ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI
RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE ROBERTO DI MAULO
ITALIA 1-3-5 FEBBRAIO 2016
Nell’avvicinarsi alla scadenza congressuale del 2017 ci siamo interrogati sul punto di partenza migliore per
rendere maggiormente proficuo il nostro cammino. La domanda ha avuto presto una risposta, in quanto il
nostro dovràa’ essere un congresso di rinnovamento e di cambiamento, sia del gruppo dirigente, che
dell’azione politica.
La risposta siete voi. Le centinaia di RSA, RSU, RLS che quotidianamente, nel rapporto con i
lavoratori, tenete alta la bandiera dell’organizzazione nei luoghi di lavoro, con confronti sempre più difficili,
spesso aspri, in momenti nei quali la crisi economica e quella di valori sembra fare perdere tutti i punti
riferimento. Ed allora è giusto che l’organizzazione riparta da voi, uomini e donne valorosi, e che siate voi i
protagonisti del cammino che dovremo compiere per giungere al congresso del 2017: un sindacato che
voglia sopravvivere ai venti gelidi del cambiamento deve assolutamente mettere al centro del proprio
progetto di ricambio i delegati nei luoghi di lavoro e deve centrare le proprie strategie sul rafforzamento
dell’esercito dei giusti, che combatte ogni giorno la battaglia per fare prevalere la ragione contro gli
urlatori, la partecipazione alla contrapposizione.
Per dirla in uno slogan, che sarà, se siete d’accordo, lo slogan principale che ci condurrà fino al
congresso del 2017:
“dal sindacato dei sindacalisti al sindacato dei lavoratori, per i lavoratori”
Ci aspettiamo quindi che, da queste assemblee dei delegati, escano le idee indispensabili affinché
questo avvenga. A tal fine, nell’organizzare questo evento, abbiamo deciso di suddividerlo in tre grandi
assemblee, (Torino, Roma e Melfi), proprio per permettere la massima partecipazione e per dare modo a
voi delegati di esprimervi; infatti gli interventi saranno rigidamente contenuti in cinque minuti al massimo e
verràa data la precedenza agli interventi dei delegati rispetto a quella dei segretari, che hanno altre sedi per
poter dire la loro opinione. Interventi che vi invitiamo a svolgere in totale libertàa e con spirito costruttivo.
Iniziamo quindi il nostro ragionamento con un panorama generale che parte dall’anno scorso e che ci lanci
verso il futuro prossimo. L’anno appena trascorso è stato un anno pieno di contraddizioni, in quanto, come
avevamo ampiamente previsto, l’uscita dalla lunghissima crisi economica è stata ed è molto selettiva. Il
cambiamento profondo imposto dalla globalizzazione, dalla finanziarizzazione dell’economia, rende diversi
ciascuno di noi, diversi da come eravamo entrati nella crisi del 2008. Perdono di significato i tradizionali
riferimenti, siano essi geografici, di classe o del sistema sociale, addirittura di eta’. Infatti quelli che erano
considerati, solo alcuni anni fa, come PSV (paesi in via di sviluppo), oggi sono considerati la locomotiva del
mondo (Brasile, India, Cina e Russia).
Il ceto medio nell’occidente ha subito una importante compressione del proprio reddito. Nuove
professioni si sono imposte mentre quelle tradizionali sono scomparse o hanno preso forme diverse, nuove
forme di commercio prendono il sopravvento su quelle tradizionali, l’allungamento dell’aspettativa di vita
cambia i rapporti generazionali, il premere degli immigrati cambia le abitudini e l’organizzazione sociale di
interi paesi.
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Tutto cambia e cambia con velocità impressionante e solo chi tiene il passo dei cambiamenti
economici, sociali e geografici, riesce a tenere il passo dei tempi e ad uscire prima dalla crisi. Ed uscire tra i
primi dalla crisi significa garantirsi dei vantaggi importanti in un mondo che, ahimè, è sempre più
competitivo; vantaggi che, data l’altissima velocità con cui avvengono i cambiamenti, per essere mantenuti
richiedono un continuo impegno, un rinnovamento e miglioramento continuo, pena il fatto che la posizione
ottenuta con tanta fatica venga perduta in modo irreparabile. Ed ecco che allora possedere l’analisi corretta
della fase economica e sociale è fondamentale: avere consapevolezza, avere visione su quello che è il
presente ed anticipare il futuro, è oggi il vero discrimine tra essere tra coloro che governano gli eventi e
trovano occasioni di sviluppo, o essere tra “i perdenti” che non sono in grado di cogliere le opportunità e
che rischiano la marginalità nel teatro dell’economia globale.
La FISMIC CONFSAL può urlare ai quattro venti che questa capacità di prevenire gli eventi, in tutti
questi anni, l’abbiamo sviluppata, compiendo sempre la giusta analisi molto prima degli altri. Siamo stati i
primi che hanno colto nel 2010 la svolta contrattuale nell’accordo di Pomigliano, salvando migliaia di posti
di lavoro nel mezzogiorno d’Italia, rompendo le regole che sembravano eterne, di una contrattazione tutta
basata sul contratto nazionale di lavoro e sulla centralità della CGIL.
Avere realizzato l’accordo di Pomigliano prima, vincere il referendum, ripetere la stessa
performance dopo qualche mese a Mirafiori, da sempre ritenuta la Stalingrado d’Italia, e sottoscrivere da
protagonisti il CCSL che ha estromesso dalle attività sindacali la FIOM, rappresenta la grande cavalcata del
cambiamento delle regole del gioco che sono state imposte dalla nostra organizzazione a tutti gli scettici, a
coloro che non ci credevano e anche agli “alleati” che avevano giurato che quello di Pomigliano era solo un
incidente di percorso che non si sarebbe mai più ripetuto.
Ci preme ricordare, infatti, che quell’anno, il 29 settembre, la FISMIC radunava più di 1.000
delegati e quadri da tutta Italia nel palasport di Pomigliano con la parola d’ordine: “estendiamo l’accordo di
Pomigliano in ogni luogo di lavoro”, mentre FIM e UILM si riunivano il giorno successivo a Napoli per
affermare che l’accordo di Pomigliano era avvenuto in circostanze eccezionali e che non ne avrebbero mai
sottoscritto un altro simile.
Come poi la storia delle relazioni industriali dimostra oggi, a distanza di oltre cinque anni,
nonostante tutte le resistenze dei confederali, soprattutto UIL e CGIL, di opporsi al nuovo, con documenti
che pochi segni lasceranno alla storia, tutto il sistema negoziale è fortemente permeato dai contenuti di
quegli accordi e se migliaia e migliaia di posti di lavoro sono stati salvati e centinaia di aziende non si sono
delocalizzate all’estero, gran parte del merito è dell’accordo di Pomigliano e di coloro che ci hanno creduto
fin dall’inizio, primi tra tutti gli uomini e le donne della FISMIC.
Se si pensa alle attuali discussioni sulla riforma della contrattazione e sul lavoro, si ritrovano tutti i
contenuti di quegli accordi: prevalenza della contrattazione decentrata su quella nazionale, crescita delle
retribuzioni agganciata a una maggiore produttività e detassata, scambio tra maggiori flessibilità e
maggiore occupazione, maggiore saturazione degli impianti in cambio di garanzie del posto di lavoro e tanti
altri, sono temi che nascono dall'accordo di Pomigliano e che oggi ritroviamo nel dibattito sindacale, per
esempio nella attuale discussione in corso per il rinnovo del contratto FEDERMECCANICA.
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Quei temi, la FISMIC CONFSAL, li ha anticipati nell'accordo di Pomigliano e non si è sforzata ad approvarli
perché fanno parte, da sempre, del nostro DNA.
Oltre cinquanta anni fa uscimmo dalla CISL proprio per questi contenuti e non capisco perché, dopo
cinquanta anni in cui costoro ci hanno sottoposto a tutte le umiliazioni possibili, estromettendoci dai tavoli
negoziali, chiamandoci con disprezzo “sindacato giallo”, noi dovremmo fare causa comune o, addirittura,
fonderci con la CISL, proprio ora che le nostre idee sono diventate patrimonio comune di tutti gli operatori
economici del paese, a partire dal governo Renzi, fino ad arrivare alla CONFINDUSTRIA e alla
FEDERMECCANICA.
No, signori, non abbiamo nessuna intenzione di metterci insieme alla FIM e alla CISL. Semmai
vengano loro da noi, abbiamo spazio e non portiamo rancore. Vengano da noi o tutti insieme o un po' alla
volta, come sta accadendo ormai da qualche tempo a questa parte.
La FISMIC sta aumentando la propria attrattività, perché siamo un sindacato libero, che ritiene
centrale il ruolo delle RSA, RSU e RLS, dei sindacati territoriali, che fornisce servizi gratuiti agli iscritti senza
lucrarci sopra, che non ritiene un delitto di lesa maestà se ci si pronuncia in modo critico, ma costruttivo,
che cerca di mantenere corta la squadra, non lasciando mai soli coloro che rimangono indietro. Per questo
motivo, a fianco del ceppo originario dell'organizzazione, ora ne sono dirigenti, militanti o rappresentanti
sindacali uomini e donne che provengono dalla UILM, dalla FIM, dalla FIOM, dalla UGL, dai QUADRI, dalla
FAILMS. Interi sindacati provinciali hanno lasciato le loro organizzazioni di origine e si sono trasferiti nella
FISMIC CONFSAL e hanno trovato la loro nuova casa, dove possono sviluppare l’attività sindacale
finalmente senza padroni e senza padrini. In molti l'hanno fatto e ancora di più lo stanno facendo in queste
ore.
A loro diamo il benvenuto e gli assicuriamo che non gli mancheranno mai gli strumenti per operare in modo
efficiente ed incisivo. Benvenuti uomini e donne di buona volontà. La nostra organizzazione è la vostra e da
noi ci sarà sempre spazio per coloro che vogliono lavorare ed operare per il miglioramento delle condizioni
di vita e di lavoro dei lavoratori.
La FISMIC è oggi un melting pot, cioè crogiolo di razze, etnie e religioni differenti. Espressione
coniata per descrivere il popolo degli stati uniti d'America, nazione in grado di ospitare e riunificare tanti
immigrati provenienti da ogni angolo del pianeta, volontariamente o meno. E' proprio questa capacità di
integrazione che ha reso, nel finire del secolo scorso, gli stati uniti la nazione dominante su tutto il mondo
ed è proprio questa capacità di integrazione che ci ha fatto crescere, finora, in modo più consistente di tutti
gli altri sindacati concorrenti. Capacità di integrare storie e culture diverse su un ceppo forte di una sua
storia vincente, costruita sul sacrificio di chi ci ha preceduto ed ha portato questo sindacato ad essere il
sindacato autonomo più antico e forte di tutta l'industria manifatturiera italiana.
La nostra forza risiede tutta nella frase
"il benessere dei lavoratori coincide con il benessere dell'azienda".
Questa piccola e semplice frase contiene molto di più delle 9 parole che la compongono. Sono il
rifiuto concettuale della lotta di classe, della contrapposizione tra operai e padroni, tipica del secolo scorso.
Queste parole rappresentano quella modernizzazione che è alla base dei rapporti di civiltà. Per dirla in
parole povere: la base di ogni riformismo e di modernizzazione della società, indispensabile per competere
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nell'economia globalizzata e per salvare posti di lavoro, capace di produrre quella ricchezza che andrà poi
ridistribuita.
Ma la FISMIC non è solo questo: è anche capacità di analisi corretta, sviluppata al momento giusto, di avere
una vision che è in grado di sorreggere l'azione sindacale in modo attento, vigile, adeguato ai tempi.
Capace, spesso, di precedere gli avvenimenti e di rendere l'azione sindacale sempre guidata e protetta da
analisi giuste.
Solo per rimanere all'anno appena trascorso, abbiamo azzeccato in pieno la lettura del Jobs Act.
Avevamo previsto mezzo milione di posti di lavoro in più e 500mila sono stati. Non abbiamo aspettato
dicembre 2015 per dirlo, ma lo abbiamo fatto nel tardo autunno 2014, quando CGIL, UIL ed UGL
scioperavano contro il Jobs Act e quando la CISL era piena di dubbi.
Sul terrorismo siamo stati tra i primi ad affermare che la via per combattere il terrorismo
internazionale non era l'intolleranza. Così come abbiamo subito giudicato sbagliato gridare alla guerra di
religione contro l'islam. Così come abbiamo giudicato intempestiva la spinta a bombardare, o peggio
ancora, invadere con truppe di terra il vicino oriente dilaniato dall'ISIS e da decine di bande armate,
giudicando positiva la decisione del governo Renzi in tal senso, e soprattutto abbiamo apprezzato e
condiviso le parole di Papa Francesco, che rappresenta per noi una guida non solo spirituale.
Sull'immigrazione abbiamo sempre avuto come stella polare l'idea che non servono i muri, né i fili
spinati e neanche l'odio razziale o religioso. Crediamo che alla via dell'integrazione non ci sia alternativa.
Abbiamo pensato, e l'abbiamo detto chiaro dopo il capodanno pazzesco di colonia, che le regole che
abbiamo devono essere però rispettate da tutti. Chi non le rispetta deve essere estromesso dalla nostra
comunità.
Però, la pensiamo come Benjamin Franklin, che disse:
"quelli che rinunciano alle libertà fondamentali per acquisire sicurezza temporanea non si meritano né la
libertà, né la sicurezza"!
Ciò significa che non bisogna rinunciare alla nostra civiltà, al nostro stile di vita, alla democrazia, al no alla
pena di morte nel paese di Beccaria. Significa che bisogna dire un grande no a tutti i populismi e a chi ci
racconta, urlando, che è facile chiudere le frontiere, che è semplice dare prima la casa agli italiani e via via
salvineggiando.
Per primi abbiamo inoltre parlato di Industry 4.0 e di quanto questo cambierà il rapporto tra
cittadino e lavoro e l'organizzazione del lavoro, sia negli uffici che nelle fabbriche. Abbiamo parlato di
quanto sia necessario che il sindacato adegui velocemente i propri comportamenti, le proprie strategie e
tattiche, al fine di non venire definitivamente superato dagli avvenimenti che si susseguono impetuosi.
Per primi abbiamo parlato dell'uscita dalla crisi, che sarà selettiva, e che non saremo più quello che
eravamo prima del grande ciclone del 2008. Così come per primi abbiamo pronosticato uno sviluppo
distorto del modello delle economie uscite dal comunismo, ma rimaste ad economia fortemente
centralizzata, come la Russia e la Cina.
Avevamo anche ragione quando abbiamo spinto forte affinché il CCSL FCA e CNHI abbandonasse
definitivamente i vecchi e consunti cliché dei CCNL metalmeccanici e prendesse vie innovative. In tempi di
bassa inflazione soprattutto, non ha più alcun senso pensare a recuperi di potere d'acquisto di 20 euro nel
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quadriennio (che diventano meno di 10 al netto in busta paga). È meglio prendere vie innovative,
collegando crescita della retribuzione a crescita della redditività e della produttività dell'azienda. Semmai
bisogna destinare qualche risorsa importante al welfare integrativo e alla formazione professionale.
Per questa via innovativa i risultati in tasca ai lavoratori saranno sicuramente maggiori, anche perché il
governo Renzi ha rinnovato la legge che prevede la detassazione e decontribuzione del salario aziendale,
come richiesto da noi con numerose interrogazioni parlamentari. Anche in questo caso abbiamo dovuto
portarci sulle spalle le altre organizzazioni sindacali, troppo attardate in posizioni ideologiche rivolte alla
nostalgia del passato.
Tutto questo non lo diciamo oggi. Basta rileggere la relazione al congresso di Montesilvano del
2012. Basta riguardare la relazione al consiglio generale di marzo di quest'anno. Basta andare a risentirsi i
TG FISMIC degli ultimi tempi o leggere gli articoli che settimanalmente scriviamo su Italiaoggi o anche gli
editoriali della nostra bella newsletter FISMIC in linea.
Tutto ciò per avere la conferma che non ci stiamo vantando a vuoto, ma quello che qui affermiamo
ha puntuale riscontro con documenti e dati di fatto. Le nostre analisi premonitrici hanno guidato la nostra
azione senza mai far mancare alle nostre prime linee, che siete voi delegati, le direttrici per potersi
orientare nella loro azione quotidiana, in un mondo che corre a velocità folle e in direzioni spesso
schizofreniche. Avere come supporto una giusta analisi della situazione, fatta in anticipo rispetto agli
avvenimenti concreti, con puntualità e precisione, è oggigiorno indispensabile per non rimanere travolti dal
veloce susseguirsi dei fatti.
Avere delle analisi tempestive e corrette non è di per se sufficiente. Troppo spesso restano chiuse
nel cassetto di qualche dirigente territoriale poco attento alla strategia e troppo preso dal lavoro
quotidiano. Troppo spesso le informazioni che pure forniamo puntualmente non circolano con la necessaria
fluidità e rapidità. Troppo spesso le analisi sono troppo avanzate rispetto ai tempi e c'è scetticismo nel
diffonderle. Troppo spesso i dirigenti e i delegati sindacali sono immersi in ideologie politiche grilline o
salviniane (legittime, per carità) per credere in quello che la segreteria nazionale indica. Troppo spesso c'è
incredulità e stupore per credere che quanto si afferma possa essere poi praticabile o meno.
faccio l'esempio dell'accordo di Pomigliano. Quando dicevamo che la FIOM sarebbe stata
estromessa dall'attività contrattuale in fiat e in molti, in troppi, ci guardavano perplessi, come fossimo dei
marziani o dei predicatori Hare Krisna, salvo poi ricredersi quando i fatti ci hanno dato, come al solito,
ragione.
Torniamo al ruolo del delegato e alla sua centralità nell’azione della FISMIC del presente e del futuro. Tra
tutte le cose che sono cambiate, forse, il mestiere del delegato nei posti di lavoro è quello che è cambiato
maggiormente. Una volta bastava urlare in un megafono le parole magiche ("più salario meno orario"
"contro il padrone resistiamo" "sciopero") e il compito del delegato era brillantemente assolto. Oggi tutto
questo è un orpello del passato, come qualche residuo landiniano che ormai fa la figura del giapponese
nella giungla. Oggi, per fare efficacemente il delegato, bisogna sapere tutto di sicurezza sul lavoro, di
economia mondiale, di lettura dei bilanci aziendali, di psicologia, di sociologia, eccetera. Insomma, il
delegato sindacale oggi dovrebbe essere una specie di super eroe, che neanche gli Avengers potrebbero
reggere il confronto. Ma dato che così non può essere, perché c'è la famiglia, il tempo libero, la vita,
insomma, occorre che il delegato sindacale sia supportato da un'organizzazione in grado di dargli quegli
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strumenti che sono indispensabili per fornire un servizio efficace ai lavoratori, risolvere i loro problemi ed
affrontare la dura concorrenza, spesso sleale, delle altre organizzazioni sindacali.
Facciamo allora un veloce excursus su questi strumenti, di cui l'organizzazione in parte già dispone,
ma che stiamo migliorando, e su quelli che ancora non abbiamo, ma su cui stiamo lavorando.
Iniziamo con una considerazione generale. Il delegato FISMIC ha un suo stile, che lo contraddistingue e che
dobbiamo sempre portare avanti con orgoglio. Lo stile FISMIC è fatto di cura nei confronti dei lavoratori, di
tutti i lavoratori, pure avendo particolare attenzione nei confronti degli iscritti. Soprattutto per noi il
lavoratore è un singolo, non è un numero facente parte di una classe, quindi ha esigenze individuali,
problematiche personali, familiari, che necessitano cura ed attenzione, così come, nel rapporto con
l’azienda, lo stile FISMIC presuppone collaborazione, partecipazione, ma anche determinazione.
Lo stile FISMIC è fatto di persone che sanno ascoltare, che non danno mai niente per scontato. Ma lo stile
FISMIC è soprattutto non dire mai "tranquillo, ci penso io", non millantare mai soluzioni miracolistiche, non
promettere mai se non si può mantenere. Oggi è difficile ingannare le persone, perché la televisione,
internet, ce l'hanno tutti. Le persone si possono prendere per il naso una volta, la seconda volta le persone
prese in giro hanno la cattiva abitudine di ricordare e di fartela pagare. Noi sullo stile FISMIC intendiamo
lavorare, anche perché è la vera malta, il collante che tiene insieme il melting pot di cui parlavamo prima.
Parliamo quindi degli strumenti, quelli già esistenti e quelli innovativi, che sono indispensabili al
delegato per compiere efficacemente il proprio difficilissimo compito.
Oggi la rete è fondamentale: facebook, istagram, twitter e i siti web sono strumenti preziosi, ma vanno
utilizzati intelligentemente.
Soprattutto la casella mail deve essere costantemente aperta, letta almeno tre volte al giorno e deve
essere il perno per poter trasmettere a nostra volta ad altri amici informazioni preziose, spesso
fondamentali.
Distribuiremo, infatti, una scheda che vi preghiamo di riempire in modo leggibile, affinché’ si possa
migliorare e ampliare la rete dei contatti a cui fornire, in tempo reale, informazioni preziose. Nelle prossime
settimane, le ragazze della comunicazione (Sara Rinaudo, Federica Ciccarelli e Martina Romano),
metteranno a punto una giornata formativa per il migliore utilizzo della rete e stanno progettando la
revisione del sito web ufficiale dell'organizzazione. Tutto questo, però, rischia di essere inutile se la vostra
segreteria territoriale non apre costantemente la mail. Provo sinceramente una sensazione di frustrazione
quando qualcuno dei vostri segretari mi fa perdere decine di minuti preziosissimi al telefono per spiegargli
cose che gli abbiamo inviato via mail il giorno prima. E la sensazione di frustrazione aumenta quando penso
che quelle informazioni, fornite per tempo a qualcuno dei vostri segretari, che vi sarebbero state utilissime
nella gestione della vostra difficile attività quotidiana, non vi sono mai giunte perché qualcuno non ha
avuto tempo di aprire la mail dell'organizzazione.
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Noi miglioreremo l'offerta telematica della FISMIC, ma tutto questo ha un senso se tutti facciamo il nostro
dovere al fine di lavorare meglio, con minore ansia ed affanno, e di conseguenza maggiore soddisfazione e
migliore produttività generale. Andiamo ad illustrare i miglioramenti che vogliamo apportare al nostro
sistema di comunicazione:
Sul sito web, abbiamo detto, entro l'estate, se le finanze ce lo consentono, avremo un
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nuovo format, più accattivante e compatibile con gli smartphones;
Ogni 15 giorni produciamo la nostra newsletter Inlinea, che oggi ha una nuova veste
•
grafica, inviata via web a tutti i territori e ai singoli che ne fanno richiesta. La newsletter tratta temi di
attualità, ciascuno può stamparne delle copie e distribuirle. Avete la possibilità di scrivere degli articoli e
inviarli alla nostra redazione e verranno pubblicati senza nessuna censura preventiva, a patto che
rispettino le regole della convivenza civile e siano di argomenti di pertinenza delle rubriche della
newsletter;
Il venerdì di ogni settimana (salvo la pausa estiva e quella natalizia) esce il nostro TG
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FISMIC, che oggi ha anch’esso una nuova veste grafica e notizie più veloci. Alle lunghe interviste al
sottoscritto verranno riservate delle rubriche speciali, per amatori del genere noioso di approfondimento.
Anche per il tg le nostre ragazze invitano a inviarci notizie dai territori e dai luoghi di lavoro, o anche
semplici foto dal cellulare corredate da poche righe, che verranno trasmesse;
La nostra sezione grafica, con federica ciccarelli, è pronta per supportarvi per manifesti,
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fumetti e quanto altro, per rendere più efficace le vostre comunicazioni con i lavoratori;
Ovviamente la nostra brava sara rinaudo è a disposizione di tutti per comunicati stampa e
•
per dare maggiore visibilità all’organizzazione nei vostri territori.
Al congresso inseriremo nel nostro statuto un articolo che individui un fondo di risorse economiche che
vada a supporto di progetti finalizzati alla crescita per le RSA. Facendo degli esempi concreti noi pensiamo
che vada implementata la capacità dei delegati di fabbrica di interagire direttamente in rete, al fine di
migliorare la tempestività della circolazione di informazioni. Se una RSA richiede alla propria segreteria
territoriale la possibilità di informatizzare la propria saletta sindacale, oppure comperare dei libri, oppure
acquistare una piccola fotocopiatrice, o avere a disposizione delle piccole cifre per svolgere attività ludiche
o anche sportive, con finalità di migliorare la compattezza del gruppo, oppure partecipare a iniziative di
formazione per migliorare la propria competenza, ad esempio l’inglese, crediamo che a questa domanda
l’organizzazione debba rispondere positivamente, nell’ambito delle proprie disponibilità finanziarie. Questo
implicherà anche un ripensamento che dovremo concretamente sviluppare nella riscrittura dello statuto
per il nuovo congresso, che dia centralità al ruolo dei delegati e ai gruppi aziendali della FISMIC.
Parlando invece dell'attività sindacale tradizionale, l'arrivo di Marco Roselli, Antonio D'Anolfo, Fabiana
Agostini e Cinzia Panaro a Roma e di Franco Mangione nella sede nazionale di Torino, ha accresciuto la
nostra possibilità di coprire contemporaneamente più settori e zone geografiche, potendo contare anche
su Raffaele Martinelli per il nord Italia.
Proprio in questi giorni si sta concludendo il primo opuscolo che faciliterà i nostri delegati a
districarsi nell'ammasso di norme contrattuali e di legge che esistono. Infatti Antonio D'Anolfo, con la
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collaborazione di Giulia Batani, è giunto alla fine della redazione del “manuale del sindacalista”, composto
da domande su singoli argomenti e risposte formulate nel modo più semplice possibile, al fine di
semplificare al massimo il vostro lavoro. Abbiamo iniziato con le istruzioni per la lettura del CCSL, che sarà a
disposizione tra qualche giorno e proseguiremo poi con il CCNL metalmeccanici, con la rete dei servizi
FISMIC. Arriveranno poi le nuove norme che hanno riformato la cassa integrazione e il mercato del lavoro e
produrremo poi anche opuscoli ancora più semplici per la lettura della busta paga e di tanti altri istituti
contrattuali e di legge.
Con l’arrivo di Cinzia Panaro, operaia della SATA di Melfi ed attivista FISMIC, il nostro
coordinamento pari opportunità si rinforza. All’entusiasmo di Martina Romano si affianca l’ampia
esperienza maturata da Cinzia, nonostante la sua giovane età. Nei prossimi mesi, il coordinamento,
promuoverà una serie di riunioni nei territori, al fine di evidenziare le tematiche della donna sul lavoro. E’
nostra intenzione promuovere in ogni territorio un centro d’ascolto sul mobbing e sullo stalking e
chiediamo a tutti di collaborare in tal senso, ma di questo parlerà ampiamente Cinzia Panaro nel suo
prossimo intervento.
Invece Franco Mangione inizierà a scavare dei sentieri che la FISMIC non ha mai percorso con la necessaria
attitudine: quello dei white collars. Impiegati, tecnici e quadri sono forse quelli che subiscono l’impatto più
forte dei cambiamenti tecnologici, dello smart working e delle conseguenze di Industry 4.0. La loro
professionalità rischia ogni momento di divenire obsoleta e il loro status è ormai un lontano ricordo. Le
problematiche dei white collars sono delle evidenze che il sindacato non può più ignorare e a franco
mangione spetta il compito di avanzare proposte in tal senso, con la collaborazione dell’intera segreteria.
Ovviamente, all’ufficio white collars, spetta anche il compito di mantenere sempre alti i buoni rapporti che
in questi anni la FISMIC ha sviluppato con ACQF e ANQUI. Franco mangione esporrà a breve le finalità
dell’ufficio denominato white collars.
Nel 2015 abbiamo completato il rapporto contrattuale con CNAI, che copre un ampio arco di settori del
mondo del lavoro, soprattutto dell'area della piccola e media impresa ed anche quella della micro impresa.
I contratti CNAI hanno un importante pregio, quello della flessibilità e dell'adattabilità e si pongono
l'obiettivo di fare emergere dal sommerso e di regolarizzare i rapporti di lavoro per milioni di persone. La
contrattualistica CNAI è anche corredata da una importante struttura bilaterale che assicura, ai lavoratori
delle aziende che ne applicano i CCNL, importanti prestazioni di welfare integrativo, sia sul versante
dell'assistenza, che della previdenza.
Dall'anno scorso abbiamo messo in piedi una primaria società che fornisce formazione professionale nel
campo della sicurezza sul lavoro e che agisce su tutto l'infinito campo della legge 81/08 e i suoi
aggiornamenti successivi. Comprende, come è noto, dalla semplice formazione per gli RLS fino ad arrivare
al rilascio degli attestati per la conduzione di macchinari complessi, dal muletto fino alle gru o ai carri
ponte. La società si chiama FISMICFORM ed il soggetto formatore è la FISMIC CONFSAL. È stata formata con
due soggetti imprenditoriali già attivi nel campo della sicurezza sul lavoro, ECOCERTIFICAZIONI e
SLABITALIA, e nel primo anno di vita ha erogato oltre 43mila attestati e ha aperto 224 sedi su tutto il
territorio nazionale.
A fianco della FISMICFORM e con gli stessi soggetti imprenditoriali, è nato un sistema contrattuale
che copre la metalmeccanica pmi, gli edili e gli addetti agli studi digitali. Anche questo sistema contrattuale
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ha un proprio ente bilaterale denominato EBI, che ha sede nella nostra sede nazionale di Roma, e di cui mi
onoro di essere il presidente. Anche EBI sta concludendo un accordo per assicurare ai lavoratori delle
aziende che applicano i nostri contratti, una copertura molto buona di welfare in materia di assistenza
integrativa. A questo sistema hanno aderito altri due soggetti imprenditoriali, PMI INTERNATIONAL e UNI,
con cui abbiamo stipulato CCNL per le aziende dei comunicatori d'impresa e per le aziende multiservizi.
Siamo attualmente impegnati nel rinnovamento del CCNL FEDERMECCANICA E ASSISTAL e al
riordino della negoziazione nella ONE COMPANY FINMECCANICA. Gli amici del FALI FISMIC sono impegnati
nel rinnovo del contratto aziendale. Inoltre la FISMIC CONFSAL è nel consiglio di amministrazione del fondo
COMETA, ha la vice presidenza di FASIF e siede nell'assemblea dei soci di METASALUTE.
Per concludere questa parte, ricordo a tutti che la FISMIC ha, nel tempo, messo in piedi dei sindacati
satelliti, che sono la FILCOM FISMIC CONFSAL, per tutti i settori del lavoro privato che non siano il
metalmeccanico. Abbiamo la FAILC CONFAIL FISMIC per il settore della chimica e gomma plastica. Il sala
FISMIC CONFSAL per i lavoratori della somministrazione. La FISMIC COLF per le collaboratrici familiari e le
badanti, abbiamo stabilito un'alleanza con FAILMS, ANQUI e FALI che è denominata FSA ed in
collaborazione con la FNA CONFSAL possiamo utilizzare SNAP per i pensionati, SNAD per i disoccupati e
parzialmente occupati.
Per quello che riguarda i servizi tradizionali, alle importantissime attività di patronato con EPAS e di CAF,
con CAF ITALIA e TFDC, abbiamo affiancato nel corso degli ultimi mesi l'associazione dei consumatori
UDICON e stiamo sviluppando, insieme a CONFSAL SERVIZI un'attività, direttamente gestita da FISMIC, di
servizi finanziari ed assicurativi (assicurazioni del ramo primario, mutui e surroghe di mutui, cessioni del
quinto, ecc.). Già dal corrente mese di febbraio faremo una giornata formativa per capire come bisogna
operare, qui vogliamo solo sottolineare che i servizi finanziari e assicurativi non saranno in convenzione con
compagnie o banche, ma sarà la FISMIC in prima persona ad avere la titolarità ed il controllo di tutte le
operazioni.
Abbiamo avviato una nuova attività, che consideriamo molto importante. Il 17 dicembre, la FISMIC
CONFSAL, ha inaugurato una sua scuola di formazione professionale, accreditata presso la regione
Campania presso l'istituto professionale di stato leone di Nola (NA). Per questo dobbiamo ringraziare il
buon lavoro svolto da antonio longobardi. Ma dato che l'appetito vien mangiando, vi annuncio che
abbiamo deciso di ripetere l'operazione di accreditamento regionale in tutte le regioni d’Italia e che a tal
fine, abbiamo già avviato il primo passo necessario: la certificazione ISO 9001 dell'organizzazione. È
un'operazione molto complicata, difficile, ma di grande prestigio! Una volta che l'avremo portata a termine
saremo l'unico sindacato in Italia a realizzare tale prestigioso obiettivo.
In direzione del Congresso, vogliamo fare sul serio e cambiare totalmente le regole con cui vengono
eletti i gruppi dirigenti. Oggi troppo spesso questo avviene per cooptazione, o per stanche alzate di mano
all’unanimità che confermano segretari che magari sono al loro posto da troppo tempo. Noi vogliamo
cambiare le regole del gioco e dare sul serio ai delegati la possibilità reale di crescita, sia con la formazione
sindacale, di cui parleremo tra poco, ma anche modificando profondamente il regolamento congressuale.
L’idea di base è quella di introdurre le primarie, per individuare il nuovo gruppo dirigente e arrivare ai
congressi territoriali, regionali, ma anche a quello nazionale con la votazione, a voto segreto, da parte di
tutti gli iscritti all’organizzazione nei mesi precedenti allo svolgimento del congresso. Primarie aperte, in cui
tutti gli iscritti al sindacato da almeno 12 mesi, possono presentare la propria candidatura, se appoggiata da
un numero di firme.
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Discuteremo poi nelle sedi competenti statutariamente, cioè nella prossima riunione del consiglio
generale nazionale prevista entro il mese di aprile, le modalità operative e tecniche del regolamento
congressuale che disciplineranno le primarie in modo concreto. Ma qua chiediamo al corpo vivo
dell’organizzazione, ai delegati dei luoghi di lavoro, di appoggiare o meno questa proposta rivoluzionaria di
cambiare completamente il modo con cui vengono eletti i gruppi dirigenti ai congressi sindacali. Nessun
altro sindacato ha introdotto le primarie per scegliere il gruppo dirigente, la FISMIC sarà la prima a farlo e
ciascuno di voi potrà concorrere a guidare l’organizzazione. Le primarie sono un sistema realmente
democratico che da’ la possibilità, a tutti coloro che se la sentono, di concorrere. Il congresso del 2017 sarà
per la FISMIC l’anno delle primarie, l’anno del cambiamento.
Nei giorni scorsi i sindacati confederali tradizionali hanno partorito un documento nato già vecchio, che non
ha avuto nessun riscontro nei mass media e solo stroncature da parte di tutti gli addetti ai lavori. Questo
documento anche noi l'abbiamo trovato negativo ed il commento di merito lo rinviamo al bell'articolo,
sotto forma di intervista, scritto da sara rinaudo, che abbiamo distribuito. Qui ci preme solo sottolineare
che quel documento ha ulteriormente appesantito la già complicata discussione per il contratto nazionale
dei metalmeccanici, e non solo di questi, ma di tutti i contratti già aperti.
Abbiamo circa 700 in tutto il paese, con posizioni di grande responsabilità e di maggioranza assoluta in
alcuni grandi luoghi di lavoro, in tutto il paese e in diversi settori produttivi. Il primo passo che abbiamo
voluto intraprendere è stato quello della formazione sindacale per i nostri delegati, con due finalità:

Innalzare il livello medio di competenza e conoscenza dei nostri delegati
Ed

Individuare tra voi quelli che hanno spiccate caratteristiche e voglia di intraprendere a livelli
superiori questa complicata attività.
A tal fine abbiamo strutturato, non solo un'intensa attività d'aula, organizzata su quattro corsi di base (più
giornate monografiche di approfondimento), ma anche e soprattutto un percorso successivo di training e di
coaching, finalizzato a fare esprimere al meglio le potenzialità di ciascuno di voi.
Infatti abbiamo messo in piedi un coordinamento nazionale dei formatori, con a capo Valeria Di Maulo a
Roma, e messo in piedi un gruppo di diffusori di formazione composto da una ventina di persone. Finora
abbiamo coinvolto, nelle lezioni in aula, circa 170 persone, per oltre 380 giornate formative totali da
settembre 2015. Per alcuni di voi abbiamo promosso il secondo step e ci ripromettiamo di concludere con
almeno un evento formativo per ciascuno dei nostri RSA - RSU entro la primavera, mentre i formatori
hanno già iniziato l'attività di training e di coaching.
Successivamente, in estate, se tutto va bene, alcuni dei delegati che avranno superato la fase iniziale,
saranno chiamati a svolgere una settimana formativa in una località del centro Italia, per verificare la loro
disponibilità a proseguire nel percorso. Quindi l’attività formativa è uno dei tasselli fondamentali per la
crescita della nostra organizzazione.
Tanti problemi abbiamo affrontato, negli oltre cinquant'anni di vita della FISMIC: hanno tentato di isolarci,
di ghettizzarci, di spiegare ai lavoratori che non contavamo niente e che non eravamo un vero e proprio
sindacato, ma non ci sono mai riusciti quando eravamo meno forti di oggi, figuriamoci se ci riescono oggi,
che possiamo contare su questo esercito di uomini e di donne, forti del voto popolare dei lavoratori.
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Siete voi il nostro futuro! I vecchi come me guardano con fiducia a voi e sono sicuro che siamo in buone
mani, anzi in mani pulite ed ottime, dalla presa salda e capaci di guidare nel futuro il nostro bel
sindacato.
Forza FISMIC!!!
Evviva i nostri delegati e le nostre delegate!!!
Siate affamati e folli!
Siate forti e coraggiosi,
Abbiamo bisogno di voi!
Fatevi sentire!!!
Roma, 29 gennaio 2016
Redatto da Sara rinaudo e Valeria Di Maulo
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assemblea nazionale dei delegati relazione del segretario