Arengario Anteprime Antefatti DANIELE rsion PDF ve r Web o f only MONZA 2002 Tra le attitudini del Polo del Jazz c’è quella verso l’arte visiva, con una attenzione particolare ai suoi esiti più moderni e ai suoi molteplici rapporti con la musica e il suono. Pittura, performance, fotografia, installazioni, ricerca dei significati e dei rapporti che da sempre vedono musicisti e artisti visivi intrecciati in reciproche contaminazioni. L’esito di questo interesse del Polo del Jazz si chiama Brianza Open Image, un ambito dove si sono realizzate alcuni progetti espositivi: Roberto Masotti con “Jazz Area” (Fotografie e interventi installativi, Civica Galleria d’Arte di Monza, 2000), Pino Ninfa con “Come un racconto chiamato jazz” (Fotografie, Foyer del Teatrino della Villa Reale, Monza, 2001) e con “Nero Tango” (Fotografie, Civica Galleria d’Arte Contemporanea, Lissone, 2002) e una lunga serie di interventi espositivi/installativi che hanno indagato i rapporti suono/visione al Samsara di Brugherio, nel corso della rassegna invernale JARTS. Questa volta è l’Arengario di Monza che ospita i lavori di Daniele Oppi, un artista poliedrico e di instancabile inventiva: da 55 anni la sua creatività scorre come un fiume in piena, lasciando depositi fertili in svariati campi della comunicazione, con un atteggiamento di ricerca che forza in modo naturale schemi e atteggiamenti precostituiti. In questa occasione Oppi ha generato un progetto compositivo ed espressivo fortemente influenzato da tematiche musicali: la individuazione del particolare, lo sviluppo del tema, l’ingrandimento macro delle strutture di comunicazione, la ripresa, la ripetizione, l’iterazione del gesto. Atteggiamenti linguistici e sintattici che il jazz, e in generale la musica di ricerca, hanno tra le proprie attitudini più significative. I grandi pannelli di Daniele Oppi sono la dilatazione di particolari iconografici che mettono a fuoco veri e propri spazi di pittura a sè stante, che cambiano il senso della visione e favoriscono l’ascolto della forma e del colore in liberi scambi di interpretazione e di significati. Citando lo stesso Oppi «… pensando ai meandri delle assonanze tracciate dal jazz, scopro i disuguali, avvincenti secoli che hanno incalzato questo “luogo di abitanti” in un’unica jam session ritmica e imprevedibile, dal micro al macro spazio/tempo, senza spartiti precostituiti.» Un progetto avvincente che ci stimola a continuare, con Brianza Open Image, l’indagine su quella globalità dei linguaggi che spesso accomuna la ricerca artistica a quella musicale e permette continui scambi e sviluppi imprevedibili. Vittorio Teruzzi Roma, 1980 - Passa il cadavere eccellente - acquaforte. Dove va l’arte contemporanea? La mancata nomina di Robert Hughes a curatore delle arti visive alla Biennale di Venezia del 2003, è stata recepita con mal celata soddisfazione da quanti gli rimproverano preferenze per arte figurativa e pittura materica dei cosiddetti copisti, amena definizione della Vettese. Prestigio internazionale e indipendenza di giudizio del critico australiano erano in grado di smontare le scelte dello star system della Biennale, omologato nell’ibridazione di stili e culture. Il neo prescelto, Francesco Bonami, curatore del Museo di Arte Contemporanea di Chicago, membro dell’Advisory Board della Carnegie International di Pittsburg, membro del Permanent Boureau di manifesta, curatore della mostra sull’arte povera alla Tate Modern e della mostra Campo 6 alla Fondazione Re Rebaudengo, collaboratore a Flash Art, rivista dai testi illeggibili, non muterà la metodologia del predecessore Harold Szeeman, eccetto l’orientamento verso le nuove generazioni, dal momento che è partecipe e protagonista dei criteri di valutazione e scelta dell’asse artistico-manageriale 1 NEW YORK - TORINO, vincenti i modelli culturali americani, già collaudati da Celant, nell’era della comunicazione e dell’economia globalizzata. La generazione italiana affacciatasi nel secondo dopoguerra, influenzata da cubismo informale da una parte, dall’altra da espressionismo e surrealismo come in Daniele Oppi, le cui opere di maggiore pregio datano dal soggiorno americano, è stata prima emarginata da arte povera, minimalismo e concettuale, poi dai grandi collezionisti internazionali che fanno lievitare le quotazioni alle aste e nelle fiere di quegli artisti che si caratterizzano per uno sperimentalismo usa e getta in installazioni, video, performance, ove l’immaginario per lo più trash o trasgressivo è entrato a far parte del circo mediatico negli spettacoli televisivi e in siti internet. C’è da chiedersi se funzione dell’arte contemporanea è solo di trasmettere immagini di prodotti di consumo, non “alterità”, fenomeno intravisto nel 1966 da MacHale in Linea-struttura. “Nella situazione attuale un numero astronomico di prodotti artistici circola ed è consumato. Il futuro dell’arte non sembra più consistere nella creazione di capolavori duraturi. La transitorietà è la realtà centrale dei nostri tempi. In arte, come nel linguaggio, stiamo correndo verso la non permanenza. I rapporti dell’uomo con l’insieme di immagini simboliche stanno diventando sempre e sempre più temporanei”. 2 Neppure un filo di speranza in un cambiamento viene da Giorgio de Marchis già soprintendente della Galleria d’Arte Moderna di Roma, studioso delle Avanguardie. Egli rileva nel Giornale dell’Arte che la media degli inserti televisivi e commerciali è molto più geniale della media dei video detti d’arte che ci hanno afflitti negli ultimi anni. “La recente e repentina sparizione dei video che avevano invaso, molto sterilmente, il modo dell’arte, avviene alla fine di un ventennale eclettismo. Dunque ci si può aspettare qualcosa di nuovo, un riapparire (non un ritornare) della pittura. Alcuni pochi fondamentali filoni d’avanguardia (sono) suscettibili di costituire le fonti del nuovo. Uno è certamente la Pop-art... Non si tratta oggi di fare neo-Pop ma di sviluppare certi elementi formali della pittura Pop: l’uso, consapevole e sofisticato, di colori industriali, acrilici, smalti, inchiostri... lo stesso per quanto riguarda una iconografia di consumo e della composizione grafica in cui il disegno riprende una valenza inventiva fondamentale”. Proprio Daniele Oppi, nelle ultime opere esposte all’Arengario di Monza assieme ad alcune del periodo americano, sperimenta un percorso verso nuovi sviluppi formali della pittura. Franco Floreanini 3 EST MODUS IN REBUS MODOETIAM AUCTORE COGITANTE Marchio e Saloni-Museo della collezione Fleischmanns di Monaco di Baviera. Da uno stampato in cromotipia con colori Berger&Wirth di Lipsia - 1909. Fornitori di Giuseppe Oppi fabbricante di decalcomanie per la Singer di Monza, 1932 Il nipote di Giuseppe, Francesco, colloca il suo futuro padre Daniele, undicenne, nel passato. LE ANTEPRIME ELETTRONICHE Opere uniche digitali, da frattali di pittura. “Determinazione” cm. 85x150 da: “Il futuro dietro di me e ai miei piedi” 5 “Equilibrista” cm. 126x190 da: “Vecchi e nuovi disvalori” 6 “Uccello di fuoco” cm. 85X121 da: “Assalto” 7 “Simulacro” cm. 126x190 da: “Tra la cenere” 8 “Contro a testa bassa” cm. 85X130 da: “Assalto” 9 “Sopravvissuti” cm. 126X195 da: “Tra la cenere” 10 “Ingenuo fuoco” cm. 190X126 da: “Teorema scalato” 11 GLI ANT 1 2 1 Assalto. 2 Il futuro dietro di me e ai mie piedi. 3 Teorema scalato. 4 Tra la cenere. ORIGINAL HAND MADE - ACRILICI ORIGINAL TEFATTI 5 5 Nell’altro mondo. 6 Vecchi e nuovi disvalori. 7 Ambienti contaminati. 8 Autodistruzione. LI SULLE ANTE NEL FORMATO DI cm. 47x127 6 “Vecchio e giovane uniti” cm. 126X200 da: “Vecchi e nuovi disvalori” 14 “Il piccolo fratello” cm 126X205 da: “Vecchi e nuovi disvalori” 15 “Sovrastato” cm. 126X190 da: “Ambienti contaminati” 16 “Ignota latebat” cm. 126X190 da: “Il Videocastello” 17 “Spettatore” cm. 85X125 da: “Autodistruzione” Povera New York così fragile e incompresa, così preda. So che sopra di te c’è l’America che ti colpisce come una pugnalata cattiva e tu, del mondo saggia dentro, sei enorme regina. Scusami la preghiera: Salve regina New York, nome da scrivere fuori dalla regola e dentro al cuore come un fulmine d’immensità uccisa per vivere. E sopravvivere. Silenziosi per amore e inferno, pubblica maestra sulle nostre povere illusioni. Salma senza saperlo, tu che insegni senza confini, molla virtuosa inconsapevole dei nostri difetti. Dove il figlio dell’uomo e la razza, se insieme possiamo piangere su l’uomo con terribile rinuncia alla sue stesse forze. Ridi, piccola piccola New York. Che nome devo darti fuori dalle convenzioni: sapevo che i peggiori difetti escono dai ventri più virtuosi ma so ora che dolore nasce -come Lucrezio dicevadalla tangibilità del Panta. Ti chiamo, figlia e mamma dell’uomo, o mia mia New York, de rerum Natura. 1967, New York (testo originale su tovagliolino di carta) Partenza del pittore - 1967 - cm. 50x70. 1967-1969-1978: NEW YORK, USA 1970: SAN PAOLO, BRASILE Documenti, appunti, rari dipinti, grafica e materiali inediti. Notizie dalla Cascina del Guado dagli anni ‘70 agli anni ‘90 Individuazione dei frattali - 1968/88 - Acrilico su tavola cm. 140x200. 20 Il volto della paura e del coraggio - 1968 - Acrilico su tavola cm. 140x200. 21 La brasiliana - 1970 - Acrilico su tela cm. 150x150. SAXRAOULBLUES Una scultura di Raoul Cecchini creata per il jazz nel 1999, testimone della mostra a Moncalvo con Oppi “Questione di punti di vista” ed ora Ouverture all’Arengario di Monza tra suoni e visioni. 22 Fuga in avanti - Acrilico su tela - cm. 100x140. Testi critici e storici: Mario De Micheli, Casimiro De Mendoça, Mario Albertazzi, William D. Allen, Helmut Orpel, Giorgio Seveso, Monteverdi, Leonardo Borgese, Luciano Prada, Maria Grazia Chiesa, Roberto Sanesi, Piero Fabbri, Mario Spinella, Franco Floreanini, Massimo Silvano Galli, Pinuccio Castoldi, Dino Villani, Dorothy Hall, R. Cavanna, Luigi Bernardi, Curzia Ferrari, Francesco Vincitorio, Gino Traversi, Quirino Da Silva, Ugo Nebbia, Domizio Mori, Arturo Colombo, Marco Bergamaschi, Roberta Perera, Vittorio Teruzzi, Karl Trüssli. 23 1991: per le tre litografie “Questione di punti di vista” Contro ogni indifferenza, appare tutta la differenza della creatività. Contro ogni differenza, si rivela tutta l’indifferenza della ragione. Contro insieme a contro, insieme contro a insieme. Apparenza di differenza, apparenza di indifferenza. Gli eguali e i liberi, liberi gli eguali. Diversi contro e insieme. Diversi e eguali: perché contro, se contro è un modo insieme. Contro è raffronto e non affronto, insieme è confronto e non conforto. Guardo il mio punto di vista che gioca come un bambino. Il mio punto di vista cerca combina, cambia e diventa. E’ diverso, è uguale, trasforma - stupisce piange ride di sè mai confuso, sempre nel mai certo. Certo di questo con gli occhi accesi di gioia, quieta sempre. I punti di vista nascono come fiordalisi a contrappunto tra i papaveri. Divisi e uniti fanno sottosopra e, affiancati, un cielo azzurro pieno di forme e colori. Libertà, seme dei sistemi, terra per fiori e colori, seme delle germinazioni e degli incontri. Ogni incontro è insieme. I punti di vista più belli sono quelli mai visti, ma si sta bene con questi bambini che giocano, allargando e ingrandendo confini. Unendo il silenzio, guardando e staccando, spostando dentro e fuori certezza di libertà. Thelonious Monk al Five Spot Disegno a penna 1967 24 SI RINGRAZIA: il Comune di Monza per l’ospitalità all’Arengario. I Comuni di Biassono, Brugherio, Cernusco s/N., Lissone, Monza, Vedano, Villasanta impegnati nel progetto culturale di Brianza open. Giovanna Mascetti per la dolce e determinata amicizia. Vittorio Teruzzi per la generosità organizzativa. Francesco Oppi per la grafica di questo opuscolo e per la traduzione informatica degli originali. Clemente Tamburini per le riprese fotografiche dei dipinti. Roberto Riva - AVIR Service per i trattamenti in Lambda fotodigitale. Maurizio Croci - Cross line per la cura della stampa poligrafica. La Clinica del Serramento di Calini Srl - Robecchetto per aver curato il trasporto delle opere. La Cooperativa Raccolto cui l’autore dedica questa mostra. MONZA - Arengario lunedì 24 giugno ore 18 performances di Simone Mauri e Giancarlo Sonzoni nell’ambito di In copertina: Collage digitale di Francesco Oppi Per ulteriori informazioni, internet: www.danieleoppi.com David Teniers il Giovane, 1651. La Pinacoteca personale del Granduca Leopoldo a Bruxelles (Kunsthistorisches Museum, Vienna). Strane visitazioni provocate da Oppi il Giovane. “Il Videocastello” cm. 47x80 Acrilico su antina