COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Provincia di Grosseto Rassegna Stampa Martedì 28 settembre 2010 IL TIRRENO «Gruppo autonomo in Provincia» Laura Cutini alla guida dei fedeli a Gianfranco Fini Le elezioni? Io non voto certo a sinistra. Credo e spero che si siano le condizioni per parlare con il Pdl GABRIELE BALDANZI GROSSETO. Sparta e Atene, ultimamente, piangono insieme. Se il Partito democratico vive la fase precongressuale tra documenti, direzioni, rinunce e segretari introvabili, nel Pdl i finiani lavorano per mettere le gambe al progetto Generazione Italia. Laura Cutini è il leader provinciale di un drappello di uomini e donne che - a parte un paio di eccezioni (Andrea Di Meglio e Francesca Scopelliti) - risultano nomi sconosciuti alla vita politica locale. Cosa pensa della vicenda Montecarlo e delle ultime parole di Fini? «Mi pare che Fini sia sempre stato coerente nelle sue dichiarazioni. Ha detto ciò che a lui risulta. Peraltro sul piano etico c’è di peggio...» Come è andata a Mirabello? «Siamo riusciti a fare un pullman da Grosseto. Hanno risposto simpatizzanti e militanti da Orbetello, Castiglione, Follonica, Scansano, oltre che Grosseto. È stata una giornata storica». C’erano Di Meglio e la Scopelliti? «Di Meglio no, la Scopelliti è venuta da Reggio Calabria, per conto suo. Ci siamo trovati su». Avete ancora la tessera del Pdl? «Non mi piace, in questa fase, parlare per gli altri. Certo, l’intenzione è restare nel Pdl in una posizione di minoranza. Ci mancherebbe. Per quanto mi riguarda mi è sembrato giusto invece comunicare ai vertici del Pdl grossetano la mia rinuncia a far parte del coordinamento e della commissione elettorale». E in consiglio provinciale cosa farà? «Per il momento siamo in stand-by, ma l’intenzione è di andare da sola. Il seggio in Provincia l’ho conquistato con preferenze personali. Non appena ci saranno le condizioni convocherò un incontro con i giornalisti per annunciare il gruppo autonomo e spiegare le ragioni di questa scelta». Agresti qui in Maremma usa toni concilianti con i dissidenti finiani. Non vuole lo strappo. «Non ho nulla contro Luca Agresti e neppure noi vogliamo lo strappo, ma dobbiamo e vogliamo guardare oltre il Pdl. Da troppo tempo, dai giorni del Predellino, c’erano due centrodestra». Dei tre candidati Pdl che hanno dato la disponibilità a misurarsi per il ruolo di sindaco (Ginanneschi, Carlotti e Lolini) lei chi preferisce? A chi si sente più vicina? «Per me pari sono. Davvero. Peraltro il metodo, la procedura, è stata da me seguita fino ad un mese fa e ritengo che non sia conclusa. Mi sono dimessa dal Comitato che avrebbe dovuto vagliare le proposte di candidatura ma mi resta il dubbio su quali parametri si baserà la scelta». Come vi state organizzando? «Stiamo uscendo dalla Rete per strutturarci. Presto a Grosseto costituiremo un circolo giovani, mentre stiamo lavorando ad un’iniziativa di presentazione ufficiale di Generazione Italia a Grosseto, alla quale dovrebbe intervenire o l’onorevole Briguglio o Italo Bocchino. Siamo già presenti a Castiglione (tira le fila Giorgio Seri) e a Orbetello (Noferi)». In questi comuni, come a Grosseto, si vota a primavera... «È prematura ogni considerazione. Quello che deve essere chiaro è che io non voto a sinistra, non sono di centrosinistra. Credo e spero che a livello locale ci possa essere spazio per condividere programmi e candidati con coloro a cui siamo più vicini. Sono molto fiduciosa sui possibili futuri scenari elettorali e politici». LETTERATURA Fruttero Bondi plaude IL MINISTRO per i Beni e le Attività culturali, Sandro Bondi, ha scritto una lettera al sindaco di Castiglione della Pescaia, Monica Faenzi, per ringraziarla di aver dato la cittadinanza onoraria a Carlo Fruttero (nella foto). Il ministro esprime il suo rammarico per non aver potuto partecipare alla cerimonia nella pineta di Roccamare, nella casa che Fruttero possiede dal 1968. «Il Comune di Castiglione — scrive Bondi — con la decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Carlo Fruttero vuole onorare, come ha detto Ernesto Ferrero, l’amico che tutti si augurano di avere. I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro editoriale all’Einaudi e alla Mondadori, la feconda amicizia con Lucentini illuminano il panorama letterario italiano del dopoguerra, degli anni del boom economico e dei nostri tempi». Travolto da uno scooter Grave pensionato di 86 anni INCIDENTE a Castiglione della Pescaia. Ieri alle 12 un pensionato di 86 anni in sella alla sua bicicletta è stato investito da uno scooter mentre attraversava la strada. L’anziano ha riportato un forte trauma cranico commotivo con ferita lacero contusa alla testa. La sua situazione è grave, ma non è in pericolo di vita. Sul posto la Cri. CARABINIERI POSITIVO AL TEST MENTRE GUIDAVA: AUTO CONFISCATA Cocaina, arrestato commercialista VENTIDUE grammi di cocaina, una parte (circa la metà) trovata in un un pacchetto di sigarette già divisa in involucri (11 in tutto), l’altra all’interno della sua abitazione, aCastiglione, dove i carabinieri hanno trovato e sequestrato anche una bilancina elettronica. Tanto è bastato ai militari per arrestare C. M., 50 anni, commercialista e imprenditore, fermato intorno alle 20 di venerdì in via Paganico, a Grosseto, alla guida di una Bmw X5. Il professionista ha raccontato che stava andando alla sua festa di compleanno, ma il suo nervosismo ha insospettito la pattuglia del Norm che ha deciso di approfondire il controllo al quale si è aggiunto personale in borghese. L’uomo è sceso dall’auto tenendo in mano un pacchetto di sigarette che i carabinieri si sono fatti consegnare scoprendo, al suo interno, le dosi di cocaina. Da lì la decisione di proseguire il controllo nell’abitazione aCastiglione dove i militari hanno trovato altra cocaina e il bilancino. L’UOMO, incensurato, è stato arrestato e poi rimesso in libertà senza alcun obbligo il giorno successivo in attesa della convalida del provvedimento di arresto. Il controllo effettuato dai carabinieri del Norm della Compagnia di Grosseto fa parte di una serie di accertamenti iniziati nelle settimane scorse portati avanti sia dal personale in divisa che da quello in borghese e le indagini adesso potranno proseguire basandosi anche su altri elementi. Un accertamento ulteriore potrebbe essere effettuato analizzando il tabulato delle telefonate arrivate e partite dal telefono cellulare acquisito dai militari. IL PROFESSIONISTA, inoltre, è stato sottoposto al test delle sostanze stupefacenti che ha dato esito positivo, essendo stato fermato mentre si trovava alla guida, la sua auto è stata sottoposta a sequestro per essere successivamente confiscata. IL TIRRENO CASTIGLIONE DELLA PESCAIA TRE GLI APPUNTAMENTI Gli anziani vanno a scuola per difendersi dai truffatori I CARABINIERI insegnano agli anziani come difendersi da ladri, truffatori e scippatori. Tutti a scuola, i castiglionesi over70, per frequentare un corso che mostrerà loro le tecniche che i malviventi usano per trarre vantaggio dalla buona fede e i sistemi per non cascarci. Un sistema per riconoscere più facilmente un malintenzionato: lo slogan dell’iniziativa è «Fidati solo di chi conosci». I corsi sono proposti dal comando della Stazione dei carabinieri di Buriano e sono patrocinati dal Comune di Castiglione della Pescaia. I primo appuntamento è in programma oggi alle 17 all’ex circolo Arci di Buriano. Il consigliere comunale con delega al sociale, Edoardo Mazzini, introdurrà l’iniziativa dell’Arma. «E’ un importante strumento — conferma il consigliere — per spiegare agli anziani come riconoscere i millantatori. Si tratta di un progetto innovativo che punta a fornire agli anziani, che vivono nelle aree periferiche a maggiore rischio, la giusta consapevolezza per evitare che si trasformino in vittime di truffatori. Un piano per la sicurezza che vede coinvolte in prima linea le forze dell’ordine, per sviluppare una linea della prevenzione sempre più efficace». Il secondo appuntamento sarà giovedì alle 16 a Tirli, nell’ex scuola, mentre il terzo si terrà venerdì 1 ottobre alle 17 all’ex asilo di Vetulonia. «Il progetto ha lo scopo di mettere in contatto esperti della sicurezza con persone della terza età — ha proseguito Mazzini — partendo dalle zone più a rischio del nostro territorio, quelle maggiormente periferiche rispetto al capoluogo. In questo modo si potranno fornire tutte le informazioni utili per evitare di cadere vittime dei reati che più di frequente colpiscono la categoria, come le truffe, gli scippi, i furti in appartamento e quelli all’uscita dagli uffici postali o dagli istituti di credito. Nella realizzazione di questa campagna di formazione e informazione, condotta in collaborazione con l’amministrazione comunale, ci avvarremo della consulenza qualificata di personale dei carabinieri che provvederà direttamente a dare agli anziani tutte le indicazioni necessarie ad evitare di essere raggirati e derubati». E’ prevista la distribuzione di opuscoli e materiale informativo. «E’ nostro interesse proteggere le fasce deboli dai reati più diffusi». IL TIRRENO Commercialista preso con la coca Arrestato mentre tornava a casa e rimesso in libertà, confiscata l’auto Il professionista, 50 anni, è socio in diversi locali della costa, trovata droga anche a casa GROSSETO. Arrestato per detenzione e spaccio e rimesso in libertà dopo 24 ore dopo avergli tolto la patente e confiscato la macchina. Nella rete dei controlli dei carabinieri è caduto C. M., commercialista cinquantenne di Castiglione della Pescaia e soprattutto socio in diversi locali della Maremma. Il blitz dei militari venerdì sera mentre il professionista tornava verso casa. Miserocchi è stato fermato venerdì per un perquisizione a bordo della sua automobile a Grosseto, e condotto dopo gli accertamenti e il ritrovamento della droga in un pacchetto di sigarette, circa dieci grammi di coca, nel carcere di via Saffi. L’operazione è stata condotta dal Norm di Grosseto: al M. è stato contestato il possesso di un quantitativo illegale di cocaina, circa 10 grammi, non solo dunque per uso personale, ma anche a fini di spaccio. Inoltre i militari hanno perquisito l’abitazione del professionista che risiede a Castiglione della Pescaia in via della Tartaruga e pare che anche nell’appartamento sia stata rinvenuta una modica quantità di cocaina, circa un paio di grammi. M. oltre a svolgere l’attività di commercialista con lo studio a Castiglione in piazza della Repubblica, una stradina fra la piazzia Garibaldi e il corso cittadino, ha anche delle quote in alcuni locali della provincia: il Sax Bar sempre a Castiglione, e il Narciso a Grosseto. Come commercialista ha svolto a Castiglione per conto dell’amministrazione comunale, il ruolo di revisore dei conti: è stato in carica dal maggio 2006 al maggio 2009. E ultimamente pare che si stesse preparando ad un viaggio per la Thailandia. Claudio Miserocchi è conosciuto come una persona tranquilla. Da anni commercialista molto apprezzato a Castiglione, tanto che l’amministrazione comunale gli aveva anche affidato alcuni incarichi. La notizia del suo arresto sorprende. Probabilmente il Miserocchi era tenuto sotto controllo da tempo, quando poi il Norm ha deciso di intervenire. Le indagini sono tutt’ora in corso, in attesa di sviluppi: l’obbiettivo sicuramente è quello di risalire alle fonti di approvvigionamento della cocaina da parte del commercialista, e stabilire il “giro” dei contatti del Miserocchi. Il professionista è stato rimesso in libertà dal pm perché incensurato in attesa della convalida, nel frattempo gli è stata sequestrata la patente e confiscata l’auto, una Bmw X5. Una settimana tra ventilati ingaggi, overdose di sagre e vecchie “pellicce”. Dalla Mabro alla Faenzi, dalle polemiche culinarie a quelle ambientaliste : cosa bolle a Grossetown. E’ questa l'epoca del “dolceamaro”. “Dolce” per quelli che possono permettersi lussi ed agi, magari di comprarsi anche uno yacht di 38 metri, “amaro” per i cassaintegrati, i precari, i pensionati, gli operai. Tra questi, al di là delle turbolenze Alitalia, quelli della Mabro che non sono per nulla tranquilli e temono che l’azienda sia in una fase terminale. A Grosseto però, si pensa tanto anche alle elezioni comunali 2011. Se ne parla nei bar, negli alimentari, nei supermercati, dal calzolaio, in ferramenta. Nel corridoio comunale “della rimembranza, dove fanno mostra di se le foto dei vari sindaci della città, succedutisi dal dopoguerra ad oggi, non si dovrebbe aggiungere nessun’altra immagine! Insomma chi è oggi podestà, rimarrebbe al suo posto anche domani. Lo avrebbe confermato un sondaggio effettuato da “Grossetown” tra elettori indigeni ed importati. Fibrillazioni ben mascherate invece nel Pdl locale che dopo la “finiemorragia” è silenzioso, titubante e letargico. Qualcuno s’è fatto avanti, ha dato la propria disponibilità, ha dichiarato il proprio interesse a correre per Sindaco, ma come diceva Buzzino il biciclettaio, “ci vole un pezzo da novanta, mica un fucilino a tappi”. Mancherebbe una figura carismatica, credibile, al punto tale che in diversi, hanno iniziato a far circolare a macchia d’olio, la ipotesi di un “ingaggio”. La sindaca uscente di Castiglione della Pescaia, Monica Faenzi, non potendosi ripresentare in quella cittadina, tornerebbe al suo primo amore. Fu Grosseto a lanciarla come assessore alla cultura ed al sociale ed allora, perché non farle un fischio? Pare peraltro che l’“amministratore unico” del Pdl, ci stia pensando e intenda parlarle. Di fronte allo sfruttamento dei bambini nigeriani nelle miniere d’oro, i nostri guai sono comunque allegrie. Tra le proteste locali anche quelle per le troppe sagre estive che si fanno in Maremma. Dell’acciuga, del semolino, della giuggiola, dell’ovo sodo, del brodo di dado sagre per tutti i gusti! A storcere il naso però i ristoratori tradizionali che vedono i loro potenziali guadagni dirottati altrove. A proposito di mangiare e bere, successone dei vini nostri alle “Olimpiadi dei sapori dei Parchi”. Vermentino Itg ma anche pappa al pomodoro, acquacotta e stracotto di brada maremmana. Tutti felici, soddisfatti e satolli. A Siena con i vecchi balconi, dopo il tragico evento accaduto nella notte tra il 15 e il 16 agosto in piazza Tolomei, sono in molti a camminare con sguardo preoccupato rivolto in alto. Un’occhiatina a certe strutture diamocela anche noi! Per finire, la ministra Brambilla è scesa in campo firmando un manifesto ambientalista e la cosa ci ha fatto tornare in mente una lontana Marina Ripa di Meana e la foto della sua….”pellicciona”. Ci incuriosirebbe un confronto! IL TIRRENO Il Pdl spara contro le Società della salute FIRENZE. E il Pdl boccia le Società della salute (Sds). «Nel Piano Sanitario Regionale 2002-2004 veniva prevista la loro istituzione come nuovo modello organizzativo sperimentale dell’assistenza territoriale a livello di zona-distretto. La conclusione della sperimentazione è che le Società della salute non sono state uno strumento capace di raggiungere gli obiettivi prefissati. Infatti è aumentato il gap tra ospedale e territorio», sentenzia il consigliere regionale del Pdl Alessandro Antichi. Che evidenzia come «l’utilizzo dei servizi sanitari e il problema della disuguaglianza nell’accesso alle cure persiste e continua ad essere fonte di iniquità sociale». Critico anche Stefano Mugnai, consigliere regionale del Pdl: «C’è una dicotomia enorme tra ciò che afferma lo studio del Laboratorio management e sanità del Sant’Anna di Pisa e quella che è la percezione diffusa soprattutto tra gli operatori del settore socio-sanitario, i primi a criticare severamente l’utilità e il funzionamento delle Società della salute della Toscana». Mugnai sottolinea che «senza nulla togliere alla scientificità dello studio c’è da registrare che il committente finale di questo studio è la Regione Toscana medesima, in una coincidenza quantomeno non elegante fra controllore e controllato».(m.l.) il Giornale della Toscana Sds, la Regione le promuove Pdl: «I punti deboli restano» Studio del Sant'Anna dà l'ok alle Società della salute Mugnai: «La percezione degli operatori è tutt'altra» GIULIA GHIZZANI Performance medie, buone, ottime: la Regione descrive l'operato delle Società della Salute in termini sostanzialmente positivi. Un giudizio, quella relativo ai tanto discussi consorzi toscani, che "affonda" le proprie radici nella valutazione sui dati 2009 eseguita dal Mes - il Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa -, presentata ieri mattina dall'assessore regionale alla salute Daniela Scaramuccia, assieme all'assessore al Welfare Salvatore Allocca e al direttore dello stesso Mes, Sabina Nuti. Secondo quanto emerso all'interno del report, la maggioranza degli indicatori riguardanti le prestazioni delle Sds toscane si colloca infatti nelle fasce centrali del "bersaglio" - lo strumento utilizzato dal laboratorio e suddiviso in cinque livelli di valutazione, distinguibili anche in base al colore -, mentre risultano essere soltanto due i parametri osservabili nella fascia di scarsa performance, ovvero quelli relativi allo scompenso e all'ipertensione. Altri indicatori presentano invece una grande variabilità tra le 34 zone-distretto, come nel caso delle patologie mentali (con dati che oscillano tra l'l% e il 25% di ricoveri psichiatrici ripetuti), dell'attività fisica (con una percentuale di sedentari che va dal 9 al 59%) e del fumo (con una quota dal 23 al 35% di fumatori abituali). «Ci sono riflessioni da fare sulle singole priorità per ogni zona - ha spiegato l'assessore Scaramuccia -, nella consapevolezza che ogni territorio deve dar vita ad azioni specifiche e mirate». Fra le eccellenze Scaramuccia ha individuato il risultato conseguito dall'area empolese, mentre ha sottolineato, viceversa, la necessità di migliorare il trattamento delle malattie croniche. In disaccordo col panorama "roseo" delle Società della Salute si è detto però il Pdl. Secondo il consigliere regionale e vicepresidente della commissione sanità Stefano Mugnai, «c'è infatti una dicotomia enorme tra ciò che sostiene lo studio del Mes e quella che è la percezione diffusa, soprattutto tra gli operatori del settore socio-sanitario, i primi a criticare severamente l'utilità e il funzionamento dei consorzi toscani». Tra l'altro, ha specificato Mugnai, «esiste un vizio nei presupposti stessi della ricerca: senza nulla togliere alla scientificità dello studio della Scuola Superiore Sant'Anna - ha continuato - c'è da registrare che il committente finale di questa analisi è la Regione Toscana medesima, in una coincidenza quantomeno non elegante fra controllore e controllato». Già questo, ha osservato il consigliere, «è il sintomo dell'autoreferenzialità con cui si governa e si amministra la sanità e il sociale in Toscana». Ma non solo: «Tra eterogeneità nelle funzioni, identità sfumate e a macchia di leopardo e scarse funzionalità ed efficacia - ha incalzato Mugnai - i punti deboli delle Sds non mancano di certo. È la stessa Corte dei Conti ad aver sollevato perplessità sull'utilità di aver creato questa ulteriore struttura di cui non si sentiva davvero il bisogno e che, per stessa ammissione dell'assessore Scaramuccia, dovrebbe iniziare a funzionare adesso, dopo ben sette anni di attività. C'è poi - ha rimarcato Mugnai - la grande questione del rischio di sovrapposizione di competenze tra i differenti attori: scongiurarlo è una chimera rispetto a organi, le Sds appunto, che non hanno funzioni univoche sul territorio come invece sarebbe opportuno, se non altro per garantire pari dignità e accessibilità ai servizi per tutti i cittadini toscani». Mugnai ha concluso infine con un'altra riflessione: «Scaramuccia indica nella Società della Salute dell'EmpoleseValdelsa la punta di diamante tra le Sds toscane. Ebbene - ha spiegato il consigliere del Pdl - proprio quella Sds si è distinta nel tempo sui fatti per essere al centro di grosse polemiche sollevate dagli utenti. Ultimamente, il Tar ha bocciato una delibera (contro la quale avevano fatto ricorso i familiari dei disabili dell'area) che, di punto in bianco, aveva imposto una tassa sui servizi di cui fruiscono i ragazzi con disabilità. Se questa è l'eccellenza - ha ribadito l'esponente di centrodestra -, davvero complimenti». Massa Marittima GESTO DI PROTESTA FAVILLI E TASSONI «Non ci danno il giusto ascolto» E abbandonano l’aula PROTESTA eclatante dei capigruppo del Pdl e della lista civica Massa Comune Giovanni Favilli (a sinistra) e Alessandro Tassoni (a destra) che hanno abbandonato l’aula al momento di iniziare i lavori della Prima Commissione Consiliare di cui fanno parte, contestando una «situazione non più sostenibile legata alla volontà dell’amministrazione di non interloquire e di non ascoltare le proposte delle forze di opposizione isolando di fatto dal dibattito politico quasi il 50% dei cittadini». Infatti a giudizio di Favilli e Tassoni la maggioranza non fa nulla per dare visibilità alle sedute consiliari non più registrate e convocate inoltre molto raramente ostinandosi per di più a respingere qualsiasi proposta di trasmetterle via Internet, così come avviene per quelle delle Commissioni limitate ad argomenti di scarsa rilevanza come l’approvazione del protocollo di intesa con la Parrocchia di S.Pietro all’Orto per l’uso del Chiostro attiguo, invece di affrontare problemi più importanti e urgenti quali la vicenda Pizzarotti, il parcheggio sotto il Duomo, l’urbanizzazione all’ex Agraria, il bilancio dell’Amatur, l’incapacità certificata dal revisore dei conti a riscuotere i crediti». IL TIRRENO ITALIA NOSTRA Impossibile aprire i cantieri entro la primavera del 2011 MARIARITA SIGNORINI ITALIA NOSTRA Le dichiarazioni del ministro dei trasporti Matteoli apparse i giorni scorsi sui quotidiani, con il coro degli amministratori toscani consenzienti al seguito ci lasciano stupefatti. Ha detto il ministro Altero Matteoli: «Tutti i cantieri dell’autostrada Tirrenica tra Rosignano e Civitavecchia saranno aperti entro la primavera del 2011. Il prossimo cantiere che aprirà sarà a inizio novembre, quello del lotto per il tratto Tarquinia-Civitavecchia». Positivo il commento di Luca Ceccobao, assessore regionale ai Trasporti: «La Regione è pronta a fare la sua parte per la realizzazione di questa opera». Chissà in base a quali nuovi fatti si possono fare dichiarazioni del genere, considerato che nessun progetto riveduto e corretto è stato presentato agli uffici competenti, da quando è stato approvato il progetto preliminare dal Cipe il 18 dicembre del 2008, che contiene ben 127 prescrizioni rilevanti della Via nazionale condotta col parere della Regione toscana, che richiedono un supplemento di studi, approfondimenti e risposte progettuali per valutare la capacità di quel territorio di sopportare un’opera di tale impatto. Studi e indagini che vanno attentamente valutati e ai quali obbligatoriamente deve fare seguito l’adeguamento del progetto preliminare. Chissà se il ministro e tutti coloro che concordano con le sue affermazioni conoscono gli atti conseguenti del progetto preliminare e se hanno letto almeno qualcuna delle 127 prescrizioni in esso contenute. Magie, equilibrismi di una politica che avrebbe fatto il suo tempo. Una politica di cui i cittadini non hanno più bisogno, quando chiedono solo soluzioni sensate e fattibili nel momento di grave crisi economica in cui ci troviamo, soluzioni reali ad annosi problemi come la messa in sicurezza l’Aurelia secondo il progetto dell’Anas del 2000, che comprendeva anche la viabilità complanare. Autostrada I CITTADINI «Attenzione all’impatto che potrà avere sul territorio» «NON SIAMO contrari all’autostrada, ma il solo pensare di realizzarla vicino alla costa è catastrofico». Così la pensa Giuliano Paolini, presidente dell’associazione Procosta, che ieri ha assistito al consiglio comunale. «In questo modo — afferma — si distrugge un ambiente riconosciuto a livello internazionale». E così, almeno fino al mese prossimo, quando la Sat illustrerà il nuovo progetto, nel quale saranno recepite le prescrizioni del Cipe, le ipotesi sull’autostrada tirrenica tornano a incrociarsi in un groviglio di tracciati possibili, in cui ognuno propone di passare da un’altra parte. «Siamo preoccupati per l’ipotesi che il tracciato passi vicino alla strada dei Poggi — ci dice Maria Barbetti, insegnante — una zona che non può sostenere l’impatto di un’infrastruttura simile già in fase di cantierizzazione e che trasformerà il nostro territorio in un ‘ponte’, in una zona di transito». «Per l’agricoltura sarà un danno enorme — afferma Roberto Morgiani, imprenditore agricolo — perché è un settore fatto di piccole imprese, che in alcuni casi si troveranno tagliate in due. Invece c’era bisogno di mettere in sicurezza l’Aurelia, una strada pericolossisima». «Credo che alla fine passare nella zona dei Poggi risulterà addirittura più costoso — afferma Giuliano Martinozzi, medico — perché in quella zona si trovano centocinquanta persona con piccoli appezzamenti di terra, orti o viti. E oltre a essere più costosa avrebbe anche un impatto ambientale maggiore». «L’autostrada è necessaria — afferma invece Ennio Ercoli, imprenditore nel settore immobiliare — dove farla passare devono decidere gli organi competenti, poiché ci sono professionalità in grado di scegliere il percorso migliore. L’importante è farla, per il bene e lo sviluppo del territorio». IL TIRRENO La Tirrenica non passerà sull’Aurelia Matteoli risponde in consiglio, aula gremita da associazioni e comitati Il ministro parla chiaro: «Il tracciato sarà condiviso con Regione Provincia e Comuni, basta ipotesi di fantasia» GABRIELE CAROTTI ORBETELLO. Si parla di Tirrenica in consiglio e l’aula è “invasa” dai rappresentanti delle associazioni Procosta e Strada vicinale dei Poggi. E il clima è subito acceso dal consigliere di di Rifondazione Baghini. «Tante parole sono state spese su come sarà l’autostrada, ma nessuna sulla sicurezza. Sarà approvato a giorni il progetto definitivo che non è altro che il preliminare del 2008. L’Aurelia come strada parco sarebbe una proposta intelligente, se non fosse questa accetterei anche la meno peggio, ovvero quella del passaggio dietro alele colline». La risposta del sindaco Matteoli è altrettanto chiara. «Lo scorso 13 maggio il Cipe si è occupato soltanto delle convenzioni di 12 concessioni autostradali, la strada non costerà nulla al cittadino, i costi saranno ripagati con i pedaggi. Ed è confermata la concessione da parte dello Stato alla Sat fino al 2046». E poi Matteoli ha chiarito che l’autostrada non passerà sull’Aurelia: «Il tracciato sarà definito insieme a Regione, Provincia e comuni». Baghini, applaudito dai comitati, ha risposto di non essere soddisfatto della risposta per la mancanza di una posizione chiara del sindaco. Altro intervento quello del consigliere Pd Monica Paffetti che ha chiesto interventi sulla sicurezza nelle scuole: «E poi vanno realizzate le palestre». «I soldi già ci sono - ha risposto Matteoli - proprio grazie al governo». Altro nodo quello dell’abbattimento degli alberi nel parco della scuola di Neghelli. A intervenire è il consigliere Pd Luca Aldi: «Possibile che per il parcheggio non ci fosse altro posto? Non si potevano risparmiare gli alberi?». Gli ha risposto l’assessore all’urbanistica Rolando Di Vincenzo, che ha rimarcato che la decisione di creare un parcheggio in quell’area era stata presa dal consiglio comunale nel 1995 (giunta Minuccci centrosinistra ndc): «Una decisione sempre confermata, invito l’opposizione a a giudicare l’operato al termine dei lavori». Aldi ha replicato che il progetto del 1995 prevedeva il parcheggio, ma per una superficie ridotta. Sull’aggregazione delle aziende di trasporto pubblico locale, a chiudere, c’è stato un lungo intervento del consigliere Baghini che ha votato contro: «Mancano le garanzie sulle società. A parte la Rama sono in perdita. Serve un piano industriale da studiare e sottoporre ai lavoratori». IL TIRRENO «Ora la politica dia delle risposte» Turismo, area vasta, economia: Lamioni suona la sveglia alla Maremma Folle pensare di abolire l’Apt: noi abbiamo il nostro brand da rilanciare. Se devono risparmiare aboliscano Toscana Promozione GUIDO FIORINI GROSSETO. Turismo, edilizia, autostrada, area vasta, rilancio dell’economia, impegni della politica: Gianni Lamioni, presidente della Camera di Commercio, ne ha per tutti. Sarà la carica per la prima vittoria importante della “sua” Fiorentina (e lui domenica era al Franchi...), sarà l’aria frizzante di questo delizioso settembre maremmano, certo è che il numero uno dell’ente camerale non perde l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Prima di tutto sugli impegni che la politica, a livello locale e regionale, deve prendersi, qualcosa in più delle solite promesse, o dichiarazioni d’intenti. E poi sullo sforzo che la Cciaa sta facendo per sostenere un’economia che ancora stenta a vedere la luce in fondo al tunnel. Presidente, l’economia boccheggia ancora. «Stiamo soffrendo molto, anche in Maremma. Anche se si cominciano a vedere i primi timidi tentativi di ripresa. Va detto, però, che qui da noi abbiamo resistito meglio che altrove, in quanto non abbiamo un unico settore. E abbiamo la ricchezza delle nostre piccole e piccolissime aziende, sono 31mila su 220mila abitanti. Restano il vero motore della nostra economia. In questi tempi parlo con gli altri presidenti camerali della Toscana, altrove la situazione è assai più drammatica». La Cciaa cosa sta facendo? «Abbiamo investito 2,5 milioni, il 40% delle nostre entrate, nessuno fa così tanto. Una metà per interventi tampone, per sostegno al credito, per incentivare l’occupazione. In pochi lo sanno, ma 67 aziende, con i nostri finanziamenti, hanno assunto una persona a tempo indeterminato. Per l’agricoltura abbiamo riportato a Grosseto il servizio di “repressione frodi” e ripristinato l’assicurazione contro gli agenti avversi. E poi penso ai progetti per il vino, ai bandi per i voli dalla Russia, con circa 13mila pernottamenti quest’anno. L’altra metà è andata in progetti per lo sviluppo, dall’internazionalizzazione, alla formazione per l’export». Agricoltura, vino, turismo: risorse fondamentali per la Maremma. «Noi ci crediamo. Maremmawineshire ha portato il mondo in Maremma, ora la “esportiamo” a Milano, in novembre. Nel 2011 sarà anche “food”, non solo “wine”. Il tutto in piena condivisione con l’amministrazione provinciale». Ma le istituzioni non sempre danno le risposte giuste. Ci sono nodi irrisolti. «Ce ne sono tanti, troppi. E io mi aspetto delle risposte dalla politica, anche in tempi brevi. Parto proprio dal turismo. L’ipotesi, per risparmiare qualcosa, di chiudere l’Apt è una follia. Proprio non se ne parla. Fa piacere stare sotto il marchio “Toscana”, sia chiaro, ma noi abbiamo il nostro brand “Maremma” che deve essere valorizzato in modo autonomo. E l’asse Chelini-Tapinassi sta lavorando benissimo. Il nostro è un territorio straordinario e non può stare in un contesto unico, sotto Toscana Promozione. Se proprio vogliono risparmiare, chiudano Toscana Promozione». Eppure la Maremma è vista sempre nel contesto di un’area vasta, con Arezzo e Siena. «Anche questo è un errore pazzesco. Anche qui la politica deve farsi sentire. Non possiamo essere inseriti in questo contesto e fare sempre la figura del vaso di coccio fra i vasi di ferro. Si cambino i criteri di valutazione. La Maremma è già, di per sé, un’area vasta. Vastissima direi. Ma è penalizzata dal fatto di avere pochi abitanti, che poi è l’unico indice di valutazione. Il risultato è che nell’area vasta dei rifiuti Arezzo e Siena fanno la parte del leone, nell’acqua la presidenza è a Siena, nella sanità le risorse si dividono sulla base degli abitanti, ora anche nell’istruzione, il provveditore viene da piazza del Campo. Non è possibile. Si inserisca anche il dato dei kmq di territorio, per valutare i pesi delle province». L’economia. In Maremma pesa molto l’edilizia. «Chi diceva che era economia di serie B si deve ricredere. È il nostro manifatturiero e ora, con il mercato fermo, sente la crisi. Io sto con Fusini (presidente di Cna, ndr) quando dice che gli enti pubblici e le società partecipate devono escludere gli appalti al massimo ribasso, oltre al 40%. E devono tutelare le imprese locali, magari usando il “sottosoglia”, cioè spacchettando i grandi interventi in lavori più piccoli da assegnare. Tutti dicono “va bene, è giusto”, ma ancora non si fa. Dobbiamo aspettare ancora molto?». Fra poco, assicura Matteoli, partiranno i cantieri della Tirrenica. «Quando leggo che ancora si discute sul tracciato, resto allibito. La Tirrenica è fondamentale, a questo punto si deve andare al passaggio successivo. La politica deve chiedere elementi di garanzia a Sat, affinché la parte del leone nei lavori la facciano le imprese locali. Chiedo un impegno chiaro». Altro tema caldo sono le rinnovabili. «Caldo e curioso. Perché per anni si è parlato di energie rinnovabili, della necessità di investirci. Tutti d’accordo. E ora che ci sono gli strumenti normativi, sento critiche ai pannelli, alle pale dell’eolico. Insomma, sia chiaro, indietro non si torna. Anche se sono fermamente convinto che, in agricoltura, il fotovoltaico debba essere attività complementare». Progetti per il futuro? «Stiamo lavorando, in concerto con la Provincia, a un piano per la nautica. Dovrebbe essere un settore trainante per la nostra economia, ma ancora non sfonda. Eppure siamo la provincia toscana con più chilometri di costa e abbiamo più del 50% dei posti barca della Regione, ma non sappiamo sfruttare fino in fondo questa opportunità. Penso sia l’ora di darsi una bella svegliata». Grosseto Due milioni per il «lifting» agli edifici Costi energetici troppo alti: impianto fotovoltaico all’istituto Einaudi Scatta il piano degli interventi di MATTEO ALFIERI INVESTIMENTI. Cospicui. Sono due milioni e mezzo di euro che il comune di Grosseto spenderà in 32 plessi scolastici sui 50 di competenza sia in città che nelle frazioni: asili, scuole materne, elementari e medie usufruiranno quindi di un potente restyling che «consegnerà» al capoluogo maremmano scuole più efficienti e sicure. A tanto ammonta l’impegno economico dell’amministrazione Bonifazi che nel corso del 2010 ha dato il via ad una serie di interventi di ordine manutentivo (tinteggiature, rifacimento servizi igienici, ecc) per oltre 400 mila euro in 15 diverse scuole, di consolidamento strutturale (165 mila euro di investimento per 9 scuole) e di adeguamento alle norme antincendio (320 mila euro in 6 plessi). Oltre a due ampliamenti per un importo complessivo di 200mila euro. ma non solo: grazie all’idea del nuovo ingegnere capo, Paolo Intorbida che, nella riqualificazione del patrimonio, ha in programma uno studio di fattibilità all’istituto Einaudi per il risparmio energetico, prima con un isolante esterno e poi con la copertura del tetto con un impianto fotovoltaico. Una sfida, quella di dare l’autosufficienza energetica alle scuole, che Bonifazi e la sua giunta vogliono cercare di portare avanti nei prossimi anni. «Abbiamo dato il via quest’anno —– ha detto il sindaco Emilio Bonifazi — ad un piano che ha visto tanti piccoli e grandi lavori effettuati per garantire ai ragazzi un rientro a scuola più accogliente e strutture più sicure. Investimenti questi che arrivano proprio in un anno difficile per la scuola, tra tagli e riduzioni: il Comune ha voluto fare la sua parte nel settore di sua competenza, le strutture». Nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sul settore dell’edilizia scolastica e sugli interventi, l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Frosolini ha aggiunto: «Si è trattato di uno sforzo notevole, caratterizzato prima di tutto dalla capillarità degli interventi, che hanno riguardato ben 32 plessi scolastici sui 46 di competenza comunale. La maggior parte di questi tra l’altro sono stati eseguiti da ditte locali, con una rotazione che ha consentito inoltre di dare una boccata di ossigeno alle imprese del settore edile del nostro territorio». Complessivamente i lavori di manutenzione messi in cantiere nel 2010 hanno interessato sia la città che le varie frazioni: in particolare in città tra i lavori più significativi sono da segnalare l’ampliamento delle scuole di via Meda per 113 mila euro, lavori di adeguamento antincendio alla media di via Uranio per 200mila euro ed altri 69 mila per il rifacimento dell’impermeabilizzazione, l’adeguamento dell’impianto antincendio alla media di via de’ Barberi (33 mila euro) e alla materna e elementare di via Scansanese (40 mila euro). Un forte impegno c’è stato anche per il completamento dei lavori di manutenzione della scuola elementare di via Giotto (oltre 51 mila euro), ed inoltre le scuole medie di via de’ Barberi sono state ritinteggiate (14 mila euro la spesa), mentre al materna di via Ungheria sono a disposizione di alunni e docenti nuovi servizi igienici, per i quali il Comune ha investito oltre 10 mila euro. Riguardo alle frazioni invece alcuni interventi hanno riguardato la scuola materna e elementare di Braccagni, l’elementare di Istia, la scuola di Alberese e la scuola media Dante Alighieri di Marina di Grosseto. POLEMICA PRESA DI POSIZIONE DI LEGAMBIENTE SULL’IDEA DEL GOVERNO DI UN DEPOSITO IN MAREMMA «Le scorie? Più assurde del ritorno al nucleare» «UN DEPOSITO di scorie nucleari in Maremma? Ipotesi assurda». Dopo il «no» delle istituzioni locali, anche Legambiente si schiera contro l’ipotesi contenuta nella lista dei luoghi idonei ad accogliere depositi di scorie nucleari, stilata dal Governo, che comprenderebbe pure la Maremma. E gli ambientalisti promettono battaglia. «Dopo l’assurda decisione di puntare sul nucleare — dichiara Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente — arriva la decisione ancora più assurda di piazzare la Maremma nella lista delle possibili località che dovranno accogliere il deposito di scorie radioattive. Una scelta che non sta né in cielo né in terra, e che vedrà la convinta opposizione non solo delle associazioni e delle istituzioni ma anche dell’intera cittadinanza. Il Governo vorrebbe far diventare la Maremma Toscana una vera pattumiera del nucleare, promettendo incentivi economici: strategia insensata che allontanerebbe sempre più il nostro territorio da un futuro propenso al turismo, all’agricoltura di qualità e allo sviluppo delle energie rinnovabili. Ci opporremo con ogni mezzo a questa scellerata ipotesi, organizzando una forte e incisiva protesta in accordo con le associazioni di categoria e le istituzioni locali». La stessa posizione viene espressa da Rosalia Miracolo, assessore all’ambiente del Comune di Sorano. «Se c’è una cosa della quale la Maremma non ha assolutamente bisogno — sostiene l’assessore Miracolo — è un deposito di scorie nucleari. Farebbe solo l’effetto di un pugno nello stomaco al territorio e ai suoi abitanti. Questa ipotesi dimostra la superficialità, l’incompetenza e l’improvvisazione con la quale si muove il governo. Se saranno confermati i siti in cui collocare le scorie, chiederemo ai Comuni interessati di organizzare una manifestazione di massa con tutti i cittadini, per ribadire il nostro dissenso a questo folle progetto». Grosseto CAMERA DI COMMERCIO DELEGAZIONE DI MONACO DI BAVIERA Aziende agroalimentari «in mostra» per gli importatori tedeschi LA MAREMMA si mette in mostra per il mercato estero. Delegazioni di operatori stranieri saranno a Grosseto in questi giorni per conoscere i prodotti delle aziende agroalimentari e vitivinicole della Maremma. La Camera di commercio di Grosseto e Grosseto Export ospiteranno anche nei prossimi mesi delegazioni provenienti da più parti del mondo, dagli Stati Uniti all’Europa del Nord e dell’Est. Un lavoro congiunto per aprire e rafforzare le posizioni delle aziende grossetane nei diversi mercati esteri, facendo leva sulle eccellenze del nostro territorio. Ieri è arrivata la prima delegazione di operatori che provengono da Monaco di Baviera. La delegazione è composta da tre importatori, «D’Amico Spezialitaten» (che tratta soltanto prodotti italiani), «Feinkost Gigl» e «Hamberger», tutti operatori accreditati anche nelle maggiori e più prestigiose Gdo tedesche (grande distribuzione organizzata), Edeka, Tengelmann e Rewe di Monaco di Baviera. LA DELEGAZIONE ieri ha incontrato all’hotel «Granduca» le trentacinque aziende che hanno aderito all’iniziativa, mentre oggi visiterà le aziende di maggiore interesse, selezionandole secondo le esigenze del proprio mercato, dalla ristorazione al catering, dai negozi specializzati alla grande distribuzione organizzata di medio alto livello. «Si tratta — spiegano gli organizzatori — di una buona opportunità per le aziende grossetane di entrare nel mercato tedesco. Infatti, come indicano i recenti dati economici, solamente la Germania, rispetto a tutto il resto d’Europa, sembra aver superato in modo netto la crisi economica da cui altri Paesi stentano ancora ad uscire». Una importante strategia della Camera di commercio per lanciare lo sviluppo del territorio, infatti, sta nel promuovere la conoscenza della Maremma e delle sue eccellenze agroalimentari all’estero. IL TIRRENO «Gruppo autonomo in Provincia» Laura Cutini alla guida dei fedeli a Gianfranco Fini Le elezioni? Io non voto certo a sinistra. Credo e spero che si siano le condizioni per parlare con il Pdl GABRIELE BALDANZI GROSSETO. Sparta e Atene, ultimamente, piangono insieme. Se il Partito democratico vive la fase precongressuale tra documenti, direzioni, rinunce e segretari introvabili, nel Pdl i finiani lavorano per mettere le gambe al progetto Generazione Italia. Laura Cutini è il leader provinciale di un drappello di uomini e donne che - a parte un paio di eccezioni (Andrea Di Meglio e Francesca Scopelliti) - risultano nomi sconosciuti alla vita politica locale. Cosa pensa della vicenda Montecarlo e delle ultime parole di Fini? «Mi pare che Fini sia sempre stato coerente nelle sue dichiarazioni. Ha detto ciò che a lui risulta. Peraltro sul piano etico c’è di peggio...» Come è andata a Mirabello? «Siamo riusciti a fare un pullman da Grosseto. Hanno risposto simpatizzanti e militanti da Orbetello, Castiglione, Follonica, Scansano, oltre che Grosseto. È stata una giornata storica». C’erano Di Meglio e la Scopelliti? «Di Meglio no, la Scopelliti è venuta da Reggio Calabria, per conto suo. Ci siamo trovati su». Avete ancora la tessera del Pdl? «Non mi piace, in questa fase, parlare per gli altri. Certo, l’intenzione è restare nel Pdl in una posizione di minoranza. Ci mancherebbe. Per quanto mi riguarda mi è sembrato giusto invece comunicare ai vertici del Pdl grossetano la mia rinuncia a far parte del coordinamento e della commissione elettorale». E in consiglio provinciale cosa farà? «Per il momento siamo in stand-by, ma l’intenzione è di andare da sola. Il seggio in Provincia l’ho conquistato con preferenze personali. Non appena ci saranno le condizioni convocherò un incontro con i giornalisti per annunciare il gruppo autonomo e spiegare le ragioni di questa scelta». Agresti qui in Maremma usa toni concilianti con i dissidenti finiani. Non vuole lo strappo. «Non ho nulla contro Luca Agresti e neppure noi vogliamo lo strappo, ma dobbiamo e vogliamo guardare oltre il Pdl. Da troppo tempo, dai giorni del Predellino, c’erano due centrodestra». Dei tre candidati Pdl che hanno dato la disponibilità a misurarsi per il ruolo di sindaco (Ginanneschi, Carlotti e Lolini) lei chi preferisce? A chi si sente più vicina? «Per me pari sono. Davvero. Peraltro il metodo, la procedura, è stata da me seguita fino ad un mese fa e ritengo che non sia conclusa. Mi sono dimessa dal Comitato che avrebbe dovuto vagliare le proposte di candidatura ma mi resta il dubbio su quali parametri si baserà la scelta». Come vi state organizzando? «Stiamo uscendo dalla Rete per strutturarci. Presto a Grosseto costituiremo un circolo giovani, mentre stiamo lavorando ad un’iniziativa di presentazione ufficiale di Generazione Italia a Grosseto, alla quale dovrebbe intervenire o l’onorevole Briguglio o Italo Bocchino. Siamo già presenti a Castiglione (tira le fila Giorgio Seri) e a Orbetello (Noferi)». In questi comuni, come a Grosseto, si vota a primavera... «È prematura ogni considerazione. Quello che deve essere chiaro è che io non voto a sinistra, non sono di centrosinistra. Credo e spero che a livello locale ci possa essere spazio per condividere programmi e candidati con coloro a cui siamo più vicini. Sono molto fiduciosa sui possibili futuri scenari elettorali e politici». IL TIRRENO Allarme per “trivella selvaggia” Sondaggi e perforazioni: boom di richieste per il territorio grossetano GABRIELE BALDANZI GROSSETO. Ovunque trivelle in cerca di acqua calda, petrolio, oro, gas, addirittura antimonio. La Maremma ormai è assediata per terra e per mare. Nei mesi scorsi l’allarme era stato lanciato da La Repubblica e da siti ambientalisti come Greenreport, ora la conferma arriva direttamente dalle pagine web della Regione Toscana. Sono decine, infatti i progetti di questo tipo sottoposti a procedura di verifica di assoggettabilità. Permessi di ricerca (per lo più di compagnie straniere, quotate in borsa, con società satellite in Italia) che sfuggono alla valutazione di impatto ambientale e si traducono in “schede e documentazione”. Toccano tre quarti della provincia di Grosseto, dalla costa all’Amiata, dalle colline del Fiora a quelle Metallifere. A volte gli stessi territori sono nel mirino anche di tre diverse società. Vediamole alcune di queste schede: c’è il permesso di ricerca per risorse geotermiche Poggio Montone, nei Comuni Santa Fiora, Castell’Azzara, Piancastagnaio. Proponente: Sorgenia Geothermal srl. Poi quello denominato Monte Santa Croce (sempre geotermico), nei comuni di Monterotondo, Massa Marittima, Montieri e Radicondoli. Stesso proponente del precedente. Il progetto Monte Labbro, nei comuni di di Arcidosso, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Castel del Piano e Campagnatico, è stato presentato invece dalla Geoenergy srl. Anche in questo caso si cerca l’acqua calda. Parliamo a parte del permesso per la ricerca di idrocarburi denominato Casoni, nel Comune di Grosseto. Esplorazioni geotermiche, stavolta della Magma Energy Italia, anche nei Comuni di Grosseto, Massa Marittima, Roccastrada. Gavorrano, Civitella Paganico. Il progetto si chiama Roccastrada. La Geoenergy ha chiesto di poter sondare il comprensorio del tufo (Sorano, Semproniano, Manciano e Pitigliano) con il permesso chiamato Pitigliano. Ma queste sono solo le ultime richieste giunte sul tavolo della Regione. Nel recente passato hanno già portato a casa il risultato un’altra dozzina di società: la Gesto Italia srl per esempio può cercare l’acqua calda nei comuni di Cinigiano, Campagnatico, Civitella Paganico, Arcidosso e Scansano. La Magma Energy presenterà il 1º ottobre, a palazzo Aldobrandeschi, il suo progetto di ricerca di risorse geotermiche, già sottoposto al procedimento di verifica di assoggettabilità, chiamato Boccheggiano. Insiste sui territori di Massa Marittima, Roccastrada, Montieri, Gavorrano, Chiusino e Monticiano. E Boccheggiano è anche il nome del permesso di ricerca di risorse geotermiche di Enel Green Power che interessa più o meno gli stessi territori. Il comprensorio di Monterotondo Marittimo è appetito anche dalla Cosvig srl (progetto Acquaferrata) che intende spingersi soprattutto sul versante livornese-pisano: Castagneto Carducci, Sassetta, Suvereto, Pomarance. È stato battezzato Alto Farma, invece, il progetto presentato dalla Gesto Italia. Ricade nei comuni di Montieri, Roccastrada, Chiusdino e Monticiano. Come da prassi ha già ottenuto il via libera da Firenze nonostante il territorio interessato sia per buona parte una riserva naturale. Anche qui l’obiettivo è lo sfruttamente geotermico. Stesso prerogativa per la scheda Catabbio, nei comuni di Castell’Azzara, Manciano, Semproniano e Sorano. Il proponente stavolta è Enel Green Power. Nei prossimi mesi basterà spostarsi di pochi km per incontrare geologi e tecnici del progetto Triana: comuni di Roccalbegna, Santa Fiora, Semproniano e Castell’Azzara. Ma non è finita. In questo lunghissimo elenco di richieste finalizzate alla ricerca di fonti energetiche troviamo una toponomastica familiare per chi conosce unn po’ la Maremma: dal progetto Montebamboli di Enel Green Power (Colline Metallifere) al Baccinello, passando per Murci, che si estende dall’Amiata a Magliano in Toscana toccando ben 11 comuni dell’entroterra. La posizione della Regione in questa delicata materia è sempre stata chiara, seppure non condivisa, in certi casi, dai livelli locali. «Abbiamo solo concesso alcuni permessi che, secondo gli uffici tecnici e legali, non potevamo negare - ha sempre ripetuto l’assessore Anna Rita Bramerini - certe indagini sono a basso impatto ambientale, attività di ricerca propedeutiche a coltivazioni vere e proprie». Su questa insolita corsa ad accumulare permessi di ricerca (a volte in luoghi davvero impossibili) restano comunque molti aspetti da chiarire. Se tutte le esplorazioni autorizzate in questa fase dessero risultati positivi, come si comporterà la Regione? Come cambia il territorio? Perché, al di là delle norme, nessuno sente il bisogno di valutare il cumulo dei progetti? IL TIRRENO Il mistero della febbre dell’oro Per un po’ la Maremma fu considerata una potenziale “nuova frontiera”. Tanti investimenti, poi tutti spariti Società internazionali ipotizzavano giacimenti record: chi li ha visti? GROSSETO. Tre anni fa in Maremma sembrava quasi di aver fatto un salto indietro di un secolo. Le colline dell’entroterra maremmano e le valli del senese come Dawson, in Alaska. Farma, Merse e Albegna nuovi Klondike. Due società di ricerca, infatti, la Tuscany Minerals e la canadese Adroyt Resources, avevano ricevuto dalla Regione Toscana il via libera. Ok alle campagne di rilevamenti per accertare la presenza di oro nel sottosuolo di alcuni comuni delle Colline Metallifere, del Senese e della valle del Fiora. Si parlò di “esiti incoraggianti” e si lasciò trapelare la notizia di uno spettacolare sondaggio che indicava un tenore di 0,65 once d’oro per tonnellata, a 22,5 metri di profondità, vicino a Montieri. Ma il popolo dei “cercatori”, già pronto a mettersi in moto, rimase deluso nell’apprendere che l’oro non era rintracciabile con il classico setaccio. Già in passato, negli anni ‘80-‘90, la Compagnia Mineraria Italiana aveva mostrato interesse per le Colline Metallifere, poi alla fine era stato deciso di battere altre piste e il monitoraggio (anche attraverso i satelliti) era stato abbandonato prima ancora dell’avvio. Nel 2007 il primo via libera dall’ex Corpo delle Miniere era arrivato contro il parere degli enti locali (Comuni e Provincia), per l’area di Torniella e Monticiano. Poi il discorso si era allargato a Chiusdino (Siena) e, per altri permessi, a Civitella, Montieri, Manciano, Follonica e Campagnatico. Insomma un fronte imponente. «Le attività autorizzate sono minimamente invasive - spiegarono i geologi - si chiamano prospezioni geochimiche e consistono nel raccogliere piccoli campioni (dai 300 ai 500 grammi di rocce) su cui vengono poi eseguite, in laboratori specializzati, analisi chimiche e mineralogiche». I permessi di ricerca vistati a Firenze furono una decina. Alcuni sono stati prorogati. Oggi però non se ne parla più. I canadesi della Adroit per esempio hanno prelevato rocce a Poggio Carpinelle (vicino a Sticciano), un’area di 1.294 ettari. La Tuscany aveva in ballo, oltre agli 826 ettari del permesso «Torniella» (su cui ha ricevuto il sì a gennaio 2008), altri 1.206 ettari nell’area denominata “Roccastrada” e un altro permessino ribattezzato “Monte Alto” di 923 ettari. In totale oltre 4 mila ettari solo a Roccastrada. Altrettanti li aveva chiesti e ottenuti l’Adroit nel resto della provincia. Ma quanto è costato studiare la predisposizione aurifera del suolo di Maremma con queste metodologie? Le spese ammontavano in media a 80mila euro per ogni sito per la Adroyt, 45mila euro a sito l’investimento della Tuscany Minerals per svolgere i campionamenti in aree più ridotte rispetto alla società concorrrente. Con quali risultati. Apparentemente nessuno. I vertici di queste società però erano molto soddisfatti, profondevano entusiasmo e ottimismo... Sono passati tre anni. È calato il silenzio. G.B. IL TIRRENO Il prezioso metano nel mirino della società Ies Idrocarburi gassosi: da Ribolla a Grosseto, la caccia continua Sondare costa poco Specie se lo si fa con i contributi pubblici RIBOLLA. Prima hanno esplorato il sottosuolo nel cuore del parco minerario delle Colline Metallifere, a Ribolla, paese reso tristemente celebre dalla tragedia mineraria del 1954 (oltre 40 morti per l’esplosione del grisou in un pozzo). Ora stanno per spostarsi alla periferia di Grosseto, vicino al Terzo, località Casoni. La società Independent Energy Solutions srl ha cercato e sta cercando idrocarburi gassosi nelle viscere della Maremma amara. L’idea, a partire dal 2020, è quella di rinchiudere anidride carbonica nei pozzi utilizzati per lo sfruttamento del cosiddetto metano residuo. Le due cose sono strettamente collegate. Sì, perché insieme all’estrazione del metano la Independent vorrebbe realizzare, tra i 700 e gli 800 metri di profondità, un impianto di stoccaggio di Co2. Già nel 2006 all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si parlava di Ribolla, di Grosseto, della Maremma come del primo laboratorio italiano salvaclima. «Un’operazione - spiegavano gli esperti - a rischio zero per la salute dei cittadini (che anzi, avranno in questa zona un’aria completamente ripulita da emissioni nocive), con un impatto ambientale nullo». Anche in questo caso i lavori di esplorazione (seppure minimamente invasivi) sono stati autorizzati. In questa fase l’obiettivo - come si legge negli atti presentati lo scorso 21 luglio all’ufficio ambiente del Comune capoluogo - è quello di “accertare la presenza di formazioni lignitifere contenenti gas metano coltivabile a bassa pressione e accumuli di idrocarburi gassosi di tipo convenzionale. Per comprendere le ragioni del nostro interesse - spiegano i tecnici della Independent - bisogna prima di tutto avere chiaro lo scenario energetico mondiale: i combustibili fossili presto si esauriranno e l’unica certezza è che avremo costi sempre più alti. Non solo. Il loro uso indiscriminato sta compromettendo in modo irreversibile il nostro pianeta. L’obiettivo, quindi è incrementare le fonti innovative». E Ies sta lavorando, appunto, alla scoperta di fonti di energia completamente nuove, facendo leva su un forte sostegno pubblico nell’incrementare questo tipo di attività. Ok al Patto di stabilità Intesa tra Regione, Comuni, Province e Uncem sul patto di stabilità. L'accordo (preso all'unanimità) permetterà agli enti locali una maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli nazionali. la Repubblica Rossi e l´impotenza della Regione "Stanno smantellando lo Stato" E Renzi attacca il ministro "Basta figurucce nel mondo" Il governatore aveva lanciato due proposte: "Non possiamo permetterci di assistere a questo sfascio" SIMONA POLI Prima l´allarme per l´Accademia della Crusca, ora quello per la Nazionale. Beni dello Stato, patrimonio culturale dell´Italia, che non hanno più neppure i soldi per pagare gli stipendi o saldare le bollette. Che ne pensa presidente Rossi? «Che non possiamo permetterci di assistere a questo sfascio. Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi non saprei definirlo in altro modo che un progressivo e inarrestabile svuotamento dello Stato. Vado al ministero dell´Industria e non trovo un ministro, vado all´Anas e mi dicono che non ci sono i soldi per fare le strade, vado ai Beni culturali per farmi tramite di appelli disperati e anche lì allargano le braccia impotenti». A Ida Fontana, direttrice della Nazionale, il ministero avrebbe garantito i fondi per l´apertura pomeridiana delle sale almeno fino a marzo. E Bondi propone un piano d´emergenza per integrare lo scarso personale utilizzando come bibliotecari ex dipendenti dell´Eti, l´Ente teatrale chiuso da luglio. «Ma non è in questo modo che uno Stato provvede a una delle sue istituzioni più importanti. La Nazionale è un bene fondamentale, servono fondi veri per tenerla in vita e permetterle di funzionare a pieno ritmo. Come si può pensare che il pomeriggio sia chiusa? Sarebbe normale che stesse sempre aperta piuttosto, quale altro luogo sennò andrebbe reso accessibile a tutti a qualsiasi ora? Mi chiedo perché di fronte a questo nessuno s´indigni. Secondo me le coscienze dovrebbero ribellarsi». Il governo taglia su tutto, dove trovare i soldi? «Perché l´Italia non mette a gara le frequenze del digitale come hanno fatto gli altri paesi? Forse perché quelle frequenze fanno comodo al signore che ci governa e che invece di preoccuparsi di finanziare la Nazionale sta smantellando lo Stato?». Ida Fontana è venuta a parlare anche con lei, però. «E io l´ho ricevuta e le ho detto che faremo tutto il possibile per aiutarla, anche se la Regione sta scontando le enormi difficoltà imposte dai tagli del governo. Abbiamo anche parlato di un paio di proposte che, mi rendo conto solo a parlarne, sono del tutto inadeguate ai bisogni. La prima è quella di supportare associazioni di volontariato che formino giovani in biblioteconomia, potrebbero imparare sul campo e dare una mano al personale, una sorta di servizio civile insomma. L´altra idea è di chiedere a qualche nostro custode, su base volontaria, di spostarsi alla Nazionale, senza sguarnire la Regione naturalmente. Si tratterebbe di qualche unità, vedremo». Crusca e Nazionale fanno parte del patrimonio dello Stato. Secondo Schiavone e Primicerio la loro gestione non si può "delegare" e neppure pensare che concedere l´autonomia sia sufficiente. «Anche questo è paradossale. Lo Stato dà l´autonomia a Nazionale, Riccardiana, Marucelliana, Medicea Laurenziana, Governativa di Lucca, Universitaria di Pisa. Per cosa? Per poi abbandonarle a se stesse. Autonomia non vuol dire abbandono». Il sistema Italia può reggere ancora in queste condizioni? «Non credo proprio. Questo smantellamento dello Stato sta modificando nel profondo la struttura materiale del paese. Non importa fare colpi di Stato per ottenere effetti devastanti sulla tenuta democratica e civile, per cambiare le cose è sufficiente che lo Stato perda le sue funzioni primarie. E tutto questo a fronte di capitali che vengono importati dall´estero pagando appena il 5 per cento di tasse e di liquidazioni milionarie che, certamente, vanno ad importanti personalità ma che evidenziano sempre di più la gigantesca sperequazione sociale». Cosa risponde a Bondi? «A lui bisogna rivolgere la famosa battuta usata nella contestazione studentesca: "Una risata vi seppellirà"». «Apprezzo la buona volontà del ministro Sandro Bondi di trovare una soluzione in calcio d´angolo, ma finchè il ministro non tratterà le questioni di Firenze in modo unitario e organico, il governo sarà esposto, giorno dopo giorno, a figurucce sulla stampa». Il sindaco Matteo Renzi reagisce così le iniziative prese dal ministro per «salvare» la Nazionale. Come dire, quello che serve alla città è ben altro. «Una volta il David, una volta il Maggio, una volta è la Nazionale, una volta sono le scritte sui muri dell´Accademia e degli Uffizi. Noi siamo pronti a collaborare, ma loro devono smetterla di inseguire i problemi senza trovare soluzioni definitive», dice il sindaco. Uno scontro Firenze-Roma? Lo vedremo l´8 ottobre, quando Renzi incontrerà proprio il ministro Bondi. Un incontro già fissato da qualche giorno per discutere di tutte le questioni aperte: dalla legge speciale al teatro della musica. Adesso anche della biblioteca. Renzi ricorda di aver già fatto presente al sottosegretario Bonaiuti il caso della biblioteca: «Riproporrò l´argomento a Bondi: purtroppo il Comune non è proprietario dell´immobile né della biblioteca: possiamo solo fare una pressione politica». Del resto, «la biblioteca rientra nel pacchetto della specialità di Firenze, di quelle cose cioè che rendono Firenze una realtà eccezionale. Lo hanno capito tutti, speriamo lo abbiano capito anche i ministri del governo che avevano promesso a Firenze una legge speciale». AGI (SPE) - 27/09/2010 - 13.00.00 CULTURA: BONDI, BENE CITTADINANZA ONORARIA A CARLO FRUTTERO ZCZC AGI0230 3 SPE 0 R01 / CULTURA: BONDI, BENE CITTADINANZA ONORARIA A CARLO FRUTTERO = (AGI) - Roma, 27 set. - Il ministro per i beni e le attivita' culturali Sandro Bondi ha indirizzato una lettera al sindaco di Castiglione della Pescaia, Monica Faenzi, per ringraziarla della sua iniziativa in merito alla cittadinanza onoraria allo scrittore Carlo Fruttero conferita sabato 18 settembre. Nella lettera il ministro esprime il suo rammarico per non essere potuto venire alla cerimonia nella pineta di Roccamare, nella casa che lo scrittore possiede dal 1968 "per celebrare uno scrittore e un intellettuale che ha contribuito notevolmente alla vita culturale del nostro Paese". "Il Comune di Castiglione della Pescaia, - scrive il ministro Bondi - con la decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Carlo Fruttero, da anni stabilitosi nel cuore della Maremma, vuole onorare, come ha scritto Ernesto Ferrero alcuni giorni fa in un importante quotidiano nazionale, l'amico che tutti si augurano di avere, indispensabile al benessere mentale e affettivo". Il giornalista e direttore della Fiera del Libro di Torino, Ferrero, infatti, era presente alla cerimonia dell'amico e ha usato parole di grande stima per definire il lavoro e il carattere di questo scrittore 84enne un po' fuori dagli schemi. "I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro editoriale all'Einaudi prima e alla Mondadori poi, - ha continuato il ministro - la feconda amicizia con Franco Lucentini illuminano il panorama letterario italiano del dopoguerra, degli anni del boom economico e dei nostri tempi. Un'opera che ha tratto linfa dall'osservazione delle smagliature della societa' italiana, delle volgarita' e delle banalita' che Fruttero, insieme a Lucentini, hanno saputo cogliere con pungente ironia e trasformare in autentica letteratura". Sandro Bondi ha concluso la sua lettera dicendo: "Con questo breve messaggio desidero manifestare a Carlo Fruttero i sensi della mia piu' alta stima e considerazione e al contempo ringraziare il Sindaco, l'onorevole Monica Faenzi, per questa pregevole iniziativa". com 271259 SET 10 NNNN ANSA (SPE) - 27/09/2010 - 13.32.00 BONDI, L'ATTIVITA' DI FRUTTERO ILLUMINA PANORAMA ITALIANO ZCZC0392/SXR XIC13323 R SPE S57 S0B QBXX BONDI, L'ATTIVITA' DI FRUTTERO ILLUMINA PANORAMA ITALIANO (ANSA) - CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GROSSETO), 27 SET - Carlo Fruttero e' ''uno scrittore e un intellettuale che ha contribuito notevolmente alla vita culturale del nostro Paese e il Comune di Castiglione della Pescaia, con la decisione di conferirgli la cittadinanza onoraria, vuole onorare, come ha scritto Ernesto Ferrero, l'amico che tutti si augurano di avere, indispensabile al benessere mentale e affettivo''. Lo ha scritto il ministro per i beni e le attivita' culturali Sandro Bondi in una lettera indirizzata al sindaco di Castiglione della Pescaia, Monica Faenzi, per ringraziarla della sua iniziativa avvenuta il 18 settembre. ''I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro editoriale all'Einaudi prima e alla Mondadori poi, - ha continuato il ministro - la feconda amicizia con Franco Lucentini illuminano il panorama letterario italiano del dopoguerra, degli anni del boom economico e dei nostri tempi. Un'opera che ha tratto linfa dall'osservazione delle smagliature della societa' italiana, delle volgarita' e delle banalita' che Fruttero, insieme a Lucentini, hanno saputo cogliere con pungente ironia e trasformare in autentica letteratura''. Sandro Bondi ha concluso la sua lettera manifestando a Carlo Fruttero ''i sensi della mia piu' alta stima e considerazione e al contempo ringraziare il Sindaco, l'onorevole Monica Faenzi, per questa pregevole iniziativa''. (ANSA). COM-GAR/SPO 27-SET-10 13:32 NNN ADNK (CUL) - 27/09/2010 - 14.37.00 SCRITTORI: BONDI, DA CARLO FRUTTERO NOTEVOLE CONTRIBUTO A VITA CULTURALE ZCZC ADN0562 5 CUL 0 ADN CUL NAZ RTO SCRITTORI: BONDI, DA CARLO FRUTTERO NOTEVOLE CONTRIBUTO A VITA CULTURALE = IL MINISTRO RINGRAZIA PER CITTADINANZA ONORARIA CONFERITA DA CASTIGLIONE Grosseto, 27 set. (Adnkronos) - Carlo Fruttero e' ''uno scrittore e un intellettuale che ha contribuito notevolmente alla vita culturale del nostro Paese'' e il Comune di Castiglione della Pescaia con la decisione di conferirgli la cittadinanza onoraria vuole rendere omaggio, come ha scritto Ernesto Ferrero, ''all'amico che tutti si augurano di avere, indispensabile al benessere mentale e affettivo''. Lo afferma il ministro per i Beni e le attivita' culturali Sandro Bondi in una lettera al sindaco di Castiglione della Pescaia (Grosseto), Monica Faenzi, per ringraziarla della sua iniziativa in merito alla cittadinanza onoraria conferita allo scrittore piemontese lo scorso 18 settembre. Nella lettera Bondi esprime il suo rammarico per non essere potuto intervenire alla cerimonia nella pineta di Roccamare, nella casa che Fruttero possiede dal 1968. ''I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro editoriale all'Einaudi prima e alla Mondadori poi - afferma il ministro Bondi - la feconda amicizia con Franco Lucentini illuminano il panorama letterario italiano del dopoguerra, degli anni del boom economico e dei nostri tempi. Un'opera che ha tratto linfa dall'osservazione delle smagliature della societa' italiana, delle volgarita' e delle banalita' che Fruttero, insieme a Lucentini, hanno saputo cogliere con pungente ironia e trasformare in autentica letteratura''. Sandro Bondi ha concluso la sua lettera manifestando a Carlo Fruttero ''i sensi della mia piu' alta stima e considerazione e al contempo ringraziare il sindaco, l'onorevole Monica Faenzi, per questa pregevole iniziativa''. (RedXio/Col/Adnkronos) 27-SET-10 14:36 NNNN