Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento TAXE PERCUE In caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la restituzione al cliente Rivista missionaria per le famiglie fondata dalla Beata Maria Teresa Ledóchowska nel 1895 SOMMARIO In ascolto del Papa Dio ci chiama a vivere insieme la nostra fede 121 In cammino con la Chiesa San Pietro Claver “schiavo degli schiavi per sempre” 122 In breve Roma, Venezuela, Stati Uniti India, Stati Uniti 124 125 In diretta Sempre da capo! Anno della Fede e annuncio evangelico “Bisogna aver cura che l’amore per le missioni non si spenga mai nei nostri cuori, anzi, aumenti sempre più. Una pianta che non viene innaffiata di tanto in tanto, inaridisce.” 126 128 Intenzione missionaria Intenzione di settembre 2013 130 Pagina della gratitudine Grazie per l’automobile Il restauro della cappella 132 132 Pagina della solidarietà La formazione delle giovani Suore Per l’acquisto di oggetti sacri 133 133 Zoom Il cammino verso la santità 134 Spazio giovani Per i disoccupati di Capo Verde 136 Notizie claveriane I vincitori del bando di concorso 138 Bacheca Grazie alla Beata Maria Teresa Ledóchowska Ricordiamo i nostri defunti In copertina: Una ragazza dell’Angola Foto: B. A. 140 140 Foto: SIR In ascolto del Papa DIO CI CHIAMA a vivere insieme la nostra fede a dove nasce la Chiesa? Nasce dal gesto supremo di amore della Croce, dal costato aperto di Gesù, da cui escono sangue e acqua, simbolo dei Sacramenti dell’Eucaristia e del Battesimo. Nella famiglia di Dio, nella Chiesa, la linfa vitale è l’amore di Dio che si concretizza nell’amare Lui e gli altri: tutti gli altri, senza distinzioni e misura. La Chiesa è una famiglia in cui si ama e si è amati. Quando si manifesta la Chiesa? Si manifesta quando il dono dello Spirito Santo riempie il cuore degli Apostoli e li spinge a uscire e iniziare il cammino per annunciare il Vangelo, diffondere l’amore di Dio. Ancora oggi qualcuno dice: “Cristo sì, la Chiesa no”, così come alcuni dicono: “Io credo in Dio, ma non nei preti”. Ma è proprio la Chiesa che ci porta Cristo e che ci porta a Dio; la Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio. Certo, ha anche aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati. Anche il Papa ne ha, e tanti! Ma il bello sta proprio in questo: quando ci accorgiamo di essere peccatori, D ecco che troviamo la misericordia di Dio, il quale sempre perdona. Non dimenticatelo: Dio sempre perdona e ci riceve nel suo amore di perdono e di misericordia. Alcuni dicono che il peccato è un’offesa a Dio, ma è anche un’opportunità di umiliazione, nella quale possiamo accorgerci di una cosa bellissima: la misericordia di Dio. Pensiamo a questo. Domandiamoci oggi: quanto amo io la Chiesa? Prego per lei? Mi sento parte della famiglia della Chiesa? Che cosa faccio perché sia una comunità in cui ognuno si senta accolto e compreso, senta la misericordia e l’amore di Dio, che rinnova la vita? La fede è un dono e un atto che ci riguarda personalmente, ma Dio ci chiama a vivere insieme la nostra fede, come famiglia, come Chiesa. Chiediamo al Signore, in modo del tutto particolare in quest’Anno della Fede, che le nostre comunità, tutta la Chiesa, siano sempre più vere famiglie che vivono e portano il calore di Dio. Papa Francesco Udienza generale, 29 maggio 2013 121 In cammino con la Chiesa SAN PIETRO CLAVER “schiavo degli schiavi per sempre” Il rilievo in bronzo di San Pietro Claver nella cappella restaurata della casa generalizia a Roma Foto: M. Maciag La vita di San Pietro Claver è straordinaria e umile al tempo stesso. Chi si fosse trovato a passare - nella prima metà del XVII secolo- per il porto di Cartagena delle Indie, nel regno della Nuova Granada, l’attuale Colombia, non avrebbe potuto fare a meno di notarlo: un uomo dalla sottana sdrucita e rappezzata, che tiene stretta una borsa sotto il braccio sinistro. Egli scruta l’orizzonte e pensa alle decine di migliaia di schiavi che, sulle coste dell’Africa occidentale, sono stati costretti con la forza a salire sulle navi, a quelli sopravvissuti al viaggio terribile e 122 che ora approderanno a Cartagena. Appena le navi gettano l’ancora, Pietro Claver, ottenuta l’autorizzazione dai capitani, scende svelto nella stiva pestilenziale senza lasciarsi scoraggiare dall’odore né dal rischio di contrarre qualche epidemia. Perché lo fa? Per portare il calore e il conforto di una presenza umana: è il primo bianco a rivolgere ai prigionieri neri una parola fraterna. Canonizzato nel 1888 da Papa Leone XIII, è stato dichiarato, anni più tardi, patrono delle missioni. La Beata Maria Teresa Ledóchowska lo scelse come protettore della nostra Congregazione religiosa. Chi era quest’uomo? È stato, innanzi tutto, un cristiano. È stato ciò che ci si aspetta da un battezzato, da un prete, da un religioso. Era un uomo di contemplazione e di preghiera: fu l’unione con Gesù Cristo crocifisso che lo spinse a consacrare la propria vita all’umanità sofferente fino a definirsi “schiavo degli schiavi per sempre”. Preghiera e contemplazione La preghiera, la contemplazione e un desiderio grande di fare conoscere e amare Cristo sono stati i motori della sua infaticabile azione presso gli schiavi giunti al porto di Cartagena, nei quali lui vedeva il volto del Cristo sofferente. A loro apriva il suo cuore, le sue braccia per riversare su ciascuno tutta la tenerezza dell’amore di Dio e portarli alla gioia della salvezza. Questi stessi sentimenti, che furono di Pietro Claver, spingeranno più tardi la giovane Maria Teresa Ledóchowska a mettersi al servizio dei più poveri e a fondare la Congregazione delle Le catene della schivitù spezzate Suore Missionarie di San Pietro Claver. Amare, lavorare, offrire Questi tre verbi di azione sono fondamentali nella vita di un cristiano. Potremmo domandarci: come è stato possibile per Pietro Claver realizzare la sua missione in mezzo a ostacoli e difficoltà di ogni tipo,e prodigandosi per esseri umani considerati dai più merce da vendere sui mercati? La risposta a questa domanda è contenuta nella sua fede, alla luce della quale lui è vissuto in armonia con la volontà di Dio, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, sino a considerare fratelli anche gli schiavi, destinati alla felicità eterna, perché anche per essi Cristo ha versato il suo sangue. Questo è stato il suo grande segreto, la forza interiore che gli ha permesso di portare gli uomini alla scoperta della loro dignità di figli di Dio. Nella scia di San Pietro Claver Oggi, noi, Missionarie di San Pietro Claver, sulla scia del nostro patrono, San Pietro Claver, della Beata Maria Teresa Ledóchowska, insieme con tutti i Collaboratori Claveriani, continuiamo, con lo stesso sguardo di amore e di fede, ad aiutare gli apostoli del Vangelo, i quali, nelle diverse parti del mondo missionario, si rivolgono a noi nelle loro necessità. Che grazia poterli aiutare con la preghiera, il lavoro, il sacrificio e il dono di sé, certi che la fede si fortifica, quando viene condivisa! Cari lettori e lettrici, che prendete parte con noi alla sofferenza, alle speranze, alle gioie dei missionari e dei loro assistiti, a voi diciamo grazie nel nome di Gesù Salvatore, particolarmente in questo Anno della Fede. Il 9 settembre prossimo inizieremo il nostro XVI Capitolo generale. Accompagnateci con la vostra preghiera. Grazie! Sr. Silvia Simas, sspc 123 In breve ROMA Le famiglie di tutto il mondo si recheranno in Pellegrinaggio a Roma sulla Tomba di San Pietro, il prossimo 26 e 27 ottobre. Questo evento, promosso dal nostro Dicastero, si inserisce nel quadro delle iniziative proposte per l’Anno della Fede, indetto dal Papa Emerito Benedetto XVI. Lo stesso titolo dell’evento: “Famiglia, vivi la gioia della fede! Pellegrinaggio delle Famiglie alla Tomba di San Pietro per l’Anno della Fede”, ci fa comprendere che questo pellegrinaggio sarà un’occasione per le famiglie del mondo di condividere con entusiasmo la propria fede e un invito per tutti i componenti delle famiglie cristiane, dai nonni ai nipoti, a testimoniare nella gioia il proprio battesimo. UNPF (Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia) VENEZUELA Mons. Oswaldo Azuaje ha dato il via ufficiale al Congresso Americano Missionario CAM 4 e COMLA 9 con queste parole: “Oggi, domenica della Giornata Missionaria Mondiale, proclamiamo ufficialmente il Congresso Americano Missionario CAM 4 e COMLA 9, evento importante nel cammino dell’Evangelizzazione della nostra Chiesa locale, nazionale, e di tutta l’America. Il Convegno avrà luogo nel mese di novembre 2013 e avrà come tema: «America Missionaria, condividi la tua fede»”. Mons. Oswaldo Azuaje, nel suo messaggio a tutto il popolo di Dio, ha quindi dichiarato: “Nel corso della sua storia, la Chiesa di Maracaibo ha risposto a questa chiamata missio- 124 “Andate in tutto il mondo...” naria con sacerdoti, religiosi, religiose e laici che si trovano in terre di missione. È necessario, quindi, pregare molto, affinché perseverino nel loro dono di sé e l’operato porti frutti sia nei successi sia nelle prove. Continuiamo a chiedere al Signore della messe che mandi operai per la sua messe, perché portino la Buona Notizia di Gesù a tutto il popolo santo di Dio e siano disponibili ad andare là dove il Signore chiama”. Ha, quindi, concluso: “Siamo chiamati a cooperare spiritualmente con le nostre preghiere e i nostri sacrifici perché i missionari offrano con gioia e fedeltà la loro vita. Accogliamo l’invito ad aiutarli materialmente, affinché si consacrino a tempo pieno alla missione ricevuta, di essere ponti fra Dio e gli uomini”. Agenzia Fides STATI UNITI Oltre il 50% della popolazione che vive in condizioni di povertà estrema è concentrato in Cina, India e Brasile. Secondo i dati della Banca Mondiale, 1 miliardo e 300 milioni di persone vivono con meno di 1,25 dollari al giorno. Dall’inizio degli anni Ottanta sono riuscite a superare la povertà 600 milioni di persone, e così la percentuale della popolazione mondiale che vive in condizioni estreme si è ridotta dal 42 al 19%. Attualmente, nell’Asia meridionale e nell’Africa sub-sahariana vivono rispettivamente 571 e 386 milioni di persone sotto la soglia della povertà. Il sud-est asiatico, con 284 milioni di persone in questa situazione, si trova al terzo posto, seguito dall’America. Agenzia Fides zioni, i due missionari sono stati accusati di avere distribuito opuscoli e pubblicazioni con brani biblici ad alcuni giovani musulmani. Appreso il fatto, una folla di musulmani li ha cercati, raggiunti e ha iniziato a percuoterli. Recentemente il Consiglio Unito della Jihad, organizzazione che riunisce diversi movimenti islamici militanti del Kashmir, ha accusato i missionari di “conversioni”, invitandoli a lasciare il Kashmir. Inoltre alcuni mullah (guide islamiche) hanno accusato i volontari della “Casa Agape”, centro sociale ed educativo gestito da fedeli cristiani indiani a Srinagar, di “conversioni di bambini”. Agenzia Fides STATI UNITI Jhabua in India Foto: J. Soltysik INDIA Dapprima l’assalto della folla, che li ha picchiati selvaggiamente. Poi l’arresto da parte della polizia, che li ha salvati da un sicuro linciaggio. È la sorte di due missionari cristiani laici, accusati di compiere “atti di proselitismo” nei confronti di giovani musulmani a Lasjan, villaggio nei pressi di Srinagar, nel Kashmir indiano. Secondo fonti locali, i due missionari sono stati arrestati il 6 maggio dalla polizia di Srinagar, ma uno di essi è ricoverato nell’ospedale di Jammu per le gravi lesioni riportate. Secondo le prime ricostru- “La sofferenza dei migranti deve finire”, ha detto il Cardinale di New York, Timothy Dolan, presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, intervenendo nel dibattito sulla riforma del sistema dell’immigrazione. “Ci sono persone che vengono deportate e un numero imprecisato di famiglie vengono divise. Sono esseri umani coloro che continuano a morire nel deserto americano. Questa sofferenza deve finire!” La Chiesa cattolica può dare un contributo significativo al dibattito nazionale sull’immigrazione, “perché abbiamo accolto diverse ondate di immigrati nelle nostre parrocchie, perché abbiamo programmi di servizio sociale, ospedali e scuole”, ha aggiunto il Card. Dolan, che ha inoltre dichiarato: “Come Pastore dell’Arcidiocesi della città con forse la maggiore presenza di immigrati nel mondo, conosco assai bene i grandi sforzi compiuti dalla comunità cattolica a favore degli immigrati”. Agenzia Fides 125 In diretta SEMPRE da capo! arissimi Amici delle missioni, vi saluto come si usa nel Burundi, il mio Paese: Amahoro! Oggi voglio raccontarvi la storia di un bambino della mia parrocchia dedicata a Santa Teresina del Bambino Gesù, a Gatara. Un anno fa, andando di buon mattino alla Santa Messa, abbiamo notato un bambino infreddolito, seduto sulle scale della chiesa. Poteva avere sei anni. I suoi vestiti erano inzuppati d’acqua. La gente che entra in chiesa si interessa subito al bambino, domandandogli: “Di dove sei? Come si chiama la tua mamma? Come si chiama la collina sulla quale è costruita la tua casa?” Il ragazzo non risponde. Resta seduto con gli occhi bassi, senza espressione, triste. Non vuole entrare in chiesa. Partecipando all’Eucaristia, ho pregato per lui, perché era infreddolito, lontano dalla famiglia, triste, mentre i nostri bambini africani sono sempre gioiosi. Dopo la Messa sono andata dal mio piccolo amico. Anche altri lo Patrick Foto: Suore dello Santo Spirito hanno circondato, facendogli tante altre domande. peva esattamente come si chiamassero i geSuor Karina ha suggerito di invitarlo alla no- nitori e quale fosse la collina sulla quale sorstra missione. Senza parlare, ha manifestato geva la sua casa. Patrick abita a circa 30 Km il suo consenso. Seduto al sole per scaldarsi, dalla missione. Non va a scuola, perché – dice ci guardava attentamente, mangiando con ap- - i suoi genitori non hanno abbastanza denaro petito la colazione. Il suo viso cambiava e hanno altri dieci figli, e fa i nomi di tutti i espressione, manifestando ora la gioia tipica suoi fratelli. Poi, però, abbiamo scoperto che dei bambini. Abbiamo cominciato a dialogare non aveva detto la verità. Ha solo due fratelli con il nostro piccolo ospite, Patrick. Alle no- e la sua vita non è affatto felice. Il padre è stre domande rispondeva con prontezza. Sa- un uomo poco affidabile; la mamma porta il C 126 peso della famiglia e Patrick, che è il figlio maggiore, la deve aiutare. Ecco perché, da alcuni giorni, dorme dove gli capita, mangia quello che raccoglie e il suo vestito è bagnato. Siamo, infatti, nella stagione delle piogge. Possiamo aiutarti “Patrick, perché sei fuggito da casa?”, gli ho chiesto. – “Perché,… perché non volevano darmi da mangiare”. - “La mamma non voleva darti da mangiare? Ma perché?” - “Sai, la mamma mi ha fatto andare a prendere l’acqua, ma io ho giocato con gli amici e quando sono tornato, la sera, la mamma mi ha detto: «Chi non lavora, non mangia con quelli che hanno lavorato»”. - “Rispondici: la mamma aveva ragione?” Patrick ha abbassato il capo, ammettendo che spesso è cocciuto, non obbedisce. “Perché non vai a scuola?” - “Sai, per tre volte ho iniziato la prima classe e non l’ho mai finita. Arrivavo sempre in ritardo, preferivo giocare con gli amici che pascolano le capre. Talvolta arrivavo fino alla strada principale, spingevo la bici portando della merce e guadagnavo qualcosa”. Il dialogo si faceva più intenso. Il ragazzino, ora, era sincero. - “Patrick, vuoi studiare? Possiamo aiutarti. Qui, nella nostra missione di Gatara, ci sono tanti bambini orfani, che aiutiamo ed essi studiano”. - “Bene, dopo le vacanze. Ormai io ho già perso l’anno”. Quello stesso giorno, Patrick ha ricevuto nuovi indumenti dalla suora. I vecchi si sono dovuti bruciare. Dopo alcuni giorni, la mamma è venuta a trovarci e a ringraziarci per averlo rimandato a casa. Tutto quello che ci ha detto corrispondeva a dolorosa verità. Patrick è un ragazzo difficile. La mamma, con le lacrime agli occhi, ci ha chiesto: “Se potete, aiutatelo”. Il materiale scolastico Patrick veniva alla missione per aiutarci nei lavori di giardinaggio. Era orgoglioso di stare con le suore. Ogni venerdì portava a casa del cibo per la famiglia. Così, le giornate delle vacanze di Patrick sono trascorse liete nel lavoro. Ha imparato a pregare l’Ave Maria. Non è ancora battezzato (la maggioranza dei bambini, in Burundi, riceve il sacramento del Battesimo nella quarta elementare). Ha trascorso le ultime settimane di vacanza a casa. L’inizio dell’anno scolastico si era fatto ormai prossimo. Patrick venne iscritto alla prima classe nella scuola vicino alla missione e ricevette tutto il materiale scolastico. Era raggiante. Nei primi giorni veniva a salutarci: “Buongiorno!” Ma anche questa volta agli inizi positivi non sono seguiti i risultati sperati. La partenza inattesa di sr. Karina e delle postulanti per il tirocinio pastorale nelle altre missioni ha scoraggiato il ragazzo. Al nostro ritorno a Gatara, l’abbiamo trovato di buon umore, come di solito. Ed era rimasto anche sincero, … ma di nuovo aveva perso un anno scolastico. Promette che dopo le vacanze ricomincerà per l’ennesima volta la prima classe. Carissimi Amici, condividiamo con voi la nostra sollecitudine per Patrick e non solo per lui. Ragazzi come lui ce ne sono tanti. Quelli che hanno già provato l’indipendenza e la libertà, si smarriscono nel mondo degli adulti, che li influenzano e li sfruttano, impedendo loro di crescere insieme ai loro coetanei e di diventare così uomini responsabili. Pregate per loro. Cercheremo di fare il possibile per Patrick, perché possa ricominciare la scuola e continuarla. Odetta Ndayizeye, Suore dello Santo Spirito Gatara, BURUNDI 127 In diretta ANNO DELLA FEDE e annuncio evangelico Secondo Lei, che cosa significherà l'Anno della Fede per tutta la Chiesa? L’Anno della Fede è per tutta la Chiesa e anche per me, missionario polacco a Pechino, un’occasione per un ritorno alle radici, alle fonti della nostra identità cristiana. Qui in Cina, dove ho la grazia di servire, a causa del contesto di persecuzione e di ambiguità politica in cui viviamo, possiamo condividere la nostra fede soltanto attraverso la preghiera e la testimonianza personale. Oggi la Chiesa e i suoi membri hanno davvero tanto bisogno della trasparenza e della purificazione predicata da Benedetto XVI. Dobbiamo sempre riformarci, correggerci e anche sforzarci di rendere credibile la nostra fede, esprimendola in forme adatte al contesto in cui operiamo. Dopo un periodo di una forse troppo unilaterale esaltazione del Concilio Vaticano II, l’Anno della Fede in corso costituirà un’occasione per approfondire la Dottrina della Chiesa nella sua continuità, senza fratture o selezioni. Come ci suggeriscono i testi dell’Istrumentum laboris preparato per il Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione (ottobre 2012), la Tradizione e il Rinnovamento sono inseparabili e si completano reciprocamente. E noi riconosciamo senz’altro che è lo Spirito Santo a detenere il monopolio della verità, non noi. P. Giorgio con alcuni cattolici immigrati in Cina Foto: G. Wojciechowski 128 Vivendo in Asia, un continente in cui coesistono spiritualità e religioni diverse, l’Anno della Fede ci darà la possibilità di prendere il largo e riscoprire la spiritualità cristiana con i suoi grandi maestri, i Padri della Chiesa, i Santi e le Sante che ci hanno lasciato insegnamenti per la nostra crescita nella fede e il nostro incontro con Gesù. Nel continente asiatico, che è stato recentemente invaso dal pensiero e dalla tecnica occidentale, si impone un momento di riflessione e di analisi sull’insufficienza di questa “pappa”, che viene quotidianamente ammannita, per lo sviluppo della dignità dell’uomo creato da Dio. Il cristianesimo ha tanti valori positivi e arricchenti da offrire, e noi non possiamo dimenticare quest’eredità. Tanti giovani battezzati cercano di soddisfare i loro vuoti spirituali rivolgendosi alle filosofie e al pensiero delle religioni orientali forse perché noi non sappiamo proporre quella che è la vera essenza del cristianesimo. Quale spazio riservano i cristiani in Cina alla Parola di Dio? Fino a poco tempo fa l’accesso alla Bibbia era ridotto. Tra gli anni Ottanta e Novanta la Chiesa in Cina ha stampato Bibbie e ha fatto sì che tutti i cattolici potessero averne una copia. Ora la si può comprare nelle librerie o dai venditori ambulanti. Diverse Diocesi in Cina cercano di organizzare gruppi biblici. Ogni domenica, nelle numerose parrocchie, vengono stampati, in bollettini mensili o settimanali, testi e commenti delle letture bibliche. In alcune chiese, prima della Messa, vengono letti brani evangelici perché siano memorizzati. Il 29 settembre 2012, ad Acireale è stato beatificato padre Gabriele Maria Allegra. Egli, dal 1931 al 1968, si è interamente dedicato alla traduzione in cinese della Bibbia. P. Allegra è stato definito “il san Gerolamo della Cina”. Maria è modello della vera fede. La Sua gente trova nella Madre di Dio un esempio vivo per la propria vita quotidiana? In tutta la Cina ci sono molti santuari mariani e questo è un segno evidente della pietà e dell’attaccamento dei Cinesi a Maria. Soprattutto dopo la Lettera di Benedetto XVI indirizzata ai fedeli cinesi e la sua scelta della festa di Maria Ausiliatrice come giorno della preghiera universale per la Chiesa in Cina, i cattolici cinesi hanno riscoperto il significato del patronato nazionale mariano. Il santuario di She Shan, nelle vicinanze di Shanghai, è un luogo particolare, che unisce spiritualmente i fedeli cinesi. Ora, proprio nei pressi di questo santuario è stato recentemente arrestato il nuovo vescovo ausiliare di Shanghai, Thaddeus Ma Daqin, per avere dichiarato apertamente, durante il ringraziamento dopo la sua ordinazione episcopale (7 luglio 2012), di voler rinunciare ai suoi diritti e ai suoi doveri all’interno dell’associazione patriottica guidata dal partito comunista, per potersi concentrare unicamente sulle sue responsabilità di pastore. Dall’arresto di mons. Thaddeus Ma Daqin il santuario di Sheshan è diventato ancor più luogo di preghiera per la Chiesa perseguitata. Ascoltando le meditazioni delle comunità sui misteri del rosario, si comprende come la Madre di Dio sia per Cinesi un esempio sul cammino della fede. È molto edificante vedere i fedeli pregare, durante tutta la giornata, davanti alle numerose statue di Maria poste davanti alle Chiese. Sono, questi, segni tangibili delle profondità dell’anima. P. Giorgio Wojciechowski CINA 129 Intenzione missionaria da Il Messaggero del Cuore di Gesù INTENZIONE MISSIONARIA di settembre 2013 Perché i cristiani, che soffrono la persecuzione in numerose regioni del mondo, possano essere, con la loro testimonianza, profeti dell’amore di Cristo Si stima che nel 2012, ogni cinque minuti, un cristiano nel mondo sia stato ucciso per la sua fede. Sono stati, infatti, 105 mila i discepoli del Signore Gesù che lo scorso anno, in diverse parti del mondo, hanno vissuto la loro fedeltà al Vangelo sino all’effusione del proprio sangue. Il Cardinale Kurt Koch, responsabile dei rapporti con le altre confessioni cristiane nel mondo, ha parlato di un “ecumenismo dei martiri”. Le nostre Chiese e comunità cristiane sono, infatti, unite in questa “passione” per il Vangelo, nel salire con Cristo il calvario della testimonianza suprema dell’amore. L’ottava Beatitudine è rivolta direttamente ai discepoli di Gesù: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi” (Mt 5,11-12). Origene, nel commento alla Passione secondo Giovanni, parlando di Giuda e ricordando il gesto di amicizia di Gesù nel consegnargli, durante l’ultima cena, il “boccone” (Gv 13,26), immagina che il traditore, uscendo da quella sala, precipiti nella notte, portando stretto nella mano un frammento del corpo di Cristo a lui donato come viatico. Giuda va incontro alla sua morte con questo raggio di luce nella mano, che è salvifico, perché nessun inferno potrà vincere l’amore di Cristo, nessun tradimento potrà spegnere la sua fedeltà. 130 Il cristiano perseguitato è chiamato a entrare nella logica di un amore più grande, che permette di vedere anche nel proprio carnefice l’amico da accogliere, il fratello a cui dare appuntamento alla tavola della misericordia e della compassione divina. Mai il Signore Gesù permetterà di allontanarci da questo orizzonte e la prova di forza che Pietro compie nell’Orto degli Ulivi viene immediatamente rimproverata, perché chi usa violenza verrà ripagato dalla stessa violenza. Nel nostro particolare contesto occidentale viviamo una forma tutta particolare di persecuzione: “Combattiamo contro un persecutore insidioso, un nemico che lusinga. Non ferisce la schiena con la frusta, ma carezza il ventre; non ci confisca i beni, dandoci in tal modo la vita, ma ci arricchisce, dandoci così la morte; non ci spinge verso la vera libertà imprigionandoci, ma verso la schiavitù, onorandoci con il potere nel suo palazzo; non ci colpisce ai fianchi, ma prende possesso del nostro cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con l’oro e il denaro” (Ilario di Poitiers, Contro Costanzo 5; ca. metà del IV secolo). Ma oggi assistiamo anche a un rifiuto delle radici cristiane dell’Occidente che si fa sempre più illiberale e sprezzante. Che il Signore dia a tutti noi la grazia di poterlo un giorno guardare in faccia senza provare alcuna vergogna. Don Luigi Chistolini 131 Foto: R. Siciliani/SIR Pagina della gratitudine GRAZIE per l’automobile IL RESTAURO della cappella arissimi benefattori, che la pace e la gioia del Risorto siano sempre con voi! Con questo augurio desidero, a nome della comunità dei religiosi di San Vincenzo de’ Paoli di Koubri, condividere con voi la gioia e la pace che ci ha procurato l’arrivo dell’automobile, che ci è stata fatta pervenire direttamente dalla Francia. Siamo felici per questo acquisto, che rappresenta per noi la possibilità di raggiungere tutti i confini della parrocchia per annunciare la Buona Notizia della salvezza, oltre a permetterci di svolgere più agevolmente i molteplici impegni pastorali quotidiani. A tutti giunga il nostro sentito ringraziamento per il sostegno spirituale, morale e materiale che ci avete dato. Un proverbio da noi dice pressappoco così: “L’animale non può mai dimenticare la sorgente a cui si è dissetato”. Che Dio vi protegga e ricambi con le sue benedizioni la vostra generosità in favore della nostra missione. C P. Vincent de Paul Kabore Koubri, BURKINA FASO 132 arissimi benefattori, desidero ringraziarvi unitamente ai membri della Comunità del Seminario “Sant’Agostino” della Diocesi di Kaolack, Senegal, perché abbiamo potuto portare felicemente a termine il progetto di restauro della cappella del nostro Seminario. Il bel lavoro, che ora possiamo ammirare e godere durante la preghiera, è frutto della vostra sollecitudine, a un tempo spirituale e concreta, per noi. Vi sono veramente grato e, rinnovandovi il mio profondo ringraziamento, vi assicuro il nostro costante ricordo nella preghiera. Un affettuoso saluto. C P. Emilio Diop Kaolack, SENEGAL Pagina della solidarietà LA FORMAZIONE delle giovani Suore PER L’ACQUISTO di oggetti sacri arissimi benefattori, i nostri monasteri in Messico sono numerosi - più di settanta! e hanno molte vocazioni. Per questo è stato aperto lo studentato di Santa Veronica Giuliani a Cuautitlàn, dove le juniores trascorrono un periodo di formazione di due anni. Il Messico è un Paese in cui gli Ordini Religiosi non sono riconosciuti dallo Stato. Il Governo è anticlericale e massonico. Le nostre sorelle vivono dei modestissimi introiti del loro lavoro, con la conseguenza che le più giovani, per malnutrizione (in particolare per insufficienza di proteine), si ammalano, né hanno possibilità di cure. Poiché raramente si prendono in considerazione i monasteri di vita contemplativa, ci è molto difficile fare fronte a questa situazione. Per questo facciamo appello alla sensibilità di quei pochi che, come voi, comprendono il valore della preghiera e della vita consacrata totalmente all’adorazione e alla lode di Dio per la salvezza del mondo. Nella speranza che vi sia possibile farci pervenire un aiuto per queste nostre sorelle più giovani, vi assicuriamo sin d’ora la nostra preghiera. Fraternamente nel Signore, arissimi benefattori, quello che mi spinge a scrivervi è la necessità di ricevere un aiuto per l’acquisto degli oggetti sacri destinati alla nostra cappella semipubblica. Questa cappella è stata inaugurata da poco grazie all’aiuto dei fedeli. Essi hanno acquistato perfino il tabernacolo. Ci mancano, però, ancora alcuni oggetti sacri. Gli acquisti più urgenti sono i seguenti: quattro casule per i diversi tempi liturgici; due portacandele; un ostensorio piccolo; un calice; una patena. Anticipatamente vi ringraziamo per la vostra solidarietà e vi assicuriamo la nostra riconoscente preghiera secondo le vostre intenzioni. Sr. M. Paola Emilia Fumeo, Suore Cappuccine Guadalajara, MESSICO Sr. A. Lettecristos Gebremicael, Figlie di Sant’Anna El Obeid, SUDAN C C Vi preghiamo di indirizzare le offerte a: Congregazione delle Suore Missionarie di S. Pietro Claver - Via della Collina 18 - 38121 TRENTO CCP n. 35483452 IBAN: IT39 L076 0101 8000 0003 5483 452 Le eventuali offerte che risulteranno in eccedenza rispetto alle richieste che abbiamo presentato saranno destinate a progetti analoghi a noi comunicati dai missionari sparsi in tutto il mondo. 133 Zoom IL CAMMINO verso la santità essun uomo nasce santo. Può, tuttavia, diventarlo col tempo, poiché la santità cristiana non è altro che il progressivo conformarsi della mente e del cuore dell’uomo a Cristo, per nascere veramente a vita nuova e diventare figlio di Dio. Questo processo di crescita spirituale è opera dello Spirito Santo, che vive in noi e che agisce attraverso le circostanze della vita quotidiana. Così è avvenuto anche nella vita della Beata Maria Teresa Ledóchowska. Insieme ai suoi fratelli, Maria Teresa ricevette una profonda educazione religiosa nella casa paterna. Giulia si dimostrò la più sensibile all’azione della grazia. Sin dall’infanzia, Dio fu il centro della sua vita e lei desiderò appartenere unicamente e completamente a Lui. Anche Maria Teresa era una bambina pia, ma fino all’età di 22 anni fu più attratta dall’arte, dalla bellezza della natura, dal fascino della conoscenza e dalla brama della notorietà. Lei stessa ebbe a descrivere, in seguito, con senso d’umorismo, la sua ricerca di fama mondana in un racconto: Marietta sogna di diventare famosa. Dio, nella sua bontà, non le permise di perdere di vista la retta via. Le aveva donato dei talenti non per conseguire successi personali, bensì per servire gli altri, ma dovette trascorrere molto tempo prima che Maria Teresa comprendesse che “l’amore è donarsi”. Da quel momento, questa frase divenne la sua regola. Quando Dio chiama una persona alla vita, le affida una missione specifica. Ciascuno scopre questa missione gradualmente e con dif- N 134 Maria Teresa nel 1877 Foto: Archivio MTL ficoltà. Un primo amore non corrisposto, la morte improvvisa del suo amato padre e una grave forma di vaiolo, che mise in pericolo la sua vita, la aiutarono a comprendere l’inconsistenza e la precarietà della fama e delle felicità umane. Sofferente, relegata al letto per settimane, imparò ad ascoltare la voce di Dio che le parlava nel profondo del cuore. In seguito a queste esperienze dolorose e piena di ammirazione per il fratello Vladimir, più giovane di lei tre anni, che aveva scelto la strada del sacerdozio, e per la sorella Giulia, che voleva consacrarsi interamente al servizio di Dio, Maria Teresa pregava intensamente: “Anch’io voglio fare qualcosa di importante per Dio!” Riconoscendo la superiorità spirituale di Giulia, Maria Teresa aveva preso a seguirne i consigli. “Fatti coraggio, cuore mio!” - scrisse Giulia a Maria Teresa che, all’epoca, soggiornava alla corte dell’Arciduchessa di Toscana “Entrambe siamo ancora molto deboli, pertanto appoggiamoci alla croce e con fede completa gettiamoci tra le braccia del Buon Pastore. Egli ci condurrà quando non potremo continuare da sole, finché rimarremo piccole e insignificanti” (13 giugno 1886). La vita alla corte dell’Arciduchessa richiedeva sforzo e autodisciplina, ma offriva anche molti piaceri: balli, escursioni, viaggi all’estero, esercizi nella pittura e nella scrittura; prospettava, insomma, una carriera! D’altra parte, i suoi primi passi per avvicinarsi a Dio e giungere a conoscere se stessa erano accompagnati da ansia, incertezza e persino da un sentimento sgradevole di dubbio sulla correttezza delle sue azioni. Nell’animo di Maria Teresa si sviluppò una dura lotta tra l’amore di Maria Teresa alla corte nel 1885 Foto: Archivio MTL Dio e le seduzioni della vita mondana. Ma Gesù assicurava: “Io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Con desiderio sincero, voleva consacrare il suo amore a Dio pronunciando un voto perpetuo; ma prudentemente sua sorella la consigliò: “Prendi dapprima i voti temporanei: questa è la consuetudine. Un anno dopo potrai prendere i voti perpetui” (10 gennaio 1886). Progredendo nell’intimità con Dio, Maria Teresa capì che la vita apparentemente brillante della corte non era niente di più che “una forma europea di schiavitù”. L’appello del Card. Lavigerie alla lotta contro la schiavitù in Africa le indicò un obiettivo preciso. A partire da quel momento, Maria Teresa comprese meglio le parole di Gesù: “Nessuno può servire a due padroni” (Mt 6,24), e prese la coraggiosa decisione di “passare dalla corte di Toscana alla corte di Cristo”. I suoi parenti, amici e coetanei le diedero della pazza, ma non riuscirono a distoglierla dalla sua decisione. L’amore di Dio aveva messo in lei radici profonde tanto da trovare nella preghiera pace, coraggio, anzi, persino dolcezza e consolazione. Da fanciulla orgogliosa e presuntuosa qual era stata, divenne docile strumento della Divina Provvidenza e fondò una Congregazione religiosa, il cui obiettivo principale doveva consistere nel collaborare all’opera di evangelizzazione del mondo. Era, infatti, convinta che “la più divina delle cose è cooperare con Dio alla salvezza delle anime”. Indicò alle sue figlie quale dovesse essere il loro posto privilegiato: “sotto la croce di Cristo”, e le esortò a condurre ogni persona ai piedi del Crocefisso, perché la contemplazione di Lui, morente sulla croce per la nostra salvezza, è la base di ogni benedizione nell’attività apostolica. Nessun amore umano può uguagliare l’amore di Dio! Sr. Elisabetta Adamiak, sspc 135 Spazio giovani PER I DISOCCUPATI di Capo Verde stimonianza sul progetto che sta realizzando nelle Isole di Capo Verde. Foto: A. Wojcik Ho conosciuto Teresa alcuni anni fa agli incontri del gruppo missionario. Desiderava partecipare all’esperienza missionaria in Africa. Ci sono stati i preparativi, gli incontri organizzativi e finalmente la tanto desiderata partenza per Capo Verde. La giovane volontaria ha partecipato in seguito ad altre esperienze missionarie e si è buttata con passione nell’animazione missionaria, condividendo con gli altri la propria fede e i propri talenti. Diplomatasi in fisioterapia, nel luglio 2012 è partita nuovamente per Capo Verde, dove mette a servizio degli abitanti di questo Paese la sua vita e le sue competenze mediche. Ho chiesto a Teresa di inviarci una te136 Di colore verde sono… le case! São Vicente è una isola della Repubblica di Capo Verde sulla quale quasi non esiste vegetazione; di colore verde sono solo alcune case; per il resto un mare di sabbia e di polvere. La città di Mindelo è la capitale culturale di questo Paese e in essa si mescolano almeno quattro mondi: l’africano, l’europeo, il sudamericano e l’asiatico. Visito le Isole di Capo Verde per la terza volta e sempre mi stupisce e incanta questo “mix” che rende la gente del posto molto aperta e particolarmente sensibile ai legami e alle relazioni con le altre persone. Mi hanno accolto come un membro della loro famiglia, quando si sono accorti che non ero venuta come turista, ma desiderosa di fare amicizia e donare qualcosa di me. Il corso di massaggio In collaborazione con il Centro di Occupazione e di Preparazione Professionale di Mindelo e grazie alla ospitalità e all’aiuto delle Suore Missionarie di San Pietro Claver ho progettato un corso di base di fisioterapia e di massaggio destinato ai giovani. Lo sviluppo del turismo è un motivo di speranza per i giovani in cerca di lavoro e, in questa prospettiva, è possibile che essi possano in futuro lavorare come massaggiatori negli hotel e negli SPA. Molti giovani sono venuti al corso anche per il desiderio di aiutare persone disabili presenti nelle loro stesse fami- Testimoninze dei giovani capoverdiani “Sono contenta di trovarmi qui, perché posso imparare molto; posso imparare esercizi che permettono alle persone malate di guarire. A volte questi esercizi sono anche divertenti. Voglio bene a entrambe le maestre e ai miei compagni di gruppo. La casa delle Suore Missionarie di San Pietro Claver dove si svolge il corso è un’oasi di pace, che mi permette di rilassarmi” (Elba). “Ho cominciato a frequentare il corso di fisioterapia e mi piace moltissimo. Non ho difficoltà a comprendere Teresa e le sue lezioni sono preparate perfettamente. Ho conosciuto nuove persone e con alcune ho fatto amicizia. La fisioterapia è molto interessante. Appena ho saputo del corso, mi sono iscritto. Ho alle spalle esperienze di lavoro fisico e adesso mi accorgo come sia importante conoscere la fisiologia del corpo umano per potersene servire in modo armonioso” (Mirene). “Il corso di fisioterapia e di massaggio mi ha dato finora tanta soddisfazione. Sono così certa di aver fatto una scelta giusta. Il corso tratta degli argomenti che più m’interessano, perché riguardano la salute dell’uomo. È per questo che sono qui! Voglio bene anche alla fisioterapista, nostra insegnante. È una grande risorsa poter incontrare persone pronte ad aiutarci nella crescita e nell’acquisizione di conoscenze utili; grazie al loro insegnamento, anche noi possiamo a nostra volta aiutare gli altri sempre di più” (Mario). Sr. Elisabetta Soltysik, sspc e Teresa Urbaniak Foto: A. Wojcik glie o in famiglie di loro conoscenti. A luglio sono stata accompagnata nel mio viaggio a Capo Verde da Maddalena, studentessa di fisioterapia appartenente all’Accademico Gruppo Missionario degli Universitari di Poznan (Polonia). I giovani sono arrivati al corso su indicazione del Centro di Occupazione, ma nel gruppo erano presenti anche alcuni ragazzi del Centro di Spiritualità Missionaria (Centro de Espiritualidade Missionária), che si è costituito sul modello dell’Accademico Gruppo Missionario polacco, dopo un’esperienza dei giovani delle Isole in Polonia nell’animazione missionaria delle comunità parrocchiali. 137 Notizie claveriane I VINCITORI del bando di concorso on grande gioia pubblichiamo la poesia “I versi alla Beata Maria Teresa Ledóchowska” di Anna Maria Golfieri (Luserna San Giovanni - TO) e l’acquarello di Rita Senoner (Ortisei BZ) - le due vincitrici del bando di concorso “Beata Maria Teresa Ledóchowska”. Ringraziamo inoltre i ragazzi del gruppo missionario “Furaha” (Krosno - Polonia), Claudio Brescia (Roma), Maria Alice Fernandes (Alta da Laba - Portogallo), Maria Magni Bassani e Lorenza Bassani (Velate Milanese - MB), Manica Lapuente (St. Paul - Stati Uniti), Sr. Grace Nalule (Serrana - Brasile) e Selda de Pina (Portogallo) per la loro partecipazione. C La redazione ALLA BEATA MARIA TERESA Tu sai parlare al cuore di chi ha avuto tutto dalla vita, Maria Teresa, brillante, colta, intelligente e bella, discendente di nobile stirpe, nipote di un cardinale, circondata di cure e delle migliori opportunità per far fiorire in pienezza ogni eccellente dono umano e spirituale ricevuto; dama di corte che lascia ogni agio e in austera povertà dona se stessa a Dio per chinarsi sugli oppressi della terra imitando la Kénosis di Cristo. Tu sai parlare al cuore di chi rischia il naufragio in oscure depressioni dopo aver incassato nel silenzio angosce e ripetute frustrazioni, Maria Teresa, innamorata in cuore con purezza assoluta di quell’uomo che ti contempla e poi ne sposa un’altra. 138 Maria Teresa orfana e malata quasi allo stesso istante e devastata nel viso... Tu che non hai vissuto conversioni, suggellate da un fraterno bacio ai lebbrosi, come San Francesco, ma hai provato, in prima persona, la consapevolezza di destare lo spavento degli altri e hai dovuto affrontare la crudele sentenza di uno specchio. Tu irrigidita nei rituali della corte di un regno estinto, tutto affronti con fiducia in Dio che ti apre una strada, ti indica un cammino nuovo in cui le forze residue rifioriranno. Come batte il mio cuore ricordando il battito del tuo cuore, nella corsa contro il tempo e ogni ostacolo verso l’albergo del Cardinal Lavigerie, dove scoprirai quel compito, in cui la forza e il vigore del tuo intelletto potranno dispiegarsi vincendo ogni narcisistica tentazione di orgoglio. Tu pronta a rispondere all’appello del Cardinale alle “donne cristiane”, senza confini di nazione o confessione, seme di un ecumenismo che verrà, tu donna in un movimento di donne che si mobilita per liberare le vittime del culto del denaro, volo con ali di ragione e fede per scoprire e trafficare lungo le vie del Signore i talenti che alle donne Lui stesso ha dato, perché siano sempre, in forme antiche e nuove, efficaci testimoni della Resurrezione davanti agli Apostoli e al mondo. Tu che dopo aver pianto sei morta sorridendo, per compiere in pieno le beatitudini, tu per sempre viva col Risorto a cui piace la tua bellezza, tu prega perché il genio femminile e ogni forza umana, udendo l’appello del Servo dei Servi, con l’umile, pacifica perseveranza del Santo di Assisi cooperi alla conversione di cuori e strutture per sciogliere le catene della schiavitù del ventunesimo secolo. Anna Maria Golfieri L’acquarello di Rita Senoner 139 Bacheca GRAZIE alla Beata Maria Teresa Ledóchowska ando un’offerta per onorare la Beata Maria Teresa Ledóchowska e per ringraziarla del suo aiuto. N. N. M hiedo che sia rivolta questa preghiera a Dio per l’intercessione di San Pietro Claver e della Beata Maria Teresa Ledóchow- C ska: “Ti prego umilmente di proteggere la mia famiglia nella salute e nel lavoro, e Ti supplico di guidarmi nell’affrontare la vita nella preghiera e di aiutarmi nelle mie scelte di vita”. Salvatore Andrea Beata Maria Teresa, prega per noi RICORDIAMO i nostri defunti Sr. Lucile Lawless, sspc - Bellshill (Scozia) Don Antonio Termite - San Vito Dei Normanni (BR) Don Vincenzo Frumento - Cogoleto (GE) Giovanna Cetto - Levico Terme (TN) Maria Franca Saba - Cagliari (CA) Marcellina Poggioli - Volterra (PI) Giancarlo Soroldoni - Cornate D’Adda (MI) Antonio De Lauretis - Atri (TE) L’eterno riposo dona loro, o Signore, risplenda a essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen 140 Anno CXVIII n. 9 Settembre 2013 Direttore responsabile Mons. Ernesto Menghini Redazione Sr. Silvia Simas, sspc - Sr. Maria Maciag, sspc OGGETTI e vasi sacri Accade spesso di constatare la scarsità o addirittura la mancanza di oggetti e vasi sacri nelle chiese e nelle stazioni missionarie. Se puoi, aiutaci ad acquistarli: invia la tua offerta tramite il nostro CCP n. 35483452. Gesù Eucaristico vi benedica. Altare portatile Ostensorio Turibolo Calice Patena Teca per Viatico € 170,00 € 150,00 € 120,00 € 110,00 € 30,00 € 20,00 In settembre celebriamo Collaboratori: P. Michele Simone, S.I. Sr. Maria Paola Wojak, sspc - Sr. Jolanta Plominska, sspc Sr. Maria Elena Caridi, sspc - Vincenza Zangara Maria Teresa Rinaldi - Patrizia Raffi SUORE MISSIONARIE DI SAN PIETRO CLAVER www.missionarieclaveriane.org REDAZIONE 00184 ROMA - Via dell’Olmata 16 Tel. 06 4880450 - fax: 06 4871953 E-mail redazione: [email protected] AMMINISTRAZIONE 38121 TRENTO - Via della Collina 18 Tel. 0461 263645 - fax: 0461 268435 E-mail: [email protected] CCP n. 35483452 Banca di Trento e Bolzano B.I.C. BATBIT2T IBAN: IT95 G032 4001 8010 0001 1723 769 10042 NICHELINO - Via San Matteo 1 Tel. 011 6279513 SVIZZERA - 1700 FRIBOURG Route du Grand-Pré 3 Tel. 026 4254595 CCP 17/246/7 E-mail: [email protected] 1 Giornata Mondiale per la Salvaguardia del Creato Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Trento. 8 Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 148 del 25 marzo 1986. 9 Memoria di San Pietro Claver – Festa patronale delle Suore Missionarie di S. Pietro Claver e inizio del Capitolo Generale 24 Memoria della Madonna della Mercede Informiamo i Lettori che i loro dati personali sono utilizzati solo per le finalità della rivista. Il responsabile del loro trattamento è l’amministratore, cui gli interessati possono rivolgersi per chiederne la verifica o la cancellazione (D.LGS. 196/2003). La pubblicazione non è in libero commercio. L’Eco dell’Africa e di altri Continenti di luglio-agosto è stata consegnata all’ufficio postale di Trento il 25 giugno Stampa: Nuove Arti Grafiche Via dell’òra del Garda 25 - 38121 TRENTO Per informazioni: www.missionarieclaveriane.org Suore Missionarie di S. Pietro Claver Via della Collina 18 38121 TRENTO Tel. 0461 263645 E-mail: [email protected] Soeurs Missionnaires de St-Pierre Claver Route du Grand-Pré 3 1700 FRIBOURG Tel. 0264254595 E-mail: [email protected]