La percezione
visiva
1
Differenza tra sensazione e percezione
Nel linguaggio comune si tende a confondere la sensazione con la
percezione
La sensazione è la stimolazione che l’organo di senso subisce per effetto
dello stimolo.
Nella sensazione l’individuo è passivo rispetto agli stimoli esterni.
Nella percezione l’uomo è attivo nei confronti della realtà esterna perché:
Seleziona le informazioni sensoriali
Rielabora i dati della sensazione
Li riconosce in base a precedenti esperienze già presenti in memoria
Da loro un significato
2
Dalla sensazione alla percezione
stimoli
luce
onde sonore
percezione
sensazione
gli stimoli attivano i recettori sensoriali che
codificano i dati ricevuti in informazioni
neurali che vengono passate al cervello
il cervello organizza ed interpreta
questa informazione, per cui il
soggetto magari ripete la canzone
3
Che cos’è la sensazione
Sensazioni = ci si riferisce al quella esperienza prodotta dalla
stimolazione di uno dei cinque organi di senso.
Attraverso i sistemi sensoriali (vista, udito, tatto, gusto e olfatto) noi
riceviamo le stimolazioni del mondo esterno e produciamo come
risposta delle sensazioni.
Ogni sistema sensoriale è sensibile a forme specifiche di energia fisica.
Es. sistema visivo: risponde alla luce, o energia elettromagnetica
Ma esistono dei limiti:
 - percepiamo solo forme di energia per cui abbiamo recettori
sensoriali (es. occhio, orecchi)
 - l’energia deve essere sufficientemente intensa per essere rilevata
4
I limiti del sistema sensoriale:
1. Percepiamo solo forme di energia per le quali
abbiamo i recettori sensoriali ( gli occhi, gli orecchi, il
naso ecc)
Ad esempio, la specie umana non potrebbe sentire determinate onde sonore
come ad esempio gli ultra-suoni perché non ha i ricettori adatti.
L’orecchio umano può avvertire suoni compresi tra 16 e 16.000 vibrazioni
dell’aria per secondo (16 kHz).
Gli ultrasuoni, invece, sono percepiti (ed emessi) da molti roditori e altri
animali di piccole dimensioni. I campioni in questo campo sono pipistrelli e
delfini che, ascoltando l'eco degli ultrasuoni da loro stessi emessi, si formano
un'immagine del mondo che permette loro di volare o nuotare al buio,
evitando gli ostacoli.
5
2. L’energia deve essere sufficientemente intensa
per essere rilevata
Soglia assoluta e differenziale
La SOGLIA SENSORIALE è il limite in cui appare o scompare una sensazione: essa
determina la quantità minima di eccitazione perché lo stimolo divenga cosciente
La SOGLIA SENSORIALE varia in funzione di: soggetto, attenzione, esercizio, stato
emotivo ecc.
SOGLIA ASSOLUTA di uno stimolo, livello minimo di stimolazione per suscitare una
sensazione. Esempi:
– Vista: percezione della luce di una candela a 48 km di distanza, in una notte serena e
limpida
– Suono: ticchettio di un orologio in una stanza a 6 m.
– Gusto: un cucchiaino di zucchero in 9 litri d’acqua
SOGLIA DIFFERENZIALE: si intende la differenza minima di intensità che uno stimolo
deve avere da un altro affinché vengano percepiti come diversi
6
Che cos’è la percezione

Definizione = processo che ci consente di acquisire
l’informazione sul mondo esterno.

La percezione è un processo psichico complesso che
prende avvio dalle sensazioni ricevute dai recettori
sensoriali ed elabora e interpreta i dati provenienti dal
mondo esterno

La percezione è la capacità di sintetizzare le varie
informazioni che i diversi sensi ci comunicano e di
organizzarle in modo da poter interpretare gli stimoli
che provengono dall’esterno
7
La percezione
Nella percezione intervengono molte variabili di tipo:
 fisiologico (il funzionamento dei recettori sensoriali):



I nostri recettori sono sensibili solo a certe forme di energia
I nostri recettori potrebbero avere dei difetti (es: i daltonici)
psicologici (interessi, bisogni, esperienza passata): ad
esempio, un bambino “vede” le cose diversamente da un adulto

sociale e culturale ( ad esempio, gli eschimesi percepiscono
molte più sfumature di bianco di altre popolazioni)
8
La percezione è la fotografia esatta
della realtà?
=
Quando percepiamo è come se fotocopiassimo la realtà?
No, esiste una differenza tra il mondo fisico e il mondo
percepito.
Quello che osserviamo non ha mai un’esatta
corrispondenza con la situazione fisica.
Questa discrepanza appare evidente quando ci
imbattiamo nei fenomeni chiamati “ILLUSIONI
OTTICHE”:
9
Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e
oggetto percepito (1)
Casi in cui vediamo in maniera distorta ciò che è fisicamente presente nello stimolo,
la figura di Müller -Lyer
Nelle illusioni ottiche (ad esempio, la figura
di Müller-Lyer) avviene un errore nella
percezione; si interpreta in modo distorto una
realtà fisica che se misurata e analizzata
mostrerebbe caratteristiche fisiche diverse da
quelle che crediamo di percepire (i segmenti
sono di lunghezza uguale, ma ne percepiamo
uno come più corto)
10
Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e
oggetto percepito (2)
Non c’è corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito
Casi in cui vediamo in maniera distorta ciò che è fisicamente
presente nello stimolo, la figura di Ponzo
Per un'errata percezione del cervello,
questa illusione ottica fa sembrare gli
oggetti più grandi del reale. I due
segmenti sono uguali ma sembrano
avere lunghezze diverse per effetto
delle due linee convergenti
11
Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e
oggetto percepito (3)
Non c’è corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito
Casi in cui si percepisce più di quanto ci sia nello stimolo fisico:
Es. triangolo di Kanizsa
12
Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e
oggetto percepito (4)
Non c’è corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito
Casi in cui si percepisce più di quanto ci sia nello stimolo fisico:
Illusione di Ehrenstein: si vedono dei cerchi che in realtà
non esistono
13
In conclusione…
La percezione:
 non è la semplice registrazione delle informazioni
presenti nell’ambiente
 è un processo complesso in cui le informazioni fornite
dai sistemi sensoriali sono elaborate e acquistano un
significato per ogni individuo
 in questo processo sono coinvolti meccanismi e
schemi psicologici con cui la persona ORGANIZZA il
materiale fornito dai sensi
14
Le leggi che regolano la percezione
Agli inizi del 1900, la scuola della Gestalt approfondì lo studio della
percezione e dimostrò che l’organizzazione dei dati sensoriali segue
delle leggi precise che permettono di dare ordine e FORMA agli
aggregati sensoriali:
Gli oggetti appaiono come unità organizzate e come totalità
strutturate (cioè, come Gestalt).
La percezione non è la somma di singole sensazioni ma acquista un
significato se la si osserva nell’insieme
La scuola della Gestalt ha individuato delle leggi di funzionamento
della percezione come:

Il principio della totalità o globalità
Il principio dell’organizzazione figura-sfondo
 I principi di unificazione degli stimoli (“leggi della formazione
delle unità fenomeniche”)

15
Il meccanismo della globalità o totalità
Il "tutto" è qualcosa di più della
"somma delle parti“ - cogliamo la
realtà non come insieme di
sensazioni slegate ma come unità
significative. (gestalt = struttura
organizzata o forma)
Riconosciamo il volto dell’imperatore
Rodolfo grazie alla visione d’insieme dei
singoli elementi, non tanto soffermandoci
su ogni singolo dettaglio percettivo
16
L’organizzazione delle informazioni sensoriali: la
Gestalt
Secondo la Gestalt o teoria della forma, le nostre esperienze non sono
caotiche o somma di parti, ma esperienze strutturate: la percezione non si
presenta come somma degli elementi sensoriali, ma ci basiamo su una forma
complessiva dello stimolo visivo.
Questo significa che quando ci arriva un certo numero di stimoli noi
non utilizziamo come regola l'analisi puntuale dei dettagli: siamo
capaci di generare delle conoscenze o intuizioni in grado di
interpretare nella sua globalità la percezione; la Gestalt punta quindi
ad analizzare questi processi basandosi sull'osservazione che il
"tutto" è qualcosa di più della "somma delle parti" e propone il
concetto di "Gestalt" (che significa "intero" o "struttura") quale
principale unità d'analisi nell'ambito della percezione (visiva e non).
17
Figura – sfondo
Secondo la Gestalt, un’altra legge che regola la percezione è la
PERCEZIONE FIGURA-SFONDO
E’ la tendenza organizzatrice più semplice, ma anche la più
importante . La nostra osservazione del mondo si basa sulla
percezione di oggetti che appaiono risaltare contro uno sfondo.
In ogni totalità che percepiamo, distinguiamo la parte che
risalta ( la figura che ha un contorno nitido) da quella che resta
(lo sfondo informe, indifferenziata, illimitata).
18
Regole della percezione figura - sfondo
Riconosciamo le figura dallo sfondo grazie ai seguenti criteri:
 la figura ha una dimensione più piccola dell’area sfondo
 presenza di bordi intorno alla parte considerata figura
 i margini: se convessi sono considerati figura, se concavi
come sfondi
 Il colore più denso e intenso
 il movimento: si riconosce come figura quella in moviomento
 la familiarità con l’oggetto rappresentato
19
Un esempio di rapporto figura-sfondo



Ad esempio, quando leggiamo,
siamo abituati a vedere le parole
che appaiono come figure nere o
colorate che si stagliano sullo
sfondo bianco della pagina.
Ma se si inverte la figura (parte
bianca) con lo sfondo (parte nera)
come nell’esempio, la lettura
potrebbe risultare difficile e non
riconoscere la parola “esse”.
La dimensione delle superfici della
figura e dello sfondo sono
equivalenti
20
Altre figure ambigue o reversibili
23
Le figure ambigue o reversibili



Le figure ambigue o reversibili sono immagini che
raffigurano dei volti, delle facce, dei ritratti, i cui tratti
essenziali possono diventare a loro volta degli
oggetti, delle forme, altri volti, ecc.
A seconda di come il nostro cervello focalizza le
immagini si avranno diverse interpretazioni
La scelta della parte più evidente e meno ambigua è
soggettiva, ovvero varia da individuo a individuo e da
momento a momento
24
Altre leggi della percezione visiva
della Gestalt



La scuola della Gestalt ha individuato alcune leggi
della formazione delle unità fenomeniche
Queste leggi regolano il nostro modo di percepire le cose
Esse sono:
 Legge della vicinanza
 Legge della somiglianza
 Legge della chiusura
 Legge della continuità di direzione
 Legge della pregnanza o buona forma
 Legge dell’esperienza passata
le leggi
25
Legge della vicinanza
•Legge della vicinanza. Gli elementi vicini tra di loro
verranno percepiti come un tutto.
26
Legge della somiglianza
Legge della Somiglianza. Gli
elementi tra di loro simili, per forma,
colore e dimensione verranno
percepiti come collegati
In questo logo riusciamo senza
difficoltà a leggere la ‘o’ della prima
parola come puntino sulla ‘j’ della
seconda. Se la ‘o’ fosse stata di
colore nero non sarebbe stato lo
stesso.
27
Legge della chiusura
Legge della chiusura: le linee che formano delle figure chiuse tendono
ad essere viste come unità.
La nostra mente è predisposta a fornire le informazioni mancanti per
chiudere una figura, pertanto i margini chiusi o che tendono ad unirsi si
impongono come unità figurale su quelli aperti.
28
Legge della continuità di direzione
Legge della continuità di direzione: una serie di elementi posti uno di seguito
all’altro, vengono uniti in forme in base alla loro continuità di direzione.
Nella figura percepiamo come unità AB e XY e non AY e XB o ancora AX e YB.
29
Legge della pregnanza o buona forma
Legge della pregnanza: la forma
che si costituisce è “buona” quanto
più le sue caratteristiche sono
regolari, simmetriche, coesive,
omogenee, equilibrate, semplici,
concise
Una “buona “ forma si impone
maggiormente
alla
nostra
percezione.
30
Legge dell’esperienza passata
elementi che per la nostra
esperienza passata sono
abitualmente associati tra di loro
tendono a essere uniti o
completati
31
Fine della presentazione
32
Scarica

- Istituto Professionale Statale