CAPITOLO 2
Vision e Mission dell’Istituto Comprensivo Polo Est
Che cosa vogliamo/Che cosa ci aspettiamo
Noi pensiamo a una scuola che sia non solo il risultato del lavoro degli insegnanti, ma che tenda a
un modello educativo e formativo e a una organizzazione che siano condivise anche dalle altre
componenti della scuola stessa: studenti, famiglie, personale non docente. Tutti possono e devono
contribuire a disegnare il modello di scuola che meglio permetta di raggiungere gli obiettivi
formativi che ci proponiamo.
Noi ci immaginiamo una scuola che:
•
•
•
•
•
•
•
•
sia aperta rispetto alla realtà culturale ed economica in cui opera, e rafforzi negli studenti la
consapevolezza della dimensione europea del proprio processo di crescita culturale;
favorisca l’integrazione senza discriminazioni;
metta in primo piano i bisogni degli studenti, che si trovano in difficoltà e che necessitano di
un aiuto mirato per non essere esclusi o costretti ad abbandonare la scuola;
sia sensibile verso le problematiche sociali, promuova una cultura di pace e di solidarietà e
rifiuti fenomeni di violenza e di prevaricazione sociale e culturale;
sia attenta alla formazione culturale, così come a quella professionalizzante;
valorizzi ed incrementi anche le competenze extra-scolastiche degli studenti;
sostenga le esigenze di aggiornamento del personale sia docente che non docente;
favorisca la collaborazione tra tutte le sue componenti.
Il nostro obiettivo è quello di formare persone che:
•
•
•
•
siano sensibili verso gli altri e non abbiano sentimenti di discriminazione né verso coloro
che provengono da altri paesi né verso coloro che posseggono un'altra cultura o un altro
credo religioso o politico;
siano consapevoli del proprio ruolo di studente e di cittadino e siano motivati a crescere sia
sul piano umano che su quello culturale e professionale;
rifiutino la violenza e siano solidali e disponibili al dialogo e al confronto;
abbiano consapevolezza della dimensione europea della realtà in cui vivono e dove
dovranno lavorare.
Con i termini vision e mission si intendono:
a) l’identità e le finalità istituzionali della scuola (come si vede e si percepisce la scuola);
b) il “mandato” e gli obiettivi strategici della scuola (che cosa intende fare per adempiervi).
Capitolo 2 - Pagina 1
Formazione dell’uomo e del cittadino
responsabile e consapevole
Vision
Favorire l’acquisizione, il
consolidamento e l’ampliamento delle:
Mission
COMPETENZE
SOCIALI
COMPETENZE
CULTURALI
 Imparare ad imparare;
attraverso
 progettare;
 comunicare;
CRITERI
METODOLOGICI
condivisi
 risolvere problemi;
 individuare relazioni;
 agire autonomamente.
Valori sui quali si fonda l’azione educativa dell’Istituto:






identità;
relazioni con l’altro e con l’ambiente;
collaborazione;
solidarietà;
responsabilità;
senso di appartenenza alla comunità.
Capitolo 2 - Pagina 2
SCELTE EDUCATIVE
Le scelte educative sono state elaborate in relazione al progetto organizzativo e al progetto
educativo, visti in stretta correlazione, ponendo attenzione ai bisogni educativi e formativi dei
soggetti in apprendimento e alle istanze poste dal territorio:
PROGETTO ORGANIZZATIVO
PROGETTO EDUCATIVO
pone attenzione alla
PERSONA
come SOGGETTO IN APPRENDIMENTO
BISOGNI AFFETTIVI E COGNITIVI
MOTIVAZIONE
BISOGNI AFFETTIVI
E COGNITIVI
MOTIVAZIONE RELAZIONI
SVILUPPO DELLE POTENZIALITA’
RELAZIONI
VALORIZZAZIONE
DELLE DIVERSITA’
SVILUPPO
DELLE POTENZIALITA’
VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITA’
pone attenzione ad
AMBIENTE - TERRITORIO
INTEGRAZIONE SOCIO-CULTURALE
EDUC.ALLA CONVIVENZA DEMOCRATICA
EDUC.ALLA CITTADINANZA
EDUC.ALLA LEGALITA’
EDUC.AMBIENTALE-ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE
Capitolo 2 - Pagina 3
L’Istituto Comprensivo Statale “Polo Est” di Lumezzane, consapevole del proprio compito sociale e
tenuto conto dell’ambiente socio-economico-culturale in cui opera, pone particolarmente l’accento
su un tipo di educazione volto al rispetto delle reciproche diversità.
Tale modello di educazione si realizza attraverso una rete di relazioni che si sviluppano tra alunni
e alunni, alunni e adulti, adulti tra loro in sinergia con il Territorio.
È necessario, però, che queste relazioni si basino sul confronto aperto e la cooperazione. Tutto ciò
all’interno di regole che consentano un processo di integrazione, inteso come un comune
arricchimento ed un’evoluzione culturale reciproca.
Pertanto, tale educazione sarà volta a promuovere un dialogo interculturale, diventato necessità in
una società multietnica.
L’attività educativa e didattica dovrà essere organizzata utilizzando come strumento centrale la
cultura di rete, che garantisce organicità e uso efficace e razionale delle risorse disponibili.
La Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado
1. promuovono l’alfabetizzazione culturale di base garantendo lo sviluppo delle potenzialità di
ciascuno;
2. educano allo studio, come particolare forma di educazione, alla responsabilità e al senso del
dovere;
3. favoriscono una sempre più chiara conoscenza di sé per giungere ad una propria identità
personale in grado di operare scelte equilibrate e democraticamente responsabili (orientamento
scolastico e professionale);
4. educano al dialogo e alla non violenza, come mezzo di risoluzione delle controversie personali e
collettive;
5. formano l’alunno al valore della disponibilità, della solidarietà e dell’aiuto reciproco, in un
discorso più complessivo di giustizia sociale;
6. promuovono comportamenti consapevoli e responsabili verso l’ambiente e le sue risorse, in una
prospettiva di “sviluppo naturale ecocentrico”;
7. promuovono negli alunni la capacità di apprezzare le diverse forme di espressione artistica al
fine di accrescere la sensibilità, il senso del bello e la capacità di espressione personale;
8. formulano e realizzano interventi per gli alunni svantaggiati, disadattati o portatori di handicap
che coinvolgano tutti i docenti, essendo la responsabilità dell’integrazione affidata a tutta la
comunità scolastica;
9. auspicano e attivano un rapporto di collaborazione con i genitori e con le agenzie
intenzionalmente educative presenti sul territorio.
Capitolo 2 - Pagina 4
PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE
(PECUP) ALLA FINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
PREMESSA
Ogni Scuola deve partire dal profilo educativo, culturale e professionale dello studente (cioè dagli
standard formativi in uscita) per individuare la direzione di lavoro cui la didattica dovrà
conformarsi.
Ogni tappa di “apprendimento educativo”, in quanto parte di un “progetto di vita”, è assolutamente
importante ed ineludibile.
Si tratta, quindi, di “stimolare al massimo livello possibile e in tutte le dimensioni della personalità,
le capacità di ciascuno affinché diventino competenze”.
Una competenza è sempre, in ogni momento, una sintesi tra conoscenze e abilità; esse compongono
un sistema interrelato, interattivo e dinamico, tendenzialmente “autoespansivo”.
LE ARTICOLAZIONI DEL PROFILO
Con le seguenti articolazioni si delinea ciò che un ragazzo di 14 anni, al termine del primo ciclo di
istruzione, dovrebbe sapere e fare per essere il cittadino della sua età.
Un soggetto è riconosciuto “competente” quando, mobilitando tutte le sue capacità intellettuali (e
non solo), utilizza le conoscenze e le abilità apprese (dal formale, dal non formale, dall’informale)
per arricchire il personale modo
•
di essere al mondo,
•
di interagire e stare con gli altri,
•
di affrontare le situazione e di risolvere i problemi,
•
di incontrare la complessità dei sistemi simbolici,
•
di apprezzare il bello,
•
di conferire senso alla vita.
Il Profilo si articola in quattro sezioni, di cui l’ultima risulta essere trasversale alle altre.
1) Identità ed autonomia: operare scelte personali e assumersi responsabilità.
•
Prendere coscienza delle trasformazioni fisiche, psichiche, ecc., essendo sempre se stessi;
Capitolo 2 - Pagina 5
scoprire il senso e il significato delle esperienze vissute e/o esperite (le concezioni globali
•
del mondo e della vita);
gestire l’irrequietezza emotiva e intellettuale delle trasformazioni, comunicando con
•
coetanei e adulti significativi, per scioglierla nell’autonomia personale;
•
ampliare il punto di vista su di se e sulla propria collocazione nel mondo (orientamento),
•
porsi in modo attivo e critico di fronte alla crescente quantità delle informazioni, senza
subirle, esercitare le proprie competenze in campi significativi e socialmente riconosciuti al
servizio della persona o all’ambiente o alle istituzioni;
individuare i rapporti tra saperi scientifici e valori etici, ecc:
•
2) Orientamento. Fare piani per il futuro, verificare e adeguare il proprio progetto di vita.
•
Elaborare, esprimere, argomentare sul proprio futuro esistenziale, sociale, formativo e
professionale (scelte consapevoli, impegno personale, operatività e progettualità costruttive,
ecc.);
•
Collaborare responsabilmente e intenzionalmente con la famiglia nella preparazione del
Portfolio delle competenze personali (rivedere, riadeguare, essere consapevoli, ecc.).
3) Convivenza civile: coesistere, condividere, essere corresponsabili.
•
Disponibilità alla relazione e all’ascolto con soggetti diversi (l’altro come occasione per
riconoscersi, le ragioni altrui); rispetto, tolleranza, cooperazione, solidarietà, anche con lo
sforzo della disciplina interiore del controllo, della ragione contro la forza e l’invettiva, ecc.;
•
esercitare i propri diritti/doveri;
•
conoscere regole e ragioni della prevenzione del disagio;
•
rispettare l’ambiente, curarlo, conservarlo, migliorarlo;
•
confrontarsi con i valori della Costituzione ; conoscere e rispettare leggi e regolamenti.
4) Strumenti culturali per leggere e governare l’esperienza.
•
Padroneggiare le conoscenze e le abilità (motorie, comunicative, espressive, della pratica e
dell’esperienza sportiva, ecc.)
•
conoscere e utilizzare tecniche differenziate:
⇒
di lettura,
⇒
di vocabolario per gli scambi sociali e culturali,
⇒
di messaggi orali e visivi,
⇒
di consultazione e ricerca,
Capitolo 2 - Pagina 6
⇒
di linguistica (rapporti fra le lingue),
⇒
di generi letterari antichi e moderni,
•
padroneggiare la lingua italiana (fruizione e produzione),
•
conoscere e usare funzionalmente la lingua inglese,
•
conoscere, leggere, comprendere, gustare i linguaggi espressivi, artistici, musicali, ecc.;
•
essere consapevoli della propria identità culturale (storica, giuridica, linguistica, letteraria,
religiosa, artistica, ecc.);
•
orientarsi nello spazio geografico e nel tempo storico con la comprensione dei diversi quadri
di civiltà;
•
padroneggiare le competenze matematiche, di probabilità, di problem-solving;
•
esplorare la realtà con gli strumenti della scienza: fenomeni, processi, simulazioni,
esplorazioni, dinamicità delle teorie scientifiche, ecc.;
•
coniugare tecnica e scienza (effetti da controllare, distinzione tra agire, cioè azione per uno
scopo, e fare con esonero dallo scopo e dalla responsabilità; concetto di scienza mai
definitiva, complessità del reale;
•
riconoscere semplici sistemi tecnici e saper mettere in relazione la tecnologia, anche quella
informatica, con i vari contesti socio-ambientali, storico-culturali, ecc.
Capitolo 2 - Pagina 7
PERCORSO FORMATIVO
Livello minimo
CONOSCENZA
ATTEGGIAMENTI
COMPORTAMENTI
CONSAPEVOLI
COMPORTAMENTI
RESPONSABILI
COMPORTAMENTI
SOCIALI
PRESA DI
COSCIENZA DEL
PROBLEMA
INDIVIDUAZIONE
PUNTI DI VISTA
DIVERSI (POS./NEG.)
MOTIVAZIONI
AD AGIRE
INTERVENTI IN
PRIMA PERSONA
PARTECIPAZIONE
AD INIZIATIVE PIÙ
ALLARGATE
Capitolo 2 - Pagina 8
ACQUISIZIONE DELLE
CONOSCENZE
NECESSARIE
SCELTA VALORI
ETICI
ETICA DELLA
COLLABORAZIONE
ETICA DELLA
RESPONSABILITA’
ETICA DELLA
PARTECIPAZIONE
DEMOCRATICA
OBIETTIVI FORMATIVI
L’ alunno deve essere in grado di:
1) conoscere le caratteristiche e i cambiamenti personali, sapendo valutare i propri comportamenti,
in un confronto con coetanei ed adulti basato sui principi dell’ ascolto, della solidarietà e della
collaborazione.
•
Autonomia, intesa come capacità che, partendo dall’azione spontanea, secondo l’impulso
del momento, porti all’azione ragionata, rispettosa delle cose, delle persone, dei principi,
delle regole. Comporta stabilità, accettazione, autocontrollo.
•
Partecipazione, intesa come percorso che porti alla capacità di saper ascoltare, di
impegnarsi, di sentirsi coinvolto, di collaborare al lavoro comune.
2) Organizzare la propria persona, il proprio materiale, tempi e spazi di lavoro in modo funzionale
alla gestione delle situazioni richieste dalla vita scolastica.
3) Esprimere scelte, idee, aspettative.
4) Condividere regole di convivenza nei vari ambienti di vita, adottando comportamenti idonei,
nell’esercizio del diritto-dovere.
• Socializzazione, intesa come passaggio dalla chiusura in se stesso (individualismo)
all’apertura verso gli altri attivando strategie di tipo collaborativo.
5) Conoscere ed utilizzare il lessico specifico di ogni disciplina.
• Conoscenza dei termini, intesa come padronanza del lessico specifico di ogni disciplina,
necessario per affrontare, comprendere, padroneggiare l’argomento trattato.
6) Osservare e descrivere fatti, argomenti e fenomeni.
• Conoscenza di fatti, di argomenti, di fenomeni, intesa come capacità di osservazione
selettiva, di descrizione e di comprensione ragionata del fatto preso in considerazione.
7) Esplorare la realtà conoscendo regole, principi, strumenti e metodi di indagine.
8) Utilizzare abilità, regole, metodi, conoscenze, in ambiti diversi.
Capitolo 2 - Pagina 9
• Capacità di transfert, intesa come capacità di riutilizzare abilità, regole, metodi in contesti
diversi (pensiero divergente).
9) Conoscere la propria identità culturale (storica, linguistica, artistica, religiosa), sapendo
riconoscere il valore di culture diverse, mostrando curiosità e rispetto.
10) Conoscere ed utilizzare in modo funzionale le lingue comunitarie.
METODOLOGIA D’INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
La Scuola deve darsi una struttura organizzativa che rappresenti una risposta adeguata sia ai bisogni
socio-affettivi sia ai bisogni cognitivi di cui gli alunni sono portatori.
Per questo sono definiti i criteri secondo cui instaurare un clima relazionale adeguato tra alunni e
alunni, insegnanti e alunni e per individuare stili di insegnamento.
Dare una risposta ai bisogni affettivi significa innanzitutto creare un clima relazionale finalizzato a
valorizzare la personalità dell’alunno e a rendere la scuola, intesa come sistema di relazioni, un
ambiente di apprendimento motivante.
La risposta ai bisogni cognitivi è rappresentata dalla progettazione di percorsi didattici (o Piani
di Studi Personalizzati) che tengano conto dei diversi stili di apprendimento e quindi dell’adozione
di metodologie, contenuti e adeguamenti della programmazione che possano consentire a tutti gli
alunni di apprendere al meglio delle loro possibilità.
Per favorire la nascita di relazioni positive si deve creare, fin dal primo ingresso degli alunni nella
scuola, un clima sereno e rassicurante che faccia percepire la scuola come ambiente accogliente e
interessante, attraverso la programmazione di attività che favoriscano la conoscenza e il rispetto
reciproco e la collaborazione fra gli alunni, sia all’interno della classe che nei due plessi, garantendo
adeguati processi di continuità.
Stili di insegnamento/apprendimento
L’organizzazione della risposta ai bisogni cognitivi deve tener conto dei diversi stili di
apprendimento, cioè del modo in cui ciascun individuo assimila e ritiene informazioni ed abilità.
Capitolo 2 - Pagina 10
Assecondare le modalità di apprendimento significa, per l’insegnante e per l’Equipe pedagogica, i
Consigli di Interclasse e di Classe, elaborare indicazioni didattiche differenziate, adatte alle
caratteristiche dei singoli alunni, in modo che ogni alunno sia in grado di costruire autonomamente
il proprio sapere, di riflettere su quello che sta facendo, sul come, perché e quando è più utile farlo.
Quindi l’insegnamento deve offrire agli alunni l’opportunità di imparare ad interpretare,
organizzare e strutturare le informazioni ricevute dall’ambiente e di riflettere su questo
processo al fine di diventare sempre più autonomi nell’affrontare e adattarsi a situazioni nuove e
complesse (costruzione di pensieri, di pensieri critici, di pensieri “falsificanti”).
In questa prospettiva l’insegnante si pone come “facilitatore di apprendimenti”.
La sua funzione sarà quindi quella di guidare l’alunno, attraverso la discussione mirata e il
confronto con i compagni e con l’adulto, in modo che impari a raggiungere da solo una soluzione
accettabile, acquisendo una maggiore padronanza del problema, sviluppando al tempo stesso
consapevolezza di se stesso come individuo che apprende, consapevolezza delle diverse potenzialità
di ognuno e, sempre dal confronto con gli altri, possa riconoscere che esistono soluzioni diverse ad
uno stesso problema e quindi sfruttare le proprie capacità creative per individuare più soluzioni.
Le strategie che consentono di raggiungere gli obiettivi/competenze sopra esposti sono:
1) La lezione discussione
Questa modalità di lavoro consente di creare una situazione positiva anche dal punto di vista
affettivo ed emotivo (scelta dei tempi, del luogo adeguato, dell’argomento) nella quale gli alunni
possano:
• intervenire esprimendo le proprie idee, opinioni, preferenze;
• confrontarle con quelle degli altri;
• acquisire, e collegare con le proprie, nuove informazioni.
2) La lezione aperta
L’obiettivo fondamentale di questa modalità è quello di favorire la ricerca di soluzioni personali
attraverso percorsi di lavoro diversi.
Capitolo 2 - Pagina 11
L’itinerario si sviluppa attraverso diverse fasi:
• discussione finalizzata alla definizione di un argomento e a problematizzarne i diversi aspetti
(problem posing);
• formulazione di ipotesi sulle possibili soluzioni o sulle modalità di lavoro (problem solving);
• ricerca individuale o a gruppi delle informazioni utili alla verifica delle ipotesi;
• confronto in intergruppo dei risultati raggiunti;
• valutazione sui contenuti e sulle modalità di lavoro sperimentate.
3) Le pratiche d’apprendimento laboratoriali
La personalizzazione del processo educativo rappresenta l’esigenza di vedere sviluppate le
attitudini di ogni alunno e coltivati i suoi talenti (orientamento).
Personalizzare significa, quindi, riconoscere:
⇒ le capacità e l’importanza di ciascuno anche in rapporto alla vita di gruppo (cooperative
learning);
⇒ il valore delle esperienze e delle conoscenze di ciascuno;
⇒ i diversi modi di apprendere.
L’approccio laboratoriale ha come scopo la personalizzazione dell’insegnamento al fine di garantire
il successo scolastico e formativo di ciascun alunno.
Il laboratorio:
⇒ è il luogo privilegiato in cui si realizza una situazione d’apprendimento che coniuga conoscenze
ed abilità su compiti significativi per gli alunni. Tutti sanno a cosa stanno lavorando, quali sono
i compiti e i ruoli che risultano ben definiti e complementari;
⇒ è il luogo che permette il passaggio dalla dimensione ludica ed operativa ad una dimensione
simbolica e riflessiva (azione e riflessione, fare e pensare);
⇒ permette di integrare differenti competenze attraverso un approccio problematico, fatto di
confronti, scambi di informazioni, tentativi ed errori (valorizzazione della dimensione della
ricerca); si definiscono, quindi, percorsi alternativi e diversificati per la soluzione di problemi;
⇒ permette di operare insieme, di cooperare (si rinforza la struttura collegiale del gruppo);
permette lo sviluppo di piste e strategie personali di lavoro e di apprendimento che sviluppano
e sostengono il pensiero autonomo, divergente, creativo.
Capitolo 2 - Pagina 12
AUTONOMIA CURRICOLARE
IL CURRICOLO DI SCUOLA CONTINUO E VERTICALE
• E’ la programmazione di occasioni di apprendimento intese a produrre determinati cambiamenti
negli alunni, fondate su selezione di saperi e individuazione di precisi processi.
• Non si identifica con la sommatoria degli ambiti disciplinari e/o delle discipline tradizionali, ma
abbraccia l’intero spettro delle risorse e delle contingenze operative.
• Viene elaborato attraverso l’azione comune di più docenti (di Classe, di Modulo, di Interclasse):
implica cioè la partecipazione e la condivisione.
Il Collegio Docenti ha elaborato negli anni passati il curricolo di scuola continuo e verticale –
Scuola Primaria-Secondaria di 1° grado - con il supporto di esperti per l’Area linguistica,
Matematico-Motoria, Antropologico-ambientale.
VEDI: http://www.icsbacheletlumezzane.izscuola.it/CMS/index.php?sm=47
CURRICOLO SCUOLA DELL’INFANZIA
FINALITA’
La Scuola dell’infanzia è stata identificata dalle INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI
PERSONALIZZATI NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA come ambiente di vita, di relazione, di
apprendimento e concorre con le famiglie ed altre istituzioni educative a promuovere la personalità
dei bambini, sviluppandone tutte le potenzialità. A tal scopo opera delle scelte educative, senza
perdere di vista i principi educativi generali che si perseguono anche attuando gli ambiti di
apprendimento definiti dall’allegato A del D.L. n° 59 del 19/02/2004.
Gli ambiti di apprendimento sono “luoghi del fare e dell’agire del bambino”, cioè i CAMPI DI
ESPERIENZA.
La Scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità
personale, dell’autonomia, della competenza e il senso della cittadinanza.
IDENTITA’
Consolidare l’identità significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove
esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi, a sentirsi riconosciuti
come persona unica e irripetibile. Vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e diverse forme di
Capitolo 2 - Pagina 13
identità: figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, appartenente a una
comunità.
AUTONOMIA
Sviluppare l’autonomia comporta l’acquisizione delle capacità di interpretare e governare il proprio
corpo; avere fiducia in sè e fidarsi degli altri; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto;
esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad
operare scelte e ad assumere comportamenti sempre più consapevoli.
COMPETENZA
Acquisire competenze significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione,
l’osservazione e l’esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce
personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; sviluppare
l’attitudine a far domande, a riflettere, negoziare i significati.
CITTADINANZA
Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni, la necessità di
stabilire regole condivise, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento di diritti e
doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato,
aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo- natura.
CURRICOLO ARRICCHITO
PROGETTI PER L’ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVADISCIPLINARI
I progetti elaborati costituiscono da una parte un arricchimento culturale dell’offerta formativa di
base e dall’altra un’apertura alle esigenze del territorio.
PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA
DIPARTIMENTI
PROGETTI
SEZIONI
DIP.N 3
TECNOLOGIE
INFORMATICHE
-Progetto “UN COMPUTER PER
AMICO”
- Bambini dell’ultimo anno
DIP. N°6
CONTINUITA’ E
- Progetto Accoglienza
- Progetto Continuità
- Nuovi iscritti
- Bambini dell’ultimo anno
Capitolo 2 - Pagina 14
ORIENTAMENTO
DIP. N° 7 B.E.S.:
-INTERCULTURA
- Progetto “PAROLE NUOVE”
- Progetto “GIOCHIAMO E
PARLIAMO”
- Bambini dell’ultimo anno
- Bambini dell’ultimo anno
-DISABILITA’
- Progetto piscina per la disabilità
-------------
DIP. N°8 RAPPORTI
CON IL TERRITORIO
- Mostra Torre Avogadro
- Amici dell’arte
- Tutti i bambini delle due
sezioni
- Bambini dell’ultimo anno
DIP. N°9
MATEMATICA E
SCIENZE
- Progetto scacchi
- Tutti i bambini delle due
sezioni
DIP. N°10 SICUREZZA
- Progetto scuola sicura
- Tutti i bambini delle due
sezioni
Altri progetti
- Progetto di plesso “ NOI,
CITTADINI DEL MONDO”
-Tutti i bambini delle due
sezioni
PROGETTI SCUOLA PRIMARIA “V.BACHELET”
DIPARTIMENTI
PROGETTI
CLASSI
DIP. N°4 EDUCAZIONE
FISICA
E
ATT.
SPORTIVE E MOTORIE
- Progetto minibasket
- Progetto nuoto
- Progetto olimpiadi della danza
-Classi I-II-III
-Classi IV-V
-Classi VB-D
DIP.
N°5
COMUNICAZIONELINGUE STRANIERE
- Progetto Certificazione Trinity
-Classi V
DIP. N°6 CONTINUITA’
E ORIENTAMENTO
- Progetto Accoglienza
- Depistage
- Progetto Continuità
-Classi I
-Classi I
-Classi I-V
DIP. N° 7 B.E.S.:
-INTERCULTURA
- Progetto
GRAZIE!!”
-DISABILITA’
- Progetto “Nuoto”
- Progetto giochi acquatici
-D.S.A.
- Ritmo e
movimento per l’apprendimento
- Progetto psicomotricità
-Classi I
Continuazione classi II e alunni
D.S.A.
-Classi I
DIP. N°8 RAPPORTI
CON IL TERRITORIO
- Progetto Biblioteca
- Mostra Torre Avogadro
- Progetto musica: banda di S.
Apollonio
-Il quotidiano in classe
-Classi I-II-III-IV-V
-Classi I-II-III-IV-V
-Classi I-II-III-IV-V
-Classi V
“ITALIANO?
SI’,
Capitolo 2 - Pagina 15
- Gruppi classi II-III-V
DIP. N°9 MATEMATICA
E SCIENZE
-Progetto scacchi
-Classi I-II
DIP. N°10 SICUREZZA
- Progetto scuola sicura
-Classi I-II-III-IV-V
Altri progetti
- Progetto di plesso “ Mi sento
sicuro se...”
- Sportello d’Ascolto Psicologico
(Dott.ssa Pisoni)
--Classi I-II-III-IV-V
-Rivolto a tutti
gli alunnidocenti-genitori dell’ I.C. “Polo
Est”
PROGETTI SCUOLA PRIMARIA “MADRE TERESA DI CALCUTTA”
DIPARTIMENTI
PROGETTI
CLASSI
DIP. N°4 EDUCAZIONE
FISICA E ATT.
SPORTIVE E MOTORIE
- Progetto minibasket
- Progetto nuoto
-Classi II - III - IV – V
-Classi IV - V
DIP. N°6 CONTINUITA’
E ORIENTAMENTO
- Progetto Accoglienza
- Depistage
- Progetto Continuità
-Classe I
-Classe I
-Classi I-V
DIP. N° 7 B.E.S.:
-INTERCULTURA
- Progetto “
ALFABETIZZAZIONE 1 ”
- Progetto “
ALFABETIZZAZIONE 2 “
- Gruppi classi I – II - IV
- Gruppi classi IV- V
DIP. N°8 RAPPORTI
CON IL TERRITORIO
- Mostra Torre Avogadro
- Il quotidiano in classe
-Classi I-II-III-IV-V
-Classe V
DIP. N°9 MATEMATICA
E SCIENZE
- Progetto scacchi
-Classe I
DIP. N°10 SICUREZZA
- Progetto scuola sicura
-Classi I-II-III-IV-V
Altri progetti
Progetto di plesso “ Il bosco
racconta …”
Progetto “ Affettività e sessualità“
Sportello d’Ascolto Psicologico
(Dott.ssa Pisoni)
-Classi I-II-III-IV-V
- Classe V
-Rivolto a tutti gli alunnidocenti-genitori dell’ I.C. “Polo
Est”
PROGETTI SCUOLA PRIMARIA “M.SENECI”
DIPARTIMENTI
PROGETTI
CLASSI
DIP. N°4 EDUCAZIONE
FISICA E ATT.
SPORTIVE E MOTORIE
- Progetto minibasket
- Progetto nuoto
-Classi I-II-III-IV-V
-Classi IV-V
DIP. N°5
COMUNICAZIONELINGUE STRANIERE
-Progetto certificazione Trinity
Classe V
Capitolo 2 - Pagina 16
DIP. N°6 CONTINUITA’
E ORIENTAMENTO
- Progetto Accoglienza
- Depistage
- Progetto Continuità
-Classi I
-Classi I
-Classi I-V
DIP. N° 7 B.E.S.:
-INTERCULTURA
- Progetto “Alfabetizzazione”
- Gruppi classi III-V
-DISABILITA’
- Progetto -Ippoterapia
-classe I
-D.S.A.
- Ritmo e
movimento per l’apprendimento
- Progetto psicomotricità
-Classi I
Continuazione classi II e alunni
D.S.A.
-Classi I
DIP. N°8 RAPPORTI
CON IL TERRITORIO
- Mostra Torre Avogadro
- Il quotidiano in classe
Classi I-II-III-IV-V
-Classi V
DIP. N°9 MATEMATICA
E SCIENZE
-Progetto scacchi
-Classi III-IV
DIP. N°10 SICUREZZA
- Progetto scuola sicura
-Classi I-II-III-IV-V
Altri progetti
-Affettività e sessualità
- Classi V
PROGETTI SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “TERZI LANA”
DIPARTIMENTI
PROGETTI
DIP. N°4 EDUCAZIONE
FISICA E ATT.
SPORTIVE E MOTORIE
- Gruppo Sportivo
- Giochi Sportivi Studenteschi (Le
farfalle -Olimpiadi della Danza)
Olimpiadi della danza 2014 (solo
classi 2B e 3D)
-Progetto Scuola 2013/2014
(Campionato Italiano delle scuole
a Jesolo – gioco del rugby)
-Palio di Natale e Poliadi
2013/2014
-Polo Est chiama Senigallia: trofeo
scolastico nazionale Gym Festival
-Beach Volley Bibione
-Nuotiamo insieme sopra e sotto
l’acqua – Lignano Sabbiadoro
-Progetto S.P.O.R.T. (solo classi 3)
Tutte le classi
DIP. N°5
COMUNICAZIONELINGUE STRANIERE
-Progetto Certificazione Trinity
(solo classi 3)
-Teatro inglese
Tutte le classi
DIP. N°6 CONTINUITA’
E ORIENTAMENTO
-Progetto Accoglienza
-Progetto continuità
-Progetto orientamento (classi 1^:
Classi 1
Classi 2
Classi 3
Capitolo 2 - Pagina 17
CLASSI
Progetto impresa/mappatura
fabbriche) (classi 2^: Girls’ Day+
visita laboratori ex Moretti) Girls’
Day
-A scuola di Impresa – Girls’ Day
-Progetto orientamento d’Istituto
(classi 3^)
-“LST – Life Skill Training
-Progetto Affettività – Sessualità
(solo classi 2^)
DIP. N° 7 B.E.S.:
-INTERCULTURA
-Progetto “Garantire Pari
Opportunità” (ISMU)
-Progetto d’Alfabetizzazione 1°/2°
livello
-Progetto correzione compiti
vacanze (per alunni stranieri)
Tutte le classi
-DISABILITA’
- Progetto “Piscina – Ippoterapia –
Orto – Cucina”
Tutte le classi
DIP. N°8 RAPPORTI
CON IL TERRITORIO
- Percorso del ferro
-Il quotidiano in classe
-Partecipazione a giornate
commemorative (4 novembre – 25
aprile – 2 giugno)
Tutte le classi
DIP. N°9 MATEMATICA
E SCIENZE
-Progetto scacchi
-Fisica – Astronomia – Unione
Astrofili Bresciani
-Olimpiadi della matematica Kangourou
Classi 1 – 2
Classi 3
Classi 3
DIP. N°10 SICUREZZA
-Progetto scuola sicura
-Primo Soccorso - Intervento
Croce Bianca (classi 3^)
-Educazione stradale (solo classi
1^)
Tutte le classi
Altri progetti
-Recupero matematica/italiano
-Progetto Prodigio (solo classi 3^)
-Amico Libro e Concorso di lettura
Saggio di Natale/fine anno
- Sportello d’Ascolto Psicologico
(Dott.ssa Pisoni)
Tutte le classi
Capitolo 2 - Pagina 18
PROGETTI SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “S. GNUTTI”
DIPARTIMENTI
PROGETTI
DIP. N°4 EDUCAZIONE
FISICA E ATT.
SPORTIVE E MOTORIE
- Gruppo Sportivo
- Giochi Sportivi Studenteschi (Le
farfalle -Olimpiadi della Danza)
-Olimpiadi della danza 2014
-Progetto Scuola 2013/2014
(Campionato Italiano delle scuole
a Jesolo – gioco del rugby)
-Palio di Natale e Poliadi
2013/2014
-Polo Est chiama Senigallia: trofeo
scolastico nazionale Gym Festival
-Beach Volley Bibione
-Nuotiamo insieme sopra e sotto
l’acqua – Lignano Sabbiadoro
Progetto S.P.O.R.T. (solo classi 3)
Tutte le classi
DIP. N°5
COMUNICAZIONELINGUE STRANIERE
-Progetto Certificazione Trinity
Classi 3
DIP. N°6 CONTINUITA’
E ORIENTAMENTO
-Progetto Accoglienza
-Girls’ Day
-A scuola di Impresa – Girls’ Day
Classi 1
Classi 2
Classi 3
DIP. N° 7 B.E.S.:
-INTERCULTURA
Approfondimento della lingua
italiana
Tutte le classi
-DISABILITA’
- Progetto “Ippoterapia ”
Classe 2
DIP. N°8 RAPPORTI
CON IL TERRITORIO
-Il quotidiano in classe
Tutte le classi
DIP. N°9 MATEMATICA
E SCIENZE
-Progetto scacchi
-Progetto “Scienza Giovanissimi”Unione Astrofili Bresciani
-Olimpiadi della matematica
Kangourou
Classi 1 – 2
Classi 1-2-3
Classi 1-2-3
DIP. N°10 SICUREZZA
- Progetto scuola sicura
Tutte le classi
Altri progetti
-Recupero/Approfondimento
(Italiano - Matematica)
-Progetto Prodigio (solo classi 3)
-Affettività – Sessualità (solo
classi 3)
-Primo Soccorso – Intervento
Croce Bianca (classi 3)
-Partecipazione a giornate
commemorative
-Amico Libro
-Concorso di lettura
-Orchestra a scuola in
collaborazione con il corpo
Tutte le classi
Capitolo 2 - Pagina 19
CLASSI
musicale di S.S.
- Sportello d’Ascolto Psicologico
(Dott.ssa Pisoni)
-Progetto latino (classi 3)
-Progetto teatro (classe 3)
VEDI: http://www.icsbacheletlumezzane.izscuola.it/CMS/index.php?sm=49
PROGETTO INTERCULTURA: ITALIANO SECONDA LINGUA
Analisi della situazione
Lumezzane, ponendosi come polo industriale, esercita una forte attrazione di manodopera ed è per
questo da anni interessato al fenomeno dell’immigrazione.
Il presente progetto, attuato nell’Istituto da alcuni anni, viene riproposto con elementi di continuità
rispetto ai precedenti, ma anche con nuove risposte sia in conseguenza della verifica del già fatto,
sia come attenzione a bisogni nuovi che si vanno delineando come importanti e da non
sottovalutare. Negli ultimi anni la situazione è stata la seguente:
•
•
•
•
•
•
presenza consolidata di nuclei familiari che si sono costituiti in Italia o sono a Lumezzane da
molti anni (i figli sono nati qui o qui sono arrivati piccolissimi);
graduale aumento della presenza di bambini grazie ai ricongiungimenti familiari; una presenza
che, se si sbloccasse il mercato della casa, aumenterebbe in misura notevole;
difficile gestione dei rapporti con le famiglie; in particolare si nota l’assenza della figura
materna nei rapporti con la scuola, soprattutto per la comunità pakistana, la più presente nella
scuola;
scarsa attenzione delle famiglie al tempo extrascolastico dei bambini e impossibilità della
famiglia a seguirli nello studio individuale, per cui l’acquisizione dell’italiano è limitata agli
spazi scolastici;
necessità di rivalutare l’identità degli alunni immigrati, attraverso una valorizzazione dei loro
vissuti, della propria storia e della propria lingua madre;
necessità di conoscere le reciproche differenze per riflettere insieme e ricercare modalità
possibili di convivenza.
Per motivi di lavoro alcune famiglie ben inserite nel nostro contesto si stanno trasferendo
all’estero e le partenze sono spesso improvvise e si verificano nel corso dell’anno scolastico.
Motivazione
Il progetto si inserisce nell'offerta formativa dei due ordini di scuola dell’Istituto, ponendosi come
strumento efficace per educare, in un processo continuo di integrazione, al rispetto delle
reciproche diversità, promuovendo il dialogo interculturale.
In questo contesto il progetto si pone come indispensabile strumento per rimuovere gli ostacoli che
non permettono la fruizione della scuola come laboratorio di cultura aperta a tutti.
Capitolo 2 - Pagina 20
Articolazione
Per rispondere alle necessità evidenziate sopra, si è articolato il progetto in quattro parti, ciascuna
con una propria autonomia, ma strettamente legate dal comune obiettivo di realizzare una scuola
ricca di offerte educative, una scuola capace di attivarsi perché tutti abbiano le stesse opportunità di
crescita.
Metodologia
La lingua proposta in questo primo approccio è una lingua fortemente contestualizzata al mondo che
circonda i ragazzi: la scuola, la famiglia, la relazione con compagni ed insegnanti, per metterli in grado
di stabilire contatti, esprimere bisogni e richieste, capire ordini ed indicazioni (la lingua “del qui e ora”)
e avviarli all’acquisizione della lingua per “narrare”.
ORIENTAMENTO
Motivazioni
L’orientamento è un processo al quale l’alunno è condotto sia da una spinta interiore, che può
essere definita auto-orientamento, sia da una guida esterna, rappresentata dai genitori e dai docenti.
L’intervento di questi ultimi mira soprattutto a far acquisire allo studente un’adeguata autonomia di
scelta ed un atteggiamento critico verso le proposte provenienti dalla realtà circostante. Gli
educatori, pertanto, avranno il compito di favorire lo sviluppo e la presa di coscienza delle
potenzialità di ciascuno, facendo sì che ogni alunno esprima i propri interessi e manifesti le proprie
attitudini rispetto alle molteplici attività della vita, in modo tale che anche l’allievo con difficoltà
possa trovare un’attività (motoria, grafica, tecnico-manuale) in cui possa sentirsi valorizzato e
quindi stimolato a potenziare la sua crescita.
Favorendo tutto ciò è possibile ottenere un maggiore accesso agli Istituti superiori e un minor
numero di abbandoni dopo la scuola dell’obbligo, con la prosecuzione dell’obbligo formativo.
Inoltre si porrà un’attenzione particolare alle caratteristiche del territorio locale. In esso, infatti, è
possibile individuare possibilità di lavoro, che richiedono una specializzazione concettuale, tecnica,
operativa, che la scuola superiore può essere in grado di offrire.
Le attività finalizzate al conseguimento di tali obiettivi sono curate dai Consigli di Classe, che di
volta in volta predispongono da un lato, il materiale adeguato ai propri alunni e, dall’altro utilizzano
le diverse risorse provenienti dall’esterno, quali: la realtà territoriale, il mondo del lavoro, le scuole
superiori, l’università, etc.
Scelte didattiche
Le direttive didattiche elaborate sono articolate nel seguente modo:
⇒ nella classe prima media si privilegeranno attività mirate ad una maggiore conoscenza di sé e
all’autovalutazione personale;
⇒ nella classe seconda media l’orientamento dovrà permettere all’alunno di acquisire
conoscenze relative a figure professionali e ad alcuni aspetti del mondo del lavoro;
⇒ nella classe terza media si opererà per conseguire un’adeguata consapevolezza della scelta
successiva alla scuola dell’obbligo. Si offrirà un panorama degli Istituti Superiori e delle
Agenzie Formative presenti sul territorio, sia locale sia provinciale.
Ogni attività didattica sarà accompagnata da attività pratiche e teoriche. In particolare oltre alla
lezione frontale, di carattere introduttivo, si predisporranno questionari, con lavori di gruppo per
rilevare i risultati conseguiti; discussioni guidate per migliorare la propria capacità di giudizio;
Capitolo 2 - Pagina 21
interventi nella scuola di esperti del settore; visite sul territorio a fabbriche, attività commerciali,
uffici.
L’orientamento è proprio di tutta la scuola, di ogni ordine e grado e lo è ancor di più per la
disabilità, alla ricerca di un difficile equilibrio tra aspettative dei soggetti e delle famiglie,
limitazioni obiettive e dolorose, opportunità non sempre presenti e spesso limitate da problemi
contingenti.
E’ necessario intendere il passaggio dalla Scuola Secondaria I grado alla Scuola Secondaria di
2°grado come individuazione delle progettualità più idonee alle caratteristiche del soggetto nelle
diverse tipologie di disabilità. La Scuola Secondaria 1°, accanto alle famiglie e alle diverse agenzie
che già supportano l’alunno nelle scelte, si deve far carico di costruire dei percorsi orientativi idonei
e mirati su cui il lavoro della scuola superiore dovrà proseguire.
Realizzazione
Scuola Secondaria 1° grado: Progetto “Orientamento”
ACCOGLIENZA SCUOLA DELL’INFANZIA
Il raccordo tra il diverso ordine di scuola nasce dall’esigenza di garantire al bambino un percorso
formativo completo ed attento a tutti gli aspetti che concorrono alla formazione della sua
personalità. In particolare si deve tenere in considerazione l’età del bambino affinché il passaggio
dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria risulti il più positivo possibile.
Obiettivi
• Costruire un raccordo di sistema che si inserisca in un progetto di percorso educativo-didattico
completo e strutturato;
• offrire un passaggio di situazione d’apprendimento che sia significativo e rassicurante.
Percorso
La Commissione Scuola dell’Infanzia-Primaria ha elaborato un documento che riassume i criteri
riguardanti i rapporti tra i due ordini di scuola, le modalità di trasmissione delle informazioni e le
attività comuni.
Il documento si articola su alcuni punti fondamentali.
• Compilazione da parte della Scuola dell’Infanzia di un fascicolo personale dell’alunno
contenente una serie di prove somministrate a ciascun bambino frequentante l’ultimo anno della
Scuola dell’Infanzia.
I risultati delle prove sono tabulati dagli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e Primaria insieme
ed utilizzati per la formazione delle classi prime.
Un’apposita commissione di insegnanti elementari formerà le classi, ma la verifica finale sarà
effettuata da entrambi gli insegnanti dei due ordini di scuola.
• Programmazione, indicativamente nel mese di maggio, verrà organizzata l’attività di preinserimento per gli alunni frequentanti l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia per favorirne il
positivo passaggio alla Scuola Primaria. Le attività di accoglienza prevedono la visita alla
Scuola Primaria e la preparazione di un’attività didattica per lo sviluppo di abilità trasversali con
la scelta di un tema specifico.
• Incontri alla Scuola Primaria tra il Dirigente Scolastico e i referenti della Scuola Primaria con i
genitori degli alunni inseriti in classe prima, per conoscere il Piano dell’Offerta Formativa,
l’organizzazione e le risorse della scuola e un incontro, entro la metà di ottobre, tra gli
Capitolo 2 - Pagina 22
insegnanti delle classi prime e gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia per verificare l’efficacia
del passaggio di informazioni.
Realizzazione
Scuola Primaria: Progetto Accoglienza
ACCOGLIENZA SCUOLA PRIMARIA
Motivazioni
IL Progetto Accoglienza Scuola Primaria nasce dall’esigenza di garantire all’alunno un percorso di
formazione completo e strutturato, basato soprattutto su un curricolo d’apprendimento concordato
tra i due ordini di scuola.
Obiettivi
• Elaborazione di un raccordo di sistema che si inserisca in un progetto di curricolo educativodidattico concordato;
• possibilità di offrire un passaggio di situazione d’apprendimento che sia significativo e
motivante a livello d’interessi.
Percorso
La Commissione Scuola Primaria/Secondaria I grado ha elaborato un documento che riassume i
criteri riguardanti i rapporti tra i due ordini di scuola, le modalità di trasmissione delle informazioni
e le attività comuni.
Il documento si articola su alcuni punti fondamentali:
• programmazione di attività di accoglienza per gli alunni di classe V per favorirne il positivo
passaggio alla Scuola Secondaria I grado, attraverso:
⇒ visita alla scuola con la presentazione della scuola stessa, delle sue attività, dei suoi
laboratori;
⇒ preparazione di attività diversificate che coinvolgano tutti gli alunni di quinta e quelli di
classe prima;
• compilazione da parte della Scuola Primaria di un fascicolo personale dell’alunno contenente:
⇒ obiettivi formativi al termine del ciclo elementare,
⇒ competenze finali nei vari ambiti disciplinari,
⇒ una relazione scritta per tutti gli alunni in situazione di svantaggio;
• incontri tra gli insegnanti della classe V elementare e quelli della Scuola Secondaria di I
grado per il passaggio delle informazioni sugli alunni e la consegna dei tabulati con i risultati
delle valutazioni. Un’apposita commissione di insegnanti della Scuola Secondaria di I grado
formerà le classi, ma la verifica finale sarà effettuata dagli insegnanti dei due ordini di
scuola.
• Incontro alla Scuola Secondaria I grado tra il Dirigente Scolastico e i referenti della scuola
con i genitori degli alunni obbligati in classe prima, per conoscere il Piano dell’Offerta
Formativa, l’organizzazione e le risorse della scuola;
• Incontro, entro la metà di ottobre, tra gli insegnanti delle classi prime e gli insegnanti della
Scuola Primaria per verificare l’efficacia del passaggio di informazioni.
Capitolo 2 - Pagina 23
SCUOLA SICURA
Premessa
L’Art. 2 del D.L.vo 626/94 afferma che “…sono equiparati ai lavoratori, gli allievi degli Istituti di
istruzione nei quali si faccia uso di laboratori”.
Anche la Scuola è dunque un luogo di lavoro ed il Capo d’Istituto (salvo una diversa interpretazione
nei Contratti Integrativi) è individuato quale “datore di lavoro” ai fini e agli effetti dei decreti
legislativi n. 626/94 e n. 242/96 (decreto 292/96). Ciascun lavoratore, tradizionalmente considerato
un soggetto passivo da tutelare, ha ora un ruolo attivo. Infatti l’Art. 5 dispone che “ciascun
lavoratore deve prendersi cura della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo
di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni”.
Il Decreto Legislativo 626/94 attribuisce un’attenzione particolare alla prevenzione: anch’essa viene
definita nell’Art. 2 come “il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi
dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della
popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno”. L’obiettivo è quello di togliere le cause
dell’infortunio che non è imputabile ad una sola causa, ma è il risultato di una serie di circostanze
originate da fattori sia oggettivi sia soggettivi.
Organizzazione della sicurezza
I fattori oggettivi possono, così, essere esemplificati:
• la disorganizzazione
• l’ingombro dello spazio operativo con oggetti
• gli impianti e meccanismi privi di adeguata sicurezza.
Tra i fattori soggettivi sono da considerare in particolare:
• la scarsa conoscenza della mansione o l’inosservanza delle disposizioni tecniche impartite
• la noncuranza del pericolo o all’eccesso di disinvoltura
• la disattenzione, negligenza, imprudenza.
Regole di comportamento
• Al suono della campana di inizio lezione o di ripresa dopo la pausa, gli allievi devono trovarsi
nell’aula o nel reparto indicato dall’orario con tutti i libri ed i sussidi scolastici necessari.
• Nei laboratori, nelle palestre e nelle aule speciali tutti devono osservare le norme di
comportamento specifiche richiamate nelle apposite tabelle appese o illustrate all’inizio e
durante l’anno scolastico dai docenti preposti.
• L’accesso alla palestra è consentito solo a chi porta scarpe da ginnastica. Gli allievi negli
spogliatoi possono sostare per il tempo strettamente necessario a cambiarsi. Coloro che non
partecipano alle lezioni di Educazione Motoria o Fisica restano sotto la vigilanza didattica
dell’insegnante.
• Gli allievi devono avere la massima cura nell’uso degli arredi, degli strumenti e dei sussidi.
• I servizi igienici devono essere lasciati puliti ed in ordine come ciascuno desidera trovarli:
lasciarli sporchi è sinonimo di disprezzo della propria persona, di coloro che li dovranno
utilizzare e del lavoratore incaricato della loro pulizia.
• Una particolare attenzione deve essere posta all’uso di apparecchiature elettriche; esse non
devono essere toccate con le mani bagnate o umide; quando si estrae una spina dalla presa non si
deve mai tirare il cavo, ma la spina stessa, mantenendo la presa al muro.
Capitolo 2 - Pagina 24
• Sia in aula sia nei laboratori i rifiuti devono essere depositati negli appositi contenitori, già
predisposti per la raccolta differenziata.
Se fosse necessario abbandonare lo stabile, il suono convenzionale della campanella lo
segnalerebbe a tutto il personale dell’Istituto.
Ogni alunno deve conoscere il piano di evacuazione dell’edificio (vedasi opuscolo, letto,
commentato e distribuito ad ogni alunno) e conoscere il percorso da seguire in caso di emergenza.
In ogni aula è presente la piantina che indica esattamente il percorso da seguire e il punto di
raccolta.
Qualora si verificasse un terremoto è opportuno:
• evitare il panico e disporsi sotto i banchi, in ginocchio, con la bocca coperta da un fazzoletto, con
il capo tra le braccia;
• se si è sorpresi dalla scossa fuori dall’aula, addossarsi ad un muro maestro, lontano dalle vetrate;
• non usare l’ascensore, non avvicinarsi ad armadi o scaffali di una certa altezza, non accendere
fiammiferi. Al termine della prima serie di scosse, abbandonare la struttura, attenendosi alle
direttive del piano di evacuazione.
CONTINUITÀ EDUCATIVA
Premessa
I rapporti con le altre scuole nascono dall’esigenza di garantire all’alunno un percorso formativo
organico e completo che promuova uno sviluppo articolato di tutti gli aspetti della sua personalità.
Pertanto la cura di questi rapporti è affidata alla Commissione Continuità.
A sua volta, fa parte della Commissione Continuità Territoriale che si occupa di omogeneizzare i
rapporti fra tutte le scuole presenti nel comune di Lumezzane. Fanno parte di questa commissione
tutti i referenti dei vari ordini di scuola: dell’infanzia statale e non statale, primaria, secondaria di I
grado.
La Commissione Continuità Territoriale è articolata in tre sottogruppi:
• Commissione Continuità Scuola dell’Infanzia/Scuola Primaria
• Commissione Continuità Scuola Primaria/Scuola Secondaria 1° grado
• Commissione Continuità Scuola Secondaria di 1° grado/Secondaria di 2° grado/Formazione
professionale/Agenzie formative
COMMISSIONE CONTINUITA’ D’ISTITUTO
Il Collegio Docenti assegna alla commissione il compito di elaborare piani di intervento per
promuovere la continuità, indicando modalità e criteri per la realizzazione del raccordo tra i vari
ordini di scuola, con particolare riguardo:
• alla comunicazione dei dati sull’alunno e di informazioni acquisite anche in collaborazione con
la famiglia;
• al coordinamento dei curricoli soprattutto degli anni iniziali e finali;
• alle indicazioni relative ai criteri di formazione delle classi prime;
• alla predisposizione di un sistema di verifica e di accertamento comune;
• all’utilizzazione delle strutture scolastiche e dei servizi di competenza degli enti territoriali.
CONTINUITA’ SCUOLA DELL’INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA
E’ una Commissione composta dai referenti della Scuola dell’Infanzia Statale di S.S. e non statale
di S.A. (bacino d’utenza maggiore) e dai referenti della Scuola Primaria dell’Istituto.
Capitolo 2 - Pagina 25
Modalità, contenuti, organizzazione fanno riferimento al Progetto Accoglienza Scuola dell’Infanzia.
CONTINUITA’ SCUOLA PRIMARIA – SCUOLA SECONDARIA DI 1° grado
E’ una commissione composta dai referenti della Scuola Primaria e dai referenti della Scuola
Secondaria di 1° grado dell’Istituto.
Modalità, contenuti, organizzazione fanno riferimento al Progetto Accoglienza Scuola Primaria.
CONTINUITA’ SCUOLA SECONDARIA DI 1° grado – SCUOLA SECONDARIA DI 2°
grado, FORMAZIONE PROFESSIONALE, AGENZIE FORMATIVE
È una commissione composta dai docenti scelti tra i Consigli di Classe delle classi terze e i docenti
degli Istituti Secondari di 2° grado, compresa la Formazione Professionale e i referenti dei Servizi
per l’Impiego.
Modalità, contenuti, organizzazione fanno riferimento al Progetto Orientamento.
Capitolo 2 - Pagina 26
Scarica

Capitolo 2 - ICS `POLO EST`