Il futuro della nostra Provincia dipende dai nostri giovani. Nella difficile fase economica che la Marca sta attraversando, il tema della formazione dei nostri ragazzi diventa preminente e non a caso l’Amministrazione Provinciale ha attuato negli ultimi anni un forte investimento in questo senso. Siamo l’unica Provincia in Italia ad aver messo in cantiere 19 nuove scuole, abbiamo attivamente partecipato al varo della nuova generazione dei corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS); è nata all’interno del Campus di Lancenigo la “Città dei Mestieri” per l’informazione e l’orientamento per l’inserimento nel mondo del lavoro. Proprio l’orientamento diventa, nel quadro variegato della situazione attuale sia scolastica che lavorativa, il perno essenziale per il futuro dei giovani. Proprio per capire il fabbisogno di competenze delle nostre imprese provinciali e rendersi conto dei nuovi scenari economici, la Provincia ha realizzato, assieme a tutti gli Enti coinvolti nel Piano Strategico, l’analisi dei fabbisogni professionali, un’importante ricerca che, cogliendo i dati del cambiamento, rileva la nuova domanda di professionalità delle aziende e la mette a disposizione del sistema dell’istruzione e della formazione professionale e delle famiglie. Questo opuscolo favorisce la diffusione dei dati e delle indicazioni emersi nel lavoro di ricerca e rappresenta un contributo di informazione che riteniamo possa essere utile sia a chi opera nelle attività di formazione e orientamento ma anche e soprattutto alle famiglie e ai ragazzi. Conoscere il sistema di lavoro del territorio provinciale e le sue linee di tendenza, consentirà la scelta dei percorsi formativi più idonei ai fabbisogni professionali emergenti. Perché la propria formazione determina il proprio inserimento nella Comunità. Leonardo Muraro Presidente della Provincia di Treviso Il territorio della Provincia di Treviso sta conoscendo una fase di trasformazione della sua economia che è caratterizzata da molti aspetti positivi e da alcune problematicità. Gli aspetti positivi sono legati al fatto che il tessuto produttivo, negli anni più recenti, ha affrontato in maniera attiva le sfide del nuovo contesto mondiale. Treviso è diventata, negli ultimi decenni del secolo scorso, una delle più attive realtà industriali del paese. Negli ultimi anni la comunità trevigiana ha saputo valorizzare questa forte caratterizzazione, innovando molti aspetti del processo, del prodotto, delle competenze necessarie. Ogni trasformazione comporta anche dei punti di sofferenza. Vi sono le difficoltà di chi stenta a tenere il passo dell’innovazione (persone e imprese) e di chi si trova coinvolto in processi di ristrutturazione, dopo una vita passata al lavoro in un determinato settore. Per questo la Provincia, insieme con le altre istituzioni locali e con il sistema degli attori coinvolti nel Piano Strategico Provinciale, ha favorito numerose iniziative che sono finalizzate ad accompagnare la trasformazione in corso migliorandone gli aspetti qualitativi e fornendo sostegno a chi si trova in difficoltà. Alcune intervengono sulle emergenze, altre si propongono di guardar lontano, e favorire il cambiamento in atto cercando di leggerne anticipatamente segno e direzione. Così, insieme al sostegno alla ricollocazione dei lavoratori, si trovano iniziative di sostegno all’innovazione di processo e di prodotto; per le stesse ragioni di prospettiva si valorizza in numerosi punti la filiera della formazione e dell’istruzione, da cui devono uscire persone che sappiano essere i cittadini e i lavoratori di domani. In questo quadro si collocano le indagini sui fabbisogni professionali, che la Provincia promuove all’interno dell’Osservatorio Provinciale insieme agli altri soggetti che costituiscono questa struttura. Una prima fase di ricerche, svoltasi tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quest’anno, ha consentito di raccogliere numerose indicazioni. La Provincia ha pertanto ritenuto utile favorirne una maggiore conoscenza attraverso la redazione di questo fascicolo che riprende alcuni dei dati e delle considerazioni emerse da quel lavoro. Si tratta di un contributo di informazione che riteniamo possa essere utile a chi opera nelle attività di formazione e orientamento, alle famiglie e ai ragazzi. Quando un giovane e la sua famiglia si interrogano su quale indirizzo formativo scegliere, è come si chiedessero anche quale ruolo intendono svolgere nella comunità trevigiana e nel suo sistema di lavoro. Sono scelte delicate; pensiamo che queste informazioni aiutino a capire meglio la ricchezza e le opportunità che offre il territorio provinciale. Denis Farnea Assessore alla Formazione Professionale della Provincia di Treviso Quali scuole può fare mio figlio per un lavoro stabile ed un futuro Cosa mi piacerebbe fare? migliore? Si avvicina il tempo delle scelte per la scuola superiore. Mille domande si affollano nella testa dei ragazzi e delle famiglie. Come rispondere a domande così impegnative? Ci sono molti modi di affrontare questa sfida: non tutti sono equivalenti. Si può rinviare: sceglieremo più avanti cosa fare; per intanto, frequentiamo una scuola che non implica una scelta. Si può “non scegliere”? Si può fare, e talvolta capita: ma il rischio è che a pagarne il prezzo siano proprio i ragazzi, che invece di usare una età preziosa per apprendere si trovano “parcheggiati” in un percorso che non è il loro. Si possono rincorrere i sogni: pensare a mestieri che si presentano più attraenti (perché sembrano di maggior successo, perché “brillanti”, perché “facili”…) senza chiedersi se è proprio vero che si vogliono sviluppare le competenze che quelle attività richiedono. Si rischiano delusioni e frustrazioni. ... I lavori del territorio Si può scegliere per esclusione o pessimismo: “inutile fare formazione tecnico-professionale, tanto – ti dicono - finisci sempre per fare l’operaio”. Eppure le industrie trevigiane della meccanica, nel solo 2005, hanno chiesto 470 periti e tecnici, a fronte di 310 diplomati in provincia con questo indirizzo. E sono tutti lavori interessanti e ben pagati. Scegliere non è facile. Orientarsi nella scelta del percorso formativo richiede una conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e inclinazioni; ma anche essere consapevoli di che cosa chiedono la realtà e il proprio territorio. Ci sono molte più opportunità di quanto talvolta si pensi; alcune di queste potrebbero essere quelle che possono corrispondere alle proprie esigenze. Questo fascicolo intende proporre alcune informazioni sull’economia trevigiana e sui fabbisogni professionali emergenti soprattutto nell’industria, richiesti dalle nuove sfide competitive. Da sole, queste informazioni non saranno sufficienti per risolvere tutte le incertezze, per rispondere a tutte le domande. Esse possono essere un aiuto in casa, a scuola, con gli amici e gli insegnanti. Quali sono i lavori che offre oggi il territorio di Treviso? Sono vere molte delle cose che si dicono, o non sono piuttosto dei luoghi comuni? Nelle prossime pagine parleremo soprattutto dell’industria: perché dà lavoro a più del 50% degli occupati perché gran parte dei lavori che vengono offerti ogni anno sono nell’industria o nei servizi ad essa collegati. L’industria rappresenta una parte importante del mercato del lavoro trevigiano, ma non l’unica opportunità di lavoro. Dunque, non mancheremo di esplorare anche cosa sta cambiando nei Servizi privati (per le stesse imprese ma anche per le persone) e nella Pubblica Amministrazione, che – pur con molteplici vincoli, sempre più è chiamata a compiti di governo del territorio complessi (Sanità, Assistenza, Infanzia, Urbanistica, Ambiente, Formazione, Programmazione e Sviluppo Economico), per i quali occorrono professionalità evolute. L’industria è in crisi? ... Parlando di industria, è opportuno affrontare un aspetto cruciale: che prospettive ci sono nell’industria? Non è un settore in crisi, con un futuro problematico? Giornali e televisione ne parlano continuamente: grandi e piccole aziende che riducono il personale, trasferiscono attività, e così via. Questi episodi sono veri: ma sono i segni di una trasformazione, non di una crisi. Perché l’industria trevigiana, nonostante tutte le tensioni e i cambiamenti indotti dalla competizione globale, non è affatto destinata al declino. Essa resta la vocazione di fondo del territorio trevigiano e sta conoscendo importanti evoluzioni. In termini tecnici si parla di processo di upgrading: ovvero di riposizionamento sui mercati per continuare ad eccellere fra i migliori. Questa sfida ha bisogno di nuove competenze, a tutti i livelli. In azienda e nei servizi pubblici e privati a supporto. I processi di delocalizzazione (di trasferimento all’estero delle produzioni: il principale effetto della competizione globale) non hanno creato soltanto situazioni di esuberi occupazionali o di chiusura delle attività di subfornitura nel territorio. è ampiamente dimostrato che le aziende più internazionalizzate sono anche quelle oggi composte essenzialmente da progettisti, tecnici del marketing, tecnici della logistica e dell’approvvigionamento. Sono le figure professionali del futuro immediato e prossimo, e richiedono qualificazione, competenza, passione. Non ci sono più le filande, ma al posto loro ci sono aziende interamente dedicate a ricerca e sviluppo, alla gestione delle reti, alle strategie commerciali; In ogni caso, in qualsiasi settore dell’industria trevigiana non si va più a “fare l’operaio” come un tempo: le stesse “tute blu” oggi, in diverse realtà, si sono trasformate in operatori specializzati in camice bianco, che quotidianamente hanno a che fare con macchinari complessi assistiti da computer. Si aprono nuovi spazi di progressione professionale per i nuovi operatori. Se anche entri come operaio, e ti dimostri “in gamba”, diventi facilmente capo officina, capo reparto, fino anche a funzioni di organizzazione dei processi nei Paesi di delocalizzazione. ...o in una nuova fase di sviluppo Chi lo ha detto che non si fa carriera nelle imprese industriali? Quanti lavorano nell’industria trevigiana? L ’economia trevigiana si fonda essenzialmente sull’industria manifatturiera. In tutta la provincia circa 140.000 persone svolgono un lavoro in settori come la meccanica, l’industria del mobile, la lavorazione legno, il sistema moda, l’industria della plastica, l’industria agroalimentare. Aggiungi altri 10.000 addetti che lavorano nell’edilizia. Ma hanno un futuro questi settori? Non sono destinati a sparire per effetto della concorrenza cinese? Già da 15 anni a questa parte nel manifatturiero trevigiano è in atto un processo di selezione ed evoluzione che porta a delocalizzare le attività a basso contenuto di valore, relative a beni standard e lavorazioni ripetitive: vengono trasferite nei Paesi (Est Europa o Asia) dove costa meno farle. In prima battuta sembra una perdita per il territorio provinciale. A ben pensarci siamo proprio noi che non vogliamo più fare quei lavori. Perché avviene questo processo? Perché il mercato lo richiede. Ed è l’unico modo affinché determinati settori trevigiani (ad esempio, il tessile-abbigliamento, l’elettrodomestico) possano rimanere competitivi rispetto alla concorrenza internazionale. Se fai scarpe da ginnastica non puoi non andare in Cina. Nike e Reebok sono già in Cina da molti più anni di noi. L’alternativa è chiudere del tutto, con danni assai più gravi per l’occupazione e la ricchezza del territorio. Dunque la delocalizzazione produce evoluzione. Ma allora quali sono le attività che restano nel nostro territorio? Restano le attività che riescono ancora a trovare “convenienza” nel territorio. Dunque a produrre valore che giustifichi i costi sostenuti. Se questa è le regola, difficile immaginare attività ancora “tradizionali”. In tutti i settori in realtà si sono registrati dei processi di specializzazioni molto spinte, spesso trainati da aziende “pioniere”, leader mondiali nel proprio segmento. Effetti delle delocalizzazioni Negativi Positivi Chiudono alcune attività di subfornitura nel Rimangono quelle ad alto contenuto di servizio (come la realizzazione di campionari) territorio (solo quelle più tradizionali) Ci sono esuberi di personale (il tasso di disoccupazione provinciale resta ancora al livello fisiologico del 4%) al tempo stesso però le aziende internazionalizzate hanno bisogno di nuove figure professionali legate al coordinamento delle reti di imprese localizzate all’estero. L’industria trevigiana ... a) L’assenza di settori hi-tech in provincia di Treviso non è necessariamente un segnale di arretratezza. C’è più contenuto tecnologico nella progettazione di in uno scarpone da sci per gare sportive piuttosto che nella produzione in serie di chip che, infatti, viene effettuata in Cina. Conta la capacità di usare in modo inedito la conoscenza, non soltanto la capacità di generare nuova conoscenza. b) Il terziario – cioè il mercato dei servizi - non è un mondo parallelo al manifatturiero, in qualche modo ad esso sostitutivo. Si sente talvolta parlare di processi di terziarizzazione e di società dell’immateriale. Di società che produce soltanto idee e conoscenza, e non “pezzi” d’acciaio o di legno, che si faranno altrove. Viene da chiedersi allora: diventeremo tutti ideatori, stilisti e designers? è evidente che c’è qualcosa che non va in questo modo di rappresentarci le cose. Capiamoci meglio. c) Per fare un’automobile “bella” ci vuole certo un bravo designer; ma ci vogliono anche tanti bravi tecnici che curino i diversi dettagli che danno sostanza alla qualità del prodotto finale. Occorre pensare agli stampi per forgiare la carrozzeria (è in questa fase che le idee diventano forme, che l’informatica si confronta con la materia), occorre pensare all’impianto frenante (con l’elettronica per l’ABS), al cambio (magari robotizzato), alla tenuta dei tubi del radiatore, ai vetri temprati a prova di infrangibilità ... Tanti dettagli, insomma, ognuno dei quali ha bisogno di intelligenza, ricerca, servizi. d) Lo stesso vale per un capo d’abbigliamento, o per un mobile. Soprattutto se ci riferiamo a prodotti di alto valore. C’è la ricerca sui tessuti, sulla traspirazione, sul finissaggio del colore; per i mobili c’è la ricerca sulle vernici ecologiche, sui trattamenti anticorrosione (quando mamma versa l’aceto in cucina!) sulla resistenza al fuoco (perché una piccola scintilla in casa o in albergo non diventi subito incendio pericoloso). E potremo fare tanti altri esempi. e) Forse riusciamo meglio ad intenderci su cosa sono i servizi per le imprese, soprattutto per un sistema di piccole e medie imprese come quello trevigiano: sono una “riserva” straordinaria di intelligenza, un supporto molto concreto per sviluppare idee, prodotti, tecnologie. ...e le sue innovazioni f) Aggiungiamo anche altre questioni fondamentali per la vita di un’azienda: quelle organizzative, economico-finanziarie, giuridiche, l’assistenza nei mercati esteri, la logistica… E i confini di questa “riserva” si allargano a dismisura. Tutti lavori legati alle imprese che richiedono professionalità qualificate. g) Quello che è opportuno aver ben presente è che il rapporto tra industria e servizi oggi è sempre più stretto: proprio per le importanti sfide che le aziende devono affrontare per restare competitive sui mercati. Alcune aziende di media dimensione riescono a sviluppare attività di servizio anche al loro interno; altre, più piccole, hanno bisogno di trovare servizi nel territorio, di acquisire dall’esterno “intelligenza terziaria” – come si suol dire. Servono allora professionisti che sappiamo parlare la lingua della fabbrica, che sappiamo analizzare problemi e fornire soluzioni. Questo è il processo di terziarizzazione che sta realmente interessando la provincia di Treviso e che sta generando nuove occasioni di lavoro. Variazione incidenza qualifiche medio-alte sullo stock occupati per segmenti dal 1998 al 2003 MAGLIERIA: dal 14% (1998) al 24% (2003) TESSITURA: dal 19,8 al 25,7% FINISSAGGIO TESSUTI: dal 12,7% al 28,5% CALZATURIERO: dal 22% al 36% Dal 7% al 14% incidenza professioni ad elevata specializzazione ALTRE INDUSTRIE TESSILI: dal 51% al 56% Del 25,6% incidenza professioni ad elevata specializzazione Del 25% incidenza professioni area vendita Vecchi mestieri ... L’industria trevigiana è in piena trasformazione e chiede pertanto competenze nuove e avanzate. Ecco allora esempi di nuove figure professionali che il mercato chiede in tutti i settori: “Tecnici dell’approvvigionamento” su scala internazionale; “Tecnici della logistica” (gestiscono la sincronizzazione dei flussi di materie prime, semilavorati e prodotti finiti affinché arrivino sui mercati nei tempi richiesti); “Tecnici manutentori” degli impianti dislocati all’estero, “Esperti di organizzazione” e “giuristi internazionali” capaci di lavorare in contesti culturali fortemente diversi. Sportsystem Se prendiamo poi ad esempio lo Sportsystem, ci accorgiamo che esso si compone di molti marchi leader, quasi tutti con la “testa strategica” nel distretto di Montebelluna e con stabilimenti produttivi in giro per il mondo. Qui si fanno scarpe che devono essere resistenti per le ascensioni in Himalaya ma al tempo stesso belle esteticamente. Servono allora designer che sappiano lavorare a stretto contatto con i tecnici dei materiali e gli esperti di biomeccanica. E che poi sappiano trasferire il tutto alle linee delocalizzate all’estero. Si fanno anche le tute di Valentino Rossi, a prova di caduta; i sedili della Ferrari di Schumacher, capaci di salvare la vita a 300 Km/h. Si usano le tecnologie laser per la prototipazione rapida. In tutti i settori del territorio si stanno sviluppando attività di ricerca che aumentino il livello della qualità, parola che oggi è ciò che ci fa distinguere. Oggi non puoi dare a tutti lo stesso prodotto ma devi personalizzarlo “farlo su misura”; sono passati i tempi nei quali si badava alla quantità (produzione di massa). Non sorprenderti dunque se ancora senti cercare sarti, ricamatori, addetti alla confezioni, capaci di passare da una collezione all’altra in un batter di ciglio. E sono sempre più rari. Il segreto è di farle diventare competenze utili allo sviluppo del nostro mercato. 10 ... e nuove competenze Meccanica La meccanica, in realtà è un mondo estremamente complesso. All’interno del comparto esiste, ad esempio, il settore dei macchinari industriali che è tra i principali punti di forza dell’economia trevigiana. Si costruiscono macchinari speciali per l’agricoltura, le lavorazioni alimentari, la lavorazione del tabacco, l’imbottigliamento, la lavorazione del marmo e delle pietre, le misurazioni di precisione. Queste specializzazioni richiedono figure professionali qualificate a tutti i livelli: non solo ingegneri, progettisti e programmatori, ma anche periti elettronici e meccatronici, capaci di assemblare armadi-server a supporto di impianti grandi come una palestra. E servono continuamente squadre di tecnici disposte ad andare nei Paesi di vendita dei macchinari per l’installazione e l’assistenza. Sempre nella meccanica ci sono industrie leader nella ricetrasmissione satellitare, nelle facciate continue per l’edilizia, negli apparecchi per la ristorazione collettiva, negli impianti industriali, nei cancelli automatici, nella produzione di stampi, nella componentistica per i mezzi di trasporto. Alcuni dati sulla Meccanica Qualifiche - Il Gruppo delle professioni ‘medio-alte’ passa dal 17,3% al 17,9%; - Aumenta il peso degli operai specializzati (dal 25% al 27%) che nella meccanica di precisione sono una quota molto significativa (intorno al 50-53%). Evoluzione della domanda - L’incidenza delle assunzioni previste nella meccanica rispetto a tutta l’industria resta molto importante. La somma di tutte le incidenze è intorno al 35%. In altre parole, secondo le previsioni delle imprese e i dati disponibili, su 100 persone richieste dai settori privati ben 35 verranno cercate dalle aziende della meccanica. 11 Le innovazioni nell’industria ... Anche nel settore del mobile non manca l’innovazione. L’innovazione di processo. Prova a pensare a casa tua. Non c’è una parete standard. Per ogni mobile serve un adattamento su misura. Ma non sempre si è disposti a chiamare l’artigiano. L’industria trevigiana del mobile in realtà ha sviluppato e sta sviluppando una grande capacità: coniugare la flessibilità con l’automazione industriale per assecondare le esigenze di ogni singolo cliente. Ci vogliono bravi tecnici di processo per fare questo, capaci di ottimizzare le macchine per 1000 pezzi come per 10 pezzi. Si deve interagire con gli uffici commerciali e al tempo stesso tenere sotto controllo i costi industriali della linea. Per le molte aziende che vendono mobili alle catene alberghiere occorre inoltre rispondere a severi standard di certificazione. Altrimenti non si vende. Inoltre c’è la ricerca sui materiali ecologici per le vernici e le colle. Altro elemento di accreditamento importante sui mercati. Siamo forse poco sviluppati nel marketing. Un’occasione in più per sviluppare professionalità capaci di coniugare le tecniche di vendita con le conoscenze di processo. Per puntare alla massima personalizzazione del prodotto e alla gestione innovativa dei canali distributivi, anche facendo ricorso a strumenti elettronici (cataloghi virtuali, siti web, etc.). Aggiungi a quella del mobile l’industria dell’accessoristica per la casa: dai lampadari, alle porcellane, ai prodotti in vetro, ai tendaggi. Caratteristiche di fondo: design, qualità e personalizzazione La lavorazione del legno A Treviso è molto diffusa anche l’industria del legno, specializzata per l’edilizia, dove si è a contatto con gli architetti e ci si può trovare a gestire importanti “recuperi” di ville venete, o a decidere per soluzioni avanzate di bioedilizia per il risparmio energetico. L’intero settore legno-arredo occupa ca. 30000 addetti. Si tratta del più importante polo europeo del mobile. Dettaglio non irrilevante. 7000 Filiera casa, segmento dei beni finali 6000 Variazioni percentuali dello stock di occupati nel periodo 1990-2003 5000 4000 3000 2000 1000 Mobili 0 Elettrodomestici 1998 1999 2000 Altri prodotti in legno 2001 2002 Carpenteria e falegnameria per l'edilizia 2003 ... Gomma e plastica Un altro settore importante è la gomma e plastica. Che a Treviso vuol dire molte cose: scafi per scarponi da sci, occhiali, caschi, componenti per l’industria dell’automobile (spesso e volentieri quella tedesca!), elettrodomestici, pellicole impermeabilizzanti per l’edilizia. Ogni prodotto vuole le sue competenze: dalla resistenza al freddo per gli scarponi, alla flessibilità degli occhiali, alla precisione millimetrica per le plance delle automobili, alla resistenza al fuoco per l’edilizia; L’industria alimentare è certamente il settore delle nostre tipicità; e che spesso e volentieri, tramite i sapori, veicola la bellezza del paesaggio trevigiano. Pensa al Prosecco che si sta affermando sempre di più, anche all’estero e sta promuovendo al tempo stesso il paesaggio collinare di Conegliano e Valdobbiadene dove viene prodotto. Il mestiere di enologo è ben ricercato. Ma tutti i processi connessi alla viticoltura e spumantizzazione richiedono competenze preziose. Un’altra filiera importante è quella del lattiero-caseario. Dopo la “mucca pazza” non si scherza più. Controllo qualità, tracciabilità dei prodotti, packaging sono tutte competenze richieste da queste industrie per realizzare in modo moderno ed ineccepibile le loro produzioni. Stesso discorso vale per i prodotti della carne e degli insaccati. Siamo forti anche nei dolciumi e nella pasta. Puoi peraltro immaginare come per tutti serva sempre una buona capacità di vendita: che vuol dire relazione ed accreditamento presso i diversi canali distributivi. Dalla Spagna partono quotidianamente derrate di pesce fresco per i principali supermercati inglesi: con un’organizzazione logistica molto efficiente. Noi stiamo ancora imparando, ma ci sono buone prospettive. Per le quali si richiedono nuove competenze. 900 800 Filiera agro-alimentare Filiera agro-alimentare. 700 Variazioni percentuali dello stock di occupati Variazioni percentuali dello stock di occupati periodo 1990-2003 nelnelperiodo 1990-2003 600 500 400 300 200 Prod.vino e bevande 100 0 Lattiero-caseario 1998 1999 Lav. carne Lav. carne 2000 2001 2002 Lav. oli e grassi vegetali 2003 E i Settori non industriali Naturalmente, non c’è solo l’industria a Treviso. Il commercio appartiene all’ampio comparto dei servizi; ma anche in questo ambito il rapporto con le attività produttive è importante. Una parte dell’attività che viene classificata come “commercio” va sempre più intesa come parte integrante di tutta la strategia di “relazione con il cliente” da parte dell’impresa. Forse avrai pensato qualche volta, in estate, di rispondere a qualche cartello per le strade della tua città: “cercasi commesso/commessa”. Tieni presente che il commesso non è un mestiere “tanto per fare la stagione”. Sì, è parte integrante del marketing e del coinvolgimento emozionale che un certo “brand” vuole trasmettere ai suoi clienti: dalle luci, all’arredo, all’esposizione delle merci in vetrina, alle promozioni, alle analisi dei dati di vendita. Pensare all’attività di commesso come una “bella statuina”, vuol dire perdere una straordinaria occasione di apprendimento per crescere professionalmente. Sei più tentato dal turismo e dalle occasioni di lavoro offerte dai pubblici esercizi?. “Entro a servizio in un bar, in una trattoria, un una struttura d’accoglienza: poi – ti prometti – apro qualcosa di mio”. Intenzione apprezzabile. Con un’avvertenza: attenzione, anche qui occorre competenza ed eccellenza, perché è un settore dai confini precisi in cui non c’è spazio per tutti. Per questo, accanto a punti di eccellenza, ci sono molte attività di “transito”. In generale occorre essere consapevoli che il turismo in provincia è una realtà importante, ma non potrà mai sostituire l’industria nel ruolo di settore trainante. Resta una componente integrativa del modello di sviluppo provinciale, ma con una connotazione necessariamente di nicchia, non in grado di smuovere grandi flussi, tenuto conto della incontrastabile attrattività delle province contigue (Venezia, Dolomiti, Verona e Garda). Occorre semmai lavorare sulla qualità e sull’integrazione fra i circuiti delle tipicità agroalimentari, della ristorazione, delle strutture d’accoglienza non tradizionali per intercettare segmenti particolari di turismo (d’affari, per formazione residenziale, in cerca della vacanzarelax). 14 I servizi alle persone è invece ancora sottovalutata la domanda di servizi alle persone: particolarmente l’assistenza agli anziani (oggi soddisfatta principalmente tramite badanti), i servizi di assistenza sanitaria e i servizi di asili nido e baby sitting. La popolazione sta invecchiando, si registra al tempo stesso una ripresa delle nascita, ma resta una carenza strutturale di questi servizi, gestiti in forma d’impresa. Anche la cura estetica della persona ha generato negli ultimi anni molta domanda di lavoro; ma oggi le tendenze paiono stabilizzate, non più in espansione. In generale tutta la Sanità (pubblica e privata) è un mondo da riconsiderare, sia con riferimento alla professione medica che paramedica ed infermieristica. Ma anche in questo caso gli approcci di una volta sono superati. Diventar medico, diventar infermieri sono vecchi status professionali oggi privi di contenuto. Contano le specializzazioni: non tanto le più ambite nell’immaginario collettivo (ad es. il cardiochirurgo), ma le meno presidiate e più richieste; a partire magari da quelle di cui le strutture sanitarie del tuo territorio hanno maggiore bisogno. 12.000 Settore commercio e Pubblici Esercizi 10.000 Variazioni percentuali dello stock di occupati nel periodo 1990-2003 8.000 6.000 4.000 2.000 Commercio al dettaglio Commercio Ingrosso 0 1998 Pubblici Esercizi 1999 2000 2001 Commercio autoveicoli 2002 2003 15 La Pubblica Amministrazione ... Vogliamo parlare della Pubblica Amministrazione? In fondo è anch’esso un segmento importante del mercato del lavoro, benché ad accesso regolamentato da concorsi (e con molti vincoli all’assunzione con le recenti Leggi Finanziarie). Anche per la Pubblica Amministrazione (chiamiamola in breve P.A.) tutto sta cambiando: soprattutto quella dei Comuni e degli Enti locali, a diretto contatto con il territorio, i cittadini e le imprese. Oggi la P.A. è chiamata ad un radicale processo di svecchiamento per il quale ha bisogno di professionalità innovative, non solo di matrice giuridico-amministrativa: serve cultura di progetto, orientamento al risultato e all’efficienza, attenzione alle richieste dei cittadini, capacità di controllo di gestione. Scorri questo elenco di compiti, che abbiamo scelto fra i più innovativi, e prova onestamente ad ammettere se ti immaginavi che la P.A. locale potesse svolgere tutte queste cose: la programmazione ed il recupero delle aree industriali; la logistica delle persone e delle merci, connessa alle infrastrutture viarie; la riprogettazione degli arredi urbani compatibili per anziani, disabili ed altre categorie particolari di persone; l’ambiente; il marketing d’area/quartiere (che può ricomprendere la rivitalizzazione commerciale di vie, la programmazione di recuperi urbani ed edilizi, l’organizzazione di eventi pubblici); il turismo; il welfare (fra cui spiccano i servizi per l’infanzia e gli anziani, l’assistenza ai meno abbienti); la formazione professionale correlata alla domanda di lavoro delle imprese; la programmazione strategica dello sviluppo economico; il trasferimento tecnologico; il sostegno all’internazionalizzazione; le agevolazione finanziarie. 16 ... i cambiamenti e le innovazioni Basta e avanza, non ti pare? Ti sembra che questi compiti possano essere ricoperti ancora da “vecchi burocrati”? O forse c’è spazio anche per qualche tua aspirazione? Non si assumerà tanto facilmente nella P.A., causa i vincoli di spesa imposti. Ma sempre di più i concorsi saranno selettivi, per professionalità di forte impegno e molto legate ai fabbisogni concreti della collettività. Un altro orizzonte, certamente, rispetto all’industria, ma non dissociato da essa né dalle esigenze di sviluppo e benessere del territorio. 17 Le schede di settore Nelle prossime pagine si sono riassunte per settore alcune informazioni sull’evoluzione della domanda di professioni nelle aziende trevigiane in un periodo di tempo considerato che va dal 1999 al 2005. Nelle tabelle si riportano il numero totale di richieste di figure professionali previste dalle aziende e dichiarate annualmente dall’indagine Excelsior. Si sono considerate per questi dati le indagini degli ultimi 5 anni, in modo da poter vedere anche i cambiamenti nel tempo. Questi, in particolare, riguardano il ‘trend’ delle assunzioni (ossia l’aumento, la diminuzione o la costanza nelle previsioni) e lo ‘skill’, ossia i contenuti professionali richiesti (ossia un aumento del titolo di studio richiesto, maggior specializzazione, o viceversa la richiesta di un minor titolo di studio). Per meglio rappresentare queste informazioni abbiamo utilizzato dei simboli all’interno delle tabelle, che quindi andranno lette con le seguenti legende interpretative: molto in in flessione stazionari in aumento flessione Trend (tendenze andamen- -- to delle assunzioni) - stabili evoluzione competenze tradizionali Skill (contenuti professionali richiesti) = K J 18 + molto in aumento ++ innovativi e in forte crescita JJJ Sistema Moda Questo settore ha visto un cambiamento del lavoratore tipo: le imprese hanno fabbisogni professionali più selettivi e sofisticati, il che significa che si ricercano specialisti in figure, non solo di tecnici intermedi, ma anche e soprattutto in figure più tradizionali, quali ad esempio lo sviluppo di campionario o il controllo di commesse in outsourcing. Ad esempio lo Sportsystem si compone di molti marchi leader, quasi tutti con “testa strategica” nel distretto di Montebelluna e con stabilimenti produttivi in giro per il mondo. Qui si fanno scarpe che devono essere resistenti per le ascensioni di Himalaya, ma al tempo stesso esteticamente belle. Servono quindi designer che sappiano lavorare a stretto contatto con i tecnici dei materiali e gli esperti di biomeccanica, e che poi sappiano trasferire il tutto alle linee delocalizzate all’estero. Si fanno le tute a prova di caduta di Valentino Rossi. Permangono nel territorio attività di ricerca sui tessuti o sui campionari. Resta anche la produzione di fascia alta, in tutti i casi in cui il mercato chiede qualità, velocità, personalizzazione. Per questo si ricercano ancora sarti, ricamatori, addetti alla confezioni capaci di passare da una collezione all’altra in un batter di ciglio. Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi anni TREND 1. Addetto macchine per la lavorazione di prodotti tessili 2. Calzolai e addetti alle macchine per la fabbricazione delle calzature 3. Cucitori, ricamatori e addetti alle macchine per cucire 4. Modellisti e tagliatori tessili, della pelletteria e affini 5. Tecnici processo e programmazione 6. Tecnici approvvigionamenti e logistica 7. Tecnici amministrativi 8. Tecnici commerciali e di marketing 9. Disegnatori artistici, pubblicitari e progettisti SKILL 1351 - J 1030 - J 740 595 449 343 312 293 214 + - + + = = = J J JJJ JJJ J JJJ JJJ Titoli di studio minimi richiesti per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Addetti alle macchine per tessitura, lavorazione dei prodotti tessili Qualifica professionale Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo tessile - abbigliamento 2. Calzolai e addetti alle macchine per la fabbricazione delle calzature Qualifica professionale Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo tessile - abbigliamento 3. Disegnatori artistici, pubblicitari e progettisti Diploma professionale Diploma ad indirizzo tessile - abbigliamento Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo informatico 4. Tecnici commerciali e di marketing Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo tessile - abbigliamento Diploma ad indirizzo amministrativo - commerciale Diploma ad indirizzo linguistico Laurea ad indirizzo economico 5. Modellisti e tagliatori tessili, della pelletteria Qualifica professionale Diploma ad indirizzo tessile - abbigliamento 6. Cucitori, ricamatori e addetti alle macchine Qualifica professionale 19 Sistema agroalimentare L’industria di trasformazione alimentare ha previsto circa 260 assunzioni per il 2005: in leggero aumento rispetto al 2003 (220), in calo rispetto al 1999 (329). E’ certamente il settore delle nostre tipicità; e che spesso e volentieri, tramite i sapori, veicola la bellezza del paesaggio trevigiano. Si pensi al Prosecco: il nostro prodotto si sta affermando sempre di più, anche all’estero, e sta promuovendo al tempo stesso il paesaggio collinare di Conegliano e Valdobbiadene dove viene fatto. Il mestiere di enologo è ben ricercato. Ma tutti i processi connessi alla viticoltura e spumantizzazione richiedono competenze preziose. Un'altra filiera importante è quella del lattiero-caseario. Controllo qualità, tracciabilità dei prodotti, packaging sono tutte competenze richieste da queste industrie per realizzare in modo moderno ed ineccepibile le loro produzioni. Stesso discorso vale per i prodotti della carne e degli insaccati. Sviluppati anche i dolciumi e la pasta. Serve sempre comunque una buona capacità di vendita: che vuol dire relazione ed accreditamento presso i diversi canali distributivi. Sviluppare un’organizzazione logistica efficiente è una delle sfide del futuro. Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi anni TREND 1. Operatori macchine industria alimentare 2. Addetti lavorazione pane e prod. dolciari 3. Tecnici di processo e controllo qualità 279 212 48 + = = SKILL J J JJJ Titoli di studio minimi richiesti per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Operatori macchinari industria alimentare Istruzione professionale Diploma 2. Addetti lavorazione pane e prodotti dolciari Istruzione professionale 3. Tecnici di processo controllo qualità Diploma ad indirizzo tecnologie alimentari Diploma ad indirizzo informatico 20 Sistema meccanica L’Industria dei macchinari e degli elettrodomestici registra un trend calante di assunzioni per il settore (dai 1647 addetti previsti nel 1999 ai 724 previsti nel 2005). All’interno di questo limite, la meccanica resta un settore fondamentale, e sta chiedendo personale più qualificato. Nel 1999 la domanda di lavoro era di natura sostitutiva per quasi il 50% dei casi (il 50% dei nuovi assunti fanno lo stesso lavoro di chi usciva), quota che nel 2005 si riduce al 33%: significa che si richiedono professioni nuove, non presenti nelle aziende di ieri. Anche per l’Industria di apparecchiature elettriche ed elettroniche nel periodo considerato si riduce complessivamente il volume degli ingressi previsti, ma aumenta la qualificazione richiesta. Anche per questo settore si assiste ad un aumento della quota di assunzioni ‘non sostitutive’, che passano dal 53% al 64%. Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi 5 anni 1. Addetti alle macchine utensili automatiche e semi automatiche 1183 2. Assemblatori macchinari ed apparecchiature elettromeccaniche 850 3. Installatori e manutentori meccanici 557 4. Saldatori e tagliatori 359 5. Tecnici commerciali vendite 314 6. Disegnatori tecnici e progettisti 269 7. Attrezzisti macchine utensili lav. metalli 218 TREND SKILL - + - = = J J J J JJJ - + JJJ J Titoli di studio minimi richiesti per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Addetti alle macchine utensili automatiche e semiautomatiche Istruzione professionale Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo elettrico - elettrotecnico 2. Assemblatori macchinari ed apparecchiature elettromagnetiche Istruzione professionale Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo elettronico - elettrotecnico 3. Installatori e manutentori meccanici, apparecchiature elettriche, elettromeccaniche ed elettroniche Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma ad indirizzo meccanico 4. Tecnici commerciali vendite Diploma ad indirizzo amministrativo - commerciale Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo linguistico Laurea ad indirizzo di ingegneria meccanica e gestionale Laurea ad indirizzo economico - statistico 5. Disegnatori tecnici e progettisti Diploma ad indirizzo meccanico Diploma ad indirizzo elettronico Laurea ad indirizzo di ingegneria meccanica 6. Saldatori e tagliatori metalli Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma ad indirizzo meccanico 21 Sistema plastica Dal 1999 la domanda di lavoratori espressa dalle aziende appare in calo, con una contrazione 1999-2005 del 62%, pari ad una perdita di circa 290 unità. Questa diminuzione sembrava in qualche modo arrestarsi nel corso del 2003 quando il numero di assunzioni era fermo più o meno ai valori 2001, ma tale speranza non si è realizzata. Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi anni TREND 1. Addetti alle macchine per la lavorazione di prodotti in gomma e plastica 2. Tecnici di processo e programmazione 3. Tecnici commerciali e di marketing 4. Tecnici amministrativi SKILL 829 - J 197 70 56 = - - J J J Titoli di studio minimi richiesti per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Addetti alle macchine per la lavorazione di prodotti in gomma e plastica Qualifica professionale Diplomi ad indirizzo meccanico e chimico 2. Tecnici di processo e programmazione Qualifica professionale Diplomi ad indirizzo di ingegneria elettronica e dell’ informazione 3. Tecnici commerciali e di marketing Diploma ad indirizzo di scienze alimentari Lauree ad indirizzo di scienze alimentari Laurea ad indirizzo di ingegneria 4. Tecnici amministrativi Diploma ad indirizzo amministrativo - commerciale 22 Sistema legno arredo Nonostante il calo di assunzioni previste dal 1999 al 2005 (da 1346 a 882) il legno arredo si attesta, proprio nel 2005 come primo settore nel comparto manifatturiero per volume della domanda di lavoro. Nel 2004, anno di interruzione del trend calante, le assunzioni previste per il settore arrivano a rappresentare quasi il 20% del totale assunti nell’industria (incluse dunque le costruzioni). Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi anni TREND 1. Falegnami, ebanisti, costruttori di mobili 2. Addetti alle macchine per la lavorazione in serie legno 3. Assemplatori di prodotti in legno 4. Atrezzisti macchine utensili lavorazione legno 5. Tecnici commerciali vendite e marketing 6. Tappezzieri e affini 7. Verniciatori e affini 8. Addetti carico/scarico merci 1792 - J 774 527 373 300 288 273 206 + ++ = = - - = K JJJ J JJJ K K K Titoli di studio minimi per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Falegnami, ebanisti, costruttori di mobili Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma ad indirizzo mobile 2.Addetti alle macchine per la lavorazione in serie legno Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma ad indirizzo mobile 3.Assemblatori di prodotti legno Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma ad indirizzo mobile 4.Verniciatori e affini Qualifica professionale Istruzione professionale 5.Attrezzisti macchine utensili lavorazione legno Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma ad indirizzo mobile 6.Tecnici commerciali vendite marketing Istruzione professionale Diploma ad indirizzo amministrativo commerciale Diploma ad indirizzo linguistico Laurea ad indirizzo linguistico Laurea ad indirizzo economico - statistico Laurea ad indirizzo di ingegneria industriale 7. Tappezzieri e affini Istruzione professionale Diploma ad indirizzo tessile - abbigliamento 23 SKILL Sistema edilizia Le figure maggiormente ricercate dal settore sono muratori e manovali edili, quindi installatori e manutentori idraulici ed elettrici; in terza posizione in quanto a richieste vi sono i tecnici amministrativi e quindi i conduttori di macchine per movimento a terra, autocarri pesanti e camion. Nel 2005 il 48% delle aziende rileva difficoltà di reperimento di muratori e manovali edili, per la mancanza della necessaria qualificazione od esperienza dei candidati all’assunzione. Cresce la richiesta di tecnici amministrativi, prevalentemente con il diploma di ragionieri. Una ulteriore professionalità che negli ultimi quattro anni considerati incontra la domanda delle aziende è quella dei conduttori di macchine per movimento a terra, e seppure non siano richieste particolari competenze o esperienze, il principale scoglio è la mancata disponibilità da parte del personale a lavorare a turni (notturni e festivi) nonostante il contratto offerto sia molto buono. Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi 5 anni TREND 1 . Muratori e manovali edili 2. Installatori e manutentori idraulici ed elettrici 3. Tecnici amministrativi 4. Conduttori di macchine per movimento a terra, autocarri pesanti e camion 5. Carpentieri in legno e affini 6. Tecnici processo e programmazione 7. Ingegneri civili 3578 1370 374 - + ++ SKILL J K J 364 243 182 151 + + + + K J JJJ J Titoli di studio minimi per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Muratori e manovali edili Qualifica professionale Diploma ad indirizzo mecccanico 2. Installatori e manutentori idraulici ed elettrici Qualifica professionale Qualifica ad indirizzo elettronico-elettrotecnico 24 3.Tecnici amministrativi Diploma ad indirizzo amministrativo - commerciale Sistema servizi per le imprese Il nome del settore non deve far dimenticare l’alta eterogeneità delle attività economiche in esso incluse: che vanno dai trasporti, al credito e all’informatica, ai servizi di pulizie industriali, agli studi professionali e che inevitabilmente generano una altrettanto variegata domanda di lavoro. Questo settore si conferma essere uno dei principali motori dell’occupazione provinciale. Al primo posto si trovano gli addetti alle pulizie, a debita distanza il tecnico contabile ed amministrativo. Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi anni TREND 1. Addetti alle pulizie 2. Tecnici contabili ed amministrativi 3. Conducenti auotobus e camion 4. Tecnici bancari e assicurativi 5. Addetto carico/scarico merci 6. Programmatori tecnici informatici 7. Addetti alla segreteria 8. Tecnici commerciali vendite e distribuzione 9. Disegnatori tecnici e progettisti 10. Tecnici approvvigionamento e gestione magazzini 11. Tecnici marketing e promozione 2624 1823 1278 949 903 469 466 240 223 218 205 = - - = + ++ - = + + + SKILL K J K JJJ K JJJ J JJJ JJJ JJJ JJJ Titoli di studio minimi richiesti per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Addetti alle pulizie Istruzione professsionale Diploma 2. Tecnici contabili ed amministrativi Istruzione professionale Diploma ad indirizzo economico 3. Conducenti autobus e camion Istruzione professionale Diploma 4. Tecnici bancari ed assicurativi Diploma ad indirizzo amministrativo commerciale Laurea ad indirizzo economico 5. Addetto carico/scarico merci Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma 6. Programmatori e i tecnici informatici Diplomi ad indirizzo informatico Laurea ad indirizzo di ingegneria elettronica o dell’informazione 7. Addetti alla segreteria Diploma ad indirizzo amministrativo commerciale 8. Tecnici commerciali vendite e distribuzione Diploma ad indirizzo amministrativo - commerciale Laurea a indirizzo economico 9. Disegnatori tecnici progettisti Diploma a indirizzo meccanico Diploma a indirizzo elettronico-elettrotecnico 10. Tecnici marketing e promozione Diploma indirizzo amministrativo commerciale Laurea ad indirizzo economico 25 Sistema servizi per le persone Dopo il picco registrato nel 2003 quando erano previsti 980 lavoratori, si assiste infatti ad un lento calo della domanda da parte delle aziende. Le principali figure professionali richieste sono, nell’ordine: assistenti sociosanitari; parrucchieri, barbieri estetiste ed affini; addetti alle pulizie e stiratori, tecnici amministrativi ed insegnanti di scuole private; paramedici ed infermieri professionali. Le previsioni di assunzione di assistenti socio-sanitari appaiono in costante crescita. Rispetto al titolo di studio cresce la domanda di lavoratori con qualifica professionale mentre, curiosamente, si annulla la richiesta di personale in possesso di diploma o di titolo universitario. Dal 2001 cresce anche la domanda di insegnanti in scuole private. Richieste di assunzioni fatte dalle imprese negli ultimi anni TREND 1. Assistenti socio sanitari 2. Parrucchieri, barbieri, estestiste e affini 3. Addetti alle pulizie e stiratori 4. Tecnici amministrativi 5. Insegnanti in scuole private 6. Paramedici e infermieri professionali 1111 1008 575 161 103 102 + - -- -- = = SKILL K K K K J K Titolo di studio minimi richiesti per figura professionale (anno di riferimento 2005) 1. Assistenti sociali sanitari Qualifica professionale Istruzione professionale Diploma 2. Parrucchieri, barbieri, estetiste e affini Qualifica professionale 3. Addetti alle pulizie e stiratori Qualifica professionale 4. Tecnici amministrativi Diploma ad indirizzo amministrativo - commerciale Laurea ad indirizzo economico - statistico 5. Insegnanti in scuole private Qualifica professionale Diploma ad indirizzo linguistico Diploma ad indirizzo pedagogico Diploma ad indirizzo amministrativo - commerciale Laurea ad indirizzo pedagogico Laurea ad indirizzo linguistico 6. Paramedici e infermieri professionali Laurea ad indirizzo infermieristico 26 Le figure più richieste Tecnico Amministrativo Quanti Tecnici Amministrativi sono stati richiesti dalle imprese dei diversi settori? Dal 1999 al 2005 compresi, le imprese hanno dichiarato che avrebbero assunto un totale di 3170 tecnici amministrativi. In quali settori sono richiesti? Servizi alle persone 161 Servizi alle imprese 1.823 Commercio 756 Costruzioni Industrie della gomma e delle materie plastiche Industrie dei materiali Fabbricazione di macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche Industrie tessili, abbigliamento, cuoio e calzature Industrie alimentari Industrie della carta, della stampa ed editoria 374 56 238 62 312 124 84 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 Qual è il titolo di studio minimo richiesto dalle imprese per questa figura? Per il Tecnico amministrativo è richiesto: - nell’87% dei casi un diploma a indirizzo amministrativo - commerciale; - nel 12% una laurea a indirizzo economico – statistico. Tecnico Commerciale e di Marketing 27 Le figure più richieste ... Quanti Tecnici Commerciali e di Marketing sono stati richiesti dalle imprese dei diversi settori? Dal 1999 al 2005 compresi le imprese hanno dichiarato che avrebbero assunto un totale di 2122 tecnici commerciali e di marketing. In quali settori sono richiesti? Qual è il titolo di studio minimo richiesto dalle imprese per questa figura? Per il Tecnico commerciale e di vendita è richiesto: Servizi alle imprese 445 Commercio 386 Industrie della gomma e delle materie plastiche 70 Industria dei materiali non metalliferi 65 Industrie dei metalli Fabbricazione di macchinari e industriali ed elettrodomestici Fabbricazione di macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche Industrie del legno e del mobile 100 314 65 300 293 Industrie tessili, abbigliamento, cuoio e calzature 84 Industrie alimentari 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 - nel 5% dei casi una qualifica professionale; - nel 13% l’istruzione professionale; - nel 2% diplomi ad indirizzo meccanico; - nel 2% diplomi ad indirizzo linguistico; - nel 41% diplomi ad indirizzo amministrativo commerciale; - nel 4% lauree ad indirizzo di ingegneria industriale; - nel 3% lauree ad indirizzo economico – statistico. Per il Tecnico del Marketing è richiesto: - nel 14% dei casi un diploma a indirizzo amministrativo – commerciale; - nell’86% lauree ad indirizzo economico – statistico. 28 ... Tecnico di Processo e Programmazione Quanti Tecnici di Processo e Programmazione sono stati richiesti dalle imprese dei diversi settori? Dal 1999 al 2005 compresi, le imprese hanno dichiarato che avrebbero assunto un totale di 2840 tecnici di processo e programmazione. In quali settori sono richiesti? 558 Servizi alle imprese Commercio 341 Costruzioni 182 Industrie della gomma e delle materie plastiche 197 Industrie dei materiali 703 Fabbricazione di macchinari industriali ed elettrodomestici Fabbricazione di macchine e appar. elettriche ed elettroniche 311 51 Industrie tessili, abbigliamento, cuoio e calzature Industrie alimentari 449 48 100 200 300 400 500 600 700 800 Qual è il titolo di studio minimo richiesto dalle imprese per questa figura? Per il Tecnico di Processo e Programmazione è richiesto: - nel 46% dei casi diplomi ad indirizzo meccanico; - nell’11% diplomi ad indirizzo chimico; - nel 18% diplomi ad indirizzo tessile – abbigliamento; - nel 14% lauree ad indirizzo di ingegneria industriale. 29 Le figure più richieste ... Tecnico Approvvigionamento e Logistica Quanti Tecnici di Approvvigionamento e Logistica sono stati richiesti dalle imprese dei diversi settori? Dal 1999 al 2005 compresi, le imprese hanno dichiarato che avrebbero assunto un totale di 1155 tecnici di approvvigionamento e logistica. In quali settori sono richiesti? Servizi alle imprese 218 Commercio Industrie dei metalli 523 71 Industrie tessili, abbigliamento, cuoio e calzature 343 100 200 300 400 500 600 Qual è il titolo di studio minimo richiesto dalle imprese per questa figura? Per il Tecnico di Approvvigionamento e Logistica è richiesto: - nel 24% dei casi diplomi ad indirizzo meccanico; - nel 71% diplomi ad indirizzo amministrativo – commerciale; - nel 5% lauree a indirizzo di ingegneria industriale. 30 ... Addetto al Trasporto, Carico e Scarico di Merci Quanti Addetti al Trasporto, Carico e Scarico di Merci sono stati richiesti dalle imprese dei diversi settori? Dal 1999 al 2005 compresi, le imprese hanno dichiarato che avrebbero assunto un totale di 3114 addetti al trasporto, carico e scarico di merci. In quali settori sono richiesti? Servizi alle imprese 2.181 Commercio 666 Industrie del legno e del mobile Industrie della carta, della stampa ed editoria 206 61 500 1.000 1.500 2.000 2.500 Qual è il titolo di studio minimo richiesto dalle imprese per questa figura? Per l’Addetto al Carico/Scarico merci è richiesto: - nel 17% dei casi la qualifica professionale; - nel 23% l’istruzione professionale; - nel 13% diplomi a indirizzo amministrativo – commerciale. Per il Conducente di autocarri pesanti e camion è richiesto: - nel 10% dei casi diplomi ad indirizzo meccanico; - nel 9% diplomi a indirizzo amministrativo – commerciale. 31 Il sistema delle reti di orientamento nella Provincia di Treviso A chi mi posso rivolgere se ho bisogno di un servizio di orientamento che mi supporti e consigli nelle scelte formative? Nel corso dell’anno formativo 2005/06, è nato un servizio di orientamento in rete a carattere provinciale che riunisce l’insieme delle reti di orientamento territoriale disegnate e finanziate dalla Regione Veneto. Il Network provinciale si chiama CORTV COORDINAMENTO RETI DI ORIENTAMENTO DELLA PROVINCIA DI TREVISO Quali sono gli obiettivi del CorTv? 1) Il sistema rete - trasversale ai sistemi istruzione, formazione, contesto produttivo, enti locali - funziona come sistema organizzativo territoriale di supporto e coordinamento e come spazio di intersezione e di riferimento per la organizzazione e la gestione di attività di orientamento sinergicamente programmate. 2) Il sistema rete si propone quindi come luogo dell’incontro e del confronto per lo studio, la programmazione e la validazione delle attività di orientamento comuni. 3) Il sistema rete si propone di svolgere un ruolo propositivo e di rappresentanza delle reti territoriali nei confronti sia degli organismi “programmatori” istituzionali (Regione Veneto, Miur - Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, Province, etc.) che del contesto produttivo e sociale. 32 Quali sono le azioni del CorTv? 4 MACRO tipologie di intervento FORMAZIONE INFORMAZIONE CONSULENZA INDIVIDUALE ACCOMPAGNAMENTO 33 Mission delle reti di orientamento Promuovere e attuare iniziative di orientamento e di formazione rivolte al territorio e a tutti gli Enti aderenti, in particolare nell’ ambito dell’orientamento scolastico e in quello del diritto/dovere all’istruzione-formazione Obiettivi di processo delle reti di orientamento Perseguire l’integrazione tra sistemi: tra primo e secondo ciclo; tra istruzione e formazione; Favorire la comunicazione e gestirne il flusso per il governo del sistema. Sviluppare sul territorio provinciale il coordinamento delle attività promosse dalle singole reti distrettuali di orientamento, attraverso azioni di: 1 Progettazione / Coprogettazione; 2 Diffusione delle buone prassi (Competenze educative - Metodologie e strumenti); 3 Supporto nella mappatura, nella gestione e nel monitoraggio delle attività; 4 Interazione con il contesto sociale – produttivo – istituzionale (Analisi dei fabbisogni produttivi e formativi territoriali – Attivazione di partenariati – Economie di scala – Divulgazione delle informazioni); 5 Aggiornamento delle risorse umane (Individuazione, selezione ed aggiornamento di figure professionali qualificate, in grado di coniugare la conoscenza del mondo del lavoro con le competenze educativo-disposizionali ed organizzative, al fine della gestione dell’integrazione di sistemi territoriali di orientamento; 6 Formare COMPETENZE NUOVE (Conoscenza del territorio – Competenze organizzative - Competenze psico-pedagogiche). ADERENTI ALLA RETE PROVINCIALE Rete Orientamento in Rete – Pieve di Soligo capofila Cooperativa Sociale Insieme si può Treviso tel 0422 325711 fax 0422 406 399 Rete Orione – Castelfranco Asolo 7 partner – 1200 beneficiari Rete EnGim Veneto - Treviso 31 partner - 4700 beneficiari Rete Orizzonti - Montebelluna capofila CFP Turazza Treviso tel 0422 412267 fax 0422 410446 capofila En.A.IP Treviso tel 0422 540370 fax 0422 549359 12 partner – 4100 beneficiari Rete Verso l’autorientamento… Vittorio Veneto capofila ANAPIA Mestre tel 041 988044 fax 041 988044 20 partner – 6000 beneficiari Rete Conegliano Scuola orienta Conegliano capofila CIOFS/FP - Veneto Conegliano tel 0438 21436 fax 0438 21436 15 partner – 1600 beneficiari Rete Orient-for – Motta di Livenza e Oderzo capofila CFP “Lepido Rocco” Motta di Livenza tel 0422867511 fax 0422 863065 19 partner – 4100 beneficiari Rete Pegaso - Treviso 18 partner - 1800 beneficiari Ufficio scolastico provinciale (USP) Treviso tel. 04224297 20 partner – 2500 beneficiari capofila IPSIA Galilei Castelfranco V.to tel 0423 495283 fax 0423 494661 capofila CFP Madonna del Grappa tel 0422 432849 fax 0423 432849 Provincia di Treviso – Settore Politiche formative tel. 0422656853 fax 0422656826 Settore Politiche del lavoro: Città dei Mestieri tel 0422656933 fax 0422656934 61 Tipologia e numero dei partner: Scuole medie Istituti superiori Istituti paritari altri Enti Partner totali 10 37 142 24 10 Cfp Gruppo di redazione Federico Callegari Camera di Commercio di Treviso Maurizio Galluzzo Unindustria Treviso - Formazione Gilberto Graziottin in rappresentanza di: Cgil - Cisl - Uil Alberto Visentin Ficiapveneto - Treviso Mario Zoccatelli Provincia di Treviso Giamberto Petrucco Presidente Cor-tv Finito di stampare nel mese di ottobre 2006