personalità operanti nel settore dei beni Culturali.
I relativi atti confluiscono in pubblicazioni, distribuite gratuitamente alle Università ed
ai laureandi in conservazione dei beni culturali. Nel quadro delineato dall’art. 9 della
Costituzione della Repubblica Italiana, la SIPBC promuove gli sforzi per garantire il trasferimento integro del Patrimonio Culturale – materiale ed immateriale – alle generazioni future.
In quest’ottica, la SIPBC si impegna a:
- Diffondere, attraverso Convegni, Seminari, Incontri, in sinergia con analoghi organismi
e riferimenti istituzionali, i principi contenuti nelle Convenzioni per il rispetto e la salvaguardia dei Beni Culturali, da qualsiasi rischio, sia in tempo di pace che in tempo di
conflitti armati.
- Adottare ogni possibile iniziativa per qualificare la coscienza collettiva culturale e sensibilizzare l’opinione pubblica nella tutela del Patrimonio dell’Umanità, per evitarne
il depauperamento ed il degrado ed assicurarne il trasferimento, integro, alle future
generazioni.
- Promuovere e condurre specifici Corsi Formativi per la Protezione dei Beni Culturali,
soprattutto nell’ambito delle Forze Armate e delle Scuole di ogni ordine e grado.
- Sostenere le strutture competenti, a livello nazionale e locale, attraverso raccomandazioni ed interventi, nello svolgimento dei loro compiti per la salvaguardia dei Beni
Culturali.
- Assicurale al Dipartimento di Protezione Civile la massima collaborazione in caso di
calamità.
- Garantire i collegamenti con le analoghe Associazioni anche estere per confronti su
esperienze tecniche e pratiche.
251
SIPBC - Societa’ Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
In Basilicata
SOCIETÀ ITALIANA PER LA PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI – SEZIONE REGIONALE
BASILICATA
La sezione che consta, ad oggi, di circa 30 soci, è a disposizione della comunità per
promuovere e sviluppare la conoscenza, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, per evitare il depauperamento e il degrado del ricco Patrimonio Culturale regionale.
POLITICHE TERRITORIALI 2008 E 2009
Come detto dianzi, la Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali ha tenuto
il XII convegno internazionale in Basilicata, dal 26 al 31 maggio 2008. Gli incontri culturali, in forma itinerante, seguendo un criterio geografico oltre che tematico, partendo
dalla città capoluogo, hanno toccato l’area del vulture (Melfi-Lagopesole-Venosa) e
si sono conclusi nel materano (Metaponto-Matera) con la visita alla città dei Sassi, offrendo ai convegnisti la possibilità, unica, di confrontarsi e conoscere in maniera trasversale le diverse realtà culturali della regione Basilicata.
In occasione della presentazione ufficiale della Sezione Regionale della Basilicata, avvenuta il 10 dicembre 2008, è stato apposto lo “Scudo Blu”, emblema internazionale di
tutela e protezione dei beni culturali, così come previsto dalla Convenzione dell’Aja del
14 maggio 1954 e dai relativi protocolli aggiuntivi internazionali, ad alcuni dei più significativi monumenti e monumenti-contenitore della città capoluogo,secondo una congrua selezione di beni opportunamente bilanciata fra le categorie indicate dall’art. 1 della convenzione stessa, e nello specifico: al Palazzo Loffredo, alla Cattedrale di San Gerardo, all’Archivio di Stato, alla Biblioteca Nazionale. Gli emblemi sono stati primi in
assoluto ad essere apposti in Basilicata, e tra i pochi nell’intera Penisola (Vaticano, Duomo S. Nicola di Bari). Si è ritenuto, infatti, che l’apposizione dello Scudo Blu, quale simbolo di protezione generale dei beni culturali, possa essere di incentivo per una maggiore attenzione da parte delle Autorità cittadine verso alcuni fra i più importanti e
significativi beni culturali della regione Basilicata, e di stimolo per l’opinione pubblica al fine di conseguire un maggiore rispetto nei confronti di quanto è espressione
della propria identità, nonché di promozione per la diffusione dell’emblema che contrassegna i Beni Culturali, così come previsto dall’art. 25 della Convenzione dell’Aja e
da ultimo, puntualmente richiamato, nel Protocollo di intesa del 1 agosto 2008 tra il
Ministero peri Beni e le Attività Culturali e la SIPBC.
L’emblema è poco conosciuto in Italia, ma molto diffuso in Europa e in ambito internazionale.
Per la città di Potenza, in occasione del Progetto a Porte Aperte del MIBAC, la sezione
Basilicata inaugura la Ruga Rubens, realizzando un percorso culturale, da scoprire rigorosamente a piedi, che ha tenuto conto di tutti i beni culturali presenti nel centro
storico della città capoluogo.
Il percorso, a scopo informativo e turistico, prevede una costante interazione tra bene
culturale e visitatore, valorizza un itinerario storico, culturale e religioso, attraverso la
scoperta e riscoperta dei beni culturali del centro storico.
Il percorso è indicato attraverso una “linea rossa” che congiunge i beni culturali, individuati e indicati con un numero di riferimento. Una piccola guida spiega il percorso tracciato e riporta brevi cenni storici dei singoli beni contrassegnati,
riprendendo la numerazione riportata sul tracciato.
252
SIPBC - Societa’ Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
Il percorso è utilizzabile ed integrabile per successive iniziative culturali con la realizzazione di itinerari tematici.
La realizzazione della Ruga Rubens tiene conto delle necessità dei visitatori, non solo
studiosi e professionisti, ma anche di tutti coloro che si avvicinano alle iniziative previste cercando di migliorare la comprensione storico-culturale.
Il percorso, della lunghezza di circa due chilometri, parte dalla Cattedrale di San Gerardo e si conclude al Palazzo Loffredo - Museo Nazionale Dinu Adamesteanu.
La Ruga Rubens ripercorre la cinta muraria medievale attraversando le Porte, le Chiese,
i Palazzi, e le Piazze, testimonianze storiche della città. Il progetto è stato condiviso
con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, con la
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, con l’APT Basilicata e con il
Comune di Potenza.
Le attività della sezione Basilicata mirano, pertanto, a promuovere il dibattito culturale al fine di garantire il confronto su esperienze tecniche e pratiche.
L’obiettivo, inoltre, è costituire un gruppo di lavoro multi-settoriale accorpando le diverse professionalità e istituzioni del settore culturale a quelle delle Forze dell’Ordine
e dei servizi d’emergenza, condividendo esperienze e informazioni, in materia di prevenzione, gestione e superamento dei rischi in caso di catastrofe e di puntare l’attenzione sulla mappatura dei beni nella nostra regione, nonché sulla identificazione
di strutture ricettizie di alta sicurezza in cui convogliare in situazioni d’emergenza, i
beni custoditi nei musei, biblioteche e archivi.
PROGETTI FUTURI
La sezione Basilicata prevede, inoltre, i seguenti progetti:
- scudo blu nelle scuole di ogni ordine e grado, per sensibilizzare i giovani alla tutela
dei beni culturali;
- campi archeologici per volontari, prevista programmazione didattica del campo archeologico, partecipazione a seminari, lezioni di addestramento;
- vigili urbani a tutela del territorio: corso di formazione per costituire un team operativo di vigili urbani a tutela del territorio, che cooperi con le Forze dell’Ordine e
con enti locali nelle attività di tutela e salvaguardia dei beni culturali a seguito di
eventi eccezionali, e sia a disposizione dei turisti per le informazioni.
La progettazione, gli studi e la ricerca storica per la realizzazione dei progetti vede impegnati e coinvolti volontariamente diverse figure professionali appartenenti alla
SIPBC -sezione Basilicata, professionisti volontari mossi dal comune intento di dedicare un’attenzione mirata al tema della tutela e salvaguardia della memoria.
Chi può diventare socio? Qualsiasi cittadino italiano o straniero (socio individuale), o
organizzazione e persona giuridica di diritto pubblico o privato, italiana o straniera
(soci collettivi).
La sezione Basilicata della SIPBC si prefigge di promuovere e sviluppare in sinergia
con analoghi organismi e riferimenti istituzionali, i princìpi contenuti nelle convenzioni per il rispetto e la salvaguardia dei beni culturali, per favorire una maggiore conoscenza e sensibilità nell’opinione pubblica, e soprattutto fra i giovani, nella tutela
del patrimonio dell’umanità, seguendo lo storico motto “Posteritati servare”. Certamente, l’attenzione verso ogni testimonianza, materiale o immateriale, ci conduce
alla ricerca di motivi profondi che sono a fondamento dell’identità culturale della regione Basilicata e che debitamente evidenziati possono contribuire a segnare con
maggiore determinazione l’itinerario del suo sviluppo.
253
TOURING CLUB ITALIANO
Il Touring Club Italiano nasce nel 1894 per iniziativa di un gruppo
di ciclisti il cui intento principale è la diffusione della bicicletta, vista come nuovo mezzo alla portata di tutti, simbolo di modernità e motore di diffusione del turismo in tutta la penisola. Libero
da qualsiasi legame politico-religioso, il Touring si impegna sin da
subito in un’attività di miglioramento e sviluppo concreto delle
strade, indispensabili arterie per intraprendere qualsiasi viaggio
in una nazione formatasi poco più di 30 anni prima. Piste ciclabili,
installazione di cassette mediche e di primo soccorso sulle vie principali, cartellonistica e abbellimento delle stazioni ferroviarie sono
solo alcuni dei tantissimi segni lasciati dal TCI in questo primo periodo di storia italiana. Con gli inizi del nuovo secolo la comparsa dell’automobile allarga notevolmente il raggio d’azione. Le iniziative si moltiplicano,l’impegno nella valorizzazione dell’ambiente
urbano e naturale si arricchisce,e il Touring Club presenta proposte
di istituzione di Parchi Nazionali, progetti di rimboschimento, soluzioni ai nuovi problemi posti dalla viabilità, e con un’intensa attività di sensibilizzazione delle classi politiche,unita a una profonda
opera di educazione nei confronti degli italiani, mette in evidenza un interesse generale verso il benessere del paese e non più solo
finalità turistiche. Guide, manuali e carte geografiche del Touring
nel frattempo si diffondono ovunque, a dimostrazione dell’importanza che la divulgazione delle conoscenze artistiche e culturali,
unite alla valorizzazione e alla scoperta dell’Italia, ricoprono per
l’associazione. Con il tempo il TCI accresce le sue iniziative facendosi sempre più promotore della scoperta delle bellezze naturali e artistiche più nascoste e meno conosciute d’Italia, anche al fine
di regolarizzare i flussi del turismo di massa indirizzati quasi esclusivamente nelle città più grandi e sovraffollate. Attività di consulenza e proposta di piani di sviluppo locale, formazione, studi
e ricerche, ma anche organizzazione di viaggi in tutto il mondo
e apertura di villaggi turistici rafforzano il ruolo del Touring nel panorama turistico internazionale. I valori principali di salvaguardia
dei beni culturali e ambientali, di sviluppo del turismo e di diffusione della conoscenza di paesi, culture e di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli non sono mai cambiati e il Touring continua a portarli avanti nello stesso identico modo anche dopo oltre 115 anni di storia e di battaglie. Da oltre cent’anni il Touring Club
Italiano si fa portavoce di valori incentrati al rispetto dell’ambiente
culturale e naturale e persegue obiettivi che vanno in questa direzione. Nonostante l’associazione sia nata sul finire del XIX secolo, i valori che ne costituiscono le fondamenta sono ancora di
estrema attualità e possono essere riassunti come segue:
- Sviluppo del turismo in ogni angolo della penisola, incentivando
e sostenendo in particolar modo la scoperta delle bellezze artistico-paesaggistiche meno note e frequentate soprattutto dell’entroterra.
- Salvaguardia del vastissimo patrimonio italiano di storia, arte e
natura, educando il turista ad una sua responsabile e corretta
fruizione e rendendolo consapevole della sua insostituibilità e
importanza per le generazioni future.
- Conoscenza di paesi e culture e diffusione di uno spirito di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli che porti ad una crescita umana e culturale di ciascun individuo.
- Estraneità dell’associazione a qualsiasi manifestazione politica
o religiosa e ad alcuno scopo di lucro.
254
Touring Club Italiano
ATTIVITÀ
La promozione del turismo, la salvaguardia dell’ambiente e la diffusione delle conoscenze e di una cultura consapevole e responsabile del viaggio si concretizzano in una
serie di azioni incoraggiate dal Touring Club Italiano e così riassumibili:
- Valorizzazione e tutela del paesaggio, degli ambienti naturali caratteristici, di singoli
monumenti ed opere d’arte in genere, nonché dei complessi urbanistici di notevole
importanza storica, artistica e culturale, in particolare al di fuori dei percorsi e delle
destinazioni mete del turismo di massa.
- Diffusione di informazioni e conoscenze atte a favorire lo sviluppo del turismo in modo
consapevole e responsabile, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento di docenti e operatori del settore, nonché attraverso la promozione di incontri e convegni.
- Attività di consulenza e promozione di soluzioni per qualsiasi problema collegato al turismo, favorendo il diffondersi di una cultura imprenditoriale del settore più consapevole e qualificata. In particolare proposte di miglioramento dei servizi ricettivi e di
quelli collegati al trasporto, alla viabilità e alla circolazione.
- Svolgimento di studi e ricerche in stretta collaborazione con le istituzioni universitarie e con le maggiori organizzazioni del mondo economico per monitorare gli aspetti
più significativi del viaggio nella società contemporanea identificando i rischi e gli impatti del turismo ma anche le possibili soluzioni per salvaguardare le risorse ambientali e culturali.
- Produzione e diffusione di prodotti editoriali, cartografici, riviste, pubblicazioni di carattere scientifico e statistico, nonché di prodotti per qualsiasi tipo di attività turistica.
- Promozione, organizzazione e intermediazione di viaggi e soggiorni in Italia e in tutto
il mondo.
- Attività di costante assistenza e informazione nei confronti dei propri Soci, con ottenimento in loro favore di facilitazioni e agevolazioni per l’acquisto di pubblicazioni e
prodotti utili per il turismo, nonché per polizze e assicurazioni adatte a qualsiasi tipo
di viaggiatore.
L’attività del Touring si esplica inoltre su tutto il territorio nazionale attraverso una serie
di reti di volontari, articolate e operanti a vari livelli in diversi settori (Consoli, Consoli
Aziendali, Fiduciari Aziendali, Delegati Scolastici, Soci attivi, Soci volontari per il patrimonio culturale).
Tra le reti, il Corpo consolare è appunto un organo di collaborazione sul territorio previsto dallo Statuto che, volontariamente e gratuitamente, coopera al raggiungimento
delle finalità e allo sviluppo associativo. I Consoli sono attivi nella promozione dell’associazione, nell’organizzazione di incontri e appuntamenti per i soci e nel tenere le migliori relazioni di collaborazione con Enti, Amministrazioni e Associazioni territoriali.
ELENCO PROGETTI E CASE HISTORY
Le attività organizzate dal Touring sul territorio sono molteplici, dedicate alle più disparate tipologie di pubblico e ai più diversi interessi, ma tutte accomunate dalla passione e dall’attenzione per cultura, ambiente, storia, valorizzazione locale. Ecco alcuni
esempi.
La Penisola del Tesoro
Attraverso una serie di appuntamenti domenicali si percorrono sia le piste meno battute
delle grandi città, sia le località della cosiddetta “Italia minore”, gremite ovunque di
opere d’arte e centri storici di straordinario valore e bellezza, con visite guidate nel corso
dell’intera giornata.
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Touring Club Italiano
Giornata Touring
Appuntamento fisso, a cadenza annuale, di incontro diretto tra l’associazione, i Soci e il
territorio. L’appuntamento, che si tiene nel mese di ottobre, coinvolge migliaia di persone contemporaneamente, dai più piccoli agli adulti, e si svolge in diverse piazze italiane, stimolando la voglia di visita, scoperta e crescita culturale.
Festival del Turismo Scolastico
Il concorso “Classe Turistica”, nato da un’intesa tra il Touring Club Italiano e il Ministero
della Pubblica Istruzione, è finalizzato a coinvolgere tutte le classi partecipanti per raccontare il proprio viaggio d’istruzione, promuovendo la propria città o territorio quale
meta di turismo scolastico.
Volontari per il patrimonio culturale – “Aperti per voi”
I “Volontari per il Patrimonio Culturale” sono soci che mettono a disposizione il proprio
tempo per consentire l’apertura e dunque la visita di luoghi d’arte altrimenti chiusi al
pubblico.
Appuntamenti dei Consoli
Ogni settimana i Soci hanno la possibilità di partecipare a numerose attività e iniziative
organizzate dai Consoli del Touring. Sono appuntamenti estremamente differenziati,
ma con il comune obiettivo di rendere partecipi della vitalità dell’associazione, come
sempre espressa e manifestata nell’incontro con il territorio e con le bellezze della nostra penisola, regione per regione. Per questo si spazia dalle visite guidate in musei e in
luoghi di interesse artistico – culturale, a itinerari enogastronomici, escursioni, concerti
e altro ancora.
In Basilicata
L’ATTIVITÀ DEL CORPO CONSOLARE DELLA BASILICATA
I consoli della Basilicata sono attualmente Rocco Messina, console regionale (Potenza) e Elio di Bari (Matera); inoltre, sono presenti sul territorio come vice consoli
dell’Associazione Giuseppina Carbone di Melfi, Eligio Carretta di Lavello, Raffaello
Corrado di Potenza, Vincenzo De Lillo di Tricarico e il console emerito Franco Palumbo
(Matera).
L’attività del Corpo Consolare della Basilicata è protesa a far conoscere il territorio,
cercando di promuovere, con escursioni e incontri nelle scuole, la conoscenza dell’entroterra dei due capoluoghi, Potenza e Matera.
L’impegno dei consoli è quello di migliorare la cultura del viaggio, valorizzando le presenze storiche e ambientali per promuovere un turismo di qualità, coniugando, così,
cultura e natura.
La formula adottata in questi anni è stata Paese per Paese, al fine di conoscere i luoghi più nascosti della Basilicata, quelli situati in zone interne della regione, ma non
per questo meno affascinanti.
Di seguito, l’elenco delle escursioni svolte più di recente in varie località della regione.
Visita guidata TURSI, città che ha dato i natali al Poeta Albino Pierro. Suggestiva è la
passeggiata nel quartiere della “Rabatana”, dall’arabo Rabhadi, borgo, insieme al Santuario della Madonna d’Anglona, XI secolo, probabilmente sede vescovile di fondazione apostolica che dal 1931 è riconosciuto monumento nazionale.
Visita a IRSINA, l’antica Montepeloso, centro medioevale strategico, dominata dai
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Touring Club Italiano
longobardi, bizantini e normanno-svevi, così come testimoniato dalle tracce architettoniche del luogo, conserva un antico borgo di grande interesse turistico. Imponente è la Cattedrale dove è collocata la statua di S. Eufemia attribuita ad Andrea
Mantenga.
Di pregevole fattura, alcuni palazzi gentilizi, con annesse cappelle ricche di affreschi.
(es. come nel convento di S. Francesco).
Visita a SATRIANO di Lucania, luogo arricchito da molti murales che danno colore agli
intricati vicoli. Tali singolari rappresentazioni raccontano il dopo terremoto del 1980
con storie, leggende, gli usi e i costumi del borgo. Il paese ha dato i natali a Giovanni
De Gregorio, detto il Pietrafesa, uno degli artisti che rappresentano “il Manierismo Lucano” (1579-1656).
Visita ad ACERENZA, località inclusa nell’elenco dei cento borghi più belli d’Italia. Famosa è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, eretta nell’XI secolo e ricostruita dopo
il 1281 in stile romanico-gotico di stile francese. Degno di nota, il palazzo Vescovile,
innalzato sulle rovine del castello medioevale. Singolare, è l’urbanizzazione del borgo
antico, così come rivelato dai particolari architettonici. Degne di nota, le specialità
enogastronomiche della zona , come il famoso vino Aglianico.
Visita a FERRANDINA, anche nota come la città dell’olio. Fondata da Federico d’Aragona verso la fine del 1400, è famosa per le olive “la maiatica” e per i suggestivi antichi frantoi. Famosa è la chiesa extramoenia della Madonna dei Mali che conserva
pregevoli affreschi di Pietro Antonio Ferro del 1616. Nella chiesa di Santa Maria della
Croce (1492) è custodita una scultura policroma del 1530 che rappresenta Isabella e
Federico d’Aragona, attribuita ad Altobello Persio.
Vista alla città di MELFI nel giorno della Pentecoste, con l’accoglienza del Sindaco e del
Presidente della Pro-loco. Famoso è il castello Federiciano, sede del Museo nazionale.
La passeggiata a Melfi è proseguita con la visita alla Chiesa rupestre di Santa Margherita, che conserva importanti affreschi del XIV secolo.
Visita a SAN MAURO FORTE, paese situato su una collina di 565 mt., citato da Plinio
e Strabone. Il borgo antico evoca forte suggestione. Si può osservare un bastione poligonale aragonese accanto al quale, si erge la Chiesa Madre.
Apprezzabile è l’architettura dell’edilizia borghese e alcune opere d’arte tra cui una
tavola di Angelo Bizamano del XVI secolo.
Tutte le visite organizzate dal Corpo Consolare di Basilicata hanno avuto ampio rilievo
dalla stampa locale che ha altresì evidenziato il grande fascino delle mete classiche
ma anche di itinerari inusuali.
Le escursioni guidate si sono spesso concluse con degustazioni presso agriturismi o
ristoranti tipici del territorio regionale. In alcune occasioni sono intervenuti rappresentanti istituzionali di TCI.
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Touring Club Italiano
La Giornata Touring
In data 19 ottobre 2008 si è svolta la 5^ giornata a Matera in piazzetta Pascoli con la visita
del palazzo Lanfranchi con la collezione dei
quadri di D’Errico e di Carlo Levi e del Museo
Archeologico Nazionale “D. Ridola”, un luogo
in cui si articola, leggendo i reperti, la vita dell’uomo dai primi stanziamenti preistorici alla
fiorente civiltà della Magna Grecia.
Il saluto delle autorità si è svolto nella Chiesa
del Purgatorio con la partecipazione del Sindaco di Matera, dell’Assessore al Turismo e
Cultura del Comune di Matera, del Presidente della Provincia e del Corpo Consolare.
Bandiere arancioni
Tra le tante attività a favore delle ricchezze del nostro Paese, Touring seleziona e certifica con la Bandiera arancione i borghi eccellenti dell’entroterra. La Bandiera arancione, istituita nel 1998 in collaborazione con la Regione Liguria, è stata pensata dal
punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita: viene assegnata alle
località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità. Sono molti i territori coinvolti, su altri si lavorerà nel prossimo futuro con l’obiettivo di completare l’Italia,
individuando piccole eccellenze in ogni regione. Uno speciale benvenuto è riservato
ai Soci Touring nelle località certificate con la Bandiera arancione. In ognuna di esse
i Soci possono usufruire in esclusiva di una serie di sconti, vantaggi e piccoli ma significativi “gesti di benvenuto”.
Attualmente Valsinni, piccolo borgo arroccato su un’estrema propaggine del Pollino
al confine tra Lucania e Calabria, è l’unica località insignita del marchio di qualità turistico-ambientale del TCI in Basilicata. Il Comune di Valsinni ha ricevuto il riconoscimento nel 2002 nell’ambito della collaborazione tra TCI e Sviluppo Italia, attraverso
la sperimentazione di alcune applicazioni interprogettuali che in Basilicata hanno
visto il coinvolgimento del Parco Letterario “Isabella Morra”. Il marchio ha validità
biennale e al Comune di Valsinni, a seguito delle periodiche verifiche, è stato rinnovato il riconoscimento in quanto ha mantenuto gli standard quali-quantitativi che ne
hanno determinato l’assegnazione
Qui Touring
La rivista dell’Associazione, che raggiunge le case di più di 350.00 soci, dedica periodicamente spazi di visibilità e comunicazione al territorio della Basilicata.
In data 8 aprile 2009 presso il Ridotto del Teatro “Francesco Stabile” di Potenza si è
svolta la presentazione del numero di aprile 2009 della rivista, che ha dato ampio rilievo alla capoluogo con il servizio e la copertina “Potenza punta sull’arte”.
Tra i più recenti, è del giugno 2007 il servizio “Solitaria bellezza” dedicato a Maratea.
Iniziative editoriali
Tra le numerose iniziative editoriali di Touring Editore, le più recenti sono:
Matera e la Basilicata della collana Itinerari (2007); Calabria e Basilicata della collana
Conoscere (2007, per ragazzi); Calabria e Basilicata della collana Guide Gialle (2008).
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U N P L I - UNIONE NAZIONALE
DELLE PRO LOCO D’ITALIA
L’Unpli, con 6.100 Pro Loco iscritte, costituisce l’unico punto di riferimento a livello nazionale di queste Associazioni, che vantano un totale di circa 600.000 soci.
L’Unione, avvalendosi di una struttura radicata e capillarmente
presente sull’intero territorio nazionale, si avvia oramai a raggiungere una sua consolidata maturità ed è impegnata nella
costruzione di una rete di relazioni con tutti i principali interlocutori di tipo istituzionale, imprenditoriale e con le più importanti realtà dell’associazionismo e del volontariato.
Per quanto riguarda gli attori istituzionali, l’Unione vede oggi
ampiamente riconosciuto e valorizzato il proprio ruolo sociale
da parte del Ministero della Solidarietà Sociale, del Ministero
dei Beni Culturali, da quello degli Interni e dalla Presidenza del
Consiglio, con i quali intrattiene continui e fruttuosi rapporti di
collaborazione. Per quando riguarda il mondo delle imprese,
l’Unione lavora in partenariato con importanti realtà italiane
ed internazionali. Con riguardo infine alle relazioni nell’area del
volontariato e dell’associazionismo, è di grande prestigio e di
fondamentale importanza la stretta collaborazione instaurata
con ANCI, sancita dal Protocollo d’Intesa del 2003. Sempre nell’ambito del no-profit, la partecipazione all’Osservatorio Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale ed al Forum
Nazionale del Terzo Settore consente di beneficiare di piattaforme comuni di riflessione-collaborazione nonché di un continuo scambio di informazioni con tutte le maggiori Associazioni
italiane del settore, tale obiettivo è stato raggiunto grazie all’iscrizione nel Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale istituito dalla Legge 383/2000.
In Basilicata
UNPLI UNIONE NAZIONALE PRO LOCO D’ITALIA
COMITATO BASILICATA
Il Comitato UNPLI di Basilicata, fondato nel 1985, è parte integrante dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, la più
grande organizzazione italiana di volontariato costituita nel
1962, che conta su una base che si aggira su oltre seimila Pro
Loco e che si struttura in Presidenza, Giunta e Consiglio nazionale, in Comitati regionali e provinciali e anche in consorzi
di Pro Loco.
L’UNPLI di Basilicata è un punto di riferimento e di supporto
per le Pro Loco associate per ciò che attiene problemi amministrativi, fiscali, legali oltre che organizzativi ed è il trade di
unione tra gli enti istituzionali regionali e sub.
Garantisce e fa beneficiare le Pro Loco sue iscritte del Servizio di Volontariato Civile, di protocolli d’intesa ANCI/UNPLI
per i rapporti con i Comuni, ENEA Centro Ricerche Trisaia per
il Turismo Scientifico, dell’apertura di Circoli associativi, di
convenzioni con SIAE, ENEL, della Tessera UNPLICARD.
Il Presidente è Antonio D’Elicio.
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U N P L I - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
INIZIATIVE REALIZZATE IN BASILICATA NEL SETTORE BENI CULTURALI NEL BIENNIO 2007 - 2008
L’UNPLI Basilicata ha organizzato:
- nei giorni 11/12 maggio 2007 un seminario residenziale nazionale in collaborazione
con il Ministero della Pubblica Istruzione, con l’ANSAS (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica) e con il Centro Ricerche ENEA Trisaia su un Progetto di Turismo Scolastico e Scientifico “WELCOME – CONOSCIAMO LA BASILICATA.
Sulle Orme di…Nobili, Briganti e Antiche Genti Lucane. Una nuova idea di promozione del Territorio”;
- un incontro / pellegrinaggio svoltosi a Castronuovo S. Andrea domenica 8 luglio 2007
per poter offrire alle Pro Loco lucane la possibilità di conoscere S. Andrea Avellino,
nato il 1520 appunto a Castronuovo S.Andrea (Pz) e morto nel 1608 a Napoli dove
nella Basilica di San Paolo Maggiore sono custodite le sue Sacre Spoglie in peregrinatio nel 2007 a Castronuovo ove rimasero in
esposizione fino al 9 settembre 2007;
- la XIII Giornata Regionale delle Pro Loco, con al
centro il tema discusso “LE PRO LOCO TRA ARTE,
FEDE E NATURA”, svoltasi il 16 settembre 2007 a
Ripacandida, località di interesse artistico, per
l’attenzione prestata dal Comitato UNPLI e dalle
Pro Loco ai percorsi, ai luoghi di fede e di nascita
di tanti santi e beati lucani e ai tanti monumenti
ricchi di opere d’arte e alle bellezze naturali della
nostra Regione Basilicata.
PROGETTI FUTURI
Per l’anno 2009 l’UNPLI Basilicata si propone di realizzare le seguenti azioni di promozione dei territori e delle aree sedi di Pro Loco socie, quali:
Miles Christi, un progetto che riguarderà itinerari enogastronomici, manifestazioni
dal vivo e simposi attraverso i luoghi dei crociati e che vedrà coinvolti numerosi Comuni lucani toccati appunto dal tema delle Crociate.
Percorsi itineranti su Saperi e Sapori con incontri riguardanti:
- La presenza dei francescani in Basilicata: itinerari e conventi con intervalli musicali;
- Federico II: Imperatore e uomo di Cultura con intervalli musicali;
- La tradizione musicale in terra di Basilicata: l’arpa di Viggiano;
- Democrazia e Civiltà Greca in terra di Basilicata. Viaggio virtuale nella Metaponto
magnogreca e visita alla polis di Metapontion;
- Estrazioni petrolifere e Parchi Nazionali: royalties e sostegno allo sviluppo e all’occupazione con intervalli musicali.
PRO LOCO IN DETTAGLIO
Pro loco Avigliano (PZ)
Il variegato ventaglio degli eventi organizzati dalla Pro
Loco Avigliano, di cui è Presidente Nicola Summa, consta
delle seguenti manifestazioni:
- Quadri Plastici: rappresentazione in forma plastica di
capolavori dell’arte figurativa, dal soggetto prevalentemente sacro. Si ripete ogni anno la prima domenica
di agosto e si ricollega con un ideale filo rosso alla rappresentazione dei quadri plastici di cui si ha notizia in
Avigliano sin dagli anni ‘20 del secolo scorso;
- Premio intitolato a Nicola e Leonardo Coviello: la manifestazione ha il suo culmine
nell’organizzazione annuale nel mese di settembre di una tavola rotonda alla presenza di rinomati giuristi italiani e della premiazione di laureati in giurisprudenza
con una borsa di studio che esalta il legame con la Città di Avigliano, che ha dato lu-
260
U N P L I - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
stro a una lunga schiera di giuristi come i fratelli Nicola e Leonardo Coviello e il
grande maestro Emanuele Gianturco
- Frustulutata e Cucìa: nel giorno della Ss. Annunziata (25 marzo), sul sagràdo della
chiesa annessa al convento dei domenicani e intitolata alla Ss. Annunciazione rivive
la tradizione di accendere un maestoso fuoco intorno al quale le donne preparano
“la cucìa”: una zuppa a base di grano, ceci e cicerchie condita, dopo una lunga e
lenta cottura, con olio d’oliva. La festa si anima al suono di musiche popolari e coi
balli intorno al fuoco.
Per l’anno 2009 la Pro Loco, avvalendosi della collaborazione dei Volontari del Servizio Civile Nazionale dell’anno corrente, ha in cantiere l’ambizioso progetto di riordino dell’Archivio Storico del Comune di Avigliano e dell’ allestimento di una mostra
documentaria dal titolo “Volti di Avigliano: planimetrie dall’Archivio Storico Comunale ”.
Pro Loco di Pignola (PZ)
La Pro Loco di Pignola (Pz), di cui è Presidente Bruno Albano, sta realizzando il seguente progetto: “Beni Culturali immateriali” in partenariato con l’Istituto Comprensivo di Pignola e attraverso la sottoscrizione di un Protocollo d’ Intesa con il
Comune di Pignola e con la Comunità Montana “Alto Basento” al fine di esercitare
una forte azione di recupero, di ricerca, di catalogazione e archiviazione e valorizzazione volta a promuovere e a consolidare la conoscenza del ricco e variegato patrimonio culturale immateriale.
Il Progetto, inserito nel POF da parte dell’ Istituto Comprensivo di Pignola, è volto a
coinvolgere i cittadini della comunità locale e dei paesi contermini
Nella prima fase di realizzazione del Progetto gli alunni dell’Istituto Comprensivo di
Pignola attraverso interviste agli anziani e mediante una pluralità di linguaggi
espressivi: disegni, poesie, canti, balli e stornelli, hanno realizzato una ricca serie di
materiali illustrativi riguardanti la gastronomia locale e regionale, hanno altresì, trascritto e rappresentato attraverso illustrazioni le “ninna nanne” di un tempo lontano,
dopo averle ascoltate per via orale dalle nonne.
Le tematiche scelte dagli alunni e in corso di realizzazione riguardano soprattutto le tradizioni della vita:
la nascita, il battesimo, il fidanzamento, il matrimonio,
i riti propiziatori e i pregiudizi radicati e tramandati
oralmente di generazione in generazione, i proverbi, i
detti popolari, i canti a dispetto, l’artigianato locale e i
giochi e giocattoli del tempo passato.
Pro Loco di Pietrapertosa (PZ)
Nel 2008 la Pro Loco di Pietrapertosa, di cui è Presidente Giacomo Carbonella, ha partecipato al progetto “S.O.S. Patrimonio Culturale Immateriale” dell’UNPLI Nazionale.
Grazie al contributo della scuola si è riusciti a recuperare e a rivalutare il patrimonio
culturale, spesso non conosciuto o dimenticato.
A fine 2008, è stato realizzato un opuscolo dagli alunni della scuola primaria contenente proverbi nel quale viene dato risalto alla religiosità popolare rintracciabile in
espressioni del “parlar comune” quali ad esempio “si dì vol”,“Madonn mia bell”,“Crest
mij” e l’arte dello star bene. E’ noto come nella civiltà contadina la lotta contro le diverse malattie è stata da sempre un miscuglio di medicina, di superstizioni e magia.
Nell’ultima parte del progetto in collaborazione con la scuola si è deciso di salvaguardare, di valorizzare e di rivalutare il dialetto quasi non più praticato dalle nuove
generazioni e tutto il patrimonio linguistico locale.
Atri progetti messi in atto e che si intendono realizzare nei prossimi mesi sono quelli volti:
- a ridare luce a “Francesco Torraca”, un insigne cittadino di Pietrapertosa e uno studioso di altissimo livello protagonista degli studi di letteratura italiana nel Mezzogiorno;
261
U N P L I - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
- a fare riscoprire e risaltare alcune tradizioni oramai messe nel dimenticatoio o ripetute nel corso degli anni ma senza dare la giusta enfasi che meriterebbero, come
la festa di Sant’Antonio nei suoi aspetti antropologico, musicale, folkloristico e conviviale del rito arboreo.
Si continuerà in agosto a organizzare la manifestazione “Sulle tracce degli arabi”, che
si sforza di rievocare gli usi e le abitudini, ancora presenti in paese ereditate dai Saraceni, invasori e conquistatori del borgo pietrapertosano.
Pro Loco di Ripacandida (PZ)
La Pro Loco di Ripacandida, di cui è Presidente Gerardo Cripezzi, nell’ultimo decennio, ha svolto la sua attività principale nella direzione della valorizzazione del Patrimonio storico-culturale, individuando nella tradizione della fede popolare e nella
cultura contadina una delle strade da percorrere.
Negli ultimi anni da parte della Pro Loco è stata data grande valenza al Santuario,
del 1200, dedicato a San Donato, Vescovo e Martire di Arezzo, arricchito di preziosi affreschi che narrano le gesta dell’Antico e del Nuovo testamento e al Giardino Storico
di San Francesco tanto da essere definita Ripacandida la “piccola Assisi di Basilicata”
con il cui Sacro Convento di San Francesco ci si è gemellati. Addirittura in questi ultimi tempi la Pro Loco e altri organismi si stanno adoperando per candidare le bellezze artistiche e monumentali di Ripacandida a Patrimonio dell’Unesco.
Sono in itinere procedure per:
- realizzare un gemellaggio con il Santuario di San Donato di Arezzo;
- avviare un percorso dettagliato all’interno del centro abitato di Ripacandida con
l’individuazione di spazi, da denominare “i luoghi della fede”, da aprire alla conoscenza di personaggi e di santi locali come San Donatello, San Mariano, San Laniero,
il Beato GianBattista Rossi, fondatore dell’Ordine delle Carmelitane Scalze;
- ripristinare e valorizzare una vecchia tradizione quale il corteo storico dei Crociati
avendo partecipato Ripacandida alla 2° Crociata con 13 Nobili, Guerrieri e Marescaldi.
Pro Loco di Terranova Di Pollino (PZ)
La Pro Loco di Terranova di Pollino, di cui è Presidente
Antonio Ditaranto, si è dedicata e intende dedicarsi:
-al Recupero e conservazione della tradizione orale di
Terranova. Attraverso schede o colloqui diretti si
tende a preparare un dizionario del dialetto di Terranova e al recupero della tradizione orale.;
-al Sentiero didattico, un progetto che tende a recuperare un sentiero che parte dal paese, attraversa la
parte alta tagliando a monte un bosco di querce,
consentendo una vista panoramica dall’alto del centro abitato, rientra infine nell’abitato dalla parte opposta. Il fine è, oltre alla fruizione panoramica del
posto, quello dello studio dei microambienti attraversati e lo studio dei piccoli interventi realizzati nel
tempo dagli abitanti per la sistemazione idrogeologica del sito;
-al Recupero e alla conservazione di canti, riti, strumentazione musicale antica in
collaborazione con diverse associazioni culturali e musicali presenti nella realtà terranovese.
Pro Loco di Accettura (MT)
La Pro Loco di Accettura, di cui è Presidente Rocco De Fina, ha svolto e svolge attività
di tutela e di promozione del patrimonio culturale in particolare quello legato ai culti
arborei che ruota intorno alla festa del “Maggio di S. Giuliano”.
Nello specifico negli ultimi anni sono state assunte e realizzate le seguenti iniziative:
-predisposizione e pubblicazione di un lavoro multimediale, tradotto in più lingue, re-
262
U N P L I - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
lativamente alla Festa di S. Giuliano;
-acquisizione e gestione, attraverso specifiche convenzioni sottoscritte con il Comune di Accettura, della Sezione storico-fotografica del Museo dei Culti Arborei,
nell’ambito del quale è stato realizzato il progetto tematico cofinanziato dal GAL le MACINE;
-in collaborazione con l’Università di Fisciano (Sa) è stata
realizzata una rappresentazione del rito arboreo di Accettura nel Campus Universitario;
-considerata la valenza antropologica e culturale del
Maggio per il futuro la Pro Loco di Accettura auspica la
programmazione di attività di studio e di approfondimento in collaborazione con istituzioni universitarie interessate e l’organizzazione di un premio annuale dedicato a personalità che si
siano distinte nella promozione e tutela della “Festa del Maggio”.
Pro Loco di Aliano (MT)
Sono due le iniziative che la Pro Loco, di cui è Presidente il sac. Pierino Di Lenge, , sta
portando avanti con soddisfacente successo unitamente al Circolo Culturale “Nicola
Panevino” ed al Parco Letterario Carlo Levi:
- Il museo storico e pinacoteca “Carlo Levi”, trasferiti nella nuova sede appositamente
predisposta, dove sono esposti tutti i documenti relativi al Confino politico lucano
dello scrittore e artista torinese Carlo Levi. Vi si trovano, anche, i disegni politici del
personaggio, le litografie sul “Cristo...” donate da Levi al Comune nell’ultimo suo
viaggio ad Aliano prima della sua morte. Di recente nella suddetta sede è stata inaugurata una mostra fotografica antologica di Levi, dall’età di 3 anni fino alla sua
morte;
- Il museo demoetnoantropoligico, allestito da diversi
anni e recentemente ristrutturato nell’antico frantoio
sottostante la Casa di confino dello Scrittore, dove sono
state conservate tutte le strutture esistenti antiche per
l’arte molitoria e sono stati raccolti tutti gli oggetti relativi alla civiltà contadina, esposti per sezione: vita domestica, vita artigianale, vita dei campi, tradizioni
folcloristiche;
- Da diversi anni, infine, vengono realizzate manifestazioni culturali di importanza nazionale, come il Premio
Letterario Carlo Levi, giunto alla sua XIII Edizione, il concorso interregionale di pittura estemporanea per studenti di Istituti d’arte, ed infine la manifestazione di
Carnevale, con le sfilate della antiche maschere “Crnute”, descritte anche dal Levi nel
suo famoso “Cristo...”.
Pro Loco di Metaponto (MT)
Le attività riguardanti la tutela e la promozione del patrimonio culturale, svolte nel
biennio 2007-2008 e da svolgere nel 2009 nei
mesi di luglio e agosto dalla Pro Loco di Metaponto, di cui è Presidente Giuseppe Gallo,
sono molteplici.
Il Progetto “A teatro nell’agorà di Metaponto
e dintorni” costituisce un percorso entusiasmante tra storia e cultura locale, capace di
condurre per mano il visitatore, suscitando sentimenti, passioni, brividi di commozione, nei luoghi dove si è svolta la storia della prima forma di democrazia partecipata
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U N P L I - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
e dove sono vissuti personaggi come Pitagora, Ippasio da Metaponto, Alessidamo
(eroe metapontino dei Giochi pitici).
Tutto ciò è reso possibile, grazie alla virtuosa utilizzazione delle risorse umane, strumentali ed economiche, ivi compresi i volontari del servizio civile nazionale e le unità
intellettuali rivenienti da accordi di collaborazione già sottoscritti con l’Ageforma
della Provincia di Matera e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata,
che sono impegnati in attività di tutela del patrimonio archeologico, di ricerca storica
e di realizzazione di eventi culturali.
Le manifestazioni poste in essere nel biennio 2007-2008 e programmate per il 2009:
- Spettacolo teatrale nel teatro greco del IV secolo a. C nell’area archeologica di Apollo
Licio;
- Concerto per pianoforte, violino: canti ed arie del Mediterraneo;
- Spettacolo teatrale nel teatro greco nell’area archeologica di Apollo Licio;
- Cabaret nella rotonda Alessidamo;
- Semplicemente Tango: cantante, musicista e una coppia di ballo;
- Evento tematico, a cura di Gaetano Troiano: ricerca, sperimentazione e messa in
scena di una rievocazione storica, i cui testi scritti per l’occasione si rifanno a personaggi della storia di Metaponto ed a fatti realmente accaduti, ai quali si aggiunge
la fantasia indispensabile alla spettacolarizzazione dell’evento. L’ambizione progettuale si spinge fino a creare una “Trilogia temporale”, che nell’arco di un triennio
possa rivisitare epoche differenti della Storia di Metaponto.
264
Luoghi d’Arte Statali
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,
Puglia, Sardegna
265
266
Chiesa di San Pietro ad Oratorium
Capestrano
Sezione del Museo archeologico nazionale
dell’Abruzzo
Campli, Via S.Francesco
Museo Nazionale - Castello Piccolomini
Celano, Largo Cavalieri di Vittorio Veneto
Convento di Sant’Onofrio
Campli, Corso Umberto I
Museo Archeologico Nazionale
sede Le Paludi
Celano, località Paludi
Cattedrale di Teramo
Teramo, Piazza Martiri Della Libertà
ABRUZZO
Museo d’arte sacra della Marsica
Castello Piccolomini - Celano, Largo Cavalieri
di Vittorio Veneto
Cattedrale Valvense
Corfinio
Basilica di S. Maria di Collemaggio
L’Aquila, Piazzale di Collemaggio
Area archeologica di Amiternum
L’Aquila, Frazione S.Vittorino
MUSPAC - Museo Sperimentale
d’Arte Contemporanea
L’Aquila, Via Paganica, 17
Museo Nazionale d’Abruzzo
L’Aquila, Via Ottavio Colecchi
Area archeologica di Alba Fucens
Massa D’Albe, Località Albe
Chiesa di San Pietro
Massa D’Albe, Alba Fucens
Museo Civico Archeologico
Sulmona, Corso Ovidio
Santuario di Ercole Curino
Sulmona, Località Badia
Museo Archeologico La Civitella
Chieti, Via G.Pianell, 1
Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo
Chieti, Via Villa Comunale, 3
Complesso termale romano
Chieti, Località Fonte Grande
Teatro romano
Chieti, Via Asinio Herio
Museo dell’Abruzzo bizantino ed alto-medievale nel Castello Ducale di Crecchio
Crecchio, Castello Ducale di Crecchio
Parco archeologico di Juvanum
Montenerodomo, Località Santa Maria
del Palazzo
Santuario Italico
Schiavi d’Abruzzo, Località Torre
BASILICATA
Museo archeologico nazionale della Basilicata “Dinu Ademesteanu” Potenza,
Via Andrea Serrao
Museo archeologico nazionale
dell’alta Val d’Agri
Grumento Nova, Contrada Spineta
Castello di Melfi e Museo archeologico
nazionale del Melfese “Massimo Pallottino”
Melfi, Via Normanni - Castello Federiciano
Museo archeologico nazionale
di Muro Lucano
Muro Lucano, Via Seminario, 6
Parco archeologico
Vaglio Basilicata, Località Serra
Parco archeologico
Vaglio Basilicata, Località Rossano
Parco archeologico di Venosa
Venosa, Località San Rocco
Museo archeologico nazionale di Venosa
Venosa, Piazza Castello - Castello Pirro
del Balzo
Museo archeologico nazionale di Metaponto
e parco archeologico
Bernalda - LocalitàMetaponto, Via Aristea 21
Museo archeologico nazionale
‘Domenico Ridola’
Matera, Via D. Ridola, 24
Museo Nazionale Arte Moderna e Medievale
della Basilicata
Matera, Piazzetta Pascoli, 1
Palazzo Lanfranchi
Museo nazionale della Siritide
e parco archeologico
Policoro, Via Colombo, 8
Mostra archeologica permanente
“Dal mare alla terra”
Maratea, Palazzo De Lieto
Mostra archeologica permanente
“Una via di transito dallo Jonio al Tirreno”
Tricarico, Palazzo Ducale
Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio
Pescara, Corso Manthonè
267
CALABRIA
Parco archeologico di Scolacium
Borgia, Località Roccelletta
Museo archeologico
Amendolara, Piazza Giovanni XXIII
Museo archeologico nazionale
della Sibaritide
Cassano Ionio, Frazione Sibari - Località Casa
Bianca
Parco archeologico di Sibari
Cassano Ionio, Frazione Sibari - Località
Parco Del Cavallo - Casa Bianca
Complesso di San Francesco d’Assisi
Cosenza, Via Grotte, 4
Caserma “Domenico Moro”
Cosenza, Via Plebiscito
Chiesa del Pathirion
Rossano, Località Patire
Castello Carrafa di Santa Severina
Santa Severina, Piazza Vittorio Emanuele
Torre Cimalonga
Scalea, Largo Cimalonga, 7
Torre Nao e area archeologica
Crotone, Località Capo Colonna
Museo archeologico nazionale
Crotone, Via Risorgimento, 14
Castello di Carlo V
Crotone, Piazza Castello
Museo archeologico statale
Vibo Valentia, Castello Normanno Svevo
CAMPANIA
Grotta azzurra
Anacapri, Accesso dal mare
Villa romana di Damecuta
Anacapri, Via Amedeo Maiuri
Museo archeologico dei Campi Flegrei
Bacoli, Via Castello, 39
(Castello Aragonese di Baia)
Tomba Agrippina
Bacoli, Litorale (adiacente ristorante
“Garibaldi”)
Parco archeologico delle Terme di Baia
Bacoli, Via Sella di Baia, 22
Teatro di Miseno
Bacoli
Sacello degli Augustali
Bacoli
Area Archeologica Cento Camerelle
Bacoli, Via Cento Camerelle
Parco monumentale di Baia
Bacoli
Parco archeologico sommerso di Baia
Bacoli, Porto di Bacoli
Piscina Mirabile
Bacoli
Fortezza di ’Le Castella’
Isola Capo Rizzuto, Frazione Le Castella
Scavi di Boscoreale ed Antiquarium
Boscoreale, Via Settetermini, 15
(Località Villa Regina)
Chiesa di San Giovannello
Gerace, Via Duca d’Aosta
Villa Iovis
Capri, Via Tiberio
Chiesa di San Francesco d’Assisi
Gerace, Piazza delle Tre Chiese
Certosa di San Giacomo
Capri, Via Certosa
Museo nazionale di Locri Epizefiri
e aree archeologiche
Locri, Contrada Masarà
Scavi di Stabia ed Antiquarium
Castellammare di Stabia,
Via Passeggiata Archeologica
Area archeologica
Monasterace, Strada Statale 106 Ionica
Scavi di Ercolano
Ercolano, Corso Resina
Museo Archeologico Nazionale
Reggio Di Calabria, Piazza De Nava, 26
Foro di Liternum
Giugliano, Via Circonvallazione esterna
Area archeologica
Rosarno, Piano Delle Vigne
Anfiteatro di Liternum
Giugliano, Via Varcaturiello
Chiesa bizantina ’La Cattolica’
Stilo, Via Cattolica
Museo Archeologico Nazionale
Napoli, Piazza Museo, 19
Museo Statale di Mileto
Mileto, Via Episcopio
Area archeologica di Carminiello ai Mannesi
Napoli, Vico Carminiello ai Mannesi
268
Palazzo Reale
Napoli, Piazza del Plebiscito, 1
Palazzo dell’ex Dogana dei Grani
Atripalda, Piazza Umberto
Parco di Capodimonte
Napoli, Via Miano, 4
Area archeologica
Avella, ad est centro storico fino
alla Circonvallazione
Parco e Tomba di Virgilio
Napoli, Via Salita della Grotta, 20
Museo e Galleria di Capodimonte
Napoli, Via Miano,2
Museo Pignatelli Cortes
Napoli, Riviera di Chiaia, 200
Museo nazionale della ceramica Duca
di Martina
Napoli, Villa Floridiana - Via Cimarosa, 77
Certosa di San Martino
Napoli, Largo San Martino
Area archeologica dei Monumenti funerari
Avella, Via Basso Quarto
Area Archeologica
Casalbore, Località Pescolatorra e Località
Macchia
Museo di San Francesco a Folloni
Montella, Via S.Francesco
Teatro romano
Benevento, Piazza Ponzo Telesino
Castel Sant’Elmo
Napoli, Via Tito Angelini, 20
Castello Medioevale - Museo della Valle
Caudina
Montesarchio
Museo di Capodimonte
Napoli, Via Miano, 1
Area archeologica “Antica Telesia”
San Salvatore Telesino, Via Provinciale
Museo storico archeologico dell’Antica Nola
Nola, Via Senatore Cocozza, 2
Museo archeologico dell’antica Allifae
Alife, Piazza XIX Ottobre
Museo Archeologico della Penisola
Sorrentina “G. Vallet”
Piano di Sorrento, Via Ripa di Cassano,
Villa Fondi
Area archeologica di Cales
Calvi Risorta
Scavi di Pompei
Pompei, Via Villa dei Misteri, 2
Macellum c.d. Tempio di Serapide
Pozzuoli, Via Serapide
Necropoli monumentale di Via Celle
Pozzuoli, Via Celle
Ipogei del Fondo Caiazzo
Pozzuoli, Via Vecchia Campana
Anfiteatro Flavio e Serapeo
Pozzuoli, Via Nicola Terracciano, 75
Parco archeologico di Cuma
Pozzuoli – Bacoli, Via Acropoli, 1
Scavi di Oplontis
Torre Annunziata, Via Sepolcri
Area archeologica
Altavilla Irpina, Località Ortolano
Palazzo Reale e Parco
Caserta, Via Douhet, 2/a
La Reggia di Caserta
Caserta, Via Douet, 2/a
Villa romana
Cellole, Via S. Limato
Museo archeologico dell’antica Calatia
Maddaloni, Via Caudina (Casino Ducale
Carafa)
Mausoleo c.d. delle Carceri Vecchie
S. Prisco, Via Appia
Anfiteatro Campano e Antiquarium
S.Maria Capua Vetere, Piazza I Ottobre
Mitreo
S.Maria Capua Vetere, Via Pietro Morelli
(vicolo Mitreo)
Museo archeologico dell’antica Capua
Santa Maria Capua Vetere, Via Roberto
d’Angiò, 48
Antiquarium
Ariano Irpino, Via Donato Anzani, 8
(Palazzo Anzani)
Criptoportico - Teatro romano di Suessa
Sessa Aurunca, Via Aldo Moro
Area archeologica “Aequum Tuticum S.Eleuterio”
Ariano Irpino, Località S.Eleuterio
Museo archeologico statale dell’antica
Atella
Succivo, Via Roma
Area archeologica
Atripalda, Località Civita
269
Museo archeologico di Teanum Sidicinum
Teano, Piazza Umberto I, 29 - Complesso monumentale Loggione
Teatro romano
Teano, Località Teatro Romano - Via Pioppeto
Area archeologica di Velia
Ascea Marina, Contrada Piano di Velia
Area archeologica
Buccino, Centro Storico
Area archeologica
Capaccio, Località Foce Sele
Museo ed area archeologica di Paestum
Capaccio, Via Nazionale
Area archeologica
Eboli, Località Paterno
Museo Archeologico Nazionale di Eboli
e della Media Valle del Sele
Eboli, Via San Francesco
(Castello San Francesco)
Area archeologica
Lauro Di Nola, Località S. Giovanni In Palco
Antiquarium ed area archeologica
Minori, Villa Romana - Capo Di Piazza, 28
Area archeologica “Antica Aeclanum”
Mirabella, Via Nazionale Delle Puglie
Area archeologica
Nocera Superiore, Località Pareti, Via Pareti
Certosa di San Lorenzo
Padula, Viale Certosa, 1
Area Archeologica
Pontecagnano, Via Stadio
Museo Nazionale dell’Agro Piceno
Pontecagnano Faiano,
Piazza Risorgimento, 24
Antiquarium
Sala Consilina, Via Cavour
Anfiteatro romano
Larino, Via Dante, 1
Area archeologica di Altilia e Museo
Sepino, Località Altilia
Complesso monumentale del Museo
di Santa Maria delle Monache
Isernia, Via Marcelli, 48
Padiglione Museo del Paleolitico
Isernia, Località La Pineta
Museo archeologico Santa Maria
delle Monache
Isernia, Corso Marcelli
Area archeologica - Santuario italico e teatro
sannitico
Pietrabbondante, Località Calcatello
Venafro Castello Pandone
Venafro, Via Tre Cappelle snc
Museo archeologico
Venafro, Corso Garibaldi (ex Convento
di S. Chiara)
PUGLIA
Museo Archeologico Statale
Altamura, Via Santeramo, 88
Castel del Monte
Andria, Località Castel Del Monte
Castello Svevo
Bari, Piazza Federico II di Svevia, 4
Torre Pelosa
Bari, Piazzetta Torre Pelosa
Area archeologica di Canne della Battaglia.
Sepolcreto e cittadella
Barletta, Località Canne della Battaglia
Castello di Conversano
Conversano, Corso Morea
P.za della Conciliazione
Area Archeologica di Fratte
Salerno
Museo Nazionale Archeologico
Gioia Del Colle, Piazza dei Martiri
Castello Normanno - Svevo
Museo diocesano
Salerno, Piazza Plebiscito
Parco archeologico di Monte Sannace
Gioia Del Colle, Via per Turi
Area Archeologica
Sarno, Via Beniamino Pastore
Dolmen di San Silvestro
Giovinazzo, Località S.Silvestro
Palazzo Capua
Sarno, Piazza Michelangelo Capua
Museo Nazionale “Jatta”
Ruvo Di Puglia, Piazza Bovio, 35
MOLISE
SARDEGNA
Castello medioevale
Gambatesa, Via Eustachio, 7
Area archeologica ’Su Nuraxi’
Barumini, Località Su Nuraxi
Area Archeologica di Sant’Eulalia
Cagliari, vico del Collegio 2
270
Complesso di San Pancrazio
Cagliari, Cittadella dei Musei
Piazza Arsenale, 1
Fullonica di Via XX Settembre
Cagliari
Necropoli di Bonaria
Cagliari
Sepolcro e grotta della Vipera
Cagliari, Viale Sant’Avendrace
Villa di Tigellio
Cagliari, Via Tigellio
Museo Archeologico Nazionale
Cagliari, Cittadella dei Musei
Piazza Arsenale, 1
Area Archeologica dell’Orto Botanico
Cagliari, Viale S. Ignazio 11
Pinacoteca nazionale
Cagliari, Cittadella dei Musei
Piazza Arsenale, 1
Basilica San Saturnino
Cagliari, Piazza S. Cosimo
Villaggio nuragico Sa Sedda ‘e Sos Carros
Oliena
Necropoli Ipogeica Sas Concas
Oniferi, Località Sas Concas
Fonte sacra Su Tempiesu
Orune, Località Su Tempiesu
Castello della Fava
Posada
Area archeologica ‘Nuraghe Longu’
Tertenia, Località Nuraghe Longu
Area archeologica ‘Nuraghe Losa’
Abbasanta, Località Losa
Area archeologica ‘Tharros’
Cabras, Località Tharros
Antiquarium Arborense
Oristano, piazza Corrias (Coop. La Memoria
Storica)
Torre Grande
Oristano
Area archeologica di Monte Sirai
Carbonia, Monte Sirai
Area Archeologica di Santa Cristina,
Paulàtino
Paulilatino, Località Santa Cristina
Area archeologica di Antas
Fluminimaggiore
Area archeologica ‘Anghelu Ruju’
Alghero, Località Anghelu Ruju
Area archeologica ‘Pranu Muttedu’
Goni, Località Pranu Muttedu
Area archeologica ‘Palmavera’
Alghero, Località Palmavera
Area Archeologica di Nora
Pula, Capo di Pula
Area archeologica ‘Santu Pedru’
Alghero, Località Santu Pedru
Monte Granatico, Sant’Antioco
S. Antioco, Corso Regina Margherita, 113
Villa romana di Sant’Imbenia
Alghero, Località Sant’ Imbenia
Area archeologica di Sulci - Antica città
S. Antioco, Località Sulci
Tomba di giganti Li Lolghi e “Coddu Ecchju”
Arzachena, Località Coddu Ecchju
Parco e Museo archeologico “Genna Maria”
Villanovaforru, Piazza Costituzione, 1
Necropoli Li Muri
Arzachena, Località Li Muri
Area archeologica di Montessu
Villaperuccio, Località Montessu
Nuraghe Albucciu
Arzachena, Località Albucciu
Villaggio nuragico Serra Orrios
Dorgali, Località Serra Orrios
Castello
Castelsardo
Villaggio nuragico di Tiscali
Dorgali, Località Tiscali
Basilica Nostra Signora di Saccargia
Codrongianos
Insediamento di Bruncu Suergiu
Genoni, Località Bruncu Suergiu
Compendio Garibaldino di Caprera
La Maddalena, Isola di Caprera
Castello
Laconi, Palazzo Marchionale
Necropoli ipogeica di Monte Santo
Mores, Località Monte Santo
Museo speleo-archeologico
Nuoro, Palazzo Asproni - Piazza Asproni
Pozzo Sacro Sa Testa
Olbia, Località Sa Testa
271
Castello di Pedres
Olbia
Forte di Monte Altura
Palau
Antiquarium Turritano
Porto Torres, Via Ponte Romano, 89
Città romana Parco Archeologico di Turris
Libisonis
Porto Torres, Via Ponte Romano
Museo del territorio
Sassari
Museo nazionale archeologico - etnografico
’Giovanni Antonio Sanna’
Sassari, Via Roma, 64
Antiquarium di Monte d’Accoddi
ed Area archeologica
Sassari, Località Monte D’Accoddi
Museo del restauro
Sassari, Frazione Li Punti
MUSA - Museo Sassari Arte - Pinacoteca
Nazionale dell’ex Collegio Gesuitico
del Canopoleno
Sassari, Via di S. Caterina
Complesso romano - altomedievale
di S.Filitica
Sorso, Località Santa Filitica
Area archeologica ‘Mandra Antine’
Thiesi, Località Mandra Antine
Area archeologica ‘Nuraghe Santu Antine’
Torralba, Località Santu Antine
Complesso nuragico Santu Antine
Torralba, Località Santu Antine
272
Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale Maddalena Ragni
Servizio IV - Comunicazione e Promozione
Responsabile Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
Tel. 06.6723.2635 - Fax 06.6723.2538
[email protected]
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata
Direttore Regionale Alfredo Giacomazzi
Referenti per il progetto
Elvira Pica - Tel. 0971 328201 - [email protected]
Massimo Carriero - Tel. 0971 328213 - [email protected]
Corso XVIII Agosto 1860, 84 - 85100 Potenza
Tel. 0971 328111 – Fax 0971 328220
[email protected]
www.basilicata.beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici
ed Etnoantropologici della Basilicata
Soprintendente Salvatore Abita
Referente per il progetto
Silvia Padula - Tel. 0835 256262
[email protected]
Via Recinto II D’Addozio, 15 - 75100 Matera
Tel. 0835 256211 - Fax 0835 256246
[email protected]
MP Mirabilia - www.mpmirabilia.it
Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici della Basilicata
Soprintendente Attilio Maurano
Referenti per il progetto
Tonino Garzia - Tel. 0972 36095
[email protected]
Antonio Rosa - Tel. 0971 489439
[email protected]
Via dell’Elettronica, 7 - 85100 Potenza
Tel. 0971 489411 – Fax 0971 489418
[email protected]
www.beniarchitettonicibasilicata.beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata
Soprintendente Caterina Greco
Referenti per il progetto
Lucia Moliterni
[email protected]
Mara Romaniello
[email protected]
Via Serrao, 11 - 85100 Potenza
Tel. 0971 323111/323209 – Fax 0971 323261
[email protected]
www.archeobasi.it
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06.6723.2980-2990 - Fax 06.6798.441
[email protected]
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
Soprintendente Donato Tamblè
Referente per il progetto Donatina Miranda
[email protected]
Discesa San Gerardo, 7 - 85100 Potenza
Tel. 0971 24868 – Fax 0971 330070
[email protected]
Archivio di Stato di Potenza
Direttore Donato Tamblè
Referente per il progetto Valeria Verrastro
[email protected]
Via Nazario Sauro, 1 - 85100 Potenza
Tel. 0971 56144 – Fax 0971 56223
[email protected]
www.aspz.it
Archivio di Stato di Matera
Direttore Antonella Manupelli
Referente per il progetto Antonella Manupelli
[email protected]
Via Tommaso Stigliani, 25 - 75100 Matera
Tel. 0835 331442 – Fax 0835 332832
[email protected]
Biblioteca Nazionale di Potenza
Direttore Francesco Sabia
Referente per il progetto Giuseppe Vinci
[email protected]
Via del Gallitello, 103 - 85100 Potenza
Tel. 0971 54829 - Fax 0971 55071
[email protected]
www.bibliotecanazionale.potenza.it
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Pubblicazione opuscolo Basilicata - Ministero dei Beni e le Attività