Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 IL MENSILE GAY ITALIANO Copia gratuita ( € 2,5 in edicola e libreria) n.104 FEBBRAIO 2008 “GUARITORI” AIDA COOPER SORELLE MARINETTI 2 pride febbraio 08 3 sex factor Sponsorizzato da www.rejuvigen.co.uk CHI VINCE 15.000 EURO? DECIDI TU! VOTA E VINCI! Premi giornalieri istantanei per i votanti. Vota su www.gaydar.it Non dimenticarti di dare un’occhiata al regolamento. Per poter partecipare bisogna accettare le condizioni del concorso, caricare una foto (si verrà giudicati su questa) e selezionare la categoria per la quale si vuole comcorrere.Ci sono 13 categorie. Vai su gaydar.it per registrarti come membro o ospite. 20 premi instantanei al giorno per i votanti. Registrazioni a partire dal 15 Novembre 2007. La registrazione deve pervenire entro il 15 Dicembre 2007 23:59 GMT. Le votazioni iniziano il 16 Dicembre e finiscono il 29 Febbraio 2008. Premi: 15.000 Euro per il vincitore finale, 12 premi da 700 Euro per i 12 secondi classificati. Un contratto come modello con Gaydar.it per il vincitore finale e i vincitori delle diverse categorie. I vincitori di tutte le categorie appariranno nel calendario interattivo di Gaydar. I premi instantanei hanno un valore massimo di 35 Euro. Il concorso è aperto a utenti di 18 anni e oltre che risiedono in paesi dove il concorso rispetta la legge in vigore. Concorso promosso da: QSoft Consulting Limited (“gaydar.it”). 1 The Green, Richmond, Surrey, TW9 1PL, United Kingdom. Regolamento completo disponibile su gaydar.it Pride Italy 11-01-08.indd 1 11/1/08 08:49:04 febbraio 08 pride 104 4 Febbraio 2008 Copertina di Saverio Corti 7 10 13 17 18 21 25 Giulio Maria Corbelli Gianni Rossi Barilli Stefano Bolognini Antonio Malvezzi Stefano Bolognini Francesco Belais Roberto Cangioli 28 35 42 44 46 48 53 55 58 60 62 64 66 68 70 72 82 Tom Bianchi Gianni Rossi Barilli Massimo Basili Alfio Martini Giovanni Dall’Orto Giovanbattista Brambilla Pigi Mazzoli Carmine Urciuoli Francesco Gnerre Vincenzo Patanè Francesco Belais Roberto Cangioli Massimo Basili Ombre gay sulle nominations Lo specchio spagnolo Incurabili guaritori Brothers & sisters Dieci anni di silenzio Un tè con Aida A tempo di swing Cronaca Italia Cronaca estero On the couch Il fascino dell’omo nero Tom Bouden Pornostar wanted Il von Gloeden rubato Memoranda Zig Zag Internet Libri Cinema Vita notturna Musica Fumetti Metropoli Dove e cosa Edito da Pride_società cooperativa > Amministratore unico_Frank Semenzi > Direttore responsabile_Gianni Rossi Barilli Art director_Marco Burzoni > Segreteria di redazione_Marco Albertini. Stampato dal Centro Arti Grafiche di Fino Mornasco (CO). ‚Pride_società cooperativa_via Antonio da Recanate 2_20124 Milano_tel 02 87384843_fax 02 87384844 apertura lun/ven ore 15/20 o su appuntamento > email: [email protected] Abbonamento annuale 65 euro_semestrale 35 euro > in francobolli Segreteria di redazione > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] Pubblicità Pride > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] > Frank Semenzi 335 6133417 Pubblicità Roma > Stefano Bolognini 347 7934646 > email: [email protected] u pride febbraio 08 La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5 gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda) e le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date. Illustrazioni per gentile concessione di Bruno Gmünder - 6x6adv.com 5 FASHION BOOKS & MAGAZINE BEAUTY ART & DESIGN PHOTO & VIDEO TRAVEL AGENCY Viale Gorizia 8, Milano T. +39 02.36515994 e Viale Gorizia 14, Milano T. +39 02.89075230 P O U R [email protected] H O M MILANO febbraio 08 pride 6 pride febbraio 08 cultura+attualità 7 Matrimonio gay? Quasi tutti i candidati alla presidenza Usa non ne vogliono nemmeno sentire parlare. Semmai qualche apertura sulle unioni civili. Dal travolgente Obama al veterano McCain, ecco le posizioni dei candidati nelle presidenziali Usa 2008. Ombre gay sulle nominations Giulio Maria Corbelli Se i gay statunitensi speravano che le elezioni 2008 portassero a un cambio di rotta rivoluzionario sui temi che li riguardano, si può dire che siano rimasti molto delusi. Nella folle e complicata corsa verso la Casa Bianca si fronteggiano candidati dalle posizioni tiepide: per trovare qualcuno che appoggi l’idea di aprire a gay e lesbiche l’istituto del matrimonio bisogna andare in fondo alla lista dei candidati democratici e individuare i nomi di Mike Gravel e Dennis Kucinich, due politici semisconosciuti da noi, che probabilmente non resteranno in sella ancora a lungo, dal momento che per ora non hanno raccolto valanghe di consensi. E il trascinatore di folle Barack Obama? E l’intraprendente e commovente Hillary Clinton? Di “same-sex marriage” nemmeno a parlarne, semmai un’“unione civile” che riconosca a tutti gli stessi diritti. E se poi andiamo sul fronte repubblicano, non sorprende che le posizioni siano ancora più conservatrici… Insomma, il dibattito sui temi glbt negli Usa sembra che oggi sia addirittura meno caldo di quattro anni fa, quando Bush dovette rinunciare all’appoggio dei gay repubblicani, offesi per il suo tentativo di rendere incostituzionale il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Oggi i tempi sono cambiati: nessun candidato democratico si dice favorevole a una modifica della costituzione federale che limiti il matrimonio alle sole coppie formate da un uomo e una donna mentre, tra i sette candidati repubblicani, almeno tre sono esplicitamente contrari a questo emendamento. Eppure i commentatori dei media gay non sono affatto contenti della situazione e sottolineano come per avere parità di diritti negli Usa i cittadini omosessuali debbano ancora combattere a lungo. Le speranze del cambiamento, infatti, sembrano vane. Proprio a Barack Obama, l’uomo che ha fatto di “change” il suo slogan, è stata rivolta durante il “forum presidenziale” organizzato da www.visibilevote08. com (il canale tematico della Tv gay Logo) una domanda piccante: “come può lei rappresentare il cambiamento se si oppone al matrimonio tra persone dello stesso sesso?”. La risposta di Obama? Se mi consentite tradurrei il suo “Oh, com’on now…” con un “Daje!”: “potremmo ragionare su questo argomento per 15 minuti”, ha proseguito il senatore dell’Illinois. “Ma c’è un motivo per cui sono qui, ed è che ho lavorato a lungo su questi temi. Ciò su cui mi sono sempre concentrato e su cui continuerò a lavorare è estendere a tutti i diritti riconoscibili a livello federale. Questo è un obiettivo che posso ottenere e non voglio fare promesse che non posso rispettare”. Il discorso è il solito: il termine “matrimonio” ha troppe connotazioni religiose ed è quindi molto meglio tenersene alla larga, piuttosto pensiamo a delle unioni civili che, con un nome diverso, riconoscano gli stessi diritti che attualmente spettano alle coppie sposate. Hillary Clinton. Foto Veni Markovski In compenso, come si può leggere nella pagina glbt del suo sito pride. barackobama.com, Obama è apertamente favorevole ad abrogare il Defense of marriage act, il provvedimento che consente a uno Stato di non riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato in un altro Stato. Insomma, nel questionario che l’associazione glbt Human rights watch ha sottoposto a tutti i candidati, Obama ha risposto “sì” a tutte le domande tranne quella sul matrimonio gay… Ma questo fa poca storia: tutti i candidati democratici hanno risposto allo stesso modo, a parte i già citati Gravel e Kucinich, che si sono detti favorevoli anche alle nozze tra omosessuali. Su www.hillaryclinton.com/ feature/lgbt/, ad esempio, si legge che Hillary Clinton è da tempo amica della comunità lgbt, ecco perché sostiene le unioni civili, è favorevole alla proposta di legge federale contro le discriminazioni per orientamento febbraio 08 pride 8 attualità+cultura sessuale sul lavoro e a un rafforzamento della legge per i cosiddetti hate crimes, i “crimini d’odio” perpetrati sulla base di una discriminazione, ed è contraria alla politica del Don’t ask, don’t tell escogitata dal marito per liquidare ipocritamente la presenza degli omosessuali nelle forze armate, ammessa purché nell’invisibilità. E anche lei, come Obama, non ha argomenti sostanziali contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso: “È una posizione personale”, ha spiegato a VisibleVote08.com. “La questione vera è come ottenere la parità dei diritti e questo si può fare attraverso unioni civili che riconoscano tutti gli stessi diritti delle coppie sposate”. Particolarmente desideroso di liberare le forze armate dalla politica discriminatoria sembra essere il telegenico John Edwards, avvocato della North Carolina, sposato, con tre figli (un quarto è morto giovanissimo in un incidente stradale). Su www.johnedwards.com/issues/lgbt si legge che “le forze armate devono trattare tutti i membri in servizio ugualmente e in un modo che promuova la sicurezza nazionale, senza attenzione al loro orientamento sessuale”. Apertamente favorevole anche all’adozione per le coppie omosessuali, il 54enne candidato alla Casa Bianca ci tiene a ribadire che il presidente degli Stati uniti deve tenere separati stato e chiesa, e che non è a causa della sua fede religiosa che si oppone al matrimonio gay. Eppure sarebbe bello se gli Stati uniti si svegliassero tra qualche mese con un presidente che candidamente (anche troppo) afferma: “Quando capisci cos’è davvero l’uguaglianza, comprendi che le persone che si amano devono avere l’opportunità di poterlo esprimere”. Queste le parole di Dennis Kucinich, il candidato 62enne che ha messo in imbarazzo gli intervistatori della Logo che gli hanno dovuto chiedere se c’era qualcosa che la comunità glbt chiede che lui non appoggi. E ovviamente la risposta è stata “no”. Altrettanto coraggiose le affermazioni di Mike Gravel, il più anziano dei candidati (ha 78 anni: un ragazzino se paragonato ai nostri politici…), che, riferendosi alle posizioni espresse dagli altri democratici in corsa per la Casa Bianca, ha voluto sottolineare che “non è vero che il termine matrimonio ha una valenza religiosa; il matrimonio”, ha detto durante il forum di VisibleVote08, “precede tutte le forme religiose nella nostra storia ed è semplicemente un impegno tra due esseri umani innamorati”. Ma che speranze ha un candidato che fa queste affermazioni di diventare l’uomo più potente d’America? Obama Barack D’altra parte è lecito temere che una nazione che si è fatta governare per otto anni dal repubblicano George W. Bush punti a scegliere uno dei candidati del suo stesso partito, dove il rispetto per le tematiche glbt non è esattamente all’ordine del giorno: Mitt Romney, uno dei più “gettonati” in questa corsa, si oppone persino al riconoscimento delle unioni civili, nonostante egli stesso abbia sostenuto in Massachusetts, dov’era governatore, una legge simile a quella approvata nel Vermont e considerata tra le più avanzate degli Usa. Ma uno dei temi che a Romney piace affrontare spesso è quello della religione: anche se si affatica a ripetere che le sue scelte religiose non influenzano la sua politica, è il primo a riconoscere il legame profondo che c’è tra il suo impegno e la sua fede. In questo campo, però, nessuno supera il pastore battista ed ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, che sul suo sito scrive a lettere cubitali: “La mia fede è la mia vita, mi definisce. Non separo la mia fede dalla mia vita professionale e privata”. E che dire del senatore dell’Arizona John McCain, che ha scritto un libro (da cui è stato tratto il film Il coraggio di sopravvivere) intitolato Faith of my father, in cui racconta di come abbia ereditato coraggio e fede dal padre, due ingredienti che gli hanno consentito di sopravvivere all’esperienza di prigionia in Vietnam. McCain è a favore di una definizione del matrimonio come “unione tra un uomo e una donna” ma si oppone a un emendamento costituzionale che ponga il divieto dei matrimoni tra persone dello stesso sesso; per lui, la decisione dovrebbe essere lasciata a ciascuno stato, mentre è favorevole a riconoscere benefici legali alle coppie omosessuali. Posizione condivisa anche dall’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, così come dall’ex senatore del Tennessee Fred Thompson (che personalmente sarebbe anche contrario alle unioni civili…) e dal medico texano Ron Paul. Per fortuna che tra i repubblicani c’è anche Duncan Hunter, che invece l’emendamento costituzionale lo farebbe anche subito… pride febbraio 08 John McCain 9 febbraio 08 pride 10 attualità+cultura I vescovi spagnoli scendono in piazza contro il governo socialista a due mesi dalle elezioni, ma Zapatero non si intimorisce. E ripete che in un paese democratico non è la chiesa a fare le leggi. Altro che Veltroni... Lo specchio spagnolo Gianni Rossi Barilli Il 9 marzo si vota in Spagna per il rinnovo del parlamento. In Italia questo comporterebbe un’impennata del tasso di pubbliche genuflessioni alle gerarchie cattoliche da parte di quasi tutte le forze politiche, ma in terra iberica come sappiamo tira un’altra aria. Così José Luis Rodriguez Zapatero non ha fatto una piega di fronte alla grande manifestazione organizzata il 30 dicembre scorso a Madrid dalla conferenza episcopale per protestare contro le leggi “anticristiane” approvate nei quattro anni del governo socialista. A cominciare ovviamente dal riconoscimento del matrimonio omosessuale. La cosa buffa, casomai, è che l’adunata promossa dai vescovi spagnoli abbia avuto più successo in Italia che in patria. I media italiani le hanno dato infatti il solito sproporzionato risalto attribuito d’ufficio a qualunque cosa dica o faccia la chiesa cattolica. E hanno anche preso per buono, senza porsi alcun problema circa l’attendibilità dell’informazione, il numero di partecipanti alla manifestazione rivendicato dagli organizzatori. Con il risultato che per il pubblico di casa nostra a Madrid è sceso in piazza non meno di un milione Zapatero. Foto Guillaume Paumier, WikiCommons. pride febbraio 08 di persone, mentre per i lettori del principale quotidiano spagnolo (“El Pais”) i manifestanti erano circa 160.000. Dalle valutazioni indipendenti circa la consistenza numerica della “Jornada por la familia” promossa dai vescovi, così come dal suo effettivo impatto politico sulla situazione spagnola, si può dedurre che se la chiesa cattolica pensava di mettere in gravi difficoltà il governo Zapatero ha fatto male i suoi conti. Più modestamente, la chiamata alle armi in nome dei valori tradizionali ha avuto il senso di offrire un aiuto per la campagna elettorale al Partito popolare (l’opposizione democristiana), il cui leader Mariano Rajoy si è già detto pronto a revocare la legge sui matrimoni omosessuali se il 9 marzo uscirà vincente dalle urne. Il fatto che la chiesa si sia schierata apertamente non ha tuttavia spinto i socialisti a moderare i toni e ad annacquare i principi che finora hanno propugnato. Un comunicato ufficiale del Psoe, all’indomani della manifestazione, diceva infatti che “chi deliberatamente ignora o non rispetta il diritto della società, attraverso i suoi rappresentanti a stabilire principi di libertà individuale e convivenza per tutti i cittadini si allontana dalle fondamenta essenziali della democrazia”. I socialisti hanno anche voluto sottolineare la strumentalità dei vescovi nel mettere in opposizione le politiche a sostegno della famiglia con il rispetto dei diritti di omo e transessuali, ricordando i numerosi interventi del loro governo anche nei settori che teoricamente stanno più a cuore alla chiesa. Lo stesso Zapatero è intervenuto direttamente sulla questione. “Nella Spagna della costituzione”, ha dichiarato, “tutti hanno il loro posto, tutti hanno diritto ad avere diritti, che professino o meno una religione. È la Spagna che vuole l’immensa maggioranza degli spagnoli e continuerà così”. In un’intervista rilasciata a “El Mundo” si è poi difeso così dalle accuse di aver voluto tenere ferma una linea di scontro con la chiesa cattolica: “Io non ho mai attaccato la chiesa. Ho seguito il mio programma elettorale. Ditemi se c’è una sola cosa, sugli accordi con il Vaticano, sul finanziamento, in cui avrei attaccato la chiesa. Al contrario, ho sempre mantenuto una posizione di rispetto. Ma voglio essere molto chiaro sul fatto che chi fa le leggi è la maggioranza democratica della società civile. E questo paese ha aumentato i diritti individuali attraverso leggi liberali che rispettano l’individuo, la persona. Questo vuol dire rafforzare i diritti umani. E io ho molto rispetto per la famiglia cristiana, al punto che mi sono sposato in chiesa”. E ancora: “Ho molto rispetto per chi pensa che il matrimonio debba essere celebrato in chiesa e vuole avere 11 figli. Ma dobbiamo avere lo stesso rispetto per chi vuole vivere in coppia senza sposarsi o per chi, essendo omosessuale, decide di convivere in matrimonio con il proprio partner”. Chiaro il concetto? Confrontatelo ora con i funambolismi baciapile dei dirigenti ex Ds del Partito democratico di casa nostra, e tirate le vostre conclusioni. Ci sarà per caso qualche motivo per cui la Spagna è considerata oggi un paese dinamico e in ascesa, mentre l’Italia affronta un malinconico declino, che la conduce ogni giorno che passa ad assomigliare sempre di più al cortile di servizio del Vaticano? 11 febbraio 08 pride 12 pride febbraio 08 cultura+attualità 13 Dopo due anni di relativo silenzio sono ricomparsi i guaritori di gay: un gruppo di medici cattolici che offrono inutilmente “aiuto” agli omosessuali per “convertirli” in eterosessuali. Questa volta però rischiano grosso. Incurabili guaritori Stefano Bolognini “Sono “Attivo e passivo... e mi è anche piaciuto, ma avverto un senso di sporcizia morale”. Questa risposta di Davide Varì, giornalista nascosto sotto mentite spoglie omosessuali, soddisfa Don Giacomo: “La tua omosessualità è molto superficiale. Io credo che tu sia pronto per iniziare il percorso di guarigione”. Fingendosi un omosessuale che non si accettava Varì ha infatti frequentato per mesi i gruppi che promettono la guarigione dall’omosessualità, per poi pubblicare una inchiesta sul quotidiano “Liberazione”. Il primo passo verso l’eterosessualità glielo indicherà il professor Tonino Cantelmi, un pezzo grosso: è docente dell’Università gregoriana di Roma e della pontificia università “Regina Apostolorum”, nonché presidente dell’”Associazione degli psicologi e psichiatri cattolici” (AIPPC) e ha collaborato con la senatrice Maria Burani Procaccini di Forza Italia. Ricevuto dallo psichiatra cattolico, il giornalista sarà edotto sulle terapie di “riconversione degli omosessuali”: una moda americana che fa capo a Joseph Nicolosi, presidente della Narth (National Association for Research and Therapy of Homosexuality) e psicologo che dichiara di avere ben 500 casi di “gay trattati”, i cosiddetti “ex gay” (oltre a decine di omosessuali non guariti, gli ex “ex gay”). Purtroppo la “terapia” Nicolosi (questo lo dimentica il luminare) non ha alcuna scientificità, e l’Apa, la maggiore associazione di psicologi americani, l’ha condannata senza appello: “[gli] sforzi di ripatologizzare l’omosessualità sostenendo che possa essere curata sono spesso guidati non da rigore scientifico o ricerca psichiatrica ma, qualche volta, da forze religiose e politiche che si oppongono ai diritti civili di gay e lesbiche. […] La letteratura sulla terapia riparativa usa teorie che rendono difficile formulare una selezione scientifica dei criteri per le modalità di trattamento”. Cantelmi evidentemente non se ne cura, e di fronte al presunto omosessuale, dopo essersi sincerato se ha, o meno, indugiato in rapporti penetrativi, gli spiega di essere proprio parte di “un gruppo di psicologi che cercano di aiutare persone in difficoltà. La nostra è una terapia riparativa” e dopo averlo rincuorato sostenendo che non esiste l’omosessualità, lo rimanda, per un test, alla dottoressa Cristina Cacace (una psicologa) e poi conclude: di omosessuali il mio “studio è pieno. Abbiamo la fila. Ci sono centinaia di ragazzi che chiedono aiuto”. Il test preoccupa Varì: lui è eterosessuale, si sa mai che gli arcani della psicologia mettano a nudo la sua vera identità. Macché. La Cacace, si sincererà preventivamente se il “malato” abbia avuto rapporti penetrativi o meno (ancora!), e poi lo sottoporrà al test Minnesota (quello che utilizzano le forze armate per selezionare il personale) e alle macchie del test di Rorschach. La diagnosi è... “equivocabile”: omosessualità “sfumata”, legata a nevrosi che hanno indotto la deviazione sessuale. È ora di tornare da Cantelmi per la terapia. Cantelmi reinvierà il giornalista ad un assistente per una terapia individuale, rassicurandolo: “Non sei propriamente omosessuale... La tua mi sembra più una preoccupazione determinata da alcuni episodi legati all’infanzia”. L’assistente,giovanissimo, vorrebbe ripercorrere con il paziente “il conflitto con tua madre, l’assenza di tuo padre, cercando di ricomporre le fratture che hanno generato la confusione” e domanda, ancora una volta: “Davide, i tuoi rapporti sono stati completi?”. Il giornalista è seccato: “Vuol sapere se l’ho preso nel di dietro dottore? Sì, due volte”. L’inchiesta pubblicata da “Liberazione” nel dicembre scorso, si chiude qui. “Per il pezzo”, ci spiega Varì, “c’è voluto molto tempo, ed anche una copertura finanziaria. Mi hanno chiesto infatti cinquanta euro a seduta, ed il test mi è costato 150 euro, le ultime sedute però non le ho pagate. È un costo basso, ma non sono riuscito a testimoniare se per il loro lavoro siano finanziati da altri. Nell’inchiesta ho anche accennato alla questione minorenni. Ne ho incrociati molti, nella sala di attesa di Cantelmi, ma non so perché fossero lì né potevo chiederglielo. Temo che alcuni possano essere in cura. Finché un adulto si sottopone a terapia, passi pure, ma su minorenni e omosessualità c’è un pentolone di marciume che andrebbe scoperchiato, e mi riferisco anche ad esorcismi o farmacoterapie”. Cantelmi alla pubblicazione dell’inchiesta si è affrettato a pubblicare una smentita colossale. Ogni parola del giornalista sarebbe falsa: “L’articolo è davvero squallido: forzature, anche nel linguaggio, falsità, deformazioni della realtà, ironia sulla sofferenza, danno un quadro distorto della realtà. [...] Diamo aiuto e sostegno anche a coloro che vogliono invece verificare aspetti inerenti la loro omosessualità, senza avere alcuna preclusione ed adottando percorsi terapeutici ben accetti dalla comunità scientifica. Non ritengo corrette un mucchio di cose da te scritte, che ti saranno contestate in modo adeguato”. Il giornalista è però sereno: ““Liberazione”, che ha fortemente sostenuto l’inchiesta è con me. La lettera di rettifica di Cantelmi non rettifica nulla: mi accusa solo di aver usato mezzi subdoli, ma non dice dove ho detto il falso: sono stato molto attento a non scrivere cose inesatte. Le querele annunciate non mi sono ancora arrivate. In più, la senatrice del Pd Paola Binetti, neuropsichiatra, su “La Stampa” ha ammesso di avere un’esperienza decennale di omosessuali che si fanno curare, un’ammissione della bontà del mio lavoro”. È un déjà vu. Infatti anche noi di “Pride”, già nel maggio 2005, con l’inchiesta Prega che ti passa avevamo pizzicato i terapeuti di gay, mani giunte per le preghiere e fantapsicanalisi, infiltrandoci nelle loro nebbie febbraio 08 pride 14 attualità+cultura (dato che rifiutavano di essere intervistati). Anche a noi sono giunte minacce di querela: i terapeuti di omosessuali in Italia, considerata l’assenza di scientificità delle terapie offerte, hanno un’unica arma a disposizione: smentire e minacciare chi cerca di gettare luce sul loro lavoro. Ora però rischiano grosso. Giuseppe Luigi Palma, presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi, richiamandosi al codice deontologico si è espresso pubblicamente, definitivamente e inequivocabilmente sulle terapie riparative: “Lo psicologo non deroga mai ai principi del Codice Deontologico: nessuna ragione né di natura culturale né di natura religiosa, di classe o economica, può spingere uno psicologo a comportamenti o ad interventi professionali non conformi a tali principi. [...] Lo psicologo non può prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona”. Per tutta risposta però la senatrice e psichiatra cattolica Paola Binetti si è affrettata a dichiarare a “La Stampa” che le terapie riparative sono accettabili: “Noi specialisti continuiamo a collocare l’omosessualità tra i disturbi del comportamento sessuale”. E l’Ordine dei medici, che fino ad oggi non ha preso una posizione ufficiale sulle terapie riparative? Li abbiamo contattati e ci hanno invitato a parlare con lo psichiatra Elvezio Pirfo, referente per l’albo degli psicoterapeuti dell’Ordine dei medici di Torino, che sull’argomento si è confrontato proprio con il presidente, Amedeo Bianco, e ci parla in nome, e per conto, dello stesso. Anche il professor Pirfo è inequivocabile: “Gli psichiatri non possono curare qualcosa che non ritengono una malattia. Il nostro manuale diagnostico, il DSM 4°, non contiene l’omosessualità tra le malattie. È stata cancellata nel DSM 3, da molti anni ormai. Come può un medico curare qualcosa che non è una malattia? Possiamo intervenire quando l’omosessualità (e succede) comporta, nello sviluppo evolutivo, un elemento di turbativa del vissuto del soggetto, ma non curiamo l’omosessualità, bensì il disturbo reattivo. Non ripariamo proprio niente, e nemmeno possiamo entrare nel merito delle terapie riparative, senza accordarci su di un inquadramento morale. Una volta gli psichiatri si occupavano di vagabondaggio e prostituzione, ma non siamo nel Medioevo. Se faccio il medico con una concezione morale della malattia posso mettermi a curare qualsiasi cosa, anche le ragazze madri, e ti assicuro che anni fa succedeva. Ed è falso ciò che ho alcuni hanno dichiarato ai giornali, cioè che l’omosessualità è tra i disturbi del comportamento”. Che cosa rischiano allora gli psichiatri coinvolti? “Non posso darvi una riposta tranchante”, ci spiega, “è necessario considerare, caso per caso, il danno subito dal paziente. Eccepirei, dal punto di vista etico, se un medico scrivesse come diagnosi “omosessualità” e come terapia, “terapia riparitiva”. Sicuramente il nostro presidente ha attivato una auto-osservazione interna sull’argomento. pride febbraio 08 L’ordine dei medici è già intervenuto in altri casi, con richiami e censure interne - e penso a quegli psichiatri che offrivano diagnosi televisive - ma non posso garantire che il richiamo a questo o quello psichiatra sarà reso pubblico”. Per eccesso di zelo, dato che l’ordine dei medici fa capo al ministero della salute, abbiamo contattato telefonicamente il ministro Livia Turco, che ci ha spiegato che siccome si sta occupando di immigrati preferisce non risponderci... Per quanto riguarda poi l’Ufficio stampa del ministero (presso il quale contavamo di parlare almeno con un sottosegretario) qui ci spiegano che nemmeno loro ci risponderanno: “C’è un appunto sulla vostra richiesta di intervista: non abbiamo nessuna risposta da darvi, grazie, arrivederci”. L’onorevole Franco Grillini ha comunque presentato un’interrogazione al ministro della sanità per una parola definitiva sulle terapie riparative e per chiedere un’indagine nei rispettivi ordini coinvolti. Anche il ministero, alla fine, dovrà finalmente dire la sua. Negli Stati uniti, intanto, sono andati oltre la terapia di riconversione: siamo alla “disintossicazione degli omosessuali”. Lo segnalava Delia Vaccarello su “L’Unità” qualche tempo fa: la polizia sta indagando, raccontava, su “Love in Action”, un gruppo che propone su internet un programma per fanciulli e adolescenti chiamato “Refuge”, nel quale si esortano i gay a “convertirsi” iscrivendosi ad appositi corsi a pagamento (da 1500 a 4000 dollari) condotti da religiosi. L’omosessualità viene descritta come un “comportamento di dipendenza”. Illuminante la storia del sedicenne Zach, costretto dai genitori a contattare il gruppo e sequestrato dai religiosi”. Casi come questi, per ora, non sono stati documentati in Italia. La parola all’ordine degli psicologi. Marialori Zaccaria è presidente dell’ordine degli psicologi del Lazio e membro del consiglio nazionale. Le abbiamo sottoposto qualche domanda sulle terapie riparative. Presidente, come si muoverà l’ordine degli psicologi, nei prossimi mesi, sul tema delle cosiddette “terapie riparative”? Ci siamo già mossi chiedendo al consiglio nazionale di inserire nell’ordine del giorno della prima seduta utile la proposta di elaborare un documento ufficiale che si pronunci su una questione così drammaticamente importante. Vorremmo chiedere all’ordine nazionale dei medici, chirurgi e odontoiatri di poterla condividere. Sentiamo che è questo il momento giusto per muovere azioni precise, affinché principi così fondanti della libertà personale e della convivenza civile siano difesi dall’intera comunità scientifica italiana, sull’esempio di quanto già avvenuto negli Stati uniti. Le associazioni degli psichiatri e degli psicologi americani infatti hanno sentito il bisogno di produrre un documento (Position statement on therapies focused on attempts to change sexual orientation-Reparative or conversion therapies) per disconoscere qualunque trattamento che induca il paziente a modificare l’orientamento sessuale. Cosa rischia uno psicologo che offre terapie riparative in Italia? Il nostro codice deontologico è molto moderno, è stato approvato nel 1997, ed in particolare l’articolo 4 dice chiaramente che lo psicologo deve rispettare il diritto del paziente, astenendosi dall’imporre il proprio codice di valori. “Non opera discriminazione in base a religione, etnia, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale e disabilità”. Nel momento in cui arriva una segnalazione all’ordine, inizia un iter molto complesso: la commissione deontologica istruisce il caso, nel corso del quale oltre a prendere visione di tutti i documenti viene audito il professionista segnalato. La commissione, successivamente, sottopone in una seduta di consiglio l’istruttoria svolta. Il consiglio dell’ordine decide se aprire il procedimento disciplinare, nel qual caso l’iscritto segnalato presenta le sue memorie difensive, viene audito e il consiglio, formatasi un’opinione, vota segretamente la sanzione da irrogare. Sono state prese effettivamente misure contro gli psicologi che fanno parte dell’équipe del dott. Cantelmi? Il giornalista di “Liberazione” Davide Varì, con la sua inchiesta, ha denunciato fatti e persone, facendo nomi e cognomi. In questi casi “d’ufficio” la commissione deontologica deve esaminare la documentazione e valutare l’opportunità di avviare l’istruttoria. 15 febbraio 08 pride 16 MEDITERRANEO sauna MAXI VASCA IDROMASSAGGIO SAUNA FINLANDESE NUOVO SPAZIO RELAX CON MAXI SCHERMO SALA FUMATORI 2 DARK ROOMS LABIRINTO BAR STANZE RELAX S. MARIA MAGGIORE PIAZZ A DE COLOSSEO VIA LABICANA METROPOLITANA “B” FERMATA COLOSSEO VIA MERULANA V. MANZONI METROPOLITANA “A” FERMATA MANZONI / VITTORIO EMANUELE BUS - LINEE 87 - 85 - 571 - 810 - 3 - 714 - 16 VIA MERULANA VIA P. VILLARI OLOSSEO LC S. GIOVANNI Via Pasquale Villari, 3 (Via Merulana) - Roma Tutti i giorni dalle 13:00 alle 24:00 www.saunamediterraneo.it pride febbraio 08 Message for members HAMMAM cultura+attualità 17 Nella serie Brothers & sisters in onda su Foxlife appare uno dei più intensi personaggi gay mai visti in Tv: è Kevin Walker (Matthew Rhys), arguto azzeccagarbugli con un debole per le storie romantiche. Brothers & sisters Antonio Malvezzi L’unica legge di cui non conosce ogni cavillo è quella dell’amore, e infatti ci casca in continuazione: è il dolce, malinconico, tenero Kevin Walker, l’avvocato gay della serie americana Brothers & sisters, prodotta dall’Abc e trasmessa in Italia sul canale satellitare Foxlife, e che ogni mercoledì sera attira un nutrito gruppo d’ascolto sempre più attento e fedele. Kevin è il più equilibrato della numerosa famiglia Walker, composta dalla matriarca vedova Nora (incallita democratica dalle velleità di artista creativa), e dai cinque figli, molto diversi tra loro: oltre a Kevin c’è la carrierista Kitty, repubblicana convinta e con un debole per i politici (per questo motivo sono costanti gli attriti con mamma Nora); la brillante Sarah e l’accondiscente Tommy impegnati costantemente a risolvere i gravi problemi finanziari della famiglia - uno dei trend dei serial di quest’anno: vedi anche Dirty Sexy Money ereditati dopo la dipartita del padre William; infine c’è il fragile Justin con seri problemi psichiatrici dovuti a una missione di guerra in Afghanistan. Per una volta il personaggio gay rifugge da ogni stereotipo bidimensionale ed è costruito davvero con attenzione e sensibilità: non è effeminato né sesso-dipendente, non ha una personalità borderline né vive di eccessi. Ha al contrario una spiccata indole riflessiva e romantica, è soddisfatto del proprio lavoro per cui nutre una vera e propria passione, ed è alla ricerca costante (ma per una volta non nevrotica) dell’uomo con cui condividere la propria esistenza. Ciononostante spesso, neanche a dirlo, si imbarca in storie complicate dagli esiti poco felici: dopo il fallimento col delicato e narcisistico Scotty è già cult il tira-emolla coll’attore bisessuale di soap operas Chad Barry (nientemeno che Jarod Lewis, ossia Jerry, il bellissimo Absolute Hunk di Samantha Jones in Sex and the city) che si barcamena tra la rassegnata fidanzata Michelle e proprio il nostro Kevin, regalandogli sulla soglia di casa, nell’episodio L’amore è difficile, uno dei più sensuali baci gay degli ultimi anni. A interpretare con misura e dedizione il pacato Kevin troviamo un attore strepitoso da noi praticamente sconosciuto: il gallese trentatreenne Matthew Rhys, occhione blu Matthew Rhys mare e sguardo sognante, davvero bravo a non rubare mai la scena ma capace di convincere comprimari e spettatori, con un colpo di ciglia e poche battute, della validità delle sue teorie romantiche sull’importanza del grande amore, costi quel che costi. La profondità del personaggio, come ammesso dallo stesso Rhys, è anche dovuta al fatto che i due produttori esecutivi (Jon Robin Baetz e Greg Berlant) sono due omosessuali dichiarati che hanno preteso, in fase di stesura della sceneggiatura, che Kevin fosse delineato a tutto tondo, perfettamente inserito nella famiglia e per nulla “eccezionale” solo in base alla propria sessualità. Inevitabile, però, qualche pruderie per quanto riguarda le scene più piccantelle: curiosamente, mentre Jarod Lewis dichiarò alla stampa di aver avuto non pochi problemi nel girare la scena del famoso bacio, ritenendola “temibile”, Matthew Rhys sostiene di non aver avuto alcun problema anche perché il suo primo ruolo a teatro era gay e prevedeva molte scene di “male kissing”. Anche il resto del cast di Brothers & sisters comunque non scherza, specialmente per quanto riguarda il pedigree: l’adrenalinica Nora è il doppio premio Oscar Sally Field, praticamente una veterana del grande schermo, mentre l’intraprendente Kitty altri non è che Calista Flockhart, l’amata protagonista di Ally McBeal, nota anche come fidanzata di Harrison Ford. Qualcuno si ricorderà anche di Rachel Griffiths, che veste i panni della volitiva Sarah: era la problematica Brenda Chenowith di Six feet under. I riconoscimenti per Brothers & sisters sono scesi a pioggia: tra i più importanti le nominations ai Golden Globes per Sally Field e Rachel Griffiths, l’Emmy Award alla prima e il premio Glaad come miglior serie drammatica. febbraio 08 pride 18 attualità+cultura Dieci anni fa si suicidava in Piazza San Pietro Alfredo Ormando, un omosessuale siciliano. La commemorazione della militanza è stata censurata da tutta la stampa nazionale, come ogni anno, ma ha avuto un epilogo imprevisto. Dieci anni di silenzio Stefano Bolognini Piazza Pio XII, proprio davanti a Piazza San Pietro, per una volta, non è animata da rosari, prediche, papa boys (e girls), suore multicolori e pellegrini di ogni razza. Sono le bandiere arcobaleno, quelle degli atei e coppiette uomo-uomo e donna-donna, timidamente abbracciate, ad animare una breve porzione di suolo italiano che lambisce lo Stato del Vaticano. È un piccolo presidio, un centinaio di persone in tutto, controllato a vista dalle forze dell’ordine, quello che domenica 14 gennaio è accorso a commemorare l’anniversario delle morte di Alfredo Ormando. Hanno tutti una gerbera tra le mani, che dopo i discorsi di rito (hanno parlato l’onorevole Franco Grillini, il presidente di Arcigay Aurelio Mancuso, Francesca Grosso Giovanni Mapelli. Foto Stefano Bolognini (WikiCommons) pride febbraio 08 di Arcilesbica e altri militanti), sarà gettata su Piazza San Pietro, territorio inaccessibile alla manifestazione pacifica che si tiene ogni anno. Ormando, un omosessuale cattolico, si è ucciso cospargendosi di benzina e dandosi fuoco proprio in Piazza San Pietro, il 13 gennaio 1998, lasciando una lettera di lucide spiegazioni del suo gesto. “Vivo con la consapevolezza” , scriveva, “di chi sta per lasciare la vita terrena e ciò non mi fa orrore, anzi! Non vedo l’ora di porre fine ai miei giorni; penseranno che sia un pazzo perché ho deciso Piazza San Pietro per darmi fuoco, mentre potevo farlo anche a Palermo. Spero che capiranno il messaggio che voglio dare; è una forma di protesta contro la Chiesa che demonizza l’omosessualità, demonizzando nel contempo la natura, perché l’omosessualità è sua figlia”. La manifestazione, che si è tenuta esattamente in concomitanza con l’inizio delle polemiche sulla visita papale all’università “la Sapienza” di Roma, non ha meritato nemmeno un rigo della stampa nazionale, se si escludono una manciata di striminziti lanci d’agenzia, un articolo di Delia Vaccarello su l’Unità e i siti rivolti alla comunità gay che di Ormando si sono ricordati. Il silenzio (non nuovo per quanto ci riguarda) è complice, oppure la commemorazione di Ormando non interessa proprio a nessuno? Uno spiacevole episodio avvenuto proprio alla fine della commemorazione fa pensare al peggio. Tra i manifestanti attirava l’attenzione in abiti talari il vescovo ortodosso Giovanni Mapelli, una vecchia conoscenza tra i militanti omosessuali credenti, occorso per benedire e recitare una preghiera nel luogo nel quale Ormando si è suicidato. “Finita la manifestazione”, ci spiega, “stavo tornando all’auto quando sono stato fermato dalla polizia che, con modi gentili, mi ha fatto salire su un’auto e accompagnato in commissariato. Motivo del contendere era il mio abito, credevano lo indossassi per parodiare i vescovi, ma suvvia, era alla commemorazione di un morto e sono stato ordinato dalla Chiesa Ortodossa Autonoma dell’Europa Occidentale e delle Americhe”. Mapelli è stato trattenuto per tre ore, gli è stata sequestrata la stola e affibbiata una multa di 154 euro in violazione dell’articolo 408/1 del codice penale, probabilmente un errore del commissariato, dato che l’articolo del codice dice: “Chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”. Mapelli, per quanto rappresentante di un minuscolo gruppo religioso, avrebbe avuto tutto il diritto di usare la veste e di partecipare su suolo italiano alla manifestazione per Ormando senza essere fermato. Il sequestro della stola è poi addirittura ridicolo. Il commissariato, secondo quanto ci racconta il vescovo, era a diretto contatto con la gendarmeria vaticana, che via fax, sosteneva che Mapelli non fosse un vescovo. Nemmeno questa notizia, a cui ha reagito solo Franco Grillini (e nessuno dell’associazionismo gay) con una interrogazione pepata al ministro dell’Interno Amato, è stata diffusa dalla stampa. Peccato che il motivo del contendere questa volta sembri grave: una religione, con la complicità delle forze dell’ordine, ha impedito ad un vescovo di un’altra religione (per quanto striminzita), su suolo italiano, di usare i paramenti sacri in una manifestazione a difesa degli omosessuali. Secondo Grillini sarebbe stato violato “il principio della libertà religiosa così come tutelata dall’articolo 19 della Costituzione italiana che stabilisce che i cittadini hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma e di esercitarne in privato e in pubblico il culto”. L’atteggiamento del Vaticano nella circostanza dovrebbe chiamarsi “tappare la bocca”, e il silenzio complice della stampa, si dovrebbe chiamare “censura”. Ma non nel nostro paese. E Ormando? L’appuntamento è per l’anno prossimo, ma che non si dica troppo in giro... 19 febbraio 08 pride 20 9 febbraio SPECIAL GUEST M. Santi & Omar 16 febbraio Night Surprise 23 febbraio Hard Strip Night 01 marzo Revival Party con Omar Febbraio 2008 info 3343165316 pride febbraio 08 cultura+attualità 21 La storica corista di Loredana Bertè, ma anche di Mia Martini, Anna Oxa, Marcella, Platinette e molti altri, ci racconta aneddoti curiosi sui cantanti con cui ha lavorato. “Rapporti gay? Da giovane sì!” Un tè con Aida I fans della Bertè sicuramente la conoscono molto bene: Aida è stata sempre al suo fianco negli spettacoli dal vivo. La sua voce graffiante ha accompagnato anche quella di moltissimi altri artisti italiani: Eros Ramazzotti, Riccardo Cocciante, Marcella Bella, Anna Oxa, Mia Martini, e potrei andare avanti per un bel po’. Lo scorso anno è stata in tour con Platinette nei teatri, ed ha anche una rispettabilissima carriera come solista: debutto a Castrocaro nel 1966 e primo 45 giri l’anno seguente, cui sono seguiti molti altri singoli e album. Live in blues è il suo ultimo Cd, uscito nel 2003. Ho appuntamento con lei in una pasticceria milanese, di fronte a un tè e qualche pasticcino è ovvio e naturale fare un po’ di spetteguless! Francesco Belais [email protected] Hai debuttato molti anni fa, con il nome di Ida Nola; Loredana ti chiamava Aida Teodolinda, vuoi dirmi come cavolo ti chiami veramente? Loredana in concerto non si ricordava i testi delle canzoni, però ricordava perfettamente tutti i miei nomi e mi presentava come Aida Teodolinda Castignola Cooper, e poi aggiungeva: “Lei, sempre lei, manco fosse Doris Day!”. I primi due sono i miei nomi di battesimo, poi il mio cognome e in ultimo quello di mio marito scomparso. Hai alle tue spalle anche molte produzioni da solista, però sei più famosa come la corista della Bertè. Ti è pesato un po’ questo ruolo di secondo piano? No, mai. Anzi ho sempre amato tantissimo i cantanti con cui sono stata in tournée, soprattutto Loredana, con la quale ho cominciato a lavorare negli anni ’70... anche se dallo scorso maggio siamo in rotta e abbiamo litigato, ma non è facile andare d’accordo con lei. Io sono sempre stata un po’ il suo polo positivo, la sua briglia. Recentemente è balzata alle cronache per un altro tentato suicidio… Loredana è un tipo particolarissimo, non sai dove finisca la sua pazzia e dove cominci il genio. A lei voglio un bene dell’anima, la considero un po’ una sorella matta. Il nostro è un odio/amore, come c’era tra lei e sua sorella Mimì. A volte ci sono delle gelosie che non capisco da dove vengano fuori, forse dalla gente che insinuava che io ero la sua voce nei concerti. Evidentemente con l’età e la menopausa il suo carattere è peggiorato, come i suoi difetti. Mi spiace che abbia avuto problemi con l’ultima tournée, che è stata sospesa per il suo comportamento, ma lei a volte ha proprio il problema che non c’è con la testa. Speriamo adesso con questo Sanremo: mi auguro che le vada bene e che le torni la voglia di fare concerti. Loredana l’hanno davvero aiutata tutti, se Mimì avesse avuto un’unghia della sua fortuna sarebbe diventata Barbra Streisand, mentre invece a lei nessuno ha mai dato una mano, anzi. febbraio 08 pride 22 attualità+cultura Ripartiresti in tour con lei, nonostante la lite? Io con Lory mi sono divertita tantissimo, così come incazzata. Ma cosa vuoi, quando c’è il legame vorresti bene pure a un assassino, quindi figurati se non voglio bene a lei! Però dovrebbe fermarsi un attimo e riflettere sul fatto che non può sempre trattare le persone a pesci in faccia, e dovrebbe avere più rispetto per gli altri. Su Youtube c’è un video (www.youtube. com/watch?v=tAGskk0eeFQ) dove Loredana tratta malissimo Viola Valentino: ti ricordi di quell’episodio? Sì, nonostante sia una persona dolce e buona Viola Valentino fa delle cose un po’ così... Ma credo che Loredana l’abbia trattata in quel modo per un altro motivo. Il marito di Viola, che è purtroppo anche un mio ex, ha fatto addirittura ritirare un disco dal commercio. Ci ha messe contro e trascinate in una storia bruttissima che è finita pure in tribunale: spero di non incontrarlo più, ma la Valentino non c’entra nulla. Un aneddoto o un ricordo di Mia Martini? Mimì secondo me è stata la più grande cantante italiana, e con lei ho avuto un affetto e un’amicizia speciali, soprattutto negli anni in cui era entrata in disgrazia e non cantavo con lei ma eravamo amiche ed abbiamo vissuto insieme in una casa popolare occupata. Passavamo nottate a giocare a carte, a suonare il tamburello, con i vicini che protestavano, a volte litigavamo, ma era una donna simpaticissima, nonostante fosse così delusa dalla gente e dall’ambiente della musica. Pensa che c’erano persone così ignoranti, dalla cattiveria gratuita, che mi chiamavano dicendomi “Oh, mica porterai sfiga pure tu?”. Io non mi capacitavo di come una brava come lei dovesse rimanere ai margini e cercavo sempre di spronarla. Di Marcella che mi dici? Guarda, quella gran signora di Marcella so che quando mi sente nominare dice sempre: “Aida chi?... Aaaah, quella che faceva i cori!”. Lei ha passato un lungo periodo che non sapeva decidere se fare la casalinga o la cantante. Quando eravamo in tour, aveva il bambino piccolo e dovevamo sempre aspettare il ritorno a casa del marito per andare a fare la serata; se rientrava tardi erano guai, arrivavamo in ritardo. Poi era continuamente in ansia perché era gelosissima di suo marito. pride febbraio 08 Quando ho intervistato Marcella, lei mi ha parlato bene di Loredana e mi ha detto che è una delle sue poche amiche nell’ambiente della musica. Solo perché ha paura che Loredana le si rivolti contro... Lo scorso anno hai fatto il tour in teatro con Platinette: com’è andata? Con Mauro mi sono divertita tanto perché lui ogni sera cambiava qualcosa nello spettacolo, raccontava cose diverse, era esilarante. Una volta feci un tour con Cocciante che è stata la cosa più brutta che abbia mai fatto. Ogni sera non vedevo l’ora che finisse perché lui non cambiava una virgola. Mauro invece è una persona divertentissima, l’avevo conosciuto quando faceva il giornalista e io cantavo per la Ricordi. Un giorno vidi questo travestito in Tv e mi sembrava una faccia conosciuta... poi scoprii che era lui. Hai fatto un tour anche con la Oxa: mi racconti qualcosa di lei? È un po’ una che si canta addosso, quando ero con lei rimpiangevo Loredana. È una persona molto fredda, eravamo diventate anche un po’ amiche, nel periodo che era sposata con Franco Ciani, erano entrambi carinissimi, passavamo serate a giocare a carte. Una sera in tour (eravamo non lontani da Milano) successe un fatto strano: suo marito fu trattenuto in questura perché lo trovarono armato, con ben due pistole. Anna mi mandò a chiedere se potevo fermarmi a dormire con lei in albergo, ma io non potevo perché avevo appuntamento con un mio fidanzato, che stava arrivando da Torino a casa mia, ed era già per strada: a quei tempi non c’erano i cellulari. Loro credo che si offesero, e da quella volta i nostri rapporti si raffreddarono, la volta dopo non mi filarono neppure. Per fortuna mi richiamò Loredana per andare con lei in Versilia, a Bussoladomani, e mollai la Oxa. Ho lavorato con lei di nuovo a un Sanremo quando cantò “È tutto un attimo” vestita che sembrava una vedova nera. Hai partecipato alla Pride compilation, interpretando “Io e Maria” della Turci, nel tuo repertorio hai altre canzoni a tematica gay? Fammi pensare, credo di no. Cosa fa di un artista un’icona gay? Tu nel tuo piccolo ci sei riuscita. Be’ le altre lo sono molto di più di me. Sarà forse per il fatto che ho tutti amici gay, tanto che le mie amiche mi dicono sempre: “A te non ti si può frequentare perché non ci presenti mai un uomo che sia etero!” Di solito un cantante trasmette delle emozioni, i gay probabilmente si immedesimano in certi personaggi, molti di loro sono donne o personaggi ambigui, vedi Renato Zero. Lui però non si è mai dichiarato e non è mai stato chiaro su questo punto... e forse questo aveva contribuito al suo successo e al suo fascino. Pensa che delle signore che sanno che lo conosco, si pongono ancora la domanda e mi chiedono se sia gay. Se tu una cosa la palesi forse poi generi meno interesse. Mi dà un po’ fastidio, però, quando va in televisione e fa certe affermazioni, come è successo tempo fa, quando disse: “Noi siamo di tutta un’altra pasta”. Dico, Pacs, adozioni, qual è il tuo pensiero? Ma benvengano! Io sono incazzata nera, soprattutto con la chiesa, la odio! Così come tutti questi politici, che sono contro e poi vanno a scopare con le prostitute e a fare i festini di cocaina, e che hanno le amanti dovunque. Il Vaticano sta spendendo miliardi per nascondere e proteggere i preti che hanno sodomizzato bambini, invece di denunciarli. E io dovrei stare a sentire la chiesa che va contro i Dico? Ma vaffanculo! Sono assolutamente favorevole anche alle adozioni per i gay, un bambino non sta meglio con due omosessuali che non abbandonato in un orfanotrofio? Credi in Dio? No, sono filo-buddista. Il buddismo è una filosofia che mi piace tanto, e che mi ha fatto molto bene. Mi ci sono avvicinata da sola, però sono molto pigra e ho difficoltà a praticare con costanza. Il 2007 è stato un anno molto difficile per me, avrei avuto davvero bisogno di riavvicinarmici, perché quando ho praticato in passato mi ha aiutato molto. Sei single? No, ho un fidanzato calabrese da nove anni, conosciuto in Calabria, terra che amo molto, durante una tournée. Hai mai avuto rapporti gay? Che domanda!!! Non ne hai una di riserva? Ebbene sì, quando ero molto giovane ed ero anche molto curiosa. Credo che una bella donna non sia tale se non è anche un po’ gay. Non capisco però perché nella società faccia ancora più scalpore il rapporto tra due donne che non tra due uomini, la donna lesbica fa più effetto. Io comunque a letto ho sempre fatto la parte dell’uomo! 23 febbraio 08 pride 24 Terme di Achille Sauna Bagno Turco Idromassaggio Bar Music & Lounge Massaggi Cabine relax Sala Video Dark Room www.termediachille.it pride febbraio 08 Via Tezzano 13, Catania +39 095.7463543 +39 3334305708 cultura+attualità 25 Un divertente trio “en travesti” si propone con i successi canori apparsi fra le due guerre mondiali. Sono le Sorelle Marinetti, di cui sta per uscire il primo Cd, curatissimo sotto l’aspetto musicale quanto sotto quello dell’immagine. A tempo di swing Roberto Cangioli [email protected] Molti credono che il fenomeno della canzone italiana esportata all’estero sia cronaca recente: è noto a tutti il successo ottenuto da cantanti quali Eros Ramazzotti, Zucchero o Laura Pausini. Invece pochi sanno che durante il regime fascista la “canzonetta” italiana riscosse un discreto successo anche oltralpe. Nel periodo in cui in America furoreggiava lo swing con le grandi orchestre alla Duke Ellington, in Italia i nomi di Alberto Rabagliati, del Trio Lescano, di Natalino Otto, di Odoardo Spadaro e Silvana Fioresi (solo per citarne alcuni) si imponevano come pionieri dello swing italiano. Dietro ad apparenti semplici “motivetti” quali “Il pinguino innamorato”, “Tuli tulipan”, “L’uccellino della radio”, c’era una discreta ricercatezza di arrangiamenti ad opera di musicisti che si erano fatti le ossa nelle orchestrine jazz all’estero, o che dirigevano e suonavano nell’orchestra della Eiar, come Pippo Barzizza e Cinico Angelini. Quell’epoca rivive ora fulgidamente grazie alle Sorelle Marinetti. Inizialmente proposte all’attenzione del pubblico come le “bambole” di Gennaro Cosmo Parlato (che durante i suoi show, tra un brano e l’altro, affida loro gli intermezzi), le sorelle Marinetti, Turbina, Mercuria e Scintilla (nomi che si rifanno al movimento futurista, di cui il “nonno” Filippo Tommaso Marinetti era stato il fondatore) si sono lanciate in un progetto solista che le vede interpreti di motivi indimenticabili. Grazie alla preparazione artistica di Christian Schmitz, che ha riarrangiato i brani assieme a una band di musicisti jazz con i fiocchi, il trio dimostra talento nel primo Cd in uscita in questi giorni, Non ce ne importa niente. Il Cd che spazia da alcuni grandi successi del Trio Lescano e Silvana Fioresi (come “Il pinguino innamorato”, “Camminando sotto la pioggia”, “Tuli tulipan”) a trascrizioni per canto armonico di altri interpreti degli anni trenta (come “Non sei più la mia bambina” di D’Anzi e Bracchi), attingendo inoltre anche al repertorio delle Andrew Sisters (a cui il Trio Lescano si febbraio 08 pride 26 attualità+cultura rifece) come “Bei mir bist du schoen”, e per finire a standard swing come “I know why (and so do you)”. Senza nulla togliere alle drag queen, in questo caso il lavoro di ricerca, di adattamento e preparazione è arduo: la loro non è solo una mera imitazione ed il loro falsetto non è di semplice esecuzione...“Certo”, affermano, “all’inizio ci siamo un po’ spaventate quando ci hanno proposto questo progetto, poiché oggi non si canta più con lo stile ‘close harmony’, ossia il canto armonizzato. I primi tempi sono stati duri, ma dopo prove e prove è scattato un ‘clic’ e tutto ha iniziato a funzionare”. Oltre al settetto jazz (che si esibisce come solista in un’impeccabile “Romantico slow”), a dare man forte alle sorelle durante “Il pinguino innamorato” e “Ma le gambe”, interviene la voce maschile di Giorgio Tiboni, già Italian Harmonists (www.italianharmonists.it). E, seppur apparentemente fuori contesto, è così ben orchestrato in tema swing, che non sfigura il medley tributo ad una cantante tra le più idolatrate dal pubblico gay, Cher, che il trio ricorda con “Believe / Dov’è l’amore / If I could turn back time”. Come altri leggendari gruppi vocali, se le sorelle sono affiatate sul piano artistico, denotano diversità su quello caratteriale: Turbina (Nicola Olivieri, attore di commedia dell’arte e corista lirico) è la più saggia e posata, Mercuria (Andrea Allione, attore cantante e coreografo di musical) più ingenua e sognatrice, Scintilla (Marco Lugli, attore di prosa diplomato all’Accademia Filodrammatici di Milano) la più sfacciata e birichina. Potrebbero quindi sembrare in antitesi tra loro, ma quando si tratta di mettersi in mostra davanti al televisore, o meglio al microfono, allora diventano tutt’uno e riflettono di sé un’immagine adeguata ai tempi che furono. Così le ritroviamo sul loro sito www.myspace.com/ sorellemarinetti, nel video “La gelosia non è più di moda” e nelle loro recenti partecipazioni a “Markette” su LA7 o a “Stelle” di Maurizio Costanzo su Sky. Le indiscrezioni le vedono attualmente in giro per uno spettacolo a forma di concerto, anche se si vocifera che nel loro intento c’è la produzione di una vera pièce teatrale ambientata negli anni Trenta che le vede protagoniste. Ma tre sorelle con il dono dello swing ai tempi moderni cosa ascoltano? “I generi più disparati. Dal pop contemporaneo alle musiche dei film di Disney. Ma è pur vero che da qualche tempo nel nostro iPod si superano con difficoltà gli anni ’40”. pride febbraio 08 27 febbraio 08 pride 28 cronaca italia Tre appuntamenti a Roma Venezia: nella città lagunare il nuovo anno è stato salutato da un bacio di Stanchi delle ingerenze vaticane? Scendete in piazza! È l’invito che viene da più parti all’interno del variopinto mondo dell’associazionismo glbt italiano, che diventa sempre più protagonista di una battaglia per la laicità ormai da tempo tra i temi centrali del dibattito politico. Nelle prossime settimane sono almeno due le iniziative di rilievo in questo ambito: innanzitutto la terza edizione della manifestazione No Vat, che ha come parole d’ordine “autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione” e che si terrà a Roma sabato 9 febbraio con partenza dal piazzale Ostiense alle ore 14. La manifestazione è organizzata dal coordinamento “Facciamo Breccia” (www.facciamobreccia.org), nato nell’autunno 2005 per iniziativa di alcune lesbiche, gay, trans e femministe, che oggi riunisce alcune delle parti più significative del cosiddetto movimento antagonista lgbt. È loro, ad esempio, l’idea della Layca Frocessione che si è tenuta davanti alla Sapienza di Roma in occasione della mancata visita di papa Ratzinger. Al centro della piattaforma di No Vat 2008 c’è la denuncia dell’alleanza strategica tra politica istituzionale e Vaticano che – leggiamo – “è strumentale alla progressiva sostituzione del welfare con modelli familisti e politiche securitarie che negano i diritti di cittadinanza legittimando campagne persecutorie e razziste”. Alla manifestazione hanno aderito decine di associazioni e singoli, dal circolo Mario Mieli all’Uaar, dal Mit ai Cobas. massa in piazza San Marco al quale hanno preso parte parecchie migliaia di coppie, di lungo corso e non. Per l’evento, intitolato “LoVe” è stato allestito un palco sul quale sono state fatte salire a baciarsi alcune coppie “ufficiali”. Tra queste anche una coppia omosessuale. Roma: il caro-università, stando a un’inchiesta di “Studenti Magazine”, favorisce la prostituzione, femminile e maschile. Dopo un’inchiesta dedicata alle ragazze, “Studenti Magazine” si è occupata dei maschietti, scoprendo che anche parecchi di loro sarebbero disposti a offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro per pagarsi gli studi (e magari anche qualcos’altro). Sempre secondo l’inchiesta, i prezzi della prostituzione gay sarebbero più modici di quelli applicati per i rapporti etero. Il cliente tipo ha invece tra i 40 e i 50 anni e rifiuta di definirsi gay anche quando chiede sesso omo. Sanremo: anche quest’anno è stata annunciata una canzone a tematica gay al festival. L’ha scritta Gigi D’Alessio e la canta Anna Tatangelo, che di D’Alessio è anche la fidanzata. Il brano si intitola “Il mio amico” ed è dedicato a Claudio, un amico gay della Tatangelo che, stando a quanto ha riferito dalla cantante, “quando l’ha sentito ha pianto”. Bologna: il consiglio comunale ha approvato il mese scorso un documento sulle politiche famigliari che “valorizza e sostiene la scelta matrimoniale, quella genitoriale e quella fondata su progetti di coppia”. Malgrado l’ambiguità del linguaggio (cosa non si fa per non dare alle cose il loro nome…) tra i “progetti di coppia” rientrano anche le unioni tra persone dello stesso sesso. Il che è stato sufficiente per scatenare una prevedibile bagarre in aula. Alla fine il documento è passato, con il voto contrario del centrodestra e l’astensione della sinistra radicale, secondo i cui esponenti bolognesi si è trattato di un testo eccessivamente timido rispetto alle esigenze di riconoscimento delle coppie di fatto. pride febbraio 08 Foto Giovanni Dall’Orto. Ancora libertà e laicità al centro della mobilitazione LiberaItalia promossa da Agedo, Arcigay, Arcilesbica e Famiglie Arcobaleno per il 15 marzo a Roma. Seguendo quello che sembra essere il nuovo corso della maggiore associazione omosessuale italiana che prevede una “piena autonomia dai partiti”, l’iniziativa punta a mettere il dito nella piaga della cattiva politica che, si legge nel manifesto, “può morire per asfissia. Il movimento lgbt, come quello delle donne, sa che il tempo per questa politica è finito, che oltre a non aver affrontato seriamente nemmeno una delle questioni da noi poste, non sarà capace, a meno di profondi mutamenti, di cambiare”. Parità per le persone e le coppie glbt, difesa della legge sull’aborto, lotta all’omofobia e alla violenza, laicità delle istituzioni e promozione della libera ricerca scientifica sono i temi che gli organizzatori hanno scelto di mettere al centro dell’iniziativa del 15 marzo, il cui programma definitivo sarà pubblicato più avanti. Non sarà in piazza ma all’interno di un cinema, infine, la manifestazione organizzata per il 23 febbraio prossimo dalla Lega italiana nuove famiglie (Linfa – www.linfa.tv) e che, secondo gli obiettivi degli organizzatori, prevede il coinvolgimento di una cinquantina di parlamentari italiani. Alla sala delle conferenze del garante della privacy in piazza Montecitorio, ciascun deputato o senatore aderente all’iniziativa – denominata Un parlamentare per due – “adotterà” una coppia, sia essa gay, lesbica o eterosessuale. Si celebrerà cioè una sorta di unione civile in cui il parlamentare consegnerà ai componenti della coppia un documento con il quale si impegna a sostenere il riconoscimento legale dell’unione all’interno dei lavori in aula. Secondo quanto afferma Alessandro Zan, presidente della Linfa, “l’iniziativa vuole essere un modo per spingere il legislatore a prendere un impegno concreto e pubblico nella direzione del riconoscimento delle nuove famiglie; troppo spesso abbiamo contato sulla vicinanza di questo o quel parlamentare senza riuscire a ottenere grossi risultati, mentre ora vorremmo porre la questione in maniera aperta per misurare la capacità di ascolto del parlamento”. (gmc) 29 febbraio 08 pride 30 cronaca italia Emergenza Milano Che la comunità glbt milanese (malgrado le ragguardevoli dimensioni e l’importanza anche economica che riveste per la città) fosse figlia di un dio minore per le istituzioni locali e nazionali lo si sapeva da un pezzo. Il periodico ripetersi di iniziative persecutorie e scopertamente omofobiche da parte delle autorità nei confronti di persone omosessuali e di luoghi di aggregazione gay è però qualcosa di più grave, che meriterebbe adeguate risposte anche da quella parte di cittadini che si considera civile (se ancora esiste) oltre che dalla stessa comunità glbt. L’ultimo episodio eclatante è stato l’ordinanza di chiusura anticipata di quattro ore (alle 22 anziché alle 2 di notte) emessa dal comune nei confronti dei due bar gay di via Sammartini (After Line e Next Groove) per ragioni di “ordine pubblico”. Via Sammartini, a due passi dalla Stazione Centrale e già definita con qualche iperbole la gay street milanese, non è un luogo troppo tranquillo. I residenti hanno protestato più volte contro un degrado fatto di risse, schiamazzi, sporcizia e chi più ne ha più ne metta. E lo stesso hanno fatto alcuni gestori dei locali presenti nella via. Le proteste e le richieste di interventi di riqualificazione da parte del comune non hanno però mai ottenuto risposte positive, se si eccettuano diversi interventi della polizia per mettere sotto pressione, più che i delinquenti, i frequentatori dei locali gay. Qualche settimana fa però il comune ha deciso di prendere il toro per le corna e di stabilire restrizioni d’orario per After Line e Next Groove, benché lo stesso vicesindaco di Milano Riccardo de Corato abbia ammesso che i problemi non erano all’interno ma all’esterno dei locali, ovvero su suolo pubblico frequentato da chiunque. La giustificazione del provvedimento si trova in un rapporto di polizia del novembre scorso che recita testualmente: “I locali notturni indicati costituiscono luogo di ritrovo di soggetti dalla chiara tendenza omosessuale, dediti al consumo di stupefacenti, all’uso di sostanze alcoliche e soliti a gesti di intemperanza, oscenità e disturbo ai residenti della zona che anche con numerosi esposti hanno segnalato la situazione di degrado e disagio pride febbraio 08 che ne consegue dalla tarda serata fino alle prime ore del mattino”. Sarebbe certo interessante sapere quali siano gli infallibili criteri che consentono ai tutori dell’ordine pubblico di identificare a colpo sicuro la “chiara tendenza omosessuale” delle persone, mentre non pare ci possa essere dubbio alcuno sul fatto che per qualche dirigente della questura nella Milano del 2008 sia pacifico che le tendenze omosessuali debbano essere messe sullo stesso piano di consumo di droghe, abuso di alcol e altre intemperanze punibili per legge. Parecchi interrogativi in più ha sollevato invece la ricetta del comune: chiudere anticipatamente due bar gay, condannandoli in concreto alla rovina economica, per risolvere gli annosi problemi di via Sammartini. Tanto che il Tar della Lombardia, il 15 gennaio, ha accolto il ricorso presentato dai gestori dei locali sospendendo le restrizioni dell’orario di apertura in attesa di decidere nel merito. Ma riconoscendo intanto sia la mancanza di prove circa l’esistenza di legami tra i locali e le condizioni di degrado di via Sammartini sia il “pregiudizio grave e irreparabile derivante dalla chiusura alle 22” per i due bar. Grande il disappunto del vicesindaco De Corato per la decisione del Tar, accompagnata però dalla rituale negazione di qualunque intento discriminatorio nei confronti dei gay milanesi. In analoghe circostanze, ha dichiarato infatti, “avremmo fatto lo stesso con centri per filantropi, veterinari o pensionate”. Chi gli crede alzi la mano. La tolleranza zero all’esterno di bar e discoteche, ha spiegato ancora De Corato, riguarda tutti i locali di Milano e non solo quelli gay. Peccato che nel caso di quelli non gay nessun funzionario di questura scriverebbe mai che sono frequentati da poco raccomandabili “soggetti di chiara tendenza eterosessuale”. Vero è comunque che non solo in via Sammartini si va a dare fastidio ai locali gay. È recentissima un’altra incursione delle forze dell’ordine all’Elephant, uno dei bar più frequentati dalla clientela gay e lesbica in città. Il 12 gennaio scorso un imponente numero di agenti si è presentato al locale per “normali controlli amministrativi”, consistenti tra l’altro nell’identificare uno per uno tutti i clienti e lasciandoli uscire solo dopo aver fatto l’appello in ordine alfabetico di tutte le carte d’identità. A quando il gemellaggio tra Milano e Guantanamo? 31 febbraio 08 pride 32 cronaca italia Omofobia: verso il voto Questo mese dovrebbe finalmente approdare in aula alla camera, per la discussione e il voto finale (sempre che la legislatura regga), il testo del provvedimento che introduce nel nostro ordinamento giuridico i reati di omofobia e molestie insistenti (all’americana “stalking”). La commissione giustizia di Montecitorio, dopo interminabili tafferugli verbali tra maggioranza e opposizione, ha terminato l’esame della legge ribadendo il proprio assenso alle nuove norme, che prevedono pene fino a quattro anni per chi commette o incita a commettere violenze aventi per oggetto l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona. Stessa pena massima, ma aumentata in caso di recidiva o molestie a minori, per chi si diverte a ossessionare gli altri (e soprattutto le altre, perché il problema riguarda in particolare le donne) con messaggi minatori o altri atti che possano comportare timore per la sicurezza o per le abitudini di vita. Attendiamo di conoscere il responso finale dei deputati. E forse in seguito avremo il piacere di vedere bocciare la legge al senato, dove l’omofobia gode di una solida maggioranza numerica. Nel frattempo a palazzo Madama langue ancora il disegno di legge sulle unioni civili, ora denominate Cus (contratti di unione solidale), senza che si sappia se e quando verrà effettivamente votato. Cassazione pro gay Si rafforza la giurisprudenza favorevole a concedere il permesso di soggiorno in Italia agli immigrati stranieri che nei loro paesi d’origine rischiano di essere perseguitati in quanto omosessuali. Un passo avanti in questo senso viene dal recente deposito di una sentenza della cassazione che ha riconosciuto il diritto di un cittadino marocchino gay a restare in Italia malgrado un provvedimento di espulsione emesso in base alla legge Bossi-Fini. Il protagonista della vicenda, privo del permesso di soggiorno, non aveva obbedito all’ordine di espulsione commettendo in teoria un reato. Il tribunale di Modena l’aveva però assolto, considerando che il fatto di essere omosessuale poteva creargli problemi nel paese d’origine. Questa decisione era stata impugnata dalla procura di Bologna e rinviata alla cassazione, che alla fine ha dato ragione ai giudici modenesi e ha stabilito che gli immigrati omosessuali provenienti da paesi in cui l’omosessualità è perseguita penalmente hanno titolo a rimanere nel nostro paese. Sconvolgenti per la loro pretestuosità e volgarità i commenti di diversi esponenti del centrodestra. Su tutti il capogruppo Udc alla camera Luca Volontè, secondo il quale la cassazione “concede privilegi a determinate opinioni sessuali e conseguentemente discrimina il resto dei cittadini”. Per “resto dei cittadini” si deve ovviamente intendere gli eterosessuali, che com’è noto sono perseguitati in molti paesi per il fatto di essere tali. pride febbraio 08 italia cronaca 33 Italiani alla Berlinale Improvvisamente l’inverno scorso il governo partorisce un topolino: i Dico, atteso spiraglio di speranza di numerose coppie gay italiane. Tra queste Gustav Hofer e Luca Ragazzi, trentenni, da nove anni una famiglia felice, che si risvegliano in un Paese diverso: manifestazioni contro i gay dell’integralismo cattolico, distanze e distinguo dei politici della maggioranza e dichiarazioni e commenti ben oltre il limite della violenza verbale. Per loro una legge per le coppie di fatto è una priorità e così decidono di prendere una telecamera per documentare quello che sta succedendo, senza peli sulla lingua. Ascoltano proprio tutti, si fanno accreditare al Senato e seguono i lavori della commissione giustizia, si recano al family day e al pride glbt di Roma, leggono la stampa e guardano (sbigottiti) i telegiornali e partecipano a rosari e manifestazioni contro i gay dell’integralismo cattolico presentandosi come coppia gay. In più occasioni rischiano pure la pelle. Improvvisamente l’inverno scorso, un ritratto impietoso del nostro paese (con la voce narrante di Veronica Pivetti), sarà sorprendentemente il nostro biglietto da visita al festival del cinema di Berlino nella sezione Panorama, che si terrà questo mese, e, se ciò che documenta con minuzia e genuinità non fosse orribilmente vero, sarebbe già tra i classici del cinema surreale. (sb). Karalis il tuo bed & breakfast a Roma a pochi minuti da Trastevere,il quartiere più romano della città Per i lettori di Pride per i mesi di Gennaio e Febbraio camera doppia a 45 € a notte anzichè 50 € via Francesco Pallavicini - Roma - t. +39 333 568 4200 - www.bb-karalis.com febbraio 08 pride 34 l’azione... tutta la notte pop muzik, sex & art Porte Aperte dalle 22,00 all’alba ... 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Per ora si tratta di un edificio di quattro piani con 28 camere e servizi di assistenza medica e fornitura dei pasti, ma in futuro si aggiungeranno al primo nucleo un altro edificio di appartamenti, un centro ricreativo e un più articolato ventaglio di servizi assistenziali. L’intero progetto, che costerà alla fine diversi milioni di euro ed è finanziato con fondi pubblici e privati, ha ottenuto il sostegno del comune di Berlino e del suo sindaco apertamente gay Klaus Wowereit. Qualcuno naturalmente si è chiesto a cosa possa servire una casa di riposo solo per omosessuali, e i responsabili del progetto hanno risposto che i gay non sono previsti nelle tradizionali strutture per anziani, dove rischiano perciò spesso di sentirsi psicologicamente a disagio. “Quando si è vecchi”, ha dichiarato alla stampa uno dei responsabili del progetto, “l’ultima cosa che si desidera è essere costretti a nascondersi. E certamente non si vuole abbandonare la propria identità e vivere in un ambiente ostile, magari dividendo una stanza con qualcuno che ti disprezza”. Che ci fosse bisogno di una casa di riposo gay friendly è peraltro dimostrato dal numero degli anziani che si sono dichiarati interessati a questa novità e hanno presentato una richiesta di ammissione. Uno di loro ha spiegato così i suoi motivi: “Non mi piacerebbe trovarmi un ambiente etero tutto il tempo. I vecchi amano parlare dei loro figli e nipoti, per esempio. E un grande numero di omosessuali non ha né gli uni né gli altri e trova difficile unirsi alla conversazione. Per noi, parlare dei nipotini è imbarazzante”. Un’altra interessante caratteristica della nuova casa di riposo è che nel progettato edificio di appartamenti le coppie dello stesso sesso potranno rimanere insieme, cosa che non sarebbe invece possibile nelle “normali” strutture per gli anziani. Anche a San Francisco, nel frattempo, si stanno ponendo il problema della popolazione gay che invecchia, costatando che per molti omosessuali la terza età comporta anche notevoli problemi economici. Anche lì è stato perciò appena varato un piano di costruzione di alloggi che saranno dati in affitto a prezzi bassi ad anziani e bisognosi esponenti della comunità glbt. Popper addio Giro di vite in Francia su produzione e commercializzazione del popper, sostanza euforizzante ben nota ai gay e utilizzata a scopo ludico come “additivo” durante i rapporti sessuali. Un recente decreto del governo francese proibisce di fabbricare, importare, esportare e vendere prodotti contenenti nitriti di alchile, ingredienti fondamentali delle boccette di popper fino a poco tempo fa in libera vendita in molti locali e negozi gay. Già dal 1990 altri tipi di popper con componenti chimici considerati più pericolosi per la salute erano stati messi al bando, ma ora la lotta a questa classe di sostanze è totale. Anche perché, per evitare di incoraggiare la creatività dei produttori, ogni eventuale nuovo genere di popper potrà essere commercializzato solo dopo aver ottenuto una espressa autorizzazione governativa. I fabbricanti di popper e i proprietari dei locali gay sono comunque sul piede di guerra e hanno annunciato un ricorso al consiglio di stato. Facendo presente, tra l’altro, che la decisione del governo francese rischia di favorire la diffusione dei popper più pericolosi, che si possono acquistare facilmente su internet, e di droghe anche più pesanti. Secondo le stime dell’osservatorio sulle droghe francese, il popper è la sostanza illegale più diffusa dopo la cannabis. Il sindaco di Berlino Klaus Wowereit Mosca: nuovo guai giudiziari per l’attivista gay russo Nikolai Alekseev, organizzatore dei pride moscoviti violentemente repressi dalle autorità. Questa volta è finito nel mirino della magistratura su denuncia dell’ex deputato Alexander Chuev, noto per le sue prese di posizione omofobiche, e oggetto di un outing televisivo da parte di Alekseev. Le accuse contestate sono ingiurie e diffamazione. Ma Alekseev, per nulla spaventato ha così commentato la denuncia: “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: fare perdere le elezioni a Alexander Chuev”. Che infatti non è stato riconfermato deputato e dal 24 dicembre scorso non fa più parte del parlamento russo. Montevideo: dopo la Colombia tocca all’Uruguay. Il 18 dicembre scorso, infatti, il senato uruguayano ha approvato la legge sulle unioni civili, anche tra persone dello stesso sesso, già approvata un mese prima dalla camera. La legge estende a tutte le persone conviventi da almeno cinque anni gli stessi diritti previsti per le coppie sposate. Yaounde: tre cittadini camerunesi accusati di essere omosessuali sono stati condannati a sei mesi di lavori forzati sulla base di “voci pubbliche” circa il loro orientamento sessuale. I loro legali hanno fatto ricorso in appello sostenendo la loro innocenza. Ovvero: nessuno di loro è stato colto in flagrante mentre consumava rapporti gay, dunque la giustizia non li può condannare per qualcosa che non hanno mai commesso. Nella stragrande maggioranza dei paesi africani rivendicare il proprio diritto a essere gay o lesbiche non è consigliabile. Sydney: alla vigilia del mitico Mardi Gras, grande kermesse glbt che quest’anno prevede un calendario di eventi di tre settimane e una grande parata il primo marzo, la comunità gay ha lanciato un nuovo allarme sulle crescenti violenze omofobiche. Solo nelle ultime settimane, le denunce di aggressioni ai danni di persone omosessuali nel cuore del quartiere gay di Sydney sono state decine. E la polizia, secondo le associazioni gay e lesbiche, non fa il proprio dovere a sufficienza. Cosa potrebbe accadere durante il Mardi Gras, quando decine di migliaia persone riempiranno le strade del quartiere gay ogni sera? febbraio 08 pride 36 cronaca estero Donazioni vietate Memorie di Adriano Il paludato British Museum ospiterà quest’anno, dal 24 luglio al 26 ottobre, una grande mostra interamente dedicata alla figura dell’imperatore romano Adriano (76-138 d.C.) in cui avrà un grande spazio anche l’omosessualità di questo grande personaggio storico. L’intento dei curatori è quello di sottolineare il carattere sfaccettato e anche contraddittorio di Adriano, che fu insieme uomo d’armi, intellettuale illuminato e politico spietato nei confronti degli avversari. La mostra mira a mettere in risalto anche gli aspetti privati della sua vita, in cui è centrale il grande amore per il giovane Antinoo, morto prematuramente e trasformato da Adriano in una semi-divinità. Tutte cose arcinote, si dirà, ma tradizionalmente minimizzate, quando non addirittura espunte come irrilevanti, dalla storiografia più ufficiale. Che un’istituzione come il British Museum voglia rimettere le cose a posto in nome della verità storica è indubbiamente un significativo segno dei tempi che cambiano. Almeno in Inghilterra… pride febbraio 08 Non essendo riuscito a far revocare dal parlamento la legge sui matrimoni omosessuali, il governo conservatore canadese guidato da Stephen Harper ha pensato bene di prendersi una piccola quanto meschina vendetta escludendo i gay sessualmente attivi dalla possibilità di donare i loro organi dopo morti. Le nuove norme entrate in vigore in dicembre stabiliscono infatti che tutti gli uomini che abbiano avuto rapporti sessuali anche protetti e anche una sola volta nel corso degli ultimi cinque anni non potranno essere presi in considerazione come donatori, insieme ai consumatori di droghe assunte endovena, a chi ha trascorso un recente periodo in carcere e ad Stephen Harper altre “categorie a rischio”. La misura, tragicamente priva di senso dal punto di vista scientifico, è stata presentata come una necessaria tutela nei confronti delle persone che devono subire un trapianto. Ma è evidente anche a molti esperti del settore, oltre che alle associazioni glbt, che si tratta di un puro espediente per mantenere uno stigma sociale nei confronti degli omosessuali. Tornare a basarsi sulla pericolosità delle cosiddette categorie a rischio, anziché dei comportamenti a rischio che possono riguardare chiunque a prescindere dall’orientamento sessuale, è inoltre tutt’altro che una garanzia per chi deve ricevere un organo trapiantato. In seguito alle polemiche suscitate dalla vicenda, il governo canadese ha precisato che il bando nei confronti degli omosessuali non è in realtà tassativo. I medici potranno anche decidere di utilizzare gli organi di un donatore gay sessualmente attivo, ma solo dopo una rigorosa istruttoria sui suoi comportamenti passati che dovrebbe coinvolgere famigliari, amici e conoscenti. Non si precisa in ogni caso quale sia la procedura prevista nei confronti degli omosessuali velati. 37 febbraio 08 pride 38 cronaca estero Batterio Killer Mobbing militare Si chiama Mrsa (stafilococco aureo resistente alla meticillina) ed è stato presentato come il nuovo incubo sanitario delle comunità gay delle grandi città americane. L’allarme sulla diffusione di questo batterio, che può provocare seri danni alla salute e potenzialmente anche la morte, è stato lanciato da uno studio pubblicato nell’edizione online della rivista scientifica “Annals of Internal Medicine” che ne ha documentato la preoccupante incidenza nelle principali metropoli degli Stati uniti. In passato la presenza dell’Mrsa era già stata rilevata negli ospedali, ma ora la sua diffusione farebbe temere l’imminenza di una possibile epidemia. Il particolare più inquietante per i gay è che secondo la ricerca gli omosessuali maschi sono il gruppo maggiormente colpito dall’infezione. A San Francisco, per esempio, il tasso di incidenza tra i gay è risultato 13 volte superiore a quello del resto della popolazione. Poi si è scoperto però che lo studio era stato condotto in ospedali di San Francisco con alte percentuali di pazienti gay affetti da Hiv, e per questo più esporti all’infezione, e che la notizia della preseunta epidemia era stata strumentalizzata ad arte da alcuni gruppi omofobici. Per sostenere che la via di contagio privilegiata sono i rapporti sessuali tra maschi. Mentre secondo gli esperti, che hanno smentito la montatura, il contagio avviene molto più banalmente per contatto cutaneo e non ha niente a che fare con i gusti sessuali delle persone che lo contraggono. Un tribunale del lavoro britannico ha riconosciuto il ministero della difesa colpevole di aver ignorato le denunce di una soldatessa lesbica sottoposta per lungo tempo a molestie da parte di un sergente che voleva ricondurla sulla “retta via” facendole apprezzare le gioie del sesso etero. La donna, Kerry Fletcher, 31 anni, ha testimoniato che il mancato intervento dei superiori ai quali si era rivolta ha aggravato la sua situazione, esponendola a molestie sempre più gravi da parte del sergente e di alcuni altri militari suoi amici. Tra le altre cose, le hanno semidistrutto l’automobile, l’hanno minacciata di morte telefonicamente e l’hanno sottoposta a ogni sorta di vessazione sul lavoro. Tra le prove portate in tribunale c’era anche un sms inviato dal sergente che così recitava: “Guarda che potrei convertirti. Non sai cosa ti stai perdendo”. Secondo il suo avvocato, Kerry Fletcher è “una persona completamente innocente la cui vita è stata distrutta dall’esercito perché è stata abbastanza imprudente da difendere la propria dignità”. Il suo principale persecutore si è invece difeso negando qualunque comportamento discriminatorio e spiegando che il suo era solo un modo per rafforzare la disciplina militare. Il giudice non gli ha creduto e ha anche accolto il diritto a un risarcimento per Fletcher, che sarà stabilito da un successivo procedimento e potrebbe ammontare a circa mezzo milione di euro. Kerry Fletcher pride febbraio 08 ESTERO cronaca 39 Chi la fa l’aspetti Che i fustigatori dei costumi altrui siano spesso degli emeriti porci (senza offesa per i suini) non è una novità. È ormai anzi una regola infallibile, come dimostra l’ennesimo caso di un moralizzatore coinvolto in uno scandalo sessuale negli Stati uniti. L’ipocrita di turno è questa volta il procuratore distrettuale della contea di Harris (Texas) Chuck Rosenthal, che qualche anno fa balzò agli onori delle cronache per aver sostenuto di fronte alla corte suprema federale che le famigerate leggi sulla sodomia (poi abrogate dalla corte stessa nel 2003) erano indispensabili per proteggere i “valori familiari”. Proprio sulla protezione di questi valori Rosenthal aveva costrutito la propria acarriera, salvo finire di recente nel mirino di un’inchiesta ufficiale per “cattiva condotta” in seguito alla scoperta di alcune sorprese contenute nel computer che usava al lavoro. Niente di grave, per carità: solo qualche video porno, qualche barzelletta razzista e un certo numero di e-mail sessualmente bollenti indirizzate alla sua segretaria. Materiale poco consono, tuttavia, per un uomo che di fronte alla corte suprema, in difesa delle leggi sulla sodomia, dichiarò che la linea di demarcazione tra il lecito e l’illecito doveva essere tracciata sulla porta della camera da letto delle coppie eterosessuali regolarmente sposate. Tutto il resto minacciava il futuro dell’America. Il caso di “sodomia” che fu portato davanti alla corte suprema riguardava una coppia gay, sorpresa a consumare un rapporto sessuale tra le mura di casa propria da un poliziotto imbeccato da una falsa soffiata che aveva segnalato la presenza di un intruso. Che ora anche la carriera di Rosenthal sia stata rovinata da una soffiata vera sembra proprio un’ironia della sorte. Sosia a luci rosse Il giocatore del Milan Ricardo Kakà, particolarmente morigerato in fatto di costumi sessuali, ha diffidato la rivista gay brasiliana “G-Magazine” dall’utilizzare il suo nome in relazione a un servizio fotografico senza veli di un suo sosia in uscita nel numero di questo mese. La rivista ha comunque confermato l’uscita del servizio, e anche se il nome del calciatore non sarà utilizzato la sua somiglianza fisica con il modello fotografato non potrà sfuggire a nessuno. Il sosia ha diciotto anni, si chiama Lucas Pugliessa, e a giudicare dalle immagini diffuse in anteprima da “G-Magazine” (e ampiamente circolate su internet) non ha proprio nulla da invidiare al più famoso Kaka. Lucas Pugliessa Censura pubblicitaria Il manifesto pubblicitario spiega che “ogni giorno quattro gay francesi scoprono di essere sieropositivi” e ammonisce: “L’Hiv è sempre lì. Proteggetevi”. Messaggio quanto mai corretto, ma il fatto che fosse accompagnato da una foto che ritrae due uomini nudi sdraiati su un letto e intenti a baciarsi ha fatto scattare la censura dell’autorità francese che vigila sulla pubblicità, che ha chiesto il ritiro della campagna. Per la serie: il moralismo non è meno pericoloso dell’Hiv. febbraio 08 pride 40 pride febbraio 08 41 febbraio 08 pride 42 PORTFOLIO On the couch Tom Bianchi è uno dei pochi fotografi che sono riusciti a fare della sessualità gay un soggetto di immagini d’arte. E lo ha fatto per davvero. Il mondo abbonda infatti d’immagini che sotto il mantello dell’arte, o presunta tale, nascondono semplici immagini pornografiche “che non osano dire il loro nome”. Per fare arte raccontando un tema difficile e “scivoloso” come la sessualità occorre una qualità che o si ha o non si ha: essere artisti. E Tom Bianchi lo è, per consenso ormai unanime. Il segreto di Bianchi sta in parte nel fatto che le sue immagini sono “vere”. Gran parte delle coppie ritratte mentre fanno l’amore sono coppie anche nella vita reale, e molti degli uomini ritratti da soli sono amanti di Bianchi. Nasce da qui lo sguardo intimo, rilassato se non “complice” dei modelli, che spesso sembrano del tutto dimentichi della presenza della macchina fotografica. Lodevole quindi la decisione dell’editore europeo di Bianchi di riproporre in edizione economica (due libri al costo di uno) le due “puntate” del celebre On the couch (Sul divano). A questo prezzo, perdersi la raccolta è un peccato. Tom Bianchi, On the couch collection (vol. 1 + 2), Bruno Gmuender Verlag, euro 33. pride febbraio 08 PORTFOLIO febbraio 08 43 pride 44 attualità+cultura Il contraddittorio legame tra la destra e l’omosessualità in un saggio appena uscito che spazia dalla Germania di Hitler al Giappone di Mishima al neonazismo contemporaneo. Il fascino dell’omo nero Gianni Rossi Barilli “Meglio fascisti che froci”, dichiarò in Tv la nipote del duce Alessandra Mussolini con l’eleganza verbale che l’ha resa celebre. Ma cosa succede quando le due cose coincidono? Se lo domanda Marco Fraquelli, nell’introduzione al suo libro Omosessuali di destra (240 pagine, Rubbettino editore, 12 euro) che è appunto una visita guidata nell’ambiguo territorio in cui omosessualità e fascismo, anziché violentemente in antitesi, sono termini in qualche modo complementari. Diciamo subito che l’esistenza di un’omosessualità di estrema destra rappresenta una spina nel fianco della moderna liberazione gay. E non tanto perché fascisti, nazisti e i loro epigoni postbellici hanno il più delle volte rappresentato il peggio del peggio dell’omofobia. Questo aspetto è anzi tutto sommato pacifico e sembrerebbe definire una irriducibile relazione di inimicizia: dove c’è il fascismo non c’è l’omosessualità e viceversa. Le cose però non sono così semplici, nella realtà. Un po’ perché dietro le parole e le ideologie ci sono esseri umani con la caratteristica di predicare in un modo e razzolare in un altro, ma soprattutto perché esiste praticamente da sempre un lato “oscuro” dell’eros omosessuale che lo rende compatibile con ideali che oggi definiremmo di destra radicale. È l’omosessualità ipervirile e misogina dei guerrieri, pervasa di mistica sanguinaria, che dall’antichità greca al Giappone dei samurai si è consolidata in un mito di notevolissima influenza culturale. O è l’idea che gli omosessuali costituiscano una speciale élite (non di rado esoterica) destinata a compiti più alti di quelli dei comuni mortali, di cui troviamo una prima traccia già nella Repubblica di Platone. Questo carattere forzuto e autoritario, agli antipodi del cliché della checca storicamente stigmatizzato, è stato in buona misura oscurato dall’emergere dell’identità gay, nata dalla rivoluzione sessuale antipatriarcale del secolo scorso, nonché spesso liquidato in maniera un po’ sbrigativa come omosessualità repressa. La crescente integrazione sociale di gay e lesbiche sta rimettendo la palla al centro, dimostrando con un’infinità di esempi che il desiderio omosessuale non è di sinistra né di destra. Siamo così approdati alla “scoperta” che pride febbraio 08 anche a destra, perfino la più estrema, esistono i gay (per le lesbiche dovremo attendere ancora un po’). Peccato che l’ampio schieramento di forze che compone la destra italiana sembri non essersene accorto affatto ed appaia al contrario sempre più accodato al papa, ultimo custode dei sacri valori, per mascherare almeno in parte la propria mancanza di progetti all’altezza dei tempi. Il che, in una generale deriva conservatrice che deborda ormai ben al di là dei confini della destra tradizionale, rappresenta un aspetto non secondario del tanto evocato declino italiano. Ben venga quindi il saggio di Fraquelli, a prendere in castagna la “palese contraddizione che pervade il mondo della destra” riguardo all’omosessualità, anche se si occupa in realtà quasi soltanto della destra radicale. Che è comunque quella più violentemente omofobica e dunque, si suppone, in maggiore contraddizione. Punto di partenza del percorso nei territori dell’”omo nero” sono i molti fremiti gay del nazionalismo tedesco, che dalla risistemazione dell’ideale di virilità di Winckelmann arrivano ad abbracciare le leghe giovanili amanti della natura, esponenti di primo piano della scena culturale come il poeta Stefan George e qualche protagonista della prima fase del movimento di liberazione omosessuale, nei primi decenni del ‘900, quando Berlino era la capitale gay d’Europa. Di qui al nazismo il passo è piuttosto breve, e non solo in termini cronologici. Il legame tra omosessualità e Terzo Reich è stato spesso utilizzato dalla propaganda avversaria per dimostrare l’indegnità morale dei nazisti, con un evidente sottofondo omofobico. Un classico, da questo punto di vista, è rappresentato dalle tonnellate di pettegolezzi ed elucubrazioni para-psicanalitiche sull’omosessualità di Adolf Hitler, alle origini della cui vocazione al mestiere di tiranno sanguinario si troverebbero irrisolte inclinazioni omosessuali. Fraquelli sottolinea come nessuna tesi storiografica, per quanto fantasiosa, sia riuscita a provare che Hitler fosse effettivamente gay. Altro è invece constatare che intorno a lui ci fosse un certo numero di personalità omo o bisessuali e che queste ultime trovassero qualche legittimazione anche teorica all’interno dell’ideologia nazista, che concepiva lo stato come comunità maschile. In un contesto in cui tuttavia l’omofobia prevaleva, come dimostrano le persecuzioni di molte migliaia di gay e le epurazioni interne alle gerarchie del partito. Se sulla Germania hitleriana ci sono molte cose da raccontare, sono molte meno quelle che riguardano l’Italia di Mussolini. Questo porta l’autore a concludere che il fascismo italiano fu sessualmente meno ambiguo del nazismo, anche se probabilmente più dettagliate ricerche storiche (e una debita considerazione dell’ipocrisia di matrice cattolica) potrebbero condurre ad argomentazioni più complesse. In verità l’unico episodio rievocato riguardo all’Italia è l’occupazione di Fiume da parte di D’Annunzio e dei suoi legionari nazionalisti, che fondarono un’effimera quanto trasgressiva repubblica giovanile, all’indomani della prima guerra mondiale. Ma all’epoca il fascismo non aveva ancora sfondato. Molto interessante, e poco noto ai più, il gaio album di famiglia della destra collaborazionista francese e quello della destra neonazista del dopoguerra. Con alcune personalità di spicco decisamente inquietanti, come il tedesco Michael Kuehnen, morto di Aids a 36 anni, e il francese Michel Caignet (classe 1954), che coniuga nella propria biografia la traduzione di testi negazionisti, la pubblicazione di una rivista dichiaratamente gay (Gaie France) e varie condanne per incitamento alla pedofilia. Dopo un breve passaggio in Giappone per rievocare la storia dello scrittore-esteta, nonché ultranazionalista, Mishima Yukio, il libro si conclude con un capitolo sui primi vagiti di coscienza gay nella destra italiana contemporanea, simboleggiati dalla nascita di Gaylib, confermando l’impressione che la strada da percorrere per “sdoganare” gli omosessuali in questo ambiente sia ancora molto lunga, anche per soggettive responsabilità degli stessi gay. Di elementi su cui la destra italiana potrebbe discutere e riflettere ce ne sono comunque a bizzeffe. Quello che ancora manca è la capacità di guardare in faccia la realtà senza fare uso di paraocchi. 45 febbraio 08 pride 46 attualità+cultura Tom Bouden, belga, è uno dei più noti autori di fumetti gay in Europa. purtroppo i suoi fumetti sono apparsi in Italia solo sporadicamente. In attesa che trovi un traduttore anche da noi, lo abbiamo intervistato. Tom Bouden Massimo Basili [email protected] Anche il fiammingo Tom Bouden fa parte di quella nutrita pattuglia di autori gay di fumetti le cui opere sono appezzate in tutta Europa, ma che sono praticamente sconosciuti in Italia. I suoi personaggi più famosi e tradotti sono Max&Sven, coppia di giovani omosessuali composta dal volitivo Max e dal più incerto e confuso Sven. A partire da questo nucleo iniziale Bouden ha creato, nel corso degli anni, una serie di personaggi omosessuali giovani e liberati sessualmente, raccontati con divertita partecipazione. È uno dei pochi autori gay dichiarati che alternano senza problemi la produzione di fumetti per tutti (spesso per bambini e ragazzi) alle opere a tema omoerotico, senza cambiare stile ma con lo stesso approccio ironico e leggero, tipico della scuola franco-belga dei vari Asterix e Tintin. Lo abbiamo intervistato. Quando hai deciso di diventare un autore di fumetti? Il primo fumetto con qualche timido contenuto gay risale ai miei 17 anni, ma non lo feci leggere a nessuno. I fumetti gay li ho davvero cominciati a fare verso i 21 anni, all’università, contemporaneamente al mio coming-out. Ebbene sì: non sono stato uno di quei ragazzi precoci che sono orgogliosamente gay già a 14 anni... L’anno dopo, comunque, ho pubblicato su una rivista gay, e dopo poco è uscito il mio primo libro. Nonostante questo, però, in quel periodo non riuscivo a guadagnare abbastanza facendo i miei fumetti gay e per vivere dovevo fare storie più commerciali. Non ho mai deciso coscientemente di diventare un autore di fumetti. Solo realizzando i miei primi albi mi sono accorto che una passione si stava trasformando in un vero lavoro, con mia somma gioia! pride febbraio 08 I tuoi fumetti parlano spesso di sesso e relazioni gay in maniera disincantata, spesso cinica, sebbene parecchio divertente. Hai mai ricevuto proteste da qualcuno, per questo motivo? Credo che i miei fumetti siano più ottimistici che disincantati, però è vero che le mie storie non sono sempre così romantiche o a lieto fine come molti potrebbero aspettarsi. Non perché io sia particolarmente disincantato, ma perché è la vita che è fatta così. Non ho mai ricevuto lamentele da parte della comunità gay. Nelle mie storie faccio uso di stereotipi, ma la maggior parte dei miei personaggi omosessuali sono ragazzi normalissimi. Se come sfondo utilizzo i parchi, le saune o i bar gay è perché in questo modo facilito l’individuazione dell’ambiente che metto in scena. I lettori gay capiscono subito di cosa si tratta. L’unica protesta che ho ricevuto riguarda una lettera arrivata ad una rivista gay dove pubblico i miei lavori. L’autore della lettera si lamentava del fatto che tramite i miei fumetti farei propaganda al sesso non sicuro. Questo provocò la reazione di un’associazione antiaids che anni prima aveva usato mie illustrazioni per alcune loro campagne di prevenzione: mi difesero sulle pagine della rivista scrivendo che nella maggior parte dei miei fumetti il sesso sicuro è ben rappresentato. Però è vero, a volte mi sono dimenticato di disegnare il preservativo, perché, come nella vita vera, non tutti fanno sesso sicuro… Quando hai deciso di promuovere Max&Sven ad un albo tutto loro? Quando ho cominciato a lavorare a Max&Sven stavo frequentando un gruppo giovanile gay. Mi chiesero di disegnare il poster promozionale e i personaggi che usai per quel poster divennero i futuri Max&Sven. Le loro prime avventure si basarono in linea di massima sulla vita di alcuni amici di allora, e naturalmente anche sulla mia. Quel primo libro ebbe un discreto successo, ma non ne sono mai stato troppo soddisfatto. Essendo uno dei miei primi lavori, sia il disegno che il testo erano abbastanza rozzi, così sei anni dopo ho ridisegnato la storia coi testi riveduti. Quest’ultima versione ha poi avuto una traduzione internazionale. cultura+attualità Che differenza c’è tra i tuoi lavori per la Disney e quelli per il pubblico gay? Ci sono storie gay che hanno avuto maggior successo tra i lettori generalisti? Non c’è molta differenza di realizzazione tra un tipo di storia e un’altra, scrivo e disegno nello stesso modo. Semplicemente evito di mettere situazioni di sesso in fumetti rivolti ai bambini. In effetti adesso sto lavorando di più a fumetti rivolti a tutti rispetto che a quelli per un pubblico omosessuale. In alcune di queste storie ho introdotto personaggi gay marginali, e nonostante siano appunto marginali sembra che l’editore non abbia apprezzato la faccenda. Temo che le mie storie gay non siano mai state tanto amate dal pubblico etero più di quanto siano state amate da quello gay, né del resto credo di averlo mai voluto. Preferisci realizzare storie brevi o più lunghe? Mi piacciono di più le storie lunghe, adoro organizzare gli intrecci delle avventure di ampio respiro. Purtroppo non c’è molto mercato per le storie gay piuttosto articolate. Ho fatto un paio di storie lunghe con Max e i suoi amici, ma solo la prima è stata poi tradotta. Credo che proprio quelle tavole siano state i miei lavori migliori, forse perché maggiormente basati sulla mia vera vita, rispetto alle storielle brevi. Cosa pensi del movimento gay belga? E del mondo dei fumetti gay del tuo paese? Penso di essere io, il mondo del fumetto gay belga! Per questo lo trovo piuttosto noioso… In effetti ci sono anche altri autori gay, oltre a me, ma non fanno fumetti gay. Ti parlo della regione del Belgio che conosco meglio, ovvero le Fiandre. Non so se esistano altri autori di fumetti gay nella Vallonia francofona. Il mondo gay belga è simile in tutto e per tutto a quello della maggior parte dei paesi europei, con bar, saune, associazioni e alcune riviste. Purtroppo tutto in forma ridotta, perché siamo un paese piccolo. Secondo te l’informazione sul sesso sicuro va fatta anche attraverso il fumetto? Com’è la situazione a questo proposito, tra i giovani belgi gay che cominciano a fare sesso? Non ho avuto di recente abbastanza rapporti sessuali coi miei giovani conterranei gay per poterti rispondere… Credo che si comportino come tutti gli altri ragazzi gay nel mondo: alcuni non usano il condom, altri lo usano di rado, la maggior parte si sforza di usarlo sempre. Ho fatto un fumetto di due pagine su come si usa il preservativo, e se i miei personaggi principali fanno sesso, in genere faccio loro indossare il preservativo. Ho anche illustrato alcuni opuscoli sul sesso sicuro, quindi il mio contributo alla causa l’ho dato, mi sembra. Come hai cominciato a collaborare con la casa editrice gay tedesca Bruno Gmünder? Max&Sven è pubblicato in inglese, francese e spagnolo: nonostante siano parecchio amati dai lettori non ha mai venduto granché, credo per colpa della presenza di una notevole quantità di testo. Così ho pensato ad un fumetto che potesse vendere parecchio, progettando una storia pornografica, senza dialoghi e senza trama. Il primo editore a cui ho pensato è stato proprio Bruno Gmünder: erano interessati al progetto, ma hanno voluto che aggiungessi più pagine… e più testo! Il risultato è il libro In bed with David&Jonathan. Avevo già pubblicato alcune tavole sulla loro rivista erotica Freshmen, ma era stato parecchio tempo prima e per non molto tempo. In bed ha avuto un discreto successo, così in seguito ho realizzato anche Queerville, una selezione delle migliori (e più sexy) storie brevi realizzate negli ultimi dieci anni. Molte di quelle erano state precedentemente pubblicate nella serie olandese Flikkerzicht, così ho ridisegnato le più vecchie. Per BG ho partecipato anche a Stripped, antologia di illustrazioni e fumetti gay con altri 50 artisti da tutto il mondo, pubblicato per celebrare il venticinquesimo anniversario della casa editrice. Progetti futuri? Vorrei tanto realizzare altri libri per Bruno Gmünder, ma in questo momento non ne ho proprio il tempo. Sto lavorando su parecchie storie a fumetti non gay: buona parte di quest’anno se andrà per disegnare storie per ragazzi, nonché una storia su una coppia etero che impara a convivere con la sieropositività di uno di loro. Naturalmente ho ancora alcune vecchie storie gay che aspettano solo di essere tradotte e pubblicate in inglese (e in italiano? ndr). Se ci sono editori all’ascolto… Sei fidanzato o sposato? (In Belgio ci si può sposare tra gay e lesbiche fin dal 2001, ndr). Cosa pensi del matrimonio gay in Belgio e in Europa? Sì, sono sposato. Io e mio marito stiamo insieme da quindici anni. Lui ha fondato una piccola casa editrice che pubblica i miei libri a fumetti fin dagli esordi, e questo è molto bello. Non sono un sostenitore accanito del matrimonio gay, ma rende le cose molto più semplici, per cui, appena ne abbiamo avuto la possibilità, l’abbiamo fatto. 47 I fumetti di Tom Bouden in Italia I fumetti di Tom Bouden sono praticamente inediti nel nostro paese, tranne alcune storie da una tavola ciascuna e alcune strisce pubblicate sul numero due di Happy Boys, uscito nel 2004, e sul primo numero di Happy Boys&Girls, uscito nel 2006. Entrambi gli albi si trovano ancora nelle librerie gay e in quelle specializzate in fumetti, oppure chiedendo direttamente a Coniglio Editore (www. coniglioeditore.it). Nelle librerie di varia e nelle librerie gay trovate invece le opere di Bouden tradotte in inglese: per Green Candy Press (www.greencandypress.com) sono usciti il primo volume di Max&Sven e The importance of being Earnest, opera tratta da Oscar Wilde. Per Bruno Gmünder Verlag (www. brunogmuender.com) sono usciti invece In bed with David&Jonathan, Queerville e l’antologia collettiva Stripped. Per ogni informazione e novità sul suo lavoro consultate la versione inglese del sito di Bouden: www.tombouden.be febbraio 08 pride 48 attualità+cultura La Lucas Kazan Productions è venuta in Italia a cercare modelli per i suoi film “a luci rosse” gay. Incuriositi, abbiamo chiesto loro un resoconto sul loro Gay porn star wanted 2007, il casting proposto lo scorso dicembre a Catania, Roma e Milano. Pornostar wanted Alfio Martini www.LucasKazan.com Partecipare ai provini di una casa di produzione hard internazionale è sempre una sfida con se stessi: in modo cosciente o no si vuol verificare quanto il proprio sex-appeal sia riconosciuto da chi fa sul serio, cioè da chi lo valuta per mestiere. Ma un test attitudinale di questo tipo può avere esiti deludenti, se non ci si arriva preparati. Ecco cosa è successo al Gay Porn Star Wanted 2007, con l’aggiunta di qualche “dritta” per chi volesse magari provarci, in futuro. A. Per prima cosa, quando si partecipa ad un provino porno, si deve cercare di capire che tipo di produzione si abbia davanti: insomma, basta visitare il sito internet e con un sano sforzo di oggettività chiedersi se si possiedono caratteristiche fisiche comparabili. È una verifica necessaria, a volte frustrante: consolerà comunque il fatto che nel nostro privato siamo tutti attori porno, e che ci sono miriadi di case di produzione porno adatte più di altre a ciascuno, a seconda del tipo fisico (dall’efebo all’orso). Quindi se si vuol fare sul serio basta, anzi si deve, proporsi alla produzione giusta, quella cioè più congeniale al proprio tipo fisico, e non ad altre. Perché ovviamente è inutile (e frustrante) proporsi ad una casa di produzione specializzata in “orsi” se si è magri e glabri... e viceversa. Ad ogni modo, quale che sia il proprio tipo fisico, è sempre buona norma essere in perfetta forma fisica, tirare su i muscoli con un po’ di palestra... e non preoccuparsi di altro. Ma veniamo al nostro caso. Nelle selezioni che la Lucas Kazan ha condotto in Italia lo scorso dicembre si è presentato un bouquet variopinto di giovani e giovanotti, e anche di non più giovani. La selezione è stata condotta soprattutto sulla base dell’aspetto fisico (dal piacente all’eccellente) con una mezza dozzina di “vincitori”. Qualcuno dei partecipanti al casting è rimasto un po’ deluso apprendendo che non era il regista in persona a svolgerli, tuttavia questo è normale. Se il regista è molto impegnato o non soggiorna abitualmente in Italia, o è semplicemente schivo, affiderà ai suoi collaboratori alcune delle fasi preliminari della produzione, come appunto le riprese dei casting, e selezionerà solo in differita i provini più convincenti. Per la cronaca, nel caso di Kazan bisogna dire che non ama spostarsi troppo dagli Stati uniti (non va neppure a ritirare i premi attribuitigli nella stessa Los Angeles!). pride febbraio 08 cultura+attualità 49 B. Secondo accorgimento: se abbiamo deciso che siamo nel casting giusto, prepariamoci a quello che plausibilmente può essere il tipo di richieste che l’esaminatore ci farà. Alcuni ragazzi presentatisi al Gay porn star wanted immaginavano di dover fare una performance live con un numero imprecisato di bonazzoni davanti alla videocamera, altri invece non si aspettavano neppure che ci fosse la videocamera! Alcuni poi si sono stupiti di doversi spogliare, altri invece di non doverlo fare… Cosa è giusto aspettarsi, allora? Be’, in un casting porno si valutano doti fisiche e attitudinali, quindi si chiacchiera, e naturalmente sì: la videocamera c’è, e si è soli davanti all’obiettivo. Ci si può aspettare quindi che l’esaminatore conduca una discussione su temi sessuali personali ed espliciti, tipo: “Che cosa ti piace fare di più, a letto? Cosa ti imbarazza fare davanti ad una videocamera? Quali fantasie erotiche hai?”... e via di questo passo. Questo è il momento di aprirsi, di far sentire la propria voce, con sincerità e naturalezza. Ed è in questo passaggio che cadono le eventuali censure e a tutti viene data l’opportunità di essere se stessi. Con esiti anche divertenti: c’è chi ha raccontato di vivere in casa con altri tre fratelli maschi tutti gay e non tutti col partner; oppure c’è il massaggiatore di una piccola squadra di calcio che ha raccontato come, durante un massaggio di routine abbia assistito, sudando freddo, all’erezione di un giovane calciatore il cui glande faceva capolino dall’elastico dei pantaloncini; o come l’appassionato di ciclismo che va a proporre a ciclisti conosciuti durante le escursioni lo scambio della tutina in lycra (ridendo e scherzando, due volte c’è riuscito!). Riporto un dato curioso sulla fantasia erotica più “spinta” espressa dalla quasi totalità dei candidati: se pensate a qualcosa di sadomaso o comunque di “strano” vi sbagliate. In Italia, a quanto pare, ci si accontenta di molto meno, dato che tutti vorrebbero... partecipare ad un’orgia oppure (piccola ma importante variante sottolineata da un milanese) ad una mega orgia! Detto ciò, la conversazione serve anche a capire se chi ha scelto di partecipare al provino porno lo abbia fatto come scherzo o facendo sul serio, e dopo avere pensato alle possibili conseguenze dell’eventuale apparizione in un filmato erotico. Ebbene, la sorpresa più grande è stata proprio febbraio 08 pride 50 attualità+cultura quella di constatare quanto i candidati italiani siano tranquilli e “svezzati” da questo punto di vista: i più la considerano una scelta di vita che non può essere condizionata dall’opinione altrui, fosse anche quella del fidanzato, altri magari sono stati spinti a partecipare proprio dalla sorella con cui si erano confidati, e (udite! udite!) più di uno ha strappato il consenso alla mamma! Uau! In generale, poi, tutti si sono detti convinti di avere almeno gli amici dalla propria parte… Poche le eccezioni: fra queste un bel ragazzo egiziano, dal fisico notevole, che però era disposto a girare solo col viso coperto! Questo “piccolo particolare” ha comportato la sua (sofferta) esclusione dalla scelta finale, e due chiacchiere sono state utili, soprattutto a lui, per capire davvero in che cosa si stava imbarcando. C. Viste le circostanze, ad un casting porno bisogna sempre esser pronti alla fatidica domanda: te la senti di spogliarti, qui ed ora? Be’, nulla di più plausibile, no? Eppure c’è sempre chi, abbassando timidamente la voce, risponde: “Non pensavo di dover…”, oppure guadagnando tempo borbotta: “Ma qui? Non fa un po’ freddino?”. Ebbene, se viene chiesto di spogliarsi è perché l’operatore pensa che il modello prometta davvero bene, potrebbe essere un cosiddetto “3 su 3” (bel viso, fisico definito, gran pene) oppure no, magari proprio il viso non convince, allora lo si vuol vedere nudo per capire se è un “2 su 3” cioè se ha un fisico definito e un pene adeguato. A questo punto ci si immagini di ritrovarsi lì nudo... e poi? Vediamo… Te la senti di esibirti in una performance erotica, diciamo una masturbazione? In questo caso non occorre preoccuparsi se poi alla prova dei fatti il coso non vuol saperne: tutti capiscono che non è facile riuscirci in una condizione tanto estrema, così su due piedi, e senza nessun “aiutino” o stimolo (no, non è vero che nei casting c’è un “fluffer” bellissimo in attesa di fornire l’”aiutino”). Il fatto è che a questo punto l’importante è solo provarci. Questo serve infatti soprattutto a scoprire se la persona sia sufficientemente disinibita per questo genere di cose: è palese che se il candidato scopre di vergognarsi troppo per farlo da solo davanti a una persona, figuriamoci cosa succederebbe quando dovesse esibirsi davanti a tutta una troupe. Se il candidato non se la sente di provarci, è improbabile che sarà poi a suo agio sul set di un film porno. Meglio quindi (sia per il candidato che per la casa di produzione) scoprirlo subito in questo modo. Per prepararsi a un’eventualità del genere, alcuni ragazzi hanno confessato di aver provato deliberatamente per la prima volta a fare sesso di fronte ad estranei in un locale gay, per mettersi alla prova, per capire se erano in grado di farlo. E in effetti, alla prova dei fatti nessuno di coloro che ha detto di avere provato prima ha avuto difficoltà. Che dire? A quanto pare questa sembrerebbe decisamente una buona idea, per chi volesse mai proporsi ad un casting di questo tipo... Il risultato delle selezioni? Quest’anno cinque ragazzi hanno superato le selezioni del Gay porn star wanted 2007. Nel 2008 appariranno sul sito della Lucas Kazan, e verranno presi in considerazione per il prossimo video. Non male come risultato, al punto che è già prevista una edizione 2008 della selezione. Magari con una formula diversa. Rimanete sintonizzati. (Un assaggio del casting italiano, con le immagini dei vincitori, sarà presto visibile sul sito www. LucasKazan.com nella sezione “Casting XXX”) pride febbraio 08 51 febbraio 08 pride 52 attualità+cultura Il von Gloeden rubato Giovanni Dall’Orto [email protected] Dovrebbe inaugurare il 23 gennaio e proseguire fino al 24 marzo la mostra dedicata al fotografo di nudo maschile Wilhelm von Gloeden (1856-1931) presso il Palazzo Reale di Milano. Il condizionale del “dovrebbe” è d’obbligo: essendoci di mezzo la giunta di centrodestra milanese e “Suor” Letizia Moratti, è del tutto possibile che anche questa mostra, come la precedente su “Arte ed omosessualità”, salti. Ormai il conflitto tra l’assessore alla cultura Vittorio Sgarbi e la giunta milanese (ormaì semplice prestanome della Curia) è esploso. Tre delle mostre proposte dall’antipatico ma vulcanico Sgarbi sono andate di traverso ai suoi colleghi. Guarda caso, sono tre mostre in cui appare il nudo: due a carattere eterosessuale (Witkin e Saudek) ed una a carattere gay (Gloeden). Da qui la decisione di intimare lo stop a Sgarbi. Immediata la riposta del “colpevole”, che del resto con le polemiche ci va a nozze: “La verità è che loro difendono una sorta di bigottismo: appena si allude al sesso, si scandalizzano. Allora censuriamo metà della storia del cinema. La cultura che non provoca, fa dormire. Vogliono cancellare la mostra di Witkin e quella di Saudek, organizzata con il consolato della Repubblica Ceca? Facciano pure, Milano farà l’ennesima figura di città bigotta che censura.”. Messe così le cose, è improbabile che la mostra inauguri, dato che dietro i vaghi paroloni santimoniosi si vede il concreto desiderio del centrodestra di serrare le file e liquidare gli esponenti non abbastanza “allineati” per prepararsi ad una prossima campagna elettorale anticipata, tutta da impostare sulla gara a chi lecca meglio i piedi al papa (Veltroni è già partito e non è detto che alla fine la gara di bigotteria non la vinca proprio lui). Nella speranza che questa profezia pessimista si riveli, alla prova dei fatti, sbagliata, e che quindi la mostra inauguri comunque, diamo qui un assaggio delle foto in eposizione, tutte provenienti dalla Collezione Alinari, che ha acquistato le oltre mille lastre fotografiche superstiti del “barone fotografo” e ne commercializza ristampe con tecniche “d’epoca”. pride febbraio 08 1 La cartella-stampa distribuita dagli organizzatori, che compie larghi giri di parole per evitare di nominare l’omosessualità, fa peraltro prevedere che la tematica gay (che pure è quella che ha reso Gloeden celebre) sarà messa quanto più possibile in sordina: aspettiamoci quindi molti paesaggi e molte pastorelle vestite, e relativamente pochi pastorelli ignudi. Ma considerate le premesse, sarebbe comunque meglio questo che niente del tutto... Per saperne di più: http://www.giovannidallorto.com/gloeden/ gloeden0.html 53 cultura+attualità 2 3 4 1 - Wilhelm von Gloeden - Caino 2 - Autoritratto in costume arabo 3 - Doppio nudo, ca. 1903 4 - Terrazza a Taormina, marzo 1898 febbraio 08 pride 54 s a b a t o 0 2 . 0 2 . 0 8 WELCOME FEBRUARY D A T C H P A R T Y durante la serata gadget per tutti m a r t e d i 0 5 . 0 2 . 0 8 PA R T Y I N M A S C H E R A OPEN NIGHT h. 23,00 il martedì grasso + gayo di Bergamo s a b a t o 0 9 . 0 2 . 0 8 S T R E E P T E A S E BELLO E IMPOSSIBILE v e n e r d ì 15 . 0 2 . 0 8 MA CHE MUSICA MAESTRO D I S C O C A R R GET UP your personal disco A’ v e n e r d ì 2 2 . 0 2 . 0 8 S T R E E P T E A S E D A T O G L I E R E I L F I AT O v e n e r d ì M A X 2 9 . 0 2 . 0 8 P A R T Y BUON COMPLENNO MAX tutti i venerdi e i sabato dalle 23,00 • info e liste 3495525092 apertura liste dalle 19 alle 21,30 vener dì r esident D J luca car r ar a • sabat o r esident bobo D J • dar k r oom • zona fumat or i GET UP disco club • via bianzana 46 • bergamo • messaggio riservato ai soci UNO club pride febbraio 08 memoranda Giovanbattista Brambilla [email protected] 55 Il Ci si rende conto d’avere messo insieme una bella biblioteca solo quando i libri incominciano a dialogare, qua e là, misteriosamente tra di loro. Esiste una catena di Sant’Antonio che fa riaffiorare gli stessi personaggi, a sorpresa, all’interno di volumi dalle origini più disparate. È così che, risalendo le flebili tracce delle memorie altrui e servendomi di almeno dodici pubblicazioni, oggi posso riavvolgere il filo del ricordo per raccontarvi chi era lo sbalorditivo attore Edouard De Max (18691924). Eccovelo qui nella foto, enfaticamente sbracciato e pronto ad ogni evenienza nel suo ruolo più consono di Eliogabalo, noto imperatore omosessuale. In un’epoca in cui di certe cose non si poteva parlare apertamente, benché fosse osteggiato o attaccato da recensioni virulentemente omofobiche, la sua vita privata non fu mai un segreto per nessuno. Nato a Iasi, in Romania, figlio di un medico ebreo, si spacciò a Parigi per nobile, (con l’altisonante titolo De Maxembourg principe di Sakala) pur di far colpo. Ma fu solo grazie al suo talento che entrò alla Comédie-Française e diventò ben presto partner fisso di Sarah Bernhardt. De Max ne fu il perfetto pendant maschile: stessa stravaganza bizantina e disprezzo delle convenzioni, sia sociali che teatrali. Entrambi furono attori-poeti e creature che vivevano al di fuori della realtà quotidiana. De Max fu un culto assoluto nel clima decadente della Belle Epoque. Soprannominato dal perfido ed invidioso Jean Lorrain (1855-1906) “Le Monsieur aux camélias” (“Il signore dalle camelie”) per i drammatici birignao scenici e per l’orda di giovanotti, suoi amanti, che lo seguivano ovunque in preda all’ammirazione isterica. Un misto tra un principe persiano, uno zingaro e un dandy effeminato, qualcuno mormorava che praticasse riti satanici in gran segreto. Le sue dita erano letteralmente ricoperte di anelli orientali falsissimi, perennemente tormentose su un fazzoletto intriso di profumo esotico. Un misto di sublime e di ridicolo che il raffinato Jean Cocteau (18891963), suo discepolo e amico, ribattezzò “Il Principe di tutto ciò che non si deve fare”. Tra i suoi mille eccessi alcuni sono rimasti leggendari. A volte concedeva l’onore di farsi strapazzare dai suoi giovani amanti, tutti in una volta, immersi nella sua enorme vasca da bagno, in stile pompeiano, piena d’acqua di rose e petali. I pettegoli dicevano poi che tenesse sottomano un vaso di bronzo ricolmo di monete d’oro che lui amava riversare addosso ai maschioni nudi durante signore delle camelie i baccanali. Soprattutto scioccava nel quotidiano perché circolava pesantemente truccato come in scena. In inverno, esuberante come sempre, circolava in una auto elettrica color grigio perla, esattamente in tinta col suo vestito, protetto da una coperta di lontra bordata in volpe argentata e lanciando denari ai suoi ammiratori in estasi. Anche a casa sua, quando riceveva i giovani artisti squattrinati, lasciava delle monete d’argento sopra una mensola, affinché chi ne avesse avuto bisogno potesse servirsene senza doversi umiliare a chiedere. La sua carriera fu quella di un vero mostro sacro. Sempre bardato in scena d’ingombranti costumi ingioiellati, scandendo battute risonanti. Con un successo delirante e senza pari. A tale riguardo Cocteau ebbe a ricordare: “Ignorava i codici, le formule. Cercava, inventava. Infastidiva. Deragliava. Ci si sentiva come responsabili dei suoi errori. Non si osava guardare i vicini; si sudava a goccioloni. A un tratto ci si vergognava della propria vergogna. Dei “Sss!” spegnevano l’ultima risata. De Max, con un pugno pieno di rabbia, domava il ridicolo e lo cavalcava. La sua superbia lo portava via e ci portava via al galoppo”. Fu specializzato nel ruolo d’imperatori decadenti. Specie nel Nerone del Britannicus, per cui D’Annunzio andò in visibilio al punto da adottarne, anni dopo, il saluto “alla romana” per i suoi Arditi. Idea, poi, scippata da Mussolini. Pur essendo un grande tragico, De Max non esitò però a recitare sulle scene popolari o d’avanguardia. Addirittura girò tredici film muti di successo. De Max usò la sua celebrità per fare da patrono a una schiera di giovani artisti gay della sua corte, col rischio di rovinarsi per una decina di volte la carriera. febbraio 08 pride 56 memoranda (3) (2) (1) Rivelò sconosciuti talenti come André Gide (1869-1951) o Jean Cocteau. Del primo recitò nel 1901 in Le Roi Candaule, al secondo organizzò a sue spese un prestigioso recital di poesie nel 1908. De Max fu un caposaldo per i giovani omosessuali dell’epoca, sia tra il pubblico che tra i colleghi, per la presa di coscienza e accettazione di se stessi. Inoltre questo istrione è da ammirare per la sua dignità, consapevolezza ed ironico utilizzo del camp. Volontariamente ai margini della tradizione, De Max ha lasciato nelle cronache teatrali il ricordo, non solo di un commediante magnifico (dal profilo di medaglia antica, inquadrato in una spessa capigliatura nera dalle ciocche ribelli) ma soprattutto per la sua voce bronzea le cui sonorità, affette dalla cantilena romena, si dice che giocassero intelligentemente tra il lirismo e il canto. Anche il suo corpo atletico e potente, mostrato in abbondanza, non aveva avuto precedenti. Tanto che, nel 1900, diede scandalo perché apparve, pressoché nudo, in Prometeo scritto da Jean Lorain e musicato da Gabriel Fauré. Assolutamente pignolo, disapprovava l’ingenuità delle scenografie, di cartapesta, allora in voga, e arrivava a portarsi da casa dei mobili per ottenerne effetto realistico. 1- Edouard De Max con Cocteau, Ciro Vesperto e Rocher 2- Edouard De Max 3- Caricatura di BIB Disegni di Jean Cocteau Cocteau, nelle sue memorie racconta di quando con l’ingenuo De Max, l’amico René Rocher e il modello Ciro Vesperto diedero scandalo a un ballo al Théâtre des Arts. Per sbaglio ci andarono in maschera. Cocteau ricordò: “Immaginate l’auto grigio perla che scarica davanti all’ingresso un De Max con un’aquila a guisa di casco e coperto da un velo arabo, Rocher e Vesperto travestiti da pastori dell’Arcadia e io da Eliogabalo, con ricci rossi, tiara opprimente, strascico ricamato di perle, anelli alle dita dei piedi e unghie laccate. Non ci mettemmo molto a constatare la nostra svista. Fummo schiaffati in fretta in un palco di proscenio dove ci ridevano in faccia. Sarah Bernhardt mi mandò la sua dama di compagnia. “Se fossi sua madre, la manderei a letto”. Ricacciavo le lacrime. Il rimmel mi imbrattava e mi bruciava. De Max capì il suo abbaglio. Ci portò via, ci stirò i capelli, ci struccò e ci accompagnò a casa”. Alieno da ogni ipocrisia, De Max soccorse in ogni modo Oscar Wilde (1854-1900) durante il suo esilio parigino. Incontrandolo, per caso, in strada Wilde gli disse “Insomma, Monsieur De Max, neanche lei mi riconosce!”. De Max quasi sul punto di piangere, invocò un “Oh, maître, mon cher maître, le giuro che non l’avevo riconosciuta” e sotto gli occhi dei passanti, prese le mani del poeta e le baciò. Il che è tutto dire, perché sappiamo dal testimone Nella Parigi in cui la pederastia era diventata “di Jean Cocteau che: “Il ciarpame di Rue Caumartin moda”, come marchio di raffinatezza, lo divenne era infatti costituito da accessori e mobili da teatro. pure il duello per motivi d’onore. Di tutti i tipi: Il diadema di Eliogabalo fungeva da lampadario. all’arma bianca o alla penna d’oca. Bisognava sedersi per forza nella poltrona di Nerone Il velenoso Jean Lorrain fu sfidato alla o sulla X del cartellone di Ximenes”. pistola da Marcel Proust (1871-1922). Il giovane Cocteau, così descrisse il suo primo Ufficialmente per delle allusioni di Lorrain in incontro con l’attore: “Come l’oceano, di cui aveva una sua stroncatura a Proust, in realtà perché De Max Edouard è Nerone in Britannicus i gesti, il rumore e il torbido, De Max era temuto i due si contendevano le grazie d’un muscoloso dalle ‘madri in ginocchio’. (...) ‘Suo figlio conosce De Max, è perduto!’, era pilota del battello a vapore che traghettava i parigini ai picnic domenicali il leitmotiv del tutto inatteso. a Nogent. Niente messe nere o rosa, niente trappole per ragazzi. L’intimità di De Max Con De Max, invece, Lorrain preferì come arma di sfida... un pranzo. La evocava piuttosto l’interno familiare di una roulotte di zingari, e la sua alcova cosa rimase negli annali. Come due grandi cocottes tra le quali regnava la quella di Luigi XIV. Riceveva i cortigiani, i favoriti. (...) Della mia prima visita più oscura gelosia, decisero di dare ricevimento, lo stesso giorno, nello conservo una sua foto con dedica: ‘Ai suoi sedici anni fiorenti, i miei quarant’anni stesso albergo. Al primo piano Lorrain e al secondo De Max. Ma siccome dolenti’. (...) c’era una solo accesso, gli invitati alle due feste si ritrovarono ad insultarsi De Max non aveva età, come i felini. Quel capo, quell’emiro, quel gattone e farsi dispetti sulle scale. siamese, quella pantera nera si raggomitolava nella penombra tra cuscini Ad un certo punto della nottata da De Max, sempre in preda agli eccessi sporchi e pellicce in cui il nostro sguardo svelto riconosceva il costume del più decadenti, per trasformare il banchetto in un’orgia de “lo famo ruolo di Ippolito. (...) Bisognava farsi strada tra le colonne tortili, i cofani gotici, ancor più strano”, si decise a spingere due giovani donne a tavola ad una i ceri da cattedrale. (...) Il disordine, da De Max, era il suo stile, il suo gioco, esibizione pratica di “culto saffico”. La cosa, assai controproducente, finì i capricci di una natura orientale, calda e generosa. In quell’appartamento per causare il fuggi fuggi tra gli urlettii generali dei giovanotti presenti. deriso, temuto, che gli fasciava l’anima, ricevemmo solo esempi di nobiltà”. Cosa non si farebbe pour épater le bourgeois! pride febbraio 08 57 febbraio 08 pride 58 rubriche Un decalogo sul sesso sicuro di Pigi Mazzoli [email protected] Eccomi qui a scrivere di sesso sicuro. Mi direte che sta già scritto un po’ dovunque, in internet, in qualche opuscolo, anche in tanti numeri di “Pride” passati. Ma... Non è vero che tutte le sedie sono uguali. Certo, servono tutte per sedersi. Ma una potrebbe essere comoda per me, e l’altra per un’altra persona. Allora lasciatemi riscrivere di sesso sicuro. Potrebbe venirmi meglio. Potrebbe essere più chiaro per qualcun altro. Rispondo ad un lettore che vuole delle regole, non troppe, non poche, un decalogo. “Caro Pigi, sono un lettore del mensile “Pride”. Vorrei avere un decalogo con le norme fondamentali per evitare la trasmissione di malattie sessuali riferite al comportamento omosessuale, in particolare quali pratiche sessuali sono rischiose e quali non pericolose nell’ambito omosessuale. (...). Grazie, Luca.” zig*zag Caro Luca, il concetto principale da capire è quello della riduzione del rischio. Cioè nei comportamenti da tenere nel sesso noi abbiamo due scelte: eliminare del tutto il rischio di contagio o ridurlo drasticamente. Le norme che di solito si danno sono quelle del sesso più sicuro (col significato di “più sicuro che senza protezioni”). Un’altra possibilità di scelta è sulla gravità delle malattie, per cui si può praticare sesso veramente sicuro per le malattie mortali e incurabili come l’Hiv, limitandosi alla semplice prevenzione per quelle dove è possibile (come nel caso della vaccinazione per l’epatite B, e i test di controllo per quelle curabili, come la sifilide). Altra discriminante è sapere con chi, come e quanto si fa sesso. Senza dubbio avere molti rapporti sessuali con persone che a loro volta hanno molti rapporti sessuali (come per gli assidui frequentatori di darkroom) è statisticamente più rischioso che fare sesso col proprio fidanzato, anche ammettendo che nella coppia ci possano essere delle scappatelle. Per cui solo la conoscenza dei meccanismi di infezione può dirci caso per caso come fare cosa. Non sapendo cosa fare ci si può recare in un centro Mts (“malattie a trasmissione sessuale”) e dopo colloquio fare gli esami che ci saranno richiesti. 1 - Se risulterà necessario, vaccinarsi per l’epatite B: essendo molto contagiosa è possibile l’infezione anche con il bacio profondo. Eventualmente esiste anche il vaccino A + B, nel caso non si sia protetti neppure per l’epatite A. 2 - Fare sesso penetrativo solo col preservativo sempre, fin dal primo momento. 3 - Evitare che lo sperma altrui ci finisca in bocca, ano, prepuzio e glande, occhi, ferite. 4 - Eseguire periodicamente i test, nella frequenza adatta all’attività sessuale avuta, così come può consigliare lo specialista Mts. Questo per curare in tempo le malattie curabili (sifilide, gonorrea, vermi...), e per controllare quelle su cui intervenire diversamente (Hiv, condilomi, epatite C...) Ma sarebbero da aggiungere (volendo minimizzare il rischio) altri comportamenti, seppur più antipatici e sgradevoli: 5 - Leccare l’ano solo interponendo il foglietto di gomma chiamato “diga dentale” o con un foglietto ricavato tagliando un preservativo. 6 - Fare sesso orale col preservativo. 7 - Non fare entrare in contatto le mucose fra di loro, per esempio strofinando il glande sull’ano. pride febbraio 08 8 - Usare guanti di lattice per le manipolazioni dell’ano (esempio: fistfucking). Tenere in considerazione il fatto che, anche seguendo tutte queste norme, gli incidenti sono da considerare come possibili, e sono i più vari e fantasiosi: a partire dalla rottura del preservativo alla sua perdita all’interno durante la penetrazione, dal sanguinamento del capezzolo durante una stimolazione orale alla rottura del frenulo durante una masturbazione con perdita di sangue sulle cuticole delle unghie ferite. Tenere in considerazione la doppia infezione concomitante, come sifilide e Hiv: la prima crea una ferita non dolorosa, che non si avverte, ma che permette il passaggio anche dell’Hiv. È attualmente molto frequente in chi fa sesso orale senza protezione che, recatosi nel centro Mts per sintomi di sifilide secondaria, risulta ai test positivo sia per la sifilide che per l’Hiv. Detto questo, una considerazione a livello epidemiologico. Le indicazioni base (“penetrazione sempre con preservativo” e “niente sperma in bocca”) sono sufficienti ad evitare la maggioranza delle infezioni da Hiv: poniamo che si evitano 95 nuove infezioni su 100 (ma non è possibile quantificare queste percentuali). Ma i rimanenti 5 avendolo saputo avrebbero voluto usare precauzioni più rigorose (ah, saperlo prima!). Invece l’incidente occasionale è sempre dietro la porta, per cercare di evitarne qualcuno non usare preservativi scaduti o mal conservati, usare lubrificanti ad acqua e nella quantità necessaria, imparare ad indossarli correttamente, controllare spesso che siano integri e ben posizionati, soprattutto prima dell’eiaculazione. Poi, rendetevi conto del fatto che potreste incontrare una persona impazzita o malvagia, che potrebbe spergiurare di essere assolutamente sana, che addirittura potrebbe mostrarvi un test falsificato come prova, pur di convincervi di fare sesso non protetto con lei. C’è poi chi è convinto che l’Hiv non esista e l’Aids sia frutto dello stress e dei farmaci voluti dalle mafie farmaceutiche, e che c’è chi cerca di infettare altre persone per vendicarsi della propria infezione. Per tutto questo si deve ricordare che sta a noi l’obbligo sia di proteggerci dagli altri che proteggere gli altri da noi (potremmo esserci infettati dopo l’ultimo test, senza saperlo). Coppie monogame stabili. L’indicazione è quella di eseguire entrambi tutti i test, in caso di negatività a tutte le infezioni, la coppia potrà evitare di fare sesso protetto. Ma... quante sono le coppie in cui nessuno dei due partner non tradisce mai? Statisticamente sembrano la minoranza, e sono di conseguenza molti i casi in cui uno dei due porta nella coppia un’infezione. Per cui, soprattutto per i primi tempi, anche nella coppia monogama è più comodo praticare il sesso sicuro. Restano poi le norme del vivere in comune: 9 - Mai scambiarsi rasoi, spazzolini da denti, siringhe, forbicine da unghie (questo per epatite B e C, Hiv). 10 - Non scambiarsi giocattoli sessuali se non disinfettati, o proteggerli con preservativi. I giocattoli di gomma, se ben lavati, durano di più. Se si notasse qualcosa di strano, sempre meglio farsi vedere dal medico, anche quello di base. Potrebbe essere il sintomo di una malattia curabile. 59 febbraio 08 pride 60 rubriche di Carmine Urciuoli [email protected] Filtro cattolico per i pc delle scuole pubbliche. Nel bel mezzo dello scandalo pedofilia che ha colpito la chiesa cattolica e fa emergere continuamente innumerevoli casi di violenze ai danni di minori, le regioni Piemonte, Sardegna, e Sicilia affidano proprio alla onlus cattolica “Davide” di Venaria Reale (in provincia di Torino) il filtro anti-pedofilia sulle reti delle scuole pubbliche. Il sistema Davide (ma lo chiameremmo Golia), già integrato nei servizi Adsl venduti da Tiscali (http:// assistenza.tiscali.it /prodotti_tiscali/secure_ family), blocca l’accesso a dodicimila siti con contenuto pornografico e violento, ovvero non adatto ai minori, ma nella sua rete finisce la quasi totalità di siti gay, anche se presentano contenuti non pornografici. Tra le organizzazioni cattoliche che supportano il progetto, il famigerato “Forum delle Associazioni Famigliari” (http://www.forumfamiglie.it, la lista completa è sul sito http://www.webcattolici.it). La onlus Davide.it è gestita dal prete Ilario Rolle, presidente della “Cometa Comunicazioni srl” e tra le altre cose rappresenta presso le istituzioni Assoprovider, associazione di provider italiani. http://www.davide.it Guardian invierà inoltre un sms con tutti i dati del nuovo utente (codice della Sim, del cellulare ecc) utili ad identificare ed eventualmente denunciare il nuovo utilizzatore. Sui siti tutte le informazioni e la lista dei cellulari compatibili. http://www.symbianguru.com/phone-guardians60-3.html http://www.symbian-toys.com/Guardian.aspx Nuove generazioni Con il Nokia N95 e l’Apple IPhone è iniziata una nuova generazione di oggetti tecnologici ibridi, telefono-televisori, con videocamera e geolocalizzatori satellitari. In tema di ibridazioni nei prossimi mesi ne vedremo delle belle, anche per le offerte, sempre più innovative, dei gestori di telefonia. Un esempio è X-Series (http://www.3xseries.it) commmercializzata con successo dall’operatore mobile Tre. Con una tariffa flat (nove euro al mese) è possibile avere l’accesso ai servizi Web più utilizzati (anche e soprattutto dall’utenza gay) attraverso il proprio telefonino Tre e restare sempre connessi al proprio Msn Messenger (http:// www.messenger.it), guardare video su YouTube, o fare telefonate con Skype (con le sue tariffe vantaggiose verso tutto il globo). Accade sul web In onda su YouTube “Seminarissima”, il prequel di “Conclavissima”, diretto da La Tavia Tovarich. Episodi a sketch irriverenti e sarcastici ambientati in Vaticano alla fine degli anni ’80. http://lataviatovarich.splinder.com Guardiani del cellulare (e della privacy) È possibile scaricare ed installare sul proprio cellulare “Phone guardian” (in prova gratuita, poi al costo di circa otto euro) o “Guardian 2.2” (gratuito ed in italiano), programmini che permettono di bloccare il terminale qualora capiti in mani “sbagliate”.Indispensabili a chi tiene particolarmente alla propria riservatezza. È possibile attivare il blocco inviando al proprio numero un sms con un codice configurato in precedenza, o automaticamente, se il nuovo possessore cambia la sim. In quest’ultimo caso EROSSTRIP La cosa bella di certi blog erotici è la discorsività, le riflessioni, leggere, non importanti ma nemmeno volgari, sulla seduzione e l’erotismo. I discorsi che forse mancano e sono mancati a molti adolescenti gay e lesbiche che non possono contare sul gruppo di coetanei per discutere di sesso e amore. I due blog che presentiamo alternano riflessioni piccanti a raccolte di foto mozzafiato. http://bisex-gay.blogspot.com http://piemels.sensualwriter.com/piemels. sensualwriter.com pride febbraio 08 Pride Nation Television Sul sito americano PrideNation.com è possibile guardare online i due canali televisivi gay che sono finestre sul bel mondo gaio statunitense, con talk show, dirette dalle fantastiche feste dalla California alla Florida e programmi divertentissimi, come il “Kenji & Bella Show”: più gusto in cucina con le ricette camp. http://pridenation.com Tokio Hotel Deve ricredersi chi pensa che l’ambiguità non faccia più scalpore. I Tokio Hotel sono un gruppo di adolescenti tedeschi che si è servito di internet per diffondere il proprio lavoro. La voce del gruppo è Bill Kaulitz (nato nel 1989), cantante dalla frangia asimmetrica, manicure con smalto nero, ed occhi truccatissimi. Tipico “emo”, “eterosessuale a tutti gli effetti”, dicono i fans. Ma femminile a vederlo come nemmeno Maria Schneider in Ultimo Tango a Parigi. http://www.tokiohotel.it Un nuovo spazio gayo Gayspace.it è una nuova community glbt, con servizi in continua evoluzione che permettono agli utenti di entrare in contatto e conoscersi. Gli utenti possono iscriversi gratuitamente e senza vincoli. http://www.gayspace.it 61 febbraio 08 pride 62 rubriche Peter cameron Un giorno questo dolore ti sarà utile Come un giovane Holden dei nostri giorni, il diciottenne James Sveck fa fatica a diventare adulto, anche se è a New York, in un ambiente culturale spregiudicato e in una famiglia aperta che sembra aver superato tutti i tabù. La madre, con cui vive e per la quale lavora in attesa di andare all’università, è reduce da un terzo matrimonio (finito nel corso della luna di miele), gestisce una galleria d’arte contemporanea. La sorella Gillian (che frequenta poco anche se vivono nella stessa casa) è al terzo anno di università, vive una relazione con un prof. di “teoria del linguaggio” felicemente sposato con una prof. di lingue scandinave della Columbia University, che a sua volta ha una relazione con il suo ex psicoanalista. Il padre, con cui di solito pranza il venerdì, è a Wall Street dove guadagna montagne di soldi (va a Londra una volta all’anno a comprarsi i vestiti, le scarpe gli arrivano dall’Italia, la biancheria dalla Svizzera e così di seguito), ha relazioni brevi con donne tutte uguali, è bello e vanitoso e sta per sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica per togliere le borse sotto gli occhi. di Francesco Gnerre [email protected] James è gay, ma per ora solo in senso teorico, potenziale. Non riesce a vedersi in atteggiamenti erotici con un’altra persona: riesce a malapena a parlare con gli altri, “figuriamoci a farci sesso”. Però di John Webster, l’afroamericano gay che lavora insieme a lui nella galleria della madre, anche se non ne è del tutto consapevole, forse è un po’ innamorato: “Ho sentito la sua presenza dietro di me, e il suo odore: era sempre buono, una fragranza calda, pulita, che mi faceva pensare alla sua pelle”. Oltre a John, gli altri esseri con cui ha buoni rapporti sono la nonna ultraottantenne che vive a Hartsdale e che va spesso a trovare, e Mirò, un cane “che si crede umano”. Quando lo porta fuori, Mirò si mette accanto a lui su una panchina dei giardini di Washington Square, “a osservare con bonaria condiscendenza le semplici maniere animali degli altri cani”. Adelphi Milano 2007 pp. 206 euro 16,50 SEGNALAZIONI James, la madre e la sorella di fatto parlano più col cane che fra di loro, ma di questo James non si cruccia: è solitario e un po’ misantropo e alla compagnia delle persone (che il più delle volte dicono cose scontate e inutili) preferisce quella dei libri: ama molto la letteratura, ha una grande ammirazione per Denton Welch, e quando è nello studio della psicoterapeuta è colpito dall’assenza di libri di narrativa sugli scaffali della libreria. Non vuole andare all’università, la compagnia dei suoi coetanei gli procura veri e propri attacchi di panico, sogna di comprarsi una casa nel Midwest e passa buona parte del tempo nella galleria della madre (dove non entrano mai molte persone) a guardare su internet le case in vendita nei piccoli centri di provincia. Un giorno però, davanti al computer da poco lasciato da John, clicca su INDIETRO per vedere quali siti John ha visitato (di solito “un misto piuttosto interessante di esoterico e pornografico”) e dopo due o tre clic si trova su www.Gent4Gent.com, “dove uomini di classe incontrano uomini di classe”. Capisce che è davanti al profilo di John (“Narciso nero”) e senza nemmeno rendersene conto elabora un profilo corrispondente al partner ideale di John. Il fatto avrà conseguenze disastrose che James non può prevedere, ma più che i fatti narrati, a rendere questo romanzo molto bello e intrigante sono l’originalità dei pensieri del protagonista, la brillantezza e l’intelligenza dei dialoghi con cui l’autore sa cogliere l’inquietudine adolescenziale in una New York post-moderna, post-11 settembre e post-tutto, che è un po’ l’immagine dello spirito del nostro tempo. Tutti da godere i colloqui tra James e la psicoterapeuta di moda, e quelli tra James e il padre, dove questi è così insistente nel voler apparire gay friendly da indurre il figlio a dirgli: “Papà, se sei omofobico, non voglio che cambi per me”. Poco noto in Italia, dove finora erano stati tradotti una raccolta di racconti pubblicata da Rizzoli nel 1987, In un modo o nell’altro, e il romanzo Quella sera dorata (Adelphi 2006), Peter Cameron ha scritto con Un giorno questo dolore ti sarà utile il suo romanzo migliore e ha creato uno straordinario personaggio di giovane ribelle, tenero e malinconico, che prova a difendersi dalla volgarità del mondo con l’intelligenza, con la letteratura, con la solitudine e, se necessario, col silenzio. Claudio Gargano, Capri pagana. Uranisti e amazzoni tra Ottocento e Novecento, Edizioni La Conchiglia, Capri 2007, pp. 300, euro 22. Un libro ben documentato sul mito di Capri pagana attraverso il racconto dei soggiorni capresi di alcuni dei suoi ospiti più noti che tra Ottocento e Novecento la scelsero come dimora e attraverso le opere di chi a Capri cercò ispirazione (Von Platen, Gide, Wilde, James, Krupp, Fersen, Peyrefitte ecc.) Biagio Arixi, L’amore è libertà, Edizioni del Leone, Venezia 2007, pp. 128, euro 12. Un bel canzoniere d’amore maschile che non canta, come avviene di solito, il dolore per l’assenza della persona amata, ma la pienezza dell’amore di un uomo per un altro uomo, l’esperienza di invecchiare insieme e il bisogno di legittimazione contro tutti “gli umani pregiudizi”. Barbara Alberti, Vangelo secondo Maria, Castelvecchi, Roma 2007, pp. 156, euro 14. Riedizione di uno dei libri più interessanti di Barbara Alberti, del 1979: la Madonna, adolescente femminista, si ribella a un destino prefissato da altri, vuole interrompere la sua gravidanza e opporre al misterioso e bizzarro disegno di redenzione dell’umanità la sua libertà e la sua autonomia. Massimo Lacchei, Verbum dei et verbum gay, Edizioni Libreria Croce, Roma 2007, pp.134, euro 15. Dieci racconti ispirati a “fatti reali” sulle abitudini sessuali e sull’ipocrisia degli uomini di chiesa. Già edito nel 1999, il libro suscitò un certo scalpore perché in alcuni racconti apparivano, facilmente riconoscibili, luoghi e personaggi che per le autorità vaticane erano a dir poco imbarazzanti. pride febbraio 08 63 febbraio 08 pride 64 rubriche di Vincenzo Patanè [email protected] C’è voluto più di anno, ma poi ce l’ha fatta a trovare una distribuzione sui nostri schermi. Mi riferisco a Riparo, un bel film italo-francese diretto da Marco Simon Puccioni, che ha vinto al Festival di Annecy e che è stato presentato al ToGay dell’anno scorso e poi a Berlino nella sezione Panorama. Puccioni è alla sua opera seconda dopo Quello che cerchi, un esordio che non passò inosservato (nomination al David di Donatello nel 2003). Ma è suo anche il cortometraggio Corpo immagine, che furoreggia su YouTube e su alcuni siti (come quello di Gay.tv), in cui un allora sconosciuto Nicolas Vaporidis fa il modello nudo per la fotografa Piera degli Esposti, la quale poi si innamora di lui. La vicenda si svolge in Friuli e ruota attorno a tre personaggi. La trentacinquenne agiata Anna (Maria de Medeiros) ha una serena relazione con Mara (Antonia Liskova), di dieci anni più giovane. Quest’ultima lavora come operaia nella fabbrica di scarpe dei genitori di Anna, della quale si è innamorata dopo aver divorziato dal marito. Di ritorno da un viaggio in Tunisia, le due scoprono un giovane marocchino, Anis (l’esordiente Mounir Ouadi), nascosto nel bagagliaio della macchina, il quale sostiene di voler raggiungere lo zio a Milano. Dopo lo sconcerto iniziale, le due decidono di aiutarlo. Così, quando il ragazzo torna a mani vuote da Milano, Anna grazie a suo fratello lo fa assumere in fabbrica. All’inizio le cose sembrano andare bene fra i tre, con Anis che ogni giorno conquista più spazio e fiducia. Ma poi gli eventi precipitano quando Anis si scopre fortemente attratto da Mara e riesce a svegliare in lei l’attrazione per gli uomini. Naturalmente l’armonia conquistata salta definitivamente, rosa da gelosie e ripicche. In particolare, Anna, dopo aver scoperto che Mara ha fatto sesso col ragazzo, lo fa licenziare. Ma non è solo Anis a uscirne a pezzi, poiché ciascuno sarà costretto a venire a patti con le proprie illusioni. Al centro della vicenda sono dunque i tre protagonisti. Questi, molto differenti l’uno dall’altro, dopo un breve periodo nel quale sembrano essere felici, rimangono invischiati nelle tensioni fortissime che si vengono a creare e che non interessano solo la loro sfera privata, come del resto ha sottolineato lo stesso regista: “Con Anis tra di noi” (il titolo col quale doveva essere lanciato il film, n.d.c.) “voglio indagare una pluralità di temi che mi sono cari: la famiglia, l’identità sessuale, il sociale e le zone di confine, come il Friuli, dove abbiamo deciso di ambientare il film.” Puccioni effettivamente riesce a intrecciare, con leggerezza ma senza essere banale, le storie private con uno spaccato sociale e politico abbastanza verosimile. Così, a fianco di temi come l’accettazione della propria omosessualità o la discriminazione a causa di questa da parte della famiglia, ce ne sono altri: la ricerca di una propria identità e di nuove forme di convivenza, lo scontro fra classi sociali (la famiglia di Anna oltre a non sopportare che lei sia lesbica non accetta che stia con una proletaria), i pregiudizi sociali, il disagio dell’emigrazione, il miraggio dell’integrazione sociale, la paura e la diffidenza verso ciò che è diverso, l’importanza del lavoro in una realtà come quella del nord-est, la precarietà di esso anche quando sembra affidabile, e soprattutto il muro spesso invalicabile che esiste tra le varie culture. Cosa, quest’ultima, ricordata da Anis il quale, con la sua cultura tanto lontana da quella nostrana, proprio non riesce a capire la relazione che c’è tra le due donne, che anzi a lui sembrano sole in quanto senza famiglia e senza uomini accanto. Alla fine la visione estremamente sfaccettata del film sembra proprio una metafora efficace della nostra società sempre più cosmopolita (non a caso il regista ha scelto come protagoniste un’attrice portoghese e una slovacca) e confusa, in cui ogni sicurezza mostra la propria fragilità e ci porta a sopravvalutare quei “ripari” che ai nostri occhi sembra ci rendano inattaccabili. Un discorso amaro, ma non privo di ironia, che va avanti sciolto e senza forzature (anche se lascia un po’ perplessi il finale affrettato, pur aperto ad ogni ulteriore sviluppo). In quest’ottica rientra il rapporto lesbico, che viene mostrato con naturalezza, anche nelle scene intime fra Anna e Mara. Cosa, a ben vedere, abbastanza insolita nel nostro cinema. Sarà proprio per questo che ha faticato tanto a trovare una distribuzione? Decisamente brave le due attrici protagoniste e il ragazzo, molto carino. Spero però che nella versione definitiva sia stato modificato l’inverosimile accento della “friulana” Maria de Medeiros (una delle eroine di Pulp fiction). (www.intelfilm.it) Chi ama i film fuori dalla norma non può perdersi Big bang love, juvenile a (titolo strano ma mai quanto quello originale: 46 miliardi di anni d’amore!), di Takashi Miike, un regista giapponese di culto (Dvd Dolmen). Nel film, tratto da un manga, ci sono due giovani in carcere: l’efebico Jun (Ryuhei Matsuda), il quale ha ucciso un cliente nel locale gay dove lavorava, e Shiro (Masanobu Ando), un violento dal corpo tatuato, spesso incarcerato. I due, per molti versi complementari, diventano amici, quasi una coppia esclusiva con forti connotati omoerotici, però mai concretizzati. Qui il genere carcerario, quello di Un chant d’amour, si produce in una visione stilizzata e teatrale (con scenografie che ricordano quelle di Dogville di Lars von Trier) in cui il “fuori” e il “dentro” sono evidentemente proiezioni dell’anima, piene di simboli e di rimandi. Un film difficile, con un finale forte, ma anche finalmente un’opera queer che si presta alla sperimentazione e ad un linguaggio forse difficile ma anche decisamente affascinante. (www.dolmenhv.it) pride febbraio 08 pubbPRIDEnew 12-09-2007 9:31 Pagina 1 65 febbraio 08 pride 66 rubriche di Francesco Belais [email protected] La nightlife sta ancora facendo i conti con la legge 160/2007, che impone l’interruzione della somministrazione di bevande alcoliche, dopo le ore 2 della notte, a tutti i titolari e gestori di locali “ove si svolgono (con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario) spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche”. Può darsi, però, che ci siano presto delle novità in merito. Nelle ultime settimane i rappresentanti del Silb (Sindacato italiano locali da ballo) hanno fatto una forte azione di pressing su tutte le forze politiche, incontrando ogni singolo capogruppo, che ha portato di fatto alla presentazione di oltre trenta emendamenti da parte di tutti partiti sia della maggioranza che della minoranza, nonché da parte dello stesso presidente della IX Commissione onorevole Meta, che se approvati produrranno l’eliminazione di tale divieto. Questa legge, nata sull’onda di particolari emozioni legate a fatti di cronaca, non è stata forse ponderata con sufficiente attenzione. Favorisce infatti gli abusivi e, inoltre, il divieto di vendere alcolici interessa solo i locali e le discoteche che hanno le licenze, mentre alle feste private si continuerà a bere come prima. Per non parlare di bar, ambulanti e supermarket che possono vendere alcolici a tutte le ore. E sapete qual è stato un regalo gettonatissimo dell’ultimo Natale? La fiaschetta tascabile da superalcolici… chissà perché? Madame GENTE DELLA NOTTE Al secolo Christian, bresciano, trapiantato a Milano, segno zodiacale gemelli. È la drag queen del KitschMe (Milano) dove si esibisce ogni venerdì sera; in passato ha collaborato con Join the gap e Strass (Milano), e la si può trovare in giro per molti locali d’Italia. Perché hai scelto la notte? Ti immagini vedermi girare al supermercato alle 10 del mattino con il carrello della spesa, in abito da sera e parrucca? Come hai cominciato a fare la drag? 12 anni fa, durante una serata con amici giocavamo, scherzando sul film Priscilla e tutto cominciò. Perché hai scelto questo nome? Mi sono liberamente ispirata alle madame dei tempi andati, che tutto sapevano e tutto avevano visto, e per questo venivano rispettate e amate/odiate da tutti. Come hai cominciato a lavorare nei locali? Un amico faceva animazione e mi chiese se mi andava, ogni tanto, di accompagnarlo. Da lì mi sono fatta prendere la mano: sai noi donne come siamo vanitose. C’è che dice che dopo mezzanotte in giro solo puttane e poco di buono, è vero? Con la grande crisi che c’è, si batte anche di giorno oramai! Fai anche un lavoro di giorno? Si, l’impiegato. Riesci a conciliare entrambe le cose? Bene: ora in ufficio non mi chiedono più perché ho dei glitter sul viso, ma dove possono venire a vedermi e a ballare. Ti senti più un animale notturno o diurno? Dopo i panettoni, i pandori e non per ultimi i torroni di Natale, direi che balenottera sia l’animale giusto che mi identifica. PIATTI CALDI Qual è la cosa più imbarazzante che ti è accaduta in una serata? Mentre ero in scena ho sentito una strana sensazione sulla schiena, solo dopo qualche istante ho realizzato che la cerniera stava saltando. Sono dovuta correre in camerino reggendo l’abito per non rimanere in bustier. Quella più divertente? Quelle che ricordo con più affetto si sono svolte quasi tutte nei camerini, o in macchina tornando a casa, ma per privacy non posso dire cosa, nulla di sconcio o illegale comunque. Sei single o fidanzato? Single. Qual è il tuo uomo ideale? Uno che riesca a sopportarmi così come sono. Quindi un essere inesistente su questo pianeta, e nel resto dell’intero spazio universale. Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare Madame durante una serata? Madame non si rimorchia! Pensi mai di smettere, di attaccare la parrucca al chiodo? No mai, fino a che reggo il tacco alto. E soprattutto, finché esistono tacchi che reggono me! Cosa pensi della scena gay italiana? Ultimamente constato una maggiore compattezza e solidarietà di gruppo. Per chi esce o chi sta in casa un pensiero di buonanotte ai nostri lettori? Vi auguro di svegliarvi domani mattina con il sorriso sulle labbra. AA. VV - Paris fashion district (D:Vision) Continua il progetto della “cool D vision” dedicato alle città del mondo che più fanno tendenza in fatto di moda e nightlife. Questa compilation è dedicata a Parigi, che con la sua vie très chic, i quartieri eleganti, i bistrot caratteristici, gli alberghi di fascino, i ristoranti trendy e i club più esclusivi, da sempre è sinonimo di classe e raffinatezza anche musicale. Il Cd 1 (day), infatti, include brani cantati esclusivamente in francese, da Brigitte Bardot a Serge Gainsbourg: melodie dal sapore retrò, ma che ancora conservano un feeling attuale. Il Cd 2 (night) annovera invece alcuni tra i brani house più suonati nei club più cool del momento, molti realizzati dai producers francesi più in voga, Bob Sinclar, Matin Solveig, David Vendetta e altri rappresentanti del French touch. AA. VV. – House passion vol. 6 (Self) Doppio Cd, non mixato, con il meglio della musica house del momento: 24 tracce house in versione extended originale, a prezzo speciale. Un ottimo prodotto anche per dj o aspiranti tali, così come per i clubbers più accaniti. Nella tracklist spiccano Pain & Rossini con “Let the music play”, Pussy Dub Foundation con “Foundation”, Maurizio Gubellini con “Tumble” e ancora Robbie Rivera, Dj Disciple e molti altri. pride febbraio 08 67 Per acquistare i prodotti collegati a www.margotitalia.it oppure compila il coupon sottostante e spediscilo a: Margot Srl Via A. da Recanate 7 20124 Milano MARGOT ITALIA cerca punti vendita e centri estetici per il lancio della nuova linea Liden [email protected] febbraio 08 pride 68 rubriche Brian Kent musica di Roberto Cangioli [email protected] pride febbraio 08 È palese come in Italia chi vuole proporsi nel mondo dello spettacolo, spiattellando la propria omosessualità, non ha certamente vita facile. Negli Stati uniti invece, come pure in alcuni paesi europei all’avanguardia in fatto di diritti civili, stiamo assistendo ad un successo sempre più concreto degli artisti dichiaratamente gay. Questo mese vi presentiamo due nomi apparentemente distanti tra loro, ma accomunati dalla medesima volontà di affermare la propria diversità. della propria diversità ed è testimonianza di un’autenticità acquisita a duro prezzo. Il video di “I’m not crazy”, canzone che vorrebbe dimostrare come in fatto di vicissitudini sentimentali non vi siano distinzioni tra etero e gay (il clip gioca sui diversi ruoli che uno stesso personaggio può assumere: etero, gay, lesbica), è rimasto per più di tre mesi in classifica sul network gay LOGO, mentre la sua versione dance di “Don’t stop believin’” (Journey), che parla di amori a pagamento e della ricerca di affetto per una notte, è stato Brian Kent (www.brianuno dei brani più acclamati allo kent.com) è un ragazzone scorso gay pride newyorkese. americano, felicemente amato Decisamente sexy ed ed accettato come “pecora esageratamente perseverante nera” dalla sua numerosa nelle sue ambizioni (parole famiglia, tanto da ringraziarla sue), Brian Kent non ha paura apertamente nel suo primo di mostrare apertamente la Cd. sua omosessualità attraverso Prodotta a New York, città che è diventata la le sue canzoni. Da “I pray”, in cui racconta le sua seconda casa da una decina d’anni, Breathe sensazioni provate al primo innamoramento life è una collezione di brani pop ammiccanti alla per un altro uomo, all’autodeterminazione dance orecchiabile più in voga, sapientemente delineata in “All I wanna be”, Breathe life ci svela alternati a ballate che si srotolano lungo le un artista alle prese con la propria identità tracce del disco, in modo da creare un ideale sessuale senza fare ricorso a mezzi termini. percorso sonoro coinvolgente e molto godibile, Seppure la riuscita dell’album debba molto senza cadute di tono o banalità. all’opera di produzione da parte di addetti L’album racconta la consapevolezza delle ai lavori che hanno collaborato con N’sync e difficoltà nelle relazioni umane, la scoperta Britney Spears, rimane indubbio che Brian Kent abbia una bella voce, doti, e coraggio a sufficienza per mettersi in mostra. Anche Emilio Rez (www.myspace.com/emiliorez), nella sua disincantata giovinezza, non manca di coraggio nel gridare al mondo ciò che è, ma il suo background è certamente più vivace o almeno insolito: “Mia madre insegnante, mio padre guardia giurata, mio fratello carabiniere, mio zio parroco: io sono la nota di colore”. Racconta che in camera della madre fin da adolescente “ogni motivo era buono per sfilare dal cassetto gli abiti sfarzosi e i trucchi per colorarsi”. A 15 anni si iscrive ad un concorso canoro del suo paese e, sebbene si qualifichi come ultimo, viene applaudito così tanto da essere invitato negli anni a seguire come ospite d’onore. Credendo nelle proprie capacità decide di proporsi a Roma in un locale notturno, risultando così convincente che in breve gli organizzano un concerto. In occasione di uno spettacolo il padre ascolta commenti sul conto del figlio che proprio non digerisce, e caccia Emilio fuori casa. Il ragazzo è quindi costretto a vivere nelle stazioni della circumvesuviana, ma non si perde d’animo. Nella capitale si fa notare da turisti e passanti per il look disinvolto ed è sicuramente uno dei personaggi più glam della notte romana. Per questo motivo viene notato da Maurizio Costanzo, che lo invita più volte al suo talk show. Emilio dimostra di avere talento con l’autobiografica “Tremenda”, brano prodotto dall’etichetta Pride Records, che ricorda molto la sfrontatezza del primo Renato Zero (artista cui Rez si sente profondamente legato, assieme a Loredana Bertè). La canzone racconta con ironia e lucidità la curiosità destata da un uomo truccato da donna: “Mi ritieni essere un mostro / un animale da circo / un personaggio del trash / perché indosso la tutina / il trucco a mascherina / il boa e mille paillette. / Però continui a starmi dietro / mi fai l’occhiolino / mandi pure il bacino / dimmi allora perché”. Con un sound elettronico a metà tra anni ’70 e ’80, “Tremenda” è un pezzo dai toni allegri e spensierati, come il personaggio che lo interpreta. Non c’è trucco (se non il suo), non c’è inganno. Questo è Emilio Rez, un giovane artista squisitamente genuino che sta cercando di riscattarsi dal grigiore quotidiano. Torneremo presto ad occuparci di lui. 69 www.gothicsauna.ch VICOLO VECCHIO 3 CH - 6900 MASSAGNO LUGANO T +41 91 967 50 51 febbraio 08 pride 70 rubriche fumetti di Massimo Basili [email protected] La “resistenza” è il tema dell’edizione 2007 di Sherwood Comix, la rassegna di fumetto indipendente italiano promossa da Radio Sherwood di Padova, arrivata alla quarta edizione e dedicata stavolta a tutte le forme di strenua opposizione: da quella storica dei partigiani all’invasore nazifascista a quelle più contemporanee al razzismo, alla guerra, al precariato, all’omofobia. Resistenze è anche il titolo dell’antologia che raccoglie tutte le 37 storie dei quasi 50 autori che hanno aderito all’iniziativa, chi attraverso una singola tavola o illustrazione, chi regalando una storia più articolata. Come nella raccolta del 2006 dedicata all’immigrazione (vedi “Pride” n° 92), anche questa vede presenti alcune storie con personaggi omosessuali. In prima fila troviamo l’immancabile duo di autori bolognesi Vanzella&Genovese, con Un’altra mattina, la più recente avventura cartacea di Aleagio Vaccarezza, stavolta alle prese con una vecchina testarda e alcuni avventori da bar piuttosto omofobi. Nelle solite otto, palpitanti paginette, i due riescono a commuovere e a far sorridere, aggiungendo un altro tassello alla biografia del laconico Aleagio, che ormai è maturo per un libro tutto suo. Intanto sul sito Selfcomics.com potete gustarvi l’ultimissimo parto dei due autori con lo stesso protagonista gay: Aleagio! FastForward. In Canto di Natale Liri Trevisanello e Andrea Longhi, trevigiani, ci raccontano la triste storia vera di Natale Morea, barbone gay cinquantasettenne che nel 2003 impedì il pestaggio di un gruppo di ragazze da parte di alcuni balordi e che per questo fu picchiato selvaggiamente, entrando in coma. Quando ne uscì ricevette la medaglia al valore dal comune di Roma, ma nel 2006 morì a causa dei postumi delle botte prese. La retorica sentimentalista è in agguato, però la storia è toccante, ben scritta e ben disegnata. Surreale e spassosa, dal segno sintetico ma efficacissimo, è l’incursione di Tuono Pettinato, bolognese d’adozione: in L’ospite è sacro immagina cosa può succedere quando una tranquilla famiglia riceve la visita di “quel tuo cugino che fa il pontefice… ha preso le ferie e passerà un po’ di tempo qua con noi…”. Caustico, irriverente; della serie: smontare riti e dogmi della chiesa con il semplice esercizio del buon senso… Degne di nota anche una manciata di altre storie, come Per aspera ad astra, del bolognese Emanuele Rosso, dissertazione sulle aspirazioni di un venticinquenne durante un colloquio di lavoro, e la storia del filosofico Matteo Fenoglio, torinese, metafora di tutte le resistenze dei movimenti antagonisti. Bellissimi poi i disegni dei siciliani Marco Rizzo e Salvo D’Agostino. Presentato in un’edizione eccellente dalla vulcanica BeccoGiallo, ormai specializzata in fumetti di impegno civile, Resistenze è un libro da non perdere. Prolifico e geniale, lo sceneggiatore argentino Carlos Trillo è sulla breccia da più di quarant’anni, con successi come Chiara di notte, Loco Chavez, Cybersix, Borderline (vedi “Pride” n° 71). Nella recente trilogia La storia di Bird, realizzata in coppia col conterraneo disegnatore Juan Bobillo, troviamo molti dei tormentoni cari a Trillo, come la dipendenza dalle droghe o la doppia identità. Jobeth è una giovane e ricca rampolla che attende di ereditare dall’amata nonna l’ormai avviata impresa farmaceutica, ma il crudele fratello Reginald, in combutta con uno psichiatra senza scrupoli, la fa internare dopo averla resa dipendente da un terribile veleno, lo ZP-23. Jobeth fugge, si rifugia a New York e diventa una modella di successo col nome d’arte di Bird. Intanto il fratello sguinzaglia il suo fido gorilla Pugnos e due killer cinesi per trovare Jobeth e farla fuori, ma non sarà così semplice: Bird è protetta da un misterioso uccello di fuoco… Il côté lesbico è rappresentato dalla capo infermiera della clinica psichiatrica, Clarissa, che tortura Jobeth quando è rinchiusa ma poi se ne innamora quando la reincontra nelle vesti di Bird. Molto gustosa, seppur stereotipata e con parecchi rimandi ai personaggi delle generalesse lesbiche di Borderline, la sequenza nel locale per donne “Equinox” che compare nel volume La maschera. Una trilogia appassionante ma non particolarmente innovativa, insomma, anche a causa del livello decrescente dei disegni e dei colori acidi del pur bravo Bobillo, il cui ultimo volume sembra un po’ tirato via. pride febbraio 08 Autori Vari Resistenze. Cronache di ribellione quotidiana BeccoGiallo,b/n, pp. 306, euro 18 Carlos Trillo, Juan Bobillo La storia di Bird (3 voll) Alessandro editore, colore, pp. 48 ed euro 15 ciascuno 71 cruising bar 24 ore su 24 7 giorni su 7 VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com avviso riservato ai soci in g re s s o e s c lu s iva m e nte c o n u n o - c a r d e d o c u m e nto di i d e nti t à NAKED BAR DA LUNEDÌ A GIOVEDÌ 22.00_03.00 VENERDÌ E SABATO 22.00_06.00 DOMENICA 15.00_23.00 FIST PARTY VEN 01/02 from 22.00 DOM 17/02 from 15.00 DILDOS PARTY VEN 08/02 FROM 22.00 MASKED PARTY VEN 15/02 FROM 22.00 DARK PARTY VEN 22/02 FROM 22.00 VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com avviso riservato ai soci febbraio 08 pride 72 la discoteca Chalet. Tutti i giorni bears welcome: consumazione gratis a tutti gli ‘orsi’. Locale young and bears friendly aperto tutti i giorni dalle 14 alla una e mezza circa (orario prolungato nelle serate naked). Il Garage club è in corso Stati Uniti 35. Info: 347 7550630 e 346 3006612, www.garageclub.it LOMBARDIA MILANO ITALIA LA CESIRA Domenica 13 Aprile il Cesira staff organizza “A Gardaland con la Cesira e le sue drag”. Viaggio con partenza da Milano in pullman, spettacolo e ingresso a Gardaland. Info: Max 333 26000680. La serata Holiday stars, cabaret e trasformismo con la Cesira e i suo ospiti sarà il primo, 15 e 29 febbraio presso il bar Holiday di via Salvo d’Acquisto, 4 Appiano Gentile ( CO ), Sp. Lomazzo Bizzarone. Info e prenotazione tavoli Max 333 2600608, Davide 348 0435725, www.lacesira.com PIEMONTE TORINO ZI BARBA Vito è tornato a gestire il locale! Altro cambiamento gli orari che saranno dalle 18:30 alle 2, dal lunedì al sabato (domenica chiuso). Nel continuare la connotazione bear, il lunedì sera verranno offerte due bevande al prezzo di una a tutti coloro che arriveranno in compagnia di un ‘orso’. Si ricorda l’appuntamento dell’8 per l’aperitivo di benvenuto (dalle 18:30) al Bearmigration. Oltre al bere, allo Zì Barba è possibile mangiare primi preparati al momento e taglieri di salumi/formaggi tipici piemontesi, oltre ad altre specialita tipiche. PIERO SPINA Piero Spina, cantante gay torinese, terrà il 15 febbraio un concerto al Pier all’interno della rassegna Torino sotterranea (maggiori dettagli su www.htsmusica. com). Piero si esibirà nelle sue canzoni a tematica glbt tratte dal Cd Non sono casto (www.pierospina.it). GARAGE Locale elegante nella zona più signorile di Torino, ma alla portata di tutti: in omaggio il secondo ingresso giornaliero e l’ingresso per la serata successiva – riduzioni esclusive per tutti gli under 20 e under 25, per militari e forze dell’ordine. Lounge bar, area fumatori, sala video, sauna finlandese con cromoterapia, bagno turco, vasca idromassaggio Jacuzzi, “dark-labyrinth”, ambienti relax. Locali climatizzati. Mercoledì e venerdì, dalle 22 Naked. Tutti i giorni, dalle 19, aperitivo offerto ai soci. Tutti i sabati dalle 19: predisco-cocktail: verranno sorteggiati 3 ingressi omaggio con consumazione e verranno distribuite le “liste” per pride febbraio 08 DEPOT Inaugura questo mese un nuovo appuntamento che nel club di Napoli si svolge con successo già da alcuni mesi: il full fetish party: dedicato a tutti quei feticismi che riguardano oltre alle preferenze sessuali anche quelle di abbigliamento e atteggiamento. Ogni primo sabato del mese si portrà accedere al locale unicamente rispettando il dress code della serata. Jeans e maglia o canotta nera o verde militare, abbigliamento in pelle, gomma, militare o in alternativa nudi. Altra novità è l’agevolazione per gli under 30 nei naked party di mercoledì, venerdì e domenica. Per loro ingresso a 7 euro con una consumazione. Proseguono invariati tutti gli appuntamenti fissi del club. Calendario: www. depotmilano.com oppure nella pagina pubblicitaria su “Pride”. BILLY Parties e djs internazionali saranno gli ingredienti del febbraio 2008 Billyclub. Sabato 2, in collaborazione con Matinée di Barcellona, serata dove i colori e i suoni della Spagna faranno da padroni, in consolle dj Jordi Lights, resident del Matinée, coadiuvato dai djs resident Matteo LTD e Francesco Belais nell’house room, nel privé sounds room Luca Volpi e Giammy Giammy. Sabato 9 djs resident: nell’house room Luca Volpi, Nunzio Da Vinci, Phil Romano e Bruno Bolla, nel privé musica commerciale (djs Max Greco e Giammy Giammy). Sabato 16 hard party Playroom, due pornostar a livello europeo si esibiranno circondati da 8 go go dancer. House room: Luca Volpi, Bruno Bolla, Nunzio Da Vinci e Francesco Belais, privé sounds room Max Greco e Giammy Giammy. Sabato 23, l’undicesimo White fashion party: gruppo Billy in collaborazione con la fiera dell’abbigliamento “white” dà vita a questo evento dove è di rigore il total white look. Inside white award è il premio che viene consegnato al miglior stilista emergente. Nell’house room Matteo LTD, Bruno Bolla, Phil Romano e dj Guy Williams (da Londra), nel privé Luca Volpi e Giammy Giammy. Billyclub è all’Amnesiamilano, via Gatto ang. v.le Forlanini. Info: 335 8327777, 338 3332783, [email protected] K.O. Sabato 9 festa di carnevale, gradite persone mascherate, due strip e musica a soli 10 euro, consumazione compresa. Tutti i lunedì Naked-party, entrata 8 euro consumazione compresa, si potrà rimanere nudi, in mutande/boxer e, per i più timidi, anche vestiti. Il locale è su due piani, al pian terreno 2 sale: una con zona bar per cocktails e spuntini, la seconda per spettacoli di strip tease, ballo e relax. Nel seminterrato sala video, due dark room, glory holes e camerini relax con più situazioni. Giovedì e domenica strip tease alle 24:30 con un boy. I venerdì uno strip e sabato due strip alle ore 1.30, presenta Mercedes. Tutti i mart. e merc. K.O. diventa “Tacchi a spillo”: consentirà l’ingresso ai soli etero/bisex/ donne e trav. K.O. club è aperto tutti i giorni dalle 22 alle 3, venerdì e sabato fino alle 6. Il club si trova in via Resegone 1, ingresso Uno card. Info: 392 3435573, o 339 7798450, k.o.clubcruising@ hotmail.it METRÒ CENTRALE L’ atmosfera del Carnevale si fa sentire anche in sauna, un buffet domenica 3 ne farà degustare i sapori. Un altro buffet domenicale il 17. Per la pausa di lavoro, o in attesa che parta il treno, la sauna è l’ambiente ideale per rilassarsi o per caricarsi, tutti i giorni dalle 12 sino a tarda notte. Dopo un bagno tra i vapori o una sauna secca, dopo un idromassaggio rilassante, sarà possibile fare uso dell’abilità dei massaggiatori. Il bar è a disposizione per eventuali spuntini. Sempre a disposizione l’internet point gratuito e il fitness corner. Info: www.metroclub.it ONE WAY Riprendono i venerdì Drag al One way, la serata sarà caratterizzata da musica anni ‘70 ,’80 ,’90, con Frankie dj e vocalist Bad Max alla consolle. Alla una avrà inizio lo spettacolo con La Cesira e Luca Magli. I due artisti si alterneranno alla conduzione dello show con vari ospiti. Il costo: 5 euro con consumazione. One way disco è in via Felice Cavallotti 204, Sesto S Giovanni. Info: 02 2421341, www.oneway.it LE SORELLE MARINETTI Giovedì 21 dalle 18:30 presso la Feltrinelli in piazza Piemonte 2, Le Sorelle Marinetti presenteranno con uno show-case dal vivo il loro primo disco: Non ce ne importa niente. METRÒ CIMIANO Nell’inverno l’ideale è riscaldarsi con una buona sauna ed un rilassante idromassaggio alla metrò Cimiano, con comfort ed altro. Gli appuntamenti mensili col magnumclubitalia sono il primo, secondo e quarto sabato del mese. I mixed party del venerdì e sabato saranno in collaborazione con il Flexo di Milano, gli spazi in comune permetteranno anche la domenica pomeriggio di accedere al naked party del Flexo. BLEND Ondanomala Milano si fa in tre per dare ancora più valore alla sua serata BLEND del giovedi. Giunta alla sua 6° stagione, cambiamenti e rinnovi per offrire qualcosa di stuzzicante ed originale al proprio pubblico: i presentatori diventano 3 come 3 saranno le tipologie di serata. Eraldo Moretto - La Cesira, la reginetta della one-night si occuperà e intratterrà i clienti con la collaudatissima formula drag. Moira Dj per la prima volta sullo scenario milanese in veste di presentatrice introdurrà e darà spazio a cantanti celebri, vocalist di canzoni commerciali ed house. Diego Passoni direttamente dai microfoni di Radio DJ ed ex volto ufficiale di Gay TV condurrà la parte BLEND dedicata al cabaret, con numerosi ospiti provenienti da Zelig Circus, Colorado Cafè e Camera Cafè. L’appuntamento è tutti i giovedi sera a partire dalle 18 con l’happy Hour, lo spettacolo dalle 22.30 e la disco da mezzanotte fino alle 3 all’Ondanomala Milano in via Lampugnano 109 a Milano. Info serate e prenotazione tavoli 393.33.60.025. 73 febbraio 08 pride 74 METROPOLI BRESCIA OUTLIMITS Sabato 2 febbraio con Carnival disco Out: tutti in maschera per chi vuole arrivare travestito, altrimenti saranno distribuite mascherine e cappelli, coriandoli e stelle filanti. Sabato 23 Energy party, in collaborazione con lo sponsor di una bevanda energetica mondiale. Ospite live Melody, che ha dato voce a canzoni come “Talk to me”, “Inside outside” e “Zombie”. La direzione musicale è affidata a Grazian dj per la sala techno house sperimentale e a dj Moon per la parte r&b, hip hop e dance commerciale del momento e del passato. Informazioni e prenotazione privé 335 6089210 e 338 1866150, www.outlimits.it TRAP A febbraio, chi ha meno di 25 anni ha ingresso libero con consumazione non obbligatoria. Festa di carnevale e hard strip sabato 2. Sabato 9 notte arrabbiatissima con pennette e bononi, sabato 16 serata hard al Knast e Hothouse in pista. Il quarto sabato del mese è dedicato al gruppo Magnum. Sabato 1 marzo black out party. Nuovo sito: www. trapmad.it. Trap cerca collaboratori. PALABRAS Tutti i venerdì Miss Senorita tiene banco al Palabras, primo piano totalmente rinnovato del Trap, con l’unico spettacolo di drag queen che cantano e fanno cabaret. Tra i nomi Ape di Markette, Citronella, Daniel Dani, Patti Visconti, Lilì Dupont e molte altre. Serate aperte anche alle ragazze e a tutti gli amici etero. A fine spettacolo musica di dj Dinero dell’Art club. Novità è la Corrida, il palcoscenico sarà a disposizione di chi vorrà intrattenere il pubblico con le proprie capacità performative. Il vincitore, scelto dal pubblico, potrà far parte del cast di Miss Senorita e per i migliori della stagione ci saranno delle sorprese. Info www.palabrasclub.it, 340 6857585. Proseguono le prenotazioni gratuite dei tavoli. L’(ALTRO) CINEMA Proseguono i percorsi di cinema gay – lesbico – transgender, tutti i lunedì feriali alle 21 nella sede di Arcigay Orlando (via Paitone 42). A febbraio il tema è High school. I film presentati sono: lun 4 Prom Queen, di John L’Ecuyer (Canada, 2004); lun 11 Kinsey, di Bill Condon (USA, 2004), con Liam Neeson e Laura Linney, lun 18 The History Boys, di Nicholas Hytner (GB, 2006), lun 25 Election, di Alexander Payne (USA, 1999) con Matthew Broderick, Reese Witherspoon, Chris Klein COMO Da oggi è attivo il gruppo gay e lesbico di Como che invita a partecipare alle attività culturali, ricreative e politiche che verranno organizzate nel corso dell’anno. Info: w w w. c o m o g a y e l e s b i c a . i l c a n n o c c h i a l e . i t , [email protected], 331 5903472 CREMONA LA ROCCA Sabato 1 marzo 2008 dalle 21 Arcigay La Rocca organizza presso l’Arci Luogocomune (via Speciano, 4), il festival: Tira fuori la diva che è in te, serata pride febbraio 08 con concorso canoro di karaoke, dj set, drag entertainment, collegamenti con la finale del festival di Sanremo, servizio bar con light buffet, free condoms, lubs & magazines. Ingresso 5 euro con tessera Arci/gay obbligatoria (ingresso gratuito in caso di emissione o rinnovo tessera Arci o Arcigay). Info: [email protected], www.arcigaycremona.it, 347 2783901 DESENZANO DEL GARDA BIG MAMA’S Venerdì continuano le serate afro con i djs dell’afro generation:Rudy Franceschi, Damiano Marchetti, Martin & Remonz , sabato disco con le serate a tema e animazione, sabato 2: Carnavalera, festa di Carnevale, sabato 9: la sagra della patata parte due, sabato 16 single party, sabato 23 western show, domenica playful karaoke & musica live. Dalle 19 si mangia, si beve, si ascolta musica live, si canta e si balla, ingresso gratuito. Big Mama’s è in via Mapella 7, a Lonato del Garda (BS): dal casello di Desenzano seguire le indicazioni per Lonato per esattamente due km. Info, foto e forum www.bigmamas.it. Info: 347 1509452, 347 2563585. SìSì SìSì pub propone le seguenti serate: lunedì relax night, mercoledì predisco, aspettando la notte Art, giovedì per incontrare l’anima gemella, venerdì musica anni ‘70 – ‘80, sabato dopocena SìSì con pasticceria dolce per tutti, aspettando la notte disco. Domenica dalle 18 aperitivo SìSì con buffet, martedì 5 Carnevale, Tutte pazze con i tacchi. Tutte le serate sono in compagnia di Miss Iride Mc.Down. SìSì pub è in piazza Duomo 13/a. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 2, sabato e domenica dalle 18 alle 2, chiuso martedì. Info, prenotazioni tavoli, compleanni: 030 9140085, 348 3021144, www. sisipub.com, [email protected] VARESE ZSAZSA Ogni venerdì disco night, dj set Zsa Zsa, the best of dance music, ogni sabato: disco night dj set Zsa Zsa the best of house music. Eventi speciali: sabato 2 single party, sabato 9 Carnevale. VENETO VERONA CINEMA URANO E SCHERMI SAFFICI Cinema Urano e schermi saffici è la rassegna di cinema glbt che partirà mercoledì 6 presso il Romeo’s disco club – affiliato Arcigay (via Giolfino, 12, zona Porta Vescovo). Verranno poiettati con cadenza quindicinale diversi titoli selezionati dai festival di cinema e cultura glbt sia italiani che stranieri. Le informazioni, il programma delle proiezioni e le schede dei film si possono trovare su: http://www. arcigayverona.org o http://cinemaglbtverona. blogspot.com PADOVA FLEXO Flexo multiclub si arricchisce di un nuovo evento, Vanity, un venerdì sera internazionale direttamente da Londra; si parte il 15 febbraio dalle 23 con il tema Not Alone e dj guest Sarah Montrose. Il primo appuntamento del mese, sabato 2, vede ospitare un dj Set da Barcellona, dj XKY, serata Beardoc, appuntamento degli Orsi italiani. Sabato 10, Taboo xxx, serata disco dive hard show, dj resident Sandy Brown Parker. Sabato 16 serata Pixelle, per gay lesbiche e amici, dj set Karina, Sandy B.P. Vocal by La Ciana e go go boys con go go girls. Sabato 23 Flexo disco night con Dj Sandy B.P. Flexo è disco, piano bar con vista su un giardino tropicale, saletta fumatori, nuovo internet point gratuito, zona solo per i maschietti. Aperto dal mercoledì alla domenica. Speciale abbonamento per gli ingressi. Info: www. flexoclub.it ONE NIGHT STAND Sabato 16 ritorna per la quinta volta One night stand, l’evento GayLesbico organizzato da Pix&Flexo. La programmazione musicale è varia, nonostante vi sia una sola sala. In consolle si alternano i dj Sandy Brown Parker e Kari. La situazione è colorata ed estroversa grazie alla presenza di La Ciana, esuberante vocalist e del sexy trio The bitches. DANCING QUEENS Madrina della serata Miss Linda: canta e fa cantare con il karaoke, sorprese ogni domenica. Continua la ricerca di nuove drag queens (contattare il numero 339 7379579). Live show di domenica 3 con Miss Windy, domenica 10 Miss Alessandra alias Madonna, domenica 17 Miss Tina Sputnick la Cyber drag, domenica 24 Miss Giampaola direttamente dal Carnevale delle Canarie. Durante le serate viene offerto un buffet, musica e video anni ‘80 e ‘90. La serata è aperta a tutti. Anteprima degli show su www.Youtube.com (digitare Flexopd). HOTDOG Hotdog è il nuovo club con tutte serate a tema naked, solo nudi, e underwear, con slip (aperto tutti i giorni dalle 21 e la domenica e i festivi dalle 15). La struttura comprende uno spogliatoio con armadietto privato, un servizio doccia, diversi tipi di camerini, glory hole, terrazza glory hole, orgy zone, il nuovo sex ring e varie sling. Il tutto riscaldato e confortevole, compresa la saletta fumatori e l’angolo Hotbar. Per gli affezionati, il nuovo abbonamento da 10 ingressi utilizzabile tutti i giorni. Info: www.hotdogpadova.it THE BLOCK The Block offre tre situazioni musicali: house floor con Resident dj Enrico Arghentini, sala commerciale con djs Ronkini, Jack e go go boys; privè revivals 70s 80s dj Killer e drags. Ogni sabato appuntamenti con ospiti, spettacoli e star internazionali. Sabato 09 dal Lokotron di Barcellona dj Raul; sabato 16 Folies Pour Homme accompagnata da dj Claudio di Rocco. Sabato 23 Strip Night con Dj Sebastien Boumati di Parigi, privè bear in collaborazione con orsiazonzo.it. Sabato 01 marzo Happy Birthday Fabio! The Block - Via Volta 1A Limena PD www. block.it 348 4500418 METROPOLI OFFICINA Officina si propone come locale dove appagare i propri stimoli e i desideri erotici più profondi. Ogni settimana un doppio appuntamento per gli amanti delle serate naked e underwear: tutti i venerdi orgia con animazione hard, ogni sabato ingresso esclusivamente nudi. Continuano inoltre serate a tema Fetish, Fist e le feste in collaborazione con sneakersexitalia. Ripartono le domeniche con spettacoli Hard e show sexy. Vi ricordiamo di registrarvi nel club Officina su gayromeo.com per ricevere le nostre newsletter. Per informazioni 338 8721747 - www.clubofficina.com Officina è aperta dal mercoledì alla domenica dalle ore 22.00 in via Volta 1/7 Limena PD BLU SAUNA Blu è sauna polifunzionale, centro estetico, solarium, centro benessere con massaggi tradizionali e shiatsu, luogo di svago e relax; ambiente elegante e riservato con alto standard di pulizia ed igiene. Nuove promozioni ed iniziative: tutti i giorni riduzione serale dalle ore 20.00! Il lunedì sera promo studenti a soli 5 euro, martedì dalle 20.00 alle 22.00 ingresso in 2x1, giovedì tutto il giorno ad 8 euro, venerdì 2x1 dalle 20.00 alle 22.00; ogni domenica pomeriggio per tutti spuntino a buffet e dalle 20.00 ingresso serale a soli 10 euro! Confermato inoltre l’ingresso promozionale per gli under 26 ad 8 euro tutti i giorni. Continua l’appuntamento in collaborazione con orsiazonzo.it per sabato 23. Mercoledì 20 febbraio secondo appuntamento con la serata NO LIMITS: show hard con 3 pornoattori. Blusauna, via J. d’Avanzo 47 Padova www.blusauna.com - 049 603888 TREVISO HOBBY ONE La sauna Hobby One di Godega ricorda a tutti che il prossimo mese festeggerà i 12 anni di ininterrotta attività, invitando vecchi, nuovi e futuri amici ai festeggiamenti. Tecnicamente ristrutturata e rimessa a nuovo, con i suoi circa 1000 mq di spazi attrezzati su due piani (video sauna finlandese, bagno turco, mini-piscina idromassaggio, camerini relax, sala video xxx, sala lettura, servizio massaggi, solarium, confessionali, dark labyrinth e un attrezzatissimo snack bar) e con la simpatia di sempre, aspetta tutti ricordando che è sempre aperta dalle 16 all’una ad esclusione del lunedì, giorno di riposo settimanale. Info: www.hobbyone.it, [email protected], tel e fax 0438 388256. DISCOTECA GOLD Ecco la programmazione: 9 febbraio, special guest M. Santi & Omar, il 16 Night surprise, il 23 Hard strip night, il primo marzo Revival party con dj Omar. Info: www.timetomove.it, [email protected], 334 3165316. 75 VENEZIA METRÒ Venezia è turismo e carnevale. La sauna Metrò dà la possibilità, dalle 14 fino a notte fonda, di incontrare nuove persone in un ambiente intrigante, pulito, a 2 minuti dalla stazione di Mestre e facile da raggiungere a piedi dopo le visite in città. Dispone di saune finlandesi, bagno turco, idromassaggio, dark room con labirinti, servizio massaggi, solarium, un bar con primi piatti caldi e snack con personale efficiente. Nel periodo di carnevale, crostoli e frittelle per tutti. Promozioni per gli under 26, abbonamenti e ingresso ridotto dopo le ore 20. Il locale è aperto tutti i giorni, venerdì e sabato fino alle 3 del mattino. Info: www. metroclub.it EMILIA ROMAGNA BOLOGNA IGOR Sabato 9 alle 19 vernice della mostra di Gianni Scardovi “Ten kisses”, 10 immagini 50x70 di baci appassionati tra supereroi, (ovviamente maschi) con tecnica acrilica bicolore, nero e sfondo fosforescente. La libreria Igor è in via San Petronio Vecchio 3. Info: www.gianniscardovi.com, www.myspace.com/ igorthegaybookshop [email protected], 051 229466 febbraio 08 pride 76 METROPOLI CASSERO L’appuntamento con l’avanspettacolo del Cassero è giunto al nuovo anno: scorribande satiriche intorno alla v-etero-cultura popolare televisiva; critica e autocritica senza rischi di censura; un cast pronto a tutto; autori impazziti che sfidano serie Tv di tutti i tempi; riprese e montaggi al limite della diretta; un’occasione per darsi in pasto alle nuove frontiere del videoattivismo gay. La ciurma composta da Annie ‘80, Lady Pantera, Matty P, Minerva Lowenthal e Bertha Black torna con una speciale doppia serata per celebrare l’imminente festival di Sanremo. Gaywatch si trasformerà in Presi per la gola 2008, una gara canora dove le ugole d’oro casserine si sfideranno per decidere la definitiva gay icon 2008. Madrine Citronella e Lady Krystal, miss drag queen 2007 e seconda classificata al talent show Celebrity di Sky vivo. Scrivere a [email protected] per iscriversi alla gara o ordinare le magliette Gaywatch friend. Torneranno i personaggi dei mesi passati: le vecchie esaurite di “Cule senza età”, l’inedita stagione di “Simple Life”, le pupe di “Non ce la fai”, i “Fatti Nostri”, la nigeriana Showanda Towanda, Suor Claretta e Loredana Bertè. www.myspace. com/gaywatchcassero Dopo lo show (il cui inizio è previsto a mezzanotte circa) la musica continuerà tutta la notte con la musica commerciale delle resident casserine. Gaywatch è venerdì 15 e 22 febbraio, apertura alle 23, inizio spettacolo alle 24, ingresso 5 euro. pride febbraio 08 TOSCANA FIRENZE FABRIK Sabato 9 Babylon, il disco party del Fabrik, come ogni secondo sabato del mese. Liste: liste@ fabrikfirenze.it Domenica 10: Hardsexparty, dalle 16 alle 21, dress code obbligatorio leather, rubber o total naked (ammissione riservata, per partecipare [email protected]). Sabato 16: Bear butch, la festa per orsi & friends, in collaborazione con bearsking.com Sabato 23: Porn live show, spettacolo di sesso dal vivo con due pornoattori. Apertura alle 22 da martedì a domenica. Chiuso il lunedì. A 2 minuti dall’uscita autostradale A1 Calenzano. Ingresso riservato ai soci Arcigay/ Unocard. Only for men. Info: 349 8906645, www. fabrikfirenze.it CIACK LINE Ciack line è il cineforum di Azione gay e lesbica (via Pisana 32/34R), dalle 21:30, ingresso libero. Il programma è il seguente: 29 gennaio, I nostri ragazzi (Strakarnir Okkar), di Robert Douglas, Islanda (2005); 5 febbraio, Eating out, di Allan Brocka, USA (2004); 12 febbraio, Good boys, di Daniel Efrat, Israele (2006), 19 febbraio, P.S. Your cat is dead, di Steve Guttenberg, USA (2002); 26 febbraio, Ragazzo stupido, di Lionel Baier, Svizzera (2004); 4 marzo, Coming out, di Heiner Carow, Ddr (1989); 11 marzo, Un anno senza amore, di Anahi Berneri, Argentina (2005); 18 marzo, L’attacco della Moussaka gigante, di Panos Koutras, Grecia (1999). Le prossime serate di Azione gay e lesbica alla Flog di via Mercati 24A saranno venerdì 1 febbraio, 7 marzo, 4 aprile, 30 aprile. VERSILIA HUB Sabato è Hub video disco powered by Mamamia c/ o ex-casina Rossa (Ponte San Pietro, Lucca). Tra i partecipandi al sabato: Regina Miami, Markesa, i GO!Boys, Gianluca Pacini DJ, Riccardo DJ, Sara:Galli DJ e Alex Kenji, special Djsets: Moira DJ, Ivan dal Monte DJ Gayte1 Pop Commerciale, Gayte2 Garden House Music & Bar, MenAREA, Restroom, Privé Invip. Sabato 2 ospiti esclusive Paola e Chiara, sabato 9 Carnev-Hub, Carnevale hot & sexy, sabato 16 tributo alle serie Tv gay-lebsiche: Desperate housewives, Queer as folk America, L-Word, Six feet under, Will & Grace, Little Britain, Dante’s cove, Sex and the city, Clara Sheller. In consolle Rotation anche Moira dj. Sabato 23 basket boys. Sabato 1 marzo finale del tour Burn & Me2.it italiano. Hub disco club gay, lesbo & friends è in via Poggio 29, Ponte San Pietro (Lucca). Info: http://www.hub.fm, 389 6262642, 393 0333999. 77 febbraio 08 pride 78 METROPOLI LUCCA FREEDOM R&B Freedom rooms&beds è completamente rinnovato, più confortevole, aperto tutto l’anno e aspetta i propri ospiti in totale relax, tranquillità e riservatezza, per passare giorni indimenticabili in una villetta con giardino. Freedom è in via Filzi 53, Viareggio. Info: www.freedombandb.com, 0584 387084. LAZIO ROMA MUCCASSASSINA Martedì grasso: una maratona di baci, un festa dedicata alle parrucche più eccentriche, un party “black” dedicato a chi ama vestirsi di pelle e i giochi sadomaso, un “porn star dj set” sono solo alcuni degli appuntamenti che rendono ricchi di sorprese i prossimi due mesi a Muccassassina. Tra gli ospiti internazionali in cartellone per febbraio e marzo: gemellaggi con Mykonos, guest dj da New York e Londra, l’evento Space of sound da Madrid, The shap boys. Info: www.muccassassina.com CAMPANIA NAPOLI pride febbraio 08 BLU ANGELS Blu angels continua a migliorare la struttura e a garantire pulizia, igiene e cortesia con una entrata in un posto discreto. All’interno sauna finlandese, bagno turco, vasca idromassaggio, stanzette relax, dark labirinto, bar, sala massaggi, il tutto su tre livelli a pochi passi dalla stazione centrale, nel centro direzionale Isola A/7, aperta tutti i giorni dalle 14. Info: 081 5625298. DEPOT Nuovo appuntamento per il club di Napoli: un happy hour. Ogni martedì dalle 22, Depot si trasforma in un bar un po’ particolare e consente a tutti di avere 2 consumazioni comprese. Promozione da questo mese per tutti gli under 25 che vorranno partecipare alle serate del martedì, mercoledì e giovedì. Potranno entrare pagando solo 7 euro con consumazione compresa. Riprende l’appuntamento con la serata fist & special naked: domenica 24 con il seguente orario: fist party dalle 15 alle 20 con ingresso consentito solo fino alle 16; naked party dalle 20 in poi. Info: www.depotmilano.com RED MOON Red moon discoteca, con entrata esclusivamente per uomini, apre tutti i sabati sera con sex show, disco, videoxxx e music, stanzette relax, bar e, novità,due dark room. Continua l’appuntamento mensile con i bears del gruppo bearsofnaples. Open 22. Info 081 5625035/5298, a pochi passi dalla stazione centrale di Napoli. SUERTE Il gruppo Suerte ricorda i consueti appuntamenti settimanali: ogni venerdì è di scena il Sunrise Ferdinand club, l’elegante salotto dance a 2 piani con area disco, dark room e un’ampia sala con bar con la messaggeria paparazza e il karaoke. Il locale si trova a piazza Porta Nova 8, presso corso Umberto di Napoli. L’altro appuntamento è ogni domenica al SudTerranea club con Il Rivolto!. Il locale si trova a vico Primo Quercia, (piazza Dante) e ha 2 dancefloor animate dalle performance sensuali dei go go boys e da Vanesya Vocalist, 2 sale con bar di cui una per fumatori e zona privè. Info: 349 6748557, 338 7999165,[email protected] SICILIA CATANIA CAFÉ NOIR Ogni venerdì a Catania è di scena la notte glamour ad opera di Cristina Garofalo della Cg management. Martedì 5 si svolgerà il Gran galà in maschera, con in palio un viaggio. Café noir offre due piste ed un privé. Alla consolle Mr.Ciccio Galiano,dj Axel ed in house dance room dj Spirit, Vox Rosario Di Stefano. Go go boys Max e Marcus ed in esclusiva l’unica go go girl d’Italia, Chantall. Animazione e drag show con Miss Lolita, la Glamour e Mr. Fashion. Art director Miss Lolita, organizzatrice esclusiva di Miss trans Sicilia. Alla fine di ogni serata il locale offre la colazione gratuita, con manicaretti tipici della Sicilia. Info: www.cristinagarofalo.it, misslolita@ libero.it, 349 2693745, 347 9548021. GIORNO E NOTTE 79 Burn me2 Burn, AussieBum e Me2 si sono uniti per proporre fino ai primi di marzo in vero e poprio tour nei locali gay italiani, il “BurnMe2”. Il tour vede la presenza di Burn come “Title Sponsor,” di “AussieBum” come sponsor tecnico, ed infine anche la collaborazione con Gran Canaria e Alpitour. Durante le tappe italiane è possibile registrare un proprio Videomessaggio presso il VIDEObox Point all’interno del locale. Partecipando così alla votazione on line su Me2 (http://www.me2.it/) e ricevendo fantastici regali. Imperdibile poi il concorso Energy! Ad ogni prima consumazione di “Burn energy drink” si riceverà una cartolina da compilare e consegnare allo staff di Me2. In palio, un fantastico soggiorno a Gran Canaria. Ecco le date degli appuntamenti: Febbraio: Sabato 2, Desenzano del Garda (BS) , ArtClub; Sabato 9 Roma - Gorgeus; Sabato 23 Bari - Narciso. Marzo: Sabato1 Lucca - Hub - Gran Finale del “BURN & Me2” Tour. Per maggiori informazioni e per scoprire i ragazzi e gli utenti che saranno presenti durante le tappe del tour visita: http://www.me2.it/burnme febbraio 08 pride 80 DVD febbraio 08 DVD DVD 10125 10130 10131 10137 DVD DVD DVD DVD 10139 10140 10162 10167 DVD DVD DVD DVD 10169 10179 10181 10190 DVD DVD DVD DVD 10206 pride DVD 10221 10214 10233 81 STUDIO KNOW HOW enterteinment DVD personal lubricants 10138 dildos butt plugs jockstraps cock rings condoms toys & souvenirs DVD MILANO ViaAntoniodaRecanate7 (MMstaz.Centrale)20124 tel.02-67391224fax02-67847756 Apertodallunedìalsabato (orariocontinuato)h.9,30-19,30 ROMA ViaS.Gallicano13(Trastevere) tel.06-58335692fax06-58390427 Chiusoillunedì,apertodalmartedì alsabato.h.10,00-20,00 VERONA ViaGiolfino12(zonaP.taVescovo) tel.045-8486888fax045-8403289 Chiusoladomenica,apertodallunedì alsabatoh.12,00-22,00 NUOVO SPAZIO LEATHER MILANO DVD 10168 VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI SPEDIZIONE CON CORRIERE ESPRESSO IN 24/48 ORE Buono d’ordine per corrispondenza da inviare a: Studio Know How viaAntoniodaRecanate7 20124-Milano DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD pagoallegandoassegno DVD 10205 pagheròcontrassegnoalcorriere nome: cognome: via: numero: città: cap: provincia: telefono: (obbligatorioperavvertiredellaspedizione) DVD 10234 SPEDIZIONERISERVATA CONIMBALLOANONIMO SPESESPEDIZIONE11,00Euro NONINVIAREFRANCOBOLLI febbraio 08 pride 82 Guida Gay d’Italia Dove e Cosa ASCOLI PICENO Turismo Alternative Holidays/Man Around Italia - Viaggi gay, L.go La Spezia 6 (San Benedetto del Tronto) - 800688606, www.alternativeholidays. it ASTI Locali e Disco Boschetto Bar, v.le Partigiani 34, 0141 352471, 347 5811687. BARI Locali e Disco Boulevard Disco Pub, c.so Vittorio Emanuele 40/42, www.boulevard.fan-club.it, 393/9066337 El Merendero Disco, SS 100 uscita Adelfia Rutiliano. Kabum 1° sab del mese c/o Heineken, V.G.Pastore km 1,100, Gioia d.c.,wwww. kabumpridevillage.com, 347/3670135 North Wind Disco Pub, V.Giannone 18 (zona Campus). Dr. Push Up, c/o Gilda Art Privé, viale Einaudi 60. Novantagradi, c/o Zenzero, Traversa Colletta 12. Shortbus 2 e 4 dom del mese,c/o Gilda,V. leEinaudi60, www.shortbus.fan-club.it Saune Millenium Bath, Via Adriatico 13, 080/5342530 BERGAMO Locali e Disco Divina Fashion Bar, b.go S. Caterina 1, 19-02. Chiuso dom/lun - [email protected] Get Up Club, via Bianzana 46. Mamo’s Bar, Via Baschenis 13/a 035/270014 - dalle 17, chiuso lun, www.mamos.it Ristoranti Brodo di Giuggiole, Via Colleoni 10 (Dalmine) 035/566581 Chiuso Lun sera, Sab mezzogiorno. La Gatta al Lardo, V.Giovanni XXIII 42 (Verdello). Trattoria Anita, Via al Luio 60 035/521830 (Alzano Lombardo). Chiuso lun e mar a pranzo. Saune The City Sauna, via Clementina 8. Sex Shop Center Fantasy, Via Manzù 3/d (Curno), 035/614111 www.centerfantasy.it Altro Comotti gomme V. Giovanni XXIII 1, 24052, Azzano S. Paolo, 035/532110, comotti.gomme@ tin.it. Sconti per lettori di “Pride”. Jammin’bar, OrioCentre,v.Portico 59/61,Orio al Serio, 035/318210 BOLOGNA Associazioni AGEDO, c/o Arcigay, via don Minzoni 18. Arcigay “Il Cassero”, via don Minzoni 18 - C.P. 691. - 051/6494416 - www.cassero.it - [email protected] Visibilia, Associazione Lesbica Separatista, C. P. Agenzia 2, 40123 Bologna - 051/6494276. Gruppi Sportivi Gruppo Pesce, lun e giov 19:30-20:20 c/o Piscina Vandelli - 329/4547793 Locali e Disco Bart, Via Polese 47/a 051/243998, info@ bartclub.net Easy Sunday, dom 20.30 c/o Capital Town via D. Minzoni 5/c - 335/6666933. Ganesh, via Polese 47/c - 051/5877771, 19-03. Movida Club, via S. Felice 6b - 051/232507, 17-06. Red Club, via del Tipografo 2. Ristoranti Trattoria Papa Re, p.zza Unità 6,051/356120 Chiuso dom. Saune Black Sauna, via del Tipografo 2. Cosmos Sauna, via Boldrini 22. Steam, via Ferrarese 22/i - 051/363953 dalle 14 [email protected] Shop Igor Libreria, v. S. Petronio Vecchio 3,T.051/229/466 La Boutique dell’eros, v. Polese 32, 40122, T. 051/4070551, www.laboutiquedelleros.it, [email protected] Altro Caractère Composizioni floreali, via dei Mille 7-2/d Vitamin Center, V. Risorgimento 37/2, Riale Zolla Predosa, 051 /752464, www. vitamincenter.it BOLZANO Locali e Disco Caffè ducale,v.le P.Eugenio,T.347/5492329, dalle 7 del mattino fino all’una di notte, dom dalle 15 Samba Café, p.za Domenicani 28 0471/978593. Saune Exit sauna wellness, via visitazione 2 /Mariaheimweg 2. BRESCIA Locali e Disco Antico Borgo (dalla Giò), via Borgo Trento 38. Art Club (Desenzano) c/o Centro comm. Garda 1 via Mantova 1/a 030/9991004 mer-ven (donne) sab 23-5 www.artclubdisco.com Baraldois via Zadei 49, 333/5967903 Big Mama’s, v.Mapella7, Lonato, www. bigmamas.it DayBar,V.leEuropa45M, Montichiari, www. daybar.it Gaymen bar, c/o sauna Splash (vedi). Ore 15-01. Out Limits (Paderno Franciacorta), via U. Foscolo 2 030/657536 335/6089210 ven (donne e non solo) e sab 22.30-05 www.outlimits.it Re Desiderio Pub, vicolo Lungo 11, www. redesiderio.com Sisìpub (Desenzano), vic. Duomo 13a, 030/9140085 Trap, via Castagna 55, 328/4523880 ven-dom. www.trapmad.it Valliesteeedigei, serate itineranti.347/1509452, 347/2563585, www. vallisteeedigei.it Ristoranti Marilyn, v. don Mazzolari 32-34, Colombare di Sirmione, 030/916543, chiuso giov. Open Bar, c.so Martiri della Libertà 30, chiuso dom. aperto 7-20, merc. chiusura 01. Saune Splash Club (Desenzano) via Faustinella. 030/9142299, www.splashclub.it Shop/Altro Lucas Kazan Production (Desenzano) (hard), v. del Molin 45/f, 333/2017811, www. lucaskazan.com BRESSANONE Ristoranti Il bar, v. Ponte Aquila 3A BRINDISI Hotel B&B Lune Saracene str.Provinciale28, Ostuni-Francavilla km13 (S.Michele Salentino),T.0831/966294 www.lunesaracene.it La terrazza sul porto B&B Largo Carlo Felice 36 Tel. 070/658997, 339/8760155, www.laterrazzzasulporto.com [email protected] Locali e Disco Go Fish via G. B. Venturi 12/4. 348/5876314 070/45453169 one night giov e sab, www. go-fish.it Il fico d’India, Lungomare Poetto, 7° fermata. Rainbow Café, Via Rossini 16, ang. 347/6078384. CATANIA Locali e Disco Codice Rosso Cruising bar, via Conte Ruggero. café Noir,porto, vicino exCapannone. 349/2693745, 347/9548021. Pegaso’s Circus, v.le Kennedy 80 095/7357268 348/3534116, one night sabato e prefestivi. www.pegasos.it Pegaso’s club, v. Canfora 9, 349/1732207 gio-dom Ristoranti Neva caffè, p.zza San Francesco 5, ore 07-03, 095/315545 Saune Terme di Achille, via Tezzano 13. 095/7463543, 333/4305708 mar-dom 14-24, sab nostop, www.termediachille.com Sauna Mykonos, gio-dom 17-00. CESENA Hotel Villaggio delle rose camping, V. Nazionale Adriatica 29, gatteo Mare FC, www. villaggiorose.com, 0574/86213 COMO Psicologo-psicoterapeuta Dott. Martinoni, sed. individuali/coppia/gruppi 338/1199735, www.psicobenessere.net COSENZA Associazioni Arcigay, c/o Casa delle culture, C.so Telesio 29, 328/3358630, [email protected]. Locali e Disco Disco Elegance, c/o Scorpion (v. Repaci, Rende). Ogni sabato ore 23. Altro Libreria Universitaria Domus, Corso Italia 74. CREMONA Associazioni Arcigay “La Rocca” via Speciano 4, 347/2783901 La Goccia via De Berenzani 18/c 0372/471622. CAGLIARI Hotel B&B I Gabbiani Largo Carlo Felice 36, 09124, 070/665976 pride febbraio 08 FIRENZE Hotel Medici Hotel, via de’ Medici 6, tel 055/284818, [email protected], www.hotelmedici.it Soggiorno Gloria, via Nazionale 17, DOVE E COSA 83 Shop Libreria Hobelix - Via dei Verdi 21 (friendly). MILANO 055/288147 www.soggiornogloria.com Locali e Disco Fabrik cruising bar (Calenzano), via del Lavoro 19, 349/8906645, dale 22 mar-dom. www.fabrikfirenze.it Piccolo Café, borgo Santa Croce 23r. Tabasco Disco, p.zza Santa Cecilia 3, 055/213000 www.tabascogay.it Y.A.G. B@R, via de’ Macci 8r - 055/2469022 www.yagbar.com Ristoranti Cantina Barbagianni, via S. Egidio 13. High Caffetteria/pub, v. dei Renai 27/A. La vie en rose, borgo Allegri 68R, www.lver.it Saune Florence Baths, via Guelfa 93r - 055/216050. www.florencebaths.it Altro Extro (Empoli), parrucchieri. via Avane 58. GENOVA Hotel Bel-Fast B&B, via Balbi 23 - 010/2541386 349/3602068 - 349/0541345, [email protected] Locali e Disco Aqua Club Bar, salita Salvatore Viale 15/r. 010/588489 mer-dom 21-03 (anche sauna). Virgo Discoclub, v.Carzino12 GE, 347/8151451, [email protected] Ristoranti Osteria Cesira, salita Salvatore Viale (adiacente Aqua Club) Saune Aqua Club (vedi sezione Locali e Disco). LAGO DI GARDA Hotel Ristorante e camere da Gianni, v. S. Marcello 21, 38062, Chiarano di Arco TN 0464/516238, Fax 0464/513610, www.dagiannni.it Relais san Michele www.relaissanmichele.it, relaissanmichele@ libero.it LUCCA Locali e Disco HUB Disco Acqua 20 (Ponte S. Pietro), V.Poggio 1 MESSINA Associazioni AGEDO Associazione Genitori di Omosessuali, via Bezzecca 3 - 02/54122111 - gio 14-17:30, [email protected] - www.agedo. org “Centro di Iniziativa Gay” Arcigay , via Bezzecca 3 0254122227 lun-ven 17-20 Tel. amico 02/541222227 lun-ven 20-23, www.arcigaymilano.org Hotel Hotel Charly, via Settala 76, 02/2047190, www.hotelcharly.com - [email protected] Hotel Garda, via Napo Torriani 21 02/66982626, fax 02/66982576, hotel.garda@ traveleurope.it Locali e Disco Afterline Discopub, via Sammartini 25, 02/6692130 tutti i giorni www.afterline.com K.O.Club, v. Resegone1,339/7798450, 392/3435573. Beerbanti, via Solari 52 - 02/42297612. Billy, one night sab h. 24, c/o Amnesia, via Gatto ang. Forlanini. Estivo: c/o De Sade, via Valtellina 21. 335/8327777, 338/3332783 - www.billyclub.it Binario 1, via Plezzo 16 (Lambrate) 02/21597436 - 329/4583608 - 329/9440960. CanCan,fiori e franceserie,v. delBollo2,T.02/80502683 Cig, one night la domenica, c/o Borgo del tempo perso, via F. Massimo 36, 339/4418441. Company Club, via Benadir 14, 02/2829481 chiuso lun. Cruising Canyon, via Paisiello 4. Depot cruising bar, via dei Valtorta 19 02/2892920. Tutti i giorni www.depotmilano. com Flexo, via Oropa 3 - 02/26826709. Dalle 21, dom dalle 15. www.flexoclub.it Pop stars gio, c/o Gasoline, via Bonnet 11. H.D., via Caruso ang. via Tajani - 02/718990. Lun mar ven sab. Lun strip. Illumined cruising. Tutti i giorni 24h/24, via Napo Torriani 12, 02/66985060, www.clubillumined.com Kickoff, c/o Black Hole, via Cena 1, ven. Kitsch!, c/o Divina, v. Molino delle Armi ang. V.Della Chiesa, ven. 320/3094664. Le Maschere, via Maiocchi 12 - 02/20240176 - 339/5621382 10:30-02. Next Groove Café, via Sammartini 23 348/7444957 - Ore 10-02. Nuova Idea, via de Castilla 30 . 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