Bollettino dell’archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia,
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, Anno XXXIV settembre – dicembre
1999
Francesco di Nomadelfia
L’ARCHIVIO DI NOMADELFIA
L‟Archivio di Nomadelfia raccoglie una mole considerevole di materiale che testimonia la
vicenda ricca e complessa di questa esperienza, inscindibilmente legata alla personalità
del suo fondatore.
Don Zeno Saltini nacque nel 1900 a Fossoli di Carpi, in provincia di Modena, e morì nel
1981 a Nomadelfia di Grosseto. A 20 anni ebbe uno scontro decisivo con un giovane
anarchico e decise di cambiare civiltà, cominciando da se stesso. Laureatosi in legge
all'Università Cattolica, nel 1931 si fece sacerdote e, nel giorno della prima messa, accolse
come figlio un giovane uscito dal carcere.
Per sedici anni don Zeno rimase nella parrocchia di S. Giacomo Roncole, nel comune di
Mirandola, dove fondò l'Opera Piccoli Apostoli, da cui sarebbe poi germinata l‟esperienza
di Nomadelfia. Costretto nel 1943 ad oltrepassare le linee del fronte per non dover subire
le persecuzioni del fascismo di Salò, il sacerdote carpigiano, dopo la liberazione, rientrò in
Emilia, lanciando un programma di “rivoluzione sociale” su cui si doveva riplasmare una
nuova civiltà basata sui principi cristiani. Nel 1947 i Piccoli Apostoli occuparono l'ex campo
di concentramento di Fossoli, in cui le famiglie che si erano formate attorno a don Zeno
costituirono Nomadelfia, dove “la fraternità è legge". La comunità andò progressivamente
allargandosi con l‟arrivo di numerosi “figli dell‟abbandono”, che venivano accolti nelle
famiglie secondo il principio che il legame dello spirito era superiore al legame del sangue.
Non mancarono, per altro, gli incoraggiamenti dell‟autorità ecclesiastica: lo stesso papa
Pio XII benedisse in un‟udienza privata l‟esperienza, mentre il cardinale di Milano
Ildefonso Schuster, consegnando ai nomadelfi 40 nuovi bambini, proclamò solennemente
che quanto stava avvenendo rappresentava il ritorno allo “spirito del santo Vangelo”.
Il crescente interesse dell‟opinione pubblica nazionale nei confronti di Nomadelfia indusse
don Zeno a riprendere nel 1950 il progetto del movimento sociale rimasto incompiuto
nell‟immediato dopoguerra. Con una fitta serie di discorsi nelle piazze emiliane, il
sacerdote carpigiano propose al popolo un programma di abolizione di ogni forma di
sfruttamento del capitale sull‟uomo e di accesso ad una democrazia diretta. L‟eco delle
idee lanciate, che vennero anche riproposte in alcuni dei principali centri dell‟Italia
settentrionale e centrale, misero in allarme vasti settori del mondo cattolico italiano, che,
nel clima della guerra fredda, temeva che il progetto di Nomadelfia potesse favorire la
propaganda comunista.
Dal campo di Fossoli, Nomadelfia fu costretta a trasferirsi in Maremma, dopo un periodo di
violenta persecuzione, sostenuta dal ministro degli Interni Mario Scelba nel silenzio della
curia vaticana.
Nel 1952 un decreto del S. Ufficio impose a Don Zeno di lasciare Nomadelfia, che
conobbe uno sbandamento da cui uscì a fatica, appesantita dai debiti e dall‟isolamento
generale. Nel 1953 don Zeno, per poter ritornare tra i suoi figli spirituali, ottenne la
laicizzazione "pro gratia". Nel nuovo clima del pontificato giovanneo, don Zeno avanzò la
richiesta di poter riprendere l‟esercizio sacerdotale, che gli fu concessa nel 1962, quando
risalì l‟altare celebrando la sua "seconda prima messa" a Nomadelfia, eretta a parrocchia.
Nel 1968 iniziò l‟esperimento della “scuola paterna” con l‟autorizzazione del ministero della
Pubblica Istruzione, che concesse ai nomadelfi di potere educare i bambini in una propria
scuola interna. Gli ultimi anni della vita di don Zeno rappresentarono un continuo impegno
1
per andare in mezzo al popolo attraverso nuove forme di apostolato, come le “Serate di
Nomadelfia” o il teatro-tenda. Nel 1981, pochi mesi dopo aver presentato a Giovanni Paolo
II questa nuova esperienza, don Zeno si spense.
L'archivio di Nomadelfia nacque dalla volontà di don Zeno stesso di far memoria di quanto
Dio stava operando per mezzo suo. Perciò già i suoi primi collaboratori iniziarono a
conservare, nonostante le difficoltà e le traversie, accentuatesi con le drammatiche
vicende della guerra e dello scioglimento forzato di Nomadelfia (1952-54), che oltre tutto
provocarono la perdita o la distruzione di molte carte, minute di lettere, manoscritti, copie
di giornalini a stampa e documenti di vario genere. A partire dal 1949 il corpus iniziale
dell‟archivio andò arricchendosi delle registrazioni audio dei discorsi di don Zeno, impressi
dapprima su filo d'acciaio e poi su nastro magnetico. Nel 1970, con il trasferimento di
questo materiale nella Rocca di Subiaco (RM), dove alcuni nomadelfi si erano alloggiati
per una collaborazione con i benedettini del luogo, si arrivò ad una prima organizzazione
dell'archivio, che rimase la base per la sua definitiva sistemazione. In quell'epoca si
organizzarono anche ricerche in diversi archivi, che permisero l'acquisizione in copia o in
originale di un ampio materiale, proveniente per lo più da fondi depositati a Carpi e
Mirandola, dove don Zeno trascorse la prima parte del suo ministero pastorale, e a Milano,
che negli anni 1949-52 fu sede di un importante comitato a sostegno di Nomadelfia.
L'archivio ritornò poi a Nomadelfia, dove si trova tuttora. Successivamente la ricerca di
nuove fonti fu estesa in alcuni archivi che contenevano documentazione di personalità
legate a don Zeno, come monsignor Vigilio Federico Dalla Zuanna, vescovo di Carpi dal
1941 al 1952, le cui carte sono custodite a Mestre nella Provincia Veneta dei Cappuccini,
o come don Giovanni Calabria, che fu direttore spirituale del sacerdote carpigiano, le cui
carte sono conservate nella Casa Buoni Fanciulli di Verona.
Il lavoro da compiere non è ancora ultimato: ci sono altri archivi da esplorare o che si
apriranno alla consultazione con il trascorrere degli anni, fatta eccezione –almeno a breve
termine - per quelli del S. Ufficio e della Segreteria di Stato. L'archivio è, comunque,
sempre aperto a nuove acquisizioni: sono stati sollecitati a tale scopo amici, ex nomadelfi,
ecc., dai quali giungono spesso nuovi carteggi o singoli documenti.
La possibilità di fruire della documentazione raccolta e conservata ha permesso, negli
ultimi tempi, di avviare un più sistematico approfondimento dell‟esperienza di don Zeno e
di Nomadelfia, superando i limiti della letteratura esistente, quantitativamente non
irrilevante, ma spesso, anche se preziosa per un primo inquadramento, non
sufficientemente fondata su criteri storiograficamente scientifici. In particolare, sono di
prossima pubblicazione una storia di Nomadelfia curata da Remo Rinaldi e gli atti del
Convegno celebratosi nell‟autunno del 1999 in occasione del centenario della nascita di
don Zeno.
L'archivio è diviso in cinque principali sezioni:
1. ARCHIVIO REGISTRAZIONI
Comprende più di 8.000 registrazioni magnetiche su fili (dal 1949 al 1954) e su nastri (dal
1954 ad oggi) di assemblee, congressi, lezioni, meditazioni, corsi di esercizi, discorsi, in
massima parte tenuti da don Zeno in Nomadelfia (Fossoli e Grosseto) e altrove.
Le registrazioni sono state datate, schedate per luogo e per categoria ed ordinate
cronologicamente. Sono state trascritte per circa un terzo (di quelle di don Zeno), ma non
esiste una schedatura per argomenti, anche se esiste un programma di ricerca di parole
sui testi trascritti.
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Di particolare importanza storica una registrazione di circa 30 ore effettuata da don Zeno
nel 1964 in numerosi colloqui con un regista cinematografico (in vista di un film poi non
realizzato) sulla sua storia e sulle vicende di Nomadelfia dal 1900 al 1962.
Anche se non può essere considerata una fonte storica rigorosa, perché incompleta e
spesso imprecisa per date e riferimenti alle persone (come del resto quasi tutte le
testimonianze orali), tale registrazione costituisce tuttavia un documento eccezionale di
quanto rivissuto nella memoria di don Zeno a tanti anni di distanza dagli avvenimenti ed
una traccia preziosa per certi periodi in cui le carte sono scarse o insufficienti. Da questa
registrazione - interamente trascritta su computer (anche se non corretta) - è stato tratto il
libro Zeno un'intervista una vita, a cura di Gianni Ciceri ed Edmea Gazzi, Firenze 1986.
Per la conservazione degli originali, è ormai a buon punto il riversamento di tutte le
registrazioni contenute in questa sezione su minidisc.
Strumenti per la ricerca:
 Elenco registrazioni con titolo, località, destinatari, durata ecc. (su carta e in database).
 Appunti delle registrazioni dal 1970 al 1980.
 Trascrizione su computer di un terzo circa dei discorsi.
 Dispense ad uso interno.
2. ARCHIVIO FOTOGRAFICO
È un archivio vivo, attivo, continuamente utilizzato. È costituito da negativi originali o di
riproduzione, con provini e possibilità di stampa dei fotogrammi desiderati.
Documenta la famiglia e la vita del giovane Zeno, la sua attività a Carpi negli anni „20
nell'Azione Cattolica, nell'Opera Realina, ecc., con molte fotografie scattate da lui stesso.
Raccoglie immagini della vita a S. Giacomo, dell'Opera Piccoli Apostoli, di Nomadelfia a
Fossoli e a Grosseto e viene aggiornato continuamente con la documentazione in bianco
e nero e a colori della vita e degli avvenimenti attuali.
Si tratta di circa 3.000 negativi per la parte storica e di oltre 390.000 negativi o diapositive
per la documentazione dal 1962 ad oggi.
Oltre alle fotografie di Nomadelfia, si è cominciato, in questi ultimi anni, a cercare e
raccogliere immagini della vita contadina, del lavoro, delle lotte e delle condizioni sociali
della Bassa Modenese negli anni 1900-1940, del fascismo, della guerra 1939-1945 e del
dopoguerra.
Con queste immagini è stata realizzata la mostra fotografica “Don Zeno. Immagini di una
vita”, che dal 13 gennaio 1991 è stata esposta a Nomadelfia ed in diverse città d‟Italia. La
mostra è composta di 114 pannelli di m. 1 x 1 con 639 foto in bianco e nero. Alla mostra è
collegato un mini-catalogo di 144 pagine.
Strumenti per la ricerca:
 Elenco foto (in database) con località ecc. con possibilità di ricerca per argomento o
per persona.
 Provini B/N e colore per una prima visione della foto.
3. ARCHIVIO CINEMATOGRAFICO
Comprende i vari filmati, spezzoni, documentari, comprese le immagini super8, realizzati
da e su Nomadelfia.
La catalogazione è ancora da fare.
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4. ARCHIVIO VIDEO
È composto dalle immagini video su Nomadelfia e su don Zeno. La qualità delle immagini
dei primi anni è scarsa. Sono raccolte, anche se in maniera incompleta, le trasmissioni
video su Nomadelfia, comprese le interviste per telegiornali vari, prodotte da diverse
emittenti pubbliche e private.
Strumenti per la ricerca:
 Elenco trasmissioni con data, località, destinatari, durata ecc.
5. ARCHIVIO DOCUMENTI
Raccoglie soltanto materiale di valore storico ed esclude quindi, salvo casi particolari,
pratiche contabili, corrispondenza con fornitori e simili. I documenti sono classificati in
diverse categorie separate e ordinate cronologicamente al loro interno.
SCRITTI DI DON ZENO (sigla SZ)
Abbracciano l‟intero periodo della vita di don Zeno e sono, in gran parte, inediti. Oltre ai
manoscritti ed alle diverse stesure o versioni dei libri pubblicati, comprende articoli, libri ed
opuscoli non realizzati, scritti vari e meditazioni che don Zeno chiamava Dimidia hora
perché sostitutive, insieme con il Rosario, della lettura giornaliera del Breviario.
CORRISPONDENZA DI DON ZENO (sigla CZ/)
Per particolari motivi di discrezione e di riservatezza e per potere, secondo i casi, regolare
o limitare la consultazione del materiale esistente, la corrispondenza di don Zeno è stata
divisa in diverse classi, ordinate separatamente in ordine cronologico.
Le classi nelle quali è stata divisa la corrispondenza di don Zeno, come del resto anche
tutta la corrispondenza (ved. in particolare la categoria successiva), sono:
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CZ/AR ad Autorità Religiose (Curie, Vescovi, Congregazioni
Romane, S. Ufficio, Papi);
CZ/AC ad Autorità Civili;
CZ/E
ad Ecclesiastici (sacerdoti, religiosi, religiose);
CZ/N
a Nomadelfi (si intende anche a Piccoli Apostoli);
CZ/SN a Sacerdoti Nomadelfi (come sopra);
CZ/V
a Vari (tutti i destinatari che non rientrano nelle classi precedenti).
Esistono inoltre alcuni carteggi speciali, in genere conferiti all'archivio dai destinatari o da
loro eredi. Sono i seguenti:
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CZ/CLB a
CZ/VSL a
CZ/TPPR a
CZ/CRV a
CZ/ALB a
CZ/MTN a
F/GIAC
F/PRN
don Giovanni Calabria di Verona;
don Vincenzo Saltini, fratello di don Zeno;
Carolina Sartoretti Taparelli;
mons. Ercole Crovella;
Maria Giovanna Albertoni Pirelli;
Beatrice Matano P.A.;
Corrispondenza con il prof. Emilio Giaccone;
Corrispondenza di don Vasco Pirondini;
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F/VSL
Fondo don Vincenzo Saltini: le carte rimaste del fratello di don Zeno;
F/PRANZ Fondo mons. Giovanni Pranzini: le carte di mons. Giovanni Pranzini, vescovo
di Carpi dal 1925 al 1935, consegnate all‟Archivio di Nomadelfia dagli eredi di don
Vincenzo Saltini e dalle nipoti di mons. Pranzini;
F/BOSSI Carte di mons. Bruno Bossi, già segretario di Paolo VI.
Per le classi precedenti si tratta ovviamente di minute manoscritte o dattiloscritte, queste
ultime quasi sempre con correzioni o indicazioni a mano di don Zeno e, in qualche caso, di
originali o copie consegnate all'archivio dai destinatari. Per i carteggi speciali si tratta
sempre di originali.
CORRISPONDENZA DIVERSI (sigla C/)
È ordinata e divisa in classi con gli stessi criteri della Corrispondenza di don Zeno, alla
quale risulta, di fatto, speculare.
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C/AR
di Autorità Religiose (Curie, Vescovi,
Congregazioni Romane, S. Ufficio, Papi);
CZ/AC di Autorità Civili (solamente in parte, perché quasi
tutta compresa nella sezione Atti e documenti di Nomadelfia);
C/E
di Ecclesiastici (sacerdoti, religiosi, religiose);
C/N
di Nomadelfi (si intende anche Piccoli Apostoli);
C/SN
di Sacerdoti Nomadelfi (come sopra);
C/V
di Vari (tutti gli autori che non rientrano
nelle classi precedenti);
C/CLB di
Don Giovanni Calabria di Verona;
C/VSL
di
Don Vincenzo Saltini;
C/TPPR di
Carolina Sartoretti Taparelli;
C/CRV di
Mons. Ercole Crovella;
C/ALB
di
Maria Giovanna Albertoni Pirelli;
C/MTN di
Beatrice Matano P.A.;
È inoltre da rilevare che nei carteggi speciali sono comprese anche lettere indirizzate ad
altri o ricevute da altri, ma sempre relative a quel destinatario ed a Nomadelfia.
Strumenti per la ricerca:
 Elenco lettere di don Zeno su database con data, località, destinatari, ecc.
 Elenco lettere di autorità religiose, di Nomadelfi, di vari, di ecclesiastici su
database con data, località, destinatari, ecc. (Da schedare CAR, CSN, CCLB, CVSL,
CTPR, CCRV, CALB, CMTN, CIR, F-PRAN, F-VSL, F-PRD, F-GIAC, F- BOSSI).
 Uno schedario cartaceo (non completo) permette di avere una visione complessiva
degli Scritti e di tutte le lettere di don Zeno del periodo che si intende esaminare,
indicando la diversa collocazione dei singoli documenti mediante la sigla d'archivio.
 Tutti gli scritti e le lettere di don Zeno sono trascritti su computer.
 Un altro tipo di ricerca può essere compiuto consultando le schede nominative, che
riportano tutti i documenti esistenti relativi ad una persona, sempre con l'indicazione
della categoria e della classe nella quale sono conservati.
ATTI E DOCUMENTI DI NOMADELFIA (sigla NOM)
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Costituisce la massa principale di documenti dell'Archivio ed è ordinata anno per anno,
sempre a partire dal 1900 e sino a tutto il 1998.
Comprende tutto quello che non rientra nelle tre precedenti categorie. A titolo di esempio:
documenti sulla attività di Zeno prima del sacerdozio, sull'Azione Cattolica Carpigiana, sul
giornale "L'ASPIRANTE", sui periodici dell'Opera Piccoli Apostoli stampati e diffusi da S.
Giacomo, sulle edizioni dei libri di don Zeno, sui numeri unici, ciclostilati, libri e periodici di
Nomadelfia di Fossoli e di Grosseto, la corrispondenza delle Autorità Civili, le relazioni
prodotte da Nomadelfia su richiesta di dette autorità, gli elenchi anagrafici e i dati sulla
consistenza della popolazione di Nomadelfia, i Verbali di Assemblee costituenti e di altre
riunioni interne, il materiale riguardante l‟attività dei Comitati pro-Nomadelfia sorti in
diverse città, ecc.
Strumenti per la ricerca:
 Elenco documenti su database con data, località, tipo di documento, ecc.
STAMPA PERIODICA
Rassegna della stampa periodica italiana su Nomadelfia dal 1919 ad oggi. Comprende più
di 9.500 ritagli pervenuti dall'ECO DELLA STAMPA e da altre fonti e una rassegna della
stampa estera di circa 100 ritagli. La sezione comprende articoli di alcuni dei più importanti
nomi del giornalismo italiano come Arturo Carlo Jemolo, Primo Mazzolari, Corrado Alvaro,
Antonio Meluschi, Flora Antonioni, Pino Merzagora, Ernesto Balducci, Geno Pampaloni,
Arrigo Benedetti, Luca Pavolini, Enzo Biagi, Domenico Porzio, Franco Briatico, Michele
Ranchetti, Dino Buzzati, Giuseppe Ricca, Guido Calogero, Filippo Sacchi, Camilla
Cederna, Luigi Santucci, Danilo Dolci, Nazzareno Fabbretti, Bruna Talluri, Nando Fabro,
Giorgio Torelli, Oriana Fallaci, Renato Giuntini, Mario Gozzini, Giorgio Vecchietti,
Giuseppe Grieco, Orio Vergani, Giovanni Testori, Anna Maria Ortese.
Strumenti per la ricerca:
 Elenco completo degli articoli di giornale con testata e autore
 Trascrizione su computer dei principali articoli fino al 1981.
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 Parte della fitta corrispondenza di don Zeno con importanti personaggi della vita
ecclesiale e politica italiana (Pio XII, Ottaviani, Montini, Calabria, Alberione, Turoldo,
Giussani, Lefebvre, De Gasperi, Andreotti, Dossetti, La Pira, Scelba, Scalfaro, Jemolo,
ecc.) è stata recentemente pubblicata nei due volumi DON ZENO DI NOMADELFIA, Lettere
da una vita, Bologna 1998.
Annessa all‟Archivio, è collocata anche una Biblioteca contenente tutte le pubblicazioni
che riguardano direttamente don Zeno e Nomadelfia o che, pur trattando altri temi, ne
citano anche occasionalmente le vicende. Si è cercato poi di raccogliere tutte le opere più
significative riguardanti il contesto civile ed ecclesiale in cui maturò l‟esperienza di
Nomadelfia.
Nella Biblioteca sono anche reperibili 49 tesi discusse in numerose università italiane e
pontificie.
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Bollettino dell`archivio per la storia