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Biomasse per energia Cibo, ambiente e salute sono tre filoni importanti della ricerca portati avanti dal Centro di ricerca per le colture industriali del Cra di Daniela Pacifico U n’agricoltura più competitiva deve raccogliere le sfide della sostenibilità ambientale, del miglioramento del valore nutrizionale del cibo senza dimenticare gli usi non food, come la produzione di energia da biomasse o la produzione di principi attivi di uso terapeutico. È questo il messaggio lanciato a Bologna il 13 marzo scorso nell’ambito della «Giornata dell’innovazione tecnologica» in cui il Centro di ricerca per le colture industriali del Cra (Cra-Cin) ha aperto le sue porte al mondo agricolo per coinvolgerlo nei risultati della ricerca pubblica. Buone per i campi, buone per la salute Durante la giornata sono state infatti presentate nuove varietà costituite al Cra-Cin, come i cloni di patata fortificati per il contenuto in antociani o la varietà di patata Melrose, da poco presente sul mercato e arricchita in carotenoidi, ma anche i fagioli e i piselli migliorati per le caratteristiche agronomiche quali, ad esempio, la resistenza all’oidio o agli stress abiotici come il freddo. I numerosi ricercatori del Cra hanno illustrato i progetti di recupero di antiche colture, come la canapa e il lino, che hanno mostrato sorprendenti risvolti d’uso non solo nell’industria della moda, ma anche in quella auto- 68 mobilistica e nelle terapie di importanti malattie, dall’Aids alla sclerosi multipla. La salute è l’obiettivo anche degli studi sulle Brassicaceae, come il cavolo nero di Toscana, dal quale sono stati isolati, a un grado di purezza unico al mondo, i glucosinolati, molecole note per l’impatto sulla salute (hanno caratteristiche antitumorali e neuroprotettive) ma anche per il loro utilizzo in agricoltura ecocompatibile (nella cosiddetta biofumigazione). Un’importante risposta all’impellente richiesta di un’agricoltura a basso impatto deriva anche dallo sfruttamento delle caratteristiche allelopatiche di funghi antagonisti utilizzati come agenti di controllo biologico. I funghi Tra i numerosi temi trattati, particolare importanza hanno avuto le biomasse vegetali per la produzione energetica, sia attraverso bioraffinerie sia attraverso colture da biomassa. Le potenziali implicazioni sul sistema agricolo della chimica verde sono state descritte assieme alle opportunità che offre. Lo sviluppo di software per la simulazione di processi biofisici attraverso modelli previsionali ha avuto uno spazio dedicato ai cambiamenti climatici e agricoltura: strumenti fondamentali con cui la scienza può aiutare l’agricoltura a immaginare il suo futuro, elaborando strategie di adattamento. • MARCONIA DI PISTICCI (MATERA) collaborazione tra l’Associazione Mattatelli e gli Istituti agrari del territorio per la formazione degli studenti. Francesco Malvasi, docente dell’Istituto, ha rimarcato le grandi potenzialità di sviluppo dell’ortofrutticoltura metapontina. Piermichele Lasala, dell’Università di Foggia, dopo aver effettuato un’analisi congiunturale e strutturale del contesto agricolo regionale ma anche nazionale, ha fatto presente che attualmente l’agricoltura rappresenta una fonte di occupazione, quindi un settore in controtendenza rispetto al mercato del lavoro che oggi risente della crisi economica. Lasala ha quindi puntato l’attenzione sull’importanza dei servizi di sviluppo agricolo e sulla sempre maggiore necessità di innovazioni tecniche, delle varietà, dei processi produttivi e dell’organizzazione della filiera. Su quest’ultimo argomento ha evidenziato come occorra ripensare i rapporti interni alla filiera per ottimizzare soprattutto il segmento della fase produttiva per aumentare il valore aggiunto e garantire un utile maggiore alle aziende agricole. In chiusura della mattinata è stato illustrato il bando della terza edizione del «Premio Biagio Mattatelli» per i diplomati degli Istituti agrari della Basilicata. Il concorso è aperto agli studenti che all’esame di maturità, per l’anno scolastico 2012-2013, discuteranno una tesina che abbia quale argomento le colture arboree. F.R. In Metaponto ortofrutta al top Giornata di studio all’Istituto tecnico agrario Cerabona Con i suoi circa 19.000 ettari di frutteti e mediamente 5.000 ettari annui di ortaggi coltivati, l’ortofrutta metapontina rappresenta una delle principali realtà frutticole del Paese con colture specializzate e di elevata qualità. I prodotti di spicco sono rappresentati da albicocche, clementine e fragole, produzioni nelle quali l’area si pone tra le più importanti in Italia, a cui si aggiungono pesche, nettarine, susine, arance e uva da tavola, pomodori, cavolfiori, cavoli, broccoli, lattuga, indivia, peperoni, melanzane, meloni, finocchio, carciofi. Questi e altri dati sono stati illustrati nel corso della giornata di studio dal titolo «Ortofrutticoltura metapontina, quali prospettive» organizzata dall’Associazione per lo sviluppo della frutticoltura «Biagio Mattatelli», lo scorso 2 marzo nell’Aula magna dell’Istituto tecnico agrario G. Cerabona di Marconia di Pisticci (Matera). Ad aprire i lavori il dirigente scolastico Franco Di Tursi, che ha rilevato l’importanza della L’Informatore Agrario • 12/2013 © 2013 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. Per ulteriori informazioni: www.cracin.it/giornatainnovazione/