VERBALE DELL’ADUNANZA
DEL SENATO ACCADEMICO
DELL’11 LUGLIO 2012
L’anno duemiladodici, addì 11 del mese di luglio, alle ore 9,00, presso la sala delle
adunanze del Rettorato, piazza San Marco 4, si è riunito il Senato Accademico dell’Università degli
Studi di Firenze, convocato con nota prot. nº 71408 pos. II/3 del 5 luglio 2012, inviata per e-mail
per trattare il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione verbale dell’11 aprile 2012
2) Comunicazioni del Presidente
3) Ratifica decreti rettorali
4) Regolamenti didattici dei corsi di studio ex DM 270/2004
5) Lifelong Learning Programme/ERASMUS a.a. 2012/2013 – Criteri di assegnazione
mensilità “con borsa” agli studenti selezionati
6) Regolamento di Ateneo sui Dipartimenti
7) Dipartimenti riorganizzati secondo la legge 30 dicembre 2010, n. 240: delibera
conclusiva per l’assegnazione delle afferenze dei docenti, delle referenze dei settori
scientifico-disciplinari e delle corrispondenze fra Corsi di studio e Dipartimenti
promotori
8) Rinnovo convenzione Centro Interuniversitario EconomEtica
9) Conferma di adesione al Consorzio Interuniversitario denominato “Istituto Nazionale
Biostrutture e Biosistemi”- INBB
10) Centro per le Scienze Attuariali e la Gestione dei Rischi – CISA
11) Centro Universitario Sportivo (CUS) di Firenze, Titolo Federazione Italiana Rugby
12) Rinnovo convenzione Centro Interuniversitario Reazioni pericicliche e sintesi sistemi
etero e carbociclici
13) Nomina del rappresentante dell’Università di Firenze nel Consorzio INCA
14) Acquisto delle quote azionarie della società consortile CERAFRI – Centro di ricerca e
alta formazione per il rischio idrogeologico
15) Attivazione della rivista “Il colle di Galileo”
16) Patrocini dell’Università degli Studi di Firenze
17) Disciplina per l’organizzazione di “OpenLab: una guida alla conoscenza scientifica”
nell’ambito dell’Area della Comunicazione e relazioni esterne di UNIFI
18) Concessione dei contributi per la promozione delle attività internazionali dell’Ateneo –
Modifica della disciplina specifica
19) Approvazione accordo quadro di collaborazione tra gli Atenei di Firenze e Siena e le
Aziende Ospedaliero Universitarie di riferimento
20) Approvazione accordo quadro di collaborazione scientifica tra l’Università degli Studi
di Firenze e la Fondazione Stella Maris IRCCS
21) Approvazione accordo quadro di collaborazione tra gli Atenei di Firenze e Trieste,
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, IRRCCS Burlo Garofolo
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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22) Scuole di specializzazione di Area Medica a.a. 2011/2012 – Accordo di integrazione tra
Atenei
23) Riconoscimento di spin off accademico Laboratori Archeologici San Gallo – Soc.
Cooperativa
24) Stipula Convenzione per attività di ricerca e sperimentazione sulle dinamiche
occupazionali dei laureati dell’Università degli Studi di Firenze con il Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali”
Sono presenti:
- Prof. Alberto Tesi, Rettore
- Prof. Giacomo Poggi, Pro-Rettore Vicario, con funzioni di vice Presidente
- Prof. Giuseppe Surico, Preside della Facoltà di Agraria
- Prof. Francesco Giunta, Preside della Facoltà di Economia
- Prof. Patrizio Blandina, Preside della Facoltà di Farmacia
- Prof. Paolo Cappellini, Preside della Facoltà di Giurisprudenza
- Prof. Stefano Manetti, Preside della Facoltà di Ingegneria
- Prof. Riccardo Bruscagli, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia
- Prof. Gian Franco Gensini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia
- Prof. Andrea Smorti, Preside della Facoltà di Psicologia
- Prof.ssa Paola Bruni, Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Prof.ssa Franca Maria Alacevich, Preside della Facoltà di Scienze Politiche
- Prof. Corrado Poggesi, rappresentante dell’area Biomedica
- Prof. Giovanni Tarli Barbieri, rappresentante dell’area delle Scienze sociali
- Prof. Nicola Casagli, rappresentante dell’area Scientifica
- Prof.ssa Anna Benvenuti, rappresentante dell’area Umanistica
- Sig. Giacomo Barlucchi, rappresentante degli studenti
- Sig. Andrea Vincenzo Cimbalo, rappresentante degli studenti
- Sig. Ludovico Rella, rappresentante degli studenti
- Sig. Lorenzo Usai, rappresentante degli studenti
- Dott. Giovanni Colucci, Direttore amministrativo
Sono assenti giustificati:
- Prof. Saverio Mecca, Preside della Facoltà di Architettura
- Prof.ssa Simonetta Ulivieri, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione
- Prof. Marco Fioravanti, rappresentante dell’area Tecnologica
Assume le funzioni di Presidente il Rettore e quelle di Segretario il Direttore amministrativo.
Assistono inoltre alla seduta Antonella Messeri, Annalisa Cecchini e Cristiano Burgio della
Segreteria Organi e Commissioni di Ateneo, per l’approntamento della documentazione inerente
l’ordine del giorno e per l’attività sussidiaria ai lavori del Senato Accademico.
In apertura di seduta, il Presidente fa presente che il Prof. Ulisse Tramonti della Facoltà di
Architettura e la prof.ssa Carmen Betti della Facoltà di Scienze della Formazione sono stati delegati
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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dai rispettivi Presidi a partecipare alla riunione odierna. La sostituzione dei Presidi in base allo
Statuto non risulta possibile, per cui il Presidente chiede il consenso al Senato per farli partecipare
alla seduta come uditori, senza diritto di voto. Ciò per consentire alle Facoltà di Architettura e
Scienze della Formazione di avere notizie in tempo reale e anche per acquisire eventuali commenti
dalle stesse Facoltà, sulle problematiche in esame.
Il Senato accademico autorizza il Prof. Ulisse Tramonti e la Prof.ssa Carmen Betti a
partecipare alla riunione, senza diritto di voto.
Il Presidente, constatata l'esistenza del numero legale, dichiara aperta e valida la seduta.
- Prof. Gian Franco Gensini, esce ore 12,20, punto 9 O.D.G.
Il Rettore comunica che si rende necessario ritirare dall’ordine del giorno i seguenti argomenti,
poiché necessitano di ulteriore istruttoria:
Punto 19) “Approvazione accordo quadro di collaborazione tra gli Atenei di Firenze e Siena e
le Aziende Ospedaliero Universitarie di riferimento” – contrassegnato con la sigla
M/15;
Punto 20) “Approvazione accordo quadro di collaborazione scientifica tra l’Università degli
Studi di Firenze e la Fondazione Stella Maris IRCCS”, contrassegnato con la sigla
M/16;
Punto 21) “Approvazione accordo quadro di collaborazione tra gli Atenei di Firenze e Trieste,
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, IRRCCS Burlo Garofolo”,
contrassegnato con la sigla M/17.
Sul punto 1 dell’O.D.G. «APPROVAZIONE DEL VERBALE DELL’11 APRILE 2012»
Il Senato Accademico approva il verbale dell’11 aprile 2012.
Sul punto 2 dell’O.D.G. «COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE»
OMISSIS
Sul punto 3 all’O.D.G. «RATIFICA DECRETI RETTORALI»
Il Senato accademico ratifica i seguenti Decreti Rettorali, emanati dal Rettore per motivi di
urgenza, ai sensi dell’art. 12 punto 3, del vigente Statuto relativi al Bando “Multimisura per Progetti
Integrati di Filiera” – Annualità 2012 a valere sul Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013
– Reg. CE 1698/2005, emanato dalla Regione Toscana con D.D. n. 161 del 23/01/2012:
OMISSIS
Decreto n. 41388 (510) del 13 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “Valorizzazione
delle carni e dei sottoprodotti della macellazione ovina tramite la realizzazione di prodotti
innovativi per i nuovi mercati”, Acronimo “VA.CA.S.U.P.I.NU.M.”- Dipartimento di
Biotecnologie Agrarie.
OMISSIS
Decreto n. 51814 (523) del 22 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “Trasferimento di
tecnologie a basso fabbisogno di imput produttivi in oliveti ad alta ed altissima densità di impianto
in Toscana”, Acronimo: “MEDOLIVI (Moderna Olivicoltura)” – Dipartimento di Economia,
Ingegneria, Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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OMISSIS
Decreto n. 56963 (531) del 25 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “Processi innovativi
per la produzione di pane toscano a lievitazione naturale”, Acronimo “DOP” – Dipartimento di
Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell’Ambiente Agroforestale.
OMISSIS
Decreto n. 56964 (532) del 25 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “BIOLEG, diamo
gambe all’agricoltura biologica”, Acronimo “BIOLEG” – Dipartimento di Scienze delle Produzioni
Vegetali, del Suolo e dell’Ambiente Agroforestale.
OMISSIS
Decreto n. 56967 (533) del 25 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “Applicazione
innovativa per il vino Nobile di Montepulciano”, Acronimo “APPIViNo” - Dipartimento di Scienze
delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell’Ambiente Agroforestale.
OMISSIS
Decreto n. 57170 (540) del 25 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “Caratterizzazione
agro-ambientale, socio-economica e territoriale del latte del Mugello”, Acronimo “CASETMugello” – Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell’Ambiente
Agroforestale.
OMISSIS
Decreto n. 57175 (542) del 25 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “GErmoplasma
toscano di cereali e leguminose: attivazione e valorizzazioNE di una filiera per l’AGRicoltura
BIOlogica e BIOdinamica”, Acronimo “GENEAGROBIO” – Centro Interdipartimentale di ricerca
per la valorizzazione degli Alimenti (CeRA) del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche.
OMISSIS
Decreto n. 57404 (550) del 25 giugno 2012 con il quale si approva il progetto “Etichettatura della
carne ovina prodotta nelle aree montane della Toscana finalizzata all’informazione del consumatore
sulla filiera e sulla qualità del prodotto”, Acronimo “ECO” - Dipartimento di Biotecnologie
Agrarie.
Il Senato Accademico ratifica, altresì, i seguenti decreti emanati dal Rettore per motivi di
urgenza ai sensi dell’art. 12 punto 3, del vigente Statuto:
OMISSIS
Decreto n. 57185 (545) del 25 giugno 2012 con il quale si approva la sottoscrizione degli atti
necessari per la partecipazione all’Avviso emanato in data 23 maggio 2012 dalla Direzione Centrale
Credito e Welfare di INPS-Gestione ex Inpdap, finalizzato a selezionare Corsi Universitari di
Aggiornamento Professionale per il sostegno economico a mezzo Borse di Studio in favore della
partecipazione di propri utenti dipendenti della Pubblica Amministrazione con il progetto relativo
al corso “Soccorritori delle associazioni di volontariato dell’emergenza sanitaria”.
OMISSIS
Decreto Rettorale n. 43216 (512) del 14 giugno 2012 di recesso dell’Università di Firenze dal
Consorzio Energico, ai sensi dell’art. 16 dello Statuto del Consorzio.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Sul punto 4 dell’O.D.G. «REGOLAMENTI DIDATTICI DEI CORSI DI STUDIO EX DM
270/2004»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «A seguito di modifiche
agli ordinamenti di corsi già istituiti, approvate con DD.MM. del 12.4.2012 e 29.5.2012, nonché di
ulteriori richieste di modifiche di regolamenti già emanati, sono state adottate dalle Facoltà le
delibere di approvazione dei regolamenti. Sui testi presentati l’ufficio ha formulato alcune
osservazioni, che sono state esaminate e discusse in seno alla Commissione Didattica nella riunione
del 4 giugno u.s. . L’ufficio si è preoccupato di verificare che le Facoltà abbiano approvato le
modifiche ai regolamenti con la maggioranza assoluta degli aventi diritto dei componenti e previo
parere delle Commissioni Didattiche Paritetiche. Su questo punto si ricorda che il DM 270/04
all’art.12 c.3 prevede: “Le disposizioni dei regolamenti didattici dei corsi di studio concernenti la
coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli specifici obiettivi formativi programmati
sono deliberate dalle competenti strutture didattiche, previo parere favorevole di commissioni
didattiche paritetiche o di altre analoghe strutture di rappresentanza studentesca. Qualora il
parere non sia favorevole la deliberazione é assunta dal senato accademico. Il parere é reso entro
trenta giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente tale termine la deliberazione é adottata
prescindendosi dal parere.” Inoltre, il Regolamento didattico di Ateneo all’art. 6 p. a) prevede: “in
sede di adozione o modifica degli ordinamenti didattici e dei relativi regolamenti dei singoli corsi
di studio fornisce alle strutture didattiche entro trenta giorni dalla richiesta un parere circa la
coerenza fra i crediti assegnati alle attività formative e gli specifici obiettivi programmati per
ciascun corso di studio; qualora il parere non pervenga nel termine di cui sopra la struttura
didattica delibera prescindendo dal parere. Nel caso di parere sfavorevole la deliberazione è
assunta dal Senato Accademico”. Peraltro, rispetto a quest’ultimo punto, si fa presente che la
Facoltà di Psicologia ha ritenuto di non sottoporre al parere della Commissione didattica paritetica
la modifica all’art. 12 (Prova finale) del regolamento già approvato del corso di laurea in Scienze e
tecniche psicologiche. Si ricorda che, conformemente a precedenti delibere assunte dagli Organi
accademici, tale parere non risulta obbligatorio nei casi di lievi modifiche ai regolamenti di corsi già
approvati.
La Facoltà di Economia ha recepito le osservazioni della Commissione didattica ad eccezione di
quella relativa alla valutazione con voto delle attività di Laboratorio specificando “che le attività
sopra menzionate, avendo come modalità di verifica “voto”, rientrano nel calcolo dei 12 esami
massimi.”
La Facoltà di Lettere e Filosofia, nel procedere all’adeguamento dei regolamenti esaminati dalla
Commissione didattica ha provveduto a modificare anche i regolamenti dei seguenti corsi: “Studi
geografici e antropologici” (LM-1&LM-80), Scienze archivistiche e biblioteconomiche (LM-5),
Logica, Filosofia e storia della scienza (LM-78) e Teorie della comunicazione (LM-92).
La Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali nel procedere all’adeguamento dei
regolamenti alle osservazioni della Commissione Didattica, ha ulteriormente riformulato per tutte le
lauree magistrali il paragrafo dell’articolo 3 relativo all’adeguata preparazione individuale per
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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renderlo omogeneo per tutti i corsi, rimuovendo difformità nell’indicazione di una votazione media
minima al di sotto della quale l’adeguata preparazione individuale viene accertata con un
colloquio.»
OMISSIS
Il Senato Accademico,
- viste le seguenti delibere con le quali le Facoltà hanno approvato i nuovi regolamenti didattici
dei corsi di studio e modificato i regolamenti didattici già emanati:
 Agraria, delibera del 28.2.2012,
 Architettura, delibere del 28.3.2012 e del 16.5.2012,
 Economia, delibera del Consiglio di Facoltà del 21.2.2012, note del Preside del 20.4.2012
prot. n. 1061 e del 29.5.2012 prot. n. 1386,
 Farmacia, delibera dell’11.4.2012,
 Giurisprudenza, delibera del 14.12.2012 e nota del Preside del 12.6.2012 prot. n. 8001,
 Ingegneria, delibera del 13.4.2012,
 Lettere e Filosofia, delibere del 7.12.2011, del 21.3.2012, del 18.4.2012 e nota del Preside in
data 31.5.2012,
 Medicina e Chirurgia, delibere del 29.2.2012 e del 13.3.2012,
 Psicologia, delibera del 14.12.2011 e nota del Preside del 19.12.2011 prot. n. 1654,
 Scienze della Formazione, delibere del 14.12.2011, del 29.2.2012 e del 28.3.2012,
 Scienze matematiche fisiche e naturali, delibere del 2.2.2012, del 22.3.2012, del 10.5.2012 e
nota del Preside del 4.4.2012 prot. n. 736,
 Scienze politiche, delibera del 28.3.2012;
- visti i pareri espressi dalle competenti commissioni didattiche paritetiche sui regolamenti dei
nuovi corsi di studio;
- considerato che non risulta pervenuto il parere della Commissione Didattica Paritetica della
Facoltà di Psicologia e che, conformemente a precedenti delibere assunte dagli Organi
accademici, tale parere non risulta obbligatorio nei casi di lievi modifiche ai regolamenti di
corsi già approvati;
- viste le osservazioni formulate sui regolamenti didattici dall’ufficio esaminate e discusse in seno
alla Commissione Didattica allargata ai Presidi di Facoltà, nella seduta del 4 giugno 2012;
- visti i testi dei regolamenti adeguati alle osservazioni formulate dalla Commissione Didattica
ripresentati dalle Facoltà di:
 Agraria, nota del Preside del 7.6.2012 prot. n. 1087,
 Architettura, nota del Preside dell’11.6.2012 prot. n. 837,
 Economia, delibera del 7.6.2012,
 Ingegneria, nota del Preside dell’11.6.2012 prot. n. 771,
 Lettere e Filosofia, nota del Preside del 12.6.2012 prot. n. 1180,
 Medicina e Chirurgia, delibera del 13.6.2012,
 Scienze della Formazione, delibera del 13.6.2012,
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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 Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, nota del Preside del 20.6.2012 prot. n. 1346,
 Scienze Politiche, nota del Preside del 18.6.2012 prot. n. 1268;
- visto il vigente Statuto dell’Università degli Studi di Firenze;
- visto l’art. 12 del DM 270 del 22.10.2004;
- visto il vigente Regolamento Didattico di Ateneo;
- letto quanto riportato in narrativa,
DELIBERA
A) di esprimere parere favorevole, subordinatamente alla ratifica dei Consigli di Facoltà che non
avessero ancora deliberato, sulle modifiche ai seguenti regolamenti didattici, già emanati, così come
risultano dalle delibere delle Facoltà di cui in premesse e allegate all’originale del presente verbale
(All. 1 e 2):
FACOLTÀ DI AGRARIA:
- CL in Scienze forestali a ambientali (L25)
- CL in Scienze vivaistiche, ambiente e gestione del verde (L25)
- CLM in Rural tropical development – Sviluppo rurale e tropicale (LM-69)
- CLM in Scienze e tecnologie alimentari (LM-70)
- CLM in Scienze e gestione delle risorse faunistico- ambientali (LM86)
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA:
- CL in Disegno industriale (L-4 )
- CL in Scienze dell’architettura (L-17)
- CL in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio (L-21) interfacoltà
- CLM in Architettura (LM-4 c.u.)
- CLM in Architettura (LM-4)
- CLM in Design (LM-12)
- CLM in Pianificazione e progettazione della città e del territorio (LM-48) interfacoltà
- CLM in Architettura del paesaggio (LM-3&LM-69)
FACOLTÀ DI ECONOMIA:
- CL in Economia aziendale (L-18)
- CL in Economia e Commercio (L-33)
- CL in Sviluppo economico, cooperazione internazionale socio-sanitaria e gestione dei
conflitti (L-37) – interfacoltà
- CL in Statistica (L-41)
- CLM Finance and risk management – Finanza e gestione del rischio (LM-16)
- CLM in Design of sustainable tourism system – Progettazione dei sistemi turistici (LM49)
- CLM in Scienze dell’Economia (LM-56)
- CLM in Accounting e libera professione (LM-77)
- CLM in Governo e direzione d’impresa (LM-77)
- CLM in Development economics - Economia dello sviluppo avanzata (LM-81)
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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- CLM in Statistica, scienze attuariali e finanziarie (LM-82)
FACOLTA’ DI FARMACIA:
- CL in Scienze Farmaceutiche Applicate-Controllo qualità (L-29)
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA:
- CL in Scienze dei servizi giuridici (L-14)
- CLM in Giurisprudenza (LMG/01)
FACOLTÀ DI INGEGNERIA:
- CL in Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (L-7)
- CL in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni (L-8)
- CL in Ingegneria Informatica (L-8)
- CL in Ingegneria meccanica (L-9)
- CLM in Ingegneria Biomedica (LM-21)
- CLM in Ingegneria Civile (LM-23)
- CLM in Ingegneria Edile (LM-24)
- CLM in Ingegneria Elettrica e dell’Automazione (LM-25)
- CLM in Ingegneria delle Telecomunicazioni (LM-27)
- CLM in Ingegneria Elettronica (LM-29)
- CLM in Ingegneria Energetica (LM-30)
- CLM in Ingegneria Informatica (LM-32)
- CLM in Ingegneria Meccanica (LM-33)
- CLM in Ingegneria per la Tutela dell’Ambiente e del Territorio (LM-35)
FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA:
- CL in Storia e tutela dei beni archeologici, artistici, archivistici e librari (L-1)
- CL in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (DAMS) (L-3)
- CL in Progettazione e gestione di eventi e imprese dell’arte e dello spettacolo (L-3)
- CL in Filosofia (L-5)
- CL in Lettere (L-10)
- CL in Lingue e letterature straniere e Studi interculturali (L-11)
- CL in Scienze umanistiche per la comunicazione (L-20)
- CL in Storia (L-42)
- CLM in Archeologia (LM-2)
- CLM in Scienze archivistiche e biblioteconomiche (LM-5)
- CLM in Filologia moderna (LM-14)
- CLM in Filologia, Letteratura e Storia dell’Antichità (LM-15)
- CLM in Lingue e Civiltà dell’Oriente antico e moderno (LM-36)
- CLM in Lingue e letterature europee e americane (LM-37)
- CLM in Scienze dello spettacolo (LM-65)
- CLM Logica, Filosofia e storia della scienza (LM-78)
- CLM in Scienze filosofiche (LM-78)
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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- CLM in Scienze storiche (LM-84)
- CLM in Storia dell’arte (LM-89)
- CLM in Teorie della comunicazione (LM-92)
- CLM in Studi geografici e antropologici (LM-1& LM-80)
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA:
- CL in Scienze motorie, sport e salute (L-22)
- CL in Infermieristica (L-SNT/1)
- CL in Ostetricia (L-SNT/1)
- CL in Educazione professionale (L-SNT/2)
- CL in Fisioterapia (L-SNT/2)
- CL in Logopedia (L-SNT/2)
- CL in Dietistica (L-SNT/3)
- CL in Tecniche di laboratorio biomedico (L-SNT/3)
- CL in Tecniche di neurofisiopatologia (L-SNT/3)
- CL in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (L-SNT/3)
- CL in Tecniche ortopediche (L-SNT/3)
- CL in Assistenza sanitaria (L-SNT/4)
- CL in Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (L-SNT/4)
- CLM in Medicina e chirurgia (LM-41)
- CLM in Scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie preventive e adattate (LM67&LM-68)
- CLM in Scienze infermieristiche e ostetriche (LM-SNT/1)
- CLM in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie (LM-SNT/2)
- CLM in Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche (LM-SNT/3)
- CLM in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione (LM-SNT/4)
FACOLTA’ DI PSICOLOGIA
- CL in Scienze e tecniche psicologiche (L-24)
FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE:
- CL in Scienze dell'Educazione Sociale (L-19)
- CL in Scienze dell'Infanzia (L-19)
- CLM in Dirigenza scolastica e Pedagogia clinica (LM-50)
- CLM in Teorie della comunicazione (LM-92) (interfacoltà con Lettere e Filosofia)
- CLM in Scienze dell’educazione degli adulti, della formazione continua e scienze
pedagogiche (LM 57 & LM 85)
FACOLTA’ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI:
- CL in Scienze biologiche (L-13)
- CL in Chimica (L-27)
- CL in Ottica e optometria (L-30)
- CL in Informatica (L-31)
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
- CL in Matematica (L-35)
- CL in Diagnostica e materiali per la conservazione e il restauro (L-43)
- CLM in Biologia (LM-6)
- CLM in Biotecnologie molecolari (LM-8)
- CLM in Scienze e materiali per la conservazione e il restauro (LM-11)
- CLM Scienze fisiche e astrofisiche (LM-17)
- CLM in Informatica (LM-18)
- CLM in Matematica (LM-40)
- CLM Scienze Chimiche (LM-54)
- CLM in Scienze della natura e dell’uomo (LM-60)
- CLM in Scienze e tecnologie geologiche (LM-74)
FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE:
- CL in Scienze politiche (L-36)
- CL in Servizio sociale (L-39)
- CLM in Strategie della comunicazione pubblica e politica (LM-59)
- CLM in Scienze della politica e dei processi decisionali (LM-62)
- CLM in Disegno e gestione degli interventi sociali (LM-87)
- CLM in Sociologia e ricerca del sociale (LM-88)
- CLM in Relazioni internazionali e studi europei (LM-52&LM-90)
B) di esprimere parere favorevole sul regolamento didattico del corso di Laurea Magistrale in
Scienze dell’alimentazione (LM-61) (corso interfacoltà) – attivato con l’a.a. 2012-2013 – così come
risulta dalle delibere delle Facoltà di cui in premesse allegate all’originale del presente verbale
(All.3).
Sul punto 5 dell’O.D.G. «LIFELONG LEARNING PROGRAMME/ERASMUS A.A.
2012/2013 – CRITERI DI ASSEGNAZIONE MENSILITÀ “CON BORSA” AGLI
STUDENTI SELEZIONATI»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Com’è noto, con la
Decisione n. 1720 del 15 novembre 2006 il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno istituito il
programma di azione comunitaria nel campo dell’apprendimento permanente denominato Lifelong
Learning Programme (LLP) che sostituisce, integrandoli, i precedenti programmi SOCRATES e
LEONARDO DA VINCI. All’interno del suddetto Programma, che avrà la durata di sette anni
(2007-2013), sono previsti quattro programmi settoriali (o sotto-programmi) uno dei quali è,
appunto, ERASMUS. Per partecipare alle attività previste nell’ambito di ERASMUS ciascun
Ateneo è tenuto a presentare annualmente all’Agenzia Nazionale LLP Italia la propria candidatura
per concorrere all’assegnazione delle risorse necessarie allo sviluppo e gestione dell’azione suddetta
(borse di mobilità docenti e studenti, fondi per il funzionamento e per l’organizzazione delle
mobilità). Per quanto riguarda le attività da realizzare nell’a.a. 2012/2013 la candidatura è stata
presentata nel mese di marzo 2012 e l’Agenzia Nazionale LLP/Erasmus ha comunicato, con nota
del 30 maggio 2012, le risorse comunitarie a disposizione dell’Ateneo. Per quanto riguarda gli
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studenti, il numero delle mensilità di borsa assegnate per le mobilità per lo studio e per il placement
ammonta, rispettivamente, a 4205 e a 561 mentre il contributo previsto è pari a € 230 al mese per lo
studio e € 500 al mese per il placement. Inoltre, con nota del 14 febbraio 2012 il Miur ha
comunicato l’assegnazione di un cofinanziamento, ai sensi della legge 183/1987, pari a €
102.060,00 da destinarsi “esclusivamente per attività a sostegno alla mobilità (placement) di
studenti” mediante l’integrazione delle borse già bandite o l’attivazione di nuove borse. Il suddetto
finanziamento deve essere necessariamente utilizzato entro il 31 dicembre 2013. Com’è noto, con
Decreto rettorale, 9 febbraio 2012, n. 91 – prot. n. 1079 e Decreto rettorale, 14 maggio 2012, n. 416
– prot. n. 33109 sono stati rispettivamente emanati i Bandi per la formazione delle graduatorie di
idoneità alla mobilità Erasmus per lo studio e alla mobilità Erasmus per il placement. Ciò è
avvenuto, come di consueto, nelle more dell’assegnazione da parte dell’Agenzia Nazionale del
finanziamento delle borse per dare modo alle Facoltà di sottoporre le candidature degli studenti agli
Atenei o alle Aziende partner, nei tempi stabiliti per la definizione degli specifici accordi. Le
procedure di selezione relative alle candidature per studio sono già terminate e, con Decreto
rettorale, 4 giugno 2012, n. 483 - prot. n. 38530 è stato pubblicato l’elenco definitivo degli studenti
idonei (art. 7 comma 2 del bando). Le procedure di selezione relative alle candidature per placement
sono, invece, ancora in corso e si concluderanno, presumibilmente, intorno al 20 luglio p.v.
A seguito di quanto sopra esposto, in riferimento agli esiti delle selezioni per studio effettuate da
parte delle Facoltà, risulta complessivamente una richiesta di 4532 mensilità corrispondenti a 651
studenti idonei, a fronte dell’assegnazione da parte dell’Agenzia Nazionale di 4205 mensilità.
Rispetto a quanto sopra esposto risulta evidente come anche per l’a.a. 2012/2013 l’Agenzia abbia
confermato un’assegnazione che, pur non risultando sufficiente a coprire l’intera richiesta degli
studenti, rappresenta comunque oltre il 90% delle previsioni.
Con riferimento, invece, alle selezioni in corso nelle Facoltà per la valutazione delle candidature per
placement, risulta stabilito il seguente calendario degli adempimenti (si veda la nota della Prof.ssa
Anna Nozzoli n. 36347 del 25 maggio 2012): come previsto nel bando di idoneità le Facoltà
dovranno inviare all’ufficio entro il 5 luglio le graduatorie di idoneità per la pubblicazione sul sito
di Ateneo a partire dal 10 luglio (art. 6 comma 6), gli studenti dovranno procedere all’accettazione
delle mobilità proposte entro il 12 luglio e, conseguentemente, le Facoltà trasmetteranno all’ufficio
entro il 17 luglio l’elenco degli studenti idonei in previsione della pubblicazione del Decreto
Rettorale di cui all’art. 7 comma 2 del Bando a partire dal 19 luglio. Dalla documentazione finora
trasmessa all’ufficio risultano essere stati selezionati quasi 170 studenti per un numero di mensilità
di mobilità proposte pari a circa 700. Anche nel caso delle mobilità per placement, l’assegnazione
ricevuta dall’Agenzia risulta nettamente superiore a quella degli ultimi 2 anni e corrisponde a 561
mensilità. Il forte incremento delle risorse comunitarie ottenuto per entrambe le tipologie di
mobilità (studio e placement) è il risultato di una mirata politica di Ateneo volta alla ottimizzazione
del finanziamento proveniente dalla Agenzia Nazionale, politica nell’ambito della quale l’ufficio ha
intensificato lo studio dei criteri e delle modalità di erogazione delle risorse mettendo quindi in atto,
con la collaborazione delle Facoltà, le opportune misure operative. Ciò ha suggerito, ad esempio,
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pur a fronte di numeri alti in valore assoluto, il raggiungimento di performances massime di
rendicontazione dei fondi assegnati nel triennio precedente. Per quanto riguarda le mobilità “per
studio”, nonostante l’incremento nelle assegnazioni delle mensilità da parte dell’Agenzia, queste
(4205) non risultano tuttavia sufficienti a garantire la copertura di tutte le mensilità previste al
momento delle selezioni (4532), come risulta dalla tabella sottostante.
Mesi
n.
TOT mesi
mobilità studenti previsti
3
25
75
4
16
64
5
108
540
6
271
1626
7
3
21
8
2
16
9
108
972
10
99
990
11
0
0
12
19
228
651
4532
Tuttavia, in considerazione del fatto che, annualmente, rispetto alle selezioni effettuate, risulta tra la
fine del mese di luglio e il mese di settembre, ovvero prima delle partenze, una percentuale di
rinunce pari a circa il 13% degli idonei (80 studenti) e 10% di mensilità assegnate (500), si ritiene
opportuno garantire a tutti gli studenti selezionati la copertura dell’intero periodo di mobilità,
comprese le mensilità attualmente non coperte da contributo (4532 – 4205 = 327) per un importo
previsto di € 75.210,00. Tale somma, come avvenuto anche in passato, potrebbe non dover essere
utilizzata. In ogni caso, per la copertura di tale maggiore onere, arrotondato per sicurezza a €
80.000,00, nell’attesa del quadro complessivo delle risorse effettivamente utilizzate dagli studenti,
si potrebbe ovviare attraverso l’utilizzo di fondi sul capitolo F.S. 1.03.01.05 “Servizi a studenti e
supporto alla didattica” tramite una variazione di Bilancio per un ammontare pari a € 80.000,00 a
favore del capitolo F.S. 1.03.05.04 “Borse di studio Socrates/Erasmus”.
Per quanto riguarda, invece, le mobilità “per placement”, in attesa della conclusione delle procedure
di selezione e della verifica del numero esatto degli studenti idonei e della durata del periodo di
mobilità accordato, in considerazione della documentazione pervenuta fino a questo momento
all’ufficio, risulta possibile assicurare a tutti gli idonei un numero di mensilità di contributo
corrispondenti all’intero periodo di mobilità effettuato. Ciò anche grazie al cofinanziamento
ministeriale sopra menzionato attraverso il quale sarà possibile liquidare anche le mensilità (ad oggi
143 per un importo corrispondente a € 71.500,00) che non risultano coperte da contributo
comunitario. Rispetto a quanto sopra descritto, si ritiene opportuno ricordare che mentre nell’a.a.
2010/2011 è stato possibile garantire agli studenti in mobilità per studio un numero nettamente
inferiore di mensilità “con contributo” e che per quanto riguarda le mobilità per placement è stato
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possibile garantire a tutti gli studenti 1 sola mensilità “con contributo”, nell’a.a. 2011/2012, le cui
mobilità sono ancora in corso di svolgimento, il contributo comunitario (a seguito di rinunce e/o
rientri anticipati ma anche grazie ad un’integrazione di mensilità da parte dell’Agenzia Nazionale) è
assicurato agli studenti per l’intero periodo di mobilità. La proposta sopra esposta viene trasmessa
al Senato Accademico per le determinazioni di competenza.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 letto quanto riportato in narrativa;
 visto il Bando di selezione per la formazione di graduatorie di idoneità alla mobilità Erasmus per
studio, a.a. 2012/2013 pubblicato con Decreto Rettorale, 9 febbraio 2012, n. 91 – prot. n. 1079;
 visto il Bando di selezione per la formazione di graduatorie di idoneità alla mobilità Erasmus
Placement a.a. 2012/2013 pubblicato con Decreto Rettorale, 14 maggio 2012, n. 416 – prot. n.
33109;
 visto il Decreto di approvazione dell’elenco definitivo degli studenti idonei alla mobilità per
studio pubblicato con Decreto Rettorale, 4 giugno 2012, n. 483 - prot. n. 38530;
 nelle more della conclusione delle procedure di selezione delle candidature per placement
prevista, presumibilmente, intorno al 20 Luglio 2012 e della pubblicazione del Decreto
contenente l’elenco definitivo degli studenti idonei alla suddetta mobilità;
 considerato che per gli studenti idonei alla mobilità per studio di cui al Decreto Rettorale
summenzionato risulta complessivamente una richiesta di mensilità pari a 4532 (651 studenti) e
che, sulla base della documentazione pervenuta all’ufficio relativa alle selezioni per le mobilità
per placement, risulterebbe una previsione complessiva di circa 700 mensilità (circa 170
studenti);
 vista la nota del 30 maggio 2012 con la quale l’Agenzia Nazionale LLP ERASMUS ha assegnato
all’Ateneo le risorse per la mobilità per studio e per placement degli studenti che ammontano,
rispettivamente, a 4205 e 561 mensilità;
 vista la nota del 14 Febbraio 2012 con la quale il Miur ha comunicato l’assegnazione di un
cofinanziamento, ai sensi della legge 183/1987, pari a € 102.060,00 da destinarsi
“esclusivamente per attività a sostegno alla mobilità (placement) di studenti” mediante
l’integrazione delle borse già bandite o l’attivazione di nuove borse (scadenza per l’utilizzo 31
dicembre 2013);
 considerato che il numero complessivo delle mensilità assegnate all’Ateneo risulta insufficiente
per la copertura di tutte le mensilità assegnate agli studenti idonei alla mobilità per “studio” e per
“placement”;
 ritenuto opportuno, in accordo con il Prorettore alla Didattica e Servizi agli Studenti Prof.ssa
Anna Nozzoli, garantire a tutti gli studenti selezionati per “studio” la copertura dell’intero
periodo di mobilità, comprese le mensilità attualmente non coperte da contributo comunitario
(4532 – 4205 = 327) attraverso l’utilizzo di fondi sul capitolo F.S. 1.03.01.05 “Servizi a studenti
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e supporto alla didattica” per un ammontare pari a € 80.000,00 tramite una variazione di Bilancio
a favore del capitolo F.S. 1.03.05.04 “Borse di studio Socrates/Erasmus”;
 ritenuto opportuno altresì, in accordo con la Prof.ssa Anna Nozzoli, assicurare grazie al
cofinanziamento del Miur ai sensi della legge 183/1987, l’integrazione necessaria per garantire a
tutti gli studenti selezionati per “placement” la copertura dell’intero periodo di mobilità, anche
nel caso in cui le eventuali risorse recuperate a causa di rientri anticipati o rinunce nonché
ulteriori assegnazioni da parte dell’Agenzia Nazionale non risultassero sufficienti a coprire tutte
le mensilità previste (attualmente l’esubero sembrerebbe ammontare a 143 mensilità per un
importo corrispondente a € 71.500,00);
 visto il vigente Regolamento Didattico;
 visto il vigente Statuto,
DELIBERA
di assicurare a tutti gli studenti idonei per “studio” e per “placement” la copertura dell’intero
periodo di mobilità procedendo, per quanto riguarda le mensilità per “studio” non coperte da
contributo comunitario (4532 – 4205 = 327), con una variazione di bilancio, per un ammontare pari
a € 80.0000,00, dal capitolo F.S. 1.03.01.05 “Servizi a studenti e supporto alla didattica” a favore
del capitolo F.S. 1.03.05.04 “Borse di studio Socrates/Erasmus”, attingendo invece per quanto
riguarda le mensilità per “placement” che non dovessero risultare coperte dal contributo
comunitario (attualmente n. 143 per un importo pari a € 71.500,00) dal cofinanziamento del Miur
assegnato all’Ateneo ai sensi della legge 183/1987.
Tali risorse non sarebbero comunque utilizzate laddove, in caso di rinunce o rientri anticipati,
nonché di un’ulteriore assegnazione da parte dell’Agenzia Nazionale, le risorse comunitarie
risultassero sufficienti.
Sul punto 6 dell’O.D.G. «REGOLAMENTO DI ATENEO DEI DIPARTIMENTI»
Il Consiglio di amministrazione prende in esame il seguente promemoria: «Il vigente
Regolamento dei Dipartimenti è stato adottato con decreto rettorale n. 647 del 5 maggio 2009 e
successivamente modificato con decreto rettorale, 14 gennaio 2010, n. 10 (prot. n. 2644) e con
decreto rettorale, 4 aprile 2011, n. 295 – prot. n. 22853. Con decreto rettorale 7 luglio 2011 n. 685 –
prot. n. 48460 è stata apportata l’ultima modifica, contenente delle abrogazioni al vigente
Regolamento dei Dipartimenti, e contestualmente sono state introdotte alcune norme transitorie
necessarie per regolamentare il periodo intercorrente fino alla costituzione e poi l'entrata in funzione
dei nuovi dipartimenti.
Con decreto rettorale, 21 settembre 2011 n. 890 – prot. n. 57557, è stato emanato il “Regolamento
recante Disposizioni in materia di costituzione dei Dipartimenti” che disciplina le modalità per la
costituzione dei Dipartimenti con le funzioni e le prerogative loro attribuite dalla legge 30 Dicembre
2010 n.240 e costituisce la traduzione operativa delle “Linee guida per la definizione della nuova
struttura dipartimentale” approvate dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione
nella seduta congiunta del 29 aprile 2011.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Il testo contiene alcune norme a regime, nonché altre, di tipo transitorio, necessarie per definire la
procedura da adottare per la prima costituzione dei Dipartimenti.
La legge 240/2010 ha previsto l’obbligo per gli Atenei di modificare i propri statuti in conformità ai
principi e ai criteri direttivi prescritti dalla legge. In particolare, in materia di articolazione interna,
tale legge indica come criterio direttivo l’esigenza di semplificazione e di attribuzione al
Dipartimento “delle funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività
didattiche e formative, nonché delle attività rivolte all’esterno ad esse correlate o accessorie” (cfr
art. 2, comma 2, lett. a).
Il nuovo Statuto dell’Ateneo fiorentino è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica
Italiana n. 95 del 23 aprile 2012 ed è quindi entrato in vigore, come disposto dall’art. 59 dello
statuto stesso, in data 8 maggio 2012.
Il testo del nuovo Statuto prevede esplicitamente l'esistenza di un Regolamento dei Dipartimenti (si
vedano gli artt.26, 27 e 55). In particolare l’art. 26, comma 4, prevede che il testo regolamentare
debba disciplinare “… le condizioni e le modalità di istituzione, modifica e scioglimento dei
Dipartimenti”; l’art. 26, comma 6, statuisce che “Il Dipartimento è centro di responsabilità dotato
di autonomia gestionale. Si dota di un Regolamento interno ai sensi dell'articolo 4 del presente
Statuto, disciplinando la propria articolazione nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza,
economicità, funzionalità, trasparenza e partecipazione, in conformità con il Regolamento dei
Dipartimenti”; l’art. 27, comma 4, prevede che il regolamento deve indicare “… le modalità di
partecipazione di una rappresentanza degli studenti e dei dottorandi, nonché degli assegnisti di
ricerca” al Consiglio di Dipartimento, e all’art. 55, comma 1, si stabilisce che “Spetta al
Regolamento dei Dipartimenti disciplinare le modalità di afferenza di professori e ricercatori in
servizio alla data di entrata in vigore del presente Statuto”; il comma 3 del medesimo articolo
dispone infine che “Nel caso in cui singoli professori e ricercatori non abbiano aderito alla nuova
organizzazione dipartimentale, le rispettive posizioni sono valutate dal Senato Accademico e dal
Consiglio di Amministrazione ai fini del loro inquadramento, entro il termine stabilito nella
delibera di cui all'articolo 54, comma 1, sulla base del Regolamento dei Dipartimenti”.
Si precisa che le condizioni e le modalità di istituzione dei Dipartimenti (art. 26, comma 4) e le
modalità di afferenza di professori e ricercatori in servizio alla data di entrata in vigore dello Statuto
(art. 55, comma 1) sono già contenute nel regolamento recante “Disposizioni in materia di
costituzione dei Dipartimenti”.
Il Gruppo di lavoro, che ha elaborato il regolamento recante disposizioni in materia di costituzione
dei dipartimenti, coordinato dal Prof. Giacomo Poggi e composto dai Proff. Corrado Poggesi,
Rappresentante dell’Area Biomedica - Giovanni Tarli Barbieri, Rappresentante Area delle Scienze
Sociali - Nicola Casagli, Rappresentante dell’Area Scientifica - Marco Fioravanti, Rappresentante
dell’Area Tecnologica - Anna Benvenuti, Rappresentante dell’Area Umanistica, e Paolo Cappellini,
Presidente della Commissione Affari Generali, è stato incaricato anche di redigere il Regolamento
di ateneo dei dipartimenti coinvolgendo i rappresentanti del personale tecnico –amministrativo e
degli studenti, per quanto di loro spettanza.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Il gruppo di lavoro ha così elaborato una bozza di regolamento nel rispetto della previsione
statutaria. Tale fonte regolamentare contiene una normativa cornice con conseguente rinvio ai
singoli regolamenti dei dipartimenti per una regolamentazione più dettagliata.
Un documento contenente i principi ispiratori e le principali innovazioni rispetto al Regolamento
pre-esistente è stato presentato al Collegio dei Direttori degli attuali Dipartimenti, aperto ai membri
del Senato e del Consiglio di Amministrazione. Successivamente è stata attivata una procedura di
consultazione delle strutture dipartimentali o delle Aree di Ricerca, al fine di raccogliere
osservazioni e proposte di modifiche o integrazioni. Il gruppo di lavoro ha esaminato le
osservazioni e i vari orientamenti al fine di redigere il testo del Regolamento da sottoporre agli
Organi. La bozza in parola è stata oggetto di esame anche da parte della Commissione Affari
Generali, presieduta dal Prof. Paolo Cappellini e riunitasi in data 21 giugno u.s. . I membri della
commissione hanno chiesto chiarimenti su alcune disposizioni del testo e suggerito lievi modifiche,
più formali che sostanziali.
Il testo è stato esaminato anche dal Comitato Tecnico Amministrativo che, ai sensi dell’art. 24 dello
Statuto, deve esprimere il proprio parere anche sugli atti normativi. In data 20 giugno u.s. è stato
espresso il parere in questione che è risultato favorevole, salvo alcune lievi modifiche introdotte per
dare maggior chiarezza al testo.
Il testo che si sottopone a codesto Organo Accademico, è diviso in 4 capi: Capo I° Principi; Capo
II° Organizzazione: Capo III° Attivazione, soppressione, confluenza e accorpamento dei
Dipartimenti; Capo IV° Norme transitorie e finali. Il Capo I° disciplina le attività dei Dipartimenti,
l’autonomia gestionale e le risorse degli stessi, nonché la figura del Responsabile amministrativo. Il
Capo II° disciplina la composizione, l’accesso e la partecipazione alle attività dei Dipartimenti,
l’eventuale articolazione in Sezioni e le funzioni degli Organi dipartimentali con le relative
modalità di elezione delle rappresentanze. Il Capo III° prevede le modalità per l’attivazione, la
soppressione, la confluenza e l’accorpamento dei Dipartimenti e il Capo IV° rimanda ad un
successivo regolamento di ateneo per l’individuazione delle competenze dei Dipartimenti e Scuole
in ambito assistenziale, rinviando alla delibera di cui all’art. 54 dello Statuto per la disciplina delle
modalità di attivazione dei Dipartimenti e per le elezioni delle rappresentanze nei Consigli di
dipartimento istituiti secondo la nuova normativa. Per le rappresentanze studentesche si rimanda ad
apposito regolamento elettorale transitorio di prossima emanazione.
Sulla base di quanto sopra menzionato e ai sensi degli artt. 4 e 5 dello Statuto, si sottopone al
Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione il testo del Regolamento di Ateneo dei
Dipartimenti così come è risultato dalle modifiche proposte dalla Commissione Affari Generali e
dal Comitato Tecnico Amministrativo. Si sottopongono altresì al Senato alcune integrazioni al testo
resesi necessarie per una migliore chiarezza del testo, anche in attuazione di disposizioni dello
Statuto.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
 visto il Regolamento dei dipartimenti adottato con decreto rettorale n. 647 del 5 maggio 2009 e
successivamente modificato con decreto rettorale 14 gennaio 2010, n. 10 (prot. n. 2644) e con
decreto rettorale 4 aprile 2011, n. 295 – prot. n. 22853 e con decreto rettorale 7 luglio 2011 n.
685 – prot. n. 48460;
 visto decreto rettorale, 21 settembre 2011 n. 890 – prot. n. 57557, con cui si è emanato il
“Regolamento recante Disposizioni in materia di costituzione dei Dipartimenti;
 visto il parere della Commissione Affari Generali del 21 giugno 2012;
 visto il parere del Comitato Tecnico Amministrativo nella seduta del 20 giugno 2012 e
trasmesso con nota del 2 luglio 2012 prot. n. 66831;
 ritenuto di conformarsi alle osservazioni del Comitato Tecnico Amministrativo, fatta eccezione
per:
o l’art. 6, comma 2, in quanto il Regolamento reca disposizioni a regime per le quali non
occorre fare riferimento alla qualificazione di “nuovi” membri; si ritiene invece opportuno
fare riferimento al fatto che i professori devono essere di ruolo, come disposto dalla legge;
o art. 16, comma 2, lettera c), in quanto la formulazione del testo in termini meno specifici
appare preferibile nelle more della revisione del Regolamento di Ateneo per
l’amministrazione, la finanza e contabilità;
 visto il Regolamento di Amministrazione, Finanza e Contabilità,
 visto il vigente Statuto dell’Università degli Studi di Firenze;
 tenuto conto delle modifiche formali al testo del regolamento proposte dal prof. Poggi nel corso
della seduta odierna e dell’approvazione di massima già espressa dal Senato Accademico;
 preso atto della richiesta avanzata dai rappresentanti degli studenti, e in particolare dal sig.
Rella, di modifica della composizione della giunta di Dipartimento al fine di incrementare la
rappresentanza degli studenti e del personale tecnico amministrativo, ove la giunta risulti
composta da un numero elevato di professori e ricercatori;
 tenuto conto delle modifiche proposte all’art. 18 dal prof. Tarli Barbieri, volte a recepire le
osservazioni dei rappresentanti degli studenti;
 ritenuto altresì opportuno procedere al coordinamento del testo, tenuto conto anche
dell’inserimento nel medesimo di un ulteriore comma all’art. 18,
Delibera
l’approvazione del testo del Regolamento di Ateneo dei Dipartimenti di seguito riportato, così come
modificato sulla base dei suggerimenti proposti dalla Commissione Affari Generali e dal Comitato
Tecnico Amministrativo, delle integrazioni introdotte ai soli fini di una miglior chiarezza del testo,
nonché delle modifiche resesi necessarie per tener conto di quanto emerso nel corso della
discussione, e in particolare dell’avvenuto coordinamento del testo:
“Regolamento di Ateneo dei Dipartimenti”
CAPO I
Principi
Articolo 1
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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(Definizioni)
1. Ai fini del presente regolamento si intende:
a) per “Statuto”, il testo dello Statuto dell’Università degli studi di Firenze, emanato con
decreto rettorale 6 aprile 2012, n. 329 e pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica
italiana - serie generale – n. 95 del 23 aprile 2012;
b) per “Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti”, il Decreto del Rettore
dell’Università degli studi di Firenze 21 settembre 2011, n. 890 (prot. 57557) «Regolamento
recante Disposizioni in materia di costituzione dei Dipartimenti»;
c) per “corsi di studio” i corsi di laurea e laurea magistrale ai sensi dell’articolo 33 dello
Statuto;
d) per “Dipartimento referente”, il Dipartimento che esercita le funzioni stabilite nel
“Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti”;
e) per “Dipartimento promotore” il Dipartimento che contribuisce in maniera significativa
all’offerta formativa di un corso di studio secondo criteri stabiliti nel Regolamento generale
di Ateneo.
Articolo 2
(Attività)
1. I Dipartimenti, istituiti ai sensi dello Statuto e del Regolamento di Ateneo sulla costituzione
dei Dipartimenti, sono le strutture organizzative fondamentali per lo svolgimento della
ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative, nonché per il trasferimento delle
conoscenze e dell’innovazione e per le attività rivolte all’esterno ad esse correlate o
accessorie. Tali funzioni possono essere esercitate anche in collaborazione con altre strutture
universitarie.
2. In particolare, ispirandosi al principio della libertà di ricerca e ai principi generali contenuti
nello Statuto, i Dipartimenti promuovono e organizzano:
a) la ricerca scientifica, anche attraverso l’istituzione dei centri di ricerca di cui agli articoli
34 e 35 dello Statuto, nonché delle unità di ricerca di cui al successivo capo II del
presente regolamento;
b) i corsi di studio, nel rispetto di quanto previsto agli articoli 28 e seguenti dello Statuto;
c) i dottorati di ricerca, ai sensi dell’articolo 25 dello Statuto, le scuole di specializzazione,
i corsi di perfezionamento, i master, secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
d) le attività di valorizzazione e trasferimento dei risultati della ricerca, anche in
coordinamento con altri centri e organismi dell’Ateneo o in collaborazione con altre
Università, enti pubblici e privati, nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto.
e) le attività di consulenza scientifica o tecnologica, sulla base di contratti o convenzioni.
3. I Dipartimenti promuovono la collaborazione, da parte dei professori e ricercatori afferenti,
con enti di ricerca nazionali e internazionali, anche nell'ambito delle convenzioni con essi
stipulate dall'Ateneo.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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4. I Dipartimenti promuovono altresì i processi di internazionalizzazione delle attività di
ricerca, anche attraverso il sostegno allo sviluppo degli scambi e delle iniziative di
cooperazione.
Articolo 3
(Autonomia)
1. Il Dipartimento è centro di responsabilità dotato di autonomia gestionale, ai sensi
dell’articolo 4 dello Statuto.
2. L’organizzazione e il funzionamento del Dipartimento sono disciplinati da un regolamento
interno nel rispetto delle disposizioni dello Statuto e, in particolare, dei principi di efficacia,
efficienza, economicità, funzionalità, trasparenza e partecipazione, e delle disposizioni del
presente regolamento.
3. Il Rettore, ai sensi dell’articolo 11, comma 2, lettera c), dello Statuto, può procedere
all’annullamento di ufficio di atti degli organi del Dipartimento, con le modalità e i limiti di
cui all’articolo 21-novies, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241.
4. Qualora gli organi del Dipartimento ritardino o omettano di compiere atti obbligatori,
previsti da disposizioni legislative o regolamentari, il Rettore, ai sensi dell’articolo 11,
comma 2, lettera c), dello Statuto, individua, tra i dirigenti dell’Ateneo, il soggetto cui
attribuire il potere sostitutivo.
Articolo 4
(Risorse)
1. Ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettere i), l) ed m) dello Statuto, il Consiglio di
amministrazione delibera modelli distributivi, elaborati sulla base di appositi indicatori,
mediante i quali ai Dipartimenti sono assegnate le risorse finanziarie per la chiamata di
professori e ricercatori, per i bandi di assegni di ricerca e di borse di dottorato, nonché le
risorse logistiche ed il personale tecnico amministrativo necessari per il loro funzionamento.
2. Le risorse per le chiamate di professori e ricercatori sono attribuite ai Dipartimenti referenti
secondo quanto disposto agli articoli 3 e 4 del Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei
Dipartimenti, anche valutando l'efficacia dell'utilizzo delle risorse assegnate nelle precedenti
attribuzioni nonché la loro congruità con i criteri di erogazione allora adottati, tenendo conto
di quanto previsto dal successivo articolo 14, comma 5.
3. La proposta agli organi di governo dell’Ateneo dell’utilizzo delle risorse di cui al comma
precedente è deliberata dal Consiglio di Dipartimento, previo parere della Commissione di
cui all’articolo 14 del presente regolamento. La proposta deve essere elaborata tenendo
conto dei criteri con cui è avvenuta l’attribuzione delle risorse al Dipartimento da parte
dell’Ateneo richiamata al comma 2, ferma restando la possibilità di richiedere la
destinazione delle risorse per chiamate di professori e ricercatori su settori scientifico
disciplinari ai quali non afferiscano docenti di Ateneo, ai sensi dell’articolo 3, comma 6, del
Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti.
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4. La programmazione del personale docente e ricercatore del Dipartimento può avvenire
anche proponendo agli organi di governo dell’Ateneo l’utilizzo di risorse esterne, di cui il
Dipartimento stesso accerta la disponibilità, secondo quanto previsto dalla normativa
vigente in materia.
Articolo 5
(Responsabile Amministrativo)
1. Ai compiti di supporto degli organi dei Dipartimenti, di attuazione delle deliberazioni da
questi assunte, nonché alle attività gestionali e strumentali relative alle attribuzioni dei
Dipartimenti è preposto, quale responsabile amministrativo, un dipendente che, ove previsto
e secondo quanto disciplinato da apposito atto organizzativo, si avvale di strutture, centrali e
decentrate, comuni.
2. Al fine di garantire razionalità ed efficienza operativa, il responsabile amministrativo del
Dipartimento adotta, ove del caso su delega del Direttore generale e dei Dirigenti di area,
tutti gli atti, ivi compresi quelli che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, e i
provvedimenti amministrativi relativi ai compiti cui è preposto. Il responsabile
amministrativo è componente del Consiglio di Dipartimento e partecipa alle sedute della
Giunta ai sensi dell’articolo 27 dello Statuto.
3. Nelle ipotesi di attivazione e riorganizzazione dipartimentale previste nel capo III del
presente regolamento, l’assegnazione del personale al Dipartimento è determinata dal
Direttore generale, sentito il Consiglio di amministrazione, tenendo anche conto di eventuali
indicazioni provenienti dai Dipartimenti interessati.
Capo II
Organizzazione
Articolo 6
(Composizione)
1. Ogni professore e ricercatore afferisce in maniera esclusiva a un Dipartimento dell’Ateneo,
nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei
Dipartimenti.
2. Professori di ruolo e ricercatori afferiscono al Dipartimento che ne ha effettuato la chiamata.
3. Le modalità di afferenza di professori e ricercatori in servizio alla data di entrata in vigore
del vigente Statuto sono disciplinate dal Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei
Dipartimenti, fermo restando quanto disposto dall’articolo 55, commi 2 e 3, dello Statuto.
Lo stesso regolamento disciplina altresì le modalità di monitoraggio della consistenza dei
Dipartimenti e i conseguenti casi di disattivazione.
Articolo 7
(Partecipazione alle attività del Dipartimento e accesso)
1. Oltre ai professori e ricercatori afferenti, partecipano alle attività del Dipartimento
dottorandi di ricerca, specializzandi, assegnisti di ricerca, borsisti e altri studiosi che operino
nell’ambito di convenzioni o di programmi di ricerca attivati dal Dipartimento, nonché gli
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studenti coinvolti in attività didattiche o di ricerca, secondo quanto previsto dal regolamento
interno del Dipartimento.
2. Con successivo provvedimento saranno disciplinate le procedure di selezione e permanenza
presso i Dipartimenti di esperti e studiosi italiani e stranieri di elevata qualificazione
scientifica appartenenti a istituzioni universitarie, di ricerca o di alta formazione non italiane
che, anche sulla base di specifici accordi internazionali stipulati dall’Ateneo, potranno
essere chiamati a svolgere nell’Ateneo stesso attività formativa, anche di tipo seminariale,
nell’ambito di un corso di studi, ovvero attività di ricerca.
3. Il regolamento interno, per specifiche esigenze, può consentire l’accesso al Dipartimento,
alle sue strutture e ai suoi servizi anche a soggetti che non rientrino nelle categorie indicate
nei commi precedenti.
Articolo 8
(Articolazione del Dipartimento in Sezioni)
1. Ai sensi dell’articolo 26, comma 7, dello Statuto, il regolamento interno del Dipartimento
disciplina l’eventuale organizzazione del Dipartimento in sezioni, esplicitando in un
apposito allegato la denominazione e i particolari ambiti tematici, disciplinari o funzionali a
specifiche esigenze organizzative e di ricerca che ne motivano l’istituzione. L’allegato
costituisce parte integrante e sostanziale del regolamento interno.
2. Ciascun professore e ricercatore può chiedere di aderire a non più di una sezione. La
afferenza alla Sezione è deliberata dal Consiglio di Dipartimento sulla base della congruenza
della attività del professore e ricercatore con gli ambiti tematici, disciplinari o funzionali
della Sezione stessa.
3. La numerosità minima dei componenti di una Sezione è fissata dal regolamento interno e
può essere inferiore a dieci qualora sussistano giustificate e documentate esigenze di ricerca,
assistenziali o logistiche, da riportare nell’allegato di cui al comma 1.
4. Le sezioni esercitano funzioni consultive e propositive nei confronti del Consiglio e della
Giunta del Dipartimento, secondo quanto stabilito nel regolamento interno del Dipartimento.
5. Il regolamento interno del Dipartimento stabilisce le modalità di designazione del
coordinatore della Sezione, nel rispetto dei principi contenuti nell’articolo 47 dello Statuto, e
ne individua le competenze.
6. Il coordinatore della Sezione dura in carica quattro anni. Il regolamento interno del
Dipartimento può prevedere limiti alla rieleggibilità dei coordinatori che abbiano già
espletato una pluralità di mandati.
7. Il regolamento interno disciplina altresì i casi e le modalità di disattivazione, con delibera
del Consiglio di Dipartimento, delle Sezioni di cui al presente articolo.
Articolo 9
(Organi del Dipartimento)
1. Sono organi del Dipartimento il Consiglio, il Direttore e la Giunta.
Articolo 10
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(Consiglio di Dipartimento: composizione e funzionamento)
1. Il Consiglio di Dipartimento è composto ai sensi dell’articolo 27, comma 4, dello Statuto.
2. Per il funzionamento del Consiglio del Dipartimento trovano applicazione, oltre a quanto
previsto dallo Statuto e dal presente regolamento, eventuali disposizioni attuative contenute
nel regolamento interno del Dipartimento.
3. Il Direttore convoca e presiede il Consiglio di Dipartimento. La convocazione è dovuta
qualora lo richieda per iscritto almeno un terzo dei componenti del Consiglio, con
l’indicazione delle questioni da inserire all’ordine del giorno.
4. La partecipazione al Consiglio di Dipartimento non può costituire oggetto di delega.
5. Le funzioni di segretario verbalizzante sono affidate dal Presidente, all’inizio della seduta,
ad un membro del Consiglio.
6. Le sedute del Consiglio sono valide se vi partecipi almeno la metà più uno degli aventi
diritto, salvo i casi in cui disposizioni di legge prevedano un quorum diverso. Nel computo
per determinare il numero legale per la validità delle sedute non sono considerati gli assenti
giustificati.
7. Le delibere sono assunte a maggioranza dei presenti, salvo che non sia diversamente
disposto nello Statuto o nella legge; in caso di parità prevale il voto del Presidente. Salvo
espressa disposizione di legge, le votazioni si effettuano a scrutinio palese.
8. Il regolamento interno può prevedere la costituzione, in seno al Consiglio di Dipartimento,
di commissioni temporanee o permanenti, con compiti istruttori o consultivi su materie
specifiche.
Articolo 11
(Rappresentanza del personale tecnico-amministrativo e dei lettori e collaboratori esperti
linguistici)
1. Il personale tecnico-amministrativo e i lettori e collaboratori esperti linguistici eleggono al
loro interno la propria rappresentanza nel Consiglio di Dipartimento nella misura
complessiva del 15% di tali componenti, secondo quanto previsto dall’articolo 27, comma
4, dello Statuto.
2. Hanno diritto all’elettorato attivo e passivo il personale tecnico amministrativo, i lettori e
collaboratori esperti linguistici che risultano assegnati al Dipartimento. Ha diritto
all’elettorato attivo il personale tecnico amministrativo a tempo determinato che risulta
assegnato al Dipartimento
3. I componenti eletti durano in carica quattro anni. Essi sono rinnovabili una sola volta
consecutivamente. Il loro mandato decorre dalla data del decreto di proclamazione.
4. Salvo quanto previsto nell’articolo 26 del presente regolamento, l’elezione è indetta con
decreto del Direttore che ne fissa tempi e modalità. Il decreto viene pubblicato almeno venti
giorni prima della data prevista delle elezioni. Dell’esito delle elezioni viene data pubblicità
tramite affissione all’albo del Dipartimento del decreto di proclamazione degli eletti.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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5. Per l’elezione della rappresentanza di cui al presente articolo trova applicazione l’articolo
47, commi 1, 2, 3 ed 8, dello Statuto. Qualora il numero degli eleggibili sia superiore ad una
unità, è garantita l’elezione di almeno un rappresentante per ognuna delle componenti di cui
al comma 1, se presenti nel Dipartimento.
Articolo 12
(Rappresentanza degli studenti e dei dottorandi, nonché degli assegnisti di ricerca)
1. Gli studenti iscritti ai corsi di studio di cui il Dipartimento è promotore eleggono al loro
interno, separatamente, le loro rappresentanze nel Consiglio di Dipartimento nella misura
del 15% del numero totale dei professori e ricercatori componenti del Consiglio, con
modalità previste da apposito Regolamento di Ateneo.
2. Gli studenti iscritti ai Corsi di dottorato di ricerca di cui il Dipartimento è sede
amministrativa eleggono una rappresentanza nel Consiglio di Dipartimento pari a uno
ovvero a due componenti a seconda che il numero dei dottorandi sia, rispettivamente,
inferiore ovvero pari o superiore a cinque. Il regolamento interno del Dipartimento può
prevedere che del Consiglio di Dipartimento faccia parte una rappresentanza degli
specializzandi entro il limite previsto per la rappresentanza dei dottorandi.
3. I titolari di un assegno di ricerca le cui attività di ricerca hanno come responsabile un
componente del Dipartimento eleggono al loro interno una rappresentanza nella stessa
misura di cui al comma 2.
4. Per quanto attiene alla elezione delle rappresentanze dei dottorandi, degli assegnisti di
ricerca e degli specializzandi trova applicazione l’articolo 47, commi 1, 2, 3 ed 8, dello
Statuto e l’articolo 11 comma 4 del presente regolamento.
5. La durata del mandato dei rappresentanti di cui al presente articolo è fissata in due anni e
decorre dalla data della loro proclamazione.
Articolo 13
(Consiglio di Dipartimento: competenze)
1. Il Consiglio è l’organo di indirizzo e di governo del Dipartimento.
2. Ad esso competono la definizione delle linee strategiche del Dipartimento in riferimento alle
attività scientifiche e didattiche, nonché alle attività rivolte all’esterno ad esse correlate ed
accessorie, e le decisioni in merito alle attività di sviluppo e di programmazione.
3. In particolare, secondo quanto previsto dallo Statuto, il Consiglio:
a) delibera, a maggioranza assoluta dei componenti, la proposta di regolamento interno
del Dipartimento;
b) propone al Senato accademico l’afferenza del Dipartimento ad una delle aree
scientifico disciplinari di cui all’articolo 13, comma 5, dello Statuto;
c) presenta agli organi di governo dell’Ateneo proposte riguardanti lo sviluppo delle
attività di ricerca e delle attività didattiche, previo parere, per queste ultime, delle
Scuole interessate;
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d) elabora e presenta al Consiglio di amministrazione la programmazione del personale,
sentiti, per quanto riguarda il personale docente, i Consigli dei Corsi di studio di cui è
promotore e in generale di quelli cui assicura la copertura degli insegnamenti e le
Scuole interessate;
e) propone la costituzione delle Scuole, ai sensi del successivo articolo 21;
f) propone, di concerto con gli altri Dipartimenti interessati, l’istituzione, attivazione,
modifica e soppressione dei Corsi di studio di cui, rispettivamente intende essere o è
promotore, da trasmettere alla Scuola per il parere di cui all’articolo 31, comma 6,
lettera a), dello Statuto;
g) delibera, a maggioranza assoluta dei componenti, nel caso di cui all’articolo 33,
comma 11, dello Statuto;
h) delibera, di concerto con il Consiglio della Scuola, il piano annuale delle attività
didattiche, proposto dai Consigli dei Corsi di studio di cui il Dipartimento è
promotore, secondo le modalità previste nel Regolamento delle Scuole di Ateneo;
i) delibera il piano di sviluppo dei Corsi di studio di cui il Dipartimento è promotore,
nonché le proposte per la destinazione e le modalità di copertura dei posti di ruolo di
professore e di ricercatore, previo parere delle Scuole interessate;
j) formula proposte al Senato accademico in ordine al regolamento didattico di Ateneo,
anche su iniziativa dei Consigli dei Corsi di studio di cui il Dipartimento è promotore;
k) propone al Senato accademico, previo parere della Scuola interessata, i regolamenti
didattici dei Corsi di studio di cui il Dipartimento è promotore;
l) assume le deliberazioni previste dai regolamenti di Ateneo in ordine ai corsi di
dottorato di ricerca, corsi di perfezionamento, corsi di specializzazione e master di cui
il Dipartimento è sede amministrativa;
m) propone la chiamata dei professori; la deliberazione deve essere approvata a
maggioranza assoluta dei professori di prima fascia in relazione alla chiamata dei
professori di prima fascia, e a maggioranza assoluta dei professori di prima e seconda
fascia, per la chiamata dei professori di seconda fascia;
n) propone la chiamata dei ricercatori a tempo determinato, con il voto favorevole della
maggioranza assoluta dei professori di prima e seconda fascia;
o) attribuisce i compiti didattici ai professori e ai ricercatori del Dipartimento, in modo
che ne sia assicurato il pieno e razionale impiego per la realizzazione dell’offerta
formativa programmata, nell’ambito del piano annuale delle attività didattiche, di cui
alla lettera h) del presente comma.
p) approva le relazioni triennali sull’attività scientifica e didattica dei docenti, ai sensi
dell’articolo 6, comma 14, della legge 30 dicembre 2010, n. 240, verificando il
rispetto dei doveri di ufficio da parte dei professori e ricercatori, con particolare
riferimento al loro complessivo impegno didattico, di ricerca e all’adempimento degli
altri compiti istituzionali;
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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q) propone l’istituzione e l’eventuale successiva disattivazione di centri di ricerca
dell’Ateneo;
r) propone l’istituzione di centri interuniversitari di ricerca e l’adesione dell’Università
di Firenze ad un centro interuniversitario già istituito e il successivo, eventuale
recesso;
s) esprime parere sulle proposte di revisione dello Statuto.
4. Il Consiglio di Dipartimento inoltre:
a) propone al Senato accademico ogni eventuale modifica della denominazione del
Dipartimento;
b) delibera l’eventuale disattivazione delle sezioni del Dipartimento, ai sensi
dell’articolo 8 del presente regolamento;
c) delibera l’istituzione della Commissione di indirizzo e autovalutazione del
Dipartimento di cui all’articolo 14 del presente regolamento;
d) delibera l’istituzione e la successiva disattivazione delle Unità di ricerca di cui
all’articolo 20 del presente regolamento;
e) delibera in ordine al piano annuale delle ricerche, sentita la Commissione di cui
all’articolo 14 del presente regolamento, con particolare attenzione al profilo
dell’internazionalizzazione e della valutazione dei risultati;
f) delibera sulle borse di studio e sugli assegni di ricerca da attivare nei settori
scientifico-disciplinari di cui il dipartimento è referente;
g) approva, per ciascun esercizio, i documenti e gli atti previsti dal ciclo di bilancio e di
rendicontazione in fase preventiva, in corso di esercizio ed in sede consuntiva, così
come definiti dal Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la
contabilità;
h) approva i contratti e le convenzioni di propria competenza;
i) esprime parere in ordine alle richieste di afferenza di professori e ricercatori
successive alla costituzione del Dipartimento, secondo quanto previsto dal
Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti;
j) ha competenza per le questioni attinenti lo stato giuridico dei professori e dei
ricercatori per le quali è richiesta dalla legge o da altra fonte normativa la
deliberazione del Dipartimento;
k) esprime parere sulla stipula delle convenzioni di cui all’articolo 6, comma 11, della
legge 30 dicembre 2010, n. 240;
l) esprime parere sui congedi per ragioni di studio o di ricerca scientifica dei professori
e dei ricercatori;
m) conferisce i contratti di docenza di cui all’articolo 23 della legge 30 dicembre 2010, n.
240;
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n) definisce, d’intesa con le Scuole coinvolte, il concorso del Dipartimento ad attività
didattiche al di fuori di quelle svolte nell’ambito dei Corsi di studio di cui il
Dipartimento è promotore;
o) prospetta al Consiglio di amministrazione le esigenze di personale tecnicoamministrativo;
p) fissa i criteri generali per l’utilizzazione coordinata del personale, dei mezzi e delle
attrezzature in dotazione al Dipartimento;
q) delibera, per quanto di competenza, sulla utilizzazione dei beni assegnati al
Dipartimento;
r) approva e sottopone al Senato accademico il documento di indirizzo e
programmazione triennale delle risorse, nonché di valutazione dei risultati di cui al
successivo articolo 14, commi 4 e 5;
s) formula agli organi di governo dell’Ateneo motivata richiesta di attribuzione al
Dipartimento della qualifica di Dipartimento referente, in deroga al Regolamento di
Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti; ai fini dell’esame da parte degli organi di
governo dell’Ateneo è richiesto il parere conforme del Dipartimento dell’Ateneo cui
tale qualifica è già stata attribuita all’atto della sua costituzione. Resta fermo che la
qualifica di Dipartimento referente per uno stesso settore scientifico-disciplinare può
essere attribuita a non più di due Dipartimenti.
t) esercita ogni altra attribuzione demandata dalla legge, dallo Statuto, dai regolamenti
dell’Ateneo, dal regolamento interno di Dipartimento.
5. Il Dipartimento delibera sulle questioni relative alle persone dei professori di ruolo e dei
ricercatori nella composizione limitata alla fascia corrispondente ed a quelle superiori. Le
proposte motivate di chiamata diretta di studiosi italiani o stranieri di chiara fama, ai sensi
della normativa vigente, sono deliberate con la maggioranza dei due terzi dei membri del
Consiglio nella composizione di cui al primo periodo.
6. Con riferimento alle competenze di cui al comma 3, lettere i) ed o), nel caso in cui i docenti
del settore interessato siano distribuiti su due Dipartimenti referenti, il Consiglio di Settore,
di cui all’articolo 4, comma 2, del Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei
Dipartimenti, deve trasmettere il parere ai due Dipartimenti interessati.
7. Qualora i pareri espressi da due Dipartimenti referenti dello stesso settore scientificodisciplinare, ai sensi del Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti, siano
contrastanti, l’organo cui tali pareri sono stati trasmessi, nell’assumere la relativa decisione,
tiene in considerazione anche la consistenza relativa dei componenti del settore nei due
Dipartimenti.
Articolo 14
(Commissione di indirizzo e autovalutazione del Dipartimento)
1. In attuazione di quanto previsto dall’articolo 7, comma 2 dello Statuto e dall’articolo 12 del
decreto legislativo 27 gennaio 2012, n. 19, ciascun Dipartimento istituisce, quale struttura
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interna avente funzioni di consulenza e di proposta, una Commissione di indirizzo e
autovalutazione. Tale Commissione ha il compito di coadiuvare gli organi del Dipartimento
nelle politiche dell’impiego delle risorse e nell’indirizzo dell’attività scientifica di ricerca, di
trasferimento e di innovazione.
2. La Commissione è costituita da professori e ricercatori del Dipartimento. Le modalità di
designazione sono definite nel Regolamento interno il quale può altresì prevedere che la
Commissione sia integrata da esperti di enti di ricerca, nazionali, internazionali o esteri,
competenti ed attivi nei campi di ricerca riferibili ai settori scientifico-disciplinari di cui il
Dipartimento è referente.
3. Riguardo alla composizione della Commissione, il Regolamento Interno tiene conto della
eventuale articolazione del Dipartimento in sezioni, ove lo richiedano le specifiche funzioni
di ricerca attribuite alle stesse. La Commissione designa un presidente che la convoca e ne
dirige i lavori.
4. Il Consiglio di Dipartimento, attenendosi ai principi e agli indirizzi definiti dal Nucleo di
valutazione, approva, su proposta della Commissione, il documento di indirizzo e
programmazione triennale delle risorse, nonché di valutazione dei risultati, e lo trasmette
agli organi di governo di ateneo. Il documento ispira i criteri di valutazione della ricerca a
metodologie riconosciute in ambito nazionale e internazionale, avendo anche riguardo agli
indirizzi valutativi adottati dagli organi di governo dell’Ateneo per l’assegnazione delle
risorse ai Dipartimenti.
5. Il documento può contenere la definizione e la descrizione di specifici indicatori valutativi
delle attività di ricerca, di trasferimento e di innovazione del Dipartimento, e proporre
inoltre una opportuna ponderazione tra tali indicatori, nonché fra il loro complesso e quelli
relativi alla didattica. Gli organi di governo dell’Ateneo, sentito il Nucleo di Valutazione,
possono utilizzare tali indicazioni al fine di integrare, con riferimento al Dipartimento
interessato, i criteri generali per la ripartizione delle risorse per posti di professore e
ricercatore, nonché per assegni di ricerca e borse di dottorato.
6. La Commissione coadiuva il Direttore del Dipartimento nella predisposizione della relazione
di cui al successivo articolo 16, comma 2, lettera d). A tale scopo, essa redige un documento
sulle modalità di assegnazione dei fondi di ricerca e delle risorse deliberate dal Dipartimento
e sull’efficacia delle politiche di reclutamento effettuate dal Dipartimento stesso nell’ultimo
triennio, ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49.
7. La Commissione, con cadenza almeno triennale ovvero su richiesta del Consiglio, presenta
una relazione sulle Unità di ricerca del Dipartimento, di cui al successivo articolo 20.
Articolo 15
(Elezione e cessazione dalla carica del Direttore del Dipartimento)
1. Il Direttore del Dipartimento è eletto con le modalità di cui all’articolo 27, comma 6, dello
Statuto.
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2. Il Direttore del Dipartimento cessa dalla carica in caso di approvazione di una mozione di
sfiducia, votata dalla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio di Dipartimento.
La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei
componenti del Consiglio e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre
trenta giorni dalla sua presentazione.
3. In caso di approvazione della mozione di sfiducia, le funzioni di Direttore di Dipartimento
sono assunte dal più anziano dei professori di ruolo ordinari o, in caso di indisponibilità,
associati.
4. Nel caso di dimissioni presentate per motivi diversi da quelli di cui al comma 2, il Direttore
resta in carica fino all’avvenuta nomina del successore.
5. In ogni caso di cessazione anticipata dalla carica da parte del Direttore, il decano dei
professori ordinari provvede sollecitamente, e comunque entro il termine di quarantacinque
giorni, all’indizione delle elezioni del nuovo Direttore.
Articolo 16
(Attribuzioni del Direttore del Dipartimento)
1. Il Direttore rappresenta il Dipartimento e ne promuove e coordina le attività istituzionali.
2. In particolare, esercita le seguenti attribuzioni:
a) indice le elezioni delle rappresentanze per gli organi del Dipartimento;
b) convoca e presiede il Consiglio e la Giunta di Dipartimento, predisponendone l’ordine
del giorno e cura, coadiuvato dal Responsabile amministrativo, l’esecuzione delle
rispettive deliberazioni;
c) coadiuvato dal Responsabile amministrativo, predispone e presenta all’approvazione del
Consiglio di Dipartimento, per ciascun esercizio, i documenti e gli atti previsti dal ciclo
di bilancio in fase preventiva, nel coso dell’esercizio ed in sede consuntiva, così come
definiti dal Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità;
d) propone al Consiglio all’inizio di ogni anno l’approvazione di una relazione sulle attività
del Dipartimento nell’anno precedente, e ne cura la trasmissione al Rettore;
e) cura la predisposizione, con cadenza biennale, di una pubblicazione sulle attività di
ricerca e trasferimento, da inserire nella pagina web del Dipartimento;
f) sottopone alla approvazione del Consiglio le convenzioni tra il Dipartimento e i soggetti
interessati e provvede alla stipula delle stesse;
g) vigila in generale sul regolare andamento delle attività didattiche e di ricerca;
h) esercita le competenze spettanti al Preside della Facoltà, in forza del Decreto del Rettore
dell’Università degli studi di Firenze 27 luglio 2011, n. 693 (prot. 48573) recante
«Regolamento in materia di incompatibilità e di autorizzazioni ad incarichi retribuiti per
il personale docente e ricercatore»;
i) vigila sul funzionamento delle strutture e dei servizi, anche al fine di assicurare il buon
andamento delle attività e l’individuazione delle responsabilità;
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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j) vigila in generale sull’osservanza, nell’ambito del Dipartimento, delle leggi, dello
Statuto e dei regolamenti;
k) stipula contratti ed autorizza pagamenti per quanto concerne strumenti, lavori, materiali
del Dipartimento, fatta salva, nella gestione dei fondi specificamente assegnati,
l’autonomia dei responsabili delle ricerche, dei gruppi di ricerca e delle sezioni, ove
costituite;
l) adotta atti urgenti e indifferibili, con espressa indicazione dei motivi di urgenza e di
indifferibilità, riferendone al Consiglio per la ratifica nella riunione immediatamente
successiva;
m) esercita ogni altra attribuzione che gli sia demandata dallo Statuto, dai regolamenti di
ateneo e dalle leggi vigenti.
3. Il regolamento interno del Dipartimento può prevedere che il Direttore affidi lo svolgimento
di particolari compiti a componenti del Consiglio di Dipartimento o della Giunta.
Articolo 17
(Vicedirettore)
1. Ai sensi dell’articolo 27, comma 7 dello Statuto, il Direttore del Dipartimento può
designare, tra i professori a tempo pieno afferenti al Dipartimento un vicedirettore che lo
coadiuva e lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.
2. Il mandato del Vicedirettore cessa in caso di revoca ovvero con l’entrata in carica del nuovo
Direttore.
3. Qualora il Vicedirettore non sia stato designato, ovvero nei casi di assenza o impedimento di
quest'ultimo, il Direttore è sostituito dal più anziano in ruolo dei professori a tempo pieno
ordinari o, in caso di indisponibilità, associati afferenti al Dipartimento.
Articolo 18
(Giunta di Dipartimento: composizione e modalità di designazione)
1. La Giunta di Dipartimento è composta:
a) dal Direttore che la presiede;
b) da una rappresentanza di professori e ricercatori;
c) da un rappresentante del personale tecnico-amministrativo, dei lettori e collaboratori
esperti linguistici eletto dal personale afferente al Dipartimento tra i rappresentanti del
Consiglio;
d) da un rappresentante degli studenti, dei dottorandi e degli assegnisti, eletto da e fra gli
studenti, dottorandi e assegnisti membri del Consiglio.
2. Il regolamento interno del Dipartimento definisce le modalità di elezione delle
rappresentanze di cui al comma 1, che sono indette dal Direttore, nel rispetto di quanto
previsto dall’articolo 47 dello Statuto.
3. Qualora, in applicazione del comma 1 lett. b), il numero dei rappresentanti dei professori e
ricercatori risulti pari o superiore a sei, il Regolamento interno del Dipartimento può
prevedere un incremento delle rappresentanze di cui al comma 1, lett. c) e d).
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4. Alle riunioni della Giunta partecipa, senza diritto di voto, il Responsabile amministrativo.
5. Salvo quanto previsto nel successivo articolo 26, comma 9, per la prima costituzione della
Giunta, il numero dei professori e ricercatori di cui al comma 1, lettera b), è fissato dal
regolamento interno del Dipartimento nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) consistenza della rappresentanza in misura non inferiore ai tre quinti del totale dei
componenti della Giunta;
b) possibilità di prevedere che di tale rappresentanza facciano parte i coordinatori delle
Sezioni.
6. I membri della Giunta durano in carica quattro anni e possono essere nuovamente eletti una
sola volta consecutivamente. Fanno eccezione i componenti di cui al comma 1, lettera d),
che durano in carica due anni accademici.
Articolo 19
(Giunta di Dipartimento: competenze)
1. La Giunta del Dipartimento coadiuva il Direttore nell’esercizio delle sue funzioni ed è
competente in ordine a tutte le materie non espressamente riservate al Consiglio di
Dipartimento dallo Statuto, dal presente regolamento e dal regolamento interno del
Dipartimento.
2. Con delibera assunta a maggioranza assoluta dei componenti, il Consiglio di Dipartimento
può delegare alla Giunta competenze proprie dello stesso Consiglio, fatta eccezione per
quelle di cui all’articolo 28, commi 1 e 2, dello Statuto, e per quelle di cui all’articolo 13,
comma 3 e comma 4, lettere da a) ad m), r), s) e t) del presente regolamento. Le modalità
attuative della presente disposizione sono contenute nel regolamento interno del
Dipartimento.
Articolo 20
(Unità di ricerca)
1. Al fine di valorizzare specifiche competenze disciplinari o interdisciplinari all’interno del
Dipartimento e tra Dipartimenti, ovvero per coordinare la stesura e la conduzione di progetti
di ricerca, trasferimento e innovazione, nazionali o internazionali, i Consigli di Dipartimento
possono deliberare l’istituzione di Unità di ricerca, senza oneri finanziari per l’Ateneo e ne
danno comunicazione al Rettore. Delle Unità di ricerca possono far parte professori e
ricercatori afferenti ai Dipartimenti nonché gli altri soggetti di cui all’articolo 7 del presente
regolamento.
2. Le Unità di ricerca sono prive di autonomia gestionale.
3. Con riferimento alle Unità di ricerca costituite all’interno di un Dipartimento, il
Regolamento interno definisce:
a) gli eventuali criteri di numerosità dei componenti;
b) l’esclusività o meno di appartenenza alle Unità dei suoi componenti;
c) i contenuti della delibera istitutiva della Unità, con particolare riguardo alla sua
denominazione, da utilizzare nelle pubblicazioni scientifiche dei membri, alla nomina
________________________________________________________________________________
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________________________________________________________________________________
del coordinatore e alle forme e l’entità del supporto amministrativo e logistico da
destinare ad essa;
d) i casi e le modalità di disattivazione, avendo riguardo alla sopravvenuta cessazione delle
motivazioni alla base dell’istituzione dell’Unità, nonché alla mancanza di una
significativa produzione scientifica dell’Unità stessa.
4. Anche ai fini di quanto previsto dalla lettera d) del precedente comma 3, il Consiglio di
Dipartimento si avvale della relazione di cui all’articolo 14, comma 7, del presente
regolamento.
5. L’Unità di ricerca fra più Dipartimenti è costituita con una deliberazione comune approvata
separatamente dai Consigli dei Dipartimenti interessati, nel rispetto dei principi contenuti
nei commi precedenti.
Articolo 21
(Istituzione delle Scuole)
1. Sulla base di progetti motivati, fondati su esigenze di razionalizzazione e coordinamento
delle attività didattiche dei Corsi di laurea, di laurea magistrale, delle Scuole di
specializzazione, nonché per la gestione dei relativi servizi, due o più Dipartimenti
costituiscono una Scuola, ai sensi degli articoli 30 e seguenti dello Statuto.
2. Alla Scuola è in particolare affidato il coordinamento delle funzioni spettanti ai Dipartimenti
promotori di uno stesso corso di studio, secondo modalità definite dal Regolamento delle
Scuole di Ateneo.
3. La deliberazione comune di costituzione della Scuola è approvata separatamente dai
Dipartimenti interessati.
Capo III
Attivazione, soppressione, confluenza e accorpamento dei Dipartimenti
Articolo 22
(Attivazione)
1. Per la costituzione dei Dipartimenti trovano applicazione l’articolo 26 dello Statuto e le
disposizioni contenute nel Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti.
Articolo 23
(Soppressione)
1. Ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettera e), dello Statuto, il Consiglio di amministrazione,
previo parere del Senato accademico, delibera la soppressione di un Dipartimento:
a) nel caso in cui non sia portato a compimento il piano di reintegro della numerosità di cui
all’articolo 5 del Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti, fatta salva
la possibilità di ricorrere alle procedure previste all'articolo 24 del presente regolamento;
b) qualora il Consiglio di Dipartimento la proponga con delibera approvata con la
maggioranza dei due terzi dei componenti;
c) qualora siano riscontrate gravi e reiterate irregolarità nella gestione;
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d) qualora si verifichino condizioni che determinino un’impossibilità di funzionamento
degli organi del Dipartimento di cui al precedente articolo 9.
2. Nei casi di cui al comma 1, lettere b) e c) il Rettore provvede alla nomina di un
Commissario incaricato di provvedere all’ordinaria amministrazione fino al termine di cui al
successivo comma 6.
3. Il Consiglio di amministrazione delibera la soppressione dopo aver acquisito i dati necessari
in relazione a quanto previsto dal precedente comma 1. Tuttavia, nel caso previsto dal
comma 1, lettera a), prima di deliberare la soppressione, il Consiglio di amministrazione può
fissare un termine entro il quale docenti o ricercatori dell’Ateneo, nel rispetto di quanto
previsto negli articoli 3 e 4 del Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti,
possono chiedere di essere trasferiti al Dipartimento, al fine di ripristinarne la numerosità
minima. In tale caso non trova applicazione l’articolo 6, comma 5, dello stesso
Regolamento.
4. I professori e ricercatori del Dipartimento soppresso dichiarano la propria afferenza, entro il
termine stabilito nella delibera di cui al comma 1, ad un altro Dipartimento, nel rispetto delle
disposizioni contenute nel Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti.
5. La delibera di cui al comma 1 dispone in merito alla destinazione dei locali e dei mezzi del
Dipartimento soppresso. I fondi di ricerca del personale docente e ricercatore vengono
trasferiti alle strutture presso le quali sia perfezionato il loro trasferimento, cosicché i titolari
ne possano continuare a disporre.
6. Nei casi di cui al comma 1, lettere a) e b), la soppressione decorre di norma dal 1° gennaio
dell’anno successivo, salvo il più breve termine stabilito dal Consiglio di amministrazione.
Nei casi di cui al comma 1, lettere c) e d), il Consiglio di amministrazione delibera anche la
decorrenza della soppressione.
Articolo 24
(Fusione; confluenza)
1. Due o più Dipartimenti possono proporre, con delibera dei rispettivi Consigli a maggioranza
di due terzi degli aventi diritto, di fondersi per costituire un nuovo Dipartimento. La
proposta, da sottoporre all’approvazione degli organi di governo dell’Ateneo, deve essere
conforme ai requisiti stabiliti nel Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti
e deve prevedere la contestuale disattivazione dei Dipartimenti proponenti.
2. Un Dipartimento può proporre, contestualmente alla disattivazione, la propria confluenza in
un altro Dipartimento dell’Ateneo. I Consigli dei due Dipartimenti interessati deliberano
conformemente a tale proposta, a maggioranza di due terzi degli aventi diritto. La proposta,
da sottoporre all’approvazione degli organi di governo dell’Ateneo, deve essere conforme ai
requisiti stabiliti nel Regolamento di Ateneo sulla costituzione dei Dipartimenti.
3. I locali e i mezzi dei Dipartimenti coinvolti nell'accorpamento sono assegnati al nuovo
Dipartimento. Quelli del Dipartimento proponente la confluenza sono destinati al
Dipartimento risultante dalla fusione.
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4. I fondi di ricerca del personale docente e ricercatore vengono trasferiti alle strutture
risultanti dall'accorpamento o dalla confluenza, cosicché i titolari ne possano continuare a
disporre.
5. Le proposte di cui al presente articolo devono essere avanzate, di norma, entro il 30 giugno.
Capo IV
Norme transitorie e finali
Articolo 25
(Funzioni assistenziali)
1. Con successivo regolamento di Ateneo saranno individuate le competenze dei Dipartimenti
e delle Scuole in materia assistenziale, nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 2, comma
2, lettera c), della legge 30 dicembre 2010, n. 240 e dagli articoli 1, comma 10, 30, comma
2, 31, comma 7, dello Statuto.
Articolo 26
(Prima costituzione dei Dipartimenti)
1. I Dipartimenti costituiti ai sensi del vigente Statuto sono attivati alla data e con le modalità
definite nella delibera di cui all’articolo 54, comma 1, dello Statuto.
2. La stessa delibera fissa il termine entro il quale sono indette le elezioni delle rappresentanze
nei Consigli dei Dipartimenti istituiti per la prima volta ai sensi della legge 30 dicembre
2010, n. 240.
3. La definizione del corpo elettorale e le modalità della prima elezione delle rappresentanze
studentesche nel Consiglio di Dipartimento sono definite in apposito Regolamento elettorale
transitorio di Ateneo.
4. La durata in carica dei rappresentanti di cui al comma 3 è fissata dalla delibera di cui
all’articolo 54, comma 1, dello Statuto.
5. La carica di rappresentante degli studenti in Consiglio di Dipartimento, ai sensi del comma 3
del presente articolo, non è incompatibile con altre cariche di rappresentanza negli organi
accademici dell’Ateneo.
6. L’assegnazione del personale ai Dipartimenti ai sensi del comma 1 è determinata dal
Direttore generale, entro il termine individuato dalla delibera di cui all’articolo 54, comma
1, dello Statuto.
7. Entro il termine fissato nella delibera di cui all’articolo 54, comma 1, dello Statuto, il decano
dei Professori ordinari del Dipartimento emana il decreto di indizione delle elezioni del
Direttore del Dipartimento.
8. Il Senato accademico, previo parere favorevole del Consiglio di amministrazione, può
deliberare uno schema-tipo di regolamento interno dei Dipartimenti. Fermo restando quanto
previsto nell’articolo 3, comma 2, del presente regolamento, tale schema-tipo non è in ogni
caso vincolante per i Dipartimenti.
9. Fino all’entrata in vigore del regolamento interno, la Giunta del Dipartimento, è composta
dal Direttore, da sei professori e ricercatori, da un rappresentante del personale, da un
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rappresentante degli studenti, dottorandi e assegnisti. Le elezioni sono indette dal Direttore,
nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 47 dello Statuto.
Articolo 27
(Entrata in vigore).
1. Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino
ufficiale dell’Ateneo, ai sensi dell’articolo 51 dello Statuto. La sua applicazione nella fase
transitoria di istituzione dei nuovi dipartimenti è disciplinata dalla delibera di cui all’articolo
54 dello Statuto.
Sul punto 7 dell’O.D.G. «DIPARTIMENTI RIORGANIZZATI SECONDO LA LEGGE 30
DICEMBRE 2010, N. 240: DELIBERA CONCLUSIVA PER LA ASSEGNAZIONE DELLE
AFFERENZE DEI DOCENTI, DELLE REFERENZE DEI SETTORI SCIENTIFICODISCIPLINARI E DELLE CORRISPONDENZE FRA CORSI DI STUDIO E
DIPARTIMENTI PROMOTORI »
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Sulla base della
documentazione pervenuta e già esaminata dagli Organi Accademici, il Senato Accademico e il
Consiglio di Amministrazione, rispettivamente nelle sedute dell’11 e 27 aprile 2012 e nella seduta
congiunta del 17 maggio scorso, hanno deliberato il nuovo assetto dei dipartimenti di Ateneo,
organizzati secondo la legge 30 dicembre 2010, n. 240, per un totale di 24 nuovi Dipartimenti, che
vengono qui sotto elencati:
1.
Dipartimento di Architettura (DiDA)
2.
Dipartimento di Biologia
3.
Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”
4.
Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale (DCMT)
5.
Dipartimento di Fisica e Astronomia
6.
Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali (GESAAF)
7.
Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICEA)
8.
Dipartimento di Ingegneria Industriale
9.
Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione
10.
Dipartimento di Lettere e Filosofia
11.
Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali
12.
Dipartimento di Matematica e Informatica “Ulisse Dini”
13.
Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica
14.
Dipartimento di Neuroscienze, dell’Area del Farmaco e della Salute del Bambino
(NEUROFARBA)
15.
Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche
16.
Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa
17.
Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia
18.
Dipartimento di Scienze Giuridiche (DSG)
19.
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
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20.
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA)
21.
Dipartimento di Scienze della Salute (DSS)
22.
Dipartimento di Scienze delle Terra
23.
Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” (DiSIA)
24.
Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS)
Il Senato nella seduta odierna è tenuto a deliberare in via definitiva in merito alle proposte di
afferenza dei docenti e ricercatori, all’assegnazione di referenza dei settori scientifico-disciplinari ai
Dipartimenti, secondo quanto disposto dal Regolamento recante disposizioni in materia di
costituzione dei Dipartimenti, indicato nel seguito come “Regolamento per la costituzione dei
dipartimenti”. In particolare si deve provvedere alla deliberazione delle frammentazioni
“Transitorie” o “Sperimentali”, ai sensi dell’art. 6, comma 4, secondo periodo, del Regolamento per
la costituzione dei dipartimenti. Inoltre il Senato deve pronunciarsi in merito ai Corsi di Studio
dell’offerta formativa 2012/13 di cui i vari Dipartimenti sono disponibili a essere sede
amministrativa.
A norma dei commi 2 e 3 dell’art. 6 del Regolamento per la costituzione dei dipartimenti, tutti i
professori e ricercatori, che non si siano già espressi come garanti di una proposta, devono
manifestare una proposta di afferenza ai Dipartimenti approvati in via definitiva ai sensi del comma
2, nel rispetto delle disposizioni statutarie apportate ai sensi della legge 30 dicembre 2010, n. 240 e
del presente regolamento, entro un termine fissato dalla delibera di cui al comma 1.
Nella seduta congiunta del 17 maggio 2012 gli Organi Accademici hanno deliberato in via
definitiva in merito alla proposta di riorganizzazione dipartimentale e, a far data da tale
approvazione definitiva, sono decorsi, così come deliberato dagli Organi, i trenta giorni entro i quali
tutti i professori e i ricercatori, che non avessero ancora presentato espressione di afferenza ai
dipartimenti, erano tenuti ad esprimersi in modo coerente con il Regolamento per la costituzione dei
dipartimenti. In caso contrario, a norma del comma 3 dell’art. 55 del vigente Statuto: “Nel caso in
cui singoli professori e ricercatori non abbiano aderito alla nuova organizzazione dipartimentale,
le rispettive posizioni sono valutate dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione ai
fini del loro inquadramento, entro il termine stabilito nella delibera di cui all'articolo 54, comma 1,
sulla base del Regolamento dei dipartimenti.”
La raccolta delle firme di proposta di afferenza è quindi terminata in data 18 giugno u.s.,
coerentemente con quanto deliberato dagli Organi, secondo il dettato del Regolamento per la
costituzione dei dipartimenti.
Prima di entrare nel dettaglio delle criticità emerse a seguito delle espressioni di afferenza, corre
l’obbligo di rimarcare che il processo di costituzione dei Dipartimenti è proceduto riscuotendo un
ampio e diffuso consenso da parte dei professori e ricercatori dell’Ateneo: basti pensare che il
numero di casi critici che il Senato è chiamato ad affrontare, in quanto non in linea con il
Regolamento per la costituzione dei Dipartimenti, riguarda nel complesso un numero di docenti
attorno a 45 unità, ovvero una frazione di professori e ricercatori un po’ superiore al 2% del totale.
Se si escludono poi le richieste di docenti prossimi al pensionamento che propongono afferenze non
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coerenti con quanto previsto dal Regolamento per la costituzione dei Dipartimenti, la frazione di
casi realmente critici che richiedono decisioni non banali al Senato, scende decisamente al di sotto
del 2%. L’adesione di una così ampia frazione di docenti dell’Ateneo allo schema di costituzione
proposto dagli Organi costituisce da una parte motivo di conforto circa la solidità delle aggregazioni
dipartimentali emerse e da un’altra suggerisce agli Organi di rispondere alle poche criticità residue,
tenendo fermi i capisaldi delle Linee Guida e quindi del Regolamento per la costituzione dei
dipartimenti.
L’esame delle firme raccolte entro il 18 giugno, evidenzia quanto segue: numerosi docenti, che non
si erano ancora espressi, hanno risposto alla sollecitazione dichiarando la loro intenzione di afferire
ai Dipartimenti referenti del settore, con ciò adeguandosi al Regolamento per la costituzione dei
dipartimenti; circa 40 professori e ricercatori in servizio non hanno espresso la loro adesione. Tali
casi non rientrano di fatto fra quelli critici in quanto per quasi tutti questi è possibile
l’identificazione del Dipartimento di afferenza, ovvero quello già definito come referente del
settore. In un paio di casi, dove i Dipartimenti referenti già definiti erano due, l’attribuzione è
avvenuta assegnando il docente al Dipartimento in cui è presente il frammento più consistente
(RTD Panunzi L-LIN/01 e RTD Marchiani MED/13). Altri docenti, che avevano espresso adesione
per dipartimenti non dichiarati dagli Organi referenti del loro settore, pur sollecitati a rivedere la
proposta di afferenza, hanno confermato la loro intenzione; altri ancora hanno stabilito una
interlocuzione con il Rettore, talvolta sfociata in un loro adeguamento al Regolamento per la
costituzione dei dipartimenti, talvolta no. In alcuni casi i docenti hanno esplicitamente dichiarato,
pur esprimendo una preferenza per l’afferenza, di adeguarsi senza difficoltà alla decisione degli
Organi. Il prof. F.Romero, appartenente al settore SPS/05, attualmente fuori ruolo ex art. 17, DPR
382/80 fino al 30/9/2015, chiede di afferire al Dipartimento SAGAS. Considerato che l’assenza dal
servizio per i predetti motivi, ancorché temporanea, esclude il docente dal novero di coloro che
hanno l’elettorato attivo per le cariche accademiche, si propone di rimandare qualunque decisione in
proposito al momento in cui il prof. Romero rientrerà in servizio presso il nostro Ateneo.
Ricorrono altri casi particolari: si tratta di docenti che nei mesi trascorsi hanno provveduto alla
richiesta di cambiamento di settore scientifico disciplinare, hanno ricevuto parere favorevole da
parte del CUN e per i quali è già stato emanato il corrispondente Decreto Rettorale (con efficacia a
partire dall’1/11/2012); per altri l’iter non è ancora completo. In caso di avvenuta emanazione del
Decreto, l’assegnazione del docente al Dipartimento segue il nuovo settore scientifico-disciplinare
(A.Alessandri, A.Nigro, P.Tucker e E.Catarsi). Tali casi non risultano problematici né per le
afferenze, né per le referenze, stante l’unicità di referenza dei Dipartimenti coinvolti. Negli altri casi
si procede utilizzando il settore attuale, ignorando cioè la presenza dell’iter in atto. Qualora entro il
31/12/2012 pervengano pareri favorevoli del CUN e sia emanato il corrispondente decreto rettorale,
si rivedrà l’assegnazione.
Infine, si deve prendere atto che in queste ultime settimane si è verificato qualche ulteriore, sparuto
caso di richiesta di cambiamento di afferenza, ovvero di ritiro e modifica di firma precedentemente
apposta. Come più volte ribadito dagli Organi, tali ripensamenti sono esplicitamente esclusi dal
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Regolamento per la costituzione dei dipartimenti, che attribuisce agli Organi la competenza di
chiedere un cambiamento di afferenza (art. 6, commi 1 e 2). Quasi tutti questi cambiamenti di
orientamento si concretizzano, più o meno esplicitamente, nella formulazione di proposte mirate al
raggiungimento del numero minimo di membri per costituire un frammento riconosciuto. Si trae il
convincimento che da parte di alcuni professori e ricercatori si identifichi erroneamente il
soddisfacimento di una delle condizioni necessarie per il riconoscimento del frammento con
l’acquisizione automatica della relativa referenza. Ciò è in manifesto contrasto con quanto previsto
dal Regolamento per la costituzione dei dipartimenti, che richiede il soddisfacimento contestuale di
altre condizioni. Come già anticipato dagli Organi, tutte queste richieste sono prese in
considerazione e accolte (in termini di possibile referenza) solo qualora determinino una riduzione
del numero delle frammentazioni riconosciute (in subordine: non abbiano effetto su tale numero) e
non ledano la stabilità dei dipartimenti coinvolti (nel seguito: “ripensamento che non comporta
frammentazione”).
Al fine di assumere le decisioni sulle afferenze dei professori e ricercatori e sulle referenze dei vari
settori scientifico-disciplinari, si deve tenere conto di quanto deliberato dagli Organi in seduta
congiunta il 17/5/2012 e richiamare alcuni punti essenziali del Regolamento per la costituzione dei
dipartimenti:
Dal verbale del Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione del 17/5/2012:
“Il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione, inoltre, in virtù di quanto disposto
dall'art. 55, comma 3, del nuovo Statuto, trascorso il termine di cui sopra, e quindi dopo il 16
giugno prossimo, provvederanno a deliberare, secondo la tempistica definita nella delibera di cui
all’art. 54 comma 1 del nuovo Statuto, l’inquadramento di docenti e ricercatori che non avranno
aderito all’architettura dipartimentale approvata, secondo i seguenti principi in ordine decrescente
di rilevanza e nel massimo rispetto del regolamento:
1. massimo contenimento delle frammentazioni;
2. ottimizzazione della stabilità dei dipartimenti di dimensioni prossime a quelle critiche;
3. attenzione a preservare le afferenze intere di macrosettori o sotto-aree negli stessi
dipartimenti;
4. riduzione delle dispersioni di settori o macrosettori o sotto-aree oggi comprese in uno stesso
dipartimento;
5. attenzione nei confronti di richieste da parte di professori e ricercatori che cessano dal
servizio nei primi tre anni di vita dei nuovi Dipartimenti.
Gli Organi, infine, ritengono opportuno come già delineato nelle precedenti sedute, che vengano
prese in considerazione le modificazioni di espressioni di afferenza solo alla fine della raccolta
conclusiva delle firme e che esse siano valutate nei casi in cui determinino riduzioni di
frammentazioni del settore interessato, senza ledere in alcun modo la stabilità dei dipartimenti
coinvolti e piuttosto contribuiscano alla loro stabilità.
Il citato Regolamento richiede, per il riconoscimento di una frammentazione di un settore
scientifico-disciplinare (art. 4 commi 1 e 2), il soddisfacimento di quattro condizioni, espresse dalle
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lettere a), b), c) e d) del comma 1. Al di fuori di questo riconoscimento, che automaticamente
comporta l’esistenza di due Dipartimenti referenti e l’istituzione di un Consiglio di Settore, non
esistono frammentazioni (riconosciute, cioè), ma solo afferenze di singoli docenti ai Dipartimenti,
che gli Organi, a norma dell’art. 55, comma 3, dello Statuto, possono definire senza attribuire al
Dipartimento di destinazione la referenza del settore. In questo senso si interpreta la
raccomandazione già ricordata al punto 1, deliberata dagli organi il giorno 17 maggio u.s.: ovvero
che gli Organi operino, appunto nel massimo rispetto del Regolamento per la costituzione dei
dipartimenti, in modo da limitare il numero di frammentazioni riconosciute, cioè i casi di doppie
referenze di settore. A tal fine gli Organi devono valutare, ovviamente, non solo il raggiungimento
della soglia di tre membri (art. 4, comma 1, lettera c), ma anche - se non soprattutto - le
giustificazioni addotte per tale frammentazione in fase di proposta dipartimentale (art. 4, comma 1,
lettera b). Più esplicitamente, se la frammentazione non è stata richiesta e giustificata in fase di
proposta di costituzione del dipartimento e quindi coordinata dai Comitati di Area, essa non rientra
nello schema previsto dal Regolamento per la costituzione dei dipartimenti, ma si configura
esclusivamente come iniziativa di singoli e come tale deve essere valutata (nel seguito, casi come
questi saranno identificati come “frammentazioni non espresse in fase di proposta dipartimentale”).
Merita inoltre considerazione l’aspetto associato alla lettera d) del medesimo art. 4, comma 1, che
prevede, a regime, il soddisfacimento della condizione numerica del minimo di tre membri per
almeno i 5 anni successivi. Se è pur vero che in prima applicazione (art. 6, comma 4, primo
periodo) tale condizione non si applica, pare necessario che gli Organi valutino (alla luce del
Regolamento per la costituzione dei dipartimenti e delle Linee Guida cui esso si ispira) solo le
proposte di frammentazione per le quali la consistenza minima dimensionale (3 membri) sia
soddisfatta almeno per più di un anno accademico. Si ritiene pertanto opportuno considerare
soddisfatta la condizione espressa dalla lettera c) dell’art. 4 comma 1, solo qualora la consistenza
numerica di tre membri si estenda fino all’1/11/2014, almeno per quanto riguarda i docenti di ruolo.
Non si propone di applicare tale criterio ai ricercatori a tempo determinato perché essi hanno
strutturalmente scadenze su tempi più brevi e per essi il rinnovo o l’estensione del contratto sono
ipotesi più che plausibili. I casi per i quali si farà ricorso a tale criterio per non concedere la
referenza saranno identificati come “consistenza del frammento volatile nel primo anno”.
Quanto alla giustificazione della richiesta di frammentazione, di cui all’art. 4, comma 1, lettera b)
del Regolamento per la costituzione dei dipartimenti, anche alla luce delle raccomandazioni 3 e 4
espresse dagli Organi il 17 maggio u.s., si ritiene opportuno evidenziare quanto segue:
1. le richieste di frammentazioni da parte di settori scientifico-disciplinari precedentemente
raccolti in un unico dipartimento appaiono non immediatamente conciliabili con quanto
espresso all’art. 4, comma 1, lettera b) del Regolamento per la costituzione dei dipartimenti
laddove si fa riferimento a documentate motivazioni connesse all’attività scientifica, di
ricerca ovvero clinico assistenziali e a consolidati progetti didattici ad esse correlati; tali
richieste appaiono in controtendenza con le Linee Guida in quanto portano ad aumentare la
frammentazione attuale dei settori scientifico-disciplinari, che le stesse Linee Guida
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intendevano prioritariamente eliminare o comunque contenere. Casi come questi saranno nel
seguito identificati come “richieste di frammentazioni in controtendenza rispetto alle Linee
Guida”.
2. Nella seduta dell’8 febbraio u.s., il Senato Accademico e in data successiva il Consiglio di
Amministrazione hanno approvato due progetti dipartimentali allo scopo di chiudere il
lungo periodo di gestazione delle proposte, che non era approdato a soluzioni stabili per
alcune importanti realtà dell’Ateneo. In quella fase, anche allo scopo di disegnare
compiutamente le strutture proposte, il Senato Accademico ha definito le referenze di alcuni
settori scientifico-disciplinari, strategici ed essenziali per il progetto. Lo scopo
dell’attribuzione di tali referenze era anche quello di dare robustezza alla proposta, che
vedeva la consistenza numerica di uno dei due Dipartimenti prossima al valore minimo di
legge. La giustificazione della proposta è riportata nella delibera del Senato, poi fatta propria
dal Consiglio di Amministrazione; essa, fra l’altro, si basava su una indagine delle afferenze
dipartimentali dei settori interessati, svolta esaminando il complesso degli Atenei italiani.
Casi come questi sono identificati nel seguito come “richieste di frammentazione contrarie
alle referenze stabilite dagli Organi in fase di definizione del Dipartimento”.
3. Ricorrono casi di settori scientifico-disciplinari i cui membri, in numero inferiore o uguali a
cinque, hanno espresso richieste di afferenza per due Dipartimenti diversi. Nei casi in cui
uno dei due frammenti abbia numerosità maggiore o uguale a 3 e sussista una giustificazione
accettabile alla base della proposta, la referenza è attribuita al dipartimento di questo
frammento. In altri casi, nessuno dei due frammenti ha numerosità superiore a 3. Per tali
casi, stante l’impossibilità di riconoscere la frammentazione del settore, occorre comunque
assegnare la referenza a un dipartimento, in modo che ogni settore di Ateneo abbia un
dipartimento referente. L’orientamento suggerito è quindi il seguente: pur continuando gli
Organi a raccomandare l’afferenza a un unico dipartimento di tutti i membri del settore, si
assegna la referenza transitoria al dipartimento che contiene il frammento di numerosità
superiore. La transitorietà comporta che, in linea con quanto previsto dal Regolamento per la
costituzione dei dipartimenti - art. 6, comma 4 - dopo tre anni tutti i membri si
ricompongano in un unico dipartimento (art. 6, comma 7, del medesimo Regolamento). Nel
seguito, i casi per i quali si farà ricorso a tale soluzione saranno identificati come
“frammentazione transitoria proposta per garantire almeno un dipartimento referente”.
Alla luce di quanto sopra esposto, occorre affrontare in maniera coerente i casi, fra loro simili in
termini di criticità, di richieste di afferenza di professori e ricercatori non in linea con il
Regolamento per la costituzione dei dipartimenti. A fronte di tali casi, le alternative che gli Organi
possono realisticamente considerare sono:
1. non accettazione della proposta e destinazione tout-court verso un Dipartimento referente,
oppure
2. accettazione della afferenza, ovviamente senza attribuzione al relativo dipartimento della
referenza del settore.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Il Senato ritiene giustificata la prima opzione nel caso di ricercatori a tempo determinato, in quanto
per essi l’afferenza a un dipartimento non referente comporterebbe un nocumento certo nella
prospettiva di una loro progressione di carriera (proroghe, estensioni del contratto, accesso a
posizioni di ricercatore a tempo determinato di tipo b, chiamate ove in possesso di abilitazione), che
può realizzarsi solo nel dipartimento referente.
La seconda soluzione è per altro quella implicitamente suggerita, al punto 5 della delibera della
seduta congiunta Senato-Consiglio di Amministrazione del 17 maggio u.s., per tutti coloro che sono
prossimi alla data di cessazione. Gli Organi, in realtà, potrebbero in tutti i casi considerati,
indipendentemente dalla distanza temporale dalla data di cessazione dell’interessato, ricorrere alla
seconda opzione, che ha il vantaggio di venire incontro, almeno parzialmente, alla richiesta
formulata; si potrebbe declinare la proposta tenendo comunque in considerazione la data di
cessazione, come illustrato successivamente. Infatti, gli Organi, nell’approvare le Linee Guida e il
Regolamento per la costituzione dei dipartimenti, hanno sempre ritenuto che la “afferenza senza
referenza” costituisse una opzione molto poco interessante per qualunque professore o ricercatore di
Ateneo. Tuttavia occorre notare che le vicende, che in questi ultimi mesi hanno accompagnato il
processo di raccolta di firme, hanno in più di una occasione fatto sospettare una non sempre diffusa
conoscenza del Regolamento per la costituzione dei dipartimenti e ancor meno delle conseguenze
che l’applicazione dei relativi articoli porteranno. Ciò vale in particolar modo per quanto attiene,
appunto, alle attribuzioni dei Dipartimenti referenti. Vale pertanto la pena di richiamare alcune
importanti previsioni dello Statuto e del Regolamento per la costituzione dei dipartimenti: solo i
dipartimenti referenti di un settore scientifico-disciplinare (definiti tali dagli Organi all’atto della
loro costituzione, ovvero proprio in questa seduta conclusiva dell’iter) possono, secondo quanto
previsto dallo Statuto, effettuare la programmazione del personale del settore, cioè la chiamata di
professori e ricercatori, nonché – come richiamato nel Regolamento di Ateneo dei Dipartimenti
esaminato in questa stessa seduta – l’emissione dei bandi per borse di studio e per assegni di
ricerca; poiché la programmazione dei posti del settore è solo in capo a tali dipartimenti, essi
saranno gli unici destinatari delle risorse associate agli indicatori di ricerca e didattica del settore,
fermo restando l’obbligo di tutti i docenti di contribuire in maniera organica e coordinata alla
didattica di Ateneo del loro settore, secondo quanto sarà disciplinato dal Regolamento di Ateneo
delle Scuole. Gli indicatori di ricerca e didattica del settore saranno cioè conteggiati per tutti i
docenti del settore, ma le corrispondenti risorse saranno attribuite esclusivamente ai dipartimenti
referenti. Pertanto, vista la rilevanza dell’attribuzione della referenza da parte degli Organi che
viene oggi effettuata in via definitiva, mentre si può comprendere che un docente prossimo al
pensionamento possa avere scarso interesse al riguardo, appare doveroso da parte dell’Ateneo
verificare che il docente, cui viene assegnata l’afferenza richiesta senza referenza del ssd al
Dipartimento, sia consapevole di tutte le conseguenze che tale decisione comporta per le prospettive
del proprio settore. Pertanto non si ritiene opportuno applicare la seconda opzione prima esposta
(afferenze di professori e ricercatori a dipartimenti non referenti) in via definitiva, ma gli Organi
potrebbero piuttosto adottare una soluzione che preveda un’esplicita proposta di due alternative al
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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professore o ricercatore interessato: o la afferenza senza referenza oppure un’ultima possibilità per
orientare la scelta verso il dipartimento referente (o verso uno dei dipartimenti referenti). La
risposta dell’interessato dovrebbe pervenire nel breve lasso di tempo di non più di una settimana;
l’assenza di risposta significherà la accettazione di afferenza senza referenza. I casi per i quali si
propone una soluzione di questo tipo saranno identificati con la dizione “afferenza senza referenza,
con possibilità di esprimere tempestivamente opzione verso un dipartimento referente”. Nei casi in
cui si è certi che il docente interessato abbia già piena consapevolezza delle conseguenze della sua
decisione in quanto è già stato esplicitamente sollecitato in tal senso e ha già negato interesse verso
tale alternativa, si potrà evitare di riproporre l’opzione di ripensamento. Si ritiene inoltre utile
operare una distinzione fra i casi in cui il docente cessa dal servizio in tempi brevi (per esempio
entro il 2016) oppure no. Nel primo caso si propone di assegnare l’afferenza senza referenza,
omettendo di far riferimento alla transitorietà visto che comunque in tempi dell’ordine del triennio
tale afferenza si estingue; nel secondo caso l’afferenza è comunque assegnata in via transitoria e
alla fine del triennio il docente sarà comunque invitato a formulare un’opzione verso i dipartimenti
referenti del suo settore.
Quanto all’associazione Corsi di Studio dell’offerta formativa 2012/2013 – Dipartimenti promotori
o referenti, occorre verificare e sancire, per tali Corsi di Studio, l’esistenza di almeno un
Dipartimento disposto ad esserne sede amministrativa. Infatti, a breve, il Ministero richiederà la
compilazione del Regolamento didattico di Ateneo, che richiede l’indicazione per ogni Corso di
Studio del Dipartimento cosiddetto “referente” o “capofila”. La delibera odierna non entra nel
merito di questa associazione definitiva, ma, come anticipato, verifica solo la disponibilità dei
Dipartimenti in tal senso.»
OMISSIS
(La
delibera
è
visibile
al
seguente
link:
http://static.unifi.it/reserved/casa/organi/determinazioni_sa/d110712.pdf
Sul punto 8 dell’O.D.G. «RINNOVO CONVENZIONE CENTRO INTERUNIVERSITARIO
ECONOMETICA»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «In data 25 novembre 2004
veniva sottoscritta fra le Università degli Studi di Milano-Bicocca, Commerciale Luigi Bocconi,
Verona, Trento, Bologna, Siena la convenzione istitutiva del Centro Interuniversitario Centro
Interuniversitario per l’Etica Economica e la Responsabilità Sociale di impresa (di seguito
EconomEtica). Successivamente hanno aderito al Centro anche gli Atenei Ca’ Foscari di Venezia,
Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Insubria, Parma, Genova, Piemonte Orientale Amedeo
Avogadro, Roma Tor Vergata, Bergamo, Carlo Cattaneo-Liuc, Napoli Federico II e Firenze, e
inoltre: Statale di Milano, Torino, S. Anna di Pisa, Pavia, Padova, LUISS Roma, IUAV Venezia,
Chieti-Pescara, Catania.
Ad oggi hanno manifestato la volontà di aderire ben 25 Atenei, elencati nelle prime pagine
della bozza di convenzione nonché nella relazione riassuntiva ad opera del Centro. Quest’ultima, fra
l’altro, descrive la struttura, gli obiettivi, le principali aree di attività, i progetti di ricerca sia
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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realizzati che in fase di svolgimento, le pubblicazioni e indica i componenti dei vari organi del
Centro.
Poiché l’art. 16 dell’accordo fissava la validità della convenzione in 6 anni, l’atto risulta
scaduto dal novembre 2010, pertanto in data 24 gennaio 2011 il Consiglio Direttivo aveva
deliberato di chiedere alle Università aderenti di rinnovare la convenzione del Centro.
Preliminarmente, va premesso che in questa fase di transizione che sta coinvolgendo gli
Atenei italiani per l’adeguamento alla riforma introdotta dalla L. n. 240/2010, non sono stati ancora
emanati i regolamenti di Ateneo sui Centri, pertanto la sola norma di riferimento ai fini della
valutazione della convenzione proposta è l’art. 35 dello Statuto.
A seguito della scadenza dell’accordo istitutivo del Centro, il Presidente e il Direttore del
Centro, proff. Francesco Silva e Lorenzo Sacconi, nella nota del 29 luglio 2011, sottolineavano che
la bozza attualmente in esame è stata rivista solo per alcuni aspetti formali e contestualmente, nella
stessa, invitavano il nostro Rettore a “..rinnovare l’adesione della Sua Università al Centro
interuniversitario EconomEtica sottoscrivendo la nuova convenzione previo parere favorevole della
struttura interna interessata e di valutare la possibilità di confermare la nomina del prof.
Pierangelo MORI .. a membro del Consiglio direttivo di EconomEtica per il triennio 2011-2013..”.
Come richiesto, si provvedeva ad acquisire le delibera del Consiglio di Dipartimento di
Scienze Economiche. La prima del 12 luglio 2011 approvava il rinnovo e riconfermava la nomina
del Prof. Mori quale rappresentante nel Consiglio direttivo del Centro. Ne seguiva una successiva,
in data 20 dicembre 2011 in cui il dipartimento, a seguito dei rilievi emersi dagli uffici del rettorato
circa il mancato inserimento di due clausole nel corpo dell’accordo, – la prima relativa alla
valutazione dell’attività del Centro a seguito di una relazione annuale da inviare al Rettore, e la
seconda sulla eventuale disattivazione – (peraltro argomenti che sono indicati dallo Statuto
dell’Università di Firenze quali contenuto obbligatorio dell’accordo), si rivedeva parzialmente la
delibera precedente ribadendo la volontà di aderire ma dando “..mandato al prof. Mori, quale
rappresentante del DSE nel Consiglio direttivo del Centro, di seguire direttamente l’iter
procedurale per l’inserimento di quanto fin qui richiesto e appena esposto..”.
A riguardo, seguiva la nota del 1º dicembre 2011 del direttore del Centro con cui si
puntualizza che essendo già avviato l’iter per la sottoscrizione della convenzione fra i tanti Atenei
coinvolti, vi è l’impossibilità di inserire nel testo dell’accordo le variazioni richieste da Firenze, pur
tuttavia si sottolinea che la facoltà di recedere anche a seguito della valutazione negativa della
relazione annuale operata dai singoli Atenei, è in parte recepita e prevista all’art. 15 comma 4 della
convenzione. Con riferimento all’obbligo di trasmettere una relazione annuale, il Direttore del
Centro si assume l’onere di procedere all’invio della “..relazione annuale delle attività svolte da
EconomEtica, come peraltro già effettuato da quando l’Università di Firenze ne ha fatto
richiesta..”.
Stante quanto detto e anche in considerazione del fatto che effettivamente la procedura per la
sottoscrizione della convenzione è già stata avviata per cui ad oggi è impossibile introdurre le
modifiche richieste dal nostro Ateneo, pare opportuno deliberare l’adesione al Centro da cui, sarà
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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comunque possibile recedere anche a seguito della previsione dell’art. 15 (facoltà di recesso) e
anche a seguito dell’onere assunto dal Prof. Sacconi di inviare la relazione annuale agli Atenei.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 vista la convenzione istitutiva del Centro Interuniversitario per l’Etica Economica e la
Responsabilità Sociale di impresa del 25 novembre 2004 e successivi rinnovi e integrazioni;
 vista la delibera del Consiglio direttivo del 24 gennaio 2011;
 visto il nuovo testo della convenzione per il rinnovo del Centro Interuniversitario EconomEtica;
 viste le delibere del Dipartimento Scienze Economiche del 12 luglio 2011 e del 20 dicembre 2011;
 vista la nota del Direttore del Centro del 1º dicembre 2011;
 visto il Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità emanato con Decreto
Rettorale n. 1041/93 e s.m.;
 visto l’art. 35 del vigente Statuto,
delibera
il rinnovo della convenzione istitutiva del Centro Interuniversitario per l’Etica Economica e la
Responsabilità Sociale di impresa nel testo allegato all’originale del presente verbale (All. 4),
invitando il Direttore del Centro e il rappresentante dell’Università nel Consiglio Direttivo a
trasmettere al Rettore la relazione annuale delle attività svolte da EconomEtica,
esprime contestualmente parere favorevole
alla nomina del prof. Pier Angelo Mori quale rappresentante dell’Università di Firenze nel
Consiglio Direttivo del suddetto Centro.
Sul punto 9 dell’O.D.G. «CONFERMA DI ADESIONE AL CONSORZIO
INTERUNIVERSITARIO DENOMINATO “ISTITUTO NAZIONALE BIOSTRUTTURE E
BIOSISTEMI” – INBB»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Il Consorzio
Interuniversitario denominato Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi (di seguito INBB) si è
costituito in Roma in data 27 gennaio 1993 fra le Università degli Studi di Padova, Udine, Torino,
Parma, Bologna, Sassari e Trento. Hanno aderito successivamente, e sono attuali aderenti, anche gli
Atenei di Ancona, Politecnico di Bari, Roma La Sapienza, Bari, Catania, Roma Tor Vergata,
Firenze, Genova, Siena, Messina, Milano, Molise, Seconda Università di Napoli, Napoli Federico
II, Verona, Pisa. L’Università di Firenze ha aderito nell’anno 1999. Il Consorzio ha ottenuto il
riconoscimento della personalità giuridica con DM 11 dicembre 1995.
Ha sede legale presso l'Università degli Studi di Roma e sedi distaccate con unità locali di ricerca
presso atenei soci del consorzio e laboratori ed ha fra i suoi compiti quello di promuovere e
coordinare le ricerche e le altre attività scientifiche ed applicative nel campo delle Biostrutture e
Biosistemi tra le Università consorziate favorendo, collaborazioni tra Università, altri Enti di ricerca
e/o Industrie e il loro accesso e loro partecipazione alla gestione di Laboratori Nazionali di
Biostrutture e Biosistemi.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Ai sensi dello Statuto, sono organi del Consorzio: il Consiglio Direttivo, il Presidente, la Giunta
Esecutiva, il Collegio dei Revisori dei conti. Non tutti gli Atenei consorziati hanno un proprio
rappresentante nel Consiglio Direttivo che invece è composto - oltre che dal Presidente, il Direttore,
il Direttore del Laboratorio Nazionale di Biostrutture e Biosistemi - anche dai Direttori delle
Sezioni costituite presso le Università. Per quanto riguarda l’Ateneo fiorentino, questo unitamente a
Siena, è rappresentato dal Direttore della Sezione dell’Ateneo di Bologna. Ai sensi dell’art. 14 dello
Statuto del Consorzio “Al Consorzio INBB possono aderire tutti i professori e i ricercatori
universitari che svolgono attività di ricerca in ambito accademico nell’area delle Biostrutture e
Biosistemi e che, su loro formale richiesta, vengono accettati dal Consiglio Direttivo, secondo le
regole ed i criteri definiti nel presente Statuto…”. Per quanto riguarda l’Ateneo di Firenze, risultano
aderenti anche i Proff. Maggi, Minunni.
Per quanto qui interessa, con nota del 25 maggio 2012 , il Presidente di INBB, Prof. Damiano
Gustavo Mita, ha chiesto al nostro Ateneo “.. di confermare formalmente l’adesione al Consorzio
INBB per il prossimo quinquennio..” “..in previsione della prossima scadenza del patto consortile
(gennaio 2013)..”.
Ai sensi dell’art. 2 dell’atto costitutivo e dell’art. 18 dello Statuto, è stata prevista la durata
iniziale del consorzio per 10 anni (cioè fino al 2003), con successive proroghe di cinque anni in
cinque anni, a condizione che il Consiglio voti la proroga a maggioranza qualificata di due terzi dei
suoi componenti (con scadenza a gennaio 2013).
I citati docenti dell’Ateneo fiorentino aderenti alla ricerca e coinvolti nelle attività dell’INBB,
con mail del 20.06.2012 e del 22.06.2012 hanno manifestato l’interesse a rinnovare l’adesione al
Consorzio. Il Prof. Maggi ci ha trasmesso la relazione annuale sull’attività svolta.
Nella stessa nota del 25 maggio 2012 il Presidente del Consorzio INBB ha chiesto anche di
manifestare il proprio eventuale consenso circa la nomina del membro del Collegio dei Revisori dei
Conti che, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto, va nominato di comune accordo fra gli Atenei
consorziati. Il Presidente dell’INBB, preso atto del nominativo proposto dal Consiglio Direttivo
riunitosi in febbraio 2012, propone all’Università di Firenze di confermare il nome del Dott. Avv.
Fabio Matarazzo quale eventuale revisore del Collegio. Quest’ultimo, è stato precedentemente
nominato Direttore Generale MIUR, Responsabile dei Dipartimenti dell’Università e della Ricerca,
Revisore Ufficiale dei Conti del CNR, di altri EPR e di alcune università.
Nella seduta del 29 giugno u.s. il Consiglio di Amministrazione si è espresso favorevolmente
circa il rinnovo dell’adesione al Consorzio.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 visto l’atto costitutivo del Consorzio Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi - INBB del 27
gennaio 1993;
 visto lo Statuto del Consorzio INBB;
 vista la delibera del Consiglio Direttivo del Consorzio del 29 febbraio 2012;
 vista la nota del Presidente del Consorzio INBB del 25 maggio 2012;
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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



tenuto conto della volontà dei docenti aderenti e coinvolti nelle attività di ricerca del Consorzio;
vista la delibera del Consiglio di Amministrazione del 29 giugno u.s.;
visto il Regolamento di Amministrazione finanza e contabilità;
visto lo Statuto vigente dell’Università degli Studi di Firenze,
delibera
1. di rinnovare l’adesione dell’Università degli Studi di Firenze al Consorzio denominato Istituto
Nazionale Biostrutture e Biosistemi – INBB;
2. di approvare la nomina dell’Avv. Fabio Matarazzo quale componente del Collegio dei Revisori
dei Conti del Consorzio.
Sul punto 10 dell’O.D.G. «CENTRO PER LE SCIENZE ATTUARIALI E LA GESTIONE
DEI RISCHI – CISA»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Con la convenzione del 26
marzo 1993 è stato istituito il Centro per le Scienze Attuariali e la Gestione dei Rischi (CISA) fra le
Università di Firenze, Roma La Sapienza e Trieste. In data 13 ottobre 2009 veniva sottoscritto, oltre
che dagli Atenei istitutivi del Centro, dalle Università di Milano (Cattolica del Sacro Cuore),
Calabria, Sannio, Torino, l’atto di modifica della convenzione istitutiva. Successivamente alla sua
sottoscrizione (in data 1.12.2008), l’Università di Roma La Sapienza chiedeva di modificare un
articolo dell’accordo. Il Consiglio di Gestione del Centro approvava la modifica (delibera del
18.12.2009) e Firenze predisponeva l’atto aggiuntivo che veniva trasmesso agli Atenei aderenti.
L’iter di sottoscrizione si interrompeva, però, presso l’Università della Calabria non risultando,
pertanto, valido ed efficace né nei confronti dell’Ateneo di Sassari né per le modifiche inserite.
Nella riunione congiunta del Consiglio di Gestione e del Comitato Scientifico del CISA,
avvenuta il 5 dicembre 2011, si riapprovavano unitamente alle modifiche già inserite nell’atto
aggiuntivo, anche ulteriori variazioni alla convenzione che però, oggi, appaiono in contrasto con il
nuovo Statuto dell’Ateneo di Firenze. Fra l’altro, gli artt. 34, 35 e 36 del vigente Statuto rinviano a
Regolamenti Generali di attuazione delle norme statutarie che ad oggi sono totalmente mancanti.
Pertanto, per quanto appena detto, pare inopportuna una pronuncia degli organi accademici in
favore delle modifiche alla convenzione istitutiva.
Nello specifico, ad esempio, ai sensi del nuovo disposto dell’art. 35 dello Statuto, “..I Centri
rappresentano autonome articolazioni scientifiche rispetto ai Dipartimenti proponenti, in
particolare in merito all’acquisizione e gestione di fondi per progetti di ricerca. Qualora abbia
sede presso l’Università di Firenze, il Centro può essere dotato di forme di autonomia nell’ambito
dell’autonomia gestionale del centro di responsabilità cui afferisce”. In altri termini, da un punto di
vista contabile e gestionale, i Centri non potranno avere alcuna autonomia ma dovranno appoggiarsi
totalmente al Bilancio del Dipartimento dove ha la sua sede il Centro. Ciò parrebbe in
contraddizione con la formulazione dell’art. 15 della bozza in esame che al comma 1 dispone: “..Il
Centro provvede autonomamente al proprio finanziamento per le esigenze di funzionamento
ordinario e acquisisce risorse da soggetti pubblici o privati attraverso apposite convenzioni
stipulate secondo la normativa vigente..”.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Detto ciò e in considerazione della fase transitoria che gli Atenei stanno attraversando, si
può suggerire l’accoglimento del nuovo aderente mentre non si ritiene opportuno accogliere il testo
della convenzione così come proposta dal Consiglio di Gestione e dal Comitato Scientifico.
Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 29 giugno u.s. si è espresso per il mancato
accoglimento delle modifiche proposte e favorevolmente per l’adesione al Centro dell’Università di
Sassari.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 vista la convenzione istitutiva del Centro Interuniversitario per le Scienze Attuariali e la
Gestione dei rischi del 26 marzo 1993;
 visto il verbale della riunione congiunta del Consiglio di Gestione e del Comitato Scientifico del
CISA, del 5 dicembre 2011;
 visto il parere favorevole espresso dal Consiglio di Amministrazione del 29 giugno u.s.;
 vista la proposta dell’atto di convenzione;
 visto il Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità emanato con Decreto
Rettorale n. 1041/93 e s.m.;
 visto l’art. 35 del vigente Statuto,
delibera
1. l’adesione al Centro Interuniversitario per le Scienze Attuariali e la Gestione dei rischi
dell’Università di Sassari secondo la convenzione allegata all’originale del presente verbale (All.
5);
2. di non accogliere le modifiche all’atto costitutivo come approvato dal Consiglio di Gestione e
dal Comitato Scientifico del CISA, riunitisi il 5 dicembre 2011.
Sul punto 11 dell’O.D.G. «CENTRO UNIVERSITARIO SPORTIVO (CUS) DI FIRENZE,
TITOLO FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «In data 8 gennaio 2008
l’Università di Firenze ha stipulato con il Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI) una
convenzione per la gestione delle attività nel settore sportivo e in pari data una convenzione con il
Centro Universitario Sportivo (CUS) di Firenze (organo periferico del CUSI) per la concessione
degli impianti sportivi dell’Università.
A seguito del Protocollo di Intesa tra il CUS Firenze e l’Associazione sportiva Dilettantistica
Firenze Rugby 1931, con delibera del 28 settembre 2007 il Consiglio di Amministrazione
dell’Ateneo deliberava di non autorizzare il concessionario C.U.S. Firenze a cedere i titoli sportivi
delle proprie squadre all’Associazione Sportiva Dilettantistica Firenze Rugby 1931, decidendo di
diffidare immediatamente il CUS Firenze a dar seguito alla cessione dei suddetti titoli.
A seguito di ciò con lodo arbitrale veniva accertata e dichiarata la nullità della cessione, avvenuta in
data 19 luglio 2007, con conseguente diritto alla restituzione al CUS Firenze del titolo in questione.
Ad oggi il titolo non è stato ancora formalmente restituito, ma il CUS con nota del 14 giugno
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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scorso, prot. n. 43087, considerato l’alto costo di partecipazione al campionato di serie A, pari a
oltre 300.000,00 euro, ha proposto due possibili alternative:
1) “Restituire alla Federazione Italiana Rugby il titolo, con il concreto rischio, però, che tale
diritto sportivo venga poi assegnato ad associazioni sportive non fiorentine”.
2) Rinunciare all’attività agonistica di alto livello, di concerto con la FIR, trasferendo il titolo
ad una realtà che possa consentire di mantenere questo sport all’interno delle mura
fiorentine”.
Stante la difficile situazione economica che non permette la possibilità si sostenere il costo della
partecipazione al Campionato di Rugby in serie A, si prende in considerazione la possibilità che il
titolo possa essere trasferito dal CUS ad una realtà che comunque possa consentire di mantenere
questo sport all’interno delle mura fiorentine, ed in tal senso è stato disposto dal Consiglio di
Amministrazione del 29 giugno scorso.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
vista la vigente convenzione con il CUSI, per la gestione delle attività nel settore sportivo;
vista la vigente convenzione con il CUS, per la concessione in uso degli impianti sportivi
dell’Università;
visto il vigente Statuto del CUS Firenze che individua il proprio fine istituzionale
nell’organizzazione e promozione dell'attività sportiva degli studenti universitari fiorentini;
vista la nota del CUS del 14 giugno scorso, prot. n. 43087, con la quale il Centro
Universitario Sportivo, stante le ristrettezze di bilancio, propone alcune alternative in merito
al titolo sportivo della Federazione Italiana Rugby;
preso atto della possibilità che il titolo possa essere trasferito dal CUS ad una realtà che
comunque possa consentire di mantenere questo sport all’interno delle mura fiorentine;
visto il vigente Statuto dell’Ateneo fiorentino;
tenuto conto che il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 29 giugno 2012 ha chiesti
di essere informato sulle procedure che gli organi del CUS intendono seguire per il
trasferimento del titolo sportivo della Federazione Italiana Rugby;
condividendo la richiesta formulata dal Consiglio di Amministrazione,
prende atto
che il CUS possa trasferire il titolo sportivo della Federazione Italiana Rugby ad una realtà che
comunque consenta di mantenere questo sport all’interno delle mura fiorentine, nel pieno rispetto
dei principi di trasparenza, efficienza ed economicità.
Il Senato Accademico si unisce alla raccomandazione del Consiglio di Amministrazione,
che invita il Direttore Amministrativo a monitorare e, quindi, riferire al Consiglio di
Amministrazione stesso, in ordine alle operazioni che il CUS intraprenderà per il trasferimento del
titolo sportivo in questione.
Sul punto 12 dell’O.D.G. «RINNOVO CONVENZIONE CENTRO INTERUNIVERSITARIO
SULLE REAZIONI PERICICLICHE E SINTESI DEI SISTEMI ETERO E
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CARBOCICLICI»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «In data 27 aprile 1992
veniva sottoscritta fra gli Atenei di Catania, Ferrara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Pavia, Siena
e il Politecnico di Milano, la convenzione istitutiva del Centro Interuniversitario sulle Reazioni
Pericicliche e sintesi dei sistemi etero e carbociclici (di seguito Centro). L’accordo, ai sensi dell’art.
8, aveva validità di 9 anni, con possibilità di rinnovo.
Con atto aggiuntivo del 18 marzo 1994 aderiva al Centro anche l’Università di Perugia.
In data 20 febbraio 2003 fra le Università di Milano, Catania, Firenze, Messina, Pavia,
Perugia, Politecnico di Milano, Napoli Federico II e Siena veniva sottoscritto il rinnovo della
convenzione e ciò anche a seguito della delibera del Consiglio Direttivo del medesimo Centro del
24 settembre 2001. Anche in questo accordo la scadenza veniva fissata in 9 anni a partire dalla data
dell’ultima sottoscrizione, dunque con scadenza il 20 febbraio 2012.
Ai sensi dell’art. 2 della convenzione “il Centro ha sede ai soli fini organizzativi e
amministrativi presso l’Università di appartenenza del Direttore pro-tempore..”. Pertanto
attualmente la sede si trova presso l’Università degli Studi di Messina avendo nominato il Consiglio
Direttivo nella seduta del 15 settembre 2010 la Prof.ssa Maria Chiara Aversa dell’Ateneo messinese
Direttore del Centro.
Lo stesso Ateneo, in data 23 giugno 2012, provvedeva a trasmettere alle Università aderenti
la bozza della nuova convenzione. Si premette che in questa fase di transizione che sta
coinvolgendo gli Atenei italiani per l’adeguamento alla riforma introdotta dalla L. n. 240/2010, non
sono stati ancora emanati i regolamenti di Ateneo sui Centri, pertanto la sola norma di riferimento
ai fini della valutazione della convenzione proposta è l’art. 35 dello Statuto. In data 4 luglio 2012 è
stato trasmesso il decreto n. 138/2012 del Direttore del Dipartimento di Chimica con il quale si
esprime la volontà della struttura di ricerca di rinnovare la convenzione relativa al Centro. Con lo
stesso decreto, considerato che il Prof. Francesco De Sarlo, referente del Dipartimento di Chimica
presso il centro e già direttore dello stesso, è stato collocato in pensione, si indica il prof. Andrea
Goti, professore ordinario - settore scientifico disciplinare CHIM/06, presso il Dipartimento stesso,
quale referente del Dipartimento nel Centro in questione.
Conformemente al vigente Statuto, la bozza prevede la durata dell’accordo (di 9 anni) e la
modalità di rinnovo dello stesso (per atto scritto). Allegato alla convenzione c’è l’elenco del
personale, docente e non, che partecipa all’attività del Centro. Riguardo alla struttura organizzativa
e al suo funzionamento, gli artt. 3, 4, 5 disciplinano gli organi (Consiglio Direttivo e Direttore del
Centro) e le loro competenze. L’art. 6 elenca le fonti di finanziamento su cui potrà contare il Centro
per il suo funzionamento.
Come accade frequentemente, l’accordo non prevede norme circa la valutazione dell’attività
del Centro né circa l’eventuale sua disattivazione. A norma dell’articolo 35 del vigente Statuto di
Ateneo, sarebbe opportuno introdurre relativamente alla valutazione, disposizioni che prevedano la
valutazione dell’attività del Centro da parte degli organi delle Università interessate con espresso
obbligo per il Centro di presentare agli Atenei aderenti una relazione annuale ed una relazione
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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triennale conclusiva di un ciclo della sua attività di ricerca. Riguardo, poi, alla sua disattivazione,
parrebbe utile prevedere che il Centro possa disattivarsi con delibera del Consiglio Direttivo anche a
seguito di una valutazione non positiva dell’attività del Centro, oltre a confermare il diritto di
recesso per gli aderenti.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 vista la convenzione istitutiva del Centro Interuniversitario sulle Reazioni Pericicliche e sintesi
dei sistemi etero e carbociclici del 27 aprile 1992 e successivi rinnovi e integrazioni;
 vista il decreto d’urgenza n.138/2012 del Direttore del Dipartimento di Chimica Ugo Schiff;
 vista la delibera del Dipartimento di Scienze Biochimiche del 20.12.2011;
 visto il curriculum presentato dal prof. Andrea Goti;
 vista la bozza di convenzione proposta dall’Università di Messina;
 visto il Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità emanato con Decreto
Rettorale n. 1041/93 e s.m.;
 visto l’art. 35 del vigente Statuto,
delibera
1. il rinnovo della convenzione istitutiva del Centro Interuniversitario sulle Reazioni Pericicliche e
sintesi dei sistemi etero e carbociclici e conseguente sottoscrizione dell’atto da parte del
rappresentante dell’Università degli Studi di Firenze a condizione che siano introdotte nel testo
della convenzione:
- disposizioni relative alla valutazione dell’attività del Centro da parte degli organi delle
Università interessate con espresso obbligo per il Centro di presentare agli Atenei aderenti una
relazione annuale ed una relazione triennale conclusiva di un ciclo della sua attività di ricerca;
- le modalità di disattivazione del Centro, oltre a confermare il diritto di recesso per gli aderenti.
2. la nomina del prof. Andrea Goti quale rappresentante dell’Università degli Studi di Firenze in
seno al Consiglio Direttivo del Centro Interuniversitario sulle Reazioni Pericicliche e sintesi dei
sistemi etero e carbociclici.
Sul punto 13 dell’O.D.G. «NOMINA DEL RAPPRESENTANTE DELL’UNIVERSITÀ DI
FIRENZE NEL CONSORZIO INCA»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Il Consorzio INCA è stato
costituito nel 1993 con lo scopo di promuovere e coordinare la partecipazione delle Università
consorziate alle attività scientifiche e di indirizzo tecnologico nel campo della Chimica per
l’Ambiente.
Attualmente fanno parte del Consorzio 31 Università italiane. Il Consorzio ha sede legale in
Marghera e non ha fini di lucro.
Lo Statuto indica quali organi del Consorzio: il Consiglio Direttivo, il Consiglio Scientifico, il
Direttore, il Collegio dei Revisori dei Conti, la Giunta.
Il governo del Consorzio è affidato al Consiglio Direttivo che, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto, è
composto da un rappresentante di ciascuna delle Università consorziate.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Con Decreto del Rettore n. 749 del 17 giugno 2009 era stato nominato in rappresentanza
dell’Ateneo fiorentino il prof. Fabrizio Briganti per il quadriennio 2009-2013.
In data 22 giugno 2012 il Prof. Briganti decedeva e dunque vi è l’urgenza di provvedere alla
nomina di un sostituto.
E’ stata trasmessa la nota a firma del direttore del Dipartimento di Chimica – successivamente
portata a ratifica al consiglio di dipartimento – con cui si provvede ad indicare il Prof. Andrea
Scozzafava in sostituzione del prof. Briganti.
Il candidato ha espresso la propria disponibilità a rivestire la suddetta carica con mail del 5
luglio 2012.
In data 6 luglio 2012 è pervenuta all’ufficio una nuova mail del prof. Andrea Scozzafava nella
quale si fa presente che la designazione del rappresentante dell’Università degli Studi di Firenze nel
Consiglio Direttivo del Consorzio INCA era da correggere sostituendo il nome del prof. Andrea
Scozzafava con quello del prof. Roberto Bianchini, come da decreto d’urgenza del Direttore del
Dipartimento di Chimica del 10 luglio 2012. »
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 visto l’art. 7 dello Statuto del Consorzio Interuniversitario Nazionale “La Chimica per
l’Ambiente” INCA;
 visto il D.R 749 del 17 giugno 2009 con il quale era stato nominato il Prof. Fabrizio Briganti
quale rappresentante dell’Università di Firenze nel Consiglio Direttivo del Consorzio
Interuniversitario Nazionale “La Chimica per l’Ambiente” – INCA per il quadriennio 2009 –
2013;
 vista la nota del 26.6.2012 dell’Ufficio Personale Docente e Ricercatore;
 vista la nota del Direttore del Dipartimento di Chimica che indica quale nuovo rappresentante il
prof. Andrea Scozzafava in sostituzione del prof. Briganti;
 vista la mail del prof. Andrea Scozzafava con cui manifestava il proprio interesse e volontà a
rappresentare l’Ateneo nel Consorzio;
 vista la successiva mail in data 6/7/2012 del prof. Andrea Scozzafava con la quale indica che il
suo nominativo quale rappresentante dell’Università di Firenze nel Consorzio INCA deve essere
sostituito con quello del prof. Roberto Bianchini;
 visto l’art. 62 del Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità emanato con
Decreto Rettorale n. 1041/93 e successive modifiche;
 visto il vigente Statuto,
esprime parere favorevole
alla nomina del Prof. Roberto Bianchini quale rappresentante dell’Università degli Studi di Firenze
nel Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario Nazionale La Chimica per l’Ambiente
INCA, in sostituzione del prof. Briganti, fino al termine del quadriennio 2009-2013.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Sul punto 14 dell’O.D.G. «ACQUISTO DELLE QUOTE AZIONARIE DELLA SOCIETÀ
CONSORTILE CERAFRI - CENTRO DI RICERCA E ALTA FORMAZIONE PER IL
RISCHIO IDROGEOLOGICO»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Il CERAFRI - Centro di
Ricerca ed Alta Formazione per il Rischio Idrogeologico - è una società consortile costituita nel
2002 tra l’Ente Italiano della Montagna EIM (con una quota del 60%) e il Comune di Stazzema
(con una quota del 40%).
La Società ha lo scopo di studiare le problematiche connesse alla ricerca, innovazione
tecnologica e alta formazione in riferimento alla prevenzione del rischio idrogeologico, con
particolare attenzione alle ricerche e agli interventi utili alla protezione, previsione e gestione e allo
sviluppo del territorio montano.
Il CERAFRI effettua attività di consulenza scientifica a servizio di enti pubblici e privati.
Inoltre, il Centro organizza e ospita convegni, incontri e seminari volti alla diffusione delle
conoscenze scientifiche nel settore del rischio idrogeologico, della difesa del territorio e della
gestione sostenibile delle risorse idriche.
La società ha sede nel Comune di Stazzema.
Il Prof. Giorgio Federici, vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Società, ha
trasmesso una dettagliata relazione sulle attività svolte dal Centro e sulle prospettive di crescita
futura. In particolare, sono stati richiamati i principali progetti e le convenzioni stipulate con la
Regione Toscana.
Per quanto riguarda la situazione economica e finanziaria del Centro, è stato sottolineato che il
bilancio 2011 si è chiuso in pareggio e non vi sono debiti, a parte uno fiscale per un importo
complessivo di € 7.200,00 che è stato rateizzato per i prossimi 7 anni. Inoltre le prospettive di
crescita sono favorevoli e il Cerafri potrà sostenersi con le proprie commesse. Peraltro, è appena il
caso di aggiungere che, trattandosi di società consortile a responsabilità limitata non esiste a carico
dell’Ateneo alcuna responsabilità patrimoniale che ecceda l’ammontare del capitale sociale
sottoscritto, attualmente pari a 6.000,00 euro, e per il quale vi è l’impegno alla copertura da parte
del dipartimento di afferenza.
Dalla relazione del Prof. Giorgio Federici si evince l’interesse per l’Ateneo a partecipare alla
Società con l’acquisto delle quote azionarie dell’EIM Ente Italiano della Montagna.
Il Prof. Federici si è inoltre impegnato a presentare la questione al prossimo Consiglio del
Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale nel quale sarà contestualmente definito l’impegno
del Dipartimento a farsi carico delle spese di acquisto delle quote azionarie della Società e di
eventuali oneri futuri.
In seguito alla soppressione dell’Ente Italiano della Montagna EIM, le quote azionarie della
società CERAFRI sono state ricollocate presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Dipartimento per gli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota
dell’11 giugno 2012, ha espresso la disponibilità alla cessione delle quote all’Università con un atto
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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di cessione tra pubbliche amministrazioni, fatta salva la corresponsione alla Presidenza del valore
delle quote cedute.
Il capitale sociale della Società CERAFRI risulta pari a € 10.000,00 di cui versato solo il 30%,
pertanto il valore delle quote della Presidenza del Consiglio, pari al 60% del capitale, corrisponde a
€ 1.800,00.
In definitiva, si sottolinea che l’impegno dell’Ateneo per la partecipazione alla Società è
limitato all’acquisto delle quote azionarie effettivamente versate pari a € 1.800,00 e che la
responsabilità è limitata alla quota di capitale sottoscritta.
Il Collegio dei revisori dei conti dell’Università, nella seduta del 4 luglio 2012, ha chiesto
chiarimenti in ordine alla volontà del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale di provvedere
con propri fondi al pagamento delle quote azionarie e delle spese future e all’identificazione della
fonte da cui trarre la previsione di spesa. A riguardo si sottolinea che la questione sarà sottoposta
alla valutazione del prossimo Consiglio di Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale fissato
per l’11 luglio 2012.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 visto lo Statuto della Società CERAFRI srl;
 vista relazione presentata dal Prof. Giorgio Federici in merito alle attività e alle prospettive di
crescita della Società CERAFRI;
 vista la nota del Dipartimento per gli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei
Ministri;
 considerato l’interesse dell’Ateneo per le attività di ricerca svolte dalla Società CERAFRI mirate
ad accrescere la cultura del rischio idrogeologico, la salvaguardia del territorio e la gestione
sostenibile delle risorse idriche;
 vista la delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Università del 29 giugno 2012;
 preso atto della richiesta di chiarimenti da parte del Collegio dei revisori dei conti del 4/7/2012;
 atteso il parere del Consiglio di Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale;
 visto il Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità dell’Università degli
Studi di Firenze;
 visto lo Statuto dell’Università degli Studi di Firenze,
esprime parere favorevole
all’acquisto delle quote azionarie della Società CERAFRI Scrl, detenute dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, del valore nominale di € 6.000,00, corrispondente al 60% del capitale
sociale, di cui effettivamente versati € 1.800,00 a condizione che il Consiglio di Dipartimento di
Ingegneria Civile e Ambientale esprima parere favorevole alla partecipazione alla Società e si
impegni al pagamento delle quote azionarie e di eventuali spese future con fondi del Dipartimento.
Sul punto 15 dell’O.D.G. «ATTIVAZIONE DELLA RIVISTA “IL COLLE DI GALILEO”»
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Il Consiglio di Dipartimento
di Fisica e Astronomia, nella seduta dell’11 giugno 2012, ha deliberato l’attivazione della rivista “Il
Colle di Galileo”.
Successivamente, con decreto n. 47 del 5 luglio 2012 il prof. Enrico Iacopini – quale Direttore
del Dipartimento di Fisica e Astronomia – ha modificato, accogliendo i suggerimenti dell’Ufficio
scrivente, la suddetta delibera.
L’opportunità di istituire la rivista in questione nasce anche da una convenzione, denominata
“Accordo per il Colle di Galileo”, sottoscritto il 16 giugno 2011 tra l’Ateneo fiorentino, il Consiglio
Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare; tale accordo nasceva tra l’altro per raccogliere e coordinare sotto un’unica egida gli
incontri scientifici in programma sul colle di Arcetri, avvalendosi anche della possibilità di
utilizzare il prestigioso ed evocativo luogo di Villa il Gioiello.
Segnatamente, con il sopra citato decreto, il prof. Enrico Iacopini, in conformità agli articoli 1 e
2 del “Regolamento per le riviste universitarie” dell’Ateneo, approvato dal Consiglio di
Amministrazione nell’adunanza del 20 luglio 1984, sottopone all’esame di codesto Senato
Accademico la proposta di attivazione della rivista scientifica avente la denominazione e le
caratteristiche appresso indicate:
- denominazione: “Il Colle di Galileo”;
- afferenza: Dipartimento di Fisica e Astronomia;
- caratteristiche e periodicità: periodico semestrale con edizione elettronica e cartacea a cura della
Firenze University Press;
- finalità: illustrazione delle attività svolte nell’ambito della collaborazione tra le Istituzioni
firmatarie della convenzione “Accordo per il Colle di Galileo”;
- organi: è stato individuato quale Direttore della rivista il prof. Daniele Dominici.
Si rappresenta, infine, che tutti gli oneri finanziari conseguenti, relativi tra l’altro alle spese di
pubblicazione e di gestione amministrativa ed editoriale della rivista in questione, quantificabili in
circa diecimila euro all’anno, saranno equamente ripartiti tra il Dipartimento di Fisica e Astronomia
e gli altri Enti partecipanti, come si evince dal decreto del prof. Iacopini.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 visto il Regolamento per le riviste universitarie, approvato con delibera del Consiglio di
Amministrazione del 20 luglio 1984, ed in particolare gli articoli 1, 2 e 3;
 vista la convenzione “Accordo per il Colle di Galileo”, del 16 giugno 2011, tra l’Ateneo
fiorentino, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare;
 vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’11 giugno 2012;
 preso atto delle modifiche apportate alla suddetta delibera dal Direttore del Dipartimento di
Fisica e Astronomia prof. Iacopini, con decreto n. 47 del 5 luglio 2012;
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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 considerato l’interesse dell’Università degli Studi di Firenze di favorire e illustrare, attraverso
l’attivazione della rivista in questione, gli incontri e le iniziative scientifiche promosse dalle
Istituzioni aderenti all’Accordo per il Colle di Galileo;
 considerato che tutte le spese relative alla pubblicazione e alla gestione amministrativa ed
editoriale della rivista in questione saranno equamente ripartite tra il Dipartimento di Fisica e
Astronomia e gli altri Enti partecipanti;
 visto l’art. 71 del Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità;
 visto lo Statuto,
esprime
1. parere favorevole alla pubblicazione della rivista “Il Colle di Galileo”, quale rivista di proprietà
dell’Università degli Studi di Firenze, avente sede presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia;
2. parere favorevole alla nomina del prof. Daniele Dominici quale Direttore della rivista sopra
indicata.
Sul punto 16 dell’O.D.G. «PATROCINI DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Sono pervenute a questo
Ateneo le richieste di concessione del patrocinio per le iniziative di seguito elencate nel dettaglio:
1) “II Florence International Symposium of Advances in Cardiomyopathies – 9th Meeting of
the European Myocardial and Pericardial Diseases WG of the ESC”, che si terrà a Firenze –
Palazzo degli Affari, dal 26 al 28 Settembre 2012. La richiesta è stata presentata dalla Segreteria
Organizzativa del Congresso, MCR Conference S.r.l., Sig.ra Rita Tavella a nome dei
responsabili scientifici del Congresso, Prof. Franco Cecchi, Dipartimento Cuori e Vasi A.O.U.
Careggi, Dott. Jacopo Olivotto, Reparto di Cardiologia Generale 1 dell’Ospedale di Careggi,
Prof. Magdi Yacoub (MYRN), Professore di Chirurgia – cardiotoracica presso il National Heart
and Lung Institute, Imperial College di Londra ed il Prof. Robert O. Bonow, MD, Professore
presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago. L’incontro ha lo
scopo di promuovere l’interazione tra scienza di base e clinici su un ampio spettro di argomenti
relativi alle malattie del miocardio e del pericardio. Il Simposio è presentato da esperti
internazionali del settore e dagli scienziati selezionati dal Comitato Scientifico tra coloro che
invieranno il loro abstract. Infatti sarà possibile, per gli scienziati e i medici, presentare le loro
ricerche durante le sessioni in modo da massimizzare la visibilità e l’opportunità per la
discussione. E’ prevista la consegna del Young Investigator Awards, premio ai tre migliori
abstract presentati. Il Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia nella seduta del 13 giugno
2012 ha espresso parere favorevole alla richiesta di patrocinio presentata.
2) Presentazione del Volume “Visioni Anatomiche – Le forme del corpo negli anni del
Barocco”, che si terrà a Firenze, presso la sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, l’11
luglio 2012. La richiesta è stata presentata dal Direttore Generale dell’Istituto Farmacobiologico
Malesci, Dott. Claudio Bertolaccini. Il Volume sarà presentato dal Prof. Gian Franco Gensini,
Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia del nostro Ateneo e dalla Professoressa Donatella
Lippi del Dipartimento di Anatomia, Istologia e Medicina Legale e Direttore del Centro Medical
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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Humanities dell’Università di Firenze. La storia della rappresentazione del corpo umano,
tracciata, per quel che concerne il Quattrocento e il Cinquecento, nei due precedenti volumi (“La
bella anatomia” e “L'anatomia tra arte e medicina”), prosegue in questo nuovo libro, dedicato
alla stagione del Barocco, un suggestivo percorso nella pratica del disegno anatomico, che, nato
dal fecondo scambio tra artisti e medici avviato in età umanistica, giunge nel Seicento a esiti
rappresentativi assolutamente eccezionali. Se infatti stravaganti rappresentazioni che avevano
per soggetto la figura umana erano già comparse nel Manierismo, ora, in piena età Barocca,
assistiamo ad illustrazioni dal forte impatto realistico. Il volume, ad opera di Andrea Carlino,
Roberto P. Ciardi, Anna Luppi e Annamaria Petrioli Tofani, accoglie quattro saggi critici e un
ricco atlante iconografico che accompagnano visivamente l'analisi di questo interessante capitolo
della storia dell'arte italiana ed europea. Il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia con nota
n°1229 del 19 giugno 2012 ha dato parere positivo per la concessione del patrocinio a tale evento
scientifico e comunica che la richiesta sarà portata a ratifica nel primo Consiglio di Facoltà utile
e con Decreto Rettorale n° 552 del 27 giugno 2012, in considerazione della data dell’evento, che
non avrebbe consentito all’Ateneo di pronunciarsi utilmente entro termini adeguati per
l’organizzazione della presentazione, il Rettore ha concesso anticipatamente il patrocinio
impegnandosi a sottoporlo a ratifica nella prima seduta utile del Senato Accademico.
3) “Congresso annuale della Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia diagnostica,
Divisione Italiana della International Academy of Pathology (SIAPEC-IAP)”, che si terrà a
Firenze dal 25 al 27 ottobre 2012. La richiesta è stata presentata dal Prof. Gian Luigi Taddei del
Dipartimento di Area Critica Medico Chirurgica e Presidente del Congresso. Il primo Congresso
fu organizzato nel 2004 con i patologi italiani, il secondo nel 2009, ospitato all’interno del
Congresso della European Society of Pathology, un evento di rilevanza europea, nel 2012
l’Anatomia Patologica è proiettata verso un futuro stimolante sia sotto il profilo della didattica
che in quello della ricerca e dell’assistenza. Il lavoro del Patologo è importante per poter
individuare e garantire ai pazienti il migliore trattamento terapeutico nelle diverse malattie. Gli
obiettivi del Congresso sono quelli di coinvolgere i giovani e presentare vecchi argomenti con
spirito nuovo. Il Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia nella seduta del 13 giugno 2012 ha
espresso all’unanimità parere favorevole alla richiesta di patrocinio presentata; il Preside ha
evidenziato che la partecipazione al Congresso comporta il riconoscimento di crediti ECM e in
conformità alla delibera del Senato Accademico del 09/04/2008, si rileva la prevalenza del
momento scientifico rispetto al momento formativo per la specificità degli argomenti trattati
durante il convegno.
4) Pubblicazione dal titolo: MANTIENI L’EQUILIBRIO! – Norme generali per la
prevenzione delle cadute negli anziani – vademecum teorico/pratico-Strategie di igiene
comportamentale, attrezzature ed ausilii, l’opuscolo si pubblicherà a Firenze entro l’anno
2012. La richiesta è stata presentata dalla Professoressa Elena Martinelli del Dipartimento di
Anatomia, Istologia e Medicina Legale del nostro Ateneo. L’opuscolo verrà interamente
sponsorizzato da alcune fondazioni bancarie della Provincia di Lucca e da C.A.M.O.
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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(Associazione scientifico culturale per la valorizzazione delle Scienze Motorie Applicate), verrà
distribuito gratuitamente nella Provincia di Lucca ai circa 18.000 anziani attraverso studi medici,
farmacie e centri di aggregazione. Si tratta di un intervento di prevenzione delle cadute
accidentali in ambiente domestico e pubblico con illustrazioni e commenti che forniscono
indicazioni sulle condizioni di rischio e necessari consigli di prevenzione primaria e secondaria
al danno. Il costo a carico del SSN per assistere un anziano dopo una caduta, è ingente sia in fase
ospedaliera sia nell’assistenza domiciliare e nelle cure farmacologiche e fisioterapiche.
L’iniziativa è già stata testata attraverso due edizioni del Festival della Salute di Viareggio negli
anni 2010 e 2011. Il Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia, nella seduta del 13 giugno
2012 ha espresso parere favorevole alla concessione del patrocinio per l’iniziativa.
5) Primo Campionato di Disintossicazione Urbana - Progetto “I Bike 2 work”, Firenze 2012.
La richiesta è stata presentata dal Dott. Giovanni Morozzo di Ecopony Express – Amministratore
Local Logic Scarl. Il Progetto prevede l’utilizzo di una bicicletta per tutti i dipendenti delle varie
aziende che si recano di solito in automobile sul posto di lavoro, con la possibilità di prenotarne
gratuitamente una, anche elettrica. Il tema è quello della mobilità sostenibile come risoluzione ai
problemi di spostamento quotidiano in città. L’organizzazione prevede una gara tra i dipendenti
delle varie aziende che parteciperanno, della durata di un mese. Al termine verranno premiati i
dipendenti, i capitani e le aziende che hanno ottenuto i migliori punteggi relativi ai tassi di
conversione stabiliti, ai chilometri percorsi e alla costanza dimostrata dai dipendenti. E’ prevista
l’inaugurazione del Progetto con una giornata di festa al Velodromo di Firenze e la possibilità di
provare le biciclette. Il progetto potrà poi essere ripetuto annualmente ed esteso ad altre città con
l’obiettivo di istituire un campionato regionale e nazionale. Il Finanziamento sarà ottenuto
tramite quote di iscrizione di ciascuna azienda partecipante e sponsorizzazioni. Il Consiglio
Direttivo del Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la Gestione
dell’Incubatore universitario (CsaVRI), riunitosi il 16 giugno 2012, ha approvato all’unanimità la
richiesta di patrocinio e di concessione del logo CsaVRI e propone agli organi competenti
dell’Ateneo di autorizzare anche l’uso del Logo dell’Università degli Studi di Firenze.
6) Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale “Il diritto
penale nella realtà contemporanea: prospettive e alternative”, che si terrà a Firenze nel
Salone de’ Dugento – Palazzo Vecchio - il 16 e 17 Novembre 2012. La richiesta è stata
presentata dal Prof. Francesco Palazzo del Dipartimento di Diritto Comparato e Penale del nostro
Ateneo e Presidente dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale. L'Associazione è
ispirata al pluralismo culturale e scientifico. Gli associati condividono l’adesione ideale ai
principi della democrazia costituzionale. L’Associazione, che è nata nel 2011, si propone di
promuovere la qualità dell’insegnamento del diritto penale nelle Università e in corsi post
universitari; promuovere lo sviluppo e la qualità dell’attività di ricerca scientifica nell’ambito
delle discipline penalistiche; dare voce agli studiosi del diritto penale su problemi concernenti
l’insegnamento e la ricerca scientifica in materie d’interesse penalistico; sollecitare la
discussione su temi attinenti al diritto penale, rilevanti per la riflessione teorica, la legislazione e
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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l’amministrazione della giustizia penale; favorire con spirito di pluralismo l'espressione e la
circolazione di orientamenti e valutazioni su questioni di particolare attualità e importanza per la
giustizia penale; favorire la comunicazione e lo scambio con la magistratura e con il mondo delle
professioni legali. Per il raggiungimento delle sue finalità, l'Associazione organizza un convegno
annuale, in concomitanza con l’assemblea, su uno o più temi scelti dal Consiglio direttivo.
L’Associazione procede allo svolgimento di tutte le sue attività con metodo democratico, nel
rispetto del pluralismo culturale e scientifico. Il Convegno sarà diviso in tre sessioni. Nella prima
si parlerà di diritto penale, nella seconda verrà affrontato il problema del sovraffollamento
carcerario e delle prospettive aperte dalle riforme, la terza sessione si aprirà con una tavola
rotonda per dare voce alle istituzioni e alle professioni impegnate nell’amministrazione della
giustizia penale. Il Convegno si avvarrà di relatori della più alta qualificazione scientifica e
professionale e ha già il patrocinio del Ministero della Giustizia, del Comune di Firenze,
dell’Ordine degli Avvocati di Firenze. Parteciperanno al Convegno Nazionale, il Ministro di
Giustizia, il Primo Presidente della Corte di Cassazione e il Presidente dell’Unione delle Camere
Penali Italiane. Il Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza nella seduta del 28 giugno 2012
all’unanimità ha espresso parere favorevole alla concessione del patrocinio.
7) Seminario Annuale dell’Associazione “Gruppo di Pisa” (dibattito aperto sul diritto e la
giustizia costituzionale) dal titolo “La Giustizia Elettorale”, che si terrà a Firenze il 16
Novembre 2012. La richiesta è stata presentata dalla Professoressa Maria Cristina Grisolia
Direttore del Dipartimento di Diritto Pubblico “Andrea Orso Battaglini” del nostro Ateneo.
L’Associazione “Gruppo di Pisa” è nata nel 1998 ed è la seconda in Italia per importanza dopo
l’Associazione italiana dei costituzionalisti e ha a l’obiettivo di svolgere attività di promozione
nel settore della cultura giuridica, favorendo il dibattito tra studiosi e operatori in ambito
nazionale ed internazionale. Ogni anno vengono organizzati due incontri, un Convegno e un
Seminario intermedio. Il Gruppo ha larga risonanza internazionale e le sue iniziative scientifiche
sono apprezzate e diffuse oltre che nei Paesi Europei anche in America Latina. Il Consiglio di
Facoltà di Giurisprudenza, nella seduta del 28 giugno 2012, ha espresso parere favorevole alla
concessione del patrocinio.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
- viste le richieste di patrocinio alle seguenti iniziative:
 “II Florence International Symposium of Advances in Cardiomyopathies – 9th Meeting of
the European Myocardial and Pericardial Diseases WG of the ESC”;
 “Congresso annuale della Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia
diagnostica, Divisione Italiana della International Academy of Pathology (SIAPECIAP)”;
 Pubblicazione dal titolo: MANTIENI L’EQUILIBRIO!;
 Primo Campionato di Disintossicazione Urbana - Progetto “I Bike 2 work”;
 Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale “Il diritto
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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penale nella realtà contemporanea: prospettive ed alternative”;
 Seminario Annuale dell’Associazione “Gruppo di Pisa” (dibattito aperto sul diritto e la
giustizia costituzionale) dal titolo “La Giustizia Elettorale”;
 visto il decreto rettorale n. 552 del 27 Giugno 2012 con il quale è stato concesso il
patrocinio alla presentazione del Volume “Visioni Anatomiche – Le forme del corpo
negli anni del Barocco”;
- preso atto dei pareri favorevoli espressi dai Consigli delle Facoltà di Medicina e Chirurgia,
Giurisprudenza e da CsaVRI,
- vista la circolare del Direttore Amministrativo prot. n. 66598 del 24/10/2005;
- richiamata la precedente delibera del 9 aprile 2008, con la quale si stabiliva di sentire, in
caso di richieste di patrocinio relative ad eventi per i quali sia anche prevista l’attribuzione
di crediti formativi professionali per i partecipanti, il Consiglio della Facoltà più affine per la
materia trattata dall’evento, in ordine, oltre che alla rilevanza scientifica dell’evento stesso,
anche alla prevalenza o meno del momento formativo rispetto a quello scientifico;
- vista la precedente delibera del 13 novembre 2009 con la quale si prende, altresì, atto delle
osservazioni espresse dalla Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia in ordine alla
necessità di estendere la richiesta di parere a tutte le strutture che potrebbero essere
interessate all’iniziativa,
delibera
1. di concedere il Patrocinio dell'Università degli Studi di Firenze alle seguenti iniziative:
- “II Florence International Symposium of Advances in Cardiomyopathies – 9th Meeting of
the European Myocardial and Pericardial Diseases WG of the ESC”, Palazzo degli Affari,
dal 26 al 28 Settembre 2012;
- “Congresso annuale della Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia diagnostica,
Divisione Italiana della International Academy of Pathology (SIAPEC-IAP), Firenze dal 25
al 27 Ottobre 2012;
- Pubblicazione dal titolo: MANTIENI L’EQUILIBRIO!, l’opuscolo si pubblicherà a Firenze
entro l’anno 2012;
- Primo Campionato di Disintossicazione Urbana - Progetto “I Bike 2 work”, Firenze 2012;
- Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale “Il diritto
penale nella realtà contemporanea: prospettive ed alternative”, che si terrà a Firenze nel
Salone de’ Dugento – Palazzo Vecchio - il 16 e 17 Novembre 2012;
- Seminario Annuale dell’Associazione “Gruppo di Pisa” (dibattito aperto sul diritto e la
giustizia costituzionale) dal titolo “La Giustizia Elettorale”, che si terrà a Firenze il 16
Novembre 2012.
2. di ratificare il decreto rettorale n. 552 del 27 Giugno 2012 con il quale è stato concesso il
Patrocinio dell’Università degli Studi di Firenze alla seguente iniziativa:
- Presentazione del Volume “Visioni Anatomiche – Le forme del corpo negli anni del
Barocco”, Firenze, presso la sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, il giorno 11
________________________________________________________________________________
58
(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
Luglio 2012.
Sul punto 17 dell’O.D.G. «DISCIPLINA PER L’ORGANIZZAZIONE DI “OPENLAB: UNA
GUIDA ALLA CONOSCENZA SCIENTIFICA” NELL’AMBITO DELL’AREA DELLA
COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE DI UNIFI»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «L’art.13 del Regolamento
Didattico di Ateneo recita:
“1. Le strutture didattiche competenti promuovono attività di orientamento in entrata, in
itinere e in uscita anche con il supporto dei servizi decentrati di Polo e con il coordinamento del
Servizio Centrale.
2. L’Università, al fine di agevolare una scelta consapevole degli studi, fornisce ampia
pubblicità sui percorsi formativi delle varie strutture didattiche e diffonde, entro il 30 giugno di
ciascun anno, il manifesto generale degli studi con tutte le notizie utili per le immatricolazioni ed
iscrizioni all’anno accademico successivo.
3. In materia di orientamento alla scelta universitaria, le strutture didattiche predispongono
un piano di attività da svolgere in collaborazione con la Direzione scolastica regionale, gli Istituti
secondari superiori e altri Enti pubblici e privati.
4. In materia di orientamento in uscita, l'Ateneo e le sue strutture didattiche attivano servizi
di orientamento volti all’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni, di concerto con la
Regione, Enti pubblici e altri soggetti coinvolti nei Comitati di Indirizzo.”
Nell’ambito di tale funzione, nel 2002 nasce presso la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e
Naturali, OpenLab, servizio destinato a promuovere attività di divulgazione e diffusione della
cultura scientifica. Le aree in cui opera OpenLab sono: didattico/orientativa, divulgativa e
formativa.
Per motivi di opportunità già dal 2006 la struttura si era dotata di un regolamento interno che, al
pari di altre strutture, individuava gli obiettivi da perseguire, gli organi e le risorse utilizzabili.
“A seguito della riorganizzazione delle strutture amministrativo/gestionali dell’Ateneo del 1
gennaio 2012, OpenLab è stato inserito all’interno dell’Area Comunicazione e Relazioni esterne
dell’Ateneo. A seguito di questo, si rende opportuno apporre delle variazioni al Regolamento
OpenLab, non facendo quest’ultimo più parte della Facoltà di S.M.F.N…” (vd verbale Consiglio
Direttivo OpenLab del 20/3/2012) ma divenendo una “struttura di Ateneo”, pur atipica in quanto
non rientrante nelle “.. altre strutture di ricerca e di servizio ..” di cui all’art. 4 dello Statuto ma
sostanzialmente assimilabile ad una di queste ultime.
In tal senso è stato modificato il Regolamento interno ad OpenLab: con delibera del 20 marzo 2012
il Consiglio Direttivo ha approvato le modifiche al testo che, a questo punto, andranno approvate
dagli organi accademici, ex artt. 4 e 50 del vigente Statuto (D.R. 6 aprile 2012 n. 329).
Il testo del regolamento, analogamente a tutte le strutture di Ateneo, contiene disposizioni in ordine
alle finalità, l’indicazione della sede, gli organi, e delle norme sulle risorse finanziarie.
________________________________________________________________________________
59
(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
Il testo del regolamento è stato esaminato dal Comitato Tecnico Amministrativo nella seduta del 20
giugno u.s. . Il CTA ha espresso un parere complessivamente positivo accogliendo le modifiche
proposte dall’Ufficio Affari Generali e proponendone altre.
Le modifiche suggerite sono state nuovamente approvate dal Consiglio Direttivo della struttura in
data 09.07.2012 con una sola modifica formale all’art. 1 punto 1, mutando come segue la
disposizione: “Il presente Regolamento disciplina le modalità con cui viene offerto il servizio di
orientamento in ingresso e di promozione delle attività legate ai dipartimenti dell’Area scientifica
dell’Ateneo, denominato OpenLab”e dunque viene presentato agli organi accademici per la sua
approvazione e conseguente emanazione.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 vista la delibera del Consiglio Direttivo di OpenLab del 20 marzo 2012;
 visto il parere favorevole del Comitato Tecnico Amministrativo del 20 giugno 2012, trasmesso
con nota del 2 luglio 2012;
 vista la delibera del Consiglio Direttivo di OpenLab di accoglimento delle modifiche suggerite in
data 9 luglio 2012;
 visto il vigente Regolamento di Amministrazione, Finanza e Contabilità;
 visto il vigente Statuto,
approva
il testo del Regolamento di OpenLab, sotto riportato, così come modificato sulla base dei
suggerimenti proposti dal Comitato Tecnico Amministrativo ed accolti dalla Struttura.
Disciplina per l’organizzazione di “OpenLab: una guida alla conoscenza scientifica” nell’ambito
dell’Area della Comunicazione e relazioni esterne di UNIFI
Art. 1 – FINALITA’ E OBIETTIVI
1. Il presente Regolamento disciplina le modalità con cui viene offerto il servizio di orientamento in
ingresso e d promozione delle attività legate ai dipartimenti dell’Area scientifica dell’Ateneo,
denominato OpenLab.
2. Le finalità di OpenLab per le attività di orientamento e di diffusione della cultura scientifica sono
le seguenti:
a) risvegliare e coltivare il bisogno di cultura scientifica presente in ciascun soggetto, attraverso
attività divulgative che possano mostrare al pubblico, ed in particolare ai giovani, fenomeni
scientifici al fine di renderne chiara la ricaduta sul mondo reale;
b) presentare i metodi e i risultati della cultura e della ricerca scientifica al fine di farle assumere un
ruolo rilevante nell’opinione pubblica e nell’immaginario collettivo;
c) avvicinare i giovani alla “Scienza”, contribuendo alla loro crescita culturale e formazione in
ambito scientifico, promuovendo azioni all’interno delle scuole rivolte agli studenti ed ai docenti;
d) favorire e potenziare un orientamento universitario più consapevole, anche facendo conoscere la
realtà internazionale presente ed operante all’interno dell’ area scientifica di UNIFI ed in particolare
nell’ambito del Polo Scientifico e Tecnologico di Sesto Fiorentino;
________________________________________________________________________________
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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e) favorire e potenziare l’orientamento post universitario promuovendo il collegamento con gli Enti,
le Istituzioni, le imprese del territorio;
f) creare opportunità di stages e favorire la formazione di nuove figure professionali;
g) promuovere il confronto ed il dialogo fra Scienza ed altri ambiti culturali tra cui, ad esempio, la
Letteratura, la Musica, il Teatro, la Danza e qualsiasi altra forma di cultura che richieda rigore e
disciplina scientifica, incoraggiando le interazioni interdisciplinari in senso trasversale e
mantenendo le singole specificità;
h) favorire il dialogo fra Università, Scuole, Istituzioni, Imprese, Mass media, Cittadini, sia a livello
nazionale che internazionale, anche attraverso lo scambio di reciproche esperienze, in modo da
aumentare la consapevolezza dell’importanza della Scienza nello sviluppo della società e per la vita
quotidiana;
i) far crescere una nuova cultura in cui la consapevolezza, l’accettazione, la valorizzazione e il
rispetto delle diversità contribuiscano allo sviluppo di una società multietnica che risponda a regole
che garantiscano libertà ed uguaglianza, al fine di innalzare la qualità della vita del cittadino.
Art. 2 – SEDE
OpenLab ha sede presso l’Ufficio di Coordinamento del Polo Scientifico e Tecnologico
dell’Università di Firenze, Viale delle Idee 26, 50019 Sesto Fiorentino (Firenze).
Art. 3 – ORGANI DI OPENLAB
1. Sono Organi di OpenLab:
a) il Presidente;
b) il Consiglio Scientifico;
c) Il Comitato di indirizzo.
Art. 4 – IL PRESIDENTE
1. Il Presidente di OpenLab è nominato dal Senato Accademico fra i membri del Consiglio
Scientifico su proposta motivata del Consiglio Scientifico stesso.
2. Il Presidente dura in carica quattro anni e può essere riconfermato una sola volta
consecutivamente.
3. Il Presidente ha la delega del Rettore a stipulare atti esterni utili al funzionamento delle attività
OpenLab.
Art. 5 - COMPITI DEL PRESIDENTE
1. Il Presidente svolge i seguenti compiti:
a) rappresenta OpenLab e ne promuove le attività;
b) convoca e presiede il Consiglio Scientifico ed il Comitato di Indirizzo e cura l’esecuzione delle
relative decisioni;
c) vigila sul funzionamento dei servizi;
d) presenta all’approvazione del Consiglio Scientifico, tenendo conto dei criteri generali dettati dal
Consiglio stesso, le previsioni di entrata e di spesa annuali e pluriennali relative alle attività di
OpenLab, il consuntivo delle attività svolte nonché il consuntivo finanziario dettagliato; questi
________________________________________________________________________________
61
(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
documenti contabili vengono inseriti nel budget di Polo ai sensi del Regolamento per la finanza e
contabilità;
e) adotta atti urgenti ed indifferibili, con indicazione dei motivi di urgenza e di indifferibilità,
riferendone al Consiglio per la ratifica nella riunione immediatamente successiva;
f) ratifica le proposte del Consiglio Scientifico in merito alle azioni preventive, correttive e di
miglioramento della qualità dei servizi di OpenLab;
g) può nominare un Vice-Presidente con delega di firma.
Art. 6 - IL CONSIGLIO SCIENTIFICO
1. Il Consiglio Scientifico è composto da:
a) undici tra professori e ricercatori dell’Ateneo fiorentino, di cui 6 obbligatoriamente così ripartiti :
1 del settore Chimico, 1 del settore Fisico, 1 del settore Matematico/Informatico, 1 del settore
Biologico/Naturalistico, 1 del settore Geologico, 1 del settore Biotecnologico; tra questi è nominato
il Presidente, ai sensi dell’art.4. La sostituzione dei membri che decadono, o per fine mandato o per
altre cause contemplate nelle fonti normative, viene fatta dal Senato Accademico su proposta
motivata del Consiglio stesso
b) il Responsabile tecnico.
2. I membri del Consiglio durano in carica un quadriennio e possono essere riconfermati una sola
volta consecutivamente.
3. La partecipazione al Consiglio non può costituire oggetto di delega.
4. Il Consiglio Scientifico interagisce con l’ Area di Scienze di UNIFI dell’Università degli Studi di
Firenze, in particolare riunendosi in seduta plenaria almeno una volta l’anno con i delegati per
l’orientamento dei vari corsi di laurea che stanno all’interno dell’Area di Scienze.
5. Il Consiglio Scientifico si avvale della consulenza del Comitato di Indirizzo.
Art. 7 - COMPITI DEL CONSIGLIO SCIENTIFICO
1. Il Consiglio Scientifico:
a) decide sugli aspetti generali di sviluppo tecnico-organizzativi e su quelli scientifico-didattici di
pertinenza di OpenLab, tenuto conto delle indicazioni del Comitato di Indirizzo di cui all’art.10;
b) fissa gli obiettivi generali per l’utilizzazione coordinata delle risorse in uso a OpenLab;
c) approva il piano annuale e pluriennale delle entrate e delle spese di OpenLab, nonché il
consuntivo;
d) decide in materia di convenzioni e contratti, nel quadro delle finalità e degli obiettivi di
OpenLab;
e) esprime il proprio parere motivato sulla nomina del Responsabile tecnico di OpenLab;
f) decide in merito a tutte le iniziative che valgano a migliorare l’attività di OpenLab;
g) assume iniziative in merito alla valutazione ed al monitoraggio delle attività di OpenLab,
proponendo eventuali azioni preventive, correttive e di miglioramento;
h) propone al Senato Accademico il Presidente di OpenLab, scelto tra i suoi membri.
Art. 8 - IL RESPONSABILE TECNICO
________________________________________________________________________________
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
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1. Il Responsabile tecnico è individuato dal Dirigente dell’Area delle Comunicazioni di UNIFI,
sentito il Consiglio Scientifico di OpenLab, fra il personale afferente al Polo.
2. L’incarico di Responsabile tecnico è attribuito per la durata di quattro anni e può essere
rinnovato.
Art. 9 - COMPITI DEL RESPONSABILE TECNICO
1. Il Responsabile tecnico ha competenza in relazione a:
a) coordinamento delle attività di OpenLab e dell’uso delle risorse ad esso assegnate nel quadro
degli obiettivi generali;
b) funzionamento tecnico di OpenLab e dei relativi servizi;
c) predisposizione del piano e dei programmi di sviluppo da sottoporre all’approvazione del
Consiglio, anche su indicazione del Comitato di Indirizzo di cui all’art.10.
Art. 10 - COMITATO DI INDIRIZZO
1.Il Comitato di Indirizzo è composto, fino ad un massimo di 15 membri, da docenti, ricercatori e
personale tecnico con provate ed adeguate competenze, afferenti all’Università degli Studi di
Firenze e/o da personale di altre Istituzioni, Associazioni ed Enti di particolare valore in ambito
didattico-scientifico-culturale, nonché da personalità di comprovata competenza nel settore
dell’educazione e della divulgazione scientifica
2. I membri esterni all’Università di Firenze non possono essere in numero superiore al 30% del
numero totale dei componenti il Comitato.
3. I componenti il Comitato di Indirizzo sono nominati dal Senato Accademico su proposta del
Consiglio Scientifico; gli interessati a far parte del Comitato di Indirizzo avanzano espressa e
motivata richiesta al Consiglio Scientifico.
4. I membri del Comitato durano in carica cinque anni e non possono essere riconfermati.
5. Il Presidente riunisce il Comitato di Indirizzo almeno due volte l’anno per una relazione
sull’attività svolta e sulla programmazione delle attività future.
Art. 11 - COMPITI DEL COMITATO DI INDIRIZZO
1. Il Comitato di Indirizzo svolge i seguenti compiti:
a) svolge funzioni di indirizzo, coordinamento scientifico e di consulenza nei confronti del
Consiglio Scientifico;
b) individua le esigenze delle parti interessate alle attività interne ed esterne di OpenLab e propone
al Consiglio Scientifico i relativi obiettivi da perseguire.
Art. 12 - RISORSE
1. Le risorse a disposizione di OpenLab sono costituite da:
a) docenti, ricercatori, assegnisti di ricerca e dottorandi dell’Università degli Studi di Firenze,
personale tecnico-amministrativo dipendente dall’Università ed afferente al Polo Scientifico e
Tecnologico o ad altre strutture dell’Ateneo interessate a partecipare, collaboratori interni ed esterni
selezionati nel rispetto della normativa nazionale ed internazionale in materia, sulla base di
condizioni stabilite dagli Organi di OpenLab;
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
b) infrastrutture individuate di volta in volta e previo accordo con i responsabili delle strutture che
partecipano all’iniziativa;
c) risorse finanziarie costituite da finanziamenti e corrispettivi di prestazioni su basi convenzionali e
da contributi da parte di soggetti pubblici e privati nazionali ed internazionali.
Art. 13 - GESTIONE FINANZIARIA
1. Gli impegni di spesa relativi alla gestione del Servizio sono di competenza del Consiglio
Scientifico di OpenLab, secondo il programma annuale di spesa e di incassi appositamente
approvato dallo stesso Organo.
2. La gestione amministrativo-contabile viene svolta dal Polo Scientifico e Tecnologico,
nell’ambito del proprio bilancio.
Art. 14 - NORME TRANSITORIE
1. I membri dell’attuale Consiglio Direttivo di OpenLab confluiscono automaticamente nel
Consiglio Scientifico previsto da questo documento, all’atto della sua approvazione da parte
degli Organi dell’Università.
2. I membri dell’attuale Comitato Scientifico di OpenLab confluiscono automaticamente, e
fino ad esaurimento del mandato in corso, nel Consiglio di Indirizzo previsto da questo
documento, all’atto della sua approvazione da parte degli Organi dell’Università.
Sul punto 18 dell’O.D.G. «CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE
DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DELL’ATENEO – MODIFICA DELLA
DISCIPLINA SPECIFICA»
Il Consiglio di amministrazione prende in esame il seguente promemoria: «La promozione
delle attività internazionali rientra tra gli obiettivi prioritari dell’Ateneo, che da anni si adopera in
tale direzione, anche mettendo a disposizione appositi contributi di Ateneo.
In particolare i contributi per la promozione delle attività internazionali dell’Ateneo sono
disciplinati a partire dall’anno 2006 dal Regolamento relativo ai criteri per la concessione dei
contributi per la promozione delle attività internazionali dell'Ateneo, emanato con Decreto rettorale
n. 1097 del 9/12/2005, e dalla Disciplina specifica delle azioni relative ai contributi per la
promozione delle attività internazionali dell'Ateneo, contenente le modalità di presentazione delle
richieste e di utilizzazione dei fondi, le limitazioni e le esclusioni, gli obiettivi, i requisiti soggettivi,
le voci di spesa ammissibili, i criteri di ammissibilità e le priorità/criteri di merito relativi ad ogni
azione.
Le azioni previste dalla normativa sono:
Azione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione
Azione 2: Permanenza presso le unità amministrative di studiosi stranieri di chiara fama
Azione 3: Scambi culturali e cooperazione interuniversitaria internazionale.
In occasione dell’ultima riunione della Commissione istruttoria, tenutasi il 16 marzo scorso per
l’esame delle richieste relative all’anno 2012, è emersa l’opportunità di rivedere la normativa
attualmente vigente, con riferimento alla disciplina specifica delle azioni, sulla base delle seguenti
considerazioni:
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
-
maggiore rispondenza a quanto previsto a livello ministeriale per i criteri di ripartizione del
Fondo di Finanziamento Ordinario;
- adeguamento al nuovo assetto dipartimentale dell’Ateneo, in vigore dal 1° gennaio 2013;
- adeguamento alla nuova organizzazione amministrativa avviata il 1° gennaio 2012, che ha
previsto un riassetto dei poli e dei servizi alle relazioni internazionali.
- esigenza di snellimento delle procedure attuali nella presentazione delle richieste.
Resta invariato il testo del Regolamento, che non richiede la necessità di una revisione.
La Commissione si è riunita il 18 giugno 2012 alle ore 14,30 nella sala del Senato Accademico del
Rettorato, nella seguente composizione:
 Presidente: Prof.ssa Elisabetta Cerbai – Pro Rettore alla Ricerca scientifica
 Prof.ssa Chiara Tesi - Area Biomedica
 Prof. Paolo Marcellini - Area Scientifica
 Prof.ssa Franca Alacevich - Area Scienze Sociali
 Prof. Bruno Vecchio - Area Umanistica
Era assente giustificato il Prof. Marco Bindi - Area Tecnologica.
La Commissione ha elaborato una nuova versione della Disciplina specifica delle azioni relative ai
contributi per la promozione delle attività internazionali dell'Ateneo, che si sottopone
all’approvazione del Senato Accademico.
In sintesi le modifiche rispetto alla versione attualmente vigente riguardano:
1 - maggiore flessibilità per la spesa sull'azione 1 (partecipazione a programmi UE di ricerca
e/o cooperazione), purché un progetto UE sia presentato dall'Ateneo e quindi contribuisca
all’incremento degli indicatori ministeriali;
2 - obiettivi più estesi per l'azione 2;
3 - introduzione di criteri di merito per l'azione 3 legati all'attuazione della mobilità
studentesca che contribuisce all’incremento degli indicatori ministeriali;
4 - eliminazione delle proroghe - salvo un caso specifico previsto per l'azione 1 - considerate
le precedenti esperienze di ricorrenti e molteplici proroghe richieste;
5 - concentrazione nell'Ufficio Relazioni Internazionali dell’Amministrazione Centrale della
ricezione delle domande e della procedura di rendicontazione/monitoraggio, alla luce del
nuovo assetto organizzativo in vigore dal 1° gennaio 2012.»
OMISSIS
Il Senato Accademico,
visto il Regolamento relativo ai criteri per la concessione dei contributi per la promozione
delle attività internazionali dell’Ateneo, approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di
Amministrazione rispettivamente in data 9 novembre 2005 e 29 novembre 2005 ed emanato
con Decreto Rettorale n. 1097 del 9/12/2005;
vista la Disciplina specifica delle azioni relative ai contributi per la promozione delle attività
internazionali dell’Ateneo, contenente le modalità di presentazione delle richieste,
l’utilizzazione dei fondi e la disciplina specifica di ogni azione (obiettivi, requisiti soggettivi,
________________________________________________________________________________
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
voci di spesa ammissibili, criteri di ammissibilità e priorità/criteri di merito, limitazioni ed
esclusioni);
considerata l’opportunità di rinnovare la suddetta Disciplina specifica da un lato per
rispondere maggiormente a quanto previsto a livello ministeriale per i criteri di ripartizione
del Fondo di Finanziamento Ordinario e dall’altro per adeguarla al nuovo assetto
dipartimentale dell’Ateneo, in vigore dal 1° gennaio 2013, nonché alla nuova organizzazione
amministrativa avviata il 1° gennaio 2012, che ha previsto un riassetto dei poli e dei servizi
alle relazioni internazionali;
considerata inoltre l’opportunità di uno snellimento delle procedure attualmente in vigore;
vista la proposta elaborata dalla Commissione istruttoria in data 18 giugno 2012,
approva
la Disciplina specifica delle azioni relative ai contributi per la promozione delle attività
internazionali dell'Ateneo nel testo allegato all’originale del presente verbale (All. 6).
Sul punto 22 dell’O.D.G. «SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA MEDICA A.A.
2011/2012 – ACCORDO DI INTEGRAZIONE TRA ATENEI»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Con Decreto del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 10 aprile 2012 venivano assegnati agli atenei i
contratti di formazione specialistica, suddivisi per scuola di specializzazione, per l’anno accademico
2011/12. Con lo stesso decreto il MIUR stabiliva l’aggregazione di n. 11 Scuole in cui Firenze è
sede amministrativa.
Scuola di Specializzazione
Sede
Aggregate
Allergologia e immunologia Clinica
Firenze
Pisa - Siena
Dermatologia e Venereologia
Firenze
Pisa
Ematologia
Firenze
Pisa - Siena
Malattie dell’apparato respiratorio
Firenze
Pisa - Siena
Malattie Infettive
Firenze
Pisa - Siena
Medicina dello Sport
Firenze
Pisa - Siena
Medicina Nucleare
Firenze
Perugia
Nefrologia
Firenze
Siena
Neurochirurgia
Firenze
Pisa - Siena
Tossicologia Medica
Firenze
Genova – Modena – Padova –
Pavia – Roma La Sapienza
Urologia
Firenze
Siena
Tenuto conto della necessità di stipulare apposite convenzioni di aggregazione, al pari dello scorso
anno, per l’a.a. 2011/2012.
Vista l’esigenza di stabilire una percentuale da trattenere dalle tasse di iscrizione a favore della sede
amministrativa per le spese amministrative.
Ritenendo opportuno allineare le percentuali trattenute dalle sedi amministrative degli atenei
toscani, con i quali condividiamo l’aggregazione per 11 scuole di specializzazione, anche in linea a
________________________________________________________________________________
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
quanto deliberato dal Consiglio di amministrazione del 26 novembre 2010 per lo scorso anno
accademico, si propone di deliberare per l’a.a. 2011/2012 la trattenuta pari alla percentuale del 20%
delle tasse di iscrizione a favore della sede amministrativa.
In merito alle scuole di specializzazione aggregate per l’a.a. 2011/12 il Consiglio di Facoltà del 9
maggio 2012 ha deliberato di approvare lo schema MIUR inviato con nota prot. 877 del 26/2/2010
per gli accordi di aggregazione a.a. 2011/12 in relazione alle Scuole di Specializzazione con sede
amministrativa presso l’Ateneo fiorentino.
In merito alle scuole di specializzazione aggregate per l’a.a. 2010/2011 per cui Firenze risulta sede
aggregata, si rende noto che sono già pervenute da parte degli Atenei sede amministrativa all’ufficio
competente del Polo Biomedico e Tecnologico gli accordi da sottoscrivere. Tali accordi sono redatti
anch’essi secondo lo schema inviato dal MIUR con nota prot. 877 del 23/2/2010.
Scuola Specializzazione
Sede
Aggregate
Anatomia Patologica
Siena
Firenze
Audiologia e Foniatria
La Sapienza
L’Aquila, Firenze, Siena
Biochimica Clinica
Tor Vergata
Firenze, Perugia, Pisa, Siena
Cardiochirurgia
Siena
Firenze, Pisa
Chirurgia dell’apparato
digerente
Pisa
Firenze, Genova, Siena
Chirurgia Pediatrica
Genova
Chieti, Firenze, Siena, La Sapienza e
Tor Vergata
Chirurgia plastica, ricostruttiva
ed estetica
Siena
Firenze
Chirurgia Toracica
Pisa
Firenze - Siena
Chirurgia Vascolare
Siena
Firenze - Pisa
Farmacologia Medica
Modena
Firenze - Pisa
Genetica Medica
Genova
Firenze, Siena, Torino
Medicina fisica e riabilitativa
Pisa
Firenze
Medicina Legale
Pisa
Firenze
Medicina Termale
La Sapienza
Bari, Firenze, Napoli II, Pisa, Siena
Neurofisiopatologia
La Sapienza
Tor Vergata, Firenze, Pisa, Siena
Otorinolaringoiatria
Pisa
Firenze - Siena
Reumatologia
Pisa
Firenze, Siena, Perugia
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 letta l’istruttoria della pratica;
 visto il regolamento per l’istituzione e il funzionamento delle Scuole di specializzazione;
 visto il D.M. 10 aprile 2012 di attribuzione dei contratti di formazione specialistica a.a.
2011/2012, che stabiliva l’aggregazione di n. 11 Scuole di specializzazione con sede
amministrativa presso l’Ateneo fiorentino;
________________________________________________________________________________
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(Senato Accademico dell’11 luglio 2012)
________________________________________________________________________________
 vista la nota prot. n. 877 del 23/2/2010 con cui il MIUR trasmetteva agli Atenei uno schema di
accordo di aggregazione;
 vista la delibera del Consiglio di amministrazione del 26 novembre 2010 per l’a.a. 2009/2010 in
merito alla trattenuta sulle tasse di iscrizione a favore dell’Ateneo sede amministrativa;
 ritenuto opportuno approvare anche per l’a.a. 2011/2012 la trattenuta pari alla percentuale del
20% delle tasse di iscrizione a favore della sede amministrativa;
 ritenuto opportuno, altresì, approvare anche per l’a.a. 2011/2012 la sottoscrizione dello schema
di accordo di aggregazione di cui alla nota MIUR prot. n. 877 del 23/2/2010 per la disciplina
delle 11 aggregazioni con sede amministrativa presso l’Ateneo fiorentino;
 vista la delibera del Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia del 9 maggio 2012;
 visto il vigente Statuto,
approva
1) per l’a.a. 2011/2012 la trattenuta pari alla percentuale del 20% delle tasse di iscrizione a favore
della sede amministrativa;
2) lo schema MIUR inviato con nota prot. 877 del 26/2/2010 per gli accordi di aggregazione a.a.
2011/2012 in relazione alle Scuole di specializzazione con sede amministrativa presso l’Ateneo
fiorentino nel testo allegato all’originale del presente verbale (All. 7).
Sul punto 23 dell’O.D.G. «RICONOSCIMENTO DI SPIN-OFF ACCADEMICO
LABORATORI ARCHEOLOGICI SAN GALLO SOC. COOPERATIVA»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «A norma dell’art. 1 del
Regolamento di Ateneo per Spin-off emanato con D.R. n. 7166 (53) del 30.01.2012, il Prof. Guido
Vannini, Professore Ordinario di Archeologia Medievale, afferente al Dipartimento di Studi Storici
e Geografici, ha chiesto al Rettore il riconoscimento della Società Laboratori Archeologici San
Gallo Soc. Coop., quale SPIN-OFF ACCADEMICO DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
FIRENZE.
Descrizione del Progetto Laboratori Archeologici San Gallo Soc. Coop.
La Laboratori Archeologici San Gallo (LASG) soc. coop.:
 progetta piani integrati di Archeologia Pubblica, ovvero museologia e comunicazione e
governance per la messa in valore dei monumenti e dei siti storico-archeologici di un
territorio;
 progetta pacchetti e itinerari turistici per una fruizione sostenibile e informata del patrimonio
storico-archeologico, che prevedono la partecipazione attiva alle esperienze archeologiche e
il finanziamento alla ricerca attraverso attività di scavo e di laboratorio, archeologia
sperimentale, coinvolgimento delle piccole imprese artigianali locali;
 offre consulenza e produzione di contenuti storico-archeologici ad alto valore scientifico nel
campo dell’editoria tradizionale e multimediale e della didattica per scuole di ogni ordine e
grado;
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 pianifica ed effettua interventi e consulenze di Archeologia Preventiva, ovvero di
valutazione del potenziale archeologico (VIArch), in aree aperte e complessi edilizi per
conto di enti pubblici e privati, secondo una prassi operativa consolidata.
LASG si propone di promuovere il rapporto tra l’archeologia e la società attraverso una innovazione
di prodotto e una innovazione di processo, la comunicazione efficace dei risultati raggiunti e una
migliore governance del territorio e delle sue risorse, attraverso la riscoperta delle produzioni
storiche e locali e la gestione ragionata del patrimonio artistico e archeologico.
Statuto
Dallo statuto si evince che la Cooperativa ha per oggetto:
Art. 4 – Oggetto
La società, con riferimento ai requisiti e agli interessi dei soci, ha per oggetto:
1. Ricerca Archeologica
a) Progettazione e sviluppo di progetti di ricerca negli ambiti della Archeologia Leggera,
Archeologia Territoriale, Archeologia Pubblica, Archeologia della Produzione,
Archeoinformatica;
b) Collaborazione con Enti di Ricerca pubblici e privati;
c) Progettazione, sviluppo e cura di pubblicazioni scientifiche;
d) Scavo stratigrafico in estensione, sondaggi e saggi diagnostici;
e) Archeologia degli elevati e dell’edilizia storica;
f) Archeologia territoriale e dei paesaggi;
g) Foto interpretazione archeologica;
h) Analisi e studio di beni mobili (reperti ceramici, archeobotanici, archeozoologici,
archeoantropologici, metallici, lapidei, vitrei e lignei);
i) Restauro e consolidamento dei reperti mobili: reperti ceramici, archeobotanici,
archeozoologici, archeoantropologici, metallici, lapidei, vitrei e lignei;
j) Rilievo diretto e strumentale di manufatti architettonici ed archeologici,
fotogrammetria, modellazione 3D, fotogrammetria aerea con pallone/aquilone;
k) Progettazione e realizzazione di archivi digitali e multimediali, basi di dati
archeologiche, GIS archeologico, elaborazioni in ambiente CAD.
Analisi del Business plan
Il Business Plan, appare ben strutturato. I bilanci preventivi presentati indicano un fatturato
oscillante da euro 101.000,00 (primo anno) ad euro 170.000,00 (terzo anno) nei primi tre anni di
attività. Nel complesso l’utile è previsto dal primo anno.
Il costo maggiore è da considerarsi quello del lavoro dei soci. Il costo di ogni servizio è costituito
quasi interamente dal compenso del lavoro dei soci coinvolti nei singoli progetti e dagli oneri fiscali
e previdenziali.
La struttura presentata dovrebbe consentire di mantenere molto bassi i costi fissi.
Il dettaglio dei prospetti costi/ricavi è allegato al Business Plan.
Parere della Commissione Spin-off
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La Commissione Spin-off, nominata con D.R. n. 12286 (117) del 15/02/2012, riunitasi il 26 giugno
2012 per l’esame del progetto di costituzione dello Spin-off, ha esaminato la richiesta pervenuta dal
Prof. Guido Vannini per il riconoscimento della società Laboratori Archeologici San Gallo Soc.
Coop., quale SPIN-OFF ACCADEMICO DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE ed
ha rilevato che:
a) Il Business plan appare ben strutturato.
b) Il fatturato su prodotti e servizi previsto va da euro 101.000,00 a euro 170.000,00 nei primi tre
anni di attività. Nel complesso l’utile è previsto dal primo anno.
La Commissione ha approvato con parere favorevole la domanda di riconoscimento di Laboratori
Archeologici San Gallo Soc. Coop. quale spin-off approvato dell’Università degli studi di Firenze,
senza alcun onere a carico dell’Università, con la richiesta che venga stipulato apposito contratto
triennale di utilizzo del logo, ai sensi dell’articolo 4 del citato Regolamento in cui siano
formalizzate, oltre le normali modalità di utilizzo del logo:
1) l’impegno da parte della società cooperativa, di corrispondere all’Università un corrispettivo
in servizi al fine di supportare i laboratori didattici della Cattedra di Archeologia Medievale
con circa 30 settimane di lavoro per un ammontare stimato di circa 10.000 annuali, per tre
anni, da attuarsi attraverso la stipula di una convenzione, da definirsi in accordo con CSavri,
che preveda l’impegno da parte della cooperativa a:
o contribuire a sviluppare i progetti di ricerca della Cattedra di Archeologia Medievale,
o prendere in carico la gestione dei laboratori didattici della Cattedra di Archeologia
Medievale,
o avviare un’attività formativa sul campo degli studenti;
2) il rispetto da parte della società del Regolamento di Ateneo per Spin-off, D.R. n. 7166 (53)
del 30/01/2012.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 visto il Regolamento Spin-off emanato con D.R. n. 7166 (53) del 30.01.2012;
 vista la richiesta del Prof. Guido Vannini, Professore Ordinario di Archeologia Medievale,
afferente al Dipartimento di Studi Storici e Geografici, inerente il riconoscimento della Società
laboratori Archeologici San Gallo, quale SPIN-OFF ACCADEMICO DELL’UNIVERSITA’
DEGLI STUDI DI FIRENZE;
 visto lo Statuto, il Progetto e il Business Plan di Laboratori Archeologici San Gallo Soc. Coop.;
 considerato che la Commissione Spin-off ha espresso in data 26 giugno 2012 parere positivo alla
richiesta di riconoscimento nei termini proposti dal proponente;
 considerato l’interesse dell’Università degli Studi di Firenze ad approvare una Società che abbia
un oggetto sociale di rilevante interesse scientifico;
 visto l’articolo 62 del Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità;
 visto l’art. 8 comma 4 dello Statuto,
Delibera
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di esprimere parere positivo alla domanda di riconoscimento di Laboratori Archeologici San Gallo
Soc. Coop. quale spin-off accademico dell’Università degli studi di Firenze, senza alcun onere a
carico dell’Università, con la richiesta che venga stipulato apposito contratto triennale di utilizzo del
logo, ai sensi dell’articolo 4 del citato Regolamento in cui siano formalizzate, oltre le normali
modalità di utilizzo del logo:
1) l’impegno da parte della società cooperativa, di corrispondere all’Università un corrispettivo
in servizi al fine di supportare i laboratori didattici della Cattedra di Archeologia Medievale
con circa 30 settimane di lavoro per un ammontare stimato di circa 10.000 annuali, per tre
anni, da attuarsi attraverso la stipula di una convenzione, da definirsi in accordo con CSavri,
che preveda l’impegno da parte della cooperativa a:
o contribuire a sviluppare i progetti di ricerca della Cattedra di Archeologia Medievale,
o prendere in carico la gestione dei laboratori didattici della Cattedra di Archeologia
Medievale,
o avviare un’attività formativa sul campo degli studenti,
2) il rispetto da parte della società del Regolamento di Ateneo per Spin-off, emanato con D.R.
n. 7166 (53) del 30/01/2012.
Sul punto 24 dell’O.D.G. «STIPULA CONVENZIONE PER ATTIVITÀ DI RICERCA E
SPERIMENTAZIONE SULLE DINAMICHE OCCUPAZIONALI DEI LAUREATI
DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE CON IL MINISTERO DEL LAVORO E
DELLE POLITICHE»
Il Senato Accademico prende in esame il seguente promemoria: «Le istituzioni del mondo
del lavoro e della produzione sono interessate a comprendere i destini lavorativi e professionali dei
laureati, i quali sono le persone più qualificate per ricoprire posizioni elevate nella gerarchia
professionale. Pertanto, i laureati devono essere seguiti quanto più a lungo è possibile nel sistema
produttivo per potere mostrare, da una parte, la spendibilità del capitale umano nel lavoro e nella
società civile e per, d'altra parte, procedere nella ricerca di convergenze tra domanda e offerta di
lavoro qualificato.
Per poter seguire i laureati nel mondo del lavoro, è necessario creare un sistema informativo di dati
individuali, essenziale e mirato al raggiungimento di obiettivi, valido metodologicamente, a basso
costo e di facile accesso. Il sistema informativo si dovrà basare sul collegamento longitudinale, per
più anni, di record inerenti a un insieme di laureati di atenei italiani, selezionati a partire da una data
da definire, e compresenti in archivi amministrativi sul mercato del lavoro.
Esiste, dunque, la necessità di disporre di un sistema informativo sui laureati caratterizzato da:
- continuità, o perlomeno annualità, della rilevazione dei dati,
- copertura nazionale,
- adeguatezza delle informazioni rispetto agli obiettivi descritti.
I record da legare possono essere tratti dal Sistema informativo che contiene le comunicazioni
obbligatorie effettuate dalle aziende e dagli enti pubblici localizzati in Italia. Il sistema, gestito al
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livello nazionale dal Ministero del Lavoro, ha finalità di documentazione amministrativa, ma da
questo sistema è estratta periodicamente una base di dati finalizzata all'analisi statistica dei dati.
Le comunicazioni riguardano ogni nuova entrata e ogni cambiamento di posizione dei lavoratori
nelle aziende e negli enti dislocati in Italia. Le posizioni riguardano ogni attività lavorativa, anche
con contratto atipico; i percorsi professionali riguardano l'inizio del lavoro, la qualifica, i cambi di
lavoro, le tipologie contrattuali.
La quantità di informazioni inerenti a un singolo lavoratore è dunque proporzionale al numero di
comunicazioni inviate al sistema dal suo datore di lavoro. A fini di documentazione statistica, la
base di dati va dunque normalizzata e, persino per l'analisi di dati individuali, ridotta a indicatori di
fenomeni rilevanti statisticamente.
La convenzione permetterebbe di perseguire le seguenti opportunità:
a) il comprendere quali informazioni - quantitativamente e qualitativamente convalidate - possono
essere tratte da un archivio definito a livello nazionale e possono quindi sostituire gli archivi
regionali,
b) il complementare, con proprie informazioni, basi di dati regionali convalidate ed eventualmente
altre fonti (INPS, dichiarazioni dei redditi) sugli insiemi di laureati che operano in contesti
territoriali e produttivi alternativi a quelli descritti dalle comunicazioni obbligatorie (lavoratori
indipendenti, lavoratori all'estero),
c) lo svolgimento di analisi autonome volte alla convalida delle informazioni che si possono trarre
dalle comunicazioni obbligatorie.
Descrizione:
Per facilitare la lettura si precisa quanto di seguito:
art. 2. 1 l’archivio informatizzato cui si fa riferimento è il Sistema di gestione delle carriere degli
studenti GISS (Gestione Informatizzata della Segreteria Studenti) il cui aggiornamento
spetta alle Segreterie Studenti e di cui lo CSIAF, fra le altre cose, gestisce l'erogazione e
svolge funzione di interfaccia;
art. 3.1 gli eventuali costi necessari al raggiungimento degli obiettivi sono da considerarsi come
“costi indiretti di personale”;
art. 6.1 del Comitato di coordinamento devono far parte due rappresentanti dell’Università
nominati dal Rettore.»
OMISSIS
Il Senato Accademico:
 tenuto conto che con propria delibera ha approvato, nella seduta dell’11/11/2011, la
pubblicazione dei curricula dei propri studenti e laureati in applicazione della L. n. 183 del
04/11/2010, art. 48 “Collegato al lavoro”;
 tenuto conto che a seguito di quanto approvato nella seduta di cui al precedente punto, in data
21/03/2012 è stata inviata comunicazione di avvio allo svolgimento dell’attività di
intermediazione in qualità di Università pubblica al Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 del D.L.vo n. 276 del 10/09/2003;
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 tenuto conto della necessità e dell’importanza di individuare forme di monitoraggio e analisi
relativamente agli sbocchi occupazionali dei propri laureati anche in termini di verifica
dell’efficacia esterna;
 visto lo schema di convenzione proposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
 tenuto conto che i costi richiamati all’art. 3 della predetta convenzione sono da considerarsi
come “costi indiretti di personale”;
 visti gli artt. 1 e 9 bis dello Statuto,
Delibera
1. di approvare lo schema di convenzione proposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali nel testo allegato all’originale del presente verbale (All. 8), dando mandato al Rettore alla
stipula della stessa;
2. di autorizzare il Rettore ad identificare due rappresentanti dell’Università che faranno parte del
Comitato di Coordinamento di cui all’art. 6 della convenzione stessa.
Alle ore 12,55, essendo esaurita la trattazione degli argomenti all’ordine del giorno, il Rettore
dichiara chiusa la seduta. Della medesima viene redatto il presente verbale - approvato seduta stante
limitatamente alle delibere assunte - che viene confermato e sottoscritto come segue:
IL SEGRETARIO
IL PRESIDENTE
Dott. Giovanni Colucci
Prof. Alberto Tesi
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1 verbale dell`adunanza del senato accademico