2 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso CONSIGLIO DIRETTIVO COLLEGIO REVISORI DEI CONTI PRESIDENTE VICE PRESIDENTE SEGRETARIO (Odont.) TESORIERE CONSIGLIERI PRESIDENTE Dott. COMPONENTE EFFETTIVO Dott. Dott. COMPONENTE SUPPLENTE Dott. Dott. Gennaro BARONE Dott. Sergio ZARRILLI Dott. Domenico COLOCCIA Dott. Filomena GALLO Dott. Celestina CLEMENTE Dott. Elda DELLA FAZIA Dott. Sonia DE NOTARIS Dott. Angelo Elio GENNARELLI (Odont.) Dott. Gianfranco GIGLIO Dott. Ernesto LA VECCHIA Maria Carmela MASCARO Florio REALE Bartolomeo TERZANO Daniele Antonio FALCONE COMMISSIONE ISCRITTI ALBO ODONTOIATRI COMITATO DI REDAZIONE PRESIDENTE COMPONENTE DIRETTORE REDATTORE Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Attilio CICCHETTI Raffaella AMORUSO Domenico COLOCCIA Angelo Elio GENNARELLI William SUSI Mena VASELLINO Dott. Gennaro BARONE Dott. Attilio CICCHETTI Dott. Luciano GRECO Dott. Giovanni SPÀRANO Dott. Sergio ZARRILLI BOLLETTINO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO www.ordinedeimedici.cb.it - E-mail: [email protected] Tel. 0874 69177 • Fax 0874 618358 Registrazione Tribunale di Campobasso del 12.1.1984, n. 141 Impaginazione e stampa: ARTI GRAFICHE LA REGIONE s.r.l. C.da Pescofarese, 44 - 86100 RIPALIMOSANI (CB) Tel. 0874 483224 • Fax 0874 64374 • E-mail: [email protected] • ISDN: 0874 618148 Le foto di copertina sono del Dott. Luciano Greco In prima di copertina: La Tresca - Riccia. Quarta di copertina: La Madonna dei Monti - Campobasso BOLLETTINO 3 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Sommario • • • • • • • • • • • • • • • • • L’Angolo del Presidente PAG. 4 “L’Ambiente ferito nelle Terre dell’Illegalità” » 6 Il gioco delle perle e dei delfini » 8 Sport e salute. Attività fisica e diabete » 10 XIII Giornata Nazionale del sollievo » 14 I tumori della tiroide » 16 Il medico tra scienza coscienza economia e legislazione » 18 Storie in controtendenza: la chirurgia laparoscopica mini-invasiva al Sud » 20 Analisi integrale istantanea della pelle » 21 VIII Giornata Scientifica Cardarelliana » 24 “Pagina Odontoiatrica” » 27 La Storia dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso » 28 Urbano Cardarelli » 31 “Notizie utili” » 34 “Non solo medicina” » 37 “Ai medici scomparsi” » 42 “I dati dell’Ordine” » 43 AVVISA Tutti coloro che vogliono pubblicare articoli, suggerimenti, notizie e quant’altro possono farlo inviando il materiale alla segreteria dell’ordine oppure all’indirizzo di posta elettronica.Ci aspettiamo la collaborazione di tutti i medici iscritti e faremo del nostro meglio per pubblicare ogni vostra richiesta Si ricorda di compilare e spedire all’Ordine il modulo che vi è stato inviato per aggiornare l’anagrafica ai sensi delle nuove normative e utile anche ai fini previdenziali. Il modulo può anche essere scaricato direttamente dal sito dell’Ordine. Obbligo PEC - Posta Elettronica Certificata: si ricorda che il D. L. 185 del 29 /11/2008 convertito con L. 28/01/2009, n.2, stabilisce l’obbligo, per le società di capitali, per le società di persone e per i professionisti iscritti in albi o elenchi e le pubbliche amministrazioni, di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata (l’indirizzo pec dovrebbe divenire l’unico mezzo di comunicazione con le pubbliche amministrazioni, compresi gli organi giudiziari ed il consiglio dell’Ordine di appartenenza); per i professionisti (architetti, avvocati, ingegneri, medici, odontoiatri,ecc...) diviene obbligatoria dal 29/11/2011. Nella fattispecie si rammenta che l’art. 16, comma 7, del D.L 185/08 dispone che “i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata”. Si rende noto che le domande di verifica messaggi pubblicitari, per essere sottoposte all’approvazione del Consiglio Direttivo nel mese in cui vengono inoltrate, devono pervenire entro il 10 di ogni mese. Gli iscritti all’Ordine sono pregati di inviare i loro indirizzi mail aggiornati in modo da ricevere tutte le comunicazioni in modo tempestivo. 4 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso L’ANGOLO DEL PRESIDENTE L’isola non più felice Dott. Gennaro Barone l Molise era “un’isola felice”. La natura incontaminata e la salubrità del nostro territorio almeno rendevano parziale giustizia dei tanti svantaggi sociali e delle tante altre criticità da sempre esistenti nella nostra regione (il pensiero va inevitabilmente alla mancanza di lavoro, tanto per citare un esempio …..). L’’aria pulita, l’acqua potabilissima, i prodotti della terra genuini e sicuri, rappresentavano la ricchezza della nostra regione, certamente povera, ma tutta da valorizzare, forse orientando l’economia e la programmazione locale in modo diverso, sfruttando con maggiore lungimiranza e intelligenza proprio le potenzialità naturali esistenti. E invece adesso, ai problemi di sempre, si sono aggiunti quelli di un ambiente ferito, inquinato, non rispettato, calpestato dall’incuria, dalla stupidità e dalla avidità di molti. Anche se poche sono le certezze, troppe sono le ipotesi e pesanti sono i sospetti di grave inquinamento territoriale che devono essere chiariti e approfonditi. Ne vanno di mezzo la sicurezza e la tutela della salute di tutti. Molto spesso il nostro Ordine, in collaborazione con l’ISDE (Associazione Medici per l’ambiente), è sceso in campo denunciando l’importanza delle ormai accertate interazioni tra ambiente inquinato e salute e sottolineando la necessità di un radicale cambiamento di rotta delle politiche ambientali, se non altro per promuovere una seria prevenzione primaria in campo sanitario. L’ultima nostra iniziativa finalizzata a promuovere una efficace tutela dell’ambiente, si è svolta recentemente a Termoli e si è concretizzata con la organizzazione di un convegno interregionale dall’emblematico titolo “L’ambiente ferito nelle terre dell’ille- I galità. Inquinamento delle catene alimentari, interferenza sul genoma umano” (vedi anche un dettagliato resoconto nell’interno del Bollettino). Dal riuscito convegno è scaturito un documento che ha preso spunto soprattutto dalla tavola rotonda finale, alla quale hanno partecipato i Presidenti degli Ordini dei Medici di quattro regioni (Abruzzo, Campania, Molise e Puglia, invitati per l’occasione). Il documento, preparato dal sottoscritto e condiviso da tutti i colleghi Presidenti, sarà consegnato prossimamente alle istituzioni che si occupano di salute e di ambiente nelle suddette regioni. Con esso si vuole anche rappresentare l’ormai irrinunciabile impegno della classe medica verso problematiche che hanno a che fare non poco con la salute di tutti. Ve lo propongo in questo Editoriale prevacanziero, certo di incontrare la condivisione dei lettori. Intanto, auguro a tutti una serena estate! “E’ questo il Documento scaturito dalla tavola rotonda cui hanno partecipato numerosi Presidenti di Ordine delle Regioni Abruzzo, Campania , Molise e Puglia al termine del Convegno “L’ambiente ferito nelle terre dell’illegalità. Inquinamento delle catene alimentari, interferenza sul genoma umano” che si è svolto a Termoli il 31 maggio scorso e che ha fatto seguito a due importanti iniziative che hanno coinvolto la Commissione Nazionale “Professione, Salute e Ambiente, Sviluppo economico” della Federazione Nazionale degli Ordini e l’ISDE (Associazione Medici per l’ambiente) centro-sud. La larga partecipazione di cittadini e di personale impegnato in Sanità, ha confermato il crescente interesse della collettività verso le problematiche inerenti la tutela dell’ambiente intesa anche come tutela della salute, vi- BOLLETTINO 5 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso L’ANGOLO DEL PRESIDENTE sto lo strettissimo legame, ormai acclarato, esistente tra numerosi inquinanti e gravi patologie. Uno dei significati più pregnanti dell’iniziativa termolese (patrocinata dalla nostra Federazione Nazionale) è stato il coinvolgimento di numerosissimi medici e degli Ordini Professionali di quattro regioni tra loro confinanti, purtroppo accomunate dalla piaga dell’inquinamento del territorio, spesso accertato e in qualche caso ipotizzato. Un coinvolgimento che ha voluto testimoniare l’impegno della professione medica nella tutela dell’ambiente derivante da precisi dettami deontologici e che porta inevitabilmente ad un allargamento della funzione sociale della medicina. Infatti il medico, essendo il primo testimone delle evidenti ricadute che il danno ambientale provoca sulla salute umana inserita nell’ecosistema, non può restarne indifferente. Dalla tavola rotonda che ha concluso il proficuo convegno e che è stata coordinata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della regione Molise dott. Antonio Lupo, è emersa la necessità di chiedere alle istituzioni competenti, proprio in virtù del ruolo di organo ausiliario dello stato svolto dagli Ordini provinciali dei Medici, politiche chiare ed inequivocabili a tutela del territorio, che partano dal presupposto di orientarsi verso un forte ripensamento sull’attuale modello di sviluppo e dell’intero sistema economico al fine di riconoscere la centralità del binomio ambiente/salute. In particolare viene richiesto: • Rispetto, in ogni caso, del principio di precauzione in base al quale va comunque evitato tutto ciò che rappresenta un rischio per la salute, anche se solo ipotizzato. • Una corretta gestione dei rifiuti in tutti i comuni, con raccolta differenziata “porta a porta” e iniziative volte alla riduzione, al riuso e al riciclaggio degli stessi. • Un controllo capillare del territorio per evitare e reprimere discariche abusive e dispersione di inquinanti nell’ambiente. • Una maggiore attenzione per la qualità dell’acqua e dell’aria con drastica riduzione del traffico urbano e creazione di vaste isole pedonali. • Creazione di piani energetici regionali che rispettino l’ambiente. • Eliminazione di ogni forma di nocività negli ambienti di lavoro evitando l’ignobile alternativa, laddove dovesse esistere, “o salute o lavoro”. • Incentivazione di colture biologiche e adozione di una severa regolamentazione dell’uso dei pesticidi. • Maggiore attenzione all’esposizione a campi elettromagnetici, evitandone la prossimità a scuole e a centri ad alta densità di popolazione o di presenza di bambini, riesaminando la opportunità di avere aree wireless nelle scuole. Da ultimo si è unanimemente concordato di sollecitare alle competenti istituzioni la attivazione, dove ancora assente, del registro tumori, strumento purtroppo in uso “a macchia di leopardo” sul territorio nazionale nonostante la riconosciuta e imprescindibile utilità per una concreta e corretta prevenzione in ambito oncologico, vista la genesi ambiente-correlata di molti tipi di neoplasie. Sono queste le proposte nate dal convegno e dalla tavola rotonda dei Presidenti di Ordine delle quattro regioni citate, a tutela della salute dei cittadini che vivono nel contesto sociale nel quale operano i medici. Sono proposte, tra l’altro, in perfetta sintonia con i programmi portati avanti dall’ISDE (Associazione Medici per l’ambiente) con cui sono stati condivisi i programmi e gli obiettivi della iniziativa svoltasi a Termoli.” BUONE VACANZE Gennaro Barone 6 BOLLETTINO l pomeriggio di venerdì 30 maggio, il giorno precedente l’evento più atteso, promosso dall’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso (L’Ambiente ferito nelle terre dell’illegalità), nella sala dell’Hotel Meridiano a Termoli si è svolta una duplice riunione. Si sono incontrati infatti i componenti della Commissione ambiente salute e sviluppo della Federazione Nazionale degli ordini dei Medici invitati dal nostro Presidente Dr. Gennaro Barone, e in una sala contigua hanno avuto modo di confrontarsi i medici iscritti ed impegnati nell’ISDE provenienti da tutte le regioni del centro sud Italia e coinvolti nel convegno del giorno dopo. I dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Questa duplice occasione era stata immaginata per poter discutere, coinvolgendo al massimo livello, sia l’istituzione ordinistica sia i responsabili territoriali della associazione medici per l’ambiente. Da troppo tempo, oramai, si parla delle atrocità perpetuate a discapito di un ambiente che nelle nostre terre veniva considerato tra i più sani e fertili d’Italia; un ambiente ferito dalla illegalità progettata lucidamente per frodare le leggi italiane e per aggirare le regole esistenti nello smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi della aziende di tutto il paese. Ma al fianco delle cosche criminali esiste anche un colpevole atteggiamento lassivo e rimandatario degli enti prepo- sti al controllo del territorio e all’obbligo di avviare in maniera seria e dignitosa la raccolta differenziata nei territori di quasi tutto il meridione. Non a caso, infatti, la regione Molise è all’ultima posizione nella graduatoria che la vede raccogliere appena il 14% della massa di rifiuti solidi urbani quotidianamente scaraventati nella culla dei nostri figli, come citava, anni fà, una famosa pubblicità. Questo evento ideato da oltre un anno, ha avuto un importante impulso dalle notizie che quasi giornalmente si affacciano sui media nazionali, notizie provenienti da confessioni di personaggi della camorra che coinvolgono proprio vaste aree del confine molisano e notizie allarmanti di incidenza di patologie, e sia ben chiaro purtroppo non si parla solo di neoplasie, provenienti dallo studio “Sentieri” che ha analizzato 18 siti tra i più a rischio d’Italia, molti di questi localizzati nel sud. Le due riunioni hanno operato su temi però completamenti differenti. La Commissione ha proceduto nel lungo lavoro iniziato ormai da oltre un anno e che porterà a compimento con un programma di informazione e formazione per tutti i medici italiani coinvolgendoli in un corso FAD sui temi della salute e dell’ambiente. Una prima intelligente proposta e risposta della Federazione Nazionale che si rivolge in tal modo a tutti i medici italiani stimolandoli verso una problematica ancora non perfettamente conosciuta e forse anche troppo sottovalutata. Nell’incontro invece dell’ISDE sono state confrontate le esperienze provenienti dalla Campania e dalla Puglia con quelle forse meno eclatanti dell’Abruzzo e del Molise. Si è affrontato anche il problema del registro tumori che se non presente in molte provincie, è in altre in via di dismissione o mal funzionante. Si è definito, infine un quadro a tinte forti che sicuramente non promette passi in avanti immediati sulla via della prevenzione primaria e lascia ancora una volta sola la classe medica e il sistema della salute a BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso tentare di alleviare le sofferenze e ridurre l’impatto con le patologie cronico degenerative vero flagello degli ultimi anni nelle società occidentali. Al termine della riunione ISDE, che porterà ad un verbale sottoscritto dai partecipanti, sono sta- ti proposti alcuni indirizzi di comportamento e di lavoro validi per situazioni di allarme sociale e sanitario e che possano essere punto di partenza sia per i medici che per le associazioni, comitati e Istituzioni le quali costantemente si trovano a dover affrontare realtà Siamo qui a sostenere una bella iniziativa partita alcuni mesi orsono che vede, finalmente, il momento di arrivo. Non è sempre facile portare a conclusione quanto viene proposto e avviato anche se nel migliore dei modi e sotto i più fausti auspici. Sempre in agguato ci sono mille difficoltà e, nel groviglio di impegni e problemi, tutto si perde banalmente per strada. Ci vuole, infatti, costanza e determinazione, bisogna reggere con forza la barra del timone e conoscere la rotta in modo perfetto. Questa però è stata una mano fortunata e ci congratuliamo con i promotori e con i primi studi premiati. Il progetto innovativo, per il territorio nazionale e completamente messo a punto dal Consiglio dell’Ordine dei Medici della provincia di Campobasso con l’aiuto della sezione ISDE di Campobasso, progetto denominato “AMBULATORIO VERDE” ha avuto i primi riscontri sul territorio. 10 studi hanno risposto impegnandosi per l’anno in corso ma ancor di più per gli anni a venire a rispettare i 18 “comandamenti” per migliorare nel nostro piccolo, l’ambiente che ci circonda e portare un 7 drammatiche dove vengono coinvolte, si pensi bene, non solo i sacrosanti concetti di salute pubblica e personale ma, specialmente, i sentimenti di familiari e parenti inermi verso patologie spesso devastanti e di lunga durata. Bartolomeo Terzano messaggio pratico, fattivo e immediato ai pazienti e a coloro che frequentano gli studi medici e odontoiatrici della provincia. 10 studi, dicevo, sono stati premiati con una particolare targa murale in plexiglass e con un logo, che scelto dalla commissione ambiente dell’Ordine, designerà oggi e nel futuro gli studi e gli ambulatori pubblici e privati come “STUDI CERTIFICATI”, pionieri di un nuovo modo di affrontare i problemi: per l’appunto poche parole e molti fatti. Il percorso, accennavo all’inizio, è stato lungo e meditato, la commissione ambiente dell’Ordine ha promosso i punti cardini del progetto (si va dalla raccolta differenziata in studio, al risparmio energetico e dell’acqua, alla mobilità sostenibile in città e nei paesi, al consumo di prodotti non tossici per le pulizie fino all’uso di farmaci meno nocivi per le persone e per l’ambiente e farmaci low dose), ha pubblicato sul sito dell’Ordine le modalità di adesione ed ha eseguito le verifiche presso gli ambulatorie che ne facevano richiesta, registrando infatti una particolare e singolare sensibilità dei colleghi interessati. Infine il 31 maggio nel corso del convegno di Termoli “ L’ambiente ferito, nelle terre dell’illegalità, sono state consegnate le targhe premio dal Presidente dell’Ordine Gennaro Barone e dal presidente ISDE Nazionale Roberto Romizi, con la partecipazione educazionale al progetto della GUNA Srl che si proporrà partner anche per un progetto di Ambulatorio Verde di interesse nazionale. Il progetto continua, visitate il sito dell’ordine dei Medici della Provincia di Campobasso e aderite in tanti. Bartolomeo Terzano Il gioco delle perle e dei delfini 8 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Sergio Zarrilli Riflessioni per aiutare genitori e amici dei bambini in eccesso ponderale delusi dalla dieta “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” M. Proust econdo appuntamento con la dottoressa Rita Tanas nell’ambito degli incontri di formazione proposti dal nostro Ordine provinciale. Ancora in tema di obesità infantile, ma questa volta dal punto di vista del trattamento: lo scopo principale del progetto, condotto dall’équipe di Rita Tanas, è quello di favorire il cambiamento dei comportamenti della famiglia e del bambino verso uno stile di vita più sano. Riflessioni, strategie, tecniche e suggerimenti utilizzabili per realizzare questo cambiamento e fare da supporto a un progetto di cura per l’eccesso di peso basato sull’educazione piuttosto che sulla dieta. L’intervento proposto si basa sulla collaborazione e la crescita di tutta la famiglia. Il titolo del programma (e del volume omonimo) è stato scelto cercando con i bambini qualcosa che fosse condiviso come bello e simpatico anche se rotondo e si è arrivati a “Le Perle e i Delfini” che sembrano suggerire il messaggio del piacere e piacersi in un gioco simpatico e attivo. Infatti, bellezza e simpatia non sono necessariamente legate alla magrezza, ma si possono associare al piacere di piacersi, le perle, e di star bene giocando insieme S come i delfini, perché anche tondo è bello se simpatico e attivo. Accanto all’alimentazione la sedentarietà svolge un ruolo attivo nel determinare il sovrappeso. E la TV è uno tra i fattori più importanti associati all’obesità, verosimilmente perché incrementa la sedentarietà, la noia ed il mangiare per noia. La Società Italiana di Pediatria ci fornisce un aiuto importante: Primo passo: cercare di metterne in pratica i suggerimenti proposti : Bambini e televisione: 1) Consentire la visione dei programmi televisivi per un massimo di due ore al giorno; 2) Non consentire ai ragazzi di guardare la TV subito prima di andare a dormire e appena svegli; 3) Evitare di utilizzare la TV come premio/castigo attribuendole un “valore morale” che non le compete; 4) Scegliere insieme ai propri figli i programmi adatti a loro e motivare sempre le esclusioni; 5) Essere presenti il più possibile nei momenti in cui i figli guardano l a TV; 6) essere sempre disponibili a parlare con i propri figli di quanto si vede in TV e cercare di stimolarli a esprimere pareri, gusti, perplessità o timori; 7) Prestare grande attenzione alla qualità e quantità di alimen- ti e bevande che i ragazzi sono portati a consumare mentre guardano la TV; 8) Fornire alternative alla televisione (sport, passeggiate, letture, incontri con gli amici). La TV non è l’unico passatempo disponibile! 9) Essere consapevoli che gli effetti positivi o negativi che possono dipendere dalla TV derivano non solo dalla qualità dei programmi, ma anche dall’uso che si fa in famiglia del mezzo televisivo Secondo passo: evitare di imporre una linea dura. Periodi più o meno lunghi di restrizioni e sofferenze senza i risultati miracolosi attesi, scelte di vita troppo dure hanno dimostrato la loro totale inefficacia. Terzo passo: cercare la consapevolezza e la motivazione per iniziare un programma di cambiamento. Obiettivo è il raggiungimento da parte di genitori e ragazzi della consapevolezza di essere capaci di gestire e favorire un cambiamento nello stile di vita. Questo si costruisce a partire dall’infanzia BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso in base alla cultura della famiglia, all’ambiente sociale, ad emozioni ed esperienze e lo si cambia solo se si hanno forti motivazioni a farlo. I genitori dovrebbero essere i primi a far proprio l’obiettivo del cambiamento per condividerlo con i figli facendo da modello. I DUE PUNTI DI FORZA DEL PROGRAMMA. Sedersi meno e muoversi di più. Gli studi più recenti dimostrano che sono numerosi i vantaggi che derivano dal movimento: 1 L’attività fisica aumenta il consumo di energia del nostro corpo 2 L’attività fisica aiuta a controllare l’appetito 3 L’attività fisica migliora la salute e riduce i problemi legati all’obesità più della semplice corretta alimentazione 4 L’attività fisica migliora il tono dell’umore, l’autostima e l’immagine corporea. L’invito ad un’attività motoria piacevole è naturalmente rivolto a tutta la famiglia sia con attività non programmata (essere più attivi nella quotidianità e nel tempo libero) che con l’attività fisica programmata , quella che ciascuno può scegliere e svolgere con l’aiuto di strutture adeguate. Le attività più indicate quando si vuole perdere peso sono quelle di tipo aerobico come la corsa, il basket, di intensità lieve-media (marcia veloce, bicicletta, nuoto, ballo, cyclette); altra caratteristica è quella di essere piacevole così da poter essere continuata negli anni . Mangiare un po’ meno. Sana alimentazione in famiglia: essere di buon esempio (invito rivolto ai genitori!), rivolgere una particolare attenzione alle porzioni, cominciando la giornata con una sana prima colazione; e curando la qualità delle merende. Ricordando, poi, che la risposta alla sete è l’acqua! Un aiuto per una corretta scelta degli alimenti arriva da un “sistema” inventato negli anni ’80 da uno psicologo americano, Leonard Epstein: il gioco del semaforo. Dividiamo tutti i cibi in tre gruppi che prendono il nome dai colori del semaforo: verde, giallo, rosso. VERDI: gli alimenti che possono essere consumati regolarmente anche tutti i giorni e anche in porzioni doppie; GIALLI: quelli sani da usare in quantità adeguata; ROSSI: quelli che sappiamo nonsani, ma ai quali non sappiamo rinunciare completamente, e che è preferibile consumare in maniera moderata per esempio non più spesso di tre volte alla settimana e in dose definita. Il riferimento ai colori del semaforo aiuta genitori e bambini a sviluppare, giocando, la capacità di scegliere i cibi per una sana alimentazione piuttosto che seguire una dieta rigida scelta da altri e che spesso scatena la voglia di trasgredire e di conseguenza fa aumentare il peso. La distribuzione dei cibi nei tre colori è determinata prevalentemente dal contenuto più o meno elevato di lipidi, zuccheri e sale nei vari alimenti, ma anche dalla possibilità che il loro uso apra la strada verso abitudini alimentari considerate a rischio (es. i popcorn o altri cibi che facilmente si mangiucchiano per passatempo). Il lavoro prospettato dalla dott. Tanas e dalla sua équipe rappresenta un esempio importante ed innovativo di come il problema sovrappeso/obesità possa essere affrontato con più concrete opportu- 9 nità di successo; un progetto sicuramente applicabile anche alla nostra realtà caratterizzata da una elevata percentuale di bambini e ragazzi in sovrappeso o francamente obesi. La sfida proposta è quella di coinvolgere professionisti diversi e con obiettivi e formazione diversi in un lavoro comune in grado di raggiungere i risultati attesi. Sergio Zarrilli 10 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso PRIMA PARTE SPORT e SALUTE Attività fisica e diabete 19 marzo - 2 e 9 aprile 2014 Dott.ssa Mariarosaria CRISTOFARO Relazione: “Il diabete mellito di tipo 2” Il Seminario di formazione non poteva non avere inizio con un’opportuna esplicitazione del tema oggetto di approfondimento e cioè il diabete, questa affezione cronica caratterizzata da instabilità del livello glicemico nel sangue, argomento predominante delle relazioni che seguiranno nel prosieguo degli incontri programmati. La dott.ssa Cristofaro ha così esordito nella sua esposizione enunciando l’etimologia e la definizione scientifica della malattia diabetica, specificandone i modi ed i processi fisiopatologici attraverso cui questo disturbo metabolico si stabilisce e si sviluppa, che si possono ricondurre essenzialmente a due meccanismi: • deficit di secrezione di insulina, il principale ormone che regola l’ingresso dal sangue nelle cellule del glucosio, la più importante fonte di energia per le cellule del nostro organismo, • inadeguata risposta delle cellule stesse a captare ed utilizzare il glucosio, chiamata in sintesi insulino-resistenza. Dopo questa nota di patogenesi, l’esposto ha delineato la classificazione di questo disturbo metabolico nelle diverse forme conosciute e nelle diverse modalità di insorgenza che ne caratterizzano l’eziologia, soffermandosi su quello cosiddetto “di tipo 2”, che rappresenta circa il 90% di tutti i casi riscontrati di diabete. È seguita una dettagliata analisi di dati statistici sui numeri che caratterizzano la malattia, sia nel mondo, che in Italia e soprattutto nella regione Mo- lise. Significativo e molto preoccupante è stato il dato riferito alla proiezione nei prossimi 35 anni del proliferare di questo disturbo. La dott.ssa Cristofaro è così entrata nel vivo della relazione quando ha definito gli esiti della malattia sugli individui che ne sono colpiti, elencando tutta una serie di complicanze, soffermandosi su quelle che vanno ad incidere soprattutto sul distretto cerebrale, sugli apparati cardio-vascolare, visivo corneale e sul piede, descrivendone tutti gli effetti (ictus cerebrale, infarto, perdita della vista, insufficienza renale, ulcera con rischio di gangrena ed amputazione dell’arto o di parte di esso). Per quanto riguarda direttamente le complicanze vascolari nei soggetti affetti da diabete, queste possono interessare sia le piccole che le grosse arterie, divenendo così causa di aumento della mortalità nei pazienti diabetici da 3 a 5 volte più alta rispetto alla popolazione generale. Segue l’esposizione di un importante capitolo che riguarda il diabete, e cioè quello della sua diagnosi clinica, la cui tempestività consente di ridurre il rischio di serie complicanze; anche in considerazione del fatto che prima di avere la possibilità di procedere ad una diagnosi clinica possono trascorrere anche 7 anni durante i quali l’iperglicemia esercita effetti dannosi su tutti gli organi del corpo umano. A questo punto, conseguentemente, sono stati illustrati i criteri per determinare la diagnosi di “diabete mellito”, osservazioni caratterizzate dalla misurazione dei valori del livello di glicemia nel sangue, rilevate in diverse modalità di tempo e di modo: gli- BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso cemia a digiuno (Fasting Plasma Glucose, FPG) e glicemia alla 2^ora dopo il test da carico orale di glucosio (Oral Glucose Tolerance Test, OGTT). L’intervento della dott.ssa Cristofaro ha avuto il suo epilogo quando sono state definite le tipologie dei soggetti a rischio “diabete”. Un alto rischio di essere/diventare soggetti diabetici lo corrono le persone con più di 45 anni di età che presentano soprattutto problemi di sovrappeso e di obesità o che risultano inattivi dal punto di vista fisico. Anche la familiarità di 1° grado (genitori, fratelli) è una componente molto presente nella definizione delle categorie di persone a rischio. Infine, è stato sottolineato il pericolo, naturalmente ed esclusivamente di genere femminile, del diabete contratto durante la gravidanza. Infine, altri fattori di rischio sono stati individuati nei soggetti di particolari gruppi etnici, con ipertensione arteriosa, con bassi livelli di colesterolo HDL (quello cosiddetto “buono”), e sempre nelle donne, le madri che hanno partorito un figlio dal peso superiore a 4 kg. Dott.ssa Emanuela MAZZOLA Relazione: “L’alimentazione corretta: tra tradizioni e falsi miti” Nella definizione delle tipologie dei soggetti a rischio “diabete”, la prima relazione di questo seminario ha incluso i soggetti che praticano poco movimento attivo e quelli che presentano problemi di sovrappeso o addirittura di obesità. La dott.ssa Mazzola ha dato inizio al suo intervento integrando proprio questa correlazione tra alimentazione e l’insorgenza del diabete, questa malattia detta “moderna epidemia silenziosa”, specificando lo stretto legame che unisce le due dipendenze con la ricerca della salute e del benessere. Qualunque sia il tipo di diabete, un’alimentazione sana ed equilibrata è la terapia fondamentale per ottenere un compenso glicemico e quindi un normale assetto lipidico che 11 possa contrastare il sovrappeso e l’obesità. Per delineare una corretta e sana alimentazione è stata rappresentata la cosiddetta “piramide alimentare”, la stilizzazione iconografica di una figura geometrica, che dispone su piani, in maniera scalare, i vari gruppi alimentari con differenti contenuti nutrienti e che richiedono così diverse frequenze di consumo. Dopo aver sottolineato gli errori più frequenti che si commettono nell’assunzione di nutrienti, e dopo aver constatato come i fattori ambientali possono favorire l’obesità, è stato presentato uno studio statistico del 2005 che ha messo a confronto i dati relativi dell’indice di massa corporea di giovani dai 18 anni in poi in Italia e nel Molise. Analogamente alla “piramide alimentare”, interessante è stata l’indicazione che esiste anche una “piramide dell’attività fisica” che illustra i tempi ed i modi con i quali sviluppare il giusto quantitativo di attività motoria e sportiva. Un particolare cenno è stato riservato alla dieta, vista non come fattore negativo, cioè elemento di restrizioni e di negazioni, ma come ingrediente per definire uno stile di vita sano ed efficiente. Relativamente ad un soggetto affetto da diabete di tipo 2, sono state sottolineate le caratteristiche della dieta da seguire, le indicazioni dietetiche, il bilancio energetico, l’orario e la composizione dei pasti, gli aspetti quantitativi. La dott.ssa Mazzola ha continuato la sua comunicazione circostanziando l’insieme dei composti fondamentali , denominati “nutrienti”, presenti nei cibi (carboidrati-proteine-grassi-minerali-vitamine-fibre), delineandone le caratteristiche, le utilità e le percentuali in essi contenuti. Una particolare attenzione è stata rivolta al tema dell’apporto di sale, specie nel paziente diabetico, ed al problema dell’alcool, e cioè al suo giusto uso e non abuso. Un capitolo a parte ha analizzato gli argomenti riguardanti l’indice glicemico, la cartina di tornasole per verificare una condizio- 12 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso ne patologica riferita al diabete, e tutta l’ampia offerta dei dolcificanti, che devono essere assunti con tanta cautela per evitare il rischio che “il rimedio” possa essere peggiore del male”. La trattazione ha ripreso, a questo punto, espressamente il titolo del tema in discussione: la nostra tradizionale vocazione alla buona cucina, un valore che contraddistingue la popolazione italiana. Così ha riferito la dott.ssa Mazzola, sottolineando l’importanza della buona cucina e delle nostre tradizioni alimentari: “Consideriamo il pranzo, o più semplicemente lo stare insieme a tavola, un importante momento di socializzazione, una buona occasione per comunicare, un invito ad esprimere emozioni, ad ascoltare gli altri, a condividere informazioni, alle quali nessuno di noi vorrebbe rinunciare”. Però non sempre la nostra tradizione si sposa con le giuste pratiche dietetiche; per esempio, al bar come al ristorante, si dovrebbe cercare di consumare cibi e bevande che soddisfino alle esigenze di una sana e corretta dieta alimentare; soprattutto per quanto riguarda il consumo di dolci. E per restare sul tema, come ci lasciamo spesso condizionare dalle tradizioni culinarie, così siamo anche influenzati nelle scelte alimentari dai cosiddetti “falsi miti” che ci sono imposti dalle sollecitazioni di mercato o dalle false proposte dietetiche delle promozioni pubblicitarie. L’intervento si è concluso con una nota di sintesi su quanto precedentemente esposto. Per un soggetto diabetico, ma vale per tutti, si devono attivare una giusta e corretta alimentazione ed una giusta e corretta attività fisica, con l’obiettivo principale di conseguire un buon compenso glicemico che passa attraverso la riduzione del peso corporeo, la riduzione del consumo di grassi, di zuccheri semplici e di sale, e con l’aumento del consumo di fibre. Dott. Gerardo CORIGLIANO Relazione: “Calcolo del dispendio energetico nell’esercizio fisico strutturato” In una società sempre più orientata al fitness, nella sua accezione di stato generale di benessere fisico e di salute o di forma fisica, sono in continuo aumento le persone che praticano attività sportiva, sia proprio per fini salutistici e/o estetici e sia per la ricerca della performance. Tra tutti questi individui ci sono anche un gran numero di soggetti diabetici, tra i quali possiamo trovare anche atleti che conseguono risultati lusinghieri dal punto di vista tecnico che nulla hanno da invidiare ai loro colleghi non diabetici. Il dott. Corigliano, dall’alto della sua vasta esperienza professionale con questa particolare categoria di sportivi, ha trattato proprio questo aspetto, e cioè come controllare lo sforzo fisico di uno sportivo diabetico, salvaguardandone la salute e consentendogli, allo stesso tempo, di poter continuare in sicurezza la propria attività. Esperienza e tecnologia, sono i due titoli di supporto allo sportivo diabetico. In riferimento alla prima condizione, sono state riportate le indicazioni dettate dai protocolli sanciti dalla AMD (Associazione Medici Diabetologi) e dalla SID (Società Italiana di Dia- betologia) sugli standard italiani per la cura del diabete mellito, le cui linee guida prevedono l’autocontrollo glicemico, condiviso con il team diabetologico, prima-durante-dopo l’esercizio fisico, prestando particolare attenzione all’alimentazione. Sempre in tema di raccomandazioni, è stato riferito un interessante spunto dell’ADA (American Diabetes Association) sull’elaborazione dell’autocontrollo glicemico. Infine sono stati illustrati tutti i vantaggi ed i benefici che si traggono dall’uso di un lettore glicemico da parte di uno sportivo diabetico. A proposito di monitoraggio del livello glicemico, è stato illustrato un grafico che ha messo in correlazione i due sistemi tipici di verifica e cioè il monitoraggio glicemico continuo, il CGM (Continuous Glucose Monitoring) e l’autocontrollo, cioè il SMGB (Self Monitoring of Blood Glucose). La differenza fra SMBG e CGM è intuitiva: è evidente la mole aggiuntiva di informazioni che può venire da uno strumento che effettua rilevazioni frequentissime, senza richiedere l’intervento attivo del paziente, anche in momenti della giornata realisticamente non indagabili in modo approfondito con i sistemi tradizionali. Il dott. Corigliano ha quindi illustrato alcuni grafici cartesiani sul CGM, il controllo continuo del livello glicemico, rilevati durante varie prestazioni sportive ed in diverse situazioni metaboliche a carattere aerobico/anaerobico – alattacido/lattacido: durante uno spinning, praticando sci alpino, in un’escursione in piano tra i boschi, durante una navigazione a vela, in corso di un’immersione subacquea. Per quanto riguarda la seconda condizione di supporto allo sportivo diabetico, la tecnologia, è stato trattato a lungo l’apparecchio detto” microinfusore” , il dispositivo che consente l’infusione continua, 24 ore su 24, di insulina nel tessuto sottocutaneo, il cosiddetto CSII (Continuous subcutaneous insulin infusion) favorendo il raggiungimento del miglior controllo glicemico possibile. Notevoli sono i vantaggi di questo dispositivo. Infatti l’apparecchio, di dimensioni così ridotte da poter essere portato a contatto con il corpo senza che si noti, può essere utilizzato secondo le necessità, il tempo e la durata dell’impegno sportivo; inoltre lo si può attivare e disattivare quando bisogna; per esempio si può ridurre del 10/30% l’infusione notturna, oppure prima o durante l’esercizio fisico. L’ultima parte della esposizione relativa al tema in discussione ha visto protagonista anche la prof.ssa DE FAZIO che ha diretto un atleta dimostratore che ha eseguito uno sforzo fisico al tapis roulant, ai fini del monitoraggio di una performance fisica e del dispendio energetico in essa riscontrato. Intanto il dott. Corigliano, per proseguire in tema di tecnologie di supporto al diabetico, ha definito le utilità e descritto l’uso di alcuni apparecchi utili al calcolo del dispendio energetico, e cioè all’impiego del “contapassi” per il monitoraggio della specialità della marcia, che misura il consumo energetico del cammino in Kcal; all’impiego del “cardiofrequenzimetro” nel monitoraggio della FC (frequenza cardiaca); infine all’impiego dell’ARMBAND, un apparecchio rivoluzionario, un monitor BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso multi-sensore, indossabile a “fascia” sul tricipite posteriore in posizione molto comoda e che non disturba il monitoraggio durante attività di vita normale anche per giorni interi. Lo strumento permette un campionamento in continuo di variabili fisiologiche e dati di attività fisica, determina e presenta dati relativi a dispendio energetico/calorie consumate (EE = Energy expenditure) calcolati grazie ad un esclusivo e brevettato algoritmo, i livelli di attività, gli stati di sonno e veglia ed altri parametri, in condizioni assolutamente fisiologiche durante normali attività fisiche, in qualsiasi ambiente. Permette, cioè, di monitorare, prescrivere e verificare l’efficacia di un giusto dosaggio di esercizio fisico. La prof.ssa De Fazio, nello stesso tempo, dopo aver programmato questo apparecchio inserendo i dati salienti del dimostratore (peso, altezza, età, ecc.) necessari per il calcolo dei parametri di consumo energetico teorico e per la misura del dispendio energetico, e dopo averlo posizionato al suo braccio, ha programmato il tapis roulant per far eseguire una performance fisica allo stesso dimostratore. Al termine dell’esercizio fisico, i dati così ricavati dall’esercitazione al tapis roulant sono stati elaborati con l’ausilio di un apposito software ed illustrati a schermo in tempo reale dalla prof.ssa Cristina De Fazio (nella foto). Gli elementi così rilevati, sempre tramite un software, dopo essere stati acquisiti e visualizzati, possono anche essere stampati ed utilizzati per successive valutazioni. Il dott. Corigliano, prima di trarre le dovute conclusioni alla sua relazione, ha riferito di altri opportunità utili ai soggetti diabetici che praticano attività fisica: l’esame BIA (Body Impedence Assessment), che analizza in modo scientifico le percentuali di massa grassa, massa magra e acqua totale presenti nel corpo umano. Attraverso l’esame bioimpedenziometrico è possibile calcolare con esattezza il metabolismo basale e, dunque, realizzare dei programmi di allenamento e/o nutrizione finalmente efficaci.; il baropodometro, la Calza Mico Diabetic Sport. La dott.ssa Simonetta DE VINCENZO, che ha sostituito in dott. Antimo AIELLO assente per motivi di famiglia, ha relazionato sul tema: “E’ possibile prevenire il diabete!” Un dato statistico purtroppo molto allarmante per la popolazione regionale introduce l’intervento della dott.ssa Di Vincenzo: nel Molise la prevalenza del diabete è percentualmente superiore alla media nazionale e addirittura il dato si colloca tra i primi in Italia. La situazione dell’incidenza della patologia diabetica in prospettiva futura è altrettanto allarmante, 13 tanto che ormai per il diabete si parla di pandemia, pur essendo questa malattia non comunicabile e quindi non infettiva. Altri dati riferibili ad ambiti regionali e nazionali sono stati illustrati e mettono in evidenza l’incidenza del diabete nella popolazione di soggetti di 18 anni in poi, in relazione all’indice di massa corporea, IMC, o il BMI (Bodi Mass Index). Dopo aver illustrato uno studio di ricerca sulla prevalenza dell’eccesso ponderale nella popolazione scolastica in Provincia di Campobasso condotto proprio dalla U.O. di Diabetologia del P.O. dell’Ospedale “A.Cardarelli” di Campobasso, la dott.ssa Di Vincenzo ha rimarcato l’ultimo dato relativo alla prevalenza delle persone obese in Molise che è al 10,4%. Ma il fatto più allarmante è che se tale dato lo si misura tra i ragazzi di 8/9 anni, la percentuale sale a quasi il 15%, a fronte dell’11,1% del riferimento nazionale. Un vero primato negativo. Ma il diabete mellito si può prevenire? Elliott Proctor Joslin, il primo medico americano specializzato in Diabetologia e fondatore dell’omonimo centro diabetico, affermava già nel 1921 che: ... ora è sempre più importante porre attenzione non solo al trattamento, ma di più alla prevenzione del diabete....... La prevenzione del diabete è sicuramente un’azione utile, perché di riflesso si previengono gli eventi cardiovascolari e le disabilità derivate dallìalterazione del metabolismo degli zuccheri. Inoltre la prevenzione del diabete è un obiettivo raggiungibile, come hanno dimostrato numerosi lavori sperimental, quali il DPP (Diabetes Prevention Program). Un’ultima domanda riguarda il problema dei costi della prevenzione. A fronte dei costi elevati per la cura del diabete, investendo sulla prevenzione, si impiegherebbero meno risorse, ottenendo vantaggi non solo dal punto di vista economico, ma anche di migliore qualità della vita. Tra gli strumenti più efficaci, e soprattutto a basso costo, nella prevenzione e cura del diabete, c’è sicuramente quello della promozione di corretti stili di vita, abitudini a comportamento salutari che devono passare necessariamente attraverso la consapevolezza di rendere operante una corretta alimentazione integrata all’esercizio fisico. Combattere l’indolenza e la sedentarietà con la pratica di attività fisiche, unitamente ad una appropriata buona prassi quotidiana nell’assunzione di cibo: due regole che costano poco e fanno guadagnare tanto. Dott. Antimo Aiello Continua…….. 14 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso XIII GIORNATA NAZIONALE DEL SOLLIEVO omenica 25 maggio 2014 presso l’Auditorium Palazzo Ex GIL di Campobasso si è tenuta la XIII Giornata Nazionale del Sollievo. In Molise la manifestazione si è svolta proponendo il tema in una accezione diversa: “Il sollievo in un racconto”. Il tema trattato è ispirato al lavoro proposto per il Premio Gerbera d’oro 2014, “Ci sono anch’io anche se non sono malato” e che ha ottenuto la menzione speciale che la Conferenza delle Regioni e la Fondazione “Gigi Ghirotti” hanno conferito al progetto presentato dal Dottor Mariano Flocco Responsabile dell’HospicE dell’ASREM con la collaborazione della dottoressa Giovanna Mastrangelo. D “Ci sono anch’io, anche se non sono malato” è ispirato e dedicato ai fratelli e alle sorelle di bambini malati gravemente di patologie oncologiche o degenerative che si trovano a vivere uno stadio avanzato o terminale della loro malattia. “Ci sono anch’ io, anche se non sono malato” rappresenta uno status che i fratelli non malati percepiscono e vivono, “soli”, lasciati in un baratro di mille perché e a cui deve essere data una rispo- sta concreta, espressione di una assistenza di qualità. L’incontro a cui hanno partecipato autorità,professionisti e utenti ha evidenziato l’importanza che l’incipit di una “Buona Sanità” è espressione di attitudini che non prescindono dalla professionalità che emerge imponente nella Regione Molise. “La tenerezza accanto a chi è stato ferito dalla vita” è stato tema della tavola rotonda a cui hanno preso parte: Paolo Di Laura Frattura Presidente della Regione Molise, Angelo Percopo Direttore Generale Azienda Sanitaria Regionale Molise, Antonio La Storia Direttore per la Salute Regione Molise, Don Fabio Di Tommaso Direttore Pastorale della Salute Diocesi Campobasso Bojano, Ermanno Dell’Omo Primario Oculista, Alessio Morganti Direttore UO Radioterapia e Terapia Palliative Fondazione “Giovanni Paolo II” Campobasso, Angela Tarasco Coordinatrice Didattica Professionale Corso di Laurea in infermieristica Università Cattolica, Mariano Flocco Responsabile HospicE Azienda Sanitaria Regionale del Molise. La discussione è stata moderata dal giornalista RAI dottor Giovanni Romano. All’incontro ha partecipato attivamente la cittadinanza, condividendo personali esperienze di vita vissuta nel momento più delicato del fine vita. L’argomento, trattato da diversi punti di vista, converge inequivocabilmente sul protagonista unico che è al centro delle cure: la Persona. L’empatia è l’attitudine richie- sta all’operatore che si trova costantemente al fianco di chi soffre, ed ancor di più nella terminalità. Ogni esperienza rappresenta uno specifico universo di emozioni, spesso “contrastanti”, i cui tratti richiedono, di volta in volta, particolari attenzioni e accortezze che vengono costantemente riservate al singolo caso perché ciascuno unico ed importante. All’unanimità concordi che per avere una assistenza di qualità non c’è bisogno di intraprendere “viaggi della speranza”, poiché l’eccellenza delle cure è garantita anche nella Regione Molise. Quanto finora svolto rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente a garantire un elevato livello di qualità assistenziale, poiché inevitabilmente correlato all’impellente esigenza di avere personale costantemente formato e informato allo scopo. L’assoluta necessità di competenze, individuate e riconosciute, di figure professionali, con l’attitudine ad impegnarsi quotidianamente nell’affrontare complessità di una certa evidenza, riscontrabili in un ambito così delicato come le cure di fine vita, non può scontrarsi con la precarietà del sistema. Il Paziente deve rappresentare per ciascun operatore “la persona a lui più cara” e soltanto in questo modo si può portare la qualità assistenziale a livelli di eccellenza. Questo rappresenta il principio ispiratore dell’opera prestata all’interno dell’HospicE della Regione Molise. Dott. Mariano Flocco BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 15 FIABA ALLEGATA AL PROGETTO “CI SONO ANCH’IO, ANCHE SE NON SONO MALATO” “IL TEMPO CONGELATO NEGLI OCCHI DI MARTINO” Cʼera una volta, in un tempo lontano, un villaggio lambito dal mare e sovrastato dai monti, ameno e ridente. Viveva nel villaggio un giovane fanciullo di nome Martino, che come ogni abitante, possedeva un dono. Egli in particolare aveva la capacità di creare la neve e di trasformare qualunque oggetto in ghiaccio in modo da preservarlo per sempre. Martino viveva felice circondato dagli amici, e dʼinverno organizzava gare di pattinaggio sul ghiaccio e realizzava, con la compagnia dei suoi amici buffi pupazzi di neve. Nonostante lʼinverno silenzioso il villaggio riecheggiava di risate gioiose. Un giorno qualunque, inaspettatamente, in una delle solite gaie scorribande con la slitta, il piccolo Giacomo, il migliore amico di Martino, scivolò , cadde e si ferì gravemente. Tutti nel villaggio si premurarono per lui , ma dopo qualche giorno il piccolo Giacomo morì. Martino era addolorato, si sentiva in colpa, non aveva mai pensato che la neve e il ghiaccio potessero essere così pericolosi, decise di non creare mai più la neve, di non toccare più nessuno con le sue mani di ghiaccio, aveva paura di quello che aveva dentro e guardava spaventato le sue mani che coprì con spessi guanti neri. E fu così che Martino non giocò più, non creò più neve e ghiaccio, smise di sorridere, né più il villaggio risuonò delle allegre risate dei bambini. Un velo di tristezza calò sugli occhi di Martino , neri e profondi come la notte, farfalle dai colori bluastri come la malinconia iniziarono a sbocciare dal suo cuore. Il Tempo quello sì che era congelato, sospeso, e nulla era più come prima Gli attimi duravano giorni. Allʼimprovviso qualcosa cambiò, repentinamente, il clima non fu più lo stesso ,le giornate diventavano sempre più calde. Un caldo senza sole, afoso e grigio, incombeva sul villaggio, prosciugando fiumi e torrenti, provocando morte e distruzione per gli animali e le piante. Gli abitanti erano disperati la terra martoriata non dava più frutti, il deserto era imminente. Tutti gli abitanti del villaggio si riunirono per trovare una soluzione, una possibilità in fondo cʼera, la neve e il ghiaccio con il caldo si sarebbero trasformati in acqua con la quale irrigare i campi e dissetare uomini e animali. Martino non sapeva cosa fare, per un lungo tempo aveva temuto quello che aveva dentro, ritenendo che la neve e il ghiaccio fossero responsabili di tutte le sue sofferenze e di quelle degli altri, e adesso sembravano essere utili. Occorreva agire, Martino superando le sue paure si tolse delicatamente i guanti e iniziò a creare piccoli batuffoli di neve che appena usciti dalle sue mani si trasformavano in una delicata pioggerellina che ristorava la terra, le piante, gli uomini e gli animali. Il clima ritornò mite e il villaggio ameno e ridente. Ma il velo dagli occhi del fanciullo però non scomparve, né la sua malinconia, né le farfalle color dellʼindaco smise- ro di sbocciare dal suo cuore. Un giorno giunse nel villaggio un viandante alla ricerca di bacche con le quali creare colori da donare agli abitanti per dipingere le farfalle che sbocciavano dai loro cuori. Era alla ricerca di bacche speciali che creassero mille sfumature, una diversa dallʼaltra. Così nel bosco, il viandante incontrò il giovane Martino e scorto il velo sugli occhi lo pregò di raccontargli la sua storia, lo ascoltò per lungo tempo. Dopo quellʼincontro Martino e il viandante compresero molte cose. Il viandante capì che la maestria nel mescolare i colori, quello cui lui aspirava, non bastava, perché i granelli di sabbia della clessidra del Tempo, custodita nel monte più alto, erano ormai congelati nel Tempo sospeso e nessun colore vermiglio avrebbe mai liberato gli occhi di Martino dal velo azzurro della malinconia. Martino, dal canto suo, scoprì che venature color della porpora coloravano le farfalle che sbocciavano dal suo cuore. Ad entrambi si rese limpido un pensiero: che sul percorso della vita esistono cose possono essere modificate, ed in virtù di questo si può e si deve cambiare, altre che vanno semplicemente accettate perché inevitabili. Scoprirono così che il segreto che si cela nella magia delle parole è la capacità di distinguere le une dalle altre. Disegni a cura della piccola SOPHIA, 6 anni. 16 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso I TUMORI DELLA TIROIDE Gestione clinico-chirurgica e nuove prospettive terapeutiche Dott. Pietro Princi - Prof. Camillo Cavicchioni U.O.C. di Chirurgia Generale ed Oncologica Dipartimento di Oncologia Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II - Campobasso iovedì 12 Giugno 2014 si è tenuto presso casi, ha permesso solo in parte un miglioramento dell’Aula “Francesco Crucitti” della Fondaziola diagnosi precoce di malattia neoplastica proprio per ne di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” la frequenza delle patologie nodulari benigne e per la di Campobasso un congresso sul tema: “I tumori difficoltà di diagnosi differenziale. della tiroide – Gestione clinico-chirurgica e Il ricorso all’agobiopsia tiroidea (agoaspirato) da nuove prospettive terapeutiche”. eseguire preferibilmente sotto guida ecografica, d’alI lavori sono stati aperti dai Saluti del Direttore tra parte non sempre consente di chiarire il dubbio Generale, Dr. Gianfranco Rastelli, del Direttore del diagnostico. Pertanto di estrema attualità rimangoDipartimento di Oncologia, Prof. Camillo Cavicchiono i criteri radiologici e clinici di sospetto e le indicani e dal presidente dell’ordine dei medici di Campozioni all’agobiopsia con ago sottile (quale nodulo punbasso Dott. Gennaro Barone. gere, quando, dopo quanto tempo ripetere l’esame). Al congresso, coordinato dal Dr. Pietro PrinIn tale ambito metodiche come l’utilizzo della immuci, hanno partecipato quali relatori illustri docenti di nocitochimica è stato proposto anche se va chiarita endocrinologia ed endocrinochirurgia riconosciuti a lila loro effettiva utilità. vello mondiale come esperti dell’argomento ovvero il Uno degli scopi dell’endocrinologia moderna è Prof. Alfredo Pontecorvi, Direttore dell’Endocrinoquindi rappresentato dal raggiungimento di nuovi logia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Univerobiettivi quali la definizione di nuovi criteri citologici sità Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di per la diagnosi differenziale oltre all’applicazione di Roma, il Prof. Celestino Pio Lombardi, Direttore nuove metodiche di imaging, l’utilizzo di markers siedella Chirurgia Endocrina del Complesso Integrato Corici e la valutazione in maniera critica di nuove teclumbus e docente presso l’Università Cattolica del Saniche di biologia molecolare. cro Cuore di Roma, il Prof Furio Pacini Direttore delUn ulteriore passo in avanti è rappresentato dalla Struttura Complessa di Endocrinologia dell’Azienla recente introduzione della nuova classificazione cida Ospedaliera Universitaria di Siena e la Prof.ssa topatologia delle categorie TIR3A e TIR3B dei noduRossella Elisei, Responsabile delle attività cliniche li tiroidei follicolari sottoposti ad ago aspirato con il di“Oncologia Endocrina” del Dipartimento di Endocrifine di evitare un “overtreatment” ovvero interventi nologia dell’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa. chirurgici non necessari (vedi tabella 1). Tali relatori, considerati fra i maggiori esperti a livello nazionale ed internazionale, hanno illustrato le più moderne strategie di diagnosi e cura di questa patologia. Il carcinoma differenziato della tiroide rappresenta la neoplasia più frequente tra quelle che colpiscono le ghiandole endocrine. Interessa in maggioranza pazienti di sesso femminile (4 Tabella 1: Consensus AIT, AME, SIE, & SIAPEC-IAP per la classificafemmine per un maschio colpito) ed è zione della citologia tiroidea (J Endocrinol Invest, 2014). caratterizzata da un’incidenza in significativo aumento in tutti i paesi occidentali al punto In sintesi molte sono le problematiche relative alla che si prevede che nel 2020 rappresenterà la secondiagnosi che meritano un’attenta riflessione. da neoplasia per frequenza nella donna dopo il carIn ambito terapeutico la chirurgia endocrina ha cinoma della mammella. risentito dell’influenza delle nuove tecnologie mini-inLa diffusione dell’ecografia del collo, pur avendo vasive che devono comunque essere impiegate con consentito la diagnosi di lesioni nodulari anche subattenta ponderazione dei criteri di selezione. La tiroicentimetriche della tiroide in un maggior numero di dectomia video-assistita, eseguita ormai da diversi G BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso anni presso la Fondazione Giovanni Paolo II, rappresenta una valida opzione terapeutica per la terapia chirurgica anche nei noduli tiroidei maligni in casi selezionati (diametro < 25 mm, non precedente chirurgia del collo). La sua validità ed i vantaggi ad essa legati sono stati dimostrati in numerosi studi. La tecnica chirurgica video-assistita eseguibile attraverso una piccola incisione in regione cervicale anteriore di circa 2 cm, è simile alla tiroidectomia tradizionale per ciò che riguarda risultati e complicanze, non ha maggior rischio di disseminazione o di rottura della capsula e presenta vantaggi significativi nel decorso con minor dolore post-operatorio e con miglior risultato estetico (vedi Fig. 1-3). La tiroidectomia video-assistita può rappresentare l’opzione terapeutica di scelta in caso di noduli di ridotte dimensioni anche nei casi in cui si debba eseguire la linfoadenectomia del comparto centrale. Infine va riconsiderato l’impiego di una terapia adiuvante come il radioiodio anche allo scopo di ridurre al minimo gli effetti collaterali e di eseguirla solo nei casi effettivamente necessari considerando anche il costo che ha tale trattamento. Il Prof. Furio Pacini ha presentato nella sua esaustiva relazione un’anteprima della nuova tendenza mondiale nel trattamento post-operatorio e del follow-up da eseguire nei pazienti con carcinoma differenziato della tiroide ovvero la stratificazione del rischio relativo al paziente e la somministrazione del radioiodio solo nei casi effettivamente necessari dopo stimolazione con rh-TSH (TSH ricombinante). La terapia del carcinoma midollare della tiroide, malattia più rara degli istotipi precedenti ma più aggressiva e spesso a trasmissione familiare, come illustrato dalla Prof.ssa Elisei, invece può vantare oggi la disponibilità di nuovi agenti terapeutici che si sono dimostrati efficaci nel trattamento oncologico dei pazienti con malattia avanzata. Una seconda parte del congresso (video-session) vedeva la presentazione di filmati relativi alle più moderne tecniche chirurgiche di trattamento delle neoplasie non solo della tiroide ma anche di altre ghiandole endocrine come paratiroide e surrene. La sessione video è stata aperta dal Dottor Pietro Princi che ha presentato i vari step della tiroidectomia video-assistita con particolare attenzione alla tecnica chirurgica che prevede un’incisione in regione cervicale anteriore di circa 2 cm, la creazione di un’adeFig. 1 Fig. 2 17 guato spazio a livello dei piani sottocutanei; incisa quindi la linea mediana si accede alla loggia cervicale e con ausilio di un’ottica 30° 5 mm si procede a sezione tra legature o con bisturi ad ultrasuoni del polo vascolare superiore, identificazione e risparmio del nervo ricorrente e delle paratiroidi superiore ed inferiore, ed infine sezione dei restanti vasi completando la dissezione in modo analogo controlateralmente. Tale tecnica è applicabile, come dicevo anche in caso di carcinomi differenziati di piccole dimensioni, con risultati sovrapponibili alla chirurgia convenzionale in termini di radicalità oncologica e di complicanze e con notevoli vantaggi per il paziente in termini di minor dolore post-operatorio e di miglior risultato estetico (Lombardi CP, Raffaelli M, De Crea C, Princi P, Castaldi P, Spaventa A, Salvatori M, Bellantone R. Report on 8 years of experience with video-assisted thyroidectomy for papillary thyroid carcinoma. Surgery. 2007 Dec;142(6):944-51.). Una ulteriore variante della tecnica eseguita sempre presso la Fondazione Giovanni Paolo II è rappresentata dalla tiroidectomia mini-invasiva video-assistita 3D (MIVAT 3D) con utilizzo di una complessa strumentazione tridimensionale che permette di vedere meglio le strutture anatomiche vicine alla tiroide cpn percezione della profondità. Nella sessione video sono stati presentati inoltre da illustri relatori provenienti da altri centri d’eccellenza di rilevanza internazionale, altri filmati di tecnica chirurgica riguardanti la linfoadenectomia del comparto centrale e tiroidectomia per carcinoma papillare della tiroide, la paratiroidectomia per adenoma paratiroideo, la linfoadenectomia laterocervicale per il trattamento chirurgico delle metastasi laterocervicali da carcinoma differenziato della tiroide, la surrenectomia retroperitoneoscopica sia con tecnica “single-access” che con l’utilizzo di 3 trocar per l’introduzione degli strumenti chirurgici mini-invasivi. La sessione video è stata chiusa dal Prof. Lombardi che ha presentato un video sull’esecuzione di una surrenectomia robotica per neoplasia surrenalica; tale tecnica presenta vantaggi importanti in termini di minor manipolazione del nodulo neoplastico anche se i costi di tale procedura restano a tutt’oggi ancora molto elevati. I numerosi partecipanti sono rimasti particolarmente soddisfatti del congresso anche in considerazione dell’elevata qualità delle relazioni oltre che dalla discussione animata da preparati moderatori e discussant. Dott. Pietro Princi - Prof. Camillo Cavicchioni Fig. 3 Figure 1-3: incisione nella MIVAT e risultato estetico a distanza 18 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso RA T O C I D E IL M A Z N E I C S O C SCIENZA OMIA ECON NE O I Z A L S I E LEG abato 7 giugno, presso la Sala Convegni della Basilica dell’Addolorata di Castelpetroso, si è tenuto il Secondo Convegno Regionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) sul tema “ La Salute Oggi”. Alle ore 9 i posti della sala erano già occupati dai medici venuti dal Molise, dalla Campania e dall’Abruzzo, da soci appartenenti a varie Associazioni (ARVAS, Croce Rossa, Unitalsi), da studenti dei licei di Isernia, da appartenenti a varie comunità e da tanti cittadini interessati a conoscere lo stato attuale della Sanità in Italia, che, pur garantendo una vita media tra le più alte in Europa, è sempre più spesso oggetto di denunce e attacchi da parte dei media e di cittadini che vedono deluse le loro aspettative. In una realtà sanitaria, sempre più dominata dall’efficientismo e dalla tecnologia, dal nuovo concetto di salute che non significa più solo assenza di malattie, ma godimento di un buon equilibrio psicofisico della persona in relazione all’ambiente e al tessuto sociale, dalla diminuzione delle risorse economiche, dallo sviluppo di una medicina difensiva in risposta all’aumento delle richieste di risarcimento, il compito del medico è sempre più difficile perché non riesce a soddisfare tutte le aspettative del cittadino, al pari dell’avvocato che non può garantire assoluzioni in tutti i casi. Ha aperto il Convegno il moderatore Fernando Galluppi, specializzato in medicina legale, medicina del lavoro, medicina aerospaziale e docente di Bioetica all’Università di Chieti e Pescara, vicepresidente nazionale per il centro Italia dell’AMCI, che, rivolgendosi in particolar modo ai giovani medici e agli studenti liceali, ha definito il medico cattolico un professionista formato dal punto di vista spirituale, etico e scientifico. Egli si avvicina alla persona malata con atteggiamento di professionista e di credente. Come professionista si impegna a prendersi cura del malato con competenza e serietà; come credente è S consapevole che gli viene affidato un corpo che è involucro di anima immortale; centra la sua professione sull’amore di Dio e del prossimo, vedendo, soprattutto nel malato povero e abbandonato, il volto di Cristo. Il suo comportamento si ispira al modello del Buon Samaritano che, prendendosi cura del viandante ferito e abbandonato, provvede alle sue esigenze e ne recupera la dignità perduta. Ha fatto seguito il saluto dei presidenti. Il dottor Salvatore Forte, presidente della sezione di Campobasso Bojano e cittadino di Castelpetroso, ha salutato con calore il sindaco e gli amministratori del suo comune, i relatori e i convenuti, esprimendo la soddisfazione e l’onore per aver potuto ospitare un Convegno in cui venivano discusse problematiche di elevata importanza etica e sociale da relatori che, per competenza e posizione occupano i vertici dell’AMCI nazionale. Il dottor Franco Carugno, presidente della sezione di Isernia Venafro, tra l’altro, ha messo in evidenza la presenza nella sua zona di eremi e chiese dedicate ai primi medici Cosma e Damiano che la leggenda vuole abbiano compiuto il primo trapianto di un arto. Il dottor Giovanni Sparano, presidente dell’Associazione nella Regione Molise, ha espresso gioia e commozione per aver potuto realizzare nel Molise un Convegno a valenza nazionale, per la presenza di personalità di così alta levatura umana che ricoprono i vertici dell’Associazione Nazionale. Ha poi precisato che il medico cattolico è credibile, solo se nella professione dà testimonianza della sua fede. Per essere tale deve esercitare il suo ruolo perseguendo una medicina solidale e globale che, nel prendersi cura del paziente, mette al centro la persona vista globalmente come unità inscindibile di anima e corpo e abbraccia tutti, credenti e non credenti, in quanto fratelli e sorelle, figli di un unico Dio. A tal fine ha ricordato le parole di S. Giuseppe Moscati: “Non la scien- BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso za ma la carità cambierà il mondo” e “Il dolore va trattato come un grido dell’anima a cui un altro fratello, il medico accorre con l’ardenza dell’amore: la carità! Quanti dolori lenirete più con i consigli dati all’animo, che con la fredda prescrizione di farmaci!” Il dottor Gennaro Barone, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della Provincia di Campobasso, ha portato il saluto dell’Ordine, esprimendo plauso a un Convegno che tratta le spinose tematiche di bioetica e i diritti dei malati, in un momento in cui viene messo in discussione la validità dello stesso codice deontologico di Ippocrate. La professoressa Maria Benedetta Donati, già ricercatrice della Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso, attualmente in servizio al Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS di Pozzilli, ha introdotto le tematiche di bioetica, soffermandosi su i suoi studi nella ricerca e prevenzione delle malattie vascolari e dismetaboliche nel popolo molisano. Il professor Filippo Boscia, presidente nazionale dell’AMCI e professore della fisiopatologia della riproduzione umana e bioetica nell’università di Bari, ha affascinato la numerosa e attenta platea, illustrando un video sulla procreazione, mettendo bene in risalto che la vita inizia nel momento in cui lo spermatozoo penetra nell’ovulo. Da quel momento la crescita è graduale, progressiva e autonoma e deve avvenire in un ambiente non inquinato da alcool o fumo. Il figlio messo al mondo ha una sua dignità che merita accoglienza totale e rispetto dalla madre e dalla società, che lo deve difendere, fin dal momento del concepimento, in quanto persona unica al mondo e con i diritti di ogni cittadino. Un figlio, concepito in un utero in affitto, equivale a un prodotto o manufatto realizzato in laboratorio e dato al committente a soddisfacimento di un desiderio, per cui la dignità dell’embrione è compromessa. Anche la fecondazione eterologa è da condannare, perché toglie il diritto all’embrione a conoscere i suoi genitori e a riconoscere in essi le proprie origini genetiche. Il professor Giuseppe Battimelli, medico internista specializzato in Igiene e Medicina preventiva e vicepresidente AMCI Nazionale per il Sud Italia, ha paventato il pericolo che in sanità prevalga un modello utilitaristico della cura della persona malata, in termini produttivistici e sociologici. Ha ribadito che bisogna condannare ogni rischio che configuri l’abbandono terapeutico, ma se, nelle ultime fasi di vita di un paziente terminale, si configura un’inutile accanimento terapeutico, questo è altrettanto da condannare. Il professor Battimelli, dopo aver analizzato l’importanza dei costi benefici, dei costi utilità e dei rischi benefici, ha concluso che nella programmazione sanitaria bisogna tener conto di una duplice prospettiva: a livello individuale è la persona malata ad essere titolare del diritto alla salute e come tale ha preminenza rispetto alla società e all’economia. In una prospettiva solidaristica, a livello sociale e comunitario, bisogna allocare equamente le risorse, massimizzando i benefici e minimizzando i costi, ricercare il bene comune attraverso il bene del singolo, dando di più a chi è più grave e ha più bisogno. Ne deriva che oggi il medico, oltre a svolgere la sua funzione di professionista che opera secondo il principio di beneficialità in alleanza di cura con il paziente, di 19 proporzionalità tenendo conto dei costi in rapporto ai benefici attesi, è anche un manager, in quanto ha un budget da amministrare. S. E. Monsignor Bregantini si è congratulato per i relatori per le relazioni che invitavano i medici a condividere con carità cristiana la sofferenza dei malati, prendendo ad esempio l’Addolorata nello “Stabat Mater” che, con il cuore straziato dal dolore, assisteva in silenzio il figlio crocifisso e poi giacente inerte sulle sue ginocchia. Il professor Giovanni Adinolfi, figlio di un allievo di S. Giuseppe Moscati, primario emerito della Divisione Di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Regionale di Caserta, consigliere nazionale e presidente dell’AMCI di Caserta, ha fatto conoscere nei minimi particolari vita e miracoli di S. Giuseppe, grande medico e grande santo che, con umiltà e semplicità, ha testimoniato nella professione l’amore per Dio e per il prossimo. Per la tenacia con cui ha chiesto trasparenza e giustizia negli Ospedali e per gli operatori sanitari, per il modo in cui ha amato ed assistito la persona umana sofferente, vista nella sua completezza di corporeità e spiritualità, merita giustamente di essere venerato come patrono degli Ospedali e come santo ispiratore di ogni attività di umanizzazione che dà centralità alla persona malata, alle strutture in cui viene ospitata, alle modalità di cura e di assistenza. Di Lui Paolo VI ha detto: “È un Laico che ha fatto della sua vita una missione percorsa con autenticità evangelica. È un medico che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità. È un professore d’università, che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione. È uno scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale”. S. Giuseppe Moscati, grazie alle profonde convinzioni religiose innate e trasmesse dai genitori, è riuscito, caso non frequente, ad armonizzare la scienza con la fede, il soprannaturale con il mondo materiale, con la semplice ed indiscussa convinzione che Dio è l’Autore di tutto. Ben conosceva i limiti e la fugacità della scienza terrena quando diceva: “Non la scienza ma la carità ha trasformato il mondo; esercitiamoci quotidianamente nella carità: Dio è Carità! A conclusione del Convegno, che ha visto tutti soddisfati per aver vissuto tre ore di arricchimento spirituale in religioso silenzio, sono state presentate due testimonianze di medici che hanno operato una buona sanità in silenzio, senza il rumore di chi preferisce e incentiva il bla, bla, bla dei media: fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Nella prima testimonianza una figlia, la professoressa Rosanna Ricciardi ha ricordato il padre medico Michele, umile e bravo ginecologo che, con semplicità e amore accoglieva e si prendeva cura delle donne che, a qualsiasi ora, si rivolgevano fiduciose a lui. La seconda testimonianza del professor Aldo Ricciardi, autore di canzoni, poesie e scritti in lingua e in dialetto locale, ha testimoniato la sua riconoscenza verso il primario della UOC di Cardiologia di Campobasso e la sua equipe, per l’ottima, competente e umana assistenza ricevuta in un momento drammatico della sua vita, tanto da sentire il bisogno di dire a tutti: “Perché cercare altrove quello che si può avere in casa”. Dott. Giovanni Spàrano 20 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso STORIE IN CONTROTENDENZA: la Chirurgia laparoscopica mini-invasiva al Sud n questi ultimi anni la chirurgia oncologica e ricostruttiva ha compiuto notevoli progressi, grazie alla laparoscopia, una nuova tecnica chirurgica, basata su un sofisticato sistema di videocamera che permette la visione di immagini ingrandite relativamente alla zona di intervento. In tal modo interventi fino a qualche anno fa impensabili come la rimozione isolata di un tumore renale, con preservazione dell’organo e della sua funzionalità, sono diventati routine. Questo vale anche per interventi di prostatectomia per tumore prostatico, dove la laparoscopia permette di preservare, ove possibile, l’integrità di un maggiore numero di nervi, garantendo ottimi risultati postoperatori riguardo alla continenza urinaria e all’erezione. Oltre ai vantaggi riconosciuti, questa tecnica riduce il trauma chirurgico, quindi il dolore postoperatorio e la degenza del paziente. Coinvolto nello sviluppo attivo di tecniche mini invasive, in particolare di laparoscopia in mono-accesso (Single-Port) e di Mini Laparoscopia è senza dubbio il Prof. Francesco Greco, già Professore e Responsabile del dipartimento di chirurgia laparoscopica presso l’Università Martin Luther di Halle in Germania, che ha deciso di lasciare il nord Europa, all’avanguardia nel settore, per realizzare un progetto unico nel sud Italia. “Ho chiesto di raggiungere il Professor Greco in Germania in qualità di Dottorando di Ricerca presso I la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Chieti-Pescara e ho avuto la fortuna ed il piacere di lavorare al suo fianco per 1 anno. Ho potuto così toccare con mano la sua grande professionalità ed esperienza nel trattare i casi più complessi attraverso la chirurgia mini invasiva ed ho potuto constatarne i vantaggi.” A parlare in prima persona è il Dott. Vincenzo Maria Altieri, urologo molisano, cresciuto professionalmente presso l’Ateneo di Chieti e costretto ad emigrare in Germania per apprendere le tecniche di chirurgia laparoscopica miniinvasiva. “ho accettato di buon grado l’invito del Professor Greco di tornare in Italia da Gennaio 2014, in qualità di Aiuto e, precisamente in Calabria, dove sorge la clinica Romolo Hospital, sita a Rocca di Neto (Kr), già nota per le sue competenze in ambito urologico e che, oggi, torna a far parlare di sé per le nuove tecniche chirurgiche mini invasive: la laparoscopia e la mini laparoscopia. Per noi è la realizzazione di un progetto, sinonimo di orgoglio e di impegno per rimanere al passo con le ultime innovazioni medico-scientifiche attraverso studio, ricerca e scambio ed è un ulteriore segno tangibile per la creazione di strutture di eccellenza competitive in campo europeo, così da offrire ai nostri pazienti il meglio della terapia e cura.” Dott. Vincenzo Maria Altieri BOLLETTINO 21 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso ANALISI INTEGRALE ISTANTANEA DELLA PELLE® INSTANT SKIN MAP ANTI-CANCEROGENESI e ANTI-AGING Pasquale Fruscella Centro Ricerche sulla Plasticità Tessutale Campobasso - Roma Quel che c’è di più profondo nell’uomo è la pelle P. Valéry n centimetro quadrato di pelle è popolato da tre milioni di cellule, tremila neuroni collegati, tra loro, da quattro metri di terminazioni assonali, duecento recettori che raccolgono sensazioni dolorifiche, cento ghiandole preposte alla secrezione del sudore. Questa minuscola tessera è un vero e proprio organo dotato di proprietà ancora lontane dalla completa decifrazione. Le funzioni, fino ad ora individuate sono le seguenti: • Filtro immunologico - individua elementi estranei e nocivi al nostro organismo e ne blocca la diffusione (cellule di Langerhans APC.) • Schermo fisico – limita la penetrazione delle radiazioni elettromagnetiche. • Radar - intercetta e identifica segnali all’ambiente esterno trasmettendoli al Sistema Nervoso Centrale (termo- presso-algocettori.) • Fabbrica biosintetica - produce vitamina D3 e fibre d’elevata forza tensile (collagene ed elastiche), • Tessuto seducente – è il principale organo d’attrazione sessuale (ferormoni.) • Contenitore idro-repellente – trattiene i liquidi corporei, impedisce l’assorbimento d’acqua dall’esterno, oltre a regolare l’escrezione di elettroliti. • Pannello termoregolatore – dai suoi frigo e calocettori partono gli stimoli diretti all’encefalo per la stabilizzazione della temperatura corporea. • Membrana assorbente – consente la penetrazione nell’organismo di farmaci. U A rigor di termini, non esiste ancora esame strumentale in grado di soddisfare le esigenze del terapeuta (e del suo paziente.) L’analisi integrale istantanea della pelle, INSTANT SKIN MAP®, rappresenta il primo, basilare mezzo, che apre ai chirurghi plastici e dermatologi il tracciato nell’intricato dedalo diagnostico-terapeutico delle dermopatie, la cui complessità è già annunciata dalla derivazione degli strati superficiali del “mantello cutaneo” (epidermide) dal medesimo tessuto embrionale che genera l’encefalo. 1 2 3 4 5 6 TECNICA E STRUMENTI L’analisi si svolge in sei passaggi successivi: Compilazione dei test ISM® Fotografia Phmetria Impedenzometria Esame alla luce di Wood Dermatoscopia. 1. TEST ISM® Oltre al questionario per la classica ricognizione anamnestica, contiene le tabelle per l’individuazione del fototipo e le silhouette sulle quali marcare le lesioni. 2. FOTOGRAFIA Le aree sono contrassegnate con matita demografica, numerate, fotografate, e registrate sui profili acclusi al questionario. 22 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso te con scarso contenuto d’acqua e il grasso sottocutaneo sono cattivi conduttori, al contrario del derma, ricco di vasi sanguigni, acqua ed elettroliti. 3. PH METRIA Il pH è misurato dall’elettrodo di vetro a contatto con la superficie cutanea. L’acidità della pelle è legata prevalentemente all’attività di secrezione ghiandolare e di degradazione dei cheratinociti, che formano una provvidenziale patina protettiva, denominata Fattore d’Idratazione Naturale. Aminoacidi, acido piroglutamico, lattato di sodio, urea, glucidi, elettroliti, che provengono dalla secrezione delle ghiandole sudoripare (pH del sudore 5-7,5), sebacee (pH del sebo 3-4) e dalla decomposizione dei cheratinociti, producono una pellicola idrolipidica igroscopica, che mantiene il valore medio di acidità tra 4,2 - 5,6 e un livello fisiologico d’idratazione anche quando l’umidità relativa è al di sotto del 50%. L’importanza e la delicatezza del manto idrolipidico è indicata dall’insorgenza di INFIAMMAZIONE CRONICA E PRURITO GENERALIZZATO non appena si verifichi una riduzione delle fosfatasi acide e dei glucosilceramidi dei corpi lamellari di Odland. Il giusto rapporto fra la miriade di sostanze che compongono il Fattore d’Idratazione produce una naturale pellicola antibiotica che ostacola la proliferazione di miceti e batteri, senza, tuttavia turbare la vitalità della microflora commensale. Elettrodo di vetro ad alta sensibilità per la misurazione del ph cutaneo. 4. MISURAZIONE DELL’IMPEDENZA BIOELETTRICA L’IMPEDENZA BIOELETTRICA è la resistenza che la pelle oppone al passaggio della corrente alternata. Gli strati cellulari della cute rispondono in modo differente. Il corneo, composto di cellule mor- Il misuratore dell’impedenza bioelettrica totalizza le diverse impedenze collegate tra loro in parallelo. Lo strumento emette un segnale sinusoidale di 3,5 Volt, con frequenza di 50 KHertz, che non stimola né influenza la struttura cellulare. L’interposizione della pelle tra gli elettrodi causa una variazione del guadagno dell’amplificatore, che si traduce in uno spostamento della lancetta dell’amperometro. La risposta del segnale sinusoidale sarà inversamente proporzionale alla resistenza che la cute offre alla corrente alternata, parametro indicatore dei processi di mitosi e, dunque, biomarker della GUARIGIONE TESSUTALE. D’impedenza bioelettrica è un metodo veloce e pratico per analizzare il livello di IDRATAZIONE DERMICA, di attività cellulare epidermica, e per monitorare l’attecchimento degli INNESTI CUTANEI. 5. LAMPADA DI WOOD Emette una luce non ionizzante di lunghezza d’onda compresa tra 340 nm (UVA) e 420 nm (radiazione visibile bluastra) che evidenzia alterazioni invisibili ad occhio nudo, utilizzando la proprietà di alcune sostanze di rimandare le radiazioni elettromagnetiche ricevute, con una lunghezza d’onda visibile. Segnala la fluorescenza bianco latte delle chiazze di VITILIGINE, i divari cromatici del CLOASMA agli esordi, il giallo oro della MALASSEZIA, il verdastro dei dermatofiti della TIGNA e il rosso corallo dell’ERITRASMA. BOLLETTINO 23 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 2004: Chirurgia avulsiva 6. DERMATOSCOPIA La regola ABCDEFG (asimmetria, bordo irregolare, colore non uniforme, diametro superiore a 6 mm, evoluzione rapida della morfologia, familiarità e fototipo, grande quantità) orienta il paziente nell’autocontrollo periodico dei NEVI. È un esame utile anche nella diagnosi precoce del CARCINOMA BASOCELLULARE, malattia di BOWEN, DISCHERATOSI, SCABBIA. Nevo giunzionale 2014: Chemiochirurgia Nevo melanocitico intradermico Carcinoma basocellulare NUOVI ORIENTAMENTI PLASTICO RIGENERATIVI PER L’INVECCHIAMENTO E I PROCESSI DEGENERATIVI CUTANEI La capacità della pelle di rigenerarsi, guarendo le sue lesioni, e di aumentare il suo spessore quando sia sottoposta a microtraumi continui, fa sì che consideriamo quest’organo dotato di attitudine all’autonomia, sottovalutando, spesso, i rischi cui lo espone il suo ruolo di barriera primaria agli insulti dell’ambiente esterno. Tuttavia, proprio sul potenziale delle cellule germinali (staminali) puntano le attuali tecniche plastico-rigenerative-oncologiche. Il bisturi è sostituito da STRUMENTI AGHIFORMI che non lasciano esiti cicatriziali; MICRO INNESTI (unità vascolarizzate o cellule in emulsione) sono trapiantati per via iniettiva, MOLECOLE, con attività cheratoregolatrice, antivirale, antimitotica, caustica, antiradicalica, rimpiazzano le escissioni con lama fredda o laser. Unità staminale mesenchimale vascolarizzata CONCLUSIONI il monitoraggio periodico delle neoformazioni cutanee, mediante gli strumenti di amplificazione ottica, registrazione dell’attività bioelettrica, biochimica ed elettromagnetica permette di ottimizzare le nuove risorse tecnologiche, a disposizione del chirurgo plastico, che attivano gli strati germinali-staminali, sviluppano collagenopoiesi attraverso vie d’accesso millimetriche, e cancellano, con la semplice erogazione di una soluzione chimica, lesioni virali, batteriche e neoplastiche. Permette anche di individuare terapie topiche, preparazioni barriera, peeling, idrocolloidi, medicazioni non aderenti o adesive con attività batteriostatiche, antinvecchiamento, anti-degenerative, studiate su misura per il paziente, arricchendo, così, il bagaglio tecnologico del chirurgo con l’inesauribile scorta di estratti freschi naturali e l’infinita varietà di molecole ad attività metabolica, cromo-regolatrice, cheratoplastica. Dott. Pasquale Fruscella BIBLIOGRAFIA - La Plasticità Come Potenziale del Corpo-Mente. Realtà Nuova, Istituto Culturale Rotariano, 1994. - A Motor Driven Syringe. Gazzetta Medica Italiana, archivio per le scienze mediche, 154 n° 5/6 1995:221. - Reconstruction of the upper eyelid border through posterior lamella expansion. OSPEDALI D’ITALIA CHIRURGIA, 2: 144-146, 2012. - Chirurgia Collagenopoietica. Airpt Editrice, 1° edizione ISBN 978-88900566-8-0, febbraio 2013. - Bioreversione - 6° Meeting Associazione Italiana Ricerche sulla Plasticità Tessutale, 2011. - Effetti Tegumentali della PCOS, Terapie Plastico Rigenerative, “La sindrome dell’ovaio policistico: updating e infertilità” Centro Congressi NH Vittorio Veneto, Roma, 13 Aprile 2013. 24 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso dott.ssa Maria Luigia Di Palma VIII G IORNATA S CIENTIFICA CARDARELLIANA 24 MAGGIO 2014 Auditorium Comunale di Civitanova del Sannio “Attualità in tema di patologie ambientali” l 24 maggio 2014 presso l’auditorium comunale di Civitanova del Sannio si è svolta la VIII giornata scientifica Cardarelliana. L’evento è inserito nel programma ECM per medici, infermieri e tecnici di radiologia ed è stato organizzato dagli ordini dei medici di Campobasso e Isernia, dall’IPASVI, dall’Università degli studi del Molise. Il Dottor Antimo Aiello (UOC Endocrinologia-Diabetologia ASReM), moderatore della I Sessione, introduce le finalità del corso sottolineando la tossicità dei metalli pesanti per gli organismi viventi. I metalli pesanti sono presenti nell’ambiente perchè componenti naturali della crosta terrestre, non sono degradati dall’attività biologica e fotochimica e se rilasciati nell’ambiente in quantità abnorme (inceneritori e uso criminale del fuoco per distruggere rifiuti) possono restarci per centinaia di anni. I metalli pesanti possono entrare nel nostro corpo attraverso l’acqua, l’aria e l’alimentazione e alcuni sono parte integrante del nostro corpo. Il dottor Italo Testa (Accademia di Storia dell’Arte sanitaria) illustra una sua ricerca sulla famiglia Cardarelli. Il Prof. Giuseppe Pianese, professore di Anatomia Patologica all’Università di Napoli, nipote di Antonio Cardarelli perchè figlio della sorella Maddalena fu eletto al parlamento nel collegio di Boiano (1904) ma dopo un anno presentò le dimissioni. Fu eletto presidente dell’Ordine dei medici di Napoli ma poco dopo si dimise.Contrariò non poco il celebre zio per la “fuitina” con la cugina Giovanna,figlia di Giuseppe Cardarelli, fratello del prof. Antonio Cardarelli. Pare che l’Illustre clinico abbia punito il prof Pianese favorendo il suo incarico in Anatomia Patologica. Il Prof Erberto Melaragno parte da una lezione di Cardarelli del 1912: Intossicazione saturnina con encefalopatia. Il giovane paziente, figlio di un venditore di colori era esposto alla inalazione di pulviscolo di piombo nel negozio del padre. Dall’anamnesi risultava già essere stato affetto da pallore e astenia intensa e da una piccola listarella bluastra lungo l’or- I BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso lo gengivale. Un medico consultato gli prescrisse delle cure e gli vietò di soggiornare nel negozio del padre. Guarì, tornò nel negozio e ricomparvero non solo l’astenia e l’anemia ma anche disturbi digestivi. Dopo circa 4 anni si presentarono dolori colici intensi e forte mal di testa seguiti da uno violenta convulsione, tremore agli arti superiori e offuscamento della vista. Il medico consultato prescrisse cure e allontanamento dal negozio paterno. La sintomatologia scomparve. Tornò al negozio ma ebbe di nuovo dolori agli arti inferiori a tipo mialgie intense ai polpacci e artralgie alle ginocchia associati a disturbi visivi, qualche convulsione e una leggera incoordinazione nei movimenti.La sintomatologia regredì dopo l’allontanamento dal negozio di vernici. Tornato in negozio ebbe una convulsione a cui seguì formicolio e crampi all’arto superiore sinistro e subito dopo la mano rimase flessa sull’avambraccio e gli fu impossibile estendere le dita. Dopo qualche giorno la paralisi passò all’arto controlaterale. Quindi nella intossicazione da piombo Cardarelli descrive 4 periodi clinici: 1 anemico-dispeptico 2 interessamento nervoso con convulsioni 3 artralgico e mialgico 4 paralitico Il prof Stefano Ruggeri del IRCCS NEUROMED entra nel merito delle patologie ambientali con la relazione “Ambiente e sistema nervoso centrale” sottolineando i danni al SNC causati da tossici quali DDT, piombo, arsenico, mercurio. Dopo aver ricordato alcune storiche intossicazioni causate dal piombo (Cleopatra- piombo e sali di piombo contenuti nel trucco per scurire e adornare gli occhi, Van Gogh intossicato dal piombo dei suoi colori) fa riferimento a studi recenti che mettono in relazione l’inquinamento ambientale della “Terra dei Fuochi” con la riduzione della capacità riproduttiva maschile. Il piombo può essere assorbito dall’uomo per inalazione, per bocca, per via transdermica, dai proiettili. Responsabili vecchie tubature in piombo degli acquedotti, pesticidi, vernici e industrie collegate, saldature in piombo, ecc. La distribuzione all’interno dell’organismo è multicompartimentale. Caratteristica la neuropatia motoria degli arti superiori e l’encefalopatia. Intossicazione può essere acuta e cronica. L’Arsenico, veleno per topi, è presente in vernici ed anche in alcuni pannelli fotovoltaici. Esiste una in- 25 tossicazione acuta e una cronica, caratterizzata da macchie nere sulle piante dei piedi. Sembra essere responsabile di cancro al fegato, alla pelle, alla vescica e alla mammella. Napoleone forse fu avvelenato da arsenico. Lo stesso arsenico venne usato per tentare di uccidere Rasputin che pure ne assumeva 3 gocce al giorno per evitare un avvelenamento. Emma Bovary muore per avvelenamento da arsenico nel romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert. Recentemente si è parlato di valori abnormi di arsenico nell’acquedotto di Roma Nord. L’arsenico è presente nell’acqua,anche nelle acque minerali e non c’è l’obbligo di riportarlo in etichetta. Il mercurio responsabile di alterazioni al sistema nervoso,danni al cervello e al DNA ormai bandito da termometri, non più in produzione come mercurocromo è presente nell’amalgama usata per le otturazioni dentarie. L’uso dell’amalgama nelle donne in gravidanza e nei bambini è regolamentato in Italia da un decreto del 2001. C’è un grosso movimento di opinione e addirittura una clinica dell’amalgama a UPSALA il cui direttore afferma che alcune patologie gravi (SLA) sono migliorate dopo la rimozione delle otturazioni con amalgama. La malattia di Minamata causata da una intossicazione acuta da mercurio è stata scoperta per la prima volta in giappone nel 1956. Fu causata dal rilascio di metilmercurio nelle acque reflue di un’industria chimica che inquinò tutta la baia di Minamata. Molluschi crostacei e pesci entrando nella catena alimentare causarono l’avvelenamento da mercurio degli esseri viventi della zona. La sintomatologia era caratterizzata da atassia, parestesie alle mani e ai piedi, generale debolezza dei muscoli, indebolimento del campo visivo, danni all’udito, difficoltà nell’articolare le parole; a volte disordine mentale, paralisi, coma e morte nel giro di alcune settimane dai primi sintomi. La terapia con chelanti non risolve il problema perché opera soltanto la ridistribuzione del tossico senza eliminarlo dall’organismo. Il Prof. Maurizio Gasperi (Unimol) tratta degli interferenti endocrini. Queste sostanze molto diffuse (pesticidi,bisfenolo A, diossine, idrocarburi policiclici aromatici) sono in grado di alterare il sistema endocrino influenzando negativamente diverse funzioni vitali quali lo sviluppo, la crescita, la riproduzione e il comportamento sia nell’uomo che negli animali. Agiscono a vari 26 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso livelli: • simulando l’azione degli ormoni prodotti dal sistema andocrino • bloccando l’azione degli ormoni • interferendo su sintesi,trasporto,metabolismo e escrezione degli ormoni naturali alterandone la concentrazione. La ricerca scientifica,comportamenti e stili di vita consapevoli, l’induzione di resistenze negli organismi viventi possono ridurre la vulnerabilità dell’organismo proteggendolo da un sovraccarico di contaminanti. Di recente alcune analisi condotte sugli uccelli nella zona di Chernobyl hanno mostrato una maggiore resistenza alla radioattività attraverso la produzione di una maggiore quantità di antiossidanti. La dott.ssa Florinda Scognamiglio dell’UOC Oncologia dell’Osp. Cardarelli di Napoli sostituisce il prof. Giacomi Carteni e presenta una relazione su “Patologie tumorali da ambiente”. Non è facile collegare le contaminazioni ambientali ai diversi tipi di cancro perché queste patologie hanno cause multiple e tempi di latenza lunghi. L’amianto ad esempio pur essendo state vietata la produzione chiudendo le fabbriche nel 1992 è presente in tubature, serbatoi, pannelli ondulati. L’amianto è responsabile non solo del mesotelioma pleurico ma anche di patologie a carico di altri organi quali cervello,prostata, ovaio, e tessuti emolinfopoietici (leucemie e linfomi). Cromo e nichel sono causa di tumori a polmone, naso e faringe; l’arsenico è correlato alla diagnosi di tumori a polmone, vescica, pelle. Gli studi condotti sulle popolazioni residenti nei pressi di centrali al carbone o di inceneritori che emettono in atmosfera polveri sottili, benzopirene, benzene, metalli pesanti, diossine e isotopi radioattivi hanno dimostrato aumento dell’incidenza di tumori del laringe, polmoni, vescica, cute (no melanoma) e stomaco. Molto rilevante il ruolo dela prevenzione primaria. Ma è realmente possibile attraverso la prevenzione primaria intervenire su alcuni comportamenti a rischio o su fattori ambientali quale l’inquinamento chimico e industriale? Sicuramente un grande alleato è una buona alimentazione soprattutto per tumori di colon, stomaco, mammella. Tanto si è fatto ma molto ancora bisogna fare! È possibile fare prevenzione e diagnosi precoce per i tumori del cavo orale, cervice uterina, colon-retto, cute, endometrio, mammella, polmone, prostata, testicoli. Oggi sono disponibili 3 screening per prevenire i tumori: mammella, cervice uterina e colon retto. Moderatore della seconda sessione è il Prof Camillo Cavicchione della fondazione di Ricerca e Cure”Giovanni Paolo II”. Il dott. Bartolomeo Terzano, ISDE di Campobasso e MMG ha presentato una relazione dal titolo: La salute umana e i pesticidi. Il pesticida ideale dovrebbe essere tossico per l’organismo che si desidera eliminare (specie target) e inocuo per tutti gli altri organismi. Ma non è così:i fitofarmaci si trovano nella catena alimentare sia attraverso i prodotti dell’agricoltura sia attravarso l’acqua contaminata o per esposizione residenziale di prossimità, sono composti inorganici permanenti che agiscono anche come interferenti endocrini. Esiste un legame tra malattia di Parkinson e pesticidi così come esiste una correlazione tra pesticidi e SLA. La dott.ssa Carmela Sica (ISDE di Termoli) ha presentato una ampia relazione su”Campi elettromagnetici a RF: rischi per la salute?” Nel 1979 a Denver, Colorado (USA) un epidemiologa (N. Wertheimer) segnala un aumento dei tumori infantili (leucemie e tumori cerebrali) in bambini che vivono vicino a sistemi elettrici. Un fisico (E. Leeper) suggerisce che responsabile dell’aumento osservato sia il campo magnetico. I campi elettromagnetici generano dipoli indotti e dipoli permanenti, provocano rotazioni nelle proteine con conseguenti episodi di termogenesi e rotture, producono cioè uno stress elettrofisiologico. L’uso costante del cellulare soprattutto nei bambini, la diffusione di antenne per la telefonia mobile ci sottopone a rischi ancora non ben conosciuti. Esiste un decalgo per l’uso responsabile del cellulare. Il dott. Antonio Muccino dell’IPASVI presenta una ampia e approfondita relazione sull’inquinamento indoor da Radon. Vincitrice della V edizione del concorso intitolato ad Antonio Cardarelli per la migliore tesi di laurea per medici laureati nel 2013 è risultata la dott.ssa Fabiana Brigante laureata presso l’Università Politecnica delle Marche con una tesi dal titolo ”Terapia Immunosoppressiva nei pazienti trapiantati di rene da donatore marginale” Il convegno si è concluso con la verifica dell’apprendimento e il conseguimento del credito formativo per i partecipanti. dott.ssa Maria Luigia Di Palma BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 27 PAGINA ODONTOIATRICA L’ortodonzia funzionale funziona? ’ortodonzia funzionale funziona? Al di là del gioco di parole, il dibattito sull’efficacia dell’ortodonzia funzionale - tuttora argomento di discussione nell’ortognatodonzia moderna - è messo ben in evidenza dal titolo provocatorio dell’evento culturale organizzato sabato 24 maggio dalla Cao presso la sala consiliare dell’Ordine dei Medici di Campobasso e tenuto dal prof. Domenico Ciavarella, ordinario di Ortognatodonzia e di Materiali Dentari all’università di Foggia, oltre che docente al Master post-lauream di Ortodonzia presso lo stesso ateneo. L’ortodonzia funzionale è ormai una realtà: la copiosa letteratura lo assicura e lo confermano vari decenni di pratica clinica, svolta non solo nei centri universitari o di ricerca, come era all’inizio, ma anche negli studi dentistici sparsi in tutto il mondo. Eppure spesso si incontra una certa reticenza verso questi apparecchi ortodontici, a volte velata, altre volte più manifesta, da parte delle famiglie dei giovani pazienti e talora persino da parte di molti odontoiatri. Infatti sembra difficile concepire che un apparecchio mobile, senza trazionare o spingere in maniera meccanica come le apparecchiature fisse, possa rieducare la funzione masticatoria in età evolutiva, andando ad armonizzare le arcate dentarie come conseguenza della riabilitazione neuro-muscolare della lingua e della muscolatura periorale, interagendo con la deglutizione e la fonazione e garantendo risultati spesso più stabili e duraturi e meno soggetti a recidive. “Dottore, ma serve realmente l’apparecchio? Meglio quello fisso o quello mobile? È questa l’età giusta o è bene aspettare che con l’adolescenza il ragazzo abbia cambiato tutti i denti? Se ora si agisce sui denti da latte, si corre poi il rischio che i denti permanenti nascano comunque storti?” Queste sono domande semplici e frequenti che tutti noi ci sentiamo porre nei nostri studi dai genitori dei pazienti ortodontici, soprattutto in questo periodo. Infatti oggigiorno la crisi economica spinge le famiglie ad ottimizzare le risorse e a propendere per un solo apparecchio, fisso e in dentizione definitiva; inoltre la ridondanza di informazioni che provengono da internet o da altri genitori o da professionisti (altri dentisti, pediatri, ecc.) di scuola scientifica differente spesso disorienta le famiglie. Proprio in quest’ottica ha saputo abilmente argomentare la discussione il prof. Ciavarella, che non ha mai perso il contatto con i pazienti nonostante gli impegni accademici e che è abituato ad interfacciarsi con altri specialisti, in particolare con otorinolaringoiatri e con neurologi, interessandosi anche di dispositivi intraorali per le patologie del sonno, e con pediatri, essendo responsabile regionale del Progetto Pediatri della Società Italiana di Ortodonzia, oltre che con logopedisti e fisioterapisti. Dr. William Susi L 28 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso La Storia dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso Italo Testa ...continua omunque la legge modificata alla Camera dovette tornare in Senato dove si svolse una discussione alla quale presero parte i Senatori: Durante, Astrengo, Grassi, Lucchini, Maragliano che era stato il relatore, Todaro ed il primo Ministro Luzzatti, che appoggiò le modifiche apportate alla Camera. Il 10 luglio il Senato approvò il disegno senza apportare ulteriori variazioni che avrebbero richiesto un ritorno alla Camera. Dei Senatori molisani fu presente al dibattito ed alla votazione il solo On. Ugo Petrella. Le modifiche apportate alla Camera al disegno di legge Giolitti furono importanti, anche se non riuscirono a ripristinare lo spirito informatore del primitivo disegno della Federazione, e furono possibili perché quando la legge fu discussa alla Camera e successivamente al Senato in seconda lettura a dirigere il governo ed il ministero dell’interno c’era Luzzatti e non Giolitti che non avrebbe consentito alcuna modifica al suo disegno di legge. Alla fine possiamo concludere che il rinvio della discussione del disegno alla Camera dalla seconda sessione del 1909 alla prima del 1910 giovò alla causa dei Sanitari. Alla notizia dell’approvazione definitiva in Senato del disegno legge sul riconoscimento giuridico degli Ordini la Presidenza della Federazione, nonostante destinata a scomparire quando la legge sarebbe entrata in vigore, inviò al nostro Emilio Pittarelli il seguente telegramma: C “Dottore Emilio Pittarelli Campochiaro Nel giorno in cui anche dal Senato approvasi progetto riconoscimento giuridico Ordine Sanitarii, questa Presidenza rivolge memore, affettuoso pensiero a chi ne fu primo efficace relatore.” Pittarelli rispose: “Ringraziando gentile pensiero, auguro sospirata legge, per cui abbiamo lavorato dieci anni contro mille ostacoli, segni nuova era classi sanitarie.” Sul periodico «La provincia di Campobasso» dell’11 agosto fu pubblicato un lungo articolo di Emilio Pittarelli dal titolo “Sull’organizzazione legale delle classi Sanitarie” nel quale riportò tutto il travagliato iter che aveva, alla fine, portato al risultato del riconoscimento giuridico Il riconoscimento per legge degli Ordini dei Sanitari, anche se con le limitazioni del disegno Giolitti furono accolte con grande soddisfazione dalla maggior parte dei medici che vedevano riconosciute, almeno parzialmente le loro aspettative; la parte più attenta della categoria si rese conto che la forza propositiva e propulsiva che fino ad allora gli Ordini dei Sanitari provinciali, divenute Camere Sanitarie, avevano svolto in materia di pubblica salute ed anche di difesa della categoria si era esaurita con la trasformazione degli ordini in strutture burocratiche con scarso potere di incidere sulle scelte di politica sanitaria locale. Anche l’impegno preso dal ministro Luttazzi di riportare nel regolamento attuativo il terzo emendamento Pietravalle, quello più qualificante perché consentiva agli ordini di partecipare alle scelte di igiene e sanità pubblica, cadde perché alla stesura e firma del decreto contenente il regolamento attuativo della legge sugli ordini Sanitari era tornato a dirigere il Governo ed il ministero dell’Interno Giovanni Giolitti. Le funzioni sindacali furono riprese e portate avanti dalle associazioni di categoria da cui poi nacquero i sindacati dei medici. I tempi lunghi della legislazione italiana richiesero circa due anni perché la legge ed i suoi effetti entrassero in vigore per cui sia le Camere Sanitarie che la Federazione continuarono ad operare. BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso A Campobasso si riunì il 4 ottobre, in assemblea, la Sezione provinciale dell’Associazione Nazionale dei Medici Condotti per discutere dei temi che si sarebbero trattati al Congresso Nazionale dell’associazione che, previsto per il mese di settembre a Perugia, era stato rinviato a causa di una epidemia di colera che aveva interessato tutto il territorio nazionale. I temi all’Ordine del Giorno erano quelli già discussi negli altri congressi: il minimo di stipendio; le condotte piene; la vigilanza igienica; i Medici Condotti supplenti; l’avocazione delle condotte allo Stato o alla Provincia. Il primo argomento fu a lungo discusso con l’intervento di numerosi medici ed alla fine fu presentato e approvato un O.d.g. nel quale veniva richiesto un minimo di stipendio annuo di lire 1500. L’assemblea dette poi mandato al Presidente, il dottor Altobello, di redigere un memoriale sulle condizioni dei medici condotti da inviare al Prefetto della Provincia, al Consiglio Provinciale di Sanità ed alla Giunta Provinciale Amministrativa. Altobello che era uomo deciso, in breve tempo scrisse il memoriale che fece stampare in un opuscolo indirizzato alle autorità cui erano destinate ma diffuso attraverso la stampa sanitaria e politica in tutte le province del Regno. Intitolato: “Per un minimo di stipendio” l’opuscolo riporta, sotto al titolo, il seguente pensiero del grande maestro bolognese Augusto Murri, estrapolato dalle sue lezioni: “Noi sappiamo di adempiere una funzione sociale, di cui non ci sarà mai la più alta, finché la vita e la salute saranno il fondamento indispensabile d’ogni altro bene.” Ma anche la seguente lettera a stampa indirizzata a tutti i medici condotti della Provincia: Campobasso, 15 0ttobre 1910. Egregio Collega, Io ho appena iniziata l’opera di redenzione che dovrà essere continuata ed intensificata e spetta a voi ora l’aiutarmi col mandarmi prima d’ogni altro la vostra adesione a Socio della nostra Associazione, se fino ad ora non l’avete fatto, per agire tutti d’accordo in caso di una even- 29 tuale azione collettiva; col concorrere a preparare su pei giornali della Provincia la pubblica opinione e tener desta la quistione; coll’interessare vivamente i Deputati, le Autorità, i vostri amici Componenti la G.P.A. ed il Consiglio Sanitario per la definitiva approvazione dei nostri onesti desiderati. Se questo farete noi vinceremo. Cordiali saluti dal vostro G. Altobello Il lungo memoriale, di cui riporto di seguito alcuni stralci, descrive in maniera alquanto drammatica, ma veritiera, la situazione in cui si trovavano ad operare i medici condotti nella nostra Provincia (ed anche in molte altre Province specialmente meridionali), non solo per l’esiguo trattamento economico, ma anche per l’isolamento in cui si trovavano a causa della precaria viabilità; per la protervia della Autorità Comunale che molte volte, come abbiamo visto, infieriva sui medici o perché non allineati o per altri motivi sempre discutibili; per la difficoltà oggettiva di far comprendere alla Autorità l’importanza della igiene pubblica nei Comuni senza fogne dove al mattino passava il carretto per le deiezioni; e molto altro. Tra le altre cose nel memoriale si legge: “[…]Date poi le condizioni poco igieniche delle nostre popolazioni, l’ignoranza, la superstizione, le pessime inveterate abitudini, la deficienza di nutrizione con la conseguente miseria fisica si comprende quale continuo, improbo lavoro debba fare il Medico, quest’essere sempre frettoloso e affaticato della cui opera ognuno pretende erigersi a giudice ed a cui è negato non solo un po’ di riposo ma anche il diritto che hanno tutti di un onesto ed equo compenso.[…] […] A diminuire poi maggiormente le risorse del Medico concorre in gran parte la compilazione della lista dei poveri perché attualmente nelle Amministrazioni comunali vi è una tendenza ingiusta ad allargare su vasta scala quell’elenco includendovi, non quelli che veramente hanno bisogno, ma per lo più parenti, compari, amici, elettori che sfruttano continuamente la faticosa opera del Sanitario.[…] Per tornare poi all’elenco dei povero, occorre notare che per legge il Medico Condotto deve far parte della Commissione per la revisione delle liste: ma in quale Comune della nostra Provincia si è mai osservata questa legge? Quale Medico è stato 30 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso mai invitato?[…] […]Le SS.VV. sanno bene come gli Amministratori credono di avere in mano le sorti del Medico, come credono di poterlo comandare e condannare falcidiando il già misero stipendio, scacciandolo, quando possono, per non fargli acquistare la stabilità perché aspettano il figlio, il nipote che deve trovare in paese il posto libero per continuare le…. buone tradizioni di sua famiglia. A Lei, Ill.mo signor Prefetto, a Loro Componenti del Consiglio Sanitario e della Giunta Amministrativa queste cose sono più che note perché in ogni loro riunione hanno sotto gli occhi le calunnie, le persecuzioni di cui è vittima il povero Medico Condotto e le bassezze di alcuni Amministratori che soltanto per non aver avuto il voto nelle elezioni brigano da mane a sera A danno del Sanitario che pur avendo un mondo di ragioni dalla sua deve stare in pensiero per i ricorsi che piovono sul suo capo, per gli anonimi alle Autorità, per le liti che deve intentare e che gli costano del suo mentre che per gli Amministratori paga… il Comune.[…] […]I Medici attuali sono giovani pieni di vita e d’entusiasmo che temono di rimanere indietro, di fossilizzarsi, ed hanno una premura continua di apprendere sempre, di aumentare le proprie cognizioni leggendo periodici, acquistando libri, invocando corsi di perfezionamento e convenendo numerosi alle Adunanze della classe ed ai Congressi dove son sempre i primi a portare il frutto del loro studio e della loro continua osservazione. Essi son convinti che in una gola delle Alpi o dell’Appennino, che sembra dimenticata perfino dal sole, come insegna il Murri mio venerato Maestro, uno può crearsi tanta nobiltà di vita, quanta non ne han mai sognata altri che seggono nei più illustri Atenei. “Basta pensare che ciò che a noi è affidato, è quanto gli uomini hanno di più prezioso. Noi non possiamo sempre difenderlo, ma dobbiamo sempre sentire l’obbligo di far tutto per salvarlo, se a questo può bastare l’opera umana”. Ma tutto il buon volere, tutta la sete di apprendere e di sapere non bastano da sole perché occorre un compenso adeguato, occorre un giusto corrispettivo che a sua volta ritorna a beneficio di chi lo concede perché serve per un ulteriore miglioramento che si esplica con l’applicazione delle moderne conoscenze scientifiche a vantaggio della collettività.[…].” Il memoriale ottenne il risultato sperato perché il Prefetto di Campobasso inviò a tutti i Comuni della Provincia la circolare che di seguito trascrivo: “Ai sig,ri Sindaci della Provincia , e per norma ai signori Sottoprefetti di Isernia e Larino. La Presidenza di questa Sezione Provinciale dell’Associazione Nazionale dei medici condotti, si è rivolta a me interessandomi a far si che nei bilanci dei Comuni lo stipendio dei medici condotti venga elevato ad un minimo di lire 1500 e vi sia stanziata la somma occorrente per la supplenza dei medesimi durante il mese di congedo cui hanno diritto. Tali desiderata sono meritevolissimi di essere presi nella più benevola considerazione, essendo giusto che ad una classe cosi benemerita sia fatto un trattamento pari alla sua dignità professionale e proporzionato ai disagi, sacrifizi, pericoli ai quali va incontro nell’esercizio della sua missione altamente umanitaria. È doloroso constatare che in parecchi Comuni di questa Provincia lo stipendio dei medici non arriva che a poche centinaia di lire, le quali rappresentano un compenso irrisorio tanto più se si consideri che su di esso gravano la tassa di Ricchezza Mobile ed il contributo pel Monte Pensione, e se si tenga conto del mutamento avvenuto nelle condizioni generali economiche, nonché delle accresciute esigenze del servizio. È regola generale che le prestazioni devono essere retribuite in ragione del loro valore specifico; ora quali prestazioni nell’ambito del territorio Comunale hanno importanza maggiore di quelle del medico condotto, che è il tutore della salute di tutti i cittadini? Confido quindi nella compilazione del bilancio pel venturo esercizio le Amministrazioni Comunali, compenetrandosi delle ragioni che militano a favore dei loro Sanitari, s’inducano a migliorarne le sorti, anche per evitare che si faccia luogo all’applicazione dell’art. 26 della legge 1° agosto n. 636. Il Prefetto Bertagnoni …continua 31 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Antonio Cardarelli Figlio dʼarte URBANO CARDARELLI BOLLETTINO a ragazzo mi piaceva ascoltare storie che riguardavano, esaltandolo, il grande Antonio Cardarelli; quelle che maggiormente mi rimasero impresse si riferivano al grande amore e rispetto che Egli nutriva per il padre, Urbano, che, stando a quanto riferito, era un contadino. Ero particolarmente colpito dal racconto che quando il padre si recava a Napoli per visitarlo, vestito con il costume da contadino, specificando che il costume era caratterizzato da un gilét di pelle di capra e dalle cioce che da noi si chiamano i “zampitt”, era dal figlio presentato con orgoglio a tutti, amici, conoscenti, allievi. Dedicandomi, in seguito, allo studio della vita del Maestro scoprii che suo padre non era affatto un contadino, come mi era stato riferito, ma era anch’egli medico di notevole bravura. Grande fu la mia meraviglia quando lessi, su di un libro recente che parlava di toponomastica di Campobasso, nel capitolo relativo a via Antonio Cardarelli, lo stesso aneddoto che avevo sentito da ragazzo con la sola variante della professione del padre e che riporto qui di seguito. […] Un bel giorno il padre, pure medico, volle andare a trovare il figlio a Napoli; le cronache dicono che D papà Urbano, in costume molisano antico, si presentò al personale dell’Università. Il predetto personale, credendo di far cosa gradita al professore Antonio Cardarelli, fecero indossare al padre vestiti moderni, e così vestito lo presentarono al figlio che in quel momento era in cattedra attorniato dai suoi numerosi allievi. Il celebre professore, vedendo il padre con tali vestiti moderni, esclamò “veramente questo non è mio padre!”. Tra il disappunto e lo sconcerto del personale Urbano Cardarelli fu rivestito dei suoi tradizionali abiti e riportato in aula. Alla vista del padre nel costume antico molisano, l’illustre clinico, tra lo stupore dei presenti, scende dalla cattedra, va incontro al padre e lo fa salire sulla medesima: poi rivolto alla scolaresca dice” Ragazzi, da questo ceppo, nacqui in una fredda e lontana giornata di marzo, tra i monti di quella dolce terra che si chiama Molise!”. Da questo e non solo da questo fatto ci si rende conto di come una leggenda metropolitana, perché tale è la storiella, diventi storia. Urbano Cardarelli non avrebbe mai portato il costume antico molisano; se fosse andato a Napoli il figlio gli avrebbe mandato la carrozza a prenderlo (non 32 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso esistevano le auto); quando il figlio Antonio ebbe la cattedra universitaria nel 1889 lui aveva 90 anni; e, soprattutto, come vedremo in seguito, nessuno avrebbe avuto il potere di fargli cambiare abito se non avesse voluto: chiunque ci avesse provato sarebbe stato messo sugli attenti. È evidente che questa storiella, come molte altre derivano dal mito di Antonio Cardarelli, mito che nacque dopo la sua scomparsa avvenuta nel 1927 all’età di 96 anni. In generale il mito richiede che l’eroe, in questo caso il clinico, abbia origini oscure, che nasca per volontà e per azione diretta degli dei, magari attraverso comuni mortali dei ceti inferiori: più basso è il ceto originario maggiore è il merito dell’eroe. Dal mito nascono le leggende popolari alcune delle quali più credibili col tempo diventano storia e come tale riportate, in buona fede, anche da studiosi importanti Ad esempio ho letto anche in un articolo di un accreditato storico della medicina contemporaneo che Vincenzo Tiberio altro nostro illustre conterraneo, ricordato come lo scopritore della penicillina, era nato in una famiglia contadina mentre in realtà il padre ed anche un bisnonno erano notai; come pure su un libro di uno importante storico molisano, e successivamente in altri libri di storia locale, si legge che il professor Enrico Presutti, onorevole di Campobasso negli anni ’20 dello scorso secolo, cattedratico di diritto costituzionale all’Università di Napoli, economista e autore della nota monografia sul basso Molise “Fra il Trigno ed il Fortore”, era nato in una famiglia contadina mentre il padre era un alto magistrato che aveva iniziato la sua carriera nel Regno delle due Sicilie e l’aveva conclusa come Presidente di Tribunale nel Regno d’Italia. C’è anche da dire che per l’immaginario collettivo il Molise è stato considerato sempre terra di contadini e tutte le personalità nate in queste contrade erano considerate di origini “cafone”. Ma chi era Urbano Cardarelli. La prima volta che la mia attenzione cadde su Urbano Cardarelli fu quando lessi sulla bella opera di Raffaele De Cesare “La fine di un Regno” che Vittorio Emanuele II: “ […] A Castel di Sangro ebbe l’annunzio del plebiscito; se ne mostrò assai compiaciuto e tutti dello stato maggiore con lui. Era scongiurato definitivamente il pericolo ”rosso”. Ricevette le deputazioni di Capracotta, Carovilli, San Pietro Avellana, Castel del Giudice, condotte da Gaetano Conti di Capracotta, maggiore della guardia nazionale; quella di Civitanova del Sannio, guidata da Don Urbano Cardarelli, distinto medico, e altre dei paesi della valle del Sangro.[…]” Il mio interesse per lui crebbe quando su di un giornale periodico di Isernia del 1892, lessi le “Effemeridi della Provincia di Molise” di Alfonso Perrella, tra le quali, scrivendo degli avvenimenti accaduti il 21 luglio 1890 riferiva: “Muore a Civitanova del Sannio, a 91 anni il Dottor Urbano Cardarelli, padre dell’illustre clinico Professor Antonio e del non meno bravissimo Dottor Giuseppe. Patriota di antico stampo, egli prese parte a tut- ti i movimenti liberali della Provincia: medico fra i primi di essa, egli arrischiò spesso la vita nelle epidemie che in così lungo volgere di anni la infestarono. Vita laboriosa. Intemerata, ed universalmente benedetta.” Urbano Cardarelli nacque a Civitanova del Sannio nel fatidico 1799, da Fedele, possidente, e da Pia Lalli; nel 1823 si laureò in Medicina presso l’Università di Napoli. Rientrato a Civitanova, centro che all’epoca contava oltre 2500 abitanti, si dedicò alla professione medica divenendo, in seguito, medico condottato o come si diceva allora “stipendiato dal Comune pe’ poveri” A 25 anni sposò la giovane signorina Clementina Lemme di Belmonte del Sannio, donna intelligente e parsimoniosa che rimise in sesto le finanze della famiglia, ma anche prolifica, gli dette, infatti, undici figli: otto femmine e tre maschi. Tutti nati vivi (una bimba, la nona nata, Maria Fedele, morì intorno ai tre anni di colera) e tutti molto intelligenti. Doveva essere devota della Madonna perché a tutti i figli impose come primo o secondo nome “Maria”: il Nostro si chiamava, infatti, Antonio Maria ed il fratello medico Giuseppe Maria. Le donne: Maria Maddalena, Maria Angelica, Maria Rosa, Maria Letizia, Maria Amalia, Maria Teresa, Maria Fedele Concetta e Beatrice Maria Fedele. L’unico che fu esonerato dal marianità fu l’ultimo dei figli ed il terzo dei maschi che si chiamò Fedele come il nonno paterno (ma al fonte battesimale gli furono imposti i nomi di Alessandro, Raffaele, Eustacchio, Fedele) e che non seguì l’esempio paterno ma scelse la professione dell’ingegnere e divenne, specializzandosi in Inghilterra, uno massimi esperti di elettronica italiani. Rivestì la carica di Direttore Generale delle Poste e Telegrafi; collaborò con Guglielmo Marconi, di cui divenne amico, nei suoi esperimenti all’isola di Wright. Fu anche collega e amico di Pacinotti che gli tenne a battesimo il primo figlio al quale, in onore del padrino impose il nome di Dinamo. Sicuramente liberale, sostiene il Perrella che Urbano prese parte a tutti i movimenti liberali della Provincia: non ho trovato ancora notizie che lo riguardano sui fatti del 1848 nei quali si trovò, invece, coinvolto il diciassettenne figlio Antonio che andò a studiare nella capitale proprio in quel fatidico anno. Sicuramente partecipò alle elezioni dei deputati del primo parlamento napoletano ed alle proteste per il suo rapido scioglimento. Nel 1860, Urbano Cardarelli fra i pochi liberali della borbonica Civitanova, dovette affrontare, quasi da solo la violenta reazione antiunitaria iniziata ad Isernia con risultati inizialmente favorevoli per i lealisti e diffusasi nel circondario. Anche a Civitanova del Sannio, come ad Isernia, ci furono efferate violenze: fu massacrato un religioso, il sacerdote Alberto Maria Ciolfi ritenuto un liberale. Dopo questo atto la folla inferocita si recò a casa Cardarelli per arrestare i dottori Antonio e Giuseppe, noti liberali, rientrati da Napoli e che furono costretti a fuggire. Sulla soglia di casa trovarono, però, Urbano con la sua imponente figura che li aspettava: di fronte a lui la folla si placò e anche i più facinorosi non ebbero il coraggio di entrare in casa alla ricerca dei suoi figli. BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Secondo la stampa dell’epoca Urbano con i suoi figli partecipò, armato, alla bonifica del territorio dal brigantaggio politico nell’immediata fase postunitaria. A questa impresa avrebbe partecipato anche il figlio Antonio, ma di tale evento non ho trovato documenti. Come non ho ancora trovato documentazione sulle notizie lette nei necrologi che Urbano avrebbe avuto incarichi amministrativi dal nuovo governo, tra cui, per un periodo, anche la responsabilità della sottoprefettura di Isernia. Mi sono chiesto dove e quando Urbano Cardarelli, cattolico, che viveva in un piccolo centro di una regione di sicura fede borbonica e reazionaria si sia convertito al liberalesimo. Urbano nell’adolescenza aveva vissuto, anche se in Paese, il periodo francese, particolarmente quello murattiano che aveva lasciato anche in periferia delle tracce significative; quando si recò a Napoli per studiare medicina, dopo la restaurazione, doveva essere il 1818 se consideriamo che all’epoca per studiare medicina erano richiesti cinque anni: i primi due propedeutici dove si studiava filosofia, latino e matematica e tre nei quali si studiava la medicina. Erano quelli gli anni della carboneria e degli attacchi all’Assolutismo con la richiesta delle Costituzioni: a Napoli Ferdinando I nel 1820 concesse la costituzione che poi ritirò nel 1821 all’arrivo delle truppe austriache da lui chiamate. Da tale comportamento scaturirono i moti rivoluzionari ai quali parteciparono attivamente gli studenti di medicina specialmente quelli del collegio medico cerusico che, per questo motivo, prima fu chiuso e, successivamente, riaperto, fu affidato alle cure di un importante prelato, Monsignor Scotti (lo stesso che fu poi considerato il persecutore di Leopardi e Ranieri), il quale impose un regime ferreo, dettato dalla sua opera: “Catechismo Medico, ossia Sviluppo delle dottrine, che conciliano la Religione colla Medicina”. Il testo era diviso in tre parti: la prima trattava “de’ vantaggi che la medicina ha ricevuto dalla religione”; la seconda “degli utilissimi servigi che la medicina può rendere alla religione”; la terza “de’ doveri che la religione prescrive alla medicina”. In questa ultima parte si considerava tra l’altro di quanto gli studenti di medicina fossero esposti alla corruzione ed all’empietà perché in essi: “suole osservarsi anticipata, e troppo anticipata la conoscenza delle oscenità, una certa dimenticanza della parte spirituale dell’uomo, e dell’eterno suo fine; una insensibilità prodotta dall’abuso della Notomia, la quale per essi è indispensabile; una indifferenza nel riguardar la morte, onde ne scema il salutevole timore”. Da ciò derivava che gli studenti di medicina dovevano dare ampio spazio agli esercizi religiosi pari a quelli dei seminaristi avviati al sacerdozio. Come è facile comprendere la rivolta regnò molto a lungo all’interno del collegio e questo spiega anche perché la gran parte dei medici usciti da quella scuola divenne liberale. “Medico fra i primi di essa”. Iniziata la professione a Civitanova ne divenne il medico condotto e la sua fama di medico bravo ed umano ma, soprattutto, coraggioso, si diffuse in tutto il circon- 33 dario ed oltre raggiungendo anche il vicino Abruzzo. Coraggioso perché durante tutte le epidemie di colera che dal 1837, la più importante, interessarono la nostra regione (nella recrudescenza del 1842 perse la figlia Maria Fedele Concetta di tre anni), rimase a lottare in tutto il circondario, dal quale molti medici fuggirono, nel tentativo di strappare da morte certa i colpiti dal morbo con i modesti mezzi terapeutici a sua disposizione. (La Sopraintendenza Generale della Salute del Reame delle Due Sicilie aveva inviato, all’epoca, una circolare con i seguenti farmaci e rimedi per la cura del Cholera Morbus: Acetato di Morfina, Aceto canforato, Aceto di quattro ladri, Alkali fluore, Amido di frumento, Canfora, Castoro di Russia, Cloruro di Calce, Estratti di oppio acquoso, Empiastro vescicante, Etere solforico, Gomma arabica, Laudano liquido di Sidenham, Mercurio dolce, Olio essenziale di Rosmarino, Olio essenziale di Menta, Olio essenziale di Camomilla, Oppio puro, Semi di lino, Semi di senape, Spirito di sale ammoniaco.) Nel 1846 ci fu in zona anche una epidemia di vaiuolo che lo vide sempre attento e solerte accorrere ad ogni chiamata. Coraggioso anche perché andava in giro con il suo cavallo, con tutti i tempi, raggiungendo, se chiamato, anche il vicino Abruzzo, incurante del pericolo dei briganti che infestavano le zone dei tratturi, importanti ed a volte uniche vie di comunicazione tra i Comuni, compreso il tratturo del Ponte della Zittola – Lucera che attraversa Civitanova del Sannio. Non solo bravo, umano e coraggioso, ma anche dotto: si aggiornava continuamente ed aveva studiato una forma di stomatite che colpiva i bambini cachettici, specie quelli delle famiglie contadine e che era segno infausto ed era conosciuta come “afta cachettica del dottor Urbano Cardarelli” conosciuta successivamente anche come morbo di Riga (medico condotto di Sant’Elia Fiumerapido, e successivamente di Riga-Fede). Sperimentatore, al fine di irrobustire la costituzione fisica dell’ultimo figlio, Fedele, adottò, nonostante le perplessità della moglie, l’allevamento secondo natura consistente nel lasciar crescere il ragazzo con la sola camicia sia d’estate che d’inverno. Esercitò la professione tenendo occupata la condotta medica fino al 1889 quando aveva l’età di 90 anni. In quell’anno a Civitanova del Sannio vi esercitavano la professione Urbano Cardarelli quale condotto, Giuseppe Cardarelli che era il condotto di Chiauci, ed Alberico Valerio, che esercitò in paese fino al 1894. L’anno successivo all’età di 91 anni si spegneva serenamente ricevendo un tributo che gli derivava solo in parte dal fatto di essere il padre di Antonio e Giuseppe, ma soprattutto per quanto aveva seminato con la sua opera di medico. Antonio Cardarelli aveva ereditato dal padre non solo la statura e la longevità ma da lui gli era stata indicata, con l’esempio, la via maestra della professione medica; il suo grande merito è stato quello di aver superato in dottrina ed in pratica suo padre maestro. Italo Testa NOTIZIE UTILI 34 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO 86100 VIA MAZZINI, 129 Tel. 0874.69177 - Fax 0874.618358 e-mail: [email protected] Oggetto: Iniziative di solidarietà Cari Colleghi, anche quest’anno l’Associazione Molisesorriso onlus e l’Associazione Luciano Lama onlus accoglieranno, presso famiglie molisane, numerosi bambini provenienti dalla Bosnia nel periodo estivo e natalizio. Da anni, con ammirevole slancio, alcuni colleghi pediatri, cardiologi e odontoiatri, iscritti al nostro Ordine, hanno disinteressatamente offerto la loro disponibilità professionale per assistere questi bambini, in caso di necessità, durante la loro permanenza in Molise. È stata e sarà questa una occasione per manifestare la solidale generosità dei medici molisani ai meno fortunati. Di seguito l’elenco di coloro che hanno aderito e ai quali va il più sentito ringraziamento da parte dell’Ordine. IL PRESIDENTE (Dott. Gennaro Barone) Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. ELENCO CARDIOLOGI ELENCO PEDIATRI (Iniziativa di solidarietà bambini Bosnia - anno 2014) CENTRITTO VINCENZO CUSMANO VITALE srl DʼASCENZO GIUSEPPE DI SALVATORE FERDINANDO MUSACCHIO EMILIO TRIVISONNO GIUSEPPE TROZZO RAFFAELE COLAROCCHIO NUNZIO SALVATORE CORDISCO ELVIRA CUTRONE LUIGIALBERTO DI BLASIO ENZO DI CICCO CARMELA DI NUNZIO MARIA LUCIA GOLINELLI LORENZA MEFFE DONATO PETRELLA PATRIZIA PINTI COSTANZO SANTILLO VINCENZO SORELLA ATTILIO STIVALETTA MAURO TITTAFERRANTE FEDORA TRICOVEF (LA VECCHIA) CENTROPOLISPECIALISTICO TUTOLO VINCENZO VIGLIARDI MARIA ZARRILLI SERGIO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 35 ELENCO ODONTOIATRI AMORUSO RAFFAELLA BARONE GIANFRANCO BARONE LOREDANA CIAFARDINI LIDIA CICCHETTI ATTILIO COLOCCIA DOMENICO DEL CORSO CARAMUELE ELISEO DANIELE FALCONE DANIELE ANTONIO FLORIO MASSIMO GIULIANO ANTONELLA IOFFREDI DOMENICO - Riccia IOFFREDI DOMENICO - Campobasso LIBERATORE GIAN LUIGI MAZZANTI SERGIO MONTALTI GIAMPIERO NIRO ANTONIO PERRELLA GIOVANNA ROSATI MICHELE ROSSI AGOSTINO CLAUDIO RUCCOLO CELESTINA SERAFINO ENRICO SUSI WILLIAM TOTARO AMATO - Trivento TOTARO AMATO - Campobasso TRAVAGLINI RITA TUCCI ANTONIO VINCELLI MARIA PATRIZIA NOTIZIE UTILI BOLLETTINO Il sottoscritto dott. Pasquale Sabelli, nella qualità di Direttore Generale della Clinica Villa Maria Srl, con sede in Campobasso cia P. di Piemonte n. 4, con la presente comunica di mettere a disposizione tutta la struttura che rappresenta, per qualsiasi necessità di ordine medico dei bambini bosniaci che saranno accolti nella Regione Molise nei periodi da voi indicati. Con l’occasiobne cordiali saluti Campobasso 29 maggio 2014 IMPORTANTE Sul sito dell’Ordine potete visionare il nuovo Codice Deontologico ap provato dalla FNOMCeO nella seduta del 18 maggio u.s., il nuovo Giu ramento Professionale e il Vademecum per i neolaureati. Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. Spett. ORDINE DEI MEDICI CAMPOBASSO Alla c.a. del Presidente Dott. Gennaro Barone Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. NOTIZIE UTILI 36 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 37 MEDICIinMUSICA Caro Collega, se ami la musica ma non hai mai avuto modo o tempo per imparare a suonare (e ora magari ne hai la possibilità), se sei molto determinato, hai pazienza, costanza e fiducia in te stesso, in tempi ragio nevoli sarai in grado di apprendere teoria e pratica musicale divenendo esperto tastierista o fisarmonicista (fisa standard). E’ volontariato musicale quindi non ti costerà nulla ed aumenterà il tuo benessere. Per tutte le informazioni puoi contattarmi, sono il Dott. Franco Manfrida, Via de Attellis 6/A, Campobasso, tel 08747/38497n oppure cell. 3396084939. Di seguito un mio spartito come dono per tutti voi NON SOLO MEDICINA BOLLETTINO NON SOLO MEDICINA 38 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 39 Napoli, 11 aprile 2014 ordine in tour Facciamo Due Risate! Carissimi Gennaro e Giuliana volevo ringraziarvi per la splendida dome nica trascorsa insieme: GRAZIE: perchè vi siete prodigati affinchè il tempo fosse ideale (non trop po caldo nè troppo freddo) GRAZIE per le risate e la spensieratezza GRAZIE per l’attesa che ci rende più pazienti e quindi più forti... e con sente di chiacchierare, piacevolmente, con il vicino GRAZIE per la bontà delle sfogliatelle, prenotate ed acquistate dai vo stri congiunti, poichè anche la scelta della pasticceria non fosse “per caso” GRAZIE per aver riservato a voi stessi ed ai vostri accompagnatori sem pre l’ultimo posto (dopo aver servito gli altri) GRAZIE per lo sforzo dell’organizzazione (chi non fa non può apprezza re la fatica e chi non fa non sbaglia mai) GRAZIE per il coinvolgente spettacolo, dal vivo, di Renzo Arbore GRAZIE per averci fatto scoprire il meraviglioso spettacolo della natura partenopeo (sconosciuto anche a me) Ma... al termine di questa mia lettera, è doveroso trarre le conclusioni affinchè, in futuro, si possa migliorare (anche la perfezione può essere migliorata)! Non me ne vogliate per il seguente appunto che, spero, vi sia di aiuto nel l’organizzazione della prossima gita, per la quale, tenetemi presente fin da ora. Desidererei (visto i potenti mezzi di cui disponete e le vostre intrinseche capacità) un pullman con i sedili leopardati, colorato di verde chiaro po steriormente, rosa al centro e giallo anteriormente con dei piccoli pois viola. Se nelle vostre disponibilità, mi piacerebbe, anche, che l’autista fosse Brad Pitt o, almeno, qualcuno che gli somigli. Certa della vostra disponibilità, la vostra affezionatissima FAN!! Bacioni ad entrambi Antonella Giordano Doverosa Risposta Carissima Antonella, la tua mail ha avuto il terapeutico effetto di una ton nellata di PROZAC; di un decalitro di acqua LETE (ben fresca) trovato sot to una palma in un rovente deserto; di un efficace lassativo assunto dopo una settimana di penosa stipsi; di un benefico e risollevante pediluvio dopo dieci Km percorsi con scarpe strette …. Ne siamo talmente solleva ti che esaudiremo in ogni dettaglio i tuoi desiderata … Però, mancando Brad impegnato ad accompagnare il CRAL dei postelegrafonici, coop teremo l’affascinante Giancarlo Magalli, mentre, per farti ancor più pia cere, distribuiremo bandane leopardate a chi “la vuole cotta e cruda con temporaneamente ….” per una migliore individuazione. A chi invece, come te, è fedele nei secoli come la Benemerita, sarà con ferito un premio speciale consistente in un maglioncino per cani (di ta glia gigante) corredato da dentifricio e spazzolino per uso veterinario in quantità sufficienti per garantire, al migliore amico dell’uomo, un alito fresco e accattivante. Ma certamente avrai in più la nostra totale affet tuosa simpatia… Thanks! Gennaro Barone NON SOLO MEDICINA BOLLETTINO BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Leandro Carile Ricordando il Prof. NON SOLO MEDICINA 40 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Mercoledì 14 maggio, presso la sede dell’Ordine si è svolta la cerimonia di commemorazione del compianto prof. Leandro Carile, libero docente in Semeiotica Medica, valente internista, cardiologo e neurologo, figura importante della sanità molisana cui ha dedicato passione e competenza come primario medico presso gli ospedali di Agnone, Larino e Campobasso fino alla sua scomparsa avvenuta prematuramente nel 1991. Dopo l’incontro, che ha visto la sala dell’Ordine colma, è stata scoperta una lapide marmorea che lo ricorderà per sempre ai cittadini di Campobasso posta nelle vicinanze della sua casa vicino al terminal degli autobus del capoluogo. Con tale iniziativa il nostro Ordine Professionale, del quale il prof. Carile è stato indimenticato presidente dal 1982 al 1987, ha voluto ricordarlo adeguatamente dando un segno concreto di profonda gratitudine per il suo prezioso e apprezzato operato. Da adesso, e grazie all’Ordine, il Prof. Leandro Carile sarà ricordato in città insieme ai tanti illustri Medici che già vedono il loro nome su molte strade di Campobasso. Un caloroso ringraziamento va al sig. Umberto Vallillo per la preziosa collaborazione offerta all’Ordine per questa iniziativa. Alla cerimonia erano presenti i familiari del defunto Professore che hanno voluto ringraziare il Presidente Gennaro Barone per l’iniziativa che ha riscosso tanto successo ed entusiasmo da parte di tutti i partecipanti. ndr 41 NON SOLO MEDICINA BOLLETTINO AI MEDICI SCOMPARSI 42 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Al dott. Michele Praitano Vivo il Molise da circa 7 anni ed in questo periodo ho avuto la fortuna di stringere amicizia con alcune persone di elevato spessore umano e culturale. Michele Praitano è stato fra i primi ad accogliermi in questa Terra, regalandomi la sua Amicizia. Non ho conosciuto il collega (era in pensione da tempo), ma ho apprezzato l’uomo, colto, generoso, ironico e sensibile. Ho ammirato il suo amore per l’ Arte goduta, condivisa e praticata. Godeva nel raccogliere opere di artisti non solo molisani e disponeva a casa di una pinacoteca di grande valore, ma non ne era per niente geloso, tanto da decidere di donarne una gran parte, attualmente raccolta a Palazzo Pistilli, alla comunità. Era un raffinato ritrattista e paesaggista, che ancora cercava di produrre nonostante impedimenti legati ad età e malattie. I partecipanti alle “Giornate Italiane della Tiroide”, congresso nazionale tenutosi a Campobasso nel dicembre 2010 hanno portato a casa in ricordo del Molise una stampa raffigurante una delle porte del centro storico, opera realizzata e riprodotta da Michele. Ma Michele Praitano era soprattutto un gentiluomo, e come tale sarà ricordato. Prof. Maurizio Gasperi dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 43 ALBO MEDICI CHIRURGHI ISCRIZIONI COGNOME E NOME LUOGO E DATA RESIDENZA DI NASCITA CONSIGLIO DEL 23.05.2014 DI MICCO Annalisa Campobasso 12/07/1980 CONSIGLIO DEL 05.06.2014 MANES GRAVINA Costantino Campobasso 25.02.1958 Campobasso - nuova iscritta Castelmauro (CB) - trasferitosi dall’O.M. di Roma CANCELLAZIONI CONSIGLIO DEL 23.05.2014 PRAITANO Michele Campobasso 22/08/1931 VESCE Giovanni Ariano Irpino (AV) 18/01/1964 I DATI DELL’ORDINE BOLLETTINO - deceduto il 10.05.2014 - trasferitosi all’O.M. di Pescara CONSIGLIO DEL 05.06.2014 ——————— NESSUNA MODIFICA ALBO ODONTOIATRI CONSIGLIO DEL 23.05.2014 ——————— ISCRIZIONI NESSUNA MODIFICA CONSIGLIO DEL 05.06.2014 ——————— NESSUNA MODIFICA CANCELLAZIONI CONSIGLIO DEL 23.05.2014 —————— NESSUNA MODIFICA CONSIGLIO DEL 05.06.2014 —————— NESSUNA MODIFICA TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI AL 05.06.2014 N° 224 Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEI MEDICI-CHIRURGHI AL 05.06.2014 N° 1525