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IMPERMEABILIZZARE CON
LA BENTONITE
E CON PRODOTTI IDROESPANSIVI
CLAYTEX
Tappeti impermeabilizzanti a base di bentonite sodica
CLAYSEAL 25.20 - SEALGUM 20.10-5V - FLEXSEAL 320
Waterstop idroespansivi in rotoli e cartuccia
RINGSEAL L-19 e T-21 - CORKSEAL T-21
Guarnizioni e tappi idroespansivi per distanziatori di cassero
SYNTECH H.A.G. WEBAC 157
Resina poliuretanica idroespansiva
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IL PROBLEMA
L’impermeabilizzazione delle strutture interrate rappresenta un
problema non trascurabile nel campo dell’ingegneria delle fondazioni. L’acqua può provocare il precoce ammaloramento delle opere
sia per effetto fisico, dovuto alla penetrazione nel supporto, sia
per il degrado di tipo chimico; l’acqua infatti normalmente si presenta come soluzione salina di agenti chimici che possono interagire ed intaccare la matrice cementizia dei manufatti. In ogni caso
il risultato finale è il deterioramento ed il danneggiamento non
previsto delle strutture, sia in termini di resistenza statica, sia di
funzionalità dell’opera. Risulta pertanto, requisito fondamentale
per le strutture interrate una corretta impermeabilizzazione che
assicuri, durante l’intera vita dell’opera, la completa rispondenza
alle variabili di esercizio.
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LA SOLUZIONE
Una prima analisi delle possibili soluzioni per l’impermeabilizzazione di strutture interrate porta alla distinzione tra “sistemi passivi”, che si limitano esclusivamente ad assolvere la funzione di
barriera ostacolando il contatto struttura/fluido e “sistemi attivi”,
in grado di interagire con il fluido stesso inibendo le possibili vie
di infiltrazione, anche in avanzato stato di esercizio dell’opera.
Appartengono a questa seconda categoria le barriere geosintetiche
bentonitiche. Un geocomposito bentonitico può essere definito
come una barriera idraulica costituita da uno strato di bentonite a
bassa permeabilità, supportato mediante geotessili o geomembrane, assemblati con differenti principi. Si può pensare al “geocomposito bentonitico” come ad un contenitore di bentonite; la bentonite costituisce la matrice impermeabilizzante ed i geotessili di
contenimento l’elemento di protezione che conferisce resistenza
meccanica al sistema barriera.
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CLAYTEX
Tappeto impermeabilizzante
a base di bentonite sodica
Il tappeto CLAYTEX è costituito da due geotessili permeabili assemblati in modo tale da ospitare, al loro interno, bentonite sodica granulare ad elevato tenore di montmorillonite (maggiore del 95%).
CARATTERISTICHE GENERALI
-Sigillante naturale attivato dall’acqua
-Autosigillante
-Teli di protezione porosi per consentire un’idratazione veloce
-Strato di bentonite continuo e uniforme
-Flessibile
-Resistente agli attacchi biologici ed ambientali
-Non invecchia nel tempo
APPLICAZIONI
Fondazioni - Strutture interrate - Muri di contenimento - Gallerie
- Parcheggi sotterranei - Solette di fondazione - Giardini pensili
COME FUNZIONA CLAYTEX
Questo sistema consente un’impermeabilizzazione ad elevata
sicurezza di costruzione sottoquota. Dopo l’applicazione dei tappeti alle strutture si procede al reinterro ed alla compattazione
del materiale di riempimento (sabbia) al fine di confinare CLAYTEX contro il supporto. Quando il tappeto aderisce ad una struttura ed è confinato da materiali di riempimento, la pressione di
quest’ultimo impedisce alla bentonite di espandersi totalmente
determinando la formazione di un gel colloso, consistente,
impermeabile all’acqua e autosigillante. In presenza di fessurazioni o deformazioni della struttura protetta da CLAYTEX, il
potenziale di espansione residuo della bentonite fa sì che que-
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st’ultima possa espandersi ulteriormente, anche dopo anni dalla
posa, sigillando cavità di ampiezza sino a mm 3.
PREPARAZIONE DEL SUPPORTO
Le superfici delle pareti devono essere prive di protuberanze e
cavità. I fori dei distanziatori dei casseri, le riprese di getto e i
nidi di ghiaia, devono essere sigillati con malte antiritiro (GROUT
2-TIX e/o REPAR SM), cementi osmotici (OSMOCEM D) o con compositi a base di bentonite di sodio (CLAYGRAN).
INSTALLAZIONE DEI TAPPETI SULLE SUPERFICI ORIZZONTALI
Nel caso che CLAYTEX venga applicato direttamente sul terreno o
al di sotto di solette strutturali, il substrato deve essere ben
compatto e composto da materiale naturale fine ed omogeneo.
In caso contrario risulterà utile, quando non indispensabile, uno
strato di calcestruzzo di 7-8 cm di spessore. La faccia in polipropilene, (quella più scura) va lasciata rivolta verso l’alto. Man
mano che il tappeto CLAYTEX viene posato e chiodato sul substrato di calcestruzzo, lo stesso deve
essere ricoperto di un ulteriore
strato di calcestruzzo di 5 - 6 cm al
fine di evitare possibili danneggiamenti causati dalla pioggia improvvisa o dalla posa dell’armatura
della soletta successiva.
INSTALLAZIONE DEI TAPPETI
SULLE SUPERFICI VERTICALI
I tappeti vanno applicati sulle
superfici verticali partendo dal
basso. Ogni tappeto di CLAYTEX ha
una dimensione di 1,16 x 4,30
metri ed è quindi facilmente applicabile usando chiodi d’acciaio per
muratura da 5 - 6 cm e rondelle di
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plastica o materiali simili adatti allo scopo. La faccia in polipropilene, (quella più scura), va lasciata rivolta verso l’esterno. La
fila di tappeti più bassa deve essere risvoltata attorno alla base
della fondazione ed aderire il più possibile agli angoli interni,
ove possibile, preliminarmente arrotondati, mediante sgusci
costruiti con la malta cementizia, bicomponente, osmotica
OSMOCEM RD. Tutti i tappeti adiacenti devono sovrapporsi per
almeno 5 cm. Le file di tappeti successive alla prima devono
essere applicate avendo cura di sfasare le congiunzioni verticali.
CLAYTEX non richiede ulteriori protezioni. Se la situazione lo con-
sente, il materiale di riempimento (sabbia) deve essere opportunanente addossato ai tappeti, in strati successivi di altezza massima di cm. 60 - 80, correttamente compattato e possibilmente
inumidito. Se non si può eseguire subito il reinterro, il film di
plastica scura può costituire una protezione temporanea contro
le precipitazioni atmosferiche. Il sistema CLAYTEX, di facile applicazione richiede una minima preparazione delle superfici. Non è
richiesto primer di sottofondo; si può posare sul calcestruzzo fresco, anche se sporco o polveroso; non sono richiesti teli, tessuti
o altri materiali di protezione; l’incidenza di posa è compatibile
con la maggior parte dei sistemi di drenaggio; non esistono
restrizioni per quanto riguarda la temperatura di applicazione.
LIMITAZIONI E PRECAUZIONI
I tappeti CLAYTEX non possono essere installati su tetti, tunnel
o piattaforme strutturali, in mancanza di un’adeguata ricopertura di protezione, rappresentata da almeno cm 20 di calcestruzzo
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o cm 50 di terreno. I tappeti debbono essere protetti dalla pioggia e dall’acqua di qualsiasi provenienza, per esempio con teli di
polietilene, sino alla posa del materiale di reinterro o contrasto.
Ove si verificassero danneggiamenti, conseguenti ad abbondanti
precipitazioni atmosferiche intervenute prima dell’adozione dei
mezzi di protezione, le parti danneggiate e/o rigonfiate dovranno essere sostituite, al fine di ricreare la corretta continuità dell’impermeabilizzazione. In presenza di terreni con elevati contenuti di sali, così come di acidi o di alcali, si dovrà provvedere al
prelievo di adeguati campioni del terreno, da inviare al laboratorio AZICHEM per l’analisi e l’eventuale predisposizione di specifiche istruzioni di installazione dei tappeti CLAYTEX. In presenza
di pressioni idrostatiche elevate (superiori a 1 atm), si dovrà
ricorrere all’installazione di un doppio strato di tappeti. Per l’installazione su murature di mattoni o blocchi di cemento è necessario provvedere all’intonacatura preliminare delle superfici di
contatto, con malte di sabbia e cemento.
CONFEZIONI
Rotoli da m 1,16 x 4,30 = m2 5 (peso kg 30)
Rotoli da m 4,30 x 30 = m2 129 (peso kg 800)
CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA BENTONITE
-Peso specifico bentonite (kg/dm3) ...................................2,6
-pH di una sospensione al 5% in acqua distillata ........ 9 - 10,2
-Durezza Mohs .......................................................... 1 - 1,5
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL TAPPETO
-Contenuto minimo di bentonite sodica ...................... 5 kg/m2
-Coefficiente di permeabilità (k) ........................< 10-9 cm/sec.
-Spessore indicativo ................................................... 5 mm.
-Sottostrato non tessuto poliestere 100% (peso) ...... 40 gr/mq
-Resistenza a trazione (UNI 8179) ................................. 10 kg
-Punto di fusione ....................................................... 248°C
-Soprastrato in polipropilene/Nylon (peso) .............. 150 gr/m2
-Resistenza a trazione (ASTM D 1682) ............................ 23 kg
-Solubilità in acqua (dell’adesivo) ................................. 100%
-Tossicità dell’adesivo .................................................. nulla
NB: Per ulteriori informazioni richiedere il fascicolo:
“ CLAYTEX: geocomposto bentonitico
per l’impermeabilizzazione attiva di strutture interrate”.
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CLAYSEAL 25.20
Waterstop in bentonite sodica
Il waterstop CLAYSEAL 25.20 è un
giunto sigillante a base di bentonite sodica e particolari leganti organici, di colore nero, con sezione rettangolare di mm 25 x 20, impiegato in edilizia per assicurare la tenuta idraulica delle riprese di getto, ivi
compresa la sigillatura di irregolarità e “vuoti” nelle sezioni di ripresa.
CARATTERISTICHE GENERALI
Il waterstop CLAYSEAL 25.20, a
contatto con l’acqua, aumenta il
proprio volume garantendo, in questo modo, la sigillatura delle fessurazioni determinate dal ritiro del
calcestruzzo e/o da movimenti
della struttura sottoposta alla
spinta dell’acqua. L’espansione
potenziale di CLAYSEAL 25.20, pari
a 5/6 volte il suo volume iniziale, è
ritardata di circa 24 ore, rispetto al
primo contatto con l’acqua, al fine
di consentire l’assenza di deformazioni nella fase iniziale di indurimento del calcestruzzo fresco.
L’installazione del waterstop CLAYSEAL 25.20 è semplice e veloce: il
profilato, altrimenti detto anche
“cordolo”, viene fissato al supporto
mediante semplice chiodatura,
senza richiedere la protezione di
“gabbiette” metalliche, grazie alla
particolare consistenza e resistenza che lo caratterizzano anche
dopo l’idratazione. Non sono inoltre necessarie sedi preformate né
particolari opere di lisciatura delle
superfici di calcestruzzo. Il waterstop CLAYSEAL 25.20 è una protezione attiva nel tempo: provvede
infatti anche alla sigillatura delle
fessurazioni che si dovessero verificare dopo “anni” dalla sua messa
in opera.
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POSA
Il waterstop CLAYSEAL 25.20 va
steso sul piano di posa, previa
pulizia ed asportazione di eventuale materiali incoerenti e quindi
chiodato con chiodi di acciaio ogni
25 cm. Se la superficie di posa è
particolarmente ruvida, dovrà essere esercitata, sul cordolo, un’adeguata pressione, con il palmo della
mano o con un martello a base
larga, al fine di adattare il cordolo
stesso alle asperità del supporto.
CONNESSIONI (GIUNTURE)
Per la sigillatura delle connessioni
(giunture) in corrispondenza delle
estremità dei cordoli è necessario
realizzare un accostamento laterale
dei profilato, per circa 5 - 6 cm.
ACCORGIMENTI
Il waterstop CLAYSEAL 25.20 è
adatto per le sole riprese di getto
rigide (statiche), deve essere posto
a diretto contatto soltanto con il
supporto in calcestruzzo nonché
posizionato, nella sezione della
muratura, in modo che vi sia una
copertura di calcestruzzo di almeno
cm 12 – 13. La distanza minima dai
cordoli, dei distanziatori di cassero, dovrà inoltre risultare non inferiore a cm 6 – 7.
CONFEZIONI
Scatole da 30 metri lineari contenenti 6 rotoli da 5 metri lineari.
CARATTERISTICHE TECNICHE
-Peso specifico (kg/dm3 a 20°C - ASTM) ................... 1,6 - 1,7
-Allungamento a rottura ................................................ 60%
-Peso (kg/metro lineare) ............................................... 0,83
-Intervallo termico di applicazione ..................... -15°C/+55°C
-Espansione potenziale ............................... superiore al 400%
-Conservabilità protetta ............................................ 12 mesi
-Contenuto di bentonite sodica ...................................... 75%
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SEALGUM 20.10/5V
Waterstop in gomma
idroespansiva
Il waterstop SEALGUM 20.10/5V è
un giunto sigillante di sezione rettangolare di mm 20 x 10, costituito da particolari gomme sintetiche
idroespansive (a contatto con l’acqua, aumentano il loro volume). Il
waterstop SEALGUM 20.10/5V
viene impiegato in edilizia per assicurare la tenuta idraulica delle
riprese di getto, ivi compresa la
sigillatura di irregolarità e “vuoti”
nelle sezioni di ripresa.
CARATTERISTICHE GENERALI
Il waterstop SEALGUM 20.10/5V, a
contatto con l’acqua, aumenta il
proprio volume garantendo, in
questo modo, la sigillatura delle
fessurazioni determinate dal ritiro
del calcestruzzo e/o da movimenti
della struttura sottoposta alla
spinta dell’acqua. L’espansione
potenziale di SEALGUM 20.10/5V,
pari a 5/6 volte il suo volume iniziale, è ritardata di circa 24 ore,
rispetto al primo contatto con
l’acqua, al fine di consentire l’assenza di deformazioni nella fase
iniziale di indurimento del calcestruzzo fresco. La particolare composizione chimica del waterstop
SEALGUM 20.10/5V lo rende inalterabile nel tempo, inoltre, anche
alla massima espansione, SEALGUM 20.10/5V si mantiene
coerente ed in presenza di acqua
corrente non subisce erosioni.
L’installazione del waterstop SEALGUM 20.10/5V è semplice e veloce: il profilato, altrimenti detto
anche “cordolo”, viene fissato al
supporto mediante semplice chiodatura, senza richiedere la protezione di “gabbiette” metalliche,
grazie alla particolare consistenza e resistenza che lo caratterizzano anche dopo l’idratazione. Non sono inoltre necessarie
sedi preformate né particolari opere di lisciatura delle superfici
di calcestruzzo. Il waterstop SEALGUM 20.10/5V è una protezione attiva nel tempo: infatti, anche dopo numerosi cicli di
espansione e disidratazione il waterstop SEALGUM 20.10/5V
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mantiene inalterata la capacità di
aumentare il proprio volume.
POSA
Pulire la superficie di applicazione
asportando gli imbrattamenti e le
eventuali parti incoerenti e/o
disaggregate ed installare il waterstop SEALGUM 20.10/5V, al centro
della ripresa di getto, mediante
chiodi di acciaio posti alla distanza di circa cm 25, l’uno dall’altro.
CONNESSIONI (GIUNTURE)
La sigillatura delle connessioni
(giunture) delle estremità dei cordoli viene ottenuta mediante semplice accostamento laterale per
circa cm 5 – 6.
ACCORGIMENTI
Il waterstop SEALGUM 20.10/5V
deve essere posizionato, nella
sezione della muratura, in modo
che vi sia una copertura di calcestruzzo di almeno cm 10 – 12. La
distanza minima dai cordoli, dei
distanziatori di cassero, dovrà inoltre risultare non inferiore a cm 6 –
7. Per una corretta installazione la
superficie del calcestruzzo dovrà
risultare sufficientemente liscia. Se
così non fosse è consigliabile ricorrere al sigillante idroespansivo in
cartuccia FLEXSEAL 320 che dovrà
essere interposto fra il supporto in
calcestruzzo ed il waterstop SEALGUM 20.10/5V prima del fissaggio
con i chiodi d’acciaio.
CONFEZIONI
Scatole con 8 rotoli da 10 metri
lineari, per complessivi 80 metri
lineari per scatola.
CARATTERISTICHE TECNICHE
-Peso specifico (kg/dm3 a 20°C - ASTM) .......................... 1,54
-Allungamento ........................................................... 376%
-Durezza (durometro Shore A) ........................................ 63,6
-Resistenza a trazione (kg/cm2) ....................................... 67
-Espansione in acqua potabile a 30 gg .......................... 600%
-Resistenza all’invecchiamento JIS K 6301 ..................... > 90%
-Resistenza all’irradiazione solare .............................. positiva
-Resistenza in ambiente alcalino ............................... positiva
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FLEXSEAL 320
Sigillante idroespansivo
in cartuccia
FLEXSEAL 320 è un sigillante tixotropico in pasta, caratterizzato da
eccellente lavorabilità, a base di
speciali gomme idrofile, fornito in
cartucce da 320 cc. FLEXSEAL 320
polimerizza attraverso un processo
innescato dalla presenza di umidità
mantenendo, anche dopo la polimerizzazione, elevate caratteristiche di
elasticità nonché la capacità di
espandere, sino a 2 volte il volume
iniziale, mediante reazione con l’acqua, ivi compresa l’acqua fortemente alcalina, caratteristica dell’idratazione del cemento.
CARATTERISTICHE GENERALI
FLEXSEAL 320 è caratterizzato da
spiccate caratteristiche adesive
anche nei confronti delle superfici
ruvide del calcestruzzo grezzo.
Questa proprietà, unitamente alla
gradualità del processo di espansione per reazione con l’acqua,
fanno di FLEXSEAL 320 un eccellente sigillante ermetico dalle molteplici applicazioni.
POSA
Pulire accuratamente le superfici di
applicazione di FLEXSEAL 320 eliminando gli imbrattamenti le eventuali sostanze oleose, le parti
disaggregate
ed
incoerenti.
Rompere la membrana di protezione antiumidità posta sotto il tappo
della cartuccia e tagliare la punta
del beccuccio ad un’altezza proporzionale all’intervento da eseguire.
Applicare quindi FLEXSEAL 320 con
la pistola da estrusione, in modo
continuo ed uniforme.
ACCORGIMENTI
Evitare il contatto con l’acqua
prima dell’indurimento del prodotto. Eventuali cordoli continui, realizzati con FLEXSEAL 320 debbono
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essere sempre contrastati, dopo la posa, con almeno cm 6 - 7 di
confinamento.
CONFEZIONI
Cartucce da 320 cc (in scatole da 10 cartucce)
CONSUMI
Variabili con il tipo di impiego
CAMPI DI IMPIEGO
Le applicazioni di FLEXSEAL 320 sono:
fig.1 e 2) Sigillante di venute d’acqua da fessurazioni e lame di
cassero, avendo poi cura di ricoprire con almeno 6 - 7 cm di
malta cementizia tixotropica espansiva (GROUT 2-TIX).
fig.3) Guarnizione idroespansiva attorno alle tubature.
fig.4) Guarnizione idroespansiva attorno a strutture in acciaio.
fig.5) Sigillante adesivo per la congiunzione di 2 manufatti in
calcestruzzo.
fig.6) Ausilio all’installazione di waterstop SEALGUM 20.10/5V su
supporto cementizio molto irregolare (prima del fissaggio con
chiodi.)
fig.1
fig.2
fig.4
fig.5
fig.3
fig.6
CARATTERISTICHE TECNICHE
-Peso specifico (kg/dm3 - JIS A 5758) ........................... 1,28
-Colore .................................................................... grigio
-Tempo di estrusione a 7°C ................................... 7 secondi
-Slump a 5°C .................................................................. 0
-Essicazione al tatto a 30°C .....................................< 10 ore
-Resistenza a rottura dopo l’indurimento ................ 11 kg/cm2
-Allungamento dopo indurimento ................................. 680%
-Durezza JIS A, dopo indurimento .................................... 28
-Espansione stabile in acqua media .............................. 100%
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DISTANZIATORI IMPERMEABILI
Sistema autosigillante, brevettato, per l’ermetizzazione
dei distanziatori di cassero a lama e tubolari in PVC,
attraverso l’azione di guarnizioni e tappi idroespansivi.
IL PROBLEMA
Nei manufatti in calcestruzzo posti sotto
il piano di campagna e comunque in
prossimità di falde acquifere, i distanziatori di cassero, a lama e tubolari
in PVC, costituiscono un elemento di
discontinuità, permeazione ed infiltrazione.L’acqua infatti trova, in corrispondenza dell’interfaccia calcestruzzo-distanziatore (sede di ritiri differenziali e di frequenti vespai) ed all’interno
degli elementi tubolari (anche in presenza
degli usuali tappi di chiusura) una facile via di accesso e di infiltrazione in grado di pregiudicare gravemente la tenuta ermetica
del manufatto il cui presidio è stato fino ad ora di difficile e onerosa realizzazione.
LA SOLUZIONE
Con RINGSEAL-L19 (per distanziatori a
lama) e con RINGSEAL-T21 abbinato
a CORKSEAL-T21 (per distanziatori
tubolari in PVC), entrambe le vie di
accesso preferenziali sopra descritte,
vengono presidiate definitivamente
attraverso l’agevole installazione di elementi che, aumentando considerevolmente il proprio volume, rendono assolutamente privo di rischi di infiltrazione la presenza
dei distanziatori, peraltro praticamente indispensabili nei moderni
sistemi costruttivi.
COMPONENTI ED ACCESSORI DEL SISTEMA
1
2
3
4
1) RINGSEAL-L19 Guarnizione rettangolare, in gomma idroespansiva, per la sigillatura ermetica dei distanziatori di cassero
a lama.
2) PINZA TRE BECCHI K4 Pinza speciale a tre becchi, per facilitare l’installazione sia delle guarnizioni rettangolari RINGSEALL19 che di quelle anulari RINGSEAL-T21, all’esterno dei distanziatori di cassero a lama e dei distanziatori tubolari in PVC.
3) RINGSEAL-T21 Guarnizione anulare, in gomma idroespansiva, per la sigillatura ermetica esterna, perimetrale, dei distanziatori di cassero tubolari in PVC.
4) CORKSEAL-T21 Tappo cilindrico in plastica corrugata, accoppiato con un manicotto in gomma idroespansiva, per la sigillatura ermetica, interna, dei distanziatori di cassero di tipo tubolari in PVC.
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RINGSEAL - L 19
Guarnizione rettangolare, in gomma
idroespansiva, per distanziatori
di cassero a lama
RINGSEAL-L19 è una guarnizione
rettangolare in gomma idroespansiva che, posta a contatto con l’acqua, reagisce aumentando il proprio
volume iniziale, sigillando in tal
modo, ogni possibile discontinuità
fra il distanziatore di cassero a lama
ed il calcestruzzo circostante.
L’azione idroespansiva è tarata per
svolgere la propria funzione in tempi successivi al getto di calcestruzzo. Ne consegue che la capacità ermetizzante di RINGSEAL-L19 resta sempre disponibile ed attivabile, dal contatto con l’acqua,
comunque determinatosi, anche
dopo anni dall’installazione.
Nella versione standard, la
guarnizione RINGSEAL-L19, è
dimensionata per le usuali
misure dei distanziatori di
cassero a lama, normalmente
utilizzati in edilizia, nella fattispecie con larghezza di mm 19
circa.
PROCEDURA DI INSTALLAZIONE DI RINGSEAL-L19
1-2) Posizionare la guarnizione idroespansiva RINGSEAL-L19 con
l’apposita pinza tre becchi k4, in posizione centrale rispetto alla
lunghezza del distanziatore di cassero a lama.
3) Costruire la prevista casseratura utilizzando i distanziatori a
lama così preparati e procedere con le usuali operazioni di getto
del calcestruzzo.
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RINGSEAL - T 21
Guarnizione anulare, in gomma
idroespansiva, per distanziatori di
cassero tubolari in PVC
RINGSEAL-T21 è una guarnizione
anulare in gomma idroespansiva
che, posta a contatto con l’acqua,
reagisce aumentando il proprio
volume iniziale, sigillando in tal
modo, ogni possibile discontinuità
fra il distanziatore di cassero tubolare in PVC ed il calcestruzzo circostante. L’azione idroespansiva è
tarata per svolgere la propria funzione in tempi successivi al
getto di calcestruzzo. Ne consegue che la capacità ermetizzante
di RINGSEAL-T21 resta sempre disponibile
ed attivabile negli anni dal contatto
con l’acqua comunque determinatasi. Nella versione standard, la
guarnizione RINGSEAL-T21 è
dimensionata per le usuali
misure dei distanziatori di
cassero tubolari in PVC normalmente utilizzati in edilizia,
nella fattispecie con diametro
interno di mm 21,3 .
PROCEDURA DI INSTALLAZIONE DI RINGSEAL-T21
1-2) Posizionare la guarnizione idroespansiva RINGSEAL-T21 con
le mani o con l’apposita pinza tre becchi k4, in posizione centrale rispetto alla lunghezza del distanziatore di cassero tubolare in
PVC.
3) Costruire la prevista casseratura utilizzando i distanziatori
tubolari così preparati e procedere con le usuali operazioni di
getto del calcestruzzo.
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CORKSEAL - T 21
Tappo cilindrico a doppia tenuta, in
gomma idroespansiva, per distanziatori
di cassero tubolari in PVC
CORKSEAL-T21 è un dispositivo di
chiusura ermetica per distanziatori
tubolari in PVC, costituito da un
manicotto in gomma idroespansiva,
confinato da appositi elementi di
compressione in plastica corrugata,
collegati assialmente da una vite.
Gli elementi di compressione sono
funzionalmente sagomati al fine di
assicurare dopo il montaggio con punzone e il serraggio con un
cacciavite o un avvitatore elettrico, il necessario mantenimento
in sito del manicotto idroespansivo.
L’azione idroespansiva del manicotto, attivata dal contatto con l’acqua, comunque nel tempo
determinatasi, anche dopo
anni rispetto all’avvenuta
installazione di CORKSEALT21, costituisce l’elemento di
tenuta idraulica primaria, di
per se stessa in grado di assicurare la sigillatura. La deformazione
meccanica degli elementi di confinamento in materiale plastico, assolve alla funzione di tenuta
idraulica secondaria, unitamente a quella di stabilità dell’assemblaggio.
PROCEDURA DI INSTALLAZIONE DI CORKSEAL-T21
1-2) Inserire CORKSEAL-T21 nel distanziatore di cassero tubolare in
PVC, mediante percussione da esercitarsi con un semplice punzone.
3) Serrare il dispositivo, così inserito, mediante un cacciavite o un
avvitatore elettrico.
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SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157
Resina poliuretanica idrofila,
idroespansiva, fluida, iniettabile,
per l’arresto immediato
delle infiltrazioni d’acqua.
Certificatamente approvata per il
contatto con acqua potabile
IL PROBLEMA
Le infiltrazioni d’acqua,
derivanti da significativi
cambiamenti intervenuti
nelle falde freatiche, da
eventuali incorrettezze esecutive, da eventi accidentali
e così via, possono coinvolgere i materiali più diversi
quali il calcestruzzo, le
murature di differente composizione, gli strati rocciosi
di confinamento, ecc.
LA SOLUZIONE
SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157
è il materiale ideale per
riempire ed ermetizzare fenditure e cavità, ponendo
fine alle infiltrazioni in
modo rapido e risolutivo. Si
tratta di una resina poliuretanica idrofila, idroespansiva, a bassa viscosità, specifica per iniezioni ermetizzanti.
COMPONENTI ED ACCESSORI DEL SISTEMA
La dotazione indispensabile per realizzare interventi di impermeabilizzazione attiva, mediante iniezione di resina poliuretanica SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157 è rappresentata da:
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RESINA SYNTECH H.A.G.-WEBAC 157 (A+B)
POMPA PER RESINE AZ-PT/B
INIETTORI A VITE SPECIFICI,
AGENTE DI PULIZIA SPECIFICO: WEBAC CLEANER-A
NB: Per ulteriori informazioni è possibile richiedere in azienda o scaricare dall’archivio tecnico del nostro sito: www.azichem.it il depliant:
“STOP ALLE INFILTRAZIONI D’ACQUA
con resine poliuretaniche idroespansive”.
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MODALITA’ DI APPLICAZIONE
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1 - PULIZIA E SIGILLATURA DELLE LESIONI E DELLE SUPERFICI ADIACENTI
Provvedere alla pulizia delle superfici interessate ove le stesse rivelino
la significative presenza di muschi, secrezioni calcaree ed imbrattamenti in genere. La corretta pulizia consente, fra l’altro, di mettere nella giusta evidenza posizione ed andamento della lesione e di trarne le conseguenti valutazioni di intervento. La necessità di sigillare preventivamente la fessura (per esempio, con prodotti a presa istantanea OSMOCEM
QUICK) dipende invece, dall’ampiezza della fessura stessa e dalla presenza, o meno, di copiose fuoriuscite d’acqua.
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2 - ESECUZIONE DELLE PERFORAZIONI
I fori per le iniezioni possono essere effettuati con differenti diametri,
profondità ed angolazione; in genere vengono praticati con un’angolazione di circa 45°, da una parte e dall’altra della fessura o del giunto e
la loro distanza, fra ciascun foro d’ iniezione ed il successivo varia fra
cm 15 e 90. La distanza dei fori, rispetto alla fessura o al giunto, normalmente pari a 1/2 dello spessore della struttura deve comunque essere adeguata alla dimensione e all’importanza dell’opera.
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3 - INSTALLAZIONE DEGLI INIETTORI
Svasare per alcuni centimetri i fori praticati, mediante punta di mm 13,
applicata al trapano. Installare gli iniettori a vite, dotati di valvola di
tenuta di non ritorno, manualmente o mediante semplice percussione
con martello. Serrare gli iniettori mediante chiave piatta (del 10), provvedendo quindi ad una iniezione preliminare d’acqua, per rimuovere la
polvere ed i detriti dai fori ed assicurare la necessaria presenza di umidità, ove mancante. Dopo tale operazione il sistema pompante dovrà
essere pulito con diluente tipo Nitro.
4 – PREPARAZIONE DELLA MISCELA
Miscelare a fondo in un secchio, con idoneo tondino in legno o in ferro,
la resina idroespansiva SYNTECH H.A.G.- WEBAC 157 (comp. A) con la
quantità prestabilita di attivatore (comp. B). Il dosaggio consigliato è
di 0,1 kg di comp. B per 1 kg di comp. A,. La quantità di resina e attivatore da impiegare, di volta in volta, è quella che sicuramente si riuscirà ad iniettare, in ogni caso mai superiore a kg 2-3.
5 – INIEZIONE DELLA RESINA IDROREATTIVA
Nel caso di fessure o giunti ad andamento verticale si darà corso all’iniezione partendo dal primo iniettore installato, procedendo dal basso
verso l’ alto. Nel corso dell’iniezione la resina allontanerà l’acqua presente nella fessura; l’iniezione dovrà essere protratta sino a quando si verificherà la fuoriuscita di resina in corrispondenza dell’iniettore successivo, o sino a quando lo sforzo di pompaggio si sia rivelato estremamente elevato. Raggiunta la condizione descritta si dovrà azionare la valvola di scarico dell’aria introdotta durante il pompaggio e, solo dopo la
completa fuoriuscita dell’aria stessa, dovrà essere distaccato il tubo di
collegamento della pompa dall’iniettore. L’operazione descritta dovrà
quindi essere ripetuta con l’iniettore successivo. A solo titolo indicativo
il consumo di resina potrà essere dell’ordine di 1 kg/metro lineare di fessura da riempire.
6 – RIMOZIONE DELLA RESINA FUORIUSCITA
La pulizia post–iniezione può richiedere il ricorso a raschietti metallici
poiché la resina idroespansiva, fuoriuscita dalle fessure, dai giunti e dai
vespai è in grado di sviluppare una notevole aderenza alle superfici, specialmente su supporti asciutti.
7 – PULIZIA DELLA POMPA E DEGLI ACCESSORI
Immediatamente a seguito del completamento delle iniezioni è necessario provvedere alla pulizia delle attrezzature che sono state in contatto
con la resina idroespansiva, procedendo come segue: Aspirare l’agente di
pulizia SYNTECH H.A.G. WEBAC CLEANER-A (o diluente nitro) e farlo circolare nella pompa, pompandolo fino a farlo uscire dal tubo di mandata. Questa azione va ripetuta più volte fino a che ogni residuo del fluido di processo sarà completamente uscito dalla pompa; farla poi girare
a secco e quindi, se necessario, ripetere l’operazione. Pulire gli accessori utilizzati per le lavorazioni con gli stessi agenti di pulizia.
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La produzione Azichem è suddivisa in 13 categorie funzionali.
Questo opuscolo è rappresentativo soltanto di una parte
dei prodotti e delle tecnologie che Azichem offre ai propri
clienti. Visitate il nostro sito www.azichem.it e richiedeteci
le documentazioni tecniche e i cd-rom disponibili riguardanti
i sottoelencati argomenti di vostro interesse.
Riparazione ripristino e protezione di strutture in
calcestruzzo degradato
Restauro e rivestimento di edifici civili, d’epoca e
monumentali
Deumidificazione e coibentazione di edifici civili,
d’epoca e monumentali
Impermeabilizzazioni cementizie, osmotiche
Impermeabilizzazioni bentonitiche e idroespansive
Impermeabilizzazioni e rivestimenti polimerici
Ancoraggi, fissaggi e consolidamenti
Preparati epossidici per ripristini e incollaggi strutturali
Pitture, intonachini e fissativi per calcestruzzo e
murature
Prodotti liquidi per il trattamento delle superfici
Lattici, additivi, adesivi e prodotti complementari
Fibre di rinforzo
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Prodotti e sistemi per pavimentazioni, massetti e
sottofondi
Azienda con sistema di qualità certificato
UNI EN ISO 9001
Via G.Gentile, 16/A - 46044 Goito (MN) Italy - Tel. 0376 604185 - 0376 604365
Fax 0376 604398 - e-mail: [email protected] - www.azichem.it
MAURO MORSELLI STUDIOGRAFICO
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