Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento TAXE PERCUE
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Rivista missionaria per le famiglie fondata
dalla Beata Maria Teresa Ledóchowska nel 1895
SOMMARIO
In ascolto del Papa
Dio ci chiama a vivere insieme la nostra fede
121
In cammino con la Chiesa
San Pietro Claver “schiavo degli schiavi per sempre” 122
In breve
Roma, Venezuela, Stati Uniti
India, Stati Uniti
124
125
In diretta
Sempre da capo!
Anno della Fede e annuncio evangelico
“Bisogna aver cura che l’amore
per le missioni non si spenga mai
nei nostri cuori,
anzi, aumenti sempre più.
Una pianta che non viene innaffiata
di tanto in tanto, inaridisce.”
126
128
Intenzione missionaria
Intenzione di settembre 2013
130
Pagina della gratitudine
Grazie per l’automobile
Il restauro della cappella
132
132
Pagina della solidarietà
La formazione delle giovani Suore
Per l’acquisto di oggetti sacri
133
133
Zoom
Il cammino verso la santità
134
Spazio giovani
Per i disoccupati di Capo Verde
136
Notizie claveriane
I vincitori del bando di concorso
138
Bacheca
Grazie alla Beata Maria Teresa Ledóchowska
Ricordiamo i nostri defunti
In copertina: Una ragazza dell’Angola
Foto: B. A.
140
140
Foto: SIR
In ascolto del Papa
DIO CI CHIAMA a vivere insieme la nostra fede
a dove nasce la Chiesa? Nasce dal gesto
supremo di amore della Croce, dal costato
aperto di Gesù, da cui escono sangue e acqua,
simbolo dei Sacramenti dell’Eucaristia e del
Battesimo. Nella famiglia di Dio, nella Chiesa,
la linfa vitale è l’amore di Dio che si concretizza nell’amare Lui e gli altri: tutti gli altri,
senza distinzioni e misura. La Chiesa è una famiglia in cui si ama e si è amati.
Quando si manifesta la Chiesa? Si manifesta
quando il dono dello Spirito Santo riempie il
cuore degli Apostoli e li spinge a uscire e iniziare il cammino per annunciare il Vangelo,
diffondere l’amore di Dio.
Ancora oggi qualcuno dice: “Cristo sì, la
Chiesa no”, così come alcuni dicono: “Io
credo in Dio, ma non nei preti”. Ma è proprio
la Chiesa che ci porta Cristo e che ci porta a
Dio; la Chiesa è la grande famiglia dei figli di
Dio. Certo, ha anche aspetti umani; in coloro
che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono
difetti, imperfezioni, peccati. Anche il Papa
ne ha, e tanti! Ma il bello sta proprio in questo: quando ci accorgiamo di essere peccatori,
D
ecco che troviamo la misericordia di Dio, il
quale sempre perdona. Non dimenticatelo: Dio
sempre perdona e ci riceve nel suo amore di
perdono e di misericordia. Alcuni dicono che
il peccato è un’offesa a Dio, ma è anche
un’opportunità di umiliazione, nella quale
possiamo accorgerci di una cosa bellissima: la
misericordia di Dio. Pensiamo a questo.
Domandiamoci oggi: quanto amo io la Chiesa?
Prego per lei? Mi sento parte della famiglia
della Chiesa? Che cosa faccio perché sia una
comunità in cui ognuno si senta accolto e
compreso, senta la misericordia e l’amore di
Dio, che rinnova la vita? La fede è un dono e
un atto che ci riguarda personalmente, ma Dio
ci chiama a vivere insieme la nostra fede,
come famiglia, come Chiesa.
Chiediamo al Signore, in modo del tutto particolare in quest’Anno della Fede, che le nostre comunità, tutta la Chiesa, siano sempre
più vere famiglie che vivono e portano il calore di Dio.
Papa Francesco
Udienza generale, 29 maggio 2013
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In cammino con la Chiesa
SAN PIETRO CLAVER
“schiavo degli schiavi per sempre”
Il rilievo in bronzo di San Pietro Claver nella cappella restaurata della casa generalizia a Roma Foto: M. Maciag
La vita di San Pietro Claver è straordinaria e
umile al tempo stesso. Chi si fosse trovato a
passare - nella prima metà del XVII secolo- per
il porto di Cartagena delle Indie, nel regno della
Nuova Granada, l’attuale Colombia, non avrebbe
potuto fare a meno di notarlo: un uomo dalla
sottana sdrucita e rappezzata, che tiene stretta
una borsa sotto il braccio sinistro. Egli scruta
l’orizzonte e pensa alle decine di migliaia di
schiavi che, sulle coste dell’Africa occidentale,
sono stati costretti con la forza a salire sulle
navi, a quelli sopravvissuti al viaggio terribile e
122
che ora approderanno a Cartagena.
Appena le navi gettano l’ancora, Pietro Claver,
ottenuta l’autorizzazione dai capitani, scende
svelto nella stiva pestilenziale senza lasciarsi
scoraggiare dall’odore né dal rischio di contrarre
qualche epidemia. Perché lo fa? Per portare il
calore e il conforto di una presenza umana: è
il primo bianco a rivolgere ai prigionieri neri
una parola fraterna.
Canonizzato nel 1888 da Papa Leone XIII, è
stato dichiarato, anni più tardi, patrono delle
missioni. La Beata Maria Teresa Ledóchowska
lo scelse come protettore della nostra Congregazione religiosa.
Chi era quest’uomo?
È stato, innanzi tutto, un cristiano. È stato
ciò che ci si aspetta da un battezzato, da un
prete, da un religioso. Era un uomo di contemplazione e di preghiera: fu l’unione con
Gesù Cristo crocifisso che lo spinse a consacrare la propria vita all’umanità sofferente fino
a definirsi “schiavo degli schiavi per sempre”.
Preghiera e contemplazione
La preghiera, la contemplazione e un desiderio grande di fare conoscere e amare Cristo
sono stati i motori della sua infaticabile
azione presso gli schiavi giunti al porto di
Cartagena, nei quali lui vedeva il volto del Cristo sofferente. A loro apriva il suo cuore, le
sue braccia per riversare su ciascuno tutta la
tenerezza dell’amore di Dio e portarli alla
gioia della salvezza.
Questi stessi sentimenti, che furono di Pietro
Claver, spingeranno più tardi la giovane Maria
Teresa Ledóchowska a mettersi al servizio dei
più poveri e a fondare la Congregazione delle
Le catene della schivitù spezzate
Suore Missionarie di San Pietro Claver.
Amare, lavorare, offrire
Questi tre verbi di azione sono fondamentali
nella vita di un cristiano. Potremmo domandarci: come è stato possibile per Pietro Claver
realizzare la sua missione in mezzo a ostacoli
e difficoltà di ogni tipo,e prodigandosi per esseri umani considerati dai più merce da vendere sui mercati? La risposta a questa domanda
è contenuta nella sua fede, alla luce della
quale lui è vissuto in armonia con la volontà di
Dio, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo,
sino a considerare fratelli anche gli schiavi, destinati alla felicità eterna, perché anche per
essi Cristo ha versato il suo sangue. Questo è
stato il suo grande segreto, la forza interiore
che gli ha permesso di portare gli uomini alla
scoperta della loro dignità di figli di Dio.
Nella scia di San Pietro Claver
Oggi, noi, Missionarie di San Pietro Claver,
sulla scia del nostro patrono, San Pietro Claver, della Beata Maria Teresa Ledóchowska, insieme con tutti i Collaboratori Claveriani,
continuiamo, con lo stesso sguardo di amore
e di fede, ad aiutare gli apostoli del Vangelo,
i quali, nelle diverse parti del mondo missionario, si rivolgono a noi nelle loro necessità.
Che grazia poterli aiutare con la preghiera, il
lavoro, il sacrificio e il dono di sé, certi che la
fede si fortifica, quando viene condivisa!
Cari lettori e lettrici, che prendete parte con
noi alla sofferenza, alle speranze, alle gioie
dei missionari e dei loro assistiti, a voi diciamo grazie nel nome di Gesù Salvatore, particolarmente in questo Anno della Fede.
Il 9 settembre prossimo inizieremo il nostro
XVI Capitolo generale. Accompagnateci con la
vostra preghiera. Grazie!
Sr. Silvia Simas, sspc
123
In breve
ROMA
Le famiglie di tutto il
mondo si recheranno in Pellegrinaggio a Roma sulla
Tomba di San Pietro, il prossimo 26 e 27 ottobre. Questo
evento, promosso dal nostro Dicastero, si inserisce nel quadro delle iniziative proposte per l’Anno della Fede, indetto
dal Papa Emerito Benedetto XVI. Lo stesso titolo dell’evento: “Famiglia, vivi la gioia della
fede! Pellegrinaggio delle Famiglie alla Tomba
di San Pietro per l’Anno della Fede”, ci fa comprendere che questo pellegrinaggio sarà
un’occasione per le famiglie del mondo di
condividere con entusiasmo la propria fede e
un invito per tutti i componenti delle famiglie cristiane, dai nonni ai nipoti, a testimoniare nella gioia il proprio battesimo. UNPF
(Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia)
VENEZUELA
Mons. Oswaldo Azuaje ha dato il via ufficiale
al Congresso Americano Missionario CAM 4 e
COMLA 9 con queste parole: “Oggi, domenica
della Giornata Missionaria Mondiale, proclamiamo ufficialmente il Congresso Americano
Missionario CAM 4 e COMLA 9, evento importante nel cammino dell’Evangelizzazione della
nostra Chiesa locale, nazionale, e di tutta l’America. Il Convegno avrà luogo nel mese di
novembre 2013 e avrà come tema: «America
Missionaria, condividi la tua fede»”.
Mons. Oswaldo Azuaje, nel suo messaggio a
tutto il popolo di Dio, ha quindi dichiarato:
“Nel corso della sua storia, la Chiesa di Maracaibo ha risposto a questa chiamata missio-
124
“Andate in tutto il mondo...”
naria con sacerdoti, religiosi, religiose e laici
che si trovano in terre di missione. È necessario, quindi, pregare molto, affinché perseverino nel loro dono di sé e l’operato porti
frutti sia nei successi sia nelle prove.
Continuiamo a chiedere al Signore della messe
che mandi operai per la sua messe, perché
portino la Buona Notizia di Gesù a tutto il popolo santo di Dio e siano disponibili ad andare là dove il Signore chiama”. Ha, quindi,
concluso: “Siamo chiamati a cooperare spiritualmente con le nostre preghiere e i nostri
sacrifici perché i missionari offrano con gioia
e fedeltà la loro vita. Accogliamo l’invito ad
aiutarli materialmente, affinché si consacrino
a tempo pieno alla missione ricevuta, di essere ponti fra Dio e gli uomini”. Agenzia Fides
STATI UNITI
Oltre il 50% della popolazione che vive in
condizioni di povertà estrema è concentrato
in Cina, India e Brasile. Secondo i dati della
Banca Mondiale, 1 miliardo e 300 milioni di
persone vivono con meno di 1,25 dollari al
giorno. Dall’inizio degli anni Ottanta sono riuscite a superare la povertà 600 milioni di persone, e così la percentuale della popolazione
mondiale che vive in condizioni estreme si è
ridotta dal 42 al 19%. Attualmente, nell’Asia
meridionale e nell’Africa sub-sahariana vivono
rispettivamente 571 e 386 milioni di persone
sotto la soglia della povertà. Il sud-est asiatico, con 284 milioni di persone in questa situazione, si trova al terzo posto, seguito
dall’America. Agenzia Fides
zioni, i due missionari sono stati accusati di
avere distribuito opuscoli e pubblicazioni con
brani biblici ad alcuni giovani musulmani. Appreso il fatto, una folla di musulmani li ha
cercati, raggiunti e ha iniziato a percuoterli.
Recentemente il Consiglio Unito della Jihad,
organizzazione che riunisce diversi movimenti
islamici militanti del Kashmir, ha accusato i
missionari di “conversioni”, invitandoli a lasciare il Kashmir. Inoltre alcuni mullah (guide
islamiche) hanno accusato i volontari della
“Casa Agape”, centro sociale ed educativo gestito da fedeli cristiani indiani a Srinagar, di
“conversioni di bambini”. Agenzia Fides
STATI UNITI
Jhabua in India Foto: J. Soltysik
INDIA
Dapprima l’assalto della folla, che li ha picchiati selvaggiamente. Poi l’arresto da parte
della polizia, che li ha salvati da un sicuro linciaggio. È la sorte di due missionari cristiani
laici, accusati di compiere “atti di proselitismo” nei confronti di giovani musulmani a Lasjan, villaggio nei pressi di Srinagar, nel
Kashmir indiano. Secondo fonti locali, i due
missionari sono stati arrestati il 6 maggio
dalla polizia di Srinagar, ma uno di essi è ricoverato nell’ospedale di Jammu per le gravi
lesioni riportate. Secondo le prime ricostru-
“La sofferenza dei migranti deve finire”, ha
detto il Cardinale di New York, Timothy Dolan,
presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, intervenendo nel dibattito
sulla
riforma
del
sistema
dell’immigrazione. “Ci sono persone che vengono deportate e un numero imprecisato di
famiglie vengono divise. Sono esseri umani
coloro che continuano a morire nel deserto
americano. Questa sofferenza deve finire!” La
Chiesa cattolica può dare un contributo significativo al dibattito nazionale sull’immigrazione, “perché abbiamo accolto diverse
ondate di immigrati nelle nostre parrocchie,
perché abbiamo programmi di servizio sociale,
ospedali e scuole”, ha aggiunto il Card. Dolan,
che ha inoltre dichiarato: “Come Pastore dell’Arcidiocesi della città con forse la maggiore
presenza di immigrati nel mondo, conosco
assai bene i grandi sforzi compiuti dalla comunità cattolica a favore degli immigrati”.
Agenzia Fides
125
In diretta
SEMPRE da capo!
arissimi Amici delle missioni, vi saluto come si usa nel Burundi, il mio
Paese: Amahoro! Oggi voglio raccontarvi la storia di un bambino della mia
parrocchia dedicata a Santa Teresina
del Bambino Gesù, a Gatara. Un anno
fa, andando di buon mattino alla
Santa Messa, abbiamo notato un bambino infreddolito, seduto sulle scale
della chiesa. Poteva avere sei anni. I
suoi vestiti erano inzuppati d’acqua.
La gente che entra in chiesa si interessa subito al bambino, domandandogli: “Di dove sei? Come si chiama la
tua mamma? Come si chiama la collina
sulla quale è costruita la tua casa?” Il
ragazzo non risponde. Resta seduto
con gli occhi bassi, senza espressione,
triste. Non vuole entrare in chiesa.
Partecipando all’Eucaristia, ho pregato
per lui, perché era infreddolito, lontano dalla famiglia, triste, mentre i
nostri bambini africani sono sempre
gioiosi. Dopo la Messa sono andata dal
mio piccolo amico. Anche altri lo
Patrick Foto: Suore dello Santo Spirito
hanno circondato, facendogli tante
altre domande.
peva esattamente come si chiamassero i geSuor Karina ha suggerito di invitarlo alla no- nitori e quale fosse la collina sulla quale sorstra missione. Senza parlare, ha manifestato geva la sua casa. Patrick abita a circa 30 Km
il suo consenso. Seduto al sole per scaldarsi, dalla missione. Non va a scuola, perché – dice
ci guardava attentamente, mangiando con ap- - i suoi genitori non hanno abbastanza denaro
petito la colazione. Il suo viso cambiava e hanno altri dieci figli, e fa i nomi di tutti i
espressione, manifestando ora la gioia tipica suoi fratelli. Poi, però, abbiamo scoperto che
dei bambini. Abbiamo cominciato a dialogare non aveva detto la verità. Ha solo due fratelli
con il nostro piccolo ospite, Patrick. Alle no- e la sua vita non è affatto felice. Il padre è
stre domande rispondeva con prontezza. Sa- un uomo poco affidabile; la mamma porta il
C
126
peso della famiglia e Patrick, che è il figlio
maggiore, la deve aiutare. Ecco perché, da alcuni giorni, dorme dove gli capita, mangia
quello che raccoglie e il suo vestito è bagnato.
Siamo, infatti, nella stagione delle piogge.
Possiamo aiutarti
“Patrick, perché sei fuggito da casa?”, gli ho
chiesto. – “Perché,… perché non volevano
darmi da mangiare”. - “La mamma non voleva
darti da mangiare? Ma perché?” - “Sai, la
mamma mi ha fatto andare a prendere l’acqua, ma io ho giocato con gli amici e quando
sono tornato, la sera, la mamma mi ha detto:
«Chi non lavora, non mangia con quelli che
hanno lavorato»”. - “Rispondici: la mamma
aveva ragione?” Patrick ha abbassato il capo,
ammettendo che spesso è cocciuto, non obbedisce. “Perché non vai a scuola?” - “Sai,
per tre volte ho iniziato la prima classe e
non l’ho mai finita. Arrivavo sempre in ritardo, preferivo giocare con gli amici che pascolano le capre. Talvolta arrivavo fino alla
strada principale, spingevo la bici portando
della merce e guadagnavo qualcosa”.
Il dialogo si faceva più intenso. Il ragazzino,
ora, era sincero. - “Patrick, vuoi studiare?
Possiamo aiutarti. Qui, nella nostra missione
di Gatara, ci sono tanti bambini orfani, che
aiutiamo ed essi studiano”. - “Bene, dopo le
vacanze. Ormai io ho già perso l’anno”.
Quello stesso giorno, Patrick ha ricevuto
nuovi indumenti dalla suora. I vecchi si sono
dovuti bruciare.
Dopo alcuni giorni, la mamma è venuta a
trovarci e a ringraziarci per averlo rimandato a casa. Tutto quello che ci ha detto
corrispondeva a dolorosa verità. Patrick è
un ragazzo difficile. La mamma, con le lacrime agli occhi, ci ha chiesto: “Se potete,
aiutatelo”.
Il materiale scolastico
Patrick veniva alla missione per aiutarci nei
lavori di giardinaggio. Era orgoglioso di stare
con le suore. Ogni venerdì portava a casa del
cibo per la famiglia. Così, le giornate delle vacanze di Patrick sono trascorse liete nel lavoro. Ha imparato a pregare l’Ave Maria. Non
è ancora battezzato (la maggioranza dei bambini, in Burundi, riceve il sacramento del Battesimo nella quarta elementare). Ha trascorso
le ultime settimane di vacanza a casa.
L’inizio dell’anno scolastico si era fatto ormai
prossimo. Patrick venne iscritto alla prima
classe nella scuola vicino alla missione e ricevette tutto il materiale scolastico. Era raggiante. Nei primi giorni veniva a salutarci:
“Buongiorno!”
Ma anche questa volta agli inizi positivi non
sono seguiti i risultati sperati. La partenza
inattesa di sr. Karina e delle postulanti per il
tirocinio pastorale nelle altre missioni ha scoraggiato il ragazzo. Al nostro ritorno a Gatara,
l’abbiamo trovato di buon umore, come di solito. Ed era rimasto anche sincero, … ma di
nuovo aveva perso un anno scolastico. Promette che dopo le vacanze ricomincerà per
l’ennesima volta la prima classe.
Carissimi Amici, condividiamo con voi la nostra sollecitudine per Patrick e non solo per
lui. Ragazzi come lui ce ne sono tanti. Quelli
che hanno già provato l’indipendenza e la libertà, si smarriscono nel mondo degli adulti,
che li influenzano e li sfruttano, impedendo
loro di crescere insieme ai loro coetanei e di
diventare così uomini responsabili. Pregate
per loro. Cercheremo di fare il possibile per
Patrick, perché possa ricominciare la scuola e
continuarla.
Odetta Ndayizeye, Suore dello Santo Spirito
Gatara, BURUNDI
127
In diretta
ANNO DELLA FEDE e annuncio evangelico
Secondo Lei, che cosa significherà l'Anno
della Fede per tutta la Chiesa?
L’Anno della Fede è per tutta la Chiesa e anche
per me, missionario polacco a Pechino, un’occasione per un ritorno alle radici, alle fonti
della nostra identità cristiana.
Qui in Cina, dove ho la grazia di servire, a
causa del contesto di persecuzione e di ambiguità politica in cui viviamo, possiamo condividere la nostra fede soltanto attraverso la
preghiera e la testimonianza personale. Oggi
la Chiesa e i suoi membri hanno davvero tanto
bisogno della trasparenza e della purificazione
predicata da Benedetto XVI. Dobbiamo sempre riformarci, correggerci e anche sforzarci di
rendere credibile la nostra fede, esprimendola
in forme adatte al contesto in cui operiamo.
Dopo un periodo di una forse troppo unilaterale esaltazione del Concilio Vaticano II,
l’Anno della Fede in corso costituirà un’occasione per approfondire la Dottrina della Chiesa
nella sua continuità, senza fratture o selezioni. Come ci suggeriscono i testi dell’Istrumentum laboris preparato per il Sinodo dei
Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione (ottobre 2012), la Tradizione e il Rinnovamento
sono inseparabili e si completano reciprocamente. E noi riconosciamo senz’altro che è lo
Spirito Santo a detenere il monopolio della
verità, non noi.
P. Giorgio con alcuni cattolici immigrati in Cina Foto: G. Wojciechowski
128
Vivendo in Asia, un continente in cui coesistono spiritualità e religioni diverse, l’Anno
della Fede ci darà la possibilità di prendere il
largo e riscoprire la spiritualità cristiana con
i suoi grandi maestri, i Padri della Chiesa, i
Santi e le Sante che ci hanno lasciato insegnamenti per la nostra crescita nella fede e il
nostro incontro con Gesù. Nel continente
asiatico, che è stato recentemente invaso dal
pensiero e dalla tecnica occidentale, si impone un momento di riflessione e di analisi
sull’insufficienza di questa “pappa”, che viene
quotidianamente ammannita, per lo sviluppo
della dignità dell’uomo creato da Dio. Il cristianesimo ha tanti valori positivi e arricchenti da offrire, e noi non possiamo
dimenticare quest’eredità. Tanti giovani battezzati cercano di soddisfare i loro vuoti spirituali rivolgendosi alle filosofie e al pensiero
delle religioni orientali forse perché noi non
sappiamo proporre quella che è la vera essenza del cristianesimo.
Quale spazio riservano i cristiani in Cina alla
Parola di Dio?
Fino a poco tempo fa l’accesso alla Bibbia era
ridotto. Tra gli anni Ottanta e Novanta la
Chiesa in Cina ha stampato Bibbie e ha fatto
sì che tutti i cattolici potessero averne una
copia. Ora la si può comprare nelle librerie o
dai venditori ambulanti. Diverse Diocesi in
Cina cercano di organizzare gruppi biblici.
Ogni domenica, nelle numerose parrocchie,
vengono stampati, in bollettini mensili o settimanali, testi e commenti delle letture bibliche. In alcune chiese, prima della Messa,
vengono letti brani evangelici perché siano
memorizzati. Il 29 settembre 2012, ad Acireale è stato beatificato padre Gabriele Maria
Allegra. Egli, dal 1931 al 1968, si è interamente dedicato alla traduzione in cinese della
Bibbia. P. Allegra è stato definito “il san Gerolamo della Cina”.
Maria è modello della vera fede. La Sua
gente trova nella Madre di Dio un esempio
vivo per la propria vita quotidiana?
In tutta la Cina ci sono molti santuari mariani e questo è un segno evidente della pietà
e dell’attaccamento dei Cinesi a Maria. Soprattutto dopo la Lettera di Benedetto XVI indirizzata ai fedeli cinesi e la sua scelta della
festa di Maria Ausiliatrice come giorno della
preghiera universale per la Chiesa in Cina, i
cattolici cinesi hanno riscoperto il significato
del patronato nazionale mariano. Il santuario di She Shan, nelle vicinanze di Shanghai,
è un luogo particolare, che unisce spiritualmente i fedeli cinesi. Ora, proprio nei pressi
di questo santuario è stato recentemente arrestato il nuovo vescovo ausiliare di Shanghai, Thaddeus Ma Daqin, per avere
dichiarato apertamente, durante il ringraziamento dopo la sua ordinazione episcopale (7
luglio 2012), di voler rinunciare ai suoi diritti e ai suoi doveri all’interno dell’associazione patriottica guidata dal partito
comunista, per potersi concentrare unicamente sulle sue responsabilità di pastore.
Dall’arresto di mons. Thaddeus Ma Daqin il
santuario di Sheshan è diventato ancor più
luogo di preghiera per la Chiesa perseguitata.
Ascoltando le meditazioni delle comunità sui
misteri del rosario, si comprende come la
Madre di Dio sia per Cinesi un esempio sul
cammino della fede. È molto edificante vedere
i fedeli pregare, durante tutta la giornata, davanti alle numerose statue di Maria poste davanti alle Chiese. Sono, questi, segni tangibili
delle profondità dell’anima.
P. Giorgio Wojciechowski
CINA
129
Intenzione missionaria
da Il Messaggero del Cuore di Gesù
INTENZIONE MISSIONARIA di settembre 2013
Perché i cristiani, che soffrono la persecuzione in numerose regioni del mondo,
possano essere, con la loro testimonianza, profeti dell’amore di Cristo
Si stima che nel 2012, ogni cinque minuti, un
cristiano nel mondo sia stato ucciso per la sua
fede. Sono stati, infatti, 105 mila i discepoli del
Signore Gesù che lo scorso anno, in diverse parti
del mondo, hanno vissuto la loro fedeltà al Vangelo sino all’effusione del proprio sangue.
Il Cardinale Kurt Koch, responsabile dei rapporti
con le altre confessioni cristiane nel mondo, ha
parlato di un “ecumenismo dei martiri”. Le nostre Chiese e comunità cristiane sono, infatti,
unite in questa “passione” per il Vangelo, nel
salire con Cristo il calvario della testimonianza
suprema dell’amore.
L’ottava Beatitudine è rivolta direttamente ai discepoli di Gesù: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra
ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono
i profeti che furono prima di voi” (Mt 5,11-12).
Origene, nel commento alla Passione secondo
Giovanni, parlando di Giuda e ricordando il
gesto di amicizia di Gesù nel consegnargli, durante l’ultima cena, il “boccone” (Gv 13,26), immagina che il traditore, uscendo da quella sala,
precipiti nella notte, portando stretto nella
mano un frammento del corpo di Cristo a lui donato come viatico. Giuda va incontro alla sua
morte con questo raggio di luce nella mano, che
è salvifico, perché nessun inferno potrà vincere
l’amore di Cristo, nessun tradimento potrà spegnere la sua fedeltà.
130
Il cristiano perseguitato è chiamato a entrare
nella logica di un amore più grande, che permette
di vedere anche nel proprio carnefice l’amico da
accogliere, il fratello a cui dare appuntamento
alla tavola della misericordia e della compassione
divina. Mai il Signore Gesù permetterà di allontanarci da questo orizzonte e la prova di forza
che Pietro compie nell’Orto degli Ulivi viene immediatamente rimproverata, perché chi usa violenza verrà ripagato dalla stessa violenza.
Nel nostro particolare contesto occidentale viviamo una forma tutta particolare di persecuzione: “Combattiamo contro un persecutore
insidioso, un nemico che lusinga. Non ferisce la
schiena con la frusta, ma carezza il ventre; non
ci confisca i beni, dandoci in tal modo la vita,
ma ci arricchisce, dandoci così la morte; non ci
spinge verso la vera libertà imprigionandoci, ma
verso la schiavitù, onorandoci con il potere nel
suo palazzo; non ci colpisce ai fianchi, ma
prende possesso del nostro cuore; non ci taglia
la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con
l’oro e il denaro” (Ilario di Poitiers, Contro Costanzo 5; ca. metà del IV secolo). Ma oggi assistiamo anche a un rifiuto delle radici cristiane
dell’Occidente che si fa sempre più illiberale e
sprezzante.
Che il Signore dia a tutti noi la grazia di poterlo
un giorno guardare in faccia senza provare alcuna vergogna.
Don Luigi Chistolini
131
Foto: R. Siciliani/SIR
Pagina della gratitudine
GRAZIE
per l’automobile
IL RESTAURO
della cappella
arissimi benefattori, che la pace e la gioia
del Risorto siano sempre con voi! Con questo augurio desidero, a nome della comunità
dei religiosi di San Vincenzo de’ Paoli di Koubri, condividere con voi la gioia e la pace che
ci ha procurato l’arrivo dell’automobile, che
ci è stata fatta pervenire direttamente dalla
Francia. Siamo felici per questo acquisto, che
rappresenta per noi la possibilità di raggiungere tutti i confini della parrocchia per annunciare la Buona Notizia della salvezza, oltre
a permetterci di svolgere più agevolmente i
molteplici impegni pastorali quotidiani.
A tutti giunga il nostro sentito ringraziamento per il sostegno spirituale, morale e materiale che ci avete dato. Un proverbio da noi
dice pressappoco così: “L’animale non può
mai dimenticare la sorgente a cui si è dissetato”. Che Dio vi protegga e ricambi con le
sue benedizioni la vostra generosità in favore
della nostra missione.
C
P. Vincent de Paul Kabore
Koubri, BURKINA FASO
132
arissimi benefattori, desidero ringraziarvi
unitamente ai membri della Comunità del
Seminario “Sant’Agostino” della Diocesi di
Kaolack, Senegal, perché abbiamo potuto portare felicemente a termine il progetto di restauro della cappella del nostro Seminario. Il
bel lavoro, che ora possiamo ammirare e godere durante la preghiera, è frutto della vostra
sollecitudine, a un tempo spirituale e concreta, per noi. Vi sono veramente grato e, rinnovandovi il mio profondo ringraziamento, vi
assicuro il nostro costante ricordo nella preghiera. Un affettuoso saluto.
C
P. Emilio Diop
Kaolack, SENEGAL
Pagina della solidarietà
LA FORMAZIONE
delle giovani Suore
PER L’ACQUISTO
di oggetti sacri
arissimi benefattori, i nostri monasteri in
Messico sono numerosi - più di settanta! e hanno molte vocazioni. Per questo è stato
aperto lo studentato di Santa Veronica Giuliani a Cuautitlàn, dove le juniores trascorrono un periodo di formazione di due anni. Il
Messico è un Paese in cui gli Ordini Religiosi
non sono riconosciuti dallo Stato. Il Governo
è anticlericale e massonico. Le nostre sorelle
vivono dei modestissimi introiti del loro lavoro, con la conseguenza che le più giovani,
per malnutrizione (in particolare per insufficienza di proteine), si ammalano, né hanno
possibilità di cure.
Poiché raramente si prendono in considerazione i monasteri di vita contemplativa, ci è
molto difficile fare fronte a questa situazione.
Per questo facciamo appello alla sensibilità
di quei pochi che, come voi, comprendono il
valore della preghiera e della vita consacrata
totalmente all’adorazione e alla lode di Dio
per la salvezza del mondo. Nella speranza che
vi sia possibile farci pervenire un aiuto per
queste nostre sorelle più giovani, vi assicuriamo sin d’ora la nostra preghiera. Fraternamente nel Signore,
arissimi benefattori, quello che mi spinge
a scrivervi è la necessità di ricevere un
aiuto per l’acquisto degli oggetti sacri destinati alla nostra cappella semipubblica. Questa
cappella è stata inaugurata da poco grazie all’aiuto dei fedeli. Essi hanno acquistato perfino il tabernacolo. Ci mancano, però, ancora
alcuni oggetti sacri. Gli acquisti più urgenti
sono i seguenti: quattro casule per i diversi
tempi liturgici; due portacandele; un ostensorio piccolo; un calice; una patena. Anticipatamente vi ringraziamo per la vostra
solidarietà e vi assicuriamo la nostra riconoscente preghiera secondo le vostre intenzioni.
Sr. M. Paola Emilia Fumeo, Suore Cappuccine
Guadalajara, MESSICO
Sr. A. Lettecristos Gebremicael, Figlie di Sant’Anna
El Obeid, SUDAN
C
C
Vi preghiamo di indirizzare le offerte a:
Congregazione delle Suore Missionarie di S. Pietro Claver - Via della Collina 18 - 38121 TRENTO
CCP n. 35483452
IBAN: IT39 L076 0101 8000 0003 5483 452
Le eventuali offerte che risulteranno in eccedenza rispetto alle richieste che abbiamo presentato saranno destinate a
progetti analoghi a noi comunicati dai missionari sparsi in tutto il mondo.
133
Zoom
IL CAMMINO verso la santità
essun uomo nasce santo. Può, tuttavia,
diventarlo col tempo, poiché la santità
cristiana non è altro che il progressivo conformarsi della mente e del cuore dell’uomo a Cristo, per nascere veramente a vita nuova e
diventare figlio di Dio. Questo processo di
crescita spirituale è opera dello Spirito Santo,
che vive in noi e che agisce attraverso le circostanze della vita quotidiana. Così è avvenuto anche nella vita della Beata Maria Teresa
Ledóchowska.
Insieme ai suoi fratelli, Maria Teresa ricevette
una profonda educazione religiosa nella casa
paterna. Giulia si dimostrò la più sensibile all’azione della grazia. Sin dall’infanzia, Dio fu
il centro della sua vita e lei desiderò appartenere unicamente e completamente a Lui.
Anche Maria Teresa era una bambina pia, ma
fino all’età di 22 anni fu più attratta dall’arte,
dalla bellezza della natura, dal fascino della
conoscenza e dalla brama della notorietà. Lei
stessa ebbe a descrivere, in seguito, con
senso d’umorismo, la sua ricerca di fama mondana in un racconto: Marietta sogna di diventare famosa.
Dio, nella sua bontà, non le permise di perdere di vista la retta via. Le aveva donato dei
talenti non per conseguire successi personali,
bensì per servire gli altri, ma dovette trascorrere molto tempo prima che Maria Teresa comprendesse che “l’amore è donarsi”. Da quel
momento, questa frase divenne la sua regola.
Quando Dio chiama una persona alla vita, le
affida una missione specifica. Ciascuno scopre questa missione gradualmente e con dif-
N
134
Maria Teresa nel 1877 Foto: Archivio MTL
ficoltà. Un primo amore non corrisposto, la
morte improvvisa del suo amato padre e una
grave forma di vaiolo, che mise in pericolo la
sua vita, la aiutarono a comprendere l’inconsistenza e la precarietà della fama e delle felicità umane. Sofferente, relegata al letto per
settimane, imparò ad ascoltare la voce di Dio
che le parlava nel profondo del cuore.
In seguito a queste esperienze dolorose e
piena di ammirazione per il fratello Vladimir,
più giovane di lei tre anni, che aveva scelto
la strada del sacerdozio, e per la sorella Giulia, che voleva consacrarsi interamente al servizio di Dio, Maria Teresa pregava
intensamente: “Anch’io voglio fare qualcosa
di importante per Dio!”
Riconoscendo la superiorità spirituale di Giulia, Maria Teresa aveva preso a seguirne i consigli. “Fatti coraggio, cuore mio!” - scrisse
Giulia a Maria Teresa che, all’epoca, soggiornava alla corte dell’Arciduchessa di Toscana “Entrambe siamo ancora molto deboli, pertanto appoggiamoci alla croce e con fede
completa gettiamoci tra le braccia del Buon
Pastore. Egli ci condurrà quando non potremo
continuare da sole, finché rimarremo piccole
e insignificanti” (13 giugno 1886).
La vita alla corte dell’Arciduchessa richiedeva
sforzo e autodisciplina, ma offriva anche molti
piaceri: balli, escursioni, viaggi all’estero,
esercizi nella pittura e nella scrittura; prospettava, insomma, una carriera! D’altra parte,
i suoi primi passi per avvicinarsi a Dio e giungere a conoscere se stessa erano accompagnati da ansia, incertezza e persino da un
sentimento sgradevole di dubbio sulla correttezza delle sue azioni. Nell’animo di Maria Teresa si sviluppò una dura lotta tra l’amore di
Maria Teresa alla corte nel 1885 Foto: Archivio MTL
Dio e le seduzioni della vita mondana. Ma
Gesù assicurava: “Io ho vinto il mondo” (Gv
16,33). Con desiderio sincero, voleva consacrare il suo amore a Dio pronunciando un voto
perpetuo; ma prudentemente sua sorella la
consigliò: “Prendi dapprima i voti temporanei:
questa è la consuetudine. Un anno dopo potrai
prendere i voti perpetui” (10 gennaio 1886).
Progredendo nell’intimità con Dio, Maria Teresa capì che la vita apparentemente brillante
della corte non era niente di più che “una
forma europea di schiavitù”. L’appello del
Card. Lavigerie alla lotta contro la schiavitù in
Africa le indicò un obiettivo preciso. A partire
da quel momento, Maria Teresa comprese meglio le parole di Gesù: “Nessuno può servire a
due padroni” (Mt 6,24), e prese la coraggiosa
decisione di “passare dalla corte di Toscana
alla corte di Cristo”. I suoi parenti, amici e
coetanei le diedero della pazza, ma non riuscirono a distoglierla dalla sua decisione. L’amore di Dio aveva messo in lei radici profonde
tanto da trovare nella preghiera pace, coraggio, anzi, persino dolcezza e consolazione.
Da fanciulla orgogliosa e presuntuosa qual era
stata, divenne docile strumento della Divina
Provvidenza e fondò una Congregazione religiosa, il cui obiettivo principale doveva consistere nel collaborare all’opera di
evangelizzazione del mondo. Era, infatti, convinta che “la più divina delle cose è cooperare
con Dio alla salvezza delle anime”. Indicò alle
sue figlie quale dovesse essere il loro posto
privilegiato: “sotto la croce di Cristo”, e le
esortò a condurre ogni persona ai piedi del
Crocefisso, perché la contemplazione di Lui,
morente sulla croce per la nostra salvezza, è
la base di ogni benedizione nell’attività apostolica. Nessun amore umano può uguagliare
l’amore di Dio!
Sr. Elisabetta Adamiak, sspc
135
Spazio giovani
PER I DISOCCUPATI di Capo Verde
stimonianza sul progetto che sta realizzando
nelle Isole di Capo Verde.
Foto: A. Wojcik
Ho conosciuto Teresa alcuni anni fa agli incontri del gruppo missionario. Desiderava partecipare all’esperienza missionaria in Africa. Ci
sono stati i preparativi, gli incontri organizzativi
e finalmente la tanto desiderata partenza per
Capo Verde. La giovane volontaria ha partecipato in seguito ad altre esperienze missionarie
e si è buttata con passione nell’animazione missionaria, condividendo con gli altri la propria
fede e i propri talenti. Diplomatasi in fisioterapia, nel luglio 2012 è partita nuovamente per
Capo Verde, dove mette a servizio degli abitanti
di questo Paese la sua vita e le sue competenze
mediche. Ho chiesto a Teresa di inviarci una te136
Di colore verde sono… le case!
São Vicente è una isola della Repubblica di
Capo Verde sulla quale quasi non esiste vegetazione; di colore verde sono solo alcune case;
per il resto un mare di sabbia e di polvere. La
città di Mindelo è la capitale culturale di questo Paese e in essa si mescolano almeno quattro mondi: l’africano, l’europeo, il
sudamericano e l’asiatico. Visito le Isole di
Capo Verde per la terza volta e sempre mi stupisce e incanta questo “mix” che rende la
gente del posto molto aperta e particolarmente
sensibile ai legami e alle relazioni con le altre
persone. Mi hanno accolto come un membro
della loro famiglia, quando si sono accorti che
non ero venuta come turista, ma desiderosa di
fare amicizia e donare qualcosa di me.
Il corso di massaggio
In collaborazione con il Centro di Occupazione e di Preparazione Professionale di Mindelo e grazie alla ospitalità e all’aiuto delle
Suore Missionarie di San Pietro Claver ho
progettato un corso di base di fisioterapia e
di massaggio destinato ai giovani. Lo sviluppo del turismo è un motivo di speranza
per i giovani in cerca di lavoro e, in questa
prospettiva, è possibile che essi possano in
futuro lavorare come massaggiatori negli
hotel e negli SPA. Molti giovani sono venuti
al corso anche per il desiderio di aiutare persone disabili presenti nelle loro stesse fami-
Testimoninze dei giovani capoverdiani
“Sono contenta di trovarmi qui, perché posso
imparare molto; posso imparare esercizi che
permettono alle persone malate di guarire. A
volte questi esercizi sono anche divertenti.
Voglio bene a entrambe le maestre e ai miei
compagni di gruppo. La casa delle Suore Missionarie di San Pietro Claver dove si svolge il
corso è un’oasi di pace, che mi permette di
rilassarmi” (Elba).
“Ho cominciato a frequentare il corso di fisioterapia e mi piace moltissimo. Non ho difficoltà a comprendere Teresa e le sue lezioni
sono preparate perfettamente. Ho conosciuto
nuove persone e con alcune ho fatto amicizia. La fisioterapia è molto interessante. Appena ho saputo del corso, mi sono iscritto.
Ho alle spalle esperienze di lavoro fisico e
adesso mi accorgo come sia importante conoscere la fisiologia del corpo umano per potersene servire in modo armonioso” (Mirene).
“Il corso di fisioterapia e di massaggio mi ha
dato finora tanta soddisfazione. Sono così
certa di aver fatto una scelta giusta. Il corso
tratta degli argomenti che più m’interessano,
perché riguardano la salute dell’uomo. È per
questo che sono qui! Voglio bene anche alla
fisioterapista, nostra insegnante. È una
grande risorsa poter incontrare persone
pronte ad aiutarci nella crescita e nell’acquisizione di conoscenze utili; grazie al loro insegnamento, anche noi possiamo a nostra
volta aiutare gli altri sempre di più” (Mario).
Sr. Elisabetta Soltysik, sspc e Teresa Urbaniak
Foto: A. Wojcik
glie o in famiglie di loro conoscenti.
A luglio sono stata accompagnata nel mio
viaggio a Capo Verde da Maddalena, studentessa di fisioterapia appartenente all’Accademico Gruppo Missionario degli Universitari di
Poznan (Polonia). I giovani sono arrivati al
corso su indicazione del Centro di Occupazione, ma nel gruppo erano presenti anche alcuni ragazzi del Centro di Spiritualità
Missionaria (Centro de Espiritualidade Missionária), che si è costituito sul modello dell’Accademico Gruppo Missionario polacco,
dopo un’esperienza dei giovani delle Isole in
Polonia nell’animazione missionaria delle comunità parrocchiali.
137
Notizie claveriane
I VINCITORI del bando di concorso
on grande gioia pubblichiamo la poesia “I versi alla Beata Maria Teresa Ledóchowska” di
Anna Maria Golfieri (Luserna San Giovanni - TO) e l’acquarello di Rita Senoner (Ortisei BZ) - le due vincitrici del bando di concorso “Beata Maria Teresa Ledóchowska”.
Ringraziamo inoltre i ragazzi del gruppo missionario “Furaha” (Krosno - Polonia), Claudio
Brescia (Roma), Maria Alice Fernandes (Alta da Laba - Portogallo), Maria Magni Bassani e Lorenza Bassani (Velate Milanese - MB), Manica Lapuente (St. Paul - Stati Uniti), Sr. Grace Nalule (Serrana - Brasile) e Selda de Pina (Portogallo) per la loro partecipazione.
C
La redazione
ALLA BEATA MARIA TERESA
Tu sai parlare al cuore di chi ha avuto
tutto dalla vita,
Maria Teresa, brillante, colta,
intelligente e bella,
discendente di nobile stirpe,
nipote di un cardinale,
circondata di cure e delle migliori
opportunità
per far fiorire in pienezza
ogni eccellente dono umano e spirituale
ricevuto;
dama di corte che lascia ogni agio
e in austera povertà dona se stessa a Dio
per chinarsi sugli oppressi della terra
imitando la Kénosis di Cristo.
Tu sai parlare al cuore di chi rischia
il naufragio in oscure depressioni
dopo aver incassato nel silenzio
angosce e ripetute frustrazioni,
Maria Teresa, innamorata in cuore
con purezza assoluta di quell’uomo
che ti contempla e poi ne sposa un’altra.
138
Maria Teresa orfana e malata
quasi allo stesso istante
e devastata nel viso...
Tu che non hai vissuto conversioni,
suggellate da un fraterno bacio
ai lebbrosi, come San Francesco,
ma hai provato, in prima persona,
la consapevolezza di destare
lo spavento degli altri
e hai dovuto affrontare
la crudele sentenza di uno specchio.
Tu irrigidita nei rituali
della corte di un regno estinto,
tutto affronti con fiducia in Dio
che ti apre una strada,
ti indica un cammino nuovo
in cui le forze residue rifioriranno.
Come batte il mio cuore
ricordando il battito del tuo cuore,
nella corsa contro il tempo
e ogni ostacolo verso l’albergo
del Cardinal Lavigerie,
dove scoprirai quel compito,
in cui la forza e il vigore
del tuo intelletto potranno dispiegarsi
vincendo ogni narcisistica tentazione
di orgoglio.
Tu pronta a rispondere all’appello
del Cardinale alle “donne cristiane”,
senza confini di nazione o confessione,
seme di un ecumenismo che verrà,
tu donna in un movimento di donne
che si mobilita per liberare le vittime
del culto del denaro,
volo con ali di ragione e fede
per scoprire e trafficare
lungo le vie del Signore
i talenti che alle donne Lui stesso ha dato,
perché siano sempre,
in forme antiche e nuove,
efficaci testimoni della Resurrezione
davanti agli Apostoli e al mondo.
Tu che dopo aver pianto
sei morta sorridendo,
per compiere in pieno le beatitudini,
tu per sempre viva col Risorto
a cui piace la tua bellezza,
tu prega perché il genio femminile
e ogni forza umana,
udendo l’appello del Servo dei Servi,
con l’umile, pacifica perseveranza
del Santo di Assisi
cooperi alla conversione
di cuori e strutture
per sciogliere le catene
della schiavitù del ventunesimo secolo.
Anna Maria Golfieri
L’acquarello di Rita Senoner
139
Bacheca
GRAZIE
alla Beata Maria Teresa
Ledóchowska
ando un’offerta per onorare la Beata
Maria Teresa Ledóchowska e per ringraziarla del suo aiuto. N. N.
M
hiedo che sia rivolta questa preghiera a
Dio per l’intercessione di San Pietro Claver e della Beata Maria Teresa Ledóchow-
C
ska: “Ti prego umilmente di proteggere la
mia famiglia nella salute e nel lavoro, e Ti
supplico di guidarmi nell’affrontare la vita
nella preghiera e di aiutarmi nelle mie
scelte di vita”. Salvatore Andrea
Beata Maria Teresa, prega per noi
RICORDIAMO i nostri defunti
Sr. Lucile Lawless, sspc - Bellshill (Scozia)
Don Antonio Termite - San Vito Dei Normanni (BR)
Don Vincenzo Frumento - Cogoleto (GE)
Giovanna Cetto - Levico Terme (TN)
Maria Franca Saba - Cagliari (CA)
Marcellina Poggioli - Volterra (PI)
Giancarlo Soroldoni - Cornate D’Adda (MI)
Antonio De Lauretis - Atri (TE)
L’eterno riposo dona loro, o Signore,
risplenda a essi la luce perpetua,
riposino in pace. Amen
140
Anno CXVIII
n. 9 Settembre 2013
Direttore responsabile
Mons. Ernesto Menghini
Redazione
Sr. Silvia Simas, sspc - Sr. Maria Maciag, sspc
OGGETTI e vasi sacri
Accade spesso di constatare la scarsità o addirittura la mancanza di oggetti e vasi sacri
nelle chiese e nelle stazioni missionarie.
Se puoi, aiutaci ad acquistarli:
invia la tua offerta tramite il nostro CCP n.
35483452.
Gesù Eucaristico vi benedica.
Altare portatile
Ostensorio
Turibolo
Calice
Patena
Teca per Viatico
€ 170,00
€ 150,00
€ 120,00
€ 110,00
€ 30,00
€ 20,00
In settembre celebriamo
Collaboratori: P. Michele Simone, S.I.
Sr. Maria Paola Wojak, sspc - Sr. Jolanta Plominska, sspc
Sr. Maria Elena Caridi, sspc - Vincenza Zangara
Maria Teresa Rinaldi - Patrizia Raffi
SUORE MISSIONARIE DI SAN PIETRO CLAVER
www.missionarieclaveriane.org
REDAZIONE
00184 ROMA - Via dell’Olmata 16
Tel. 06 4880450 - fax: 06 4871953
E-mail redazione: [email protected]
AMMINISTRAZIONE
38121 TRENTO - Via della Collina 18
Tel. 0461 263645 - fax: 0461 268435
E-mail: [email protected]
CCP n. 35483452
Banca di Trento e Bolzano
B.I.C. BATBIT2T
IBAN: IT95 G032 4001 8010 0001 1723 769
10042 NICHELINO - Via San Matteo 1
Tel. 011 6279513
SVIZZERA - 1700 FRIBOURG
Route du Grand-Pré 3
Tel. 026 4254595
CCP 17/246/7
E-mail: [email protected]
1 Giornata Mondiale per la Salvaguardia
del Creato
Poste Italiane s.p.a.
Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)
art. 1, comma 2, DCB Trento.
8 Giornata Internazionale
dell’Alfabetizzazione
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n. 148 del 25 marzo 1986.
9 Memoria di San Pietro Claver –
Festa patronale delle Suore Missionarie
di S. Pietro Claver
e inizio del Capitolo Generale
24 Memoria della Madonna della Mercede
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sono utilizzati solo per le finalità della rivista.
Il responsabile del loro trattamento
è l’amministratore, cui gli interessati
possono rivolgersi per chiederne la verifica
o la cancellazione (D.LGS. 196/2003).
La pubblicazione non è in libero commercio.
L’Eco dell’Africa e di altri Continenti di luglio-agosto
è stata consegnata all’ufficio postale di Trento il 25 giugno
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