Interview with Luigi Caligaris Interview by G. Malgeri Roma 27/07/1998 Voices on Europe collection Luigi Calligaris 10 sessione: Roma 27 luglio 1998 INIZIO DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.1 Giampaolo MALGERI: E' il 27 luglio 1998. Ci troviamo I'on. Luigi Caligaris ed io, Giampaolo Malgeri, nello studio dell'on. Caligaris, in via Romagnosi a Roma per raccontare alcuni momenti della sua esperienza di ufficiale ai massimi vertici della politica militare italiana e della sua partecipazione alia politica europea dell'Italia. On. Caligaris e d'accordo che registriamo questa conversazione? Luigi CALIGARIS: Certo che si! AH UE C.M.: On. Caligaris, proprio tra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70 quando lei cominciava a ricprire i suopi primi incarichi nello Stato Maggiore, si apri in Italia un dibattito piuttosto acceso sui problema della ratifica del trattato di non proliferazione del 10 luglio 1968, che I'Italia avrebbe firmato il 28 gennaio 1969. Ad esempio, e nota la posizione che avevano assunto su tale questione personalita come Ducci, Albonetti, Gaja, Quaroni, che si erano scagliati con una certa decisione contro il trattato. Cosa pub raccontarci a questo proposito? L.C.: In realta quel tipo di dibattito si esauri abbastanza presto. Yorrei dire che, tra I'altro, io sono EU anche indirettamente cugino di Gaja: la moglie di Gaja e mia cugina e con Gaja ho avuto un ottimo rapporto. Lui mi considerava un po' ribelle, mentre in realta era lui il vero ribelle. Lui era un ribelle HA piemontese. 10 sono un ribelle piemontese educato aRoma, quindi sono piu estroverso. Lui magari diceva Ie cose piu dure di quelle che dicevo io ma Ie diceva in modo diverso. Ha esercitato anche un'influenza su di me, perche mi ha costretto a diminuire la mia vis polemica. personaggio di un livello UE lui straordinario anche come onesta. Era un Come del resto Ducci, ffilO AH Ambasciatore a Londra. Quando andai a Londra dal 1974 al 1977 come addetto militare all'Ambasciata italiana, Ducci mi ricevette, dicendomi: "La ricevo volentieri. Lei e un ufficiale di cavalleria come sono stato io". Con Ducci and6 molto bene, tant'e vero che lui mi chiese anche di EU montare il suo cavallo. Ducci era un uomo dalla simpatia molto particolare, molto brusca. Non parlavamo molto, lui dava la battuta secca come era nel suo carattere. Mi coinvolgeva spesso HA quando c'era qualcosa ad un certo livello. Ad esempio, rni fece invitare il fine settimana da Geoffrey Howe che poi divent6 primo ministro. Fece, poi, una cosa, un'eccezione in mio onore: un pranzo per la mia partenza, al quale io invitai tutti i rniei an1ici inglesi. Tomati aRoma ci siamo visti, ma ci sian10 frequentati pochissimo, perche forse e stata una delle poche persone che mi metteva soggezione. Un personaggio, come del resto Gaja, di valore eccezionale Ambasciatori di questa spessore certamente facevano la differenza. Entrambi, comunque, sia Gaja che Ducci erano stati dei nuclearisti convinti insieme ad Albonetti in anni precedenti. C.M.: Ha qualche ricordo relativo alia politica europea da quell'osservatorio privilegiato che era I'Ambasciata a Londra? © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris L.C.: Tra varie cose, ho consapevolezza dei miei limiti. E tra il sapere una cosa benissimo e tante malissimo preferisco la prima soluzione. 10 sono stato un addetto militare molto particolare: ai cocktail non ci andavo, Ie ceromonie Ie saltavo. Ero un addetto militare da campo e mi trovavo a contatto con l'unico esercito europeo che avesse esperienza di guerre, E siccome i militari devono prepararsi alla guerra presi quell'osservatorio come un osservatorio importantissimo. Ho scelto anche bene chi frequentare, cavalieri, paracadutisti, marines. L'eroe dei marines delle Falkland e uno dei miei pill cari amici. Quindi ho cercato di imparare come fare meglio il mestiere del soldato ed ho imparato moltissimo: soprattutto un modo pill spregiudicato, pill aperto, di trattare Ie cose. Ho imparato ad avere contatti diversi anche con i soldati, forse pill brutale rna molto pill diretto, UE Quindi qualche discorso sui problemi della politica europea ho sentito quando ero a cena con Ducci EU evitare di entrare in qualcosa che era pill grande di me. AH o in qualche altra occasione, rna io chiudevo, stupidamente rna consapevolmente, Ie paratie per HA G.M.: Con il suo ingresso nell'Ufficio di Politica Militare dello Stato Maggiore, la sua attivita si svolge in uffici assai vicini all' alta politica. Come si considerava in questi anni, sia negli ambienti politici, che in quelli militari, il problema della solidarieta, della fedelta atlantica? UE L.C.: In quel momenta, 1978, nessuna parlava di questa, Came esempio parlero degli euromissili. Questo e stato un problema colossale, forse il pili grasso problema della NATO in tutto il suo AH periodo. L'Italia non partecipava ai dibattiti, non veniva invitata alia Guadalupa, Allora io feci un semplice ragionamento: "La Germania ha dei problemi di pacifismo e di nucleare molto forti. EU Schmidt e un uomo di sinistra, molto vigoroso, molto coraggioso rna piu di tanto non si puo spingere. L'lnghilterra e una cosa diversa, la sua vocazione filoamericana priva di importanza la HA sua adesione. Per cui ritengo che ci dobbiamo preparare politicamente e tecnicamente per affrontare il momenta in cui gli americani ci chiederanno di associarsi al progranuna Euromissili", Poi venni a scoprire, addirittura, che gli americani, in real til, ce 10 avevano gia chiesto, rna nel modo in cui lora trattavano gli italiani, ossia per vie traverse con italiani compiacenti. Non c'e mai stato, e questa e una cosa che meriterebbe un dibattito, in ltalia una posizione troppo filo-atlantica 0, al contrario troppo anti-atlantica. L'Italia e il paese della via di mezzo e del privato. Di conseguenza gli americani si erano scelti alcuni interlocutori, a mio avviso non straordinari, i quali - e questa non 10 posso dimostrare, rna ne sana certo - facevano da veicolo dell'opinione americana nelloro modo un po' pretesco, anzi curiale (Piero Ostellino quando venne da me la prima volta, mi disse: "II suo ufficia mi sembra una cittadella assediata. Appena si esce si respira aria di curia"). Ecco gli italiani sono curiali. Forse uno dei meriti di Berlusconi e stato quello che ha distrutto questa curialita con un linguaggio diverso, Pero non l'ha distrutto nei 2 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris contenuti, 10 ha distrutto nella stile. Curialita nel senso che si volevano accontentare gli americani, rna non troppo, e comunque cercando il modo di non far fare una brutta figura ai comunisti, che da parte loro non si spingevano oltre un certo limite nella durezza dell'opposizione: un metodo molto farisaico, contrario al mio modo di vedere. 10, infatti, mi sono reso conto che cosi operando vemamo emarginati, perche chi non ha risposte positive ne negative, non puo essere un interlocutore valido. Ci fu nel 1979 una visita abbastanza importante: fu la visita di tutti i giomalisti della NATO che venivano a scoprire qual era I'atteggiamento italiano verso gli euromissili. Perche non si era ancora capito quale fosse la sua posizione. Per cui questa gruppo, impegnato in un giro tra tutti i paesi membri della NATO, agli inizi del '79 arrivo anche in ltalia. Un discorso pronunciato dal ministro lasciato sbigottito il decano della Commissione. Per cui mi telefono a casa un responsabile del Gabinetto e mi disse: "Guarda, qui la situazione e catastrofica. Vieni a fare tu Mi ricordo che avevo 39 di febbre, presi due aspirine e andai a fare la AH una conferenza". UE Ruffini aveva conferenza. Tomato a casa mi hanno telefonato e mi hanno detto: "Hai salvato la situazione". 10 EU non avevo sostenuto nulla di originale, avevo solo detto in maniera diversa e chiara Ie cose che non aveva voluto dire il rninistro. HA Per dare l'avvio alIa collaborazione era prevista una importante numone con una delegazione americana. La mia partecipazione fu imposta da una persona che non ha avuto il credito che meritava: il Sottocapo dello Stato Maggiore della Difesa, generale Coniglio. Era un napoletano UE soave, intelligente, spiritoso e garbato e mi ha sopportato anche in momenti in cui io ero diventato insopportabile, perche la pressione era talmente forte su di un colonnello che mi scappavano delle AH reazioni delle quali non sono fiero. Lui volle che in questa incontro ai massimi vertici ci fossi anch'io. Lui disse al capo di S.M.: "Questo problema 10 dobbiamo far gestire direttamente a lui sia questa delegazione americana un po EU suI piano politico che su quello militare". Venne quindi tronfia con un civile a capo, non un militare. E questo comincio dicendo: "Questo problema, entrare. Noi abbiamo deciso che la base deve essere Aviano, allora HA voi naturalmente dovete e il preparatevi ad attrezzare Aviano". Silenzio totale. Un generale mi diede, quindi, la parola presentandomi, dicendo che ero la persona incaricata di gestire la cosa ed io dissi: "Mi pare di capire che l'ltalia e diventata una colonia. Non ritengo opportuno che ci si dica cosa dobbiamo fare nel nostro paese, soprattutto non conoscendo il paese. Peraltro la scelta di Aviano la metteremo sotto valutazione, rna non rni sembra la migliore". Sconcerto generale. Successivamente uno degli anlericani, un giovane funzionario, venne a trovarmi, dicendomi: "So che lei Che cosa intende fare?". 10 gli rispondo: "Questa capo delegazione non e arrabbiato. e accettabile. Non perche sia antipatico, la qual cosa non interessa, ma con uno che ha questa mentalita sara uno scontro continuo". Quel capo delegazione non venne piu, non sentimmo piu parlare di lui, non I'incontrai piu, non so che fine ha fatto. Gli americani, peraltro, hanno questo di buono, sono, nel loro modo, onesti, sono rigorosi. Comunque devo dire che sono sempre stato pienamete sostenuto dai' miei 3 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris superiori: dal generale Coniglio e poi anche dal capo di Stato Maggiore che si era reso conto che Ie cose funzionavano e poi dal ministro Lagorio. C.M.: Qual'era la sua posizione personale nei confronti del problema degli euromissili? L.c.: Quando mi fu presentato il problema io 10 analizzai obiettivamente. Peraltro mi faccio credito del fatto che, contrariamente al parere di molti, insistetti perche questa problema fosse portato i Parlamento. Paradossalmente furono i militari che convinsero il ministro, il capo del govemo, che poi era Cossiga a portare il dibattito in Parlamento. Cossiga gesti la cosa benissimo. Ma ritomian10 al nostro discorso. Subito dopo ci fu un'importate riunione con i tre stati maggiori. UE Mi ricordo che per la Marina c'era Mariani, per I' Aeronautica c'era Giordo, che e stato poi sottocapo della S.M. dell' Aeronautica e mi pare che per I'esercito ci fosse Angioni. Perc I' esercito AH era molto marginale in quella situazione perche era soprattutto un problema aeronautico; la Marina invece cercava in quel momenta di fare in modo che gli euromissili diventassero un problema EU navale. Ma Mariani capi al volo che non doveva insistere. L' Aeronautica fece un bello studio su appunto una era Comiso. Elaboran1ffio un documento conclusivo apprezzatissimo da tutti. Convinsi i miei colleghi HA tutto il territorio italiano per vedere dove mettere Ie basi e furono individuate due 10caiitA di cui con un ragionamento elementare: 1'1talia era un paese politicamente incapace di esprimere qualsisi strategia politica e, quindi, militare. Era un paese marginale. Quindi UE la dipendenza degli italiani non era una dipendenza ne richiesta dagli americani, anche se certo gli americani la trovavano comoda, ne istituzionale ne legata a ragioni di politica generale: era la avuto I'Italia. Per loro era AH dipendenza di singole persone a cui non importava assolutamente quale alta politica avrebbe importante non disturbare i padroni del vapore. AHora che cosa EU succedeva? Tutte queste persone, che erano immerse nella loro politica nazionale, scaricavano tutto sugli americani per esonerare se stessi da ogni responsabilitil. 1nvece il nostro gruppo di lavoro HA diede parere negativo, perche appunto un paese come il nostro non era in grado di gestire una cosa di tal genere. Se invece 10 avessero dovuto gestire come partnership dell'alleanza, avrenuno dovuto chiedere delle compensazioni enormi: aeroporti nuovi, difesa antiaerea nuova, tutta una serie di cose. II documento arrive all'attenzione del Ministro e fu valutato e studiato dal suo Gabinetto. Lo convinsero 0 si convinse che la cosa migliore da fare fosse di dire di si, senza condizioni, alla NATO e agli an1ericani. Per cui il ministro passo da una posizione agnostica a quella di fervente sostenitore degli euromissili. E fece capire in maniera incisiva ai militari che dovevano adeguarsi. Quindi i militari che prima erano contrari anche loro si adeguarono. La cosa fu minimizzata e cosi il Comitato dei Capi di Stato Maggiore pote dare la sua accettazione senza problemi. Poi ci fu la routine, affrettata come sempre in 1talia, delle ratifiche. 10 andai nel dicembre del '79 alia Camera con Cossiga, che gia conoscevo, ad appoggiarlo. Quando arrivai Cossiga mi disse: ''Che viene a 4 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris fare colonnello?". "Vengo a sostenerla in Parlamento", rispondo io. "Grazie generale. Ma lei studia troppo, non prenda suI serio questo Parlamento. Lei prepara delle cose che non leggono e se anche Ie leggono non Ie capiscono e meglio se si va a fare una passeggiata". E in effetti I'aula era quasi vuota e scarsissimo era l'interesse. Per cui la volta successiva che dovevamo andare al Senato ho mandato uno dei miei collaboratori, che non ha dovuto fare assolutamente niente. A proposito sempre degli euromissili interessante quanta accadde per la questione della sede in cui installarli. Dissi a Lagorio di dire agli americani che due erano Ie scelte possibili. scartata perche era trappo densa di cose militari, troppo vicina al confine, Aviano fu un obiettivo straordinariamente pericoloso. Allora ci fu addirittura un intervento· dell' assistente sottosegretario del Pentagono, su mia richiesta, sulla presa di posizione della Commissione del Bilancio del UE Congresso che si rimangio completan1ente la decisione di imporre Aviano all'ltalia, nonostante avesse detto gia urbi et orbi: "Aviano 0 niente?". 10 gli ho fatto un quadro politico della situazione AH italiana, osservando che se insistevano non saltava solo l'ltalia, ma tutto il pragetto, perche la condizione della Germania alia sua partecipazione era che ci fosse anche l'ltalia. EU Gli americani, nei rapporti di lavoro che ho avuto con lora sono stati di una lealta totale, in alcuni casi anche contra i lora capi. Posso, a questa proposito ricordare un altra episodio. Eravamo a che il generale HA Bonn per una riunione del gruppo nucleare. Uno dei funzionari americani venne da me per dirmi Rogers voleva fare un rapporto molto negativo contro l'ltalia al Comitato. Volevano che 10 sapessi. Andai da Lagorio per avvisarlo: "Noi - gli dissi - possian10 facilmente UE ribattere quanta dice. Facciamoglielo sapere". Lui acconsenti e si pote quindi avvisare gli americani che avremmo reagito. Alia fine della riunione Rogers, modificando completan1ente la sua AH posizione, manifesto apprezzamento per 10 sforzo dell'ltalia. 10 non ho visto negli americani quel rancore che invece ho trovato molte volte nella mia vita in ltalia. Forse e una cultura diversa, EU molto piu dinan1ica. Hanno poco tempo per coltivare rancori. L.C.: HA G.M.: Forse c'e in loro anche questa visione dell'obiettivo comune come unica cosa veramente importante. Si chian1a "Mission oriented", ossia devozione alia missione da compiere Sempre sulla questione degli euramissili gli americani, molto ortodossi, volevano far Ie cose coinvolgendo tutti. Bello ma non si andava avanti, perche ognuno dei quindici paesi voleva dire la sua anche se erano solo in tre (Germania, Gran Bretagna e ltalia) a partecipare al pragranuna. Ma questa imponeva ore e ore di continue riunioni e discussioni. Proposi quindi di fare un gruPPO di lavora con rappresentanti dei paesi che avrebbero dovuto schierare gli euramissili. Nessuno poteva obiettare. Ervamo noi, infatti, che avevanlO la responsabilita politica, pragranunatica e tecnologica. Tedeschi e britannici si dissero d'accordo. Venne creato, quindi, un gruPPO di lavoro di tre persone, io I'unica opposizione I'ho avuta dagli italiani con una lettera di un alto personaggio 5 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris che chiedeva la mia rimozione dall'incarico in quanto, diceva, avevo sovvertito Ie regole della burocrazia italiana, quando invece avevamo otteuto un successo enorme. La prima riunione fu fatta aRoma al circolo di Montebello, e in quella fu deciso l'iter da seguire e Ie cose da fare. L'inglese redasse il documento che fu approvato dagli altri. Su quella la questione ho agito come un imprenditore privato che doveva portare a casa il profitto. II profitto I'ho portato, pero alla fine mi sono reso conto che I'organizzazione non voleva, ho capito che mi ero creato tanti nemici. G.M.: Ha accennato a Cossiga. In quale occasione 10 aveva conosciuto? L.c.: Ritorma spesso nella mia storia questa generale Cucino, allora Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. 10 avevo occasione allora di frequentare paracadutisti inglesi, perche il corso per il UE paracadutismo civile era gestito da alcuni congedati delle loro forze speciali. Poi ebbi a conoscere bene anche para militari che mi portarono a vedere dei poligoni di tiro, di cui alcui erano per la AH preparazione per il Nord Irlanda. Da Ii il passo per l'antiterrorismo e stato breve e rill resi conto che la preparazione italiana nell'antierrorismo era del tutto inadeguata. Chiamai allora Roma per EU pariare con Cucino: "Generale - dissi - seguo una procedura non corretta ma se no mi rivolgo direttamente a lei questa cosa non verra mai fatta". Preparai quindi un appunto e glielo mandai, HA proponendo di tentare una cooperazione con Ie forze speciali britanniche dell 'antiterrorismo. Cucino mi ritelefono dopo qualche giomo per dinni che sarebbe venuto il ministro degli Intemi a Londra per incontramli. Cossiga giunto a Londra mi chiese di esporre la cosa e alla fine UE I'approvo, sicche io andai dal vice-eapo dei servizi inglesi, il quale rill fece subito capire che un progetto antiterrorismo con gli italiani non 10 volevano fare, perche era il periodo degli scandali del AH SISMI. Riuscii comunque a convincerlo. Dopo qualche settimana arrivarono a Londra da Roma un poliziotto, un carabiniere e un ufficiale dell'esercito. II risultato fu che invece di addestrare due forze EU all'antiterrorismo Ie forze speciali dell'esercito e della marina che i gia c'erano, furono costituite il GIP dei carabinieri e il NOCS della polizia. La mia idea era che se si ha HA un'emergenza terrorismo non ci si preoccupa tanto di fare un giocattolo co Ie forze di polizia, rna addestrando Ie forze che gia c'erano, dando loro questi compiti supplementari. G.M.: AlIa fine della sua esperienza nell'Ufficio di Politica Militare dello Stato Maggiore dell'Esercito si apre in Italia il dibattito sui "Nuoyo modello di difesa". Quali ricordi ha di questa yicenda? L.C.: 10 I'ho presa proprio come una battaglia. Una battaglia per il nostro paese per farlo crescere e infatti siamo cresci uti in una maniera enonne fra il 1979 ed il 1982. Lagorio era uno dei ministri pili graditi nella NATO e anche noi 10 eravanlO per il lavoro che facevamo per lui ed eravamo rispettati da tutti. Prima il ministro italiano era I'ultimo, la coda, poi con Lagorio questa considerazione e completamente cambiata. 6 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris G.M.: Era stretta la collaborazione tra voi militari e Lagorio? L.c.: Con Lagorio ho avuto un rapporto diretto. II che poi fu una delle cause indirette delle mie dimissioni. A me non importava nulla di relazionarmi a livelli alti del potere, per6 mi faceva comodo perche superavo Ie remore della burocrazia. Fra Ie cose che posso vantare e di avere persuaso il govemo ad aumentare del 3% annuo il bilancio della difesa, levando Ie forze armate da un punto di non ritomo. Fu un'operazione possibile perche c'era un Capo di Stato Maggiore e diventato Capo di SM della Difesa, molto abile, I'ammiraglio Torrisi. II della Marina, che poi ministro era Sarti e poi Lagorio. Trovavo estremamente difficile lavorare con alcuni uffici dello Stato Maggiore perche non UE volevano mai correre rischi. Per esempio, sulla questione del bilancio io spiegai i motivi per cui di mettere in difficolm il ministro. EU FrNE DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.I AH avrei condotto questa battaglia chiedendo loro un parere favorevole che mi fu rifiutato nel timore HA rNIZIO DELLA FACCIATA 8 DELLA CASSETTA N.1 L.c.: I miei collaboratori erano molto seri e avevo ormai una rete di amicizie fortissime basate e venuto a casa mia quando io ho dato Ie dimissioni in UE sui lavoro. II ministro della difesa americano forma privata. 10, anche se sembra un po' arrogante, avevo la sicurezza di stare dalla parte giusta, decisione. Allora AH quindi provavo, qualche volta, anche una certa insofferenza verso limiti burocratici, limiti di proposi che I'Ufficio di Politica Militare, che fino a quel momenta veniva diventasse Ufficio Generale. 10 stavo diventando generale, infatti, e EU affidato ad un colonnello, avrei dovuto lasciare I'incarico ma desideravo portare a termine quello che avevo fatto perche HA ritenevo fossero delle cose importanti. Chiesi quindi di poter lavorare altri due anni impegnandomi a dare Ie dimissioni alla fine purche mi venisse consentito di completare il mio lavoro. In realm, quello che a molti interessava era soprattutto di far fuori me, perche saltavo tre 0 quattro scalini gerarchici pur essendo solo colonnello. Capisco I'irritazione, era per6 sbagliata, se solo avessero pensato un momento, perche in realm era il mio grado ad essere fuori posto perche i miei colleghi, quelli con cui mi davo del tu, persone come Richard Perle, sottosegretari, erano politici 0 erano sottosegretari 0 assistenti militari di grado molto elevato. Invece, siccome quasta struttura della politica militare in ltalia dava fastidio perche abbinava la politica col militare doveva restare senza influenza (mi ricordo una battuta del Capo di Stato Maggiore :"La politica militare e un termine paradossale perche militari e politici sono due termini che non si possono coniugare"). Qualche armo dopo quell'ufficio e diventato Ufficio Generale, proprio come avevo proposto io. 7 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union L.C.:AIcune cose Varu10 dette suI problema "Operazione di pace". 10 venni a leggere un giomo del Luigi Calligaris 1979, nella posta, che Andreotti aveva promesso all'allora Segretario Generale dell'ONU di mandare delle truppe italiane in missione ovunque fosse richiesto. Mi chiesi come fosse possibile che il capo del govemo potesse promettere una una cosa del genere. 1 nostri militari, mai usciti dall'Italia sarebbero stato inviati chissa dove senza accertarsi delle condizioni militari politiche e giuridiche dell'impegno: troppo rischioso. II ministro di allora aveva detto di si appoggiato dai suoi soliti esperti. Feci presente che si rischiava un putiferio: in Parlamento non si e mai parlato di questo, I'esercito fa esercitazioni a dieci chilometri da casa e non gli si puo dire di colpo di andare in un posto che non sanno nemmeno dove si trova sulla carta geografica. "Secondo me - dissi - la cosa non si puo fare". Ne parlai con il Comitato dei Capi di Stato Maggiore e la risposta pilatesca fu che il ministro aveva gia deciso e non c'era nulla da fare. Questa cosa era stata preceduta da una mia iniziativa sempre appoggiata dal Sottocapo di Stato Maggiore. 10 avevo convocato tutti i funzionari della difesa, tutti gli specialisti nel can1po: quello per la parte giuridica, quello per la UE parte legale, i costituzionalisti ed ho trovato un entusiasmo straordinario, rna anche da funzionari inaspettati, e tutti si son messi a lavorare'di gran lena, disponibili a fomire la loro consulenza. AH AHora ad un certo momento, dopo questa riunione io dissi: "Ma se si va in missione che cosa succede?". "E no, qui bisogna trovare il modo di non andare", rrU risposero. Allora mi fu chiesto se EU io potessi, a titolo personale, cercare di far rientrare la cosa. Andai quindi dal ministro degli Esteri con il capo di Gabinetto, che per fortuna era un mio amico, il quale mi disse :"Bravo, sei venuto HA qua a ricattarmi. La difesa ha detto di si e allora dobbiamo partire". "Senta Arnbasciatore, gli dissi, io Ie faccio un quadro della situazione: la difesa ha detto di si, voi dite di si, si mandano mille soldati poi ne ammazzano una cinquantina, il Parlanlento va per aria, e allora? 10, che non ho UE rilasciato mai un'intervista ad un giomale, faccio una conferenza stampa e rivelo come e nata questa cosa. Diro che il ministro degli esteri avvisato dei rischi di questa cosa ha detto comunque vuoi?", mi chiese. "Voglio sei AH di procedere". "Ma che sei matto?", mi ribatte lui, sirnpaticissimo e spiritoso com'era. "Che cosa 0 sette mesi in cui ci prepariamo" io dissi. La cosa paradossale e EU che dopo aver ottenuto questa il Comitato dei Capi di Stato Maggiore, Turrisi in persona, mi disse: "Caligaris, Ie diamo un ordine. Lei di forze di pace non se ne interessa piu". 10 ho risposto: HA "Arnn1iraglio, non posso dir di no, pero mi metto a rapporto con lei". AHora, mi ricordo che chiamai uno dei miei collaboratori e gli dissi di prendere tutte Ie scartoffie che avevamo raccolto durante il lavoro fatto per Ie forze di pace. Arriva, quindi, questa persona con oltre 10 chili di carta e io mi rivolgo a Turrisi e gli dico: "An1miraglio, questa e il lavoro che abbian10 fatto e lei mi dice di buttarlo via. Insomma, io Ie auguro una carrera lunghissima, pero se 8 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris lei un giomo se ne deve andare e il suo successore si trova scoperto questa e la documentazione". Turrisi quindi mi disse: " 10 Ie chiedo soltanto una cosa: non faccia nessun atto pubblico e continui a lavorare" e infatti abbianlO continuato cosi. Quando e scoppiato il Libano non erano preparati, rna almeno I'esercito aveva cominciato a pensarci. Quindi diciamo che era tutto un sistema in ebollizione perche coincideva un'enorme massa di problemi che un paese come l'Italia non poteva non porsi; una struttura efficiente burocraticamente rna totalmente anchilosata negli schemi da guerra fredda a livelli inferori con una gestione politica che aveva i suoi primi della c1asse come Cossiga. Ma anche tanta zavorra. C'erano alcuni generali qua e Iii. che avevano capito la cosa rna era un problema di dimensioni UE mastodontiche e allora la fatica era enonne. AH C.M.: Ma si sentiva questa esigenza di riformare? L.c.: Molti militari la sentivano piu dei civili. C'e stata una spinta quando si e cominciato ad EU aprire uno spiraglio e si vedeva che in fonda la gente ci rispettava. Perche non e vera che gli italiani non sana rispettati, gli italiani non sana rispettati quando non rispettano se stessi, perche all'estero HA il peggior nemico di un italiano e un altro italiano. HA EU AH UE Fine della I a sessione dell'intervista 9 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris 2° sessione: Roma 29 luglio 1998 INIZIO DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.2 G.M.: E' il 29 luglio 1998, ci troviamo nell'abitazione dell'On. Caligaris in Via Paisiello 26, per riprendere I'intervista interrotta il giorno 27. On. Caligaris e interessante tracciare un suo profilo come parlamentare europeo. Quali sono Ie origini del suo impegno politico e Ie motivazioni sottese alla sua scelta di candidarsi alle e1ezioni europee nelle liste di Forza Italia nel 1994? L.C.: Ero stato invitato ad entrare nel Partito Liberale e poi nel Partito Repubblicano: due partiti che mi sono affini come idee e quindi sui piano politico-ideologico mi poteva andare anche bene. UE Non sentivo ness una attrazione pero per la politica della quale avevo conosciuto, se non altro, il modus operandi quando ero stato all'Ufficio di Politica Militare. La politica mi sembrava troppo AH contorta, poco vicina ai reali problemi del Paese, intenta soltanto a rigenerare se stessa. 1 primi del '93 Giuliano Urbani, conosciuto quando eravamo nel Comitato Scientifico dell'lSPI mi telefono per dimli: "Guarda, io ti devo dare un opuscolo che ho fatto sui buon govemo. Leggilo, se Leggo questa opuscolo, corrispondeva aile mie idee, erano concetti EU sei d'accordo, fimla". semplici, elementari, ma molto spesso i concetti semplici sono pili validi di queHi complicati, per HA cui l'ho finnato. Dopo di che me ne sono disinteressato. Finche un giomo mi telefona Paolo Del Debbio, che mi dice: "La voglio venire a trovare". E' venuto qui in casa. Una persona di valore. Nel suo modo molto suasivo comincia a chiedemli una cosa, poi un'altra e dopo un paio d'ore mi e la persona per noi". "Non esageriamo - ribatto io - che cosa vuol dire I'uomo per noi. UE dice: "Lei AH Per noi chi?". E lui continua: "Allora telefono al Cavalier Berlusconi e la faccio pariare con lui". Me 10 passa e Berlusconi mi dice "Caro Generale, siamo contenti che lei sia con noi". "No guardi non se ne parla proprio. 10 vorrei capire cosa state facendo, perche 10 fate, se io sono la persona EU adatta". "Va bene - mi disse lui - aHora la invito a cena". E mi invito a cena con Martino, con il quale eravamo amici. Martino mi passo a prendere e siamo andati insieme a Via dell' Anima e HA siamo stati circa 4 ore a parlare. Siamo tomati aile 2 del mattino. E' stata una cosa interessante. 10 ho chiesto a Berlusconi alcune cose, lui mi ha risposto in maniera credibile sui suo impegno politico; gli ho creduto anche perche ad un certo momento c'era il desiderio di credere in qualcuno. Personaggio estremamente interessante Berlusconi, credo che si fosse anche preparato in vista del nostro incontro, come del resto fa sempre quando deve incontrare qualcuno la prima volta. II che dimostra una certa professionalita. Mi ricordo aHora che riuscii anche a farlo irritare un paio di volte per cercare di rompere questa bonomia che mi sembrava un po' eccessiva. E lui si irrito. Mi (icordo che presi in giro il fatto che aveva mandato ad una trasmissione, forse Milano ltalia, alcuni esponenti di questa nuovo movimento in fomlazione, che non mi ricordo se si chianlasse gia Forza ltalia, tutti vestiti uguali, in abito blu, con Ie scarpe uguali, la cravatta a righe uguale, sembravano 10 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris gli stewarts di una compagnia aerea e mi ricordo che mi rispose anche abbastanza male dicendomi: "Anche lei ha la giacca blu". Come passo successivo invito Martino, Ciauno - altro liberale - e il sottoscritto ad Arcore per un paio di giomi per la stesura definitiva del programma del partito. In quell'occasione venl1l incaricato di stendere Ie parti che riguardavano sicurezza intema (ordine pubblico, ecc. tema suI quale non credo di aver fatto un lavoro completo perche, data la mia fomlzione professionale, ho trattato soprattutto la gestione delle forze dell'ordine pili che la sicurezza intema nella sua globaliti), politica estera e di difesa. Martino fece la parte economica. E fu allora che ebbi un'ulteriore confemla delle capaciti di Berlusconi, ij quale teneva botta a tante cose che noi dicevamo pur non sapendone nulla, ma riusciva a prendeme sempre il nesso. 10 ho insegnato UE leadership e, sop rattu tto, I'ho praticata e so che ij capo procede per sintesi, ha la capaciti di anticipare, di intuire, di semplificare, di arrivare al nocciolo del problema e lui questa ce I'ha. Dove e nell'analisi. Lui e molto pragmatico, e un tattico di grande valore per AH difetta, invece, molto spesso la sua prontezza di riflessi ma non vuol veder lontano. Forse 10 vede nel suo particolare mestiere pensare a EU ma nella politica no. Infatti pili di una volta mi disse: "Caro generale la smetta di e all'oggi che dobbianlo guardare". "Guardi - gli faccio io - che domani e dopo oggi". Comunque dopo quei due giomi e mezzo dissi a mia moglie: "Questo e un uomo straordnario. Se veramente vuole fare e I'uomo che puo fare qualcosa". In quel momenta ero veramente convinto di HA domani. Noi Berlusconi. UE Poi ci sono stati altri incontri non significativi finche una sera ci mando a chiamare, Martino e il sottoscritto, e mi chiese di prendere a carico !'organizzazione del movimento. "10 non ho alcuna studio va bene ma questa AH voglia - gli dissi - se volevo fare qualcosa di questa genere restavo a fare il militare. L'attivita di e un'altra cosa". Martino ribatte dicendogli: "Questa cosa la puo fare 0 si erano messi d'accordo tra di loro. Voglio EU soltanto lui". Non so se Martino fosse convinto pensare che ci credesse. Comunque per convincermi alia fine mi han messo di fronte ad una specie HA di responsabiliti: "Se non 10 fa, non 10 faccianlO per niente". Allora io dissi che non mi potevo far carico di tale responsabiliti e accettai di incontrare Dell'Utri a Via dell'Umilti in questo palazzo che ancora era totalmente vuoto. Incontrai altri personaggi di cui uno gia allora non mi piacque e avevo ragione. Dissi comunque a Dell'Utri:" on pensate di usarmi come uomo immagine perche non funziona. Quindi se avete bisogno del mio apporto va bene, se pensate invece che il mio nome vi serva per quello che vale, non ci sto". Loro mi rassicurarono che non era cosi, invece alcuni sintomi di reazione dell'intemo Ii avevo notati, non da parte di Dell'Utri ma da parte delle seconde schiere. 10 allora parlai con Berlusconi e gli dissi: "Senta Cavaliere la ringrazio ma non se ne fa nulla". "Cosa vuole per canlbiare idea?" mi domando lui. "Voglio autonomia totale - gli risposi -. In tre mesi si deve fare un movimento e io mi devo mettere qui a contrattare la stanza, ecc. tutte cose barbine con questi personaggi che lei ha messo Ii dentro". "Va bene - mi dice allora lui questa e la chiave, il palazzo e suo, autonomia assoluta, faccia quello che vuole, ma me 10 faccia". 11 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris Mi misi subito a lavorare, fin dal primo giomo con notevole interesse. Era un porto di mare. Tutti lavoravano ma si divertivano. Mia moglie anche lei spontaneamente, presa da questa sacra fuoco, come volontaria, mise un posto di infomlazione e ascolto con quattro computer, con tutte Ie sue anliche, figlie di amiche, e ha funzionato benissimo. Lei, alia fine, se n'e andata un po' perplessa dopo questi quaranta giomi di lavoro molto frenetici con tutte persone perbene. Nessuno ha pensato perC> di dirle grazie. Alia fine comunque fimlanUllo 10 e Martino il documento di nascita del movimento. Non conoscevo ancora gli altri due fimlatari, confesso se Ii avessi conosciuti meglio non avrei finnato insieme a lora, ne con Tajani ne con Valducci. Martino era un amico, una persona perbene, Berlusconi era il capo del movimento e non era in discussione. Ecco diciamo che se avessi UE conosciuto meglio gli altri due sicuranlente non avrei firmato. Comunque non era il caso di fare questioni, c'era fretta di concudere e ho fimlato. AH Nel frattempo e venuta fuori la questione delle candidature. Candidature per Ie elezioni politiche nazionali del marzo 1994. Berlusconi ha chiamato Martino e me e ci ha detto: "Voi siete i due EU fondatori, gli uomini inunagine del movimento, se non vi candidate cominciano a dirci che sete voi i primi ad avere dei dubbi e fate un darmo notevole. Ditemi che cosa volete". 10 gli dico: "L'unica HA cosa che voglio e la candidatura sui Friuli Venezia Giulia perche e una zona che conosco bene e che ritengo che mi possa rispondere". Poi, siccome conosco molti giomalisti, i giomalisti stranieri mi halUlO avvicinato e un sera siamo andati a cena con Martino e ci siamo accorti che I'opinione UE su Forza Italia di testate come il New York Times, la CNN, era devastante, molto piu negativa di quanta meritasse, piena di sospetti. Allora proposi a Berlusconi di andare negli Stati Uniti, di fare I'accreditamento. Un tentativo cioe di modificare questa AH Washington, per cercare a inunagine, dato che conoscevo bene sia personaggi di alto livello dell'organizzazione govemativa, Washington EU sia giomalisti ed opinion makers. "Si - mi dice Berlusconi - questa e una bellissima idea". A trovai una risposta molto interessata: un fenomeno nuovo che c'era una certa HA curiosita di cOlloscere. Alan Platt, falll0S0 allalista americano, si fece carico di organizzare la questione. Quindi partii. In quei giomi c'era negli Stati Uniti un tempo terribile: neve che sembrava quasi chicchi di gralldine. Tutti i trasporti bloccati e io correvo da una parte all'altra con la metropolitalla bagnandomi come un pulcino. PerC> fu una cosa bellissima perche in tre giorni ho fatto una Conferenza al Foreign Press Center, due conferenze, una all' American Enterprise Institute con la sala stracolma di gente e l'altra al John Hopkins, sono andato al Pentagono due volte, sono stato al Dipartimento di Stato e all'Executive Office della Casa Bianca. E devo dire che e andata talmente bene che c'erano degli studenti giapponesi e di altri paesi che sono usciti tutti quanti con il simbolo di Forza Italia. Certo, c'erano alcuni dubbi e son rimasti, perche erano molto profondi. Mi ricordo che uno dei giomalisti piu influenti non e voluto neanche venire. Comunque su un punteggio da 1 a 10, credo che I'iniziativa abbia meritato un bel 7. 12 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris Mentre facevo quello, procedeva l'assegnazione delle candidature elettorali. 10 avevo chiesto di avere anche un collegio uninominale e siccome con i paracadutisti avevo un vecchio rapporto ho chiesto Livomo dove mi divertiva anche il fatto di scontranni contro una realta comunista: Ii veramente c'era la sfida. Quando tomo scopro per6 che mi avevano fatto saltare I'uninominale e non e che abbiano messo un vincente, dato che, infatti, quello che ha preso il mio posto ha straperso. Come non pensare che 10 scopo era di privarmi dell 'uninominale? Allora sono stato costretto a correre soltanto per il proporzionale 111 Friuli dove avevano concentrato un'enonnim di risorse, che io pensavo fossero per me, ma poi, in realm, non 10 erano. La condotta della campagna e stata una delle cose pili inefficienti che io abbia mai visto. Riuscivano sempre a fanni arrivare ad un impegno quando I'impegno era finito, quindi io non e che gestiva tutta l'organizzazione elettorale? AH C.M.: Chi UE vedevo mai nessuno. Correvo a vuoto a destra e sinistra. EU L.C.: Ex-funzionari della FININVEST quasi sempre. Erano efficienti perche trattavano la cosa come un' operazione di marketing. Ma va detto che io la campagna elettorale per Ie europee che e HA stata eccellente I'ho realizzata con la mia segretaria e due ragazzi part-time. Non ci vuole nulla. Anche i miei amici mi dicevano: "Guarda che qui ti stanno fregando". Succedeva sempre che alia manifestazione dove c'era I'altro candidato c'era un sacco di gente, arrivavo io e non c'era piu UE nessuno. Non solo rna si era sparsa la voce che io non volevo andare da nessuna parte, manifesti non si vedevano. Purtroppo sono abituato a puntare avanti e a non guardanni Ie spalle. Se mi fossi AH guardato aile spalle avrei capito quello che stava succedendo. C'e stata poi una campagna strisciante dei giomali e della televisione contro di me. Non sono mai EU riuscito a scoprire quale fosse I'origine. Per esempio io dicevo: "Non possiamo riavere i territori dell'1stria per la situazione politica, perche storicanlente non HA fuori a Trieste sui giomale su sei colonne che "Caligaris si e possibile". II giomo dopo veniva e scordato dell'1stria", che voleva dire praticamente farti fuori il 30% dell'elettorato. 10 ho avuto contro molte persone e ho fatto anche delle ingenuita. Pensavo di partire forte di un'idea innovatrice che, pur tenendo conto dei contrasti che ci potevano essere, mi avrebbe sostenuto. Invece in realm non e stato cosi e quindi sono rimasto solo. Quando c'e stata la resa dei conti sono venuto al Jolly qui a Roma, dove avevanlO orgnizzato una saletta; tutti erano piuttosto freddi nei miei confronti. Arrivano i voti, cosistenti e me ne vado a casa. Poi vengo a sapere che 10 scorporo mi aveva sottratto 100.000. II giomo dopo viene pubblicato un articolo della Latella suI Corriere che dice: "Quando fuori che Caligaris scorporato non e uscito i dirigenti di e venuto Forza Italia hanno aperto una bottiglia di champagne ed halUlO brindato di fronte ai giomalisti gridando: Forza Italia sempre cosi". Erano tre personaggi della FIN INVEST entrati in politica. 13 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris Ho preso 240 mila voti su una popolazione di un milione e cento mila persone e 700-800 mila votanti: e un ottimo risultato anche se non sufficiente per essere eletto. Andreatta, con tutto il peso della Democrazia Cristiana, che Ii era fortissima ne prese 160 mila, quello del PDS 90 mila. Sono riusciti invece tutti gli altri quattro candidati di Forza ltalia che scomparsi Solo il pili modesto sono POt progressivarnente e rimasto, e sopravvissuto perche e uno che fa diecimila accordi clientelari con la base, soprattutto quella ex democristiana e socialista. Gli altri erano un piccolo imprenditore della televisione, l'altro un piccolo commercialista di Gorizia, l'altra una piccola imprenditrice di Trieste. Su quattro, tre non sono stati riconfermati nelle ultime elezioni. che il mercato delle vacche, al quale ho spesso partecipato quando da piccolo vi accompagnavo mio padre, guerra per Ie candidature. Probabilmente e sempre stato esperienza da sociologo della politica cerchi e una cosa da gentiluomini rispetto alia cosi. Ma chi vuole vivere una notevole UE Mi sono reso conto da questa esperienza di essere anU11esso in una stanza dove stanno AH decidendo Ie candidature e si rendera conto di che cosa significhi. 10 devo dire che in quella occasione sono stato altamente inefficiente. Avevo avuto una specie di rigetto per questa sistema e EU l'ho fatto gestire a loro. Ho fatto malissimo perche avrei dovuto invece sedermi e praticare l'alta scienza politica della decisione. Bisogna sporcarsi Ie mani in politica e questo, devo dire, non ho HA mai avuto voglia di farlo. UE C.M.: Come arrivo la candidatura per Ie elezioni europee? L.C.:Dopo Ie elezioni Berlusconi mi ha chiamato, mi ha detto di incontrarci per pariare del AH movimento. 10 sono andato a parlare di quello che stavo facendo e lui mi dice: "10 ho un debito nei suoi confronti e lei si deve candidare aile europee". "Ma - gli ho risposto - io non e che ne ho EU tanta voglia". "No, no - ribatte lui - lei deve e anzi, per dimostrare quanta importanza io do a questo, lei mi fa il capolista in due collegi: nord-ovest e nord-est". Sembrava, in effetti, addolorato. HA Quindi dissi di si. C'era comunque un antefatto che mi aveva fatto pensare che Ie cose non andavano. Una persona vicina a Berlusconi mi telefono per manifestanni la sua preoccupazione che Ie serate di Arcore erano motivo di dissenso nei miei confronti. Egli propose a Berlusconi un incontro a tu per tu con me. Mi mandarono un aereo, partii per Arcore e credevo che ci sarebbe stato un faccia a faccia, in realta mi son trovato con 30 persone, di cui I'unica persona che poi scoprii che mi era arnico era Metmitti. E tutti gli altri contro, ma non contra direttamente. 10 non ho mai avuto degli scontri, ma si vedeva I'atmosfera. Mentre io dicevo: "Prepariamoci per la gestione del governo. Vedianlo come sono Ie istituzioni", lora ribattevano: "Noi siamo bravissimi, il nostro capo e il pili bravo di tutti. Certe cose Ie facciamo nel part-time". Mi ricordo che presi Berlusconi da parte per dirgli: "Senta Cavaliere, io non voglio essere testardo, rna e nel suo interesse, nell' interesse del rnovimento, nell'interesse del paese. 10 che son l'unico che ha esperienza di istituzioni sono terrorizzato. Fare il 14 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris minustro non e che sia compito da poco". "Ma no, ma lei si preoccupa troppo - mi disse lui - lasci perdere e pensi aile elezioni". Comunque poco per volta mi rendo conto che si allontanavano da me tutti quelli che mi erano vicini all'inizio. Isonuna prima avevo i giocatori di serie A, poi sono arrivati quelli di B e poi addirittura quelli di C. Mi sono quindi buttato con lmpegno nella parte organizzativa della campagna elettorale. Berlusconi se ne e fatto carico economicamente. 10 ho speso menD del 50%. Posso dire la cifra: 170 milioni. Ho economizzato su tutto. Per evitare di andare in albergo, di notte rientravo a casa facendo 200-300 chilometri in macchina . Del resto io i soldi non Ii avevo, se non mi aiutavano avevo ben poco da fare. In cambio gli portavo i voti e glieli ho portati UE La circoscrizione era iJ nord-est. Quattro regioni piuttosto complicate: Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Solo in Friuli presi 50.000 voti. Se lei pensa che AH Berlusconi ne prese 400 mila e passa, io ne presi 120 mila, mentre il terzo 38.000. Quindi i miei 50 mila in Friuli erano un gran risultato. E anche Ii ebbi un boicottaggio molto pesante. EU Arrivavano sui giornali locali dei messaggi molto negativi, del tipo:" II generale non Presidente, il movimento vuol farlo fuori", con interviste fatte a vari personaggi e gradito al e a politici di voi la piantate e smentite 0 HA Forza ltalia. Una volta ero a Venezia a fare la campgna elettorale, presi il telefonino e gli dissi: "0 oggi stesso comunico alia stampa che esco dalla campagna elettorale e racconto come siete". II giomo dopo ci fu una cosa addirittura ridicola: apparvero Ie smentite in cui UE si diceva: "II generale Caligaris puo fare quello che vuole". Comunque la campagna elettorale fu organizzata esclusivamente sulle mie forze con I'aiuto di qualche amico che spontaneamente si AH offri di danni una mano. Nel corso della campagna ho evitato, tuttavia, tutti i reparti militari. L'ho fatto per loro e per me, per non andare a presentamli Ii a prendere i voti dei militari. Infatti EU nessuna caserl11a mi ha visto, nessun mio collega l11ilitare mi ha visto. La campagna elettorale come I'ho improntata? Sia per Ie politiche che per Ie europee I'ho quella che e, HA improntata senza grandi promesse, anzi non ho fatto alcuna promessa. Ho detto: "La situazione e cosi non andianlo avanti da nessuna parte. Se vogliamo cambiare la politica ci vogliono persone nuove che abbiano una certa esperienza. 10 sono qua per rispondere aile vostre e il mio impegno totale. mio non e un invito, una dOl11ande. Se non vi convinco non votatemi. 10 I'unica cosa che vi prometto Se entro in politica faro soltanto politica e la faro soltanto per voi. II richiesta a votarl11i e un invito a conoscenni. Se poi non vi convinco non importa. Non ho nessuna intenzione di imbonirvi". E devo dire che ho trovato una risposta positiva a questa discorso. G.M.: e'e qualcuno dei temi europei su cui, durante la campagna elettorale, lei ha insistito in modo particolare. 15 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris L.c.: Nessuno. Anche perche dell' Europa non si sa assolutamente niente, ancora adesso. 10 devo dire che in quattro anni ho fatto un'opera di informazione, di assistenza, enonlle rispetto aile forze della mia organizzazione, rna con risultati pessimi. C.M.: Quindi durante la campagna elettorale, alia fine erano i temi politici interni quelli che contavano. L.c.: Si, assolutamente. Non c'e dubbio. Ma addirittura locali. "Noi abbiamo bisogno di questa 0 di quest'altro" mi dicevano. Quasi sempre ero costretto a dire: "Questo problema non 10 conosco, e inutile che vi dia adesso una risposta. Vi prometto che se io vi rappresentero quello divented il mio problema. Se sara d'accordo mi battero per la sua soluzione". Ho anche detto pili volte: "Se UE pensate di fare di me il veicolo del potere locale, delle raccomandazioni, lasciamo perdere. RisparmianlO la fatica in due". I'elettorato, anche forse perche il mlo ragionamento era: AH Non ho mai cercato di accattivamli "Voglio vedere se anche I'elettorato ha il desiderio del nuovo". Pili nuovo di cosi, del resto, non EU potevo essere. E devo dire che mi son divertito molto. Ci son state delle serate in cui si vedeva chiaranlente anche una mia dissociazione gia abbastanza forte, rispetto alia regola di Forza ltalia HA che era costituita dagli "Ex": gli ex-democristiani, gli ex-socialisti. Gli ex-ex, che, fatti fuori da questa ventata di mani pulite volevano ritomare e mi dava fastidio inscontrarli nel movimento al quale io avevo aderito. UE Quindi sono arrivato in Europa senza particolari entusiasmi, pensando: "Se c'e lavoro da fare si fa". II fatto di essere onorevole non mi lusingava pili di tanto. Berlusconi mi chiese di fare il AH capogruppo. Senonche veruli a sapere alcune cose che non mi piacquero, tra Ie quali il fatto che alcuni membri del direttivo avevano detto: "Cosi Caligaris ce 10 siamo levati definitivamente dalle EU scatole. Gli diamo un incarico in Europa e non se ne parla pili, ce 10 dimentichianlo". Loro mi avrebbero probabilmente dato tutto quello che volevo. Quando, quindi, mi fu offerta la carica da HA Berlusconi, senza nessun discorso preliminare, dicendo gentilmente: "Caligaris e il migliore di noi", con gli applausi di tutti, io ribattei: "Cavaliere io la ringrazio rna essere vOtato in questa modo non mi piace.. Non sono preparato, non ci ho pensato". Del resto tutti i riscontri che avevo fatto erano negativi, anche perche mi rendevo conto che eravamo tutti tributari di un'investitura del capo. Poiche il nostro e un paese fatto di persone che cercano qualcuno, magari per fregarlo in seguito, da cui dipendere per ottenere la sicurezza, ho pensato: "10 qui ho un legione che adesso e compatta perche 10 vuole lui, nel momenta stesso che lui non vuole pili che sia compatta io mi trovo solo". "Ma no tu hai il carisma" mi dicevano. "Balle - rispondevo io - il carisma se non e sostenuto da una causa comune, da un potere reale e la cosa pili efflJ11era che esista". Non si puo convincere la gente che non vuole essere convinta perche sa che se la convinci avra dei guai. Mi sono reso conto che accettando sarei diventato il capogruppo del nulla. Allora appoggiai l'altro 16 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris capogruppo che avevano scelto, gli ho detto: "Guarda, se hai bisogno di aiuto io ti sostengo dalle terze file. Datemi soltanto la Conunissione esteri". Quindi sono entrato membro titolare della Conunissione Esteri. Sono stato alcune volte a sentire i dibattiti della Conmlissione Esteri the mi sembrava il coacervo dell'incompetenza. E ci fu un episodio abbastanza divertente. Fui invitato dai diplomatici ad un dibattito a porte chi use, un confronto fra tre personaggi: Andreatta, ministro degli Esteri, Salleo segretario generale, Caligaris, parlanlentare europeo". Poiche conoscevo bene sia Andreatta che Salleo, . . Cl slamo messl scherzare e abbiamo detto Ie stesse cose che avrenuno detto comunque ma a con il tono dei ·compagnoni che si trovano di fronte ad un bicchiere di vino. Al temline della riunione hanno fatto il verbale. Un glOmo nu telefona il mio assistente che mi dice di guardare la prima pagina UE dell' Agence Europe dove c'era un titolo: "Un parere non confomlista di un italiano non confomlista" nel quale in pratica si diceva che io avevo detto che "questo rozzo Parlamento e pieno AH di cialtroni". Per un paio di sedute non mi salute piu nessuno. Poi uno molto importante mi si avvicine e mi disse: 'Tu hai perfettamente ragione, l'analisi che hai fatto e perfetta rna queste cose EU non Ie puoi dire". "Guardi - risposi io - io non ho fatto un'intervista aperta, purtroppo e stata una gaffe". Tutti perc salUlO che la mia opinione e quella e in maniera molto piu garbata la confermo HA quasi tutte Ie volte. Ho comunque fatto un intervento in Parlamento nel quale io ho detto che noi voglianlo sempre piu potere rna non ce 10 meritiamo con il nostro livello di irresponsabilim. E' inutile parlare della routine parlamentare. Forse I'uruca cosa importante da dire e che, essendo UE una persona concreta, mi sono detto: "Qua non posso perdere tempo a fare solo l'esperto di politica estera in una Conunissione che gli esperti non Ii vuole. Vedianlo che cosa posso fare di AH utile per il mio Paese". Aiutato da un funzionario italiano ho fatto una battaglia di minoranza per famli accreditare come relatore per il piu importante accordo di associazione nel Mediterraneo EU dell'Unione Europea, quello con Israele. Avevo un rapporto venticinquennale con Israele, dove sono stato accolto con grande simpatia. E poi anche con la Tunisia. Un paese scelto mirato, visto HA che noi abbiamo con esso un sacco di rapporti, un sacco di problemi e anche in Tunisia ebbi un' eccezionale accoglienza. Questo notevole lavoro e andato, tuttavia, a carte quarantotto, perche il parlamentare europeo e totalmente scollegato dal suo Paese. Ci sono stati dei tentativi apprezzabilissimi - ha cominciato la Agnelli su mia sollecitazione, ha poi continuato Fassino - di cambiare questa situazione. II fatto e che i parlamentari europei non hcumo CUlcora capito loro stessi che cosa sono. Non e colpa loro: sono i dipendenti dal partito che Ii ha mculdati i Europa, sono quelli che si dovranno far eleggere di nuovo nel loro collegio, non sono portatori di· una politica nazionale in Europa perche questa politica nazionale non c'e. Fassino, che ha l'incarico per la politica europea, ha fatto di recente un documento semplice, intelligente e informativo, e il primo segnale importante. FINE DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.2 17 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris INIZIO DELLA FACCIATA B DELLA CASSETTA N.2 L.C.: Tomando alia mia attivita di parlamentare europeo, io ho fatto i miei conti. Mi sono detto: "10 qui ho cinque aJUli da passare". Ho fatto i conti aJlche con la mia situazione personale, perche io avevo buttato via tutto: per Ie consulenze avevo dato Ie dimissioni, ai giomali avevo detto che non lavoravo, come aJlalista non ero pili in nessuno istituto, quindi mi trovavo da un giomo all'altro a dovenni ricreare una vita con un passato politico brevissimo ma molto intenso che mi 'avrebbe reso la vita difficile. Non e stato il fattore dominante nella mia scelta, ma ha avuto senz'altro un ruolo anche questo. Uno fa i conti anche con se stesso. "10 non posso da un momenta UE alla'altro, a 60 aJUli, avendo costruito tutto quello che ho costruito, ricominciare da zero". Non sarebbe neanche state capito perche dopo aver preso tutti quei voti, avendo avuto quel consenso poco che ho maturato che cosa posso fare". AH nonostaJlte una campagna elettorale ostacolata dal mio partito, mi sono detto: "vedianlo con quel Alia Commissione Esteri ho visto che la mia EU preparazione era largaJnente in eccesso a quello che serviva, comunque ho fatto delle operazioni abbastanza importanti: quella per Israele, come ho gia detto, che si e rivelata un trionfo. Quando ho risultato del voto e state quasi HA presentato la mia relazione tutti mi haJU10 riconosciuto il valore della cosa, dal PDS in poi, e it plebiscitario. Poi feci un intervento suI problema Italia-Slovenia, dove soprattutto con l'aiuto degli uomini del PPI, sembra strano, e con la correttezza di quelli del UE PDS - Forza Italia non era contro ma non parteciparono - sono riuscito a ribaltare completaJ1lente il risultato di un voto, che era contro l'ltalia ed e diventato al 96% a favore dell'ltalia contro la AH Slovenia. EraJlo battaglie politiche interessanti, ma eraJlO rare. HA EU G.M.: Veniamo ora ad un'altra questione interessante: quella delle difficolta dell'inserimento di FI all'interno dei gruppi parlamentari giil strutturati in senD all' Assemblea europea. Cosa puo dirci a questo proposito? L.c.: La cosa cominci6 con un problema che posi io. Questo fu anche uno dei motivi per i quali non accettai di fare it capogruppo. Quando infatti mi proposero di fare it capogruppo alcuni personaggi della FIN INVEST, quindi neaJlche dci parlamentari, eraJlO aJldati a negoziare, con l'aiuto di un funzionario che poi e diventato senatore di Forza Italia, il passaggio nel PPE. 10 quando I'ho saputo ho detto: "un po' di coerenza in pili ci vuole. Allora io sono entrato come immagine liberale, gli italiani haJU10 votato questa movimento perche e un movimento liberale. Come posso io presentanni dicendo che ho accettato il passaggio nel PPE e che tutti quanti noi, da una settil11aJla che SiaJll0 Ii, diventianlo demo cristiani?". Perche in realta non avevano fatto il negoziato di alto livello e questa e una cosa che ho sempre discusso con Berlusconi e lui non mi ha dato mai it suo parere. Entrare nel PPE era possibile facendo un'azione politica intelligente, ossia diventando il nueleo di centro-destra, liberale del PPE, come del resto ci sono i conservatori. I 18 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris conservatori inglesi sono autonomi, votano addirittura contro il gruppo, e anche spesso, e piu di tanto non Ii spostano. Quindi, ho detto io, "noi ci mettiamo con i conservatori inglesi". E invece lora halmo fatto il negoziato con i democristial1i italiani. Ma in realm il discorso su cui si e impostato il negoziato era di bassissimo profilo: "Vi offriamo i nostri 27 voti, fateci entrare". Allora feci presente che oltre ai problemi che ho detto ee n'erano degli altri. In primo luogo, 27 sprovveduti che arriVal10 in un partito super-orgal1izzato,mitteleuropeo, si perdono, raccolgono i loro piccoli benefici di presidente, vice-presidente, soddisfano Ie loro piccole vanim ma come gruppo coeso non esistono piu . Allora se io avessi avuto un dialogo migliore con Berlusconi - con il quale il rapporto in quel momenta si era gia rotto, perche avevano talmente parlato male di me, per il mio carattere orrendo, per la mia presunta volonta di dstruggere il movimento, che ero UE considerato una minaccia vera - sarei potu to arrivare ad un compromesso, inveee a quel punto I'operazione la feci saltare. Sicche Siall10 rimasti autonomi. Dopo di che io ho detto: "Presidente, io AH negozio con i liberali". Tutti entusiasti, ne ho parlato con i miei colleghi ed ho avuto il mandato di aprire queste trattative con i liberali. E ci sono state, in quell'occasione, anche delle azioni scorrette EU da parte di altri liberali perche non volevano che la gestissi io la cosa. Ci fu purtroppo l'opposizione dei liberali di sinistra centro-europei che hanno detto: "Se arriva Forza Italia ce ne HA andial110 in blocco", erano sei. Terzo problema - ce ne sono stati tanti -, il fatto che in un gruppo come quello liberale, in cui regna una notevole autonomia tra i membri e dove c'e un dibattito molto articolato al suo interno (posso dire che e veraI11ente un bel gruppo, intelligente, attivo, UE difficile da gestire), se fosse arrivato un gruppo di 27 persone con disciplina da azienda avrebbe sconvolto il funzionamento del gruppo. E queste cose insieme halmo impedito il passaggio ai AH liberali. Di conseguenza ho deciso di aprire un negoziato con i conservatori. 60% di questi, compreso il contentissimi della cosa, 40% preoccupati delle loro cariche. Un giorno, dopo un EU c~pogruppo, intervento al Parlamento che e stato piuttosto apprezzato, il capogruppo gollista venne da me e HA disse di volenl1i pariare di un gruppo comune. Incontro succeSSiVall1ente Berlusconi, che mi dice: "So che lei sta facendo questa operazione, ha il mio pieno sostegno, vada avanti". Poi Fini, spinto dai suoi, si inalbera e dice: "Se voi fate questa operazione noi usciaI110 dal movimento". Allora parlai con Fini, persona gradevolissima nei rapporti umani, che mi dice: "No, hai ragione. Lascia che metta un po' di ordine tra i miei. Non succede niente". Dopo di che ho imposto una sequenza di atti che definirei politico-democratici. Ho chiesto ai gollisti di far vedere qual era il loro progral11J11a per confrontarlo con il nostro. "Dove i due progral1U11i si scontrano - dissi - lasciaI110 una certa autonomia, creiamo un gruppo di coordinamento politico costante. Cosi la nostra autonomia rimane". Poi ho fatto vari dibattiti. Ero diventato talmente importante che il capogruppo quando sapeva che io non andavo a Bruxelles nOll face va riunire il gruppo. Alia fine la cosa and6 molto bene, senonche c'erano state anche Ii delle influenze improprie e mi resi conto che questa gruppo di contatto per il coordinaI11ento interno, su sollecitazione 19 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris probabilmente italiana, non veniva mai convocato. Ai francesi faceva piu comodo avere a che fare con un capogruppo debole che con un membro votato da tutti all'unanimita come rappresentante politico del gruppo. Ai francesi dava molto fastidio che ci fosse uno che diceva: "Questo non 10 voglio fare. Questa e una casa francese non e una causa nostra". Morale, questa situazione si e dovuta chiudere. Sono tomato di nuovo alia questione del PPE. Forte delle espenenze precedenti, ed anche comprensibilmente, Berlusconi ha pensato che si dovesse di nuovo procedere in questa direzione. Soltanto che io 10 venni a sapere dagli stranieri. Dopo un chiarimento con Berlusconi, quindi, parlo con il tedesco piu influente, che non e il capogruppo ma e ['amico di infanzia di Kohl, con il quale ho sempre avuto un rapporto eccezionalemente buono: "Senti - gli dico - io non vorrei che da tutto UE questa baiianUl1e venisse fuori che io sono nemico dei tedeschi. PerC> ritengo che questa cosa non funzionera". No, guarda - mi risposero lora - mi dispiace rna la situazione e diversa. Sono stato a AH Roma, pochi giomi fa, e abbian10 brindato all'ingresso di Forza Italia nel gruppo". Questo mi fece andare un po' in bestia, perche eravan10 posti davanti al fatto compiuto. Per fare qualcosa di EU provocatorio proposi di fondare una consulta liberale che avrebbe dovuto aggregare Ie varie anime del liberalismo. Poi chiesi di dibattere su questa passaggio. Dai dibattiti ho capito che la battaglia HA era persa, confermando 1a mia valutazione iniziale che non avrei potuto influire piu di tanto sui gruppo era stata esatta. 10 rifiutavo la formula del partito contenitore dove metti dentro tutto e tutti. Non e stata questa la mia motivazione. UE Ho poi rilasciatoin tempi diversi, su questa argomento, due interviste all'Espresso, sempre alia AH stessa persona: Padellaro. EU G.M.: In che anno? L.c.: Una nelluglio del 1994 e poi ('altra nel gelUlaio del 1997. Poi un'altra brevissima, dopo di HA che ho detto a Padellaro "Basta con Ie interviste, riconosciamo che me ne sono andato". E infatti poi me ne sono andato dal gruppo nel gelUlaio del 1998. Vidi, quindi, che il passaggio nel PPE non solo era inevitabile, ma che era stato costruito un gruppo di fedelissimi, di quelli che avrebbero fatto qualsiasi cosa, di quelli cioe che se invece del PPE gli fosse stato detto di passare a Rifondazione sarebbero passati a Rifondazione senza battere ciglio. In complesso due 0 tre persone brave ma deboli e Ie altre tutti portatori d'acqua. C'era anche, da parte mia, una componente egoistica. Mentre prima potevo mettermi dalla parte della platea con un capogruppo del quale riconoscevo i Iimiti, ma che una certa dialettica la lasciava, anche se poi, a modo suo, cercava di distruggerla. 10 mi trovavo invece questi cinque davanti che, gia solo a vederli, mi doleva il cuore. E allora mi dissi che questa non poteva essere il mio gruppo direttivo, sicuro com'ero che sarebbero rimasti Ii seduti, in attesa di passare al PPE. Come e successo. 20 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris 10 credo che come partecipazione all'attivita del Parlamento, Forza ltalia sia ad un livello piuttosto basso. Ci sono alcuni che lavorano mol to, ma sono una minoranza. Alcuni non vengono proprio, anche tra i dissidenti. Allora ho chiesto a Berlusconi di parlargli - infatti non ho mai preso una decisione senza prima cercare di telefonargli, di scrivergli - inutilmente. E poi passai tra i non-iscritti, senza dirlo a nessuno. Non volevo che questa mia uscita, che mi costava notevolmente sui piano personale, fosse poi utilizzata 0 strumentalizzata da altri. Perche poi succede sempre cosi, uno tira la corsa e gli altri si aggregano magari contrattando aile tue spalle il posto di capogruppo 0 altro. L'ho visto fare un'infinita di volte. Questo e umano ma mi da fastidio comunque. Quando sono uscito dal gruppo ness una reazione ebbi da Forza Italia. Tanto che io sono andato UE pochi giorni dopo al Comitato di Presidenza e Urbani mi fa: "Ma che sei ancora qui?". "Perche ti dispiace?" gli rispondo io. Ero andato Ii sperando ancora che la cosa si potesse in qualche modo AH aggiustare. E in quell'occasione dissi: "presidente io ho fatto qualcosa che tu sai, vogliamo parlame?". E lui mi rispose: "Ho tanto da fare ma ne parlianlO senz'altro". E non ne abbiamo EU parlato ncppure dopo un anna e mezzo. E sono quindi andato con i non-iscritti. Perche ho scelto i non iscritti? Perche il fatto che io HA passassi con i liberali sarebbe stato troppo forte, era proprio un saito troppo drastico per il partito. Allora ho pensato: prima faccio calmare Ie acque e poi, dopo un mese e mezzo passo con i liberali. Sono quindi con il gruppo dei liberali dal febbraio 1997. UE I liberali tutti felici. HalUlO cacciato via Bossi, che avevo chiesto non fosse del gruppo. C'e stata allora I'intervista del capogruppo che ha detto: "Siamo felici di avere Caligaris e De Luca - che si persona molto pregevole che AH era accodato a me - e siamo contenti che se ne vada Bossi". E' rimasto dei leghisti soltanto una e Fassa, l'ex sindaco di Varese, che poi anche lui sarebbe uscito dalla EU ~ega. Che cosa e successo in quel frattempo? 10 ho rifiutato di discutere i miei incarichi con Forza ltalia un lI1canco HA puntando su un minimo di fair play. In quel momenta avevo nella delegazione suII' Asia, che io avevo sfruttato per fare politica conunerciale ed economica con i paesi asiatici, e poi ero membro della Conunissione Esteri. A questa riguardo avevo scritto una lettera a Berlusconi nella quale gli dicevo: "So che in questo momenta sarai irritato con me, superiamo i fatti personali. 10 ti chiedo di poter rimanere alia Commissione Esteri perche se tu fai un'indagine ti diralUlO (io non dovrei dirlo) che quello che io dico conta e siccome io sono venuto qua per l'ltalia se mandi via me il nostro Paese non ci guadagna". Nei giorni successivi I'assistente di Berlusconi mi telefona facendomi tutte Ie assicurazioni possibili, ma in realta che cosa era successo? Non solo mi hanno levato il posto e mi ha1U10 messo nella Conm1issione Affari Istituzionali, che e una Conm1issione nobile ma dove, dopo due aImi e mezzo, non c'era niente da fare, e halUlO messo in quella Esteri non uno, ma due esponenti di Forza ltalia, peraltro nessuno dei due particolannente competente sui temi di politica estera. 21 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris Per cui io mi sono trovato a dover negoziare duramente, dentro il gruppo, dove in pratica mi e state detto: "Sei arrivato, siamo contenti, adesso perC> accontentati di quello che hai". Ho quindi combattuto una lotta pesante per rientrare alla COlllmissione Esteri .. E dopo una anna di negoziati sono riuscito ad avere la sola supplenza nella Conunissione Esteri. Morale, io adesso sono uno dei pochissimi di tutto il Parlamento che non e titolare di nessuna commissione. C.M.: Quanto tempo e rimasto alia Commissione Affari Istituzionali? . L.c.: Ci sono rimasto circa otto meSl - genaio-agosto 1997. Una nOla incredibile. Poi sono rientrato come supplente alia Conunissione Esteri e devo dire che poco per volta halmo cominciato 0 Ii chieda. Adesso sono I'unico UE a danni un sacco di incarichi. Loro, senza che io Ii chiedessi rappresentante italiano per conto dei liberali nel gruppo della crisi. Ho avuto la fortuna di persone che conoscevo gia AH incontrare nel gruppo della crisi, dove si lavora molto e bene, precedentemente e che sono felici di collaborare con me. Adesso il gruppo liberale mi ha chiesto di EU famli carico, purtroppo il tempo non e tanto, di tutta la politica mediterranea. Quindi, adesso, paradossalmente, seza avere cariche, ho perC> un sacco di lavoro. HA Un'altra cosa che mi interessava fare era, essendo state eletto nel nord-est, di fare qualche cosa per il nord-est. E siccome io non sono ne c1ientelare, ne assistenziaie, sono partito dai grandi sistemi. Quali sono Ie grandi questioni del nord-est? Sono la piccola e media industria, Ie strutture da UE rinnovare, i trasporti, la ricerca, l'agricoltura. Ho fatto un lavoro enomle di tessitura tra la Conmlissione ed il nord-est. AH Ho usato tutte Ie Illie amcizie, i contatti precedenti, per avere un accesso immediato ad alcune persone. Ad altre sono arrivato da solo. Quindi ho acquisito nella Commissione Ricerca,nella EU Conunissione Trasporti, nella Conunissione Fondi Strutturali, una posizione di assoluto e incontestabile privilegio. Ho cercato, cioe di stabilire una serie di contatti e di collaborazioni a tutti HA i livelli, dall 'usciere al Conunissario, tutti quanti mi potevano servire. Praticamente conosco venti, trenta persone all'intemo di ogni COlllmissione. E forte di tutto questo sistema di relazioni che avevo costruito Illi sono messo a disposizione del mio Paese, ho detto: "Ora lavoro per voi". Non l'avessi mai detto, perche allora sono venute fuori Ie paratie. Le regioni che non ti ricevono. 10 non sono mai riuscito in tanti aIU1i a essere ricevuto da un solo assessore. Le regioni pili educate magari ti ricevono, rna poi ti dicono: "Apprezziamo molto quello che lei fa, rna qui non si riesce a far niente quindi e inutile che ci mettiamo a lavorare". Morale, infinite occasioni perse. Una volta sono riuscito ad avere due Commissari che si erano detti disposti a venire a spiegare ai piccoli e medi imprenditori locali che cosa si doveva fare per ottenere i benefici previsti. I responsabili delle regioni hanno fatto in modo che io non avessi neanche la sala per l'incontro. Per quanta riguarda i comuni devo dire che I'unica persona con cui sono riuscito a lavorare, malgrado tutte Ie difficolta che ha avuto, e state Riccardo Illy. Pili intelligente e lungimirantedegli 22 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris altri ha fatto il ragionamento: "Caligaris mi sfruttato e poi ad un certo momenta si personaggio e introverso e creato e certamente ma e utile, un rapporto di abile, non impresa altrimenti non si darebbe cosi tanto da fare, meno degli altri e lavora di piu e si tanto vale che 10 sfrutti". E infatti mi ha e vero reciproca simpatia. Perche i1 che sia solo interessato alia sua e vanitoso come tutti i sindaci. PerC> forse e dedicato alia citta. Anche io continuo a lavorare per la citti, che mi ripaga spesso con amarezze. Una volta mi hanno invitato e io gli ho detto: "10 a Trieste non vengo, perche tutte Ie volte arrivo con piacere e dopo cinque minuti mi viene un attacco di bile". I muri di gonuna non Ii sopporto. Succede che io vado a fare Ie conferenze e in regione passano la -voce che ness uno deve venire; poi vedo due parlamentari in fondo che prendono i nomi di chi e L.c.: Si, e un e un boicottaggio alia sua persona? boicottaggio personale pesantissimo. Si AH G.M.: Ma questo UE entrato. E queste sono cose che sanno tutti. e accentuato quando ho rinunciato alia Avevo proposto, a tal fine, di fare EU canca di Capo gruppo anche per occuparmi di Forza Ita Ii a nella regione Friuli Venezia Giulia. il coordinatore della regione, senza investitura, a tempo HA detenninato al fine di creare una rete capillare nella regione, con un certo numero di referenti locali da selezionare e valorizzare. Nell'interesse del movimento potevo creare un modello da ricreare altrove. Mi era stato chiesto di definire un modello di Forza Italia nel Paese, io chiedevo di farlo UE solo nella regione. In realta, quando ho creato poco per volta questa struttura, ho trovato una sede gratutita ed ho AH cominciato, quindi, a fare Ie riunioni, a queste pal1ecipavano parlamentari che urlavano sempre. Una cosa allucinante, sembrava di essere al manicomio. Non e che dicessero qualcosa, era proprio EU u!l'orchestra. Qualsiasi cosa dicessi si scatenava il caos. Sono poi riuscito con una pazienza enorme a calmarli, a nominare alcune persone, alcune ottime altre meno, e per evitare ripensamenti HA Ii ho fatto incontrare con i dirigenti locali del movimento, ai quali ho detto: "Questi sono gli uomini. Interrogateli, se non vi piacciono accetterc> il vostro parere, se vi piacciono Ii pigliamo". Tutti felici e contenti e d'accordo. Sono perC>, poi, arrivati gli ordini da Roma e la cosa ha cominciato ad andare male. Siccome io andavo due volte a settimana in Friuli - e ancora adesso mi ci reco settimanalmente, ho cominciato a rendenni conto che quando io c'ero Ie cose andavano relativamente bene, ma quando me ne andavo erano Ie direttive da Roma che facevano il bello e il cattivo tempo. Iniziarono attacchi pesanti sulla stampa da parte di tutti i parlamentari. E mi sono reso conto, col passare del tempo, che mi stavano creando un isolamento progressivo. 10 andavo a parlare con Ie banche e mi si respingeva; andavo da altri per organizzare incontri 0 riunioni, erano previste 200 persone ma poi e arrivavano 10 e velmi anche a sapere che alcuni erano stati diffidati dal partecipare. Allora ho fatto due riunioni molto accese e ho preso consapevolezza del fatto che anche i fedelissimi erano spaventati. Mi halU10 detto che ogni volta che me ne andavo e rimanevano 23 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris soli, in quei giorni Cl tartassavano. In provincia, del resto, si possono fare tante cattiverie, che certamente sono cattiverie anche di bassissimo livello ma che incidono comunque sulla qualita della vita. Ero disposto a fare battaglie fino in fondo, pero pochi erano disposti a rischiare. Quello e state un periodo estremamente duro, perche vedevo che mi stavano tagliando fuori dal mio elettorato, ma non in funzione di un'altra candidatura, perche non ci pensavo proprio, ma in funzione del !avoro che dovevo fare, perche io avevo bisogno del contattO della gente e il contatto con la gente non 10 potevo avere. Pur preannunciando mie visite all 'associazione industriali, aile canlere di conunercio, ecc., ho trovato la porta chiusa, perche erano tutti legati al sistema di potere. In realta non e stata solo Forza Italia, ma anche Ie componenti del sistema di potere locale che mi consideravano una turbativa ai loro giochi. Cio che importava a loro era arantire tanti UE assessori, tanti consiglieri da controllare. II politico e accettato se diviene parte integrante del sistema di potere; di servire la collettivita non se ne parla. AH Mentre nel Parlamento europeo ho fatto battaglie politiche, in Italia sono stato ricevuto come antagonista ad un sistema di potere, del quale Forza Italia era solo una delle componenti. Pur EU tuttavia in quei mesi Forza Italia era al govemo, un messaggio da Roma diventava importante. Forse sono state condizionato dalla mia esperienza militare. I militari, con tutti i loro difetti, hanno HA un'ansia di purezza , che magari qualche volta si dimenticano, ma se uno gliela riscopre e molto pili facile. I politici, invece, non harme nessuna ansia, tranne quella del proprio potere personale. E UE qui non sto parlando di Forza Italia, sto parlando di una categoria molto ampia. risultati della Conferenza EU AH C.M.: Onorevole, come il Parlamento europeo ha giudicato Intergovernativa e poi il Trattato di Amsterdam? L.C.: La Commissione Affari Istituzionale e stata estremamente critica. In Conunissione ho detto HA che era inutile che ci piangessimo addosso: era solo patetico. La realta e che , come e normale, ci sono all 'interno del Parlamento delle spinte filo-govemative molto forti. Se vediamo, ad esempio, i gollisti, quando il 101'0 partito era al governo erano il braccio parlamentare europeo del govemo. Poi e'e la parte, invece, fondamentalista europea, della federazione europea a tutti i costi, che pero e, dicianlo, poco convincente. Amsterdam e stata nel suo complesso pili timida di quanta non potesse essere sui campo istituzionale. Le grandi battaglie sono quelle che vengono fatte su problemi abbastanza modesti, tipo il voto ponderato; questo voto, cioe, quanto puo pesare in funzione dei paesi. Allora si vede un paese come i1 Lussemburgo, che ha tutto da perdere in una pili equa proporzione tra cittadinanza e rappresentaza fare una battaglia di retroguardia pesantissima che riesce a fermare anche la Gennania. Poi naturalmente ci sono alleanze incrociate, sicche quando si deve votare qualcuno, iI 24 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris Presidente 0 il Segretario Generale, si creane delle alleanze che non hanno nulla a che fare con Ie tesi politiche e non e raro che i due blocchi, PPE e PSE, si rendano artefici di consociativismo. Ecco perche direi che non serve tanto giudicare Amsterdam, rna it consiglio che io do agli italiani e quello di creare un forte gruppo di pressione per l'ltalia fra politici nazionali, di governo e non, e politici europei, senza escludere commissari e funzionari italiani in Parlamento e Conunissione. 10 varie volte ne ho parlato con i miei colleghi, rna non siamo riusciti a fare molto perche siamo scollegati dalla realti nazionale. E' come se fossirno degli emigrati . . G.M.: Ma e un fenomeno che lei riscontra solt8Oto nel gruppo italiano 0 anche in altri? UE L.C.: Soprattutto ne1 gruppo italiano. E soprattutto negli italiani. Non esiste una chiara possibiliti di individuare un gruppo, una lobby italiana parlamentare quando ci sono grossi problemi. C'e AH stata qualche volta, rna c'e stata su temi rnodesti. I governi dovrebbero riuscire a stabilire dei rapporti diversi. 10 avevo suggerito alia Farnesina di Si EU creare un punto di contatto per i parlamentari: hanno assicurato che c'e rna io non I'ho mai visto. e avvicinata molto piu, cercando di farsi interprete del governo, la rappresentanza permanente a e fatto, rna si vede che noi dobbiamo percorrere una strada che non HA Bruxelles. Qualcosa di piu si abbiamo mai percorso. Le istituzioni in ltalia sono talmente frammentate tra di loro che non possono essere punti di riferimento per i parlamentari che devono avere anche dei colloqui UE interistituzionali. Peri> ci sono anche delle altre cose di cui bisogna tener conto, cioe che i parlamentari devono essere esempio, decide che e meglio AH candidati dal loro partito; il lora partito tiene conto di come ti comporti e allora se Kohl, ad per la Germania votare contro il trattato di Amsterdam 0 contro EU .qualunque altra cosa contraria al suo interesse politico, sara difficile che i parlamentari, specialmente quelli del CDU-CSU votino in maniera diversa. notevole. Ed e state un peso crescente del Parlamento che HA Uno degli acquisti di Amsterdam e per questo che io invito l'ltalia a studiare bene Ie candidature. doppie candidature di qualsiasi genere, che sia sindaco 0 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Sono contrario alle parlamentare nazionale. Non si possono far bene due cose e di rappresetanti effimeri l'ltalia non ha bisogrlO. FINE DELLA FACCIATA B DELLA CASSETTA N.2 ha ora un potere Luigi Calligaris TNIZIO DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.3 L.C.: E' un'attivita cosi complicata e cosi esigente che uno deve dare tutto il proprio tempo. Un altro consiglio darei ai giornalisti, che accusano sempre i parlamentari di guadagnare troppo, 10 vadano a vedere I'attiviti dei parlamentari. I parametri di valutazione non sono il numero delle ore che uno passa in aula 0 la quantita degli interventi fatti, chiedano invece di vedere gli uffici dei parlan1entari, Ia loro attivita. 10 ho invitato molti giornalisti nel mio studio aRoma 0 a Bruxelles, rna non sono mai venuti. La questione e che l'attivitil parlamentare richiede un impegno strutturato. il parlamentare deve essere servito in modo tale che possa svolgere la sua attivita e non deve avere distrazioni. Ritornando aile r~azioni del Parlamento ad Amsterdam, va detto che la Commissione Esteri ha e fatta anche piuttosto bene, molto critica, che pero e stata vanificata UE preparato una relazione, che da un atteggiamento molto condiscendente, molto paternalistico nei suoi confronti. potra fare mai, 0 AH In realtil dove sta la veritil? II fatto e che certamente I'Europa come la voleva Spinelli forse non si comunque solo fra moltissimo tempo, e che iJ mondo si sta dimostrando molto piu difficile da gestire di quanta non si pensasse. II confronto tra i blocchi aveva semplificato la EU gestione del mondo in un contesto bipolare net quale tutti stavano aspettando I' olocausto nucleare, il disastro assoluto e quindi c'era la possibilitil di disciplinare anche gli sforzi in maniera piu HA coordinata. Adesso Ie sollecitazioni sono troppe e aile sollecitazioni si risponde con Ie decisioni politiche, con I' assegnazione di risorse, con degli impegni. AHora I' esistenza di sollecitazioni ch~ il governo risponde all' Europa, ma risponde al suo el~ttorato, alia sua UE politiche significa pubblica opinione. Quindi, quando fa qualcosa per 1'Europa fa qualcosa che puo essere messa in AH discussione e allora si e visto chiaramente durante Amsterdam che Kohl e Chirac sono stati i primi a proporre la cooperazione rafforzata anche per la sicurezza e poi i primi a fare un passo indietro quando sono arrivati dei messaggi molto pesanti a Kohl dalla Baviera. ordine economico che EU La seconda cosa da considerare e che I'interesse europeo e ancora confuso. C'e un interesse di eevidente, che pero non e seguito da una politica economica comune. Tant'e HA vero che noi tentiamo di arrivare ad una politica economica attraverso la politica monetaria, che e come arrivare alia politica di difesa costruendo prima Ie forze armate europee. Tuttavia quel sistema pragmatico che si puo condividere soprattutto quando uno e aile prese, giorno per giorno, con Ie difficolti reali della gestione della politica europea. La politica dei piccoli passi e forse I'unica che possa funzionare. L'importante e che ci sia un obiettivo condivisibile da tutti. Questi obiettivi condivisibiJi molto spesso non ci sono, perche entrano in conflitto gli interessi nazionali, se non con gli int~ressi personali. Se vogliamo scegliere un caso importante, per esempio, possiamo prendere in considerazione il problema della' difesa europea. Tutti parlano di difesa europea: I'UEO deve essere il braccio armata dell 'Europa, la NATO e ora di dismetterla. In realtil il braccio armato dell'Europa, l'UEO, e un'organizzazione molto modesta come capacita e dimensioni ed e il modo migliore per non fare la difesa europea. AHora si vede l'ambiguitil dei ministri quando dicono: "Noi la difesa europea la vogliamo a tutti i costi e l'affidiamo all'UEO". 26 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris Sono riuscito a stabilire attraverso varie iniziative che ho portato avanti, un rapporto diretto con il Commissario alia politica estera olandese, il quale ha fatto una interessante proposta, dicendo: "Cerchiarno di fare una cosa alia volta. L'UEO si occupa di sicurezza, di missioni di pace sui serio", cosa che non sta facendo dato che, come si e visto, l'Albania I'ha gestita l'ltalia, la Macedonia la gestisce l'ONU, la Bosnia la gestisce la NATO. E io ho suggerito: "Cominciamo da una cosa facilissima, dalla Macedonia. Diarno la Macedonia all'UEO e vediarno quello che succede". 10 potrei anche mostrarle un documento: la lettera che su questi problemi ho mandato al COllunissario. Un documento che halUlO condiviso tutti e sui quale ho trovato un sostegno problema della neutralita che ne blocca I'accesso agli organismi di difesa. UE fortissimo da parte degli sCal1dinavi, ai quali, tra I'altro, ho offerto una formula per atU1ullare il Ho sostenuto la necessita di uscire da una paralisi che e dovuta al fatto di vivere questa grande AH ingatU1o: I'UEO e la difesa europea. In realta ness uno dice che I'UEO e nulla di concreto, ha solo una visibilita politica e un'inUl1agine forte. Nel costruire la difesa europea si deve inoltre evitare abbiano la sensazione che ci si voglia liberare di loro. A tale propos ito mi EU che gli arneriCal1i ricordo 10 sfogo di Bush qUal1do disse: "Se proprio volete che non ci siarno, ditecelo che ce ne HA andiarno" e non gli si poteva certo dare torto. Non e che si voglia dare sempre ragione agli an1ericani, pera e anche vero che se gli USA sono Tyson noi sian10 dei vecchietti debolucci e se i vecchietti si mettono a fare delle urla isteriche intorno a Tyson, Tyson ha diritto di ridere. Allora UE divential110 prima noi stessi come Tyson e poi ci misuriamo con Tyson. Questa era la mia formula. Invece che cosa si e fatto. Con la continua sollecitazione a mandare avanti I'UEO, I'hatU1o fatto halUlO creato l'Assemblea, Ie delegazioni, i presidenti, AH crescere, un'infinita di documenti; ll1somma e diventata un'istituzione inefficiente ed ingombrante; non sa fare nulla rna paria di tutto: EU fa. trattati, fa accordi con la Russia, ecc. E' diventata quasi impossibile da distruggere. Nello stesso tempo ha una sua vanita, perche non solo i politici soffrono di vanita, rna anche Ie istituzioni, e cia HA la porta a non gradire di diventare la parte inferiore, strumentale, della difesa dell 'unione europea. Quindi e vero che nell' Unione Europea ci sono i paesi neutrali che non vogliono I'UEO dentro perche dicono che se I' UEO entra come soggetto di difesa questi paesi automaticamente vengono a condividere una politica di difesa collettiva che finora non hatU10 accettato. Ma e anche vero che questa UEO pasticcione ma molto vocale non vuole entrare nell'Unione Europea ed essere integrato per evitare di scomparire assieme a tutti gli interessi materiali costruiti attomo ad esso. Cosi Sial110 arrivati ad Amsterdam dove si dice, a proposito della questione dell'integrazioe dell'UEO: "Si vedra in futuro se tutti 10 VOrralUlO", quelle fommIe, cioe, che rimandano ad un imprecisato futuro qualunque vera decisione. II mio ragionamento e questo: "Abbiamo I'UEO, abbiamo fim1ato j'accordo di Petersberg, in cui diciamo che facciamo queste missioni di pace, ma non stiamo facendo niente, ormai dal '92 siarno arrivati al '98. Riconoscian10 una cosa: che fll1che ci sara la Russia con ancora 4000-5000 testate 27 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris nucleari noi abbiamo bisogno di un deterrente. Quindi il deterrente americano deve restare. Non serve? E' comodo averlo. Uno mette la porta blindata mica per invitare i ladri, ma perche se volessero venire una e sufficientemente difeso". Del resto non si puo non considerare che la Gran Bretagna ha ridotto il suo arsenale moltissimo e ugualmente la Francia e quindi il loro peso come deterrente e trascurabile. A questa proposito io ho fatto, su richiesta del Parlamento, uno studio molto buono su, spiegando che questa matrimonio della Francia e della Gran Bretagna in chiave di deterrente europeo era una grande presa per i fondelli e I'ho detto citando i documenti, Ie prese di posizione, i fatti e alia fine e venuto fuori, come riconoscono del resto tutti gli addetti ai lavori, che la Francia non ha nessuna intenzione di dare il suo deterrente all'Europa, la Gemlania non ha nessuna intenzione di prendersi questa copertura francese, preferisce quella americana che e pili UE lontana, gli inglesi non hanno alcuna intezione di mettersi d'accordo con i francesi, quindi, ripeto, il deterrente americano deve rimanere. AH Gli anlericani, molto pili del deterrente nucleare, hatmo una potenza obiettiva reale, quel plusvalore che nella sicurezza l'Europa non ha. Quindi teniamoci gli anlericani, sono occidentali, sono EU gli alleati naturali, dalUlO pochissimo fastidio, non c'e motivo per mandarli via. Hatmo, peraltro, creato, soprattutto loro, una struttura che funziona, la NATO, che ha i suoi difetti, rna che pero ha una consultazione politica che e veramente HA quando deve fare un' operazione la fa bene. Quando deve ottenere un risultato 10 fa come si deve, superiore a quella che c'e nell'Unione Europea. Quindi la NATO rimane, quello che dobbianlo fare all'intemo della NATO e di far crescere la UE famosa colOlma europea. All'UEO gli dovremo dire di lasciar perdere la difesa. La difesa si fa euro-atlantica allo stesso 70% delle azioni sono atllericane e il 30% europee. Noi AH tempo. Oggi della holding NATO dovrernmo fare in modo, con i nostri sforzi, con il nostro impegno, mettendo Ie forze insieme, di EU . arrjvare ad avere 70% europee e 30% e americane. Si otterrebbe cosi una sicurezza euro-atlantica, in cui gli europei ricaverruulo la lora autonomia come vogliono. Rirnane I'UEO, che non si puo e negativo, allora gli si fa carico di tutte Ie operazioni HA sciogliere, perche se si scioglie il messaggio di pace, di sicurezza, che sono militarmente molto menD impegnative, possono essere condotte senza gli atllericani. Per ora si deve riconoscere che l'Europa, come tale, non e matura a gestire la propria difesa. Puo gestire pero la propria politica estera e di sicurezza. Detto questo, soltanto gli scandinavi si sono tutti schierati con me. L'importanza politica di un fatto di questo genere e enorme, perche si apre una breccia i cui gli scandinavi, gli irlandesi e gli austriaci cominciano ad entrare in un dialogo di sicurezza. Poi, poco per volta, si affezionano e il passaggio in un organismo euro-atlantico sara molto pili semplice. Da questa impasse sui tema sicurezza e difesa tuttavia non si esce, perche i parlanlentari sono schiavi dell'opinione dei propri partiti e dei propri govemi, che sono ancora su quel paradigma dell 'Unione Europea Occidentale portatrice della difesa europea e che se rinunciamo a questa non avremo pili I'integrazione politica. Debre I'ha detto nel '60, insonuna, sono passati 38 atmi non 28 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris possiamo pili continuare ad inseguire fonnule che non funzionano. In questi quattro anni di Parlamento ho imparato che si puo, poco per volta con molta determinazione, costruire l'Europa. Sarebbe lnvece negativo proporre messaggi alati, forti, non realizzahili eli £ronte agli egoismi nazionali. Un altro dubbio, sul Quale mi pare opportuno ritlettere, e che la politica estern come noi Ia concepiamo oggi sia troppo vecchia, con meccanismi totalmente superati. Oggi non c' e coordinamento fra i vari attori della politica estera. Poi si deve saper coniugare la politica estera a tavore dell' Italia con queHa necessaria a tar crescere I' Europa. Non se ne parla mvece d1 tar tare la politica estera alle regioni, oltre i limiti interregionali, sarebbe una catastrofe. Ecco, aHora, vada avantt ill modo tale da soddlSfare a lungo tennme I'obietttvo, che posslamo chlamare scetgano quei percorsi che rendano questo AH obiettivo Spine11i, obiettivo Mormet; che per6 si UE credo che nel costruire I'Europa bisognerebbe seguire questa linea: tare in modo che l'Europa possibile senza voh pinaarici., anche se non sono percorsi altamente visibili. E queslO ai politici non piace, perche al politico dell' obiettivo non gliene importa niente, lui vuole la visibiliIil.. 11 Prt:fe::li..s~e:: laudan; i'jat:<!, Wille:: rra.l.lliULs Millt;rana l,;he:: ~un EU pulitiw franco-tedesca, poi fecero il cC1t'f>o d'armata. ill effetti il politico KuWlandaruno la IJrigala e pragmatico, vive giomo pet" n~n mi HA git}mt}, nt}n pensa ehe dt}mw pub esserei una tena guerra mt}ndiale; it}, ad esempit} GGntirei di ~luderlo. H percoroo vet·oo Wla politica di siCUfezza e difesa comWle 6 molto lungo, lilOlto difficile, molto UE accidentato. E' asrolutamente ridicolo dire che l'Europa deve fare qualCOSQ per noi. Diciamo che il probl.€ma non g tanto l'Europa, quanta bimsi cM cosa riusciranno i vari paBsi a fare per AH l'Europa. HA EU . G.M.: Veoiamo ora ad uo'altra questiooe, comunque strettamente connessa al suo precedente discorw: come ha giudicato il Parlamento e come giudica lei personalmente !a questione dell'allargamento della NATO? L.C.: 11 Parlamento Europeo l'ha sposato in toto, capendone poco e discutendone poco. E' stato, ad esempio boicottato detiberatamente un tentativo che avevo fatto d.i portare it responsabite politico della NATO, it responsabite militare della NATO e it Vicesegretario generale dena ATO, cbe avevano gia accettato, aHa Commissione Estell, Sieurezza e Difesa europea a di~l,;uten; del prublema 10 ho detto: "Vi porto i tre mas.simi responsabili della NATO" e low mi hanno risposto ehe non era ecessario. Poi qutUldo si e yotato in aula, htumo Yotato tutti secondo Ie indiewoni nazionali e secondo ane-he queUa demagogia unpenlilte in tutti i Paflamenti par cui neSSWlO voleva dire al polacco, all'Wlgherese, ehe Mil It) dell'Unione Europea che economiche. C'e uno V t)!eva. e E qui e'e anehe il grande periW!6 per la politiea eglera molto poco incil>iva, apprezzata wI piano delle concessioni spreco di risors.e furte, perch.e il Parlam.ento non e chiaro ~u qu.ello che vuole, la Commissione e una grande burocrazia. © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union 29 Luigi Calligaris La realta e che ci vorrebbe una spinta molto nuova nel Parlamento europeo - e qui mi ricollego alia questione di cui ho parlato prima del problema del doppio incarico -. Ci vorrebbero persone che abbiano voglia di dare molto. Se il Parlamento e il luogo in cui si deve costruire qualcosa, allora bisogna avere i muratori, i carpentieri, i capomastri, gli architetti. II critico estetico direi che i questa momento serve come esterno, ma non Ii dentro. Li e la fossa dei leoni. Allora chi riuscira a mandare Ie persone migliori otterra i migliori risultati. Temo per6 che i partiti faranno ancora l'errore di considerare iI Parlamento Europeo una entita marginale. Avranno i soliti candidati blindati, poi mandera1U10 tutti i degretari di partito. Da questa punto di vista Berlusconi e stato piu ·corretto degli altri, non e mai venuto, per6 ha ceduto inU11ediatamente iI suo incarico. Fini e venuto una dozzina di volte, Bertinotti una dozzina di volte, Occhetto non e mai venuto, come del resto UE Bossi. Bianco lJlYece e molto attivo, rna e un'eccezione. 10 ho molta simpatia per Bianco, da AH sempre. EU G.M.: I segretari, guindi, sono stati eletti tutti? L.c.: Si, tutti. Ma iI discorso deve valere anche per i sindaci. Se uno fa il sindaco in Italia non HA dovrebbe nemmeno avere il tempo di tagliare i nastri. Come riflessione di fondo vorrei dire che se il paese in cui regna la solidarieta e proprio I' ltalia, iI paese in cui non esiste la collaborazione e ugualmente l'Italia. e un fattore negativo e che molto spesso si presta a UE pensare che la solidariet:l, cosicome e concepita Quindi dobbiamo cominciare a una forma demagogica e retrica. Una cosa che io ho constatato, prescindendo dal mio caso AH personale, e che qllalsiasi Italiano onesto, in gamba, preparato, che venga ad entrare nell'occhio del ciclone, si trova immediatamente solo. 10 ho aiutato parecchi, perche io sono il difensore delle EU cause perse, e vedo 10 scoramento di persone che fino al giomo prima avevano tutto che vengono completamente abbandonate. II problema e che da noi non c'e il senso della squadra. Leggevo HA qualche giorno fa un articolo del portavoce laburista britannico, che diceva che "Ie forze am1ate soo our team", la nostra squadra, noi dobbiamo batterci per la nostra squadra. Gli italiani Ii hanno e visto poi che al 90% sta venendo Per ('Albania harulO dato ordini sbagliati, e successo mezzo massacrati i propri militari. In occasione di Ustica, che si e stato dt:terminato da 111issili. I'incidente, il governo non si e assllnto Ie responsabilita e ha scaricato tutto slilla marina. Loi, che forse suI piano etico e anche professionale e troppo ingenuo ma che resta uno dei migliori generali fuori che non che abbiamo, 10 abbiamo distrlltto per delle cose che non sono successe. Quindi dove e la nostra squadra? Ma in quale altro paese avrebbero am-iato una cagnara sulla Somalia, in cui io sono andato ed ho anche seguito tutta la questione passo per passo con la stampa estera e con tutti gli esperti, tutti hanl10 detto che l'Italia ha fatto un ottimo lavoro. Noi l'abbiamo addirittura cancellata. Lo Stato Maggiore dell'Esercito non paria piu della Somalia per paura di entrare hell'occhio del ciclone. 30 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris Quindi, tomando al discorso che stavamo facendo, la solidarieta buonismo; la bonta e una e una cosa emotiva, e una cosa di cosa discreta, non si ostenta, il buonismo si, anche perche ha un peso politico. 10 direi quindi che I'operazione culturale da fare suII' Italia, sui piano della politica, e quella di distruggere tanti falsi miti. Quello del liberalismo in primis; io sono liberale 0, come ha detto una volta Cossiga, sono un integralista liberale, cioe io esaspero il cocetto del rispetto, rispetto della collettivit'1, rispetto degli altri, rispetto verso la mia persona. Questo non coincide col modo di gestire la vita politica italiana: il liberali italiani sono liberali con la palla al piede, perche nel momenta stesso in cui uno dice : "La mia lotta per il liberalismo finisce dove finisce il mio 'interesse personale", allora mi dispiace, si possono citare i piu grandi liberali del mondo, rna si UE resta lontani dal vero liberalismo. C.M.: Ritorniamo un momento al problema dell'allargamento della NATO. Qual AH pensiero in proposito'! e il suo L.c.: Su questo problema Kohl aveva deciso, gli americani haru10 deciso di dargli appoggio ed EU scomparso il dibattito. e L'allargamento, ilU1anzitutto, non serve perche se si vuol dare una copertura politica in tema di NATO e un'altra HA sicurezza ci sono altre formule, si fa un accordo riconosciuto, un patto di non aggressione, ecc. La cosa, significa strutture, significa forze, significa equipaggiamenti, significa UE acquisto di armi. Oltretutto noi ci stiamo caricando, contemporaneamente, anche dell'allargamento dell'Unione Europea, che secondo me rappresentera un costa esorbitante alla costruzione europea. AH Abbiamo assunto due carichi contemporanei con dei paesi che non sono assolutamente pronti, essi stessi, ad assumerli. In soldoni questo vuol dire spendere un'infinita di quattrini che non esistono. e aperto un dibattito vivacissimo negli Stati Uniti dal quale e emerso che dobbiamo spendere 80 mila miliardi, di cui gli USA si farebbero carico del 20%. Gli altri 60 mila miliardi verrano EU Si ripartiti percentualmente tra gli altri membri, per cui I'ltalia, che spende per il propno altri. HA equipaggiamento 3 mila miliardi l'arulO ne dovd spendere almeno altri 3 mila per equipaggiare gli II disegno di Kohl sta nella convinzione che I'Unione Europea economicamente ricca abbia un debito politico verso i paesi ex-socialisti che Ie sono vicini, quindi deve dare a questi paesi il modo di crescere. Se noi ci poniamo ('obiettivo di aiutarli, loro si pongono l'obiettivo di entrare nell'Unione Europea, tutti e due procediamo insieme e vinciamo questa grande scommessa. Non ha detto Kohl che lui in questa modo riesce a far entrare nell'area di influenza della Germania, senza colpo ferire e a spese dei suoi alleati e colleghi europei, tutti i paesi verso i quali la Germania ha notevoli interessi di carattere economico. FINE DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.3 31 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris INIZIO DELLA FACCIATAB DELLA CASSEITA N.3 L.C.: Una conquista civile, pacifica, che porta degli enonni vantaggi alIa Gennania, anche perche la guerra costa. Certamente la Gennania non e affiitta da problemi di solidarieta come l'Italia. Se I'apparato bancario tedesco si e mosso con tanti capitali, con tante energie dappertutto, vuol dire che c' e un disegno di online politico-economico molto forte. Quindi se la Germania avesse cercato di fare questa bilateralmente nessuno glielo avrebbe accettato e gli sarebbe costato molto di piu, quindi e un regalo totale per la Gennania. UE G.M.: E il suo giudizio invece sui piano strategico deU'aUargamento? e cosa futile, perche in primo luogo bisogna essere credibili, perche se non si e credibili qualsiasi garanzia non funziona. L'alleanza si e dovuta ridurre, leggevo che il bi1ancio della difesa britannica, cbe e 11 pio forte di tutti si e ridotto de1 30%, 11 nostro e aznvaro a AH L.c.: SuI piano strategico sono EU delle quote rnodestissime, i tedeschi stanno spendendo sempre meno, non ci sono soldi, non ci UOm1Il.J. HA Tutto parte dalla convrnzione che la Russia sia debolissima, che e vero, rna anche che sia destinata a t'UnWiere tale. II fatto e cne la Russia era iftfuUtameftte piu debole fie! '21: aveva la av@va l'armata r066a mondo. Un pae~ ch~ in @ra un'accozzaglia. E malgmdo qU@6to ha fatto poi tr@mare il di queUa dlluoosioue, che ha, obiettivamente, queUe UE C3Sa, gUeft'a fisor~ che lla, quel sensa della patria, ha un potenziale non ~fruttato ~w rna allorehe avra un u.omo migliore eli Eltsin, marciar~ m;lla dir~ziom; giu.sta. AH cornin.ct;ra a Noi pensiamo di poter fare l'a1largamento della NATO perche tanto la Russia la tranquillizziamo EU .yjsto che ha bisogno di noi e quindi non coniamo nessun rischio~ all0 stesso tempo. peTo. se non corriamo nessWl rischio non abbiamo bisogno di fare l'aJlar~amento. R~p\lb1;>1ica c~ca HA Altra domanda. Se sllccedesse qllalcosa al confine tra la Repubblica ceca e la Slovacchia, tra la e l'Vngheria; C9m~ ci r~S91iam9, aJJdiamo a mett~r~ pa.c~ noi? Noi pigliamo can leggerezza l'allargamento della NATO perche pensiamo che tanto ci sana gli americani. Ma immaginiamo che gli americani se ne vadano. AHora non c'e solo la difesa deii'Europa, rna cl sono tutte Ie garanzie che la NATO ha dato con gli europei a tanti altri paesi. L' allargamento e stata una trovata, pilotata soprattutto da KoW, appoggiata da Clinton che uomo ill grande abilitit ma su moJte cose e estremamente super.fldale. e un Non bisogna trascurare il fatto che gli americani nutrono nei confronti del tedeschi un amore a livello istituzionale enorme. 1 tedeschi nanno nei l1ffi@ricani 1010 vorr~bMro Ch8 conftonti setfipre una c8fta in piu, gli ~uro~i i tedeschi sono com.e gli f066l!ro: ordinati, puntuali, progrwnmati; mentr@ il disordine, ad esempio, degIi italiani, Ii sconcerta. Se uno © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union pef(~he voles~ parlare della poIitica €Stera della prima 32 Luigi Calligaris Repubblica bisognerebbe dire che i dalU1i che abbiam fatto sono enormi. Andreotti e state un grande attore di politica estera, ma con la sua contorta abilita era spesso di difficile comprensione per gli americani. Per quanto mi rigllarda avrei potllto fare di meglio per la politica estera italiana se, invece di servire Ie regioni che erano poco interessate a farsi servire, avessi fatto per quattro anni soltanto quello che mi veniva chiesto. 10 sono stato troppo zelante, ho cercato di pagare un debito verso il mio elettorato con un 'attivita dalla quale il mio elettorato solo marginalmente trae beneficio, mentre avrei fatto meglio a continuare nelle cose su cui potevo fornire un contributo utile. AH UE G.M.: Due domande per concludere. Nel racconto che lei ha fatto, in pratica, ha tirato anche un consuntivo della sua esperienza di parlamentare europeo. Ha qualche cosa da aggiungere in proposito? E quali sono Ie sue intenzioni nei confronti di un'eventuale ricandidatura? L.C.: 10 vorrei fare prima un discorso di ordine generale. Ritengo che in ltalia il merito vlene normalmente penalizzato, perclll~ non si puo aver merito senza una personaliti. In questa modo EU non si creed mai quel famoso sistema Italia. Perche non esiste il sistema ltalia? Perche per fare un sistema bisogna fare la proliferazione delle abilita, la moltiplicazione delle competenze. Allora HA quando si gioca cosi male sugli uomini, sui carattere, si finisce per sbagliare sempre Ie formule, perche Ie formule, come diceva Prezzolini, sono molto menD importanti degli uomini, perche alla UE fine sono questi ultimi che devono interpretare la legge, devono interpretare la norma, applicare Ie direttive. Quindi la sconunessa del futuro e la sconunessa sugli uomini. La Prima Repubblica e solo il Partito comunista ha fatto una politica AH stata una pessima scuola su questo., perche potenzialmente valida sui piano delle persone, assolutan1ente non condivisibile, rna di persone mediocri tra i comunisiti ne ho notate poche. EU Non c'e spirito di competizione, desiderio di provare che uno e pili bravo dell'altro e 10 vuole dimostrare. C'e il desiderio di raggiungere l'obiettivo fregando il tuo avversario. Questa e una cosa HA che dico non soltanto per esperienza personale che ne ho avuta a iosa, ma perche e un'esperienza quasi generalizzata. Allora che cosa succede? II governo non dice niente al parlamentare nazionale, il parlamentare nazionale non dice niente al parlamentare europeo. Alia fine ci si presenta in un agone complesso con una serie di conflittualita interne, che automaticamente riducono se non annullano la capaciti di esprimersi in tennini efficaci. Quindi questa e la prima cosa da tenere presente. La seconda e che si deve riuscire a fare squadra con gli altri, la collettivita. Una colletti viti sana, coltivare un rapporto con libera, motivata, una collettiviti che trova in se stesso il piacere di stare e di lavorare insieme, e una problema della collaborazione con gti altri, che meraviglia. Quindi, in altri termini, si tratta del e fenomeno assai raro in ltalia dove purtroppo si riscontra solo in pochi casi: nella piccola industria, nel piccolo battaglione dell'esercito. Del resto e evidente come, sui pano sociologico, i grandi successi si raggiungono dove Ie comunitil sono 33 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union Luigi Calligaris piccole, mentre quando si entra nelle logiche dei grandi sistemi troviamo subito degli elementi devianti, perche I'ambiente interno e un ambiente chiuso, in cui si farmo delle logiche di potere molto simili aile logiche della politica. Diciamo allora che questa meccanismo e un meccanismo deviante perche qualsiasi riforma sara manipolata in modo da soddisfare il potere. 10 sono talmente cosciente di questo che quando facevo la rifonna della difesa, ho detto: "Questa rifonna va protetta, perche se viene lasciata nelle mani delJ'organizzazione te la distrugge". Allora un vero liberale, categoria che conta pochissime persone di solito abbandonate a se stesse, dovrebbe fare la veri fica, porre un dubbio, e dovrebbe anche lanciare entusiasmo perche il dubbio da solo e . demotivante. Allora io mi considero portatore di una sorta di integralismo liberale, ho difeso i comunisti piu accesi negli aJU1i '70-'82 quando erano onesti, a mie spese, nonostante io fossi piu UE anticomunista di tutti gli altri: questa era uno spirito liberale. E come liberale sono anche un individualista e qui arriviamo dunque alia questione sulle mle e di tornare a scrivere, a fare analisi, alcune avances AH intenzioni future. II mio desiderio principale mi sono gii state fatte. Altri partiti mi chiedono se io voglio candidanni con loro e, forse, specie se EU io ritomassi sui giornali e sulla televisione, la possibilita di portare voti a chi mi candidasse ce l'avrei certamente. A tutti ho detto: "10 devo essere convinto della cosa". A quelli di sinistra, in particolare, ho deno: "10 non sono uno di sinistra. Voi vi state avvicinando alia mia cultura, ma HA siete ancora molto lonta.ni". II problema e anche sotto l'aspetto delJ'immagine, perche io non voglio che si pensi che io pur di avere una candidatura sono disposto a saltare il fosso. E questo 10 posso UE dire sia per AN, sia per il PDS. e fatta I'ltalia, e troppo distaccato dalla situazione nazionale. delle elezioni nazionali. Se uno esce dalla politica per6 e difficile che Un'altra possibiliti e quella AH II parlamentare europeo, cosi come rientra. A parte che riconosco che aile politiche avrei 67 almi, per quanto abbia una salute bisogna anche Iasciare che i giovani abbiano il loro spazio. Quindi dovrei capire perche EU ~ccellente continuare nella politica, non certo per fare il peone in Parlamento. A Berlusconi gli ho deno: HA "Guarda a me fare il ministro non importa, per6 sarei stato un onimo ministro perche coosco Ie istituzioni, conosco i meccanismi, ho il senso dello Stato, non ho vanita". Sono un uomo realizzato, di piu non voglio. Mi considero un uomo fortunato, contento, felice, ho un sacco di amici, scrivere mi piace, parlare con persone intelligenti mi piace. La politica sarebbe la rinuncia a tuno questo. Allora la politica io posso prenderla come un sacrificio ed I'impegno politico. Ma questo sacrificio e questo il modo in cui considero diventa accettabile se uno ha una motivazione forte. Allora presentarsi aile politiche, farsi eleggere, per poi andare in Parlamento solo a votare, a garantire il numero legale, non e una motivazione sufficiente. Diverso invece il discorso se si potesse realmente lavorare per incidere sulla politica nazionale. Se uno mi dicesse : "Dai gli anni che ti restano per portare il tuo contributo in maniera positiva a favore del Paese", non rni tirerei indietro. Altrimenti faccio come Cincinnato mi ritiro in casa tra i miei libri. FINE DELL'lNTERVISTA 34 © Archives historiques de l'Union européenne © Historical Archives of the European Union