DI LETTERE AL FRATELLO D'AZEGLIO M. ROBERTO 9^ LETTERE 1 D'AZEGLIO AL FRATELLO ROBERTO CON CENNI eiOGRAFICIDI ROBERTO D'A2E61I0 PER BRIANO G. m, MILANO LiniERtA EDITRICE DI DI PAOLO Via S. EDUCAZIONE E CARRARA N. Margherita, 1872 HOi D'ISTRUZIONE ai^ ' 1 - PtìOPRIETA 1872. DELL' BDITOEB LETTERARIA Lesee Agosto ^4 23 Giiisno 1808. Tip. C. Molinari e C, Galleria V. E. 77. INDICE I. Lettera II. Roma, 24 Roma, 26 III. Milano, IV. Parigi, 1823 marzo 1824 gennaio 22 » 1836 1836 marzo Milano, 18 settembre 1841 VI. Milano, 30 settembre 1841 Milano, 28 novembre 1841 Milano, 11 dicembre Vili IX. X. 6 Palermo, Napoli, 28 XI. Milano, XII. Loveno, XIII. Milano, XIV. Envie, 22 Envie, 9 XV. XVI. Envie, XVII. Roma XVIII. 5 « 13 1. 17 r. 21 » 25 » 28 r, 32 » 35 » 40 ». 44 » 47 « 50 « 52 » 55 » 58 r^ 60 r, 62 » 66 n 70 n 74 » 80 » 82 n 86 . V. VII. 1 . gennaio 24 Pag. . 1841 1842 febbraio 1842 marzo . 1842 maggio 21 13 28 1842 novembre 1844 giugno luglio 1 . 1844 agosto 22 luglio Firenze 31 XIX. Firenze 1 XX. Firenze 18 1842 settembre . 1844 1845 . 1846 gennaio marzo marzo . 1846 1846 . XXI. Firenze 21 marzo 1846 . XXII. Firenze 23 marzo 1846 . XXIII. XXI Firenze 7. Livorno 27 1 marzo aprile 1846 . 1846 Lettera XXV. XXVI. r, XXVII. Genova, 6 Genova, 30 Genova, 14 novembre dicembre „ XXVIII. Genova, 23 „ XXIX. Genova, 6 » XXX. XXXI. « 4 Roma, Roma, 8 1847 . 1847. XXXIV. Roma, 12 gennaio 1848 . 1848 Gennaio, .... febbraio Roma, 1848 . Palermo, » XXXVIII. Roma, XXXIX. XL. » » « XLI. XLII. 8 . . 1848 marzo . Bologna, giugno Bologna, 11 . 1848 aprile Bologna, 6 Spezia, . 1848 21 . « . 1847 r" XXXVII. 1847. dicembre dicembre « 1846 novembre 11 14 XXXVI. 1846 . Roma, « . 1847 XXXIII. XXXV. 1846 febbraio r, « . luglio marzo Firenze, XXXII. 1846 aprile . 2 1848 . . luglio 1848 . 1849 marzo . « XLIII. Spezia, 16 XLIV. Spezia, 30 Spezia, 1 Spezia, 14 marzo 1849 marzo 1849 . . , n XLV. XLVI. » XLVII. 1849 aprile Sarzana, . aprile 22 aprile . 1849 . 1849 . « XLVIII. Genova, 26 aprile 1849 . » XLIX. L. « » 16 settembre 1849 Torino, 8 settembre 1850 Torino, 17 Acqui, LI. ottobre 1850 . » LII. LUI. Cornegliano, Cannerò, 7 Cannerò, 28 3 settembre agosto 1852 1858 . LIV. »» r" LV. LVI. LVII. Milano, Firenze, 12 13 agosto luglio marzo 1858. 1860 . 1861 . ivoberto d'Azeglio Cesare padre, 1790. Suo avea sposato lodevole il Secondo la Scoppiata battaglia, ed il d'una Cherasco, Ma il i Piemonte suoi fatto que' e travagli piena tutti su sanguinosa e fra' ed condotto la 1796, i chese mar- campi giornata circuito nel in era il Sardegna, combattendo solo il Vercelli. reggimento, e milizia, bandiere patrie Bianzè. entrato tempi, nella Francia prigioniero alla reso in di resistenza, pericolo, fu di dove Robespierrano volta marchesa alla Bernardo, venne Morozzo reggimento trovossi ostinata numero, Sotto e San lunga le seguì settembre d'Azeglio, tra guerra Cesare picciolo nel 24 marchese giovanissimo maggiore quell'anno il Taparelli costume d'Azeglio marchese di di Cristina Torino a nacque primi, vita dopo dopo dal oppresso in sua del il Francia. più portò di trattato famiglia. non balìa erano di finiti, Francia, dappoiché, i Principi caduto di Casa ospizioe rassegnarsiad altrui,anziché ad la diletta famiglia in Firenze, Arrigo robusta di tutte le la Pittura i suoi cuore felice amore, dal 1808, quando valore. la Alfonso ed col suo Roberto dato il Lamartine della Roberto, il quale il freno di pure colla Siena, dove tero stetcorta un'ac- sotto prima virtù,madre alio studio,e quindi soggetti. — fonti onde dove Roberto cercò le più che, dopo quelle tornava di l'esistenza. da Firenze, era letteraria detta de' Con- primo saggio del suo pubblicava in quel Chateaubriand Cristianesimo. francese alla lettura sciolse francese del scuola nuova Lamartine, all'autore Genio egli abbellano prime poetiche composizioni: devalo servaggio, svariati a della mente, un' Accademia v'aveva e di giovani anni, e ricompiono ascritto ad cordij e forza si ridusse 1799 le due però in sua giovinetto Roberto, furono marchese Roberto, Prospero figli, tre l'intelletto volgere gioje del stato sue Ivi il poesia e Fin i suoi e nel patria,e direzione,contrasse d'Azeglio nudrì un patria care cer- Sardegna, vergognoso intensa altre,l'applicazione facilità di pure un collegio Tolomei nel pose al 1807. sino e di ingrata dimenticanza, deliberò una abbandonare e la vedere soffrendo terre,e risparmiato.Il rapacitàavea d'Azeglio,mal avite nell'isola vita funesta meno la straniera che dalle costretti ad esulare furon Savoja o BIOGRAFICI CENNI vili delle al scossero prime Queste poetico torno precezioni rivela- l'animo di di Meditazioni giovanile estro, e le mandò alquantiversi,che, sgorgatida un' a- ROBERTO DI di soavi piena nima cortesi con di veduto, e che fu ben d'Italia desta Con ardore tanto artista che terra, dove Non che prima sangue, vasi è ! da andavasi sulla il grido suo quanti dolori itaUani,le da so Società alle unico Società,non strumento di fetico, pro- quanto intera nella ! vane giovaggio ser- sua spirato? aveva d'Azeglio,disperando liana l'antico disegno dell'ita- impazienti fantasie feriva allora s' of- de' patrioti Segrete. Egli però giudicando di tali era poteva un redenzione, abbia pensato a quelloche quasi pendenza indi- primi in silenzio il funesto Roberto altre vie colorire dai da e nazione di libertà aura si le sorti piena dappertuttoristorando,e quindimeravigliase di potere per che al poeta L'ode all'Azegliosin patriacarità,come qualche pure di presenza adombrate. quello della fosse di autore altra,dove unità,fondato poeta tollerare e un' spagnola, ed seguito, ahi ma da tare mu- per avrebbelo in cuore? versi nazionale,mostra rivoluzione mutò al modesto stante presto seguita concettp dell'itaUana passi della non detto poco in caldissimi erano che salutò ri- strinsesi e lagrimando quella mano, stretta simpatia avevagli francese Il avrebbe Lamartine, a d' oltr'Alpe, l'amico fratellanza chi E tempi. dell' Ode dolce accenti mente tal- delle Meditazioni^ che autore cpiellanobile tra loro IX piacquero gagliardiaffetti, e al melanconico AZEGLIO D che avrebbe l'opera,per quanto efficace, a lunga pezza potuto essere liberazione, volgeva intorno lo sguardo CENNI X tra i se iscoprire, per domestica fette,per BIOGRAFICI Principidi Savoja, il Casa interrotta tradizione,e per non sentire,siedevagliforte nell'animo,uno fosse in Roberto potenza una uomini da i di Giacinto tale nemici d'Azeglioebbe che quel colla la moto Lisio, Santarosa, gli uni dannati a a sua, del Fatto è che Cisterna, il come morte, gli altri, esigilo.Il Principe di Carignano, esulare, mostrava propria de' suoi al retto e progresso co' fidi suoi, tra Trocadero 1821, nella quale un la funesta il d' zione rea- Azeglio in breve dal lora al- Italia. è nòta come Ginevra, dove la governo, fu deliberato e tutta per rivoluzione seguì. famiglia tuire costi- si restrinse distendendosi parte sul a d'ogni Perrone, di tutte de' Carbonari, che andava alla Società i fatti della sono e vedendo giungere per » narsi avvici- ancora un'associazione reagisse mediocri, rapidamente ardì nazione che Collegno,Lisio di aderire Noti ajuto questo! tempi più gravi, e d'ognipopolar libertà,Roberto loro casione l'oc- efficace di sguardi. «È non formare intellettive della forze allora però di la necessità oramai ma suo; cuor lui. Facendosi a i tristi gradi,quando speranza s'offerse a' suoi Alberto E Carlo le desse venuta, i fosse ne subirne non per ve prio pro- comune. causa disse trono in via di salirne e collocato influssi, alla dal abbastanza che, lontano cui af il parava ri- vano segui- Pozzo, ed altri, il l' d'Azeglio,al- costretto lampo egli pure della antenati,e rifuggivasia Parigi.Ivi ad virtù pure DI indi convenne col si disse e l'Azeglio, poco Principe.Nel tra il a loro del ma d'alti donna trattenendosi ad motti con tratto desse un e Carlo troppo bene Volendo valorosa da essa, a di cui vari di ella Principe a gli chesa mar- conoscere insistette aderì più finalmente per istii- e eh' eli'era gentil donna la via più ritta di- reintegrarela propria dignitànella nazione, viva da lui manifestati con che non giudiziosarebbe suo ella serbasse come prese im- , mostrargli quale per aperto e alquantopiù tempo il tema. diare ivi di le si volse di voler Costanza lei duchessa stato Alberto stanza, Co- con vari emblemi il Ma chiedendo solo giorno dicendo vasene, la marchesa giorni,cosicché nelle lui potesse riferirsi. La a materia. la suo, scusa soli altrove, alla marchesa da taluno sentenze, che nulla bensì dalla offertagli famigliarmente,dicendole d'Azeglio al voler pure erano emblema poi violentato cui fra d'incisioni, libro trovatisi .virilisensi. Un ed essendo Clermont-Tonnerre, Ma confidava e trarsi incon- non mutato. festa una potè non abboccamento, mostrò nulla per XI loro passato. Gli stessi sentimenti un primo Principe gli si opinionisue, un d' AZEGLIO ROBERTO essa e Roberto forma, rappresentatoun col aveva ma Cresca e la memoria que' giorni nel a marito, gli proponeva cavaliere intendimento. antico,armato timenti sen- sare conver- suo emblema un preparato in segreto di unico de' e due disegni, Era di tutto in essi punto. e BIOGRAFICI CENNI XII colla visiera calata. Sott'esso;la connattre. I — pugno: — scritto sopra inoltre fosse stata barone gii stranieri che patrie. che, per allora il lunque qua- amici Gerard, primo pittoredel Re, dove Vernet, Guérin ricambio di lumi i ed di e egli tutta,senza dell'una artisti di primi coi quali altri, quel inframmettere amicizia era additato fin Tornò tempo rimanere ogni zioni cosa a Torino rende politichenon convincimenti, e della lo vagli avevano s'ei veniva doveva tranne amara però talché l'inglese, straniera 1826,e dove, e Insieme e di sé, e procurava presumeva nell'anno nobbe co- uri ingegno sodo come coll'operagli auguri in Piemonte continuo aveva negli altri. spagnola d'allora promettente.Egliperò poco meritare la Ho- vandosi glistudi,anzi gio- avanzare alla lingua francese, studiò e paese, La parigina società gentilezze. meglio a vrebbe l'a- dagli alle arti. Introdotto più rinomati,Gros, Girodet,Delaroche, Gudin, race — compito suo Parigi capitavano, strinse a proprio berto presentargliquell'emblema.Ro- convenire uso la di chiedergliin avvenire, avendo tutto volgevasi^ politico, del le diceva per coi solo d'Azegliofornito coi alla Alberto ottenuta avevano l'altro dava à darglielo,Carlo casa al Persétérance, force,dévouement cosa in sé, per avervi d'Azeglio,dopo marchesa Nel teneva ne fermi amendue disegni presentati piacquero Principe,il quale uno —Me leggenda: l'aere vista. mutato — cortesia. lungo per e Le la tura, na- turba- d'animo pronto alla dignitàdel e di si- DI ROBERTO si sarebbe lenzio,non D XIII AZEGLIO l' rassegnato alla viltà del- di certo indifferenza. Le relazioni sue però tempi Carlo anche della creazione 1830, e prima del e di vedere onorario quale tante colla schivo il e più in tre esso denze le resi- tutte al aperta si intime dava e blico pub- congiunto pur quello di che, quantunque atto state erano per tempo, e cui eransi conferenze, era di Carlo Felice versava E ricusare. cortese anni nove e dei il Re, prima trattare a Azeglio soleva con o lui a tiluomo gen- elasse glian- non fu delle Corti sempre all'altro confidando contingenzein tali lui conversare, relazioni,continuava assai casione all'Azegliooc- seco affabile dimestichezza. l'uno di Re, come gli pareva di mattino alla morte da era della Galleria spesso particolarisue soggetto di Genova, di camera, sangue, non cx)rtigiani, antiche gloria,creavalo la cresciuta tale ufficio andava a a pigliandodata che 1833. L'ufficio di direttore perchè la facevaglil'Azeglio, ordinata,raccogliendone i quadri nel le 1821 finalmente rammentando Regia Pinacoteca,la quale da reali di Torino col ben pubblico Museo, avrebbe ne regno, direttore della mesi d' un nel timi negli ul- non se novarono si rin- non Salito Felice. di Carlo al trono Alberto suo Principe di Carignano qualche frequenza con del regno proposta che dal col lungo berto Rodarvi an- tratteneva s'in- rsunmentando trovati,e il tristo il più stato il Piemonte e la sovente in cui l'Italia. di Casa di Savoja re, il quel il sotto in la forza vana egli farne i tempi, succedere ferai connaìtre. fatti del 21, a un e Gli storia. Solo gnano rispondere un Gli — il sentiva pur quanto di vero queUi della parte lamarina, ma sapeva trovare ascoltava i pizia, pro- bili deplora- dalla inflittegli tenza prepo- delle re avversa del suo con sentiva quellidi corazza: La i Cari- umiliato e ischerno : alla sincerità interlocutore que' detti,ma : il difetto della loro della apostrofe del a' dito perdonava parole avevan pur Principe di all'insultante Il — pagine severe quale, mostrandolo la severità se il motto e che dichiarava fuggiasco agli ufficiali austriaci,dicea dello zelo della l'emblema calata potere un giorno le roi d'Italie! turi ma- gloriosegesta poteano, gli uni, con questo modo generale Bubna, Voilà popoli rammentava le altre,nelle spiegarsi,giustificarsi — ormai de' vari visiera umihazioni le straniera,solo in ver umiliante, do- regno le volontà dubbia. se tempi ceva cittadini. Gli di- dei glorioso;essere guerriero misterioso, la Me — de' afferrarla aspettarel'occasione, ad accettarla : uno conniventi Penisola; aver del le idee contro per mantenervi negli ordini governativi; mutamento un la durre intro- e al progresso all'opinionedella maggior parte inevitabile invocare Piemonte, contraria cose caduta brio quanto l'obbro- e dovuto aveva austriaci di condizione fosse basso passato regno, quale gli eserciti una in vagli l'Azeglio quanto Mostra e DIOGRAFICI CENNI XIV : ascoltava consigh di Vil- Margarita.Questi lodava l'idea del Carlo Alberto ad talora ictva in gran aveva Azeglio: piété eminente. l'ure ed polit.ca "lettat' dall'astuzia o nazione: l'ind'pendenzad'una tornando Ma il creato Museo, se italiane che non ihe per di zione chi che vi si agli artisti vero servir e di modello le e aver in molte logate al- di l'acquisto inlento di materiali fosse atti a era modello Il direttore rappresentò al re, questa prima colle opera piuttostole ornare agli artisti ; e fatta per stata delle scuole pel paese. monumento vasta essendo dipinti, raccorre era dovea esser se propriomandato, e per capi d'arte alcuni storico quanto scelta Poco compieva quadri,e desideravano, fallì al con principi, di gli sforzi troppo perchè si potessero procurare Galleria alla Reale Vangelo. difettoso. Furono tuttavia de' restauro pel insufficienti ma opere, dagli esempi del e libertà la della giustizia avanzarla. si dotava non partinelle quali mostravasi somme trattato diremo all'operaartistica, adoperati per dall'Azeglio cure Niun la dalle massime Bibbia, confermata della debole,e annullare essere vargli pro- al diritto inculcata tale d'un rivendicazione bastava forte prepotenza. l'Azeglio, poter aggiungeva umano, dalla e et spinto dall'idea veniva imposti dal de' trattati la vanità de mérite religiosa.Né dall' idea arrestato quel ministro,e homme un il re Così — maggiori. concetto Cesi — doveattuarla, per suoi da' stipulati trattati violare vansi che gli dichiarava ma Regno d'Italia, XV AZEGLIO D ROBERTO DI fornire un di pareo- , loro stanze Museo od a necessario,perchè gli XVI BIOGRAFICI CENNI intendimenti del re condizioni quest'operaalle creazione. del di Sarto, chino, de' Carracci,ecc. inferiore i gli autori ecc., scuole mancanti al ch'ei Quanto meditando dopo immaginò ordine nuovo de' metodi delle vita de' grandi maestri, e dimostrare noti i ricercare o stessa quale influenza storia,nelle così a severo mettere i precetti sapersi intorno a e colore ad Proponevasi una oltre esercitato le arti, le istituzioni varie cause poterono influire sull'operadel genio nelle teria ma- ciò di dei popoli, nel dominio che per alla mento sull'incre- delle religiosee politiche esame fronto con- a gli avessero come obbligo di penetrare condizioni sottoponendo moto avessero delle lisi far l'ana- Nel parte estetica alla precettiva, monotona. la decadenza facendosi così Pinacoteca, prodotto, dare particolari più degni dando degliartisti, sé la urgente dente corrispon- della scuole,volle avevan poi indi metodo. nuovo capolavorich'esse per e la creazione varie che pubblicazionedell'opera i praticati ; associando faceva e come Museo un dotazione una alla scopo. suo stava Istituto nascente furono essere di ordine indispensabiliin erano Domeni- un che Vinci, Facevagli notare ed aperto all'insegnamentodell'arte, l'assegnareal in pure, italiane. da del Bartolomeo, come affatto Leonardo que'primi,degliautori a varie tipi delle fra prima sua mancava essa del Correggio, di Raffaello, di Andrea poco condurre pieno effetto, richieste dalla al re, che Rappresentava di di opere il loro avessero della nazioni ,^ più secoli arti imitative. CENNI XVIII le scienze le arti vi non elevato. le lettere e BIOGRAFICI tenuto avean nulla aveano prodotto della principaliaccademie Le spontanea, furono diplomi. Giovan loro Battista di quelladi Firenze,scriveva il grande della che amore le dichiarazioni colle accrescere S. loro soci nella e discipline, illustrando affidata. cure sue delle Belle dei Arti,la splendore, al effetto adunanza degli undici fessori pro- brama ruolo il loro recavano desta co- del dei mento intendi- presente (settembre 1836). mese A solenne all'Italia nell'animo posto nome, ad onorari, e i mandargli È noto « viene alle hanno tanto un terminazi de- splendida testimonianza di questa R. Accademia di così ordine un Penisola,con all'autore: quali V, considerazioni Queste ma allora segretario Niccolini, fanno esse grado, sollecite di Galleria,meritamente R. di ella porta alle liberali perizia in sua alto un » questa solenne dietro tenne dimostrazione scrittore,Quatremère de presente della R. all' Istituto d'après la di connaissance vous véridiquej doni je suis que sion. Il Tout le monde Torino n'i) a est Quincy. Galleria non di qu'un chacun est tombe à occuper la « prise (de le témoignage sur d'accord, que scriveva a de vous, sentiment il gnifico ma- l'Azeglio dal- Torino, fatto Francia, egli chargé illustre meno ricevere Nel transmettre eu destinée altro un que j'epuis vrage) di quella del Niccolini, d'onoranza adresser l'oubien l'expres- votre la R. C'est ouvrage. Galleria première ligne di des d' AZEGLIO ROBERTO DI XIX avant grandes enireprisesd'antiquités,doni tion close. croire avait pu on » Con altri tali ed colorire appieno il conforti,il d'Azeglio sperava intomo liberatore del e Rifacciamoci che furono alle fu col tempi, volere tra Prima aspettateriforme. opera per poi veniva e caldi glio. d'Aze- : il Granduca alle mano l'emancipazioneisraelita nell'animo fomentata Roberto del E consigliatori mettesse di 1847, e il Piemonte. Restava costanti del meravigliato il colle riforme specialmente erasi conseguita, vincendo che 1846 trionfi di Roberto imitato. più che lasciato. ci ha Alberto, perchè Carlo re i futuro dichiara i monumenti e pensiero agli anni l'aveva uno gliendole arti,racco- parola,lo tenuto coli' amnistia, di Toscana presso novella quellidei maggiori prima Azeglio tempo volgeva tanto aveva IX, salito al pontificato, Pio mondo, abbia forte suo ora poter quel Principe, che reputava a questi ultimi ingegno da un'era d'Italia. Com' la storia di che disegno nell'animo, di schiudere suo défìnitivement liste était la que appari- son re e testante, pro- d'AzegUo, gnanza, ripu- una altri molti de' suoi vinti,e Carlo Alberto bandisce guerra da consiglieri. Ma infine tutti gli ostacoli dopo lungo lottare,sguaina son la spada e marzo tadini 1848, quando i cit- all'Austria. Chi non correvano vide Torino ansi a il 26 leggere il proclama del re che BIOGRAFICI CENNI XX la guerra, intimava E entusiasmo. vero maggior dopo forza tale se fu non infatti l'onore di cinger le la presenza Ma a mezzo il marchese d'Azeglioaveva tale impero sulle quasi talento. a suo fin dal cure capitale,in alla acquistato colle moltitudini,da governarle creato Fu e pel legislatore, per la aiutare la infausta della Pinacoteca, governo cosa prima avendo punture onde Roberto d'Azeglionon lo afflisse la la riscossa,che pochi guerra in Piemonte^e addossò parte quelle del Carlo e coll'Austria, avversa si senti il mesi cosi alle pubblica. ripassato il Ticino,dopo Alberto volgerle nato entrò in Se- ed senatore, virtù sue accoppiando primo costituirsi, suo artistiche Tornata in campo. re bisogni; perciocché di e vedeva chiese Roberto E necessaria stringere di casi tanto anni, seguire il e di che gioventù, scopo- sua desideri? armi, era sua trent' della dei suoi studi,meta de' suoi sia d'Azeglio, il quale, di ben grand'opera, sogno iniziata la popolo,quale e Roberto per travaglio indefesso un nel era che di ciò farsi capace può non dopo quelle atroci alla monarchia, coraggio gliAustriaci ricondusse allo stato una consigliare di gravissima tribuzione con- di guerra. Però, quando inaugurata occasione dal Conte rialzare per Azeglio si mandasse mercè fu de' della di accorta politica Cavour, le fortune s'aperse italiane e coraggiosa, una prostratea primi a consigliareil governo, in Crimea un propizia vara, No- perchè contingente di milizie italiane. ad aspettare senza Che e fece ne uscisse Niuno vi ma rapida , all'Austria nuovamente che noi veniamo certo i vari mano, grandi vicende all'autunno Egli un' d'Azeglio,il quale nell'aprile ia59, fino Napoletano Regno, che sublimi al Plebiscito Rianderemo le varie ora del dopo sorgono di Roberto francesi ottobre 1860 nel i passi dell'italica stadio. questa nobile vita,per fasi di all'operadel pensiero s'appartiene,vogliam gU scritti vari, i discorsi concioni ne' tenuti in popolari convegni del quando ogni parte artista all'ultimo delle ponderoso tema, Regno trovansi fino alla luminose della Senato, 1847 la sua e le e 1848 testificare gratitudine? Sarebbe perciocché Concordia, al dal Giornale dire mirabili ciate, pronun- cittadinanza, dal bracciante,voleva riforme i 21 misurò e se precedono delle schiere dal calare tutti senti che troppo evidente è che an- di Roberto potente,quello era eco affrettantesi all'ultimo che nel 1859 sull'Italia dal 1859 corsero quelle ansie successi,trovassero ciò Italiani segnando, nell'animo moti che del 1862. in cui petto unità gli di Crimea guerra grandi fatti, quelle gioie inesprimibiliche i contro in- correva riprova. destati dalle Vera rotta s'aspettadi con fino dalla la guerra la tempo, suo segnarsi ras- posa. cosa sanno, il XXI l'Italiapoteva bensì che all'uopo, qualimostrassero le d' AZEGLIO ROBERTO DI colto tore all'inizia- troppo ' uffi*"' Ris^^^ traccie d'un i ... BIOGRAFICI CENNI XXII cui operoso, sempre che e nelle sa i colta Europa possa dubitare, non debba che della più ne benefico. E e da Reale qual giudizioportassero ; sicché v' è non chi oramai annoverarsi essa fra del a gloria dello scrittore, quella Roberto luce quelle l'italiana letteratura. onorano alla Ma quella più importante, la illustrata, già dicemmo dotti stione, que- invitti convincimenti da gagliardosentire. Dell'operasua Galleria nessuna infondere più ardue, che scaturisce d'entusiasmo straniera riesce non aggiungeva ne terza, quella dell'uomo una fondazioni fede le varie fanno d'infanzia,ch'egli creò largizioni,dotandoli del mantenne e cittadino, anche morendo suo di gliasili per con rose geneiscarso non censo. Sì, Roberto redenzione e forse e sovra l'umanità,con esse, parte, l'Azegliopuò benefattori una Società. della gli ordini sua prime come I sintomi ognuno della morte, quando che funesti in questa per signi più in- de' si palesarono fosse su quel poco viso l'interno generoso, sentì perdette l'adorata del 1861. fu nell'inverno potea vedere mestizia, quanto uno infaticabilmente cuore strette compagna, educazione anche Sicché , le esse larga istruzione una generosa salutato venir con poneva la d' Italia. ardente Anima con voleva patria, ne l'indipendenza assoluta, ma impartitaal popolo, tutti la d'Azeglio amava tempo dopo, sicché atteggiatoa solenne patimento ond'era tra- egli vagliato. Fermo fine tutti che di d' AZEGLIO ROBERTO DI aspetta, col pensiero dover lusinghe. Sapeva Cristiano chiese filosofo, e la condotta il marchese lo sostenne. e tutti della volgo, Avuto suo. sepoltura, sua de' suoi, dopo lungo e quest'uomo cittadino,di questo se e vide ne sepoltura grado e di di un co' suoi alla , sentita pietosa quale nella in piangente viso, pagnia com- e quest'eminente da ordine ogni assisterono beneficare liberali,che i cittadini diverse prospera come tutti lo nell'avversa e cietà, so- nella d' cagioni incessante, non della testimonianza solenne per italiano ed poderoso compianto colui,che studi,col spiritiveracemente così d' arte ogni opinione, tutti estremo minutamente sereno benefico, di scrittore fu amaramente sempre, della viaggio, nella sospirata pace. penoso di morte La atti suoi pellegrino che s'adagia, lo stanco come e dalla nell'animo, pigliò commiato come agli come sé il curato a d'Azeglio disegnò della il modo secolui del viver intera parrocchia, mai quella fede con i conforti del si pasceva non abbandonare poco governò ebbe quel a degli spiritiforti, suggellò cogli ultimi schemi sua ed però, passo, ai terrori sorridendo religione, e colla mente tra tutta la vita lo in che incrollabile e si smarriva non terra, e s' apparecchiava al gran la XXIII avea con ogni rando ono- rato, ono- quegli abbandonarono fortuna. GIORGIO BRIANO. LETTERE 2 La ho che cura ? m'incomodano non fatto Ho della morte di in cui cade difeso da un le il nel fondo vacche con è parso m'ha tempo fosse dir per diceva non meglio, al ebbi che, la era Re. il parere stato Papà perch'io gli ligenza quanta di- con mandarlo o larlo, rega- quand'è stato quasi servito,dicendogliil due corrieri delle persone parrucconie deciso questo il lavoro. rispostasua avuto vero dunque anche croce Io l'avevo di tutti i codini del paege, sia,ed in più quale dal genere incontrasse messo moderno e mio possibileper gli scrissi che soggetto; fatte tal quadro grande fatto un mi e perchè molto mandassi finito benché nuovo aiutato m'avea Il genere ecc ecc., barche, triremi, con vaccari;questo e da superstiti, piano il M. Oeta, ecc., le vedute sono il momento incalza, dall' altro che Artemisio fuochi,tende, ecc., di moda pochi giorni, de' suoi pochi di Serse seno cato, mer- quest'incerti. secondo Termopili,al tando, frut- va buon a Leonida; rappresento lato l'armata mi e molto quadro, finito,son un certo un restar forse fruttato il vivere essendo non e tura, pit- -vigihadi poter misurar alla indietro. Ciò m' ha di molto da cielo,coronata co' miglioriartisti, senza forze le mie vedo mi e nella avanzarmi ad measa è stata, grazie al successo, d' AZEGLIO M. DI che il secca dopo, spettab più rico soggetto era AL FRATELLO che troppo liberale,e M. presentare a S. parola coperta al genitore,e E mi tanto che non libero,in lettera,di farne mi ripagherà i che andassi restati parlar di fa altro,e propria sorte. che cose ho adottatole pago di questa mia anima ed non pure son vivamente troppo pur sda aver a non famiglia:il acquistatadelle sperare casa, quando state scissure. come un vera solo com'è Sono solo, scordare a inevitabih, la di veder le i tempi la le idee amo ed che mia i medesimi, sempre se funeste, aspetto il momento, nelle tenebre formare ancora poco d'esperienzache cose del amicizia detto più misera si nasconde ancora e invece di mali dell'avvenire,in cui potremo forse una fatto svolgere i principii migliorato.Non perciò spero che cuore state Te- d'accordo visti infelice, meno ti dirò filosofia, il mio han ho ognor ti posso Non sono passar così mia, grazie al modo La in cui viviamo. a del Lazio fabbricando,per render va dono un colori n' andrò alle macchie mezzo che qual- a morte, altro è morire. me pazzie,che l'uomo, non le e della travagUato,tanto son ne se poteva decentemente pensato, dietro eravamo altro è Ma 3 Io ho voleva Torino; a si non pure Mamma contento. anno. se ROBERTO. mondo fuori stato tra noi posso m'insegna della non vi propria sono mai stanco, ti giuro, di vivere bastardo, senza un cane che prenda in- LETTERE é teresse anche ed alle mie, cose Scrivo figh. Fammi se no di e dimmi alla il sarei forse non cose finirà ma di dico prima in di qualche abbracciare stesso rispondermi per braccio T'ab- veglimi Addio. tuo. dinario. or- subito, campagna. scordare, dell'esser modo Costanza questo con partito mi AZEGLIO D M. piacere già cuore, molte ti Non questo. i DI — Màssimo. bene ROBERTO- FRATELLO AL IL Boma, 26 gennaio 1824. dar per di prima che sian non fuori data mi i soggetti bensì, quasi una li nor mi- meglio che monsignore, né abbia ne mese fatto so che. ricer- fa,disse,non so aveva ricevuti;ho piacere che mi nuova che voglio per più almeno tutti interessanti. sono un gosa su- sia preso mi di farlo il giunti,quantunque chi, che io abbia tuttavia ricevuti i libri dal mio Enrico a settimana una pensare vedrò potrò; almeno ho da scritta è abbastanza rispondere;quantunque tempo, Non m'hai che lettera La è segno ciò che non sapevo; disperare.Se lo non meno male, scappano SpiritoSanto capisceche 6 il DI LETTERE predicatoreè unto interessante ; t'abbia papà mi scorso; animi mi non a indefinitamente sia adattabile È peccato che un quale 300 che di anni passa fa s' era per aver certo un sufficiente avuta e cagione di poi rassicurare di quietare e al vivo poi sento ma sai che non ho 45 aiutare : lo darmi gli uomini, fermare tino fioren- apertura scudi mia mano al mese che vero e la luigi,che non ho ecc. devono in se Ora avrò ho un'altra fossi come vedrò sono poterti messo ancora; nello diecina di mandarti a sieme in- mi diare, dello stu- i comodi pagarmi spirato febbraio. ogni modo resto pittura comincia modelli, colori migliori, fuoco ecc. loro incominciare debbo spesitutti questiper procurarmi servono un posizione, ora per qualche bajocco; nell'estate 25 Del tua ad dar e l'animo. spiacevoledella in è è dagli zolfaroli; che della cosa una ora accorto al fisico. che far le offese mente; è necessario,dic'egli, tratto a sione questa rifles- che al morale si veda non se si prolungasseronell'avveni ; credo tanto sul crocione un vergine; guai caso le conseguenze mondo poi bisogna che gli si faccia passato, e si ricominci questo porzionequesto mese alla fine che al soggetto spieghiper qualragione mezza a quietino,che si Passiamo abbastanza. messo pare d'AZEGLIO M. Se di dio, stu- luigi hai bisogno il superfluo; io, quando fossi vestito. FRATELLO AL che avessi la me sé mangiare prenderei Dio e da altrui,cosicché avendo io avendoli non mandato aspetto a sentire altrimenti libero dici una i 45 mese, e di scudi nemmeno pranzo mi sola e jìiazzadi Spagna; al teatro volte pagando gratis.Ma ; sai che il servitore qui mi costa ai 20 non 4 minchionerie,insomma ci non Ho son del spreco paoli;sto di va 9 in rado, e poche nei palchi scudi al fin del va al mese, poi lo studio 6, poi colori, poi tele,modelU altre vero; dav- ai mezzanini vado chi quasi o specie,e arrivano lirriva a non è nessuno ti giuro che e unica cameretta ima che starei bene loro,non papcà trini! quat- questo proposito a castrensi o di studiare i cosa questa seconda sempre, in nulla. Il mio in di sono poteva,ma bisogno,perchè E verità, gran borsa, è i mezzi procurano. fosse dell'aiuto non che la gran sono casa parte de' miei a hai denari, e denari senza castrensi. I miei se metta voglio levarmi non fino la scienza mi la mia quel poco profitto;e con pensione in in veramente se per figliche devi tu aggravano niiurale,che, potendo, ti tesori. T'avrei direi: ognun calda, e tanto tu, ed mantenere qualche comoduccio, non e tutti;ma per 7 ROBERTO. tante e mese i soldi prìi. la fortuna delle donno di non non amare nò gioco,nò parlo,perchè se tiglie; bot- c'è il vi- 8 LETTERE zio almeno non costa, ed allora,secondo teologi,è materia vero cuore troppo un Tarpea; mi occhi che d' il se vivere dilettante lasciato della ; e andavo poi con seguita ancor combinabile ma grande: intendo *non ambasciatori, vuol carrozza, scudi voi altri ecc., e credo che altri: sta costano servitore il nostro a ambasciatorio vita troppo il gran mondo, perchè allora ci ecc., ecc., vedere se molto, se voi altri il mio casa Costanza s'adatterebbe del mio famigliasi risparmia non piede di cento con quello che potreimettere In vorare. di lacredo Lo qui. una io: abiti,mancie, i maestri conduceste fare fo potrebbe star d'incanto. non m'impedisce correre come nita fi- però la cottura; venir volete non come semplicissimam'è non al vostro se aveva girando per Roma ricetta una Veniamo assai: lizza rea- toccare, te non questa smania; la smania, non si il suffragio anche forza; se si tua i\ ho da certi Dico la verità che la botta mi pieno matto alla a di Rupe saettare prometterai di e vedere. in questa domanda guisa a potrebbero meritare buono la farò un forse amante; progetto (fossedomani!) di venir voi qui, sarai preso per dunque son un vivo oziosa,perchè sai che poco tenero piùsavi i questo propositoti veniale;su risponderòal quesitose dir il D'AZEGLIO M. I"1 è buono; insomma ne varrebbe avvezza al al tanti palazzo piccolvivere. Ho 10 LETTERE freddore DI Idalio è più d'AZEGLIO M. nei climi freddi che nei acre caldi,così il virus che infetta i cervelli esercita efiPettimicidiali tra noi chi nero chi e uniti sul assioma non i tra alcuno Ciò non variopensanti, notato essere in gran nasce una però tale per le persone che vuole,lo preferiscoall'accanimento nostri paesi, ci conduce sacco. Fanny ha fatto ho non ho è più terribili seccatori ai che una forza con loro non Chi Me ne Fha bene voi altri;ma buona tanto non lo di mettersi di vita più lebri ce- al punto di sono che si spiegain che quando me sto in simile carovana? proprio perchè gliho più dopo quel posso che superarmi volontà,quando mi la i amabili i con dir pane. so tentata e si è unita al punto invincibile, rincresce osservazione. conosciuti quali diventano perdere la parola, sintomo con viperein perchè quel poco abbia nel genere..., insomma far quel che, ne' le come impiegato;terzo perchè accanto sia quanto vorrei ; prima non tempo; secondo che mia, vivere quest'istessa proposito,la vedo, ma perchè che debba frequenta che si A zione separa- parte da indolenza,ma a bianco, il prossimo. esista è non amici, tutti buoni seccare quantunque necessariamente E chi pensa : bigio,tutti però grande umani, trovo lingua al palato e buona e con voluto ha pre sem- fatto per la con tutta loro mi s'attacca notte. ai miei Quanto tarlo,piano e ROBERTO. FRATELLO AL lavori, vanno presentare al Re, nuove; c'era studio fruttato nemmeno un facendo importa. Ci considero la morte vuol compiangere ho voluto m'è avanzando sentir parlare è farmi e venuto l'uomo che ragione di meno Mamma, mi tanto lontano o male potessimo far potremmo i bastardi. Credo che te lo raccomandi che lo desiderate che tanto finir che una non altri ; sopra mi non di verto diho me. famigliasi guariti faccia,io la sento da riunirci ed volta sarà che an- di vivere necessario di far il possibile, e son voi altri sensale di trattarci da col modo sensibile, bene e ci ha ma mi volerne non dalla se che meglio fa da gU come pianger dell'esser ragazzi;ahneno se dal che sentire;a papà voglio bene, così. Ma alla non più quel meno o quadri; mangio, bevo, più,poco il vuoto sono Papà ora cherò, fati- poi E esista. Più dame ma- Ci costanza. non nell'arte. dalla tenerezza come mie cose che vender poco fa sto dell'altro ; come riuscito;vedo vado Però almeno Ora di Montmorency. coraggio le tutte da adunque m'è non spesa, sospiro: meglio così : spenderò,e poi sarà ci più sa ne se soggetto delle croisades preso da un Cottin: per non e voglio lasciar ogni speranza. non ora, quadro che papà un fatica,e e quellidel come Ho fatto sempre. doveva per 11 certo quanto meiierseraho LETTERE 12 di riparlato detto il necessario, più questo che han mia lettera, vincere in riceverla. Melania A mi si la con può tutti e mi tutto avere indicata, somma la Dunque ed la risposta ora parti, a scordi. — e non qualche abbraccio mi mi un cosa generale s'intende Guillaume dimentichino tanti le entrambi stre vo- vedi che che era e interamente. amplessi. Se Conquérant Addio. del marchese Roberto, e delle Massimo. (*) Figli sciar la- voglio pagherai non in almeno merito, (*) particolarmente, non già tua: dir Emanuel Costanza in non generosità, Un piccinino, quelle so Sappimi risoluzioni. tanto famiglia, carrozza, io. almeno vale lunghezza per ha comodo metterei AZEGLIO pensateci. l'avete, La chi la il ed D M. con meno che quel DI che sta da non IS ROBERTO. FRATELLO AL III. Milano,22 gennaio 1836. Confesso mia; io del mi alle forche. di bene lo non che non ma la il proverbio compagnie Basta, ho tutto Guido, per vedere mi diceva ora, colpa conducon farò più, e l'assoluzione. così dammi Prima e cattive cinquecento:lo interna scriver non cosi, è stata non quellavoce gridava voluto ha gli uomini ma peccato, ma aver la sentivo me sbaglia,e Mamma di sola persona banchiere che di me a rispondertisul qualche cosa, potevo saperne se dispiaceper tardato ora d'esser n'abbia Torno che al buio. La ancora parlatoè forse stato ni, Adria- conoscerai, il LETTERE 14 d'un discorso ad qui, e Però che fai mi pel Torino a parlare.Se il quadro in condurrei il pensiero,e cuore cosa, te lo farò in cui avessi caso (e non a il è lontano tempo col fatte, che ch'io ho veramente sopra molto ogni altra. È e non neppur per quando per un mi vi po' d'avarizia. un piuttostograndi e incontrar amano io saranno par grazierò.Ma da a Torino. mostra che sidero de- ho non da quelliche spese di porti, tras- vere saputo risol- Ora però ho al la vorrai potrò la due dri qua- Regina vedova, pubblico, ne di Brera, dopo l'esposizione ed mai se all'ordine, fare assai ne son far per di settimane a che vero che mi quadri costì,ma tempo mandato li ordinano modo amicizia,cosa la tua dri qua- cordiale amorevole sono sapere. esporre del quale chi delle esibizioni capitale) quanto far debba stando troverò se tanto non praticai combinarla. saprei come non Vienna, a vederlo,ma a altri ed ha ringraziodi Ti inteso fu ma pensai più. Cattaneo Hayes, sappia dir qualche ne me vi non ristauratore abbandono non dopo e è stanno, come cose questo quadro, era che quadriantichi,lo le AZEGLIO D vi fosse Molteni stato essendo M. n'ha nessuno fosse che minuto, domandato ho ma artisti, e v' disse che quale mi Ora DI te far metterli ne uno rinper dare quale lo potreiman- far il è venuto Mi piacere d'aver di me, presso perciò li mai però grave che avrei non per farti Sto terminando l)enedetto ho abbia ha da far a sul modo bisogna del qui, e avuto sai i miei amabile; un e non questo esser gran ora Luisa si se Non posso quel che mi fermi via dritto cosa; ma interessi, e per se ho a Parigi qualche giorno a parte, so per Torino. impossibileche certa una non vederlo. pur la stagione, cardinale, e febbraio mezzo allora è ore, par o del maledetta ovole. Dall'altra poco parrà stante altro. Ora Andar prima dell'esposizione. che mi di far poi, pel Sempione passar Torino, volendo poche tauto; fagotto.Ancora fame pensato non partirprima la far nulla di piccole commissioni, la bambina, Novara a passa vantarmi viaggio. paura una rincrescesse soddisfazione maggior alcune condur Volevo mi che occasione finito di decidere son questigiorni piacere. poi bisognerà pensai^e mi di son affatto, servono uno posso in altra potrebbe famigliache non Vorrei che mandarteli,ma credi me a casa. (li separarmene, a ritratti di due ti forse fatti incassare, ed ho capiterannoa ti pensiero che che e 15 ROBERTO. FRATELLO AL il le raffreddore, han per te pubblico carita- Sempione s'aggiunge fermarsi dico non per il o che l'inverno Luisa fatto due è ha san- 16 LETTERE guigne, le dura e perciò ci Se DI la tosse scriverò cosa ho riguardi. da parere da 5. in me intanto stabilito, da stato e incisore, domandandomi, negoziante della di tua stampe che tu per stesso di fare, abbreviar di suo te la cosa il cuore Massimo. del nipote i t'avrei conoscere a funto de- di parte un coli primi fascinon l' associazione era ti Melania. lo pendo sa- cordava s'ac- sconto scritto. Siamo n'avrei direttamente che rimasti pregato di questo tal far goziante ne- condizioni. le tue Il quali una ogni modo risposto che negozianti,né quale ai intendevi ho alle le condizioni per d'Amsterdam, Gli opera. il Longhi, me fai tutto con te, Costanza, Emanuele È mi darmi, Affez. P. sia alzata, quantunque lasci decider mi se abbraccio buon un carità,e AZEGLIO D maggiori vorranno avessi M. indirizzo ò: Buffa, Francesco mercante stampe. Kalverstraat au coin du Gaapersteg, N. 221 — Amsterdam. Quando non sapere. volessi entrare in melo trattative, fam- 18 LETTERE DI altrimenti compra, d'AZBGLIO M. fatto avranno viaggio di mi divertimento. Tuttavia artisti di chez qui e d'aver in genere nous molto bene se Ma di parliamo delle benissimo figurinesono stesso del tono perciòi quadri di duecento, ed quadro Adam di par conchiudere i d'imitar tanto che tal genere, per esempio,nel vi per è lo son più il resto si le il paese non si più è in soggetto è velare non si che non cano cer- Ora, il genere voga due da terreno dei sono colla nel momento. eccettuato verdastro che un abbiano ne quanto d'imitar quel di moda paese morati inna- sono e quadriantichi, che quadri finiti forse può dire ove francesi pittori la natura, d'alberi sul cielo;ma quel turchino Bellangé conseguenza per per sono, coli'olio,ma non una spesso ridipingeree salsa dell'arrosto. Mi che dei pare fatti pratutto so- le popolano. Vi di e anno un neri,pesantie paion deve fa poi in generalesi forza a marine; curioso,ed è che lo dei colori e del si faccia che figurine che meraviglia ed una gli valore vero l'altra mahssimo. e sia. Adesso cosa il visto aver battagliee fatto un esempio,battagliedi sa conosciuto in genere osservo d' d'arte. INftpare pittorenello stesso cosa malcontento son non con che broso; tene- mesi, un e gruppo il cielo è di quadri antichi,del si vede niente, e non vi è Poussin sia non In Salvator 0 e posto allo anche quanto si in mettono che non poi qui qualche al vivere è il Tacqua Parigi capisco che il amare bel vivere più ecc., ecc., e può andare; dopo Difatti a più non se se fo è credo mese contessa Merlin, da che la mezzo e di far vela, Ti prego che Sclopis mi possibile, il tanto ildanno nel qualcaso,cresce affari; cessante. cosa avrei abbastanza. ne aprile penso mezzo emergente, lucro modo, un sole,e sino, Carafa, Delarue, Ma- Gamot, per ad del mondo. Bouscke, principessa Belgioioso,M. Gerard, dai Breme, che morali, e discretamente;dalla nel mondo Andiamo d'uomini la facciano! cosa di figura Italia almeno fa in mihoni 32 in situazione la diversa denari,tempo di starci,non temer loro le loro forze fisiche comune bisogna pure Quanto fa abbiamo la fare popoli,in proporzione si dei due è perchè hanno che pare considerata che qui,e mente vera- giudizio non umore che potrebbero pittori Italia aver il mio miei)mi i scuro qualche quadro di cattivo son non che questi. (se forse belio,ma cresciuto tanto Rosa di storia vi è genere alterato di chiaro più 19 ROBERTO. FRATELLO AL di in far mandi quel che soggetto che gli ho domandato per devo potessi averlo qui fare a Haute-Combe. potreimegho. osservare Se sul quadro luogo la situazione a LETTERE "20 le Genova, sia Digli che presto attuale a far i conti ed a a scritto Ho seccature Se la temo il cassa viaggio e sul r abbia rivederci fra un mio del serio. tante Costanza di piacere scrivermi le1"- sta bene, Io tenerezze. buon vi vi fosse P. a ed qualche Beauvoisin, indicarmelo. mezzo prega qui tunque quan- po' stancata, un stato che avere, Luisa più lo e dice cio abbrac- mese. M.** Af. PS. Calcina a risposta due con approssimativamente ed può mia ed te 14. prenderlo fogliolino un vedendo faccia mi della il mandi non di piacere perduta. che bisogna AZEGLIO D il Pelletier, ma si tera mi e le Rue versi, da buone, M. fammi Perciò proposito. con DI per non Calcina avere di curarmelo pro- 21 ROBERTO. FRATELLO AL Milano, 18 settembre Carissimo Il tuo è Roberto, giudiziosul mio lavoro amico, e perciòun da e nuova sebbene e di sentirmi da dir bravo te, e te ne ringrazio.Se potessimo parlareinsieme lungo mi qualche critica fai,ma fastidioso per e in mente per tutte ma non mio sulla perciò Molte me probabilmente. Ora persona di Troilo rei senti- grave e non le fo ti dirò di affare scritto sarebbe te, e di chiedertela. po'più un abbia però fatto gusto quella che dove non un volentieri tello fra- proprioda della tua, m'ba prova matto è : ma po'parziale parzialitàè benevolenza, bisogno di 18il. mi vien da me, l'animo sulle riflessioni che 22 LETTERE t'ha nel i Medici quale Troilo un odiosa la del mio il non al addosso dar parla per rabbia io nobile, dire Troilo se che non chi fosse dato an- sono direbbe: nessuno invidia per o di render stesso allegramente, pensando che « far a papato mostrando Essendo VII. progetto cessità ne- per condotto modo nel gentilhomerie, argomento, dovevano figura, m' ha cattiva Clemente era AZEGLIO D compagnia e birbante; e inteso M. condizione suggerito.La far ho DI si potrebbe come » d' autore fattura non nobile. in i nobih contro della mia in tutte vita airincirca ho combinazioni delle che veduto uomini gli che fatto l'aristocrazia del sangue la rivoluzione "5razia della della riforma. finché Ed a dir chierica,finché Dio, a il Cosi più ha Europa, finché in basta. è aver Così,Faristoil venuto basta Così, ora, l'aristocrazia degh scudi, gli uomini sudiceria. l'ho è venuta di caso abusano. ne massa, sono circostanze,ma stesse altro rendiconto volte,presi in assai società,e conoscerle gli stessi nelle poco vivere dovuto appunto per questa ragione, messi al potere e furore nessun ho fatto che hanno ed abbia particolare.Le le classi della intimamente, che del resto credere Non a veduta, che non saranno questo propositoti so non c'è marchese della stanchi a 24 sua dire,che io o 48 quarti, quelliche di sembri mi più vanno zucchero imo 23 ROBERTO. FRATELLO AL col in aria naso che non petto ai pezzigrossi a superbia, la quale ha dell'aristocrazia finanziera, almeno un po'di e soverchierie,senza pretensione grazia,un po'di modi: ed è perciò la più brutta e fastidiosa Mi del mondo.... cosa idee,la sola divergenza sarà in questo che l'altra contro neppure e in addosso dare durre de- classi l'una aizzare le diverse voluto ho che me a si debba Troilo personaggiodi dal pare non di combiniamo che dunque all'incirca pare massa a tutti i nobili. Manzoni Vedi, anche del birbone si libro,e poi,a questo modo suo il Non primo che vorrei le mie credere aver tanto ancora mi capo certe Riconosco giusta la critica venuto po'troppo buffo. un non o hai vorrei fo tutta che rincresceva minchione,nella pel d'ognuno? mente su mia pazze questa quelladonna dir voluto forbici!forbici! Ho perchè storia cessario, personaggio ne- immaginassi che diceva idee in viene che per lo stesso motivo chiacchierata nel pozzo è il soverchiatore il nobile come della epoche potrebbe dipingere tante ove Rodrigo il fatto Don ha che^ m'avessi verde a età, di esagerazioni. Fanfulla che m'è Quella riguardo ai poveri dire assolutamente ragione tu, poiché credo che ho ragione io vi è molto da 24 LETTERE dire in di poveri città sventura, poveri campano gli non ma dico fra i loro ne' tutto alle è volte bene Del mi aiuto uni resto, rimetto; prolisso a non e Ma sola sti que- principio ajutano che cilmente fa- individuo ogni sarà tarsi aiu- quanto vale egoismo) che si debba starsi pre- altri. pretendo parlarti (ci legge per s' vivamente pittore abbiano ristesse genere, sente gli di che pare Provandoli, e basta, mi lavorando di massoneria in la per mia per più mantenere gli vita forse sente un nella specie una bisogni. giorno vedi, per dici. tu che assai, i marinai soldati, tu povertà le persone e tratto e manualmente; che a come io, cioè appena, trattati proprio venuti sono che poveri mendichi. appena ho i Forse vizi, sono che d'aZEGLIO M. sempre per piuttosto I contro. e prò DI che della aver sono roba ragione stato ed anche mia. Massimo. in tutto troppo DI LETTERE 26 diritto dice farei per strani,né semplicitàdel della vita che ciò alla colla ordinario stra mo- commuovono nelle affettazione portano la farlo t' aspetto. E Manzoni. il tutto di idee; e che non questa benedetta lingua parlata. se e per nel invece suono io che i Francesi n'accorge. Ma non sul ad s'abbia a me in testo; come ammessa lingua. Quanto diata; stu- non detta quella male- in tutto il resto, dove nel sta anche conosco appunto lingua parlata è scrittori d'accordo almeno, lingua, dove il lettore Italia,come studio mio sta nelle pompe lo stile non frasi,ma in che cose in apparenza i libri italiani stancano ed zarmi sfor- quale, T esperienza lo che lingua piana, e, che Francia farò mai fatti o caratteri con dirlo è facile. A a l'ha fatto non Quanto delle un tutti i romanzi. Tutto renderla nella umana hanno coli' andamento e troppo, accadono pur finora vero un trovo intrigue avviluppato, ma mi' con far vorrei questo genere, produrre effetto,non a più di altro lavoro vello cer- Selvaggia,che di far effetto. Se pb'troppo della smania qualche da avessi Se ha chi repertorio;di quelliche di carattere un generale voi. come pentimento,lo atto di in che vedo sta critica,e d'AZEGLIO M. v' è due attingere sto alla AL FRATELLO Abbracciate Roberto studiando un'epoca entrare far d'un proprio mia a è Torino; prego un bene bravo pittore,come è ma volte nei tatto. non modi Ho creduto di di Roberto, che Tanto che tutta un ed contadino, non fossero ha dove e dirlo d' andare Molteni ritratto che molte buone lità, qua- alquanto. Alle che e dato. raccoman- cosa. brilla non è non per colpa il sua sendo necessaria, es- più delle sue opere. servigio prevenendo adoprerà anche non dal l'educazione un vero sia d'una facezie rendergli cosi gli vedrà nelle Potrebbe comune. avvisi e avuto flgUo il intenzione ha Bisogna però pensare ha classe,che excentHque uomo un che nessuno. d' avvisarlo galantuomo, un credano non a tuomo. galan- invece, fin ma a Roberto Credo porta, è se Molteni più Papa un d'una partito o avrò non perchè in faccia saputo che Ho quale sto ruminando intelligenza,cercare guardare senza nella intenzione; la mia giunge ditegliche e volontieri farò fo l'adulatore è 27 Troilo, e vi sarà un Lo ROBERTO. con accadere cia lui la bilanche inutih. meglio. Massimo. questi 28 LETTERE DI D'AZEGLIO M. VII. Milano,28 Carissimo le Fra vita e quando dell'aria per a lettere le portano me che Io di tue ti figureresti mai non ho e che che vivere,io che che dirmi mi Santo! mi fa che l'allegrezza le riconosco che di campo tanto di senso piace l'idea Martire,tanto di tanto nea, li- prima provo alla praccarta. so- come cordialità, digiunare gratitudine quando leggo le amorevoU scrivi! Mi — in bisogno di benevolenza dell'anno,pensa di benessere nella mia provo figurano debbo e che fiducia,d'affetto, capo 1841. miOj, poche consolazioni presente,le novembre Molteni ci sta; role padi ma santo: se che sapessero Ti dirò anzi che ogni giorno peggiorare il religiosoha Il sentimento il Quando la sede nel è rale. mo- cuore. potrebbe è tutto fiele,come cuore è la mia. di santità razza de' pensieri più dolorosi uno sentirmi quellodi 29 ROBERTO. FRATELLO AL starvi re- ? sapessiche Se il tutto giorno Anche a circolazione mi le l'aggiusteremoad il Re Se ora. Ma non t'assistesse Se la un projet d'adresse, — La musa battagliadel italiano e meglio. Ti complimenti)son vedere come mi di non duran comodo parole per scrivergliene. mi meglio, e faresti come dirò che del parere e m'ha potròpiù, assai un è servizio. talmente dici,che anch'io mandassi gran mi deglialtri. Se poi il Re scrivi e questiguai. farebbe Castelletto bello, farlo della misura tanto le trovare so casa altro modo. un saldasse, mi mi dato doman- quando posso. Quando fin che avanti pronto. La di intimo ciò e va, n'ho irregolare, inutili i rimedi sono ne spiritomeno è amico che se poco Basta, è inutile parlare cause. Andrò lo si è fatta al medico a poco render contribuisce rispostoche a e bruttissimi, domarli! a la salute combattere a dell'animo moti con riuscir sempre non è l'aver tormento getto sog- risolvo lo a vorrà, (propriosenza di Pompeo Litta: mi tratti i tuoi articoli, e a piange 30 DI LETTERE di ir vero, dico il cuorGj quelliche ed hanno D M, che AZEGLIO faccia non piìiper corron voro qualche ladi tutti le mani unità ed influenza? sulla società. Pensaci più seriamente, e Dio volesse che trovassi la Galleria di scaricar del lavoro tocca Io vado lavorare finir finché al mi pure qualche cosa dal So io violenza che che avrei Morozzo bisogno di qui meglio, valore e piacere, se d'Emilio di lui morale raccomandazione caro. da Potresti Salvatore? tu Se da diglielo.Ora e puoi di molto e mio buon conto son pronto tere piìicarat- amico, vuol i sensi. Se o qualche potessi,sappimelo dire,e gliscriverò A a Luigi — e dar an- tessi po- fittevole pro- Villamarina, l'avrei pregamelo per mai ora- Mi rallegro lettere di calda procurarglilettera,o molto che uomo. e girare la Sardegna in tutti a son il busillis. d'Emanuele, vada costato spremermi sta valent' a lità, po'di tranquil- ancora e fratello Belgioioso, lom- Lega spirito mi un uomo un la di potrei capo! Ma fatto pare la scelta quel che m'è rallegro delle fortune mi terti met- è inutile pensar pace, potessitrovare par Mi ho non romanzo. fare. Se tu io, che so alla stracca e che l'altro, dovuta spalle,e te. a studiando fearda.Ma a che qualche storia,o a altre su il modo sodare farnelo gare pre- motivo non direttamente. in tutto e per tutto il per giorni prima si se : io dia potesse d'allora puntualità bene, amico. mio nel e i miei che soci. e ne pace avanzi Ti Così Addio a faremo a 12 Costanza, briciola qualche Pel della ringrazio carissimo; te, tra raccomandazione la meglio. : partire pensa qui pagamento allegrezza tanta Egli aver sarebbe 31 ROBERTO. FRATELLO AL tuo gura fi- buona Dio e ti ve anche Massimo. dia ne LETTERE 32 DI d'AZEGLIO M. Vili. dicembre Milano, 11 Ti ringrazio,carissimo di al quale mi Belgioioso, io ricevuti avendone Le lettere oggi Sto il bene, e parecchi dalla un'altra glielemanderò 0 lo spero, per che la smania perchè tutto cambia adesso a piacere, famiglia. sua ed in eglipartendo Sardegna. quadro di Castelletto che vorrei quanto può valere le case anno avrò commissione, onde Pare far ancora, facoltà pittorica.Quest* la mia zioni raccomanda- premeva comparse domani 0 ruminando riuscisse su sono non delle mio, 1841. de' ne questo mondo. non tutto ho l'agiopossibile. quadri coininci sono I a clinare de- piene, o perchè che pittori voglion passarla male. che vengono Earbiano, Mi del altro. mie cose anche altro, farà coscienza per onore parte e promesse prima per a te nostra. e fo me. alla Rina di casa. sta di pare Se t'ho dice con scrivi Se il Abbraccia bene. Addio! Tuo bella compenserò tutto. Mi no Dio. salute. ti se una mi meglio, da ziale L'essen- di la dita spe- tempi scordi; l'amor ed mandi ai stato ne dell' Assietta bozzetto La se per la scorgere. non van già Belgioioso fosse se per abbraccialo Emanuel, ch'egli le tutt' sentirmi offerte mie raccomando, che Dopo un le è che Luigi fatto Villamarina tutte figura! conte sarebbe Gigi, non dunque parentesi, si non che è roustì al che, per d'Alberico, vedere per è meglio diretta Cagliari, AZEGLIO raccomandazione la Torino, da dopo la Se D andai — partito. era M. Ieri dicembre. 12 a DI LETTERE 34 Massimo. a cuore stanza Co- FRATELLO AL 35 ROBERTO. IX. Palermo,6 Cmnssimo La date la a due ci salute le nostre del 28 sera Livorno. che detto t'ho scritto di i avrebbe ^. t'avrà buona una Non ^he Roberto, Marmerà in e ci l'indomani Si nuove. a dlora trovò per della mattina ma Civitavecchia, partìper Civitavecchia a nova. Ge- ch'egli vorno Licemente feli- entrammo si impiegò fortissimo notte vento nel porto rifugiarci ove Stefano,presso all'Argentare, ino alle tre da costà,fidandomi la mattina Di là trati incon- aveva poche migha a giorni.La prima obbUgò febbraio 1842. ci di riposammo susseguente. Si riparti appena in mare tempo peggiore.Basti dire che le onde si ogni LETTERE 36 line si assai,ed aveva sofferto avuta la cabine a Sino veleno. porto; subito che lo Berry! di inondato, si potè terra; ed e lo anche parlavano ne : sangue m'avviai poco, da e mi una Anch'io,per è però dir che quel ha più di denti un che davanti,e Torino. di Comparve plimenti, com- senza chi ero, gli dissi avrei durato tutt' insieme aspetto molto peggio persona puoi immaginare. non il vero, una momento un Finalmente festa d' in coi tuoi libri in cella tutto in così e riconoscerlo, quantunque male, d'un come corridore. fece entrare riconoscesse. fece dissero borbonico fratello suo rimanemmo e che* mi mi locanda, È cugino della duchessa « Passeggiavo aspettando nel e non sapessi. gli portava roba finalmente me venerdì, 4 alla collegio,e gli feci dire che c'era che a arrivati abbiamo un Appena ripulito al Luisa, che padre Tapparelli;mi dicendo non se corpo, del Sicché » eravamo Napoh, e poi sin qui,il tempo a conoscevano grosso, pezzo Alla bagnata, avendo tutta era febbraio,col Mongibello. Smontati domandai ma la povera bellissimi. Siamo mare il fumo. esce ed il letto tutto notte riposare una il il sconquassati,e veramente ed d'onde afferrare potè pure parve b^AZEGLIO M. nel tubo entravano tanto DI fatica non mutato, e puoi immaginare. ciò influisce anche a stia prio proNon sulla AL voce o la e pronunzia.Poi flussione che domandato di te Ogni giorno fa che ha Non come il sentire coi danari che Ora gh può milanese. uso Gli darò me, e utile esser il freddo molto mette non lo poteva non di tutto ai curarglie pro- onde piedi, col chancelière una pelo, bottigliad'acqua calda; una più freddo. avrà Cosi, poveretto,non qui e dato piacevoleper e di lana corpetto e mutande che m'abbia cuore d'informarmi procuro gli ho fatto far subito quale si al muletta una questo bisogno Patisce nella quale ha gli mandammo. che stretta aveva soddisfare. quel passeggiata su dirti che che la reuma quanto puoi immaginare. e una comprato posso speciedi una avviluppatoin un cappuccionero, È però allegro,e m'ha buona cera. fa gU non ha semi-perenneai denti,per il capo sempre 37 ROBERTO. FRATELLO si trovano, e che spero ho con riuscire a scaldarlo. Quel il suono per insieme da nasce cosa di eseguire un tutto istrumento speciedi piano una che corde strofinano sentito quelloche nel o ha di era che quale fanno messo meglio, parte da sé, parte aiutato da fabbricatore soldi è far tanti coristi. Ho alla poi più premeva inventato,ed è vibrare un gh i mezzi avere ha che di piani,e che per e mi imperfettissima, bene potrà esser una mancanza pare che di guendolo ese- bella invenzione. 38 LETTERE La è voce dolce,chiara,e si ha e d'aZEGLIO M. si può ottenere minore, appoggiando più 0 ; DI la nota st'istrumento del è il solo Come piacere,e di avessi ma, grazie al cielo,li i mezzi venderei stamattina,quando stato son tanto d'andar da guir ese- che che il vestito per così modo aver corto ac- detto credo e È stato ho. son poterlo far non spendesse tutto quanto occorreva, poveretto,di mi puoi credere,gli ho non sul tasto meno Quesull'organo. come suo rammarico suo bene. tenuta o giore mag- se questo, contento, avanti, che lui, eran verso rs, l'ho giàtrovato tutto in faccende,coli'organaio 0 pianistache sia,a prender e m'ha detto tutt' allegro che Povero mano. misure e far conti, presto si metterà frate,potessilasciarlo con meno ! privazioni Ha una megUo ; che camera ma a questo colleghim'hanno dal doveva ma pare rosso due un in morto un d'uovo ova e un che vero che Ha il sa suo la po'di la sera. non libro del a letto gliorato mi- ha e Come ci sta non volte rare faccia dire che quale scrive un crostino, un e mai, con campa pranzo, è da ' Figuriamocicosa mattina, e brodo Iddio. E a I frati suoi salute sua cammini, nel caffè la altro caffè coU'ovo piedilo che arrivo in Siciha. È di stalla l'ha garzone e' è rimedio. non detto suo essere. ilmio stare a non il 4° vori. la- tomo, proprio la grammatica, che poi un'altra dà esercizi,ha sani. L'essenziale è che questa contentezza di rosa, da serenità una fa anche apparenza che M'accorgo altro; ma ti che penso è che tacere dipinge sul su una maggior mi resta che qui Staremo Siracusa, per Roma, 20 non in mezzo Vi ed vanno come rhe con dirti per a tempo non voglio meraviglia... Catania e poli, bauli; poi Na- già ti riscriverò. Se ma era avrò Messina, a viaggiare di Luisa tanti a saluta io triste vuoi 1 fratelli Giulio e Buono. salute La così e desiderio Quel che scrivermi, dirigi:Napoli, presso Giuseppe umore spazio ; del resto giorni,poi ecc., ecc., di primo nostre cose faccia in senso. il tuo altra volta. le buon se viso suo dal poco parlassidi Prospero chiacchierare a che due contentissimo, e almeno appare spesso, stancherebbe che lui è si ecc., del collegio, spirituale quel non Predica ricordo. la direzione fa francese, coniugazioni, ecc., le mi non confessa, insomma color di di diritto di natura; scuola scuola poi 39 ROBERTO. FRATELLO AL ha però piuttostoguadagnato strapazzi. carissimamente tutti v'abbraccio e te Prospero e Costanza anche col sai. Massimo. esso, cuore DI LETTERE 40 M. D AZEGLIO X. Napoli,28 Carissimo tua La trovarmi suo, più L'ebbi Palermo. m'incarichi. che m'accorgo spiegato.I almeno è non arrivata a in tempo per Messina; vendo scri- ma Prospero, e lo farò presto,glidirò le a di che Roberto, lettera a 1842. marzo hanno bisogniche m'hanno la Da quanto mi mi sono suoi intenzione male ripetutoche son o sul fatto stanza abba- non superioriprovvedono di provvedere a cattiva salute sua di tutto o scrivi cose sempre quanto gli può tutti que' gì'impongono; a disposti essere utile ed piacevole,e dal conto modo col parlano,si vede che m'hanno quale ne fanno e vederlo prov- anche che o di lui,dal LETTERE 42 COSÌ gli fo scrissi), lo di dargli che a bourakan che invece ha di modo Non sia il mio che a anderanno non avrà è il di domandar venir lui ai con po' di mutazione è indotto. quasi rimasti sì,come vorrei Vuol certo mi che noi qualche lo lascino Credo mese. e proposto lavorar che meno, voleva, poi ci si egli stesso,ed glielonegheranno. Siam non scriva che facesse sé, anderò e non io il la ed decisione, essendo viaggio solo, mezzo avvezzo a i dellMstru- superioriche domandarlo avrà, ne Gli ho — non se altri. d'aria,di vita però che non credo,partiràa mezz'agosto.Siccome com'è, da lermo Pa- a mighor pare far la spesa solo dada. suo per passar di che se ad gli gioverebbe.Sulle prime è banchiere mi a lasciato aumentargli la pensione,perchè cosi intanto mento quel che persuado)che ne cinquemila franchi,e denari Ora dare piò quieto.Perchè bisogno prende denari,e nostri di meno provvistogliho aperto presso che oriuolo qui un volevo glielo anche lo dormirà dice caffè,ma di spiegato(e me occorrenza credito avrà desidera. quel poco qualunque farsi il per tello man- gran elastica. Volevo gomma dormisse mi ma Napoli un a Gli manderò svegliarinoche dorme; un colla è permesso. paura D'AZEGLIO M. fare macchina una non per un DI a prenderloe cavarsi pel non lato amma- d'imbroglio lo condurrò a Mi- AL nel uniti è a Milano a Laveno, maggiori tornati Messina, mi riesce. qui da due Catania Dio da viaggia dei in che delle Per sto bene di Rina cattive ai di se il povero quindici giorni maggio, penso, lettere coi ed Costanza io con vapori lei,con e le si è di Mo- e — a Roma, Se di mare, — assai guarito. tornati. presto. nuove duole qui; poi sull'indirizzo via vengono Mi cardinale scrivermi,metti Vi ed alla moltitudine solito,e sarem vorito fa- è all'incirca Rinco, di Giuspon staremo Palermo, piuttostorimessa ottime. sono sto vi- aver uomini. vapori s'è ai progetto stupendo, come mio al nuove Dimmi alla fin di dagli Luisa viaggiatori. abbiamo rozEO. malmenato oggi, grazie viaggio. Io Il posso. Paese derci ve- di fare Sicilia,cioè economicamente, in possiamo giorni,dopo Siracusa. e e assai dappertutto che parte della buona una che e m'ingegnerò ove se bello,vedremo Siamo te, l'onore tutto toccherebbe gli e Torino a questo scongiuro di con anche 43 andasse se famigha collegio.Spero farti venir miei in stare potrebbe abitar ROBERTO. preferisce,perchè lauo, che non FRATELLO Luisa quell'affettoche sapete. Massimo. e vuoi così le braccia, v'abtu e 44: LETTERE D'AZEGLIO M. DI XI. Milano,21 maggio Carissimo Non so modestia, vorrebb' non nin sia deve ho ma cosa paura sopra far un che far le mie passare; i miei due San se ce ti sembra ne sarà dirai quel che come Quintino trovarmi quadri,per un debbo fare,e correre conor conseguenza figurepossano centinaio che a Go- di tutto le mie che due, sicché per assaggio credo si di lui è affare serio. Prima potraivedere mi quadro un forze,tanto più che quelladi Pavia, e arriveranno insulto di' od accesso questa battagha essere con ora Roberto, sia forse se 1842. fra tutt'e basterà. se seguitiil primo progettomi dirigeròa lora Al- credi che Litta pel AL 46 ROBERTO. FRATELLO ritratto;e pel sito due di segni Gonin potranno servire. nel lodarti Gonin verità. Per la pura detto di Luigi Bisi,t'ha gl'interni c'è Migliara (giacché non ha mai Aveva un non molle il fare certo : d'eguale. di porcellana,ed il e insomma tirahnee, buon nemmeno la per verità;ma li ho terminando non che vedo lo imita quel bella statua ho visto petto. Questo sia de gnotta. pa- disegniti siano piaciuti poco posso differenza,e posso far dirti è che se a dovessi ; paragoni sta ora metà, e dire per trovo troppo, che quando farà da sé anche che più energiae acquisti di Bartolini assai;non un donare m'abban- non quadri del padre rimasti voglio procurare La che fetto, ef- colore, buon carità per veduti; perciò non ma coll'olio; me che i rincresce non che si veda (*),che qui agitur la Teodolinda Mi a tocco un propriocome Pariginon a pittored'interni che gli stia detto è pennellolibero,variato,senza il compasso il povero glisi fa danno) più non questo invece monotono; e vero fatto niente che trovo me é però piace molto, la e verità. mi pare prima dell'esposizione; (*) Figliadel celebre pittoreia miniatura Giovanni gliata. Mi- è DI LETTERE 46 vero anche che da quel superiori ne viene. un' Eva da Bolognini. questa è dice Calcina È derà. questi stia megho qui perchè vi vedessi stii in Litta di Baruzzi, ti piacerebbe! Con che furore veramente è comprata ed ciò tutto valent'uomo, e quieto, pur può per e la credo sarebbe però e ne' Casirate momento vengono che che quantunque suoi oggi; le venturo. abbracciamo. Tuo provve- Mamma partire; è non parte questo Alfonso aspettando non d' anno, molto cose Torino. per tempi l'anno per serpente, arenato Luisa momenti. fa gran che qui con Tutti un delle detto che acquisto buon un- m'ha ha d'ispirazione. Bartolini che che la se lavoro proprio Firenze dal tentata Oh a statua La D'AZEGLIO M. Massimo. aff'.*'"' migliori io resto sioni commis- è AL FRATELLO ROBERTO. ^ XII. Loveno, Carissimo trovarti in stato la punto di sarei venuto conseguenza esatta motivo se 5 mi 0 6 duole d'aver m'obbliga a non la tutto dover non a qualche giorno in voler ridurre più al- un operai tra trattenermi che pittura, rinunziare pace punto ed finito, e meno al- è ormai giorni potreihberarmene. di dover a ancora che a assai seccatura settembre,e ed in finita, te per idea la sciropparsi tutto con che che ci mancava al casa piedi.Questo credere ero avevo non invece trovato tr'anno Milano questi lavori. Mi si diceva stessero ho non villa, qui,e 1842. mio. ti scrissi da Quando 13 settembre a Puoi passar ma libertà, a LETTERE 48 quante forse AZEGLIO avrò allora te a forse questo mondoi a tempo di far la mia accomoderà. non gita, Basta, me scriverai. ne anche Avrei bisogno di parlare a lungo il mio Balbo, per materie vivo ora per comincio alla a della Lega egli conosce bene. giornata e pel mese credere un vuoi che lavoro sare Ce- con barda, Lom- Insomma venturo dremo. ve- piccolabagattellad'elogimi fai! Quasi quasi Che bene, mi vedi il in capo, questo non minchiona e e te lo che ti do Sul è dico molti mia la mi dessi ve- pazienza stanza, pazienza,co- corona che m'hai parola che tutto quell'umiltà ipocritae si credono abito un la sono per obbligatia di cerimonia. Lo tersi metdico mi riesce far altrimenti. perchè non quadro poi molti cosa la Se rosa. mi cosi da me, per passare attacco tutta la bella indosso,come perchè è, ed di sia alloggiat proprio che mi scappa quando tempo, vedresti fortezza messa in color moccoli sentissi che camicia Vedo grosso. pezzo e nella mia che certi momenti e D M. bisogna rinunziare cose Nell'ottobre ma DI di Bellosio considerando j (*)ti lo trovo dirò un che, premessi lavoro di merito. (*) Sembra Palazzo Reale alludere al di Torino. Diluvio Universale,collocato nel 50 LETTERE DI M. D'AZEGLIO XIII. Milano, 28 Carissimo e la mia o tre pur settimane,è ancora veno, dire posso però rimane; a mezza stata e strada. dopo la prima una se per me, di fatti storici ed ho doveva a Milano, di due essere di tre mesi. E nep- agli operai giorno che non ogni ero sia cosa presente Dovendo Camera seconda, modo stabilmente invece addosso stando giorno, non poco tornato villeggiatura,che COSI, 1842, Roberto, giorni son due Da novembre ho pure dell'epocade' finita; saremmo stare a Lo- pensato di dipingerne di decorazione fatto per il più economico quattro quadri grandi miei romanzi . . . AL Intanto comincio molti, e avrei da Ho fare voleèse de' quadri n'è molto rovina. anche fatto È Roma. il di quadro nome). Una me di quadri antichi a rivederci. Il non in Casa me quando Dio Reale Allude Palazzo al (*)è curioso di Torino. vere vi- denza provvi- stato . ti di Pacetti di (se glio sba- non Ritratto. maraviglia ; una n' intendo. Addio ma dunque, difficile dirlo,ma Costanza, agU cosa parlerò ha Joconde sarebbe pagato di sapere che della del Giudizio da . Abbracciami quadro la e e cordami ri- amici. Tuo (*) però della meritavo vedremo Alfieri,ed Pare Milano: a figura di donna: mezza Pon- la cascina no non Leonardo fra moltissimo. non che originalissimo,ed A pare ci Ala per quadri, Sarei replica una qualcuni. assai a di Podesti quadro Quando parso. tal quel e più me generosamente. te n'è Se i spesi commissioni. Grazie senza per il che Sento assai si calmi Torino! a ho ne guadagnarne le mie tutte pittura minaccia ha di quadro grande accendersi ce lavorare, che a stanno il furore 51 ROBERTO. bisogno un zoni, e qui che FRATELLO di Salomone Massimo. esistente nel LETTERE 52 DI D M. AZEGLIO XIV. Envie, 22 giugno 1844. Carissimo RobertOj, darti segno Per di vita,e lusingareil tuo ti proprio di proprietario, dove siamo stati giorni scrivo nuove sono, tutta d'Envie, composta, oltre i padroni,di bolewski padre e prole,tutta gente nel mio servito stato di gran Dunque il Roc ed d'invidia, del Roc tre conti So- Spinola e miglior compagnia, e piuttostofrequente mi di lune (*) la comitiva della marchesa figli, della amor che ha distrazione. è stato aiutato dal (*) Castello appartenente oggetto d'ammirazione e giardiniereho procurato al marchese Roberto d'Azeglio. FRATELLO AL di farne potuto. La al ora trovato quadro attuale più strata balau- non onde che qui, bisogno,e. quadro, lo lavori motivi veramente v'è e in e la zina doz- una mi ha fatto ho creduto qui,che indiscrezione. . mi questisignori di farlo... Guasco senza ho abbia gli farai se conto. mio giornispero accettare da ne Chiesa è fatto...Ora per tali istanze che tenersi polacchivogliono un di La tenuto, l'ho ben e in salute, e bene poco da uomo ordine in dire di curarsi, credo Il piaciuta è stato approvato. Il giardiniere tutto tutto aveva pare ho insomma lago va avanti,e sarà mag-niflca; benissimo, e però m'è sala araba. una pare meglio che il del salone fontana nuova moltissimo,e tutto farlo valere gli onori, e 53 ROBERTO. mio Nel piccoladifferenza soggiorno più piacevole di questo è stato altrove esser per ter po- che un impossibile trovarlo. Ho mio veduto quadro sul catalogo del Valentino commissione come scritto il del Re, e, puoi come assai, perchè si può supcredere,m'è dispiaciuto porre che sicuramente fosse che è io ci mi non commissione. far è mai Ti prego per il ma sembra regalo. Sarebbe qualche uscito che uno non e che ci ho non solo non il Re stato cosa, di bocca di dire che niente; e da quel che vedo commissione, farsene sia entrato non pensi a slargo, ma posso farne altro. Già m'era mi passa e DI LETTERE 54 cosi a sto la compagnia i tempo Addio, che Costanza Dio e mi è si riesce di d'un grand' di le passan di goditi carissimo, la m'è qui d'umore, e I grand'aiuto. istruzione ore Envie. con dimenticare loro per e di che è qualche molesti. pensieri te penso d'Algeri, per così cosi e persone squisito, e voglia Saluzzo dirigi: salute, di sono delizia, una la ci non affatto. che Sobolewski onde passata mezzo benissimo Io tuono benissimo, meno rispondermi, vuoi Se AZEGLIO D M- mantenga cuore la sempre, tua pace e domestica, t'abbraccio davvero. Massimo. con AL 55 ROBERTO. FRATELLO XV. Envie, 9 luglio1844. Carissimo Ti della ringrazio della nel renderla (*)per Cesare ti buona cooperazionediretta messa avrà Roberto, sicura indiretta od che d'Algeri,come verts; ora conte ti a Avevo re sono Balbo. con deposto trovando scrissi, portata della Cesare avrai anch'esso, e finalmente,se che invece meglio, scesi (*) Il sai. che e probabilmente ci capital'occasione, ringraziail garbo quadro officiale. Ringrazia ed parte mia, che la zampa messo del nuova il quel glior mi- pensiero les raisins trop maturati, o, per dir mano, me n'è tor- 56. LETTERE la nata DI voglia;ma subito. Ho non la accettata M. D'AZEGLIO so se potròeseguirlacosi commissione grandicellopei Sobolewski; ho già domani e lo comincio; là. Basta, vedremo. po'in la lettera piacered'avere parrà so star al i poso e che levare Guasco il mio la Luisa e ma pure Ti un reno ter- che a con superlativa;è quando non dir vero, avrei che ci siano,son che Roma resto soggiorno più che intendi, però la protagonista, manca Rina me senza cogliorti d'Armida, trovare può tali sono Del porchetto. d'un paragone si non me amabile gran qual rimanere applauso devono caro a di certo quest'ora Luisa lezza gentiser d'es- — essere a vorno, Li- officiale, e, per saperle giunte.Una che damigella ma- che procuro la luna la notizia ho ne ho non vero da d'una Virginia,che è realmente per grazio rin- evento. su si direbbe parte è sostenuta sua un che Dicono digerire. s'innamorò davvero sai conoscere e farmi per possa piacevole ; e mondo, giustissimoil tuo che darmi man- piedi,e posso accertarti che le istanze Sant'Antonio è di un gato, soggiorno qui,cosi prolun- ogni scrupolo,e non porta fa mi portafoglioad ogni gli stratagemmi da il bozzetto, ciò mi e ma puzzi d' indiscrezione; poco fatto pel Marchiano, della quale in forse che quadro Intanto ti prego vivamente, e Cesare d'un volta si troverà bene, 58 LETTERE DI d'AZEGLIO M. XVI. Envie, l» agosto Carissimo Roberto^ lo sto terminando ò di come Questa sui cominciava trovarla a non siamo tirata di una lunga. alla fine. Mi (Luisae Devecchi)per quadro affare nute propriove- sieno maccheroni, che come vuole i soliti di Come Lombardia, da scrivono la raccomandazione offrirsi al Re; di cui si tratta è in di ver muo- è la lettera delle seccature,prendilecon pazienza che un queste commissioni il cacio quattro mesi d'un pitturee poi mi le mie e quanqui.Son proprio stufo di dipingere, tunque tutte Milano 1844. ma questo genere, è non e la persona posizione affatto zionale. ecce- saprai,Marietti primo negoziante fallì anni sono e poi andò ad pa- lasciato fres,e fece benissimo. Ha vedova molti, moglie alla con lettera,e dall'avere ecc., è ecc. inglesi, 59 ROBERTO. FRATELLO AL angiolod'una un figli,senza soldo, un valli appartamento,legni,ca- ridotta ora di vivere a Luisa ed altre persone. limosine, che fa la Samoylofif, fatto di fuori le han formata Milano di gli artisti Tutti un lavoro insieme potrebbe metter Ines de ad coi Castro ammazzarla. il Re si induca a Ho e troppo era di tratta inutile di Livorno. resto barca sua comprarlo. Il quadro ottime nuove dono s'aiuti la onde te sarebbe ha. Con lire. di mila in lotteria. Il bello,te lo dico io. Si ne bene, figli, quando gli sgherri Questo e si raccomanda l'indovini, n'è mente generosissima- le ha preziosoper poterlomettere non se bello assai rappresentante quadro regalato un chi e uno, ventina una Bruloff iifvece d'un lavoruccio e per colla quale,se andasse lotteria, una vengono molti anche e è mente vera- pane per aggiunger parola. Rina si ingrassa profittaogni giorno: il solito di tutti gli anni. Dunque addio. Scusami piacere di mandarmi le seccature la ricetta della e fammi polvere nera nuel pe^denti,che l'ho perduta.Quando scrivi ad Ema- salutalo,e t'abbraccio con Costanza. Tuo Ti prego e Alfieri, di dir per che me gli auguro tante di cuore cose Massimo. al marchese si rimetta. il DI LETTERE 60 d'AZEGLIO M. XVII. Roma, Carissimo L'ultima un tua, dove ma risata una che di Quanto poi al proprio tempo vogha e a tuo hai un serio. Peccato di scriver pennelloacuto, stuzzicar davvero desiderio che con dell'au- amico essere per di cuore, società,qualche Mystère simih,che potrestiandar quadro d'Eva, proprio potuto restar abbi non romanzo 0 ho non descrivi il mi po'di scrupoloperò tore; luglio1845. Roberto, fatto fare m' ha 22 dove che qual- de col riti, Tu- quale bisogna. qualche amico aprisse gli occhi al pittoreè presto detto; pensa al è vescovo di Salamanca. Del innocente,dunque lasciamolo resto l'occupazione fare. Io non ho FRATELLO AL ROBERTO. nulla, perchè nulla mandato fatto qui credo uno v' è dei il duca di Bracciano Cesarini-Sforza Così lonia. e prato com- della di duca di famigha m'ordini che speranza finalmente vecchio l'origine della vedo ho che Poli, marito e figliodel e ha non V ha male, meno quello avevo, quadro deWAtteìidolo,che Il restato. 61 ' Torglie, mo- sua pagno com- per l'originedella propria. Ora da della qualche che Lega, vorrei e, salvo qualche tenermi in l'altro mi dopo avendo non che Sento ùienti; mi non dal a le vostre nuove. tenerezze per Salvatore gran (*)viene piacere Scrivendo me tanto pittura.Un trattenendo per posso, per giorno Roma, a altrove, essere e mi dell'altro ancor farà che ogni vero penso venuto son unicamente più presto precise ragioni credo fermerò fare studietto gamba, m' occupo tempo come saper a mo- minutamente Emanuel, digli tante a pure Roma a a Costanza e di cuore t'abbraccio. Tuo (*) U marchese Villamarina, genero Massimo. del marchese Roberto. D'AZEGLIO M. DI LETTERE 62 XVIII. Firenze,31 gennaio 1846, Sono a Firenze di far buttar fatto vedere al più cose con sarà manchino, e buca a con Gino di qui.Ho (*)che lo un ha mese accolto con calore, Pareto, Giusti,Montanelli, Gino: Sicilia,e pare che collaboratori bisognerebbeimitassero roba saputo il (*) Il marchese nuove dirò Ti documenti che ho avuti. giornale è stato ma occasione Genova. a delle trovo e fra qualche osservazione, mandassero ciò. Avrai lavoro stampato arruolato scritto in giorni,e mie, e il mio L'affare del ho 10 questa nella dunque delle approvato da Gino subito. Fo fatto del Capponi. il il tuo ho non pio esem- possibileper Renzi, capo dell'af- FRATELLO AL fare di a Rimini, che, venuto denunziato ed dopo qui Il ministero,composto nuovo andato 15 giorni, l'arresto al nunzio. disputanel Consiglio se l'avesse gran Fu gnare. riconse- a di gente fanatica imbecille,salvo uno, spinse alla restituzione il granduca che vi ripugnava, ed farla dalla Consulta non il e 63^ in Toscana tornò Marsiglia cogli altri, fu arrestato e ROBERTO. e partitogesuitico, a consigliato era di Stato. Finalmente Renzi consegnato al Papa. SU nella notte Ubi del 23 levis. V terra vinse fu inde- degnazione del pubblicoè grande. Si trova e i scritto e Gesuiti, dove una in lo lodavo del abbasso il Ministero stupirebbe se gli Maremma, non disapprovazione tornando si dessero Nel equivoci. primo atto, ho il gni se- mio scritto dovuto mettere nota, per la quale, forse,avrai il piacere di vedermi cella mi non Granduca, che è di pei muri: prima che non si pensava. l'impressione prima, e fa bene al nostro Bisognerebbe s'ajutasseun sarebbe chino appunto occasione di Lucca, per po'anche da del 33. Stato Lucca. G. farsi inaugurare matrimonio, ha cacciato tutti questi il conte B. Ciò intanto Ferri i il da amico. sé, e vi Il du- onore. suo arrivo V'è rifugiati. della non e fra Marca, esule poi in Francia, in Toscana, ed D'allora sin adesso can- ha avuto ora a più parte DI LETTERE 64 in affare nessun ed politico È uomo campare. negozio per d^anni, robusto, nelle nostre attendeva stimato vorrebbe e d'una dovuto lui moltissimi il collo ai suoi romper è andato Bastia. a Salvatore,e se credo poi non abbia aver a che che e è da Col che a che tuomo galan- credono non a il nostro modo ogni me, Stato individuo,e pensino un mover quanto l'indicazioni date, e se otterrebbe non sperare a Ha truppe, onde nelle nome d'un paura favore invano. ma questo povero a informazioni aver possono si tutti, affari,partire,ed d'entrar vivere. come da padre, e glimostrassi al cosi s'accordasse abbia dato sol- entrare bisognerebbe parlassia Ora effetto farebbe vbuon rantina qua- truppe. interessati per sono qualche a Lucca, dov' è da molti anni amato A e D'AZEGLIO M. peto ri- ne, quest'attonell'opiniodito ajutarsinon per favorevole l'opinioneora non muti. Pensino vedere 4ico né la il mio girano e non io che non giro e possono vedo saper che e né sento, è cattivo. consigho non più presto che puoi di darmi onde quest'affare dire a riscontro chi aspetta risposta. Ti prego un loro sentire,ma loro che Ti prego su che mese pure io di far sapere manderò a Genova a Promis copie che del fra mio DI LETTERE 6S D'AZEGLIO M. XIX. Firenze,1" Carissimo Oramai di RohertOj potrebbero di non non se in eroe gnato. guadaerba, ma a di 16 Marsiglia.Egli di cavalleria. In Francia non trombetta, come quellavocazione preferenzaalla nostra trasmettere e filarmonica, pensa Non armata. la di dirmi quando possa, se Vado vedendo che più accettata. son vetto bre- Léopold, figliod'Augusto soldato potuto rifiutare ti prego 0 la lo me nuovo CollegioReale lo accetterebbero di dar son entrare si sentendo un che un d'Orgon (Bouches-du-Rhóne)di nel anni, educato vorrebbe di ora francese: un nativo Michel costì mandarmi Sergent récruteur Si tratta questo è 1846. marzo domanda, sua è mi accettabile d'uno seguirà AL la via FRATELLO ROBERTO. l'esempiodel e fatto scrivere ma Ferri: Bastia a non ne e ed è Credo farai dargliun po' di direzione sul modo È un ottimo uomo, ma caldo, e non nel dire. A e certo son ho Ora da un Triulzio, Astianatte sta il più bel gruppo me disse Bartolini mi e pili, Se è vento un a farebbe non Gonin che mi ed a lui l'ha veduto scriva una se cosa cade giorno lo non chi lo trovar o lesse volesse. vo- vuol non desidera se condo se- aver questa,e diglielo che Ora anche il si volta in favore, questo Ho a e parola alla la lancia che pareva detto non e posso pensarci.Domandane n'ha fatto prima d'avviar la cosa, vorrei farne che te gU bene. non se più: a far di Bensì di fare Poldi che spendere, amico. consiglioda prai Sa- — che esiste. L'altro si lasci scappare forza Baldelli maraviglie; è ma parlipiii, ne belle,non cose Pirro delle vuol non se arrivato riflessione. voluto avrebbe il Re gruppi,non che che meriti la Poldi che a surato mi- sempre facendo,per la Rosina È la maravigha svenuta. bene di contenersi. dove; ed Andromeda so parire, com- aflfare di tutf altro colossale: gruppo non altro pare Bartolini che a mi ho alla raccomandazione. torto dirti d'un che ma genere, quest'orasarà farà non Gli bene. te lo vedrai penso altro. so 67 Poldi. — un per Però segno. nienza conve- aspetto è fra' possibili. LETTERE 68 che Cornerò è di Non e ti racconterà c'è abbate del Sacre Coeur dicevano aver la settimana, e ne veniva Il popolo ha l'uscio non la che se e poterlo fare gesuiti, è se anche coi ogni due giorni. Massa e scassinato e fuoco finirà male. ha se fossero cose ed sante Dicono mutar sicurare as- loro,cadrà volessero persuadere,sarebbe pare gesuitismo, ottime, con che loro una se fanno ora da tutti, tasca gli voghono, non a la furberia. il che di Coeur presi in appoggia gesuitismo non gli hanno e no. bene, perchè son non sore profes- bene, che ti posso fatto se casa. Montanelli e pregato il Sacre vero che alla il ministro trovar (avranno torto)ma del che vogliono capire che gesuiti e Non male 2 volte Serristori finiva male se come venire, e sic- bisogno di confessarsi s'ostinano abbia Governo e fatte colgono, metteranno a qui. stabilir le dame rotti i vetri dell'abbate andati son aria: n'avea paio da un Il Governatore detto voleva sassi,e fatto dire alle madame a se non Pisa a già di ne questigiorni,perchè Lafanterie e Te di tutte le faccende stato tumulto certo sospettosi, e farglicarezze. a vuoi libretto,ti piacerà. il suU' antico me per quanto Pisa un porterà anche AZEGLIO D M. quei bourgeois ti prego A DI costi bella chi si e se cosa. certi vi abbian ne Ma presa FRATELLO AL La ed il lettera tuo esempi nuova di giovino, ha è consiglio e molti ottimo. stato si eccellente, effetto fatto Pare dispongono a che gli tentar la via. Abbraccia -:li Balbo 6» ROBERTO. amici, saluta Costanza, e scrivimi il risultato Balbo, più Tuo Guglielmo presto Massimo» che e puoi. 70 LETTERE DI M. D AZEGLIO XX. Firenze,18 Carissimo Ho Roberto piacere assai che Ti dirò schiettamente se mi lodo da me, j, approvi il l'effetto che pensa La copie in mila ha so ancora che restituzione di Renzi, Ve lo dicevo io? — e COBI di di sincerità. amore il dama Romagna. Ubro, contraria era dirà di amica, s'è incaricata' di scoprirecosa I (*)L'opuscolo: qui, e giorni è partita. otto si crede Una (*). ho fatto furore. L'edizione dica. Essa ne libretto fatto granduchessa ha fatto comprare non — mio che è tutto Dunque, modestamente, di due 1846. marzo al ma alla marito: corte, mia se ne pensa a Pitti. I frati di San e Il nunzio bravata. a essere nemici trovano verità,né può con dico per se m'abbia che fosse non perchè retia alle lodi a pagarle,se pagate, ho perchè ringraziarmi, che piuttostoaiuterò nello Stato, che di farlo retto e sullo nunzio svegUo gli animi il contrario. Ora spiritoe re dà non danari quasi tranquilli aspettola licenza spero mi venga, del giustizia e hanno presunzione di credere tener a girar costì,e di è niente,ed questo, dovrebbe la e all'indice; non ride di chi spreca e fosse non che il senso può prendereequivoco non sull'effetto del libro. Forse sarà sempre reclamerà; ma e voglionomolti principati non il mondo oramai torto amici ringraziare,quantunque a sentirsi dir assolutamente Vi — somma mettermi Roma questo che pia co- parlato moderatamente ho che In — una detto: ha pranzo un mentare compli- fo,che parrebbe lo non delle verità. possono fatto bisognerebbe mandar dire che tutti i cardinali. Ma a amici, perchè miei Marco Nicolò,m'hanno nel gli ho celebrati 71 ROBERTO. FRATELLO AL a tempo a il birlo proi- allora. Tson puoi qui credere qual l'aflfaredel conte Quest'umanità del è buon disapprovata.Tutti italiano è in re dotto pro- Ferri. anche sanno effetto abbia dalle perruques che nessun non. principe posizioned'agir più liberamente di LETTERE 72 lui,perchè l'Austria né gliha aver Per questoappunto rispetto. cose non ti dirò che forse ad certe voci saranno L'annunzio altro sa chi l'abbia il a e giornale,per il vero onde dubitare ed il che poi dicono cose non se che l'Austria che invece se e ne talvolta che di sapermene vedi somma più I tuttavia s'abbia non agli altri,ecc., agU uni, ora dire il fare, riflettendo che a vantaggio del in Italia tu un onde la cosa se non il lui? Fa non vada in che l'affare di Gallizia è andato giornale tutto da profittare possibileanche fumo, che sarebbe e direbbero scapitonell'opinione, gran In ecc. poi Chi diavolo n'avrebbe re. mi questo po' di alla fine verrebbe largo nello scrivere, a sci la- vero. si persuadono ch.e il non sia buone assai,cioè ch'eglivoglia dare dispiacciono parole ora ne e bisbighare. a lo tema re pio. esem- dere) sappiarispon- dicono vogha, non e spiegare: sanno chi un'altra. Dicono partitogesuiticoe dominare; le dell' esercito, e fatto furore. Ora (anzidimmene saputo nò se Del aveva dice una, ne del paese vane. si comincia e più saldi fondamenti, che ha nessuno d'aZEGLIO M. dubitare può non DI che ora male, ha più paura dell'Austria. Le o di mie dieci nuove del resto giorni anderò pitturae fatto una a sono Pisa. Ho ottime. Fra lavorato battagUa che è stata otto anche com- LETTERE 74 DI M. D AZEGLIO XXL Firenze,21 Carissimo Se vuoi e mio stato Roberto^ nuove serie e e particolari vedrò di distribuito sino al ed incomincio. servirti, dire che ha di due numero colossale avuto quel che m*ha un fatto da tutte le persone incontro senza più piacere,è fo già plari. esem- una rentesi pa- esempio, e stato approvato ecc. oneste,gravi,da frati, preti, abbia Quel che più fa meravigha, ha tutti che mila è Il modestia; credo di poter Capisci quanta conseguenza quasi con giorni fa di dir altro t'avverto alla mia serie buffe,semi- cose libretto pubblicatoqui otto Prima 1846. marzo queUi del questo fatto. incontrato anche partitoferoce Alfierano, Mazziniano e questo m'ha che entri ma credo abitanti se portarleverso Sarà sunzione, pre- in Romagna a ner te- lasciarsi persuadersi a e cioè sgambettare. Così m'assicurano senza vi servirà che simili; e segno, po'di giudiziofinalmente. n'è mandate voghono. Chi ha ne i)ar buon un scorticare e mi stupitoe quietigli di là, ai tiranni, saìig,,morte pur 75 ROBERTO. FRATELLO AL molte per il corriere austriaco Napoliè e sempre eccellentemente servito Roma copie e che passa non capir niente,fa quel che si vuole, pasta che ti foler bogare. La Holland Lord in Il Inghilterra. utile in tale diplomaziaè mi ha ministro la detto che di Svezia il (qui viene di vore. fa- piacerà molto che sarà pensa non abitudine. sua in mio tutta e la Rochefoucault Italia, essendo d'Austria il bel dono regolarmente, ed avendo niente, pensa ministro Ne\\'man o almeno bello), Mersbourg, segretario di legazione,dice che è libro d'un galantuom che poi che loda lo trova che l'Austria, è vero, che a tutto. Solamente (troppoonore il Ministero attuale del Governo c'è,per ma dell'indipendenza, alla magnifico, che un dir papale dice quel quell'utopia il vero, autore gli rincresce non può pensare quella nota davvero) ha, dice lui,buttato attuale. Io credo si butta Figurati che giù siamo da in fine invece che a che terra il Ministero sé colle un terrorismo sue chezze. scioceroi- 76 LETTERE - DI comico, che è la buffa più cosa AZEGLIO D M. del mondo; ogni; giórno arresti di librai,proti,stampatoriper chi i ministri contro non più si Il vetraio. fa e gli dà di sono è quieto e e se bel Pisa a far a contento. innanzi ti dico E quel tal partito dei liani, principiita- zioni queste dimostrache io che land è (che gli ha ho riuscito,grazie dato passaporto santissima,m'ha il Pitti e popolo farne un e avvisato andar non appena a so preso e qualunque al ma non il caffè siamo o altra finì così. Stasera qualche cosa alle 22 mi usciti in che cagione, non si dice teatro, ma dato non che ci vero po- vezza sal- galera, alle 2-1 doveva condurlo a mandare farglido- Son gesuitico. sapessero Un dalla che un lord Hol- suppongo dell'avviso m'ha diffatti gente, ma, per tutt'altro, a prender Gino, cosa, Ministero che,in premio popolo ottenuto e salvare a parlando ai ministri) Gino il giuoco. ler l'altro già quasi accadeva. rifugiatoche questi questa via vuol accadere per e- guadagnare il calde, ma teste di uno da che intendere poche prendono ne stupirebbese bottega della paura ad escono partito,e bisogna dire che- granduca è circondato che va mi cominciasse che foglietti perchè più uno, Non stampa. giornisi il ed indovinino ne continui i stampa prire sco- corso da da pranzo, legno.Venne c'era, o non fecero chiasso dovesse esserci sono stato : alla. FRATELLO AL tìne non dovrebbe che il tutti,cioè che il la non gente lo vuole. ho non che son ne ve tutta una che vedono ed infinitine natico, fa- son pei gesuiti, protegge, siano) spero e è che Il male religionee la stero Mini- dal cattivi che chi li che credere cosa, un non odio fresche. prove far a Sai che nessun portan disgrazia a che quel (buoni o bisogna confessare ma veda non gno so- par partitorappresentato perciò e liscia. Certo andar granduca 77 ROBERTO. scono rie- loro son del persuasicome son Vangelo. Furbi! dunque tornando Ora mi hanno che detto era l'ha mandato poi m'arriva per Eumenidi le che la comprare ier l'altro (dicono); a figura di ecc. Per ora non grida,Talta società,i diplomaziaidem, dice che le sotto la che ho si mette come e fagotto nel subito scritto giorni.Ho (così Governo dice di far notizia,certo davo buon rettorica che fa chiamar mi furie)che malcontento città la grandulibretto, chessa suddito,essendo passi,ecc., son la d'otto come gliene bello il dispacciodel un chiamato termine (alcunialmeno) detto nulla. I ministri ha suno giornines- me, per otto a a Carrega, protezione, sua avrebbe ma risposta, la cosa. forestieri sono i fatto Tutta non la per me, stria persino la legazioned'Au- dispiacepossan suggerito questo provvedimento! credere che ha 78 LETTERE D'aZEGLIO M. sai,in questi casi, nell'amore Come c'entra sempre così io sono Gino in gran amato merito)di non DI detto davvero so mi e in preso che il mio grazia {oltre s'ha ai ministri. Stasera si vuol diremo cosa, divertirebbe farmi un.... che So lord Così,come Holland, che m'ha lasciar detto perchè non invece francamente avevo allo stampare, commesso se un da anche contro non mi avessi finisce una auge Il cosa il grande e i voghe Re, naturalmente, raccomando non l'altra ne l'affar del lo stampatore Sicché ecc; mors questa commedia. e non nazionale, suo è contro disputareil terreno,tanto più e che stampato qui (cosa generale ammirazione, e domani come ramente ve- delitto, parlato l'autore,ecc., dicono, ha preso cortesie galantuomo; e quanto la legge toscana provata), non cose cambiare. Carrega a nessun e quando si per usate così trattare rei vor- vedi,tra le qualche volta ha singolari, poteva al teatro, moltissimo;solamente maestro! serie si fa la halada una.... dimostrazione poter uscir dietro il sipario,come grida: Bravo uno parte l'odio per gli altri; l'odio che tutto ha e per denis auoo andrò a tra Piemontesi sostener puoi forse immaginarti certe Tu in un riputazione. gode pel primo; giornale. sentire gli scritti sono la con disposto a Son che rega, Car- non cose, ma ti giri,e ma io che e giro, vedo che Dio se, addio; d'averti Spero Vediamo in torna un vinta poi voghmi prochaine sia, presso ap- son stato voleva prete stanco bene, e e per n'ho quanto chiasso altro moribondo tal Tolomei lasciasse sua U ai gesuiti. e course una a aveva popolo, polo poau fortuna. abbastanza; al mio che un'altra un preti eseguirono dal chiacchierata. Eccone eredi, lo seppe gU e nulla. che prete eredi, clocher; lo non uno discreta C'è mente. n'avvidero ed transige, non fuggita, corrigU t'è una scordo pe' gesuiti.Un attorno Ora fatta mi se Pistoia in ti riesce. se Se l'opinione vano ave- se andasse cosa che guardi, s'accorge ne parlarne l'opinione coerente quando e pur di parlare tanto dopo se, collaboratori),la Sull'esser fumo. terreno disposizioni degli animi, le e sarebbe danno trovarsi a mi tira, il conoscere giornale (e bisognava questo e che il vento oramai credo e 7» ROBERTO. FRATELLO AL affare cio, t'abbracla state numero. Massimo. au «0 LETTERE DI d'AZEGLIO M. XXII. Firenze,23 Carissimo Roberto^ due Aggiungo mandate righe per dirti che copie costì,e le il modo; poiché C... dando in Genova Ma di C... non dubitare non si C... a non l'affare di mostra e le mi suppliscealla medicina chi le manda il trova dirizzo ha dato l'in- non nome saranno senza quellonon si fa nulla. copie anderanno. Il discorso con stupisce; vita sui libri e tutto iltalento pratica,ed non è come Del all'ospedale. diar sturesto Pisa, che certo è stato d'ottimo effetto, nel se non far niente 1846. marzo serve e girare e parlarsie a nulla. Far contentarsi mettersi cordo d'ac- pazzieè male, di soffrir come i ma selvaggi, LETTERE 82 DI D'aZEGLIO M. XXIII. Firenze,27 Carissimo Nell'ultima del a dirmi però e Roberto^ mia ti scrissi bando, si credeva l' altro che andava m'avrebbe dissi che potendo saperne se condotto se non resistere mi dir allo studia venuto spedirmi;che egli che avrebbe ministri, poi saputo parlato,ecc., qualche volevano, quanto me ufficialmente sotto il a motivo, perchè il peso d' un' accusa come interpretabile si volesse. Se dir non dai questo motivo, gendarmi. E così sarei era Io cosa. Soltanto andavo. ne la minaccia facesse altro. Invece ne si voleva nuovo dai giusto rimanessi ed non che, dopo giorno Carrega è di 1846. marzo me gli non volevo non era nita indefinon levano vo- partito che risoluto di fare. tornò L'indomani ROBERTO. FRATELLO AL con dal ministro il mio libro sotto ritenere doversi mio del e così farò Io fra è né non e fatto stampare arrestati molti che occhi — ho ed via il nunzio il granduca, ministri. detto pai aggiunto debolezza,volevan mandato da non nessuno e mente, ufficial- non di debolezza aggirar che potuto averne voce, a tacciato l'opinionedel pubbUco, sia tale. Hanno hanno detto ha avevo abbiano qui, e quantunque non stampatori, può leggere hanno sendo perseguitil'autore,es- provato,né provabileche abbia di lasciarsi di È questo il primo giorni. il libro Il ministero e bene, partirò; Va — patore, legge responsabileil libraio ossia stam- per prove. aver questo il motivo esser in cui si non un e ai)ocrifo, perciò risposi: tre in Toscana caso mio; per bando. fosse sapersi circolava che intitolato ecc., che dal ministro diceva che sardo nome, dichiarare fatto io firmata nota una degli esteri Stombourg, sicuramente 83 la mia, che nega che mostrar Chi avendoli non lo ma non sati accu- forza,e perciò perchè l'ambasciatore me ha vogliono.Questa stria d'Aumano chia- forza. Del ed resto anzi non tutto massa non ricade poteva accader più favorevole. in ciò dice La che società cosa del sulle mie che paese a e me spalle, fosse forestiera è stata sciocchezza ilmandarmi LETTERE 84 DI e non puoi immaginare. mi invitato a e tragica,io favore, della l'ha un È invitato ragione. Non scriverà potessesarebbe me se lettera perchè, come perifrasi, qui scompare segno La dice se più Lord ch'esso an- mi altro) danno Gino, pel verranno. va Svezia, che di e non in capirai,il suo luogo, nessun dicendo ostensibile, quasi del tutto, e che se questo senza mio individuo soltanto servo di visibile. conclusione una di tutto parola contro lo sostenga, che il farmi Ma in mio vi verrà Ti scrivo tutto venuto. divertito altro de' residenti. un cecità,non stato di assoluta mi o esso, modificata dice che e di Francia però non di sottoscrizione. Carrega, so m'ero parlai,s'è (parlandocon ambedue m'ha sventura dimostrazione pranzo il ministro Holland non pezzo ti sardo rido,ne ride anch' ne approvato, vien se ma un quale in sohdamente ministro la mia questi giorni.La in Holland da che t'assicuro come siccome e pranzo, è poi molto disse Y altro via così. Lord cacciar lasciasse Rochefoucault impossibileil credeva che giorno feste che fanno tutti dicono l'Austria, Salvo persino la lo stesso, e mi diplomazia,che la via, COSI d'AZEGLIO M. far v'è un'altra ciò è che l'Austria al nunzio solo non non chi ha in Italia mano sarebbe che stato ba- fagotto. conclusione,ed è che, sostenuti 0 lunedì anderò Pisa, a dunque stare, ci ci lasciano mi se e aver non e di fare. Ora così penso di nulla. E paura proprio dovere, il fare bisogna no, 85 ROBERTO. FRATELLO AL qualche giorno. starò Se anderò no, forse corrente, e così Lucca, dove a de' Numi. la vendetta perchè sii al questiparticolari, scrivere voluto forse o potrà arrivarmi non T'ho Genova, a a vo ne me letto e felicissima notte. Massimo. Altro fatto dare dispiacela cosa, m' ha e bando, dice nel mondo il noi siamo che diranno perchè mi « »^ contro Mersbourg, segretariod'ambasciata, quando l'inmi scusa più scappellatedel fa solito. Furbi, la significativa. è poco 27 (')T'ho scritto la lettera il nostro mostrarsi parlo per ad arcicompensato che vuoi, ma non dal crederei so se (*) Bigliettotrovato quest'occasione ; è utile. Capisciche non ogni son giusta,che in mio, perchè di questo interesse (e 1846, mente ostensibile, perchè real- sottogamba impotente andare marzo tato è stato,al dir di tutti,trat- paese discretamente e (lo so) l'Austria,che è che fatto curioso modo me ne pubblico.Ora bene verrà si sapesse mene dover- andavo) fanne ne l'uso la versione egualmente per nella lettera XX. non altra via* 86 LETTERE M. DI D'AZEGLIO XXIV. Livorno, 1» aprile1846. Carissimo Sono Roberto Livorno a il motivo di bisognava tenuta e mostrava pure sin che dunque che andarsene sin ; ti dissi qui, la assai poco qui si cosa dopo state fare una filo dove La mia. intenzione concesse che la pratica a nostro la trovar fatto disse strana pareva l'ho avermi che, secondo rispettoal poteva pur tene spiegar- per il ripigli qualche giorno a Pisa colla a ma poter rimanere, Carrega mi ammissibile. meno ier V altro ; bisogna lasciato. Ti dissi sperare da j tutti, paese; cosa pilio essendo sar pas- famiglia, ed sole 36 ore, sendomi es- pregai Carrega rimostranza,affinchè (non avendo però rubato 10 giorni.La Pisa, e Questa s'è fatto consolarmi diritto Firenze a neiristesso tempo ha e UL saputa cosa entrassi nemmeno di ferro andassi la strada per che rispostafu sdegnato i vorno. Li- più. Per darmi per pranzo. intenzione mia Essendo di farmi oramai quanto posso, ho pregato che però brindisi. Così mi neppur parùr lunedi)son il del sigillo diendum B. A scrissi subito che ora le 9. Verso ed le 9 uscii,con casa al mi eravamo presso le sei verso lettera ct)l trovato chiamava ad chiusa mi segretarioche e fosse (doveva sera essendo quell'ora andare; dovevo ho mi che Governo verbum. ed a piccino vi non domenica tornato pel pranzo, vestirmi per dicesse a le 8 e rispose tra al dessert;m'alzai grande effetto drammatico. Giunto il segretariomolto pulitamentemi polizia, che il governo incontro e far Pontedera che sapeva a Pisa volevano chiasso,e però desiderava prendessi la via fuor di la strada di Pisa per tevo e ferrata comincia a disse venirmi giunto che del- mano l'Arnaccio,e andassi dritto a Livorno,non per au- la polizia, alla a a a cola, ridi- è parsa sottoscrizione una almeno si concedesse cospirato)mi né uè 87 ROBERTO. FRATELLO AL passando che ha la stazione alla porta Pontedera. parte del Ministero m'avea Dissi che pur detto Carrega che po- prendere la strada ferrata. Si strinse nelle Salutai la tornai e avrebbe al mio gli ordini preso mattina la dissi e pranzo, di j poi. stava come cosa. L'indomani colla la prima dell'Amacelo via amici mi giunse letters partissi che si diceva mi quale dover evitare per Arrivato partii. e incontro;e onde di mia ragioni a noi note ne Con andarono Luisa Livorno. Venne diffatti da bravi Qui ho si movesse, solamente avuto subito e tro die- toscano, ma deputazione dello state furbe di più a vicino legno era per quillamente. separarsi tran- e tutti,e per zitto. un arrivai la qualche visita,ma che tutte davvero. che ragazzi senza in dio stu- ringraziamento, di loro, ma con il allora montai potuto far sapere Ho biglietto li pregavo Abbracciai se mio un e pensai che studenti, poter venir nivano ve- con una allocuzione non mi dai vedere,man- diplomazie erano la in lasciarmi compagnia. in sala di circa 30 di Pisa le nostre non fritto all'olionuovo un di lei entrò scusa la conducesse finivo Feci per gli mi fermai gli Arconati e alla stazione uomo mi che tener ogni spiacetìle Pontedera a locanda, sapendo che Luisa un assolutamente (sic)alla stazione di Pisa. Abbracciai incontro a AZEGLIO D comunicati gli avrebbe me M. risposeche mi spallee e DI LETTERE 88 necessario sera ho suno nes- così è stato. accettato un pranzo come quello LETTERE 90 t'ho che a ma me, per volta si Mi che è quietamente, Così ed assai in via, lettera l'ho diceva ginarti che italiani ci vuol individualmente far tutto se qui più se tagliata adoperati prima aboliti i la poco, ed gran B., gU amici, noi l'idea fatto non tua gran puoi Piemontesi ma tornare io. La non bra, om- dero desi- metti e Sai, coi voga, dia di ha facesse. abbiam via e giorni. Poi arrivi che ed ora 4 che ciò, a va. andava o posso. comizi, effetto 3 nulla fatto sia pessimo si che stamattina avuta jpersuadano si non rimanere anche che non l'opinione è l'opinione oggi Firenze prego, (essendo punto voglia anche mi puoi, se Si bene. Ti che mostrazi di- Le profittarne. a mostrano sicuramente non là. in più a rimarrò io Dio poteva sarà non primi dette contro detto d'AZEGLIO M. l'idea) a per riguardo. questo una i sarebbero che stessi DI ima- cervelli anche bisogna maladresses. Salutami C. e t'abbraccio Tuo Massimo. stretto. AL FRATELLO ROBERTO. 91 XXV. Genova, Ieri scrissia comunicata Cesare, che t' avrà lettera,e perciòsapraila conclusione mia affare. Ora le voci delle che qui, e il partitoha quali ne come Governo aveva ma a a » il dottor Avean sul avuto fumo Dulcamara che per clemenza Genova e che senza la bocca v'ero una a al « che Io a ne Pisa, son il nostro di lasciato starmi, arre- gire fug- presente. Invece noia al tutti vado e in Toscana, permesso m'avean Balbi mio, conto : detto dunque ordinato, o o MarsigUa turar seppidalla Fanny sparse la del mio zio,o cugino che sia,Saluzzo che distributor. già avevo lo canta ieri son essendovi per aprile1846. Roberto, Caro sono 6 mondo, ed oggi dal governatore. 92 Starò qualche qui signore, (non l'altre di complimento, stesso italiane, fanno ma co' più credessi di prima ora di un che non ho altro che tutte le far son il gran mondo stanghe. a Torino scrivimelo. t' abbraccio. Massimo. lo città vergognosi, andassi e feo. trodi poi disegnato, dirti con Pisano, Non e colle che a dono, come trofei tolti. avevo la Porto che effetto, fuscelli d' indurre tenute bene furon buon cinto, Gia- il modo codesti opportuno quel e penseranno donde smuove Se Per hanno che sono, sarebbe e di in di catene farà, Firenze, rimandassero cose, le lei), tra pensiero rimandar a faccende crede Congresso, Genova si questo a del Pisa che bellissimo un sai, giorni come Se si a varie per quello per all'epoca municipalità prese, è non d'AZEGLIO M. giorno avviare per cioè, li DI LETTERE AL FRATELLO ROBERTO. 93 XXVI. Genova, Caro Avrai che da gli scrissi. più st' accordo concorso delle in Toscana, Romagna, aiutare per di escono (*)ha pare Roma data una fatto utile ed varie parti il cere; carrata serevole ono- d'Italia facile l'esecuzione dell'amnistia; que- dell' intera Italia col da piacere a In quell'annoprima Drammatica in quelliche loro beneficio, e mi render (*) e di nuove sottoscrizione una Bologna, la Robotti questo cosa le altre Roma, a de' fuorusciti a a Balbo Ora s'è fatta a luglio1846. RobertOj avute ritorno 30 Sarda. tutte le mi papa opinioni,e attrice della sembra tanto Reale più a Compagnia LETTERE di al liberalismo quelliche chi A l'unisce non ma vedo non a Balbo che di far scritto sarebbe in gazzette, o arrivata Luigi che in col tanto e non Se ho pubblicare potesse farne mia Mi scrive che ha lettera è che dice: io ma umore, parte di esser Gli La capitobene frase una vogUo si che la sua « Io — non lettera, io, sono di noi. nessuno teva po- » — questa si appHcasse al fatto della sottoscrizione, mia, ed anch'io è idea non dir 0, per e, più ho scritto famigliasbandata,e capisco di cattivo essere venienza con- e spedita, farla ottenere la saperlo.Non e tentare cattivo momento. un loro qui in Genova. girasse così. e cerà, dispia- della sottoscrizione, m'avevano bene vajolo,e debba la modula correre almeno degli imprimés che Ke dispiacere. tal mandato ho cèrament sinreligione potrebbero con di Toscana procuriamo ora la sinceramente,so un gli ho e uniscono come mostrare D'aZEGLIO M. DI se in megho, queste con si fa nulla. Così vado poi: — E « a si dà non più Torino una buona, non mano, che in tutte le parti vedendo danari d'Italia daranno parte d'altri, altri.Tutti la trovano tutti cose in ciò fo o e meno, ranno domandefatto?» cos'hanno — Niente. Capisco bene non abbia però il capo a che se Luigi queste cose, ho sta col vajolo pensato dun- di scriverne que è; poter far camminare la d'altri, puoi chiedere a di va ho della Re è che non saputo nei di di paura. farò anderò se lettera di Salutami con Lucca. hai quel Balbo quel che male, a poi aver non ti fare potrebbe onde se e chi viene da di di Vienna si diceva: Il « — arie Uberali nuovo FargU : un » mettere a credi diranno occhio farglielepassare. fanno alla parto. Vado mi mezzo riputazione la la sia avuta tutto darsi come che Io credo e ad si di Metternich Sardegna vuol noi che a credi negligenza. certezza con hureaux sappiamo po' di Se cala me scriverti rimproverarmi che la modula. lettera,che voleva solamente Ho col pare dire Non sua pettegolezzi ; e da o te, correre, questi affari in galoppo. detto mi come cosa Se consigli. da o Balbo vogliono.Già che del Piemonte ne cosa il tentare, lasciamola inutile quel altri perciò bisogno di hai non esposta la te. T'ho a 95 ROBERTO. FRATELLO AL da a i conti Scrivimi scrivermi. Leopoldma; che a con ne con una pel fresco barca, poi Lucca, ferma di Bartolini Dimmi non gli amici, e cuore di notte Spezia,e Viareggio l'oste. Domenica senza so più Costanza in posta, e della nulla. t'abbraccio sai. Massimo. LETTERE 96 DI d' AZEGLIO M. XXVII. Genova, a sempre fatto dire di A Genova. andarvi. ad poco libretto che mi è stato detto poteva un dove si voleva utile in Romagna, esser Papa mi ha il Roma altro aspettare un ho scritto Intanto 1846. Roberto, Caro Sono 14 novembre troppo, troppo presto,e v'era pericoloche il partitoantico colle trappoletirasse sue discorso. mio e le Ma Le L'hanno scrivono mi che ha m'hanno Appena le abbia di Roma Ti scrivo a far chiassi. pubbhcato saranno copie che nuove gente soggetto l'ho adottata del divisione Questa la non prodotto buon mandate te ne hanno non 20 pel ni, gior- effetto. le ho cevute. ri- manderò. niente tante. d'impor- penserò e ti combreve, perchè ho fretta, un'altra volta. Tuo Massimo. DI LETTERE 98 ?v'è riuscito, e voler pretendere che sottrarsi interamente all'influenza pretender troppo. È M'ha In v'è Toscana voluto scudi,la avrebbe accettato emettere, e approvata la far Lucca, dove a debito sullo Stato un ha dichiarato tutti abbiam che Warton, di Levemberg, poi cameriere, poi maitre d'hotel,poi segretario, poi intendente del Duca, è stato creato vonno Duca, hanno il moto. la sparsa morta, per trovare Pisa a cacciato hanno alla loro testa m'aveva dera, è stato In sa che tutte- ebrei, creditori le scontar molti ne d' accordo messe possibile per calmare, A Fenzi, che speech a da era cambiali. sue studenti. fatto lo del Luisa che Maria nuova non Ponte- si per tutto ma nire l'avve- Iddio. Toscana quasimi Gli esiliato.In somma, bolle. Si fa il lo si siano della, questiministro veramente Pare coronate accelerare da Lucchesi pazientissimi altro. saper queste zucche per i leva vo- chi l'accetterebbe. so groom di finanze. Anche che che monetata veduto casa lui. approvata anche la carta inglese,Thomas Un abbi Toscana non sappia angiolo. non l'ha il Papa è degliintrighi, fermento, ed mila di 800 e Papa gran faUito ha il Duca non il che uomo piacere che fatto gran lettera. So - D'AZEGLIO M. il Ministero fa paura. Ci credo è talmente poco ora co che ai minchioni. AL vorrei Non il dopo Luigi se e occasione dia di caso Filippo dalle ROBERTO. Camere. 99 commissione avesse si che far FRATELLO dall'Austria È d'intervenire. Cracovia, altro un riuscirebbe a che vero subito, salvarsi di non so dall'opinione vedremo... Basta, . Non ho potuto curioso se ; s'è potessi, festeggiato bandiere «viva Genova,» hanno nova T' il vedere di e illuminato libro contro mandamelo. il Pio 5 dicembre IX falò di 12 Sai e di case in e che in con Genova, in monte me, monte. strada abbraccio. Massimo. rei sa- magna Ro- nazioni, illumi- grida Pi. Go- Balbi. 100 LETTERE DI D'AZEGLIO M. XXIX. Genova, Carissimo prima di Prospero che è stato pochi giorni,e son tratta delle averla anco stampato che voleva non de' ti co' stranieri in casa, morto di e e che che perciòbisogna far dire si può volerli cacciare di Milano, che i 14 milioni, spogliare vari amico eredi Arese, e di quanti altri Visconti,voghono andarli e vedrai; questa pubblicazione è l'arcivescovo a di pubblicato qui e e Mellerio,avendo gesuiti, quali ha riuscito nuova opuscolo un conchiude il mio tra gli altri, legittimi, so ti do la mando, Nazionalità,e peccato.Il segreto che, essendo sai, d' la non addio ti dico finalmente,e partire.Nell'istesso tempo piacevole,se poco è Roberto, m'imbarco Stasera 6 febbraio 1847. agli Italiani a che non re, godel'in- dipendenza è che però firmati sin mentre soltanto invece hanno P. né noi il a in l'Eteocle risponderà,e copia una che far mettere non vi sarà,spero, di far Potresti principii. di Gioberti a il veder occasione buona sarebbe bella dichiarazione una volta queste porcherie.Né io, Polinice,ma e di gusto possiamo rispondere per non eran Taparelli-d'AzegUoper insudiciato in commedia chi Prospero Luigi Taparelli,questa messo nome te i libri di ora e procurare l'antitesi, nostro Osserverai peccati riservati. i tra 101 ROBERTO. FRATELLO AL Losanna, a potrebbe darglimotivo ad una se dar man- credi, di nota 300 la pagine. Bisognerebbe però fargli conoscere com'è, cosa onesto, Prospero, è candido, e che, povero e raggirato dai birboni,e che e addosso personalmente. È inutile che tutto ti dica ciò, che altrettanto. Del alla fine li sero glides- non resto il m'ha gionato ca- proverai certo anche ne ho dispiacereche che paura quei tu milioni paghino salati;figuratiche altro spaio ve- sveglierà questo libro. Se vuoi scriverò nulla da Roma, l'avrò trovata. come fagotti,e t'abbraccio di cuore, Costanza da un ed pezzo, Emanuel, e del salutami colà. Io scrivimelo Ti lascio per e dammi quale non fare i nuove so ti di piìinulla gli amici. Masslmo. 102 LETTERE DI M. D'AZEGLIO XXX. 4 Roma, Carissimo ti RobertOj, t'avrà mostrata Balbo la mia lettera, perciònon ripetoquelloche gliscrissi. Dopo non mi è accaduto darò nulla la mia udienza d'importante.Tuttavia di qui,che qualche notizia spicciolata tutte le cose interessano romane spetto del paese che 1847. marzo è veramente lettura persinoil i giornali,ed Constitutionnel giornaliquasi tutti teatri nuovi permessi, anche si la ripiegacon che la parola al penso costì. L' quello d'una rimette le foglie.Libera stampa. Permessi ora e ti a- pianta quasi la gabinetto di ed il National, 36 escono in quaresima. Roma. Per I st'anno que- accademie, salti,ecc., ecc, che vi Pel saranno. allo teatro il si sarebbe fa non autem il la domenica cuoco è un distribuir decidere dice Giusti paccio in e croce non se di beati 0 la fa lettere ci crede l'altro sturar Torino. che non come un — pa- aggrappar chetti sac- i nostri come sarà male illusione che volta tal- della gli orecchi, che loro che partito;e per Non non e s'ami, trionfi, che un uncino un e (mentre davvero, luigi,nastri,livree,ecc., di ipocriti cosa Papa ci crede religione,non ne simi, pos- sabato)e maggior fede... e vuol viver nella dolce su di Papa che un — buona si segua il Ma pranzo. cotta il roba voglion lasciar un'ora possono in cucina lavorare a potrebbero mangiare non Torino, che tengono santi di i nostri fanno prova sarcinasj digitotangitis uno ne un Cristo de' Farisei: oneribus,que portare homines vos Ciò permesso. diceva come in entrar passato,nemmeno scuro Papa Oneratis •come altr'anno recite. Un s'è potuto improvvisar non che 103 ROBERTO. FRATELLO AL la giorno un capaci son gente li crede parola. Del resto qui l'antico esiste sempre, romana scrupolisui .mezzi,ed quella turba e non mai quanto può e canagliume della Corte fa male senza abbiamo gran qui, come austro-gesuitica, sempre sazia,che a un suo mette in profitto. mezzo a rino, Tomata sfa- il principe LETTERE 104 DI Il ritratto del da Papa che fan È di uomo i gran sera Ero da ebbi s'accosta,e il un volto, era di mandar Eminenza — lo non : mi giuleppatomi d'arsenico la conoscevo l'anno posta. » mi scorso — Pensai si guarMassimi, e tutti intorno figurati davano a E.% ci dev'essere » fare io angolo un cardinalino, un ringraziarlache stavano e « Mi : simi. Mas- dell'occhio coda colla gono sor- Speriamo. col cardinal Vedo libretto per suo subito: sei « con Devo « il suo come risoluzioni. incontro tutto pepe piccolo,secco, mandò ch'esso an- generoso, Rospigliosie parlavo in si avvicina. — che cuore cuori da le gran un ministro. col nostro dice: Ma il principato, riforma di davvero; cuore disegnie L'altra che è conosca. e solo alto,pieno d'affetto, uno molto,anzi,tutto. inutile. Dicono sarà tutto il resto perj che però vero tagliasul vivo,non non lo è mi-j una ma s'aiuta, sempre : ed principio il il Papa parole. Il lunga succhiata, il popolo ognuno e È profitto. poco consacrato due tempo dà allo Stato, come gnatta. Il Papa ora in dalla staccarlo per tanto da eccolo paese, parte, il popolo dall' altra, tirando una il Governo se AZEGLIO D M. , « no. orecchie equivoco,che nulla a V. Ah ! credevo » tese. che era a nessun stato Lei. — nore l'o- ebbi mai non E.% né Risposi: dinale. car» — LETTERE 106 di demia denari San da lo passerebbe però ? comprarlo padrone Il Sarà affare onde Parma, vorrebbe puoi, se c'è m. se e, di luigi. volete, Prima dimi Rispon- probabilità. t'abbraccio e due l'autentica. aver se sapere sui Torino, a Avete bellissimo. par porterebbe per presto, mi che Luca, D'AZEGLIO M. DI cuore. Massimo. Se a farlo puoi sull'Italia articolo nel Torino numero leggere prò. 12 al e noi febbraio, Re il trovare dovrebbe il e 5^ Papa, pagina, esser leggi TimeSj un arcibellissimo, e si contento potesse e rebbe fa- FRATELLO AL 107 ROBERTO. XXXI. Firenze,11 Caro in sulla Patria piazza Vittorio,e che le tanto che cose Son e per qui da molti dimostrazioni mettere in cinque o sei voce ne Fivizzano In sappi cosa fosse ha Mi corsa andate c'era non ogni bene. bisogno l'opera. giorni darti te a rallegropure sono scena onore te. Ora anche ne' quaU tafferugli, parte sulla quale desidero onde rallegrocon ragione,che avevo di maestri ne ti sei fatto agli speech. mano tutte le feste se me che mutate, toccherà son metter vedi Lo 1847. Roberto^ veduto Ho novembre e ho vi sono avuto alcune risponderenel caduti ac- zioni, spiega- caso, sino costi. Avrai una che inteso la che aperte le porte alle truppe Modenesi. principiodi questa questione (ai 10 d'ottobre LETTERE 108 DI D' AZEGLIO M. la mia circa)quand'ero a Lucca, che si doveva non star si doveva che popolari,che neurs n'ero me altro in che sento solito. Il ebbi Fivizzano. francesi, ecc., che ti dà colpa della e dissi: « spalle, m'era Pure e trovai in modo che del resto io che « qui già e non diritto dall'editore è nali gior- un ticolo ar- la affar Io alzai le » badai a senza « che fede nella mia avevo C'è : « a pranzare.. dicessero non capivano avuta ai Salvagnoli, trovo di Fivizzano. diceva, bensì mai nuova, quale sarà bene rispondere; tavola, andai tutti al e... un questa l'articolo nominarmi, la resa non ma di Fivizzano avevan energia »; rabbia, se di tutto, ed veder colpa delle mie parole,e che era Dissi: resa sembrato che che l'hanno fatto dicono mi c'entro io ?» Che levati di appena proteste di voler venne A pranzo ecc. te neWAlba,, al la e Firenze, a bocca, pensando Lambruschini,Ricasoli,che su Tornato hanno non in proprio l'amaro versi per a Missolungi.Pensai,ora giorno dunque me- Torino,dove, sai,s'aveva a fatto. Invece detto, va i tanto scaldar le teste. Io in- fatte bravate avevan secondo un andato che capo d'andar a ragione- lacerarli. Invece cercano coda, cominciarono farsi far onde stata Fivizzano," la buona trattati, per forza abbiam non l'ova per romper ai opinioneera gurati, Fi- mi crebbe risposta,» responsabileàoiVAlba. e andai ! trovai,e trovai Io Non domandai: 1° io nella resa, entrato energia,che mia dargliene le ?che due tutto arrivato era e tutti posate le armi Fivizzano. alla rephca.Quanto e Era bUcare a zana. Vedi come la mia r avrò non che dopo Io gU dissi,di sull'afiare se che ho non lo a mai ci dissi,e non che aveva non nale, perso- opinioni. di promise dire che non stare di pub- mi bastava. e a Il questi giornali. le bravate a io gli chiesi potuta ripetere tornando addosso detto carattere prima opinione di le bravate rispose predicato,ma aveva si fanno conoscendo buttarla il mio mandò mi Fivizzano, che si è che e Ghelo — me rettificazione, L'indomani più ed — po' stiracchiata,ma una Mi del calore delle mie parlaresoltanto un appunto per memorabile, quando energia,disse porre in dubbio inteso mai c'ero predicatoin piazza; Azeglio, aveva piede in messo fu avean e fede nella gli avean difesa una me, come avesse venuto ero Fivizzano pronto per era dicesse desiderasse. che da parlare di non come del resto prove venuti e mi poi combinato, gli mi che che Colegno inteso avesse se rispose di sì. Allora mi invece Avendolo volle accompagnare. 109 ROBERTO. FRATELLO AL era Sarfatto ai trattati Piemonte, fatte;e gli esaltati l'eran fatta sotto,volevan me. nuovo in presenza che dell'energia, era di tutto Colegno : mio per- LETTERE 110 e subito ma trattati, molto né loro a Io non che sudiceria. tutti comparì la Ieri poi grande. Poi altri Carmine, e tutto caro me, né e lei, a d'aver sigliata con- rettificazione- una e fu finita. Se i due VAlba articoli. Se non di far prego noscere co- zano; riprendere Fiviz- partireper in fece Almeno che a parto non per bella volessero Siena Cesare, Lisi,e di ce minchionare. e Roma. e n'é poca, momento Ti prego salutarlo. Salutami cuore. Tuo al notificazione^ ogni questa lettera chio, Vec- adunato Fibra in fumo. poi ci fanno Balbo s'era che una le- L'agitazioneera cortile di Palazzo all'esercito Duca ricevevano piazza che parlò in piano piano fini di far vedere Lunedì Ridolfl parlò far bravate bravate, accomodiamoci. Dunque tempo de' Romani. il G. mio. a star com'è. scrivani al far l'accusa parlasse,ti ne volevano come di né ma suìVAlba, tosto cosa v'eran principiodi combinata fu viene,e qualcuno firme, detto costì,potrai vedere entra in accettare posso fra io costringono,dicendo- detto avevo Fivizzano serie. piacere che stampiamo queste mi- deve una Cosi ci di far cacate; meno AZEGLIO quello di mi avevo non D ; su lavare,se che stampando ai M. d'accordo sonale, siamo mi posso DI Massimo. stanza, Co- AL FRATELLO Ut ROBERTO. XXXII. Roma, Caro Mi il fatto abbia l'influenza hanno due per che tu anni; che ora lo or posto degli uomini ma è usata da rimane quel che ti bisogna farsi incerta ; ma ; il mio, lo considero si spargessero siamo di potevi esercitare. durata una i passatial fecondazione,e qui gli uomini il propriomio, che- amor la verità incominciato dall'ottenere nuove, e popolarità,non certo appena quasi te dimostrata róles dati dalla rhai 1847. RobertOj rallegroper dissi circa 3 dicembre I lusion il- il tuo vedi,è durato finito, perchè zioni germi d'istitu- second'atto della specialiprendono generali,se è permessa dall'influenza galantuomini,un'autorità spressi l'e- passata,se si di fiducia e LETTERE 112 che di benevolenza e la è non s'hanno se che fra da Ebrei tutte le dure Pesaro, le e che è di di Torino scriva loro di maggiore meglio ne di L' Israeliti. è a opuscolo intitolato: — battuto com- una sognere bi- cosa saputo aver una domanda facciano che teme non farla,e ne te,al quale certo Della meno oggi Abramo Ferrara, caso agli rendono non ne gio, peg- tratti col Torino, signorCantoni. scriva retti, Fer- e vendono scrive parlato di questo progetto.In (*) che voglionofare emancipazione e Papa primo che piccoletolleranze, costì. Mi arci- pare mangia sugliabusi, Vicario influente uomo che Eabbino del leggi che gli opprimono. Ora gli Ebrei d'intera chi mi col cosa pensiero e da retrogradi, vedere che qual gl'impiegatidel come più per i protestanti. anche fatto aver di far io il generoso ma sarebbe potessecomparire. mese un dici mi che Vedrò ottimo. mandi o se liste, davvero. servire può l'ho preso quel Tutto colar la farò cir- e e al sugli Ebrei (')è quasi finito, lavoro Direi La disprezzabile. far a Cesare, lo merita sicuro. Povero che è finitament poi inde- dura fìrmabili,che d'associazione foglietti modo e inutile, posizionenon qui. Dimmi Il mio AZEGLIO D medaglia è eccellente della idea tua M. DI Penso avranno avessero emancipazione degli 114 LETTERE del gesuitie gli ho io e detto detto: la per Rivista che Cosa non a metter prima non di Pio se IX. È fra che vi (*). dano cre- consigliata una partito,e l'ho una due trovarsi fatto parti con Si via a de' uomini con trovare Pantaleoni curiosa. scena l'accorderebbe, niente,per desiderato parlato dalle stata Lui farà ne ghetti,Silvani,deputati,e s'è vanno, rimedio Fare Gli ho cosa. ne la ciav soft l'uss fare? a se trovan se s'ha retrogradi.Ha del nostro e AZEGLIO D tino Gesuitica,aperta, leale,e colla quale aiu- temo loro che avranno il liberalismo ma M. presente.Egli capisceche qualchetempo M'ha DI Min- con mia, casa piena schiettezza. tenti separaticon- son gli uni degli altri. Prospero dice che vedrà mettersi e Se col movimento. facessimo ne di far fare Sarebbe veicolo! Ma un altro,si metteranno non anche ciò Qui le si (*) La andarsene. non colo osta- ci spero. tra loro, e serve. cose I bene. vanno i conti ed deputati lavorano i libri di depose la bilancia. Che pure Rivista bella d'un in scisma prendono posizione.Il Governo lealmente la sanno chiave V finanza ha dati come chi Ma pasticci!Che pasticci! finalmente sotto è leale ed e e sono rimediabih. uscio,frase piemontese,che significa AL V'è anno, a levar circa un si ma le ladrerie di milione calcola 115 ROBERTO. FRATELLO di ci più troviam di scudi rubato, già onde al solamente paro. tutti. Tuo di ogni sbilancio cuore Massimo. tami Salu- LETTERE 116 DI M. D AZEGLIO XXXIII. Boma, aver lettere di ho anni, e letta a varj predetta,e ora. medesimo per Mi da idee di La tua non hai mi del lavoro tua mi che descrizione con nelle questo genere. lettera al Papa non L'affare molto aventi prime bisogni troppo lasciarsi te vertela d'a- me l'hai usata piacere che due, si mostrino in rallegrocon e acquistata, pare le dei tanti ahrenunzio leggerò; e fa anche nome, quanto uno ringraziodella Ti ora. sono che quell'influenza bene fatto la metà appunto hanno necessari che che d'opprimermi di lettere, paura questi due 1847. RobertOj Caro Non 14 dicembre file il — influire degliEbrei va. farebbe altro che bene. AL È in che vero il manico modo sicura un'intelligenza di sono vedendo di minaccia una favorevole atto da dari stessa; perciò soli- sé loro in contro riparata,lo spingeranno se ogni bata, illi- retta non le sudicerie tutte trovano coscienza sua pò"meticolosa,perchè un come scannapagnotte circondarlo,e a prenderlo,nella per ma i questo momento retrograditrovan 117 ROBERTO. FRATELLO agli Ebrei. e possibili, stizia ogni ingiucontro possono ciò Ma può non durare. E vuoi se momento F o H qui mio e della mandarlo carità,e ed Camera, prima che della ci torna. Se giustizia — Lo stesso colpo maestro. il Re e compreso. Sidney anni Carlo Alberto. taluni dobbiamo e serlo es- perchè me. tratto sono lamento, Par- si generalizz è. Come perchè è giusto secondo bert, Her- vorrebbero questionein meglio e fatto annunciato Due nel questa sessione. Più è un Costituzione^ M. M. così noi dell'ingiustizia, il*gran "*) S. sarai udito ministro si tratti la in Abbonda uscire;lo affretto sta per un la discussione solidari darla. Inghilterra,dove che sarà sono lettera,troverò il la me opuscolo per della a aspetterò per religiosoe senso per mandar dal Re di (')è genio gli dissi : — mente vera- ed un L'opi- DI LETTERE 118 è matura, nione d'Italia. bugia, né cattivo dato mettersi che sto per tienilo dirti, convinto, ed è la durerà. abbia che a o sotto demonj troppo con ostacoU. gU indietro Non dico perciò a o all'antico, avrà credo ma rivoluzioni; oscillante. Il Re, Colle sue la armata sua vuole, è questo il momento testa della colonna. e andar uno sani. avanti il movimento. bisogna far più,e meglio, e prima degli altri. Ma Se può dominare francamente, dirigeree dare an- invece,ha ubbidiente,ordinato,forte ed elementi e combere soc- un Stato finanze che cuore, elementi corrotti, disordinato, tornar ed zoppo la per Son possibile. stringeil ha da fare potrà vincere non è sappia,se non che perchè, scrivertelo mi Stato uno detto dillo solamente o non che cosa magia di Pio IX È un angiolo,ma astuti;ha e lo preme te per Lui, se ti riesce; vorrei mi gli avevo non alla testa d'Italia. Il ancora posta, ma alla testa mettersi Ora gli dico consiglio. può a AZEGLIO che vedere Deve — D può M. V. e M. gli domanderò non faccia,non suo e ci Del strappare ad glidomandai non mai nostro, credo ora. riprendere la una che credo resto mano Dio mai nulla, nulla; qualunque guadagnerò niente;ma, consiglioallora,e buono Io di gli di avevo per dato cosa il bene un buon darglielougualmente Si tratta,non l'ispiri. augusta la bandiera di na- di si verrà divenire pieno alle è L'esito mani dei palese,la pubblicità la incontrare (he gravi che di fatto deliberativa. i A tutto deputati,trovato questo (che credo veder far che di arrivar L'idea serva tre di sempre di dopo sia danari da che durano collette, si trovan Mi par mezzi che fatto loro dizioni. con- bene) bisogna regola, volendo la rotta. ricevute posso, grande l'entusiasmo per Carlo Alberto, si farà poco, perchè né le e farò quel che sottoscrizione, quanto dalle rape, ha più impedisce è bellissima. Ho del monumento le module per e trovan enorme, ricevere l'opinio del- misura A Il deficitche si pensava. costi pensare Stato,si le ferite dello soluto ri- condizione lui, la diverrà congedarsi. Bisognerà di ma al tribunale responsabilità questa per non cliiamare atti,dei quali s'è suoi e il voto votato Avendo si snudano logoro uno Ha a giovane corpo con è dubbio. non che , progressivamente sino mutando di vita consultiva posizione una Un rappresentazione. vera corrotto. prende Consulta la credo non sfuggir la lascia se mano. Qui e se raccoglierla di zionale,ma 119 ROBERTO. FRATELLO AL per non borse qui le si cava smunte da cose il monumento, 18 sangue da mesi, urgentie se nue contie pure nep- sarie. neces- potesse essere 120 LETTERE 0 utile cosa una simili, già e cuore vero e fatti, quindi alla nostr' Y d'AZEGLIO M. soltanto non tanto più il DI utile. uno A che questo archi, quegli meglio, sarebbe epoca di ragiona pensaci t'abbraccio. Massimo. glerebbe somi- e e tu, cerca e di LETTERE 122 Le V'era fatta inutile. Del roba Il mostrarsi tutti primo Salutami abbraccio il con fanno e e di fede. mala arbitrio sé Che inetti sono mano da far vuol ma pasticci cadrà clericale Governo di s'è sarà non Questi sfuggir ostacoli inetto dal vecchi. difesa. popolo Credo ottimo, è Papa vedendosi mettono il Consulta. uomini cogli che, abusi, il resto, nuova birbi alla Governo di calmare Per perciò. petizione una Il vanno. ma provvedimento nessun fermento AZEGLIO D M. zoppe, vanno a pensava non e qui cose DI e a e rie. birbe- di forza canaglia son all'ultimo! Risorgimento Costanza e e gli la Concordia, amici. Massimo. e ti" AL ROBERTO. FRATELLO 123- XXXV. Gennajo Caro Il Roberto, signor Thevenin, dice galleria, contratti che che mandò gliel'hamai vedere mandato, né che d'addosso,che pezzo. Scrissi al non per rimandargli piacere di e rame firmati,che doveva il al un signorBoccardi non ed incide al e un 1848. a onde in regalo,ed Capobianchi.Non DigU che, se il questo da mandasse fanno intendevano avrebbero hanno mai così,faranno suo di levarmelo e il Risorgiment principeCorsini,al principe che signorCastellani, già tribola per Cavour i due risposto;fammi glielo mandino, mi la Conti associarsi, gnor pagato al siricevuto nulla. cattivi aflfari. 124 LETTERE t'incomoda Se lettera Balbo; a signor al il la Per che è tempo. e con di Il vero, gli Ora quest'ambasciata ne che, feci quale 50 un dà una scrivo ho a avere il propongo scrivere franchi non 9,000 volta gratis, poco vuol il quando gli mese rebbe fa- ! qui Times questa se gli notizie scrive gli mandare giornale, esattamente aver che dico dal cronaca pagare. uno pel grippe, puoi qual Tommasoni, aveva d'aZEGLIO M. vederlo, corrispondente un Io DI e risparmio la c'è settimana da scrivo perciò di ti strada l'anno franchi ma altra ad Roma. quando do la lettera. Massimo. noia Abbi ho di zienza. pa- AL FRATELLO ROBERTO. 125 XXXVI. Roma, febbraio 1848. Caro Roberto, Ti mando la giunta qui ieri Alberto Carlo gioia siamo so e la l'Italia! Puoi quanto capiscela il prete pur situazione. che un'altra mi E sang. onori perdere arbitrio, capo non le istituzioni sono non stupirebbe accadessero in aria per andare — quanto a qui si sa risolvere a Caro mio, è tutti i preti per parso ricom- contra il intende burlare. scene. Sto non nulla, non gli mettono quattrini, e parte il popolo in che immaginare costì a Prospero. È Costituzione. Viva nostra finirà. Il Papa come non sera e — dice lettera, come in dogma. Da col Non piede in Sicilia.Aspetto la decisione LETTERE 126 e ti Fatti municipio. del stimola vedo essermi leader (*) trovato a M. da Balbo di risoluzione. in tutte quelle parità la D'AZEGLIO le Mi noi, e momenti, A coula perchè te de e Costanza, Spagna e viva la Massimo. *(*?) tratta, che vorrei pongo, suprai divente- Costituzione, (**). . {*) si rallegro occasioni, feste. tra che tu. Abbraccio non dir pronta una cesserà Pari DI Inglese — guida Piemontese — o non conduttore. quella di Spagna. 127 ROBERTO. FRATELLO AL XXXVII. ^Lettera Prospero di Massimo). a Palermo, 21 Caro Finora Massimo^ siam vivi 20 : o vittime,incendiarono fu sospeso poi ma donammo 100 Non spedita,parmi, ai onze : che po- palazzo pubblico,e un Dopo d'allora ci fu chiesto e mieterono 30 bombe il bombardamento. l'altra mia avuta 1848. so 14 dono un se avrai gennaio. patriottico, all'uopo, picciola somma L'istesso giorno grande nelle angustiepresenti. ci fu richiesto che e fummo assistessimo infatti il P. Romano offrirono per al dei all'ospedal adoprati;e tre tempo v'andò tra tri glial- quattro giorni.I o stesso e le stile per medicar ^gratuiti i riti, fe- periori su- medicamenti le ferite. Il Comi- 128 LETTERE DI tato ci dimostrò gridò la molti da grido,a di ed — che le vie sf per gesuiti è,cred'io^ incominci di cioè lo benissimo dove spiritocol quale ci fu fatta un'altra sera cittadina vedere a fidandolo armati ad noi da quanto ferito ha pensier delle Palermo. di uomini espone è più che truppa Museo, questo sì bell'ediflzio comprendi, come non un salto, as- giorni passati nei unico, la Biblioteca Basta, speriamo: caro in il bombe. di con-cihazione. Addio, che, questa, chiesto ed esponendolo ad disciplina, ancor Il Museo tutto e ma Fu qual pericolosi a Gabinetto Biblioteca, mi 400 quartiereper : domanda; riuscì dolorosissima. mi collegioun Oh! fosse Massimo; perchè sappia di con nel vanagloria ti dissi. dir vero, hanno lOOO porta. procede in questo fatto, analogamente ler sto cote- con popolo, di cui più di accuserai mi non mostrarti a in Roma a i Viva — questo racconto, intendendo mira, si : voce che AZEGLIO e singoiarcortesia, alla nostra mangiano farti D delle rivoluzioni prima Spero M. me. miglioredi qualche corre pur è la rumore vero. manda V'abbraccio questa a Roberto entrambi: quanto affetto in sì scabrosi cimenti! AffezionatissimoF. G. ma. LETTERE 130 DI M. AZEGLIO D XXXVIII. Roma, Caro ma cose, già da una assassinii di Milano. raccoghere tutti che austriaca Oggi si la provano e farla a qualche tempo di andare era il mio pensato che della e a mi Torino poi per le elezioni. Ho disegno piìiin là,ma gli suera menti docu- burocrazia Inghilterra. e V avrai Balbo e ho fatta appoggiati da in Francia Firenze, Cavour e Abbiamo condotta rie va- mente esclusiva- mese che i fatti questa lettera. genere un per brochure conoscere pubbUca qualche tempo circa avuto ho occupato da utile 1848i marzo Roberto, scriverti Volevo 8 forse con scrivono per aiutare da in rispostoche tale che nel momento credevo poter più utile qui alla essere è T che rindipendenza, a importante.Poi di Francia il cataclisma latto benissimo I8l ROBERTO. FRATELLO AL rimanere mi e è sopravvenuto trovo delFaltro. Non esprimere la imbecillità per aver c'è parole mala e del- causa fede di questo Governo. bada. parlo del Papa, Non traditi ad nazza literam dalla burocrazia potuto insegnarleche aveva di furberie. aria,non oramai che di e subito. A e credo si è non tanto era più tempo che forza di fare siamo zione, Costitu- una vigore riusciti ad averlo, i Sono più che abbiamo la miei dico che seguenti:Becchi, Minghetti, lo al altro paese i Il m La qui assolutamente un corno. si fida sul E linea tegica stra- Piemonte, cosi Toscana, mi ci fido alle finanze. primo pensiero, custodita era in poco fatto; qui ti itaUana,ben primo occupante.Il Papa non ti direi: è certo. tengo per un posto di Morichini d'accordo,sia l'armamento. siamo così un amici maggioritànel e fra Pasolini,Aldobrandini,Sturbinetti, altro da mettere un agissecon pubblicheràdomani. Saranno Consiglio. In dasse an- è assicurata,quanto l'aver fiducia pubblica ed quasi tutti, un pavo- impedire che L'importante,per tutto per Ministero rossa, in Francia imletot.Neppur la repubblica in e noi adesso siamo Ma aperta al Papato, e poi,oltre che è io una che vergogna causa il perchè chi Il Papa arrivano Non meravigliano santa e dare e non e ne di veder a per prima se ne sa ufficiali di riserva darmi e io ma la accetti che vuole ripugno,perchè attaccato al suo 0 che so campo purché sia io,non che cosa subito stato le forze rebbero vor- della civica,che è la ci vuole una maggiore, possa. ci Il Viene in presto, paura di far suo di aiutante ogni mestiere, verso Romagna, cantonamenti, e riunire la truppa, avvezzarla,ecc., esercitarla, brusco. Io ho sciuto, cono- gere progetto è di diri- sono e o e piuttosto essere rifiuto di far là campo bella al fatto gran e 0 una veduto ben Vorrei che aspettano, adoperato,e son ho figura del minchione. cosa sarò potrò mettermi che crede ne organizzatore.Durando per perchè se Faresti diavolo parte popolare e migliore.Ma impertinenza a costi. tutti e nuova, scoprirecosa la darmi farebbe. cosa malcontenti. sono sé, e da prende Durando. cosa aver spinta.Anch'io una far nulla farebbe fare, scritto per aveva ai ed in moto, che volta Ministero nuovo rere vogliaconcorpericolidella non pericolosoil non vorrebbe popolo poi, una sa. fatiche alle è anche comune, AZEGLIO D M. Stato italiano uno cogli altri Il DI LETTERE 132 bisogno di montarmi, questo dice che il colonnello momento Ora ecc. e il qui viene perciòdi soldi... Durando da me e mi Roero, in ritiro in Asti,avendo s'era diretto Gli niente, al si Pasolini mi chiarita. il di modi, benedetti se te faccian rischia farci ti prego, questo che di sei un o no sanno ? Credo di esser in ti cosa spetto, so- lice. infe- ranno manche- influente, qualche solotti bus- figura non uomo nel di mettersi una e che Che merita a tutto dispaccio Gesuiti che cosa rioso cu- in giuochi dei o noi Papa! del dato. man- Sarei di il comincia popolo ora almeno burla dell'Austria Papa Anche si Papa, sapevano — veduto si a ne Nunzio!! domanda guerra il non al esser per al aver alla anche Qui e di di pere sa- questi ufficiali. Salutami Balbo sì conto parrà che che è dice della per ti chi di Ministero di guerra dirigesse sapere rispondeva che ministro risposto che ufficiali mandare dovevano hanno e di ciò. si che saputo 183 ROBERTO. FRATELLO AL o Costanza fammi Cavour pe' quali e non vado gli amici, il e piacere quello Tuo di e di dir che cuore vedi quando fo loro i qui. Massimo. tivi mo- 184 LETTERE DI d'AZEGLIO M. XXXIX. Bologna,6 aprile1848. Caro Ho Roberto, appena per scriverti momento un parta Caraglio.Crederei importante assai quartier generale mandaste e ordini del giorno per provinoleVenete poco dubbi da e e timori e del Friuli che sono grandi. Ci Udine, che ci dicono per Mi pare facciamo che al vostro vivo lo confortare le le piliesposte, stanno due i fatti. Noi giorno stro vo- in mandati cotali aiuti di necessarii ordini del mantenere venuti dal che proclami lombardi, e son parole intanto che vengano giorno innanzi accendere i fatti conoscono prima o quasi ogni che proclami an- spiritopubblico qui. quartiergeneralesi trascura FRATELLO AL onde giorno, sul mezzi i troppo petto; nostri che Non Maestà ho e ROBERTO. morali. la tutta ciò Sto per nostra parlerà 135 fare gente air un ordine metta la immaginazione de' nemici. de' tempo a dirti altro. Ricordami a t'abbraccio. ti feroce sia Massimo. Caraglio del darà le nostre nuove al minuto. Sua LETTERE 136: DI XL M. AZEGLIO D C). Bologna,giugno Caro Roberto^ Il discorso tutti i senza 0 di Franzini ha molto dell'armata venissero che il Re a aveva che preferivacorrere che abbandonare lettera di segretiper me, Scrisse di devo ve- ripiegarci piemontese appena difendere il Veneto, i Napoletani gendo aggiun- bensì bisogno di noi, ma qualche pericolopiuttosto la Venezia. Sugli ultimi poche righe di Franzini,che (*) Lettera dettata letto per la Durando stupito. dispaccidi Franzini,e quasi sempre quasi rispondevo io. sulla destra una mi certamente aveva non 1848, a dall'Azeglio ferita riportataal Monte venne ordi- moglie mentre era il 1" giugno. Berico sua a 133 a LETTERE Vicenza DI abbiamo di mila due uomini stati étrillés da pezzi. Ripeto che di Franzini, Durando, pel ma vi sono sotto mi gli occhi fa diventar hestias. sia Quello affari,né nessun ho del per ai si oet écrites vous m'a sur 2iourrez pardon se tempo carretta nessuna Maocime mai sarebbe rimettermi Certo di tutta Circo. du diete le xned les L'Italia in un non ces de mi cerino, impiego e di da pare né mandare co- averti che bisogna voglio crepare. non né che spero si desse è ad amministrativa mi come Europa, Bamnata stato idea non anderà T nuca. a della che che dici del Ministero son ridotto misero e fregata, e poi, come scritto, sono a del la minima genere; una pensi mi non sj riferisce pensare nella di discorso più piaghe e sino martiri che burla; per Tedeschi rosso gli antichi come forse scopre dei stupito il lamentevole tono siamo centinaio un quanto per cina quindi- pezzi,e con molto e a giustificarsi; per 40 o mila ha solo non respintiuna 30 40 o mi apologia, che sua in e volte con 35 d'AZEGLIO M. posso rimettermi civile né litj,et déchifjfrer.AdieUj harhouillage. rare ti- militare. lignes pour son a vouSj ne je les sais cher paSj, frère^ FRATELLO AL 139 ROBERTO. XLI. Bologna,11 luglio1848. Caro Da la Luisa ferita mi mia di colle ti volevo qualche tempo a Ora Roberto, ha fatto molto giorni in gambe, diviene una di darvi cura qua : m'avrebbe molto persona che posizionedisgraziatae de' cuore ne signora di Mantova, s'è che la italiana causa anni, è stata abbandonata e da si scriva il farlo. tare si tratta di aiume a meriterebbe Piermarini, donna per non la ; è in un una molto una signora Clelia adoperata con che cina die- una incomodato si è diretta La nuove. soffrire da necessità, perchè una migliore.Una le mie quantunque e ho lasciato scrivere,ma conosco marito gran da molti briccone. 140 LETTERE Per DI toccò qualche anno bastava lei a marito molti anni in Madrid. Mi sola speranza scritto ha Fammi Corte. nulla. Essa più è decisa quali si commendatizia una figliavedova. sua il per da ministro piacere di pregare per difficoltà. Una la nostra abbandonare. a si non più non di carne al non molto cosa fatto si debba mela manda- così che il presto di bisognerà che mi ancora e letto sui ho ho Azeglio » alla nali gior- pensato bero avrebsignorigiornalisti frase una mese i in letto sono ferito fu prima di potersimuovere ferita potrò alzarsi. Quando parla di impiegata vedendo la tanto che sembra non mese un l'avessero avuta se ha che chi so se questa lettera Temo di hevemente « che ottieni Se nistro mi- rappresentarei signoriStrambinesi Da Camera. mi non Bologna. a andare causa donna quella a il nostro del resto a procuri le onde Lucca il nostro scuoter ri- viaggio un sia,a voler fare questa commendatizia ha stata era oramai, per di fare degli affari esteri,che non il Ora avrebbe Ispagna presso Maria Cristina, sua crediti, i pensione che appena una una le manda non colà dei ad e d'AZEGLIO M. arcadica. meno luglio se da ne anderà Vado tutto Bologna. Poi finita la rimetta un poco di forze e indosso,che tutte queste sconfitte unite poter mangiare bene. Questa mi hanno è la verità: ma spennacchiato non basta. Ti farla di prego a tirar che qualche fare salute, sul cantare però di far Per mio. conto pensi ha vuol ci che il la bontà avuto creda non comphcità, nessuna amici agli conoscere poter ora. quanto la mia il dichiarare necessario prego cappellano, nostro da (') l'epopea Risorgimento sul Carlo, padre che bisogna ho primo punto ancora, questa a veduto Ho di e cosa rimettermi Se qualunque. che vorrei non intendo momenti a carretta una perchè conoscere, supponessero 141 ROBERTO. FRATELLO AL questa mia protesta. A Balbo Vicenza. ho mi Non pregato ricevute o con scritto le mie Costanza. ha di lettere. cuore con Lisi se e che si pubblicava t'abbraccio. a Torino. di vessi l'a- avea gli amici Massimo. {*) Giornale fatti quanto scrivere almeno Salutalo de' prima risposto, per mai farmi Di volte due 142 LETTERE DI M. D AZEGLIO XLII. Spezia,2 Caro Roberto^ saputo le mie Avrai di Guerrazzi preso. ma Credo tenuto mare, e mi per diano alla di vedermela che a per va e per Ripoh, non vicina. a parte la via e rono anda- due di ben avevo- Lucca,, armati,, Viareggio lungo le traverse, venni Spezia. Ora Rina, l'assalto per ordinanza, tutti la strada far venir i birri Pisa, ove che per cercassero così,sempre giorno Luisa a io colla mia avevo di fortune sbagliarono di mezz'ora, e mi domandar a 1849. marzo son quanto mi il condo se- qui negoziando non tema che dispiaceràtuttavia AL M^ha fatto FRATELLO piacere Petitti in Senato. la Giovine no ROBERTO. vedere Tocca che voi a 14a. Italia riuscirà hai altri appoggiato star duri, dissolvere a se anche il Piemonte. E del Preive forbellato? Gli dirgliche Del crederei carta una nulla ; e r la Europa talia che rovina. con — se con che è non più di Chi proporrà coraggio Abbraccia e da gran Costanza altro aveva è ora la guerra. battagUa, una slam fritti. E poi la ci è contraria di alzar Dio, onde la pace è non ? E 1' Idito? atto un - Russia vorate, La- si consumi non farà un su il Piemonte — in istato amor questo modo a probabilità meno per nistero mi- suo pazzia. Si giucca vinciamo o per Pazienza. nessuna più discorso suo che questione perdiamo, megho" esser risposto.0 me. Se può l'originedel un'immensa r Itaha. e m'ha la gran resto la Io l'ha 0 il primi atti,ma lui. Non pel capo, dopo condannato i suoi per dici ? Si ne scrissi avevo e stavo cosa la. di gran cittadino. e gh amici; e Ratin come sta? Massimo. Ti metto «senatore» perchè non pagi la posta.. LETTERE 144 DI M. D AZEGLIO C). XLIII Spezia,16 Caro Roberto^ Ti mando ^he pensierisulla Se soppressi. arrossire. il mio parso per r onore, del coup de e che pied de c'è se diritti alcuni opportuno,fallo cosa da gere, correg- paternie correggi. in Piemonte contro Laugier, dopo la denunzia, li ho credi,e bene di aggiunto articolo ti pare tutti i miei M'è Avevo ma guerra, pubblicarecome ti do sullo sfratto articolo un far deve 1849. marzo una quei porci che s'alzi voce si vantano Vane. Il l'invio dell'articolo: (*) Lettera che accompagnava Laugier ed il Ministero pubblicatoa Torino giornaleII Risorgimento. — — nerale genel LETTERE 146 di usciamo porta, farà si una fare possono non di I s' fa capitale dolce D mobili a de' illusione. AZEGLIO fuori, saremo dicono meno, sarà Toscani, Puoi che ma dirlo che Penso si se a facesse chi se fuori sian ciuchi i come bravo. anderete partiranno, quando ma impunteranno avanti andar M. quando e qua, vorrete. ove DI e chi costi sarebbe importa. li non Itì ROBERTO. FRATELLO AL XLIV. Spezia,30 RobertOj Caro ricevuto Ho ed non oggi una del 24, ed tua una del 28 che ed una mia. n'importa,non almeno non e Balbo. Per bito, rispostosu- rispondo;figuratise anche scritto di dunque che me, scrivo mai le fermassero. Saranno Ferdinando,e bene, povero ho questiterribili giorninon in lo scrivere. Si dovrebbe tua e : t' avrei risponderei pensavo 1849. marzo bravo non tanto Ho leggano scritto Ho credeva di giovane!Povero non me stampo ; ma come arrivate? serviva perduta una esser le più, ma Cesare fieri Al- pianto il vero po- a volerglitanto Cesare! 148 LETTERE Ramorino 40 (*)lo mila che spero DI le c'è stata leggi e Jeu de dà gran la è non che vuol far la ed il ed il Governo dovere, e suo e autorità, non del Camera, mi non Mirabeau, né né popolo avendo in tasca credono portenti d'esser il voto segua come del resto del paese, aver forza soltanto può abbia paura. non È certo in che all'Europadiventa burlesca,perchè l'Europa soffre noi. Poi come vi son tré mesi un'altra;in questo tempo convocarne l'ordine e ordinar le cose rappresentanza sia del paese, di rimetterci l'antico. Sètte,né Giovine non in di i codini veri Sopratuttobisogna che non eseguire parodia che sciolgaquesta Camera, indispensabile faccia sfacelo, rovinati. ci hanno è come alla essendovi pensiero,non in forza di far e Ora vi sia che andata ancora bati ru- traditori. In s'impicchinoi Quanto giustizia. Paume Il Re ed che che quest'imbecilli, che e amico. Rosales, mio a fermezza né Barnave, Sièyes, tutti ladro. 'Ha per Timpiccheranno.Se voglion la società perchè conoscevo franchi disciplina, bisogna Francia D'AZEGLIO M. si modo casa non libertà Costituzione, ("),né prima può che di metter ri- la Valerio. credano vera, e Gesuiti. di Sardegna^ del Re nell'armata (*) Generale comandante fucilato di poi sotto l'imputazione di traditore, (**) Il partitochiamato: — La Giovine Italia. Quanto Ho a lavorato sempre questa : esser ma se Alfieri, mi probabile.Non sia ministro; per il troppo babbuino; franca mai basta. pratico un gran necessario era Il povero poter morire. solo che che onde coltello spettatoredella altro discorso. rovinati,ma in Sono sian ferita che rarmelo figu- a di ansia gran francese avrebbe mi non pure se tollerabili; pel manico nostra non no, vrà dogurati fi- la Rossa? ha tolto sconfitta ed anche d'esser di dere se- quellaCamera, dove s'era irremissibilmente dalla soprafatti Oramai a è stata non l'opinione che Il Ministero pattiavremo. Ringrazio la mia in ci ha ramingo. far di tutto veramente lui,anzi mi fa male con e é non talento,ma per un la disgraziadav\-ero,non avuto Certo stizza sento sapere ha Re Gioberti condotta sua favorevole,sarebbe conserva tutto poi la schietta. Ha e poi Se e terei; rifiu- mi qualità,non stupisceche mondo voglia occasione nascesse le suddette l'ombra. nel- d'affari. Come e utile,non esser avendo non vedo mi rovinata, io rientro potessirealmente dove denza potevo per l'indipen- d'amministrazione Cesare a seppellito. e studi,né capacità,né né uomo scritto ho morto come è causa ho Non per considero mi me, 149 ROBERTO. FRATELLO AL desidero non farle Giovine. una buona che d'aver salute e Rina, e vivermi con darmi lei in 150 LETTERE in angolo, un salute e Mi ottenuto. che Pare mio, non si dice ti d'andar far delle lo e di stato fatto di i contro a Tedeschi, Genova. È ma si e degli cuore fatto Senato. mi braccia Ab- figuro esser Italiani. col per tuo Massimo. la scopo che.... crudele muovano in Di di Cesare, tutti. bello in C'era credo. nemici, i Guerrazziani e parole tue darle a grande e voi riuscirò se un Costanza me pel subbuglio sarà felice, bolliva, lo che e rallegro per dal campagna, farla D'AZEGLIO M. DI riti pe- Qui pretesto andar a AL FRATELLO 151 ROBERTO- XLY Spezia,1° aprile1849. Caro Sei stato RobertOj veramente ultimi casi che cosi mi ha fatta,e in questo buco i rendiconti di meno eri tu. il la resto quello che ha. avuta, secondo Giovine Leggo ma disprezzo non è in cosa la Ma me, voleva T una che posso non pur me altro saputo nulla meno qualche brano, scrivi,e nessun avrei non — mi e che cosa in questi me per scritto della Camera, scorrerne ed là. Del non tesoro hai mi tieni al corrente, (o tardi)se La un finché l'indegnazione li fanno regola. La a posso buttar dà botte di colpa principalel'hanno Gioberti,2° Camera sua. il povero Come Re. influire 152 LETTERE sull'elezioni senza DI un ? Valerio su Gioberti,e azione e il taducole è sur conto fuori in mera questa Ca- sai che schiuma sono. alla adoperato Gioberti,lo misero s'usa. In le Gioberti teneva Ma colla accade come stero Miniecc. ecc. Gioberti preso il Re poteva mandava e in Toscana, aveva lodi,prese la guerra. il Re quel momento Giovine, che portafogh e e Fece arbre, perchè un venne Camera, interveniva la ferro nome le appoggias debole, mise suo corbeau suo tutto. Se e Ma bastava. non il paesetti,che e come salvar sé che delle citcomposta di tutti gU affiliati Quand'ebbero porta da conoscendo coll'aiuto del che conosciuto nome Maitre — D'AZEaLIO M. col di corona agli sempre imbroglionisenza talento,il finisfinoruni è stato di rovinare il paese, e bensì riuscire non a un cavare anche la Vecchia di vita 0 ha qual istrumento,per le parti.Per esser È all'incirca che forza di come fece di la gara impegnati. stata usata furore nelle gridar guerra son a ambi bune tri- più forte. tra i Girondini si stione que- da tagliarla testa gridar tutti guerra è gran Ministeri popolare,far si sforzava ognuno buco. un torto. La guerra, abbattere sé anche solo la Giovine non avuto morte, la da ragno È giustod'aggiungere che ma rovinare ma e i Giacobini, Luigi XVL trovati,o A duti, cre- lÒi LETTERE DI M. AZEGLIO' D bizioni,di potenza eccessiva, di parte è bella,ma La onestà ed Certo in è quel sarebbe taha duro, ma momento e ci sta qui bisogna forche bene i credo Non il QuHl trentuno, e seguita fai un dell'arresto sapere sei fatto alla Ma dar tenermi a che allora sotto al in massima Ramorino che si lamenta se gamba. fra i morti Non hai mi Spero sia e vi detto cosa molti son che male senza v'abbraccio renti pa- ricevuta a Cesare la lettera. Balbo e Alfieri. Spero ti guenza. consecon quel sapete. scritto fa corrente, che mi Massimo. Ho le conoscer hai fatto trenta Giacché — Ringrazia Costanza cuore Romani giudizio,ma son accettati sono passati i l'I- Dicono accettarli se ora costituzionale! non conoscenze. e che salvar poi bisognerebbe piacere. E vero Vorrei bisognava Ora sia così. vorrei l'onore. e ben dettagliper che mistizio dell'ar- è segno firmato non mourM. tenerli. Son caudine. e la fede patti disonorevoli. dici nulla mezza fer- indispensabile. Romperlo era sacrificando mi l'hanno di fede mancar possibil im- cose no. o se a ripeto ci vuol grandi. Non è accettato se ritorno avranno FRATELLO AL 155 ROBERTO. XLVI. Spezia,14 aprile1849. Caro Roberto^ la Ieri per col due tue e risponderea Costanza; oggi ho toc(5a a te, e puoi vantarti pari per senza uomo cominciai riaperturadella corrispondenza, ne' momenti Tutti in far devono l'Europase Non Stato non della Giovine che fatti, in detti bisogna appunto si vuol che bisogna illudersi. Le a Stato sono un difficili. la far e della naglia ca- non scritti, e Tutta l'Europaè meraviglia. condizione,ma d'esser certezza lasciar la gente nell'in- non gli scatenamenti tanto avuto nella stessa quelloche fa la società si dissolva. questionipoliticheda ilfondo superficie; è la gran LETTERE 156 e questionesociale, cioè i sia il loro si mettono i secondo forze di tutta Le dominare per popolo,la teorie. bisogna massa è è l'interesse Quello interessi a a in e a lasciar alte vedute PineUi mi e che hanno ?sentono che d'idee uomo di carattere è sembrato Il fatto di municipiimi ho prova il spalla,ma parlatopoche la volte verlo presunzione d'a- chiare di anch'esso e non polso fermo. salvar in pare precise,di e fermo. Genova che mi Ministero il ciuco gridare.Ho ma libertà, fini col prendersi tutti, prender signor Delaunay, conosciuto e vera della gridare i birbaccioni. lasciar spalla.L'attuale ciò,non agire col la vernare go- — le tendenze secondo e volle contentar che il ciuco e la questione salvarsi la società a , i veri atto che rovinata ora proteggere inesorabilmente massa, ed guasta dalle perverse — rimane politica, diffìcile, perchè il meno meno Bisogna dunque per forme, e peggio. la Itaha In nomi vaggio il ritorno allo stato sel- della società. ed anche l'Europa struzio dappertuttofinirebbe colla di- paesi,ma ed ganizzate, or- rivoluzione, la sé stessa metterebbe a forze d'accordo,qualunque Governi, sono nome. le tutte questa su d'accordo lasciata che D'AZEGLIO M. DI lo analoghe. qualità sciogUmento li ho giudicatimale tah uomini Certamente la libertà Ubera dei non è affare FRATELLO AL di ROBERTO. 151- scelta,è loro dovere, e sapranno dispotismopeggiore, quellodella i circoli ci Se ci corrompe, hanno ai lo stato birbi,ma ora le monde Camere, è benedetto di compagni le impediscono i se atti di suoi dia maggiorità del forza. Credo che e sappiamo a delle in né politici, (*)Giornale une a stampa che si che Costanza Anche noi cosi invece Torino. ropa l'Eu- in virtù noi bisogna in Francia. l'altre.Vedi quasi mai; pubblicavain zione rea- Se dissoluzione e questi d'una persone. gente ci pensa la A poter agire ci vuol per una galera. Da di avranno portati dalla saranno armate. le usare si rimedia, che andare mano processidi migliaia di Si fanno cosi da (*)e seccature; codina. scritto ieri salvata delle Assise Ma alle un'amministrazione unire che paese. aver è stata di le li approveranno. convinto sono tout la Concordia veramente e che seccature avranno sospettare l'intenzione a aristocratica faranno solamente — giuochi vigore bisogna non XIV in tutti i modi ragionevoliche Camere che Luigi avranno zione. na- stampa galantuomini,e è VÉtat de lascian lavorar se la fa paura dai in Europa. Certo ma della pubblica è in pericolo, che d'assedio, m age come feccia tiranneggiano,se la pace se liberarci dal. ad né chi E esporsi processi la fa più è sporca priore.Lo trionfa. E la DI LETTERE 158 D'AZEGLIO M. anch'io so è che abbia non gente, ma le strade per genio a ho neppure genio il primo pare digliche fare può è brutto,e ha una un gran se bisogna bene al paese, È affare che Da un'altra Fanti Berchet e che volevan proprio non Enrico mani, ma Mi pare la e nell'incertezza sinora la condotta lagnanze.Mi sarebbe ancora a riuscirà è venuto senza mezzo a Firenze a ha non in una un nosco co- di loro. paura di legalee sersi d'es- viaggiareper è non lizzante. tranquilche la benché qualchepericolo, dei Lombardi forse gente in e possibi im- Chiavari,perchè? Qui la gente si lagna del Governo lascia a Riviera. e la voce saccheggiare, era e qui i Lombardi. stati in gran Siamo fare L'af- sopratutto,che a sottratti all'autorità conto Reta, grand'onore e rivoluzionare parte, vennero poi qui.Perchè? Si diceva ai si rimette non chiaro. vedo non piti,volessero di mazzarsi am- L'armata luigi. difficile per le propositod'armata,abbiamo che vederla a di sé. A un impiccar è inutile. Salutami resto il disciplina veder pensieroin questomomento. di Moncalieri la canaglia perchè piacque Morchie,ecc., di empirsile tasche mi la che dà motivo non pensiero.Dissolverli e difficoltà, poi strada. Il Gran bisogno d'una farvi entrare forza si mette duca non gran tornando Se organizzata. i Tedeschi a e si lo spero, AL FRATELLO poiché il municipio governa duca, si potrebbe al che chi la non soldo suo cosa già che cercare se andare, di dovrebbe si tornare parlane che un ti ma ministero, provvedimento va provincia avrà B. al aiutare. è andata ragione a Nizza preso di e duca desse pren- Lombarda. Credo lasciasse Ubero casa. a Bisognerebbe che l'Austria si Abercromby del Gran nome a il Gran la divisione camminerebbe vuol 159 ROBERTO. contentasse Se ti pare a di far cerca presto,se no sta bene. capire questa T*abbraccio Massimo. # posito, pro- lagnarsi. ringrazio delle lettere. t qui e e 160 LETTERE DI D'AZEGLIO M. XLVII. Sarzana, 22 aprile1849. RohertOj Caro 17,nella quale mi domandi pel non sui prima Da colla dote un' altra cura mi non perchè ma nelle d'un ministro parte, di Rina? come veduto creduto mi creda credo occasioni tuna for- fortuna, perchè per che posizioni pro- per soltanto sono nell' impiccio.Avrei ora; fa; cocciuto e la tua avute aveva se Dico giornali. accettare di tre mesi la avute, sarei trovato dover colla rinunzia rispondo che Ti Ministero. le ho annunziato mi mia protettoratodelle ballerine,ebbi al del 1'ultima mandato t'ebbi Appena d' di più capace essere stanza abba- gravi,e questa al momento combinare è presente. il Ministero 162 LETTERE e armi, dar le sero DI persuaderli con d' AZEGLIO M. loro tutti tutta la gli aiuti maniera possibile necessità di volevano disarmarsi, disarmarli, questo : passo alla — facilitazioni, e fine e poi della se non corapli'- senza menti. tasca e fra e mi a veramente sono a Firenze, Sono Massa. Avrei bisogna ma venuto vedere per poco Guerrazzi. con a è cose sar pas- Sarzana si mettono come spezzine. cose di Carlo, mettendo giudizio, e di ma per lasciar fra metteva T'abbraccio Da corna. È passato SalvagnoH tracheggiando duole si veniva gran tedeschi vado le Mi d'andare voglia mezzo noi di dall'altra,certe ma la riavuta prendere a va loro, poi con lunga finiva male, dicono e dire. difficile lasciarsele fa Spezia ufficiali alla posizione, trista una alla compatisco, perchè li parte una in in ci hanno che cogli che veduto ho giorni tre stato Sono la una n'avvedevo me mezzo mala delle via. Ci tre cose che vorrebbe le insafurabilia. cuore. Massimo. che lomone Sa- AL FRATELLO ROBERTO. 163 XLVIII. Genova, Caro Arrivo questo momento Torino. partiròper fare avuto ho il Oggi ferita s'avvia e Ho aprile1849. Roberto, in giacché la 26 tornare c'erano non bene, e domani posti,poi, voglio non pazzarmi stra- indietro. la lettera di Pinelli prezioso,ma salvato col vapore, ho non altro che vengo per non presi impegni. Non po' di un e intatto. Anche nome questo sacrificherei al paese, purché utilmente; ma se l'ho Tu a sprecar che per t' alzi niente,amo presto, capitar da Trombetta, se mi meglio non nermelo te- ti rincrescesse daresti un po' 164 di a LETTERE d'Arianna. filo Pinelli che tempo a dire. veder dunque, te e a arrivo, Se è ed altri, doman far opportuno l'altro doman farglielo d' AZEGLIO M. credessi Se di Addio DI meglio lascia fammi che sapere il prima andare. l'altro. Massimo. cere piabia ab- AL FRATELLO 165 ROBERTO. XLIX. Acqui, 16 settembre Caro Roberto, aperto l'acclusa Ho sentendomi roba di 1849. chiamar mia. fin zio, ho capito che la mando Te letto soltanto e ed insieme un dove, non era opuscoletto Prospero sotto fascia. sarò il 20 Per che mi pare passato il mio ma che paura così per Pinelli a Torino abbiano tempo non dopo certo un ben aver avviate po'meno hbero. ghi, fatto 36 fanle seccato la sorpresa quellamattina. che una mi tenera facesti a spacci, dai di- ad Comincio questa tribolazione ministeriale presto,e ti conservo Ho cose. aver non nisca fi- dine gratituletto con scenderete al m'imbrogli poi Ho invitato buona sempre piano, e altri, mi e i venendo freschi, che raccomando non interpellazioni. con un d'aZEGLIO M. voi anche che Penso di DI LETTERE 166 giorno a curiosa Paolina, pranzo prima. come M'ha che è detto salutarti. Costanza, Salutami anche la compagnia, e e se veglimi e' è compagnia bene. Massimo. costì, Toxino, 8 Caro Anch'io ma e se come si fa? Potrei venir a non so pare, e e ti riesce tutti i suoi credo il cattolicismo il che non quest'ora.Pensare fare a come con... conti,scrivere farebbe risa; ma ministerialmente persuaderlo, ci vorrà Lui tutti i gh dia non spero impicciol'arrivo di Pro- un non che davvero è che penso quando voleva Io 1850. settembre Roberto, ora, lobiano 16? ROBERTO. FRATELLO AL come a Co- ridere. dirlo; impe- te confidenzialmente di pazienza. hanno perduta sotto la forma se che ne va, molti ma la carta, mi attuale è milioni almeno bell'andato d'uomini a se- 168 LETTERE DI M. guitinoindefinitamente morale cioni che verità e si chiama che sia che il loro regno voler un scomuniche vedrai civiltà la S. per Roma, che due religiosose n'anderà,e Del sonno il il mio resto le per Signore,che altrimenti e è non se è non i con la guardia, zienza preti.Pa- lei il di senso perdere non impedire; e padrone, e potrebbe così,avrà il se mandare i suoi tivi, mo- n'avrei prende lui, me ne le pratica appena far a posso le cose, le lascia se che si vede allora?... che è il In Roma a carattere cose Sede, mi par finito. Prova armate il male ma è fanno. finiscono come di birbon- Virtualmente sulle volontà più nale tribu- come quellacompagnia scherzare. vi sarà non AZEGLIO considerare a la paura e D a prender io? Io quel che il per meglio, anderà Se L'affare al fìsco,e sta pur buttar fatto certo e male non lo so che fo,credo e e so le che sue sia interesse mio. fare. carte in sono mano precisamente ci sia; ma cosa tutto in coscienza c'entra non ci non Franz... certo giù ho il buscherìo Statuto,e la s'è fatto per religioneera la schera, ma- al soHto. Son proprio contento al culmine miss che Emanuel senz'invidia. Qui tutti dicono Charlotte Elliot. Non me sia giunto che sposa l'ha scritto,e a te ? 170 DI LETTERE d'AZEGLIO M. LI. Torino, 17 ottobre Caro veduto Ho convinco mi Roberto y la lettera di Prospero, ed talvolta, che anzi artificialeturba la coscienza retta estimazione uomo trova passione,né tutti Fra nel del suo idee dubbio dire per e cuore, e del più sempre spesso, la scienza co- naturale,quella nefa^ che purché lo quelliche, appena molti alla consulti ogni senza, si vuol toccare religioneviolata,ve agli n'è sinceri, perché a forza di sentir- ripetereanche crederla fas e preconcette. interessi, gridano senza 1850. davvero. una minchioneria, si finisce^ AL Cosi accade di Pinelli è sia uni, di l'autorità poco È altri e la me ne passata la come sulla giustizia pe' di dirò eccessi, tutte varie troppo, cose dar non ora di come retta né chi agli in Siamo nazionale. calma con un aHstocratico-clericalij austro- crudescenza re- incameramenti sostenere ma di ci sarà ammettere non dendo cre- diverso. ben dì ranza spe- feu ma prendo. neri, intrighi il modello ti vorrà ci sia morirà e Parlamento chi dignità d'intrighi di di agli altri, beni, né a^oisé Al Pensiamo regresso. né è giudizio tornato. credo vivrà vedremo un 171 non romana ci fondo e Egli Curia Quando quali vorrà Prospero, a la virtù. sulle ROBERTO. cambiamento. che le FRATELLO potenza rossi. e la sacrestia Prospero e e l'età fondarsi Basta lealtà, c'è e delle t'abbraccio Tuo sul poco Ti d'alcova. con di congiure cuore sodo, da temere mando la Costanza. Massimo. pe* cioè gli tera let- 172 LETTERE DI M. D AZEGLIO LII. 3 Cornegliano, Caro Mi Roberto, rincresce stata turbata tanto bihtà esser per te davvero medici da ciò piliche della tua per che e la tua alle affatto mi in venga della tua premura per cresce rin- ogni possi- questo, senza bel disturbo ; mente, ne Del resto, (*). nozze sincero,capisco che anche un sia vacanza e me speziali, toghe presenza sarebbe stato se 1852. settembre e dere puoi cre- bitare ogni modo, di du- a Rina e me in questa circostanza. Q uanto zanini,e all'affare volendoci Galleria,fui undici Alessandrina (*) Della figlia a camere col marchese visitare i per mez- gh uffici, Matteo Ricci. AL compresa la sala cavarcela da e a ne' modo Cibrario si tratta delle riunioni,credi è che a da esaminare ed parte sua, le che gita a Torino; tutti saranno lo spensabile è indiinsieme. cose l'offerta accetta cercherà ove rappresentatie sposo, io resto Speriamo che Rina si solo pel e 15 varsi tro- potrà l'amor solo ! sia per almeno sarà penso sia ben e nire ve- abbraccio con voglimi Costanza, te. Lisi di Dio. amée tutta la che brigata, bene. Tuo piacere di comparire e tutto accompagnata. Aspetto il rappresentante della Branche avrò non conclusione. una il il partito cogli altri questori,e cosi Galleria finito,ed Fa tersi met- onde tutto il possibile, disposto a una È tornato e da d'intendersi,e per intendersi anche Senato è roba a ripiegare. ti scrivo di fare tua che pure Io però sostengo capelli. vedersi Ora 173 bisogna guastare la Galleria quale è, non ogni ROBERTO. quella catapecchia le mani che FRATELLO il mio dire a di cuore Emanuel uniforme, e Massimo. che non vedo probabilmente bisogno presto;mi raccomando. ne LETTERE 174 DI d' AZEGLIO M. LUI. Cannerò, 7 agosto Caro RoberfOj Ti vengo -e ho ti dar a dell'incarico che mi conto desti ; porto i ringraziamentidegli amici, ai quali portato il tuo dono. Tutti approvano le tue a 1858. idee. Solamente copiadi più.Non Giorginiuna Poldo bisognerà Galeotti me la prese e ghela lasciai, pensando che un'altra andato benissimo. contrada qui.Del Fui de' Fantini le nerbate tuo, e, di come a pienamente mandiamo che ebbe la sua, la volle era resto Siena poco perchè per male il mio darne man- viaggio è alla corsa, si minestrano sé; io come a dove tempo credo, ai tempi della Repubblica.La dell'Oca vinse, e siccome ha i nostri co- FRATELLO AL 175 ROBERTO. lori,fu giubilazionegenerale. Mi vollero nominare de' far protettoridella contrada, onde dimostrazione una sai r che alla bandiere; 2° abitavo perciò colla e cosi e de' rimasto ed ha della santa, ridotta di di mandarla, mandarla Mi in eterna che posteri crederanno di di mi casa forse c'era vorrei un'antica adattata. parrebbe piacere casa, gingilh appartenenti. mandarmela. po' di colore, secondo un per cornicione gloriadella ne' hbri rame e ha famigha. Si tratta dunque tutti i con faresti l'avessi,mi i e, ad che ricordo incisione su della casa carica l'anno, dipinta nel l'arme esatta mia zecchino uno fregio il diritto d'aver (letta chiesa che è in fonte Branda, cappella.La pagare son Caterina, antica Santa a di svignarmela bene chiassi. Però furono dell'Oca protettori onere per vi di le e ^ paglia,pensai non chiesa la di canti Giorgini,regio impiegato da coda scusa io che: Ma bandiera. pe' chiassi, i abbia gusto questa con Vi darei e m'indicheresti, che siamo Se così stati de* nove di Siena. trovata Ho un po' meno notte pure bambina Vittoria male. dorme. davanti trovare? Non po'meglio, o piuttosto un ha più tanti dolori,e la Ma, poverina, ha sempre agli occhi ; e a la sua dio questo che rime- DI LETTERE 176 Articolo di diventando più amici, Ora la nuove ho politica, e son moda. che del tuo incomodo s'intende. per ora, mi Salutami si ma fa fai non troppe piti rispondi mi Se giudizio Mazzini noi che Solo, il che che trovano qui. AZEGLIO trovato Prova villeggiatura. solita d' M. in piacere, Costanza mi ma e bene. Massimo. ha rate. spa- là e va verrà dai z'obbligo, sen- veglimi 178 LETTERE Parigi e Fabbrizi Giorgini con simpatica compagnia, collo Prima di colla loro saviezza e corte mestiere amo straordinario, qui Anche far Ed la caduta Qui e è di voghmi questo altro,perchè un ministro, Rattazzi è il Sabato penso inviato sembrata Santo. di tornarmene delizia. Non una e quanto. ecco qualche giorno bettiera. di meno, o l'intrigante,tanto stato essendo ecc. lantuomi ga- bisognato picchiar agli sciolgon le campane quando quattro giornalisti, pagarli,ecc., caso, mente vera- partita.Secondo, meglio lasciar fare ad mio pitinel la Inghilterra, e volgare si chiama in causa. possono girino per Parigi, di più ai ciale, spe- l'Italia ed il Piemonte, vincere Terzo, avrebbe usci, far Gostanza me, anzi Francia è tutt'uno. onorata missione senza costanza, loro e ed che Fra ma tutto,secondo lo possono, Galeotti, e generico di giovare alla scopo giovare d'AZEGLIO M. DI in gelo mai. sor- Saluta bene. Massimo. E quello snaturato •sulla brochure e au Emanuel!! quel che ne parola Mai una dice milady. AL FRATELLO ROBERTO. 179 LV. Cannerò,29 agosto Roberto, Caro Bisogna proprio che più e non a di segno avrei che cosa dirmi. Giorginie ha ai libri che è stavi per usati trionfo. da perchè questa troppo, dichiaro che costar la riguardi che Ho non altro avesti fatto la quella che j darti se V avessi nuova del non aspetto dizione spe- serviva Non impicciata. meno torre per dunque scelto nel dell' arme, che in fatto d'amabilità scritta, salvo vogUo risposta; qualche pevo a ringrazi,sia s'arriva. E non su ti m'hai sia della lettera che ti finisca 1858. sa^ saputo nostro 180' LETTERE Non che nulla sapevo già me per DI il bene sia del ha quando ogni un uomo ha già modo merito che la recita la 3*^ R*. cominciare chiamato d'esser istanze, l'una fatta l'altra Poccard, a Sai campo. Sento che Spero che sul naso che te non veglimi passi farà on sizione po- hanno. A sono in e stimoli gran accettato quando a écrit deve tambour che presto di teatro. invece dopo tre passò qui, i cosa di nali. gior- Vhistoire. venire in Piemonte. l'altra volta di ni trompette. Mi discretamente. per Deville,aiutante • come punto finita presentato la Emanuel senza la la terza comme suno nes- (anzi ottimo) luogo Conneau hanno come voilà Et e altre questa saputo inoltre che Ho a al tutti non solamente fu e pelle, nienza, conve- questa onorevole c'è stati non la è saputo di buono Plombières con uscir spogliarmi per ho scozzonati siamo e in me quel per questo galantuomo a si trova un per a Anch'io a fine sputato in faccia camerino che incallita Alla e dignità,la oramai ci hanno si sente. poco m'interessa, pubblico, la ecc., ci hanno fruste,che collega Senatorio; nuovo oramai poco d'AZEGLIO M. Saluta passarmi rallegro Costanza bene. Massimo. e AL FRATELLO 181 ROBERTO. LVI. Milano, 12 luglio1860. Caro Bisogna Roberto, che d'un'amabilità quella tal signora Yoldi,a con viene Essa 1*acqua ancora dal canto questo alla conto bocca in è in d'intenzione, penso che si fanno a per non da di ad mandarla altre a ben persona siccome ci ho scritta tener avendo infinite; rispondere,una proprio peso. è gliene scriverti! nello partitadoppia non non piramidale come regola. Ma niente, e che la lettera nel canestro vedere t'avrà trattato suo così tutto educata, e in sii stato metà io cato bec- a me gnia compasciuto cono- degliaffari LETTERE 182 fatto Ho alle un'occhiata in scrivergli. E tutto perde per Saluta colle e mie poi il Cannerò a che ho mio semestre dare per in trovate lo e gola. re- derò spen- Toscana. mandare Nel cose prenderò Ora gita breve una d'AZEGLIO M. DI grèves veglimi I vincitori questo certo. Costanza, degli i Prospero a suoi devono buscherio Se mai di penso clementi. essere finirà? come Non ! ! divertiti, operai. soldi ed Oggilio io i mi qui muratori. bene. Tuo di cuore Massimo. diverto Addio si AL FRATELLO 183 ROBERTO. LVII. Firenze, 13 Caro La tua Roberto, lettera è arrivata stata. me 2 — franchi,cosa che dispacciodoveva mi venne contro e non essere la lettera di meraviglia mi o il Bernini,con dieci mandato incomprensibili facea di un parole più che pagassi risposiche il d'indirizzo. Poi Minghetti che castello feudale legramm te- pianta, prego, errore restaurare giorni,un diceva volli fare, e giudice d'una progetto di un volevano senza mi pare. Ecco — incognitoche da aspettare, ecc., ecc., fatte. Ma cose M'arrivò, saranno firmato per a combinati ci troviamo combinarci com'è 1861. marzo con gran un mia gran lotta prò palazzostile di carta pista!!t 184 LETTERE DI Bisogna, dissi,che Torino siano — ricorrere a Avevo dove da 4 me in qua di fare proponevo nella di né chiedendo facciata;che il pietà colle e dicendomi castello, che il lavoro andando mi avrei incontro alle in croce ad così , in dine, or- che su se una questo mi che poi se carità il mio volevano più che ecc., diventava mettevo ri- si ci non consiglio l'autore;quantunque, d' averlo pare caso a il castello, tanto allora per avvisarne mi per stato ordinato però aggiunto Se all'impazzata. avevano sperato di- da ma pioggie d'aprile, di murare, trattato anche pagine,né 12 braccia fatto,ecc., in lui. Ho non tato; adat- pareva talmente gliera opinatoper questione di discrezione,e andasse quadro un io stracciai la lettera cominciata, ordinato,mezzo fosse j risposia Minghetti che,veramente, vergine non era bisogna quasi fatto,coi ponti già era ecc., ecc., che e che lasciai Minghetti a quel castello lettera dell'autore; meno, che lettera una quando, ristesse giorno,eccoti più che Gordiano! questo nodo per vero mesi rimpinconitibene; già cominciato coU'oriolo / D' AZEGLIO M. detto abbastanza chiaro. Ho poi dato ed ma di tenervi finché non un consigUo è di far la dietro sia tutto a che facciata sedere riunito e i mi nessuno come mandava, do- vogliono, deputatiitaliani, sistemato con tanto PAOLOCARRARA, DELIIBRIJO-EDITORE PiBLICAZIONI MILAl Via S. Margherita, 1104 EPISTOLARIO DI 1) A SUA MOGLIE PUBBLICATO DI GIULIO SECONDA Un Volume in-16 Ul LUISA BLONDEL PER CURA GARGANO EDIZIONE con Legato Ritratto,Italiane Idre 4 L. 5. LETTERE DI MASSIMO D'AZEGLIO A GIUSEPPE con IN TORELLI Frammentidi questo DEI CONTINUAZIONE PUBBLICATE DI CESARE SECONDA Un CON PER PAC-SIMILB Lire MIEI CURA PAOLI EDIZIONE in- 16 Volume DELLO 4k — RICORDI D' SCRITTO Legato L. ". AZEGLIO GIUSEPPE TORELLI (cibo d'akco) SCRITTI VARI RACCOLTI per DI cura CESARE Bizzarrie Follie PAOLI naturale storia — Profili Volume della e giorni tM-16 con Legato BuiToneria. Foglietti — scientifiche Cinque Un ORDINAtl E di volanti. filosofiche. cura. Ritratto,ital. Lire Li. 5. 4 RACCONTI DI GIUSEPPE TORELLI (cibo d'arco) PUBBLICATI DI LE AFFLIZIONI DI Volume BERNARDINO FATTO MONILE DIVERSO STRADELLA MATTEO Un PAOLI CESARE UN ALESSANDRO CURA PER — DEGLI LA VILLA BIANCA ANDREI in-16, Italiane Lire 4. — Legato L. 6. S. PALMA VOCABOLARIO METODICO - CHE PARTE SI ITALIANO RIFERISCE ALL'AGRICOLTURA PASTORIZIA E ARTI ED INDUSTRIE CHE NE DIPENDONO Due t«-i6, Volumi Fa seguito Hai. Lire al Vocabolario 5 Legati — del Careni. Lire 5. 50. BOUTET DE MONVEL ELEMENTI DI CHIMICA PER GENERALE GLI ISTITUTI TECNICI Traduzione con Role ed I LICEI ED Ajyunie DEL I=»X*Of I=» O IL- I_ I . con 150 Un SECONDA EDIZIONE incisioni intercalate Volume in-ÌQ, nel L. 5. testo