www.informatoreagrario.it Edizioni L’Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera. © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. INSERTO STACCABILE LE AGEVOLAZIONI E I SOSTEGNI A DISPOSIZIONE Come finanziare l’azienda vitivinicola e la cantina di Domenico Bosco, Stefano Leporati Il ventaglio completo delle opportunità di finanziamento, che derivano soprattutto dall’ocm vino e dai Psr, per favorire la competitività delle imprese del settore I l settore vitivinicolo è notoriamente molto complesso e con normative speciali rispetto ai restanti comparti agricoli. Nonostante l’introduzione dell’ocm vino (ex reg. Ce n. 479/2008) all’interno della ocm unica (reg. Ce n. 1234/2007) avvenuta nel 2009 con il reg. Ce n. 491/2009, il vino mantiene uno specifico sistema di distribuzione delle risorse comunitarie, basato sulla predisposizione da parte degli Stati membri del Programma nazionale di sostegno (Pns). È ancora uno dei pochi settori agricoli nel quale non è stato introdotto l’aiuto disaccoppiato a ettaro, sebbene le superfici vitate siano diventate eligibili al pagamento unico aziendale. Le risorse derivano essenzialmente dai seguenti capitoli di finanziamento: ocm vino-Programma nazionale di sostegno, Programmi di sviluppo rurale regionali, aiuti regionali, altre fonti di finanziamento. Di seguito verranno illustrate sinteticamente le principali caratteristiche delle diverse fonti di finanziamento, con lo scopo di dare un quadro complessivo delle opportunità esistenti. Per la misura degli investimenti va verificata Regione per Regione quale tipologia è possibile finanziare con i fondi dell’ocm vino e quali con le misure dello sviluppo rurale Ocm vino - Programma nazionale di sostegno Il Programma nazionale di sostegno, approvato all’indomani della riforma dell’ocm vino del 2008 e modificato in occasione delle successive scadenze, attualmente prevede l’attivazione delle misure riportate nella tabella 1. Vediamole brevemente nel dettaglio. RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE DEI VIGNETI Il miglioramento della qualità e il contenimento dei costi di produzione delle uve sono un fattore determinante del successo aziendale. La misura di ristrutturazione e riconversione vigneti inserita nel Pns vino è fi nalizzata ad ammodernare gli impianti viticoli, supportando gli investimenti per riconversione varietale, per miglioramento della posizione e delle tecniche di gestione del vigneto. La norma di riferimento è contenuta nel decreto applicativo dell’8-8-2008. Il decreto fissa anche la ripartizione delle risorse previste nel Pns tra le varie Regioni, che per le prossime annualità ammontano a complessivi 110 milioni di euro. La misura ha un’applicazione regionale, per cui Regioni e Provincie auto- nome emanano proprie disposizioni che devono essere verificate dagli interessati prima dell’adesione. La superficie minima ammessa all’intervento è di 0,5 ha ridotti a 0,3 per le aziende che partecipano a programmi collettivi o che hanno una superficie agricola utilizzabile (sau) vitata di almeno 1 ha. Le Regioni e Provincie autonome possono però, in alcuni casi, derogare a tali limiti. Possono beneficiare del sostegno i conduttori di vigneti, ma anche i titolari di diritti di reimpianto. L’aiuto è erogato come contributo ai costi di ristrutturazione e riconversione vigneti e come compensazione per la perdita di reddito. 12/2011 • L’Informatore Agrario © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. I FINANZIAMENTI INVESTIMENTI Le Regioni e Provincie auto- TABELLA 1 - Il Piano nazionale di sostegno al vino La misura è finalizzata a nome non possono erogare un (milioni di euro) migliorare la redditività delimporto medio per ettaro suMisura 2009 2010 2011 2012 2013 2014 le aziende vinicole mediante periore a 9.500 euro, aumental’utilizzo di nuove tecnologie e to a 10.400 nelle Regioni «con- Ristrutturazione 83 98 115,7 110 114 114 infrastrutture, con la promovergenza» (Calabria, Campa- e riconversione zione di nuovi e più moderni nia, Puglia e Sicilia). 6,3 35 48,4 82,4 102 102 Promozione processi produttivi e commerSi ha motivo di ritenere che Investimenti 15 40 40 40 ciali e con lo sviluppo di nuovi gli importi in questione saran30 30 30 30 30 Vendemmia verde prodotti (tabella 2). no aumentati a partire dall’an20 20 20 20 20 Assicurazione Sebbene il decreto applicatinualità 2011-2012. vo sia ancora in fase di pubbliLe Regioni e Provincie auto- Distillazione 18 20 20 20 20 20 cazione, sono già noti i contenome hanno la facoltà di de- sottoprodotti nuti (vedi anche L’Informatore cidere se l’aiuto è pagato sulla Distillazione 43,6 32 20 10 Agrario n. 9/2011, pag 14). base di rendicontazione o in alcol alimentare Questa misura, al primo modo forfettario. 60 50 25 18 Aiuto ai mosti anno di applicazione con la Ricordiamo che in caso di 27 13 presente annualità 2010-2011, richiesta di sostegno per la Distillazione di crisi 237,9 298 294,1 330,4 326 326 Totale prevede un’assegnazione di 15 misura in questione la superfiFonte: elaborazione Coldiretti. milioni di euro, che diventecie vitata oggetto di intervenranno 40 dalla prossima anto sarà rimisurata in conformità all’art. 75 del reg. Ce n. 555/2008 interessare anche marchi commerciali nualità. Essa ha un’applicazione e una (superficie calcolata da palo a palo del e devono effettuarsi nei Paesi extra Ue, ripartizione delle risorse su base regioriguardano: la promozione e pubblici- nale. vigneto). La misura presenta un problema rileLe domande di aiuto vanno presentate tà, che mettano in rilievo i vantaggi dei all’organismo pagatore competente per prodotti di qualità, la sicurezza alimen- vante di coesistenza con eventuali miterritorio sulla base delle disposizioni tare e il rispetto dell’ambiente e delle di- sure equivalenti presenti nei Programsposizioni attuative del regolamento; la mi di sviluppo rurale regionali (Psr). definite da Agea-Coordinamento. partecipazione a manifestazioni, fiere Pertanto va verificata, Regione per RePROMOZIONE DEI VINI ed esposizioni di importanza interna- gione, quale tipologia di investimento è SUI MERCATI EXTRA-UE zionale; campagne di informazione e possibile fi nanziare con i fondi del Pns La misura è fi nalizzata a rafforzare promozione da attuarsi presso i punti vino e quali mediante le misure dello l’immagine del vino italiano sui mer- vendita; altri strumenti di comunica- sviluppo rurale. cati emergenti. zione quali siti Internet, opuscoli, pieLe domande di aiuto vanno presenI produttori sono sempre più consa- ghevoli, degustazioni guidate, incontri tate all’organismo pagatore competente pevoli della necessità di recuperare me- con operatori dei Paesi terzi da svolger- in base alle date fissate dalla circolare di diante le esportazioni la diminuzione del si anche presso le aziende partecipanti Agea-Coordinamento. consumo interno. al progetto. L’entità del sostegno non può superaLa misura è disciplinata dal decreto Il finanziamento delle attività ammis- re il 40% della spesa effettivamente soapplicativo n. 4123 del 22-7-2010. Esso sibili è pari al 50% del costo complessivo stenuta. Per le Regioni «convergenza» fissa anche la ripartizione delle risorse del progetto, ma può essere elevato fino (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) tra Regioni e Ministero e prevede, con- al 70% nel caso di intale limite è innalzaformemente al Programma nazionale tegrazione del contriPer gli investimenti to al 50%. di sostegno vino, risorse per comples- buto comunitario con finanziati dal Pns Dal momento che sivi 82,4 milioni di euro per la campa- fondi nazionali e/o re- sono previsti l’erogazione può avgna 2011-2012 e 102 milioni di euro per gionali. venire solo dopo che la campagna 2012-2013. I progetti presenta- 15 milioni nel 2011 l’investimento sia staPossono essere fi nanziate misure di ti a valere sia sui fondi to effettivamente reainformazione e promozione verso i Pae- nazionali sia su quelli regionali dovran- lizzato, la misura presenta non poche si terzi dei vini dop-igp e dei nuovi vi- no avere un costo complessivo minimo difficoltà di applicazione legate al ridotni varietali. per Paese di 100.000 euro. to tempo a disposizione. I progetti di promozione possono inLe Regioni hanno la possibilità di emaVENDEMMIA VERDE teressare fino a tre annualità e viene fa- nare proprie modalità attuative e banLa riforma della ocm vino prevede vorita l’aggregazione aziendale (consorzi di regionali, ma in conformità al bando l’eliminazione delle misure di distildi tutela, associazioni temporanee d’im- nazionale. I progetti nazionali vanno presentati ad lazione quale strumento di mercato, presa, organizzazioni professionali e di Agea-Organismo pagatore e in copia al Mi- però la coltivazione delle vite, per sua produttori). È possibile presentare progetti di ca- nistero delle politiche agricole o alle Re- natura, può subire situazioni di temrattere nazionale (devono interessare gioni di competenza nel caso di progetti poraneo squilibrio di mercato. La vendemmia verde, che consiste almeno tre regioni), interregionale (che regionali, entro la data che di anno in aninteressino almeno due regioni) e re- no viene fissata con la firma del bando da nella distruzione o eliminazione totaparte del Ministero o dalle eventuali deli- le dei grappoli non ancora giunti a magionali. turazione, in modo da ridurre a zero la Le azioni ammissibili, che possono berazioni regionali. ▶ II L’Informatore Agrario • 12/2011 © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. FINANZIAMENTI TABELLA 2 - Investimenti nel settore vitivinicolo attivati per Regione ABRUZZO MARCHE • Punti vendita extra aziendali: • Attività di e-commerce • Piattaforme logistiche • Realizzazione di show-room e negozi esperienziali. • Investimenti finalizzati alla realizzazione di laboratori di analisi e della relativa strumentazione per il controllo di qualità dei prodotti vitivinicoli • Punti vendita extra aziendali finalizzati alla commercializzazione dei vini regionali PIEMONTE • Punti vendita extra aziendali • Attività di e-commerce • Piattaforme logistiche • Punti vendita aziendali purché non ubicati all’interno delle unità produttive, comprensivi di sale di degustazione • Acquisto di recipienti e contenitori per l’invecchiamento e la movimentazione dei vini • Realizzazione e/o ammodernamento delle strutture aziendali nonché acquisto di attrezzature per la produzione, trasformazione, commercializzazione e conservazione del prodotto EMILIA-ROMAGNA PROVINCIA DI BOLZANO CAMPANIA • Investimenti per macchine e attrezzature agricole. • Investimenti materiali per la vendita diretta dei prodotti vitivinicoli PROVINCIA DI TRENTO (punti vendita) da realizzarsi presso la struttura di trasformazione/ commercializzazione o presso altri sedi, come previsto dalla normativa • Acquisto di barrique nazionale • Investimenti immateriali per la creazione e/o implementazione di siti PUGLIA Internet finalizzati all’e-commerce • Punti vendita e sale per la degustazione extra aziendali sul territorio nazionale e nei Paesi comunitari FRIULI VENEZIA GIULIA • Attività di e-commerce - «cantina virtuale» • Acquisto di barrique • Logistica a sostegno della filiera vitivinicola LAZIO • Realizzazione, ristrutturazione, ampliamento e adeguamento delle strutture di condizionamento, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e agroindustriali anche al fine del miglioramento ambientale • Acquisto di nuove macchine e attrezzature, ivi compreso il materiale informatico, per l’introduzione di moderne e innovative tecnologie • Introduzione di sistemi volontari per la certificazione di processo e di prodotto • Interventi volti al potenziamento e alla razionalizzazione delle fasi della logistica • Acquisto di macchinari, impianti tecnologici e attrezzature nuove, comprese quelle informatiche e i relativi programmi, impiegati nella produzione vitivinicola o nelle attività di trasformazione e commercializzazione LOMBARDIA • Acquisto di barrique per le aziende agricole • Acquisto di macchine e/o attrezzature per la movimentazione del magazzino di cantina (muletti e similari) • Investimenti materiali per la costruzione e/o la ristrutturazione di uffici aziendali • Dotazioni utili all’allestimento di uffici aziendali • Allestimento di punti vendita al dettaglio • Creazione siti Internet riferiti a singoli marchi aziendali SARDEGNA • Attività di e-commerce • Realizzazione di show-room e negozi esperenziali • Acquisto di barrique e piccoli vasi vinari con capienza fino a 50 hL • Realizzazione di laboratori e acquisto relativa strumentazione SICILIA • Realizzazione di punti vendita extra aziendali, comprensivi di sale di degustazione • Acquisto di barrique • Attività di e-commerce «cantina virtuale» UMBRIA • Investimenti per show room, punti vendita extra aziendali. • Investimenti strutturali per la logistica e per la commercializzazione. • Acquisizione di immobili e investimenti immateriali finalizzati all’aggregazione di imprese VENETO • Acquisto di hardware e software • Acquisto di botti di legno • Acquisto di attrezzature laboratorio di analisi • Allestimento di punti vendita al dettaglio extra aziendali Fonte: elaborazione Coldiretti. resa della intera unità vitata, è da ritenersi sostitutiva e migliorativa rispetto alla onerosa e poco efficace distillazione di crisi. Essendone beneficiari i conduttori di superfici vitate in regola con la normativa vitivinicola, con questa misura l’intervento di sostegno viene spostato dal trasformatore alla parte agricola. Il decreto 23-12-2009, applicativo della misura, stabilisce la ripartizione delle risorse tra le Regioni, per un ammon- tare complessivo 30 milioni di euro per annualità. Come accennato, possono accedere a questa tipologia di intervento i conduttori di superfici vitate. La misura è di applicazione regionale, pertanto vanno verificati Regione per Regione la sua effettiva applicazione, l’importo dell’aiuto per ettaro e i criteri di applicazione e priorità. Ricordiamo infatti che la misura, sebbene attivata dalla Regione, potrebbe pre- vedere delle limitazioni ad alcune aree, o varietà di vitigni, o denominazioni. L’importo dell’aiuto in ogni caso non può superare il 50% della somma tra il costo di effettuazione della pratica e la perdita di reddito. I beneficiari dell’aiuto devono rispettare le norme sulla condizionalità per il primo anno dalla riscossione dell’aiuto e la misura non può essere applicata per due anni consecutivi sulla stessa unità vitata. 12/2011 • L’Informatore Agrario © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. III FINANZIAMENTI ASSICURAZIONE DEL RACCOLTO Inserita nel Pns vino a partire dalla campagna 2009-2010 (decreto ministeriale 2-8-2010) con un budget di 20 milioni di euro, la misura prevede un sostegno alle imprese vitivinicole per la copertura assicurativa dei rischi climatici, delle fitopatie e/o delle infestazioni parassitarie sui raccolti di uva da vino, in conformità al Piano assicurativo agricolo nazionale. Beneficiano dell’aiuto i produttori che stipulano polizze assicurative agevolate su superfici vitate in regola con la normativa vitivinicola. Il contributo non può superare l’80% del costo dei premi assicurativi versati dal produttore a copertura delle perdite causate da condizioni climatiche avverse assimilabili alle calamità naturali. In taluni casi il contributo può scendere al 50%. Per quanto riguarda tempistica e modalità di applicazione, si veda il Piano assicurativo agricolo nazionale (decreto ministeriale 5206 del 4-3-2011). DISTILLAZIONE DEI SOTTOPRODOTTI Lo scopo di questa misura è garantire il rispetto delle prestazioni viniche nelle Regioni dove le vinacce e le fecce non hanno ancora utilizzazioni alternative (agronomiche o energetiche), evitando che la gestione dei sottoprodotti arrechi danni all’ambiente e comporti oneri accessori per le cantine. Solo un breve accenno ai contenuti, in quanto beneficiari della misura sono esclusivamente i distillatori ai quali è riconosciuto un aiuto pari a 1,1 euro/grado/hL per le vinacce e 0,5 euro/grado/hL per le fecce. Rispetto al passato, infatti, la misura non prevede il pagamento di un prezzo minimo di acquisto a favore dei produttori. Pertanto, le risorse assegnate (in media 20 milioni di euro all’anno) andranno alle distillerie che hanno l’obbligo di ritirare i sottoprodotti presso le cantine e se beneficiano di questo sostegno possono produrre dai sottoprodotti solamente alcol di tipo industriale. DISTILLAZIONE DI VINO PER LA PRODUZIONE DI ALCOL ALIMENTARE La misura è finalizzata a sostenere la filiera di produzione dell’alcol alimentare e rappresenta, di fatto, una profonda rivisitazione della precedente distillazione «facoltativa». IV La misura di carattere regionale sarà attiva fino al 2012, con risorse decrescenti nel periodo (circa 20 milioni di euro nel 2011 e 10 milioni nel 2012). Inoltre, sebbene preveda la corresponsione di un aiuto a ettaro, la misura è stata applicata in modo tale che siano beneficiari esclusivamente i produttori di vino che trasformano le uve di propria produzione e le cantine cooperative per i soli ettari di conferimento totale (ettari risultanti dalla somma dei modelli F2 di dichiarazione di produzione). Dal calcolo degli ettari pagabili sono esclusi i vigneti dai quali sono ottenute uve a denominazione di origine. L’importo dell’aiuto è pari a 400 euro/ha per la campagna 2010-2011 e 350 euro/ha per la campagna 2011-2012. Il pagamento dell’aiuto è legato alla sottoscrizione di almeno un contratto di distillazione (massimo 3). Il contratto deve riportare l’indicazione degli ettari di vigneto inseriti nella dichiarazione vitivinicola della campagna di riferimento e un volume di vino non inferiore a 25 hL e non superiore a 30 per ogni ettaro richiesto. Il contratto di distillazione e la documentazione allegata richiesta vanno presentati all’organismo pagatore Agea entro la scadenza fissata di anno in anno dall’Amministrazione (per la campagna 2010-2011 il 15-1-2011), mentre la domanda di aiuto va presentata allo stesso organismo entro il 1° giugno di ogni anno. AIUTO ALL’UTILIZZO DI MOSTI È la misura di compensazione a favore dei produttori di vino che nelle aree del Mediterraneo (la zona viticola C) non possono utilizzare lo zucchero per aumentare la gradazione dei propri vini, ma solamente i mosti concentrati o rettificati. Nei Paesi dell’Europa continentale (zone viticole A e B) lo zucchero si può invece impiegare. La misura ha applicazione e risorse regionali e sarà in vigore fino al 2012, con budget decrescenti. Sono previsti 25 milioni di euro per il 2011 e 18 milioni per il 2012. Il decreto nazionale applicativo dell’8-8-2008 prevede che la pratica dell’arricchimento sarà, come nel passato, autorizzata dalle Regioni e Provincie autonome. I produttori che intendono effettuare operazioni di arricchimento devono preventivamente inoltrare una dichiarazio- L’Informatore Agrario • 12/2011 © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. ne o comunicazione all’Ufficio periferico dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari) competente per territorio. L’aiuto è corrisposto fino a un massimo di 1% vol. per le campagne 2010-2011 e 2011-2012. L’importo dell’aiuto è fissato in 1,699 euro per grado ettolitro nel caso di uso di mosto concentrato e in 2,206 euro per grado ettolitro nel caso di uso di mosto concentrato rettificato. La domanda va presentata all’organismo pagatore competente esclusivamente in via telematica, secondo le procedure e tempistiche previste nella specifica circolare. DISTILLAZIONE DI CRISI La misura inserita nel Pns vino non dispone di autonome risorse fi nanziarie, pertanto l’attivazione è subordinata a provvedimenti specifici emanati per rispondere a situazione di crisi Il 21-1-2011 è stato firmato il decreto n. 546, applicativo della misura per la campagna 2010-2011. La misura, già attivata nelle precedenti campagne, ha subìto una importante modifica rispetto agli scorsi anni, essendone stata autorizzata l’apertura anche ai vini a denominazione in possesso dei requisiti previsti dai relativi disciplinari di produzione e della prescritta certificazione (vedi anche L’Informatore Agrario n. 7/2011, pag 9). Il decreto stabilisce che l’attivazione effettiva dipenderà dalle singole Regioni che, se del caso, dovranno destinare alla distillazione risorse ricevute in dotazione per le altre misure (ristrutturazione vigneti, promozione, vendemmia verde, investimenti, distillazione alcol alimentare). L’attivazione da parte delle Regioni interessate è stata comunicata al Ministero delle politiche agricole entro il 28-2-2011 mediante apposita richiesta. L’attivazione della misura è subordinata alla deliberazione da parte delle Regioni di un provvedimento di riduzione di almeno il 20% delle rese previste dal disciplinare di produzione delle denominazioni d’origine e indicazioni geografiche interessate per la campagna 2011-2012, da adottarsi in conformità alle disposizioni del decreto legislativo n. 61/2010. Per i vini senza denominazione d’origine e indicazione geografica il prezzo di acquisto è confermato come per le precedenti campagne in 1,75 euro per grado/hL, mentre per i vini a do e ig non potrà superare il 65% del prezzo di mercato rilevato nel semestre prece- FINANZIAMENTI dente dalle Camere di commercio. Oltre alla Regioni Piemonte e Calabria, che avevano sollevato la necessità di attivazione della misura, anche Lazio, Sardegna, Puglia e Marche hanno formalizzato la richiesta. Solo dopo l’ok definitivo del Ministero i produttori interessati nelle Regioni richiedenti potranno presentare i contratti di distillazione. SUPERFICI VITATE E AIUTI DISACCOPPIATI Come dicevamo in precedenza, al momento non è prevista alcuna assegnazione di titoli di Pagamento unico aziendale (Pua) a favore delle superfici vitate, sebbene esse siano in molti casi già assoggettate al rispetto delle norme sulla condizionalità. Fondi dello sviluppo rurale Gli interventi a favore del settore vitivinicolo previsti all’interno dello sviluppo rurale (tabella 3) possono essere suddivisi, a seconda degli obiettivi perseguiti, come segue: ● politica per la formazione dei viticoltori; ● politica per il ricambio generazionale; ● politiche strutturali; ● politiche per la qualità alimentare; ● politiche agroambientali; ● politiche per la diversificazione. Le opportunità offerte dai Programmi di sviluppo rurale (Psr) delle Regioni sono rese operative attraverso bandi di accesso, predisposti a cura delle Pubbliche amministrazioni e pubblicati sui Bollettini Ufficiali delle Regioni I bandi defi niscono le procedure, la tempistica e la documentazione necessaria per la presentazione delle domande di fi nanziamento da parte dei beneficiari, i requisiti di ammissibilità, le priorità e i criteri di valutazione dei progetti. FORMAZIONE DEI VITICOLTORI aziende vitivinicole sono soggette al rispetto della condizionalità; ● norme di sicurezza sul lavoro. RICAMBIO GENERAZIONALE Per i giovani agricoltori che vogliono intraprendere l’attività di viticoltore è concesso un aiuto a condizione che l’interessato: ● abbia meno di 40 anni e si insedi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda stessa; ● possieda le conoscenze e le competenze professionali adeguate; se non le possiede può disporre di un periodo di 18 mesi per acquisirle, anche attraverso le attività formative citate in precedenza; ● presenti un business plan per lo sviluppo dell’attività agricola, descrivendo la situazione di partenza dell’azienda agricola, le tappe essenziali e gli obiettivi specifici prefissati per lo sviluppo della nuova azienda, gli investimenti, la formazione, la consulenza e ogni altra attività richiesta per lo sviluppo dell’azienda. Gli interventi previsti dai Psr corrispondono alle seguenti misure. È opportuno ricordare che essendo prevista la eligibilità dei vigneti al Pua, i produttori agricoli in possesso di titoli di pagamento unico, derivanti dal possesso di superfici storiche passate al disaccoppiamento (quali seminativi, olio, tabacco, ecc.), possono utilizzare, se del caso, le superfici vitate per richiedere in pagamento i titoli detenuti. nuove macchine e attrezzature, compresi i programmi informatici; spese generali collegate alle spese più sopra citate (onorari di architetti, ingegneri e consulenti, studi di fattibilità, acquisizione di brevetti e licenze). L’acquisto di diritti di produzione agricola, come nel caso dei diritti di impianto dei vigneti, non sono ammissibili al sostegno. Non sono ammissibili al sostegno i semplici investimenti di sostituzione e l’acquisto di terreni per un costo superiore al 10% del totale delle spese ammissibili relative all’operazione considerata. Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli. Il sostegno è concesso per investimenti materiali o immateriali diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa, riguardanti: ● la trasformazione e/o la commercializzazione dei prodotti di cui all’Allegato I del trattato; ● lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie connessi ai prodotti sopra menzionati. Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie. Il sostegno è concesso per pro- POLITICHE STRUTTURALI muovere la cooperazione tra le impreFormazione professionale e in- Ammodernamento delle impre- se agricole, l’industria agroalimentare, terventi formativi. La misura pro- se agricole. Tale misura va raccorda- l’industria di trasformazione di mate- muove attività di formazione professionale e di informazione, compresa la diff usione di conoscenze scientifiche e pratiche innovative rivolte agli operatori del settore agricolo e alimentare. I corsi e le attività non devono rientrare nei normali programmi o cicli di istruzione in campo agricolo a livello medio o superiore. Consulenza aziendale. Lo scopo della misura consiste nel permettere alle aziende agricole di coprire parte delle spese derivanti dall’utilizzo di servizi di consulenza volti a migliorare il rendimento globale dell’azienda. I servizi devono vertere almeno su: ● regole della condizionalità (criteri di gestione obbligatori e buone condizioni agronomiche e ambientali); tutte le ta e messa in relazione a quella d’investimento prevista dall’ocm vino, in quanto le medesime attività d’investimento aziendali, per il principio del divieto della doppia contribuzione, non possono essere fi nanziate su entrambi i Fondi, ma solamente su uno di esso. Il sostegno è concesso per investimenti materiali e immateriali che migliorino il rendimento globale dell’azienda agricola e siano conformi alle norme comunitarie applicabili all’investimento interessato. Il reg. Ce n. 1974/2006 (art.55) indica le spese ammissibili al sostegno che sono limitate alle seguenti voci: costruzione, acquisizione, incluso il leasing, o miglioramento di beni immobili; acquisto o leasing con patto di acquisto di rie prime agricole e/o terze parti. L’aiuto è finalizzato a coprire i costi relativi alla cooperazione (progettazione, sviluppo e collaudo di prodotti, processi e tecnologie nonché investimenti materiali e immateriali precedenti l’uso commerciale). POLITICHE PER LA QUALITÀ Sostegno per l’adeguamento alle norme comunitarie. Questa misura prevede l’erogazione di un contributo a parziale copertura dei costi sostenuti e come indennizzo per la perdita di reddito eventualmente derivante dall’applicazione di norme in materia di tutela ambientale, sanità pubblica, salute delle piante e sicurezza sul lavoro. 12/2011 • L’Informatore Agrario © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. V FINANZIAMENTI TABELLA 3 - Principali misure d’intervento delle imprese agricole e agroalimentari previste dai Psr Misura d’intervento Agevolazione prevista Formazione professionale e interventi formativi Copertura parziale o totale del costo per la partecipazione a corsi e attività formative Utilizzo dei servizi di consulenza aziendale 80% del costo ammissibile per i servizi di consulenza, con un contributo massimo di 1.500 euro Insediamento giovani agricoltori Combinazione di un premio unico in conto capitale e di un abbuono interessi per un importo complessivo fino a 70.000 euro Ammodernamento delle aziende agricole (costruzione e ammodernamento di strutture, punti vendita diretta, realizzazione di miglioramenti fondiari, macchine e attrezzature agricole, attrezzature per la trasformazione, impianti per la produzione di agro-energie, ecc.) Dal 40 al 60 % dell’investimento in base alla tipologia del richiedente (giovane agricoltore) e all’area di intervento (montagna o area svantaggiata) Accrescimento dei prodotti agricoli (costruzione, acquisizione, ammodernamento di impianti per la conservazione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, ecc.) Dal 40 al 50% dell’investimento in base all’area d’intervento Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare Sino al 100% dell’investimento Sostegno all’adeguamento alle norme comunitarie Il sostegno è concesso su base annua sotto forma di aiuto forfettario, temporaneo e annualmente decrescente, per un periodo massimo di 5 anni a decorrere dalla data in cui la nuova norma acquista efficacia vincolante in forza della normativa comunitaria. Il massimale è di 10.000 euro annui per azienda, in funzione degli obblighi imposti dall’applicazione della norma Partecipazioni degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare (doc, docg, igt, biologico, ecc.) Contributo annuo fino a 3.000 euro a copertura dei costi derivanti dalla partecipazione Sostegno all’attività di informazione dei consumatori e di promozione dei prodotti alimentari di qualità 70% dei costi ammissibili Indennità a favore degli agricoltori che producono nelle zone montane, nelle aree svantaggiate o in altre aree con vincoli ambientali e naturalistici Contributo fino a 250 euro/ha Pagamenti agroambientali, attraverso la realizzazione di sistemi di conduzione agricola e/o di specifiche tecniche colturali orientate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla salvaguardia Contributo a ettaro in base agli impegni agroambientali assunti della biodiversità e del paesaggio agricolo (produzione biologica, integrata, ecc.) Diversificazione dell’attività agricola (multifunzionalità) quali ad esempio l’agriturismo o altre attività sociali di carattere ricreativo, formativo e terapeutico, ecc. Contributo in percentuale sugli investimenti in base a quanto stabilito dai Psr regionali Fonte: elaborazione Coldiretti. Sostegno alla partecipazione a tori di conseguire un valore aggiunto Possono beneficiare di queste misusistemi di qualità. Si intende favo- maggiore per i prodotti di qualità, an- re solo associazioni di produttori aventi rire la partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità alimentari riconosciuti dall’Unione Europea (doc, docg, igt, biologico, ecc.) o riconosciuti dagli Stati membri. Mediante tale sostegno alla diff usione di questi sistemi di qualità, infatti, si dovrebbe poter assicurare ai consumatori una maggiore qualità dei prodotti e dei processi produttivi impiegati. D’altro canto si dovrebbe poter permettere agli agricol- VI che consentendo loro di potenziare gli sbocchi di mercato. Sostegno all’attività di informazione dei consumatori e di promozione dei prodotti alimentari di qualità. La terza modalità di intervento prevista nell’ambito della politica per la qualità alimentare è quella del cofinanziamento dell’attività di informazione dei consumatori e di promozione dei prodotti agroalimentari di qualità. L’Informatore Agrario • 12/2011 © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. qualsiasi natura giuridica, ma con l’esclusione delle organizzazioni professionali o interprofessionali che rappresentano uno o più prodotti. Più nello specifico, il sostegno può comprendere attività di informazione, di promozione e pubblicitaria, ma solo sul mercato interno europeo. L’importanza di questa misura e la sua complementarità con l’incentivo agli agricoltori per l’adesione a sistemi qualità certificati sono evidenti. FINANZIAMENTI Il reg. Ce n. 1974/2006 chiarisce che il contenuto delle azioni di informazione e promozione dovrebbe mettere in evidenza le caratteristiche intrinseche e i vantaggi dei diversi prodotti sotto il profi lo della qualità, dei metodi di produzione, del benessere degli animali e del rispetto dell’ambiente. Tali azioni possono anche prevedere la diff usione di conoscenze scientifiche e tecniche sugli stessi prodotti. Tra le attività che possono essere previste vi sono, in particolare, l’organizzazione o la partecipazione a fiere o esposizioni, nonché campagne di pubbliche relazioni e pubblicità attraverso i diversi canali di comunicazione o presso i punti vendita. POLITICHE AGROAMBIENTALI Indennità a favore degli agricoltori che producono nelle zone montane, nelle aree svantaggiate o in altre aree con vincoli ambientali e naturalistici. Con queste misure, la Politica di sviluppo rurale si propone di contrastare l’abbandono dell’agricoltura nelle zone montane o in altre zone caratterizzate da svantaggi naturali, riducendo in tali aree anche il declino della biodiversità. Come disciplinato dall’art. 37 del regolamento Ce n. 1698/2005, esse prevedono infatti l’erogazione di indennità fi nalizzate a compensare gli agricoltori per i costi aggiuntivi e la perdita di ricavi derivanti dagli svantaggi legati alle caratteristiche geomorfologiche del territorio e che ostacolano la produzione agricola. Pagamenti agroambientali. La misura rappresenta il principale strumento operativo per «monetizzare» i vantaggi ambientali generati dall’attività agricola e per assicurare la sostenibilità dell’uso delle risorse naturali. I pagamenti agroambientali riguardano soltanto quegli impegni che vanno oltre a quelli già previsti obbligatori, come ad esempio: ● requisiti stabiliti in applicazione della condizionalità; ● altri requisiti prescritti dalla legislazio- Altri interventi di sostegno CONTRATTI DI FILIERA E DI DISTRETTO I contratti di fi liera e di distretto sono stati oggetto di una recente modifica legislativa con la legge n. 4/2011 che ne ha esteso l’operatività a tutto il territorio nazionale, eliminando così il vincolo presente nella legge 289/2002, che circoscriveva l’ambito di operatività alle sole aree sottoutilizzate. Il contratto di fi liera è quello promosso dal Mipaaf con i soggetti della fi liera agroalimentare e/o agroenergetica, finalizzato alla realizzazione di un programma di investimenti integrato a carattere interprofessionale di rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppi nei diversi segmenti della fi liera agroalimentare e agroenergetica in un ambito territoriale multiregionale. Il contratto di distretto è promosso dal Mipaaf con i soggetti che in base alla normativa regionale (art. 13 del decreto legislativo n. 228/2001) rappresentano i distretti e serve a rafforzare lo sviluppo economico e sociale dei distretti stessi. Le novità normative più importanti per i prossimi contratti riguardano i seguenti aspetti: ● la multiregionalità è considerata non più come numero minimo di regioni coinvolte nei contratti, ma è oggetto di valutazione rispetto alla filiera coinvolta e al mercato di riferimento; ● i limiti agli investimenti sono compresi tra 5 e 50 milioni di euro senza percentuale massima per regione; ● non c’è più un rapporto minimo tra investimenti e produzione agricola coinvolta per le fi liere minori e di qualità; ● assenza di parametri minimi per gli investimenti di fi liera. Per essere finanziabili, i contratti devono essere realizzati entro 4 anni dall’approvazione del contratto. In coerenza con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, il contributo ai contratti di filiera e di distretto è concesso per investimenti nelle aziende agricole, nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per la tutela ambientale e il benessere degli animali, per promuovere la produzione e la commercializzazione di prodotti agricoli di qualità, per prestazioni di assistenza tecnica nel settore agricolo, per la pubblicità dei prodotti agricoli di qualità, nel settore della ricerca e dello sviluppo e nel settore delle agroenergie. Le agevolazioni sono articolate nella forma di contributo in conto capitale e di finanziamento agevolato. ne nazionale e citati nel programma; ● i requisiti minimi relativi all’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, menzionati nel programma; ● conservazione di risorse genetiche in agricoltura nel quadro di operazioni di cui ai tre punti precedenti. Le misure più frequenti riguardano la diff usione di modelli di agricoltura sostenibile, la conservazione del suolo, la tutela e valorizzazione della biodiversità, il miglioramento del paesaggio. Le misure più conosciute e utilizzate dai viticoltori riguardano la produzione biologica e integrata. POLITICHE PER LA DIVERSIFICAZIONE Oltre ai classici interventi per l’agriturismo, le attività didattico-ricreative e quelle artigianali, la misura può finanziare anche piccoli impianti per la produzione di energie rinnovabili per le esigenze aziendali. Inoltre, possono beneficiare della stessa misura non solo i titolari di aziende agricole, ma anche i membri della famiglia. CONTRATTI DI SVILUPPO I contratti di sviluppo sostituiscono i contratti di programma e costituiscono il principale strumento di finanziamento per i grandi progetti di sviluppo. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale italiana del 24-12-2010 del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 24-9-2010 si è data attuazione alla semplificazione degli strumenti di attrazione degli investimenti e di sviluppo d’impresa. Il decreto disciplina i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione, attraverso la sottoscrizione di contratti di sviluppo, di agevolazioni finanziarie dirette a favorire la realizzazione di investimenti rilevanti per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, con particolare riferimento alle aree del Mezzogiorno. L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili degli investimenti previsti dal contratto di sviluppo varia in funzione del settore, da un minimo di 7,5 milioni di euro, qualora tali programmi riguardino esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, fino a 30 milioni di euro con riferimento ai programmi di sviluppo industriale o commerciale. Le agevolazioni sono concesse come 12/2011 • L’Informatore Agrario © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. VII FINANZIAMENTI aiuto in conto capitale e/o conto interesse agevolato. Le domande di accesso devono attenersi agli appositi schemi predisposti dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa a cui vanno anche indirizzate. INTERVENTI DI ISA L’Istituto di sviluppo agroalimentare (Isa) ha il compito di attuare un regime di aiuto a favore delle imprese operanti nel settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli che è ancora poco conosciuto. Molto sinteticamente, il nuovo regime di aiuti (vedi più in dettaglio anche quanto riportato su L’Informatore Agrario n. 11/2011, pag. 34), valido fino al 2013, consentirà di promuovere gli investimenti delle piccole e medie imprese e delle imprese intermedie localizzate in tutto il territorio nazionale e delle grandi imprese delle aree sottoutilizzate del Paese attraverso: ● l’acquisizione di una partecipazione di minoranza al capitale sociale; ● l’erogazione di un fi nanziamento a tasso agevolato. AGEVOLAZIONI DI INVITALIA Il regime di aiuti gestito da Invitalia costituisce il principale strumento di sostegno alla realizzazione e all’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione. La domanda di finanziamento va presentata a Invitalia; è prevista la concessione di agevolazioni fi nanziarie (contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato) e di servizi di assistenza tecnica per tre tipologie di iniziative: lavoro autonomo, microimpresa, franchising. Lavoro autonomo. Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche che intendono avviare un’attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale, con investimenti complessivi previsti fi no a 25.823 euro, Iva esclusa. Le iniziative agevolabili possono riguardare qualsiasi settore, dalla produzione di beni, alla fornitura di servizi, fi no al commercio, con l’esclusione della produzione primaria di prodotti agricoli di cui all’allegato I del Trattato Ce, compresa perciò la produzione di uva (già fi nanziata nei Programmi di sviluppo regionali), la pesca e l’acquacoltura. Microimpresa. L’agevolazione è ri- garantite; interventi per una migliore volta a persone che intendono avviare un’attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone con investimenti complessivi previsti fi no 129.114 euro, Iva esclusa. Sono pertanto escluse le ditte individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società aventi un unico socio. Le iniziative finanziabili possono riguardare la produzione di beni e la fornitura di servizi. Il commercio è escluso. Sono escluse le attività già citate per il lavoro autonomo. Franchising. Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche, società di persone o di capitali di nuova costituzione, che intendono avviare un’attività imprenditoriale in franchising, da realizzare con franchisor convenzionati con l’Agenzia. Le iniziative agevolabili possono riguardare la commercializzazione di beni e servizi. PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI Annualmente, normalmente in dicembre, il Ministero delle politiche agricole pubblica un bando per la promozione e valorizzazione delle caratteristiche di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, contraddistinti da riconoscimento Ue (regolamenti Ce n. 509/2006, 510/2006, 1234/2007, 607/2009) e da riconoscimento nazionale (decreto legislativo 8-4-2010, n. 61). Le percentuali massime di contributo che possono essere erogate sui programmi presentati dagli organismi interessati non possono superare il 90% dell’importo richiesto. Nell’erogazione dei contributi possono essere concesse anticipazioni sull’importo totale, fi no a un massimo del 50%, previa presentazione da parte dei soggetti interessati di idoneo contratto autonomo di garanzia. Il campo di applicazione delle attività per le quali sono concessi i contributi riguarda le seguenti categorie di iniziative: promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli con la partecipazione a fiere, convegni e manifestazioni; realizzazione di interventi da parte di consorzi di tutela incaricati dal Mipaaf, da organismi di carattere associativo operanti per la valorizzazione dell’immagine e per il miglioramento della qualità dei prodotti a denominazione di origine, a indicazione geografica e delle specialità tradizionali VIII L’Informatore Agrario • 12/2011 © 2011 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. produzione e una più estesa divulgazione, conoscenza e informazione dei prodotti medesimi; salvaguardia dell’immagine e tutela anche legale, sia in campo nazionale sia internazionale, predisposte da consorzi di tutela incaricati dal Mipaaf, nonché da altri organismi di carattere associativo che svolgono attività di tutela, salvaguardia dell’immagine e valorizzazione operanti nel settore dei prodotti a denominazione di origine, indicazione geografica e specialità tradizionali garantite. AGEVOLAZIONI ISMEA Di particolare importanza sono le attività dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), che realizza servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole e le loro forme associate, al fi ne di favorire l’informazione e la trasparenza dei mercati, agevolare il rapporto con il sistema bancario e assicurativo, favorire la competitività aziendale e ridurre i rischi inerenti alle attività produttive e di mercato. Fra le attività di Ismea si segnala in particolare il subentro in agricoltura. Sono beneficiari di tale agevolazione i giovani imprenditori agricoli, anche organizzati in forma societaria, che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda e che presentino un progetto per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro attraverso iniziative nei settori della produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. L’investimento complessivo non può superare 1.032.000 euro, Iva esclusa. Le agevolazioni concedibili per la realizzazione dei progetti d’impresa consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato. ALTRE AGEVOLAZIONI Le Regioni, le Province, le Camere di commercio, o altri enti pubblici, possono inoltre prevedere specifiche agevolazioni per le imprese della fi liera vitivinicola. Tali linee di attività, prima di diventare operative, devono essere previamente notificate e autorizzate da Bruxelles, nel caso in cui non possano essere inquadrate come aiuti in regime de minimis. Successivamente l’apertura del bando verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale regionale. •