Direzione Didattica 1°Circolo Via D. Felici 45 - 47822 Santarcangelo di Romagna Tel. 0541/626186- – Fax. 0541/329567 - Cod. Fisc. 82008410407 http://scuole.rimini.com/dd1santarc/ [email protected] E-Mail: Anno scolastico 2013- 2014 IL PRESENTE DOCUMENTO È STATO APPROVATO DAL COLLEGIO DOCENTI DEL 28-11-2013 E ADOTTATO DAL CONSIGLIO DI CIRCOLO IN DATA 09-12-2013 1 INDICE PREMESSA Parte prima I PRINCIPI Parte seconda L’ ORGANIZZAZIONE Parte terza LE AZIONI FONDAMENTALI Parte quarta I RAPPORTI SCUOLAEXTRASCUOLA Parte quinta L’ARRICCHIMENTO dell’ OFFERTA FORMATIVA ALLEGATO 1 ALLEGATO 2 Introduzione Pag. 3 Finalità Pag 5 Valori ispiratori Pag 6 La valutazione Pag. 7 Profili formativi – scuola infanzia Pag. 9 Traguardi per lo sviluppo delle competenzescuola infanzia Carta pedagogica condivisa- scuola infanzia Pag. 10 Profilo formativo in uscita - scuola primaria Pag. 14 Traguardi per lo sviluppo delle competenzescuola primaria Regolamento di disciplina – scuola primaria Pag. 15 Organico e funzioni Pag. 28 Uno sguardo ai numeri Pag. 29 Le nostre scuole Pag. 30 Direzione e Segreteria Pag. 31 Plessi e tempi scuola- infanzia Pag. 32 Plessi e tempi scuola- primaria Pag. 34 Gli Organi Collegiali Pag. 36 Continuità verticale e azioni di raccordo Pag. 39 Una cultura che valorizza tutte le abilità Pag. 41 Potenziamento linguistico e matematico Pag. 48 Accoglienza alunni stranieri Pag. 54 Il contesto socio-culturale Pag. 56 Rapporti scuola- Ente locale Pag. 57 Rapporto Scuola- Famiglia Pag. 60 Patto educativo Pag. 61 I progetti del Circolo Pag. 65 Pag. 12 Pag. 20 Impianto curricolare: obiettivi e azioni disciplinari Schede illustrative dei progetti 2 INTRODUZIONE Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento programmatico che definisce gli obiettivi formativi nonché gli indirizzi strategici e operativi del nostro Circolo Didattico. Esso è dunque la descrizione del nostro modo di educare e di operare. Nasce dalla riflessione sulla nostra esperienza e rende esplicita l’identità culturale e progettuale del circolo - evidenziando le scelte educative - garantendo l’unitarietà dell’insegnamento per evitare la dispersione delle esperienze e dei saperi e per comporre un chiaro quadro formativo - ponendosi come strumento di apertura verso il contesto ambientale - coordinando l’utilizzo dei servizi presenti nella scuola e nel territorio - permettendo di realizzare un’alleanza educativa tra scuola e famiglia. Sul piano strettamente didattico, il P.O.F. si propone di essere il punto di riferimento per i docenti e per le famiglie degli alunni che possono trovare in esso le motivazioni per scelte importanti e consapevoli. La sua caratteristica è quella di orientare la capacità progettuale a tradursi in termini di efficacia educativa e didattica. Alle famiglie degli alunni che si iscrivono al primo anno della scuola dell’Infanzia e alle classi prime della scuola Primaria viene distribuito un opuscolo informativo , il “POFFETTINO” che riassume le scelte educativo didattiche e organizzative del nostro Circolo. FAMIGLIA STUDENTI SCUOLA TERRITORIO COMUNI, PROVINCIA, REGIONE ENTI PUBBLICI E PRIVATI 3 PARTE PRIMA 4 FINALITA’ Nella consapevolezza che l’esperienza scolastica sia un tempo di alto significato, perché la scuola è luogo d’incontro, di sviluppo e di crescita della persona, la nostra offerta formativa vuole essere una concreta opportunità per formare saldamente ogni bambino sul piano cognitivo, culturale e sociale. LA NOSTRA SCUOLA: si impegna a creare un luogo accogliente idoneo a favorire relazioni positive che si concretizzino in comportamenti corretti, solidali e rispettosi. si impegna a rispettare e valorizzare le specificità individuali, sociali e culturali di ciascun alunno all’interno di un percorso di inclusione e integrazione. si impegna nel processo di costruzione di una positiva immagine di sé, nella prospettiva di formare cittadini del mondo consapevoli delle loro radici e tradizioni, aperti al confronto con le tante culture, proiettati al tempo che verrà. si impegna a delineare un percorso formativo unitario, in grado di integrare i saperi e di trasferirli nel quotidiano, ricomponendo i grandi oggetti della conoscenza e superando la frammentazione delle discipline. si impegna affinché i bambini acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari a selezionare in modo critico ed autonomo le informazioni, in modo tale che riescano ad affrontare la complessità della realtà e ad elaborare metodi che li orientino negli itinerari personali. si impegna a realizzare la collegialità, la condivisione di scelte, la circolarità dell’apprendimento e una sinergia di azioni tra scuola, famiglie e territorio, nel reciproco rispetto dei diversi ruoli e degli ambiti educativi. 5 VALORI ISPIRATORI Valori educativi Si esplicano in una visione dell’altro come soggetto che, nella sua fisionomia personale, costituita da esperienze, affetti, valori, bisogni, relazioni, cultura di provenienza, memoria e tradizione, assume centralità primaria in ogni atto della Scuola. Viene pertanto rigettata ogni forma di discriminazione e valorizzata la diversità di ciascuno. Valori pedagogici Si enucleano dal principio di sviluppo dell’autonomia della persona. Ispirano l’azione educativa e, nel rispetto delle differenti modalità di apprendimento, si pongono l’obiettivo di dare voce e dignità alla molteplicità dei linguaggi e alle plurime forme in cui si esprime “l’intelligenza delle cose”, affinché tutti gli alunni raggiungano gli strumenti necessari per orientarsi nella realtà in cui vivono, caratterizzata dal rapidissimo evolvere di ogni forma di conoscenza. Valori didattici I valori didattici si concretizzano nelle scelte che i docenti traducono in azioni didattiche intenzionali, orientate ad un percorso formativo degli alunni attivamente e direttamente coinvolti nella costruzione dei saperi fra essi collegati che consentano loro di acquisire gli strumenti necessari ad un apprendimento autonomo e continuativo. I valori individuati, già presenti nella tradizione educativa del Circolo, si sostanziano e si rafforzano attraverso l'autonomia amministrativa e progettuale dell’istituzione scolastica che persegue obiettivi di qualificazione della propria offerta formativa. 6 LA VALUTAZIONE Profili valutativi del rendimento scolastico L'azione del valutare è un atto di responsabilità e di conoscenza che precede e accompagna i percorsi curricolari, inoltre stimola al miglioramento continuo. Essa coinvolge consapevolmente insegnanti ed alunni ed ha la caratteristica della provvisorietà e della dinamicità. La valutazione è un elemento di tutela della qualità dell’Offerta Formativa del nostro Circolo. FONDAZIONI DEL VALUTARE SENSO DEL VALUTARE I docenti di questo Istituto valutano per: - valorizzare le conquiste e l’impegno; - rendere consapevoli delle proprie possibilità e delle proprie difficoltà; - riconoscere l’acquisizione delle conoscenze e il livello delle competenze; - verificare le procedure, i contenuti e gli strumenti adottati al fine di stimolare un atteggiamento di impegno e interesse. TEMPISTICA Si valuta secondo le seguenti cadenze: - quotidianamente, - a cadenza periodica (a discrezione del docente), - al termine di I° e II° quadrimestre. L’insegnante avrà cura di comunicare ai bambini i progressi e la necessità di consolidare alcuni apprendimenti in tempi ravvicinati alle prove. - - LE PROVE Durante l’anno scolastico 2013-2014 verranno somministrate agli alunni della scuola primaria: prove di valutazione interna riferite agli apprendimenti linguistici e matematici, previste per gli alunni di tutte le classi, concordate ed elaborate all’interno degli incontri di programmazione per classi parallele. prove INVALSI per gli alunni di 2^ e 5^, come previsto dalla normativa vigente, nel mese di maggio (giorni 6 e 7); si tratta di prove standardizzate a livello nazionale che hanno la finalità di verificare le conoscenze e abilità degli studenti in italiano e matematica ed al contempo di rilevare la qualità del sistema educativo di istruzione e formazione. 7 PROCEDURE VALUTATIVE L’attribuzione dei voti viene espressa in decimi e fa riferimento alla tabella comparativa specifica per ogni disciplina in cui ogni voto decimale corrisponde ad elementi chiari (vedi Profili valutativi del rendimento scolastico costruiti dal Gruppo Ricerca, condivisi e adottati dal Collegio dei Docenti). I docenti concordano sull’uso di valutazioni non al di sotto dei cinque decimi, in quanto la maturazione personale e le abilità cognitive in questa particolare fascia d’età sono ancora in fase evolutiva e non si riterrebbe formativa una valutazione ulteriormente negativa. Vengono pertanto utilizzati i voti che vanno dal cinque al dieci. Data la peculiarità dei primi anni della scuola primaria, la valutazione cinque decimi sarà riferita ai soli casi di particolare gravità. ASPETTI DELLA VALUTAZIONE La valutazione viene riferita a: acquisizione delle conoscenze; livello delle competenze; interiorizzazione delle conoscenze e elaborazione personale; applicazione e impegno; percorso processuale di insegnamento-apprendimento. N.B. Per quanto concerne il comportamento, i docenti convengono nel servirsi di una valutazione a partire preferibilmente dai sei decimi, poiché i comportamenti più negativi si riferiscono di solito a disadattamenti conclamati o a patologie riconosciute e queste situazioni costituiscono casi che andranno valutati singolarmente. DOCUMENTI La valutazione trova la sua sintesi nel documento quadrimestrale di valutazione che fissa annualmente le tappe dell’itinerario formativo dell’alunno. 8 PROFILI FORMATIVI E TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCUOLA DELL’INFANZIA Profilo formativo in uscita Il bambino/a al termine della Scuola dell’Infanzia sarà in grado di: essere consapevole del proprio corpo, della propria personalità e dello stare con gli altri; saper leggere, capire, interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio ed altrui, esprimersi e comunicare attraverso esso; comunicare con i differenti linguaggi espressivi e provare piacere nella fruizione del patrimonio artistico; conoscere il funzionamento della lingua ed utilizzarla in tutte le sue funzioni e forme necessarie per: esprimersi in modo personale, relazionare con gli altri, conoscere la realtà; esplorare la realtà ed organizzare le proprie esperienze attraverso l’ordine, la misura, lo spazio e il tempo. 9 SCUOLA DELL’INFANZIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze IL SE’ E L’ALTRO Il bambino - conosce se stesso con le proprie esigenze e i propri sentimenti; - impara a star bene e a sentirsi sicuro nell’affrontare nuove esperienze; - si confronta con punti di vista diversi e avverte la necessità di regole condivise per gestire i contrasti; - sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. IL CORPO e il MOVIMENTO Il bambino - è autonomo nella cura del corpo e nell’alimentazione; - si orienta e si muove con destrezza, anche in mezzo agli altri, in uno spazio conosciuto; - utilizza con proprietà gli schemi motori di base, anche in risposta a sollecitazioni precise. 10 IMMAGINI, SUONI, COLORI Il bambino - segue ed ascolta racconti narrati con codici diversi; - esplora i materiali e li utilizza con creatività nel gioco; - esplora le possibilità offerte dai linguaggi musicale, gestuale, pittorico-plastico e multimediale; - si impegna per terminare il proprio lavoro. I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino - sviluppa la padronanza della lingua italiana e amplia il lessico; - comunica pensieri e bisogni, pone domande, esprime emozioni attraverso il linguaggio verbale; - ascolta e racconta storie vere e inventate; - riflette sulla lingua, gioca con le parole, con le rime, con i suoni e i rumori; - mostra curiosità nei confronti della scrittura come forma di comunicazione. LA CONOSCENZA DEL MONDO Il bambino - raggruppa, ordina, confronta e misura secondo criteri diversi; - si orienta nello spazio conosciuto; - si orienta nel tempo della vita quotidiana, nel passato recente e nel futuro immediato; - osserva i fenomeni naturali, ha cura degli organismi viventi e prova interesse per gli strumenti tecnologici; - esplora con curiosità, pone domande e descrive le sue esperienze. 11 CARTA PEDAGOGICA CONDIVISA dalle scuole dell’infanzia del 1° Circolo Da alcuni anni le insegnanti dei plessi dell’infanzia progettano insieme un percorso didattico di Circolo su un tema di interesse comune. Questa modalità di lavoro sottolinea il carattere unitario del percorso formativo che le nostre scuole intendono promuovere, pur nel rispetto della specificità di ogni realtà scolastica (bambini, spazi, risorse ecc.) e delle competenze di ogni insegnante. Sono previste quindi periodiche occasioni di incontro, di scambio e quindi di crescita nella certezza che il giusto punto di partenza può essere solo la totale condivisione di quelle che si ritengono essere LE TRE COLONNE PEDAGOGICHE PORTANTI DI UN PROGETTO DIDATTICO: IDEA DI BAMBINO: le insegnanti credono fortemente che il bambino, al quale ogni giorno si relazionano, sia prima di ogni altra cosa un soggetto di diritti inalienabili, che sia un individuo unico ed irripetibile, con una storia personale e delle esperienze di vita che lo rendono quello che è, un bambino che va accolto e ascoltato, a cui “va dato tempo”; un soggetto operoso, curioso, competente, che va messo in condizione di essere protagonista attivo del suo processo di 12 crescita e di apprendimento. Un bambino che comunica sempre qualcosa di sé: con il linguaggio verbale, non verbale e a volte con il suo silenzio, un bambino che va considerato sempre nella sua globalità, nella sua interezza di mente, corpo, emozione e sentimenti. IDEA DI RELAZIONE: consapevoli del fatto che il concetto di relazione implichi un movimento di “andata e ritorno”, le insegnanti credono fortemente nel carattere di reciprocità della relazione; ovvero nel fatto che mettersi in relazione significhi anche mettersi in discussione e che nel momento in cui due soggetti (in questo caso l’adulto e il bambino) si relazionano, entrambi usciranno da questa esperienza “modificati”, in quanto ognuno avrà preso qualcosa dell’altro e dato all’altro qualcosa di sé. Nella scuola la relazione è al centro di tutte le esperienze in quanto comunità di individui (adulti e bambini), pertanto è doveroso dare il giusto rilievo anche al rapporto tra gli adulti, che rappresentano la comunità educante e sono investiti di un’enorme responsabilità. Dal loro modo di relazionarsi nasce il clima della scuola, l’aria che si respira, l’esempio che viene dato; ribadiamo pertanto gli atteggiamenti che riteniamo essere consoni ad un corretto modo di rapportarsi all’altro, sia esso il bambino o l’adulto: rispetto, ascolto, apertura, disponibilità a mettersi in discussione, mediazione, collaborazione, cura, empatia. IDEA DI SCUOLA: la famiglia e la scuola sono le principali agenzie educative per il bambino, è pertanto fondamentale per il bene del bambino stesso che tra queste ci sia, nel reciproco rispetto dei ruoli, un rapporto di collaborazione, di condivisione e di scambio. Una scuola quindi, quella in cui crediamo, aperta: alle famiglie e al territorio. La scuola è una comunità inserita in un determinato contesto territoriale e ne rappresenta una spaccato, ne è parte integrante. Da questo deriva l’importanza che questa assuma un atteggiamento di apertura per consentire al territorio di entrare a scuola attraverso i suoi rappresentanti: nonni, contadini, bottegai, esponenti di musei, biblioteche, ecc…e allo stesso modo alla scuola di uscire nel territorio per conoscere e farsi conoscere. Una scuola quindi che rappresenta la realtà territoriale e la cittadinanza, quindi anche una scuola dell’accoglienza e dell’integrazione: di soggetti diversi e di culture diverse, ma “vicine”. Aperta fuori ma anche aperta dentro, una scuola che apre le porte delle sue sezioni per attuare progetti di lavoro di intersezione: laboratori, atelier, sottoprogetti, ecc… La scuola in cui crediamo è anche una scuola che ha forti legami con i gradi scolastici che la precedono (l’asilo nido) e che la seguono (la scuola primaria), con i quali progetta percorsi di continuità educativa a livello curricolare e significative esperienze di raccordo. 13 SCUOLA PRIMARIA Profilo formativo in uscita Al termine della scuola primaria l’alunno sarà in grado di : SAPERE acquisire linguaggi scientifici, saperli utilizzare nelle diverse situazioni comunicative. SAPER PENSARE ricavare da più contesti le informazioni necessarie, trasferire e collegare competenze relative a più ambiti disciplinari. SAPER FARE produrre elaborati relativi alle diverse discipline, agire in campi espressivi, motori e tecnologici in base alle proprie facoltà, progettare e creare. SAPER ESSERE essere consapevoli di sé e delle proprie capacità, valorizzare se stessi e gli altri, mettere in atto comportamenti di autonomia e collaborazione nel rispetto delle regole. 14 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE al termine della classe terza ITALIANO • • • • Avvalersi della lettura quale risorsa. Sapersi porre in modo attivo nell’ascolto e negli scambi comunicativi. Saper comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, anche per iscritto, arricchendo il lessico. Avvalersi delle principali funzioni morfosintattiche della lingua. INGLESE • • • • Ascoltare, comprendere ed utilizzare espressioni note relative a se stessi, ai compagni, alla famiglia. Interagire in semplici situazioni comunicative reali. Comprendere brevi messaggi scritti, cogliendo espressioni già acquisite a livello orale. Scrivere parole e semplici frasi di uso quotidiano relative agli argomenti trattati. MUSICA • Capire che esiste un linguaggio musicale. ARTE E IMMAGINE • Saper utilizzare varie tecniche grafiche e pittoriche, manipolare materiali diversi a fini espressivi. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE • • • • Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport. Saper giocare rispettando le regole che il gioco implica. Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità. Creare situazioni gratificanti positive. STORIA • • • Organizzare nel tempo e nello spazio dati e informazioni. Ricavare informazioni e conoscenze da fonti di diverso tipo su aspetti del passato. Ricostruire le tappe fondamentali dell’evoluzione umana. 15 GEOGRAFIA Sapersi orientare nello spazio e sulle carte in base a punti di riferimento diversi. Rapportarsi all’ambiente con la consapevolezza che nel tempo il territorio si trasforma. • • MATEMATICA • • • Avvalersi del lessico specifico della disciplina e delle procedure di calcolo scritto e mentale per risolvere contesti problematici. Saper trasporre le forme geometriche presenti nello spazio sul piano bidimensionale; saperle riconoscere, denominare e descrivere. Leggere e rappresentare dati con diagrammi, schemi e tabelle. SCIENZE • • Classificare oggetti in base alle loro proprietà. Osservare e descrivere le caratteristiche di viventi e non viventi. TECNOLOGIA • Utilizzare in modo appropriato e finalizzato oggetti e strumenti. RELIGIONE • • • • • Scoprire che, per la religione cristiana, Dio è Creatore e Padre e che, fin dalle origini, ha voluto stabilire un’alleanza con Dio. Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai cristiani. Conoscere la struttura e la composizione della Bibbia. Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua. Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo, come insegnato da Gesù. 16 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE al termine della classe quinta ITALIANO • • • • • • Prestare attenzione in diverse situazioni comunicative, individuarne gli scopi e intervenire in modo pertinente. Comunicare in diversi contesti il proprio pensiero, argomentandolo significativamente. Leggere con modalità diverse testi di vario tipo cogliendone caratteristiche e funzioni. Produrre testi di diverso genere letterario, in modo chiaro, corretto e coerente. Cogliere le informazioni essenziali dall’esperienza diretta e da testi letterari. Riflettere sulle funzioni della lingua e riconoscere le principali strutture morfosintattiche. INGLESE • Ascoltare e comprendere espressioni utili in situazioni comunicative reali e identificare il tema generale del discorso. • • Descrivere persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando espressioni note. Riferire semplici informazioni afferenti alla sfera personale, integrando il significato di ciò che si dice anche con mimica e gesti. Interagire in modo comprensibile con un compagno o un adulto. • • Leggere e comprendere brevi e semplici testi accompagnati anche da supporti visivi. • Scrivere in forma comprensibile brevi messaggi per presentarsi e comunicare. • • Distinguere il significato di parole simili come suono. Osservare la struttura delle frasi e mettere in relazione costrutti e intenzioni comunicative. Riconoscere che cosa si è imparato e che cosa si deve imparare. • MUSICA • • • Eseguire da solo o in gruppo semplici brani vocali e strumentali. Riconoscere i parametri del suono. Distinguere i vari generi musicali. 17 ARTE E IMMAGINE • • • • Individuare e conoscere le molteplici funzioni che l’immagine svolge sia a livello informativo che a livello emotivo. Conoscere gli elementi caratterizzanti di produzioni artistiche provenienti da periodi e culture diverse Conoscere beni artistici e culturali del territorio e manifestare sensibilità e rispetto. Realizzare prodotti grafici e pittorici. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE • • • • • Saper gestire il proprio corpo nelle varie situazioni di gioco/sport. Saper giocare rispettando le regole che i giochi sportivi implicano, svolgendo un ruolo attivo. Sapersi esprimere con il corpo affinando le capacità coordinative generali e speciali. Rispettare e valorizzare la personalità dell’alunno e le proprie capacità. Creare situazioni gratificanti e positive. STORIA • • Collocare nel tempo gli eventi, individuando i possibili collegamenti tra fatti storici e caratteristiche geografiche di un territorio. Conoscere le principali caratteristiche delle civiltà del passato e saperne riferire oralmente. GEOGRAFIA • • • Comprendere il rapporto fra lo spazio vissuto e quello rappresentato. Utilizzare il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche. Stabilire relazioni tra più serie di fenomeni. MATEMATICA • • • • • • Operare con i numeri naturali, decimali e con le frazioni, valutando l’opportunità di ricorrere al calcolo mentale o scritto. Progettare percorsi per risolvere contesti problematici. Conoscere e utilizzare diversi sistemi di misura. Conoscere le proprietà delle figure geometriche piane e operare con esse varie trasformazioni. Rappresentare figure geometriche utilizzando gli strumenti per il disegno. Utilizzare grafici e tabelle per raccogliere, classificare, elaborare dati. SCIENZE • Osservare e descrivere fenomeni del mondo fisico e biologico attraverso un approccio e un linguaggio scientifico. 18 TECNOLOGIA • • Comprendere e mettere in atto le corrette procedure per risolvere vari tipi di problemi. Avvalersi di competenze tecnologiche e informatiche per dare risposta funzionale ed efficace ad un compito. RELIGIONE • • • • • Sapere che per la religione Cristiana Gesù è il Signore, che rivela all’uomo il volto del Padre e annuncia il Regno di Dio con parole e azioni. Conoscere l’origine e lo sviluppo del Cristianesimo e delle altre grandi Religioni, individuando gli aspetti più importanti del contesto storico, sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli e dal dialogo interreligioso. Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli Saper attingere informazioni sulla religione Cattolica anche dalla vita di santi e da Maria, la madre di Gesù. Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita. N.B. Nella sezione “ALLEGATO 1” è riportato l’impianto curricolare (con gli obiettivi e le azioni disciplinari), oggetto annuale di revisione, in quanto la scuola è un’entità dinamica soggetta a continui cambiamenti. 19 REGOLAMENTO DI DISCIPLINA Scuola primaria Coerentemente con la finalità educativa della scuola, che ha il compito non solo di far acquisire competenze, ma anche di trasmettere valori e formare cittadini responsabili, si ritiene fondamentale che il contesto scolastico sia regolato da norme di comportamento chiare e condivise, fondate sul principio del rispetto delle persone e dei beni comuni. E’ stato pertanto elaborato un regolamento di disciplina con l’intento non tanto di elencare divieti quanto di realizzare un ambiente educativo in cui le attività didattiche possano essere realizzate in tranquillità ed in sicurezza, tenendo presente che ogni provvedimento mira al mantenimento ed eventuale ripristino di comportamenti adeguati, allo scopo di garantire una serena convivenza all’interno della comunità scolastica. Il presente regolamento è ispirato alle finalità educative proprie della nostra scuola e orientato al rispetto per le persone, al rafforzamento del senso di responsabilità, ai valori della legalità, della collaborazione, al recupero. Art. 1 – Principi e finalita 1. Il presente Regolamento, in ottemperanza al Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, individua i comportamenti che denotano mancanze disciplinari e stabilisce le relative sanzioni. E' coerente con il Piano dell'Offerta Formativa adottato dal Circolo. 2. I provvedimenti disciplinari hanno finalita educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilita ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della scuola. 3. La responsabilita disciplinare e personale, pertanto gli alunni saranno sentiti prima di essere sottoposti a sanzione disciplinare. L’infrazione disciplinare connessa al comportamento non influisce sulla valutazione del profitto. 20 4. La libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalita in nessun caso puo essere sanzionata, ne direttamente ne indirettamente. 5. Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello scolaro e, in ragione della sua giovane eta, tendono a favorire la riflessione e la costruzione del senso del limite, della responsabilita, dell’adesione alle regole di convivenza. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalle lezioni sono adottati dal Consiglio di Interclasse, alla presenza delle diverse componenti; quelli che comportano l’allontanamento oltre i 15 giorni e l’esclusione dalla valutazione e dallo scrutinio finale, sono adottati dal Consiglio di Circolo. Art. 2 – Disposizioni disciplinari 1. Si considerano come violazioni lievi: a) presentarsi alle lezioni in ritardo; b) disturbare ripetutamente lo svolgimento delle lezioni impedendo ai compagni di seguire con attenzione; c) non portare a termine il lavoro a causa di scarso impegno o disattenzione d) non fare i compiti assegnati per casa e) provocare verbalmente i compagni 2. Si considerano come mancanze gravi: a) utilizzare il telefono cellulare durante l’orario scolastico; b) sporcare, danneggiare le proprie cose, quelle altrui, quelle della scuola; non rispettare il cibo durante la ricreazione o la mensa; c) non osservare le prescrizioni degli insegnanti; d) mancare di rispetto con atteggiamenti e/o parole al Dirigente Scolastico, ai Docenti, al personale non docente, ai compagni; e) assumere un comportamento di arroganza e insubordinazione con gli adulti; f) assumere comportamenti verbalmente e fisicamente aggressivi verso i compagni g) assumere un comportamento pericoloso per l’incolumita altrui (es. lanciare oggetti) h) reiterare un comportamento scorretto. 3. Si configurano come mancanze gravissime: a) sottrarre beni o materiali a danno dei compagni, del personale scolastico, dell’istituzione scolastica; b) compiere atti di vandalismo sulle cose altrui e della scuola; c) insultare e umiliare i compagni; costituisce aggravante il fatto che il comportamento 21 sia diretto a persone diversamente abili o se le offese si configurano come razziste; d) sottrarre deliberatamente cose ai compagni, agli operatori, alla scuola senza restituirle; e) compiere ripetutamente atti di violenza fisica sui compagni; f) provocare lesioni ai compagni e al personale; g) non osservare le disposizioni interne relative alla salvaguardia della propria e dell’altrui sicurezza (correre a velocita eccessiva all’interno dell’Istituto, manomettere gli estintori e attivare gli allarmi, etc.); h) compiere atti che mettono in pericolo l’incolumita delle persone; i) raccogliere e diffondere testi, immagini, filmati, audio e videoregistrazioni allo scopo di danneggiare altre persone; l) uscire dall’aula senza chiedere il permesso e dirigersi al di fuori del luogo autorizzato; m) reiterare un comportamento gia sanzionato. Art. 3 - Violazioni e sanzioni 1. Le mancanze previste nell’art. 2.1 sono sanzionate dal docente che le rileva con il rimprovero/ammonizione orale e/o scritto. Il contenuto del rimprovero scritto viene riportato nel registro di classe e ne vengono informate le famiglie tramite comunicazione sul diario o sul quaderno. Tale comunicazione deve essere controfirmata da un genitore. Dopo la terza ammonizione, lo scolaro che continua a tenere un comportamento scorretto, puo essere richiamato dal Dirigente Scolastico insieme ai genitori e quindi punito con i provvedimenti di cui agli articoli successivi. 2. Le mancanze gravi di cui all’art. 2.2 vengono sanzionate con ammonizione scritta da parte dei docenti della classe, riportate nel registro di classe e comunicate con richiamo scritto del Dirigente alla famiglia che controfirma per presa visione. La mancanza di cui alla lettera a) dell’art. 2.2 comporta anche la consegna del telefono cellulare all’insegnante o al Dirigente che lo conservera fino al ritiro dello stesso da parte di uno dei genitori dello/a scolaro/a. 3. Le sanzioni dell’ammonizione orale e scritta di cui ai precedenti punti 1. e 2. possono essere sostituite o accompagnate in modo accessorio da provvedimenti educativi miranti al rimedio del danno, alla riflessione e al ravvedimento. Si potra provvedere alla sospensione da uscite didattiche e viaggi d’istruzione. Nel caso in cui il comportamento sia tale da compromettere l’incolumita del bambino stesso, dei compagni o del personale educativo, si provvedera immediatamente a chiamare i genitori che ritireranno il proprio figlio per il suo benessere. L’efficacia dei provvedimenti sanzionatori di cui all’art. 2.1 e 2.2, e condizionata dalla immediatezza e tempestivita della reazione: queste sanzioni, tenuto conto 22 della finalita educativa e dell’eta degli allievi, per essere da loro comprese e concorrere alla modifica dei comportamenti, saranno il piu possibile immediate e “vicine” ai comportamenti irregolari, in modo tale da far percepire all’alunno il rapporto causa-effetto (comportamento irregolare - sanzione). 4. Nel caso di reiterazione delle mancanze gravi dell’art. 2.2. e le mancanze gravissime previste dall’art. 2.3, il Dirigente Scolastico comunichera alla famiglia, per iscritto, che la reiterazione delle condotte gia contestate e sanzionate da parte dei docenti, potra prevedere sanzioni piu gravi, come la sospensione da uscite didattiche e viaggi d’istruzione, fino all’allontanamento dalle lezioni (ma con obbligo di frequenza) fino a 15 giorni. Art. 4 – Comunicazione di avvio del procedimento; contestazione di addebito e audizione in contradditorio Per le sanzioni che comportano l’allontanamento dalle lezioni e che devono essere comminate dal Consiglio di Interclasse, va data comunicazione dell’avvio del procedimento alla famiglia dello scolaro, da parte del Dirigente Scolastico, anche attraverso vie brevi (posta elettronica certificata, raccomandata a mano, fax, fonogramma). Nella comunicazione vengono contestati gli addebiti, vengono fissati la data dell’audizione in contraddittorio e il termine di chiusura del procedimento. Gli addebiti contestati debbono fondare su circostanze precise documentali, testimoniali o fattuali. Lo scolaro ha diritto di essere ascoltato dal Dirigente Scolastico, e dai docenti di classe, congiuntamente alla presenza dei rispettivi genitori. Dell’audizione viene redatto verbale a cura di persona incaricata dal Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico, nel tempo intercorrente tra la comunicazione del procedimento e l’audizione, potra comunicare con i genitori al fine di tentare una concertazione con essi degli atteggiamenti comunicativi e comportamentali da tenere verso lo scolaro. Cio allo scopo di ricercare la coerenza educativa ottimale tra scuola e famiglia. Nel caso in cui nell’evento rilevante ai fini disciplinari siano stati coinvolti altri allievi in qualita di parti lese, essi e le loro famiglie devono essere avvisati dell’apertura del procedimento come controinteressati. A seguito dell’audizione, potra seguire, con decisione assunta a maggioranza: a. l’archiviazione del procedimento, qualora non si ravvisino elementi certi di rilevanza disciplinare; il dirigente scolastico ne dara comunicazione scritta a tutti gli interessati. 23 b. la rimissione degli atti al Consiglio di Interclasse per il pronunciamento sul provvedimento disciplinare da assumere. Art. 5 - Assunzione del provvedimento disciplinare a cura del Consiglio di Interclasse Il Consiglio di Interclasse viene convocato entro il termine minimo di cinque giorni dall’audizione in contraddittorio. In seduta, viene acquisito il verbale di audizione. Nella deliberazione della sanzione, deve essere specificata in modo dettagliato la motivazione che ha portato al provvedimento. La comunicazione del provvedimento disciplinare assunto viene data alla famiglia dell’alunno interessato dal Dirigente Scolastico, in forma scritta. La comunicazione deve riportare gli estremi della deliberazione, l’entita della sanzione e le eventuali sanzioni accessorie, la motivazione, la decorrenza e la durata della sanzione, i termini e l’organo presso cui adire eventuali impugnazioni. Il provvedimento disciplinare e immediatamente esecutivo. Art. 6 I danni arrecati al patrimonio vanno sempre risarciti da parte dei responsabili, secondo a normativa vigente. Art. 7 La sanzione dell’allontanamento dalle lezioni sara sempre assunta “con obbligo di frequenza”. Nel periodo in cui il minore e allontanato dalle lezioni, sara vigilato da insegnanti della scuola o collocato in altre classi della scuola e impegnato in attivita legate ai provvedimenti accessori. Art. 8 Gli effetti dei provvedimenti disciplinari sono limitati all’anno scolastico di riferimento. Tuttavia, nel caso in cui le mancanze passibili di allontanamento dalle lezioni siano state compiute alla fine delle lezioni o durante la sospensione estiva, e possibile fissare la decorrenza e il termine della sanzione nei primi giorni dell’anno scolastico successivo. In caso di trasferimento ad altro istituto anche in corso d’anno o di passaggio ad altro grado di scuola, la sanzione viene comunicata al nuovo istituto che potra disporne l’assolvimento. Art. 9 Nel caso in cui si iscrivesse alla scuola un alunno proveniente da altro istituto e quest’ultimo comunicasse una sanzione pendente, il Dirigente Scolastico ne dara esecuzione nei termini fissati dall’Istituto di provenienza. Art. 10 - Impugnazioni Contro i provvedimenti assunti dal Consiglio di Interclasse, e ammesso reclamo scritto entro 15 gg. dalla comunicazione del provvedimento al Dirigente Scolastico, in qualita di Presidente. 24 Il Dirigente Scolastico convoca il Consiglio di Interclasse che ha emesso il provvedimento che si pronuncia in merito al reclamo. Il Dirigente Scolastico entro 30 giorni dal ricevimento del reclamo, comunica all’interessato le conclusioni assunte dal Consiglio. Art. 11 – Pubblicita Il presente regolamento sara affisso all’Albo della scuola in via permanente. (Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 20 / 06/ 2013. Approvato dal Consiglio di Circolo nella seduta del 24/10/2013) PROVVEDIMENTI EDUCATIVI MIRANTI ALLA RIFLESSIONE, AL RAVVEDIMENTO E AL RIMEDIO DEL DANNO MANCANZA Disturba in classe sé, i compagni, il lavoro (va in giro, parla, urla, canta) Non porta a termine il lavoro Non rispetta le cose altrui Provoca i compagni Sporca o danneggia le proprie cose, suppellettili, arredi e cose altrui Non fa i compiti a casa Insulta, umilia i compagni Non osserva le prescrizioni degli insegnanti Assume talvolta comportamenti aggressivi verso i compagni PROVVEDIMENTO Circle time Assegnazione del lavoro non fatto per casa Circle time sostituire l’oggetto altrui danneggiato Circle time espletare servizi di responsabilità Circle time Sostituire gli oggetti danneggiati Pulire dove sporcato, riordinare dove messo a soqquadro Comunicazione alla famiglia Assegnare il lavoro non fatto durante i momenti di riposo a scuola Gioco di ruolo Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Prestare aiuto ad altri compagni Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche all’insegnante Punizione riflessiva: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. Circle time Scambio di ruolo Comunicazione alla famiglia Chi lo impartisce Insegnante che rileva la mancanza “ “ “ “ “ “ “ “ 25 Assume un atteggiamento arrogante e di insubordinazione con gli adulti Picchia i compagni con frequenza Assume atteggiamenti di prepotenza, arroganza, vessazione verso i compagni Danneggia e/o distrugge cose della scuola e del giardino Sottrae cose ai compagni e non le restituisce. Scuse pubbliche Attività di contenimento Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche all’insegnante Punizione riflessiva: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. Circle time Gioco di ruolo Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Prestare aiuto ad altri compagni Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Sostituire le cose danneggiate Punizione riflessiva: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Sostituire le cose danneggiate Punizioni riflessive: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. Ammonizione orale Comunicazione alla famiglia Scuse pubbliche Sostituire le cose danneggiate Punizioni riflessive: lettura, commento o produzione di testi pertinenti. “ “ “ “ “ 26 PARTE SECONDA 27 ORGANICO E FUNZIONI Dirigente scolastico reggente: Maria Teresa Mariotti Vicario: Ins. Dardanello Roberta Collaboratore: Ins. Calicchia Simona REFERENTE scuola Infanzia: Ins. Portaluri Valeria Responsabili di plesso • • • • • • • Sc. infanzia sc. infanzia sc. infanzia sc. Infanzia: sc. primaria sc. primaria sc. primaria “Margherita” “Drago” “Flora” “G. Incantato” “M. Pascucci” “ M. della Pasqua”: “L. Ricci” ins. Romano Maria ins. Mancin Fiorella ins. Parma Isabella ins. Berti Luigina ins. Righetti Maria Grazia ins. Amati Iride ins. Ginghiini Santina Funzioni strumentali Area 1 : ■ Monitoraggio e controllo P.O.F. Docenti referenti : Branducci Barbara e Guiducci Elisa Area 2: ■ Sostegno ai docenti – gestione nuove tecnologie Docenti referenti: Battistelli Luca – Protti Marika – De Crescenzo Maurizio ■Sostegno ai docenti – formazione e aggiornamento Docente referente: Vendemini Cristina Area 3: ■ Integrazione alunni stranieri Docente referente: Scordari Maria Abbondanza ■ Integrazione alunni Handicap Docente referente: Garattoni Mirna Commissioni di lavoro : gruppo progetto, gruppo ricerca (AREA 1), glh, commissione disagio (AREA 3), commissione formazione classi prime, comitato di valutazione. Referenti: ambiente (Ins. Melucci), d.s.a. (Ins. Melucci), ed. stradale (Ins. Dardanello), sport (Ins. Dardanello), respons. R.L.S.(Ins. Calicchia), tirocinio UNIBO (Ins. Branducci) Collegio docenti 28 UNO SGUARDO AI NUMERI… Il 1° Circolo Didattico di Santarcangelo è frequentato da 1200 alunni. E’ composto da: 3 plessi di scuola primaria: Maria Pascucci Luigi Ricci Marino della Pasqua 4 plessi di scuola dell’infanzia: Drago Flora Giardino Incantato Margherita Nelle nostre scuole operano: • • 31 docenti di scuola dell’infanzia 66 di scuola primaria di cui: 10 docenti di sostegno, 3 docenti specialisti di Lingua Inglese 5 docenti di Religione Cattolica. 29 LE NOSTRE SCUOLE DIREZIONE SCOLASTICA e uffici amministrativi Via D. Felici, 45 Tel. 0541- 626186 SCUOLA Dell’INFANZIA " FLORA" Via Europa, 259 Tel. 0541-326025 " DRAGO" Via D. Felici, 45 Tel. 0541-624706 "GIARDINO INCANTATO" Via San Vito, 1729 Tel. 0541- 622010 SCUOLA PRIMARIA "M. PASCUCCI" P.zza Ganganelli, 26 Tel. 0541-621476 " L. RICCI" Via San Vito, 1729 Tel. 0541- 622054 "M. DELLA PASQUA" Via San Bartolo, 132 Tel. 0541- 626102 "MARGHERITA" Via Togliatti, 30 Tel. 0541- 625172 30 La Direzione e la Segreteria hanno sede in via D. Felici, 45 (sopra la scuola dell’infanzia “DRAGO”). Il Dirigente Scolastico reggente, Maria Teresa Mariotti, è presente nei giorni: • Lunedì mattina, • martedì pomeriggio, • giovedì mattina. Il Dirigente riceve su appuntamento (contattare la segreteria didattica). Gli uffici sono a disposizione dell’utenza per fornire informazioni sul funzionamento della scuola e per rilasciare attestati e certificati. L’orario di apertura degli uffici al pubblico è il seguente: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.00 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.00 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.00 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.00 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.00 alle ore 13.20 dalle ore 7.45 alle ore 8.30 dalle ore 12.00 alle ore 13.20 dalle ore 14.30 alle ore 16.30 PERSONALE ADETTO ALLE FUNZIONI DEI SERVIZI SEGRETERIA Ricci Patrizia Ricci Roberta Leggio Concetta Amati Iride Molari Marina Lucchi Marina Paglierani Claudio Berti Loredana Dirigente Servizi Generali Amministrativi Area personale sc. primaria Area amministrativa contabile- Funzione vicaria D.S.G.A. Area alunni Area personale sc. Infanzia e ATA Area protocollo - Supporto area personale Area alunni Area servizi generali- supporto area alunni 31 PLESSI E TEMPI SCUOLA INFANZIA La scuola “ Drago” è dotata di: - un ampio giardino, - una lavanderia, - 3 sezioni organizzate in angoli, - una biblioteca di plesso attrezzata - una cucina, - due bagni adulti. L’edificio che ospita il plesso “Flora” offre ambienti spaziosi e illuminati da ampie vetrate. E’ dotato di: - un grande giardino con giochi da esterno - 4 sezioni organizzate in angoli, - bagni per bambini, - un ufficio, - un salone, - un bagno adulti - una cucina, - un bagno per disabili. Orario 8.00-16.00 da lunedì a venerdì L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo per reali motivi lavorativi 32 La scuola è situata al centro della frazione di San Vito ed è dotata di: - un ampio giardino in comune con la scuola primaria, arredato con numerosi giochi da esterno, - due sezioni organizzate in angoli legati ai centri di interesse, - un ampio salone, - una lavanderia, - una cucina, - un bagno per adulti, - un bagno per disabili, - un’aula insegnanti (utilizzata per laboratori). La struttura dell'edificio scolastico ha la forma di un fiore ( da cui il nome della scuola). Nella scuola sono presenti: - 4 sezioni attrezzate con vari angoli gioco, - un ripostiglio ad uso pers. ATA - ingresso adibito a guardaroba; - un ufficio; - una biblioteca con prestito a casa; - due bagni per adulti, di cui uno attrezzato per disabili - cucina con attigua lavanderia; - un ampio giardino con attrezzature- gioco. orario 8.00-16.00 da lunedì a venerdì L’ingresso anticipato (ore 7,45) E’ concesso solo per reali motivi lavorativi 33 PLESSI E TEMPI SCUOLA PRIMARIA La scuola Maria Pascucci si trova in centro, sulla piazza Ganganelli. E’ dotata di: - 24 aule, - 3 aule- mensa - un’aula multimediale, - un’aula docenti - un’aula magna, - un’aula pre - post scuola, - giardino - palestra - biblioteca alunni. 8.00-12.30 da lunedì a sabato 8.00-13.00+ un giorno 8.00-16.00 8.00-16.00 da lunedì a venerdì 34 La scuola dista 1Km dal centro di Santarcangelo. E’ situata in una piacevole palazzina ad un piano nella frazione di San Bartolo. E’ dotata di: - 5 aule, - ampio ingresso, - biblioteca con due postazioni informatiche, - giardino. 8.30-13.00 da lunedi’ a sabato La scuola dista 3 Km da Santarcangelo. E’ situata al centro della frazione di San Vito, in uno stabile su due piani E’ dotata di: - 9 aule, - un bagno per disabili - un’aula“dei sensi” polifunzionale, - una palestra - giardino - un laboratorio informatico. 8.30-13.00 da lunedi’ a sabato 8.00-13.00 + un giorno 8.00-16.00 35 GLI ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA “Le dimensioni della collegialità e della circolarità critica delle esperienze attivano e promuovono professionalità e competenze altrimenti sommerse o disperse” Collegio docenti E’ composto da tutti gli insegnanti che operano nella scuola ed è presieduto dal Dirigente Scolastico che sceglie al suo interno due collaboratori. Si riunisce più volte all’anno su convocazione del Dirigente Scolastico. Elabora il Piano dell’Offerta Formativa. Nomina i componenti delle commissioni, le funzioni strumentali, i referenti di plesso. Propone i viaggi di istruzione e le uscite didattiche. Individua le risorse esterne ed interne del Circolo. Decide i criteri di ripartizione dei fondi d’Istituto. Delibera i criteri di assegnazione dei fondi dell’Autonomia. Delibera i criteri di utilizzo delle ore di compresenza. Delibera la ripartizione delle ore di impegno extracurricolare dei docenti. Valuta il piano dell’Offerta Formativa e le attività didattiche. Valuta l’operato delle Funzioni Strumentali. Decide e approva i progetti e le sperimentazioni. Consiglio di interclasse-intersezione E’ composto dagli insegnanti di classe e dai genitori eletti come rappresentanti di classe o di sezione. Ha il compito di: individuare percorsi didattici adeguati, fare proposte inerenti le strategie formative, i viaggi d’istruzione, le uscite; valutare l’andamento didattico, esprimere pareri sull’adozione dei libri di testo, affrontare e cercare soluzioni alle problematiche interne della classe o sezione. Viene di norma convocato bimestralmente. 36 Consiglio di Circolo E’ l’organo di gestione del Circolo e resta in carica 3 anni. E’ composto dai rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale ATA, eletti da tutte le componenti interessate; il Dirigente Scolastico ne fa parte di diritto. Di norma il Presidente è un genitore. Nel suo seno elegge una Giunta Esecutiva che cura la preparazione dei lavori del Consiglio stesso e ne coordina l’attività, la programmazione e le proposte dei vari Organi Collegiali e predispone il Bilancio preventivo e il Conto Consuntivo che viene presentato dal Responsabile Amministrativo. Il Consiglio di Circolo può indire assemblee aperte a tutti i genitori della scuola. Definisce gli orari delle lezioni adattandole alle particolare esigenze ambientali delle singole Scuole. Formula i criteri per la formazione delle classi e delle sezioni. Approva l’acquisto dei materiali e dei sussidi didattici. Approva i viaggi di istruzione e le uscite didattiche. Approva i Bilanci. Concede in uso ad Associazioni Culturali, Sportive, Ricreative i locali scolastici e la palestra per attività che vadano a vantaggio della cittadinanza. Assemblea dei genitori E’ composta da tutti i genitori degli alunni che frequentano la classe o sezione con la presenza degli insegnanti di classe/ sezione. Elegge entro il mese di ottobre i suoi rappresentanti che faranno parte del consiglio di classe o sezione. Fa proposte inerenti ai bisogni e alle problematiche della classe, collabora nel rispetto dei reciproci ruoli (insegnanti e genitori hanno ruoli diversi e non sovrapponibili) al raggiungimento degli obiettivi della Scuola e alla progressiva responsabilizzazione del bambino. Utilizza in modo proficuo i tempi e le modalità degli incontri. E’ informata della programmazione curricolare ed extracurricolare e dei traguardi formativi. Viene messa al corrente sulla valutazione dei traguardi curricolari e formativi e sugli argomenti oggetto di disanima nel consiglio di classe. Viene convocata dagli insegnanti all’inizio dell’anno scolastico e tutte le volte, nel corso dell’anno, che se ne ravvede la necessità. Può essere convocata anche dai rappresentanti di classe e dal Dirigente Scolastico. 37 PARTE TERZA 38 CONTINUITA’ VERTICALE e AZIONI DI RACCORDO “ L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuativo” Indicazioni Nazionali 4 settembre 2012 Al fine di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e condiviso, il nostro Circolo, annualmente, prevede incontri tra: docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Gli incontri hanno come obiettivi: - prevenire le difficoltà di passaggio da un ordine all’altro di scuola - creare aspettative positive verso il nuovo ambiente scolastico - condividere progetti ed iniziative comuni - condividere strategie metodologiche e didattiche - organizzare azioni di raccordo. Tutte le azioni intraprese dalla Scuola sono coordinate dalle docenti Branducci e Guiducci, individuate dal Collegio dei Docenti, a cui è stata assegnata la Funzione Strumentali relativa all’AREA 1 – P.O.F. In particolare per l’anno scolastico 2013-2014 si intende consolidare strategie precedentemente sperimentate: 39 INFANZIA- PRIMARIA CONTINUITA’ VERTICALE PRIMARIA- SECONDARIA 1° GRADO CONTINUITA’ VERTICALE - Incontro tra i docenti dei due ordini - Confronto, per gruppi di discipline scolastici per individuare il contenuto (lettere- matematica- lingua straniera), delle azioni di raccordo e per sui contenuti, gli obiettivi educativo- organizzare il calendario di attuazione. didattici e le metodologie adottate - Ricerca elementi di continuità tra i all’interno dei due ordini scolastici. campi di esperienza della scuola - Condivisione di esperienze destinate dell’infanzia e le aree disciplinari della ad avvicinare gli stili formativi e a creare scuola primaria. un linguaggio professionale comune. - programmazione del momento di accoglienza per rendere sereno il primo ingresso nella nuova realtà scolastica. AZIONI DI RACCORDO AZIONI DI RACCORDO - Presentazione da parte dei docenti - Presentazione da parte dei docenti della scuola primaria degli alunni e della scuola primaria degli alunni e scambio di informazioni sul livello di scambio di informazioni sugli aspetti maturazione raggiunto dai bambini. socio relazionali e sulle competenze - Visita degli alunni della scuola disciplinari degli stessi. dell’infanzia alla scuola primaria. - Visita degli alunni della scuola primaria - Realizzazione da parte degli alunni alla scuola secondaria di primo grado. della scuola dell’infanzia di un oggetto - Partecipazione da parte degli alunni che verrà utilizzato nei primi giorni della delle classi quinte a una lezione-tipo scuola primaria. L’attività viene svolta all’interno delle aule della classi prime di all’interno delle classi prime in modo da scuola secondaria di primo grado. far sperimentare ai più piccoli il nuovo - Organizzazione di open – day. contesto scolastico. - Organizzazione di open- day. 40 UNA CULTURA CHE VALORIZZA TUTTE LE ABILITA’ PERCORSI INDIVIDUALIZZATI O PERSONALIZZATI IN RISPOSTA AI BISOGNI DEGLI STUDENTI IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ CERTIFICATA “ L’inclusione è un diritto fondamentale ed è in relazione con il concetto di “appartenenza”. Le persone con o senza disabilità possono interagire alla pari. Un’educazione inclusiva permette alla scuola di riempirsi di qualità: ciascuno è benvenuto e tutti riescono a comprendere che le diversità sono un arricchimento…” Andrea Canevaro L’obiettivo centrale del nostro progetto di inclusione è finalizzato: alla condivisione di tempi, di spazi, di gruppi di pari; alla condivisione dei contenuti disciplinari intesi come strumenti di integrazione e non solo come informazioni da comprendere e da ricordare; alla condivisione di esperienze e progetti socializzanti e di arricchimento per tutti; alla individualizzazione o personalizzazione dei percorsi di studio; alla valorizzazione delle abilità e dei punti di forza degli alunni a noi affidati. L’azione didattica ed educativa si realizza, in modo continuativo, in un clima di condivisione tra tutti i docenti della classe (curricolari e di sostegno), degli aspetti progettuali, delle responsabilità e degli interventi congiunti, secondo i criteri del “sostegno diffuso”. Il piano dell’offerta formativa, la programmazione di classe, il piano educativo individualizzato e il progetto di vita non sono pezzi distinti, ma parti di un’unica costruzione, di un unico progetto di inclusione che non esclude nessuno e che rivolge lo sguardo al futuro. N.B. Nel sito del nostro Circolo sono riportate le tappe che caratterizzano il percorso di certificazione. 41 IL PERSONALE SCOLASTICO PER L’INTEGRAZIONE Le diverse professionalità che sono presenti nella scuola e collaborano per garantire agli alunni diversamente abili l’integrazione migliore possibile sono: IL DIRIGENTE SCOLASTICO Facilita l’integrazione garantendo un’efficiente organizzazione delle risorse presenti all’interno della scuola. Inoltre: - mantiene i contatti con le insegnanti dei plessi scolastici, ponendo particolare attenzione al processo e al livello di integrazione dell’alunno - facilita le attività di sostegno e cura l’organizzazione delle risorse presenti nella scuola - redige atti amministrativi - garantisce la riservatezza degli atti. DOCENTE REFERENTE AREA HANDICAP E DISAGIO Il Dirigente scolastico, su delibera del Collegio Docenti, nomina un insegnate referente rispetto al’area Handicap e Disagio, quale funzione strumentale al POF per la gestione dei processi di integrazione degli alunni in situazione di handicap e per il coordinamento degli operatori del sostegno (docenti, educatori…) Il docente referente svolge le seguenti mansioni: - cura gli adempimenti formali, secondo le indicazioni della norma, e, in particolare coordina i calendari degli incontri fra operatori scolastici, operatori sanitari, famiglie - partecipa con il Dirigente scolastico ai tavoli tecnici - organizza e gestisce le problematiche relative all’handicap a livello di Istituto - presiede il G.L.H.I (se delegato dal Dirigente scolastico), il G.L.H.O, la Commissione Handicap e Disagio e stende i verbali degli incontri - Mantiene i contatti e avanza proposte al C.E.T. (Centro Educativo Territoriale) che si occupa della formazione dei docenti - Diffonde e promuove iniziative di formazione, opportunità educative e pratiche didattiche proposte dalle agenzie culturali del territorio - Coordina i progetti di integrazione, gli interventi di supporto, l’acquisto di materiali e sussidi a favore degli alunni diversamente abili, sulla base delle risorse economiche disponibili - Informa ed aggiorna il Dirigente scolastico e il collegio: o sull’andamento generale, o sui progetti di informazione e aggiornamento sui temi del disagio e dell’handicap e delle difficoltà di apprendimento, e o sui progetti di integrazione. 42 L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO All’insegnante di sostegno compete una particolare attenzione all’integrazione dell’alunno con disabilità nelle attività di classe, assicurando le necessarie mediazioni progettuali, didattiche, relazionali, organizzative. L’insegnante di sostegno: - controlla la documentazione in entrata e predispone quella in uscita osserva attentamente l’alunno e annota elementi rilevanti e importanti costantemente si confronta con i docenti della classe redige il P.E.I e compila il P.D.F in collaborazione con gli insegnanti di classe propone e progetta con i docenti curricolari e gli esperti progetti di integrazione stabilisce un rapporto “privilegiato” con l’alunno e la sua famiglia collabora nell’assistenza aiuta e sostiene sia l’alunno, sia il gruppo classe in cui è inserito facilita l’apprendimento attraverso metodologie mirate predispone strumenti “facilitatori” attua il monitoraggio di progetti DOCENTI CURRICOLARI Rappresentano le figure fondamentali per realizzare l’integrazione scolastica, poiché il bambino con disabilità è prima di tutto un alunno della classe! I docenti curricolari: - accolgono l’alunno nel gruppo favorendo l’integrazione - articolano i percorsi curricolari, utilizzando metodologie il più possibile fruibili da tutti gli alunni - collaborano nella gestione delle dinamiche relazionali - redigono il il P.E.I e il P.D.F in collaborazione con i docenti di sostegno - praticano, con i colleghi, il sostegno diffuso - partecipano ai G.L.H.O. GLI EDUCATORI COMUNALI L’educatore comunale è un operatore, destinato dall’Amministrazione Locale tramite cooperative; egli coopera con i docenti di classe e di sostegno per favorire l’integrazione, l’acquisizione di competenze, le dinamiche relazionali, la conquista di autonomie in base al progetto predisposto. L’assegnazione del monte ore settimanale degli educatori comunali è effettuata dal Dirigente Scolastico, sentito il parere della Commissione Handicap e Disagio, sulla base delle risorse assegnate dal Comune di appartenenza. L’assegnazione di tale personale tiene conto delle competenze, delle disponibilità e dell’eventuale continuità del progetto educativo. COLLABORATORI SCOLASTICI Il collaboratore scolastico assume compiti di responsabilità, secondo la normativa vigente (C.C.N.L.16 maggio 2003, art.47) in relazione all’assistenza di base, intesa come: - ausilio materiale durante gli spostamenti nei locali della scuola - ausilio materiale per le attività di cura alla persona, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale. 43 GRUPPI DI LAVORO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA GRU PPO di LAVORO per l’HANDICAP di ISTITUZIONE SCOLASTICA (G.L.H.I. L.104/92) Il G.L.H.I. è costituito dal Dirigente Scolastico ed approvato dal Collegio dei Docenti entro il mese di novembre. E’ composto da: Dirigente Scolastico Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio Rappresentanti curricolari e di sostegno Rappresentanti genitori di alunni disabili e non Operatore dei servizi ASL Il G.L.H.I. si riunisce di norma due volte nell’arco dell’anno scolastico, in seduta plenaria: nella seduta iniziale osserva la situazione dell’anno scolastico ( numero alunni diversamente abili, presenza docenti sostegno ed educatori comunali, necessità didattiche ed assistenziali, progetti di integrazione, sussidi …) nella seduta finale verifica la realizzazione di quanto progettato e avanza eventuali ipotesi per il successivo anno scolastico. GRUPPO di LAVORO OPERATIVO di SINGOLO ALUNNO (G.L.H.O.) Il G.L.H.O. rappresenta l’unità interprofessionale che opera in modo collegiale per definire ed aggiornare il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato. E’ composto da: Dirigente Scolastico Figura strumentale- Referente area Handicap e disagio Insegnante di sostegno Insegnanti curricolari Altre figure ritenute significative per l’integrazione scolastica (educatori…) Genitori dell’alunno Specialisti dei servizi ASL referenti per l’alunno Il G.L.H.O. si riunisce, di norma, due volte per ogni anno scolastico (prima seduta: entro dicembre- seconda seduta entro fine maggio)in seduta plenaria. Il gruppo di lavoro confronta esperienze, integra conoscenze e competenze, individua scelte educative condivise che scaturiscono dai bisogni e dalle 44 possibilità dell’alunno a partire dal Profilo Dinamico Funzionale. LA COMMISSIONE HANDICAP E DISAGIO Il Dirigente, durante il collegio dei docenti di settembre e su proposta del Collegio stesso, formalizza i docenti componenti della Commissione. La nostra Commissione è composta da: Docente funzione strumentale Docenti di sostegno e di classe della scuola dell’infanzia e primaria. Si occupa di: - integrazione degli alunni con disabilità - sostegno al lavoro dei docenti - passaggio di informazioni e di materiali utili - collaborazione con le agenzie educative presenti sul territorio - progetti di integrazione - verifica dell’efficacia degli interventi. TAVOLI DI LAVORO TECNICI Al fine di ottimizzare le risorse disponibili sul territorio e di realizzare una rete di interventi integrati, i Comuni promuovono, sulla base delle richieste pervenute dalle istituzioni scolastiche, Tavoli di Lavoro Tecnici, con l’obiettivo di valutare e quantificare gli interventi per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap. Del tavolo tecnico fanno parte: un rappresentante del Comune di residenza degli alunni in situazione di handicap un rappresentante dell’A.S.L. il Dirigente Scolastico interessato e/o il docente Figura referente dell’area Handicap Il Tavolo tecnico, sulla base di un attento esame della situazione scolastica e delle necessità di ogni singolo alunno in situazione di handicap, si impegna a destinare educatori, attrezzature e ausilii a supporto dell’attività educativo – didattica. 45 STRUMENTI DI LAVORO IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I. L.104/92 – C.M. 258/83 – C.M. 250/85) E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi didattici, riabilitativi e sociali predisposti per l’alunno in un determinato periodo di tempo (di norma annuale), al fine dell’attuazione del diritto all’educazione e all’istruzione. Esso si realizza sulla base • di una lettura attenta della diagnosi funzionale, • dell’individuazione delle capacità dell’alunno • di un’accurata analisi delle risorse organizzative e professionali della scuola. E’ redatto dal personale insegnante di sostegno e curricolare, preferibilmente entro i primi due mesi di frequenza scolastica, dopo un confronto con gli operatori sanitari dell’ASL e con la famiglia. Viene consegnato in segreteria nella seconda decade di dicembre. Il P.E.I. è il percorso formativo di insegnamento-apprendimento; può subire eventuali adeguamenti nel corso dell’anno scolastico, poiché modificabile. La valutazione conclusiva acquista significato in rapporto alla verifica dei risultati attesi riportata nel P.E.I. ELEMENTI COSTITUTIVI DEL P.E.I. - Scheda raccolta dati dell’alunno Gruppo di lavoro Analisi della situazione di partenza Obiettivi Risorse fruibili Elementi negativi da fronteggiare Organizzazione Criteri di verifica IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F. L.104/92) E’ il documento, successivo alla diagnosi funzionale, che indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo le potenzialità e le capacità, gli interessi, e le situazioni problematiche rispetto alle seguenti aree: • Autonomia personale • Autonomia nelle relazioni • Sviluppo dell’identità • Apprendimento E’ redatto, dopo un confronto con gli operatori sanitari dell’ASL e con la famiglia, dal personale insegnante di sostegno e curricolare . Viene aggiornato ogni qualvolta il gruppo di lavoro ne valuti la necessità e, obbligatoriamente, al termine di ogni ciclo scolastico (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado). Il P.D.F. è la base essenziale per la successiva formulazione del P.E.I.. 46 CONTINUITA’ Al termine del ciclo della scuola primaria, nel momento di passaggio alla scuola secondaria di primo grado, i docenti dei due ordini di scuola, unitamente ai genitori, realizzano un progetto di continuità per favorire e facilitare l’ingresso dell’alunno nel nuovo contesto scolastico. Il percorso può prevedere visite guidate in corso d’anno alla futura sede scolastica, momenti di permanenza, partecipazione e condivisione di attività nella nuova scuola. Si effettuano colloqui tra docenti dei due ordini scolastici e con i genitori per raccogliere informazioni preliminari sul bambino e per attivare percorsi utili all’integrazione. RAPPORTI CON IL TERRITORIO La nostra scuola collabora ed intrattiene proficui rapporti con gli Enti locali, le Associazioni culturali e le Istituzioni presenti nel territorio (ASL, Centro Autismo -Rimini, Servizi Sociali, Centro Ritardo Mentale, Centro per le Famiglie, C.E.T…). PROGETTI DI INTEGRAZIONE Un’altra importante risorsa della nostra scuola è costituita dai percorsi di integrazione che, ogni anno, vengono attivati (compatibilmente con la disponibilità economica) avvalendosi della professionalità di esperti esterni. Gli interventi per l’integrazione seguono queste strategie: - scelta di tematiche ed esperienze vicine alla realtà e alle potenzialità del bambino con disabilità - aggancio alle attività disciplinari - attuazione di interventi rivolti all’intero gruppo classe o a sottogruppi di compagni per favorire l’integrazione - acquisizione di abilità manuali e cognitive da parte di tutti gli alunni. Generalmente vengono prediletti percorsi caratterizzati da un linguaggio trasversale e universale intrinseco (arte, musica, motricità ed espressività corporea…) che favoriscono un approccio educativo qualificante, la condivisione di esperienze motivanti e significative “alla portata di tutti” e che presuppongono un’alta probabilità di successo. 47 POTENZIAMENTO LINGUISTICO e MATEMATICO La Scuola dell’Infanzia rappresenta il luogo elettivo per cogliere le modalità di espressione delle difficoltà di apprendimento; il terreno più fecondo per la prevenzione e la progettazione di interventi educativi e didattici strettamente legati alle specifiche problematiche individuali. Nella Scuola Primaria il bambino si avvia al processo di apprendimento della lettoscrittura, è quindi importante individuare i processi che caratterizzano queste acquisizioni e le problematiche ad esse inerenti, quali: disgrafia, disortografia, dislessia, discalculia. La rilevazione precoce delle difficoltà non consiste in una segnalazione, ma costituisce il primo passo per la progettazione e la realizzazione del programma di potenziamento e adeguamento delle strategie didattiche al fine di attivare al meglio le risorse del bambino. Prima viene attivato un intervento, maggiori sono le possibilità di recupero. L’attività di osservazione nella Scuola dell’Infanzia riguarda i bambini dell'ultimo anno mentre nella Scuola Primaria sono coinvolti i bambini delle classi prime e seconde. Tale osservazione è interessata alla rilevazione delle componenti di base dell’apprendimento linguistico e numerico e viene effettuata in modalità giocosa da parte di insegnanti interne alla scuola e debitamente formate. Per le insegnanti delle classi coinvolte viene attivato un percorso di formazione al fine di individuare strategie didattiche utili alla realizzazione in classe di specifici laboratori finalizzati al potenziamento delle competenze linguistiche e numeriche di tutti i bambini. 48 SCUOLA DELL’INFANZIA Dall'anno scolastico 2010/2011 nel primo Circolo di Santarcangelo è partito, a livello sperimentale, il progetto Potenziamento Domini Specifici (PDS), il cui obiettivo principale è quello di far sì che tutti i bambini che escono dalla scuola dell'infanzia ed iniziano il loro percorso nella scuola primaria abbiano raggiunto, il più possibile, lo stesso livello di competenze . La scuola dell'infanzia persegue tale obiettivo attraverso momenti di osservazione rivolti ai bambini di cinque anni, finalizzati all'individuazione di possibili necessità di potenziamento. Individuati eventuali bisogni si procede alla progettazione e alla realizzazione di percorsi ludici e didattici diretti all’intero gruppo di bambini di cinque anni. Tutte le attività vengono proposte sotto forma di gioco in quanto è il canale preferenziale attraverso il quale il bambino apprende, tanto da essere il metodo principe della scuola dell'infanzia. Le aree entro le quali si muove il P.D.S. sono quella linguistica e quella matematica, i metodi seguiti e le attività che vengono proposte si fondano sull’idea di bambino come globalità di mente e di corpo e sull’intenzionalità di coinvolgerlo sempre nella sua interezza. CANTO…E CONTO! La giornata educativa della scuola dell’infanzia è scandita da un susseguirsi di situazioni che consentono al bambino di acquisire un controllo sul “trascorrere del tempo”. Vengono solitamente distinti in momenti di routines, riguardanti la cura di sé e del proprio corpo (che favoriscono l’acquisizione dell’autonomia personale) e momenti di attività didattica (che includono situazioni di gioco libero e guidato e che favoriscono l’acquisizione di competenze e lo sviluppo socio-affettivo e relazionale). Entrambi i momenti descritti sono caratterizzati da una forte connotazione educativa e rappresentano vere e proprie occasioni di apprendimento, il bambino è attivo e protagonista nella sua interezza; ciò significa che una netta distinzione tra le due situazioni non è possibile farla in quanto i momenti didattici sfociano in quelli di routines e viceversa. Un esempio può esserlo ”l’angolo della parola”, un appuntamento quotidiano per i bambini della scuola dell’infanzia, in cui ci si ritrova tutti insieme al mattino per fare lo spuntino della frutta. Qui si gioca, si canta, si compila il calendario del tempo e delle presenze, si imparano filastrocche, poesie, si ascoltano storie ed ogni bimbo racconta di sè. Molte delle canzoni e dei giochi che si propongono consentono loro, giocando, di acquisire importanti competenze correlate a quelle aree che, nella scuola primaria, verranno definite linguistica e matematica. I bambini imparano così a giocare con i fonemi, le sillabe, le parole, le rime e le storie; si avvicinano al concetto di quantità, imparano a dare un nome ai numeri, a ordinarli, a seriarli. Nella scuola dell’infanzia si gioca tanto, ci si diverte, si canta e… cantando si conta! 49 SCUOLA PRIMARIA Il compito principale della nostra scuola è quello di stimolare e coltivare l’amore dell’apprendere, la gioia ed il gusto di imparare. Ovviamente la gioia di imparare non è contraddetta dalla fatica dell’apprendere. Noi insegnanti, consapevoli che ogni figura che ruota intorno al bambino (genitori, educatori, operatori...) ha un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento, all'inizio di ogni processo di insegnamento ci domandiamo sia se la proposta e la nostra modalità di relazione sostiene la sete, la voglia, la gioia di imparare che il bambino porta con sé, sia che cosa possiamo fare per coltivare e incrementare l'amore per il sapere. In un secondo momento, nell'esprimere una valutazione, poniamo particolare attenzione a considerare la competenze e non la persona, perchè ogni nostra parola, ogni nostra considerazione, positiva o negativa, ha un peso incisivo sulla costruzione dell'autostima da parte di ogni bambino, il quale ha bisogno degli adulti significativi (genitori, educatori, operatori...) come specchio e come conferma della percezione di sé. Da alcuni anni, nel nostro Circolo le insegnanti di scuola primaria svolgono una particolare attività volta al riconoscimento e alla prevenzione delle problematiche legate alla letto-scrittura e al calcolo, in continuità con l’azione didattica della scuola dell’infanzia. Questo progetto è maturato nella convinzione che, individuare tempestivamente eventuali difficoltà di apprendimento aiuti tutti gli alunni a sviluppare le abilità strumentali necessarie nei primi due anni di scuola primaria. La sempre maggiore numerosità degli alunni, la minor presenza di docenti in una stessa classe e la necessità di aiutare tutti gli studenti, che in particolari momenti possono presentare delle difficoltà di apprendimento, ha portato le insegnanti ad interrogarsi, confrontarsi e ricercare nuove possibili strategie di rinforzo. Pertanto, all’interno del Circolo, sono nati gruppi di studio e di approfondimento e si sono attivati corsi di formazione condotti da esperti. Contemporaneamente, a livello nazionale, è stata richiesta l’istituzione di una figura referente per le difficoltà di apprendimento (definita Referente Dislessia) con il compito di supportare il lavoro delle insegnanti, organizzare gli interventi e mantenere i rapporti con le agenzie educative del territorio, i servizi sanitari e le famiglie stesse. È diventata buona prassi, nelle prime e seconde classi del Circolo, la messa in atto di un monitoraggio periodico su tutti gli alunni, per rilevare eventuali carenze da compensare con adeguate attività di potenziamento, sia in ambito linguistico che matematico. 50 I PERCORSI ITALIANO MATEMATICA Nell’ultimo anno della scuola d’infanzia e nei primi due anni della scuola primaria le L’apprendimento della matematica spesso abilità metalinguistiche, tra cui anche la comporta difficoltà per molti alunni e una consapevolezza fonologica, assumono una sfida complessa, anche se stimolante, per grande importanza nell’apprendimento del noi insegnanti. linguaggio scritto. Il numero è sicuramente uno dei concetti Per imparare a leggere e a scrivere bisogna prima saper riflettere sul linguaggio parlato, porre attenzione alla sua forma, al suo aspetto sonoro, saperne manipolare le matematici più difficili e complessi anche se, fin da molto piccoli, tutti ci troviamo a dover “ fare i conti” con il mondo dei numeri. Il numero fa parte della nostra vita sue parti indipendentemente dal suo in modo così profondo che anche i significato, saperci, in poche parole, bambini ne fanno uso ancora prima di giocare. sapere che cos’è. Ritroviamo il numero Questo vuol dire avere consapevolezza ovunque. della struttura superficiale del linguaggio ed essere in grado di identificarne le L’Intelligenza numerica è la nostra componenti fonologiche (sillabe-fonemi). capacità di “intelligere”, ossia capire, Possiamo distinguere la consapevolezza interpretare, ragionare attraverso i numeri e fonologica in globale e analitica. la quantità. La consapevolezza fonologica globale è presente nei bambini in età prescolare, a La ricerca psicologica dimostra che partire dai quattro anni, e si sviluppa nasciamo predisposti all’intelligenza indipendentemente dall’apprendimento numerica tanto quanto a quella verbale: i della lingua scritta; quella analitica invece neonati e i bambini di pochi mesi sono in è indice dell’avvenuta esposizione al grado di percepire la numerosità di un codice alfabetico e quindi è parte del insieme visivo di oggetti in modo processo di apprendimento della lingua immediato, senza il bisogno di contare. scritta. Questa capacità è innata, quindi presente I bambini della scuola dell’infanzia esprimono questa consapevolezza di tipo globale attraverso: fin dalla nascita di ogni essere. 51 · · · · Il riconoscimento e la produzione di rime. Essa richiede un potenziamento del La divisione in sillabe di parole e dominio specifico, in fase di maggiore l’unione di sillabe per formare sensibilità, che si colloca tra i 4.5 e i 5.5 parole. anni. Ecco che la scuola dell’infanzia ha Il riconoscimento in parole diverse una funzione importantissima, non solo per di sillaba iniziale uguale. quanto riguarda il potenziamento, ma La capacità di esprimere giudizi anche per la prevenzione sulla lunghezza di una parola. I bambini della scuola primaria, oltre a consolidare questa consapevolezza di tipo globale, ne sviluppano una di tipo analitico attraverso: · La divisione in fonemi di parole e l’unione di fonemi per formare parole. · Il riconoscimento in parole diverse di fonemi iniziali-finali uguali. · La capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza di una parola. Pertanto tutte le attività che coinvolgono il linguaggio verbale e che stimolano le competenze linguistiche dei bambini sono fondamentali tanto nella scuola dell’infanzia quanto nei primi anni della scuola primaria. Per tale motivo è compito di tutte le insegnanti porre attenzione allo sviluppo del linguaggio di ogni bambino e segnalare eventuali difficoltà che emergono durante il processo di apprendimento. 52 STRUMENTI DI LAVORO Al fine di offrire alle famiglie una sempre migliore qualità e innovazione didattica, da alcuni anni all’interno del nostro Circolo, vengono sperimentate azioni didattiche di osservazione delle competenze degli alunni, utili a qualificare il processo di insegnamento-apprendimento e a predisporre, eventualmente, percorsi di potenziamento. Tali attività, divenute oramai “buone prassi”, vengono svolte in continuità tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, sia in ambito matematico che linguistico. Questo percorso, supportato dalle attività didattiche quotidiane delle insegnanti e dall’ausilio di prove strutturate, ha una duplice finalità: • offrire maggiori opportunità di successo scolastico a tutti gli alunni, sostenendo nei docenti l’atteggiamento di attenzione e di ricerca verso percorsi didattici mirati ed inclusivi • favorire, in situazioni di criticità, l’intesa e la collaborazione tra scuola e servizi sanitari, che stanno alla base della nostra azione educativa. In seguito, è importante che sia l’insegnante sia i genitori si confrontino in modo sereno e costruttivo poiché, una volta ottenuta una eventuale relazione di DSA, insieme sono tenuti a compilare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che non penalizzi il bambino e che si fondi sulle sue capacità. Tale piano deve aiutarlo a sviluppare delle strategie utili che gli permettano di lavorare in classe perseguendo i medesimi obiettivi dei compagni ed esprimendo tutte le sue competenze anche attraverso l’individuazione di adeguati ausili e strumenti compensativi e dispensativi. Solo un piano di lavoro concordato ed una didattica inclusiva possono permettere al bambino di affrontare gli apprendimenti con la massima serenità. Da quest’anno è inoltre stato attivato presso il plesso Pascucci uno sportello di ascolto, consulenza ed informazione relativo alle tematiche connesse ai disturbi specifici di apprendimento, rivolto a docenti e genitori ed aperto su appuntamento. N.B.Nel sito del nostro Circolo Didattico sono riportate le tappe del percorso, i riferimenti legislativi e le caratteristiche dei disturbi specifici di apprendimento. 53 ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI La Funzione strumentale per l’intercultura presente nel Circolo Didattico collabora con i docenti dei plessi per facilitare l’integrazione di alunni di altra nazionalità nel nostro sistema scolastico e sociale, favorendo un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni. In particolare si occupa e preoccupa di Accogliere gli alunni neo-iscritti; raccogliere una serie di informazioni sull'alunno e sul suo percorso scolastico; articolare un colloquio con il bambino, avvalendosi, laddove ne colga la necessità, di un mediatore linguistico; predisporre/revisionare le prove d'ingresso per alunni neo-arrivati; avanzare proposte di assegnazione alla classe; facilitare la conoscenza della nuova scuola; osservare l'alunno nel contesto scolastico; proporre materiali didattici utili per l'aggiornamento dei docenti; attivare laboratori in collaborazione con Associazioni territoriali; monitorare i progetti. I LABORATORI LINGUISTICI I laboratori mirano ad ottenere una più attiva partecipazione al lavoro didattico, a consentire il raggiungimento dei livelli di apprendimento della classe corrispondente all’età anagrafica e a fare in modo che i problemi linguistici non condizionino le relazioni, soprattutto all’interno del gruppo classe. DESTINATARI: Alunni non italofoni che frequentano la scuola primaria, ai quali vengono somministrate delle prove di ingresso che valutano il livello di conoscenza della lingua italiana. OBIETTIVI: Facilitare l’apprendimento dell’italiano (L2) e l’acquisizione degli strumenti e delle competenze linguistiche e culturali che favoriscano l’integrazione Favorire la cultura della reciprocità intesa come rispetto, scambio, interazione. 54 PARTE QUARTA 55 IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE DI SANTARCANGELO di ROMAGNA TERRITORIO CITTA’ Santarcangelo è una cittadina bella e importante della provincia di Rimini, situata sulla via Emilia. Il Comune comprende il centro e numerose frazioni ad alta densità. Il paese ha saputo mantenere la fisionomia e l’atmosfera particolare di un grande borgo e un forte legame con il proprio passato e le proprie tradizioni. Ne sono testimonianza i suoi monumenti e gli eventi, le fiere, le feste che tramandano l’identità “cittadina” e romagnola. ECONOMIA Il territorio santarcangiolese, nel tempo, si è trasformato da zona rurale ad area urbana a causa dell’adiacenza con Rimini, provincia che ha fornito un impulso di forte espansione urbanistica e commerciale. Tale cambiamento ha dato avvio allo sviluppo e all’espansione di piccole e grandi imprese artigiane ed attività commerciali. POPOLAZIONE Le favorevoli condizioni economiche offerte dal territorio e l’affluenza di cittadini, extra-comunitari e non, hanno portato ad un sostanziale cambiamento della precedente situazione socio-culturale. Le famiglie presenti sul territorio sono quindi diversificate tra loro, per estrazione culturale, per numero dei componenti, per provenienza. Tuttavia, il tessuto sociale così diversificato, pur nella sua complessità, ha da sempre rappresentato una risorsa per la convivenza e la reciprocità. RICHIESTE ALLA SCUOLA • • • Istruzione e formazione delle nuove generazioni Tempi scuola adeguati alle esigenze del territorio Percorsi finalizzati a ricomporre un’identità culturale e sociale condivisa. RISPOSTE DELLA SCUOLA Organizzazione a favore: • del percorso educativo e di apprendimento di ogni bambino • delle esperienze di gruppo • delle opportunità di arricchimento. Valorizzazione del rispetto: • di sé • degli altri • dell’ambiente. Educazione alla convivenza attraverso la valorizzazione dell’identità e delle radici culturali di ciascuno Collaborazione con gli Enti Locali e il mondo dell’associazionismo per creare e realizzare progetti che arricchiscono l’offerta formativa. 56 RAPPORTI SCUOLA- ENTE LOCALE “Nell’ambito delle comuni finalità educative e nel rispetto delle specificità istituzionali, la Scuola e l’Ente Locale intendono realizzare un Sistema Formativo Integrato come predisposizione e sviluppo di percorsi formativi funzionali all’orientamento dei giovani, degli adulti, dell’intera comunità” La nostra scuola mantiene costanti rapporti di collaborazione con gli Enti presenti sul territorio, in particolare con l’Amministrazione Comunale. Nel presente anno scolastico, la scuola e gli Enti locali cooperano per arricchire l’offerta scolastica di iniziative importanti per far conoscere il territorio, le sue risorse, i suoi problemi e le sue peculiarità ai bambini di oggi. La collaborazione tra scuola e Amministrazione Comunale riguarda importanti funzioni quali: la convenzione per l’attuazione del servizio di assistenza educativa, finalizzato al sostegno degli alunni diversamente abili l’assicurazione del servizio mensa per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e Primaria l’assicurazione del servizio trasporto per gli alunni l’organica collaborazione con i Servizi Sociali per scambio di informazioni riguardanti alunni con particolari problematiche e disagio socio-culturale 57 Le iniziative congiunte, per l’a.s. 2013-2014, riguardano le seguenti attività organizzative didattiche: PROGETTO PEDIBUS organizzato e condotto da genitori volontari, su proposta e con il sostegno del Comune di Santarcangelo, allo scopo di creare un modo alternativo ed ecocompatibile di recarsi a scuola, effettuando dei percorsi assistiti a piedi attraverso il quartiere. BIBLIOTECA COMUNALE: • incontri con l’autore • visite guidate in biblioteca • momenti di lettura di albi illustrati, organizzati per i bambini frequentanti le scuole dell’infanzia • esperienze di gioco e di lettura organizzate presso le scuole dell’infanzia e primarie di tutto il Circolo • corsi di formazione rivolti ai docenti PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE organizzato in collaborazione con la Polizia Municipale di Santarcangelo. E’ finalizzato a sensibilizzare i ragazzi al rispetto responsabile delle regole che tutelano la sicurezza sulla strada all’interno di un sistema organizzato. E’ rivolto ai bambini del circolo dagli otto ai dieci anni. Vengono trattati argomenti relativi al comportamento dei pedoni e dei ciclisti. Al termine del percorso è previsto il rilascio del patentino (del pedone e del ciclista). PROGETTI E LABORATORI legati ai MUSEI COMUNALI: a cura del MET, il museo degli usi e costumi della ente di Romagna e del MUSAS, legato alla storia di Santarcangelo. Sono proposti laboratori (in parte gratuiti, in parte con un piccolo contributo) e visite guidate per far conoscere ai bambini il nostro paese. Anche la Pro Loco offre visite gratuite nelle grotte di Santarcangelo per le classi del Circolo. Le scuole dell’infanzia del circolo hanno instaurato dal 2011 un rapporto di collaborazione con il Museo Etnografico di Santarcangelo, in particolar modo con il direttore Mario Turci, che da allora accompagna le insegnanti nella 58 stesura e nello svolgimento del progetto educativo -didattico di circolo (a carattere pluriennale) sulla tematica della narrazione. Il Museo ha ospitato la mostra del progetto dell’a.s. 2011/2012 “C’era una volta…un viaggio”, attualmente esposta presso la biblioteca comunale di Poggio Berni. PROGETTO “ ZAFFIRIA”: a cura di Zaffiria, centro permanente per l’educazione ai Mass Media, sono proposti ai bambini laboratori sulla multimedialità e sui mezzi di comunicazione, per far loro capire la complessa società multimediale nella quale vivono. PROGETTO “ IO CON GLI ALTRI” a cura della Consulta comunale delle associazioni di volontariato e delle cooperative sociali di Santarcangelo di Romagna, finalizzato a far conoscere ai ragazzi delle scuola primaria le diverse attività dalle associazioni locali e di avvicinarli ai valori della solidarietà e dell’impegno sociale. PROGETTO MUSICALE condotto da esperti della scuola comunale “G. Faini” di Santarcangelo, a cui hanno aderito diverse classi di scuola primaria del nostro circolo. 59 RAPPORTI SCUOLA- FAMIGLIA La famiglia è vista come “contesto primario di apprendimento” e, secondo quanto la Costituzione Italiana prevede, “alle famiglie spetta il compito e la responsabilità per la crescita e l’educazione dei figli”. Alla Scuola spetta il compito di conoscerla per costruire un rapporto di collaborazione reale e fattivo, nel rispetto dei diversi ruoli, che faciliti la crescita integrale ed armonica degli alunni. Pertanto la nostra Scuola: INTENDE creare un clima relazionale positivo e propositivo con le famiglie CONSIDERA importante instaurare un dialogo costruttivo basato sull’ascolto, sul confronto e sulla collaborazione con l’utenza SOLLECITA la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli GARANTISCE un’adeguata informazione su tutte le attività promosse e sul processo di apprendimento degli alunni attraverso: ASSEMBLEE DI SEZIONE /CLASSE: rappresentano momenti privilegiati di discussione generale in cui le famiglie vengono messe a conoscenza degli obiettivi formativi, delle iniziative, dei progetti e dei criteri di valutazione. COLLOQUI INDIVIDUALI (quadrimestrali): rappresentano un momento di scambio di informazioni riguardo lo sviluppo relazionale, affettivo del bambino, i suoi ritmi di apprendimento ed eventuali situazioni di disagio. Su appuntamento o su richiesta, la famiglia o la scuola può richiedere ulteriori momenti di confronto per comunicazioni di particolare rilevanza. CONSIGLI di INTERSEZIONE/ INTERCLASSE composti dai docenti delle sezioni/classi/plessi e dai rappresentanti eletti dai genitori. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI). CONSIGLIO DI CIRCOLO: composto da Dirigente scolastico, rappresentati eletti tra le componenti genitori, docenti, personale ATA. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI). GIUNTA ESECUTIVA: eletta in seno al Consiglio di Circolo. (Cfr. ORGANI COLLEGIALI). Da alcuni anni all’interno dei nostri plessi scolastici si è costituito un Comitato Genitori che promuove autonomamente iniziative a favore della scuola. 60 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ TRA SCUOLA E FAMIGLIA Scuola dell’Infanzia – Scuola primaria La scuola si offre ai suoi interlocutori nel dialogo e nell’incontro e si ispira ai seguenti valori: ACCOGLIENZA del bambino/a nella globalità della sua persona costituita da esperienze, affetti, valori, relazioni, memorie e tradizione. RICONOSCIMENTO della molteplicità dei linguaggi e delle forme in cui si esprime “l’intelligenza del mondo” di ogni alunno. INTEGRAZIONE come valore di vita per una società che rispetta tutti i soggetti che la costituiscono. Nel rispetto della Carta dei servizi della scuola, del Regolamento interno di Istituto, del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), dello Statuto delle studentesse e degli studenti propone, quale ulteriore contributo alla cultura delle regole nel nostro Circolo, il seguente PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ TRA SCUOLA E FAMIGLIA (ai sensi del DPR 245/2007) Approvato dal Collegio dei Docenti il 02.02.2010 Approvato dal Consiglio di Circolo il 10.02.2010 Inserito nel “Regolamento d’Istituto” di cui fa parte integrante Nella considerazione che la scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale e la sua crescita civile, l’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i genitori. 61 La realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) avviene attraverso la partecipazione dei Componenti della Comunità scolastica. A tal fine, ogni soggetto assume specifici impegni, nella dialettica composizione dei propri diritti con i doveri, richiamati dal Regolamento di Istituto, secondo la normativa vigente. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. Il “Patto di corresponsabilità” pertanto, è la dichiarazione esplicita e partecipata dell’operato della Scuola, coinvolge i docenti, gli alunni, i genitori, il personale ata, il consiglio di interclasse, gli organi collegiali e gli enti esterni preposti od interessati al servizio scolastico, contribuisce allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità e impegno, trova esplicitazione nel P.O.F. LA SCUOLA SI IMPEGNA A: LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A: Accogliere i bambini in un ambiente sereno e corretto e in un contesto di positive relazioni e di apprendimento che possano favorire lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, la maturazione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilità e nelle situazioni di disagio, il rifiuto di ogni forma di pregiudizio e di emarginazione. Favorire il processo di formazione di ciascun bambino, dal punto di vista cognitivo ed affettivo, attraverso l’esplorazione, l’esperienza e l’attività ludica e con la promozione di esperienze e attività finalizzate al consolidamento dell’identità ed alla conquista dell’autonomia con l’acquisizione del senso della cittadinanza con un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri. Favorire la piena integrazione degli alunni diversamente abili valorizzandone le specifiche potenzialità ed a promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri. Conoscere nel dettaglio il Regolamento d’Istituto, condividendolo con i propri figli e sollecitandone il rispetto. Progettare percorsi curricolari finalizzati al successo scolastico in riferimento alle capacità di ogni allievo realizzando la flessibilità organizzativa didattica per migliorarne l’efficacia. Rispettare gli indirizzi culturali e religiosi degli alunni e delle loro famiglie. Risarcire i danni provocati dagli alunni, per colpa o dolo. Instaurare un dialogo costruttivo con i Docenti, rispettando la loro libertà d’insegnamento e la loro competenza valutativa. Favorire una regolare frequenza scolastica dei propri figli e partecipare attivamente agli incontri scuola-famiglia. Controllare puntualmente le comunicazioni della scuola sul diario, firmandole per presa visione. 62 LA SCUOLA SI IMPEGNA A: LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A: Garantire ai genitori il diritto all’informazione sulla vita scolastica dei figli in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta; verranno verificati i percorsi formativi e didattici elaborati valutando i risultati raggiunti dagli allievi, tenendo conto dell’impegno e delle capacità degli stessi garantendo la massima trasparenza nelle valutazioni con criteri espliciti. Utilizzare il diario come mezzo di comunicazione tra scuola e famiglia. Realizzare la continuità tra i diversi ordini di scuola. Curare che l’alunno si presenti a scuola con tutto il materiale occorrente per le attività didattiche. Far conoscere le proprie proposte educative e didattiche esplicitate nel Piano dell’Offerta Formativa la cui copia è presente in tutti i Plessi del Circolo ed inserita nel sito della Scuola Prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi dei bambini, ricercando sempre ogni possibile sinergia con le famiglie. Garantire competenza, professionalità ed assoluto rispetto del Regolamento di Istituto e degli obblighi inerenti le rispettive funzioni da parte del Personale docente ed Ata. Rispettare le regole relative all’organizzazione dell’Istituto. Non esprimere opinioni o giudizi negativi sugli insegnanti e sul loro operato in presenza dei figli, per non creare in loro disorientamento. Rispettare l’orario di ingresso e di uscita da scuola, presentandosi con puntualità. Condividere con i Docenti le linee educative per un’efficace azione comune. Responsabilizzare il figlio nell’assolvere i propri impegni scolastici educandolo all’uso di un abbigliamento adatto ai vari contesti, ad assumere un comportamento e un linguaggio educato e rispettoso verso i compagni e gli adulti, a non portare a scuola materiale pericoloso e/o inutile ed a rispettare le norme sulla sicurezza. 63 PARTE QUINTA 64 I PROGETTI DEL CIRCOLO I progetti di Circolo, plesso, classe, approvati annualmente dagli Organi Collegiali vengono scelti: sulla base dei bisogni formativi dell'utenza tenendo conto delle scelte di potenziamento ponendo attenzione alle risorse territoriali (Enti e Istituzioni del Territorio). Progetti e attività: riflettono gli orientamenti didattici e culturali del nostro Circolo offrono agli alunni l’opportunità di conoscere e sperimentare nuove realtà o di approfondire la conoscenza degli elementi storici, geografici, artistici, culturali del nostro territorio promuovono relazioni interpersonali improntate al benessere e alla collaborazione facilitano l’integrazione di alunni con certificazione di disabilità e di alunni stranieri valorizzando le potenzialità di ciascuno offrono metodologie diversificate prevedono, spesso, la collaborazione di esperti interni ed esterni. Durante questo anno scolastico i docenti hanno orientato la propria azione progettuale sulle seguenti tematiche: EDUC. MOTORIA, EDUC. AL BENESSERE, AVVIAMENTO ALLO SPORT MUSICA ED ESPRESSIVITA’ INTEGRAZIONE, EDUCAZIONE ALLE EMOZIONI ALFABETIZZAZIONE DI LINGUA ITALIANA E INTERCULTURA POTENZIAMENTO O AMPLIAMENTO DISCIPLINARE EDUCAZIONE ALLA LETTURA (INCONTRI CON AUTORI) ATTENZIONE ALL’AMBIENTE CONOSCENZA DI REALTA’ TERRITORIALI I tempi di attuazione dei progetti variano: alcuni hanno durata annuale, altri di alcuni mesi, altri prevedono pacchetti orari. 65 N.B. Nella sezione “ALLEGATI” si trovano le schede che illustrano dettagliatamente i progetti sopra elencati PROGETTI DI CIRCOLO “ NATURALMENTE… ARTE SCUOLA INFANZIA “ GIOCOMOTRICITA’ ” Approccio alla lingua inglese Potenziamento italiano SCUOLA PRIMARIA Potenziamento matematica Progetti di potenziamento e ampliamento disciplinare “CULTURA, CULTURE, INTERCULTURA” – Intercultura (con insegnanti di plesso e associazione Giro Giro Mondo) “CRESCERE CON L’ARTE” progetto in rete rivolto alle classi in cui sono inseriti alunni con certificazione di disabilità (finanziamenti provinciali) “ ALI DI CARTA” - incontri con l’autore (in collaborazione con la biblioteca Baldini) “EDUCAZIONE ALL’AMBIENTE” - con le guardie ecologiche volontarie - con il gruppo Hera Spa (“La grande macchina del mondo”) “ GIOCOMOTRICITA’ ” “ AVVIAMENTO ALLO SPORT” – PROGETTI (basket, pallavolo, ginnastica artistica, calcio, tennis) “CAMMINARE E PEDALARE SICURI” 66 Educazione stradale in collaborazione con i vigili urbani (classi 4^e 5^) Laboratori in collaborazione con Musei Comunali (MET, MUSAS) “ FRUTTA NELLE SCUOLE” progetto di educazione alimentare promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali PROGETTI DI PLESSO/ CLASSI “ FARE MUSICA CON LE STORIE” SCUOLA PRIMARIA “M. PASCUCCI” Progetto di musica con la scuola Faini classi 1^ A- B- C, 3^D, 4^ D- E “L’EMOZIONE RIFLESSA” Progetto di musicoterapia con Michele La Paglia classi 1^ D- E, 2^A, 3^ B- C –E, 5^B “ INCONTRI DI VOCI” Progetto di musica con il Liceo Toscanini classi 2^ B, C, D, E “ PROGETTI SONORI” Progetto di musica con Paola Baiocchi classi 3^ A, 4^A, B, C “ODISSEA: IL NOSTRO VIAGGIO CON ULISSE” Progetto di teatro dialettale con Liana Mussoni classi 5^ D, E “TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI” Progetto di educazione all’affettività tenuto da Chiara Sepe (cooperativa “Fratelli è possibile”) – classe 5^C 67 “IO CON GLI ALTRI” Progetto di educazione alla cittadinanza rivolto alle classi quarte - In collaborazione con le associazioni presenti sul territorio “UN MONDO DI COLORI” con A. Manfredi – classi V “Danze popolari” con Cristina Pandolfi - classi quarte “Storie e canti di Natale” con Cristina Pandolfi – classi 1^A, 2 A “ Mezzo sogno” progetto teatro provinciale con I.T.C. Molari classe 1^B “TI VOGLIO CAPACE” progetto per bambini che hanno difficoltà a stare a scuola (progetto provinciale) classe 3^ D “ MUSICA, TEATRO, DANZA” SCUOLA PRIMARIA “ M. DELLA PASQUA” Tutte le classi del plesso. “SUONO IN MOVIMENTO” SCUOLA PRIMARIA “ L. RICCI” Progetto di musica con la scuola comunale Faini. Tutte le classi del plesso. 68