Parametri di qualità
Claudio Lubello
Caratteristiche generali
La qualità di un mezzo (acqua, aria e suolo) si definisce
attraverso una serie di parametri che possono essere
classificati in 3 principali categorie:
Chimici
 Fisici
 Microbiologici

Parametri chimici
Esprimono la concentrazione delle sostanze nel mezzo
considerato, a partire dagli ioni più comuni fino alle più
complesse sostanze organiche.
I parametri chimici possono essere suddivisi
in due grandi categorie:
INORGANICI e ORGANICI.
Modi di esprimere la concentrazione
peso/volume………..es. mg/l
peso/peso……………ppm
volume/volume………ppmV
ppm = parti per milione ppb = parti per miliardo
Concentrazione di massa:
Molarità:
numero di moli/l
numero di moli = peso (gr)/peso molecolare
Peso Equivalente:
basato sulla carica ionica
basato sulle reazioni acido-base
basato sulle reazioni red-ox
Normalità: numero di equivalenti/l
Peso molecolare/carica ionica
Peso molecolare/n H+ o (n OH-)
Peso molecolare/n e- scambiati
Pressione parziale
In caso di miscugli di gas, come l’atmosfera, la pressione totale può essere
espressa come somma delle pressioni parziali. La pressione parziale è pari
a quella che avrebbe la singola componente se fossero eliminate tutte le
altre.
Si ricordi che per la Legge dei gas Perfetti fissata la temperatura ed il
volume la pressione è direttamente proporzionale al numero di moli,
pertanto la pressione parziale è pari alla frazione molare (o alla frazione di
volume, come visto).
Pertanto in aria, in condizioni standard, la pressione parziale dell’ossigeno
è pari a 0.21 atm.
Composti organici
Tensioattivi
Struttura dei tensioattivi
Sono costituiti da molecole composte da un gruppo lipofilo
(affine quindi alle sostanze grasse) combinato con un gruppo
fortemente idrofilo (affine quindi a sostanze polari come l’acqua).
In genere il gruppo idrofobo è rappresentato da un radicale
idrocarburico (R).
Meccanismo di azione
Per questa ragione si orientano sull’interfaccia aria-acqua
o grasso-acqua provocando una diminuzione della
tensione superficiale: bagnano prontamente le
superfici, rimuovono lo sporco, penetrano nei materiali
porosi, disperdono le particelle solide, emulsionano oli,
grassi e producono schiuma per agitazione.
Per queste proprietà sono largamente utilizzati come
detergenti.
Meccanismo di azione
L’azione del tensioattivo permettere di ridurre la tensione
superficiale e quindi l’angolo di contatto acqua-superficie
Tensioattivi di sintesi
I primi prodotti di sintesi erano caratterizzati da bassa biodegradabilità,
l’introduzione di molecole più semplici a catena lineare (LAS= alchilbenzeni
solfonati linerari) ha ridotto questo problema. Si tratta di un’ampia classe di
sostanze che possono essere suddivisi in cationici, anionici (denominati
anche MBAS) e non ionici (denominati anche BiAS), a seconda della carica
assunta in acqua dalla parte attiva della molecola.
La loro presenza è causa di problemi di ordine tecnico, perché creano
difficoltà alla sedimentazione ed agli scambi gassosi all’interfaccia liquido gas,
ed organolettico in quanto a basse concentrazioni (0.2 ppm) producono sapori
sgradevoli. Alcuni additivi dei detergenti commerciali sono implicati in
problemi ambientali (p.es. polifosfati).
Composti della biodegradazione di alcuni tensioattivi non ionici (alchilfenoli
etossilati) possono essere fortemente tossici (p.es. nonilfenolo).
Usati nell’industria dei pesticidi possono avere un effetto sinergico per la
tossicità di questi ultimi che possono penetrare più facilmente.
Pesticidi
Pesticidi: insetticidi ed
erbicidi
Sostanze utilizzate allo scopo di distruggere, reprimere o comunque
controllare la crescita di insetti, roditori, piante, malerbe o altre
forme di vita indesiderate.
I comuni pesticidi possono essere classificati in tre gruppi: Pesticidi
inorganici, pesticidi organici naturali e pesticidi organici sintetici.
Per quanto attiene gli insetticidi attualmente vengono utilizzati
principalmente quelli organici sintetici: insetticidi organoclorurati,
insetticidi organofosforati e insetticidi carbammati.
I pesticidi organoclorurati (p.es. DDT), soprattutto sotto forma di
insetticidi, furono introdotti fra gli anni 1940-1950. Gli effetti
ambientali sono risultati molto gravi (bassa biodegradabilità, bassa
solubilità in acqua, elevata solubilità nelle sostanze organiche,
persistenza ambientale e bioaccumulo).
Gli erbicidi più frequentemente utilizzati sono quelli organici.
Idrocarburi
Idrocarburi
Gli idrocarburi sono composti organici,
che contengono soltanto atomi di
carbonio e di idrogeno. Gli atomi di
carbonio (C) sono legati tra loro a
formare lo scheletro della molecola,
mentre gli idrogeni (H) sporgono da
questo scheletro.
Solubilità in acqua
Sono sostanze apolari poco solubili in
acqua, e rientrano, pertanto, fra le
sostanze dette NAPL:
Non Aqueous Phase Liquid
DNAPL
LNAPL
Più dense dell’acqua
Meno dense dell’acqua
Oli minerali
Sono tutti i derivati del petrolio (nafta,
lubrificanti,…). Possono ritrovarsi in acque
superficiali (perdite).
Non presentano elevata tossicità (a meno che
non siano presenti additivi). Conferiscono
sapore e odore sgradevole.
Benzene
Il benzene è un idrocarburo aromatico
strutturato, come molecola planare, ad anello
esagonale ed è costituito da 6 atomi di
carbonio e 6 atomi di idrogeno (formula
C6H6). Rappresenta la sostanza aromatica
con la struttura molecolare più semplice e per
questo lo si può definire il composto-base
della classe degli idrocarburi aromatici.
Il benzene a temperatura ambiente si presenta come
un liquido incolore che evapora all’aria molto
velocemente. E' caratterizzato da un odore pungente e
dolciastro che la maggior parte delle persone può già
percepire alla concentrazione di 1,5-4,7 ppm
(nell’acqua, dove si dissolve piuttosto lentamente, il
sapore inizia a sentirsi a 0,5-4,5 ppm).
E’ un composto cancerogeno.
Utilizzo del Benzene
Prima di essere riconosciuto come cancerogeno, trovava
largo impiego come additivo anti-detonante nella
cosiddetta “benzina verde” in sostituzione del piombo
tetraetile. Ora il suo impiego è fortemente ridotto per le
stringenti normative sui carburanti. Viene inoltre usato
nella produzione del napalm.
È un importante solvente nonché un reattivo basilare
nella sintesi di numerosi composti, farmaci, materie
plastiche, gomme sintetiche, polimeri, coloranti.
Si trova in natura nel petrolio greggio, ma in genere viene
sintetizzato partendo da altri composti ottenuti dal
petrolio.
Sottoprodotti e
Prodotti di sintesi
Idrocarburi policiclici
aromatici (IPA)
Simili al benzene sono costituiti da numerosi
anelli uniti fra loro attraverso una coppia di
atomi di carbonio. I più importanti sono il
naftalene, l’antracene ed il fenantrene. Tali
composti sono presenti come contaminanti
in diversi tipi di aree industriali (raffinerie,
cockerie). Alcuni sono usati nella
preparazione dei coloranti. Possono essere
prodotti da processi incompleti di
combustione, in particolare del legno e del
carbone. Nelle acque sono adsorbiti dai
sedimenti o assimilati dai mitili.
PCB
I policlorobifenili (PCB) sono una serie di composti
largamente impiegati a livello industriale come
plasticizzanti, deinchiostranti e come fluidi
refrigeranti nelle apparecchiature elettriche
(trasformatori e condensatori). Chimicamente i
bifenili si formano dal benzene ad alta temperatura.
Dal punto di vista ambientale presentano un
comportamento simile a quello degli insetticidi
organoclorurati. Tali composti sono oggi molto diffusi
in ambiente a causa del largo uso che ne è stato
fatto a partire dagli anni ’50.
Diossine
Le diossine sono una classe di composti organici aromatici
clorurati la cui struttura consiste di due anelli benzenici legati da
due atomi di ossigeno e con legati uno o più atomi di cloro.
Formula di struttura delle diossine
Nella terminologia corrente il termine diossina è spesso
usato come sinonimo di TCDD o 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina (figura 2):
in realtà si conoscono 210 tipi diversi tra diossine (73 tipi) e furani,
strettamente correlati per caratteristiche e tossicità (figure 3, 4).
Le fonti di diossine possono essere diverse: incenerimento di
legname trattato con fungicidi a base di clorofenoli, uso di
sbiancanti a base di cloro nell’industria cartaria, impianti di
incenerimento di rifiuti solidi (senza camera di postcombustione).
La diossina, altamente lipofila, tende a bioaccumularsi nella
catena alimentare.
Furani

Un forte riscaldamento dei PCB in presenza di
ossigeno porta alla formazione di dibenzofurani,
composti strutturalmente simili alle diossine. Come
la diossina i furani si formano in numerosi processi
industriali, in particolare nella produzione della
carta e nell’incenerimento dei rifiuti solidi urbani.
Fenoli
Sono i composti derivati dal fenolo.
Utilizzati come intermedi chimici in un
ampio numero di processi industriali.
Possono essere formati da processi di
degradazione microbica di altri composti
organici. La loro presenza in acque è
quasi certamente di origine antropica.
composti fenolici, sono caratterizzati da
elevata tossicità nei confronti delle specie
animali.
Solventi
Si tratta di una classe che comprende un
numero estremamente elevato di
composti naturali e, spesso, di sintesi di
varia natura. Si tratta solitamente di
composti poco biodegradabili e molto
tossici già a concentrazioni molto basse
(g/l). Molti di questi sono cancerogeni. I
più pericolosi sono quelli caratterizzati da
notevole volatilità.
Quali sono i composti
definibili come solventi










gli idrocarburi aromatici (benzene, toluene, xilene, stirene, cumene)
- gli idrocarburi alifatici ed aliciclici (petrolio, benzina, nafta solvente)
- gli idrocarburi alogenati
a) bromosostituiti (bromuro di metile)
b) iodio-sostituiti (iodoformio e ioduro di metile)
c) fluorosostituiti (fluoroalcani o freon e fluoroalcheni)
d) clorurati (Alifatici: cloruro di metile e di etile, diclorometano, tetracloruro di
carbonio, cloroformio, monocloroetano, dicloroetano, tricloroetano e
tetracloroetano, monocloroetilene, dicloroetilene, tricloroetilene e
tetracloroetilene. Aromatici: monoclorobenzene e diclorobenzene)
- gli alcoli (metilico, etilico, isopropilico, isobutilico)
- i chetoni (acetone, metiletilchetone, metilisobutilchetone, cicloesanone,
metilcicloesanone)
- gli esteri (acetati, lattati, formiati, ftalati, dimetilsolfati)
- le aldeidi (acetaldeide, glutaraldeide)
- gli eteri (etere etilico)
- i glicoli e derivati (glicole etilenico, propilenglicole, metilcellosolve, diossano)
- il disolfuro di carbonio.
Solventi clorurati



I solventi clorurati sono composti derivati dagli idrocarburi
alifatici o dagli idrocarburi ciclici, nei quali uno o più atomi di
idrogeno sono sostituiti da altrettanti atomi di cloro.
Si tratta di sostanze dotate, nella massima parte, di un
ottimo potere solvente, propellente, refrigerante e di scarsa
infiammabilità.
Per le loro caratteristiche trovano largo impiego
nell'industria chimica, tessile, della gomma, delle materie
plastiche, degli estintori di incendio, dei liquidi refrigeranti,
nelle operazioni di sgrassaggio e pulitura di metalli, pelli e
tessuti.
Composti organici di
recente interesse
Negli ultimi anni si è iniziato a valutare il
possibile impatto inquinante causato
da altri composti organici, di largo
consumo, presenti solitamente in
concentrazione molto basse:
- Antibiotici ad uso umano ed animale;
- Farmaci;
- Ormoni.
Principali parametri
caratteristici delle
acque
BOD-COD e TOC
Il contenuto complessivo di sostanze organiche nelle acque viene
espresso attraverso appositi parametri:
BOD
-
COD
- TOC
Parametri chimici - Organici
BOD: acronimo di ‘Biochemical Oxygen Demand’.
Esprime la quantità di ossigeno necessaria ad ossidare biologicamente le sostanze
organiche contenute nell’acqua. Il BOD NON E’ UN COMPOSTO INQUINANTE!
Materia organica + batteri + O2  nuovi batteri + CO2 + H2O
Viene determinato secondo una metodica di analisi standardizzata.
Il parametro si misura in mg O2/l.
• frazione carboniosa e azotata
• possibili errori di interpretazione (esempio tossicità);
• il valore del BOD dipende anche dal tipo di sostanze presenti (difficile il
confronto tra acque diverse);
• determinazione lunga;
• importanza della temperatura.
Parametri chimici - Organici
Andamento del BOD nel tempo
Di solito ci si riferisce al BOD5 : quantitativo di
ossigeno consumato in 5 giorni alla temperatura
costante di 20 °C.
Parametri chimici - Organici
Parametri chimici - Organici
COD: acronimo di ‘Chemical Oxygen Demand’.
Esprime la quantità di ossigeno necessaria ad ossidare chimicamente le sostanze
ossidabili contenute nell’acqua. Il COD NON E’ UN COMPOSTO INQUINANTE!
CxHyOz + Cr2O7--  (x+3) CO3-- + (y/2) H2O + 2 Cr3+
Viene determinato secondo una metodica di analisi standardizzata (titolando
l’eccesso di cromo o per via spettrofotometrica).
Il parametro si misura in mg O2/l.
• per una certa acqua il COD è sempre maggiore del BOD;
• si elimina il problema della tossicità;
• le sostanze organiche non ossidate sono solamente quelle molto refrattarie;
• determinazione breve (2 ore);
• la reazione di ossidazione viene fatta avvenire a 150 °C.
Parametri chimici - Organici
Aggiunta di un volume
noto di campione ad una
provetta contenente i
reagenti.
La provetta è messa per
2 ore in una piastra che
mantiene la T a 150 °C.
In seguito alle reazioni
di ossidazione la
soluzione si colora di
giallo.
Al termine si misura
per via spettrofotometrica
l’intensità della colorazione
sviluppata e si ricava il
valore del COD in mgO2/l.
Parametri chimici - Organici
TOC: acronimo di ‘Total Organic Carbon’.
Esprime la quantità totale di sostanze organiche contenute nell’acqua.
Il TOC NON E’ UN COMPOSTO INQUINANTE però da una misura globale
dell’inquinamento organico!
Reazione di combustione: Sostanza organica + O2  CO2
Viene determinato misurando la CO2 che si forma dalla combustione delle sostanze
organiche. Le sostanze inorganiche non bruciano.
Il parametro si misura in mg di Carbonio Organico/l.
• Vengono determinate tutte e sole le sostanze organiche;
• per una certa acqua il TOC è sempre maggiore del BOD;
• si elimina il problema della tossicità;
• determinazione breve;
• determinazione molto costosa; non viene effettuata di routine come le precedenti.
Parametri chimici - Inorganici
Fondamentali: sodio (Na+), potassio (K+), calcio (Ca2+), magnesio (Mg2+),
cloruri (Cl-), solfati (SO42-) silice (SiO2). Sono detti fondamentali perché
derivano dalla solubilizzazione dei sali delle rocce e del terreno.
Altri: Carbonato (CO32-) Bicarbonato (HCO3-), Nitrati (NO3-), Nitriti (NO2-),
Ammonio (NH4+), Fosforo (in pratica PO43-), Ferro (Fe2+/3+), Manganese (Mn2+).
Elementi in traccia. Con questo termine vengono definiti gli elementi
contenuti nelle acque in quantità generalmente modesta che presentano
un comportamento analogo. Boro (B), cromo (Cr), cadmio (Cd), rame (Cu),
nichel (Ni), piombo (Pb), zinco (Zn), alluminio (Al), molibdeno (Mo),
Vanadio (V), arsenico (As), mercurio (Hg).
Molti di questi sono definiti metalli pesanti a causa della loro densità (>5
gr/cm3).
Alcuni di questi risultano tossici.
Parametri chimici - Inorganici
Ossigeno disciolto. È un parametro di fondamentale
importanza per la salute dei corpi idrici in quanto è legato alla
vita degli organismi superiori presenti in acqua.
Si misura solitamente per mezzo di apposite sonde
(OSSIMETRI) potenziometriche (si sfruttano i potenziali di
reazioni red-ox) e si esprime in mg O2/l.
La concentrazione a saturazione dell’ossigeno nell’acqua
varia con la T:
i valori sono compresi tra 14 e 7,6 mg/l per T di 0 e 30 °C.
Parametri chimici derivati
Sono quei parametri che non misurano direttamente la concentrazione di una o più
specie ma ne derivano in modo diretto.
pH. E’ definito come il cologaritmo della concentrazione idrogenionica in soluzione:
pH = - log [H+].
E’ un parametro fondamentale perché:
• regola tutti gli equilibri chimici in soluzione;
• regola le reazioni biologiche;
• determina le specie chimiche che si trovano in soluzione.
Ha un campo di variazione tra 0 e 14 e si esprime in unità di pH:
0
1 2 3 4
Ambiente acido
5
6
7
8
Neutralità
9
10
11 12 13 14
Ambiente basico
Parametri chimici derivati
Si misura in modo veloce utilizzando una coppia di elettrodi (elettrodo
di riferimento e elettrodo a idrogeno).
Parametri chimici derivati
Alcalinità. E’ definita come la capacità di neutralizzare le specie acide ed è dovuta
alla presenza di ioni carbonato CO3--, ioni bicarbonato HCO3- e ioni ossidrili OH-.
Si determina per titolazione e si esprime in mg CaCO3 /l o in meq CaCO3 /l.
Un’acqua con elevata alcalinità riuscirà a tamponare le variazioni di pH conseguenti
all’aggiunta di acidi.
Parametri chimici derivati
DUREZZA: somma delle concentrazioni dei cationi metallici (no alcalini e idrogeno).
In pratica è data dalla concentrazione degli ioni Calcio e Magnesio.
Si determina per titolazione dei due cationi o anche diretta.
Durezza (°F) = Ca++ (mg/l)/4 + Mg++ (mg/l)/2,43
La durezza si esprime in GRADI FRANCESI (°F) o in mg/l CaCO3
(1 °F=10 mg/l CaCO3 ).
In base alla durezza le acque si definiscono:
0 5
Dolci
10
15
20 25
Medie
30
35
Dure
40
45 50
Molto dure
Tendenza delle acque dure a causare incrostazioni in seguito alla formazione di
precipitati (carbonato di calcio CaCO3 e idrossido di magnesio Mg(OH)2).
Parametri fisici
TEMPERATURA.
• Influenza le reazioni chimiche;
• Influenza le reazioni biologiche.
• Influenza la solubilità dei gas (OSSIGENO).
Si misura con i termometri. Si esprime in °C.
Parametri fisici
Conducibilità. Rappresenta la capacità di una soluzione di condurre corrente elettrica.
Il passaggio di corrente attraverso una soluzione richiede la presenza di ioni per
cui la conducibilità rappresenta una misura indiretta del contenuto salino.
Si parla di conducibilità specifica o conduttanza nel caso della conducibilità
di un volume unitario di soluzione.
Si misura mediante apparecchi detti conduttimetri e si esprime solitamente in S/cm .
E’ un parametro dipendente dalla Temperatura: all’aumentare della temperatura
aumenta la conducibilità. Di norma si misura alla T di 25°C altrimenti è bene
riportare il valore a cui è fatta la misura.
RESIDUO FISSO. La conducibilità è legata al contenuto di solidi disciolti totali (TDS)
che si esprime di fatto con il RESIDUO FISSO: tutto ciò che rimane dopo aver fatto
evaporare un volume noto di acqua e riscaldato il tutto a 180°C.
Approssimativamente si ha: TDS (mg/l) = 0,64 · ECw (S/cm)
Parametri fisici
Strumento per
misure on-line
Portatile
Parametri fisici
TORBIDITA’. E’ dovuta alla presenza di sostanze in sospensione spesso di
dimensioni molto ridotte (classificazione solidi).
Principio di funzionamento
di un Nefelometro:
si misura l’intensità della radiazione
diffusa nella direzione
a 90° rispetto a quella incidente.
Principio di funzionemente
di un Torbidimetro:
si misura l’intensità della
radiazione trasmessa nella stessa
direzione di quella incidente.
Parametri fisici
Unità di misura
• Candele Jackson (JTU)
• Formazine Turbidity Unit (FTU)
• Unità silice (mg/l SiO2)
• Nephelometric Turbidity Unit (NTU)
SiO2
JTU
NTU - FTU
SiO2
1
2,5
0,13
JTU
0,4
1
0,053
NTU - FTU
7,5
19
1
Parametri fisici
COLORE. E’ dovuto alla presenza di sostanze in soluzione (naturali o meno) in
grado di interagire con la luce incidente.
Può essere misurato:
• per diluizione e il risultato è espresso come fattore di diluizione (es. 1:10);
• per confronto con soluzioni standard Platino/Cobalto (cloroplatinato di potassio e
cloruro di cobalto). In questo caso il risultato si esprime in mg/l di Pt;
• come assorbimento ad una specifica lunghezza d’onda dello spettro UV
CONTENUTO DI SOLIDI SOSPESI. Sono costituiti dai solidi
presenti in acqua che vengono trattenuti da un filtro che per convenzione è stato
stabilito della porosità di 0.45 m (figura classificazione solidi).
Si determinano mediante la differenza di peso di un filtro utilizzato per filtrare un
volume noto di acqua.
Si esprime di solito in mg/l.
SS = (peso iniziale - peso finale)/Volume
Metodi di analisi
Titolazione: si esegue mediante aggiunta di una soluzione a titolo
noto (soluzione standard) di un composto in grado di reagire con
il parametro cercato fino a che la reazione non è ritenuta completa:
raggiungimento del punto equivalente.
Il raggiungimento del punto equivalente viene rilevato mediante
osservazione del cambiamento di una proprietà della soluzione:
- Colore;
- pH;
- potenziale red-ox
Il calcolo della concentrazione è fatto in base alla reazione e alla
quantità di titolante aggiunto.
Metodi di analisi
Tecniche di analisi spettroscopiche.
Si basano sull’interazione della luce con le soluzioni.
b
I0
Trasmittanza (T) = I/I0
I
Assorbanza (A) = log I0/I
b = cammino ottico (cm)
Soluzione da analizzare
Legge di Beer-Lambert
A = log (Io/I) =  b c
 = assorbanza specifica molare (l/ cm mol); c = concentrazione (mol/l)
Metodi di analisi
Tecniche di analisi spettroscopiche.
Spettroscopia di assorbimento molecolare
Sorgente
luminosa
Selettore
lunghezza
d’onda
Rivelatore e
registratore
Campione
Con questa tecnica si possono analizzare molti parametri chimici:
Azoto nitrico
Azoto ammoniacale
Azoto nitroso
Fosfati
Cloruri
Calcio
Magnesio
Ferro
COD
Tensioattivi non ionici
Argento
Cadmio
Solfato
Potassio
Manganese
Azoto totale
Ossigeno
Ozono
Piombo
Colore
Trasmittanza
Alluminio
…..
Metodi di analisi
Tecniche di analisi spettroscopiche.
Spettroscopia di assorbimento molecolare: esempio di spettrofotometro
Esempi di qualità delle acque: acque naturali
Pioggia
Varese
Residuo a 180 °C
mg/l
pH
Unità pH
Conduttività
S/cm
BOD
mgO2/l
Durezza
°F
Calcio
mg/l
Magnesio
mg/l
Sodio
mg/l
Potassio
mg/l
Ammonio
mg/l
Solfato
mg/l
Nitrato
mg/l
Cloruro
mg/l
Idrogeno
mg/l
carbonato
4.5
29.7
0.78
0.3
0.41
0.11
1.1
4.5
2.9
1.1
0
Lago
Maggiore
7.2
136
6.8
21
3.8
2.1
1.5
<0.01
29
3.7
1.7
45
Acqua
sott.
Pavia
Acqua
sott. 2
Milano
Mare
Liguria
230
7.1
330
0.79
17.6
52
11
801
1.1
<0.01
17
1
6
207
630
7.3
850
0.4
42.7
135
21.8
19.3
2.4
<0.01
127
18
31
335
37720
460
458
1332
11286
432
2858
20260
140
Esempi di qualità delle acque: acque minerali
Temperatura
Residuo a 180
°C
pH
Conduttività
BOD
Durezza
Calcio
Magnesio
Sodio
Potassio
Ammonio
Solfato
Nitrato
Cloruro
Idrogeno
carbonato
°C
mg/l
Unità pH
S/cm
mgO2/l
°F
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
San
Benedetto
16.7
250
Norda
Alisea
9.4
44.5
9
60.9
7.68
400
7.5
56
7.9
93.5
46
30
6.8
1.1
2.8
7.9
2
1.5
0.5
4.15
12.3
2.6
2.5
0.6
4.9
6.8
2.8
293
4.5
2.7
0.6
30.5
10.1
2.5
0.9
41.6
Esempi di qualità delle acque: acque reflue e depurate
Temperatura
Residuo a 180
°C
pH
Conduttività
COD
Durezza
Calcio
Magnesio
Sodio
Potassio
Ammonio
Solfato
Nitrato
Cloruro
Idrogeno
carbonato
Impianto
di Calice
Impianto
di Pistoia
°C
mg/l
250
44.5
Unità pH
S/cm
mgO2/l
°F
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
7.67
1775
27
27
70.8
23
318
22
2.55
121.8
5.5
237
357
7.3
720
30
19.8
59.9
12
82
15.5
0.05
58.2
7.74
75.2
240
Tipico
Ingresso
impianto civile
Percolato di
discarica
500
7000
10
25
30
0
50
Parametri di controllo delle acque
destinate al consumo umano
Parametri chimico-fisici


Parametri
organolettici




Colore
Odore
Sapore
Torbidità













Temperatura
pH
Conducibilità
cloruri
solfati
silice
calcio
Magnesio
Sodio
Potassio
Alluminio
Durezza
Residuo fisso
Ossigeno disciolto
Anidride carbonica libera
Parametri di controllo delle acque
destinate al consumo umano
Sostanze indesiderabili
 Nitrati
 Nitriti
 Ammoniaca
 Azoto Kjedhahl
 Ossidabilità
 TOC
 Idrogeno solforato
 Sostanze estraibili con
cloroformio
 Idrocarburi
 Fenoli
 Boro
 Tensioattivi
 Composti organoalogenati
 Ferro
 Manganese








Rame
Zinco
Cobalto
Fluoro
Materie in
sospensione
Bario
Argento
Cloro libero residuo
Parametri di controllo delle acque
destinate al consumo umano
Sostanze tossiche
 Arsenico
 Berillio
 Cadmio
 Cianuri
 Cromo
 Mercurio
 Nichel
 Piombo
 Antimonio
 Selenio
 Vanadio
 Antiparassitari
 Idrocarburi policiclici aromatici
Principali parametri
caratteristici dell’aria
Il particolato sospeso
Abbiamo già visto i principali costituenti naturali dell’aria.
Vediamo ora alcuni parametri che possono influenzarne
negativamente la qualità.
La concentrazione del particolato sospeso può variare da meno
di uno a molte centinaia di g/m3. Le particelle di particolato
che hanno diametro inferiore a 10 m sono dette PM10. A
Città del Messico il valore di PM10 può raggiungere il valore
di 300 g/m3. Oggi si tendono ad analizzare anche frazioni
più fini come i PM1.
Fra gli inquinanti presenti nelle città italiane il particolato atmosferico riveste
oggi un ruolo di primo piano per i suoi effetti dannosi sulla salute. Diversi
studi hanno messo in evidenza come siano le particelle più fini le più
pericolose, a causa della loro capacità di penetrare più a fondo nel sistema
respiratorio e per il loro carico di materiale organico biologicamente attivo.
Altri parametri di qualità
dell’aria
Nell’aria possono essere presenti metalli in traccia (Cu,
Hg, Pb, Zn, Cd, …) e composti organici di sintesi: le
concentrazioni sono solitamente comprese fra 0.001 e
10 ng/m3.
Nelle aree densamente popolate la concentrazione di
Ozono può raggiungere i 200 ppb, contro un valore
massimo ottimale intorno a 80 ppb.
Elementi radioattivi come il radon possono accumularsi in
aree urbane. In California sono stati rilevati valori di
0.10 pCi/l (picoCurie al litro). 1 Curie corrisponde a 3.7
x 1010 disintegrazioni al secondo di un elemento
radioattivo.
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Qualità dell`acqua