0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 1 IMPERMEABILIZZARE CON LA BENTONITE E CON PRODOTTI IDROESPANSIVI CLAYTEX Tappeti impermeabilizzanti a base di bentonite sodica CLAYSEAL 25.20 - SEALGUM 20.10-5V - FLEXSEAL 320 Waterstop idroespansivi in rotoli e cartuccia RINGSEAL L-19 e T-21 - CORKSEAL T-21 Guarnizioni e tappi idroespansivi per distanziatori di cassero SYNTECH H.A.G. WEBAC 157 Resina poliuretanica idroespansiva 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 2 IL PROBLEMA L’impermeabilizzazione delle strutture interrate rappresenta un problema non trascurabile nel campo dell’ingegneria delle fondazioni. L’acqua può provocare il precoce ammaloramento delle opere sia per effetto fisico, dovuto alla penetrazione nel supporto, sia per il degrado di tipo chimico; l’acqua infatti normalmente si presenta come soluzione salina di agenti chimici che possono interagire ed intaccare la matrice cementizia dei manufatti. In ogni caso il risultato finale è il deterioramento ed il danneggiamento non previsto delle strutture, sia in termini di resistenza statica, sia di funzionalità dell’opera. Risulta pertanto, requisito fondamentale per le strutture interrate una corretta impermeabilizzazione che assicuri, durante l’intera vita dell’opera, la completa rispondenza alle variabili di esercizio. 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 3 LA SOLUZIONE Una prima analisi delle possibili soluzioni per l’impermeabilizzazione di strutture interrate porta alla distinzione tra “sistemi passivi”, che si limitano esclusivamente ad assolvere la funzione di barriera ostacolando il contatto struttura/fluido e “sistemi attivi”, in grado di interagire con il fluido stesso inibendo le possibili vie di infiltrazione, anche in avanzato stato di esercizio dell’opera. Appartengono a questa seconda categoria le barriere geosintetiche bentonitiche. Un geocomposito bentonitico può essere definito come una barriera idraulica costituita da uno strato di bentonite a bassa permeabilità, supportato mediante geotessili o geomembrane, assemblati con differenti principi. Si può pensare al “geocomposito bentonitico” come ad un contenitore di bentonite; la bentonite costituisce la matrice impermeabilizzante ed i geotessili di contenimento l’elemento di protezione che conferisce resistenza meccanica al sistema barriera. 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 4 CLAYTEX Tappeto impermeabilizzante a base di bentonite sodica Il tappeto CLAYTEX è costituito da due geotessili permeabili assemblati in modo tale da ospitare, al loro interno, bentonite sodica granulare ad elevato tenore di montmorillonite (maggiore del 95%). CARATTERISTICHE GENERALI -Sigillante naturale attivato dall’acqua -Autosigillante -Teli di protezione porosi per consentire un’idratazione veloce -Strato di bentonite continuo e uniforme -Flessibile -Resistente agli attacchi biologici ed ambientali -Non invecchia nel tempo APPLICAZIONI Fondazioni - Strutture interrate - Muri di contenimento - Gallerie - Parcheggi sotterranei - Solette di fondazione - Giardini pensili COME FUNZIONA CLAYTEX Questo sistema consente un’impermeabilizzazione ad elevata sicurezza di costruzione sottoquota. Dopo l’applicazione dei tappeti alle strutture si procede al reinterro ed alla compattazione del materiale di riempimento (sabbia) al fine di confinare CLAYTEX contro il supporto. Quando il tappeto aderisce ad una struttura ed è confinato da materiali di riempimento, la pressione di quest’ultimo impedisce alla bentonite di espandersi totalmente determinando la formazione di un gel colloso, consistente, impermeabile all’acqua e autosigillante. In presenza di fessurazioni o deformazioni della struttura protetta da CLAYTEX, il potenziale di espansione residuo della bentonite fa sì che que- 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 5 st’ultima possa espandersi ulteriormente, anche dopo anni dalla posa, sigillando cavità di ampiezza sino a mm 3. PREPARAZIONE DEL SUPPORTO Le superfici delle pareti devono essere prive di protuberanze e cavità. I fori dei distanziatori dei casseri, le riprese di getto e i nidi di ghiaia, devono essere sigillati con malte antiritiro (GROUT 2-TIX e/o REPAR SM), cementi osmotici (OSMOCEM D) o con compositi a base di bentonite di sodio (CLAYGRAN). INSTALLAZIONE DEI TAPPETI SULLE SUPERFICI ORIZZONTALI Nel caso che CLAYTEX venga applicato direttamente sul terreno o al di sotto di solette strutturali, il substrato deve essere ben compatto e composto da materiale naturale fine ed omogeneo. In caso contrario risulterà utile, quando non indispensabile, uno strato di calcestruzzo di 7-8 cm di spessore. La faccia in polipropilene, (quella più scura) va lasciata rivolta verso l’alto. Man mano che il tappeto CLAYTEX viene posato e chiodato sul substrato di calcestruzzo, lo stesso deve essere ricoperto di un ulteriore strato di calcestruzzo di 5 - 6 cm al fine di evitare possibili danneggiamenti causati dalla pioggia improvvisa o dalla posa dell’armatura della soletta successiva. INSTALLAZIONE DEI TAPPETI SULLE SUPERFICI VERTICALI I tappeti vanno applicati sulle superfici verticali partendo dal basso. Ogni tappeto di CLAYTEX ha una dimensione di 1,16 x 4,30 metri ed è quindi facilmente applicabile usando chiodi d’acciaio per muratura da 5 - 6 cm e rondelle di 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 6 plastica o materiali simili adatti allo scopo. La faccia in polipropilene, (quella più scura), va lasciata rivolta verso l’esterno. La fila di tappeti più bassa deve essere risvoltata attorno alla base della fondazione ed aderire il più possibile agli angoli interni, ove possibile, preliminarmente arrotondati, mediante sgusci costruiti con la malta cementizia, bicomponente, osmotica OSMOCEM RD. Tutti i tappeti adiacenti devono sovrapporsi per almeno 5 cm. Le file di tappeti successive alla prima devono essere applicate avendo cura di sfasare le congiunzioni verticali. CLAYTEX non richiede ulteriori protezioni. Se la situazione lo con- sente, il materiale di riempimento (sabbia) deve essere opportunanente addossato ai tappeti, in strati successivi di altezza massima di cm. 60 - 80, correttamente compattato e possibilmente inumidito. Se non si può eseguire subito il reinterro, il film di plastica scura può costituire una protezione temporanea contro le precipitazioni atmosferiche. Il sistema CLAYTEX, di facile applicazione richiede una minima preparazione delle superfici. Non è richiesto primer di sottofondo; si può posare sul calcestruzzo fresco, anche se sporco o polveroso; non sono richiesti teli, tessuti o altri materiali di protezione; l’incidenza di posa è compatibile con la maggior parte dei sistemi di drenaggio; non esistono restrizioni per quanto riguarda la temperatura di applicazione. LIMITAZIONI E PRECAUZIONI I tappeti CLAYTEX non possono essere installati su tetti, tunnel o piattaforme strutturali, in mancanza di un’adeguata ricopertura di protezione, rappresentata da almeno cm 20 di calcestruzzo 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 7 o cm 50 di terreno. I tappeti debbono essere protetti dalla pioggia e dall’acqua di qualsiasi provenienza, per esempio con teli di polietilene, sino alla posa del materiale di reinterro o contrasto. Ove si verificassero danneggiamenti, conseguenti ad abbondanti precipitazioni atmosferiche intervenute prima dell’adozione dei mezzi di protezione, le parti danneggiate e/o rigonfiate dovranno essere sostituite, al fine di ricreare la corretta continuità dell’impermeabilizzazione. In presenza di terreni con elevati contenuti di sali, così come di acidi o di alcali, si dovrà provvedere al prelievo di adeguati campioni del terreno, da inviare al laboratorio AZICHEM per l’analisi e l’eventuale predisposizione di specifiche istruzioni di installazione dei tappeti CLAYTEX. In presenza di pressioni idrostatiche elevate (superiori a 1 atm), si dovrà ricorrere all’installazione di un doppio strato di tappeti. Per l’installazione su murature di mattoni o blocchi di cemento è necessario provvedere all’intonacatura preliminare delle superfici di contatto, con malte di sabbia e cemento. CONFEZIONI Rotoli da m 1,16 x 4,30 = m2 5 (peso kg 30) Rotoli da m 4,30 x 30 = m2 129 (peso kg 800) CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA BENTONITE -Peso specifico bentonite (kg/dm3) ...................................2,6 -pH di una sospensione al 5% in acqua distillata ........ 9 - 10,2 -Durezza Mohs .......................................................... 1 - 1,5 CARATTERISTICHE TECNICHE DEL TAPPETO -Contenuto minimo di bentonite sodica ...................... 5 kg/m2 -Coefficiente di permeabilità (k) ........................< 10-9 cm/sec. -Spessore indicativo ................................................... 5 mm. -Sottostrato non tessuto poliestere 100% (peso) ...... 40 gr/mq -Resistenza a trazione (UNI 8179) ................................. 10 kg -Punto di fusione ....................................................... 248°C -Soprastrato in polipropilene/Nylon (peso) .............. 150 gr/m2 -Resistenza a trazione (ASTM D 1682) ............................ 23 kg -Solubilità in acqua (dell’adesivo) ................................. 100% -Tossicità dell’adesivo .................................................. nulla NB: Per ulteriori informazioni richiedere il fascicolo: “ CLAYTEX: geocomposto bentonitico per l’impermeabilizzazione attiva di strutture interrate”. 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 8 CLAYSEAL 25.20 Waterstop in bentonite sodica Il waterstop CLAYSEAL 25.20 è un giunto sigillante a base di bentonite sodica e particolari leganti organici, di colore nero, con sezione rettangolare di mm 25 x 20, impiegato in edilizia per assicurare la tenuta idraulica delle riprese di getto, ivi compresa la sigillatura di irregolarità e “vuoti” nelle sezioni di ripresa. CARATTERISTICHE GENERALI Il waterstop CLAYSEAL 25.20, a contatto con l’acqua, aumenta il proprio volume garantendo, in questo modo, la sigillatura delle fessurazioni determinate dal ritiro del calcestruzzo e/o da movimenti della struttura sottoposta alla spinta dell’acqua. L’espansione potenziale di CLAYSEAL 25.20, pari a 5/6 volte il suo volume iniziale, è ritardata di circa 24 ore, rispetto al primo contatto con l’acqua, al fine di consentire l’assenza di deformazioni nella fase iniziale di indurimento del calcestruzzo fresco. L’installazione del waterstop CLAYSEAL 25.20 è semplice e veloce: il profilato, altrimenti detto anche “cordolo”, viene fissato al supporto mediante semplice chiodatura, senza richiedere la protezione di “gabbiette” metalliche, grazie alla particolare consistenza e resistenza che lo caratterizzano anche dopo l’idratazione. Non sono inoltre necessarie sedi preformate né particolari opere di lisciatura delle superfici di calcestruzzo. Il waterstop CLAYSEAL 25.20 è una protezione attiva nel tempo: provvede infatti anche alla sigillatura delle fessurazioni che si dovessero verificare dopo “anni” dalla sua messa in opera. 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 9 POSA Il waterstop CLAYSEAL 25.20 va steso sul piano di posa, previa pulizia ed asportazione di eventuale materiali incoerenti e quindi chiodato con chiodi di acciaio ogni 25 cm. Se la superficie di posa è particolarmente ruvida, dovrà essere esercitata, sul cordolo, un’adeguata pressione, con il palmo della mano o con un martello a base larga, al fine di adattare il cordolo stesso alle asperità del supporto. CONNESSIONI (GIUNTURE) Per la sigillatura delle connessioni (giunture) in corrispondenza delle estremità dei cordoli è necessario realizzare un accostamento laterale dei profilato, per circa 5 - 6 cm. ACCORGIMENTI Il waterstop CLAYSEAL 25.20 è adatto per le sole riprese di getto rigide (statiche), deve essere posto a diretto contatto soltanto con il supporto in calcestruzzo nonché posizionato, nella sezione della muratura, in modo che vi sia una copertura di calcestruzzo di almeno cm 12 – 13. La distanza minima dai cordoli, dei distanziatori di cassero, dovrà inoltre risultare non inferiore a cm 6 – 7. CONFEZIONI Scatole da 30 metri lineari contenenti 6 rotoli da 5 metri lineari. CARATTERISTICHE TECNICHE -Peso specifico (kg/dm3 a 20°C - ASTM) ................... 1,6 - 1,7 -Allungamento a rottura ................................................ 60% -Peso (kg/metro lineare) ............................................... 0,83 -Intervallo termico di applicazione ..................... -15°C/+55°C -Espansione potenziale ............................... superiore al 400% -Conservabilità protetta ............................................ 12 mesi -Contenuto di bentonite sodica ...................................... 75% 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 10 SEALGUM 20.10/5V Waterstop in gomma idroespansiva Il waterstop SEALGUM 20.10/5V è un giunto sigillante di sezione rettangolare di mm 20 x 10, costituito da particolari gomme sintetiche idroespansive (a contatto con l’acqua, aumentano il loro volume). Il waterstop SEALGUM 20.10/5V viene impiegato in edilizia per assicurare la tenuta idraulica delle riprese di getto, ivi compresa la sigillatura di irregolarità e “vuoti” nelle sezioni di ripresa. CARATTERISTICHE GENERALI Il waterstop SEALGUM 20.10/5V, a contatto con l’acqua, aumenta il proprio volume garantendo, in questo modo, la sigillatura delle fessurazioni determinate dal ritiro del calcestruzzo e/o da movimenti della struttura sottoposta alla spinta dell’acqua. L’espansione potenziale di SEALGUM 20.10/5V, pari a 5/6 volte il suo volume iniziale, è ritardata di circa 24 ore, rispetto al primo contatto con l’acqua, al fine di consentire l’assenza di deformazioni nella fase iniziale di indurimento del calcestruzzo fresco. La particolare composizione chimica del waterstop SEALGUM 20.10/5V lo rende inalterabile nel tempo, inoltre, anche alla massima espansione, SEALGUM 20.10/5V si mantiene coerente ed in presenza di acqua corrente non subisce erosioni. L’installazione del waterstop SEALGUM 20.10/5V è semplice e veloce: il profilato, altrimenti detto anche “cordolo”, viene fissato al supporto mediante semplice chiodatura, senza richiedere la protezione di “gabbiette” metalliche, grazie alla particolare consistenza e resistenza che lo caratterizzano anche dopo l’idratazione. Non sono inoltre necessarie sedi preformate né particolari opere di lisciatura delle superfici di calcestruzzo. Il waterstop SEALGUM 20.10/5V è una protezione attiva nel tempo: infatti, anche dopo numerosi cicli di espansione e disidratazione il waterstop SEALGUM 20.10/5V 0445AZ 13-07-2006 11:39 Pagina 11 mantiene inalterata la capacità di aumentare il proprio volume. POSA Pulire la superficie di applicazione asportando gli imbrattamenti e le eventuali parti incoerenti e/o disaggregate ed installare il waterstop SEALGUM 20.10/5V, al centro della ripresa di getto, mediante chiodi di acciaio posti alla distanza di circa cm 25, l’uno dall’altro. CONNESSIONI (GIUNTURE) La sigillatura delle connessioni (giunture) delle estremità dei cordoli viene ottenuta mediante semplice accostamento laterale per circa cm 5 – 6. ACCORGIMENTI Il waterstop SEALGUM 20.10/5V deve essere posizionato, nella sezione della muratura, in modo che vi sia una copertura di calcestruzzo di almeno cm 10 – 12. La distanza minima dai cordoli, dei distanziatori di cassero, dovrà inoltre risultare non inferiore a cm 6 – 7. Per una corretta installazione la superficie del calcestruzzo dovrà risultare sufficientemente liscia. Se così non fosse è consigliabile ricorrere al sigillante idroespansivo in cartuccia FLEXSEAL 320 che dovrà essere interposto fra il supporto in calcestruzzo ed il waterstop SEALGUM 20.10/5V prima del fissaggio con i chiodi d’acciaio. CONFEZIONI Scatole con 8 rotoli da 10 metri lineari, per complessivi 80 metri lineari per scatola. CARATTERISTICHE TECNICHE -Peso specifico (kg/dm3 a 20°C - ASTM) .......................... 1,54 -Allungamento ........................................................... 376% -Durezza (durometro Shore A) ........................................ 63,6 -Resistenza a trazione (kg/cm2) ....................................... 67 -Espansione in acqua potabile a 30 gg .......................... 600% -Resistenza all’invecchiamento JIS K 6301 ..................... > 90% -Resistenza all’irradiazione solare .............................. positiva -Resistenza in ambiente alcalino ............................... positiva 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 12 FLEXSEAL 320 Sigillante idroespansivo in cartuccia FLEXSEAL 320 è un sigillante tixotropico in pasta, caratterizzato da eccellente lavorabilità, a base di speciali gomme idrofile, fornito in cartucce da 320 cc. FLEXSEAL 320 polimerizza attraverso un processo innescato dalla presenza di umidità mantenendo, anche dopo la polimerizzazione, elevate caratteristiche di elasticità nonché la capacità di espandere, sino a 2 volte il volume iniziale, mediante reazione con l’acqua, ivi compresa l’acqua fortemente alcalina, caratteristica dell’idratazione del cemento. CARATTERISTICHE GENERALI FLEXSEAL 320 è caratterizzato da spiccate caratteristiche adesive anche nei confronti delle superfici ruvide del calcestruzzo grezzo. Questa proprietà, unitamente alla gradualità del processo di espansione per reazione con l’acqua, fanno di FLEXSEAL 320 un eccellente sigillante ermetico dalle molteplici applicazioni. POSA Pulire accuratamente le superfici di applicazione di FLEXSEAL 320 eliminando gli imbrattamenti le eventuali sostanze oleose, le parti disaggregate ed incoerenti. Rompere la membrana di protezione antiumidità posta sotto il tappo della cartuccia e tagliare la punta del beccuccio ad un’altezza proporzionale all’intervento da eseguire. Applicare quindi FLEXSEAL 320 con la pistola da estrusione, in modo continuo ed uniforme. ACCORGIMENTI Evitare il contatto con l’acqua prima dell’indurimento del prodotto. Eventuali cordoli continui, realizzati con FLEXSEAL 320 debbono 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 13 essere sempre contrastati, dopo la posa, con almeno cm 6 - 7 di confinamento. CONFEZIONI Cartucce da 320 cc (in scatole da 10 cartucce) CONSUMI Variabili con il tipo di impiego CAMPI DI IMPIEGO Le applicazioni di FLEXSEAL 320 sono: fig.1 e 2) Sigillante di venute d’acqua da fessurazioni e lame di cassero, avendo poi cura di ricoprire con almeno 6 - 7 cm di malta cementizia tixotropica espansiva (GROUT 2-TIX). fig.3) Guarnizione idroespansiva attorno alle tubature. fig.4) Guarnizione idroespansiva attorno a strutture in acciaio. fig.5) Sigillante adesivo per la congiunzione di 2 manufatti in calcestruzzo. fig.6) Ausilio all’installazione di waterstop SEALGUM 20.10/5V su supporto cementizio molto irregolare (prima del fissaggio con chiodi.) fig.1 fig.2 fig.4 fig.5 fig.3 fig.6 CARATTERISTICHE TECNICHE -Peso specifico (kg/dm3 - JIS A 5758) ........................... 1,28 -Colore .................................................................... grigio -Tempo di estrusione a 7°C ................................... 7 secondi -Slump a 5°C .................................................................. 0 -Essicazione al tatto a 30°C .....................................< 10 ore -Resistenza a rottura dopo l’indurimento ................ 11 kg/cm2 -Allungamento dopo indurimento ................................. 680% -Durezza JIS A, dopo indurimento .................................... 28 -Espansione stabile in acqua media .............................. 100% 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 14 DISTANZIATORI IMPERMEABILI Sistema autosigillante, brevettato, per l’ermetizzazione dei distanziatori di cassero a lama e tubolari in PVC, attraverso l’azione di guarnizioni e tappi idroespansivi. IL PROBLEMA Nei manufatti in calcestruzzo posti sotto il piano di campagna e comunque in prossimità di falde acquifere, i distanziatori di cassero, a lama e tubolari in PVC, costituiscono un elemento di discontinuità, permeazione ed infiltrazione.L’acqua infatti trova, in corrispondenza dell’interfaccia calcestruzzo-distanziatore (sede di ritiri differenziali e di frequenti vespai) ed all’interno degli elementi tubolari (anche in presenza degli usuali tappi di chiusura) una facile via di accesso e di infiltrazione in grado di pregiudicare gravemente la tenuta ermetica del manufatto il cui presidio è stato fino ad ora di difficile e onerosa realizzazione. LA SOLUZIONE Con RINGSEAL-L19 (per distanziatori a lama) e con RINGSEAL-T21 abbinato a CORKSEAL-T21 (per distanziatori tubolari in PVC), entrambe le vie di accesso preferenziali sopra descritte, vengono presidiate definitivamente attraverso l’agevole installazione di elementi che, aumentando considerevolmente il proprio volume, rendono assolutamente privo di rischi di infiltrazione la presenza dei distanziatori, peraltro praticamente indispensabili nei moderni sistemi costruttivi. COMPONENTI ED ACCESSORI DEL SISTEMA 1 2 3 4 1) RINGSEAL-L19 Guarnizione rettangolare, in gomma idroespansiva, per la sigillatura ermetica dei distanziatori di cassero a lama. 2) PINZA TRE BECCHI K4 Pinza speciale a tre becchi, per facilitare l’installazione sia delle guarnizioni rettangolari RINGSEALL19 che di quelle anulari RINGSEAL-T21, all’esterno dei distanziatori di cassero a lama e dei distanziatori tubolari in PVC. 3) RINGSEAL-T21 Guarnizione anulare, in gomma idroespansiva, per la sigillatura ermetica esterna, perimetrale, dei distanziatori di cassero tubolari in PVC. 4) CORKSEAL-T21 Tappo cilindrico in plastica corrugata, accoppiato con un manicotto in gomma idroespansiva, per la sigillatura ermetica, interna, dei distanziatori di cassero di tipo tubolari in PVC. 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 15 RINGSEAL - L 19 Guarnizione rettangolare, in gomma idroespansiva, per distanziatori di cassero a lama RINGSEAL-L19 è una guarnizione rettangolare in gomma idroespansiva che, posta a contatto con l’acqua, reagisce aumentando il proprio volume iniziale, sigillando in tal modo, ogni possibile discontinuità fra il distanziatore di cassero a lama ed il calcestruzzo circostante. L’azione idroespansiva è tarata per svolgere la propria funzione in tempi successivi al getto di calcestruzzo. Ne consegue che la capacità ermetizzante di RINGSEAL-L19 resta sempre disponibile ed attivabile, dal contatto con l’acqua, comunque determinatosi, anche dopo anni dall’installazione. Nella versione standard, la guarnizione RINGSEAL-L19, è dimensionata per le usuali misure dei distanziatori di cassero a lama, normalmente utilizzati in edilizia, nella fattispecie con larghezza di mm 19 circa. PROCEDURA DI INSTALLAZIONE DI RINGSEAL-L19 1-2) Posizionare la guarnizione idroespansiva RINGSEAL-L19 con l’apposita pinza tre becchi k4, in posizione centrale rispetto alla lunghezza del distanziatore di cassero a lama. 3) Costruire la prevista casseratura utilizzando i distanziatori a lama così preparati e procedere con le usuali operazioni di getto del calcestruzzo. 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 16 RINGSEAL - T 21 Guarnizione anulare, in gomma idroespansiva, per distanziatori di cassero tubolari in PVC RINGSEAL-T21 è una guarnizione anulare in gomma idroespansiva che, posta a contatto con l’acqua, reagisce aumentando il proprio volume iniziale, sigillando in tal modo, ogni possibile discontinuità fra il distanziatore di cassero tubolare in PVC ed il calcestruzzo circostante. L’azione idroespansiva è tarata per svolgere la propria funzione in tempi successivi al getto di calcestruzzo. Ne consegue che la capacità ermetizzante di RINGSEAL-T21 resta sempre disponibile ed attivabile negli anni dal contatto con l’acqua comunque determinatasi. Nella versione standard, la guarnizione RINGSEAL-T21 è dimensionata per le usuali misure dei distanziatori di cassero tubolari in PVC normalmente utilizzati in edilizia, nella fattispecie con diametro interno di mm 21,3 . PROCEDURA DI INSTALLAZIONE DI RINGSEAL-T21 1-2) Posizionare la guarnizione idroespansiva RINGSEAL-T21 con le mani o con l’apposita pinza tre becchi k4, in posizione centrale rispetto alla lunghezza del distanziatore di cassero tubolare in PVC. 3) Costruire la prevista casseratura utilizzando i distanziatori tubolari così preparati e procedere con le usuali operazioni di getto del calcestruzzo. 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 17 CORKSEAL - T 21 Tappo cilindrico a doppia tenuta, in gomma idroespansiva, per distanziatori di cassero tubolari in PVC CORKSEAL-T21 è un dispositivo di chiusura ermetica per distanziatori tubolari in PVC, costituito da un manicotto in gomma idroespansiva, confinato da appositi elementi di compressione in plastica corrugata, collegati assialmente da una vite. Gli elementi di compressione sono funzionalmente sagomati al fine di assicurare dopo il montaggio con punzone e il serraggio con un cacciavite o un avvitatore elettrico, il necessario mantenimento in sito del manicotto idroespansivo. L’azione idroespansiva del manicotto, attivata dal contatto con l’acqua, comunque nel tempo determinatasi, anche dopo anni rispetto all’avvenuta installazione di CORKSEALT21, costituisce l’elemento di tenuta idraulica primaria, di per se stessa in grado di assicurare la sigillatura. La deformazione meccanica degli elementi di confinamento in materiale plastico, assolve alla funzione di tenuta idraulica secondaria, unitamente a quella di stabilità dell’assemblaggio. PROCEDURA DI INSTALLAZIONE DI CORKSEAL-T21 1-2) Inserire CORKSEAL-T21 nel distanziatore di cassero tubolare in PVC, mediante percussione da esercitarsi con un semplice punzone. 3) Serrare il dispositivo, così inserito, mediante un cacciavite o un avvitatore elettrico. 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 18 SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157 Resina poliuretanica idrofila, idroespansiva, fluida, iniettabile, per l’arresto immediato delle infiltrazioni d’acqua. Certificatamente approvata per il contatto con acqua potabile IL PROBLEMA Le infiltrazioni d’acqua, derivanti da significativi cambiamenti intervenuti nelle falde freatiche, da eventuali incorrettezze esecutive, da eventi accidentali e così via, possono coinvolgere i materiali più diversi quali il calcestruzzo, le murature di differente composizione, gli strati rocciosi di confinamento, ecc. LA SOLUZIONE SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157 è il materiale ideale per riempire ed ermetizzare fenditure e cavità, ponendo fine alle infiltrazioni in modo rapido e risolutivo. Si tratta di una resina poliuretanica idrofila, idroespansiva, a bassa viscosità, specifica per iniezioni ermetizzanti. COMPONENTI ED ACCESSORI DEL SISTEMA La dotazione indispensabile per realizzare interventi di impermeabilizzazione attiva, mediante iniezione di resina poliuretanica SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157 è rappresentata da: > > > > RESINA SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157 (A+B) POMPA PER RESINE AZ-PT/B INIETTORI A VITE SPECIFICI, AGENTE DI PULIZIA SPECIFICO: WEBAC CLEANER-A NB: Per ulteriori informazioni è possibile richiedere in azienda o scaricare dall’archivio tecnico del nostro sito: www.azichem.it il depliant: “STOP ALLE INFILTRAZIONI D’ACQUA con resine poliuretaniche idroespansive”. 0445AZ 13-07-2006 11:40 Pagina 19 MODALITA’ DI APPLICAZIONE 1 1 - PULIZIA E SIGILLATURA DELLE LESIONI E DELLE SUPERFICI ADIACENTI Provvedere alla pulizia delle superfici interessate ove le stesse rivelino la significative presenza di muschi, secrezioni calcaree ed imbrattamenti in genere. La corretta pulizia consente, fra l’altro, di mettere nella giusta evidenza posizione ed andamento della lesione e di trarne le conseguenti valutazioni di intervento. La necessità di sigillare preventivamente la fessura (per esempio, con prodotti a presa istantanea OSMOCEM QUICK) dipende invece, dall’ampiezza della fessura stessa e dalla presenza, o meno, di copiose fuoriuscite d’acqua. 2 2 - ESECUZIONE DELLE PERFORAZIONI I fori per le iniezioni possono essere effettuati con differenti diametri, profondità ed angolazione; in genere vengono praticati con un’angolazione di circa 45°, da una parte e dall’altra della fessura o del giunto e la loro distanza, fra ciascun foro d’ iniezione ed il successivo varia fra cm 15 e 90. La distanza dei fori, rispetto alla fessura o al giunto, normalmente pari a 1/2 dello spessore della struttura deve comunque essere adeguata alla dimensione e all’importanza dell’opera. 3 4 5 6 7 3 - INSTALLAZIONE DEGLI INIETTORI Svasare per alcuni centimetri i fori praticati, mediante punta di mm 13, applicata al trapano. Installare gli iniettori a vite, dotati di valvola di tenuta di non ritorno, manualmente o mediante semplice percussione con martello. Serrare gli iniettori mediante chiave piatta (del 10), provvedendo quindi ad una iniezione preliminare d’acqua, per rimuovere la polvere ed i detriti dai fori ed assicurare la necessaria presenza di umidità, ove mancante. Dopo tale operazione il sistema pompante dovrà essere pulito con diluente tipo Nitro. 4 – PREPARAZIONE DELLA MISCELA Miscelare a fondo in un secchio, con idoneo tondino in legno o in ferro, la resina idroespansiva SYNTECH H.A.G.- WEBAC 157 (comp. A) con la quantità prestabilita di attivatore (comp. B). Il dosaggio consigliato è di 0,1 kg di comp. B per 1 kg di comp. A,. La quantità di resina e attivatore da impiegare, di volta in volta, è quella che sicuramente si riuscirà ad iniettare, in ogni caso mai superiore a kg 2-3. 5 – INIEZIONE DELLA RESINA IDROREATTIVA Nel caso di fessure o giunti ad andamento verticale si darà corso all’iniezione partendo dal primo iniettore installato, procedendo dal basso verso l’ alto. Nel corso dell’iniezione la resina allontanerà l’acqua presente nella fessura; l’iniezione dovrà essere protratta sino a quando si verificherà la fuoriuscita di resina in corrispondenza dell’iniettore successivo, o sino a quando lo sforzo di pompaggio si sia rivelato estremamente elevato. Raggiunta la condizione descritta si dovrà azionare la valvola di scarico dell’aria introdotta durante il pompaggio e, solo dopo la completa fuoriuscita dell’aria stessa, dovrà essere distaccato il tubo di collegamento della pompa dall’iniettore. L’operazione descritta dovrà quindi essere ripetuta con l’iniettore successivo. A solo titolo indicativo il consumo di resina potrà essere dell’ordine di 1 kg/metro lineare di fessura da riempire. 6 – RIMOZIONE DELLA RESINA FUORIUSCITA La pulizia post–iniezione può richiedere il ricorso a raschietti metallici poiché la resina idroespansiva, fuoriuscita dalle fessure, dai giunti e dai vespai è in grado di sviluppare una notevole aderenza alle superfici, specialmente su supporti asciutti. 7 – PULIZIA DELLA POMPA E DEGLI ACCESSORI Immediatamente a seguito del completamento delle iniezioni è necessario provvedere alla pulizia delle attrezzature che sono state in contatto con la resina idroespansiva, procedendo come segue: Aspirare l’agente di pulizia SYNTECH H.A.G. WEBAC CLEANER-A (o diluente nitro) e farlo circolare nella pompa, pompandolo fino a farlo uscire dal tubo di mandata. Questa azione va ripetuta più volte fino a che ogni residuo del fluido di processo sarà completamente uscito dalla pompa; farla poi girare a secco e quindi, se necessario, ripetere l’operazione. Pulire gli accessori utilizzati per le lavorazioni con gli stessi agenti di pulizia. 13-07-2006 11:40 Pagina 20 La produzione Azichem è suddivisa in 13 categorie funzionali. Questo opuscolo è rappresentativo soltanto di una parte dei prodotti e delle tecnologie che Azichem offre ai propri clienti. Visitate il nostro sito www.azichem.it e richiedeteci le documentazioni tecniche e i cd-rom disponibili riguardanti i sottoelencati argomenti di vostro interesse. Riparazione ripristino e protezione di strutture in calcestruzzo degradato Restauro e rivestimento di edifici civili, d’epoca e monumentali Deumidificazione e coibentazione di edifici civili, d’epoca e monumentali Impermeabilizzazioni cementizie, osmotiche Impermeabilizzazioni bentonitiche e idroespansive Impermeabilizzazioni e rivestimenti polimerici Ancoraggi, fissaggi e consolidamenti Preparati epossidici per ripristini e incollaggi strutturali Pitture, intonachini e fissativi per calcestruzzo e murature Prodotti liquidi per il trattamento delle superfici Lattici, additivi, adesivi e prodotti complementari Fibre di rinforzo 0445az Prodotti e sistemi per pavimentazioni, massetti e sottofondi Azienda con sistema di qualità certificato UNI EN ISO 9001 Via G.Gentile, 16/A - 46044 Goito (MN) Italy - Tel. 0376 604185 - 0376 604365 Fax 0376 604398 - e-mail: [email protected] - www.azichem.it MAURO MORSELLI STUDIOGRAFICO 0445AZ