Società Italiana Ginecologia della Terza Età
Scuola permanente di aggiornamento
sulla menopausa
• TENUTA MORENO
• 23-27 MARZO 2009
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Menopausa - Storia e modernità
• Relatore
• Dr. Amedeo Elio
Distante
• Socio S.I.S.M.
• - www.distantehomepage.tk • - [email protected]
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OMERO
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Menopausa
• Etimologia
• “Meno” dal sostantivo maschile, in greco ionico ,
, e in greco dorico , cioè “mese”, è usato
da Omero, quando, nel Libro XIX dell’Iliade, al verso 117,
dice della moglie di Sthenelos, figlio di Perseo, che:
•  


• (questa portava in grembo un caro figlio, era il settimo mese).
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• Nello stesso Libro, al verso 374, Omero usa il genitivo
 (dal sostantivo femminile , luna), quando
dice dello scudo di Achille:
• …
 
•
(… di cui lontano arrivava il chiarore, come di “luna”).
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TETI PORTA LO SCUDO AD ACHILLE
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Scudo 20di Achille
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Gaio Plinio Secondo
23 - 79 d.C.
Historia Naturale
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Riverius L. (1589-1655)
…unde pervulgatus ille versiculus:
Luna vetus, vetulas, iuvenes nova luna repurgat
OPERA MEDICA
UNIVERSA.
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Mensium tempus
“Nonnullis a triginta quinque annis, praefertim obesis,
menses cessare incipiunt”
De mensium suppressione
At suppressio complures affectus, et longos solet
procreare
Paolo d’Egina, De Medicina Lib. III Cap. LXI
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• GARDANNE, Charles Pierre Louis (1787-1872)
• Avis aux Femmes qui entrent dans l’age critique (1816)
• “J'ai proposé, pour désigner la cessation des menstrues,
l'empoi du mot ménespausie, de menes, règles, menstrues, et
de pausis, cessation ... Ce qui m'a engagé à donner un mot
tiré du grec et de le conserver dans le cours de cet ouvrage,
c'est le désir de fixer, par une seule dénomination plus
analogue au génie de l'art, un grand nombre de termes la
plupart insignifians”.
• (Il dottor Gardanne trasformò il termine “ménespausie” in quello
più eufonico di “menopausa” nella seconda edizione, che intitolò:
• De la Menopause, ou de l’Âge Critique des Femmes (1821)
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Sir Henry Halford
(1766-1844)
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IPPOCRATE
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Etimologia
“Climacterium”, da
,
significa originariamente
“gradino della scala, o
scalino”. Ippocrate (De
articulis, 6) con

, designò una scala a pioli,
usata per il trattamento
della lussazione di tibia.
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Trattamento provvisorio
della lussazione di
omero
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Nel 1822 John Mason Good (1764-1827), figlio di un
canonico, scrittore di medicina, religione e letteratura,
introdusse, nel suo sistema di malattie, il termine marasmus
climactericus, o climacteric disease, entrato poi a far parte
del dizionario medico nel 1833.
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Robert Lawson Tait
(1845-1899)
Propugnatore della
ovariectomia nella cura
della
Menstrual Madness and
Insanity
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Robert A. Wilson
(1914-2005)
“Feminine forever”
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Elizabeth G. Nabel
Direttrice del
National Heart Lung and
Blood Institute
(NHLBI)
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FATTORE V di LEIDEN
•
Il fattore V attivato è un cofattore essenziale per l'attivazione della protrombina (fattore II) a
trombina. Il suo effetto pro-coagulante è normalmente inibito dalla Proteina C attivata che
taglia il fattore V attivato in tre parti. Un sito di taglio è localizzato nell'aminoacido arginina
alla posizione 506.
•
Una mutazione del gene che codifica per il fattore V, a livello della tripletta nucleotidica che
codifica per l'arginina in 506 (nucleotide 1691), con sostituzione di una G (guanina) con una A
(adenina), comporta la sostituzione dell'arginina con un altro aminoacido, la glutammina, che
impedisce il taglio da parte della Proteina C attivata.
•
Ne consegue una resistenza alla proteina C attivata (APC) nei test di laboratorio ed una
maggiore attività pro-coagulante del fattore V attivato che predispone alla trombosi. Tale
variante G1691A è definita variante di Leiden (località olandese in cui fu scoperta), ed ha una
frequenza genica dell’ 1,4-4,2% in Europa con una frequenza di portatori in eterozigosi in Italia
pari al 2-3%, mentre l’omozigosità per tale mutazione ha un’incidenza di 1:5000.
•
I soggetti eterozigoti hanno un rischio 8 volte superiore di sviluppare una trombosi venosa,
mentre gli omozigoti hanno un rischio pari ad 80 volte. Tale evento trombotico è favorito in
presenza di altre condizioni predisponenti quali la gravidanza, l'assunzione di contraccettivi
orali (rischio aumentato di 30 volte negli eterozigoti e di alcune centinaia negli omozigoti), gli
interventi chirurgici. In gravidanza una condizione genetica di eterozigosi per il Fattore Leiden
è considerata predisponente all'aborto spontaneo, alla eclampsia, ai difetti placentari, alla
Sindrome HELLP (emolisi, elevazione enzimi epatici, piastrinopenia).
•
Tali manifestazioni sarebbero legate a trombosi delle arterie spirali uterine con conseguente
inadeguata perfusione placentare. I soggetti portatori di mutazione del Fattore V di Leiden
dovrebbero pertanto sottoporsi a profilassi anticoagulativa in corso di gravidanza o in funzione
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di interventi chirurgici ed evitare l'assunzione20di contraccettivi orali.
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marzo 2009