La tua Casa lontano da Casa
Anno 2012 • Numero 3 - 4
Nuova Evangelizzazione a
servizio del Welfare Marittimo
Aut. n° NO/696/2012
val. dal 22/03/2012
INDICE
pag. 3
EDITORIALE
NAZIONALE
Natale è prossimo
pag. 4
Natale: messaggio di amore e speranza per i marittimi
pag. 5
pag. 6
Migliorato il servizio delle News on Board grazie al progetto
“Un mare …di abilità”
Il progetto “Stella Maris...connecting people”, supportato dall’ITF
Seafarers’ Trust, porta Internet a bordo!
pag. 7
Incontro area nord ovest
pag. 8
CENTRI E CAPPELLANI
A Livorno evento finale del corso “SOS – See Over the Sea”
pag. 9
Riconoscimenti a Massimo Franzi e Federico Sgherri
pag. 10
L’impegno della Stella Maris per la sensibilizzazione del territorio
pag. 15
Taranto: anche la Stella Maris presente all’VIII rassegna del
volontariato e della Solidarietà
pag. 16
Il progetto “Il mare a scuola” della Stella Maris di Genova
pag. 17
A Natale 2012 regala anche tu solidarietà!
pag. 17
Inaugurata la palazzina che ospiterà la nuova sede
della Stella Maris Trieste
pag. 18
Sacramento della Cresima a bordo della nave Costa Serena
pag. 19
XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del mare
Nuovi mezzi e strumenti per proclamare la Buona Novella
pag. 20
La tua Casa lontano da Casa
Anno 2012, numero 3-4
Iscritto al n. 4/2011 del Registro della stampa
presso il Tribunale di Genova
Editore: Federazione Nazionale Stella Maris
Presidente Massimo Franzi
Direttore Responsabile: don Fernando Primerano
Hanno collaborato a questo numero:
don Alessandro Amodeo, Virginia Calvani, Sara De Benedetti,
Massimo Franzi, Padre Emanuele Iovanella, Valentina
Maffeis, Maria Assunta Metrangolo, Penelope Nicholson,
Marta Orselli, Elisa Riscazzi, Franco Sambado, Federico
Sgherri, Olivia Zaina
Foto:
pag. 6 e quarta di copertina Mirko Cecchi; pag. 15 Arturo
D’Este; pag. 18 Francesco La Bella.
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Federazione Nazionale Stella Maris
Piazza Dinegro, 6/A, 16126, Genova
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Stampa:
Tipografia Nuova Macciò di Barbieri Alessandro & C. s.n.c. • Genova
EDITORIALE
Possiamo dire che il 2012 si sta rivelando un anno davvero speciale per noi e per la nostra missione.
A marzo abbiamo vissuto l’inizio di un percorso che oggi ci vede maggiormente legati alla sollecitudine dei
Vescovi Italiani e partecipi della missione stessa della Chiesa. La nascita dell’Ufficio nazionale per l’Apostolato
del mare, in seno alla Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha segnato una tappa
importante nel nostro essere Chiesa che tende la mano con tutto il cuore ai marittimi. Siamo missionari,
anche se fisicamente rimaniamo legati ai nostri porti e alla nostra terra. La “missione” affidata da Gesù ai
suoi Apostoli - come ha detto il Cardinale Vegliò - è stata, è e sarà la sola e unica missione, ovunque e in
ogni tempo. Ma le circostanze in cui viviamo la nostra vocazione di cristiani e che cambiano continuamente nuovi problemi, nuove sfide, evoluzione delle culture, e nuove possibilità - costituiscono quella “novità” nella
nostra vocazione di evangelizzatori del mondo marittimo.
Il secondo evento, di questo anno davvero speciale, è stato il XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del
Mare, promosso e organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, tenutosi a
Roma dal 19 al 23 novembre. Il tema “Nuova Evangelizzazione nel mondo marittimo” non solo ci ha riportati
in piena sintonia col cammino di tutta la Chiesa, ma ci ha indicato l’obiettivo fondamentale cui deve tendere
la nostra missione e soprattutto la nostra vita. Un andare alle radici profonde della vita, che non è un tornare
indietro nel tempo, bensì un andare in profondità non solo nelle cose, ma soprattutto nella nostra stessa vita.
Un tempo, il nostro, frammentato, con le sue insicurezze, i suoi scandali, sta ridisegnando la mappa dei valori
umani ed in particolare, con l’affanno che ne deriva, sta cambiando radicalmente il senso della generosità,
della stessa solidarietà e soprattutto della carità. Essa si distingue da tutte le altre forme di altruismo perché
nasce ed è alimentata dalla Fede la quale, a sua volta, si “rende operosa per mezzo della carità”.
«La fede senza la carità non porta frutto e la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante
del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino. Non
pochi cristiani, infatti, dedicano la loro vita con amore a chi è solo, emarginato o escluso come a colui che è il
primo verso cui andare e il più importante da sostenere, perché proprio in lui si riflette il volto stesso di Cristo.
Grazie alla fede possiamo riconoscere in quanti chiedono il nostro amore il volto del Signore risorto. “Tutto
quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40): queste sue
parole sono un monito da non dimenticare ed un invito perenne a ridonare quell’amore con cui Egli si prende
cura di noi. È la fede che permette di riconoscere Cristo ed è il suo stesso amore che spinge a soccorrerlo
ogni volta che si fa nostro prossimo nel cammino della vita» (Porta Fidei). Andare in profondità allora per noi
vuol dire non dare per scontata la Fede e non impedirle di sprigionare tutta la sua energia che permette alla
Parola di Dio di essere vera nella nostra vita, e non limitata dai tanti se e dai tanti ma.
Il Congresso è stato un crescendo di provocazioni nel senso che tutte le relazioni e le testimonianze ci
hanno chiamati a puntare in alto, ad alzare lo sguardo a Dio che fa tutte le cose e nel quale ognuna di esse
trova compimento.
Le parole sapientemente comunicate hanno senz’altro dominato, ma non meno importante è stato il trovarsi
così tanti e così diversi, ma intimamente uniti nell’unica Chiesa e dall’unica missione. Anche questo ri-trovarsi
in quattrocento delegati provenienti da ogni parte del mondo ridesta il desiderio di incontrarci anche tra noi,
abbiamo bisogno di vederci e di sentirci, di comunicare e di condividere, di sapere cioè che non siamo né
soli né isolati e che non c’è nulla che potrà modificare le ragioni della nostra missione o scalfire la nostra
fede e la nostra appartenenza alla Chiesa. Ciò lungi dal rinchiuderci in sterili integralismi, come è stato detto
nel Congresso, la chiusura non porta da nessuna parte. “Adeguata formazione e sensibilità” sono state le
condizioni indispensabili, indicate per una sana e corretta “collaborazione ecumenica con altre denominazioni
cristiane, senza trascurare, là dove ciò è possibile, anche una certa cooperazione interreligiosa”.
La rotta è segnata: a tutti buona navigazione.
La Redazione
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NAZIONALE
Natale è prossimo
Prepariamo il presepe, l’albero, le collette solidali,
facciamo preparare i disegni del Natale … tutto
questo sarà indubbiamente più bello se sarà il riflesso
di qualcosa di grande che riaccade nella nostra vita:
Natale. Certamente vivere implica anche un fare
delle cose, così, per Natale, un pensiero potrà essere
quello di realizzare qualcosa per i marittimi. Tuttavia,
sarebbe bello se le poche o tante cose fossero
precedute da un’altra preoccupazione ancora più
importante che interessa la vita stessa di chi compie,
prima ancora che quella di chi riceve. A guidare un
possibile percorso interiore sarà la parola del nostro
Papa, Benedetto XVI.
può mai pensare che credere sia un fatto privato. La
fede è decidere di stare con il Signore per vivere
con Lui. E questo “stare con Lui” introduce alla
comprensione delle ragioni per cui si crede. La
fede, proprio perché è atto della libertà, esige anche
la responsabilità sociale di ciò che si crede» e ancora
«La fede, infatti, cresce quando è vissuta come
esperienza di un amore ricevuto e quando viene
comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Essa
rende fecondi, perché allarga il cuore nella speranza
e consente di offrire una testimonianza capace di
generare… Auspichiamo che la testimonianza di vita
dei credenti cresca nella sua credibilità» (Porta Fidei).
«Capita ormai non di rado che i cristiani si diano
maggior preoccupazione per le conseguenze sociali,
culturali e politiche del loro impegno, continuando
a pensare alla fede come un presupposto ovvio del
vivere comune. In effetti, questo presupposto non
solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato.
Mentre nel passato era possibile riconoscere un
tessuto culturale unitario, largamente accolto nel suo
richiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa
ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi
settori della società, a motivo di una profonda crisi di
fede che ha toccato molte persone» (Porta Fidei).
Per noi, che ogni giorno veniamo incontro alle
esigenze di tante persone, non solo cristiani e/o
cattolici, riappropriarci del Natale e del nesso che
questo evento ha per la nostra vita comporterà una
rinnovata forza già nel modo di rapportarci con loro e,
senza nulla necessariamente dire, saremo capaci di
comunicare un Mistero che ci supera e ci comprende,
svelando tutto il percorso della vita.
Il Natale è la nascita di Gesù e quindi l’ingresso,
cronologicamente documentabile, di Dio che
si è fatto uomo per meglio essere conosciuto e
compreso, e aiutare così l’uomo di tutti i tempi a
meglio comprendersi nel disegno di salvezza. Per
quanto ciò sembri un’ovvietà, sarebbe comunque
importante domandarsi: il mio agire testimonia questa
consapevolezza?
«L’esempio di Lidia è quanto mai eloquente in
proposito. Racconta san Luca che Paolo, mentre
si trovava a Filippi, andò di sabato per annunciare
il Vangelo ad alcune donne; tra esse vi era Lidia e
il “Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di
Paolo” (At 16,14). Il senso racchiuso nell’espressione
è importante. San Luca insegna che la conoscenza
dei contenuti da credere non è sufficiente se poi
il cuore, autentico sacrario della persona, non è
aperto dalla grazia che consente di avere occhi per
guardare in profondità e comprendere che quanto è
stato annunciato è la Parola di Dio… Professare con
la bocca, a sua volta, indica che la fede implica una
testimonianza ed un impegno pubblici. Il cristiano non
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«La gioia dell’amore, la risposta al dramma della
sofferenza e del dolore, la forza del perdono davanti
all’offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuoto
della morte, tutto trova compimento nel mistero della
sua Incarnazione, del suo farsi uomo, del condividere
con noi la debolezza umana per trasformarla con la
potenza della sua Risurrezione. In lui, morto e risorto
per la nostra salvezza, trovano piena luce gli esempi
di fede che hanno segnato questi duemila anni della
nostra storia di salvezza. La fede senza la carità
non porta frutto e la carità senza la fede sarebbe un
sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità
si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra
di attuare il suo cammino» (Porta Fidei).
Nel film “Il postino”, Mario, interpretato da Troisi,
rimane affascinato dal poeta, cui ogni giorno porta la
posta, e dalle sue poesie. Vorrebbe essere come lui,
cerca di imitarlo, ma si scontra con i propri limiti. Un
giorno si fa coraggio e trova la forza per chiedere al
poeta come riesca a scrivere quei bei componimenti.
Neruda lo portò in spiaggia e lo invitò a passeggiare e
ad osservare il mare.
Approfondiamo la nostra fede: “la spiaggia e il mare”
per leggere la poesia della vita li abbiamo… la Bibbia,
la preghiera, il Magistero, il confronto con il cappellano
su ciò che non si comprende immediatamente. Come
accade nel film, solo abitare quell’ambiente porta ad
andare oltre il superficiale, fino a saper leggere la
poesia della vita di cui il Natale del Signore ha segnato
un punto di non ritorno.
Elisa Riscazzi
NAZIONALE
Natale: messaggio di amore e speranza per i marittimi
Carissimi fratelli e sorelle dell’Apostolato del
Mare, Natale è la Festa familiare per eccellenza.
È anche la festa della condivisione e
dell’accoglienza per tutti i cristiani e pure per gli
uomini e le donne di buona volontà. È una pace
donata, offerta da Dio a tutti gli uomini che sono
oggetto del suo amore («pace in terra agli uomini
che Egli ama», e non, come spesso si traduce,
«agli uomini di buona volontà»). Si accentua
così l’iniziativa gratuita di Dio, non le disposizioni
morali degli uomini.
A Natale, i marittimi vivono un dolore indicibile
davanti alle rassicuranti immagini televisive in
cui famiglie felici si radunano intorno ad un buon
pranzo. Per noi dell’Apostolato del Mare, è uno
dei momenti più forti in cui la nostra pastorale,
caratterizzata dall’ospitalità, dalla solidarietà e
dalla fraternità, acquista tutto il suo significato.
Dopo il primo Natale, i Cristiani celebrano ogni
anno la nascita, nella mangiatoia di una povera
stalla, di quel bambino circondato da Maria e
Giuseppe. Nonostante la povertà della scena,
il canto degli angeli e la gioia apportata dalla
presenza calorosa dei pastori attorno al neonato
trasformano la tristezza del luogo.
I Ricchi ed i Benpensanti considerano i pastori
persone di poca importanza, che risultavano
però essenziali per l’economia dell’epoca, un
po’ come accade oggi per i marittimi, i lavoratori
invisibili dei porti!
Ma Dio la pensa diversamente. Non tiene
conto delle nostre gerarchie. Non rispetta le
precedenze fissate da noi. Dovendo comunicare
la notizia dell’arrivo del proprio Figlio sulla
terra, concede la primizia ai pastori. Dovendo
diramare gli inviti ufficiali per quella visita
decisiva, riserva i primissimi posti ai pastori,
ossia agli ultimi. L’indicazione per ritrovare e
riconoscere il Bambino viene offerta dall’alto
a questi “non aventi diritto”. La loro presenza
segnerà il tono della vita futura di Gesù. In effetti,
lungo tutti i Vangeli, ci colpiscono la vicinanza e
la sollecitudine di Cristo per i poveri, gli umili, i
malati, gli ultimi, gli emarginati.
Dio è un neonato con i pugni chiusi e la pelle
arrossata, gli occhi che mal sopportano la luce
e la piccola bocca che cerca il seno di Maria
Santissima. Dio è un bambino impotente, fragile,
che va lavato e scaldato, cambiato e baciato,
ed è tenuto a contatto della pelle ruvida del
padre, Giuseppe, che lascia che l’emozione
gli inumidisca gli occhi per poi tornare alla
concretezza di una situazione problematica.
A Natale l’apostolato del mare è chiamato ad
intensificare la propria presenza, testimoniando
con maggiore fervore l’amore di Dio per i poveri,
le persone di passaggio e gli stranieri. In questo
tempo di Natale l’apostolato del mare, grazie alla
sua rete di fraternità, accoglienza e solidarietà,
vuole offrire un po’ di gioia e di luce a tutte quelle
persone che, in questa lunga notte, sono in
attesa.
Tocca a ciascuno di noi trovare il messaggio
di speranza e di incoraggiamento più adeguato
per tutti gli uomini e le donne di mare. Come per
i pastori, possa la nostra presenza fraterna e
cordiale illuminare la loro solitudine. Vi invito a
volgere lo sguardo verso la Santa Famiglia per
affidarle tutta la gente di mare.
Diacono Massimo Franzi,
presidente Federazione Nazionale Stella Maris
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NAZIONALE
Migliorato il servizio delle News on Board
grazie al progetto “Un mare … di abilità”
Si è chiuso lo scorso 20 settembre il progetto “Un
mare…di abilità”, realizzato dalla Federazione
Nazionale Stella Maris grazie ad un contributo
della Fondazione Carige. Il progetto ha avuto
l’obiettivo di ampliare e migliorare il servizio
delle “News on Board”, offerto gratuitamente ai
marittimi in transito nei porti italiani, attraverso
l’inserimento lavorativo di persone in condizione
di disabilità/svantaggio, con la modalità del
telelavoro.
L’evento finale si è svolto a Genova, alla
presenza del Presidente della Federazione,
Massimo Franzi, e della dott.ssa Sonia Pelloni,
del Gruppo Inserimento Lavorativo/Centro studi
per l’integrazione lavorativa dei disabili della Asl
3 genovese.
Gli interventi hanno sottolineato gli esiti
molto positivi del progetto, che hanno portato
all’aumento delle edizioni delle News on Board
(rassegne stampa, suddivise in tre sezioni:
World News, National News, Sport News), da 12
a 15, pubblicate 6 giorni alla settimana, stampate
dai volontari nei vari Centri Stella Maris e
consegnate ai marittimi durante le visite a bordo.
È stata inoltre introdotta stabilmente un’edizione
mensile di Maritime News, in lingua inglese, con
notizie provenienti dal mondo dello shipping.
La dott.ssa Pelloni ha evidenziato come il
progetto abbia rappresentato una sfida vinta:
iniziato come sperimentazione - le aziende tuttora
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fanno ricorso assolutamente marginale a questa
modalità lavorativa -, il telelavoro si è rivelato
invece molto efficace in presenza di difficoltà
motorie. Ciò ha consentito un inserimento
lavorativo soddisfacente per le persone coinvolte
nel progetto, che si sono peraltro sentite
pienamente parte dell’accoglienza dei marittimi
offerta dalla Stella Maris nei porti italiani ed
internazionali.
Infatti, nell’adempiere alle proprie finalità, come
da Statuto, la Federazione Nazionale Stella
Maris, per spezzare l’isolamento e la solitudine di
cui è vittima il lavoratore marittimo, ha intrapreso
un servizio volto a fornire ai marittimi notizie
e informazioni provenienti dalla propria terra
d’origine e raccontati nella loro madrelingua.
Si tratta inoltre di un servizio che, messo a
disposizione degli equipaggi da parte degli
armatori, consente loro di anticipare l’entrata
in vigore della Maritime Labour Convention
2006, che prevede proprio l’implementazione
di numerose facilities volte alla promozione del
welfare dei marittimi a bordo e nei porti, tra cui
“film, libri, giornali e attrezzature sportive ad uso
dei marittimi a bordo delle loro navi nonché nelle
strutture sociali di assistenza a terra”.
Il pubblico presente si è dimostrato interessato
ai contenuti proposti, alimentando un proficuo e
vivace dibattito al termine delle relazioni.
Olivia Zaina
NAZIONALE
Il progetto “Stella Maris...connecting people”,
supportato dall’ITF Seafarers’ Trust, porta Internet a bordo!
Nei nostri centri ogni gesto, ogni pensiero cerca
di concretizzarsi in segni reali, che possano
essere azioni migliorative per i marittimi che ogni
giorno accogliamo: fino a pochi anni fa, internet
a bordo…era un sogno.
Poi i telefoni smartphone hanno fatto apparire
realizzabile quello che prima sembrava un’utopia!
Oggi, poter dare a tutti questa possibilità, grazie
all’impegno di tanti, ha reso il sogno realtà!
Proprio perché “comunicare” è il grande
desiderio di tutti coloro che attraccano nei nostri
porti, la Federazione Nazionale Stella Maris ha
pensato, progettato e attuato un sistema reale,
per venire incontro a quest’esigenza. Un box
(all’interno del quale sono stati installati dei
router parametrizzati) consente di fornire, a
bordo delle navi, l’accesso alla rete Internet a
diversi pc contemporaneamente.
Ma non ci fermiamo qui! Stiamo lavorando
anche per uniformare il sistema di accesso alla
rete a terra, rendendolo unico, sempre grazie
all’utilizzo dei box e attraverso il sito dedicato,
in modo che il marittimo sappia che “nelle nostre
case lontane da casa” vogliamo fortemente che i
sogni diventino realtà!
Elisa Riscazzi
Come richiedere i box
per il wifi a bordo:
Un unico accesso, attraverso un sito dedicato,
che, grazie all’emissione di voucher temporali (da
1 ora, fino a 6 ore) e al riconoscimento dei dati
anagrafici del marittimo che lo utilizza, archivia
e memorizza, a fini normativi, le generalità di chi
accede a internet.
Da un lato quindi, la volontà di dare un accesso
sicuro e stabile al marittimo, dall’altro la tutela del
servizio offerto nel rispetto delle responsabilità
imposte dalla normativa.
Inoltre, poiché il sistema proposto è uno e unico
in tutta Italia, i marittimi hanno la possibilità di
continuare a collegarsi attraverso il box che viene
portato a bordo, anche in altri porti, e continuare
a “navigare” ...anche in rete!!
Vero è che, come tutte le nostre azioni di welfare,
anche questa presuppone un grande impegno
da parte dei volontari ship – visitor che portano
a bordo l’attrezzatura necessaria, e dopo alcune
ore la vanno a riprendere.
Durante la fase di test del sistema, i tanti
sorrisi dei marittimi che si sono prestati per tale
verifica, hanno ampiamente ripagato questo
nostro piccolo sforzo conferendo una luce
diversa all’impegno necessario per organizzare
la logistica delle visite a bordo.
Potete
contattare
la
Federazione
Nazionale Stella Maris telefonicamente al
numero 010 8938374 o tramite l’indirizzo
di posta elettronica [email protected]:
verrà inviata la documentazione relativa
e fornito il supporto necessario. In
particolare, ricordiamo che per ogni box
ordinato deve essere inviata alla sede
delle Federazione una Sim già abilitata
per la connessione Internet, scelta tra gli
operatori che coprono l’area portuale in
cui si svolgono le visite a bordo.
Una volta che questa Sim viene inserita
nel box, questo poi viene inviato al Centro,
insieme al manuale di utilizzo, in modo che
il servizio possa essere immediatamente
disponibile per i marittimi.
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NAZIONALE
Incontro di Area Nord-Ovest
Il 14 settembre 2012 si è tenuto, a Livorno,
l’incontro della Federazione Nazionale Stella
Maris con le associazioni dell’area Nord-Ovest,
che raggruppa i centri Stella Maris di Savona,
Genova, La Spezia, Piombino e Livorno.
I volontari e i presidenti, ospitati nella sede
della Stella Maris di Livorno, hanno svolto
l’assemblea insieme al direttore dell’Ufficio
Nazionale per l’Apostolato del Mare, don Natale
Ioculano, per una presentazione diretta con i
volontari e referenti Stella Maris.
Gli incontri di area, oltre ad essere sempre
un’ottima occasione di incontro, aiutano a
condividere le esperienze e affrontare le
diverse esigenze in modo costruttivo. Don
Luciano Cantini, cappellano della Stella Maris
di Livorno, prima di iniziare i lavori, ha offerto
una visita del porto di Livorno, descrivendone le
caratteristiche, le esigenze e le problematiche.
L’argomento principale, presentato dalla
Federazione Nazionale Stella Maris, è stato
l’analisi del fenomeno della pirateria nel mondo.
È stato quindi illustrato uno studio, realizzato
dalla Federazione, sulla pirateria marittima,
con alcuni spunti sulla dimensione quantitativa
degli attacchi di pirateria marittima negli ultimi
anni, evidenziando le maggiori aree colpite e
la drammaticità dell’esperienza per i marittimi
vittime di sequestro.
Tutto ciò al fine di offrire un’idea della reale
proporzione del fenomeno e di quanto sia
necessaria una maggiore sensibilizzazione
dell’opinione pubblica e dei mass media, che
trattano l’argomento solo per sensazionalismi o
quando vengono coinvolti marittimi italiani.
L’analisi della Federazione ha portato alla
conseguente
presentazione
del
progetto
“Supporting the victims of piracy”, supportato
dall’ITF Seafarers Trust, il cui obiettivo è quello
di rispondere alla necessità di preparazione dei
volontari per l’assistenza di marittimi o familiari
vittime della pirateria. L’attenzione ai marittimi
non può trovarci impreparati nei confronti di
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quelle persone che hanno vissuto sulla propria
pelle il dramma della pirateria, appunto.
L’incontro ha offerto la possibilità a don Natale
Ioculano di presentare il nuovo Ufficio per
l’Apostolato del Mare e ai presenti di conoscere
il nuovo, nella continuità di un cammino
ecclesiale.
Don Natale ha ricordato quanto siano importanti
non solo l’accoglienza e l’assistenza, ma anche
il ruolo dei volontari Stella Maris per rendere il
porto “umano”. Si tratta di un ambiente di lavoro
frenetico, che si sviluppa in modo meccanico,
ma costituito da persone, storie, cuori. Per
questo l’attività dei volontari Stella Maris è
fondamentale per arrivare alla persona, al suo
bisogno di “incontro” con l’altro.
L’assemblea è proseguita con la proposta di
soluzioni alle criticità riscontrate nelle varie
associazioni. Il presidente di Livorno, Federico
Sgherri, illustra ai presenti e a don Natale
l’esperienza del progetto realizzato con il
contributo del CESVOT, dedicato interamente
alla formazione di aspiranti volontari Stella
Maris. Esso ha permesso l’avvicinamento di
nuove persone alle attività dell’associazione,
rivelandosi un ottimo strumento per inserire,
tramite una formazione adeguata, dei volontari
che garantiscano continuità all’accoglienza
della gente di mare.
È stato poi il momento per la Federazione
di ricordare da un lato i servizi di supporto a
disposizione dei centri Stella Maris, tra cui
la stesura di progetti, che possano essere
finanziati da enti pubblici o privati; dall’altro gli
strumenti quali sito internet, posta elettronica e
giornalino “Stella Maris News”, completamente
rinnovato secondo le segnalazioni dei centri,
con un opuscolo in inglese per i marittimi; il
servizio della “Info Stella Maris”, inserita ogni
giovedì all’interno delle News on Board.
L’incontro si conclude con i saluti e la
presentazione, da parte di don Natale, del
congresso mondiale dell’Apostolato del Mare,
nel quale l’Italia sarà rappresentata da 35
persone, volontari Stella Maris, Cappellani dei
centri e Cappellani di Bordo.
Marta Orselli
CENTRI E CAPPELLANI
A Livorno evento finale del corso
“SOS – See Over the Sea”
Si è svolta, nella Sala Consiliare della Provincia di
Livorno, a partire dalle ore 17 di venerdì 14 settembre,
la cerimonia finale del corso “SOS – See Over the
Sea”, realizzato dalle Associazioni Stella Maris
di Livorno e Piombino, insieme alla Federazione
Nazionale Stella Maris ed al Comitato Territoriale
per il Welfare della Gente di Mare di Livorno, grazie
ad un contributo del Centro Servizi Volontariato della
Toscana.
All’evento hanno partecipato autorità della
Provincia, come il Presidente dott. Giorgio Kutufà,
e rappresentanti della Capitaneria di Porto e del
Comitato Territoriale Welfare Gente di Mare di
Livorno.
La cerimonia si è aperta con un’introduzione del
presidente dell’Associazione Stella Maris di Livorno,
Federico Sgherri, che ha parlato dell’importanza che
ha avuto il corso, non solo per i partecipanti, ma
anche per la crescita dell’associazione stessa (per
la quale si è trattato della prima esperienza di questo
genere), dell’intensa attività del porto di Livorno,
delle difficoltà della vita a bordo e della conseguente
imprescindibilità del lavoro della Gente di Mare e
dell’accoglienza nel porto.
In seguito, ha preso la parola il rappresentante della
Guardia Costiera, Comandante Seno, che ha toccato
importanti argomenti come il trasporto marittimo,
i rischi della navigazione e la realtà portuale. Don
Natale Ioculano, direttore dell’Ufficio Nazionale per
l’Apostolato del Mare, ha sollecitato uno sguardo
umano sul porto e su coloro che non trasportano
solo merci, ma opportunità di scambio e di lavoro per
chi quelle merci trasforma e commercializza.
Infine è intervenuto il dott. Kutufà, che ha posto
l’attenzione sulla rilevanza del servizio reso dalla
Stella Maris all’interno della realtà portuale, e di
riflesso anche sulla città di Livorno. La presenza del
Presidente della Provincia di Livorno ha testimoniato
l’attenzione e l’interesse crescenti – da parte non solo
degli “addetti ai lavori”, ma anche delle istituzioni –
nei confronti della promozione del welfare marittimo.
La presentazione del corso è stata curata sia
da don Luciano Cantini, Cappellano della Stella
Maris di Livorno, con la proiezione di un video in
cui sono stati illustrati i momenti più significativi
del percorso formativo, sia dai corsisti, che hanno
portato testimonianza diretta sul valore del corso.
La cerimonia si è conclusa con la consegna ad ogni
partecipante degli attestati di partecipazione.
Virginia Calvani
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NAZIONALE
Riconoscimenti a Massimo Franzi e Federico Sgherri
Il servizio reso dai volontari della Stella Maris ai
lavoratori marittimi è silenzioso, poco visibile…
quasi a volersi conformare alla condizione di
invisibilità che accompagna sempre i naviganti,
i quali difficilmente scendono dalle navi ed
escono dai porti.
Federico Sgherri
Presidente della Stella Maris Livorno - ritira il premio
Eppure, la costanza di questo volontariato
- fatto di persone che scelgono di mettersi
a disposizione del “più piccolo dei fratelli”
percorrendo scalandroni, attraversando varchi
doganali, offrendo accoglienza senza distinzione
di nazionalità o religione - ha contribuito ad
una maggiore conoscenza della Stella Maris,
che via via è sempre più nota e stimata, non
solo all’interno del mondo dello shipping e della
portualità, ma anche presso la società civile,
che ne identifica il significato e l’impegno nel
creare concretamente un ponte tra porto e città,
tra mare e terra.
Con questo spirito, due Presidenti di due
Associazioni Stella Maris sono stati premiati,
con targhe che riconoscono il valore dell’attività
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svolta in favore dei marittimi.
La Stella Maris di Genova, nella persona del
Presidente Massimo Franzi, è stata premiata
con una targa nell’ambito della 5^ edizione
del Premio biennale Internazionale “Cristoforo
Colombo e il Mare”, svoltasi il 10 ottobre a
Genova, presso Villa Centurione Musso Piantelli.
Il riconoscimento – che è stato conferito anche
alla Capitaneria di porto, all’Assessorato alla
Cultura del Comune di Genova e alla Comunità
Latino-americana di Genova – è stato assegnato
«alla Stella Maris per la benemerita attività
svolta nel campo marittimo».
A Livorno, invece, domenica 14 ottobre 2012 è
stato premiato nel corso degli Oscar Livornesi
Federico Sgherri, Presidente della Stella
Maris locale. L’iniziativa, alla sua ventunesima
edizione, è promossa dall’Associazione Il
Palcoscenico ed è dedicata ai livornesi che,
in vari settori (cultura, volontariato, medicina,
sport, ecc.), hanno contribuito ad elevare la
propria città. L’edizione 2012 ha avuto come
focus la gente di mare, ed è per questo stata
arricchita dalla presenza dell’Accademia Navale
con il C.V. Giovanni Gravina. Il premio è stato
assegnato al Com.te Federico Sgherri «per
l’impegno dimostrato con grande umanità nel
lavoro e nel sociale quale uomo di mare».
Nel congratularci con entrambi, crediamo che
questo premio possa essere sentito proprio
dall’intera famiglia Stella Maris in Italia, perché
testimonia i risultati conseguibili, quando si
opera con impegno e dedizione in favore del
prossimo.
Olivia Zaina
Stella Maris News
Dear readers,
the choice to publish this review in English is a way to be closer to seafarers, creating a bridge
between land and sea.
We wish that seafarers hold a leading role in this review, step by step. So, if you are a seafarer
and you want to share with us ideas, opinions, pictures, suggestions, please send an email to
[email protected]!
The best contributions will also be posted on our website www.stellamaris.tv.
Who we are:
The Italian Federation Stella Maris collects
together the Stella Maris Associations federated,
and supports its members by:
• Providing training for the new volunteers;
• Supporting the new Centers with their “start up”,
providing training and know how;
• Arranging insurance available, to fulfil the
insurance obligation towards the volunteers;
• Offering supply contracts already stipulated, for
services like phone cards, Internet, money change,
money transfer, etc.
• Publishing 6 days a week the “News on
Board” for seafarers (available on our website
www.stellamaris.tv).
Interview
Interview with Mr. Franco Sambado, volunteer in
Savona.
Why did you decide to become a Stella Maris’
volunteer?
It happened by chance many years ago, in
1956. At that time I was in my twenties, and I was
working in a factory in Savona, far away from
my family. Fr. Mario Genta (port chaplain) gave
hospitality to me in a church, St. Raphael, where
there was also a little office used to welcome
seafarers. So, there I discovered the harsh living
and working conditions of the seafarers, and I
began to volunteer till the Seventies: business and
family engagements didn’t allow me to continue
my voluntary service, but I started again at the
beginning of the Nineties.
Which were your expectations when you
began?
At the beginning I just wanted to help seafarers
visiting our port, offering them my friendship, a
bit of relaxation, and some services, essential at
that time, such as post and transportation. Then,
when I met with the living and working conditions
on board, I tried to deal with the psychological
aspects and the human frailty, due to the seafarers’
loneliness, their hard work, their being far away
from the families.
Can you tell us a particular episode happened
during your voluntary service?
I choose one of the many events happened in
the past years: in November 1968, after a football
match with a crew coming from the Soviet Union,
the onboard political Commissar cautiously
approached me and told me: “We are very
thankful: all the crew now is tired, but happy. On
the contrary, I’m sad and very worried about my
wife, who has been looking after our daughter for
18 years, because of a serious illness. My wife
bears the responsibility with serenity, but I feel
powerless, since I’m away from home”. I was very
surprised by his confidence: he strongly needed to
express his deep suffering, as he couldn’t show it
onboard. We said goodbye and I haven’t met him
anymore. In that moment I thought: Dear friend,
I’ll never know if I helped you or not: certainly you
helped me to get convinced that all the men are
equal, in their needs and feelings.
How are you welcomed onboard as ship
visitor?
Always warmly. Only in a few cases, some crews
didn’t know Stella Maris, so they welcomed me
with curiosity. The seafarers I usually meet are
very grateful: I remember a ship with a Chinese
crew…the Master greeted me saying:
“God bless you for the service”.
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Stella Maris News
Let’s give voice to seafarers!
Greetings From Officers and Crew
of M/N Nicolaos M.
Was here in this port many time as
regular trade of cargo steel plates
and coil.
Dated 13 of July 2012.
Second Officer Tito R. Mukara Davae City
Chief Cook Efren Arguelles - Manila
Oiler Yanco Mlheo both from
Philippines
Thanks to Stella Maris Seamen’s
Club for their kindness and support
to all seamen visiting at this port.
Advent: a time of expectation and preparation
“Here am I, the servant of the Lord; let it be with
me according to your word.” [Luke 1:26-38]
In the Catholic Church, Advent is a period of
preparation, extending over four Sundays, before
Christmas.
The word Advent comes from the Latin advenio,
“to come to”, and concerns the coming of Christ.
This refers, first of all, to our celebration of Christ’s
birth at Christmas; secondly, to His Second Coming
at the end of time.
Advent is a preparatory season, a season of
looking forward and waiting for something greater;
during this period, the faithful are asked to prepare
themselves worthily to celebrate with joy the
anniversary of the Lord’s coming into the world:
Christmas brings to us all a message of hope.
For the world’s seafarers, however, that Christmas
joy takes place in a “non-place” - as defined by
Marc Augé - such their ship, separated from their
countries and those they love. So the 25th of
December is just another working day. That’s why,
during Advent and Christmas time, our chaplains
and volunteers try to welcome seafarers visiting
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our ports as well as they can.
Many Stella Maris Centers celebrate a Holy Mass
on Christmas Eve or on the morning of Christmas
Day, notifying the seafarers of the expected
timetable through the Info Stella Maris (available
every Thursday on all the editions of our News on
Board).
The aim is to offer a message of love and hope to
the seafarers, working in a harsh and inhospitable
environment. We wish to be your home away
from home, even your family away from family,
throughout the year, but especially in this season.
Dear seafarers, we keep on standing by you,
providing spiritual support, material help and
counselling to all of you, regardless of your
nationality, culture, religion, and with a special
care for those abandoned on board their ships
and victims of piracy. Soon the bells of the New
Year will ring out, so we are challenged to reflect
on time gone by, and to think about the year that
lies ahead. We undertake to improve the levels of
support and care you deserve, and to champion
seafarers’ rights.
‘Truly I say to you, to the extent that you did it to
one of these brothers of Mine, even the least of
them, you did it to Me.’ [Matthew 25:34-40]
From all of us, we wish you a very Happy Christmas
and blessed New Year.
Stella Maris News
“New Evangelization in the maritime world”.
The New Evangelization is at the heart of
reflections at the XXIII World Congress of the
Apostleship Of the Sea (AOS), held from the 19th
to the 23rd of November in the Vatican’s Synod
Hall. The congress was the first to be held in Rome
in 30 years; the last one to be held here was in
1982. This year’s Congress took also place 90
years after Pius XI signed the first Constitutions
of the Apostleship of the Sea on August 17, 1922.
In his opening address to the 400 participants
from 70 countries at the congress, Cardinal Antonio
Maria Vegliò, President of the Pontifical Council
for the Pastoral Care of Migrants, described
Apostleship of the Sea centers with their chaplains
and volunteers in ports around the globe as “a
beacon of light for those who have sailed for weeks
only in the company of themselves”. The Congress
included an eucharistic celebration in Saint Peter’s
Basilica.
Speakers from the Holy See included H.E. Msgr.
Joseph Kalathiparambil, Secretary of the Pontifical
Council for the Pastoral Care of Migrants, who
introduced the Congress theme, and H.E. Msgr.
Rino Fisichella, President of the Pontifical Council
for the Proclamation of the New Evangelization,
who delivered the keynote address. Fr. Bruno
Ciceri, AOS International, addressed the Congress
on the AOS past, present and future in the light of
the New Evangelization.
Other speakers of note included Mr. David
Cockroft, General Secretary of the International
Transport Workers Federation (ITF), and Dr.
Cleopatra Doumbia-Henry, Director of the
International Labour Standards of ILO, Geneva,
who spoke to the subject MLC 2006: an instrument
to promote seafarers welfare. Ms. Apinya Tajit,
Deputy Director of AOS Sriracha, Thailand, spoke
on Problems and difficulties in providing welfare to
seafarers.
Wednesday, November 21st was World Fisheries
Day. The Congress dedicated the day to its ministries
to fishers. Thursday was dedicated to the effect of
piracy on seafarers and their families, and Friday
to matters theological: The Great Commission.
ICMA’s general secretary, Reverend Hennie la
Grange, addressed the subject: Ecumenism, new
evangelization and maritime world.
Pope Benedict XVI met on Friday 23rd November
with participants in the Apostleship of the Sea world
congress, bringing the five-day event to a close.
The Congress explored various themes pertaining
to the New Evangelization as it relates to seafarers
and their families. “Since the dawn of Christianity,”
the Holy Father said, “the maritime world has been
an effective vehicle for evangelization,” for it was
by means of sea travel that the Apostles were
able to spread the Gospel throughout the world.
“Even today the Church sails the seas to bring the
Gospel to all nations,” the Pope continued, saying
the visits made to docked ships and their crews
demonstrate a “visible sign of care towards those
who are not able to receive regular pastoral care.”
Pope Benedict made special mention of those
in the fishing industry and their families, and the
challenges they face with regard to the adverse
effects of climate change and the overexploitation
of resources. “To you fishermen,” he said, “who
seek working conditions that are dignified and
secure… I wish to assure you of the Church’s
closeness.” The Pope called on those present to be
faithful apostles in the mission of proclaiming the
Gospel, showing people that they are welcomed by
the Church. “Help them to find fulfilment,” he said,
“and discover their place in the community”.
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3 - 4/2012
Stella Maris News
Keep in touch!
Here you can find the contacts of some of our Stella Maris Centers. For the complete list, please visit
our website www.stellamaris.tv, clicking on “I centri”.
PORT
PHONE NUMBER
EMAIL
Savona
+39 393 6520549
[email protected]
Genova
800 984 826 (toll free number)
[email protected]
Piombino
+39 329 1527539
[email protected]
Livorno
+39 348 3396382
[email protected]
Civitavecchia
+39 0766 366946
[email protected]
Cagliari
+39 340 5392915
[email protected]
Salerno
+39 089 230311
[email protected]
Augusta
+39 0931 976443
[email protected]
Palermo
+39 091 5081338
[email protected]
Milazzo
+39 090 9214378
[email protected]
Gioia Tauro
+39 327 2398152
[email protected]
Taranto
+39 0997 314900
[email protected]
Ravenna
+39 338 1165317
[email protected]
Porto Nogaro
+39 348 8244720
[email protected]
Monfalcone
+39 0481 410459
[email protected]
Trieste
+39 329 9452479
[email protected]
Christmas initiatives
Let’s celebrate Christmas together with the Italian Federation Stella Maris and the thousands of seafarers
visiting our ports every year!
The working and living conditions of the People of the sea are a hidden emergency. They are still not
enough visible and known by the civil society. And yet more than 90% of all world trade is being carried
by sea, with nearly 5.200.000 transits of seafarers in the Italian ports. We could improve our welcoming
services thanks to the Stella Maris Centers and generous and socially responsible people and companies.
We supported sick seafarers, abandoned, victims of piracy, or seafarers who “simply” wanted to contact their
families. But there’s still a long way to go in order to ensure the full recognition and enjoyment of the rights
and dignity of these workers!
For many people the festive season is a time of presents and feasting, for others it is the time of loneliness
and precariousness. This year you could do more. You can make your Christmas even more magical by
making it a Christmas of solidarity. Please make a donation today and help us continue our work supporting
seafarers! You can make a donation using the following details:
Postal Account:
Bank Account:
Federazione Nazionale Stella Maris
No. 99723553
Federazione Nazionale Stella Maris
At the Bank: BANCA PROSSIMA
IBAN CODE: IT 28 B 03359 01600 1 000 000 60359
BIC: BCITITMX
For more information, please don’t hesitate to contact us!
Tel + 39 010 8938374
Mail: [email protected]
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CENTRI E CAPPELLANI
L’impegno della Stella Maris
per la sensibilizzazione del territorio
Lo scorso 31 ottobre si è concluso il progetto
“Mare d’aMare”, realizzato dall’Associazione Stella
Maris diocesi di Savona-Noli, in partenariato con
la Federazione Nazionale Stella Maris e grazie
al contributo del Cesavo, Centro Savonese di
Servizi per il Volontariato. Si tratta del secondo
progetto che ha coinvolto l’Associazione durante
l’anno 2011/2012. Il fine del progetto era quello di
incrementare il numero dei volontari che svolgono
servizio di accoglienza al centro e attività di ship
visiting nei porti di Savona e Vado.
In una prima fase, sono stati presi contatti con
gruppi parrocchiali, scout, scuole, altre associazioni
di volontariato, tra le quali l’ANMI - Associazione
Nazionale Marinai di Italia, l’ALP - Associazione
Leon Pancaldo, l’Azione Cattolica, distribuendo
loro materiale informativo specifico sul progetto
e sull’attività della Stella Maris; in seguito, sono
stati fissati incontri di approfondimento, dove, oltre
ad illustrare l’attività di accoglienza e supporto nel
porto di Savona in favore della gente di mare, alcuni
volontari hanno riportato la propria esperienza.
Altro aspetto, molto importante, ha riguardato
la sensibilizzazione del territorio savonese alle
problematiche dei lavoratori marittimi che ancora
oggi sono considerati veri e propri “invisibili”, eppure
motore dei nostri scambi internazionali. Il progetto
è stato quindi un’opportunità sia per avvicinare a
questo volontariato nuove persone, consentendo un
aumento del numero di equipaggi incontrati durante
l’attività di ship visiting, sia per favorire la creazione di
una rete strutturata di accoglienza sul territorio, anche
attraverso la partecipazione ad eventi locali dedicati
alle Associazioni di volontariato. A tal proposito, una
bella occasione è stata l’adesione della Stella Maris
alla IV Festa del Volontariato Savonese, tenutasi
il 22 e 23 settembre scorsi: organizzata a Legino
(SV) dalla Società di Mutuo Soccorso Milleluci,
la manifestazione ha visto la presenza di più di
cinquanta Associazioni attive sul territorio locale.
Queste due giornate hanno permesso ai volontari
della Stella Maris di entrare in contatto e confrontarsi
con le altre Associazioni di volontariato e con la
cittadinanza savonese. È volontà dell’associazione
portare avanti anche per i prossimi anni questo
orientamento alla sensibilizzazione, sia con la
partecipazione ad eventi pubblici, sia coinvolgendo
altri gruppi ed associazioni o ancora organizzando
incontri formativi ed informativi, presso la nuova
sede che verrà inaugurata prossimamente.
Valentina Maffeis
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3 - 4/2012
CENTRI E CAPPELLANI
Taranto: anche la Stella Maris presente
all’VIII Rassegna del Volontariato e della Solidarietà
Sabato 27 e domenica 28 ottobre 2012 a Taranto,
nella splendida cornice dei Giardini di Villa
Peripato, si è svolta l’VIII Rassegna provinciale
del Volontariato e della Solidarietà, organizzata dal
Centro Servizi Volontariato.
L’edizione 2012 ruotava intorno al tema “Volontariato
e territorio: una relazione per il cambiamento”, con
un ulteriore focus, nella giornata di sabato 27, su
“Giovani e volontari insieme per cambiare”: la
manifestazione si è caratterizzata per l’alternanza di
momenti di incontro tra il volontariato e la comunità
all’interno degli spazi espositivi, e numerosi spazi
di animazione, riflessione ed approfondimento,
promossi dalle associazioni presenti. Alla Festa del
volontariato hanno preso parte la Asl di Taranto,
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3 - 4/2012
la Camera di Commercio e l’ITIS Pacinotti, ed
oltre 100 associazioni di volontariato e del terzo
settore operative sul territorio della Provincia di
Taranto, impegnate in varie aree. Tra queste, anche
l’Associazione Stella Maris che, come tutti gli anni,
ha partecipato con alcuni volontari, che si sono resi
disponibili a “presidiare” lo stand espositivo messo
a disposizione dal Centro Servizi Volontariato. Nel
frattempo, l’accoglienza dei marittimi al Centro
Stella Maris veniva garantita dal cappellano don
Massimo Caramia e da un volontario. Nei due giorni
di manifestazione, è stato distribuito materiale
informativo delle attività svolte dalla Stella Maris, al
fine di favorire una maggiore consapevolezza sul
ruolo dei lavoratori marittimi nel traffico mondiale
di merci, sulle loro condizioni di vita e lavorative a
bordo delle navi, nonché sulle iniziative di welfare
promosse dalla rete dei Centri Stella Maris in Italia
e nel mondo.
La Festa si è rivelata molto proficua anche
perché i volontari Stella Maris hanno potuto
visitare gli altri stand, per conoscere e, soprattutto,
farsi conoscere dalle associazioni del territorio,
distribuendo materiale della Stella Maris. È stata
una bella occasione per re-incontrarsi con il piacere
di scambiarsi le ultime novità inerenti attività ed
interventi svolti, non tralasciando l’impegno per
progetti futuri, per meglio operare nel territorio, in
favore delle diverse fasce di popolazione cui le
singole associazioni si rivolgono.
Marisa Metrangolo
CENTRI E CAPPELLANI
Il progetto “Il mare a scuola” della Stella Maris di Genova
Durante l’Anno Scolastico 2012/2013, l’Associazione
Stella Maris di Genova – nell’ambito del progetto “Il
mare a scuola – marittimi e… globalizzazione, diritti,
intercultura” – realizzerà degli incontri nelle Scuole
Secondarie di II grado della città, grazie ad un
contributo della Provincia di Genova.
Gli obiettivi del progetto sono molteplici:
- Sperimentare un percorso formativo innovativo sia
per i contenuti oggetto di disamina, sia per i riscontri
concreti di impegno personale offerti agli studenti;
- Riflettere su aspetti solitamente poco approfonditi
nella programmazione scolastica, quali l’interdipendenza tra globalizzazione e trasporti, e la
realtà dei lavoratori marittimi, un mondo che solo in
apparenza è confinato dentro le aree portuali, e che
riguarda invece da vicino i giovani e le loro scelte di
consumo;
- Quale esemplificazione di cittadinanza attiva,
coinvolgere gli studenti nel mondo del volontariato, ed
in particolare nell’accoglienza ai marittimi;
- Stimolare la partecipazione dei cittadini alla vita del
porto, creando una sorta di “ponte” tra terra e mare,
contribuendo quindi a diffondere la cultura portuale
partendo dai giovani;
- Far conoscere la realtà dei porti, tenendo come
protagonista l’uomo, i suoi bisogni, le sue aspettative.
Il progetto è rivolto ai ragazzi delle classi terze, quarte
e quinte; ogni percorso, per ciascuna classe, prevede
due incontri: nel primo viene presentata la realtà dei
lavoratori marittimi attraverso attività interattive e di
role playing, mentre nel secondo incontro si porta in
classe l’esperienza diretta dei volontari che svolgono
attività di ship visiting nei porti di Genova e di Voltri, e
di accoglienza nei due Centri Stella Maris.
Olivia Zaina
A Natale 2012 regala anche tu solidarietà!
Aiutaci a rendere sempre più accogliente per i marittimi
“La casa lontano da casa”!
Il mezzo più semplice per ‘regalare’ solidarietà potrà essere, se lo vorrai, il Tuo Augurio per le
prossime festività natalizie attraverso i Biglietti natalizi solidali della Federazione Nazionale Stella
Maris. Il Tuo contributo ci aiuterà a sostenere il nostro impegno in favore della Gente di Mare!
In occasione del Natale 2012, la Federazione Nazionale Stella Maris – Associazione di promozione
sociale impegnata da anni nell’accoglienza dei lavoratori marittimi in transito nei porti italiani – ha
realizzato dei biglietti di Natale a tema marittimo, ma non solo. Il ricavato dei Biglietti augurali
contribuirà ai progetti per il welfare marittimo della Federazione Nazionale Stella Maris.
Inoltre, è disponibile anche l’edizione 2013 del nostro Calendario Stella Maris, impreziosito
quest’anno dalle fotografie di Mirko Cecchi (http://mirkocecchi.photoshelter.com).
Per informazioni inerenti i biglietti ed i
calendari, la stampa e gli ordini, potete
contattarci al tel. 010 8938374 oppure via
e-mail scrivendo a [email protected]
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3 - 4/2012
CENTRI E CAPPELLANI
Inaugurata la palazzina che ospiterà
la nuova sede della Stella Maris Trieste
In un momento di pausa del grosso acquazzone che
ha caratterizzato la fine del mese di ottobre, mercoledì
scorso il porto ha vissuto un momento molto importante.
Dopo quasi due anni di lavori di ristrutturazione, è
stata inaugurata la palazzina “ex Culpt”. L’evento
dell’inaugurazione, svolto in modo sobrio ed elegante,
ha visto la presenza della presidente dell’Autorità
Portuale, dott.ssa Marina Monassi, del direttore
generale del porto dott. Sinigaglia, dell’ing. Crescenzi
che ha curato le opere di ristrutturazione e di gran
parte dei dirigenti degli uffici operativi. Sottolineiamo
con grande piacere che a testimonianza del
riconoscimento dei valori cristiani, umani e sociali che
l’Autorità Portuale persegue nella sua opera è stato
invitato l’Arcivescovo S. E. Mons. Crepaldi il quale,
accompagnato dal Cappellano del Porto, don Sandro
Amodeo, ha impartito la benedizione alle persone che
utilizzeranno questo stabile e successivamente si è
intrattenuto sia con la dirigenza che con le maestranze
presenti, dove si sono incontrati anche il presidente
di AdriaFer, dott. Agostinelli, ed il consiglio direttivo di
Stella Maris Trieste guidato dalla sua vicepresidente
sig.na Giuliana Bogneri.
finiture, le porte e tutte quelle pertinenze relative ad un
edificio di questo spessore.
A chi sarà destinato tutto ciò?
Innanzitutto c’è da specificare che gli ambienti
vengono dati in concessione a chi anticipatamente ne
aveva fatto richiesta all’Autorità. Lunga è stata la lista
di domande, che ha visto la presenza dei vari operatori
portuali e terminalisti che attualmente erano sparsi in
giro per il porto. L’idea dell’Autorità Portuale è stata
proprio quella di far convergere tutti questi utenti in
un unico luogo, dando così vita ad una sorta di centro
logistico dello scalo portuale. Un’attenzione particolare
è stata espressa verso l’associazione Stella Maris
Trieste che si occupa dell’accoglienza della gente di
mare. Al primo piano della palazzina in questione, in
tre ambienti attigui, l’associazione ha ottenuto, con
regolare licenza di concessione, di poter sistemare
la sua sede operativa. Nella fattispecie, una stanza è
dedicata all’opera organizzativa dei volontari, un’altra
è dedicata all’accoglienza dei marittimi attraverso
tavoli, sedie, divani, librerie e biblioteca ed un ultimo
ambiente è riservato all’ufficio del cappellano del porto.
L’inaugurazione della palazzina “ex Culpt” anticipa di
poco quella della sede della Stella Maris, prevista per
il prossimo dicembre.
In un porto come quello di Trieste che è in continua
crescita e dove sempre più spesso vengono stipulati
accordi con nuovi terminalisti per essere punto di
riferimento di nuove linee marittime, traffici via rotaia
e strada e stoccaggio delle merci, una struttura così
trova pienamente luogo. Il ristrutturare edifici esistenti,
esprime la volontà di rinnovamento e nello stesso
tempo il valorizzare strutture che si possono adattare
in modo molto opportuno alle esigenze di questi tempi.
La palazzina “ex Culpt”, sorta negli anni sessanta,
è stata la sede storica della Compagnia Unica dei
Lavoratori Portuali. Lo stato attuale della palazzina,
dimostra l’impegno profuso dall’Autorità Portuale e la
notevole perizia con la quale sono stati eseguiti i lavori
di ristrutturazione. I locali adibiti ad uffici sono molto
ampi, con ampie vetrate, i bagni sono totalmente
rinnovati e trovano spazio in ogni piano, dove sono
anche alloggiati gli spogliatoi per gli operatori. Gli
impianti sono totalmente rinnovati ed ogni stanza
ha a disposizione la linea elettrica, adsl e telefonica,
il riscaldamento ed il condizionamento. Di pregio le
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3 - 4/2012
sac. Alessandro Amodeo
Cappellano del Porto di Trieste
Presidente Ass. Stella Maris Trieste
CENTRI E CAPPELLANI
Sacramento della Cresima a bordo della nave Costa Serena
La fede per essere credibile deve orientare tutte
le scelte di vita del cristiano, una fede cioè capace
di incidere sul vissuto quotidiano, i luoghi in cui si
vive attraverso la lettura esistenziale del vangelo,
in definitiva una vita coerente con il credo che
professiamo. Tutto ciò avviene se la nostra fede
racconta nei fatti il quotidiano incontro con Cristo.
La fede è un dono che cresce tanto più forte e
vigorosa quanto più viene data e testimoniata. Il
marittimo cattolico, come ogni fedele, è chiamato
a vivere, nella sua condizione di vita particolare, la
propria fede nella continua tensione a testimoniarla.
È l’intensità della forza con cui esso vive il suo
rapporto con Cristo che dà luce al sentiero del suo
percorso umano. La vita sacramentale del cristiano
è il sicuro sostegno alla maturazione quotidiana
della propria fede, la presenza del Signore, presente
sacramentalmente nel cuore della nave in cappella,
è il fulcro di irradiazione della vita spirituale del
marittimo. La santa messa domenicale e quella feriale
sono momenti imprescindibili per vivere e maturare
la fede, la preghiera personale e comunitaria,
l’importante servizio ministeriale del cappellano
di bordo, la formazione ordinaria e permanente,
i corsi di catechesi ai marittimi che chiedono di
confermare la fede attraverso il sacramento della
Cresima sono momenti speciali non solo per chi li
riceve, ma per l’intera comunità cristiana di bordo.
Significativa è stata l’esperienza di fede vissuta
il 20 ottobre nella Cappella di bordo della Costa
Serena: due ragazzi dell’equipaggio, dopo un
periodo di formazione cristiana, hanno ricevuto il
Sacramento della Confermazione per l’imposizione
delle mani del cappellano di bordo, il quale ha la
facoltà di amministrare questo sacramento per
speciale concessione della Chiesa. Eccezionale
è stata la cornice di fede e di entusiasmo a bordo
per la numerosa partecipazione dell’equipaggio alla
solenne celebrazione, presenti il vertice dello Stato
Maggiore, alcuni familiari venuti per l’occasione e
la eccezionale partecipazione di fedeli passeggeri
croceristi.
“La testimonianza di uno solo porta la sua firma, la
testimonianza della Comunità porta la firma di Cristo”
(Madeleine Delbrel)
Quando si vive nelle piccole Comunità Cristiane
(quale è la comunità di una nave) è importante non
perdere di vista la grande Comunità che è la Chiesa.
La Chiesa non si definisce come ‘istituzione’, come
se fosse un’opera fatta da uomini di potere, una
specie di ‘multinazionale’. La Chiesa è Mistero di
Comunione di Dio con gli uomini e dunque degli
uomini tra di loro. Vivere la Chiesa è avere la
consapevolezza di far parte di un mistero, di essere
in comunione con persone sconosciute, di ogni parte
del mondo, di ogni tempo, di ogni estrazione sociale:
è la comunione dei Santi. È importante sapere che
non si è mai soli, perché accanto a noi c’è Gesù,
ma anche perché in ogni istante della giornata c’è la
Chiesa che ci accompagna e prega per noi attraverso
i suoi membri, nelle comunità contemplative sparse
nel mondo, ma anche con la vecchietta e il malato
che dicono un semplice rosario silenzioso. La Chiesa
è una realtà che supera, misteriosamente e insieme
infinitamente, la somma dei suoi membri. Dunque
l’esperienza di Comunità o di gruppo è importante,
come quella di una nave, ma va vissuta dentro la
Chiesa anche se è spesso occasione di fatiche!
Eppure è condizione fondamentale per la buona
salute della propria fede e della chiesa tutta sparsa
nel mondo.
Costa Serena, 25 ottobre 2012
Padre Emanuele Iovannella - Cappellano di Bordo
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3 - 4/2012
XXIII Congresso Mondiale
dell’Apostolato del Mare
Nuovi mezzi e strumenti per proclamare la Buona Novella
Numerosi sono stati gli argomenti trattati nel corso del
XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del Mare,
svoltosi in Vaticano, nell’Aula del Sinodo, dal 19 al 23
novembre 2012, organizzato dal Pontificio Consiglio
della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, sul tema
“La nuova evangelizzazione nel mondo marittimo”.
Lunedì 19 novembre la giornata ha inteso approfondire
la tematica connessa alla Nuova evangelizzazione.
Ha aperto i lavori il Cardinale Vegliò, Presidente
del Pontificio Consiglio per la Pastorale per i migranti
e gli itineranti, che ha sottolineato come quanti
appartengono al mondo del mare siano oltre la
portata di una cura pastorale ordinaria della Chiesa,
perché costretti a stare lontani dalla propria comunità
cristiana per interi mesi. «La Nuova Evangelizzazione
e l’Anno della Fede invitano ogni cappellano e
volontario dell’Apostolato del Mare ad approfondire la
propria fede, a credere nel messaggio evangelico e ad
andare avanti per proclamare il Vangelo a coloro che
non lo conoscono e riaccendere così quel ‘lucignolo
fumante’ con la testimonianza cristiana», ha detto il
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Cardinale.
L’intervento di S. E. Mons. Fisichella, Presidente del
Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova
Evangelizzazione, ha affermato come «La strada
nella nuova evangelizzazione è segnata; noi siamo
chiamati a rinnovare l’annuncio di Gesù Cristo, del
mistero della sua morte e risurrezione, per provocare
di nuovo la fede in lui mediante la conversione della
vita. Il vero impegno è quello di rendere i cristiani di
nuovo consapevoli della missione che possiedono
in quanto battezzati.» E ancora: «Anche noi siamo
spesso in mezzo al mare della vita. In un primo
momento, tutto crea entusiasmo ed è visto con gli
occhi dell’emozione e della meraviglia, tanto da
fermarsi solo a ciò che si vede e alle proprie forze,
dimenticando così di rapportare tutto a Dio. Per tutti,
però, sopraggiungono le prove della vita e le grandi
sfide si affacciano. Andiamo da una parte all’altra,
confusi e barcollanti perché abbiamo dimenticato
l’essenziale. Fino a quando il ricordo di Dio ci riporta
alla nostra vera condizione e ci fa sperimentare la
possibilità di giungere a una soluzione che dà serenità
e felicità.».
Deirdre Fitzpatrick, Direttore Esecutivo del
Seafarers’ Rights InternationaI (SRI) di Londra, e Peter
XXIII Congresso Mondiale
dell’Apostolato del Mare
Swift, Presidente del Comitato Direttivo del Maritime
Piracy Humanitarian Response Program (MPHRP),
hanno presentato le attività svolte dai rispettivi uffici:
l’SRI si occupa di promuovere i diritti dei marittimi in
contesti nazionali ed internazionali attraverso attività
di ricerca e di formazione riguardante la normativa
sui marittimi, mentre l’MPHRP mira a sperimentare
un modello di assistenza dei marittimi e delle loro
famiglie nelle tre fasi “prima, durante e dopo l’evento
di pirateria”.
Martedì 20 novembre i vari interventi hanno
approfondito il tema “Relazioni efficaci con l’industria
marittima”, presentando quell’obiettivo comune
dell’Apostolato del mare e dell’International Transport
Workers’ Federation (ITF) che è l’impegno per
migliorare la vita della gente di mare, per garantire
servizi di assistenza primaria e rispondere alle
necessità spirituali e materiali dei marittimi.
David Cockroft, Segretario Generale dell’ITF, oltre
a ricordare il ruolo a livello internazionale dell’ITF,
ha richiamato due dei progetti più importanti che
l’ITF Seafarers’ Trust ha contribuito a finanziare: il
“Seafarers Rights International”, e il “Maritime Piracy
Humanitarian Response Programme”.
Cockcroft ha altresì ricordato una problematica
oggetto di particolare attenzione, ossia la crescente
tendenza a criminalizzare i marittimi. Si registrano vari
casi in cui i marittimi, in particolare gli ufficiali superiori,
vengono imprigionati in un Paese straniero a fronte
di problemi verificatisi a bordo. Pertanto, risolvere
questo problema è diventato una delle priorità del SRI.
Si è cercato di dare risalto alle esperienze positive
implementate in diverse parti del mondo per favorire il
benessere dei marittimi.
Il Cap. Carlo Cordone, Presidente del Comitato
territoriale per il welfare della gente di mare di Ravenna,
ha illustrato l’esperienza di Ravenna, dove numerose
iniziative sono state approntate per migliorare
l’accoglienza del porto di Ravenna, rendendolo più
“a misura di marittimo”; al contempo vari eventi di
sensibilizzazione della cittadinanza hanno contribuito
a far conoscere meglio la realtà della Stella Maris.
Apinya Tajit, che opera nel porto di Sriracha
(Thailandia), ha sottolineato l’importanza di cooperare
e coordinare gli sforzi non solo tra Apostolato del Mare
e altre denominazioni cristiane, ma con tutte le forze
che operano nel porto: sindacati, scaricatori, piloti,
funzionari dell’immigrazione, autorità portuali, ecc.
Mercoledì 21 novembre, giornata mondiale della
pesca, Brandt Wagner, Senior Maritime Specialist
Sectoral Activities Department dell’Organizzazione
Internazionale del Lavoro, nel suo intervento –
intitolato “Convenzione sulla pesca n. 188: un
nuovo welfare per i pescatori?” – ha rilevato come,
storicamente, il numero di ratifiche di convenzioni OIL
a favore dei pescatori è stato generalmente inferiore
a quello relativo alle convenzioni per i marittimi.
Ciò è dovuto a varie cause, tra cui la complessità
del settore della pesca, con navi di ogni tipo e
dimensione, e con significative differenze tra le varie
regioni geografiche. Il settore della pesca oggi soffre
di alcune delle peggiori forme di sfruttamento, con
gravi violazioni dei diritti umani a bordo delle navi da
pesca che hanno richiesto una maggiore attenzione
internazionale per il lavoro forzato, la tratta di esseri
umani, e le condizioni di lavoro sicure e dignitose dei
pescatori. La Convenzione OIL n. 188 prevede una
serie di disposizioni per la tutela dei pescatori, ma
soprattutto introduce un sistema per far rispettare tali
leggi e regolamenti, tra cui l’ispezione delle navi da
pesca straniere, cioè il “controllo portuale di Stato”
del rispetto di standard minimi concordati a livello
internazionale.
Giovedì 22 novembre sono stati affrontati vari temi,
dalla Convenzione Maritime Labour Convention 2006,
a due aspetti più specifici, la pirateria marittima e il
welfare per gli equipaggi sulle navi da crociera.
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Cleopatra Doumbia-Henry, Direttore del Dipartimento delle Norme Internazionali del Lavoro
dell’OIL, nella sua relazione “MLC 2006: strumento
per promuovere il welfare dei marittimi”, ha ricordato
come la Convenzione Maritime Labour Convention
2006 adotti alcuni mezzi e strumenti nuovi, quali
l’accento su un sistema rafforzato di applicazione e
rispetto delle disposizioni, che include la certificazione,
volto a garantire un miglioramento nelle condizioni di
lavoro e di vita dei marittimi del mondo. Come tutte le
Convenzioni internazionali, anche la MLC, una volta
entrata in vigore, ha valore di legge internazionale per
tutti gli Stati che l’avranno ratificata. Per l’entrata in
vigore, la MLC doveva essere ratificata da almeno 30
Paesi che rappresentassero il 33% del tonnellaggio
globale. Questo traguardo è stato raggiunto il 20
agosto 2012: la MLC, pertanto, avrà efficacia dal
20 agosto 2013. Si prevede che molti altri Paesi
la ratificheranno nei dodici mesi prossimi; come
sottolineato da Doumbia-Henry, «anche se un Paese
non l’avrà ratificata, quando la Convenzione entrerà in
vigore, verrà applicata la clausola denominata “nessun
trattamento favorevole”. Ciò significa che ogni nave
sarà potenzialmente soggetta a ispezione da parte
dello Stato di approdo, per verificare la conformità alle
prescrizioni della MLC 2006 quando entra nel porto
di un Paese che ha ratificato la Convenzione, anche
se il suo Stato di bandiera non l’ha ancora ratificata».
La Convenzione prevede l’adozione ed il rispetto
di strumenti legislativi per dare giusta assistenza
sociale, sanitaria, alimentare, sportiva, favorendo
anche la comunicazione con le famiglie e l’esercizio
della propria religione.
È stato quindi affrontato il tema della pirateria
marittima. Un fenomeno d’attualità tristemente
crescente, che colpisce maggiormente nelle aree
dell’Oceano Indiano e in quelle adiacenti il Corno
d’Africa.
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L’Avv. James Gosling, esperto in diritto marittimo,
ha descritto la sua lunga esperienza nel condurre
negoziati con i pirati somali, risolti con il rilascio di
decine di navi e dei loro equipaggi. Dopo una fase di
aumento esponenziale degli attacchi, ultimamente si
è invece registrata una diminuzione dei dirottamenti,
dovuta a vari fattori, tra cui l’adozione della Best
Management Practice, una pubblicazione redatta
congiuntamente dalle forze armate e da vari enti
della marina mercantile, che definisce le normali
precauzioni di autoconservazione che una nave può
prendere. Una volta che si è stati dirottati, l’opzione
più frequente è quella di negoziare e pagare.
L’interrelazione tra il proprietario, il negoziatore e
i familiari è molto importante per i negoziati, ed è
essenziale per gli armatori; in questa fase, è necessario
che l’equipaggio, le famiglie ed il proprietario siano
visti tutti come vittime di questi atti criminali dei pirati.
Il Comandante Giuseppe Lubrano, dopo 11 mesi
di sequestro da parte dei pirati somali a bordo della
nave Savina Caylyn, ha portato a casa tutto il suo
equipaggio, composto da 5 italiani e 17 indiani.
Nonostante il tentativo dei pirati di rilasciare solo gli
italiani, ha fortemente richiesto che non fosse fatta
alcuna differenza di nazionalità. «Ogni momento della
giornata ho pregato il Signore che mi desse la forza e le
parole giuste per poter liberare tutti». Il suo intervento
ha suscitato grande commozione nell’assemblea, che
lo ha applaudito a lungo a significare il sostegno, la
vicinanza e la solidarietà della famiglia Stella Maris.
In seguito, è stata presentata – attraverso la
relazione del Cav. Pier Luigi Foschi, Presidente
e Amministratore Delegato di Costa Crociere, e la
testimonianza di Padre Emanuele Iovannella – la
figura del Cappellano di bordo sulle navi da crociera,
un sacerdote “che naviga”, prendendosi cura del
benessere spirituale e materiale degli equipaggi.
Venerdì 24 novembre, giornata conclusiva dei lavori,
il Rev. Hennie La Grange, Segretario Generale
dell’International Christian Maritime Association,
ha sviluppato il tema “Ecumenismo, nuova
evangelizzazione e mondo marittimo”: la nuova
XXIII Congresso Mondiale
dell’Apostolato del Mare
evangelizzazione risponde ad una realtà nuova e
attuale, nella quale la fede cristiana è in declino ed
è un’opzione in un ambiente multi-confessionale
pluralista. In questo mondo caratterizzato da un
umanesimo aggressivo, le persone reali hanno un
bisogno disperato di condividere un’umanità comune.
Questo mondo, tanto affascinato dal materialismo,
tutto è meno che spirituale. «Personalmente credo che
queste due cose, l’umanità comune da condividere e
l’iniziativa di prendere nuovamente sul serio la nostra
identità spirituale, siano la porta che ci permette di
entrare nella vita delle persone del nostro tempo. (…)
Cristo è più grande della Chiesa, Egli abbraccia tutte
le culture. Di conseguenza, Cristo è più grande anche
della cultura». In riferimento, poi, allo specifico contesto
della pastorale marittima, La Grange ha sottolineato
come essa sia sempre stata in una posizione unica
per rendere realtà la nuova evangelizzazione, in
quanto «A differenza della Chiesa istituzionalizzata, le
nostre missioni sono:
- radicate nell’alterità,
- in un mondo vitale estraneo alla Chiesa,
- nell’industria marittima,
- nel luogo di lavoro dei marittimi,
- nello spazio vitale delle persone.»
Venerdì 24 novembre ha segnato anche un momento
molto intenso per tutti i partecipanti al Congresso,
grazie all’udienza con il Santo Padre, Sua Santità
Benedetto XVI, nella Sala Clementina del Palazzo
Apostolico Vaticano. Il Pontefice ha ricordato come,
sin dagli albori del Cristianesimo, il mondo marittimo
sia stato veicolo efficace di evangelizzazione. Anche
oggi la Chiesa solca i mari per portare il Vangelo a
tutte le nazioni, e la capillare presenza della Stella
Maris negli scali portuali del mondo, le visite che
vengono fatte quotidianamente sulle navi attraccate
nei porti e l’accoglienza fraterna nelle ore di sosta degli
equipaggi, sono il segno visibile della sollecitudine
verso quanti non possono ricevere una cura pastorale
ordinaria. «Siate apostoli fedeli alla missione di
annunciare il Vangelo, manifestate il volto premuroso
della Chiesa che accoglie e si fa vicina anche a questa
porzione del Popolo di Dio, rispondete senza esitare
alla gente di mare, che vi attende a bordo per colmare
le profonde nostalgie dell’anima e sentirsi parte attiva
della comunità. Auguro a ciascuno di voi di riscoprire
ogni giorno la bellezza della fede, per testimoniarla
sempre con la coerenza della vita. La Beata Vergine
Maria, Stella maris e Stella mattutina, illumini sempre
la vostra opera affinché la gente di mare possa
conoscere il Vangelo e incontrare il Signore Gesù
che è Via, Verità e Vita. Di cuore impartisco a voi,
ai vostri collaboratori e ai vostri cari la Benedizione
Apostolica».
Gli spunti di riflessione ed approfondimento emersi
nel corso dei vari interventi del Convegno sono stati
molteplici: i 400 delegati, provenienti da una settantina
di Paesi, hanno avuto modo di confrontarsi, dibattere
e scambiarsi esperienze, in un clima costruttivo e
proficuo.
Si ritorna a casa, arricchiti, con il cuore pieno, con
molte idee ed opportunità, con tanti biglietti di visita di
volontari, diaconi e cappellani sparsi in tutto il mondo,
nella consapevolezza che, nonostante le distanze,
siamo accomunati dall’essere tutti parte della famiglia
dell’apostolato del mare.
“Amate le persone. Appassionatevi ai marittimi, ai
pescatori e alle loro famiglie, perché sono persone.
Le persone non sono materiale o obiettivo di
evangelizzazione. Sono persone che Dio ama e che
noi dobbiamo amare. L’amore coprirà tutte le loro
necessità.
Amate la vita. Amate la vita in tutte le sue forme.
Servite tutte le necessità della vita.”
(H. La Grange)
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nr3-4 Stella Maris News