A
genda di
f
amiglia
Anno XIX - N. 246
1 Novembre 2015
Pubblicazione
riservata ai
Servi della Carità
Provincia S. Cuore - Opera don Guanella - Via T. Grossi, 18 - 22100 COMO (Italy)
tel. (+39) 031.296.711 - fax (+39) 031.302.995
Internet: http://www.provinciasacrocuore.it - Email: [email protected]
CENTENARIO
246
San Luigi Guanella
23 ottobre 2011
LA FESTA CONTINUA PER I POVERI
pag.
10
Tra storia e
storie di vita
pag.
14
Festa di
San Luigi Guanella
CON IL NOSTRO AMORE
pag.
20
La festa del Fondatore
nelle Comunità
pag.
30
Chiusura del
Centenario
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UNA FRATERNITÀ PIÙ GRANDE
[...] Gesù ha allargato l'idea della fraternità, ha allargato l'idea della
famiglia. Per Lui la famiglia non è più solo quella della carne e del sangue ma diventa più larga, prende dentro le relazioni e i rapporti di tutti
quelli che lo seguono e attraverso di lui cercano Dio e indagano, domandano il senso della vita. E come ha fatto questo Gesù? Donando to-
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CARI CONFRATELLI
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lettera fraterna
ta nel volto di Cristo, è la sintesi della nostra
pedagogia, che, passando per le vie del cuore, sa trarre da ogni persona, anche la più
svantaggiata e “meno riuscita”, il meglio che
si porta dentro. In una società che produce
scarti, con semplicità il nostro compito, insieme con altri, è presidiare la difesa dell’umano e della bellezza divina di ogni uomo.
Ciò deve trasparire dalle nostre opere e dai
nostri progetti. È questa la differenza e l’ecComo, Mercato Coperto.
cedenza rispetto ai tanti servizi alla persona
La geniale interpretazione di Mons Xeres esistenti. Ad una condizione, unica per tutti,
è valsa più di una serie di dotte conferen- religiosi ed operatori, da mai dare per sconze, con la capacità che ha avuto di mostrare tata: la certezza che in quelle vite e in quelle
come don Guanella ha vinto sul campo della storie vi si veda e si ami il volto di Cristo!
vita e della realtà le obiezioni di quel liberalismo che voleva la chiesa e il cristianesimo
Como, Santuario S. Cuore
come freno al progresso, estranea ai drammi dell’uomo e solo consolatoria nei con- Santa Messa del mattino. Unire la Festa
fronti della povertà. Oggi, forse, sono altre le liturgica del nostro Fondatore, nel giorno
obiezioni cui rispondere e fare fronte, quel- centenario della sua morte, alla professione
le del secolarismo, della marginalizzazione perpetua di 4 giovani che hanno consacrato
del cristianesimo nell’ambito del privato, di al Signore in perpetuo la loro vita legandoun tecnicismo esasperato. Oggi come allora, la alla nostra famiglia e alla via di Santità
queste e altre obiezioni si battono sul campo di don Guanella, è stato come dire che don
della vita e della testimonianza più che delle Guanella, dopo cent’anni, continua a vivere
teorie o delle dotte discussioni
in noi, nella fecondità della nostra consacrazione e della nostra testimonianza, nella ricL’interpretazione dell’artista Afran, che chezza del nostro sguardo sul mondo e nella
da alcuni sgorbi su tela ha saputo trarre generosità dei nostri cuori. Siamo chiamati
un’opera d’arte che infine si è materializza- ad essere memoria vivente! Quattro giovani
conclusione del mese di ottobre, così
denso e intriso della memoria del nostro Fondatore, vorrei ripercorre, a
modo di diario, gli appuntamenti che lo hanno caratterizzato per cogliere, per ciascuno
di essi, uno stimolo ed una provocazione
ad esprimere memoria vivente di San Luigi
Guanella.
10 OTTOBRE
24 OTTOBRE
talmente se stesso, fino alla morte
ignobile sulla croce : era il peggior
tipo di condanna di quell'epoca;
croce che lui ha reso gloriosa con
il suo amore profondo e che diventa per ogni uomo, per ogni donna,
soprattutto per chi è nel bisogno,
diventa un motivo di speranza, diventa un motivo per guadagnare
un senso del vivere nonostante i
condizionamenti, le prove, i disagi, le limitazioni che sono proprie
di ogni uomo e che qualcuno sperimenta in maniera più drammatica. [...]
dalla omelia del Card. Angelo Scola,arcivescovo di Milano
Milano-Duomo, Festa della Famiglia Guanelliana, 30 ottobre 2015
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LETTERE CIRCOLARI
AI SERVI DELLA CARITÀ
20 ottobre 1910
«Non bastano a tanto
lavoro gli operai;
cerchiamo di crescere in di nazionalità non italiana: un dono che è forte messaggio
Spirito che indica strade nuove alla vita consacrata,
virtù intensiva, quanto dello
da percorrere con apertura di mente e di cuore, perché le
siamo pochi di numero. nostre Comunità siano profetiche nell’essere segno visibile
una reciproca accoglienza che crea comunione e va oltre
A tale riguardo mi preme di
le differenze.
esortarvi a considerare
Santa Messa della sera. Con i religiosi/e e i parroci della
sempre più e sempre città di Como abbiamo ricordato un legame storico con la
e la città di Como, ma non solo. Mons. Grampa, sotmeglio la grazia che il Chiesa
tolineando il cambio di verbi, dal venire all’andare, nella viSignore ne ha fatto col sione ecclesiale di Papa Francesco, ci ha invitati a imitare
Guanella nella sua capacità di andare incontro a situaradunarci in comunità, don
zioni e persone, di essere un prete in uscita e non in attesa.
per farci vicendevolmente Un invito forte a ripensarci e a rivedere alcune nostre imnella gestione delle opere e della nostra azione
un po' di bene, postazioni
pastorale.
tanto più in tempi
di tanta opportunità 30 OTTOBRE Milano, Duomo
in occasione dell’apertura del centenario, lo scorso
anche per venire in aiuto Come
anno nel Duomo di Como, così anche quest’anno nel Duomo
delle anime.» di Milano eravamo in tanti: anzitutto loro, i nostri ospiti, i
(L. GUANELLA, Opera Omnia, IV, p. 1381)
poveri di don Guanella, e con loro le Figlie di S Maria della
Provvidenza, i Servi della Carità, i Cooperatori, gli Operatori delle nostre Case, i Volontari. Un grande famiglia che
fa famiglia con i propri poveri, che con essi vive, cammina,
ama, spera , prega. È questo lo stile della nostra accoglienza, da non smarrire, da tenere vivo contro ogni tentazione
di diventare erogatori di servizi e non più casa e famiglia.
Si sono conclusi un anno ed un mese intensi, carichi di appuntamenti, celebrazioni, messaggi. Non consumiamo il
tutto solo in qualche emozione, ma tornando alla vita e agli
impegni di sempre, riprendiamo il cammino con rinnovato
entusiasmo e passione.
Fraternamente don Marco
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Ordinazione sacerdotale
P.OpomanFrancis
Egbefome
PRIMO SACERDOTE GUANELLIANO
DEL GHANA
Il letto della santa morte di don Guanella.
Sul cuscino, la corona del rosario
Infine il seme della presenza guanelliana in Ghana ha messo radice ed è
germinato. Ciò si è avverato con l’ordinazione sacerdotale del primo sacerdote guanelliano ghanese. Padre Francis
Opoman Egbefome viene da Akatsi nella Regione del Volta in Ghana ed è stato
il primo ghanese a entrare nella congregazione dei Servi della Carità.
Padre Francis Egbefome è nato nel
maggio del 1984, è entrato nella congregazione dei Servi della Carità nel
2003 in Ghana, ha pronunciato i voti
per la prima volta nella famiglia guanelliana nel 1007 a Nnebukwu in Nigeria ,
fatto la professione perpetua nel 2014
e ha ricevuto l’ordinazione diaconale nel
2014 a Kinshasa nella Repubbilca Democratica del Congo.
P. Francis Egbefome è stato ordinato sacerdote guanelliano il 10 ottobre
2015 alla Co-Cattedrale di S. Michele
a Keta da S. E. Mons. Anthony Kwame
Adanuty, Vescovo della Diocesi di KetaAkatsi.
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12 CONFRATELLI ISTITUITI
LETTORI e ACCOLITI
Il
LETTORI
APEH Sunday,
BOKAFO Jean-Pierre,
EKE Donald,
IBRAHIM Ali,
LUKUMU Philémon,
MBALANDA Sylvain,
e NWOBI Francis.
ACCOLITI
IWUCHUKWU Eze,
KIBWAMUSITU Bruno,
NTAMBO GEDEON,
OZOKOYE Stephen,
Vincent OGUEJIOFOR.
vescovo ausiliario dell’Arcidiocesi di Kinshasa Mon. Jean Pierre KWAMBAMBA ha
conferito i ministeri del lettorato e dell’accolitato ai nostri confratelli il 20 ottobre
2015 nel nostro Seminario “Sainte Famille de Nazareth”. Il vescovo ha istituito come
lettori i seguenti confratelli : APEH Sunday, BOKAFO Jean-Pierre, EKE Donald, IBRAHIM
Ali, LUKUMU Philémon, MBALANDA Sylvain e NWOBI Francis; mentre ha istituito come
accoliti questi altri confratelli: IWUCHUKWU Eze, KIBWAMUSITU Bruno, NTAMBO GEDEON,
OZOKOYE Stephen e Vincent OGUEJIOFOR.
pur essendo ministeri considerati come tappe necessarie verso il sacerdozio, il ministero
del lettorato chiama gli uomini ad essere servitori della Parola vivente di Dio per la quale
si richiede una devozione maggiore al lettore per proclamare e la parola di Dio e meditarla. D’altra parte, gli accoliti sono istituiti per servire più da vicino all’altare durante il
Sacrificio della Messa, aiutando i diaconi e i sacerdoti nel loro ministro di servizio.
Nelle parrocchie nel mondo quelli che servono all’altare e quelli che proclamano la Parola di Dio sono spesso chiamati lettori e accoliti laici, ma in senso tecnico i termini lettore e accolito sono riservati solo ai ministeri istituiti: per i candidati che si preparano al
diaconato e al sacerdozio. Pur non essendo ancora membri del clero ed essendo ancora
considerati laici, la Chiesa sottolinea l’importanza di queste tappe agli Ordini sacri attraverso questi ministeri.
Nell’omelia Mons. Jean Pierre Kwambamba ha detto ai lettori : « Proclamando la Parola
di Dio agli altri, accettatela voi stessi nell’obbedienza allo Spirito Santo. Meditatela costantemente, in modo che ogni giorno abbiate un più profondo amore per la Scrittura e in tutto
quel che dite e fate, mostrate al mondo il nostro Salvatore, Gesù Cristo, attraverso la vostra
vita ».
E per gli accoliti, ha aggiunto: « Nell’esercizio del vostro ministero siate coscienti che, come
condividete un solo pane con i vostri fratelli e sorelle voi formate un solo corpo con loro. Mostrate sincero amore per il Corpo mistico di Cristo, il popolo santo di Dio, e in particolare per
i deboli e i malati. Siate obbedienti al comandamento che il Signore ha dato ai suoi apostoli
all’Ultima Cena : « Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. E imparate a servirvi gli uni
gli altri ».
Dopo la Messa, Stephen, uno nei novelli accoliti, ha detto a noi della “commissione culturale” del seminario: «Oggi è un gran giorno, meraviglioso per la nostra vit. È non solo una
tappa da compiere nel cammino al sacerdozio, ma lo vedo come un momento di grazia
… una vera gioia!è un grande onore per noi, ma anche un importante dovere di cui siamo ».
Pour l’équipe culturelle de Scolasticat de Saint Famille Fr Paul Ibrahim Sdc
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COMO, 19 OTTOBRE 2015
Consiglio Provinciale
◆ breve resoconto
1.
Anno della
VITA
2.
CONSACRATA
Siate dunque
donne e uomini
di comunione,
rendetevi
presenti con
coraggio là dove
vi sono differenze
e tensioni, e siate
segno credibile
della presenza
dello Spirito
che infonde nei
cuori la passione
perché tutti siano
una sola cosa
3.
(cfr Gv 17,21).
dalla Lettera Apostolica del
Santo Padre Francesco a
tutti i consacrati in occasione
dell'Anno della
Vita Consacrata,
28.11.2014
4.
La Riunione di Consiglio, a pochi giorni dal ricordo dei cent’anni
della morte del Fondatore, si apre con la lettura e la riflessione sull’intensa omelia funebre che il Card. Ferrari tenne in
occasione dei solenni funerali di don Guanella.
Dopo l’approvazione ufficiale del precedente Verbale di Consiglio, don Marco presenta una lunga e articolata relazione
sulla visita canonica svolta nella Casa Madre di Como. La
comunità è stata rinvigorita negli ultimi anni dall’arrivo di confratelli che permettono al contempo una maggiore presenza negli
ambiti di servizio della casa ma anche una maggiore vivacità
comunitaria. Viene rimarcata la complessità gestionale della
Casa con la difficoltà a ricondurla ad un progetto unico e coerente nell’uso dei tanti spazi a disposizione. Sono tanti i segni di
benevolenza della Provvidenza Divina che chiedono una sempre rinnovata attenzione ai poveri. Si realizzerà prossimamente
una forma di accoglienza dei senza fissa dimora. È allo studio il
progetto di ristrutturazione della zona dei confratelli per ovviare
ad una situazione che vede frammentati e dispersivi gli spazi
di vita della comunità, che non favoriscono la vita comunitaria.
La soluzione prospettata dovrà anche favorire una maggiore
possibilità ai confratelli ammalati o anziani di partecipare alla
vita comunitaria.
Il Consiglio da avvio anche ad un’iniziale riflessione circa la
scadenza, a gennaio, del triennio di mandato del Delegato e del Consiglio della Delegazione Nostra Signora della
Speranza. Il tema sarà nuovamente ripreso nelle prossime sedute di Consiglio, anche a seguito dell’incontro che il Provinciale avrà con l’intero Consiglio di Delegazione a Roma, dopo la
settimana di formazione dei Superiori.
Si torna nuovamente sugli orientamenti indicati dal documento
capitolare sul tema della presenza nella Chiesa locale e del-
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COSTITUZIONI 15
[...] "È col
soffio delle
labbra che
si accende
e si ravviva
il fuoco
materiale,
ed è col soffio
spirituale
della
preghiera che
si ravviva
il fuoco dello
zelo e della
carità" [...]
5.
6.
7.
la corresponsabilità e formazione dei laici. Tutte le Comunità sono state invitate a renderle oggetto di attenta riflessione e,
conseguentemente, ad elaborare un progetto comunitario che
ne recepisca le indicazioni e una programmazione che le realizzi concretamente.
Dopo un breve aggiornamento relativo alle iniziative del centenario del 24 ottobre a Como e del 30 ottobre a Milano, si
prendono in esame una serie di questioni economiche e gestionali:
»» Barza d’Ispra: viene presentata la bozza di progetto per
ampliamento della RSA. Vengono raccolti suggerimenti in
vista della definizione ulteriore dell’ipotesi.
»» Voghera: si esamina richiesta d’assunzione di nuovo personale. Il superamento dell’età rendicontabile da parte dei
religiosi e la mancanza di titoli adeguati per alcuni religiosi
presenti
»» Gozzano: viene presentata una proposta d’abbattimento dell’ex teatro e di nuova costruzione per salone gioco e
animazione del Centro Educativo. Anche in questo caso si
rimandano osservazioni e suggerimenti in vista di un progetto più dettagliato.
»» Campodolcino: viene presa in considerazione una proposta dell’amministrazione in merito ad una possibile collaborazione in un progetto di residenzialità leggera per anziani.
Al momenti non sembra vi siano condizioni da parte nostra
per offrire tale collaborazione.
»» Lecco: sono autorizzate alcune modalità operative in vista
della partecipazione a bandi di finanziamento per la Cascina Guanella.
»» Il Consiglio esprime parere favorevole all’accettazione di alcuni lasciti per le Case di Como, Lecco e Gozzano.
»» Si autorizzano le seguenti spese di Provincia: nuova Fotocopiatrice e cambio computer per l’Ufficio comunicazione:
nuova autovettura (usato sicuro) in sostituzione di quella
ceduta alla Comunità di Padova.
Vengono infine date le seguenti comunicazioni: nomina di don
Don Attilio Mazzola a Vicario Foraneo del vicariato di Menaggio ea Visitatore per la Comunità di Colda; l’inizio dei lavori a
Nnebukwu.
Si conferma la prossima riunione di Consiglio per Lunedì 23
novembre 2015.
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Chiusura Anno Centenario Guanelliano
ROMA
◆◆
centenario a roma
RADUNO DI FORMAZIONE PERMANENTE
per Superiori provinciali e locali dei Servi della Carità
2 - 6 NOVEMBRE - Domus Urbis, Roma Bufalotta
centenario a roma
NOVEMBRE 2015
CONVEGNO INTERNAZIONALE:
Don Luigi Guanella 2015. Una presenza che permane.
◆◆
CELEBRAZIONE ANNIVERSARI sacerdotali, religiosi, matrimoniali della F.G.
◆◆
6 - 8 NOVEMBRE - Pie Discepole Divin Maestro, Roma - Via Portuense
8 NOVEMBRE
Presiede il Superiore generale nel 50° di sacerdozio
◆◆
INCONTRO INTERNAZIONALE dei Cooperatori Guanelliani
9 NOVEMBRE - Domus Urbis, Roma Bufalotta
◆◆
ASSEMBLEA dei rappresentanti dei Cooperatori Guanelliani
per approvazione del nuovo Statuto
◆◆
UDIENZA DELLA FAMIGLIA GUANELLIANA CON PAPA FRANCESCO
10 NOVEMBRE - Domus Urbis, Roma Bufalotta
12 NOVEMBRE - Roma, Aula Paolo VI
◆◆
CONSULTA GENERALE DEI SDC
12 - 16 NOVEMBRE - presso Suore del Trullo
◆◆
CONSIGLIO D'ISTITUTO DELLE FSMP
12 - 16 NOVEMBRE - Casa Santa Rosa
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n. 244 • Anno XIX • 1 Settembre 2015 • pagina 10
tra STORIA
e STORIE di
VITA
10 ottobre 2015
di SILVIA FASANA
U
n intenso momento di riflessione tra poesia, musica, immagini
e toccanti testimonianze di vita:
sabato 10 ottobre, presso il Nuovo Mercato Coperto di Como, si è tenuto un
particolarissimo ricordo del centenario
della nascita al cielo di San Luigi Guanella dall’emblematico titolo “Tra storia
e storie di vita”, proposto dalla Provincia
“Sacro Cuore” dei Servi della Carità.
Interessante la scelta della location, che
come ha sottolineato il Superiore Provinciale don Marco Grega, è un luogo di
incontro di genti e culture, per evidenziare come la santità debba mescolarsi
Como, Nuovo Mercato Coperto
Un intenso momento di
riflessione tra poesia,
musica, immagini e toccanti
testimonianze di vita per
ricordare i 100 anni dalla nascita
al Cielo di San Luigi Guanella.
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Questo evento è stato tutto un
susseguirsi di forti emozioni, di
quelle emozioni non effimere, ma
in grado di cambiarti dentro, di
aprirti gli occhi su uno spiraglio di
vita nuova, più intensa, più piena.
n. 246 • Anno XIX • 1 Novembre 2015 • pagina 11
con la gente e non rimanere un fatto privato, un
po’ noioso, da chiudere in una chiesa o in un museo. Numeroso, vario ed eterogeneo il pubblico
presente: autorità, religiosi e religiose, operatori
delle case guanelliane, gente comune che passava
per caso e ha deciso di fermarsi, ma soprattutto
tanti giovani curiosi e attenti, pronti ad emozionarsi per quanto veniva proposto.
Perché questo evento è stato tutto un susseguirsi
di forti emozioni, di quelle emozioni non effimere,
ma in grado di cambiarti dentro, di aprirti gli occhi su uno spiraglio di vita nuova, più intensa, più
piena.
Emozioni scatenate dall’energia travolgente del
coro Gospel GAP, Gospel Always Positive; emozioni provocate dalla vibrante interpretazione (con
Massimiliano Cossi) di mons. Saverio Xeres nei
panni di un accanito anticlericale di cento anni fa
(nella foto sopra), imbottito di pregiudizi e di ideologie, che conclude con la constatazione che gli
ideali di carità di don Guanella sono un faro di civiltà e un motivo di speranza per un mondo nuovo.
Emozioni appena sussurrate dall’esibizione danzante di due ragazzi della Casa guanelliana di
Lecco; emozioni fortissime suscitate dalla “provocazione” del giovane artista camerunese Francis
Abiamba, in arte Afran (nella foto a sinistra) che,
gettando macchie di colore su una tela e tracciando alcuni apparenti scarabocchi, ha lasciato intravedere il volto di Cristo sofferente. È lo scarto che
diventa opera d’arte, il volto di un Cristo in grado
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COLICO IN FESTA
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di assumere su di sé la sofferenza del mondo per redimerla, come gli scarti della società attuale paradossalmente possono essere il vero motore di cambiamento
verso un mondo più giusto e più bello, come ha sottolineato il sociologo Mauro Magatti nel suo intenso
intervento. Magatti ha ricordato che la vera libertà non
è chiudersi nella fortezza del proprio io, ma lasciarsi
attraversare dalla realtà che ci circonda, prendendosi cura degli altri, come ha fatto don Guanella, perché
Mario Lucini, Sindaco di Como
D. Marco Grega, P.Provinciale
questo dà una pienezza di vita altrimenti impossibile
da sperimentare. In un crescendo di emozioni, si sono
poi susseguiti brevi video con le testimonianze di un
anziano, un profugo, un disabile, un ragazzo che hanno
incontrato don Guanella attraverso i centri guanelliani.
La storia di don Guanella, che nella sua vita è stato
motivo di speranza per i poveri, dunque “sfuma” oggi
nelle storie di persone che, incontrandolo attraverso le
sue Case, hanno ritrovato la speranza e la gioia di vivere. Questo è il senso vero della celebrazione del centenario della morte del Santo: non un’enfatizzazione retorica della sua figura, ma piuttosto una provocazione
per il presente, uno stimolo per chi vive oggi ad avere la
stessa attenzione alla realtà che don Guanella ha vissuto, un invito a vivere la sua capacità di accorgersi dei
bisogni delle persone e di accoglierle. Un messaggio
valido oggi più che mai.
L’evento è stato presentato da Alberto Cova, campione
olimpico dei 10.000 metri piani ai Giochi di Los Angeles
del 1984.
CON SAN LUIGI GUANELLA
16.17.18 ottobre 2015
di Elisabetta Bongiovanni
A
nche la comunità pastorale e civile
del colichese ha voluto festeggiare
san Luigi Guanella con una tre giorni guanelliana. L’evento, promosso dalle parrocchie del colichese e con il patrocinio del
Comune di Colico, ha coinvolto ragazzi e
adulti e ha messo in risalto il legame tra il
Santo e il territorio dell’Alto Lario.
Durante la mattinata di venerdì 16 ottobre
sono state coinvolte le classi terze della
Scuola Secondaria di primo grado “G.
Galilei”, in precedenza preparate da vari
docenti e dalla Dirigente. Antonio Valentini, responsabile dei servizi per i disabili
presso la casa “Madonna del Lavoro” di
Nuova Olonio e don Roberto Rossi responsabile della Pastorale Giovanile e
Vocazionale guanelliana, hanno presentato la figura di don Guanella in tutta la
sua concretezza e vicinanza agli ultimi e
più bisognosi, portando come esempio
concreto la vicina casa di Nuova Olonio.
Il sabato sera la popolazione di Colico
e dintorni si è riunita presso l'Auditorium
Comunale "M. Ghisla” per vivere una serata pensata con lo scopo di far arrivare
al cuore di ognuno un pezzetto di quella
carità che ha infiammato il cuore di don
Guanella. Sono stati presentati diversi
aspetti della figura del Santo, soffermandosi in particolare sul forte legame che
egli ha avuto con il paese di Colico (per il
progetto di bonifica del Pian di Spagna) e
con l’allora vice-parroco don Antonio Parravicini (per l’ampliamento della chiesa
di Colico). Dalla presentazione di alcune
lettere è emerso come Don Luigi, ormai
sessantenne, è stato una guida spirituale
ed un maestro di vita per don Antonio.
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Un intermezzo musicale proposto con passione e sapienza
dal coro “Gocce di Speranza” di Nuova Olonio, ha permesso
a tutti di calarsi per un attimo nella vicenda umana e spirituale di don Guanella: partendo dalla solitudine e dall'abbandono vissuto ad Olmo, passando per il grande attaccamento al
valore della famiglia, alla fiducia incondizionata nella Provvidenza, alla carità e al senso di prossimità, emblema ancora
oggi di tutte le sue opere, per poi concludere con la santità di
quest'uomo con il celebre canto "Don Guanella sei in Gesù".
La tre giorni si è conclusa domenica 18 ottobre con la celebrazione dell'Eucaristia nella parrocchia di San Fedele in
Laghetto di Colico, frazione in cui è nato e ha maturato la
vocazione sacerdotale guanelliana don Marco Grega. Proprio
don Marco che ha presieduto la celebrazione, ha ricordato
due tratti evidenti dell'uomo e del sacerdote don Guanella,
con l'invito a meditarli e a sentirli vicini nella nostra vita umana e cristiana: la carità operosa verso gli ultimi e l'abbandono
alla Provvidenza divina, aspetti concreti e concretizzabili nel
nostro vivere quotidiano.
Il gruppo di volontari “Amici di Laghetto” ha poi permesso alle
numerose persone intervenute di concludere questi giorni
con uno squisitissimo pranzo il cui ricavato è stato devoluto
per i lavori di restauro della Chiesa di Laghetto, bisognosa di
una sistemazione.
Un evento promosso
dalle parrocchie del
colichese - con il
patrocinio del Comune
di Colico - che ha
coinvolto ragazzi e
adulti e ha messo in
risalto il legame tra
San Luigi Guanella e
il territorio dell’Alto
Lario.
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24 ottobre 2015
n. 245 • Anno XIX • 1 Ottobre 2015 • pagina 14
COMO SANTUARIO S. CUORE
L
a data del 24 ottobre 2015 coincide con i cento anni
della salita al cielo del Nostro Padre Fondatore. San
Luigi Guanella moriva infatti alle 14,45 il 24 ottobre
1915 in questa Casa voluta e amata da lui stesso, a cui
sempre ritornava.
Il Santuario era colmo di fedeli come solo nelle grandi
circostanze: un gran numero di Confratelli concelebranti,
tutto il Seminario teologico di Roma, molte nostre Consorelle, tanti nostri ospiti e i fedeli del Santuario. Insomma
una grande festa di una Famiglia raccolta attorno al proprio Padre.
La data, cuore del Centenario, ha assunto un carattere
straordinario anche perché quattro giovani confratelli
hanno deciso di consacrare la loro vita al Signore Gesù tra
i Servi della Carità in perpetuo.
Di questo dobbiamo essere grati a Dio perché, a distanza di un secolo, San Luigi Guanella ed il suo carisma,
sono ancora oggi affascinanti e coinvolgenti, tanto da
“generare” ancora Servi della Carità a servizio dei poveri, i
beniamini di questo grande sacerdote ed educatore della
nostra terra di Lombardia.
Eustace, Marc, Oscar, Selvakani, oggi, con la loro scelta
ricordano a tutti che il Signore Dio è tutto per l’uomo ed è
“ l’Unico bene”.
La freschezza e la gioia di questi giovani confratelli pongono a noi Servi della Carità di “vecchia data di consacrazione” la domanda di come oggi siamo testimoni del
nostro essere totalmente di Dio per la chiesa tra i Servi
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“IN OMNIBUS CHARITAS” :
san Luigi Guanella e noi …
Cronaca della celebrazione della festa di
San Luigi Guanella nel Santuario S. Cuore in Como
con la Professione perpetua di 4 giovani africani
di don MARIO LINO MAPELLI, SdC
festa di San Luigi Guanella
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della Carità con i nostri poveri.
Don Marco Grega, il Padre Provinciale, diceva nella sua omelia
sabato 24 ottobre 2015 riguardo al donarsi ai poveri con una vita di
carità vera come Servi delle parti sofferenti del corpo di Cristo: “non
lo si compie questo programma di vita con qualche gesto disseminato
qua e là … lo si compie conformando la propria vita a quella di Gesù,
in un cammino che non è mai concluso … e allora la carità non sarà
qualcosa che si fa in alcuni momenti, dei gesti da compiere in determinate circostanze o con alcune categorie di persone, ma sarà un modo
di essere … il nostro modo di essere”.
Questo pensiero deve essere il nostro modo di essere ogni giorno
dovunque ci troviamo.
Don Luigi Guanella insisteva coi suoi religiosi, sacerdoti, suore,
affinchè amassero intensamente i poveri, avessero rispetto profondo ed una tenerezza grande perché nell’immagine del povero è
impressa l’immagine stessa di Cristo: “ il volto del povero è il volto di
Cristo”.
Per don Guanella la carità è condividere coi poveri il pane, le sofferenze, il pianto, il lavoro, la gioia.
Il nostro Padre Fondatore voleva che l’altro fosse accolto con affetto
e venisse evitata qualsiasi parola o azione che potessero ferirlo nel
suo intimo.
Il rischio che si potrebbe correre in una celebrazione di un Centenario, come quello di San Luigi Guanella, è restare chiusi sul passato,
su un ricordo celebrativo o solo storico, o rinchiudere il Fondatore
stesso e il suo Carisma in un “museo” : che tristezza!
È necessario evitare di entrare in quella categoria di persone, che il
grande scrittore lombardo Alessandro Manzoni, indica come “ben
pensanti” così ben descritti: “ s’adombrano delle virtù come de’
vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo,
lo fissan giusto in quel punto, dove essi sono arrivati, e ci stanno
comodi”.
Chi segue questa mentalità è seduto sul proprio “comodo” o “divano”; don Guanella, invece, a causa del suo carattere vulcanico delle
tantissime iniziative di carità (“non ci si può fermare finchè ci sono
poveri da soccorrere”) ci renda irrequieti, generosi, uniti, responsabili, felici del nostro mostrare come la nostra umanità diventa più
bella e potrà esprimere qualcosa della bellezza di Dio Padre.
n. 245 • Anno XIX • 1 Ottobre 2015 • pagina 15
Omelia di don MARCO GREGA
festa di don Guanella – 24 ottobre 2015 - h. 10.30
C
ent’anni fa, come oggi, alle 14,15,
in questa Casa don Luigi Guanella
concludeva la sua vicenda terrena.
Don Aurelio Baccarini, con un telegramma, comunicava la morte del Fondatore al
Papa e a tutte le case. Faceva poi seguire
una struggente lettera ai Confratelli.
Carissimi confratelli, questa lettera,
densa di dolore e di pianto, vi conferma
l’amaro annuncio del telegrafo: il nostro
santo Fondatore, il nostro Padre amantissimo non più! Il suo gran cuore, che
ha palpitato di tanto affetto per noi, ha
cessato di battere; i suoi dolci occhi, che
guardavano a noi con tenerezza paterna, si sono spenti nella oscurità della
morte, e giace irrigidita quella mano
santa che ci benediceva ogni giorno!
O Padre, o Padre! Ci ascolti Tu?
Sono i figli che Ti chiamano, i figli che
lasciasti nel pianto di questo esilio:
poveri orfani! Guardali dal Tuo paradiso e guidane i passi sino a quell’ora in
cui si ricongiungeranno al Padre loro
nell’abbraccio della celeste eternità!
Egli è spirato oggi, 24 corrente alle ore
14.15.
Si percepiscono da queste parole i sentimenti di grande affetto, di dolore e di
smarrimento che i nostri primi confratelli
e le nostre prime consorelle hanno vissuto
come oggi, cent’anni fa.
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genda di
f
amiglia
Noi, a cent’anni di distanza vogliamo rivivere quel
momento esprimendo, anzitutto, il senso della gratitudine
e della lode al Signore per il dono che ha fatto alla Chiesa
e ciascuno di noi di don Guanella, gratitudine nostra e di
tanti poveri che, in Lui o attraverso la sua opera, hanno
trovato ragioni si speranza.
Insieme alla gratitudine vogliamo però anche sentire in
questo momento il senso della responsabilità per il dono
che ci è stato posto fra le mani. Fa parte della memoria
liturgica del Fondatore l’affermazione della sua morte:
morte fisica e simbolica ad un tempo, come necessario
momento di distacco che mette il carisma nelle mani della
discendenza del Fondatore stesso….lo mette nelle nostre
mani!! Di questo carisma noi non siamo solo i custodi
nostalgici, ma siamo chiamati ad essere gli amministratori intelligenti e coraggiosi che sanno trafficare e far fruttare il dono ricevuto.
È particolarmente significativo che, oggi, nel giorno centenario della sua morte, 4 giovani confratelli, si consacrino in perpetuo al Signore fra i Servi della Carità. In questo
stesso momento a Kinshasa altri 7 giovani confratelli si
consacrano per sempre. Sono (siete!) il segno che l’esemplarità di vita di don Guanella continua ad esercitare
fascino e attrattiva. Siete la testimonianza viva che la santità di vita di don Guanella è una strada sicura per una
sequela radicale del Signore dentro la Chiesa .
Eustace, Marc, Oscar e Selakany voi vi consacrate oggi in
perpetuo al Signore. In questo nostro tempo in cui il “per
sempre” è stato esiliato e quasi indicato come una forma di
prigionia della libertà che, costretta da una scelta definitiva non potrebbe più esprimersi nelle sue varie possibilità,
voi vi accingete invece a dire per sempre al Signore “Tu sei
il mio unico bene!”. Voi dite oggi “Dio è tutto per me!”. La
consacrazione a Dio senza questa esperienza di un amore
grande e unico non può avere radici solide e durature e
facilmente si ripiega su ricerche di compensazioni e di
comodo.
Eustace, Marc, Oscar e Selakany vi auguriamo di compiere questo passo con la gioia evangelica di chi ha trovato
il tesoro nascosto nel campo e per questo non gli è parso
una perdita, bensì un guadagno, vendere tutto per avere
quel tesoro. Vi auguriamo la gioia profonda del cuore, la
gioia di avere incontrato il Signore e di aver posto in lui
le ragioni del vivere e dell’amare. E vi auguriamo di non
smarrire mai questa gioia, anche in mezzo alle difficoltà
e alle prove che la vita di consacrazione e di comunità
potranno porre sul vostro cammino.
La via maestra della vostra (e nostra) consacrazione è
quella indicata da don Guanella, la Chiesa la riconosce
come via di sicura sequela evangelica e di santità di vita.
Don Guanella ha voluto ci chiamassimo Servi della Carità.
Servi cioè DISCEPOLI di colui che è venuto per servire e
dare la sua vita per gli uomini: prendere sul serio questa
parola SERVI come programma della propria vita significa rifiutarne un’altra: PADRONI.
Servi e non padroni della propria vita, del proprio tempo,
24 ottobre 2015
dei propri affetti, dei propri beni, delle persone
che vi saranno affidate, dei compiti e dei ruoli
che dovreste svolgere. Non lo si compie questo
programma di vita con qualche gesto disseminato
qua e là, lo si compie conformando la propria vita
a quella di Gesù, in un cammino che non è mai
concluso, e allora la carità non sarà qualcosa che
si fa in alcuni momenti, dei gesti da compiere in
determinate circostanze o con alcune categorie
di persone, ma sarà un modo di essere, il vostro
modo di essere.
In questo senso l’inno alla Carità che abbiamo
ascoltato nella 2ª lettura non indica cose da fare e
neppure a chi rivolgerle, ma definisce un modo di
essere.
Vogliamo pregare per voi e per noi oggi perché
questo nostro nome Servi della carità non sia
appiccicato alla nostra vita ma esprima di giorno
in giorno la nostra vera e unica identità. È così che
la nostra umanità diventa più bella e potrà esprime qualcosa della bellezza di Dio.
Don Aurelio Bacciarini concludeva così la sua lettera 100 anni fa:
“ Poco prima che il caro e santo nostro Padre morisse, il Vicario nostro chiese la sua benedizione per tutti, e colla mano
commossa sorresse la mano del Morente, il quale tracciò un
segno di croce, stringendo il crocifisso. Questa benedizione
vi trasmettiamo, come prezioso conforto, o cari confratelli,
presenti e lontani. E con questa benedizione continueremo
tutti, sereni e forti, l’opera affidataci dal Signore, ereditata da
sì buon Padre, suggellata dal nostro inalterabile attaccamento
all’Istituto, in cui vogliamo vivere, in cui vogliamo morire, ad
esso consacrandoci, in esso immolandoci, come sopra un altare,
perché un giorno ciascuno di noi, deponendo ai piedi di Dio
il suo povero essere infranto, possa dire come il nostro santo
Fondatore: «Opus consummavi quod dedisti mihi... Nunc autem
ad Te venio».
La invochiamo di nuovo, dopo cent’anni, su di voi e
su noi tutti questa benedizione dal cielo del nostro
Fondatore.
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festa di San Luigi Guanella
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amiglia
n. 246 • Anno XIX • 1 Novembre 2015 • pagina 17
KINSHASA
I
n unione con tutta la famiglia guanelliana nel mondo, anche
noi a Kinshasa il giorno Sabato, 24 Ottobre 2015 siamo riuniti
per la festa del Fondatore San Luigi Guanella. Quest'anno la
festa del nostro fondatore ha acquistato un significato tutto particolare, sia perchè è l’anno di celebrazione del centenario della
morte di San Luigi Guanella, Fondatore e Padre Spirituale della
famiglia guanelliana, ma anche perchè era un’ocasione per I voti
perpetui di 7 confratelli africani studenti di teologia nel seminario
di Kinshasa: Lawrence Obilor, Innocent Akamonu, Kingsley, Bukete
Adelin, Ngobua Isaac, Simon Peter Dzungwe e Ibrahim Rude Paul.
Per noi tutti presenti, è stato un momento di gioia e un’occasione
per ringraziare il Signore chi nella Sua Provvidenza ha continuato
a guidare la storia della Congregazione 100 Anni dopo la morte
del suo Padre Spirituale. E anche un momento per noi di esprimere il nostro gratitudine al Signore per l’avvenimento del charisma
guanelliano in Africa. Questo momento ha anche servito per
ringraziare il Signore per il dono della vocazione alla vita religiosa
espresso nei 7 confratelli africani nello stesso girono hanno emesso I voti perpetui, senza dimenticare quelli che l’hanno fatto in
provincia.
Ci siamo anche ricordati che il dono del centenario e vocazione
per la Congregazione è anche una sfida. Perciò abbiamo sottolineato tre sfide proncipale. Inanzitutto richiede dalla parte nostra
una vita fatta di fede e gratitudine a Dio, ma anche agli uomini
che sono stati gli strumenti di compimento del suo disegno nel
mondo. Questo è da cogliere nella preghiera e contemplazione.
E poi, siamo chiamati in Africa a contemplare la bellezza della
fraternità e viverla nella sua dimesione universal. E finalmente,
seguendo l’orme del nostro fondatore, siamo consacrati da Dio
per i poveri. Cosi tutta la nostra vita deve essere fatta da solidarieta ai poveri.
Una Messa prevista alle 10, ma già alle 9:30 tante persone invitati erano presenti. Alle Messa e festa c’erano quasi 750 persone.
Presenti alla festa erano tutti I ragazzi e ragazze dei nostri centri a
Kinshasa, gli amici e familiari dei confratelli professandi, sacerdoti
diocesani, religiosi e religiose delle diverse famiglie religiose. Finite
la Messa alle 2 del pomerriggio, siamo passati alla festa.
P. Uche Desmond Ifesinachi
“IN OMNIBUS CHARITAS” :
san Luigi Guanella e noi …
Cronaca della celebrazione della festa di
San Luigi Guanella a Kinshasa (R.D. Congo)
con la Professione perpetua di 7 giovani
di p. UCHE DESMOND IFESINACHI
Una festa di ringraziamento
al Signore per avere portato il
carisma guanelliano in Africa
e per il dono della vocazione
di sette giovani confratelli
africani.
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COMO SANTUARIO S. CUORE
24 ottobre 2015
Omelia di mons. PIER GIACOMO GRAMPA
festa di don Guanella – 24 ottobre 2015 - h. 20.30
C
di don LEONELLO BIGELLI, SdC
L
a giornata del 24 ottobre 2015 si è conclusa con
una solenne celebrazione presieduta da Mons.
Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano e 6° successore del nostro venerabile Aurelio Bacciarini.
Gli faceva corona uno stuolo di sacerdoti, convocati
dalle diverse parrocchie della città di Como, che hanno
voluto unirsi alla nostra comunità religiosa per festeggiare, insieme, i cent’anni della nascita al cielo del
nostro santo Fondatore.
Erano presenti il vicario generale della diocesi di Como
don Giuliano Zanotta e il vicario per la città, don Pierino Riva, gli altri Vicari Episcopali, che rappresentavano
il vescovo di Como mons. Diego Coletti, assente per
impegni pastorali, che lo chiamavano altrove, e tanti
altri sacerdoti diocesani e religiosi , a testimoniare un
legame di don Guanella e della nostra opera con la
citta e le Chiesa di Como.
L’Eucaristia è stata preceduta da un buffet meraviglioso, preparato dal nostro amico Mario Vimercati e
condito dalla gentilezza del suo personale, attento e
premuroso.
Intanto dal Santuario il ripieno dell’organo ci chiamava
a raccolta. Una corale maestosa, giunta da Colico, stava
provando i canti che avrebbero aggiunto solennità alla
cerimonia e una particolare emozione.
Nell’omelia, Mons. Grampa, ci ha incantati. La sua voce
forte, chiara e decisa arrivava ovunque. Ha parlato di
don Guanella, utilizzando le parole più calde e tenere.
onfratelli e fedeli carissimi, voi sapete
quanto papa Francesco insista su un
un'immagine di Chiesa "in uscita"; "Chiesa delle periferie e delle emarginazioni"; "Chiesa
ospedale da campo", ebbe a dire un giorno, con
un'immagine forte e coraggiosa. Una Chiesa che
non aspetta che la gente venga a lei, ma che va in
cerca degli uomini e delle donne del nostro tempo
là dove vivono, nelle periferie della vita e della
storia.
Un Papa che cambiando verbo, ha cambiato
motore, movimento, indirizzo alla Chiesa: invece
del verbo "venire", venite alla Messa, venite al
catechismo, venite ai sacramenti, ha proposto il
verbo "andare": andate, come Gesù ha detto ai
suoi apostoli; andate in tutto ìl mondo, portate
ilmio vangelo ad ogni creatura.
D'altra pare la parola apostoli vuol dire inviati,
mandati.
Una Chiesa in uscita dunque, della strada e della
casa, non dei cenacoli chiusi, dei circoli ristretti.
Gesù non mandò i suoi apostoli nelle sinagoghe
o nel tempio. Nemmeno ilsuo ministero privilegiò
le sinagoghe. II Vangelo è per lo più, per la gran
parte, sulle strade e nelle case. Perché le strade?
Perché le case? Scrive un prete sensibile, don
Angelo Casati: "Tento di indovinare. Perché la
strada? Forse perché è un luogo senza potere,
non ci sono privilegi, non puoi alzare palchi,
parlare dall'alto. Sulla strada sei uno come tutti,
compagno di viaggio, non contano i titolì, conta
quello che sei, non è il luogo delle prediche, è il
luogo dell'accompagnarsi e del conversare, del
divenire compagni di viaggio......, e condividere e
soccorrere...
E perché la casa? Perché entrare nelle case è
come entrare nel cuore della vita, nelle gioie e
nelle sofferenze, nei problemi che segnano la vita.
Nella casa c'è calore, un'aria di famiglia, una
custodia affettuosa, che fa la differenza con i luoghi istituzionalizzati".
Di questo modello di Chiesa, di questo stile in
uscita, mi pare che San Luigi Guanella sia stato
un seguace coraggioso e non sempre compreso,
generoso e tenace, ma non da tutti condiviso, un
anticipatore profetico con le miriadi di opere diffuse in tutto ilmondo; opere sue e del ramo femminile dell'Opera: le Figlie di Santa Maria della
Provvidenza.
A leggere la loro vita sembra di scorrere una
carta geografica per le vie del mondo, dalla sua
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festa di San Luigi Guanella
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Lombardia alla Svizzera, al Veneto, al Sud Italia, passando da
Roma fin nelle Americhe. E sempre a cercare la situazioni più fragili e bisognose di carità, ponendosi in mezzo tra le categorie di persone curate da San Giovanni Bosco e quelle più estreme, dì cui si era
preso cura San Benedetto Cottolengo.
Dunque un prete in uscita San Luigi Guanella, perché aveva qualcosa da portare e una grande, santa motivazione interiore. Non lo
faceva per gloria, per tornaconto, per riconoscimento umano, ma
per carità.
Chiamò infatti i suoi figli: i Servi della Carità. Charitas Christi urget
nos. Ci spinge la carità di Cristo.
E quando diciamo carità non dobbiamo pensare all'elemosina, ma
all'amore di Dio, che è Caritas. Lo scrive San Giovanni: 'o Theos
agape estin' Dio è Amore nel senso di Carità.
Cioè un amore che non attende ristorno, ricompensa, interessi, ma
un amore totale, generoso, che apre casa, come quello del Samaritano della parabola o del Buon Pastore che va in cerca delle pecore
smarrite o del Padre Misericordioso che non si dà pace fino al ritorno a casa del Figlio prodigo, che aveva sperperato tutto.
In verità San Luigi Guanella più che di Misericordia ha parlato di
Provvidenza, di divina Provvidenza, che è un'altra faccia della divina Misericordia.
Dio che vede, provvede.
Dio che vede con Amore misericordioso, interviene e non lascia
mancare l'aiuto, l'accoglienza, la salvezza.
Concedetemi un ultimo pensiero che risponde alla domanda: come
fu possibile tutto questo, donde gli veniva la motivazione per tanto
operare?
Da una spiritualità essenziale e semplice: la fede in Dio Padre, la
percezione viva, profonda della Paternità di Dio, a cui restava legato con una preghiera intensa, attiva, vitale. Quando pregate dite:
Abbà, Padre, papà, ha insegnato Gesù.
Questo era il rapporto fondante di San Luigi Guanella con Dio: un
rapporto di abbandono filiale, totale. Questo uomo rude della montagna si affaccia con lo slancio di un bambino alla Paternità, alla
Misericordia, alla Provvidenza del suo Dio e Signore.
Paternità divina ed Incarnazione del Figlio di Dio, che si esprime
nel segno del Sacro Cuore e della presenza eucaristica, le due devozioni che plasmarono la spiritualità e sostennero l'azione del nostro
santo.
Il Sacro Cuore, simbolo forte dell'Amore del nostro Dio per noi,
contemplato non con derive sentimentali o doloristiche, ma con il
supporto dell'insegnamento biblico e delle parole del Nuovo Testamento, la cui meditazione sempre raccomandava.
E non possiamo dimenticare la devozione di San Luigi Guanella alla
Madonna, particolarmente sotto i titoli di Immacolata e di Madre
della divina Provvidenza.
Se la Madonna ha nutrito e allevato Gesù, la nostra fiducia in lei
non può che essere grande. Fu appoggiandosi a queste realtà che
potè temprarsi al soffrire, dimostrarsi paziente nelle difficoltà,
affrontare gli ostacoli e le opposizioni dolorose, coltivare uno spirito di severa mortificazione.
Lo ricordiamo così questo Santo, che nella sua semplicità si dimostrò precursore della linea pastorale che papa Francesco propone
alla Chiesa di oggi e di domani.
Si domandava donde gli venisse la
forza del tanto operare.
Da una spiritualità essenziale e
semplice, rispondeva.
E poi continuava: (e vi lascio con
lui…)
«Dalla fede in Dio Padre , dalla percezione viva, profonda della paternità di Dio, a cui restava legato con
una preghiera intensa, attiva, vitale.
“Quando pregate, dite Abbà” Padre,
Papà, ha insegnato Gesù.
Questo era il rapporto fondante di
San Luigi Guanella con Dio: un rapporto di abbandono filiale, totale.
Questo uomo rude della montagna
si affaccia con lo slancio di un bambino alla Paternità, alla Misericordia,
alla Provvidenza del suo Dio e Signore. Paternità divina ed Incarnazione
del Figlio di Dio, che si esprimono nel
segno del Sacro Cuore e della presenza eucaristica: le due devozioni che
plasmarono la spiritualità e sostennero l’azione del nostro santo.
Il Sacro Cuore, simbolo forte dell’amore del nostro Dio per noi, contemplato non con derive sentimentali
o doloristiche, ma con il supporto
dell’insegnamento biblico e delle
parole del Nuovo Testamento, la cui
meditazione sempre raccomandava.
E non possiamo dimenticare la devozione di don Guanella alla Madonna, particolarmente sotto i titoli di
Immacolata e di Madre della Divina Provvidenza. Se la Madonna ha
nutrito e allevato Gesù, la nostra
fiducia in Lei non può che essere
grande.
Fu appoggiandosi a queste realtà
che potè temprarsi al soffrire, dimostrarsi paziente nelle difficoltà,
affrontare gli ostacoli e le opposizioni dolorose, coltivare uno spirito di
severa mortificazione. Lo ricordiamo così questo Santo, che nella sua
semplicità si dimostrò precursore
della linea pastorale che papa Francesco propone alla chiesa di oggi e di
domani».
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IN FESTA PER SAN LUIGI GUANELLA
Nuova Olonio
NUOVA OLONIO
Don Bruno Capparoni
A
Nuova Olonio molte cose ricordano san Luigi Guanella, fondatore della Casa Madonna
del Lavoro nel 1900, animatore instancabile della
bonifica del Pian di Spagna, costruttore nel 1904
della bella chiesa parrocchiale dedicata al Santissimo Salvatore. Ora agli altri ricordi storici se ne sono
aggiunti ancora due, la nuova Grotta di Lourdes nel
parco della Casa e il restaurato monumento a don
Guanella sulla piazza della chiesa parrocchiale.
La Casa Madonna del Lavoro ha dato inizio alle
celebrazioni del Centenario della morte del Fondatore venerdì 23 ottobre con la Messa nella chiesa
parrocchiale, che ha riunito insieme gli ospiti della
Casa e i parrocchiani della Parrocchia. Erano presenti alla concelebrazione con il parroco don Bruno
Capparoni i sacerdoti della Comunità e tutto il clero
del Vicariato foraneo di Colico. Le parole di san Paolo nella I ai Corinzi “La carità non avrà mai fine”, proclamate nella seconda lettura della Liturgia, sono
state la traccia per una riflessione sulla carità cristiana, che opera prolungatamente nel tempo della
storia (basti pensare a quante opere nel nome di
don Guanella essa ha ispirato in questi cento anni
...) ma permane nell’eternità.
Al termine della Messa ospiti e fedeli si sono
recati nel parco a nord della casa, dove è stata co-
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OTTOBRE 2015
Nuova Olonio
struita una grotta di Lourdes in granito locale. Don
Bruno ha parlato della devozione di don Guanella
alla Immacolata di Lourdes: egli è stato promotore tra il popolo di questa invocazione anche attraverso la stampa di un suo opuscolo Un saluto alla
Immacolata di Lourdes nel 1886 e, dopo il suo pellegrinaggio al Santuario dei Pirenei nel 1903, ne ha
riportato numerose statue mariane che ha collocato in alcune sue case (a Como, a Roveredo nei Grigioni, a Campodolcino...). Il direttore della Casa don
Cesare Perego ha ringraziato l’anonima donatrice
della grotta e le maestranze che l’hanno costruita,
invitando tutti a visitarla spesso per una preghiera
a Maria. Al termine è stata impartita la benedizione
liturgica, conclusa dal canto della Salve.
Domenica 25 ottobre la celebrazione è stata
rivolta alla popolazione della Parrocchia di Nuova
Olonio. Presiedeva la Messa don Marco Grega, superiore provinciale dei Guanelliani, accompagnato
da don Corrado Necchi, vicario episcopale del Vescovo di Como per il territorio di Sondrio. Erano
presenti i sindaci di Dubino, Gera Lario e Sorico,
comuni che si estendono nel territorio del Pian di
Spagna. All’omelia don Marco, dopo avere ricordato
che il cristiano ha bisogno che le sue opere di bene
peschino sempre nella radice della carità divina, ha
invitato i parrocchiani, entrando ed uscendo dalla chiesa, a guardare l’immagine di don Guanella
collocata sulla piazza e ad ascoltare quella parola
segreta che il santo ha da dire ai cristiani di oggi.
Il riferimento del Provinciale era al restaurato monumento a don Guanella, già posto sulla piazza nel
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n. 246 • Anno XIX • 1 Novembre 2015 • pagina 21
Le Comunità guanelliane celebrano la festa del Padre Fondatore
Cassago Brianza
Cassago Brianza
1943 per ricordare il centenario della sua nascita.
Dagli anni ‘80 esso aveva passato varie vicissitudini e subito anche dei danni. E’ formato da un busto
del Fondatore in marmo di Candoglia, opera dello
scultore comasco Nino Clerici, posto su una base di
granito locale su cui è incisa una dedica di don Mazzucchi.
Dopo la Messa, don Corrado Necchi ha portato il saluto del Vescovo Coletti e il suo personale
quale concittadino della medesima comunità civile
di Nuova Olonio, mentre il sindaco di Dubino Emanuele Nonini ha evocato i ricordi della sua fanciullezza, suscitati dall’immagine ora restaurata di don
Guanella. Don Marco Grega ha infine benedetto il
monumento. Al termine sulla piazza si è avuto un
momento di festa per tutti i presenti, con l’accompagnamento della Banda musicale di Dubino, in una
giornata luminosa di un mite sole di fine ottobre.
Anche in questo modo il Centenario della morte di
san Luigi Guanella avvia le opere guanelliane e il paese di Nuova Olonio verso nuovi traguardi.
tamente cento anni da allora, ed in questo 2015 è
stato ricordato, in vari appuntamenti, il centenario
della scomparsa di questa grande figura che tanto
bene ha portato nella società dei suoi tempi ed in
quella dei tempi che sono succeduti fino ad arrivare
ai giorni nostri.
Domenica 25 ottobre 2015 è stata una delle
tappe fondamentali di questo centenario ed in particolare lo è stata per il nostro Istituto S. Antonio di
Cassago B.za : una giornata che si può, senza alcun
dubbio, definire importante, sia per l’evento celebrato (la centesima ricorrenza della morte di San
Luigi) ma anche per coloro che hanno partecipato a
tale ricorrenza. Infatti questa giornata è stata l’occasione per un momento di grande festa all’interno
del nostro Istituto, alla quale hanno partecipato gli
ospiti, i loro familiari, gli operatori, gli amici ed i volontari, i religiosi tutti della casa, i chierici dell’Opera,
il Vicario Generale Don Umberto Brugnoni, ma soprattutto la giornata è stata allietata dalla presenza
di Sua Eccellenza mons. Nunzio Galantino , segretario generale della C.E.I,, che ha voluto cortesemente
accettare l’invito rivoltogli dal nostro Direttore Don
Francesco Sposato a condividere con tutti noi la
gioia di questa festa.
Una giornata importante!
La giornata è stata caratterizzata da due moMons. Galantino a Cassago Brianza (LC)
menti forti : la celebrazione eucaristica presieduta
dal mons. Galantino ed il pranzo comunitario, quasi
Emiliano
a voler rispecchiare una delle indicazioni care al nol 24 Ottobre 1915 moriva nella Casa della Divi- stro San Luigi: dare Pane e Signore, non disgiungere
na Provvidenza di Como da lui aperta, San Luigi questi due elementi essenziali per la vita dell’uomo
Guanella, il santo della carità. Sono trascorsi esat- e del cristiano.
CASSAGO BRIANZA
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IN FESTA PER SAN LUIGI GUANELLA
Cassago Brianza
La celebrazione si è svolta alle ore undici presso
la chiesa interna all’Istituto, adeguatamente e decorosamente abbellita per l’occasione; il coro della
parrocchiale di Cassago ha accompagnato e guidato l’assemblea con i suoi canti mentre alcuni ospiti
della casa, opportunamente preparati dal cerimoniere Alfonso, hanno servito all’altare come chierichetti; la chiesa era colma di gente, parenti dei ragazzi ospiti, operatori, novizi dell’Opera e da coloro
che normalmente sono legati alla vita comunitaria
dell’Istituto.
Particolarmente profonda è stata l’omelia di
mons. Galantino che, prendendo spunto dalla vita
di San Luigi, ha voluto proporre alla riflessione due
temi fondamentali: in primo luogo il fatto che la nostra vita, la vita del cristiano, deve essere un commento costante, continuo, originale al Vangelo, a
ciò che Cristo ci ha proposto con le Sue parole e con
la Sua vita; la vita di ciascuno deve essere una declinazione originale di quel fondamento che è Cristo
stesso, per come ci perviene attraverso la Buona
Novella del Vangelo. E’ questa originalità che rende il messaggio di Cristo sempre attuale, mai obsoleto, sempre rispondente alle esigenze dei tempi
e della società: una verità che non passa, sia per il
suo essere Verità, sia per il suo declinarsi continuo
nel tempo e nei tempi attraverso coloro che se ne
fanno portatori e commentatori: tali sono stati i
grandi santi della storia, tali sono stati i santi di fine
ottocento, spesso malvisti, considerati teste calde,
personaggi sopra le righe, proprio perché la loro vita
era un commento non scontato e fuori dall’ordina-
n. 246 • Anno XIX • 1 Novembre 2015 • pagina 22
OTTOBRE 2015
Cassago Brianza
rio della parola di Cristo. Anche noi tutti dobbiamo
saper seguire il loro esempio rendendoci “commentatori” viventi del Vangelo!
Un secondo tema è stato quello del legame esistente fra il dare ed il donarsi agli altri e l’essere e
sentirsi amati: spesso il cristiano sente come elemento importante quello di dover dare qualcosa
agli altri, il voler bene al prossimo, l’aiutare chi è nel
bisogno, in poche parole il darsi; ebbene, non ci può
essere un autentico e duraturo dare e darsi, questo ci ha detto il Vescovo, se originariamente non
si percepisce di essere amati, di essere primariamente oggetto d’amore: da parte di Dio essenzialmente, ma anche da parte degli altri. Nessuno può
pretendere di amare se prima non è amato e non
sperimenta tale amore: l’amore che diamo agli altri
diviene così eccedenza dell’amore che è ricevuto.
Cristo ci ha amati, con la Sua vita, ed è in forza di
tale amore che noi riusciamo ad amare gli altri; ed
anche fra noi dobbiamo ricevere amore se vogliamo
essere in grado di darlo! Chi non è amato non può
portare l’amore, semplicemente perché non lo sperimenta e non lo conosce.
Questo è un punto di riflessione particolarmente importante nelle opere di carità che si ispirano al
carisma di don Guanella e che costantemente sono
a contatto con coloro che, più di altri, hanno bisogno
di aiuto.
Al termine della celebrazione il Vicario Generale
dell’ Opera Don Guanella, nel salutare il Vescovo, lo
ha pregato di portare i saluti più cari a Papa Francesco invitandolo, qualora passi in Lombardia, a veni-
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Le Comunità guanelliane celebrano la festa del Padre Fondatore
Tutti dobbiamo
seguire l'esempio
dei Santi, rendendoci
"commentatori
viventi" del Vangelo
Fraciscio
FRACISCIO
Don Silvio Sperotto
A
nche Fraciscio ha celebrato domenica 25 anziché
il 24, la festa di Don Guanella ricordando la sua
nascita al cielo avvenuta 100 anni fa. Lo abbiamo celebrato con un po’ di solennità invitando il confratello Don Roberto Rossi a presiedere l’Eucarestia dello
ore 10.00. L’altro momento speciale è stato vissuto
al pomeriggio in processione con la statua del nostro santo Fondatore e una bella partecipazione di
popolo anche da fuori paese. La processione si è
snodata lungo le vie di Fraciscio con la gradita presenza del Card. Giovanni Battista Re, che al mattino
aveva presieduto l’Eucarestia a Campodolcino. Ci si
re a far visita alle case dell’Opera, dove
sarà sempre accolto a braccia aperte.
Dopo la S. Messa i religiosi presenti, i sacerdoti, gli ospiti con i genitori,
amici, volontari ed operatori si sono
intrattenuti per un momento di convivialità pranzando assieme e proseguendo nel clima di gioia e di serenità
la giornata di festa.
Fraciscio
è fermati davanti alla Casa Natale di Don Guanella
per un momento di preghiera e di ascolto. Don Luigi De Giambattista infatti ha portato il saluto del
Superiore Generale che, invitato, non aveva potuto
essere presente. La processione ha poi raggiunto
nuovamente la chiesa dove il Card. Re ha concluso
la manifestazione di fede con fervide espressioni
riferite al nostro Santo e la benedizione al popolo con la sua reliquia. La festa si è conclusa con
la tradizionale “castagnata e vin brulè” preparato
dalla gente del paese che, come ogni anno, ha dato
modo ai partecipanti di condividere fede e cordialità. Anche il cardinale ha assaggiato le castagne!
Ci si augura di poter celebrare degnamente ogni
anno, a continuazione di questo centenario, la data
anniversaria di San Luigi Guanella nella fede e nella
fraternità.
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IN FESTA PER SAN LUIGI GUANELLA
Campodolcino
CAMPODOLCINO
Campodolcino 25 ottobre: il canto dei bambini - la
presenza del cardinale - il chiarore della notte
Don Mario Baldini
C
ampodolcino ha vissuto il centenario con la presenza delle autorità di tutta la Valchiavenna e con
la celebrazione della S.Messa presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re. Il cardinale ha ripercorso
i momenti salienti della vita del santo cogliendo il significato per tutta la Chiesa di un uomo dedito totalmente ai poveri perché dedito totalmente a Dio. Un
santo che nell’affermazione “ è Dio che fa”manifesta
il totale abbandono alla Provvidenza fino al momento
dell’abbandono “totale” a Lui nella morte.
Al termine della messa, e dopo il dono di un cuscino ricamato con il motto del cardinale da parte degli
anziani, sono stati i bambini i protagonisti del finale
con il canto a don Guanella che “ cerca per le strade i
suoi poveri “ e suscitando l’applauso caloroso di tutta
la gente e le autorità che stipavano la chiesa. All’uscita sul piazzale davanti alla chiesa, che espone sul
portone d’ entrata le date del cammino cristiano del
santo, la folla si è stretta attorno al cardinale per i saluti e le foto mentre la fanfara suonava i motivi delle
canzoni più conosciute dalla gente della Valchiavenna e attorno erano esposte le bancarelle come nelle
migliori tradizioni delle feste di paese.
Grazie all’organizzazione è stato preparato il
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pranzo comune per più di centotrenta persone. E
di nuovo sono stati i bambini del catechismo protagonisti con i disegni che avevano preparato sui
fatti della vita di don Guanella dalla vita di bambino al giorno che è stato fatto santo in piazza san
Pietro. I piccolissimi hanno avuto la loro parte di
festa con le varie forme di animali gonfiabili e le
danze mimate.
Il sindaco Giuseppe Guanella si è adoperato
perché ci fosse una perfetta riuscita della giornata e le signore della parrocchia hanno contribuito
nel migliore dei modi ad allestire la festa con nastri coccarde fiori attorno al piazzale dove svetta
la statua di don Guanella che addita a un povero
il cielo.
Alla sera la facciata della chiesa parrocchiale
restava illuminata perché la gente di Campodolcino potesse ricordare “quanta luce” è venuta nel
mondo da un santo che era cresciuto nelle loro
montagne e che, morendo cento anni fa, ha portato in cielo tutta la ricchezza umana e cristiana che
aveva assorbito nel suo piccolo borgo.
Campodolcino
Campodolcino
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Le Comunità guanelliane celebrano la festa del Padre Fondatore
GOZZANO
Don Giuseppe Pozzi
S
Barza d'Ispra
abato 24 ottobre ricorrevano i cento anni dalla morte di San Luigi
Guanella (1842-1915), fondatore dell'omonima Opera che, attraverso le sue Case in tutto il mondo, promuove la persona, accogliendo minori, disabili e anziani in difficoltà. L'Opera è presente sul
territorio a Gozzano, con il Centro Educativo per Minori, il Doposcuola
Educativo e il Social Housing.
Venerdì 23 ottobre i ragazzi della Casa San Giuseppe hanno festeggiato con una castagnata, svolta con il prezioso aiuto di alcuni
volontari affezionati all'Opera. In occasione della festa inoltre i bambini e gli educatori hanno ricordato i primi passi del fondatore, offrendo alle sante messe della parrocchia di Gozzano un sacchetto di
minestra di legumi e cereali, ricordando un episodio dell'infazia di San
Luigi: "Quando saremo grandi, faremo così la minestra dei poveri". Già nei
suoi giochi di bambino, preparando una minestra di fango insieme
alla sorella Caterina, San Luigi Guanella aveva chiara la sua missione: andare incontro ai bisogni delle persone che aveva intorno. Anche
oggi, a cento anni esatti dalla sua morte, l'Opera don Guanella cerca
di portare avanti questa
missione, condividendo
con la comunità gozzanese lo spirito e le opere nate
dal carisma di San Luigi.
La Casa San Giuseppe
ringrazia tutti coloro che
hanno voluto farsi presenti
con la collaborazione e le
offerte, che verranno utilizzate per le attività educative di quest'anno scolastico.
Barza d'Ispra
BARZA D'ISPRA
Don Domenico Scibetta
L
a festa di San Luigi Guanella è per la Casa di Barza uno dei due felici appuntamenti del calendario
annuale, insieme alla messa del giovedì santo, che
vedono convergere in un’unica celebrazione, la realtà tutta della Casa di Riposo e quella del Centro
di Spiritualità, quasi a voler significare il ritrovarsi
dell’unica grande famiglia di Casa Don Guanella, per
festeggiare nella lode e nel ringraziamento, il dono
del santo padre Fondatore e il rinnovarsi nell’autenticità del suo mandato carismatico e cioè il servizio
sull’esempio di Gesù.
Quest’anno, ‘come ogni anno’, dunque, anche se
l’espressione potrebbe suonare impropria, la festa
liturgica di San Luigi Guanella, si è riproposta ma con
nuove peculiarità, acquistando cioè un valore ancor
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OTTOBRE 2015
IN FESTA PER SAN LUIGI GUANELLA
Barza d'Ispra
più profondo, a motivo del Centenario della nascita al
Cielo del Santo, ma anche per la connotazione ecclesiale che abbiamo voluto dare alla felice circostanza.
Don Luigi Guanella è Santo della Chiesa e per la
Chiesa e ciò, per il contesto locale in cui ci mettiamo
in gioco nella testimonianza, ha significato per noi
anche contribuire ad estendere la bellezza del suo
messaggio non solo fra coloro che abitano la casa ma
raggiungendo anche altri luoghi in cui settimanalmente prestiamo il nostro ministero di carità. Dopo
la solenne Concelebrazione di domenica 25 ottobre,
presieduta dal nostro Decano, don Pietro Bassetti,
amico della casa che quotidianamente condivide con
noi il pranzo e la fraternità, la festa è proseguita con
un pomeriggio di festa con i nostri anziani residenti,
parenti, volontari e amici. Nel frattempo, come anche
nei giorni a seguire, alcuni di noi hanno prolungato la
memoria del Fondatore presso la Clinica di Anzano
del Parco, l’Rsa ‘Villa Fiammetta’ di Ispra e il giro dei
malati dell’Ospedale di Angera, ambiti questi del nostro settimanale servizio.
La numerosa e, per certi versi, inaspettata e gradita partecipazione della gente, ci ha fatto dire che
Don Guanella e la realtà della nostra Casa che lo rende vivo nell’oggi, sono amati e stimati dalla gente. E
dopo ottant’anni, è probabilmente la più bella ricompensa che potessimo aspettarci, che ci spinge a metterci ancora di più al servizio delle persone, non solo
per il recupero fisico (…dare Pane) ma anche, e direi
soprattutto, per la loro crescita nella fede (…dare Paradiso).
Gatteo
GATTEO
Tania Manicardi
I
l 24 Ottobre tutte le case dell’Opera don Guanella
del mondo si sono unite in un unico respiro per
celebrare il centenario dalla morte del fondatore.
Anche la casa di Gatteo ha preso parte ai festeggiamenti e si è voluta preparare attraverso un percorso spirituale, una Novena ideata da Don Joseph.
Primo passo è stata la visita all’altare con il bacio della reliquia, poi ci siamo riuniti il giorno seguente per ricordare la morte di Don Guanella e di
tutti i nostri cari. Il ricordo della Madonna della Divina Provvidenza ,con lo sguardo benevolo sul sacerdote di montagna, l’uomo Gesù morto e risorto
con il suo carico di speranza, ci hanno aperto la
strada alle tappe fondamentali della figura di Don
Guanella.
La sua Beatificazione nel 1964, la Canonizzazione nel 2011e molti di noi erano a Roma il 23
Ottobre! Uno sguardo anche sulle case seminate
nel mondo ci ha fatto riflettere su quanto sia importante amare oltre ogni confine, perché diceva il
fondatore:” Fermarsi non si può fin quando ci sono
poveri da soccorrere”. Infine ci siamo preparati con
la Confessione per un dono speciale: Tiziano ospite
del centro diurno di anni 55 ha ricevuto la sua prima eucaristia il 23 Ottobre.
È stata una giornata veramente unica per tutti
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Le Comunità guanelliane celebrano la festa del Padre Fondatore
Gatteo
in particolare per mamma Enrica e il fratello Roberto . Tiziano dopo una preparazione ed un bel percorso di catechesi speciale è stato ripresentato all’altare attraverso la prima Comunione, e Don Guanella
che lo ha accompagnato accompagnerà anche tutti noi perché: “La vita dell’anima, che è più della vita
Caidate di Sumirago
Gatteo
del corpo quanto il Cielo è più della terra, quest’anima
così nobile, eppure così povera, ha bisogno di essere
alimentata ogni giorno col cibo della preghiera, con la
bevanda vigorosa del buon esempio, con molti esercizi
pii di carità, ma soprattutto ha bisogno del cibo della
SS. Comunione”.
Caidate di Sumirago
per essere riconoscenti al Signore: il ricordo di don
Guanella, Santo al servizio dei più poveri, l’inaugurazione del pozzo del nostro giardino e della mostra
fotografica “Ai tempi della scuola”.
Gli anziani del San Gaetano
Alla celebrazione della Santa Messa erano presenti la dottoressa Elena, Damiano - coordinatore
l 25 ottobre la nostra Casa ha vissuto una giornata delle attività, operatori con i propri familiari, operadi grande festa ricordando il centenario della mor- tori in turno, famigliari, volontari e amici che vogliote del fondatore, San Luigi Guanella. Diversi i motivi no bene alla nostra casa.
CAIDATE DI SUMIRAGO
I
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IN FESTA PER SAN LUIGI GUANELLA
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OTTOBRE 2015
Insieme per dire
GRAZIE!
Caidate di Sumirago
Caidate di Sumirago
Nel salone al piano terra benedizione e apertura
della mostra “Ai tempi della scuola”: frutto di un lavoro
dei nostri educatori e amici. Dopo questo momento
ci siamo trasferiti in giardino per l’inaugurazione del
pozzo.
Grazie alla generosità di alcune persone è stato
possibile valorizzare una falda acquifera che passa
sotto la nostra Casa ad una profondità di circa quindici metri, con un bellissimo pozzo che ci permette di
raccogliere l’acqua e portarla in superficie.
Il pranzo è stato delizioso! Ringraziamo gli operatori della ditta Salus. Nel pomeriggio gli alpini del
gruppo di Solbiate Arno con le loro ottime castagne e
l’intervento di Roberto con la sua straordinaria “voce”
hanno contribuito ha mettere la “ciliegina sulla torta”.
Diciamo GRAZIE agli educatori con le ragazze del
servizio civile, ai volontari che sostengono le nostre
missioni che ci ricordano che “ tutto il mondo è patria nostra” e i giovani della Croce Rossa che ci hanno
aiutato nel servizio.
È il 24 ottobre 2015. Nel primo pomeriggio Dio Padre incontra un anziano sacerdote che lentamente passeggia tra i viali
del Paradiso. “Chi sei ?” domanda Dio Padre. Il sacerdote risponde: "Un povero servo della carità!" E Dio: "…Di' alle persone
che abitano le tue case che: HO SETE! ...
SETE DI ...
- STUPORE (quando scopriranno che li
amo tutti così come sono !)
- ESPERIENZE (capaci di far gustare,
amare e difendere la vita)
-TESTIMONIANZE (pronte a “far bene un
po’ di bene”! )
- ENTUSIASMO (purché il loro cuore si
mantenga colmo di gioia)…
Caro don Luigi, nella tua casa di Caidate
domani verrà benedetto un pozzo ricordando i cento anni della tua presenza qui
in Paradiso.
Sostieni tutti coloro che amano quella casa
perché, attraverso questo segno esterno,
non dimentichino che “Io sono l’acqua della vita e… chi ha sete venga a me e beva !"
dall’omelia di don Franco Berlusconi
sabato 24 ottobre 2015 ore 10,30
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Le Comunità guanelliane celebrano la festa del Padre Fondatore
Castano Primo
Castano Primo
CASTANO PRIMO
Un anno di festa!
Don Danilo Priante
I
l 19 marzo, festa di San Giuseppe patrono della nostra
Casa, Monsignor Renato Corti, Vescovo Emerito di Novara, ha celebrato la Santa Messa qui da noi, intrattenendosi successivamente con i nostri anziani. Dal 23 giugno
al 7 luglio abbiamo ospitato nella Casa la mostra di San
Luigi Guanella durante la quale si è avuta una numerosa
partecipazione da parte di tutta la cittadinanza Castanese.
A settembre, poi, il Cardinale di Milano Angelo Scola,
in visita pastorale presso la parrocchia San Zenone, ha incontrato un gruppo di anziani, cooperatori e volontari della
nostra Casa. Il 10 ottobre nel Santuario del Sacro Cuore di
Como due operatori della nostra comunità hanno emes-
Castano Primo
so la promessa come Cooperatori Guanelliani. Il 21
ottobre si è tenuto un incontro sul carisma Guanelliano a cui hanno partecipato 80 ragazzi che si preparavano per la Santa Cresima.
Il 22 ottobre, presso la nostra chiesa, il nuovo
prevosto di Castano Primo don Piero Visconti ha
celebrato la Santa Messa. Il 24 ottobre Santa Messa nella nostra comunità per celebrare il centenario della morte del fondatore; il giorno successivo la
Messa è stata presieduta dal novello sacerdote don
Nathan Chukwuemeka Anukan e nel pomeriggio castagnata e incontro con i parenti. Infine il 3 novembre Santa Messa con i sacerdoti delle 18 parrocchie
del Decanato e incontro sulla spiritualità di San Luigi
Guanella.
Il 12 novembre, poi, un numeroso gruppo di
operatori della Casa si recherà in visita a Roma per
l’incontro di Papa Francesco con tutta la comunità
Guanelliana.
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CENTENARIO
GUANELLIANO
SOLENNE CHIUSURA
DUOMO DI MILANO - 30 OTTOBRE 2015
di MYRIAM GOBBI
A
ncora in festa per il nostro amico San Guanella.
Dove? In Duomo a Milano. Tante persone hanno
accolto l’invito ad essere presenti per celebrare
insieme l’Eucarestia come un’unica famiglia presieduta
dall’Arcivescovo Angelo Scola.
Eravamo lì: vescovi, sacerdoti Servi della Carità, Figlie di
santa Maria della Provvidenza, cooperatori e laici, operatori ed ospiti delle diverse case guanelliane insieme a
tanti fedeli. Un unico Popolo di Dio radunato per concludere il cammino, iniziato un anno fa in Cattedrale
a Como, insieme a san Luigi che ci ha accompagnato
giorno per giorno facendoci scoprire la gioia di essere
cristiani e gustare quella misericordia che Gesù ci ha
insegnato nell'accogliere e servire i più piccoli e bisognosi.
Una festa di tutta la famiglia guanelliana che cammina - come ha ricordato l’Arcivescovo - con la Chiesa
rendendo gloria a Dio attraverso la figura del suo fondatore.
UNA FESTA DI
TUTTA LA FAMIGLIA
GUANELLIANA
che cammina con la Chiesa
rendendo gloria a Dio
attraverso la figura del
suo Santo Fondatore.
Con il cuore colmo di gioia ed emozione siamo entrati
in Duomo. Si percepiva quest'aria di festa e di letizia
che pervadeva l'animo di tutti i presenti, misto allo
stupore e alla meraviglia nell'osservare così da vicino la
grandezza e l’ampiezza dell’architettura della cattedrale che ci ha subito fatto sentire piccoli, piccoli uomini,
ma con una grande ricchezza: il sentirsi in modo diverso amati da Dio nella propria unicità e storia. Si percepiva questo abbraccio di tante persone che si stringevano intorno all'Eucaristia nel ricordo di un santo che
ha speso la sua vita con passione e volontà a servire gli
ultimi.
Come ha ricordato il Cardinale nell'omelia "un uomo
che ha scoperto una fraternità nuova, allargata, attraverso l'accoglienza di tutti" così che molti di noi hanno
trovato nell'Opera don Guanella una nuova famiglia.
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amiglia
IN CHARITATE CHRISTI
Omelia del card. Angelo Scola
Il video >>> http://bit.ly/1WLHp5k
La santa Messa è stata allietata, oltre che
dalla presenza di tanti giovani, disabili, anziani e migranti delle case fondate
da San Luigi, anche dal coro dei ragazzi
della scuola sant’Agnese di Saronno. L’inconveniente tecnico per cui l'organo del
Duomo non funzionava, ci ha permesso
di apprezzare ancora di più l'impegno e lo
slancio di tutti i ragazzi.
L’Arcivescovo ha concluso la celebrazione
sottolineando che “la diocesi di Milano
a partire dall'amicizia del beato Cardinal
Ferrari con don Guanella, in modo del tutto
speciale è onorata, onorati di questa santità e grati perché voi la rendete presente. Siamo grati ai consacrati, agli ospiti, ai
bambini, ai ragazzi e ai giovani che cercano
con la compagnia di don Guanella la strada
giusta per il loro cammino in una società
non facile, ma piena di avventure che ha
solo bisogno di uomini e donne veri, autentici, cioè di uomini e donne che tendono
alla santità".
Con questo augurio a perseguire il nostro
cammino verso la santità è giunto un invito speciale dal coro gospel GAP di Como
guidato dal Maestro Carlo Rinaldi con
l’Inno del Centenario da lui scritto che
continuava a riecheggiare nelle navate
del Duomo "Fermarsi non si può".
CARISSIMI E CARISSIME.
S
aluto anzitutto i Vescovi presenti, i rappresentanti dei Superiori dei Servi della Carità,
le rappresentanti delle Figlie di Santa Maria della
Provvidenza, i responsabili delle Associazioni
Cooperatori, quelli del Movimento Laicale Guanelliano, quelli del Movimento Giovanile Guanelliano, le autorità civili che sono qui presenti.
Un particolare abbbraccio a tutti gli ammalati e
un saluto gioioso e intenso ai ragazzi, ai giovani
che sono numerosi qui presenti e sono l ‘espressione molto concreta e tangibile della grande
famigliarità che vive nelle case guanelliane.
Abbiamo sentito la Parola del Santo Evangelo che
ci riguarda molto da vicino perché il Santo Evangelo di oggi descrive la scena del giudizio finale
e quindi riguarda tutti noi; saremo anche noi
giudicati alla fine e lo siamo giWà fin d’ora sulla
base del racconto del Vangelo di Matteo dove è
detto: “Tutto quello che avete fatto a uno di questi miei
fratelli più piccoli l’ avete fatto a me”. Allora Gesù
stabilisce un legame molto forte, un legame
di solidarietà, di fraternità tra lui Figlio di Dio
incarnato e ogni uomo e ogni donna, soprattutto
a partire da chi si trova nel bisogno.
Fu questa cosa che il santo don Guanella comprese molto bene, benché nato in una splendida
frazione di un piccolo paesino, che io ho più
volte visitato da bambino e da ragazzo perché
sono nato lì vicino. Imparò dai genitori e dalla
parrocchia questo respiro grande e universale
i cui frutti si vedono proprio attraverso la presenza articolata in tutto il mondo dei suoi figli e
delle sue figlie.
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genda di
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«Siamo onorati
di questa santità,
siamo grati
perché voi la
rendete presente,
siamo grati ai
consacrati, siamo
grati agli ospiti,
siamo grati
ai bambini, ai
ragazzi, ai giovani
che cercano con
la compagnia di
don Guanella la
strada giusta per
il loro cammino in
una società non
facile ma piena
di avventure
che ha solo
bisogno di uomini
e donne veri,
autentici, cioè
uomini e donne
che tendono alla
santità».
CENTENARIO GUANELLIANO
- SOLENNE CHIUSURA - DUOMO DI MILANO
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omelia del Card. Angelo Scola
Gesù ha allargato l’idea della fraternità, ha allargato l’idea della
famiglia. Per Lui la famiglia non è più solo quella della carne e del
sangue ma diventa più larga, prende dentro le relazioni e i rapporti
di tutti quelli che lo seguono e attraverso di lui cercano Dio e indagano, domandano il senso della vita. E come ha fatto questo Gesù?
Donando totalmente se stesso, fino alla morte ignobile sulla croce :
era il peggior tipo di condanna di quell’epoca; croce che lui ha reso
gloriosa con il suo amore profondo e che diventa per ogni uomo, per
ogni donna , soprattutto per chi è nel bisogno, diventa un motivo
di speranza, diventa un motivo per guadagnare un senso del vivere
nonostante i condizionamenti, le prove, i disagi, le limitazioni che
sono proprie di ogni uomo e che qualcuno sperimenta in maniera più
drammatica.
Avete trovato una famiglia nelle case e nelle opere guanelliane e
coloro che si dedicano a Dio, a Gesù, alla Chiesa e agli altri vivendo lo stille di vita di S. Guanella, sono chiamati a perpetuare questa
nuova famiglia, questa nuova fraternità, questa nuova famigliarità,
incontrando chi è nel bisogno e nel bisogno grave e facendolo sentire
di casa, facendolo sentire a casa sua , come ho potuto io toccare con
mano, soprattutto nella mia giovinezza frequentando l’importante
casa guanelliana di Lecco.
Una espressione che il santo usava sempre e che pronunciò anche sul
letto di morte è questa: “In Caritate Christi” cioè nella Carità di Cristo.
Ma chiediamoci, lo dico soprattutto ai più giovani, che cos’è questa
carità di cui noi cristiani parliamo spesso . Che cos’è, in cosa consiste.
Consiste nell’imitazione del grande Santo vostro padre e nostro padre,
nel dare pazientemente la vita giorno dopo giorno attraverso tutte le
circostanze che ci vengono date, dentro tutti i rapporti , nel donare
la vita come il Santo la donò ad imitazione di Gesù. Ma dove possiamo incontrare questo modello di carità? E noi lo sappiamo, anche i
più giovani, anche i più piccoli lo stanno imparando dal Catechismo.
Lo troviamo proprio in Dio perché il Dio cristiano come voi sapete
è uno e trino cioè è una circolazione di carità, di amore. Il Padre si
dona tutto al Figlio e il Figlio gli risponde donandosi e il loro amore
è così forte, è così grande che genera lo Spirito Santo che è il legame tra il Padre e il Figlio e il frutto dello stesso legame, così perfetto
come frutto che è egli stesso Dio. Allora noi cristiani impariamo l’a-
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IN CHARITATE CHRISTI
A
genda di
f
amiglia
more da Dio stesso e Gesù è venuto a rivelarcelo, a dirci qual è il volto di Dio. Prima
che Lui venisse noi avevamo un’idea generica
di Dio, l’uomo cercava Dio a tentoni mentre
Gesù ci ha insegnato che Dio è Padre, ci ha
donato sulla croce i suo Spirito, lo Spirito
Santo di Gesù, perché impariamo ad amare,
a volerci bene tra di noi. Ecco perché San
Paolo oggi dice che noi siamo un solo corpo,
cioè una famiglia. Io questo ho potuto approfondirlo un poco in queste tre settimane che
ho passato al Sinodo dei Vescovi in cui 270
vescovi di tutto il mondo più taluni famiglie e
altri, hanno riflettuto sul senso della famiglia
e abbiamo scoperto che i valore insostituibile
della famiglia come rapporto stabile e fedele tra l’uomo e la donna è aperto alla vita,
deve diventare il criterio, i modo con cui noi
viviamo, soprattutto noi cristiani, viviamo
dentro la famiglia umana.
Ci deve essere posto per tutti, qualunque
sia la storia di ciascuno di noi, al di là dei
nostri limiti, dei nostri difetti, dei nostri peccati, delle nostre contraddizioni, dei nostri
errori, al di là delle nostre fatiche fisiche,
delle nostre malattie, al di là di tutti i nostri
disagi. Abbiamo bisogno di braccia amorose
come quelle di San Guanella che ci accolgono
e ci fanno sentire a casa nostra. Come sarebbe
diverso il mondo se noi e gli uomini, portassimo dentro la realtà di tutti i giorni lo stile
di vita di questo grande santo. Per concludere
mi piace citare una delle sue affermazioni che
considero tra le più belle. Diceva nel Catechismo per le anime che aspirano alla perfezione:” Tu compi un’ opera di misericordia
quando vai caricando sul tuo cuore le umane
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infermità al fine di provvedervi” e il Santo
Evangelo di oggi ce l’ha descritte quelle cosiddette - opere di misericordia corporali- “tu
compi un’opera di misericordia quando vieni
caricando”, come è bella quell’espressione lì.
Ragazzi e giovani riflettete su questo , caricando nel tuo cuore. E’ l’idea del caricare sulle
spalle qualcosa che può sembrare un peso e
che invece nel cuore diventa un giogo leggero. Non è più un peso ma è una dilatazione
del cuore, è un imparare ad amare. Quando
vieni caricando nel cuore le infermità umane
al fine di provvedervi.
Ecco mi sembra una bella definizione di tutte
le realtà delle congregazioni, delle realtà laicali connesse alla figura di questo grande santo
e ringrazio tutti voi per la testimonianza bella
che date nella Chiesa e veramente dobbiamo oggi essere pieni di gratitudine e pieni
di letizia per questa bella festa e questa bella
ricorrenza a cui la nostre diocesi lombarde
sono particolarmente attente e a cui anche
la Diocesi di Milano a partire dall’amicizia
del Beato Cardinal Ferrari con don Guanella
è in modo del tutto speciale onorata .
Siamo onorati di questa santità, siamo grati
perché voi la rendete presente, siamo grati ai
consacrati, siamo grati agli ospiti, siamo grati
ai bambini, ai ragazzi, ai giovani che cercano
con la compagnia di don Guanella la strada
giusta per il loro cammino in una società non
facile ma piena di avventure che ha solo bisogno di uomini e donne veri, autentici, cioè
uomini e donne che tendono alla santità.
Amen.
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ORI
T
A
R
E
P
O
O
spazio C
10 OTTOBRE 2015
APERTURA DELL’ANNO SOCIALE 2015 – 2016
COOPERATORI NORD ITALIA/SVIZZERA
N
OI POSSIAMO E
DOBBIAMO ESSERE
PROVVIDENZA
PER GLI ALTRI.
Un appello incondizionato ad
avere f iducia nella Provvidenza,
seguendo l’esempio del Fondatore,
per essere noi stessi in grado di
mostrare il volto provvidente del
Padre ai fratelli con cui viviamo,
operiamo, incontriamo … questo il
cuore dell’intervento del Presidente
provinciale, dr. Antonio Valentini,
tenuto in apertura del nuovo anno
sociale. Pubblichiamo il testo integrale perché sia motivo di rif lessione e di stimolo per una crescita
umana, spirituale e … guanelliana
a livello personale e di gruppo.
O
BENVENUTO A TUTTI !
ggi è una giornata importante ed intensa. Abbiamo potuto questa mattina gustare il bell’evento di ricordo del centenario della morte di don Guanella presso il nuovo mercato coperto di Como e questo pomeriggio, ben 15 nuovi cooperatori faranno la promessa con noi più “storici”. Intendo da subito
ringraziare i membri del consiglio provinciale dei cooperatori, in
modo particolare il segretario, per il sostegno e il lavoro svolto.
Chiedo inoltre a tutti voi di portare pazienza per errori e piccole
inadempienze che abbiamo magari compiuto in questo anno di
incarico, non sono stati certamente legati a cattiva volontà ma
bensì ad inesperienza.
Comincio con il rendicontare il lavoro svolto dalla nostra elezione (08.12.2014). Ci siamo radunati come consiglio 5 volte
(09.01.2015 – 13.02.2015 – 24.04.2015 – 17.09.2015 a Como e
25.07.2015 a Fraciscio). Inoltre l’11.01.2015 ho portato, a nome
di tutti i cooperatori della Provincia, un saluto al Capitolo Provinciale a Barza d’Ispra. Il 14.03.2015 abbiamo tenuto il nostro ritiro
quaresimale a Como. Nelle giornate del 6 e 7 giugno 2015 buona
parte del consiglio ha incontrato a Roma il consiglio della Provincia del sud e quello del Nazionale. Alcuni hanno poi partecipato
al pellegrinaggio a Loreto nelle giornate del 4/5/6 settembre
2015.
Oltre a questi incontri “ufficiali” numerosissimi sono stati i contatti e gli scambi fra noi. Come anticipato ad inizio mandato,
dato il nostro essere “nuovi”, abbiamo dato priorità alle visite ai
diversi gruppi: 28.02.2015 gruppi di Cordignano, Padova, Fratta
e Trecenta a Padova; 17.05.2015 gruppi di Livraga e Belgioioso a
Livraga; maggio 2015 gruppi di Cassago, Verdello, Lecco, Milano a
Cassago; giugno 2015 gruppi di Castano e Barza a Barza; 6.6.2015
gruppi della Svizzera: Castel S. Pietro, Maggia, Roveredo, Tesserete.
Il desiderio di incontrare tutti i gruppi, oltre alla conoscenza, ha
risposto al nostro desiderio di rilanciare l’associazione aprendola a nuove e giovani forze facendola così crescere e fruttificare.
Ritengo che per fare questo sia necessario che ciascuno di noi
riscopra le motivazioni da cui è stato spinto ad intraprendere
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twitter.com/corjesu_como
“I cooperatori e le cooperatrici sono quasi membri della
Piccola Casa e si hanno in affetto di amici, in venerazione
di benefattori”. (don Guanella, La Providenza, luglio 1893)
questo cammino, quali sono le passioni profonde che lo hanno
smosso, cosa lo ha affascinato del nostro Santo.
E’ questo un lavoro da fare nel proprio intimo prima che nel
gruppo, gettando tutto quello che può ostacolarlo per umana
fragilità o complicata situazione relazionale… don Guanella e il
nostro sentirci in cammino verso di Lui deve andare ben oltre
queste umane limitazioni.
Voglio qui condividere con voi un piccolo aspetto di quello
che è il mio desiderio di “guanellianità”. Sono sempre rimasto
affascinato dalla capacità di don Guanella di affidarsi alla Divina
Provvidenza fino ai limiti estremi …
Cito un pezzo di una lettera da Lui scritta il 25.05.1915: “Non si
diffidi mai della Provvidenza; la Provvidenza da per quello che si
fa: quando si faceva per due, la Provvidenza mandava per due; se
per 10, per 10; quando si peccava e si diffidava, nulla. Questo ho
sperimentato sempre ….” . Che grande invito per noi! soprattutto per noi Cooperatori … non diffidare mai della Provvidenza!
E’ uno sprone a lavorare, a non spaventarsi della fatica, fare per
2, per 10, per 100, per 1000!!!
Una spinta a cercare nuove persone a cui proporre il cammino dei cooperatori, darsi da fare nel cercare tante persone, e,
insieme a questo, non trascurare di consolidare i legami con le
altre persone “storiche” del gruppo. Altro aspetto interessante
a cui ci invita don Luigi è quello di non diffidare (vivacchiare
… scoraggiarsi … accontentarsi) altrimenti la conseguenza è ..
nulla!
Bello inoltre pensare che noi (proprio noi stessi!) possiamo e
dobbiamo essere provvidenza per gli altri: per gli ospiti delle
nostre case, per le religiose e i religiosi che vi vivono, per chi vi
opera … per tutte le persone che ci incontrano.
Che potenza pensare di essere Provvidenza! La speranza è quello che si realizzi anche per noi quello che ci dice don Guanella:
“Questo ho sperimentato sempre …” .
Invito tutti noi, come impegno per il prossimo anno sociale, a
riscoprire la figura di questo grande uomo, santo, attraverso la
lettura della sua biografia. Ce ne sono tante … ciascuno cerchi
quella per sé più congeniale.
L’augurio mio personale è che questo ci consenta di far sperimentare la gioia e l’orgoglio di appartenere alla Sua famiglia!
Riguardo agli impegni che ci aspettano nei prossimi mesi, oltre
a quelli formativi di cui ci parleranno suor Franca e don Angelo, vi ricordo l’Assemblea mondiale dei Cooperatori che si terrà
a Roma nelle giornate del 9 e 10 novembre (con l’approvazione
del nuovo Statuto) e l’udienza con il Santo Padre il 12.
Sarà importante inoltre, attraverso specifici incontri, conoscere
il nuovo statuto e informarvi circa i legami di interdipendenza
che ci legano all’Associazione Nazionale. Ulteriore obiettivo,
oltre a continuare gli incontri con i diversi gruppi, sarà anche
quello di potenziare e mantenere il flusso informativo e comunicativo interno utilizzando canali semplici e univoci quali ad
esempio lo spazio su “Agenda di Famiglia”.
Antonio Valentini, presidente provinciale dei Cooperatori
***
Terminata l’Assemblea i Cooperatori si sono recati in Santuario, davanti alle Urne dei “nostri”
San Luigi Guanella e Beata Chiara Bosatta, per partecipare alla S. Messa presieduta dal Superiore Provinciale don Marco Grega.
Durante la Celebrazione abbiamo avuto il regalo di accogliere i nuovi Cooperatori, provenienti
da diverse Case: Barza, Belgioioso, Cassago, Cordignano, Castano, Cernobbio, Como; inoltre
tutti i Cooperatori presenti hanno rinnovato la loro promessa. Per tutti noi è stato un momento intenso e di vicinanza ai nostri S. Luigi e Beata Chiara ed ha rappresentato un’occasione di
“ricarica” per ripartire nel nostro percorso personale come Cristiani e come Cooperatori.
Claudio Ostinelli, segretario provinciale dei Cooperatori
PROGRAMMA
DOMENICA
13 DICEMBRE 2015
Apertura ufficiale
dell’itinerario di cultura
e di spiritualità guanelliana
COMO, SALA S. GIOVANNI PAOLO II
Via L. Guanella 13 - tel. 031 296 711
XX ACCOGLIENZA (ore 9.00)
»» Saluto dei Superiori provinciali
suor Teresa Gatti e don Marco Grega
XX INTERVENTI
1. A 20 anni (1995) dalla Enciclica di Papa
Giovanni Paolo II EVANGELIUM VITAE
»» Alle radici delle attuali questioni etiche
»» Educare alla libertà autentica
RELATORI: prof. Lamberto Bianchini, conferenziere, filosofo;
prof. Vittore Mariani, pedagogista, presidente nazionale MLG
2. Presentazione libro – Testimonianza
“Quando l’amore chiama … Ernesto
Lorenzetti, laico guanelliano” (1958 – 2010).
All’incontro saranno presenti la moglie Anna
e la sorella Alessandra.
ERNESTO LORENZETTI
e la moglie Anna
“Mi vien da pensare che
la vita, comunque, vale
la pena di viverla fino in
fondo” (Ernesto, appunti personali)
XX SANTA MESSA
XX PRANZO (ore 13.30)
»» Coordinamento: dott.ssa Arianna Maffei, vice
presidente MLG; dr. Antonio Valentini.
»» L’itinerario di formazione è aperto a TUTTI:
laici, religiosi, religiose. E’ consigliato, in
particolare, ai Cooperatori e agli Aspiranti
Cooperatori.
»» Contributo per il pranzo: 10 euro
»» Iscrizioni entro il 6 dicembre a:
- Carlo Guffanti – [email protected]
- Claudio Ostinelli – cellulare 349 3542843
A
genda di
f
amiglia
Appuntamenti
AGENDA DEL PROVINCIALE
2 – 17 novembre: Roma per iniziative Centenario e Consulta
20 novembre: Genova - S Messa centenario
con il Card Bagnasco
23 novembre: Como - Consiglio Provinciale
26 – 27 novembre: Como - Formazione settore
minori
COMMISSIONI PROVINCIALI
23 novembre: Commissione Missioni a Como,
ore 9.30
24 novembre: Commissione Servizi alla Persona (Anziani e Disabili) a Voghera.
26-27 novembre: a Como, ore 9.00, Formazione per tutti gli Operatori delle Comunità per
Minori
PASTORALE GIOVANILE
7 Novembre: Discoteca del Silenzio;
11-12 Novembre: Pellegrinaggio a Roma;
20 Novembre: Preghiera Vocazionale;
21-22 Novembre: Due Giorni Giovani Diocesi di
Como a Morbegno.
Auguri a
COMPLEANNI DI NOVEMBRE
GALLO Fr. ORONZO...........................................................2
VIGANO' Don PIERO GIOVANNI.........................................5
TREMOLADA RAVASI Don BRUNO..................................15
OGGIONI Don PAOLO.......................................................17
COMINAZZI Don GABRIELE.............................................18
PRAVETTONI Don ALBERTO............................................23
GREGA Don MARCO.........................................................25
n. 246 • Anno XIX • 1 Novembre 2015 • pagina 36
◆◆Convegno di Firenze
In Gesù Cristo il nuovo umanesimo
9-13 NOVEMBRE 2015
Il 5° Convegno affronterà il trapasso culturale e sociale che caratterizza il nostro tempo
e che incide sempre più nella mentalità e
nel costume delle persone, sradicando a
volte principi e valori fondamentali per l’esistenza personale, familiare e sociale. L’atteggiamento che deve ispirare la riflessione
è quello a cui richiama quotidianamente
papa Francesco: leggere i segni dei tempi e
parlare il linguaggio dell’amore che Gesù ci
ha insegnato. Solo una Chiesa che si rende
vicina alle persone e alla loro vita reale,
infatti, pone le condizioni per l’annuncio e la
comunicazione della fede.
◆◆Riunione
Economi e
Collaboratori
26 NOVEMBRE 2015
Como CDP, ore 9.30 -17.00
Sala del Pellegrino
Tra le varie all'ordine del giorno:
»» Ente unico regionale ex dgr 2569/14
all.2 punto 3.8 profili giuridici e unità
locali;
»» Sistema dei controlli e sistema sanzionatorio nei confronti dell'ente unico;
»» Opera don Guanella in Regione Lombardia come ente unico.
»» Manovra Jobs Act
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Redazione e Stampa: Ufficio Comunicazioni Provincia S. Cuore Como - Impaginazione e grafica: Gianmario Colciago
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festa di San Luigi Guanella