COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
Provincia di Grosseto
Rassegna Stampa
Martedì 28 settembre 2010
IL TIRRENO
«Gruppo autonomo in Provincia» Laura
Cutini alla guida dei fedeli a Gianfranco
Fini
Le elezioni? Io non voto certo a sinistra. Credo e spero che si
siano le condizioni per parlare con il Pdl
GABRIELE BALDANZI
GROSSETO. Sparta e Atene, ultimamente, piangono insieme. Se
il Partito democratico vive la fase precongressuale tra
documenti, direzioni, rinunce e segretari introvabili, nel Pdl i
finiani lavorano per mettere le gambe al progetto Generazione
Italia.
Laura Cutini è il leader provinciale di un drappello di uomini e
donne che - a parte un paio di eccezioni (Andrea Di Meglio e
Francesca Scopelliti) - risultano nomi sconosciuti alla vita
politica locale.
Cosa pensa della vicenda Montecarlo e delle ultime parole di
Fini?
«Mi pare che Fini sia sempre stato coerente nelle sue
dichiarazioni. Ha detto ciò che a lui risulta. Peraltro sul piano
etico c’è di peggio...»
Come è andata a Mirabello?
«Siamo riusciti a fare un pullman da Grosseto. Hanno risposto
simpatizzanti e militanti da Orbetello, Castiglione, Follonica,
Scansano, oltre che Grosseto. È stata una giornata storica».
C’erano Di Meglio e la Scopelliti?
«Di Meglio no, la Scopelliti è venuta da Reggio Calabria, per
conto suo. Ci siamo trovati su».
Avete ancora la tessera del Pdl?
«Non mi piace, in questa fase, parlare per gli altri. Certo,
l’intenzione è restare nel Pdl in una posizione di minoranza. Ci
mancherebbe. Per quanto mi riguarda mi è sembrato giusto
invece comunicare ai vertici del Pdl grossetano la mia rinuncia a
far parte del coordinamento e della commissione elettorale».
E in consiglio provinciale cosa farà?
«Per il momento siamo in stand-by, ma l’intenzione è di andare
da sola. Il seggio in Provincia l’ho conquistato con preferenze
personali. Non appena ci saranno le condizioni convocherò un
incontro con i giornalisti per annunciare il gruppo autonomo e
spiegare le ragioni di questa scelta».
Agresti qui in Maremma usa toni concilianti con i dissidenti
finiani. Non vuole lo strappo.
«Non ho nulla contro Luca Agresti e neppure noi vogliamo lo
strappo, ma dobbiamo e vogliamo guardare oltre il Pdl. Da
troppo tempo, dai giorni del Predellino, c’erano due
centrodestra».
Dei tre candidati Pdl che hanno dato la disponibilità a misurarsi
per il ruolo di sindaco (Ginanneschi, Carlotti e Lolini) lei chi
preferisce? A chi si sente più vicina?
«Per me pari sono. Davvero. Peraltro il metodo, la procedura, è
stata da me seguita fino ad un mese fa e ritengo che non sia
conclusa. Mi sono dimessa dal Comitato che avrebbe dovuto
vagliare le proposte di candidatura ma mi resta il dubbio su
quali parametri si baserà la scelta».
Come vi state organizzando?
«Stiamo uscendo dalla Rete per strutturarci. Presto a Grosseto
costituiremo un circolo giovani, mentre stiamo lavorando ad
un’iniziativa di presentazione ufficiale di Generazione Italia a
Grosseto, alla quale dovrebbe intervenire o l’onorevole Briguglio
o Italo Bocchino. Siamo già presenti a Castiglione (tira le fila
Giorgio Seri) e a Orbetello (Noferi)».
In questi comuni, come a Grosseto, si vota a primavera...
«È prematura ogni considerazione. Quello che deve essere
chiaro è che io non voto a sinistra, non sono di centrosinistra.
Credo e spero che a livello locale ci possa essere spazio per
condividere programmi e candidati con coloro a cui siamo più
vicini. Sono molto fiduciosa sui possibili futuri scenari elettorali
e politici».
LETTERATURA Fruttero Bondi plaude
IL MINISTRO per i Beni e le Attività culturali, Sandro Bondi, ha
scritto una lettera al sindaco di Castiglione della Pescaia, Monica
Faenzi, per ringraziarla di aver dato la cittadinanza onoraria a
Carlo Fruttero (nella foto). Il ministro esprime il suo rammarico
per non aver potuto partecipare alla cerimonia nella pineta di
Roccamare, nella casa che Fruttero possiede dal 1968. «Il
Comune di Castiglione — scrive Bondi — con la decisione di
conferire la cittadinanza onoraria a Carlo Fruttero vuole
onorare, come ha detto Ernesto Ferrero, l’amico che tutti si
augurano di avere. I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro
editoriale all’Einaudi e alla Mondadori, la feconda amicizia con
Lucentini illuminano il panorama letterario italiano del
dopoguerra, degli anni del boom economico e dei nostri tempi».
Travolto da uno scooter Grave
pensionato di 86 anni
INCIDENTE a Castiglione della Pescaia. Ieri alle 12 un
pensionato di 86 anni in sella alla sua bicicletta è stato investito
da uno scooter mentre attraversava la strada. L’anziano ha
riportato un forte trauma cranico commotivo con ferita lacero
contusa alla testa. La sua situazione è grave, ma non è in
pericolo di vita. Sul posto la Cri.
CARABINIERI POSITIVO AL TEST
MENTRE GUIDAVA: AUTO
CONFISCATA Cocaina, arrestato
commercialista
VENTIDUE grammi di cocaina, una parte (circa la metà)
trovata in un un pacchetto di sigarette già divisa in involucri (11
in tutto), l’altra all’interno della sua abitazione, aCastiglione,
dove i carabinieri hanno trovato e sequestrato anche una
bilancina elettronica. Tanto è bastato ai militari per arrestare C.
M., 50 anni, commercialista e imprenditore, fermato intorno alle
20 di venerdì in via Paganico, a Grosseto, alla guida di una Bmw
X5. Il professionista ha raccontato che stava andando alla sua
festa di compleanno, ma il suo nervosismo ha insospettito la
pattuglia del Norm che ha deciso di approfondire il controllo al
quale si è aggiunto personale in borghese. L’uomo è sceso
dall’auto tenendo in mano un pacchetto di sigarette che i
carabinieri si sono fatti consegnare scoprendo, al suo interno, le
dosi di cocaina. Da lì la decisione di proseguire il controllo
nell’abitazione aCastiglione dove i militari hanno trovato altra
cocaina e il bilancino.
L’UOMO, incensurato, è stato arrestato e poi rimesso in libertà
senza alcun obbligo il giorno successivo in attesa della convalida
del provvedimento di arresto.
Il controllo effettuato dai carabinieri del Norm della Compagnia
di Grosseto fa parte di una serie di accertamenti iniziati nelle
settimane scorse portati avanti sia dal personale in divisa che da
quello in borghese e le indagini adesso potranno proseguire
basandosi anche su altri elementi. Un accertamento ulteriore
potrebbe essere effettuato analizzando il tabulato delle
telefonate arrivate e partite dal telefono cellulare acquisito dai
militari.
IL PROFESSIONISTA, inoltre, è stato sottoposto al test delle
sostanze stupefacenti che ha dato esito positivo, essendo stato
fermato mentre si trovava alla guida, la sua auto è stata
sottoposta a sequestro per essere successivamente confiscata.
IL TIRRENO
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA TRE
GLI APPUNTAMENTI Gli anziani vanno
a scuola per difendersi dai truffatori
I CARABINIERI insegnano agli anziani come difendersi da
ladri, truffatori e scippatori. Tutti a scuola, i castiglionesi over70,
per frequentare un corso che mostrerà loro le tecniche che i
malviventi usano per trarre vantaggio dalla buona fede e i
sistemi per non cascarci. Un sistema per riconoscere più
facilmente un malintenzionato: lo slogan dell’iniziativa è «Fidati
solo di chi conosci». I corsi sono proposti dal comando della
Stazione dei carabinieri di Buriano e sono patrocinati dal
Comune di Castiglione della Pescaia. I primo appuntamento è in
programma oggi alle 17 all’ex circolo Arci di Buriano. Il
consigliere comunale con delega al sociale, Edoardo Mazzini,
introdurrà l’iniziativa dell’Arma. «E’ un importante strumento —
conferma il consigliere — per spiegare agli anziani come
riconoscere i millantatori. Si tratta di un progetto innovativo che
punta a fornire agli anziani, che vivono nelle aree periferiche a
maggiore rischio, la giusta consapevolezza per evitare che si
trasformino in vittime di truffatori. Un piano per la sicurezza che
vede coinvolte in prima linea le forze dell’ordine, per sviluppare
una linea della prevenzione sempre più efficace». Il secondo
appuntamento sarà giovedì alle 16 a Tirli, nell’ex scuola, mentre
il terzo si terrà venerdì 1 ottobre alle 17 all’ex asilo di Vetulonia.
«Il progetto ha lo scopo di mettere in contatto esperti della
sicurezza con persone della terza età — ha proseguito Mazzini —
partendo dalle zone più a rischio del nostro territorio, quelle
maggiormente periferiche rispetto al capoluogo. In questo modo
si potranno fornire tutte le informazioni utili per evitare di
cadere vittime dei reati che più di frequente colpiscono la
categoria, come le truffe, gli scippi, i furti in appartamento e
quelli all’uscita dagli uffici postali o dagli istituti di credito. Nella
realizzazione di questa campagna di formazione e informazione,
condotta in collaborazione con l’amministrazione comunale, ci
avvarremo della consulenza qualificata di personale dei
carabinieri che provvederà direttamente a dare agli anziani tutte
le indicazioni necessarie ad evitare di essere raggirati e
derubati». E’ prevista la distribuzione di opuscoli e materiale
informativo. «E’ nostro interesse proteggere le fasce deboli dai
reati più diffusi».
IL TIRRENO
Commercialista preso con la coca
Arrestato mentre tornava a casa e
rimesso in libertà, confiscata l’auto
Il professionista, 50 anni, è socio in diversi locali della costa,
trovata droga anche a casa
GROSSETO. Arrestato per detenzione e spaccio e rimesso in
libertà dopo 24 ore dopo avergli tolto la patente e confiscato la
macchina. Nella rete dei controlli dei carabinieri è caduto C. M.,
commercialista cinquantenne di Castiglione della Pescaia e
soprattutto socio in diversi locali della Maremma. Il blitz dei
militari venerdì sera mentre il professionista tornava verso casa.
Miserocchi è stato fermato venerdì per un perquisizione a bordo
della sua automobile a Grosseto, e condotto dopo gli
accertamenti e il ritrovamento della droga in un pacchetto di
sigarette, circa dieci grammi di coca, nel carcere di via Saffi.
L’operazione è stata condotta dal Norm di Grosseto: al M. è stato
contestato il possesso di un quantitativo illegale di cocaina, circa
10 grammi, non solo dunque per uso personale, ma anche a fini
di spaccio. Inoltre i militari hanno perquisito l’abitazione del
professionista che risiede a Castiglione della Pescaia in via della
Tartaruga e pare che anche nell’appartamento sia stata
rinvenuta una modica quantità di cocaina, circa un paio di
grammi.
M. oltre a svolgere l’attività di commercialista con lo studio
a Castiglione in piazza della Repubblica, una stradina fra la
piazzia Garibaldi e il corso cittadino, ha anche delle quote in
alcuni locali della provincia: il Sax Bar sempre a Castiglione, e il
Narciso a Grosseto.
Come commercialista ha svolto a Castiglione per conto
dell’amministrazione comunale, il ruolo di revisore dei conti: è
stato in carica dal maggio 2006 al maggio 2009. E ultimamente
pare che si stesse preparando ad un viaggio per la Thailandia.
Claudio Miserocchi è conosciuto come una persona tranquilla.
Da anni commercialista molto apprezzato a Castiglione, tanto
che l’amministrazione comunale gli aveva anche affidato alcuni
incarichi. La notizia del suo arresto sorprende. Probabilmente il
Miserocchi era tenuto sotto controllo da tempo, quando poi il
Norm ha deciso di intervenire. Le indagini sono tutt’ora in corso,
in attesa di sviluppi: l’obbiettivo sicuramente è quello di risalire
alle fonti di approvvigionamento della cocaina da parte del
commercialista, e stabilire il “giro” dei contatti del Miserocchi.
Il professionista è stato rimesso in libertà dal pm perché
incensurato in attesa della convalida, nel frattempo gli è stata
sequestrata la patente e confiscata l’auto, una Bmw X5.
Una settimana tra ventilati ingaggi,
overdose di sagre e vecchie “pellicce”.
Dalla Mabro alla Faenzi, dalle polemiche culinarie a quelle
ambientaliste : cosa bolle a Grossetown.
E’ questa l'epoca del “dolceamaro”. “Dolce” per quelli che
possono permettersi lussi ed agi, magari di comprarsi anche uno
yacht di 38 metri, “amaro” per i cassaintegrati, i precari, i
pensionati, gli operai. Tra questi, al di là delle turbolenze
Alitalia, quelli della Mabro che non sono per nulla tranquilli e
temono che l’azienda sia in una fase terminale. A Grosseto però,
si pensa tanto anche alle elezioni comunali 2011. Se ne parla nei
bar, negli alimentari, nei supermercati, dal calzolaio, in
ferramenta. Nel corridoio comunale “della rimembranza, dove
fanno mostra di se le foto dei vari sindaci della città, succedutisi
dal dopoguerra ad oggi, non si dovrebbe aggiungere nessun’altra
immagine! Insomma chi è oggi podestà, rimarrebbe al suo posto
anche domani. Lo avrebbe confermato un sondaggio effettuato
da “Grossetown” tra elettori indigeni ed importati. Fibrillazioni
ben mascherate invece nel Pdl locale che dopo la “finiemorragia”
è silenzioso, titubante e letargico. Qualcuno s’è fatto avanti, ha
dato la propria disponibilità, ha dichiarato il proprio interesse a
correre per Sindaco, ma come diceva Buzzino il biciclettaio, “ci
vole un pezzo da novanta, mica un fucilino a tappi”.
Mancherebbe una figura carismatica, credibile, al punto tale che
in diversi, hanno iniziato a far circolare a macchia d’olio, la
ipotesi di un “ingaggio”. La sindaca uscente di Castiglione della
Pescaia, Monica Faenzi, non potendosi ripresentare in quella
cittadina, tornerebbe al suo primo amore. Fu Grosseto a
lanciarla come assessore alla cultura ed al sociale ed allora,
perché non farle un fischio? Pare peraltro che l’“amministratore
unico” del Pdl, ci stia pensando e intenda parlarle. Di fronte allo
sfruttamento dei bambini nigeriani nelle miniere d’oro, i nostri
guai sono comunque allegrie. Tra le proteste locali anche quelle
per le troppe sagre estive che si fanno in Maremma. Dell’acciuga,
del semolino, della giuggiola, dell’ovo sodo, del brodo di dado
sagre per tutti i gusti! A storcere il naso però i ristoratori
tradizionali che vedono i loro potenziali guadagni dirottati
altrove. A proposito di mangiare e bere, successone dei vini
nostri alle “Olimpiadi dei sapori dei Parchi”. Vermentino Itg ma
anche pappa al pomodoro, acquacotta e stracotto di brada
maremmana. Tutti felici, soddisfatti e satolli. A Siena con i
vecchi balconi, dopo il tragico evento accaduto nella notte tra il
15 e il 16 agosto in piazza Tolomei, sono in molti a camminare
con sguardo preoccupato rivolto in alto. Un’occhiatina a certe
strutture diamocela anche noi! Per finire, la ministra Brambilla è
scesa in campo firmando un manifesto ambientalista e la cosa ci
ha fatto tornare in mente una lontana Marina Ripa di Meana e la
foto della sua….”pellicciona”. Ci incuriosirebbe un confronto!
IL TIRRENO
Il Pdl spara contro le Società della
salute
FIRENZE. E il Pdl boccia le Società della salute (Sds). «Nel
Piano Sanitario Regionale 2002-2004 veniva prevista la loro
istituzione come nuovo modello organizzativo sperimentale
dell’assistenza territoriale a livello di zona-distretto. La
conclusione della sperimentazione è che le Società della salute
non sono state uno strumento capace di raggiungere gli obiettivi
prefissati. Infatti è aumentato il gap tra ospedale e territorio»,
sentenzia il consigliere regionale del Pdl Alessandro Antichi. Che
evidenzia come «l’utilizzo dei servizi sanitari e il problema della
disuguaglianza nell’accesso alle cure persiste e continua ad
essere fonte di iniquità sociale».
Critico anche Stefano Mugnai, consigliere regionale del Pdl: «C’è
una dicotomia enorme tra ciò che afferma lo studio del
Laboratorio management e sanità del Sant’Anna di Pisa e quella
che è la percezione diffusa soprattutto tra gli operatori del
settore socio-sanitario, i primi a criticare severamente l’utilità e
il funzionamento delle Società della salute della Toscana».
Mugnai sottolinea che «senza nulla togliere alla scientificità
dello studio c’è da registrare che il committente finale di questo
studio è la Regione Toscana medesima, in una coincidenza
quantomeno non elegante fra controllore e controllato».(m.l.)
il Giornale della Toscana
Sds, la Regione le promuove Pdl: «I
punti deboli restano»
Studio del Sant'Anna dà l'ok alle Società della salute Mugnai:
«La percezione degli operatori è tutt'altra»
GIULIA GHIZZANI
Performance medie, buone, ottime: la Regione descrive l'operato
delle Società della Salute in termini sostanzialmente positivi. Un
giudizio, quella relativo ai tanto discussi consorzi toscani, che
"affonda" le proprie radici nella valutazione sui dati 2009
eseguita dal Mes - il Laboratorio management e sanità della
Scuola superiore Sant'Anna di Pisa -, presentata ieri mattina
dall'assessore regionale alla salute Daniela Scaramuccia, assieme
all'assessore al Welfare Salvatore Allocca e al direttore dello
stesso Mes, Sabina Nuti.
Secondo quanto emerso all'interno del report, la maggioranza
degli indicatori riguardanti le
prestazioni delle Sds toscane si colloca infatti nelle fasce centrali
del "bersaglio" - lo strumento utilizzato dal laboratorio e
suddiviso in cinque livelli di valutazione, distinguibili anche in
base al colore -, mentre risultano essere soltanto due i parametri
osservabili nella fascia di scarsa performance, ovvero quelli
relativi allo scompenso e all'ipertensione. Altri indicatori
presentano invece una grande variabilità tra le 34 zone-distretto,
come nel caso delle patologie mentali (con dati che oscillano tra
l'l% e il 25% di ricoveri psichiatrici ripetuti), dell'attività fisica
(con una percentuale di sedentari che va dal 9 al 59%) e del
fumo (con una quota dal 23 al 35% di fumatori abituali). «Ci
sono riflessioni da fare sulle singole priorità per ogni zona - ha
spiegato l'assessore Scaramuccia -, nella consapevolezza che
ogni territorio deve dar vita ad azioni specifiche e mirate». Fra le
eccellenze Scaramuccia ha individuato il risultato conseguito
dall'area empolese, mentre ha sottolineato, viceversa, la
necessità di migliorare il trattamento delle malattie croniche. In
disaccordo col panorama "roseo" delle Società della Salute si è
detto però il Pdl. Secondo il consigliere regionale e
vicepresidente della commissione sanità Stefano Mugnai, «c'è
infatti una dicotomia enorme tra ciò che sostiene lo studio del
Mes e quella che è la percezione diffusa, soprattutto tra gli
operatori del settore socio-sanitario, i primi a criticare
severamente l'utilità e il funzionamento dei consorzi toscani».
Tra l'altro, ha specificato Mugnai, «esiste un vizio nei
presupposti stessi della ricerca: senza nulla togliere alla
scientificità dello studio della Scuola Superiore Sant'Anna - ha
continuato - c'è da registrare che il committente finale di questa
analisi è la Regione Toscana medesima, in una coincidenza
quantomeno non elegante fra controllore e controllato». Già
questo, ha osservato il consigliere, «è il sintomo
dell'autoreferenzialità con cui si governa e si amministra la
sanità e il sociale in Toscana». Ma non solo: «Tra eterogeneità
nelle funzioni, identità sfumate e a macchia di leopardo e scarse
funzionalità ed efficacia - ha incalzato Mugnai - i punti deboli
delle Sds non mancano di certo. È la stessa Corte dei Conti ad
aver sollevato perplessità sull'utilità di aver creato questa
ulteriore struttura di cui non si sentiva davvero il bisogno e che,
per stessa ammissione dell'assessore Scaramuccia, dovrebbe
iniziare a funzionare adesso, dopo ben sette anni di attività. C'è
poi - ha rimarcato Mugnai - la grande questione del rischio di
sovrapposizione di competenze tra i differenti attori:
scongiurarlo è una chimera rispetto a organi, le Sds appunto, che
non hanno funzioni univoche sul territorio come invece sarebbe
opportuno, se non altro per garantire pari dignità e accessibilità
ai servizi per tutti i cittadini toscani».
Mugnai ha concluso infine con un'altra riflessione:
«Scaramuccia indica nella Società della Salute dell'EmpoleseValdelsa la punta di diamante tra le Sds toscane. Ebbene - ha
spiegato il consigliere del Pdl - proprio quella Sds si è distinta
nel tempo sui fatti per essere al centro di grosse polemiche
sollevate dagli utenti. Ultimamente, il Tar ha bocciato una
delibera (contro la quale avevano fatto ricorso i familiari dei
disabili dell'area) che, di punto in bianco, aveva imposto una
tassa sui servizi di cui fruiscono i ragazzi con disabilità. Se
questa è l'eccellenza - ha ribadito l'esponente di centrodestra -,
davvero complimenti».
Massa Marittima GESTO DI PROTESTA
FAVILLI E TASSONI «Non ci danno il
giusto ascolto» E abbandonano l’aula
PROTESTA eclatante dei capigruppo del Pdl e della lista civica
Massa Comune Giovanni Favilli (a sinistra) e Alessandro
Tassoni (a destra) che hanno abbandonato l’aula al momento di
iniziare i lavori della Prima Commissione Consiliare di cui fanno
parte, contestando una «situazione non più sostenibile legata
alla volontà dell’amministrazione di non interloquire e di non
ascoltare le proposte delle forze di opposizione isolando di fatto
dal dibattito politico quasi il 50% dei cittadini». Infatti a giudizio
di Favilli e Tassoni la maggioranza non fa nulla per dare
visibilità alle sedute consiliari non più registrate e convocate
inoltre molto raramente ostinandosi per di più a respingere
qualsiasi proposta di trasmetterle via Internet, così come
avviene per quelle delle Commissioni limitate ad argomenti di
scarsa rilevanza come l’approvazione del protocollo di intesa con
la Parrocchia di S.Pietro all’Orto per l’uso del Chiostro attiguo,
invece di affrontare problemi più importanti e urgenti quali la
vicenda Pizzarotti, il parcheggio sotto il Duomo, l’urbanizzazione
all’ex Agraria, il bilancio dell’Amatur, l’incapacità certificata dal
revisore dei conti a riscuotere i crediti».
IL TIRRENO
ITALIA NOSTRA Impossibile aprire i
cantieri entro la primavera del 2011
MARIARITA SIGNORINI ITALIA NOSTRA
Le dichiarazioni del ministro dei trasporti Matteoli apparse i
giorni scorsi sui quotidiani, con il coro degli amministratori
toscani consenzienti al seguito ci lasciano stupefatti.
Ha detto il ministro Altero Matteoli: «Tutti i cantieri
dell’autostrada Tirrenica tra Rosignano e Civitavecchia saranno
aperti entro la primavera del 2011. Il prossimo cantiere che
aprirà sarà a inizio novembre, quello del lotto per il tratto
Tarquinia-Civitavecchia».
Positivo il commento di Luca Ceccobao, assessore regionale ai
Trasporti: «La Regione è pronta a fare la sua parte per la
realizzazione di questa opera».
Chissà in base a quali nuovi fatti si possono fare dichiarazioni
del genere, considerato che nessun progetto riveduto e corretto è
stato presentato agli uffici competenti, da quando è stato
approvato il progetto preliminare dal Cipe il 18 dicembre del
2008, che contiene ben 127 prescrizioni rilevanti della Via
nazionale condotta col parere della Regione toscana, che
richiedono un supplemento di studi, approfondimenti e risposte
progettuali per valutare la capacità di quel territorio di
sopportare un’opera di tale impatto. Studi e indagini che vanno
attentamente valutati e ai quali obbligatoriamente deve fare
seguito l’adeguamento del progetto preliminare.
Chissà se il ministro e tutti coloro che concordano con le sue
affermazioni conoscono gli atti conseguenti del progetto
preliminare e se hanno letto almeno qualcuna delle 127
prescrizioni in esso contenute.
Magie, equilibrismi di una politica che avrebbe fatto il suo
tempo. Una politica di cui i cittadini non hanno più bisogno,
quando chiedono solo soluzioni sensate e fattibili nel momento
di grave crisi economica in cui ci troviamo, soluzioni reali ad
annosi problemi come la messa in sicurezza l’Aurelia secondo il
progetto dell’Anas del 2000, che comprendeva anche la viabilità
complanare.
Autostrada I CITTADINI «Attenzione
all’impatto che potrà avere sul
territorio»
«NON SIAMO contrari all’autostrada, ma il solo pensare di
realizzarla vicino alla costa è catastrofico». Così la pensa
Giuliano Paolini, presidente dell’associazione Procosta, che ieri
ha assistito al consiglio comunale. «In questo modo — afferma
— si distrugge un ambiente riconosciuto a livello
internazionale». E così, almeno fino al mese prossimo, quando
la Sat illustrerà il nuovo progetto, nel quale saranno recepite le
prescrizioni del Cipe, le ipotesi sull’autostrada tirrenica tornano
a incrociarsi in un groviglio di tracciati possibili, in cui ognuno
propone di passare da un’altra parte. «Siamo preoccupati per
l’ipotesi che il tracciato passi vicino alla strada dei Poggi — ci
dice Maria Barbetti, insegnante — una zona che non può
sostenere l’impatto di un’infrastruttura simile già in fase di
cantierizzazione e che trasformerà il nostro territorio in un
‘ponte’, in una zona di transito». «Per l’agricoltura sarà un
danno enorme — afferma Roberto Morgiani, imprenditore
agricolo — perché è un settore fatto di piccole imprese, che in
alcuni casi si troveranno tagliate in due. Invece c’era bisogno di
mettere in sicurezza l’Aurelia, una strada pericolossisima».
«Credo che alla fine passare nella zona dei Poggi risulterà
addirittura più costoso — afferma Giuliano Martinozzi, medico
— perché in quella zona si trovano centocinquanta persona con
piccoli appezzamenti di terra, orti o viti. E oltre a essere più
costosa avrebbe anche un impatto ambientale maggiore».
«L’autostrada è necessaria — afferma invece Ennio Ercoli,
imprenditore nel settore immobiliare — dove farla passare
devono decidere gli organi competenti, poiché ci sono
professionalità in grado di scegliere il percorso migliore.
L’importante è farla, per il bene e lo sviluppo del territorio».
IL TIRRENO
La Tirrenica non passerà sull’Aurelia
Matteoli risponde in consiglio, aula
gremita da associazioni e comitati
Il ministro parla chiaro: «Il tracciato sarà condiviso con
Regione Provincia e Comuni, basta ipotesi di fantasia»
GABRIELE CAROTTI
ORBETELLO. Si parla di Tirrenica in consiglio e l’aula è “invasa”
dai rappresentanti delle associazioni Procosta e Strada vicinale
dei Poggi. E il clima è subito acceso dal consigliere di di
Rifondazione Baghini.
«Tante parole sono state spese su come sarà l’autostrada, ma
nessuna sulla sicurezza. Sarà approvato a giorni il progetto
definitivo che non è altro che il preliminare del 2008. L’Aurelia
come strada parco sarebbe una proposta intelligente, se non
fosse questa accetterei anche la meno peggio, ovvero quella del
passaggio dietro alele colline».
La risposta del sindaco Matteoli è altrettanto chiara. «Lo scorso
13 maggio il Cipe si è occupato soltanto delle convenzioni di 12
concessioni autostradali, la strada non costerà nulla al cittadino,
i costi saranno ripagati con i pedaggi. Ed è confermata la
concessione da parte dello Stato alla Sat fino al 2046».
E poi Matteoli ha chiarito che l’autostrada non passerà
sull’Aurelia: «Il tracciato sarà definito insieme a Regione,
Provincia e comuni». Baghini, applaudito dai comitati, ha
risposto di non essere soddisfatto della risposta per la mancanza
di una posizione chiara del sindaco.
Altro intervento quello del consigliere Pd Monica Paffetti che ha
chiesto interventi sulla sicurezza nelle scuole: «E poi vanno
realizzate le palestre». «I soldi già ci sono - ha risposto Matteoli
- proprio grazie al governo».
Altro nodo quello dell’abbattimento degli alberi nel parco della
scuola di Neghelli. A intervenire è il consigliere Pd Luca Aldi:
«Possibile che per il parcheggio non ci fosse altro posto? Non si
potevano risparmiare gli alberi?». Gli ha risposto l’assessore
all’urbanistica Rolando Di Vincenzo, che ha rimarcato che la
decisione di creare un parcheggio in quell’area era stata presa
dal consiglio comunale nel 1995 (giunta Minuccci centrosinistra
ndc): «Una decisione sempre confermata, invito l’opposizione a
a giudicare l’operato al termine dei lavori». Aldi ha replicato che
il progetto del 1995 prevedeva il parcheggio, ma per una
superficie ridotta.
Sull’aggregazione delle aziende di trasporto pubblico locale, a
chiudere, c’è stato un lungo intervento del consigliere Baghini
che ha votato contro: «Mancano le garanzie sulle società. A parte
la Rama sono in perdita. Serve un piano industriale da studiare e
sottoporre ai lavoratori».
IL TIRRENO
«Ora la politica dia delle risposte»
Turismo, area vasta, economia:
Lamioni suona la sveglia alla Maremma
Folle pensare di abolire l’Apt: noi abbiamo il nostro brand da
rilanciare. Se devono risparmiare aboliscano Toscana
Promozione
GUIDO FIORINI
GROSSETO. Turismo, edilizia, autostrada, area vasta, rilancio
dell’economia, impegni della politica: Gianni Lamioni,
presidente della Camera di Commercio, ne ha per tutti. Sarà la
carica per la prima vittoria importante della “sua” Fiorentina (e
lui domenica era al Franchi...), sarà l’aria frizzante di questo
delizioso settembre maremmano, certo è che il numero uno
dell’ente camerale non perde l’occasione per togliersi qualche
sassolino dalle scarpe.
Prima di tutto sugli impegni che la politica, a livello locale e
regionale, deve prendersi, qualcosa in più delle solite promesse,
o dichiarazioni d’intenti. E poi sullo sforzo che la Cciaa sta
facendo per sostenere un’economia che ancora stenta a vedere la
luce in fondo al tunnel.
Presidente, l’economia boccheggia ancora.
«Stiamo soffrendo molto, anche in Maremma. Anche se si
cominciano a vedere i primi timidi tentativi di ripresa. Va detto,
però, che qui da noi abbiamo resistito meglio che altrove, in
quanto non abbiamo un unico settore. E abbiamo la ricchezza
delle nostre piccole e piccolissime aziende, sono 31mila su
220mila abitanti. Restano il vero motore della nostra economia.
In questi tempi parlo con gli altri presidenti camerali della
Toscana, altrove la situazione è assai più drammatica».
La Cciaa cosa sta facendo?
«Abbiamo investito 2,5 milioni, il 40% delle nostre entrate,
nessuno fa così tanto. Una metà per interventi tampone, per
sostegno al credito, per incentivare l’occupazione. In pochi lo
sanno, ma 67 aziende, con i nostri finanziamenti, hanno assunto
una persona a tempo indeterminato. Per l’agricoltura abbiamo
riportato a Grosseto il servizio di “repressione frodi” e
ripristinato l’assicurazione contro gli agenti avversi. E poi penso
ai progetti per il vino, ai bandi per i voli dalla Russia, con circa
13mila pernottamenti quest’anno. L’altra metà è andata in
progetti per lo sviluppo, dall’internazionalizzazione, alla
formazione per l’export».
Agricoltura, vino, turismo: risorse fondamentali per la
Maremma.
«Noi ci crediamo. Maremmawineshire ha portato il mondo in
Maremma, ora la “esportiamo” a Milano, in novembre. Nel 2011
sarà anche “food”, non solo “wine”. Il tutto in piena condivisione
con l’amministrazione provinciale».
Ma le istituzioni non sempre danno le risposte giuste. Ci sono
nodi irrisolti.
«Ce ne sono tanti, troppi. E io mi aspetto delle risposte dalla
politica, anche in tempi brevi. Parto proprio dal turismo.
L’ipotesi, per risparmiare qualcosa, di chiudere l’Apt è una follia.
Proprio non se ne parla. Fa piacere stare sotto il marchio
“Toscana”, sia chiaro, ma noi abbiamo il nostro brand
“Maremma” che deve essere valorizzato in modo autonomo. E
l’asse Chelini-Tapinassi sta lavorando benissimo. Il nostro è un
territorio straordinario e non può stare in un contesto unico,
sotto Toscana Promozione. Se proprio vogliono risparmiare,
chiudano Toscana Promozione».
Eppure la Maremma è vista sempre nel contesto di un’area
vasta, con Arezzo e Siena.
«Anche questo è un errore pazzesco. Anche qui la politica deve
farsi sentire. Non possiamo essere inseriti in questo contesto e
fare sempre la figura del vaso di coccio fra i vasi di ferro. Si
cambino i criteri di valutazione. La Maremma è già, di per sé,
un’area vasta. Vastissima direi. Ma è penalizzata dal fatto di
avere pochi abitanti, che poi è l’unico indice di valutazione. Il
risultato è che nell’area vasta dei rifiuti Arezzo e Siena fanno la
parte del leone, nell’acqua la presidenza è a Siena, nella sanità le
risorse si dividono sulla base degli abitanti, ora anche
nell’istruzione, il provveditore viene da piazza del Campo. Non è
possibile. Si inserisca anche il dato dei kmq di territorio, per
valutare i pesi delle province».
L’economia. In Maremma pesa molto l’edilizia.
«Chi diceva che era economia di serie B si deve ricredere. È il
nostro manifatturiero e ora, con il mercato fermo, sente la crisi.
Io sto con Fusini (presidente di Cna, ndr) quando dice che gli
enti pubblici e le società partecipate devono escludere gli appalti
al massimo ribasso, oltre al 40%. E devono tutelare le imprese
locali, magari usando il “sottosoglia”, cioè spacchettando i
grandi interventi in lavori più piccoli da assegnare. Tutti dicono
“va bene, è giusto”, ma ancora non si fa. Dobbiamo aspettare
ancora molto?».
Fra poco, assicura Matteoli, partiranno i cantieri della Tirrenica.
«Quando leggo che ancora si discute sul tracciato, resto allibito.
La Tirrenica è fondamentale, a questo punto si deve andare al
passaggio successivo. La politica deve chiedere elementi di
garanzia a Sat, affinché la parte del leone nei lavori la facciano le
imprese locali. Chiedo un impegno chiaro».
Altro tema caldo sono le rinnovabili.
«Caldo e curioso. Perché per anni si è parlato di energie
rinnovabili, della necessità di investirci. Tutti d’accordo. E ora
che ci sono gli strumenti normativi, sento critiche ai pannelli,
alle pale dell’eolico. Insomma, sia chiaro, indietro non si torna.
Anche se sono fermamente convinto che, in agricoltura, il
fotovoltaico debba essere attività complementare».
Progetti per il futuro?
«Stiamo lavorando, in concerto con la Provincia, a un piano per
la nautica. Dovrebbe essere un settore trainante per la nostra
economia, ma ancora non sfonda. Eppure siamo la provincia
toscana con più chilometri di costa e abbiamo più del 50% dei
posti barca della Regione, ma non sappiamo sfruttare fino in
fondo questa opportunità. Penso sia l’ora di darsi una bella
svegliata».
Grosseto Due milioni per il «lifting»
agli edifici Costi energetici troppo alti:
impianto fotovoltaico all’istituto
Einaudi Scatta il piano degli interventi
di MATTEO ALFIERI
INVESTIMENTI. Cospicui. Sono due milioni e mezzo di euro
che il comune di Grosseto spenderà in 32 plessi scolastici sui 50
di competenza sia in città che nelle frazioni: asili, scuole
materne, elementari e medie usufruiranno quindi di un potente
restyling che «consegnerà» al capoluogo maremmano scuole più
efficienti e sicure. A tanto ammonta l’impegno economico
dell’amministrazione Bonifazi che nel corso del 2010 ha dato il
via ad una serie di interventi di ordine manutentivo
(tinteggiature, rifacimento servizi igienici, ecc) per oltre 400
mila euro in 15 diverse scuole, di consolidamento strutturale
(165 mila euro di investimento per 9 scuole) e di adeguamento
alle norme antincendio (320 mila euro in 6 plessi). Oltre a due
ampliamenti per un importo complessivo di 200mila euro. ma
non solo: grazie all’idea del nuovo ingegnere capo, Paolo
Intorbida che, nella riqualificazione del patrimonio, ha in
programma uno studio di fattibilità all’istituto Einaudi per il
risparmio energetico, prima con un isolante esterno e poi con la
copertura del tetto con un impianto fotovoltaico. Una sfida,
quella di dare l’autosufficienza energetica alle scuole, che
Bonifazi e la sua giunta vogliono cercare di portare avanti nei
prossimi anni. «Abbiamo dato il via quest’anno —– ha detto il
sindaco Emilio Bonifazi — ad un piano che ha visto tanti piccoli
e grandi lavori effettuati per garantire ai ragazzi un rientro a
scuola più accogliente e strutture più sicure. Investimenti questi
che arrivano proprio in un anno difficile per la scuola, tra tagli e
riduzioni: il Comune ha voluto fare la sua parte nel settore di sua
competenza, le strutture». Nel corso di una conferenza stampa
per fare il punto sul settore dell’edilizia scolastica e sugli
interventi, l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Frosolini ha
aggiunto: «Si è trattato di uno sforzo notevole, caratterizzato
prima di tutto dalla capillarità degli interventi, che hanno
riguardato ben 32 plessi scolastici sui 46 di competenza
comunale. La maggior parte di questi tra l’altro sono stati
eseguiti da ditte locali, con una rotazione che ha consentito
inoltre di dare una boccata di ossigeno alle imprese del settore
edile del nostro territorio». Complessivamente i lavori di
manutenzione messi in cantiere nel 2010 hanno interessato sia
la città che le varie frazioni: in particolare in città tra i lavori più
significativi sono da segnalare l’ampliamento delle scuole di via
Meda per 113 mila euro, lavori di adeguamento antincendio alla
media di via Uranio per 200mila euro ed altri 69 mila per il
rifacimento dell’impermeabilizzazione, l’adeguamento
dell’impianto antincendio alla media di via de’ Barberi (33 mila
euro) e alla materna e elementare di via Scansanese (40 mila
euro). Un forte impegno c’è stato anche per il completamento
dei lavori di manutenzione della scuola elementare di via Giotto
(oltre 51 mila euro), ed inoltre le scuole medie di via de’ Barberi
sono state ritinteggiate (14 mila euro la spesa), mentre al
materna di via Ungheria sono a disposizione di alunni e docenti
nuovi servizi igienici, per i quali il Comune ha investito oltre 10
mila euro. Riguardo alle frazioni invece alcuni interventi hanno
riguardato la scuola materna e elementare di Braccagni,
l’elementare di Istia, la scuola di Alberese e la scuola media
Dante Alighieri di Marina di Grosseto.
POLEMICA PRESA DI POSIZIONE DI
LEGAMBIENTE SULL’IDEA DEL
GOVERNO DI UN DEPOSITO IN
MAREMMA «Le scorie? Più assurde del
ritorno al nucleare»
«UN DEPOSITO di scorie nucleari in Maremma? Ipotesi
assurda». Dopo il «no» delle istituzioni locali, anche
Legambiente si schiera contro l’ipotesi contenuta nella lista dei
luoghi idonei ad accogliere depositi di scorie nucleari, stilata dal
Governo, che comprenderebbe pure la Maremma. E gli
ambientalisti promettono battaglia. «Dopo l’assurda decisione di
puntare sul nucleare — dichiara Angelo Gentili della segreteria
nazionale di Legambiente — arriva la decisione ancora più
assurda di piazzare la Maremma nella lista delle possibili località
che dovranno accogliere il deposito di scorie radioattive. Una
scelta che non sta né in cielo né in terra, e che vedrà la convinta
opposizione non solo delle associazioni e delle istituzioni ma
anche dell’intera cittadinanza. Il Governo vorrebbe far diventare
la Maremma Toscana una vera pattumiera del nucleare,
promettendo incentivi economici: strategia insensata che
allontanerebbe sempre più il nostro territorio da un futuro
propenso al turismo, all’agricoltura di qualità e allo sviluppo
delle energie rinnovabili. Ci opporremo con ogni mezzo a questa
scellerata ipotesi, organizzando una forte e incisiva protesta in
accordo con le associazioni di categoria e le istituzioni locali». La
stessa posizione viene espressa da Rosalia Miracolo, assessore
all’ambiente del Comune di Sorano. «Se c’è una cosa della quale
la Maremma non ha assolutamente bisogno — sostiene
l’assessore Miracolo — è un deposito di scorie nucleari. Farebbe
solo l’effetto di un pugno nello stomaco al territorio e ai suoi
abitanti. Questa ipotesi dimostra la superficialità,
l’incompetenza e l’improvvisazione con la quale si muove il
governo. Se saranno confermati i siti in cui collocare le scorie,
chiederemo ai Comuni interessati di organizzare una
manifestazione di massa con tutti i cittadini, per ribadire il
nostro dissenso a questo folle progetto».
Grosseto CAMERA DI COMMERCIO
DELEGAZIONE DI MONACO DI
BAVIERA Aziende agroalimentari «in
mostra» per gli importatori tedeschi
LA MAREMMA si mette in mostra per il mercato estero.
Delegazioni di operatori stranieri saranno a Grosseto in questi
giorni per conoscere i prodotti delle aziende agroalimentari e
vitivinicole della Maremma. La Camera di commercio di
Grosseto e Grosseto Export ospiteranno anche nei prossimi mesi
delegazioni provenienti da più parti del mondo, dagli Stati Uniti
all’Europa del Nord e dell’Est. Un lavoro congiunto per aprire e
rafforzare le posizioni delle aziende grossetane nei diversi
mercati esteri, facendo leva sulle eccellenze del nostro territorio.
Ieri è arrivata la prima delegazione di operatori che provengono
da Monaco di Baviera. La delegazione è composta da tre
importatori, «D’Amico Spezialitaten» (che tratta soltanto
prodotti italiani), «Feinkost Gigl» e «Hamberger», tutti
operatori accreditati anche nelle maggiori e più prestigiose Gdo
tedesche (grande distribuzione organizzata), Edeka,
Tengelmann e Rewe di Monaco di Baviera.
LA DELEGAZIONE ieri ha incontrato all’hotel «Granduca» le
trentacinque aziende che hanno aderito all’iniziativa, mentre
oggi visiterà le aziende di maggiore interesse, selezionandole
secondo le esigenze del proprio mercato, dalla ristorazione al
catering, dai negozi specializzati alla grande distribuzione
organizzata di medio alto livello. «Si tratta — spiegano gli
organizzatori — di una buona opportunità per le aziende
grossetane di entrare nel mercato tedesco. Infatti, come indicano
i recenti dati economici, solamente la Germania, rispetto a tutto
il resto d’Europa, sembra aver superato in modo netto la crisi
economica da cui altri Paesi stentano ancora ad uscire». Una
importante strategia della Camera di commercio per lanciare lo
sviluppo del territorio, infatti, sta nel promuovere la conoscenza
della Maremma e delle sue eccellenze agroalimentari all’estero.
IL TIRRENO
«Gruppo autonomo in Provincia» Laura
Cutini alla guida dei fedeli a Gianfranco
Fini
Le elezioni? Io non voto certo a sinistra. Credo e spero che si
siano le condizioni per parlare con il Pdl
GABRIELE BALDANZI
GROSSETO. Sparta e Atene, ultimamente, piangono insieme. Se
il Partito democratico vive la fase precongressuale tra
documenti, direzioni, rinunce e segretari introvabili, nel Pdl i
finiani lavorano per mettere le gambe al progetto Generazione
Italia.
Laura Cutini è il leader provinciale di un drappello di uomini e
donne che - a parte un paio di eccezioni (Andrea Di Meglio e
Francesca Scopelliti) - risultano nomi sconosciuti alla vita
politica locale.
Cosa pensa della vicenda Montecarlo e delle ultime parole di
Fini?
«Mi pare che Fini sia sempre stato coerente nelle sue
dichiarazioni. Ha detto ciò che a lui risulta. Peraltro sul piano
etico c’è di peggio...»
Come è andata a Mirabello?
«Siamo riusciti a fare un pullman da Grosseto. Hanno risposto
simpatizzanti e militanti da Orbetello, Castiglione, Follonica,
Scansano, oltre che Grosseto. È stata una giornata storica».
C’erano Di Meglio e la Scopelliti?
«Di Meglio no, la Scopelliti è venuta da Reggio Calabria, per
conto suo. Ci siamo trovati su».
Avete ancora la tessera del Pdl?
«Non mi piace, in questa fase, parlare per gli altri. Certo,
l’intenzione è restare nel Pdl in una posizione di minoranza. Ci
mancherebbe. Per quanto mi riguarda mi è sembrato giusto
invece comunicare ai vertici del Pdl grossetano la mia rinuncia a
far parte del coordinamento e della commissione elettorale».
E in consiglio provinciale cosa farà?
«Per il momento siamo in stand-by, ma l’intenzione è di andare
da sola. Il seggio in Provincia l’ho conquistato con preferenze
personali. Non appena ci saranno le condizioni convocherò un
incontro con i giornalisti per annunciare il gruppo autonomo e
spiegare le ragioni di questa scelta».
Agresti qui in Maremma usa toni concilianti con i dissidenti
finiani. Non vuole lo strappo.
«Non ho nulla contro Luca Agresti e neppure noi vogliamo lo
strappo, ma dobbiamo e vogliamo guardare oltre il Pdl. Da
troppo tempo, dai giorni del Predellino, c’erano due
centrodestra».
Dei tre candidati Pdl che hanno dato la disponibilità a misurarsi
per il ruolo di sindaco (Ginanneschi, Carlotti e Lolini) lei chi
preferisce? A chi si sente più vicina?
«Per me pari sono. Davvero. Peraltro il metodo, la procedura, è
stata da me seguita fino ad un mese fa e ritengo che non sia
conclusa. Mi sono dimessa dal Comitato che avrebbe dovuto
vagliare le proposte di candidatura ma mi resta il dubbio su
quali parametri si baserà la scelta».
Come vi state organizzando?
«Stiamo uscendo dalla Rete per strutturarci. Presto a Grosseto
costituiremo un circolo giovani, mentre stiamo lavorando ad
un’iniziativa di presentazione ufficiale di Generazione Italia a
Grosseto, alla quale dovrebbe intervenire o l’onorevole Briguglio
o Italo Bocchino. Siamo già presenti a Castiglione (tira le fila
Giorgio Seri) e a Orbetello (Noferi)».
In questi comuni, come a Grosseto, si vota a primavera...
«È prematura ogni considerazione. Quello che deve essere
chiaro è che io non voto a sinistra, non sono di centrosinistra.
Credo e spero che a livello locale ci possa essere spazio per
condividere programmi e candidati con coloro a cui siamo più
vicini. Sono molto fiduciosa sui possibili futuri scenari elettorali
e politici».
IL TIRRENO
Allarme per “trivella selvaggia”
Sondaggi e perforazioni: boom di
richieste per il territorio grossetano
GABRIELE BALDANZI
GROSSETO. Ovunque trivelle in cerca di acqua calda, petrolio,
oro, gas, addirittura antimonio. La Maremma ormai è assediata
per terra e per mare. Nei mesi scorsi l’allarme era stato lanciato
da La Repubblica e da siti ambientalisti come Greenreport, ora
la conferma arriva direttamente dalle pagine web della Regione
Toscana.
Sono decine, infatti i progetti di questo tipo sottoposti a
procedura di verifica di assoggettabilità. Permessi di ricerca (per
lo più di compagnie straniere, quotate in borsa, con società
satellite in Italia) che sfuggono alla valutazione di impatto
ambientale e si traducono in “schede e documentazione”.
Toccano tre quarti della provincia di Grosseto, dalla costa
all’Amiata, dalle colline del Fiora a quelle Metallifere. A volte gli
stessi territori sono nel mirino anche di tre diverse società.
Vediamole alcune di queste schede: c’è il permesso di ricerca per
risorse geotermiche Poggio Montone, nei Comuni Santa Fiora,
Castell’Azzara, Piancastagnaio. Proponente: Sorgenia
Geothermal srl. Poi quello denominato Monte Santa Croce
(sempre geotermico), nei comuni di Monterotondo, Massa
Marittima, Montieri e Radicondoli. Stesso proponente del
precedente. Il progetto Monte Labbro, nei comuni di di
Arcidosso, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Castel del Piano
e Campagnatico, è stato presentato invece dalla Geoenergy srl.
Anche in questo caso si cerca l’acqua calda. Parliamo a parte del
permesso per la ricerca di idrocarburi denominato Casoni, nel
Comune di Grosseto. Esplorazioni geotermiche, stavolta della
Magma Energy Italia, anche nei Comuni di Grosseto, Massa
Marittima, Roccastrada. Gavorrano, Civitella Paganico. Il
progetto si chiama Roccastrada. La Geoenergy ha chiesto di
poter sondare il comprensorio del tufo (Sorano, Semproniano,
Manciano e Pitigliano) con il permesso chiamato Pitigliano.
Ma queste sono solo le ultime richieste giunte sul tavolo della
Regione. Nel recente passato hanno già portato a casa il risultato
un’altra dozzina di società: la Gesto Italia srl per esempio può
cercare l’acqua calda nei comuni di Cinigiano, Campagnatico,
Civitella Paganico, Arcidosso e Scansano. La Magma Energy
presenterà il 1º ottobre, a palazzo Aldobrandeschi, il suo
progetto di ricerca di risorse geotermiche, già sottoposto al
procedimento di verifica di assoggettabilità, chiamato
Boccheggiano. Insiste sui territori di Massa Marittima,
Roccastrada, Montieri, Gavorrano, Chiusino e Monticiano. E
Boccheggiano è anche il nome del permesso di ricerca di risorse
geotermiche di Enel Green Power che interessa più o meno gli
stessi territori. Il comprensorio di Monterotondo Marittimo è
appetito anche dalla Cosvig srl (progetto Acquaferrata) che
intende spingersi soprattutto sul versante livornese-pisano:
Castagneto Carducci, Sassetta, Suvereto, Pomarance.
È stato battezzato Alto Farma, invece, il progetto presentato
dalla Gesto Italia. Ricade nei comuni di Montieri, Roccastrada,
Chiusdino e Monticiano. Come da prassi ha già ottenuto il via
libera da Firenze nonostante il territorio interessato sia per
buona parte una riserva naturale. Anche qui l’obiettivo è lo
sfruttamente geotermico. Stesso prerogativa per la scheda
Catabbio, nei comuni di Castell’Azzara, Manciano, Semproniano
e Sorano. Il proponente stavolta è Enel Green Power. Nei
prossimi mesi basterà spostarsi di pochi km per incontrare
geologi e tecnici del progetto Triana: comuni di Roccalbegna,
Santa Fiora, Semproniano e Castell’Azzara. Ma non è finita. In
questo lunghissimo elenco di richieste finalizzate alla ricerca di
fonti energetiche troviamo una toponomastica familiare per chi
conosce unn po’ la Maremma: dal progetto Montebamboli di
Enel Green Power (Colline Metallifere) al Baccinello, passando
per Murci, che si estende dall’Amiata a Magliano in Toscana
toccando ben 11 comuni dell’entroterra.
La posizione della Regione in questa delicata materia è sempre
stata chiara, seppure non condivisa, in certi casi, dai livelli locali.
«Abbiamo solo concesso alcuni permessi che, secondo gli uffici
tecnici e legali, non potevamo negare - ha sempre ripetuto
l’assessore Anna Rita Bramerini - certe indagini sono a basso
impatto ambientale, attività di ricerca propedeutiche a
coltivazioni vere e proprie». Su questa insolita corsa ad
accumulare permessi di ricerca (a volte in luoghi davvero
impossibili) restano comunque molti aspetti da chiarire. Se tutte
le esplorazioni autorizzate in questa fase dessero risultati
positivi, come si comporterà la Regione? Come cambia il
territorio? Perché, al di là delle norme, nessuno sente il bisogno
di valutare il cumulo dei progetti?
IL TIRRENO
Il mistero della febbre dell’oro Per un
po’ la Maremma fu considerata una
potenziale “nuova frontiera”. Tanti
investimenti, poi tutti spariti
Società internazionali ipotizzavano giacimenti record: chi li ha
visti?
GROSSETO. Tre anni fa in Maremma sembrava quasi di aver
fatto un salto indietro di un secolo. Le colline
dell’entroterra maremmano e le valli del senese come Dawson,
in Alaska. Farma, Merse e Albegna nuovi Klondike. Due società
di ricerca, infatti, la Tuscany Minerals e la canadese Adroyt
Resources, avevano ricevuto dalla Regione Toscana il via libera.
Ok alle campagne di rilevamenti per accertare la presenza di oro
nel sottosuolo di alcuni comuni delle Colline Metallifere, del
Senese e della valle del Fiora. Si parlò di “esiti incoraggianti” e si
lasciò trapelare la notizia di uno spettacolare sondaggio che
indicava un tenore di 0,65 once d’oro per tonnellata, a 22,5
metri di profondità, vicino a Montieri. Ma il popolo dei
“cercatori”, già pronto a mettersi in moto, rimase deluso
nell’apprendere che l’oro non era rintracciabile con il classico
setaccio.
Già in passato, negli anni ‘80-‘90, la Compagnia Mineraria
Italiana aveva mostrato interesse per le Colline Metallifere, poi
alla fine era stato deciso di battere altre piste e il monitoraggio
(anche attraverso i satelliti) era stato abbandonato prima ancora
dell’avvio. Nel 2007 il primo via libera dall’ex Corpo delle
Miniere era arrivato contro il parere degli enti locali (Comuni e
Provincia), per l’area di Torniella e Monticiano. Poi il discorso si
era allargato a Chiusdino (Siena) e, per altri permessi, a
Civitella, Montieri, Manciano, Follonica e Campagnatico.
Insomma un fronte imponente. «Le attività autorizzate sono
minimamente invasive - spiegarono i geologi - si chiamano
prospezioni geochimiche e consistono nel raccogliere piccoli
campioni (dai 300 ai 500 grammi di rocce) su cui vengono poi
eseguite, in laboratori specializzati, analisi chimiche e
mineralogiche».
I permessi di ricerca vistati a Firenze furono una decina. Alcuni
sono stati prorogati. Oggi però non se ne parla più. I canadesi
della Adroit per esempio hanno prelevato rocce a Poggio
Carpinelle (vicino a Sticciano), un’area di 1.294 ettari. La
Tuscany aveva in ballo, oltre agli 826 ettari del permesso
«Torniella» (su cui ha ricevuto il sì a gennaio 2008), altri 1.206
ettari nell’area denominata “Roccastrada” e un altro permessino
ribattezzato “Monte Alto” di 923 ettari. In totale oltre 4 mila
ettari solo a Roccastrada. Altrettanti li aveva chiesti e ottenuti
l’Adroit nel resto della provincia.
Ma quanto è costato studiare la predisposizione aurifera del
suolo di Maremma con queste metodologie? Le spese
ammontavano in media a 80mila euro per ogni sito per la
Adroyt, 45mila euro a sito l’investimento della Tuscany Minerals
per svolgere i campionamenti in aree più ridotte rispetto alla
società concorrrente. Con quali risultati. Apparentemente
nessuno. I vertici di queste società però erano molto soddisfatti,
profondevano entusiasmo e ottimismo... Sono passati tre anni. È
calato il silenzio.
G.B.
IL TIRRENO
Il prezioso metano nel mirino della
società Ies Idrocarburi gassosi: da
Ribolla a Grosseto, la caccia continua
Sondare costa poco Specie se lo si fa con i contributi pubblici
RIBOLLA. Prima hanno esplorato il sottosuolo nel cuore del
parco minerario delle Colline Metallifere, a Ribolla, paese reso
tristemente celebre dalla tragedia mineraria del 1954 (oltre 40
morti per l’esplosione del grisou in un pozzo). Ora stanno per
spostarsi alla periferia di Grosseto, vicino al Terzo, località
Casoni. La società Independent Energy Solutions srl ha cercato e
sta cercando idrocarburi gassosi nelle viscere
della Maremma amara. L’idea, a partire dal 2020, è quella di
rinchiudere anidride carbonica nei pozzi utilizzati per lo
sfruttamento del cosiddetto metano residuo. Le due cose sono
strettamente collegate. Sì, perché insieme all’estrazione del
metano la Independent vorrebbe realizzare, tra i 700 e gli 800
metri di profondità, un impianto di stoccaggio di Co2.
Già nel 2006 all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si
parlava di Ribolla, di Grosseto, della Maremma come del primo
laboratorio italiano salvaclima. «Un’operazione - spiegavano gli
esperti - a rischio zero per la salute dei cittadini (che anzi,
avranno in questa zona un’aria completamente ripulita da
emissioni nocive), con un impatto ambientale nullo». Anche in
questo caso i lavori di esplorazione (seppure minimamente
invasivi) sono stati autorizzati. In questa fase l’obiettivo - come
si legge negli atti presentati lo scorso 21 luglio all’ufficio
ambiente del Comune capoluogo - è quello di “accertare la
presenza di formazioni lignitifere contenenti gas metano
coltivabile a bassa pressione e accumuli di idrocarburi gassosi di
tipo convenzionale. Per comprendere le ragioni del nostro
interesse - spiegano i tecnici della Independent - bisogna prima
di tutto avere chiaro lo scenario energetico mondiale: i
combustibili fossili presto si esauriranno e l’unica certezza è che
avremo costi sempre più alti. Non solo. Il loro uso
indiscriminato sta compromettendo in modo irreversibile il
nostro pianeta. L’obiettivo, quindi è incrementare le fonti
innovative». E Ies sta lavorando, appunto, alla scoperta di fonti
di energia completamente nuove, facendo leva su un forte
sostegno pubblico nell’incrementare questo tipo di attività.
Ok al Patto di stabilità
Intesa tra Regione, Comuni, Province e Uncem sul patto di
stabilità. L'accordo (preso all'unanimità) permetterà agli enti
locali una maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli nazionali.
la Repubblica
Rossi e l´impotenza della Regione
"Stanno smantellando lo Stato" E Renzi
attacca il ministro "Basta figurucce nel
mondo"
Il governatore aveva lanciato due proposte: "Non possiamo
permetterci di assistere a questo sfascio"
SIMONA POLI
Prima l´allarme per l´Accademia della Crusca, ora quello per la
Nazionale. Beni dello Stato, patrimonio culturale dell´Italia, che
non hanno più neppure i soldi per pagare gli stipendi o saldare le
bollette. Che ne pensa presidente Rossi?
«Che non possiamo permetterci di assistere a questo sfascio.
Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi non saprei definirlo
in altro modo che un progressivo e inarrestabile svuotamento
dello Stato. Vado al ministero dell´Industria e non trovo un
ministro, vado all´Anas e mi dicono che non ci sono i soldi per
fare le strade, vado ai Beni culturali per farmi tramite di appelli
disperati e anche lì allargano le braccia impotenti».
A Ida Fontana, direttrice della Nazionale, il ministero avrebbe
garantito i fondi per l´apertura pomeridiana delle sale almeno
fino a marzo. E Bondi propone un piano d´emergenza per
integrare lo scarso personale utilizzando come bibliotecari ex
dipendenti dell´Eti, l´Ente teatrale chiuso da luglio.
«Ma non è in questo modo che uno Stato provvede a una delle
sue istituzioni più importanti. La Nazionale è un bene
fondamentale, servono fondi veri per tenerla in vita e
permetterle di funzionare a pieno ritmo. Come si può pensare
che il pomeriggio sia chiusa? Sarebbe normale che stesse sempre
aperta piuttosto, quale altro luogo sennò andrebbe reso
accessibile a tutti a qualsiasi ora? Mi chiedo perché di fronte a
questo nessuno s´indigni. Secondo me le coscienze dovrebbero
ribellarsi».
Il governo taglia su tutto, dove trovare i soldi?
«Perché l´Italia non mette a gara le frequenze del digitale come
hanno fatto gli altri paesi? Forse perché quelle frequenze fanno
comodo al signore che ci governa e che invece di preoccuparsi di
finanziare la Nazionale sta smantellando lo Stato?».
Ida Fontana è venuta a parlare anche con lei, però.
«E io l´ho ricevuta e le ho detto che faremo tutto il possibile per
aiutarla, anche se la Regione sta scontando le enormi difficoltà
imposte dai tagli del governo. Abbiamo anche parlato di un paio
di proposte che, mi rendo conto solo a parlarne, sono del tutto
inadeguate ai bisogni. La prima è quella di supportare
associazioni di volontariato che formino giovani in
biblioteconomia, potrebbero imparare sul campo e dare una
mano al personale, una sorta di servizio civile insomma. L´altra
idea è di chiedere a qualche nostro custode, su base volontaria,
di spostarsi alla Nazionale, senza sguarnire la Regione
naturalmente. Si tratterebbe di qualche unità, vedremo».
Crusca e Nazionale fanno parte del patrimonio dello Stato.
Secondo Schiavone e Primicerio la loro gestione non si può
"delegare" e neppure pensare che concedere l´autonomia sia
sufficiente.
«Anche questo è paradossale. Lo Stato dà l´autonomia a
Nazionale, Riccardiana, Marucelliana, Medicea Laurenziana,
Governativa di Lucca, Universitaria di Pisa. Per cosa? Per poi
abbandonarle a se stesse. Autonomia non vuol dire abbandono».
Il sistema Italia può reggere ancora in queste condizioni?
«Non credo proprio. Questo smantellamento dello Stato sta
modificando nel profondo la struttura materiale del paese. Non
importa fare colpi di Stato per ottenere effetti devastanti sulla
tenuta democratica e civile, per cambiare le cose è sufficiente
che lo Stato perda le sue funzioni primarie. E tutto questo a
fronte di capitali che vengono importati dall´estero pagando
appena il 5 per cento di tasse e di liquidazioni milionarie che,
certamente, vanno ad importanti personalità ma che
evidenziano sempre di più la gigantesca sperequazione sociale».
Cosa risponde a Bondi?
«A lui bisogna rivolgere la famosa battuta usata nella
contestazione studentesca: "Una risata vi seppellirà"».
«Apprezzo la buona volontà del ministro Sandro Bondi di
trovare una soluzione in calcio d´angolo, ma finchè il ministro
non tratterà le questioni di Firenze in modo unitario e organico,
il governo sarà esposto, giorno dopo giorno, a figurucce sulla
stampa». Il sindaco Matteo Renzi reagisce così le iniziative prese
dal ministro per «salvare» la Nazionale. Come dire, quello che
serve alla città è ben altro.
«Una volta il David, una volta il Maggio, una volta è la
Nazionale, una volta sono le scritte sui muri dell´Accademia e
degli Uffizi. Noi siamo pronti a collaborare, ma loro devono
smetterla di inseguire i problemi senza trovare soluzioni
definitive», dice il sindaco. Uno scontro Firenze-Roma? Lo
vedremo l´8 ottobre, quando Renzi incontrerà proprio il
ministro Bondi. Un incontro già fissato da qualche giorno per
discutere di tutte le questioni aperte: dalla legge speciale al
teatro della musica. Adesso anche della biblioteca.
Renzi ricorda di aver già fatto presente al sottosegretario
Bonaiuti il caso della biblioteca: «Riproporrò l´argomento a
Bondi: purtroppo il Comune non è proprietario dell´immobile
né della biblioteca: possiamo solo fare una pressione politica».
Del resto, «la biblioteca rientra nel pacchetto della specialità di
Firenze, di quelle cose cioè che rendono Firenze una realtà
eccezionale. Lo hanno capito tutti, speriamo lo abbiano capito
anche i ministri del governo che avevano promesso a Firenze
una legge speciale».
AGI (SPE) - 27/09/2010 - 13.00.00
CULTURA: BONDI, BENE CITTADINANZA ONORARIA A CARLO FRUTTERO
ZCZC AGI0230 3 SPE 0 R01 / CULTURA: BONDI, BENE CITTADINANZA ONORARIA A
CARLO FRUTTERO = (AGI) - Roma, 27 set. - Il ministro per i beni e le attivita' culturali Sandro
Bondi ha indirizzato una lettera al sindaco di Castiglione della Pescaia, Monica Faenzi, per
ringraziarla della sua iniziativa in merito alla cittadinanza onoraria allo scrittore Carlo Fruttero
conferita sabato 18 settembre. Nella lettera il ministro esprime il suo rammarico per non essere
potuto venire alla cerimonia nella pineta di Roccamare, nella casa che lo scrittore possiede dal 1968
"per celebrare uno scrittore e un intellettuale che ha contribuito notevolmente alla vita culturale del
nostro Paese". "Il Comune di Castiglione della Pescaia, - scrive il ministro Bondi - con la decisione
di conferire la cittadinanza onoraria a Carlo Fruttero, da anni stabilitosi nel cuore della Maremma,
vuole onorare, come ha scritto Ernesto Ferrero alcuni giorni fa in un importante quotidiano
nazionale, l'amico che tutti si augurano di avere, indispensabile al benessere mentale e affettivo". Il
giornalista e direttore della Fiera del Libro di Torino, Ferrero, infatti, era presente alla cerimonia
dell'amico e ha usato parole di grande stima per definire il lavoro e il carattere di questo scrittore
84enne un po' fuori dagli schemi. "I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro editoriale all'Einaudi prima
e alla Mondadori poi, - ha continuato il ministro - la feconda amicizia con Franco Lucentini
illuminano il panorama letterario italiano del dopoguerra, degli anni del boom economico e dei
nostri tempi. Un'opera che ha tratto linfa dall'osservazione delle smagliature della societa' italiana,
delle volgarita' e delle banalita' che Fruttero, insieme a Lucentini, hanno saputo cogliere con
pungente ironia e trasformare in autentica letteratura". Sandro Bondi ha concluso la sua lettera
dicendo: "Con questo breve messaggio desidero manifestare a Carlo Fruttero i sensi della mia piu'
alta stima e considerazione e al contempo ringraziare il Sindaco, l'onorevole Monica Faenzi, per
questa pregevole iniziativa". com 271259 SET 10 NNNN
ANSA (SPE) - 27/09/2010 - 13.32.00
BONDI, L'ATTIVITA' DI FRUTTERO ILLUMINA PANORAMA ITALIANO
ZCZC0392/SXR XIC13323 R SPE S57 S0B QBXX BONDI, L'ATTIVITA' DI FRUTTERO
ILLUMINA PANORAMA ITALIANO (ANSA) - CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
(GROSSETO), 27 SET - Carlo Fruttero e' ''uno scrittore e un intellettuale che ha contribuito
notevolmente alla vita culturale del nostro Paese e il Comune di Castiglione della Pescaia, con la
decisione di conferirgli la cittadinanza onoraria, vuole onorare, come ha scritto Ernesto Ferrero,
l'amico che tutti si augurano di avere, indispensabile al benessere mentale e affettivo''. Lo ha scritto
il ministro per i beni e le attivita' culturali Sandro Bondi in una lettera indirizzata al sindaco di
Castiglione della Pescaia, Monica Faenzi, per ringraziarla della sua iniziativa avvenuta il 18
settembre. ''I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro editoriale all'Einaudi prima e alla Mondadori poi, -
ha continuato il ministro - la feconda amicizia con Franco Lucentini illuminano il panorama
letterario italiano del dopoguerra, degli anni del boom economico e dei nostri tempi. Un'opera che
ha tratto linfa dall'osservazione delle smagliature della societa' italiana, delle volgarita' e delle
banalita' che Fruttero, insieme a Lucentini, hanno saputo cogliere con pungente ironia e trasformare
in autentica letteratura''. Sandro Bondi ha concluso la sua lettera manifestando a Carlo Fruttero ''i
sensi della mia piu' alta stima e considerazione e al contempo ringraziare il Sindaco, l'onorevole
Monica Faenzi, per questa pregevole iniziativa''. (ANSA). COM-GAR/SPO 27-SET-10 13:32 NNN
ADNK (CUL) - 27/09/2010 - 14.37.00
SCRITTORI: BONDI, DA CARLO FRUTTERO NOTEVOLE CONTRIBUTO A VITA
CULTURALE
ZCZC ADN0562 5 CUL 0 ADN CUL NAZ RTO SCRITTORI: BONDI, DA CARLO FRUTTERO
NOTEVOLE CONTRIBUTO A VITA CULTURALE = IL MINISTRO RINGRAZIA PER
CITTADINANZA ONORARIA CONFERITA DA CASTIGLIONE Grosseto, 27 set. (Adnkronos) - Carlo Fruttero e' ''uno scrittore e un intellettuale che ha contribuito notevolmente alla
vita culturale del nostro Paese'' e il Comune di Castiglione della Pescaia con la decisione di
conferirgli la cittadinanza onoraria vuole rendere omaggio, come ha scritto Ernesto Ferrero,
''all'amico che tutti si augurano di avere, indispensabile al benessere mentale e affettivo''. Lo
afferma il ministro per i Beni e le attivita' culturali Sandro Bondi in una lettera al sindaco di
Castiglione della Pescaia (Grosseto), Monica Faenzi, per ringraziarla della sua iniziativa in merito
alla cittadinanza onoraria conferita allo scrittore piemontese lo scorso 18 settembre. Nella lettera
Bondi esprime il suo rammarico per non essere potuto intervenire alla cerimonia nella pineta di
Roccamare, nella casa che Fruttero possiede dal 1968. ''I suoi scritti, i romanzi, il suo lavoro
editoriale all'Einaudi prima e alla Mondadori poi - afferma il ministro Bondi - la feconda amicizia
con Franco Lucentini illuminano il panorama letterario italiano del dopoguerra, degli anni del boom
economico e dei nostri tempi. Un'opera che ha tratto linfa dall'osservazione delle smagliature della
societa' italiana, delle volgarita' e delle banalita' che Fruttero, insieme a Lucentini, hanno saputo
cogliere con pungente ironia e trasformare in autentica letteratura''. Sandro Bondi ha concluso la sua
lettera manifestando a Carlo Fruttero ''i sensi della mia piu' alta stima e considerazione e al
contempo ringraziare il sindaco, l'onorevole Monica Faenzi, per questa pregevole iniziativa''. (RedXio/Col/Adnkronos) 27-SET-10 14:36 NNNN
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