Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996
IL MENSILE GAY ITALIANO
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n.104 FEBBRAIO 2008
“GUARITORI”
AIDA COOPER
SORELLE MARINETTI
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pride
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sex
factor
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Copertina di Saverio Corti
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Giulio Maria Corbelli
Gianni Rossi Barilli
Stefano Bolognini
Antonio Malvezzi
Stefano Bolognini
Francesco Belais
Roberto Cangioli
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Tom Bianchi
Gianni Rossi Barilli
Massimo Basili
Alfio Martini
Giovanni Dall’Orto
Giovanbattista Brambilla
Pigi Mazzoli
Carmine Urciuoli
Francesco Gnerre
Vincenzo Patanè
Francesco Belais
Roberto Cangioli
Massimo Basili
Ombre gay sulle nominations
Lo specchio spagnolo
Incurabili guaritori
Brothers & sisters
Dieci anni di silenzio
Un tè con Aida
A tempo di swing
Cronaca Italia
Cronaca estero
On the couch
Il fascino dell’omo nero
Tom Bouden
Pornostar wanted
Il von Gloeden rubato
Memoranda
Zig Zag
Internet
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Vita notturna
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Metropoli
Dove e cosa
Edito da Pride_società cooperativa > Amministratore unico_Frank Semenzi > Direttore responsabile_Gianni Rossi Barilli
Art director_Marco Burzoni > Segreteria di redazione_Marco Albertini.
Stampato dal Centro Arti Grafiche di Fino Mornasco (CO).
‚Pride_società cooperativa_via Antonio da Recanate 2_20124 Milano_tel 02 87384843_fax 02 87384844
apertura lun/ven ore 15/20 o su appuntamento > email: [email protected]
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pride
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La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5
gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda)
e le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio:
il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date.
Illustrazioni per gentile concessione di Bruno Gmünder - 6x6adv.com
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H O M
MILANO
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cultura+attualità
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Matrimonio gay? Quasi tutti i candidati alla presidenza
Usa non ne vogliono nemmeno sentire parlare. Semmai
qualche apertura sulle unioni civili. Dal travolgente Obama
al veterano McCain, ecco le posizioni dei candidati nelle
presidenziali Usa 2008.
Ombre gay
sulle nominations
Giulio Maria Corbelli
Se i gay statunitensi speravano che le elezioni 2008 portassero a un cambio
di rotta rivoluzionario sui temi che li riguardano, si può dire che siano
rimasti molto delusi. Nella folle e complicata corsa verso la Casa Bianca
si fronteggiano candidati dalle posizioni tiepide: per trovare qualcuno che
appoggi l’idea di aprire a gay e lesbiche l’istituto del matrimonio bisogna
andare in fondo alla lista dei candidati democratici e individuare i nomi di
Mike Gravel e Dennis Kucinich, due politici semisconosciuti da noi,
che probabilmente non resteranno in sella ancora a lungo, dal momento
che per ora non hanno raccolto valanghe di consensi.
E il trascinatore di folle Barack Obama? E l’intraprendente e
commovente Hillary Clinton? Di “same-sex marriage” nemmeno a
parlarne, semmai un’“unione civile” che riconosca a tutti gli stessi diritti.
E se poi andiamo sul fronte repubblicano, non sorprende che le posizioni
siano ancora più conservatrici…
Insomma, il dibattito sui temi glbt negli Usa sembra che oggi sia addirittura
meno caldo di quattro anni fa, quando Bush dovette rinunciare all’appoggio
dei gay repubblicani, offesi per il suo tentativo di rendere incostituzionale
il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Oggi i tempi sono cambiati:
nessun candidato democratico si dice favorevole a una modifica della
costituzione federale che limiti il matrimonio alle sole coppie formate
da un uomo e una donna mentre, tra i sette candidati repubblicani,
almeno tre sono esplicitamente contrari a questo emendamento. Eppure
i commentatori dei media gay non sono affatto contenti della situazione
e sottolineano come per avere parità di diritti negli Usa i cittadini
omosessuali debbano ancora combattere a lungo.
Le speranze del cambiamento, infatti, sembrano vane. Proprio a Barack
Obama, l’uomo che ha fatto di “change” il suo slogan, è stata rivolta
durante il “forum presidenziale” organizzato da www.visibilevote08.
com (il canale tematico della Tv gay Logo) una domanda piccante: “come
può lei rappresentare il cambiamento se si oppone al matrimonio tra persone
dello stesso sesso?”. La risposta di Obama? Se mi consentite tradurrei il
suo “Oh, com’on now…” con un “Daje!”: “potremmo ragionare su questo
argomento per 15 minuti”, ha proseguito il senatore dell’Illinois. “Ma c’è un
motivo per cui sono qui, ed è che ho lavorato a lungo su questi temi. Ciò su cui
mi sono sempre concentrato e su cui continuerò a lavorare è estendere a tutti i
diritti riconoscibili a livello federale. Questo è un obiettivo che posso ottenere e
non voglio fare promesse che non posso rispettare”.
Il discorso è il solito: il termine “matrimonio” ha troppe connotazioni
religiose ed è quindi molto meglio tenersene alla larga, piuttosto pensiamo
a delle unioni civili che, con un nome diverso, riconoscano gli stessi diritti
che attualmente spettano alle coppie sposate.
Hillary Clinton. Foto Veni Markovski
In compenso, come si può leggere nella pagina glbt del suo sito pride.
barackobama.com, Obama è apertamente favorevole ad abrogare il
Defense of marriage act, il provvedimento che consente a uno Stato di non
riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato in
un altro Stato. Insomma, nel questionario che l’associazione glbt Human
rights watch ha sottoposto a tutti i candidati, Obama ha risposto “sì” a
tutte le domande tranne quella sul matrimonio gay…
Ma questo fa poca storia: tutti i candidati democratici hanno risposto
allo stesso modo, a parte i già citati Gravel e Kucinich, che si sono detti
favorevoli anche alle nozze tra omosessuali. Su www.hillaryclinton.com/
feature/lgbt/, ad esempio, si legge che Hillary Clinton è da tempo amica
della comunità lgbt, ecco perché sostiene le unioni civili, è favorevole alla
proposta di legge federale contro le discriminazioni per orientamento
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attualità+cultura
sessuale sul lavoro e a un rafforzamento della legge per i cosiddetti hate
crimes, i “crimini d’odio” perpetrati sulla base di una discriminazione, ed
è contraria alla politica del Don’t ask, don’t tell escogitata dal marito per
liquidare ipocritamente la presenza degli omosessuali nelle forze armate,
ammessa purché nell’invisibilità. E anche lei, come Obama, non ha
argomenti sostanziali contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso:
“È una posizione personale”, ha spiegato a VisibleVote08.com. “La questione
vera è come ottenere la parità dei diritti e questo si può fare attraverso unioni
civili che riconoscano tutti gli stessi diritti delle coppie sposate”.
Particolarmente desideroso di liberare le forze armate dalla politica
discriminatoria sembra essere il telegenico John Edwards, avvocato
della North Carolina, sposato, con tre figli (un quarto è morto giovanissimo
in un incidente stradale). Su www.johnedwards.com/issues/lgbt si legge
che “le forze armate devono trattare tutti i membri in servizio ugualmente
e in un modo che promuova la sicurezza nazionale, senza attenzione al loro
orientamento sessuale”. Apertamente favorevole anche all’adozione per le
coppie omosessuali, il 54enne candidato alla Casa Bianca ci tiene a ribadire
che il presidente degli Stati uniti deve tenere separati stato e chiesa, e che
non è a causa della sua fede religiosa che si oppone al matrimonio gay.
Eppure sarebbe bello se gli Stati uniti si svegliassero tra qualche mese
con un presidente che candidamente (anche troppo) afferma: “Quando
capisci cos’è davvero l’uguaglianza, comprendi che le persone che si amano
devono avere l’opportunità di poterlo esprimere”. Queste le parole di
Dennis Kucinich, il candidato 62enne che ha messo in imbarazzo gli
intervistatori della Logo che gli hanno dovuto chiedere se c’era qualcosa
che la comunità glbt chiede che lui non appoggi. E ovviamente la risposta
è stata “no”.
Altrettanto coraggiose le affermazioni di Mike Gravel, il più anziano
dei candidati (ha 78 anni: un ragazzino se paragonato ai nostri politici…),
che, riferendosi alle posizioni espresse dagli altri democratici in corsa
per la Casa Bianca, ha voluto sottolineare che “non è vero che il termine
matrimonio ha una valenza religiosa; il matrimonio”, ha detto durante il
forum di VisibleVote08, “precede tutte le forme religiose nella nostra storia
ed è semplicemente un impegno tra due esseri umani innamorati”. Ma che
speranze ha un candidato che fa queste affermazioni di diventare l’uomo
più potente d’America?
Obama Barack
D’altra parte è lecito temere che una nazione che si è fatta governare
per otto anni dal repubblicano George W. Bush punti a scegliere uno
dei candidati del suo stesso partito, dove il rispetto per le tematiche glbt
non è esattamente all’ordine del giorno: Mitt Romney, uno dei più
“gettonati” in questa corsa, si oppone persino al riconoscimento delle
unioni civili, nonostante egli stesso abbia sostenuto in Massachusetts,
dov’era governatore, una legge simile a quella approvata nel Vermont e
considerata tra le più avanzate degli Usa.
Ma uno dei temi che a Romney piace affrontare spesso è quello della
religione: anche se si affatica a ripetere che le sue scelte religiose non
influenzano la sua politica, è il primo a riconoscere il legame profondo
che c’è tra il suo impegno e la sua fede.
In questo campo, però, nessuno supera il pastore battista ed ex
governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, che sul suo sito scrive a
lettere cubitali: “La mia fede è la mia vita, mi definisce. Non separo la mia
fede dalla mia vita professionale e privata”.
E che dire del senatore dell’Arizona John McCain, che ha scritto un
libro (da cui è stato tratto il film Il coraggio di sopravvivere) intitolato
Faith of my father, in cui racconta di come abbia ereditato coraggio e
fede dal padre, due ingredienti che gli hanno consentito di sopravvivere
all’esperienza di prigionia in Vietnam.
McCain è a favore di una definizione del matrimonio come “unione tra un
uomo e una donna” ma si oppone a un emendamento costituzionale che
ponga il divieto dei matrimoni tra persone dello stesso sesso; per lui, la
decisione dovrebbe essere lasciata a ciascuno stato, mentre è favorevole
a riconoscere benefici legali alle coppie omosessuali.
Posizione condivisa anche dall’ex sindaco di New York, Rudolph
Giuliani, così come dall’ex senatore del Tennessee Fred Thompson
(che personalmente sarebbe anche contrario alle unioni civili…) e dal
medico texano Ron Paul.
Per fortuna che tra i repubblicani c’è anche Duncan Hunter, che
invece l’emendamento costituzionale lo farebbe anche subito…
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John McCain
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I vescovi spagnoli scendono in piazza contro il governo socialista a due mesi dalle
elezioni, ma Zapatero non si intimorisce. E ripete che in un paese democratico non è
la chiesa a fare le leggi. Altro che Veltroni...
Lo specchio spagnolo
Gianni Rossi Barilli
Il 9 marzo si vota in Spagna per il rinnovo del parlamento. In Italia questo
comporterebbe un’impennata del tasso di pubbliche genuflessioni alle
gerarchie cattoliche da parte di quasi tutte le forze politiche, ma in terra
iberica come sappiamo tira un’altra aria. Così José Luis Rodriguez Zapatero
non ha fatto una piega di fronte alla grande manifestazione organizzata il
30 dicembre scorso a Madrid dalla conferenza episcopale per protestare
contro le leggi “anticristiane” approvate nei quattro anni del governo
socialista. A cominciare ovviamente dal riconoscimento del matrimonio
omosessuale.
La cosa buffa, casomai, è che l’adunata promossa dai vescovi spagnoli abbia
avuto più successo in Italia che in patria. I media italiani le hanno dato infatti
il solito sproporzionato risalto attribuito d’ufficio a qualunque cosa dica o
faccia la chiesa cattolica. E hanno anche preso per buono, senza porsi alcun
problema circa l’attendibilità dell’informazione, il numero di partecipanti
alla manifestazione rivendicato dagli organizzatori. Con il risultato che per
il pubblico di casa nostra a Madrid è sceso in piazza non meno di un milione
Zapatero. Foto Guillaume Paumier, WikiCommons.
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di persone, mentre per i lettori del principale quotidiano spagnolo (“El
Pais”) i manifestanti erano circa 160.000.
Dalle valutazioni indipendenti circa la consistenza numerica della “Jornada
por la familia” promossa dai vescovi, così come dal suo effettivo impatto
politico sulla situazione spagnola, si può dedurre che se la chiesa cattolica
pensava di mettere in gravi difficoltà il governo Zapatero ha fatto male
i suoi conti. Più modestamente, la chiamata alle armi in nome dei valori
tradizionali ha avuto il senso di offrire un aiuto per la campagna elettorale
al Partito popolare (l’opposizione democristiana), il cui leader Mariano
Rajoy si è già detto pronto a revocare la legge sui matrimoni omosessuali
se il 9 marzo uscirà vincente dalle urne.
Il fatto che la chiesa si sia schierata apertamente non ha tuttavia spinto
i socialisti a moderare i toni e ad annacquare i principi che finora
hanno propugnato. Un comunicato ufficiale del Psoe, all’indomani della
manifestazione, diceva infatti che “chi deliberatamente ignora o non rispetta
il diritto della società, attraverso i suoi rappresentanti a stabilire principi di
libertà individuale e convivenza per tutti i cittadini si allontana dalle fondamenta
essenziali della democrazia”. I socialisti hanno anche voluto sottolineare la
strumentalità dei vescovi nel mettere in opposizione le politiche a sostegno
della famiglia con il rispetto dei diritti di omo e transessuali, ricordando i
numerosi interventi del loro governo anche nei settori che teoricamente
stanno più a cuore alla chiesa.
Lo stesso Zapatero è intervenuto direttamente sulla questione. “Nella
Spagna della costituzione”, ha dichiarato, “tutti hanno il loro posto, tutti hanno
diritto ad avere diritti, che professino o meno una religione. È la Spagna che
vuole l’immensa maggioranza degli spagnoli e continuerà così”. In un’intervista
rilasciata a “El Mundo” si è poi difeso così dalle accuse di aver voluto tenere
ferma una linea di scontro con la chiesa cattolica: “Io non ho mai attaccato
la chiesa. Ho seguito il mio programma elettorale. Ditemi se c’è una sola cosa,
sugli accordi con il Vaticano, sul finanziamento, in cui avrei attaccato la chiesa. Al
contrario, ho sempre mantenuto una posizione di rispetto. Ma voglio essere molto
chiaro sul fatto che chi fa le leggi è la maggioranza democratica della società
civile. E questo paese ha aumentato i diritti individuali attraverso leggi liberali
che rispettano l’individuo, la persona. Questo vuol dire rafforzare i diritti umani.
E io ho molto rispetto per la famiglia cristiana, al punto che mi sono sposato in
chiesa”.
E ancora: “Ho molto rispetto per chi pensa che il matrimonio debba essere
celebrato in chiesa e vuole avere 11 figli. Ma dobbiamo avere lo stesso rispetto
per chi vuole vivere in coppia senza sposarsi o per chi, essendo omosessuale,
decide di convivere in matrimonio con il proprio partner”.
Chiaro il concetto? Confrontatelo ora con i funambolismi baciapile dei
dirigenti ex Ds del Partito democratico di casa nostra, e tirate le vostre
conclusioni. Ci sarà per caso qualche motivo per cui la Spagna è considerata
oggi un paese dinamico e in ascesa, mentre l’Italia affronta un malinconico
declino, che la conduce ogni giorno che passa ad assomigliare sempre di più
al cortile di servizio del Vaticano?
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Dopo due anni di relativo silenzio sono ricomparsi i guaritori di gay: un gruppo di
medici cattolici che offrono inutilmente “aiuto” agli omosessuali per “convertirli” in
eterosessuali. Questa volta però rischiano grosso.
Incurabili
guaritori
Stefano Bolognini
“Sono “Attivo e passivo... e mi è anche piaciuto, ma
avverto un senso di sporcizia morale”.
Questa risposta di Davide Varì, giornalista
nascosto sotto mentite spoglie omosessuali,
soddisfa Don Giacomo: “La tua omosessualità
è molto superficiale. Io credo che tu sia pronto
per iniziare il percorso di guarigione”. Fingendosi
un omosessuale che non si accettava Varì
ha infatti frequentato per mesi i gruppi che
promettono la guarigione dall’omosessualità,
per poi pubblicare una inchiesta sul quotidiano
“Liberazione”.
Il primo passo verso l’eterosessualità glielo
indicherà il professor Tonino Cantelmi,
un pezzo grosso: è docente dell’Università
gregoriana di Roma e della pontificia università
“Regina Apostolorum”, nonché presidente
dell’”Associazione degli psicologi e psichiatri
cattolici” (AIPPC) e ha collaborato con la
senatrice Maria Burani Procaccini di
Forza Italia.
Ricevuto dallo psichiatra cattolico, il giornalista
sarà edotto sulle terapie di “riconversione degli
omosessuali”: una moda americana che fa capo
a Joseph Nicolosi, presidente della Narth
(National Association for Research and Therapy
of Homosexuality) e psicologo che dichiara di
avere ben 500 casi di “gay trattati”, i cosiddetti
“ex gay” (oltre a decine di omosessuali non
guariti, gli ex “ex gay”).
Purtroppo la “terapia” Nicolosi (questo lo
dimentica il luminare) non ha alcuna scientificità,
e l’Apa, la maggiore associazione di psicologi
americani, l’ha condannata senza appello: “[gli]
sforzi di ripatologizzare l’omosessualità sostenendo
che possa essere curata sono spesso guidati non
da rigore scientifico o ricerca psichiatrica ma,
qualche volta, da forze religiose e politiche che si
oppongono ai diritti civili di gay e lesbiche. […] La
letteratura sulla terapia riparativa usa teorie che
rendono difficile formulare una selezione scientifica
dei criteri per le modalità di trattamento”.
Cantelmi evidentemente non se ne cura, e di
fronte al presunto omosessuale, dopo essersi
sincerato se ha, o meno, indugiato in rapporti
penetrativi, gli spiega di essere proprio parte
di “un gruppo di psicologi che cercano di aiutare
persone in difficoltà. La nostra è una terapia
riparativa” e dopo averlo rincuorato
sostenendo che non esiste l’omosessualità, lo
rimanda, per un test, alla dottoressa Cristina
Cacace (una psicologa) e poi conclude: di
omosessuali il mio “studio è pieno. Abbiamo la fila.
Ci sono centinaia di ragazzi che chiedono aiuto”.
Il test preoccupa Varì: lui è eterosessuale, si
sa mai che gli arcani della psicologia mettano a
nudo la sua vera identità. Macché.
La Cacace, si sincererà preventivamente se
il “malato” abbia avuto rapporti penetrativi
o meno (ancora!), e poi lo sottoporrà al test
Minnesota (quello che utilizzano le forze armate
per selezionare il personale) e alle macchie del
test di Rorschach.
La diagnosi è... “equivocabile”: omosessualità
“sfumata”, legata a nevrosi che hanno indotto la
deviazione sessuale.
È ora di tornare da Cantelmi per la terapia.
Cantelmi reinvierà il giornalista ad un assistente
per una terapia individuale, rassicurandolo:
“Non sei propriamente omosessuale... La tua mi
sembra più una preoccupazione determinata da
alcuni episodi legati all’infanzia”.
L’assistente,giovanissimo, vorrebbe ripercorrere
con il paziente “il conflitto con tua madre, l’assenza
di tuo padre, cercando di ricomporre le fratture che
hanno generato la confusione” e domanda, ancora
una volta: “Davide, i tuoi rapporti sono stati
completi?”. Il giornalista è seccato: “Vuol sapere
se l’ho preso nel di dietro dottore? Sì, due volte”.
L’inchiesta pubblicata da “Liberazione” nel
dicembre scorso, si chiude qui.
“Per il pezzo”, ci spiega Varì, “c’è voluto molto
tempo, ed anche una copertura finanziaria.
Mi hanno chiesto infatti cinquanta euro a
seduta, ed il test mi è costato 150 euro, le ultime
sedute però non le ho pagate. È un costo basso, ma
non sono riuscito a testimoniare se per il loro lavoro
siano finanziati da altri.
Nell’inchiesta ho anche accennato alla questione
minorenni. Ne ho incrociati molti, nella sala di attesa
di Cantelmi, ma non so perché fossero lì né potevo
chiederglielo. Temo che alcuni possano essere
in cura. Finché un adulto si sottopone a terapia,
passi pure, ma su minorenni e omosessualità c’è un
pentolone di marciume che andrebbe scoperchiato, e
mi riferisco anche ad esorcismi o farmacoterapie”.
Cantelmi alla pubblicazione dell’inchiesta si è
affrettato a pubblicare una smentita colossale.
Ogni parola del giornalista sarebbe falsa:
“L’articolo è davvero squallido: forzature, anche nel
linguaggio, falsità, deformazioni della realtà, ironia
sulla sofferenza, danno un quadro distorto della
realtà. [...] Diamo aiuto e sostegno anche a coloro
che vogliono invece verificare aspetti inerenti la
loro omosessualità, senza avere alcuna preclusione
ed adottando percorsi terapeutici ben accetti
dalla comunità scientifica. Non ritengo corrette
un mucchio di cose da te scritte, che ti saranno
contestate in modo adeguato”.
Il giornalista è però sereno: ““Liberazione”, che
ha fortemente sostenuto l’inchiesta è con me.
La lettera di rettifica di Cantelmi non rettifica nulla:
mi accusa solo di aver usato mezzi subdoli, ma non
dice dove ho detto il falso: sono stato molto attento
a non scrivere cose inesatte.
Le querele annunciate non mi sono ancora
arrivate. In più, la senatrice del Pd Paola Binetti,
neuropsichiatra, su “La Stampa” ha ammesso di
avere un’esperienza decennale di omosessuali che
si fanno curare, un’ammissione della bontà del mio
lavoro”.
È un déjà vu. Infatti anche noi di “Pride”,
già nel maggio 2005, con l’inchiesta Prega
che ti passa avevamo pizzicato i terapeuti
di gay, mani giunte per le preghiere e fantapsicanalisi, infiltrandoci nelle loro nebbie
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attualità+cultura
(dato che rifiutavano di essere intervistati).
Anche a noi sono giunte minacce di querela: i
terapeuti di omosessuali in Italia, considerata
l’assenza di scientificità delle terapie offerte,
hanno un’unica arma a disposizione: smentire
e minacciare chi cerca di gettare luce sul loro
lavoro.
Ora però rischiano grosso.
Giuseppe Luigi Palma, presidente
dell’Ordine nazionale degli psicologi,
richiamandosi al codice deontologico si è
espresso pubblicamente, definitivamente e
inequivocabilmente sulle terapie riparative: “Lo
psicologo non deroga mai ai principi del Codice
Deontologico: nessuna ragione né di natura culturale
né di natura religiosa, di classe o economica, può
spingere uno psicologo a comportamenti o ad
interventi professionali non conformi a tali principi.
[...] Lo psicologo non può prestarsi ad alcuna
“terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di
una persona”.
Per tutta risposta però la senatrice e psichiatra
cattolica Paola Binetti si è affrettata
a dichiarare a “La Stampa” che le terapie
riparative sono accettabili: “Noi specialisti
continuiamo a collocare l’omosessualità tra i disturbi
del comportamento sessuale”.
E l’Ordine dei medici, che fino ad oggi non
ha preso una posizione ufficiale sulle terapie
riparative? Li abbiamo contattati e ci hanno
invitato a parlare con lo psichiatra Elvezio
Pirfo, referente per l’albo degli psicoterapeuti
dell’Ordine dei medici di Torino, che
sull’argomento si è confrontato proprio con il
presidente, Amedeo Bianco, e ci parla in
nome, e per conto, dello stesso.
Anche il professor Pirfo è inequivocabile:
“Gli psichiatri non possono curare qualcosa che
non ritengono una malattia. Il nostro manuale
diagnostico, il DSM 4°, non contiene l’omosessualità
tra le malattie. È stata cancellata nel DSM 3, da
molti anni ormai. Come può un medico curare
qualcosa che non è una malattia? Possiamo
intervenire quando l’omosessualità (e succede)
comporta, nello sviluppo evolutivo, un elemento di
turbativa del vissuto del soggetto, ma non curiamo
l’omosessualità, bensì il disturbo reattivo. Non
ripariamo proprio niente, e nemmeno possiamo
entrare nel merito delle terapie riparative, senza
accordarci su di un inquadramento morale.
Una volta gli psichiatri si occupavano di
vagabondaggio e prostituzione, ma non siamo nel
Medioevo. Se faccio il medico con una concezione
morale della malattia posso mettermi a curare
qualsiasi cosa, anche le ragazze madri, e ti assicuro
che anni fa succedeva.
Ed è falso ciò che ho alcuni hanno dichiarato ai
giornali, cioè che l’omosessualità è tra i disturbi del
comportamento”.
Che cosa rischiano allora gli psichiatri
coinvolti?
“Non posso darvi una riposta tranchante”, ci
spiega, “è necessario considerare, caso per caso, il
danno subito dal paziente.
Eccepirei, dal punto di vista etico, se un medico
scrivesse come diagnosi “omosessualità” e come
terapia, “terapia riparitiva”.
Sicuramente il nostro presidente ha attivato
una auto-osservazione interna sull’argomento.
pride
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L’ordine dei medici è già intervenuto in altri casi,
con richiami e censure interne - e penso a quegli
psichiatri che offrivano diagnosi televisive - ma non
posso garantire che il richiamo a questo o quello
psichiatra sarà reso pubblico”.
Per eccesso di zelo, dato che l’ordine dei medici
fa capo al ministero della salute, abbiamo
contattato telefonicamente il ministro Livia
Turco, che ci ha spiegato che siccome si
sta occupando di immigrati preferisce non
risponderci...
Per quanto riguarda poi l’Ufficio stampa
del ministero (presso il quale contavamo di
parlare almeno con un sottosegretario) qui ci
spiegano che nemmeno loro ci risponderanno:
“C’è un appunto sulla vostra richiesta di intervista:
non abbiamo nessuna risposta da darvi, grazie,
arrivederci”.
L’onorevole Franco Grillini ha comunque
presentato un’interrogazione al ministro della
sanità per una parola definitiva sulle terapie
riparative e per chiedere un’indagine nei
rispettivi ordini coinvolti. Anche il ministero,
alla fine, dovrà finalmente dire la sua.
Negli Stati uniti, intanto, sono andati oltre
la terapia di riconversione: siamo alla
“disintossicazione degli omosessuali”.
Lo segnalava Delia Vaccarello su “L’Unità”
qualche tempo fa: la polizia sta indagando,
raccontava, su “Love in Action”, un gruppo che
propone su internet un programma per fanciulli e
adolescenti chiamato “Refuge”, nel quale si esortano
i gay a “convertirsi” iscrivendosi ad appositi corsi a
pagamento (da 1500 a 4000 dollari) condotti da
religiosi. L’omosessualità viene descritta come un
“comportamento di dipendenza”. Illuminante la
storia del sedicenne Zach, costretto dai genitori a
contattare il gruppo e sequestrato dai religiosi”.
Casi come questi, per ora, non sono stati
documentati in Italia.
La parola all’ordine degli psicologi.
Marialori Zaccaria è presidente
dell’ordine degli psicologi del Lazio e
membro del consiglio nazionale. Le abbiamo
sottoposto qualche domanda sulle terapie
riparative.
Presidente, come si muoverà
l’ordine degli psicologi, nei prossimi
mesi, sul tema delle cosiddette
“terapie riparative”?
Ci siamo già mossi chiedendo al consiglio
nazionale di inserire nell’ordine del giorno
della prima seduta utile la proposta
di elaborare un documento ufficiale
che si pronunci su una questione così
drammaticamente importante. Vorremmo
chiedere all’ordine nazionale dei
medici, chirurgi e odontoiatri di poterla
condividere.
Sentiamo che è questo il momento giusto
per muovere azioni precise, affinché principi
così fondanti della libertà personale e della
convivenza civile siano difesi dall’intera
comunità scientifica italiana, sull’esempio
di quanto già avvenuto negli Stati uniti. Le
associazioni degli psichiatri e degli psicologi
americani infatti hanno sentito il bisogno di
produrre un documento (Position statement
on therapies focused on attempts to change
sexual orientation-Reparative or conversion
therapies) per disconoscere qualunque
trattamento che induca il paziente a
modificare l’orientamento sessuale.
Cosa rischia uno psicologo che
offre terapie riparative in Italia?
Il nostro codice deontologico è molto
moderno, è stato approvato nel 1997, ed
in particolare l’articolo 4 dice chiaramente
che lo psicologo deve rispettare il diritto del
paziente, astenendosi dall’imporre il proprio
codice di valori. “Non opera discriminazione
in base a religione, etnia, estrazione sociale,
stato socio-economico, sesso di appartenenza,
orientamento sessuale e disabilità”.
Nel momento in cui arriva una segnalazione
all’ordine, inizia un iter molto complesso:
la commissione deontologica istruisce il
caso, nel corso del quale oltre a prendere
visione di tutti i documenti viene audito il
professionista segnalato. La commissione,
successivamente, sottopone in una seduta
di consiglio l’istruttoria svolta. Il consiglio
dell’ordine decide se aprire il procedimento
disciplinare, nel qual caso l’iscritto segnalato
presenta le sue memorie difensive, viene
audito e il consiglio, formatasi un’opinione,
vota segretamente la sanzione da irrogare.
Sono state prese effettivamente
misure contro gli psicologi che
fanno parte dell’équipe del dott.
Cantelmi?
Il giornalista di “Liberazione” Davide Varì,
con la sua inchiesta, ha denunciato fatti e
persone, facendo nomi e cognomi. In questi
casi “d’ufficio” la commissione deontologica
deve esaminare la documentazione e
valutare l’opportunità di
avviare l’istruttoria.
15
febbraio 08
pride
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pride
febbraio 08
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cultura+attualità
17
Nella serie Brothers & sisters in onda su Foxlife appare uno
dei più intensi personaggi gay mai visti in Tv: è Kevin Walker
(Matthew Rhys), arguto azzeccagarbugli con un debole per le
storie romantiche.
Brothers & sisters
Antonio Malvezzi
L’unica legge di cui non conosce ogni cavillo
è quella dell’amore, e infatti ci casca in
continuazione: è il dolce, malinconico, tenero
Kevin Walker, l’avvocato gay della serie
americana Brothers & sisters, prodotta
dall’Abc e trasmessa in Italia sul canale
satellitare Foxlife, e che ogni mercoledì sera
attira un nutrito gruppo d’ascolto sempre più
attento e fedele.
Kevin è il più equilibrato della numerosa famiglia
Walker, composta dalla matriarca vedova Nora
(incallita democratica dalle velleità di artista
creativa), e dai cinque figli, molto diversi tra
loro: oltre a Kevin c’è la carrierista Kitty,
repubblicana convinta e con un debole per
i politici (per questo motivo sono costanti
gli attriti con mamma Nora); la brillante
Sarah e l’accondiscente Tommy impegnati
costantemente a risolvere i gravi problemi
finanziari della famiglia - uno dei trend dei serial
di quest’anno: vedi anche Dirty Sexy Money ereditati dopo la dipartita del padre William;
infine c’è il fragile Justin con seri problemi
psichiatrici dovuti a una missione di guerra in
Afghanistan.
Per una volta il personaggio gay rifugge da
ogni stereotipo bidimensionale ed è costruito
davvero con attenzione e sensibilità: non è
effeminato né sesso-dipendente, non ha una
personalità borderline né vive di eccessi. Ha
al contrario una spiccata indole riflessiva e
romantica, è soddisfatto del proprio lavoro
per cui nutre una vera e propria passione, ed
è alla ricerca costante (ma per una volta non
nevrotica) dell’uomo con cui condividere la
propria esistenza. Ciononostante spesso,
neanche a dirlo, si imbarca in storie complicate
dagli esiti poco felici: dopo il fallimento col
delicato e narcisistico Scotty è già cult il tira-emolla coll’attore bisessuale di soap operas Chad
Barry (nientemeno che Jarod Lewis, ossia
Jerry, il bellissimo Absolute Hunk di Samantha
Jones in Sex and the city) che si barcamena tra
la rassegnata fidanzata Michelle e proprio il
nostro Kevin, regalandogli sulla soglia di casa,
nell’episodio L’amore è difficile, uno dei più
sensuali baci gay degli ultimi anni.
A interpretare con misura e dedizione il
pacato Kevin troviamo un attore strepitoso
da noi praticamente sconosciuto: il gallese
trentatreenne Matthew Rhys, occhione blu
Matthew Rhys
mare e sguardo sognante, davvero bravo a non
rubare mai la scena ma capace di convincere
comprimari e spettatori, con un colpo di ciglia
e poche battute, della validità delle sue teorie
romantiche sull’importanza del grande amore,
costi quel che costi.
La profondità del personaggio, come ammesso
dallo stesso Rhys, è anche dovuta al fatto che
i due produttori esecutivi (Jon Robin Baetz e
Greg Berlant) sono due omosessuali dichiarati
che hanno preteso, in fase di stesura della
sceneggiatura, che Kevin fosse delineato a tutto
tondo, perfettamente inserito nella famiglia e
per nulla “eccezionale” solo in base alla propria
sessualità. Inevitabile, però, qualche pruderie
per quanto riguarda le scene più piccantelle:
curiosamente, mentre Jarod Lewis dichiarò alla
stampa di aver avuto non pochi problemi nel
girare la scena del famoso bacio, ritenendola
“temibile”, Matthew Rhys sostiene di non aver
avuto alcun problema anche perché il suo primo
ruolo a teatro era gay e prevedeva molte scene
di “male kissing”.
Anche il resto del cast di Brothers & sisters
comunque non scherza, specialmente per
quanto riguarda il pedigree: l’adrenalinica
Nora è il doppio premio Oscar Sally Field,
praticamente una veterana del grande schermo,
mentre l’intraprendente Kitty altri non è che
Calista Flockhart, l’amata protagonista
di Ally McBeal, nota anche come fidanzata di
Harrison Ford. Qualcuno si ricorderà anche
di Rachel Griffiths, che veste i panni della
volitiva Sarah: era la problematica Brenda
Chenowith di Six feet under.
I riconoscimenti per Brothers & sisters sono scesi
a pioggia: tra i più importanti le nominations
ai Golden Globes per Sally Field e Rachel
Griffiths, l’Emmy Award alla prima e il premio
Glaad come miglior serie drammatica.
febbraio 08
pride
18
attualità+cultura
Dieci anni fa si suicidava in Piazza San Pietro Alfredo Ormando, un omosessuale
siciliano. La commemorazione della militanza è stata censurata da tutta la stampa
nazionale, come ogni anno, ma ha avuto un epilogo imprevisto.
Dieci anni di silenzio
Stefano Bolognini
Piazza Pio XII, proprio davanti a Piazza San
Pietro, per una volta, non è animata da rosari,
prediche, papa boys (e girls), suore multicolori
e pellegrini di ogni razza.
Sono le bandiere arcobaleno, quelle degli
atei e coppiette uomo-uomo e donna-donna,
timidamente abbracciate, ad animare una breve
porzione di suolo italiano che lambisce lo Stato
del Vaticano. È un piccolo presidio, un centinaio
di persone in tutto, controllato a vista dalle forze
dell’ordine, quello che domenica 14 gennaio è
accorso a commemorare l’anniversario delle
morte di Alfredo Ormando.
Hanno tutti una gerbera tra le mani, che dopo
i discorsi di rito (hanno parlato l’onorevole
Franco Grillini, il presidente di Arcigay
Aurelio Mancuso, Francesca Grosso
Giovanni Mapelli. Foto Stefano Bolognini (WikiCommons)
pride
febbraio 08
di Arcilesbica e altri militanti), sarà gettata su
Piazza San Pietro, territorio inaccessibile alla
manifestazione pacifica che si tiene ogni anno.
Ormando, un omosessuale cattolico, si è ucciso
cospargendosi di benzina e dandosi fuoco
proprio in Piazza San Pietro, il 13 gennaio 1998,
lasciando una lettera di lucide spiegazioni del
suo gesto.
“Vivo con la consapevolezza” , scriveva, “di chi sta
per lasciare la vita terrena e ciò non mi fa orrore,
anzi! Non vedo l’ora di porre fine ai miei giorni;
penseranno che sia un pazzo perché ho
deciso Piazza San Pietro per darmi fuoco, mentre
potevo farlo anche a Palermo. Spero che capiranno
il messaggio che voglio dare; è una forma di protesta
contro la Chiesa che demonizza l’omosessualità,
demonizzando nel contempo la natura, perché
l’omosessualità è sua figlia”.
La manifestazione, che si è tenuta esattamente
in concomitanza con l’inizio delle polemiche
sulla visita papale all’università “la Sapienza” di
Roma, non ha meritato nemmeno un rigo della
stampa nazionale, se si escludono una manciata
di striminziti lanci d’agenzia, un articolo di
Delia Vaccarello su l’Unità e i siti rivolti
alla comunità gay che di Ormando si sono
ricordati.
Il silenzio (non nuovo per quanto ci riguarda)
è complice, oppure la commemorazione di
Ormando non interessa proprio a nessuno?
Uno spiacevole episodio avvenuto proprio
alla fine della commemorazione fa pensare al
peggio.
Tra i manifestanti attirava l’attenzione in
abiti talari il vescovo ortodosso Giovanni
Mapelli, una vecchia conoscenza tra i militanti
omosessuali credenti, occorso per benedire
e recitare una preghiera nel luogo nel quale
Ormando si è suicidato.
“Finita la manifestazione”, ci spiega, “stavo
tornando all’auto quando sono stato fermato dalla
polizia che, con modi gentili, mi ha fatto salire
su un’auto e accompagnato in commissariato.
Motivo del contendere era il mio abito, credevano
lo indossassi per parodiare i vescovi, ma suvvia,
era alla commemorazione di un morto e sono
stato ordinato dalla Chiesa Ortodossa Autonoma
dell’Europa Occidentale e delle Americhe”.
Mapelli è stato trattenuto per tre ore, gli è
stata sequestrata la stola e affibbiata una multa
di 154 euro in violazione dell’articolo 408/1 del
codice penale, probabilmente un errore del
commissariato, dato che l’articolo del codice
dice: “Chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di
sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o
urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero
a difesa o ad ornamento dei cimiteri, è punito con
la reclusione da sei mesi a tre anni”.
Mapelli, per quanto rappresentante di un
minuscolo gruppo religioso, avrebbe avuto tutto
il diritto di usare la veste e di partecipare su
suolo italiano alla manifestazione per Ormando
senza essere fermato. Il sequestro della stola è
poi addirittura ridicolo.
Il commissariato, secondo quanto ci racconta
il vescovo, era a diretto contatto con la
gendarmeria vaticana, che via fax, sosteneva
che Mapelli non fosse un vescovo.
Nemmeno questa notizia, a cui ha reagito solo
Franco Grillini (e nessuno dell’associazionismo
gay) con una interrogazione pepata al ministro
dell’Interno Amato, è stata diffusa dalla stampa.
Peccato che il motivo del contendere questa
volta sembri grave: una religione, con la
complicità delle forze dell’ordine, ha impedito
ad un vescovo di un’altra religione (per quanto
striminzita), su suolo italiano, di usare i
paramenti sacri in una manifestazione a difesa
degli omosessuali.
Secondo Grillini sarebbe stato violato “il principio
della libertà religiosa così come tutelata dall’articolo
19 della Costituzione italiana che stabilisce che i
cittadini hanno il diritto di professare liberamente
la propria fede religiosa in qualsiasi forma e di
esercitarne in privato e in pubblico il culto”.
L’atteggiamento del Vaticano nella circostanza
dovrebbe chiamarsi “tappare la bocca”, e il
silenzio complice della stampa, si dovrebbe
chiamare “censura”.
Ma non nel nostro paese.
E Ormando? L’appuntamento è per l’anno
prossimo, ma che non si dica troppo in giro...
19
febbraio 08
pride
20
9 febbraio SPECIAL GUEST M. Santi & Omar
16 febbraio Night Surprise
23 febbraio Hard Strip Night
01 marzo Revival Party con Omar
Febbraio 2008 info 3343165316
pride
febbraio 08
cultura+attualità
21
La storica corista di Loredana Bertè, ma anche di Mia Martini, Anna Oxa, Marcella,
Platinette e molti altri, ci racconta aneddoti curiosi sui cantanti con cui ha lavorato.
“Rapporti gay? Da giovane sì!”
Un tè con Aida
I fans della Bertè sicuramente la conoscono molto bene: Aida è stata
sempre al suo fianco negli spettacoli dal vivo. La sua voce graffiante
ha accompagnato anche quella di moltissimi altri artisti italiani: Eros
Ramazzotti, Riccardo Cocciante, Marcella Bella, Anna Oxa, Mia Martini,
e potrei andare avanti per un bel po’. Lo scorso anno è stata in tour con
Platinette nei teatri, ed ha anche una rispettabilissima carriera come
solista: debutto a Castrocaro nel 1966 e primo 45 giri l’anno seguente, cui
sono seguiti molti altri singoli e album.
Live in blues è il suo ultimo Cd, uscito nel 2003.
Ho appuntamento con lei in una pasticceria milanese, di fronte a un tè e
qualche pasticcino è ovvio e naturale fare un po’ di spetteguless!
Francesco Belais
[email protected]
Hai debuttato molti anni fa, con il nome di Ida Nola;
Loredana ti chiamava Aida Teodolinda, vuoi dirmi come
cavolo ti chiami veramente?
Loredana in concerto non si ricordava i testi delle canzoni, però ricordava
perfettamente tutti i miei nomi e mi presentava come Aida Teodolinda
Castignola Cooper, e poi aggiungeva: “Lei, sempre lei, manco fosse Doris
Day!”.
I primi due sono i miei nomi di battesimo, poi il mio cognome e in ultimo
quello di mio marito scomparso.
Hai alle tue spalle anche molte produzioni da solista, però
sei più famosa come la corista della Bertè. Ti è pesato un
po’ questo ruolo di secondo piano?
No, mai. Anzi ho sempre amato tantissimo i cantanti con cui sono stata in
tournée, soprattutto Loredana, con la quale ho cominciato a lavorare negli
anni ’70... anche se dallo scorso maggio siamo in rotta e abbiamo litigato,
ma non è facile andare d’accordo con lei. Io sono sempre stata un po’ il suo
polo positivo, la sua briglia.
Recentemente è balzata alle cronache per un altro tentato
suicidio…
Loredana è un tipo particolarissimo, non sai dove finisca la sua pazzia e
dove cominci il genio. A lei voglio un bene dell’anima, la considero un
po’ una sorella matta. Il nostro è un odio/amore, come c’era tra lei e sua
sorella Mimì. A volte ci sono delle gelosie che non capisco da dove vengano
fuori, forse dalla gente che insinuava che io ero la sua voce nei concerti.
Evidentemente con l’età e la menopausa il suo carattere è peggiorato,
come i suoi difetti.
Mi spiace che abbia avuto problemi con l’ultima tournée, che è stata sospesa
per il suo comportamento, ma lei a volte ha proprio il problema che non
c’è con la testa.
Speriamo adesso con questo Sanremo: mi auguro che le vada bene e che
le torni la voglia di fare concerti. Loredana l’hanno davvero aiutata tutti,
se Mimì avesse avuto un’unghia della sua fortuna sarebbe diventata Barbra
Streisand, mentre invece a lei nessuno ha mai dato una mano, anzi.
febbraio 08
pride
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attualità+cultura
Ripartiresti in tour con lei, nonostante
la lite?
Io con Lory mi sono divertita tantissimo, così
come incazzata. Ma cosa vuoi, quando c’è il
legame vorresti bene pure a un assassino, quindi
figurati se non voglio bene a lei!
Però dovrebbe fermarsi un attimo e riflettere
sul fatto che non può sempre trattare le persone
a pesci in faccia, e dovrebbe avere più rispetto
per gli altri.
Su Youtube c’è un video (www.youtube.
com/watch?v=tAGskk0eeFQ) dove Loredana
tratta malissimo Viola Valentino: ti
ricordi di quell’episodio?
Sì, nonostante sia una persona dolce e buona
Viola Valentino fa delle cose un po’ così... Ma
credo che Loredana l’abbia trattata in quel modo
per un altro motivo. Il marito di Viola, che è
purtroppo anche un mio ex, ha fatto addirittura
ritirare un disco dal commercio. Ci ha messe
contro e trascinate in una storia bruttissima che
è finita pure in tribunale: spero di non incontrarlo
più, ma la Valentino non c’entra nulla.
Un aneddoto o un ricordo di Mia
Martini?
Mimì secondo me è stata la più grande cantante
italiana, e con lei ho avuto un affetto e un’amicizia
speciali, soprattutto negli anni in cui era entrata
in disgrazia e non cantavo con lei ma eravamo
amiche ed abbiamo vissuto insieme in una casa
popolare occupata.
Passavamo nottate a giocare a carte, a suonare il
tamburello, con i vicini che protestavano, a volte
litigavamo, ma era una donna simpaticissima,
nonostante fosse così delusa dalla gente e
dall’ambiente della musica.
Pensa che c’erano persone così ignoranti,
dalla cattiveria gratuita, che mi chiamavano
dicendomi “Oh, mica porterai sfiga pure tu?”. Io
non mi capacitavo di come una brava come lei
dovesse rimanere ai margini e cercavo sempre
di spronarla.
Di Marcella che mi dici?
Guarda, quella gran signora di Marcella so che
quando mi sente nominare dice sempre: “Aida
chi?... Aaaah, quella che faceva i cori!”.
Lei ha passato un lungo periodo che non sapeva
decidere se fare la casalinga o la cantante.
Quando eravamo in tour, aveva il bambino
piccolo e dovevamo sempre aspettare il ritorno
a casa del marito per andare a fare la serata; se
rientrava tardi erano guai, arrivavamo in ritardo.
Poi era continuamente in ansia perché era
gelosissima di suo marito.
pride
febbraio 08
Quando ho intervistato Marcella, lei
mi ha parlato bene di Loredana e mi ha
detto che è una delle sue poche amiche
nell’ambiente della musica.
Solo perché ha paura che Loredana le si rivolti
contro...
Lo scorso anno hai fatto il tour in teatro
con Platinette: com’è andata?
Con Mauro mi sono divertita tanto perché lui
ogni sera cambiava qualcosa nello spettacolo,
raccontava cose diverse, era esilarante. Una
volta feci un tour con Cocciante che è stata la
cosa più brutta che abbia mai fatto. Ogni sera
non vedevo l’ora che finisse perché lui non
cambiava una virgola. Mauro invece è una persona
divertentissima, l’avevo conosciuto quando
faceva il giornalista e io cantavo per la Ricordi. Un
giorno vidi questo travestito in Tv e mi sembrava
una faccia conosciuta... poi scoprii che era lui.
Hai fatto un tour anche con la Oxa: mi
racconti qualcosa di lei?
È un po’ una che si canta addosso, quando ero con
lei rimpiangevo Loredana. È una persona molto
fredda, eravamo diventate anche un po’ amiche,
nel periodo che era sposata con Franco Ciani,
erano entrambi carinissimi, passavamo serate a
giocare a carte. Una sera in tour (eravamo non
lontani da Milano) successe un fatto strano:
suo marito fu trattenuto in questura perché lo
trovarono armato, con ben due pistole. Anna mi
mandò a chiedere se potevo fermarmi a dormire
con lei in albergo, ma io non potevo perché
avevo appuntamento con un mio fidanzato, che
stava arrivando da Torino a casa mia, ed era già
per strada: a quei tempi non c’erano i cellulari.
Loro credo che si offesero, e da quella volta i
nostri rapporti si raffreddarono, la volta dopo
non mi filarono neppure.
Per fortuna mi richiamò Loredana per andare con
lei in Versilia, a Bussoladomani, e mollai la Oxa.
Ho lavorato con lei di nuovo a un Sanremo
quando cantò “È tutto un attimo” vestita che
sembrava una vedova nera.
Hai partecipato alla Pride compilation,
interpretando “Io e Maria” della Turci,
nel tuo repertorio hai altre canzoni a
tematica gay?
Fammi pensare, credo di no.
Cosa fa di un artista un’icona gay? Tu
nel tuo piccolo ci sei riuscita.
Be’ le altre lo sono molto di più di me.
Sarà forse per il fatto che ho tutti amici
gay, tanto che le mie amiche mi dicono
sempre: “A te non ti si può frequentare perché
non ci presenti mai un uomo che sia etero!”
Di solito un cantante trasmette delle emozioni,
i gay probabilmente si immedesimano in certi
personaggi, molti di loro sono donne o personaggi
ambigui, vedi Renato Zero. Lui però non si è mai
dichiarato e non è mai stato chiaro su questo
punto... e forse questo aveva contribuito al suo
successo e al suo fascino. Pensa che delle signore
che sanno che lo conosco, si pongono ancora la
domanda e mi chiedono se sia gay. Se tu una cosa
la palesi forse poi generi meno interesse.
Mi dà un po’ fastidio, però, quando va in
televisione e fa certe affermazioni, come è
successo tempo fa, quando disse: “Noi siamo di
tutta un’altra pasta”.
Dico, Pacs, adozioni, qual è il tuo
pensiero?
Ma benvengano! Io sono incazzata nera,
soprattutto con la chiesa, la odio! Così come
tutti questi politici, che sono contro e poi vanno
a scopare con le prostitute e a fare i festini di
cocaina, e che hanno le amanti dovunque.
Il Vaticano sta spendendo miliardi per nascondere
e proteggere i preti che hanno sodomizzato
bambini, invece di denunciarli. E io dovrei stare
a sentire la chiesa che va contro i Dico? Ma
vaffanculo! Sono assolutamente favorevole anche
alle adozioni per i gay, un bambino non sta meglio
con due omosessuali che non abbandonato in un
orfanotrofio?
Credi in Dio?
No, sono filo-buddista. Il buddismo è una filosofia
che mi piace tanto, e che mi ha fatto molto bene.
Mi ci sono avvicinata da sola, però sono molto
pigra e ho difficoltà a praticare con costanza.
Il 2007 è stato un anno molto difficile per me,
avrei avuto davvero bisogno di riavvicinarmici,
perché quando ho praticato in passato mi ha
aiutato molto.
Sei single?
No, ho un fidanzato calabrese da nove anni,
conosciuto in Calabria, terra che amo molto,
durante una tournée.
Hai mai avuto rapporti gay?
Che domanda!!! Non ne hai una di riserva?
Ebbene sì, quando ero molto giovane ed ero
anche molto curiosa. Credo che una bella donna
non sia tale se non è anche un po’ gay.
Non capisco però perché nella società faccia
ancora più scalpore il rapporto tra due donne
che non tra due uomini, la donna lesbica fa più
effetto. Io comunque a letto ho sempre fatto la
parte dell’uomo!
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pride
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cultura+attualità
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Un divertente trio “en travesti” si propone con i successi canori apparsi fra le due
guerre mondiali. Sono le Sorelle Marinetti, di cui sta per uscire il primo Cd, curatissimo
sotto l’aspetto musicale quanto sotto quello dell’immagine.
A tempo
di swing
Roberto Cangioli
[email protected]
Molti credono che il fenomeno della canzone
italiana esportata all’estero sia cronaca recente:
è noto a tutti il successo ottenuto da cantanti
quali Eros Ramazzotti, Zucchero o Laura
Pausini. Invece pochi sanno che durante il regime
fascista la “canzonetta” italiana riscosse un
discreto successo anche oltralpe. Nel periodo
in cui in America furoreggiava lo swing con le
grandi orchestre alla Duke Ellington, in Italia i
nomi di Alberto Rabagliati, del Trio Lescano, di
Natalino Otto, di Odoardo Spadaro e Silvana
Fioresi (solo per citarne alcuni) si imponevano
come pionieri dello swing italiano. Dietro ad
apparenti semplici “motivetti” quali “Il pinguino
innamorato”, “Tuli tulipan”, “L’uccellino della
radio”, c’era una discreta ricercatezza di
arrangiamenti ad opera di musicisti che si erano
fatti le ossa nelle orchestrine jazz all’estero, o
che dirigevano e suonavano nell’orchestra della
Eiar, come Pippo Barzizza e Cinico Angelini.
Quell’epoca rivive ora fulgidamente grazie alle
Sorelle Marinetti.
Inizialmente proposte all’attenzione del
pubblico come le “bambole” di Gennaro
Cosmo Parlato (che durante i suoi show, tra
un brano e l’altro, affida loro gli intermezzi), le
sorelle Marinetti, Turbina, Mercuria e Scintilla
(nomi che si rifanno al movimento futurista,
di cui il “nonno” Filippo Tommaso Marinetti
era stato il fondatore) si sono lanciate in un
progetto solista che le vede interpreti di motivi
indimenticabili.
Grazie alla preparazione artistica di Christian
Schmitz, che ha riarrangiato i brani assieme a
una band di musicisti jazz con i fiocchi, il trio
dimostra talento nel primo Cd in uscita in
questi giorni, Non ce ne importa niente.
Il Cd che spazia da alcuni grandi successi
del Trio Lescano e Silvana Fioresi (come “Il
pinguino innamorato”, “Camminando sotto la
pioggia”, “Tuli tulipan”) a trascrizioni per canto
armonico di altri interpreti degli anni trenta
(come “Non sei più la mia bambina” di D’Anzi e
Bracchi), attingendo inoltre anche al repertorio
delle Andrew Sisters (a cui il Trio Lescano si
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pride
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attualità+cultura
rifece) come “Bei mir bist du schoen”, e per finire a standard swing come
“I know why (and so do you)”.
Senza nulla togliere alle drag queen, in questo caso il lavoro di ricerca,
di adattamento e preparazione è arduo: la loro non è solo una mera
imitazione ed il loro falsetto non è di semplice esecuzione...“Certo”,
affermano, “all’inizio ci siamo un po’ spaventate quando ci hanno proposto
questo progetto, poiché oggi non si canta più con lo stile ‘close harmony’, ossia
il canto armonizzato. I primi tempi sono stati duri, ma dopo prove e prove è
scattato un ‘clic’ e tutto ha iniziato a funzionare”.
Oltre al settetto jazz (che si esibisce come solista in un’impeccabile
“Romantico slow”), a dare man forte alle sorelle durante “Il pinguino
innamorato” e “Ma le gambe”, interviene la voce maschile di Giorgio
Tiboni, già Italian Harmonists (www.italianharmonists.it). E, seppur
apparentemente fuori contesto, è così ben orchestrato in tema swing,
che non sfigura il medley tributo ad una cantante tra le più idolatrate dal
pubblico gay, Cher, che il trio ricorda con “Believe / Dov’è l’amore / If I
could turn back time”.
Come altri leggendari gruppi vocali, se le sorelle sono affiatate sul
piano artistico, denotano diversità su quello caratteriale:
Turbina (Nicola Olivieri, attore di commedia dell’arte e
corista lirico) è la più saggia e posata, Mercuria (Andrea
Allione, attore cantante e coreografo di musical) più
ingenua e sognatrice, Scintilla (Marco Lugli, attore di
prosa diplomato all’Accademia Filodrammatici di Milano) la
più sfacciata e birichina.
Potrebbero quindi sembrare in antitesi tra loro, ma quando
si tratta di mettersi in mostra davanti al televisore, o meglio
al microfono, allora diventano tutt’uno e riflettono di sé
un’immagine adeguata ai tempi che furono.
Così le ritroviamo sul loro sito www.myspace.com/
sorellemarinetti, nel video “La gelosia non è più di moda”
e nelle loro recenti partecipazioni a “Markette” su LA7 o a
“Stelle” di Maurizio Costanzo su Sky.
Le indiscrezioni le vedono attualmente in giro per uno
spettacolo a forma di concerto, anche se si vocifera che
nel loro intento c’è la produzione di una vera pièce teatrale
ambientata negli anni Trenta che le vede protagoniste.
Ma tre sorelle con il dono dello swing ai tempi moderni cosa
ascoltano? “I generi più disparati. Dal pop contemporaneo alle
musiche dei film di Disney. Ma è pur vero che da qualche tempo
nel nostro iPod si superano con difficoltà gli anni ’40”.
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pride
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cronaca
italia
Tre appuntamenti a Roma
Venezia: nella città lagunare il nuovo
anno è stato salutato da un bacio di
Stanchi delle ingerenze vaticane? Scendete in piazza! È l’invito che viene da più
parti all’interno del variopinto mondo dell’associazionismo glbt italiano, che
diventa sempre più protagonista di una battaglia per la laicità ormai da tempo
tra i temi centrali del dibattito politico. Nelle prossime settimane sono almeno
due le iniziative di rilievo in questo ambito: innanzitutto la terza edizione della
manifestazione No Vat, che ha come parole d’ordine “autodeterminazione,
laicità, antifascismo, liberazione” e che si terrà a Roma sabato 9 febbraio
con partenza dal piazzale Ostiense alle ore 14. La manifestazione è organizzata
dal coordinamento “Facciamo Breccia” (www.facciamobreccia.org), nato
nell’autunno 2005 per iniziativa di alcune lesbiche, gay, trans e femministe,
che oggi riunisce alcune delle parti più significative del cosiddetto movimento
antagonista lgbt. È loro, ad esempio, l’idea della Layca Frocessione che si è
tenuta davanti alla Sapienza di Roma in occasione della mancata visita di
papa Ratzinger. Al centro della piattaforma di No Vat 2008 c’è la denuncia
dell’alleanza strategica tra politica istituzionale e Vaticano che – leggiamo – “è
strumentale alla progressiva sostituzione del welfare con modelli familisti e
politiche securitarie che negano i diritti di cittadinanza legittimando campagne
persecutorie e razziste”. Alla manifestazione hanno aderito decine di
associazioni e singoli, dal circolo Mario Mieli all’Uaar, dal Mit ai Cobas.
massa in piazza San Marco al quale
hanno preso parte parecchie migliaia
di coppie, di lungo corso e non. Per
l’evento, intitolato “LoVe” è stato
allestito un palco sul quale sono state
fatte salire a baciarsi alcune coppie
“ufficiali”. Tra queste anche una coppia
omosessuale.
Roma: il caro-università, stando a
un’inchiesta di “Studenti Magazine”,
favorisce la prostituzione, femminile e
maschile. Dopo un’inchiesta dedicata
alle ragazze, “Studenti Magazine” si è
occupata dei maschietti, scoprendo
che anche parecchi di loro sarebbero
disposti a offrire prestazioni sessuali
in cambio di denaro per pagarsi gli
studi (e magari anche qualcos’altro).
Sempre secondo l’inchiesta, i prezzi
della prostituzione gay sarebbero più
modici di quelli applicati per i rapporti
etero. Il cliente tipo ha invece tra i 40 e
i 50 anni e rifiuta di definirsi gay anche
quando chiede sesso omo.
Sanremo: anche quest’anno è stata
annunciata una canzone a tematica gay
al festival. L’ha scritta Gigi D’Alessio
e la canta Anna Tatangelo, che di
D’Alessio è anche la fidanzata. Il brano
si intitola “Il mio amico” ed è dedicato
a Claudio, un amico gay della Tatangelo
che, stando a quanto ha riferito dalla
cantante, “quando l’ha sentito ha
pianto”.
Bologna:
il
consiglio
comunale
ha approvato il mese scorso un
documento sulle politiche famigliari
che “valorizza e sostiene la scelta
matrimoniale, quella genitoriale e
quella fondata su progetti di coppia”.
Malgrado l’ambiguità del linguaggio
(cosa non si fa per non dare alle
cose il loro nome…) tra i “progetti
di coppia” rientrano anche le unioni
tra persone dello stesso sesso. Il
che è stato sufficiente per scatenare
una prevedibile bagarre in aula. Alla
fine il documento è passato, con il
voto contrario del centrodestra e
l’astensione della sinistra radicale,
secondo i cui esponenti bolognesi si
è trattato di un testo eccessivamente
timido
rispetto
alle
esigenze
di
riconoscimento delle coppie di fatto.
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febbraio 08
Foto Giovanni Dall’Orto.
Ancora libertà e laicità al centro della mobilitazione LiberaItalia promossa
da Agedo, Arcigay, Arcilesbica e Famiglie Arcobaleno per il 15 marzo a
Roma. Seguendo quello che sembra essere il nuovo corso della maggiore
associazione omosessuale italiana che prevede una “piena autonomia dai
partiti”, l’iniziativa punta a mettere il dito nella piaga della cattiva politica che,
si legge nel manifesto, “può morire per asfissia. Il movimento lgbt, come quello
delle donne, sa che il tempo per questa politica è finito, che oltre a non aver
affrontato seriamente nemmeno una delle questioni da noi poste, non sarà
capace, a meno di profondi mutamenti, di cambiare”. Parità per le persone e
le coppie glbt, difesa della legge sull’aborto, lotta all’omofobia e alla violenza,
laicità delle istituzioni e promozione della libera ricerca scientifica sono i temi
che gli organizzatori hanno scelto di mettere al centro dell’iniziativa del 15
marzo, il cui programma definitivo sarà pubblicato più avanti.
Non sarà in piazza ma all’interno di un cinema, infine, la manifestazione
organizzata per il 23 febbraio prossimo dalla Lega italiana nuove
famiglie (Linfa – www.linfa.tv) e che, secondo gli obiettivi degli organizzatori,
prevede il coinvolgimento di una cinquantina di parlamentari italiani. Alla sala
delle conferenze del garante della privacy in piazza Montecitorio, ciascun
deputato o senatore aderente all’iniziativa – denominata Un parlamentare
per due – “adotterà” una coppia, sia essa gay, lesbica o eterosessuale. Si
celebrerà cioè una sorta di unione civile in cui il parlamentare consegnerà ai
componenti della coppia un documento con il quale si impegna a sostenere il
riconoscimento legale dell’unione all’interno dei lavori in aula. Secondo quanto
afferma Alessandro Zan, presidente della Linfa, “l’iniziativa vuole essere un
modo per spingere il legislatore a prendere un impegno concreto e pubblico
nella direzione del riconoscimento delle nuove famiglie; troppo spesso abbiamo
contato sulla vicinanza di questo o quel parlamentare senza riuscire a ottenere
grossi risultati, mentre ora vorremmo porre la questione in maniera aperta
per misurare la capacità di ascolto del parlamento”. (gmc)
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pride
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cronaca
italia
Emergenza Milano
Che la comunità glbt milanese (malgrado le ragguardevoli dimensioni e
l’importanza anche economica che riveste per la città) fosse figlia di un
dio minore per le istituzioni locali e nazionali lo si sapeva da un pezzo. Il
periodico ripetersi di iniziative persecutorie e scopertamente omofobiche
da parte delle autorità nei confronti di persone omosessuali e di luoghi di
aggregazione gay è però qualcosa di più grave, che meriterebbe adeguate
risposte anche da quella parte di cittadini che si considera civile (se ancora
esiste) oltre che dalla stessa comunità glbt.
L’ultimo episodio eclatante è stato l’ordinanza di chiusura anticipata
di quattro ore (alle 22 anziché alle 2 di notte) emessa dal comune nei
confronti dei due bar gay di via Sammartini (After Line e Next Groove)
per ragioni di “ordine pubblico”. Via Sammartini, a due passi dalla Stazione
Centrale e già definita con qualche iperbole la gay
street milanese, non è un luogo troppo tranquillo.
I residenti hanno protestato più volte contro un
degrado fatto di risse, schiamazzi, sporcizia e chi più
ne ha più ne metta. E lo stesso hanno fatto alcuni
gestori dei locali presenti nella via. Le proteste e
le richieste di interventi di riqualificazione da parte
del comune non hanno però mai ottenuto risposte
positive, se si eccettuano diversi interventi della
polizia per mettere sotto pressione, più che i delinquenti, i frequentatori
dei locali gay. Qualche settimana fa però il comune ha deciso di prendere
il toro per le corna e di stabilire restrizioni d’orario per After Line e Next
Groove, benché lo stesso vicesindaco di Milano Riccardo de Corato
abbia ammesso che i problemi non erano all’interno ma all’esterno dei
locali, ovvero su suolo pubblico frequentato da chiunque.
La giustificazione del provvedimento si trova in un rapporto di polizia
del novembre scorso che recita testualmente: “I locali notturni indicati
costituiscono luogo di ritrovo di soggetti dalla chiara tendenza omosessuale,
dediti al consumo di stupefacenti, all’uso di sostanze alcoliche e soliti a
gesti di intemperanza, oscenità e disturbo ai residenti della zona che anche
con numerosi esposti hanno segnalato la situazione di degrado e disagio
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che ne consegue dalla tarda serata fino alle prime ore del mattino”.
Sarebbe certo interessante sapere quali siano gli infallibili criteri che consentono
ai tutori dell’ordine pubblico di identificare a colpo sicuro la “chiara tendenza
omosessuale” delle persone, mentre non pare ci possa essere dubbio alcuno
sul fatto che per qualche dirigente della questura nella Milano del 2008 sia
pacifico che le tendenze omosessuali debbano essere messe sullo stesso
piano di consumo di droghe, abuso di alcol e altre intemperanze punibili per
legge. Parecchi interrogativi in più ha sollevato invece la ricetta del comune:
chiudere anticipatamente due bar gay, condannandoli in concreto alla rovina
economica, per risolvere gli annosi problemi di via Sammartini. Tanto che il Tar
della Lombardia, il 15 gennaio, ha accolto il ricorso presentato dai gestori dei
locali sospendendo le restrizioni dell’orario di apertura in attesa di decidere
nel merito. Ma riconoscendo intanto sia la mancanza di
prove circa l’esistenza di legami tra i locali e le condizioni
di degrado di via Sammartini sia il “pregiudizio grave e
irreparabile derivante dalla chiusura alle 22” per i due
bar. Grande il disappunto del vicesindaco De Corato
per la decisione del Tar, accompagnata però dalla rituale
negazione di qualunque intento discriminatorio nei
confronti dei gay milanesi. In analoghe circostanze, ha
dichiarato infatti, “avremmo fatto lo stesso con centri per
filantropi, veterinari o pensionate”. Chi gli crede alzi la mano. La tolleranza zero
all’esterno di bar e discoteche, ha spiegato ancora De Corato, riguarda tutti
i locali di Milano e non solo quelli gay. Peccato che nel caso di quelli non gay
nessun funzionario di questura scriverebbe mai che sono frequentati da poco
raccomandabili “soggetti di chiara tendenza eterosessuale”.
Vero è comunque che non solo in via Sammartini si va a dare fastidio ai locali
gay. È recentissima un’altra incursione delle forze dell’ordine all’Elephant, uno
dei bar più frequentati dalla clientela gay e lesbica in città. Il 12 gennaio scorso
un imponente numero di agenti si è presentato al locale per “normali controlli
amministrativi”, consistenti tra l’altro nell’identificare uno per uno tutti i clienti
e lasciandoli uscire solo dopo aver fatto l’appello in ordine alfabetico di tutte le
carte d’identità. A quando il gemellaggio tra Milano e Guantanamo?
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cronaca
italia
Omofobia: verso il voto
Questo mese dovrebbe finalmente approdare in aula alla camera, per
la discussione e il voto finale (sempre che la legislatura regga), il testo
del provvedimento che introduce nel nostro ordinamento giuridico
i reati di omofobia e molestie insistenti (all’americana “stalking”). La
commissione giustizia di Montecitorio, dopo interminabili tafferugli
verbali tra maggioranza e opposizione, ha terminato l’esame della
legge ribadendo il proprio assenso alle nuove norme, che prevedono
pene fino a quattro anni per chi commette o incita a commettere
violenze aventi per oggetto l’orientamento sessuale o l’identità di
genere di una persona. Stessa pena massima, ma aumentata in caso di
recidiva o molestie a minori, per chi si diverte a ossessionare gli altri
(e soprattutto le altre, perché il problema riguarda in particolare le
donne) con messaggi minatori o altri atti che possano comportare
timore per la sicurezza o per le abitudini di vita. Attendiamo di
conoscere il responso finale dei deputati. E forse in seguito avremo il
piacere di vedere bocciare la legge al senato, dove l’omofobia gode di
una solida maggioranza numerica. Nel frattempo a palazzo Madama
langue ancora il disegno di legge sulle unioni civili, ora denominate
Cus (contratti di unione solidale), senza che si sappia se e quando
verrà effettivamente votato.
Cassazione pro gay
Si rafforza la giurisprudenza favorevole a concedere il permesso di
soggiorno in Italia agli immigrati stranieri che nei loro paesi d’origine
rischiano di essere perseguitati in quanto omosessuali. Un passo
avanti in questo senso viene dal recente deposito di una sentenza
della cassazione che ha riconosciuto il diritto di un cittadino
marocchino gay a restare in Italia malgrado un provvedimento
di espulsione emesso in base alla legge Bossi-Fini. Il protagonista
della vicenda, privo del permesso di soggiorno, non aveva obbedito
all’ordine di espulsione commettendo in teoria un reato. Il tribunale
di Modena l’aveva però assolto, considerando che il fatto di essere
omosessuale poteva creargli problemi nel paese d’origine. Questa
decisione era stata impugnata dalla procura di Bologna e rinviata
alla cassazione, che alla fine ha dato ragione ai giudici modenesi
e ha stabilito che gli immigrati omosessuali provenienti da paesi
in cui l’omosessualità è perseguita penalmente hanno titolo a
rimanere nel nostro paese. Sconvolgenti per la loro pretestuosità e
volgarità i commenti di diversi esponenti del centrodestra. Su tutti
il capogruppo Udc alla camera Luca Volontè, secondo il quale
la cassazione “concede privilegi a determinate opinioni sessuali e
conseguentemente discrimina il resto dei cittadini”. Per “resto dei
cittadini” si deve ovviamente intendere gli eterosessuali, che com’è
noto sono perseguitati in molti paesi per il fatto di essere tali.
pride
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italia
cronaca
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Italiani alla Berlinale
Improvvisamente l’inverno scorso il
governo partorisce un topolino: i Dico,
atteso spiraglio di speranza di numerose
coppie gay italiane. Tra queste Gustav
Hofer e Luca Ragazzi, trentenni, da nove
anni una famiglia felice, che si risvegliano
in un Paese diverso: manifestazioni contro
i gay dell’integralismo cattolico, distanze
e distinguo dei politici della maggioranza
e dichiarazioni e commenti ben oltre il
limite della violenza verbale.
Per loro una legge per le coppie di fatto è
una priorità e così decidono di prendere
una telecamera per documentare quello
che sta succedendo, senza peli sulla lingua.
Ascoltano proprio tutti, si fanno
accreditare al Senato e seguono i lavori
della commissione giustizia, si recano al
family day e al pride glbt di Roma, leggono la
stampa e guardano (sbigottiti) i telegiornali
e partecipano a rosari e manifestazioni
contro i gay dell’integralismo cattolico
presentandosi come coppia gay. In più
occasioni rischiano pure la pelle.
Improvvisamente l’inverno scorso, un
ritratto impietoso del nostro paese (con
la voce narrante di Veronica Pivetti), sarà
sorprendentemente il nostro biglietto
da visita al festival del cinema di Berlino
nella sezione Panorama, che si terrà
questo mese, e, se ciò che documenta con
minuzia e genuinità non fosse orribilmente
vero, sarebbe già tra i classici del cinema
surreale. (sb).
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ESTERO
cronaca
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Case di riposo
La prima casa di riposo destinata a ospitare anziani gay ha aperto i
battenti il mese scorso a Berlino. Per ora si tratta di un edificio di
quattro piani con 28 camere e servizi di assistenza medica e fornitura
dei pasti, ma in futuro si aggiungeranno al primo nucleo un altro
edificio di appartamenti, un centro ricreativo e un più articolato
ventaglio di servizi assistenziali. L’intero progetto, che costerà alla
fine diversi milioni di euro ed è finanziato con fondi pubblici e privati,
ha ottenuto il sostegno del comune di Berlino e del suo sindaco
apertamente gay Klaus Wowereit.
Qualcuno naturalmente si è chiesto a cosa possa servire una casa
di riposo solo per omosessuali, e i responsabili del progetto hanno
risposto che i gay non sono previsti nelle tradizionali strutture per
anziani, dove rischiano perciò spesso di sentirsi psicologicamente
a disagio. “Quando si è vecchi”, ha dichiarato alla stampa uno dei
responsabili del progetto, “l’ultima cosa che si desidera è essere
costretti a nascondersi. E certamente non si vuole abbandonare la
propria identità e vivere in un ambiente ostile, magari dividendo una
stanza con qualcuno che ti disprezza”.
Che ci fosse bisogno di una casa di riposo gay friendly è peraltro
dimostrato dal numero degli anziani che si sono dichiarati interessati
a questa novità e hanno presentato una richiesta di ammissione. Uno
di loro ha spiegato così i suoi motivi: “Non mi piacerebbe trovarmi
un ambiente etero tutto il tempo. I vecchi amano parlare dei loro
figli e nipoti, per esempio. E un grande numero di omosessuali non
ha né gli uni né gli altri e trova difficile unirsi alla conversazione.
Per noi, parlare dei nipotini è imbarazzante”. Un’altra interessante
caratteristica della nuova casa di riposo è che nel progettato edificio
di appartamenti le coppie dello stesso sesso potranno rimanere
insieme, cosa che non sarebbe invece possibile nelle “normali”
strutture per gli anziani.
Anche a San Francisco, nel frattempo, si stanno ponendo il
problema della popolazione gay che invecchia, costatando che per
molti omosessuali la terza età comporta anche notevoli problemi
economici. Anche lì è stato perciò appena varato un piano di
costruzione di alloggi che saranno dati in affitto a prezzi bassi ad
anziani e bisognosi esponenti della comunità glbt.
Popper addio
Giro di vite in Francia su produzione e commercializzazione del
popper, sostanza euforizzante ben nota ai gay e utilizzata a scopo
ludico come “additivo” durante i rapporti sessuali. Un recente
decreto del governo francese proibisce di fabbricare, importare,
esportare e vendere prodotti contenenti nitriti di alchile, ingredienti
fondamentali delle boccette di popper fino a poco tempo fa in
libera vendita in molti locali e negozi gay. Già dal 1990 altri tipi di
popper con componenti chimici considerati più pericolosi per la
salute erano stati messi al bando, ma ora la lotta a questa classe
di sostanze è totale. Anche perché, per evitare di incoraggiare la
creatività dei produttori, ogni eventuale nuovo genere di popper
potrà essere commercializzato solo dopo aver ottenuto una espressa
autorizzazione governativa.
I fabbricanti di popper e i proprietari dei locali gay sono comunque
sul piede di guerra e hanno annunciato un ricorso al consiglio di
stato. Facendo presente, tra l’altro, che la decisione del governo
francese rischia di favorire la diffusione dei popper più pericolosi,
che si possono acquistare facilmente su internet, e di droghe anche
più pesanti. Secondo le stime dell’osservatorio sulle droghe francese,
il popper è la sostanza illegale più diffusa dopo la cannabis.
Il sindaco di Berlino Klaus Wowereit
Mosca: nuovo guai giudiziari
per l’attivista gay russo Nikolai
Alekseev, organizzatore dei pride
moscoviti violentemente repressi
dalle autorità. Questa volta è finito nel
mirino della magistratura su denuncia
dell’ex
deputato
Alexander
Chuev, noto per le sue prese di
posizione omofobiche, e oggetto di un
outing televisivo da parte di Alekseev.
Le accuse contestate sono ingiurie e
diffamazione. Ma Alekseev, per nulla
spaventato ha così commentato la
denuncia: “Abbiamo raggiunto il
nostro obiettivo: fare perdere le
elezioni a Alexander Chuev”. Che
infatti non è stato riconfermato
deputato e dal 24 dicembre scorso
non fa più parte del parlamento
russo.
Montevideo: dopo la Colombia
tocca all’Uruguay. Il 18 dicembre
scorso, infatti, il senato uruguayano
ha approvato la legge sulle unioni
civili, anche tra persone dello stesso
sesso, già approvata un mese prima
dalla camera. La legge estende a tutte
le persone conviventi da almeno
cinque anni gli stessi diritti previsti
per le coppie sposate.
Yaounde: tre cittadini camerunesi
accusati di essere omosessuali sono
stati condannati a sei mesi di lavori
forzati sulla base di “voci pubbliche”
circa il loro orientamento sessuale.
I loro legali hanno fatto ricorso in
appello sostenendo la loro innocenza.
Ovvero: nessuno di loro è stato
colto in flagrante mentre consumava
rapporti gay, dunque la giustizia
non li può condannare per qualcosa
che non hanno mai commesso.
Nella stragrande maggioranza dei
paesi africani rivendicare il proprio
diritto a essere gay o lesbiche non è
consigliabile.
Sydney: alla vigilia del mitico Mardi
Gras, grande kermesse glbt che
quest’anno prevede un calendario di
eventi di tre settimane e una grande
parata il primo marzo, la comunità
gay ha lanciato un nuovo allarme sulle
crescenti violenze omofobiche.
Solo nelle ultime settimane, le denunce
di aggressioni ai danni di persone
omosessuali nel cuore del quartiere
gay di Sydney sono state decine. E la
polizia, secondo le associazioni gay e
lesbiche, non fa il proprio dovere a
sufficienza. Cosa potrebbe accadere
durante il Mardi Gras, quando decine
di migliaia persone riempiranno le
strade del quartiere gay ogni sera?
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pride
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cronaca
estero
Donazioni vietate
Memorie di Adriano
Il paludato British Museum ospiterà quest’anno, dal 24 luglio al
26 ottobre, una grande mostra interamente dedicata alla figura
dell’imperatore romano Adriano (76-138 d.C.) in cui avrà un grande
spazio anche l’omosessualità di questo grande personaggio storico.
L’intento dei curatori è quello di sottolineare il carattere sfaccettato
e anche contraddittorio di Adriano, che fu insieme uomo d’armi,
intellettuale illuminato e politico spietato nei confronti degli avversari.
La mostra mira a mettere in risalto anche gli aspetti privati della sua
vita, in cui è centrale il grande amore per il giovane Antinoo, morto
prematuramente e trasformato da Adriano in una semi-divinità. Tutte
cose arcinote, si dirà, ma tradizionalmente minimizzate, quando non
addirittura espunte come irrilevanti, dalla storiografia più ufficiale. Che
un’istituzione come il British Museum voglia rimettere le cose a posto
in nome della verità storica è indubbiamente un significativo segno dei
tempi che cambiano. Almeno in Inghilterra…
pride
febbraio 08
Non essendo riuscito a far revocare
dal parlamento la legge sui matrimoni
omosessuali, il governo conservatore
canadese guidato da Stephen
Harper ha pensato bene di prendersi
una piccola quanto meschina vendetta
escludendo i gay sessualmente attivi
dalla possibilità di donare i loro organi
dopo morti. Le nuove norme entrate
in vigore in dicembre stabiliscono
infatti che tutti gli uomini che abbiano
avuto rapporti sessuali anche protetti
e anche una sola volta nel corso degli
ultimi cinque anni non potranno essere
presi in considerazione come donatori,
insieme ai consumatori di droghe
assunte endovena, a chi ha trascorso
un recente periodo in carcere e ad
Stephen Harper
altre “categorie a rischio”. La misura,
tragicamente priva di senso dal punto di vista scientifico, è stata presentata
come una necessaria tutela nei confronti delle persone che devono subire
un trapianto. Ma è evidente anche a molti esperti del settore, oltre che alle
associazioni glbt, che si tratta di un puro espediente per mantenere uno stigma
sociale nei confronti degli omosessuali. Tornare a basarsi sulla pericolosità
delle cosiddette categorie a rischio, anziché dei comportamenti a rischio che
possono riguardare chiunque a prescindere dall’orientamento sessuale, è inoltre
tutt’altro che una garanzia per chi deve ricevere un organo trapiantato. In
seguito alle polemiche suscitate dalla vicenda, il governo canadese ha precisato
che il bando nei confronti degli omosessuali non è in realtà tassativo. I medici
potranno anche decidere di utilizzare gli organi di un donatore gay sessualmente
attivo, ma solo dopo una rigorosa istruttoria sui suoi comportamenti passati
che dovrebbe coinvolgere famigliari, amici e conoscenti. Non si precisa in ogni
caso quale sia la procedura prevista nei confronti degli omosessuali velati.
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pride
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cronaca
estero
Batterio Killer
Mobbing militare
Si chiama Mrsa
(stafilococco aureo
resistente alla
meticillina) ed è stato
presentato come il
nuovo incubo sanitario
delle comunità gay delle
grandi città americane.
L’allarme sulla diffusione
di questo batterio,
che può provocare
seri danni alla salute e
potenzialmente anche la
morte, è stato lanciato da uno studio pubblicato
nell’edizione online della rivista scientifica “Annals of Internal
Medicine” che ne ha documentato la preoccupante incidenza nelle
principali metropoli degli Stati uniti. In passato la presenza dell’Mrsa era
già stata rilevata negli ospedali, ma ora la sua diffusione farebbe temere
l’imminenza di una possibile epidemia. Il particolare più inquietante per
i gay è che secondo la ricerca gli omosessuali maschi sono il gruppo
maggiormente colpito dall’infezione. A San Francisco, per esempio, il
tasso di incidenza tra i gay è risultato 13 volte superiore a quello del
resto della popolazione.
Poi si è scoperto però che lo studio era stato condotto in ospedali di San
Francisco con alte percentuali di pazienti gay affetti da Hiv, e per questo
più esporti all’infezione, e che la notizia della preseunta epidemia era
stata strumentalizzata ad arte da alcuni gruppi omofobici. Per sostenere
che la via di contagio privilegiata sono i rapporti sessuali tra maschi.
Mentre secondo gli esperti, che hanno smentito la montatura, il contagio
avviene molto più banalmente per contatto cutaneo e non ha niente a
che fare con i gusti sessuali delle persone che lo contraggono.
Un tribunale del lavoro britannico ha riconosciuto il ministero della difesa
colpevole di aver ignorato le denunce di una soldatessa lesbica sottoposta
per lungo tempo a molestie da parte di un sergente che voleva ricondurla
sulla “retta via” facendole apprezzare le gioie del sesso etero. La donna,
Kerry Fletcher, 31 anni, ha testimoniato che il mancato intervento dei
superiori ai quali si era rivolta ha aggravato la sua situazione, esponendola
a molestie sempre più gravi da parte del sergente e di alcuni altri militari
suoi amici. Tra le altre cose, le hanno semidistrutto l’automobile,
l’hanno minacciata di morte telefonicamente e l’hanno sottoposta a
ogni sorta di vessazione sul lavoro. Tra le prove portate in tribunale
c’era anche un sms inviato dal sergente che così recitava: “Guarda che
potrei convertirti. Non sai cosa
ti stai perdendo”. Secondo il
suo avvocato, Kerry Fletcher è
“una persona completamente
innocente la cui vita è stata
distrutta dall’esercito perché è
stata abbastanza imprudente da
difendere la propria dignità”.
Il suo principale persecutore si è
invece difeso negando qualunque
comportamento discriminatorio
e spiegando che il suo era solo
un modo per rafforzare la
disciplina militare. Il giudice non
gli ha creduto e ha anche accolto
il diritto a un risarcimento per
Fletcher, che sarà stabilito da
un successivo procedimento e
potrebbe ammontare a circa
mezzo milione di euro.
Kerry Fletcher
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ESTERO
cronaca
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Chi la fa l’aspetti
Che i fustigatori dei costumi altrui siano spesso degli emeriti porci
(senza offesa per i suini) non è una novità. È ormai anzi una regola
infallibile, come dimostra l’ennesimo caso di un moralizzatore coinvolto
in uno scandalo sessuale negli Stati uniti. L’ipocrita di turno è questa
volta il procuratore distrettuale della contea di Harris (Texas) Chuck
Rosenthal, che qualche anno fa balzò agli onori delle cronache per
aver sostenuto di fronte alla corte suprema federale che le famigerate
leggi sulla sodomia (poi abrogate dalla corte stessa nel 2003) erano
indispensabili per proteggere i “valori familiari”. Proprio sulla protezione
di questi valori Rosenthal aveva costrutito la propria acarriera, salvo
finire di recente nel mirino di un’inchiesta ufficiale per “cattiva condotta”
in seguito alla scoperta di alcune sorprese contenute nel computer che
usava al lavoro. Niente di grave, per carità: solo qualche video porno,
qualche barzelletta razzista e un certo numero di e-mail sessualmente
bollenti indirizzate alla sua segretaria. Materiale poco consono, tuttavia,
per un uomo che di fronte alla corte suprema, in difesa delle leggi sulla
sodomia, dichiarò che la linea di demarcazione tra il lecito e l’illecito
doveva essere tracciata sulla porta della camera da letto delle coppie
eterosessuali regolarmente sposate. Tutto il resto minacciava il futuro
dell’America.
Il caso di “sodomia” che fu portato davanti alla corte suprema riguardava
una coppia gay, sorpresa a consumare un rapporto sessuale tra le mura
di casa propria da un poliziotto imbeccato da una falsa soffiata che aveva
segnalato la presenza di un intruso. Che ora anche la carriera di Rosenthal
sia stata rovinata da una soffiata vera sembra proprio un’ironia della
sorte.
Sosia a luci rosse
Il giocatore del Milan Ricardo
Kakà, particolarmente
morigerato in fatto di costumi
sessuali, ha diffidato la rivista
gay brasiliana “G-Magazine”
dall’utilizzare il suo nome
in relazione a un servizio
fotografico senza veli di un
suo sosia in uscita nel numero
di questo mese. La rivista
ha comunque confermato
l’uscita del servizio, e anche
se il nome del calciatore
non sarà utilizzato la sua
somiglianza fisica con il
modello fotografato non potrà
sfuggire a nessuno. Il sosia ha
diciotto anni, si chiama Lucas
Pugliessa, e a giudicare dalle
immagini diffuse in anteprima
da “G-Magazine” (e ampiamente
circolate su internet) non ha
proprio nulla da invidiare al più famoso Kaka.
Lucas Pugliessa
Censura pubblicitaria
Il manifesto pubblicitario spiega
che “ogni giorno quattro gay
francesi scoprono di essere
sieropositivi” e ammonisce:
“L’Hiv è sempre lì. Proteggetevi”.
Messaggio quanto mai
corretto, ma il fatto che fosse
accompagnato da una foto che
ritrae due uomini nudi sdraiati
su un letto e intenti a baciarsi
ha fatto scattare la censura
dell’autorità francese che vigila
sulla pubblicità, che ha chiesto
il ritiro della campagna. Per la
serie: il moralismo non è meno
pericoloso dell’Hiv.
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PORTFOLIO
On the
couch
Tom Bianchi è uno dei pochi fotografi che sono riusciti a fare
della sessualità gay un soggetto di immagini d’arte. E lo ha fatto
per davvero. Il mondo abbonda infatti d’immagini che sotto il
mantello dell’arte, o presunta tale, nascondono semplici immagini
pornografiche “che non osano dire il loro nome”. Per fare arte
raccontando un tema difficile e “scivoloso” come la sessualità
occorre una qualità che o si ha o non si ha: essere artisti. E Tom
Bianchi lo è, per consenso ormai unanime.
Il segreto di Bianchi sta in parte nel fatto che le sue immagini sono
“vere”. Gran parte delle coppie ritratte mentre fanno l’amore sono
coppie anche nella vita reale, e molti degli uomini ritratti da soli
sono amanti di Bianchi. Nasce da qui lo sguardo intimo, rilassato
se non “complice” dei modelli, che spesso sembrano del tutto
dimentichi della presenza della macchina fotografica.
Lodevole quindi la decisione dell’editore europeo di Bianchi di
riproporre in edizione economica (due libri al costo di uno) le due
“puntate” del celebre On the couch (Sul divano). A questo prezzo,
perdersi la raccolta è un peccato.
Tom Bianchi, On the couch collection (vol. 1 + 2), Bruno Gmuender
Verlag, euro 33.
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attualità+cultura
Il contraddittorio legame tra la destra e l’omosessualità in
un saggio appena uscito che spazia dalla Germania di Hitler
al Giappone di Mishima al neonazismo contemporaneo.
Il fascino
dell’omo nero
Gianni Rossi Barilli
“Meglio fascisti che froci”, dichiarò in Tv la
nipote del duce Alessandra Mussolini con
l’eleganza verbale che l’ha resa celebre. Ma cosa
succede quando le due cose coincidono? Se lo
domanda Marco Fraquelli, nell’introduzione
al suo libro Omosessuali di destra (240 pagine,
Rubbettino editore, 12 euro) che è appunto
una visita guidata nell’ambiguo territorio in cui
omosessualità e fascismo, anziché violentemente
in antitesi, sono termini in qualche modo
complementari.
Diciamo subito che l’esistenza di un’omosessualità
di estrema destra rappresenta una spina nel
fianco della moderna liberazione gay. E non tanto
perché fascisti, nazisti e i loro epigoni postbellici
hanno il più delle volte rappresentato il peggio
del peggio dell’omofobia. Questo aspetto è anzi
tutto sommato pacifico e sembrerebbe definire
una irriducibile relazione di inimicizia: dove c’è
il fascismo non c’è l’omosessualità e viceversa.
Le cose però non sono così semplici, nella realtà.
Un po’ perché dietro le parole e le ideologie
ci sono esseri umani con la caratteristica di
predicare in un modo e razzolare in un altro,
ma soprattutto perché esiste praticamente da
sempre un lato “oscuro” dell’eros omosessuale
che lo rende compatibile con ideali che oggi
definiremmo di destra radicale.
È l’omosessualità ipervirile e misogina dei
guerrieri, pervasa di mistica sanguinaria, che
dall’antichità greca al Giappone dei samurai
si è consolidata in un mito di notevolissima
influenza culturale. O è l’idea che gli omosessuali
costituiscano una speciale élite (non di rado
esoterica) destinata a compiti più alti di quelli
dei comuni mortali, di cui troviamo una prima
traccia già nella Repubblica di Platone. Questo
carattere forzuto e autoritario, agli antipodi del
cliché della checca storicamente stigmatizzato,
è stato in buona misura oscurato dall’emergere
dell’identità gay, nata dalla rivoluzione sessuale
antipatriarcale del secolo scorso, nonché
spesso liquidato in maniera un po’ sbrigativa
come omosessualità repressa.
La crescente integrazione sociale di gay e
lesbiche sta rimettendo la palla al centro,
dimostrando con un’infinità di esempi che il
desiderio omosessuale non è di sinistra né di
destra. Siamo così approdati alla “scoperta” che
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anche a destra, perfino la più estrema, esistono
i gay (per le lesbiche dovremo attendere ancora
un po’).
Peccato che l’ampio schieramento di forze
che compone la destra italiana sembri non
essersene accorto affatto ed appaia al contrario
sempre più accodato al papa, ultimo custode
dei sacri valori, per mascherare almeno in
parte la propria mancanza di progetti all’altezza
dei tempi. Il che, in una generale deriva
conservatrice che deborda ormai ben al di là dei
confini della destra tradizionale, rappresenta
un aspetto non secondario del tanto evocato
declino italiano. Ben venga quindi il saggio
di Fraquelli, a prendere in castagna la “palese
contraddizione che pervade il mondo della destra”
riguardo all’omosessualità, anche se si occupa
in realtà quasi soltanto della destra radicale.
Che è comunque quella più violentemente
omofobica e dunque, si suppone, in maggiore
contraddizione.
Punto di partenza del percorso nei territori
dell’”omo nero” sono i molti fremiti gay del
nazionalismo tedesco, che dalla risistemazione
dell’ideale di virilità di Winckelmann
arrivano ad abbracciare le leghe giovanili amanti
della natura, esponenti di primo piano della
scena culturale come il poeta Stefan George
e qualche protagonista della prima fase del
movimento di liberazione omosessuale, nei
primi decenni del ‘900, quando Berlino era la
capitale gay d’Europa.
Di qui al nazismo il passo è piuttosto breve, e
non solo in termini cronologici.
Il legame tra omosessualità e Terzo Reich è stato
spesso utilizzato dalla propaganda avversaria per
dimostrare l’indegnità morale dei nazisti, con
un evidente sottofondo omofobico. Un classico,
da questo punto di vista, è rappresentato dalle
tonnellate di pettegolezzi ed elucubrazioni
para-psicanalitiche sull’omosessualità di Adolf
Hitler, alle origini della cui vocazione al mestiere
di tiranno sanguinario si troverebbero irrisolte
inclinazioni omosessuali. Fraquelli sottolinea
come nessuna tesi storiografica, per quanto
fantasiosa, sia riuscita a provare che Hitler
fosse effettivamente gay.
Altro è invece constatare che intorno a lui
ci fosse un certo numero di personalità omo
o bisessuali e che queste ultime trovassero
qualche legittimazione anche teorica all’interno
dell’ideologia nazista, che concepiva lo stato
come comunità maschile. In un contesto in cui
tuttavia l’omofobia prevaleva, come dimostrano
le persecuzioni di molte migliaia di gay e le
epurazioni interne alle gerarchie del partito.
Se sulla Germania hitleriana ci sono molte cose
da raccontare, sono molte meno quelle che
riguardano l’Italia di Mussolini. Questo porta
l’autore a concludere che il fascismo italiano
fu sessualmente meno ambiguo del nazismo,
anche se probabilmente più dettagliate
ricerche storiche (e una debita considerazione
dell’ipocrisia di matrice cattolica) potrebbero
condurre ad argomentazioni più complesse.
In verità l’unico episodio rievocato riguardo
all’Italia è l’occupazione di Fiume da parte di
D’Annunzio e dei suoi legionari nazionalisti,
che fondarono un’effimera quanto trasgressiva
repubblica giovanile, all’indomani della prima
guerra mondiale. Ma all’epoca il fascismo non
aveva ancora sfondato.
Molto interessante, e poco noto ai più, il gaio
album di famiglia della destra collaborazionista
francese e quello della destra neonazista del
dopoguerra. Con alcune personalità di spicco
decisamente inquietanti, come il tedesco
Michael Kuehnen, morto di Aids a 36 anni,
e il francese Michel Caignet (classe 1954),
che coniuga nella propria biografia la traduzione
di testi negazionisti, la pubblicazione di una
rivista dichiaratamente gay (Gaie France) e
varie condanne per incitamento alla pedofilia.
Dopo un breve passaggio in Giappone per
rievocare la storia dello scrittore-esteta,
nonché ultranazionalista, Mishima Yukio,
il libro si conclude con un capitolo sui primi
vagiti di coscienza gay nella destra italiana
contemporanea, simboleggiati dalla nascita di
Gaylib, confermando l’impressione che la strada
da percorrere per “sdoganare” gli omosessuali
in questo ambiente sia ancora molto lunga,
anche per soggettive responsabilità degli stessi
gay.
Di elementi su cui la destra italiana potrebbe
discutere e riflettere ce ne sono comunque a
bizzeffe. Quello che ancora manca è la capacità
di guardare in faccia la realtà senza fare uso di
paraocchi.
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attualità+cultura
Tom Bouden, belga, è uno dei più noti autori di fumetti gay in Europa. purtroppo i suoi
fumetti sono apparsi in Italia solo sporadicamente. In attesa che trovi un traduttore
anche da noi, lo abbiamo intervistato.
Tom Bouden
Massimo Basili
[email protected]
Anche il fiammingo Tom Bouden fa parte di
quella nutrita pattuglia di autori gay di fumetti
le cui opere sono appezzate in tutta Europa, ma
che sono praticamente sconosciuti in Italia.
I suoi personaggi più famosi e tradotti sono
Max&Sven, coppia di giovani omosessuali
composta dal volitivo Max e dal più incerto
e confuso Sven. A partire da questo nucleo
iniziale Bouden ha creato, nel corso degli anni,
una serie di personaggi omosessuali giovani e
liberati sessualmente, raccontati con divertita
partecipazione.
È uno dei pochi autori gay dichiarati che
alternano senza problemi la produzione di
fumetti per tutti (spesso per bambini e ragazzi)
alle opere a tema omoerotico, senza cambiare
stile ma con lo stesso approccio ironico e
leggero, tipico della scuola franco-belga dei vari
Asterix e Tintin.
Lo abbiamo intervistato.
Quando hai deciso di diventare un
autore di fumetti?
Il primo fumetto con qualche timido contenuto
gay risale ai miei 17 anni, ma non lo feci leggere
a nessuno. I fumetti gay li
ho davvero
cominciati a fare verso i 21 anni, all’università,
contemporaneamente al mio coming-out.
Ebbene sì: non sono stato uno di quei ragazzi
precoci che sono orgogliosamente gay già a 14
anni...
L’anno dopo, comunque, ho pubblicato su una
rivista gay, e dopo poco è uscito il mio primo
libro.
Nonostante questo, però, in quel periodo non
riuscivo a guadagnare abbastanza facendo i miei
fumetti gay e per vivere dovevo fare storie più
commerciali.
Non ho mai deciso coscientemente di diventare
un autore di fumetti. Solo realizzando i miei
primi albi mi sono accorto che una passione si
stava trasformando in un vero lavoro, con mia
somma gioia!
pride
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I tuoi fumetti
parlano spesso di
sesso e relazioni
gay in maniera
disincantata,
spesso cinica,
sebbene parecchio
divertente. Hai mai
ricevuto proteste da
qualcuno, per questo
motivo?
Credo che i miei fumetti
siano più ottimistici
che disincantati, però è
vero che le mie storie
non sono sempre così
romantiche o a lieto fine
come molti potrebbero
aspettarsi. Non perché
io sia particolarmente
disincantato, ma perché è
la vita che è fatta così.
Non ho mai ricevuto lamentele da parte della
comunità gay.
Nelle mie storie faccio uso di stereotipi,
ma la maggior parte dei miei personaggi
omosessuali sono ragazzi normalissimi. Se
come sfondo utilizzo i parchi, le saune o i
bar gay è perché in questo modo facilito
l’individuazione dell’ambiente che metto in
scena. I lettori gay capiscono subito di cosa
si tratta.
L’unica protesta che ho ricevuto riguarda
una lettera arrivata ad una rivista gay dove
pubblico i miei lavori. L’autore della lettera si
lamentava del fatto che tramite i miei fumetti
farei propaganda al sesso non sicuro. Questo
provocò la reazione di un’associazione antiaids che anni prima aveva usato mie illustrazioni
per alcune loro campagne di prevenzione: mi
difesero sulle pagine della rivista scrivendo
che nella maggior parte dei miei fumetti il
sesso sicuro è ben rappresentato. Però è
vero, a volte mi sono dimenticato di disegnare
il preservativo, perché, come nella vita vera,
non tutti fanno sesso sicuro…
Quando hai deciso di promuovere
Max&Sven ad un albo tutto loro?
Quando ho cominciato a lavorare a Max&Sven
stavo frequentando un gruppo giovanile
gay. Mi chiesero di disegnare il poster
promozionale e i personaggi che usai per quel
poster divennero i futuri Max&Sven.
Le loro prime avventure si basarono in linea
di massima sulla vita di alcuni amici di allora,
e naturalmente anche sulla mia. Quel primo
libro ebbe un discreto successo, ma non ne
sono mai stato troppo soddisfatto. Essendo
uno dei miei primi lavori, sia il disegno che
il testo erano abbastanza rozzi, così sei
anni dopo ho ridisegnato la storia coi testi
riveduti. Quest’ultima versione ha poi avuto
una traduzione internazionale.
cultura+attualità
Che differenza c’è tra i tuoi lavori
per la Disney e quelli per il pubblico
gay? Ci sono storie gay che hanno
avuto maggior successo tra i lettori
generalisti?
Non c’è molta differenza di realizzazione tra
un tipo di storia e un’altra, scrivo e disegno
nello stesso modo. Semplicemente evito di
mettere situazioni di sesso in fumetti rivolti
ai bambini.
In effetti adesso sto lavorando di più a
fumetti rivolti a tutti rispetto che a quelli
per un pubblico omosessuale. In alcune di
queste storie ho introdotto personaggi
gay marginali, e nonostante siano appunto
marginali sembra che l’editore non abbia
apprezzato la faccenda.
Temo che le mie storie gay non siano mai
state tanto amate dal pubblico etero più di
quanto siano state amate da quello gay, né del
resto credo di averlo mai voluto.
Preferisci realizzare storie brevi o più
lunghe?
Mi piacciono di più le storie lunghe, adoro
organizzare gli intrecci delle avventure di ampio
respiro. Purtroppo non c’è molto mercato per
le storie gay piuttosto articolate. Ho fatto un
paio di storie lunghe con Max e i suoi amici, ma
solo la prima è stata poi tradotta. Credo che
proprio quelle tavole siano state i miei lavori
migliori, forse perché maggiormente basati sulla
mia vera vita, rispetto alle storielle brevi.
Cosa pensi del movimento gay belga?
E del mondo dei fumetti gay del tuo
paese?
Penso di essere io, il mondo del fumetto gay
belga! Per questo lo trovo piuttosto noioso…
In effetti ci sono anche altri autori gay, oltre
a me, ma non fanno fumetti gay. Ti parlo
della regione del Belgio che conosco meglio,
ovvero le Fiandre. Non so se esistano altri
autori di fumetti gay nella Vallonia francofona.
Il mondo gay belga è simile in tutto e per
tutto a quello della maggior parte dei paesi
europei, con bar, saune, associazioni e alcune
riviste. Purtroppo tutto in forma ridotta,
perché siamo un paese piccolo.
Secondo te l’informazione sul sesso
sicuro va fatta anche attraverso il
fumetto? Com’è la situazione a questo
proposito, tra i giovani belgi gay che
cominciano a fare sesso?
Non ho avuto di recente abbastanza rapporti
sessuali coi miei giovani conterranei gay per
poterti rispondere… Credo che si comportino
come tutti gli altri ragazzi gay nel mondo: alcuni
non usano il condom, altri lo usano di rado, la
maggior parte si sforza di usarlo sempre.
Ho fatto un fumetto di due pagine su come si usa
il preservativo, e se i miei personaggi principali
fanno sesso, in genere faccio loro indossare il
preservativo. Ho anche illustrato alcuni opuscoli
sul sesso sicuro, quindi il mio contributo alla
causa l’ho dato, mi sembra.
Come hai cominciato a collaborare
con la casa editrice gay tedesca Bruno
Gmünder?
Max&Sven è pubblicato in inglese, francese e
spagnolo: nonostante siano parecchio amati dai
lettori non ha mai venduto granché, credo per
colpa della presenza di una notevole quantità di
testo.
Così ho pensato ad un fumetto che potesse
vendere parecchio, progettando una storia
pornografica, senza dialoghi e senza trama. Il
primo editore a cui ho pensato è stato proprio
Bruno Gmünder: erano interessati al progetto,
ma hanno voluto che aggiungessi più pagine…
e più testo! Il risultato è il libro In bed with
David&Jonathan. Avevo già pubblicato alcune
tavole sulla loro rivista erotica Freshmen, ma era
stato parecchio tempo prima e per non molto
tempo.
In bed ha avuto un discreto successo, così in
seguito ho realizzato anche Queerville, una
selezione delle migliori (e più sexy) storie brevi
realizzate negli ultimi dieci anni. Molte di quelle
erano state precedentemente pubblicate nella
serie olandese Flikkerzicht, così ho ridisegnato le
più vecchie.
Per BG ho partecipato anche a Stripped, antologia
di illustrazioni e fumetti gay con altri 50 artisti
da tutto il mondo, pubblicato per celebrare il
venticinquesimo anniversario della casa editrice.
Progetti futuri?
Vorrei tanto realizzare altri libri per Bruno
Gmünder, ma in questo momento non ne ho
proprio il tempo. Sto lavorando su parecchie
storie a fumetti non gay: buona parte di
quest’anno se andrà per disegnare storie per
ragazzi, nonché una storia su una coppia etero
che impara a convivere con la sieropositività
di uno di loro. Naturalmente ho ancora alcune
vecchie storie gay che aspettano solo di essere
tradotte e pubblicate in inglese (e in italiano? ndr).
Se ci sono editori all’ascolto…
Sei fidanzato o sposato? (In Belgio ci
si può sposare tra gay e lesbiche fin dal
2001, ndr). Cosa pensi del matrimonio
gay in Belgio e in Europa?
Sì, sono sposato. Io e mio marito stiamo insieme
da quindici anni. Lui ha fondato una piccola casa
editrice che pubblica i miei libri a fumetti fin dagli
esordi, e questo è molto bello.
Non sono un sostenitore accanito del
matrimonio gay, ma rende le cose molto più
semplici, per cui, appena ne abbiamo avuto la
possibilità, l’abbiamo fatto.
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I fumetti di Tom
Bouden in Italia
I fumetti di Tom Bouden sono
praticamente inediti nel nostro paese,
tranne alcune storie da una tavola ciascuna
e alcune strisce pubblicate sul numero
due di Happy Boys, uscito nel 2004, e sul
primo numero di Happy Boys&Girls, uscito
nel 2006.
Entrambi gli albi si trovano ancora nelle
librerie gay e in quelle specializzate in
fumetti, oppure chiedendo direttamente
a
Coniglio
Editore
(www.
coniglioeditore.it).
Nelle librerie di varia e nelle librerie
gay trovate invece le opere di Bouden
tradotte in inglese: per Green Candy
Press
(www.greencandypress.com)
sono usciti il primo volume di Max&Sven
e The importance of being Earnest, opera
tratta da Oscar Wilde.
Per Bruno Gmünder Verlag (www.
brunogmuender.com) sono usciti invece
In bed with David&Jonathan, Queerville e
l’antologia collettiva Stripped.
Per ogni informazione e novità sul suo
lavoro consultate la versione inglese del
sito di Bouden: www.tombouden.be
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attualità+cultura
La Lucas Kazan Productions è venuta in Italia a cercare modelli per i suoi film “a
luci rosse” gay. Incuriositi, abbiamo chiesto loro un resoconto sul loro Gay porn star
wanted 2007, il casting proposto lo scorso dicembre a Catania, Roma e Milano.
Pornostar wanted
Alfio Martini
www.LucasKazan.com
Partecipare ai provini di una casa di produzione
hard internazionale è sempre una sfida con se
stessi: in modo cosciente o no si vuol verificare
quanto il proprio sex-appeal sia riconosciuto da
chi fa sul serio, cioè da chi lo valuta per mestiere.
Ma un test attitudinale di questo tipo può avere
esiti deludenti, se non ci si arriva preparati.
Ecco cosa è successo al Gay Porn Star Wanted
2007, con l’aggiunta di qualche “dritta” per chi
volesse magari provarci, in futuro.
A. Per prima cosa, quando si partecipa ad un
provino porno, si deve cercare di capire che
tipo di produzione si abbia davanti: insomma,
basta visitare il sito internet e con un sano
sforzo di oggettività chiedersi se si possiedono
caratteristiche fisiche comparabili.
È una verifica necessaria, a volte frustrante:
consolerà comunque il fatto che nel nostro
privato siamo tutti attori porno, e che ci sono
miriadi di case di produzione porno adatte
più di altre a ciascuno, a seconda del tipo
fisico (dall’efebo all’orso). Quindi se si vuol
fare sul serio basta, anzi si deve, proporsi alla
produzione giusta, quella cioè più congeniale
al proprio tipo fisico, e non ad altre. Perché
ovviamente è inutile (e frustrante) proporsi ad
una casa di produzione specializzata in “orsi” se
si è magri e glabri... e viceversa.
Ad ogni modo, quale che sia il proprio tipo
fisico, è sempre buona norma essere in perfetta
forma fisica, tirare su i muscoli con un po’ di
palestra... e non preoccuparsi di altro.
Ma veniamo al nostro caso. Nelle selezioni che
la Lucas Kazan ha condotto in Italia lo scorso
dicembre si è presentato un bouquet variopinto
di giovani e giovanotti, e anche di non più
giovani.
La selezione è stata condotta soprattutto
sulla base dell’aspetto fisico (dal piacente
all’eccellente) con una mezza dozzina di
“vincitori”.
Qualcuno dei partecipanti al casting è rimasto un
po’ deluso apprendendo che non era il regista in
persona a svolgerli, tuttavia questo è normale.
Se il regista è molto impegnato o non soggiorna
abitualmente in Italia, o è semplicemente schivo,
affiderà ai suoi collaboratori alcune delle fasi
preliminari della produzione, come appunto le
riprese dei casting, e selezionerà solo in differita
i provini più convincenti. Per la cronaca, nel caso
di Kazan bisogna dire che non ama spostarsi
troppo dagli Stati uniti (non va neppure a ritirare
i premi attribuitigli nella stessa Los Angeles!).
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cultura+attualità
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B. Secondo accorgimento: se abbiamo deciso
che siamo nel casting giusto, prepariamoci a
quello che plausibilmente può essere il tipo di
richieste che l’esaminatore ci farà.
Alcuni ragazzi presentatisi al Gay porn star
wanted immaginavano di dover fare una
performance live con un numero imprecisato
di bonazzoni davanti alla videocamera, altri
invece non si aspettavano neppure che ci fosse
la videocamera! Alcuni poi si sono stupiti di
doversi spogliare, altri invece di non doverlo
fare… Cosa è giusto aspettarsi, allora?
Be’, in un casting porno si valutano doti
fisiche e attitudinali, quindi si chiacchiera, e
naturalmente sì: la videocamera c’è, e si è soli
davanti all’obiettivo. Ci si può aspettare quindi
che l’esaminatore conduca una discussione su
temi sessuali personali ed espliciti, tipo: “Che
cosa ti piace fare di più, a letto? Cosa ti imbarazza
fare davanti ad una videocamera? Quali fantasie
erotiche hai?”... e via di questo passo. Questo è
il momento di aprirsi, di far sentire la propria
voce, con sincerità e naturalezza. Ed è in questo
passaggio che cadono le eventuali censure e
a tutti viene data l’opportunità di essere se
stessi.
Con esiti anche divertenti: c’è chi ha raccontato
di vivere in casa con altri tre fratelli maschi
tutti gay e non tutti col partner; oppure c’è
il massaggiatore di una piccola squadra di
calcio che ha raccontato come, durante un
massaggio di routine abbia assistito, sudando
freddo, all’erezione di un giovane calciatore
il cui glande faceva capolino dall’elastico dei
pantaloncini; o come l’appassionato di ciclismo
che va a proporre a ciclisti conosciuti durante
le escursioni lo scambio della tutina in lycra
(ridendo e scherzando, due volte c’è riuscito!).
Riporto un dato curioso sulla fantasia erotica
più “spinta” espressa dalla quasi totalità dei
candidati: se pensate a qualcosa di sadomaso o
comunque di “strano” vi sbagliate. In Italia, a
quanto pare, ci si accontenta di molto meno,
dato che tutti vorrebbero... partecipare
ad un’orgia oppure (piccola ma importante
variante sottolineata da un milanese) ad una
mega orgia!
Detto ciò, la conversazione serve anche a
capire se chi ha scelto di partecipare al provino
porno lo abbia fatto come scherzo o facendo
sul serio, e dopo avere pensato alle possibili
conseguenze dell’eventuale apparizione in un
filmato erotico.
Ebbene, la sorpresa più grande è stata proprio
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pride
50
attualità+cultura
quella di constatare quanto i candidati italiani
siano tranquilli e “svezzati” da questo punto
di vista: i più la considerano una scelta di vita
che non può essere condizionata dall’opinione
altrui, fosse anche quella del fidanzato, altri
magari sono stati spinti a partecipare proprio
dalla sorella con cui si erano confidati, e (udite!
udite!) più di uno ha strappato il consenso alla
mamma! Uau!
In generale, poi, tutti si sono detti convinti di
avere almeno gli amici dalla propria parte…
Poche le eccezioni: fra queste un bel ragazzo
egiziano, dal fisico notevole, che però era
disposto a girare solo col viso coperto!
Questo “piccolo particolare” ha comportato
la sua (sofferta) esclusione dalla scelta finale,
e due chiacchiere sono state utili, soprattutto
a lui, per capire davvero in che cosa si stava
imbarcando.
C. Viste le circostanze, ad un casting porno
bisogna sempre esser pronti alla fatidica
domanda: te la senti di spogliarti, qui ed ora?
Be’, nulla di più plausibile, no? Eppure c’è
sempre chi, abbassando timidamente la voce,
risponde: “Non pensavo di dover…”, oppure
guadagnando tempo borbotta: “Ma qui? Non fa
un po’ freddino?”.
Ebbene, se viene chiesto di spogliarsi è perché
l’operatore pensa che il modello prometta
davvero bene, potrebbe essere un cosiddetto
“3 su 3” (bel viso, fisico definito, gran pene)
oppure no, magari proprio il viso non convince,
allora lo si vuol vedere nudo per capire se è un
“2 su 3” cioè se ha un fisico definito e un pene
adeguato.
A questo punto ci si immagini di ritrovarsi lì
nudo... e poi? Vediamo… Te la senti di esibirti
in una performance erotica, diciamo una
masturbazione?
In questo caso non occorre preoccuparsi se
poi alla prova dei fatti il coso non vuol saperne:
tutti capiscono che non è facile riuscirci in una
condizione tanto estrema, così su due piedi,
e senza nessun “aiutino” o stimolo (no, non è
vero che nei casting c’è un “fluffer” bellissimo in
attesa di fornire l’”aiutino”).
Il fatto è che a questo punto l’importante è
solo provarci. Questo serve infatti soprattutto
a scoprire se la persona sia sufficientemente
disinibita per questo genere di cose: è palese che
se il candidato scopre di vergognarsi troppo per
farlo da solo davanti a una persona, figuriamoci
cosa succederebbe quando dovesse esibirsi
davanti a tutta una troupe. Se il candidato non
se la sente di provarci, è improbabile che sarà
poi a suo agio sul set di un film porno. Meglio
quindi (sia per il candidato che per la casa di
produzione) scoprirlo subito in questo modo.
Per prepararsi a un’eventualità del genere,
alcuni ragazzi hanno confessato di aver provato
deliberatamente per la prima volta a fare
sesso di fronte ad estranei in un locale gay, per
mettersi alla prova, per capire se erano in grado
di farlo. E in effetti, alla prova dei fatti nessuno
di coloro che ha detto di avere provato prima
ha avuto difficoltà. Che dire? A quanto pare
questa sembrerebbe decisamente una buona
idea, per chi volesse mai proporsi ad un casting
di questo tipo...
Il risultato delle selezioni? Quest’anno cinque
ragazzi hanno superato le selezioni del Gay
porn star wanted 2007. Nel 2008 appariranno
sul sito della Lucas Kazan, e verranno presi in
considerazione per il prossimo video.
Non male come risultato, al punto che è già
prevista una edizione 2008 della selezione.
Magari con una formula diversa.
Rimanete sintonizzati.
(Un assaggio del casting italiano, con le immagini
dei vincitori, sarà presto visibile sul sito www.
LucasKazan.com nella sezione “Casting XXX”)
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attualità+cultura
Il von Gloeden
rubato
Giovanni Dall’Orto
[email protected]
Dovrebbe inaugurare il 23 gennaio e proseguire
fino al 24 marzo la mostra dedicata al fotografo
di nudo maschile Wilhelm von Gloeden
(1856-1931) presso il Palazzo Reale di Milano.
Il condizionale del “dovrebbe” è d’obbligo:
essendoci di mezzo la giunta di centrodestra
milanese e “Suor” Letizia Moratti, è del
tutto possibile che anche questa mostra, come
la precedente su “Arte ed omosessualità”, salti.
Ormai il conflitto tra l’assessore alla cultura
Vittorio Sgarbi e la giunta milanese (ormaì
semplice prestanome della Curia) è esploso.
Tre delle mostre proposte dall’antipatico ma
vulcanico Sgarbi sono andate di traverso ai suoi
colleghi. Guarda caso, sono tre mostre in cui
appare il nudo: due a carattere eterosessuale
(Witkin e Saudek) ed una a carattere gay
(Gloeden). Da qui la decisione di intimare lo
stop a Sgarbi.
Immediata la riposta del “colpevole”, che
del resto con le polemiche ci va a nozze: “La
verità è che loro difendono una sorta di bigottismo:
appena si allude al sesso, si scandalizzano. Allora
censuriamo metà della storia del cinema. La cultura
che non provoca, fa dormire. Vogliono cancellare la
mostra di Witkin e quella di Saudek, organizzata
con il consolato della Repubblica Ceca? Facciano
pure, Milano farà l’ennesima figura di città bigotta
che censura.”.
Messe così le cose, è improbabile che la mostra
inauguri, dato che dietro i vaghi paroloni
santimoniosi si vede il concreto desiderio
del centrodestra di serrare le file e liquidare
gli esponenti non abbastanza “allineati” per
prepararsi ad una prossima campagna elettorale
anticipata, tutta da impostare sulla gara a chi
lecca meglio i piedi al papa (Veltroni è già partito
e non è detto che alla fine la gara di bigotteria
non la vinca proprio lui).
Nella speranza che questa profezia pessimista si
riveli, alla prova dei fatti, sbagliata, e che quindi la
mostra inauguri comunque, diamo qui un assaggio
delle foto in eposizione, tutte provenienti dalla
Collezione Alinari, che ha acquistato le oltre
mille lastre fotografiche superstiti del “barone
fotografo” e ne commercializza ristampe con
tecniche “d’epoca”.
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1
La cartella-stampa distribuita dagli organizzatori,
che compie larghi giri di parole per evitare di
nominare l’omosessualità, fa peraltro prevedere
che la tematica gay (che pure è quella che ha
reso Gloeden celebre) sarà messa quanto
più possibile in sordina: aspettiamoci quindi
molti paesaggi e molte pastorelle vestite,
e relativamente pochi pastorelli ignudi. Ma
considerate le premesse, sarebbe comunque
meglio questo che niente del tutto...
Per saperne di più:
http://www.giovannidallorto.com/gloeden/
gloeden0.html
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cultura+attualità
2
3
4
1 - Wilhelm von Gloeden - Caino
2 - Autoritratto in costume arabo
3 - Doppio nudo, ca. 1903
4 - Terrazza a Taormina, marzo 1898
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s a b a t o 0 2 . 0 2 . 0 8
WELCOME FEBRUARY
D A T
C
H
P A
R
T
Y
durante la serata gadget per tutti
m a r t e d i 0 5 . 0 2 . 0 8
PA R T Y I N M A S C H E R A
OPEN NIGHT h. 23,00
il martedì grasso + gayo di Bergamo
s a b a t o 0 9 . 0 2 . 0 8
S T R E E P
T E A S E
BELLO E IMPOSSIBILE
v e n e r d ì 15 . 0 2 . 0 8
MA CHE MUSICA MAESTRO
D
I
S
C
O
C
A
R
R
GET UP
your personal disco
A’
v e n e r d ì 2 2 . 0 2 . 0 8
S T R E E P
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D A T O G L I E R E I L F I AT O
v e n e r d ì
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2 9 . 0 2 . 0 8
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BUON COMPLENNO MAX
tutti i venerdi e i sabato dalle 23,00 • info e liste 3495525092 apertura liste dalle 19 alle 21,30
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memoranda
Giovanbattista Brambilla
[email protected]
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Il
Ci si rende conto d’avere messo insieme una bella biblioteca solo quando
i libri incominciano a dialogare, qua e là, misteriosamente tra di loro.
Esiste una catena di Sant’Antonio che fa riaffiorare gli stessi personaggi, a
sorpresa, all’interno di volumi dalle origini più disparate.
È così che, risalendo le flebili tracce delle memorie altrui e servendomi
di almeno dodici pubblicazioni, oggi posso riavvolgere il filo del ricordo
per raccontarvi chi era lo sbalorditivo attore Edouard De Max (18691924).
Eccovelo qui nella foto, enfaticamente sbracciato e pronto ad ogni
evenienza nel suo ruolo più consono di Eliogabalo, noto imperatore
omosessuale. In un’epoca in cui di certe cose non si poteva parlare
apertamente, benché fosse osteggiato o attaccato da recensioni
virulentemente omofobiche, la sua vita privata non fu mai un segreto
per nessuno.
Nato a Iasi, in Romania, figlio di un medico ebreo, si spacciò a Parigi per
nobile, (con l’altisonante titolo De Maxembourg principe di Sakala) pur di
far colpo. Ma fu solo grazie al suo talento che entrò alla Comédie-Française
e diventò ben presto partner fisso di Sarah Bernhardt.
De Max ne fu il perfetto pendant maschile: stessa stravaganza bizantina
e disprezzo delle convenzioni, sia sociali che teatrali. Entrambi furono
attori-poeti e creature che vivevano al di fuori della realtà quotidiana.
De Max fu un culto assoluto nel clima decadente della Belle Epoque.
Soprannominato dal perfido ed invidioso Jean Lorrain (1855-1906)
“Le Monsieur aux camélias” (“Il signore dalle camelie”) per i drammatici
birignao scenici e per l’orda di giovanotti, suoi amanti, che lo seguivano
ovunque in preda all’ammirazione isterica.
Un misto tra un principe persiano, uno zingaro e un dandy effeminato,
qualcuno mormorava che praticasse riti satanici in gran segreto.
Le sue dita erano letteralmente ricoperte di anelli orientali falsissimi,
perennemente tormentose su un fazzoletto intriso di profumo esotico.
Un misto di sublime e di ridicolo che il raffinato Jean Cocteau (18891963), suo discepolo e amico, ribattezzò “Il Principe di tutto ciò che non
si deve fare”.
Tra i suoi mille eccessi alcuni sono rimasti leggendari. A volte concedeva
l’onore di farsi strapazzare dai suoi giovani amanti, tutti in una volta,
immersi nella sua enorme vasca da bagno, in stile pompeiano, piena
d’acqua di rose e petali.
I pettegoli dicevano poi che tenesse sottomano un vaso di bronzo ricolmo
di monete d’oro che lui amava riversare addosso ai maschioni nudi durante
signore
delle camelie
i baccanali. Soprattutto scioccava
nel quotidiano perché circolava
pesantemente truccato come
in scena. In inverno, esuberante
come sempre, circolava in una
auto elettrica color grigio perla,
esattamente in tinta col suo
vestito, protetto da una coperta
di lontra bordata in volpe
argentata e lanciando denari ai
suoi ammiratori in estasi.
Anche a casa sua, quando riceveva
i giovani artisti squattrinati,
lasciava delle monete d’argento
sopra una mensola, affinché chi
ne avesse avuto bisogno potesse
servirsene senza doversi umiliare
a chiedere.
La sua carriera fu quella di un vero
mostro sacro. Sempre bardato
in scena d’ingombranti costumi
ingioiellati, scandendo battute
risonanti. Con un successo
delirante e senza pari.
A tale riguardo Cocteau ebbe
a ricordare: “Ignorava i codici, le formule. Cercava, inventava. Infastidiva.
Deragliava. Ci si sentiva come responsabili dei suoi errori. Non si osava
guardare i vicini; si sudava a goccioloni. A un tratto ci si vergognava della propria
vergogna. Dei “Sss!” spegnevano l’ultima risata. De Max, con un pugno pieno
di rabbia, domava il ridicolo e lo cavalcava. La sua superbia lo portava via e ci
portava via al galoppo”.
Fu specializzato nel ruolo d’imperatori decadenti. Specie nel Nerone
del Britannicus, per cui D’Annunzio andò in visibilio al punto da adottarne,
anni dopo, il saluto “alla romana” per i suoi Arditi. Idea, poi, scippata da
Mussolini.
Pur essendo un grande tragico, De Max non esitò però a recitare sulle
scene popolari o d’avanguardia. Addirittura girò tredici film muti di
successo.
De Max usò la sua celebrità per fare da patrono a una schiera di giovani
artisti gay della sua corte, col rischio di rovinarsi per una decina di volte
la carriera.
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memoranda
(3)
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(1)
Rivelò sconosciuti talenti come André Gide (1869-1951) o Jean Cocteau.
Del primo recitò nel 1901 in Le Roi Candaule, al secondo organizzò a sue
spese un prestigioso recital di poesie nel 1908.
De Max fu un caposaldo per i giovani omosessuali dell’epoca, sia tra il
pubblico che tra i colleghi, per la presa di coscienza e accettazione di se
stessi.
Inoltre questo istrione è da ammirare per la sua dignità, consapevolezza
ed ironico utilizzo del camp. Volontariamente ai margini della tradizione,
De Max ha lasciato nelle cronache teatrali il ricordo, non solo di un
commediante magnifico (dal profilo di medaglia
antica, inquadrato in una spessa capigliatura
nera dalle ciocche ribelli) ma soprattutto per
la sua voce bronzea le cui sonorità, affette
dalla cantilena romena, si dice che giocassero
intelligentemente tra il lirismo e il canto.
Anche il suo corpo atletico e potente, mostrato
in abbondanza, non aveva avuto precedenti.
Tanto che, nel 1900, diede scandalo perché
apparve, pressoché nudo, in Prometeo scritto
da Jean Lorain e musicato da Gabriel Fauré.
Assolutamente pignolo, disapprovava l’ingenuità
delle scenografie, di cartapesta, allora in voga,
e arrivava a portarsi da casa dei mobili per
ottenerne effetto realistico.
1- Edouard De Max con Cocteau,
Ciro Vesperto e Rocher
2- Edouard De Max
3- Caricatura di BIB
Disegni di Jean Cocteau
Cocteau, nelle sue memorie racconta di quando con l’ingenuo De Max,
l’amico René Rocher e il modello Ciro Vesperto diedero scandalo a un
ballo al Théâtre des Arts. Per sbaglio ci andarono in maschera. Cocteau
ricordò: “Immaginate l’auto grigio perla che scarica davanti all’ingresso un
De Max con un’aquila a guisa di casco e coperto da un velo arabo, Rocher e
Vesperto travestiti da pastori dell’Arcadia e io da Eliogabalo, con ricci rossi,
tiara opprimente, strascico ricamato di perle, anelli alle dita dei piedi e unghie
laccate. Non ci mettemmo molto a constatare la nostra svista. Fummo schiaffati
in fretta in un palco di proscenio dove ci ridevano in faccia.
Sarah Bernhardt mi mandò la sua dama di
compagnia. “Se fossi sua madre, la manderei a letto”.
Ricacciavo le lacrime. Il rimmel mi imbrattava e mi
bruciava. De Max capì il suo abbaglio. Ci portò via,
ci stirò i capelli, ci struccò e ci accompagnò a casa”.
Alieno da ogni ipocrisia, De Max soccorse in
ogni modo Oscar Wilde (1854-1900) durante
il suo esilio parigino. Incontrandolo, per caso,
in strada Wilde gli disse “Insomma, Monsieur De
Max, neanche lei mi riconosce!”. De Max quasi sul
punto di piangere, invocò un “Oh, maître, mon
cher maître, le giuro che non l’avevo riconosciuta”
e sotto gli occhi dei passanti, prese le mani del
poeta e le baciò.
Il che è tutto dire, perché sappiamo dal testimone
Nella Parigi in cui la pederastia era diventata “di
Jean Cocteau che: “Il ciarpame di Rue Caumartin
moda”, come marchio di raffinatezza, lo divenne
era infatti costituito da accessori e mobili da teatro.
pure il duello per motivi d’onore. Di tutti i tipi:
Il diadema di Eliogabalo fungeva da lampadario.
all’arma bianca o alla penna d’oca.
Bisognava sedersi per forza nella poltrona di Nerone
Il velenoso Jean Lorrain fu sfidato alla
o sulla X del cartellone di Ximenes”.
pistola da Marcel Proust (1871-1922).
Il giovane Cocteau, così descrisse il suo primo
Ufficialmente per delle allusioni di Lorrain in
incontro con l’attore: “Come l’oceano, di cui aveva
una sua stroncatura a Proust, in realtà perché
De Max Edouard è Nerone in Britannicus
i gesti, il rumore e il torbido, De Max era temuto
i due si contendevano le grazie d’un muscoloso
dalle ‘madri in ginocchio’. (...) ‘Suo figlio conosce De Max, è perduto!’, era pilota del battello a vapore che traghettava i parigini ai picnic domenicali
il leitmotiv del tutto inatteso.
a Nogent.
Niente messe nere o rosa, niente trappole per ragazzi. L’intimità di De Max Con De Max, invece, Lorrain preferì come arma di sfida... un pranzo. La
evocava piuttosto l’interno familiare di una roulotte di zingari, e la sua alcova cosa rimase negli annali. Come due grandi cocottes tra le quali regnava la
quella di Luigi XIV. Riceveva i cortigiani, i favoriti. (...) Della mia prima visita più oscura gelosia, decisero di dare ricevimento, lo stesso giorno, nello
conservo una sua foto con dedica: ‘Ai suoi sedici anni fiorenti, i miei quarant’anni stesso albergo. Al primo piano Lorrain e al secondo De Max. Ma siccome
dolenti’. (...)
c’era una solo accesso, gli invitati alle due feste si ritrovarono ad insultarsi
De Max non aveva età, come i felini. Quel capo, quell’emiro, quel gattone e farsi dispetti sulle scale.
siamese, quella pantera nera si raggomitolava nella penombra tra cuscini Ad un certo punto della nottata da De Max, sempre in preda agli eccessi
sporchi e pellicce in cui il nostro sguardo svelto riconosceva il costume del più decadenti, per trasformare il banchetto in un’orgia de “lo famo
ruolo di Ippolito. (...) Bisognava farsi strada tra le colonne tortili, i cofani gotici, ancor più strano”, si decise a spingere due giovani donne a tavola ad una
i ceri da cattedrale. (...) Il disordine, da De Max, era il suo stile, il suo gioco, esibizione pratica di “culto saffico”. La cosa, assai controproducente, finì
i capricci di una natura orientale, calda e generosa. In quell’appartamento per causare il fuggi fuggi tra gli urlettii generali dei giovanotti presenti.
deriso, temuto, che gli fasciava l’anima, ricevemmo solo esempi di nobiltà”.
Cosa non si farebbe pour épater le bourgeois!
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rubriche
Un decalogo sul sesso sicuro
di Pigi Mazzoli
[email protected]
Eccomi qui a scrivere di sesso sicuro.
Mi direte che sta già scritto un po’ dovunque,
in internet, in qualche opuscolo, anche in tanti
numeri di “Pride” passati. Ma...
Non è vero che tutte le sedie sono uguali. Certo,
servono tutte per sedersi. Ma una potrebbe essere
comoda per me, e l’altra per un’altra persona.
Allora lasciatemi riscrivere di sesso sicuro.
Potrebbe venirmi meglio. Potrebbe essere più
chiaro per qualcun altro.
Rispondo ad un lettore che vuole delle regole, non
troppe, non poche, un decalogo.
“Caro Pigi, sono un lettore del mensile “Pride”. Vorrei
avere un decalogo con le norme fondamentali per
evitare la trasmissione di malattie sessuali riferite al
comportamento omosessuale, in particolare quali
pratiche sessuali sono rischiose e quali non pericolose
nell’ambito omosessuale. (...). Grazie, Luca.”
zig*zag
Caro Luca, il concetto principale da capire è
quello della riduzione del rischio. Cioè nei
comportamenti da tenere nel sesso noi abbiamo
due scelte: eliminare del tutto il rischio di contagio
o ridurlo drasticamente. Le norme che di solito
si danno sono quelle del sesso più sicuro (col
significato di “più sicuro che senza protezioni”).
Un’altra possibilità di scelta è sulla gravità delle
malattie, per cui si può praticare sesso veramente
sicuro per le malattie mortali e incurabili come
l’Hiv, limitandosi alla semplice prevenzione per
quelle dove è possibile (come nel caso della
vaccinazione per l’epatite B, e i test di controllo
per quelle curabili, come la sifilide).
Altra discriminante è sapere con chi, come e
quanto si fa sesso. Senza dubbio avere molti
rapporti sessuali con persone che a loro volta
hanno molti rapporti sessuali (come per gli assidui
frequentatori di darkroom) è statisticamente più
rischioso che fare sesso col proprio fidanzato,
anche ammettendo che nella coppia ci possano
essere delle scappatelle.
Per cui solo la conoscenza dei meccanismi di
infezione può dirci caso per caso come fare cosa.
Non sapendo cosa fare ci si può recare in un centro
Mts (“malattie a trasmissione sessuale”) e dopo
colloquio fare gli esami che ci saranno richiesti.
1 - Se risulterà necessario, vaccinarsi per
l’epatite B: essendo molto contagiosa è
possibile l’infezione anche con il bacio profondo.
Eventualmente esiste anche il vaccino A + B, nel
caso non si sia protetti neppure per l’epatite A.
2 - Fare sesso penetrativo solo col preservativo
sempre, fin dal primo momento.
3 - Evitare che lo sperma altrui ci finisca in bocca,
ano, prepuzio e glande, occhi, ferite.
4 - Eseguire periodicamente i test, nella frequenza
adatta all’attività sessuale avuta, così come può
consigliare lo specialista Mts. Questo per curare
in tempo le malattie curabili (sifilide, gonorrea,
vermi...), e per controllare quelle su cui intervenire
diversamente (Hiv, condilomi, epatite C...)
Ma sarebbero da aggiungere (volendo minimizzare
il rischio) altri comportamenti, seppur più antipatici
e sgradevoli:
5 - Leccare l’ano solo interponendo il foglietto
di gomma chiamato “diga dentale” o con un
foglietto ricavato tagliando un preservativo.
6 - Fare sesso orale col preservativo.
7 - Non fare entrare in contatto le mucose fra
di loro, per esempio strofinando il glande sull’ano.
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8 - Usare guanti di lattice per le manipolazioni
dell’ano (esempio: fistfucking).
Tenere in considerazione il fatto che, anche
seguendo tutte queste norme, gli incidenti sono
da considerare come possibili, e sono i più vari e
fantasiosi: a partire dalla rottura del preservativo
alla sua perdita all’interno durante la penetrazione,
dal sanguinamento del capezzolo durante una
stimolazione orale alla rottura del frenulo durante
una masturbazione con perdita di sangue sulle
cuticole delle unghie ferite.
Tenere in considerazione la doppia infezione
concomitante, come sifilide e Hiv: la prima crea
una ferita non dolorosa, che non si avverte,
ma che permette il passaggio anche dell’Hiv. È
attualmente molto frequente in chi fa sesso orale
senza protezione che, recatosi nel centro Mts per
sintomi di sifilide secondaria, risulta ai test positivo
sia per la sifilide che per l’Hiv.
Detto questo, una considerazione a livello
epidemiologico. Le indicazioni base (“penetrazione
sempre con preservativo” e “niente sperma in bocca”)
sono sufficienti ad evitare la maggioranza delle
infezioni da Hiv: poniamo che si evitano 95 nuove
infezioni su 100 (ma non è possibile quantificare
queste percentuali). Ma i rimanenti 5 avendolo
saputo avrebbero voluto usare precauzioni più
rigorose (ah, saperlo prima!).
Invece l’incidente occasionale è sempre dietro
la porta, per cercare di evitarne qualcuno non
usare preservativi scaduti o mal conservati, usare
lubrificanti ad acqua e nella quantità necessaria,
imparare ad indossarli correttamente, controllare
spesso che siano integri e ben posizionati,
soprattutto prima dell’eiaculazione.
Poi, rendetevi conto del fatto che potreste
incontrare una persona impazzita o malvagia, che
potrebbe spergiurare di essere assolutamente
sana, che addirittura potrebbe mostrarvi un test
falsificato come prova, pur di convincervi di fare
sesso non protetto con lei. C’è poi chi è convinto
che l’Hiv non esista e l’Aids sia frutto dello stress
e dei farmaci voluti dalle mafie farmaceutiche, e
che c’è chi cerca di infettare altre persone per
vendicarsi della propria infezione. Per tutto questo
si deve ricordare che sta a noi l’obbligo sia di
proteggerci dagli altri che proteggere gli
altri da noi (potremmo esserci infettati dopo
l’ultimo test, senza saperlo).
Coppie monogame stabili. L’indicazione è
quella di eseguire entrambi tutti i test, in caso di
negatività a tutte le infezioni, la coppia potrà evitare
di fare sesso protetto. Ma... quante sono le coppie
in cui nessuno dei due partner non tradisce mai?
Statisticamente sembrano la minoranza, e sono di
conseguenza molti i casi in cui uno dei due porta
nella coppia un’infezione. Per cui, soprattutto per
i primi tempi, anche nella coppia monogama è più
comodo praticare il sesso sicuro.
Restano poi le norme del vivere in comune:
9 - Mai scambiarsi rasoi, spazzolini da denti,
siringhe, forbicine da unghie (questo per epatite
B e C, Hiv).
10 - Non scambiarsi giocattoli sessuali se non
disinfettati, o proteggerli con preservativi. I
giocattoli di gomma, se ben lavati, durano di più.
Se si notasse qualcosa di strano, sempre meglio farsi
vedere dal medico, anche quello di base. Potrebbe
essere il sintomo di una malattia curabile.
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rubriche
di Carmine Urciuoli
[email protected]
Filtro cattolico per i pc delle scuole
pubbliche.
Nel bel mezzo dello scandalo pedofilia che
ha colpito la chiesa cattolica e fa emergere
continuamente innumerevoli casi di violenze ai
danni di minori, le regioni Piemonte, Sardegna, e
Sicilia affidano proprio alla onlus cattolica “Davide”
di Venaria Reale (in provincia di Torino) il filtro
anti-pedofilia sulle reti delle scuole pubbliche.
Il sistema Davide (ma lo chiameremmo Golia), già
integrato nei servizi Adsl venduti da Tiscali (http://
assistenza.tiscali.it /prodotti_tiscali/secure_
family), blocca l’accesso a dodicimila siti con
contenuto pornografico e violento, ovvero non
adatto ai minori, ma nella sua rete finisce la quasi
totalità di siti gay, anche se presentano contenuti
non pornografici.
Tra le organizzazioni cattoliche che supportano il
progetto, il famigerato “Forum delle Associazioni
Famigliari” (http://www.forumfamiglie.it, la lista
completa è sul sito http://www.webcattolici.it).
La onlus Davide.it è gestita dal prete Ilario Rolle,
presidente della “Cometa Comunicazioni srl” e
tra le altre cose rappresenta presso le istituzioni
Assoprovider, associazione di provider italiani.
http://www.davide.it
Guardian invierà inoltre un sms con tutti i dati del
nuovo utente (codice della Sim, del cellulare ecc)
utili ad identificare ed eventualmente denunciare
il nuovo utilizzatore.
Sui siti tutte le informazioni e la lista dei cellulari
compatibili.
http://www.symbianguru.com/phone-guardians60-3.html
http://www.symbian-toys.com/Guardian.aspx
Nuove generazioni
Con il Nokia N95 e l’Apple IPhone è iniziata
una nuova generazione di oggetti tecnologici
ibridi, telefono-televisori, con videocamera e
geolocalizzatori satellitari.
In tema di ibridazioni nei prossimi mesi ne
vedremo delle belle, anche per le offerte, sempre
più innovative, dei gestori di telefonia.
Un esempio è X-Series (http://www.3xseries.it)
commmercializzata con successo dall’operatore
mobile Tre. Con una tariffa flat (nove euro al
mese) è possibile avere l’accesso ai servizi Web
più utilizzati (anche e soprattutto dall’utenza gay)
attraverso il proprio telefonino Tre e restare
sempre connessi al proprio Msn Messenger (http://
www.messenger.it), guardare video su YouTube,
o fare telefonate con Skype (con le sue tariffe
vantaggiose verso tutto il globo).
Accade sul web
In onda su YouTube “Seminarissima”, il prequel
di “Conclavissima”, diretto da La Tavia Tovarich.
Episodi a sketch irriverenti e sarcastici ambientati
in Vaticano alla fine degli anni ’80.
http://lataviatovarich.splinder.com
Guardiani del cellulare (e della privacy)
È possibile scaricare ed installare sul proprio
cellulare “Phone guardian” (in prova gratuita,
poi al costo di circa otto euro) o “Guardian
2.2” (gratuito ed in italiano), programmini che
permettono di bloccare il terminale qualora
capiti in mani “sbagliate”.Indispensabili a chi tiene
particolarmente alla propria riservatezza.
È possibile attivare il blocco inviando al proprio
numero un sms con un codice configurato in
precedenza, o automaticamente, se il nuovo
possessore cambia la sim. In quest’ultimo caso
EROSSTRIP
La cosa bella di certi blog erotici è la discorsività,
le riflessioni, leggere, non importanti ma
nemmeno volgari, sulla seduzione e l’erotismo.
I discorsi che forse mancano e sono mancati a
molti adolescenti gay e lesbiche che non possono
contare sul gruppo di coetanei per discutere
di sesso e amore. I due blog che presentiamo
alternano riflessioni piccanti a raccolte di foto
mozzafiato.
http://bisex-gay.blogspot.com
http://piemels.sensualwriter.com/piemels.
sensualwriter.com
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Pride Nation Television
Sul sito americano PrideNation.com è possibile
guardare online i due canali televisivi gay che
sono finestre sul
bel mondo gaio
statunitense, con
talk show, dirette
dalle fantastiche feste
dalla California alla
Florida e programmi
divertentissimi, come
il “Kenji & Bella
Show”: più gusto in
cucina con le ricette
camp.
http://pridenation.com
Tokio Hotel
Deve ricredersi chi pensa
che l’ambiguità non faccia
più scalpore. I Tokio
Hotel sono un gruppo di
adolescenti tedeschi che
si è servito di internet
per diffondere il proprio
lavoro.
La voce del gruppo è Bill
Kaulitz (nato nel 1989),
cantante dalla frangia asimmetrica, manicure
con smalto nero, ed occhi truccatissimi. Tipico
“emo”, “eterosessuale a tutti gli effetti”, dicono
i fans. Ma femminile a vederlo come nemmeno
Maria Schneider in Ultimo Tango a Parigi.
http://www.tokiohotel.it
Un nuovo spazio gayo
Gayspace.it è una nuova community glbt, con
servizi in continua evoluzione che permettono
agli utenti di entrare in contatto e conoscersi. Gli
utenti possono iscriversi gratuitamente e senza
vincoli. http://www.gayspace.it
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pride
62
rubriche
Peter cameron
Un giorno questo
dolore ti sarà utile
Come un giovane Holden dei nostri giorni, il
diciottenne James Sveck fa fatica a diventare
adulto, anche se è a New York, in un ambiente
culturale spregiudicato e in una famiglia aperta che
sembra aver superato tutti i tabù. La madre, con
cui vive e per la quale lavora in attesa di andare
all’università, è reduce da un terzo matrimonio
(finito nel corso della luna di miele), gestisce una
galleria d’arte contemporanea.
La sorella Gillian (che frequenta poco anche
se vivono nella stessa casa) è al terzo anno di
università, vive una relazione con un prof. di
“teoria del linguaggio” felicemente sposato con
una prof. di lingue scandinave della Columbia
University, che a sua volta ha una relazione con il
suo ex psicoanalista.
Il padre, con cui di solito pranza il venerdì, è a
Wall Street dove guadagna montagne di soldi (va
a Londra una volta all’anno a comprarsi i vestiti,
le scarpe gli arrivano dall’Italia, la biancheria dalla
Svizzera e così di seguito), ha relazioni brevi con
donne tutte uguali, è bello e vanitoso e sta per
sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica
per togliere le borse sotto gli occhi.
di Francesco Gnerre
[email protected]
James è gay, ma per ora solo in senso teorico,
potenziale. Non riesce a vedersi in atteggiamenti
erotici con un’altra persona: riesce a malapena a
parlare con gli altri, “figuriamoci a farci sesso”. Però
di John Webster, l’afroamericano gay che lavora
insieme a lui nella galleria della madre, anche se
non ne è del tutto consapevole, forse è un po’
innamorato: “Ho sentito la sua presenza dietro di
me, e il suo odore: era sempre buono, una fragranza
calda, pulita, che mi faceva pensare alla sua pelle”.
Oltre a John, gli altri esseri con cui ha buoni
rapporti sono la nonna ultraottantenne che vive
a Hartsdale e che va spesso a trovare, e Mirò, un
cane “che si crede umano”. Quando lo porta fuori,
Mirò si mette accanto a lui su una panchina dei
giardini di Washington Square, “a osservare con
bonaria condiscendenza le semplici maniere animali
degli altri cani”.
Adelphi
Milano 2007
pp. 206
euro 16,50
SEGNALAZIONI
James, la madre e la sorella di fatto parlano più
col cane che fra di loro, ma di questo James non
si cruccia: è solitario e un po’ misantropo e alla
compagnia delle persone (che il più delle volte
dicono cose scontate e inutili) preferisce quella
dei libri: ama molto la letteratura, ha una grande
ammirazione per Denton Welch, e quando è nello
studio della psicoterapeuta è colpito dall’assenza
di libri di narrativa sugli scaffali della libreria.
Non vuole andare all’università, la compagnia dei
suoi coetanei gli procura veri e propri attacchi di
panico, sogna di comprarsi una casa nel Midwest
e passa buona parte del tempo nella galleria della
madre (dove non entrano mai molte persone) a
guardare su internet le case in vendita nei piccoli
centri di provincia.
Un giorno però, davanti al computer da poco
lasciato da John, clicca su INDIETRO per vedere
quali siti John ha visitato (di solito “un misto piuttosto
interessante di esoterico e pornografico”) e dopo due
o tre clic si trova su www.Gent4Gent.com, “dove
uomini di classe incontrano uomini di classe”. Capisce
che è davanti al profilo di John (“Narciso nero”)
e senza nemmeno rendersene conto elabora un
profilo corrispondente al partner ideale di John.
Il fatto avrà conseguenze disastrose che James
non può prevedere, ma più che i fatti narrati, a
rendere questo romanzo molto bello e intrigante
sono l’originalità dei pensieri del protagonista, la
brillantezza e l’intelligenza dei dialoghi con cui
l’autore sa cogliere l’inquietudine adolescenziale in
una New York post-moderna, post-11 settembre
e post-tutto, che è un po’ l’immagine dello spirito
del nostro tempo.
Tutti da godere i colloqui tra James e la
psicoterapeuta di moda, e quelli tra James e il
padre, dove questi è così insistente nel voler
apparire gay friendly da indurre il figlio a dirgli:
“Papà, se sei omofobico, non voglio che cambi per
me”.
Poco noto in Italia, dove finora erano stati tradotti
una raccolta di racconti pubblicata da Rizzoli nel
1987, In un modo o nell’altro, e il romanzo Quella
sera dorata (Adelphi 2006), Peter Cameron ha
scritto con Un giorno questo dolore ti sarà utile il suo
romanzo migliore e ha creato uno straordinario
personaggio di giovane ribelle, tenero e
malinconico, che prova a difendersi dalla volgarità
del mondo con l’intelligenza, con la letteratura,
con la solitudine e, se necessario, col silenzio.
Claudio Gargano, Capri pagana. Uranisti e amazzoni tra Ottocento e Novecento,
Edizioni La Conchiglia, Capri 2007, pp. 300, euro 22.
Un libro ben documentato sul mito di Capri pagana attraverso il racconto dei soggiorni capresi di
alcuni dei suoi ospiti più noti che tra Ottocento e Novecento la scelsero come dimora e attraverso le
opere di chi a Capri cercò ispirazione (Von Platen, Gide, Wilde, James, Krupp, Fersen, Peyrefitte ecc.)
Biagio Arixi, L’amore è libertà, Edizioni del Leone, Venezia 2007, pp. 128, euro 12.
Un bel canzoniere d’amore maschile che non canta, come avviene di solito, il dolore per l’assenza
della persona amata, ma la pienezza dell’amore di un uomo per un altro uomo, l’esperienza di
invecchiare insieme e il bisogno di legittimazione contro tutti “gli umani pregiudizi”.
Barbara Alberti, Vangelo secondo Maria, Castelvecchi, Roma 2007, pp. 156, euro 14.
Riedizione di uno dei libri più interessanti di Barbara Alberti, del 1979: la Madonna, adolescente
femminista, si ribella a un destino prefissato da altri, vuole interrompere la sua gravidanza e opporre
al misterioso e bizzarro disegno di redenzione dell’umanità la sua libertà e la sua autonomia.
Massimo Lacchei, Verbum dei et verbum gay, Edizioni Libreria Croce, Roma 2007, pp.134, euro 15.
Dieci racconti ispirati a “fatti reali” sulle abitudini sessuali e sull’ipocrisia degli uomini di chiesa. Già
edito nel 1999, il libro suscitò un certo scalpore perché in alcuni racconti apparivano, facilmente
riconoscibili, luoghi e personaggi che per le autorità vaticane erano a dir poco imbarazzanti.
pride
febbraio 08
63
febbraio 08
pride
64
rubriche
di Vincenzo Patanè
[email protected]
C’è voluto più di anno, ma poi ce l’ha fatta a
trovare una distribuzione sui nostri schermi. Mi
riferisco a Riparo, un bel film italo-francese
diretto da Marco Simon Puccioni, che
ha vinto al Festival di Annecy e che è stato
presentato al ToGay dell’anno scorso e poi a
Berlino nella sezione Panorama.
Puccioni è alla sua opera seconda dopo Quello
che cerchi, un esordio che non passò inosservato
(nomination al David di Donatello nel 2003). Ma
è suo anche il cortometraggio Corpo immagine,
che furoreggia su YouTube e su alcuni siti (come
quello di Gay.tv), in cui un allora sconosciuto
Nicolas Vaporidis fa il modello nudo per la
fotografa Piera degli Esposti, la quale poi si
innamora di lui.
La vicenda si svolge in Friuli e ruota attorno
a tre personaggi. La trentacinquenne agiata
Anna (Maria de Medeiros) ha una serena
relazione con Mara (Antonia Liskova), di
dieci anni più giovane. Quest’ultima lavora come
operaia nella fabbrica di scarpe dei genitori di
Anna, della quale si è innamorata dopo aver
divorziato dal marito.
Di ritorno da un viaggio in Tunisia, le due
scoprono un giovane marocchino, Anis
(l’esordiente Mounir Ouadi), nascosto nel
bagagliaio della macchina, il quale sostiene di
voler raggiungere lo zio a Milano.
Dopo lo sconcerto iniziale, le due decidono di
aiutarlo. Così, quando il ragazzo torna a mani
vuote da Milano, Anna grazie a suo fratello lo fa
assumere in fabbrica. All’inizio le cose sembrano
andare bene fra i tre, con Anis che ogni giorno
conquista più spazio e fiducia. Ma poi gli eventi
precipitano quando Anis si scopre fortemente
attratto da Mara e riesce a svegliare in lei
l’attrazione per gli uomini.
Naturalmente l’armonia conquistata salta
definitivamente, rosa da gelosie e ripicche. In
particolare, Anna, dopo aver scoperto che
Mara ha fatto sesso col ragazzo, lo fa licenziare.
Ma non è solo Anis a uscirne a pezzi, poiché
ciascuno sarà costretto a venire a patti con le
proprie illusioni.
Al centro della vicenda sono dunque i tre
protagonisti. Questi, molto differenti l’uno
dall’altro, dopo un breve periodo nel quale
sembrano essere felici, rimangono invischiati
nelle tensioni fortissime che si vengono a
creare e che non interessano solo la loro sfera
privata, come del resto ha sottolineato lo stesso
regista: “Con Anis tra di noi” (il titolo col quale
doveva essere lanciato il film, n.d.c.) “voglio
indagare una pluralità di temi che mi sono cari:
la famiglia, l’identità sessuale, il sociale e le zone
di confine, come il Friuli, dove abbiamo deciso di
ambientare il film.”
Puccioni effettivamente riesce a intrecciare, con
leggerezza ma senza essere banale, le storie
private con uno spaccato sociale e politico
abbastanza verosimile. Così, a fianco di temi
come l’accettazione della propria omosessualità
o la discriminazione a causa di questa da parte
della famiglia, ce ne sono altri: la ricerca di una
propria identità e di nuove forme di convivenza,
lo scontro fra classi sociali (la famiglia di Anna
oltre a non sopportare che lei sia lesbica non
accetta che stia con una proletaria), i pregiudizi
sociali, il disagio dell’emigrazione, il miraggio
dell’integrazione sociale, la paura e la diffidenza
verso ciò che è diverso, l’importanza del
lavoro in una realtà come quella del nord-est,
la precarietà di esso anche quando sembra
affidabile, e soprattutto il muro spesso
invalicabile che esiste tra le varie culture. Cosa,
quest’ultima, ricordata da Anis il quale, con la
sua cultura tanto lontana da quella nostrana,
proprio non riesce a capire la relazione che c’è
tra le due donne, che anzi a lui sembrano sole in
quanto senza famiglia e senza uomini accanto.
Alla fine la visione estremamente sfaccettata del
film sembra proprio una metafora efficace della
nostra società sempre più cosmopolita (non
a caso il regista ha scelto come protagoniste
un’attrice portoghese e una slovacca) e confusa,
in cui ogni sicurezza mostra la propria fragilità
e ci porta a sopravvalutare quei “ripari” che ai
nostri occhi sembra ci rendano inattaccabili.
Un discorso amaro, ma non privo di ironia, che va
avanti sciolto e senza forzature (anche se lascia
un po’ perplessi il finale affrettato, pur aperto ad
ogni ulteriore sviluppo). In quest’ottica rientra
il rapporto lesbico, che viene mostrato con
naturalezza, anche nelle scene intime fra Anna
e Mara. Cosa, a ben vedere, abbastanza insolita
nel nostro cinema. Sarà proprio per questo che
ha faticato tanto a trovare una distribuzione?
Decisamente brave le due attrici protagoniste
e il ragazzo, molto carino. Spero però che
nella versione definitiva sia stato modificato
l’inverosimile accento della “friulana” Maria de
Medeiros (una delle eroine di Pulp fiction).
(www.intelfilm.it)
Chi ama i film fuori dalla norma non può perdersi Big bang love, juvenile
a (titolo strano ma mai quanto quello originale: 46 miliardi di anni d’amore!), di
Takashi Miike, un regista giapponese di culto (Dvd Dolmen).
Nel film, tratto da un manga, ci sono due giovani in carcere: l’efebico Jun
(Ryuhei Matsuda), il quale ha ucciso un cliente nel locale gay dove
lavorava, e Shiro (Masanobu Ando), un violento dal corpo tatuato, spesso
incarcerato. I due, per molti versi complementari, diventano amici, quasi una
coppia esclusiva con forti connotati omoerotici, però mai concretizzati.
Qui il genere carcerario, quello di Un chant d’amour, si produce in una visione
stilizzata e teatrale (con scenografie che ricordano quelle di Dogville di Lars
von Trier) in cui il “fuori” e il “dentro” sono evidentemente proiezioni
dell’anima, piene di simboli e di rimandi. Un film difficile, con un finale forte,
ma anche finalmente un’opera queer che si presta alla sperimentazione e ad un
linguaggio forse difficile ma anche decisamente affascinante.
(www.dolmenhv.it)
pride
febbraio 08
pubbPRIDEnew
12-09-2007
9:31
Pagina 1
65
febbraio 08
pride
66
rubriche
di Francesco Belais
[email protected]
La nightlife sta ancora facendo i conti con la legge 160/2007, che impone l’interruzione della somministrazione
di bevande alcoliche, dopo le ore 2 della notte, a tutti i titolari e gestori di locali “ove si svolgono (con qualsiasi
modalità e in qualsiasi orario) spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di
somministrazione di bevande alcoliche”.
Può darsi, però, che ci siano presto delle novità in merito. Nelle ultime settimane i rappresentanti del
Silb (Sindacato italiano locali da ballo) hanno fatto una forte azione di pressing su tutte le forze politiche,
incontrando ogni singolo capogruppo, che ha portato di fatto alla presentazione di oltre trenta emendamenti
da parte di tutti partiti sia della maggioranza che della minoranza, nonché da parte dello stesso presidente
della IX Commissione onorevole Meta, che se approvati produrranno l’eliminazione di tale divieto.
Questa legge, nata sull’onda di particolari emozioni legate a fatti di cronaca, non è stata forse ponderata
con sufficiente attenzione. Favorisce infatti gli abusivi e, inoltre, il divieto di vendere alcolici interessa solo i
locali e le discoteche che hanno le licenze, mentre alle feste private si continuerà a bere come prima. Per non
parlare di bar, ambulanti e supermarket che possono vendere alcolici a tutte le ore.
E sapete qual è stato un regalo gettonatissimo dell’ultimo Natale? La fiaschetta tascabile da superalcolici…
chissà perché?
Madame
GENTE
DELLA
NOTTE
Al secolo Christian, bresciano, trapiantato a Milano,
segno zodiacale gemelli.
È la drag queen del KitschMe (Milano) dove si esibisce ogni
venerdì sera; in passato ha collaborato con Join the gap e Strass
(Milano), e la si può trovare in giro per molti locali d’Italia.
Perché hai scelto la notte?
Ti immagini vedermi girare al supermercato alle 10 del
mattino con il carrello della spesa, in abito da sera e
parrucca?
Come hai cominciato a fare la drag?
12 anni fa, durante una serata con amici giocavamo,
scherzando sul film Priscilla e tutto cominciò.
Perché hai scelto questo nome?
Mi sono liberamente ispirata alle madame dei tempi andati,
che tutto sapevano e tutto avevano visto, e per questo
venivano rispettate e amate/odiate da tutti.
Come hai cominciato a lavorare nei locali?
Un amico faceva animazione e mi chiese se mi andava, ogni
tanto, di accompagnarlo. Da lì mi sono fatta prendere la
mano: sai noi donne come siamo vanitose.
C’è che dice che dopo mezzanotte in giro solo
puttane e poco di buono, è vero?
Con la grande crisi che c’è, si batte anche di giorno oramai!
Fai anche un lavoro di giorno?
Si, l’impiegato.
Riesci a conciliare entrambe le cose?
Bene: ora in ufficio non mi chiedono più perché ho dei glitter
sul viso, ma dove possono venire a vedermi e a ballare.
Ti senti più un animale notturno o diurno?
Dopo i panettoni, i pandori e non per ultimi i torroni di
Natale, direi che balenottera sia l’animale giusto che mi
identifica.
PIATTI CALDI
Qual è la cosa più imbarazzante che ti è accaduta
in una serata?
Mentre ero in scena ho sentito una strana sensazione sulla
schiena, solo dopo qualche istante ho realizzato che la
cerniera stava saltando. Sono dovuta correre in camerino
reggendo l’abito per non rimanere in bustier.
Quella più divertente?
Quelle che ricordo con più affetto si sono svolte quasi tutte
nei camerini, o in macchina tornando a casa, ma per privacy
non posso dire cosa, nulla di sconcio o illegale comunque.
Sei single o fidanzato?
Single.
Qual è il tuo uomo ideale?
Uno che riesca a sopportarmi così come sono. Quindi un
essere inesistente su questo pianeta, e nel resto dell’intero
spazio universale.
Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare
Madame durante una serata?
Madame non si rimorchia!
Pensi mai di smettere, di attaccare la parrucca
al chiodo?
No mai, fino a che reggo il tacco alto. E soprattutto, finché
esistono tacchi che reggono me!
Cosa pensi della scena gay italiana?
Ultimamente constato una maggiore compattezza e
solidarietà di gruppo.
Per chi esce o chi sta in casa un pensiero di
buonanotte ai nostri lettori?
Vi auguro di svegliarvi domani mattina con il sorriso sulle
labbra.
AA. VV - Paris fashion district (D:Vision)
Continua il progetto della “cool D vision” dedicato alle città del mondo che più fanno tendenza in
fatto di moda e nightlife. Questa compilation è dedicata a Parigi, che con la sua vie très chic, i quartieri
eleganti, i bistrot caratteristici, gli alberghi di fascino, i ristoranti trendy e i club più esclusivi, da
sempre è sinonimo di classe e raffinatezza anche musicale. Il Cd 1 (day), infatti, include brani cantati
esclusivamente in francese, da Brigitte Bardot a Serge Gainsbourg: melodie dal sapore retrò, ma
che ancora conservano un feeling attuale. Il Cd 2 (night) annovera invece alcuni tra i brani house più
suonati nei club più cool del momento, molti realizzati dai producers francesi più in voga, Bob Sinclar,
Matin Solveig, David Vendetta e altri rappresentanti del French touch.
AA. VV. – House passion vol. 6 (Self)
Doppio Cd, non mixato, con il meglio della musica house del momento: 24 tracce house in versione
extended originale, a prezzo speciale.
Un ottimo prodotto anche per dj o aspiranti tali, così come per i clubbers più accaniti.
Nella tracklist spiccano Pain & Rossini con “Let the music play”, Pussy Dub Foundation con “Foundation”, Maurizio Gubellini con “Tumble” e ancora Robbie Rivera, Dj Disciple e molti altri.
pride
febbraio 08
67
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febbraio 08
pride
68
rubriche
Brian Kent
musica
di Roberto Cangioli
[email protected]
pride
febbraio 08
È palese come in Italia chi vuole proporsi nel
mondo dello spettacolo, spiattellando la propria
omosessualità, non ha certamente vita facile.
Negli Stati uniti invece, come pure in alcuni
paesi europei all’avanguardia in fatto di diritti
civili, stiamo assistendo ad un successo sempre
più concreto degli artisti dichiaratamente
gay. Questo mese vi presentiamo due
nomi apparentemente distanti tra loro, ma
accomunati dalla medesima
volontà di affermare la propria
diversità.
della propria diversità ed è testimonianza di
un’autenticità acquisita a duro prezzo.
Il video di “I’m not crazy”, canzone che vorrebbe
dimostrare come in fatto di vicissitudini
sentimentali non vi siano distinzioni tra etero e
gay (il clip gioca sui diversi ruoli che uno stesso
personaggio può assumere: etero, gay, lesbica),
è rimasto per più di tre mesi in classifica sul
network gay LOGO, mentre la sua versione
dance di “Don’t stop believin’”
(Journey), che parla di amori
a pagamento e della ricerca di
affetto per una notte, è stato
Brian Kent (www.brianuno dei brani più acclamati allo
kent.com) è un ragazzone
scorso gay pride newyorkese.
americano, felicemente amato
Decisamente
sexy
ed
ed accettato come “pecora
esageratamente perseverante
nera” dalla sua numerosa
nelle sue ambizioni (parole
famiglia, tanto da ringraziarla
sue), Brian Kent non ha paura
apertamente nel suo primo
di mostrare apertamente la
Cd.
sua omosessualità attraverso
Prodotta a New York, città che è diventata la le sue canzoni. Da “I pray”, in cui racconta le
sua seconda casa da una decina d’anni, Breathe sensazioni provate al primo innamoramento
life è una collezione di brani pop ammiccanti alla per un altro uomo, all’autodeterminazione
dance orecchiabile più in voga, sapientemente delineata in “All I wanna be”, Breathe life ci svela
alternati a ballate che si srotolano lungo le un artista alle prese con la propria identità
tracce del disco, in modo da creare un ideale sessuale senza fare ricorso a mezzi termini.
percorso sonoro coinvolgente e molto godibile, Seppure la riuscita dell’album debba molto
senza cadute di tono o banalità.
all’opera di produzione da parte di addetti
L’album racconta la consapevolezza delle ai lavori che hanno collaborato con N’sync e
difficoltà nelle relazioni umane, la scoperta Britney Spears, rimane indubbio che Brian Kent
abbia una bella voce, doti, e coraggio
a sufficienza per mettersi in mostra.
Anche Emilio Rez (www.myspace.com/emiliorez), nella sua
disincantata giovinezza, non manca di coraggio nel gridare al
mondo ciò che è, ma il suo background è certamente più vivace
o almeno insolito: “Mia madre insegnante, mio padre guardia
giurata, mio fratello carabiniere, mio zio parroco: io sono la nota di
colore”.
Racconta che in camera della madre fin da adolescente “ogni
motivo era buono per sfilare dal cassetto gli abiti sfarzosi e i trucchi
per colorarsi”.
A 15 anni si iscrive ad un concorso canoro del suo paese e,
sebbene si qualifichi come ultimo, viene applaudito così tanto
da essere invitato negli anni a seguire come ospite d’onore.
Credendo nelle proprie capacità decide di proporsi a Roma in
un locale notturno, risultando così convincente che in breve gli
organizzano un concerto.
In occasione di uno spettacolo il padre ascolta commenti sul
conto del figlio che proprio non digerisce, e caccia Emilio fuori
casa.
Il ragazzo è quindi costretto a vivere nelle stazioni della
circumvesuviana, ma non si perde d’animo. Nella capitale
si fa notare da turisti e passanti per il look disinvolto ed è
sicuramente uno dei personaggi più glam della notte romana.
Per questo motivo viene notato da Maurizio Costanzo, che lo
invita più volte al suo talk show.
Emilio dimostra di avere talento con l’autobiografica “Tremenda”,
brano prodotto dall’etichetta Pride Records, che ricorda molto
la sfrontatezza del primo Renato Zero (artista cui Rez si sente
profondamente legato, assieme a Loredana Bertè).
La canzone racconta con ironia e lucidità la curiosità destata da
un uomo truccato da donna: “Mi ritieni essere un mostro / un
animale da circo / un personaggio del trash / perché indosso la
tutina / il trucco a mascherina / il boa e mille paillette. / Però
continui a starmi dietro / mi fai l’occhiolino / mandi pure il
bacino / dimmi allora perché”.
Con un sound elettronico a metà tra anni ’70 e ’80, “Tremenda”
è un pezzo dai toni allegri e spensierati, come il personaggio
che lo interpreta.
Non c’è trucco (se non il suo), non c’è inganno. Questo è Emilio
Rez, un giovane artista squisitamente genuino che sta cercando
di riscattarsi dal grigiore quotidiano. Torneremo presto ad
occuparci di lui.
69
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febbraio 08
pride
70
rubriche
fumetti
di Massimo Basili
[email protected]
La “resistenza” è il tema dell’edizione 2007 di Sherwood Comix,
la rassegna di fumetto indipendente italiano promossa da Radio
Sherwood di Padova, arrivata alla quarta edizione e dedicata
stavolta a tutte le forme di strenua opposizione: da quella storica
dei partigiani all’invasore nazifascista a quelle più contemporanee
al razzismo, alla guerra, al precariato, all’omofobia.
Resistenze è anche il titolo dell’antologia che raccoglie tutte le
37 storie dei quasi 50 autori che hanno aderito all’iniziativa, chi
attraverso una singola tavola o illustrazione, chi regalando una
storia più articolata.
Come nella raccolta del 2006 dedicata all’immigrazione (vedi
“Pride” n° 92), anche questa vede presenti alcune storie con
personaggi omosessuali. In prima fila troviamo l’immancabile duo
di autori bolognesi Vanzella&Genovese, con Un’altra mattina, la più
recente avventura cartacea di Aleagio Vaccarezza, stavolta alle
prese con una vecchina testarda e alcuni avventori da bar piuttosto
omofobi. Nelle solite otto, palpitanti paginette, i due riescono a
commuovere e a far sorridere, aggiungendo un altro tassello alla
biografia del laconico Aleagio, che ormai è maturo per un libro
tutto suo.
Intanto sul sito Selfcomics.com potete gustarvi l’ultimissimo parto
dei due autori con lo stesso protagonista gay: Aleagio! FastForward.
In Canto di Natale Liri Trevisanello e Andrea Longhi, trevigiani,
ci raccontano la triste storia vera di Natale Morea, barbone gay
cinquantasettenne che nel 2003 impedì il pestaggio di un gruppo
di ragazze da parte di alcuni balordi e che per questo fu picchiato
selvaggiamente, entrando in coma. Quando ne uscì ricevette la
medaglia al valore dal comune di Roma, ma nel 2006 morì a causa
dei postumi delle botte prese. La retorica sentimentalista è in
agguato, però la storia è toccante, ben scritta e ben disegnata.
Surreale e spassosa, dal segno sintetico ma efficacissimo, è
l’incursione di Tuono Pettinato, bolognese d’adozione: in L’ospite è
sacro immagina cosa può succedere quando una tranquilla famiglia
riceve la visita di “quel tuo cugino che fa il pontefice… ha preso le ferie
e passerà un po’ di tempo qua con noi…”. Caustico, irriverente; della
serie: smontare riti e dogmi della chiesa con il semplice esercizio
del buon senso…
Degne di nota anche una manciata di altre storie, come Per aspera
ad astra, del bolognese Emanuele Rosso, dissertazione sulle
aspirazioni di un venticinquenne durante un colloquio di lavoro, e
la storia del filosofico Matteo Fenoglio, torinese, metafora di tutte
le resistenze dei movimenti antagonisti. Bellissimi poi i disegni dei
siciliani Marco Rizzo e Salvo D’Agostino.
Presentato in un’edizione eccellente dalla vulcanica BeccoGiallo,
ormai specializzata in fumetti di impegno civile, Resistenze è un
libro da non perdere.
Prolifico e geniale, lo sceneggiatore argentino Carlos Trillo
è sulla breccia da più di quarant’anni, con successi come
Chiara di notte, Loco Chavez, Cybersix, Borderline (vedi “Pride”
n° 71). Nella recente trilogia La storia di Bird, realizzata in
coppia col conterraneo disegnatore Juan Bobillo, troviamo molti
dei tormentoni cari a Trillo, come la dipendenza dalle droghe o la
doppia identità.
Jobeth è una giovane e ricca rampolla che attende di ereditare
dall’amata nonna l’ormai avviata impresa farmaceutica, ma il
crudele fratello Reginald, in combutta con uno psichiatra senza
scrupoli, la fa internare dopo averla resa dipendente da un
terribile veleno, lo ZP-23. Jobeth fugge, si rifugia a New York e
diventa una modella di successo col nome d’arte di Bird.
Intanto il fratello sguinzaglia il suo fido gorilla Pugnos e due killer
cinesi per trovare Jobeth e farla fuori, ma non sarà così semplice:
Bird è protetta da un misterioso uccello di fuoco…
Il côté lesbico è rappresentato dalla capo infermiera della clinica
psichiatrica, Clarissa, che tortura Jobeth quando è rinchiusa ma poi se
ne innamora quando la reincontra nelle vesti di Bird.
Molto gustosa, seppur stereotipata e con parecchi rimandi ai personaggi
delle generalesse lesbiche di Borderline, la sequenza nel locale per donne
“Equinox” che compare nel volume La maschera.
Una trilogia appassionante ma non particolarmente innovativa, insomma,
anche a causa del livello decrescente dei disegni e dei colori acidi del pur
bravo Bobillo, il cui ultimo volume sembra un po’ tirato via.
pride
febbraio 08
Autori Vari
Resistenze.
Cronache di
ribellione
quotidiana
BeccoGiallo,b/n,
pp. 306, euro 18
Carlos Trillo, Juan Bobillo
La storia
di Bird (3 voll)
Alessandro editore,
colore, pp. 48 ed
euro 15 ciascuno
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febbraio 08
pride
72
la discoteca Chalet. Tutti i giorni bears welcome:
consumazione gratis a tutti gli ‘orsi’. Locale young
and bears friendly aperto tutti i giorni dalle 14 alla
una e mezza circa (orario prolungato nelle serate
naked). Il Garage club è in corso Stati Uniti 35. Info:
347 7550630 e 346 3006612, www.garageclub.it
LOMBARDIA
MILANO
ITALIA
LA CESIRA
Domenica 13 Aprile il Cesira staff organizza “A
Gardaland con la Cesira e le sue drag”. Viaggio con
partenza da Milano in pullman, spettacolo e ingresso
a Gardaland.
Info: Max 333 26000680. La serata Holiday stars,
cabaret e trasformismo con la Cesira e i suo ospiti
sarà il primo, 15 e 29 febbraio presso il bar Holiday
di via Salvo d’Acquisto, 4 Appiano Gentile ( CO ), Sp.
Lomazzo Bizzarone. Info e prenotazione tavoli Max 333
2600608, Davide 348 0435725, www.lacesira.com
PIEMONTE
TORINO
ZI BARBA
Vito è tornato a gestire il locale! Altro cambiamento
gli orari che saranno dalle 18:30 alle 2, dal lunedì
al sabato (domenica chiuso). Nel continuare la
connotazione bear, il lunedì sera verranno offerte
due bevande al prezzo di una a tutti coloro che
arriveranno in compagnia di un ‘orso’. Si ricorda
l’appuntamento dell’8 per l’aperitivo di benvenuto
(dalle 18:30) al Bearmigration. Oltre al bere, allo
Zì Barba è possibile mangiare primi preparati
al momento e taglieri di salumi/formaggi tipici
piemontesi, oltre ad altre specialita tipiche.
PIERO SPINA
Piero Spina, cantante gay torinese, terrà il 15 febbraio
un concerto al Pier all’interno della rassegna Torino
sotterranea (maggiori dettagli su www.htsmusica.
com). Piero si esibirà nelle sue canzoni a tematica
glbt tratte dal Cd Non sono casto (www.pierospina.it). 
GARAGE
Locale elegante nella zona più signorile di Torino,
ma alla portata di tutti: in omaggio il secondo
ingresso giornaliero e l’ingresso per la serata
successiva – riduzioni esclusive per tutti gli under
20 e under 25, per militari e forze dell’ordine.
Lounge bar, area fumatori, sala video, sauna
finlandese con cromoterapia, bagno turco, vasca
idromassaggio Jacuzzi, “dark-labyrinth”, ambienti
relax. Locali climatizzati. Mercoledì e venerdì, dalle
22 Naked. Tutti i giorni, dalle 19, aperitivo offerto
ai soci. Tutti i sabati dalle 19: predisco-cocktail:
verranno sorteggiati 3 ingressi omaggio con
consumazione e verranno distribuite le “liste” per
pride
febbraio 08
DEPOT
Inaugura questo mese un nuovo appuntamento che
nel club di Napoli si svolge con successo già da
alcuni mesi: il full fetish party: dedicato a tutti quei
feticismi che riguardano oltre alle preferenze sessuali
anche quelle di abbigliamento e atteggiamento.
Ogni primo sabato del mese si portrà accedere al
locale unicamente rispettando il dress code della
serata. Jeans e maglia o canotta nera o verde
militare, abbigliamento in pelle, gomma, militare
o in alternativa nudi.  Altra novità è l’agevolazione
per gli under 30 nei naked party di mercoledì,
venerdì e domenica. Per loro ingresso a 7 euro
con una consumazione. Proseguono invariati tutti
gli appuntamenti fissi del club. Calendario: www.
depotmilano.com oppure nella pagina pubblicitaria
su “Pride”.
BILLY
Parties e djs internazionali saranno gli ingredienti del
febbraio 2008 Billyclub. Sabato 2, in collaborazione
con Matinée di Barcellona, serata dove i colori e i
suoni della Spagna faranno da padroni, in consolle
dj Jordi Lights, resident del Matinée, coadiuvato
dai djs resident Matteo LTD e Francesco Belais
nell’house room, nel privé sounds room Luca Volpi
e Giammy Giammy. Sabato 9 djs resident: nell’house
room Luca Volpi, Nunzio Da Vinci, Phil Romano e
Bruno Bolla, nel privé musica commerciale (djs
Max Greco e Giammy Giammy). Sabato 16 hard
party Playroom, due pornostar a livello europeo
si esibiranno circondati da 8 go go dancer. House
room: Luca Volpi, Bruno Bolla, Nunzio Da Vinci e
Francesco Belais, privé sounds room Max Greco e
Giammy Giammy. Sabato 23, l’undicesimo White
fashion party: gruppo Billy in collaborazione con
la fiera dell’abbigliamento “white” dà vita a questo
evento dove è di rigore il total white look. Inside
white award è il premio che viene consegnato al
miglior stilista emergente. Nell’house room Matteo
LTD, Bruno Bolla, Phil Romano e dj Guy Williams (da
Londra), nel privé Luca Volpi e Giammy Giammy.
Billyclub è all’Amnesiamilano, via Gatto ang. v.le
Forlanini.
Info: 335 8327777, 338 3332783, [email protected]
K.O.
Sabato 9 festa di carnevale, gradite persone
mascherate, due strip e musica a soli 10 euro,
consumazione compresa. Tutti i lunedì Naked-party,
entrata 8 euro consumazione compresa, si potrà
rimanere nudi, in mutande/boxer e, per i più timidi,
anche vestiti. Il locale è su due piani, al pian terreno
2 sale: una con zona bar per cocktails e spuntini, la
seconda per spettacoli di strip tease, ballo e relax.
Nel seminterrato sala video, due dark room, glory
holes e camerini relax con più situazioni.  Giovedì e
domenica strip tease alle 24:30 con un boy. I venerdì
uno strip e sabato due strip alle ore 1.30,  presenta
Mercedes. Tutti i mart. e merc. K.O. diventa “Tacchi
a spillo”: consentirà l’ingresso ai soli etero/bisex/
donne e trav.  K.O. club è aperto tutti i giorni dalle
22 alle 3, venerdì e sabato fino alle 6. Il club si
trova in via Resegone 1, ingresso Uno card. Info: 
392 3435573, o 339 7798450, k.o.clubcruising@
hotmail.it
METRÒ CENTRALE
L’ atmosfera del Carnevale si fa sentire anche in
sauna, un buffet domenica 3 ne farà degustare i
sapori. Un altro buffet domenicale il 17. Per la pausa
di lavoro, o in attesa che parta il treno, la sauna è
l’ambiente ideale per rilassarsi o per caricarsi, tutti i
giorni dalle 12 sino a tarda notte. Dopo un bagno tra
i vapori o  una sauna secca, dopo un idromassaggio
rilassante, sarà possibile fare uso dell’abilità dei
massaggiatori. Il bar è a disposizione per eventuali
spuntini. Sempre a disposizione l’internet point
gratuito e il fitness corner. Info: www.metroclub.it
ONE WAY
Riprendono i venerdì Drag al One way, la serata
sarà caratterizzata da musica anni ‘70 ,’80 ,’90, con 
Frankie dj e vocalist Bad Max alla consolle. Alla una
avrà inizio lo spettacolo con La Cesira e Luca Magli. I
due artisti si alterneranno alla conduzione dello show
con vari ospiti.  Il costo: 5 euro con consumazione.
One way disco è in via Felice Cavallotti 204, Sesto S
Giovanni. Info: 02 2421341,
www.oneway.it
LE SORELLE MARINETTI
Giovedì 21 dalle 18:30 presso la Feltrinelli in piazza
Piemonte 2, Le Sorelle Marinetti presenteranno con
uno show-case dal vivo il loro primo disco: Non ce
ne importa niente.
 
METRÒ CIMIANO
Nell’inverno l’ideale è riscaldarsi con una buona sauna
ed un rilassante idromassaggio alla metrò Cimiano,
con comfort ed altro. Gli appuntamenti  mensili col
magnumclubitalia  sono il primo, secondo e quarto
sabato del mese. I mixed party del venerdì e sabato
saranno in collaborazione con il Flexo di Milano, gli
spazi in comune permetteranno anche la domenica
pomeriggio di accedere al naked party del Flexo.
BLEND
Ondanomala Milano si fa in tre per dare ancora più
valore alla sua serata BLEND del giovedi. Giunta alla
sua 6° stagione, cambiamenti e rinnovi per offrire
qualcosa di stuzzicante ed originale al proprio
pubblico: i presentatori diventano 3 come 3 saranno
le tipologie di serata. Eraldo Moretto - La Cesira, la
reginetta della one-night si occuperà e intratterrà i
clienti con la collaudatissima formula drag. Moira Dj
per la prima volta sullo scenario milanese in veste
di presentatrice introdurrà e darà spazio a cantanti
celebri, vocalist di canzoni commerciali ed house.
Diego Passoni direttamente dai microfoni di Radio
DJ ed ex volto ufficiale di Gay TV condurrà la parte
BLEND dedicata al cabaret, con numerosi ospiti
provenienti da Zelig Circus, Colorado Cafè e Camera
Cafè. L’appuntamento è tutti i giovedi sera a partire
dalle 18 con l’happy Hour, lo spettacolo dalle 22.30
e la disco da mezzanotte fino alle 3 all’Ondanomala
Milano in via Lampugnano 109 a Milano. Info serate
e prenotazione tavoli  393.33.60.025.
73
febbraio 08
pride
74
METROPOLI
BRESCIA
OUTLIMITS 
 Sabato  2 febbraio con Carnival disco Out: tutti
in maschera per chi vuole arrivare travestito,
altrimenti saranno distribuite mascherine e cappelli,
coriandoli e stelle filanti. Sabato 23 Energy party,
in collaborazione con lo sponsor di una bevanda
energetica mondiale. Ospite live Melody, che ha dato
voce a canzoni come “Talk to me”, “Inside outside” e
“Zombie”. La direzione musicale è affidata a Grazian
dj per la sala techno house sperimentale e a dj Moon
per la parte r&b, hip hop e dance commerciale del
momento e del passato. Informazioni e prenotazione
privé 335 6089210 e 338 1866150, www.outlimits.it
TRAP
A febbraio, chi ha meno di 25 anni ha ingresso
libero con consumazione non obbligatoria. Festa
di carnevale e hard strip sabato 2.  Sabato 9 notte
arrabbiatissima con pennette e bononi, sabato 16
serata hard al Knast e Hothouse in pista. Il quarto
sabato del mese è dedicato al gruppo Magnum.
Sabato 1 marzo black out party. Nuovo sito: www.
trapmad.it. Trap cerca collaboratori.
PALABRAS
Tutti i venerdì Miss Senorita tiene banco al Palabras,
primo piano totalmente rinnovato del Trap, con
l’unico spettacolo di drag queen che cantano e
fanno cabaret. Tra i nomi Ape di Markette, Citronella,
Daniel Dani, Patti Visconti, Lilì Dupont e molte altre.
Serate aperte anche alle ragazze e a tutti gli amici
etero. A fine spettacolo musica di dj Dinero dell’Art
club. Novità è la Corrida, il palcoscenico sarà a
disposizione di chi vorrà intrattenere il pubblico con
le proprie capacità performative. Il vincitore, scelto
dal pubblico, potrà far parte del cast di Miss Senorita
e per i migliori della stagione  ci saranno delle
sorprese. Info www.palabrasclub.it, 340 6857585.
Proseguono le prenotazioni gratuite dei tavoli.
L’(ALTRO) CINEMA
Proseguono i percorsi di cinema gay – lesbico –
transgender, tutti i lunedì feriali alle 21 nella sede di
Arcigay Orlando (via Paitone 42). A febbraio il tema
è High school. I film presentati sono: lun 4
Prom Queen, di John L’Ecuyer (Canada, 2004); lun 11
Kinsey, di Bill Condon (USA, 2004), con Liam Neeson
e Laura Linney, lun 18 The History Boys, di Nicholas
Hytner (GB, 2006), lun 25 Election, di Alexander
Payne (USA, 1999) con Matthew Broderick, Reese
Witherspoon, Chris Klein
 
COMO
Da oggi è attivo il gruppo gay e lesbico di Como che
invita a partecipare alle attività culturali, ricreative
e politiche che verranno organizzate nel corso
dell’anno. Info:
w w w. c o m o g a y e l e s b i c a . i l c a n n o c c h i a l e . i t ,
[email protected], 331 5903472
CREMONA
LA ROCCA
Sabato 1 marzo 2008 dalle 21 Arcigay La Rocca
organizza presso l’Arci Luogocomune (via Speciano,
4), il festival: Tira fuori la diva che è in te, serata
pride
febbraio 08
con concorso canoro di karaoke, dj set, drag
entertainment, collegamenti con la finale del festival
di Sanremo, servizio bar con light buffet, free
condoms, lubs & magazines. Ingresso 5 euro con
tessera Arci/gay obbligatoria (ingresso gratuito in
caso di emissione o rinnovo tessera Arci o Arcigay).
Info: [email protected], www.arcigaycremona.it,
347 2783901
DESENZANO DEL GARDA
BIG MAMA’S
Venerdì continuano le serate afro con i djs dell’afro
generation:Rudy Franceschi, Damiano Marchetti,
Martin & Remonz
, sabato disco con le serate a
tema e animazione, sabato 2: Carnavalera, festa di
Carnevale, sabato 9: la sagra della patata parte due,
sabato 16 single party, sabato 23 western show,
domenica playful karaoke & musica live.
Dalle 19 si mangia, si beve, si ascolta musica live, si
canta e si balla, ingresso gratuito. Big Mama’s è in
via Mapella 7, a Lonato del Garda (BS): dal casello
di Desenzano seguire le indicazioni per Lonato per
esattamente due km.
Info, foto e forum www.bigmamas.it. Info: 347
1509452, 347 2563585.
SìSì
SìSì pub propone le seguenti serate: lunedì relax
night, mercoledì predisco, aspettando la notte Art,
giovedì per incontrare l’anima gemella, venerdì
musica anni ‘70 – ‘80, sabato dopocena SìSì con
pasticceria dolce per tutti, aspettando la notte
disco. Domenica dalle 18 aperitivo SìSì con buffet,
martedì 5 Carnevale, Tutte pazze con i tacchi. Tutte
le serate sono in compagnia di Miss Iride Mc.Down.
SìSì pub è in piazza Duomo 13/a. Aperto dal lunedì
al venerdì dalle 20 alle 2, sabato e domenica dalle
18 alle 2, chiuso martedì. Info, prenotazioni tavoli,
compleanni: 030 9140085, 348 3021144, www.
sisipub.com, [email protected]
VARESE
ZSAZSA
Ogni venerdì disco night, dj set Zsa Zsa, the best of
dance music, ogni sabato: disco night dj set Zsa Zsa
the best of house music. Eventi speciali: sabato 2
single party, sabato 9 Carnevale.
VENETO
VERONA
CINEMA URANO E SCHERMI SAFFICI
Cinema Urano e schermi saffici è la rassegna
di cinema glbt che partirà mercoledì 6 presso il
Romeo’s disco club – affiliato Arcigay (via Giolfino,
12, zona Porta Vescovo).
Verranno poiettati con cadenza quindicinale diversi
titoli selezionati dai festival di cinema e cultura glbt
sia italiani che stranieri.
Le informazioni, il programma delle proiezioni e le
schede dei film si possono trovare su: http://www.
arcigayverona.org o http://cinemaglbtverona.
blogspot.com
PADOVA
FLEXO
Flexo multiclub si arricchisce di un nuovo evento,
Vanity, un venerdì sera internazionale direttamente
da Londra; si parte il 15 febbraio dalle 23 con il
tema Not Alone e dj guest Sarah Montrose. Il primo
appuntamento del mese, sabato 2, vede ospitare
un dj Set da Barcellona, dj XKY, serata Beardoc,
appuntamento degli Orsi italiani. Sabato 10, Taboo
xxx, serata disco dive hard show, dj resident Sandy
Brown Parker. Sabato 16 serata Pixelle, per gay
lesbiche e amici, dj set Karina, Sandy B.P. Vocal by
La Ciana e go go boys con go go girls. Sabato 23
Flexo disco night con Dj Sandy B.P. Flexo è disco,
piano bar con vista su un giardino tropicale, saletta
fumatori, nuovo internet point gratuito, zona solo per
i maschietti. Aperto dal mercoledì alla domenica.
Speciale abbonamento per gli ingressi. Info: www.
flexoclub.it
ONE NIGHT STAND
Sabato 16 ritorna per la quinta volta One night stand,
l’evento GayLesbico organizzato da Pix&Flexo. La
programmazione musicale è varia, nonostante
vi sia una sola sala. In consolle si alternano i dj
Sandy Brown Parker e Kari. La situazione è colorata
ed estroversa grazie alla presenza di La Ciana,
esuberante vocalist e del sexy trio The bitches.
DANCING QUEENS
Madrina della serata Miss Linda: canta e fa cantare
con il karaoke, sorprese ogni domenica. Continua
la ricerca di nuove drag queens (contattare il
numero 339 7379579). Live show di domenica 3
con Miss Windy, domenica 10 Miss Alessandra alias
Madonna, domenica 17 Miss Tina Sputnick la Cyber
drag, domenica 24 Miss Giampaola direttamente
dal Carnevale delle Canarie. Durante le serate viene
offerto un buffet, musica e video anni ‘80 e ‘90. La
serata è aperta a tutti. Anteprima degli show su
www.Youtube.com (digitare Flexopd).
HOTDOG
Hotdog è il nuovo club con tutte serate a tema naked,
solo nudi, e underwear, con slip (aperto tutti i giorni
dalle 21 e la domenica e i festivi dalle 15).
La struttura comprende uno spogliatoio con
armadietto privato, un servizio doccia, diversi tipi di 
camerini, glory hole, terrazza glory hole, orgy zone,
il nuovo sex ring e varie sling.
Il tutto riscaldato e confortevole, compresa la saletta
fumatori e l’angolo Hotbar.
Per gli affezionati, il nuovo abbonamento da 10
ingressi utilizzabile tutti i giorni. Info: www.hotdogpadova.it
THE BLOCK
The Block offre tre situazioni musicali: house floor
con Resident dj Enrico Arghentini, sala commerciale
con djs Ronkini, Jack e go go boys; privè revivals
70s 80s dj Killer e drags. Ogni sabato appuntamenti
con ospiti, spettacoli e star internazionali.
Sabato 09 dal Lokotron di Barcellona dj Raul; sabato
16 Folies Pour Homme accompagnata da dj Claudio
di Rocco. Sabato 23 Strip Night con Dj Sebastien
Boumati di Parigi, privè bear in collaborazione con
orsiazonzo.it. Sabato 01 marzo Happy Birthday
Fabio! The Block - Via Volta 1A Limena PD www.
block.it 348 4500418
METROPOLI
OFFICINA
Officina si propone come locale dove appagare i
propri stimoli e i desideri erotici più profondi. Ogni
settimana un doppio appuntamento per gli amanti
delle serate naked e underwear: tutti i venerdi
orgia con animazione hard, ogni sabato ingresso
esclusivamente nudi. Continuano inoltre serate
a tema Fetish, Fist e le feste in collaborazione
con sneakersexitalia. Ripartono le domeniche
con spettacoli Hard e show sexy. Vi ricordiamo
di registrarvi nel club Officina su gayromeo.com
per ricevere le nostre newsletter. Per informazioni
338 8721747 - www.clubofficina.com  Officina
è aperta dal mercoledì alla domenica dalle ore
22.00 in via Volta 1/7 Limena PD
 
BLU SAUNA
Blu è sauna polifunzionale, centro estetico, solarium,
centro benessere con massaggi tradizionali
e shiatsu, luogo di svago e relax; ambiente elegante
e riservato con alto standard di pulizia ed igiene.
Nuove promozioni ed iniziative: tutti i giorni riduzione
serale dalle ore 20.00! Il lunedì sera promo studenti
a soli 5 euro, martedì dalle 20.00 alle 22.00 ingresso
in 2x1, giovedì tutto il giorno ad 8 euro, venerdì 2x1
dalle 20.00 alle 22.00; ogni domenica pomeriggio
per tutti spuntino a buffet e dalle 20.00 ingresso
serale a soli 10 euro! Confermato inoltre l’ingresso
promozionale per gli under 26 ad 8 euro tutti i
giorni. Continua l’appuntamento in collaborazione
con orsiazonzo.it per sabato 23. Mercoledì 20
febbraio secondo appuntamento con la serata NO
LIMITS: show hard con 3 pornoattori. Blusauna, via
J. d’Avanzo 47 Padova www.blusauna.com - 049
603888
TREVISO
HOBBY ONE
La sauna Hobby One di Godega ricorda a tutti che il
prossimo mese festeggerà i 12 anni di ininterrotta
attività, invitando vecchi, nuovi e futuri amici ai
festeggiamenti. Tecnicamente ristrutturata e rimessa
a nuovo, con i suoi circa 1000 mq di spazi attrezzati
su due piani (video sauna finlandese, bagno turco,
mini-piscina idromassaggio, camerini relax, sala
video xxx, sala lettura, servizio massaggi, solarium,
confessionali, dark labyrinth e un attrezzatissimo
snack bar) e con la simpatia di sempre, aspetta tutti
ricordando che è sempre aperta dalle 16 all’una ad
esclusione del lunedì, giorno di riposo settimanale.
Info: www.hobbyone.it, [email protected], tel e fax
0438 388256.
DISCOTECA GOLD
Ecco la programmazione: 9 febbraio, special guest
M. Santi & Omar, il 16 Night surprise, il 23 Hard strip
night, il primo marzo Revival party con dj Omar.
Info: www.timetomove.it, [email protected], 334
3165316.
75
VENEZIA
METRÒ
Venezia è  turismo e carnevale. La sauna
Metrò  dà la  possibilità, dalle 14  fino a notte
fonda, di  incontrare nuove persone in un
ambiente  intrigante, pulito, a 2  minuti  dalla
stazione di Mestre e facile da raggiungere  a piedi
dopo le visite in città.  Dispone di saune finlandesi,
bagno turco, idromassaggio, dark room con labirinti,
servizio massaggi, solarium, un bar con primi piatti
caldi  e snack con  personale efficiente. Nel periodo
di carnevale, crostoli e frittelle per tutti. Promozioni
per gli under 26, abbonamenti e ingresso ridotto
dopo le ore 20. Il locale è aperto tutti i giorni,
venerdì e sabato fino alle 3 del mattino. Info: www.
metroclub.it
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
IGOR
Sabato 9 alle 19 vernice della mostra di Gianni
Scardovi “Ten kisses”, 10 immagini 50x70 di baci
appassionati tra supereroi, (ovviamente maschi) con
tecnica acrilica bicolore, nero e sfondo fosforescente.
La libreria Igor è in via San Petronio Vecchio  3. Info:
www.gianniscardovi.com,
www.myspace.com/
igorthegaybookshop [email protected], 051
229466
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pride
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METROPOLI
CASSERO
L’appuntamento con l’avanspettacolo del Cassero è
giunto al nuovo anno: scorribande satiriche intorno
alla v-etero-cultura popolare televisiva; critica e
autocritica senza rischi di censura; un cast pronto
a tutto; autori impazziti che sfidano serie Tv di tutti
i tempi; riprese e montaggi al limite della diretta;
un’occasione per darsi in pasto alle nuove frontiere
del videoattivismo gay.
La ciurma composta da Annie ‘80, Lady Pantera,
Matty P, Minerva Lowenthal e Bertha Black torna
con una speciale doppia serata per celebrare
l’imminente festival di Sanremo. Gaywatch si
trasformerà in Presi per la gola 2008, una gara
canora dove le ugole d’oro casserine si sfideranno
per decidere la definitiva gay icon 2008. Madrine
Citronella e Lady Krystal, miss drag queen 2007 e
seconda classificata al talent show Celebrity di Sky
vivo. Scrivere a [email protected] per
iscriversi alla gara o ordinare le magliette Gaywatch
friend.
Torneranno i personaggi dei mesi passati: le
vecchie esaurite di “Cule senza età”, l’inedita
stagione di “Simple Life”, le pupe di “Non ce la fai”,
i “Fatti Nostri”, la nigeriana Showanda Towanda,
Suor Claretta e Loredana Bertè. www.myspace.
com/gaywatchcassero Dopo lo show (il cui inizio è
previsto a mezzanotte circa) la musica continuerà
tutta la notte con la musica commerciale delle
resident casserine. Gaywatch è venerdì 15 e 22
febbraio, apertura alle 23, inizio spettacolo alle 24,
ingresso 5 euro.
pride
febbraio 08
TOSCANA
FIRENZE
FABRIK
Sabato 9 Babylon, il disco party del Fabrik, come
ogni secondo sabato del mese. Liste: liste@
fabrikfirenze.it Domenica 10: Hardsexparty, dalle
16 alle 21, dress code obbligatorio leather, rubber o
total naked (ammissione riservata, per partecipare
[email protected]). Sabato 16: Bear
butch, la festa per orsi & friends, in collaborazione
con bearsking.com  Sabato 23: Porn live show,
spettacolo di sesso dal vivo con due pornoattori. Apertura alle 22 da martedì a domenica.
Chiuso il lunedì. A 2 minuti dall’uscita autostradale
A1 Calenzano. Ingresso riservato ai soci Arcigay/
Unocard. Only for men. Info: 349 8906645, www.
fabrikfirenze.it
CIACK LINE
Ciack line è il cineforum di Azione gay e lesbica
(via Pisana 32/34R), dalle 21:30, ingresso libero. Il
programma è il seguente: 29 gennaio, I nostri ragazzi
(Strakarnir Okkar), di Robert Douglas, Islanda
(2005); 5 febbraio, Eating out, di Allan Brocka, USA
(2004); 12 febbraio, Good boys, di Daniel Efrat,
Israele (2006), 19 febbraio, P.S. Your cat is dead, di
Steve Guttenberg, USA (2002); 26 febbraio, Ragazzo
stupido, di Lionel Baier, Svizzera (2004); 4 marzo,
Coming out, di Heiner Carow, Ddr (1989); 11 marzo,
Un anno senza amore, di Anahi Berneri, Argentina
(2005); 18 marzo, L’attacco della Moussaka gigante,
di Panos Koutras, Grecia (1999). Le prossime serate
di Azione gay e lesbica alla Flog di via Mercati 24A
saranno venerdì 1 febbraio, 7 marzo, 4 aprile, 30
aprile.
VERSILIA
HUB
Sabato è Hub video disco powered by Mamamia c/
o ex-casina Rossa (Ponte San Pietro, Lucca). Tra i
partecipandi al sabato:
Regina Miami, Markesa, i GO!Boys, Gianluca Pacini
DJ, Riccardo DJ, Sara:Galli DJ e Alex Kenji, special
Djsets: Moira DJ, Ivan dal Monte DJ Gayte1 Pop
Commerciale, Gayte2 Garden House Music & Bar,
MenAREA, Restroom, Privé Invip. Sabato 2 ospiti
esclusive Paola e Chiara, sabato 9 Carnev-Hub,
Carnevale hot & sexy, sabato 16 tributo alle serie
Tv gay-lebsiche: Desperate housewives, Queer as
folk America, L-Word, Six feet under, Will & Grace,
Little Britain, Dante’s cove, Sex and the city, Clara
Sheller. In consolle Rotation anche Moira dj. Sabato
23 basket boys.
Sabato 1 marzo finale del tour Burn & Me2.it italiano.
Hub disco club gay, lesbo & friends è in via Poggio
29, Ponte San Pietro (Lucca).
Info: http://www.hub.fm, 389 6262642, 393
0333999.
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pride
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METROPOLI
LUCCA
FREEDOM R&B
Freedom rooms&beds è completamente rinnovato,
più confortevole, aperto tutto l’anno e aspetta i propri
ospiti in totale relax, tranquillità e riservatezza, per
passare giorni indimenticabili in una villetta con
giardino. Freedom è in via Filzi 53, Viareggio. Info:
www.freedombandb.com, 0584 387084.
LAZIO
ROMA
MUCCASSASSINA 
Martedì grasso: una maratona di baci, un festa
dedicata alle parrucche più eccentriche, un party
“black” dedicato a chi ama vestirsi di pelle e i giochi
sadomaso, un “porn star dj set” sono solo alcuni
degli appuntamenti che rendono ricchi di sorprese
i prossimi due mesi a Muccassassina. Tra gli ospiti
internazionali in cartellone per febbraio e marzo:
gemellaggi con Mykonos, guest dj da New York e
Londra, l’evento Space of sound da Madrid, The
shap boys. Info: www.muccassassina.com
CAMPANIA
NAPOLI
pride
febbraio 08
BLU ANGELS
Blu angels continua a migliorare la struttura e a
garantire pulizia, igiene e cortesia con una entrata
in un posto discreto. All’interno sauna finlandese,
bagno turco, vasca idromassaggio, stanzette relax,
dark labirinto, bar, sala massaggi, il tutto su tre livelli
a pochi passi dalla stazione centrale, nel centro
direzionale Isola A/7, aperta tutti i giorni dalle 14.
Info: 081 5625298.
DEPOT
Nuovo appuntamento per il club di Napoli: un happy
hour. Ogni martedì dalle 22, Depot si trasforma
in un bar un po’ particolare e consente a tutti di
avere 2 consumazioni comprese. Promozione da
questo mese per tutti gli under 25 che vorranno
partecipare alle serate del martedì, mercoledì e
giovedì. Potranno entrare pagando solo 7 euro con
consumazione compresa. Riprende l’appuntamento
con la serata fist & special naked: domenica 24 con
il seguente orario: fist party dalle 15 alle 20 con
ingresso consentito solo fino alle 16; naked party
dalle 20 in poi. Info: www.depotmilano.com
RED MOON
Red moon discoteca, con entrata esclusivamente per
uomini, apre tutti i sabati sera con sex show, disco,
videoxxx e music, stanzette relax, bar e, novità,due
dark room. Continua l’appuntamento mensile con i
bears del gruppo bearsofnaples. Open 22. Info 081
5625035/5298, a pochi passi dalla stazione centrale
di Napoli.
SUERTE
Il gruppo Suerte ricorda i consueti appuntamenti
settimanali: ogni venerdì è di scena il Sunrise
Ferdinand club, l’elegante salotto dance a 2 piani
con area disco, dark room e un’ampia sala con bar
con la messaggeria paparazza e il karaoke. Il locale
si trova a piazza Porta Nova 8, presso corso Umberto
di Napoli. L’altro appuntamento è ogni domenica al
SudTerranea club con Il Rivolto!. Il locale si trova a
vico Primo Quercia, (piazza Dante) e ha 2 dancefloor
animate dalle performance sensuali dei go go boys
e da Vanesya Vocalist, 2 sale con bar di cui una
per fumatori e zona privè. Info: 349 6748557, 338
7999165,[email protected]
SICILIA
CATANIA
CAFÉ NOIR
Ogni venerdì a Catania è di scena la notte glamour
ad opera di Cristina Garofalo della Cg management.
Martedì 5 si svolgerà il Gran galà in maschera, con in
palio un viaggio. Café noir offre due piste ed un privé.
Alla consolle Mr.Ciccio Galiano,dj Axel ed in house dance
room dj Spirit, Vox Rosario Di Stefano. Go go boys Max e
Marcus ed in esclusiva l’unica go go girl d’Italia, Chantall.
Animazione e drag show con Miss Lolita, la Glamour e
Mr. Fashion. Art director Miss Lolita, organizzatrice
esclusiva di Miss trans Sicilia. Alla fine di ogni serata il
locale offre la colazione gratuita, con manicaretti tipici
della Sicilia. Info: www.cristinagarofalo.it, misslolita@
libero.it, 349 2693745, 347 9548021.
GIORNO E NOTTE
79
Burn me2
Burn, AussieBum e Me2 si sono uniti per proporre
fino ai primi di marzo in vero e poprio tour nei
locali gay italiani, il “BurnMe2”.
Il tour vede la presenza di Burn come “Title
Sponsor,” di “AussieBum” come sponsor tecnico,
ed infine anche la collaborazione con Gran Canaria
e Alpitour.
Durante le tappe italiane è possibile registrare
un proprio Videomessaggio presso il VIDEObox
Point all’interno del locale. Partecipando così alla
votazione on line su Me2 (http://www.me2.it/) e
ricevendo fantastici regali.
Imperdibile poi il concorso Energy! Ad ogni prima
consumazione di “Burn energy drink” si riceverà
una cartolina da compilare e consegnare allo staff
di Me2. In palio, un fantastico soggiorno a Gran
Canaria. Ecco le date degli appuntamenti:
Febbraio: Sabato 2, Desenzano del Garda (BS) ,
ArtClub; Sabato 9 Roma - Gorgeus; Sabato 23
Bari - Narciso.
Marzo: Sabato1 Lucca - Hub - Gran Finale del
“BURN & Me2” Tour.
Per maggiori informazioni e per scoprire i ragazzi e
gli utenti che saranno presenti durante le tappe del
tour visita: http://www.me2.it/burnme
febbraio 08
pride
80
DVD
febbraio 08
DVD
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DVD
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10206
pride
DVD
10221
10214
10233
81
STUDIO
KNOW HOW
enterteinment
DVD
personal lubricants
10138
dildos
butt plugs jockstraps
cock rings
condoms
toys & souvenirs
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MILANO
ViaAntoniodaRecanate7
(MMstaz.Centrale)20124
tel.02-67391224fax02-67847756
Apertodallunedìalsabato
(orariocontinuato)h.9,30-19,30
ROMA
ViaS.Gallicano13(Trastevere)
tel.06-58335692fax06-58390427
Chiusoillunedì,apertodalmartedì
alsabato.h.10,00-20,00
VERONA
ViaGiolfino12(zonaP.taVescovo)
tel.045-8486888fax045-8403289
Chiusoladomenica,apertodallunedì
alsabatoh.12,00-22,00
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MILANO
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SPEDIZIONE CON CORRIERE
ESPRESSO IN 24/48 ORE
Buono d’ordine
per corrispondenza da inviare a:
Studio Know How
viaAntoniodaRecanate7
20124-Milano
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DVD
DVD
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pagoallegandoassegno
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10205
pagheròcontrassegnoalcorriere
nome:
cognome:
via:
numero:
città:
cap:
provincia:
telefono:
(obbligatorioperavvertiredellaspedizione)
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10234
SPEDIZIONERISERVATA
CONIMBALLOANONIMO
SPESESPEDIZIONE11,00Euro
NONINVIAREFRANCOBOLLI
febbraio 08
pride
82
Guida Gay d’Italia
Dove e Cosa
ASCOLI PICENO
Turismo
Alternative Holidays/Man Around Italia
- Viaggi gay, L.go La Spezia 6 (San Benedetto del
Tronto) - 800688606, www.alternativeholidays.
it
ASTI
Locali e Disco
Boschetto Bar, v.le Partigiani 34, 0141 352471,
347 5811687.
BARI
Locali e Disco
Boulevard Disco Pub, c.so Vittorio
Emanuele 40/42, www.boulevard.fan-club.it,
393/9066337
El Merendero Disco, SS 100 uscita Adelfia
Rutiliano.
Kabum 1° sab del mese c/o Heineken,
V.G.Pastore km 1,100, Gioia d.c.,wwww.
kabumpridevillage.com, 347/3670135
North Wind Disco Pub, V.Giannone 18 (zona
Campus).
Dr. Push Up, c/o Gilda Art Privé, viale Einaudi
60.
Novantagradi, c/o Zenzero, Traversa Colletta
12.
Shortbus 2 e 4 dom del mese,c/o Gilda,V.
leEinaudi60, www.shortbus.fan-club.it
Saune
Millenium Bath, Via Adriatico 13,
080/5342530
BERGAMO
Locali e Disco
Divina Fashion Bar, b.go S. Caterina 1, 19-02.
Chiuso dom/lun - [email protected]
Get Up Club, via Bianzana 46.
Mamo’s Bar, Via Baschenis 13/a 035/270014
- dalle 17, chiuso lun, www.mamos.it
Ristoranti
Brodo di Giuggiole, Via Colleoni 10 (Dalmine)
035/566581 Chiuso Lun sera, Sab mezzogiorno.
La Gatta al Lardo, V.Giovanni XXIII 42
(Verdello).
Trattoria Anita, Via al Luio 60 035/521830
(Alzano Lombardo). Chiuso lun e mar a pranzo.
Saune
The City Sauna, via Clementina 8.
Sex Shop
Center Fantasy, Via Manzù 3/d (Curno),
035/614111 www.centerfantasy.it
Altro
Comotti gomme V. Giovanni XXIII 1, 24052,
Azzano S. Paolo, 035/532110, comotti.gomme@
tin.it. Sconti per lettori di “Pride”.
Jammin’bar, OrioCentre,v.Portico 59/61,Orio al
Serio, 035/318210
BOLOGNA
Associazioni
AGEDO, c/o Arcigay, via don Minzoni 18.
Arcigay “Il Cassero”, via don Minzoni 18
- C.P. 691. - 051/6494416 - www.cassero.it
- [email protected]
Visibilia, Associazione Lesbica
Separatista, C. P. Agenzia 2, 40123 Bologna
- 051/6494276.
Gruppi Sportivi
Gruppo Pesce, lun e giov 19:30-20:20 c/o
Piscina Vandelli - 329/4547793
Locali e Disco
Bart, Via Polese 47/a 051/243998, info@
bartclub.net
Easy Sunday, dom 20.30 c/o Capital Town via
D. Minzoni 5/c - 335/6666933.
Ganesh, via Polese 47/c - 051/5877771, 19-03.
Movida Club, via S. Felice 6b - 051/232507,
17-06.
Red Club, via del Tipografo 2.
Ristoranti
Trattoria Papa Re, p.zza Unità 6,051/356120
Chiuso dom.
Saune
Black Sauna, via del Tipografo 2.
Cosmos Sauna, via Boldrini 22.
Steam, via Ferrarese 22/i - 051/363953 dalle 14
[email protected]
Shop
Igor Libreria, v. S. Petronio Vecchio
3,T.051/229/466
La Boutique dell’eros, v. Polese 32, 40122,
T. 051/4070551, www.laboutiquedelleros.it,
[email protected]
Altro
Caractère Composizioni floreali, via dei Mille
7-2/d
Vitamin Center, V. Risorgimento 37/2,
Riale Zolla Predosa, 051 /752464, www.
vitamincenter.it
BOLZANO
Locali e Disco
Caffè ducale,v.le P.Eugenio,T.347/5492329,
dalle 7 del mattino fino all’una di notte, dom
dalle 15
Samba Café, p.za Domenicani 28 0471/978593.
Saune
Exit sauna wellness, via visitazione 2
/Mariaheimweg 2.
BRESCIA
Locali e Disco
Antico Borgo (dalla Giò), via Borgo Trento 38.
Art Club (Desenzano) c/o Centro comm. Garda
1 via Mantova 1/a 030/9991004 mer-ven
(donne) sab 23-5 www.artclubdisco.com
Baraldois
via Zadei 49, 333/5967903
Big Mama’s, v.Mapella7, Lonato, www.
bigmamas.it
DayBar,V.leEuropa45M, Montichiari, www.
daybar.it
Gaymen bar, c/o sauna Splash (vedi). Ore
15-01.
Out Limits (Paderno Franciacorta), via U.
Foscolo 2 030/657536 335/6089210 ven (donne
e non solo) e sab 22.30-05 www.outlimits.it
Re Desiderio Pub, vicolo Lungo 11, www.
redesiderio.com
Sisìpub (Desenzano), vic. Duomo 13a,
030/9140085
Trap, via Castagna 55, 328/4523880 ven-dom.
www.trapmad.it
Valliesteeedigei, serate
itineranti.347/1509452, 347/2563585, www.
vallisteeedigei.it
Ristoranti
Marilyn, v. don Mazzolari 32-34, Colombare di
Sirmione, 030/916543, chiuso giov.
Open Bar, c.so Martiri della Libertà 30, chiuso
dom. aperto 7-20, merc. chiusura 01.
Saune
Splash Club (Desenzano) via Faustinella.
030/9142299, www.splashclub.it
Shop/Altro
Lucas Kazan Production (Desenzano)
(hard), v. del Molin 45/f, 333/2017811, www.
lucaskazan.com
BRESSANONE
Ristoranti
Il bar, v. Ponte Aquila 3A
BRINDISI
Hotel
B&B Lune Saracene
str.Provinciale28, Ostuni-Francavilla km13
(S.Michele Salentino),T.0831/966294
www.lunesaracene.it
La terrazza sul porto B&B
Largo Carlo Felice 36
Tel. 070/658997, 339/8760155,
www.laterrazzzasulporto.com
[email protected]
Locali e Disco
Go Fish via G. B. Venturi 12/4. 348/5876314
070/45453169 one night giov e sab, www.
go-fish.it
Il fico d’India, Lungomare Poetto, 7° fermata.
Rainbow Café, Via Rossini 16, ang.
347/6078384.
CATANIA
Locali e Disco
Codice Rosso Cruising bar, via Conte
Ruggero.
café Noir,porto, vicino exCapannone.
349/2693745, 347/9548021.
Pegaso’s Circus, v.le Kennedy 80 095/7357268 348/3534116, one night sabato
e prefestivi.
www.pegasos.it
Pegaso’s club, v. Canfora 9, 349/1732207
gio-dom
Ristoranti
Neva caffè, p.zza San Francesco 5, ore 07-03,
095/315545
Saune
Terme di Achille, via Tezzano 13.
095/7463543, 333/4305708 mar-dom 14-24,
sab nostop, www.termediachille.com
Sauna Mykonos, gio-dom 17-00.
CESENA
Hotel
Villaggio delle rose camping, V. Nazionale
Adriatica 29, gatteo Mare FC, www.
villaggiorose.com, 0574/86213
COMO
Psicologo-psicoterapeuta
Dott. Martinoni, sed. individuali/coppia/gruppi
338/1199735, www.psicobenessere.net
COSENZA
Associazioni
Arcigay, c/o Casa delle culture, C.so Telesio 29,
328/3358630, [email protected].
Locali e Disco
Disco Elegance, c/o Scorpion (v. Repaci,
Rende). Ogni sabato ore 23.
Altro
Libreria Universitaria Domus, Corso Italia 74.
CREMONA
Associazioni
Arcigay “La Rocca” via Speciano 4,
347/2783901
La Goccia via De Berenzani 18/c 0372/471622.
CAGLIARI
Hotel
B&B I Gabbiani
Largo Carlo Felice 36, 09124, 070/665976
pride
febbraio 08
FIRENZE
Hotel
Medici Hotel, via de’ Medici 6, tel 055/284818,
[email protected], www.hotelmedici.it
Soggiorno Gloria, via Nazionale 17,
DOVE E COSA
83
Shop
Libreria Hobelix - Via dei Verdi
21 (friendly).
MILANO
055/288147 www.soggiornogloria.com
Locali e Disco
Fabrik cruising bar (Calenzano), via del
Lavoro 19, 349/8906645, dale 22 mar-dom.
www.fabrikfirenze.it
Piccolo Café, borgo Santa Croce 23r.
Tabasco Disco, p.zza Santa Cecilia 3,
055/213000 www.tabascogay.it
Y.A.G. B@R, via de’ Macci 8r - 055/2469022
www.yagbar.com
Ristoranti
Cantina Barbagianni, via S. Egidio 13.
High Caffetteria/pub, v. dei Renai 27/A.
La vie en rose, borgo Allegri 68R, www.lver.it
Saune
Florence Baths, via Guelfa 93r - 055/216050.
www.florencebaths.it
Altro
Extro (Empoli), parrucchieri. via Avane 58.
GENOVA
Hotel
Bel-Fast B&B, via Balbi 23 - 010/2541386 349/3602068 - 349/0541345, [email protected]
Locali e Disco
Aqua Club Bar, salita Salvatore Viale 15/r.
010/588489 mer-dom 21-03 (anche sauna).
Virgo Discoclub, v.Carzino12 GE, 347/8151451,
[email protected]
Ristoranti
Osteria Cesira, salita Salvatore Viale
(adiacente Aqua Club)
Saune
Aqua Club (vedi sezione Locali e Disco).
LAGO DI GARDA
Hotel
Ristorante e camere da Gianni,
v. S. Marcello 21, 38062, Chiarano di Arco TN
0464/516238, Fax 0464/513610,
www.dagiannni.it
Relais san Michele
www.relaissanmichele.it, relaissanmichele@
libero.it
LUCCA
Locali e Disco
HUB Disco Acqua 20 (Ponte S. Pietro),
V.Poggio 1
MESSINA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori
di Omosessuali, via Bezzecca 3
- 02/54122111 - gio 14-17:30,
[email protected] - www.agedo.
org
“Centro di Iniziativa Gay”
Arcigay , via Bezzecca 3 0254122227 lun-ven 17-20 Tel.
amico 02/541222227 lun-ven
20-23, www.arcigaymilano.org
Hotel
Hotel Charly, via Settala 76, 02/2047190,
www.hotelcharly.com - [email protected]
Hotel Garda, via Napo Torriani 21 02/66982626, fax 02/66982576, hotel.garda@
traveleurope.it
Locali e Disco
Afterline Discopub, via Sammartini 25,
02/6692130 tutti i giorni www.afterline.com
K.O.Club, v. Resegone1,339/7798450,
392/3435573.
Beerbanti, via Solari 52 - 02/42297612.
Billy, one night sab h. 24, c/o Amnesia, via
Gatto ang. Forlanini. Estivo: c/o De Sade, via
Valtellina 21. 335/8327777, 338/3332783
- www.billyclub.it
Binario 1, via Plezzo 16 (Lambrate) 02/21597436 - 329/4583608 - 329/9440960.
CanCan,fiori e franceserie,v.
delBollo2,T.02/80502683
Cig, one night la domenica, c/o Borgo del tempo
perso, via F. Massimo 36, 339/4418441.
Company Club, via Benadir 14, 02/2829481
chiuso lun.
Cruising Canyon, via Paisiello 4.
Depot cruising bar, via dei Valtorta 19 02/2892920. Tutti i giorni www.depotmilano.
com
Flexo, via Oropa 3 - 02/26826709. Dalle 21,
dom dalle 15. www.flexoclub.it
Pop stars gio, c/o Gasoline, via Bonnet 11.
H.D., via Caruso ang. via Tajani - 02/718990.
Lun mar ven sab. Lun strip.
Illumined cruising. Tutti i giorni 24h/24, via
Napo Torriani 12, 02/66985060, www.clubillumined.com
Kickoff, c/o Black Hole, via Cena 1, ven.
Kitsch!, c/o Divina, v. Molino delle Armi ang.
V.Della Chiesa, ven. 320/3094664.
Le Maschere, via Maiocchi 12 - 02/20240176
- 339/5621382 10:30-02.
Next Groove Café, via Sammartini 23 348/7444957 - Ore 10-02.
Nuova Idea, via de Castilla 30 .
Ondanomala, via Lampugnano 109
- 393/3360025 - one night giovedì - www.
ondanomala.tv
One way disco, via F. Cavallotti 204 (Sesto
S. Giovanni) , ven-dom 02/2421341 www.
oneway.it
Pape Satan, dom. dalle 24.Dj E.Logallo,c/
oDivina, v.Molino d.Armi32, ang. V.d. Chiesa,
347/929270360
Purex, c/o Café Dalì l.go Schuster 3, one night
dom
Rhabar, Alzaia Naviglio Grande 150.
Strass Bar Restaurant & Disco, c/o Karma
Diamond, via F. Massimo 36 - 340/7150082.
Secondo e ultimo giovedì del mese, ore 21:30
T2 discoclub, via Breda 158.
The Sanctuary, via Cadore, aperto 24h/24
X Club, via Sammartini 23 - 02/6707068.
Ristoranti
Al Grigliaro, chiuso lun e giov a mezzogiorno,
via Archimede 43 - 02/747142, 02/7385628.
Cavallini, v. M. Mauro 2, 02/6693174.
Ristorante Pizzeria Primo Atto, via J.
da Tradate 16 - ore 18/03, chiuso mer. tel.
347/2206061
Saune
Alexander’s Club Sauna, via Pindaro 23 02/2550220, tutti i giorni 13-01.
Magic Sauna, via Maiocchi 8 (4°piano)
02/29406182 ore 10.30-24, chiuso mar.
Metrò Milano Centrale, via Schiapparelli 1
- 02/66719089 ore 12-02, www.metroclub.it
Metrò Milano Cimiano, via Oropa 3 02/28510528, mar-gio e dom 14-02, ven-sab
14-04, www.metroclub.it
Royal Hammam, via Plezzo 16.
Terme di Milano, via Varese 4.
Thermas, via Bezzecca 9 - 02/5450355. Tutti
i giorni 12-00 mar e gio fino alle 2 riduzioni, no
tessera.
Sex Shop
Bushido Sex Shop, via A. Doria 48/a
- 02/6706420 - lun 14:30-19:30, mar-sab 9:3019:30.
Studio Know How entertainment (“Pride”
in vendita), Via Antonio da Recanate 7,
02/67391224 fax 02/67847756.
Shop
Arconati-arte e cornici, V.Arconati9,
T.02/54100035
Castro Market, www.castromarket.it
Imbarcogay Viaggi, v. Fiamma31,
02/36504844, www.imbarcogay.it, viaggi@
imbarcogay.it
La Milanottica, via Vitruvio 43 - 02/6693723.
Libreria Babele Galleria (“Pride” in
vendita) v. S. Nicolao 10, 02/36561149, www.
libreriababele.it
Pier pour hom (“Pride” in vendita), v.le Gorizia
8. Tel. 02 36515994. www.pierpourhom.it
Officina Hard Ninozari c/o Babele.
Laboratorio: via Salutati 15, 347/0640427
www.ninozari.it
Altro
Gay.tv, Tv satellitare, www.gay.tv
Il dito e la luna, casa editrice lesbica,
02/55210359
Hammam delle Rose, viale Abruzzi 15.
Società import-export cerca persona per
il proprio organico per lavoro di magazzino e
trasporto merce (zona Rho-Milano),338/9226786,
[email protected]
Underscore internet point, l.go
Cairoli-in staz. metropolitana,02/72095780
Massaggi terapeutici
rilassanti e curativi di antistress shiatsu/watsu
e sportivi - via Sammartini 47 - 347/2364970,
www.ilmassaggiatore.eu
Psicologo-psicoterapeuta
Dott. V. Martinoni, sedute individuali, di
coppia, gruppi esperienziali. P.zza S.ta
Francesca Romana 1, 338/1199735
www.psicobenessere.net
MODENA
Locali e Disco
Frozen, ogni martedì.
NAPOLI
Associazioni
Arcigay “Antinoo”, vico san Geronimo 17 lunven 17-21. Tel e fax 081/5528815.
Ponti Sospesi, http://pontisospesi.nelweb.it
Hotel
Dolce Riposo B&B
vic. Giganti 55 A, 081/2110040 347/3609058 www.bebdolceriposo.it,
[email protected]
Hotel casa vacanze
Casa dei gigli
via Tribunali 339, 320/0123663
[email protected]
Dolce sonno Morelli, via Domenico Morelli 49
- 081/2452291 - 338/3576314.
Locali e Disco
Kapsula, sab, 23:30,v.Imparato
495,T.339/2104142, summer:v.Fascione6.
Kontatto c/o Antica Birreria, viale Kennedy
(Edenlandia), gio 21:30 - 328/3071105.
SudTerranea, vico Primo Quercia 3, one night
dom. 349/6748557.
Sunrise, p.zza Porta Nuova 8 - 081/0607400.
Depot, via della Veterinaria 72 - 081/7809578
www.depotnapoli.com
Saune
Blu Angel Sauna, Centro direzionale Isola A/7
- 081/5625298.
Altro
Freelovers Group. Organizza serate 328/3071105.
febbraio 08
pride
84
DOVE E COSA
Redmoon wine bar, centro direzionale isola
A/7 - 081/5625298.
Suerte Group. Organizzazione serate
349/6748557
NOVARA
Locali e Disco
B-Bar, via Bottelli 10 (Arona). Friendly - Chiuso lun
OSTUNI
Hotel
Pietrefitte B&B, contrada Pascarosa
SP14 Ostuni/Mart.Franca,T.081/330778,
348/0446507, 320/6508874, www.pietrefitte.
com
PADOVA
Locali e Disco
Anima bar, via Vicenza 15. Ore 21-02, chiuso
mar.
Bertelli’s, Porta Portello, open 19-02.
Dancing queen, c/o Flexo.
Flexo, via Turazza 19, int. 3 - 049/8074707,
339/7379579. Mer-dom, festivi e prefestivi
dalle 22 www.flexoclub.it
Hot Dog, v.Turazza 19, scala A, dalle21, dom
dalle 15,T.338/6665207
Officina cruising, via A. Volta 12 (Limena)
349/0941909 gio-dom 22/03 - www.
clubofficina.com
Perché No Café, via Manzoni 4 - 049/687775
www.xcheno.it
Pixelle@Flexo,346/5774101
Slam bar, via Oma 58 (Casale di Scodosia).
The Block, v.A.Volta1/7, Limena,333/
90604343,www.block.it
Tiratardi Pub, via Palermo 20.
Vanity Italy@Flexo club,349/0618726,www.
clubvanity.it
Ristoranti
Hosteria Padovanino, via S. Chiara 1.
Saune
Blu Sauna, via J. Avanzo 47 - 049/603888
- www.blusauna.it
Metro Club, via Turazza 19 - ore 14-02
049/8075828 - www.metroclub.it
PALERMO
Locali e Disco
Chatoull’s Bar, via Mazzini 1.
Exit Bar, p.za S. Francesco di Paola 40,
091/6111990 - 348/7814698 21-3 chiuso
mar,www.exitdrinks.com
I grilli bar, L.go Cavalieri di Malta 11.
Malox, P.za della Canna 8/9.
PARMA
Locali e Disco
Disco Andromeda, via Gramsci 5 (Soragna),
sab e prefestivi dalle 22 - 0524/597204.
Mafalda c/o Ex Escalier,v.Emilio Lepido 47/C,
T.0521/487453, 393/3308927
Extreme, via Montesporno 16/a, mer-dom.
348/7249394.
Sogood, via Montesporno 16/b, one night sab
- 349/5567247 - 3475022865.
PERUGIA
Locali e Disco
Superbia, Disco via Togliatti 2 (Umbertide).
One night, sab 347/5222333 - 334/1643245.
pride
febbraio 08
ROMA
PESARO URBINO
Sex Shop
Sexy Moon, via Nazionale Adriatica 21/23
(Gabicce Mare). Tel e fax 0541/953608.
PESCARA
Locali e Disco
1723, fashion gay disco e sauna, v.le Saline
5, Marina città di S.Angelo, T.085/9500722,
www.1723.it
Phoenix, via Caravaggio 109 - mer-dom
085/73689 - 338/5252134.
PIACENZA
Locali e Disco
Chikos, Discoclub c/o ex Ice disco, via
Aguzzafame 87 0523/498699 - 335/6089210
(gay) -sab estivo 22:30-05 - www.outlimits.it
PISA
Saune
Siesta Club 77, via Porta a Mare 25/27
050/2200146
Altro
Gay.it, L.go Ciro Menotti 19/2.
Circolo Mario Mieli, via Efeso 2A,
06/5413985, www.mariomieli.org
Hotel
Ares rooms,
v.Domenichino 7, sc. A, 5°p. T. 340/2781248,
F.06/4744525, www.aresrooms.com, info@
aresrooms.com
Ristorante Il viaggio
D’Shapes
laboratorio artigianale.
Vasi, lampade, pannelli decorativi.
www.dshapes.com, [email protected]
B&B Frutta e Verdura, via Vibio Sequestre
20 347/2446721 www.fruttaeverdura.roma.it
B&B Gaspare,
v.Balilla 16 (zona Termini), T.328/8333486,
328/3631863, http://www.bbgaspare.com,
[email protected]
PORDENONE
Locali e Disco
Heaven Club via Friuli 16 (Fontanafredda)
0434/999828.
RAVENNA
Ristoranti
Blu Bar, V.le Da Verrazzano 30. Chiuso lun,
estate sempre aperto, 333/2420334.
Art Livingston café/ristopub,v.
Marabina239(Lido di Dante), open:09:00-alba
Hotel
Zeus, via Vivaldi 66 (Lido di Classe) 0544/939172 www.zeushotel.it
Locali e Disco
Calipsho, bar gelateria via M.Polo 22 (Lido di
Classe) 0544/939234.
Sex Shop
Cactus Sex Shop, v.le da Verrazzano 24 (Lido
di Classe) 0544/948207 www.sexycactus.com
Altro
Edicola Garibaldi, via Garibaldi 112 (Lugo).
REGGIO EMILIA
Associazioni
Amici di Tondelli, www.caropier.it
Arcigay Arcilesbica Giòconda, via Emilia
all’Ospizio 102 - 0522/332372 - 347/9723684
www.arcigayreggioemilia.org
Locali e Disco
Il Castello del Vescovo, p.zza Castello 6
(Arceto di Scandiano). One night dom dalle 22.
Planet Cafè, via G. Da Castello 13/d one night
mar.
RIMINI
Hotel
B&B casa Madana (sett.-giu.), via Giumbo
26/a
Locali e Disco
Classic Club, Disco via Feleto 11 0541/7311134 www.clubclassic.net
Fuera, p.le Gondar 1 (Bellariva) - 338/4655512,
www.fuera.it
Sphinx Bar, p.zza M. Fanti 40 (Termini) 06/4441312 - Ore 22:30-04:30. Chiuso lun.
Ristoranti
Ristorante Cinese Città In Fiore, via Cavour
273
Terrazza
sushiPizzeria
c/o LidoAcquarius,
Ristorante
Capre e
Litoranea1110,vil.Tognazzi,Torvajanica,T.338/
Cavoli, v. Pio Foà 6, Monteverde
8441450
T.06/53273868. Chiuso lun, domenica aperto
solo a pranzo.
B&B Gayopen
via dello Statuto 44/18, tel. 06/4820013
www.gayopen.com, [email protected]
Hotel Derby, v. Vigna Pozzi 7 (l.go 7 chiese),
06/5136978, www.hotelderby.it
B&B Karalis, v.F.Pallavicini, www.bbkaralis.com, 333/5684200
B&B The Roman Portrait,
V.Campanule8,T.338/
1772831,[email protected]
B&B Testaccio, piazza S.M. Liberatrice 4,
338/2822124, www.bebtestaccio.com
Locali e Disco
Alibi, via M. Testaccio 39/44 06/5743448
merc-sab.
Amigdala, c/o Atlantide, V. Lucani 22B,www.
myspace.com/amigdala,392/0929671
Coming Out Pub, via S. Giovanni in Laterano 8
- 06/7009871 - www.comingout.it
D’bump, v.Libetta3, sab.23:30,T.338/5620655,
Frutta e Verdura, v.Zurla 68 - 347/8797063.
Dom dalle 4:30.
G.key,v.Pittura16,giov23:30, www.pushclub.it
Hangar Disco Bar, via In Selci 69 06/48813971 - chiuso mar.
Il Diavolo Dentro, L.go Itri 23/24 347/285891, 347/7285891. Ven/sab dalle 23,
dom. dalle 22, www.ildiavolodentro.com
K Men’s Club, v. Amato Amati 6/8 06/21701268, 349/5876731 - ore 22:30-4;
chiuso lun.
Max’s Bar video, via Achille Grandi 7/a
06/70301599 - lun, gio, ven-dom www.maxsbar.
net
My bar, via S. Giovanni in Laterano 12.
Muccassassina, c/o Qube, via di Portonaccio
212, one night ven - www.muccassassina.com
Frequency, via Enea 34 - 3406939719 - ven e
dom dalle 15 - www.thefrequency.it
Push club, via Velletri 13, 339/8138010.
Skyline Bar, v.Pontremoli 36 06/7009431,
22.30-03; ven-sab 22:30-04; dom 17-03, www.
skylineclub.it
v. Isonzo 14 (piazza Fiume),T.06/97997043,
www.ristoranteilviaggio.it Chiuso sab
pranzo. Dom solo feste private/eventi.Wifi,gay friendly.Ticket, carte credito accettati.
Saune
Apollion Sauna, via Mecenate 59/a
- 06/4825389, 14-23 tutti i giorni, www.
apollionsauna.com
Europa Multiclub, via Aureliana 40 06/4823650.
Mediterraneo Sauna, via Pasquale Villari 3.
06/77205934. Tutti i giorni ore 13-24 www.
saunamediterraneo.it
Rio’s Sauna Club, via dei Colli Albani 10
- 06/78147828.
Terme di Roma, via Persio 4 - 06/7184378.
Sex Shop
Studio Know How (“Pride” in vendita) via S.
Gallicano 13 (Trastevere) tel. 06/58335692, fax
06/58390427 - Mar-sab 10-20
Box Sex Store, v. delle Mimose 65/67
06/2312679
Shop
Edizioni Libreria Croce, via Madonna dei
monti 50 int.1, tel e fax 06/4746780.
François Boutique via del Boschetto 3 06/485743.
Imbarcogay Viaggi, v.L.Vanvitelli33,
T.06/5743912, www.imbarcogay.it, viaggi@
imbarcogay.it
Internet Café, via Cavour 213, orario 09-01.
Libreria Babele (“Pride” in vendita) via
dei Banchi Vecchi 116 - 06/6876628 www.
libreriababeleroma.it
Altro
glbtpower, L.go Pelletier 28/29, www.
glbtpower.it
ROVIGO
Locali e Disco
4Uonly,via dell’artigianato 46, Stienta,open
h.21, T.349/8767091, www.4uonly.it,
[email protected]
Rebel Angel c/oMagic Moon, v.
della Meccanica 6, Occhiobello, dalle
19:30,T,348/4943541
SENIGALLIA
Locali e Disco
Pensiero Stupendo, strada della Bruciata
- 347/0779266 - 347/4758758. Ven sab e
prefestivi ore 23-04 www.pensierostupendo.net
Saune
Velluto, S. S. Adriatica Sud 184 (a Marzocca)
gio-ven 17-01 sab 15-04 dom 15-01 www.
saunavelluto.it
SIENA
Locali e Disco
Il Cambio, via di Pantaneto 48.
DOVE E COSA
SIRACUSA
Locali
e Disco
B&B Arcobaleno
Libreria Caffetteria Biblios Café, via del
c.so Matteotti 45, 334/3831840,
Consiglio Regionale 11 - 093/121491
www.Arcobalenosiracusa.it,
Hotel
[email protected]
TAORMINA
Hotel
Isoco Guest House, via Salita Branco 2.
Locali e Disco
Shatulle Bar, piazza Palladini 4 - 0942/626175
.
TARANTO
Locali e Disco
Cocomero’s, viale Jonio 160 (S.Vito) gio 22
- 349/1421897.
347/1964685.
B&B Las Dunas, via Alfano 20/b 3489173963.
Freedom R&B, v. Fabio Filzi53, Viareggio,T.
0584/387084, www.freedombandb.com
B&B Fate e folletti
via Garibaldi 33, 55048 T. 0584/350546,
339/5894702 www.fateefolletti.com
Locali e Disco
Bocachica, v.le Europa 1 - 0584/350976.
Frau Disco, v.le Europa - 0584/342282.
Adagio, v.le Europa 9. Ore 12-notte 392/9232446.
Mama Mia, v.le Europa 5 - 389/6262642.
Priscilla Bar tabacchi, v. le Europa.
Aperto tutto l’anno, 0584/341804 (Pride in
distribuzione).
Ristoranti
La baracchina, v.le Europa - 0584/350553.
TERNI
Locali e Disco
Camaleonte 88 vico del serpente 88,
0744/426431
TORINO
Hotel
Napoleon, via Settembre 5
Locali e Disco
Caffè Leri, c.so Vittorio Emanuele II 64 011/543075 - www.caffeleri.it
Castro Zone, C.so Vittorio Emanuele II 65/c.
Il Male Gay Pub, via Lombardore 10 011/284617 21-03. Chiuso lun e mar.
La Bottega dei Segreti, via Monterosa 125
- 328/1032693. Lun-mar-mer ore 22-01:30.
Les Folies Scandal, c/o Chalet, v.le Virgilio25,
parco del Valentino (invernale). Str. Mongina 15
(Moncalieri) c/o Ranch (estivo). C.so Savona
132 (Moncalieri) 347/5811687. One night sab,
www.lesfoliescandal.it
Metropolis, via Principessa Clotilde 82 11/484116 One night al sabato.
xxxCruising, via Messina 5/d - 011/284263,
Aperto da mart a sab - www.011saunaclub.it
Zi’ Barba via Pellico 13/e, 347/8611930 www.
zibarba.it
Ristoranti
Actors Café, c.so Anselmo 38 - 011/66966542
18-02. Chiuso dom.
Don Quixote birreria, V. Saluzzo 57, dalle
19. Giov.gay; ven-sab predisco. Chiuso dom.
338/5469814.
Saune
011 Sauna, v.Messina 5/d - 011/284263. Ore
14-02.
Garageclub, C.so Stati Uniti 35 - 011/19713130
Tutti i giorni ore 13 -01.
Antares Sauna, via Pigafetta 73/d.
San Martino Sauna, corso San Martino 8.
Altro
Hammam an Nissan (solo donne) via N. Rosa
4 - 011/201727.
TORRE DEL LAGO
Associazioni
Friendly Versilia vedi “Arcigay Pride” Pisa
www.gay.it/friendlyversilia
Infoturismo 0584/427242
Hotel
B&B Caffeletti, via Pardini 34/c -
TREVISO
Locali e Disco
Hostaria Vecchia Malvasia, via Trevisi 29
- 0422/547819. Chiuso lun.
Gold, via L. da Vinci 4 (Godega S. Urbano)
334/3165316 - ven-dom -www.discogold.
itSaune
Hobby One Club,v.L.da Vinci 4 (Godega
S. Urbano),chiuso lun,0438/388256 www.
hobbyone.it
TRIESTE
Ristoranti
Locanda Maga, via del Pane 2. Ore 12-15 e
19.30-24.30.
UDINE
041/5384299 - 14-02, dom. e festivi 13. www.
metroclub.it
Altro
Erre studio’s parrucchieri, Rampa Cavalcavia
17, Mestre, 041/5314679, mar-sab 9-18. No
prenotazione.
VERBANIA
Locali e Disco
Glam Gravellona Toce, 349/7306696,sab.22:30.
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Estero
BARCELLONA - SPAGNA
Hotel
Affittacamere Riccardo
via Aribau, angolo via Aragò
T. 0034/656898348 [email protected]
VERONA
Hotel
Casal dei Pazzi B&B, 045/597249,
347/8149538.
Relais san Michele, v.sotto Lago di Garda
Locali e Disco
Luclà bar, v.Bentegodi ang.C.so Porta Nuova
Remember Pub, via dell’Artigianato 48
(Caselle di Sommacampagna), 045/8581778
18-02. Chiuso lun.
Romeo’s Disco Bar, via Giolfino 12,
335/7713380,Nicola- ven sab dom disco ore 23
- www.romeosclub.it
Skylight, via Fontanella 28 (S. Bonifacio),
045/7612587; 338/2390848; 347/4200010
- www.skylightdisco.com
Ristoranti
Al Bracere, via Adigetto 6/a - 045/597249.
Saune
The City Sauna, via Giolfino 12 - 045/520009.
Shop
Opera Prima, via Pascoli 25 (Affi).
Sex Shop
Studio Know How (“Pride” in vendita),
via Giolfino 12. Tel. 045/8486888, fax
045/8403289.
GRAN CANARIA - SPAGNA
Hotel
Pasion Tropical, c/o Las Adelfas 6, Playa del
Inglés, San Augustin, 0034 928770131, www.
pasion-tropical.com
NIZZA - FRANCIA
Hotel
Bilocale
In affitto zona porto mesi estivi, weekend e
festivi. Tel. 0033 6 71782989,
[email protected]
LUGANO - SVIZZERA
Associazioni
AGEDO, 00 41 91/9951794 lun-ven 10-18.
Collegati, coll.g&l Ticino, www.collegati.ch
Locali e Disco
D. Loft, v.Maraini 34 - 0041 191/9803450
- www.dloft.com
Saune
Gothic, vicolo Vecchio 3 (Massagno) - Tel. 0041
91/9675051 www.gothicsauna.com
Locali e Disco
Borotalco, v. Alzaia,Lignano Sabbiadoro
c/o Ca’Margherita,T.333/7915570, www.
borotalcodisco.it
Pabitele, v. Fiume 13, merc. 21:30.
VARESE
Hotel
B&B GiEt
via Taormina 26, Busto Arsizio, tel.
328/1375598, fax 0331/322759
[email protected]
Locali e Disco
Zsa Zsa, via Orrigoni 7 - info/liste
349/1734234-346/2211545, www.zsazsa.it
Saune
Flug 3343 sauna, via Paradisera 58
(Gallarate) 0331/245959 - 335/8190705
VENEZIA
Locali e Disco
Porto de Mar cruising bar, via delle
Macchine 41/43 (Marghera) - 041/921247.
Stiramisù Café American bar, via Orlanda
130/a (Campalto) - 333/5366807. Pre-disco.
Ristoranti
Al Salice, via Salezzo 10 (Ceggia) 0421/323143 Chiuso mer e sab a mezzogiorno.
S. Marco, Piscina Frezzeria 1659/b 041/2960664.
Saune
Metrò Venezia, via Cappuccina 82 (Mestre).
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